disturbo da deficit attentivo con o senza iperattivita ddai e comorbidita monteforte dalpone...
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DISTURBO DA DEFICIT DISTURBO DA DEFICIT ATTENTIVO CON O SENZA ATTENTIVO CON O SENZA
IPERATTIVITA’IPERATTIVITA’“DDAI”“DDAI”
EECOMORBIDITA’COMORBIDITA’
MONTEFORTE D’ALPONE 12/03/2010
Dott. Leonardo ZoccanteU.O. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Policlinico G.B. Rossi - Verona
Disturbo Disturbo neurobiologico che si neurobiologico che si
manifesta come manifesta come alterazione delle alterazione delle
risposte agli stimoli risposte agli stimoli ambientaliambientali
DefinizioneDefinizioneEntità sindromica Entità sindromica caratterizzata da:caratterizzata da:
• InattenzioneInattenzione• ImpulsivitàImpulsività
• Iperattività motoriaIperattività motoria
ADHDADHD
Corredo Corredo sintomatologicosintomatologico
INATTENZIONEINATTENZIONE
• Incapacità a fare attenzione ai dettagli. Incapacità a fare attenzione ai dettagli. Errori di distrazione nelle attività Errori di distrazione nelle attività scolastiche, lavorative, altrescolastiche, lavorative, altre
• Difficoltà a mantenere l’attenzione su Difficoltà a mantenere l’attenzione su compiti – giochicompiti – giochi
• Non sembra ascoltare nel colloquio direttoNon sembra ascoltare nel colloquio diretto• Non segue le istruzioni, non termina i Non segue le istruzioni, non termina i
compiti scolastici-lavorativicompiti scolastici-lavorativi ( DD: comportamento oppositivo, non comprensione del ( DD: comportamento oppositivo, non comprensione del
compito)compito)
ADHDADHD
Corredo Corredo sintomatologicosintomatologico
INATTENZIONEINATTENZIONE
• Difficoltà nell’organizzare le attivitàDifficoltà nell’organizzare le attività• Evitamento e riluttanza per le attività Evitamento e riluttanza per le attività
che richiedono sforzo mentaleche richiedono sforzo mentale• Dimenticanza degli strumenti Dimenticanza degli strumenti
necessari al compitonecessari al compito• Facile distraibilità da eventi esterniFacile distraibilità da eventi esterni• Dimenticanza dei compiti quotidianiDimenticanza dei compiti quotidiani
ADHDADHD
Corredo Corredo sintomatologicosintomatologico
IPERATTIVITA’IPERATTIVITA’
• Agita spesso mani-piedi, si “contorce” Agita spesso mani-piedi, si “contorce” da sedutoda seduto
• Si alza spesso dalla sediaSi alza spesso dalla sedia• Corre e si arrampica inadeguatamenteCorre e si arrampica inadeguatamente• Difficoltà nelle attività ludiche Difficoltà nelle attività ludiche
“quiete”“quiete”• Sempre “sul punto di andarsene” o Sempre “sul punto di andarsene” o
“driven by a motor”“driven by a motor”• Parla eccessivamenteParla eccessivamente
ADHDADHD
Corredo Corredo sintomatologicosintomatologico
IMPULSIVITA’IMPULSIVITA’
• Risponde prima del termine della Risponde prima del termine della domandadomanda
• Aspetta difficilmente il proprio Aspetta difficilmente il proprio turnoturno
• Interviene ed “invade” le attività Interviene ed “invade” le attività ( giochi- conversazioni) altrui( giochi- conversazioni) altrui
ADHDADHD
A quale età è possibile porre la diagnosi di ADHD?
Diagnosi IDiagnosi I
• A partire dall’età di 7 anniA partire dall’età di 7 anni
• In presenza da almeno 6 mesi In presenza da almeno 6 mesi ed in misura rilevante di 6 o ed in misura rilevante di 6 o più sintomi di Inattenzione e/o più sintomi di Inattenzione e/o Iperattività-ImpulsivitàIperattività-Impulsività
• Esorditi prima dei 7 anniEsorditi prima dei 7 anni
ADHDADHD
Diagnosi IIDiagnosi II
• Presenza dei sintomi in due o Presenza dei sintomi in due o più condizioni diverse (casa – più condizioni diverse (casa – scuola – lavoro)scuola – lavoro)
• Compromissione clinicamente Compromissione clinicamente rilevabile delle “relazioni rilevabile delle “relazioni sociali” – performance sociali” – performance scolastiche-lavorativescolastiche-lavorative
ADHDADHD
Quale è il quadro tipico dell’ADHD?
Attention Deficit Attention Deficit DisorderDisorder
ADDADD
Developmental Developmental Coordination Coordination
DisorderDisorder
DCDDCDHyperkinetic Hyperkinetic
DisorderDisorder
HKDHKD
Motor Motor Perception Perception DysfunctionDysfunction
MPDMPD
Attention Deficit Attention Deficit Hyperactivity Hyperactivity
DisorderDisorder
ADHDADHDDeficit in Attention Deficit in Attention Motor Control and Motor Control and Perception Perception DAMPDAMP
ADHDADHD
ADHDADHD
EpidemiologiaEpidemiologia
3-6% popolazione scolare3-6% popolazione scolareMaschi / Femmine 4/1Maschi / Femmine 4/1
Valutazione incidenza variabile Valutazione incidenza variabile secondo secondo
DefinizioneDefinizioneOverlapping - ComorbiditàOverlapping - Comorbidità
EziologiaEziologiaDisturbo neurobiologico su base Disturbo neurobiologico su base
multifattoriale:multifattoriale:• Fattori geneticiFattori genetici• Disordini neurotrasmettitorialiDisordini neurotrasmettitoriali• Esordio precoceEsordio precoce• Associazione con altri Disturbi Associazione con altri Disturbi
EvolutiviEvolutivi• Persistenza disturbo nel tempoPersistenza disturbo nel tempo• Miglioramento con trattamento Miglioramento con trattamento
farmacologicofarmacologico
ADHDADHD
Corredo Corredo sintomatologicosintomatologico
Il bambino Il bambino non riesce non riesce
a a regolare:regolare:
ADHDADHD
La sua capacità di La sua capacità di concentrazione e concentrazione e
di attenzione di attenzione sostenuta nel sostenuta nel
tempotempo
Il processo di Il processo di pianificazione e pianificazione e
soluzione di soluzione di problemiproblemi
Il suo livello di Il suo livello di autostima autostima (sono (sono
bravissimo – non so fare bravissimo – non so fare niente)niente)
Il suo comportamento Il suo comportamento con gli altri con gli altri
rispettando le più rispettando le più comuni regole socialicomuni regole sociali
La sua capacità di La sua capacità di concentrazione e concentrazione e
di attenzione di attenzione sostenuta nel sostenuta nel
tempotempo
Il livello di Il livello di motivazione, la motivazione, la
fiducia nell’impegno fiducia nell’impegno e nello sforzoe nello sforzo
La capacità di La capacità di rispondere in rispondere in
modo positivo a modo positivo a certe emozioni certe emozioni
(rabbia,frustrazione)(rabbia,frustrazione)Il suo Il suo
comportamento comportamento motorio motorio (in particolar (in particolar modo nei casi in cui vi modo nei casi in cui vi sia anche iperattività)sia anche iperattività)
PrognosiPrognosi
• Persistenza del disturbo a lungo Persistenza del disturbo a lungo terminetermine
• Scarsa autostimaScarsa autostima• Precoce abbandono scolasticoPrecoce abbandono scolastico• Perdita del lavoroPerdita del lavoro• Basso status socio-economicoBasso status socio-economico• Disturbo dell’umoreDisturbo dell’umore• Disturbo personalità antisocialeDisturbo personalità antisociale• Abuso di sostanzeAbuso di sostanze
ADHDADHD
Cosa deve fare il pediatra che sospetti un caso di
ADHD?
Griglia/algoritmo per la Griglia/algoritmo per la diagnosi e la valutazionediagnosi e la valutazione
ADHDADHD
Bambino di 6-12 anni che giunge all’attenzione del Bambino di 6-12 anni che giunge all’attenzione del pediatra o del neuropsichiatra infantile su segnalazione pediatra o del neuropsichiatra infantile su segnalazione dei genitori o degli insegnanti (o nel corso di una visita si dei genitori o degli insegnanti (o nel corso di una visita si caratterizza il suo comportamento) perché:caratterizza il suo comportamento) perché:- non sta seduto / è “iperattivo”non sta seduto / è “iperattivo”- non presta attenzione / mostra poca concentrazione / non non presta attenzione / mostra poca concentrazione / non sembra sembra ascoltare / sembra sognareascoltare / sembra sognare- agisce senza riflettere-pensare / è “impulsivo”agisce senza riflettere-pensare / è “impulsivo”- presenta problemi comportamentalipresenta problemi comportamentali- ha una scarsa resa scolasticaha una scarsa resa scolastica
Prima valutazione clinica:Prima valutazione clinica:-raccolta dell’anamnesi personale e famigliareraccolta dell’anamnesi personale e famigliare-valutazione neurologicavalutazione neurologica-valutazione del comportamento in famiglia e a scuolavalutazione del comportamento in famiglia e a scuola
ADHDADHDSi riscontrano i sintomi Si riscontrano i sintomi del DSM-IV in entrambi del DSM-IV in entrambi i contesti (famigliare e i contesti (famigliare e scolastico) da oltre 6 scolastico) da oltre 6 mesimesi
Il quadro non soddisfa i Il quadro non soddisfa i criteri del DSM-IVcriteri del DSM-IV
Definizione della Definizione della condizione ADHD:condizione ADHD:- rivalutazione del rivalutazione del paziente e paziente e delle “preoccupazioni” delle “preoccupazioni” deidei genitori e degli genitori e degli insegnantiinsegnanti- Indicazioni terapeuticheIndicazioni terapeutiche
Controllo follow-upControllo follow-up
Valutazione della comorbidità:Valutazione della comorbidità:-disturbi del linguaggio-disturbi del linguaggio-apprendimentoapprendimento-Disturbi opposizionaliDisturbi opposizionali-Disturbi della condottaDisturbi della condotta-AnsiaAnsia-DepressioneDepressione-Altre condizioniAltre condizioni
Diagnosi di ADHD Diagnosi di ADHD (“pura”)(“pura”)Senza comorbiditàSenza comorbidità
Diagnosi di ADHD Diagnosi di ADHD (“complessa”) con (“complessa”) con comorbiditàcomorbidità
Overlapping – Overlapping – comorbiditàcomorbidità
Diagnosi differenzialeDiagnosi differenziale• Disturbi di apprendimentoDisturbi di apprendimento• Disturbo oppositivo-provocatorioDisturbo oppositivo-provocatorio• Disturbi dell’umoreDisturbi dell’umore• TicsTics• Disturbo di tipo reattivoDisturbo di tipo reattivo• Disturbo d’ansia generalizzataDisturbo d’ansia generalizzata• Disturbo del linguaggio Disturbo del linguaggio • Disturbo pervasivo dello sviluppoDisturbo pervasivo dello sviluppo
ADHDADHD
Quale è il trattamento di elezione dei soggetti con
ADHD?
TrattamentoTrattamentoIntervento sul bambinoIntervento sul bambino
Trattamento individuale mirato a:Trattamento individuale mirato a:• Migliorare i tempi di attenzioneMigliorare i tempi di attenzione• Favorire il controllo motorioFavorire il controllo motorio• Incrementare le abilità di gestione Incrementare le abilità di gestione
delle emozionidelle emozioni• Abituare al rispetto di regoleAbituare al rispetto di regole• Abilitare a corrette interazioni Abilitare a corrette interazioni
interpersonaliinterpersonali• Insegnare abilità di tipo strategicoInsegnare abilità di tipo strategico• Recuperare la motivazione Recuperare la motivazione
incrementando anche l’autostimaincrementando anche l’autostima
ADHDADHD
TrattamentoTrattamentoCounseling o training dei genitoriCounseling o training dei genitori
che permetta alla famiglia di che permetta alla famiglia di comprendere meglio il comportamento comprendere meglio il comportamento
del bambino alla luce delle del bambino alla luce delle informazioni sul disturbo, e che abiliti informazioni sul disturbo, e che abiliti
competenze educative in grado di competenze educative in grado di gestire il comportamento, l’emotività e gestire il comportamento, l’emotività e
le strategie di pensiero del bambinole strategie di pensiero del bambino
ADHDADHD
TrattamentoTrattamentoIntervento in ambito scolasticoIntervento in ambito scolastico
Mirato alla gestione delle contingenze Mirato alla gestione delle contingenze comportamentali ed in particolare al comportamentali ed in particolare al
“rinforzo” di risultati positivi sul piano “rinforzo” di risultati positivi sul piano dell’apprendimento e del dell’apprendimento e del
comportamentocomportamento
ADHDADHD
ADHD E DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO
• DISLESSIA
• DISCALCULIA
• DISCGRAFIA-DISORTOGRAFIA
• DISTURBO MISTO DEGLI APPRENDIMENTI
Disturbo specifico della lettura
DISLESSIA: difficoltà nell’automatizzare i processi di decodifica del linguaggio scritto
Per poter parlare di disturbo la prestazione deve essere significativamente al di sotto del livello atteso in base: - all’età - al livello intellettivo generale - alla scolarizzazione
Spesso si associa a:Difficoltà di compitazione: isolare uditivamente i singoli fonemi
e poi selezionare i grafemi corrispondenti.Difficoltà di comprensione del testo.
Disturbo specifico della lettura
Come si manifesta ?
omissioni, sostituzioni, distorsioni o addizioni di parti di parole o parole intere;
lentezza in lettura;false partenze, lunghe esitazioni; perdita della posizione nel testo e stile inaccurato;inversione di lettere all’interno delle parole o di
parole nelle frasi.
DISLESSIA SUPERFICIALE
DISLESSIA FONOLOGICA
Disturbo specifico della lettura
Dislessia fonologicadifficoltà nel processo di conversione grafema-fonema e
utilizzo principalmente della via visiva diretta; difficoltà a leggere le non-parole;
Dislessia superficialedifficoltà nell’utilizzo della via visiva diretta con scarse
prestazioni per parole irregolari e omofone non omografe (es. letto-l’etto);
Dislessia mistaerrori di vario tipo nella decodifica
Disturbo specifico della lettura
Quale è il problema ?deficit a carico della codificazione fonologicasoggetti dislessici presentano :
- tempo superiore ai controlli per la denominazione di lettere;
- tempo superiore ai controlli per la denominazione di numeri;
- lentezza nella denominazione e nel recupero lessicale;minor accuratezza in ripetizione di parole multisillabiche e
non-parole.
La dislessia è tra i più comuni disturbi dello sviluppo neuropsicologico
– La prevalenza è tra il 5-12% della popolazione
Schumacher et al. 2009, Katusic et al. 2001
Processi cognitivi coinvolti nella letturaElaborazione visiva. Il sistema magnocellulare visivo è coinvolto nella risposta che
viene data a stimoli in movimento e stimoli a bassa frequenza spaziale e basso contrasto (alterata localizzazione visiva)
Percezione fonologica. Capacità di percepire, frazionare e rielaborare il suono delle parole ascoltate. I fonemi sono la parte più piccola riconoscibile.
Memoria verbale a breve-termine. Molti aspetti della memoria sono coinvolti nella lettura. Molte parole conosciute non vengono più frazionate in fonemi ma vengono richiamati direttamente dalla memoria. L’elaborazione di parole nuove in fonemi avviene nella memoria a breve termine.
Codificazione fonologica. Capacità di riunire i fonemi ed esprimere in maniera verbale parole che non sono mai state lette o sentite precedentemente.
Codificazione ortografica. Processo di riconoscimento di una parola attraverso la sua forma olistica
Dislessia- Dislessia Acquisita: il soggetto può
compensare il deficit di decodifica con processi alternativi
- Dislessia dell’età evolutiva: il soggetto non può ricorrere a questo tipo di strategia compensatoria
• Dislessie periferiche (dislessie della forma visiva e della parola)– Deficit dell’elaborazione visiva
• Dislessie centrali (incapacità di ricavare il suono o il significato del carattere stampato)– Dipendono da operazioni di tipo
elaborativo che fanno seguito all’analisi visiva della parola stampata
Dislessie Acquisite
Dislessie periferiche
• Spelling dyslexia (lettura lettera per lettera)
– La lettura lettera per lettera rappresenta una strategia del soggetti nel tentativo di superare la difficoltà di base
– Caratterizza una compromissione importante della comprensione della lettura, si associa anche a una scrittura particolarmente difficile.
Dislessie periferiche
• Dislessia da neglect– Il soggetto legge male le parti iniziali (neglect
sinistro) (maggioranza dei casi) o finali (neglect destro) delle parole
– Produzione di parole alternative che corrispondono alla lunghezza della parola bersaglio (es. pasta con vasta)
Dislessie periferiche
• Dislessia attenzionale– Il soggetto riesce a leggere le singole lettere o
le singole parole è in difficoltà quando nel campo visivo si presentano più elementi dello stesso tipo.
Dislessie centrali
• Lettura per mezzo del suono (dislessia superficiale/lettura fonologica)
Dislessie centrali• Lettura per mezzo del vocabolario visivo
(dislessia fonologica)
– Questi soggetti leggono solo usando il vocabolario visivo escludendo le corrispondenze stampa-suono
Sedi anatomicheDislessie periferiche
• Spelling dyslexia– Coinvolgimento delle regioni posteriori dell’emisfero sx
– Altri casi coinvolgimento dell’area parieto-temporale
• Dislessia da neglect– Lesione unilaterale controlaterale al lato del neglect a carico
del lobo parietale
• Dislessia attenzionale– Sede anatomica sconosciuta sembra comunque localizzato a
carico dell’emisfero sx posteriormente
Sedi anatomiche
Dislessie centrali• Lettura per mezzo del suono
– Riscontrata in varie condizioni patologiche (disturbi degenerativi, traumi cranici, ictus, tumori)
– Si ipotizza il coinvolgimento delle strutture posteriori soprattutto del lobo temporale (sx)
• Lettura per mezzo del vocabolario visivo– Lesione delle regioni parieto-occipitali delle emisfero sx
compreso il giro angolare
Eziologia Dislessia Evolutiva
• Due importanti ambiti di ricerca per quanto riguarda l’eziologia:
– Genetica• Studi linkage• Geni candidati
– Microstrutturale• RMN mediante tecnica 3D
Studi di linkage
• DYX1 – chromosome 15q21• DYX2 – chromosome 6p21-22• DYX3 – chromosome 2p15-p16• DYX4 – chromosome 6q11-q12• DYX5 – chromosome 3p12-q13• DYX6 – chromosome 18p11• DYX7 – chromosome 11p15• DYX8 – chromosome 1p34-1p36• DYX9 – chromosome Xq26-q27
Geni candidati
• DCDC2
• KIAA0319
• DYX1C1
• ROBO1
Giro angolare
DISLESSIA: QUADRI ASSOCIATI• Disturbo della Comprensione del Testo• Altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento
- Disortografia- Discalculia
• Disturbo dell’Attenzione• Disturbi della Sfera Emotiva
- Ansia- Contenuti Depressivi- Riduzione dell’autostima- Disturbi Somatoformi
• Epilessia
La comprensione del testo è INDIPENDENTE dalla qualità di decodifica orale del testo (abilità indipendenti)
La comprensione del testo può essere infatti compromessa in bambini che presentano tipologie e entità di disturbi diversi
Esistono disturbi specifici e isolati di comprensione ma possono anche essere presenti in situazioni di difficoltà più generalizzate di apprendimento e di difficoltà cognitiva
Disturbo della Comprensione del Testo
Qualsiasi apprendimento scolastico passa attraverso la capacità di leggere e comprendere.Lettura: decodificare - comprendere
DECODIFICAREcapacità di decodificare denominare le parole di un testo in modo diretto e veloce e quindi accedere al lessico
COMPRENDERE
capacità di rappresentarsi il contenuto (livello semantico) in modo coerente in collegamento con le conoscenze possedute dal lettore
La comprensione del testo è un processo dinamico di integrazione tra le informazione nuove fornite dal testo e le informazioni presenti nella mente del lettore.
INFLUENZATA dalle CARATTERISTICHE DEL LETTORE
1) FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI ELABORAZIONE: da processi sensoriali e percettivi, a memoria a breve termine,
memoria a lungo termine,ecc..
2) METACOGNIZIONE consapevolezza che il soggetto possiede delle proprie conoscenze
sulla lettura e di come intervenire su di esse con opportune strategie al fine di ottimizzare i processi di comprensione
3) ATTEGGIAMENTO: modo di porsi più o meno attivo di fronte al brano, con attenzione
particolare per le informazioni importanti, variando il ritmo di lettura in base allo scopo per cui legge, operando inferenze, esplicitando i legami impliciti tra le frasi
4) CONOSCENZE PREESISTENTI: da quelle lessicali a quelle inerenti allo specifico argomento trattato
nel brano, a quelle più generali sulla conoscenza del mondo
RUOLO DELLE CONOSCENZE PRECEDENTI: SCHEMI MENTALI
“…la moltiplicazione delle rose avviene per talea, le talee vengono prelevate dalle piante all’inizio del periodo invernale e messe a dimora fino all’inizio della primavera…”
Perché le conoscenze precedenti aiutano?
Attivano uno SCHEMA
Comprendere vuol dire anche costruire o attivare schemi adeguati
una STRUTTURA in cui:
• le conoscenze sono organizzate e in relazione tra loro
• si forma attraverso l’esposizione ripetuta a esperienze simili da cui è possibile
estrarre delle caratteristiche comuni
• l’attivazione dello schema avviene in modo inconsapevole
Disortografia
I disturbi di scrittura associate alla dislessia evolutiva sono detti “Disortografie” cioè difficoltà nel realizzare i processi di correzione automatica del testo. Gli errori si distinguono in:
1) Errori fonologici– Scambio grafemi (b-p, b-d, f-v, r-l, p-q, a-e)– omissioni o aggiunte di lettere o sillabe– inversioni (il-li)– grafema inesatto (sh,sch, ghi)
2) Errori non fonologici - Separazioni illegali (in-sieme) - Fusioni illegali (“lacqua”, “nonèvero”) - Scambio grafema omofono (“quore”, quaderno,
squola) - Omissione o aggiunta di h3) Altri errori - Accenti - Doppie
Riguardo lo stile di apprendimento, è stato rilevato che nei bambini dislessici l’acquisizione delle abilità connesse alle prime fasi dello sviluppo (parlare, camminare etc..) è stata più lenta rispetto alla media. Inoltre, la capacità di lettura e scrittura è inferiore alla vivacità intellettiva; ha difficoltà a mantenere l’attenzione, gli riesce difficile concentrarsi ed è molto vivace. Riesce bene agli esami orali ma ha scarsi risultati a quelli scritti.
Disturbo del CalcoloA. Capacità di calcolo che si situa sostanzialmente al di
sotto di quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell'intelligenza, e a un'istruzione adeguata all'età
B. Il disturbo di calcolo interferisce notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di calcolo
C. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nelle capacità di calcolo vanno al di là di quelle di solito associate con esso
D. Se sono presenti una condizione neurologica o un'altra condizione medica generale oppure un deficit sensoriale dovrebbero essere codificati sull'Asse III.
Esiste in genere un insieme di difficoltà nellecapacità “linguistiche”(es. comprendere o
nominare i termini, le operazioni o i concetti matematici)
capacità “percettive” (per es. riconoscere o leggere simboli numerici o segni aritmetici)
capacità”attentive” (es. copiare correttamente numeri o figure),
capacità “matematiche” (per es. seguire sequenze di passaggi matematici, contare oggetti e imparare le tabelline)
lettura e scrittura di numerivalore posizionale delle cifre
componenti visuo-percettive
evisuo-spaziali
Conoscenze dichiarativetranscodifica (fattori linguist.)
fatti numerici
Conoscenze proceduralialgoritmi di calcolo
strategie scompositive
immagazzinate in MLTutilizzate in ML
incolonnamentoandamento sx-dx o dx-sxandamento alto-bassoregole di riportoregole di raggruppamento e abbassamento di n°inserimento di zero (moltipl.)
Esecuzione di calcoli
Disattenzione
Iperattività
Impulsività
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattivita’
difficoltà a:
filtrare stimoli irrilevanti
mantenere l’attenzione nel tempo
affrontare compiti lunghi
prestare cura ai dettagli
organizzare le proprie attività
DISATTENZIONE
Tendenza a:
essere sempre in movimento
eseguire movimenti maldestri o incoordinati
avere una condotta motoria imprudente
manifestare movimenti non finalizzati
IPERATTIVITA’
difficoltà a:
aspettare il proprio turno
attendere prima di parlare
restare tranquilli nei tempi d’attesa
posticipare le gratificazioni
rispettare i ruoli assegnati
IMPULSIVITA’
I sintomi devono:
CRITERI DIAGNOSTICI
Essere presenti prima dei 7 anni
Provocare una compromissione clinicamente significativa del funzionamento scolastico e sociale
Manifestarsi almeno in due contesti
I sintomi non devono essere spiegabili da altri disturbi: Dist. D’Ansia, dell’Umore, D. Generalizzati dello Svil, D. Bipolare
Scarso rendimento scolastico
Disturbi specifici dell’ apprendimento
Bassa autostima
Difficoltà di socializzazione
Aggressività verbale o fisica
CARATTERISTICHE SECONDARIE
Incidenza:
3-5% nella popolazione scolare;
3% in ricerche italiane
ALTRE CARATTERISTICHE DEL DDAI
Prevalenza:
1 femmina per 4-9 maschi
Comorbidità con Disturbo della lettura
Circa 35% dei bambini Adhd
Scuola maternaEvidente iperattività, mancato senso del pericolo; il bambino appare “immaturo”
Inizio Scuola elementarePiù evidente diff. di attenzione e di rispetto di regole
Fine Scuola elementareSi attenua l’iperattività, ma permane il deficit di attenz.; segnalata variabilità nelle prestazioni scolastiche
Scuole medieAlcune strategie di compensazione, ma diff. di studio e di concentrazione; diff. di modulazione comportamentale
Eta’ adolescenziale e adultaPermangono diff. di attenzione e organizzazione, impulsività e difficoltà nelle relazioni sociali e affettive stabili; sensazione di “irrequietezza interna”
EVOLUZIONE DEL DDAIEVOLUZIONE DEL DDAI
Fattori genetici spiegano il 5% dell’espressività del disturboFattori pre-natali (alcool e fumo in gravidanza)Fattori perinatali (prematurità e soprattutto basso peso alla nascita)
Le cause del disturbo sono innate:
DDAI: quali sono le cause
DDAI e Disturbi dell’apprendimento
DAS DDAIScarsi risultati scolastici portano a scarsa
motivazione, quindi disattenzione e iperattività
DDAI DASI sintomi del DDAI causano basse prestazioni
scolastiche
DAS DDAIEsiste una comorbidità su base
neurobiologica comune (35% circa)
Concentrazione e attenzione sostenuta; completamento del lavoro
Pianificazione e soluzione di problemi;selezione delle info rilevanti
Motivazione; impegno e sforzo Autostima;
autoefficacia; ruoli gratificanti
Gestione delle emozioni; tolleranza della frustrazione
Impulsività; disordine nel lavoro
Comp. sociale; collaboratività; rispetto di regole;interpretazione negativa delle interazioni sociali
Comportamento motorio; goffaggine; atti pericolosi
il bambino non riesce a regolare
Conseguenze emotive della Dislessia
Perde il piacere della letturaPerde di vista la sua utilitàSi sente diverso dagli altriSi sente visto come un “asino”È molto più affaticabileDeve studiare di più e in modo più lento,
perdendo la possibilità di fare altro
La percezione di se’
Calo di autostima
Globale Globale peggioramento peggioramento dell’immagine di dell’immagine di sé e comparsa di sé e comparsa di contenuti contenuti depressividepressivi
Estensione del Estensione del senso di senso di fallimento ad fallimento ad altre altre competenzecompetenze
NumerosiNumerosi fallimentifallimenti
Di conseguenza si rilevano:
Maggior rischio di insuccesso con relativo abbandono scolastico
Scelta di percorsi scolari non proporzionati alle reali abilità generali di apprendimento
Notevole senso di frustrazione rispetto ai propri risultati scolastici, con possibile decremento della motivazione
Ansia percepita rispetto alle prestazioni scolastiche
Contenuti depressivi con conseguente ritiro o comparsa di comportamenti esternalizzanti
DISLESSIA ED EPILESSIA
• Epilessia Generalizzata
• Epilessia Focale
• Sindrome di Landau-Kleffner
• ESES
CONCLUSIONI
La Dislessia Evolutiva rappresenta un quadro indipendente dalla Dislessia Acquisita.
L’analisi dei Disturbi associati ad entrambe permette comunque di cogliere la complessità dei circuiti regolatori e funzionali alla base della lettura.
Il quadro puro di Dislessia è un’entità meno frequente ma possibile.
CONCLUSIONI
I modelli interpretativi favoriscono la comprensione di altri disturbi neuroevolutivi più o meno associati.
E’ possibile che la dislessia evolutiva sia da ricondurre ad un’eziologia costituzionale-genetica, anche se non vanno esclusi eventi lesionali acquisiti
CONCLUSIONI
La dislessia ha una base biologica, genetica
La difficoltà di apprendimento può causare disturbi emotivi e comportamentali
modulatori sono:Il rendimento scolasticoL’atteggiamento della scuolaLa famiglia