Download - Skierz Mag #6
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Direttore:Alessandro Mazzoleni
hanno collaboratoin questo numero:Luca BelottiSergio CarminatiNicholas GarattiniGianmaria VeroneseStefano BuzziLorenzo PedroliEmilio PrevitaliDamiano LevatiMarkus EderFranz PeriniCarolina BagnatoMael BonfrigaMassimo BraconiMarco EydallinMattia Bericchia
n. 6 - anno 2
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AK, AlienWorkshop, Altamont, Analog, Anon, Armada, Bastard, Bern, Bones, Burton, Dakine, DC, Deeluxe, Drake, DVS, Element, Eletric, Emerica, Etnies, Fallen, Forum, FullTilt, Giro, Grenade, Habitat, Hubba, Indipendent, Iuter, K2, LIBtech, Line, Nike SB, Nitro, Northwave, Oak-ley, PlanB, Raiden, Red, Ride, Rossignol, Salomon, SantaCruz, Special-Blend, Spy, TheNorthFace, Vans, Venture, Volcom, Vonzipper, WESC, Airblast, Bataleon, capita, Carhart, Foursquare, Gnu, L1, Lobster, Nike Snowboarding, Nixon, Union, Vonzipper, Yes, Zero, Quicksilver, TSG
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I tuoi occhi e il tuo s
orriso
sempre con noi.
Scia con gli angeli S
arah
I tuoi occhi e il tuo s
orriso
sempre con noi.
Scia con gli angeli S
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Sarah Burke1982-2012
Sport, espressione creativa o puro virtuosismo atletico?
Un po’ tutte e tre le cose, il mondo del freeski affascina sempre di più
proprio per la sua natura molteplice che fonde tecnica e creatività.
In questo manuale trovate tutto quello che un buon freeskier
dovrebbe sapere: dalle attività propedeutiche per iniziare a girare
alla spiegazione dei trick suddivisi per livelli di difficoltà
a una descrizione dei migliori park italiani ed europei.
Un ottimo supporto teorico per rendere la pratica
ancora più divertente e stilosa.
freeSkI - la nuova scuola del freestyle
Massimo Braconi - Dimitri Sartor
In lIBrerIa!
Cerchiamo di dimenticarci questo caldo e di pensare ancora al freddo, alla neve fresca,
a quelle condizioni climatiche che ci piacciono un casino.
Freddo secco, temperature sui -10, sole più basso, park fresati al mattino presto.
Ci si avvicina al periodo che molti definiscono “fine stagione”, si sentono molti commenti
del tipo “eh ormai è andata” e cose del genere.
Ma sono sicuro che voi che ci leggete non la pensate così, al contrario sarete stati in caccia
di neve fresca per tutta la stagione come dei segugi quando cercano un fagiano,
organizzazioni al millimetro, freeskier che ormai diventano esperti meteo e gli danno due giri
anche al Colonello Giuliacci.
Diciamo che ha fatto un inverno un pò a metà, a chi tanto e a chi niente.
Ma la stagione per i veri appassionati non finisce mai, queste situazioni di disgelo ci fanno mettere
in caccia della neve rimasta nei canali a nord, degli snowpark che aprono sui ghiacciai,
di quelli che rifanno il loro set up per gli eventi di fine stagione.
E poi i programmi di ghiacciai estivi, gli allenamenti in bici per essere in forma
con le prime “spolverate” e i primi opening autunnali in park.
Sono solo alcune delle cose che ci fanno vivere tutto l’anno il freeski, ma alla base
c’è sempre la stessa cosa che unisce tutti: la passione.
Sempre pronti, sempre sugli sci.
Have Fun!
Skier: Ale Mazzoleni // Spot: Foppolo // Foto: Sergio Carminati
hot stuffeditoriale
Di Alessandro Mazzoleni
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Freeride al centro della terra
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massimo Braconi
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saFetY Camp
sicurezza e divertimento
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sicurezza e divertimento
FreesKi LearninG toUr
tappa a sestriere
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mattia menestrina si ra
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tappa a sestriere
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profumo francese
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parK, si Gira!
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sulle spalle del dio atlante
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ViDeo seLeCtion
i video che ci gasano di più
i video che ci gasano di più
stYLe
Le proposte di sergio Carminati
CoVer 06
skier: rolf Bissig
spot: andermatt
Foto: peter Lienert
saFetY Camp
sicurezza e divertimento
FreesKi LearninG toUr
tappa a sestriere
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profumo francese
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ViDeo seLeCtion
i video che ci gasano di più
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Le proposte di sergio Carminati
INVESTI IN SICUREZZA
26/27 Novembre 2011Breuil-Cervinia 3 Dicembre 2011INSIDE Safe & Ride, Passo San Pellegrino17/18 Dicembre 2011Passo del Tonale15/16 Gennaio 2012Monterosa Ski, Gressoney
21/22 Gennaio 2012Engadin Silvaplana Corvatsch27/28 Gennaio 2012Pila (tappa in fase di definizione)
4/5 Febbraio 2012Sauze d’Oulx17/18 Marzo 2012Bardonecchia
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:www.mysticfreeride.come-mail:[email protected]
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PROGRAMMA
DEMO TEST
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MEDIA PARTNER
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FreeriDe worLD toUr:røldal chiama røldalnorrØna sostiene L’emoZionante tappa norVeGeseDeL FreeriDe worLD toUr e LanCia La nUoVa Linea rØLDaL,ULtima Frontiera DeL FreeriDe Contemporaneo
Freeride world tour: un lustro di successiE’ passato un lustro dalla prima Edizione del Free-
ride World Tour: 5 anni di performance, emozioni
forti, successi, aspirazioni sempre nuove. Oggi
questa incredibile competizione itinerante chia-
ma a raccolta da tutto il mondo i fuoriclasse del
freeride. All’indomani delle tappe canadese,
francese e italiana, il 25 febbraio si sono accesi i
rifl ettori sull’attesissima tappa norvegese, forse la
più amata dai riders. Destinazione: Røldal.
røldal & norrøna: connubio pro- freerideMinuscolo villaggio sulla costa occidentale del-
la Norvegia, Røldal è famoso perché la neve
non l’abbandona mai. Immerso in uno sce-
nario surreale e affacciato sul lago omonimo,
con la sua media di 12 metri di neve all’anno
Røldal non poteva che qualifi carsi come tappa
norvegese del Freeride World Tour, quest’anno
in partnership con Norrøna, oggi tra i brand di
abbigliamento più amati dai freerider per il
contenuto tecnologico e la personalità stilistica
delle proposte. Il connubio Røldal & Norrøna
ha dato lustro alla grande tradizione norvegese
in materia di performance sulla neve, sottoline-
ando ancora una volta l’impegno del marchio
norvegese per promuovere il futuro del freeride
contemporaneo. La tappa di Røldal del Freeri-
de World Tour ha costituito inoltre un’occasione
privilegiata per presentare alla stampa la nuova
linea Norrøna dedicata al freeride, battezzata -
non a caso - “røldal”.
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rØLDaL: UrBan inspireD FreeriDeProgettata da Nørrona per l’energia elettrizzante del freeride, røldal unisce avanzatissime presta-
zioni tecniche e look di ispirazione urban, con proposte dal forte potenziale innovativo. Nata per
garantire la massima protezione in termini di idrorepellenza, traspirabilità, isolamento, versatilità,
è un omaggio a uno dei luoghi simbolo del freeride contemporaneo.
// rØLDaL Gore-teX insULateD JaCKetGiacca da freeride isolata e impermeabile. Il design lineare e sobrio esalta la funzionalità,
mentre il tessuto GORE-TEX® Performance è una garanzia di prestazioni superiori. Per ottimiz-
zare calore e protezione il capo si avvale dell’isolamento PrimaLoft® One, l’unica vera alter-
nativa alla piuma d’oca (caldo, ultraleggero, soffi ce, totalmente idrorepellente, traspirante,
comprimibile). Tra le caratteristiche di base: sistema di ventilazione in mesh; cappuccio anti-
bufera; gonnellino para-neve; ghette per le mani; salvietta per pulire gli occhiali.
// rØLDaL Gore-teX insULateD pantProgettati per le avventure freeride offrono isolamento e protezione dagli elementi. Contrad-
distinti da un taglio pulito e lineare, si avvalgono dei vantaggi unici di GORETEX® Performan-
ce. Comfort e protezione sono assicurati dall’isolamento PrimaLoft® One, l’unica vera alter-
nativa alla piuma d’oca (caldo, ultraleggero, soffi ce, totalmente idrorepellente, traspirante,
comprimibile). Tra le caratteristiche di base: regolazione personalizzata della vita; sistema di
ventilazione sulle cosce in mesh; ghette; Zip-seal system™ e Snap seal system™.
// rØLDaL warm3 JaCKetBen oltre il concetto di fl eece tradizionale. Il tecno tessuto Polartec® Thermal Pro® è
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mento urban. Tra le caratteristiche di base: cappuccio altamente protettivo; ghette per
le mani, eccellente protezione del collo; tasche scalda-mano; tasca sul petto. Perfetta
vestibilità e versatilità a tutto tondo.
// rØLDaL Dri insULateD short Leather GLoVesSono in assoluto i guanti da sci più resistenti creati da Norrøna. L’isolamento PrimaLoft® Sport
(l’unica vera alternativa alla piuma d’oca) è una garanzia di calore, ultraleggerezza, morbi-
dezza, totale idrorepellenza, traspirabilità, comprimibilità. Palmo in morbida pelle di capra;
inserti in dri™1; chiusura Velcro sui polsi; pelle elasticizzata attorno alle nocche. Una garanzia
di performance, protezione e comfort sulla neve.
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Rider: Lorenzo Pedroli • Photo: Stefano Buzzi
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Trasportati dai venti del Blizz ard,Trasportati dai venti del Blizz ard,
in una piccol a e polverosissima in una piccol a e polverosissima
Niseko nel cuore dell’Emilia Romagna.Niseko nel cuore dell’Emilia Romagna.
uccede che le precipitazioni al Nord scarseggiano e la
tua voglia di polvere ti si attacca alla spalla come una
scimmia urlatrice.
Tu vorresti non starla ad ascoltare, ammutolirla in qual-
che modo ma non c’è niente da fare,
senza neanche accorgertene ci sei di nuovo dentro, e
ti ritrovi perso nella rete a rimbalzare ossessivamente tra
snow forecast, meteo blue, e tutte le webcam che hai
salvato nella sezione preferiti del tuo browser.
Purtroppo niente di buono, nemmeno le telefonate ai lo-
cal in giro per le alpi ti sanno dare delle notizie confortanti.
Intanto i TG sembrano dei bollettini di guerra. Ti parlano
di bufere di neve, di tempeste, di paesi isolati, di gente
che corre a svuotare i supermercati manco fossimo a
Dresda prima dei bombardamenti.
Tu però non sei di certo sconvolto da questo allarmismo
mediatico, non te ne frega niente della bagarre tra Ale-
manno e il capo della protezione civile, a te interessa
sapere dove questi straordinari fenomeni metereologici
si stanno scatenando.
Rider: Stefano Buzzi • Photo: Lorenzo Pedroli
Rider: Andrea Pettorelli • Photo: Lorenzo Pedroli
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21E allora scopri che il centro Italia è completamente som-
merso da metri di neve, dall’Emilia Romagna al Molise,
lo stivale è magicamente caduto in uno stato di glacia-
zione, con temperature che sfi orano i meno 12 e la neve
che raggiunge i balconi delle case.
Poi senti quella parolina magica che risveglia in te delle
fantasie quasi erotiche, qualcuno sta parlando di “BLIZZARD”.
Non hai bisogno di andare su Wikipedia per delucidazio-
ni e nemmeno di ascoltare la lezioncina di Giuliacci al
TG4, sai già che Blizzard signifi ca che non puoi startene
con le mani in mano, ma devi subito mettere in allarme
i tuoi fedeli compagni.
La parola d’ordine è “Appennini”, la seconda è schia
monte Caio, family resort sconosciuto a tutti, senza una
webcam, senza un sito decente, solo una pagina Face-
book che parla di nevicata in corso e di accumulo che
supera il metro nelle ultime 5 ore.
Da qui in poi diventa come un fi lm di Guy Ritchie, tutto
succede in modo frenetico e confuso. Svuota lo zaino,
riempi lo zaino, prepara gli sci, carica la macchina, dor-
mi due orette, preleva Stefano al Cristal Palace di Ber-
gamo, punta Piacenza, preleva capitan Pettorelli e i suoi
telemark sulle rive del Po, prendilo per il culo per la sua
macchina in stile Kabul, fai benzina, bevi un cappuccio
come se fosse un chupito, esci a Parma, punta Tizzano
Val Parma, inizia a salire, sei circondato da due metri di
neve, te ne stai rendendo conto???
Ed è in quel momento che il tempo ricomincia a ral-
lentare, mentre ti chiedi come sia possibile che cosi in
bassa quota ne possa essere venuta giù cosi tanta e
di quella qualità. Lo spettacolo è disarmante, la neve
resta attaccata a tutto: pali della luce, fili dell’alta
tensione, piante, guard rail. Le macchine ai lati della
strada sono sommerse e tu arranchi con la trazione
anteriore che fa una fatica boia su quella strada stret-
ta e isolata, verso la cima di quella che sembra essere
la collina più lontana del pianeta.
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Dopo un’ora e un bel po’ di frizione lasciata per la stra-
da riusciamo a guadagnarci il parcheggio agli impianti.
Nessuno osa rompere il silenzio, solo bava alla bocca
alla vista di tutti quei pinetti seppelliti dalla neve.
La skimap alla cassa non lascia dubbi, Schia Montecaio
è il più piccolo family resort della storia: due skilift, una
seggiovia, 4 piste. Il resto è tutto da scoprire.
Prendiamo lo skilift del campo scuola e guadagnamo
quel minimo di quota che ci permette di congiungerci
alla pista che porta alla seggiovia delle guide, l’unico
impianto che sulla carta dovrebbe accompagnarci
dove c’è un po’ di pendenza.
Ci bastano due curve a lato pista per renderci conto
che siamo di fronte alla neve più leggera, profonda e
polverosa della stagione. La gioia è incontenibile.
Rider: Lorenzo Pedroli • Photo: Stefano Buzzi
Diamo il via alle danze e iniziamo ad arare in lungo e in
largo tutto quello che di vergine ci troviamo davanti. La
poca pendenza purtroppo non aiuta e non ci permette
di raggiungere la velocità necessaria per condurre una
sciata uniforme e grintosa ma la neve è talmente legge-
ra che puoi fare quello che vuoi.
La senti entrare in bocca ad ogni piega e quando la
sputi fuori sembra essere ancora polverosa. Niente da
dire, la qualità è quella da “boccaglio DOC”. Dopo una
buona mezz’oretta di snorkeling iniziamo ad allontanarci
un po’ dalle piste e decidiamo di lanciarci alla cieca in
qualche boschetto.
I boschi sono abbastanza fi tti ma superati i primi can-
celli di vegetazione, custodiscono al loro interno tratti
aperti che, seppur brevi, ti permettono di tirare due li-
Rider: Stefano Buzzi • Photo: Lorenzo Pedroli
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25nee da godimento selvaggio. Le urla rompono il silen-
zio e tracciamo il boschetto alla velocità della luce. A
fi ne corsa ci ritroviamo in mezzo ad una strada sperdu-
ta ma non siamo i soli.
Un gruppetto di snowboarder del posto (tra cui un simpa-
ticissimo Andrea “tonno” che salutiamo e ringraziamo) ci
prende con loro e ci riaccompagna verso uno skilift che
fi no a quel momento era rimasto chiuso.
Si tratta di uno skilift interminabile e lentissimo nella risa-
lita, ma al suo lato c’è abbastanza spazio per tracciare
in sei persone, non di più, e guarda caso siamo giusto
in sei. Una discesa d’un fi ato senza mai voltarsi indietro o
aspettare gli altri, solo immersioni e riemersioni, solo urla e
face shots, schivando la gente impaurita aggrappata al
piattello dello skilift come se fosse un salvagente. Epico!
Facciamo altri due giri nel bosco e tritiamo fi no a che
non rimane più un angolino di neve da fare esplodere.
Sono circa le 13 e 30 ed è ora di fermarsi, un po’ per i
crampi, un po’ per la voglia di un buon panino con la
coppa e una bottiglietta di Gutturnio locale.
Siamo stanchi ma col sorriso stampato in faccia e men-
tre la neve continua a scendere copiosa, ci chiediamo
se magari è possibile che riesca a ricoprire in pochi mi-
nuti le tracce che abbiamo fatto fi no a quel momento.
Si, forse adesso stiamo un po’ esagerando, stiamo chie-
dendo troppo, siamo pur sempre a Schia Monte Caio,
una località sperduta tra le colline parmensi, non è certo
il Giappone, quel posto che abbiamo visto solo nei vi-
deo e che mai come oggi ci sembra di aver toccato
cosi da vicino.
Rider: Andrea Pettorelli • Photo: Lorenzo Pedroli
itW
Intervista: Alessandro Mazzoleni
Otzi Burger, birra e sogni di Olimpiadi,
questa la ricetta di Stefan
per gasare alla grande!
// Ciao Boss, come stai?
Heeyla... Da me tutto bene. Da voi invece? State ga-
sando?
// Come è andato l’inizio di stagione?
L inizio stagione e andata lla grande. Mi sono allenato
ovunque ed il miglior posto per farlo in Autunno e Val
Senales Fighissimo!
// Che gare hai fatto?
Fino adesso ho faoot la gara a Modena ed il Gloryfy in
Austria.
// Sei stato a breck ad allenarti, come è andata?
Minchia Breck, e il massimo. Non sono mai stato in un
posto piu bello. Park Strafi go!!! Mi ho potuto proprio al-
lenarmi alla grande!
// Mi hai detto che vuoi partecipare a delle gare Fis,
ragioni già in ottica olimpica?
SI gare Fis sono molto importanti, dato che quest’ anno
viene fatta la squadra italiana di Freeski. E partecipare
alle Olimpiadi, sarebbe il mio grande sogno.
// Chi sono secondo te gli skier italiani che possono
partecipare alle Olimpiadi di Slopestyle?
Secondo me sicuramente Markus Eder. Poi forse io, An-
dreas Bacher ed Lukas Schäfer. Pero quello e ancora
tutto da vedere.
// La federazione si sta già muovendo?
Ho sentito qualche cosa, pero non so ancora niente.
// Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti?
Allora Mayerhofen Open, Austrain Open ed seriamo
che mi qualifi co per i NineKnights a Livigno.
// Ti alleni spesso con tuo fratello? Anche d’estate?
Quando sono a casa saliamo sempre insieme in Pista.
Invece d estate sempre sui Trampolini elastici. Minchia
mio fratello li si che spacca.
// Fai altro oltre a sciare?
Si e come, Downhill, Trampolini elastici ed in Piscina, an-
dare in Motoslitta, mi piace anche a Driftare sul passo
in Macchina se nevica =)
// Che musica preferisci?
Hause, Hip-Hop, Rock’n Roll ed Country
// More o bionde?
MOOOOOORRRREEEEE
// Carne e Vino o Birra e Otzi Burger?
Birra ed Otzi Burger naturalmente, come i pastori delle
alte montagne!
// Grazie Stefan, ci vediamo presto in park ;-)
Grazie a Voi... Minchia Scannateee eeee =)
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Street Photography
e pellicola vs digitale.
Mattia ci racconta il suo modo
di vedere la fotografia.
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Intervista: Alessandro Mazzoleni
Skier: Dimitri Sartor
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// Ciao Mene, quando hai iniziato a fare foto?
La passione della fotografia è nata grazie ad un’altra
passione, l’enduro e durante la prova mondiale del 2006
nelle valli bergamasche ho iniziato a fare qualche foto
con un compatta. Non ci fosse stato il digitale e il pc non
credo avrei mai iniziato questo genere di fotografia. Sta di
fatto che quando poi ho rivisto le foto sono restato affa-
scinato dal attimo congelato in una foto, delle cose che
riesci a vedere che altrimenti nella frazione di secondo di
una curva, di un salto non riesci a vedere. Da li poi è stato
un crescendo, cercando di imparare da chi la fotografia
e la fotografia sportiva in particolare la faceva da tempo.
// Cosa fai nella vita?
Mi piacerebbe riuscire a vivere di sola fotografia, ma per
arrivare alla fine del mese lavoro come tecnico di labora-
torio in una scuola per falegnami a Trento, in altre parole
faccio il sistemista informatico.
// Qual è il tuo spot preferito?
Il contrasto tra il gesto atletico svolto in un ambiente fuori
dai canoni comuni mi attira molto e mi da sempre nuo-
vi stimoli dal punto di vista fotografico, quindi direi street.
Nonostante ciò vorrei riuscire a scattare di più in powder,
magari riuscire ad organizzare qualche viaggio in posti
che ancora non sono diventati “ di moda” e raccontare il
rapporto tra uomo natura attraverso la fotografia.
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skier: Marco eydallin // Spot: Lake Tahoe
// Rider ideale per uno shooting?
Fotograficamente apprezzo il rider che si impegna al
massimo per riuscire ad avere la foto che ci si prefissa,
che cura i dettagli del suo riding come io cerco di curare
quelli delle foto.
In generale oltre l’impegno è fondamentale in dialogo, il
confronto tra rider e fotografo spesso può fare la differen-
za e far nascere idee per portar a casa lo scatto.
// Presentaci la tua attrezzatura...
Uso una canon 7D e lenti canon, ma la macchina foto-
grafica è relativamente importante, ciò che conta sono
le idee, la macchina fotografica è un mezzo per realiz-
zarle. Da qualche mese ho ricevuto un kit di sviluppo e
stampa per la pellicola in b/w e ho iniziato a scattare con
una rollei 35, sto facendo il percorso al contrario rispetto
a molti fotografi e devo dire che scattare a pellicola mi
rilassa molto permettendomi di scoprire generi fotografici
come la street photography che non avevo mai provato..
// Musica preferita?
Ascolto musica a 360° gradi, l’importante è che sia buona
musica per le mie orecchie.
Skier: Stefan Schenk // Spot: Alpe di Siusi
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Skier: Stefan Schenk // Spot: Val Senales
Si è avvicinato alla fotografi a
per caso, ma non è di certo un caso
che le sue foto girino ovunque.
Peter Lienert // Location: Meiental - Uri
È il fotografo uffi ciale di Dan Loutrel alias Birdos,
nonché suo socio di scorribande.
La sua macchina fotografi ca ha scattato
praticamente ovunque tra le cime
e i boschi del Canton Uri.
Godetevi i suoi più emozionanti “Pulver Shots”.
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rider: robi arnold // Location: Eggberge
Rider: Dan Loutrel // Location: Andermatt
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rider: tomi Pavic // Location: Bosco di Husen
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Rider: Rolf Bissig // Location: Eggberge
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rider: robi arnold // Location: Eggberge
Rider: Rolf Bissig // Location: Andermatt
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rider: robi arnold // Location: Eggberge
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Rider: Rolf Bissig // Location: Andermatt
Rider: Dan Loutrel // Location: Andermatt
Rider: Rolf Bissig // Location: Eggberge
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Rider: Rolf Bissig // Location: Andermatt
asKto a Pro
Sono appena fi niti due dei più grossi appuntamenti
di Freeski , Winter Dew Tour fi nal stop a Snowbasin
e ovviamente gli Xgames. Partiamo dai risultati
degli XGames. Nello Slopestyle c’è stato
un grandissimo Tom Wallisch che centra 3 vittorie
di fi la nei grossi eventi stagionali…
però Nick Goepperera lì bello attaccato!
Che ne dici?
Secondo me i giudici hanno fatto bene a eleggere Tom vincitore. Direi che Nick faceva i trick piú tecnici sui salti ma la performance di Tom sui rail ed il suo stile sui salti erano praticamente imbattibili. Aggiungo che anche Andreas Hatveit terzo mi ha sorpreso tantissimo! In mezzo a tanti ragazzini lui ha la moglie e il bimbo a casa e comunque da sette anni si posiziona a ridosso dei top atleti agli X-Games. Impressionante!
ECCO LA SECONDA PARTEDELL’INTERVISTA ESCLUSIVAA MARKUS....
Come va la tua rehabilitation?
Ho appena iniziato con l’allenamento qua a Salzburg nel Red Bull Trainingscenter. È molto estenuante ma sono parecchio contento che mi sto ripigliando veloce!
Intervista: Alessandro Mazzoleni
Nel Super Pipe ci sono stati un sacco di cambiamenti
e di nomi nuovi come Bowman, Wise, la conferma
di Yater Wallace e Kevin Rolland giù dal Podio.
Si è molto interessante a vedere questi cambiamenti. David Wise (pure lui sposato e con un bimbo a soli 18 anni) aveva tutto quella che serviva a vincere. Ampiezza, trick e tutti i grab! Ma anche Noah Bowman mi è piaciuto un sacco. Non super tecnico ma stiloso e innovativo, questo stile lo ha spinto fi no al secondo posto. Credo inoltre che i giudici per Torin e Noah non abbiano apprezzato che qualche loro trick non fosse grabbato bene o in ritardo.Il livello di trick di Torin e Wise è quasi imbattibile. Secondo me cé solo Kevin Rolland che li può battere agli X-Games Europe!
Nella gara di Big Air Kai Mahler ha fatto un super
trick che forse meritava l’oro anche se poi è andato
a Bobby Brown.
Devo dire che Bobby ha vinto con merito. Erano due trick che contavano e anche se lo switch double misty 1440 e il double 1260 japan to shifty di Kai Mahler erano super stilosi direi che lo switch double misty 1260 e switch doublecork 1440 (sempre mute) di Bobby erano abbastanza per vincere in quanto più tecnici. Anche Sammy Carlson ha provato a fare vedere il massimo ma quel salto era stranissimo con poco airtime e tantissima velocità… ha sbagliato e preso una botta allucinante! Per fortuna non deve farsi operare!
PS: Il 100 punti run di Shaun White era solo una victory lab. Non doveva fare così tanto visto che aveva già vinto. Con quella run ha portato lo snowboard su un altro livello! Anche se ha messo giù la mano all’ ultimo salto, i giudici hanno premiato la sua voglia di rischiare e l’attitudine con i 100 punti.
MaK-Ke'ssetuP
Ma andiamo all’ultima tappa del Winter Dew Tour,
l’unico circuito professionistico di altissimo livello
dove i top freeskier hanno modo di tirare fuori tutte
le loro qualità. In SuperPipe altra conferma
di David Wise che si è infi lato nella lotta per
la Dew Cup di specialità tra Torin Yater Wallace e
Kevin Rolland, che con un secondo posto
si è portato a casa la coppa. Ma quanto è andato
grosso Wise?!?!?!?
A Kevin Rolland mancava solo una vittoria al Dew Tour dell’anno scorso, poi ha fi rmato un ben contratto con un nuovo sponsor e alla fi ne si è anche posto l’obiettivo di vincere tutto il DEW TOUR e i due X-Games per quest anno. Si vedeva dalla sua run che sente tanta pressione e perciò non era tanto pulito, invece David Wise ha raggiunto le sue prime vittorie quest’anno e si spara in aria come un matto senza aspettative e con meno pressione. Anche Torin va sempre altissimo e da lui ci possiamo aspettare qualche nuovo trick per gli Euro-X-Games. Non so se avete visto il suo double cork 14!
Nello Slopestyle alcuni nomi un po’ meno noti si sono
visti nelle fi nali come James Woods (molto stiloso)
e il giovanissimo Alex Bellemare.
Infatti era bellissimo a vedere girare tutti quelli non tanto conosciuti. Quando vedevo lo switch double 1.000 octograb di James non credevo ai miei occhi all’ inizio! Chis Laker era stato giudicato sempre malissimo a tutti gli eventi grossi quest’anno, ero molto contento per lui che fi nalmente aveva ottenuto un buon risultato a Snowbasin! E sono anche contento di annunciare che lui e il suo socio Joss Christensen vengono per il Springgingerle quest’anno.
Super lotta tra Wallisch e Goepper, anche
se Nick in questo tour stop ha fatto davvero
la differenza in tutto, che ne pensi? Anche se
Tom era forse rilassato avendo la Dew Cup in pugno
e non ha spinto troppo.
Con il podio non ero tanto soddisfatto. Goepper faceva una run molto tecnica ma era molto incerto specie sull’ultimo switch doublecork 1440. Per vincere secondo me doveva grabbare meglio ed essere piú sicuro in generale secondo me. E Tom Wallisch aveva cambiato la sua run pochissimo sui salti nelle ultime gare. I due switch double 1.000 erano sempre dentro. Probabilmente metterei Chris Laker e Bobby sul podio. Ma è sempre un punto di vista e io non son giudice ;) alla prossima!!!
Thanks Makke, alla prossima!
markuseder.blogspot.com
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C inque giorni di skialp nel cuore antico
e selvaggio dell’ “altro” Marocco.
Quello delle montagne berbere.
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Tazegaout n’Louah 3769 m
20 febbraio 2011 Dislivello 1519 m
Viaggio è stato organizzato dalla sezione del Cai
di ponte san pietro (BG) - 6 partecipanti
Il primo giorno siamo partiti da Marrakesh alle ore
7:00, abbiamo attraversato Imlil e dopo aver per-
corso la valle di Imenane siamo arrivati al ricovero
Azib Amguedoul a 2260m ca; Da qui si percorre l’evi-
dente sentiero che zig-zagando sale lungo il vallone,
inizialmente presenta solo tracce di neve. Da quota
2800m si calzerrano gli sci per proseguire verso il Tizi
(passo) Likemt 3555 m, su pendio un po’ più ripido
ma con innevamento scarso. Si risale poi la dorsa-
le ovest sci ai piedi proseguendo in cresta fino alla
cima Tazegaout n’Louah 3769 m. Si discende, met-
tendo a repentaglio gambe e solette, verso il letto
del torrente per avvicinarci il più possibile ai muli che
traghetteranno il materiale al vicino rifugio di Tached-
dirt. Suggestivo il crepuscolo dal grande terrazzo di
questo rifugio che supera le aspettative per como-
dità ed eleganza. Insolita la passeggiata serale per
il paese. Dato lo scarso innevamento, si cambia in
corsa il programma chiedendo di trasferirsi domani
al Rifugio de Toubkal.
Riusciamo nell’intento, accettando di pernottare nel-
la dependance dato che il rifugio è al completo. Si
sale sul pulmino alle 8:00 ca per arrivare fino ad Imili.
Si lascia il materiale superfluo e si parte a piedi verso
il rifugio con un dislivello di circa 1400 m. Una pau-
sa con te alla menta e spuntino a metà salita (Sidi
chamharouch 2350 m) sarà molto gradito. Mettiamo
gli sci alla stessa quota di ieri, ma al rifugio l’inneva-
mento è già buono. Anche nella dependance l’affol-
lamento è notevole sia nel camerone che a tavola.
Conosciamo la nostra guida e programmiamo la sa-
lita al Toubkal per domani.
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Toubkal4167 m
Toubkal Ovest 4030 m
22 febbraio 2011 Dislivello 900 m
La partenza è fi ssata per le 8:30, il rigelo notturno co-
stringe all’uso dei rampanti per tutto il percorso. Si par-
te con un traverso che molti percorrono a piedi ma
che presenta una traccia molto buona e nessuna dif-
fi coltà. Poi si percorre per intero il vallone con penden-
za decrescente fi no a raggiungere la forcella dopo un
piccolo strappo. Qui si lasciano gli sci per mancanza
di neve e si raggiunge a piedi sia la cima principale
del Toubkal 4167 m, caratterizzata da una piramide
metallica sulla cima, che il Toubkal Ovest 4030 m, as-
sai meno frequentato ma che regala un panorama
altrettanto suggestivo. Una volta tornati al deposito sci
si effettua la discesa per lo stesso itinerario su neve
ancora molto dura nonostante il sole cocente.
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Ras 4083 m Timezguida
4089 m23 febbraio 2011
Dislivello 1100 mLa partenza è fi ssata sempre alle 8:30 con destina-
zione il Tizi n’Ouagane 3750 m. E’ invitante la discesa
sul lato opposto del passo su neve appena scaldata
dal sole e con una pendenza sostenuta ma regolare.
Noi invece proseguiamo per circa 150 m di dislivello
a piedi per raggiungere il pianoro dal quale, rimessi
gli sci raggiungiamo la cima Ras 4083 m lasciando
gli sci al colle e percorrendo pochi metri di cresta
nevosa. Facciamo una breva ma bella sciata fi no al
pianoro sottostante. Risaliamo quindi alla vicina cima
Timezguida 4089 m sci ai piedi, dove ci godiamo il
sole e la gradevolissima temperatura di oggi. In disce-
sa tagliamo i pendii settentrionali della cima RAS per
imboccare un canale non molto ripido, ma stretto che
per fortuna presenta neve ammorbidita dal sole per
raggiungere direttamente il Tizi n’Ouagane. Da qui in
poi si segue il percorso dell’andata cercando i pendii
più belli con l’aiuto della guida.
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Akioud 4030 m24 febbraio 2011 Dislivllo 1100 m
La meta di oggi e la cima Akioud 4030 m. Si percorre
la valle principale per circa 15’ poi si ha accesso alla
valle dominata dall’Akioud con un passaggio a destra
in un canale poco ripido caratterizzato da due pareti
verticali e parallele che lo delimitano. Al termine del
suddetto, si entra in una ampia valle nella quale si di-
stingue la mole del monte Afella che lasciamo sulla
destra proseguendo lungo la valle principale. In ultimo
imbocchiamo il ripido pendio di destra, che in alto si
stringe in corrispondenza del valico dove lasciamo gli
sci. Gli ultimi 100m a piedi un po’ più delicati del solito
ci portano sulla bella vetta a 4030 m. La discesa si
effettua per lo stesso itinerario di salita, molto bella la
prima parte. Decidiamo di salire un secondo pendio
ripido questa volta con gli sci nello zaino arrivando ad
una sella, poi verso destra un canale che sale sotto la
parete orientale della cima appena salita. La discesa
sarà drammatica per la strettezza del canale e la sua
ripidità. Non riuscirò a fare nemmeno una curva. Dal-
la sella decidiamo di scendere dalla parte opposta
passando sotto la cima di Ras salita ieri e giungendo
rapidamente al rifugio
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Marrakech25 febbraio
Dislivello 800mOggi abbiamo appuntamento al rifugio alle 12:00
per arrivare in giornata a Marrakech. Decidiamo di
fare l’ultima gita salendo il canale immediatamen-
te ad ovest del rifugio. Il percorso presenta sempre
pendenze sostenute e la consistenza della neve non
aiuta, nell’ultimo tratto qualcuno saggiamente deci-
de di proseguire a piedi. Scendiamo brevemente sul
lato opposto nell’improbabile tentativo di raggiun-
gere una cima, ma il tempo limitato a disposizione
non ci permettono di conseguire questo obbiettivo.
Rimane comunque una bellissima discesa su terreno
ripido e suggestivo che ci porta velocemente al rifu-
gio in perfetto orario. La discesa verso Imlil sarà lun-
ga, il pulmino che ci porterà a Marrakech un mirag-
gio. Raggiungeremo l’albergo stanchi ma soddisfatti
pronti per il mercatino di domani.
SN
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PAR
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QUANDO DEVI SCEGLIERE DOVE INFILA
RTI
PER UNA DUE GIORNI IN PARK
NON CI SONO MOLTI DUBBI:
MOTTOLIN
O SNOWPARK
Di Alessandro Mazzo
leni
// 111 PERSONEimpiegate in alta stagione
// 70,86 PERSONEimpiegate in media durante l’anno
// 148.436 ORElavorate in un anno
MottoliNoiN NuMeri...
Il colpo d’occhio la mattina è spaziale,3 linee con 4 salti in � la, Medium, Large e XL.Mentre si sale in seggiovia ci sono 3 gatti chefresano tutti assieme. Lo Snowpark Mottolino haun team di shaper che tengono tutto perfettamentein ordine durante l’arco della giornata.
A sinistra del park c’è una linea Small che una seriedi salti e mini strutture jib per la “progression”dei principianti.
//LINEA M: ha 4 salti in � la, due tradizionali e due di tipo “fun box”, tutti dai 3 a 5 mt massimo di � at, l’ideale per chi inizia a girare.
//LINEA L: possiamo comodamente dire che è la linea più frequentata d’europa! 4 Kicker dai 10 a i 16 mt circa tutti in sequenza, air time perfetti, landing morbidi e lunghi perfetti per stompare ogni tipo di trick.Più ci giri e più ti danno sicurezza ed è per questoche è la linea più frequentata del park.
//LINEA XL: è qualcosa di fantastico.Passare dalla L alla XL è sempre una bella bottadi adrenalina. L’ideale è sempre guardare qualchelocal o qualche pro in allenamento per capire bene le rincorse, il secondo salto con il gap rimane(a mio avviso) il più divertente e spettacolare.
Tra la linea L e la M troviamo una serie di box e rail, la scalinata del river jump, due corrimano a “Piattella” con un pò di donk in fondo , un bidone, la miticascalinata Jamaica fatta con tuboni tipo “plug”.
Una bellissima novità introdotta l’anno scorsoè la Metro Jib Area in fondo allo snowpark, primadi arrivare alla seggiovia.Un area interamente street, con strutture insolite,ma davverto divertenti, proprio quello che ci vuole dopo una run con 4 salti in � la! Da quest’anno inoltre sempre in collaborazione con Swatch è stato messo un nuovo big air bag, più grande e più morbido.una vera attrazione anche per famiglie e principianti.
MottoliNoiN NuMeri... // 8 IMPIANTI
(portata oltre 15.000 persone/ora)
// 12 MEZZI BATTIPISTA
// 432.185 M3 ACQUA UTILIZZATA(di cui 38.600 m3 per lo snowpark)
// 1.080.463 M3 NEVE PRODOTTA(di cui 96.500 m3 per lo snowpark)
// 60 GENERATORI DI NEVE A VENTOLA(di cui 5 per lo snowpark)
// 13 GENERATORI DI NEVE AD ASTA(di cui 2 per lo snowpark)
// 5400 KW DI POTENZA ELETTRICAimpegnata per l’innevamento
Solo per realizzare lo snowpark, sono necessari ogni anno 40 mila metri cubi di acqua che generano 100 mila metri cubi di neve, 6 cannoni, 8 battipista, 4800 ore/uomo, pari a 600 giornate di lavoro.
ww
w.m
ottolino.com
�9-14 aprile 2012
NINE KNIGHTSI 9 freestyler migliori
al mondo all�assalto
del castello di neve
Rider: Alex Schlopy // Photo: Manuel Glira
outKoMM eXPerieNCe a PitZtalTesto e foto: Gianandrea Lecco // www.mysticfreeride.com
freerideal CeNtro freerideal CeNtro freeride
dellaal CeNtro dellaal CeNtro
terradellaterradella
outKoMM eXPerieNCe a PitZtal
HILLEBERG, MAMMUT, G3, DIAMIR
E FREERIDE MAP SI SONO UNITE
SUL PIÙ ALTO GHIACCIAIO DEL TIROLO
PER DUE GIORNI. MISSIONE:
DA UN CAMPO BASE A 3100 M
ANDARE ALLA SCOPERTA DI PITZTAL.
l’idea di fondo era veramente
fuori dagli schemi. Organizza-
re in inverno la permanenza in
quota sul ghiacciaio di Pitztal in
tenda con l ’obiettivo di salire il
Wildspitze (3768 m) il primo gior-
no e sfruttare le infinite discese
Freeride dal Mitterkamm il secondo.
Outkomm ha riunito le migliori aziende del settore Outdoor.
Hilleberg, azienda produttrice di tende, Mammut che non
ha bisogno di tante presentazioni, produttrice di abbiglia-
mento da montagna e articoli per la sicurezza, G3, azienda
canadesi di sci e attacchi da telemark, Diamir, azienda sviz-
zera produttrice di attacchi da ski Touring e Freeride Map,
società specializzata nel disegno di cartine per orientarsi
nella pratica del Freeride.
Questo tipo di progetto deve mettere però in conto il fattore
maltempo, cosa non banale su un ghiacciaio e soprattutto
statisticamente più sfavorevole se fatto in inverno.
Durante l’arrivo la giornata è fredda ma splendida. Purtrop-
po le previsioni però sono in rapido peggioramento. Tutti
ci auguriamo che si sbaglino, almeno di qualche ora per
poter sfruttare le prime ore del mattino successivo.
L’avvicinamento al ghiacciaio avviene con una funicolare
sotterranea che porta in poco più di 5 minuti da 1736 m a
2841 m. Il convoglio sfrutta un tunnel scavato nella monta-
gna talmente preciso ed omogeneo da far perdere l’orien-
tamento. Le rotaie illuminate dalla locomotiva sembrano
senza fi ne ed il susseguirsi di luci da miniera mi portano a
pensare di essere in viaggio verso il centro della terra, piut-
tosto che in vetta ad una montagna.
Raggiunta l’area del campo base, area 12 denominata
“Rifugio Forcella Vallaga” monto la tenda, una Hilleberg
Keron GT, con il mio compagno Riky Felderer e ringrazio di
aver portato il sacco a pelo da artico, clime confort a -20°,
utile come non mai.
Il buio arriva velocemente e dopo una cena nella tenda
outKoMMeXPerieNCe
a PitZtal
l’l’lidea di fondo era veramente
fuori dagli schemi. Organizza-
maltempo, cosa non banale su un ghiacciaio e soprattutto
statisticamente più sfavorevole se fatto in inverno.
Durante l’arrivo la giornata è fredda ma splendida. Purtrop-
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a PitZtala PitZtala PitZtaleXPerieNCe
a PitZtaleXPerieNCe
centrale ci ritiriamo con un’ultimo sguardo alle stelle, spe-
rando di ritrovare il cielo terso anche il giorno dopo.
Una speranza che svanisce in un lampo, veloce come il
rumore del primo colpo di vento alla tenda. Ci sveglia di
soprassalto, e con raffi che sempre più potenti rende diffi cile
riprendere il sonno.
La mattina seguente la sveglia prevista per le 6 è fi nalizzata al
raggiungimento del Linker Fernerkg a 3277 m, una vetta mi-
nore visto che il vento ha portato nuvole basse e i primi fi oc-
chi. E’ troppo pericoloso raggiungere l’obiettivo principale.
Pochi minuti bastano per vestirsi il più possibile, preparare lo
zaino Mammut con Removable Airbag System, farcito con
thermos di thè caldo e preparasi insieme al gruppo ed alla
Guida Alpina che ci avrebbe fatto strada nel bianco delle
nuvole che coprono il ghiacciaio.
G3, Genuine Guide Gear, ci mette ai piedi la sua collezione
di sci studiati per il backcountry. Aggancio ai piedi il mo-
dello ZenOxide 178 montato con il nuovo Diamir Scout 11,
nuovo arrivo nella collezione Diamir.
Montate velocemente le pelli, la salita inizia morbida sulla
morena del ghiacciaio. Per sicurezza, a causa della scar-
sa visibilità, il gruppo si lega in cordata e prende un passo
tranquillo e costante. Il vento ci accompagna per oltre due
ore di salita. Tra le rocce riusciamo a prendere un riferimen-
to fi no al raggiungimento di una sella a oltre 3100 m. Non
manca tempo ma la strada più sicura è quella sul crinale,
spazzato da raffi che di vento di oltre 80 km/h che giungono
all’improvviso come uno
schiaffo al buio. Nulla di
fatto, questa giornata era
meglio passarla al rifugio
con le gambe sotto il ta-
volo. Togliamo le pelli, met-
tiamo le punte verso valle e
ci lasciamo scivolare verso il
punto di partenza.
Nel frattempo il campo base
è sotto attacco. Il vento si fa
sempre più forte e tende della cambusa e della zona cen-
trale iniziano a cedere alle raffi che più violente. Lo staff di
Outkomm è costretto a concentrare le proprie energie per
ridurre i danni e non metterci in diffi coltà con un clima così
impegnativo da contrastare. D’altronde quando si decide
di giocare all’aria aperta, le regole non le decidiamo noi.
Voglio sfruttare comunque l’occasione per salire in vetta ad
dei canalini che ho visto dalla tenda. Opto per la soluzione,
sci in spalla e avvicinamento diretto sulla linea più ripida.
Ogni due passi una raffi ca mi spinge indietro di uno, ma
arrivo alla croce del Mittagsk (3159 m). Il vento è troppo
violento per stare in piedi. Appago lo sguardo sporgendomi
sul versante opposto e guardando lo sviluppo di dislivello
negativo che porta fi no a valle: un paradiso per il Freeride
di oltre 1400 m che, però mi dovrà aspettare.
Non mi resta che registrare nella mia memoria queste pre-
ziose informazioni e tornare “in superfi cie”.
all’improvviso come uno
schiaffo al buio. Nulla di
fatto, questa giornata era
meglio passarla al rifugio
con le gambe sotto il ta-
volo. Togliamo le pelli, met-
tiamo le punte verso valle e
ci lasciamo scivolare verso il
Nel frattempo il campo base
è sotto attacco. Il vento si fa
sempre più forte e tende della cambusa e della zona cen-
trale iniziano a cedere alle raffi che più violente. Lo staff di
Outkomm è costretto a concentrare le proprie energie per
I CONSIGLI
del Prof.
Di Massimo Braconi, Product Testing Manager Nordica Freeskier
Di Massimo Braconi, Product Testing Manager Nordica Freeskier Ciao Brac, come va?
Tutto bene, in forma.
La volta scorsa abbiamo parlato di Freeride,
oggi parliamo di Freestyle. Sempre più ragazzi entrano
in park, la prima cosa da fare al mattino?
Controllare le buone condizioni della neve e mettersi le
protezioni
Come è meglio impostare una giornata di freestyle?
Un lungo riscaldamento in modo da mettere tutti i
muscoli in condizioni ottimali e poi cominciare a saltare.
Saltare sempre con la visualizzazione di quello che si vuol
fare e non strafare da subito
C’è qualche attenzione particolare da usare
per gli sci da freestyle?
La sciolinatura e fondamentale. Molti si lasciano “gasare” dalle condizioni di un park,
ma quando entra la stanchezza?
E importante ascoltare il proprio fi sico e la testa, sanno
quando dire basta. Impariamo ad ascoltarci e non
ascoltare gli altri che molte volte ti sp
ingono a fare cose
non al momento giusto.
Come è meglio prepararsi alla stagione di freestyle?
Tutto ciò che e movimento coordinazione e
fantasia motoria va bene. Trampolini, ska
te,
slackline ecc.
Preferisci Backfl ip o Frontfl ip?
Che domanda Backfl ip.
Dagheeeeeeee!
Testo e foto: Gianandrea Lecco // www.mysticfreeride.com
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SICUREZZA E DIVERTIMENTO
TROVANO IL GIUSTO EQUILIBRIO.
IL CORVATSCH HA OSPITATO
IL CORSO DI SICUREZZA STUDIATO
IL CORSO DI SICUREZZA STUDIATO
SULLE ESIGENZE DEL FREERIDER
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safetY CaMP Engadina 21 gennaio 2012
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le previsioni per le giornate
dell’appuntamento in Engadina
erano decisamente negative:
vento intenso, nevicate da nord
e scarsa visibilità a causa delle
nuvole a bassa quota. Mentre
in Italia continua l’arido inverno,
pochi chilometri a nord del confi ne di Chiavenna da
tempo memore il sole non splende.
La perturbazione stava però diminuendo di intensità
ed il vero nemico sarebbe stato il forte vento. Tutte le
previsioni sono state rispettate. Ma nonostante la man-
cata apertura degli impianti che portano alla vetta il
Mysticfreeride Safety Camp si è potuto realizzare nella
migliore condizione di innevamento.
Un eterogeneo gruppo di circa 20 persone, ricettivo e
molto motivato, si è trovato alla partenza dell’impian-
to del Corvatsch, pronto a una full immersion di pra-
tica e didattica fi nalizzate alla pratica di un Freeride
sicuro e divertente e una effettiva tutela nei confronti
del rischio di valanghe.
Alla guida Danny Zampicoli, guida alpina, che, insieme
ai rider di Mysticfreeride, ha gestito al meglio il team.
Contemporaneamente durante tutto il weekend si
sono svolti i demo test di sci K2, Scott, Movement,
Black Crows e 4Frnt messi a disposizione per i parteci-
panti, e non solo. Il vento fortunatamente non solo li-
mita l’accesso alle vetta più alte, ma spazza via le nu-
vole, migliorando velocemente la visibilità. C’è molta
voglia di imparare ma altrettanta di sciare.
Per molti è la prima giornata di vero Freeride, per alcuni,
anche se ottimi sciatori, è la prima esperienza in fuori-
pista mai fatta. La curiosità e il desiderio di affrontare il
Freeride con le dovute conoscenze ha fatto il successo
della formula Mysticfreeride Safety Camp.
Mentre il ritmo cresce, è aumentata la curiosità dei parteci-
panti nei confronti di ogni aspetto, dalla tecnica all’attrez-
zatura, dalla neve alla gestione di una discesa in gruppo.
Anche le discese fuoripista più facilmente accessibili dagli
impianti sono immacolate. Gli avvicinamenti sono interrot-
ti da un confronto didattico su come scegliere la via più
sicura e come analizzare localmente il pericolo. Tutti gli
argomenti trattati sul campo sono ripresi più approfondita-
mente il pomeriggio in aula.
Il cielo di domenica è ancora parzialmente coperto e il vento
limita ancora l’accesso alla vetta, ma viene aperto un nuovo
impianto che rende accessibile il lato ovest del Corvatsch.
Si inizia per gradi, su ampi sezioni della montagna. Discesa
dopo discesa la diffi coltà delle linee scelte aumenta ed il
gruppo dimostra una crescita di confi denza con l’attrezzo
e migliora il modo di muoversi in gruppo, con soste in sicu-
rezza, distanza e controllo reciproco.
Nell’ultima fase del corso si approfondisce la pratica nell’u-
so di Artva. Salvare la vita di un amico sommerso da una
slavina è una lotta contro il tempo che deve essere alle-
nata, sia per i professionisti esperti, sia per gli amatori, che
devono essere rapidi ed autonomi.
Gli strumenti giusti e la teoria sono la base, ma solo con la
pratica si può comprendere quanto è complesso interve-
nire con velocità ed effi cacia.
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LEARNING
tour
Di Federico De Albertis
e Marco Eydallin
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IL FREESKI LEARNING TOUR NASCE DALL’ESIGENZA
DI AVVICINARE IL MONDO DELLO SCI ALPINO
A QUELLO NASCENTE DEL FREESTYLE
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Il Learning Tour, ideato ed organizzato da Federico De
Albertis e Marco Eydallin, offre un servizio agli sci club
che avranno l’intenzione di avvicinarsi al park; gli obietti-
vi sono di sensibilizzare gli allenatori al freestyle e creare
nuovi stimoli per i loro ragazzi.
A Sestriere ,sotto una bella e tanto attesa nevicata, Fette
e Marco hanno messo a disposizione la loro esperienza
per gli allenatori dello sci club Freewhite e della Scuola
di sci Nazionale di Sestriere seguiti dai loro ragazzini, per
una lezione di gruppo direttamente in park, in pista e in
fuori pista.
Lo scopo è stato quello di fornire i tools di base necessari
ai maestri , per portare i propri ragazzini all’interno del
park durante la stagione e dare loro un idea più comple-
ta e dinamica dell’evoluzione dello sci moderno.
I due club invitati, hanno risposto con entusiasmo schie-
rando in campo i loro allenatori che insieme ai ragazzi si
sono cimentati nell’apprendimento freestyle con tanta vo-
glia di imparare ed ascoltare. Un rin-
graziamento a tutti gli allena-
tori per il bel week end e ai
direttori delle scuole e dei
club che hanno accolto
calorosamente l’iniziativa.
un vicolo di La grave sommerso dal silenzio di una nevicata, è un fl ute di
champagne dal perlage raffi nato, è una corsa in macchina lungo la litoranea
Nizza-Saint tropez, è il fumo di una gitane nei bassifondi di Pigal. E’ la French Touch, quella
disco-music fi glia delle notti brave francesi che vive alle spalle della Tour Eiffel e conquista il
cuore dei nuovi “maudìt”. Un sound che miscela follia e raffi natezza, elegante quanto basta per
affascinare, sensuale quanto basta per non farsi dimenticare. Tornata in auge grazie al fi lm DRIVE
dove un magistrale Kavinsky ci ipnotizza con la sua “Nightcall”, l’elettronica francese conquista in
punta di piedi, ci fa fare follie tutta la notte e come le migliori amanti svanisce alle prime luci dell’alba
lasciandoti addosso quell’inconfondibile profumo francese.
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eeNizza-Saint tropez, è il fumo di una gitane nei bassifondi di Pigal. E’ la French Touch, quella
disco-music fi glia delle notti brave francesi che vive alle spalle della Tour Eiffel e conquista il
cuore dei nuovi “maudìt”. Un sound che miscela follia e raffi natezza, elegante quanto basta per
affascinare, sensuale quanto basta per non farsi dimenticare. Tornata in auge grazie al fi lm DRIVE
dove un magistrale Kavinsky ci ipnotizza con la sua “Nightcall”, l’elettronica francese conquista in
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lasciandoti addosso quell’inconfondibile profumo francese.
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souNd
seleCtioN
titolo artista
ALBUM
1 niGhtCaLL
KAVINSKY
NIGHTCALL
2 weaK Generation
REVOLTE
WEAK GENERATION
3 hYsteria
LE KNIGHT CLUB
HYSTERIA
4 seXY BoY
AIR
MOON SAFARI
5 roCK on
JACKSON AND HIS COMPUTER BAND SMASH
6 DiVine
SEBASTIEN TELLIER
SEXUALITY
7 raDiaL emotion
MARSHEAUX
LUMINEUX NOIR
8 Genesis
JUSTICE
JUSTICE
9 reLaX
ETIENNE DE CRECY
TEMPOVISIONS
10 oUt oF the insiDe
ALEX GOPHER
ALEX GOPHER
11 CaCtUs
CASSIUS
15 AGAIN
12 soUVenir De paris
DIMITRI FROM PARIS
SACREBLEU
13 mUsiC soUnDs Better with YoU STARDUST
MUSIC SOUNDS BETTER WITH YOU
14 Brain LeeCh
ALEX GOPHER
ALEX GOPHER
15 the man with the reD FaCe LAURENT GARNIER
SHOT IN THE DARK
freNCh traCKs
ProfuMoProfuMoProfuMoProfuMoProfuMo
fraNCesefraNCese
ProfuMofraNCese
ProfuMo
etichetta: Virgin (2007)
La canticchiavano tutti nel 1998 e tutti imitavano i loro movimenti
robotici del video. “Around the world, A-R-O-U-N-D the world…”
con quella voce fi ltrata dal vocoder che sembrava avessero
regalato un cuore a un computer. Da allora un pezzo dopo
l’altro, una hit dopo l’altra, hanno incendiato le dancefl oor di
tutto il mondo e i palchi di numerosi festival con scenografi e
spaziali. Davvero grande questo duo francese che con un
album live, direi MONOLITICO, ripercorre i fasti della propria
produzione. Un viaggio nella dance elettronica che
resiste agli anni, e alle mode scialbe del momento.
Lunga vita ai DAFT PUNK, lunga vita all’elettronica che conta.
daft PuNK
ALIVE 2007
La canticchiavano tutti nel 1998 e tutti imitavano i loro movimenti
robotici del video. “Around the world, A-R-O-U-N-D the world…”
con quella voce fi ltrata dal vocoder che sembrava avessero
regalato un cuore a un computer. Da allora un pezzo dopo
l’altro, una hit dopo l’altra, hanno incendiato le dancefl oor di
tutto il mondo e i palchi di numerosi festival con scenografi e
spaziali. Davvero grande questo duo francese che con un
album live, direi MONOLITICO, ripercorre i fasti della propria
produzione. Un viaggio nella dance elettronica che
resiste agli anni, e alle mode scialbe del momento.
Lunga vita ai DAFT PUNK, lunga vita all’elettronica che conta.
A CURA DI LORENZO PEDROLI
mr. oiZostade 2
Il tocco francesescopre il suolato oscuro
seBastiantotal
Lasciatevi frustare da chitarre distorte e beats français
ALBUMS ON FIRE! ProfuMoProfuMoProfuMoProfuMo
fraNCesefraNCese
ProfuMofraNCese
ProfuMo
RIDER: PAOLO MARTINOGLIO // loCatioN: les deuX alPes // PHOTO: DAMIANO LEVATI
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SI GIRA!SI GIRA!
front side switch up 270 out
Per eseguire questo trik è necessario avere una
certa dimestichezza con frontside switch up e
blind 270 out.
Approcciate il box rail già preparandovi a impo-
stare la rotazione pretzel. Quando sentirete il box
rail bene sotto il piede, fate pressione sulla gam-
ba davanti affi nché si fermi la rotazione natura-
rale. A questo punto, ollate in direzione contraria
come per eseguire un frontside switch up, con
la differenza che la controrotazione che avete
innestato dovra poi essere continuata.
Quindi dopo aver innestato la rotazione pretzel
con il 180 sul box rail, continuate la rotazione
aprendo la spalla in direzione dell atterraggio.
La spinta che dovrete dare per completare que-
sto trick sarà più forte rispetto a quella che dare-
ste per un semplice 270 out, in quanto arrivate
da una controrotazione e l’inerzia non gioca a
vostro favore.
Questo Trick è conosciuto anche come KFed.
A cura di Freeskicamp // Testo di Marco Eydallin
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ira
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RIDER: FEDERICO DE ALBERTIS // loCatioN: les deuX alPes // PHOTO: DAMIANO LEVATI
fl at7Questo trick è lo step successivo al flat 540.Arrivate sulla transizione con i piedi abbastanza larghi; in uscita, contemporaneamente alla spin-ta delle gambe, date l’impulso rotatorio come se steste impostando un flat 540. Molto importante in questa fase è non avere fretta di iniziare la ro-tazione ma viceversa aspettare prima di essere usciti dal salto. In uscita dal dente aprite il brac-cio interno alla rotazione verso l’alto e abbassa-te la spalla esterna alla rotazione verso l’avanti/basso. Se siete partiti con l’impostazione giusta continuate la rotazione come per un normalis-simo 720. In questo caso vado alla ricerca del mute ma anche il japan è un grab che si adatta benissimo a questa manovra.
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seleC- VIDEOPer iniziare un bonus edit di Sammy Carlson, scia davvero
come un ninja! Ma la bellezza di questo edit sta nelle sequenze,
Sammy riesce ad infi lare trick pazzeschi, al primo tentativo
in neve fresca… YOOO! Inoltre ha sempre un atteggiamento
positivo e si diverte sempre!
Questo video contiene alcuni estratti
di Sean Pettit da Attack of La Nina.
Sean Pettit, a parere di chi scrive,
sperando di non scatenare dibattiti
e proteste eccessivamente
veementi, è il migliore freeskier
in circolazione. Riesce ad avere
una sciata fl uida e lanciare cork 7
da cliff assurdi… vi consiglio
di guardare i tre tentativi di 360 dal cliff
all’inizio… semplicemente incredibile!
SaMMY CarlSOn
aTTaCkOf la nIÑa
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seleC- Nipwitz, sono dei ragazzi fi nlandesi con la tipica
attitudine nordica, si divertono e si impegnano!
Bello vedere i loro trick in street e soprattutto
è pazzesco sapere che dove vivono d’inverno
hanno quasi il buio totale…
Il mondo del freestyle è anche questo!
Infi ne un doveroso tributo a Sarah. Spero non sia troppo triste
o melenso, ma Sarah ha rappresentato tanto per lo sci
freestyle. Chiunque di noi ha ai piedi un paio di sci twin-
tip, nella sua vita ha visto un video di Sarah Burke.
Per tutti è stata fonte di ispirazione, in fondo
le ragazze fanno trick più “normali”, lei ci ha motivato
a provare un nuovo trick più di quanto abbia mai
potuto fare un super pro. Inoltre è stata una pioniera,
sia tecnicamente che con un approccio
entusiasta allo sci. Grazie Sarah!
nIPWITZPOlar nIGHT
SaraH BUrke TrIBUTeseleC-
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02
A cura di Sergio Carminati
stYle
02 // SKI TRAB VOLARESCIANCRATURE: 129/127/99/116MISURE: 164 cm – 171 cm – 178 cm – 185 cmPESO: 171 cm/1450 gr
Sci perfetto per il fuoripista, ha una super� cie di portanza elevata e allo stesso tempo un peso contenuto. Grande galleggiabilità e facilità di sciata contraddistinguono questo sci Ski Trab, la � essibilità della spatola lo rende morbido quando deve incontrare la neve e i rinforzi in � bra di vetro e carbonio lo rendono perfetto anche su nevi crostose e ghiacciate: è uno sci polivalente!Le protezioni in plastica della punta hanno la doppia funzione di preservare lo sci nella sua parte più delicata e di garantire un comodo e facile sistema di aggancio delle pelli, sempre problematico sugli sci larghi.I nuovi rinforzi sotto l’attacco rendono lo sci più resistente alle sollecitazioni dei freeriders.www.skitrab.com
01 // SCOTT TOM WALLISCH FIXScott e Tom Wallisch, lo sciatore più progressivo, si sono uniti per creare la prima maschera � rmata direttamente da Tom. Wallisch ha collaborato con i designer SCOTT, usando Pittsburgh come background per creare un occhiale che incorpori: le stampe del “Pittsburgh Steelers”, i pinguini e il pretzel tipico di Wallisch.“Sono stato pompato per essere coinvolto così tanto nella progettazione dei miei occhiali.Il Fix è sicuramente il miglior occhiale che io abbia mai indossato e la gra� ca SCOTTè proprio quello che volevo. Sono entusiasta!” dice Wallisch.Il Tom Wallisch Fix Pro-model è basatosul Goggle Fix, modello di grande successo,e le caratteristiche della luce naturale provata SCOTT (NL) - 32 lentiwww.scott-sports.com
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05 // SALEWA VEDAGlen Plake vive il Free Ski Mountaineering in maniera davvero unica: verso la vetta, tra rocce e ghiaccio, con corda, piccozza e rampone, a valle su terreni ripidi e selvaggi. La Pants Choice di Plake? VASAKI: elastico, morbido e al contempo resistente, un pantalone in Powertex® Ultimate a tre strati per avere massima � essibilità, traspirazione, protezione antivento e impermeabilità, adatto a scalate impegnative e discese estreme. VASAKI è dotato anche di zip laterali su tutta la lunghezza, cintura regolabile e antineve con ventilazione, ghette interne elastiche, protezione per gli orli nell’interno gamba e larghezza gamba regolabile tramite zip. Go big!www.salewa.it
04 // SALEWA VEDALa Jacket Choice di Glen Plake? VEDA, una giacca impermeabile in Powertex® a tre strati, elastica e altamente funzionale: eccezionale ventilazione sottomanica, adatta anche alle scalate più lunghe e faticose. Cappuccio antibufera regolabile con un solo gesto della mano, ghetta antineve in vita e sui polsini, grande tasca interna in rete per occhiali da sci e simili e tasca con passaggio per il cavo del lettore MP3. www.salewa.it
03 // ARMADA VJJ Non è mai esistito uno sci “rockerato” da donna per il backcountry. VJJ è la versione femminile del mitico JJ, utilizza il sistema brevettato Rocker Freeride EST, ma con tutti i requisiti per venire in contro allesigenze delle freeskier.www.armadaskis.com
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