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DOSSIER Jean-Baptiste Malet “En Amazonie” 1

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Un infiltrato nel migliore dei mondi

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Page 1: Dossier - En Amazonie di Jean Baptiste Malet

DOSSIER

Jean-Baptiste Malet “En Amazonie”

1

Page 2: Dossier - En Amazonie di Jean Baptiste Malet

INDICE

PRE-TESTO

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TESTO

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SOGGETTO

*

CONTESTO

Page 3: Dossier - En Amazonie di Jean Baptiste Malet

PRE-TESTO

Jean-Baptiste Malet

[...] Dal cielo di lamiera pendono dei fili elettrici, come delle liane, perfettamente ordinati che illuminano il magazzino come dei soli artificiali. Sotto questa brutta luce, l’avvicendamento delle squadre di lavoratori si intreccia senza fine. Sbattono già le porte degli armadietti metallici. È ora. Prima di accedere all’officina, tutti gli impiegati lasciano gli spogliatoi e passano davanti ad un gruppo di agenti di sicurezza con grosse braccia incrociate; si sentono dei fruscii dai loro walkies-talkies. Dietro lo schermo di un computer, un uomo in pullover antracite scruta attentamente l’immagine di un lavoratore accovacciato che sta maneggiando, nella zona di sicurezza, delle scatole di telefoni portatili.Giocando con il suo pizzetto, la guardia alza la testa rubiconda appena rasata solo per cambiare il canale di video-sorveglianza. Per ammazzare il tempo, un altro uomo in nero fa battere nel palmo della mano sinistra l’estremità del suo rilevatore di metalli, lungo come un manganello, che tiene sulla destra. I lucchetti con la combinazione che i lavoratori hanno appena chiuso oscillano ancora sulle porte degli armadietti metallici, compiendo gli ultimi movimenti di assestamento prima di fermarsi del tutto per molte ore. In uno di questi spogliatoi, un pannello sul quale sono attaccate alcune fotografie, con degli slogan dei lavoratori pieni di parole inglesi. Spicca, in maiuscolo, il motto (mission) aziendale:

WORK HARDHAVE FUN

MAKE HISTORY

Inspiro. Stringo il badge verde che pende da mio collo, sul quale sono stampati il mio nome, cognome, la mia foto ed il mio codice a barre, per inserirlo nel timbratore. Un rumore sordo avvia il meccanismo che mi autorizza ad entrare nel magazzino. La mia coscia destra si schiaccia contro la fredda barra del tornello di ferro. Subito, la rotazione. Il mio respiro si ferma. Entro nella zona di lavoro, deciso a scoprire il segreto che c’è dietro l’organizzazione minuziosa di Amazon e di tutte le sue attività logistiche. [...]

Traduzione di Laura Minuto

BIOGRAFIA

Jean-Baptiste Malet è un giornalista freelance. Reporter investigativo, ha lavorato per «Charlie Hebdo», «Regards», «Rue89», «Bakchich» e «Le Ravi» e, in modo continuativo, con la casa editrice Golias. Il suo primo libro è Derrière les lignes du Front (Golias, 2011).

“En Amazonie” Un infiltrato nel “migliore dei mondi”

Page 4: Dossier - En Amazonie di Jean Baptiste Malet

TESTO

“Il lettore, nella libreria, non legge o legge poco, ma sfoglia, ispeziona a tentoni, quasi alla cieca. Non divora, ma gusta, annusa, o lecca la sostanza.

(Jean-Luc Nancy, Del libro e della libreria )

Jean-Baptiste Malet

Prima delle vacanze di Natale nel 2012, Amazon recluta migliaia di precari.Il gigante del commercio virtuale rifiuta le visite dei giornalisti e proibisce ai dipendenti di sostenere interviste e quindi, per la prima volta in Francia, un giovane giornalista,  Jean-Baptiste Malet, decide d’infiltrarsi in una postazione logistica a Montélimar (Drôme) facendo parte dell’équipe che lavora di notte.

Si scoprono, allora, aspetti inquietanti: le condizioni durissime del lavoro che motivano il continuo turn over, l’apoteosi della precarietà, la politica seduttiva dell’azienda che costruisce “aure di convivialità” e “spirito corporativistico” per mascherare lo sfruttamento dei dipendenti alimentando una competitività tra gli stessi in nome di una legge ferrea: l’efficienza del sistema.

Benvenuti nel peggio del “nuovo mondo”.

L’economia digitale non è disincarnata: nessun modello economico fa a meno delle persone (visi, corpi); nessuna efficienza è un meccanismo astratto (senza sudore e senza diritti), e se questa sia davvero la strada giusta da percorrere è il dubbio che solleva questo libro che rompe il muro del silenzio intorno al Gigante.

Un libro-inchiesta pubblicato coraggiosamente dalla  casa editrice Fayard, che abbiamo voluto portare in Italia a tempi di record.

Un libro che deve far riflettere anche in Italia, dove non esiste una rete di protezione per le librerie reali ed è sempre più diffusa l’abitudine all’acquisto on line che sta creando un nuovo modello socio-economico. E, soprattutto, un nuovo modello relazionale.

ISBN: 978-88-98455-04-1Collana: Cultura & SocietàData: Novembre 2013Formato: 21x14Pag. 160 circaPrezzo Euro 15,00

CollanaCultura&Società

“En Amazonie” Un infiltrato nel “migliore dei mondi”

Page 5: Dossier - En Amazonie di Jean Baptiste Malet

Amazon.com è un’azienda di commercio elettronico statunitense. È stata tra le prime grandi imprese a vendere merci su Internet. Fondata con il nome di Cadabra.com da Jeff Bezos nel 1994 e lanciata nel 1995, Bezos ribattezzò poi la sua azienda con il nome “Amazon” dal nome del Rio delle Amazzoni. Iniziò come libreria online ma allargò la gamma dei prodotti venduti a molto altro ancora. Amazon ha creato poi altri siti in Canada, Regno Unito, Germania, Austria, Francia, Italia, Spagna, Cina, Giappone e India e spedisce i suoi prodotti in tutto il mondo.

La sua strategia aziendale la portò ad essere tra le poche a resistere al crack fallimentare negli anni Novanta di molte Internet Company ma non pochi sono i contrasti che caratterizzano la sua vita: con gli editori per i diritti e a volte con i consumatori. Amazon cancellò, infatti, senza preavviso, dai dispositivi di lettura Kindle due titoli dello scrittore George Orwell adducendo motivazioni di copyright e scatenando una forte e legittima protesta per l’abuso interventista. Sulle condizioni di lavoro nei magazzini sparsi nel mondo si è molto chiacchierato...

Amazon

SOGGETTO

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Amazon.com

Page 6: Dossier - En Amazonie di Jean Baptiste Malet

CONTESTO

Il suo libro è un’opera militante contro la vendita online?Io vivo a Toulon dove, come in tutte le città di provincia, le librerie dove avevo l’abitudine di andare, chiudono l’una dopo l’altra. Ho visto persone che abitualmente andavano in queste librerie disertarle pre-ferendo gli acquisti editoriali su Internet. Un cambiamento economico, ma non solo. Cambia anche il rapporto con il libro, cambia il rapporto culturale con il Sapere.A volte si entra in una libreria con l’idea di comprare un titolo, poi si esce con un altro perché in quel luogo avviene uno scambio umano, tra persone. La scomparsa di questo calore, sostituito dalla freddezza di un sito Internet, pone un problema.

Ci si può chiedere dove sia il progressoI consumatori online in effetti non guadagnano nulla rispetto all’ac-quisto nelle librerie perché la Legge Lang tutela il prezzo di copertina. Ma quello che i politici devono comprendere è che non è un problema di consumo ma una precisa scelta della società: avere a che fare con piccole strutture che consentono il contatto con il lettore o con enormi hangar con una “sovrarappresentazione” del lavoro interinale.

Perché questo interesse specifico su Amazon?Era già un po’ di tempo che volevo fare un reportage sulla sede di Montélimar. Volevo parlare con i dipendenti ma nessuno di loro ha accettato. Le persone, spaventate, mi rispondevano: “io non ho il di-ritto di parlare, dovete contattare l’ufficio stampa”. La comunicazio-ne è fortemente bloccata. E allora mi è parso interessante mostrare il paradosso tra una piattaforma digitale apparentemente “aperta” e un luogo fisico di lavoro praticamente inaccessibile. Se volevo informare in modo corretto la gente raccontando ciò che succedeva dovevo fare in modo di entrare e quindi mi sono fatto assumere come lavoratore interinale.

Per entrare in fabbrica Lei è stato assunto da un’agenzia interinale, è una cosa comune?Tutte o quasi le agenzie di lavoro interinale di Montélimar sono coin-volte: in tutta la città sono affissi manifesti dove si legge: “reclutiamo 100 persone o 50”. In occasione delle festività c’è sempre bisogno di molta manodopera e le agenzie reclutano fino alla città di Valence (a circa 50 km di distanza). Ed è una bella sfida in un lasso di tempo così breve anche perché la gente lo sa che si tratta di un lavoro impegnativo.

Tra queste agenzie di reclutamento e Amazon sembra di assistere al medesimo processoTutto è ben collegato: non si può capire Amazon e il mondo delle piat-taforme digitali senza comprendere lo stato di precarietà in cui versa la società, visibile proprio attraverso queste agenzie. Sono diventate un settore economico essenziale. D’altra parte io non sono stato as-sunto da Amazon ma sono un dipendente di Adecco per conto di Ama-zon. (da «L’Humanité», Quotidien Paris, 02 Mai 2013 – Rassegna stampa a cura di Fayard Edition).

Contesti

Jean-Baptiste Malet

[Benvenuto in Amazon! Devi per-correre solo 800 piccoli metri per andare a cercare il tuo primo libro... E hai a disposizione due lunghi minuti. Muoviti!]

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CONTESTO

Italia: libri e librerie

Un falso modo di porre il problema dell’agonia delle librerie è pensare che il contrasto sia tra il libro di carta e quello elettronico. Falsa questione se l’indagine attuata dall’Università Roma Tre “Leggo Digitale” rivela che la popolazione che ha scoperto il libro elettronico è davvero minima e che in ogni caso, tendenzialmente, non ripone in soffitta la carta.Resta invece un fatto ancora da analizzare il problema distributivo: quanto vantaggio reale assicura l’ordine online rispetto a determinati titoli, poco distribuiti, introvabili, di nicchia, fuori catalogo? Rispetto ai centri urbani privi di librerie o che contano librerie poco fornite quanto facilita l’ordine online il soddisfacimento ma anche il desiderio stesso di lettura?Con la crescita esponenziale del print on demand ossia del “libro fai da te” quanto s’incrina il rapporto autore-editore-libraio? Come si modificano i valori legati a questi attori della filiera?Librerie indipendenti e librerie di catena: l’agonia incide in modo uguale oppure il legame forte tra grandi editorie e catene librarie con facilitazioni di vario tipo, incluse le campagne sconto, ha il suo peso nell’uccidere l’indipendenza? E il modello relazionale “libraio-lettore” è ancora percepito come un valore costruito sulla competenza del libraio e sul reale desiderio di lettura del lettore?La carente attuazione di una politica culturale di promozione della lettura, da una parte, e la logica tutta mercantile della produzione editoriale, che trasforma il libro da bene culturale a bene di consumo, quanto peso hanno in questo analfabetismo italiano e nella difficoltà a r-esistere dei luoghi di lettura?

Italia: leggere

Malgrado la forte crescita nei livelli di istruzione, il nostro Paese è ancora oggi frenato dal fatto che il 45,2% degli adulti compresi fra i 25 e i 64 anni di età hanno conseguito solo la licenza media. Nei 27 Paesi dell’UE il dato medio è del 27% e solo Spagna, Portogallo e Malta presentano percentuali superiori a quelle dell’Italia. Tuttavia, il tasso di scolarità da solo non fornisce spiegazioni sufficienti a comprendere le ragioni per cui in Italia si legge così poco: il 18,9% dei nostri concittadini laureati e il 41,6% dei diplomati dichiara all’Istat di non aver letto neppure un libro nel tempo libero nei 12 mesi precedenti all’intervista; il 31% dei dirigenti, imprenditori e professionisti e il 33,7% dei quadri direttivi non legge neanche un libro all’anno. Evidentemente non basta saper leggere per diventare lettori: in Italia, più ancora che in altri paesi industrializzati, si manifesta una forte discrepanza fra la crescita dei livelli di alfabetizzazione e i tassi di lettura nel tempo libero. Infatti, dobbiamo constatare che da qualche decennio crescita dell’istruzione e crescita della lettura viaggiano a velocità differenti. Come abbiamo visto, tra il 1965 e il 1988 si è verificata un’ondata di massiccia scolarizzazione e l’incremento dei lettori è stato conseguente; dal 1995 a oggi, mentre continuava a crescere a ritmo notevole il numero di diplomati (passato dal 63,6 al 72,6% dei giovani diciannovenni) e laureati (passato addirittura dall’11,4 al 34,3% dei venticinquenni), quello dei lettori è cresciuto in misura molto debole (passando dal 39,1 a una punta massima del 46,8% della popolazione, raggiunta nel 2010); anche nel primo decennio di questo nuovo secolo, del resto, il numero di laureati è cresciuto del 36% e quello dei lettori solo del 9%. (Rapporto sulla promozione della lettura in Italia, marzo 2013, Forum del Libro).

 

Page 8: Dossier - En Amazonie di Jean Baptiste Malet

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