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Page 1: Esercitazione Villa Sorra

Villa Sorra

Università di VeneziaCorso di Laurea in Teoria e culture del progetto

Laboratorio d’anno 1: corso di geografie del territorio contemporaneo

Docente: Prof. Franco FarinelliCollaboratrice didattica: Arch. Claudia Faraone

Anna MasiniMatricola 280673

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Cenni storici: la Villa e il giardino

Villa Sorra è situata nel territorio modenese, a Castelfranco Emilia.Essa è circondata da un giardino che viene definito dagli storicicome l'esempio di giardino “romantico” dell'Ottocento.Nella tenuta non è presente solo la villa, ma ci sono anche altriedifici come edifici rustici, delle serre e delle rovine romantiche. Ilgiardino, invece, è formato da un parco storico e da corsi d'acqua.Tale tenuta fu realizza per la famiglia Sorra, la quale ne tenne laproprietà per circa due secoli; dal 1972, invece, divenne proprietàdi diversi Comuni, come quello di Modena, San Cesario sulPanaro, Nonantola e Castelfranco Emilia.La Villa fu progettata nei primi decenni del Settecento e venneattribuita all'architetto Giuseppe Antonio Torri. Il giardino rimase fedele al progetto iniziale fino all'anno 1827. Aquei tempi, la proprietà della Villa era di Cristoforo Sorra Munarini,il quale accontentò la moglie, la marchesa Ippolita Levizzani, e lefece riorganizzare il giardino, in modo tale che potesse diventareun giardino di stile inglese, a quell'epoca molto di moda. Lemodifiche furono importanti, per esempio, la marchesa fecerealizzare un laghetto, una montagnola, delle finte terme sulle rivedel lago, la “povera stanza di un romito”, il finto “abbandonatoscalo”, lo “smantellato castello” che possedeva dei passaggisegreti e delle torri belvedere, inoltre, fece realizzare delle serre,destinate ad ospitare fiori, piante e agrumi. Tutto ciò venneeseguito da diversi progettisti nel corso degli anni, come Gio de'Brignoli e Campedelli. Quando il giardino fu terminato, vennero aggiunti altri dettagli,come l'isola dei cani, che richiama l'idea dell'abbandono, lacapanna del pescatore (di cui non sono rimaste molte tracce) e lacapanna peschereccia, dove ormeggiava una barca. Inoltre, in undocumento che risale al 1835, si viene a conoscenza del fatto chefu realizzato anche un labirinto, nella parte esterna al giardino, anord, poco oltre un canale; a tale labirinto si poteva accederemediante un ponte in ferro girevole, entrambi perduti nel secondodopoguerra.

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Il luogo

Vista satellitare del 1973

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Planimetria storica

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Il territorio

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Il luogo

Ogni scelta nasce da qualcosa.La mia scelta ricade su Villa Sorra perché quando andai in quelluogo, per la prima volta, rimasi stupita.

Per quale motivo le persone preferiscono il giardino di Villa Sorrarispetto ad un comune parco vicino casa?Questa è stata la prima cosa che mi sono chiesta.Per chi non c'è mai stato, questo complesso si presenta come unmare verde di erba.Ci sono persone che vanno lì per rilassarsi in primavera, stendereuna coperta sull'erba e leggere un libro. C'è chi, amante dellanatura, fa qualche passeggiata. Ci sono i bambini che giocano apalla. C'è chi studia all'aria aperta. C'è chi si sdraia e osserva ilmovimento delle nuvole. C'è chi mangia una fetta di torta. C'è chicorre.C'è chi vive la natura e il cielo e il sole.La cosa sorprendente è che da qualsiasi lato l'osservatore si mettaa guadare, in qualsiasi punto egli si trova, non troverà mai unpalazzo o una strada molto trafficata, ma solo delle lunghe distesedi terreno e qualche casa sparsa.Villa Sorra è magica per questo: è immersa nella tranquillità dellaperiferia.

Poi, c'è chi visita la villa e si perde nella storia. Per questepersone, ci sono anche delle mostre, organizzate, però, solo inalcuni periodi dell'anno.Chi si occupa del mantenimento del complesso, organizza persinodelle serate con anche la musica.La villa, inoltre, offre la possibilità, ai futuri sposini, di organizzare ilservizio fotografico proprio all'interno di quelle mura, per il giornopiù importante della loro vita.

Villa Sorra, perciò, è conosciuta sia per l'edificio in sé, che per ilgiardino che la circonda; costituendo così un complesso quasiunico in Italia, in cui queste due componenti si fondono con ilpaesaggio.

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Le persone che si recano qui hanno la possibilità di parcheggiarein uno spazio (tra l'altro verde) attiguo alla villa. Uno degli ingressiprincipali, invece, è utilizzato esclusivamente ad uso pedonale.Non esiste uno spazio esattamente definito dove poter svolgereattività come jogging, giocare a palla, sdraiarsi sul prato, leggereseduti sull'erba, camminare …Lo spazio lo costruisce, lo inventa e lo definisce il soggettonell'esatto momento in cui si trova nel giardino e in relazione alleproprie esigenze. Molte persone utilizzano il sentiero come percorso per farepasseggiate o, persino, per correre; mentre, tutte le aree verdisono utilizzabili per svolgere le attività che ho elencato sopra.Dunque, lo spazio non è mai organizzato allo stesso modo e,perciò, ogni volta cambia scenografia.Le probabilità di trovare per ben due volte di seguito, delle personeche svolgono lo stesso tipo di attività sullo stesso pezzetto di pratosono davvero pochissime.Le uniche parti fisse di questa verde scenografia sono lecapannine, che vengono allestite d'estate, quando si organizzanoserate con la musica, e la zona che circoscrive la villa, la quale èrecintata, come se fosse un giardino nel giardino. In questo spaziosi entra esclusivamente acquistando un biglietto che permette lavisita dell'edificio; sempre all'interno di esso, si realizzano servizifotografici e si organizzano anche delle mostre.Il luogo, perciò, si presenta come uno spazio libero da regole fisse

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legate agli usi tipici degli spazi e dona al visitatore la possibilità disentirsi parte integrante e attiva, proprio perché ha l'occasione discegliere lo spazio che più preferisce, senza avere il timore diperderlo mai.

Camminare

Il rumore della ghiaia calpestata da passi. I miei.Di fronte a me c'è un bivio. Destra o sinistra? Mi sporgo, entrambele direzioni mi sembrano uguali, ma so che non lo sono.Destra.Ancora, il rumore della ghiaia calpestata da passi. Ancora, i miei.L'udito si attiva. Non ci sono persone nelle vicinanze.Qualcosa è appena caduto nell'acqua. Mi volto di scatto, troppotardi. La profondità se n'è appena impossessata.L'acqua torna ad essere in quiete.Passi. Solo i miei.Di fronte a me un'anatra.Non ho paura. Lei ne ha? Non voglio che ne abbia. Mi muovoadagio. Cammino tra la ghiaia e l'erbetta. E intanto mi ripeto chenon le farò del male e che non deve avere paura. Come sepotesse sentirmi o, addirittura, capirmi.Non l'ho spaventata.Ormai, le do le spalle e so che non si è mossa.Il sentiero finisce.Di fronte a me: un mare verde.Che direzione scelgo?Tutte.E le percorro con gli occhi e con la mente e con l'udito.Un raggio di sole mi scalda la schiena.E pensare che ieri pioveva.Riprendo il mio andare.L'erba attutisce il rumore dei miei passi.Un signore è seduto su una panchina. Solo.Una risata rompe il silenzio. Sono dei ragazzi sdraiati sull'erba.Continuo a camminare.Una mamma con la propria bambina sedute su un'altra panchinarimpiccioliscono il tempo.Una coppia di anziani che ripercorre gli stessi passi miei.Non c'è molto movimento oggi.Non ci sono bambini che schizzano dappertutto.Non ci sono ragazzi che giocano a palla.

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Non c'è nessuno che corre.Sarà colpa dell'orario.Meglio cosi.Continuo a camminare.Raggiungo il mio solito posto.Occhi liberi. Non ci sono confini.Occhi arrestati solo dalla singolarità di due alberi che si incontranoed incorniciano l'infinito orizzonte.Mi siedo per terra.Inizio a disegnare.Cicale che sbriciolano il silenzio.E nessun altro rumore.

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Da qualsiasi angolazione, il nostro sguardo non incontra ostacoli,eccetto qualche albero o qualche casa sullo sfondo.

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Anche quando si ha la percezione di essere rinchiusi come in unastanza, c'è sempre almeno un punto di fuga che punta drittoall'orizzonte.

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Ciò che il giardino di Villa Sorra possiede è il luogo in cui è situato,un altro ruolo fondamentale è dato dalle dimensioni di quest'areaverde; tali elementi, combinati insieme, generano la vera essenzadel giardino e, allo stesso tempo, ciò che lo differenzia da uncomune parco. Lo spazio smette di essere ristretto, rinchiuso, come nel parcosotto casa, e si afferma nella sua totalità. Camminando nel giardino la si può percepire. Basta solamente

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osservare. Ed è proprio questo che le foto rappresentano: laprofondità e quella linea invisibile che separa terra e cielo:l'orizzonte. Nel parchetto sotto casa non si ha la stessa fortuna di percorrecon gli occhi queste dimensioni, perché ciò che si vedrà sarà ilcomplesso di abitazioni vicine o, persino, qualche strada. Perciò,anche le sensazioni cambiano, il giardino di Villa Sorra avvolge ilsoggetto in uno stato di quiete e pace, come se si fosse creata unadistanza tra lui e il mondo, mentre, nel parchetto vicino a casa, ilsoggetto è sempre immerso in uno stato di frenesia, distrazione edirrequietezza.

Credo che sia tutta una questione di sensazioni. Di ciò che si vuoleprovare e di ciò di cui si sente la necessità.


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