diario di viaggio - kenya
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Diario del viaggio fatto in Kenya dalla delegazione dell'associazione Meet on the street, in seguito al finanziamento del progetto della Secondary school di Mukothima.TRANSCRIPT
MEET FOR MUKOTHIMA
correvano a stringerci la
mano, ci salutavamo e co-
minciavano a farci vedere
quanto erano bravi con
l’inglese. Ma la cosa più
bella è stata quando hanno
cantato la canzone che
caratterizza un’intera Nacaratterizza un’intera Na-
zione: Jambo Bwana.
Due giorni di relax e ab-
biamo intrapreso il viag-
gio verso le missioni e i
villaggi della costa.
Mombasa ci ha accolti
con i suoi 35 °, l’oceano
indiano e la sua cultura
islamica.
Abbiamo visitato alcune missioni e salutato tutti i padri italiani che prestano la
loro opera in quella zona. Le città della costa ci hanno fatto sentire un po’ a
casa, vista la presenza del mare che tanto desideravamo vedere. Mombasa,
Ukunda e Dali sono state le prime città dove abbiamo trascorso alcuni giorni. La
visita sicuramente più emozionante, per molti aspetti, è stata quella all’asilo di
Ukunda, dove l’accoglienza è stata a dir poco senza fiato: tantissimi bambini in
divisa che, non sapendo della nostra visita, hanno subito cercato ogni modo per
attirare la nostra attenzione; attirare la nostra attenzione;
Il giro delle missioni si è concluso nel
migliore dei modi, poiché spostandoci
a Malindi per un giorno di relax, siamo
finiti in una bellissima villa immersa nel
verde e a due passi dall’oceano india-
no, donata ai missionari per realizza-
re una struttura nella cittadina turisti
ca del Kenya. Le spiagge di Malindi,
ma soprattutto quelle incontaminate
di Watamu, la sabbia bianca e le
acque oceaniche ci hanno fatto vivere momenti bellissimi, nonostante i beach boys che cercavano di venderci di tutto.Con tanta tristezza abbiamo lasciato Malindi, direzione Nairobi, percorso nel
quale cominciavamo a capire che la nostra avventura stava volgendo al ter-
mine. Tutta la tratta è stata caratterizzata dal racconto di quello che ave-
vamo fatto e che ci era capitato, le risate e momenti più buffi, le difficoltà
affrontate col sorriso dopo aver capito che non ci si poteva lamentare,
perché avevamo visto molta gente che non aveva nulla e un piccolo regalo li
rendeva felici.
Oggi penso che abbiamo imparato a dare importanza alle piccole cose e a
tutto quello che ci circonda, sull’esempio di tanta gente africana che, pur
non avendo gli oggetti del benessere che la maggior parte di noi ha, vive
serena.
Arrivederci al prossimo progetto…
MarioCarmelo
Carlo