culturonda® dolomythos italiano

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Culturonda ® Dolomythos 12 proposte culturali nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO

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Page 1: Culturonda® Dolomythos italiano

Culturonda®

Dolomythos12 proposte culturali nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO

Page 2: Culturonda® Dolomythos italiano

La vostra prima esperienza culturale: leggere

Istruzioni per viaggiare attraverso questa brochure:

1. Sfogliatela come un libro illustrato. Andate avanti e tornate indietro:

tutto è permesso.

2. Scoprirete che nelle Dolomiti la cultura offre molto più di vette

da conquistare e soste piacevoli nei rifugi.

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3. Per approfondire le prime impressioni, nelle pagine che seguono troverete

alcuni link per le ricerche su internet e alcune letture consigliate.

4. La cartina in fondo alla brochure segnala 40 punti di interesse che

testimoniano lo stretto legame tra cultura e vita nella regione dolomitica.

La vostra seconda esperienza culturale: viaggiare

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Una volta scalare una montagna rappresentava il massimo della sfronta-tezza. Anche perché non era sicuro che lassù ci fosse abbastanza aria per respirare. Gli abitanti delle montagne, anche delle Dolomiti, non aspiravano a raggiungere le cime per divertimento. Furono i cittadini a farne una vera e propria passione. Ed ecco che sulle montagne si cominciarono a vedere cordate composte da turisti con lo sguardo rivolto alla vetta e da guide in cerca di cristalli e camosci. I primi resero popolari le Dolomiti, le seconde ne fecero una fonte di reddito.

200 anni fa le montagne smisero di fare paura e divennero una popolare area di svago. Anche le alte valli dolomitiche vennero esplorate e urbaniz-zate, i Grand Hotel cominciarono a offrire comfort e viste panoramiche, gli sportivi conquistarono una vetta dietro l’altra. Pian piano i “monti pallidi” – nome antico delle Dolomiti – svelarono i loro segreti palesando tutte le sfaccettature della loro vita e della loro cultura. Per Reinhold Messner sono le montagne più belle del mondo. Nel 2009 le Dolomiti sono state procla-mate dall’UNESCO patrimonio naturale dell’umanità.

250 milioni di anni di movimentata geologia trasformarono intere

Culturonda® Dolomythos12 proposte culturali nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO

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barriere coralline creando una vera meraviglia della natura, le Dolomiti. La zona risulta abitata fin dall’età del ferro. Reti, Romani, Longobardi vi hanno lasciato le loro tracce, durante la Grande Guerra Austria e Italia ne fecero il loro fronte bellico. I loro “conquistatori” più longevi sono i Ladini, la popolazione dolomitica più antica e oggi terzo gruppo lingui-stico dell’Alto Adige. Per millenni le montagne hanno costituito il loro mondo, talora come creato da Dio, talora come opera del diavolo. Centi-naia di leggende su streghe, uomini selvaggi, misteriosi regni incantati rappresentano una chiave di lettura per la quotidianità di questo mondo a lungo dominato dalla forza della natura. Culturonda® Dolomythos intende trasmettere questa particolare espe-rienza culturale nei “monti pallidi” e a questo scopo ha selezionato 12 proposte culturali. Chi desidera non solo godersi paesaggi grandiosi ma anche comprendere le genti e i miti delle Dolomiti, con Culturonda® Dolomythos ha un accesso privilegiato a questo panorama culturale altoatesino così ricco di contrasti.

www.suedtirol.info/culturonda_dolomythos_it

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| Un viaggio nella preistoria: www.bletterbach.info

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| Il giardino delle rose di re Laurino: www.valdega.com

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| Collegamento tra nord e sud: www.suedtirol.info/artigianato

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| Il cantore delle Dolomiti: www.alpedisiusi.info

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| Saghe e leggende delle Dolomiti: www.suedtirol.info/leggende

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| Lo sviluppo del turismo nelle Dolomiti: www.grandhotel-dobbiaco.com

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| I pionieri dell’alpinismo: www.messner-mountain-museum.it

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| I fronti della prima guerra mondiale: www.lagazuoi5torri.dolomiti.org

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| Laghi alpini e giochi di colori: www.valledibraies.info

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| Le Dolomiti tra montagne, genti e lingue: www.altabadia.org

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| Nelle riserve protette: www.provincia.bz.it/parchi-naturali

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| Monumenti naturali: www.valgardena.it

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| Gennaio | Febbraio | Marzo> International Dolomites Snow Festival a San Candido e San Vigilio: www.snow-festival.com> Concorso di sculture in ghiaccio in Val Gardena: www.valgardena.it> Noza da paur – nozze contadine a La Villa, Alta Badia: www.altabadia.org > Il Matrimonio Contadino di Castelrotto (ogni due anni): www.alpedisiusi.info> Chef’s Cup in Alta Badia: www.chefscup.it > Swing on Snow Alpe di Siusi : www.swingonsnow.com > Dé dl vin – Vino Sci Safari in Alta Badia : www.altabadia.org> Escursioni naturalistiche guidate nei parchi naturali (metà marzo–metà novembre): www.provincia.bz.it/parchi-naturali

Gennaio MarzoFebbraio

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| Aprile | Maggio | Giugno | Luglio> Settimane gastronomiche “Berglerwochen” a Tires: www.tiers.it> La cavalcata Oswald von Wolkenstein a Castelrotto: www.ovwritt.com> Corsi di cucina ladina al maso Sotciastel a Badia: www.altabadia.org> Alta Pusteria International Choir Festival: www.festivalpusteria.org> In vetta con gusto in Val Badia: www.altabadia.org> Jazzfestival Alto Adige: www.altoadigejazzfestival.com> Musica Estate Pusteria: www.musiksommer-pustertal.eu> Schlern International Music Festival (SIMF) a Fiè: www.schloss-proesels.it> Settimana alpinistica Michl Innerkofler a Sesto: www.sesto.it> Summer Classics a Siusi: www.seiseralm.it> Settimane Musicali Gustav Mahler a Dobbiaco: www.gustav-mahler.it> Valbadia Jazz Festival: www.valbadiajazz.com

Aprile Maggio Giugno Luglio

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| Agosto | Settembre> Val Gardena in costume: www.valgardena.it > Unika, la fiera delle sculture in Val Gardena: www.unika.org> Alto Adige Festival a Dobbiaco: www.altoadige-festival.it> Da baita a baita nel regno di re Laurino a Carezza, Nova Levante: www.schupfenwanderung.com > La lunga notte dei musei in Alto Adige: www.provincia.bz.it/musei> Festa dello speck “Speckfest” in Val di Funes: www.speckfest.it

Agosto Settembre

Page 23: Culturonda® Dolomythos italiano

| Ottobre | Novembre | Dicembre> La dispensa di Fiè: www.voelserkuchlkastl.com> Eggentaler Herbst Classic, rally di auto d’epoca in Val d’Ega: www.eggentalclassic.it> Il “Kastelruther Spatzenfest” (musica popolare) a Castelrotto: www.alpedisiusi.info> Steinegg Live – Festival di cultura e musica rock a Collepietra: www.valdega.com> Autunno culturale a Gais: www.kulturweg-gais.it> Cavalcata di San Leonardo in Alta Badia: www.altabadia.org > Mercatino di Natale a Brunico: www.bruneck.com> Natale a Castelrotto: www.alpedisiusi.info

Ottobre Novembre Dicembre

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La più nota raccolta di fiabe di Carlo Felice Wolff. Attingendo alla fonte più viva e diretta, lo studioso-poeta ha ricostruito un universo leggendario ricco di vicende e di sentimenti, legato al paesaggio della regione dolomitica e alla vita dei suoi abitanti.Carlo Felice WolffCappelli Editore

I monti pallidi (1987)

Un libro sulle tracce dei pionieri Paul Grohmann e Viktor Wolf-Glanvell, che con le loro prime scalate hanno aperto la strada dell’alpinismo nelle Dolomiti.Hans-Günther RichardiAthesia

La conquista delle Dolomiti

Passato narrato, presente vissuto nelle valli ladino-dolomitiche.Marco ForniSan Martin de Tor, Istitut Ladin Micurà de RüOrdinare inviando mail a [email protected] o [email protected]

Momenti di vita – Mumënc de vita

Letture consigliate

Le Dolomiti, lodate per la loro magica bellezza, le rocce contese per secoli, la storia e le storie che qui sono nate. Michael Wachtler, Edith Campei Athesia Spectrum

La storia delle Dolomiti

Il patrimonio naturale dell’umanità visto dall’alto, con foto dall’insolito formato verticale che sembrano fatte apposta per descrivere la bellezza delle Dolomiti, foto in cui alpeggi in fiore fanno da contral-tare a cime protese verso il cielo.Ulrich Ackermann, Ingrid Runggaldier MoroderTyrolia Editore

Dolomiti verticali

La storia di un giovane sudtirolese ai tempi del fascismo, degli scon-tri tra la popolazione locale e gli immigrati italiani, ricco di humour e ironia.Claus GattererPraxis 3 Edizioni

Bel paese, brutta gente

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I teatri di guerra del primo conflitto mondiale - 30 itinerari ricchi di informazioni storiche.Oswald MederleAthesia

Sulle tracce del fronte tiroleseA piedi lungo i posti della Grande Guerra

La storia del turismo in Alto Adige illustrata in modo vivace attraverso brevi storie ed immagini eloquenti.Josef RohrerReperibile direttamente presso il Touriseum (Museo Provinciale del Turismo):tel. 0473 270 [email protected]

Camere libere – Il libro del Touriseum

Michl Innerkofler è in cima all’elenco delle grandi guide alpine di Sesto. Nel 1881 arrivò per primo sulla vetta della Cima Piccola nelle Dolomiti di Sesto, scrivendo una pagina di storia dell’alpinismo. Bepi PellegrinonNuovi Sentieri Editore

Michl Innerkofler. Rifugi, montagne, guide alpine di Sesto

Culturonda® Alto Adige - Südtirol

Edito da tutte le regioni e le pro-vince comprese nel patrimonio mondiale. Reperibile in tutti i centri visite dei parchi naturali nonché disponibile anche in formato pdf da scaricare: www.provincia.bz.it/natura

Dolomiti patrimonio mondiale dell’UNESCO“L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNescO) incoraggia l’identificazione, la protezione e la conservazione dei patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo considerati di valore eccezionale per l’umanità. ciò che rende eccezionale il concetto di Patrimonio Mondiale è la sua applicazione universale. I siti del Patrimonio Mondiale appartengono a tutte le popolazioni del mondo, al di là dei territori nei quali sono collocati.

sulla base di un trattato internazionale conosciuto come convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, culturale e naturale, adottato nel 1972, l’UNescO ha finora riconosciuto un totale di 890 siti (689 beni culturali, 176 naturali e 25 misti) presenti in 148 Paesi del mondo.”

Con 44 siti, l’Italia è il paese con il maggior numero di beni iscritti alla lista. Attualmente solo due di questi sono iscritti come beni naturali, le Isole Eolie e le Dolomiti, mentre tutti gli altri sono iscritti come siti culturali.Nelle Alpi ci sono solo 4 siti naturali: il ghiacciaio Jungfrau-Aletsch, l’Arena tettonica Sardona, il Monte San Giorgio (Svizzera) e le Dolomiti (Italia).Dichiarazione di eccezionale

valore universale“I nove sistemi montuosi che compongono le Dolomiti Patrimonio dell’Uma-nità comprendono una serie di paesaggi montani unici al mondo e di ecce-zionale bellezza naturale. Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, presentano una varietà di forme scultoree straordinaria a livello mondiale. Queste montagne possiedono inoltre un complesso di valori di importanza internazionale per le scienze della Terra. La quantità e la concentrazione di formazioni carbonatiche estremamente va-rie è straordinaria nel mondo, e contemporaneamente la geologia, esposta in modo superbo, fornisce uno spaccato della vita marina nel periodo Triassico, all’indomani della più grande estinzione mai ricordata nella storia della vita sulla Terra. I paesaggi sublimi, monumentali e carichi di colorazioni delle Dolomiti hanno da sempre attirato una moltitudine di viaggiatori e sono stati fonte di innu-merevoli interpretazioni scientifiche ed artistiche dei loro valori.”

(Comitato per il Patrimonio Mondiale)

Le Dolomiti esistono da sempre. Tuttavia la loro storia - agli occhi del mondo - inizia con la loro “scoperta”, avvenuta verso la fine del XVIII secolo,

un’epoca fondamentale per lo sviluppo della scienza e della cultura occidentale. Due possono essere considerate le date fondamentali della loro scoperta scientifica.La prima è il 1789, anno in cui Déodat de Dolomieu identificò le particolarità del minerale che compone queste montagne, chiamato pochi anni dopo in suo ono-re “Dolomite” da Nicolas de Saussure (figlio di Horace Benedict), che le analizzò in laboratorio. La seconda è il 1822, anno in cui Leopold von Buch soggiornò a lungo in queste montagne per studiarne la “strana” stratigrafia, richiamando a sé anche l’amico Alexander von Hum-boldt, considerato il massimo studioso di quel tempo. I loro rapporti e resoconti non furono importanti solo dal punto di vista scientifico. Questi uomini, oltre ad essere scienziati eminenti, rappresentavano le figure cultura-li di maggior spicco dell’Europa del XIX secolo. Proprio grazie allo “spirito universale” della loro cultura, essi furono i primi a cogliere nelle particolarità geologiche e geomorfologiche di queste montagne la loro intrinseca bellezza, come testimoniano i loro scritti. Prima dell’af-fermarsi dell’estetica romantica, così importante per la definizione del concetto di bellezza naturale nella cul-tura occidentale, le cime dolomitiche – frequentate da sempre da pittori e personaggi di cultura – non erano state minimamente considerate. L’importanza estetica delle Dolomiti inizia quindi con la divulgazione della scoperta scientifica, ma si diffonde pochi anni dopo con la prima letteratura di viaggio.Questo passaggio è segnato da due tappe importanti.La prima è il 1837, data in cui vennero pubblicate le prime guide espressamente rivolte a viaggiatori ed esploratori: il Murray’s handbook, edito a Londra da John Murray ed il Reisehandbuch durch Tirol di Beda Weber. In questi manuali di viaggio, le “Dolomite mountains” vengono descritte come montagne senza eguali, attiran-do l’attenzione dei primi viaggiatori inglesi e tedeschi.

La seconda è il 1864, anno di edizione del libro di viag-gio degli inglesi J. Gilbert e G. C. Churchill, intitolato The Dolomite Mountains. La fortuna di questo libro divulga-tivo fece conoscere queste montagne al grande pubbli-co come le “Dolomiti”, estendendo il nome dal minerale all’intera regione. La letteratura alpinistica, con la gui-da The eastern Alps di J. Ball del 1868, contribuì infine a diffondere e rendere universale la denominazione Do-lomiti, non solo nella accezione comune ma anche nella cartografia ufficiale.Le Dolomiti possono essere quindi interpretate al me-glio secondo due chiavi di lettura: quella scientifica e quella estetica. è significativo – e non casuale quindi – che l’iscrizione delle Dolomiti alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO sia stata proposta contemporanea-mente per i valori geologico-geomorfologici ed estetico-paesaggistici.Come insegna la storia della loro scoperta, questi due percorsi di descrizione sono indissolubilmente legati, così come indissolubile era il legame fra l’interesse per la scienza e l’amore per le bellezze della natura dei loro “scopritori”.

DOLOMITIPatrimonio mondiale Unesco

Viaggiatore e guide alpine a Passo Santner (F. Dantone, 1870 circa)

Beni Culturali

Beni Naturali

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I siti naturali devono soddisfare almeno uno dei seguenti quattro criteri:

– contenere fenomeni naturali superlativi o aree di bellezza ed importanza estetica eccezionali (criterio VII);

– essere straordinari esempi delle maggiori fasi della storia della Terra (criterio VIII);

– essere straordinari esempi di significativi processi ecologici e biologici in evoluzione (criterio IX);

– contenere gli habitat naturali più importanti e più significativi per la conservazione in situ della biodiversità (criterio X).

Il 26 giugno 2009, le Dolomiti sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale secondo i criteri naturali VII e VIII e riconosciute da UNESCO “fra i più bei paesaggi montani che vi siano al mondo”.

Itinerari tra storia, cultura e tradizione, 156 pagine.Andreas Gottlieb HempelFolio Editore

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Culturonda®Culturonda® 12 proposte per vivere l’Alto Adige e la sua cultura

www.suedtirol.info/culturonda_it

Culturonda® Vino 12 proposte per scoprire la cultura del vino in Alto Adige

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Culturonda® Vino 12 proposte per scoprire la cultura del vino in Alto Adige

Gli esperti del vino in Alto Adige

» Area vacanze Bolzano Vigneti e Dolomiti www.bolzanodintorni.info

» Strada del Vino dell’Alto Adige www.suedtiroler-weinstrasse.it

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» Promozione Vini Alto Adige www.vinialtoadige.com

Alto Adige InformazioniPiazza della Parrocchia, 1139100 Bolzanotel. 0471 999 999 [email protected]

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museumobil Card

FOTOGRAFIE: Alto Adige Marketing/Alessandro Trovati, Alex Filz, Clemens Zahn, Freddy Planinschek, Helmuth Rier, Max Lautenschläger, Othmar Seehauser, Stefano Scatà, Valentin Pardeller; Consorzio Turistico Alta Pusteria/Martin Schönegger, Hermann Oberhofer; Consorzio Turistico Vigneti e Dolomiti/Tappeiner; Alpe di Siusi Marketing/Till Gottbrath; Parco naturale Puez-Geisler/Paul Ott; Bellum Aquilarum | COPERTINA: Tre Cime di Lavaredo, patrimonio naturale UNESCO | TESTI: Angela De Simine, Gabriele Crepaz | TRADUZIONI: Paolo Florio | STAMPA: Karo Druck Sas

Culturonda® Alto Adige/SüdtirolCulturonda® DolomitiCulturonda® Vino

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Kultur und Lebensart erwandern und erleben

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FOTOGRAFIE: Archiv Amt für Naturparke, Hermann Oberhofer, Robert Perathoner-fotostudio Prodigit, Hans Pescoller, Pepi Rehmann, Helmuth Rier, Mara Schwingshackl, Südtirol Marketing/Stefano Zardini, Südtirol Marketing/Alessandro TrovatiTEXTE: Angela De Simine, Gabriele CrepazÜBERSETZUNG: Claudia Bonacquisti-LerchDRUCK: Longo AG / BozenCOVERBILD: Drei Zinnen, UNESCO-Weltnaturerbe

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12 proposte culturali nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCOCulturonda® Dolomythos

Parchi naturali – Patrimonio naturale dell’UNESCO

Acque

Vie commerciali

Oswald v. Wolkenstein

Mito del mito

Saluti dall’Alto Adige

Il richiamo della montagna

Montagne in prima linea

Capolavoro della natura

Gens ladina

Enrosadira

Dolomythos

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Patrimonio naturale dell’UNESCO

I parchi naturali dell’Alto AdigeNel 2009 le Dolomiti sono state riconosciute patrimonio dell’umanità dall’Une-sco. Ciò comporta da un lato un impegno a tutelarle e dall’altra rappresenta un riconoscimento del buon comportamento tenuto finora dall’Alto Adige. Quasi il 17 per cento del territorio altoatesino è sotto tutela nei 7 parchi naturali, 4 dei quali si trovano in zone dolomitiche. Il paesaggio delle aree protette è caratterizzato da vette famose e alpeggi incontaminati; malghe e boschi estesi sono invece parte del patrimonio culturale e della storia delle singole regioni montuose. I parchi naturali sono importanti anche per il contributo che danno alla ricerca e all’educa-zione ambientale: le proposte di svago infatti sono rispettose della natura e stimo-lano ad assumere un comportamento virtuoso nei confronti dell’ambiente.

… assolutamente da non perdere: i parchi naturali>> Parco naturale Sciliar-Catinaccio – Tra antiche culture e nuovi orizzonti Lo Sciliar è la montagna simbolo del parco e anche dell’Alto Adige. Alcuni reperti preistorici, rinvenuti nel 1945 sul pianoro sommitale, testimoniano come questo sito fosse anticamente un luogo di culto. >> Parco naturale Puez-Odle – Il libro di storia della terra Il parco accoglie un mondo meraviglioso di fossili, conchiglie e coralli, di zone carsiche, ghiaioni e valli erose. Stupenda la Vallunga scavata dal ghiacciaio, che da Selva Gardena porta nel cuore del parco. >> Parco naturale Fanes-Senes-Braies – Nel regno degli animali Vasti altopiani, boschi e imponenti massicci rocciosi costituiscono l’habitat naturale di cervi, camosci, aquile e gipeti. Nel 1987 furono ritrovate, in una profonda grotta delle Conturines, tantissime ossa dell’Orso delle caverne.>> Parco naturale Tre Cime – La solitudine dei grandi nomi Montagne leggendarie come le Tre Cime o come le vette della Meridiana di Sesto sono indissolubilmente legate ai pionieri dell’alpinismo.

Tempo occorrenteEscursione da San Cipriano/Tires in Val Ciamin: 1 giornata Escursione attorno al Sas de Putia: 1 giornataEscursione a Prato Piazza, Braies: ½ giornataEscursione nella Val Campo di Dentro, San Candido: ½ giornata

IndirizzoUfficio Parchi Naturali, Bolzano, tel. 0471 417 770 · www.provincia.bz.it/parchi-naturali

Dolomythos Coralli sedimentati Le Dolomiti, definite da Le Corbusier “la più bell’opera d’architettura al mondo”, con le loro guglie e le loro torri sono l’eredità geologica lasciata da un mare primordiale. Ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, un escursionista trovò un blocco di roccia con le impronte di un Prosauropode, passato di lì 220 milioni di anni fa. Tracce ancora più antiche si sono trovate nei dintorni di Braies con la sensazionale scoperta del “Megachirella wachtleri”, l’antenato di serpenti e lucertole, e con le impronte fossili di felci, cycadee e conifere. Passeggiando nelle vicinanze del rio Frötscher, sull’Alpe di Siusi, si trovano interessanti testimonianze del passato geologico delle Dolomiti.

… assolutamente da non perdere…>> Nel Museo geologico ed etnografico Dolomythos a San Candido, diversi percorsi illustrano la genesi delle Dolomiti, il mondo dei dinosauri, la misteriosa evoluzione delle piante, i tesori di cristallo. >> Il Gran Canyon ad Aldino: il Bletterbach è il burrone più grande dell’Alto Adige e si trova ai piedi del Corno Bianco. Chi si inoltra in questo monumento naturale dell’UNESCO, intraprende un viaggio nel tempo attraverso 280 milioni di anni di storia della Terra.>> Il “Sentiero dei Geologi” nel Parco naturale Sciliar-Catinaccio, sull’Alpe di Siusi, è uno dei percorsi geologicamente più interessanti di tutta l’area dolomitica. Stazioni informative aiutano a comprendere la genesi di questo gruppo montuoso.

Tempo occorrenteMuseo Dolomythos: 2 oreGeoparc Bletterbach di Aldino-Redagno: percorso lungo: 3 ore e ½, percorso breve: 2 ore e ½ Escursione Sentiero geologico da Bagni di Razzes all’Alpe di Siusi: 2 ore e ½

IndirizziMuseo geologico ed etnografico Dolomythos, San Candido, tel. 0474 913 462 www.dolomythos.com Geoparc Bletterbach di Aldino-Redagno, tel. 0471 886 946 · www.bletterbach.infoCentro visite Parco naturale Sciliar-Catinaccio, Bagni di Lavina Bianca, Tires, tel. 0471 642 196 · www.provincia.bz.it/parchi-naturali

Saluti dall’Alto AdigeGrand Hotel e bagni termaliIl turismo nelle Dolomiti ha tradizioni lontane nel tempo. Le mete turistiche più antiche furono i “bagni rustici” frequentati già nel Medioevo: Maistatt, Altprags, Bad Moos, Bagni di Salomone ad Anterselva, Bagni di Pervalle a Valdaora. Fu l’avvento della “Ferrovia del Sud”, nel 1871, ad aprire la porta ad un turismo so-prattutto d’élite. Collegava Vienna al lago di Garda e lungo il suo tragitto sorsero grandi alberghi, alcuni dei quali esistono ancora. Lo spirito pionieristico del tempo è rappresentato dalla leggendaria albergatrice di Villabassa Emma Hellensteiner che dopo la locanda “All’Aquila Nera” fece costruire un hotel sulle rive del lago di Braies. Altrettanto noto è Theodor Christomannos, promotore della strada panora-mica della Val d’Ega e costruttore del Grand Hotel Carezza.

… assolutamente da non perdere…>> Il Grand Hotel di Dobbiaco, oggi centro culturale e congressuale, sorse nel 1878. Il Grand Hotel di Carezza fu il primo albergo alpino della Val d’Ega con lo straordinario sfondo del Catinaccio e del Latemar. Entrambi ospitarono le teste coronate d’Europa e personaggi noti del tempo.>> Nel Museo del Turismo a Villabassa sono illustrati gli aspetti storici dell’indu- stria turistica: le antiche locande e i bagni rustici termali, la costruzione della linea ferroviaria della Val Pusteria, la storia delle prime imprese alpinistiche.>> Il Touriseum di Castel Trauttmansdorff a Merano illustra in maniera divertente 200 anni di storia del turismo alpino e i cambiamenti culturali: una volta le montagne erano viste come qualcosa di minaccioso, poi i cittadini scalarono le vette e ne fecero il mito dell’alta borghesia, che se ne stava ad ammirarle su una sicura terrazza d’albergo.

Tempo occorrenteCentro visite del Parco naturale Tre Cime al Grand Hotel di Dobbiaco: 2 oreMuseo del Turismo a Villabassa: 1 oraTouriseum – Museo Provinciale del Turismo: 2 ore

IndirizziCentro Culturale Grand Hotel Dobbiaco, tel. 0474 976 151 · www.grandhotel-dobbiaco.comVal d’Ega Turismo, Nova Levante, tel. 0471 619 500 · www.valdega.comMuseo del Turismo a Villabassa, tel. 0474 745 136 · www.villabassa.itTouriseum – Museo Provinciale del Turismo, Merano, tel. 0473 270 172 · www.touriseum.it

EnrosadiraIl Catinaccio, il Latemar e il Sas dla Crusc Il magico giardino di rose delle Dolomiti appare solo all’alba e al tramonto: le cime delle montagne si colorano di rosa creando un’atmosfera fiabesca. Il fenomeno dell’enrosadira, come la chiamano i ladini, nasce dall’incontro tra i vividi colori del tramonto e la luce scintillante che li amplifica e li rende irripetibili. La leggenda vuole che il re dei nani Laurino, innamorato di Similde e da lei respinto, la rapisse e la portasse nel suo regno. Dopo sette anni di ricerche, il fratello di Similde la tro-vò proprio grazie al giardino di rose di re Laurino. Privato del suo grande amore, il re lanciò una maledizione sul giardino: non sarebbe dovuto più fiorire né di giorno né di notte. Ma dimenticò il breve periodo dell’alba e del tramonto. E soprattutto dalle 19 alle 21, in estate, il meraviglioso giardino di re Laurino si colora e si mostra nel suo splendido abito rosa.

… assolutamente da non perdere…>> Dalle quattro località di Nova Levante, Nova Ponente, Tires e Collepietra si ha la possibilità di osservare il fenomeno dell’enrosadira, ma uno dei migliori punti d’osservazione si trova presso il laghetto Wuhnleger a Tires.>> Il percorso naturalistico “Sentiero dei Larici” a San Cassiano in Alta Badia, parte dal Maso Rü e arriva al Maso Rüdiferia, dove si può ammirare un mulino ad acqua ristrutturato e funzionante. >> Il Sas dla Crusc, carico d’atmosfera nelle chiare sere d’estate o al termine di un temporale, si staglia imponente sopra l’abitato di Badia nell’omonima valle. Ai piedi della maestosa montagna è situato il santuario di La Crusc o Santa Croce.

Tempo occorrenteDal Centro Visite del Parco naturale Sciliar-Catinaccio al laghetto Wuhnleger: 1 oraSentiero naturalistico “Sentiero dei Larici”: 1 oraDa San Linert ai prati di Armentara e a La Crusc: escursione di 1 giornata

IndirizziVal d’Ega Turismo, Nova Levante, tel. 0471 619 500 · www.valdega.com Associazione Turistica Badia, San Cassiano, tel. 0471 849 422 · www.altabadia.org Centro Visite Parco naturale Fanes-Senes-Braies, San Vigilio di Marebbe,tel. 0474 506 120 · www.provincia.bz.it/parchi-naturali

Vie commerciali Le vie delle spezieGià in epoca preistorica piste carovaniere di estensione continentale attraver-savano il territorio alpino. I Romani costruirono le vie maestre dei traffici, degli eserciti e dei viaggiatori a collegamento tra mondo mediterraneo e germanico. Lungo le grandi strade imperiali – Claudia Augusta, Pustrissa, Alemagna – sorsero importanti stazioni doganali. Tra le vie “Pustrissa” (antico nome romano della Val Pusteria) ed “Alemagna” si trovava la Marca di San Candido, con la Collegiata in stile romanico e con il più antico mercato settimanale pusterese (1303). Pellegrini, mercanti e compratori arrivavano da ogni dove. Nacquero locande, osterie, botte-ghe di maniscalchi, carradori e carrettieri ed il commercio fiorì grazie ai mercanti tedeschi e veneziani.

… assolutamente da non perdere…>> Gli antichi Romani chiamavano le stazioni di sosta “mansio”. La “Mansio Sebatum”, oggi San Lorenzo di Sebato, era una tipica stazione viaria lungo la grande arteria di comunicazione Aquileia-Veldidena (l’attuale Wilten vicino ad Innsbruck). Il Museum Mansio Sebatum (MMS) espone reperti archeologici ed apre una finestra sulla vita che scorreva lungo la strada romana.>> Il “Troi Paian” è il sentiero più antico che conduceva dalla Valle Isarco alla Val Gardena. I reperti archeologici dimostrano che era già usato nel Mesolitico (9.000 a.C.) dai primitivi cacciatori e raccoglitori. >> Le sculture della Val Gardena, famose in tutto il mondo, rappresentano una vera e propria industria. Le associazioni turistiche organizzano dei corsi di scultura del legno.

Tempo occorrenteMuseo Mansio Sebatum: 1 ora e ½ Troi Paian: 2 ore

IndirizziMuseo Mansio Sebatum a San Lorenzo di Sebato, tel. 0474 474 092 · www.mansio-sebatum.itAssociazione Turistica San Lorenzo di Sebato, tel. 0474 474 092 · www.st-lorenzen.comVal Gardena-Gröden Marketing, Santa Cristina, tel. 0471 777 777 · www.valgardena.itCorsi di scultura del legno: info Ass. turistica Ortisei, tel. 0471 777 600 · www.valgardena.it

Oswald v. WolkensteinMenestrello, poeta, compositore e diplomaticoOswald von Wolkenstein (1377-1445) fece di tutto per farsi ricordare dai posteri: a 10 anni se ne andò dal castello di famiglia di Trostburg, viaggiò in Europa, Africa settentrionale e Medio Oriente al servizio dell’imperatore Sigismondo come scudiero, cavaliere, messaggero e diplomatico. Parlava 10 lingue e pubblicò due manoscritti con le sue poesie che lo immortalarono nella letteratura mondiale del Medioevo. Ispirato non tanto dagli ideali dei menestrelli quanto piuttosto dalla vita vissuta, cantava di vino, viaggi, amore e di se stesso. Oswald scrisse anche il primo poema tedesco dedicato alla natura, un’ode alla primavera ed all’Alpe di Siusi. Nato con una paralisi alla palpebra destra, Oswald morì nel 1445 a Merano e fu tumulato nell’Abbazia di Novacella. Sulla facciata orientale del duomo di Bressanone si trova una pietra tombale che il menestrello aveva commissionato prima di partire per Gerusalemme, nella quale viene raffigurato vestito da crociato e con la barba.

… assolutamente da non perdere…>> A Castel Trostburg, sopra Ponte Gardena, nel salone rinascimentale è possibile ammirare una statua di Oswald von Wolkenstein. Da vedere anche la sala dei cavalieri, con lo splendido soffitto a cassettoni decorato con stemmi e la Stube gotica con la volta trilobata.>> Il sentiero Oswald von Wolkenstein porta da Siusi alle rovine di Castel Hauenstein, assegnato a Oswald nel 1427 dopo una lunga disputa familiare sull’eredità. >> Dal 1422 al 1426 Oswald si rifugiò a Castel Neuhaus in Val Pusteria, dove ora è stato realizzato un percorso culturale che da Gais porta al castello illustrando la vita e le opere del menestrello.

Tempo occorrenteVisita al Castel Trostburg: 2 ore Dal sentiero Oswald von Wolkenstein a Castel Hauenstein: 50 minutiPercorso culturale Gais: 1 ora

IndirizziCastel Trostburg, Ponte Gardena, tel. 0471 654 401 · www.burgeninstitut.comAlpe di Siusi Marketing, Fiè allo Sciliar, tel. 0471 725 047 · www.alpedisiusi.info Associazione Turistica Brunico, tel. 0474 555 722 · www.bruneck.com

Mito del mito I luoghi delle leggende dolomiticheAl tempo dei tempi, prima che vi giungessero gli uomini, le Dolomiti erano abitate da gnomi selvaggi, nani ed elfi, capaci di assumere sembianze diverse. Altri esseri misteriosi, come ondine, anguane e ninfe abitavano fra le rocce scintillanti e multicolori del fondo dei laghi e dei fiumi. Le loro gesta, ambientate in un mondo fantastico ricco di saghe e leggende antiche come la fantasia dell’uomo, sono la testimonianza della ricchezza culturale delle Dolomiti e della magia che solo la vita nelle montagne riesce a sprigionare. Un immenso tesoro di miti che aspetta anco-ra di essere scoperto. E non è del tutto certo che quegli esseri chiamati Salvans e Ganes, che le streghe ed i nani non esistano più…

… assolutamente da non perdere…>> Sullo Sciliar e nei pressi della Bullaccia “le sedie e le panche delle streghe” sono i luoghi dove le megere si radunavano per celebrare i loro riti. >> Il sentiero tematico “Le leggende di Fanes” parte dall’Hotel Aqua Bad Cortina a San Vigilio di Marebbe e attraverso 11 stazioni racconta l’epopea ladina. Il popolo dei Fanes strinse un’alleanza eterna con il popolo delle marmotte, tanto che un pendio naturale a forma di scalinata sull’Alpe di Pices Fanes viene ancora oggi chiamato “Il parlamento delle marmotte”. >> Le acque del lago di Carezza brillano per magia e per un amore finito male. Uno stregone costruì un arcobaleno per far innamorare la ninfa del lago, ma la bella sirena si inabissò per sempre e dalla rabbia il mago distrusse l’arcobaleno sparpagliando i colori nel lago. Tempo occorrenteEscursione da Compaccio alla Bullaccia, con la seggiovia e a piedi: 2 ore Escursione sentiero tematico “Le leggende di Fanes”: 1 ora Escursione da Pederü/San Vigilio al parlamento delle marmotte: 1 giornataPasseggiata attorno al lago di Carezza: ½ ora

IndirizziAlpe di Siusi Marketing, Fiè allo Sciliar, tel. 0471 725 047 · www.alpedisiusi.infoAssociazione Turistica San Vigilio di Marebbe, tel. 0474 501 037 · www.sanvigilio.comVal d’Ega Turismo, Nova Levante, tel. 0471 619 500 · www.valdega.com

Montagne in prima lineaUomini controIl 23 maggio 1915 il Regno d’Italia dichiarò guerra all’Impero austro-ungarico. L’esercito italiano occupò Cortina, le truppe austro-ungariche si ritirarono sul Lagazuoi per difendere la Val Badia e la Pusteria. Lungo i crinali del Lagazuoi e su gran parte delle montagne dolomitiche si snodavano trincee dei due eserciti contrapposti, teatro di una guerra incredibile combattuta ad alta quota. I soldati dovettero costruire sentieri e gallerie per trasportare viveri, obici e munizioni sulla linea del fronte. Oggi sono trasformati in vie escursionistiche, tra le quali una delle più affascinanti è la galleria che attraversa il Monte Paterno.

… assolutamente da non perdere…>> Il Museo storico all’aperto di Monte Piana (Belluno) consente a camminatori allenati di percorrere trincee e gallerie della prima guerra mondiale. A Sesto l’associazione “Bellum Aquilarum” propone escursioni guidate al “Museo all’aperto della Grande Guerra 1915-1918 Croda Rossa”. Presso la vecchia scuola elementare di Sesto è stata allestita la mostra “Indimenticata. La Grande Guerra nelle Dolomiti di Sesto 1915-1918”. >> Sul Lagazuoi le piste da sci incrociano i fronti bellici. Gallerie e trincee restaurate possono essere visitate nei tre musei all’aperto del Lagazuoi, del Sasso di Stria e delle Cinque Torri. >> Nel cimitero di guerra della Val di Landro, nei dintorni di Dobbiaco, riposano i soldati dell’Impero austro-ungarico di lingua diversa da quella tedesca. Nel cimitero militare Waldfriedhof di Brunico sono invece seppelliti caduti in guerra di diverse nazionalità. Tempo occorrenteMusei della Grande Guerra (Monte Piana, Croda Rossa, Lagazuoi): escursione di 1 giornataCimitero militare Val di Landro, Dobbiaco: ½ oraCimitero di Guerra degli Eroi, Brunico: ½ ora

IndirizziMuseo della Prima Guerra Mondiale, Misurina, tel. 338 52 82 447 · www.montepiana.comBellum Aquilarum, Sesto, tel. 389 05 72 380 · www.bellumaquilarum.com Associazione Turistica Sesto, tel. 0474 710 310 · www.sesto.itConsorzio Turistico Alta Badia, Corvara, tel. 0471 836 176 · www.altabadia.orgLagazuoi 5 Torri Turismo, Cortina, tel. 0436 28 63 · www.lagazuoi5torri.dolomiti.orgAssociazione Turistica Dobbiaco, tel. 0474 972 132 · www.dobbiaco.infoAssociazione Turistica Brunico, tel. 0474 555 722 · www.bruneck.com

AcqueTra laghi, sorgenti, cascate e muliniAlimentate dalle acque di fusione delle nevi e dalle abbondanti precipitazioni, le sorgenti danno origine a fiumi, laghi e cascate. Sembrano pezzetti di cielo, il lago di Braies e il lago di Carezza, con le loro acque ora di un azzurro intenso, ora di un lieve verdolino, a rispecchiare le nuvole e le crode che li circondano. Lungo il corso di torrenti e fiumi l’uomo ha costruito mulini per sfruttare la spaventosa forza dell’acqua. E quando i torrenti devono superare un salto verticale, nascono le cascate. Precipitando con fragore in una stretta forra, l’acqua solleva una nube di minute goccioline, su cui il sole produce sprazzi di arcobaleno.

… assolutamente da non perdere…>> È il più grande lago dell’Alta Pusteria e si trova nell’omonima valle. Il lago di Braies è un gioiello incastonato tra i picchi rocciosi, con il massiccio della Croda del Becco che vi riflette i suoi bizzarri colori. >> La storia dei Bagni di San Candido inizia già al tempo dei Romani. Citati la prima volta nel 1586, nel 1856 fu costruito l’albergo di cura di cui restano solo le rovine. Nelle vicinanze ci sono cinque sorgenti idrominerali, con le acque Imperatore, Lavaredo e Candida che vengono captate ed imbottigliate.>> Partendo da Longiarù e seguendo le indicazioni per la Val di Morins, si arriva a un tratto del Rio Seres denominato Valle dei Mulini. Nove impianti ad acqua, restaurati e funzionanti, mostrano come nel passato l’acqua fosse usata per le attività umane.

Tempo occorrentePasseggiata intorno al lago di Braies: 1 oraPasseggiata da San Candido alle rovine dei Bagni: 1 ora e ½ Escursione alla Valle dei Mulini: 2 ore e ½

IndirizziAssociazione Turistica Valle di Braies, tel. 0474 748 660 · www.valledibraies.infoAssociazione Turistica San Candido, tel. 0474 913 149 · www.sancandido.infoAssociazione Turistica San Martino in Badia, tel. 0474 523 175 · www.sanmartin.it

Gens ladina Diversità comuniLe popolazioni delle Dolomiti hanno radici comuni con i vicini ampezzani, bellune-si e carnici; radici che si riscontrano ancora oggi nelle usanze simili e nei dialetti germanofoni e ladini. Il cuore delle Dolomiti è ladino: nelle valli Gardena e Badia, Ampezzo e Cadore, Comelico e Fassa questa lingua di origine retoromana è anco-ra viva. Tra gli abitanti delle diverse vallate da secoli si sono coltivate amichevoli convivenze. Si stringevano legami commerciali e parentali, ci si recava ogni anno in pellegrinaggio ai santuari “miracolosi” attraversando i confini, si partecipava alla vita comunitaria dell’altra valle. Molti sentieri di pellegrinaggio e antiche “vie del contrabbando” sono oggi itinerari escursionistici.

… assolutamente da non perdere…>> Il Museo Ladino Ciastel de Tor fornisce preziose informazioni sulla storia, la lingua e la cultura delle valli ladine.>> Situate spesso su pendii scoscesi, le Viles della Val Badia sono piccoli agglomerati formati da un gruppo molto compatto di “masi a coppia”, costruiti attorno ad una piazza comune dove si trovano il forno e la fontana. Il sentiero “Tru dles Viles” conduce da La Villa alle Viles Ćianins, Sotrù, Oies, Frëinademez, Rainé e Anvì. >> La lingua più antica dell’Alto Adige è il ladino, un idioma neolatino nato quando i Romani introdussero nella regione il latino volgare. L’istituto Micurà de Rü di San Martino in Badia propone dei corsi base di ladino. A Selva Gardena vengono offerti incontri guidati con la lingua e la cultura ladina. Tempo occorrente Museo Ladino Ciastel de Tor: 1 ora e ½Tour delle Viles a La Villa (partenza alla fermata del bus): 2 ore e ½Escursione culturale ladina a Selva Gardena: 3 ore

IndirizziMuseum Ladin Ciastel de Tor, San Martino in Badia, tel. 0474 524 020 www.museumladin.itAssociazione Turistica La Villa, tel. 0471 847 037 · www.altabadia.orgIstitut Ladin Micurà de Rü, San Martino in Badia, tel. 0474 523 110 · www.micura.it

Associazione Turistica Selva Gardena, tel. 0471 777 900 · www.valgardena-active.com

Capolavoro della natura Le voci del silenzioLe Tre Cime sono interamente costituite da dolomia principale e si sono formate per erosione da un unico blocco di roccia. Sono la testimonianza di un’antica piana di marea con vastissimi tappeti di alghe. In quelle acque relativamente profonde vivevano dei grandi molluschi chiamati megalodonti (in gergo anche “orma di mucca” per la loro forma) che oggi è possibile osservare sotto forma di fossili. Il Gruppo del Sella invece è un castello roccioso dalle forme spettacolari, che da ogni versante mostra un aspetto diverso e viene definito un’isola maestosa e imponen-te protesa verso il cielo. 230 milioni di anni fa solo una minima parte della zona del Sella emergeva dal mare primordiale della Tetide, formando un piccolo atollo mentre attorno due vulcani (Predazzo e Monzoni) eruttavano lava e tufo.

… assolutamente da non perdere…>> Le vette delle Dolomiti di Sesto fanno da cornice al paesaggio della Val Fiscalina. Tutto attorno al verdeggiante fondovalle, punto di partenza per le escursioni nelle Tre Cime, le pareti rocciose si stagliano formando una sorta di barriera protettiva per la natura incontaminata della valle. >> I pascoli dell’altopiano dello Sciliar sono di un verde quasi incredibile. Ciò è reso possibile dalla coltre marnosa degli strati di Raibl che ricopre in molti punti la dolomia. >> L’altopiano del Puez-Gardenaccia, in Alta Badia, è coperto da una vegetazione rada, con al centro il Col dala Sonê, dalla forma simile a un vulcano, che ricorda un paesaggio lunare. Un sentiero percorribile sull’altopiano parte da La Villa ed è adatto ad escursionisti di montagna esperti.

Tempo occorrenteEscursione Val Fiscalina (Sesto) – Tre Cime: 3-4 oreEscursione dall’Alpe di Siusi allo Sciliar: 1 giornataEscursione da La Villa a Puez-Gardenaccia: 1 giornata

IndirizziConsorzio Turistico Alta Pusteria, Dobbiaco, tel. 0474 913 156 · www.altapusteria.info Alpe di Siusi Marketing, Fiè allo Sciliar, tel. 0471 725 047 · www.alpedisiusi.info Consorzio Turistico Alta Badia, Corvara, tel. 0471 836 176 · www.altabadia.org

Il richiamo della montagnaLe ali della libertàConsiderate sino alla fine del XVIII secolo come “orribili montagne”, le Dolomi-ti vennero all’improvviso scoperte dagli alpinisti ed il loro candido paesaggio conquistò l’Europa. La fama arrivò grazie a grandi scalatori come John Ball e Paul Grohmann. Quest’ultimo descrisse le sue scalate e le splendide valli d’Ampezzo e dell’Alta Pusteria nel libro “Wanderungen in den Dolomiten” ed i turisti affluirono sempre più numerosi. Nella seconda metà dell’Ottocento anche l’Alta Badia fu sco-perta dai primi pionieri del turismo alpino. La leggendaria figura dell’alpinista Sepp Innerkofler portò un gran movimento nella Valle di Sesto. Un’intera generazione di scalatori lo ebbe come maestro.

… assolutamente da non perdere…>> Il Messner Mountain Museum di Reinhold Messner affronta il tema della montagna in cinque strutture museali disseminate in Alto Adige e nel Bellunese. Il cuore del progetto si trova a Castel Firmiano, all’ingresso di Bolzano. Il Ripa di Castel Brunico è dedicato alla cultura delle popolazioni di montagna. Tutti i reperti esposti sono di proprietà di Messner.>> Luis Trenker, attore, regista e scalatore è considerato il pioniere del cinema di montagna, tanto che nelle sue pellicole degli anni venti e trenta il ruolo da protagonista era affidato alle Dolomiti. Tutto il materiale documentario di Trenker si trova nel Museum Gherdëina. In alcuni posti della Val Gardena sono state posizionate delle steli in legno dotate di spioncini, che catturano gli stessi panorami ripresi quasi un secolo fa dalla telecamera di Trenker.>> I fratelli Innerkofler, nativi di Sesto Pusteria, scalatori instancabili, guide alpine e gestori di rifugi hanno aperto tantissime vie sulle Tre Cime. Il giro delle Tre Cime, toccando i rifugi Auronzo, Lavaredo e Locatelli, offre una serie di panorami eccezionali.

Tempo occorrenteMMM - Messner Mountain Museum: 1-3 ore per ogni museo; 2-3 giorni per i 5 musei Museum Gherdëina: 1 ora e ½ Giro delle Tre Cime di Lavaredo: escursione di 1 giornata

IndirizziMessner Mountain Museum (MMM): www.messner-mountain-museum.it MMM Firmian, Castel Firmiano, Bolzano, tel. 0471 631 264 MMM Ripa, Castel Brunico, tel. 0474 410 220 Museum Gherdëina, Ortisei, tel. 0471 797 554 · www.museumgherdeina.it Val Gardena Marketing, Santa Cristina, tel. 0471 777 777 · www.valgardena.it Consorzio Turistico Alta Pusteria, Dobbiaco, tel. 0474 913 156 · www.altapusteria.info

Tutti gli alloggiPer disponibilità e prenotazioni online, pacchetti vacanza e informazioni generali: www.suedtirol.info

Vacanze in agriturismoAlimentazione sana e tante attività nei masi contadini, alcuni specializ-zati in vacanze a tema: www.gallorosso.it

Dove convenienza fa rimacon accoglienzaGarnì, pensioni, affittacamere e residences da 1 a 3 stelle:www.veroaltoadige.it

Attività e benessere36 alberghi per trascorrere una vacanza attiva, all’insegna del benessere: www.vitalpina.info Benessere alpino30 alberghi a 4 stelle all’insegnadelle “4 colonne del benessere”: Wellfeeling, Fitness, Beauty e Vitale Cuisine:www.belvita.it

Alberghi per famiglie27 alberghi specializzati nell’ospitalità per famiglie con bambini:www.familienhotels.com

Un giorno pieno di attività merita una notte di completo relax

Val di Funes con il gruppo delle Odle

Laghetto Wuhnleger di Tires con il Catinaccio

Museo Ladin in Val Badia

Lago di Braies

MMM Ripa a Brunico

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Dolomythos12 proposte culturali nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO

Come arrivarewww.suedtirol.info/comearrivare

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Alto Adige InformazioniPiazza della Parrocchia, 1139100 Bolzanotel. 0471 999 999 [email protected]

www.suedtirol.info

Aree vacanze e parchi naturali nelle Dolomiti

» Informazioni Alta Pusteria www.altapusteria.info

» Informazioni Plan de Corones www.plandecorones.com

» Informazioni Alta Badia www.altabadia.org

» Informazioni Val Gardena www.valgardena.it

» Informazioni Alpe di Siusi www.alpedisiusi.info

» Informazioni Val d’Ega www.valdega.com

» Parchi naturali dell’Alto Adige www.provincia.bz.it/parchi-naturali