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FORM-SYS02-EMAS-06 – Rev. 05 ALLEGATO VII del Regolamento EMAS CE N° 1221/2009 del 25.11.2009 DICHIARAZIONE DEL VERIFICATORE AMBIENTALE SULLE ATTIVITÀ DI VERIFICA E CONVALIDA Il sottoscritto Andrea Alloisio, numero di registrazione come verificatore ambientale EMAS IT-V-0002, accreditato o abilitato per l’ambito .......................................................................................................................... (codici NACE) dichiara di aver verificato che il sito (i siti) o l’intera organizzazione indicata nella dichiarazione ambientale / dichiarazione ambientale aggiornata (*) della seguente organizzazione ...................................................................................................................... (denominazione) numero di registrazione (se esistente) ...................................................................................... risponde (rispondono) a tutte le prescrizioni del regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009, sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS). Con la presente dichiarazione il sottoscritto dichiara che: la verifica e la convalida si sono svolte nel pieno rispetto delle prescrizioni del regolamento (CE) n. 1221/2009. l’esito della verifica e della convalida conferma che non risultano elementi che attestino l’inosservanza degli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente. i dati e le informazioni contenuti nella dichiarazione ambientale / dichiarazione ambientale aggiornata (*) dell’organizzazione / sito (*) forniscono un’immagine affidabile, credibile e corretta di tutte le attività dell’organizzazione / del sito (*) svolte nel campo d’applicazione indicato nella dichiarazione ambientale. Il presente documento non è equivalente alla registrazione EMAS. La registrazione EMAS può essere rilasciata unicamente da un organismo competente ai sensi del regolamento (CE) n. 1221/2009. Il presente documento non è utilizzato come comunicazione a sè stante destinata al pubblico. Genova, 21/6/2019 Andrea Alloisio Certification Compliance & Process Improvement Director ________________________________ (*) barrare solo la casella pertinente 35.11 A2A Energiefuture SpA - Centrale Termoelettrica di Monfalcone IT-000068

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FORM-SYS02-EMAS-06 – Rev. 05

ALLEGATO VII del Regolamento EMAS CE N° 1221/2009 del 25.11.2009

DICHIARAZIONE DEL VERIFICATORE AMBIENTALE SULLE ATTIVITÀ DIVERIFICA E CONVALIDA

Il sottoscritto Andrea Alloisio, numero di registrazione come verificatore ambientale EMASIT-V-0002, accreditato o abilitato per l’ambito

.......................................................................................................................... (codici NACE)

dichiara di aver verificato che il sito (i siti) o l’intera organizzazione indicata nelladichiarazione ambientale / dichiarazione ambientale aggiornata (*) della seguenteorganizzazione

...................................................................................................................... (denominazione)

numero di registrazione (se esistente)......................................................................................

risponde (rispondono) a tutte le prescrizioni del regolamento (CE) n. 1221/2009 delParlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009, sull’adesione volontaria delleorganizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS).

Con la presente dichiarazione il sottoscritto dichiara che:

la verifica e la convalida si sono svolte nel pieno rispetto delle prescrizioni delregolamento (CE) n. 1221/2009.

l’esito della verifica e della convalida conferma che non risultano elementi che attestinol’inosservanza degli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente.

i dati e le informazioni contenuti nella dichiarazione ambientale / dichiarazioneambientale aggiornata (*) dell’organizzazione / sito (*) forniscono un’immagineaffidabile, credibile e corretta di tutte le attività dell’organizzazione / del sito (*)svolte nel campo d’applicazione indicato nella dichiarazione ambientale.

Il presente documento non è equivalente alla registrazione EMAS. La registrazione EMASpuò essere rilasciata unicamente da un organismo competente ai sensi del regolamento(CE) n. 1221/2009. Il presente documento non è utilizzato come comunicazione a sè stantedestinata al pubblico.

Genova, 21/6/2019Andrea Alloisio

Certification Compliance & Process ImprovementDirector

________________________________(*) barrare solo la casella pertinente

35.11

A2A Energiefuture SpA - Centrale Termoelettrica di Monfalcone

IT-000068

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

Dichiarazione Ambientale 2019

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

Dichiarazione Ambientale 2019

Questo sito è dotato di un sistema di gestione ambientale e i risultati raggiunti in questo settore sono comunicati al pubblico conformemente al sistema comunitario di ecogestione e audit. A2A Energiefuture S.p.A. Centrale Termoelettrica di Monfalcone Registrazione numero: IT- 000068

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Lettera ai lettori

Sono lieto di presentare questa diciottesima edizione della Dichiarazione Ambientale della Centrale Termoelettrica di Monfalcone. Era, infatti, il 24 aprile 2001, quando, fra i primissimi impianti di produzione di energia elettrica in Italia, la Centrale di Monfalcone conseguiva la certificazione ambientale ISO14001 e dopo qualche mese la registrazione volontaria EMAS. Gli anni trascorsi hanno permesso di consolidare nell’organizzazione un modo strutturato di gestione e di tutela dell’ambiente. Un continuo miglioramento delle proprie performance ambientali, perseguito con l’assunzione di responsabilità e trasparenza nei confronti dei cittadini, delle imprese e di tutti gli interlocutori istituzionali sia locali sia nazionali. Già dal 2011, inoltre, è stata ottenuta la certificazione del sistema di gestione della sicurezza OHSAS 18001.

Occorre sottolineare che negli ultimi anni la Centrale è cambiata notevolmente avendo costruito, con un investimento fra i più importanti a favore dell’ambiente, due impianti per l’abbattimento delle emissioni di anidride solforosa nei fumi per le unità a carbone.

Anche il recente trascorso ha confermato l’impegno profuso dalla Direzione nel campo della gestione ambientale, in particolare A2A, con un investimento di circa 25 milioni di euro, ha effettuato la riqualificazione tecnologica ed ambientale della Centrale Termoelettrica di Monfalcone. Nello specifico, per ridurre ulteriormente anche le emissioni degli ossidi di azoto (NOx), A2A ha costruito e messo in funzione dei sistemi di abbattimento degli ossidi di azoto (DeNOx) sui gruppi a carbone 1 e 2, migliorando ulteriormente le loro prestazioni ambientali. I nuovi sistemi denitrificatori sono stati costruiti e messi in servizio entro il mese di dicembre 2015, in linea con i programmi cronologici previsti di costruzione e montaggio in opera. I DeNOx rappresentano la migliore tecnologia disponibile applicabile sull’impianto ed hanno permesso di garantire, a partire dal 1/1/2016, una riduzione delle emissioni di NOx a valori inferiori al limite indicato dalla Direttiva europea 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED) ed allineati con l’attuale Documento di riferimento sulle Best Available Techniques (BREF).

Con piacere quindi Vi invito a leggere questo documento, preparato in conformità all’ Allegato IV del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS) e s.m.i. che sintetizza gli avvenimenti e i dati ambientali, e non solo, relativi alla Centrale nell’ultimo anno 2018. In esso troverete una sintesi della descrizione del sito e della sua attività produttiva, gli eventi che hanno caratterizzato gli aspetti ambientali significativi, i dati di funzionamento dell’impianto, gli indicatori di performance ambientale nella loro evoluzione negli ultimi anni e l’avanzamento dei programmi ambientali.

Evidenzio la massima disponibilità nei confronti di tutti coloro che avranno interesse ad approfondire i temi trattati, a soddisfare curiosità e ringrazio per gli eventuali graditi suggerimenti che potranno contribuire a perseguire, in maniera sempre più efficace, le nostre azioni di miglioramento.

Ringrazio infine tutto il personale della Centrale che con professionalità e sensibilità lavora nel rigoroso rispetto dell’ambiente e della sicurezza in un’ottica sempre più attenta allo sviluppo sostenibile.

Il Capo Centrale ing. Roberto Scottoni

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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La Dichiarazione Ambientale della Centrale di Monfalcone Al fine di ottimizzare e migliorare progressivamente i processi aziendali in termini di efficacia ed efficienza gestionale e ambientale, il Gruppo A2A ha attivato dei Sistemi di Gestione Ambientale individuando, come strumenti guida per la loro implementazione, alcune norme e regolamenti la cui adesione è di carattere volontario: la norma UNI EN ISO 14001 ed il Regolamento Emas. Quest’ultimo prevede l’elaborazione della Dichiarazione Ambientale, verificata da un soggetto terzo accreditato.

Il presente documento costituisce il nuovo aggiornamento della Dichiarazione Ambientale, edizione 2019, riferita ai dati al 31.12.2018. Le principali informazioni sono revisionate annualmente, tramite aggiornamenti pubblicati sul sito Internet di A2A Energiefuture SpA o del Gruppo A2A.

La scelta della trasparenza La scelta di A2A Energiefuture di gestire in modo trasparente la Centrale è in linea con la politica di Gruppo in materia di responsabilità sociale ed ambientale.

A2A Energiefuture infatti - oltre ai controlli e alle attività condotte nell’ambito degli accordi con gli enti locali ed all’impegno del mantenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A), indispensabile per mantenere in esercizio la Centrale -

ha deciso di sottoporsi in maniera volontaria a ulteriori certificazioni in ambito qualità, ambiente e sicurezza.

I dati delle emissioni della Centrale, misurati in continuo al camino della Centrale e comparati coi limiti dell’A.I.A., sono visionabili sul sito dell’ARPA (www.arpa.fvg.it/) e, a cadenza settimanale, anche nella sezione sostenibilità del sito www.a2a.eu.

Per informazioni di dettaglio sui processi del Sito: Responsabile di Centrale ing. Roberto Scottoni

Centrale Termoelettrica di Monfalcone

A2A Energiefuture SpA

Via Timavo 45, 34074 Monfalcone (Go) Tel. + 39-0481 749217 Fax + 39-0481 749253 e-mail: [email protected]

Per informazioni di dettaglio sul sistema di gestione ambientale: A2A spa AMBIENTE E NORMATIVA e-mail: [email protected] Via Lamarmora 230, - 25124 Brescia Tel. + 39-030 3554543 Fax + 39-0303554426 oppure Via Olgettina, 25 - 20135 Milano Tel + 39-02 7720 3538 Fax + 39-02 7720 7720

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Indice

1 Il gruppo A2AErrore. Il segnalibro non è definito.

A2A Energiefuture 13 Politica Qualità, Ambiente e Sicurezza del Gruppo A2A 13 Politica Qualità, Ambiente e Sicurezza di A2A Energiefuture SpA 15

2 La Centrale Termoelettrica di Monfalcone . 18

La scheda tecnica 19 L’evoluzione del sito nell’anno 2018 25 Il processo 28

3 La Gestione Ambientale ................................ 31

L’organizzazione per il Sistema di Gestione Integrato 33 La Politica Ambientale 35 Certificazioni ottenute dalla Centrale Termoelettrica A2A Energiefuture di Monfalcone 37 La Formazione ed il coinvolgimento del personale 37

4 I Rapporti con la Comunità .......................... 39

5 La Conformità Legislativa ............................ 57

6 Gli aspetti ambientali e la loro gestione ..... 61

L’Identificazione e la valutazione degli aspetti e degli impatti ambientali 61 Efficienza Energetica e consumo di combustibili 61 Scarichi idrici 64 Utilizzo della risorsa idrica 65 Emissioni in atmosfera 66 Gestione dei sottoprodotti di Centrale e dei rifiuti 71 Rumore 76 Amianto 78 Altri aspetti 78

7 Il programma di miglioramento ................. 80

Obiettivi completati nel periodo 2015-2017 80 Programma degli obiettivi per il periodo 2018-2020 82

8 Bilancio ambientale ...................................... 85

Flussi in Entrata 85 Flussi in Uscita 87 Gli Indicatori chiave 88 I Rifiuti Smaltiti 89 I Rifiuti conferiti a Recupero 90

9 Convalida della dichiarazione ambientale . 92

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Il Gruppo A2A

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Le aree di attività del Gruppo A2A

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Dichiarazione Ambientale 2018

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A2A Energiefuture La Società A2A Energiefuture S.p.A. nasce dalla scissione parziale della Società Edipower S.p.A. con l’assegnazione del ramo di azienda relativo alle centrali termoelettriche di Brindisi Nord e San Filippo del Mela e dal trasferimento del ramo d’azienda denominato “Centrale termoelettrica di Monfalcone” da parte di A2A S.p.A. a favore di A2A Energiefuture S.p.A.

Denominazione sociale: A2A Energiefuture SpA

Sede Legale: Corso di Porta Vittoria, 4 Milano

Attività svolta: Produzione di energia elettrica

Legale rappresentante: Dott. Lorenzo Giussani

Datore di lavoro: Ing. Giuseppe Monteforte

Codice attività economica (ATECO): 35.11

La Società A2A Energiefuture rientra nella Business Unit Generazione e Trading di A2A S.p.A., la quale gestisce il portafoglio impianti di generazione (Potenza installata complessivamente pari a 8,9 GW) del Gruppo. Il comparto “Generazione” ha lo specifico obiettivo di massimizzare la disponibilità e l’efficienza degli impianti, minimizzando i costi di esercizio e manutenzione (O&M). Il comparto “Trading” ha invece il compito di massimizzare il profitto derivante dalla gestione del portafoglio energetico attraverso l’attività di compravendita di energia elettrica, di combustibili (gassosi e non gassosi) e di titoli ambientali sui mercati all’ingrosso nazionali ed esteri. Rientra nell’ambito della Business Unit anche l’attività di trading sui mercati nazionali ed esteri di tutte le commodities energetiche (gas, energia elettrica, titoli ambientali). A2A Energiefuture S.p.A., interamente posseduta da A2A S.p.A., nasce dalla scissione parziale della Società Edipower S.p.A. con l’assegnazione del ramo di azienda relativo alle centrali termoelettriche di Brindisi e San Filippo del Mela e dal trasferimento del ramo d’azienda denominato “Centrale termoelettrica di Monfalcone” da parte di A2A S.p.A. a favore di A2A Energiefuture S.p.A. Le sopra indicate operazioni societarie, che hanno effetto giuridico a partire dal 1° luglio 2016, in coerenza con quanto annunciato nel Piano industriale del Gruppo A2A, perseguono l’obiettivo di razionalizzare e semplificare la struttura societaria del Gruppo A2A e rappresentano un importante elemento nella ristrutturazione degli asset e delle attività della Business Unit Generazione e Trading del Gruppo A2A. La ristrutturazione societaria ha permesso ad A2A di integrare unità produttive omogenee sotto il profilo della tecnologia utilizzata (impianti termici convenzionali) con possibili miglioramenti in termini di sinergie operative, di ottimizzazione gestionale ed organizzativa. La società inoltre potrà dar seguito a progetti di investimento in tecnologie rinnovabili alternative, a progetti pilota/sperimentali con tecnologie avanzate e ad attività di ammodernamento delle unità di produzione esistenti.

La società La società

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Politica Qualità, Ambiente e Sicurezza del Gruppo A2A

La Politica per la Qualità, l’Ambiente e la Sicurezza è strumento di indirizzo per tutte le Società del Gruppo e gode della massima diffusione sia interna che esterna all’azienda.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Politica Qualità, Ambiente e Sicurezza di A2A Energiefuture SpA

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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La Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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2 La Centrale Termoelettrica di Monfalcone

La Centrale Termoelettrica di Monfalcone è situata sul territorio dell’omonimo Comune, lungo la sponda orientale del Canale Valentinis, in un’area di circa 20 ettari, nella Provincia di Gorizia.

La centrale sorge nell’ambito di una zona industriale ben collegata alla rete autostradale e ferroviaria. Possiede un accesso diretto al mare ampiamente utilizzato ed è immediatamente adiacente all’area del porto commerciale.

L’ubicazione fu scelta in sede di progetto in quanto risultò propizia, dal punto di vista tecnico economico, la dislocazione di una centrale termoelettrica nelle vicinanze dei centri di utilizzazione di energia della Regione Friuli Venezia – Giulia.

La località, inoltre, presenta il vantaggio della facilità logistica di movimentazione dei combustibili e di approvvigionamento idrico.

Il sito dista 25 km da Trieste, 20 km da Gorizia e 50 km da Udine ed è raggiungibile attraverso la SS n. 14 Trieste-Venezia e l’autostrada A4 (svincolo Lisert) o tramite la linea ferroviaria Trieste-Venezia e Trieste-Udine.

Nelle vicinanze del sito, oltre alle aree a carattere urbano e produttivo, sono presenti aree agricole a Ovest e aree incolte e boschive a Nord e ad Est.

Nelle aree agricole data la natura del terreno ed una buona disponibilità di acqua vi sono praticate colture irrigue di tipo intensivo.

L’area si affaccia sul Golfo di Panzano, all’interno del più ampio Golfo di Trieste. Nella sua parte orientale, dall’area di Duino verso Sud-Est, la costa è formata dalle propaggini meridionali dell’altopiano carsico e si presenta alta e rocciosa. Da Panzano a Marina di Aurisina le spiagge sono praticamente inesistenti, con calcari carsici che si

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Dichiarazione Ambientale 2018

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immettono direttamente nel mare e, talvolta, con detrito di falda ai piedi della scarpata.

La costa assume una fisionomia completamente differente nel tratto compreso tra Panzano e Punta Sdobba. Qui infatti il litorale è basso e la linea di costa risulta modellata soprattutto dalla piana alluvionale del Fiume Isonzo e dalle migrazioni detritiche della sua foce, attorno alla quale si trovano principalmente sabbie fini e peliti (materiale fine argilloso o limoso).

I centri abitati più prossimi al sito sono: i territori comunali di Ronchi dei Legionari,

Doberdò del Lago, Staranzano, San Canzian d’Isonzo e Duino Aurisina.

Il sito è certificato ISO 14001 dal 2001, ISO 9001 dal 2010 e OHSAS 18001 dal 2011 ed aderisce al Regolamento EMAS, con registrazione a partire dal 2001, prima centrale a carbone in Italia.

Inoltre la produzione di ceneri volanti derivanti dalla combustione di carbone fossile avviene in conformità alla certificazione di prodotto UNI EN 450 a marcatura CE.

La scheda tecnica

Tipo d’impianto Centrale termoelettrica convenzionale, alimentabile a carbone ed olio combustibile

Indirizzo ed ubicazione

Via Timavo, 45 – 34070 Monfalcone (GO) – Tel. 0481 7491

L’area di pertinenza della Centrale è adiacente a Nord ed a Est con l’abitato della città di Monfalcone, a Sud confina con l’area portuale, mentre ad Ovest è delimitata dal canale artificiale Valentinis, sul quale si affaccia la banchina della Centrale

Proprietà A2A Energiefuture S.p.A.

Area Centrale 24 ettari

Potenza installata 976 MW

Codice NACE 35.11

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Energia netta annua prodotta (media 16/17/18)

2.046 GWh

Date di primo parallelo Gruppo 1 (165 MW): 1965 - Gruppo 2 (171 MW): 1970

Gruppo 3 (320 MW): 1983 - Gruppo 4 (320 MW): 1984

Numero di dipendenti al 01/01/2019

117

Elementi caratteristici:

Gruppo 1

Potenza elettrica max: 165 MW

Possibile alimentazione: carbone (prevalente) – biomasse - olio combustibile

Tipo ciclo: Rankine, con surriscaldamento, risurriscaldamento e ciclo rigenerativo a 7 spillamenti da turbina

Generatore di vapore: Potenzialità: 504 t/h di vapore a p=148 bar e t=538 °C, a corpo cilindrico, circolazione naturale, tiraggio bilanciato

Depurazione fumi: tecniche di riduzione primaria - direttamente in camera di combustione – quali bruciatori low NOx, sistemi OFA (Over Fired Air), tecniche C.F.S. (Concentring Firing System) e di ottimizzazione della fluidodinamica della combustione; precipitatori elettrostatici per abbattimento polveri – sistema di desolforazione ad umido (DeSOx) per abbattimento SOx. Nel corso del 2015 sono stati costruiti e messi in esercizio i nuovi sistemi per abbattimento degli ossidi di azoto (DeNOx).

Gruppo 2

Potenza elettrica max: 171 MW

Possibile alimentazione: carbone (prevalente) – biomasse - olio combustibile

Tipo ciclo: Rankine, con surriscaldamento, risurriscaldamento e ciclo rigenerativo a 7 spillamenti da turbina

Generatore di vapore: Potenzialità: 508 t/h di vapore a p=148 bar e t=538 °C, a corpo cilindrico, circolazione naturale, tiraggio bilanciato

Depurazione fumi: tecniche di riduzione primaria - direttamente in camera di combustione – quali bruciatori low NOx, sistemi OFA, tecniche C.F.S. (Concentring Firing System) e di ottimizzazione della fluidodinamica della combustione; nel corso del 2015 sono stati costruiti e messi in esercizio i nuovi sistemi per abbattimento degli ossidi di azoto (DeNOx) - precipitatori elettrostatici per abbattimento polveri– sistema di desolforazione ad umido (DeSOx) per abbattimento SOx

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Gruppi 3-4

Potenza elettrica max: 320 MW

Possibile alimentazione: olio combustibile

Tipo ciclo: Rankine, con surriscaldamento, risurriscaldamento e ciclo rigenerativo a 8 spillamenti da turbina

Generatore di vapore: Potenzialità: 1021 t/h di vapore a p=170 bar e t=538 °C, ad attraversamento forzato, in pressione

Depurazione fumi: precipitatori elettrostatici per abbattimento polveri - bruciatori a basso NOx e sistemi OFA e reburning per NOx

Le unità 3-4 sono state dichiarate fuori servizio e indisponibili per l’esercizio commerciale di erogazione di energia elettrica sulla rete nazionale rispettivamente a settembre 2012 (Gruppo 3) ed a dicembre 2012 (Gruppo 4).

Linee elettriche N° 1 a 130 kV, n° 2 a 220 kV, n° 1 a 380 kV

Deposito combustibili Capacità deposito olio combustibile denso: il deposito è stato dismesso. Sono stati demoliti gli ex serbatoi di OCD S3, S4 ed S5. L’ex serbatoio S2 è stato destinato ad altro uso.

Capacità deposito gasolio: ca. 525 m3

Capacità carbonile: ca. 100.000 t

Approvvigionamento combustibile: via mare per il carbone, attraverso propria banchina di carico; via terra per combustibili liquidi, attraverso autobotti.

Ciminiera Struttura in cemento armato, a quattro canne interne metalliche riscaldate all’estremità, altezza 150 m

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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L’organizzazione

La rilevante azione di ristrutturazione, partita dal 2003, ha inciso notevolmente sull’assetto organizzativo di Centrale degli ultimi anni. In particolare dopo il passaggio in A2A nel 2009, attraverso la controllata A2A Produzione Srl, con il primo luglio 2010 la Centrale di Monfalcone è passata direttamente sotto il controllo della società capogruppo A2A SpA.

Da allora la struttura organizzativa della Centrale è mutata, verso il modello Societario; sono ancora in corso alcuni adattamenti funzionali in considerazione al numero di dipendenti, taluni multi competenze.

La centrale termoelettrica di Monfalcone è ora parte integrante dell’assetto organizzativo della società A2A Energiefuture SpA, detenuta al 100% dal gruppo A2A ed è a diretto riporto dell’Amministratore Delegato di A2A Energiefuture S.p.A., Giuseppe Monteforte.

Il Datore di Lavoro della Centrale di Monfalcone è rappresentato dall’ Amministratore Delegato di A2A Energiefuture, Giuseppe Monteforte, il quale, attraverso il sistema di deleghe, ha delegato il ruolo di Capo Centrale a Roberto Scottoni (Delegato del Datore di Lavoro).

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Organigramma A2A Energiefuture SpA

Organigramma Impianto di Monfalcone

Al Capo Centrale afferiscono:

- l’Area Esercizio, per la conduzione degli impianti e la gestione di alcune funzioni di supporto e controllo;

- l’Area Manutenzione, per le attività di manutenzione degli impianti sia meccanica sia elettrica ed elettro-strumentale, assieme alla logistica dei materiali di magazzino e l’archivio tecnico;

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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- l’Area Combustibili ed Analisi chimiche, per la gestione degli approvvigionamenti dei combustibili, la gestione dei sottoprodotti e dei rifiuti di esercizio e per le attività di laboratorio chimico;

- l’Area Programmazione operativa, per il controllo ed il reporting delle attività di pianificazione, finanza e budget;

- l’Area Ambiente, Salute e Sicurezza nel cui interno sono individuate figure responsabili specificatamente dedicate allo sviluppo e mantenimento del Sistema di Gestione Integrato (SGI) per Qualità Ambiente e Sicurezza e al Servizio di Prevenzione e Protezione della Centrale di Monfalcone.

Sono presenti altre figure a staff in Centrale che svolgono attività d’ufficio, direttamente o funzionalmente dipendenti dal Capo Centrale, anche appartenenti ad altre unità di direzione come ufficio del personale, approvvigionamenti e la segreteria della direzione.

Il Responsabile di Centrale riveste anche il ruolo di Gestore dell’impianto, di Delegato Ambientale e di Rappresentante della Direzione del Sistema di Gestione Integrato per Qualità, Ambiente e Sicurezza, con piena responsabilità, autorità e autonomia per la definizione e attuazione della politica e del programma ambientale del sito, nonché per la gestione di tutti gli aspetti ambientali. In particolare, ha l’autorità per assicurare l’applicazione e il riesame del sistema di gestione ambientale.

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L’evoluzione del sito nell’anno 2018

Viene di seguito riportata l’evoluzione, nel corso del 2018, degli altri aspetti ambientali connessi all’ esercizio della Centrale.

Relativamente al deposito di combustibili liquidi di Centrale, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con il supporto operativo della Capitaneria di Porto di Monfalcone, ha constatato l’avvenuta bonifica e messa in sicurezza del deposito di olio combustibile denso e di tutti i collegamenti (tubazioni e piping) afferenti alla banchina del porto ed ha comunicato che il deposito non era più da considerarsi costiero. Nel corso del 2015, inoltre, sono state inviata alle Autorità Competenti (MATTM, MiSE e Regione FVG) un’istanza di modifica non sostanziale all’AIA ed un’istanza per l’autorizzazione alla dismissione e demolizione dei serbatoi di stoccaggio OCD. Il progetto è consistito nello smantellamento e nella rimozione di tre serbatoi di OCD. Tutti i diversi Enti coinvolti hanno espresso il proprio parere positivo. In data 30/10/2016 è stata comunicata la cantierizzazione ed il conseguente avvio delle attività di demolizione dei serbatoi. La parte di demolizione relativa alla struttura metallica fuori terra è stata ultimata nel mese di aprile 2017.

Nel procedere con la fase successiva di caratterizzazione del suolo e della falda idrica, durante l’esecuzione dei sondaggi, si è riscontrata un'evidenza visiva di una probabile contaminazione localizzata del terreno causata presumibilmente da una perdita di olio combustibile denso (OCD) avvenuta in passato in corrispondenza del basamento del serbatoio 5. La situazione è stata gestita con tempestività, procedendo alla verifica della necessità di messa in sicurezza ed alle comunicazioni previste dalla normativa di settore agli Enti preposti. Sono state quindi messe in atto le procedure per valutare, quantificare e rimuovere la fonte di inquinamento. Successivamente, gli esiti analitici relativi ai campioni delle acque hanno escluso la contaminazione della falda, mentre alcuni campioni di suolo hanno confermato la presenza di una contaminazione da idrocarburi e Vanadio del tutto compatibile con l’ipotesi della perdita di OCD dal fondo del serbatoio 5. In base ai dati della caratterizzazione, è stato possibile stimare che il volume di terreno interessato dalla contaminazione fosse pari a circa 300 m3. Infine, non avendo registrato contaminazioni della falda si è proceduto fin da subito, a scopo cautelativo, alla rimozione dei terreni contaminati. Nei primi mesi del 2019 è stato elaborato il "Progetto Operativo di Bonifica" per l’area ex serbatoio OCD S5 redatto ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., autorizzato con la Conferenza dei Servizi del 08/03/2019. I lavori dovranno iniziare entro 5 mesi (08/08/2019) ed essere ultimati entro 10 mesi (08/01/2020).

Con riferimento all’impatto acustico dell’impianto sul territorio circostante, a seguito dell’ufficiale entrata in esercizio degli impianti DeNOx il 31/12/2015, sono state pianificate e realizzate, nel corso del 2016, le misure di rumore ambientale atte a verificare il rispetto dei limiti di zona anche a valle delle nuove installazioni. Gli esiti hanno confermato il rispetto dei limiti assoluti alle emissioni e immissioni fissati dal Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA), recentemente approvato dal Comune di Monfalcone, nonché il rispetto dei limiti di qualità, nei termini di contributo di emissione sonora sul clima acustico territoriale in cui è insediata la Centrale. Nel corso del 2017 è stata eseguita una ulteriore campagna di rilievi acustici i cui esiti hanno dato ulteriore conferma del rispetto dei limiti. Anche nel corso del 2018 sono state eseguite delle misure periodiche di rumorosità ambientale presso i ricettori, svolte ai fini di autocontrollo, che hanno confermato il rispetto dei limiti.

ARPA FVG ha avviato, nel corso del 2016, un’indagine volta alla ricerca di radionuclidi potenzialmente presenti nel carbone e nelle ceneri e sottoprodotti di processo. La Centrale, nel corso del confronto, ha reso noto che, al proprio interno e per propria volontà, aveva già provveduto ad una raccolta di dati di radioattività sul carbone e sulle ceneri in modo spontaneo, non essendoci in Italia norme in materia specifiche per gli impianti a carbone. Tali dati, i cui esiti sono risultati confrontabili in

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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letteratura con casi simili, sono stati messi a disposizione di ARPA FVG in segno di massima trasparenza e piena disponibilità.

Inoltre sono state effettuate successivamente da parte dell’Ente nuove misure di irradiamento e nuovi prelievi di carbone, di ceneri leggere e di pesanti.

In data 13/05/2018 è stata pubblicata infine da ARPA FVG una relazione tecnica dal titolo "A2A Approfondimento sull’emissione di radionuclidi".

In questa indagine, si riporta che per la valutazione della dose da radionuclidi alla popolazione, sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti:

• rilascio in atmosfera tramite ciminiera di radon e polveri;

• stoccaggio e smaltimento di ceneri;

• conferimento di ceneri per la produzione di materiale per l’edilizia.

Al fine di una accurata valutazione è stato progettato da ARPA FVG uno studio per la determinazione della quantità di radionuclidi naturali nelle varie matrici di interesse.

Nella relazione si riporta che sono stati effettuati anche due prelievi dei fumi a camino per determinare quanta radioattività sia associabile alle polveri che effettivamente escono in atmosfera. Da agosto 2016 sono stati effettuati, a cura del Centro Regionale di Radioprotezione (CRR) di ARPA FVG ed in collaborazione con il competente Dipartimento Territoriale, 6 sopralluoghi presso l’impianto e sono stati prelevati 26 campioni.

Nelle conclusioni della relazione è riportato che:

“I risultati delle misure effettuate sui campioni prelevati da ARPA FVG confermano le stime preliminari di dose che erano state fatte utilizzando i valori di concentrazione dei radionuclidi forniti dall’azienda.

Per la popolazione, la valutazione delle dosi cui sono esposti gli individui tiene conto non solo delle vie di esposizione tramite effluenti gassosi o liquidi, ma anche delle vie derivanti dallo smaltimento o dal riciclo di residui solidi e da fenomeni di deposizioni al suolo di polveri e risospensione delle stesse, nonché di contaminazione del terreno circostante e dei cibi coltivati.

Sulla base dei risultati ottenuti, nelle ipotesi più cautelative possibili, possiamo concludere che il valore di dose estrapolato per la popolazione, per quanto riguarda l’immissione di effluenti gassosi rilasciati in atmosfera, è almeno tre ordini di grandezza inferiore rispetto al livello di azione di 0.3 mSv/anno, fissato per la popolazione dalla normativa Italiana vigente (Art. 10-ter e Allegato I-bis del D.Lgs. 230/95 s.m.i.). Anche tutti i materiali di scarto prodotti, allontanati dalla centrale A2A, risultano conformi al criterio di dose (0,3 mSv/anno). Infatti, per ciascuna matrice considerata, il totale della somma dei rapporti tra concentrazione e valore del livello di allontanamento è inferiore ad 1 in tutti i casi considerati.”

E’ stato disposto, a fine 2018, dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare l’avvio dei procedimenti per il riesame complessivo delle Autorizzazioni Integrate Ambientali di competenza statale rilasciate ad installazioni che svolgono attività principale oggetto delle conclusioni sulle BAT di cui alla decisione di esecuzione della Commissione dell’Unione Europea (UE) 2017/1442 del 31 luglio 2017 concernenti i grandi impianti di combustione.

La Centrale ha presentato la documentazione necessaria entro il 31 gennaio 2019, in accordo al calendario nazionale previsto dal MATTM.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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A maggio 2018, è stata inviata all’Autorità Competente istanza di modifica non sostanziale AIA per la rinuncia all'autorizzazione alle operazioni di deposito preliminare (D15) e di messa in riserva (R13) di ceneri e gessi all'interno dell'ex serbatoio OCD N.2 e contestuale ridefinizione delle aree di deposito temporaneo di rifiuti.

A valle delle modifiche autorizzative ottenute negli anni precedenti, si è consolidata la gestione delle ceneri e gessi come sottoprodotti. Pertanto il Gestore ha deciso di rinunciare alle operazioni di deposito preliminare (D15) e messa in riserva (R13) dei rifiuti identificati dai codici EER: 10 01 02, 10 01 17 e 10 01 05 all’interno dell’ex serbatoio OCD N.2. Inoltre, in considerazione degli ampi spazi disponibili e delle caratteristiche di perfetta segregazione, ottenute a seguito della realizzazione delle modifiche precedentemente autorizzate, il Gestore ha comunicato la sua volontà di utilizzare l’interno del serbatoio come segue:

- Una parte dell’ex serbatoio dedicata al deposito di ceneri e gessi, gestite come materie prime (sottoprodotti);

- Una porzione del volume interno, opportunamente separato, dedicata all’accumulo di rifiuti gestiti in regime di deposito temporaneo, in aggiunta al già esistente deposito.

La precedente destinazione d’uso del serbatoio (stoccaggio OCD) e la modalità costruttiva dello stesso (sostanzialmente una struttura metallica di forma cilindrica a perfetta tenuta stagna), in considerazione anche dei nuovi apprestamenti messi in opera (copertura) a seguito dei precedenti aggiornamenti autorizzativi, garantisce il totale soddisfacimento delle norme tecniche di settore sia per la gestione delle materie prime sia per i rifiuti.

Anche in seguito alle opportune integrazioni documentali fornite dal Gestore su richiesta dell’Autorità Competente, è stata infine comunicata dal MATTM l’accettazione delle modifica proposta, che viene considerata non sostanziale.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Il processo

L’impianto è rappresentato sinteticamente nel layout della figura seguente, in cui sono distinguibili le principali aree produttive ed anche le pertinenze significative.

La produzione di energia elettrica avviene in modo indipendente in ognuno dei gruppi. La tecnologia su cui si basa il processo produttivo è concettualmente la stessa per tutti i gruppi, come schematizzata nella figura seguente, in cui si ripercorre il processo di trasformazione dell'energia posseduta dal combustibile, fino alla trasformazione in energia elettrica da immettere in rete.

Le unità 3 e 4 sono state dichiarate fuori servizio e indisponibili per l’esercizio commerciale di erogazione di energia elettrica sulla rete nazionale rispettivamente a settembre 2012 (Gruppo 3) ed a dicembre 2012 (Gruppo 4).

I componenti principali dei gruppi 1 e 2 sono:

Caldaia (o generatore di vapore): nella quale il combustibile (principalmente carbone; gasolio quale combustibile secondario per le fasi di accensione caldaie e per l’alimentazione delle torce pilota dei bruciatori principali; eventualmente biomasse anche se attualmente non vengono più utilizzate) bruciando sviluppa il calore necessario a trasformare l’acqua in vapore.

Turbina: nella quale il vapore prodotto dalla caldaia trasforma la sua energia in energia meccanica (rotazione).

Alternatore: che, messo in rotazione dalla turbina, trasforma l’energia meccanica in energia elettrica.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Condensatore: nel quale il vapore, avendo trasferito il suo contributo energetico (entalpia) in turbina, viene riportato allo stato liquido utilizzando, quale refrigerante, l’acqua di mare prelevata dall’opera di presa insita sul canale Valentinis. L’acqua, solo lievemente riscaldata e senza subire alcun processo di trattamento, viene quindi restituita nel canale artificiale Lisert.

Elettrofiltri: i precipitatori elettrostatici sono sistemi filtranti che hanno la capacità di captare elettrostaticamente le polveri contenute nei fumi.

Ciclo condensato-alimento: costituisce l’insieme di macchinari ed apparecchiature di collegamento fra condensatore e caldaia. Il fluido di processo (vapore condensante trasformato in acqua) viene pompato in caldaia, riscaldato e ri-trasformato in vapore per essere utilizzato in turbina.

Desolforatori (DeSOx): si tratta di un impianto posto a valle degli elettrofiltri che ha lo scopo di depurare i fumi dalla anidride solforosa contenuta (derivante dalla combustione dello zolfo contenuto nel combustibile come impurità) mediante essenzialmente un processo chimico/fisico di “lavaggio” degli stessi con una miscela di acqua e calcare in presenza di aria.

Denitrificatori (DeNOx): impianto ove avviene il processo di abbattimento degli ossidi di azoto NOx, basato sulla reazione chimica di riduzione con ammoniaca (NH3) per formare ossigeno, azoto molecolare e acqua. La reazione suddetta richiede elevate temperature e si attua alle temperature dei fumi in uscita dalla caldaia grazie alla presenza di opportuni catalizzatori.

FIGURA– Schema del ciclo produttivo (Gruppi 1 e 2) con DeNOx

Trasformatore principale: nel quale l’energia elettrica prodotta dagli alternatori viene trasformata ed elevata alla tensione adeguata per essere erogata sulla rete elettrica nazionale (220 kV).

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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La Gestione Ambientale

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Dichiarazione Ambientale 2018

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3 La Gestione Ambientale La gestione dei processi di ambiente, salute e sicurezza è fondamentale per lo svolgimento delle attività aziendali del Gruppo A2A, in particolare per la:

rilevanza che assume nella definizione della strategia di business;

ampiezza e complessità del quadro normativo, tecnico e regolamentare di riferimento;

forte trasversalità e elevato impatto su tutte le attività operative e gestionali afferenti altri processi.

La gestione ambiente, salute e sicurezza nel Gruppo A2A si articola nelle seguenti fasi:

Indirizzo e pianificazione;

Gestione operativa;

Controllo, reporting e riesame;

Miglioramento.

Il Sistema di Gestione Integrato (SGI) Qualità Ambiente Sicurezza costituisce l'insieme delle responsabilità, delle procedure, dei mezzi e delle risorse necessarie per operare, in conformità alla Politica Integrata del Gruppo A2A, nel modo più efficace ed efficiente possibile, tenendo sotto controllo i costi di gestione, gli aspetti ambientali e i rischi dell’organizzazione nei riguardi della sicurezza e della salute dei lavoratori.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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All’interno del SGI trova collocazione il Sistema di Gestione Ambientale rispondente ai requisiti richiesti dal Regolamento EMAS. Per Sistema di Gestione Ambientale si intende la “parte del sistema complessivo di gestione comprendente la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale e per gestire gli aspetti ambientali”.

Gli obiettivi specifici della gestione ambientale sono principalmente tre:

il rispetto della normativa applicabile

la prevenzione dell’inquinamento e il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali

il progressivo miglioramento del Sistema di Gestione Integrato, anche attraverso la definizione di specifici obiettivi da conseguire attraverso la pianificazione di programmi ambientali.

Il raggiungimento di tali scopi contempla quindi un controllo gestionale efficace ed efficiente, anche in considerazione degli altri progetti di natura non ambientale dell’Organizzazione.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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L’organizzazione per il Sistema di Gestione Integrato

Per assicurare il funzionamento dei SGI, è stato necessario adeguare l’assetto organizzativo individuando con modalità chiare e documentate ruoli, responsabilità chiave ed autorità. La Direzione ha provveduto a definire una struttura organizzativa funzionale dedicata alla conduzione dei Sistemi di Gestione. Tale struttura, costituita per ogni Sistema di Gestione implementato, è rappresentata nello schema seguente.

definisce e approva la Politica Integrata Qualità Ambiente Sicurezza del Gruppo A2A

nomina i Rappresentanti della Direzione

definisce e sottoscrive la Politica Ambientale

garantisce in merito alla conformità normativa delle attività svolte

approva gli obiettivi ed i programmi di miglioramento atti a mitigare e/o eliminare gli impatti ambientali

effettua con i Rappresentanti della Direzione il Riesame della Direzione di secondo livello

DIREZIONE dell’Organizzazione

PRESIDENTE di A2A, società capogruppo

COMITATO QAS (Qualità. Ambiente, Sicurezza)

AMS (Ambiente, Salute, Sicurezza) A2A

Responsabili di funzione coinvolti

nell’ attività di gestione del sistema

formula e propone alla Direzione un’eventuale Politica Ambientale del Sito

individua e valuta gli aspetti e gli impatti ambientali

stabilisce e propone alla Direzione gli obiettivi ed i programmi di miglioramento e ne coordina il programma attuativo

decide in relazione alle attività da intraprendere per una corretta gestione ambientale

definisce i dettagli operativi, e di monitoraggio delle attività

Rappresentanti della Direzione

costituiscono e presiedono i Comitato QAS

trasmettono alla Direzione le decisioni prese dal Comitato QAS

fungono da tramite con la Direzione e sostengono quanto deliberato dal Comitato QAS

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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FIGURA – La Centrale di Monfalcone vista dal Carso

Responsabilità ambientale

Il Gruppo A2A, consapevole di quanto il suo business sia interconnesso con l’ambiente, ha adottato nel tempo un approccio integrato alla governance ambientale, migliorando i sistemi di gestione esistenti e favorendo un approccio responsabile, che garantisce il minor impatto possibile delle attività ed il minor consumo di risorse naturali.

La Direzione ha rilevanti responsabilità di indirizzo strategico e di decisione nel contesto della gestione ambientale. Definisce infatti i principi della politica, fissa gli obiettivi e decide i programmi, garantendo la conformità normativa e le risorse adeguate.

Per quanto riguarda la Centrale di Monfalcone, la Direzione ha sottoscritto i principi ambientali di riferimento per tutte le attività svolte nel documento di Politica di A2A Spa. Ha inoltre individuato nei responsabili delle aree i Rappresentanti della Direzione (RDD) per il SGI.

Inoltre, la Direzione effettua periodicamente il riesame di secondo livello del Sistema di Gestione Integrato al fine di verificarne l’efficacia o di deliberarne le modalità di miglioramento.

Per gestire in modo efficiente ed efficace i suddetti SGI, sono stati nominati specifici Comitati QAS (Qualità, Ambiente, Sicurezza), i quali, con la competenza dei partecipanti e grazie all’autorità dei RDD, definiscono le tematiche ambientali che devono essere tenute in considerazione, ne individuano i dettagli operativi e ne monitorano le attività. Fanno parte dei Comitato QAS i RDD, i Responsabili delle funzioni coinvolte nelle attività connesse, i referenti della Direzione ASS e altre funzioni (es. Formazione) interessate alle tematiche Qualità, Ambiente, Salute e Sicurezza.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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La Politica Ambientale

Di seguito si riporta la politica ambientale della società A2A Energiefuture SpA, relativa alla Centrale Termoelettrica di Monfalcone, come parte integrante della politica integrata QAS, aggiornata e riemessa in data 15/03/2018:

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Certificazioni ottenute dalla Centrale Termoelettrica A2A Energiefuture di Monfalcone

La Centrale Termoelettrica di Monfalcone, inoltre, aderisce volontariamente in modo integrato a Sistemi di Gestione per la Qualità, l’Ambiente e la Sicurezza, ed ha ottenuto i seguenti riconoscimenti:

Certificazione OHSAS 18001

Certificazione UNI EN ISO 14001

Adesione al Regolamento EMAS numero IT- 000068

Certificazione UNI EN ISO 9001 limitatamente alla “Erogazione di servizi di consegna, scarico, deposito, movimentazione interna di rinfuse solide da navi portarinfuse sul terminale di Monfalcone”, alla “Produzione di ceneri volanti derivanti dalla combustione di carbone fossile con o senza biomasse a marcatura CE” ed alla “Produzione di gessi derivanti dalla desolforazione dei fumi di combustione”.

La Formazione ed il coinvolgimento del personale

L’Organizzazione assicura che qualsiasi persona che esegua, per l’organizzazione stessa o per conto di essa, compiti che possono causare uno o più impatti ambientali significativi, abbia acquisito la competenza necessaria attraverso specifiche attività di formazione, addestramento e sensibilizzazione. Tali necessità formative, assieme a quelle necessarie in ambito della Sicurezza e Qualità, sono identificate coerentemente con gli obiettivi del proprio Sistema di Gestione Integrato per Qualità, Ambiente e Sicurezza. Il personale è inoltre sollecitato a riferire in merito alle problematiche riscontrate nel corso della sua attività ed a suggerire proposte al fine del miglioramento della sicurezza ed ambientale.

Dall’ingresso nella capogruppo, l’organizzazione delle attività di formazione ed addestramento sono in parte gestite dalle funzioni di direzione societaria. Alla Centrale spetta la competenza di individuare e segnalare le necessità formative che vengono a manifestarsi nel tempo. La centrale quindi, col supporto della funzione “Formazione ed Addestramento” della Capogruppo A2A, gestisce la pianificazione e l’erogazione della formazione e dell’addestramento, garantendo la definizione di logiche, contenuti nonché destinatari in coerenza con le esigenze aziendali, l’aggiornamento normativo, gli specifici ruoli, mansioni e incarichi e le tematiche che possono comportare impatti significativi. La pianificazione delle attività di formazione della Centrale nasce anche da un’attenta analisi delle esigenze ed aspettative del personale interno, considerati degli stakeholder interni all’organizzazione. Nel corso del 2018 sono stati programmati e realizzati interventi di addestramento e formazione per totali 3.570 ore-uomo, rispetto alle 3.501 del 2017, compresi quelli specifici per tematiche ambientali. Il dato è in linea con l’andamento storico. Nel corso del 2018 sono state svolte numerose sessioni formative relative a specifici argomenti ambientali, ad esempio sulla gestione dei rifiuti, sull'AIA della Centrale di Monfalcone e sulla normativa ambientale applicabile, sul Sistema di Gestione Ambientale e EMAS, e di sicurezza sul lavoro, rispettando anche le scadenze periodiche previste.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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I Rapporti con la Comunità

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Dichiarazione Ambientale 2018

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4 I Rapporti con la Comunità In linea con i principi ispiratori del Regolamento EMAS, i rapporti con le comunità locali hanno sempre rivestito una grande importanza per l’organizzazione. Condividere con i propri interlocutori l’impegno verso il miglioramento ambientale e le modalità adottate per gestire le attività che hanno un impatto sull’ambiente è sinonimo di integrazione tra una realtà produttiva come quella della Centrale Termoelettrica di Monfalcone e la comunità locale.

La Centrale determina, monitora e riesamina i fattori del contesto interni ed esterni che sono rilevanti per il raggiungimento dei relativi obiettivi strategici e che influenzano la capacità di ottenere i risultati attesi dall’ organizzazione. La definizione del contesto è finalizzata alla comprensione degli aspetti rilevanti che possono influenzare positivamente o negativamente l’organizzazione nella gestione degli aspetti e dei processi Qualità, Ambiente e Sicurezza. L’analisi dei fattori di contesto sfocia nell’individuazione delle parti interessate (stakeholder), e delle esigenze e delle loro aspettative, rilevanti per il Gruppo A2A e per la Centrale Termoelettrica di Monfalcone. Parallelamente viene implementato un processo di rilevazione e misurazione dei rischi, sviluppato al fine di rendere la gestione dei rischi di business parte integrante e sistematica dei processi di gestione aziendale, in particolare sulla Centrale di Monfalcone, anche con riferimento agli aspetti economico finanziari e reputazionali. A tal fine, i principali driver di rischio considerati fanno riferimento alla mission aziendale e al suo legame con il territorio, alla natura e diversificazione delle unità di business, al piano di crescita, agli obiettivi strategici, all’ambiente competitivo, normativo e regolatorio, al contesto macroeconomico e alle aspettative delle parti interessate, caratterizzate da una sempre crescente sensibilità verso i temi dell’ambiente, della salute e sicurezza e, più in generale, della sostenibilità.

Nell’analisi di contesto svolta sia a livello Aziendale, sia a livello locale, sono state individuate le parti interessate, le loro esigenze ed aspettative, cercando, in questo modo, di dare adeguate risposte mettendo in atto le iniziative riportate nel seguito del presente capitolo.

Le esigenze e le aspettative delle parti interessate del Gruppo A2A (stakeholder) e della Centrale di Monfalcone in particolare, possono emergere anche da occasioni quali i forum di ascolto e dalle iniziative di coinvolgimento/ascolto degli stakeholder, per la definizione dei temi materiali rendicontati nel Bilancio Integrato del Gruppo A2A e nel Bilancio territoriale del Friuli Venezia Giulia. Nel corso dei forum vengono rilevate le esigenze delle parti interessate e viene richiesto agli stessi stakeholder di proporre azioni finalizzate al loro soddisfacimento.

Ascoltare le esigenze della comunità e rispondere ai relativi bisogni e aspettative è la base per concretizzare il concetto di sostenibilità. Il fine è di generare e distribuire valore in maniera armoniosa e duratura, conciliando gli interessi del Gruppo e dei suoi portatori di interesse.

Rapporti con le Scuole e con l’Università

In seguito ad un’analisi delle esigenze ed aspettative delle scuole, istituti di formazione ed università della zona sono state intraprese diverse iniziative, a partire dalle visite di istruzione in Centrale fino alla possibilità di svolgere

tirocini e stage per studenti delle scuole superiori.

Le scuole, secondarie ed università, continuano ad apprezzare le visite in Centrale che si susseguono durante tutto l’arco dell’anno scolastico, con presenze di circa 300-400 allievi l’anno. Rapporto di privilegio viene mantenuto con le università locali che vedono nella visita agli impianti un momento

Il Progetto Scuola A2A

propone per tutto l’anno

visite guidate agli impianti

del Gruppo A2A

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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particolare di formazione. Agli studenti sono stati illustrati gli impianti, i progetti futuri e le attività della Società attinenti alla prevenzione ambientale ed alla sicurezza. Nel corso del 2018 la Centrale è stata visitata da 265 tra studenti delle scuole superiori ed università.

Con alcune scuole superiori locali, invece, è stato mantenuto l’accordo di svolgere degli “stage” da parte di allievi delle classi 4° superiori, per maturare esperienze lavorative direttamente nelle specializzazioni presenti in Centrale. Già dal 2017 la forma di collaborazione si è resa più fattiva ed organica attraverso l’adesione ai progetti di Alternanza Scuola – Lavoro.

Lo strumento di prenotazione delle visite agli impianti introdotto, sfruttando l’interfaccia WEB del sito ufficiale di A2A, a settembre 2011, risulta sempre in uso ed ha ottenuto riscontri positivi. In sostanza, chiunque desideri visitare uno degli impianti di A2A, può prenotare una visita nelle date prestabilite, compilando il modulo di richiesta on-line, direttamente dal sito www.a2a.eu. In questo modo, si è potuto razionalizzare la procedura di prenotazione delle visite, uniformandola per tutti gli impianti.

I rapporti con i Cittadini

E’ stato condotto un attento studio del contesto territoriale e sociale al fine di individuare le esigenze ed aspettative dei diversi stakeholder della Centrale, a partire dai cittadini di Monfalcone e del mandamento fino agli enti istituzionali della zona. Per dare risposta a tali esigenze sono stati effettuati i diversi interventi riepilogati nei paragrafi seguenti.

Relativamente ai rapporti con i cittadini, le principali azioni di comunicazione svolte dalla Centrale di Monfalcone sono state indirizzate ad illustrare alla popolazione del

Tra le sponsorizzazioni a

eventi sul territorio, A2A

promuove, dal 2016, la

Festa degli Alberi ai

Laghetti di Dobbia a

Ronchi dei Legionari

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Dichiarazione Ambientale 2018

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mandamento le attività intraprese e gli investimenti messi in campo per ridurre ulteriormente le emissioni della Centrale. In particolare negli ultimi anni si è voluto presentare il processo di ambientalizzazione dei Gruppi 1 e 2 a carbone, che ha previsto l’installazione degli impianti di denitrificazione (DeNOx) per ridurre le emissioni di ossidi di azoto, e l’attività di dismissione e demolizione dei serbatoi utilizzati in passato per lo stoccaggio dell’olio combustibile denso. Negli ultimi anni sono stati distribuiti agli abitanti del mandamento diverse brochure informative: “A2A per Monfalcone: energia, rispetto, valore”, “Centrale di Monfalcone: il nostro impegno per ridurre da subito le emissioni”, "A2A per Monfalcone: l'impegno continua" che hanno presentato con totale trasparenza i dati relativi alle emissioni di Centrale, le attività svolte per la tutela dell’ambiente e gli studi condotti sul territorio e gli investimenti fatti per l’ambientalizzazione degli impianti.

E’ stato confermato anche il sostegno di A2A ad iniziative sociali, culturali, sportive e ambientali del territorio, sponsorizzando numerosi eventi, tra cui la stagione sportiva di hockey su prato della città di Monfalcone, la manifestazione calcistica “Torneo città di Monfalcone-A2A”, il XVII Torneo di Mini-Baseball di Staranzano.

Si segnala che ad ottobre 2016 è stato pubblicato dal Comune di Monfalcone, diffuso alla popolazione e messo on line sul sito del Comune, il documento “Tavolo tecnico Ambientale per la Centrale Termoelettrica di Monfalcone – Le attività e i risultati del Tavolo tecnico Ambientale dal 2012 al 2016 – Quaderno n. 1”. Il documento elenca e riassume le diverse iniziative condivise ed attuate dal TTA. In particolare sono state presentate le seguenti attività:

- Monitoraggio della qualità dell’aria da parte di Arpa FVG

- Biomonitoraggio mediante licheni epifiti da parte di Arpa FVG

- Autorizzazione Integrata Ambientale: attività di controllo

- Attività inerenti la tematica sanitaria sviluppate attraverso la collaborazione tra Università di Udine, Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 “Bassa Friulana-Isontina”, Osservatorio Regionale Ambiente e Salute, ARPA FVG, IRCCS, e Direzione Centrale Salute della regione FVG

- Approfondimento sull’ emissione di radionuclidi da parte di ARPA.

Il documento contiene dati e relazioni relative al percorso di valorizzazione ambientale del territorio del Basso Isontino, contestualizzato alla presenza della Centrale termoelettrica. I risultati emersi permettono di esplicitare - con la consapevolezza di tutte le istituzioni e di tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti negli aspetti, in particolare ambientali e di salute dei cittadini, che riguardano la presenza della stessa centrale - il marginale impatto che l'impianto determina sul territorio.

Gli Accordi con gli Enti

Seguendo la linea aziendale di collaborazione con la comunità e le istituzioni locali, i progetti di investimento e di sviluppo della Centrale sono stati presentati da A2A in occasione di incontri informativi e di confronto con gli stakeholder del territorio - giornalisti, associazioni ambientaliste, residenti, associazioni dei consumatori.

Il resoconto delle attività è disponibile nel 1° Quaderno del TTA pubblicato nell’agosto 2016: “Le attività e i risultati del Tavolo Tecnico Ambientale dal 2012 al 2016”. (http://www.comune.monfalcone.go.it/ambienti/comune_monfalcone/unica/allegati/struttura_portale/201610101356100.tavoloambientale-LOW-affiancate.pdf)

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Anche nel 2016 sono proseguite le attività nell’ambito del Tavolo Tecnico Ambientale, istituito con accordo del 2012 ed avviato nella primavera del 2013, al quale partecipano rappresentanti di A2A, del Comune di Monfalcone, della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Gorizia, dell’ARPA e della ASL territorialmente competenti. Gli obiettivi del tavolo sono di valutare lo stato ambientale del comprensorio, di verificare e studiare gli aspetti ambientali legati al funzionamento della centrale, al suo sviluppo, alle ricadute sulla qualità della vita dei cittadini e di concordare interventi integrativi da attuare in aggiunta ai dovuti adempimenti legislativi. In tale ambito è stato deciso ed attuato il trasferimento – a titolo oneroso a carico di A2A - della gestione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria da A2A ad ARPA e la sua integrazione con moderni strumenti di rilevamento delle polveri sottili PM 2,5, che sono oggi installati e funzionanti. L’impegno successivo è stato l’avvio dell’indagine epidemiologica sulla popolazione del comprensorio, indagine coordinata dalla ASL, organismi regionali preposti e ARPA. Sul sito istituzionale del Comune (www.comune.monfalcone.go.it) è stata creata un’apposita sezione relativa alla Centrale Termoelettrica di Monfalcone dove, tra le altre cose, vengono riportati i comunicati emessi dall’ente, che riassumono gli argomenti trattati nelle diverse sedute del tavolo tecnico.

Con deliberazione della Giunta Comunale del 1 febbraio 2018, il Comune di Monfalcone ha deciso unilateralmente di sciogliere il Tavolo Tecnico Ambientale accusando la Centrale di presunte inadempienze rispetto alcuni accordi non rispettati.

Nell’ottica della piena collaborazione e trasparenza nei rapporti con la comunità, i dati delle emissioni, misurati in continuo al camino della centrale, sono visibili on line sul sito dell’ARPA Friuli Venezia Giulia (a cui rimanda anche uno specifico link presente sul sito del Comune di Monfalcone) e, a cadenza settimanale, anche nella sezione sostenibilità del sito www.a2a.eu.

Anche i dati delle immissioni sul territorio, rilevati dalle apposite capannine dislocate a Monfalcone e nei comuni limitrofi, sono riportati sul sito di ARPA FVG (a cui rimanda anche uno specifico link presente sul sito del Comune di Monfalcone).

Non sono mancate, negli ultimi anni, le occasioni di confronto, anche di interesse mediatico, in cui sono stati dibattuti e sviscerati temi legati all’impatto ambientale della Centrale e quello delle realtà industriali locali e numerosi sono stati gli studi condotti:

- Da maggio 2013 a gennaio 2014: progetto e prima fase dello studio di biomonitoraggio lichenico effettuato dall'università di Trieste (prof. Tretiach).

- A marzo 2014 il Sindaco del Comune di Monfalcone, a fronte dei primi esiti dello studio di biomonitoraggio sopra menzionato, ha chiesto alla Centrale "tutti i dati in possesso di A2A relativi alle emissioni dal camino e alle ricadute in termini di immissioni – ricavate dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria". A2A ha fornito quanto richiesto nonché una nota di considerazioni sui primi risultati dello studio di biomonitoraggio da cui era emersa chiaramente la presenza di altre fonti di inquinamento diverse dalla Centrale, che impattano sulla qualità dell'aria del territorio. A2A ha successivamente fornito inoltre le risultanze di uno studio dettagliato di valutazione di diffusione delle emissioni dal camino della centrale che avvalora quanto è stato riscontrato nello studio di biomonitoraggio.

- In data 01/09/2014 è stata resa pubblica una relazione tecnica redatta in collaborazione tra ARPA FVG e Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste dal titolo “Confronto della capacità di accumulo di due specie di licheni epifiti per la verifica di eventuali scostamenti dai valori di naturalità riconducibili all’attività della centrale termoelettrica a2a di Monfalcone”.

- In data 05/09/2014 è stata resa pubblica una reazione tecnica redatta da una Commissione tecnico-scientifica di esperti in materia, istituita dal Presidente della Provincia di Gorizia, riguardo uno studio sulle ipotesi di riconversione della Centrale.

- In data 15/10/2014 è stata presentata da A2A una relazione tecnica esplicativa di controdeduzioni, in risposta e replica a quanto descritto da suddetta Commissione.

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- In data 24/10/2014 è stata presentata da ARPA FVG una relazione dal titolo “Campagna di monitoraggio della qualità dell’aria in Comune di Monfalcone” riportante i risultati delle misurazioni effettuate tra aprile e luglio 2014.

- In data 28/10/2014 A2A ha inviato a tutti gli Enti ed Autorità nazionali e locali, i risultati dello studio commissionato alla società AriaNet riguardo alla verifica dei contributi sulla qualità dell’aria delle fonti presenti nel territorio. Lo studio ha rilevato l’incidenza percentuale di ogni singolo comparto rispetto all’impatto ambientale complessivo: oltre la Centrale sono stati considerati anche il traffico veicolare, il porto, l’aeroporto, il riscaldamento e le altre industrie ed attività produttive. E’ stata organizzata una conferenza stampa per presentare i risultati dello studio in data 05/11/2014 e sono stati organizzati servizi ed interviste a cura del TG Regionale FVG su Rai3. Il “Dossier ARIANET” attesta la sostanziale ininfluenza dell’impatto della centrale di Monfalcone sullo stato di qualità dell’aria del territorio.

- In data 13/01/2015 è stata resa pubblica una relazione tecnica elaborata da ARPA FVG dal titolo “Relazione stagionale sulla qualità dell'aria nella Regione Friuli Venezia Giulia Gennaio - Dicembre 2014”.

- In data 29/01/2016 è stata resa pubblica una relazione tecnica elaborata da ARPA FVG dal titolo “Rapporto annuale sulla qualità dell'aria nel Comune di Monfalcone 2014”.

- ARPA FVG, a completamento delle relazioni in merito alla qualità dell'aria nella Regione e nello specifico di Monfalcone, ha presentato gli esiti dei molteplici monitoraggi, compreso l'importante confronto tra la situazione con centrale ferma e quella con centrale in servizio; nel periodo di fermo di entrambi i gruppi nella primavera del 2014, infatti, ARPA effettuò misurazioni specifiche. Le conclusioni della presentazione ARPA della relazione riportano testualmente: "L'area monfalconese mostra valori in linea con il resto della regione per i macroinquinanti. I valori rilevati sui metalli sono inferiori ai valori di riferimento" e ancora "L'impatto dell'impianto non produce differenze rilevabili o significative sugli inquinanti monitorati".

- In data 02/03/2016 è stata resa pubblica una relazione tecnica elaborata dall' Università degli studi di Udine e dall' IRCCS Centro di Riferimento Oncologico di Aviano dal titolo “Studio epidemiologico sull' incidenza dei tumori nelle donne isontine”.

- In data 02/03/2016 è stata resa pubblica una relazione tecnica elaborata dall' Osservatorio Ambiente e Salute della Regione FVG dal titolo “Indagine epidemiologica ambientale nell’area Monfalconese”. Dalle conclusioni emerge che il contributo della centrale all'impatto ambientale del territorio (e quindi anche agli effetti secondari, tra cui quelli sanitari) sono minimi ed ininfluenti rispetto alla situazione complessiva. Dalla ricerca, che ha messo in evidenza i contributi degli inquinanti prodotti dalle varie sorgenti emissive presenti nel monfalconese, non sono emerse evidenze di un effetto significativo sulla diffusione dei tumori delle emissioni della centrale termoelettrica di A2A. I modelli di dispersione, calcolati per i macroinquinanti, indicano invece il traffico veicolare come la sorgente del maggior impatto sulla qualità dell’aria; lo studio conclude quindi con l’ipotesi che, tra i rischi ambientali, sia proprio il traffico veicolare ad avere un ruolo preminente nell'eccesso di tumori alla vescica nelle donne del monfalconese.

- In data 30/06/2016 è stata resa pubblica una relazione tecnica elaborata da ARPA FVG dal titolo "Relazione sulla qualità dell'aria nella regione Friuli Venezia Giulia - anno 2015".

- In data 26/07/2016 è stata resa pubblica da ARPA FVG una relazione tecnica dal titolo "Relazione sulla qualità dell'aria nell' area monfalconese - Anno 2015 - Allegato alla relazione sulla qualità nell' aria nella regione Friuli Venezia Giulia - Anno 2015".

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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- In data 17/02/2017 è stata firmata una relazione tecnica elaborata in collaborazione dall' Istituto sull' Inquinamento Atmosferico del CNR e dal Dipartimento di Chimica - Sapienza Università di Roma dal titolo "Centrale termoelettrica A2A Monfalcone - Analisi conoscitiva - Indagine ambientale alle emissioni ed immissioni - luglio 2014 / settembre 2016".

L'analisi ed il protocollo di misura sono, ad oggi, quanto tecnologicamente di meglio possibile e tale da offrire la miglior affidabilità e qualità dei risultati. Le conclusioni dello studio riportano che il contributo delle emissioni direttamente imputabile all'impianto ha un'influenza molto ridotta sulle concentrazioni tipiche della zona ed è difficilmente distinguibile dal fondo.

- In data 07/06/2017 è stata organizzata da ARPA FVG, presso l’ospedale San Polo di Monfalcone, una giornata di studio aperta alla cittadinanza dal titolo: “Ambiente e salute nel Monfalconese”. In tale evento l’Agenzia, supportata dall’assessorato all’ambiente della Regione, ha scelto di rappresentare in maniera ordinata e consequenziale tutto l’enorme lavoro di analisi, di studio, di riflessione, di rilevazione dati, d’interpretazione che è stato realizzato in questi ultimi anni, sul tema della qualità dell’ambiente monfalconese e sui suoi risvolti in termini di effetti sulla salute.

Con l’occasione sono state successivamente diffuse ulteriori due relazioni:

- “Indagine epidemiologica ambientale nell’ area del Monfalconese – parte seconda: Effetti a lungo e a breve termine degli inquinanti atmosferici sull’ infarto del miocardio nel Monfalconese” a cura dell’Osservatorio Ambiente e Salute della Regione FVG;

- “Relazione sulla qualità dell’aria nella Regione Friuli Venezia Giulia – Anno 2016” a cura di ARPA FVG.

In conclusione si riporta uno stralcio di quanto pubblicato sul sito di ARPA FVG (http://www.arpa.fvg.it/cms/hp/news/Ambiente-e-salute-nel-Monfalconese-Risultati-della-giornata-di-studio.html) in merito alla sintesi della giornata di studio: “Lo studio, affidato al CNR, ha avuto luogo nel periodo 2014-2016. I risultati sono stati presentati da Cinzia Perrino, Silvia Canepari e Silvia Mosca del CNR con una relazione dal titolo “Una analisi conoscitiva: focus sulle emissioni ed immissioni della centrale termoelettrica”. Nello studio si evidenzia che l’impianto termoelettrico ha un’influenza molto ridotta sulle concentrazioni del particolato atmosferico. Nelle sette stazioni di misura utilizzate e nelle quattro campagne di misura non è stato osservato, infatti, un contributo sulle polveri dovuto ad una sorgente dominante, anche se sono state individuate alcune sorgenti, fra cui il traffico veicolare, il riscaldamento domestico, alcune attività industriali.

Sempre nel 2014, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha iniziato, in collaborazione con ISPRA, un approfondito studio sui metalli e sui metalloidi (normati e non normati) presenti nelle polveri sottili (PM10) presenti nell’area del Monfalconese. Gli esiti di queste indagini sono stati descritti da Arpa (Analisi delle PM10: approfondimenti).

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Tramite l’uso di opportune tecniche statistiche e chemiometriche, è stato possibile caratterizzare il particolato atmosferico (PM10) sia rispetto ad altri siti regionali (province di PN, TS, UD) a diversa destinazione (urbano/industriale), sia per quanto riguarda le sue componenti chimiche, consentendo quindi di definire l’origine del particolato atmosferico.

Le conclusioni dello studio sono molto interessanti:

tutti i valori indagati sono inferiori ai limiti di legge o ai valori delle linee guida dell'organizzazione Mondiale della sanità;

a Monfalcone in due stazioni di monitoraggio gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) non rappresentano una criticità misurando valori decisamente inferiori ad altre località regionali;

il PM10 a Monfalcone è più ricco di Manganese e Vanadio rispetto al resto delle stazioni urbane del Friuli Venezia Giulia;

i costituenti indagati nel PM10 non sono riconducibili al profilo delle emissioni della centrale termoelettrica, ma riconducibili ad attività metallurgica dell’area industriale.”

- In data 13/03/2018 è stato pubblicato, a cura di ARPA FVG, il Rapporto sullo Stato dell'Ambiente, nel quale emerge che la qualità dell'aria è sostanzialmente buona. Non si evidenziano criticità per particolato (PM10 e PM2,5), fatta salva la presenza di picchi giornalieri in condizioni atmosferiche particolarmente svantaggiose. La Centrale non figura tra le fonti alle quali è ascrivibile in modo significativo la presenza di inquinanti al suolo, né tra quelle sulle quali porre attenzione per interventi finalizzati a ridurre ulteriormente la concentrazione degli inquinanti al suolo.

- In data 21/04/2018 è stato pubblicato, a cura del CRO di Aviano, lo studio pilota relativo al monitoraggio biologico umano delle persone residenti in prossimità della Ferriera di Servola e della Centrale Termoelettrica di A2A di Monfalcone. Dallo studio è emerso che nessun inquinante atmosferico è stato riscontrato in 33 persone su 50 a Monfalcone: "In sostanza, risulta che i casi con valori alterati sono pochi e riguardano prevalentemente la presenza nelle urine di cotinina, alcaloide del tabacco e metabolita della nicotina, riconducibile al fumo da sigaretta."

- In data 18/05/2018 Arpa FVG ha condotto un approfondimento sull'emissione di radionuclidi. Sulla base dei risultati ottenuti, nelle ipotesi più cautelative possibili, si può concludere che il valore di dose estrapolato per la popolazione, per quanto riguarda l’immissione di effluenti gassosi rilasciati in atmosfera, è almeno tre ordini di grandezza inferiore rispetto al livello di azione di 0,3 mSv/anno, fissato per la popolazione dalla normativa Italiana vigente (Art. 10-ter e Allegato I-bis del D.Lgs. 230/95 s.m.i.). Anche tutti i materiali di scarto prodotti, allontanati dalla centrale A2A, risultano conformi al criterio di dose (0,3 mSv/anno). Infatti, per ciascuna matrice considerata, il totale della somma dei rapporti tra concentrazione e valore del livello di allontanamento, è inferiore ad 1 in tutti i casi considerati.

- In data 25/06/2018 è stata pubblicata la Relazione sulla qualità dell’aria nel monfalconese nel 2017, a cura di ARPA FVG. Tale relazione si riferisce appunto ai dati di qualità aria del 2017 (in riferimento al D.lgs. 155/2010), ma tiene conto dei trend annuali a partire dal 2011. Come si evince dalla sintesi non tecnica: “La qualità dell’aria sul Monfalconese, nel corso del 2017, è stata, nel complesso, buona e rispettosa dei limiti di legge per quanto riguarda tutti gli inquinanti normati ad eccezione dell’ozono in riferimento all’obiettivo a lungo termine.”

Focus Monfalcone

Da novembre 2017 Arpa FVG ha attivato un nuovo spazio informativo, denominato Focus Monfalcone, dedicato all’area complessa industriale della Città dei cantieri.

Nelle pagine del Focus si trovano sia i dati delle stazioni di rilevamento della qualità dell’aria nell’area vasta monfalconese compresa tra le località di Fossalon di Grado, Papariano, Ronchi dei Legionari e

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Doberdò, sia i dati rilevati dal Sistema di monitoraggio delle emissioni (Sme) installato sul camino della Centrale termoelettrica di A2A Energiefuture.

Sono inoltre presenti i report, le relazioni degli studi condotti e la documentazione di approfondimento elaborata negli ultimi anni, realizzati al fine di definire il contesto tecnico-amministrativo ed ambientale dell'area.

Tra i report, di particolare interesse quelli sulla qualità dell’aria dal 2014 ad oggi, gli studi di biomonitoraggio, le indagini epidemiologiche ambientali e gli ultimissimi studi effettuati nella stazione di monitoraggio di Panzano.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

L'autorizzazione integrata ambientale (AIA) è il provvedimento che autorizza l'esercizio di una installazione a determinate condizioni ed è necessaria per alcune aziende per uniformarsi ai principi di integrated pollution prevention and control (IPPC) dettati dall'Unione europea. L'AIA è l'autorizzazione integrata necessaria per l'esercizio di alcune tipologie di installazioni produttive che possono produrre impatti ambientali significativi; è integrata nel senso che nelle relative valutazioni tecniche sono considerati congiuntamente i diversi impatti sull'ambiente causati dall'attività da autorizzare, nonché tutte le condizioni di funzionamento dell'installazione, perseguendo quindi una prestazione ambientale ottimale. Tale obiettivo è tipicamente raggiunto con l'individuazione e l'adozione delle migliori tecniche disponibili (MTD, o BAT, Best Available Techniques), ovvero le tecniche impiantistiche, di controllo e di gestione che, tra quelle tecnicamente realizzabili nello specifico contesto ed economicamente sostenibili a livello di settore, garantiscono prestazioni ambientali ottimali in un'ottica integrata.

La Centrale di Monfalcone, in quanto impianto con potenza termica superiore ai 300 MW, è soggetta alla richiesta di questa autorizzazione, che ha ottenuto nel 2009, con una validità fino a marzo 2025.

Con il rilascio dell’AIA, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare ha assegnato alla Centrale anche un Piano di Monitoraggio e Controllo che:

impone un sistema di autocontrollo da parte della Centrale;

determina accertamenti e ispezioni da parte degli enti preposti (ispezione annuale da parte di Ispra e ARPA FVG);

dà facoltà all’ARPA di realizzare controlli ed ispezioni aggiuntive, di sua volontà o per richieste esterne (autorità, Magistratura, incidenti, esposti, segnalazioni).

Il ruolo del Gestore della Centrale termoelettrica

La Società, il Gestore e tutte le persone che lavorano all'interno e per la Centrale sono consapevoli delle preoccupazioni ambientali e delle incertezze che si possono avere nei confronti di un importante impianto di produzione di energia elettrica alimentato a carbone.

I due principali obiettivi di A2A sulla centrale sono: operare in totale trasparenza di gestione e dimostrare, anche all'opinione pubblica, l'effettiva incidenza ambientale dell'impianto.

E' per questo motivo che:

vengono resi accessibili i dati e le informazioni;

si offre la massima collaborazione agli Enti di Controllo ed alle Autorità locali e si favoriscono i controlli di terzi;

si adottano le migliori tecnologie disponibili e si implementano sugli impianti;

si attuano procedure migliorative anche oltre le prescrizioni di legge.

L’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) è

un’autorizzazione, rilasciata dal Ministero

dell’Ambiente, necessaria per

l’esercizio di alcune tipologie di impianti

produttivi che possono causare impatti

ambientali significativi.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Il "livello minimo" per il Gestore è l'Autorizzazione Integrata Ambientale AIA (requisito indispensabile per la conformità legislativa). Il mantenimento dell’AIA è un processo continuo; il complesso iter di verifica prevede molteplici e ripetute fasi di controllo in cui tutti gli aspetti ambientali correlati con l'esercizio e la gestione sono oggetto di valutazione da parte delle Autorità

Competenti.

Le attività dell'impianto sono sempre preventivamente valutate e poi costantemente monitorate e soggette a severi controlli.

Per volontà del Gestore e della Società, sono inoltre garantiti più elevati standard qualitativi, non obbligatori. Il sito ed i sistemi gestionali correlati si avvalgono di ulteriori certificazioni per Qualità, Ambiente e Sicurezza come descritto al capitolo 3.

La centrale soddisfa quindi severi requisiti nonché standard aggiuntivi che comportano l'effettuazione di ulteriori verifiche. Tali condizioni di esercizio costituiscono una garanzia di gestione secondo criteri ottimali, i quali implicano altresì comportamenti, da parte di tutte le persone che lavorano all'interno della centrale, necessariamente allineati con le

migliori pratiche del settore.

Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Friuli Venezia Giulia

A dicembre 2017 è stato diffuso da A2A il primo Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Friuli Venezia Giulia, relativo all’ anno 2016. Il documento rappresenta una delle tappe fondamentali del percorso di ascolto e di trasparenza intrapreso da A2A nel 2015 per ribadire il forte legame del Gruppo con i propri territori e l’orientamento alla sostenibilità come fattore chiave per il successo dell’Azienda.

Il Gruppo A2A è presente con i propri impianti nelle province di Udine e Gorizia. Nel 2016 ha generato ricchezza per il territorio per un valore pari a 21,4 milioni di euro. Lo ha fatto anche attraverso i 61 ordini, pari a 4,6 milioni di euro (+ 71% rispetto al 2015), emessi a favore delle imprese del territorio, il 75% delle quali sono micro o piccole imprese, mentre 4 sono cooperative sociali. Sono stati investiti complessivamente 5,4 milioni di euro per assicurare continuità e sviluppo dei servizi offerti.

A2A Energia ha confermato la sua leadership nella soddisfazione dei propri clienti. Il 92,5% dei cittadini serviti dal call center si è espresso positivamente sull’assistenza ricevuta. La società si pone sempre più come advisor di servizi per l’efficienza energetica, proponendo pacchetti integrati come le offerte Kit Led, Caldaia2a, Sorveglianza2a.

Nel 2016 è nato il Banco dell’Energia, un’iniziativa anch’essa sviluppata grazie al programma di ascolto dei territori, che ha l’obiettivo di supportare persone e famiglie che si trovano in una temporanea situazione di vulnerabilità economica e sociale, offrendo loro una opportunità per ripartire.

E’ stato confermato il sostegno di A2A ad iniziative sociali, culturali, sportive e ambientali del territorio, sponsorizzando numerosi eventi, tra cui la stagione sportiva di hockey su prato della città di Monfalcone, la manifestazione calcistica “Torneo città di Monfalcone-A2A”, il XVII Torneo di Mini-Baseball di Staranzano. A2A si è inoltre impegnata a diffondere la cultura della sostenibilità e la sensibilità ambientale, proponendo nuove iniziative, tra visite agli impianti, laboratori, strumenti digitali, interventi in aula, che hanno coinvolto studenti, docenti e altri stakeholder.

Con la Politica e il Piano di Sostenibilità, il Gruppo, partendo dal quadro strategico internazionale della Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, punta ad aiutare le proprie comunità, compresa quella del Friuli Venezia Giulia, ad assumere un ruolo di primo piano nella creazione di nuova economia circolare, low carbon e basata su reti e servizi smart.

Accessibili dati ed informazioni

Massima collaborazione

agli Enti di Controllo

Adottate le migliori tecniche disponibili

Attuate procedure

migliorative

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Questo l’impegno del gruppo: una A2A sempre più attenta ad aiutare e rendere sostenibili le comunità in cui opera.

Dopo le esperienze positive di Brescia, della Valtellina-Valchiavenna e di Bergamo, nel 2017 il Gruppo A2A ha dato voce alle città di Milano e Varese e alle comunità delle province di Udine e Gorizia.

Il 18 dicembre 2017 si è tenuto a Udine il primo forumAscolto del Friuli Venezia Giulia, a cui hanno partecipato 31 stakeholder locali, in rappresentanza di enti ed autorità territoriali, scuole e università, associazioni e fornitori locali.

Gli stakeholder sono stati coinvolti per identificare gli aspetti socio-ambientali più rilevanti in relazione alle attività di A2A sul territorio, e per scegliere una tematica prioritaria per lo sviluppo locale. A2A si è quindi impegnata a supportare iniziative imprenditoriali locali sulla tematica scelta: il turismo sostenibile.

Gestione dei Reclami e delle Richieste

Le segnalazioni provenienti dall’esterno vengono regolarmente raccolte e gestite nel più breve tempo possibile. Altre informazioni utili possono giungere dalla stampa, da comunicati o da altre fonti. Si riportano alcuni eventi accaduti nel corso del 2018.

In occasione di alcuni avviamenti delle unità termoelettriche ed in particolari condizioni meteo esterne, è stata segnalata la fuoriuscita di vapore acqueo dal generatore di vapore (caldaia), confusa dalla popolazione locale con “fumo”. Degli eventi è sempre stato dato pronto riscontro ad ARPA FVG ed alle autorità locali. E’ stato spiegato che il vapore immesso in atmosfera può derivare da appositi tubi aventi la specifica funzione di “sfiati” che entrano in funzione tipicamente nelle manovre di avviamento, oppure dall'apertura delle valvole di sicurezza del generatore di vapore. La rapida apertura della valvola di sicurezza determina simultaneamente due effetti: un pennacchio di vapore acqueo e rumore (quest'ultimo causato dalla veloce riduzione della pressione). La costante presenza e l'attenzione del personale di conduzione degli impianti (operanti in turno h24 per 365 giorni l'anno) permette l'immediata gestione degli eventi e di riportare la situazione, nel giro di pochi minuti, alla normale operatività. Data la natura e la tipologia dell’emissione (vapore acqueo), eventi di questo tipo non comportano alcuna variazione delle emissioni al camino ed alcun impatto ambientale.

Altre segnalazioni sono giunte per la particolare visibilità di pennacchi di vapore alla sommità del camino della centrale. Tale fenomeno viene regolarmente ed erroneamente interpretato come nube di fumo e quindi come emissione anomala di inquinamento. Il fenomeno fisico e la diversa visibilità dei pennacchi di vapore dipendono, come noto, dalle condizioni termo-igrometriche dell’aria esterna ambientale e dalle condizioni di calma di vento nelle fasce a diversa altitudine dal suolo. Le condizioni esterne ambientali determinano la condensazione dell’acqua (presente come umidità) contenuta nei fumi caldi che fuoriescono dalla ciminiera. La massa di vapore acqueo, perdendo velocità all’uscita del camino, si diffonde e viene a contatto con l’aria fredda. In queste condizioni si rende visibile il pennacchio. Durante tutto il perdurare di questi fenomeni, le singole concentrazioni degli inquinanti in tutte le ore della giornata, sono sempre risultate molto al di sotto dei limiti di legge.

Nel corso di tutto il 2018 la Centrale è apparsa su articoli di stampa locale, in particolare per questioni relative agli impatti ambientali ed alle emissioni connesse alle attività di produzione di energia elettrica con carbone. La stampa locale si è inoltre occupata della dismissione dei serbatoi per lo stoccaggio di Olio Combustibile Denso e della loro successiva demolizione, dei monitoraggi, e degli studi ed analisi della qualità dell’aria nel territorio di Monfalcone. Molto rilievo sui giornali è stato dato anche agli interventi di comitati cittadini e politici locali contrari all’uso del carbone per la produzione di elettricità. Inoltre, a seguito della pubblicazione della Strategia Energetica Nazionale,

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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che prevede il graduale superamento dell’utilizzo del carbone nel campo della produzione di energia elettrica, e dell’avvio del procedimento per il riesame dell’AIA, sono stati numerosi gli interventi di rappresentanti di autorità locali e di associazioni di cittadini volti a richiedere la riconversione della Centrale di Monfalcone.

A partire dal marzo 2017, è stata condotta nei confronti della Centrale termoelettrica di Monfalcone un’indagine disposta dalla Procura della Repubblica di Gorizia in relazione ad una ipotesi di reato di inquinamento ambientale ai sensi dell'art. 452 bis c.p.. La Società ha prestato la massima collaborazione, rendendo accessibili tutte le informazioni e la documentazione richiesta. Si evidenzia inoltre che l'intervento non è conseguente a nessun incidente, né emergenza ambientale e che non ha portato a nessun sequestro del sito o di parte di esso. Si evidenzia che la Centrale è sempre stata esercita in conformità alle leggi ed alle prescrizioni vigenti e che adotta le migliori tecniche disponibili individuate dall’UE per la tipologia di impianti cui essa appartiene. L’assenza di impatti significativi sulla qualità dell’aria è stata attestata anche da diversi studi (Source Apportionment, indagini Arpa FVG, indagine epidemiologica Osservatorio Ambiente e Salute Regione FVG, rilevazioni del CNR), con esiti che hanno dimostrato come la

diffusione di inquinanti al suolo e in atmosfera sia riconducibile ad un'ampia pluralità di cause (traffico automobilistico e aereo, riscaldamento, altre attività industriali, ecc.), rispetto alle quali l'influenza della Centrale è effettivamente marginale.

Studio di “Source Apportionment”

A2A, in segno di totale trasparenza sulle modalità adottate per la gestione della Centrale termoelettrica di Monfalcone e nell’ottica di offrire la massima collaborazione agli Enti di Controllo e alle Autorità locali e nazionali, ha attuato, da quando ha acquisito la proprietà del sito, azioni volontarie ed interventi aggiuntivi, non prescritti dagli emanati provvedimenti di VIA/AIA, con l’intento di dimostrare, anche all’opinione pubblica, l’effettiva incidenza ambientale dell’impianto, costantemente rispettoso di tutti i vincoli legislativi e normativi ed ampiamente soddisfacente i più severi standard di controllo.

Al fine di disporre di una fonte scientificamente valida riguardo alla qualità dell’aria nel territorio di Monfalcone, A2A ha commissionato uno studio alla società ARIANET, primaria ed autorevole società di ricerche e analisi di tematiche ambientali.

Lo studio aveva per obiettivo la valutazione quantitativa delle attribuzioni dei livelli di inquinamento atmosferico (riferita sia ai macroinquinanti, sia ai microinquinanti) dovuto alle sorgenti emittenti presenti sul territorio di Monfalcone e afferenti a diversi comparti (industria, traffico stradale, riscaldamento domestico, attività portuale e aeroportuale, ecc. oltre, alla centrale termoelettrica di A2A) ottenendo, relativamente ad ognuna delle specie inquinanti considerate, il cosiddetto “source apportionment”.

Lo studio di "Source Apportionment" o

"Apporto sorgenti" è servito a valutare il

contributo dei comparti emissivi presenti nel territorio attorno a

Monfalcone (quante e quali sorgenti di

inquinamento sono presenti) e a

determinare in modo scientifico e rigoroso

l'incidenza percentuale degli stessi rispetto ad

una situazione complessiva di impatto

ambientale.

A2A ha commissionato alla società specialistica ARIANET uno studio

sull’apporto delle sorgenti inquinanti nella definizione

della qualità dell’aria del monfalconese, utile per

definire il ruolo delle varie attività antropiche e dei

loro impatti.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Dominio di calcolo

Le simulazioni sono state effettuate su un dominio di calcolo centrato sulla ciminiera dell’impianto di produzione termoelettrica di Monfalcone, con un’area di dimensioni di 32 x 32 km2 con estensione verticale del dominio di simulazione per la ricostruzione meteorologica fino alla quota di 5000 m. La risoluzione orizzontale utilizzata per descrivere sia i dati meteorologici in input sia le concentrazioni in output è di 400 m, compatibile con la durata delle simulazioni eseguite, nonché in grado di fornire un sufficiente dettaglio nel rappresentare l’impatto di tutte le sorgenti presenti nel territorio. Sono state simulate:

• la Centrale A2A;

• le altre sorgenti Industriali (puntuali + diffuse);

• il traffico veicolare (autostrade, strade principali e centri urbani);

• il riscaldamento degli edifici;

• il porto di Monfalcone;

• l’aeroporto di Ronchi dei Legionari.

E’ stata simulata anche la situazione orografica del terreno all’interno del dominio di calcolo considerato e gli effetti che la stessa ha sulle condizioni meteo-climatiche locali e quindi sui meccanismi di diffusione degli inquinanti in atmosfera.

Inquinanti analizzati

Sono stati analizzati in dettaglio i macro-inquinanti Ossidi di azoto (NOx), Biossido di zolfo (SO2), Particolato PM10 e i seguenti micro-inquinanti: Mercurio (Hg), Arsenico (As), Cadmio (Cd), Nichel (Ni), Piombo (Pb) e Diossine.

Dati emissivi di base

Le informazioni emissive sono state ricavate da banche dati con valori certi, applicando, per ogni comparto considerato, un profilo di modulazione temporale opportuno per meglio simulare il diverso carico emissivo che si può verificare nelle diverse ore, giorni, mesi dell’anno. Le informazioni di base delle emissioni sono state dedotte dall’inventario regionale INEMAR 2010 di ARPA FVG, dall’inventario Nazionale ISPRA2010, dall’inventario nazionale della Slovenia, dall’European Monitoring and Evaluation Programme, e da altri data base comunali, provinciali, regionali, nazionali e slovene ufficiali e riconosciute.

Per il comparto industriale, nonché per i macro settori Riscaldamento civile e Trasporto su strada, si è fatto riferimento all’inventario regionale delle emissioni in atmosfera realizzato da Arpa FVG, su base comunale, come previsto dalla normativa di settore vigente (D.Lgs. 155/2010).

Per la parte di territorio sloveno si è invece fatto riferimento agli inventari sviluppati in ambito europeo. Queste informazioni di base sono state poi integrate ed armonizzate con l’inventario nazionale (elaborato da ISPRA) e con quelli europei (EMEP/TNO), nonché aggiornate consultando i database pubblici contenenti dichiarazioni ambientali (registri ETS ed EPRTR), dati autorizzativi (Autorizzazione Integrata Ambientale – AIA) e comunicazioni degli enti di controllo sloveni.

La ricerca ha permesso di evidenziare la significativa differenza fra le emissioni

in termini assoluti (misurate al camino nel caso della Centrale) e l’impatto in termini di

concentrazioni (ovvero l’aria respirata e misurata

al suolo). Per questo motivo

emissioni elevate rilasciate da sorgenti importanti possono avere impatti

ridotti perché maggiormente disperse

nell’atmosfera (in funzione dell’altezza del camino).

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

52

Per quanto riguarda le emissioni della centrale A2A sono invece stati utilizzati i dati delle misure reali effettuate al camino, registrate con i sistemi automatici di monitoraggio delle emissioni in continuo (SME) per i macroinquinanti (CO, SO2, NOX, Polveri) e quelli misurati nell’ambito delle campagne semestrali previste dall’AIA per i microinquinanti. I rilasci annui in atmosfera dei Gruppi 1 e 2 della centrale sono stati calcolati ipotizzando, cautelativamente, il funzionamento continuativo delle due unità per tutte le ore simulate (8760 ore/anno) e nelle condizioni di massimo carico.

Periodo temporale di valutazione

Le simulazioni sono state condotte su base oraria per un intero anno di riferimento, tenendo conto delle variabilità stagionali e meteo-climatiche per avere un set di risultati confrontabili con i rispettivi parametri di legge. A questo scopo sono stati estratti i dati meteorologici prodotti dal sistema modellistico utilizzato nel progetto MINNI (“Modello Integrato Nazionale a supporto della Negoziazione internazionale sui temi dell’Inquinamento atmosferico”) che coprono diversi periodi annuali; per lo studio in oggetto è stato individuato l’anno 2007 che rappresenta una situazione media da un punto di vista climatologico, non caratterizzata da condizioni particolarmente estreme.

Modello matematico utilizzato

La valutazione quantitativa degli apporti di ogni comparto è stata effettuata attraverso l’uso di un modello matematico in grado di simulare la dispersione degli inquinanti tenendo conto della variabilità spaziale e temporale dei flussi atmosferici (codice lagrangiano a particelle “SPRAY”). Questo pacchetto modellistico è validato in numerosi studi a livello internazionale, è accreditato presso la libreria europea di modelli atmosferici ed è in uso in Italia presso Istituti scientifici, Enti Pubblici e numerose ARPA, tra cui ARPA FVG.

Risultati

I risultati ottenuti mettono in evidenza, sulla porzione di territorio considerata nelle simulazioni, i contributi all’inquinamento primario dei diversi comparti emissivi considerati (cioè direttamente emessi dagli stessi), ponendo una particolare attenzione a quello della centrale termoelettrica A2A rispetto al totale.

Dalle medie annuali dei singoli contributi vengono ricavati e presentati graficamente con mappe, per ogni tipologia di inquinante, sia i campi di concentrazione totale in merito alle ricadute al suolo ad altezza respirabile (per il confronto con i corrispettivi limiti di legge) sia le percentuali del contributo di ciascun comparto emissivo considerato.

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Dichiarazione Ambientale 2018

53

Sotto forma di istogrammi sono invece sintetizzati i risultati dello studio riportando, per ogni inquinante indagato, i valori delle emissioni e i massimi delle concentrazioni medie annuali sul dominio di calcolo (totali e per i diversi comparti), evidenziando quelli con maggior impatto e quelli con minor incidenza.

I risultati e la relazione Arianet sono disponibili a tutti sul sito internet di A2A all’indirizzo:

http://www.a2a.eu/it/impianti_reti/termoelettrica/monfalcone

Conclusioni

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

54

La Società A2A ha commissionato

all’Istituto sull’Inquinamento

Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche

(CNR) un’indagine ambientale finalizzata a

valutare il contributo fornito dalle emissioni della Centrale Termoelettrica di

Monfalcone alla concentrazione delle

polveri atmosferiche nelle aree circostanti l’impianto

ed a distinguerlo dai contributi forniti da

sorgenti diverse (erosione del suolo, aerosol marino,

emissioni da traffico veicolare e navale, reazioni

secondarie in atmosfera, risospensione di materiale

depositato a terra, ecc.)..

Sebbene, in termini massici emissivi, l’apporto della centrale A2A appaia rilevabile per alcune specie, si riscontra che in termini di concentrazioni al suolo (valori per i quali si effettuano i confronti con i limiti di legge e rispetto ai quali si definiscono le valutazioni di impatto ambientale) i contributi imputabili alla centrale A2A sono tra i minimi in assoluto. Per i tre macroinquinanti (ossidi di azoto, biossido di zolfo e polveri) la centrale costituisce il comparto che determina la minore incidenza e i valori massimi al suolo sono attribuibili al traffico per gli NOx ed il Particolato, al porto per l’SO2.

Per i microinquinanti, rispetto ai sei elementi considerati per confronto agli altri comparti, la centrale A2A contribuisce, per tre di questi (Arsenico, Piombo e Diossine/Furani) con i valori minimi di concentrazione, mentre la sorgente ascrivibile al Porto determina il contributo più rilevante per tre elementi su sei (Arsenico, Nichel e Diossine/Furani), il traffico per due elementi (Cadmio e Piombo), il comparto delle altre industrie (esclusa la centrale A2A) per l’elemento rimanente (Mercurio).

Complessivamente, lo studio di source apportionment dimostra, in questo caso, come l’attribuzione delle quote di inquinamento in senso lato e quindi di significativo impatto ambientale non possa essere correlato o ascrivibile ad una sola sorgente, ma evidenzia invece come per ognuna di queste, ogni comparto settoriale incida in modo e misura diversa rispetto a una situazione locale. Le emissioni da traffico sono comunque dominanti su buona parte del dominio, porto e riscaldamento hanno impatti significativi in alcune aree, mentre le ricadute della centrale A2A, sostanzialmente per tutti gli inquinanti considerati, sono decisamente minoritarie.

Si deve però osservare che i valori massimi complessivi assoluti delle concentrazioni di inquinanti ottenuti sono, in ogni caso, sempre molto inferiori e lontani dai limiti di legge e, in particolare per i micro-inquinanti, sono di 2-3 ordini di grandezza più bassi.

Ciò non fa che confermare la buona/elevata qualità generale dell’aria del territorio monfalconese.

Analisi conoscitiva – Indagine ambientale alle emissioni ed immissioni – Relazione finale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

La Centrale ha effettuato, per scopi conoscitivi, un’indagine ambientale sulle emissioni dal camino e sulle immissioni in atmosfera di alcuni inquinanti. L’indagine è stata finalizzata a discriminare il contributo alla concentrazione di polvere atmosferica fornito dalla Centrale da quello di altre fonti esterne, nelle configurazioni ante e post DeNOx.

Sono state quindi effettuate le seguenti campagne di misura, ciascuna della durata di 14 giorni:

• 1° campagna estiva ante installazione DeNOx, in luglio 2014;

• 1° campagna invernale ante installazione DeNOx, in febbraio 2015;

• 2° campagna invernale post installazione DeNOx, in febbraio 2016

• 2° campagna estiva post installazione DeNOx, in settembre 2016.

Lo studio è stato commissionato all’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). L’obiettivo dello studio è stato perseguito effettuando, sia a terra, sia in

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Nello specifico, per quanto riguarda la situazione della Centrale e la sua interazione con l’ambiente, si registra il pieno rispetto dei limiti delle

emissioni, che risultano totalmente in linea o

addirittura inferiori ai tetti definiti dalle normative vigenti anche a livello internazionale (valori

suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).

GLI STUDI DI ARPA FVG E CNR

Sebbene si parli di una zona fortemente antropizzata e

con particolari caratteristiche

atmosferiche che rendono difficili i processi naturali

di ricambio, le analisi condotte rivelano una

buona qualità dell’aria.

emissione al camino, misure della concentrazione di massa e composizione chimica delle polveri atmosferiche di diametro aerodinamico inferiore a 10 micrometri (PM10). Le misure a terra sono state effettuate in sette postazioni, cinque delle quali appartenenti alla rete A2A-ARPA, una posta all’interno del Rione ENEL ed una posizionata lungo la direttrice della massima ricaduta (NE-SW) dal camino. Per la determinazione degli elementi, lo studio è stato effettuato in collaborazione con il Dipartimento di Chimica della Università Sapienza di Roma.

L'analisi ed il protocollo di misura sono, ad oggi, quanto tecnologicamente di meglio possibile e tale da offrire la miglior affidabilità e qualità dei risultati.

Le conclusioni dello studio riportano che il contributo delle emissioni direttamente imputabile all'impianto ha un'influenza molto ridotta sulle concentrazioni tipiche della zona ed è difficilmente distinguibile dal fondo.

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5

La Conformità Legislativa

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Dichiarazione Ambientale 2018

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5 La Conformità Legislativa Il rispetto della normativa ambientale applicabile e delle prescrizioni contenute negli atti autorizzativi, oltre ad essere un prerequisito indispensabile richiesto dal Regolamento EMAS, costituisce il più importante principio sancito nel documento della Politica Integrata QAS ed il primo obiettivo che l’Organizzazione della Centrale Termoelettrica di Monfalcone si pone. Al fine di garantire il rispetto di tutte le prescrizioni normative ed autorizzative ambientali applicabili, sono stati predisposti opportuni strumenti e modalità atti ad assicurare l’aggiornamento normativo ed il controllo delle prescrizioni applicabili. L’aggiornamento costante sulle evoluzioni normative di Ambiente, Salute e Sicurezza, nel Gruppo A2A è garantito per mezzo di un applicativo software, collegato ad una banca dati costantemente aggiornata e gestita da una casa editrice specializzata. L’aggiornamento delle disposizioni normative con i provvedimenti legislativi emessi nel corso dell’anno, viene mantenuto anche grazie a specifiche procedure del SGI per l’aggiornamento della normativa applicabile.

Le principali autorizzazioni

Di seguito si riportano le principali autorizzazioni di cui la Società è titolare, relative alla Centrale Termoelettrica di Monfalcone ed alle attività oggetto di registrazione.

La Centrale Termoelettrica di Monfalcone è soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale, ottenuta inizialmente col Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, protocollo numero DSA-DEC-0000229 del 24/03/2009. L’Autorizzazione Integrata Ambientale è stata sottoposta a revisione nel 2014 a seguito del progetto per l’ambientalizzazione degli esistenti gruppi a carbone, volto ad adeguare i valori emissivi degli NOx dei Gruppi 1 e 2 della centrale alle migliori tecniche disponibili e che ha previsto la realizzazione di due denitrificatori. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, alla conclusione dell’iter di analisi e riesame dell’AIA, ha infine trasmesso, con protocollo DVA-2014-0012089 del 28/04/2014, il D.M 0000127 del 24/04/2014 di aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per la Centrale termoelettrica di Monfalcone.

L’ AIA recepisce e sostituisce alcune precedenti autorizzazioni riferite agli specifici comparti ambientali (es. autorizzazione alle emissioni in atmosfera, agli scarichi industriali indrici, alla co-combustione con biomasse, alla costruzione del DeSOx). Per completezza, vengono riportati nello schema seguente anche i precedenti provvedimenti ottenuti dal sito, con l’indicazione che sono stati sostituiti dall’AIA.

AUTORIZZAZIONI VIGENTI

Estremi atto amministrativo

Ente competente

Data rilascio

Data scadenza

Norme di riferimento

Oggetto

Decreto MICA del 30/8/1963 n° 128

Min. Industria 1963 - - Autorizzazione costruzione sezione 1

Decreto MICA del 16/3/1970 n° 165

Min. Industria 1970 - - Autorizzazione all'ampliamento della Centrale con sezione 2

Decreto MICA del 20/06/1977 Min. Industria 1977 - -

Autorizzazione all'ampliamento della Centrale con la costruzione delle sezioni 3 e 4

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Decreto MICA del 29/10/1996

Min. Industria 1996 - -

Autorizzazione ad eseguire gli interventi impiantistici e gestionali per il contenimento delle emissioni per il risanamento ambientale delle quattro sezioni

Certificato n. 8076/0 per la Qualità

ICIM 01/07/2016 30/06/2019 UNI EN ISO 9001:2008

Sistema di Gestione certificato per la Qualità (già dal 25/05/2010)

Certificato n. IT-103153 per la Qualità

IQNET e CISQ 01/07/2016 30/06/2019 UNI EN ISO 9001:2008

Sistema di Gestione certificato per la Qualità (già dal 25/05/2010)

Certificato di Registrazione EMAS n. IT-000068

Comitato Ecolabel - Ecoaudit

15/05/2018 03/04/2021

Regolamento CE n.

1221/2009 e s.m.i.

EMAS

Certificato di conformità al Regolamento EMAS (già dal 24/04/2001)

Certificato n. 0817A/0 per l’Ambiente

ICIM 01/07/2016 30/06/2019 ISO

14001:2004 Sistema di Gestione certificato Ambientale (già dal 24/04/2001)

Certificato n . 0315L/0 per la Sicurezza

ICIM 01/07/2016 30/06/2019 OHSAS

18001:2007

Sistema di Gestione certificato per la Salute e Sicurezza (già dal 02/08/2011)

Aut. N. 1/2014 del 25/08/2014

Comune di Monfalcone

25/08/2014 - LR 239/2004

LR 19/2012

Variazione capacità complessiva (lavorazione/stoccaggio) di impianti e depositi di oli minerali esistenti

Decreto Regionale FVG n°987/AMB del 27/04/2016

Regione FVG 27/04/2016 - L 35/2012

LR 19/2012

Autorizzazione alla dismissione del deposito costiero di olio combustibile non commerciale al servizio della centrale termoelettrica di Monfalcone (GO)

Atto formale n. 02/2005 del 26/10/2001

Ministero Infrastrutture e Trasporti, Capitaneria di Porto Monfalcone

26/10/2005 31/12/2020

Concessione Demanio Marittimo della Banchina ed Opere di Presa presso la Centrale Termoelettrica di Monfalcone

Autorizzazione n. 41/06 alle Attività Portuali

Capitaneria di porto Monfalcone, Regione FVG

29/05/06 rinnovo annuale

L 84/94

DM 585/95

DLgs 272/99

ed altri

Autorizzazione alle operazioni e servizi portuali ai sensi art.16 e 18 L84/94 in porto di Monfalcone, LR 17 21.10.2010

Decreto Regione Friuli Venezia Giulia n° AMB/825/IPD/GO/248 del 07/10/2002

Regione FVG 07/10/2002 01/12/2024 RD 1775/33

DR 228/94

Concessione di derivazione di acqua dalla falda sotterranea nel comune di Monfalcone ad uso industriale

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Decreto AIA del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare prot. n° DSA/DEC/2009/0000229 del 24 marzo 2009, aggiornato con D.M 0000127 del 24/04/2014

Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio

24/04/2014 23/03/2025 DLgs 59/05

DLgs 46/14

Autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio della centrale termoelettrica, ai sensi del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59

Decreto MISE n° 55/03/2014

Ministero dello Sviluppo Economico

29/07/2014 -

Autorizzazione a modificare i gruppi a carbone 1 e 2 mediante l’installazione del sistema di abbattimento degli ossidi di azoto (DeNOX) sulle linee di evacuazione dei fumi dei due gruppi

Autorizzazione alle emissione gas ad effetto serra. Numero di autorizzazione: 380

Ministero Ambiente, Ministero Attività Produttive

28/12/2004 - DL 273/04

Emissioni in atmosfera, Autorizzazione ai sensi del DL 12.11.2004 n° 273 all'emissione di gas ad effetto serra, ai sensi della Direttiva 2003/87/CE.

Concessione allo scarico delle acque domestiche di Centrale + arca

(pubblica fognatura)

Comune di Monfalcone

05/11/1997 rinnovo annuale

L 319/76 Autorizzazione allo scarico domestico

Comando Provinciale VV.FF. di Gorizia. CPI Pratica n. 4642

Comando Provinciale VVF

18/12/2018 22/04/2023 DPR 151/2011 Certificato Prevenzione Incendi, validità quinquennale

Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 26/06/2008 n° DSA-2008-0017803

Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio

26/06/2006 - - Esclusione da VIA per utilizzo di biomasse su sezioni 1-2

Licenza di Officina Elettrica

n. IT00GOE00121C

Ministero delle Finanze

15/12/2010 - DLgs 504/95 Licenza di Esercizio per la Produzione di Energia Elettrica della Centrale di Monfalcone

Legge Regionale 18/06/2007, n. 15

Regione FVG 16/06/2007 - LR 15/07

Misure urgenti in tema di contenimento dell'inquinamento luminoso, per il risparmio energetico nelle illuminazioni per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici.

Iscrizione n° 108 Registro Provinciale imprese che effettuano attività di recupero

-

Autorizzazione ex art. 33 D.lgs 22/97 alla co-combustione di farine animali

Comunicazione alla Provincia di Gorizia n. 17104/03 del 09/07/2003

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6

Gli aspetti ambientali e la loro gestione

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Dichiarazione Ambientale 2018

61

6 Gli aspetti ambientali e la loro gestione

L’Identificazione e la valutazione degli aspetti e degli impatti ambientali

In base a quanto previsto dalla norma ISO 14001 e dal Regolamento EMAS, sono state definite le modalità operative da seguire per l’individuazione degli aspetti ambientali e per la valutazione della loro significatività.

In particolare il processo di analisi è stato articolato in diverse fasi:

inquadramento territoriale ed ambientale;

identificazione dei processi;

identificazione degli aspetti ambientali;

caratterizzazione degli aspetti ambientali in base al controllo gestionale ed alla modalità/condizioni di accadimento:

aspetti diretti, su cui si ha un controllo gestionale totale

aspetti indiretti su cui non si ha un controllo gestionale totale

e

condizioni normali

condizioni di anomalia e di emergenza

identificazione degli impatti ambientali connessi agli aspetti;

valutazione della significatività dell’impatto o degli impatti ambientali relativi ad ogni aspetto ambientale secondo i seguenti criteri:

o legislativo,

o quali-quantitativo

o di attenzione da parte degli Stakeholder

o di sensibilità del Ricettore o di criticità della Risorsa.

Gli aspetti ambientali identificati per la Centrale Termoelettrica di Monfalcone sono prevalentemente di tipo diretto, essendo quelli indiretti essenzialmente limitati alle attività di trasporto di rifiuti, sottoprodotti, materie prime e materiali verso e dal sito, sia via mare che via terra, e ad eventuali impatti in sito derivanti dall’affidamento di lavori a ditte esterne.

Al capitolo 8, in specifica tabella, sono inoltre riportati i valori degli Indicatori chiave per fornire utili informazioni in relazione alle prestazioni ambientali di Centrale. Gli indicatori rapportano l’entità di ciascun flusso considerato all’energia netta totale annua immessa in rete.

Efficienza Energetica e consumo di combustibili

Gli aspetti legati ai consumi energetici sono rilevanti a causa dell’entità dei flussi in gioco e delle conseguenze economiche che essi generano. Uno dei principali obiettivi della struttura organizzativa

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

62

FIGURA - Il consumo dei combustibili della Centrale

di Centrale resta tuttora quello di massimizzare l’efficienza termica delle unità produttive, ma, a differenza di qualche anno fa, questo non è sufficiente.

Infatti, nella gestione della produzione, determinante ai fini economici, confluiscono non solo elementi collegati ai parametri interni di funzionamento, ma anche le condizioni esterne imposte dal mercato, sia per la borsa dell’energia a seguito della liberalizzazione del mercato elettrico ed il correlato costo del KWh, sia per le dinamiche di approvvigionamento del combustibile su scala mondiale e di come il costo del carbone sia correlato ai prezzi degli altri combustibili fossili quali il petrolio ed il gas. I valori sui consumi di combustibili riportati nella figura di seguito presentata, sono riportati in TEP (tonnellate equivalenti di petrolio). Questa particolare unità di misura viene utilizzata per poter paragonare tra loro quantità di energia proveniente da diversa fonte, come quelle che si ottengono dai derivati del petrolio, dal carbone, ma anche dal gas metano ed addirittura dalla caduta o dal movimento dell'acqua (idroelettrico), dal vento, dalla radiazione del sole. I valori riportati nella tabella sottostante sono stati ottenuti partendo dal dato quantitativo di ogni flusso di combustibile e rapportando il corrispondente potere calorifico al potere calorifico convenzionale del petrolio greggio, assunto pari a 10.000 kcal/kg da dati di letteratura.

Il consumo di carbone registrato nel 2018 risulta in linea con quello dell’ultimo quinquennio. Gli anni in cui è stata registrata una minore produzione, è dovuta ad un più lungo periodo di fermata dei gruppi per la manutenzione dei principali macchinari e conformemente agli standard ed ai manuali di uso dei costruttori. Essendo i consumi di combustibile direttamente in relazione alla produzione di energia, essi sono direttamente correlati ai piani di produzione.

L’indicatore principale relativo all’efficienza di una centrale termoelettrica è costituito dal consumo specifico netto. Esso viene calcolato come il rapporto tra la quantità di calore necessaria per produrre una certa quantità di energia elettrica attraverso la combustione e la stessa quantità di energia elettrica espressa in kilowattora. Si tratta di una quantità inversamente proporzionale al rendimento del ciclo complessivo.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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FIGURA - Il Consumo Specifico di Centrale

Va inoltre ricordato che con l’introduzione prima del D.lgs. 152/06 e s.m.i., successivamente con l’AIA e relativo aggiornamento di aprile 2014, i limiti sulle emissioni sono diventati più restrittivi. In origine le maggiori problematiche riguardavano il contenimento dell’SO2 che fino al 2008 era possibile solo grazie all’attenta selezione dei combustibili (carboni a bassissimo contenuto di zolfo ed olio combustibile STZ), fino all’entrata in servizio definitiva dei desolforatori nelle sezioni a carbone, 1 e 2, avvenuta a inizio 2009. Attraverso l’opportuno assetto degli impianti di desolforazione, pertanto, è stato possibile controllare le emissioni di SO2 al camino indipendentemente dal contenuto di zolfo presente nel combustibile, permettendo, così, l’utilizzo di quei carboni con caratteristiche tali da garantire un rendimento d’impianto maggiore.

Grazie alle modifiche impiantistiche più recenti, l’utilizzo del carbone risulta ancora competitivo, mentre, per quanto attiene i combustibili liquidi di origine petrolifera, il consumo si è ridotto alle sole fasi di avviamento ed al solo utilizzo di gasolio. L’ OCD, in seguito a scelte strategiche aziendale, non è più in uso presso la Centrale Termoelettrica di Monfalcone ed i gruppi 3 e 4 sono stati messi fuori servizio commerciale a fine 2012.

Riguardo all’analisi del consumo specifico di Centrale, che per gli addetti ai lavori rappresenta l’indicatore dell’efficienza dell’impianto, il dato medio degli ultimi anni è influenzato dalle diverse modalità con cui i gruppi sono chiamati a produrre dal gestore della rete in base alle dinamiche del mercato elettrico ed alle scelte gestionali strategiche descritte nei precedenti paragrafi.

Conformemente a quanto previsto nell’ AIA, la Centrale adotta modalità gestionali e metodiche lavorative nella logistica e movimentazione del carbone per limitare al minimo il potenziale impatto ambientale. Tali procedure regolamentano, per esempio, durante le operazioni di sbarco delle navi carboniere o chiatte presso la banchina di A2A Energiefuture Spa, le attività preventive antispandimento, in cui è prevista l’installazione di teloni a bordo nave/chiatta, la pulizia della coperta a fine sbarco, la pulizia della banchina a fine sbarco, l’eventuale sospensione attività in caso di vento di forte entità. Ad ulteriore mitigazione, la Centrale ha inoltre realizzato specifici apprestamenti impiantistici quali, l’utilizzo di cucchiai antispandimento in dotazione ai ponti gru adeguati e potenziati, l’utilizzo di particolari benne ecologiche, l’utilizzo di sistemi di abbattimento polvere durante le fasi di scarico in tramoggia e nel deposito (irrorazione tramogge di scarico con acqua nebulizzata). Con lo scopo di prevenire e ridurre le dispersioni di polvere dal deposito carbone per effetto dell’azione del vento, sono stati definiti inoltre i criteri di trattamento e di gestione del parco carbone, anche in particolari condizioni atmosferiche di forte ventosità, prevedendo la compattazione dei cumuli di carbone e l’irrorazione con acqua nebulizzata.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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FIGURA – Totale volume delle acque scaricate dall’Impianto Trattamento Acque

Scarichi idrici

Gli aspetti ambientali significativi, che possono provocare impatti sulle acque superficiali, sono quelli derivanti dagli scarichi nel canale Valentinis provenienti dagli impianti di trattamento acque reflue e quelli derivanti dallo scarico termico nel Canale Lisert dell’acqua utilizzata per il raffreddamento e la condensazione del vapore.

La Centrale è dotata di una serie di reti fognarie per la raccolta specifica delle diverse tipologie di acque da depurare: oleose, acide e/o alcaline, sanitarie, meteoriche.

Nell’ambito delle attività per mitigare il più possibile gli impatti ambientali della Centrale avvenute negli ultimi anni, e nell’ottica del miglioramento continuo, è stata effettuata la riorganizzazione e riduzione del numero degli scarichi delle acque reflue industriali. All’impianto di trattamento acque reflue acide alcaline (STAA o più notoriamente ITAR) è stato fatto confluire lo scarico del trattamento acque oleose, con il risultato di avere sostanzialmente un unico punto di scarico delle acque reflue industriali.

CENTRALE

GOLFO

DI

PANZANO

Canale LISERT

Prelievo acqua condensatrice e raffreddamento macchinari opere

di presa gruppi 1-2-3-4

Scarico acqua condensatrice e raffreddamento macchinari

gruppi 1-2-3-4 Prelievo acqua da

pozzi

n. 3 scarichi acque da STAA ed acque

meteoriche

Prelievo acqua potabile da

acquedotto

Canale Valentinis

Scarico in fognatura comunale di acque biologiche da uffici, mensa, ecc.

Il volume totale di acqua scaricato dall’impianto ITAR nel 2018 è in linea con quello dell’ultimo quinquennio. E’ risultato maggiore il volume scaricato nel 2014 perché, in conseguenza dei maggiori interventi manutentivi sui macchinari principali, si sono effettuati lavaggi e pulizie più numerosi ed in

FIGURA – Schema di prelievo e restituzione delle acque

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Dichiarazione Ambientale 2018

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FIGURA - Utilizzo della risorsa idrica. Acqua da pozzo e potabile

FIGURA – Percentuali di utilizzo della risorsa idrica per origine.

forma più intensiva che hanno quindi determinato un maggiore trattamento di acque all’impianto ITAR. Si consideri inoltre che il 2014 è risultato un anno statisticamente più piovoso e quindi tale da determinare un maggiore apporto di acqua piovana allo stesso impianto di trattamento.

Sugli scarichi idrici, viene effettuato un controllo continuo dei parametri pH, temperatura e conducibilità all’uscita dell’impianto di trattamento acque acide/alcaline (ITAR). Inoltre, periodicamente, vengono effettuate analisi mirate sui parametri chimico-fisici selezionati in base alle caratteristiche del punto di prelievo, nonché tutta una serie di controlli scadenzati o su condizione prescritti dall’AIA.

Rispetto all’acqua reflua, la quantità di acqua utilizzata per il raffreddamento è maggiormente influenzata dalla produzione di energia elettrica. L’acqua di mare viene prelevata dall’opera di presa insita sul canale Valentinis e viene utilizzata nel condensatore per raffreddare il vapore in uscita dalla turbina. L’acqua, solo lievemente riscaldata e senza subire alcun processo di trattamento, viene quindi restituita nel canale artificiale Lisert. Viene effettuato un controllo continuo sulla temperatura allo scarico.

Utilizzo della risorsa idrica

Il prelievo di acqua da pozzo, che viene utilizzata nelle diverse attività di produzione (servizi ed esercizio) e per alcuni usi civili, viene ottimizzato grazie a tutta una serie di interventi impiantistici aventi come obiettivo il riutilizzo di alcuni prelievi destinati a raffreddamento, con l’obiettivo di recuperare tale quantitativo per renderlo disponibile per i consumi dei desolforatori (che necessitano per la depurazione dei fumi di rilevanti quantità di acqua, poi dispersa sotto forma di vapore nei fumi).

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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FIGURA - Le Quantità di Emissioni in atmosfera

Emissioni in atmosfera

Le emissioni prodotte dalla centrale derivano principalmente dalla combustione del carbone e costituiscono un aspetto ambientale significativo. Esse sono anzitutto caratterizzate dalla presenza prevalente di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO), biossido di carbonio (o anidride carbonica) (CO2) e polveri, denominati, nel loro insieme, macroinquinanti.

Il D.lgs. 46/2014, di aggiornamento del D.Lgs. 152 del 2006 e s.m.i., che ha recepito la direttiva europea 2010/75/UE, fissa in generale limiti di legge sugli inquinanti, comprese le emissioni di gas in atmosfera. Per la Centrale di Monfalcone, è stata rilasciata un’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), con cui è stata autorizzata l’attività nel sito di produzione, previo il rispetto di tutta una serie di prescrizioni sulla gestione ambientale, nella quale sono indicati anche i limiti sulle emissioni in atmosfera, significativamente più restrittivi rispetto al decreto di riferimento. L’ aggiornamento dell’AIA avvenuto con D.M. 000127 del 24/04/2014 ha ulteriormente abbassato alcuni limiti, in particolare in relazione agli ossidi di azoto ed alle polveri, imponendo il rispetto di valori più restrittivi. Dal primo gennaio 2016, i limiti per gli inquinanti monitorati in continuo prescritti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, nel periodo di normale funzionamento dell’impianto, sono i seguenti per i Gruppi 1 e 2:

Valore limite di emissione sulle medie orarie di 48 ore

Parametro

Valore limite di emissione sulle medie orarie di 48 ore - media di ore di normale funzionamento

(effluente secco, normalizzato in T e P, riferito all’6% Vol di O2)

SO2 220 mg/Nm3

I valori limite di emissione sulle 48 ore si considerano rispettati se la valutazione dei risultati evidenzia che, nelle ore di normale funzionamento, per ciascun parametro durante un anno civile, il 97% di tutte le medie di 48 ore non supera i pertinenti valori limite di emissione indicati nella tabella precedente.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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FIGURA - Le concentrazioni medie mensili di SO2, nell’anno 2018.

Valore limite di emissione mensili delle medie orarie

Parametro Valore limite di emissione mensili delle medie orarie

(effluente secco, normalizzato in T e P, riferito all’6% Vol. di O2)

SO2 200 mg/Nm3

Polveri 20 mg/Nm3

CO 150 mg/Nm3

Valore limite di emissione mensili su base giornaliera

Parametro Valore limite di emissione mensili su base giornaliera

(effluente secco, normalizzato in T e P, riferito all’6% Vol. di O2)

NOx espressi come NO2

180 mg/Nm3

I valori limite di emissione mensili si considerano rispettati se la valutazione dei risultati evidenzia che, nelle ore di normale funzionamento, per ciascun parametro durante un anno civile nessun valore medio mensile supera i pertinenti valori limite di emissione.

Le concentrazioni sono riferite a gas secchi alle condizioni normali e con tenore di ossigeno pari al 6% di ossigeno come indicato sull’Autorizzazione Ambientale (in entrambi i gruppi 1 e 2).

Nel corso del 2018 i limiti di emissione di tutti gli inquinanti sono stati rispettati.

Si riportano di seguito i grafici delle emissioni, divisi per macroinquinante, del gruppo 1 e 2 con i valori medi mensili utili al confronto con i rispettivi valori limiti.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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FIGURA - Le concentrazioni medie mensili di NOx, nell’anno 2018.

FIGURA - Le concentrazioni medie mensili di polveri, nell’anno 2018.

FIGURA - Le concentrazioni medie mensili di CO, nell’anno 2018.

Ogni gruppo termoelettrico dispone di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni costituito da un insieme di strumenti dedicati alla registrazione dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti. Sono sottoposte a rilevazione le concentrazioni nei fumi relative a: biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri. Oltre alle concentrazioni degli inquinanti elencati, vengono misurate la concentrazione di ossigeno e di umidità, la temperatura e la pressione dei fumi, nonché parametri di funzionamento dell’impianto (potenza, portate combustibili, portata fumi) ed, a scopi conoscitivi, lo slip di ammoniaca.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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FIGURA - Le Concentrazioni delle Emissioni nei Gruppi 1 e 2 a Carbone

FIGURA - Le Emissioni per l’Energia Prodotta

Tutte queste grandezze vengono acquisite analizzando campioni di fumi prelevati in continuo sui condotti della ciminiera, ad un’altezza di circa 50 m. La manutenzione dei sistemi di misura e la gestione dei dati viene effettuata puntualmente; periodicamente le apparecchiature di misura sono sottoposte a taratura da parte di laboratori specializzati e certificati per questo tipo di misure. I dati rilevati sono trasmessi quotidianamente all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e sono inoltre pubblicati online sul sito www.a2a.eu e sul sito di Arpa FVG, a cui rimanda anche un link presente sul sito del Comune di Monfalcone.

Con cadenza periodica, inoltre, vengono eseguiti dei campionamenti sui fumi delle unità per verificare la presenza di idrocarburi aromatici, composti inorganici del cloro e del fluoro, metalli ed altri microinquinanti. Le analisi riportano la presenza di tali inquinanti in concentrazioni molto inferiori ai limiti previsti per legge, o addirittura, non sono rilevabili.

Biossido di zolfo

Il contenimento delle emissioni del biossido di zolfo in passato era garantito solamente dall’uso di combustibili con basso contenuto di zolfo. Con le moderne tecnologie disponibili, invece, la quantità di zolfo prodotta dalla combustione viene abbattuta da specifici impianti di desolforazione (DeSOx) che nelle unità 1 e 2 a carbone sono in esercizio dal 2009. La tecnologia utilizzata per questi impianti è di tipo calcare-gesso ad umido (flue-gas desulphurization wet, o FGD wet). I desolforatori sono posti a valle dell’impianto di combustione principale e hanno lo scopo di depurare i fumi dalla SO2 contenuta (derivante dalla combustione dello zolfo contenuto come impurità nel combustibile approvvigionato) mediante essenzialmente un processo chimico/fisico di “lavaggio” degli stessi con una miscela di acqua e calcare in presenza di aria.

Ossidi di azoto

La formazione di ossidi di azoto (NOx), legata prevalentemente alla presenza di azoto nell’aria, è funzione principalmente della temperatura raggiunta dalla fiamma durante la combustione. Le emissioni di ossidi di azoto, nel corso degli anni precedenti, sono state ridotte adottando specifiche apparecchiature ed appropriate tecniche di combustione, che ne hanno minimizzato la formazione agendo sia sulla tecnica di miscelazione aria-combustibile che sulla temperatura di combustione.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Sono iniziate nel 2014 e si sono concluse come previsto entro dicembre 2015, le attività legate all’installazione dei denitrificatori del tipo High Dust sui gruppi 1 e 2 per consentire un ulteriore abbattimento degli NOx, nel rispetto di quanto prescritto in AIA. I denitrificatori, per i quali è stato effettuato un investimento di circa 25 milioni di euro, rappresentano la migliore tecnologia disponibile applicabile sull’impianto e permettono di garantire, a partire dal 01/01/2016, una riduzione delle emissioni di NOx a valori di concentrazione inferiori al limite indicato dalla Direttiva europea 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED) ed allineati con l’attuale Documento di riferimento sulle Best Available Techniques (BREF).

Polveri nella fase gassosa

Le polveri nella fase gassosa sono prevalentemente composte da ceneri fini ed il loro abbattimento viene realizzato a mezzo precipitatori elettrostatici. Essi hanno un rendimento che permette ampiamente di soddisfare i limiti previsti dall’AIA riguardo alla concentrazione di polveri misurate all’uscita.

Monossido di carbonio

L’emissione di CO è indicativa della qualità complessiva della combustione, ed essendo un dato disponibile in tempo reale, è mantenuto costantemente sotto controllo per ricercare l’ottimizzazione complessiva dell’assetto di esercizio.

Il dato assoluto è per questo motivo molto basso, e varia in relazione a parametri di esercizio quali gli assetti di combustione, la tipologia di combustibile, le variazioni di carico, ecc. Bisogna considerare inoltre che alcune metodologie di contenimento delle emissioni di NOx (OFA - reburning) tendono ad aumentare le emissioni di CO.

Biossido di carbonio

Il biossido di carbonio (CO2) è un gas contenuto naturalmente nell’atmosfera ed è prodotto inevitabilmente dalla combustione di tutti i combustibili fossili in quanto contenenti percentuali più o meno elevate di carbonio. La sua dannosità è connessa con la capacità di bloccare la radiazione infrarossa, determinandone potenzialmente la riflessione verso gli strati inferiori dell’atmosfera (dando luogo cioè al cosiddetto “effetto serra”); per questo motivo, unitamente al cospicuo flusso di emissione ed alla particolarità della normativa applicabile, tale aspetto è considerato rilevante.

Il 16 febbraio 2005 è formalmente entrato in vigore il protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio. Con una serie di provvedimenti legislativi l’Unione Europea, e quindi l’Italia, hanno formalmente recepito tale protocollo dando vita, tra l’altro, al meccanismo di scambio delle quote di emissione dei gas ad effetto serra all’interno dell’Unione Europea.

La Centrale ha ottenuto, in qualità di impianto “grande” produttore di CO2 (rientrano in tale categoria i gruppi termoelettrici di potenza termica superiore ai 50 MW) l’autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra (numero di autorizzazione: 380), ed ha ottemperato all’obbligo di dichiarare a partire dal 2005 le emissioni annuali di CO2 secondo metodologie standardizzate e verificate in apposite ispezioni. Anche l’ultima ispezione, condotta nel marzo 2019 ha dato esiti positivi.

Nel grafico seguente viene riportato il dato massico di CO2 emessa in atmosfera derivante dal processo di combustione dei combustibili utilizzati in Centrale e dalle reazioni chimiche nel processo di desolforazione. I quantitativi di CO2 sono calcolati con un approccio basato sul bilancio di massa sulla base della quantità di combustibile acquistata e della variazione delle scorte nell’anno e sulle relative proprietà caratteristiche, in primis il potere calorifico.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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FIGURA – Emissioni massiche di CO2 in atmosfera

Avviamenti/arresti di caldaia.

Nell’ambito del periodo di produzione, la Centrale garantisce la continuità di esercizio dei gruppi limitando al massimo fermate non previste e i conseguenti riavviamenti.

Oltre alle fermate annuali di ciascun gruppo per gli interventi di manutenzione programmata, altre eventuali cause di arresto delle caldaie sono imputabili a:

avarie;

prove che prevedono accensioni e conseguenti spegnimenti di caldaia al termine degli interventi di manutenzione (programmata o per avaria);

cause esterne (es. perturbazioni atmosferiche);

disposizioni del Gestore della Rete il quale, come previsto dalla legge, ha l’autorità di stabilire, in base alle esigenze di rete, le modalità di esercizio ed il carico prodotto dai singoli gruppi.

2014 2015 2016 2017 2018

avviamenti / fermate gr.1 23 16 25 12 15

avviamenti / fermate gr.2 16 14 17 18 18

Totali 39 30 42 30 33

Il numero di fermate e di avviamenti negli ultimi anni, riportato nella tabella a fianco, è stato determinato nella grande maggioranza dei casi da disposizioni del Gestore della Rete (GRTN).

Lo spegnimento delle caldaie durante la fase di arresto avviene riducendo gradualmente il carico e monitorando in continuo le emissioni.

Va inoltre evidenziato che la parte terminale delle canne fumarie è ripresa da telecamere collegate alle sale manovra che permettono agli operatori il costante controllo in video dei fumi emessi.

Gestione dei sottoprodotti di Centrale e dei rifiuti

Tutte le fasi di movimentazione dei sottoprodotti e dei rifiuti, dalla produzione al conferimento, recupero o smaltimento, sono svolte nel rispetto di procedure che garantiscono la corretta applicazione della normativa vigente.

Massima cura viene posta nella raccolta e nel successivo smaltimento differenziato dei rifiuti in base alla loro tipologia nonché alle possibilità di recupero, sia interno che esterno.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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FIGURA – Conferimento ceneri e gessi come sottoprodotti

La gestione di ceneri e gessi e la loro classificazione come sottoprodotti

Il flusso principale di rifiuti connessi all’attività della Centrale storicamente era sempre stato rappresentato dalle ceneri da carbone, in quanto rappresentativo dei maggiori flussi di massa.

Le ceneri sono il prodotto di trasformazione delle impurità minerali presenti nel polverino di carbone a seguito della sua combustione in caldaia. Le ceneri di dimensioni più fini (ceneri leggere), dalla caldaia seguono il percorso dei fumi della combustione ed attraversano gli elettrofiltri: all’interno di tali impianti le particelle contenute nei fumi, per effetto di un campo elettrostatico, sono attratte da piastre di captazione e raccolte per gravità nelle tramogge sottostanti mentre i gas di combustione sono convogliati al camino. La frazione di maggiore granulometria delle ceneri prodotte dalla combustione del carbone (ceneri pesanti), per proprie caratteristiche fisiche, non può essere trasportata dai fumi della combustione verso gli elettrofiltri, e ricade pertanto nelle tramogge di fondo caldaia, da cui vengono estratte.

Ulteriori flussi significativi sono stati introdotti a partire dall’entrata in esercizio dell’impianto di desolforazione, che ha introdotto nuove sostanze in uscita, solidi da reazioni del processo DeSOx (gessi) e rifiuti prodotti da depurazione dei fumi (fanghi e sali).

I quantitativi mediamente prodotti sono legati ai flussi di energia che mantengono il trend storico.

Grazie ad azioni mirate, è maturata progressivamente la possibilità di gestire in modo ottimale ceneri leggere e gessi come sottoprodotti, mentre in precedenza venivano classificate come rifiuti, agendo in direzione della migliore opzione ambientale possibile. Infatti, nel corso del 2014, sono intervenute importanti novità che hanno premesso alla Centrale di trattare questi sottoprodotti del processo di produzione dell’energia elettrica come materie prime impiegate in altri cicli produttivi.

Ad aprile 2012 era stata inviata all’Autorità Competente la richiesta di poter gestire i residui della combustione da carbone, ceneri leggere, ed i residui solidi della reazione a base di calcio nel processo di desolforazione dei fumi, gessi, come sottoprodotti e non più come rifiuti.

La gestione di tali sostanze come sottoprodotti è stata possibile argomentando in maniera esaustiva le condizioni che, ai sensi degli artt. 184 bis e 184 ter del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., devono essere soddisfatte per rientrare nella nozione di sottoprodotto, e per la cessazione della qualifica di rifiuto, a partire dal suo processo di origine, all’accertamento della destinazione al susseguente utilizzo, alla verifica della qualità, senza l’apporto di impatti negativi sull'ambiente e sulla salute umana, il tutto adeguatamente dimostrabile con riscontri obiettivi.

Nel caso si manifestasse una condizione di non rispondenza dei requisiti di qualità nelle ceneri leggere o nei gessi, questi non saranno ritirati come materie prime, ma verrà avviata la procedura di

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Dichiarazione Ambientale 2018

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FIGURA – Rifiuti recuperati e smaltiti – ceneri e gessi

produzione del rifiuto, analizzando prioritariamente la possibilità di invio ad altra tipologia di recupero e solamente come ultima scelta l’invio in discarica.

Va sottolineato che comunque, negli ultimi anni, la quasi totalità delle ceneri da carbone prodotte e dei gessi derivanti dalla desolforazione dei fumi è stata conferita presso cementieri, promuovendo significativamente il recupero ed il riutilizzo.

Nella figura sotto riportata è possibile vedere la significativa e drastica riduzione dei volumi di ceneri e gessi classificati come rifiuti, originata dall’ implementazione di nuove modalità gestionali introdotte a partire dal 2014 in conseguenza della relativa classificazione come sottoprodotti. Nel particolare, dal 2015 tutte le ceneri leggere prodotte sono state trattate come sottoprodotto. Le minime quantità di ceneri inviate a discarica nel 2018 derivano da attività di pulizia e non sono direttamente attribuibili al processo di produzione.

Riguardo il flusso di ceneri pesanti, che viene ancora gestito come rifiuto, dal 2014 non vi sono stati conferimenti in discarica poiché quelle prodotte sono state sempre destinate a recupero.

Nelle tabelle al capitolo 8 sono riportati i dettagli delle quantità dei vari rifiuti che la Centrale, nel corso degli ultimi anni, ha conferito a smaltimento in discarica autorizzata ed a recupero.

La gestione dei fanghi e dei sali

Presso la Centrale vengono prodotti fanghi e sali derivanti dai processi di depurazione delle acque e di trattamento dei fumi.

I fanghi, in particolare, sono principalmente di due tipi:

• fanghi prodotti dall’impianto di trattamento acque reflue: tali fanghi vengono prodotti a seguito del trattamento delle acque reflue raccolte dai diversi punti di captazione delle acque meteoriche, acide/alcaline e oleose, i quali convogliano separatamente le diverse tipologie di acque all’impianto di trattamento attraverso una rete di raccolta delle acque;

• fanghi prodotti dall’impianto di trattamento spurghi desolforatore: essi derivano dal processo di desolforazione dei fumi e sono inviati a recupero come rifiuti non pericolosi.

Le acque reflue derivanti dalla desolforazione vengono trattate successivamente nell’ impianto ZLD (Zero Liquid Discharge), di tipo “a scarico zero”, che non produce reflui in uscita grazie all’utilizzo di un evaporatore e di un cristallizzatore e da cui si originano i sali, conferibili a recupero come rifiuti non pericolosi.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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FIGURA – Rifiuti pericolosi smaltiti e recuperati

FIGURA – Rifiuti non pericolosi smaltiti e recuperati

La gestione dei rifiuti della manutenzione

I rifiuti prodotti dalle attività di manutenzione vengono raccolti per tipologia e stoccati temporaneamente in contenitori in appositi spazi in attesa del conferimento agli impianti di smaltimento e/o recupero. I rifiuti pericolosi sono depositati in opportuni locali provvisti di sistemi di raccolta degli eventuali spandimenti. Nelle quantità di rifiuti pericolosi smaltiti negli ultimi anni, incidono particolarmente gli smaltimenti di rifiuti contenenti olio (morchie da OCD), derivanti dalle attività di pulizia e bonifica dei serbatoi di OCD dismessi e delle tubazioni/condotte/impianti correlati. Nel corso del 2015 sono state smaltite inoltre miscele bituminose (asfalto) originate da lavori di scavi su pavimentazioni stradali in occasione dei lavori per l’installazione dei nuovi DeNOx. La differenza riscontrabile nel 2017 dei rifiuti non pericolosi, si riferisce alle lamiere recuperate dalla demolizione dei serbatoi del ex deposito dell’olio combustibile.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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FIGURA – Composizione dei rifiuti pericolosi

FIGURA – Composizione dei rifiuti non pericolosi

La produzione di rifiuti non pericolosi è correlata a diversi fattori, tra i quali le attività di manutenzione svolte nel corso dell’anno, la tipologia e quantità del carbone utilizzato nel processo di combustione. Tale aspetto influisce sul flusso di produzione dei fanghi derivanti dal processo di desolforazione dei fumi e dei sali prodotti nell’ impianto ZLD. Significative le quantità di acciaio recuperato dalle attività di demolizione dell’ex deposito combustibili.

I grafici precedenti rappresentano le quantità di rifiuti smaltiti distinguendoli fra quelli pericolosi e non. Per rendere più leggibili questi grafici sono stati esclusi i flussi di ceneri e gessi (vedi figura “Rifiuti recuperati e smaltiti – Ceneri e gessi”).

Nella figura sotto riportata è visibile, invece, la percentuale calcolata sulla quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi recuperata rispetto a quella prodotta in Centrale.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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FIGURA – Percentuale recuperata dei rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti

FIGURA - Tavola di sintesi del Piano di zonizzazione acustica

Rumore

Il Comune di Monfalcone ha approvato il Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA) del territorio di Monfalcone (GO), con delibera n.86 del 11/12/2014 del Consiglio Comunale di Monfalcone, “Approvazione del Piano Comunale Classificazione Acustica del Comune di Monfalcone ai sensi della LR 16/2007”.

La classificazione acustica è stata redatta secondo quanto previsto dalla legge 26 ottobre 1995 n. 447, dei relativi decreti attuativi, dalla legge regionale n. 16 del 18 giugno 2007 del Friuli-Venezia Giulia e del documento “Criteri e linee guida per la redazione dei Piani comunali di classificazione acustica del territorio” pubblicati nel BUR FVG del 25 marzo 2009.

La Figura di seguito riportata illustra una tavola di sintesi del Piano di zonizzazione acustica:

A lato, in formato ridotto, nella stessa Figura si può notare la Legenda del Piano di zonizzazione necessaria all’individuazione della pertinente Classe di appartenenza di un qualsiasi recettore, che si riporta ingrandita qui di seguito per una più facile fruizione.

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Dichiarazione Ambientale 2018

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FIGURA – Legenda della Tavola di sintesi del Piano di zonizzazione acustica

FIGURA – Tavola sintesi PCCA di pertinenza della Centrale

La centrale e gran parte dell’area periferica sono stati inseriti in Classe VI (colore blu) mentre le due zone laterali a stretto contatto con l’area industriale di centrale, caratterizzate dalla presenza di abitazioni, sono state separate con delle Fasce di Classe V (colore viola) e questi nuclei abitativi sono stati inseriti in Classi gradualmente decrescenti fino alla Classe III “Aree di Tipo Misto” (colore arancione).

Conseguentemente, A2A S.p.A. ha svolto la necessaria campagna di misura per verificare l’impatto acustico, verso l’ambiente esterno e gli ambienti abitativi, prodotto dalla Centrale di Monfalcone. I risultati delle misurazioni hanno evidenziato il rispetto dei limiti assoluti alle emissioni e immissioni e la verifica del rispetto dei valori di qualità.

Anche a seguito dell’entrata in esercizio degli impianti DeNOx, sono state realizzate nel corso del 2016 nuove misure atte a verificare il rispetto dei limiti di zona anche a valle delle nuove installazioni.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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FIGURA – Centrale, zona industriale limitrofa e golfo di Trieste

Gli esiti hanno confermato il rispetto dei limiti assoluti alle emissioni e immissioni fissati dal Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA), nonché il rispetto dei limiti di qualità, nei termini di contributo di emissione sonora sul clima acustico territoriale in cui è insediata Centrale di Monfalcone. Tali risultati sono stati ulteriormente confermati anche dalle misure svolte nel 2017 e nel 2018.

La Centrale prosegue costantemente la propria attività di monitoraggio e di gestione del proprio impatto acustico.

Amianto

Tra le sostanze pericolose presenti in Centrale assume particolare rilievo l’amianto, utilizzato in passato per le sue proprietà isolanti come coibente e successivamente riconosciuto invece come sostanza cancerogena.

La Centrale, attraverso una serie di interventi mirati di manutenzione, sta progressivamente eliminando i materiali contenenti amianto. Le zone di impianto in cui sono presenti tali materiali sono state adeguatamente confinate e censite in appositi elenchi aggiornati periodicamente ed utilizzati per monitorare lo stato di conservazione dei confinamenti.

La politica societaria nel campo dell’ambiente e sicurezza prevede la progressiva sostituzione di tutte le coibentazioni contenenti materiali pericolosi con materiali alternativi meno pericolosi.

Altri aspetti

Aspetti come ad esempio l’impatto visivo, la polverosità, le vibrazioni, le gestione dei fornitori ed appaltatori, il co-incenerimento di biomasse (non più effettuato a partire dal novembre 2011), le radiazioni, le emissioni odorigene, i rischi di incidenti rilevanti, la gestione delle emergenze, il traffico stradale indotto, la gestione delle sostanze, non sono stati esposti nel presente documento in quanto non hanno dato luogo a significative evidenze nel periodo.

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7

Il programma di miglioramento

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

80

7 Il programma di miglioramento Nel corso degli anni la Centrale Termoelettrica di Monfalcone ha conseguito importanti obiettivi di miglioramento ambientale, attraverso l’attuazione di interventi previsti nell’ambito dei Programmi Ambientali specificamente definiti.

In sintonia alla Politica Aziendale in primis, a quella della Centrale Termoelettrica di Monfalcone poi, in relazione all’analisi degli aspetti ambientali ed alla loro significatività, della valutazione dei rischi, e tenuto conto delle risorse economiche e dagli indirizzi di priorità del vertice aziendale, vengono annualmente programmate delle azioni di investimento o di modifica e di manutenzione con programmazione triennale.

L’impegno aziendale verso il miglioramento delle prestazioni ambientali e di sicurezza del sito, perseguito attraverso l’ottimizzazione della gestione degli impianti e la realizzazione di una serie di modifiche per ridurre l’incidenza ambientale e di sicurezza, si concretizza nel piano degli interventi. In esso, attraverso specifici richiami alle strutture ed agli strumenti di gestione esistenti, sono riassunti gli impegni in termini di risorse economiche, umane e professionali che la Direzione assume al fine di migliorare la compatibilità ambientale del sito.

Ciascun intervento viene monitorato in relazione agli impegni economici che comporta ed alle prestazioni ambientali ottenute e ciascun piano consuntiva i risultati raggiunti proponendo nuovi obiettivi. Ogni piano viene esposto sinteticamente nella relativa dichiarazione ambientale insieme al consuntivo del piano precedente.

Con riferimento agli obiettivi stabiliti, di seguito vengono presentati gli obiettivi e traguardi ambientali portati a compimento nel triennio 2015-2017 ed il programma di miglioramento definito per il triennio 2018-2020 con evidenziato lo stato di avanzamento.

Obiettivi completati nel periodo 2015-2017

Gruppi 1 – 2

Produzione di rifiuti

pericolosi

Bonifiche isolamenti

contenenti amianto gr. 1-2

Riduzione della quantità di materiali

contenenti amianto presenti in centrale mediante sostituzione

dell’isolamento sulle apparecchiature

SOS Responsabile

Manutenzione Meccanica

Attività ad oltranza

100%

Annuale

Tutte le Aree

Sostanze

Adeguamento impianti

di Condizionamento Ambienti

Sostituzione con macchine più efficienti che non utilizzano gas

lesivi dell’ozono (sostituzione

completa R22).

SOS Responsabile

Manutenzione

Attività conclusa

100%

Dicembre 2016

Area Sito/

Ambito Intervento

Obiettivi / Traguardi / Azioni / Target

comparto

Responsabilità Avanzamento (%

realizzato sul programma lavori)

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Dichiarazione Ambientale 2018

81

Impianti di evacuazione

ceneri

Produzione di

rifiuti (ceneri da carbone)

Potenziamento dell’impianto di

stoccaggio ceneri carbone

Realizzazione di uno stoccaggio ausiliario di cenere di carbone al

fine di sopperire alle stagioni critiche evitando il ricorso allo

smaltimento.

Attività ridefinita con la richiesta di modifica non sostanziale all'

AIA per il riutilizzo dell'ex serbatoio S2.

SOS Responsabile

Manutenzione

Attività conclusa

100%

Aprile 2017

Aree Produttive

Illuminazione

Adeguamento impianto di illuminazione della sala controllo dei gruppi 1 e 2

Adeguamento dell’impianto e sostituzione delle

apparecchiature conformità alla norma UNI EN 12464.

SIC

Responsabile Manutenzione

Elettrica Elettrostrumentale

Attività finita

100%

Dicembre 2015

Mulini gruppi 1 e 2

Gestione

Emergenze

Realizzazione impianto di monitoraggio incendi

all’interno dei mulini

Prevenzione antincendio e gestione di emergenze.

SIC Responsabile

Manutenzione

Attività finita

Attività ampliata e riprogrammata

100%

Dicembre 2016

Impianti trasporto carbone

gruppi 1 e 2

Gestione Emergenze

Studio ed installazione di un sistema per il

monitoraggio di CO nei silos carbone

Prevenzione antincendio e gestione di emergenze.

SIC Responsabile

Manutenzione

Attività finita

Attività ampliata e riprogrammata

100%

Dicembre 2016

Serbatoi olio combustibile

denso

Stoccaggio sostanze

pericolose. Recupero materiali

Dismissione del deposito costiero e smontaggio

degli ex serbatoi di OCD (S3, S4 e S5)

Riduzione delle sostanze pericolose.

SOS Capo Centrale

Attività finita

100%

Aprile 2017

Centrale

Sostanze

Richiesta in merito alla realizzazione ed

installazione lungo tutto il filo di banchina di

una barriera artificiale di confinamento per garantire la totale

raccolta delle acque piovane e di conseguente

dilavamento piazzali.

Eliminare l’accidentale riversamento nel canale delle

acque piovane in quanto potenzialmente contaminabili da

polvere di carbone.

SOS Capo Centrale

Attività finita

100%

Giugno 2015

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

82

Tutte le Aree

Risparmio energetico

Illuminazione ad alta

efficienza

Sostituzione apparati illuminanti per

riduzione dei consumi elettrici e migliorare l’illuminazione e

l’affidabilità.

COM

Responsabile Manutenzione

Elettrica Elettrostrumentale

Attività finita

100%

Dicembre 2017

Caldaie gruppi 1 e 2

Emissioni

Nuovi DeNOx GR.1-2 e attività accessorie

Adeguamento dei gruppi 1 e 2 alle MTD previste in AIA e

soddisfacimento limiti della Direttiva IED.

Riduzione emissioni inquinanti in

atmosfera.

ARI Capo

Centrale

Attività finita

100%

Dicembre 2015

Legenda comparto: ARI aria, COM comune, SIC sicurezza, SOS sostanze, SUO suolo

Programma degli obiettivi per il periodo 2018-2020

Gruppi 1 – 2

Produzione di rifiuti

pericolosi

Bonifiche isolamenti

contenenti amianto gr. 1-2

Riduzione della quantità di materiali

contenenti amianto presenti in centrale mediante sostituzione

dell’isolamento sulle apparecchiature approfittando di

ogni fermo impianto.

SOS Responsabile

Manutenzione Meccanica

Attività ad oltranza

100%

2018-2019-2020 Annuale

Reti di raccolta

acque reflue

Immissione di

acque reflue al suolo

Ispezione della rete, a partire dai collettori

principali, più vecchi, e dedicati al trasporto di acque acide ed oleose

mediante sonde e telecamere ad immersione.

Prevenire la possibilità di eventuali sversamenti di acque

inquinate nel sottosuolo. Ispezionare i collettori

principali delle acque oleose ed acide.

Monitoraggio continuo della rete fognaria.

SUO Responsabile

Manutenzione Meccanica

Attività ad oltranza

50%

2018-2019-2020 Annuale

Tutte le Aree

Gestione Emergenze

Potenziamento sistema

Interfonico

Potenziamento dell'attuale sistema di

comunicazione, integrazione e miglioramento della funzionalità, assicurando il raggiungimento di

tutte aree di Centrale. Disporre di un impianto più

efficiente.

COM

Responsabile Manutenzione

Elettrica Elettrostrumentale

In Corso

Attività ampliata e riprogrammata

75%

Dicembre 2019

Area Sito/

Ambito Intervento

Obiettivi / Traguardi / Azioni / Target

comparto

Responsabilità Avanzamento (%

realizzato sul programma lavori)

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Nastri trasporto carbone

Sistemi di

supervisione

Sostituzione impianti di rilevamento incendi sui

nastri trasporto carbone

Prevenzione antincendio e gestione di emergenze.

Ammodernamento degli impianti installati.

SOS

Responsabile Manutenzione

Elettrica Elettrostrumentale

Attività in Corso

Attività ampliata e riprogrammata

-

Dicembre 2020

Impianti di evacuazione

ceneri

Rumore

Interventi di

insonorizzazione sorgenti sonore (tra cui il

tubo sfiato dell’esaustore ceneri

leggere FAB 2)

Riduzione impatto acustico. Riduzione progressiva delle fonti.

RUM Responsabile

Manutenzione

Attività ampliata e riprogrammata

-

Dicembre 2019

Centrale

Strumentazione di

controllo

Sostituzione analizzatori RRQA

Monitoraggio puntuale delle immissioni in atmosfera.

Sostituzione degli analizzatori già installati.

ARI Responsabile

Manutenzione Elettrostrumentale

Attività finita

100%

Dicembre 2018

Centrale

Strumentazione di

controllo

Nuovi analizzatori e nuovo sistema di acquisizione SME

Ammodernamento della strumentazione del sistema di monitoraggio in continuo delle

emissioni, adottando nuove tecnologie per garantire una affidabilità di misura ancora

maggiore.

ARI Responsabile

Manutenzione Elettrostrumentale

Attività finita

100%

Dicembre 2018

Legenda comparto: ARI aria, COM comune, SIC sicurezza, SOS sostanze, SUO suolo

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84

8

Bilancio ambientale

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Dichiarazione Ambientale 2018

85

8 Bilancio ambientale

Di seguito verranno esposti il dettaglio dei flussi di materia ed energia, in entrata ed in uscita, che riguardano l’attività del sito degli ultimi 5 anni.

La scelta di esporre un periodo temporale così ampio deriva sia dall’intenzione di fornire i dati che permettano di apprezzare una tendenza, sia perché riferirsi ad un singolo anno può risultare non del tutto significativo dal punto di vista della valutazione degli impatti e delle “performances ambientali” del sito.

Inoltre a seguire, come di consuetudine, sono riportati gli andamenti relativi a grandezze specifiche, riferite cioè all’unità di prodotto, i così detti “indicatori ambientali”, conformandoci allo stesso tempo alle novità introdotte dal regolamento EMAS 1221/2009 così come modificato dal regolamento 1505/2017, che prevede tra l’altro, l’utilizzo di un “set” di indicatori ambientali che sia in grado di fornire utili informazioni relativamente all’efficacia della gestione del sito dal punto di vista ambientale.

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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Flussi in Entrata

IL PRODOTTO 2014 2015 2016 2017 2018

Energia elettrica

Energia prodotta lorda GWh 2.011 2.340 2.452 2.214 2.123Energia prodotta netta GWh 1.842 2.129 2.214 2.001 1.922Energia elettrica autoconsumata GWh 169 198 191 173 188Energia elettrica dalla rete GWh 5,2 3,8 4,9 4,7 8,0

LE RISORSE 2014 2015 2016 2017 2018

Combustibili

Olio Combustibile (Indicazioni di pericolo: H332; H350; H361d; H373; H410; H304; EU

H066)

t x 103

0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Carbone t x 103 753 870 909 819 791

Gasolio (Indicazioni di pericolo: H226, H332, H315, H351, H373, H304, H411) t x 103 3 2 3 4 3

Biomasse t x 103 0 0 0 0 0

Aria comburente

Aria comburente t x 103 8.603 9.921 10.375 9.362 9.031

Risorse idriche

Prelievi di acque di mare per raffreddamento m3 x 103 240.580 297.743 326.324 303.346 276.943Prelievi di acque sotterranee (da pozzo) m3 x 103 1.531 1.754 1.822 1.691 1.370Prelievi da acquedotto m3 x 103 27 26 9 8 10Materiali di consumo

Ammoniaca (Soluzione acquosa. Indicazioni di pericolo: H314; H335; H412) t 71,4 340,3 793,5 595,3 803,8Soda (Indicazioni di pericolo: H290, H314) t 0,0 12,4 12,7 25,2 13,4Acido Cloridrico (Indicazioni di pericolo: H290, H314, H335) t 90,8 90,3 117,2 103,3 108,4Resine (Indicazioni di pericolo: R36) t 0 0 0 0 0Calce (Indicazioni di pericolo: H315, H318, H335) t 212,9 216,4 214,8 216,2 234,0Ipoclorito di sodio (Indicazioni di pericolo: H314; H400) t 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0Cloruro ferroso (Indicazioni di pericolo: H290; H314) t 0,0 0,0 13,5 21,4 14,4Cloruro ferrico (Indicazioni di pericolo: H290, H302, H315, H318) t 23,4 20,2 20,1 17,8 11,1Polielettrolita (Indicazioni di pericolo: NO) t 2,0 0,0 0,0 4,0 6,0Oli lubrificanti e isolanti (Indicazioni di pericolo: NO) t 13,6 7,1 10,2 10,1 11,7Fibra di cellulosa (Indicazioni di pericolo: NO) t 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0Additivo per combustione (Indicazioni di pericolo: H302; H304; H315; H332; H351;

H373; H411)

t 1,9 0,0 0,0 0,0 0,0

Carbonato Sodico (Indicazioni di pericolo: H319) t 425,5 557,6 374,0 483,0 353,2Calcare (Indicazioni di pericolo: NO) t 10.744,0 12.026,4 12.034,2 11.761,7 12.801,8

Unità di

misura

Unità di

misura

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Dichiarazione Ambientale 2018

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Flussi in Uscita

GLI EFFETTI SULL’AMBIENTE 2014 2015 2016 2017 2018

Emissioni in atmosfera

SO2 t 312 371 847 797 761

NOx t 1.735 1.481 831 714 663Polveri t 36 31 69 53 44CO t 76 92 58 50 39CO2 t x 10

3 1.776 2.037 2.145 1.920 1.877

SF6 kg 6,5 1,4 0,2 1,8 2,0

SF6 teq CO2 147,3 31,9 4,6 41,0 44,5HFC/HCFC kg 20,4 0,0 0,4 1,9 6,2HFC/HCFC teq CO2 35,1 0,0 0,7 3,4 12,9Emissioni totali gas serra teq CO2 x 10

3 1.776 2.037 2.145 1.920 1.877

Gruppo 1

NOx mg/Nm3 267,1 199,1 93,5 92,5 87,0

SO2 mg/Nm3 51,9 63,4 88,9 85,4 86,6CO mg/Nm3 8,0 10,0 0,6 4,1 2,3Polveri mg/Nm3 5,4 3,3 4,4 3,9 2,2Gruppo 2

NOx mg/Nm3 257,9 189,7 99,7 89,9 87,2

SO2 mg/Nm3 41,4 31,7 74,8 85,3 93,4CO mg/Nm3 14,3 13,7 3,2 4,5 2,9Polveri mg/Nm3 5,5 4,8 5,4 3,5 5,3Scarichi idrici

Acqua restituita dopo condensazione e raffreddamento m3 x 103 240.580 297.743 326.324 303.346 276.943Acqua scaricata da impianti di trattamento acque reflue m3 x 103 783 549 517 520 559Acqua scaricata dopo lo sfioro m3 x 103 0 0 0 0 0Acque sanitarie m3 x 103 32 30 12 11 13Vapore disperso in atmosfera m3 x 103 660 788 829 730 358Rilasci idrici

Chemical Oxygen Demand (COD) t 19,49 9,70 14,07 15,66 5,31Sostante in sospensione t 3,05 1,84 1,86 2,37 2,57Metalli totali t 0,08 0,05 0,11 0,12 0,09Idrocarburi t 0,05 0,04 0,03 0,04 0,02Rifiuti da attività ordinarie

Totale rifiuti NON PERICOLOSI smaltiti t 42.609 9.819 13.082 10.367 7.427- conferiti a discarica t 49 13 94 160 51(di cui, ceneri da carbone e gessi DeSOx) 0 0 0 0 7

- conferiti a recupero (*) t 42.560 9.806 12.987 10.207 7.375(di cui , ceneri da carbone e gessi DeSOx) (*) 40.104 7.047 10.782 4.912 5.137

Totale rifiuti PERICOLOSI smaltiti t 156 126 68 60 150- conferiti a discarica t 125 113 63 50 138- conferiti a recupero t 31 13 5 10 12

* In conseguenza del Parere Istruttorio conclusivo trasmesso dal MATTM

ed in seguito ai necessari adeguamenti contrattuali per poter aggiornarsi

alle nuove modalità organizzative e gestionali, nel corso del 2014,

progressivamente, e successivamente dal 2015 le ceneri leggere ed i gessi

sono stati trattati come sottoprodotti e conferiti come tali ai riutilizzatori.

Concentrazioni medie annue - emissioni in atmosfera dei macroinquinanti

Unità di

misura

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

88

Gli Indicatori chiave

Indicatori 2014 2015 2016 2017 2018

Efficienza energetica

Consumo specifico di combustibile kcal/kWh 2.414 2.423 2.433 2.440 2.445Energia elettrica autoconsumata GWh 169 198 191 173 188Consumo totale di energie rinnovabili % 0 0 0 0 0Materiali di consumo

Consumo prodotti chimici (*) t/GWh 6,289 6,234 6,137 6,616 7,470Risorse idriche

Totale utilizzo risorse idriche (**) l/kWh 0,846 0,836 0,827 0,849 0,718Emissioni in atmosfera

SO2 t/GWh 0,169 0,174 0,382 0,398 0,396

NOX t/GWh 0,942 0,696 0,375 0,357 0,345Polveri t/GWh 0,019 0,015 0,031 0,027 0,023CO t/GWh 0,041 0,043 0,026 0,025 0,020

CO2 da combustione t x 103/GWh 0,964 0,957 0,969 0,960 0,976Scarichi idrici

Acque di raffreddamento l/kWh 130,6 139,9 147,4 151,6 144,1Acque reflue scaricate l/kWh 0,425 0,258 0,233 0,260 0,291Rifiuti da attività ordinarie

Rifiuti non pericolosi prodotti t/GWh 1,359 1,278 1,041 2,726 1,211

(escluse ceneri da carbone e gessi DeSOx)

Rifiuti pericolosi prodotti t/GWh 0,062 0,056 0,031 0,040 0,073

(escluse ceneri da OCD)

Recupero dei rifiuti pericolosi (***) % 19,8 9,96 7,56 16,88 7,83Recupero dei rifiuti non pericolosi (***) % 99,9 99,9 99,3 98,5 99,3Rifiuti: Ceneri da combustione

Ceneri da carbone prodotte t/GWh 32,52 31,49 44,50 30,06 40,63Recupero ceneri da carbone prodotte (****) % 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9Ceneri da OCD prodotte t/GWh 0,022 0,000 0,000 0,000 0,000Rifiuti: Fanghi da trattamento reflui

Fanghi prodotti t/GWh 0,745 0,724 0,614 0,608 0,677Biodiversità

Superficie edificata rispetto la superficie totale % 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8

(*) Si considera la somma di tutti i prodotti chimici utilizzati (vedi tabella "Risorse" - Materiali di consumo)

(**) Riferito ad acque prelevate da pozzo e da acquedotto

(****) Le minime quantità di ceneri inviate a discarica derivano da attività di pulizia e non sono direttamente

attribuibili al processo di produzione

Unità di

misura

(***) Le % si riferiscono alle quantità effettivamente conferite a recupero. Sono comprese le ceneri da carbone, i

gessi e le ceneri da olio combustibile.

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Dichiarazione Ambientale 2018

89

I Rifiuti Smaltiti RIFIUTI PERICOLOSI SMALTITI IN DISCARICA (quantità espresse in t)

Denominazione 2014 2015 2016 2017 2018

VERNICI, INCHIOSTRI, ADESIVI E RESINE CONTEN. SOST. PERIC.080111 0,02

FANGHI DA RIMOZIONE DI PITTURE E VERNICI, CONTEN. SOST. PERICOL080117 5,92

RIF. CONTEN. Ag PRODOTTI DAL TRATT. IN LOCO DI RIF. FOTOGR. 090106

CENERI LEGGERE DI OLIO COMBUSTIBILE 100104 40,61ALTRI SOLVENTI E MISCELE DI SOLVENTI 140603 0,64IMBALLAGGI CONTEN. RESIDUI SOST. PERICOLOSE 150110 0,28IMBALLAGGI METALLICI CONTENENTI MATRICI SOLIDE….. 150111

ASSORBENTI, MAT. FILTRANTI, STRACCI, INDUM. PROTETT. 150202 3,98 12,48 6,78 5,66 3,68COMPONENTI PERICOLOSI RIMOSSI DA APP.FUORI USO 160215 0,60 0,10RIFIUTI INORGANICI CONTENENTI SOSTANZE PERICOLOSE 160303 9,98 9,86 7,70RIFIUTI ORGANICI, CONTENENTI SOSTANZE PERICOLOSE 160305 18,90GAS IN CONTENITORI A PRESSIONE CONT. SOST.PERICOLOSE 160504

SOST. CHIMICHE DI LABORATORIO CONT. SOST. PER. 160506 0,04 0,002SOSTANZE CHIMICHE INORGANICHE .. 160507

RIFIUTI CONTENENTI OLIO morchie ocd 160708 79,62 84,52 45,06 14,36 89,00CATALIZZATORI ESAURITI CONTENENTI METALLI …. 160802

SOLUZIONI ACQUOSE DI SCARTO, CONT. SOST. PERICOLOSE 161001

MISCUGLI O SCORIE DI CEMENTO …CONT.SOST.PERICOLOSE 170106

VETRO, PLASTICA, E LEGNO CONT. SOST. PERICOLOSE 170204 1,40MISCELE BITUMINOSE CONTENENTI CATRAME DI CARBONE 170301 16,24TERRA E ROCCE CONTENENTI SOSTANZE PERICOLOSE 170503

ALTRI MATERIALI ISOLANTI CONTENENTI SOST. PERICOLOSE 170603

RIFIUTI DELL'ATTIVITA' DI COSTRUZ. CONT. SOST. PER. 170903 19,40 12,34RIFIUTI CHE DEVONO ESSERE RACCOLTI.. (Rifiuti SSA ) 180103 0,002 0,002TUBI FLUORESCENTI CONTENENTI MERCURIO 200121

VERNICI, INCHIOSTRI, ADESIVI E RESINE .... 200127

TOTALI 124,87 113,34 63,22 49,56 138,18

CER

RIFIUTI NON PERICOLOSI SMALTITI IN DISCARICA (quantità espresse in t)

Denominazione 2014 2015 2016 2017 2018

FANGHI DA OPERAZIONI DI LAVAGGIO E PULIZIA 020201 0,82PRODOTTO TRASF. DERIVANTE DA MATERIALE DI CAT.3 CONFORME

AL REG.CE 1774020203 2,00

SCARTI INUTILIZZABILI PER IL CONSUMO E LA TRASFORMAZ. 020304

FANGHI PRODOTTI DA RIMOZIONE DI PITTURE E VERNICI,.. DIVERSI

DA 08 01 17080118 1,40 6,70

CENERI PESANTI,SCORIE E POLVERI DI CALDAIA 100101

CENERI LEGGERE DI CARBONE 100102 7,14RIFIUTI SOLIDI DA REAZIONI PROCESSO DESOX FUMI (D) 100105

FANGHI DERIVANTI DA REAZ. PROCESSO DESOX FUMI 100107

CENERI PESANTI,SCORIE E POLVERI DI CALDAIA DA COINC. 100115

RIFIUTI PRODOTTI DA DEPURAZIONE DEI FUMI 100119

FANGHI DA TRATT. IN LOCO DEGLI EFFLUENTI….. 100121 2,48 37,26POLVERI E PARTICOLATO DI METALLI FERROSI 120102 2,12 7,12 7,50ASSORBENTI, MAT. FILTRANTI, STRACCI, INDUM. PROTETT. 150203 0,02 0,14 0,54IMBALLAGGI IN MATERIALI COMPOSITI 150105

IMBALLAGGI IN MATERIALI MISTI 150106 1,40PNEUMATICI USATI 160103

COMP. RIMOSSI DA APPARECC. FUORI USO, DIV. DA …. 160216

RIFIUTI INORGANICI, DIVERSI DA QUELLI.. 160304 67,92 6,38SOSTANZE CHIMICHE DI SCARTO DIVERSE DA QUELLE .. 160509

RIVESTIM. E MAT. REFRATTARI DA LAV. NON METALLURGICHE,DIVERSI DA… 161106 23,12VETRO 170202

PLASTICA 170203 2,70 1,52 6,74 2,16 0,50CAVI, DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA VOCE 170410 170411

TERRA E ROCCE CONTENENTI SOSTANZE DIVERSE DA ……. 170504 32,48TERRA DI DRAGAGGIO 170506

MATERIALI ISOLANTI DIVERSI DA QUELLI .. 170604 1,50 0,28 5,92RIFIUTI MISTI DELL'ATTIVITA' DI COSTRUZ. E DEMOLIZ DIVERSI DA… 170904 96,86 0,20VAGLIO 190801 10,14 9,02 8,68 9,18 6,02BATTERIE E PILE 200134

FANGHI DI SERBATOI SETTICI 200304

TOTALI 48,82 13,32 94,18 160,24 51,40

CER

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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I Rifiuti conferiti a Recupero RIFIUTI PERICOLOSI CONFERITI A RECUPERO (quantità espresse in t)

Denominazione 2014 2015 2016 2017 2018SCARTI DI OLIO MINERALE PER MOTORI, INGRANAGGI…. 130205 7,4 8,94 2,54 8,12 8,72OLI MINERALI ISOLANTI E TERM.NON CLORURATI 130307 20,34 2,02 1,86 1,98CLOROFLUOROCARBURI, HCFC, HFC 140601 0,051ALTRI SOLVENTI E MISCELE DI SOLVENTI 140603

ASSORBENTI, MAT. FILTRANTI, STRACCI, INDUM. PROTETT. 150202 0,58IMBALL. CONT. RES. DI SOST. PERIC. O CONTAM. DA SOST. 150110 0,015 0,02APPARECCH. FUORI USO CONT. CLOROFLUOROCARBURI, 160211 0,38APP. FUORI USO CONTENENTI COMPONENTI PERICOLOSI, MONITOR 160213 0,797 0,48 0,16 0,22COMPONENTI PERICOLOSI RIMOSSI DA APP. FUORI USO 160215 0,18 0,06 0,38 0,08 0,14SOSTANZE CHIMICHE INORGANICHE DI SCARTO 160507

BATTERIE AL PIOMBO 160601 1,02 0,96 0,226 0,88 0,90BATTERIE AL NICHEL-CADMIO 160602 0,18RIFIUTI CONTENENTI OLIO 160708

SOLUZIONI ACQUOSE DI SCARTO, CONT. SOST. PERICOLOSE 161001 0,7TERRA E ROCCE CONTENENTI SOSTANZE PERICOLOSE 170503

RIFIUTI CHE DEVONO ESSERE RACCOLTI.. (RIFIUTI SSA ) 180102

RIFIUTI CHE DEVONO ESSERE RACCOLTI.... (RIFIUTI S.S.A.) 180103 0,01 0,005 0,006 0,002 0,004TUBI FLUORESCENTI CONTENENTI MERCURIO 200121

RIFIUTI CONTENENTI MERCURIO 060404

TOTALI 30,842 12,536 5,172 10,062 11,744

CER

RIFIUTI NON PERICOLOSI CONFERITI A RECUPERO (quantità espresse in t)

Denominazione 2014 2015 2016 2017 2018RIFIUTI PLASTICI 070213 0,20CENERI PESANTI 100101 5848,86 6916,67 10731,84 4829,70 5052,78CENERI LEGGERE (*) 100102 14569,50CENERI PESANTI, DA COINCENERIMENTO.... 100115

CENERI LEGGERE DA COINCENERIMENTO 100117

FANGHI DA TRATT. IN LOCO DEGLI EFFLUENTI….. 100121 547,14 595,90 391,40 366,18 457,22FANGHI DERIVANTI DA REAZ. PROCESSO DESOX FUMI 100107 824,78 979,50 961,94 819,54 815,48RIFIUTI SOLIDI DA REAZIONI PROCESSO DESOX FUMI 100105 19686 130,66 49,74 82,52 83,90RIFIUTI PRODOTTI DA DEPURAZIONE DEI FUMI 100119 613,84 714,52 595,40 576,68 635,62SEGATURA 030105

IMBALLAGGI IN LEGNO 150103

IMBALLAGGI IN MATERIALI MISTI 150106 2,22 0,88PNEUMATICI FUORI USO 160103

ALTRE APPARECCHIATURE FUORI USO DIVERSE DI CUI… 160214 10,72 1,40 0,54 0,54 0,10COMP. RIMOSSI DA APPARECC. FUORI USO, DIV. DA …. 160216 0,858 0,014 0,38 6,22 4,16RIFIUTI INORGANICI, DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA VOCE 160303 160304 8,54 0,18RIFIUTI ORGANICI, DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA VOCE 160305 160306 0,10RIVESTIM. E MAT. REFRATTARI DA LAV. NON METALLURGICHE,DIVERSI DA… 161106 24,10MISCUGLI O SCORIE DI CEMENTO, MATTONI, … 170107

LEGNO 170201 26,14 16,44 13,46 11,54 9,98VETRO 170202 0,12PLASTICA 170203 5,64 6,44 3,54 4,72 2,46RAME, BRONZO, OTTONE 170401 0,46ALLUMINIO 170402 0,20 0,02 15,76 0,08PIOMBO 170403

FERRO E ACCIAIO 170405 421,1 425,7 212,48 3477,26 273,86GHISA 170405 4,14 18,14 10,88 19,60 13,62CAVI, DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA VOCE 170410 170411 0,90 0,74 0,56 0,68MATERIALI ISOLANTI DIVERSI DA QUELLI...... 170604

RIFIUTI BIODEGRADABILI 200201

LEGNO, DIVERSO DA QUELLO DI CUI ALLA VOCE 200137 200138

RIFIUTI INGOMBRANTI 200307

TOTALI 42559,938 9806,144 12987,36 10206,56 7375,12

(*) In conseguenza del Parere Istruttorio conclusivo trasmesso dal MATTM ed in seguito ai necessari adeguamenti

contrattuali per poter aggiornarsi alle nuove modalità organizzative e gestionali, nel corso del 2014,

progressivamente, e successivamente nel 2015 le ceneri leggere ed i gessi sono stati trattati come sottoprodotti e

principalmente conferiti come tali ai riutilizzatori.

CER

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9

Convalida della dichiarazione ambientale

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Centrale Termoelettrica di Monfalcone

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9 Convalida della dichiarazione ambientale

Il verificatore ambientale accreditato, che ha verificato il Sistema di Gestione Ambientale ed ha in seguito convalidato il presente documento riferito al 2018 ai sensi del Regolamento CE 1221/09, così come modificato dal Regolamento UE 1505/2017, è RINA Services S.p.A..

RINA DIREZIONE GENERALEVia Corsica, 12

16128 GENOVA

CONVALIDA PER CONFORMITA’AL REGOLAMENTO CE

N° 1221/2009 del 25.11.2009

( Accreditamento IT - V - 0002 )

N. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _654

Andrea AlloisioCertification Sector Manager

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

RINA Services S.p.A.

Genova, _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _21/06/2019

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Centrale Termoelettrica A2A Energiefuture SpA di Monfalcone

VALUTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE

Dati 2018

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AMBIENTE

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insufficiente sufficiente buono ottimo

Esposizione

Grafica

Informazioni tecniche

Valutazione generale

Commenti al giudizio o altri suggerimenti:

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