digitalic n. 12 - carta automatica

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11/2012 – N. 12 11/2012 – N. 12 www.digitalic.it Tecnologie e protagonisti dell’ICT www.digitalic.it Tecnologie e protagonisti dell’ICT Carta Rives Dot by Arjowiggins Creative Papers Foil by Luxoro Cliché by h+m Stampa e nobilitazioni by Grafica Valdarno Lenticolare by Visio - Italia Immagine e filmato by Imagem Fustellatura by Ondultecnica Lombarda

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Il problema non è eliminare la carta, oltre che impossibile, non è utile. Non lo è dal punto di vista ecologico, né da quello organizzativo e tanto meno per la facilità di utilizzo.La carta è un mezzo, e come ogni strumento deve essere usato al meglio delle proprie possibilità, anzi (se possibile) deve essere migliorato, aggiornato. La carta, rimane uno degli strumenti più comodi per la lettura, certamente il più piacevole da tenere in mano.

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11/2012 – N. 1211/2012

– N. 12

www.digitalic.it Tecnologie e protagonisti dell’ICTwww.digitalic.it Tecnologie e protagonisti dell’ICT

Carta Rives Dot by Arjowiggins Creative PapersFoil by Luxoro Cliché by h+m Stampa e nobilitazioni by Grafi ca ValdarnoLenticolare by Visio - ItaliaImmagine e fi lmato by Imagem Fustellatura by Ondultecnica Lombarda

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Francesco Marino

Direttore Responsabile Digitalic

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Francesco Marino

Direttore Responsabile Digitalic

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grande ritorno allo strumento più antico per comunicare da parte delle aziende più rivoluzionarie del mondo, come Berg che ha inventato una printer che raccoglie le informazioni dal Web e stampa un quotidiano personalizzato.

Tutti coloro che operano nel mondo della stampa dovrebbero unire le forze per trovare una nuova dimensione digitale per la carta, in ogni applicazione: dai documenti ai contratti, dai manuali al packaging, dai libri alle riviste.Digitalic, nel suo piccolo, ha sempre creduto nelle infi nite potenzialità della carta e su questa convinzione ha costruito il suo progetto. Alla carta abbiamo aggiunto una nuova dimensione tecnologica, con la nostra App per iOs e Android, che integra nuovi contenuti nelle pagine. Grazie alla realtà aumentata appaiono video e modelli 3D esplorabili, all’interno delle rubriche, e questo mese anche in copertina. Provatela: vedrete quanto sia potente l’associazione degli atomi della carta con i bit delle applicazioni software.

Il problema non è eliminare la carta: oltre che impossibile, non è utile. Non lo è dal punto di vista ecologico, né da

quello organizzativo e tanto meno per la facilità di utilizzo.La carta è un mezzo e come ogni strumento deve essere usato al meglio delle proprie possibilità, anzi deve essere – se possibile – migliorato, aggiornato. La carta rimane uno degli strumenti più comodi per la lettura, certamente il più piacevole da tenere in mano.Anche i più grandi produttori di soluzioni per la digitalizzazione di documenti (e di stampanti) parlano del mondo paperless (cioè senza carta) come di una chimera.La strada più innovativa – e utile – da seguire è quella di dare alla carta una dimensione digitale, renderla (come recita la nostra copertina) automatica. Aggiungere ai fogli la possibilità di essere riconosciuti, archiviati correttamente, di essere fi rmati anche a distanza, di essere stampati solo quando serve e sulle

macchine più adatte, senza sprechi, in totale sicurezza.Non si può, per un puntiglio, per un’idea preconfezionata di innovazione obbligare persone e

aziende a usare procedure e strumenti lontani dai profi li di comportamento e di utilizzo

delle risorse più dirette. C’è un

I

“LA CARTA È UN MEZZO E COME OGNI STRUMENTO DEVE ESSERE USATO AL MEGLIO DELLE PROPRIE POSSIBILITÀ”

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SOM

MAR

IO,16(5=,21,67, Alias 7

Apc by Schneider Electric 13Arjowiggins Creative Papers 3 - II copAten 17Charme & Relax 57 - 59Computer Gross - J.Soft - Microsoft 43Computer Gross - J.Soft - Symantec 24 - 25Evolution 9Fortinet 23F-Secure 39 - 40 - 41Grafi ca Valdarno IV copHitachi Data Systems 50Ibm 5Idc 63

Imagem 77iStockphoto 67Lenovo 21Luxoro III copNital 35Panda Security 33Rds Webprinting 79Snt Technologies 55Synology 37Systematika 47Tech Data - McAfee 44 - 45Visio Italia 68 - 69V-Valley 28 - 29 - 30 - 31

Anno 2‚ numero 12‚ novembre 2012www.digitalic.it

Registrazione Tribunale di Milanon. 409 del 21/07/2011ROC n. 21424 del 3/08/2011

Testata volontariamente sottoposta a certifi cazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certifi cazione Editoria Specializzata e Tecnica per il periodo 1/10/2011-31/12/2011

Periodicità: 11 numeriTiratura media:15.250 copieDiffusione media:14.450 copieCertifi cato CSST n. 2011/2247 del 27/02/2012Società di Revisione: REFIMI

Direttore Responsabile:Francesco Marino - [email protected]:Marco Lorusso - [email protected] di Produzione:Raffaella Navarra - [email protected] collaborato:Mauro Baldacci, Amir Baldissera, Luca Bastia, Edoardo Bellocchi, Barbara Bonaventura, Alessio Ferri, Sara Fevola, Pierantonio Macola, Riccardo Pirana, Matteo Ranzi, Daniela Schicchi, Antonella Tagliabue, Elena Veronesi.Progetto grafi co e impaginazione: Davide Spagnuolo/BluLapis s.n.c.

Pubblicità e Pubblicità Web Uffi cio Traffi co: [email protected] cio Abbonamenti: [email protected] copia euro 3,90 - Arretrato euro 7,80Abbonamento annuale (11 numeri) Italia euro 33,00 - Estero euro 66,00http://www.digitalic.it/wp/abbonati

Stampa: RDS WEBPRINTING s.r.l.via Belvedere, 42 - 20043 Arcore (MB)Cellophanatura: NUOVA EFFEA s.r.l. v.le Lombardia, 51/53 - 20861 Brugherio Mi

MMEDIA s.r.l.via Vittorio Emanuele II, 52 - 20900 Monza (MB)tel. 039.2301393 - fax 039.2326449

Informativa ex D.Lgs 196/3 (tutela della privacy) MMedia s.r.l., Titolare del trattamento, tratta, con modalità connesse ai fi ni, i suoi dati perso-nali, liberamente conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbo-namento od acquisiti da elenchi contenenti dati personali relativi al-lo svolgimento di attività economiche ed equiparate per i quali si ap-plica l’art. 24, comma 1, lett. d del D.Lgs n. 196/03, per inviarle la rivi-sta in abbonamento od in omaggio. Potrà esercitare i diritti dell’ art. 7 del D.Lgs n. 196/03 (accesso, cancellazione, correzione, ecc.) rivol-gendosi al Responsabile del trattamento, che è il legale rappresentate di MMedia s.r.l., presso MMedia s.r.l., nella sede operativa di via Vit-torio Emanuele II, 52 - 20900 Monza (MB). Gli articoli e le fotografi e, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti sono riserva-ti; nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, me-morizzata o trasmessa in nessun modo o forma, sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopia ciclostile, senza il permesso scritto dall’edi-tore. L’elenco completo ed aggiornato di tutti i Responsabili del trat-tamento è disponibile presso l’Uffi cio operativo, Vittorio Emanuele II, 52 - 20900 Monza (MB). I Suoi dati potranno essere trattati da incari-cati preposti agli ordini, al marketing, al servizio clienti e all’ammini-strazione e potranno essere comunicati a società esterne per la spe-dizione della Rivista e per l’invio di nostro materiale promozionale.

Annuncio ai sensi dell’art 2 comma 2 del “Codice di deontologia re-lativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio della attività gior-nalistica”. La società MMedia s.r.l., editore della rivista Digitalic ren-de noto al pubblico che esistono banche dati ad uso redazionale nelle quali sono raccolti dati personali . Il luogo dove è possibile esercitare i diritti previsti dal D.Lg 196/3 è l’uffi cio del responsabile del trattamen-to dei dati personali, presso la sede operativa delle segreterie reda-zionali (fax 039.2326449).

AVVIOPhoto 8L’arte di lavorare al pc

Geografi a 10La mappa del sapere

White Paper 14La tecnologia rielabora tutto

MERCATOSmau Report 18La fi era dei protagonisti

Digireport 26Acquisizioni e canale il motore dell’evoluzione

Creative Park 48La bambina che rivoluzionò la fotografi a

TECNOLOGIASoftware 51Ecco Windows 8, la più grande sfi da di Microsoft

Digitalk - Carta automatica 52- Quando alla carta si aggiunge una “e” 60

Digitalk 64Mondi virtuali, sicurezze reali

Punto G 70Una goccia verde nel mare del cinema

WEB SOCIAL CLUBMarketing Side 74Il marketing dei Paninari

SHUTDOWN2Social 80Ti interessa di me?

Mad4It 82App-unto…

48

60

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SSL-VPN | E-CLASS | CONTINUOUS DATA PROTECTION | E-MAIL SECURITY | UNIVERSAL MNGMT APPLIANCE | FIREWALL UTM

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FORMAZIONE SUPERIORE PER UN SAPERE SUPERIORE. CERTIFICA LE TUE CONOSCENZE E DIVENTA PARTNER SONICWALL.

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Lavorare al pc è un’opera d’arte e non solo per chi con

il computer realizza immagini mozzafiato o grafiche d’impatto. Tutti noi con il mouse realizziamo movimenti che tracciano disegni affascinanti. L’opera d’arte moderna che state ammirando non è altro che questa rubrica stessa. Sono i movimenti fatti dal mouse per realizzare questa pagina: sono state infatti registrate le evoluzioni del mouse nel periodo necessario a recuperare le informazioni e a scrivere queste righe. Esiste un software che permette di registrare i percorsi e le pause del mouse: si chiama io-graph (http://iographica.com/). Nell’immagine le linee rappresentano i movimenti e le sfere nere i periodi in cui il mouse è rimasto fermo.

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��GEOGRAFIA

Ottocentomila voci, una mappa che sembra una termografia del mondo: state osservando la distribuzione geografica di tutte le voci di Wikipedia in inglese e

francese. Una sorta di mappamondo del sapere online. Ogni puntino che vedete rappresenta (a seconda del colore) 10, 250, 500, 1.000 o più voci (quando è bianco) che si riferiscono a quel determinato punto geografico. Più è chiaro il pixel, più sono presenti descrizioni nell’enciclopedia mondiale di quella particolare zona. L’area più “illuminata” è l’Europa, mentre diversi altri luoghi del mondo sono “spenti”. La mappa è stata creata da TraceMedia che ha utilizzato il sistema di analisi dei dati di Wikipedia ideato dall’Oxford Internet Institute. Sono possibili diversi tipi di ricerca, limitando i campi di interesse. Potete provare la mappa interattiva all’indirizzo http://www.tracemedia.co.uk/mapping_wikipedia/.

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in qualcosa di molto particolare. All’inizio del 2012 la società è stata infatti messa a dura prova da un evento di fortissima intensità e impatto: la prema-tura scomparsa di Alfio Gozzi, amministratore de-legato della società e volto storico di aziende come Fujitsu e Siemens. Così, come è normale e come era naturale, il Partner Day (andato in scena nella splendida Villa Mattarana alle porte di Verona) si è tramutato in un vero e proprio “Memorial Alfio Gozzi” in cui tutto il canale si è compattato intorno alla storica società emiliana.«Volevamo avere con noi tutti coloro che in un momento difficile ci hanno sostenuto e compreso, per dedicargli un grazie molto particolare» ha spie-gato De Pietri. Un grazie che ha preso anche le sembianze di una serie di annunci e momenti di confronto di grande interesse. Dalle novità per il canale legate all’arrivo di Windows 8, all’accordo che SNT Technologies ha stretto con un vendor come Sharp, fino ad arrivare al punto della situazio-ne sulla storica partnership con Fujitsu, presente all’evento con tutte le ultime novità e con Emanuele Baldi, channel sales director di Fujitsu Technology Solutions.

NEWS

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Innovazioni dell’ultimo hyper-visor storage abbinate alla nuova offerta commerciale e di noleggio perfettamente ca-librate sulla realizzazione di in-frastrutture di storage cloud. È quello che DataCore Softwa-re è in grado di offrire attra-verso SANsymphony-V 9.0 alle organizzazioni che stanno pro-gettando la realizzazione della propria cloud privata, ai data center di grandi dimensioni e ai Cloud Service Provider (CSP). Con SANsymphony-V 9.0, alle innovazioni di tipo tecnologico dell’ultimo hypervisor storage, DataCore abbina una nuova of-ferta commerciale e di noleg-gio che si adatta alle esigenze delle singole infrastrutture di storage cloud, indipendente-mente dalle dimensioni. «Con noi lo storage cloud è sempli-ce da adottare e ha caratteri-stiche di grande flessibilità in funzione delle singole esigenze - ha affermato George Teixei-ra, President e CEO di Data-Core Software - I moduli IaaS supportati da SANsymphony-V 9.0 orchestrano il coordina-mento dinamico tra le scelte a disposizione degli utilizzato-ri del servizio e i dispositivi di storage adeguati a rispondere alle loro esigenze».

Gestire in maniera efficace le informa-zioni critiche, controllare e rendere più efficienti le applicazioni cruciali per il bu-siness. Esigenze pressanti, inderogabili e strategiche per un mondo aziendale che cerca negli operatori di canale dei consulenti capaci di rendere semplici simili sfide. Un’occasione alla portata di molti ma non di tutti. Un deciso passo in avanti in questo senso e un esempio da studiare è quello di una realtà come Ifi Consulting.Il var emiliano si è mosso da tempo in questa direzione stringendo uno stra-tegico accordo con Ipanema Technolo-gies. La società francese, infatti, forni-sce alle aziende una connessione diret-ta tra le prestazioni delle applicazioni e i loro requisiti aziendali, che consente ai clienti di vedere in qualsiasi momento

quali applicazioni vengo-no utilizzate dai dipen-denti.«Le applicazioni sono oggi perni fondamentali delle aziende; noi assi-stiamo a un aumento di richieste da parte dei nostri clienti che va oltre la tradizionale garanzia di disponibilità di rete: oggi si necessita anche della garanzia delle appli-cazioni cruciali – spiega Jesusleny Gomes, brand manager di Ifi Consul-ting –. Grazie alla nostra partnership con Ipane-ma riusciamo a fornire servizi Aan (Application aware networking) a so-cietà di medie e grandi dimensioni e ad aziende multisede».

Le voci, le emozioni e le novità

in esclusiva dall’8° Partner Day di

SNT Technologies sono disponibili

collegandosi tramite il QR code a questo breve, ma intenso

reportage

Jesusleny Gomes,brand manager di I! Consulting

«Un anno di cambiamenti, di sfide du-re e di emozioni forti». Così Lorenzo De Pietri, direttore marketing di SNT Technologies, ha dato il via all’atteso e sentito 8° Partner Day. Il tradizionale evento che l’azienda di Carpi dedica al-la sua squadra di rivenditori e partner-vendor, quest’anno si è infatti tramutato

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Visitate il sito Web www.apc.com/promo Codice chiave �����S�� ��N. Verde 800 905 821

Scegliere la migliore Soluzione UPS!

©2012 Schneider Electric. All Rights Reserved. Schneider Electric, APC, Legendary Reliability, and Back-UPS are trademarks owned by Schneider Electric Industries SAS or its affiliated companies.

L’imbattibile protezione dell’alimentazione oggi riduce anche i costi energetici.

Visitate il sito Web N. Verde 800 905 821

Scegliere la migliore Soluzione UPS!White Paper

Riduzione dei costi con Back-UPS Per anni vi siete affidati all’unità Back-UPS™ per proteggere la vostra azienda dai costosi tempi di fermo causati da problemi di alimentazione. Oggi, il nuovo Back-UPS offre ulteriori vantaggi. Il suo design altamente efficiente consente di ridurre sensibilmente il consumo di energia, iniziando a risparmiare non appena viene collegato. Solo Back-UPS garantisce disponibilità continua dei dispositivi elettronici e riduzione costante del consumo di energia.

Caratteristiche esclusive di efficienza energetica Le uscite a risparmio energetico disattivano automaticamente l’alimentazione dei dispositivi non utilizzati quando il computer e le periferiche sono spenti o in standby. La regolazione automatica della tensione (AVR) corregge automaticamente i fenomeni di sottotensione e sovratensione senza utilizzare la batteria. Grazie al bypass AVR brevettato, il trasformatore si attiva solo quando è necessario e si disattiva automaticamente quando l’alimentazione è stabile. Inoltre, il design altamente efficiente di APC™ by Schneider Electric™ riduce il consumo energetico quando la qualità dell’alimentazione è sufficiente ed estende i tempi di funzionamento a luci spente. Grazie alle caratteristiche di risparmio energetico inutili e costosi sprechi di elettricità vengono eliminati con un conseguente risparmio di circa�¼

a portata di mano informazioni diagnostiche.

Affidabilità assicurata per qualsiasi esigenza aziendale La pluripremiata unità Back-UPS garantisce protezione affidabile dell’alimentazione per una vasta gamma di applicazioni, dai computer desktop e portatili, alle reti cablate e wireless, ai dispositivi di archiviazione esterni. La nuova unità APC Back-UPS assicura l’affidabilità necessaria a garantire continuità operativa e protezione efficace contro interruzioni di corrente impreviste e sprechi energetici.

Solo il nuovo Back UPS di APC offre il più alto livello di protezione dell’alimentazione e un reale risparmio energetico.

Back-UPS serie Pro ad alte prestazioni Le unità Back-UPS Pro ad alte prestazioni offrono elevata efficienza energetica e costi ridotti. Le uscite a risparmio energetico disattivano automaticamente l’alimentazione dei dispositivi non utilizzati quando il computer e le periferiche sono spenti o in standby, eliminando inutili sprechi di elettricità. (BR550GI sopra illustrato)

BE700G-IT: grande convenienza L’unità è basata su un design ultra-efficiente che consente un consumo minore durante il normale funzionamento rispetto alle altre batterie della stessa categoria, permettendo di ridurre i costi elettrici.

BE550G-IT: straordinaria efficienza energetica L’unità è dotata di innovative uscite a risparmio energetico che interrompono automaticamente l’erogazione elettrica ad uscite controllate quando il computer collegato all’uscita host non è attivo, eliminando inutili sprechi di elettricità.

Dispositivi elettronici sempre in funzione e riduzione del consumo energetico

Sono disponibili modelli Back-UPS con le caratteristiche e la capacità di autonomia più adatte alla propria applicazione. Inoltre, molti modelli sono stati progettati con funzioni di risparmio energetico per ridurre i costi.

controllate quando il computer collegato all’uscita host non è attivo,

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Un amico in copertina: si tratta di un robottino in grado

di raccogliere la carta e trasformarla, perché tutto passa per il mondo dell’innovazione. Ed ecco i nostri fantastici partner che si sono cimentati nell’ennesima, affascinante

Daniela Schicchi“Schicchina, tu farai la giornalista”. Così ha avuto inizio tutto, credo. 26 anni, appena laureata in una materia che non c’entrava nulla con il giornalismo, con un direttore fantastico al quale devo molto (Sergio Meda) e una totale inesperienza. Da lì sono passati 12 anni. Ho bazzicato tra testate di sport e ! tness, gossip, digital printing, beauty, salute, sanità e un’agenzia di comunicazione per arrivare – in! ne – al Grande Salto. Quello nella Rete e nella consulenza della libera professione. Un percorso fatto di incontri, apprendimento, curiosità, risate e parecchie arrabbiature.Ho scoperto che le parole possono essere fantastiche. Ho toccato con mano la bellezza di supporti unici e portenti della tecnologia in grado di realizzare “quasi” tutto. Ho imparato che per comunicare bisogna andare al passo con i tempi e che, per stare al passo con i tempi, bisogna rimettersi in gioco tutti i giorni.

LA TECNOLOGIA RIELABORA TUTTO

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ARJOWIGGINS CREATIVE PAPERS

GRAFICA VALDARNO

Arjowiggins Creative Papers, produttore e leader nel settore delle carte creative, commercializza brand ben noti quali: Conqueror, Opale, Inuit, Curious Col-lection, Keaykolour, Rives e Pop’Set. Carte per ren-dere unica qualunque applicazione. I prodotti sono certifi cati FSC con un’offerta di carte 100% ricicla-te premium, oltre al fatto che la gamma Conqueror è classifi cata CarbonNeutral in molti Paesi. L’atten-zione per il mondo dei creativi è supportata da “The Blank Sheet Project”, la piattaforma che aggrega la comunità creativa invitandola a lasciare il segno nel mondo in modo responsabile dal punto di vista eco-nomico, sociale e ambientale. Iniziativa che continua a ispirare nuove idee grazie ad ambasciatori di fama internazionale.

www.arjowigginscreativepapers.com

Grafi ca Valdarno è protagonista innovativo della co-municazione stampata. Azienda molto speciale nel panorama delle arti grafi che italiane per la sua pro-fonda cultura tecnica, frutto di oltre mezzo secolo di attività e soprattutto di un inesauribile sperimentali-smo di prodotti e materiali da stampa, è apprezzata a livello nazionale e internazionale per la sua capacità di combinare tecniche, superfi ci e idee in modo unico e ogni volta sorprendente. L’azienda produce una gamma completa di strumenti per la comunicazione modulati sulle specifi che identità dei committenti: specializzata negli stampati di pregio e nel packaging d’alta gamma per i settori della cosmetica, moda, gioielleria e lusso, Grafi ca Valdarno si distingue anche nella comunicazio-ne tecnica e commerciale per il valore aggiunto delle sue proposte di stampa e fi nitura.

www.grafi cavaldarno.it

sfi da-avventura all’insegna del gioco e della tecnica.

C’è bianco e biancoIl gioco di parole è perfetto per introdurvi Rives Dot Extra Bianco da 350 grammi, la carta fi rmata Arjowiggins Creative Papers per questo numero 12. Dot, ispirata alle fi bre tecniche dell’abbigliamento sportivo,

insieme a Shetland, Tweed e Basane è una delle texture della gamma Rives. Perfetta per comunicazioni eleganti e raffi nate, oltre che fi ore all’occhiello del noto gruppo cartario, è certifi cata FSC come tutte le altre carte della gamma. A questo si aggiunge il fatto che alcune delle fi niture sono anche disponibili nella versione 100% riciclata,

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VISIO ITALIA-INFOSYSTEM

VISIO ITALIA

Nel 2006, un’azienda informa-tica guidata da Stefano Aqui-lanti, che da diversi anni svi-luppava software in vari campi applicativi, vuole intraprende-re una nuova strada, mai per-corsa in Italia: scommettere sulla possibilità di realizzare una moderna applicazione sof-tware per produrre immagini lenticolari. Mettendo a punto

tecniche informatiche, algoritmi ottici e tecniche di stampa evolute nasceva allo-ra il progetto 3DStar.Il percorso conoscitivo portava a spe-rimentare tecnologie di stampa avanza-te, necessarie per migliorare la qualità del lenticolare. Essere allo stesso tem-po programmatori e sperimentatori ci ha consentito di adeguare continuamente il nostro software per rispondere alle mu-tevoli esigenze delle tecniche di stam-pa e del mercato. Oggi, tutte queste co-noscenze confl uiscono in Visio Italia, la nuova realtà aziendale diretta da Dalila Aquilanti, che si occupa esclusivamente della diffusione delle tecnologie di stam-pa lenticolare.

www.visioitalia.com

LUXORO

Luxoro ha scelto la via della qualità e del-le tecnologie più innovative nel settore delle foglie per stampare a caldo. Luxo-ro è partner esclusivo del gruppo Kurz in Italia dal 1968, leader sul mercato inter-nazionale. I prodotti sono divisi per set-tore: industria grafi ca, decorazione della plastica, industria del legno e del mobi-le, settore moda, nastri per trasferimen-to termico, codifi ca, protezione del mar-chio, card, biglietteria e macchine per la stampa a caldo.

www.luxoro.it

RIS

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http://minimegaprint.comE! etti speciali per impreziosire la stampa: rilievo, lucidatura, vernici profumate, colori " uo e glitter iridescenti. Queste le proposte # rmate da Minimegaprint e presentate nel nuovo campionario delle nobilitazioni serigra# che. Realizzato in un pratico formato pocket, può essere richiesto gratuitamente registrandosi sul sito dell’azienda. L’esclusivo campionario guiderà il cliente alla scoperta delle # niture speciali che possono contribuire a dar vita a progetti di stampa unici. Il formato pocket rilegato a spirale è stato progettato per essere un vero e proprio strumento per addetti ai lavori.

www.zundlab.comZund S3 ha spopolato a Viscom 2012. Distribuito in Italia da ZundLab (gra# ca) e Logics (packaging e cartotecnica), il nuovo rivoluzionario plotter multifunzione per taglio e fustellatura ha dato spettacolo, richiamando l’attenzione di un ampio pubblico. Successo anche per le applicazioni più “eco” e di design realizzate con i sistemi Zund in esposizione a Green Trail e Viscom Boutique. Qui hanno richiamato particolare attenzione i mobili in cartone della linea Ecodesign Lessmore di Giorgio Caporaso, tutti tagliati e ri# niti con i plotter Zund.

IMAGEM

Imagem è costituita da un team di architetti, ingegneri, grafi ci, fotografi e compositori, in gra-do di seguire con le giuste com-petenze tutte le fasi di un pro-dotto multimediale, dalla sua ideazione alla sua modellazio-ne, dall’animazione sino alla co-lonna sonora originale. Grazie a questo particolare approccio multi-disciplinare, tutto il team può spaziare nelle varie aree della comunicazione e del mar-keting, garantendo risultati ori-ginali e mai convenzionali. Carlo Magrì, in particolare, architetto e musicista, si occupa da più di quindici anni di comunicazione, computer grafi ca, modellazio-ne tridimensionale e visualizza-zione fotorealistica nell’ambito dell’architettura e del design. Collabora con varie testate giornalistiche nazionali e con software house italiane ed in-ternazionali per le fasi di svilup-po e testing di programmi. In-sieme a Pao la Samoggia ha dato vita nel 2007 ad Imagem srl.

www.imagem.it

proprio nel rispetto di una politica aziendale sempre attenta all’ambiente. Completa l’offerta di Rives un vasto assortimento di buste disponibili in vari formati che la rendono perfetta per qualunque occasione.

Un tuffo nel mondo dei giochiImagem ha rielaborato l’immagine di partenza del robot, tuffandosi nel mondo dei giochi e sviluppando l’idea

che, per i quarantenni di oggi, pensare ad automatismi o a sistemi meccanizzati riporta alla mente i primi robot giocattolo in latta, squadrati e un po’ ingenui. Da qui, gli strumenti di computer grafi ca di Carlo Magrì, hanno dato forma a un giocattolo con tanto di tenaglia, trivella e lampadine a incandescenza. Un personaggio che mangiasse e digerisse Digitalic trasformandolo in bit e dati. Da un punto di vista

tecnico la ricerca grafi ca è stata volta a simulare vari tipi di metallo: dall’acciaio spazzolato alle vernici tipiche dell’automotive, con effetti cangianti e piccoli elementi brillanti.

La luce del robot Si fa presto a dire robot: per essere il “vero” e concreto protagonista che avete ora tra le mani, il nostro robottino è stato pensato nei colori metallizzati del mondo automobilistico e riprodotto da Grafi ca Valdarno grazie a una complessa combinazione di tecniche di stampa. Rendere al meglio

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16

RIS

OR

SE

www.rolanddg.itRoland DG Mid Europe apre un Social Shop nel suo sito Internet e rende disponibile la nuova guida alla personalizzazione, che contiene oltre cinquanta applicazioni gra! che realizzabili con le periferiche Roland stampa&taglio. Il Social Shop è una pagina Web dove sono raccolte tutte le guide di Roland scaricabili in maniera gratuita: grazie alla funzione “Pay with Facebook” o “Pay with a Tweet”, è possibile e" ettuare il download della guida “pagando” con una semplice condivisione sul proprio canale Facebook o Twitter. In pratica, il visitatore può scaricare contenuti dando in cambio visibilità al contenuto stesso. Una maniera sociale per usufruire gratuitamente dei contenuti e per di" onderli tramite la Rete e i principali canali social.

WHITE PAPER

HINDERER & MUEHLICH

h+m è sinonimo di innovazione e accuratezza nel mercato del-la stampa a caldo. Ecco perché Luxoro si avvale della collabo-razione di h+m (azienda partner di Kurz) con oltre 40 anni di esperienza nella produzione di accessori e attrezzature per la stampa a caldo, per realizzare i suoi pregiati prodotti. L’azienda è leader, infatti, nella realiz-zazione di clichés e tecnologie ad alta precisione mirate a un risultato fi nale simbolo di vera eccellenza. Caratteristica che fa di h+m un partner sempre affi dabile per un successo ga-rantito.

www.hinderer-muehlich.de

ONDULTECNICA LOMBARDA

Da oltre quarant’anni Ondul-tecnica Lombarda realizza, con carta e cartone, tutte le idee dei propri clienti. La versatili-tà delle sue tecnologie e l’espe-rienza del personale lasciano totale libertà nella scelta del materiale da lavorare. I pila-stri di questa attività sono rap-presentati da lavorazioni quali: fustellatura, accoppiatura, ta-glio, incollatura e confeziona-mento per realizzare espositori da banco, da terra, totem, car-telli vetrina fi no alle scatole, ai cofanetti, ai raccoglitori e agli inviti personalizzati e imbusta-ti o ai prodotti “su misura” on-demand.

la tridimensionalità e l’effetto metallico non era certo un compito facile su una carta naturale e microgoffrata come la Rives Dot di Arjowiggins Creative Papers, ovvero su una superfi cie non “uniforme” e “liscia”, perciò molto più impegnativa da stampare rispetto a un supporto patinato, soprattutto quando deve accogliere una metallizzazione a caldo di così ampie dimensioni.Infatti sia la sagoma del robot, sia gli altri elementi della cover sono stati per prima cosa stampati a caldo in lamina d’argento, per poi essere sovrastampati a cinque colori con inchiostri UV. Grafi ca Valdarno ha sfruttato la sua lunga esperienza in questo tipo di tecnica per far “trasparire” il metallo della lamina sotto la quadricromia, così da ottenere l’effetto metallizzato voluto, e soprattutto per creare – grazie a un uso sapiente del bianco UV – tutti quei punti luce sull’argento che conferiscono rotondità alle forme, ottenendo lo straordinario risultato che vedete.

Lamina e cliché, alleati inseparabiliUn robot non poteva non scintillare, secondo la più antica tradizione della fantasia fatta realtà. Ed ecco arrivare l’argento di Luxoro stampato a caldo e poi sovrastampato in quadricromia a dare il riuscito effetto metallico al nostro automa in copertina. La lamina utilizzata è Alufi n Gio N, prodotto perfetto proprio per la sovrastampa successiva.Per dare profondità e movimento, poi, è stato

utilizzato un altro gioiellino di cliché, frutto del sapiente lavoro di Hinderer + Muehlich, partner d’eccezione di Luxoro per tutto quello che riguarda la fornitura di strumenti di nobilitazione degli stampati. Due assi per un risultato sempre d’eccezione.

Eppur si muove!Il risultato fi nale di questo nostro amico è frutto del lavoro di stampa di Visio Italia che ha realizzato il lenticolare per riuscire a far muovere gli ingranaggi all’interno del “visore”. L’effetto animato è stato ottenuto con sedici fotogrammi, frutto di una lastra lenticolare a settantacinque linee, il tutto condito con una strategica stampa offset UV: in tal modo

è stato dato il giusto tono ai colori, per rendere tutta la cover ancor più viva e vera.

La fustella che rivelaLa fustellatura della copertina è opera di Ondultecnica Lombarda. La fustella è stata realizzata con il relativo estrattore, ottenendo la cover già pronta per la successiva lavorazione in legatoria. Anche se in questo caso si tratta di un piccolo formato, Ondultecnica arriva a lavorare fi no al formato 100x140 cm in Bobst e fi no a 120x160 cm sulla platina Rabolini. A completamento della confezione della copertina è stato applicato il lenticolare mediante un’incollatura a registro con quattro punti di colla a caldo.

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Soluzioni SOHO/SMB

Soluzioni enterprise

Soluzioni A/V professionali

Soluzioni energetiche ecologiche

KVM cavo a 2/4 porte

KVM Over IP

Switch video

Power Distribution Units

KVM desktop a 2/4 porte

KVM ad alta densità

Splitter video

Gestione energetica

KVM rack a 4/8/16 porte

KVM Matrix

Splitter video Cat5e

Estensori KVM

Console LCD / KVM

Switch video Matrix

Console LCD / KVM

Connettività USB

Power Distribution Unit

Estensori video

Convertitori video

Serial Over IP

Software gestionale

Soluzioni A/V professionali

Power Distribution Units

Gestione energetica

Power Distribution Units

Gestione energetica

ZZZ�DWHQ�HX

ATEN Infotech NVMijnwerkerslaan 34, 3550 Heusden-Zolder, Belgiumtel: +32 11 53 15 43, fax: +32 11 53 15 [email protected]

Diventa nostro

partner!

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SMAU REPORT

In principio è sempre una scala, un trapano, rumore, tante

idee, tensioni, dubbi, grandi aspettative, speranze… Come Sanremo, Natale, l’Estate anche quest’anno Smau è tornato a bussare alla porta del mercato proprio alla vigilia del momento più intenso e decisivo, quello in cui i conti possono e devono tornare. Qualcuno ha confermato la sua storica presenza, altri sono tornati dopo una lunga assenza, altri hanno debuttato per la prima volta, altri ancora erano presenti per raccontare il loro imminente cambio di pelle. Alla fi ne, come sempre, le domande che aleggiano nei salotti buoni del mondo IT sono le stesse: “Come è andata? C’erano ancora gli zainetti?”.Dopo tre intensissimi giorni di fi era, la risposta è che

I

protagonistiLa fi era dei

Smau ha ormai completato la sua profonda evoluzione, diventando a tutti gli effetti una importantissima manifestazione professionale in cui manager, aziende e soprattutto operatori di canale hanno l’opportunità di incontrarsi, formarsi, certifi carsi e scoprire decisive occasioni di business. Mai come quest’anno, poi, l’accento di buona parte degli operatori presenti è stato posto sul canale, sui rivenditori, sui progetti a valore e sulla profonda evoluzione che queste realtà sono chiamate a compiere con l’avvento di nuovi paradigmi tecnologici come cloud, virtualizzazione, mobility, Smart City, ecc. Ma veniamo ai numeri che, come sempre, sono uno dei più affi dabili specchi della realtà. La 49° edizione di Smau 2012 si è chiusa registrando oltre 53.000 visitatori che hanno toccato

con mano le oltre 500 novità in mostra e partecipato ai 600 workshop in programma. In questa tre giorni Smau ha affrontato i temi più caldi delle ultime settimane. L’Agenda Digitale è stata al centro del convegno inaugurale e ha fatto un po’ da cappello all’intero evento. Il mondo dell’innovazione ha apprezzato e risposto presente con il suo apporto migliore, fatto di idee, progetti ma anche di nomi: Sap, Cisco, Dell, Intel, IBM, Fujitsu, Olivetti, Telecom Italia, HP, McAfee, Apc by Schneider Electric, Sophos, Kaspersky Lab, Epson, Vodafone, Zucchetti, ecc. Presente e protagonista anche la pubblica amministrazione con la Regione Puglia, la Regione Lombardia, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Trento e la Regione Emilia-Romagna. Smau, dunque,

Marco Lorusso

UN’EVOLUZIONE COMPLETA, CONCRETA

ED EFFICACE. UN’EVOLUZIONE

CHE HA CONVINTO I GRANDI NOMI

DEL MONDO ICT A TORNARE PROTAGONISTI

DELLA PIU’ IMPORTANTE

MANIFESTAZIONE IT ITALIANA. SMAU

2012 E’ STATO SOPRATTUTTO

UN’OTTIMA FIERA PROFESSIONALE.

IL REPORTAGE, LE VOCI E LE NOVITA’

IN ARRIVO

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si è confermato il simbolo del mercato dell’innovazione, un mercato che ha la forza e la voglia di rilanciare il nostro Paese, così come è stato riconosciuto dallo stesso ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, intervenuto in diretta telefonica all’evento di inaugurazione in merito al recente decreto legge “Crescita 2.0”. Il ministro ha risposto alle domande di Umberto Bertelè e Andrea Rangone del Politecnico di Milano, puntando l’attenzione sulle opportunità per le imprese ICT derivanti dalle nuove misure previste e sul ruolo fondamentale delle startup.E adesso? «La corsa continua anche nel 2013 – racconta Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau –. Il nuovo tour attraverso l’Italia per portare l’innovazione a casa delle imprese partirà da Bari il 6 e 7 febbraio e toccherà le città di Torino il 27 e 28 febbraio, Roma il 20 e 21 marzo, Padova il 17 e 18 aprile, Bologna il 5 e 6 giugno e Milano dal 16 al 18 ottobre».

Uno Smau, tante facce, mille ideeQuest’anno dunque – forse mai come prima – Smau è stato soprattutto una bella fiera professionale, fatta di relazioni e di contenuti. Pieni, pienissimi come sempre i numerosi workshop organizzati durante l’evento sui temi di maggiore attualità a testimonianza di una grandissima voglia di ripartire e provare a fare della complessità che attanaglia il mercato, una preziosa opportunità per esplorare

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Da IBM a Magirus, attraverso questi QR code il meglio di Smau

L’esperienza di Evolution

I risultati raccolti da Achab

La stampa creativa al debutto

nuove strade e nuove idee di business. «La partecipazione a Smau ci offre l’occasione per una riflessione sul futuro – ha spiegato Silvia Candiani, direttore marketing & operations Microsoft Italia – che affrontiamo con maggior ottimismo, visti gli interventi a tutto campo che il governo sta mettendo in atto per il rilancio dell’economia, usando soprattutto la leva del digitale». «Anche l’edizione di quest’anno ci ha riservato numerosi momenti di confronto con le realtà del luogo – ha spiegato Luca Romani, regional channel manager Intel Italia & Svizzera –, fondamentali per arricchire il nostro sostegno a chi fa della tecnologia il

suo core business». «Smau – ha spiegato Stefano Venturi, amministratore delegato di HP Italia – ha messo al centro il tema della competitività che, nell’attuale scenario economico, è un obiettivo improrogabile e soprattutto un augurio che noi (imprese, istituzioni, cittadini) dobbiamo fare al nostro Paese».

Tanto TradeCome era normale e lecito attendersi, nell’ambito di questo forte e continuo aumento del focus sul mondo professionale, Smau è diventato un appuntamento cruciale per gli operatori del canale indiretto, per tutte quelle realtà che con

l’innovazione ci vivono e fanno business e che hanno la grande responsabilità di portare il cambiamento all’interno delle nostre aziende. «Anche con la nuova versione Business One On Demand, specifica per il cloud, abbiamo voluto mantenere i partner al centro della nostra offerta, visto che è a loro che dobbiamo il notevole successo di Business One – ha sottolineato Massimiliano Ortalli, ecosystem & channel director di Sap Italia, durante la presentazione avvenuta a Smau 2012 delle novità dedicate alla linea specifica di gestionali di Sap per l’universo delle Pmi –.

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Forte di oltre 36.000 clienti in tutto il mondo, 2.000 dei quali in Italia, Business One rappresenta un fenomeno in crescita costante, tanto che oggi, su 100 clienti Sap, 28 sono attivi proprio su questa specifica offerta, che può anche contare sull’opera di più di 300 software solution partner, che hanno finora sviluppato con oltre 500 verticalizzazioni. Peculiarità di Sap Business One è quella di essere veicolata esclusivamente attraverso il canale, con più di 600 partner nel mondo, dei quali 60 operanti in Italia». «Da quando il mercato ha mostrato segni di rallentamento, non abbiamo cambiato la nostra strategia, che prevede sempre di contare sui partner per la totalità del nostro business – ha poi spiegato Eric Moyal, partner and commercial segment director di Cisco Italia –. Però abbiamo intensificato il nostro focus verso l’ambito delle imprese piccole e medie con programmi specifici in aggiunta al programma Partner+. Abbiamo anche ampliato il canale con nuovi partner, soprattutto nelle aree video collaboration e data center virtualization».

aggiunto a supporto dei partner ha poi ovviamente parlato Fujitsu Technology Solutions, giunta a Milano dopo avere percorso l’Italia intera, proprio al fianco di Smau insieme al quale ha organizzato un intenso Channel RoadShow. «Un’esperienza davvero importante e di successo – ha spiegato Emanuele Baldi, channel sales director di Fujitsu Technology Solutions – durante la quale abbiamo consolidato

SMAU REPORT

Cloud System Management è un’uni-ca piattaforma per i servizi di Web security fino al backup, arrivando alla gestione dei dispositivi aziendali per l’installazione dei software, fino al supporto remoto».Successo, come sempre, di pubbli-co anche per Evolution che, con il proprio software gestionale made in Italy, ha confermato la sua presen-za con convinzione. Nel corso della fiera Adriana Sinico e Saimor Schia-von, fondatori della società, hanno messo in mostra le ultime novità del

loro Evolution 4. Come il vantaggio-so servizio cloud, disponibile anche in versione Lan, che si appoggia al noto Internet service provider Aru-ba. «Siamo tornati a Smau con Digi-talic dopo anni di assenza, convinti proprio dalla formula del village – ha poi commentato Emanuel Arnaboldi, da poco nominato country leader di Autodesk Italia – e lo abbiamo fatto in collaborazione con un distributore per noi chiave come Tech Data. Sia-mo molto soddisfatti dell’esperienza e soprattutto del livello di contatti

,/_68&&(662_'(/_',*,7$/,&_9,//$*(In occasione di Smau 2012, Digitalic è stata protagonista con un grandis-simo village che ha avuto l’onore di ospitare alcune delle più importanti e innovative aziende del mercato IT: Autodesk, Panda Security, Evolution, CA Technologies, Magirus, Wildix, Aten, ZyXEL. Il village ha dato spazio anche ad alcune interessanti realtà della stampa creativa e del design, entrate a far parte dell’ecosistema Digitalic fin dalla sua nascita: Ci-

emmeci Lightmark, Getty Images, Arjowiggings Creative Papers, Luxo-ro, Pi-Emme. «Siamo tornati anche quest’anno convinti della formula – spiega Domenico Fusco, direttore vendite di Panda Security Italia –. Puntiamo sul cloud che è una gran-de opportunità ma anche una sfida molto complessa. Stiamo avendo grandi risultati soprattutto grazie a Panda Cloud System Management, che è una novità assoluta. Panda

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$872'(6.Il valore del software

Verso il canale ma, soprattutto, verso nuove competenze in ambito software sembra andare un vendor come Apc by Schneider Electrics. «Il trade – racconta Fabio Bruschi, direttore canale Europa di Apc by Schneider Electrics – è impegnatissimo a superare questo periodo non brillante. Si tratta di una lunga fase di complessità che sta fiaccando chi non ha le spalle coperte e sta favorendo l’aggregazione di più realtà sul territorio dando vita a nuove tipologie di partner con maggiori competenze. Che è poi la strada che stiamo seguendo noi, focalizzandoci moltissimo proprio sulla specializzazione di partner, in ambito data center, efficientamento energetico e, a breve, con un programma specifico sul software. Quest’ultimo in particolare è a nostro avviso una delle migliori leve sulle quali il canale deve puntare per aggiungere valore alla propria offerta. Avremo due livelli di specializzazione che cercheremo di differenziare e riconoscere, come sempre, con un supporto specifico fatto di registrazione delle opportunità di scoutistica».Di canale e di valore

il nostro storico focus sul mondo enterprise e dunque proprio sul canale. Stiamo aumentando il supporto e la qualità delle competenze dei nostri partner. Abbiamo una struttura di canale che lavora diversamente dalle altre: andiamo dai clienti finali insieme ai reseller a supporto dei progetti sia a livello tecnico-commerciale sia specialistico. Poi sui grandi clienti abbiamo degli account diretti ma che non vendono direttamente:

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Digitalic per Lenovo

ERA PC+

IL 2012 È L’ANNO DI LENOVO

che, con uno schema di incentivi ai rivenditori consente di guadagna-re rimborsi in base al numero del-le unità TopSeller vendute nel corso di un trimestre (fino ad un rimborso massimo di 4.500 euro) .La società ha anche raccolto le nuo-ve sfide tecnologiche che arrivano dall’IT: con l’acquisizione di un le-ader in ambito cloud come Sugar-Sync, ha messo subito a disposizio-ne dei propri clienti l’innovativo Le-novo Cloud Storage by SugarSync, il primo servizio cloud integrato nei nuovi PC e tablet Lenovo in grado di offrire capacità storage agli uten-ti sui nuovi laptop ThinkPad e Idea-Pad e tablet Android in tutto il mon-do. Ma anche lo storage di alto livel-lo, il cloud privato e ibrido entrano nel portafoglio Lenovo (per il mo-mento solo in Cina) grazie all’ac-cordo con EMC Corporation; que-sta nuova partnership permetterà a Lenovo di raggiungere una posizio-ne di rilievo nel mercato dei server e dello storage di rete.In un anno Lenovo ha così introdot-to numerose novità strategiche e di prodotto, che nel corso dei prossimi mesi troveranno pieno sviluppo in Italia sotto la guida di Mirko Poggi, nominato a luglio country manager della società. Un successo impor-tante è già arrivato: Lenovo nel ter-zo trimestre del 2012 ha raggiunto a livello mondiale una quota di mer-cato record del 15,6%, riducendo a solo 0,2 punti percentuali la distan-za dal leader di mercato.

nuova era non dobbiamo solo con-tinuare a ottenere successi in ambi-to commercial, ma dobbiamo anche espandere la nostra presenza con-sumer nel campo dei pc e di altri dispositivi tecnologici». La strategia si è dimostrata molto ef-ficace e ha garantito per 14 trime-stri un tasso di crescita più alto di quello del mercato. Questa strate-gia proiet ta Lenovo verso una po-sizione di leadership in un futuro in cui il computer continua a esse-re cruciale e si affianca agli altri di-spositivi in quella che Lenovo defi-nisce “PC+ era”.In EMEA (Europe Middle East and Africa) Lenovo è diventato per la prima volta il terzo produttore di PC con qualche mese di anticipo rispetto ai propri piani. I motivi di questo successo sono molteplici: la strategia, la struttura organizzati-va orientata all’execution, la scelta di manager di provata esperienza a guidare tutte le sotto aree geografi-che che compongono EMEA. In particolare, la sotto regione “South”, di cui fa parte l’Italia (oltre a: Francia, Spagna e Israele), è sta-ta affidata ad un altro manager ita-liano: Filippo Praticò, che vanta una consolidata e approfondita cono-scenza del mercato e del canale. So-prattutto nell’area South la crescita passa proprio dal canale indiretto, dal potenziamento del portafoglio e da un nuovo slancio verso i part-ner, con iniziative di grande impatto, come il Lenovo Loyalty Programme

Contatti LENOVOSegreen Business Park Via San Bovio, 3 Edificio 20090 San Felice - Segrate (MI) Tel +39 02 21080601 Fax +39 02 21080699

È stato un anno di grandi cambia-menti e successi per Lenovo. Il gi-gante tecnologico Cinese è il se-condo produttore di pc al mondo e ad aprile ha nominato Gianfran-co Lanci al vertice dell’azienda, con le cariche di senior vice president e president di Lenovo Emea. La gran-de esperienza di Lanci è stata mes-sa a frutto fin da subito da Lenovo nella sua strategia aziendale. «Siamo consapevoli che stiamo en-trando in una nuova era, dove il pc rimane comunque ancora impor-tante per la vita digitale di milioni di persone e delle imprese – ha sot-tolineato il manager – e al centro di un ecosistema costituito da tablet, smartphone e smart tv. In questa

Grandi cambiamenti e grandi successi per Lenovo, che oltre ad essere diventato uno dei 2 maggiori produttori di pc al mondo, ha stretto accordi significativi nell’ambito del cloud e dello storage

Gianfranco Lanci, senior vice president e presidente di Lenovo Emea

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SMAU REPORT

una volta identificata l’opportunità, individuano le aree dove il rivenditore è più forte e affidabile nel rapporto con l’utente finale. Un approccio che sviluppiamo anche attraverso il programma Connection con il quale abbiamo l’obiettivo di selezionare nel mercato delle opportunità che possono scalare sulla nostra customer base. Avendo una visibilità migliore del mercato cerchiamo inoltre di individuare soluzioni che possono agevolare il canale Fujitsu nell’entrare in mercati diversi. In questo senso va visto l’accordo con Black Box, fornitore di soluzioni di networking. Abbiamo infatti esteso al canale le nostre condizioni commerciali di acquisto di queste soluzioni. Stiamo inoltre finalizzando un accordo simile con una società che produce software specifico per la gestione delle aule didattiche».

La rivoluzione di IBMSmau 2012 è stato un evento chiave anche per un colosso come IBM che, per nulla appesantito dai suoi invidiabili 100 anni appena compiuti, si è presentato all’evento milanese proprio per rilanciare il suo focus

sui business partner ma, soprattutto, per varare una nuova politica di canale fatta di rapporti più selettivi e di maggiore supporto. «In questi ultimi mesi – ha spiegato Francesco Angeleri, vice president business partners & mid market IBM Italia – il messaggio che abbiamo ricevuto è quello di dare vita a una forte discontinuità nelle relazioni con i partner perché il mercato è profondamente cambiato. Nello specifico, questo vuol dire che puntiamo su rapporti ancora più stretti e selettivi con i nostri partner. Insieme a loro dobbiamo affrontare un mercato in cui il passato conta relativamente: ogni volta che una transazione viene conclusa è tutto da rifare e da ricostruire, come credibilità, efficacia, competenze… Concretamente abbiamo stabilito che un terzo della nostra forza vendita lavorerà con i nuovi reseller; il che non significa creare un canale alternativo, ma lavorare con i partner che si mettano in gioco su mercati e opportunità innovative. Essere selettivi vuol dire poi che, di conseguenza, saremo anche più attenti nello spendere i nostri fondi marketing, evitando distribuzioni “a

pioggia” e individuando e favorendo coloro che si impegnano a lavorare con noi, investendo anche in termini di competenze e tecnologie IBM. Il nostro canale è fatto da realtà ancora sostanzialmente tradizionali: var, rivenditori, system integrator. Oggi dobbiamo accompagnare tutti loro in un percorso evolutivo fatto di pay-per-use, cloud, nuovi paradigmi e nuove relazioni commerciali». Nuovi rapporti ma anche soluzioni molto concrete.

raccolti». Sulla stessa linea, un al-tro colosso del software come CA Technologies. «Siamo ritornati a Smau per portare al canale i nostri messaggi più forti in tema di disa-ster recovery e protezione delle informazioni, ma anche di gestione delle infrastrutture con le soluzio-ni Nimsoft, azienda specializzate in system monitoring», ha spiegato il channel sales director data manager di CA Technologies Italia. Di grande importanza anche la presenza di un distributore a valore come Magi-

rus, proprio nel momento in cui ne viene completata l’acquisizione da parte di Avnet, colosso multinazio-nale della distribuzione (vedi il QR code per i commenti in esclusiva di Andrea Massari, country manager di Magirus Italia). «Il successo di que-sta esperienza – ha poi commentato Valerio Rosano, sales & marketing manager di ZyXEL Italia – ci porta a riconsiderare il valore di questa ma-nifestazione. I contatti e i contenuti sono stati ben calibrati».Chiudono questo viaggio nel village

di Digitalic Wildix (eccellenza made in Italy del mondo del VoIP) e Aten, azienda specializzata nella proget-tazione e produzione di soluzioni di connettività e Kvm.Per Wildix è stato un ritorno con-vinto al Digitalic Village, dopo il suc-cesso dello scorso anno, mentre per Aten è stato un debutto strategico proprio per cercare nuovi partner e, in particolare, nuovi distributori di piccole dimensioni ma con gran-di competenze. «Nel 2012 il numero delle installazioni utenti supererà le

20.000 unità, rispetto alle 8.500 del 2009 – ha spiegato Ivan Michelazzi, pre-sales engineer, marketing mana-ger presso Wildix –. Siamo davvero molto contenti del riscontro che stiamo avendo sul canale». Dopo la positiva esperienza al Digitalic Villa-ge 2011, Achab – distributore a va-lore di software – ha invece deciso di rilanciare la sua presenza in fiera con uno spazio dedicato, uno stand di impatto che ha regalato grandi risul-tati a questa dinamica realtà (vedi il QR code a essa dedicato).

IBM infatti, attraverso il suo canale e la struttura di IBM Global Financing, mette a disposizione importanti strumenti finanziari.«Per aiutare le Pmi – spiega Lugi De Vizzi, director mid market Italy presso IBM – servono infrastrutture e credito. Da parte sua IBM sostiene economicamente progetti innovativi: è appena stato stanziato un fondo da un miliardo di dollari a livello mondiale, per finanziare progetti tramite il canale».

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Hardware, software e servizi a valore. Tutto in uno, tutto in un’unica innovativa soluzione, tutto a portata di canale. Symantec rilancia il suo focus

sul backup di nuova generazione con l’appliance Backup Exec 3600. Una soluzione studiata per le

Pmi che rappresenta una strategica opportunità di business per i reseller. Proprio il canale indiretto sarà incaricato di veicolare Backup Exec 3600 sul mercato

con la possibilità di sviluppare servizi e margini grazie anche al supporto di un distributore a valore come J.Soft, Business Unit di Computer Gross Italia

Digitalic per Symantec

OCCASIONI DI BUSINESS PER I PARTNER

SYMANTEC, IL BACKUP RILANCIA LE PMI E CHIAMA IL CANALE

Non è una questione di dimen-sioni o di risorse a disposizio-ne. La sfi da della gestione ef-fi cace e puntuale delle infor-mazioni tocca nel vivo impre-se e realtà di business a ogni latitudine e di ogni ordine di grandezza. Anzi, nel caso delle Pmi, riuscire a coniugare scar-se risorse economiche e uma-ne con l’urgente necessità di mettere a disposizione del bu-siness dati e informazioni criti-che nel migliore stato di salu-te possibile, rappresenta spes-so una montagna diffi cilissima da scalare… Una criticità, ma anche una grossa opportuni-tà di business e di marginalità per tutti gli operatori di cana-le che sapranno essere consu-lenti di fi ducia e facilitatori del business per queste delica-tissime realtà imprenditoriali. Una sfi da importante per i ri-venditori italiani che ora pe-rò possono contare su un nuo-vo e decisivo strumento di bu-siness in più. Symantec infat-ti ha lanciato anche nel no-stro Pae se l’appliance Backup Exec 3600. Una soluzione in-tegrata, hardware e softwa-re, che si propone di risolve-re in maniera semplice ed effi -cace tutti i problemi di gestio-ne e protezione degli ambienti server fi sici e virtuali. «Si tratta – spiega Vincenzo Costantino, var channel manager Italy di Symantec – di dispostivi idea-li per le Pmi proprio per la ca-pacità di coniugare il migliore hardware, l’intelligenza di un

CARATTERISTICHE PRINCIPALI DI BACKUP EXEC 3600

Next Generation Backup User Experience. Cambia il modo in cui sono gestiti i backup organizzandoli intorno a sistemi e informazioni. Le impostazioni dell’appliance Backup Exec 3600 sono state progettate e ottimizzate in modo che le imprese possano implementare le policy con la massima semplicità. Symantec V-Ray. Attraverso un backup singolo rende trasparente i backup fi sici e virtuali di ambienti VMware, Hyper-V e gli host fi sici su cui girano, cosicché gli utenti possano fare il ripristino di macchine virtuali, applicazioni, database, fi le, cartelle e anche oggetti granulari in pochi secondi. Free Disaster Recovery Built-In. Un ripristino integrato “bare metal” include tecnologie di conversione Backup-to-Virtual (B2V) e Physical-to-Virtual (P2V) per consentire agli utenti di

fare il ripristino di un sistema verso un ambiente virtuale VMware o Hyper-V. Tutti i clienti di Backup Exec che eseguono l’aggiornamento di Back Exec 2012 hanno accesso a questa funzione a costo zero, permettendo a quelle aziende che consideravano la disaster recovery fuori dalla propria portata di prevedere oggi un piano adeguato.Tape-Out Support. L’appliance Backup Exec 3600 è dotata di una scheda di espansione per il supporto di unità a nastro allo scopo di proteggere i dati in modo supplementare, a lungo termine o offsite.Data Deduplication. Gli utenti possono proteggere molti più dati e allo stesso tempo ridurre lo storage fi no al 90% e migliorare le prestazioni di backup grazie alla deduplica integrata. to-Virtual (P2V) per consentire agli utenti di integrata.

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ContattiCOMPUTER GROSS ITALIA SPAVia del Pino, 150053 Empoli (FI)Empoli tel. 0571 9977Milano tel. 02 21001www.jsoft.itwww.computergross.it

La nuova appliance rientra nell’iniziativa di Symantec “Better Backup for All” studiata e lanciata sul mercato a inizio anno proprio per promuovere quello che Gartner ha defi nito «The Broken State of Backup». Per il mercato delle appliance di backup, Idc stima infatti una crescita tripla rispetto all’intero settore storage. Dal lancio dell’iniziativa “Better Backup for All” in febbraio comunque più di 20.000 nuovi clienti hanno acquistato i software o le appliance Backup Exec e NetBackup. Negli ultimi 12 mesi Symantec ha riscontrato una crescita del 250% nel numero di nuovi clienti appliance e del 450% nel numero di unità spedite. Inoltre NetBackup, come linea di prodotti, ha raggiunto 1 miliardo di dollari in booking mark e NetBackup, insieme a Backup Exec con V-Ray, continuano a differenziare il backup di Symantec per VMware e Hyper-V, consolidando il primo posto di Symantec in termini di quota di mercato.

BACKUP MIGLIORE PER TUTTIsoftware come Backup Exec e i dischi per ospitare e proteg-gere i dati sensibili. L’applian-ce, basata sul concetto “One product any recovery”, è inol-tre in grado di rendere traspa-rente il backup fi sico e virtua-le di ambienti VMware, Hyper-V e degli host fi sici su cui gira-no, facendo in pochi secondi il ripristino di macchine virtua-li, applicazioni, database, fi le, cartelle e oggetti granulari. Al di là delle funzionalità, comun-que, stiamo cambiando il mer-cato con tecnologie pensate appositamente per combinare in un’unica soluzione softwa-re di backup, server, storage e deduplica. Ai clienti offria-mo una piattaforma all-in-one che centralizza il backup per ambienti fi sici e virtuali e mas-simizza le prestazioni con una deduplica end-to-end; il tutto su un dispositivo pre-confi gu-rato supportato da Symantec».

Una chiamata irrinunciabile per il canaleInnovazione, dunque, integra-zione e semplicità. Messag-gi chiave sui quali Symantec punta forte, messaggi che al-la miriade di piccole e picco-lissime imprese del nostro ter-ritorio dovranno arrivare ne-cessariamente e unicamente attraverso il supporto del ca-nale indiretto. Tutti i rivendito-ri Symantec Registered avran-no infatti accesso alla vendita della appliance Backup Exec 3600 attraverso i distributo-ri Symantec come J.Soft, Busi-ness Unit di Computer Gross. A quest’ultima in particolare, grazie alla sua capacità di pre-sidiare il territorio in maniera effi cace, il compito di suppor-tare i rivenditori nel fare di Ba-ckup Exec 3600 una concre-ta opportunità per sviluppare servizi, rapporti consulenziali con i clienti e marginalità im-portanti. L’ultima nata di casa Syman-

tec infatti permette ai riven-ditori di presentarsi dai clien-ti fi nali e di aggiornare e rive-dere tutte le loro infrastruttu-re di backup in maniera rapi-da e, per giunta, mettendo a loro disposizione tecnologie avanzate come la deduplica. Per gli operatori di canale che cercano poi nuove marginali-tà e nuove relazioni, è possibi-le utilizzare Backup Exec 3600 per sviluppare e fornire servi-zi di gestione innovativi come il backup nel cloud. «I riven-ditori – continua Costantino – possono scegliere di fornire l’appliance secondo modali-tà tradizionali, ma anche di ac-quistarla per gestire, in moda-lità service provider, il back up di più clienti contemporanea-mente, o ancora possono in-stallare l’appliance presso la sede delle aziende e poi offri-re i servizi di gestione del ba-ckup anche via cloud». Una soluzione fl essibile, dunque, semplice ma – soprattutto – uno strumento concretamen-te al servizio degli operatori di canale, mai come di questi tempi alla ricerca di supporto e di strade precise da seguire per fare dei nuovi paradigmi come il cloud e i servizi gestiti degli alleati sicuri per svilup-pare margini e business anche e soprattutto in mercati delica-ti e diffi cili da approcciare co-me quello delle Pmi.

ContattiSYMANTEC ITALIAVia Rivoltana, 220090 Segrate (MI)www.symantec.com/it

Collegati a questo pratico QR code e ascolta le caratteristiche tecniche più innovative, ma soprattutto le più interessanti opportunità di business per il canale dalla viva voce di Vincenzo Costantino, var channel manager Italy di Symantec

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DIGIREPORT

CANALE, CANALE E ANCORA CANALE. IL VALORE E’ ORMAI IL DNA STESSO DI DELL. NON A CASO A SMAU MILANO LA

SOCIETA’ ERA PRESENTE, PER LA PRIMA VOLTA, CON UN VILLAGE POPOLATO DA BEN SEI PARTNER. MA PER TOCCARE

CON MANO LA FORZA E GLI OBIETTIVI DI QUESTA DINAMICA AZIENDA, DIGITALIC SI E’ RECATA A MADRID IN OCCASIONE DELL’ATTESISSIMA PARTNERDIRECT

SOLUTIONS CONFERENCE EMEA. UN’EVENTO CHE HA MESSO IN MOSTRA

TUTTA LA FORZA DI GRAVITA’ CHE LA STRATEGIA COMMERCIALE

E TECNOLOGICA DI QUESTA MULTINAZIONALE E’ IN GRADO DI

ESERCITARE SUL MONDO DEI PARTNER

Luca Bastia

«Tutto inizia 5 anni fa, quando Dell decide un cambiamento radicale nella

sua politica commerciale aprendo alla vendita indiretta, tramite partner – esordisce Emmanuel Mouquet, vice president & general manager Dell PartnerDirect Emea, parlando alla stampa durante la PartnerDirect Solutions Conference di Dell, svoltasi a Madrid –. Nell’ultimo anno e mezzo la crescita è stata a due cifre. I rivenditori hanno investito molto e noi altrettanto su di loro».Tema centrale rimane la trasformazione della società in una solution company, grazie alle numerose acquisizioni di aziende e relative tecnologie negli ultimi anni e soprattutto recentemente. Sono iniziate nel 2007 con Equallogic e culminate in questi mesi con l’acquisizione di Quest Software; nel mezzo Perot System (servizi), Kace (system management), Exanet (storage), Compellent (storage), Force 10

(networking), Wyse (thin client), SonicWall (sicurezza) e molte altre ancora. Ciò ha portato a un accrescimento del portafoglio e a una capacità d’offerta completa. «E continueremo a investire in tal senso nei prossimi anni», conferma Mouquet.

Il rapporto con i partnerIl programma PartnerDirect conta ormai più di 62.000 partecipanti, mentre sono oltre 900 quelli di livello Premier o Preferred. I deal registrati sono cresciuti del 38%, con un dato aggiornato al secondo trimestre di quest’anno. Dell ha anche presentato una serie di iniziative e campagne innovative a supporto del suo canale, tra le quali: nuovi programmi di formazione e certifi cazione – a sostegno, tra l’altro, di opportunità chiave per la crescita, come cloud e virtualizzazione del desktop –, laboratori dedicati alla formazione dei partner sulle soluzioni storage, strumenti online rinnovati e potenti per aiutare i reseller

ad accelerare il processo di vendita. In occasione dell’evento Dell ha lanciato l’Automated Price List, nuova applicazione dedicata ai partner che consente al canale di razionalizzare i propri processi di vendita raccogliendo informazioni commerciali su server, networking, storage e servizi per i clienti di tutta la regione Emea. «Il canale gioca un ruolo fondamentale nel percorso di trasformazione di Dell. Nel corso degli ultimi 12 mesi abbiamo continuato a migliorare il programma PartnerDirect per rispondere meglio alle necessità dei dealer, ma abbiamo anche offerto loro numerose e signifi cative opportunità grazie alle acquisizioni con cui abbiamo esteso la nostra offerta di soluzioni», ha confermato Andreas Schuetze, marketing director, Emea channel marketing & programs di Dell.

Le voci italianeNell’occasione abbiamo scambiato alcune parole con due dei partner italiani

6 partner presenti (Disc, General Computer Italia Spa, Sidi Tecnomatica, Project Milano, Datamatic e Sidin) e un clamoroso successo di pubblico. In contemporanea con l’atteso evento di Madrid, Dell è stata tra i principali protagonisti delle a! ollate giornate di Smau Milano. Collegatevi a questo QR code per vedere il reportage esclusivo dal Dell Village

«T

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presenti all’evento e con Adolfo Dell’Erba, channel director Southern Europe di Dell. «Nel 2008 quando ci hanno proposto di iniziare questa avventura – racconta Roberto Petruzzi di Disc, system integrator e software house specializzata nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni informatiche – abbiamo avuto un attimo di titubanza perché ci eravamo scontrati in un paio di progetti con Dell, per cui volevamo capire come poteva funzionare la partnership. Ma una volta stabilite le regole del gioco, il successo è stato assicurato e oggi facciamo l’intero fatturato con loro. Il vantaggio di operare con Dell consiste nel rapporto diretto con il vendor senza dover passare attraverso tutta la scala gerarchica, risolvendo immediatamente qualsiasi problematica e ottenendo facilmente supporto prevendita e marketing. Oggi forniamo anche servizi cloud tramite i nostri data center realizzati con tecnologia Dell; siamo anche molto attivi in ambito sicurezza da quando hanno acquisito SonicWall, così come vendiamo Wyse per la virtualizzazione del desktop.

Lo commercializzavamo anche prima che diventasse Dell, lo stesso per Quest Software, per cui “giochiamo in casa”». «La collaborazione con Dell – spiega invece Piero Antonio Fretto, amministratore delegato di Project Milano, società che opera principalmente sul networking, lo storage e Kace – è iniziata un paio di anni fa perché avevamo la necessità di rinnovare l’approccio al mercato. Abbiamo trovato un’azienda che ha dato valore ai canoni essenziali della relazione, come la semplicità, una catena decisionale molto corta, la possibilità di arrivare alla fonte velocemente per avere risposte determinanti per approcciare i clienti e, soprattutto, un’offerta vasta e completa di hardware e soluzioni. Fondamentale anche la capacità di Dell di sviluppare sinergie tra i partner: è finito il tempo delle guerre intestine, il loro ruolo è creare competenze e stimolare una rete di imprese».A Dell’Erba poi il compito di fare un quadro dell’indiretta riferito al secondo trimestre. «Siamo riusciti a crescere in maniera interessante,

in Italia in particolare la percentuale di fatturato realizzata con il canale è del 41% (mentre nel resto dell’Europa è circa un terzo) e il 46% di questo 41% è fatto attraverso la distribuzione». Poi a Dell’Erba abbiamo chiesto di puntualizzarci alcuni argomenti scaturiti durante l’evento. In primo luogo l’apertura di data center per servizi cloud in Inghilterra, cui seguiranno attivazioni in Francia e Germania. E in Italia? «I nostri data center sono nei Paesi dove siamo più presenti da un punto di vista strutturale – risponde il manager –. In Italia abbiamo presales, sales e tutto ciò che serve per supportare i partner dal punto di vista delle trattative: stiamo iniziando a diffondere il cloud tra i rivenditori che possono vendere servizi basandoci sulle strutture europee».Qual è invece il rapporto con il canale delle società acquisite? «La gran parte delle aziende che abbiamo acquistato si basano sulla vendita indiretta. Ci sono pertanto nuovi partner e cultura di canale». Il contesto economico attuale rende ancora più difficoltoso sostenere investimenti per la formazione sui nuovi

prodotti. Per ovviare a questo problema, favorite dei “consorzi” di aziende con diverse specializzazioni? «Aggregare diverse società con peculiarità differenti è uno dei ruoli del vendor; molti partner lo stanno facendo già da soli. Nel corso di un evento come quello di Madrid i nostri dealer si conoscono e nascono sempre occasioni di collaborazione».Infine due parole sulla strategia delle acquisizioni di Dell. «La strategia di acquisizioni della nostra azienda proseguirà; quest’anno ne abbiamo annunciate 6 tra le quali Dell Financial Services che in Italia sarà operativa dal 2013 e porterà un vantaggio perché potrà utilizzare appieno tutta la liquidità della compagnia per poter sostenere le necessità dei nostri business partner». E in che direzione proseguirà? «Noi abbiamo creato una divisione software a gennaio di quest’anno, per cui la strategia è chiara: soluzioni, security e software. A noi il compito di integrare le reti di vendita diretta e indiretta e diffondere le nuove soluzioni su tutto il canale Dell esistente», conclude Dell’Erba.

Adolfo Dell’Erba, channel director Southern Europe Dell

Emmanuel Mouquet, vice president & general manager Dell PartnerDirect Emea

Piero Antonio Fretto, amministratore delegato di Project Milano

Roberto Petruzzi, sales manager di Disc

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Soluzioni IT di valore ovunque. È uffi cialmente partito il viaggio dell’innovativo V-Truck, un vero e proprio demo center viaggiante, espressamente progettato e costruito

per permettere ai reseller di testare le tecnologie data center IBM più innovative e di farle toccare con mano ai propri clienti. Una novità fondamentale per l’ambizioso

precorso di crescita tracciato, esattamente 21 mesi fa, dal management di Esprinet al momento di annunciare

la nascita di V-Valley

Digitalic per V-Valley

UN TIR CON A BORDO IL MEGLIO DELLA TECNOLOGIA IT

V-VALLEY E IBM, IL VALORE HA QUATTRO RUOTE E TANTE STRADE DA PERCORRERE

Altro che parole, progetti su carta e teoria. Mai come di que-sti tempi il valore e, soprattutto i margini, possono e devono ave-re le concretissime sembianze di soluzioni, prodotti, opportu-nità sul territorio, anzi, su strada.Non è facile, non è detto che sia per tutti; è detto però che le real tà più importanti della fi lie-ra IT ci debbano provare. Così V-Valley, distributore a valore nato in seno al Gruppo Espri-net esattamente 21 mesi fa, e IBM hanno deciso di rompere gli indugi mettendo su strada V-Truck. Un vero e proprio de-mo center viaggiante, espres-

Collegati a questi pratici QR code,

sali a bordo di V-Truck e tocca con mano la nuova era del valore

fi rmato V-Valley e IBM

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samente progettato e costrui-to per permettere ai reseller di testare le tecnologie data center IBM più innovative e di farle toccare con mano ai pro-pri clienti. Dai Blade ai nuovis-simi PureSystems e PureFlex: il meglio insomma dell’offer-ta tecnologica integrata tutto a portata di mano in un inno-vativo truck. Una nuova e deci-sa accelerazione nei rapporti tra il distributore e la multina-zionale IT che, “solo” lo scorso 20 dicembre 2011 annuncia-vano l’allargamento del loro accordo anche alle soluzioni IBM PowerSystem, IBM Stora-ge High-End e ai servizi corre-lati alle due linee di prodotto.Un’iniziativa che rappresen-ta anche il segno concre-to di un cambio di passo nel-la strategia di approccio al mercato da parte di V-Valley.Il distributore, dopo un rapido e profondo cammino di evolu-zione, ha infatti deciso di pas-sare da un supporto del ca-nale in fase di vendita a una più ampia strategia di relazio-ne, che parte dal contatto di-retto sul territorio e dalla ge-nerazione della domanda. A confermare la solennità del momento e la forza del mes-saggio, in occasione del varo del V-Truck presso la sede di IBM alle porte di Milano, erano presenti i massimi vertici del-le due società: da Alessandro Cattani, amministratore dele-gato del Gruppo Esprinet, a Luca Casini, direttore commer-ciale di V-Valley, fi no a France-sco Angeleri, vice president business partners & mid mar-ket IBM Italia, Enrico Cereda, vice president systems & tech-nology group IBM Italia e al-lo stesso Nicola Ciniero, pre-sidente e amministratore dele-gato IBM Italia. Indubbiamen-te anche per IBM l’avvio di un

Contatti[Recupera solo contatti e logo V-Valley]

simile progetto rappresenta la conferma di una ricerca con-creta di una discontinuità nei rapporti con il canale, che si devono fare più selettivi e im-prontati a una collaborazione sempre più stretta. Azione e discontinuità sul canale«Alla luce del mercato nel qua-le ci troviamo a operare e delle dinamiche in atto – ha esordi-to Alessandro Cattani –, il ruo-lo del distributore oggi può e deve necessariamente essere dinamico, d’azione. Siamo nel mezzo di una vera rivoluzione. Il mercato impone dei cambia-menti che non è detto siano al-la portata di tutti e non è detto lascino spazio per tutti gli ope-ratori attualmente sul campo. Da parte nostra ci siamo mos-si con grande decisione cer-cando di capire come affron-tare il cambiamento e trasfor-mare le minacce in opportuni-tà. Un primo evidente segno di questa ricerca è stata la neces-saria riscoperta della centrali-tà del data center con tutte le tecnologie integrate e innova-tive che oggi implica. Per que-sto, esattamente 21 mesi fa, ab-biamo dato vita a V-Valley. Non l’ennesima divisione all’inter-no del nostro gruppo, ma una vera e propria società intera-mente dedicata al mondo del-le soluzioni complesse e del valore. Oggi cambiamo pas-so nuovamente passando dal classico supporto post-vendita a una relazione più estesa con i reseller. V-Truck è il primo evi-dente segnale della nostra in-tenzione di essere al loro fi an-co anche prima della vendita, nel contatto diretto con e sul territorio e nello stimolo della domanda».Un cambio di passo deciso che, come detto, trova perfet-

Nicola Ciniero, presidente e amministratore delegato IBM Italia

Alessandro Cattani, amministratore delegato del Gruppo Esprinet

Luca Casini, direttore commerciale di V-Valley

Francesco Angeleri, vice president business partners & mid market IBM Italia

ta assonanza con le dinamiche che stanno animando la stra-tegia di canale di un colosso come IBM nell’ultimo perio-do. «Soprattutto in questi ultimi mesi – ha spiegato Francesco Angeleri, vice president bu-siness partners & mid market IBM Italia – il messaggio che abbiamo ricevuto è proprio quello di dare vita a una for-te discontinuità nelle relazio-ni con i partner perché il mer-cato è profondamente cambia-

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non significa creare un canale alternativo, ma lavorare con i partner che si mettano in gio-co su mercati e opportunità in-novative. Essere selettivi vuol dire poi che, di conseguenza, saremo anche più attenti nello spendere i nostri fondi marke-ting, evitando distribuzioni “a pioggia” e individuando e fa-vorendo coloro che si impe-gnano a lavorare con noi, in-vestendo anche in termini di competenze e tecnologie IBM. Una IBM che, attraverso distri-butori come V-Valley e iniziati-ve come V-Truck, sarà più vi-cina ai reseller stessi con sup-

porto e piani dedicati». Sod-disfatto e sulla stessa linea d’onda anche Nicola Ciniero, presidente e amministratore delegato IBM Italia, che non è voluto mancare all’evento. «Si tratta di un annuncio e soprat-tutto di una partnership molto importante, che viene raffor-zata in una fase cruciale per tutti noi – ha spiegato il nume-ro uno di IBM Italia –. Le cate-gorie e gli strumenti che usa-vamo fino a ieri per misura-re, capire e analizzare il mer-cato cambiano e continuano a cambiare a ritmi vertigino-si. IBM, con i suoi 100 anni ap-pena compiuti, è una presenza storica sul mercato, una storia che è lì a testimoniare la sua grandissima capacità di leg-gere i mutamenti più impor-tanti e metterli al servizio del suo modello di business, dei suoi partner e dei suoi clienti».

V-Valley 2.0, si parteV-Truck rappresenta dunque il più naturale degli sbocchi in un rapporto, quello tra IBM e V-Valley, che nella fase più deli-cata per il mercato IT sta tro-vando un’assonanza decisi-va. Una volta messo su strada, il poderoso tir sarà ovviamen-te “guidato” dal collaudato te-am del distributore a valore, capitanato da Luca Casini, di-rettore commerciale di V-Val-ley. «V-Valley è nata il 25 gen-naio 2011, con una dote fat-ta di dieci top vendor e cento top business partner. La pro-messa è stata quella di offrire al canale top di gamma, com-petenze, specializzazione e flessibilità. Abbiamo brucia-to le tappe in questo senso e raggiunto importanti obiettivi: da novembre 2011 siamo, per esempio, distributori dell’in-tera gamma hardware di IBM come System x, Storage Hi-

to. Con iniziative come V-Val-ley e AssoCloud, soprattutto, Esprinet è stata precursore di questo cambiamento. Da parte nostra discontinuità vuol dire che puntiamo su rapporti an-cora più stretti e selettivi con i nostri partner. Insieme a loro dobbiamo affrontare un mer-cato in cui il passato conta re-lativamente: ogni volta che una vendita viene conclusa è tutto da rifare, è tutto da ricostrui-re, come credibilità, efficacia, competenze… Concretamente abbiamo stabilito che un terzo della nostra forza vendita lavo-rerà con i nuovi partner; il che

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IL CUORE DI V-TRUCK È PURESYSTEMS, TUTTA IBM IN UNA SCATOLA

ContattiV-VALLEYVia G. Saragat, 420834 Nova Milanese (MB)Tel. +39 02 40.496.1Fax +39 02 [email protected]

fornite in un’unica macchina, un totem IBM che ha tutto. Un’idea, una soluzione lanciata sul mercato circa 6 mesi fa, che sta conoscendo continui e profondi sviluppi, ampliamenti. «Stiamo rilasciando ogni due-tre mesi nuove funzionalità – ha dichiarato Enrico Cereda, vice president systems & technology group di IBM –. Dopo PureFlex e PureApplication oggi il portfolio si arricchisce infatti con PureData, la proposta specifi camente indirizzata agli analytics, agli operational analytics e alle applicazioni transazionali. In generale PureSystems è l’ambiente ideale per gestire i sistemi cloud ed Esprinet lo ha scelto per il V-Truck. Siamo molto orgogliosi poiché per noi PureSystems rappresenta un passaggio epocale: per la prima volta l’hardware, il software e i servizi cloud vengo veicolati attraverso una piattaforma unica e totalmente aperta. Fino a oggi le infrastrutture informatiche erano o general purpose, appliance oppure servizi cloud. PureSystems offre

le caratteristiche migliori di ciascuna infrastruttura all’interno di un’unica soluzione».PureSystems risponde in particolare alle esigenze di sviluppo e implementazione del software abbattendo il tempo che intercorre tra l’idea e la messa in funzione delle nuove applicazioni aziendali. Questo perché viene già fornito con il software necessario (come il middleware) e perché il sistema può vantare dei pattern applicativi sviluppati da IBM che raccolgono in un fi le di confi gurazione le “best practice” mondiali per l’implementazione del software da installare. In pratica, sfruttando la propria conoscenza delle esperienze di migliaia di clienti in tutto il mondo, IBM ha tracciato delle linee che permettono di implementare il software in maniera rapida, semplice, ma senza rinunciare all’accuratezza.«Un aspetto fondamentale di PureSystems è il fatto che ci troviamo di fronte a un sistema completamente aperto – ha

sottolineato Cereda – che non imprigiona i clienti in scelte predefi nite: tutto può essere liberamente scelto, anche il virtualizzatore utilizzato. L’apertura è totale anche a livello hardware: PureSystems può integrare Blade con processore Intel con Blade a tecnologia Power7».Questa fl essibilità ne fa una soluzione molto adatta al consolidamento dei server. Il motto con cui viene proposto in questa funzionalità è “Consolidation without migration”. Potendo integrare tecnologie server differenti, PureSystems non obbliga, in caso di consolidamento, a riscrivere le applicazioni per una nuova piattaforma.

Enrico Cereda, vice president systems & technology group IBM Italia

Due anni di lavoro e due miliardi di dollari investiti, il più potente cuore pulsante di V-Truck è senza dubbio PureSystems, una delle stelle più brillanti e strategiche nel fi rmamento 2012 di Big Blue. Nel dettaglio si tratta di un sistema esperto, ovvero una piattaforma in cui l’hardware, il software, la virtualizzazione, il management, il networking, lo storage e le migliori pratiche di business vengono

gh-End e IBM power e da apri-le 2012 V-Valley distribuisce la piattaforma integrata IBM Pu-reFlex. Dal 25 ottobre 2012 pe-rò nasce la fase due di V-Val-ley: siamo al fi anco dei part-ner non solo in fase di vendita e post-vendita, ma anche nella generazione del business, ov-viamente sempre con un gra-dissimo rispetto per i ruoli in campo. V-Truck è un progetto straordinario che ci permette di portare il valore ovunque e

quindi di superare ogni osta-colo anche spaziale. A bordo abbiamo il meglio dell’offer-ta IBM, dai Blade fi no a Pure-Flex. In particolare, i rivendito-ri potranno testare la tecnolo-gia IBM di ultima generazione, formare i tecnici sulle soluzio-ni IBM, illustrare come la tec-nologia IBM possa supportare la crescita del business e i ri-venditori potranno mostrare ai loro clienti le applicazioni sul-le piattaforme IBM».

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ATTUALITA’

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Circa due anni di beta test, 550.000 download dal 4 settembre – momento in cui è stato reso disponibile – e ben 250 aziende (solo in

Italia), che lo stanno testando: parliamo di Windows Server 2012, il gioiello di Microsoft al servizio delle realtà business. Tutto all’insegna di un unico messaggio: passare al mondo cloud è una necessità e, soprattutto, per quanto richieda una struttura architettonica importante in ogni azienda, resta una migrazione fondamentale. Due le caratteristiche principali che sanciscono l’effi cienza della nuova soluzione. La prima è che si tratta di un sistema in grado di realizzare pienamente il concetto di cloud ibrido e quindi che può vivere negli ambienti applicativi che prevedono sia l’uso di servizi nella nuvola (public cloud) gestiti da provider esterni, sia la possibilità di utilizzare ambienti puramente di private cloud realizzato all’interno dell’infrastruttura IT dell’azienda.La seconda è che Windows Server 2012 è ben più di un sistema operativo. È una vera e propria struttura IT in grado di integrare tecnologie solitamente tra loro autonome e indipendenti come lo storage, la virtualizzazione e il networking: un aspetto davvero strategico.«Occorre mettere il “turbo” al cloud, – afferma Silvia Candiani, direttore marketing & operations di Microsoft – accelerarne l’adozione e, per farlo, la strada scelta da Microsoft è il cloud ibrido. L’esplosione di device di ogni forma e dimensione e, conseguentemente, di dati critici da gestire, porta inevitabilmente alla necessità di una

CLe nuvole non sono mai state così vicine e strategicamente al centro del business. Microsoft punta dritto sul cloud ibrido, autentica stella polare del nuovo e attesissimo Windows Server 2012

Daniela Schicchi

piattaforma per applicazioni globali con un sistema operativo cloud unico in grado di trasformare il data center, abilitare le applicazioni moderne, effettuare analisi su qualunque dato e realizzare l’IT focalizzato sull’utente». «Ci sono numerosi elementi – riprende Luca Venturelli, direttore server & cloud di Microsoft – che rendono unico questo sistema operativo: sviluppo fl essibile, manutenzione e gestione unifi cate, identità e sicurezza comune, virtualizzazione integrata, piattaforma dati complessa. Grazie a questa soluzione è possibile spostare con la massima semplicità macchine virtuali dall’interno all’esterno dell’azienda, indifferentemente che si tratti di macchine virtuali Microsoft o di altri sistemi operativi. L’Active Directory potrà migrare su Azure. Microsoft Windows Server 2012 è la soluzione che concretizza l’hybrid cloud».

ibrido, autentica stella polare del nuovo e attesissimo Windows Server 2012

Daniela Schicchi

Silvia Candiani, direttore marketing

& operations di Microsoft

Luca Venturelli, direttore server & cloud di Microsoft

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ATTUALITA’

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Debutto europeo sicuramente d’impatto per Pat Gelsinger, alla sua prima uscita in veste di Ceo di VMware durante VMworld 2012, svoltosi nel capoluogo

catalano nelle scorse settimane. All’edizione europea della user conference organizzata dal colosso della virtualizzazione hanno preso parte quasi 8.000 persone, un numero ben superiore ai circa 7.000 previsti, che ne hanno decretato il successo e confermato la natura di evento più grande in Europa dedicato a virtualizzazione e cloud. Le attese dei partecipanti non sono andate deluse, anche se dal punto di vista dei prodotti vi sono state pochissime novità in aggiunta agli annunci di fi ne estate, dove ha fatto da padrone la vCloud Suite. Ben più sostanziose le novità per i partner, che si confermano ancora una volta una pedina chiave nelle strategie di mercato di VMware, che punta ora a trasformare i data center in maniera completa. «Se oggi il 60% dei server è virtuale, presto lo sarà oltre il 90% – ha ribadito Gelsinger a Barcellona –, mentre il provisioning delle macchine e delle risorse virtuali passerà dagli attuali giorni oppure ore a minuti o secondi, quando solo quattro anni fa si parlava ancora di

D

Focus sul canalePiù sostanziose le novità per i partner, dai quali passa oltre il 90% del business di VMware nell’area Emea, e che non hanno mancato l’appuntamento di Barcellona: la società se ne attendeva circa 1.500, ma ne sono arrivati più di 2.000. Numerosi gli annunci a loro dedicati. A cominciare dal nuovo programma Advantage Plus (o advantage+, nella grafi a di casa VMware), che accelera sul business delle Pmi e dei nuovi clienti, abbassando a partire dal 22 ottobre 2012 la soglia dei deal registrati, che passano da 10.000 a 6.000 dollari. «Una riduzione del 40% che allargherà notevolmente le opportunità per i nostri partner e che si aggiunge ad altre iniziative come il nuovo Enterprise Purchase Program, il telemarketing gratuito fi no a 200 contatti e le campagne già pronte, localizzate in un minimo di sei lingue diverse e sulle quali basta solo mettere il logo del partner», ha sottolineato in una conversazione con Digitalic Benjamin Caller, senior director partner and Smb marketing Emea di VMware. Insomma, la mossa è chiara: VMware ha tutta l’intenzione di allargare la propria base clienti con l’aiuto del canale, visto e considerato che l’80% delle piccole e medie imprese non ha ancora proceduto alla virtualizzazione. «Vogliamo consentire anche alle aziende di minori dimensioni di godere di tutti i benefi ci derivanti dall’agilità tipica del cloud», ha concluso Caller.

settimane». Per arrivarci, occorrono i nuovi software “defi ned data center”, nei quali l’intera infrastruttura IT è virtualizzata e concorre a gestire tutte le applicazioni, compresi anche lo storage e la rete. Per questo, a Barcellona, VMware ha introdotto nella vCloud Suite la nuova soluzione VMware vCloud Automation Center 5.1 e ha aggiornato VMware IT Business Management Suite, con l’obiettivo di semplifi care e automatizzare ulteriormente la gestione, rendendo allo stesso tempo possibile all’IT gestire i servizi forniti attraverso cloud multipli ed eterogenei.

tutti i benefi ci derivanti dall’agilità tipica del cloud», ha concluso Caller.una pedina chiave nelle strategie di mercato

di VMware, che punta ora a trasformare i data center in maniera completa. «Se oggi il 60% dei server è virtuale, presto lo sarà oltre il 90% – ha ribadito Gelsinger a Barcellona –, mentre il provisioning delle macchine e delle risorse virtuali passerà dagli attuali giorni oppure ore a minuti o secondi, quando solo quattro anni fa si parlava ancora di

cloud», ha concluso Caller.multipli ed eterogenei. cloud», ha concluso Caller.

Il Ceo di VMware Pat Gelsinger accelera sulla virtualizzazione in ottica cloud durante il VMworld 2012 di Barcellona, che ha visto la presenza di 8.000 persone tra cui 2.000 partner. Si abbassa la soglia dei deal registrati e aumentano le opportunità in ambito Pmi

Edoardo Bellocchi

Pat Gelsinger, alla sua prima uscita nella nuova veste di Ceo di VMware; a destra, Benjamin Caller, senior director partner and Smb marketing Emea di VMware

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Ci troviamo di fron-te a un passaggio epocale, poiché il cloud diventa un’esi-

genza primaria che si interseca con i Big Data. L’EMC Forum ha fatto il punto sulla trasformazio-ne in atto nel mondo della tec-nologia. «I Big Data – ha spiega-to Marco Fanizzi, country ma-nager di EMC Italia – vengono generati in ogni momento da

Astenersi perditem-po. Il valore e i pro-getti complessi chia-mano in causa com-

petenze e focalizzazioni concre-te da parte di tutti i componenti della filiera. Trend Micro ha da tempo fatto proprio del va-lore una delle stelle più brillan-ti nel suo firmamento. Tomma-so Bucci, nuovo responsabile del canale a valore di Trend Mi-cro, fa il punto della situazione. «Il mio arrivo – spiega Bucci – si inserisce in un cammino di ri-lancio della strategia di canale che Trend Micro ha imboccato da tempo. Abbiamo creato due organizzazioni, una per la par-te small and medium business e una, di cui sono io il referente,

C

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Tramite questo QR code, il reportage

realizzato presso la nuovissima sede

di Trend Micro alle porte di Milano

L’enorme quantità di dati oggi disponibili e l’esigenza di conservarli in totale sicurezza sono le molle che spingono quasi il 50% delle imprese italiane a rivedere la propria struttura informatica in una nuova dimensione: quella del cloud Francesco Marino

un’infinità di applicazioni: dai social media alla vi-deosorveglianza, dal rendering video alle smart grid, dalle immagini mediche alle ricerche scien-tifiche». In soli dieci anni i dati sono aumentati di 365 volte: nel 2000 si generavano 2 exa byte in un anno, nel 2011 sono stati prodotti 2 exa byte al giorno per 365 giorni. In questa realtà diventa fondamentale riuscire a governare il cambiamen-to, analizzare questa enorme quantità di informa-zioni, archiviarle e poterle recuperare in ogni mo-mento. I temi affrontati hanno suscitato grande interesse tra gli 800 partecipanti all’EMC Forum. Il cloud si incontra con i Big Data e rappresenta la direzione in cui anche le aziende italiane stanno andando. «Il 49% dei partecipanti – sottolinea Fa-nizzi – ha come priorità il cloud, mentre il 46% in-tende mantenere le tecnologie esistenti in azien-da. E non sono percorsi contrastanti perché il cloud è composto da tre “nuvole”: privato, pubbli-co e ibrido. Proprio il cloud ibrido risponde anche all’esigenza evolutiva della tecnologia, preservan-do le infrastrutture preesistenti». L’evento è sta-to presentato da Enrico Bertolino che, grazie alla sua esperienza di consulente, ha saputo raccon-tare le particolarità delle aziende made in Italy, che sono state al centro di tutta la giornata con la loro creatività e le loro esigenze di innovazione.

ATTUALITA’

cerca anche di rivenditori non solo specializzati in sicurezza. Puntiamo infatti a reseller fo-calizzati sulla virtualizzazione o sull’asset management. La se-curity ormai è un mercato am-pio, complesso… Si tratta di

Continua il cammino del vendor di sicurezza in direzione valore e progetti complessi. A tu per tu con Tommaso Bucci, enterprise and value channel manager di Trend Micro. In arrivo anche una struttura per i provider di servizi di sicurezza gestita

focalizzata sui partner con com-petenze e voglia di affrontare il mercato enterprise. A loro di-sposizione c’è un team compo-sto da persone con skill profes-sionali elevati». L’obiettivo è quello di conferma-re il già alto livello di clienti fe-deli alle soluzioni Trend Micro, ma anche di andare a sviluppa-re nuovo business con nuove ti-pologie di partner. «Per questo – spiega Bucci – siamo alla ri-

una fase di dinamismo fatta di selezione naturale, ma anche di nuovi ingressi». Una ricerca di nuovi partner che si spinge fi-no ai provider di servizi di sicu-rezza gestita. «Abbiamo già al-cuni partner di questo tipo. A livello mondiale è allo studio la creazione di un’organizzazione che segua il mercato dei servi-ce provider».

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ATTUALITA’

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Non si è fatto pregare Steve Brazier, president e Ceo di

Canalys, nell’analizzare lo stato del mercato IT e della distribuzione durante la tre giorni di Barcellona ad inizio ottobre. Ospitata nel capoluogo catalano per il quinto anno consecutivo, la manifestazione Canalys Channel Forum Emea 2012 si è aperta con il keynote di Brazier, in cui è stato evidenziato come nell’area Emea, nonostante il settore IT abbia messo a segno la peggiore performance in tre anni, solo i rivenditori sono andati meglio delle aspettative nella prima metà del 2012. Se i dealer hanno riportato tassi di crescita vicini al 10%, cogliendo i vantaggi della sempre più

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Cloud, sicurezza, mobility e App: le opportunità di crescita per il canale non mancano. All’evento annuale organizzato a Barcellona dalla società di analisi Canalys, una serie di ricette per uscire dalla crisi. I punti di vista sul mercato italiano di Hp e Ibm

Edoardo Bellocchi

Collegati a questo QR code e ascolta dalla viva voce di

Steve Brazier, president e Ceo di Canalys, i più interessanti

consigli per a!rontare l’evoluzione del canale IT

che il consiglio da dare agli operatori di canale è quello di reclutare gli sviluppatori». E proprio in tema di applicazioni, i numeri portati da Canalys a Barcellona indicano che si tratta di un mercato che nel solo 2012 arriverà a valere 18 miliardi di dollari, rendendole la «maggiore opportunità singola di crescita per il canale nel corso dei prossimi mesi».Tra le altre opportunità, resistono le aree della sicurezza, della mobility e del cloud computing: non a caso, il tema dell’edizione 2012 dell’evento era “Smarter mobile enterprise”, anche a sottolineare la convergenza tra mobilità, wireless, business analytics, cloud e sicurezza.

Il punto di vista dei big in ItaliaCome sempre, poi, all’evento erano presenti numerosi protagonisti del mercato IT, dai principali distributori ad alcuni dei più importanti vendor. Marco Lanfranchi, director PPS Italy channel sales di Hp, ha spiegato

come la recente unificazione del printing e dei pc in casa Hp potrà portare a una semplificazione per il canale, con «un’ottimizzazione generale dei rapporti, grazie a una nostra maggiore capacità di seguire i dealer tramite un’interfaccia unica: ci saranno più persone che dedicheranno più tempo al canale, che non potrà non giovarne». La nuova organizzazione, che entra a pieno regime con l’inizio dell’anno fiscale 2013, cioè a partire dal 1° novembre 2012, sarà guidata nel nostro Paese da Tino Canegrati, che avrà al suo arco alcune nuove frecce, come le novità di prodotto che si prevedono a breve: si parla soprattutto di tablet, di un ibrido tra smartphone e tablet, e di un tablet ultraslim.Puntano invece sul cloud e sulle tecnologie connesse i nuovi programmi per il canale di Ibm. Francesco Angeleri, da luglio 2012 a capo della Business Partner Organization di Big Blue per l’Italia, spiega come l’idea sia quella di dare sempre più la possibilità ai partner di sviluppare soluzioni e servizi in ambito Ibm SmartCloud e PureSystems. «La nostra vasta offerta di tecnologie consente ai rivenditori di costruire value proposition distintive, per esempio erogando un ampio portafoglio di servizi applicativi in modalità SaaS». Ed è anche per questo che, nelle parole di Angeleri, «punteremo sempre più su un canale a valore aggiunto anche in Italia: non ci interessa il semplice accesso al mercato, cerchiamo competenza».

marcata preponderanza di software e servizi nel business IT, i distributori sono quelli che hanno sofferto di più, rimanendo su un livello di crescita zero. Va detto che il settore informatico nel suo complesso, sempre nell’area Emea e sempre nel primo semestre 2012, è cresciuto del 6%, ma la metà di questo incremento è tutto appannaggio di Apple. Quali allora le ricette per uscire dall’impasse? «Nel decennio appena trascorso, il focus maggiore è stato sui servizi guidati dalle persone, come i call center – ha sottolineato Brazier –. Tuttavia oggi le applicazioni stanno sostituendo le persone nel fornire agli utenti finali una soluzione fatta in casa per tutte le esigenze, dalla prenotazione di un taxi alla sicurezza IT, ed è per questo

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Oltre la protezione classica di reti, computer, dispositivi di ogni forma e dimensione. Oltre e a supporto di una sicurezza sempre meno legata alla logica del singolo prodotto che risolve il singolo problema. F-Secure cambia passo e si muove in direzione di una strategia proattiva che offre a clienti fi nali e soprattutto al canale indiretto nuovi e decisivi strumenti tecnologici e di business. Nasce così Software Updater, un tool proattivo di gestione delle patch che garantisce che i sistemi operativi, i plug-in dei browser e le applicazioni di terze parti utilizzati in azienda siano sempre aggiornati.

Digitalic per F-Secure

NUOVI STRUMENTI PER IL CANALE

LA MIGLIOR DIFESAÈ L’AGGIORNAMENTO

VIAGGIO AL CENTRO DELLA SECURITYCHE CAMBIA PASSO

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Michele Caldara, sales manager

channel business di F-Secure Italia

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una video-dimostrazione

esclusiva, le più interessanti funzionalità di

Software Updater

no software senza patch, que-sti attacchi minacciano seria-mente la sicurezza dei dati delle aziende.«Il software è come la porta d’ingresso dei pc – afferma Michele Caldara, sales ma-nager channel business di F-Secure Italia –. I software non aggiornati sono dunque una porta spalancata per tutti i tipi di attacchi. Ci vogliono in me-dia solo tre giorni, per trasfor-mare una vulnerabilità in un exploit». Più di un campanel-lo di allarme dunque che po-ne le aziende di fronte alla ne-cessità di passare da una pro-tezione “tradizionale” delle proprie infrastrutture IT a una protezione proattiva capace di anticipare i rischi. Dall’al-tra parte, però, il panorama economico italiano – domi-nato da imprese di piccole e medie dimensioni – raccon-ta che aggiornare tutti i soft-ware su tutti i computer pre-senti in azienda può diventare un compito davvero enorme, quasi impossibile per quel-le imprese che lavorano con scarse risorse IT. Così spes-so questo aspetto viene mes-so in secondo piano, lascian-

do molte imprese in balia di violazioni dei dati.Anche e soprattutto per que-sto F-Secure ha deciso di ren-dere ancora più completa la propria offerta per la sicurez-za aziendale integrando an-che la gestione delle patch di aggiornamento di softwa-re di terze parti. Nasce così Software Updater, una com-ponente di F-Secure Protec-tion Service for Business (so-luzione di Security-as-a-Ser-vice che F-Secure mantiene e mette a disposizione di IT manager e rivenditori) che apre nuovi orizzonti per le Pmi. Software Updater, infatti, è uno strumento proattivo di gestione delle patch e garan-tisce che i sistemi operativi, i plug-in dei browser e le ap-plicazioni di terze parti utiliz-zati in azienda siano sempre aggiornati. Software Updater, in partico-lare, esegue la scansione in modo proattivo dei compu-ter per gli aggiornamenti di sicurezza e per le patch man-canti, scaricandoli automa-ticamente o a intervalli pro-grammati, mostrandone i ri-sultati. La soluzione consen-te infatti di visualizzare l’ul-timo stato della protezione in tempo reale e ridurre i rischi associati all’utilizzo di softwa-re obsoleti molto vulnerabili di cui non sono state installa-te le patch. Per gli utenti che desidera-no un maggiore controllo, vi è anche un’opzione manuale.

PREVENIRE I RISCHI E RENDERE PIÙ EFFICIENTE L’IT

UNA MINACCIA INSIDIOSA,UNA DIFESA INNOVATIVA

L’aggiornamento dei software è una componente critica per la sicurezza aziendale, poiché gli attacchi malware sfruttano sempre più gli exploit di vulnerabilità. Oggi, F-Secure unisce protezione totale con aggiornamenti in automatico dei software per una soluzione indirizzata a qualunque azienda, particolarmente adatta alle Pmi

Una procedura cui spesso vie-ne dedicato un tempo e, so-prattutto, una attenzione mini-ma. Una procedura che molti utenti aziendali vedono come superfl ua o, peggio, come una noiosa interruzione delle pro-prie attività. Di solito i proble-mi iniziano così. L’aggiornamento dei softwa-re, dei sistemi operativi e del-le applicazioni è – oggi più che mai – un elemento chiave per le aziende, di ogni forma e dimensione, che intendono affrontare la sfi da della pro-tezione dei dati critici e del-le infrastrutture IT in maniera effi cace. Nell’era dei furti del-le identità e degli attacchi mi-rati, tecnologicamente evoluti, sferrati da vere e proprie or-ganizzazioni criminali, la si-curezza IT non può e non de-ve più essere demandata al-la semplice protezione “clas-sica” di pc, server, reti, stora-ge… Secondo la classifi ca dei Laboratori di Ricerca F-Secu-re, oltre l’80% dei dieci peg-giori malware mirano a colpi-re i punti deboli dei software “obsoleti”. Conosciuti come exploit di vulnerabilità che più comunemente colpisco-

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ni dei nostri partner, gratui-tamente, uno strumento come Software Updater. Un tool che i rivenditori poi sono liberi di inserire automaticamente nel-la contrattualistica già in esse-re con i propri clienti, ma an-che di utilizzarlo per costruire nuove offerte di servizi a valo-re capaci di portare loro mar-gini e nuovo business». Grazie a Software Updater i partner possono infatti offri-re ai clienti un controllo e una gestione ancora più effi cace dei propri applicativi, met-tendo a disposizione modalità di aggiornamento da remoto con il minimo impatto a livello di operatività dato che posso-no essere assolutamente mo-dellate e organizzate automa-ticamente o manualmente a seconda delle singole esigen-ze di ogni azienda (aggiorna-menti notturni, solo il sabato e la domenica, ecc.). Un’op-portunità questa per rilancia-re il ruolo di consulenti ad al-to valore ai quali le Pmi pos-sono demandare la gestione e la protezione delle infrastrut-ture IT per dedicarsi al 100% al proprio core business. «In quanto parte di Protection Service for Business – conclu-de Caldara – anche Software Updater è mantenuto da F-Se-cure, mentre il partner loca-le si occupa di gestire e con-trollare i computer del clien-te. In questo modo, il rivendi-

ContattiF-SECUREVia G. Stephenson, 43/A20157 MilanoTel. 02 39000094Fax 02 39007212www.f-secure.it

La soluzione per la sicurezza delle Pmi di F-Secure, Protection Service for Business, è la più completa sul mercato delle piccole e medie aziende. Disponibile attraverso migliaia di rivenditori partner di F-Secure in tutto il mondo e basata sul concetto chiave di sicurezza come servizio fornito e gestito da consulenti di valore, copre tutti gli aspetti della sicurezza, tra cui protezione da virus e spyware, da spam ed e-mail così come protezione fi rewall e server. Software Updater si integra in questa soluzione e nel portafoglio dei servizi offerti da F-Secure. La soluzione è mantenuta da F-Secure e il partner locale gestisce e controlla i computer del cliente. F-Secure Protection Service for Business è disponibile anche per dispositivi mobili, offrendo protezione anche per smartphone e tablet sempre più utilizzati per accedere alle e-mail e alle informazioni aziendali.

VALORE E SUPPORTO A PORTATA DI PARTNER

UNA NUOVA SECURITY AL SERVIZIO DEL CANALE

LA SICUREZZA PIÙ COMPLETA,UN SERVIZIO DI VALORE

Il lancio di Software Updater all’interno di Protection Service for Business rappresenta una grande innovazione dal punto di vista tecnologico, ma soprattutto un salto di qualità nello storico rapporto che unisce F-Secure ai propri partner di canale

Parlare di sicurezza proattiva, evoluta, strutturata vuol dire parlare di un approccio sem-pre più maturo, competente ed effi cace al tema della pro-tezione delle infrastrutture IT e dei dati sensibili. Un ap-proccio che, come detto, mol-te piccole e medie imprese spesso non vogliono, ma so-prattutto, non possono svilup-pare autonomamente per li-miti di tipo economico e di ri-sorse umane. In questo sce-nario diventa dunque fonda-mentale il ruolo dei partner di canale che si faranno con-sulenti e interlocutori di fi du-cia per queste aziende. Part-ner a cui F-Secure dedica da sempre particolare attenzio-ne. «Software Updater – spie-ga Caldara – è stato inseri-to gratuitamente nella versio-ne Standard di Protection Ser-vice for Business, quella cioè utilizzata dagli IT manager e dai clienti fi nali, ma soprattut-to nella versione Advanced di Protection Service for Busi-ness, ovvero la versione che viene utilizzata dai nostri ri-venditori per gestire la sicu-rezza dei propri clienti fi nali. Una versione questa che rap-presenta per noi un decisi-vo strumento di approccio al mercato. Il canale infatti è da sempre il cuore pulsante del nostro go to market ed è an-che per questo che abbiamo deciso di mettere nelle ma-

Collegati a questo pratico QR code e consulta in esclusiva la mappa mondiale interattiva con le informazioni in tempo reale dei dieci peggiori malware delle ultime ventiquattro ore

tore può offrire con un’unica soluzione, un servizio ancora più completo che permette di mantenere aggiornati i siste-mi operativi e le applicazio-ni di terze parti, ottimizzando la gestione simultanea di più clienti di piccole dimensioni».

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ATTUALITA’

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La prima metà del 2012 ha rappresentato per Check Point,

leader dei sistemi di sicurezza Internet, un semestre tutto in crescita e i risultati parlano chiaro. La grande, progressiva e costante attenzione messa quotidianamente nei confronti del canale ha portato a una crescita del 147% (gennaio-giugno) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’importante ed effi cace riorganizzazione interna all’azienda, che ha visto arrivare e consolidare la posizione di Elena Ferrari in qualità di channel sales manager Italia, ha spinto ancor di più l’acceleratore sulle sinergie con i partner di canale, anello fondamentale della strategia di Check Point,

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Obiettivi e idee chiare ma, soprattutto, grande trasparenza e fi ducia nei confronti del canale. Check Point Software è sicuramente una delle stelle più brillanti nell’opaco fi rmamento IT di questo 2012. «Sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti e di aver guadagnato la fi ducia dei partner» racconta Elena Ferrari, channel sales manager per la società in Italia

Daniela Schicchi

Il canale è il motore più potente di Check Point Italia. In questo esclusivo reportage, il confronto aperto e diretto tra la società di sicurezza e due partner chiave come Itway e Consys. Collegatevi al QR code e partecipate alla tavola rotonda

tre: Computerlinks, Itway e Westcon. Quest’ultimo rappresenta la novità, in ordine cronologico, visto che l’accordo è stato chiuso proprio lo scorso mese di settembre. La decisione ha un notevole valore strategico, dato che Westcon ha già una sua rete di rivenditori considerati “nuovi” per Check Point, ovvero che già non vendono soluzioni dell’azienda specializzata in sistemi di sicurezza in Rete. «Da tempo collaboriamo con successo con Westcon in altri Paesi ed è un piacere estendere anche all’Italia questa partnership, tesa a rafforzare ulteriormente la nostra presenza sul mercato», ha affermato Rodolfo Falcone, country manager di Check Point Italia.

da sempre. «La nostra azienda opera fi n dall’inizio solo ed esclusivamente attraverso il canale, che riveste un ruolo particolarmente importante sul mercato italiano, composto da tante realtà di piccole e medie dimensioni», ha dichiarato la stessa Elena Ferrari commentando questi risultati. L’importante manovra di selezione e riqualifi cazione dei partner ha portato l’azienda a chiudere un accordo (per il momento) con 44 partner certifi cati e qualifi cati, in grado ora di offrire la vasta gamma di servizi Check Point che, con cadenza semestrale, defi nisce insieme a loro le attività e gli obiettivi per il semestre successivo in modo da camminare insieme con successo per il conseguimento dei target

Il canale è il motore più potente

Point Italia.

comuni. Il percorso di certifi cazione prevede tre livelli: bronze, silver (che vede attivi circa 20 partner) e gold (che ne conta circa 12). La piramide si completa con il livello più alto, il platinum, che attualmente conta un solo player. Il team di canale messo in piedi dalla Ferrari si è, poi, arricchito di una fi gura strategica fondamentale, ovvero quella di Vincenzo Paccione che si sta occupando di espandere la rete dei rivenditori oltre che di coordinare, valutare e incrementare il numero dei quelli cosiddetti “not in program” (coloro che ancora non sono inseriti nei programmi standard aziendali). Per quanto riguarda la rosa di distributori selezionati, scelti e operativi sul mercato italiano, oggi se ne contano

Elena Ferrari, channel sales manager

Check Point Italia

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La tecnologia non è mai stata così conveniente

Il nuovo Office sta arrivando,non farti cogliere impreparato

Dalla preziosa collaborazione tra Microsoft e JSoft,

Business Unit di Computer Gross, ecco

una nuova occasione di business per i partner.

Solo per poco tempo, la possibilità di offrire ai clienti uno sconto del

33% sul prezzo di listino

È il momento decisivo per Microsoft e per tutto il suo ecosistema di partner. Con Windows 8, Windows Server 2012 e il nuovo Office, sul mercato stanno arrivando le soluzioni sulle quali il colosso IT punta per cogliere e affrontare al meglio le cruciali sfide della mobility, del cloud, della gestione efficace delle informazioni e della propria operatività. Soluzioni di valore, che necessitano del supporto strategico di distributori come JSoft, Business Unit di Computer Gross. Proprio dal canale che unisce Microsoft a questa dinamica società è infatti in arrivo un’opportunità unica per i rivenditori che puntano a fornire innovazioni

su misura per piccole e medie imprese che vogliono crescere. Nello specifico, l’offerta esclusiva permette di proporre ai propri clienti Microsoft Office Standard o Office Professional Plus in modalità Open (Licenza + Software Assurance) scontato (33% sul prezzo di listino) e avere l’aggiornamento gratis alla nuova versione appena disponibile, con tutti i vantaggi della Software Assurance.La promozione è valida sia per il programma commercial sia per il programma government e si applica da un minimo di 5 codici commercial e di 6 codici government.

Approfittane subito: hai tempo solo fino al 30 novembre 2012. Assicura ai tuoi clienti la possibilità di passare

alla nuova versione di Office non appena disponibile.Consulta la guida all’acquisto per scoprire le opportunità

dedicate, collegandoti al QR code qui accanto.

Approfondisci collegandoti a questo pratico QR code

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Il valore non è mai stato così concreto e a portata di rivenditore. Il colosso della distribuzione alza il sipario sull’atteso Demo Lab, un’area-laboratorio

ricca di proposte e innovazioni, uno spazio a disposizione dei rivenditori per partecipare a training e certifi cazioni, fi ssare appuntamenti

specifi ci con i propri utenti fi nali per demo, prodotti e momenti formativi. Tra le protagoniste del

laboratorio, le migliori soluzioni fi rmate McAfee

Digitalic per McAfee

L’INNOVAZIONE E IL VALORE SI TOCCANO CON MANO

MCAFEE SI FA IN 4 PER I DEMO LAB DI TECH DATA

manager di Tech Data Italia – abbiamo sostenuto, insieme ai nostri brand partner un in-vestimento importante, per mettere a disposizione gra-tuitamente dei nostri riven-ditori un’area tecnologica da sfruttare nella propria attività di business. Da questo lancio in poi continueremo a lavora-re e a investire su tale proget-to, in modo da renderlo sem-pre più utile, facile da usare e innovativo».

Vicino al canale e all’innovazioneTech Data Demo Lab è insom-ma una struttura che nasce per avvicinare i clienti alle so-luzioni, anche quelle più com-plesse. È un ambiente attrez-zato con le migliori tecnologie anche per quanto riguarda la sicurezza; in pratica è un data center, un sistema informatico aziendale dotato delle ultime tecnologie in cui toccare con mano le potenzialità delle so-luzioni. McAfee, presenza sto-rica e di valore nella squadra dei vendor su cui punta Tech Data, è uno dei protagoni-

sti di questa struttura innova-tiva. «L’idea – hanno spiegato gli uomini di Tech Data duran-te l’evento di inaugurazione – nasce per aiutare i partner a vendere al meglio le soluzio-ni di valore e non esiste nul-la di più effi cace che farle ve-dere agli utenti fi nali in funzio-ne, sul campo. Qui i rivenditori trovano un ambiente comple-to, protetto dalla tecnologia McAfee e ne possono misura-re l’effi cienza e la potenza».Il Demo Lab è affi ancato da un’aula per la formazione – anche questa a elevato tasso tecnologico – in cui si terran-no corsi di certifi cazione e di aggiornamento per garanti-re sempre la massima compe-tenza. I corsi saranno dedica-ti ai partner di canale e realiz-zati insieme da McAfee e Tech Data.«Questa struttura è un gran-de supporto nella realizzazio-ne di progetti a valore – spie-gano da Tech Data – perché è fondamentale per chi investe su una tecnologia, in partico-lare sulla sicurezza, sperimen-tare direttamente i benefi ci».Per avere accesso al Demo Lab di Tech Data i rivenditori hanno a disposizione un por-tale sul Web e personale dedi-cato che si occupa delle pre-notazioni, mentre i corsi sono già inseriti nel calendario de-gli appuntamenti. Tech Data, dunque, con questo poderoso investimento mette a disposizione del canale una struttura all’avanguardia per la tecnologia e per la fl essi-bilità. Una struttura addirittu-ra in grado di personalizzare

Entrare direttamente in con-tatto con i rivenditori sul ter-ritorio, fare del valore e dei margini non solo dei discor-si ma anche qualcosa di estre-mamente concreto. Concreto come un laboratorio, un’area innovativa presso la quale toc-care con mano la tecnologia, testarla, discuterne, formarsi, portare i propri clienti e co-struire il business passo dopo passo. Una scelta ambiziosa, corag-giosa, un investimento po-deroso per rilanciare il pro-prio ruolo da protagonista nel mondo della distribuzione, ca-pace di supportare i rivendi-tori in ogni fase del processo di vendita. Tech Data ha alza-to il sipario sul suo attesissi-mo Demo Lab di San Giuliano Milanese. «Oggi più che mai Tech Data sente l’esigenza di essere in contatto diretto con i propri clienti per supportar-li, dare loro valore e contribui-re a generare nuove opportu-nità di business. Per queste ra-gioni – spiega Cinzia Perucca, broadline marketing director & marketing communication

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ContattiTECH DATA ITALIA Via Tolstoj, 65 20098 San Giuliano Milanese (MI)Tel. [email protected]

ContattiMCAFEE ITALY – MCAFEE INC.Tel. 02. 554171www.mcafee.com/it

Ecco i Fantastici 4 di McAfee, da oggi a disposizione dei rivenditori presso il Demo Lab di Tech Data Italia

l’ambiente dei test, per ricrea-re la soluzione più vicina a quella che verrà realmente in-stallata presso l’azienda fi nale.

Il Tech Data Demo Lab ha il cuore sicuro di McAfee«In un momento in cui le mi-nacce alla sicurezza diventa-no sempre più diffi cili da rile-vare e il livello di complessità dei codici maligni è in costan-te crescita – spiega Marco Ot-tavi, distribution manager per l’Italia di McAfee – sono ne-cessarie tecnologie all’avan-guardia in grado di indirizzare queste problematiche. Grazie alla realizzazione di questo la-boratorio, che si propone co-me un punto di riferimento nel mercato, clienti fi nali e riven-ditori possono assistere a ses-sioni di formazione live, a de-mo delle soluzioni e delle tec-nologie di sicurezza McAfee e alla loro integrazione che dà vita a un ciclo completo di se-curity risk management».Il McAfee Network Security (Ips), il McAfee Web Gateway, il McAfee Email Gateway e il McAfee Firewall Enterprise da oggi sono dunque in mo-stra presso il nuovissimo De-mo Lab di Tech Data e a bre-ve sarà disponibile sul sito del distributore il calendario de-gli appuntamenti di formazio-ne sulla sicurezza tenuti degli esperti McAfee.«Siamo lieti – continua Otta-vi – che Tech Data stia portan-do avanti questo progetto con McAfee. Grazie a questo la-boratorio noi e gli altri part-ner coinvolti saremo in grado di dare una risposta concre-ta alle più pressanti necessità nell’ambito della sicurezza in-formatica. Potremo ovviare al-la carenza di informazione e formazione organizzando trai-ning per il personale, sia tec-nico sia commerciale dei ri-venditori e anche degli uten-ti fi nali e assicurare loro le de-mo delle soluzioni prima che questi debbano effettuare un investimento. La disponibilità di un laboratorio predisposto per le presentazioni e le demo

dal vivo costituiscono un va-lore essenziale nel momento in cui si propongono ai clien-ti delle soluzioni tecnologiche, fornendo una visione più ap-profondita e puntuale rispet-to a quelle ottenibili spostan-do di volta in volta gli apparati presso i clienti.Il valore delle soluzioni inno-vative sta anche nella capaci-tà di dimostrare l’effi cacia in-trodotta in un sistema da ogni singolo componente, sia in termini di gestione, sia in ter-mini di fruibilità delle funzio-nalità offerte.La disponibili-tà di un ambiente di test dal-le prime fasi di valutazione delle tecnologie, risulta quin-di essenziale sia per valutare l’effettiva capacità di integra-zione nella propria infrastrut-tura della soluzione che si sta testando, sia per misurare gli impatti derivanti dall’introdu-zione di una nuova tecnolo-gia senza per questo interfe-rire con la normale operatività della propria azienda».

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ATTUALITA’

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Ci sono appuntamenti che, per chi vuole davvero toccare con

mano lo stato di salute del canale e del mercato IT di casa nostra, proprio non bisognerebbe mai evitare. Tra questi c’è sicuramente lo Showcase di Ingram Micro, un evento ormai più che tradizionale per un intero mercato in cerca di solidi punti di riferimento. Un appuntamento che, forse mai come quest’anno, strappa qualche inatteso sorriso. Si parla infatti di 64 vendor e circa 1.500 persone presenti accolte dall’emblematico slogan “People in the middle”. A farla da padrone ovviamente Windows 8 con tutti i nuovi dispositivi pronti

CPuntuale e atteso come sempre è tornato nelle scorse settimane lo Showcase di Ingram Micro, un evento al quale hanno partecipato 64 vendor e circa 1.500 persone. Per loro il management del distributore ha preparato una ricetta fatta di tante novità tecnologiche ma, soprattutto, di un nuovo accento sui servizi, sul valore e sulla mobility

Marco Lorusso

Le emozioni e i momenti chiave dello Showcase di

Ingram Micro, in un breve ma intenso videoreportage

disponibile collegandosi a questo QR code

per accoglierlo ma, soprattutto, l’innovativa piattaforma Virtual Showcase. «La grande novità di quest’anno è Virtual Showcase – racconta Annalisa Acquaviva, business management director di Ingram Micro –. Quest’anno abbiamo studiato una formula che permetterà a tutti coloro che non sono potuti venire allo Showcase di poter partecipare ugualmente. Collegandosi infatti al sito www.ingrammicro.it e cliccando sul banner dedicato a tale piattaforma Web, tutti potranno visitare lo Showcase, navigando tra gli stand, vedendo le promozioni e i progetti per il canale, scaricando le brochure, interagendo con i

vendor e con noi di Ingram Micro tramite un proprio avatar…».Come sempre poi, l’evento milanese è stato l’occasione per uno sguardo pratico e diretto sulle dinamiche in atto nel mondo della distribuzione. «Inutile fare giri di parole – ha raccontato Sergio Ceresa, deputy managing director & sales director di Ingram Micro – il mercato della distribuzione sta attraversando un momento di forte criticità pressato da una parte dagli e-tailer, che erodono quote in ambito Smb, e dall’altro dal problema della eccessiva frammentazione. Basti pensare che in Italia i primi cinque distributori valgono solo il 55% del mercato della distribuzione. Per affrontare una simile situazione, in questi mesi, abbiamo portato avanti importantissimi processi di riorganizzazione interna che ci hanno condotto alla creazione di tre divisioni dedicate rispettivamente alle attività a volume, a valore e ai servizi, alle quali oggi si aggiunge quella per il mondo del mobile». «Per quanto riguarda il valore – ha continuato Ceresa – stiamo affrontando un importante progetto di aggiornamento e formazione di tutta la nostra forza vendita, in ottica di soluzioni complesse e approccio consulenziale. Inoltre abbiamo allargato il listino a un brand come Cisco e ci stiamo interessando in maniera crescente a tutti quei marchi che operano in ambito data center e sicurezza».

Durante il corso della manifestazio-ne, grandis sima è stata l’attenzione per l’innovativa piattaforma Universo Servizi. Un vero e proprio market place in cui i rivenditori incontrano i migliori fornitori di servizi. Proprio Universo Servizi rappresenta forse meglio di ogni altra novità la grande evoluzione che sta portando Ingram Micro a sviluppare una progressiva attenzione nei confronti delle solu-

zioni complesse, del valore e delle relazioni di qualità con i propri ri-venditori. In questa esclusiva video demo – disponibile collegandosi al QR code qui di seguito – Gianlorenzo Polese, service manager di Ingram Micro, mostra ai lettori di Digitalic come sia possibile entrare concreta-mente in Universo Servizi di Ingram Micro e sviluppare strategiche op-portunità di business.

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Page 47: Digitalic n. 12 - Carta Automatica

Digitalic per Systematika Distribution

LA DISTRIBUZIONE CHE CERCA E OFFRE OPPORTUNITÀ

SYSTEMATIKA DISTRIBUTION, IN VIAGGIO VERSOVALORE E INNOVAZIONE

ContattiSYSTEMATIKA DISTRIBUTION Via Luigi Sampietro, 11021047 Saronno (VA)Tel. 02 96410.282Fax 02 9670.3113 [email protected]

Un anno complesso, delicato, ani-mato da dinamiche difficili da inter-pretare. Il 2012 che sta per chiudere i battenti ha messo gli operatori di canale italiani davanti alla neces-sità di affrontare evoluzioni e sfide dal sapore sempre più decisivo per il loro stesso modo di interpretare il business. Margini, valore, cloud computing, virtualizzazione, “sfi-de epocali” dunque di fronte alle quali una realtà come Systematika Distribution ha risposto ancora una volta presente, mettendo sul campo il meglio dei suoi strumenti a soste-gno dei rivenditori. «Trovare un equilibrio tra la for-te recrudescenza della sofferenza sul credito evidenziata dal canale, il mercato a volte apparentemen-te ingolfato e le necessità di busi-ness non è stato e non è un eser-cizio semplice – racconta Franco Puricelli, Systematika Distribution sales manager & business deve-lopment –. Le somme le tireremo al termine del nostro anno fiscale (marzo 2013): il 2012 si è rivelato comunque un anno impegnativo, con diverse sfide da raccogliere in un contesto generale di mercato e Paese molto complesso e di diffi-

cile lettura. L’azienda, a dispetto (o forse dovremmo dire in funzione) del momento, ha puntato molto sul cosiddetto cloud-journey, in mo-do particolare su tutte le attività di abilitazione e di formazione per il canale. Questo per promuovere sia le competenze tecniche sia le modalità di licensing associate ai modelli a consumo. Le attività sono ancora in corso, ma ci sentiamo già di dire che il riscontro è stato posi-tivo, almeno per quanto riguarda la partecipazione».

Un riconoscimento di valore«I risultati di questa semina ci au-guriamo di vederli nei prossimi mesi – continua Puricelli –. Per ora ci godiamo il prestigioso riconosci-mento consegnatoci da VMware al “VMworld Europe 2012” di Barcel-lona, nel quale Systematika è stata premiata come Emea Innovative Distributor 2012 proprio per la mo-dalità di approccio al canale, basa-ta sul valore della competenza. In termini generali, la partnership con VMware si evolve continuamente in funzione anche della strategia che VMware decide di adottare. Il rico-noscimento ricevuto a Barcellona, in aggiunta ai risultati che stiamo ottenendo da molti anni, dimostra come questo atteggiamento possa essere premiante nel tempo. Og-gi VMware ha peraltro una stra-tegia molto articolata che, al di là dell’aspetto tecnologico o degli slogan del momento, indirizza mol-

Dallo storico e unico rapporto con VMware fino all’annuncio dei nuovi, strategici partner vendor. Viaggio al centro di una delle più dinamiche realtà del canale indiretto concretamente a valore. Gli obiettivi, le strategie e gli annunci dalla viva voce di Franco Puricelli, Systematika Distribution sales manager & business development

tissimi temi: infrastruttura in primis, ma anche applicazioni e relativo sviluppo, molteplicità di device, ecc. Per ciascuno di questi aspetti in Systematika esiste competenza e disponibilità al trasferimento: un valore a disposizione del partner, ma anche del vendor».

Le nuove opportunitàLo storico rapporto con VMware, dunque, ma anche l’arrivo e l’allar-gamento della squadra dei partner vendor sempre nell’ottica di fornire nuove e promettenti opportunità ai dealer.«Abbiamo in programma di am-pliare il portfolio delle nostre solu-zioni in modo coerente e organiz-zato – continua Puricelli –, quindi sempre intorno all’argomento vir-tualizzazione/cloud-computing e con le necessarie competenze. Il cloud-journey impone ottimizzazio-ne delle infrastrutture data center e miglioramento delle performance, dunque guardiamo con estremo in-teresse, ad esempio, alle cosiddette Converged Infrastructure. Proprio qualche giorno fa abbiamo siglato un accordo con Nutanix, azienda americana che propone un’innova-tiva soluzione nella virtualizzazione del data center senza l’utilizzo della San, attraverso l’impiego di un’ap-pliance che realizza una reale con-vergenza tra storage e Cpu ridu-cendo così la complessità dell’in-frastruttura a beneficio di perfor-mance, semplicità e scalabilità».

Franco Puricelli, Systematika Distribution

sales manager& business development

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CREA

TIVE

PAR

K

Era il 1943 e, durante una vacanza di famiglia, la piccola

di casa Land trotterellava dietro al padre, intento a scattare delle fotografi e. A ogni inquadratura i suoi occhi di bambina si riempivano di meraviglia e desiderio. Durante una delle tante sedute, davanti all’apparecchio che scattava fotografi e in continuazione, si lasciò sfuggire un recondito desiderio: «Papà, ma perché non posso averle subito?». Un padre come tanti si sarebbe limitato a dare un buffetto sulla testolina della giovane fi glia e a spiegarle che bisognava attendere lo sviluppo della pellicola per poter vedere le fotografi e. Ma il signor Land non era un padre come tanti…Edwin Herbert Land, defi nito da molti “l’ultimo dei grandi geni”, viene ricordato per due importanti conquiste: essere secondo solo a Edison come numero di brevetti depositati e aver fondato nel 1937 la Polaroid Corporation, azienda passata alla storia per aver rivoluzionato il campo della fotografi a. Spinto dall’innocente domanda della fi glia, Land si mise a studiare

EElena VeronesiLaureata in comunicazione d’impresa, è consulente di comunicazione visiva e direttore creativo della Creative Park Srl. Lavora nel settore comunicativo da oltre 10 anni e nella sua carriera ha collaborato con numerose agenzie pubblicitarie in tutta Italia. Da alcuni anni, al ruolo di consulente aziendale ha a! ancato quello di formatrice, tenendo corsi sul marketing e la comunicazione visiva presso enti e aziende. È relatrice Smau, dove tiene workshop dedicati al Web design e alla comunicazione e! cace e cura un blog nel quale parla di creatività, design e visual communication: www.elenaveronesi.com.

LA BAMBINA CHE RIVOLUZIONÒ LA FOTOGRAFIA

la possibilità di realizzare un apparecchio fotografi co in grado di scattare e sviluppare immediatamente le immagini realizzate. Il primo modello, la Model 95, venne prodotta nel 1948; ma fu la Polaroid SX70,

messa in vendita nel 1972, a decretare il successo del celebre brand.La domanda della piccola Land manifestava un sogno comune: poter vedere e condividere subito i propri ricordi. Da allora i desideri

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RIS

OR

SE

http://en.wikipedia.org/wiki/Edwin_H._LandEdwin Herbert Land, la sua storia e le sue tante invenzioni. Un viaggio appassionante nelle idee e nelle realizzazioni di un uomo che ha creato un mondo per far felice una bambina.

http://www.useit.com/alertbox/percent-text-read.htmlCome leggono gli utenti online? Lo spiega Jakob Nielsen in questo interessante articolo. Lui che è soprannominato “il re dell’usabilità”.

non sono cambiati: anche adesso non vediamo l’ora di mostrare a parenti e amici gli scatti dell’ultima vacanza. Ciò che è cambiato, però, è il modo di condividere queste emozioni: non abbiamo più bisogno di un papà inventore o di una Polaroid. Il mondo dei social ha reso tutto più semplice.

In questo mondo di socialSiamo sempre di più una società dell’immagine. Davanti all’incredibile numero di fotografi e che ogni giorno vengono caricate e condivise sui maggiori social network si resta senza parole. Solo per citare alcuni dati:• ogni giorno su Facebook

vengono caricate 250 milioni di foto;

• Flickr ospita più di 5 miliardi di immagini e gli utenti caricano più di 3.500 foto al minuto;

• il celebre social network dedicato alla fotografi a, Instagram, nell’aprile del 2012 ha raggiunto il traguardo dei 30 milioni di utenti;

• Pinterest, la bacheca virtuale che punta sulla condivisione delle immagini, conta più di 10 milioni di utenti registrati e circa 12 milioni di visitatori unici mensili.

Da Facebook a Flickr, passando per Instagram e Pinterest, le foto arricchiscono le nostre comunicazioni e rendono i messaggi più reali, concreti ed emozionanti. Accompagnano le nostre giornate rendendo più vivide le notizie, semplifi cando le comunicazioni e creando

un legame più intimo e personale con il mondo che ci circonda. Le immagini sono una forma di comunicazione immediata e coinvolgente che è in grado di arricchire di senso ogni messaggio che l’accompagna. Ancor di più online, dove la pazienza degli utenti è un elemento da non sottovalutare.

Comunicare velocementeLeggere online non è semplice: secondo uno studio condotto da Jakob Nielsen la lettura a monitor è in media del 25% più lenta rispetto a quella su carta. Per quanto concerne i tablet, gli utenti leggono il 6,2% più lentamente su iPad e il 10,7% su Kindle 2 rispetto alla carta.Da questi dati emerge chiaramente come sia pressante l’imperativo di comunicare subito e in modo effi cace. In questo le immagini ci vengono in aiuto offrendoci le informazioni in una modalità – quella visiva – che non necessita di decodifi ca verbale e quindi risulta più veloce. Come affermano Alexis Gerard e Bob Goldstein «le immagini hanno un potere unico, non solo per trasmettere informazioni, ma anche per costruire unità e consenso attorno a tali informazioni e promuovere l’azione e il processo di scelta all’interno di una comunità. […] Le immagini sono complete e dettagliate e forniscono un’esperienza informativa che ha un maggiore impatto delle parole, una base comune di informazioni visive risulta essere la forma più effi ciente

di esperienza condivisa da cui partire per prendere decisioni».Numerosi studi hanno evidenziato come le rappresentazioni visive migliorino il ricordo delle informazioni. Secondo John Medina, biologo molecolare specializzato nello studio dei geni implicati nello sviluppo cerebrale, «testi scritti e presentazioni orali non sono solo meno effi caci delle immagini per conservare determinati tipi di informazioni, lo sono infi nitamente meno». Il nostro cervello è costruito per lavorare con le immagini. Da un punto di vista evolutivo, abbiamo imparato a elaborare le informazioni visive milioni di anni prima di quelle testuali.Siamo talmente abituati a pensare visivamente che nemmeno ce ne rendiamo conto: quando sogniamo, immaginiamo delle situazioni o semplicemente cerchiamo di chiarirci mentalmente un concetto non stiamo facendo altro che ricorrere a delle immagini. Per questo motivo le informazioni presentate sotto forma visiva risultano così effi caci, perché rappresentano il modo più chiaro di comunicare con la mente umana.È importante considerare la componente visiva delle nostre comunicazioni: immagini, grafi ci e semplici illustrazioni schizzate a mano sono spesso il primo punto d’incontro tra il contenuto e il destinatario, un’occasione comunicativa da non lasciarsi scappare. Perché, come dice il vecchio adagio, “un’immagine vale più di mille parole”.

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Digitalic per Hitachi

IL SUCCESSO DEGLI HITACHI INFORMATION FORUM 2012

HITACHI DATA SYSTEMS, UNA GUIDA NELLA TRASFORMAZIONEDEL DATA CENTER

diante appositi tool di analisi e di bu-siness intelligence, possono essere usati per creare efficienze operative, stimolare il successo commerciale e migliorare i processi e il servizio ero-gato ai clienti». Nel corso delle due giornate, spazio anche a interventi di grande impor-tanza come quelli di Roberto Basi-lio, vice president, infrastructure pla-tforms product management di Hita-chi Data Systems, che ha alzato il si-pario sulla innovativa piattaforma Hi-tachi Unified Storage VM ed Andrea Cicerchia, master solutions consul-tant – content & cloud architect del-la società, che si è focalizzato sulle soluzioni File & Content. Enrico Pa-nichelli, senior business consultant Emea global market pre-sales, ha poi tenuto un speech sui Transforma-tion Services di HDS, mentre Andrea Di Santo (Hitachi Europe) si è occu-pato di raccontare il gruppo Hitachi e il suo focus anche in settori diver-si dall’IT.

le ed asset aziendale quindi non van-no più considerati dal punto di vista dell’hardware, ma con una visio-ne integrata tra storage, server, ge-stione, sicurezza… e tenendo quindi presenti quegli elementi che impat-tano sui costi aziendali, che ottimiz-zano Capex e Opex e che permetto-no di mettere a valore il patrimonio informativo dell’azienda trasforman-dolo in un forte strumento competiti-vo. Hitachi quindi continua nel suo in-tento di sviluppare tecnologie sem-pre più avanzate (l’ultima “novità” è lo storage basato su memorie flash o soluzioni a elevatissima ridondanza e capacità – ndr), inserendo il tutto in un quadro complessivo con l’obietti-vo di facilitare e semplificare la ge-stione delle informazioni e garantir-ne fruibilità e sicurezza in ogni luogo o momento. È indispensabile quin-di avere una gestione efficace e ri-conoscere il valore dei dati per otte-nere un successo duraturo, in quan-to i dati (e soprattutto i Big Data), me-

ContattiHITACHI DATA SYSTEMS ITALIA Via T. Gulli, 3920147 MilanoTel. +39 02 403092.1www.hds.com/[email protected]

Nuove strategiche soluzioni, nuo-ve idee di storage, innovazione ma – soprattutto – una strada, un cammi-no preciso, ambizioso e sempre più delineato per accompagnare clien-ti, partner di canale e aziende ver-so la nuova, imminente era del data center. Un’era fatta di cloud, dati cri-tici e mobilità estrema. Tutto sta cam-biando a velocità siderali, tutto – mai come oggi – deve necessariamente essere governato nella maniera più funzionale possibile per affrontare le sfide di un business complesso e globale. La strada di Hitachi Data Sy-stems è da tempo tracciata e su que-sta strada, lo scorso mese di ottobre, hanno scelto di mettersi numerose aziende che hanno risposto presen-te all’attesa chiamata degli Hitachi Information Forum, la terza edizione delle due giornate (Roma e Milano) che il colosso della gestione dei dati dedica ogni anno al suo ecosistema di clienti e partner. Un evento, per la prima volta interamente in italia-no, in cui la società ha messo in mo-stra il meglio della sua offerta e della sua visione del business, il tutto in un contesto di prestigio in cui ha brilla-to la presenza anche di un facilitatore grafico che riassumeva “live” i punti salienti che venivano trattati e di uno show man come Marco Berry. «I dati – ha spiegato Dario Pardi, vi-ce president global market di Hita-chi Data Systems, nel corso dell’af-follata tappa milanese svoltasi all’in-terno dello Stadio Meazza di San Si-ro – sono un vero e proprio capita-

Dario Pardi, vice president global market di Hitachi Data Systems

Il colosso dello storage ha chiuso con successo la terza edizione degli Hitachi Information Forum. Un evento in due tappe (Roma e Milano), per la prima volta interamente in italiano. Un’occasione unica per toccare con mano gli strumenti che Hitachi intende mettere nella mani di partner e aziende per affrontare il vento della trasformazione dei data center che cloud computing, Big Data e mobility stanno soffiando sul mercato

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TECNOLOGIA

«Cambieremo il modo di lavorare di miliardi di persone».

Addio al desktop e probabilmente anche al mouse… Inizia così la più decisiva fase nella storia di Microsoft. Il colosso di Redmond ha alzato proprio in queste settimane il sipario sul nuovo, attesissimo sistema operativo Windows 8. La soluzione è stata studiata e pensata anche per lanciare la grande sfida al mondo mobile e dei tablet. Tutto ruota infatti intorno alla creazione di un “ecosistema” unico, con un ambiente compatibile con pc, tablet e smartphone. Interessante anche l’introduzione delle App, con un Windows Store che va

all’attacco di un mercato dominato fino a oggi da Apple, Google e Amazon. Al lavoro però ci sono 400.000 sviluppatori, di cui una sessantina per l’Italia. Il momento insomma è decisivo e da giorni Microsoft ha lanciato la sua campagna pubblicitaria. La più grande – si mormora – mai approntata per la promozione di un oggetto tecnologico. Secondo indiscrezioni, infatti, Redmond ha messo in campo 1,5 miliardi di dollari. Ore di grandi attese ed emozioni anche in Italia dove a poche ore di distanza si sono susseguiti una serie di affollatissimi eventi firmati Microsoft ma anche organizzati da alcuni dei suoi più importanti partner, Samsung su tutti. «Si tratta di una grande sfida perché

il sistema operativo è stato completamente ridisegnato – racconta a Digitalic Lorenza Poletto, Windows Consumer BG di Microsoft Italia –. L’interfaccia tradizionale ha lasciato lo spazio ai riquadri animati che possono essere personalizzati e integrati con lo store. Tutte le applicazioni sono certificate da Microsoft. Continua a esistere ovviamente il tradizionale mondo desktop. Una delle App precaricate è proprio quella che permette di lasciare l’interfaccia touch e di tornare ad utilizzare desktop e mouse come da tradizione interagendo con i nostri famosi applicativi. Un cambiamento necessario per venire incontro a un mercato che negli ultimi anni è cambiato tantissimo: l’informatica non è più fatta di desktop e notebook, ma

Le emozioni, le voci e le prime sensazioni dei manager di casa Microsoft raccolte durante le a!ollatissime giornate del lancio di Windows 8 e di tutti i suoi “fratelli”. Un servizio esclusivo disponibile collegandosi a questo pratico QR code

di tablet e di tutta una serie di dispositivi di forme e dimensioni diverse. Per questo Windows 8 permette all’utente di scegliere qual è il dispositivo più adatto alle proprie esigenze per poi trovare sempre lo stesso ambiente in maniera immediata e flessibile». «Con il lancio di Windows 8, Microsoft presenta al mondo intero una versione reinventata di Windows – ha poi dichiarato Silvia Candiani, direttore marketing and operations di Microsoft Italia –. Su tablet o pc, attraverso funzionalità per la semplice fruizione o per la creazione di contenuti, per il lavoro o l’intrattenimento, Windows 8 propone un’esperienza personalizzata che si adatta perfettamente alle proprie esigenze e al proprio stile».

Tutto cambia e tutto continua a cambiare. Dopo il debutto di Windows 8 ecco anche la sua versione per smartphone, Win-dows Phone 8, che è stata presentata sul mercato nei giorni immediatamente successivi al grande lancio del sistema ope-rativo. Una sfida quella del mobile ancora più dura e ambiziosa per Microsoft che rilancia su un mercato dove Android e iOS stanno macinando record da tempo. La nuova versione del si-stema di casa Redmond è già installata su vari smartphone come Nokia Lumia 920 e 820, su HTC Windows 8X e 8S e Samsung ATIV S. Interessante il grande focus annunciato sul mondo aziendale. Windows Phone 8 è definito “Enterprise Re-ady” grazie all’introduzione di numerose feature dedicate al mondo aziendale (si veda la parte di device management e di integrazione con i servizi cloud).

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DIGITALK

CHI LA ODIA, CHI DA TEMPO HA AVVIATO

CROCIATE “GREEN” PER METTERNE AL BANDO OGNI UTILIZZO, CHI LA AMA O ADDIRITTURA

LA ADORA IN MANIERA SMISURATA, AL LIMITE

DEL FETICCIO… LA CARTA E’ UNO STRUMENTO CHE

DA SEMPRE SUSCITA ALTERNE SENSAZIONI, EMOZIONI, REAZIONI.

MA, EVITANDO OGNI TIPO DI

ESASPERAZIONE O POSIZIONE ESTREMA, QUAL E’ VERAMENTE IL SUO DESTINO NEL

MONDO AZIENDALE? E’ NORMALE CHE

MOLTI PRODUTTORI, CHE PER ANNI HANNO BASATO LE PROPRIE

FORTUNE SULLA VENDITA DI STAMPANTI E CONSUMABILI OGGI

AFFIANCHINO CON SEMPRE MAGGIORE

DECISIONE SOLUZIONI MIRATE ALLA GESTIONE DOCUMENTALE E ALLA SMATERIALIZZAZIONE?

CONTROSENSO O NORMALITA’?

CHI LA ODIA, CHI DA TEMPO HA AVVIATO

CROCIATE “GREEN” PER METTERNE AL BANDO OGNI UTILIZZO, CHI LA AMA O ADDIRITTURA

LA ADORA IN MANIERA SMISURATA, AL LIMITE

DEL FETICCIO… LA CARTA E’ UNO STRUMENTO CHE

DA SEMPRE SUSCITA ALTERNE SENSAZIONI, EMOZIONI, REAZIONI.

MA, EVITANDO OGNI TIPO DI

ESASPERAZIONE O POSIZIONE ESTREMA, QUAL E’ VERAMENTE IL SUO DESTINO NEL

MONDO AZIENDALE? E’ NORMALE CHE

MOLTI PRODUTTORI, CHE PER ANNI HANNO BASATO LE PROPRIE

FORTUNE SULLA VENDITA DI STAMPANTI E CONSUMABILI OGGI

AFFIANCHINO CON SEMPRE MAGGIORE

DECISIONE SOLUZIONI MIRATE ALLA GESTIONE DOCUMENTALE E ALLA SMATERIALIZZAZIONE?

CONTROSENSO O NORMALITA’?

Alessio Ferri

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Carta canta, carta bianca, carta straccia… carta

automatica? L’obiettivo fi nale, il miraggio per tanti, almeno a parole, è quello di liberarsi completamente dalla carta e avere tutto a portata di click, anche per aumentare la possibilità di svincolarsi dalla scrivania. Ma è proprio così? Andremo davvero verso il paperless offi ce oppure è la solita forzatura fi glia del marketing più aggressivo e di qualche luogo comune di troppo? «Se ne parla da anni, ma non credo possa esistere un uffi cio completamente senza carta – esordisce Davide Balladore, product solution business developer OIP marketing di Canon –. Direi che il punto fondamentale non sia se e quando si arriverà a un paperless offi ce, piuttosto che si debba lavorare per migliorare sempre più i processi documentali in termini di velocità, effi cienza e sicurezza». «L’uffi cio senza carta? – chiede Davide di Scioscio, business manager offi ce products di Epson Italia –. Riteniamo sia un’utopia, come i fatti hanno dimostrato. La realtà

Cinfatti è che, anche se negli uffi ci si stampa un po’ di meno in quanto è cresciuta la digitalizzazione delle attività e dei fl ussi, alla fi ne sono aumentate le fonti e i documenti; quindi si produce più o meno la stessa quantità di fogli, almeno in valori assoluti».A favore del formato elettronico però gioca sempre più non solo la logica evolutiva, quanto soprattutto una realtà che si presenta sempre più diffi cile da gestire in modo tradizionale. «Con l’avvento di Internet, il numero delle informazioni a cui abbiamo accesso è cresciuto in maniera esponenziale e tale fenomeno ha comportato negli ultimi anni un incremento della carta stampata – spiega Daniele Preda, printing product manager di Samsung Electronics –. Quello a cui stiamo assistendo oggi è piuttosto un cambiamento nelle abitudini di stampa all’interno, che si indirizzano a progetti di razionalizzazione e ottimizzazione del parco macchine per controllare i costi legati alla gestione documentale, incrementare l’effi cienza e la produttività dei dipendenti».Senza inoltre trascurare

un dettaglio, spesso sottovalutato, di immediata risoluzione con il formato elettronico. «È senza dubbio un sogno – ricorda Simone Maisto, product specialist mono laser di Brother – poter eliminare completamente l’uso della carta sia sotto il profi lo ambientale, sia sotto il profi lo

dell’effi cienza produttiva: basti pensare che, statisticamente, ogni anno circa l’8% dei documenti cartacei viene smarrito e circa il 15% viene classifi cato in modo scorretto».Chimere a parte, dunque, pochi dubbi quindi circa il persistere in qualche angolo di uffi cio dei grandi armadi

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Page 54: Digitalic n. 12 - Carta Automatica

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traboccanti di documenti, anche se la prospettiva di ridurre i costi e migliorare l’effi cienza è una spinta decisa verso il cambiamento, almeno parziale. Come capita in genere in questi casi, più che di passaggio di consegne si parlerà ancora a lungo di coesistenza. «La spinta al paperless è per noi una grande opportunità – rifl ette Daniele Puccio, southern entity general manager della divisione Xerox ECG – in quanto ci permette di mettere a frutto le conoscenze e le tecnologie che abbiamo al nostro interno, supportando le aziende nella gestione delle informazioni, sia che provengano da supporti cartacei sia in formato

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digitale».Prima ancora dei diretti interessati, il messaggio, o l’opportunità a seconda dei punti di vista, è stato raccolto da chi per lungo tempo grazie alla crescente produzione dei documenti ha costruito le proprie fortune e ora invece inizia a guardarsi intorno. «Vent’anni fa, quando la nostra offerta era limitata alla produzione di stampanti, la risposta alla prospettiva di un uffi cio totalmente paperless poteva essere diversa – ammette Fulvio Re, marketing manager Lexmark –. Ma oggi siamo uffi cialmente impegnati nel business della dematerializzazione cartacea e della gestione elettronica dei documenti».

Il primo passoDi fronte alla necessità di un profondo cambiamento che coinvolge direttamente abitudini radicate da anni, anche le migliori prospettive rischiano di far fallire un progetto. Per evitare che questo accada, la via migliore è spesso cercare un compromesso ed è esattamente quanto avvenuto nel mondo della stampa con l’introduzione dei Managed Print Services, a seconda dei casi accolto come soluzione o minaccia all’ecosistema aziendale. «Numerose ricerche hanno dimostrato come i costi legati alla stampa incidano sui bilanci aziendali in una misura compresa tra l’1 e il 3% del fatturato e i risparmi potenziali ottenibili sono compresi tra il 10 e il 30% – sottolinea Preda –. I processi di ottimizzazione e razionalizzazione del parco stampanti e i progetti MPS rappresentano quindi la chiave di volta per passare da una gestione documentale non controllata a una invece controllata, che consenta di raggiungere queste riduzioni».«Lo scopo dei servizi MPS è ottimizzare l’infrastruttura di stampa di un’azienda e migliorare quindi i processi aziendali – aggiunge Re –. Una migliore strategia di gestione documentale si traduce nella possibilità di ridurre i costi operativi fi no al 40%. Noi proponiamo un approccio che va dalla device consolidation dell’infrastruttura aziendale e dell’ambiente, alla gestione quotidiana dei dispositivi e materiali di consumo».Di fronte alla prospettiva

quasi magica di riduzione dei costi, spesso una proposta di MPS trova la strada spianata. Per evitare però un brusco risveglio, prima di passare all’azione è importante un’analisi più estesa. «La cosa più importante è capire quali siano le esigenze del cliente e i suoi obiettivi – avverte Dave McNally, product marketing director di Dell Imaging –. Se lo scopo è semplicemente ridurre i costi, allora la digitalizzazione è certamente preferibile ai servizi di stampa gestiti. In realtà alcuni clienti sono alla ricerca di un modo per gestire i propri dispositivi, per esempio permettendo di controllare le stampanti da remoto, monitorando gli alert relativi al livello di toner, alla quantità di carta e alla manutenzione».

Nuovo approccio stesso fornitoreScorrendo il panorama dell’offerta, tra i protagonisti della smaterializzazione non manca all’appello praticamente nessuno tra i produttori storici di stampanti e di consumabili. Viene spontaneo chiedersi se questo non possa apparire come un controsenso, addirittura una strategia per aumentare le vendite di apparati semplicemente riproponendoli in una nuova forma.«Potrebbe sembrare un controsenso se si facesse riferimento a un concetto superato di dispositivi di stampa – risponde Balladore –. I sistemi di ultima generazione però, non

DIGITALK

Page 55: Digitalic n. 12 - Carta Automatica

SICUREZZA, MOBILITY. SNT TECHNOLOGIES E SATA CI METTONO LA “FIRMA”

SNT TECHNOLOGIESVia Carlo Marx, 131

41012 Carpi (MO)Tel. 059 6227511Fax 059 6227522

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Ricevere un documento critico sul pro-prio device portatile, il tablet, lo smar-tphone, il notebook. Avere la necessità di gestirlo, renderlo sicuro e magari fi rmarlo nel giro di poche ore, minuti, secondi. Al tempo del Web 2.0, dei Big Data e della connettività ovunque e comunque, spesso la necessità di do-vere forzatamente contare su un sup-porto cartaceo, oltre che essere poco economica, diventa un serio problema di produttività e competitività di un in-tero processo di business. Un proble-ma con il quale aziende di ogni forma e dimensione si stanno scontrando in questi ultimi tempi. Un problema, ma anche una grossa opportunità di bu-siness a valore per il canale indiretto che si saprà far trovare pronto con le soluzioni e, soprattutto, le competenze adeguate. Non a caso, in questo sen-so si è mossa da tempo SNT Techno-logies, distributore IT ad alto valore aggiunto che, tra i brand che mette a disposizione della sua squadra di ri-venditori, conta da tempo una società come SATA. Il carattere distintivo di SATA è la capacità di studiare, proget-tare, prototipare e realizzare soluzioni innovative per diversi domini appli-cativi, con una speciale attenzione ai prodotti e ai servizi software per le Pmi e per le loro reti, fruibili via Web. «Un esempio concreto e strategico in questo senso – spiega Lorenzo De Pie-tri, direttore marketing di SNT Techno-logies – è la soluzione Executive PDF Note&Sign che permette sia la compi-lazione di form conformi allo standard Adobe AcroForm PDF/A-1 sia di rea-lizzare un processo di fi rma elettroni-ca avanzata in ambiente mobile, traen-do quindi vantaggio dalle potenzialità offerte dai più recenti sistemi installati

Marco Barbi, responsabile tecnico per le soluzioni

di fi rma elettronica avanzata in ambiente Android SATA

Lorenzo De Pietri, direttore marketing

di SNT Technologies

La fi rma elettronica in mobilità. Una nuova, strategica opportunità di business per il canale. Come, quando e perché proporla ai propri clienti grazie ai consigli e alle preziose innovazioni studiate da SNT Technologies in collaborazione con SATA.La nuova, attesa puntata di SNTV Online è dedicata alla gestione intelligente e sicura delle informazioni critiche

su dispositivi smartphone e tablet. In pratica si parla della preziosa possibilità di fi rmare in mobilità un do-cumento in formato Pdf con la garanzia che le fi rme apposte rispettino i requisiti caratterizzanti la fi rma elettronica avanzata». «La normativa italiana e in particolare il codice dell’amministrazione pubblica permettono oggi di acquisire fi rme di contratti e documenti simili in for-ma digitale direttamente su dispositivi informatici come tablet e smartphone – conferma Marco Barbi, responsabile tecnico per le soluzioni di fi rma elettro-nica avanzata in ambiente Android all’interno di SATA –. Questo vuol dire permettere ai diretti interessati di fi rmare in digitale su Pdf e trasferire le informazioni raccolte direttamente a un sistema di gestione docu-mentale in modo tale da potere ricercare e conservare facilmente il documento in forma digitale. Dal pun-to di vista architetturale, la soluzione Executive PDF Note&Sign si compone di un modulo client, installato sul dispositivo mobile, e di un modulo server centraliz-zato. La presenza del modulo server è giustifi cata dalla necessità di realizzare in massima sicurezza le opera-zioni di apposizione della fi rma sui documenti. In ogni caso, i processi eseguiti sulla parte client (mobile) mi-nimizzano il numero di richieste di connessione con il server centrale e, pertanto, la soluzione Executive PDF Note&Sign si presta a essere impiegata anche in am-bienti con scarsa copertura di rete».Scopri come e perché le soluzioni di fi rma elettroni-ca possono essere un’importante opportunità di bu-siness; scopri come e perché proporle ai tuoi clienti collegandoti a questo pratico QR code e toccando con mano l’innovazione di SNT Technologies e SATA nella nuova puntata di SNTV Online.

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sono più macchine in grado soltanto di stampare e inviare fax, ma soluzioni che possono essere profi late e consentono di analizzare e tracciare il contenuto del documento, di inviarlo al workfl ow, di condividerlo e di gestire elevati livelli di sicurezza».«Nessun controsenso – conferma Di Scioscio –, basta pensare ai multifunzione, ad esempio: sono “due facce della stessa medaglia”, permettono di digitalizzare i documenti, ma anche di stamparli quando è necessario per motivi amministrativi, di praticità, di documentazione».Più di puntare a non stampare, la via scelta dal settore è al momento quella di invitare a stampare meglio. «La gestione elettronica dei documenti non andrà in sostituzione del documento cartaceo, ma risulterà complementare a esso – ribadisce Preda –. La soluzione hardware continuerà a rappresentare un fattore importante di un’offerta più ampia, volta all’ottimizzazione e all’integrazione».Lo spazio per vendere stampanti non sembra quindi in pericolo. Semplicemente, rischia seriamente di non rivelarsi più suffi ciente a garantire i guadagni. Oppure, le prospettive della gestione documentale sono troppo grandi per poter essere ignorate. «La tendenza del prossimo futuro è una diminuzione dei documenti cartacei, a favore di quelli digitali – rifl ette Re –. Per questo negli ultimi anni abbiamo optato

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per l’ampliamento della gamma di servizi in grado di proporre alla clientela la razionalizzazione della gestione dei documenti. Per noi è importante aiutare il cliente con la consulenza nell’analisi della sua infrastruttura, consigliando, laddove necessario, un utilizzo appropriato delle risorse economiche, producendo un documento cartaceo solo dove e quando se ne ha esigenza». Più semplicemente, dal punto di vista dei produttori, il passaggio ai servizi può essere inquadrato anche come una normale estensione della propria offerta. «Una parte del nostro business oggi si sta trasformando per raccogliere tutte le richieste e traghettare le aziende dalla gestione documentale cartacea a quella digitale – sottolinea Marco Lanfranchi, PPS channel director di HP – con lo scopo di consentire ai nostri clienti un utilizzo il più razionale possibile della carta in uffi cio, nonostante la quantità elevata di dati prodotti ogni giorno. In questo ambito, quindi, noi non vendiamo solo stampanti o consumabili, quanto piuttosto un vero e proprio ecosistema di Imaging & Printing che include diversi aspetti e diversi strumenti pensati per aiutare le aziende a focalizzarsi sul proprio core business».

Il risparmio è dietro l’angoloRiduzione dei costi, risparmi, effi cienza. Tutte parole all’ordine nel giorno per chi è chiamato a gestire

un’azienda. Termini dietro ai quali spesso si celano previsioni poco affi dabili. Perché un progetto di gestione documentale abbia successo diventa quindi fondamentale riuscire a presentarsi a un potenziale cliente con dati concreti. «Il ritorno di investimento è strettamente correlato alle dimensioni e pervasività di un progetto di gestione documentale che viene implementato presso una struttura – spiega Puccio –. La conservazione sostitutiva dei documenti fi scalmente rilevanti è, per esempio, una declinazione semplice di gestione che richiede un investimento modesto e garantisce al tempo stesso un ritorno di investimento

a breve termine. Se a questo aggiungiamo la gestione dell’intero ciclo di vita del documento fi scale e prevediamo quindi un investimento iniziale più consistente, possiamo garantire a una struttura un ritorno di investimento maggiore, anche se in tempi mediamente più lunghi».A sostegno di queste tesi, il fatto che spesso si parla di periodi nell’ordine di mesi, e non anni, per apprezzare i benefi ci. «Il fatto che molte aziende abbiano già ottimizzato la propria infrastruttura documentale signifi ca che l’investimento vanta ottimi tempi di risposta – conferma Re –. La scelta verso questa direzione signifi ca anche il

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Riduzione degli archivi e relati-vi ingombri, con costi accessori. Maggiore effi cacia nella ricerca dei documenti e nei fl ussi di lavoro complessivi. Minor uso di carta e materiali di consumo per stampati. Sono tutte valide ragioni per pen-sare seriamente a tradurre in pra-tica un processo di gestione docu-mentale, che però si scontrano con abitudini radicate da tempo. C’è però un altro motivo, molto più at-tuale, che presenta le carte in re-gola per rimuovere defi nitivamente ogni incertezza. Quel qualche cosa senza il quale la produttività risulta seriamente compromessa. «Secondo la ricerca “Bridging the Information Worker Productivity Gap: New Challenges and Oppor-tunities for IT di IDC” – spiega Al-berto Comper, solution consultant digital media di Adobe Systems – il

50% di chi lavora con le informa-zioni utilizza infatti per business uno smartphone, il 10% lavora con il proprio dispositivo personale, mentre il 16% usa un tablet e il 7% ne utilizza uno personale».In tale contesto diventa quindi sempre più strategico essere in grado di gestire meglio la mole di informazioni generata lungo l’in-tero processo su documenti car-tacei e digitali. I vantaggi di una soluzione elettronica, non tardano a manifestarsi. «Per un’azienda di mille dipendenti il costo stimato di ineffi cienza produttiva è pari a 15,9 milioni di dollari – prosegue Comper –. Colmando il totale di queste ineffi cienze (pari al 19,5%) un’organizzazione di tale dimensio-ne avrebbe la possibilità di inve-stire in nuove risorse (213 nuovi dipendenti)».

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superamento del change management, ovvero la gestione del cambiamento a fronte della riduzione o eliminazione delle stampanti a uso del singolo».Pur restando diffi cile avanzare stime affi dabili per ogni realtà, sulle potenzialità in pochi accettano dubbi. «Ovviamente dipende dalla tipologia del progetto – puntualizza Maurizio Barondi, partner manager indirect & marketing communication manager di PFU Imaging Solutions –. Sicuramente l’investimento ripaga nell’immediato per l’abbattimento dei costi di gestione per singolo documento, immediatezza nella gestione dei dati in esso contenuti che possono essere introdotti in tempo reale nel sistema informatico rendendoli fruibili e permettendo all’azienda di rispondere rapidamente alle richieste del mercato».

proprio interno le soluzioni che sono chiamati a proporre per la gestione documentale.Di conseguenza, la selezione deve essere particolarmente attenta. «Selezioniamo accuratamente partner che siano in grado di garantire una struttura interna idonea a supportare il nostro tipo di offerta – riprende Re –. In base alle soluzioni richieste, più o meno complesse, decidiamo a quali dei nostri dealer certifi cati affi darci».Per andare meglio incontro a ogni esigenza infi ne, è fondamentale essere preparati su più fronti. «La nostra politica di canale si articola su differenti livelli di value proposition – conclude Preda –, che ci consentono da un lato di poter contare su una rete di rivenditori altamente fi delizzati in grado di sostenere l’offerta della nostra azienda e dall’altra di garantire alle imprese un elevato livello di affi dabilità ed effi cienza, assicurato dal canale certifi cato». «Finora – conclude Di Scioscio di Epson – per il recruiting dei dealer abbiamo percorso la strada del coinvolgimento diretto, grazie alla nostra conoscenza del canale e degli stretti rapporti che abbiamo con i rivenditori e con i distributori. Per agevolare i dealer nella fase di training con i nuovi tool, organizziamo poi una serie di corsi di formazione durante i quali vengono spiegate le modalità di utilizzo degli strumenti e la tipologia di clienti a cui offrirlo. La competenze e la conoscenza accurata del cliente, in questo ambito sono vitali».

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Non solo risparmioLa leva economica da sola non basta. Il miglioramento dell’effi cienza è sempre tutto da dimostrare sul campo. Serve quindi qualche ragione in più per invogliare alla decisione fi nale.«Alcuni studi hanno dimostrato che si perdono fi no a sette ore alla settimana per la ricerca di documenti – afferma McNally –. Un sistema di gestione documentale consente di minimizzare questo tempo, permettendo di risparmiare denaro e aumentare la produttività. Le aziende possono inoltre soddisfare al meglio i requisiti di conformità e ridurre i costi di un eventuale storage esterno».«Aggiungerei anche l’incremento nella condivisione, reperibilità e fruibilità delle informazioni all’interno dell’azienda, garantendo al tempo stesso

maggiori livelli di sicurezza dei documenti», riprende Puccio.

Una soluzione per partner di fi duciaDelineato il quadro, affi nati gli strumenti per catturare l’attenzione della aziende, la palla passa inevitabilmente in mano a chi si trova nel mezzo. Come in poche altre circostanze, con aspettative particolarmente elevate, la preparazione deve essere perfetta in ogni punto. «Non tutti i rivenditori sono in grado di proporre queste soluzioni – precisa Belladore –. Occorrono competenze specifi che e per questo abbiamo messo a punto un iter che consente ai dealer interessati di raggiungere il know how e i prerequisiti necessari di formazione tecnica e commerciale».Spesso inoltre, viene chiesto agli stessi partner di essere i primi ad adottare al

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La carta guarda al futuro e già da tempo è diventata elettronica.

La maggior parte dei lettori di e-book, compreso il Kindle di Amazon, solo per citare il più noto, basa il suo funzionamento su un particolare tipo di display che va sotto il nome di e-paper. Con questo termine, contrazione di electronic paper, si identifi cano tutti quei display che non

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Mauro Baldacci

richiedono una sorgente di luce autonoma: è la stessa luce ambiente che permette di visualizzare il testo o le immagini. Come con la normale carta stampata, maggiore è la luce ambiente e migliore è la qualità delle immagini, al contrario di quanto accade con i display a cristalli liquidi utilizzati dai portatili o dai tablet.Un’altra importante caratteristica delle tecnologie che sono alla base del funzionamento dei display

e-paper è la bistabilità: una volta visualizzate le immagini, non è più necessario fornire alcuna fonte d’energia. Queste due caratteristiche fanno sì che sia suffi ciente una batteria di capacità limitata per garantire comunque un’elevata autonomia. Questi indubbi vantaggi hanno però come controparte una non trascurabile limitazione. Con le attuali tecnologie, riprodurre immagini a colori

che abbiano una qualità anche solo paragonabile a quella tipica dei quotidiani è ancora un miraggio, nonostante siano trascorsi quasi quarant’anni dall’invenzione dell’e-paper e per il suo sviluppo non siano certo mancate le risorse.

Un po’ di storiaI primi tentativi di realizzare un display che emulasse il comportamento della carta stampata risalgono agli anni Settanta del secolo scorso.

FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SU UNA TECNOLOGIA CHE

STA SPOPOLANDO NEGLI ULTIMI TEMPI, OVVERO

I DISPLAY E-PAPER ALLA BASE DI QUASI

TUTTI I LETTORI E-BOOK PRESENTI SUL MERCATO Mauro Baldacci

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elettrodoinferiore

Schema di funzionamento dei display E Ink (fonte: E Ink)

particelle bianche cariche positivamente

elettrodosuperiore

trasparente

particelle nere cariche

positivamente

fluido trasparente

Come alcune delle tecnologie che hanno cambiato il nostro modo di vivere, l’e-paper, basata sulla tecnologia Gyricon, vide la luce al Palo Alto Research Center della Xerox, lo stesso centro di ricerca al quale dobbiamo l’invenzione delle stampanti laser e delle reti Ethernet (si veda anche il box La prima carta elettronica). Il principio di funzionamento dei display Gyricon, l’elettroforesi, è oggi alla base dei display prodotti dalla E Ink, azienda fondata nel 1997 come spin-off del prestigioso MIT Media Lab e oggi divenuta leader mondiale di questo settore. L’immagine è prodotta da particelle bianche e nere elettricamente cariche, immerse in un fl uido trasparente contenuto in minuscole capsule delle dimensioni di qualche centesimo di millimetro. Le particelle nere possono essere spostate verso

la superfi cie del foglio di materiale plastico applicando un campo elettrico generato da transistor che possono essere letteralmente stampati su un foglio di materiale plastico anch’esso fl essibile. Negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi altri tipi di e-paper basati su differenti tecnologie, ma soltanto alcuni di essi sono oggi disponibili come prodotti commerciali.

Oltre i lettori di e-book I display prodotti da E Ink sono utilizzati da quasi tutti i più noti lettori di e-book, compresi i Kindle di Amazon e i Reader di Sony, ma possono trovare impiego nei settori più disparati, anche se molte delle applicazioni viste negli ultimi anni sono quasi da considerare poco più che “esercizi di stile”. È questo il caso, ad esempio, di alcune serie di hard disk prodotte da Verbatim o Western

Digital ancora in commercio, ma non più in produzione: un’etichetta e-paper riporta la capacità disponibile e il nome assegnato al volume, informazioni che sono accessibili anche quando l’hard disk non è collegato ad alcuna fonte di alimentazione. La sola capacità rimanente, visualizzata con un indicatore a barra, è invece l’indicazione fornita dal display E Ink integrato nei fl ash drive Echo MX della Lexar.Anche l’accoglienza dei display e-paper da parte dei produttori di telefonini e smartphone non si può dire che sia stata molto calorosa. Il primo cellulare Gsm dotato unicamente di un display e-paper è stato il Motofone della Motorola presentato nel 2006: nonostante il discreto successo di vendite ottenuto, non è stato seguito da altri modelli. Diverso l’utilizzo sperimentato da Samsung con lo Zeal: oltre al classico display Lcd a colori, il cellulare disponeva di un display e-paper che, in base all’orientamento, visualizzava la classica tastiera di un telefonino oppure una completa tastiera Qwerty per

Il primo display e-paper, cui il suo inventore Nick Sheridon diede il nome di Gyricon, utilizzava minuscole sferette con-tenute in cavità riempite di un fl uido oleoso che ne permet-teva la rotazione, il tutto racchiuso tra due fogli di materiale plastico trasparente. Le sferette, del diametro di circa un decimo di millimetro, erano costituite da due emisferi elet-tricamente carichi di diverso colore, generalmente bianco e nero. L’applicazione di un campo elettrico su uno dei lati del foglio permetteva di ruotare le sferette e formare così le immagini. Il lavoro pionieristico di Sheridon rimase nel cassetto per diversi anni: nelle intenzioni di Xerox, la tec-nologia Gyricon era destinata all’impiego per la cartelloni-stica, ma l’impossibilità di ridurre i costi di produzione a un livello che fosse accettabile per una sua larga diffusione determinò la cessazione del suo sviluppo nel 2005./$

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l’immissione del testo. I display e-paper sono stati presi in considerazione anche dai produttori di orologi, ma a parte qualche prototipo Seiko, soltanto Phosphor produce orologi con questi display e ha in preparazione anche uno smartwatch, Touch Time, che permetterà di utilizzare una serie di semplici App. Un progetto che ha suscitato notevole interesse, raccogliendo in pochi giorni oltre 10 milioni di dollari di preordini, è lo smartwatch Pebble della Allerta che può essere collegato in Bluetooth a un iPhone o a uno smartphone Android per visualizzare i messaggi ricevuti.Una delle applicazioni più promettenti dell’e-paper è l’etichettatura degli scaffali. Esperimenti pilota sono già stati attivati in alcuni supermercati, compresi alcuni punti vendita della catena italiana Sisa: i display utilizzati in questo caso sono basati su una tecnologia e-paper proprietaria sviluppata dalla ZBD che usa un particolare tipo di Lcd bistabile.

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Il bianco e il coloreRispetto ai primi display e-paper, quelli oggi disponibili sono caratterizzati da un maggior contrasto ottenuto migliorando soprattutto la rifl ettività, per cui il “bianco” appare meno grigio: non siamo ancora al livello della carta patinata, ma prodotti come il Kindle Paperwhite non se ne discostano più di tanto. Proprio la rifl ettività relativamente scarsa è però un ostacolo alla realizzazione di display e-paper a colori. La stessa E Ink ha avviato recentemente la produzione

di un display a colori, realizzato sovrapponendo a un display monocromatico una griglia di fi ltri colorati, soluzione simile a quella correntemente utilizzata per la produzione degli Lcd a colori. Per garantire una buona rifl ettività, E Ink ha scelto di utilizzare, per ogni pixel dell’immagine, una matrice di 2x2 fi ltri di colore rosso, verde, blu e trasparente. I colori riprodotti in questo modo appaiono quindi piuttosto slavati anche se confrontati con quelli tipici delle

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Kindle Paperwhite.jpg Il Kindle di Amazon, il più di! uso lettore di e-book (fonte: Amazon)

Lexar_Echo_MX.jpg La capacità disponibile di alcuni " ash drive della Lexar è visualizzata da un indicatore a barre della E Ink (fonte: Lexar)

Motorola Motofone Un display E Ink è stato utilizzato da Motorola per uno dei suoi cellulari più economici (fonte: Motorola)

Pebble_email1.png Lo smartwatch Pebble potrà visualizzare anche i messaggi ricevuti con l’iPhone o un cellulare Android (fonte: Pebble)

ESL_ZBD.jpg Una delle applicazioni più promettenti per l’e-paper è la produzione di etichette da apporre sugli sca! ali (fonte: ZBD)

Mirasol_display.jpg (fonte: ???) Il Kyobo eReader è stato uno dei primi dispositivi che utilizza i display Mirasol.

Il Kyobo eReader è stato

uno dei primi dispositivi che

utilizza i display Mirasol

immagini stampate su carta da quotidiano. Come accennato all’inizio, sono oggi allo studio altre tecnologie per la produzione di e-paper che hanno come obiettivo soprattutto la realizzazione di display a colori. Tra le più promettenti sembrano essere quelle basate sull’electrowetting o sulla interferenza ottenuta con dispositivi elettromeccanici miniaturizzati (MEMS, ovvero Micro Electro-Mechanical Systems). I primi display basati sull’electrowetting sono stati messi a punto presso il centro ricerche della Philips e poi sviluppati da una società appositamente creata, Liquavista, recentemente acquisita da Samsung. I dispositivi MEMS sono invece alla base del funzionamento dei display Mirasol sviluppati originariamente da Iridigm, società acquistata nel 2004 da Qualcomm e già utilizzati da alcuni lettori di e-book, come l’eReader della coreana Kyobo. Nel luglio scorso, Qualcomm ha però deciso di cessare la fabbricazione di questo tipo di display, molto probabilmente a causa dell’impossibilità di ridurre più di tanto i costi di produzione, rendendo comunque disponibile la tecnologia a quanti volessero cimentarsi nell’impresa.In conclusione, appare piuttosto improbabile che possano esserci importanti sviluppi nell’immediato futuro: occorrerà attendere diversi anni prima che la e-paper possa sostituire completamente la carta stampata.

utilizza i display Mirasol

interferenza ottenuta con dispositivi elettromeccanici miniaturizzati (MEMS, ovvero Micro Electro-Mechanical Systems). I primi display basati sull’electrowetting sono stati messi a punto presso il centro ricerche della Philips e poi sviluppati da una società appositamente creata, Liquavista, recentemente acquisita da Samsung. I dispositivi MEMS sono invece alla base del funzionamento dei display Mirasol sviluppati originariamente da Iridigm, società acquistata nel 2004 da Qualcomm e già utilizzati da alcuni lettori di e-book, come l’eReader della coreana Kyobo. Nel luglio scorso,

Il Kindle di Amazon, il più di! uso lettore

di e-book (fonte: Amazon)

La capacità disponibile di alcuni " ash drive della Lexar è visualizzata da un indicatore a barre della E Ink (fonte: Lexar)

Un display E Ink è stato utilizzato da Motorola per uno dei suoi cellulari più economici (fonte: Motorola)

Lo smartwatch Pebble potrà visualizzare anche i messaggi ricevuti

con l’iPhone o un cellulare Android (fonte: Pebble)

Una delle applicazioni più promettenti per l’e-paper è la produzione di etichette da apporre sugli sca! ali (fonte: ZBD)

Il bianco e il coloreRispetto ai primi display e-paper, quelli oggi disponibili sono caratterizzati da un maggior contrasto ottenuto migliorando soprattutto la rifl ettività, per cui il “bianco” appare meno grigio: non siamo ancora al livello della carta patinata, ma prodotti come il Kindle Paperwhite non se ne discostano più di tanto. Proprio la rifl ettività relativamente scarsa è però un ostacolo alla realizzazione di display e-paper a colori. La stessa E Ink ha avviato recentemente la produzione

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BIG DATA CONFERENCE 2013

Il 2012 ha chiaramente evidenziato quanto possedere adeguate competenze sul tema dei Big Data rappresenti una delle massime priorità per le organizzazioni IT aziendali. Per i CIO, e per tutta la funzione IT, dimostrare di poter estrarre un reale valore dai dati signi!ca accelerare l’evoluzione aziendale e salvaguardare il proprio ruolo di abilitatori dell’innovazione.

IDC Italia presenta la “Big Data Conference 2013” con l’obiettivo di a"rontare questa tematica e di fornire risposte a s!de cruciali, in particolare:

confrontarsi sul tema dei Big Data e analizzare casi aziendali, best practice e linee guidautili all’implementazione di un’adeguata strategia di gestione, governance e analisi dei dati secondo la declinazione delle 4V (Volume, Velocità, Varietà, Valore).

La partecipazione è gratuita per le aziende utenti !nali. La disponibilità di posti è limitata.

20 Febbraio 2013 · Milano, Hotel Melià

Per informazioni e le registrazioni:Nicoletta PuglisiConference Manager, IDC [email protected]://www.idcitalia.com/events/events.jsp

Big Data, Big Opportunities: cogliere il reale valore dei dati per dar vita all’Intelligent Enterprise

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Marco Lorusso

SI FA PRESTO A DIRE CLOUD E VIRTUALIZZAZIONE… PRIMA

DI SPICCARE IL VOLO OCCORRE MUNIRSI DELLE PIÙ FUNZIONALI SOLUZIONI DI SICUREZZA. DI TUTTO QUESTO E MOLTE ALTRE COSE ANCORA SI

E’ PARLATO IN UN EVENTO ESCLUSIVO CHE WATCHGUARD HA ORGANIZZATO,

NEL CORSO DI SMAU MILANO, IN COLLABORAZIONE CON DIGITALIC

E IL POLITECNICO DI MILANO

giornate di Smau Milano, davanti a un pubblico degno delle grandi occasioni, l’evento “Mondi virtuali…sicurezze reali” organizzato da WatchGuard in collaborazione con Digitalic e il Politecnico di Milano. Un appuntamento dedicato agli operatori di canale ad alto valore aggiunto e fortemente voluto dalla società protagonista del mercato della security. Durante l’intenso pomeriggio, sul palco, si sono alternati alcuni dei massimi esperti del mondo della sicurezza e delle strategie di mercato a esso relative. Interventi che hanno permesso ai reseller e system integrator presenti di avere un quadro completo delle minacce più dannose per le moderne infrastrutture IT, delle strategie e delle tecnologie su cui puntare per costruire opportunità di business a valore. Insomma, cosa, come e quale policy consigliare alle aziende. Da Stefano Chiccarelli, esperto di sicurezza e amministratore di Quantum Leap, che ha illustrato con una pirotecnica presentazione quali sono le più clamorose e dannose vulnerabilità dei sistemi cloud e virtuali oggi, passando a Emilio Tonelli, sales engineer South Europe WatchGuard Technologies, che ha invece mostrato la possibile cura di fronte a un simile scenario. Il tutto focalizzandosi in particolare sull’innovazione portata da soluzioni come la serie di fi rewall virtuali WatchGuard XTMv e XCSv che forniscono una sicurezza di rete senza precedenti e una protezione avanzata di applicazioni e dati. Chiusura tutta a base

Cloud, ambienti virtuali ma, soprattutto, sicurezza e valore…

Astenersi perditempo: la sfi da è di quelle promettenti, ma complesse da affrontare. Il canale ha la ghiotta opportunità di farsi trovare pronto con competenze e soluzioni che permettano alle aziende di intraprendere questa transizione verso nuovi paradigmi tecnologici nella maniera più serena ed effi cace possibile. Non a caso, mai come in questo periodo, grandi aziende e operatori di canale sono alla ricerca di consigli, “traghettatori” di fi ducia ma, soprattutto, di incontri e contenuti indipendenti che offrano loro un quadro più concreto e completo possibile della situazione. Momenti e informazioni di valore che li aiutino ad affrontare al meglio una sfi da decisiva per il loro futuro. Esattamente con

questo spirito è nato e si è svolto nel corso

delle affollate

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consigliare alle aziende. Da Stefano Chiccarelli, esperto di sicurezza e amministratore di Quantum Leap, che ha illustrato con una pirotecnica presentazione quali sono le più clamorose e dannose vulnerabilità dei sistemi cloud e virtuali oggi, passando a Emilio Tonelli, sales engineer South Europe WatchGuard Technologies, che ha invece mostrato la possibile cura di fronte a un simile scenario. Il tutto focalizzandosi in particolare sull’innovazione portata da soluzioni come la serie di fi rewall virtuali WatchGuard XTMv e XCSv che forniscono una sicurezza di rete senza precedenti e una protezione avanzata di applicazioni e dati. Chiusura tutta a base

affrontare al meglio una sfi da decisiva per il loro futuro. Esattamente con

questo spirito è nato e si è svolto nel corso

delle affollate

Vivi l’attesa, il successo, scopri le emozioni e ascolta le voci dei relatori protagonisti di questo evento esclusivo, collegandoti ai due pratici QR code qui presenti

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di strategia con i dati e le analisi esclusive di Alessandro Piva, responsabile delle ricerche sul cloud computing e Ict as a service e sulla unified communication della School of Management del Politecnico di Milano, che ha invece raccontato quali sono le possibili opportunità di business a valore che il canale indiretto può sfruttare nell’ambito di uno scenario in continua evoluzione. «In questo periodo il cloud è molto di moda – ha spiegato Chiccarelli –. Le aziende stanno, ognuna a modo suo, preparandosi per la migrazione da una infrastruttura tradizionale a una infrastruttura virtuale prima e cloud poi. Le minacce che però questo spostamento di tecnologia comporta sono notevoli. Ora l’azienda è aperta e senza confini e gli asset critici si stanno spostando in ambienti pubblici. Uno scenario in cui le organizzazioni criminali alla ricerca di dati e identità da rubare stanno davvero diventando molto pericolose. Inoltre bisogna prestare molta attenzione al fatto che spesso, legata a questi servizi cloud, c’è una tematica piuttosto complessa di responsabilità della gestione dei servizi. Una responsabilità che i Cio condividono con un fornitore esterno e dunque c’è da considerare con molta attenzione non solo il tema tecnologico ma anche il tema contrattualistico e legale».

La cura di WatchGuard«Insieme a Digitalic abbiamo organizzato un evento davvero molto importante e di grande successo – ha spiegato Emilio Tonelli, sales engineer

South Europe WatchGuard Technologies –. Come WatchGuard siamo focalizzati sulla sicurezza perimetrale e da oggi anche sulla protezione degli ambienti virtuali con una soluzione completa e precisa composta da ben due appliance appositamente studiate per integrarsi negli ambienti virtuali. Si tratta nello specifico di WatchGuard XTMv e XCSv, due soluzioni che si occupano di realizzare l’analisi della sicurezza delle infrastrutture virtuali, senza però sacrificare gestibilità e usabilità di questi ambienti. Questi ultimi rappresentano infatti un po’ i timori più grandi nello spiccare il volo verso la virtualizzazione. I mondi virtuali vanno difesi da dentro e in maniera molto decisa, sono come una cipolla: se non si interviene tra i vari strati, è impossibile proteggerli in maniera adeguata». «Come protagonisti del mondo della sicurezza e della protezione degli ambienti IT – ha spiegato poi Emilio Tonelli – non possiamo non farci trovare pronti su un tema di strettissima attualità. Le aziende stanno affrontando la transizione ad ambienti virtuali e cloud e sono alla ricerca di soluzioni ad alto valore che permettano loro di effettuare un simile passaggio senza paura. Progettata per un ambiente hypervisor VMware, la nuova serie di firewall virtuali WatchGuard presenta quattro versioni per incontrare le necessità di ambienti piccoli, medi e distribuiti su larga scala. Queste versioni virtuali forniscono lo stesso tipo di elevata sicurezza offerta dalla serie XTM di appliance

hardware, inclusi Application Control, Reputation Enabled Defense, intrusion prevention, gateway anti-virus, Web blocking traffic shaping e altro ancora».

Gli operatori in campoLa sicurezza dunque come primo strategico mattone che permetterà agli operatori di canale di cavalcare in maniera intelligente l’onda di un’evoluzione che sta cambiando il volto della filiera a valore.«Il cambiamento che impone il cloud computing non è solo tecnologico, ma interessa l’intera filiera Ict – ha raccontato Alessandro Piva, responsabile delle ricerche sul cloud computing e Ict as a service e sulla unified communication della School of Management del Politecnico di Milano –. Accanto al ruolo dei fornitori di servizio (service provider), c’è chi sviluppa e offre i mattoni base, HW e SW, per la costruzione dei servizi (component developer), chi mette insieme i diversi servizi erogati (cloud broker) e chi realizza progetti su misura per le diverse aziende (solution developer), andando a realizzare o gestire servizi dedicati, spesso integrati con il sistema informativo aziendale. Non ultimo il mercato della consulenza IT, che supporta i decisori aziendali nel capire quale strada intraprendere in questo percorso. Come vedete la competizione è molto forte e aumenta la pressione diretta sul cliente, sia per quanto concerne la direzione Ict sia per la Line of Business. Aggiungiamo poi i numerosi

accordi di partnership che fanno in modo che molti player espandano il proprio raggio naturale di azione. Queste sono naturali caratteristiche di un mercato nascente, ancora lontano da una maturità e dall’equilibrio, dove sono in atto molteplici strategie. Su tutti va però citato un dato molto importante: l’81% degli operatori di canale da noi mappati dichiara un incremento di fatturato/marginalità a seguito dell’introduzione di soluzioni cloud nella propria offerta».

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ATTUALITA’

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Alla vigilia del suo quindicesimo anno di presenza in Italia, dove è sbarcata nel 1998, esattamente due anni dopo essere stata fondata a Berlino,

Avm punta a sviluppare ulteriormente la propria presenza sul nostro mercato con la sua linea di prodotti, nella quale spiccano le soluzioni di connettività Internet Fritz!Box. Del resto, il potenziale per uno sviluppo in Italia non manca, «visto che a tutto il 2011 – sottolinea Gianni Garita, sales manager di Avm Italia – si contano oltre 13 milioni di linee, con il 97% della popolazione raggiunto dalla banda larga su rame. Già oggi l’Italia è il terzo mercato estero per Avm e le prospettive sono ottime, sia perché il Paese è vasto sia in quanto il nostro mercato potenziale non è più solo rivolto all’ambito delle Pmi, ma guarda molto anche all’area SoHo, prosumer e consumer». È con un occhio di riguardo a quest’ultimo segmento che è stato concluso un accordo con Wind, allo scopo di portare in 2.000 negozi dell’operatore telefonico il router Fritz!Box 3270, cavallo di battaglia della società tedesca. La peculiarità dell’operazione è che il

A

Tempo di grandi novità strategiche. Operativa dalla fi ne di ottobre una partnership con Wind per proporre negli oltre 2.000 negozi dell’operatore il router Fritz!Box 3270. A breve, inoltre, l’apertura a un nuovo distributore IT e un supporto tecnico presales in lingua italiana

Edoardo Bellocchi

dispositivo verrà proposto non come semplice router ma come una vera e propria soluzione di convergenza, in ossequio alla sua natura di apparecchio multiuso. «Il nostro Fritz!Box è un prodotto che si è molto evoluto nel corso degli anni: i tecnologi delle telecomunicazioni lo defi niscono IAD, cioè Integrated Access Device, ma detto in maniera più semplice si tratta è uno strumento che concentra tutte le funzioni di comunicazione del nostro uffi cio o della nostra abitazione. Quando si parla di

Fritz!Box – aggiunge Garita – non si parla solo di un hardware, ma di un software che ha tenuto

presente le esigenze e soprattutto le

richieste dei clienti», tanto che oggi supporta tutte le tecnologie telefoniche, di rete e Wlan, oltre che NAS, Network Attached Storage, e può fungere da server multimediale.

Nuovi prodotti e nuovi distributoriLa linea Avm si è arricchita anche di nuovi prodotti, come il telefono Fritz!Fon M2 (già uscito in Germania dove sta avendo molto successo e che presto sarà in Italia), il Fritz!Powerline 500E per trasmettere i dati sulla rete elettrica e il Fritz!Wlan Repeater 300E, che oltre ad ampliare il segnale Wi-Fi negli ambienti di grandi dimensioni è anche in grado di funzionare da access point. È per veicolare al meglio queste nuove offerte che la struttura di Avm dedicata all’Italia si è ampliata – anche grazie ai nuovi uffi ci di Roma e Milano – con un supporto tecnico e presales nella nostra lingua, dando la garanzia di fornire una risposta nell’arco di 24 ore. Ma lo sviluppo del business passa anche per il canale, che vede oggi la presenza di reseller e provider che fanno capo ai distributori Alias, Bestit e Megabit. A questi se ne aggiungerà presto uno nuovo: «un grande distributore nazionale», anticipa Garita, specifi cando però di non essere ancora in grado di svelarne il nome. La caccia è più che mai aperta.nome. La caccia è più che mai aperta.

solo rivolto all’ambito delle Pmi, ma guarda molto anche all’area SoHo, prosumer e consumer». È con un occhio di riguardo a quest’ultimo segmento che è stato concluso un accordo con Wind, allo scopo di portare in 2.000 negozi dell’operatore telefonico il

cavallo di battaglia della

Fritz!Box – aggiunge Garita – non si parla solo di un hardware, ma di un software che ha tenuto

presente le esigenze e soprattutto le

Gianni Garita, sales manager di Avm Italia

Il router Fritz!Box 3270

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Grazie all’innovativo software 3DStar e a un team di lavoro di alto profilo, l’azienda marchigiana è tra le eccellenze nostrane per chi vuole dare ai propri prodotti una comunicazione visiva semplice, dinamica e d’effetto

Digitalic per Visio

ECCELLENZE MADE IN ITALY

LENTICOLARI NO-LIMITS. CI PENSA VISIO ITALIA CON INNOVAZIONE

mosso inizialmente Visio Ita-lia. Da quest’idea di knowled-ge sharing è stato sviluppato internamente 3DStar, un sof-tware di gestione dell’imma-gine che permette sia al clien-te professionale che amato-riale di crear si in casa il lenti-colare, a partire da immagini proprie. Ma il valore aggiun-to di Visio Italia non si esauri-sce nella commercializzazio-ne del software. Infatti, l’azien-da è in grado di seguire i pro-pri clienti offrendo una consu-lenza completa sul progetto, dai corsi di formazione di va-ri livelli sull’utilizzo del softwa-re, fino alla stampa dei lentico-lari. Insomma, più di un forni-tore: un vero partner!

… ma in seguito numerosi modi di vedere un lenticolare!Un software solo per numero-si effetti? Ebbene sì e il risul-tato è sorprendente. Da un len-ticolare oggi si possono otte-nere immagini tridimensio-nali con un’ottima percezione della profondità; effetti di mo-ving, di zoom su un particola-re. E che dire dello spettacola-re morphing, che trasforma un oggetto in un altro? Incredibi-le. Ma avremo modo di appro-fondire nei prossimi mesi i se-greti di questa tecnologia. Ora, vediamo cosa ci ha raccontato Dalila Aquilanti, titolare di Vi-sio Italia.

moda, dell’automotive e per-sino del finance! Eh sì, perché grazie a software specifici, ma-teriali e tecniche di stampa in-novative, il lenticolare oggi dà alle immagini e ai messag-gi l’occasione di una vita pro-pria con effetti ottici che arri-vano anche al moving e al 3D su superfici tutto sommato an-che minime. Per sviscerarne i segreti, abbiamo incontrato Visio Italia, fiore all’occhiello del nostro Bel Paese, tra i lea-der di mercato in questo setto-re. E abbiamo scoperto che…

In principio c’era una Visio(n)…Molto più di un’azienda, Visio Italia nasce da un’intuizione di Stefano Aquilanti con l’obietti-vo di «… riformulare la tecno-logia lenticolare in chiave mo-derna. Di immetterla nel cir-cuito della visual communica-tion di ampio respiro grazie a un progetto che parte dalla vendita di 3DStar, un software specifico per la realizzazione di lenticolari, e che si comple-ta offrendo ai clienti una con-sulenza a 360°». Il “lenticola-re per tutti” è quello che ha

Dalila Aquilanti, titolare di Visio Italia

Cinque secondi, o anche me-no, sono sufficienti al nostro cervello per valutare se vale la pena prestare attenzione a chi ce lo richiede. Un dato interes-sante, se letto in relazione a cosa muove e influenza un im-pulso d’acquisto. Ecco perché l’efficacia nel comunicare un brand o un prodotto ha acqui-sito oggi un significato di rilie-vo. Le imprese sono alla ricer-ca spasmodica di nuovi mo-di di comunicare che renda-no i propri messaggi extra-or-dinari dando così l’occasione, ai propri brand, di distinguersi dalla massa. E questo vale per qualsiasi categoria merceo-logica: dalla moda al mondo IT, dal food&beverage alla vi-sual communication. Una del-le ultime tendenze in atto vede il ritorno di fiamma per quel-le tessere di plastica zigrina-ta che cambiavano immagi-ne a seconda di come le si in-clinavano… Ecco, il lenticola-re (questo il suo nome scienti-fico) sta vivendo una seconda vita. Punto di incontro tra inno-vazione tecnologica e comu-nicazione visiva, sta seducen-do anche i grandi brand della

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Quando nasce la sua azienda e con quali obiettivi?«Visio Italia nasce dall’espe-rienza di un team di professio-nisti nei settori tecnico, scien-tifi co, informatico, artistico. Il nostro obiettivo è quello di ri-presentare al mercato la tec-nologia lenticolare in chia-ve “moderna”. Oggi, infatti, si possono ottenere effetti impen-sabili grazie alle innovazioni tecnologiche messe in opera in tutti i campi: da quello informa-tico alla gestione dell’immagi-ne fi no alla stampa».

Qual è il suo core business oggi?«Ci occupiamo principalmen-te della scrittura e della ven-dita del software 3DStar. Que-sto programma, creato intera-mente all’interno dell’azien-da, permette la realizzazione di ogni tipo di stampe lenticolari a partire da semplici immagini o scatti fotografi ci. Ma ai nostri clienti offriamo anche un servi-zio chiavi in mano per l’aspet-to printing, come ad esempio lo studio e la composizione di effetti grafi ci, la trasformazio-ne di immagini da 2D a 3D, la stampa diretta su grandi forma-ti e la stampa offset su grossi quantitativi. L’esperienza matu-rata in tanti anni, unita alle com-petenze acquisite fi no a oggi, ci permettono di realizzare stam-pe lenticolari con un rapporto qualità/prezzo estremamente competitivo».

Cosa la differenzia dai suoi concorrenti? Perché scegliere Visio Italia?«Perché siamo un partner af-fi dabile a ciclo completo. Per noi il successo è aprire un dialogo creativo con i nostri clienti in modo da proporre le migliori soluzioni mettendo in campo tutte le nostre cono-scenze tecniche, la nostra affi -dabilità e la nostra serietà. Il nostro obiettivo non è soltanto vendere il programma o stam-pare lenticolari, ma far com-prendere le potenzialità del lenticolare nella comunicazio-ne visiva di qualsiasi prodot-to e su qualsiasi formato: dal packaging all’editoria, dal lar-ge format al pop, solo per fa-re degli esempi. A tale scopo Visio Italia offre anche corsi di formazione su misura per con-sentire una rapida applicazio-ne delle tecniche lenticolari in base alle specifi che esigenze. Questo è il nostro valore ag-giunto».

Il lenticolare per tutti vi porte-rà a lavorare su progetti molto diversi tra loro. Chi sono i vo-stri clienti?«Studi grafi ci e fotografi ci, centri stampa ma anche gran-di marchi, che attenti all’evo-luzione del marketing, so-no alla ricerca di nuove idee per promuovere i loro prodot-ti. Abbiamo collaborato con top client quali Tod’s, Diesel,

ContattiVISIO ITALIAVia Moriconi, 4 60035 Jesi (AN)Tel. e fax [email protected]

VISIO ITALIA

Fausto Lupetti Editore, Bulga-ri, Cyberg Wear, Pontevecchio Gioielli, Pfi zer, Fissan, Mazda, Fornarina, Nissan, Gucci, Inti-missimi, Intesa Sanpaolo, Co-veri e Regione Marche».

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Antonella TagliabueAmministratore delegato della società di consulenza strategica di direzione Un-Guru, esperta di sviluppo sostenibile. Laureata in Scienze Politiche, con specializzazione in Storia e Istituzioni dell’America Latina. Si è occupata di comunicazione e marketing per multinazionali e grandi gruppi italiani. Da anni si occupa di Green Economy e di responsabilità sociale e ambientale d’impresa, insegna in corsi e master. “Penso che la sostenibilità debba essere una scelta, prima che un dovere, ma che debba essere strategica e, quindi, responsabile. Quando parlo del Pianeta lo faccio con la P maiuscola e credo che il rispetto per la vita in senso biologico debba essere un istinto”. Leggo, viaggio e scrivo per passione. Camus diceva: “Sono contro tutti coloro che credono di avere assolutamente ragione’. Per questo pratico il dubbio, coltivo i miei difetti, cerco di sbagliare sulla base di ragionevoli certezze e mantengo un ottimismo ostinato”

PUN

TO G

UNA GOCCIA VERDE NEL MARE DEL CINEMA

Perché l’ambiente non è un argomento che riesce

a scaldare il cuore? Perché, rispetto ad altre buone cause, non suscita un’emozione spontanea? Il fatto che stiamo vivendo al di sopra delle possibilità, in termini di risorse del Pianeta, è un messaggio che – con buona volontà – possiamo accettare razionalmente, ma non

Pci commuove. L’ecologia non è sexy. Può essere di moda in alcuni momenti, ma non riesce a essere cool. Nemmeno il cinema, una delle più strabilianti ed effi caci fabbriche di sogni inventate dall’uomo, sembra poter compiere il miracolo. Quella tra cinema e ambiente assomiglia molto a una relazione occasionale. O meglio. Da un lato c’è un circuito fi orente di fi lm e produzioni dedicate all’ambiente che però,

con il dovuto rispetto, non vanno oltre il documentario o l’inchiesta. In questo ambito proliferano i festival e i premi verdi, anche in Italia, ma si tratta ancora di iniziative di nicchia, che coinvolgono in genere gli addetti ai lavori e pochi appassionati. E poi c’è il cinema dei fi lm di grande successo, dove

O meglio. Da un lato c’è

fi lm e produzioni dedicate

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71

RIS

OR

SE

IT: verde e biodegradabileSe quanto previsto da un recente studio pubblicato su Science fosse vero, potremmo essere in presenza di una rivoluzione verde: potremmo infatti disporre di dispositivi elettronici a! dabili e biodegradabili. Materiali tradizionali come il silicio e il magnesio dovrebbero essere impiegati in forma ultrasottile e poi incapsulati in un involucro di seta da utilizzare, ad esempio, per impianti biomedici o per i sensori ambientali. Il team di studiosi che segue il progetto ha già creato un dispositivo in grado di dissolversi spontaneamente dopo tre settimane di esposizione ai liquidi biologici.

Volontari per un giornoVorreste provare un’esperienza di volontariato ma non sapete come fare? Fino al 31 dicembre 2012 centinaia di associazioni di Milano e provincia o" rono la possibilità di scegliere il progetto che più si adatta alle proprie aspettative e ai propri valori. Su www.volontariperungiorno.it è possibile contattare le organizzazioni non pro# t aderenti e mettere a disposizione del tempo, a favore degli altri. L’iniziativa è promossa da una rete di istituzioni, imprese e organismi di rappresentanza del terzo settore, con il patrocinio del comune di Milano e della Commissione europea.

l’ambiente gioca però il ruolo della comparsa o della scenografi a.Alzi la mano chi spontaneamente citerebbe un fi lm di cassetta come Erin Brockovich - Forte come la verità che tutti, o quasi, hanno visto come una pellicola ambientalista? Le etichette non contano e la storia dell’attivista americana che si mise contro la Pacifi c Gas & Electric serve solo come esempio.L’inquinamento che causa tumori e uccide le persone da solo però non basta a giustifi care il successo del fi lm e probabilmente non è l’elemento principale del suo trionfo. C’è un gran regista e un grande cast, sicuramente. C’è la storia di una donna sola con tre fi gli che riesce a farcela, il grande sogno americano che si fa realtà. C’è il fatto che Davide vince

ambientale. Il Green Drop Award è stato assegnato, da una giuria presieduta dal regista Ermanno Olmi, a La cinquième saison (“La quinta stagione”), dei belgi Peter Bronsen e Jessica Woodworth.Il fi lm racconta la storia di una calamità misteriosa che colpisce un piccolo paese delle Ardenne, per cui l’inverno non vuole fi nire e il ciclo della natura è sconvolto. Anche in questo caso la terra che diventa sterile e condanna la comunità degli uomini non è il solo tema del fi lm. C’è la corruzione dell’innocenza dei bambini, l’avidità che ha il sopravvento sulla solidarietà. Al momento non si sa se e quando il fi lm uscirà in Italia (ma i diritti sono stati acquisiti da Nomad). La storia è centrata sul fatto che la natura smette di fare quello che ha sempre fatto: garantirci la vita. Purtroppo anche nei fi lm più sensibili all’ambiente, alla natura spetta il ruolo di cattiva e vendicativa, quella che ha un rapporto confl ittuale con l’umanità. A dirla tutta però, un momento bello e buono in cui il cinema che parla di ambiente è riuscito a emozionare a Venezia c’è stato. Anche in questo caso però, si potrebbe cinicamente sottolineare che c’è stato bisogno di un bambino africano. Il bimbo che ha scritto la frase citata in Terra Madre (il fi lm documentario di Olmi del 2009) e ricordata in occasione della consegna del premio: «Niente fi ori, niente api. Niente api, niente ciliegie. Niente ciliegie, niente bambini».

contro Golia: un piccolo studio contro la grande multinazionale. E molto altro ancora. Un personaggio che combatte il pregiudizio contro le donne belle e sexy che non possono essere intelligenti e in gamba. C’è una storia d’amore. E poi c’è Julia Roberts, fattore che, in altri casi, è stato più che suffi ciente per sbancare il botteghino.Il fatto che l’ambiente ha bisogno di aiuto funziona come premessa di un fi lm, per il resto non basta.La conferma si è avuta al recente Festival di Venezia. Per la prima volta all’interno di una delle principali manifestazioni internazionali, non di nicchia, dedicate al cinema è stato istituito un premio verde, destinato alle pellicole in concorso e non a qualche proiezione collegata.Il Green Drop Award è un premio istituito da Green Cross, l’associazione fondata dal premio Nobel per la pace Mikhail Gorbaciov e dal comune di Venezia, con la partecipazione della società di consulenza di direzione Un-Guru in qualità di advisor strategico. L’iniziativa ha un forte valore simbolico. Il premio consiste in una goccia, in vetro di Murano, che contiene della terra proveniente ogni anno da diverse parti del mondo. Quest’anno, in occasione della Conferenza Rio+20, la sabbia arrivava dal Brasile, creando un legame ideale acqua-terra con Venezia. Al di là dei simboli, il premio voleva essere un riconoscimento vero a quella pellicola che fosse in grado di promuovere valori come la sostenibilità

ALLA RECENTE EDIZIONE DEL FESTIVAL DI

VENEZIA E’ STATO ASSEGNATO IL GREEN DROP

AWARD: PER LA PRIMA VOLTA ALL’INTERNO DI UNA DELLE PRINCIPALI

MANIFESTAZIONI DEDICATE AL

CINEMA VIENE ISTITUITO UN

PREMIO VERDE, DESTINATO ALLE

PELLICOLE IN CONCORSO E

NON A QUALCHE PROIEZIONE COLLEGATA.

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Dopo tanta attesa, tra fine ottobre e i primi di novembre è andato in scena

il RoadShow di Kaspersky Lab, dedicato ai reseller italiani che vogliono scegliere l’azienda rus-sa per garantire sicurezza ai propri clienti. Sei le tappe pre-viste (Milano, Padova, Bologna, Firenze, Roma e Napoli), ognu-na delle quali caratterizzata da

D

L’

Collegati a questo QR code, guarda e ascolta Aldo Del Bò, sales and marketing

director Kaspersky Lab Italia. Un reportage esclusivo realizzato nel corso dell’intenso RoadShow andato in scena

sul !nire di ottobre

Sotto la mongolfiera dell’arcobaleno ci sono molti software di successo, un’intera galassia a disposizione dei più creativi. Oggi si aggiungono anche le soluzioni di video-editing firmati Pinnacle Francesco Marino

scelto e chi vorrebbe farlo co-me soluzione di sicurezza infor-matica per la propria clientela», ha spiegato Aldo Del Bò, sa-les and marketing director dei laboratori Kaspersky. Gli Open Day hanno offerto l’occasione – per i reseller attuali e poten-ziali – di conoscere più da vici-no l’azienda, il Kaspersky Part-ner Program e i prodotti B2B quali Kaspersky Open Space Se-curity e Kaspersky Security for Virtualization. Strumenti tecno-logici molto innovativi ed effica-ci, ma anche carte preziose da giocare per sviluppare proget-ti complessi e ad alto margine sul mercato. Non è un caso che proprio il tema portante dell’in-tero evento itinerante fosse “la sfida del margine”. «Una sfida che, sulla base dei feed back raccolti, il canale ha voglia di af-frontare insieme a noi e attra-verso le nostre soluzioni», ha af-fermato il manager.

ATTUALITA’

Open Day durante cui è sta-to possibile conoscere le nuo-ve tecnologie e i prodotti di Ka-spersky Lab. «Attraverso que-ste giornate di informazione e formazione abbiamo incontrato la nostra vera forza vendita nel-le sei città chiave per il nostro business, proponendo una gior-nata dedicata a rappresentare al meglio le novità del prossimo 2013 e a supportare chi ci ha

.$63(56.<_/$%(_/$§675$'$¨_'(/_0$5*,1(

1(/_&5($7,92_021'2_',_&25(/L’ultima acquisizio-ne è stata quella di Pinnacle, una delle pietre miliari nel sof-

tware per l’editing video; perché la galassia dei software Corel è ampia, con decine di soluzioni di cui molte leader nel proprio ambito. «I nostri brand – spie-ga Giovanni Ragusa, sales ma-nager Italy, Mediterranean and Middle East di Corel – sono co-sì forti e riconosciuti nel proprio segmento che quasi passa in secondo piano il fatto che siano tutti parte di un’unica società». Il mondo Corel comprende infat-ti software di grande successo come WinZip, Roxio, PaintShop Pro, VideoStudio Pro, WinDVD Pro, WordPerfect Office, Desi-

gner, Painter e ovviamente Co-relDraw: un mondo articolato che risponde a tutte le esigenze delle menti crea tive. Oggi si ag-giunge anche Pinnacle, il brand di video-editing di fascia consu-mer che era di Avid. Program-mi come Pinnacle Studio HD e Avid Studio entrano a far par-te della gamma di prodotti per i media digitali.Matt DiMaria, executive vice president e general manager della business unit digital media per Corel ha sottolineato l’im-portanza di questo ingresso an-che considerando l’espansone dell’azienda nel mondo mobile. «Sono felice di introdurre que-sto portafoglio prodotti amplia-to ai nostri clienti e partner – ha

sottolineato il manager – che trarranno senz’al-tro grandi vantaggi dalla ricchezza dell’offerta e dal suo elevato valore innovativo, rappresentato in particolare dai progressi nel mercato dei dispo-sitivi mobili, come evidenziato dal recente lancio di Avid Studio per iPad». «Anche nel mondo delle App, Corel ha da offrire grandi novità – ha conclu-so Ragusa – e i nostri prodotti per desktop hanno risorse tutte da scoprire: bisogna testarli per ca-pirlo. È questo l’invito che facciamo agli utenti e ai rivenditori: provate il mondo Corel».

Giovanni Ragusa, sales manager Italy, Mediterranean and Middle East di Corel

Dopo il lancio delle versioni 2013 di Internet Security e Antivirus, l’azienda russa ha chiamato a raccolta i partner per un evento che ha portato risposte importanti su sfide e progetti futuri

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“Capture the Growth” è stato il motto del Fujitsu Imaging Channel Conference 2012. Una crescita che PFU Imaging Solutions persegue con determinazione, nonostante la diffi coltà che molte aziende attraversano, visto che ha superato le due milioni di unità di scanner documentali ScanSnap vendute nel mondo fra luglio 2001 e giugno 2012. Un successo decretato dalla genialità del prodotto: con un solo tasto trasforma un documento cartaceo in un Pdf

Riccardo Pirana

il front-offi ce, per diminuire i tempi di attesa del cliente e per avere un unico device allo sportello bancario, con lo scanner PFU 6130Z e il software FI6130 4Cheque – ci ha spiegato Massimo Spinelli di Emmedi –. Con questa soluzione l’operatore può leggere gli assegni e tutti i documenti che transitano allo sportello tramite lo scanner, evitando i limiti introdotti dai lettori per assegni dedicati».Abbiamo chiesto qualcosa in più su PFU a Robert Young, business and channel development manager Emea di PFU Imaging Solutions. «Siamo una delle prime aziende del settore, per cui abbiamo una base di clienti molto fedele in tutta Europa. Interagiamo con il canale e parliamo molto con i rivenditori. Non vendiamo direttamente ma sempre attraverso la distribuzione e in questo siamo sempre stati leali».«Non a caso, stiamo aggiornando il programma per i partner con nuovi elementi – ha detto Young –. Vedi il confi guratore di scanner e altri pratici strumenti marketing. La struttura del programma prevede tre livelli: gli Imaging Resellers, Authorised Imaging Resellers e Premium Imaging Resellers». «Nel primo caso – ha spiegato Maurizio Barondi, partner manager indirect & marketing communication manager di PFU Imaging Solutions – il partner ha accesso a un’area riservata dell’Imaging Channel Portal, a promozioni e a opportunità esclusive. Il livello Authorised Imaging Reseller, prevede che il partner abbia uno showroom attrezzato con

almeno uno scanner Fujitsu e almeno due persone formate da Fujitsu. Il livello più elevato, quello dei Premium Imaging

Reseller, richiede infi ne la presenza di uno showroom attrezzato con almeno

due scanner Fujitsu della FI-series o uno di ogni serie ScanSnap e di almeno cinque persone formate da Fujitsu.

Da parte nostra, con l’aumentare del livello di partnership aumentiamo il supporto e il

valore concreto a disposizione dei rivenditori».

La quinta edizione dell’annuale conferenza organizzata dalla divisione scanner di PFU Imaging Solutions Europe, divisione Fujitsu, ha chiamato

a raccolta oltre 300 partner di canale. Un’occasione unica per scambiare idee e scoprire nuove opportunità di business attraverso il confronto con i software partner (ai quali è stata dedicata un’area espositiva), assistere alle presentazioni e interagire con specialisti del mercato nel settore Document Imaging di tutta l’area Emea. Fondamentale è stato proprio il contributo dei software partner, i soggetti che garantiscono l’apporto di valore aggiunto ai prodotti scanner con una nutrita serie di servizi, tra i quali il cloud e i data center, come fornitori di Infrastructure-

as-a-Service.Sono state dodici le aziende presenti come software partner, tra le quali Abbyy, Elo Digital Offi ce e Kofax sono Partner Platinum. Le soluzioni proposte sono veramente tante e interessanti. Tra tutte, di grande utilità è quella promossa da Fujitsu con Emmedi per l’acquisizione rapida di documenti agli sportelli bancari. «Abbiamo proposto una soluzione per

“Capture the Growth” è stato il motto del Fujitsu Imaging Channel Conference 2012. Una crescita che PFU Imaging Solutions persegue con determinazione, nonostante la diffi coltà che molte aziende attraversano, visto che ha superato le due milioni di unità di scanner documentali ScanSnap vendute nel mondo fra luglio 2001 e giugno 2012. Un successo decretato dalla genialità del prodotto: con un solo tasto trasforma

cartaceo in un Pdf

& marketing communication manager di PFU Imaging Solutions – il partner ha accesso a un’area riservata dell’Imaging Channel Portal, a promozioni e a opportunità esclusive. Il livello Authorised Imaging Reseller, prevede che il partner abbia uno showroom attrezzato con

almeno uno scanner Fujitsu e almeno due persone formate da Fujitsu. Il livello più elevato, quello dei Premium Imaging

Reseller, richiede infi ne la presenza di uno showroom attrezzato con almeno

due scanner Fujitsu della FI-series o uno di ogni serie ScanSnap e di almeno cinque persone formate da Fujitsu.

Da parte nostra, con l’aumentare del livello di

valore concreto a

partner, i soggetti che garantiscono l’apporto di valore aggiunto ai prodotti scanner con una nutrita serie di servizi, tra i quali il cloud e i data center, come fornitori di Infrastructure-

Robert Young, business and channel development manager Emea di PFU Imaging Solutions

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Matteo RanziNegli anni ’80 scopre la sua passione per la pubblicità e sogna di avere da grande un’agenzia propria. Mette quel sogno nel cassetto. Negli anni ’90 Università, snow-board e vendita di auto per passione. Ad ottobre del 2000 arriva la laurea in Bocconi. Specializzazione Marketing. Viene chiamato in Ingram Micro. In 3 anni diventa Business Manager. La sua passione lo porta alla guida del Marketing Communication e poi del Trade Marketing. Una sera di Marzo del 2009 riapre il cassetto chiuso negli anni ’80 e ritrova il suo sogno. Riascoltando il famoso discorso di Steve Jobs, capisce che è arrivato il momento di dare sfogo al suo lato foolish e hungry.Fonda Mille Ottani, l’agenzia marketing di cui è titolare. Fa della sua passione una professione e si lancia nella nuova avventura. Ogni giorno le sue ri! essioni sul marketing vengono seguite nei social network da oltre 3.000 marketeers.

IL MARKETING DEI PANINARI

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KTN

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In un giorno dei primi anni Ottanta una compagnia di giovani che

frequentava il bar “Al Panino” in centro a Milano diede vita ai Paninari, il movimento giovanile made in Italy più rilevante dei successivi trent’anni. Ai Paninari vennero dedicati alcuni fi lm, un personaggio di Drive In e persino una canzone dei Pet Shop Boys intitolata Paninaro. Essere Paninaro signifi cava innanzitutto dotare il proprio guardaroba di una serie di capi griffati, numerosi dei quali “Made in Italy”, da indossare secondo delle regole precise non scritte. Ciò che accomunava i giovani di questo movimento, oltre al look, erano l’appartenenza a compagnie di quartiere, uno slang particolare, la passione per gli stessi cantanti e la spensieratezza. Ramon Verdoia, nome di battaglia Bircide, al tempo era un Gran Gallo, cioè il leader della sua compagnia di Paninari. Oggi è il massimo rappresentate del Movimento Paninaro in Italia. Si veste e vive come un Paninaro, rimane in contatto con tutti gli ex Paninari tramite i social network e ha realizzato due

I

THE

fi lm per il Web sul ritorno dei Paninari. Inoltre ha avviato un business di successo su eBay mettendo in vendita numerosi prodotti, non solo d’abbigliamento, originali dell’epoca paninara. L’ho incontrato e questo è ciò che mi ha raccontato.

Bircide, quello dei Paninari è un movimento nato e portato avanti dai ragazzi o pilotato dai brand di riferimento di quel periodo?«Inizialmente il Paninarismo si autocreò nell’inconscio dei ragazzi degli anni Ottanta, che plasmarono così consapevolmente un loro “stile” e un loro “habitat” ben defi nito! Dal 1986 circa un buon 60% è stato “pilotato” con la complicità delle riviste dell’epoca che portarono avanti i marchi più prestigiosi. Questi brand investirono sulla loro fama a fi ni pubblicitari comprandosi intere rubriche in periodici come Paninaro, Wild Boys o Cucador. In ogni caso il movimento avrebbe

retto anche senza brand, forse, anche se in forma più sobria e meno di massa».

Quali sono stati i tre motivi principali che hanno reso così forte e radicato in Italia il Paninarismo?«Uno dei principali motivi fu sicuramente la fi ne dei cosiddetti “anni di piombo” che, se pur allora ancora bambino, ricordo molto grigi e tristi. Questo periodo fu seguito dalla luce e dai colori che gli anni Ottanta seppero regalarci, offrendoci quindi un alto potenziale di base. Per questo gli anni Ottanta li ho

IL MARKETING

fi lm per il Web sul

Paninari. Inoltre ha avviato un business di successo su eBay mettendo in vendita numerosi prodotti,

originali dell’epoca

incontrato e questo

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RIS

OR

SE

sempre visti come una sorta di remake degli anni della “dolce vita” catapultati nel futuro. In secondo luogo, la spensieratezza e l’allontanamento dagli ideali politici. Ovviamente non mancava chi era ancora ostinatamente di destra, un po’ per moda forse. Per fi nire, i marchi del benessere hanno fatto la loro parte catalizzando i giovani inizialmente di un ceto sociale medio alto, per poi divulgare il culto a chi ne voleva prendere parte».

Tra il 1987 e il 1988 l’epoca d’oro dei Paninari giunge al termine. Da lì a poco anche numerosi dei brand legati al movimento spariscono dalla scena.�Perché quei marchi non sono riusciti a mantenere il successo acquisito?«Molti marchi come Stone Island, Moncler, Timberland hanno saputo mantenere alto il loro prestigio, forse grazie alla loro immagine che si è adeguata ai tempi. Mentre “a raso terra” sono fi nite Best Company, El Charro e Naj Oleari, non solo perché i manager non sono più gli stessi di allora, ma soprattutto perché tali marchi sono stati venduti a chi non ha saputo valorizzarli investendo il giusto profi tto».

Grazie alla tua attività, agli strumenti abilitanti del Web 2.0 e all’effetto della Long Tail, oggi si può ancora essere Paninari. Hai infatti creato la pagina Facebook “Paninaro”, lo store Princide SHOP su eBay, un sito Internet, due fi lm per il Web (Il Ritorno dei Paninari e Il Ritorno dei Paninari 2) e una Web radio. Tutti

strumenti legati tra loro, in una perfetta logica di marketing multicanale.�Come va il tuo store; la moda dei Paninari va ancora forte?«Il mio store è principalmente dedicato ai Paninari (in quanto la mia fede è Paninara), ma non dimentichiamo che tratto tutto ciò che riguarda gli anni Ottanta. I Paninari prima di crescere erano incollati al piccolo schermo a suon di “missili perforanti” e “raggi gamma” con Goldrake, Mazinga e Jeeg robot d’acciaio, per cui amo portare avanti i miei idoli nel tempo con gadget autentici dell’epoca, oltre che dedicarmi ai Paninari divulgando tutt’oggi il loro look! Lo store ha oltre 2.000 feedback ed è loggato “Power Seller”, oltreché “Affi dabilità Top”… un motivo alla base di tutto questo successo ci sarà! Molti cercano ancora i piumini Moncler autentici degli anni Ottanta, le cinture El Charro e addirittura le scarpe Timberland usate, rigorosamente “Made in USA”: raramente si possono ancora trovare in giro specifi ci capi autentici e così curati».

Recentemente Abercrombie ha annunciato la chiusura di 180 store negli USA. Alcuni hanno indicato che la motivazione sta nel fatto che i ragazzi non vogliono più omologazioni. Al brand aggregante preferiscono differenziarsi e scegliere la personalizzazione.�Se così fosse, le probabilità che un movimento come i Paninari ritorni sono quasi nulle.�Mai più Paninari?«I Paninari di massa forse non ritorneranno più perché la fi ne

del Movimento Paninaro segnò anche la fi ne di una manifattura accurata quale il “Made in Italy” e il “Made in USA”, travolti dal mercato orientale. Nonostante ciò gli stessi Paninari ai allora (oggi quarantenni, molti dei quali genitori) sono “al lavoro” per tramandare ai loro fi gli un modo di vestirsi adeguato al XXI secolo con una spiccata vocazione verso quelli che furono gli anni Ottanta. Comunque io stesso quotidianamente indosso, anche se con più sobrietà, le vesti del classico Paninaro!».

Questa è una rivista IT. Quindi una domanda sulla tecnologia ti tocca: qual era la dotazione tecnologica di un Panozzo Doc?«Sono sempre stato affascinato dalla tecnologia e dai primi personal computer sin dai primissimi anni Ottanta! Quando prendevo il treno ogni mattino per recarmi a scuola non poteva mancarmi il mitico Walkman della Sony con le cuffi e e fui uno dei primi ad avere il mitico Teledrin che tutt’oggi molti hanno dimenticato!».

A questo punto dovrei dirti: «Sereno Gran Gallo, ci vediamo da Burghy per spararci al brucio nel gargarozzo un panozzo troppo giusto». Ma Burghy è estinto e quindi mi sa che ci vediamo su Facebook. Va bene lo stesso?«Mah… io direi… visto che il McDonald’s sostituì la catena dei Burghy agli inizi degli anni Novanta, un luogo ce l’abbiamo ancora dove incontrarci, no? Buon paninazzo e… sereno a tutti i Panozzi!».

http://stores.ebay.it/Princide-SHOPPrincide SHOP, lo store eBay dove trovare diversi prodotti originali degli anni Ottanta, tra cui numerosi accessori da Paninari.

http://www.youtube.com/watch?v=4ORZk-FXjSoI paninari hanno in! uenzato anche la musica internazionale; nella storia rimane la canzone Paninaro. A questo link, il video originale degli anni Ottanta dei Pet Shop Boys.

http://tinyurl.com/9ysp967La pagina Facebook di riferimento dei Paninari ideata e moderata da Ramon Verdoia. Con foto, " lmati e oggetti imperdibili.

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ATTUALITA’

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«Nel 2012, fino a oggi, il nostro fatturato è cresciuto del 12%,

così quest’anno andremo a superare i 50 milioni; nel 2011 erano 47…», preciso, preparato, profondamente dentro alle logiche e alle dinamiche del canale italiano. Federico Marini, amministratore delegato di Computerlinks Italia e Austria, saluta con soddisfazione l’ennesimo successo per l’edizione 2012 della University che la sua società dedica ogni anno ai propri partner. Un’edizione tutta speciale perché, proprio quest’anno, Computerlinks spegne le sue dieci candeline. Fu infatti lo stesso Federico Marini, nel 2002, a ricevere direttamente dalla sede centrale in Germania l’incarico di costituire una filiale italiana del distributore, che venne aperta il 28 ottobre a Bolzano. «Sia noi che i nostri partner stiamo vivendo un momento di stress finanziario, ma commercialmente la crescita c’è – ha spiegato Marini –. Proprio per questo ci siamo strutturati con un ufficio specifico per l’ambito finanziario sia per il recupero crediti sia per organizzare

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«Gli oltre 500 iscritti di quest’anno, in leggera crescita rispetto al 2011, rappresentano sicuramente un segnale positivo. Ma attenzione a non svendere i servizi a valore…». Queste le parole di Federico Marini, amministratore delegato di Computerlinks Italia e Austria, che festeggia i dieci anni di vita della filiale italiana e saluta il successo della “sua” University

Luca Bastia

specializzato». E proprio per rimarcare questa caratteristica l’Ad di Computerlinks ha ribadito l’intenzione di potenziare la parte di fornitura di servizi: «È nel nostro Dna e inoltre i reseller possono evitare di formare persone per il pre e post sales».Tanti come sempre i partner coinvolti nell’evento. Ne abbiamo incontrati alcuni.«Credo che sia uno degli eventi dedicati al canale che funzionano di più – ha affermato Elena Ferrari, responsabile di canale di Check Point –. Per noi vendor diventa un momento importante per cercare di capire quali sono gli argomenti tecnici più critici da dibattere anche con i nuovi partner». Quest’anno l’attenzione è stata focalizzata sulle nuove appliance di sicurezza.«Per noi questa giornata è un appuntamento tradizionale – ha sostenuto Pierpaolo Alì, regional sales manager Italy di HP Enterprise Security Products –. Un momento proficuo per indirizzare messaggi dai contenuti pregnanti al nostro canale. Vedi per esempio l’ingresso che i manager di security iniziano a fare nei board delle imprese, un fenomeno sul quale il canale deve farsi trovare pronto con strategie e politiche di ampio respiro e integrate».«In questo spazio principalmente presentiamo ai nostri partner le tecnologie di sicurezza per proteggere le aziende dai rischi derivanti dalla “consumerizzazione” e la nostra risposta agli attacchi APT (Advanced Persistent Threat) che hanno bisogno di una tecnologia specifica», ha chiarito Denis Cassinerio, senior manager channel sales di Trend Micro.Presente anche Sophos, che fino a 2 anni fa gestiva direttamente i partner. «La piccola impresa cerca competenze – non avendone all’interno – e servizi, attraverso aziende che gestiscono la sicurezza per mestiere e questo fanno i nostri partner, cioè Security-as-a-Service. Siamo qui alla Computerlinks University proprio per fornire al nostro canale le competenze necessarie», ha spiegato Marco D’Elia, country manager di Sophos.Fresco di accordo con Computerlinks, abbiamo sentito anche il parere Raphael Vallazza, amministratore delegato di Endian, società italiana produttrice di soluzioni open source di Unified Threat Management (UTM) e network security, con una filiale anche negli Stati Uniti: «Vendiamo in 60 stati e abbiamo raggiunto 1 milione di download nel mondo».

proposte finanziarie per i nostri partner e i risultati sono soddisfacenti». Guardando alle più interessanti dinamiche in atto sul mercato, Marini lamenta però una tendenza dei vendor a orientarsi verso distributori a volume che iniziano a offrire anche servizi, a costi più bassi, «certamente non a livello di un distributore a valore come noi che possiamo vantare del personale altamente

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Symantec, con la sua linea Back up Exec Appliance, ha inserito in un solo

strumento l’hardware e il soft-ware necessari per garantire una soluzione completa per l’ar-chiviazione sicura dei dati nel-le imprese. Il grande vantaggio di queste appliance è che tut-ta l’intelligenza, tutta la capaci-tà di calcolo e la connettività so-

Cambiare passo, differenziarsi in ma-niera decisiva dalla concorrenza. È un

momento importante per Hita-chi Data Systems, che ha appe-na chiuso con un grande suc-cesso di pubblico la due giorni, tutta italiana, degli Hitachi Infor-mation Forum (a Roma e Mila-no). Hitachi Data Systems acce-lera sul mondo dello storage al-zando il sipario su un’innovativa soluzione disegnata e pensata specificamente per le imprese di piccole e medie dimensioni: Hitachi Unified Storage VM. HUS VM semplifica il processo di archiviazione dei dati e offre una gestione ancora più effica-ce degli ambienti virtuali anche

S

C

Collegati a questo QR code, ascolta e tocca con

mano le novità e il valore che è in grado di o!rire al canale Symantec Backup

Exec Appliance 3600

Il mondo delle appliance Symantec si amplia con una soluzione pensata per le medie aziende e in grado di semplificare tutte le procedure legate alla salvaguardia e al ripristino dei dati Francesco Marino

ra esistente senza dover sosti-tuire o modificare alcun elemen-to della rete. Per i rivenditori è invece un’occasione per aggiun-gere servizi su una piattaforma sicura e affidabile». Con il lan-cio del modello Backup Exec Ap-pliance 3600, Symantec punta alle medie imprese. La soluzio-ne infatti è in grado di effettua-re il backup, il ripristino dei da-ti e anche la deduplica. Le due configurazioni disponibili si di-stinguono soprattutto per il ti-po di software e di funzionalità

ATTUALITA’

del canale nel trasmettere al mercato il valore di una simile soluzione. «Come sempre – con-ferma Basilio – i partner rivesti-ranno un aspetto fondamentale della strategia di HDS. Sono loro in prima in linea. La for-mazione verrà erogata sempre da HDS e verrà programmata da noi e organizzata anche nel caso in cui un partner richieda approfondimenti e chiarimenti su aspetti particolari o nel caso in cui un cliente gli richieda solu-zioni personalizzabili».

Ad Amsterdam si alza il sipario sull’attesa Hitachi Unified Storage VM, piattaforma destinata a riscrivere le regole della gestione delle informazioni. In esclusiva per Digitalic ne parla Roberto Basilio, vice president, infrastructure platforms product management di Hitachi Data Systems Daniela Schicchi

all’interno di storage multimar-ca. «HUS VM è scalabile e per-fettamente integrabile con gli investimenti IT già presenti in azienda, ottimizzando i budget già investiti» afferma Roberto Basilio, vice president, infra-structure platforms product management di Hitachi Data Sy-stems. Dopo aver consolidato sul mercato storage i suoi due prodotti midrange ed enterpri-se la società punta dritto sulle aziende di medie dimensioni. «Il punto di partenza per il lancio di questa soluzione – spiega an-cora Basilio – sono i Big Data. Un fenomeno che crescerà del 60% nei prossimi quattro anni. Puntiamo sulla media impresa, che è quella, secondo la nostra

valutazione, che si assesta in-torno ai 500 dipendenti. Il siste-ma comunque è stato studiato per ottimizzare gli investimenti già fatti ed è stato installato in aziende che avevano piatta-forme come Windows Server 2008, SQL Server, Share Point, VMware, Sap o Exchange».Importante, nella strategia di Hitachi Data Systems, il ruolo

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no racchiuse in un solo involu-cro, di cui è responsabile un so-lo produttore. «Con le applian-ce Symantec Back up Exec – ha spiegato Vincenzo Costantino, var channel manager Italy di Sy-mantec – le aziende possono contare su una soluzione am-piamente testata, che semplifi-ca tutto il processo di installa-zione e configurazione e che si può aggiungere all’infrastruttu-

inserite; in particolare la versio-ne più completa (Total protec-tion suite) offre anche un siste-ma per la gestione centralizzata di tutte le appliance e la possi-bilità di collegare altre librerie di backup. «La versatilità di questo strumento è garantita dalla ca-pacità di effettuare il backup e il ripristino su ogni piattaforma: Windows, Mac, Linux e VMwa-re» ha sottolineato Vito Villa, re-gional product manager Emea Backup Exec, Information Ma-nagement Group.

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MODULO CONTINUO STAMPA ROTATIVA E PIANA STAMPA ETICHETTE CARTE VALORI

ERRE DI ESSE GRAFICA S.p.A.Sede di MerateVia delle Industrie 823807 Merate (LC)Tel. 039 990 22 95Fax 039 990 52 61Sito: www.errediesse.itE-mail: [email protected]

RDS WEBPRINTING S.r.l.Via Belvedere 4220862 Arcore (MB)Tel. 039 596 81 30Fax 039 596 81 31Sito: www.rdswebprinting.itE-mail: [email protected]

I.B.E. S.r.l.Industry Business EuropeanVia Campi 3523807 Merate (LC)Tel. 039 598 20 06Fax 039 927 03 68Sito: www.ibe-etichette.it E-mail: [email protected]

CISCRA S.p.A.Via S. Michele 3645020 Villanova del Ghebbo (RO)Tel. 0425 651 111Fax 0425 651 151Sito: www.ciscra.comE-mail: [email protected]

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in equilibrio perfettocon le esigenze del mercato

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80

Barbara BonaventuraSi laurea con lode a Padova e, dopo un periodo di ricerca per l’Università di Venezia, inizia a dedicarsi professionalmente al marketing strategico tradizionale e digitale. Dal 2004 è alla Direzione Marketing di Mentis, società di consulenza italiana dedicata all’innovazione aziendale. Dal 2005 è vicepresidente di AICEL - Associazione Italiana Commercio Elettronico.

Amir BaldisseraInsegna Gestione d’Impresa all’Università di Padova. Laureato in Scienze Cognitive con uno dei primi lavori italiani sulla Vita Arti! ciale.Dal 2004 è Direttore Operativo di Mentis e si occupa di progetti di innovazione strategica e marketing.Membro del consiglio direttivo dei Giovani Imprenditori di Padova, segue i rapporti con l’università e le startup.

TI INTERESSA DI ME?

2SO

CIA

L

GGli ultimi mesi sono stati caratterizzati dalla campagna elettorale per

l’elezione della presidenza degli Stati Uniti d’America. Come quattro anni fa, anche nel 2012, i social network sono stati protagonisti. In particolare, si è evidenziata una strategia di fondo molto diversa tra i due concorrenti, che può venire ben riassunta da questa sintesi: Romney ha defi nito Ann «la scelta migliore che abbia mai fatto», Obama ha defi nito Michelle «la donna che ha accettato di sposarmi».

Seppure il senso sia lo stesso – entrambi i candidati sono felicemente sposati – l’approccio è antitetico. Per semplifi care, potremmo dire che Romney incarna la comunicazione “vecchio stile” dove è l’emittente (colui che lancia il messaggio) a essere il protagonista attivo («la scelta migliore che – IO – abbia mai fatto»). Obama, invece, rappresenta la comunicazione al tempo dei social media, dove il vero protagonista è l’interlocutore, colui che “riceve” il messaggio («la donna – LEI – che ha accettato di sposarmi»).Nella comunicazione attuale è

sempre più importante tenere conto che il messaggio acquista un vero signifi cato solo se viene fatto proprio dal nostro destinatario. Non c’è più la possibilità di mettersi in cattedra e lanciare messaggi a un pubblico attento che pende dalle nostre labbra. Il nostro “pubblico” oggi non esiste più, sostituito da singole persone con mille cose da fare e che non hanno tempo o voglia di ascoltare quanto NOI siamo bravi.Quotidianamente veniamo sommersi da una quantità estrema di messaggi – se ne stimano più di 3.000 al giorno – che come prassi

Link al video:https://www.youtube.com/watch?v=IKlM6cRu5f8&feature=relmful

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RIS

OR

SE

Gary Kaskowitz, Brand It Like Barack! How Barack Obama Sold Himself to America and What You Can Learn from This. Un libro che spiega la costruzione del brand Obama.

http://tinyurl.com/czau3y3A questo indirizzo trovate un’infogra! ca sulle identità digitali dei due contendenti alla presidenza degli USA.

ignoriamo bellamente. Gli unici stimoli che riescono a raggiungerci sono quelli che ci vedono come protagonisti, quelli che parlano di argomenti che veramente ci interessano e appassionano. Tra questi, poi, quelli che realmente riescono a fare breccia nel muro dell’indifferenza che ci

circonda sono quelli che dimostrano come IO sia rilevante. Quelli che rispondono positivamente alla domanda “ti interessa di me?”.Le aziende – come le personalità pubbliche – debbono quindi cambiare l’approccio comunicativo di 180°, posizionando il vero

protagonista sulla sedia di fronte a loro stessi.Una sfi da senza dubbio ardua, ma allo stesso tempo estremamente stimolante.Il primo passo di questo nuovo cammino è semplice: per capire cosa è centrale per i nostri mercati, dobbiamo ascoltarli, ascoltarli e ascoltarli. Seppure possa apparire banale, le aziende non sono abituate a questo tipo di approccio e, anzi, incontrano molte diffi coltà nel farlo. L’utilità però è palese come riportato nei grafi ci di queste pagine.I nostri interlocutori sono spesso molto disponibili a comunicarci cosa effettivamente si aspettano da noi, come potremmo soddisfarli e come rafforzare il legame con loro. Tutte informazioni che, non solo possono migliorare la nostra offerta commerciale, ma ci rendono inattaccabili dalla concorrenza, portandoci fuori dalla “guerra di prezzo” che caratterizza molti dei nostri settori. È infatti noto che il passaggio da un fornitore all’altro, la maggior parte delle volte, non avviene per insoddisfazione nei confronti del servizio/prodotto acquistato, ma per la poca responsività dell’azienda fornitrice. Quante volte il cambio di fornitura avviene a seguito del contatto con un servizio post-vendita freddo e inadeguato?In conclusione, se vogliamo utilizzare al meglio le potenzialità della comunicazione moderna, che si centra sul passaparola, dobbiamo imparare a relazionarci con i nostri clienti rendendo loro i veri protagonisti.

http://tinyurl.com/bwwzwgw

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«Cara Federica, sai che esiste una App per calcolare il momento esatto del

mese in cui sarà più probabile avere un fi glio? Tu per caso vuoi un fi glio?». Scene di ordinaria (?) vita giornalistica, scene che, oltre

al divertito rossore di una imbarazzata Pellegrini, ci raccontano di come le App abbiano da tempo infranto il muro di cinta del mondo tecnologico per invadere il

linguaggio e anche lo slang quotidiano. Non solo: parlare dell’ultima, imprescindibile App, è indubbiamente di tendenza. Mettere sul piatto di una conversazione simili argomentazioni oggi regala un certo standing, come accadeva qualche anno fa con Facebook («Tu ci sei su

Facebook?») e poco più tardi con Twitter. Il fenomeno, del resto, è inarrestabile: ogni giorno gli App Store si sfi dano a colpi di nuovi, incredibili applicativi capaci di tutto, dalla archiviazione e sincronizzazione dei fi le, passando per la videocomunicazione, gli acquisti mobili e, perché no,

il calcolo del bioritmo e del momento di massima fertilità per donne e uomini… «Per sviluppare una App basta un’idea, un collegamento a Internet e un pc discreto, nulla

di più» diceva, giustamente, proprio a Digitalic lo scorso mese Massimo Banzi, inventore di Arduino. «È un antidoto contro la crisi e la disoccupazione, noi siamo da tempo alla ricerca di validi sviluppatori». Certo è che il fenomeno delle App – in tempi di diffi coltà economiche e di carenza di posti di lavoro – sta scatenando intorno a sè le attenzioni di migliaia di aspiranti “startupper” attirati da numerose storie di successo, per altro, molto “reclamizzate”. Fin qui

nulla, o quasi, da eccepire… Tuttavia, come ogni travolgente fenomeno di costume, anche le App vanno prese con le dovute cautele soprattutto da chi come operatori

di canale, manager, neolaureati, ecc. è alla ricerca di nuove opportunità di business ad alto margine.La scorsa settimana Digitalic ha pubblicato una

semplice classifi ca con le 15 App fondamentali per gli imprenditori con tanto di link e spiegazioni. Un successo clamoroso di contatti e commenti di

lettori che ci ringraziavano per l’utilità di un servizio che faceva ordine nel “marasma” di applicativi

spesso inutili e incomprensibili. Banzi ha ragione nel dire che sviluppare un applicativo oggi è semplice e costa poco e bene fa a spronare

i giovani. Per completezza vale la pena di aggiungere un “APPunto” forse utile, o forse no.

I costi per imparare a scrivere una App sono accessibili e anche più bassi di quanto si possa pensare. I costi per una buona idea invece sono

purtroppo incalcolabili… ma è da li che deve partire una startup che punta al successo, non

dalla moda del momento.

«Cara Federica, sai che esiste una App per calcolare il momento esatto del

mese in cui sarà più probabile avere un fi glio? Tu per caso vuoi un fi glio?». Scene di ordinaria (?) vita giornalistica, scene che, oltre

al divertito rossore di una imbarazzata Pellegrini, ci raccontano di come le App abbiano da tempo infranto il muro di cinta del mondo tecnologico per invadere il

linguaggio e anche lo slang quotidiano. Non solo: parlare dell’ultima, imprescindibile App, è indubbiamente di tendenza. Mettere sul piatto di una conversazione simili argomentazioni oggi regala un certo standing, come accadeva qualche anno fa con Facebook («Tu ci sei su

Facebook?») e poco più tardi con Twitter. Il fenomeno, del resto, è inarrestabile: ogni giorno gli App Store si sfi dano a colpi di nuovi, incredibili applicativi capaci di tutto, dalla archiviazione e sincronizzazione dei fi le, passando per la videocomunicazione, gli acquisti mobili e, perché no,

il calcolo del bioritmo e del momento di massima fertilità per donne e uomini… «Per sviluppare una App basta un’idea, un collegamento a Internet e un pc discreto, nulla

di più» diceva, giustamente, proprio a Digitalic lo scorso mese Massimo Banzi, inventore di Digitalic lo scorso mese Massimo Banzi, inventore di DigitalicArduino. «È un antidoto contro la crisi e la disoccupazione, noi siamo da tempo alla ricerca di validi sviluppatori». Certo è che il fenomeno delle App – in tempi di diffi coltà economiche e di carenza di posti di lavoro – sta scatenando intorno a sè le attenzioni di migliaia di aspiranti “startupper” attirati da numerose storie di successo, per altro, molto “reclamizzate”. Fin qui

nulla, o quasi, da eccepire… Tuttavia, come ogni travolgente fenomeno di costume, anche le App vanno prese con le dovute cautele soprattutto da chi come operatori

di canale, manager, neolaureati, ecc. è alla ricerca di nuove opportunità di business ad alto margine.La scorsa settimana Digitalic ha pubblicato una Digitalic ha pubblicato una Digitalic

semplice classifi ca con le 15 App fondamentali per gli imprenditori con tanto di link e spiegazioni. Un successo clamoroso di contatti e commenti di

lettori che ci ringraziavano per l’utilità di un servizio che faceva ordine nel “marasma” di applicativi

spesso inutili e incomprensibili. Banzi ha ragione nel dire che sviluppare un applicativo oggi è semplice e costa poco e bene fa a spronare

i giovani. Per completezza vale la pena di aggiungere un “APPunto” forse utile, o forse no.

I costi per imparare a scrivere una App sono accessibili e anche più bassi di quanto si possa pensare. I costi per una buona idea invece sono

purtroppo incalcolabili… ma è da li che deve partire una startup che punta al successo, non

dalla moda del momento.

Marco Lorusso

Caporedattore Digitalic

[email protected]

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11/2012 – N. 1211/2012

– N. 12

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