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TRIMESTRALE ELETTRONICO DI INFORMAZIONE DELL’AZIENDA USL VALLE D’AOSTA MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI N 48/anno XII - ottobre 2011 - Aosta- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 INSTALLATA IN TEMPO RECORD LA NUOVA PALAZZINA CON IL LABORATORIO ANALISI D opo la positiva esperienza della sala operatoria prefab- bricata dedicata alle urgenze, l’Azienda ha vissuto un’altra espe- rienza di installazione di struttura prefabbricata, questa volta deci- samente più complessa. All’inizio del mese di luglio, in sole due notti, sono stati posizionati all’in- terno dell’area ospedaliera, adia- centi alla palazzina che ospita il servizio di medicina trasfusionale, ben 19 moduli prefabbricati, dun- que completi di impianti, che an- dranno ad ospitare il nuovo pun- to prelievi e parte del laboratorio analisi. Le operazioni di posizio- namento e montaggio dei moduli hanno catturato l’attenzione an- che di numerosi cittadini, soprat- tutto per le dimensioni della gru che per l’occasione era presente all’interno dell’area ospedaliera, ma soprattutto per il livello di effi- cienza organizzativa impeccabile e per l’assoluta assenza di rumore e di polvere, tipici dei cantieri edi- lizi. In poco meno di due mesi la struttura è stata completata con il rivestimento esterno, il tetto, gli arredi interni e le attrezzature. Una volta completata la sistema- zione dell’area esterna, con gli accessi anche per disabili, sarà possibile disporre di un’area de- dicata ai prelievi ampia, lumino- sa e confortevole, eliminando gli affollamenti di pazienti che ogni mattina si verificano all’in- gresso dell’ospedale, con inevi- tabili disagi per l’utenza. Questo importante risultato è frutto di un lavoro sinergico di tutta la SC Tecnico - patrimoniale, sia della componente tecnica, sia di quel- la amministrativa, avviato sin dal 2009 e proseguito con impegno e professionalità. Alla squadra tutta e alla ditta tedesca Cadolto va il grazie dell’Amministrazione. CARLA STEFANIA RICCARDI Direttore Generale A nche quest’anno alla nostra Azienda è andato il riconosci- mento dell’AIF (Associazione Italiana Formatori – Settore nazionale Pubblica Amministrazione) in occasione del Premio Filippo Basile 2011 per la formazione nella PA. In particolare: Segnalazione di eccellenza nella sezione “Reti Formative” per il progetto “L’AUSL come promotrice di salute” presen- tato dalla SC OSRU – Ufficio Formazione; Segnalazione di eccellenza nella sezione “Progetti Forma- tivi” per il progetto “Un equilibrio da sperimentare” pre- sentato dalla SC Comunicazione – Ufficio Progetti Innova- tivi e Pari Opportunità. Due prestigiosi riconoscimenti che premiano il lavoro svolto dalle nostre due strutture aziendali, tenuto conto delle nume- rose candidature, alquanto autorevoli, provenienti da tutte le pubbliche amministrazioni (ministeri, regioni, province, co- muni, università, ASL e aziende ospedaliere, agenzia entrate, corti d’appello, Inps, scuole di formazione, questure) italiane. Dieci amministrazioni ammesse nella sezione “Reti Formative” dove il progetto dell’OSRU si è collocato al 5° posto, davanti a grandi pubbliche amministrazioni quali Comune di Genova, Ministero delle Politiche Agricole e Regione Umbria. Ben 48 le “concorrenti” nella sezione “Progetti Formativi”, si- curamente la più affollata, dove il progetto della Comunica- zione si è collocato davanti a importanti comuni (Alessandria, Trento, Venezia), regioni (Toscana, Umbria) e istituzioni (Corte d’Appello di Bari, di Lecce, Inps Basilicata, Istat, Università di Bologna e di Palermo). Un apposito Comitato scientifico ha valutato, sulla base di numerosi criteri, le centinaia di candi- dature pervenute, selezionando i finalisti, stilando le gradua- torie e attribuendo i premi. La premiazione ufficiale avrà luo- go a Genova i prossimi 27 e 28 ottobre. Ricordo, infine, che già nell’edizione 2010 del Premio Basile due progetti aziendali, sempre presentati da OSRU e Comunicazione (“Diffondere la formazione sul campo” e “Un equilibrio da inventare”), erano stati premiati (vedi Newsl n. 44/2010) (continua a pag 2) DUE PROGETTI FORMATIVI DELLA NOSTRA AZIENDA SONO STATI PREMIATI DALL’AIF - ASSOCIAZIONE ITALIANA FORMATORI di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione

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Page 1: dUe ProGetti formatiVi della nostra azienda sono stati ... · Direttore Generale Anche quest’anno alla nostra Azienda è andato il riconosci- ... d’Appello di Bari, di Lecce,

trimestrale elettronico

di informazione dell’azienda UslValle d’aosta

m e d i c i n a s t r U t t U r e e s e r V i z in 48/anno Xii - ottobre 2011 - aosta- reGistrazione del triBUnale di aosta n. 2 10/99 del 29/11/99

installata in temPo record la nUoVa Palazzina

con il laBoratorio analisi

Dopo la positiva esperienza della sala operatoria prefab-

bricata dedicata alle urgenze, l’Azienda ha vissuto un’altra espe-rienza di installazione di struttura prefabbricata, questa volta deci-samente più complessa. All’inizio del mese di luglio, in sole due notti, sono stati posizionati all’in-terno dell’area ospedaliera, adia-centi alla palazzina che ospita il servizio di medicina trasfusionale, ben 19 moduli prefabbricati, dun-que completi di impianti, che an-dranno ad ospitare il nuovo pun-to prelievi e parte del laboratorio analisi. Le operazioni di posizio-namento e montaggio dei moduli hanno catturato l’attenzione an-che di numerosi cittadini, soprat-tutto per le dimensioni della gru che per l’occasione era presente all’interno dell’area ospedaliera, ma soprattutto per il livello di effi-cienza organizzativa impeccabile e per l’assoluta assenza di rumore e di polvere, tipici dei cantieri edi-

lizi. In poco meno di due mesi la struttura è stata completata con il rivestimento esterno, il tetto, gli arredi interni e le attrezzature.Una volta completata la sistema-zione dell’area esterna, con gli accessi anche per disabili, sarà possibile disporre di un’area de-dicata ai prelievi ampia, lumino-sa e confortevole, eliminando gli affollamenti di pazienti che ogni mattina si verificano all’in-gresso dell’ospedale, con inevi-tabili disagi per l’utenza. Questo importante risultato è frutto di un lavoro sinergico di tutta la SC Tecnico - patrimoniale, sia della componente tecnica, sia di quel-la amministrativa, avviato sin dal 2009 e proseguito con impegno e professionalità. Alla squadra tutta e alla ditta tedesca Cadolto va il grazie dell’Amministrazione.

carla stefania riccardiDirettore Generale

Anche quest’anno alla nostra Azienda è andato il riconosci-mento dell’AIF (Associazione Italiana Formatori – Settore

nazionale Pubblica Amministrazione) in occasione del Premio Filippo Basile 2011 per la formazione nella PA. In particolare:• Segnalazione di eccellenza nella sezione “Reti Formative”

per il progetto “L’AUSL come promotrice di salute” presen-tato dalla SC OSRU – Ufficio Formazione;

• Segnalazione di eccellenza nella sezione “Progetti Forma-tivi” per il progetto “Un equilibrio da sperimentare” pre-sentato dalla SC Comunicazione – Ufficio Progetti Innova-tivi e Pari Opportunità.

Due prestigiosi riconoscimenti che premiano il lavoro svolto dalle nostre due strutture aziendali, tenuto conto delle nume-rose candidature, alquanto autorevoli, provenienti da tutte le pubbliche amministrazioni (ministeri, regioni, province, co-muni, università, ASL e aziende ospedaliere, agenzia entrate, corti d’appello, Inps, scuole di formazione, questure) italiane. Dieci amministrazioni ammesse nella sezione “Reti Formative” dove il progetto dell’OSRU si è collocato al 5° posto, davanti a grandi pubbliche amministrazioni quali Comune di Genova, Ministero delle Politiche Agricole e Regione Umbria. Ben 48 le “concorrenti” nella sezione “Progetti Formativi”, si-curamente la più affollata, dove il progetto della Comunica-zione si è collocato davanti a importanti comuni (Alessandria, Trento, Venezia), regioni (Toscana, Umbria) e istituzioni (Corte d’Appello di Bari, di Lecce, Inps Basilicata, Istat, Università di Bologna e di Palermo). Un apposito Comitato scientifico ha valutato, sulla base di numerosi criteri, le centinaia di candi-dature pervenute, selezionando i finalisti, stilando le gradua-torie e attribuendo i premi. La premiazione ufficiale avrà luo-go a Genova i prossimi 27 e 28 ottobre. Ricordo, infine, che già nell’edizione 2010 del Premio Basile due progetti aziendali, sempre presentati da OSRU e Comunicazione (“Diffondere la formazione sul campo” e “Un equilibrio da inventare”), erano stati premiati (vedi Newsl n. 44/2010)

(continua a pag 2)

dUe ProGetti formatiVi della nostra azienda sono stati Premiati dall’aif - associazione italiana formatori

di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta2

i progetti premiati dall’aif

“l’aUsl come promotrice di saluteUn percorso per la costruzione

di competenze”

L’Azienda, avvalendosi sia del Dipartimento di Prevenzione che del Coordinamento della rete HPH, è da anni impegnata nelle

attività di promozione e di educazione alla salute. Ciò nonostante si è reso utile ampliare ulteriormente la cultura della promozione della salute coinvolgendo tutti quei soggetti potenzialmente preposti alla sviluppo di tali attività: operatori sanitari, operatori sociali, docenti, rappresentanti del mondo del volontariato e dell’associazionismo. Il percorso formativo, consistente in tre edizioni dei laboratori per la Promozione della salute, è stato preceduto da un evento lancio e seguito da un incontro conclusivo . Questi gli obiettivi specifici: • analizzare criticamente gli approcci teorico-metodologico/

operativi alla Promozione della Salute, attraverso il confron-to (benchmarking) tra modelli in uso e le migliori esperienze nazionali e internazionali;

• aumentare la literacy degli operatori sui modelli teorici e progettuali di Promozione della Salute e sulle evidenze di efficacia disponibili per le azioni;

• rivedere criticamente i programmi in essere nell’azienda in-dividuandone punti di forza, criticità e ipotesi di migliora-mento verso la realizzazione di Buone Pratiche sostenibili;

• condividere modelli strategici per la comunicazione per la salute.

Il dors, Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte, è stato individuato come struttura idonea a progettare e gestire il percorso formativo.

“Un equilibrio da sperimentare”

è difficile sintetizzare in poche righe un progetto così articolato. Il presupposto di partenza è che la conciliazione, nonostante

numerosi interventi legislativi comunitari, continua a rimanere

per molti lavoratori e lavoratrici un fatto privato, da risolvere

singolarmente. Il progetto sperimentale, che ha beneficiato di

finanziamenti FSE, è nato con le finalità di definire nuove e articolate

soluzioni orarie per favorire la conciliazione familiare del personale

sanitario-infermieristico; la creazione di una nuova cultura e

competenza aziendale per la gestione di politiche family-friendly

utili a favorire l’incontro tra esigenze professionali-organizzative ed

esigenze personali-familiari; definire di linee guida per consolidare

nel tempo la cultura aziendale family friendly.

In occasione del convegno conclusivo (Biblioteca regionale, 1°

aprile 2011 che ha visto, tra i relatori, la presenza della sociologa

Chiara Saraceno – vedi Newsl n. 46/2011), è stata realizzata una

guida dal titolo “Un equilibrio da sperimentare. Non solo una

questione di donne”. La guida, che è anche on line sul web aziendale

nella sezione “Ufficio Progetti Innovativi e Pari Opportunità”,

raccoglie anche alcune buone prassi raccolte durante il percorso

progettuale.

si cHiama PROJè POPON ed è la nUoVa iniziatiVa

di Valorizzazione del Patoisdi Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione

Con la conferenza stampa di presentazione dell’iniziati-va (lunedì 10 ottobre presso la Maison Rosset di Nus)

ha preso il via Projè Popon, una iniziativa dell’Assessorato dell’Istruzione e Cultura, realizzata in collaborazione con l’Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali e l’Azienda USL della Val-le d’Aosta. In sostanza si tratta di un progetto rivolto alla prima infanzia (0-6 anni) finalizzato alla conservazione del patrimonio linguistico valdo-stano (i beni immateriali, come giustamente li definisce l’Assessore Lau-rent Viérin) e, più in generale, alla valorizzazione del patois. Il dialetto val-dostano, pur nelle sue numerose sfaccettature, va inteso da un lato come lingua storica e dall’altro come importante strumento di comunicazione e di integrazione con tutti coloro che desiderano riconoscersi nella co-munità valdostana e condividerne i valori. Il progetto vanta la prestigiosa collaborazione del disegnatore tullio altan (anch’egli presente alla conferenza stampa) che, per l’occasione, ha creato un nuovo personaggio, attingendo dalla cultura tradizionale. è così nato Tatà, il cavallino giocattolo con le ruote, tipico della tradizione valdostana. Sono state recuperate e valorizzate numerose filastrocche della tradizione regionale e proposte alcune avventure pubblicate sotto forma di libro-cuscino e di libretti (uno di questi anche in braille, segno di grande attenzione per i bimbi non vedenti). Il libro-cuscino verrà consegnato ad ogni neo mamma direttamente nel reparto di Ostetricia e Ginecologia, all’interno del presidio ospedaliero di Beauregard. Un fondale è stata appositamente realizzato, di fronte al quale una culla in legno intagliato conterrà i libri-cuscino. l primo libretto cartonato, (anch’esso collocato nella culla di legno), sarà distribuito gratuitamente a tutti i bambini da 0 a 6 anni tramite scuole dell’infanzia, biblioteche, consultori e poliambulatori, studi pediatrici, asi-li nido e gardenie, spazi gioco e tate familiari. La collana è composta da 5 libretti. Tutti i prodotti editoriali contengono al traduzione delle filastroc-che in francese e italiano.Nel giugno del 2012 sarà distribuito ad ogni bambino in età compresa fra 3 e 6 anni il Tatà in legno realizzato dalla Trudi, azienda leader nella riproduzione di animali giocattolo destinati all’infanzia. Infine, è stata attivata un’apposita sezione destinata al Projè Popon all’interno del sito www.patoi-svda.org:. qui si potranno ascolta-re tutte le filastrocche nelle diver-se varianti del patois. Il progetto è stato realizzato grazie anche ai fondi messi a disposizio-ne dalla Legge 482/1999 “Norme in materia di tutela delle minoran-ze linguistiche storiche”.

© 2011 Altan/Quipos

Graphiste: Annaluce Canali

Imprimé en Italie

Cartotecnica Montebello (VI)

Projè Popónpour la sauvegarde et la promotion

de la langue et de la culture valdôtaines

I T

T

1

I TSâT

Ces comptines sont tirées du patrimoine culturel valdôtain de tradition orale.Vous pouvez les écouter en francoprovençal grâce au QR code ou sur www.patoisvda.org.

promu par

l’Assessorat de l’éducation et de la culture

de la Région autonome Vallée d’Aoste

(segue da pag 1)

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta 3

INIZIATIVA DI FORMAZIONE SUL CAMPO SUL TEMA:la contenzione deGli Utenti domiciliati nelle microcomUnità

di Mikaela Allonzi, Maura Testolin, Milena Zamperini Distretto socio-sanitario 1 (Morgex)

Alcuni operatori del Distretto 1, nel corso del 2011, hanno elaborato una procedura, condivisa tra tutti i colleghi, relativa alle modalità di conten-

zione degli utenti domiciliati nelle microcomunità appartenenti al Distret-to stesso. Per raggiungere tale obiettivo i Coordinatori professionali hanno progettato una iniziativa di formazione sul campo al fine di coinvolgere tut-te le figure professionali implicate nel “processo contenzione”(Infermieri, Fisioterapisti, Logopedisti).

Perché questa iniziativa?Nel corso di una riunione avvenuta in una struttura per anziani, il Coordi-natore infermieristico ha tratto lo spunto necessario che le ha permesso di formulare un’ipotesi di progetto. Tra gli aspetti che sono stati affrontati nel corso di quell’incontro, uno riguardava il ricorso alla contenzione fisica nel-la pratica quotidiana, in quanto un infermiere operante in tale realtà aveva espresso un profondo disagio in relazione all’utilizzo della contenzione fisi-ca (nel caso specifico quasi 24 ore su 24).I coordinatori, dopo essersi confrontati fra loro, si sono posti due obiettivi prioritari:• effettuare un’indagine sulla gestione della contenzione fisica nelle mi-

crocomunità del Distretto 1 per fotografare la situazione da un punto di vista assistenziale (quanto si ricorre alla contenzione?) e formulare, in un secondo momento, una soluzione operativa (procedura);

• indagare il vissuto degli operatori rispetto alla gestione di tale pratica.

la ricerca bibliograficaIl lavoro è iniziato con la ricerca di pubblicazioni di lavori relativi all’argo-mento; sono stati trovati documenti interessanti quali, ad esempio, un progetto di ricerca dell’associazione “Coopselios” (prendersi cura della per-sona) intitolato s-legami che ha fornito spunti di riflessione all’intero grup-po di operatori. Si cita di seguito una parte del testo: “Contenere gli utenti anziani determina nella maggior parte degli operatori un senso di sicurezza, ma questo può rappresentare un rischio: è vero che gli operatori si sentono più sicuri ma con ciò si dimenticano le possibili conseguenze negative della contenzione. Le limitate conoscenze delle alternative alla contenzione fisica evidenziano anche e soprattutto la necessità di proseguire sulla strada degli interventi formativi mirati a rafforzare le motivazioni che inducono ad un uti-lizzo corretto della contenzione, allo studio dell’applicazione di linee guida, al miglioramento delle competenze infermieristiche, fisioterapiche ed assisten-ziali per limitare il più possibile il ricorso alla contenzione attraverso strategie alternative. È quindi un problema complesso che richiede un approccio mul-tidisciplinare e il coinvolgimento sia delle reti di sostegno (famiglie, servizi sociali) che delle diverse professionalità (Infermieri, OSS, Fisioterapisti, Assistenti sociali, Animatori) con l’obiettivo di creare un ambiente assistenziale il più pos-sibile libero da contenzione fisica”.

analisi della situazioneConsiderata la mancanza di una procedura condivisa all’interno delle srut-ture per anziani, il gruppo ha ritenuto necessario creare uno strumento che potesse essere utilizzato da tutti gli operatori. La procedura avrebbe dovuto contenere tutto quello che la letteratura consiglia come elementi fondamentali, ovvero schede di analisi del rischio, valutazione dell’utente, prescrizione precisa ed in linea con le normative vigenti.

le tappe della fsc: febbraio-dicembre 2011• Febbraio: presentazione del progetto a tutti gli operatori coinvolti e

definizione dei gruppi di lavoro;• Marzo: esecuzione dell’indagine sul numero di contenzioni nelle mi-

crocomunità da parte degli infermieri e raccolta del materiale in uso da parte del Coordinatore infermieristico e fisioterapico con il supporto del Collaboratore amministrativo;

• Maggio-Giugno-Luglio: costituzione dei sotto-gruppi di lavoro (Infer-mieri, Logopedisti, Fisioterapisti) per la produzione di schede di va-lutazione e osservazione del rischio, oltre ad una bozza di scheda di prescrizione medica da condividere con i MAP;

Agosto-Settembre-Ottobre: costituzione di un gruppo di lavoro infermieri-stico per la stesura della procedura che deve contenere anche l’accordo di collaborazione con la famiglia;Nei prossimi mesi di Novembre-Dicembre: presentazione dei lavori svolti a tutti gli operatori del Distretto per eventuali modifiche; progettazione della sperimentazione per l’anno 2012.

Gli operatori del Distretto 1 hanno apprezzato l’opportunità di poter lavo-rare insieme su una tematica così importante per l’utente, poiché, unico loro vero scopo, ognuno per la propria professione, è quello di “prendersi cura della persona”.

e per finire…“Sono molto contenta di aver avuto la fortuna di partecipare e suppor-tare amministrativamente il lavoro svolto da questo gruppo di migliora-mento che ho seguito dalla stesura del progetto. Ritengo di essere sta-ta molto fortunata ad avere avuto fino ad oggi la possibilità di seguire, come referente della qualità, percorsi non così scontati per la mia figura. Ringrazio tutti i coordinatori e gli operatori sanitari coinvolti per aver dato la possibilità, ancora una volta, di far sapere a tutti che non sempre la parola “amministrativo” è uguale a “burocrazia” (o meglio bastoni fra le ruote) ...ma soprattutto per aver capito, nell’eventualità mi servisse in futuro, comeriuscire a scappare dalla microcomunità! (sto scherzando)

Milena Zamperini

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta4

aPPrendere e non solo fare: Un’esPerienza di aPPrendimento clinico nelle medicine

di Patrizia Lalli e Manuela Nuvolari – Tutor clinici del Corso di Laurea in Infermieristica

Il tirocinio clinico continua a rappresentare il cuore della prepa-razione professionale degli studenti dei Corsi di Laurea delle

Professioni Sanitarie e rimane una modalità formativa fonda-mentale per sviluppare competenze professionali, ragionamen-to diagnostico e pensiero critico. L’applicazione della legge di Riforma Universitaria 270/2004 ai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie rappresenta l’occasio-ne per riprogettare e consolidare le esperienze maturate nella formazione universitaria. Nei Corsi di Laurea in questi anni sono state sperimentate molte strategie nella formazione pratica de-gli studenti; Coordinatori e Tutor hanno investito notevole impe-gno per migliorare la loro preparazione pedagogica e per diffon-dere nei servizi-sedi di tirocinio competenze tutoriali.Nel periodo dal 20 giugno al 27 luglio e dal 1 agosto al 15 set-tembre, gli studenti del 1° e del 3° anno del Corso di Laurea in Infermieristica (CLI) di Aosta hanno affrontato il II tirocinio clinico presso le sedi didattiche di Medicina Interna 1-3 e Medicina In-terna 2.Per conciliare alcune difficoltà organizzative delle sedi didattiche e garantire una buona qualità di apprendimento degli studenti, i tutor clinici Patrizia Lalli e Manuela Nuvolari e i coordinatori in-fermieristici delle due sedi didattiche, Beatrice Gallarini e Monica Ilgrande, in accordo con il direttore di SC, Giulio Doveri, il coor-dinatore del CLI, Alfredo Diano e il SITRA, hanno progettato e organizzato un tirocinio in grado di assicurare un’esperienza di apprendimento di qualità.L’obiettivo del progetto di apprendimento clinico era rivolto alla presa in carico globale della persona e di un gruppo di utenti rispetto all’assistenza infermieristica, attraverso l’applicazione del Metodo Assistenziale Professionalizzante (M.A.P.) e la pianificazio-ne dell’assistenza.Le condizioni, presenti in entrambe le sedi didattiche, che hanno favorito l’applicazione del progetto sono state le seguenti:• conoscenza e utilizzo del M.A.P. da parte degli infermieri;• informatizzazione della documentazione infermieristica;• elaborazione e informatizzazione di un sistema di classifica-

zione dei problemi assistenziali e dei relativi obiettivi e inter-venti, elaborato dal gruppo infermieristico delle sedi didat-tiche.

Gli studenti hanno avuto l’opportunità di sperimentarsi nella presa in carico globale di un gruppo di nove utenti, pianificando giornalmente l’assistenza infermieristica e attivando il pensiero critico e la capacità di ragionamento diagnostico, con la supervi-

sione del tutor clinico e la collaborazione degli infermieri e degli OSS.Al termine dell’esperienza, gli studenti hanno espresso le se-guenti valutazioni relative al percorso di apprendimento:• maggiore acquisizione delle competenze gestuali, comuni-

cative e relazionali, grazie alla presa in carico globale della persona assistita e di un gruppo di utenti;

• maggiore consapevolezza della responsabilità infermieristi-ca nel governo del processo assistenziale;

• maggiore sviluppo delle capacità trasversali: riflessività, deci-sionalità, responsabilità operativa e verifica dei risultati;

• possibilità di pianificare l’assistenza infermieristica quotidia-na, per un gruppo di nove pazienti, insieme al tutor clinico.

L’esperienza formativa sperimentata ha garantito la messa in campo delle competenze del SISTEMA TUTORIALE (tutor clinici e infermieri Guide di Tirocinio), facilitando la sinergia con il SI-STEMA ASSISTENZIALE, ORGANIZZATIVO e PROFESSIONALE.

Un ringraziamento particolare va a tutto il personale della SC di Medicina Interna 1-2-3 per la disponibilità e l’impegno dimostrati.

Fax +41 61 306 12 34E-Mail [email protected]

Original Paper

Cerebrovasc Dis 2011;32:97–105 DOI: 10.1159/000328230

Blood C-Reactive Protein Concentration with ABCD 2 Is a Better Prognostic Tool than ABCD 2 Alone

Giovanni Corso a Edo Bottacchi a Adriana Brusa a Chiara Lia a

Susanna Cordera a Guido Giardini a Massimo Pesenti Campagnoni b

Massimo Veronese Morosini c

a Stroke Unit, Department of Neurology, b Emergencies Department and c Statistics Department, Ospedale Regionale, Aosta , Italy

33/194 patients. The Cox proportional hazards models, after adjustments for conventional risk factors, identified CRP lev-els 6 3 mg/l and ABCD 2 scores 6 4 as independent predic-tors of stroke. The corresponding AUCs were 0.565 and 0.636, based on model 1 and model 2, respectively; this represent-ed a statistically significant difference (p = 0.043). The abso-lute integrated discrimination improvement was 0.0249 (p = 0.007) and the relative integrated discrimination improve-ment was 2.3710. The net benefit became significant from a predicted probability 6 10% and was 0.077 when based on model 1 and 0.087 when based on model 2. Conclusions: Routine CRP measurements in the acute phase might be a useful tool for identifying TIA patients who are at a higher risk of ischaemic stroke. The additional use of CRP levels for the risk assessment in TIA patients improves risk definition in terms of the ABCD 2 score alone.

Copyright © 2011 S. Karger AG, Basel

Recent studies have highlighted the importance of the immediate assessment and treatment of patients with transient ischaemic attacks (TIA) who are at high riskof stroke [1, 2] . Biomarkers, such as C-reactive protein (CRP), which is a peripheral marker of inflammation, might represent a mediator of vascular disease [3] , and

Key Words Cardiovascular diagnostic technique � Transient ischaemic attack � Blood proteins � Stroke

Abstract Background: Increased C-reactive protein (CRP) is a known predictor of vascular events in asymptomatic individuals and stroke patients. Only a few studies included transient isch-aemic attack (TIA) patients. We assessed CRP levels in addi-tion to traditional risk factors in a cohort of patients with TIA to examine the relationship of these parameters to the oc-currence of ischaemic stroke. Methods: This is a prospective, longitudinal clinical evaluation of the efficacy of CRP as a prognostic indicator. CRP levels were measured in 194 TIA patients and in 1,024 asymptomatic individuals (recruited from a project on stroke prevention, the PrATO, which was ongoing at the same time in the Aosta Valley). A clinical risk score was determined using the ABCD 2 score in TIA patients. The area under the receiver operating characteristic curve (AUC) was used to evaluate the significance of the markers as predictors. Two models were evaluated: model 1 used the ABCD 2 score and model 2 used serum CRP levels in addition to the ABCD 2 score. The primary outcome was an ischaemic stroke. Results: Within 2 years ischaemic strokes occurred in

Received: October 13, 2010 Accepted: March 28, 2011 Published online: June 28, 2011

Giovanni Corso, MD Stroke Unit, Department of Neurology, Ospedale Regionale Viale Ginevra n 3IT–11100 Aosta (Italy) Tel. +39 0165 543 326, E-Mail gcorso   @   ausl.vda.it

© 2011 S. Karger AG, Basel1015–9770/11/0322–0097$38.00/0

Accessible online at:www.karger.com/ced

Un importante lavoro scientifico sul valore della Proteina c reat-

tiva come predittore di outcome nel TIA è stato pubblicato da una presti-giosa rivista scientifica internaziona-le, CEREBROVASCULAR DISEASE, il 28 giugno scorso. Lo studio pubblicato è frutto dell’im-portante lavoro di ricerca svolto dal-la nostra Struttura di Neurologia, di-retta dal Dott. Edo Bottacchi.

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta 5

il 118 Valdostano Premiato al conGresso nazionale sis 118di Tiziano Trevisan - referente comunicazione DEA

In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Torino ha ospitato il IX Con-gresso nazionale SIS 118 nella sede del Lingotto Fiere.Tra gli obiettivi della Società Italiana Sistemi 118 vi erano quelli di indi-viduare, confrontare, proporre indicazioni sulla formazione degli ope-ratori e sugli aspetti organizzativi e di valutare e confrontare dati ed ele-menti in grado di proporre possibili cambiamenti nell’organizzazione e nelle procedure (non solo relative alla pratica clinica) già sperimentati o in fase di sperimentazione.Interpretando queste linee di principio, il Dipartimento di emergenza dell’Usl valdostana ha ritenuto opportuno prendere parte al congresso con una serie di interventi (tra i relatori Enrico Visetti: moderatore della conferenza su sicurezza e standardizzazione e intervento nella confe-renza sulla formazione continua; Sandro Gned: moderatore della con-ferenza sulla gestione clinica; Tiziano Trevisan: intervento nella tavola rotonda sulla comunicazione dell’emergenza) e con due poster scienti-fici e un video didattico. Il video e uno dei poster (autori: Massimo Pesenti Campagnoni e Tizia-no Trevisan, progetto grafico di Morgana Rappazzo, SC Comunicazio-ne) sono stati premiati nella sezione dei contributi scientifici.Il contributo video riguardava il corretto utilizzo del servizio sanitario 118 e della chiamata di emergenza; il poster era intitolato “Malasanità o mala-comunicazione?” e riportava l’analisi di due eventi avversi legati all’attività del Pronto soccorso, il rapporto con i mass media e le azioni necessarie all’efficace emergency and crisis communication.Il comitato scientifico ha attribuito ai lavori presentati dal nostro Dipar-timento di emergenza il premio per la peculiarità dei temi trattati e per l’utilità delle indicazioni riportate.I presidenti del Congresso, Danilo Bono e Francesco Enrichens, sottoli-neano che “Il sistema di emergenza sanitaria territoriale dalla sua atti-

vazione ad oggi è cresciuto in modo rapido e straordinario e da attività romanticamente pionieristica si è trasformato in una realtà solida, con una sua maturità organizzativa, operativa e scientifica”.Proprio in quest’ottica riteniamo che, soprattutto nell’ambito di sistemi organizzati e complessi come le strutture sanitarie pubbliche, la gestio-ne della comunicazione in situazioni “sensibili” rivesta un ruolo di forte valenza strategica. E che sia, pertanto, fondamentale costruire un solido rapporto di dialogo tra l’organizzazione sanitaria e i mass media, basato sul reciproco ascolto, sulla condivisione dei bisogni e delle necessità e sull’impegno al riconoscimento dei ruoli e delle professionalità. Ne be-neficeranno la correttezza dell’informazione e la conseguente fiducia attribuita ai servizi sanitari da parte dei cittadini/utenti.

MALASANITÀ O “MALA-COMUNICAZIONE”?I l dialogo costruttivo tra Organizzazione sanitaria e mass media

IL RAPPORTO TRA ORGANIZZAZIONE SANITARIA E MASS MEDIANell’ambito di sistemi organizzati e complessi come le strutture sanitarie pubbliche la gestione della comunicazione in situazioni “sensibili” riveste un ruolo di forte valenza strategica.

La comunicazione in sanità soprattutto in situazioni critiche rappresenta l’ago della bilancia tra la fiducia, la credibilità e l’autorevolezza attribuite all’organizzazione dal pubblico e dai mass media da una parte, e gli elementi di offesa derivanti dalle situazioni stesse, dall’altra.

Anche un’informazione tecnicamente esatta, se non supportata da un adeguato sistema di dialogo e confronto e non gestita da professionisti della comunicazione, può rivelarsi totalmente errata e dannosa se trasmessa nei modi e nei tempi sbagliati.

Per questo motivo è fondamentale costruire un solido rapporto di dialogo tra l’Organizzazione sanitaria (sia essa l’Asl, il DEA, il PS, ecc.) e i mass media. Per fare ciò è necessario lavorare “prima” della crisi, ovvero nella cosiddetta fase di “veglia strategica*”, quando l’evento avverso non si è ancora verificato e vi è margine per stabilire rapporti franchi, aperti, leali tra l’ambiente sanitario e quello giornalistico e, più concretamente, tra medici e giornalisti.

L’obiettivo dell’organizzazione è quello di porsi come fonte autorevole e accreditata per i mass media.

GLI EVENTIDue diversi eventi, ripresi da un quotidiano nazionale (nel 2007 e nel 2011) riportano la notizia di morti naturali successive alla dimissione dal Pronto soccorso per le quali era esclusa la responsabilità dei sanitari.

L’eco mediatica, i toni sensazionalistici e l’enfasi dei titoli lasciano il passo all’analisidei fatti ed alla ricerca della verità dei fatti.

Queste differenze sono dovute alla gestione dell’informazione: nel primo esempio in maniera non governata e in assenza totale di un lavoro “a monte” basato sullo stretto rapporto di collaborazione con i mass media; nel secondo esempio attraverso un’azione mirata al dialogo con i giornalisti.

CONCLUSIONIE’ importante instaurare tra Organizzazione sanitaria e mass media un solido rapporto basato sul reciproco ascolto, sulla condivisione dei bisogni e delle necessità e sull’impegno al riconoscimento dei ruoli e delle professionalità (come del “diritto di cronaca” da una parte e del “diritto alla riservatezza” - privacy - dall’altra) nel pieno rispetto dei codici deontologici di entrambe le parti.

Se i due soggetti si incontrano in un ambiente neutrale ed assumono un atteggiamento franco, aperto, credibile, autorevole e costruttivo saranno in grado di condurre la notizia dell’evento avverso al suo destinatario finale, il pubblico, nella maniera più aderente possibile alla realtà, senza forzature e senza sensazionalismi, rispondendo all’esigenza, condivisa, di riportare l’assoluta realtà dei fatti.

È doveroso sottolineare che in entrambi gli eventi in oggetto l’Azienda sanitaria (nello specifico il Pronto soccorso e la struttura di Medicina e Chirurgia d’urgenza e accettazione PS/MCUA) ha seguito prassi e procedure condivise consolidate ed altrettanto hanno fatto i giornalisti (si noti che l’estensore di tutti gli articoli riportati è il medesimo).

Risulta pertanto evidente come, nel rispetto dei ruoli e delle specifiche competenze, il rapporto tra Ente sanitario e mass media si sia svolto non soltanto nel momento critico (ovvero al manifestarsi dell’evento avverso) ma soprattutto nella fase antecedente al problema.

Per fare ciò è importante che l’Organizzazione sia disposta all’apertura verso gli organi di stampa, investendo tempo e risorse in momenti di informazione (e di formazione, se necessario), di ascolto e di dialogo serrato, attraverso eventi ufficiali, come le conferenze stampa e i breafing periodici ma anche intrattenendo rapporti informali con i giornalisti. La presenza di un esperto di comunicazione è importante per uniformare i flussi di informazione alle esigenze e al linguaggio dei giornalisti. Il Dipartimento di emergenza e accettazione dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta si è dotato di un referente per la comunicazione, giornalista professionista e opportunamente formato, ai sensi della Legge 150/2000 (Disciplina delle attività di informazione e comunicazione nella Pubblica amministrazione).

Autori: dr. Tiziano TREVISAN, responsabile della comunicazione del DEA - Azienda Usl Valle d’Aostadr. Massimo PESENTI CAMPAGNONI, direttore del DEA - Azienda Usl Valle d’Aosta

([email protected])

L’impegno che fa la differenza • IX CONGRESSO NAZIONALE S.I.S. 118 • Torino 22-23-24 settembre 2011

Progetto grafico: Morgana Rappazzo • SC Comunicazione •AUSL Valle d’Aosta

*Alla “veglia strategica”, ovvero il periodo che precede un evento critico, seguono la fase di “intervento immediato” (che rappresenta la crisi/emergenza propriamente detta) e la fase di “reazione” (il dopo-crisi). (cfr: L. Norsa, 2005; J.Guérin Talpin, 2006; P.C. Sommo e T. Trevisan, 2011)

NOTE A MARGINE

CASO 1/ Comunicazione “non governata” - assenza di dialogo CASO 2/ Dialogo costruttivo

il Percorso nascita della Valle d’aostadi Sivio Giono Calvetto – Direttore Distretto 2 (Aosta)

Il tema è già stato ampiamente trattato e ha avu-to vasta eco sugli organi di informazioni. In questa sede, però, viene affrontato in modo più analitico e specifico, a beneficio di tutti i lettori, ad iniziare dagli operatori aziendali.

La tutela della gravidanza e dell’evento nasci-ta, per il rilievo delle sue implicazioni sociali e sanitarie, costituisce un elemento prioritario delle strategie sanitarie regionali finalizzate alla promozione e tutela della salute della popolazione. La Direzione Aziendale, a questo proposito, ha ritenuto opportuno elaborare, nell’ambito dei percorsi clinico assistenziali aziendali, il “Percorso Nascita” e di proporne il suo formale accreditamento istituzionale. Per “Percorso Nascita” s’intende un modello or-ganizzativo e assistenziale in grado di garantire l’assistenza, l’accompagnamento ed il sostegno alla donna/coppia e neonato durante la gravi-danza, il travaglio, il parto e il post-partum, nel contesto del suo ambiente di vita o nella strut-tura più idonea alla situazione. Il Percorso Nascita deriva da un “patto assi-stenziale” sancito tra il Sistema erogatore di un servizio (Ospedale-Territorio) e l’utenza (donna e/o coppia genitoriale) durante la gravidanza, il travaglio, il parto e il post-partum: l’Ospedale-Territorio s’impegna con la donna ad una corret-ta e completa informazione circa l’offerta di ero-gazione di una serie di prestazioni, in cambio

dell’impegno della donna ad accettare in modo consapevole quanto le viene proposto, aderen-do alle iniziative messe in atto. La logica della strutturazione dell’assistenza come “percorso” appare attualmente la più con-grua ed appropriata alle esigenze dell’utenza, posta al centro del sistema e parte attiva di esso, e alle risorse disponibili del SSN, in quanto po-tenzialmente in grado di apportare, e migliora-re, i seguenti criteri di qualità: - garantire la continuità delle cure;- aumentare il grado di soddisfazione e di sicu-

rezza dell’utente;- aumentare il grado di qualificazione e soddi-

sfazione degli operatori;- ridurre le procedure e gli interventi inappro-

priati;- permettere una valutazione complessiva e

appropriata di tutto il sistema assistenziale;- indurre un utilizzo appropriato delle risorse

umane e materialiIl percorso assistenziale si muove quindi su tre linee: 1) la focalizzazione sul servizio e sulla sua qua-

lità, 2) il paziente centro e parte attiva dell’attività 3) il miglioramento continuo della qualità, defi-

nita come l’insieme delle caratteristiche di un servizio che risponde alle richieste esplicite ed implicite del paziente.

Il Percorso Nascita della Regione Valle d’Aosta si

riferisce unicamente alla gravidanza fisiologica ed al riconoscimento precoce della gravidanza a rischio o patologica. Nell’elaborazione e attivazione del “Percorso nascita” sono state coinvolte tre Strutture Com-plesse aziendali (SC Distretto 1, SC Ostetricia e Ginecologia, SC Pediatria-Neonatologia) in un’ottica di collaborazione reciproca e trasver-sale tra le diverse S.C. afferenti al Dipartimento Materno-Infantile ed il Territorio (Distretto 1).L’assunto iniziale è che il percorso nascita inizia a livello del Territorio, quando la donna riceve la comunicazione dal suo medico di fiducia e/o dal suo ginecologo di essere gravida (fase della gravidanza), continua nel Dipartimento Mater-no-Infantile dell’ospedale, inizialmente presso l’Ostetricia (fase della gravidanza, travaglio e parto) quindi presso la Pediatria (fase del parto e post-partum) e termina nuovamente con il Territorio (fase della presa in carico territoriale). Le varie attività che sono state evidenziate dalle tre Strutture coinvolte rispondono ad uno o più dei criteri di qualità sopra riportati: equità, effi-cacia, efficienza, accessibilità, appropriatezza, sicurezza, continuità e attenzione ai bisogni. Tali attività, che venivano in parte già effettuate dalle Strutture coinvolte e che con l’accredita-mento di tale percorso assistenziale sono state definite, strutturate e sostenute da una eviden-za medico-scientifica, saranno valutate perio-dicamente in futuro mediante la definizione di

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta6

precisi indicatori misurabili. Nel dettaglio:

fase territoriale 1

Monitoraggio della gravidanza (appropriatezza):

1. visita ostetrica ogni 4-6 settimane presso l’ambulatorio distrettuale con controllo BCF, MAF, peso, edemi, PAO, Albustix, Esami, Fondo uterino ed informazioni sulle indagini prenatali (test integrato, amnio-centesi, ecc.)

2. esecuzione di 3 ecografie pres-so ambulatorio distrettuale o presso Ospedale Beauregard (la prima entro la 13a settimana, la seconda – solo presso Ospedale Beauregard - tra la 19a e la 23a settimana e la terza tra la 28a e la 32a settimana)

3. nel caso in cui la donna abbia aderito al programma di dia-gnosi prenatale viene proposta un’ecografia aggiuntiva.

Formazione (equità):

1. corso di formazione, denominato “corso na-scita” finalizzato alla corretta informazione della donna, considerata fondamentale per la sua collaborazione durante il parto e per la gestione ottimale del neonato. Consiste in 10 incontri prima del parto con 5 operato-ri diversi (ostetrica, psicologa, assistente sa-nitaria, pediatra ed assistente sociale) ognu-no dei quali affronta tematiche specifiche quali lo sviluppo psico-cognitivo del bam-bino, i cambiamenti emotivi della donna e ripercussioni sulla coppia, l’alimentazione in gravidanza, la nascita ed i suoi tempi, i tem-pi del travaglio, il dolore del parto, l’allatta-mento al seno, la relazione madre-bambino e la melanconia del puerperio. Oltre a tali incontri pre-parto è prevista la consegna di un libretto informativo/esplicativo sulla gravidanza ed un ulteriore incontro dopo il parto

2. nel caso in cui la donna non abbia potuto partecipare al corso sopra descritto, viene proposto un singolo colloquio con l’oste-trica sull’allattamento materno o al seno (nell’ambulatorio del Distretto di riferimen-to o presso l’ospedale Beauregard).

Preparazione al parto (sicurezza).esecuzione degli esami necessari per un’e-ventuale anestesia generale (ECG, tampo-ne vagino-rettale ed ematochimici) qualo-ra durante il parto si ravvisasse la necessità, anche se piuttosto rara, di tale evenienza.

fase osPedaliera – il Parto

Il parto naturale• monitoraggio CTG durante il travaglio (sicu-

rezza)• assicurazione di un parto naturale, quindi

senza l’ausilio di farmaci o manovre assi-stenziali per accelerare i tempi (appropria-tezza)

• su richiesta della donna e dopo la valutazio-ne dell’ostetrica e del ginecologo, è garanti-to il parto in analgesia peridurale (attenzio-ne ai bisogni)

• utilizzo di sala parto naturale dedicata con possibilità di rilassamento in vasca durante la fase dilatante avanzata (attenzione ai bi-

sogni)• possibilità di presenza di una persona, a

scelta della partoriente, durante tutto il percorso del travaglio, parto e post-parto (attenzione ai bisogni)

• presenza di un pediatra durante il parto con valutazione clinica del neonato alla nascita (senza nessun intervento farmacologico, né esecuzione di esami ematochimici e/o strumentali, in caso di neonato fisiologico) ed attribuzione del punteggio APGAR al 1° e 5° minuto di vita (sicurezza, appropriatezza)

• presenza in sala parto di personale con formazione specifica in rianimazione neonatale

• avvio precoce della procedura skin to skin fra madre e neonato

• identificazione univoca della coppia mam-ma-neonato, subito dopo il parto, mediante utilizzo di braccialetti identificativi

fase osPedaliera – il nido

Promozione dell’allattamento al seno (appropria-tezza, sicurezza)L’attività di assistenza rispetta i 10 passi dell’OMS/UNICEF:1. definire una modalità operativa scritta per

l’allattamento al seno da far conoscere a tut-to il personale sanitario

2. preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo

3. informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell’allattamento al seno

4. aiutare le madri perché comincino ad allat-tare al seno entro mezz’ora dopo il parto

5. mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati (osservazione e valutazione delle poppate riportate in cartella)

6. non somministrare ai neonati alimenti o li-

quidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica

7. sistemare il neonato nella stessa stanza del-la madre (rooming-in), in modo che trascor-rano insieme ventiquattr’ore su ventiquat-tro durante la permanenza in ospedale

8. incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neona-to lo richiede9. non utilizzare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il perio-do dell’allattamento10. favorire la creazione di gruppi di sostegno all’allattamento al seno, in modo che le madri vi si possano ri-volgere dopo essere state dimesse dall’ospedaleEffettuazione screening facoltativi (sicurezza)Previa adeguata informazione, ol-tre che agli screening obbligatori il neonato può essere sottoposto, prima della dimissione, ai seguenti screening facoltativi:• screening uditivo neonata-

le, secondo la metodica degli ABR• screening per la galattosemia, deficit di

biotinidasi e iperplasia surrenalicaContatto/informazione ai consultori (continuità assistenziale)Prima della dimissione della diade madre-bam-bino è previsto il contatto/informazione ai con-sultori, tramite invio di apposito fax da parte del personale sanitario del Nido

fase territoriale 2

Il ritorno a casa (continuità assistenziale)Dopo la dimissione dal reparto, gli operatori del distretto (assistente sanitaria/ostetrica) si fanno carico di contattare telefonicamente la puerpe-ra entro 24 ore dalla dimissione e le garantisco-no una visita ambulatoriale (o visita domiciliare in caso di mancato contatto telefonico o impos-sibilità della donna a recarsi presso il consulto-rio) entro 72 ore dalla dimissione.Durante questo incontro, che rappresenta l’ide-ale chiusura del percorso, vengono effettuati controlli sul lattante e sulla puerpera accompa-gnati da consigli igienico sanitari e da un soste-gno allattamento.

Il Percorso Nascita così strutturato vuole rap-presentare un tipico esempio di miglioramento della qualità assistenziale, che si basa essen-zialmente su una collaborazione reciproca tra diverse professionalità sanitarie afferenti al Di-partimento Materno-Infantile.Il Percorso Nascita ha preso avvio nel Distretto1 e nel Dipartimento Materno Infantile nel mese di giugno 2011. Ha inizialmente valenza “speri-mentale” per la durata di un anno, al termine del quale sarà valutato alla luce degli indicatori pre-stabiliti per essere esteso eventualmente a tutto il territorio regionale.

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta 7

diario di Bordo A cura della SC Comunicazione

inaugurazioni, convegni, conferenze stampa

12 luglio – Presidio di BeauregardinaUGUrazione esPosizione fotoGrafcaDal 12 al 3 agosto l’atrio del Beauregard ha ospitato un’esposizione fo-tografica sul tema “L’ Antartide – Alla scoperta di un luogo fantastico e poco conosciuto”, curata da Lorenzo Bal, guida e istruttore della Scuola Militare Alpina di Aosta. La mostra, comprendente oltre 60 fotografie a colori, è stata curata dalla biblioteca “Maria Bonino” in collaborazione con l’Assessorato Istruzione e Cultura.

15-17 luglio – ospedale “Parini”installazione del PrefaBBricato destinato a PUnto PrelieViIn sole due notti, tra venerdì 15 e domenica 17 luglio, è stata com-pletata presso l’ospedale “Parini” l’installazione della struttura pre-fabbricata che ospita il nuovo Pun-to Prelievi e una parte del Labo-ratorio analisi, per consentirne la ristrutturazione. La struttura, com-posta da 19 moduli, per comples-sivi 900 m2, su 3 piani, è stata collo-cata nei pressi della palazzina della Medicina Trasfusionale. I moduli

sono stati movimentati da una gru di portata 500 tonnellate. Ognuno di essi è completo di impiantistica e arredo interno.

30 agosto – azienda Uslconferenza stamPa di Presentazione della camPaGna di screeninG Per la PreVenzione dei tUmori femminiliDi fronte a numerosi giornalisti, è stata ufficialmente presentata la campagna di screening mam-mografico e citologico. Lo slogan è “SCREENING: UN APPUNTA-MENTO DA NON DIMENTICARE”. La campagna è stata ideata dalla società di comunicazione Pomi-lio Blumm di Pescara è ha come visual un nodo rosa, evoluzione dinamica del nastrino rosa già utilizzato nella prevenzione dei tumori al seno. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, la stessa si è avvalsa sia dei media tradizionali (stampa, radio, TV, quotidiani on line) sia dei nuovi media (siti web).

6 settembre – assessorato alla sanità, salute e Politiche socialiconferenza stamPa di Presentazione del ProGetto sPerimentale e-refUGeIl progetto sperimentale E-refuge si inserisce nel più ampio progetto della telemedicina e teleassistenza, denominato Partout Sanità, gestito dalla nostra Azienda. Nello specifico il progetto E-refuge si propone di

dotare i rifugi alpini valdostani di un sistema di trasmissione dati e immagini (PC, web cam) corredato da una minima dota-zione tecnologica sanitaria stan-dardizzata in linea (apparecchio per la misurazione della pressio-ne arteriosa, elettrocardiografo, saturimetro, apparecchio per la rilevazione della glicemia) che permette la trasmissione in tempo reale ad un centro risponditore qua-lificato (Pronto Soccorso, Cardiologia-UTIC, 118) dei parametri raccolti in caso di malore o incidente presso il rifugio e di effettuare in contem-poranea un teleconsulto.

16 settembre – aosta, Biblioteca regionaleconVeGno “Una montaGna di salUte”Per sottolineare i primi quattro anni di attività dell’Ambulatorio di Medicina di Montagna (2008-2011), è stato promosso un convegno per tracciare un bilancio delle attività finora svolte e per illustrare gli scenari futuri. In particolare Résamont 2, da poco approvato, aprirà lo scenario della ricerca epidemiologica e di quella sul campo in alta quota. Il responsabile dell’ambulatorio è il dott. Guido Giardini, spe-cialista neurologo.

8 ottobre – aosta, Palazzo regionaleconVeGno internazionale di PsicoloGia dell’emerGenza“10 anni di attività del Nucleo Psicologico per l’Emergenza in Valle d’Aosta”: questo il ti-tolo del convegno promosso dal team di psicologi del NPE. L’obiettivo era quello di favo-rire uno spazio di pensiero e di approfondimento sulla di-mensione vittima-soccorrito-re e sollecitare un confronto costruttivo tra i diversi soggetti che gesti-scono gli interventi di emergenza. Tra i numerosi relatori, oltre a Elvira Venturella, psicoterapeuta e coordinatrice del NPE, si segnala la presen-za di Erik De Soir, psicologo e viglie del fuoco, nonché presidente ono-rario de l’Association européenne des Psychologues sapeur-pompiers.

15 ottobre – forte di BardconVeGno sUl tema “asPetti controVersi della diaGnosi e teraPia del carcinoma Prostatico: l’UroloGo in Un confronto mUltidisciPlinare”.Promosso dal dr. Paolo Pierini, direttore della SC Urologia del “Parini”, il convegno ha messo a confronto alcuni specialisti multidisciplinari sul tema del carcinoma prostatico. Il confronto, ad altissimi livelli, è avve-nuto tra urologi ed esperti in altre discipline quali epidemiologi, pato-logi, radiologi, medici nucleri e di laboratorio.

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta8

Nuovi strumenti di comunicazione

attiVata Una nUoVa sezione sUl WeB:si tratta dell’area stamPa destinata a cittadini e Giornalisti

Si chiama “area stampa” ed è una nuova sezione presente sul web aziendale www.ausl.vda.it . Per accedere è sufficiente cliccare la voce posta in basso a destra sulla home page. Lo scopo è quello di migliorare sempre più l’in-formazione destinata ai cittadini. Sono consultabili on line:• la rassegna stampa sanitaria locale,

giornaliera e settimanale;• i documenti pubblicati dall’Azienda,

suddivisi in tre sezioni: istituzionali, sanitari, per la promozione della salute. In quest’ultima categoria sono dispo-nibili brochure, pieghevoli, dépliant e altro materiale grafico di largo interesse per la popolazione. I file sono in formato pdf, scaricabili e stampabili;• i video

Particolare attenzione è stata posta nei confronti dei giornalisti, crean-do un’area ad essi riservata. Si accede mediante semplice registrazione.

All’interno dell’area riservata sono raccolti i comu-nicati stampa redatti e inviati dall’Ufficio Stampa, il materiale inserito nelle cartelle stampa (press kit) in occasione di incontri e conferenze stam-pa, una galleria fotografica suddivisa in diverse categorie (persone, eventi, strutture).

rasseGna stamPa QUotidiana e settimanaleCon l’attivazione dell’Area Stampa la rasse-gna stampa quotidiana e settimanale, prima disponibile sulla intranet Andromeda, sarà ora visibile sul web. Si ricorda che l’Ufficio Stampa pubblica la rassegna stampa locale

entro le 9,30 del mattino.

canale sanitario: l’informazione in tVDifferenziare gli strumenti informativi per una comunicazione sempre più efficace. “Canale Sanitario” è l’ultimo tassello di que-sto percorso comunicativo, promosso dall’Azienda USL valdo-stana. Per farla breve, si tratta di una serie di schermi televisivi, ovvero di monitor dalle dimensioni varianti dai 40 ai 46 pollici, collocati nelle aree di attesa dell’ospedale “Parini”, della sede di Beauregard e del poliambulatorio di Aosta, in via Guido Rey. Cinque postazioni che – in via sperimentale - trasmettono sen-za sosta, dalle 7 del mattino alle 19 di sera, informazioni sanita-rie utili ai cittadini: servizi, strutture, modalità di accesso, even-ti, ecc. Non solo: anche notizie di attualità (nazionali e regiona-li) fornite dall’agenzia di stampa ANSA e il meteo regionale. I brevi spot pubblicitari che i cittadini avranno modo di osser-vare, permettono la gestione del nuovo servizio a costo zero. Le informazioni saranno aggiornate con cadenza settimanale.

centri estiVi Per i fiGli dei diPendentiLa Direzione ha ricevuto una nota, a firma di numerosi dipendenti, con la quale si lamenta la mancata riedizione, per il 2011, dei centri estivi dedicati ai figli dei dipen-denti dell’Azienda.è stata una decisione sofferta, in quanto la Direzione, da anni, cerca di portare avanti diverse iniziative finalizzate alla conciliazione del tempo dedicato al lavoro con quello dedicato alla cura dei familiari.Tuttavia, la congiuntura economica in atto ha notevolmente ridimensionato le risorse a disposizione dell’Azienda, eliminando del tutto i fondi destinati alle particolari pro-gettualità, tra cui, appunto, i centri estivi.Sicuramente la Direzione, con il supporto prezioso dell’Ufficio progetti innovativi, cercherà, se possibile, altre vie per il reperimento di risorse da dedicare a queste im-portanti iniziative, ma è piuttosto improbabile immaginare finanziamenti a carico del bilancio regionale.Ciò su cui proveremo a lavorare è un progetto che preveda una più consistente par-tecipazione economica, comunque confrontabile con analoghe iniziative locali, da sottoporre ai dipendenti.

Carla Stefania RiccardiDirettore Generale

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta 9

asilo nido aziendale “le maracHelle”.

modificate le rette di freQUenzaDal primo settembre le rette di frequenza al nido aziendale sono calcolate utilizzando la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) che comprende l’indicazione del valore ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente).

La novità introdotta nel nostro nido, deriva dalla necessità stabilita da una Delibera di Giunta Regionale (DGR nr. 54 del 15/1/2010 “Approvazione, ai sensi dell’art. 2 della L.R. 11/2006 dei criteri per la definizione da parte degli enti locali della compartecipazione degli utenti alle spese di fruizione del ser-vizio di asilo nido”) di standardizzare il criterio di calcolo delle rette dei servizi per la prima infanzia nella nostra Regione.

La retta, con l’applicazione del nuovo criterio di calcolo, pre-vede un importo minimo pari ad Euro 170,00 ed un importo massimo pari ad Euro 400,02 ed è calcolata applicando al va-lore IRSEE di riferimento le seguenti formule:

QUota fissa: 0,003433*irsee+145,54

costo orario: 0,000035*irsee+1,69

Part-time Pomeridiano: 0,002402*irsee+99,78.

assenza del diPendente Per malattia:

cosa è camBiato nei controlliLa recente Legge 111 del 15 luglio scorso, ha introdotto nuo-ve regole in materia di controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti pubblici. Ricordiamo che la SC Personale ha inviato tempestivamente (il 27 luglio) una comunicazione al riguardo, indirizzata a tutti i direttori e responsabili delle strutture azien-dali e ai coordinatori infermieristici e tecnici. Le disposizioni si applicano a tutto il personale dipendente a tempo determinato e indeterminato.Approfittiamo di questa spazio per ripercorrere le novità.

l’obbligo delle visite fiscali non è più assoluto, salvo le assenze a ridosso della festività o del giorno non lavo-rativo, tenuto conto che “le pubbliche amministrazioni dispongono per il controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti valutando la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione delle visite”.

le fasce di reperibilità, fino a nuove disposizioni, ri-mangono invariate (9-13 e 15-18 tutti i giorni della set-timana, compresi quelli festivi e non lavorativi). Da tale obbligo sono esclusi i dipendenti la cui assenza deriva da patologie gravi che richiedono terapie salvavita, da infortuni sul lavoro, da malattie per le quali è ricono-sciuta la causa di servizio e dagli stati patologici sotte-si o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta. Il dipendente, durante il periodo di malattia, può ragio-nevolmente allontanarsi dal proprio domicilio durante le fasce di reperibilità (per effettuare visite mediche, prestazioni o accertamenti specialistici o per altri giu-stificati motivi) a condizione di avvertire in anticipo la propria struttura di appartenenza, nonché la SC Me-dicina Legale e di conservare la documentazione che comprovi la necessità dell’uscita da casa.

è stato rinnoVato il moBilitY manaGement aziendaleA distanza di tre anni dalla deliberazione di costituzione del Mobi-lity Management Aziendale (MMA) e della successiva realizzazione del Piano Spostamento Casa-Lavoro, si è resa necessaria la ricom-posizione dell’organismo, soprattutto alla luce delle nuove propo-ste operative sul tavolo del coordinamento regionale dei mobility manager. Il coordinamento, guidato dal MM del Comune di Aosta, è composto dai rappresentanti dell’Amministrazione regionale, dell’Azienda USL e della Cogne Acciai Speciali. Il MMA, con deliberazione n. 1257 del 12 settembre 2011, è stato ampliato e comprende ora:Helga zen e milena carlin in rappresentanza dell’area territoriale;

adriano Gorraz e maurizio lanaro in rappresentanza dell’area ospedaliera; anna castiglion e Giorgio Galli per l’area Comuni-cazione. Il dott. Giorgio Galli è stato confermato dalla direzione nel ruolo di Mobility Manager.I componenti del MMA sono stati designati dai rispettivi direttori di area. Il nuovo MMA si è già riunito e a breve presenterà alla Dire-zione generale alcune proposte per limitare l’uso dell’auto privata da parte dei dipendenti di via Guido Rey e delle due sedi ospe-daliere (car pooling, agevolazioni sull’abbonamento dei bus per trasporto urbano, ecc.), proposte condivise con le altre pubbliche amministrazioni.

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta10

l’informazione sindacale A cura della SC OSRU

di Adelaide Lalla Paolone -SC OSRU – Ufficio relazioni sindacali

Ultimi accordi e regolamenti di interesse sindacale sottoscritti, consultabili sul sito internet dell’azienda Usl

(percorso: servizi amministrativi - organizzazione e sviluppo risorse umane - accordi sindacali

area del comPartoaccordo, per l’anno 2010 e anni seguen-ti, per la determinazione e l’utilizzo dei fondi di cui agli artt. 7 e 8 del c.c.n.l. 31/07/2009 dell’area del comparto (siglato il 27/06/2011).L’accordo sindacale in questione prevede che una quota del cosiddetto fondo disagio (art. 7 del CCNL 31/07/2009 “fondo per i compensi di lavoro straordinario e per la remunerazione di particolari condizioni di disagio, pericolo o danno”) transiti, in via definitiva con decorren-za dall’anno 2010, al fondo della produttività collettiva (art. 8 del CCNL 31/07/2009 “fondo della produttività collettiva per il migliora-mento dei servizi e per il premio della quali-tà delle prestazioni individuali”). La proposta alla base di tale operazione è stata avanzata nell’ambito dell’apposita Commissione pa-ritetica Azienda-Sindacati e sottoposta poi all’approvazione del tavolo sindacale allargato per consentire un adeguamento, a beneficio di tutto il personale del comparto, delle quo-te della produttività collettiva (anche detta “retribuzione di risultato”), rimaste invariate dal 2002 ad oggi. Ricordiamo che la quota di produttività collettiva rappresenta la voce stipendiale legata alla percentuale di raggiun-gimento degli obiettivi di budget assegnati annualmente a ciascun dipartimento. La so-stenibilità economica della traslazione è stata accertata e verificata sulla base del ricorrente generarsi di residui del fondo disagio dovuto ad una costante diminuzione, negli anni, della

spesa che incide sul fondo in questione, anche grazie alla politica disincentivante del ricorso all’istituto dello straordinario promossa dall’A-zienda. L’incremento economico della quota della produttività collettiva pro-capite, con-seguente a tale operazione, differenziato per categoria di inquadramento, è stato pertanto così determinato:

categoria incremento pro-capite mensile (lordo busta)

A 9,97 euroB 13,45 euro

BS 16,74 euroC 20,13 euroD 23,51 euro

DS 26,81 euroDS2 30,10 euro

Gli arretrati degli incrementi dovuti dal 01/01/2010 al 30/06/2011 sono già stati liqui-dati nella busta paga di luglio u.s. e sono a re-gime dallo stesso mese.

accordo sulla destinazione dei residui eco-nomici 2010 di pertinenza del personale del comparto (siglato il 03/08/2011).Dopo l’accertamento dei residui economici dei fondi del comparto relativi all’anno 2010 e precedenti, per un totale complessivo di euro 525.245,04, è stato siglato l’accordo sindaca-le che definisce i criteri di ripartizione degli stessi. La somma verrà distribuita al persona-

le in servizio nell’anno 2010 sulla base della percentuale di raggiungimento degli obietti-vi di budget 2010. Per quelle strutture la cui percentuale è già stata accertata e validata dal Nucleo di Valutazione, le somme sono state liquidate nella busta paga di agosto u.s., per quelle strutture invece il cui Nucleo di Valu-tazione si è riservato di esprimersi a fine set-tembre, in attesa di ricevere la documentazio-ne ancora mancante per la valutazione degli obiettivi, le somme saranno distribuite verosi-milmente nel corso del mese di ottobre

area diriGenzaaccesso e utilizzazione del regime dell’im-pegno ridotto per la dirigenza.In relazione alle peculiari caratteristiche dell’attività dirigenziale e tenuto conto della normativa contrattuale e legislativa, a far data dal 1° gennaio 2012 non si darà più seguito alle richieste di accesso al regime di impegno ridotto da parte della dirigenza.Pertanto, l’accordo sindacale per l’accesso e l’utilizzazione del regime dell’impegno ridotto, sottoscritto con le OO.SS. della dirigenza medico-veterinaria in data 09/02/2009 e con la dirigenza SPTA in data 01/04/2009, cessa la sua efficacia al 31 dicembre 2011. L’argomento è stato discusso negli incontri Azienda-Sindacati svoltisi nel mese di aprile 2011 (dirigenza medico-veterinaria) e nel mese di maggio 2011 (dirigenza dell’area sanitaria, professionale ed amministrativa).

comitato Unico di Garanzia - cUGil nuovo organo che unifica le competenze dei comitati Pari opportunità e i comitati sul mobbing

L’art. 21 della Legge 4 novembre 2010, n. 183, cosiddetto “collegato lavoro”, ha stabilito, mo-dificando la norma del decreto legislativo n.165/2001 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministra-zioni pubbliche) in materia di pari opportunità, che le pubbliche amministrazioni costituisca-no, al proprio interno, il Comitato Unico di Ga-ranzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discrimi-nazioni (C.U.G.). Questo sostituisce, unificando le competenze in un solo organismo, i Comitati per le pari opportunità e i Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing, costituiti in applica-zione della contrattazione collettiva, dei quali assume tutte le funzioni previste dalla legge, dai contratti collettivi relativi al personale delle amministrazioni pubbliche o da altre disposi-

zioni.

L’Azienda USL ha già provveduto a costituire il C.U.G. aziendale in sostituzione del preesistente Comitato pari opportunità, in un’ottica di con-tinuità con le azioni da questo poste in essere, al fine di contrastare qualsiasi forma di discri-minazione e violenza morale o psichica dei la-voratori e di contribuire all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, migliorando l’efficienza delle prestazioni collegata alla ga-ranzia di un ambiente di lavoro caratterizzato dal rispetto dei princìpi di pari opportunità e di benessere organizzativo; Il CUG ha una composizione paritetica (un rappresentante di ciascuna delle organizza-zioni sindacali maggiormente rappresentative e un pari numero di rappresentanti aziendali), assicurando nel complesso la presenza parita-ria di entrambi i generi. Al fine di garantire la massima operatività del nuovo organismo, si

è concordato con le organizzazioni sindacali di limitare il numero di componenti effettivi a 12 come di seguito riportato: n. 4 rappresentanti sindacali per il comparto; n. 1 rappresentante sindacale per la dirigenza medico-veterinaria;n. 1 rappresentante per la dirigenza SPTA;n. 6 rappresentanti aziendali. Il funzionamento del CUG è disciplinato da ap-posito regolamento. Lo stesso, insieme alle di-rettive e ai verbali delle riunioni, è pubblicato sul web aziendale (home page>l’organizzazione aziendale>Comitato Unico di Garanzia).

Il Comitato ha designato il Presidente e il Vice Presidente, rispettivamente nelle persone della dott.ssa Anita Mombelloni (direttore della SC Prevenzione e Protezione) e di Marco Bernardi-ni (TSRM presso la SC Radiologia).

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta 11

Costruire reti ospedaliere per la promozione della salute

e territorialiper orientare i servizi sanitari e sociosanitari alle persone

e creare valore nei processi assistenziali

30 NOVEMBRE 2011PRE-CONFERENCE WORKSHOPS

1-2 DICEMBRE 2011CONFERENZA

LEVICO TERME(Trento)

www.retehphitalia.it

Sede della conferenza:Centro Congressi Palalevico in Valsugana,Viale Lido 4 – 38056 Levico Terme, Trento

www.palalevico.com

Per scaricare il programmadella conferenza

Per inviare il tuo abstract,fino al 5 ottobre 2011

InoltreSegreteria telefonica sempre attiva

per lasciare un messaggio al numero:0461 904159

E-mail per contattare l’organizzazione:[email protected]

Provincia autonomadi Trento

INTERNATIONAL NETWORK OFHEALTHPROMOTINGHOSPITALS & HEALTH SERVICES

OSPEDALI E SERVIZISANITARI PER LAPROMOZIONE DELLA SALUTERETE TRENTINA

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta12

cHi si ferma è PerdUto edizione 2011

Sicuramente una edizione da dimenticare. Per ben due volte le pessime condizioni meteo ci hanno obbligati ad annullare la tradizionale manifestazione di promozione dell’attività fisica e sportiva, alla Grand Place di Pollein. Ci consola la notevole affluenza di pubblico nella piscina coperta di Aosta (oltre 400 persone). Il 5 giugno scorso avevamo promosso una estensione della manifestazione proprio in quella sede. Peccato, perché la macchina organizzativa è stata ancora una volta perfetta. Ne riparleremo il prossimo anno, previa consultazione dei siti meteo, anche sul medio termine, che oramai non falliscono più.Ci consoliamo anche con la lettura delle performance di due nostri colleghi, Catherine Bertone, pediatra, e Alessandro Cipriani, medico di sanità pubblica.

le Performance dei nostri colleGHi-atleti

catherine Bertone è giunta al 16° posto nella maratona di Berlino

L’atleta della Calvesi è giunta al 16° posto nella Maratona di Berlino del 25 settembre scorso, coprendo i 42 km del percorso in 2 ore e 36’ netti, abbattendo di quasi 4’ il suo primato personale. Alla maratona hanno partecipato circa 40.000 atleti provenienti da tutto il mondo. Catherine ha chiuso al quarto posto tra le Master 35 e sempre quarta tra le italiane. Grande catHerine!!

alessandro cipriani, a sacramento, è diventato campione mondiale m55 sui 400 ostacoli

Alessandro Cipriani, anche lui in forza alla Calvesi, ha conquistato il titolo mondiale M55 sui 400 ostacoli alla rassegna di Sacramento dell’11 luglio. Nonostante la fastidiosa infiammazione al tendine d’Achille che ha da poco superato, Alessandro ha chiuso sul tempo di 1’03”94.Non contento, il 14 settembre a Lignano Sabbiadoro, il Cip ha vinto anche la medaglia d’oro agli Europei Masters Games. Il riscontro cronometrico è stato di 1’08”27; al 2° posto il brasiliano Duarte Renato Costa in 1’13”37 e al 3° lo svizzero-amico Pino Pilotto in 1’18”75.

alè ciP! continUa così!

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta 13

Direttore Responsabile Giorgio GALLI

Segretaria di Redazione:Paola BOCCO

GraficaPier Francesco GriziAosta - 0165/364161

Hanno collaborato a questo

numero:

Mikaela Allonzi

Carlo BandirolaPaola BoccoAnna Castiglion Giorgio Galli

Silvio Giono Calvetto

Patrizia Lalli

Manuela Nuvolari

Adelaide Lalla Paolone

Morgana Rappazzo

Carla Stefania Riccardi

Maura Testolin

Tiziano Trevisan

Milena Zamperini

Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aostadirezione e redazione:

sc comunicazione Ufficio stampa Via Guido rey, 1 - 11100 aosta

tel 0165/544501 - fax 0165/[email protected]

Si sono spenti i riflettori sul Tor des Géants 2011, che ha fatto registrare un incredibile successo in termini di presenze, nonostante il percorso massacrante. Alcuni numeri: • 473 concorrenti alla partenza • 300 finisher • 34 donne arrivate • 24 anni il concorrente più giovane • 70 anni il concorrente più anziano

Tra i partecipanti c’erano anche loro, immortalati da questa foto ricordo.Da sinistra a destra: Fabio Marzani, Romina Campagnol, Beppe Maietti, Teodoro Meloni.

FOTO RICORDO DAL TOR DES GEANTS 2011

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta14

Quanto è scritto è tratto dalla tesina di maturità di mio figlio Alessandro. Mi sono limitato, oltre che a sintetizzarne il contenuto, a brevissime integrazioni.

la risata: una cosa seriadi Carlo Bandirola - Direttore SC. Igiene Alimenti di Origine Animale

Il commediografo latino Menandro di-ceva: ”Risus abundat in ore stultorum”.

Oggi questa affermazione può essere tranquillamente smentita. D’altro canto la cultura popolare ha sempre detto che “il riso fa buon sangue”. Ridere fa bene e il senso dell’ironia è l’energia che è den-tro ognuno di noi e che ci serve per af-frontare le preoccupazioni e le difficoltà della vita. Inoltre serve a sdrammatizzare i nostri errori: solo vivendo insieme ai nostri difetti e magari ridendoci sopra possiamo riuscire a migliorarli evitando di entrare nel tunnel della depressione. Se imparassimo semplicemente a ridere di più, le nostre paure comincerebbero a diminuire gradualmente e si aprirebbe la porta anche alla calma e alla serenità interiore. Inoltre ridere delle proprie la-crime è una forma di rispetto importante verso noi stessi. Il riso è un’arma potente contro la paura ed è propedeutico alla meditazione in quanto è esso stesso, in un certo senso, una forma di medi-tazione. Il riso, infatti, ci apre al nostro vero mondo interiore oltre a bloccare momentaneamente il continuo chiac-chiericcio dei nostri pensieri e distrazio-ni e stimola il nostro senso critico. Chi è incapace di ridere è incapace di rilassarsi e il rilassamento può trasformare le emo-zioni negative, inoltre ha difficoltà di co-municazione perché con il riso si riesce ad entrare in contatto empatico con il nostro prossimo e ciò genera felicità.“La felicità è fatta di un niente che al mo-mento in cui la viviamo ci sembra tutto” (Jim Morrison)Pensare che la parola religione deriva dal latino “relegere”, che è proprio quella vir-tù di saper raccogliere le cose preziose, custodirle e farle riaffiorare al momento opportuno per il bene comune. Il riso è indiscutibilmente una di queste prezio-sità che l’uomo deve saper custodire con arguzia e intelligenza. Il suo potere è stato descritto nelle Sacre Scritture, dove la saggezza dice di essere stata fianco a fianco a Dio durante i momenti della creazione: ”E io fui le allegrie gior-no per giorno, ridendo a Lui davanti in ogni punto, ridendo nel mondo sulla terra”(Libro dei Proverbi 8, 30-31).

Il sorriso è un’espressione del significato universale. Un sorriso è riconoscibile a molti metri di distanza, mentre questo non avviene per le altre espressioni; ci si deve avvicinare molto di più per poter di-stinguere altri sentimenti, per accorgersi che una persona prova sorpresa, rabbia, paura, disgusto, vergogna. La risata dei neonati è sempre uguale, ma man mano che ci si avvicina all’età adulta le cose si complicano. Gli adulti sorridono molto meno dei bambini. C’è un proverbio che dice: ”Noi non smettiamo di giocare per-ché diventiamo vecchi, ma diventiamo vecchi perché smettiamo di giocare ”. Probabilmente i nostri antenati hanno imparato a ridere prima ancora di impa-rare a parlare. Secondo alcuni ricercatori la risata è stata addirittura una delle pri-me forme di comunicazione: una specie di esperanto non verbale, un linguag-gio universale che unisce tutti gli esseri umani. è stata una delle prime più piace-voli, sensate e utili globalizzazioni com-portamentali che l’umanità abbia mai conosciuto e che, a differenza di altre, ha avuto una ricaduta positiva contribuen-do ad unire e a amalgamare popoli con culture, religioni e tradizioni diverse. Tut-ti ridono a prescindere dalla latitudine a cui vivono. Questo è sicuramente un

risultato straordinario che mai nessuna scuola di pensiero sia mai riuscita ad ot-tenere.Madre natura non fa investimenti insen-sati, infatti mentre col tempo tende ad eliminare gli elementi inutili che rappre-sentano un impedimento allo sviluppo delle specie, ha ritenuto che l’impulso del ridere sia stato utile a contribuire allo sviluppo della nostra specie sia da un punto di vista sociale che di benessere psico-fisico. Se non fosse stato così l’im-pulso alla risata si sarebbe estinto. Per quanto riguarda il benessere fisico e psicologico studi recenti dimostrano il profondo legame tra ridere e vivere. è un’intuizione piuttosto recente quella che afferma che ridere costituisce una terapia utile per accelerare il processo di guarigione, anche di mali fisici. Secondo alcuni studiosi tutti nasciamo con una naturale tendenza verso il divertimento in genere. Purtroppo, da adulti, questa naturale inclinazione viene spesso sosti-tuita dall’ansia, dalla depressione e dal-la paura; tuttavia questi umori negativi non schiacciano completamente il no-stro potenziale creativo. Ridere cambia l’atteggiamento mentale nei confronti di qualsiasi esperienza. Gli effetti psicologi-ci e biologici del riso sono tutti positivi.

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trimestrale di informazione dell’Unità sanitaria locale Valle d’aosta 15

Ridere, infatti, è un esercizio muscolare e respiratorio, che permette un fenomeno di purificazione e liberazione delle vie respiratorie superiori. Quando noi ridia-mo, tutto il nostro corpo ride e si rilassa: il cuore e la respirazione accelerano i rit-mi, la pressione arteriosa cala e i muscoli si rilassano. Ridere inoltre possiede una funzione depurativa dell’organismo per via dell’espulsione dell’anidride carboni-ca. Sullo stato generale di salute, ridere combatte la debolezza fisica e mentale. Ridere calma il dolore, in quanto distrae l’attenzione da esso. Ha quindi delle pro-prietà antidepressive. Il dottor William Fry, ideatore della cosiddetta terapia del sorriso, sostiene che l’allegria è un’attivi-tà che coinvolge tutto il corpo. In base ai suoi esperimenti i sistemi sui quali una risata allegra hanno un reale impatto sono: il sistema scheletrico-muscolare, il sistema nervoso centrale, il sistema respiratorio, il sistema cardiovascolare, il sistema immunitario e il sistema endo-crino. Per questo motivo la terapia del sorriso non riguarda soltanto la psicote-rapia, dove oggi è già largamente usata, ma potrebbe allargare le sue applicazio-ni pratiche: nei pazienti con problemi di respirazione serve ad aumentare il livello di energia, per molti diversamente abili può costituire un esercizio aerobico, nel-le persone sofferenti aumenta la soglia del dolore . Fino a cinquant’anni fa la mente era una cosa, il corpo un’altra. Oggi invece si è scoperto che non è così: siamo un’unità inscindibile. è dimostrato scientifica-mente che i nostri pensieri diventano ormoni e gli ormoni determinano l’atti-

vazione o la disattivazione del sistema immunitario stimolando la produzione di endorfine (il cosiddetto “ormone del benessere”).Patch Adams, pediatra laureato a Har-vard, crede che la guarigione da una malattia debba essere un interscambio umano amorevole, creativo, ilare e non una transazione commerciale; infatti non si fa pagare. Ha fondato un ospe-dale, il Gesundheit Institute ad Arling-ton, in Virginia dove pratica tutte le arti della medicina, da quella occidentale, all’omeopatia, all’agopuntura…fino allo sciamanesimo. Così la Gelotologia, dal greco gelos che significa ridere, ha avuto un notevole impulso.Un’altra pratica basata sui benefici effet-ti del riso è lo yoga della risata. Si tratta di un metodo innovativo sviluppato da un medico indiano, il dottor Madan Ka-taria, che combina esercizi di risata con

respirazioni yoga. Con questo metodo ognuno può ridere senza far uso dell’u-morismo, di barzellette o di gag comiche. La risata è usata come forma di esercizio e, in un gruppo, si trasforma in una risata reale e contagiosa. Lo yoga della risata è già stato sperimentato in luoghi di lavoro, centri benessere, residenze per anziani, scuole, centri di salute mentale e gruppi di sostegno per malati di cancro. Il meto-do promette delle ricadute positive sulla vita personale e professionale, sulla salute e sulla vita sociale.La risata è una cosa straordinaria in ogni momento della vita: in famiglia, nella coppia, nel lavoro, negli affari, in politica. Eppure il riso, per secoli, è stato censura-to, assimilato alla follia, considerato non meritevole di studio né dalla scienza né dalla filosofia.La risata è invece una cosa seria perché fa sorridere chi è al tuo fianco, è una del-le prime cose che impariamo nel nostro percorso di vita, ma purtroppo col cre-scere ne perdiamo l’abitudine, non ne cerchiamo più il contatto e a volte, ten-diamo addirittura di rinnegarla. Eppure la sua energia è dirompente e temuta e non mancano tentativi di addomesticarla. Siccome chi sa ridere possiede un pro-fondo senso dell’ironia e dato che Victor Hugo ne La légende des siècles diceva: “ C’est à l’ironie que commence la liberté” , che cosa c’è di più importante e serio della libertà e, di conseguenza, dell’ironia? Non a caso a Kabul i Talebani avevano proibito alle sole donne di ridere, perché temeva-no il riso quale mezzo di emancipazione della donna stessa. Sbaglia quindi chi pensa che chi ride sia superficiale o stolto e quindi facilmente condizionabile e gestibile.Il problema invece sarà quando ci stufere-mo di ridere.

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SEDEPresso Corso di Laurea in Infermistica - Aula lilla - 2° piano - Via Saint-Martin de Corléans, 248 - Aosta

OrArI20 lezioni dal 27/10/2011 al 19/4/2012: giovedì dalle 18,15 alle 19,30

COStIQuota corso 200 euro + 20 euro per assicurazione ed iscrizione a Essere. La quota di iscrizione ha validità di un anno e dà diritto a sconti nei negozi convenzionati, partecipazione agli incontri gratuiti, lezioni estive gratuite all’aperto e recupero di eventuali lezioni perse per ragioni personali presso le altre sedi dei corsi dell’associazione.è richiesto un numero minimo di 10 partecipanti.

InfOrMAzIOnIChi avesse bisogno di informazioni può telefonare alla Sig.ra Bianchi al 347 2208000 dopo le ore 14,00.

Prima lezione e lezione di prova il 27/10/2011 alle ore 18,15 al termine della quale si dovrà confermare la partecipazione al corso, si formalizzerà l’iscrizione e si riceveranno le istruzioni relative al pagamento della quota.

ADESIOnIComunicare la partecipazione (indicando: Corso dipendenti USL * cognome e nome * e-mail * numero di telefono) possibilmente entro il 21/10/2011 con le seguenti modalità:

sms al 347 2208000e-mail a [email protected]

COntrIBUtO USLL’Azienda contribuirà alla quota di iscrizione nella misura di euro 80,00 pari al 40% dell’importo richiesto al netto della quota di iscrizione. Per ottenere il contributo è sufficiente recarsi alla Cassa economale con la ricevuta di avvenuto pagamento.Gli interessati dovranno consegnare all’insegnante entro 15 giorni dalla data di iscrizione, il certificato medico di buona salute per attività sportive dilettantistiche con validità di un anno.

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COrSO di YOGAper operatori aziendali

Edizione 2011-2012

I corsi saranno tenuti da Elena Bianchi, insegnante esperta in possesso di diplomi nazionali e internazionali riconosciuti da YAnI - Yoga Associazione nazionale Insegnanti e dalla Yoga Alliance Americana. L’insegnante opera per conto di ESSErE Associazione Sportiva Dilettantistica, Ente di Promozione Sociale iscritto ai registri nazionali presso il COnI e presso il Ministero della solidarietà sociale.

Progetto benessereorganizzativo