cuore immacolato di maria, sacro cuore, s. antonio, s. marco, … · osservo anche come essa...

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FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». Davanti al Vangelo delle Beatitudini provo ogni volta la paura di rovinarlo con i miei tentativi di commento, perché so di non averlo ancora capito. Perché dopo anni di ascolto e di lotta, questa parola continua a stupirmi e a sfuggirmi. Gandhi diceva che queste sono «le parole più alte del pensiero umano». Ti fanno pensoso e disarmato, ma riaccendono la nostalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giustizia, senza violenza e senza menzogna, un tutt'altro modo di essere uomini. Le Beatitudini hanno, in qualche modo, conquistato la nostra fiducia, le sentiamo difficili eppure suonano amiche. Amiche perché non stabiliscono nuovi comandamenti, ma propongono la bella notizia che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità. La prima cosa che mi colpisce è la parola: Beati voi. Dio si allea con la gioia degli uomini, se ne prende cura. Il Vangelo mi assicura che il senso della vita è, nel suo intimo, nel suo nucleo profondo, ricerca di felicità. Che questa ricerca è nel sogno di Dio, e che Gesù è venuto a portare una risposta. Una proposta che, come al solito, è inattesa, controcorrente, che srotola nove sentieri che lasciano senza fiato: felici i poveri, gli ostinati a proporsi giustizia, i costruttori di pace, quelli che hanno il cuore dolce e occhi bambini, i non violenti, quelli che sono coraggiosi perché inermi. Sono loro la sola forza invincibile. Le beatitudini sono il più grande atto di speranza del cristiano. Il mondo non è e non sarà, né oggi né domani, sotto la legge del più ricco e del più forte. Il mondo appartiene a chi lo rende migliore. Per capire qualcosa in più del significato della parola beati osservo anche come essa ricorra già nel primo dei 150 salmi, quello delle due vie, anzi sia la parola che apre l'intero salterio: «Beato l'uomo che non resta nella via dei peccatori, che cammina sulla via giusta». E ancora nel salmo dei pellegrinaggi: «Beato l'uomo che ha la strada nel cuore» (Sl 84,6). Dire beati è come dire: «In piedi voi che piangete; avanti, in cammino, Dio cammina con voi, asciuga lacrime, fascia il cuore, apre sentieri». Dio conosce solo uomini in cammino. Beati: non arrendetevi, voi i poveri, i vostri diritti non sono diritti poveri. Il mondo non sarà reso migliore da coloro che accumulano più denaro. I potenti sono come vasi pieni, non hanno spazio per altro. A loro basta prolungare il presente, non hanno sentieri nel cuore. Se accogli le Beatitudini la loro logica ti cambia il cuore, sulla misura di quello di Dio; te lo guariscono perché tu possa così prenderti cura bene del mondo. ( di Ermes Ronchi ) nr. 86 Domenica 29 gennaio 2017 (Matteo 5,1-12a) DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO Anno A

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FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it

Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri

Quello che tu proclami, Signore Gesù, mi appare del tutto paradossale. Duemila anni di cristianesimo non hanno scalfito la novità che tu hai annunciato e che contraddice in modo vistoso la logica dei forti e degli arroganti, la tracotanza dei ricchi, la falsa sicurezza di quanti confidano solo in se stessi, nelle proprie doti, nelle capacità e competenze acquisite. Ma Dio ha scelto di confondere la sapienza di questo mondo e di costruire un mondo nuovo, destinato all’eternità, contando su persone che sembrano le meno indicate per edificare qualcosa di stabile e duraturo. Infatti egli ricorre ai poveri, che non hanno disponibilità di mezzi, ai miti che non difendono con i denti e con le carte bollate i loro diritti, a quelli che appaiono ingenui tanto è limpido il loro sguardo ed estraneo alla cattiveria, a quanti sono tacciati di debolezza solo perché sono misericordiosi e sempre disposti a perdonare. Tu ci inviti alla gioia proprio quando veniamo insultati e calunniati ingiustamente solo perché siamo tuoi discepoli perché fin d’ora dobbiamo essere certi di essere i cittadini di un mondo nuovo. Roberto Laurita

La Laudato sì del profeta -prima parte- L’illusione che la salvezza venga dai potenti è sempre stata una tentazione radicale e fortissima dei popoli. Il primo dono che ha chi crede nella promessa biblica è la protezione dall’illusione di confidare negli imperi. Imparare a dire "tu non sei Dio" ai grandi della terra, ai potenti delle nostre comunità e imprese è il grande insegnamento dei profeti, di cui c’è un bisogno estremo proprio nel nostro tempo. Tutte le eliminazioni di Dio hanno sempre generato una moltitudine di falsi dei. Preferiscono un paradisetto artificiale e striminzito a quello vero, pur di poter somigliare un pochino a quel Dio che tanto dicevano di odiare. I profeti sono l’anti-serpente, perché non ci ingannano promettendoci la divinità, e ci donano l’antidoto al veleno della falsa promessa. Il principio profetico è allora anche principio mariano, e viceversa. Sebbene quasi tutti i profeti biblici siano maschi, esiste una profonda sintonia carismatica tra profezia e genio femminile: la loro parola genera vita, vede e annuncia l’avvento di bambini, piange, consola. Quando nelle comunità manca la dimensione profetica, scompare la dimensione femminile, la gerarchia diventa pura gestione del potere, la legge si mangia lo spirito. Non abbiamo ancora sottolineato abbastanza l’importanza dello spirito (ruah) nella vocazione e missione dei profeti. Lo "scarto" tra psiche e ispirazione, tra l’io e la sua eccedenza, molte culture l’hanno chiamato spirito; alcune gli hanno attribuito un’origine divina. Il cristianesimo ne ha fatto un’esperienza talmente concreta da chiamarlo Persona. I profeti sono esperti e maestri dell’azione dello spirito nel mondo. Sanno che è all’opera ogni giorno nell’universo. Lo sentono operante e vivificante dentro di loro sapendo che non è una loro produzione. L’ascoltano e gli ubbidiscono, finché restano profeti. Possono diventare ciechi di Dio, non vederlo più per molto tempo, ma non possono diventare sordi dello spirito. È lo spirito che salva la fede del profeta, cresce, e lo alimenta. Non capiamo la profezia se non entriamo in questo grande mistero, di chi parla in nome di una voce che non vede ma che lo guida dentro. I profeti terminano la loro funzione quando non sentono più questa presenza dentro, quando lo spirito li lascia, non parla più e non li fa parlare più. È solo così che termina il loro canto, che sentono che il loro compito è finito, che non erano padroni della voce, che era tutta gratuità. Da L. Bruni, In ascolto della vita, Avvenire 8 ottobre 2016.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Davanti al Vangelo delle Beatitudini provo ogni volta la paura di rovinarlo con i miei tentativi di commento, perché so di non averlo ancora capito. Perché dopo anni di ascolto e di lotta, questa parola continua a stupirmi e a sfuggirmi. Gandhi diceva che queste sono «le parole più alte del pensiero umano». Ti fanno pensoso e disarmato, ma riaccendono la nostalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giustizia, senza violenza e senza menzogna, un tutt'altro modo di essere uomini. Le Beatitudini hanno, in qualche modo, conquistato la nostra fiducia, le sentiamo difficili eppure suonano amiche. Amiche perché non stabiliscono nuovi comandamenti, ma propongono la bella notizia che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità. La prima cosa che mi colpisce è la parola: Beati voi. Dio si allea con la gioia degli uomini, se ne prende cura. Il Vangelo mi assicura che il senso della vita è, nel suo intimo, nel suo nucleo profondo, ricerca di felicità. Che questa ricerca è nel sogno di Dio, e che Gesù è venuto a portare una risposta. Una proposta che, come al solito, è inattesa, controcorrente, che srotola nove sentieri che lasciano senza fiato: felici i poveri, gli ostinati a proporsi giustizia, i costruttori di pace, quelli che hanno il cuore dolce e occhi bambini, i non violenti, quelli che sono coraggiosi

perché inermi. Sono loro la sola forza invincibile. Le beatitudini sono il più grande atto di speranza del cristiano. Il mondo non è e non sarà, né oggi né domani, sotto la legge del più ricco e del più forte. Il mondo appartiene a chi lo rende migliore. Per capire qualcosa in più del significato della parola beati osservo anche come essa ricorra già nel primo dei 150 salmi, quello delle due vie, anzi sia la parola che apre l'intero salterio: «Beato l'uomo che non resta nella via dei peccatori, che cammina sulla via giusta». E ancora nel salmo dei pellegrinaggi: «Beato l'uomo che ha la strada nel cuore» (Sl 84,6). Dire beati è come dire: «In piedi voi che piangete; avanti, in cammino, Dio cammina con voi, asciuga lacrime, fascia il cuore, apre sentieri». Dio conosce solo uomini in cammino. Beati: non arrendetevi, voi i poveri, i vostri diritti non sono diritti poveri. Il mondo non sarà reso migliore da coloro che accumulano più denaro. I potenti sono come vasi pieni, non hanno spazio per altro. A loro basta prolungare il presente, non hanno sentieri nel cuore. Se accogli le Beatitudini la loro logica ti cambia il cuore, sulla misura di quello di Dio; te lo guariscono perché tu possa così prenderti cura bene del mondo.

( di Ermes Ronchi )

nr. 86 Domenica 29 gennaio 2017

(Matteo 5,1-12a)

DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO

Anno A

Sabato 28 Gennaio - San Tommaso d’Aquino(Eb 11,1-2.8-19; Lc 1,68-75; Mc 4,35-41)ore 18.30 Def.ti Olga e Filippo Parodi; def.ta Silvana Spada

Domenica 29 Gennaio (Sof 2,3; 3,12-13; Sal 145; 1Cor 1,26-31; Mt 5,1-12)ore 09.00 Per i fedeli vivi e defunti della parrocchiaore 11.00 Def.ti Leone e Giuseppina

Lunedì 30 Gennaio (Eb 11,32-40; Sal 30; Mc 5,1-20)ore 18.30 LITURGIA DELLA PAROLA

Martedì 31 Gennaio - San Giovanni Bosco(Eb 12,1-4; Sal 21; Mc 5,21-43)ore 19.00 Santa Messa unica a S.ta M. Assunta per tutte le parrocchie di Mogliano

Mercoledì 1 Febbraio (Eb 12,4-7.11-15; Sal 102; Mc 6,1-6)ore 18.30 Def.ta Leda Gattello

Giovedì 2 Febbraio - Presentazione del Signore Giornata di preghiera per le vocazioni (Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40)ore 18.30 Def.ti Famiglie Berto e Basso

Venerdì 3 Febbraio (Eb 13,1-8; Sal 26; Mc 6,14-29)ore 18.30 Def.ti Mario e Famiglia Pavan

Sabato 4 Febbraio(Eb 13,15-17.20-21; Sal 22; Mc 6,30-34)ore 18.30 Def.ti Famiglia Casarin

Domenica 5 Febbraio - 39a Giornata per la Vita(Is 58,7-10; Sal 111; 1Cor 2,1-5; Mt 5,13-16)ore 09.00 Per le vittime delle recenti calamità naturaliore 11.00 Def.ti Anna e Pasquale; def.ta Agata Leandro

Sabato 28 Gennaio - San Tommaso d’Aquino(Eb 11,1-2.8-19; Lc 1,68-75; Mc 4,35-41)ore 18.30 Per i poveri e le famiglie in difficoltà

Domenica 29 Gennaio (Sof 2,3; 3,12-13; Sal 145; 1Cor 1,26-31; Mt 5,1-12)ore 09.30 Def.ti Dante Luciana e Favaro Primo; def.ta Callegaro Paola

Lunedì 30 Gennaio (Eb 11,32-40; Sal 30; Mc 5,1-20)ore 18.30 NON C’È LA MESSA

Martedì 31 Gennaio - San Giovanni Bosco(Eb 12,1-4; Sal 21; Mc 5,21-43)ore 19.00 Santa Messa unica a S.ta M. Assunta per tutte le parrocchie di Mogliano

Mercoledì 1 Febbraio (Eb 12,4-7.11-15; Sal 102; Mc 6,1-6)ore 18.30 Per i migranti

Giovedì 2 Febbraio - Presentazione del Signore Giornata di preghiera per le vocazioni (Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40)ore 18.30 NON C’È LA MESSA

Venerdì 3 Febbraio (Eb 13,1-8; Sal 26; Mc 6,14-29)ore 18.30 NON C’È LA MESSA

Sabato 4 Febbraio(Eb 13,15-17.20-21; Sal 22; Mc 6,30-34)ore 18.30 Def.ti Aurelio e Elda Cazziolato; def.to Sergio Marion e famigliari

Domenica 5 Febbraio - 39a Giornata per la Vita(Is 58,7-10; Sal 111; 1Cor 2,1-5; Mt 5,13-16)ore 09.30 Battesimo di Irene Stocco di Andrea e Marta De Sabbata;

SAN CARLO: 041.453102 [email protected]

SEGRETERIA: LUNEDI 9.30-11.30 MARTEDI 9.30-11.30 + 15.00-18.00 MERCOLEDI 9.30-11.30 GIOVEDI 9.30-11.30 + 16.00-18.00 VENERDI 9.30-11.30 SABATO CHIUSO SANT’ELENA: 041.457383 [email protected]

SEGRETERIA: DA LUNEDI A VENERDI: 9.00-11.30

SEGRETERIAPARROCCHIALE

ParrocchiaSAN CARLOINTENZIONI DELLA SETTIMANA

ParrocchiaSANT’ELENAINTENZIONI DELLA SETTIMANA

Don Edoardo è reperibile telefonando al 3408119646. Confessioni: prima o dopo le Messe feriali o previo accordo.

Don Davide è disponibile per incontri e confessioni presso la canonica di Zerman (cell. don Davide 346 783 4766); il Mercoledì a San Carlo (dalle ore 17.00) e il Sabato a Zerman (9.00-12.00 e 15.00-18.00).

5 x 1000 codice da riportare su dichiarazione dei redditi: 94031180261 fondo comune per le Scuole dell’Infanzia (anche per la nostra di Zerman).

5 x 1000 codice da riportare su dichiarazione dei redditi: 94132660260 per l’Oratorio NOI di San Carlo.

DOMENICA 12 FEBBRAIORaccolta contributi per il PROGETTO GEMMA. Sostieni una mamma in difficoltà e salvi il suo bambino!

DOMENICA 5 FEBBRAIORaccolta alimenti per il Punto Solidale e contributi per le Adozioni a vicinanza. Si confida nella vostra generosità! Un grazie di cuore.

ParrocchiaSANT’ELENA AVVISI

Parrocchie:SANT’ELENASAN CARLO AVVISI COMUNI

DOMENICA 5 FEBBRAIO39a GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA: “Donne e uomini per la vita nel solco di S. Teresa di Calcutta”“La Santa degli ultimi di Calcutta ci insegna ad accogliere il grido di Gesù in croce: ‘Ho sete’ (Gv 19,28)! Lì possiamo sentire la voce dei sofferenti, il grido nascosto dei piccoli innocenti cui è preclusa la luce di questo mondo, l’accorata supplica dei poveri e dei più bisognosi di pace. Gesù è l’Agnello immolato e vittorioso: da Lui sgorga un “fiume di vita” (Ap 22,1.2), cui attingono le storie di donne e uomini per la vita nel matrimonio, nel sacerdozio o nella vita consacrata religiosa e secolare. Com’è bello sognare con le nuove generazioni una Chiesa e un Paese capaci di apprezzare e sostenere storie di amore esemplari e umanissime, aperte a ogni vita, accolta come dono sacro di Dio anche quando al suo tramonto va incontro ad atroci sofferenze; solchi fecondi e accoglienti verso tutti, residenti e immigrati.Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla cultura dello scarto, dalla logica della denatalità, dal crollo demografico, favorendo la difesa di ogni persona umana…”(Dal messaggio del Consiglio Episcopale Permanente della CEI)

CAV e MPV TREVISO ONLUSDue Associazioni, Centro Aiuto alla Vita e Movimento per la Vita, unite per difendere la vita e diffondere una cultura della vita.Nel corso del 2016: 430 mamme sono state accolte e seguite con percorsi individuali e/o visite domiciliari; sono nati 137 bambini a rischio aborto; sostegno economico e/o alimentare, grazie anche ai contributi del Progetto Gemma.I volontari sono circa 80. Studenti delle scuole superiori vengono accolti in stage di formazione su temi etici e alcuni di loro, con giovani universitari, hanno creato Giovani UPV per continuare la formazione e svolgere un servizio all’interno dell’Associazione.Le Associazioni svolgono il loro servizio grazie al contributo economico dei soci, dei donatori e ai contributi delle parrocchie soprattutto in occasione della Giornata per la Vita.

SOS VITASempre disponibili: accoglienza, accompagnamento, scuola di nascita e maternità, aiuto concreto, percorso post aborto.

Progetto GEMMAOffre ad una mamma un sostegno economico che le può consentire di portare a termine con serenità il periodo di gestazione, accompagnandola nel primo anno di vita del bambino.Riferimenti e ulteriori informazioni nei volantini in fondo alla chiesa.

RACCOLTA ALIMENTISabato 4 e Domenica 5 febbraio si raccoglieranno gli alimenti per il Punto Solidale e i contributi per le Adozioni a vicinanza.

OFFERTEGrazie ai donatori che anche questa settimana hanno offerto euro 2.300 per i lavori al campanile e a coloro che si sono aggiunti ai donatori con una quota mensile.

MISSIONILunedì 30 gennaio alle ore 20.45 presso la “Sala Graner” di Conscio, i gruppi missionari del vicariato si incontreranno con don Silvano per un’analisi dell’attività missionaria.

GENITORI SCUOLA DELL’INFANZIAVenerdì 3 febbraio, incontro formativo in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per la Famiglia (ore 20.30 nel salone al terzo piano della scuola).

Domenica 29 gennaio a Paderno di Ponzano,“Festa Diocesana della Vita e della Famiglia” aperta a tutte le famiglie della Diocesi (vedi programma nel manifesto in fondo alla chiesa). Referenti per San Carlo e Sant’Elena: Claudio e Silvia (cellulare 335 574 3958 oppure 338 489 0604).

CATECHISMO4a ELEMENTAREDomenica 29 gennaio “consegna della veste bianca” (nella Messa delle ore 09.30 a Sant’Elena e delle ore 11.00 a San Carlo).Sabato 4 febbraio, incontro genitori di San Carlo e Sant’Elena (in cappellina a San Carlo, ore 15.30).

FORMAZIONE ADULTIMercoledì 01 febbraio alle ore 20.30 presso il Centro Pastorale di Santa Maria Assunta, si terrà il 3° incontro di filosofia contemporanea “ED IO CHE SONO?” (Leopardi) La natura dell’uomo. Relatore: professor Samuele Busetto

LITURGIAMartedì 31 gennaio alle ore 20.45 in chiesa a San Carlo, secondo incontro di formazione liturgica per lettori, coristi, ministri dell’Eucarestia e coloro che svolgono un servizio di cura della chiesa.

PASTORALE GIOVANILEMartedì 31 gennaio alle ore 20.30 presso il Collegio Pio X a Treviso, secondo incontro di formazione per giovani, promosso dall’Azione Cattolica: “In cammino!, i giovani e il Vescovo si confrontano”.

CAMMINO SINODALEVenerdì 3 febbraio alle ore 20.30 in Cattedrale a Treviso, Veglia di preghiera per l’inizio del Cammino Sinodale: tutti i fedeli della Diocesi possono unirsi alla preghiera del Vescovo e dei delegati dell’Assemblea Sinodale ai quali verrà consegnato il primo strumento di lavoro.

FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it

Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri

Quello che tu proclami, Signore Gesù, mi appare del tutto paradossale. Duemila anni di cristianesimo non hanno scalfito la novità che tu hai annunciato e che contraddice in modo vistoso la logica dei forti e degli arroganti, la tracotanza dei ricchi, la falsa sicurezza di quanti confidano solo in se stessi, nelle proprie doti, nelle capacità e competenze acquisite. Ma Dio ha scelto di confondere la sapienza di questo mondo e di costruire un mondo nuovo, destinato all’eternità, contando su persone che sembrano le meno indicate per edificare qualcosa di stabile e duraturo. Infatti egli ricorre ai poveri, che non hanno disponibilità di mezzi, ai miti che non difendono con i denti e con le carte bollate i loro diritti, a quelli che appaiono ingenui tanto è limpido il loro sguardo ed estraneo alla cattiveria, a quanti sono tacciati di debolezza solo perché sono misericordiosi e sempre disposti a perdonare. Tu ci inviti alla gioia proprio quando veniamo insultati e calunniati ingiustamente solo perché siamo tuoi discepoli perché fin d’ora dobbiamo essere certi di essere i cittadini di un mondo nuovo. Roberto Laurita

La Laudato sì del profeta -prima parte- L’illusione che la salvezza venga dai potenti è sempre stata una tentazione radicale e fortissima dei popoli. Il primo dono che ha chi crede nella promessa biblica è la protezione dall’illusione di confidare negli imperi. Imparare a dire "tu non sei Dio" ai grandi della terra, ai potenti delle nostre comunità e imprese è il grande insegnamento dei profeti, di cui c’è un bisogno estremo proprio nel nostro tempo. Tutte le eliminazioni di Dio hanno sempre generato una moltitudine di falsi dei. Preferiscono un paradisetto artificiale e striminzito a quello vero, pur di poter somigliare un pochino a quel Dio che tanto dicevano di odiare. I profeti sono l’anti-serpente, perché non ci ingannano promettendoci la divinità, e ci donano l’antidoto al veleno della falsa promessa. Il principio profetico è allora anche principio mariano, e viceversa. Sebbene quasi tutti i profeti biblici siano maschi, esiste una profonda sintonia carismatica tra profezia e genio femminile: la loro parola genera vita, vede e annuncia l’avvento di bambini, piange, consola. Quando nelle comunità manca la dimensione profetica, scompare la dimensione femminile, la gerarchia diventa pura gestione del potere, la legge si mangia lo spirito. Non abbiamo ancora sottolineato abbastanza l’importanza dello spirito (ruah) nella vocazione e missione dei profeti. Lo "scarto" tra psiche e ispirazione, tra l’io e la sua eccedenza, molte culture l’hanno chiamato spirito; alcune gli hanno attribuito un’origine divina. Il cristianesimo ne ha fatto un’esperienza talmente concreta da chiamarlo Persona. I profeti sono esperti e maestri dell’azione dello spirito nel mondo. Sanno che è all’opera ogni giorno nell’universo. Lo sentono operante e vivificante dentro di loro sapendo che non è una loro produzione. L’ascoltano e gli ubbidiscono, finché restano profeti. Possono diventare ciechi di Dio, non vederlo più per molto tempo, ma non possono diventare sordi dello spirito. È lo spirito che salva la fede del profeta, cresce, e lo alimenta. Non capiamo la profezia se non entriamo in questo grande mistero, di chi parla in nome di una voce che non vede ma che lo guida dentro. I profeti terminano la loro funzione quando non sentono più questa presenza dentro, quando lo spirito li lascia, non parla più e non li fa parlare più. È solo così che termina il loro canto, che sentono che il loro compito è finito, che non erano padroni della voce, che era tutta gratuità. Da L. Bruni, In ascolto della vita, Avvenire 8 ottobre 2016.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Davanti al Vangelo delle Beatitudini provo ogni volta la paura di rovinarlo con i miei tentativi di commento, perché so di non averlo ancora capito. Perché dopo anni di ascolto e di lotta, questa parola continua a stupirmi e a sfuggirmi. Gandhi diceva che queste sono «le parole più alte del pensiero umano». Ti fanno pensoso e disarmato, ma riaccendono la nostalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giustizia, senza violenza e senza menzogna, un tutt'altro modo di essere uomini. Le Beatitudini hanno, in qualche modo, conquistato la nostra fiducia, le sentiamo difficili eppure suonano amiche. Amiche perché non stabiliscono nuovi comandamenti, ma propongono la bella notizia che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità. La prima cosa che mi colpisce è la parola: Beati voi. Dio si allea con la gioia degli uomini, se ne prende cura. Il Vangelo mi assicura che il senso della vita è, nel suo intimo, nel suo nucleo profondo, ricerca di felicità. Che questa ricerca è nel sogno di Dio, e che Gesù è venuto a portare una risposta. Una proposta che, come al solito, è inattesa, controcorrente, che srotola nove sentieri che lasciano senza fiato: felici i poveri, gli ostinati a proporsi giustizia, i costruttori di pace, quelli che hanno il cuore dolce e occhi bambini, i non violenti, quelli che sono coraggiosi

perché inermi. Sono loro la sola forza invincibile. Le beatitudini sono il più grande atto di speranza del cristiano. Il mondo non è e non sarà, né oggi né domani, sotto la legge del più ricco e del più forte. Il mondo appartiene a chi lo rende migliore. Per capire qualcosa in più del significato della parola beati osservo anche come essa ricorra già nel primo dei 150 salmi, quello delle due vie, anzi sia la parola che apre l'intero salterio: «Beato l'uomo che non resta nella via dei peccatori, che cammina sulla via giusta». E ancora nel salmo dei pellegrinaggi: «Beato l'uomo che ha la strada nel cuore» (Sl 84,6). Dire beati è come dire: «In piedi voi che piangete; avanti, in cammino, Dio cammina con voi, asciuga lacrime, fascia il cuore, apre sentieri». Dio conosce solo uomini in cammino. Beati: non arrendetevi, voi i poveri, i vostri diritti non sono diritti poveri. Il mondo non sarà reso migliore da coloro che accumulano più denaro. I potenti sono come vasi pieni, non hanno spazio per altro. A loro basta prolungare il presente, non hanno sentieri nel cuore. Se accogli le Beatitudini la loro logica ti cambia il cuore, sulla misura di quello di Dio; te lo guariscono perché tu possa così prenderti cura bene del mondo.

( di Ermes Ronchi )

nr. 86 Domenica 29 gennaio 2017

(Matteo 5,1-12a)

DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO

Anno A

AVVISI INTERPARROCCHIALI

MARTEDÌ 31 GENNAIO ORE 21.00 abbazia S.M.Assunta riunione informativa con don Elio per il viaggio in Terra Santa delle parrocchie della Collaborazione.

MERCOLEDÌ 1 FEBBRAIO ORE 20.30 Centro pastorale, terzo incontro del secondo corso di Scuola di formazione teologica: Filosofia Contemporanea. “Ed io che sono?” (Leopardi) La natura dell’uomo. Relatore: prof. Samuele Busetto.

GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO Giornata per la vita consacrata. Ricordiamo nelle preghiere e facciamo festa con tutti i Consacrati che operano nelle nostre parrocchie.Ore 18.00 Treviso, Duomo, celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo.

VENERDÌ 3 FEBBRAIO ORE 21.00 Chiesa S.Maria Assunta, Preghiera semplice: preghiera, silenzio e musica.

DAL 10 AL 17 MAGGIO: Leggere il Vangelo nella terra di Gesù, le parrocchie di Mogliano in Terra Santa. Info e iscrizioni in Segreteria delle parrocchie, centro pastorale.

DALL’1 AL 10 SETTEMBRE: il Gruppo Biblico del Collegio Astori organizza: viaggio in Terra Santa sulle orme di Giosuè. Info e prenotazioni: 041 59 87 327.

A partire da martedì 31 Gennaio il Collegio Salesiano Astori organizza un corso di cucina naturale. Info: www.astori.it.

VICARIATO DIOCESI

Azione Cattolica organizza a Treviso, Auditorium S.Pio X, Tra gli Altri, Due sere per giovani. Martedì 31 ore 20.30 II incontro: “In cammino”. Colloquio con il Vescovo.

S.TA MARIA ASSUNTA: TEL. 041.5900375 - CELL. 334.2590290SEGRETERIA: ORARIO 11-13 DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ[email protected]

SEGRETERIAPARROCCHIALE