d'annunzio

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D'Annunzio In D'Annunzio non esiste distinzione tra pubblico e privato, la sua vita e' costruita come un'opera d'arte, Gabriele concepisce l'esistenza come un prodotto artistico di cui crea e vive l'immagine leggendaria costruita di se. Egli offre questa immagine al pubblico, ed è proprio da essa che costruisce la sua fortuna letteraria, egli scrive per guadagnare, sfruttare la pubblicità presso il pubblico. D'Annunzio si configura come il primo esempio di divo, di divismo, poiché vive la vita con stupore di successo, brama, e diviene protagonista di eventi eclatanti. Gode di una esuberanza vitale notevole, aperto verso gli altri, ma ad esso si contrappone un senso più cupo, doloroso (senso della morte) dell'esteta, nostalgica, necessita di fuga, allontanamento dal clamore. È' un uomo che guadagna e spende molto per vestiti, feste, arredamenti. A Roma cuore della vita mondana e culturale, lavora come giornalista collaborando con "Cronaca bizantina" rivista pubblicata dal 1882 fino al 1886 per volontà di Angelo Somma Ruga. È' una rivista di carattere aristocratico, che punta al lusso, curata nell'aspetto estetico tratta argomenti vari, articoli saggistici, e tratta anche di politica, pubblicità aggressiva per attirare attenzione montando casi per vendere libri. La poetica di D'Annunzio Tre aspetti della formazione culturale 1) Ingegno precoce: scrive le prime raccolte liriche "Primo vere" a 16 anni, che vengono pubblicate con successo. Tre anni dopo pubblica tre racconti "Terra vergine", è una nuova raccolta lirica "Canto novo”. 2) Straordinaria capacità di produrre versi e scrivere in prosa: manifesta una certa naturalità nello scrivere, ha una grande abilità creativa, per cui sperimenta tutti i generi a volte solo per esibirsi retoricamente. 3) Grande capacità di assimilare altre esperienze culturali, letterarie contemporanee italiane e straniere. Legge e assimila tutto il mondo ideologico, appropriandosene, sul Decadentismo legge molto tant'è che viene definito "Sommario della cultura decadente e contemporanea", per cui in lui si trovano spunti di tutta la letteratura decadente europea. Altri fonti per D'Annunzio sono Carducci, Verga, romanzieri russi come Tolstoj, Dostoevskij, Nietzsche, Guy de Maupassant, Hugo mentre alla sua base è' presente la cultura classica, greca e latina che riprende. Panismo, Estetismo linea ideologica Cerniera: Superomismo Il Panismo: problema etimologico, due linee interpretative. Deriva dal greco "pan", dio della pastorizia, connesso alla sfrenatezza erotico-sessuale, esuberanza vitale, simbolo della sessualità. Dall'aggettivo greco "pas, pasa, pan" ovvero "tutto", e' la concezione della natura intesa come tutto, forza vivente unica. Per cui la realtà viene concepita come viva, in perenne divenire, metamorfosi, permeata dalla divinità, in cui si manifesta il principio divino presente in tutto. Il poeta partecipa a questo ritmo perenne, vitale, beatamente vi partecipa fino ad unirsi, fondendosi con questo ritmo vitale attraverso il processo di metamorfosi (La pioggia nel pineto) : l'elemento vegetale si umanizza, mentre l'elemento umano diviene vegetale, per cui l'uno si confonde nell'altro. La poesia da voce ai passaggi di questo rito, esprime di luci, suoni, colori, e vibrazioni. Estetismo Culto assoluto della bellezza e dell'arte a cui conferisce un valore assoluto, concepisce la vita come un'opera d'arte. L'atteggiamento decadente si manifesta im modo esagerato in D'Annunzio, di cui manifesto dell'ideologia dell'estetismo dannunziano con la sua concezione di esteta della vita è manifestato nel protagonista Andrea Sperelli in "Il piacere", concentra la propria vita esteticamente distaccata da cui emerge un'immagine superficiale esteriore dell'arte, interessato alla ricerca dell'effetto e non dei contenuti. Superomismo Superuomo, personaggio che ha il culto dell'energia dominatrice, che vuole imporsi e che manifesta in varie forme (violenza e forza), capacità di godere del piacere e della bellezza della vita. Ha una cultura di formazione greco-romana con una concezione aristocratica dell'esistenza, per cui disprezza la massa, è da un punto di vista politico disprezza il regime democratico-parlamentare, mentre si riallaccia ad un radicale nazionalismo (predominio, potenza). L'opera manifesto del Superomismo e' la Vergine delle rocce (1895) che pubblica a puntate di cui protagonista è Claudio Cantelmo misto di estetismo, assomiglia ad Andrea Sperelli. Claudio s'impegna politicamente per combattere la corruzione nella società borghese, e la degenerazione delle istituzioni parlamentarie. Per creare l'idea del superuomo D'Annunzio legge Nietzsche (1892-1900) l'idea che ha del superomo deriva da un'interpretazione superficiale dell"oltre uomo" (Übermensch) cioè uomo che esercita volontà di potenza, da intendersi come capacità creatrice di trovare nuovi significati alla vita accettata

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D'Annunzio In D'Annunzio non esiste distinzione tra pubblico e privato, la sua vita e' costruita come un'opera d'arte, Gabriele concepisce l'esistenza come un prodotto artistico di cui crea e vive l'immagine leggendaria costruita di se. Egli offre questa immagine al pubblico, ed è proprio da essa che costruisce la sua fortuna letteraria, egli scrive per guadagnare, sfruttare la pubblicità presso il pubblico. D'Annunzio si configura come il primo esempio di divo, di divismo, poiché vive la vita con stupore di successo, brama, e diviene protagonista di eventi eclatanti. Gode di una esuberanza vitale notevole, aperto verso gli altri, ma ad esso si contrappone un senso più cupo, doloroso (senso della morte) dell'esteta, nostalgica, necessita di fuga, allontanamento dal clamore. È' un uomo che guadagna e spende molto per vestiti, feste, arredamenti. A Roma cuore della vita mondana e culturale, lavora come giornalista collaborando con "Cronaca bizantina" rivista pubblicata dal 1882 fino al 1886 per volontà di Angelo Somma Ruga. È' una rivista di carattere aristocratico, che punta al lusso, curata nell'aspetto estetico tratta argomenti vari, articoli saggistici, e tratta anche di politica, pubblicità aggressiva per attirare attenzione montando casi per vendere libri.

La poetica di D'Annunzio Tre aspetti della formazione culturale 1) Ingegno precoce: scrive le prime raccolte liriche "Primo vere" a 16 anni, che vengono pubblicate con

successo. Tre anni dopo pubblica tre racconti "Terra vergine", è una nuova raccolta lirica "Canto novo”. 2) Straordinaria capacità di produrre versi e scrivere in prosa: manifesta una certa naturalità nello scrivere, ha

una grande abilità creativa, per cui sperimenta tutti i generi a volte solo per esibirsi retoricamente. 3) Grande capacità di assimilare altre esperienze culturali, letterarie contemporanee italiane e straniere.

Legge e assimila tutto il mondo ideologico, appropriandosene, sul Decadentismo legge molto tant'è che viene definito "Sommario della cultura decadente e contemporanea", per cui in lui si trovano spunti di tutta la letteratura decadente europea. Altri fonti per D'Annunzio sono Carducci, Verga, romanzieri russi come Tolstoj, Dostoevskij, Nietzsche, Guy de Maupassant, Hugo mentre alla sua base è' presente la cultura classica, greca e latina che riprende.

Panismo, Estetismo linea ideologica Cerniera: Superomismo Il Panismo: problema etimologico, due linee interpretative. Deriva dal greco "pan", dio della pastorizia, connesso alla sfrenatezza erotico-sessuale, esuberanza vitale, simbolo della sessualità. Dall'aggettivo greco "pas, pasa, pan" ovvero "tutto", e' la concezione della natura intesa come tutto, forza vivente unica. Per cui la realtà viene concepita come viva, in perenne divenire, metamorfosi, permeata dalla divinità, in cui si manifesta il principio divino presente in tutto. Il poeta partecipa a questo ritmo perenne, vitale, beatamente vi partecipa fino ad unirsi, fondendosi con questo ritmo vitale attraverso il processo di metamorfosi (La pioggia nel pineto) : l'elemento vegetale si umanizza, mentre l'elemento umano diviene vegetale, per cui l'uno si confonde nell'altro. La poesia da voce ai passaggi di questo rito, esprime di luci, suoni, colori, e vibrazioni.

Estetismo Culto assoluto della bellezza e dell'arte a cui conferisce un valore assoluto, concepisce la vita come un'opera d'arte. L'atteggiamento decadente si manifesta im modo esagerato in D'Annunzio, di cui manifesto dell'ideologia dell'estetismo dannunziano con la sua concezione di esteta della vita è manifestato nel protagonista Andrea Sperelli in "Il piacere", concentra la propria vita esteticamente distaccata da cui emerge un'immagine superficiale esteriore dell'arte, interessato alla ricerca dell'effetto e non dei contenuti. Superomismo Superuomo, personaggio che ha il culto dell'energia dominatrice, che vuole imporsi e che manifesta in varie forme (violenza e forza), capacità di godere del piacere e della bellezza della vita. Ha una cultura di formazione greco-romana con una concezione aristocratica dell'esistenza, per cui disprezza la massa, è da un punto di vista politico disprezza il regime democratico-parlamentare, mentre si riallaccia ad un radicale nazionalismo (predominio, potenza). L'opera manifesto del Superomismo e' la Vergine delle rocce (1895) che pubblica a puntate di cui protagonista è Claudio Cantelmo misto di estetismo, assomiglia ad Andrea Sperelli. Claudio s'impegna politicamente per combattere la corruzione nella società borghese, e la degenerazione delle istituzioni parlamentarie. Per creare l'idea del superuomo D'Annunzio legge Nietzsche (1892-1900) l'idea che ha del superomo deriva da un'interpretazione superficiale dell"oltre uomo" (Übermensch) cioè uomo che esercita volontà di potenza, da intendersi come capacità creatrice di trovare nuovi significati alla vita accettata

e vissuta in tutte le sue componenti, Gabriele riprende i concetti banalizzandoli con una sua interpretazione ingenua.

Con la sua politica visione anti parlamentaria ed anti democratica, concepisce la politica come spettacolo. D'Annunzio non aderisce mai al fascismo.

Produzione letteraria 1) Fase panista e verista (riferimenti) Scrive i primi testi "Primo vere" e "Canto novo" (meno di 20 anni) in queste raccolte in particolare nell'ultima propone la linea panica. Per la prima volta scopre il proprio io come, e la natura come corpo, per la prima volta privilegia questa sostanziale identità tra l'io corporeo e il mondo universo rito di identificazione, rito corpo e natura. Elementi simbolo: (principio femminile dell'universo) mare e sole (principio maschile dell'universo), principi nascita dell'universo. A questa fase appartiene la raccolta di bozzetti a stampo verista "Terra vergine" racconti che richiamano in modo superficiale "Vita dei campi". È' più forte l'influenza di Maupassant e di Zola, e' evidente la linea panica identità rito di identificazione. L'opera più significativa e' la raccolta "Novelle della Pascara" di ambientazione in campagna e in borghesia abruzzese, che hanno per protagonista l'umanità con caratteristiche quali la bruttezza, la perversione e la malvagità, che il narratore osserva con distacco. È' presente una forte matrice espressionistica, ovvero la ricerca dell'effetto intenso, forte. 2) D'Annunzio esteta, linea estetica che emerge nelle opere Il piacere, la raccolta di poesie "Intermezzo di rime", "Isotteo" e la "Chimera" (1890) , e "Elegie romane" (1892). Queste raccolte sono collegate dal forte desiderio di esibire una forma musicale, plastica, modulata sui suoni impreziosita e piena di sperimentalismo (lessicale e metrico). 3) Fase di ripiegamento Dal 1890 inizia la fase caratterizzata da un punto di vista psicologico, una fase di stanchezza, come se volesse aspirare a ideali di purezza, innocenza, sente il bisogno di pentimento , di tregua, di raccoglimento rispetto all'intensità precedente. Prende come modelli Verlaine con la sua poesia languida e Maurice Metterlin e la narrativa russa di Dostoevskij. Scrive due romanzi "Giovanni Episcopo" e l'Innocente (1892) in cui riprende i temi cupi e i drammi psicologici del Dostoevskij. Giovanni Episcopo narrato in prima persona, è' la storia di un tradimento da parte della moglie Ginevra, per cui il marito decide di vendicarsi pugnalando l'amante di lei e intanto soffre per la morte del figlio Ciro a causa di una febbre celebrale. Nell'innocente narrato in prima persona la protagonista è Tullio un' omicida che quando scopre che il suo bambino è' dell'amante di sua moglie, decide di ucciderlo e complice la moglie espone il bambino al gelo nella notte di Natale facendolo morire. Altra opera importante di questa fase è' la raccolta di poesie "Poema paradisiaco"1893 (paradiso: dal greco "giardino") il cui giardino assume il significato simbolico di natura e sessualità e al calore degli affetti domestici, della protezione, dell'infanzia. Le tematiche sono la malattia, la stanchezza, la nostalgia, il pentimento, tematiche languide tipiche del ripiegamento interiore. 4) Fase Superomismo e Panismo (1893-1909) È' la fase più importante della sua poetica, per cui spicca "Le laudi del cielo, del mare, dal terra e degli eroi" nel quale si distingue la raccolta Alcyone (La pioggia nel pineto e la sera fiesolana). Sono presente le "Odi navali" che si riallacciano al Superomismo. Il panismo in Alcyone e' più maturo per cui la natura diviene divina. È' riprende anche il Superomismo come forza selvaggia della natura che non ha nulla a che fare con il realismo, ma si identifica con una sorta di cerchio magico, un tutto in cui tutto ciò che avviene al suo interno sa di un rito di metamorfico, di prodigio, una metamorfosi della dimensione umana e naturale continua, per arrivare ad un'identità totale. Opere in prosa: Trionfo della morte, La vergine delle rocce, il fuoco, e forse si forse che no.

La vergine delle rocce ha per protagonista Claudio Cantelmo, esempio di superuomo dannunziano esteta, esprime il desiderio di sposare una delle tre vergini di una nobile famiglia aristocratica, e per un motivo o per un altro non riesce a sposare, se non dopo una certa fatica la terza sorella. Una figlia si fa monaca, l'altra si dedica alla famiglia, mentre riesce a sposare solo la terza sorella, superba che accetta il suo amore e la sposa.

5) L'ultimo D'Annunzio, fase notturna Nel 1916 vive un periodo di convalescenza dovuto ad un incidente aereo che lo obbliga a rimanere nel buio per una ferita ad un occhio. Viene spinto a rivolgere la sua attenzione alla notte, alla morte, ed al mistero. Scrive pagine di un diario raccolte sotto il titolo di "Notturno" (1921) che si distingue per tema e struttura dalle opere precedenti, sono pagine scarne ed essenziali con periodi brevi. L'aggettivo notturno sottolinea

l'atteggiamento più intimo e al tempo stesso più simbolico che si trova in questo scritto, quasi per il bisogno di una confessione. D'Annunzio è' sempre egocentrico, individualista e raffinato. A questa opera in prosa appartiene un'altra raccolta in prosa "Le faville del maglio" e "Libro segreto" (1935), che come genere è' un prosimetro ( misto di prosa e poesia). La tematica è' la precarietà dell'esistenza, la malinconia. Tuttavia il panismo ha un terzo momento costituito dal Notturno, espressione panica, se prima c'era l'identificazione tra natura e vita ora è natura e morte, immanenza naturalistica, modo diverso di completare e partecipare al ritmo vitale.

Alcyone, terzo libro delle Laudi Carattere autonomo delle poesie, 88 liriche che compone tra 1899 e 1905, in particole nel 1902. Il tema è' l'estate tratta da un soggiorno estero in Versilia, rivissuto sotto il segno del panismo. È' una raccolta divisa in cinque sezioni, attraverso le quali rivive i vari momenti dell'estate: preludio, pienezza dell'estate e tramonto dell'estate. Gli ambienti sono diversi, come le Alpi Apuane, i colli fiorentini, il mare, la spiaggia di Versilia. All'interno giocano vari stati d'animo come l'attesa, l'ebrezza panica con la sua massima esplosione in estate, la nostalgia dell'estate. I cambiamenti degli stati d'animo sono accompagnati da quelli di stile per cui si ha l'uso di diversi registri. Nella seconda sezione lo stile è' impressionistico, la natura viene filtrata dallo stato d'animo. La fine tra una sezione e l'altra è segnata dall'inserimento tra l'una e l'altra dal componimento Ditirambo dedicato all'esaltazione di Dioniso dio dell'ebbrezza, ricollegato all'alternanza dei momenti dionisiaci (irrazionali e istintivi) a quelli apollinei (di ragione, equilibrio interiore) della storia umana di Nietzsche. Alla prima sezione appartiene la sera fiesolana (giugno) che descrive l'attesa suggestiva dell'estate. Alla seconda sezione appartiene la pioggia nel pineto (primi di luglio) e' un rito di progressiva identificazione tra uomo e natura, proprio un rito panico. Nella terza sezione (luglio-agosto) vi è la pienezza dell'estate, la sua celebrazione, mentre nella quarta sezione l'estate si avvicina progressivamente al finale. Nella quinta sezione (settembre) il poeta concepisce la nostalgia per la fine dell'estate, tema nietzschesiano, ovvero il fallimento dell'uomo moderno nel far vivere i riti antichi e crearne di nuovi.