dieta razionale ed equilibrata nelle principali patologie · •obeso, per valori superiori a 30....

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Dieta razionale ed equilibrata nelle principali patologie NUCLEO TEMATICO Il cliente e le sue esigenze: dalle condizioni fisiologiche alle principali patologie • La predisposizione di menù. • Le allergie, le intolleranze alimentari e le malattie correlate all’alimentazione. • La promozione di uno stile di vita equilibrato.

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Dieta razionale ed equilibrata

nelle principali patologie

NUCLEO TEMATICO

Il cliente e le sue esigenze: dalle condizioni

fisiologiche alle principali patologie

• La predisposizione di menù.

• Le allergie, le intolleranze alimentari e le malattie

correlate all’alimentazione.

• La promozione di uno stile di vita equilibrato.

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a pag.

Pagine sul libro

DIETA E SPERANZA DI VITA

Nei paesi sviluppati, la speranza di vita è

aumentata negli ultimi decenni, come conseguenza

di:

-maggiore diversificazione e disponibilità di cibo

-migliori condizioni di vita

-diminuzione della mortalità infantile

-progressi della medicina e campagne di

prevenzione

Parallelamente sono in aumento:

-patologie cardiovascolari

-diabete

-malattie neurodegenerative (morbo di Alzheimer,

morbo di Parkinson)

-malattie tumorali

N.B. Le cause dell’aumento di queste patologie sono

principalmente il proprio genoma e lo stile alimentare

(ipernutrizione).

Alimentazione e stato di salute

L’alimentazione è uno dei fattori in grado di influenzare, in

maniera spesso determinante, lo stato di salute di un

soggetto

Appartiene alla categoria di fattori classificati come stile

di vita, cioè l’insieme delle scelte, volontarie e coscienti,

compiute ogni giorno da ciascuno di noi

Alimentazione e stato di salute

Lo stato di salute di un individuo, tuttavia, è determinato anche dal

suo patrimonio genetico, l’insieme delle caratteristiche corporee

definite dal DNA

Questo fattore è indipendente dalla volontà del soggetto,ma può

decidere se e come, eventualmente, tentare di prevenire le stesse

patologie

Le dietoterapie

Quando una dieta può avere

effetto sulla terapia (cioè la

cura) di una determinata

patologia interviene una

specifica disciplina, la

dietoterapia o dieta terapeutica,

che consiste nella modifica delle

abitudini alimentari di un

soggetto allo scopo

L’obesità

È una malattia a carattere

multifattoriale, ossia dovuta

all’interazione di fattori:

genetici

ambientali

individuali

È un’alterazione del bilancio

energetico con conseguente ed

eccessivo accumulo di tessuto

adiposo.

Il metodo più diffuso a livello

mondiale per valutare il peso

corporeo è l’indice di massa

corporea (IMC).

OBESITÀ

• Il soggetto obeso viene

definito tale quando supera del

20% il proprio peso ideale,

mentre si parla genericamente

di sovrappeso per valori

inferiori (compresi di solito tra

il 10-20%).

OBESITÀ

• In base all’indice di massa corporea

(IMC) o Body Mass Index (BMI), che si

calcola dal rapporto fra il peso corporeo

(in kg) e la statura (in m2), il soggetto si

definisce:

• in sovrappeso, per valori compresi tra 25

e 29,9;

• obeso, per valori superiori a 30.

Malattie correlate all’obesità

L’obesità è una delle patologie più

diffuse al mondo, che comporta

numerose complicanze (vedi

schema).

OBESITÀ

• L’obesità di tipo androide (che predilige

gli uomini) si caratterizza per il grasso

localizzato prevalentemente in sede

addominale e viscerale;

• L’obesità di tipo ginoide (che predilige le

donne) si caratterizza per il grasso

localizzato per lo più a livello delle cosce e

dei glutei.

OBESITÀ

Indicazioni dietetiche

• non scendere al di sotto delle 1200 kcal/giornaliere;

• ridurre la quota di lipidi e zuccheri semplici;

• aumentare il consumo di fibra e privilegiare cibi a basso

valore calorico;

• suddividere la razione alimentare in tre pasti alimentari e

non mangiare fuori pasto;

• non bere alcolici o limitarli fortemente;

• attenersi scrupolosamente alle indicazioni del dietologo

e consultarlo in caso di variazione della dieta.

OBESITÀ

ATEROSCLEROSI

• L’aterosclerosi colpisce i vasi

sanguigni ed è caratterizzata dalla

deposizione di sostanze lipidiche

nella parete interna di vasi e

arterie, con conseguente

ispessimento e perdita di

elasticità.

• Tale fenomeno è dovuto alla

formazione delle placche di

ateroma, costituite da

colesterolo e trigliceridi che

restringono il calibro del vaso.

ATEROSCLEROSI

• L’aterosclerosi costituisce una

delle concause delle malattie

cardio-vascolari, quali infarto al

miocardio, angina, ictus cerebrale.

• Il colesterolo plasmatico

desiderabile è inferiore ai 200

mg/dl per i soggetti di età

superiore ai 30 anni e di 180

mg/dl per quelli di età inferiore.

ATEROSCLEROSI

• Il colesterolo, fattore di rischio per l’aterosclerosi, è veicolato dalle

LDL (Low Density Lipoprotein - colesterolo “cattivo”) e si deposita

sulle pareti interne delle arterie, mentre il colesterolo veicolato dalle

HDL (High Density Lipoprotein - colesterolo “buono”) tende a

rimuovere tali depositi.

ATEROSCLEROSI

• I trigliceridi plasmatici sono considerati:

• normali se inferiori a 149 mg/dl;

• a rischio moderato se compresi tra 150-199 mg/dl;

• a rischio elevato se maggiori di 200 mg/dl.

ATEROSCLEROSI

Indicazioni dietetiche

• normalizzare il peso in presenza di sovrappeso o

obesità;

• ridurre il consumo di zuccheri semplici;

• limitare o eliminare l’assunzione di bevande alcoliche;

• limitare gli acidi grassi saturi ed eliminare gli acidi grassi

insaturi di tipo trans;

• preferire gli acidi grassi essenziali e l’acido oleico (olio di

oliva e.v.);

• preferire proteine vegetali e fibre solubili (es. legumi),

che abbassano i livelli di colesterolo nel sangue e

riducono l’assorbimento dei grassi.

ATEROSCLEROSI: REGOLE DIETETICHE

Per prevenzione l’aterosclerosi bisogna seguire una

dieta che:

•riduca il colesterolo totale introdotto con gli

alimenti;

•riduca gli acidi grassi saturi;

•aumenti gli acidi grassi mono- e polinsaturi.

Occorre ridurre la quantità di grassi di origine

animale, preferire quelli di origine vegetale (olio e.v.

d’oliva) e praticare un’attività fisica costante.

IPERTENSIONE

• L’ipertensione indica l’aumento della

pressione sanguigna nelle arterie e nelle

vene oltre i valori medi normali.

• La pressione arteriosa, detta anche

comunemente “pressione”, è prodotta dal

cuore e varia da persona a persona in

funzione dell’età, dello stato emotivo e

dell’attività fisica.

IPERTENSIONE

IPERTENSIONE

• Le complicazioni dell’ipertensione

sono:

• ingrossamento del muscolo cardiaco;

• ictus o infarto;

• aterosclerosi;

• danni renali;

• danni oculari.

IPERTENSIONE

• Pompa sodio-potassio:

• meccanismo presente nelle membrane

cellulari che regola il volume delle cellule.

• Lo ione K+ prevale nelle cellule, mentre

lo ione Na+ predomina nel sangue.

• Per mantenere l’omeostasi è necessario

un adeguato apporto di potassio con una

dieta ricca di ortaggi e frutta fresca.

IPERTENSIONE

• La dieta DASH (Dietary Approach to Stop

Hypertension) prevede una dieta:

• ricca di frutta, verdura e cereali integrali;

• povera di cibi grassi e ricchi di sale e

zuccheri.

• La ripartizione dei macronutrienti

consigliata è di: 18% di proteine; 27% di

grassi e 55% di carboidrati.

IPERTENSIONE

DIABETE

• Il diabete è una malattia del metabolismo

glucidico e viene normalmente distinto in:

• Diabete mellito insulino-dipendente

(IDDM) o di tipo 1;

• Diabete mellito non insulino-

dipendente (NIDDM) o di tipo 2.

DIABETE

• Il Diabete mellito insulino-

dipendente (IDDM) o diabete

di tipo 1 predomina nei bambini,

negli adolescenti e nei giovani, ed

è caratterizzato dalla distruzione

delle cellule beta del pancreas,

responsabili della secrezione di

insulina, ormone necessario

perché i tessuti possano utilizzare

il glucosio del sangue.

DIABETE

• Il Diabete mellito non insulino-

dipendente (NIDDM) o diabete

di tipo 2 è la forma di diabete più

diffusa in tutti i Paesi ed è tipico

dell’età matura (anziani).

• Non risulta associato ad anomalie del

pancreas, ma è causato da

insufficiente quantità di insulina o dal

fatto che quella prodotta non agisce

adeguatamente.

DIABETE

• I principali fattori di rischio del diabete

di tipo 2 sono:

– obesità (BMI maggiore o uguale a 30

kg/m2;

– inattività fisica;

– ipertensione (PAS maggiore o uguale a 140

mmHg e\o PAD maggiore a 90 mmHg);

– colesterolo HDL (minore o uguale a 35

mg/dl);

– trigliceridi (maggiori o uguali a 250 mg/dl).

DIABETE

• Gli esami del sangue che possono

individuare il diabete sono:

• glicemia: misura la quantità di glucosio

ematico e presenta valori normali compresi

tra 70-110 mg/dl. Valori tra 110-114

possono indicare eccessi alimentari, mentre

valori superiori a 114 possono evidenziare

un diabete latente;

DIABETE

• glicosuria: misura la quantità di glucosio

nelle urine. Nell’individuo sano il glucosio

è assente, mentre nel diabetico è presente

quando la glicemia supera i 160-170 mg/dl;

• curva del glucosio: si effettua quando i

valori glicemici sono fuori norma ed

evidenzia la quantità di glucosio a digiuno

e dopo una razione alimentare.

DIABETE

• L’indice glicemico (IG) di un alimento

rappresenta la velocità con cui aumenta la

glicemia (concentrazione di glucosio nel

sangue) in seguito alla sua assunzione.

• Il carico glicemico (CG) misura quanto

sale la glicemia, tenendo conto sia dell’IG

sia di quanti carboidrati siano realmente

presenti nell’alimento

DIABETE

DIABETE

• Indicazioni dietetiche

La pratica di una corretta alimentazione deve pertanto

osservare:

• un basso apporto di zuccheri semplici (che non superi il

5% delle calorie totali);

• un apporto calorico complessivo proporzionale al peso;

• un apporto elevato di fibra solubile;

• grassi e proteine in funzione delle condizioni metaboliche.

DIABETE

GOTTA

• La gotta è una malattia del

metabolismo purinico, caratterizzata

da attacchi ricorrenti di artrite

infiammatoria acuta con dolore,

arrossamento e gonfiore delle

articolazioni, causati dal deposito di

cristalli di acido urico in presenza di

iperuricemia

GOTTA

• La dieta di chi soffre di gotta deve essere

a basso contenuto di purine (carni,

frattaglie, latte, uova, formaggi) e di zuccheri

semplici (es. fruttosio, ad azione

iperuricemizzante), priva di alcolici e di

bevande zuccherate, ricca di acqua

oligominerale o minimamente mineralizzata

per favorire l’espulsione di acido urico.