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Roma, 31 maggio 2016 Relazione annuale - Appendice CXXII esercizio anno 2015 CENTOVENTIDUESIMO ESERCIZIO

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Roma, 31 maggio 2016

Relazione annuale - Appendice

CXXIIeser

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Relazione annuale - Appendiceanno 2015 – centoventiduesimo esercizio

Roma, 31 maggio 2016

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© Banca d’Italia, 2016

IndirizzoVia Nazionale, 91 – 00184 Roma – Italia

Telefono+39 0647921

Sito internethttp://www.bancaditalia.it

Tutti i diritti riservati. È consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali, a condizione che venga citata la fonte

ISSN 1972-845X (stampa)ISSN 2280-4129 (online)

Grafica e stampa a cura della Divisione Editoria e stampa della Banca d’Italia in Roma

Stampato nel mese di maggio 2016

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BANCA D’ITALIA AppendiceIIIRelazione annuale 2015

INDICE(ai capitoli 12, 15 e 16 non corrispondono tavole in Appendice)

L’ECONOMIA INTERNAZIONALE E L’AREA DELL’EURO

1. Gli andamenti macroeconomici, le politiche e i mercati finanziari internazionali

Tav. a1.1 Prodotto lordo in termini reali 3 “ a1.2 Prezzi al consumo 4 “ a1.3 Principali indicatori economici dei paesi emergenti e in via di sviluppo 5 “ a1.4 Tassi di interesse ufficiali e tassi di mercato monetario nei principali paesi industriali 6 “ a1.5 Tassi di interesse a lungo termine e indici dei corsi azionari nei principali paesi industriali 7 “ a1.6 Paesi emergenti e in via di sviluppo: flussi netti di capitale 8 “ a1.7 Quotazioni dell’euro, dell’oro e del DSP 9

2. Il commercio internazionale, i prezzi delle materie prime e le bilance dei pagamenti

Tav. a2.1 Statistiche di commercio internazionale 10 “ a2.2 Saldi di conto corrente della bilancia dei pagamenti 11 “ a2.3 Riserve ufficiali delle principali economie e gruppi di paesi 12

3. Gli andamenti macroeconomici e le politiche di bilancio nell’area dell’euro

Tav. a3.1 PIL, importazioni e principali componenti della domanda nei maggiori paesi dell’area dell’euro 13 “ a3.2 Indicatori ciclici coincidenti per l’area dell’euro e l’Italia 14 “ a3.3 Produzione industriale per raggruppamenti principali di industrie nell’area dell’euro 15 “ a3.4 Occupati totali 16 “ a3.5 Tasso di attività e tasso di occupazione 17 “ a3.6 Struttura dell’occupazione 18 “ a3.7 Tasso di disoccupazione 19 “ a3.8 Indice armonizzato dei prezzi al consumo: area dell’euro 20 “ a3.9 Indice armonizzato dei prezzi al consumo nei maggiori paesi dell’area dell’euro 21 “ a3.10 Principali indicatori sull’inflazione nell’area dell’euro 22 “ a3.11 Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno: maggiori paesi dell’area dell’euro 24 “ a3.12 Dettaglio del sostegno finanziario ai paesi in difficoltà 25

4. La politica monetaria nell’area dell’euro

Tav. a4.1 Tassi d'interesse ufficiali dell'Eurosistema 26 “ a4.2 Bilancio della Banca d’Italia: attività e passività 27 “ a4.3 Componenti italiane degli aggregati monetari dell’area dell’euro: residenti nell’area 29 “ a4.4 Contropartite italiane della moneta dell'area dell'euro: residenti nell'area 30 “ a4.5 Operazioni di politica monetaria e tassi di interesse del mercato monetario 32

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015IV

L’ECONOMIA ITALIANA

5. Il quadro di insieme

Tav. a5.1 Conto dell’utilizzazione del reddito e del capitale 35

6. Le imprese

Tav. a6.1 Valore aggiunto a prezzi base e relativi deflatori per branca 36 “ a6.2 Valore aggiunto al costo dei fattori e risultato lordo di gestione per branca 37 “ a6.3 Valore aggiunto per ora lavorata e costo del lavoro per unità di prodotto per branca 38 “ a6.4 Produzione industriale per raggruppamenti principali di industrie 39 “ a6.5 Fatturato totale per raggruppamenti principali di industrie 40 “ a6.6 Investimenti fissi lordi delle imprese secondo le indagini della Banca d’Italia, per quota di fatturato esportato e sede amministrativa 41 “ a6.7 Grado di utilizzo della capacità produttiva nell’industria per raggruppamenti principali di industrie 42 “ a6.8 Spesa per ricerca e sviluppo 43 “ a6.9 Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2014 (consistenze) 44 “ a6.10 Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2014 (flussi) 46 “ a6.11 Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2015 (consistenze) 48 “ a6.12 Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2015 (flussi) 50 “ a6.13 Banche residenti in Italia: prestiti a residenti in Italia per branca di attività economica 52 “ a6.14 Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti alle imprese 53 “ a6.15 Tassi di interesse bancari sulle operazioni autoliquidanti e a revoca per branca di attività economica 54 “ a6.16 Tassi di interesse bancari sui prestiti in euro alle società non finanziarie: nuove operazioni 55 “ a6.17 Tassi di interesse bancari sui prestiti in euro: consistenze 56

7. Le famiglie

Tav. a7.1 Composizione delle attività e passività finanziarie delle famiglie 57 “ a7.2 Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti alle famiglie 58 “ a7.3 Tassi di interesse bancari sui prestiti in euro alle famiglie: nuove operazioni 59

8. Il mercato del lavoro

Tav. a8.1 Occupazione totale e occupazione dipendente per branca 60 “ a8.2 Popolazione e forze di lavoro 61 “ a8.3 Tasso di attività, tasso di occupazione e tasso di disoccupazione per sesso e classe di età 62 “ a8.4 Tasso di attività, tasso di occupazione e tasso di disoccupazione per area geografica e sesso 63 “ a8.5 Ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni 64 “ a8.6 Assunzioni nell’anno nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti 65 “ a8.7 Cessazioni nell’anno nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti 66 “ a8.8 Ore effettivamente lavorate pro capite nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti 67 “ a8.9 Occupazione a tempo determinato nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti 68 “ a8.10 Lavoro straordinario nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti 69 “ a8.11 Retribuzioni contrattuali di operai e impiegati 70 “ a8.12 Tensione contrattuale 71 “ a8.13 Spesa pubblica per le politiche del lavoro 72

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BANCA D’ITALIA AppendiceVRelazione annuale 2015

9. I prezzi, i costi e la competitività

Tav. a9.1 Indici nazionali dei prezzi al consumo 73 “ a9.2 Indice armonizzato dei prezzi al consumo 74 “ a9.3 Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno 75 “ a9.4 Prezzi alla produzione dei prodotti industriali importati ed esportati al netto dei beni energetici 76 “ a9.5 Redditi orari reali da lavoro dipendente e quota del reddito da lavoro per branca 77 “ a9.6 Costo del lavoro e produttività in Italia 78 “ a9.7 Indicatori di competitività di alcuni paesi industriali 79

10. La domanda estera e la bilancia dei pagamenti

Tav. a10.1 Bilancia dei pagamenti 80 “ a10.2 Esportazioni e importazioni di beni FOB-CIF in valore per settore di attività economica nel 2015 81 “ a10.3 Esportazioni e importazioni di beni FOB-CIF in valore per principali paesi e aree nel 2015 82 “ a10.4 Interscambio di servizi 83 “ a10.5 Interscambio di servizi di trasporto 84 “ a10.6 Redditi primari 85 “ a10.7 Altri redditi primari e redditi secondari 86 “ a10.8 Investimenti diretti per branca 87 “ a10.9 Investimenti diretti per branca e per paese nel 2014 88 “ a10.10 Riserve ufficiali e posizione verso l’estero della Banca centrale 90 “ a10.11 Posizione patrimoniale verso l’estero 91 “ a10.12 Posizione patrimoniale verso l’estero: raccordo flussi-consistenze 92

11. La finanza pubblica

Tav. a11.1 Conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche 93 “ a11.2 Conto consolidato delle Amministrazioni centrali 94 “ a11.3 Conto consolidato delle Amministrazioni locali 95 “ a11.4 Conto consolidato degli Enti di previdenza 96 “ a11.5 Entrate tributarie correnti delle Amministrazioni locali 97 “ a11.6 Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per strumenti, valuta e vita residua 98 “ a11.7 Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per sottosettore e detentori 99 “ a11.8 Debito delle Amministrazioni locali: analisi per comparti, strumenti e area geografica 100 “ a11.9 Raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito (stock-flow adjustment) 101 “ a11.10 Finanziamento del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche 102

13. Gli intermediari creditizi e gli investitori istituzionali

Tav. a13.1 Banche e intermediari non bancari 103 “ a13.2 Presenza all’estero delle banche italiane 104 “ a13.3 Banche e Bancoposta: canali distributivi 105 “ a13.4 Prestiti delle banche italiane per area geografica e settore di attività economica 106 “ a13.5 Andamento delle principali poste dei bilanci bancari 107 “ a13.6 Banche residenti in Italia: situazione riassuntiva dei conti 108 “ a13.7 Banche residenti in Italia: raccolta in euro da altre Amministrazioni pubbliche e altri residenti 110 “ a13.8 Tassi di interesse bancari sui depositi in euro: consistenze e nuove operazioni 111 “ a13.9 Banche residenti in Italia: prestiti per settore di attività economica 112 “ a13.10 Banche residenti in Italia: titoli in portafoglio diversi da azioni e partecipazioni 113 “ a13.11 Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria 114 “ a13.12 Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali 116

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015VI

Tav. a13.13 Banche e gruppi bancari: qualità del credito 118 “ a13.14 Banche e società finanziarie: sofferenze e prestiti deteriorati per alcuni settori di attività economica e per aree geografiche 119 “ a13.15 Banche e gruppi bancari: esposizione verso non residenti 120 “ a13.16 Conti economici delle banche italiane: formazione dell’utile 121 “ a13.17 Banche residenti in Italia: conti economici per categoria 122 “ a13.18 Banche residenti in Italia: formazione del margine di interesse 124 “ a13.19 Banche e gruppi bancari: conti economici per categoria 125 “ a13.20 Banche e gruppi bancari: patrimonio di vigilanza e requisiti patrimoniali 126 “ a13.21 Banche e gruppi bancari: stato patrimoniale 127 “ a13.22 Patrimoni gestiti da banche, SGR e SIM 128 “ a13.23 Società di gestione del risparmio e Sicaf 129 “ a13.24 Società di gestione del risparmio: conto economico 130 “ a13.25 Società di intermediazione mobiliare 131 “ a13.26 Componenti delle coperture patrimoniali delle SIM 132 “ a13.27 Elenco speciale delle società finanziarie 133 “ a13.28 Società finanziarie: qualità del credito 134 “ a13.29 Società finanziarie: concentrazione del credito 135 “ a13.30 Società finanziarie: situazione riassuntiva dei conti, settorizzazione economica e ripartizione territoriale 136 “ a13.31 Società finanziarie: sistemi di commercializzazione 137 “ a13.32 Istituti di pagamento e Imel 138 “ a13.33 Fondi comuni collocati in Italia: struttura del mercato 139 “ a13.34 Fondi comuni mobiliari armonizzati di diritto italiano: portafoglio titoli e patrimonio netto 140 “ a13.35 Fondi comuni mobiliari armonizzati di diritto italiano: acquisti netti di titoli 142 “ a13.36 Fondi immobiliari chiusi: struttura del mercato 143 “ a13.37 Attività di gestione patrimoniale: portafoglio titoli e patrimonio netto 144 “ a13.38 Attività di gestione patrimoniale: acquisti netti di titoli 146 “ a13.39 Forme pensionistiche complementari: struttura del mercato 147 “ a13.40 Fondi pensione ed Enti di previdenza: principali attività 148 “ a13.41 Rendimenti dei fondi comuni mobiliari e dei principali investimenti alternativi 149 “ a13.42 Fondi comuni mobiliari: raccolta netta e patrimonio netto nei principali paesi europei e negli Stati Uniti 150

14. I mercati monetari e finanziari

Tav. a14.1 Mercato interbancario dei depositi (e-MID) 151 “ a14.2 Mercato dei pronti contro termine su MTS (MTS/PCT) Composizione per comparto e scadenza 152 “ a14.3 Mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS) Titoli di Stato italiani 153 “ a14.4 Mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS/BondVision) Titoli di Stato italiani 154 “ a14.5 Mercato finanziario: emissioni di valori mobiliari da parte di emittenti italiani 155 “ a14.6 Rimborsi dei titoli di Stato italiani 157 “ a14.7 Mercato finanziario italiano: acquisti netti di titoli per emittente e investitore 158 “ a14.8 Mercato finanziario italiano: consistenze di titoli per emittente e investitore 159 “ a14.9 Sistema di deposito accentrato Monte Titoli 160 “ a14.10 Express II: componente lorda 161 “ a14.11 Express II: componente netta 162 “ a14.12 Servizio di liquidazione gestito da Monte Titoli e operato mediante la piattaforma T2S 163 “ a14.13 Cassa di compensazione e garanzia: aderenti 164 “ a14.14 Cassa di compensazione e garanzia 165

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BANCA D’ITALIA AppendiceVIIRelazione annuale 2015

Tav. a14.15 Sistemi di regolamento lordo e netto nella UE per pagamenti di importo elevato 166 “ a14.16 Principali categorie di operazioni regolate nel sistema TARGET2-Banca d’Italia 167 “ a14.17 Diffusione degli strumenti di pagamento diversi dal contante: confronti internazionali relativi al 2014 168 “ a14.18 Sportelli automatici e terminali POS: confronti internazionali relativi al 2014 169 “ a14.19 Principali strumenti di pagamento alternativi al contante: composizione percentuale del numero dei pagamenti per settore di attività 170 “ a14.20 Strumenti di pagamento diversi dal contante nel 2015 171 “ a14.21 Carte di pagamento: diffusione e operatività nel 2014 e nel 2015 172 “ a14.22 Operazioni di approvvigionamento del contante 173 “ a14.23 Flussi trattati nei sistemi di compensazione italiani 174 “ a14.24 Centrale di allarme interbancaria: distribuzione territoriale delle carte e degli assegni revocati 175 “ a14.25 Centrale di allarme interbancaria: distribuzione territoriale e settoriale degli assegni revocati 176 “ a14.26 Principali indicatori di borsa 177

NOTE METODOLOGICHE 178

DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI PROVVEDIMENTI IN MATERIA ECONOMICA 209

GLOSSARIO 228

SIGLARIO 282

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015VIII

AVVERTENZE

Le elaborazioni dei dati, salvo diversa indicazione, sono eseguite dalla Banca d’Italia; per i dati dell’Istituto si omette l’indicazione della fonte.

Segni convenzionali:

– il fenomeno non esiste;

.... il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono;

.. i dati non raggiungono la cifra significativa dell’ordine minimo considerato;

:: i dati sono statisticamente non significativi.

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L’ECONOMIA INTERNAZIONALE E L’AREA DELL’EURO

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Appendice3

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a1.1

Prodotto lordo in termini reali(variazioni percentuali sull’anno precedente)

PAESIPesi sul PIL

mondiale nel 2015 (1)

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Paesi industrialiStati Uniti 15,8 2,7 1,8 -0,3 -2,8 2,5 1,6 2,2 1,5 2,4 2,4Giappone 4,3 1,7 2,2 -1,0 -5,5 4,7 -0,5 1,7 1,4 .. 0,6Area dell’euro (2) 11,9 3,4 3,0 0,4 -4,5 2,0 1,6 -0,9 -0,3 0,9 1,6Regno Unito 2,4 2,7 2,6 -0,5 -4,2 1,5 2,0 1,2 2,2 2,9 2,3Canada 1,4 2,8 2,2 0,7 -3,2 3,5 3,3 1,9 2,2 2,5 0,9

Paesi emergenti e in via di sviluppoAmerica latina

Argentina (3) 0,9 .... .... .... .... .... .... .... .... .... 2,1Brasile 2,8 4,0 6,1 5,1 -0,1 7,5 3,9 1,9 3,0 0,1 -3,8Messico 2,0 5,0 3,2 1,4 -4,7 5,1 4,0 4,0 1,4 2,3 2,6

AsiaCina 17,1 12,7 14,2 9,6 9,2 10,6 9,5 7,8 7,7 7,3 6,9Corea del Sud 1,6 5,2 5,5 2,8 0,7 6,5 3,7 2,3 2,9 3,3 2,6Hong Kong 0,4 7,0 6,5 2,1 -2,5 6,8 4,8 1,7 3,1 2,7 2,4India 7,0 9,3 9,8 3,9 8,5 10,3 6,6 5,6 6,3 7,0 7,3Indonesia 2,5 5,5 6,3 7,4 4,7 6,4 6,2 6,0 5,6 5,0 4,8Malaysia 0,7 5,6 6,3 4,8 -1,5 7,5 5,3 5,5 4,7 6,0 5,0Singapore 0,4 8,9 9,1 1,8 -0,6 15,2 6,2 3,7 4,7 3,3 2,0Taiwan 1,0 5,6 6,5 0,7 -1,6 10,6 3,8 2,1 2,2 3,9 0,8Thailandia 1,0 5,0 5,4 1,7 -0,7 7,5 0,8 7,2 2,7 0,8 2,8

EuropaPolonia 0,9 6,2 7,2 3,9 2,6 3,7 5,0 1,6 1,3 3,3 3,6Repubblica Ceca 0,3 6,9 5,5 2,7 -4,8 2,3 2,0 -0,9 -0,5 2,0 4,2Russia 3,3 8,2 8,5 5,2 -7,8 4,5 4,3 3,5 1,3 0,7 -3,7Turchia 1,4 6,9 4,7 0,7 -4,8 9,2 8,8 2,1 4,2 3,0 4,0Ungheria 0,2 3,8 0,4 0,8 -6,6 0,7 1,8 -1,7 1,9 3,7 2,9

Fonte: FMI e statistiche nazionali (provider: Thomson Reuters Datastream).(1) Misurati sulla base delle PPA; in percentuale. – (2) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi. – (3) L’istituto di statistica argentino (INDEC) ha pubblicato nuovi dati di contabilità nazionale relativi al solo 2015. Nel 2013 l’Argentina era stata oggetto di una mozione di censura da parte del Consiglio esecutivo dell’FMI per aver infranto l’articolo VIII sezione 5 dello Statuto del Fondo per ciò che attiene all’accuratezza dei dati macroeconomici. Nel giugno 2015 l’FMI, pur riconoscendo gli sforzi delle autorità argentine, ha ribadito come le statistiche del paese non fossero ancora conformi alle regole del Fondo. Nel luglio 2016 è prevista un’ulteriore verifica da parte del Consiglio.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 20154

Tavola a1.2

Prezzi al consumo(variazioni percentuali sull’anno precedente)

PAESI 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Paesi industriali

Stati Uniti 3,2 2,9 3,8 -0,4 1,6 3,2 2,1 1,5 1,6 0,1Giappone 0,2 0,1 1,4 -1,4 -0,7 -0,3 .. 0,4 2,8 0,8Area dell’euro (1) (2) 2,2 2,2 3,3 0,3 1,6 2,7 2,5 1,4 0,4 ..Regno Unito (1) 2,3 2,3 3,6 2,2 3,3 4,5 2,8 2,6 1,5 ..Canada 2,0 2,1 2,4 0,3 1,8 2,9 1,5 0,9 1,9 1,1

Paesi emergenti e in via di sviluppoAmerica latina

Argentina (3) .... .... .... .... .... .... .... 26,6 38,0 26,9Brasile 4,2 3,6 5,7 4,9 5,0 6,6 5,4 6,2 6,3 9,0Messico 3,6 4,0 5,1 5,3 4,2 3,4 4,1 3,8 4,0 2,7

AsiaCina 1,5 4,8 5,9 -0,7 3,3 5,4 2,7 2,6 2,0 1,4Corea del Sud 2,2 2,5 4,7 2,8 2,9 4,0 2,2 1,3 1,3 0,7Hong Kong 2,0 2,0 4,3 0,6 2,3 5,3 4,1 4,3 4,4 3,0India (4) 6,2 6,4 8,4 10,9 12,0 8,9 9,7 10,7 6,7 4,9Indonesia 13,1 5,8 9,5 4,8 5,1 5,3 4,0 6,4 6,4 6,4Malaysia 3,6 2,0 5,4 0,6 1,6 3,2 1,7 2,1 3,1 2,1Singapore 1,0 2,1 6,6 0,6 2,8 5,2 4,6 2,4 1,0 -0,5Taiwan 0,6 1,8 3,5 -0,9 1,0 1,4 1,9 0,8 1,2 -0,3Thailandia 4,6 2,2 5,5 -0,9 3,3 3,8 3,0 2,2 1,9 -0,9

EuropaPolonia (1) 1,3 2,6 4,2 4,0 2,7 3,9 3,7 0,8 0,1 -0,7Repubblica Ceca (1) 2,1 3,0 6,3 0,6 1,2 2,1 3,5 1,4 0,4 0,3Russia 9,7 9,0 14,1 11,7 6,9 8,4 5,1 6,8 7,8 15,5Turchia (1) 9,3 8,8 10,5 6,3 8,6 6,5 9,0 7,5 8,9 7,8Ungheria (1) 4,0 7,9 6,0 4,0 4,7 3,9 5,7 1,7 .. 0,1

Fonte: statistiche nazionali (provider: Thomson Reuters Datastream).(1) Prezzi al consumo armonizzati. – (2) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi. – (3) Per l’inflazione si usa l’indice per l’area metropolitana di Buenos Aires disponibile dal 2013. – (4) I dati dal 2012 si riferiscono al CPI-Combined.

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Appendice5

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a1.3

Principali indicatori economici dei paesi emergenti e in via di sviluppo(variazioni percentuali sull’anno precedente, salvo dove altrimenti specificato)

VOCI 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Totale paesi emergenti e in via di sviluppo(peso percentuale sul PIL mondiale = 57,6) (1)

(peso percentuale sulla popolazione mondiale = 85,4) (2)

PIL 8,1 8,6 5,8 3,0 7,4 6,3 5,3 4,9 4,6 4,0PIL pro capite 6,8 7,2 4,2 1,8 6,3 5,1 4,0 3,8 3,3 2,9Prezzi al consumo 5,8 6,5 9,2 5,0 5,6 7,1 5,8 5,5 4,7 4,7Saldo del conto corrente (4) 648,0 619,6 679,6 243,9 280,3 380,3 360,6 189,6 145,5 -71,7

Africa subsahariana (peso percentuale sul PIL mondiale = 3,1) (1)

(peso percentuale sulla popolazione mondiale = 12,8) (2)

PIL 6,8 7,6 6,0 4,0 6,6 5,0 4,3 5,2 5,1 3,4PIL pro capite 4,6 5,2 3,6 1,6 4,2 2,5 1,8 2,7 2,6 0,9Prezzi al consumo 7,4 5,4 13,0 9,8 8,2 9,5 9,3 6,6 6,4 7,0Saldo del conto corrente (4) 33,0 15,7 3,7 -29,4 -10,4 -9,4 -28,4 -39,5 -69,6 -88,2

America latina(peso percentuale sul PIL mondiale = 8,3) (1)

(peso percentuale sulla popolazione mondiale = 8,5) (2)

PIL 5,6 5,8 3,9 -1,2 6,1 4,9 3,2 3,0 1,3 -0,1PIL pro capite 4,3 4,4 2,6 -2,5 4,7 3,6 1,9 1,8 0,2 -1,2Prezzi al consumo 4,2 4,2 6,4 4,6 4,2 5,2 4,6 4,6 4,9 5,5Saldo del conto corrente (4) 46,0 2,8 -42,3 -30,7 -96,6 -113,6 -136,8 -157,3 -185,1 -181,1

Asia (3)(peso percentuale sul PIL mondiale = 30,6) (1)

(peso percentuale sulla popolazione mondiale = 48,7) (2)

PIL 10,1 11,2 7,2 7,5 9,6 7,8 6,9 6,9 6,8 6,6PIL pro capite 9,1 10,2 6,3 6,6 8,7 6,7 5,8 6,0 5,8 5,7Prezzi al consumo 4,4 5,4 7,6 2,8 5,1 6,5 4,6 4,7 3,5 2,7Saldo del conto corrente (4) 272,6 395,8 424,5 273,4 233,5 98,1 120,9 100,9 208,4 290,3

Medio Oriente e Africa settentrionale(peso percentuale sul PIL mondiale = 6,7) (1)

(peso percentuale sulla popolazione mondiale = 5,9) (2)

PIL 5,9 5,6 4,8 1,5 5,2 4,6 5,1 2,1 2,6 2,3PIL pro capite 2,4 2,1 .. -0,9 3,1 2,8 2,1 -0,6 0,1 0,1Prezzi al consumo 8,4 10,4 11,7 6,1 6,2 8,6 9,7 9,3 6,6 5,9Saldo del conto corrente (4) 287,3 268,6 347,9 49,4 174,0 415,3 422,8 340,3 194,1 -109,9

Fonte: FMI (provider: Thomson Reuters Datastream).(1) Riferito al 2015 e misurato sulla base delle PPA. – (2) Riferito al 2015. – (3) Non include Corea del Sud, Hong Kong, Singapore e Taiwan. – (4) Miliardi di dollari.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 20156

Tavola a1.4

Tassi di interesse ufficiali e tassi di mercato monetario nei principali paesi industriali(valori percentuali)

PERIODI Stati Uniti Giappone (1) Area dell’euro Regno Unito Canada

Tassi ufficiali di riferimento (2)

2008 0,00 - 0,25 0,10 2,50 2,00 1,502009 0,00 - 0,25 0,10 1,00 0,50 0,252010 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 1,00 0,50 1,002011 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 1,00 0,50 1,002012 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,75 0,50 1,002013 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,25 0,50 1,002014 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 1,002015 0,25 - 0,50 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,502015 –gen. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,75

feb. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,75mar. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,75apr. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,75mag. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,75giu. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,75lug. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,50ago. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,50set. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,50ott. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,50nov. 0,00 - 0,25 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,50dic. 0,25 - 0,50 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,50

2016 –gen. 0,25 - 0,50 0,00 - 0,10 0,05 0,50 0,50feb. 0,25 - 0,50 -0,10 0,05 0,50 0,50mar. 0,25 - 0,50 -0,10 0,00 0,50 0,50apr. 0,25 - 0,50 -0,10 0,00 0,50 0,50

Tassi di mercato monetario (3)2008 2,92 0,92 4,63 5,51 3,252009 0,69 0,47 1,23 1,21 0,572010 0,34 0,23 0,81 0,70 0,902011 0,34 0,19 1,39 0,88 1,292012 0,43 0,19 0,57 0,83 1,292013 0,27 0,15 0,22 0,51 1,282014 0,23 0,13 0,21 0,54 1,272015 0,32 0,09 -0,02 0,57 0,912015 –gen. 0,25 0,10 0,06 0,56 1,20

feb. 0,26 0,10 0,05 0,56 0,96mar. 0,27 0,10 0,03 0,56 1,00apr. 0,28 0,10 0,01 0,57 1,00mag. 0,28 0,10 -0,01 0,57 1,00giu. 0,28 0,10 -0,01 0,57 1,00lug. 0,29 0,10 -0,02 0,58 0,84ago. 0,32 0,09 -0,03 0,59 0,74set. 0,33 0,08 -0,04 0,59 0,76ott. 0,32 0,08 -0,05 0,58 0,80nov. 0,37 0,08 -0,09 0,57 0,83dic. 0,54 0,08 -0,13 0,58 0,85

2016 –gen. 0,62 0,08 -0,15 0,59 0,85feb. 0,62 0,01 -0,18 0,59 0,85mar. 0,63 -0,01 -0,23 0,59 0,88apr. 0,63 -0,02 -0,25 0,59 0,92

Fonte: BCE e statistiche nazionali. (1) Dal 5 aprile 2013 al 15 febbraio 2016 la politica monetaria della Banca del Giappone si è basata solo su un obiettivo quantitativo. – (2) Dati di fine periodo; Stati Uniti: tasso obiettivo sui federal funds; Giappone: tasso obiettivo sui prestiti interbancari overnight non collateralizzati; Canada: tasso obiettivo sui depositi overnight; Regno Unito: tasso sulle riserve delle banche commerciali presso la Banca d’Inghilterra; area dell’euro: tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali. – (3) Dati medi; Stati Uniti: tasso interbancario a 3 mesi; Canada: dealer offered rate a 3 mesi; Giappone: tasso interbancario a 3 mesi; Regno Unito: tasso interbancario a 3 mesi; area dell’euro: Euribor a 3 mesi.

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Appendice7

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a1.5

Tassi di interesse a lungo termine e indici dei corsi azionari nei principali paesi industriali

PERIODI Stati Uniti Giappone Germania Francia Italia Regno Unito Canada

Tassi a lungo termine (1)

2008 3,66 1,49 3,96 4,17 4,64 3,68 3,602009 3,26 1,34 3,25 3,61 4,20 4,02 3,192010 3,21 1,17 2,72 3,07 4,05 3,72 3,232011 2,78 1,12 2,64 3,29 5,41 2,24 2,782012 1,80 0,85 1,50 2,45 5,36 1,89 1,872013 2,35 0,71 1,61 2,20 4,33 3,05 2,272014 2,54 0,55 1,15 1,59 2,79 1,93 2,232015 2,14 0,36 0,50 0,81 1,67 1,92 1,522015 – gen. 1,89 0,28 0,27 0,56 1,63 1,59 1,51

feb. 1,98 0,38 0,32 0,53 1,32 1,73 1,38mar. 2,04 0,38 0,18 0,42 1,29 1,78 1,42apr. 1,93 0,33 0,36 0,65 1,52 1,73 1,41mag. 2,20 0,41 0,49 0,81 1,85 2,04 1,75giu. 2,36 0,45 0,77 1,20 2,31 2,18 1,78lug. 2,33 0,44 0,61 0,94 1,78 2,14 1,58ago. 2,17 0,39 0,79 1,12 1,94 1,96 1,40set. 2,17 0,35 0,59 0,90 1,73 1,87 1,48ott. 2,07 0,32 0,52 0,80 1,60 1,84 1,47nov. 2,26 0,32 0,48 0,80 1,43 1,98 1,64dic. 2,24 0,28 0,64 0,98 1,60 1,92 1,46

2016 – gen. 2,09 0,23 0,27 0,66 1,43 1,78 1,27feb. 1,78 0,02 0,11 0,47 1,41 1,51 1,13mar. 1,89 -0,07 0,16 0,41 1,23 1,55 1,27apr. 1,81 -0,09 0,28 0,57 1,58 1,58 1,31

Indici azionari (2)2008 85,5 71,6 80,5 76,7 79,0 88,5 147,62009 66,4 52,4 59,5 59,1 56,5 75,6 120,32010 79,8 53,5 66,7 66,2 60,0 91,5 142,92011 88,8 49,5 69,5 63,4 54,8 95,7 153,32012 96,6 46,4 69,7 59,2 46,2 96,9 143,12013 115,1 67,8 82,1 69,8 53,1 111,3 150,82014 135,3 76,3 91,9 76,6 62,9 116,1 173,12015 144,4 93,6 104,4 85,3 69,4 116,5 169,52015 – gen. 142,2 83,9 97,1 77,4 59,9 115,4 171,1

feb. 145,9 88,0 105,1 84,2 65,9 120,1 179,3mar. 145,7 93,7 112,2 88,3 70,5 120,7 176,5apr. 146,7 96,0 113,8 91,2 73,1 122,7 180,8mag. 148,0 97,7 109,4 89,3 72,5 123,0 178,9giu. 147,1 99,7 105,5 87,0 71,3 120,1 175,5lug. 146,7 98,8 106,1 87,5 71,5 117,7 170,8ago. 142,9 97,3 102,6 86,3 71,5 114,6 166,0set. 136,1 87,8 95,5 80,0 67,7 108,9 159,4ott. 141,8 90,9 98,4 83,3 69,6 112,7 162,8nov. 145,8 95,3 104,9 86,7 70,4 112,3 158,8dic. 143,9 93,5 102,5 82,4 68,7 110,6 155,3

2016 – gen. 134,7 85,7 95,2 76,9 62,8 106,3 146,6feb. 133,3 79,7 89,8 73,9 56,2 104,8 149,3mar. 141,7 81,9 94,9 78,1 59,9 109,7 158,3apr. 145,4 80,6 96,2 78,5 59,5 111,6 161,5

Fonte: statistiche nazionali.(1) Rendimenti lordi (mercato secondario); dati medi. Per gli Stati Uniti, il Giappone, la Francia, il Regno Unito e il Canada: obbligazioni pubbliche a 10 anni; per la Germania: obbligazioni pubbliche a 9-10 anni; per l’Italia: rendimento sui BTP guida a 10 anni quotati sul mercato telematico. – (2) Indici: gennaio 2000=100; dati medi. Per gli Stati Uniti: indice composito Standard and Poor’s; per il Canada: indice composito S&P/TSX; per il Giappone: indice TOPIX della Borsa di Tokyo; per la Germania: indice FAZ Aktien; per la Francia: indice CAC 40; per il Regno Unito: FTSE All-Share; per l’Italia: FTSE Italia MIB.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 20158

Tavola a1.6

Paesi emergenti e in via di sviluppo: flussi netti di capitale (1)(miliardi di dollari)

VOCI 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Totale paesi emergenti e in via di sviluppo

Conto finanziario 554,7 55,2 134,3 257,6 119,6 58,6 -49,8 -182,1Investimenti diretti, netti -469,9 -329,1 -453,0 -534,4 -486,5 -470,7 -456,7 -344,6Investimenti di portafoglio, netti 120,6 -91,1 -229,8 -129,0 -245,7 -142,6 -138,1 203,5Altri investimenti, netti (2) 211,6 -45,3 -2,5 163,4 431,1 96,0 415,7 514,8Riserve ufficiali 685,9 519,5 817,8 756,6 423,7 578,5 126,8 -558,9

EuropaConto finanziario -160,1 -53,0 -89,1 -107,6 -65,3 -64,3 -40,2 -5,5

Investimenti diretti, netti -63,3 -30,7 -27,0 -40,0 -27,2 -25,2 -30,5 -29,6Investimenti di portafoglio, netti 14,4 -10,1 -45,4 -53,2 -70,2 -39,9 -19,2 23,2Altri investimenti, netti (2) -120,0 -42,4 -52,6 -30,2 7,2 -13,9 8,7 7,2Riserve ufficiali 5,9 31,0 35,9 14,6 27,9 18,5 -0,1 -5,3

Paesi dell'ex URSS Conto finanziario 92,7 23,1 66,0 92,9 49,2 24,5 -6,0 58,5

Investimenti diretti, netti -49,4 -17,2 -9,4 -16,1 -27,8 2,4 19,8 1,9Investimenti di portafoglio, netti 35,8 -6,3 -14,4 17,9 3,5 17,4 23,4 6,9Altri investimenti, netti (2) 131,8 36,3 35,9 66,0 44,5 28,1 69,0 82,7Riserve ufficiali -26,7 7,2 52,0 23,9 27,5 -23,8 -118,3 -32,6

AsiaConto finanziario 443,9 211,2 141,3 65,6 11,5 33,5 57,2 147,0

Investimenti diretti, netti -153,7 -115,3 -224,9 -277,9 -222,9 -274,0 -268,8 -138,7Investimenti di portafoglio, netti 5,9 -70,4 -96,1 -58,7 -115,7 -64,7 -125,4 159,2Altri investimenti, netti (2) 114,2 -63,9 -104,3 -30,7 215,5 -81,1 254,6 454,5Riserve ufficiali 476,5 462,1 566,7 434,4 135,2 451,7 196,6 -327,6

America latinaConto finanziario -53,9 -33,1 -104,6 -99,0 -169,5 -201,7 -185,6 -212,0

Investimenti diretti, netti -102,6 -72,7 -111,9 -147,1 -150,4 -142,9 -140,9 -131,9Investimenti di portafoglio, netti -9,9 -27,8 -98,7 -92,4 -96,4 -110,9 -116,9 -68,2Altri investimenti, netti (2) 16,0 12,4 26,3 15,8 18,5 45,2 30,8 15,6Riserve ufficiali 41,3 54,5 79,0 122,4 59,5 6,1 37,9 -33,5

Fonte: FMI.(1) Saldo degli afflussi e dei deflussi di capitali verso e dalle aree indicate. – (2) Gli altri investimenti comprendono crediti bancari e commerciali, depositi in valuta, altre attività e passività.

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Appendice9

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a1.7

Quotazioni dell’euro, dell’oro e del DSP (1)(dati medi)

PERIODIDollaro

statunitenseYen

giapponeseDollaro

canadeseSterlina

britannicaCoronadanese

Coronanorvegese

Coronasvedese

Francosvizzero

Yuan cinese

Oro(dollari

per oncia)

DSP (2)

2006 1,256 146,02 1,424 0,6817 7,459 8,047 9,254 1,573 10,010 604,01 1,47142007 1,371 161,25 1,468 0,6843 7,451 8,017 9,250 1,643 10,418 696,52 1,53092008 1,471 152,45 1,559 0,7963 7,456 8,224 9,615 1,587 10,224 871,85 1,58092009 1,395 130,34 1,585 0,8909 7,446 8,728 10,62 1,510 9,528 972,54 1,54262010 1,326 116,24 1,365 0,8578 7,447 8,004 9,537 1,380 8,971 1.225,43 1,52602011 1,392 110,96 1,376 0,8679 7,451 7,793 9,030 1,233 8,996 1.571,02 1,57882012 1,285 102,49 1,284 0,8109 7,444 7,475 8,704 1,205 8,105 1.667,33 1,53172013 1,328 129,66 1,368 0,8493 7,458 7,807 8,652 1,231 8,165 1.410,38 1,51972014 1,329 140,31 1,466 0,8061 7,455 8,354 9,099 1,215 8,186 1.265,34 1,51942015 1,110 134,31 1,419 0,7258 7,459 8,950 9,354 1,068 6,973 1.159,23 1,39922014 – 1° trim. 1,370 140,80 1,511 0,8279 7,463 8,347 8,857 1,224 8,358 1.291,68 1,5409 2° trim. 1,371 140,00 1,495 0,8147 7,463 8,205 9,052 1,219 8,544 1.288,65 1,5444 3° trim. 1,326 137,75 1,442 0,7938 7,452 8,275 9,205 1,212 8,173 1.281,87 1,5222 4° trim. 1,250 142,75 1,419 0,7891 7,442 8,588 9,272 1,205 7,682 1.200,30 1,47002015 – 1° trim. 1,126 134,12 1,396 0,7434 7,450 8,732 9,380 1,072 7,023 1.218,26 1,4060 2° trim. 1,105 134,29 1,359 0,7211 7,462 8,563 9,300 1,041 6,857 1.192,47 1,3977 3° trim. 1,112 135,86 1,454 0,7174 7,462 9,138 9,429 1,072 7,008 1.124,47 1,4016 4° trim. 1,095 132,95 1,462 0,7220 7,461 9,338 9,302 1,085 7,000 1.104,01 1,39142016 – 1° trim. 1,102 127,00 1,515 0,7704 7,461 9,527 9,327 1,096 7,210 1.181,86 1,39002014 – dic. 1,233 147,06 1,422 0,7883 7,440 8,980 9,404 1,203 7,633 1.198,99 1,45692015 – gen. 1,162 137,47 1,404 0,7668 7,441 8,932 9,417 1,094 7,227 1.249,76 1,4207 feb. 1,135 134,69 1,420 0,7405 7,450 8,619 9,490 1,062 7,096 1.227,19 1,4124 mar. 1,084 130,41 1,366 0,7236 7,459 8,643 9,245 1,061 6,762 1.178,63 1,3851 apr. 1,078 128,94 1,331 0,7212 7,466 8,506 9,325 1,038 6,686 1.197,96 1,3839 mag. 1,115 134,75 1,357 0,7212 7,461 8,410 9,304 1,039 6,917 1.198,19 1,4045 giu. 1,121 138,74 1,385 0,7208 7,460 8,755 9,272 1,046 6,959 1.181,50 1,4047 lug. 1,100 135,68 1,412 0,7069 7,462 8,936 9,386 1,049 6,827 1.130,04 1,3960 ago. 1,114 137,12 1,464 0,7142 7,463 9,182 9,516 1,078 7,063 1.118,31 1,4024 set. 1,122 134,85 1,488 0,7313 7,461 9,308 9,392 1,091 7,146 1.124,53 1,4063 ott. 1,124 134,84 1,469 0,7329 7,460 9,289 9,349 1,088 7,135 1.159,25 1,4061 nov. 1,074 131,60 1,425 0,7066 7,460 9,257 9,313 1,083 6,840 1.085,70 1,3824 dic. 1,088 132,36 1,490 0,7260 7,461 9,464 9,245 1,083 7,019 1.067,89 1,38562016 – gen. 1,086 128,32 1,545 0,7546 7,462 9,590 9,283 1,094 7,139 1.095,60 1,3819 feb. 1,109 127,35 1,532 0,7756 7,463 9,563 9,411 1,102 7,266 1.199,91 1,3930 mar. 1,110 125,39 1,470 0,7802 7,457 9,430 9,285 1,092 7,222 1.244,13 1,3951 apr. 1,134 124,29 1,456 0,7923 7,443 9,322 9,203 1,093 7,346 1.242,26 ….

Fonte: BCE, FMI e Thomson Reuters Datastream.(1) Le quotazioni dell’euro sono definite come unità di valuta per un euro. – (2) Quotazioni in dollari del DSP.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201510

Tavola a2.1

Statistiche di commercio internazionale(variazioni percentuali sull’anno precedente)

VOCI 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Commercio mondiale (1)Beni e servizi 9,3 8,0 3,0 -10,5 12,4 7,1 2,8 3,4 3,5 2,8Beni 9,3 7,4 2,5 -11,6 14,3 6,9 2,5 3,1 3,2 2,4

Prezzi in dollari delle merci oggetto di scambi mondialiManufatti (2) 4,0 5,7 6,2 -5,6 2,4 6,4 0,5 -1,0 -0,7 -4,0Petrolio (3) 20,5 10,7 36,4 -36,3 27,9 31,6 1,0 -0,9 -7,5 -47,2Materie prime non petrolifere 23,3 14,0 7,9 -16,0 26,6 18,0 -10,0 -1,4 -4,0 -17,5

Agricoli 8,7 5,0 -0,7 -17,1 33,2 22,7 -12,7 1,6 1,9 -13,5Metalli 56,2 17,4 -7,8 -19,2 48,2 13,5 -16,8 -4,3 -10,3 -23,1

Esportazioni (4) Paesi avanzati 8,7 7,0 2,0 -11,2 12,0 5,9 2,3 3,0 3,5 3,4

Area dell'euro (5) 8,5 7,4 0,8 -12,6 10,9 6,4 2,3 2,3 3,9 5,1Giappone 9,9 8,7 1,4 -24,2 24,8 -0,4 -0,2 1,2 8,3 2,7Regno Unito 12,4 -1,6 1,3 -8,8 5,8 5,8 0,7 1,2 1,2 5,0Stati Uniti 9,0 9,3 5,7 -8,8 11,9 6,9 3,4 2,8 3,4 1,1Altre economie avanzate 9,0 8,3 3,7 -6,9 13,1 6,4 2,5 4,9 2,3 1,9

Paesi emergenti e in via di sviluppo 11,3 9,7 4,9 -8,2 13,3 9,0 4,0 4,4 3,1 1,7Africa subsahariana 1,1 7,3 1,9 -4,2 6,4 1,4 1,3 3,7 0,3 5,9America latina 5,7 3,5 0,1 -9,3 9,4 5,6 2,8 1,5 1,8 3,7Asia 19,0 14,7 6,9 -8,5 20,9 12,0 4,5 6,8 5,0 0,2

di cui: Cina 26,0 20,9 10,6 -11,3 25,6 14,6 5,9 8,8 4,8 -2,1Europa centrale e orientale 12,5 11,5 5,6 -8,1 11,6 7,4 4,6 6,2 6,0 4,2Medio Oriente e Africa settentrionale 3,9 5,4 5,6 -4,1 4,4 8,0 3,9 2,6 2,3 6,6Paesi dell'ex URSS 9,6 8,5 5,2 -14,8 8,5 8,9 4,6 0,2 -2,2 -6,6

Importazioni (4) Paesi avanzati 7,8 5,3 0,4 -11,7 11,4 5,0 1,1 2,2 3,5 4,3

Area dell'euro (5) 8,5 6,7 0,3 -11,5 9,4 4,1 -1,3 1,3 4,2 5,9Giappone 4,5 2,3 0,3 -15,7 11,1 5,9 5,3 3,1 7,2 0,2Regno Unito 10,2 -1,3 -1,7 -9,2 8,3 0,6 2,9 2,8 2,4 6,2Stati Uniti 6,3 2,5 -2,6 -13,7 12,7 5,5 2,2 1,1 3,8 4,9Altre economie avanzate 8,8 8,7 4,0 -9,6 14,8 7,0 1,9 4,0 1,8 2,7

Paesi emergenti e in via di sviluppo 12,5 15,4 9,5 -8,5 14,0 11,4 5,6 5,2 3,7 0,5Africa subsahariana 9,4 17,3 12,3 -3,6 9,5 9,4 5,6 2,9 6,8 -0,2America latina 12,5 12,9 8,3 -14,8 20,8 11,0 4,3 3,4 0,9 -2,0Asia 12,5 12,9 7,9 -2,4 17,8 14,1 5,8 6,2 4,9 4,3

di cui: Cina 17,7 14,8 7,4 2,2 19,9 17,7 6,6 10,6 5,4 2,0Europa centrale e orientale 13,5 16,0 4,3 -14,6 12,0 7,7 -0,3 5,5 5,4 4,5Medio Oriente e Africa settentrionale 8,7 20,0 16,3 -2,3 -0,1 4,0 8,4 6,7 7,6 2,2Paesi dell'ex URSS 18,5 23,5 13,5 -25,1 17,1 16,6 10,3 3,3 -6,1 -22,9

Ragioni di scambio Paesi avanzati -1,2 0,1 -2,7 3,7 -1,8 -2,1 -1,3 0,8 0,1 1,8Paesi emergenti 3,0 1,8 4,2 -4,9 1,8 3,5 0,5 0,1 -0,4 -4,1

Paesi esportatori di petrolio 7,9 3,4 15,1 -20,2 12,4 14,1 1,7 -0,7 -3,7 -26,7Paesi non esportatori di petrolio 0,8 1,1 -0,3 2,3 -2,2 -0,7 0,1 0,5 1,2 5,0

Fonte: FMI. (1) Valutato a prezzi e cambi del 2005; media aritmetica delle variazioni delle esportazioni e delle importazioni. – (2) Valori medi unitari dei manufatti esportati dai paesi avanzati. – (3) Media delle quotazioni a pronti delle qualità di greggio Brent, Dubai e West Texas Intermediate. – (4) Include beni e servizi; valutato a prezzi e cambi del 2005. – (5) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi; include il commercio intra-area.

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Appendice11

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a2.2

Saldi di conto corrente della bilancia dei pagamenti(miliardi di dollari; in percentuale del PIL )

PAESI 2011 2012 2013 2014 2015 2011 2012 2013 2014 2015

Saldo in % del PILPaesi industriali

Stati Uniti -460,4 -449,7 -376,8 -389,5 -484,1 -3,0 -2,8 -2,3 -2,2 -2,7Giappone 129,8 59,7 40,7 24,4 137,5 2,2 1,0 0,8 0,5 3,3Area dell’euro (1) 51,2 159,7 283,0 335,9 370,4 0,4 1,3 2,1 2,5 3,2Regno Unito -43,9 -86,7 -121,8 -152,2 -123,5 -1,7 -3,3 -4,5 -5,1 -4,3Canada -49,6 -65,7 -57,9 -40,6 -51,4 -2,8 -3,6 -3,2 -2,3 -3,3

Paesi emergenti e in via di sviluppoEmergenti esportatori di petrolio 616,9 591,7 454,8 288,4 -78,6 10,0 8,8 6,8 4,4 -1,5

OPECAlgeria 19,8 12,3 0,8 -9,4 -27,0 9,9 5,9 0,4 -4,4 -15,7Angola 13,1 13,9 8,3 -3,7 -8,7 12,6 12,0 6,7 -2,9 -8,5Arabia Saudita 158,6 164,8 135,4 73,8 -41,5 23,7 22,4 18,2 9,8 -6,4Ecuador -0,4 -0,2 -1,0 -0,6 -2,8 -0,5 -0,2 -1,0 -0,6 -2,9Emirati Arabi Uniti 50,9 79,6 71,4 54,6 13,5 14,7 21,3 18,4 13,7 3,9Indonesia (2) 1,7 -24,4 -29,1 -27,5 -17,8 0,2 -2,7 -3,2 -3,1 -2,1Iran 59,4 23,4 26,5 15,9 1,4 10,5 4,0 7,0 3,8 0,4Iraq 22,3 14,5 3,2 -1,7 -10,8 12,0 6,7 1,4 -0,8 -6,4Kuwait 65,7 78,7 69,5 53,8 13,9 42,7 45,2 39,5 31,3 11,5Libia 3,2 23,8 8,9 -12,4 -16,7 9,1 29,1 13,5 -27,8 -43,6Nigeria 12,6 20,4 20,1 1,3 -11,9 3,0 4,4 3,9 0,2 -2,4Qatar 52,1 62,0 60,5 49,7 9,1 30,7 32,6 29,9 23,6 4,9Venezuela 16,3 2,6 4,6 3,6 -18,2 4,9 0,8 2,0 1,4 -7,6

Non OPECKazakistan 10,2 1,1 0,9 6,0 -4,5 5,4 0,5 0,4 2,8 -2,6Messico (2) -13,4 -16,6 -30,3 -24,8 -32,4 -1,1 -1,4 -2,4 -1,9 -2,8Russia 97,3 71,3 34,1 59,5 65,8 4,8 3,3 1,5 2,9 5,0

Altri emergenti non esportatori di petrolio -236,6 -231,0 -265,2 -143,0 6,8 -1,2 -1,1 -1,1 -0,6 ..America latina

Argentina -3,7 -1,3 -4,6 -7,4 -16,1 -0,7 -0,2 -0,7 -1,4 -2,8Brasile -77,0 -74,2 -74,8 -104,2 -58,9 -2,9 -3,0 -3,0 -4,3 -3,3

AsiaCina 136,1 215,4 148,2 219,7 293,2 1,8 2,5 1,6 2,1 2,7Corea del Sud 18,7 50,8 81,1 84,4 105,9 1,6 4,2 6,2 6,0 7,7Hong Kong 13,8 4,1 4,1 3,8 9,4 5,6 1,6 1,5 1,3 3,0India -78,2 -88,2 -32,4 -26,7 -26,2 -4,3 -4,8 -1,7 -1,3 -1,3Malaysia 32,5 16,2 11,3 14,5 8,7 10,9 5,2 3,5 4,3 2,9Singapore 60,6 49,8 54,1 53,2 57,6 22,0 17,2 17,9 17,4 19,7Taiwan 39,9 49,0 55,3 65,4 76,2 8,2 9,9 10,8 12,3 14,5Thailandia 8,9 -1,5 -5,2 15,4 34,8 2,4 -0,4 -1,2 3,8 8,8

EuropaPolonia -27,4 -18,6 -6,7 -11,1 -2,2 -5,2 -3,7 -1,3 -2,0 -0,5Repubblica Ceca -4,8 -3,2 -1,1 0,4 1,6 -2,1 -1,6 -0,5 0,2 0,9Turchia -74,4 -48,0 -63,6 -43,6 -32,2 -9,6 -6,1 -7,7 -5,5 -4,4Ungheria 1,0 2,3 5,4 3,1 6,1 0,8 1,8 4,0 2,3 5,1

Fonte: FMI (provider: Thomson Reuters Datastream), Eurostat.(1) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi. – (2) L’Indonesia e il Messico non sono compresi nell’aggregato dei paesi emergenti esportatori di petrolio del FMI.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201512

Tavola a2.3

Riserve ufficiali delle principali economie e gruppi di paesi(miliardi di dollari; dati di fine periodo)

VOCI 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Totale riserve ufficiali (1) 5.307,4 6.756,0 7.414,2 8.540,2 9.647,9 10.655,0 11.406,0 12.128,0 11.985,0 11.272,0Valute convertibili 5.253,1 6.704,6 7.346,0 8.164,8 9.265,3 10.206,0 10.953,0 11.683,0 11.591,0 10.924,0(quota in dollari; in percentuale) 65,0 63,9 63,8 62,1 62,1 62,6 61,5 61,2 63,3 64,1

di cui: passività degli Stati Uniti verso istituzioni ufficiali 2.587,4 3.239,3 4.062,2 4.097,4 4.556,1 5.068,9 5.524,9 5.815,3 5.977,8 6.000,6

DSP 32,3 33,9 33,0 319,9 314,6 313,6 313,8 314,4 295,8 282,9posizioni di riserva sul FMI 26,3 21,7 38,7 60,6 75,2 150,9 158,7 150,2 118,4 87,9Paesi avanzati 2.302,6 2.482,9 2.552,7 3.038,4 3.358,9 3.720,9 4.019,3 4.131,7 4.126,9 4.198,6

di cui: Stati Uniti 54,9 59,5 66,6 119,7 121,4 136,9 139,1 133,5 119,1 106,5 Area dell’euro 197,0 215,3 218,7 282,8 300,2 316,7 332,5 331,0 327,6 333,9 Giappone 879,7 952,8 1.009,4 1.022,2 1.061,5 1.258,2 1.227,1 1.237,2 1.231,0 1.207,0Paesi emergenti dell’ Asia 2.288,0 3.007,5 3.388,4 4.169,6 4.850,3 5.304,8 5.559,2 6.102,2 6.183,7 5.727,5

di cui: Cina 1.080,8 1.547,3 1.966,2 2.453,2 2.914,2 3.255,8 3.387,9 3.880,4 3.899,3 3.407,3 India 199,2 309,7 252,0 279,1 304,8 294,4 292,0 304,2 341,6 356,0 Asean-5 226,5 300,4 314,8 359,6 449,6 507,7 543,3 510,7 498,8 481,4 NIEs 768,1 832,3 838,0 1.050,0 1.147,8 1.212,0 1.289,3 1.355,0 1.384,7 1.420,9America Latina 321,2 461,1 513,9 568,0 648,1 776,0 836,9 831,1 858,2 822,8

di cui: Brasile 85,8 180,3 193,8 238,5 288,6 352,0 373,1 358,8 363,6 365,1Principali paesi esportatori di petrolio 744,6 1.367,6 1.492,2 1.446,0 1.569,9 1.782,0 2.022,5 2.130,5 2.021,2 1.799,7OPEC (2) 289,0 722,8 891,3 834,7 886,1 1.052,0 1.237,8 1.358,1 1.344,1 1.166,2

Algeria 77,8 110,2 143,1 148,9 162,2 182,2 190,7 194,0 177,4 142,6Angola 8,2 11,2 17,5 12,9 18,4 27,2 31,7 32,0 27,8 24,4Arabia Saudita .... 305,6 442,7 410,1 445,1 544,0 656,6 725,7 732,4 611,9Ecuador 2,0 3,5 4,5 3,8 2,6 3,0 2,5 4,4 3,9 2,5Emirati Arabi Uniti 28,0 77,9 30,9 25,5 32,8 37,2 47,1 68,2 78,5 94,0Iran 55,5 70,8 79,0 71,7 70,8 92,2 104,4 117,6 126,2 125,9Iraq 19,7 31,7 50,4 44,9 50,9 61,2 69,3 77,8 66,7 54,3Kuwait 12,7 16,7 17,2 20,4 21,4 26,0 29,0 32,2 32,3 29,3Nigeria 42,3 51,3 53,0 42,3 32,3 32,6 44,0 42,8 34,3 28,3Qatar 5,4 9,6 9,9 18,4 30,8 16,4 32,8 41,8 42,7 36,9Venezuela 37,4 34,2 43,1 35,8 18,6 29,9 29,9 21,5 22,1 16,4

Kazakistan 19,1 17,6 19,9 23,1 28,3 29,3 28,3 24,7 29,0 29,0Messico 76,3 87,2 95,2 99,9 120,6 149,2 167,1 180,2 195,7 177,6Norvegia 56,5 61,1 59,5 48,9 55,6 52,8 51,7 57,9 66,9 58,5Russia 303,7 478,8 426,3 439,4 479,4 498,6 537,6 509,6 385,5 368,4

Fonte: FMI, Riserva federale e nostre elaborazioni. (1) Escluso l’oro; inclusi, oltre alle riserve valutarie, i DSP e le posizioni di riserva sul FMI. – (2) Non include la Libia e l’Indonesia.

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Appendice13

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a3.1

PIL, importazioni e principali componenti della domanda nei maggiori paesi dell’area dell’euro (1)

(quantità a prezzi concatenati; variazioni percentuali sul periodo precedente)

PAESI2013 2014 2015 2015

1° trim. 2° trim. 3° trim. 4° trim.

PIL

Francia (2) 0,6 0,6 1,3 0,7 .. 0,4 0,3Germania (3) 0,3 1,6 1,7 0,4 0,4 0,3 0,3Italia (3) -1,7 -0,3 0,8 0,4 0,3 0,2 0,2Spagna (3) (4) -1,7 1,4 3,2 0,9 1,0 0,8 0,8Area dell'euro (3) (5) -0,3 0,9 1,6 0,6 0,4 0,3 0,3

ImportazioniFrancia (2) 2,1 4,7 6,6 2,1 0,9 1,8 2,1Germania 3,1 3,7 5,8 2,2 0,6 1,1 0,5Italia -2,3 3,2 6,0 2,9 1,6 -0,2 1,0Spagna (4) -0,3 6,4 7,5 2,6 1,5 3,1 0,3Area dell'euro (5) 1,3 4,5 5,7 2,1 1,0 1,2 0,9

Esportazioni

Francia (2) 1,9 3,3 6,1 1,9 2,0 -0,3 1,0Germania 1,6 4,0 5,4 1,5 1,8 0,3 -0,6Italia 0,6 3,1 4,3 1,2 1,4 -1,3 1,3Spagna (4) 4,3 5,1 5,4 1,0 1,4 1,8 0,9Area dell'euro (5) 2,1 4,1 5,0 1,4 1,7 0,2 0,2

Consumi delle famiglie (6)

Francia (2) 0,5 0,7 1,5 0,6 .. 0,4 -0,1Germania 0,6 0,9 1,9 0,4 0,1 0,6 0,3Italia -2,5 0,6 0,9 0,1 0,4 0,5 0,3Spagna (4) -3,1 1,2 3,1 0,8 0,8 1,1 0,7Area dell'euro (5) -0,6 0,8 1,7 0,5 0,3 0,5 0,2

Consumi collettivi

Francia (2) 1,5 1,2 1,4 0,2 0,3 0,4 0,5Germania 0,8 1,7 2,4 0,5 0,7 0,5 1,0Italia -0,3 -1,0 -0,7 -0,7 -0,3 0,2 0,6Spagna (4) -2,8 .. 2,7 1,9 0,7 0,5 0,4Area dell'euro (5) 0,2 0,8 1,3 0,5 0,3 0,3 0,6

Investimenti fissi lordi

Francia (2) -0,8 -0,3 1,0 0,3 .. 0,1 0,7Germania -1,3 3,5 2,2 1,5 -0,6 0,1 1,5Italia -6,6 -3,4 0,8 0,6 .. 0,2 0,8Spagna (4) -2,5 3,5 6,4 1,6 2,3 1,3 1,1Area dell'euro (5) -2,6 1,3 2,7 1,4 0,1 0,4 1,3

Domanda nazionale (7)

Francia (2) .... .... .... 0,7 -0,3 1,0 0,7Germania 0,8 1,3 1,6 0,6 -0,2 0,6 0,8Italia -2,6 -0,4 1,1 0,9 0,3 0,5 ..Spagna (4) -3,1 1,6 3,8 1,4 1,0 1,2 0,6Area dell'euro (5) -0,7 0,9 1,8 0,8 .. 0,7 0,6

Fonte: elaborazioni su statistiche nazionali e su dati Eurostat; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Le serie trimestrali sono destagionalizzate e corrette per i giorni lavorativi. – (2) I dati trimestrali non includono la revisione dei dati annuali diffusa il 17 maggio; da essa non è possibile desumere con precisione l’aggregato della domanda nazionale. – (3) I dati trimestrali incorporano informazioni resesi disponibili successivamente alla pubblicazione del quadro completo dei conti. – (4) La variazione percentuale annua è ottenuta sulla base dei dati trimestrali grezzi. – (5) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi. – (6) Consumi delle famiglie residenti e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp). – (7) Comprende anche la variazione delle scorte e oggetti di valore.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201514

Tavola a3.2

Indicatori ciclici coincidenti per l’area dell’euro e l’Italia (1)

PERIODI €-COIN ITA-COIN PERIODI €-COIN ITA-COIN

2011 – gennaio 0,48 0,34 2014 – gennaio 0,31 0,16febbraio 0,57 0,30 febbraio 0,35 0,18marzo 0,57 0,28 marzo 0,38 0,16aprile 0,60 0,31 aprile 0,39 0,12maggio 0,62 0,33 maggio 0,31 0,02giugno 0,52 0,33 giugno 0,31 -0,02luglio 0,45 0,01 luglio 0,27 -0,04agosto 0,22 -0,13 agosto 0,19 -0,12settembre 0,03 -0,26 settembre 0,13 -0,20ottobre -0,13 -0,37 ottobre 0,08 -0,27novembre -0,20 -0,44 novembre 0,06 -0,25dicembre -0,20 -0,34 dicembre 0,11 -0,21

2012 – gennaio -0,14 -0,36 2015 – gennaio 0,16 -0,18febbraio -0,06 -0,35 febbraio 0,23 -0,18marzo -0,03 -0,35 marzo 0,26 -0,16aprile -0,08 -0,30 aprile 0,33 -0,13maggio -0,03 -0,41 maggio 0,38 -0,10giugno -0,17 -0,50 giugno 0,39 -0,03luglio -0,24 -0,66 luglio 0,41 -0,02agosto -0,33 -0,76 agosto 0,43 0,01settembre -0,32 -0,76 settembre 0,39 0,03ottobre -0,29 -0,67 ottobre 0,36 0,01novembre -0,29 -0,65 novembre 0,37 0,12dicembre -0,27 -0,66 dicembre 0,45 0,20

2013 – gennaio -0,23 -0,58 2016 – gennaio 0,48 0,26febbraio -0,20 -0,55 febbraio 0,47 0,20marzo -0,12 -0,50 marzo 0,34 0,10aprile -0,10 -0,50 aprile 0,28 0,02maggio -0,15 -0,54giugno -0,18 -0,50luglio -0,09 -0,36agosto -0,04 -0,19settembre 0,12 -0,06ottobre 0,20 0,01novembre 0,23 0,05dicembre 0,29 0,05

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice15

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a3.3

Produzione industriale per raggruppamenti principali di industrie nell’area dell’euro(dati annuali corretti per i giorni lavorativi, dati trimestrali corretti per i giorni lavorativi e destagionalizzati;

indici: 2010=100; variazioni percentuali sul periodo precedente)

PERIODI Benidi consumo

Benistrumentali

Beniintermedi

Energia Indice generale

Benidi consumo

Benistrumentali

Beniintermedi

Energia Indice generale

Germania Francia

2009 -5,6 -21,2 -18,2 -5,1 -16,3 -3,9 -17,2 -19,4 -4,4 -13,22010 3,0 12,8 14,8 3,3 10,9 0,7 4,6 6,0 4,9 4,12011 2,3 12,7 7,5 -4,5 7,2 3,1 4,1 4,5 -5,0 2,82012 -1,9 1,3 -2,2 1,8 -0,4 0,4 -1,6 -5,9 0,1 -2,32013 0,7 0,6 -0,2 -1,0 0,2 -1,6 -0,1 -0,7 1,6 -0,42014 1,4 2,3 1,8 -3,8 1,3 -0,8 0,9 -0,6 -5,6 -0,72015 0,1 0,9 -0,1 5,1 0,8 3,6 1,3 0,6 2,8 1,82015 – 1° trim. -0,6 -0,3 .. 2,6 .. 1,7 0,5 0,4 4,8 1,3 2° trim. 1,0 0,7 -0,2 0,3 0,4 1,2 0,7 0,3 -3,4 0,2 3° trim. -0,5 0,1 -0,3 1,1 .. -0,3 0,6 0,3 1,2 0,4 4° trim. -1,2 -0,5 0,2 -2,9 -0,6 1,2 0,1 1,1 -0,7 0,62016 – 1° trim. 1,6 2,6 1,5 -1,4 1,6 -1,7 -0,1 -0,7 0,6 -0,6

Spagna Area dell'euro (1)

2009 -8,3 -22,0 -21,0 -8,2 -15,8 -5,2 -21,0 -19,6 -5,2 -14,92010 0,7 -3,4 2,6 2,5 0,8 2,6 8,9 10,0 3,9 7,22011 -1,5 0,6 -2,4 -3,7 -1,7 1,0 8,5 4,1 -4,4 3,52012 -5,0 -11,3 -9,2 0,2 -6,9 -2,5 -1,0 -4,4 .. -2,32013 -2,1 1,4 -2,5 -3,4 -1,7 -0,4 -0,5 -0,9 -0,8 -0,72014 1,7 1,0 2,9 -2,0 1,3 2,6 1,8 1,3 -5,4 0,92015 1,4 7,4 4,1 0,6 3,4 2,0 2,1 0,9 0,5 1,62015 – 1° trim. 0,4 3,0 1,2 3,1 1,6 1,0 0,5 0,6 2,4 0,8 2° trim. 0,9 2,7 1,9 -2,5 1,4 .. 1,0 0,2 -3,4 .. 3° trim. 1,2 2,0 0,4 0,9 0,7 0,6 0,5 .. 0,9 0,3 4° trim. 0,9 2,1 1,5 -2,8 0,9 .. -0,1 0,7 -0,6 0,42016 – 1° trim. 0,2 1,0 0,2 -1,6 0,1 1,1 1,9 1,0 0,1 0,9

Fonte: elaborazioni su dati Eurostat.(1) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201516

Tavola a3.4

Occupati totali(migliaia di persone)

AREE E PAESI 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Maschi e femmineUE (1) 220.363 222.876 218.952 216.121 216.219 215.807 215.399 218.284 220.706

Area dell'euro (2) 145.354 146.759 143.820 142.198 142.296 141.452 140.648 142.059 143.520Austria 3.924 3.994 3.982 4.017 4.052 4.085 4.105 4.113 4.148Belgio 4.380 4.446 4.421 4.489 4.509 4.524 4.530 4.544 4.552Cipro 378 383 383 395 398 385 365 363 361Estonia 658 656 594 568 603 615 621 625 641Finlandia 2.492 2.531 2.457 2.448 2.474 2.483 2.457 2.447 2.437Francia 25.587 25.926 25.674 25.731 25.759 25.800 25.764 26.377 26.382Germania 37.989 38.542 38.471 37.993 38.787 39.127 39.531 39.871 40.211Grecia 4.564 4.611 4.556 4.390 4.054 3.695 3.513 3.536 3.611Irlanda 2.143 2.128 1.961 1.882 1.849 1.838 1.881 1.914 1.964Italia (3) 22.894 23.090 22.699 22.527 22.598 22.566 22.191 22.279 22.465Lettonia 1.057 1.055 909 851 862 876 894 885 896Lituania 1.452 1.427 1.317 1.248 1.254 1.276 1.293 1.319 1.335Lussemburgo 203 202 217 221 225 236 239 246 258Malta 155 159 160 163 167 170 176 182 186Paesi Bassi 8.464 8.593 8.596 8.370 8.291 8.345 8.285 8.236 8.319Portogallo 5.093 5.117 4.969 4.898 4.740 4.547 4.429 4.500 4.549Slovacchia 2.358 2.434 2.366 2.318 2.315 2.329 2.329 2.363 2.424Slovenia 985 996 981 966 936 924 906 917 917Spagna 20.580 20.470 19.107 18.725 18.421 17.633 17.139 17.344 17.866

FemmineUE (1) 98.238 99.837 99.205 98.157 98.466 98.620 98.734 100.190 101.343

Area dell'euro (2) 64.057 65.161 64.733 64.366 64.662 64.605 64.516 65.303 66.022Austria 1.786 1.831 1.849 1.869 1.890 1.913 1.925 1.938 1.954Belgio 1.937 1.985 1.991 2.031 2.047 2.058 2.080 2.108 2.118Cipro 169 171 178 187 189 184 175 178 177Estonia 323 322 303 290 301 306 307 305 313Finlandia 1.202 1.216 1.202 1.188 1.196 1.206 1.195 1.193 1.188Francia 12.042 12.234 12.189 12.211 12.228 12.296 12.340 12.703 12.746Germania 17.244 17.509 17.655 17.571 17.986 18.108 18.389 18.570 18.757Grecia 1.787 1.824 1.834 1.789 1.664 1.527 1.448 1.480 1.524Irlanda 922 935 898 872 860 857 865 875 897Italia (3) 9.083 9.270 9.158 9.152 9.258 9.372 9.276 9.334 9.380Lettonia 517 524 474 448 445 447 453 446 452Lituania 715 707 687 657 650 658 657 672 681Lussemburgo 89 87 93 96 98 104 105 110 116Malta 50 53 54 56 58 62 66 70 72Paesi Bassi 3.832 3.917 3.948 3.844 3.816 3.845 3.827 3.776 3.836Portogallo 2.367 2.391 2.357 2.329 2.253 2.190 2.141 2.180 2.214Slovacchia 1.036 1.070 1.040 1.033 1.023 1.026 1.034 1.047 1.075Slovenia 446 453 450 443 430 424 411 418 417Spagna 8.513 8.665 8.374 8.301 8.269 8.025 7.823 7.902 8.106

MaschiUE (1) 122.125 123.039 119.748 117.964 117.753 117.187 116.664 118.094 119.363

Area dell'euro (2) 81.297 81.597 79.087 77.832 77.634 76.847 76.132 76.756 77.498Austria 2.138 2.164 2.134 2.148 2.162 2.171 2.180 2.175 2.194Belgio 2.444 2.461 2.429 2.458 2.462 2.466 2.451 2.435 2.434Cipro 210 212 205 209 209 202 190 185 184Estonia 335 334 291 278 303 309 315 320 328Finlandia 1.290 1.315 1.255 1.259 1.278 1.277 1.261 1.254 1.249Francia 13.545 13.692 13.485 13.520 13.531 13.504 13.424 13.674 13.637Germania 20.745 21.033 20.816 20.423 20.802 21.019 21.143 21.301 21.454Grecia 2.777 2.787 2.722 2.601 2.390 2.168 2.065 2.056 2.086Irlanda 1.222 1.194 1.064 1.010 989 981 1.016 1.039 1.067Italia (3) 13.812 13.820 13.541 13.375 13.340 13.194 12.914 12.945 13.085Lettonia 540 531 435 403 416 428 441 439 444Lituania 736 720 630 591 604 618 636 647 654Lussemburgo 114 116 124 125 127 132 134 136 141Malta 105 106 106 107 108 108 110 112 114Paesi Bassi 4.631 4.676 4.648 4.526 4.475 4.501 4.459 4.460 4.482Portogallo 2.725 2.725 2.612 2.569 2.487 2.357 2.288 2.320 2.334Slovacchia 1.322 1.364 1.326 1.285 1.292 1.304 1.295 1.316 1.349Slovenia 540 543 531 524 506 500 495 499 501Spagna 12.067 11.805 10.733 10.424 10.153 9.608 9.316 9.443 9.760

Fonte: Eurostat, Labour Force Survey e, per l’Italia, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) UE-28. – (2) Euro-19. – (3) Dal primo trimestre del 2008 l’età minima per la partecipazione al mercato del lavoro è stata innalzata da 15 a 16 anni.

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Appendice17

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a3.5

Tasso di attività e tasso di occupazione(valori percentuali)

AREE E PAESI 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Tasso di attività

UE (1) 70,3 70,7 70,8 71,0 71,1 71,7 72,0 72,3 72,5Area dell'euro (2) 70,8 71,2 71,3 71,3 71,4 72,0 72,2 72,3 72,4

Austria 73,5 73,9 74,3 74,4 74,6 75,1 75,5 75,4 75,5Belgio 67,1 67,1 66,9 67,7 66,7 66,9 67,5 67,7 67,6Cipro 73,9 73,6 73,0 73,6 73,5 73,5 73,6 74,3 73,6Estonia 73,2 74,2 74,0 73,9 74,7 74,8 75,1 75,2 76,7Finlandia 75,6 76,0 75,0 74,5 74,9 75,2 75,2 75,4 75,8Francia 69,7 69,9 70,3 70,3 70,1 70,7 71,1 71,1 71,2Germania 75,6 75,9 76,3 76,7 77,3 77,2 77,6 77,7 77,6Grecia 66,5 66,7 67,4 67,8 67,3 67,5 67,5 67,4 67,8Irlanda 72,6 72,1 70,6 69,4 69,2 69,2 69,8 69,8 70,0Italia (3) 62,4 62,9 62,3 62,0 62,1 63,5 63,4 63,9 64,0Lettonia 72,6 74,2 73,5 73,0 72,8 74,4 74,0 74,6 75,7Lituania 67,9 68,4 69,6 70,2 71,4 71,8 72,4 73,7 74,1Lussemburgo 66,9 66,8 68,7 68,2 67,9 69,4 69,9 70,8 70,9Malta 58,8 59,1 59,4 60,4 61,8 63,1 65,0 66,3 67,6Paesi Bassi 78,5 79,3 79,7 78,2 78,1 79,0 79,4 79,0 79,6Portogallo 73,9 73,9 73,4 73,7 73,6 73,4 73,0 73,2 73,4Slovacchia 68,3 68,8 68,4 68,7 68,7 69,4 69,9 70,3 70,9Slovenia 71,3 71,8 71,8 71,5 70,3 70,4 70,5 70,9 71,8Spagna 71,8 72,7 73,1 73,5 73,9 74,3 74,3 74,2 74,3

Tasso di occupazioneUE (1) 65,2 65,7 64,5 64,1 64,2 64,1 64,1 64,8 65,6

Area dell'euro (2) 65,5 65,8 64,4 64,0 64,1 63,7 63,4 63,8 64,5Austria 69,9 70,8 70,3 70,8 71,1 71,4 71,4 71,1 71,1Belgio 62,0 62,4 61,6 62,0 61,9 61,8 61,8 61,9 61,8Cipro 71,0 70,9 69,0 68,9 67,6 64,6 61,7 62,1 62,4Estonia 69,8 70,1 63,8 61,2 65,3 67,1 68,5 69,6 71,9Finlandia 70,3 71,1 68,7 68,1 69,0 69,4 68,9 68,7 68,5Francia 64,3 64,9 64,1 64,0 63,9 64,0 64,1 63,8 63,8Germania 69,0 70,1 70,3 71,3 72,7 73,0 73,5 73,8 74,0Grecia 60,9 61,4 60,8 59,1 55,1 50,8 48,8 49,4 50,8Irlanda 69,2 67,4 61,9 59,6 58,9 58,8 60,5 61,7 63,3Italia (3) 58,6 58,6 57,4 56,8 56,8 56,6 55,5 55,7 56,3Lettonia 68,1 68,2 60,3 58,5 60,8 63,0 65,0 66,3 68,1Lituania 65,0 64,4 59,9 57,6 60,2 62,0 63,7 65,7 67,2Lussemburgo 64,2 63,4 65,2 65,2 64,6 65,8 65,7 66,6 66,1Malta 55,0 55,5 55,3 56,2 57,9 59,1 60,8 62,4 63,9Paesi Bassi 76,0 77,2 77,0 74,7 74,2 74,4 73,6 73,1 74,1Portogallo 67,6 68,0 66,1 65,3 63,8 61,4 60,6 62,6 63,9Slovacchia 60,7 62,3 60,2 58,8 59,3 59,7 59,9 61,0 62,7Slovenia 67,8 68,6 67,5 66,2 64,4 64,1 63,3 63,9 65,2Spagna 65,8 64,5 60,0 58,8 58,0 55,8 54,8 56,0 57,8

Fonte: Eurostat, Labour Force Survey e, per l’Italia, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) UE-28. – (2) Euro-19. – (3) Dal primo trimestre del 2008 l’età minima per la partecipazione al mercato del lavoro è stata innalzata da 15 a 16 anni.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201518

Tavola a3.6

Struttura dell’occupazione(valori percentuali)

AREE E PAESI

Lavoratori indipendenti (1)

Occupati a tempo parziale (2)

Dipendenti a tempo determinato (3)

Composizione settoriale (1)

Agricoltura Industria Servizi

2014 2015 2014 2015 2014 2015 2014 2015 2014 2015 2014 2015

UE (4) 15,1 14,9 20,4 20,4 14,0 14,2 4,7 4,5 24,1 24,0 70,6 70,9Area dell'euro (5) 14,9 14,8 22,3 22,3 15,2 15,5 3,4 3,3 23,7 23,6 72,3 72,4

Austria 11,3 11,4 27,9 28,3 9,1 9,1 4,8 4,5 25,7 25,8 69,4 69,7Belgio 13,7 14,3 24,1 24,7 8,7 9,0 1,2 1,2 21,4 21,4 77,4 77,4Cipro 16,0 13,5 14,1 13,7 18,9 18,4 4,4 3,9 16,4 16,1 79,1 79,9Estonia 8,9 9,2 9,6 10,8 3,2 3,5 3,9 3,9 30,1 30,6 65,9 65,3Finlandia 13,5 13,8 15,4 15,5 15,5 15,3 4,2 4,2 21,8 21,6 73,5 73,8Francia 11,2 11,2 19,0 18,8 16,0 16,7 2,8 2,7 20,4 20,1 75,8 75,9Germania 10,5 10,4 27,6 28,0 13,0 13,0 1,4 1,4 28,1 27,7 70,5 70,9Grecia 31,3 30,6 9,5 9,5 11,7 11,9 13,6 12,9 15,0 14,9 71,4 72,2Irlanda 16,6 16,4 23,5 22,8 9,2 8,6 5,7 5,6 18,2 19,0 75,9 75,1Italia 24,7 24,4 18,4 18,5 13,6 14,0 3,6 3,8 26,9 26,6 69,5 69,6Lettonia 10,7 11,8 7,4 7,9 3,3 3,8 7,5 7,9 23,8 23,6 68,6 68,3Lituania 10,8 11,1 9,1 8,3 2,8 2,1 9,2 9,1 24,4 24,9 66,0 65,7Lussemburgo 8,3 8,9 18,9 18,8 8,1 10,1 1,4 1,0 10,7 11,4 85,7 78,9Malta 13,8 13,9 16,6 15,7 7,8 7,6 1,3 1,6 21,0 19,5 77,6 78,4Paesi Bassi 16,1 16,3 50,4 50,8 21,3 20,1 2,1 2,1 15,0 15,2 75,1 74,9Portogallo 19,2 17,9 13,1 12,5 21,4 22,0 8,6 7,5 23,9 24,3 67,4 68,1Slovacchia 15,3 15,0 5,2 6,0 8,9 10,6 3,5 3,2 35,4 36,1 61,0 60,6Slovenia 12,7 12,5 11,2 10,8 16,6 17,9 9,6 7,0 30,8 31,6 59,1 60,2Spagna 17,0 16,7 15,9 15,7 24,0 25,1 4,2 4,1 19,5 19,9 76,3 76,0

Fonte: Eurostat, Labour Force Survey e, per l’Italia, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) In percentuale dell’occupazione totale. – (2) Dipendenti e indipendenti, in percentuale dell’occupazione totale. – (3) In percentuale dell’occupazione dipendente. – (4) UE-28. – (5) Euro-19.

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Appendice19

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a3.7

Tasso di disoccupazione(valori percentuali)

AREE E PAESI 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

UE (1) 7,2 7,0 9,0 9,6 9,7 10,5 10,9 10,2 9,4Area dell'euro (2) 7,5 7,6 9,6 10,2 10,2 11,4 12,0 11,6 10,9

Austria 4,9 4,1 5,3 4,8 4,6 4,9 5,4 5,6 5,7Belgio 7,5 7,0 7,9 8,3 7,2 7,6 8,4 8,5 8,5Cipro 3,9 3,7 5,4 6,3 7,9 11,9 15,9 16,1 15,1Estonia 4,6 5,5 13,5 16,7 12,3 10,0 8,6 7,4 6,2Finlandia 6,9 6,4 8,2 8,4 7,8 7,7 8,2 8,7 9,4Francia 8,0 7,4 9,1 9,3 9,2 9,8 10,3 10,3 10,4Germania 8,5 7,4 7,6 7,0 5,8 5,4 5,2 5,0 4,6Grecia 8,4 7,8 9,6 12,7 17,9 24,5 27,5 26,5 24,9Irlanda 4,7 6,4 12,0 13,9 14,7 14,7 13,1 11,3 9,4Italia 6,1 6,7 7,7 8,4 8,4 10,7 12,1 12,7 11,9Lettonia 6,1 7,7 17,5 19,5 16,2 15,0 11,9 10,8 9,9Lituania 4,3 5,8 13,8 17,8 15,4 13,4 11,8 10,7 9,1Lussemburgo 4,2 4,9 5,1 4,6 4,8 5,1 5,9 6,0 6,4Malta 6,5 6,0 6,9 6,9 6,4 6,3 6,4 5,8 5,4Paesi Bassi 4,2 3,7 4,4 5,0 5,0 5,8 7,3 7,4 6,9Portogallo 9,1 8,8 10,7 12,0 12,9 15,8 16,4 14,1 12,6Slovacchia 11,2 9,6 12,1 14,5 13,7 14,0 14,2 13,2 11,5Slovenia 4,9 4,4 5,9 7,3 8,2 8,9 10,1 9,7 9,0Spagna 8,2 11,3 17,9 19,9 21,4 24,8 26,1 24,5 22,1

Fonte: Eurostat, Labour Force Survey e, per l’Italia, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) UE-28. – (2) Euro-19.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201520

Tavola a3.8

Indice armonizzato dei prezzi al consumo: area dell’euro (1)(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODI

Beni non alimentari

e non energetici

Servizi Totale al netto dei

beni alimentari

e energetici

Beni alimentari Beni energetici

Totale al netto dei beni

alimentari freschi ed energetici

Totale generale

Trasformati Freschi Totale

Pesi (2) 26,6 44,2 70,7 12,1 7,4 195 9,7 82,9 100,0

2012 1,2 1,8 1,5 3,1 3,0 3,1 7,6 1,8 2,52013 0,6 1,4 1,1 2,2 3,5 2,7 0,6 1,3 1,42014 0,1 1,2 0,8 1,2 -0,8 0,5 -1,9 0,9 0,42015 0,3 1,2 0,8 0,6 1,6 1,0 -6,8 0,8 0,02014 – gen. 0,2 1,2 0,8 2,0 1,3 1,7 -1,3 1,0 0,8 feb. 0,4 1,3 1,0 1,8 0,9 1,5 -2,3 1,1 0,7 mar. 0,2 1,1 0,7 1,7 -0,1 1,0 -2,1 0,9 0,5 apr. 0,1 1,6 1,0 1,6 -0,7 0,7 -1,2 1,1 0,7 mag. 0,0 1,1 0,7 1,5 -2,1 0,1 0,0 0,8 0,5 giu. -0,1 1,3 0,8 1,3 -2,8 -0,2 0,1 0,9 0,5 lug. -0,1 1,2 0,8 1,1 -2,6 -0,3 -1,0 0,8 0,4 ago. 0,3 1,3 0,9 1,0 -2,4 -0,3 -2,0 1,0 0,4 set. 0,2 1,1 0,8 1,0 -0,9 0,3 -2,3 0,8 0,3 ott. -0,1 1,2 0,7 0,8 0,0 0,5 -2,0 0,7 0,4 nov. -0,1 1,1 0,7 0,6 0,2 0,5 -2,5 0,7 0,3 dic. 0,0 1,2 0,7 0,5 -1,0 0,0 -6,3 0,7 -0,2 2015 – gen. -0,1 1,0 0,6 0,4 -0,9 -0,1 -9,2 0,6 -0,6 feb. -0,1 1,2 0,7 0,5 0,4 0,5 -7,9 0,7 -0,3 mar. 0,0 1,0 0,6 0,6 0,7 0,6 -6,0 0,6 -0,1 apr. 0,1 1,0 0,6 0,7 1,3 1,0 -5,8 0,7 0,0 mag. 0,2 1,3 0,9 0,6 2,1 1,2 -4,8 0,9 0,3 giu. 0,3 1,1 0,8 0,7 1,9 1,2 -5,1 0,8 0,2 lug. 0,4 1,2 1,0 0,6 1,4 0,9 -5,6 0,9 0,2 ago. 0,4 1,2 0,9 0,6 2,4 1,3 -7,2 0,9 0,1 set. 0,3 1,2 0,9 0,6 2,7 1,4 -8,9 0,8 -0,1 ott. 0,6 1,3 1,1 0,6 3,2 1,6 -8,5 1,0 0,1 nov. 0,6 1,2 0,9 0,7 2,7 1,5 -7,3 0,9 0,1 dic. 0,5 1,1 0,9 0,8 2,0 1,2 -5,9 0,8 0,2 2016 – gen. 0,7 1,2 1,0 0,8 1,4 1,0 -5,4 1,0 0,3 feb. 0,7 0,9 0,8 0,6 0,6 0,6 -8,1 0,8 -0,2 mar. 0,5 1,4 1,0 0,4 1,3 0,8 -8,7 1,0 0,0 apr. 0,5 0,9 0,7 0,5 1,2 0,8 -8,7 0,7 -0,2

Fonte: Eurostat; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Media ponderata degli indici dei paesi appartenenti all’area dell’euro alla data indicata. – (2) I pesi riportati nella tavola sono quelli del gennaio 2016.

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Appendice21

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a3.9

Indice armonizzato dei prezzi al consumo nei maggiori paesi dell’area dell’euro(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODI

Francia Germania Italia Spagna Area euro (1)

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

2012 2,2 1,5 2,1 1,3 3,3 2,0 2,4 1,3 2,5 1,52013 1,0 0,7 1,6 1,2 1,2 1,2 1,5 1,3 1,4 1,12014 0,6 1,0 0,8 1,1 0,2 0,7 -0,2 -0,1 0,4 0,82015 0,1 0,6 0,1 1,1 0,1 0,7 -0,6 0,3 0,0 0,82014 – gen. 0,8 0,8 1,1 1,1 0,6 0,9 0,3 -0,1 0,8 0,8 feb. 1,1 1,4 1,0 1,1 0,4 0,8 0,1 0,0 0,7 1,0 mar. 0,8 1,1 0,8 0,8 0,3 0,8 -0,2 -0,3 0,5 0,7 apr. 0,8 1,2 1,2 1,4 0,5 1,1 0,3 0,1 0,7 1,0 mag. 0,8 1,1 0,7 0,7 0,4 0,8 0,2 -0,1 0,5 0,7 giu. 0,6 0,9 0,9 1,1 0,3 0,7 0,0 -0,1 0,5 0,8 lug. 0,6 0,9 0,7 1,1 0,0 0,5 -0,4 -0,1 0,4 0,8 ago. 0,5 1,2 0,8 1,2 -0,1 0,4 -0,5 0,0 0,4 0,9 set. 0,4 0,9 0,8 1,2 -0,1 0,5 -0,3 -0,2 0,3 0,8 ott. 0,5 0,8 0,8 1,1 0,2 0,5 -0,2 -0,2 0,4 0,7 nov. 0,4 0,7 0,5 0,9 0,3 0,6 -0,5 -0,2 0,3 0,7 dic. 0,1 0,7 0,0 1,1 0,0 0,7 -1,1 -0,1 -0,2 0,72015 – gen. -0,4 0,4 -0,4 1,0 -0,5 0,5 -1,5 0,0 -0,6 0,6 feb. -0,3 0,3 0,0 1,1 0,1 0,9 -1,2 0,0 -0,3 0,7 mar. 0,0 0,4 0,2 1,0 0,0 0,5 -0,8 0,0 -0,1 0,6 apr. 0,1 0,5 0,3 1,1 -0,1 0,3 -0,7 0,0 0,0 0,6 mag. 0,3 0,7 0,6 1,4 0,2 0,6 -0,3 0,3 0,3 0,9 giu. 0,3 0,7 0,2 0,8 0,2 0,7 0,0 0,4 0,2 0,8 lug. 0,2 0,8 0,1 0,9 0,4 1,0 0,0 0,5 0,2 1,0 ago. 0,1 0,6 0,1 1,1 0,3 1,0 -0,5 0,4 0,1 0,9 set. 0,1 0,7 -0,1 1,0 0,2 0,9 -1,1 0,4 -0,1 0,9 ott. 0,2 0,8 0,2 1,3 0,3 1,0 -0,9 0,6 0,1 1,1 nov. 0,1 0,7 0,2 1,2 0,1 0,7 -0,4 0,7 0,1 0,9 dic. 0,3 0,8 0,2 1,0 0,1 0,5 -0,1 0,6 0,2 0,92016 – gen. 0,3 0,9 0,4 1,1 0,4 0,9 -0,4 0,7 0,3 1,0 feb. -0,1 0,7 -0,2 0,8 -0,2 0,5 -1,0 0,8 -0,2 0,8 mar. -0,1 0,7 0,1 1,3 -0,2 0,8 -1,0 0,8 0,0 1,0 apr. -0,1 0,6 -0,3 0,7 -0,4 0,6 -1,2 0,5 -0,2 0,7

Fonte: elaborazioni su dati Eurostat; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Media ponderata degli indici dei paesi appartenenti all’area dell’euro alla data indicata.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201522

Tavola a3.10

Principali indicatori sull’inflazione nell’area dell’euro(variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

ANNI Area euro

Austria Belgio Cipro Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda

Prezzi al consumo armonizzati (1)2004 2,1 2,0 1,9 1,9 3,0 0,1 2,3 1,8 3,0 2,32005 2,2 2,1 2,5 2,0 4,1 0,8 1,9 1,9 3,5 2,22006 2,2 1,7 2,3 2,2 4,4 1,3 1,9 1,8 3,3 2,72007 2,1 2,2 1,8 2,2 6,7 1,6 1,6 2,3 3,0 2,92008 3,3 3,2 4,5 4,4 10,6 3,9 3,2 2,8 4,2 3,12009 0,3 0,4 0,0 0,2 0,2 1,6 0,1 0,2 1,3 -1,72010 1,6 1,7 2,3 2,6 2,7 1,7 1,7 1,1 4,7 -1,62011 2,7 3,6 3,4 3,5 5,1 3,3 2,3 2,5 3,1 1,22012 2,5 2,6 2,6 3,1 4,2 3,2 2,2 2,1 1,0 1,92013 1,4 2,1 1,2 0,4 3,2 2,2 1,0 1,6 -0,9 0,52014 0,4 1,5 0,5 1,2 0,5 1,2 0,6 0,8 -1,4 0,32015 0,0 0,8 0,6 -3,0 0,1 -0,2 0,1 0,1 -1,1 0,0

Prezzi alla produzione (2)2004 2,3 2,0 6,9 4,4 3,4 0,6 1,8 1,6 3,6 –2005 4,2 3,4 5,7 4,9 1,7 4,2 2,8 4,4 5,9 –2006 5,1 2,1 5,8 5,3 4,3 6,3 3,6 5,4 7,3 3,62007 2,6 4,1 2,1 3,6 9,6 3,9 2,5 1,3 4,1 2,32008 6,0 4,8 9,3 11,7 9,6 8,6 5,2 5,4 10,0 6,12009 -4,8 -1,8 -7,2 -1,8 -0,3 -6,3 -5,2 -4,0 -5,8 -3,62010 2,7 4,0 5,4 4,0 1,7 6,7 2,7 1,5 6,1 1,52011 5,7 4,7 8,1 5,9 4,6 5,8 5,4 5,1 7,4 6,52012 2,8 0,9 3,5 8,1 3,4 2,3 2,8 1,7 4,9 3,12013 -0,2 -1,0 0,6 -2,1 9,9 0,9 0,3 0,0 -0,7 1,52014 -1,5 -1,5 -4,6 -3,1 -2,3 -0,9 -1,3 -0,9 -0,8 -0,32015 -2,7 -2,1 -4,2 -5,7 -2,8 -2,2 -2,2 -1,8 -5,8 -4,4

continua

Fonte: Eurostat; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) L’aggregato dell’area si riferisce alla media ponderata degli indici armonizzati dei paesi appartenenti all’area dell’euro alla data indicata. – (2) Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno. L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi.

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Appendice23

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a3.10

Principali indicatori sull’inflazione nell’area dell’euro(variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

ANNI Italia Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Paesi Bassi

Portogallo Slovacchia Slovenia Spagna

Prezzi al consumo armonizzati (1)2004 2,3 6,2 1,2 3,2 2,7 1,4 2,5 7,5 3,7 3,12005 2,2 6,9 2,7 3,8 2,5 1,5 2,1 2,8 2,5 3,42006 2,2 6,6 3,8 3,0 2,6 1,6 3,0 4,3 2,5 3,62007 2,0 10,1 5,8 2,7 0,7 1,6 2,4 1,9 3,8 2,82008 3,5 15,3 11,1 4,1 4,7 2,2 2,7 3,9 5,5 4,12009 0,8 3,3 4,2 0,0 1,8 1,0 -0,9 0,9 0,9 -0,22010 1,6 -1,2 1,2 2,8 2,0 0,9 1,4 0,7 2,1 2,02011 2,9 4,2 4,1 3,7 2,5 2,5 3,6 4,1 2,1 3,02012 3,3 2,3 3,2 2,9 3,2 2,8 2,8 3,7 2,8 2,42013 1,2 0,0 1,2 1,7 1,0 2,6 0,4 1,5 1,9 1,52014 0,2 0,7 0,2 0,7 0,8 0,3 -0,2 -0,1 0,4 -0,22015 0,1 0,2 -0,7 0,1 1,2 0,2 0,5 -0,3 -0,8 -0,6

Prezzi alla produzione (2)2004 2,7 7,3 2,5 9,1 1,3 2,4 2,6 2,7 4,4 3,42005 4,0 7,1 5,9 3,6 5,0 6,8 6,0 3,7 2,8 4,72006 5,2 9,6 6,8 12,8 18,1 9,0 3,6 6,3 2,4 5,42007 3,3 18,6 9,2 4,4 -3,3 6,0 1,8 1,8 5,5 3,62008 5,8 15,7 15,8 15,1 15,1 8,9 5,0 6,1 5,6 6,52009 -5,4 -1,7 -6,7 -9,2 9,3 -10,8 -4,3 -2,6 -0,4 -3,42010 3,1 -0,2 3,9 1,5 11,5 4,2 3,6 -2,8 2,0 3,72011 5,1 8,8 10,4 4,4 2,2 9,8 6,0 2,7 3,8 6,92012 4,1 5,3 5,6 3,6 2,3 3,8 2,9 3,8 1,0 3,82013 -1,2 1,1 -0,3 1,3 0,9 -1,3 0,1 -0,2 0,3 0,62014 -1,8 0,1 -5,1 -4,8 -1,2 -3,2 -1,2 -3,6 -1,1 -1,32015 -3,4 -1,4 -9,2 -0,5 -3,2 -7,3 -3,0 -4,3 -0,5 -2,1

Fonte: Eurostat; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) L’aggregato dell’area si riferisce alla media ponderata degli indici armonizzati dei paesi appartenenti all’area dell’euro alla data indicata. – (2) Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno. L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201524

Tavola a3.11

Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno: maggiori paesi dell’area dell’euro

(indici: 2010=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODI

Beni di consumo al netto degli alimentari (1)

Beni intermedi

Energetici Totale al netto

di alimentari ed energetici

Totale generale

Beni di consumo al netto degli alimentari (1)

Beni intermedi

Energetici Totale al netto

di alimentari ed energetici

Totale generale

Francia Germania

2012 0,0 0,7 6,8 1,0 2,8 1,2 0,4 3,0 0,7 1,72013 -0,4 -0,7 -0,4 0,1 0,3 0,6 -0,9 -0,8 -0,1 0,02014 -0,9 -1,3 -4,2 0,0 -1,3 0,5 -0,9 -3,2 0,0 -0,92015 -1,1 -1,8 -6,8 -1,2 -2,2 0,6 -0,9 -5,4 -0,1 -1,82015 – gen. -1,4 -2,4 -10,8 -1,8 -3,4 0,5 -0,9 -6,3 -0,1 -2,2 feb. -1,4 -2,1 -6,3 -1,7 -2,3 0,5 -1,1 -5,5 -0,2 -1,9 mar. -1,3 -1,5 -5,2 -0,7 -1,9 0,5 -0,9 -4,7 0,0 -1,6 apr. -0,6 -1,0 -4,5 -1,2 -1,7 0,5 -0,6 -4,4 0,1 -1,5 mag. -0,9 -1,0 -4,6 -1,2 -1,7 0,4 -0,5 -4,1 0,2 -1,3 giu. -0,9 -1,0 -4,5 -1,2 -1,6 0,5 -0,4 -4,4 0,2 -1,4 lug. -0,9 -1,0 -4,2 -0,5 -1,5 0,6 -0,4 -4,1 0,2 -1,3 ago. -1,8 -1,7 -6,6 -1,6 -2,2 0,8 -0,8 -5,0 0,0 -1,6 set. -1,4 -2,1 -8,8 -1,0 -2,7 0,8 -1,1 -6,1 -0,2 -2,0 ott. -0,8 -2,7 -8,6 -1,0 -2,6 0,8 -1,4 -6,5 -0,4 -2,2 nov. -1,0 -2,6 -7,8 -1,1 -2,4 0,8 -1,7 -7,1 -0,5 -2,4 dic. -1,2 -2,3 -9,4 -1,1 -2,7 0,9 -1,7 -6,8 -0,5 -2,22016 – gen. -1,3 -2,1 -9,5 -1,0 -2,8 0,6 -1,7 -7,3 -0,5 -2,3 feb. -1,6 -2,3 -15,1 -1,2 -4,2 0,7 -1,8 -9,4 -0,5 -3,0 mar. -1,5 -2,8 -13,4 -1,4 -4,0 0,7 -2,0 -9,2 -0,6 -3,0

Spagna Area dell’euro (2)

2012 0,8 1,4 9,7 0,7 3,8 0,9 0,7 6,6 0,7 2,82013 0,4 -0,5 0,5 -0,3 0,6 0,3 -0,6 -1,6 -0,2 -0,22014 0,4 -1,5 -3,1 -0,4 -1,3 0,3 -1,1 -4,4 -0,1 -1,52015 0,7 -0,7 -8,8 0,0 -2,1 0,2 -1,3 -8,1 -0,4 -2,72015 – gen. 0,7 -1,3 -10,4 -0,3 -2,8 0,1 -1,7 -10,5 -0,5 -3,5 feb. 0,9 -1,2 -6,4 -0,1 -1,6 0,3 -1,7 -8,1 -0,5 -2,8 mar. 0,8 -0,4 -6,1 0,2 -1,3 0,3 -1,2 -6,8 -0,2 -2,3 apr. 0,9 0,0 -5,4 0,5 -0,9 0,1 -0,8 -6,4 0,0 -2,1 mag. 0,7 0,2 -7,5 0,7 -1,4 0,0 -0,6 -6,2 0,1 -2,0 giu. 0,5 0,1 -7,4 0,6 -1,4 0,1 -0,6 -6,8 0,1 -2,1 lug. 0,5 -0,1 -7,1 0,4 -1,3 0,1 -0,8 -6,5 0,0 -2,1 ago. 0,6 -0,3 -9,9 0,2 -2,2 0,1 -1,1 -8,2 -0,3 -2,6 set. 0,7 -0,9 -14,3 -0,1 -3,6 0,2 -1,5 -10,0 -0,5 -3,2 ott. 0,4 -1,5 -13,4 -0,6 -3,6 0,2 -1,9 -9,8 -0,8 -3,2 nov. 0,9 -1,8 -9,4 -0,6 -2,6 0,2 -2,1 -9,3 -0,8 -3,2 dic. 0,9 -1,6 -7,8 -0,5 -2,2 0,2 -1,9 -8,9 -0,7 -3,02016 – gen. 0,8 -1,7 -15,0 -0,6 -4,2 0,0 -1,8 -9,0 -0,8 -3,0 feb. 0,6 -2,2 -19,5 -0,8 -5,7 -0,1 -2,2 -12,7 -0,9 -4,2 mar. 0,9 -2,7 -17,7 -1,0 -5,4 -0,1 -2,6 -12,1 -1,1 -4,2

Fonte: elaborazioni su dati Eurostat; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Il peso dei beni di consumo non alimentari è ottenuto come differenza tra quello dei beni di consumo totali e quello dei beni alimentari, che tuttavia contengono alcune voci classificate come beni intermedi. – (2) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi.

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Appendice25

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a3.12

Dettaglio del sostegno finanziario ai paesi in difficoltà (1)(miliardi di euro)

PAESI 2010 2011 2012 2013 2014 2015Totale fino a maggio 2016 (2)

Totale del piano di sostegno

IRLANDAPrestiti bilaterali 0,0 0,5 2,5 1,9 – – 4,8 4,8EFSF 0,0 7,6 4,4 5,7 – – 17,7 17,7EFSM 0,0 13,9 7,8 0,0 0,8 – 22,5 22,5FMI 0,0 12,8 6,4 3,3 – – 22,6 22,5Totale 0,0 34,7 21,1 10,9 0,8 – 67,6 67,5

PORTOGALLOEFSF – 6,9 11,3 6,6 1,2 – 26,0 26,0EFSM – 14,1 8,0 0,0 2,2 – 24,3 26,0FMI – 13,0 8,2 3,4 1,8 – 26,3 26,0Totale – 34,0 27,5 10,0 5,2 – 76,6 78,0

GRECIAPrimo piano di sostegno

Prestiti bilaterali 21,0 31,9 – – – – 52,9 52,9FMI 10,5 9,6 – – – – 20,1 20,1Totale 31,5 41,5 – – – – 73,0 73,0

Secondo piano di sostegnoEFSF – – 108,2 25,3 8,3 -10,9 130,9 (3) 143,6FMI – – 1,7 6,7 3,4 – 11,8 28,0Totale – – 109,9 32,0 11,7 -10,9 142,7 (3) 171,6Terzo piano di sostegnoESM – – – – – 21,4 21,4 86,0Totale – – – – – 21,4 (4) 21,4 86,0

SPAGNAESM – – 39,5 1,9 – – 41,3 41,3Totale – – 39,5 1,9 – – 41,3 41.3

CIPROESM – – – 4,6 1,1 0,6 6,3 9,0FMI – – – 0,3 0,2 0,4 1,0 1,0Totale – – – 4,9 1,3 1,0 7,3 10,0

TOTALE 31,5 110,2 197,9 59,7 18,9 11,5 429,8 527,4

Fonte: per i prestiti bilaterali all’Irlanda, National Treasury Management Agency; per i prestiti concessi dall’EFSF, dall’EFSM e dall’ESM, rispettivi siti internet; per il primo piano di sostegno alla Grecia, Commissione europea, The second economic adjustment programme for Greece, marzo 2012; per i prestiti dell’FMI non inclusi in tale piano, comunicati stampa dell’FMI diffusi in occasione di ogni erogazione.(1) I programmi di sostegno consistono di risorse finanziarie messe a disposizione dai paesi dell’Unione europea su base bilaterale, nonché dall’EFSF, dall’EFSM, dall’ESM e dall’FMI in favore di paesi dell’area dell’euro in difficoltà finanziarie; l’erogazione di tali risorse è vincolata a una precisa condizionalità in termini di politiche economiche da attuare per ripristinare un ordinato funzionamento del sistema economico nazionale. Eventuali mancate quadrature sono dovute all’arrotondamento delle cifre decimali e alla fluttuazione dei tassi di cambio tra la valuta di erogazione del prestito e l’euro. – (2) Dati aggiornati al 19 maggio 2016. – (3) Il dato tiene conto della restituzione all’EFSF, nel febbraio 2015, di obbligazioni emesse dall’EFSF, trasferite all’Hellenic Financial Stability Fund e non utilizzate (10,9 miliardi). – (4) A luglio 2015 la Grecia ha ricevuto un prestito transitorio per 7,2 miliardi erogato dall’EFSM e restituito il mese sucessivo.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201526

Tavola a4.1

Tassi d'interesse ufficiali dell'Eurosistema (valori percentuali)

DATA DI ANNUNCIO

Operazioni attivabili su iniziativa delle controparti Operazioni di rifinanziamento principali

Data di decorrenza

Depositi overnightpresso

l'Eurosistema

Operazioni di rifinanziamento

marginale

Data di decorrenza

Tasso fisso(per aste

a tasso fisso)

Tasso minimo di offerta(per aste

a tasso variabile)

22.12.1998 1.1.1999 2,00 4,50 7.1.1999 3,00 –22.12.1998 4.1.1999 2,75 3,25 – – –22.12.1998 22.1.1999 2,00 4,50 – – – 8.4.1999 9.4.1999 1,50 3,50 14.4.1999 2,50 –

4.11.1999 5.11.1999 2,00 4,00 10.11.1999 3,00 –3.2.2000 4.2.2000 2,25 4,25 9.2.2000 3,25 –

16.3.2000 17.3.2000 2,50 4,50 22.3.2000 3,50 –27.4.2000 28.4.2000 2,75 4,75 4.5.2000 3,75 –8.6.2000 9.6.2000 3,25 5,25 15.6.2000 4,25 –8.6.2000 – – – 28.6.2000 – 4,25

31.8.2000 1.9.2000 3,50 5,50 6.9.2000 – 4,505.10.2000 6.10.2000 3,75 5,75 11.10.2000 – 4,7510.5.2001 11.5.2001 3,50 5,50 15.5.2001 – 4,5030.8.2001 31.8.2001 3,25 5,25 5.9.2001 – 4,2517.9.2001 18.9.2001 2,75 4,75 19.9.2001 – 3,758.11.2001 9.11.2001 2,25 4,25 14.11.2001 – 3,255.12.2002 6.12.2002 1,75 3,75 11.12.2002 – 2,756.3.2003 7.3.2003 1,50 3,50 12.3.2003 – 2,505.6.2003 6.6.2003 1,00 3,00 9.6.2003 – 2,00

1.12.2005 6.12.2005 1,25 3,25 6.12.2005 – 2,252.3.2006 8.3.2006 1,50 3,50 8.3.2006 – 2,508.6.2006 15.6.2006 1,75 3,75 15.6.2006 – 2,753.8.2006 9.8.2006 2,00 4,00 9.8.2006 – 3,00

5.10.2006 11.10.2006 2,25 4,25 11.10.2006 – 3,257.12.2006 13.12.2006 2,50 4,50 13.12.2006 – 3,508.3.2007 14.3.2007 2,75 4,75 14.3.2007 – 3,756.6.2007 13.6.2007 3,00 5,00 13.6.2007 – 4,003.7.2008 9.7.2008 3,25 5,25 9.7.2008 – 4,25

8.10.2008 8.10.2008 2,75 4,75 – – –8.10.2008 9.10.2008 3,25 4,25 15.10.2008 3,75 –6.11.2008 12.11.2008 2,75 3,75 12.11.2008 3,25 –4.12.2008 10.12.2008 2,00 3,00 10.12.2008 2,50 –

18.12.2008 21.1.2009 1,00 3,00 – – –15.1.2009 21.1.2009 1,00 3,00 21.1.2009 2,00 –5.3.2009 11.3.2009 0,50 2,50 11.3.2009 1,50 –2.4.2009 8.4.2009 0,25 2,25 8.4.2009 1,25 –7.5.2009 13.5.2009 0,25 1,75 13.5.2009 1,00 –7.4.2011 13.4.2011 0,50 2,00 13.4.2011 1,25 –7.7.2011 13.7.2011 0,75 2,25 13.7.2011 1,50 –

3.11.2011 9.11.2011 0,50 2,00 9.11.2011 1,25 –8.12.2011 14.12.2011 0,25 1,75 14.12.2011 1,00 –5.7.2012 11.7.2012 0,00 1,50 11.7.2012 0,75 –2.5.2013 8.5.2013 0,00 1,00 8.5.2013 0,50 –

7.11.2013 13.11.2013 0,00 0,75 13.11.2013 0,25 –5.6.2014 11.6.2014 -0,10 0,40 11.6.2014 0,15 –4.9.2014 10.9.2014 -0,20 0,30 10.9.2014 0,05 –

3.12.2015 9.12.2015 -0,30 0,30 9.12.2015 0,05 –9.3.2016 16.3.2016 -0,40 0,25 16.3.2016 0,00 –

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Appendice27

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

continua

Tavola a4.2

Bilancio della Banca d’Italia: attività (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Oro e creditiin oro

Attività in valutaverso non residenti nell’area dell’euro

Attività in valuta

verso residenti nell’area dell’euro

Attività in euro

verso non residenti nell’area dell’euro

Prestiti in euro a IFM dell’area dell’euro

di cui:crediti

verso l’FMI

Operazioni di rifinanzia-

mento principali

Operazioni di rifinanzia-

mento a più lungo

termine

Operazioni temporanee

di fine-tuning

e di tipo strutturale

Operazioni di rifinanziamento

marginale e crediti connessi

a scartidi garanzia

2013 68.677 36.825 11.880 886 1.390 235.869 22.160 213.709 – – 2014 77.865 39.278 11.840 1.241 1.655 194.522 25.743 168.779 – – 2015 – gen. 87.876 41.862 12.373 1.410 1.677 163.216 15.491 147.725 – –

feb. 85.141 41.873 12.047 1.384 1.684 141.329 30.498 110.830 – – mar. 86.969 43.052 11.997 1.171 1.705 165.696 19.688 146.008 – – apr. 82.958 41.800 11.734 1.157 1.677 159.224 15.682 143.541 – – mag. 85.612 42.105 11.801 1.371 1.652 149.474 11.799 137.675 – – giu. 82.499 42.471 11.679 1.383 1.623 165.674 10.872 154.802 – – lug. 78.951 42.679 11.380 1.320 1.703 162.894 9.859 153.035 – – ago. 79.778 42.090 11.373 1.230 1.689 158.287 8.928 149.359 – – set. 78.386 42.256 11.402 1.180 1.690 164.002 10.599 153.403 – – ott. 81.737 42.890 11.492 1.199 1.697 157.338 9.638 147.700 – – nov. 79.127 44.282 11.760 1.257 1.708 154.345 16.795 137.550 – – dic. 76.914 43.202 11.567 1.213 1.653 158.276 18.728 139.548 – –

2016 – gen. 80.258 42.874 11.501 1.315 1.689 150.978 15.844 135.134 – – feb. 89.406 41.520 9.755 1.315 1.717 151.503 17.067 134.069 – 367 mar. 85.458 40.306 9.515 1.153 1.733 150.824 16.555 134.270 – –

PERIODI

Titoli in euro emessi

da residenti nell’area dell’euro

Crediti verso le

Amministrazioni pubbliche

Attività verso l’Eurosistema Altre attività

Totale attività

Partecipazioni al capitale della BCE

Crediti connessi al

trasferimento di riserve

Crediti netti derivanti da allocazione banconote

intra- Eurosistema

Altre attività nette

2013 117.690 15.642 22.210 1.377 7.219 12.867 746 66.150 565.339 2014 129.692 18.893 31.203 1.333 7.134 22.368 369 58.547 552.896 2015 – gen. 131.931 19.667 33.944 1.333 7.134 25.477 – 58.087 539.671

feb. 134.871 20.283 35.563 1.333 7.134 27.097 – 57.559 519.687 mar. 144.990 20.580 36.567 1.333 7.134 28.100 – 54.924 555.654 apr. 152.564 19.946 37.215 1.333 7.134 28.748 – 53.778 550.318 mag. 160.057 19.086 38.725 1.333 7.134 30.258 – 54.753 552.836 giu. 165.998 18.089 40.962 1.333 7.134 32.495 – 53.392 572.091 lug. 176.776 19.130 41.211 1.333 7.134 32.744 – 52.291 576.953 ago. 183.230 18.764 41.498 1.333 7.134 33.031 – 50.334 576.899 set. 194.393 19.208 42.246 1.333 7.134 33.780 – 49.271 592.632 ott. 205.368 19.578 43.204 1.333 7.134 34.737 – 50.382 603.393 nov. 215.144 19.718 43.387 1.333 7.134 34.920 – 50.819 609.786 dic. 220.473 19.461 41.075 1.333 7.134 32.296 312 49.248 611.515

2016 – gen. 230.687 19.714 41.675 1.333 7.134 33.208 – 49.462 618.652 feb. 239.586 19.638 41.775 1.333 7.134 33.308 – 49.195 635.655 mar. 249.851 19.927 41.355 1.333 7.134 32.888 – 48.805 639.414

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201528

segue: Tavola a4.2

Bilancio della Banca d’Italia: passività (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Banconote in circolazione

Passività in euro verso IFM dell’area dell’euro Passività in euro verso altri residenti

nell’area dell’euro

Passività in euro verso non residenti

nell’area dell’euro

Conti correnti (inclusa ROB)

Depositi overnight

Depositi a tempo

determinato

Operazioni temporanee di fine-tuning

Depositi con-nessi a scarti di garanzia

2013 157.541 20.789 18.392 2.377 20 – – 33.888 555 2014 164.527 15.436 15.058 378 – – – 13.928 24 2015 – gen. 161.518 17.781 17.781 – – – – 29.520 199

feb. 161.984 10.185 10.185 – – – – 15.266 176 mar. 163.509 12.991 12.895 96 – – – 16.919 150 apr. 165.147 17.256 17.256 – – – – 27.160 35 mag. 166.028 14.637 14.637 – – – – 43.281 11 giu. 167.642 17.825 17.775 50 – – – 42.252 86 lug. 170.051 17.015 17.015 – – – – 38.067 128 ago. 169.645 24.947 24.522 425 – – – 13.107 15 set. 169.306 22.925 22.741 184 – – – 9.490 153 ott. 169.549 20.916 20.630 286 – – – 27.235 20 nov. 170.345 20.186 20.136 50 – – – 26.109 143 dic. 174.324 24.138 22.600 1.538 – – – 7.709 23

2016 – gen. 170.974 20.860 20.860 – – – – 13.570 206 feb. 171.068 19.256 19.256 – – – – 23.820 142 mar. 172.319 20.415 20.385 30 – – 1 13.855 81

PERIODI

Passività in valuta

verso residenti nell’area dell’euro

Passività in valuta verso non residenti

nell’area dell’euro

Rivalutazioni Capitale e riserve

Passività verso l’Eurosistema

Altre passività Totale passività

Debiti netti derivanti

da allocazione banconote

intra-Eurosistema

Altre passività

nette

di cui: contropartite

dei DSP dell’FMI

2013 402 2 64.391 23.538 – 229.128 35.104 7.348 565.3392014 387 2 88.097 24.297 – 208.945 37.254 7.847 552.896 2015 – gen. 409 2 102.866 24.297 – 164.474 38.604 8.201 539.671

feb. 388 180 102.763 24.297 – 164.565 39.883 8.234 519.687 mar. 359 3 106.656 24.297 – 191.510 39.260 8.432 555.654 apr. 328 2 99.463 24.297 – 177.232 39.398 8.247 550.318 mag. 380 3 100.134 24.297 – 163.994 40.071 8.336 552.836 giu. 334 2 92.687 25.046 – 188.630 37.588 8.266 572.091 lug. 329 3 93.011 25.046 – 195.221 38.081 8.363 576.953 ago. 331 2 90.688 25.046 – 214.593 38.525 8.231 576.899 set. 330 2 90.786 25.046 – 235.655 38.937 8.240 592.632 ott. 412 2 97.523 25.046 – 223.031 39.659 8.338 603.393 nov. 394 3 97.443 25.046 – 229.596 40.523 8.530 609.786 dic. 373 3 91.346 25.046 – 248.859 39.693 8.370 611.515

2016 – gen. 351 3 96.217 25.046 – 251.264 40.162 8.313 618.652 feb. 333 3 105.900 25.046 – 249.533 40.555 8.343 635.655 mar. 286 2 103.088 25.046 – 263.320 41.001 8.138 639.414

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice29

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a4.3

Componenti italiane degli aggregati monetari dell’area dell’euro: residenti nell’area (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Circolante e depositi in conto corrente

Depositicon durataprestabilita

fino a 2 anni

Depositi rim-borsabili con

preavviso fino a 3 mesi

Totale Pronti contro termine

Quote di fondicomuni

monetari

Obbligazioni con scaden-

za fino a 2 anni

Totale passività monetarie

Contributo agli aggregati monetari dell'area, escluso il circolante

M1 M2 M3

2013 962.128 169.758 310.200 1.442.087 6.388 9.434 27.002 1.484.911 799.283 1.279.240 1.322.064 2014 1.038.921 142.843 312.915 1.494.679 3.860 7.222 15.824 1.521.585 868.254 1.324.012 1.350.918 2015 –gen. 1.043.890 136.907 313.553 1.494.350 5.308 7.021 14.921 1.521.600 872.912 1.323.372 1.350.622

feb. 1.040.737 137.853 314.012 1.492.602 4.941 6.709 14.809 1.519.061 869.281 1.321.145 1.347.604 mar. 1.048.730 132.658 314.519 1.495.907 5.108 6.436 14.629 1.522.080 875.945 1.323.122 1.349.295 apr. 1.057.195 130.444 313.764 1.501.402 4.683 6.201 13.596 1.525.882 882.958 1.327.166 1.351.646 mag. 1.074.176 129.041 313.417 1.516.634 4.617 6.048 12.038 1.539.337 898.623 1.341.081 1.363.784 giu. 1.071.736 126.846 313.670 1.512.252 3.164 5.978 10.897 1.532.291 894.686 1.335.203 1.355.242 lug. 1.075.597 128.600 311.255 1.515.452 3.658 5.931 9.561 1.534.602 896.068 1.335.922 1.355.072 ago. 1.073.733 129.016 311.613 1.514.362 3.903 6.083 10.021 1.534.369 894.710 1.335.340 1.355.347 set. 1.084.777 127.970 310.155 1.522.903 4.308 6.176 7.796 1.541.183 905.984 1.344.109 1.362.389 ott. 1.109.005 125.262 309.115 1.543.382 4.472 6.163 7.280 1.561.297 929.472 1.363.850 1.381.765 nov. 1.098.652 122.934 309.246 1.530.833 5.113 6.032 7.649 1.549.627 918.680 1.350.860 1.369.654 dic. 1.124.470 120.890 311.347 1.556.707 3.778 5.902 9.081 1.575.468 942.024 1.374.261 1.393.022

2016 –gen. 1.124.167 116.913 313.691 1.554.771 4.100 5.761 8.406 1.573.038 942.949 1.373.553 1.391.820 feb. 1.120.156 111.817 314.317 1.546.290 4.084 5.737 8.513 1.564.624 939.103 1.365.237 1.383.571 mar. 1.132.241 110.963 313.602 1.556.805 3.429 5.679 7.300 1.573.213 950.496 1.375.060 1.391.468

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201530

Tavola a4.4

Contropartite italiane della moneta dell'area dell'euro: residenti nell'area (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Totale passività monetarie

Altre passività delle IFM

Depositi delle

Amministrazioni centrali

Passività a medio e lungo termine nei confronti del “settore detentore delle attività monetarie”

Passività verso non residenti

nell'area dell'euroDepositi

con durata prestabilita

oltre i 2 anni e depositi

rimborsabili con preavviso oltre 3 mesi

Obbligazioni con scadenza oltre i 2 anni

Capitale e riserve

Totale

2013 1.484.911 49.779 178.321 472.181 379.190 1.029.692 125.951 2014 1.521.585 58.173 159.145 417.800 435.722 1.012.667 128.498 2015 – gen. 1.521.600 88.679 160.963 417.346 467.675 1.045.984 130.512

feb. 1.519.061 80.655 159.805 406.002 470.899 1.036.706 137.241 mar. 1.522.080 88.314 158.214 401.911 474.367 1.034.492 133.320 apr. 1.525.882 93.097 156.312 394.387 454.026 1.004.725 144.599 mag. 1.539.337 113.228 154.746 386.335 457.102 998.183 141.564 giu. 1.532.291 113.527 152.603 383.095 461.493 997.191 133.433 lug. 1.534.602 109.274 150.762 373.098 465.262 989.122 142.389 ago. 1.534.369 85.007 155.246 368.903 463.250 987.399 131.691 set. 1.541.183 78.124 154.318 365.323 465.744 985.385 124.460 ott. 1.561.297 97.620 155.294 359.711 474.659 989.664 130.251 nov. 1.549.627 90.547 153.411 359.634 479.063 992.108 129.734 dic. 1.575.468 49.698 153.637 354.512 472.920 981.069 126.473

2016 – gen. 1.573.038 77.338 150.665 341.883 481.791 974.339 128.345 feb. 1.564.624 87.295 150.448 331.047 485.350 966.845 125.488 mar. 1.573.213 81.586 150.605 325.042 478.663 954.311 125.226

continua

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice31

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a4.4

Contropartite italiane della moneta dell’area dell’euro: residenti nell’area (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Attività delle IFM Altre contropartite

Attività verso residenti italiani e del resto dell’area Attività verso non

residenti nell’area dell’euro

Finanziamenti alle Amministrazioni pubbliche

Finanziamenti agli “altri residenti”

Totale

Prestiti Obbligazioni Totale Prestiti Obbligazioni Azioni e

partecipa-zioni

Totale

2013 263.032 566.050 829.082 1.615.663 165.471 97.837 1.878.971 2.708.053 140.826 -158.5462014 271.104 596.680 867.784 1.581.856 135.525 91.959 1.809.340 2.677.124 150.634 -106.8352015 – gen. 269.790 618.214 888.004 1.579.335 133.277 93.566 1.806.178 2.694.182 162.517 -69.924

feb. 269.787 632.939 902.726 1.571.789 133.237 94.557 1.799.583 2.702.309 161.829 -90.475mar. 271.583 639.623 911.206 1.581.198 132.434 94.065 1.807.697 2.718.903 169.677 -110.374apr. 271.815 644.173 915.988 1.573.255 132.265 93.955 1.799.475 2.715.463 168.384 -115.544mag. 274.001 650.088 924.089 1.571.087 131.825 93.909 1.796.821 2.720.910 163.614 -92.212giu. 276.758 643.687 920.445 1.587.148 127.377 91.956 1.806.481 2.726.926 162.142 -112.626lug. 272.037 657.065 929.102 1.584.252 125.579 93.087 1.802.918 2.732.020 165.062 -121.695ago. 271.380 657.347 928.727 1.570.065 129.322 92.321 1.791.708 2.720.435 157.849 -139.817set. 269.538 665.687 935.225 1.575.505 128.487 92.370 1.796.362 2.731.587 155.964 -158.399ott. 267.493 675.839 943.332 1.569.284 127.565 92.083 1.788.932 2.732.264 162.705 -116.137nov. 268.431 685.531 953.962 1.586.535 126.191 92.663 1.805.389 2.759.351 164.698 -162.033dic. 272.134 672.019 944.153 1.576.277 126.230 91.942 1.794.449 2.738.602 162.306 -168.200

2016 – gen. 273.590 690.745 964.335 1.571.110 121.314 90.791 1.783.215 2.747.550 161.552 -156.042feb. 273.974 707.410 981.384 1.568.476 120.313 89.568 1.778.356 2.759.740 160.579 -176.066mar. 272.684 718.701 991.385 1.571.633 120.856 89.806 1.782.295 2.773.680 158.938 -198.282

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201532

Tavola a4.5

Operazioni di politica monetaria e tassi di interesse del mercato monetario(dati medi giornalieri per il periodo indicato)

VOCI 11.12.201310.6.2014

11.6.20149.12.2014

10.12.20149.6.2015

10.6.20158.12.2015

9.12.201526.4.2016

Operazioni di rifinanziamento principaliVolumi (1)

Area dell'euro 118,8 104,8 118,2 72,7 64,5Italia 11,4 10,3 17,3 11,0 15,6Quota Italia (2) 9,6 9,9 14,6 15,2 24,2

Numero di partecipanti per astaArea dell'euro 147 145 144 117 109Italia 29 34 36 29 28

Operazioni di rifinanziamento a più lungo termineVolumi (3)

Area dell'euro 550,6 411,7 407,4 457,1 463,2Italia 204,1 159,9 144,1 149,2 136,2Quota Italia (2) 37,1 38,8 35,4 32,6 29,4

Numero di partecipanti per astaArea dell'euro 57 104 157 108 71Italia 27 39 65 50 41

Operazioni su iniziativa delle controparti (4)Rifinanziamento marginale

Area dell'euro 0,3 0,2 0,3 0,3 0,1Italia .. .. .. .. ..

Depositi overnight presso l'EurosistemaArea dell'euro 37,1 26,2 66,0 144,7 228,1Italia 0,3 .. .. 0,2 0,4

Riserve in eccesso (5)Area dell'euro 104,8 94,7 149,1 329,7 447,0Italia 6,3 2,7 2,9 4,9 5,7

Tassi di interesse del mercato monetario Eonia 0,20 0,01 -0,06 -0,13 -0,27Differenziale Eonia-tasso deposit facility (6) 20,3 16,3 13,7 7,2 6,4Volatilità del differenziale Eonia-tasso deposit facility (7) 9,2 5,2 4,1 1,2 1,6

Fonte: Banca d’Italia e BCE.(1) Consistenza media giornaliera dei finanziamenti erogati alle istituzioni finanziarie monetarie (IFM) mediante operazioni di rifinanziamento principali; miliardi di euro. – (2) Fondi assegnati alle controparti italiane in percentuale del totale aggiudicato in asta. – (3) Consistenza media giornaliera dei finanziamenti erogati alle IFM mediante operazioni di rifinanziamento a più lungo termine; miliardi di euro. – (4) Miliardi di euro. – (5) Calcolate come differenza tra i fondi detenuti dalle controparti sui conti correnti presso le banche centrali nazionali e l’obbligo di riserva; miliardi di euro. – (6) Differenziale fra il tasso Eonia e quello sulla deposit facility; punti base. – (7) Deviazione standard del differenziale fra il tasso Eonia e quello sulla deposit facility; punti base.

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L’ECONOMIA ITALIANA

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Appendice35

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a5.1

Conto dell’utilizzazione del reddito e del capitale(milioni di euro a prezzi correnti)

ANNI

Consumi nazionali Risparmio nazionale lordo

Spesa delle famiglie residenti e Isp Spesa delle AAPP

Totale Investimentilordi

Sul territorio economico

All’estero dei residenti (+)

Sul territorio dei non

residenti (-)

Delle Isp Totale

2006 929.395 14.234 30.403 8.282 921.509 300.894 1.222.403 339.0212007 960.750 15.325 31.157 8.498 953.415 304.833 1.258.248 357.0852008 978.916 16.461 31.130 8.144 972.391 317.133 1.289.524 355.5042009 957.939 15.996 28.884 8.689 953.740 324.433 1.278.173 305.0222010 983.044 16.388 29.279 8.779 978.932 327.648 1.306.580 329.5302011 1.012.781 16.505 30.909 8.819 1.007.196 320.918 1.328.114 335.0622012 1.001.015 16.149 32.097 8.658 993.725 315.448 1.309.173 288.1552013 989.291 15.813 33.067 8.911 980.948 315.416 1.296.364 272.1072014 997.526 16.964 34.244 9.231 989.477 312.559 1.302.036 262.9742015 1.008.406 17.428 35.866 9.322 999.291 310.258 1.309.549 274.350

ANNI

Risparmio nazionale lordo Redditolordo

disponibile

Accreditamento oindebitamento (-)

con il resto del mondoOperazioni correnti con il resto del mondo: saldi Totale

Benie

servizi

Redditi da lavoro

Reddti da capitale

Imposte indirette

Trasferimenti Totale Totale Saldooperazioniin contocapitale

2006 -12.950 1.288 405 3.389 -16.272 -24.141 314.881 1.537.283 -22.594 1.5472007 -5.782 1.257 -3.842 2.803 -17.800 -23.364 333.721 1.591.969 -21.542 1.8222008 -12.877 849 -19.559 2.921 -18.106 -46.771 308.732 1.598.256 -46.951 -1792009 -10.317 864 -7.719 5.063 -18.386 -30.494 274.528 1.552.701 -30.276 2182010 -31.596 2.178 -9.211 2.857 -19.996 -55.768 273.762 1.580.342 -55.720 482011 -25.713 2.618 -11.131 3.059 -19.253 -50.420 284.642 1.612.756 -49.386 1.0332012 15.937 3.676 -10.068 3.026 -19.515 -6.944 281.211 1.590.384 -2.985 3.9592013 36.007 2.967 -10.187 3.342 -18.060 14.070 286.177 1.582.541 14.231 1622014 46.874 3.579 -8.898 3.915 -15.816 29.654 292.628 1.594.664 33.010 3.3562015 52.473 3.919 -9.136 2.203 -14.614 34.846 309.196 1.618.744 37.244 2.398

Fonte: Istat, Conti economici nazionali.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201536

Tavola a6.1

Valore aggiunto a prezzi base e relativi deflatori per branca

BRANCHE 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Valore aggiunto a prezzi base(quantità a prezzi concatenati; milioni di euro, anno di riferimento 2010)

Agricoltura, silvicoltura e pesca 28.452 28.782 28.314 28.417 28.960 28.210 28.603 27.932 28.997Industria in senso stretto 309.087 301.495 253.812 270.579 273.676 266.606 260.529 258.685 262.047

di cui: attività manifatturiere 263.268 254.721 209.759 228.279 232.880 224.835 221.193 220.405 223.652Costruzioni 94.343 91.609 84.350 81.207 76.979 71.649 68.054 64.927 64.465Servizi 1.082.917 1.080.031 1.052.382 1.063.043 1.072.083 1.049.871 1.037.652 1.040.910 1.045.260

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 175.574 172.909 155.320 160.670 166.011 159.122 158.086 159.756 163.116

Servizi di alloggio e ristorazione 51.803 52.048 51.554 51.656 52.095 51.612 49.745 50.374 51.164Trasporti e magazzinaggio 83.096 81.073 77.253 77.902 76.834 73.886 72.217 72.218 71.698Servizi di informazione e comunicazione 59.165 60.451 61.389 62.264 62.263 60.479 58.847 58.209 57.152Attività finanziarie e assicurative 73.096 72.738 72.028 75.910 77.534 78.948 76.537 74.676 75.010Servizi vari a imprese e famiglie (1) 332.833 333.387 325.364 324.709 326.689 320.255 318.494 319.669 321.293Pubblica amministrazione (2) 103.436 102.639 103.163 103.094 102.200 100.923 100.161 99.068 98.484Istruzione 63.399 64.029 63.956 63.723 63.960 63.453 62.887 63.339 63.888Sanità e assistenza sociale 85.522 85.474 86.278 86.052 86.138 84.595 84.846 86.720 86.512Altri servizi pubblici, sociali e personali (3) 38.042 38.107 38.344 39.058 40.315 38.220 37.263 37.688 37.535Attività di famiglie e convivenze 17.789 17.800 17.922 18.006 18.045 18.372 18.437 19.023 19.161

Totale 1.514.368 1.501.603 1.418.573 1.443.247 1.451.697 1.416.148 1.394.602 1.391.953 1.400.297Deflatori

(indici: 2010=100)Agricoltura, silvicoltura e pesca 107,0 105,9 99,4 100,0 106,6 112,4 117,5 112,2 114,1Industria in senso stretto 95,9 98,3 102,4 100,0 100,1 100,4 102,8 104,2 105,7

di cui: attività manifatturiere 97,5 98,9 102,8 100,0 99,7 99,1 100,4 101,7 103,9Costruzioni 91,6 96,8 100,8 100,0 106,6 108,7 109,1 110,6 111,6Servizi 95,3 97,9 99,6 100,0 101,1 102,0 102,9 103,3 104,0

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 94,5 96,6 101,6 100,0 99,9 101,8 101,1 100,8 100,6

Servizi di alloggio e ristorazione 98,8 99,1 101,6 100,0 102,0 102,1 103,4 103,3 106,0Trasporti e magazzinaggio 92,2 95,8 98,6 100,0 102,7 103,7 107,3 108,5 116,4Servizi di informazione e comunicazione 105,9 104,2 101,9 100,0 98,9 96,1 92,7 91,2 91,7Attività finanziarie e assicurative 110,5 109,9 101,4 100,0 101,7 98,8 105,4 111,7 108,5Servizi vari a imprese e famiglie (1) 92,2 95,8 98,3 100,0 102,2 105,0 105,7 105,8 106,4Pubblica amministrazione (2) 93,5 96,9 98,5 100,0 101,0 99,3 100,3 99,9 99,7Istruzione 100,3 99,6 102,4 100,0 96,7 97,5 98,2 98,8 97,6Sanità e assistenza sociale 90,0 96,3 97,5 100,0 101,1 102,9 102,7 102,9 104,9Altri servizi pubblici, sociali e personali (3) 92,9 96,5 98,3 100,0 101,9 103,2 105,1 103,1 102,3Attività di famiglie e convivenze 88,7 94,9 99,0 100,0 100,1 100,5 103,6 103,1 103,5

Totale 95,5 98,1 100,2 100,0 101,3 102,3 103,5 104,0 104,9

Fonte: Istat, Conti economici nazionali; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Attività immobiliari; professionali, scientifiche e tecniche; amministrative e di supporto. – (2) Include anche difesa e assicurazioni sociali obbligatorie. – (3) Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; altre attività di servizi.

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Appendice37

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a6.2

Valore aggiunto al costo dei fattori e risultato lordo di gestione per branca(milioni di euro a prezzi correnti)

BRANCHE 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Valore aggiunto al costo dei fattoriAgricoltura, silvicoltura e pesca 32.210 32.519 32.295 31.115 34.183 35.174 37.756 36.250 35.926Industria in senso stretto 284.974 286.281 251.596 262.308 265.237 258.662 259.911 260.774 268.446

di cui: attività manifatturiere 247.389 244.170 209.477 222.225 225.860 215.979 216.388 217.957 226.532Costruzioni 83.244 85.670 82.334 78.628 79.398 75.560 72.215 69.915 70.121Servizi 999.044 1.027.844 1.021.866 1.034.701 1.054.124 1.026.650 1.026.810 1.031.082 1.042.470

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 160.635 162.219 153.925 156.328 161.349 157.764 155.834 156.878 160.252

Servizi di alloggio e ristorazione 49.718 50.225 51.126 50.384 51.835 51.440 50.302 50.847 53.107Trasporti e magazzinaggio 75.058 76.174 75.532 76.822 77.649 75.293 76.323 76.732 81.841Servizi di informazione e comunicazione 60.159 61.125 60.957 60.677 59.848 56.658 53.324 51.823 51.202Attività finanziarie e assicurative 76.501 76.010 69.483 71.968 74.664 73.920 75.185 79.728 76.668Servizi vari a imprese e famiglie (1) 298.852 313.625 314.766 319.326 328.286 314.518 318.054 315.608 319.416Pubblica amministrazione (2) 92.721 95.322 97.536 98.940 99.161 96.324 96.590 95.131 94.363Istruzione 61.727 61.636 63.286 61.597 59.602 59.926 59.747 60.561 60.507Sanità e assistenza sociale 73.316 78.660 80.575 82.380 83.437 83.722 83.945 86.049 87.559Altri servizi pubblici, sociali e personali (3) 34.569 35.949 36.933 38.273 40.230 38.624 38.406 38.119 37.721Attività di famiglie e convivenze 15.787 16.900 17.747 18.006 18.065 18.461 19.100 19.607 19.834

Totale 1.399.472 1.432.315 1.388.091 1.406.753 1.432.941 1.396.046 1.396.692 1.398.021 1.416.962Risultato lordo di gestione

Agricoltura, silvicoltura e pesca 24.350 24.858 24.592 23.074 25.923 26.891 29.653 28.024 27.234Industria in senso stretto 134.474 132.214 107.959 117.784 116.582 111.846 113.727 112.949 116.904

di cui: attività manifatturiere 109.355 102.838 79.187 91.202 91.070 83.442 84.540 84.755 90.005Costruzioni 46.950 47.712 44.044 40.891 41.817 40.704 40.566 40.334 40.189Servizi 576.485 588.363 576.682 582.662 597.149 573.539 575.566 577.420 581.340

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 100.190 98.893 89.221 90.519 93.898 90.481 89.134 90.318 92.564

Servizi di alloggio e ristorazione 28.429 27.954 28.465 27.221 27.840 26.902 26.114 26.416 27.845Trasporti e magazzinaggio 40.391 40.686 40.383 41.429 41.761 39.910 40.652 40.839 44.885Servizi di informazione e comunicazione 38.495 38.896 37.670 37.390 36.508 33.381 29.965 28.679 26.999Attività finanziarie e assicurative 39.461 38.420 33.381 35.501 37.765 37.977 41.185 44.962 41.254Servizi vari a imprese e famiglie (1) 254.204 266.319 266.514 268.603 275.309 262.248 264.786 261.168 262.430Pubblica amministrazione (2) 25.709 26.597 28.063 28.534 28.504 27.311 28.381 28.305 28.236Istruzione 6.032 5.534 5.258 5.016 4.738 5.967 5.955 6.237 6.726Sanità e assistenza sociale 23.004 23.732 26.173 25.802 26.599 27.426 27.675 29.309 30.245Altri servizi pubblici, sociali e personali (3) 20.569 21.331 21.554 22.646 24.227 21.935 21.718 21.187 20.158

Attività di famiglie e convivenze .. .. .. .. .. .. .. .. ..

Totale 782.260 793.147 753.276 764.411 781.471 752.980 759.513 758.727 765.668

Fonte: Istat, Conti economici nazionali.(1) Attività immobiliari; professionali, scientifiche e tecniche; amministrative e di supporto. – (2) Include anche difesa e assicurazioni sociali obbligatorie. – (3) Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; altre attività di servizi.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201538

Tavola a6.3

Valore aggiunto per ora lavorata e costo del lavoro per unità di prodotto per branca

BRANCHE 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Valore aggiunto al costo dei fattori per ora lavorata(quantità a prezzi concatenati; unità di euro, anno di riferimento 2010)

Agricoltura, silvicoltura e pesca 11,5 12,2 12,2 12,4 13,1 13,2 13,5 13,2 13,3Industria in senso stretto 32,9 32,7 30,8 33,6 34,0 34,6 34,8 34,6 35,0

di cui: attività manifatturiere 30,0 29,5 27,5 30,6 31,2 31,6 32,0 32,0 32,5Costruzioni 24,0 23,4 21,9 21,6 20,8 21,4 22,7 22,8 22,7Servizi 34,7 34,5 34,1 34,4 34,5 34,2 34,5 34,3 34,1

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 22,8 22,7 20,9 21,7 22,5 21,9 22,5 22,8 23,4

Servizi di alloggio e ristorazione 19,4 19,2 19,7 19,7 19,5 19,3 19,2 19,3 19,3Trasporti e magazzinaggio 35,1 34,4 34,2 34,7 34,1 33,7 33,3 32,8 32,1Servizi di informazione e comunicazione 50,6 52,3 53,0 55,0 55,9 55,1 54,0 54,1 51,8Attività finanziarie e assicurative 54,8 53,9 54,3 58,2 59,8 62,0 61,5 61,3 61,2Servizi vari a imprese e famiglie (1) 64,2 63,1 63,8 61,8 60,6 60,0 61,0 60,1 58,9Pubblica amministrazione (2) 45,9 46,1 46,2 46,7 46,8 47,9 48,2 48,5 48,8Istruzione 32,8 33,4 33,7 35,1 35,7 36,2 36,7 36,4 36,5Sanità e assistenza sociale 32,0 30,7 30,5 30,5 29,9 29,6 29,6 29,7 29,0Altri servizi pubblici, sociali e personali (3) 21,6 21,7 21,6 21,6 22,3 21,2 21,1 21,5 21,2Attività di famiglie e convivenze 8,3 8,3 8,2 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0

Totale 32,1 31,9 31,2 32,0 32,1 32,2 32,5 32,5 32,4Costo del lavoro per unità di prodotto

basato sul valore aggiunto al costo dei fattori (4)(unità di euro correnti per quantità a prezzi concatenati espresse

in unità di euro riferite all’anno 2010)Agricoltura, silvicoltura e pesca 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8Industria in senso stretto 0,6 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7

di cui: attività manifatturiere 0,6 0,7 0,8 0,7 0,7 0,7 0,7 0,8 0,8Costruzioni 0,7 0,7 0,8 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9Servizi 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 0,7 0,8 0,9 0,8 0,8 0,9 0,9 0,9 0,8

Servizi di alloggio e ristorazione 0,7 0,7 0,7 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8Trasporti e magazzinaggio 0,5 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,7 0,7 0,7Servizi di informazione e comunicazione 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,6Attività finanziarie e assicurative 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6Servizi vari a imprese e famiglie (1) 0,3 0,3 0,3 0,3 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4Pubblica amministrazione (2) 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7Istruzione 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 0,9Sanità e assistenza sociale 0,8 0,8 0,8 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9Altri servizi pubblici, sociali e personali (3) 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,9 0,9 0,9 0,9Attività di famiglie e convivenze 0,9 0,9 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0

Totale 0,6 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7

Fonte: Istat, Conti economici nazionali; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Attività immobiliari; professionali, scientifiche e tecniche; amministrative e di supporto. – (2) Include anche difesa e assicurazioni sociali obbligatorie. – (3) Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; altre attività di servizi. – (4) Redditi da lavoro dipendente per unità standard di lavoro dipendente diviso per il valore aggiunto al costo dei fattori per unità standard di lavoro.

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Appendice39

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a6.4

Produzione industriale per raggruppamenti principali di industrie(dati annuali grezzi, dati trimestrali corretti per i giorni lavorativi e destagionalizzati; variazioni percentuali sul periodo precedente)

PERIODIBeni di consumo Beni

strumentaliBeni

intermediEnergia Indice

generaleDurevoli Non durevoli Totale

Pesi 4,1 22,4 26,5 28,1 32,6 12,8 100,0

2007 1,1 1,3 1,2 5,7 2,0 -1,4 2,52008 -3,2 -0,3 -0,8 -2,6 -5,6 -1,6 -3,22009 -17,8 -4,4 -7,1 -24,8 -25,0 -9,1 -18,72010 -0,7 2,7 2,1 11,2 9,1 2,5 7,02011 -4,4 -2,0 -2,3 4,1 0,5 -2,1 0,42012 -7,3 -3,7 -4,3 -5,9 -8,8 -2,6 -6,02013 -6,5 -1,7 -2,4 -4,7 -1,3 -5,5 -3,12014 0,1 -0,9 -0,8 0,0 -0,6 -5,3 -1,12015 0,5 1,1 1,0 4,4 -0,2 2,5 1,82009 – 1° trim. -8,0 -5,0 -5,6 -13,8 -14,5 -4,9 -10,6 2° trim. -6,2 -0,3 -1,3 -6,0 -3,6 -0,6 -2,1 3° trim. 2,2 2,0 2,0 -0,3 1,4 0,9 1,3 4° trim. 0,0 2,4 1,9 5,3 5,7 1,0 2,52010 – 1° trim. 2,1 -0,4 0,0 4,0 2,0 2,7 2,5 2° trim. -3,4 0,3 -0,3 4,3 3,1 -2,4 2,0 3° trim. -0,8 1,0 0,7 3,2 0,1 -1,9 1,2 4° trim. 1,5 -2,0 -1,4 0,4 2,9 5,1 0,92011 – 1° trim. -3,0 0,3 -0,2 2,8 0,5 -2,1 0,7 2° trim. 3,5 1,0 1,3 0,2 -0,5 -2,4 0,0 3° trim. -3,1 -2,4 -2,5 0,1 -1,6 1,1 -1,3 4° trim. -5,5 -0,5 -1,2 -2,9 -2,6 -2,9 -2,02012 – 1 trim. -1,1 -2,7 -2,4 -2,4 -4,1 2,5 -2,5 2° trim. -0,9 0,4 0,2 -2,2 -1,4 -3,3 -1,4 3° trim. -1,3 0,8 0,4 1,6 -1,3 1,7 0,0 4° trim. -0,5 -3,0 -2,5 -2,4 -3,5 -5,5 -2,72013 – 1° trim. -2,7 0,6 0,1 -4,5 1,0 1,8 -0,5 2° trim. -3,2 -1,7 -1,8 2,2 0,6 -3,2 -0,3 3° trim. 0,4 1,5 1,3 -1,3 1,9 -1,1 0,0 4° trim. -3,4 0,3 -0,2 0,3 0,8 0,3 0,52014 – 1° trim. 4,5 -0,5 0,1 1,1 -0,4 -4,5 -0,3 2° trim. 0,2 -0,1 -0,1 -1,6 -1,0 2,3 -0,4 3° trim. -2,0 -0,3 -0,5 0,3 -1,0 -2,1 -0,7 4° trim. 1,8 -0,2 0,1 2,1 -0,7 -1,1 0,32015 – 1° trim. -1,7 1,0 0,6 0,2 0,0 2,8 0,4 2° trim. -0,9 -0,2 -0,2 2,0 0,2 0,5 0,7 3° trim. 2,5 -0,3 0,0 0,6 -0,2 2,6 0,4 4° trim. 0,5 -0,5 -0,4 -0,1 0,6 -4,1 -0,12016 – 1° trim. 0,1 0,2 0,2 3,7 0,7 -0,5 0,7

Fonte: elaborazioni su dati Istat; cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201540

Tavola a6.5

Fatturato totale per raggruppamenti principali di industrie(dati annuali grezzi, dati trimestrali corretti per i giorni lavorativi e destagionalizzati;

indici: 2010=100; variazioni percentuali sul periodo precedente)

PERIODIBeni di consumo Beni strumentali Beni intermedi Energia Indice generale

Durevoli Non durevoli Totale

Pesi 4,5 24,8 29,3 26,8 35,6 8,3 100,0

2007 4,2 4,9 4,8 7,3 7,7 2,8 6,42008 -5,3 3,7 2,1 0,1 -1,3 13,9 1,32009 -15,2 -6,0 -7,6 -17,0 -25,6 -27,8 -18,62010 3,3 3,4 3,4 6,2 14,9 24,7 9,82011 -2,4 4,0 3,0 3,0 7,1 20,7 5,92012 -7,4 -1,4 -2,3 -4,6 -7,1 4,7 -3,92013 -1,5 -0,5 -0,6 -3,1 -3,7 -9,7 -3,32014 0,9 0,1 0,2 2,8 -1,4 -8,5 -0,52015 3,2 1,8 2,0 6,0 0,5 -15,3 1,02009 – 1° trim. -8,1 -3,2 -4,1 -12,7 -13,8 -15,3 -10,6 2° trim. -2,0 -4,2 -3,8 3,1 -3,4 0,8 -1,7 3° trim. -1,9 1,0 0,4 -1,7 2,1 5,8 1,0 4° trim. 2,8 0,8 1,3 2,4 4,1 2,7 2,62010 – 1° trim. 3,9 2,5 2,8 4,8 5,1 13,4 5,1 2° trim. -0,7 -0,9 -1,0 1,4 5,1 3,9 2,2 3° trim. 1,2 2,5 2,2 -3,2 1,8 -1,0 0,4 4° trim. -2,7 0,2 -0,2 2,0 3,5 7,5 2,32011 – 1° trim. 1,1 2,2 2,0 4,6 5,8 12,0 4,9 2° trim. -0,6 1,4 1,1 -0,2 -1,7 3,6 .. 3° trim. -0,3 0,7 0,6 0,5 -0,7 -3,5 -0,4 4° trim. -2,3 0,4 -0,1 -3,4 -2,9 5,2 -1,52012 – 1° trim. -3,8 -2,1 -2,2 -2,5 -2,9 4,5 -1,8 2° trim. -1,3 -0,5 -0,7 3,1 -1,0 -3,2 -0,1 3° trim. -0,2 0,5 0,4 -3,6 -0,2 0,2 -0,9 4° trim. -3,0 -1,7 -1,8 -1,3 -3,0 -2,7 -2,22013 – 1° trim. -0,9 .. -0,2 -3,8 -2,4 -2,6 -2,1 2° trim. 1,8 .. 0,2 2,0 0,8 -6,3 0,2 3° trim. 0,6 1,0 1,0 2,3 1,2 2,3 1,5 4° trim. 2,0 1,4 1,5 -1,0 .. -3,2 -0,22014 – 1° trim. -0,4 -1,4 -1,3 2,4 -0,2 -1,5 0,1 2° trim. -0,9 1,3 1,0 -2,1 -2,0 -1,1 -1,1 3° trim. 0,2 -1,2 -1,0 1,9 .. -3,5 -0,1 4° trim. 1,0 0,3 0,4 3,0 -0,1 -6,2 0,32015 – 1° trim. 0,7 1,1 1,0 1,0 0,5 -8,6 .. 2° trim. 1,2 0,3 0,4 1,0 0,3 9,1 1,2 3° trim. .. -1,1 -0,9 0,7 -1,4 -11,7 -1,5 4° trim. -0,4 0,9 0,7 1,0 0,4 -6,6 0,2

Fonte: elaborazioni su dati Istat; cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice41

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a6.6

Investimenti fissi lordi delle imprese secondo le indagini della Banca d’Italia, per quota di fatturato esportato e sede amministrativa

(variazioni percentuali a prezzi 2015, salvo diversa indicazione) (1)

VOCI

Totale Quota di fatturato esportato Sede amministrativa (2)

0 0 - 1/3 1/3 - 2/3 oltre2/3

NordOvest

NordEst

Centro Sude Isole

Industria in senso strettodi cui: manifattura

consuntivo per il 2015 2,9 5,3 -6,4 9,8 5,2 1,5 6,8 -3,7 12,4(0,6) (2,0) (20,2) (-3,7)

tasso di realizzo (3) 98,2 104,4 104,6 94,3 96,1 92,9 104,0 103,6 106,2programmi per il 2016 1,8 -8,3 3,4 4,0 0,3 6,7 0,7 -6,2 -9,8

(4,3) (0,7) (4,6) (-8,1)Consuntivo per il 2015 3,3 3,9 -2,9 9,9 5,1 1,2 7,2 1,3 10,8

(-0,1) (3,8) (15,2) (-0,8)Tasso di realizzo (3) 97,7 99,0 101,3 94,3 96,0 93,3 103,0 100,3 102,3Programmi per il 2016 2,6 1,3 4,5 3,8 0,3 6,4 -0,4 0,9 -4,0

(4,8) (-0,1) (4,6) (-1,0)Servizi (4)Consuntivo per il 2015 (5) 8,9 6,2 14,2 :: :: 4,5 5,1 15,6 2,7

(5,3) (7,3) (14,8) (12,3)Tasso di realizzo (3) (5) 104,0 105,6 103,2 :: :: 100,2 102,4 107,9 105,6Programmi per il 2016 (5) 2,1 0,9 4,4 :: :: 0,7 -2,6 5,3 5,1

(-0,7) (-1,0) (2,8) (9,3)TotaleConsuntivo per il 2015 6,4 5,5 7,3 9,1 1,8 2,8 6,1 10,8 6,9

(2,9) (5,7) (15,0) (5,3)Programmi per il 2016 2,4 1,0 4,5 1,9 0,9 3,7 -1,6 4,0 0,1

(1,6) (-0,6) (3,5) (4,1)

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Medie robuste, ottenute ridimensionando i valori estremi (con segno sia positivo sia negativo) delle distribuzioni delle variazioni annue degli investimenti. Il deflatore degli investimenti è calcolato sulla base dei deflatori individuali forniti dalle stesse imprese. – (2) Tra parentesi i dati secondo la localizzazione effettiva. – (3) Rapporto percentuale a prezzi correnti tra investimenti realizzati e investimenti programmati (come riportati nell’indagine dello scorso anno) per il 2015. – (4) Servizi privati non finanziari. – (5) Per quote di fatturato esportato superiori a 1/3 la numerosità campionaria non consente di ottenere stime significative.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201542

Tavola a6.7

Grado di utilizzo della capacità produttiva nell’industria per raggruppamenti principali di industrie

(dati destagionalizzati; in percentuale)

PERIODIBeni di consumo Beni

strumentaliBeni

intermediEnergia Indice

generaleDurevoli Non durevoli Totale

2007 76,5 75,3 75,6 78,2 78,7 79,2 77,62008 72,2 73,9 73,6 74,9 74,3 76,6 74,32009 61,4 70,4 68,7 62,4 64,9 76,3 65,32010 66,0 73,9 72,4 70,3 72,3 72,6 71,72011 66,1 75,3 73,8 71,8 74,2 70,3 73,32012 64,6 73,0 71,8 71,3 70,8 67,5 71,22013 70,2 74,7 73,9 72,2 72,5 70,1 72,82014 70,8 74,4 74,0 73,6 73,7 76,4 73,72015 72,1 75,5 74,9 77,7 75,5 82,6 76,12009 – 1° trim. 63,6 69,7 67,8 62,4 64,1 76,1 65,0 2° trim. 59,2 71,2 68,5 63,0 63,5 77,3 64,8 3° trim. 59,3 70,1 68,5 61,2 66,0 76,8 65,3 4° trim. 63,5 70,4 69,8 62,8 65,8 75,0 66,12010 – 1° trim. 63,8 72,7 70,7 66,3 69,6 73,8 68,9 2° trim. 65,1 74,5 72,5 69,6 71,9 70,9 71,3 3° trim. 68,3 74,5 73,4 72,1 73,0 73,8 72,9 4° trim. 66,9 73,7 73,0 73,1 74,7 71,7 73,82011 – 1° trim. 65,7 75,4 73,8 73,7 76,0 71,7 74,6 2° trim. 66,9 75,9 74,3 70,7 74,8 69,9 73,3 3° trim. 66,0 75,0 73,5 71,3 74,1 68,9 73,0 4° trim. 65,7 74,8 73,7 71,4 72,0 70,7 72,32012 – 1° trim. 65,6 73,7 72,4 72,5 71,4 70,9 72,0 2° trim. 66,0 73,1 71,9 70,2 72,0 67,4 71,4 3° trim. 64,1 73,7 72,0 71,2 70,5 65,8 71,1 4° trim. 62,8 71,3 70,7 71,3 69,1 66,0 70,22013 – 1° trim. 66,3 72,1 71,8 67,5 70,1 65,2 69,5 2° trim. 72,2 74,4 74,0 73,7 72,9 69,8 73,4 3° trim. 71,2 76,4 74,7 75,1 73,7 71,5 74,6 4° trim. 71,0 76,0 75,0 72,6 73,2 73,8 73,82014 – 1° trim. 70,0 74,5 74,0 72,3 73,7 74,9 73,2 2° trim. 70,4 73,3 73,7 73,3 74,3 74,8 73,5 3° trim. 70,0 74,7 74,1 74,5 73,7 77,0 74,0 4° trim. 72,8 75,0 74,2 74,2 73,2 79,0 74,22015 – 1° trim. 73,4 75,6 74,9 76,4 75,4 82,5 75,6 2° trim. 70,3 75,0 74,9 77,3 75,0 82,8 75,6 3° trim. 71,3 75,3 74,9 78,4 75,7 83,0 76,3 4° trim. 73,3 76,0 75,0 78,5 75,8 81,9 76,82016 – 1° trim. 72,5 74,6 74,0 77,6 75,6 79,9 75,8

Fonte: elaborazioni su dati Istat; cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice43

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a6.8

Spesa per ricerca e sviluppo(in percentuale del PIL)

PAESI 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Francia Totale 2,11 2,11 2,08 2,06 2,21 2,18 2,19 2,23 2,24 2,26 Imprese 1,31 1,33 1,31 1,29 1,36 1,37 1,40 1,44 1,45 1,46

Germania Totale 2,51 2,54 2,53 2,60 2,72 2,71 2,79 2,87 2,83 2,84 Imprese 1,74 1,78 1,77 1,80 1,84 1,82 1,89 1,95 1,90 1,93

Italia Totale 1,09 1,13 1,17 1,16 1,22 1,22 1,21 1,27 1,31 1,29 Imprese 0,55 0,55 0,61 0,62 0,65 0,66 0,66 0,69 0,71 0,72

Regno Unito Totale 1,70 1,72 1,75 1,69 1,74 1,69 1,69 1,62 1,66 1,70 Imprese 1,04 1,06 1,09 1,05 1,05 1,03 1,07 1,03 1,06 1,10

Spagna Totale 1,12 1,20 1,27 1,32 1,35 1,35 1,33 1,28 1,26 1,22 Imprese 0,60 0,67 0,71 0,72 0,70 0,69 0,69 0,68 0,67 0,64

UE (1) Totale 1,73 1,75 1,76 1,77 1,84 1,84 1,88 1,92 1,93 1,94 Imprese 1,08 1,10 1,11 1,11 1,12 1,13 1,17 1,21 1,21 1,22

Stati Uniti Totale 2,51 2,55 2,63 2,77 2,82 2,74 2,76 2,70 2,74 …. Imprese 1,73 1,79 1,86 1,97 1,96 1,86 1,90 1,87 1,94 ….

Giappone Totale 3,31 3,41 3,46 3,47 3,36 3,25 3,38 3,34 3,47 3,58 Imprese 2,53 2,63 2,70 2,72 2,54 2,49 2,60 2,56 2,64 2,79

OCSE Totale 2,19 2,22 2,26 2,29 2,34 2,30 2,33 2,34 2,37 2,37 Imprese 1,48 1,52 1,56 1,58 1,56 1,53 1,57 1,58 1,61 1,62

Fonte: OCSE, Main Science and Technology Indicators, 2015.(1) UE-28.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201544

Tavola a6.9

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2014 (1)(consistenze in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Società non finanziarie

Società finanziarie

Istituzioni finanziarie monetarie

Altri intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – 85.181 – – – – – – – Biglietti, monete e depositi a vista 259.527 32.558 357.965 1.338.533 45.389 – 15.935 – 21.425 –

presso istituzioni finanz. mon. 209.844 – 99.110 1.338.533 44.322 – 15.767 – 16.928 – presso altri residenti 4.407 32.558 150.280 – 409 – – – 195 – presso resto del mondo 45.276 – 108.575 – 658 – 168 – 4.301 –

Altri depositi 21.916 – 539.760 1.554.742 143.556 .. 123.341 – 1.563 – presso istituzioni finanz. mon. 21.916 – 524.940 1.554.742 143.556 – 123.341 – 1.540 – presso altri residenti .. – 5.048 – – .. – – – – presso resto del mondo .. – 9.772 – .. – .. – 23 –

Titoli a breve termine 412 4.984 28.401 .. 13.541 57 2.407 – 9.806 – emessi dalle Amm. pubbliche 395 – 18.446 – 12.624 – 2.407 – 7.664 – emessi da altri residenti .. 4.984 5.039 .. 2 57 – – – – emessi dal resto del mondo 17 – 4.916 – 915 – – – 2.142 –

Titoli a medio/lungo termine 62.380 163.236 1.021.402 737.042 223.796 204.402 104.125 – 492.986 15.348 emessi da istituzioni finanz. mon. 115 – 275.145 737.042 2.621 – 9.868 – 25.738 – emessi dalle Amm. centrali: CCT 1.681 – 66.381 – 3.102 – 7.348 – 14.598 – emessi dalle Amm. centrali: altri 48.744 – 437.703 – 70.543 – 80.566 – 321.712 – emessi dalle Amm. locali 3 – 6.352 – 155 – 781 – 95 – emessi da altri residenti 3.823 163.236 126.188 – 33.111 204.402 5.561 – 11.225 15.348 emessi dal resto del mondo 8.013 – 109.634 – 114.264 – – – 119.618 –

Derivati e stock option di dipendenti 16.841 13.313 226.259 241.034 6.174 4.692 1.980 8.223 653 1.514 Prestiti a breve termine 44.723 390.808 577.730 .. 29.811 118.779 .. 90.989 5 489

di istituzioni finanz. mon. – 301.783 577.730 .. – 67.909 – 90.989 – 489 di altre società finanziarie – 17.114 – .. 29.811 – .. – 5 ..di Amm. pubbliche – – – – – – – – – – di altri residenti 44.723 51.641 – – – – – – – – del resto del mondo – 20.270 – .. – 50.869 – – – –

Prestiti a medio/lungo termine 26.510 748.979 1.298.046 24.268 196.778 113.187 .. 5.612 8.997 10.520 di istituzioni finanz. mon. – 505.858 1.298.046 14.031 – 76.093 – 5.606 – 3.700 di altre società finanziarie – 96.717 – 1.047 196.778 .. .. .. 8.997 14 di Amm. pubbliche – 37.386 – 1.344 – .. – 6 – 956 di altri residenti 26.510 15.166 – – – – – – – – del resto del mondo – 93.852 – 7.847 – 37.093 – – – 5.850

Azioni e altre partecipazioni 549.279 1.599.690 202.910 209.832 147.346 40.588 .. 5.907 77.513 60.520 emesse da residenti 269.250 1.599.690 128.961 209.832 82.410 40.588 .. 5.907 38.108 60.520

di cui: azioni quotate 95.159 304.411 29.460 106.420 19.033 11.956 – – 13.977 34.218 emesse dal resto del mondo 280.029 – 73.948 – 64.936 – – – 39.405 –

Quote di fondi comuni 10.073 – 10.901 7.353 170.807 246.342 4.718 – 125.394 – emesse da residenti 4.650 – 7.026 7.353 5.106 246.342 4.718 – 33.141 – emesse dal resto del mondo 5.423 – 3.875 – 165.701 – – – 92.253 –

Riserve assicurative e garanzie standard 17.281 98.623 4.183 21.026 – – – – 1.533 678.911 Riserve ramo vita e fondi pensione – 98.623 – 21.026 – – – – – 612.669

Altre riserve 17.281 – 4.183 – – – – – 1.533 66.242 Altri conti attivi e passivi 607.121 544.908 7.799 296 777 .. – – 2 1.718

Crediti commerciali 565.320 498.156 – – – – – – – – Altri 41.801 46.752 7.799 296 777 .. – – 2 1.718

Totale 1.616.063 3.597.099 4.360.535 4.134.127 977.976 728.046 252.505 110.730 739.877 769.020

continua

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

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Appendice45

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a6.9

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2014 (1)(consistenze in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Amministrazioni pubbliche Famiglie e istituzioni

senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie

Resto del mondo

Totale

Amministrazioni centrali

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza

sociale

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – – – – – – – – 85.181 85.181 85.181Biglietti, monete e depositi a vista 24.707 161.680 11.986 – 10.116 – 744.738 – 251.164 210.181 1.742.952 1.742.952

presso istituzioni finanz. mon. 4.836 – 9.777 – 10.116 – 676.828 – 251.004 – 1.338.533 1.338.533presso altri residenti 9.413 161.680 .. – .. – 29.373 – 161 – 194.238 194.238presso resto del mondo 10.458 – 2.208 – .. – 38.537 – – 210.181 210.181 210.181

Altri depositi 42.753 82.400 5.048 – 420 – 502.354 – 266.428 9.996 1.647.138 1.647.138presso istituzioni finanz. mon. 42.753 – 4.847 – 420 – 425.003 – 266.428 – 1.554.742 1.554.742presso altri residenti – 82.400 – – – – 77.351 – – – 82.400 82.400presso resto del mondo .. – 201 – .. – .. – – 9.996 9.996 9.996

Titoli a breve termine 15 125.387 43 .. 897 – 10.393 – 73.015 8.503 138.931 138.931emessi dalle Amm. pubbliche 15 125.387 43 .. 897 – 9.880 – 73.015 – 125.387 125.387emessi da altri residenti – – – – – – .. – – – 5.041 5.041emessi dal resto del mondo – – – – – – 514 – – 8.503 8.503 8.503

Titoli a medio/lungo termine 2.596 1.904.056 6.814 20.862 30.296 – 541.470 – 1.039.393 480.312 3.525.258 3.525.258emessi da istituzioni finanz. mon. 41 – 524 – 1.082 – 251.993 – 169.915 – 737.042 737.042emessi dalle Amm. centrali: CCT 67 117.285 643 – 922 – 6.738 – 15.804 – 117.285 117.285emessi dalle Amm. centrali: altri 1.131 1.786.771 646 – 8.413 – 140.879 – 676.434 – 1.786.771 1.786.771emessi dalle Amm. locali .. – .. 20.862 .. – 2.936 – 10.541 – 20.862 20.862emessi da altri residenti 1.357 – 2.586 – 18.532 – 13.904 – 166.699 – 382.986 382.986emessi dal resto del mondo – – 2.415 – 1.347 – 125.020 – – 480.312 480.312 480.312

Derivati e stock option di dipendenti .. 39.236 .. 1.287 – – 842 69 169.971 113.353 422.720 422.720Prestiti a breve termine .. 5.873 – 7.858 – 153 15.576 58.787 71.139 65.248 738.983 738.983

di istituzioni finanz. mon. – 4.058 – 6.154 – 153 – 57.832 – 48.363 577.730 577.730di altre società finanziarie – 1.815 – 1.705 – – – 955 – 8.227 29.816 29.816di Amm. pubbliche .. – – – – .. – – – .. .. ..di altri residenti – – – – – – 15.576 – – 8.658 60.299 60.299del resto del mondo – – – – – – – – 71.139 – 71.139 71.139

Prestiti a medio/lungo termine 124.780 93.872 6.680 112.128 8.850 60 – 633.714 188.055 116.356 1.858.696 1.858.696di istituzioni finanz. mon. – 50.434 – 63.237 – 60 – 538.830 – 40.197 1.298.046 1.298.046di altre società finanziarie – 25 – 5.021 – 1 – 86.019 – 16.933 205.775 205.775di Amm. pubbliche 124.780 2.383 6.680 41.486 8.850 – – 8.866 – 47.883 140.310 140.310di altri residenti – – – – – – – – – 11.344 26.510 26.510del resto del mondo – 41.029 – 2.383 – – – – 188.055 – 188.055 188.055

Azioni e altre partecipazioni 104.459 – 14.826 .. 883 – 911.325 – 436.627 528.631 2.445.168 2.445.168emesse da residenti 98.367 – 13.019 .. 473 – 849.322 – 436.627 – 1.916.537 1.916.537

di cui: azioni quotate 12.502 – 2.526 – 473 – 64.741 – 219.134 – 457.005 457.005emesse dal resto del mondo 6.092 – 1.807 – 410 – 62.003 – – 528.631 528.631 528.631

Quote di fondi comuni 71 – 2.868 – 1.290 – 394.268 – 2.610 469.306 723.001 723.001emesse da residenti 67 – 62 – 1.265 – 195.049 – 2.610 – 253.695 253.695emesse dal resto del mondo 4 – 2.806 – 25 – 199.219 – – 469.306 469.306 469.306

Riserve assicurative e garanzie standard 127 3.031 1.152 – 29 – 803.417 37.208 12.609 1.533 840.331 840.331Riserve ramo vita e fondi pensione – – – – – – 765.557 37.208 3.968 – 769.525 769.525

Altre riserve 127 3.031 1.152 – 29 – 37.861 – 8.641 1.533 70.806 70.806Altri conti attivi e passivi 51.519 13.329 12.448 52.316 51.861 9.340 105.312 187.789 42.129 69.272 878.968 878.968

Crediti commerciali – 7.600 – 42.407 – 2.423 102.369 93.138 36.628 60.592 704.316 704.316Altri 51.519 5.729 12.448 9.909 51.861 6.917 2.943 94.651 5.501 8.680 174.652 174.652

Totale 351.027 2.428.863 61.864 194.450 104.643 9.553 4.029.695 917.567 2.553.141 2.157.87115.047.32615.047.326

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201546

Tavola a6.10

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2014 (1)(flussi in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Società non finanziarie

Società finanziarie

Istituzioni finanziarie monetarie

Altri intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – 6 – – – – – – –Biglietti, monete e depositi a vista 19.274 456 23.119 60.536 6.174 – 3.737 – -2.486 –

presso istituzioni finanz. mon. 16.178 – 1.882 60.536 6.610 – 3.648 – -1.733 –presso altri residenti 410 456 15.683 – 115 – – – 22 –presso resto del mondo 2.686 – 5.554 – -551 – 89 – -774 –

Altri depositi -5.510 – -12.776 -48.316 -11.768 .. -4.408 – -208 –presso istituzioni finanz. mon. -5.510 – -12.140 -48.316 -11.768 – -4.408 – 12 –presso altri residenti .. – 54 – – .. – – – –presso resto del mondo .. – -689 – .. – .. – -221 –

Titoli a breve termine -566 3 -19.260 .. -1.800 .. -5.143 – 4.126 –emessi dalle Amm. pubbliche -518 – -19.211 – -289 – -5.143 – 3.457 –emessi da altri residenti .. 3 .. .. 3 .. – – – –emessi dal resto del mondo -47 – -49 – -1.515 – – – 669 –

Titoli a medio/lungo termine -3.701 3.876 -84.902 -155.096 28.413 -20.976 94 – 35.871 3.778emessi da istituzioni finanz. mon. -4.519 – -86.747 -155.096 1.208 – 283 – -293 –emessi dalle Amm. centrali: CCT -285 – 452 – -2.696 – 1.989 – 1.034 –emessi dalle Amm. centrali: altri 3.241 – 20.116 – 17.223 – -3.998 – 23.141 –emessi dalle Amm. locali 177 – -462 – -1.824 – 873 – 103 –emessi da altri residenti -542 3.876 -20.188 – -4.191 -20.976 947 – 1.538 3.778emessi dal resto del mondo -1.773 – 1.926 – 18.694 – – – 10.349 –

Derivati e stock option di dipendenti – 7 .. – 1.205 1.219 .. .. – ..Prestiti a breve termine 2.319 6.890 12.920 .. -1.382 -21.215 .. 16.192 -18 175

di istituzioni finanz. mon. – 5.140 12.920 .. – -13.255 – 16.192 – 175di altre società finanziarie – 596 – .. -1.382 – .. – -18 ..di Amm. pubbliche – – – – – – – – – –di altri residenti 2.319 2.645 – – – – – – – –del resto del mondo – -1.492 – .. – -7.960 – – – –

Prestiti a medio/lungo termine 1.299 -8.425 -31.571 -8.593 -7.922 -10.483 .. -167 -60 3.483di istituzioni finanz. mon. – -12.908 -31.571 .. – 2.950 – -167 – -647di altre società finanziarie – -3.442 – -297 -7.922 -592 .. .. -60 -18di Amm. pubbliche – 122 – -450 – .. – .. – ..di altri residenti 1.299 3.353 – – – – – – – –del resto del mondo – 4.450 – -7.847 – -12.842 – – – 4.148

Azioni e altre partecipazioni 49.571 29.560 216 34.504 11.551 697 .. 364 1.977 567emesse da residenti 36.062 29.560 -1.183 34.504 12.315 697 .. 364 -402 567

di cui: azioni quotate -11.663 2.324 -688 9.405 879 14 – – 621 567emesse dal resto del mondo 13.510 – 1.399 – -764 – – – 2.379 –

Quote di fondi comuni 1.483 – 1.214 -2.222 41.956 43.434 -470 – 5.857 –emesse da residenti 729 – 1.230 -2.222 1.409 43.434 -470 – 6.256 –emesse dal resto del mondo 754 – -16 – 40.547 – – – -398 –

Riserve assicurative e garanzie standard -207 -1.461 595 -1.211 – – – – -452 54.936Riserve ramo vita e fondi pensione – -1.461 – -1.211 – – – – – 55.367Altre riserve -207 – 595 – – – – – -452 -431

Altri conti attivi e passivi -38.905 -34.047 2.288 29 .. .. – – -36 7Crediti commerciali -38.863 -36.117 – – – – – – – –Altri -42 2.070 2.288 29 .. .. – – -36 7

Totale 25.056 -3.141 -108.152 -120.370 66.428 -7.326 -6.190 16.389 44.571 62.945

continua

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

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Appendice47

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a6.10

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2014 (1)(flussi in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Amministrazioni pubbliche Famiglie e istituzioni

senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie

Resto del mondo

Totale

Amministrazioni centrali

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza

sociale

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – – – – – – – – 6 6 6Biglietti, monete e depositi a vista -672 16.029 303 – 938 – 43.682 – -16.101 946 77.966 77.966

presso istituzioni finanz. mon. -564 – 303 – 938 – 49.412 – -16.138 – 60.536 60.536presso altri residenti -109 16.029 .. – .. – 327 – 37 – 16.484 16.484presso resto del mondo .. – .. – .. – -6.057 – – 946 946 946

Altri depositi 8.949 -1.403 -355 – 87 – -14.147 – -10.494 -910 -50.629 -50.629presso istituzioni finanz. mon. 8.949 – -355 – 87 – -12.691 – -10.494 – -48.316 -48.316presso altri residenti – -1.403 – – – – -1.457 – – – -1.403 -1.403presso resto del mondo .. – .. – .. – .. – – -910 -910 -910

Titoli a breve termine -1 -15.603 -56 .. 495 – -3.542 – 9.333 -814 -16.414 -16.414emessi dalle Amm. pubbliche -1 -15.603 -56 .. 495 – -3.670 – 9.333 – -15.603 -15.603emessi da altri residenti – – – – – – .. – – – 3 3emessi dal resto del mondo – – – – – – 128 – – -814 -814 -814

Titoli a medio/lungo termine -54 81.821 -33 -1.238 520 – -106.051 – 66.285 24.277 -63.557 -63.557emessi da istituzioni finanz. mon. .. – .. – .. – -74.161 – 9.133 – -155.096 -155.096emessi dalle Amm. centrali: CCT -14 -5.566 18 – -200 – -3.893 – -1.971 – -5.566 -5.566emessi dalle Amm. centrali: altri -62 87.387 -50 – -23 – -23.526 – 51.327 – 87.387 87.387emessi dalle Amm. locali .. – .. -1.238 .. – 104 – -208 – -1.238 -1.238emessi da altri residenti 22 – .. – 744 – 344 – 8.005 – -13.321 -13.321emessi dal resto del mondo – – .. – .. – -4.918 – – 24.277 24.277 24.277

Derivati e stock option di dipendenti 3.354 -1.829 267 .. – – 20 .. -5.450 – -603 -603Prestiti a breve termine .. 157 – -2.913 – 48 384 1.080 -9.452 4.358 4.771 4.771

di istituzioni finanz. mon. – 901 – -1.374 – 48 – 1.526 – 3.567 12.920 12.920di altre società finanziarie – -744 – -1.539 – – – -446 – 734 -1.399 -1.399di Amm. pubbliche .. – – – – .. – – – .. .. .. di altri residenti – – – – – – 384 – – 58 2.703 2.703del resto del mondo – – – – – – – – -9.452 – -9.452 -9.452

Prestiti a medio/lungo termine 12.646 -303 122 6.724 205 7 – -6.530 -8.519 -9.514 -33.801 -33.801di istituzioni finanz. mon. – -3.197 – -4.463 – 7 – -7.003 – -6.144 -31.571 -31.571di altre società finanziarie – -157 – -604 – .. – 268 – -3.141 -7.982 -7.982di Amm. pubbliche 12.646 -569 122 11.841 205 – – 205 – 1.824 12.973 12.973di altri residenti – – – – – – – – – -2.054 1.299 1.299del resto del mondo – 3.621 – -50 – – – – -8.519 – -8.519 -8.519

Azioni e altre partecipazioni 119 – -27 .. 805 – -13.622 – 36.191 21.090 86.781 86.781emesse da residenti -3.241 – -27 .. 805 – -14.828 – 36.191 – 65.692 65.692

di cui: azioni quotate -542 – .. – .. – 4.422 – 19.282 – 12.310 12.310emesse dal resto del mondo 3.360 – .. – .. – 1.206 – – 21.090 21.090 21.090

Quote di fondi comuni .. – .. – .. – 57.687 – 49 66.564 107.776 107.776emesse da residenti .. – .. – .. – 32.009 – 49 – 41.212 41.212emesse dal resto del mondo .. – .. – .. – 25.677 – – 66.564 66.564 66.564

Riserve assicurative e garanzie standard -2 609 -14 – 0 – 52.693 458 264 -452 52.878 52.878Riserve ramo vita e fondi pensione – – – – – – 52.785 458 368 – 53.153 53.153Altre riserve -2 609 -14 – 0 – -92 – -103 -452 -274 -274

Altri conti attivi e passivi 3.667 1.079 771 -6.994 273 1.694 1.278 1.119 -1.923 4.528 -32.585 -32.585Crediti commerciali – -510 – -7.257 – -30 -737 -40 -1.284 3.070 -40.884 -40.884Altri 3.667 1.589 771 263 273 1.724 2.015 1.159 -639 1.458 8.299 8.299

Totale 28.006 80.557 978 -4.421 3.323 1.749 18.383 -3.872 60.183 110.078 132.589 132.589

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201548

Tavola a6.11

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2015 (1)(consistenze in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Società non finanziarie

Società finanziarie

Istituzioni finanziarie monetarie

Altri intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – 84.543 – – – – – – – Biglietti, monete e depositi a vista 288.282 34.979 379.634 1.470.952 49.262 – 18.792 – 27.023 –

presso istituzioni finanz. mon. 234.601 – 109.126 1.470.952 48.527 – 16.327 – 19.256 – presso altri residenti 3.858 34.979 156.811 – 314 – – – 302 – presso resto del mondo 49.823 – 113.697 – 420 – 2.465 – 7.464 –

Altri depositi 25.220 – 513.313 1.532.528 131.188 .. 150.434 – 1.900 – presso istituzioni finanz. mon. 25.220 – 499.155 1.532.528 131.188 – 150.434 – 1.867 – presso altri residenti .. – 5.090 – – .. – – – – presso resto del mondo .. – 9.068 – .. – .. – 34 –

Titoli a breve termine 206 4.982 30.334 .. 7.165 57 4.225 – 8.825 – emessi dalle Amm. pubbliche 204 – 20.226 – 5.626 – 4.225 – 7.315 – emessi da altri residenti .. 4.982 5.039 .. .. 57 – – – – emessi dal resto del mondo 2 – 5.069 – 1.539 – – – 1.510 –

Titoli a medio/lungo termine 61.008 157.517 1.047.527 644.155 227.576 183.103 84.554 – 547.065 16.529emessi da istituzioni finanz. mon. 340 – 237.065 644.155 17.482 – 10.093 – 27.721 – emessi dalle Amm. centrali: CCT 1.044 – 68.743 – 2.061 – 9.896 – 15.852 – emessi dalle Amm. centrali: altri 48.117 – 496.042 – 85.402 – 59.162 – 334.112 – emessi dalle Amm. locali 1 – 4.056 – 67 – 387 – 63 – emessi da altri residenti 4.172 157.517 114.500 – 27.283 183.103 5.016 – 12.651 16.529emessi dal resto del mondo 7.335 – 127.121 – 95.281 – – – 156.665 –

Derivati e stock option di dipendenti 18.897 16.234 180.896 192.361 5.390 4.098 900 3.940 216 1.409Prestiti a breve termine 43.911 367.136 537.949 .. 27.273 122.046 .. 90.092 8 338

di istituzioni finanz. mon. – 281.063 537.949 .. – 59.725 – 90.092 – 338di altre società finanziarie – 15.597 – .. 27.273 – .. – 8 .. di Amm. pubbliche – – – – – – – – – – di altri residenti 43.911 47.406 – – – – – – – – del resto del mondo – 23.070 – .. – 62.321 – – – –

Prestiti a medio/lungo termine 24.216 749.279 1.324.871 24.652 174.261 101.182 .. 5.645 8.303 10.679di istituzioni finanz. mon. – 512.432 1.324.871 14.031 – 69.257 – 5.639 – 4.086di altre società finanziarie – 97.092 – 1.066 174.261 .. .. .. 8.303 14di Amm. pubbliche – 37.790 – 1.185 – .. – 6 – 956di altri residenti 24.216 12.329 – – – – – – – – del resto del mondo – 89.636 – 8.370 – 31.925 – – – 5.622

Azioni e altre partecipazioni 566.326 1.677.040 198.051 267.229 180.094 41.765 .. 5.499 82.966 68.849emesse da residenti 276.324 1.677.040 121.533 267.229 114.031 41.765 .. 5.499 38.894 68.849

di cui: azioni quotate 103.722 358.268 30.010 134.038 26.633 10.967 – – 17.382 35.005emesse dal resto del mondo 290.002 – 76.517 – 66.063 – – – 44.072 –

Quote di fondi comuni 12.980 – 11.436 5.964 173.852 280.285 5.283 – 158.516 – emesse da residenti 5.514 – 7.376 5.964 6.443 280.285 5.283 – 21.040 – emesse dal resto del mondo 7.466 – 4.060 – 167.409 – – – 137.476 –

Riserve assicurative e garanzie standard 16.896 98.825 4.975 19.177 – – – – 1.811 743.976Riserve ramo vita e fondi pensione – 98.825 – 19.177 – – – – – 677.441Altre riserve 16.896 – 4.975 – – – – – 1.811 66.535

Altri conti attivi e passivi 622.263 566.861 7.395 215 777 .. – – 14 1.706Crediti commerciali 580.836 518.427 – – – – – – – – Altri 41.427 48.434 7.395 215 777 .. – – 14 1.706

Totale 1.680.205 3.672.854 4.320.924 4.157.233 976.837 732.536 264.187 105.175 836.647 843.485

continua

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

Page 58: eaione annuae enice · “ a13.24 Società di gestione del risparmio: conto economico 130 “ a13.25 Società di intermediazione mobiliare 131 “ a13.26 Componenti delle coperture

Appendice49

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a6.11

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2015 (1)(consistenze in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Amministrazioni pubbliche Famiglie e istituzioni

senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie

Resto del mondo

Totale

Amministrazioni centrali

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza

sociale

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – – – – – – – – 84.543 84.543 84.543Biglietti, monete e depositi a vista 24.176 168.725 12.744 – 10.077 – 791.264 – 291.866 218.464 1.893.119 1.893.119

presso istituzioni finanz. mon. 3.230 – 10.535 – 10.077 – 727.558 – 291.714 – 1.470.952 1.470.952presso altri residenti 10.489 168.725 .. – .. – 31.777 – 152 – 203.703 203.703presso resto del mondo 10.458 – 2.208 – .. – 31.929 – – 218.464 218.464 218.464

Altri depositi 34.618 81.486 4.492 – 259 – 481.971 – 279.921 9.302 1.623.316 1.623.316presso istituzioni finanz. mon. 34.618 – 4.291 – 259 – 405.575 – 279.921 – 1.532.528 1.532.528presso altri residenti – 81.486 – – – – 76.396 – – – 81.486 81.486presso resto del mondo .. – 201 – .. – .. – – 9.302 9.302 9.302

Titoli a breve termine 17 115.118 7 .. 18 – 2.929 – 75.005 8.573 128.729 128.729emessi dalle Amm. pubbliche 17 115.118 7 .. 18 – 2.476 – 75.005 – 115.118 115.118emessi da altri residenti – – – – – – .. – – – 5.039 5.039emessi dal resto del mondo – – – – – – 453 – – 8.573 8.573 8.573

Titoli a medio/lungo termine 3.596 1.975.922 3.902 17.135 34.719 – 439.081 – 1.050.428 505.096 3.499.458 3.499.458emessi da istituzioni finanz. mon. 48 – 524 – 1.082 – 187.162 – 162.640 – 644.155 644.155emessi dalle Amm. centrali: CCT 218 120.173 122 – 1.084 – 5.187 – 15.966 – 120.173 120.173emessi dalle Amm. centrali: altri 1.420 1.855.749 546 – 7.482 – 117.181 – 706.284 – 1.855.749 1.855.749emessi dalle Amm. locali .. – .. 17.135 .. – 6.730 – 5.831 – 17.135 17.135emessi da altri residenti 1.911 – 295 – 23.724 – 7.890 – 159.706 – 357.149 357.149emessi dal resto del mondo – – 2.415 – 1.347 – 114.931 – – 505.096 505.096 505.096

Derivati e stock option di dipendenti .. 30.754 .. 1.146 – – 888 68 132.582 89.759 339.769 339.769Prestiti a breve termine .. 7.440 – 7.217 – 79 13.707 57.682 85.391 56.210 708.239 708.239

di istituzioni finanz. mon. – 4.389 – 5.719 – 79 – 56.701 – 39.845 537.949 537.949di altre società finanziarie – 3.051 – 1.498 – – – 981 – 6.154 27.281 27.281di Amm. pubbliche .. – – – – .. – – – .. .. .. di altri residenti – – – – – – 13.707 – – 10.212 57.618 57.618del resto del mondo – – – – – – – – 85.391 – 85.391 85.391

Prestiti a medio/lungo termine 126.750 94.701 7.084 114.760 8.281 35 – 634.827 180.726 118.733 1.854.493 1.854.493di istituzioni finanz. mon. – 49.852 – 61.306 – 34 – 563.344 – 44.888 1.324.871 1.324.871di altre società finanziarie – 24 – 5.010 – .. – 63.186 – 16.171 182.564 182.564di Amm. pubbliche 126.750 1.954 7.084 46.141 8.281 – – 8.297 – 45.786 142.115 142.115di altri residenti – – – – – – – – – 11.887 24.216 24.216del resto del mondo – 42.869 – 2.304 – – – – 180.726 – 180.726 180.726

Azioni e altre partecipazioni 105.719 – 14.742 .. 878 – 957.361 – 504.945 550.699 2.611.081 2.611.081emesse da residenti 99.626 – 12.935 .. 469 – 891.625 – 504.945 – 2.060.382 2.060.382

di cui: azioni quotate 13.761 – 2.938 – 469 – 66.667 – 276.697 – 538.279 538.279emesse dal resto del mondo 6.092 – 1.807 – 410 – 65.736 – – 550.699 550.699 550.699

Quote di fondi comuni 71 – 2.868 – 1.290 – 456.832 – 1.168 538.047 824.296 824.296emesse da residenti 67 – 62 – 1.265 – 238.031 – 1.168 – 286.249 286.249emesse dal resto del mondo 4 – 2.806 – 25 – 218.801 – – 538.047 538.047 538.047

Riserve assicurative e garanzie standard 124 3.849 1.126 – 28 – 864.520 37.658 15.815 1.811 905.295 905.295Riserve ramo vita e fondi pensione – – – – – – 825.734 37.658 7.367 – 833.101 833.101Altre riserve 124 3.849 1.126 – 28 – 38.787 – 8.448 1.811 72.195 72.195

Altri conti attivi e passivi 52.973 10.417 10.055 49.972 52.548 10.915 108.596 188.214 38.552 64.872 893.173 893.173Crediti commerciali – 6.961 – 39.807 – 2.265 104.389 94.696 33.813 56.880 719.037 719.037Altri 52.973 3.456 10.055 10.165 52.548 8.650 4.207 93.518 4.739 7.992 174.136 174.136

Totale 348.044 2.488.410 57.019 190.230 108.099 11.029 4.117.150 918.450 2.656.400 2.246.110 15.365.512 15.365.512

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

Page 59: eaione annuae enice · “ a13.24 Società di gestione del risparmio: conto economico 130 “ a13.25 Società di intermediazione mobiliare 131 “ a13.26 Componenti delle coperture

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201550

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

Tavola a6.12

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2015 (1)(flussi in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Società non finanziarie

Società finanziarie

Istituzioni finanziarie monetarie

Altri intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – -172 – – – – – – – Biglietti, monete e depositi a vista 22.945 2.421 19.056 132.222 3.872 – 475 – 5.345 –

presso istituzioni finanz. mon. 24.757 – 10.016 132.222 4.205 – 560 – 2.328 – presso altri residenti -549 2.421 6.531 – -95 – – – 107 – presso resto del mondo -1.263 – 2.508 – -238 – -85 – 2.910 –

Altri depositi 3.304 – -26.837 -25.995 -12.368 .. 27.093 – 322 – presso istituzioni finanz. mon. 3.304 – -25.785 -25.995 -12.368 – 27.093 – 327 – presso altri residenti .. – 42 – – .. – – – – presso resto del mondo .. – -1.095 – .. – .. – -5 –

Titoli a breve termine -213 -1 2.032 .. -5.847 .. 899 – -998 – emessi dalle Amm. pubbliche -197 – 1.846 – -6.454 – 899 – -365 – emessi da altri residenti .. -1 .. .. -1 .. – – – – emessi dal resto del mondo -16 – 186 – 608 – – – -633 –

Titoli a medio/lungo termine 1.919 -1.790 21.297 -107.195 11.865 -17.638 -26.608 – 33.012 1.236emessi da istituzioni finanz. mon. 1.253 – -36.346 -107.195 97 – 1.449 – 3.542 – emessi dalle Amm. centrali: CCT 698 – 1.985 – -668 – 1.258 – 791 – emessi dalle Amm. centrali: altri -619 – 55.700 – 11.630 – -26.578 – 9.911 – emessi dalle Amm. locali -924 – -1.318 – -1.009 – -854 – -473 – emessi da altri residenti 2.136 -1.790 -14.413 – -246 -17.638 -1.884 – 1.478 1.236emessi dal resto del mondo -625 – 15.690 – 2.060 – – – 17.764 –

Derivati e stock option di dipendenti – 7 .. – 859 873 .. .. – .. Prestiti a breve termine -2.084 -25.859 -38.481 .. -2.390 4.390 .. -897 .. -151

di istituzioni finanz. mon. – -19.095 -38.481 .. – -6.383 – -897 – -151di altre società finanziarie – -257 – .. -2.390 – .. – .. .. di Amm. pubbliche – – – – – – – – – – di altri residenti -2.084 -4.235 – – – – – – – – del resto del mondo – -2.272 – .. – 10.773 – – – –

Prestiti a medio/lungo termine -2.487 -3.565 20.442 -164 -10.438 -308 .. 33 -694 159di istituzioni finanz. mon. – 7.466 20.442 .. – 1.369 – 33 – 386di altre società finanziarie – -1.299 – 20 -10.438 .. .. .. -694 ..di Amm. pubbliche – 404 – -184 – .. – .. – .. di altri residenti -2.487 -2.837 – – – – – – – – del resto del mondo – -7.299 – .. – -1.676 – – – -227

Azioni e altre partecipazioni 11.791 27.938 -1.317 15.395 12.703 560 .. -302 -3.425 -1.091emesse da residenti 4.344 27.938 -3.826 15.395 12.463 560 .. -302 -5.366 -1.091

di cui: azioni quotate 6.896 1.824 -799 3.904 435 .. – – 9 .. emesse dal resto del mondo 7.447 – 2.509 – 241 – – – 1.941 –

Quote di fondi comuni 2.822 – 469 -1.389 1.591 31.324 -1.091 – 49.221 – emesse da residenti 759 – 324 -1.389 1.337 31.324 -1.091 – 5.317 – emesse dal resto del mondo 2.063 – 145 – 254 – – – 43.904 –

Riserve assicurative e garanzie standard -386 202 792 -1.849 – – – – 278 53.921Riserve ramo vita e fondi pensione – 202 – -1.849 – – – – – 53.628Altre riserve -386 – 792 – – – – – 278 293

Altri conti attivi e passivi 15.145 21.953 -404 -81 .. .. – – 12 -12Crediti commerciali 15.516 20.271 – – – – – – – – Altri -371 1.682 -404 -81 .. .. – – 12 -12

Totale 52.758 21.306 -3.124 10.943 -151 19.202 768 -1.166 83.072 54.062

continua

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Appendice51

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a6.12

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2015 (1)(flussi in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Amministrazioni pubbliche Famiglie e istituzioni

senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie

Resto del mondo

Totale

Amministrazioni centrali

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza

sociale

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – – – – – – – – -172 -172 -172Biglietti, monete e depositi a vista -728 7.044 758 – -39 – 46.584 – 40.701 -2.718 138.969 138.969

presso istituzioni finanz. mon. -1.803 – 758 – -39 – 50.730 – 40.710 – 132.222 132.222presso altri residenti 1.076 7.044 .. – .. – 2.404 – -9 – 9.465 9.465presso resto del mondo .. – .. – .. – -6.550 – – -2.718 -2.718 -2.718

Altri depositi -8.135 -914 -555 – -161 – -20.383 – 9.712 -1.100 -28.009 -28.009presso istituzioni finanz. mon. -8.135 – -555 – -161 – -19.427 – 9.712 – -25.995 -25.995presso altri residenti – -914 – – – – -956 – – – -914 -914presso resto del mondo .. – .. – .. – .. – – -1.100 -1.100 -1.100

Titoli a breve termine 2 -10.422 -37 .. -879 – -7.216 – 1.910 76 -10.347 -10.347emessi dalle Amm. pubbliche 2 -10.422 -37 .. -879 – -7.147 – 1.910 – -10.422 -10.422emessi da altri residenti – – – – – – .. – – – -1 -1emessi dal resto del mondo – – – – – – -69 – – 76 76 76

Titoli a medio/lungo termine 807 46.655 -2.912 -4.947 4.423 – -107.040 – 8.173 28.616 -55.063 -55.063emessi da istituzioni finanz. mon. .. – .. – .. – -71.464 – -5.726 – -107.195 -107.195emessi dalle Amm. centrali: CCT 150 2.030 -521 – 162 – -1.520 – -304 – 2.030 2.030emessi dalle Amm. centrali: altri 289 44.625 -100 – -931 – -27.038 – 22.359 – 44.625 44.625emessi dalle Amm. locali .. – .. -4.947 .. – 3.667 – -4.037 – -4.947 -4.947emessi da altri residenti 368 – -2.291 – 5.192 – -4.412 – -4.119 – -18.192 -18.192emessi dal resto del mondo – – .. – .. – -6.274 – – 28.616 28.616 28.616

Derivati e stock option di dipendenti 2.940 -3.562 250 .. – – 20 .. -6.752 – -2.682 -2.682Prestiti a breve termine .. 1.567 – -641 – -74 -1.868 -129 8.501 -14.528 -36.322 -36.322

di istituzioni finanz. mon. – 331 – -434 – -74 – -155 – -11.622 -38.481 -38.481di altre società finanziarie – 1.236 – -206 – – – 26 – -3.188 -2.390 -2.390di Amm. pubbliche .. – – – – .. – – – .. .. .. di altri residenti – – – – – – -1.868 – – 282 -3.952 -3.952del resto del mondo – – – – – – – – 8.501 – 8.501 8.501

Prestiti a medio/lungo termine 1.871 829 404 2.632 -569 -25 – 196 -7.441 1.301 1.088 1.088di istituzioni finanz. mon. – -582 – -1.931 – -25 – 10.224 – 3.502 20.442 20.442di altre società finanziarie – -1 – -11 – .. – -9.459 – -381 -11.132 -11.132di Amm. pubbliche 1.871 -429 404 4.655 -569 – – -569 – -2.170 1.706 1.706di altri residenti – – – – – – – – – 350 -2.487 -2.487del resto del mondo – 1.841 – -79 – – – – -7.441 – -7.441 -7.441

Azioni e altre partecipazioni -4.395 – -84 .. 1.247 – 17.671 – 23.510 15.203 57.702 57.702emesse da residenti -4.745 – -84 .. 1.247 – 14.956 – 23.510 – 42.499 42.499

di cui: azioni quotate 2.749 – .. – .. – -15.146 – 11.583 – 5.727 5.727emesse dal resto del mondo 350 – .. – .. – 2.715 – – 15.203 15.203 15.203

Quote di fondi comuni .. – .. – .. – 42.685 – -98 65.663 95.598 95.598emesse da residenti .. – .. – .. – 23.387 – -98 – 29.935 29.935emesse dal resto del mondo .. – .. – .. – 19.298 – – 65.663 65.663 65.663

Riserve assicurative e garanzie standard -3 818 -26 – -1 – 49.988 450 3.176 278 53.820 53.820Riserve ramo vita e fondi pensione – – – – – – 49.062 450 3.369 – 52.431 52.431Altre riserve -3 818 -26 – -1 – 926 – -193 278 1.389 1.389

Altri conti attivi e passivi 1.454 -2.913 -2.394 -2.345 687 1.576 3.284 425 -3.577 -4.400 14.204 14.204Crediti commerciali – -640 – -2.600 – -157 2.020 1.558 -2.815 -3.712 14.721 14.721Altri 1.454 -2.273 -2.394 255 687 1.733 1.264 -1.133 -762 -688 -517 -517

Totale -6.186 39.103 -4.596 -5.301 4.708 1.476 23.726 942 77.815 88.220 228.787 228.787

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione Annuale 201552

Tavola a6.13

Banche residenti in Italia: prestiti a residenti in Italia per branca di attività economica (1)

(consistenze in milioni di euro)

BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA

Società non finanziarie Famiglie produttrici

2014 2015 2016 2014 2015 2016

4° trim. 4° trim. 1° trim. 4° trim. 4° trim. 1° trim.

A Agricoltura, silvicoltura e pesca 18.771 18.664 18.540 25.649 25.694 25.479B Estrazione di minerali da cave e miniere 2.686 3.128 2.928 57 54 53C Attività manifatturiere 202.698 203.881 204.859 7.924 7.568 7.469

Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 29.855 30.049 30.720 1.395 1.301 1.286

Industrie tessili, abbigliamento e articoli in pelle 21.353 21.079 21.294 1.124 1.076 1.047

Industria del legno e dell’arredamento 13.131 12.763 12.690 1.103 1.042 1.024

Fabbricazione di carta e stampa 9.496 9.382 9.272 323 323 318

Fabbricazione di raffinati del petrolio, prodotti chimici e farmaceutici 14.402 15.835 15.427 139 137 132

Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 10.730 10.971 11.074 156 145 143

Metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo e lavorazione di minerali non metalliferi 53.930 52.902 52.501 1.982 1.891 1.896

Fabbricazione di prodotti elettronici, apparecchiature elettriche e non elettriche 11.996 11.980 12.054 325 308 301

Fabbricazione di macchinari 21.797 22.053 22.584 302 294 285

Fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto 8.125 8.960 9.297 153 141 137

Altre attività manifatturiere 7.881 7.909 7.946 922 910 898

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 32.356 28.429 28.793 87 94 101

E Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 9.289 8.989 8.959 147 140 140

F Costruzioni 144.200 137.405 134.375 10.381 9.998 9.855

G Commercio all’ingrosso e al dettaglio. Riparazione di autoveicoli e motocicli 122.314 123.048 123.380 20.503 20.188 20.001

H Trasporto e magazzinaggio 41.660 38.294 36.531 2.449 2.333 2.274I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 31.557 31.167 31.054 5.673 5.606 5.540J Servizi di informazione e comunicazione 15.188 16.075 16.383 697 720 707L Attività immobiliari 116.825 112.485 110.666 2.310 2.248 2.225M Attività professionali, scientifiche e tecniche 28.480 29.285 28.810 7.523 7.741 7.677

N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 17.994 18.752 18.843 1.187 1.290 1.274

Z Attività residuali 23.622 23.892 24.232 8.656 8.580 8.501

Totale 807.641 793.495 788.354 93.243 92.255 91.295

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

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Appendice53

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a6.14

Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti alle imprese (1)

(milioni di euro)

CLASSI DI ANOMALIA ALLA DATA INIZIALE

Classi di anomalia alla data finale Totale

No anomalia

Scaduti Altri prestiti deteriorati

Sofferenze Usciti con perdita

di cui: non più censiti alla data finale

Dicembre 2010 - Dicembre 2011No anomalia 873.304 5.090 29.287 9.580 12 935.180 17.908Scaduti 1.750 822 2.035 665 3 5.522 247Altri prestiti deteriorati 5.481 165 43.333 14.090 23 64.119 1.028Sofferenze 347 7 392 112.553 1.188 115.051 565Totale 880.882 6.083 75.048 136.887 1.225 1.119.873 19.747

Dicembre 2011 - Dicembre 2012No anomalia 841.577 8.726 39.854 13.305 11 921.497 18.024Scaduti 1.503 733 2.716 673 1 5.834 207Altri prestiti deteriorati 4.356 260 48.703 16.084 55 70.534 1.075Sofferenze 148 9 450 127.373 897 129.529 651Totale 847.585 9.728 91.724 157.435 963 1.127.393 19.957

Dicembre 2012 - Dicembre 2013No anomalia 765.892 6.610 46.964 12.121 11 846.831 15.235Scaduti 2.217 924 4.920 1.151 1 9.467 253Altri prestiti deteriorati 3.685 201 55.833 26.488 24 87.483 1.252Sofferenze 158 12 428 148.172 816 150.215 628Totale 771.952 7.747 108.145 187.932 852 1.093.997 17.368

Dicembre 2013 - Dicembre 2014No anomalia 675.184 3.817 41.745 6.743 9 742.141 14.643Scaduti 1.717 498 4.071 942 1 7.482 253Altri prestiti deteriorati 4.151 142 73.609 24.374 39 103.633 1.317Sofferenze 179 11 484 177.645 1.016 180.825 1.490Totale 681.231 4.467 119.909 209.704 1.066 1.034.081 17.703

Dicembre 2014 - Dicembre 2015No anomalia 631.870 3.559 25.594 5.035 14 680.873 14.801Scaduti 832 544 2.347 457 2 4.317 136Altri prestiti deteriorati 4.294 364 84.586 24.709 71 115.636 1.612Sofferenze 243 22 795 199.318 1.174 202.912 1.360Totale 637.239 4.490 113.323 229.519 1.260 1.003.739 17.909

Fonte: Centrale dei rischi. Cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) I dati relativi al 2015 sono provvisori. La definizione della categoria “altri prestiti deteriorati” non è omogenea nel periodo considerato. A partire da gennaio 2015 è in vigore una nuova definizione di crediti deteriorati armonizzata a livello europeo. Per una descrizione delle sottoclassi che compongono il totale dei crediti deteriorati cfr. il 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della circolare della Banca d’Italia n. 272/2008 (Matrice dei conti).

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201554

Tavola a6.15

Tassi di interesse bancari sulle operazioni autoliquidanti e a revoca per branca di attività economica(valori percentuali)

VOCI

Società non finanziarie (a) Famiglie produttrici (b)

2015 2015

1° trim. 2° trim. 3° trim. 4° trim. 1° trim. 2° trim. 3° trim. 4° trim.

Agricoltura, silvicoltura e pesca 6,10 5,92 5,75 5,69 7,99 7,68 7,35 7,44Estrazioni di minerali da cave e miniere 7,05 6,87 6,66 6,54 8,40 6,65 7,03 7,21Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 4,59 4,39 4,31 4,04 9,17 8,81 8,66 8,57Industrie tessili, abbigliamento e articoli in pelle 5,52 5,11 4,92 4,76 8,15 7,71 7,79 7,64Industria del legno e dell’arredamento 5,91 5,59 5,40 5,40 8,83 8,35 8,42 8,38Fabbricazione di carta e stampa 5,53 5,25 4,88 4,81 9,94 9,79 9,29 9,25Fabbricazione di raffinati del petrolio, prodotti chimici

e farmaceutici 4,00 3,85 3,56 3,60 9,31 9,45 8,45 8,82

Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 5,03 4,72 4,37 4,32 8,60 8,23 8,10 8,03Metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo

e lavorazione di minerali non metalliferi 5,02 4,75 4,47 4,48 9,43 8,94 8,89 8,75

Fabbricazione di prodotti elettronici, apparecchiature elettriche e non elettriche 4,78 4,55 4,32 4,20 8,02 7,37 7,21 7,27

Fabbricazione di macchinari 5,06 4,85 4,59 4,57 8,06 7,69 7,86 8,23Fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto 3,94 3,80 3,73 3,61 9,59 7,82 8,21 8,36Altre attività manifatturiere 6,16 5,89 5,81 5,78 9,68 9,25 9,18 9,01Fornitura di energia elettrica, gas, vapore

e aria condizionata 3,10 3,15 3,39 2,63 6,64 5,86 6,33 5,50

Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 5,83 5,84 5,70 5,79 10,61 10,46 10,24 9,93

Costruzioni 6,80 6,45 6,33 6,18 9,64 9,15 9,15 9,12Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione

di autoveicoli e motocicli 5,89 5,59 5,32 5,16 8,73 8,35 8,04 8,44

Trasporto e magazzinaggio 6,68 6,45 6,20 6,19 9,97 9,28 9,28 9,25Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 7,72 7,36 7,43 7,30 8,91 8,21 8,00 8,12Servizi di informazione e comunicazione 5,22 5,15 4,70 4,25 9,77 8,94 9,14 9,30Attività immobiliari 5,60 5,30 5,14 5,02 5,95 5,88 5,62 5,77Attività professionali, scientifiche e tecniche 7,04 6,62 6,45 6,41 7,88 7,69 7,26 7,43Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto

alle imprese 5,85 5,58 5,27 4,66 8,72 8,34 8,33 8,29

Attività residuali 6,05 5,86 5,73 5,70 6,07 5,75 5,53 5,77Totale 5,71 5,45 5,24 5,09 8,46 8,09 7,83 7,99Per memoria: Imprese (a+b) 5,81 5,55 5,34 5,20

Fonte: Rilevazione analitica sui tassi di interesse attivi. Per le definizioni delle serie cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice55

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a6.16

Tassi di interesse bancari sui prestiti in euro alle società non finanziarie: nuove operazioni (1)(valori percentuali)

PERIODI

Totale Prestiti fino a 1 milione di euro Prestiti oltre 1 milione di euro

Totale Per memoria:

Prestiti per altri scopi

alle famiglie produttrici

Per periodo di determinazione iniziale del tasso

Totale Per periodo di determinazione iniziale del tasso

fino a 1 anno

tra 1 e 5 anni

oltre 5 anni

fino a 1 anno

tra 1 e 5 anni

oltre 5 anni

2012 – dic. 3,64 4,41 5,67 4,37 5,75 5,67 3,15 3,12 3,38 5,302013 – dic. 3,45 4,34 5,23 4,32 5,34 5,52 2,82 2,79 3,69 4,542014 – dic. 2,57 3,31 4,17 3,27 4,60 4,51 2,16 2,14 2,94 2,872015 – gen. 2,52 3,39 4,35 3,37 4,46 4,33 1,98 1,97 1,94 3,24 feb. 2,54 3,26 4,27 3,24 4,37 4,40 2,01 1,99 2,69 3,24 mar. 2,40 3,09 4,15 3,06 4,11 4,55 1,93 1,91 2,67 3,01 apr. 2,39 3,13 3,94 3,11 3,88 4,03 1,92 1,91 2,10 3,52 mag. 2,17 3,00 3,90 2,97 3,89 4,10 1,61 1,59 2,17 2,99 giu. 2,13 2,88 3,76 2,85 3,81 4,00 1,70 1,68 2,55 2,97 lug. 2,06 2,93 3,79 2,90 3,68 4,02 1,56 1,53 1,74 2,97 ago. 2,10 2,99 3,92 2,96 3,97 4,00 1,52 1,50 2,14 2,36 set. 1,98 2,82 3,83 2,79 3,77 4,07 1,43 1,39 1,92 4,54 ott. 2,01 2,86 3,85 2,83 3,70 4,00 1,45 1,40 1,99 3,71 nov. 1,87 2,76 3,78 2,73 3,40 3,91 1,28 1,25 1,69 2,94 dic. 1,91 2,72 3,57 2,69 3,22 3,66 1,45 1,42 1,98 3,082016 – gen. 2,03 2,78 3,74 2,75 3,63 3,94 1,55 1,53 1,78 2,55 feb. 1,92 2,73 3,69 2,70 3,43 3,88 1,34 1,31 1,78 2,57 mar. 1,90 2,57 3,58 2,54 3,00 3,67 1,39 1,37 1,61 2,70

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201556

Tavola a6.17

Tassi di interesse bancari sui prestiti in euro: consistenze (1)(valori percentuali)

PERIODI

Famiglie Società non finanziarie Famiglie e società

non finanziarie

Totale Prestiti per l’acquisto di abitazioni

Credito al consumo e altri prestiti con durata:

Totale Prestiti con durata: Prestiti con durata

fino a 1 annoTotale di cui

con durata:fino a

1 annotra

1 e 5 anni

oltre 5

anni

fino a 1 anno

tra 1 e 5 anni

oltre 5

anni

tra 1 e 5 anni

oltre 5

anni

Totalefino a

1 anno

di cui: conti cor-renti attivi

di cui: finan-

ziamen-ti con

carte di credito

di cui: conti

correnti attivi

di cui: conti

correnti attivi

2012 – dic. 3,96 3,05 3,61 3,05 6,99 7,31 15,14 6,22 4,41 3,62 4,81 5,15 3,27 2,77 5,14 5,552013 – dic. 3,93 3,01 3,56 3,01 6,75 6,97 15,10 6,40 4,47 3,68 4,77 5,16 3,59 2,87 5,08 5,522014 – dic. 3,79 2,88 3,62 2,88 6,14 6,40 14,62 6,38 4,48 3,49 4,17 4,65 3,36 3,01 4,49 5,022015 – gen. 3,81 2,86 3,58 2,86 6,30 6,57 14,54 6,34 4,47 3,46 4,15 4,69 3,29 2,98 4,50 5,09

feb. 3,79 2,85 3,54 2,85 6,29 6,57 14,53 6,28 4,47 3,42 4,08 4,64 3,22 2,97 4,44 5,04mar. 3,76 2,83 3,76 2,82 6,11 6,37 14,53 6,22 4,46 3,36 4,02 4,57 3,08 2,95 4,36 4,95apr. 3,73 2,80 3,76 2,80 6,09 6,36 14,54 6,17 4,44 3,31 3,95 4,51 2,99 2,93 4,29 4,90mag. 3,70 2,78 3,73 2,78 6,00 6,28 14,53 6,11 4,43 3,23 3,79 4,39 2,89 2,92 4,15 4,80giu. 3,77 2,75 3,65 2,75 5,98 6,27 14,70 6,24 4,65 3,17 3,70 4,31 2,74 2,92 4,07 4,74lug. 3,74 2,73 3,60 2,73 5,90 6,19 14,67 6,18 4,64 3,12 3,65 4,27 2,65 2,88 4,01 4,69ago. 3,72 2,72 3,55 2,72 5,83 6,12 14,67 6,14 4,63 3,10 3,66 4,25 2,61 2,86 4,02 4,67set. 3,70 2,69 3,54 2,69 5,85 6,13 14,66 6,09 4,62 3,07 3,61 4,22 2,57 2,85 3,98 4,65ott. 3,70 2,67 3,51 2,66 5,83 6,11 14,65 6,05 4,63 3,03 3,57 4,21 2,51 2,83 3,95 4,65nov. 3,69 2,64 3,46 2,64 5,83 6,12 14,63 5,99 4,63 3,01 3,54 4,14 2,45 2,82 3,92 4,59dic. 3,64 2,61 3,40 2,61 5,64 5,91 14,60 5,94 4,61 2,94 3,43 4,03 2,37 2,80 3,80 4,46

2016 – gen. 3,62 2,58 3,28 2,57 5,78 6,07 14,61 5,89 4,58 2,95 3,52 4,11 2,34 2,77 3,89 4,56feb. 3,59 2,55 3,24 2,55 5,77 6,07 14,61 5,83 4,57 2,91 3,47 4,06 2,26 2,75 3,85 4,51mar. 3,56 2,51 3,19 2,51 5,67 5,97 14,60 5,79 4,55 2,85 3,35 3,95 2,22 2,72 3,74 4,42

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice57

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a7.1

Composizione delle attività e passività finanziarie delle famiglie (1)(consistenze di fine periodo)

PAESI E ANNI

Circolante e depositi

Titoli pubblici e altre

obbligazioni

Azioni, altre partecipazioni

e quote di fondi comuni

Riserve assicurative

e previdenzali

(2)

Attività finanziarie

Passività finanziarie (3) Ricchezza finanziaria

nettadi cui: debiti finanziari

di cui: quote

di fondi comuni

di cui: mutui

Quote percentuali sul totale delle attività In rapporto al reddito disponibile

Italia

2014 30,9 13,7 32,4 9,8 19,9 3,66 0,83 0,63 0,33 2,832015 30,9 10,7 34,3 11,1 21,0 3,71 0,83 0,62 0,33 2,88

Francia

2014 28,6 1,7 26,8 6,5 36,9 3,34 1,00 0,86 0,62 2,352015 28,3 1,4 27,8 7,0 36,3 3,45 1,01 0,88 0,63 2,44

Germania

2014 39,2 3,8 19,4 9,5 36,9 2,81 0,86 0,85 0,56 1,952015 39,1 3,2 20,3 9,9 36,8 2,86 0,85 0,85 0,56 2,00

Spagna

2014 43,0 1,3 37,0 11,3 16,8 2,94 1,20 1,12 0,86 1,752015 42,2 1,4 37,6 12,4 16,7 2,92 1,14 1,06 0,80 1,79

Area dell’euro

2014 34,7 4,8 24,8 8,0 33,2 3,31 1,08 0,95 0,61 2,242015 34,4 3,9 25,9 8,8 33,4 3,37 1,07 0,95 0,61 2,30

Regno Unito

2014 24,2 1,6 10,8 3,6 60,0 4,99 1,44 1,33 0,92 3,552015 24,4 1,5 11,6 4,1 58,8 4,98 1,43 1,34 0,91 3,55

Stati Uniti (4)

2014 13,2 4,7 47,7 12,9 31,7 5,27 1,08 1,04 0,72 4,192015 13,7 4,6 47,2 13,0 31,7 5,18 1,07 1,03 0,70 4,11

Fonte: Banca d’Italia e Istat per i dati italiani. Per gli altri paesi: BCE (per l’area dell’euro e per i paesi dell’area); BCE e Bank of England (Regno Unito); Federal Reserve System-Board of Governors e Bureau of Economic Analysis (Stati Uniti).(1) Famiglie consumatrici, famiglie produttrici e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Per la definizione delle serie e per le modalità di calcolo, cfr. la sezione: Note metodologiche. La composizione percentuale delle attività non include alcune partite minori. – (2) Riserve tecniche di assicurazione, fondi pensione e fondi di quiescenza. – (3) Debiti finanziari, debiti commerciali e altre partite minori. – (4) Dati riferiti alle famiglie consumatrici e alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio della famiglie.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201558

Tavola a7.2

Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti alle famiglie (1)

(milioni di euro)

CLASSI DI ANOMALIA ALLA DATA INIZIALE

Classi di anomalia alla data finale Totale

No anomalia

Scaduti Altri prestiti deteriorati

Sofferenze Usciti con perdita

di cui: non più censiti alla data finale

Dicembre 2010 - Dicembre 2011

No anomalia 367.253 2.174 3.556 1.463 8 392.732 18.277Scaduti 857 579 816 350 2 2.762 159Altri prestiti deteriorati 1.095 84 4.621 3.526 26 9.715 362Sofferenze 157 12 74 27.960 588 29.348 556Totale 369.363 2.850 9.066 33.300 624 434.557 19.354

Dicembre 2011 - Dicembre 2012No anomalia 381.647 2.673 4.765 1.090 6 406.513 16.332Scaduti 767 612 971 397 1 2.872 124Altri prestiti deteriorati 977 82 4.685 3.082 9 9.119 283Sofferenze 157 14 96 32.412 485 34.465 1.300Totale 383.548 3.381 10.516 36.981 502 452.968 18.039

Dicembre 2012 - Dicembre 2013No anomalia 376.171 2.692 4.483 1.044 5 399.923 15.528Scaduti 875 763 1.275 443 1 3.514 158Altri prestiti deteriorati 934 99 6.676 5.570 18 13.629 331Sofferenze 122 15 77 36.478 608 38.195 894Totale 378.102 3.569 12.511 43.535 632 455.261 16.911

Dicembre 2013 - Dicembre 2014No anomalia 366.183 1.609 4.383 887 6 387.362 14.294Scaduti 972 544 1.487 405 2 3.553 143Altri prestiti deteriorati 937 51 6.959 3.153 24 11.485 360Sofferenze 152 15 123 39.661 833 41.811 1.027Totale 368.244 2.219 12.952 44.105 865 444.211 15.825

Dicembre 2014 - Dicembre 2015No anomalia 359.946 1.514 4.433 896 10 382.326 15.527Scaduti 435 509 890 258 4 2.210 115Altri prestiti deteriorati 864 216 8.071 3.694 35 13.234 354Sofferenze 178 18 171 40.998 786 43.168 1.017Totale 361.423 2.258 13.565 45.845 834 440.939 17.013

Fonte: Centrale dei rischi. Cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) I dati relativi al 2015 sono provvisori. La definizione della categoria “altri prestiti deteriorati” non è omogenea nel periodo considerato. A partire da gennaio 2015 è in vigore una nuova definizione di crediti deteriorati armonizzata a livello europeo. Per una descrizione delle sottoclassi che compongono il totale dei crediti deteriorati cfr. il 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della circolare della Banca d’Italia n. 272/2008 (Matrice dei conti).

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Appendice59

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a7.3

Tassi di interesse bancari sui prestiti in euro alle famiglie: nuove operazioni (1)(valori percentuali)

PERIODI

Prestiti per l’acquisto di abitazioni Credito al consumo Prestiti per altri scopi TAEG

Totale Per periodo di determinazione iniziale del tasso

Totale Per periodo di determinazione iniziale del tasso

Per periodo di determinazione iniziale del tasso

Prestiti per

l’acqui-sto di

abitazioni

Credito al

consumofino a

1 anno

tra 1 e 5 anni

tra 5 e 10 anni

oltre 10

anni

fino a

1 anno

tra 1 e 5 anni

oltre 5

anni

fino a

1 anno

tra 1 e 5 anni

oltre 5

anni

2012 – dic. 3,69 3,43 4,03 4,52 4,64 7,72 5,98 7,86 8,66 5,11 6,24 5,66 3,92 8,872013 – dic. 3,50 3,19 3,44 4,28 4,73 7,29 5,84 7,01 8,31 4,52 5,50 5,14 3,80 8,572014 – dic. 2,83 2,55 2,94 3,11 3,68 6,86 5,32 6,93 7,78 4,03 5,31 4,63 3,08 8,112015 – gen. 2,82 2,53 2,92 3,25 3,66 7,29 5,66 7,15 8,09 4,30 5,18 4,39 3,07 8,71

feb. 2,75 2,45 2,83 3,02 3,51 7,25 5,53 7,17 8,01 3,95 5,13 4,37 3,01 8,64mar. 2,68 2,35 2,78 2,95 3,35 7,10 5,14 7,21 7,89 4,22 5,06 4,55 2,95 8,46apr. 2,63 2,30 2,66 2,91 3,10 7,15 5,21 7,37 7,76 4,13 4,79 4,30 2,86 8,49mag. 2,65 2,21 2,60 2,92 3,04 7,05 5,22 7,15 7,69 4,01 4,64 4,17 2,91 8,40giu. 2,77 2,20 2,73 2,99 3,16 6,96 4,93 7,11 7,63 3,94 4,45 4,05 3,01 8,33lug. 2,75 2,14 2,58 2,99 3,18 7,00 5,01 7,09 7,64 4,01 4,07 4,09 3,02 8,37ago. 2,82 2,23 2,66 3,07 3,19 7,00 5,21 7,04 7,57 4,27 4,67 4,20 3,04 8,50set. 2,67 2,09 2,65 2,89 3,03 7,02 5,27 6,97 7,60 4,12 4,84 4,10 2,92 8,50ott. 2,60 2,06 2,56 2,85 2,98 6,88 5,15 6,85 7,45 3,73 4,73 4,17 2,87 8,37nov. 2,57 2,02 2,45 2,81 2,91 6,81 5,13 6,82 7,36 3,93 4,76 3,94 2,85 8,29dic. 2,50 1,97 2,22 2,72 2,84 6,44 4,99 6,55 7,05 3,73 4,52 3,84 2,81 7,92

2016 – gen. 2,49 1,99 2,37 2,77 2,83 6,92 5,19 6,83 7,45 3,93 4,41 3,92 2,85 8,50feb. 2,41 1,95 2,23 2,57 2,75 6,95 5,12 6,90 7,50 3,44 4,26 3,65 2,76 8,52mar. 2,33 1,92 2,04 2,48 2,65 6,85 5,02 6,84 7,37 3,47 4,24 3,65 2,68 8,37

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201560

Tavola a8.1

Occupazione totale e occupazione dipendente per branca(migliaia di unità standard di lavoro)

BRANCHE 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Occupazione totaleAgricoltura, silvicoltura e pesca 985 963 942 960 942 919 892 893 913Industria in senso stretto 4.906 4.856 4.633 4.470 4.440 4.370 4.251 4.205 4.171

di cui: attività manifatturiere 4.599 4.551 4.328 4.166 4.135 4.057 3.941 3.894 3.858Costruzioni 1.961 1.966 1.945 1.912 1.868 1.779 1.643 1.570 1.544Servizi 17.443 17.564 17.405 17.424 17.593 17.698 17.536 17.679 17.854

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 3.771 3.770 3.720 3.699 3.715 3.706 3.636 3.615 3.631Servizi di alloggio e ristorazione 1.293 1.315 1.289 1.300 1.330 1.382 1.374 1.382 1.397Trasporti e magazzinaggio 1.159 1.169 1.142 1.134 1.143 1.122 1.104 1.115 1.123Servizi di informazione e comunicazione 603 604 609 597 595 591 585 586 599Attività finanziarie e assicurative 708 710 700 690 685 682 670 660 661Servizi vari a imprese e famiglie (1) 2.846 2.899 2.825 2.878 2.963 3.011 2.994 3.056 3.137Pubblica amministrazione (2) 1.390 1.374 1.367 1.363 1.345 1.316 1.291 1.275 1.260Istruzione 1.647 1.630 1.588 1.546 1.525 1.500 1.488 1.501 1.513Sanità e assistenza sociale 1.651 1.697 1.712 1.727 1.763 1.780 1.799 1.826 1.848Altri servizi pubblici, sociali e personali (3) 990 992 1.004 1.020 1.022 1.042 1.029 1.023 1.035Attività di famiglie e convivenze 1.386 1.405 1.449 1.470 1.508 1.566 1.566 1.639 1.650

Totale 25.295 25.349 24.926 24.766 24.843 24.765 24.323 24.347 24.481

Occupazione dipendenteAgricoltura, silvicoltura e pesca 441 429 416 424 428 434 424 424 434Industria in senso stretto 4.245 4.213 4.037 3.887 3.864 3.805 3.698 3.646 3.631

di cui: attività manifatturiere 3.954 3.923 3.746 3.597 3.571 3.505 3.400 3.347 3.330Costruzioni 1.244 1.254 1.218 1.182 1.144 1.079 978 916 909Servizi 12.710 12.874 12.873 12.850 12.990 13.077 12.981 13.125 13.295

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 2.053 2.097 2.095 2.083 2.103 2.105 2.069 2.056 2.081Servizi di alloggio e ristorazione 849 869 867 874 895 950 931 940 965Trasporti e magazzinaggio 964 969 950 943 957 945 928 941 955Servizi di informazione e comunicazione 461 465 477 467 465 467 469 470 480Attività finanziarie e assicurative 585 590 583 572 567 565 554 552 549Servizi vari a imprese e famiglie (1) 1.550 1.600 1.580 1.606 1.664 1.667 1.671 1.711 1.772Pubblica amministrazione (2) 1.390 1.374 1.367 1.363 1.345 1.316 1.291 1.275 1.260Istruzione 1.543 1.530 1.499 1.456 1.435 1.411 1.406 1.419 1.429Sanità e assistenza sociale 1.386 1.419 1.432 1.443 1.474 1.481 1.493 1.511 1.533Altri servizi pubblici, sociali e personali (3) 544 556 573 573 577 604 602 610 620Attività di famiglie e convivenze 1.386 1.405 1.449 1.470 1.508 1.566 1.566 1.639 1.650

Totale 18.640 18.770 18.544 18.342 18.426 18.394 18.081 18.111 18.270

Fonte: Istat, Conti economici nazionali.(1) Attività immobiliari; professionali, scientifiche e tecniche; amministrative e di supporto. – (2) Include anche difesa e assicurazioni sociali obbligatorie. – (3) Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; altre attività di servizi.

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Appendice61

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a8.2

Popolazione e forze di lavoro (1)(migliaia di unità)

VOCI 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Occupati 22.407 22.758 22.894 23.090 22.699 22.527 22.598 22.566 22.191 22.279 22.465Dipendenti 16.426 16.748 16.913 17.213 17.030 16.833 16.940 16.945 16.682 16.780 16.988

Agricoltura 431 471 433 399 389 397 401 416 397 406 429Industria in senso stretto 4.243 4.221 4.224 4.242 4.093 3.942 4.005 3.953 3.901 3.956 3.973Costruzioni 1.170 1.165 1.200 1.238 1.197 1.169 1.098 1.033 919 861 864Servizi 10.582 10.891 11.055 11.334 11.351 11.325 11.436 11.543 11.466 11.557 11.722

Indipendenti 5.981 6.010 5.981 5.877 5.668 5.694 5.658 5.621 5.508 5.499 5.477Agricoltura 510 501 476 455 449 452 431 418 403 406 414Industria in senso stretto 743 753 759 687 627 613 597 571 548 553 534Costruzioni 719 701 714 714 720 720 693 667 634 623 605Servizi 4.009 4.055 4.033 4.021 3.873 3.909 3.937 3.965 3.924 3.917 3.924

Persone in cerca di lavoro 1.877 1.654 1.481 1.664 1.907 2.056 2.061 2.691 3.069 3.236 3.033Con precedenti esperienze lavorative 1.250 1.094 1.019 1.170 1.396 1.524 1.474 1.958 2.261 2.314 2.208Senza precedenti esperienze lavorative 627 560 462 494 511 531 587 733 808 922 825

Forze di lavoro 24.284 24.412 24.375 24.755 24.605 24.583 24.660 25.257 25.259 25.515 25.498Popolazione totale 57.716 57.984 58.272 58.740 59.140 59.420 59.660 59.898 60.225 60.448 60.441

0-14 anni 8.210 8.242 8.274 8.324 8.384 8.424 8.439 8.441 8.457 8.439 8.37115-64 anni 38.371 38.377 38.452 38.713 38.912 39.028 39.115 39.108 39.172 39.161 39.03565 anni e oltre 11.135 11.365 11.546 11.702 11.844 11.968 12.106 12.350 12.596 12.848 13.035

Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Dal primo trimestre del 2008 l’età minima per la partecipazione al mercato del lavoro è stata innalzata da 15 a 16 anni.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201562

Tavola a8.3

Tasso di attività, tasso di occupazione e tasso di disoccupazione per sesso e classe di età (1)(medie annue; valori percentuali)

ANNIMaschi Femmine Maschi e femmine

15-24 25-34 35-54 55-64 15 e oltre 15-24 25-34 35-54 55-64 15 e oltre 15-24 25-34 35-54 55-64 15 e oltre

Tasso di attività2005 38,2 87,4 93,1 44,3 60,9 28,7 67,0 62,1 21,5 38,1 33,6 77,2 77,5 32,5 49,12006 37,6 87,4 93,2 45,0 60,8 26,9 67,0 63,1 22,5 38,2 32,3 77,3 78,1 33,4 49,12007 36,0 86,9 93,0 46,2 60,4 25,4 66,0 63,3 23,4 37,9 30,8 76,5 78,0 34,5 48,82008 35,7 86,8 92,9 46,8 60,4 25,5 67,0 64,5 24,6 38,7 30,7 76,9 78,6 35,4 49,12009 33,8 85,0 92,2 48,4 59,6 23,7 65,9 64,0 26,0 38,2 28,8 75,4 78,0 36,9 48,52010 32,8 84,1 91,6 49,5 59,1 23,1 64,5 64,5 26,9 38,2 28,1 74,3 77,9 37,9 48,22011 31,2 83,5 91,5 50,5 58,7 22,8 64,3 64,8 28,8 38,4 27,1 73,9 78,0 39,3 48,12012 32,9 84,0 91,5 53,6 59,2 24,0 66,0 66,7 32,2 39,7 28,6 75,0 78,9 42,5 49,12013 30,7 81,7 90,9 56,6 58,6 23,4 64,5 66,7 34,7 39,7 27,1 73,1 78,7 45,3 48,82014 31,0 80,9 90,3 60,2 58,7 23,1 64,9 66,9 38,3 40,1 27,1 72,9 78,5 48,9 49,12015 30,4 81,1 90,2 63,3 58,9 21,7 63,9 66,6 39,6 39,8 26,2 72,6 78,3 51,1 49,0

Tasso di occupazione2005 30,0 80,2 89,8 42,7 57,2 20,8 58,3 57,8 20,8 34,2 25,5 69,3 73,7 31,4 45,32006 30,4 80,9 90,3 43,7 57,5 20,0 59,4 59,3 21,8 34,8 25,3 70,2 74,7 32,4 45,82007 29,4 81,1 90,3 45,0 57,5 19,5 59,1 59,8 23,0 35,0 24,5 70,1 74,9 33,7 45,82008 29,0 80,4 89,6 45,3 57,1 19,2 59,7 60,5 23,9 35,4 24,2 70,1 74,9 34,3 45,82009 25,9 77,3 87,9 46,6 55,6 16,9 57,7 59,7 25,3 34,7 21,5 67,5 73,7 35,6 44,72010 24,0 75,4 87,0 47,6 54,7 16,3 55,5 60,1 26,1 34,5 20,2 65,4 73,4 36,5 44,22011 22,8 75,0 86,8 48,2 54,3 15,5 55,6 60,4 28,1 34,7 19,2 65,3 73,4 37,8 44,12012 21,8 72,6 85,3 50,4 53,4 15,0 55,1 60,8 30,8 35,0 18,5 63,8 72,9 40,3 43,92013 18,7 68,2 83,4 52,8 51,9 13,7 52,1 60,2 33,2 34,5 16,3 60,1 71,7 42,7 42,92014 18,2 66,9 82,4 56,5 51,7 12,8 51,9 59,7 36,6 34,6 15,6 59,4 71,0 46,2 42,82015 18,6 67,8 82,7 59,3 52,2 12,4 51,4 60,2 37,9 34,7 15,6 59,7 71,3 48,2 43,1

Tasso di disoccupazione2005 21,6 8,2 7,2 3,6 6,2 27,6 12,9 13,7 3,3 10,0 24,1 10,2 9,8 3,5 7,72006 19,2 7,5 6,3 2,9 5,4 25,4 11,4 12,1 2,9 8,8 21,8 9,1 8,7 2,9 6,82007 18,4 6,6 5,8 2,6 4,9 23,3 10,4 11,1 2,1 7,8 20,4 8,3 7,9 2,4 6,12008 18,8 7,3 7,1 3,3 5,5 24,7 10,8 12,6 2,9 8,5 21,2 8,9 9,4 3,1 6,72009 23,2 9,0 9,1 3,7 6,7 28,5 12,5 13,3 2,8 9,2 25,3 10,6 10,9 3,4 7,72010 26,9 10,4 10,1 3,9 7,5 29,4 14,0 13,7 3,0 9,6 27,9 11,9 11,6 3,6 8,42011 27,1 10,2 10,4 4,6 7,5 32,1 13,6 13,7 2,7 9,5 29,2 11,7 11,8 3,8 8,42012 33,7 13,6 13,6 5,9 9,8 37,6 16,5 17,7 4,2 11,8 35,3 14,9 15,3 5,3 10,72013 39,0 16,5 16,5 6,7 11,5 41,5 19,3 19,7 4,2 13,1 40,0 17,7 17,8 5,7 12,12014 41,3 17,3 17,3 6,2 11,9 44,7 20,1 21,4 4,4 13,8 42,7 18,6 19,1 5,5 12,72015 38,8 16,4 16,7 6,4 11,3 42,6 19,6 19,2 4,3 12,7 40,3 17,8 17,8 5,5 11,9

Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro; cfr. la sezione: Note metodologiche. (1) Dal primo trimestre del 2008 l’età minima per la partecipazione al mercato del lavoro è stata innalzata da 15 a 16 anni.

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Appendice63

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a8.4

Tasso di attività, tasso di occupazione e tasso di disoccupazione per area geografica e sesso (1)(medie annue; valori percentuali)

ANNINord Centro Sud e Isole Italia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Tasso di attività2005 77,5 58,7 68,2 75,2 55,7 65,3 69,9 37,5 53,5 74,4 50,5 62,42006 78,0 59,5 68,8 76,3 56,0 66,0 69,2 37,3 53,1 74,5 50,8 62,62007 78,2 59,7 69,0 75,9 55,8 65,7 68,3 36,6 52,3 74,3 50,6 62,42008 78,4 60,7 69,6 76,6 57,5 66,9 67,9 37,2 52,3 74,3 51,6 62,92009 78,0 60,4 69,2 76,5 57,3 66,8 66,3 36,1 51,0 73,5 51,1 62,32010 77,7 60,4 69,1 76,4 56,9 66,5 65,5 36,2 50,6 73,1 51,1 62,02011 77,5 60,8 69,1 75,6 56,9 66,1 65,3 36,7 50,9 72,8 51,4 62,12012 78,0 62,4 70,2 76,2 59,0 67,5 66,9 39,1 52,9 73,7 53,4 63,52013 77,7 62,5 70,1 75,7 59,6 67,5 66,2 38,9 52,4 73,3 53,6 63,42014 78,0 63,0 70,5 76,6 61,4 68,9 66,2 39,6 52,8 73,6 54,4 63,92015 78,5 62,7 70,6 77,1 61,0 68,9 66,7 39,3 52,9 74,1 54,1 64,0

Tasso di occupazione2005 75,1 55,2 65,2 71,4 51,0 61,0 61,8 30,2 45,8 69,7 45,4 57,52006 75,8 56,4 66,1 72,8 51,4 62,0 62,3 31,2 46,6 70,4 46,3 58,32007 76,2 56,9 66,6 72,8 51,8 62,2 62,2 31,2 46,5 70,6 46,6 58,62008 76,1 57,6 66,9 73,0 52,8 62,8 61,0 31,3 46,0 70,1 47,2 58,62009 74,4 56,5 65,5 72,1 52,1 61,9 59,0 30,6 44,6 68,5 46,4 57,42010 73,7 56,2 64,9 71,3 51,8 61,4 57,6 30,5 43,8 67,5 46,1 56,82011 73,6 56,7 65,1 70,5 51,9 61,0 57,3 30,8 43,9 67,3 46,5 56,82012 72,8 57,0 64,9 69,8 52,5 61,0 56,2 31,5 43,7 66,3 47,1 56,62013 71,7 56,6 64,1 68,3 52,4 60,2 53,7 30,6 42,0 64,7 46,5 55,52014 71,8 56,9 64,3 68,4 53,6 60,9 53,4 30,3 41,8 64,7 46,8 55,72015 72,6 57,0 64,8 69,1 54,0 61,4 54,4 30,9 42,5 65,5 47,2 56,3

Tasso di disoccupazione2005 3,0 5,9 4,3 5,0 8,4 6,4 11,3 19,5 14,2 6,2 10,1 7,72006 2,8 5,2 3,8 4,5 8,2 6,1 9,9 16,4 12,2 5,4 8,8 6,82007 2,6 4,7 3,5 3,9 7,1 5,3 8,9 14,8 11,0 4,9 7,8 6,12008 2,9 5,2 3,9 4,6 8,1 6,1 10,0 15,7 12,0 5,5 8,5 6,72009 4,5 6,4 5,3 5,7 9,1 7,2 10,9 15,3 12,5 6,7 9,2 7,82010 5,0 7,0 5,9 6,5 8,9 7,5 11,9 15,7 13,3 7,5 9,6 8,42011 4,9 6,7 5,7 6,6 8,8 7,5 12,1 16,1 13,5 7,5 9,6 8,42012 6,5 8,5 7,4 8,3 10,9 9,4 15,8 19,3 17,1 9,8 11,8 10,72013 7,6 9,4 8,4 9,6 12,0 10,7 18,7 21,4 19,7 11,5 13,1 12,22014 7,8 9,7 8,6 10,4 12,6 11,4 19,1 23,3 20,7 11,9 13,8 12,72015 7,3 9,1 8,1 10,2 11,3 10,6 18,3 21,3 19,4 11,4 12,7 11,9

Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Dal primo trimestre del 2008 l’età minima per la partecipazione al mercato del lavoro è stata innalzata da 15 a 16 anni.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201564

Tavola a8.5

Ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni(migliaia)

BRANCHE 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Interventi ordinari (1)Attività economiche connesse con l’agricoltura 275 17 21 28 62 56 65 108 133 78Estrazione minerali metalliferi e non 83 69 38 267 253 101 213 207 263 161Legno 1.691 1.113 3.415 19.056 14.009 11.799 16.251 15.452 10.360 7.117Alimentari 1.279 771 1.319 3.194 3.822 3.077 3.684 4.929 4.258 2.764Metallurgiche 1.598 1.381 3.479 46.960 14.622 8.762 14.434 17.975 9.763 10.866Meccaniche 21.864 15.785 37.183 299.026 153.143 81.465 127.629 134.813 88.594 61.858Tessili 8.471 6.034 9.971 31.310 17.458 13.358 20.860 15.916 10.031 9.462Abbigliamento 4.499 3.051 4.249 13.389 11.730 7.398 10.240 10.533 7.795 5.346Chimica, petrolchimica, gomma e materie plastiche 5.236 3.384 6.207 45.174 18.510 13.416 30.098 24.656 13.727 9.788Pelli, cuoio e calzature 3.838 2.941 3.874 11.380 6.839 3.901 5.973 7.228 4.626 3.606Lavorazione minerali non metalliferi 2.552 1.867 3.642 17.858 13.097 11.176 14.849 15.732 10.784 7.520Carta, stampa ed editoria 1.537 1.386 2.211 8.660 7.803 5.390 8.727 9.364 6.688 4.442Installazione impianti per l’edilizia 1.996 1.587 1.665 5.535 7.587 5.465 8.829 10.769 10.364 6.193Energia elettrica, gas e acqua 21 8 .. 27 64 71 169 218 159 209Trasporti e comunicazioni 447 288 557 6.236 4.155 2.537 4.734 5.337 3.840 1.828Tabacchicoltura 7 54 2 23 37 16 32 99 63 59Servizi 13 .. .. 22 25 25 18 33 20 5Settori vari 362 365 909 3.960 2.192 1.540 2.314 3.200 2.309 1.662Industria edile 26.615 20.059 21.886 41.248 42.583 39.536 46.643 53.157 44.573 30.998Artigianato edile 12.453 9.135 10.996 20.128 20.552 17.720 20.458 22.547 19.154 14.087Industria lapidei 1.533 1.198 1.299 2.928 3.002 2.711 3.536 4.036 3.038 2.010Artigianato lapidei 232 160 163 280 252 259 285 323 303 219Totale 96.604 70.654 113.085 576.690 341.797 229.778 340.039 356.629 250.845 180.279

Totale (1)Attività economiche connesse con l’agricoltura 369 204 199 566 1.229 1.050 696 286 661 463Estrazione minerali metalliferi e non 96 184 83 658 642 827 664 680 898 562Legno 3.968 2.731 5.747 28.825 51.081 48.176 55.994 57.560 53.032 35.198Alimentari 4.163 4.685 6.085 9.522 13.824 13.879 15.572 15.456 14.951 10.714Metallurgiche 4.807 4.358 6.230 60.194 64.944 34.998 36.829 50.645 44.471 39.946Meccaniche 80.750 59.137 77.248 419.924 513.992 354.594 356.589 377.172 353.133 228.971Tessili 27.654 24.496 27.898 67.115 72.783 57.831 56.657 44.045 34.837 23.980Abbigliamento 12.844 10.597 9.953 29.532 52.004 41.908 41.537 35.570 28.641 19.433Chimica, petrolchimica, gomma e materie plastiche 12.342 10.982 16.196 67.541 63.464 53.140 68.065 63.116 51.807 33.172Pelli, cuoio e calzature 9.176 6.171 8.044 23.121 29.687 19.334 20.091 20.503 17.047 11.100Lavorazione minerali non metalliferi 5.596 4.577 6.753 29.314 41.388 39.873 49.571 51.538 45.881 28.083Carta, stampa ed editoria 4.132 4.704 5.471 16.680 27.322 24.415 29.731 28.544 28.920 20.084Installazione impianti per l’edilizia 9.448 6.185 5.202 10.600 23.855 22.811 34.006 29.111 28.065 18.725Energia elettrica, gas e acqua 21 21 116 128 188 653 775 935 902 1.260Trasporti e comunicazioni 6.877 5.494 7.979 39.249 38.961 37.017 47.333 42.619 47.468 33.397Tabacchicoltura 133 431 418 629 413 389 439 171 179 283Servizi 49 83 73 920 2.460 2.494 4.338 4.148 3.679 1.394Settori vari 2.609 1.801 1.863 7.483 11.008 10.626 10.798 11.675 13.341 9.897Commercio 3.993 4.876 7.089 35.681 109.040 123.107 172.634 150.533 159.791 83.095Industria edile 29.280 21.848 22.831 44.148 53.427 61.414 77.049 89.014 86.066 56.669Artigianato edile 12.453 9.135 10.998 20.280 22.128 20.216 25.072 33.119 31.001 16.484Industria lapidei 1.615 1.283 1.453 3.213 4.589 4.701 6.271 6.060 5.563 3.508Artigianato lapidei 232 160 165 297 367 403 513 378 303 231Altri interventi 137 611 472 1.516 1.709 2.016 3.102 2.288 1.739 670Totale 232.747 184.754 228.564 917.138 1.200.504 975.871 1.114.321 1.115.165 1.052.375 677.323

Fonte: INPS.(1) L’eventuale mancata quadratura dei totali dipende dagli arrotondamenti.

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Appendice65

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a8.6

Assunzioni nell’anno nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti(flussi di assunzioni nell’anno in percentuale della media tra occupazione a inizio e fine anno)

ANNI

Totale 20-49 addetti

50 addetti e oltre

Numero di addetti Area geografica (1)

Totale 50-199 200-499 500 e oltre

NordOvest

NordEst

Centro Sud e Isole

Industria manifatturiera1994 .... .... 12,1 15,9 9,6 9,6 8,5 18,2 11,0 19,31995 .... .... 15,0 19,3 12,3 12,2 11,3 21,2 15,4 21,71996 .... .... 15,4 22,6 12,8 9,2 8,3 30,3 13,7 18,91997 .... .... 15,5 21,1 12,3 11,4 9,8 27,3 12,0 16,61998 .... .... 15,5 21,5 11,9 11,2 10,7 26,2 11,6 12,41999 .... .... 14,9 18,8 13,1 11,7 9,8 22,5 13,6 17,82000 17,7 19,4 17,0 20,1 15,6 14,3 12,6 23,5 15,7 18,52001 17,1 18,8 16,5 18,6 16,2 14,1 11,8 21,5 15,7 20,72002 15,7 16,9 15,2 16,5 14,9 13,7 10,9 18,9 16,2 20,32003 14,1 16,2 13,3 14,6 13,1 11,8 10,9 15,0 14,4 16,42004 12,5 12,1 12,7 13,4 11,9 12,3 9,6 14,2 14,1 18,62005 11,5 12,4 11,1 11,4 11,3 10,6 8,5 11,8 12,7 17,42006 12,9 13,5 12,7 13,6 12,5 11,6 10,1 13,3 14,1 18,52007 13,3 12,7 13,6 14,8 13,6 12,1 10,4 14,8 15,6 19,32008 11,6 11,0 11,8 12,3 11,8 11,2 9,7 12,3 12,9 16,62009 7,3 7,5 7,3 8,0 7,0 6,6 5,9 7,2 7,3 12,62010 8,5 8,9 8,4 9,4 8,7 7,0 6,5 9,1 8,7 12,62011 9,0 9,3 8,9 9,4 9,0 8,1 7,6 8,9 8,8 13,22012 7,9 7,9 8,0 8,9 6,9 7,4 6,9 7,6 8,6 12,22013 7,7 7,6 7,7 8,1 7,0 7,6 6,4 7,8 7,9 12,02014 8,0 7,5 8,2 9,5 7,2 7,4 6,5 9,0 8,6 12,42015 10,4 10,5 10,4 10,9 11,1 9,3 8,3 11,2 10,5 16,2

Industria in senso stretto2003 13,7 16,4 12,6 14,6 12,9 10,5 10,5 14,6 13,2 14,62004 12,2 12,5 12,1 13,3 11,8 11,0 9,3 13,8 12,9 16,62005 11,2 12,7 10,6 11,4 11,1 9,5 8,2 11,6 11,6 15,52006 12,6 13,7 12,2 13,5 12,4 10,6 10,0 13,0 13,2 16,72007 13,0 12,9 13,1 14,7 13,3 11,2 10,2 14,4 14,5 17,62008 11,4 11,1 11,4 12,4 11,6 10,4 9,5 11,9 11,9 15,62009 7,2 7,5 7,1 8,3 6,7 6,1 5,8 7,1 6,8 11,62010 8,5 9,0 8,3 9,5 8,8 6,7 6,6 8,9 8,0 11,92011 8,8 9,4 8,6 9,5 9,1 7,3 7,4 8,8 8,1 12,22012 7,9 7,8 7,9 9,3 7,4 6,7 6,7 7,4 8,4 12,42013 7,4 7,5 7,4 8,1 6,8 6,9 6,2 7,8 7,0 10,62014 7,9 7,6 8,0 9,3 6,8 7,1 6,4 8,8 8,0 10,92015 10,2 10,6 10,0 10,9 10,5 8,8 8,2 11,0 10,1 13,8

Servizi privati non finanziari2003 29,6 35,4 27,7 29,6 33,1 24,3 24,8 35,3 24,0 28,92004 26,1 28,9 25,2 29,6 26,9 21,5 21,6 29,1 24,5 28,92005 23,5 25,0 22,9 26,6 21,6 20,8 20,0 27,3 22,2 23,92006 24,1 23,3 24,3 28,6 22,7 21,9 20,2 28,9 26,3 24,52007 25,8 27,0 25,4 29,3 22,1 24,0 22,7 28,4 27,2 24,62008 23,6 26,5 22,6 25,6 25,8 19,4 19,4 24,1 24,4 25,22009 20,6 22,8 20,0 27,4 15,8 17,0 15,0 21,9 22,8 25,62010 18,9 21,9 18,1 24,3 14,7 15,8 15,2 18,7 19,9 21,72011 21,2 30,4 18,6 25,1 18,3 15,3 15,6 20,0 20,2 21,82012 20,2 29,0 17,7 25,8 15,6 14,1 14,8 18,9 18,8 21,62013 16,9 20,2 15,9 23,5 15,0 12,1 13,0 16,3 17,7 20,12014 18,1 18,3 18,0 22,4 22,6 14,3 14,3 19,5 17,6 25,12015 19,5 21,6 19,0 26,1 17,5 15,6 17,3 20,1 19,0 21,3

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Localizzazione effettiva degli addetti dal 1997; sede amministrativa delle imprese dal 1989 al 1996.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201566

Tavola a8.7

Cessazioni nell’anno nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti (flussi di cessazioni nell’anno in percentuale della media tra occupazione a inizio e fine anno)

ANNI

Totale 20-49 addetti

50 addetti e oltre

Numero di addetti Area geografica (1)

Totale 50-199 200-499 500 e oltre

NordOvest

NordEst

Centro Sud e Isole

Industria manifatturiera1994 .... .... 15,8 20,1 12,9 13,4 12,9 19,0 17,4 24,11995 .... .... 14,3 18,0 11,7 12,3 10,7 19,6 15,0 23,71996 .... .... 17,5 24,2 14,7 11,9 11,2 31,1 15,8 19,31997 .... .... 16,0 21,8 12,7 11,4 10,3 26,8 14,2 16,71998 .... .... 16,7 21,8 12,6 13,5 12,3 26,1 14,5 13,41999 .... .... 16,2 19,3 13,9 14,0 12,1 22,3 14,9 18,52000 16,9 17,3 16,7 19,7 15,5 14,1 12,8 22,2 15,1 19,32001 17,7 18,2 17,4 18,7 16,9 16,3 13,5 21,5 16,7 21,52002 16,5 17,0 16,3 17,4 15,8 15,3 13,2 18,8 17,2 20,62003 15,8 18,0 14,9 16,0 14,3 14,0 12,9 16,5 15,7 17,82004 13,6 13,3 13,7 14,4 12,9 13,4 11,3 15,1 14,4 18,72005 12,4 13,0 12,2 13,0 11,8 11,5 9,8 12,9 13,6 18,02006 12,8 13,1 12,6 13,4 11,7 12,2 10,6 12,8 13,7 18,62007 13,6 13,4 13,7 15,0 13,9 12,0 11,6 13,8 14,7 19,52008 12,5 12,5 12,4 13,2 11,4 12,1 10,4 12,6 13,5 18,02009 10,2 9,9 10,3 11,2 10,0 9,5 9,3 9,8 10,5 15,42010 10,3 10,0 10,4 11,0 10,7 9,5 9,4 10,3 9,5 15,12011 9,5 10,0 9,4 10,3 8,7 8,6 7,9 9,5 9,4 14,12012 9,2 9,9 9,0 9,9 8,3 8,3 7,3 8,8 9,6 14,92013 8,5 8,9 8,4 8,9 7,1 8,5 6,6 8,5 9,2 13,52014 9,3 9,1 9,4 9,9 9,0 9,0 7,6 10,1 9,4 14,52015 9,8 9,6 9,9 10,2 10,7 9,0 7,8 10,9 10,1 15,2

Industria in senso stretto 2003 15,4 18,2 14,4 15,9 14,1 13,1 12,5 16,2 14,6 16,62004 13,3 13,7 13,2 14,3 12,6 12,3 11,1 14,5 13,3 17,02005 12,2 13,3 11,8 12,9 11,5 10,7 9,6 12,6 12,8 16,32006 12,5 13,3 12,3 13,3 11,5 11,5 10,4 12,6 12,9 17,12007 13,4 13,6 13,3 14,9 13,6 11,5 11,5 13,5 13,9 18,32008 12,2 12,5 12,0 13,2 11,3 11,2 10,1 12,2 12,4 17,12009 9,9 10,0 9,9 11,2 9,4 8,8 9,1 9,5 9,5 13,92010 10,2 10,2 10,2 11,1 10,4 9,1 9,4 10,2 8,7 13,82011 9,3 9,8 9,1 10,2 8,9 8,1 7,8 9,2 8,6 13,12012 9,1 9,8 8,9 10,1 8,8 7,6 7,2 8,6 9,0 14,62013 8,2 8,8 8,1 8,7 6,9 8,0 6,4 8,3 8,3 12,12014 9,1 9,3 9,0 9,7 8,5 8,6 7,4 9,9 8,7 12,82015 9,7 9,6 9,7 10,4 10,5 8,6 7,9 10,8 9,7 13,3

Servizi privati non finanziari2003 27,8 34,1 25,8 28,0 31,4 22,0 22,4 32,1 22,9 29,42004 24,8 28,1 23,8 27,8 25,5 20,3 20,4 28,2 22,8 26,32005 22,9 24,9 22,2 24,6 21,5 20,7 19,7 26,2 22,3 21,62006 22,9 23,8 22,7 26,5 21,7 20,3 20,0 26,3 22,8 23,12007 24,0 25,8 23,4 26,9 20,8 22,0 21,2 25,5 24,7 23,72008 23,0 28,9 21,0 24,2 23,1 18,1 18,8 21,4 23,1 22,62009 22,2 28,0 20,4 28,3 16,8 17,1 16,2 22,8 21,7 25,52010 19,1 23,7 17,7 24,4 14,6 15,1 15,2 18,8 19,1 20,22011 20,8 29,8 18,3 25,1 18,1 14,8 14,7 19,3 20,5 22,72012 20,8 31,1 17,9 26,7 15,6 14,0 15,4 18,3 19,2 21,52013 17,7 22,1 16,5 23,1 16,1 13,0 13,1 16,3 18,7 21,52014 19,3 20,2 19,0 25,0 24,0 14,4 16,2 19,1 18,3 26,52015 18,7 20,9 18,1 25,2 16,2 14,9 17,2 18,2 17,4 20,7

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Localizzazione effettiva degli addetti dal 1997; sede amministrativa delle imprese dal 1989 al 1996.

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Appendice67

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a8.8

Ore effettivamente lavorate pro capite nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti(ore annue complessivamente lavorate in rapporto all’occupazione media annua, inclusi gli addetti in CIG)

ANNI

Totale 20-49 addetti

50 addetti e oltre

Numero di addetti Area geografica (1)

Totale 50-199 200-499 500 e oltre

NordOvest

NordEst

Centro Sud e Isole

Industria manifatturiera1994 .... .... 1.624 1.649 1.609 1.609 1.622 1.624 1.644 1.6141995 .... .... 1.655 1.682 1.650 1.632 1.651 1.656 1.689 1.6331996 .... .... 1.634 1.650 1.632 1.617 1.635 1.627 1.644 1.6291997 .... .... 1.656 1.658 1.650 1.656 1.664 1.643 1.637 1.6731998 .... .... 1.645 1.655 1.647 1.633 1.647 1.644 1.636 1.6511999 .... .... 1.652 1.669 1.638 1.640 1.644 1.658 1.663 1.6502000 1.671 1.703 1.658 1.689 1.636 1.634 1.654 1.665 1.662 1.6472001 1.657 1.703 1.639 1.670 1.639 1.602 1.646 1.618 1.660 1.6482002 1.650 1.696 1.631 1.658 1.625 1.601 1.636 1.618 1.635 1.6422003 1.641 1.699 1.618 1.657 1.615 1.572 1.615 1.614 1.635 1.6192004 1.657 1.707 1.637 1.673 1.630 1.598 1.642 1.626 1.646 1.6352005 1.643 1.684 1.626 1.662 1.616 1.587 1.619 1.622 1.645 1.6432006 1.661 1.702 1.645 1.666 1.646 1.618 1.638 1.637 1.668 1.6652007 1.658 1.707 1.638 1.671 1.654 1.590 1.632 1.637 1.654 1.6492008 1.641 1.690 1.620 1.654 1.617 1.582 1.609 1.626 1.651 1.6112009 1.516 1.594 1.485 1.533 1.500 1.420 1.462 1.502 1.541 1.4582010 1.586 1.639 1.566 1.611 1.582 1.506 1.570 1.567 1.595 1.5142011 1.598 1.650 1.578 1.614 1.593 1.525 1.588 1.571 1.588 1.5472012 1.585 1.628 1.569 1.600 1.566 1.532 1.575 1.571 1.571 1.5342013 1.580 1.625 1.563 1.593 1.579 1.517 1.570 1.568 1.568 1.5152014 1.599 1.643 1.583 1.626 1.586 1.528 1.594 1.576 1.584 1.5562015 1.618 1.642 1.609 1.640 1.622 1.564 1.609 1.607 1.602 1.625

Industria in senso stretto 2003 1.633 1.698 1.608 1.657 1.617 1.553 1.609 1.611 1.614 1.5932004 1.652 1.709 1.631 1.673 1.631 1.586 1.638 1.625 1.632 1.6192005 1.641 1.684 1.624 1.664 1.619 1.583 1.620 1.621 1.637 1.6322006 1.654 1.704 1.636 1.666 1.647 1.596 1.633 1.632 1.645 1.6432007 1.658 1.708 1.638 1.671 1.656 1.594 1.633 1.635 1.650 1.6522008 1.641 1.691 1.622 1.653 1.620 1.590 1.612 1.624 1.642 1.6272009 1.528 1.599 1.502 1.536 1.515 1.458 1.475 1.507 1.558 1.5102010 1.593 1.641 1.576 1.615 1.587 1.528 1.575 1.571 1.598 1.5652011 1.601 1.653 1.582 1.610 1.598 1.543 1.591 1.572 1.592 1.5732012 1.591 1.629 1.578 1.599 1.580 1.553 1.581 1.575 1.584 1.5682013 1.584 1.625 1.570 1.592 1.587 1.534 1.573 1.572 1.577 1.5472014 1.603 1.643 1.589 1.627 1.593 1.546 1.594 1.580 1.595 1.5902015 1.621 1.640 1.614 1.639 1.627 1.579 1.610 1.610 1.609 1.647

Servizi privati non finanziari2003 1.652 1.735 1.624 1.749 1.660 1.525 1.595 1.590 1.672 1.6992004 1.655 1.750 1.624 1.738 1.678 1.521 1.598 1.601 1.656 1.6892005 1.640 1.743 1.606 1.735 1.632 1.501 1.608 1.555 1.631 1.6512006 1.638 1.768 1.596 1.695 1.636 1.506 1.587 1.534 1.628 1.6682007 1.637 1.779 1.590 1.700 1.688 1.475 1.587 1.541 1.613 1.6482008 1.652 1.785 1.609 1.741 1.695 1.492 1.621 1.565 1.634 1.6102009 1.611 1.746 1.569 1.711 1.618 1.470 1.584 1.519 1.588 1.5872010 1.595 1.739 1.551 1.674 1.606 1.466 1.583 1.509 1.533 1.5582011 1.597 1.775 1.545 1.648 1.599 1.472 1.563 1.504 1.516 1.5942012 1.592 1.743 1.548 1.678 1.612 1.457 1.578 1.502 1.521 1.5732013 1.571 1.710 1.530 1.646 1.545 1.461 1.550 1.486 1.531 1.5452014 1.555 1.661 1.525 1.645 1.569 1.446 1.560 1.507 1.485 1.5252015 1.573 1.699 1.538 1.676 1.601 1.444 1.567 1.510 1.494 1.576

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Localizzazione effettiva degli addetti dal 1997; sede amministrativa delle imprese dal 1989 al 1996.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201568

Tavola a8.9

Occupazione a tempo determinato nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti(incidenza percentuale sull’occupazione totale, inclusi gli addetti in CIG, a fine anno)

ANNI

Totale 20-49 addetti

50 addetti e oltre

Numero di addetti Area geografica (1)

Totale 50-199 200-499 500 e oltre Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole

Industria in senso stretto2003 5,9 6,5 5,7 5,9 5,6 5,6 4,6 6,7 6,2 6,72004 6,8 10,0 5,5 6,4 5,4 4,7 4,6 6,3 5,9 6,12005 5,7 7,1 5,1 5,6 5,6 4,2 4,1 5,8 5,5 6,32006 5,8 6,6 5,4 6,1 5,4 4,7 4,5 6,3 5,8 6,02007 5,9 6,1 5,8 6,4 6,4 5,0 5,6 5,8 5,9 6,82008 5,6 6,4 5,3 6,1 5,4 4,3 4,9 5,3 5,3 6,62009 4,8 6,3 4,3 5,8 4,1 2,8 4,1 4,1 4,4 5,22010 5,9 7,4 5,4 6,5 5,1 4,4 5,3 5,7 4,9 5,42011 5,8 7,1 5,2 5,9 6,7 3,7 4,4 6,2 4,8 6,02012 5,3 5,1 5,4 6,5 6,0 3,8 4,6 6,5 4,6 5,92013 4,7 6,3 4,2 5,3 4,5 2,8 3,6 4,9 4,0 4,62014 5,4 6,2 5,1 6,0 5,8 3,6 3,8 6,3 5,4 5,72015 5,0 6,8 4,4 5,5 4,6 3,1 3,6 5,2 4,6 4,9

Servizi privati non finanziari2003 9,3 10,1 9,1 11,3 10,1 7,3 8,1 11,0 8,0 10,52004 9,7 11,0 9,3 12,3 8,8 7,4 9,4 9,4 8,9 9,12005 10,2 10,2 10,2 13,2 7,8 9,0 9,2 11,4 10,0 10,92006 10,4 10,9 10,3 12,5 10,3 8,6 9,6 10,8 10,7 10,32007 10,7 10,5 10,7 11,7 11,5 9,8 9,7 12,1 11,7 10,02008 10,2 12,6 9,4 11,6 9,5 8,0 7,6 11,7 9,8 9,8

2009 9,0 9,5 8,8 11,0 6,7 8,2 6,8 11,2 9,3 9,12010 7,9 9,4 7,4 10,3 5,3 6,5 6,3 8,8 8,7 6,52011 9,0 10,5 8,6 11,0 8,3 7,5 8,0 9,9 9,3 7,72012 8,2 10,7 7,5 10,3 7,8 5,9 6,7 7,6 8,4 7,92013 7,9 10,3 7,2 9,1 8,3 5,8 6,7 7,4 7,8 7,32014 8,5 9,4 8,3 10,9 8,0 7,0 8,0 8,5 8,7 8,02015 8,4 9,1 8,2 9,3 8,3 7,6 7,8 9,9 6,9 9,0

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Localizzazione effettiva degli addetti.

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Appendice69

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a8.10

Lavoro straordinario nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti(incidenza percentuale sulle ore effettivamente lavorate)

ANNI

Totale 20-49 addetti

50 addetti e oltre

Numero di addetti Area geografica (1)

Totale 50-199 200-499 500 e oltre Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole

Industria in senso stretto2003 4,1 3,7 4,2 4,1 4,1 4,4 4,3 4,2 4,0 4,32004 4,1 3,7 4,2 4,1 4,0 4,4 4,4 4,0 4,0 4,42005 4,0 3,5 4,2 4,1 4,1 4,4 4,3 4,1 4,0 4,42006 4,2 3,6 4,4 4,2 4,1 4,8 4,4 4,4 4,1 4,72007 4,3 3,9 4,5 4,3 4,4 4,7 4,5 4,4 4,2 4,62008 4,3 3,8 4,5 4,3 4,4 4,8 4,5 4,4 4,6 5,02009 3,6 3,1 3,8 3,8 4,0 3,8 3,8 3,6 3,9 4,42010 3,7 3,2 3,8 3,8 3,9 3,9 3,7 3,7 4,1 4,32011 3,9 3,3 4,1 4,0 4,0 4,2 4,0 4,2 3,9 4,32012 3,9 3,4 4,1 3,9 3,9 4,4 4,0 4,1 4,2 4,22013 3,9 3,7 3,9 3,7 3,9 4,3 4,0 3,8 3,8 4,02014 3,8 3,4 3,9 3,7 3,9 4,1 4,0 3,6 3,8 4,22015 3,9 3,5 4,0 3,8 4,1 4,2 4,1 3,8 4,0 4,3

Servizi privati non finanziari2003 5,3 4,2 5,7 5,3 5,6 6,1 6,0 5,3 5,8 5,22004 5,4 4,0 5,8 5,0 5,4 6,7 6,2 5,7 5,7 5,32005 5,4 3,9 6,0 5,1 5,5 7,0 6,5 6,1 5,3 5,62006 5,4 3,7 6,0 4,9 5,5 7,1 6,4 6,0 5,9 5,42007 5,4 3,8 6,0 5,2 5,5 6,8 5,9 6,3 5,9 5,82008 5,4 4,0 5,9 5,4 5,7 6,4 5,7 6,5 5,8 5,92009 5,0 3,8 5,5 5,0 5,0 6,0 5,1 5,9 5,6 5,42010 4,9 3,3 5,4 5,1 4,5 5,9 5,6 5,8 4,6 5,42011 5,1 3,6 5,6 5,2 4,6 6,2 6,0 5,6 4,9 5,62012 5,2 3,4 5,7 5,3 4,8 6,4 6,4 5,5 5,3 5,02013 4,8 3,3 5,2 4,2 4,5 6,2 5,5 4,9 5,3 5,02014 4,6 3,2 5,0 4,0 4,3 5,9 5,3 4,8 5,2 4,52015 4,9 3,3 5,4 4,9 4,4 6,0 5,8 5,0 5,2 5,2

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi. Cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Localizzazione effettiva degli addetti.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201570

Tavola a8.11

Retribuzioni contrattuali di operai e impiegati (1)(indici: 2010=100)

BRANCHE 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Agricoltura 91,5 94,9 95,6 98,6 100,0 102,4 102,7 105,5 108,2 111,6Industria in senso stretto 88,6 91,2 94,2 97,3 100,0 102,4 104,9 107,0 109,6 112,4

Estrattive 89,5 92,9 96,0 97,7 100,0 103,0 105,8 107,4 110,6 114,2Energia, gas e acqua 89,1 93,1 96,3 98,8 100,0 102,7 105,7 106,5 109,2 111,9Alimentari 88,2 90,3 93,8 96,2 100,0 101,8 103,4 107,6 109,7 110,5Tessili, abbigliamento, pelli, cuoio e calzature 89,2 91,7 94,1 97,2 100,0 102,6 105,5 106,3 108,2 111,3

Metalmeccaniche 88,6 90,9 94,2 97,2 100,0 102,4 104,8 107,1 109,9 112,9Chimiche, gomma e plastica 88,1 91,6 94,2 97,5 100,0 103,1 105,9 107,2 110,3 113,6

Legno e mobili 87,5 90,4 93,6 97,7 100,0 103,7 105,3 107,5 111,0 113,9Costruzioni 87,0 90,6 94,0 97,8 100,0 102,8 105,3 105,7 106,3 107,6Servizi privati 90,6 92,2 95,1 97,8 100,0 101,7 103,5 105,4 106,5 107,4

Commercio e alberghi 89,5 91,2 93,9 97,2 100,0 102,0 103,9 106,1 107,1 108,0Trasporti e comunicazioni 92,6 94,7 97,9 98,9 100,0 101,2 102,9 104,9 105,6 107,1Credito e assicurazioni 90,5 91,0 95,9 97,8 100,0 101,0 102,1 104,0 105,9 106,7Altri servizi privati 91,4 92,9 95,2 98,8 100,0 101,4 103,1 104,2 104,7 105,0

Totale settore privato 89,5 91,8 94,7 97,7 100,0 102,1 104,2 106,1 107,8 109,5Pubblica amministrazione 90,7 92,0 95,8 98,7 100,0 100,7 100,7 100,7 100,7 100,7Totale 89,8 91,8 95,0 97,9 100,0 101,7 103,2 104,7 105,9 107,2

Fonte: elaborazioni su dati Istat, Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Per ora lavorata, esclusi gli assegni familiari.

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Appendice71

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a8.12

Tensione contrattuale(quote percentuali; mesi)

INDICATORI 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Dipendenti in attesa di rinnovoAgricoltura .. 31,7 .. 4,4 .. 71,4 ..Industria 2,2 9,2 3,1 1,3 28,8 11,9 3,5Servizi privati 17,9 34,8 34,5 18,4 39,0 80,0 50,6

Totale settore privato 9,4 22,9 18,8 10,0 32,9 48,2 27,1Attività della Pubblica amministrazione 38,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Totale economia 16,1 40,3 37,2 30,4 48,1 59,9 43,5Durata media della vacanza contrattuale per i dipendenti in attesa di rinnovo

Agricoltura .. 0,8 .. 5,5 .. 3,8 ..Industria 1,9 4,3 8,4 5,5 5,5 12,9 14,6Servizi privati 17,3 16,5 19,7 34,2 21,1 17,3 35,4

Totale settore privato 15,7 14,1 18,9 32,1 14,7 16,5 33,6Attività della Pubblica amministrazione 18,9 9,3 18,5 30,5 42,5 54,5 66,5

Totale economia 16,9 11,3 18,4 30,8 27,8 30,9 50,9Durata media della vacanza contrattuale per il totale dei dipendenti

Agricoltura .. 0,8 .. 0,3 .. 3,6 ..Industria 0,1 0,3 0,2 0,1 1,7 1,6 0,5Servizi privati 3,1 5,7 5,8 6,2 8,1 13,9 16,3

Totale settore privato 1,5 3,0 3,0 3,1 4,8 7,8 8,4Attività della Pubblica amministrazione 6,4 9,3 18,5 30,5 42,5 54,5 66,5

Totale economia 2,6 4,4 6,5 9,3 13,3 18,4 21,6

Fonte: Istat.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201572

Tavola a8.13

Spesa pubblica per le politiche del lavoro(milioni di euro)

SERVIZI E MISURE 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Servizi per l’impiego: spese per il personale dipendente (1) 382 382 374 364 351 340 340Spese per l’impiego: spese generali (2) 204 25 37 39 44 48 34Orientamento, consulenza, informazione (Fondo sociale europeo) 105 86 48 97 109 101 40Totale servizi (3) 691 493 459 500 504 489 414Formazione professionale 646 494 541 541 478 559 404Contratti a causa mista 2.182 2.042 1.700 1.578 1.699 1.779 1.713Incentivi (4) 2.902 2.655 3.189 3.010 3.257 3.269 2.911Creazione diretta di posti di lavoro 112 91 92 164 77 72 73Incentivi all’autoimpiego 380 311 308 212 225 218 206Totale politiche attive 6.221 5.593 5.830 5.505 5.736 5.896 5.308Trattamenti di disoccupazione 11.141 19.217 20.730 19.996 23.709 24.082 24.548Pensionamenti anticipati 1.440 1.567 1.569 1.334 1.241 1.079 1.203

di cui: per crisi occupazionale 162 138 121 175 166 172 226Totale politiche passive 12.581 20.783 22.299 21.329 24.950 25.162 25.751Totale politiche attive e passive 18.802 26.376 28.129 26.834 30.686 31.058 31.058

Fonte: Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.(1) Dati stimati. – (2) Nel caso delle spese cofinanziate dall’FSE, alle misure della programmazione 2000-06 (le cui somme arrivano a coprire fino al 2009) si sono aggiunte quelle relative alla programmazione 2007-2013. – (3) Seguendo le definizioni dell’Eurostat, i servizi per l’impiego sono esclusi dal totale delle politiche attive e passive. – (4) Sono stati accorpati: Incentivi alle assunzioni, Incentivi alla stabilizzazione dei posti di lavoro, Incentivi al mantenimento dell’occupazione, Incentivi territoriali, Incentivi per i disabili.

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Appendice73

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a9.1

Indici nazionali dei prezzi al consumo(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODO

Voci a prezzo libero Voci a prezzo regolamentato

Totale beni

energetici

Indice generale al netto di energetici alimentari

e tabacchi

Indice generale

Per lefamiglie

dioperai

e impiegati

(1)

Al netto di alimentari ed energetici Beni alimentari Beni

energeticiTabacchi Totale Beni

energeticiBeni non energetici

Servizi

Beni Servizi Totale Trasfor-mati

Freschi Totale

Pesi (2) 22,5 39,8 62,2 10,5 7,1 17,6 4,3 2,2 86,3 4,7 2,5 6,7 9,0 71,2 100,0 100,0

2012 1,2 1,9 1,6 2,7 2,2 2,6 14,3 6,8 2,8 13,4 -2,4 3,2 13,9 1,7 3,0 3,02013 0,4 1,3 1,0 2,0 3,0 2,4 -1,6 0,8 1,1 1,6 0,8 2,8 -0,2 1,1 1,2 1,12014 0,1 0,6 0,5 0,9 -0,9 0,2 -2,1 -0,4 0,3 -4,0 -0,1 2,5 -3,0 0,7 0,2 0,22015 0,2 0,7 0,5 0,3 2,3 1,1 -10,3 3,6 0,1 -2,5 1,4 0,5 -6,8 0,5 0,0 -0,12014 – gen. 0,3 0,7 0,6 1,8 0,8 1,4 -1,2 0,0 0,6 -3,4 0,3 3,6 -2,2 0,9 0,7 0,6 feb. 0,2 0,8 0,6 1,7 0,0 1,0 -3,0 0,0 0,5 -3,4 0,2 4,1 -3,3 0,9 0,5 0,5 mar. 0,2 0,6 0,5 1,5 -0,6 0,7 -3,7 -0,4 0,2 -3,4 0,2 4,1 -3,6 0,8 0,4 0,3 apr. 0,2 1,0 0,7 1,2 -0,7 0,5 -2,1 -0,6 0,5 -3,5 0,3 3,3 -2,8 1,0 0,6 0,5 mag. 0,3 0,6 0,5 1,1 -1,7 0,0 0,8 -0,6 0,4 -3,3 0,1 3,0 -1,0 0,7 0,5 0,4 giu. 0,2 0,4 0,4 0,9 -2,9 -0,6 0,4 -0,6 0,3 -3,4 -0,3 2,8 -1,4 0,7 0,3 0,3 lug. 0,2 0,5 0,4 0,8 -2,9 -0,6 0,4 -0,6 0,2 -6,6 -0,5 2,3 -2,8 0,6 0,1 0,1 ago. 0,2 0,3 0,3 0,6 -1,8 -0,3 -1,2 -0,4 0,2 -6,7 -0,6 1,9 -3,6 0,5 -0,1 -0,1 set. 0,1 0,2 0,2 0,6 -0,9 0,0 -2,8 -0,4 0,0 -6,6 -0,6 2,0 -4,5 0,4 -0,2 -0,1 ott. 0,0 0,5 0,4 0,4 -0,2 0,2 -2,2 -0,4 0,2 -2,6 -0,4 1,5 -2,5 0,5 0,1 0,1 nov. -0,2 0,8 0,4 0,4 0,8 0,5 -3,1 -0,4 0,3 -2,5 0,1 1,4 -2,9 0,5 0,2 0,2 dic. -0,1 1,0 0,6 0,3 -0,6 -0,1 -8,0 -0,4 0,0 -2,0 0,3 0,4 -5,3 0,7 0,0 -0,12015 – gen. -0,1 0,6 0,3 0,4 -0,3 0,1 -14,0 -0,4 -0,6 -3,5 0,8 0,2 -9,1 0,3 -0,6 -0,7 feb. 0,0 0,9 0,5 0,3 2,0 0,9 -12,8 3,7 -0,1 -3,5 1,0 -0,2 -8,5 0,5 -0,1 -0,4 mar. 0,0 0,6 0,3 0,3 2,3 1,0 -9,0 4,1 0,1 -3,5 1,2 -0,1 -6,5 0,3 -0,1 -0,2 apr. 0,1 0,3 0,2 0,3 2,2 1,0 -8,7 4,3 0,0 -3,6 1,4 -0,1 -6,4 0,3 -0,1 -0,3 mag. 0,1 0,8 0,5 0,3 2,1 1,0 -7,2 4,4 0,3 -3,6 1,5 0,1 -5,8 0,6 0,1 -0,1 giu. 0,3 0,8 0,6 0,3 2,1 1,0 -7,2 4,0 0,3 -3,6 1,9 0,2 -5,8 0,6 0,2 -0,1 lug. 0,3 0,8 0,7 0,4 1,7 0,8 -8,7 4,0 0,3 -1,1 2,0 0,6 -5,5 0,7 0,2 -0,1 ago. 0,2 0,7 0,7 0,4 1,9 0,9 -10,4 3,9 0,1 -1,0 1,9 0,8 -6,4 0,7 0,2 -0,1 set. 0,3 0,9 0,7 0,5 3,3 1,5 -12,8 3,9 0,2 -1,1 1,8 1,0 -7,6 0,8 0,2 -0,1 ott. 0,4 1,0 0,8 0,4 4,1 1,8 -12,7 3,9 0,3 -2,0 1,1 1,0 -7,7 0,9 0,3 0,0 nov. 0,5 0,5 0,5 0,4 3,2 1,6 -11,2 3,9 0,2 -2,0 1,0 1,1 -6,8 0,6 0,1 0,0 dic. 0,6 0,2 0,4 0,4 2,3 1,1 -8,7 3,7 0,1 -2,0 1,0 1,3 -5,5 0,4 0,1 0,02016 – gen. 0,6 0,7 0,7 0,3 0,6 0,4 -5,9 3,7 0,3 -2,5 0,4 0,7 -4,2 0,7 0,3 0,3 feb. 0,5 0,4 0,5 0,3 -1,2 -0,3 -8,5 -0,4 -0,1 -2,6 0,3 0,8 -5,5 0,5 -0,3 -0,2 mar. 0,6 0,7 0,7 0,2 -1,1 -0,3 -11,2 -0,3 -0,2 -2,7 0,0 0,7 -7,0 0,7 -0,2 -0,3 apr. 0,6 0,5 0,5 0,2 -0,5 -0,1 -9,9 -0,3 -0,2 -6,4 -0,2 0,6 -8,3 0,5 -0,5 -0,4

Fonte: elaborazioni su dati Istat; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, nella versione al netto dei tabacchi. – (2) Dal gennaio 1999 i pesi vengono modificati ogni anno dall’Istat sulla base della stima dei consumi finali delle famiglie dell’anno precedente; quelli riportati nella tavola sono del gennaio 2016.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201574

Tavola a9.2

Indice armonizzato dei prezzi al consumo (1)(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODI

Beni non

alimentari e non

energetici

Servizi Totale al netto

di alimentaried energetici

Beni alimentari Beni energetici

Totale al netto

di alimentari freschi ed energetici

Totale generale

Trasformati Freschi Totale

Pesi 25,8 43,5 69,4 11,9 9,2 21,1 9,6 81,2 100,0

2012 1,8 2,2 2,0 3,6 2,4 3,1 13,9 2,2 3,32013 0,7 1,6 1,2 1,5 2,7 2,0 -0,2 1,3 1,22014 0,5 0,8 0,7 0,5 -0,7 0,0 -3,0 0,7 0,22015 0,7 0,6 0,7 0,9 1,9 1,4 -6,8 0,7 0,12014 – gen. 0,5 1,0 0,9 1,1 0,9 1,0 -2,2 1,0 0,6 feb. 0,2 1,1 0,8 1,0 0,3 0,7 -3,3 0,9 0,4 mar. 0,7 0,9 0,8 0,9 -0,2 0,4 -3,6 0,9 0,3 apr. 0,8 1,2 1,1 0,7 -0,7 0,1 -2,8 1,1 0,5 mag. 0,7 0,9 0,8 0,6 -1,5 -0,2 -1,1 0,8 0,4 giu. 0,7 0,7 0,7 0,5 -2,3 -0,7 -1,3 0,7 0,3 lug. 0,2 0,6 0,5 0,4 -2,3 -0,7 -2,8 0,5 0,0 ago. 0,1 0,3 0,4 0,4 -1,4 -0,3 -3,6 0,4 -0,1 set. 0,8 0,3 0,5 0,2 -0,7 -0,2 -4,4 0,4 -0,1 ott. 0,5 0,6 0,5 0,2 -0,2 0,0 -2,5 0,5 0,2 nov. 0,4 0,7 0,6 0,1 0,7 0,4 -2,8 0,5 0,3 dic. 0,4 0,9 0,7 -0,1 -0,7 -0,3 -5,3 0,6 0,0 2015 – gen. 0,2 0,4 0,5 0,1 -0,2 0,0 -9,1 0,4 -0,5 feb. 0,5 0,7 0,9 0,9 1,6 1,2 -8,4 0,9 0,1 mar. 0,5 0,4 0,5 1,1 1,9 1,5 -6,5 0,5 0,0 apr. 0,7 0,1 0,3 1,0 2,0 1,5 -6,4 0,4 -0,1 mag. 0,8 0,5 0,6 1,1 1,9 1,4 -5,8 0,7 0,2 giu. 1,0 0,6 0,7 1,0 1,8 1,4 -5,8 0,7 0,2 lug. 0,8 0,6 1,0 0,9 1,4 1,1 -5,4 0,9 0,4 ago. 0,5 0,8 1,0 1,1 1,8 1,3 -6,4 1,0 0,3 set. 0,6 0,9 0,9 0,9 2,7 1,7 -7,6 0,9 0,2 ott. 0,9 1,0 1,0 1,1 3,6 2,1 -7,7 1,0 0,3 nov. 0,9 0,6 0,7 1,0 2,6 1,7 -6,8 0,7 0,1 dic. 0,8 0,3 0,5 0,9 2,0 1,4 -5,4 0,6 0,1 2016 – gen. 1,2 0,8 0,9 1,0 0,6 0,8 -4,1 0,9 0,4 feb. 1,0 0,4 0,5 0,1 -0,9 -0,3 -5,5 0,5 -0,2 mar. 0,9 0,6 0,8 -0,1 -0,8 -0,4 -7,0 0,6 -0,2 apr. 0,8 0,5 0,6 0,1 -0,2 0,0 -8,2 0,5 -0,4

Fonte: Eurostat; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Indici a catena. I pesi vengono modificati ogni anno dall’Istat sulla base della stima dei consumi finali delle famiglie dell’anno precedente, quelli riportati nella tavola sono del gennaio 2016.

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Appendice75

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a9.3

Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno(indici: 2010=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODIBeni di consumo (1) Beni

alimentari (2)

Beni strumentali

Beni intermedi

Beni energetici

Totali al netto di alimentari ed energetici

Totale generale

Totali Non alimentari

Pesi 23,1 12,2 12,2 17,2 27,2 32,6 55,2 100,0

2012 2,3 1,1 3,8 0,7 0,4 11,2 0,5 4,12013 1,2 0,4 2,3 0,4 -0,5 -4,7 -0,1 -1,22014 0,5 0,8 -0,3 0,5 -0,6 -5,5 0,1 -1,82015 0,0 0,2 -0,1 0,6 -0,5 -9,6 0,0 -3,42014 – gen. 0,9 0,7 0,3 0,3 -0,9 -4,5 0,0 -1,5 feb. 0,6 0,6 -0,3 0,2 -0,9 -4,8 -0,1 -1,7 mar. 0,4 0,7 -0,3 0,3 -0,9 -5,5 -0,1 -1,9 apr. 0,8 0,9 0,3 0,3 -0,9 -5,0 0,0 -1,7 mag. 0,8 1,1 0,1 0,2 -1,0 -4,7 -0,1 -1,7 giu. 0,7 0,7 0,0 0,3 -0,7 -5,2 0,0 -1,8 lug. 0,7 0,9 -0,1 0,5 -0,5 -5,8 0,2 -1,9 ago. 0,4 0,8 -0,7 0,8 -0,5 -7,1 0,3 -2,1 set. -0,2 0,8 -1,4 0,9 -0,3 -6,4 0,4 -2,0 ott. 0,0 0,7 -1,1 0,8 -0,3 -4,5 0,4 -1,5 nov. 0,5 0,6 0,0 1,0 -0,1 -5,2 0,5 -1,5 dic. 0,2 0,5 -0,3 0,9 -0,2 -7,1 0,3 -2,12015 – gen. 0,0 0,4 -0,2 1,1 -0,4 -11,3 0,2 -3,8 feb. 0,2 0,6 0,1 1,0 -0,5 -9,5 0,1 -3,2 mar. 0,5 0,5 0,3 0,9 -0,5 -9,0 0,2 -3,0 apr. -0,1 -0,1 -0,2 0,8 -0,2 -8,7 0,1 -3,0 mag. -0,1 -0,2 -0,2 0,7 0,1 -7,8 0,3 -2,6 giu. -0,1 0,1 -0,6 0,7 0,1 -9,1 0,4 -3,0 lug. -0,2 0,0 -0,6 0,6 -0,1 -8,7 0,2 -3,0 ago. 0,0 0,1 -0,1 0,4 -0,1 -9,6 0,1 -3,5 set. 0,5 0,1 0,6 0,5 -0,5 -11,1 0,0 -3,9 ott. 0,5 0,2 0,7 0,6 -0,8 -10,2 -0,2 -3,7 nov. -0,2 0,3 -0,6 0,3 -1,2 -10,6 -0,5 -4,1 dic. -0,4 0,3 -0,9 0,3 -1,5 -9,7 -0,6 -3,92016 – gen. -0,3 0,1 -0,7 0,1 -1,5 -7,4 -0,7 -3,0 feb. -0,7 -0,2 -1,1 0,3 -1,8 -10,0 -0,8 -4,1 mar. -0,8 -0,2 -1,5 0,3 -2,0 -9,3 -0,9 -3,9

Fonte: elaborazioni su dati Eurostat; cfr. la sezione: Note metodologiche. (1) Nella voce non sono inclusi i beni energetici e gli autoveicoli; questi ultimi sono compresi tra i beni strumentali. – (2) I beni alimentari sono prevalentemente destinati al consumo, ad eccezione dei gruppi “lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei” e “produzione di prodotti per l’alimentazione degli animali” della classificazione NACE rev. 2, che sono considerati beni intermedi.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201576

Tavola a9.4

Prezzi alla produzione dei prodotti industriali importati ed esportati al netto dei beni energetici(indici: 2010=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODIImportazioni Esportazioni

Paesi UE Paesi extra UE Totale Paesi UE Paesi extra UE Totale

2012 -0,2 1,4 0,5 0,9 1,5 1,22013 -1,6 -1,4 -1,5 -0,6 0,1 -0,22014 -1,6 -1,6 -1,6 -0,2 0,2 0,02015 -0,1 1,3 0,6 0,0 0,8 0,42012 – 1° trim. 0,3 1,3 0,7 1,7 2,4 2,0 2° trim. -0,4 1,8 0,6 1,2 1,8 1,4 3° trim. -0,4 1,5 0,4 0,5 1,2 0,9 4° trim. -0,3 1,2 0,4 0,3 0,7 0,52013 – 1° trim. -0,5 0,0 -0,2 -0,3 0,4 0,1 2° trim. -1,4 -1,1 -1,3 -1,1 0,3 -0,3 3° trim. -2,0 -1,9 -2,0 -0,7 0,0 -0,4 4° trim. -2,5 -2,3 -2,4 -0,5 -0,1 -0,22014 – 1° trim. -2,6 -2,2 -2,5 -0,5 0,0 -0,2 2° trim. -1,9 -2,2 -2,1 -0,4 -0,3 -0,3 3° trim. -1,2 -1,5 -1,3 0,0 0,3 0,1 4° trim. -0,7 -0,4 -0,6 0,1 0,7 0,42015 – 1° trim. -0,3 1,2 0,4 0,2 0,9 0,5 2° trim. 0,3 2,0 1,1 0,4 1,2 0,9 3° trim. 0,1 1,6 0,8 -0,2 0,7 0,3 4° trim. -0,5 0,6 0,0 -0,5 0,4 0,02016 – 1° trim. -1,2 -1,2 -1,2 -0,8 -0,6 -0,7

Fonte: elaborazioni su dati Istat; cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice77

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a9.5

Redditi orari reali da lavoro dipendente e quota del reddito da lavoro per branca

BRANCHE 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Redditi orari reali da lavoro dipendente basati sul deflatore del valore aggiunto al costo dei fattori (1)

(quantità a prezzi concatenati; unità di euro, anno di riferimento 2010)Agricoltura, silvicoltura e pesca 9,9 9,8 10,2 10,8 10,1 9,7 9,1 9,5 10,1Industria in senso stretto 20,7 20,9 21,0 22,1 22,7 23,3 23,2 23,4 23,4

di cui: attività manifatturiere 20,0 20,4 20,5 21,8 22,4 23,2 23,4 23,6 23,4Costruzioni 17,5 17,2 17,1 17,8 17,1 17,3 17,6 17,4 17,3Servizi 22,2 22,0 22,0 22,3 22,2 22,4 22,4 22,3 22,1

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 17,9 18,0 17,6 18,4 18,9 18,9 19,5 19,6 19,8Servizi di alloggio e ristorazione 14,6 14,4 14,7 15,3 15,4 15,2 15,8 15,8 15,3Trasporti e magazzinaggio 21,2 20,9 20,6 20,9 20,4 20,2 19,9 19,5 18,2Servizi di informazione e comunicazione 24,7 25,4 26,5 27,9 28,8 29,6 30,3 31,1 31,4Attività finanziarie e assicurative 33,8 33,7 35,7 37,5 37,4 37,9 34,9 33,2 35,4Servizi vari a imprese e famiglie (2) 20,4 19,7 19,9 20,0 19,8 20,5 20,8 21,0 21,0Pubblica amministrazione (3) 33,1 33,3 32,9 33,2 33,4 34,3 34,0 34,1 34,2Istruzione 32,3 33,0 33,3 34,9 35,6 35,5 35,8 35,3 35,1Sanità e assistenza sociale 26,6 25,9 25,0 25,6 24,9 24,6 24,4 24,1 23,3Altri servizi pubblici, sociali e personali (4) 17,1 16,8 16,9 17,0 17,0 17,1 17,0 17,4 17,9Attività di famiglie e convivenze 8,3 8,3 8,2 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0

Totale 21,1 21,0 21,1 21,7 21,6 21,9 21,9 21,9 21,8Quota del reddito da lavoro basato sul valore aggiunto al costo dei fattori (5)

(valori percentuali)Agricoltura, silvicoltura e pesca 85,7 80,0 83,3 87,1 76,8 73,1 67,6 71,5 76,2Industria in senso stretto 62,8 63,8 68,0 65,8 66,7 67,4 66,8 67,6 66,8

di cui: attività manifatturiere 66,8 69,1 74,7 71,0 71,7 73,6 73,2 73,6 72,1Costruzioni 73,0 73,7 78,3 82,4 82,2 80,6 77,6 76,4 76,2Servizi 64,0 63,8 64,3 64,9 64,4 65,5 65,0 64,9 64,8

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 78,7 79,1 84,4 84,8 83,9 86,4 86,5 85,8 84,6Servizi di alloggio e ristorazione 75,2 75,4 74,7 77,7 78,8 78,9 82,2 81,6 79,1Trasporti e magazzinaggio 60,5 60,9 60,4 60,1 59,9 60,0 59,7 59,4 56,6Servizi di informazione e comunicazione 48,8 48,5 50,0 50,8 51,6 53,7 56,1 57,4 60,6Attività finanziarie e assicurative 61,6 62,6 65,7 64,4 62,6 61,1 56,8 54,2 57,9Servizi vari a imprese e famiglie (2) 31,8 31,3 31,2 32,4 32,6 34,1 34,0 34,8 35,6Pubblica amministrazione (3) 72,3 72,1 71,2 71,2 71,3 71,6 70,6 70,2 70,1Istruzione 98,4 98,9 99,0 99,5 99,9 98,0 97,4 97,1 96,3Sanità e assistenza sociale 83,0 84,4 82,1 84,0 83,2 82,9 82,5 81,2 80,3Altri servizi pubblici, sociali e personali (4) 79,0 77,3 78,2 78,7 76,3 80,6 80,7 80,9 84,3Attività di famiglie e convivenze 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Totale 65,9 65,9 67,5 67,8 67,3 68,1 67,3 67,4 67,4

Fonte: Istat, Conti economici nazionali; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Ottenuti dividendo i valori a prezzi correnti per i deflatori del valore aggiunto al costo dei fattori. – (2) Attività immobiliari; professionali, scientifiche e tecniche; amministrative e di supporto. – (3) Include anche difesa e assicurazioni sociali obbligatorie. – (4) Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; altre attività di servizi. – (5) Ottenuta moltiplicando la quota del reddito da lavoro dipendente sul valore aggiunto al costo dei fattori per il rapporto tra occupazione totale e occupazione dipendente.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201578

Tavola a9.6

Costo del lavoro e produttività in Italia(variazioni percentuali sull’anno precedente, salvo diversa indicazione)

ANNI

Valore aggiunto (1)

Ore di lavoro totali

Valore aggiunto per ora

di lavoro (1)

Retribuzione per ora

di lavoro dipendente

Costo del lavoro

per ora di lavoro

dipendente (2)

CLUP (2) (3)

Quota del lavoro sul valore aggiunto

(2) (4)

Costo del lavoro reale per

ora di lavoro dipendente

(2) (5)

Retribuzione reale per

ora di lavoro dipendente

(6)

Industria in senso stretto1996-2008 0,7 -0,2 0,9 3,3 2,8 1,9 60,4 1,1 1,02009-2011 3,8 -1,1 5,0 3,0 2,8 -2,1 64,7 4,0 0,82012-15 -0,6 -1,0 0,4 2,2 2,0 1,6 65,0 0,3 1,72014 -0,7 -0,3 -0,4 2,0 1,7 2,2 65,4 0,4 1,82015 1,3 0,1 1,2 1,8 1,7 0,5 64,8 0,2 1,8

Servizi privati (7)1996-2008 1,8 1,7 0,2 2,6 2,0 1,8 53,2 -0,4 0,32009-2011 1,3 0,6 0,7 1,8 1,8 1,1 54,3 1,0 -0,42012-15 -0,2 -0,3 0,1 1,0 0,9 0,8 54,4 0,1 0,52014 0,1 0,5 -0,4 0,4 0,1 0,5 54,3 -0,5 0,12015 0,6 1,2 -0,5 0,8 0,8 1,3 54,5 -0,1 0,8

Settore privato1996-2008 1,5 1,0 0,5 2,9 2,4 1,9 58,4 0,2 0,62009-2011 1,4 -0,3 1,8 2,3 2,2 0,4 61,0 1,7 0,12012-15 -0,5 -0,9 0,4 1,5 1,3 0,9 60,7 0,3 1,02014 -0,4 -0,3 -0,2 1,1 0,8 1,0 60,6 0,1 0,92015 0,8 0,9 -0,1 1,2 1,0 1,2 60,7 .. 1,1

Totale economia1996-2008 1,3 0,9 0,4 3,1 2,6 2,2 63,6 0,2 0,82009-2011 1,2 -0,2 1,4 1,6 1,7 0,3 65,9 1,1 -0,52012-15 -0,4 -0,6 0,2 0,9 0,7 0,5 65,2 -0,1 0,42014 -0,2 0,1 -0,2 0,4 0,2 0,4 65,1 -0,3 0,22015 0,6 0,9 -0,3 0,5 0,4 0,7 65,0 -0,4 0,5

Fonte: elaborazioni su dati Istat, Conti economici nazionali; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Valore aggiunto a prezzi base in quantità a prezzi concatenati, anno di riferimento 2010. – (2) Nel 1998 l’introduzione dell’IRAP e la contestuale eliminazione di alcuni contributi a carico delle imprese hanno determinato una forte discontinuità nei dati. – (3) Rapporto tra il reddito da lavoro per ora di lavoro dipendente e il valore aggiunto per ora di lavoro a prezzi base in quantità a prezzi concatenati, anno di riferimento 2005. – (4) Valori percentuali; valore aggiunto a prezzi base. – (5) Reddito da lavoro per ora di lavoro dipendente deflazionato con il deflatore del valore aggiunto a prezzi base. – (6) Retribuzione per ora di lavoro dipendente deflazionata con l’indice dei prezzi al consumo. – (7) Includono commercio e riparazioni, alloggio e ristorazione, trasporti e magazzinaggio, informazione e comunicazioni, attività finanziarie e assicurative, immobiliari, professionali, scientifiche e tecniche, amministrative e di supporto.

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Appendice79

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a9.7

Indicatori di competitività di alcuni paesi industriali (1) (2)(dati medi nel periodo; in base ai prezzi alla produzione del settore manifatturiero; indici: 1999=100)

PERIODI Belgio Canada Francia Germania Giappone Italia Paesi Bassi Regno Unito Spagna Stati Uniti

2006 107,5 112,0 100,9 96,3 74,9 102,9 111,7 91,1 108,4 102,72007 109,4 114,2 101,7 96,8 69,5 104,4 117,0 92,1 109,9 98,52008 111,1 109,0 102,4 95,1 75,1 104,9 120,6 81,3 111,8 97,72009 111,7 108,2 101,0 97,5 86,5 104,3 114,5 76,3 111,3 96,12010 110,6 115,4 96,3 92,2 86,1 100,3 113,2 75,5 108,5 94,02011 111,9 118,2 96,0 90,6 86,7 99,7 119,1 74,1 109,8 91,62012 110,1 117,6 93,9 87,8 86,2 97,3 118,2 80,2 108,4 95,12013 112,1 114,7 95,6 90,0 70,9 99,3 119,9 81,0 110,2 96,72014 111,0 109,9 96,1 91,4 68,4 100,3 119,6 80,3 110,3 100,02015 102,4 102,8 92,4 89,3 65,7 97,5 109,7 83,6 107,3 109,92013 – 4° trim. 113,2 112,7 96,3 91,3 69,4 100,7 120,8 82,9 110,7 96,92014 – 1° trim. 113,4 110,0 97,0 92,2 68,3 101,2 121,9 79,7 111,2 98,6 2° trim. 112,3 110,2 96,7 91,6 70,0 100,7 121,5 80,0 110,7 98,4 3° trim. 110,8 110,8 95,9 90,7 69,6 99,7 119,5 80,5 110,0 99,6 4° trim. 107,6 108,7 94,7 91,0 65,8 99,6 115,4 81,0 109,2 103,42015 – 1° trim. 102,5 104,4 92,3 89,1 65,5 97,6 109,2 83,4 106,9 107,2 2° trim. 103,5 105,0 91,6 87,5 64,1 96,3 110,1 82,9 106,9 108,1 3° trim. 102,6 101,2 92,7 89,8 65,6 98,0 110,6 83,9 108,0 111,8 4° trim. 101,0 100,4 92,8 90,6 67,4 98,0 109,0 84,2 107,3 112,62014 – nov. 108,1 109,2 94,7 90,8 64,8 99,5 116,0 80,7 109,2 103,4 dic. 105,8 108,0 94,8 91,8 64,1 100,3 113,2 81,7 109,1 104,52015 – gen. 102,2 105,4 93,1 90,4 65,6 98,6 109,4 82,4 107,2 105,7 feb. 102,8 104,1 92,9 89,5 65,8 98,1 109,7 83,8 107,4 107,2 mar. 102,5 103,6 91,1 87,3 65,2 96,2 108,6 84,1 106,0 108,6 apr. 102,2 104,8 90,8 86,6 65,2 95,4 108,7 83,6 105,9 107,5 mag. 104,2 105,6 91,8 87,6 64,0 96,4 110,5 82,3 107,2 107,7 giu. 104,1 104,6 92,3 88,4 63,1 97,1 111,2 82,7 107,7 109,0 lug. 102,9 102,3 91,9 88,4 64,3 96,8 110,4 83,9 107,3 111,2 ago. 102,3 100,8 92,7 90,1 65,4 98,2 110,8 84,4 108,1 112,5 set. 102,4 100,5 93,4 91,0 67,3 98,9 110,5 83,5 108,5 111,7 ott. 102,1 101,8 93,4 91,1 67,3 98,8 109,8 83,6 108,1 111,3 nov. 100,8 100,9 92,2 89,7 67,0 97,1 108,7 84,9 106,7 113,2 dic. 100,2 98,5 92,7 91,0 67,8 98,1 108,6 84,1 107,1 113,42016 – gen. 98,7 96,5 93,2 92,3 70,5 99,1 108,2 82,6 107,5 115,2 feb. 99,0 98,5 94,0 93,3 72,2 100,0 108,3 81,5 107,9 114,1

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Indici in aumento segnalano un peggioramento della competitività. Eventuali differenze tra i dati mensili, trimestrali e annuali dipendono da arrotondamenti.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201580

Tavola a10.1

Bilancia dei pagamenti (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Conto corrente -54.815 -49.302 -5.822 15.202 30.893 35.964Merci -21.730 -18.583 16.829 36.063 47.867 52.677

Crediti 328.625 363.867 377.407 379.080 390.411 405.929Debiti 350.355 382.449 360.579 343.018 342.545 353.252

Servizi -9.176 -6.173 -123 261 -827 -1.161Crediti 76.235 79.328 84.523 84.129 85.934 88.595Debiti 85.411 85.500 84.645 83.868 86.761 89.756

Redditi primari -3.907 -5.293 -3.012 -3.065 -334 -925Crediti 60.824 65.706 58.794 57.634 61.833 58.573Debiti 64.731 70.999 61.806 60.699 62.167 59.498

Redditi secondari -20.002 -19.253 -19.516 -18.056 -15.812 -14.627Crediti 12.106 14.020 13.882 14.262 15.202 15.016

di cui: istituzioni della UE 262 970 1.764 1.119 1.099 940Debiti 32.108 33.273 33.398 32.319 31.014 29.642

di cui: istituzioni della UE 13.666 14.337 14.980 15.748 14.917 13.093Conto capitale 46 1.032 3.959 181 3.386 2.638

Attività intangibili -75 -49 1.835 -3.142 -942 -1.098Trasferimenti unilaterali 121 1.081 2.124 3.322 4.328 3.736

di cui: istituzioni della UE 1.486 2.741 3.167 4.197 5.135 4.727Conto finanziario -83.829 -64.374 -10.166 12.753 50.252 33.087

Investimenti diretti 16.080 12.353 5.293 650 2.500 6.609All’estero 23.254 37.044 5.241 15.288 15.427 13.777In Italia 7.174 24.691 -52 14.638 12.928 7.168

Investimenti di portafoglio 43.989 11.445 -24.384 -13.190 1.030 89.556Attività 32.874 -33.047 -59.972 22.030 98.734 112.084

Azioni e fondi comuni 41.247 -2.660 15.963 48.187 73.095 75.485Titoli di debito -8.373 -30.387 -75.935 -26.157 25.639 36.599

di cui: obbligazioni -8.250 -38.394 -74.117 -25.002 26.386 35.998Passività -11.115 -44.492 -35.589 35.220 97.703 22.528

Azioni e fondi comuni 2.648 4.697 16.133 13.014 19.282 11.583Titoli di debito -13.763 -49.189 -51.722 22.205 78.422 10.945

di cui: obbligazioni -4.745 -22.701 -70.083 7.843 68.179 43.408Derivati 4.969 -7.257 5.839 3.035 -3.581 3.358Altri investimenti -149.899 -81.855 1.625 20.731 51.256 -66.970

Attività -52.595 45.244 32.901 -25.038 19.191 -20.933Passività 97.304 127.099 31.276 -45.769 -32.065 46.037

Variazione riserve ufficiali 1.033 941 1.461 1.528 -953 535Errori e omissioni -29.059 -16.104 -8.303 -2.629 15.972 -5.515

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice81

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a10.2

Esportazioni e importazioni di beni FOB-CIF in valore per settore di attività economica nel 2015(composizione percentuale, variazioni percentuali e variazioni in milioni di euro per il saldo)

SETTORI (1)

Esportazioni Importazioni Variazionedel saldorispetto al

2014Composi-

zionepercentuale

nel 2014

Variazioni percentuali

sul 2014

Composi-zione

percentuale nel 2014

Variazioni percentuali

sul 2014

Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca 1,5 11,3 3,6 5,9 -94 Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere 0,3 -1,8 13,5 -18,8 9.064 Prodotti delle attività manifatturiere 96,0 3,7 79,5 6,9 -5.296

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 7,1 6,5 8,1 0,4 1.740 Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 11,8 1,7 8,1 5,5 -798

Prodotti tessili 2,4 1,2 1,8 3,0 -82 Articoli di abbigliamento 4,7 1,0 3,5 7,0 -703 Articoli in pelle 4,7 2,6 2,7 5,2 -13

Legno e prodotti in legno; carta e stampa 2,0 4,0 2,6 5,5 -196 Coke e prodotti petroliferi raffinati 3,5 -11,4 2,8 -27,9 1.237 Sostanze e prodotti chimici 6,5 4,0 9,6 2,4 236 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 5,2 4,5 5,6 11,5 -1.339 Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali

non metalliferi 6,0 4,1 3,5 5,0 366

Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 11,2 -2,0 10,1 5,5 -2.889 Computer, apparecchi elettronici e ottici 3,0 11,0 6,5 9,8 -936 Apparecchi elettrici 5,2 5,3 3,8 13,3 -698 Macchinari e apparecchi n.c.a. 18,6 2,2 6,7 8,7 -451 Mezzi di trasporto 10,0 12,7 9,0 21,5 -1.840 Prodotti delle altre attività manifatturiere 5,7 7,4 3,2 12,5 274

Altri settori (2) 2,3 1,2 3,3 4,6 -439 Totale 100,0 3,8 100,0 3,3 3.234

Fonte: elaborazioni su dati Istat.(1) I raggruppamenti di merci dell’interscambio commerciale sono definiti sulla base della classificazione Ateco 2007 utilizzata dall’Istat a partire da gennaio 2009. – (2) Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento; altri prodotti non classificati.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201582

Tavola a10.3

Esportazioni e importazioni di beni FOB-CIF in valore per principali paesi e aree nel 2015(composizione percentuale, variazioni percentuali e variazioni in milioni di euro per il saldo)

PAESI

Esportazioni Importazioni Variazionedel saldo

rispetto al 2014Composizionepercentuale

nel 2014

Variazioni percentuali

sul 2014

Composizionepercentuale

nel 2014

Variazioni percentuali

sul 2014

Paesi della UE 54,9 3,9 57,1 5,8 -3.431 Area dell’euro a 19 paesi 40,4 3,3 45,4 5,2 -3.189

di cui: Francia 10,5 1,3 8,6 4,2 -775 Germania 12,6 1,8 15,2 4,5 -1.543 Spagna 4,5 10,1 4,8 6,7 669

Altri paesi della UE 14,5 5,6 11,7 8,3 -242 di cui: Regno Unito 5,3 7,4 2,9 2,8 1.252

Resto del mondo 45,1 3,6 42,9 -0,1 6.665 Cina 2,6 -0,7 7,0 12,3 -3.154 Giappone 1,3 3,0 0,8 15,5 -258 India 0,8 10,3 1,2 -4,1 485 OPEC 5,7 -1,3 5,8 -12,3 2.242 Russia 2,4 -25,2 4,8 -17,5 622 Stati Uniti 7,5 20,9 3,5 13,8 4.515 Svizzera 4,8 1,0 2,9 4,3 -259 Turchia 2,4 2,8 1,6 15,8 -632 Altri 17,6 3,0 15,3 -1,8 3.105

Totale 100,0 3,8 100,0 3,3 3.234

Fonte: elaborazioni su dati Istat.

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Appendice83

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a10.4

Interscambio di servizi(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Crediti

Servizi di lavorazione per conto terzi 3.376 2.751 2.781 2.851 2.629 2.893Servizi di manutenzione e riparazione 171 264 295 366 403 437Trasporti 11.266 11.088 11.113 11.726 11.802 12.816Viaggi 29.257 30.891 32.056 33.064 34.240 35.556Costruzioni 93 93 615 428 411 476Servizi assicurativi e pensionistici 1.851 1.538 1.937 1.811 1.865 1.825Servizi finanziari 2.942 3.865 3.768 3.935 3.941 3.859Compensi per l'utilizzo della proprietà intellettuale 2.752 2.901 3.193 2.775 2.491 2.623Servizi informatici, di informazione e telecomunicazione 6.140 6.120 6.111 6.444 7.491 7.970Altri servizi per le imprese 17.231 18.722 21.327 20.067 19.971 19.216Servizi personali, culturali e ricreativi 258 222 133 138 137 157Beni e servizi per le Pubbliche amministrazioni 897 871 1.195 523 551 766Totale 76.235 79.328 84.523 84.129 85.934 88.595

DebitiServizi di lavorazione per conto terzi 2.213 2.119 2.046 2.043 2.123 2.278Servizi di manutenzione e riparazione 143 128 129 280 336 351Trasporti 19.782 19.766 19.336 19.625 20.001 21.254Viaggi 20.416 20.583 20.512 20.309 21.713 22.012Costruzioni 72 76 387 83 117 123Servizi assicurativi e pensionistici 3.401 3.135 3.376 2.871 2.490 2.337Servizi finanziari 4.605 4.796 5.090 5.791 6.216 6.373Compensi per l'utilizzo della proprietà intellettuale 4.931 4.753 4.348 4.056 3.896 3.901Servizi informatici, di informazione e telecomunicazione 7.339 7.067 6.948 6.697 7.343 8.024Altri servizi per le imprese 20.379 20.980 20.265 19.967 20.454 21.251Servizi personali, culturali e ricreativi 513 406 385 387 493 427Beni e servizi per le Pubbliche amministrazioni 1.616 1.693 1.822 1.758 1.581 1.426Totale 85.411 85.500 84.645 83.868 86.761 89.756

SaldiServizi di lavorazione per conto terzi 1.163 633 735 808 506 615Servizi di manutenzione e riparazione 28 137 166 85 67 86Trasporti -8.517 -8.677 -8.223 -7.899 -8.198 -8.437Viaggi 8.841 10.308 11.543 12.755 12.528 13.544Costruzioni 21 17 228 345 294 352Servizi assicurativi e pensionistici -1.550 -1.597 -1.439 -1.060 -625 -512Servizi finanziari -1.663 -931 -1.322 -1.856 -2.275 -2.514Compensi per l'utilizzo della proprietà intellettuale -2.179 -1.852 -1.155 -1.281 -1.405 -1.277Servizi informatici, di informazione e telecomunicazione -1.200 -947 -837 -253 149 -54Altri servizi per le imprese -3.148 -2.257 1.062 100 -482 -2.035Servizi personali, culturali e ricreativi -254 -183 -252 -249 -356 -269Beni e servizi per le Pubbliche amministrazioni -719 -822 -628 -1.235 -1.030 -660Totale -9.176 -6.173 -123 261 -827 -1.161

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201584

Tavola a10.5

Interscambio di servizi di trasporto(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Crediti

Marittimi 4.782 4.116 4.187 4.048 3.775 4.261Merci 2.389 2.190 2.160 2.155 1.872 2.060Passeggeri 28 44 56 52 68 87Servizi logistici ausiliari 2.365 1.882 1.971 1.841 1.835 2.114

Aerei 3.275 3.796 3.973 4.278 4.260 4.675Merci 118 153 142 134 141 122Passeggeri 1.032 1.296 1.389 1.568 1.490 1.632Servizi logistici ausiliari 2.125 2.348 2.442 2.576 2.629 2.921

Altri 3.001 2.968 2.736 2.970 3.100 3.315Merci 1.636 1.479 1.375 1.355 1.417 1.552Passeggeri 169 180 176 155 165 163Servizi logistici ausiliari 1.197 1.308 1.185 1.460 1.518 1.600

Servizi postali 207 208 217 430 667 565Totale 11.266 11.088 11.113 11.726 11.802 12.816

Debiti

Marittimi 6.905 6.057 5.779 5.406 5.353 6.060Merci 4.109 3.619 3.536 3.287 3.239 3.618Passeggeri 142 133 87 69 58 45Servizi logistici ausiliari 2.654 2.305 2.156 2.050 2.055 2.396

Aerei 7.036 7.513 7.714 7.673 7.895 8.226Merci 562 526 529 674 722 681Passeggeri 4.458 4.828 4.979 4.820 4.960 5.239Servizi logistici ausiliari 2.015 2.159 2.206 2.180 2.213 2.306

Altri 5.630 6.003 5.653 6.173 6.211 6.512Merci 4.159 4.392 4.210 4.415 4.389 4.597Passeggeri 55 57 48 52 50 49Servizi logistici ausiliari 1.416 1.554 1.395 1.705 1.772 1.866

Servizi postali 211 193 191 374 542 456Totale 19.782 19.766 19.336 19.625 20.001 21.254

Saldi

Marittimi -2.123 -1.940 -1.592 -1.358 -1.577 -1.798Merci -1.719 -1.428 -1.376 -1.132 -1.368 -1.558Passeggeri -115 -88 -31 -17 10 41Servizi logistici ausiliari -289 -423 -185 -209 -220 -282

Aerei -3.761 -3.717 -3.741 -3.395 -3.635 -3.551Merci -444 -373 -388 -540 -582 -559Passeggeri -3.427 -3.532 -3.590 -3.251 -3.470 -3.607Servizi logistici ausiliari 110 189 236 397 416 615

Altri -2.629 -3.035 -2.917 -3.203 -3.110 -3.197Merci -2.523 -2.913 -2.836 -3.060 -2.972 -3.044Passeggeri 113 123 129 103 115 114Servizi logistici ausiliari -219 -246 -210 -245 -254 -266

Servizi postali -3 15 27 56 125 109Totale -8.517 -8.677 -8.223 -7.899 -8.198 -8.437

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Appendice85

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a10.6

Redditi primari(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Crediti

Redditi da lavoro dipendente 4.353 4.570 5.217 5.006 5.459 6.415Redditi da capitale 51.365 55.726 48.455 47.369 50.419 47.686

Investimenti diretti 21.033 23.885 20.101 21.164 24.109 19.598

Investimenti di portafoglio 25.945 27.038 23.945 21.707 21.588 24.467Altri investimenti 3.913 4.381 4.023 4.121 4.338 3.209Attività di riserva 474 422 386 378 384 412

Altri redditi primari 5.107 5.410 5.122 5.258 5.955 4.472Totale 60.824 65.706 58.794 57.634 61.833 58.573

Debiti

Redditi da lavoro dipendente 2.174 1.952 1.540 2.018 1.880 2.131Redditi da capitale 60.319 66.686 58.159 56.731 58.230 55.086

Investimenti diretti 12.381 14.908 9.693 11.529 12.671 10.639Investimenti di portafoglio 43.714 44.685 41.358 40.134 41.743 41.394Altri investimenti 4.223 7.092 7.109 5.068 3.816 3.053

Altri redditi primari 2.238 2.362 2.107 1.949 2.058 2.281Totale 64.731 70.999 61.806 60.699 62.167 59.498

Saldi

Redditi da lavoro dipendente 2.179 2.618 3.677 2.988 3.579 4.284Redditi da capitale -8.954 -10.959 -9.704 -9.362 -7.811 -7.400

Investimenti diretti 8.651 8.977 10.408 9.635 11.438 8.959Investimenti di portafoglio -17.769 -17.647 -17.413 -18.427 -20.154 -16.927Altri investimenti -310 -2.711 -3.085 -947 521 156Attività di riserva 474 422 386 378 384 412

Altri redditi primari 2.869 3.048 3.015 3.309 3.898 2.191Totale -3.907 -5.293 -3.012 -3.065 -334 -925

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201586

Tavola a10.7

Altri redditi primari e redditi secondari (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

CreditiAltri redditi primari 5.107 5.410 5.122 5.258 5.955 4.472

Pubblici (2) 5.087 5.383 5.111 5.243 5.935 4.454Tasse su produzione e importazioni .. .. .. .. .. ..Sussidi 5.087 5.383 5.111 5.243 5.935 4.454

di cui: FEAGA 4.541 4.779 4.159 4.284 4.994 3.657FEASR 243 294 626 631 619 638Fondo sociale europeo 303 310 326 328 319 140

Rendite .... .... .... .... .... ....Privati 20 27 12 15 20 18

di cui: sussidi 20 27 12 15 20 18Redditi secondari 12.106 14.020 13.882 14.262 15.202 15.016

Pubblici 2.896 3.566 4.423 3.887 4.846 4.971Imposte correnti su reddito, patrimonio ecc. 1.586 1.633 1.855 1.796 2.802 2.939Contributi 838 751 594 761 725 821Aiuti internazionali correnti 441 1.101 1.863 1.223 1.230 1.039Altri trasferimenti 31 81 111 107 89 171

Privati 9.210 10.454 9.459 10.375 10.356 10.045Contributi e prestazioni sociali 3.692 4.581 3.715 4.018 4.291 4.336Premi e indennizzi di assicurazioni contro i danni 3.851 3.760 3.742 4.111 3.900 3.467Altri trasferimenti 1.668 2.114 2.001 2.246 2.166 2.241

di cui: rimesse dei lavoratori 435 478 486 486 604 647

Per memoria:

Totale redditi secondari con controparte istituzioni della UE 262 970 1.764 1.119 1.099 940Debiti

Altri redditi primari 2.238 2.362 2.107 1.949 2.058 2.281Pubblici (2) 2.230 2.324 2.085 1.900 2.020 2.251

Tasse su produzione e importazioni 2.230 2.324 2.085 1.900 2.020 2.251di cui: dazi e prelievi agricoli 2.230 2.324 2.085 1.900 2.020 2.251

Sussidi .. .. .. .. .. ..Rendite .... .... .... .... .... ....

Privati 8 38 23 49 38 30di cui: tasse su produzione e importazioni 8 38 23 48 38 30

Redditi secondari 32.108 33.273 33.398 32.319 31.014 29.642Pubblici 16.866 17.778 18.020 19.247 18.488 16.334

Contributi e prestazioni sociali 1.587 1.616 1.480 1.512 1.492 1.473Aiuti internazionali correnti 1.615 1.825 1.561 1.986 2.078 1.767Imposte sul valore aggiunto e altre risorse proprie della UE (2) 1.694 1.812 2.294 1.904 1.571 1.711Altri trasferimenti (2) 11.970 12.524 12.686 13.845 13.346 11.383

Privati 15.242 15.495 15.377 13.072 12.526 13.308Imposte correnti su reddito, patrimonio ecc. 1.303 1.440 1.349 1.234 1.023 1.734Contributi e prestazioni sociali 1.064 773 922 749 811 1.005Premi e indennizzi di assicurazioni contro i danni 5.215 4.741 5.374 4.276 4.098 3.987Altri trasferimenti 7.660 8.541 7.732 6.813 6.595 6.581

di cui: rimesse dei lavoratori 6.572 7.395 6.833 5.546 5.334 5.255Per memoria: Totale redditi secondari con controparte istituzioni della UE 13.666 14.337 14.980 15.748 14.917 13.093

(1) La somma degli altri redditi primari e dei redditi secondari corrisponde alla voce “trasferimenti correnti” secondo i precedenti standard stabiliti dall’FMI. – (2) Questa voce è interamente costituita da transazioni con istituzioni della UE come controparte.

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Appendice87

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a10.8

Investimenti diretti per branca (1)(flussi in milioni di euro)

VOCICriterio direzionale Criterio

direzionale esteso

2010 2011 2012 2013 2013 2014

All’estero (2) 24.678 38.603 6.232 20.864 18.931 20.005Agricoltura e pesca 36 -483 -97 55 64 27Industria estrattiva 1.506 2.714 -5.482 -1.089 -611 1.600Industrie manifatturiere 10.345 11.013 16.462 1.150 312 6.792

Alimentari 296 1.895 348 -5 -530 752Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 98 86 597 -1.103 -858 36Chimiche, farmaceutiche, dei minerali non metalliferi 1.507 1.090 3.019 -784 -449 1.169Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 4.072 6.982 6.358 4.896 4.274 1.692Dei mezzi di trasporto 1.064 1.281 3.695 -374 -706 2.046Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 3.308 -321 2.447 -1.480 -1.419 1.097

Elettricità, gas, acqua 3.217 1.222 840 4.861 10.652 -181Costruzioni 2.438 4.944 3.726 2.973 3.180 4.346Servizi 5.509 18.328 -10.078 12.019 4.420 6.383

Commercio 298 -695 -3.869 12.366 12.011 -559Trasporti e comunicazioni 3.549 9.212 -2.189 18.038 18.010 848Alberghi e ristoranti -2.444 150 189 133 130 102Intermediazione finanziaria e assicurativa 1.792 8.096 -2.806 -17.291 -25.621 4.904Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 781 -2 256 134 252 -444Altri servizi 1.533 1.567 -1.658 -1.361 -362 1.532

Non allocato (3) 1.627 865 860 895 914 1.038In Italia (4) 6.931 24.691 72 20.216 18.282 17.505

Agricoltura e pesca 58 -16 -126 30 39 -301Industria estrattiva 439 1.797 247 2.918 3.396 -78Industrie manifatturiere 3.864 10.393 -5.846 6.741 5.903 5.672

Alimentari 1.203 5.127 1.008 690 165 345Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 916 32 -917 1.989 2.234 -57Chimiche, farmaceutiche, dei minerali non metalliferi 776 2.097 -992 419 753 2.583Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari -217 1.672 -4.411 624 2 3.105Dei mezzi di trasporto 653 1.180 97 2.711 2.380 102Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 533 285 -630 308 369 -406

Elettricità, gas, acqua 637 -269 4.269 -6.889 -1.099 2.791Costruzioni 594 1.319 -708 624 831 -35Servizi 5.369 9.674 249 15.443 7.845 7.789

Commercio 6.477 2.600 -6.882 1.118 763 2.166Trasporti e comunicazioni -3.869 82 5.504 1.993 1.966 301Alberghi e ristoranti 1.161 -63 -780 511 509 -1Intermediazione finanziaria e assicurativa 1.188 4.912 4.999 9.460 1.130 3.950Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 280 -491 445 -1.011 -894 2.096Altri servizi 132 2.634 -3.037 3.372 4.371 -723

Non allocato (3) -4.030 1.793 1.986 1.349 1.367 1.667

(1) Dati calcolati secondo il criterio direzionale; nelle ultime due colonne, dati calcolati secondo il criterio direzionale esteso; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore italiano, tranne che per le ultime due colonne, dove la classificazione è in base al settore dell’operatore estero. – (3) Include l’attività privata di acquisto e vendita di immobili. – (4) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore italiano.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201588

Tavola a10.9

Investimenti diretti per branca e per paese nel 2014 (1)(consistenze in milioni di euro)

VOCI Austria Belgio Brasile Cina Francia Germania Irlanda Lussem-burgo

All’estero (3) 26.094 11.130 6.496 7.064 19.147 33.446 9.043 18.010Agricoltura e pesca .. .. 14 .. 6 .. .. 65Industria estrattiva .. .. 21 .. 23 23 .. 1Industrie manifatturiere 672 757 4.467 4.812 4.217 4.503 1.111 1.537

Alimentari 178 77 114 96 420 78 114 1.056Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 28 378 75 55 452 168 2 ..Chimiche, farmaceutiche, dei min. non metalliferi 70 73 1.087 404 597 985 933 221Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 309 110 1.231 2.608 773 1.600 25 253Dei mezzi di trasporto 30 30 1.236 1.094 1.105 -387 .. ..Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 57 89 724 555 870 2.059 37 7

Elettricità, gas, acqua 29 2 66 6 200 88 .. ..Costruzioni 3 12 307 99 750 269 2 229Servizi 24.248 10.046 1.381 2.090 8.550 28.038 7.845 15.899

Commercio 254 2.685 616 683 2.089 2.526 600 185Trasporti e comunicazioni 474 97 171 11 198 835 407 25Alberghi e ristoranti 10 8 .. 1 185 14 1 ..Intermediazione finanziaria e assicurativa 23.319 6.041 311 1.260 4.036 23.704 6.589 8.087Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 1 .. 23 .. 162 122 .. 103Altri servizi 190 1.215 260 135 1.880 837 248 7.499

Attività privata di acquisto e vendita di immobili 1.141 314 240 57 5.401 525 85 279Non allocato 1 -1 .. .. .. .. .. ..

In Italia (4) 3.876 17.394 100 -21 50.448 23.659 335 56.424Agricoltura e pesca .. 164 .. .. 410 .. .. 324Industria estrattiva .. .. .. .. 1.534 -11 .. ..Industrie manifatturiere 452 7.262 25 -182 9.212 4.991 -454 8.767

Alimentari 239 444 .. -4 5.271 290 -2 1.713Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 20 69 .. -6 187 141 -67 80Chimiche, farmaceutiche, dei min. non metalliferi 56 6.300 -14 -47 2.524 1.413 -660 1.725Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 163 392 97 -16 951 2.183 279 3.095Dei mezzi di trasporto 26 -3 -42 7 166 422 .. 475Elettroniche, delle macchine elettriche e altre -52 60 -16 -116 113 542 -4 1.679

Elettricità, gas, acqua 773 802 .. .. 843 308 .. 1.063Costruzioni 263 271 .. .. 323 401 .. 855Servizi 2.133 8.475 -129 103 35.348 15.169 709 44.404

Commercio 537 482 -1 54 1.593 3.688 -218 2.187Trasporti e comunicazioni 59 3.384 .. -26 691 427 432 6.948Alberghi e ristoranti 8 200 .. .. 985 .. .. 304Intermediazione finanziaria e assicurativa 396 306 39 78 21.022 7.591 -330 5.587Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo .. 397 .. .. 2.582 631 .. 4.343Altri servizi 1.133 3.706 -167 -3 8.475 2.832 825 25.035

Attività privata di acquisto e vendita di immobili 255 420 204 58 2.778 2.801 80 1.011

continua

(1) La presenza di consistenze negative di investimenti diretti è resa possibile dalla convenzione di registrazione dei prestiti intrasocietari; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Totale delle attività e delle passività per investimenti diretti per branca. I paesi considerati coprono per le attività circa il 76% e per le passività il 94% del totale. – (3) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore estero. – (4) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore italiano.

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Appendice89

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a10.9

Investimenti diretti per branca e per paese nel 2014 (1)(consistenze in milioni di euro)

VOCI Paesi Bassi

Polonia Regno Unito

Russia Spagna Stati Uniti Svizzera Totale (2)

All’estero (3) 67.789 10.647 21.360 7.418 34.849 24.722 7.351 401.552Agricoltura e pesca .. .. .. .. 21 5 .. 404Industria estrattiva 1.304 1 -645 5 5 9 74 1.958Industrie manifatturiere 1.890 3.304 5.583 5.712 3.330 8.686 1.114 94.414

Alimentari 167 74 60 194 387 1.535 76 6.830Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 29 465 18 69 194 391 547 4.094Chimiche, farmaceutiche, dei minerali non metalliferi 534 211 1.164 108 1.310 1.399 -96 13.255Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 223 739 2.871 4.888 780 3.877 456 48.989Dei mezzi di trasporto 351 1.622 480 71 205 354 3 9.965Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 586 193 990 382 454 1.130 128 11.281

Elettricità, gas, acqua .. 104 73 90 98 17 22 5.128Costruzioni 1.980 510 29 1.212 111 464 141 28.824Servizi 61.583 6.686 15.318 355 30.620 14.255 3.248 249.666

Commercio 2.253 253 1.219 348 2.190 5.524 285 27.342Trasporti e comunicazioni 1.203 139 282 1 1.822 1.106 96 10.011Alberghi e ristoranti 29 4 199 2 526 334 40 1.606Intermediazione finanziaria e assicurativa 55.925 5.776 6.615 50 25.490 4.733 2.924 179.998Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo -63 6 177 -81 154 385 185 2.205Altri servizi 2.236 508 6.826 35 438 2.173 -282 28.504

Attività privata di acquisto e vendita di immobili 381 42 1.002 44 688 1.286 2.752 20.528Non allocato 651 .. .. .. -24 .. .. 630

In Italia (4) 53.673 70 35.740 416 6.226 5.970 14.348 285.664Agricoltura e pesca .. .. 95 .. .. 140 -56 1.110Industria estrattiva 408 .. 547 .. 6 4 22 2.510Industrie manifatturiere 21.842 -49 13.043 -71 705 760 2.898 73.728

Alimentari 3.880 -1 1.264 -3 -401 -173 1.225 13.755Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 184 1 -190 .. 193 -1 106 1.142Chimiche, farmaceutiche, dei minerali non metalliferi 6.365 -3 944 -3 127 853 848 22.437Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 6.910 -10 513 -13 489 56 1.936 20.135Dei mezzi di trasporto 710 -24 9.438 -50 245 41 -72 10.969Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 3.793 -12 1.074 -2 52 -16 -1.145 5.290

Elettricità, gas, acqua 210 -1 256 .. 191 .. 954 6.050Costruzioni 141 .. 109 .. 145 157 401 3.506Servizi 30.457 70 17.834 400 4.746 3.413 8.314 178.514

Commercio 6.164 81 2.272 398 935 125 2.791 22.799Trasporti e comunicazioni 2.121 -1 11.929 2 298 209 168 27.708Alberghi e ristoranti .. .. 152 .. 15 .. .. 1.863Intermediazione finanziaria e assicurativa 6.379 -1 -3.517 .. 1.653 1.021 2.389 43.949Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 3.060 .. 678 .. 156 76 1.088 13.922Altri servizi 12.733 -9 6.320 .. 1.689 1.982 1.878 68.273

Attività privata di acquisto e vendita di immobili 615 50 3.856 87 433 1.496 1.815 20.246

(1) La presenza di consistenze negative di investimenti diretti è resa possibile dalla convenzione di registrazione dei prestiti intrasocietari; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Totale delle attività e delle passività per investimenti diretti per branca. I paesi considerati coprono per le attività circa il 76% e per le passività il 94% del totale. – (3) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore estero. – (4) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore italiano.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201590

Tavola a10.10

Riserve ufficiali e posizione verso l’estero della Banca centrale(miliardi di euro)

VOCI

Consistenze a fine 2014

(a)

Gennaio-dicembre 2015 Consistenze a fine 2015

(a)+(d)Flussi(b)

Aggiustamenti(c)

Variazioni delle consistenze

(d)=(b)+(c)

Posizione netta -13,4 -25,3 2,3 -23,0 -36,4Attività 208,6 9,8 2,7 12,5 221,1

Investimenti diretti .. .. .. .. ..Investimenti di portafoglio 60,0 -0,5 0,3 -0,2 59,8

Azioni e fondi comuni 7,5 -0,5 0,8 0,3 7,9Obbligazioni 52,5 .. -0,6 -0,6 51,9Mercato monetario .. .. .. .. ..

Altri investimenti 31,5 9,7 .. 9,8 41,2Riserve (1) 117,1 0,5 2,4 3,0 120,1

Oro monetario 77,9 .. -1,0 -1,0 76,9Diritti speciali di prelievo 7,3 -0,2 0,5 0,3 7,6Posizione FMI 3,7 -1,1 0,2 -0,9 2,8Altre attività di riserva 28,3 1,8 2,7 4,5 32,8

Cassa e depositi 2,3 2,7 0,3 3,0 5,3Titoli 25,1 -1,1 2,3 1,2 26,4Derivati .. .. .. .. ..Altre attività 0,9 0,2 0,1 0,3 1,2

Passività 222,0 35,1 0,4 35,5 257,5Altri investimenti 222,0 35,1 0,4 35,5 257,5di cui: assegnazione di diritti speciali

di prelievo 7,9 .. 0,5 0,5 8,4

(1) Le componenti delle riserve ufficiali sono presentate secondo lo schema previsto dal FMI, Balance of Payments and International Investment Position Manual, 6° ed., 2009.

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Appendice91

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a10.11

Posizione patrimoniale verso l’estero (1)(consistenze in miliardi di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Attività 1.977,5 2.029,4 2.109,0 2.050,6 2.260,1 2.362,8Settori non bancari 1.343,3 1.322,9 1.396,4 1.459,4 1.617,5 1.717,8

Investimenti diretti 366,5 396,5 427,9 443,1 461,2 484,6Immobiliari 16,4 17,4 18,4 19,4 20,5 19,5Altri 350,1 379,2 409,6 423,7 440,6 465,1

Investimenti di portafoglio 748,3 674,0 699,5 745,5 880,9 969,4Altri investimenti 209,1 229,0 247,7 249,7 252,2 238,0Strumenti derivati 19,3 23,3 21,2 21,2 23,3 25,9

Banche 440,6 492,6 495,2 401,8 433,9 423,8Investimenti diretti 68,5 68,6 63,3 62,5 61,4 61,4Investimenti di portafoglio 86,9 83,5 61,1 60,9 59,3 82,4Altri investimenti 192,4 223,0 241,9 195,9 210,8 203,8Strumenti derivati 92,8 117,5 128,8 82,5 102,3 76,3

Banca centrale 193,6 214,0 217,4 189,4 208,6 221,1Investimenti diretti .. .. .. .. .. ..Investimenti di portafoglio 61,5 70,5 67,2 61,4 60,0 59,8Altri investimenti 13,2 9,5 12,5 22,5 31,5 41,2Riserve 118,9 133,9 137,7 105,5 117,1 120,1

di cui: oro 83,2 95,9 99,4 68,7 77,9 76,9Passività 2.309,1 2.343,5 2.493,8 2.467,2 2.659,2 2.758,4

Settori non bancari 1.520,9 1.405,6 1.519,6 1.584,1 1.745,2 1.819,3Investimenti diretti 296,2 319,7 353,7 360,5 384,9 401,0

Immobiliari 13,4 15,2 16,9 18,6 20,2 21,7Altri 282,8 304,5 336,8 341,9 364,7 379,3

Investimenti di portafoglio 992,6 853,7 906,8 965,6 1.093,4 1.149,3di cui: Amministrazioni pubbliche 730,5 619,8 631,0 655,0 772,8 801,1

Altri investimenti 196,4 179,7 204,7 209,6 203,8 208,4Strumenti derivati 35,7 52,4 54,5 48,4 63,1 60,7

Banche 770,6 728,5 710,1 641,0 692,0 681,5Investimenti diretti 19,2 19,9 20,2 21,0 21,8 24,5Investimenti di portafoglio 199,9 171,6 184,5 199,7 234,0 239,5Altri investimenti 445,1 398,3 351,6 322,2 311,3 325,0Strumenti derivati 106,4 138,7 153,8 98,0 125,0 92,5

Banca centrale 17,6 209,4 264,0 242,1 222,0 257,5Investimenti diretti _ _ _ _ _ _Investimenti di portafoglio .. .. .. .. .. ..Altri investimenti 17,6 209,4 264,0 242,1 222,0 257,5

Posizione netta complessiva -331,6 -314,1 -384,9 -416,6 -399,1 -395,6Settori non bancari -177,6 -82,7 -123,3 -124,7 -127,7 -101,5Banche -330,0 -235,9 -215,0 -239,2 -258,1 -257,7Banca centrale 176,0 4,5 -46,6 -52,7 -13,4 -36,4

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201592

Tavola a10.12

Posizione patrimoniale verso l’estero: raccordo flussi-consistenze (1)(miliardi di euro)

VOCI

Consistenzea fine 2014

(2)

Gennaio-dicembre 2015 Consistenzea fine 2015

(2)Flussi(3)

Aggiustamenti Variazionedelle

consistenzeTotali Di cambio Altri

(a) (b) (c)=(d)+(e) (d) (e) (f)=(b)+(c) (a)+(f)

Operatori residenti non bancari

Attività 1.617,5 86,5 13,8 20,1 -6,3 100,3 1.717,8Investimenti diretti 461,2 12,2 11,3 5,1 6,2 23,4 484,6Investimenti di portafoglio 880,9 89,1 -0,6 14,9 -15,5 88,5 969,4

di cui: azioni e fondi comuni 544,9 75,0 6,8 10,7 -3,9 81,7 626,7Altri investimenti 252,2 -16,9 2,7 0,1 2,6 -14,2 238,0Strumenti derivati 23,3 2,1 0,4 .. 0,4 2,6 25,9

Passività 1.745,2 33,9 40,2 3,9 36,4 74,1 1.819,3Investimenti diretti 384,9 3,3 12,7 0,6 12,1 16,0 401,0Investimenti di portafoglio 1.093,4 26,3 29,6 3,1 26,5 55,9 1.149,3

di cui: azioni e fondi comuni 135,5 6,7 26,6 .. 26,6 33,3 168,7titoli emessi dalle Amministrazioni pubbliche 772,8 21,1 7,2 2,0 5,2 28,3 801,1

Altri investimenti 203,8 4,3 0,3 0,2 0,2 4,6 208,4Strumenti derivati 63,1 .. -2,4 .. -2,4 -2,4 60,7

Posizione netta -127,7 52,6 -26,5 16,2 -42,7 26,1 -101,5

Banche residenti

Attività 433,9 12,6 -22,7 4,5 -27,2 -10,1 423,8Passività 692,0 6,7 -17,2 5,0 -22,3 -10,5 681,5Posizione netta -258,1 5,8 -5,4 -0,5 -4,9 0,4 -257,7

Banca centrale

Attività 208,6 9,8 2,7 3,8 -1,0 12,5 221,1Passività 222,0 35,1 0,4 0,5 .. 35,5 257,5Posizione netta -13,4 -25,3 2,3 3,3 -1,0 -23,0 -36,4

Totale settori

Totale attività 2.260,1 108,8 -6,1 28,4 -34,5 102,7 2.362,8Totale passività 2.659,2 75,7 23,4 9,4 14,1 99,2 2.758,4Totale posizione netta -399,1 33,1 -29,6 19,0 -48,6 3,5 -395,6

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Ai prezzi e cambi di fine periodo. – (3) Ai prezzi e cambi in essere alla data della transazione.

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Appendice93

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a11.1

Conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

EntrateVendite 32.205 33.408 34.246 36.574 36.964 37.833Imposte dirette 226.541 226.826 239.760 240.920 237.931 242.356Imposte indirette 223.855 231.100 246.110 238.675 248.207 249.324Contributi sociali effettivi 209.683 212.216 211.733 211.200 210.392 214.660Contributi sociali figurativi 4.019 4.078 4.104 4.089 3.948 3.875Redditi da capitale 9.127 10.231 8.846 10.236 11.403 10.968Altre entrate correnti 20.781 19.228 20.936 21.012 20.653 19.670Totale entrate correnti 726.211 737.087 765.735 762.706 769.498 778.686Imposte in conto capitale 3.517 6.981 1.524 4.154 1.581 1.074Altre entrate in conto capitale 2.645 3.713 4.424 5.163 5.519 4.281Totale entrate in conto capitale 6.162 10.694 5.948 9.317 7.100 5.355Totale entrate 732.373 747.781 771.683 772.023 776.598 784.041

in percentuale del PIL 45,6 45,7 47,8 48,1 48,2 47,9SpeseRedditi da lavoro dipendente 172.548 169.615 166.142 164.784 163.622 161.746Consumi intermedi 87.356 87.166 87.023 89.579 88.564 88.831Prestaz. soc. in natura acquisite sul mercato 46.281 44.608 43.345 43.552 43.784 44.194Prestazioni sociali in denaro 298.695 304.478 311.442 319.688 326.863 332.985Contributi alla produzione 23.237 23.521 25.864 27.547 30.429 27.711Interessi 68.836 76.416 83.566 77.568 74.340 68.440Altre spese correnti 36.872 37.032 37.615 38.518 37.642 35.777Totale spese correnti 733.825 742.836 754.997 761.236 765.244 759.684Investimenti fissi lordi (2) 46.791 45.288 41.306 38.439 36.871 37.256Contributi agli investimenti 17.937 17.651 17.029 13.977 13.170 15.684Altre spese 1.941 -1.040 5.889 5.330 10.249 13.805Totale spese in conto capitale 66.669 61.899 64.224 57.746 60.290 66.745Totale spese 800.494 804.735 819.221 818.982 825.534 826.429

in percentuale del PIL 49,9 49,1 50,8 51,0 51,2 50,5Saldo primario 715 19.462 36.028 30.609 25.404 26.052

in percentuale del PIL 0,0 1,2 2,2 1,9 1,6 1,6Indebitamento netto 68.121 56.954 47.538 46.959 48.936 42.388

in percentuale del PIL 4,2 3,5 2,9 2,9 3,0 2,6

Fonte: Istat. (1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento UE/2013/549 (SEC 2010). – (2) In questa voce sono registrati (con il segno negativo) i proventi derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio pubblico.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201594

Tavola a11.2

Conto consolidato delle Amministrazioni centrali (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

EntrateVendite 7.252 7.471 7.624 8.243 8.736 9.140Imposte dirette 195.194 194.582 204.681 205.681 202.312 206.446Imposte indirette 158.560 163.642 174.456 169.820 177.191 180.857Contributi sociali effettivi 55 40 54 78 75 72Contributi sociali figurativi 2.147 2.230 2.252 2.291 2.234 2.173Trasferimenti da enti pubblici 6.325 6.281 6.308 6.616 7.355 8.682Redditi da capitale 6.769 7.139 6.025 7.091 8.383 8.040Altre entrate correnti 13.697 11.611 12.459 12.835 12.967 12.105Totale entrate correnti 389.999 392.996 413.859 412.655 419.253 427.515Imposte in conto capitale 3.463 6.940 1.470 4.101 1.534 1.030Altre entrate in conto capitale 7.581 5.255 5.381 5.991 5.697 4.734Totale entrate in conto capitale 11.044 12.195 6.851 10.092 7.231 5.764Totale entrate 401.043 405.191 420.710 422.747 426.484 433.279

in percentuale del PIL 25,0 24,7 26,1 26,3 26,5 26,5SpeseRedditi da lavoro dipendente 96.261 95.050 93.719 93.453 93.591 93.174Consumi intermedi 20.890 19.866 18.801 20.408 19.417 20.548Prestaz. soc. in natura acquisite sul mercato 755 636 644 589 767 1.497Trasferimenti a enti pubblici 200.440 193.518 194.149 197.445 200.639 202.826Prestazioni sociali in denaro 3.902 4.149 4.115 4.316 10.511 13.797Contributi alla produzione 11.647 12.676 14.733 16.265 18.179 16.393Interessi 66.000 72.913 80.485 74.942 72.150 66.864Altre spese correnti 23.729 24.381 24.842 25.888 25.061 23.294Totale spese correnti 423.624 423.189 431.488 433.306 440.315 438.393Investimenti fissi lordi (2) 21.111 21.647 17.376 15.847 16.760 15.364Contributi agli investimenti 20.906 19.988 19.719 18.533 13.336 15.725

Altre spese 1.056 -2.512 4.936 3.834 8.497 10.565

Totale spese in conto capitale 43.073 39.123 42.031 38.214 38.593 41.654Totale spese 466.697 462.312 473.519 471.520 478.908 480.047

in percentuale del PIL 29,1 28,2 29,4 29,4 29,7 29,3Saldo primario 346 15.792 27.676 26.169 19.726 20.096

in percentuale del PIL 0,0 1,0 1,7 1,6 1,2 1,2Indebitamento netto 65.654 57.121 52.809 48.773 52.424 46.768

in percentuale del PIL 4,1 3,5 3,3 3,0 3,3 2,9

Fonte: Istat. (1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento UE/2013/549 (SEC 2010). – (2) In questa voce sono registrati (con il segno negativo) i proventi derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio pubblico.

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Appendice95

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a11.3

Conto consolidato delle Amministrazioni locali (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

EntrateVendite 24.252 25.131 25.920 27.694 27.702 28.159Imposte dirette 31.347 32.244 35.079 35.239 35.619 35.910Imposte indirette 65.295 67.458 71.654 68.855 71.016 68.467Contributi sociali effettivi 82 79 72 68 67 65Contributi sociali figurativi 1.161 1.168 1.160 1.159 1.130 1.118Trasferimenti da enti pubblici 102.858 94.838 88.456 83.835 86.880 89.019Redditi da capitale 2.363 2.994 2.448 2.609 2.789 2.873Altre entrate correnti 5.979 6.505 7.343 7.063 6.434 6.081Totale entrate correnti 233.337 230.417 232.132 226.522 231.637 231.692Imposte in conto capitale 54 41 54 53 47 44Altre entrate in conto capitale 12.101 11.261 11.345 13.589 9.081 8.574Totale entrate in conto capitale 12.155 11.302 11.399 13.642 9.128 8.618Totale entrate 245.492 241.719 243.531 240.164 240.765 240.310

in percentuale del PIL 15,3 14,8 15,1 15,0 14,9 14,7SpeseRedditi da lavoro dipendente 72.845 71.215 69.134 68.186 67.017 65.578Consumi intermedi 64.018 64.817 65.655 66.742 67.179 66.361Prestaz. soc. in natura acquisite sul mercato 45.231 43.454 42.143 42.281 42.396 42.079Trasferimenti a enti pubblici 1.011 1.314 973 1.027 1.929 4.295Prestazioni sociali in denaro 2.783 2.825 2.865 2.879 3.292 3.310Contributi alla produzione 11.199 10.475 10.756 10.937 11.871 10.960Interessi 3.684 4.346 3.919 3.373 3.378 2.891Altre spese correnti 11.593 11.049 10.880 11.305 10.999 11.083Totale spese correnti 212.364 209.495 206.325 206.730 208.061 206.557Investimenti fissi lordi (2) 25.372 23.305 23.929 22.404 20.022 21.619Contributi agli investimenti 11.324 10.396 8.927 9.021 8.167 8.544Altre spese 3.629 1.542 1.638 2.336 2.678 1.482Totale spese in conto capitale 40.325 35.243 34.494 33.761 30.867 31.645Totale spese 252.689 244.738 240.819 240.491 238.928 238.202

in percentuale del PIL 15,7 14,9 14,9 15,0 14,8 14,6Saldo primario -3.513 1.327 6.631 3.046 5.215 4.999

in percentuale del PIL -0,2 0,1 0,4 0,2 0,3 0,3Indebitamento netto 7.197 3.019 -2.712 327 -1.837 -2.108

in percentuale del PIL 0,4 0,2 -0,2 0,0 -0,1 -0,1

Fonte: Istat. (1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento UE/2013/549 (SEC 2010). – (2) In questa voce sono registrati (con il segno negativo) i proventi derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio pubblico.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201596

Tavola a11.4

Conto consolidato degli Enti di previdenza (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

EntrateVendite 701 806 702 637 526 534Contributi sociali effettivi 209.546 212.097 211.607 211.054 210.250 214.523Contributi sociali figurativi 711 680 692 639 584 584Trasferimenti da enti pubblici 97.585 98.778 105.701 113.610 113.779 113.858Redditi da capitale 1.010 1.090 1.308 1.394 1.500 1.509Altre entrate 1.105 1.112 1.134 1.114 1.252 1.484Totale entrate correnti 310.658 314.563 321.144 328.448 327.891 332.492Totale entrate in conto capitale – – – – – –Totale entrate 310.658 314.563 321.144 328.448 327.891 332.492

in percentuale del PIL 19,4 19,2 19,9 20,5 20,3 20,3SpeseRedditi da lavoro dipendente 3.442 3.350 3.289 3.145 3.014 2.994Consumi intermedi 2.448 2.483 2.567 2.429 1.968 1.922Prestaz. soc. in natura acquisite sul mercato 295 518 558 682 621 618Trasferimenti a enti pubblici 5.317 5.065 5.343 5.589 5.446 4.438Prestazioni sociali in denaro 292.010 297.504 304.462 312.493 313.060 315.878Interessi 167 149 97 111 81 139Altre spese 1.941 1.972 2.268 1.670 1.961 1.758Totale spese correnti 305.620 311.041 318.584 326.119 326.151 327.747Totale spese in conto capitale (2) 308 336 1 188 89 2.473Totale spese 305.928 311.377 318.585 326.307 326.240 330.220

in percentuale del PIL 19,1 19,0 19,7 20,3 20,2 20,2Saldo primario 4.897 3.335 2.656 2.252 1.732 2.411

in percentuale del PIL 0,3 0,2 0,2 0,1 0,1 0,1Indebitamento netto -4.730 -3.186 -2.559 -2.141 -1.651 -2.272

in percentuale del PIL -0,3 -0,2 -0,2 -0,1 -0,1 -0,1

Fonte: Istat. (1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento UE/2013/549 (SEC 2010). – (2) In questa voce sono registrati (con il segno negativo) i proventi derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio pubblico.

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Appendice97

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a11.5

Entrate tributarie correnti delle Amministrazioni locali (milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Imposte dirette 31.347 32.244 35.079 35.239 35.619 35.910Regioni (1) 27.347 27.484 29.071 29.094 29.096 29.438

di cui: addizionale all’Irpef 8.167 8.483 10.674 10.596 10.964 11.332tasse automobilistiche (famiglie) 4.501 4.531 4.650 4.342 4.642 4.535

Comuni 4.000 4.760 6.008 6.145 6.523 6.472di cui: addizionale all’Irpef 2.892 3.217 3.890 4.207 4.371 4.384

imposta immobiliare (aree edificabili) (2) 579 590 610 1.024 976 965Imposte indirette 65.295 67.458 71.654 68.855 71.016 68.467Regioni (1) 46.418 47.854 47.664 44.545 42.661 40.195

di cui: IRAP 31.939 32.949 33.196 31.980 30.385 28.121quota regionale accisa oli minerali e derivati 3.795 3.892 3.510 1.503 1.386 1.307

tasse automobilistiche (imprese) 1.043 1.045 1.076 1.005 1.085 1.061

addizionale imposta gas metano 567 550 484 482 517 350tributo speciale per deposito in discarica dei rifiuti 173 159 134 129 116 98

Province 4.221 4.660 4.348 4.284 4.063 4.124di cui: imposta sull’assicurazione RC auto 2.005 2.316 2.576 2.637 2.309 2.137

imposta di trascrizione 1.155 1.242 1.368 1.359 1.420 1.569Comuni 12.914 13.247 17.958 18.311 22.592 22.841

di cui: imposta immobiliare (al netto aree edificabili) (3) 9.084 9.258 15.109 15.676 20.286 20.554imposta sulla pubblicità e diritti affissioni pubbliche 384 440 424 424 392 405

Altri enti delle Amministrazioni locali 1.742 1.697 1.684 1.715 1.700 1.307Totale imposte 96.642 99.702 106.733 104.094 106.635 104.377Per memoria:Totale entrate 245.492 241.719 243.531 240.164 240.765 240.310Totale spese 252.689 244.738 240.819 240.491 238.928 238.202

Fonte: Istat.(1) Comprende le Province autonome di Trento e Bolzano. – (2) ICI fino al 2011, Imu dal 2012. – (3) ICI fino al 2011, Imu dal 2012, Imu e Tasi dal 2014.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201598

Tavola a11.6

Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per strumenti, valuta e vita residua (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Monete e depositi 156.876 153.255 160.257 158.480 173.215 178.270Titoli a breve termine 129.989 131.595 151.726 141.082 125.480 115.057Titoli a medio e a lungo termine 1.424.971 1.481.692 1.511.826 1.604.788 1.678.387 1.716.426Prestiti 164.049 167.849 191.818 206.225 211.924 214.087 Debito delle Amministrazioni pubbliche

non consolidato (a) 1.875.885 1.934.392 2.015.627 2.110.576 2.189.006 2.223.839

Monete e depositi − − − − − −Titoli a breve termine 127 414 171 501 940 24Titoli a medio e a lungo termine 6.367 8.716 9.220 10.880 10.624 9.234Prestiti 17.891 17.481 16.456 29.348 41.240 42.912Elementi di consolidamento (b) 24.385 26.612 25.847 40.729 52.804 52.170Monete e depositi 156.876 153.255 160.257 158.480 173.215 178.270Titoli a breve termine 129.862 131.181 151.555 140.581 124.540 115.032Titoli a medio e a lungo termine 1.418.604 1.472.975 1.502.606 1.593.908 1.667.763 1.707.192Prestiti 146.158 150.368 175.362 176.877 170.684 171.175Debito delle Amministrazioni pubbliche (c=a-b) 1.851.500 1.907.780 1.989.780 2.069.846 2.136.202 2.171.670

in percentuale del PIL 115,4 116,5 123,3 129,0 132,5 132,7Debito in valuta (2) 2.149 2.151 2.043 1.888 3.220 3.487Debito con vita residua fino a un anno 466.164 495.497 497.836 517.235 524.779 498.457Debito con vita residua tra 1 e 5 anni 562.154 540.804 633.825 679.624 697.224 714.797

di cui: a tasso variabile 128.787 113.384 174.083 204.079 217.996 210.754Debito con vita residua maggiore di 5 anni 823.182 871.479 858.119 872.987 914.199 958.416

di cui: a tasso variabile 153.262 163.328 134.898 127.942 150.313 153.297Vita media residua (in anni) 7,8 7,5 7,1 6,9 6,8 7,1

(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento CE/2009/479; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Non include le passività in valuta oggetto di operazioni di cross currency swap e forex forward.

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Appendice99

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a11.7

Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per sottosettore e detentori (1)

(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Debito delle Amministrazioni centrali non consolidato 1.743.615 1.800.974 1.885.543 1.973.394 2.049.216 2.088.841di cui detenuto da:

Amministrazioni locali 581 740 844 1.421 1.332 675Enti di previdenza 5.911 8.390 8.547 9.960 10.232 8.584

Debito delle Amministrazioni centrali 1.737.123 1.791.843 1.876.152 1.962.013 2.037.653 2.079.583Debito delle Amministrazioni locali non consolidato 132.162 133.284 129.935 137.023 139.577 134.885

di cui detenuto da:Amministrazioni centrali 17.891 17.481 16.456 29.348 41.240 42.912Enti di previdenza 2 − − − − −

Debito delle Amministrazioni locali 114.269 115.803 113.480 107.675 98.336 91.973Debito degli Enti di previdenza non consolidato 108 135 149 158 213 114

di cui detenuto da: Amministrazioni centrali − − − − − −Amministrazioni locali − − − − − −

Debito degli Enti di previdenza 108 135 149 158 213 114Debito delle Amministrazioni pubbliche 1.851.500 1.907.780 1.989.780 2.069.846 2.136.202 2.171.670

di cui detenuto da:Banca d'Italia 69.889 93.567 100.842 103.756 106.355 169.560istituzioni finanziarie monetarie 502.766 514.990 616.425 660.396 667.253 655.547altre istituzioni finanziarie 300.914 302.842 364.919 405.069 443.316 487.752altri operatori residenti 254.268 315.897 263.817 241.942 202.952 118.527operatori non residenti 723.663 680.485 643.777 658.683 716.328 740.283

Debito al netto del sostegno finanziario ai paesi della UEM 1.847.591 1.894.663 1.947.116 2.014.225 2.075.874 2.113.438Debito al netto del sostegno finanziario ai paesi

della UEM, delle disponibilità liquide del Tesoro e dei depositi presso IFM residenti 1.768.654 1.835.023 1.885.512 1.951.904 2.003.793 2.050.821

Sostegno ai paesi della UEM 3.909 13.118 42.665 55.621 60.329 58.232di cui: prestiti (2) 3.909 13.118 36.932 44.156 45.998 43.901 contributo al capitale dell’ESM − − 5.732 11.465 14.331 14.331

Disponibilità liquide del Tesoro 43.249 24.255 34.394 37.640 46.390 35.706Depositi presso IFM residenti (3) 35.688 35.385 27.210 24.681 25.691 26.911

(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento CE/2009/479; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Include i prestiti bilaterali alla Grecia e quelli erogati attraverso l’European Financial Stability Facility (EFSF). – (3) Al netto delle operazioni di impiego della liquidità del Tesoro.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015100

Tavola a11.8

Debito delle Amministrazioni locali: analisi per comparti, strumenti e area geografica (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Debito delle Amministrazioni locali (non consolidato) 132.162 133.284 129.935 137.023 139.577 134.885in percentuale del PIL 8,2 8,1 8,1 8,5 8,7 8,2

Debito delle Amministrazioni locali 114.269 115.803 113.480 107.675 98.336 91.973in percentuale del PIL 7,1 7,1 7,0 6,7 6,1 5,6

CompartiDebito delle Regioni e Province autonome 40.639 40.668 40.558 37.740 34.653 31.363Debito delle Province 9.091 9.146 8.890 8.441 8.042 7.798Debito dei Comuni 47.687 48.553 47.203 45.689 43.418 41.939Debito di altri enti 16.853 17.436 16.829 15.804 12.223 10.874StrumentiTitoli emessi in Italia 9.186 8.675 8.133 7.610 7.076 6.572Titoli emessi all’estero 16.320 15.503 14.667 14.251 13.599 10.422Prestiti di IFM residenti 75.106 77.018 76.642 74.512 68.553 66.168Prestiti di IFM non residenti 2.213 2.474 2.602 2.433 2.383 2.304Altre passività (2) 11.444 12.133 11.436 8.868 6.725 6.508Area geograficaNord Ovest 31.937 33.020 32.051 31.093 28.439 27.067Nord Est 17.672 17.480 16.608 15.467 13.637 12.536Centro 29.768 29.173 29.771 27.082 24.497 23.512Sud 25.336 25.735 25.126 23.687 21.878 20.318Isole 9.556 10.395 9.924 10.345 9.885 8.541

(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento CE/2009/479; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Si tratta principalmente delle passività commerciali di Amministrazioni locali cedute al settore finanziario dalle imprese fornitrici con clausola pro soluto, delle operazioni di cartolarizzazione riclassificate tra i prestiti, delle operazioni di leasing finanziario effettuate con altre istituzioni finanziarie non bancarie e delle operazioni di Partenariato pubblico-privato (PPP) consolidate nei conti delle Amministrazioni pubbliche.

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Appendice101

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a11.9

Raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito (stock-flow adjustment) (1)

(in percentuale del PIL)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Indebitamento netto (a) 4,2 3,5 2,9 2,9 3,0 2,6Acquisizioni nette di attività (b) 1,2 -0,3 2,2 1,4 1,3 -0,6Monete e depositi (2) 0,7 -1,2 0,1 .. 0,6 -0,6Titoli 0,2 0,2 0,2 .. .. 0,2Prestiti (3) 0,2 0,5 1,5 0,5 0,1 -0,2Azioni e partecipazioni (4) .. -0,1 -0,1 0,5 0,1 -0,2Assicurazioni, pensioni e garanzie standardizzate .. .. .. .. .. ..Derivati e stock option dei dipendenti 0,1 0,1 0,2 0,2 0,2 0,2Altre attività .. 0,2 0,2 0,2 0,3 ..Variazione passività non incluse nel debito (c) 0,2 0,3 -0,3 -0,6 -0,3 -0,4Assicurazioni, pensioni e garanzie standardizzate .. .. .. .. .. ..Derivati e stock option dei dipendenti − .. -0,1 .. -0,1 -0,2Altre passività (5) 0,2 0,3 -0,2 -0,5 -0,3 -0,2Apprezzamento/deprezzamento del debito in valuta (d) .. .. .. .. .. ..Differenza valutazione tra valore facciale e di mercato (e) (6) -0,1 0,5 -0,1 .. -0,4 -0,2Discrepanza statistica (f) -0,1 .. -0,2 0,1 -0,2 -0,1Variazione del debito (g=a+b-c+d+e+f) 5,1 3,4 5,1 5,0 4,1 2,2

Fonte: per l’indebitamento netto, Istat. (1) Eventuali mancate quadrature sono dovute all’arrotondamento delle cifre decimali; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Include la variazione delle disponibilità liquide del Tesoro. – (3) Include i prestiti, bilaterali ed erogati attraverso l’EFSF, ai paesi della UEM. – (4) Include il contributo al capitale dell’ESM. – (5) Include la variazione dei debiti commerciali di parte corrente. – (6) Include scarti e premi all’emissione e al rimborso e la differenza cassa-competenza sugli interessi.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015102

Tavola a11.10

Finanziamento del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Transazioni in strumenti di debito 80.936 44.798 76.484 80.208 74.536 40.249 Monete e depositi 1.090 -3.620 7.002 -1.777 14.735 5.055Titoli a breve termine -10.048 1.319 20.372 -10.972 -16.041 -9.508Titoli a medio e a lungo termine 87.949 42.894 24.116 91.710 82.036 44.210Prestiti 1.946 4.206 24.994 1.247 -6.193 491Disponibilità liquide del Tesoro (2) -11.518 18.994 -10.138 -3.247 -8.750 10.684Fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche 69.418 63.792 66.345 76.962 65.786 50.932

in percentuale del PIL 4,3 3,9 4,1 4,8 4,1 3,1Fabbisogno delle Amministrazioni centrali 68.523 62.258 68.655 83.010 75.093 58.103Fabbisogno delle Amministrazioni locali 841 1.508 -2.324 -6.058 -9.361 -7.071Fabbisogno degli Enti di previdenza 54 26 14 9 55 -100Per memoria:Dismissioni mobiliari (3) 8 1.525 7.874 1.877 3.328 6.560Fabbisogno al netto delle dismissioni mobiliari 69.427 65.317 74.220 78.839 69.114 57.493

in percentuale del PIL 4,3 4,0 4,6 4,9 4,3 3,5

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Un valore negativo indica un aumento. – (3) Importi relativi alle operazioni delle Amministrazioni centrali.

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Appendice103

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.1

Banche e intermediari non bancari

TIPO INTERMEDIARIO

31.12.2014 31.12.2015

Numero intermediari Numero intermediari

Inclusi nei gruppi bancari

(1)

Non inclusi nei gruppi

bancari (2)

Totale Inclusi nei gruppi

bancari (1)

Non inclusi nei gruppi

bancari (2)

Totale

Gruppi bancari – – 75 – – 75Gruppi di SIM – – 17 – – 18Banche 150 513 663 139 504 643

di cui: banche spa 120 51 171 113 51 164banche popolari 18 19 37 14 19 33banche di credito cooperativo 11 365 376 11 354 365succursali di banche estere 1 78 79 1 80 81

Società di intermediazione mobiliare 10 76 86 8 72 80Società di gestione del risparmio 22 123 145 22 124 146Società d'investimento a capitale fisso – – – – 1 1Società finanziarie iscritte nell'elenco speciale ex art. 107 del TUB ante D.lgs. 141/2010 (3) 46 130 176 39 119 158

Società finanziarie iscritte nell’elenco generale ex art. 106 del TUB ante D.lgs. 141/2010 (3) 29 473 502 6 401 407

Albo degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB (4) – – – – 1 1Istituti di moneta elettronica 1 4 5 – 4 4Istituti di pagamento 7 35 42 5 33 38Altri intermediari vigilati (5) – 2 2 – 2 2

Fonte: albi ed elenchi di vigilanza(1) Comprese le banche capogruppo. Le banche spa includono quelle appartenenti a gruppi aventi come capogruppo una banca popolare (29 nel 2014 e 16 nel 2015). – (2) Sono incluse le SIM (22 nel 2014 e 22 nel 2015), le SGR (6 nel 2014 e 7 nel 2015) e una società finanziaria iscritta nell’elenco ex art. 106 del TUB ante D.lgs. 141/2010 appartenenti a gruppi di SIM. – (3) Il 12 maggio 2016, con la conclusione del periodo transitorio disciplinato dall’art. 10 del D.lgs n. 141/2010, la Banca d’Italia ha cessato la tenuta degli Elenchi generale e speciale degli Intermediari finanziari, di cui agli articoli rispettivamente 106 e 107 del TUB nella versione antecedente alla riforma introdotta dal citato decreto, e tutti i soggetti iscritti sono stati cancellati. – (4) La riforma del titolo V del TUB operata dal D.lgs. 141/2010 ha, tra l’altro, istituito il nuovo albo degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB (cosidetto albo unico) in sostituzione dei previgenti Elenchi generale e speciale (cfr. nota 3). – (5) Bancoposta e Cassa depositi e prestiti.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015104

Tavola a13.2

Presenza all’estero delle banche italiane

AREA GEOGRAFICA31.12.2014 31.12.2015

Succursali Filiazioni Succursali Filiazioni

Europa 48 67 50 72Albania – 2 – 2Austria 1 9 1 10Belgio – 1 – 1Bosnia ed Erzegovina – 3 – 3Bulgaria – 1 – 1Croazia – 5 – 5Francia 8 3 8 4Germania 5 4 5 5Irlanda – 2 – 2Lussemburgo – 9 – 9Moldavia – 1 – 1Paesi Bassi 1 – 1 –Polonia 1 2 1 3Principato di Monaco – 1 – 1Regno Unito 6 – 7 –Repubblica Ceca – 1 – 1Romania 22 2 22 2Russia – 2 – 2Spagna 3 1 4 2Serbia – 3 – 3Slovacchia – 1 – 1Slovenia – 2 – 2Svizzera – 7 – 7Turchia 1 – 1 –Ucraina – 2 – 2Ungheria – 3 – 3

Africa e Medio Oriente 1 1 1 1Dubai 1 – 1 –Egitto – 1 – 1

America centro-settentrionale 3 – 3 –Stati Uniti 3 – 3 –

America latina – – – 1Brasile – – – 1

Asia 5 – 5 –Cina 4 – 4 –Giappone 1 – 1 –

Centri offshore 4 – 4 –Hong Kong 2 – 2 –Isole Cayman 1 – 1 –Singapore 1 – 1 –

Totale 61 68 63 74

Fonte: segnalazioni di vigilanza.

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Appendice105

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.3

Banche e Bancoposta: canali distributivi

TIPO INTERMEDIARIO

31.12.2014 31.12.2015

Sportelli Promo-tori

Negozi finanziari

ATM POS (1) Sportelli Promo-tori

Negozi finanziari

ATM POS (1)

Italia Estero Italia Estero

Banche incluse nei gruppi 25.210 61 26.950 1.319 34.322 1.736.061 24.642 63 29.620 1.370 36.477 1.621.962

di cui: banche spa 19.104 37 26.097 1.288 26.402 1.449.652 18.782 39 28.378 1.336 29.051 1.327.752 banche popolari 5.727 24 819 25 7.418 269.985 5.469 24 1.194 29 6.905 278.435

banche di credito cooperativo 378 – 34 6 502 16.424 390 – 48 5 521 15.775 succursali di banche estere 1 – – – – – 1 – – – – –Banche non incluse nei gruppi 5.513 – 1.414 21 6.677 144.208 5.616 – 1.483 22 6.958 138.665

di cui: banche spa 657 – 856 5 1.092 37.324 646 – 1.012 7 1.130 38.549 banche popolari 552 – 93 – 701 23.782 677 – 86 – 853 30.213

banche di credito cooperativo 4.054 – 130 2 4.759 82.931 4.040 – 119 1 4.849 69.518 succursali di banche estere 250 – 335 14 125 171 253 – 266 14 126 385Totale banche 30.723 61 28.364 1.340 40.999 1.880.269 30.258 63 31.103 1.392 43.435 1.760.627Bancoposta 12.908 – …. …. 7.123 …. 12.903 – …. …. 7.183 ….

(1) Sono compresi anche i POS allocati presso società finanziarie del gruppo.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015106

Tavola a13.4

Prestiti delle banche italiane per area geografica e settore di attività economica (1)(variazioni percentuali sui 12 mesi)

PERIODI

Amministra-zioni

pubbliche

Società finanziarie

e assicurative

Imprese Famiglie consu-matrici

Ist. sociali senza scopo

di lucro e unità non classificabili e non classificate

Totale

Medio-grandi Piccole (2)

Famiglie produttrici (3)

Centro Nord

2013 – dic. -2,5 -4,9 -5,4 -5,7 -4,2 -3,1 -0,8 -3,6 -3,82014 – mar. 0,3 -5,5 -4,4 -4,7 -3,0 -2,6 -0,5 -3,4 -3,0

giu. 2,4 -3,2 -3,1 -3,2 -2,2 -1,9 -0,4 -2,4 -1,7set. 2,2 -2,8 -3,2 -3,3 -2,8 -2,0 -0,2 -1,3 -1,6dic. 4,2 -0,4 -2,0 -1,9 -2,4 -1,5 0,0 -1,5 -0,5

2015 – mar. 1,3 -0,8 -1,9 -1,7 -2,5 -1,4 0,1 -2,2 -0,8giu. 3,5 -1,6 -1,4 -1,2 -2,5 -1,4 0,5 -0,7 -0,3set. 2,7 -1,2 -0,8 -0,4 -2,5 -1,4 0,9 -1,8 0,1dic. 0,5 -2,3 -0,9 -0,4 -2,9 -1,9 1,2 -2,0 -0,3

2016 – mar. 0,7 0,5 -0,7 -0,2 -3,0 -1,6 1,5 -0,8 0,2Sud e Isole

2013 – dic. -5,4 -3,0 -3,1 -3,0 -3,5 -3,0 -1,6 -3,0 -2,72014 – mar. -5,0 -1,4 -2,6 -2,6 -2,7 -2,5 -1,3 -5,0 -2,3

giu. -5,1 -4,1 -2,1 -2,1 -2,2 -2,3 -0,8 -3,6 -1,9set. -4,3 -4,5 -1,9 -1,7 -2,4 -2,2 -0,5 -3,1 -1,6dic. -4,0 -3,1 -1,4 -1,3 -1,8 -1,1 -0,4 -1,3 -1,2

2015 – mar. -4,1 -5,2 -0,8 -0,5 -1,8 -1,1 -0,2 1,0 -0,9giu. -4,1 -4,6 -0,4 0,0 -1,6 -0,7 0,0 -0,7 -0,6set. -8,4 -2,2 -0,2 0,1 -1,3 -0,6 0,5 -2,7 -0,7dic. -4,3 -2,2 0,2 0,6 -1,0 -0,5 1,2 -3,3 0,2

2016 – mar. -5,2 -0,1 0,2 0,5 -0,6 0,2 1,8 -3,8 0,4Italia

2013 – dic. -2,8 -4,9 -5,1 -5,3 -4,0 -3,1 -0,9 -3,5 -3,72014 – mar. -0,2 -5,5 -4,2 -4,4 -3,0 -2,5 -0,7 -3,6 -2,9

giu. 1,6 -3,2 -2,9 -3,1 -2,2 -2,0 -0,5 -2,6 -1,7set. 1,6 -2,9 -3,0 -3,0 -2,7 -2,0 -0,3 -1,5 -1,6dic. 3,4 -0,5 -1,9 -1,8 -2,3 -1,4 -0,1 -1,5 -0,6

2015 – mar. 0,8 -1,0 -1,7 -1,6 -2,3 -1,4 0,0 -1,9 -0,9giu. 2,8 -1,7 -1,3 -1,0 -2,4 -1,2 0,4 -0,7 -0,3set. 1,7 -1,2 -0,7 -0,4 -2,3 -1,2 0,8 -1,9 0,0dic. 0,1 -2,3 -0,7 -0,3 -2,5 -1,5 1,2 -2,1 -0,2

2016 – mar. 0,2 0,5 -0,5 -0,1 -2,5 -1,2 1,5 -1,2 0,2

Fonte: segnalazioni di vigilanza.(1) I dati di marzo 2016 sono provvisori. I prestiti includono i pronti contro termine e le sofferenze. La ripartizione per area geografica si basa sulla residenza della clientela. Le variazioni percentuali sono corrette per tenere conto dell’effetto contabile di cartolarizzazioni, riclassificazioni, aggiustamenti di valore e altre variazioni diverse da quelle originate da transazioni; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Società in accomandita semplice e in nome collettivo con numero di addetti inferiore a 20. Società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti. – (3) Società semplici, società di fatto e imprese individuali fino a 5 addetti.

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Appendice107

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.5

Andamento delle principali poste dei bilanci bancari (1)(dati mensili; flussi e variazioni percentuali e milioni di euro)

VOCI

Flussi sui 12 mesi Variazioni percentuali sui 12 mesi Consistenze a marzo

2016Dicembre 2013

Dicembre 2014

Dicembre 2015

Marzo 2016

Dicembre 2013

Dicembre 2014

Dicembre 2015

Marzo 2016

AttivoCassa -336 -161 -1.039 687 -2,5 -1,2 -8,1 7,1 10.394Titoli di debito (2) 42.048 -20.804 -28.811 -29.021 8,5 -3,8 -5,3 -5,3 518.152

di cui: titoli di Stato 45.902 -395 -14.125 -14.099 13,3 -0,1 -3,4 -3,4 409.366Prestiti -69.217 -20.963 -6.207 -3.066 -3,6 -1,1 -0,3 -0,2 1.819.198Attività verso controparti centrali 9.945 13.603 -1.566 2.069 14,7 17,6 -1,7 1,9 111.017Attiività verso l’Eurosistema (3) -6.875 -5.353 8.702 7.424 -24,9 -25,7 56,4 57,1 20.415Attività sull’estero -38.019 14.623 16.950 6.154 -11,1 5,1 5,4 1,8 341.998Attività verso IFM residenti

di cui: prestiti 7.716 5.911 13.391 17.622 2,2 1,7 3,5 4,6 404.583 titoli -29.944 -88.743 -48.523 -28.800 -7,8 -25,1 -18,3 -12,2 206.791Azioni e partecipazioni 3.786 -660 -3.774 -3.162 2,8 -0,5 -3,1 -2,6 118.453Altre attività (4) -82.837 36.516 -54.073 -72.813 -16,9 8,9 -12,1 -15,1 402.355

PassivoDepositi da residenti in Italia (a) 34.355 76.866 42.461 44.784 2,8 6,1 3,2 3,3 1.399.448Depositi da non residenti (b) -26.272 -5.955 7.604 3.165 -7,6 -1,8 2,4 1,0 320.296Obbligazioni (5) (c) -49.527 -64.154 -61.709 -75.676 -8,6 -12,2 -13,3 -16,7 378.539Passività verso controparti centrali 3.718 -4.619 28.002 17.904 3,1 -3,7 23,3 11,1 179.818Passività verso l’Eurosistema (3) (d) -35.915 -41.347 -36.246 -14.872 -13,2 -17,5 -18,6 -9,0 150.824Passività connesse con operazioni di cessioni di crediti -6.808 -16.692 -16.568 -16.780 -4,5 -11,2 -12,4 -12,8 117.069

Passività verso IFM residentidi cui: depositi 4.613 6.871 14.404 16.123 1,3 1,9 3,8 4,1 406.679

obbligazioni -29.944 -88.743 -48.523 -28.800 -7,8 -25,1 -18,3 -12,2 206.791Capitale e riserve 18.982 34.504 15.395 -5.431 5,1 8,8 3,6 -1,2 443.123Altre passività -77.205 37.871 -48.912 -43.841 -17,8 10,6 -12,8 -10,2 350.769

Per memoria:Passività nette verso controparti centrali (e) -6.227 -18.222 29.568 15.835 -11,6 -38,4 101,2 29,9 68.801Raccolta complessiva (f=a+b+c+d+e) -83.585 -52.812 -18.322 -26.765 -3,4 -2,2 -0,8 -1,1 2.317.909

Fonte: segnalazioni di vigilanza individuali. (1) Le variazioni percentuali sono calcolate al netto dei cambiamenti dovuti a riclassificazioni, variazioni del cambio, aggiustamenti di valore e altre variazioni diverse da quelle originate da transazioni; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) L’aggregato include i titoli derivanti da crediti cartolarizzati e non cancellati, esclude le obbligazioni emesse da Istituzioni finanziarie monetarie (IFM) residenti. – (3) L’aggregato comprende i rapporti con l’Eurosistema per operazioni di politica monetaria; cfr. Indicatori monetari e finanziari, Moneta e banche (tavole 1.4a e 1.4b), in Supplementi al Bollettino statistico. – (4) L’aggregato comprende: quote di fondi comuni monetari, attività mobili e immobili e altre voci di minor rilievo. – (5) L’aggregato non include le obbligazioni detenute da IFM residenti in Italia.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015108

Tavola a13.6

Banche residenti in Italia: situazione riassuntiva dei conti (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ATTIVO

PERIODI

Cassa Prestiti Titoli diversi da azioni

Ai residenti in Italia Ai residenti in altri paesi

dell’area dell’euro

Al restodel mondo

Emessi da residenti in Italia

IFM Amministrazioni pubbliche

Altri residenti

IFM Amministrazioni pubbliche

Altri residenti

2012 13.360 361.012 267.775 1.727.587 113.169 107.785 382.002 344.862 147.1492013 13.023 357.935 262.456 1.668.258 92.699 90.167 352.425 397.642 143.2822014 12.862 394.366 270.492 1.648.979 96.204 96.260 264.696 410.342 126.1402015 – gen. 9.353 404.051 269.121 1.641.562 97.155 104.514 256.447 426.236 123.064 feb. 9.378 390.794 269.112 1.647.383 93.948 102.604 246.278 433.692 122.323 mar. 9.705 396.122 270.918 1.665.859 94.557 108.516 237.017 427.246 121.394 apr. 10.038 405.542 271.143 1.643.774 93.202 108.160 233.645 425.218 120.786 mag. 9.703 402.303 273.334 1.642.186 95.158 102.760 232.916 425.091 120.288 giu. 9.965 404.194 276.076 1.658.931 98.465 100.049 225.744 414.896 115.903 lug. 10.147 404.001 271.339 1.652.115 95.154 101.703 224.860 416.567 113.792 ago. 10.203 410.723 270.685 1.637.271 100.954 95.699 220.317 413.393 117.560 set. 10.061 413.174 268.863 1.645.802 97.586 93.860 216.949 410.356 116.902 ott. 9.566 412.837 266.826 1.642.321 95.526 98.525 211.438 414.008 116.325 nov. 10.007 409.156 267.812 1.659.258 96.501 98.997 213.016 416.275 114.727 dic. 11.825 419.419 271.600 1.642.563 93.749 97.707 215.148 398.008 114.3882016 – gen. 9.426 425.518 273.082 1.646.791 90.127 97.294 209.545 404.520 109.464 feb. 9.724 435.277 273.457 1.646.610 95.245 93.549 210.545 415.222 108.318 mar. 10.394 423.794 272.182 1.658.027 96.909 92.707 207.141 409.366 108.593

continua

PERIODI

Titoli diversi da azioni Azioni e partecipazioni emesse da Immobilizzazioni Altre attività Totale attività

Emessi da residenti in altri paesi

dell’area dell’euro

Emessi dal resto

del mondo

Residenti in Italia Residenti in altri paesi

dell’area dell’euro

Resto del mondo

IFM Altri residenti

2012 44.102 12.673 57.683 76.199 56.862 8.995 72.008 417.792 4.211.0152013 40.528 13.144 52.830 79.894 58.187 8.103 69.733 338.000 4.038.3072014 36.886 14.280 54.162 73.362 58.755 8.136 63.258 385.168 4.014.3482015 – gen. 41.292 15.647 49.946 73.549 59.517 8.194 61.474 427.627 4.068.751 feb. 48.168 16.231 49.859 73.840 59.768 8.405 60.885 415.635 4.048.305 mar. 53.551 16.632 49.052 73.625 59.355 8.681 60.684 421.883 4.074.799 apr. 56.595 16.733 48.430 73.876 59.216 8.735 60.774 395.784 4.031.651 mag. 57.779 17.046 48.500 73.947 59.019 8.774 60.863 386.020 4.015.687 giu. 57.383 17.788 49.392 72.332 59.006 8.887 60.934 347.728 3.977.671 lug. 59.142 17.980 49.075 73.040 59.299 9.307 61.099 347.131 3.965.753 ago. 58.755 17.490 49.088 72.803 59.397 9.320 60.890 340.543 3.945.091 set. 59.065 18.026 50.499 72.662 59.986 8.651 60.709 335.839 3.938.989 ott. 55.333 18.171 50.230 72.360 59.491 9.654 61.428 341.243 3.935.281 nov. 54.036 18.335 49.052 72.522 59.801 9.673 61.783 352.028 3.962.978 dic. 55.045 18.737 48.067 71.798 60.168 9.232 61.834 325.428 3.914.7172016 – gen. 57.933 19.162 47.647 71.126 59.962 8.826 61.372 345.458 3.937.251 feb. 56.480 21.439 47.604 70.879 59.013 8.857 61.328 363.902 3.977.450 mar. 64.189 21.570 47.510 70.930 59.010 8.837 60.941 340.998 3.953.098

(1) Statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche centrali. Per la definizione delle voci e per maggiori dettagli cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

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Appendice109

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a13.6

Banche residenti in Italia: situazione riassuntiva dei conti (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PASSIVO

PERIODI

Depositi

Di residenti in Italia Di residenti in altri paesi dell’area dell’euro

IFM Amministrazione centrale

AltreAmministrazioni

pubbliche

Altri residenti IFM Amministrazioni pubbliche

e altri residentidi cui: connessi

con operazioni di cartolarizzazione e cessione di crediti

2012 612.229 12.881 21.705 1.455.782 152.661 170.197 24.8052013 583.189 22.233 19.050 1.479.867 145.760 170.080 26.9292014 579.319 49.906 19.731 1.510.995 132.948 163.606 15.7562015 – gen. 559.783 62.107 19.337 1.536.486 130.579 170.408 19.523 feb. 533.039 68.685 18.795 1.556.739 129.643 172.966 19.956 mar. 556.788 73.371 19.839 1.552.029 128.188 167.198 19.304 apr. 552.783 67.730 18.605 1.545.834 126.165 165.585 20.287 mag. 542.865 71.375 18.794 1.564.681 124.933 174.144 20.519 giu. 555.034 72.269 18.703 1.559.427 122.823 169.731 19.101 lug. 552.529 72.799 18.391 1.544.144 120.862 166.561 21.521 ago. 547.645 72.519 18.977 1.556.238 125.240 174.889 21.055 set. 558.137 70.438 18.850 1.556.129 123.912 165.706 20.787 ott. 552.754 72.522 19.004 1.560.650 124.622 174.656 21.568 nov. 544.212 67.074 19.661 1.551.023 122.639 169.029 20.402 dic. 555.930 44.480 18.347 1.580.830 122.237 175.419 21.0932016 – gen. 560.670 66.390 18.604 1.575.848 118.383 174.813 23.143 feb. 571.847 65.682 18.896 1.595.459 117.877 175.510 21.076 mar. 559.672 69.855 18.527 1.607.767 116.883 172.602 22.592

PERIODI

Depositi del resto del mondo Obbligazioni Capitale e riserve Altre passività Totale passività

di cui: banche

2012 149.856 111.130 958.332 372.907 432.321 4.211.0152013 122.820 81.688 878.352 390.652 345.135 4.038.3072014 128.341 83.239 727.137 424.235 395.324 4.014.3492015 – gen. 130.189 85.064 718.590 436.372 415.957 4.068.751 feb. 136.774 87.639 698.641 438.270 404.440 4.048.305 mar. 133.083 83.324 687.427 438.046 427.714 4.074.798 apr. 144.476 86.849 677.489 424.251 414.610 4.031.650 mag. 141.064 86.497 668.742 426.402 387.101 4.015.686 giu. 132.860 82.000 656.973 441.842 351.730 3.977.670 lug. 141.755 86.198 646.174 443.049 358.832 3.965.753 ago. 131.170 85.104 638.963 443.075 340.560 3.945.091 set. 124.000 81.484 630.531 446.002 348.411 3.938.990 ott. 130.175 84.154 620.201 447.020 336.730 3.935.281 nov. 129.538 81.831 622.952 449.756 389.330 3.962.977 dic. 126.397 80.229 621.882 448.490 321.847 3.914.7162016 – gen. 128.096 80.088 603.987 451.502 334.197 3.937.251 feb. 125.303 79.782 595.431 447.900 360.347 3.977.450 mar. 125.102 77.651 585.654 443.119 348.208 3.953.099

(1) Statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche centrali. Per la definizione delle voci e per maggiori dettagli cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015110

Tavola a13.7

Banche residenti in Italia: raccolta in euro da altre Amministrazioni pubbliche e altri residenti (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Depositi

Di residenti in Italia

Depositiin c/c

Depositi con durata prestabilita Depositirimborsabili

con preavviso

Pronti contro termine

Fino a 2 anni Oltre 2 anni di cui: con controparti centrali (2)

2012 721.776 157.428 157.707 296.802 131.908 121.1562013 741.742 158.110 156.391 299.520 130.020 124.8742014 808.995 132.735 148.921 302.550 123.967 120.2552015 – gen. 812.675 129.022 147.175 303.620 149.200 144.013

feb. 808.628 129.807 146.336 304.003 172.943 168.134mar. 815.068 126.397 145.180 304.417 166.329 161.914apr. 821.506 124.671 143.437 303.595 157.023 153.130mag. 836.219 123.291 142.081 303.185 164.431 160.482giu. 832.994 121.029 140.152 303.401 165.520 162.743lug. 830.446 122.365 138.346 300.965 154.678 151.335ago. 831.032 122.836 142.961 301.295 161.768 158.368set. 842.116 122.041 141.942 299.816 154.175 150.919ott. 864.943 118.970 142.919 298.750 139.321 135.473nov. 851.001 116.933 140.898 298.830 148.457 144.230dic. 877.005 111.983 140.602 301.010 151.328 148.258

2016 – gen. 874.441 108.124 136.961 304.023 153.723 150.098feb. 869.917 105.524 136.699 304.640 179.281 175.879mar. 883.585 104.593 136.576 303.895 182.536 179.818

PERIODI

Di residenti in altri paesi dell’area dell’euro Depositidel resto

del mondo

Obbligazioni emesse (3) Totale

Depositiin c/c

Depositi con durata prestabilita

Depositi rimborsabili

con preavviso

Pronti contro termine

Fino a 2 anni Oltre 2 anni Per memoria: Obbligazioni

emesse a tasso variabile

2012 5.595 17.317 157 1.124 35.720 57.683 506.798 252.625 2.090.0162013 5.755 19.299 174 1.212 35.893 29.836 480.714 230.728 2.058.6652014 7.048 7.774 185 114 42.642 16.759 422.648 186.905 2.014.3372015 – gen. 7.711 10.911 186 90 41.778 15.956 421.275 186.197 2.039.599

feb. 7.972 11.186 186 92 45.665 15.905 410.173 178.311 2.052.896mar. 7.138 10.774 178 662 45.586 15.756 406.375 175.326 2.043.862apr. 7.998 10.853 178 761 53.935 14.661 400.042 172.820 2.038.661mag. 8.028 11.149 180 642 50.960 13.474 391.762 167.806 2.045.399giu. 6.935 11.140 183 363 46.944 12.327 387.360 168.391 2.028.347lug. 9.012 11.528 185 296 52.210 11.028 377.746 162.499 2.008.806ago. 8.360 11.474 186 484 43.245 11.530 374.977 161.610 2.010.149set. 7.659 11.447 205 1.034 38.897 9.105 371.249 160.486 1.999.686ott. 8.700 11.695 194 604 43.001 8.340 365.428 159.551 2.002.864nov. 7.331 11.604 264 867 43.809 8.653 365.365 160.511 1.994.010dic. 6.927 12.932 213 693 43.309 10.059 361.002 157.990 2.017.064

2016 – gen. 9.043 13.162 190 461 43.603 9.380 348.991 155.439 2.002.103feb. 6.762 13.183 190 666 41.060 9.465 338.690 152.187 2.006.078mar. 7.958 13.434 190 695 42.902 8.228 333.045 147.645 2.017.636

(1) Statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche centrali. Per la definizione delle voci e per maggiori dettagli cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. – (2) Per la definizione di controparte centrale cfr. nel Glossario la voce: Controparte centrale. – (3) Totale obbligazioni emesse al netto di quelle detenute da banche e (per le prime due colonne) fondi monetari e banca centrale.

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Appendice111

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.8

Tassi di interesse bancari sui depositi in euro: consistenze e nuove operazioni (1)(valori percentuali)

PERIODI

Consistenze

Totale di cui: Famiglie Società non finanziarie

conti correnti

pronti contro termine

depositi rimborsabili

con preavviso

Conti correnti

Depositi con durata prestabilita Conti correnti

Depositi con durata prestabilitafino a 2 anni oltre 2 anni

2012 – dic. 1,25 0,54 3,02 1,79 0,36 3,14 3,64 1,09 2,972013 – dic. 0,97 0,41 1,68 1,47 0,29 2,45 2,94 0,77 2,222014 – dic. 0,73 0,29 1,14 1,30 0,24 1,77 2,67 0,47 1,462015 – gen. 0,67 0,25 1,40 1,21 0,20 1,71 2,66 0,41 1,39

feb. 0,66 0,23 1,45 1,21 0,19 1,66 2,65 0,38 1,31 mar. 0,65 0,23 1,37 1,22 0,18 1,61 2,64 0,37 1,27 apr. 0,62 0,21 1,22 1,18 0,17 1,56 2,62 0,34 1,23 mag. 0,67 0,20 1,14 1,45 0,17 1,51 2,60 0,31 1,20 giu. 0,61 0,20 1,11 1,22 0,17 1,48 2,57 0,31 1,20 lug. 0,56 0,19 1,14 1,08 0,16 1,44 2,55 0,29 1,25 ago. 0,56 0,19 0,92 1,08 0,15 1,40 2,54 0,29 1,24 set. 0,56 0,19 0,89 1,10 0,15 1,37 2,51 0,29 1,25 ott. 0,54 0,17 0,88 1,11 0,14 1,33 2,47 0,26 1,20 nov. 0,54 0,17 1,13 1,13 0,14 1,30 2,43 0,26 1,17 dic. 0,52 0,16 1,20 1,11 0,14 1,28 2,39 0,23 1,14

2016 – gen. 0,50 0,14 1,26 1,09 0,12 1,25 2,35 0,20 1,06 feb. 0,49 0,14 0,92 1,07 0,12 1,22 2,31 0,21 1,10 mar. 0,49 0,14 0,80 1,07 0,12 1,19 2,25 0,20 1,01

PERIODI

Nuove operazioni

Depositi con durata prestabilita Pronti contro

termineTotale Famiglie Società non

finanziarieTotale Fino a 1 anno Oltre 1 anno

2012 – dic. 2,29 2,70 2,65 2,88 1,54 2,222013 – dic. 1,79 1,86 1,81 1,99 1,59 1,452014 – dic. 1,01 1,20 1,21 1,18 0,76 0,822015 – gen. 1,22 1,28 1,29 1,23 1,04 1,43

feb. 1,21 1,35 1,34 1,40 0,82 1,05 mar. 1,05 1,24 1,24 1,24 0,63 0,69 apr. 1,09 1,22 1,24 1,15 0,77 0,57 mag. 1,12 1,18 1,21 1,07 0,96 0,95 giu. 1,04 1,24 1,27 1,15 0,72 0,70 lug. 1,14 1,18 1,18 1,16 1,08 0,62 ago. 1,12 1,19 1,20 1,13 0,96 0,50 set. 1,09 1,08 1,04 1,21 1,13 0,65 ott. 1,06 1,10 1,06 1,20 0,97 0,47 nov. 1,05 1,13 1,12 1,15 0,84 1,10 dic. 1,01 1,22 1,26 1,08 0,60 0,76

2016 – gen. 0,97 1,14 1,17 0,99 0,54 0,72 feb. 1,14 1,12 1,15 1,00 1,24 0,53 mar. 1,00 1,14 1,18 1,01 0,55 0,51

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015112

Tavola a13.9

Banche residenti in Italia: prestiti per settore di attività economica (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Residenti in Italia

IFM

Amministrazioni pubbliche Altri residenti

Amministra- zione

centrale

Altre Amm. pubbl. Altre istituzioni finanziarie

(2)

Assicuraz. e fondi

pensione

Società non

finanziarie (2)

Famiglie

di cui: banche

Enti locali

Enti di previdenza

Famiglie consumatrici

Famiglie produttrici

Istituzioni senza fini di lucro

2012 361.012 333.211 186.327 81.382 66 248.171 4.712 864.654 502.054 97.853 10.1432013 357.935 337.073 185.029 77.331 96 247.324 4.661 814.108 496.968 95.363 9.8342014 394.366 378.798 198.151 72.195 145 240.597 4.189 807.641 493.838 93.243 9.4722015 – gen. 404.051 386.119 196.490 72.510 122 228.272 4.342 810.417 495.938 92.912 9.681 feb. 390.794 380.354 196.738 72.260 115 239.653 4.226 805.841 495.428 92.654 9.581 mar. 396.122 383.011 197.534 73.251 133 252.945 4.201 809.769 496.300 93.080 9.565 apr. 405.542 388.133 197.473 73.541 129 233.764 4.207 806.672 496.916 92.713 9.503 mag. 402.303 387.540 199.062 74.106 166 235.796 4.267 802.822 497.548 92.285 9.468 giu. 404.194 386.149 203.988 71.975 113 235.340 4.589 810.418 505.739 93.420 9.424 lug. 404.001 386.851 200.090 70.948 302 227.991 4.219 810.372 507.273 92.906 9.353 ago. 410.723 385.478 199.835 70.549 300 224.133 4.270 801.359 505.482 92.682 9.345 set. 413.174 389.967 198.240 70.331 292 229.381 4.291 803.238 506.561 92.952 9.378 ott. 412.837 391.723 196.472 70.083 270 225.264 4.167 794.297 517.331 91.812 9.451 nov. 409.156 388.825 196.863 70.678 271 230.361 4.207 804.364 518.215 92.601 9.510 dic. 419.419 395.178 201.843 69.690 67 224.713 4.424 793.495 518.358 92.255 9.3192016 – gen. 425.518 405.095 202.437 70.124 521 231.660 4.412 791.900 517.745 91.629 9.445 feb. 435.277 415.845 202.517 70.374 566 232.918 4.403 791.503 517.132 91.211 9.442 mar. 423.794 403.291 201.301 70.275 607 246.167 4.320 788.348 518.513 91.295 9.385

PERIODI

Residenti in altri paesi dell’area dell’euro Resto del mondo

IFM Amministrazioni pubbliche

Altri residenti

di cui: banche

Altre istituzioni finanziarie

Assicuraz. e fondi

pensione

Società non

finanziarie

Famiglie di cui: banche

2012 78.286 78.221 674 23.239 171 10.344 456 107.785 90.6302013 67.271 67.156 576 16.876 164 7.391 421 90.167 74.9382014 71.665 71.613 612 16.975 35 6.487 430 96.260 80.2812015 – gen. 71.640 70.777 669 17.795 46 6.579 427 104.514 87.940 feb. 68.071 68.021 675 18.171 47 6.566 417 102.604 87.128 mar. 69.606 69.556 665 16.755 34 7.075 423 108.516 91.930 apr. 67.853 67.803 672 17.177 44 7.043 412 108.160 91.962 mag. 69.023 68.963 667 17.916 33 7.105 414 102.760 87.095 giu. 72.678 72.606 682 16.989 46 7.654 416 100.049 82.320 lug. 69.701 69.637 698 16.682 40 7.611 422 101.703 83.920 ago. 77.250 77.187 695 15.175 24 7.390 419 95.699 75.919 set. 73.103 73.037 675 15.949 37 7.397 426 93.860 78.294 ott. 71.642 71.578 667 15.436 33 7.316 431 98.525 83.932 nov. 72.270 72.202 619 16.069 34 7.078 432 98.997 83.977 dic. 70.017 69.920 534 15.140 30 7.594 434 97.707 82.3652016 – gen. 65.891 65.786 508 15.839 25 7.431 433 97.294 81.743 feb. 71.005 70.916 517 14.182 26 9.085 431 93.549 77.244 mar. 71.784 71.600 502 14.709 21 9.462 432 92.707 75.704

(1) Statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche centrali. Per la definizione delle voci e per maggiori dettagli cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. – (2) A gennaio 2015, il Regolamento BCE/2013/33 ha comportato, per effetto del recepimento del Sistema Europeo dei Conti (SEC2010), un cambiamento nella classificazione statistica delle società di partecipazione (holding) di gruppi non finanziari dal settore “società non finanziarie” al settore “altre istituzioni finanziarie”. L’ammontare dei prestiti riclassificati tra i due settori alla data contabile di dicembre 2014 è quantificabile in circa 9 miliardi.

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Appendice113

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.10

Banche residenti in Italia: titoli in portafoglio diversi da azioni e partecipazioni (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Titoli emessi da residenti italiani

Titoli di Stato Altri titoli

Totale di cui: Totale di cui:

BOT CCT BTP CTZ obbligazioni emesse

da banche (2)

connessi con proprie

cartolarizzazioni (3)

2012 331.102 49.013 52.516 190.864 28.486 542.910 381.997 126.3962013 387.416 33.815 62.387 236.166 44.951 505.930 352.420 124.6442014 400.537 15.251 64.584 286.329 24.151 400.639 264.695 109.2892015 – gen. 416.426 17.506 65.490 297.276 25.860 389.319 256.447 106.188 feb. 423.944 16.426 66.900 301.050 27.868 378.349 246.278 105.421 mar. 417.501 14.346 66.181 296.494 27.683 368.156 237.017 104.451 apr. 415.506 14.607 66.839 292.896 29.056 364.142 233.645 103.085 mag. 415.425 14.487 67.088 291.237 29.342 362.868 232.915 102.165 giu. 405.386 15.568 67.283 286.932 22.374 351.155 225.743 98.255 lug. 407.070 16.366 68.573 287.190 21.726 348.148 224.859 96.428 ago. 403.905 16.156 69.287 281.690 23.555 347.363 220.317 100.044 set. 400.886 15.398 67.550 279.163 25.533 343.320 216.949 99.755 ott. 404.469 15.038 68.887 281.018 26.227 337.301 211.438 99.095 nov. 406.756 17.656 69.341 278.620 27.796 337.260 213.016 97.513 dic. 389.496 17.608 63.440 275.013 20.137 338.046 215.148 97.5002016 – gen. 396.031 19.089 63.014 280.227 20.374 327.437 209.545 92.670 feb. 406.713 21.321 63.840 287.617 20.467 327.372 210.545 91.695 mar. 400.880 19.473 60.651 283.258 24.083 324.219 207.141 91.683

PERIODI

Totale titoli emessi

da residenti italiani

Titoli emessi da residenti negli altri paesi dell’area euro

Titoli emessi dal resto del mondo

Totale titoli in portafoglio

Totale di cui: Totale di cui: banche

IFM Amministrazioni pubbliche

2012 874.013 44.102 16.487 4.205 12.673 4.584 930.7882013 893.349 40.528 14.137 4.994 13.144 3.386 947.0212014 801.178 36.886 15.820 13.243 14.280 3.481 852.3432015 – gen. 805.747 41.292 15.458 17.320 15.647 3.738 862.686 feb. 802.294 48.168 15.746 23.490 16.231 3.840 866.693 mar. 785.658 53.551 16.008 28.752 16.632 3.790 855.841 apr. 779.650 56.595 16.243 31.647 16.733 3.840 852.978 mag. 778.294 57.779 16.160 33.068 17.046 3.853 853.119 giu. 756.542 57.383 15.126 33.914 17.788 3.939 831.713 lug. 755.219 59.142 15.046 35.739 17.980 3.919 832.341 ago. 751.270 58.755 14.932 35.613 17.490 4.005 827.515 set. 744.207 59.065 14.573 36.671 18.026 4.215 821.298 ott. 741.771 55.333 14.626 33.368 18.171 4.286 815.276 nov. 744.018 54.036 14.721 31.836 18.335 4.066 816.388 dic. 727.543 55.045 14.852 32.413 18.737 3.918 801.3262016 – gen. 723.529 57.933 14.883 35.458 19.162 3.997 800.624 feb. 734.086 56.480 14.913 34.123 21.439 4.081 812.005 mar. 725.100 64.189 15.083 41.467 21.570 4.065 810.859

(1) Per la definizione delle voci e per maggiori dettagli cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. – (2) I dati comprendono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011. – (3) Include il riacquisto di titoli emessi da società veicolo a fronte di cartolarizzazioni di prestiti “ceduti e non cancellati”.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015114

Tavola a13.11

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

ATTIVO

Prestiti a residenti Titoli in portafoglio emessi da residenti

Azioni e partecipazioni

di residenti

Attività sull’estero

A banche Ad Amministrazioni pubbliche

e altri residenti

di cui: sofferenze

Di Stato Altri

Banche sotto forma di spa

2011 288.563 1.473.458 87.540 136.040 352.771 96.026 271.8212012 273.276 1.479.336 98.248 208.404 386.722 97.917 248.0422013 278.355 1.399.517 115.011 243.453 361.056 98.424 225.7992014 323.605 1.380.625 133.595 236.035 281.611 95.158 229.0812015 341.797 1.402.241 148.761 250.538 258.190 100.276 243.827

Banche popolari

2011 38.194 251.662 11.618 37.385 87.606 31.471 25.2922012 27.971 276.709 16.803 69.699 115.402 27.250 22.2052013 26.290 290.452 24.103 78.536 105.564 25.327 19.9422014 21.569 302.813 30.933 87.122 86.633 23.294 21.3002015 12.939 276.334 32.457 64.073 52.671 10.975 16.771

Banche di credito cooperativo

2011 9.145 138.786 7.183 27.420 9.382 1.655 1.4602012 12.932 138.568 8.980 44.564 21.666 1.706 1.5082013 13.231 135.754 11.680 58.099 21.344 1.835 1.3082014 15.280 134.719 14.160 69.248 15.622 2.012 1.7872015 13.847 133.347 15.324 67.414 12.607 2.104 1.988

Filiali di banche estere

2011 32.457 108.387 857 8.795 10.687 6.691 65.8832012 19.032 100.748 943 8.437 19.119 7.010 71.8312013 19.197 104.992 5.080 7.331 17.966 7.137 55.7792014 18.345 101.315 4.986 8.133 16.774 7.060 58.3532015 26.595 102.242 4.394 7.472 14.579 6.510 72.052

continua

(1) I dati riflettono la composizione di ciascuna categoria alla data indicata. Per la composizione delle categorie e il contenuto delle voci cfr. le sezioni: Glossario e Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. I depositi e i prestiti interbancari con banche residenti in Italia, nonché le voci capitale e riserve e azioni e partecipazioni, registrano discontinuità statistiche per effetto della riorganizzazione dei gruppi bancari. Nel 2011 e nel 2014 la serie storica delle sofferenze è stata influenzata da operazioni societarie realizzate da alcuni gruppi bancari. Le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011.

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Appendice115

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a13.11

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

PASSIVO

Depositi di residenti Obbligazioni emesse

Capitale e riserve

Passività sull’estero

Banche e banca centrale

Amministrazioni pubbliche e altri residenti

Conti correnti Con durataprestabilita

Rimborsabili con preavviso

Pronti contro termine

Banche sotto forma di spa

2011 487.500 558.466 183.028 250.687 76.047 676.576 292.590 197.2482012 485.177 544.508 201.539 265.036 95.737 706.565 284.755 181.9172013 458.743 556.160 195.139 269.611 95.813 638.840 292.073 166.3812014 468.458 610.359 163.165 273.697 95.929 517.875 309.921 161.1752015 456.305 653.612 157.684 273.140 126.753 487.618 343.030 175.618

Banche popolari

2011 72.599 111.019 34.787 6.925 17.293 176.988 52.590 22.7712012 80.625 113.522 62.089 7.891 31.877 186.625 51.859 20.0562013 76.267 128.081 64.777 6.851 29.652 179.822 56.049 23.0532014 63.649 153.253 64.921 7.154 24.773 159.233 68.449 18.9212015 52.088 154.752 50.183 6.682 19.898 94.276 55.993 13.481

Banche di credito cooperativo

2011 17.595 68.001 13.643 9.919 2.339 60.555 23.157 3172012 30.409 65.826 28.364 9.830 1.463 63.617 24.128 3772013 33.366 72.785 32.111 10.047 1.357 58.277 26.333 3832014 39.182 80.815 31.523 9.978 1.309 48.783 28.948 4592015 35.573 89.494 27.654 10.332 1.601 38.996 31.526 491

Filiali di banche estere

2011 6.504 13.730 16.279 15.257 8.025 109 11.222 167.2802012 12.834 20.970 24.774 14.094 2.849 1.525 12.165 142.5082013 12.252 18.489 23.992 13.056 3.229 1.413 16.196 130.0122014 6.715 26.914 23.087 11.765 1.991 1.246 16.916 127.1482015 10.022 37.371 20.514 10.895 3.092 991 17.942 133.319

(1) I dati riflettono la composizione di ciascuna categoria alla data indicata. Per la composizione delle categorie e il contenuto delle voci cfr. le sezioni: Glossario e Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. I depositi e i prestiti interbancari con banche residenti in Italia, nonché le voci capitale e riserve e azioni e partecipazioni, registrano discontinuità statistiche per effetto della riorganizzazione dei gruppi bancari. Nel 2011 e nel 2014 la serie storica delle sofferenze è stata influenzata da operazioni societarie realizzate da alcuni gruppi bancari. Le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015116

Tavola a13.12

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

ATTIVO

Prestiti a residenti Titoli in portafoglio emessi da residenti

Azioni e partecipazioni

di residenti

Attività sull’estero

A banche Ad Amministrazioni pubbliche

e altri residenti

di cui: sofferenze

Di Stato Altri

Primi 5 gruppi

2011 258.292 903.867 65.856 87.795 312.296 81.210 215.0902012 207.713 917.999 74.817 129.214 328.024 67.518 186.2292013 203.527 859.166 89.358 146.606 298.303 64.548 171.8762014 240.134 837.857 105.180 142.218 242.257 62.719 174.0302015 255.954 833.209 110.539 132.395 198.315 56.190 191.925

Altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi

2011 52.427 642.318 22.076 55.462 95.754 40.768 62.7852012 75.764 654.446 26.488 88.962 127.117 51.914 63.8362013 84.206 648.204 31.900 94.501 124.125 53.777 52.8352014 85.904 660.694 38.280 103.721 92.419 49.776 54.0542015 84.559 652.305 44.397 108.000 80.508 48.107 45.238

Filiali di banche estere

2011 32.457 108.387 857 8.795 10.687 6.691 65.8832012 19.032 100.748 943 8.437 19.119 7.010 71.8312013 19.197 104.992 5.080 7.331 17.966 7.137 55.7792014 18.345 101.315 4.986 8.133 16.774 7.060 58.3532015 26.595 102.242 4.394 7.472 14.579 6.510 72.052

Banche piccole

2011 9.152 131.256 8.413 20.069 25.980 4.722 14.9382012 8.041 132.913 10.316 38.754 37.294 4.958 16.4492013 7.120 132.288 13.701 50.733 35.125 4.511 17.4712014 7.407 135.803 16.955 47.497 26.684 4.992 17.6532015 8.157 140.646 19.175 45.745 25.752 5.754 17.677

Banche minori2011 16.030 186.465 9.995 37.519 15.728 2.452 5.7602012 22.661 189.255 12.409 65.737 31.356 2.482 5.2412013 23.024 186.065 15.835 88.250 30.411 2.750 4.8682014 27.009 183.803 18.273 98.968 22.505 2.977 6.4302015 19.912 185.762 22.432 95.885 18.893 3.303 7.747

continua

(1) La classificazione delle banche in gruppi dimensionali è stata rivista nella Relazione annuale sull’anno 2012. I dati riflettono la composizione di ciascun gruppo alla data indicata. Per la composizione delle categorie e il contenuto delle voci cfr. le sezioni: Glossario e Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. I depositi e i prestiti interbancari con banche residenti in Italia, nonché le voci “capitale e riserve” e “azioni e partecipazioni”, registrano discontinuità statistiche per effetto della riorganizzazione dei gruppi bancari. Nel 2011 e nel 2014 la serie storica delle sofferenze è stata influenzata da operazioni societarie realizzate da alcuni gruppi bancari. Le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011.

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Appendice117

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a13.12

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

PASSIVO

Depositi di residenti Obbligazioni emesse

Capitale e riserve

Passività sull’estero

Banche e banca centrale

Amministrazioni pubbliche e altri residenti

Conti correnti Con durata prestabilita

Rimborsabili con preavviso

Pronti contro termine

Primi 5 gruppi

2011 366.175 392.112 120.417 17.725 70.939 605.709 234.280 136.2372012 323.133 378.421 117.963 17.475 75.510 631.932 219.433 130.5202013 299.929 380.828 114.105 14.337 74.513 579.146 222.612 115.9772014 330.491 406.468 91.241 13.379 80.374 482.050 239.972 105.2542015 336.264 442.433 82.501 12.912 77.788 418.128 242.876 109.412

Altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi

2011 146.689 183.094 69.335 231.546 17.351 193.393 78.483 60.8892012 187.676 182.082 96.637 245.968 33.644 202.740 82.736 50.9882013 168.336 197.380 93.521 252.852 32.445 188.411 88.337 56.6062014 137.937 242.133 87.526 258.183 25.532 154.239 97.278 58.8152015 122.849 245.282 76.171 257.812 44.415 132.872 105.978 57.610

Filiali di banche estere

2011 6.504 13.730 16.279 15.257 8.025 109 11.222 167.2802012 12.834 20.970 24.774 14.094 2.849 1.525 12.165 142.5082013 12.252 18.489 23.992 13.056 3.229 1.413 16.196 130.0122014 6.715 26.914 23.087 11.765 1.991 1.246 16.916 127.1482015 10.022 37.371 20.514 10.895 3.092 991 17.942 133.319

Banche piccole

2011 32.390 69.868 21.330 5.883 4.395 39.634 23.190 17.6562012 35.075 71.940 37.695 5.652 12.725 42.059 24.807 15.3302013 38.215 79.166 38.606 5.146 14.592 37.301 26.700 12.8932014 38.929 85.833 36.590 5.695 6.819 30.009 30.182 12.1702015 32.070 87.662 36.019 5.677 15.045 23.087 34.957 17.548

Banche minori2011 32.439 92.411 20.375 12.377 2.994 75.382 32.383 5.5552012 50.327 91.412 39.697 13.662 7.198 80.076 33.766 5.5132013 61.896 99.651 45.795 14.174 5.272 72.082 36.806 4.3412014 63.932 109.993 44.252 13.572 9.286 59.592 39.887 4.3172015 52.782 122.482 40.830 13.754 11.004 46.804 46.738 5.020

(1) La classificazione delle banche in gruppi dimensionali è stata rivista nella Relazione annuale sull’anno 2012. I dati riflettono la composizione di ciascun gruppo alla data indicata. Per la composizione delle categorie e il contenuto delle voci cfr. le sezioni: Glossario e Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. I depositi e i prestiti interbancari con banche residenti in Italia, nonché le voci “capitale e riserve” e “azioni e partecipazioni”, registrano discontinuità statistiche per effetto della riorganizzazione dei gruppi bancari. Nel 2011 e nel 2014 la serie storica delle sofferenze è stata influenzata da operazioni societarie realizzate da alcuni gruppi bancari. Le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015118

Tavola a13.13

Banche e gruppi bancari: qualità del credito (1)(milioni di euro e valori percentuali; dicembre 2015)

VOCICrediti

(2)Quota sul totale

dei creditiTasso di

copertura (3)Quota sul totale dei crediti al netto delle rettifiche di valore

Banche e gruppi con a capo spa

Crediti verso clientela 1.537.151 100,0 8,6 100,0in bonis 1.276.582 83,0 0,6 90,3deteriorati 260.569 17,0 47,7 9,7

sofferenze 157.066 10,2 60,7 4,4inadempienze probabili 93.995 6,1 28,5 4,8esposizioni scadute e/o sconfinanti 9.508 0,6 22,8 0,5

Banche e gruppi con a capo banche popolari Crediti verso clientela 319.794 100,0 9,5 100,0

in bonis 245.850 76,9 0,7 84,4deteriorati 73.944 23,1 38,8 15,6

sofferenze 39.153 12,2 52,1 6,5inadempienze probabili 31.863 10,0 25,0 8,3esposizioni scadute e/o sconfinanti 2.928 0,9 11,2 0,9

Banche di credito cooperativoCrediti verso clientela 133.015 100,0 8,5 100,0

in bonis 107.125 80,5 0,7 87,4deteriorati 25.890 19,5 40,6 12,6

sofferenze 13.925 10,5 54,7 5,2inadempienze probabili 10.540 7,9 26,3 6,4esposizioni scadute e/o sconfinanti 1.424 1,1 7,9 1,1

Totale sistema Crediti verso clientela 1.989.960 100,0 8,8 100,0

in bonis 1.629.557 81,9 0,7 89,2deteriorati 360.403 18,1 45,4 10,8

sofferenze 210.145 10,6 58,7 4,8inadempienze probabili 136.398 6,9 27,5 5,4esposizioni scadute e/o sconfinanti 13.860 0,7 18,8 0,6

di cui: maggiori gruppi (4)Crediti verso clientela 1.231.818 100,0 9,0 100,0

in bonis 1.006.521 81,7 0,6 89,2deteriorati 225.297 18,3 46,5 10,8

sofferenze 135.112 11,0 58,9 5,0inadempienze probabili 82.801 6,7 28,2 5,3esposizioni scadute e/o sconfinanti 7.384 0,6 23,9 0,5

Fonte: segnalazioni di vigilanza consolidate per i gruppi bancari e individuali per le banche non appartenenti a gruppi.(1) Le eventuali mancate quadrature dell’ultima cifra sono dovute agli arrotondamenti. Sono compresi i gruppi italiani filiazioni di intermediari esteri; sono escluse le filiali di banche estere. Dati provvisori. – (2) I crediti sono al lordo delle relative rettifiche di valore. – (3) Il tasso di copertura è dato dall’ammontare delle rettifiche di valore in rapporto alla corrispondente esposizione lorda. – (4) Primi cinque gruppi bancari per totale dell’attivo a dicembre 2015.

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Appendice119

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.14

Banche e società finanziarie: sofferenze e prestiti deteriorati per alcuni settori di attività economica e per aree geografiche (1)

(valori percentuali di fine periodo)

ANNI

Famiglieconsumatrici

Società non finanziarie e famiglie produttrici Totale (2)

Manifattura Edilizia Servizi

Nuove sofferenze rettificate / Prestiti anno precedente

Centro Nord

2011 1,39 2,44 2,16 4,40 2,15 1,732012 1,30 2,99 2,84 5,64 2,51 2,052013 1,28 4,24 3,99 8,08 3,65 2,632014 1,24 3,80 2,97 8,14 3,25 2,332015 1,38 3,89 2,71 8,31 3,54 2,43

Sud e Isole2011 1,54 3,53 4,73 4,09 3,03 2,582012 1,63 5,09 6,31 6,95 4,52 3,522013 1,56 5,88 6,82 8,05 5,40 4,012014 1,65 6,25 6,15 10,38 5,33 4,092015 1,86 5,32 4,66 8,67 4,95 3,62

Totale Italia2011 1,42 2,59 2,43 4,36 2,28 1,852012 1,37 3,28 3,21 5,84 2,80 2,252013 1,34 4,46 4,28 8,07 3,90 2,812014 1,33 4,13 3,30 8,47 3,55 2,552015 1,48 4,08 2,91 8,36 3,74 2,58

Nuovi prestiti deteriorati rettificati / Prestiti anno precedente

Centro Nord

2011 2,39 5,39 4,48 9,14 5,03 3,722012 2,89 7,13 5,68 13,89 6,34 4,892013 2,61 8,28 5,88 16,02 7,44 5,122014 2,20 7,70 6,31 16,25 6,70 4,622015 2,16 5,40 3,35 12,58 4,95 3,36

Sud e Isole

2011 2,91 7,88 8,01 9,45 7,51 5,552012 3,57 11,61 8,25 16,69 11,79 7,942013 3,26 11,95 11,14 14,84 12,44 7,902014 2,80 9,60 7,72 15,82 9,32 6,242015 2,59 7,49 4,29 13,51 7,40 5,58

Totale Italia

2011 2,50 5,72 4,84 9,19 5,39 3,972012 3,04 7,72 5,94 14,30 7,11 5,292013 2,75 8,75 6,42 15,85 8,12 5,472014 2,33 7,94 6,46 16,19 7,06 4,822015 2,25 5,67 3,45 12,72 5,28 3,65

Fonte: Centrale dei rischi.(1) Dati relativi alle sole unità operanti in Italia. Per la definizione degli aggregati cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Comprende anche i settori “Amministrazioni pubbliche”, “Società finanziarie e assicurative”, “Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie” e “Unità non classificabili e non classificate”.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015120

Tavola a13.15

Banche e gruppi bancari: esposizione verso non residenti (1)(dati di fine periodo in milioni di euro e valori percentuali)

VOCI

Crediti e titoli In percentuale del totale

delle esposizioni segnalate

alla BRI (2)

Garanzie, impegni e derivati (3)

Per memoria: Raccolta locale in valuta localedi cui:

esposizione locale in valuta locale

2014 2015 2014 2015 2014 2015 2014 2015 2014 2015

Area dell’euro 356.043 407.069 200.542 215.040 7,0 7,7 166.454 170.616 265.483 271.757Altri paesi industriali 78.111 96.384 14.799 29.579 0,9 1,0 140.015 110.880 5.877 8.938Istituzioni internazionali 8.746 9.012 – – 3,3 3,2 1.309 1.053 – –Paesi in via di sviluppo 165.124 170.455 82.908 89.699 4,1 4,1 42.584 43.605 63.783 67.015

di cui: Europa (4) 124.253 131.311 68.485 76.360 15,3 15,1 25.900 27.373 52.650 57.309 paesi ex URSS 21.742 18.777 9.764 7.896 14,3 14,2 7.248 5.826 7.310 5.375 Africa e Medio Oriente 7.583 8.885 4.291 4.876 1,7 1,8 2.808 4.233 3.637 3.933 Asia e Pacifico 8.355 6.262 365 566 0,5 0,4 4.070 3.437 185 398 Centro e Sud America 3.191 5.221 3 1 0,3 0,6 2.558 2.735 0 0

Centri offshore e non classificabili 7.839 7.155 143 171 0,4 0,3 3.382 3.842 250 205Totale verso non residenti 615.863 690.075 298.391 334.490 3,1 3,2 353.745 329.996 335.393 347.916Per memoria:Esposizione totale 2.608.179 2.690.450 570.514 546.135

Fonte: segnalazioni di vigilanza consolidate per i gruppi bancari e segnalazioni individuali per le banche non appartenenti a gruppi; cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Esposizione verso il “debitore ultimo”, al lordo delle sofferenze e al netto delle svalutazioni. Sono escluse le operazioni all’interno del gruppo. Sono esclusi BancoPosta e CDP. – (2) In percentuale delle esposizioni verso non residenti segnalate alla BRI da un ampio gruppo di intermediari internazionali. Per il 2015 al denominatore della percentuale è stato usato il dato di settembre. – (3) Esclusi gli impegni revocabili. – (4) Esclusi i paesi appartenenti all’area dell’euro e i paesi dell’ex URSS.

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Appendice121

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.16

Conti economici delle banche italiane: formazione dell’utile (1)

VOCI 2013 2014 2015 2014 2015

In percentuale del totale delle attività Variazioni percentualiMargine di interesse (a) 0,97 1,03 0,99 3,6 -4,3Altri ricavi netti (b) (2) 1,26 1,28 1,41 -0,9 9,6

(-0,7) (7,0)di cui: negoziazione e valutazione al fair value 0,23 0,20 0,24 -15,7 18,9

servizi 0,66 0,72 0,76 6,2 6,1 dividendi e proventi assimilati (2) 0,20 0,18 0,22 -13,5 20,9

(-15,0) (0,7)Margine di intermediazione (c=a+b) (2) 2,23 2,30 2,40 1,0 3,4

(1,2) (1,0)Costi operativi (d) 1,32 1,39 1,48 2,9 6,6

di cui: per il personale bancario (3) 0,67 0,71 0,72 2,6 1,4Risultato di gestione (e=c-d) (2) 0,91 0,92 0,92 -1,7 -1,3

(-1,4) (-7,3)Rettifiche e riprese di valore e accantonamenti (f) 1,32 1,11 0,72 -17,9 -35,6

di cui: su crediti 0,93 0,92 0,63 -2,5 -32,3Proventi straordinari (g) -0,33 -0,11 -0,07 67,8 36,1Utile lordo (h=e-f+g) (2) -0,74 -0,31 0,13 60,6 140,5

(57,9) (114,2)Imposte (i) (4) -0,09 -0,04 0,02 58,3 135,8Utile netto (h-i) -0,65 -0,27 0,11 61,0 141,1

Altri indicatoriUtile netto in percentuale del capitale e delle riserve (ROE) (5) -6,0 -2,1 1,0

Consistenze Variazioni percentualiTotale attività (milioni di euro) 3.392.808 3.299.365 3.292.702 -2,8 -0,2Dipendenti medi totali 301.514 297.752 292.293 -1,2 -1,8Totale attività per dipendente (migliaia di euro)

Valori nominali 11.253 11.081 11.265 -1,5 1,7Valori a prezzi costanti (6) 11.284 11.091 11.265 -1,7 1,6

Costo unitario del personale (migliaia di euro)Valori nominali (7) 73,2 74,4 76,6 1,6 3,0Valori a prezzi costanti (6) (7) 73,4 74,5 76,6 1,5 2,8

Per memoria (8):Totale attività (milioni di euro) 3.440.866 3.355.550 3.387.100 -2,5 0,9Numero dei dipendenti totali (9) 306.607 299.662 298.575 -2,3 -0,4

Fonte: segnalazioni di vigilanza individuali.(1) Per le modalità di calcolo e la definizione delle voci cfr. le sezioni: Note metodologiche e Glossario. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. I dati dell’ultimo anno sono provvisori. – (2) Fra parentesi sono riportati i tassi di crescita calcolati escludendo i dividendi percepiti su partecipazioni bancarie se inclusi nell’aggregato. – (3) Comprendono le competenze, gli oneri per il trattamento di fine rapporto e quelli previdenziali nonché le provvidenze varie per il personale bancario; i dati includono anche gli oneri straordinari sostenuti per agevolare l’interruzione anticipata del rapporto di lavoro. Il personale bancario è ottenuto sottraendo dal numero totale dei dipendenti gli addetti alle esattorie e quelli distaccati presso altri enti e sommando i dipendenti di altri enti distaccati presso la banca. – (4) Un valore negativo indica un credito d’imposta. – (5) All’utile sono sommati il reddito netto delle filiali all’estero. La voce “capitale e riserve” è composta dal capitale sociale, dalle riserve e dal saldo tra avanzi e perdite risultante dagli esercizi precedenti; inoltre in linea con la definizione prevista dalle statistiche armonizzate del SEBC include i fondi rettificativi su esposizioni per cassa. – (6) Dati deflazionati con l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (indici: 2015=100). – (7) Sono esclusi dalle spese per il personale bancario gli oneri straordinari per agevolare l’interruzione anticipata del rapporto di lavoro, i compensi degli amministratori e le spese per il personale collocato a riposo. – (8) Dati riferiti all’intero sistema bancario, incluse le banche che non hanno inviato le informazioni di conto economico. – (9) Dati di fine periodo.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015122

continua

Tavola a13.17

Banche residenti in Italia: conti economici per categoria (1)(milioni di euro)

VOCIBanche sotto forma di spa (2) Banche popolari

2013 2014 2015 (3) 2013 2014 2015 (3)

Interessi attivi 48.221 44.476 38.035 12.783 11.938 9.464Finanziamenti a banche centrali 35 10 5 14 4 1Finanziamenti a banche 3.436 3.254 2.335 183 147 41Finanziamenti a clientela 34.586 32.102 28.357 9.155 9.088 7.575Titoli 7.922 6.938 5.257 2.739 2.174 1.405Attività nei confronti di non residenti 1.902 1.949 1.600 293 239 174

Interessi passivi 28.556 23.045 17.556 7.257 6.198 3.745Debiti nei confronti di banche centrali 923 235 98 301 81 29Debiti nei confronti di banche 3.572 3.030 2.267 435 274 140Debiti nei confronti di clientela 5.996 4.135 2.534 2.023 1.691 1.052Titoli di debito emessi (4) 16.160 13.689 11.338 4.223 3.977 2.446Passività nei confronti di non residenti 1.850 1.902 1.257 253 154 57

Saldo contratti derivati di copertura 2.288 1.327 1.455 31 26 -121Margine di interesse (a) 21.953 22.759 21.934 5.557 5.767 5.598Altri ricavi netti (b) 31.364 29.495 33.485 6.569 7.082 7.157

di cui: da negoziazione e valutazione al fair value 4.862 3.160 4.011 1.497 1.478 1.877da servizi 16.772 17.397 18.571 3.424 3.824 3.973

Margine di intermediazione (c=a+b) 53.317 52.254 55.419 12.125 12.849 12.755Costi operativi (d) 31.308 31.771 34.261 7.323 7.814 8.074

di cui: per il personale bancario 15.958 16.064 16.484 3.917 4.224 4.092Risultato di gestione (e=c-d) 22.009 20.483 21.158 4.802 5.034 4.681Rettifiche e riprese di valore e accantonamenti (f) 35.767 23.850 13.374 5.465 9.248 6.919

di cui: su crediti 23.426 20.284 12.740 4.764 6.897 4.956Proventi straordinari (g) -10.614 -2.030 -1.987 -504 -1.554 -161Imposte (h) (5) -3.202 -537 869 -330 -1.178 -845Utile netto (i=e-f+g-h) -21.170 -4.860 4.928 -837 -4.590 -1.553Totale attività 2.380.946 2.300.163 2.383.095 521.327 520.088 446.412Capitale e riserve (6) 268.293 283.421 306.291 56.151 61.866 57.930Dipendenti bancari medi 209.190 203.411 202.827 55.301 57.512 52.438

Fonte: segnalazioni di vigilanza individuali.(1) Per la composizione delle categorie e per il contenuto delle voci cfr. le sezioni: Glossario e Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. – (2) Sono inclusi gli istituti centrali di categoria e di rifinanziamento. – (3) Dati provvisori. – (4) Include obbligazioni e altri titoli di debito detenuti da non residenti. – (5) Un valore negativo indica un credito d’imposta. – (6) La voce “capitale e riserve” è composta dal capitale sociale, dalle riserve e dal saldo tra avanzi e perdite risultante dagli esercizi precedenti; inoltre in linea con la definizione prevista dalle statistiche armonizzate del SEBC include i fondi rettificativi su esposizioni per cassa.

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Appendice123

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a13.17

Banche residenti in Italia: conti economici per categoria (1)(milioni di euro)

VOCIBanche di credito cooperativo Filiali di banche estere Totale banche

2013 2014 2015 (3) 2013 2014 2015 (3) 2013 2014 2015 (3)

Interessi attivi 6.850 6.447 5.606 4.320 3.948 3.037 72.174 66.809 56.142Finanziamenti a banche centrali 1 0 0 2 1 0 52 15 6Finanziamenti a banche 201 165 82 311 353 316 4.131 3.920 2.775Finanziamenti a clientela 5.055 4.882 4.499 2.892 2.708 2.167 51.686 48.781 42.599Titoli 1.496 1.332 969 438 380 301 12.596 10.823 7.932Attività nei confronti di non residenti 18 18 21 563 404 199 2.775 2.609 1.995

Interessi passivi 3.020 2.686 2.016 2.152 2.009 1.364 40.986 33.937 24.681Debiti nei confronti di banche centrali 29 12 8 26 7 0 1.279 334 135Debiti nei confronti di banche 138 66 27 640 590 294 4.785 3.961 2.728Debiti nei confronti di clientela 1.209 1.105 803 500 525 525 9.728 7.456 4.915Titoli di debito emessi (4) 1.634 1.494 1.169 29 66 24 22.047 19.225 14.977Passività nei confronti di non residenti 6 5 4 922 793 484 3.032 2.854 1.802

Saldo contratti derivati di copertura 58 26 8 -492 -417 -493 1.885 963 849Margine di interesse (a) 3.888 3.787 3.598 1.675 1.522 1.180 33.073 33.835 32.309Altri ricavi netti (b) 2.844 3.763 3.602 1.949 1.844 2.120 42.726 42.184 46.365

di cui: da negoziazione e valutazione al fair value 1.080 1.912 1.665 329 -44 314 7.768 6.507 7.867da servizi 1.228 1.270 1.359 1.088 1.317 1.249 22.512 23.806 25.152

Margine di intermediazione (c=a+b) 6.732 7.550 7.200 3.624 3.366 3.300 75.799 76.019 78.674Costi operativi (d) 4.113 4.158 4.385 2.052 2.075 1.866 44.796 45.818 48.586

di cui: per il personale bancario 2.255 2.273 2.302 750 755 703 22.879 23.316 23.581Risultato di gestione (e=c-d) 2.619 3.392 2.815 1.573 1.291 1.434 31.003 30.201 30.088Rettifiche e riprese di valore e accantonamenti (f) 2.609 2.904 2.900 1.061 735 416 44.902 36.738 23.608

di cui: su crediti 2.450 2.699 2.571 791 624 348 31.431 30.503 20.615Proventi straordinari (g) 2 2 -4 -14 3 -136 -11.130 -3.579 -2.288Imposte (h) (5) 0 118 -3 508 296 458 -3.024 -1.301 479Utile netto (i=e-f+g-h) 12 372 -86 -10 263 425 -22.005 -8.815 3.713Totale attività 217.556 229.828 241.140 272.979 249.286 219.677 3.392.808 3.299.365 3.290.324Capitale e riserve (6) 24.755 26.987 30.777 14.266 16.587 16.593 363.464 388.861 411.591Dipendenti bancari medi 30.713 30.717 31.204 6.310 6.112 5.664 301.514 297.752 292.133

Fonte: segnalazioni di vigilanza individuali.(1) Per la composizione delle categorie e per il contenuto delle voci cfr. le sezioni: Glossario e Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. – (2) Sono inclusi gli istituti centrali di categoria e di rifinanziamento. – (3) Dati provvisori. – (4) Include obbligazioni e altri titoli di debito detenuti da non residenti. – (5) Un valore negativo indica un credito d’imposta. – (6) La voce “capitale e riserve” è composta dal capitale sociale, dalle riserve e dal saldo tra avanzi e perdite risultante dagli esercizi precedenti; inoltre in linea con la definizione prevista dalle statistiche armonizzate del SEBC include i fondi rettificativi su esposizioni per cassa.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015124

Tavola a13.18

Banche residenti in Italia: formazione del margine di interesse (1)

VOCI 2012 2013 2014 2015

Composizione dei bilanci bancari(valori in percentuale dei fondi fruttiferi totali)

Fondi fruttiferi 100,00 100,00 100,00 100,00Finanziamenti a banche centrali 0,59 0,67 0,52 0,57Finanziamenti a banche 12,39 12,11 13,24 13,88Finanziamenti a clientela 62,10 60,40 58,90 56,66Titoli 16,15 18,55 19,26 18,83Attività nei confronti di non residenti 8,77 8,27 8,08 10,06

Passività onerose 98,82 98,17 97,68 95,47Debiti nei confronti di banche centrali 8,93 8,82 7,67 6,45Debiti nei confronti di banche 13,82 12,77 13,73 14,63Debiti nei confronti di clientela 38,62 41,94 43,77 45,79Titoli di debito emessi (2) 29,08 26,61 24,84 21,32Passività nei confronti di non residenti 8,37 8,03 7,67 7,29

Rendimenti e costi unitari (3)Fondi fruttiferi 2,97 2,67 2,56 2,13

Finanziamenti a banche centrali 0,84 0,29 0,11 0,04Finanziamenti a banche 1,41 1,24 1,09 0,71Finanziamenti a clientela 3,45 3,18 3,18 2,87Titoli 3,17 2,58 2,20 1,61Attività nei confronti di non residenti 1,27 1,05 1,11 0,71

Passività onerose 1,72 1,56 1,33 0,98Debiti nei confronti di banche centrali 0,80 0,56 0,17 0,08Debiti nei confronti di banche 1,43 1,28 1,00 0,69Debiti nei confronti di clientela 1,03 0,87 0,64 0,38Titoli di debito emessi (2) 3,18 3,25 3,14 2,79Passività nei confronti di non residenti 1,19 1,03 1,09 0,72

Differenziale fra finanziamenti a clientela e debiti nei confronti di clientela 2,42 2,31 2,54 2,49Interessi attivi e passivi (4)

(valori in percentuale dei fondi fruttiferi totali)Fondi fruttiferi 2,97 2,67 2,56 2,13

Finanziamenti a banche centrali 0,01 0,00 0,00 0,00Finanziamenti a banche 0,18 0,15 0,14 0,10Finanziamenti a clientela 2,14 1,92 1,87 1,63Titoli 0,51 0,48 0,42 0,30Attività nei confronti di non residenti 0,11 0,09 0,09 0,07

Passività onerose 1,70 1,53 1,30 0,93Debiti nei confronti di banche centrali 0,07 0,05 0,01 0,01Debiti nei confronti di banche 0,20 0,16 0,14 0,10Debiti nei confronti di clientela 0,40 0,36 0,28 0,17Titoli di debito emessi (2) 0,93 0,87 0,78 0,60Passività nei confronti di non residenti 0,10 0,08 0,08 0,05

Ricavi netti da interessi/Fondi fruttiferi totali 1,27 1,14 1,26 1,20Saldo contratti derivati di copertura/Fondi fruttiferi totali 0,09 0,09 0,06 0,05Margine d'interesse/Fondi fruttiferi totali 1,36 1,23 1,31 1,25

Fonte: segnalazioni di vigilanza individuali. (1) Per le modalità di calcolo e la definizione delle voci cfr. le sezioni: Glossario e Note metodologiche. Sono escluse le filiali di banche estere. I dati dell’ultimo anno sono provvisori. – (2) Includono obbligazioni e altri titoli di debito detenuti da non residenti. – (3) Ricavi e costi in percentuale delle rispettive poste di bilancio. – (4) Dati ottenuti moltiplicando i rendimenti e i costi unitari per le quote delle rispettive poste di bilancio sui fondi fruttiferi totali.

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Appendice125

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.19

Banche e gruppi bancari: conti economici per categoria (1)(milioni di euro)

VOCI

Banche e gruppi

con a capo spa (I)

Banche e gruppi

con a capo banche

popolari (II)

Banche di credito

cooperativo (III)

Totale sistema (IV=I+II+III)

di cui: maggiori gruppi (6)

2014 2015 (2)

2014 2015 (2)

2014 2015 (2)

2014 2015 (2)

2014 2015 (2)

Margine di interesse (a) 34.077 32.664 6.569 6.590 3.602 3.424 44.248 42.677 26.107 25.193Altri ricavi (b) 33.538 35.763 6.836 7.813 3.536 3.418 43.909 46.994 25.234 27.943

di cui: commissioni 24.306 25.765 4.181 4.464 1.191 1.272 29.678 31.501 18.884 20.242Margine di intermediazione (c=a+b) 67.615 68.427 13.405 14.403 7.137 6.841 88.157 89.672 51.341 53.136Costi (d) (3) 42.466 44.093 8.412 9.199 3.961 4.180 54.839 57.472 33.012 34.744

di cui: spese per il personale 23.115 23.160 4.789 4.911 2.170 2.200 30.074 30.270 18.466 18.734Risultato di gestione (e=c-d) 25.148 24.334 4.993 5.205 3.176 2.661 33.318 32.200 18.329 18.391Accantonamenti e

rettifiche di valore (f) 26.924 15.741 9.990 7.763 2.703 2.759 39.616 26.264 24.571 12.262

di cui: per deterioramento di crediti 22.825 13.921 7.914 5.519 2.579 2.533 33.318 21.974 20.641 10.721

Risultato operativo netto (g=e-f) -1.776 8.593 -4.996 -2.559 473 -98 -6.299 5.936 -6.243 6.130Proventi non ricorrenti (h) 1.869 1.889 127 402 -3 -5 1.993 2.286 1.368 1.404Utile lordo (i=g+h) 94 10.482 -4.870 -2.157 471 -103 -4.305 8.222 -4.874 7.533Imposte (l) 981 2.144 -1.279 -895 109 -3 -189 1.246 -582 1.350Utile dei gruppi di attività

in via di dismissione al netto delle imposte (m)

-26 -410 -9 -89 .. 2 -35 -497 -43 -398

Utile di pertinenza di terzi (n) 732 784 -28 -34 – – 704 750 415 421Utile di pertinenza della capogruppo

(o=i-l+m-n) (4) -1.646 7.144 -3.572 -1.316 362 -98 -4.856 5.730 -4.750 5.365

Indicatori (valori percentuali)Rapporto tra gli altri ricavi e il margine

di intermediazione 49,6 52,3 51,0 54,2 49,5 50,0 49,8 52,4 49,1 52,6

Cost-income ratio (5) 62,8 64,4 62,8 63,9 55,5 61,1 62,2 64,1 64,3 65,4Incidenza delle rettifiche su crediti sul

risultato di gestione 90,8 57,2 158,5 106,0 81,2 95,2 100,0 68,2 112,6 58,3

ROE -0,5 4,4 -10,2 -3,7 1,4 -0,4 -1,8 2,6 -3,3 4,6ROE al netto delle svalutazioni per

avviamenti 0,5 4,4 -5,6 -0,6 1,5 -0,3 -0,3 3,1 -1,9 4,6

Fonte: segnalazioni di vigilanza consolidate per i gruppi bancari e individuali per le banche non appartenenti a gruppi. (1) Le eventuali mancate quadrature dell’ultima cifra sono dovute agli arrotondamenti. Sono compresi i gruppi italiani filiazioni di intermediari esteri; sono escluse le filiali di banche estere. Per omogeneità nel confronto, la composizione dei gruppi bancari e la ripartizione delle banche, tra le diverse categorie istituzionali, fanno riferimento alla situazione in essere a fine 2015. Per la definizione degli aggregati cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Dati provvisori. – (3) Sono escluse le rettifiche di valore su attività immateriali connesse con gli avviamenti, riclassificate tra gli accantonamenti. – (4) Comprende l’utile al netto delle imposte delle banche non appartenenti a gruppi. – (5) Il cost-income ratio è il rapporto tra i costi e il margine di intermediazione. – (6) Primi 5 gruppi bancari per totale dell’attivo a dicembre del 2015.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015126

Tavola a13.20

Banche e gruppi bancari: patrimonio di vigilanza e requisiti patrimoniali (1)(dati di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

Capitale primario

di classe 1 (CET1)

Capitale di classe 1

(Tier 1)

Totale fondi propri

Coefficiente relativo al CET1 (valori

percentuali)

Coefficiente relativo al Tier 1 (valori

percentuali)

Coefficiente di

patrimonia-lizzazione

(valori percentuali)

Deficienze patrimoniali (2)

Distribuzione requisiti patrimoniali (valori percentuali)

N. banche deficitarie

Ammontare deficienze

Rischio di credito

e controparte

Rischi di

mercato

Rischi operativi

Altri requisiti

Banche e gruppi con a capo spa2014 134.075 140.701 170.182 11,5 12,1 14,6 1 5 85,8 3,9 9,3 1,02015 139.437 146.299 175.798 12,1 12,7 15,2 – – 86,5 3,6 9,1 0,8

Banche e gruppi con a capo banche popolari2014 29.351 29.764 34.229 11,5 11,7 13,4 2 330 88,0 2,3 8,7 0,92015 28.304 28.534 33.288 11,4 11,5 13,4 2 87 88,3 2,2 8,7 0,8

Banche di credito cooperativo2014 19.642 19.642 20.170 16,1 16,1 16,5 6 51 90,6 0,2 9,2 0,12015 19.372 19.374 19.900 16,5 16,5 17,0 3 16 90,7 0,1 9,1 0,1

Totale sistema2014 182.353 189.393 223.856 11,9 12,3 14,6 9 386 86,5 3,4 9,2 0,92015 187.156 194.251 229.031 12,3 12,8 15,1 5 103 87,2 3,1 9,0 0,7

di cui: maggiori gruppi (3)2014 98.462 103.852 127.506 11,4 12,0 14,7 – – 85,0 4,4 9,6 1,02015 100.081 106.526 129.841 11,7 12,5 15,2 – – 85,9 4,0 9,2 0,9

Fonte: segnalazioni consolidate per i gruppi bancari e segnalazioni individuali per le banche non appartenenti a gruppi.(1) Sono escluse le succursali di banche estere. Per la definizione di patrimonio di vigilanza e per il calcolo dei coefficienti patrimonali cfr. la sezione: Note metodologiche. La ripartizione delle banche tra le diverse categorie istituzionali fa riferimento alla situazione in essere a fine 2015. – (2) Le deficienze patrimoniali sono riferite rispetto ad un coefficiente di CET1 ratio pari al 7 per cento (somma tra il minimo del 4,5 per cento e il 2,5 per cento di riserva di conservazione di capitale). – (3) Primi cinque gruppi bancari per totale dell’attivo a dicembre del 2015.

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Appendice127

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.21

Banche e gruppi bancari: stato patrimoniale (1)(dati in milioni di euro)

VOCI

Dicembre 2014 Dicembre 2015

Banche e gruppi cona capo spa

(A)

Banche e gruppi con

a capo banche

popolari (B)

Banche di credito

cooperativo (C)

Totale(A+B+C)

di cui: maggiori gruppi

Banche e gruppi cona capo spa

(A)

Banche e gruppi con

a capo banche

popolari (B)

Banche di credito

cooperativo (C)

Totale(A+B+C)

di cui: maggiori gruppi

AttivoCassa e disponibilità

liquide 19.704 2.825 1.030 23.560 17.260 26.624 3.156 1.002 30.782 22.264

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

197.570 20.634 549 218.753 179.615 184.429 14.514 497 199.440 167.319

Attività finanziarie valutate al fair value 33.452 491 199 34.143 33.588 35.990 464 187 36.641 36.069

Attività finanziarie disponibili per la vendita

282.779 69.128 72.256 424.162 210.934 298.548 68.632 72.708 439.887 213.922

Attività finanziarie detenute fino alla scadenza

34.668 9.221 2.486 46.376 13.383 22.176 12.248 1.837 36.261 15.656

Crediti verso banche 193.371 15.008 16.109 224.488 117.475 191.448 12.199 14.426 218.073 129.554 Crediti verso clientela 1.373.635 295.619 122.015 1.791.269 1.120.887 1.412.227 293.190 121.708 1.827.125 1.124.554 Partecipazioni 23.449 2.764 71 26.284 13.821 24.726 2.997 104 27.827 14.167Altre attività 174.617 37.789 7.620 220.026 129.182 147.936 32.841 8.448 189.225 122.292Totale 2.333.246 453.480 222.336 3.009.062 1.836.145 2.344.104 440.241 220.917 3.005.262 1.845.796PassivoDebiti verso banche 371.946 49.712 37.059 458.718 219.087 333.617 52.284 33.884 419.784 219.013

Debiti verso clientela 1.053.533 234.774 106.217 1.394.524 862.817 1.168.225 236.764 115.899 1.520.888 925.994

Titoli in circolazione 431.849 67.318 50.874 550.040 365.940 399.822 58.222 44.314 502.359 331.934Passività finanziarie

detenute per la negoziazione

155.836 14.180 19 170.034 143.863 144.394 12.069 13 156.476 136.653

Passività finanziarie valutate al fair value 8.211 19.583 1.959 29.753 18.380 6.340 13.918 1.119 21.377 15.050

Capitale e riserve 164.380 35.780 19.405 214.585 122.131 177.019 34.977 19.381 231.378 130.267Altre passività 147.492 32.132 6.803 191.407 103.927 114.687 32.006 6.309 153.002 86.885Totale 2.333.246 453.480 222.336 3.009.062 1.836.145 2.344.104 440.241 220.917 3.005.262 1.845.796

Fonte: segnalazioni consolidate per i gruppi bancari e segnalazioni individuali per le banche non appartenenti a gruppi.(1) La ripartizione delle banche tra le diverse categorie istituzionali fa riferimento alla situazione in essere a fine 2015.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015128

Tavola a13.22

Patrimoni gestiti da banche, SGR e SIM(milioni di euro e valori percentuali; dicembre 2015)

VOCIFondi italiani

aperti e chiusi (1)

Fondi esteri (2) (3)

Gestioni individuali

(1)

Fondi pensione aperti (1) (4)

Totale per tipologia operatore

(5)

Quota di mercato per operatore

2014

Banche – – 68.010 – 68.010 5,4

SIM – – 6.837 – 6.837 0,5

SGR 216.253 141.065 493.101 4.226 854.645 67,3

SdG UE 3.126 336.485 – – 339.611 26,8

GEFIA UE – – – – – –Totale 219.379 477.550 567.948 4.226 1.269.103 100,0

2015

Banche – – 80.122 – 80.122 5,3

SIM – – 6.369 – 6.369 0,4

SGR 236.501 176.046 555.457 4.297 972.301 64,7

SdG UE 3.160 439.733 – – 442.893 29,5

GEFIA UE 617 – – – 617 –Totale 240.278 615.779 641.948 4.297 1.502.302 100,0

(1) Totale patrimoni; per banche, SIM e SGR al netto della quota investita in fondi comuni. – (2) Per le SGR: fondi esteri gestiti direttamente o in delega. – (3) Dati Assogestioni e segnalazioni di vigilanza per le gestioni in delega. – (4) Attivo netto destinato alle prestazioni. – (5) Nel totale sono comprese le gestioni individuali nette.

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Appendice129

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.23

Società di gestione del risparmio e Sicaf

VOCI

31.12.2014 31.12.2015

Totale di cui: di emanazione

bancaria (1)

Totale di cui: di emanazione

bancaria (1)

Società di gestione del risparmio 145 29 146 32di cui: specializzate in

fondi aperti (2) 50 20 51 21fondi chiusi mobiliari 51 5 53 5fondi chiusi immobiliari 44 4 42 6

Sicaf 0 0 1 0Per memoria:SGR che prestano il servizio di gestione individuale 41 18 47 19SGR che gestiscono OICR di altrui istituzione 4 3 0 0SGR che hanno istituito fondi pensione aperti 10 7 9 6

(1) Società il cui capitale è posseduto da una o più banche italiane o estere in misura superiore al 50 per cento. – (2) Società specializzate nella gestione di fondi aperti (OICVM e FIA) e di patrimoni su base individuale.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015130

Tavola a13.24

Società di gestione del risparmio: conto economico(consistenze in milioni di euro; valori e variazioni percentuali)

ATTIVITÀ

2014 2015 Variazioni percentuali

Valori assoluti

Valori percentuali (1)

Valori assoluti

Valori percentuali (1)

Commissioni attive 5.612 258,8 6.637 256,5 18,2Commissioni passive 3.444 158,8 4.049 156,5 17,6Margine lordo della gestione caratteristica (2) 2.169 100,0 2.587 100,0 19,3Spese amministrative 1.104 50,9 1.193 46,1 8,1

di cui: per il personale 596 27,5 653 25,2 9,6Altri oneri di gestione 46 2,1 55 2,1 21,7Totale costi operativi (3) 1.222 56,3 1.316 50,8 7,7Altri proventi di gestione 88 4,1 91 3,5 3,7Risultato della gestione caratteristica 1.035 47,7 1.363 52,7 31,7Risultato della gestione finanziaria 142 6,5 97 3,8 -31,5Risultato delle attività ordinarie 1.177 54,3 1.460 56,4 24,1Imposte 466 21,5 458 17,7 -1,7Utile netto (perdita) di esercizio 711 32,8 1.002 38,7 41,0

Fonte: segnalazioni di vigilanza.(1) In percentuale del margine lordo della gestione caratteristica. – (2) Attività di gestione su base individuale e collettiva. – (3) Comprende le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali.

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Appendice131

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.25

Società di intermediazione mobiliare

VOCI 31.12.2014 31.12.2015

Società di intermediazione mobiliare 86 81di cui: di emanazione bancaria (1) 16 16

Per memoria:Autorizzazioni rilasciate:Negoziazione per conto proprio 16 15esecuzione di ordini per conto dei clienti 23 23sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo ovvero con assunzione di garanzia nei confronti dell’emittente 5 5

collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di garanzia nei confronti dell’emittente 44 43

gestione di portafogli 37 38ricezione e trasmissione di ordini 45 43consulenza in materia di investimenti 76 75gestione di sistemi multilaterali di negoziazione 3 3

(1) Società il cui capitale è posseduto da banche italiane o estere in misura superiore al 50 per cento.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015132

Tavola a13.26

Componenti delle coperture patrimoniali delle SIM(dati di fine periodo in milioni di euro)

TIPO DI SIM

Rischi di mercato, di credito e operativi

Altri rischi Capitale minimo (1)

Totale (3)

Fondi propri

Numero SIM

Totale requisiti

Numero SIM

Totale requisiti

Numero SIM

Totalerequisiti

Numero SIM

Totale requisiti

SIM di negoziazione2014 9 71 – – 7 7 16 78 3792015 10 72 – – 6 6 16 78 373Altre SIM (2)2014 2 3 16 69 47 29 65 101 4002015 2 3 18 87 41 26 61 116 427Totale2014 11 74 16 69 54 36 81 179 7792015 12 75 18 87 47 32 77 194 800

(1) La copertura relativa al capitale minimo è riferita alle SIM per le quali i requisiti patrimoniali a fronte dei rischi assunti risultano inferiori al capitale minimo richiesto per il rilascio dell’autorizzazione. – (2) Sono incluse le SIM di gestione dei sistemi multilaterali di negoziazione che, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove regole europee sul capitale (CRD4/CRR), non risultano più classificabili tra le SIM di negoziazione. – (3) Sono escluse dal totale 5 SIM non operative a fine 2015.

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Appendice133

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.27

Elenco speciale delle società finanziarie

ATTIVITÀ

Numero delle società

31.12.2014 Iscrizioni 31.12.2015

di cui: incluse in un

gruppo bancario italiano o estero

di cui: incluse in un

gruppo bancario italiano o estero

Suddivisione delle società per attività prevalente (1):Concessione di finanziamenti 165 57 2 148 50

di cui: leasing 34 21 1 30 18factoring (2) 25 16 – 24 15credito al consumo 29 20 – 23 17

di cui: cessione del quinto 11 5 – 7 3confidi 62 0 – 56 –altre forme tecniche (3) 15 0 1 15 –

Assunzione di partecipazioni 2 1 – 2 1Servicing in cartolarizzazioni 9 1 – 8 1Totale elenco speciale 176 59 2 158 52

(1) L’attività prevalente viene determinata sulla base delle segnalazioni statistiche e degli approfondimenti svolti nel corso dell’anno; possono pertanto verificarsi passaggi di categoria nel periodo di riferimento. – (2) Incluse le società specializzate nell’acquisto di partite anomale. – (3) Incluse le società specializzate nel rilascio di garanzie.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015134

Tavola a13.28

Società finanziarie: qualità del credito (1)(valori percentuali e variazioni rispetto all’anno precedente)

ATTIVITÀ

Sofferenze/Impieghi

Variazione Altre partite

anomale (2)/

Impieghi

Variazione Totale crediti

deteriorati (3)/

Impieghi

Variazione Centrale dei rischi (4)

Sofferenze rettificate

(5)/ Impieghi CR

Variazione Sconfina-menti (6)/

Impieghi CR

Variazione

Leasing 14,9 2,0 9,7 -1,4 24,6 0,6 18,9 1,2 3,4 -0,8 Factoring 3,6 -0,4 4,3 -0,3 7,9 -0,7 4,2 -0,1 2,2 -0,1 Credito al consumo 6,0 -1,2 4,1 -0,5 10,1 -1,7 – – – –

di cui: cessionedel quinto 5,4 0,5 9,7 -1,6 15,1 -1,1 – – – –

Altre forme tecniche 9,2 -0,9 4,8 1,3 14,0 0,4 3,2 -3,3 0,6 -0,7 Totale 10,2 0,6 7,0 -0,8 17,2 -0,2 13,8 0,5 2,9 -0,6

(1) Percentuali sugli stock di crediti al 31 dicembre 2015 delle società specializzate nella concessione di finanziamenti. Distinzione per attività finanziaria svolta in via prevalente dagli intermediari (esclusa quella di gestione di partite anomale); cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate. – (3) “Sofferenze” e “altre partite anomale”. – (4) Alla Centrale dei rischi (CR) partecipano tutti gli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale che erogano finanziamenti in via esclusiva o prevalente, ad esclusione delle società per le quali l’attività di credito al consumo superi il 50 per cento delle attività. – (5) Cfr. nel Glossario la voce: Sofferenze rettificate. – (6) Per “sconfinamenti” si intende la differenza tra l’utilizzato di una linea di credito e il relativo accordato operativo (quest’ultimo costituisce l’ammontare del fido utilizzabile dal cliente in quanto riveniente da un contratto perfetto ed efficace).

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Appendice135

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.29

Società finanziarie: concentrazione del credito (1)(milioni di euro; valori percentuali)

ATTIVITÀ

Numero di posizioni eccedentiil limite del 10 per cento (2)

Ammontare delle posizioni eccedentiil limite del 10 per cento (2)

Grandi rischi /totale attivo

(3)di cui:

superiori al 25 per cento

di cui:superiori al

25 per cento

Leasing 160 16 2.732,9 330,1 4,8 Factoring 208 40 7.744,7 2.536,6 28,8 Credito al consumo 9 1 656,5 10,5 3,4 Confidi 114 15 448,3 61,1 5,3 Altre forme tecniche 87 20 2.024,1 966,9 32,4 Totale 578 92 13.606,5 3.905,2 11,6

(1) Dati al 31 dicembre 2015 delle società specializzate nella concessione di finanziamenti. Distinzione per attività svolta in via prevalente; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Il limite individuale di concentrazione è pari al 25 per cento del patrimonio di vigilanza; fino al 31 dicembre 2017, in via transitoria, è comunque consentita l’assunzione di posizioni di rischio fino ad un massimo del 40 per cento del patrimonio di vigilanza, applicando alla parte eccedente il limite del 25 per cento uno specifico requisito patrimoniale. – (3) Valore nominale dei grandi rischi rapportato al totale delle attività. Al 31 dicembre 2015 tra i grandi rischi rientrano le posizioni di rischio di importo pari o superiore al 10 per cento del patrimonio di vigilanza.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015136

Tavola a13.30

Società finanziarie: situazione riassuntiva dei conti, settorizzazione economica e ripartizione territoriale (1)

(dati in milioni di euro e valori percentuali)

ATTIVO

ANNICrediti verso

banche ed enti

finanziari

Crediti verso clientela Partecipazioni Attività fin. detenute

per la nego-ziazione

Attività fin. al fair

value

Attività fin. disponibili

per la vendita

Attività fin. detenute

fino a scadenza

Altreattività

Leasing Factoring Credito al consumo

(2)

Altri

2014 11.051 140.711 58.698 23.569 49.682 8.762 1.678 86 24 1.812 483 10.334 2015 9.486 115.527 55.603 23.123 30.029 6.772 595 56 18 1.862 394 8.021

VOCI

Distribuzione dei crediti nel 2015

Per area geografica Per settori di attività economica

Italia Estero Ammini-strazioni

pubbliche

Societàfinanziarie

Società non

finanziarie

Famiglieproduttrici

Famiglieconsuma-

trici

Altro

Nord Ovest

Nord Est

Centro Sud e Isole

Crediti 32,2 22,3 23,7 19,7 2,1 3,8 1,9 58,1 3,1 30,8 2,3di cui: leasing 36,0 27,5 22,5 13,7 0,3 0,8 1,7 89,9 4,5 2,5 0,6

factoring (3) 25,3 12,9 32,5 10,2 19,1 27,2 0,3 52,3 0,6 – 19,6 credito al consumo (2) 26,7 15,7 21,5 36,1 – – – – – 100,0 –

altri finanziamenti 33,9 19,5 32,0 12,6 2,0 14,4 14,5 48,2 7,9 12,4 2,6

ANNI

Per memoria:Impegni e rischi PASSIVO

Garanzie rilasciate

Impegni Debiti verso

banche ed enti

finanziari

Debiti verso

clientela

Titoli emessi

Passività fin. di nego-

ziazione

Passività fin. al fair

value

Fondi per rischi e oneri

Patrimonionetto

Altrepassività

Totale

2014 7.981 4.151 133.601 4.315 3.649 44 1 780 17.826 5.963 166.179 2015 4.628 2.977 105.922 5.290 4.306 14 3 598 14.748 5.078 135.959

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Comprende anche i crediti per utilizzi di carte di credito. – (3) Valore dei crediti anticipati, distinti in base alla residenza e al settore di attività economica dei cedenti.

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Appendice137

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.31

Società finanziarie: sistemi di commercializzazione(composizione percentuale e variazioni rispetto all’anno precedente)

ATTIVITÀ

Tipologia di canale distributivo (1)

Dipenden-ze proprie

Variazione Banche Variazione Agenti e mediatori

Variazione Esercizi commer-

ciali

Variazione Altri canali

(2)

Variazione

Leasing 11,3 -2,3 33,2 -3,1 8,2 1,2 31,0 2,3 16,3 1,9Factoring 79,9 -0,4 15,3 -0,1 0,8 0,2 2,0 – 2,0 0,3Credito al consumo 19,1 -3,9 30,4 0,7 12,5 1,5 27,2 0,7 10,8 1,0

di cui: cessione del quinto 0,5 0,3 4,6 0,3 84,1 0,5 0,1 – 10,7 -1,1Confidi 100,0 – – – – – – – – –Altre forme tecniche 96,0 -3,3 – – – – – – 4,0 3,3Totale 68,1 -1,0 18,1 -0,3 2,6 0,4 7,1 0,3 4,1 0,6

(1) Percentuali calcolate sui flussi di nuove erogazioni di credito effettuate nel 2015 da società specializzate nella concessione di finanziamenti. Distinzione per canale distributivo e per attività finanziaria svolta in via prevalente dagli intermediari; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Altre società finanziarie iscritte nell’elenco speciale o nel solo elenco generale ex art. 106 TUB, SIM, compagnie di assicurazione, canale telefonico, internet.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015138

Tavola a13.32

Istituti di pagamento e Imel

ATTIVITÀ

Numero delle società

31.12.2015 31.12.2014

di cui: inclusi in

un gruppo bancario italiano

di cui: inclusi in

un gruppo bancario italiano

Suddivisione degli istituti di pagamento per servizi di pagamento autorizzati (1)Istituti di pagamento puri (2) 33 3 33 3

di cui: deposito di contante su conto di pagamento 4 – 4 – prelievo di contante da conto di pagamento 4 – 4 – esecuzione di ordini di pagamento (bonifici, trasferimento fondi, addebiti diretti, …) 18 1 17 2 esecuzione di ordini di pagamento (bonifici, trasferimento fondi, addebiti diretti, …) a valere su una linea di credito erogata dall’istituto di pagamento 12 2 10 2

emissione e/o acquisizione di strumenti di pagamento 12 3 12 3 rimessa di denaro 9 – 14 – servizi di pagamento da parte di operatori di telecomunicazione 1 – 1 –Ibridi finanziari 5 2 7 4

di cui: deposito di contante su conto di pagamento – – – – prelievo di contante da conto di pagamento – – – – esecuzione di ordini di pagamento (bonifici, trasferimento fondi, addebiti diretti, …) 2 1 1 – esecuzione di ordini di pagamento (bonifici, trasferimento fondi, addebiti diretti, …) a valere su una linea di credito erogata dall’istituto di pagamento 4 2 6 4

emissione e/o acquisizione di strumenti di pagamento 4 2 6 4 rimessa di denaro – – – – servizi di pagamento da parte di operatori di telecomunicazione – – – –Totale istituti di pagamento 38 5 40 7Imel puri 4 – 4 –Imel ibridi finanziari – – 1 1Totale Imel 4 – 5 1Totale generale 42 5 45 8

(1) Gli istituti di pagamento possono essere autorizzati alla prestazione di più servizi di pagamento. – (2) Inclusi gli istituti di pagamento ibridi non finanziari.

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Appendice139

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.33

Fondi comuni collocati in Italia: struttura del mercato (1)(numero di unità e milioni di euro)

VOCINumero (2) Patrimonio Raccolta netta (3)

2014 2015 2014 2015 2014 2015

Fondi aperti armonizzati 741 816 194.149 223.759 32.726 28.011Azionari 116 113 18.347 19.923 -1.394 -160Bilanciati 50 59 11.156 15.800 3.662 4.294Obbligazionari 257 253 90.414 87.131 6.634 -1.070Monetari 14 12 7.118 5.732 -2.195 -1.426Flessibili 304 379 67.115 95.172 26.019 26.373

Fondi aperti non armonizzati (4) 92 79 9.591 8.127 748 -579Totale (a) 833 895 203.740 231.886 33.474 27.432

Fondi di diritto estero (5)Fondi aperti istituiti da intermediari italiani (6) 1.132 1.134 277.543 325.414 30.721 44.929Fondi aperti istituiti da intermediari stranieri 2.342 2.483 200.007 290.365 28.506 23.530Totale (b) 3.474 3.617 477.550 615.779 59.227 68.459Fondi chiusi mobiliari 195 200 8.862 9.549 -742 732Fondi chiusi immobiliari 398 408 37.659 38.967 7.620 2.023Totale (b) 593 608 46.521 48.516 6.878 2.755Per memoria:Totale fondi aperti sottoscritti in Italia (a+b) 4.307 4.512 681.290 847.665 92.701 95.891Totale fondi di diritto italiano (a+c) 1.426 1.503 250.261 280.402 40.352 30.187

Fonte: Banca d’Italia e Assogestioni.(1) Sono incluse le Sicav. – (2) Per i fondi italiani, fondi operativi alla fine dell’anno indicato. Per i fondi esteri, fondi acquistati da investitori italiani. – (3) I dati sulla raccolta sono al netto dei rimborsi. Con riferimento ai fondi chiusi, la raccolta netta è calcolata come differenza tra gli impegni di sottoscrizione raccolti e gli eventuali rimborsi effettuati dalle SGR, risultanti dalle segnalazioni di vigilanza. – (4) I fondi side pockets sono inclusi per il patrimonio netto e la raccolta netta; sono esclusi per il numero dei fondi. – (5) Il patrimonio e la raccolta netta fanno riferimento al controvalore delle quote rispettivamente detenute e sottoscritte da investitori italiani. – (6) Fondi comuni di società di gestione insediate in Lussemburgo o in Irlanda.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015140

continua

Tavola a13.34

Fondi comuni mobiliari armonizzati di diritto italiano: portafoglio titoli e patrimonio netto (1)(valori di mercato di fine periodo; milioni di euro)

PERIODI

Titoli di residenti

Titoli di Stato Obbligazioni Azioni Totale

Totale di cui:

BOT CTZ BTP CCT

2009 75.415 17.028 12.709 26.715 17.398 6.906 5.594 87.9152010 69.166 14.942 14.360 28.241 11.623 6.519 4.502 80.1872011 50.947 18.431 5.865 18.953 7.697 5.354 3.456 59.7572012 46.151 16.228 4.598 22.309 3.017 5.849 3.661 55.6612013 48.496 16.991 3.990 24.963 2.552 7.260 4.529 60.2842014 61.422 15.813 5.167 37.152 3.290 10.793 7.317 79.5312015 59.726 8.390 4.828 43.121 3.387 11.950 11.433 83.1092014 – gen. 51.116 18.246 3.335 26.560 2.975 7.840 4.596 63.552 feb. 52.651 18.514 3.564 27.669 2.904 8.341 4.941 65.933 mar. 52.818 18.443 3.630 28.359 2.386 8.753 5.303 66.874 apr. 54.006 17.408 3.812 30.257 2.528 9.339 5.670 69.014 mag. 58.135 17.921 4.428 33.040 2.746 9.591 6.481 74.207 giu. 59.129 17.755 4.557 33.913 2.904 9.742 6.686 75.557 lug. 60.906 16.998 4.962 35.669 3.277 9.950 6.721 77.577 ago. 61.467 17.120 5.589 35.457 3.302 10.066 6.842 78.375 set. 62.400 16.867 5.491 36.430 3.612 10.112 7.213 79.725 ott. 62.449 17.154 5.421 36.306 3.567 10.182 7.108 79.739 nov. 61.850 15.824 5.735 36.706 3.585 10.403 7.349 79.601 dic. 61.422 15.813 5.167 37.152 3.290 10.793 7.317 79.5312015 – gen. 62.386 14.397 5.460 39.194 3.335 11.471 7.832 81.689 feb. 62.296 13.602 5.283 39.889 3.523 11.534 8.617 82.448 mar. 62.793 12.706 5.730 40.684 3.673 11.826 9.027 83.646 apr. 60.671 10.600 5.023 41.444 3.605 11.968 9.208 81.848 mag. 60.634 10.174 5.221 41.677 3.562 12.566 9.721 82.921 giu. 59.341 10.373 4.948 40.673 3.346 12.226 9.723 81.289 lug. 59.534 9.932 5.243 40.658 3.700 11.852 10.325 81.710 ago. 59.136 10.245 5.795 39.225 3.871 11.814 10.128 81.078 set. 58.377 10.220 4.983 39.695 3.478 11.855 10.447 80.678 ott. 59.830 9.307 5.427 41.381 3.715 12.075 11.049 82.954 nov. 60.173 8.475 5.119 42.586 3.993 12.175 11.554 83.902 dic. 59.726 8.390 4.828 43.121 3.387 11.950 11.433 83.1092016 – gen. 56.810 7.764 4.329 41.436 3.280 11.637 10.675 79.121 feb. 56.420 7.226 4.232 41.626 3.336 11.431 10.590 78.441 mar. 55.733 7.148 3.669 41.465 3.451 11.426 10.765 77.924

(1) I dati si riferiscono a fondi comuni e Sicav armonizzati. Sono inclusi i fondi di fondi. Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice141

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a13.34

Fondi comuni mobiliari armonizzati di diritto italiano: portafoglio titoli e patrimonio netto (1)(valori di mercato di fine periodo; milioni di euro)

PERIODI

Titoli di non residenti Altre attivitàfinanziarie

Portafogliototale

Patrimonionetto

Per memoria:

di cui:azioni

Raccoltalorda

Raccoltanetta

2009 75.968 27.758 123 164.005 185.674 57.428 -6.6572010 69.591 32.297 88 149.865 166.050 49.420 -23.7482011 58.423 25.589 63 118.243 132.281 36.390 -29.7672012 58.602 24.542 52 114.315 130.466 31.517 -11.7822013 69.004 31.450 182 129.471 146.917 55.895 12.6582014 95.805 44.824 425 175.761 194.149 81.334 32.7262015 117.381 60.892 418 200.908 223.759 89.068 28.0092014 – gen. 68.107 30.395 236 131.895 149.072 6.587 2.001 feb. 70.456 32.094 216 136.605 152.768 6.302 2.201 mar. 71.821 32.084 218 138.913 155.369 6.371 2.136 apr. 72.936 32.450 251 142.201 159.297 7.373 3.475 mag. 78.895 37.433 256 153.358 170.352 5.927 1.897 giu. 79.601 37.622 295 155.454 173.502 7.624 2.540 lug. 82.273 39.059 279 160.129 179.247 9.569 5.497 ago. 84.849 40.007 323 163.547 183.614 5.667 3.040 set. 86.295 40.686 340 166.360 187.019 7.068 3.215 ott. 90.947 42.811 359 171.045 190.362 8.570 3.950 nov. 94.227 44.011 392 174.221 193.696 5.550 1.870 dic. 95.805 44.824 425 175.761 194.149 4.724 9042015 – gen. 99.842 47.090 513 182.043 202.036 8.361 3.660 feb. 106.505 51.895 517 189.469 208.919 9.296 3.479 mar. 109.910 54.753 529 194.086 213.897 10.254 3.437 apr. 112.016 56.550 478 194.341 218.131 11.223 5.207 mag. 113.243 58.265 490 196.654 221.149 8.733 3.032 giu. 111.808 58.110 419 193.516 217.800 6.431 1.073 lug. 114.938 59.674 423 197.072 221.330 7.446 1.458 ago. 112.254 57.704 382 193.713 217.874 5.031 1.582 set. 112.663 57.578 403 193.745 216.721 5.542 1.529 ott. 117.420 61.030 414 200.788 223.867 6.254 1.979 nov. 120.121 62.535 428 204.451 226.987 5.885 1.161 dic. 117.381 60.892 418 200.908 223.759 4.612 4122016 – gen. 117.783 59.993 338 197.243 219.040 4.158 -395 feb. 116.079 59.416 325 194.844 216.836 4.394 -183 mar. 118.694 60.648 324 196.942 219.185 4.626 -275

(1) I dati si riferiscono a fondi comuni e Sicav armonizzati. Sono inclusi i fondi di fondi. Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015142

Tavola a13.35

Fondi comuni mobiliari armonizzati di diritto italiano: acquisti netti di titoli (1)

(milioni di euro)

PERIODITitoli di Stato italiani Obbligazioni Azioni Altre

attivitàPortafoglio

Totale BOT CTZ BTP CCT Italiane Estere Italiane Estere

2009 1.750 6.567 3.721 -5.762 -2.753 -1.854 -75 275 301 65 4622010 -2.318 -2.244 2.228 2.678 -5.276 447 -9.384 -697 1.131 -35 -10.8562011 -18.714 3.181 -8.794 -8.333 -3.501 -245 -1.981 -34 -3.588 -24 -24.5862012 -4.863 -1.243 -1.241 2.224 -4.582 71 -854 73 -3.023 -12 -8.6072013 2.880 797 -470 3.135 -428 1.426 2.363 355 5.934 130 13.0892014 9.403 -1.378 580 9.363 844 2.678 5.437 2.351 6.785 243 26.8972015 -1.276 -7.361 -300 6.167 131 1.079 1.869 3.119 14.720 -7 19.5062014 – gen. 2.698 1.253 -589 1.479 535 694 -170 54 -466 54 2.863 feb. 1.338 253 249 924 -77 306 335 118 1.033 -19 3.109 mar. 2 -70 84 507 -524 374 745 170 -23 2 1.269 apr. 1.018 -1.034 187 1.782 144 434 -224 366 372 33 1.999 mag. 1.531 283 -115 1.155 193 94 -78 275 411 5 2.238 giu. 735 -160 132 615 150 130 -169 297 30 40 1.064 lug. 1.795 -720 439 1.671 390 193 671 166 1.353 -16 4.163 ago. 332 116 623 -419 25 81 846 143 198 44 1.644 set. 931 -253 -113 974 313 55 182 341 553 17 2.079 ott. 338 295 -59 123 -34 50 1.473 212 2.097 19 4.190 nov. -857 -1.323 316 127 23 136 1.154 72 341 34 879 dic. -458 -17 -574 426 -293 131 671 137 886 33 1.4012015 – gen. 439 -1.424 293 1.560 67 442 -165 4 75 88 883 feb. -571 -802 -179 219 180 -39 683 270 2.797 4 3.144 mar. 378 -900 451 670 153 224 -533 127 1.862 12 2.070 apr. -1.723 -2.100 -722 1.162 -66 186 468 150 2.226 -52 1.256 mag. 545 -427 198 805 -39 599 -180 390 1.177 12 2.545 giu. -324 194 -260 -67 -192 -170 -66 357 2.265 -71 1.991 lug. -641 -447 282 -820 336 -375 481 212 822 4 504 ago. -69 313 553 -1.112 176 29 -1 303 1.156 -42 1.377 set. -671 57 -752 390 -390 191 580 559 1.441 21 2.122 ott. 1.160 -917 438 1.385 232 24 237 199 225 11 1.855 nov. 281 -835 -314 1.103 276 -7 80 329 219 14 916 dic. -80 -74 -289 871 -600 -26 285 219 455 -10 8432016 – gen. -3.108 -627 -503 -1.810 -101 -190 1.250 79 1.533 -80 -516 feb. -221 -537 -96 331 62 -77 -1.025 202 -87 -13 -1.221 mar. -867 -79 -564 -338 113 -137 980 -100 218 .. 93

(1) I dati si riferiscono a fondi comuni e Sicav armonizzati. Sono inclusi i fondi di fondi. Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice143

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.36

Fondi immobiliari chiusi: struttura del mercato(valori di fine periodo; milioni di euro e unità)

ANNI

Numero fondi operativi (1)

Totale attivo Indebitamento Per memoria:Leva finanziaria

(2)di cui:

beni immobili

Fondi retail2004 19 6.531 5.105 1.301 1,282005 23 8.057 6.407 1.797 1,332006 29 10.168 7.935 2.687 1,412007 30 10.731 8.900 2.960 1,422008 29 10.185 8.577 2.983 1,462009 27 9.461 7.971 2.978 1,502010 27 9.174 7.566 2.787 1,482011 28 8.523 7.198 2.501 1,472012 27 7.807 6.660 2.275 1,462013 26 7.062 5.986 1.983 1,432014 27 5.776 4.658 1.286 1,332015 26 5.038 4.109 1.070 1,31

Fondi riservati (3)2004 12 5.778 5.415 2.678 1,942005 36 9.900 8.468 4.015 1,752006 78 13.641 11.496 5.311 1,702007 116 19.757 16.643 6.931 1,632008 156 26.219 22.578 9.636 1,672009 176 31.154 26.540 11.796 1,722010 191 32.797 28.464 11.910 1,662011 213 36.227 31.957 12.263 1,612012 235 36.923 32.389 12.021 1,572013 246 38.802 33.730 12.071 1,542014 270 42.293 36.597 11.359 1,432015 304 40.415 34.292 9.701 1,39

Fondi riservati che ricorrono alla leva finanziaria su base sostanziale (3)2004 – – – – –2005 2 369 336 207 2,502006 12 3.439 2.624 1.892 3,012007 28 5.564 4.838 3.563 3,022008 44 5.964 5.533 4.011 3,382009 64 6.879 6.297 4.742 3,702010 78 8.603 7.804 5.463 3,232011 88 8.862 7.725 5.252 2,942012 89 8.705 7.762 5.346 3,322013 89 9.348 8.247 5.766 3,222014 98 10.298 8.984 5.866 2,752015 87 14.884 13.101 6.571 1,97

Totale2004 31 12.309 10.520 3.979 1,522005 61 18.326 15.211 6.019 1,552006 119 27.248 22.055 9.890 1,662007 174 36.052 30.380 13.453 1,672008 229 42.368 36.688 16.630 1,732009 267 47.494 40.809 19.517 1,812010 296 50.573 43.833 20.160 1,772011 329 53.612 46.880 20.017 1,712012 351 53.435 46.812 19.642 1,702013 361 55.212 47.963 19.821 1,672014 395 58.367 50.239 18.511 1,552015 417 60.338 51.502 17.342 1,49

(1) Fondi segnalanti. – (2) La leva finanziaria è calcolata come rapporto tra attivo e patrimonio netto. – (3) Nel 2015, a seguito del recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva UE/2011/61 sui gestori di fondi alternativi, è stata eliminata la nozione di fondo speculativo. Tale categoria viene sostituita dai fondi riservati che ricorrono alla leva finanziaria in misura sostanziale (leva superiore a 3). In relazione a tale situazione, alcuni fondi hanno cambiato classificazione originando differenze.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015144

continua

Tavola a13.37

Attività di gestione patrimoniale: portafoglio titoli e patrimonio netto (1)(valori di mercato di fine periodo; milioni di euro)

PERIODI

Titoli di Stato Obbligazioni Titoli azionari

Totale di cui:

BOT BTP CCT Italiane Estere Italiani Esteri

2014 - 1° trim. Banche 33.396 1.589 25.095 3.255 5.765 12.234 1.587 4.051SIM 1.716 212 1.012 359 868 2.135 421 696SGR 180.677 2.978 161.359 8.512 30.220 168.496 20.223 28.789Totale 215.790 4.779 187.466 12.126 36.852 182.865 22.231 33.5372014 - 2° trim. Banche 33.663 1.699 25.080 3.715 5.914 11.861 1.650 4.248SIM 1.722 197 1.095 338 860 2.062 429 684SGR 187.120 1.942 167.579 9.900 31.757 176.243 20.739 29.213Totale 222.505 3.838 193.754 13.953 38.530 190.166 22.818 34.1452014 - 3° trim.Banche 34.074 1.578 25.182 4.039 6.098 12.824 1.696 4.350SIM 1.631 220 1.047 285 876 2.134 434 653SGR 192.512 1.737 172.321 10.189 33.148 184.919 20.560 29.475Totale 228.217 3.534 198.550 14.513 40.123 199.877 22.690 34.4792014 - 4° trim. Banche 33.672 1.727 25.403 3.740 5.964 13.698 1.550 4.518SIM 1.628 313 943 285 841 2.167 408 642SGR 200.248 5.597 177.020 9.356 32.626 196.859 19.518 30.554Totale 235.548 7.637 203.366 13.381 39.432 212.724 21.476 35.7142015 - 1° trim. Banche 35.564 1.254 26.546 4.014 6.421 14.390 1.877 4.287SIM 1.568 225 942 311 786 2.239 490 756SGR 211.847 4.386 188.104 10.884 33.722 209.519 20.685 32.727Totale 248.979 5.865 215.592 15.209 40.928 226.148 23.052 37.7702015 - 2° trim. Banche 32.695 861 24.349 4.242 5.846 12.312 1.707 3.810SIM 1.341 133 861 292 771 2.190 426 705SGR 196.082 2.796 173.990 11.204 32.675 197.639 20.195 33.985Totale 230.118 3.789 199.200 15.737 39.292 212.141 22.327 38.5002015 - 3° trim.Banche 33.818 487 25.197 4.562 6.100 12.805 1.656 3.720SIM 1.309 126 870 236 721 2.096 404 639SGR 204.835 3.605 180.151 12.031 32.848 204.383 19.986 33.023Totale 239.961 4.218 206.217 16.829 39.670 219.284 22.046 37.3822015 - 4° trim. (2)Banche 34.249 352 25.788 4.533 6.031 12.774 1.721 4.365SIM 1.315 208 765 231 734 2.180 427 679SGR 207.685 2.335 183.585 12.554 33.290 213.849 20.036 33.422Totale 243.249 2.895 210.139 17.318 40.055 228.803 22.185 38.466

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Dati provvisori.

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Appendice145

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

segue: Tavola a13.37

Attività di gestione patrimoniale: portafoglio titoli e patrimonio netto (1)(valori di mercato di fine periodo; milioni di euro)

PERIODI

Quote di fondi comuni Altre attività finanziarie

Portafoglio totale

Patrimonio gestito

Per memoria:

Italiani Esteri Raccolta lorda Raccolta netta

2014 - 1° trim. Banche 1.238 38.993 595 97.860 101.793 7.040 2.031SIM 1.069 3.465 8 10.378 11.251 825 25SGR 12.655 93.069 84 534.213 551.401 41.402 1.966Totale 14.962 135.527 687 642.451 664.444 49.267 4.0222014 - 2° trim. Banche 1.101 40.970 258 99.665 103.329 6.184 -178SIM 905 3.654 4 10.321 11.350 666 46SGR 13.567 96.631 215 555.484 572.560 29.518 4.702Totale 15.573 141.255 477 665.470 687.238 36.368 4.5712014 - 3° trim.Banche 1.222 42.547 261 103.072 107.700 5.571 2.303SIM 941 3.556 6 10.234 11.408 428 -64SGR 13.900 103.514 200 578.229 593.901 21.622 9.205Totale 16.064 149.617 467 691.535 713.008 27.621 11.4442014 - 4° trim. Banche 1.203 44.609 513 105.727 110.004 6.909 977SIM 854 3.650 4 10.194 11.303 522 -125SGR 13.820 109.419 313 603.358 615.855 17.664 4.424Totale 15.877 157.678 830 719.279 737.162 25.094 5.2752015 - 1° trim. Banche 1.505 53.425 246 117.716 123.414 10.102 5.082SIM 927 4.163 5 10.934 11.943 563 -113SGR 14.458 124.068 236 647.263 660.562 33.174 10.808Totale 16.891 181.657 488 775.912 795.918 43.839 15.7772015 - 2° trim. Banche 1.627 53.256 615 111.867 118.853 8.215 2.693SIM 945 3.821 11 10.211 11.450 383 -247SGR 14.278 126.295 231 621.380 635.961 36.875 6.691Totale 16.850 183.372 857 743.458 766.264 45.472 9.1372015 - 3° trim.Banche 1.699 52.698 226 112.724 118.871 6.351 1.884SIM 927 3.579 12 9.687 10.980 461 -123SGR 13.787 125.298 253 634.412 648.836 21.703 5.432Totale 16.412 181.575 492 756.824 778.688 28.515 7.1932015 - 4° trim. (2)Banche 1.848 55.134 186 116.308 122.497 6.976 1.327SIM 977 3.889 12 10.213 11.199 542 117SGR 12.769 131.205 231 652.488 667.100 45.785 9.982Totale 15.595 190.228 429 779.010 800.795 53.303 11.426

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Dati provvisori.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015146

Tavola a13.38

Attività di gestione patrimoniale: acquisti netti di titoli (1)(milioni di euro e quote percentuali)

VOCI 2014 2015 (2) 2014 2015 (2)

Flussi netti Consistenze di fine periodo (quote percentuali)

Obbligazioni italiane 16.101 6.799 38,2 36,4A breve termine e indicizzate 4.466 5 2,9 2,6

BOT 2.476 -3.148 1,1 0,4CCT 1.990 3.153 1,9 2,2

A medio e a lungo termine 11.635 6.794 35,3 33,8CTZ -662 401 0,9 1,0BTP (3) 8.100 4.590 28,3 27,0Altri titoli di Stato -133 253 0,6 0,7Obbligazioni 4.330 1.550 5,5 5,1

Azioni italiane -635 -600 3,0 2,8Quote di fondi comuni italiani 744 498 2,2 2,0Titoli esteri 37.236 32.125 56,5 58,7

Titoli di Stato e altre obbligazioni 18.839 11.108 29,6 29,4Azioni 539 -213 5,0 4,9Quote di fondi comuni 17.858 21.230 21,9 24,4

Altre attività finanziarie -1.787 -1.111 0,1 0,1Totale 51.659 37.711 100,0 100,0

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Dati provvisori. – (3) Sono inclusi i BTP assoggettati alla separazione delle cedole (coupon stripping).

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Appendice147

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.39

Forme pensionistiche complementari: struttura del mercato(numero di unità e milioni di euro)

VOCINumero fondi (1) Numero iscritti (2) Totale attività (3)

2014 2015 (4) 2014 2015 (4) 2014 2015 (4)

Fondi pensione istituiti dopo la riforma del 1993 (5) 95 87 3.001.314 3.569.270 53.964 58.358Fondi negoziali 38 36 1.944.276 2.419.103 39.644 42.546Fondi aperti 56 50 1.057.038 1.150.167 13.980 15.439Fondi pensione istituiti prima della riforma del 1993 323 304 650.133 642.491 30.081 30.364Piani individuali pensionistici 78 78 2.823.929 3.061.191 23.219 26.282Totale (6) 496 469 6.475.376 7.272.952 107.264 115.004

Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia e Covip.(1) I dati relativi ai piani individuali pensionistici di tipo assicurativo e al totale includono solo le polizze pensionistiche adeguate al D.lgs. 252/2005. – (2) Al lordo di possibili duplicazioni, ad eccezione di quelle dovute ai soggetti iscritti contemporaneamente ai PIP adeguati al D.lgs. 252/2005 e ai restanti piani individuali pensionistici. Per i fondi istituiti prima della riforma del 1993, i dati sono stimati. – (3) I dati relativi ai fondi pensione istituiti prima della riforma del 1993 includono i fondi autonomi e quelli interni di cui si ha la composizione di portafoglio degli attivi. – (4) Dati provvisori. – (5) Il numero dei fondi e il totale attività includono il fondo pensione per i dipendenti della Banca d’Italia. – (6) I dati includono FondInps.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015148

Tavola a13.40

Fondi pensione ed Enti di previdenza: principali attività (1)(valori di bilancio; consistenze di fine periodo in milioni di euro)

VOCI

2014 2015 (2)

Fondi pensione Enti di

previdenza(5)

Fondi pensione Enti di

previdenza(5)

Istituiti prima della

riforma del 1993

(3)

Istituiti dopo la riforma

del 1993 (4)

Istituiti prima della

riforma del 1993

(3)

Istituiti dopo la riforma

del 1993 (4)

Liquidità 3.851 2.024 1.827 5.850 4.718 2.112 2.606 7.990Portafoglio titoli 76.211 24.019 52.192 44.398 80.400 24.830 55.570 49.440

Obbligazioni 50.230 15.144 35.086 18.902 52.296 14.746 37.550 19.567Azioni 14.711 4.304 10.407 4.657 16.807 5.701 11.106 6.892Quote di fondi comuni 11.269 4.571 6.698 20.839 11.296 4.383 6.913 22.981

Mutui e altre attività finanziarie 2.889 3.061 -172 8.238 2.887 2.738 149 8.292Immobili 2.254 2.254 .. 5.558 1.981 1.981 .. 4.371Totale attività 85.205 31.358 53.847 64.044 89.986 31.661 58.325 70.093

Fonte: elaborazioni su dati ADEPP, Banca d’Italia, Covip.(1) La composizione delle attività è parzialmente stimata. – (2) Dati provvisori. – (3) I dati includono i fondi autonomi e quelli interni di cui si hanno informazioni sulla composizione degli attivi. – (4) È incluso il fondo pensione per i dipendenti della Banca d’Italia. La voce “mutui e altre attività finanziarie” è al netto delle passività. – (5) Dati riferiti agli enti iscritti all’ADEPP.

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Appendice149

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a13.41

Rendimenti dei fondi comuni mobiliari e dei principali investimenti alternativi (1)(valori percentuali)

ANNI

Fondi comuni (2) Investimenti alternativi

di cui: Azioni italiane (3)

Azioni estere (4)

BTP (5) CCT (5) BOT (6) Obbligazioni estere (7)azionari bilanciati obbligazionari

1990 -3,5 -13,3 -8,0 10,5 -23,6 -25,7 12,1 14,2 11,2 -0,81991 9,9 7,5 7,3 11,6 2,7 21,2 13,6 13,2 11,2 17,61992 8,3 5,2 3,9 11,3 -6,9 21,8 9,8 10,4 11,1 35,91993 25,4 37,1 32,8 19,9 39,6 42,6 25,0 17,3 12,1 29,81994 -2,4 -3,6 -1,2 -1,3 4,1 1,0 -0,8 7,4 7,4 -4,01995 6,8 1,3 3,9 10,4 -5,8 18,0 15,6 11,3 9,0 16,71996 9,3 8,4 9,5 9,4 10,9 10,1 19,2 9,9 8,9 -1,11997 11,8 30,3 24,8 6,6 60,8 33,6 11,4 6,1 5,7 18,11998 9,4 22,2 18,1 5,2 43,2 17,3 10,4 5,3 4,3 7,01999 12,6 35,7 16,7 0,3 24,8 45,8 -1,5 3,3 3,2 12,52000 -3,6 -8,8 -0,5 4,3 3,9 -6,9 6,3 4,4 3,8 9,42001 -8,0 -17,0 -7,2 2,8 -23,5 -11,7 6,6 4,9 4,7 4,32002 -9,1 -26,3 -12,1 2,2 -21,4 -31,7 8,7 3,8 3,3 1,22003 3,6 10,1 5,6 1,6 18,1 11,5 3,7 2,4 2,8 -5,02004 3,4 7,3 4,5 2,3 21,8 7,0 7,6 2,1 2,3 2,22005 6,5 17,1 9,7 2,1 17,8 26,0 5,3 2,0 2,2 8,12006 4,2 11,4 3,3 0,4 23,5 8,2 0,0 3,1 2,6 -5,12007 0,3 -1,6 -0,6 1,3 -4,7 -0,9 1,7 4,0 3,7 -0,22008 -9,7 -38,8 -15,7 2,1 -46,1 -37,7 5,5 2,0 4,0 17,02009 6,9 25,4 10,9 4,5 27,8 27,6 8,0 4,4 2,6 -1,42010 2,5 8,8 4,0 1,6 -5,1 20,2 -0,3 -1,5 1,0 14,12011 -3,2 -12,2 -4,8 -0,2 -19,2 -1,8 -5,5 -6,4 2,0 10,72012 8,2 12,3 9,9 8,1 13,9 14,3 19,8 13,6 6,0 -0,42013 4,9 15,7 8,1 1,6 24,5 22,3 6,6 5,8 1,5 -9,12014 4,7 9,6 7,4 4,3 2,2 19,9 14,4 3,0 0,7 14,52015 2,1 9,2 5,4 0,6 20,6 11,0 4,5 1,8 0,4 8,3

Fonte: Banca d’italia e Thomson Reuters Datastream.(1) Rendimenti a 12 mesi di fine anno, salvo diversa indicazione. – (2) Dati al netto di imposte e commissioni riferiti a fondi comuni e Sicav armonizzati di diritto italiano; sono esclusi i fondi di fondi. – (3) Variazione percentuale dell’indice di capitalizzazione dei titoli quotati alla borsa italiana; include i dividendi. – (4) Variazione percentuale dell’indice Morgan Stanley delle borse mondiali; sono inclusi i dividendi e si tiene conto delle variazioni del tasso di cambio. – (5) Variazione percentuale dell’indice di capitalizzazione dei titoli quotati alla borsa italiana; fino al 1998, calcolata al netto della ritenuta del 12,5 per cento. – (6) Tasso all’emissione dei BOT a 12 mesi all’inizio dell’anno; fino al 1998, calcolato al netto della ritenuta del 12,5 per cento. – (7) Variazione percentuale dell’indice J.P. Morgan dei mercati obbligazionari mondiali, escluso il mercato italiano; sono incluse le cedole e si tiene conto delle variazioni del tasso di cambio.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015150

Tavola a13.42

Fondi comuni mobiliari: raccolta netta e patrimonio netto nei principali paesi europei e negli Stati Uniti (1)

(dati annuali)

VOCI

Italia Francia Germania Lussemburgo e Irlanda Areadell’euro

(2)

Regno Unito Stati Uniti(4)

di cui:controllati

da intermediari italiani

Raccolta netta (milioni di euro)

Totale 2014 32.726 -21.814 2.396 339.670 30.354 391.045 21.691 55.2242015 28.011 70.200 24.039 264.085 44.929 533.600 6.445 -108.235

Azionari 2014 -1.394 -16.546 -8.303 63.225 4.370 40.932 8.154 20.7692015 -160 8.900 8.923 87.229 4.658 112.814 9.231 -70.589

Bilanciati (3) 2014 29.681 4.750 8.156 127.491 13.888 194.286 7.585 23.8842015 30.667 22.200 13.247 58.469 19.793 256.757 2.289 -19.096

Obbligazionari 2014 6.634 19.507 2.972 123.022 12.130 162.356 4.519 35.8002015 -1.070 12.200 1.489 69.171 14.953 88.233 -6.134 -23.419

Monetari 2014 -2.195 -29.526 -430 25.932 -34 -6.530 1.433 -25.2292015 -1.426 26.900 380 49.216 -5.526 75.796 1.059 4.869

Patrimonio netto di fine anno (miliardi di euro)

Totale 2014 194 667 296 3.917 277 4.761 995 13.0762015 224 763 310 4.394 325 5.111 1.083 14.377

in % del PIL (5) 2014 12,0 31,3 10,2 :: :: 53,4 44,3 90,7 2015 13,7 35,0 10,2 :: :: 59,7 44,4 87,4

Fonte: elaborazioni su dati Assogestioni, Banca d’Italia, EFAMA e Investment Company Insititute.(1) I dati si riferiscono agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari. – (2) Per la raccolta netta, i dati non includono Belgio, Slovenia, Slovacchia e Cipro. – (3) Sono incluse anche altre tipologie di fondi (per i fondi italiani e per quelli esteri controllati da intermediari italiani, i fondi flessibili). – (4) Sono esclusi i fondi monetari riservati. – (5) Il dato su Lussemburgo e Irlanda non viene riportato in quanto il fenomeno non è confrontabile con gli altri paesi riportati nella tavola.

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Appendice151

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.1

Mercato interbancario dei depositi (e-MID)(depositi in euro; composizione per scadenza; milioni di euro)

PERIODI

Volumi medi giornalieri negoziati

Overnight Tomorrownext

Spotnext

1 settimana 1 mese 3 mesi Altre Totale

1999 9.618 2.199 877 453 148 56 778 14.129 2000 11.916 2.103 575 450 147 53 491 15.736 2001 12.079 1.679 500 394 177 55 478 15.363 2002 14.050 1.755 551 354 219 69 584 17.582 2003 15.307 1.390 266 215 142 66 393 17.779 2004 18.642 871 133 203 154 77 438 20.517 2005 19.331 1.101 244 192 114 112 729 21.821 2006 21.363 1.060 246 294 111 63 1.071 24.207 2007 20.557 815 89 260 101 78 464 22.363 2008 11.790 580 57 223 108 54 571 13.383 2009 4.899 115 15 102 51 21 216 5.420 2010 4.764 78 18 54 14 7 155 5.090 2011 4.344 81 5 33 21 4 199 4.687 2012 2.507 42 8 29 5 2 100 2.692 2013 1.889 13 4 12 1 1 65 1.986 2014 2.121 13 3 14 1 0 55 2.207 2015 1.841 7 0 8 4 2 36 1.898 2014 – gen. 2.524 19 – 2 1 0 57 2.603 feb. 3.177 13 – 2 0 – 47 3.239 mar. 2.823 7 4 1 – – 42 2.878 apr. 2.351 14 – 1 – 1 78 2.445 mag. 2.068 16 – 3 1 – 60 2.147 giu. 1.633 17 2 16 3 – 53 1.724 lug. 2.005 14 – 32 1 – 44 2.096 ago. 1.664 14 8 58 4 – 66 1.812 set. 1.996 6 5 26 4 – 59 2.095 ott. 1.901 2 8 3 – – 46 1.959 nov. 1.650 4 3 3 – – 61 1.721 dic. 1.655 30 6 24 – – 45 1.760 2015 – gen. 1.564 28 – 12 0 – 70 1.674 feb. 1.927 14 – 14 2 3 45 2.003 mar. 1.792 3 – 8 9 2 31 1.845 apr. 1.952 2 – 13 10 – 65 2.041 mag. 1.917 5 – 20 6 2 39 1.989 giu. 1.482 9 1 7 7 2 43 1.550 lug. 1.880 1 – 4 – 2 12 1.898 ago. 1.918 0 – 1 3 5 16 1.942 set. 2.066 – – 1 1 1 22 2.091 ott. 1.872 0 1 5 6 – 14 1.898 nov. 2.089 0 – 3 1 5 40 2.139 dic. 1.633 25 1 5 0 5 37 1.705 2016 – gen. 1.828 14 1 6 1 12 23 1.884 feb. 1.979 3 – 3 1 1 20 2.007 mar. 1.864 2 – 2 1 7 19 1.894

Fonte: e-MID SIM spa.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015152

Tavola a14.2

Mercato dei pronti contro termine su MTS (MTS/PCT) (1) Composizione per comparto e scadenza

(dati in milioni di euro)

PERIODI

Volumi medi giornalieri negoziati

Comparto Scadenza

Generalcollateral

SpecialRepo

Overnight Tomorrownext

Spot next Altre Totale

1999 10.538 9.173 11 2.423 16.602 674 19.711 2000 11.891 9.879 37 3.623 17.388 723 21.771 2001 16.271 11.567 50 6.805 20.330 653 27.837 2002 28.352 14.490 44 11.606 30.352 841 42.842 2003 29.682 19.214 45 11.238 36.606 1.007 48.896 2004 31.198 23.928 1.012 11.084 42.051 980 55.126 2005 17.875 33.614 4.557 8.036 38.033 864 51.489 2006 21.620 37.771 6.931 8.671 42.927 862 59.391 2007 24.264 38.753 9.968 8.990 43.406 653 63.017 2008 31.521 29.080 16.119 10.033 33.752 697 60.601 2009 37.280 23.644 8.760 13.716 37.732 717 60.924 2010 29.318 32.235 7.426 12.467 41.098 562 61.552 2011 21.173 38.608 7.444 12.010 39.690 637 59.781 2012 20.181 38.349 5.268 11.545 41.140 576 58.529 2013 24.484 49.051 4.979 11.583 55.986 987 73.534 2014 19.831 53.806 5.546 13.958 53.382 750 73.636 2015 22.819 52.833 5.233 22.983 46.982 455 75.652 2014 – gen. 20.199 49.938 5.157 10.866 53.395 720 70.137 feb. 20.003 54.242 4.521 12.424 56.774 526 74.244 mar. 22.819 53.277 5.030 11.355 59.109 602 76.095 apr. 19.689 53.550 5.533 11.390 55.326 991 73.239 mag. 20.140 57.060 7.176 11.801 57.674 549 77.199 giu. 21.678 54.974 6.522 13.029 56.120 982 76.651 lug. 20.735 55.349 6.413 11.332 57.203 1.136 76.083 ago. 16.537 56.063 4.007 10.205 57.661 728 72.600 set. 19.757 52.291 4.853 9.247 56.727 1.221 72.047 ott. 21.449 52.181 6.341 22.403 44.259 627 73.630 nov. 16.801 51.824 5.566 22.211 40.409 440 68.624 dic. 18.168 54.920 5.438 21.240 45.928 482 73.088 2015 – gen. 22.099 54.219 7.159 21.810 46.964 385 76.318 feb. 20.295 55.785 6.505 22.325 46.776 474 76.080 mar. 23.638 58.292 6.263 25.465 49.727 475 81.929 apr. 24.406 57.324 5.697 25.446 50.175 413 81.730 mag. 23.479 54.180 4.885 23.156 49.315 302 77.659 giu. 19.008 55.134 4.464 23.256 45.981 440 74.141 lug. 20.025 51.609 3.764 22.101 45.426 344 71.634 ago. 23.406 46.803 4.411 20.089 45.360 350 70.209 set. 21.084 49.582 5.227 21.714 43.314 409 70.665 ott. 24.126 51.915 4.070 24.532 46.827 613 76.041 nov. 26.346 52.828 5.444 24.987 48.115 628 79.173 dic. 25.917 46.325 4.902 20.915 45.802 624 72.242 2016 – gen. 22.574 48.173 5.013 19.350 45.968 417 70.747 feb. 22.827 51.023 4.575 20.860 47.995 420 73.849 mar. 23.792 53.310 4.593 22.915 48.973 621 77.102

Fonte: MTS spa.(1) Sono escluse le operazioni concluse mediante le funzionalità di richiesta di quotazione (RFQ) e di registrazione di operazioni effettuate fuori mercato (OTC Registration).

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Appendice153

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.3

Mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS) Titoli di Stato italiani

(composizione per strumento; milioni di euro)

PERIODIVolumi medi giornalieri negoziati

BOT BTP BTP€i CCT CTZ Totale

1999 155 7.299 – 1.283 565 9.301 2000 214 5.714 – 1.299 521 7.748 2001 264 6.351 – 1.819 644 9.078 2002 630 5.196 – 2.183 546 8.555 2003 694 4.501 8 2.407 768 8.378 2004 1.116 4.033 63 1.657 537 7.405 2005 1.192 3.258 140 1.176 451 6.216 2006 1.568 3.318 150 912 479 6.427 2007 1.374 3.450 242 1.011 445 6.522 2008 609 1.847 259 462 240 3.416 2009 579 1.506 112 437 227 2.861 2010 670 1.854 145 413 345 3.428 2011 896 1.591 206 371 319 3.383 2012 685 1.135 97 139 181 2.237 2013 1.113 1.744 164 306 267 3.594 2014 1.876 2.876 172 540 401 5.866 2015 1.806 2.118 140 426 346 4.837 2014 – gen. 1.864 3.000 249 663 475 6.251 feb. 1.855 3.046 224 681 441 6.247 mar. 1.788 3.386 257 711 418 6.560 apr. 2.123 3.727 159 564 492 7.065 mag. 2.071 3.538 202 505 503 6.819 giu. 1.837 2.751 132 498 378 5.596 lug. 1.537 2.361 110 415 311 4.735 ago. 1.748 2.346 159 510 333 5.095 set. 2.217 3.199 206 494 393 6.510 ott. 2.297 2.981 161 636 490 6.564 nov. 1.750 2.234 146 440 296 4.866 dic. 1.430 1.938 66 365 286 4.086 2015 – gen. 1.800 2.645 201 470 306 5.423 feb. 1.942 2.648 191 428 170 5.378 mar. 2.629 2.622 305 523 306 6.385 apr. 2.232 2.287 154 612 349 5.633 mag. 1.478 1.973 131 445 247 4.273 giu. 1.153 1.523 95 355 166 3.292 lug. 984 1.184 117 230 143 2.658 ago. 1.071 1.209 95 244 213 2.831 set. 1.862 2.015 133 323 481 4.815 ott. 2.356 2.472 114 461 644 6.046 nov. 2.493 3.013 79 637 746 6.969 dic. 1.676 1.830 71 378 387 4.342 2016 – gen. 2.142 2.419 96 349 392 5.398 feb. 2.000 2.516 71 350 427 5.363 mar. 2.802 2.838 90 448 604 6.783

Fonte: MTS spa.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015154

Tavola a14.4

Mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS/BondVision)Titoli di Stato italiani

(composizione per strumento; milioni di euro)

PERIODIVolumi medi giornalieri negoziati

BOT BTP BTP€i CCT CTZ Totale

2001 7 120 – 30 6 163 2002 24 176 – 71 27 298 2003 45 254 – 128 43 470 2004 130 361 8 186 73 759 2005 165 426 22 217 65 894 2006 294 494 17 229 107 1.141 2007 390 558 26 278 138 1.389 2008 259 488 29 167 105 1.049 2009 211 624 29 207 160 1.231 2010 274 684 27 198 155 1.337 2011 304 706 35 133 172 1.350 2012 512 968 56 133 186 1.855 2013 557 1.296 46 235 244 2.379 2014 606 1.643 55 467 249 3.021 2015 493 1.426 37 444 300 2.699 2014 – gen. 622 1.862 58 760 282 3.584 feb. 761 2.628 78 535 289 4.290 mar. 858 1.980 96 679 224 3.837 apr. 630 1.555 85 576 151 2.997 mag. 642 1.898 61 381 283 3.265 giu. 604 1.752 79 382 222 3.038 lug. 465 1.457 57 443 225 2.646 ago. 508 1.697 48 475 259 2.986 set. 500 1.272 32 404 284 2.492 ott. 624 1.306 28 303 244 2.503 nov. 465 1.241 28 335 290 2.359 dic. 595 1.070 13 332 244 2.254 2015 – gen. 587 2.006 56 750 358 3.757 feb. 551 1.979 35 644 293 3.502 mar. 618 1.919 36 466 282 3.321 apr. 440 1.308 17 679 439 2.881 mag. 422 1.354 33 317 240 2.366 giu. 645 1.318 44 274 289 2.570 lug. 556 990 35 314 262 2.157 ago. 345 870 38 315 194 1.761 set. 384 1.077 27 265 322 2.075 ott. 511 1.407 48 477 406 2.848 nov. 356 1.650 36 451 245 2.739 dic. 498 1.230 36 378 270 2.413 2016 – gen. 507 1.449 64 375 214 2.608 feb. 390 1.413 43 257 150 2.252 mar. 366 1.924 48 478 295 3.111

Fonte: MTS spa.

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Appendice155

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

continua

Tavola a14.5

Mercato finanziario: emissioni di valori mobiliari da parte di emittenti italiani (1)(milioni di euro)

ANNI

Titoli del settore pubblico e obbligazioni

Settore pubblico

Titoli di Stato

BOT CTZ CCT BTP (2) BTP€i e BTP Italia (3)

Prestiti della Repubblica (4)

Altri Totale

Emissioni lorde2011 205.813 32.737 20.569 155.081 15.510 11.375 .. 441.0862012 240.735 40.095 5.267 149.729 37.250 8.173 .. 481.2482013 218.336 38.157 19.544 153.376 50.085 1.155 .. 480.6532014 182.407 32.969 24.452 179.248 42.558 1.730 .. 463.3642015 164.130 27.388 29.503 167.798 22.476 4.000 .. 415.294

Rimborsi2011 204.174 37.301 33.426 93.048 1.467 14.579 55 384.0502012 221.309 46.208 26.403 109.857 11.764 14.763 50 430.3542013 228.356 23.043 17.417 124.157 303 4.297 50 397.6222014 198.010 56.645 30.018 98.739 15.050 2.100 50 400.6112015 174.552 31.487 27.472 142.720 .. 9.217 51 385.499

Scarti2011 – 2.114 1.019 5.503 753 24 .. 9.4132012 – 2.401 384 1.205 701 27 .. 4.7172013 – 1.133 357 -1.905 235 3 .. -1772014 – 449 -258 -6.287 -672 117 .. -6.6512015 – 83 -9 -3.525 2.225 .. .. -1.225

Emissioni nette2011 1.639 -6.677 -13.876 56.530 13.291 -3.572 -54 47.2812012 19.426 -8.514 -21.520 38.666 24.785 -5.219 -50 47.5752013 -10.020 13.981 1.770 31.125 49.547 -3.666 -50 82.6872014 -15.603 -24.125 -5.308 86.795 28.180 -364 -50 69.5262015 -10.422 -4.182 2.039 28.603 20.250 -5.254 -49 30.985

Cedole e dividendi (9)2010 1.620 2.370 1.741 46.239 2.159 2.605 – 56.7342011 1.876 1.249 2.601 42.943 2.565 1.774 – 53.0072012 4.679 1.789 3.463 45.739 2.877 1.831 – 60.3782013 2.947 1.623 2.187 48.215 3.739 1.611 – 60.3222014 1.291 3.111 1.747 50.324 4.434 1.687 – 62.5952015 507 1.112 1.423 48.737 4.860 1.451 – 58.091

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Sono inclusi i BTP emessi a dicembre 1993 per il finanziamento del conto di disponibilità del Tesoro. – (3) I rimborsi dei BTP€i (BTP indicizzati all’inflazione dell’area dell’euro) e dei BTP Italia sono calcolati sul capitale nominale non rivalutato. – (4) Le emissioni nette dei Prestiti della Repubblica includono sfasamenti contabili. – (5) Sono inclusi i titoli emessi da Infrastrutture spa per il finanziamento dell’infrastruttura ferroviaria per il “Sistema alta velocità/alta capacità”. – (6) Dal 2011 sono incluse le obbligazioni con garanzia statale emesse ai sensi del DL 201/2011. – (7) Dal 2011 sono incluse le cedole pagate sulle obbligazioni emesse dalle società veicolo per la cartolarizzazione. – (8) Le emissioni si riferiscono alle operazioni a pagamento. Per i rimborsi, valore di mercato delle azioni proprie riacquistate e annullate. Sono escluse le operazioni di annullamento di azioni in seguito a fusioni e incorporazioni. Da ottobre 2013 il totale di emissioni e dei rimborsi di azioni quotate è elaborato sulla base delle informazioni dell’Anagrafe Titoli della Banca d’Italia anzichè con i dati pubblicati dalla Borsa Italiana; a seguito della modifica, i dati si riferiscono alle sole azioni delle società di diritto italiano quotate sulla Borsa Italiana e/o sui mercati esteri. – (9) I valori si riferiscono ai soli titoli a tasso fisso, ad eccezione dei CCT e delle obbligazioni bancarie.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015156

segue: Tavola a14.5

Mercato finanziario: emissioni di valori mobiliari da parte di emittenti italiani (1)(milioni di euro)

ANNI

Titoli del settore pubblico e obbligazioni Azioni quotate di società italiane (8)Settore pubblico Obbligazioni Totale titoli

del settore pubblico

e obbligazioniAziende

autonome ed Ente FS

(5)

Enti territoriali Totale Banche (6) Imprese e intermediari finanziari (7)

Totale

Emissioni lorde2011 .. 5 441.091 312.248 58.063 370.311 811.402 11.8622012 .. 90 481.338 286.931 85.889 372.820 854.158 10.1882013 .. 45 480.698 163.484 63.077 226.561 707.259 1.1382014 .. .. 463.364 151.104 46.250 197.354 660.717 12.3102015 .. 150 415.444 107.176 52.810 159.986 575.430 5.736

Rimborsi2011 .. 1.208 385.258 205.342 62.528 267.870 653.128 ..2012 .. 1.397 431.751 242.780 76.913 319.693 751.444 ..2013 .. 1.361 398.983 242.817 59.182 301.999 700.982 ..2014 1.000 1.323 402.934 303.202 59.322 362.524 765.458 ..2015 .. 5.764 391.263 213.935 69.374 283.309 674.572 ..

Scarti2011 .. .. 9.413 1.189 .. 1.189 10.602 –2012 .. .. 4.717 1.092 .. 1.092 5.809 –2013 .. .. -177 622 .. 622 445 –2014 .. .. -6.651 575 .. 575 -6.076 –2015 .. .. -1.225 408 .. 408 -817 –

Emissioni nette2011 .. -1.203 46.078 105.718 -4.465 101.253 147.330 11.8622012 .. -1.307 46.268 43.058 8.976 52.035 98.303 10.1882013 .. -1.315 81.371 -79.955 3.896 -76.059 5.312 1.1382014 -1.000 -1.323 67.203 -152.673 -13.072 -165.745 -98.542 12.3102015 .. -5.614 25.370 -107.167 -16.564 -123.731 -98.361 5.736

Cedole e dividendi (9)2010 389 1.364 58.487 16.219 3.445 19.664 78.151 16.0362011 388 876 54.271 18.532 6.523 25.055 79.326 17.0092012 404 866 61.648 19.989 5.728 25.717 87.365 13.2072013 376 805 61.503 18.960 5.621 24.581 86.084 13.8132014 369 775 63.739 16.841 6.574 23.415 87.153 13.1562015 320 752 59.163 13.787 6.885 20.672 79.835 15.092

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Sono inclusi i BTP emessi a dicembre 1993 per il finanziamento del conto di disponibilità del Tesoro. – (3) I rimborsi dei BTP€i (BTP indicizzati all’inflazione dell’area dell’euro) e dei BTP Italia sono calcolati sul capitale nominale non rivalutato. – (4) Le emissioni nette dei Prestiti della Repubblica includono sfasamenti contabili. – (5) Sono inclusi i titoli emessi da Infrastrutture spa per il finanziamento dell’infrastruttura ferroviaria per il “Sistema alta velocità/alta capacità”. – (6) Dal 2011 sono incluse le obbligazioni con garanzia statale emesse ai sensi del DL 201/2011. – (7) Dal 2011 sono incluse le cedole pagate sulle obbligazioni emesse dalle società veicolo per la cartolarizzazione. – (8) Le emissioni si riferiscono alle operazioni a pagamento. Per i rimborsi, valore di mercato delle azioni proprie riacquistate e annullate. Sono escluse le operazioni di annullamento di azioni in seguito a fusioni e incorporazioni. Da ottobre 2013 il totale di emissioni e dei rimborsi di azioni quotate è elaborato sulla base delle informazioni dell’Anagrafe Titoli della Banca d’Italia anzichè con i dati pubblicati dalla Borsa Italiana; a seguito della modifica, i dati si riferiscono alle sole azioni delle società di diritto italiano quotate sulla Borsa Italiana e/o sui mercati esteri. – (9) I valori si riferiscono ai soli titoli a tasso fisso, ad eccezione dei CCT e delle obbligazioni bancarie.

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Appendice157

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.6

Rimborsi dei titoli di Stato italiani (1)(milioni di euro)

PERIODI BOTfino a 3 mesi

BOTda 3 a 6 mesi

BOToltre 6 mesi

BTP BTP€i CCT CTZ Totale

2016 – gen. – 7.150 8.413 – – – – 15.563 feb. – 6.750 7.700 – – – – 14.450 mar. – 6.500 6.502 – 7.292 – – 20.293 apr. – 6.000 6.500 16.235 – – 12.413 41.148 1-18 mag. – – 7.142 13.749 – – – 20.891Consistenze al 18.5. 2016 – 38.675 79.592 1.284.766 239.349 131.398 42.804 1.816.5862016 – 19-31 mag. – 5.500 – – – – – 5.500 giu. – 6.600 7.150 – 1.738 – – 15.488 lug. – 6.500 7.067 – – 13.380 – 26.948 ago. – 6.875 6.000 25.930 – – 13.828 52.632 set. – 6.600 7.500 15.988 9.123 – – 39.211 ott. – 6.600 7.100 – 18.018 – – 31.718 nov. – – 6.600 12.402 – – – 19.002 dic. – – 5.500 15.564 – 15 – 21.0792017 – gen. – – 7.000 – – – – 7.000 feb. – – 6.500 24.447 – – 12.702 43.649 mar. – – 6.600 – – 7.865 – 14.465 apr. – – 6.075 – 17.056 – – 23.131 mag. – – 6.500 26.392 – – – 32.892 giu. – – – 15.587 – 9.006 – 24.593 lug. – – – – – – – – ago. – – – 22.520 – – 12.847 35.367 set. – – – – 13.592 – – 13.592 ott. – – – – – 13.314 – 13.314 nov. – – – 16.509 22.272 – – 38.780 dic. – – – – – – – –2018 – – – 131.982 10.765 26.402 3.428 172.5772019 – – – 130.069 17.321 12.680 – 160.0692020 – – – 101.339 28.071 15.369 – 144.7792021 – – – 120.015 17.312 – – 137.3272022 – – – 96.440 – 29.596 – 126.0352023 – – – 68.988 27.029 3.771 – 99.7892024 – – – 63.539 20.584 – – 84.1232025 – – – 61.485 – – – 61.4852026 – – – 40.899 10.741 – – 51.639Tra il 2027 e il 2047 – – – 294.672 25.728 – – 320.400

(1) Cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015158

Tavola a14.7

Mercato finanziario italiano: acquisti netti di titoli per emittente e investitore (1)(valori di mercato; milioni di euro)

INVESTITORI

Settore pubblico Banche(3)

Imprese e altri in-

termediari finanziari

(4)

Totale del settore pubblico e delle

obbligazioni

Titoli di Stato Aziende autonome Gruppo FS

e altri (2)

Enti territoriali

Totale

di cui: Totale

BOT CTZ CCT BTP

2013Intermediari finanziari -18.204 16.618 5.029 85.506 88.448 -287 -3.797 84.364 -29.661 -4.950 49.754

Banca centrale .. -85 40 3.798 3.679 .. .. 3.679 -646 -353 2.680Banche -15.231 15.568 7.714 41.867 49.739 -299 -3.792 45.648 -25.396 -3.919 16.333Istituti di previdenza 54 316 -179 1.918 2.109 12 -2 2.120 722 571 3.413Istituti di assicurazione -3.824 1.288 -2.118 34.788 30.042 .. -2 30.040 -4.995 -2.023 23.022Fondi comuni 797 -470 -428 3.135 2.880 .. -1 2.878 654 774 4.306

Resto del mondo 18.114 334 -189 -4.465 10.662 323 2.508 13.494 -6.319 16.351 23.526Altri investitori (5) -9.930 -2.970 -3.071 -369 -16.423 -37 -27 -16.486 -43.975 -7.506 -67.968Totale -10.020 13.981 1.770 80.672 82.687 .. -1.316 81.372 -79.955 3.896 5.3122014Intermediari finanziari -16.530 -19.843 2.067 70.854 36.418 -1.116 -503 34.798 -78.708 -11.019 -54.929

Banca centrale .. .. -608 3.852 3.194 .. .. 3.194 3.176 0 6.370Banche -18.561 -20.793 1.144 37.951 -384 -1.098 -503 -1.985 -83.402 -16.655 -102.042Istituti di previdenza 279 421 -185 1.355 1.870 -18 1 1.852 231 -62 2.020Istituti di assicurazione 3.130 -51 872 18.333 22.335 .. 3 22.338 -328 4.632 26.642Fondi comuni -1.378 580 844 9.363 9.403 .. -4 9.399 1.616 1.066 12.081

Resto del mondo 9.464 -3.057 -858 55.736 59.933 -906 -208 58.819 9.741 8.857 77.416Altri investitori (5) -8.537 -1.225 -6.517 -11.615 -26.825 1.022 -612 -26.414 -83.706 -10.910 -121.030Totale -15.603 -24.125 -5.308 114.975 69.526 -1.000 -1.323 67.203 -152.673 -13.072 -98.5422015 (6)Intermediari finanziari -5.872 -4.339 3.968 84.681 81.308 159 -1.268 80.198 -34.493 -10.851 34.853

Banca centrale .. .. 3.765 71.536 75.251 123 .. 75.374 12.003 98 87.474Banche 2.384 -3.978 -1.561 -11.922 -12.155 .. -1.266 -13.421 -48.224 -11.925 -73.571Istituti di previdenza -1.406 -328 733 -570 -1.571 37 -1 -1.536 -1.066 -380 -2.982Istituti di assicurazione 511 267 900 19.470 21.058 .. -4 21.054 1.961 1.114 24.129Fondi comuni -7.361 -300 131 6.167 -1.276 .. 3 -1.273 833 242 -197

Resto del mondo 2.068 -2.550 496 32.612 24.923 88 -3.889 21.122 -8.720 -3.449 8.953Altri investitori (5) -6.617 2.707 -2.425 -68.440 -75.246 -247 -457 -75.950 -63.954 -2.264 -142.167Totale -10.422 -4.182 2.039 48.853 30.985 .. -5.614 25.370 -107.167 -16.564 -98.361

(1) Per le modalità di calcolo cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. – (2) Sono inclusi i titoli emessi da Infrastrutture spa per il finanziamento dell’infrastruttura ferroviaria per il “Sistema alta velocità/alta capacità”. – (3) Sono inclusi i titoli emessi con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011. – (4) Include, per le banche, i titoli emessi da società veicolo relativi ad attività proprie cartolarizzate e non cancellate. – (5) I valori attribuiti a questa categoria di investitori si ottengono come poste residuali e includono eventuali sfasamenti. – (6) Dati provvisori.

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Appendice159

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.8

Mercato finanziario italiano: consistenze di titoli per emittente e investitore (1)(valori nominali; milioni di euro)

INVESTITORI

Settore pubblico Banche (3)

Imprese e altri

interme-diari

finanziari (4)

Totale del settore pubblico e delle

obbligazioni

Titoli di Stato Aziende autonome Gruppo FS

e altri (2)

Enti territoriali

Totale

di cui: Totale

BOT CTZ CCT BTP

2013Intermediari finanziari 55.917 54.667 82.233 600.794 809.438 1.861 10.411 821.710 388.732 160.713 1.371.153

Banca centrale .. .. 2.295 96.565 99.423 .. .. 99.423 4.918 39 104.380Banche 33.803 45.271 62.253 225.532 376.963 1.704 10.273 388.940 352.207 145.542 886.689Istituti di previdenza 1.569 1.659 1.710 18.607 23.544 157 .. 23.701 1.592 891 26.183Istituti di assicurazione 3.448 3.603 13.419 236.549 262.007 .. 128 262.135 25.425 12.379 299.938Fondi comuni 17.097 4.134 2.556 23.541 47.501 .. 10 47.511 4.590 1.863 53.963

Resto del mondo 63.743 17.891 11.840 474.717 596.528 6.164 16.150 618.842 153.789 171.568 944.199Altri investitori (5) 21.440 3.870 30.644 232.618 291.538 1.425 1.484 294.446 335.822 11.798 642.068Totale 141.099 76.427 124.717 1.308.129 1.697.504 9.450 28.045 1.734.998 878.342 344.079 2.957.4202014Intermediari finanziari 39.550 35.185 84.436 670.066 845.007 138 9.943 855.090 303.652 147.710 1.306.451

Banca centrale .. .. 1.687 99.787 101.988 .. .. 101.988 7.787 38 109.813Banche 15.275 24.295 63.672 262.121 375.402 .. 9.811 385.214 262.814 127.233 775.261Istituti di previdenza 1.847 2.079 1.525 19.962 25.413 138 1 25.553 1.822 828 28.203Istituti di assicurazione 6.578 3.552 14.291 254.882 284.342 .. 131 284.473 25.097 17.011 326.581Fondi comuni 15.850 5.259 3.261 33.314 57.862 .. .. 57.862 6.132 2.600 66.593

Resto del mondo 73.072 14.699 11.093 524.162 651.717 5.290 15.909 672.916 171.675 182.126 1.026.717Altri investitori (5) 12.874 2.867 23.622 221.917 263.871 3.022 1.118 268.009 252.429 3.816 524.255Totale 125.496 52.751 119.151 1.416.145 1.760.595 8.450 26.970 1.796.015 727.756 333.652 2.857.4232015 (6)Intermediari finanziari 33.524 30.551 88.227 742.813 913.877 309 8.624 922.810 267.204 137.185 1.327.200

Banca centrale .. .. 5.345 159.217 165.025 134 .. 165.159 18.981 93 184.233Banche 17.604 20.135 62.116 251.632 364.571 .. 8.493 373.064 213.686 115.517 702.267Istituti di previdenza 441 1.751 2.258 19.392 23.842 175 .. 24.017 756 448 25.222Istituti di assicurazione 7.089 3.819 15.191 274.352 305.400 .. 127 305.527 27.058 18.125 350.710Fondi comuni 8.390 4.846 3.317 38.220 55.039 .. 4 55.043 6.723 3.002 64.768

Resto del mondo 74.981 12.048 11.209 556.626 677.661 5.375 12.074 695.110 161.412 179.457 1.035.979Altri investitori (5) 6.569 6.052 21.745 164.260 200.597 2.766 884 204.247 193.266 1.096 398.608Totale 115.074 48.651 121.181 1.463.699 1.792.135 8.450 21.582 1.822.167 621.882 317.738 2.761.787

(1) Per le modalità di calcolo cfr. la sezione: Note metodologiche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. – (2) Sono inclusi i titoli emessi da Infrastrutture spa per il finanziamento dell’infrastruttura ferroviaria per il “Sistema alta velocità/alta capacità”. – (3) Includono le obbligazioni emesse con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011. – (4) Include, per le banche, i titoli emessi da società veicolo relativi ad attività proprie cartolarizzate e non cancellate. – (5) I valori attribuiti a questa categoria di investitori si ottengono come poste residuali e includono eventuali sfasamenti. – (6) Dati provvisori.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015160

Tavola a14.9

Sistema di deposito accentrato Monte Titoli(dati di fine periodo)

PERIODI

Aderenti Strumenti finanziari accentrati(valori nominali in miliardi di euro)

Numero di movimentazioni

dirette (5) (6)Intermediari

finanziari Depositari

centrali esteri

Altri (1)

Totale Azioni e warrant

(2)

Titoli di Stato

Obbligazioni Titoli esteri

(3)

Titoli subdepositati

(4)

Totale

2011 – 1° trim. 161 9 2.275 2.445 168 1.544 911 20 105 2.749 668 2° trim. 160 9 2.292 2.461 177 1.535 874 24 100 2.711 661 3° trim. 159 9 2.296 2.464 173 1.522 888 29 109 2.720 672 4° trim. 154 9 2.296 2.459 179 1.538 975 24 125 2.840 7032012 – 1° trim. 148 9 2.292 2.449 205 1.570 1.024 26 134 2.958 669 2° trim. 143 9 2.287 2.439 200 1.591 1.015 23 130 2.960 656 3° trim. 143 9 2.297 2.449 184 1.604 1.031 26 125 2.969 559 4° trim. 138 9 2.269 2.416 184 1.594 1.037 25 113 2.954 6142013 – 1° trim. 137 9 2.275 2.421 182 1.643 1.021 28 106 2.980 620 2° trim. 134 12 2.256 2.402 181 1.686 1.006 27 102 3.001 617 3° trim. 131 12 2.250 2.393 182 1.683 980 25 97 2.968 524 4° trim. 126 12 2.254 2.392 182 1.682 963 24 95 2.945 6282014 – 1° trim. 124 12 2.266 2.402 166 1.729 915 20 89 2.919 672 2° trim. 123 13 2.282 2.418 169 1.776 892 21 85 2.943 724 3° trim. 122 14 2.269 2.405 175 1.753 854 16 83 2.880 657 4° trim. 116 15 2.283 2.414 173 1.746 816 13 83 2.831 7592015 – 1° trim. 108 15 2.301 2.424 176 1.800 769 15 85 2.845 770 2° trim. 77 15 3.309 2.401 176 1.813 739 14 90 2.831 …. 3° trim. 76 15 2.342 2.433 173 1.806 720 14 85 2.798 …. 4° trim. 75 15 2.358 2.448 176 1.778 705 14 78 2.753 ….2016 – 1° trim. 74 15 2.382 2.471 185 1.841 668 11 84 2.788 ….

Fonte: Monte Titoli spa.(1) Enti emittenti, SGR e intermediari finanziari iscritti nell’elenco di cui all’art. 107 del D.lgs. 385/1993. – (2) Inclusi i diritti e le quote dei Fondi. Per i warrant, numero di titoli accentrati moltiplicato per il valore convenzionale di 0,3 euro. – (3) Titoli emessi da soggetti di diritto estero. – (4) Titoli esteri depositati dalla Monte Titoli, per conto degli aderenti, presso depositari centrali esteri. – (5) Numero di movimentazioni dei conti di gestione accentrata effettuata direttamente dagli aderenti (giri titoli), dato espresso in migliaia. – (6) Dal 31 agosto 2015 operazioni FOP regolate in T2S.

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Appendice161

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.10

Express II: componente lorda (1) (servizio di liquidazione degli strumenti finanziari su base lorda)

PERIODI

Aderenti al servizio di liquidazione (1)(dati di fine periodo)

Controvalore regolato (miliardi di euro)

Banche SIM Esteri (2)

Altri (3)

Totale Lorda (4)

Azioni Obbliga-zioni

Titoli di Stato

Totale Variazione percentuale

2011 – 1° trim. 81 4 2 8 95 10 90 47 2.631 2.769 13,7 2° trim. 82 4 2 8 96 10 201 26 2.703 2.930 5,8 3° trim. 79 4 2 8 93 10 122 28 2.419 2.569 -12,3 4° trim. 76 4 2 8 90 10 100 28 2.028 2.156 -16,12012 – 1° trim. 73 4 2 8 87 10 76 33 2.153 2.262 4,9 2° trim. 70 4 2 8 84 10 174 26 1.978 2.178 -3,7 3° trim. 70 4 2 8 84 10 93 16 2.335 2.444 12,2 4° trim. 69 4 2 9 84 9 90 20 2.232 2.342 -4,22013 – 1° trim. 68 4 2 9 83 9 88 21 2.334 2.443 4,3 2° trim. 66 4 2 9 81 9 133 13 2.675 2.821 15,5 3° trim. 64 4 2 9 79 9 83 24 2.308 2.415 -14,4 4° trim. 62 3 2 9 76 9 100 28 2.717 2.845 17,82014 – 1° trim. 62 3 2 9 76 8 98 39 3.109 3.246 14,1 2° trim. 61 3 3 8 75 7 169 32 3.579 3.779 16,4 3° trim. 58 3 3 8 72 5 108 28 3.037 3.173 -16,0 4° trim. 52 3 3 8 66 5 135 38 2.863 3.036 -4,32015 – 1° trim. 47 3 3 8 61 4 160 38 3.157 3.355 10,5 2° trim. 43 3 3 8 57 2 230 8 2.491 2.729 -18,5 1.7.2015 - 28.8.2015

43 3 3 8 57 1 102 16 1.303 1.421 ::

Fonte: Monte Titoli spa.(1) Dal 31 agosto 2015 il sistema di regolamento è operato mediante piattaforma T2S. Cfr. in questa sezione la tavola a14.12. – (2) Aderenti esteri in accesso remoto. – (3) Banca d’Italia, Ministero dell’Economia e delle finanze, controparti centrali, altri organismi. – (4) Aderenti alla sola componente lorda di Express II fino al 28 agosto 2015.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015162

Tavola a14.11

Express II: componente netta (1)(servizio di liquidazione degli strumenti finanziari su base netta)

PERIODI

Operazioni immesse Operazioni regolate

Numero(migliaia)

Controvalore(miliardi di euro)

Numero(migliaia)

Controvalore(miliardi di euro)

Azioni Obbligazioni Titoli di Stato

Totale Ciclo netto notturno

Ciclo netto diurno

Ciclo lordo Totale

2011 – 1° trim. 5.317 346 52 8.735 9.133 5.292 6.849 1.638 501 8.988 2° trim. 4.858 424 47 8.312 8.783 4.824 6.781 1.253 512 8.546 3° trim. 4.580 318 113 7.348 7.779 4.555 5.694 1.368 573 7.635 4° trim. 4.410 252 173 5.836 6.261 4.388 4.447 1.131 530 6.1082012 – 1° trim. 5.254 252 146 6.630 7.028 5.229 5.199 1.207 463 6.870 2° trim. 3.660 290 139 6.111 6.539 3.634 4.791 1.228 369 6.389 3° trim. 3.674 221 147 7.093 7.461 3.647 5.530 1.333 425 7.289 4° trim. 4.011 215 112 7.320 7.646 3.980 5.841 1.214 429 7.4832013 – 1° trim. 4.150 264 55 7.524 7.843 4.122 5.866 1.381 439 7.686 2° trim. 4.247 261 46 8.561 8.868 4.217 6.979 1.239 471 8.689 3° trim. 3.597 208 32 7.836 8.076 3.572 6.395 1.116 416 7.928 4° trim. 4.347 270 41 8.234 8.545 4.313 6.457 1.334 548 8.3392014 – 1° trim. 4.514 313 41 8.498 8.851 4.474 6.468 1.403 713 8.584 2° trim. 5.521 373 41 9.113 9.528 5.305 7.114 1.657 819 9.590 3° trim. 4.117 283 35 8.943 9.261 4.041 7.162 1.198 754 9.114 4° trim. 4.512 314 43 8.504 8.861 4.465 6.963 1.102 550 8.6152015 – 1° trim. 4.901 387 50 9.781 10.219 4.855 8.186 1.164 646 9.995 2° trim. 5.014 420 39 8.624 9.083 4.930 7.301 1.157 555 9.013 1.7.2015 - 28.8.2015 2.957 253 22 5.076 5.350 2.935 4.125 798 340 5.263

Fonte: Monte Titoli spa.(1) Dal 31 agosto 2015 il sistema di regolamento è operato mediante la piattaforma T2S. Cfr. in questa sezione la tavola a14.12.

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Appendice163

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.12

Servizio di liquidazione gestito da Monte Titoli e operato mediante la piattaforma T2S

PERIODI

Aderenti al servizio di liquidazione (dati di fine periodo)

Operazioni regolate

Controvalore regolato (miliardi di euro)

Banche SIM Esteri (1) Altri (2) Totale Numero(migliaia)

Azioni Obbliga-zioni

Titoli di Stato

Totale Variazione percentuale

2015 – 31.8.2015 30.9.2015 96 4 8 13 121 1.201 116 15 2.073 2.206

2015 – 4° trim 96 4 8 13 121 4.840 431 84 9.005 9.5172016 – 1° trim. 96 4 9 12 121 5.097 399 54 8.784 9.236 -3,0

Fonte: Monte Titoli spa.(1) Partecipanti esteri. – (2) Banca d’Italia, Ministero dell’Economia e delle finanze, controparti centrali, altri organismi.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015164

Tavola a14.13

Cassa di compensazione e garanzia: aderenti(dati di fine periodo)

PERIODIGenerali Individuali

XCOM IDEM MTA MTS MOT IDEX AGREX ICSD XCOM IDEM MTA MTS

2013 – 1° trim. 24 16 12 11 8 3 – 12 18 36 2° trim. 24 15 12 12 8 3 – 12 18 37 3° trim. 24 15 12 12 8 3 – 12 18 39 4° trim. 24 15 12 12 9 3 11 12 16 392014 – 1° trim. 25 15 12 12 9 3 12 12 15 39 2° trim. 25 15 12 12 8 3 13 12 15 39 3° trim. 25 15 12 12 8 3 13 12 15 39 4° trim. 25 15 12 12 8 3 14 12 14 392015 – 1° trim. 25 14 10 12 8 3 14 12 15 43 2° trim. 25 14 10 12 8 3 14 11 14 42 3° trim. 25 14 10 12 8 3 14 11 14 42 4° trim. 25 15 10 13 8 3 14 11 14 432016 – 1° trim. 1 25 16 10 13 7 3 14 3 11 14 43

Fonte: Cassa di compensazione e garanzia spa.

PERIODIIndividuali Indiretti

MOT IDEX AGREX ICSD XCOM IDEM MTA MTS MOT IDEX AGREX ICSD

2013 – 1° trim. 18 2 – – 29 56 11 20 12 2 – 2° trim. 18 2 – – 31 53 12 19 14 2 – 3° trim. 18 2 – – 31 51 13 19 14 2 – 4° trim. 17 2 – 13 28 51 13 19 16 2 132014 – 1° trim. 17 2 – 14 26 50 13 19 14 2 16 2° trim. 17 2 – 14 25 49 13 19 15 2 18 3° trim. 17 2 – 14 25 50 13 19 19 2 18 4° trim. 17 1 – 14 25 48 13 20 19 2 172015 – 1° trim. 16 1 – 14 27 53 14 24 19 2 18 2° trim. 15 1 – 13 29 57 15 25 19 2 19 3° trim. 15 1 – 13 28 54 16 25 19 2 20 4° trim. 16 1 – 14 28 55 15 25 17 2 192016 – 1° trim. 16 1 – 14 28 56 15 26 17 2 20

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Appendice165

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.14

Cassa di compensazione e garanzia

PAESI

Margini iniziali (1) (milioni di euro)

Default Fund (1) (milioni di euro)

IDEM/MTA MTS/MOT IDEX AGREX MIC

2013 – 1° trim. 10.032,78 701,80 2.502,30 35,49 0,25 2° trim. 12.361,44 877,83 2.460,51 35,59 0,25 3° trim. 11.648,54 881,87 2.458,90 35,65 0,25 4° trim. 12.394,30 1.091,86 2.569,34 35,61 0,252014 – 1° trim. 11.113,69 1.235,33 2.372,94 54,36 0,25 2° trim. 10.317,53 1.591,48 1.939,85 43,53 0,25 1,23 3° trim. 9.232,65 1.404,80 1.680,60 24,23 0,25 66,56 4° trim. 8.775,51 1.343,86 2.266,96 31,51 0,55 144,872015 – 1° trim. 11.177,05 1.381,74 2.771,82 28,40 0,78 182,48 2° trim. 13.403,91 1.810,90 2.970,48 16,00 0,91 139,31 3° trim. 12.788,11 1.833,88 3.054,33 15,08 1,06 172,25 4° trim. 11.717,43 1.768,49 3.040,57 16,21 1,27 242,682016 – 1° trim. 11.865,49 1.465,51 3.224,04 10,28 1,03 363,17

Fonte: Cassa di compensazione e garanzia spa.(1) Valori medi giornalieri.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015166

Tavola a14.15

Sistemi di regolamento lordo e netto nella UE per pagamenti di importo elevato (1)(flussi medi giornalieri in miliardi di euro)

PAESI 2012 2013 (2) 2014 2015 (3)Variazioni percentuali

2015/14

Sistemi di regolamento lordo (TARGET2) (4)Italia 128 147 162 126 -22,6Germania 764 595 615 618 0,4Francia 431 343 340 308 -9,5Spagna 345 255 244 224 -8,2Paesi Bassi 412 272 232 235 1,5Altri UEM 382 306 320 309 -3,6Totale UEM 2.462 1.918 1.915 1.821 -4,9Paesi non UEM 15 17 16 15 -10,2Totale UE 2.477 1.935 1.931 1.835 -5,0Euro1 (5) 226 191 184 196 6,5

Fonte: BCE e Banca d’Italia.(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. – (2) La sensibile riduzione dei flussi rispetto al 2012 deriva da una modifica della metodologia statistica utilizzata che comporta l’esclusione da gennaio 2013 delle operazioni di deposito overnight presso l’Eurosistema. – (3) La riduzione dei flussi è dovuta all’avvio della piattaforma T2S. – (4) Comprende pagamenti regolati sui conti esterni a TARGET2 (Home Accounting Module della Single Shared Platform). Il confronto tra paesi è influenzato da alcune specificità nell’architettura dei sistemi nazionali, che rendono possibili, in relazione ai pagamenti domestici, operazioni di trasferimento di liquidità tra conti dello stesso soggetto in assenza di una sottostante transazione. Questa tipologia di pagamenti è presente nei sistemi francese, spagnolo e tedesco (in quest’ultimo fino a settembre 2013). – (5) Euro1: EBA Euro Clearing System.

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Appendice167

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.16

Principali categorie di operazioni regolate nel sistema TARGET2-Banca d’Italia (1)(miliardi di euro)

PERIODI

Flussi totali (2)

di cui:

Pagamenti interbancari (3) Clientela Sistemi ancillari

(5)

Operazioni con Banca d’Italia

di cui:transfrontalieri

(4)

di cui:transfrontalieri

(4)

2012 32.198 17.651 8.803 2.448 860 4.550 7.549 2013 37.168 23.348 11.411 2.213 740 5.472 6.134 2014 41.140 26.946 13.366 2.100 713 5.749 6.345 2015 31.929 21.704 11.633 2.062 754 3.944 4.219 2015 – 1° trim. 10.467 7.391 3.619 501 185 1.426 1.150 2° trim. 9.491 6.623 3.235 529 193 1.399 940 3° trim. 7.261 4.770 2.565 475 175 930 1.086 4° trim. 4.710 2.920 2.214 557 201 188 1.044 2016 – 1° trim. 4.482 2.998 2.252 498 188 221 766

(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti; cfr. la sezione: Note metodologiche. – (2) Non sono comprese le operazioni regolate nei conti HAM. – (3) Sono inclusi i pagamenti regolati su base lorda dei sistemi ancillari di Monte Titoli, Cassa di compensazione e garanzia ed e-MID. Dal 31 agosto 2015, con l’avvio della piattaforma T2S per la piazza finanziaria italiana, le tipologie di pagamenti regolate su base lorda dal sistema ancillare di Monte Titoli si sono notevolmente ridotte. – (4) Pagamenti transfrontalieri in uscita al netto delle operazioni con la Banca d’Italia. – (5) Saldi multilaterali (pagamenti regolati su base netta) a debito e a credito rivenienti dai cicli di compensazione di BI-Comp ed Express II. Il sistema Express II è stato dismesso il 31 agosto 2015 in coincidenza dell’avvio della piattaforma T2S per la piazza finanziaria italiana.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015168

Tavola a14.17

Diffusione degli strumenti di pagamento diversi dal contante: confronti internazionali relativi al 2014

PAESI

Numero operazioni pro capite con strumenti diversi dal contante Variazioni percentuali medie annue nel periodo 2011-14

Totale Assegni Bonifici Disposizioni di incasso

(1)

Operazioni con carte

di pagamento (2)

Assegni Bonifici Disposizionidi incasso

(1)

Operazioni con carte

di pagamento (2)

Paesi dell’area dell’euro

Austria 181 0,1 61,7 53,1 65,9 -15,9 -11,3 -11,2 5,6Belgio 308 0,3 122,5 47,6 137,7 -20,6 8,4 22,9 7,4Cipro 136 17,4 25,3 44,9 48,3 – -3,3 – 3,3Estonia 289 – 99,8 1,7 187,7 – 8,8 -31,4 10,8Finlandia 403 .. 158,6 0,5 243,7 -14,9 1,3 -28,2 5,9Francia 287 37,5 51,6 53,9 143,4 -5,9 3,0 -0,1 5,8Germania 218 0,4 71,9 105,2 41,0 -11,5 0,1 -0,1 5,8Grecia 23 0,8 12,8 1,1 8,3 -16,2 24,6 -6,0 3,8Irlanda 159 8,7 36,3 19,6 94,3 -17,7 1,2 -4,8 6,5Italia 80 3,9 22,5 14,8 38,8 -7,6 2,3 1,3 9,3Lussemburgo 3.064 0,5 103,5 26,7 2.933,1 11,5 -5,6 -3,6 24,5Malta 92 22,7 20,1 3,5 45,5 -0,8 8,5 10,5 9,9Paesi Bassi 383 .. 121,2 69,0 192,5 – 5,5 -3,0 6,7Portogallo 182 7,1 26,2 22,2 126,5 -12,1 11,5 0,2 3,6Slovacchia 115 – 59,1 5,6 50,4 -22,2 6,4 -10,9 20,7Slovenia 160 .. 73,2 18,9 68,0 -26,9 -2,6 -5,8 4,5Spagna 135 1,6 19,5 54,5 59,4 -7,3 2,8 1,3 4,6

Area Euro 202 8,8 52,9 54,3 86,3 -6,8 1,8 -0,6 7,1Regno Unito 329 10,0 61,0 56,8 201,4 -13,6 2,8 2,3 9,3

UE - 27 202 7,1 53,0 44,8 97,3 -8,1 2,8 0,1 8,5Italia - 2015 (3) 87 3,4 24,2 15,9 43,6 -10,9 8,0 7,4 12,4

Fonte: elaborazioni su dati BCE, BRI, Poste italiane spa e Banca d’Italia. Per la metodologia di calcolo cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) La composizione e le variazioni percentuali sono calcolate con riferimento, rispettivamente, al numero di operazioni effettuate; sono compresi gli strumenti offerti da altri operatori(carte di credito). Per l’Italia, le “disposizioni di incasso” includono gli incassi commerciali (es. Riba) e addebiti diretti; per gli altri paesi, le percentuali di composizione non includonomodalità di pagamento non convenzionali (cd. “other payments”). – (2) Incluse operazioni con moneta elettronica. – (3) Variazioni percentuali calcolate rispetto all’anno precedente.

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Appendice169

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.18

Sportelli automatici e terminali POS: confronti internazionali relativi al 2014

PAESI

Sportelli automatici Terminali POS

Numero sportelli

(migliaia)

Var. perc. medie annue nel periodo

2010-14

Numero abitanti

persportello

Numero operazioni

persportello

Importo medio

operazioni in euro

Numero terminali

POS (migliaia)

Var. perc. medie annue nel periodo

2010-14

Numero abitanti

perterminale

Numero operazioni

perterminale

Importo medio

operazioni in euro

Paesi dell’area dell’euro

Austria 8,7 2,2 980 29.759 175 122 .. 70 4.440 58Belgio 10,0 -0,8 1.114 51.896 137 183 – 61 7.449 44Cipro 0,5 1,7 1.818 37.740 153 23 – 37 1.556 72Estonia 0,7 -3,6 1.822 55.909 95 29 1,9 46 8.387 17Finlandia 2,2 -6,6 2.472 88.638 100 157 -1,6 35 8.384 31Francia 114,9 1,9 576 14.832 83 1.607 4,7 41 6.454 46Germania 85,4 1,3 948 46.861 129 881 6,6 92 3.560 68Grecia 7,0 -3,0 1.566 34.693 212 130 -18,6 84 703 68Irlanda 2,6 -2,0 1.755 37.941 125 41 3,7 113 11.038 53Italia 49,7 -0,8 1.224 20.136 191 1.847 5,1 33 1.244 69Lussemburgo 0,5 0,1 1.139 31.740 168 128 201,9 4 1.987 72Malta 0,2 5,8 2.065 53.512 144 14 – 31 1.094 64Paesi Bassi 7,2 -3,1 2.354 63.521 123 283 3,3 60 15.114 33Portogallo 15,8 -0,7 659 31.062 65 270 1,3 39 3.698 60Slovacchia 2,7 2,8 2.002 33.096 141 46 4,9 119 4.480 28Slovenia 1,7 0,6 1.219 33.982 99 33 -1,9 63 4.245 35Spagna 50,4 -3,3 921 17.940 122 1.224 -2,3 38 2.212 43

Area Euro 361,2 -0,1 931 26.281 126 7.046 2,2 48 3.772 49Regno Unito 69,4 1,3 931 40.789 83 1.702 7,8 38 7.099 58

UE - 27 488,9 0,5 1.042 29.167 114 10.033 3,4 51 4.607 49Italia - 2015 (1) 50,5 1,8 1.201 19.317 191 1.991 7,8 30 1.168 66

Fonte: elaborazioni su dati BCE, BRI e Banca d’Italia. Per la metodologia di calcolo cfr. la sezione: Note metodologiche.(1) Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015170

Tavola a14.19

Principali strumenti di pagamento alternativi al contante: composizione percentuale del numero dei pagamenti per settore di attività (1)

VOCINord Centro Sud e Isole Italia

2005 2015 2005 2015 2005 2015 2005 2015

Famiglie Assegni 9 3 11 4 18 6 11 4Bonifici 5 10 4 9 4 11 4 10Disposizioni di incasso 26 21 19 15 25 20 24 19Carte di pagamento 60 66 66 72 53 63 60 67

ImpreseAssegni 19 18 32 27 44 35 26 23Bonifici 37 36 31 32 21 37 33 35Disposizioni di incasso 44 46 36 41 35 29 41 42

AltroAssegni 9 4 9 1 6 8 9 3Bonifici 59 72 78 80 54 69 62 76Disposizioni di incasso 31 24 14 19 40 23 29 21

ITALIAAssegni 11 4 15 4 23 7 14 4Bonifici 17 13 15 18 11 13 15 15Disposizioni di incasso 31 22 22 16 28 21 28 20Carte di pagamento 41 61 49 62 38 59 42 61

(1) Eventuali mancate quadrature delle percentuali di composizione sono dovute ad arrotondamenti; cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice171

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.20

Strumenti di pagamento diversi dal contante nel 2015

STRUMENTI DI PAGAMENTO

Numero Importo

Migliaia Composizione percentuale

Variazione percentuale

Milioni Composizione percentuale

Variazione percentuale

Assegni 208.631 3,95 -9,88 501.443 5,83 -5,97Assegni bancari (1) 184.377 3,49 -9,24 343.714 4,00 -7,95Assegni circolari 24.255 0,46 -14,46 157.729 1,84 -1,36

Bonifici e disposizioni di incasso (2) 2.435.798 46,06 8,94 7.918.293 92,13 -3,72Bonifici 1.471.034 27,82 9,19 6.940.603 80,76 -4,79

di cui: automatizzati 611.499 11,56 5,22 3.828.971 44,55 -3,89Disposizioni di incasso 964.764 18,24 8,57 977.690 11,38 4,63

di cui: automatizzate 954.425 18,05 8,93 892.485 10,38 6,88Addebiti preautorizzati 682.248 12,90 12,19 358.749 4,17 13,21Riba 209.419 3,96 -0,56 500.300 5,82 2,64Mav 62.758 1,19 9,18 33.436 0,39 8,68

Operazioni con carte di pagamento su POS 2.643.694 49,99 13,69 174.700 2,03 12,15Totale 5.288.123 100,00 10,34 8.594.436 100,00 -3,58

(1) Non sono compresi gli assegni emessi per operazioni di approvvigionamento contante. – (2) Non sono compresi gli incassi gestiti dalle banche presso i propri sportelli per operazioni di varia natura (ad esempio rimborso di mutui e pagamenti di imposte e tasse, reversali di incasso di enti pubblici); per la metodologia di calcolo cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015172

Tavola a14.21

Carte di pagamento: diffusione e operatività nel 2014 e nel 2015

VOCI

2014 2015

Numero (migliaia)

Importi (milioni)

Numero (migliaia)

Importi (milioni)

Carte di creditoIn circolazione 26.606 26.837

di cui: attive 12.275 13.931Operazioni di pagamento 643.958 53.915 652.632 54.148

Carte di debitoIn circolazione 48.046 51.256

di cui: abilitate POS 47.036 50.317Operazioni di prelevamento su ATM 956.462 178.984 976.146 186.818Operazioni su POS 1.390.057 88.365 1.617.148 103.196

Carte prepagateIn circolazione 22.596 25.482Operazioni di pagamento 291.395 13.487 373.914 17.355

Fonte: Banca d’Italia e Poste italiane spa. Per la metodologia di calcolo cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice173

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.22

Operazioni di approvvigionamento del contante

VOCI

2013 2014 2015

Numeri(migliaia)

Importi(milioni)

Numeri(migliaia)

Importi(milioni)

Numeri(migliaia)

Importi(milioni)

Da sportelli tradizionali 232.137 196.760 216.701 181.240 211.054 171.770Da sportelli automatici:

con carte di debito 898.955 168.220 956.462 178.984 976.146 186.818con carte di credito 35.215 6.812 33.498 6.761 34.414 6.851con carte prepagate 63.229 9.392 69.105 10.166 82.835 12.744

Totale 1.229.537 381.184 1.275.765 377.151 1.304.449 378.183

Fonte: Banca d’Italia; cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015174

Tavola a14.23

Flussi trattati nei sistemi di compensazione italiani (1)(miliardi di euro)

PERIODI

BI-Comp Express II

Recapiti locale Dettaglio Flussi totali Saldi multilaterali (2) (3)

Saldo del contante (2) (4)

di cui: trattati da CABI

2007 699 2.677 – 3.376 415 3.1232008 654 2.795 – 3.449 444 4.1112009 430 2.664 – 3.094 426 2.8582010 377 2.671 – 3.048 469 2.5682011 315 2.783 – 3.098 504 2.0902012 263 2.529 37 2.792 434 2.2052013 221 2.336 80 2.557 461 2.6442014 191 1.255 125 1.446 361 2.8462015 179 1.326 126 1.506 438 1.7852015 – 1° trim. 46 282 23 328 81 719 2° trim. 43 334 32 377 119 658 3° trim. 40 329 30 369 102 409 4° trim. 49 382 40 431 136 –2016 – 1° trim. 47 387 29 434 145 –

Fonte: SIA e Banca d’Italia; cfr. la sezione: Note metodologiche. (1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. – (2) Somma degli sbilanci a debito di ogni aderente nei confronti di tutti gli altri a seguito della compensazione multilaterale. – (3) Sono comprese le operazioni della Banca d’Italia, delle Sezioni di tesoreria provinciale e delle Poste italiane spa. Dal 19 maggio 2008, in corrispondenza della migrazione al sistema TARGET2, i saldi delle Sezioni di tesoreria provinciale sono compresi in quelli della Banca d’Italia. – (4) Il 31 agosto 2015 il sistema Express II è stato dismesso in coincidenza dell’avvio della piattaforma T2S per la piazza finanziaria italiana.

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Appendice175

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Tavola a14.24

Centrale di allarme interbancaria: distribuzione territoriale delle carte e degli assegni revocati (1)(consistenze al 31.12.2015)

AREA GEOGRAFICA

Assegni Carte di pagamento

Soggetti revocati

Assegni senza autorizzazione e senza provvista Importo impagato

medio

Soggetti iscritti per carta

revocata

Carte revocate

Numero Numero Composizione percentuale

Importo in milionidi euro

Composizione percentuale

Euro Numero Numero Composizione percentuale

Nord Ovest 9.859 24.366 16,5 81,8 18,0 3.357 43.032 50.190 21,9Nord Est 4.575 11.683 7,9 49,7 10,9 4.257 24.759 28.588 12,4Centro 10.895 31.580 21,4 96,3 21,2 3.048 39.569 47.003 20,5Sud e Isole 25.703 79.710 54,1 226,2 49,8 2.838 85.593 103.699 45,2Estero 24 42 .. 0,5 0,1 11.905 137 157 0,1Totale 51.056 147.381 100,0 454,5 100,0 3.084 193.090 229.637 100,0

(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti; cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015176

Tavola a14.25

Centrale di allarme interbancaria: distribuzione territoriale e settoriale degli assegni revocati (1)(consistenze al 31.12.2015; importi in milioni di euro)

DESCRIZIONENord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Italia ed estero

Numero Importo Numero Importo Numero Importo Numero Importo Numero Importo

Società non finanziarie 6.791 39,0 3.895 25,4 10.771 51,1 20.210 101,5 41.668 217,0Imprese private 5.217 33,8 2.881 21,3 8.786 45,5 15.501 84,1 32.386 184,8Quasi società non finanziarie 1.555 5,1 1.012 4,1 1.953 5,5 4.670 17,2 9.190 31,9Altre 19 0,1 2 .. 32 0,1 39 0,2 92 0,4

Famiglie 17.349 42,1 7.682 24,0 20.404 44,0 58.841 123,2 104.290 233,4Famiglie consumatrici 13.563 32,7 5.071 14,8 15.077 30,7 43.352 82,8 77.072 161,1Famiglie produttrici 3.786 9,4 2.611 9,2 5.327 13,3 15.489 40,4 27.218 72,3

Altro 226 0,7 106 0,3 405 1,2 659 1,4 1.423 4,1Totale 24.366 81,8 11.683 49,7 31.580 96,3 79.710 226,2 147.381 454,5

(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti; cfr. la sezione: Note metodologiche.

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Appendice177

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2015

Fonte: Borsa Italiana, Thomson Reuters Datastream e World Federation of Exchanges. (1) Variazione percentuale dell’indice FTSE Italia Mib storico nel corso dell’anno. – (2) Valore di fine periodo. – (3) Somma del valore della capitalizzazione di ciascuna società alla data di collocamento. – (4) Dati Borsa Italiana. Dal 2015 include il mercato AIM-MAC. – (5) Dato di fine periodo; valori percentuali. Utili e dividendi correnti. – (6) Società italiane. – (7) Rapporto percentuale tra controvalore annuo degli scambi e capitalizzazione media dell’anno.

Tavola a14.26

Principali indicatori di borsa(milioni di euro, salvo diversa indicazione)

VOCI 2011 2012 2013 2014 2015

Variazione dei corsi (1) -24,0 10,2 18,8 -0,4 16,9Società quotate (numero a fine anno) 328 323 326 342 356

di cui: italiane 287 282 285 302 316Capitalizzazione delle società italiane (2) 332.374 365.466 465.458 482.438 573.602

in percentuale del PIL 20,3 22,6 28,9 29,9 35,1Composizione percentuale: (2)

industriali 45 47 40 39 40assicurativi 7 8 9 9 9bancari 17 18 19 22 22finanziari 3 3 3 4 4servizi 29 25 28 26 25

Totale 100 100 100 100 100Aumenti di capitale delle società italiane 12.544 10.085 949 11.075 4.081Capitalizzazione società di nuova quotazione (3) 12.743 802 5.267 7.770 14.571

di cui: italiane 12.743 802 5.267 7.770 14.571Dividendi distribuiti dalle società italiane (4) 17.009 13.207 13.813 13.156 15.092Rapporto utili/capitalizzazione (5) 9,0 7,2 5,0 5,3 4,2Rapporto dividendi/capitalizzazione (5) 5,1 4,2 3,1 3,0 2,7Controvalore degli scambi:

mercato di borsa (6) 683.630 487.301 526.411 702.770 792.862futures sull’indice FTSE MIB 561.798 442.990 553.626 860.854 1.054.695opzioni sull’indice FTSE MIB 162.684 107.232 139.278 203.591 255.247

Turnover delle società italiane (7) 181 140 127 148 150

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015178

Le note sono presentate per ciascun capitolo nel seguente ordine: note alle tavole della Relazione, alle figure della Relazione, alle figure dei riquadri, alle tavole dell’Appendice (queste ultime contrassegnate con a). Nel caso di note relative a più tavole o figure, la sequenza dei riferimenti che compare nell’intestazione rispetta il medesimo ordine.

3. GLI ANDAMENTI MACROECONOMICI E LE POLITICHE DI BILANCIO NELL’AREA DELL’EURO

Tavv. 3.1, 5.1, 6.1, 7.3, figg. 3.1.a-3.1.b, 7.1, tavv. a3.1, a6.1, a6.3, a9.5, a9.6

Quantità a prezzi concatenati

Nei sistemi di contabilità nazionale in uso nei paesi della UE, il calcolo delle quantità a prezzi concatenati ha sostituito quello a prezzi costanti, adottato fino al 2004. Mentre le quantità a prezzi costanti erano calcolate impiegando indici di prezzo a base fissa, le quantità a prezzi concatenati sono ottenute deflazionando le poste in valore tramite indici di prezzo a base mobile, che rispecchiano la graduale evoluzione della composizione dei panieri di beni e servizi di riferimento. Il metodo di calcolo si compone di tre fasi. Dapprima si stimano, per ciascuna posta della contabilità nazionale e per ciascun anno e trimestre, gli indici di volume basati sui prezzi dell’anno precedente; quindi si procede al loro “concatenamento”, cumulando le variazioni tra due periodi successivi, a partire dall’anno scelto come riferimento (il 2010 nell’attuale versione dei conti); infine l’indice di volume così ottenuto viene molti-plicato per il valore a prezzi correnti della rispettiva posta nell’anno di riferimento, allo scopo di derivare la serie storica espressa in valori monetari.

Fig. 3.1.a

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

Fig. 3.1.b (cfr. anche la nota alla tav. 3.1), tav. a3.2

Indicatori coincidenti del ciclo economico dell’area dell’euro (€-coin) e dell’Italia (Ita-coin)

L’indicatore €-coin, elaborato dalla Banca d’Italia e diffuso in collaborazione con il Centre for Economic Policy Research (CEPR), è il risultato di uno studio del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia; la stima mensile è disponibile all’indirizzo internet http://www.bancaditalia.it/.

L’indicatore è costruito sulla base di un’ampia banca dati, composta da circa 150 serie mensili che partono dal 1987, relative a Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e area dell’euro. Esse comprendono: PIL, produzione industriale, flussi commerciali, salari, occupazione, prezzi, aggregati monetari, tassi di interesse, indici di borsa, altre variabili di natura finanziaria, inchieste congiunturali presso imprese e consumatori. A queste si aggiungono alcune variabili di Stati Uniti e Giappone, nonché statistiche relative alle quotazioni internazionali delle materie prime.

La banca dati viene utilizzata per separare – secondo una metodologia descritta in dettaglio in F. Altissimo, R. Cristadoro, M. Forni, M. Lippi e G. Veronese, New eurocoin: tracking economic growth in real time, “The Review of Economics and Statistics”, 92, 2010, pp. 1024-1034, pubblicato anche in Banca d’Italia, Temi di discussione, 631, 2007 – la dinamica irregolare delle serie storiche, dipendente da fattori transitori e idiosincratici che non influenzano in modo diffuso l’evoluzione dell’economia

NOTE METODOLOGICHE

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BANCA D’ITALIA Appendice179Relazione Annuale 2015

dei paesi membri, da quella sistematica, che è comune a tutta l’area e dispiega i suoi effetti su orizzonti temporali rilevanti per lo studio del ciclo economico e per la politica monetaria.

L’indicatore Ita-coin, elaborato dalla Banca d’Italia, fornisce una stima mensile della tendenza di fondo dell’economia italiana e si associa all’analogo indicatore €-coin sviluppato per l’area dell’euro; tale stima è disponibile all’indirizzo internet http://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/indicatori/indicatore-ciclico-coincidente/index.html.

La stima dell’indicatore si basa sull’informazione proveniente da un ampio insieme di variabili, di natura sia quantitativa (produzione industriale, inflazione, vendite al dettaglio, flussi di interscambio, indici azionari) sia qualitativa (fiducia di famiglie e imprese, indicatori PMI), relative all’Italia e alla Germania, in quanto principale partner commerciale.

L’ipotesi alla base del modello è che la correlazione fra tali indicatori sia guidata da un numero contenuto di shock comuni, che spiegano perciò la dinamica ciclica dell’economia. Maggiori dettagli sulla metodologia di stima di Ita-coin e sui risultati sono riportati in V. Aprigliano e L. Bencivelli, Ita-coin: a new coincident indicator for the Italian economy, Banca d’Italia, Temi di discussione, 935, 2013.

Tav. a3.1

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

Tav. a3.2

Cfr. la nota alla fig. 3.1.b.

Tavv. a3.4-a3.7 (cfr. anche la nota alla tav. 8.2)

Labour Force Survey

I paesi membri della UE, con il coordinamento dell’Eurostat, conducono trimestralmente un’in-dagine tra le famiglie residenti per ottenere informazioni sulle condizioni demografiche e lavorative dei singoli individui. La rilevazione è armonizzata tra i vari paesi sulla base di un regolamento comunitario ed è condotta dagli istituti nazionali di statistica che sono responsabili della selezione del campione, della preparazione del questionario, della condotta delle interviste e del trasferimento dei risultati all’Eurostat.

Tavv. a3.8-a3.10

Indici dei prezzi al consumo: area dell’euro

Gli indici dei prezzi al consumo armonizzati per i paesi della UE sono diffusi dall’Eurostat. I dati sono rilevati ed elaborati dai singoli istituti nazionali di statistica sulla base di metodi omogenei. Di conseguenza tali indicatori si prestano a essere utilizzati nella comparazione dell’inflazione al consumo tra i diversi paesi. In ciascuno di essi la struttura e l’articolazione degli indici rispecchiano sostanzialmente quelle dell’indice nazionale dei prezzi al consumo: di fatto, nella maggior parte dei casi, le differenze tra i due indicatori sono minime (cfr. anche la nota alla tav. a9.1).

Tavv. a3.10-a3.11, a9.3

Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno: Italia e area dell’euro

Gli indici dei prezzi alla produzione misurano l’evoluzione dei prezzi che si formano nelle transazioni relative a merci vendute dai produttori industriali sul mercato interno. In tutti i paesi le voci incluse nel paniere dell’indice sono classificate in base sia alla destinazione economica del prodotto (beni di consumo, di investimento e intermedi) sia al settore produttivo. Diversamente dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo, i prezzi alla produzione non sono stati oggetto di un processo di armonizzazione completo e vi sono differenze importanti nella composizione dei panieri dei vari paesi. Tali prezzi sono

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015180

però stati oggetto di un processo di parziale armonizzazione da parte dell’Eurostat, che attualmente elabora gli indici per i paesi della UE sulla base dei dati trasmessi mensilmente dagli istituti nazionali di statistica, seguendo una classificazione per branca di attività economica omogenea tra paesi e definita in base ai gruppi NACE rev. 2.

Dall’inizio del 2013 l’Istat calcola gli indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno nella nuova base 2010=100, in linea con la normativa comunitaria. Le principali modifiche apportate all’indice hanno riguardato i criteri di classificazione dei prodotti, la composizione del paniere dell’indice e la struttura di ponderazione. In particolare, con riferimento alla classificazione per destinazione economica dei prodotti – denominata per raggruppamenti principali di industrie (RPI) – le varie voci sono raggruppate in beni di consumo, durevoli e non durevoli, beni strumentali, prodotti intermedi non energetici e beni energetici. L’attribuzione dei singoli prodotti a queste categorie avviene in base alla “destinazione prevalente” di ciascun prodotto, in linea con quanto raccomandato dall’Eurostat.

4. LA POLITICA MONETARIA NELL’AREA DELL’EURO

Tav. a4.2

Bilancio della Banca d’Italia: attività e passività

Nella tavola sono presentati i dati del bilancio che provengono da informazioni contabili riclassi-ficate in base a criteri statistici, secondo lo schema armonizzato adottato dalle banche centrali dell’Eu-rosistema. I dati del bilancio soggetti a valutazione si differenziano da quelli pubblicati nel fascicolo “Il bilancio della Banca d’Italia” poiché sono calcolati secondo i criteri statistici armonizzati che differiscono da quelli contabili; in particolare a fini statistici vengono valutati mensilmente tutti i titoli in portafoglio mentre in bilancio sono mantenuti al costo i titoli detenuti fino a scadenza e quelli a fini di politica monetaria.

La voce “oro e crediti in oro” comprende l’oro di proprietà e in deposito presso terzi.

La voce “attività in valuta verso non residenti nell’area dell’euro” comprende titoli in valuta emessi da non residenti nell’area euro (esclusi quelli per investimento delle riserve patrimoniali e degli accan-tonamenti ricompresi nelle “altre attività”), crediti per operazioni temporanee, depositi e altri crediti in valuta, nonché biglietti esteri. Comprende inoltre i “crediti verso l’FMI” costituiti dalla tranche di riserva netta (ossia la quota di partecipazione del Paese all’FMI, al netto della quota nazionale in euro a disposizione dell’FMI stesso), dalle disponibilità di diritti speciali di prelievo e dai crediti nei confronti dei General Arrangements to Borrow (GAB) e dei New Arrangements to Borrow (NAB), dai prestiti derivanti da accordi speciali, dai depositi rientranti nella Poverty Reduction and Growth Trust (PRGT).

Nelle “attività in valuta verso residenti nell’area dell’euro” sono inclusi titoli in valuta (esclusi i titoli per investimento delle riserve patrimoniali e degli accantonamenti, ricompresi nelle “altre attività”), crediti per operazioni temporanee, depositi e altri crediti in valuta.

Le “attività in euro verso non residenti nell’area dell’euro” includono titoli in euro emessi da non residenti (esclusi quelli per investimento delle riserve patrimoniali e degli accantonamenti ricompresi nelle “altre attività”), crediti e conti correnti in euro verso non residenti.

I “prestiti in euro a IFM dell’area dell’euro” comprendono i crediti per le operazioni di politica monetaria. Le “operazioni di rifinanziamento principali” e “a più lungo termine” sono operazioni di finanziamento a pronti con patto di riacquisto a termine; le “operazioni temporanee di fine-tuning” vengono effettuate con frequenza non regolare per ridurre gli effetti di fluttuazioni non previste della liquidità sui tassi di interesse; le operazioni temporanee “di tipo strutturale” sono pronti contro termine posti in essere per modificare la posizione strutturale dell’Eurosistema nei confronti del settore finan-ziario. Le “operazioni di rifinanziamento marginale” rappresentano la liquidità overnight concessa, su iniziativa delle controparti, contro attività stanziabili a garanzia, a un predefinito tasso di interesse. I “crediti connessi a scarti di garanzia” riportano importi versati a IFM in seguito a incrementi di valore di attività concesse a garanzia di crediti verso le controparti stesse.

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BANCA D’ITALIA Appendice181Relazione Annuale 2015

I “titoli in euro emessi da residenti nell’area dell’euro” includono sia i titoli detenuti per finalità di politica monetaria sia gli altri titoli in euro emessi da residenti (esclusi quelli per investimento delle riserve patrimoniali e degli accantonamenti, ricompresi nelle “altre attività”).

La voce “crediti verso le Amministrazioni pubbliche” identifica crediti sorti precedentemente all’avvio della seconda fase della UEM, costituiti dai titoli rivenienti dalla conversione del preesistente conto corrente di tesoreria (titoli ex lege 483/93) e dai titoli rivenienti dalle cessate gestioni degli ammas-si obbligatori. Nel dicembre 2002 i BTP 1 per cento ex lege 483/93 sono stati oggetto di concambio (ai sensi della L. 289/2002) con altri titoli di valore equivalente a condizioni di mercato.

Nelle “attività verso l’Eurosistema” sono comprese la quota di partecipazione al capitale della BCE, i crediti derivanti dal trasferimento di oro e valute alla BCE all’avvio dell’euro, la posta (se attiva) di cor-rezione della Circolazione (cfr. voce “Circolazione” nel passivo); la voce “altre attività nette” è costituita principalmente dal saldo attivo del conto TARGET. Le quote percentuali di partecipazione delle banche centrali nazionali al capitale della BCE sono disponibili sul sito http://www.ecb.int/.

Le “altre attività” comprendono principalmente gli investimenti a fronte del capitale, delle riserve patrimoniali, degli accantonamenti e fondi in titoli di Stato, in obbligazioni, in quote di partecipazione, in azioni o in altre attività; la cassa (monete di Stato nelle casse della Banca d’Italia); i crediti diversi verso lo Stato; i ratei e i risconti; i conti per imposte differite attive; le immobilizzazioni materiali e immate-riali; il saldo provvisorio, se negativo, tra spese e rendite dell’esercizio; le partite attive da regolare o in sospeso e altre attività residuali o non rilevanti per l’Eurosistema.

Anche i dati evidenziati nel passivo derivano da informazioni contabili, riclassificate e settorizzate secondo i criteri statistici indicati dal Sistema europeo dei conti (SEC 95 e SEC 2010). Dal gennaio 2002, in adesione agli accordi contabili tra le banche centrali dell’Eurosistema, la circolazione di banco-note in euro è calcolata secondo il meccanismo di ripartizione delle banconote in circolazione dell’intera area dell’euro (cosiddetto capital share mechanism). In base a tale criterio una quota pari all’8 per cento del valore delle banconote in euro in circolazione nell’area è attribuito alla BCE, su base mensile; il rima-nente 92 per cento è attribuito, sempre su base mensile, alle banche centrali, secondo le rispettive quote di partecipazione al capitale della BCE. La differenza tra la circolazione calcolata secondo tali schemi contabili e il valore delle banconote messe in circolazione è rilevata da ciascuna banca centrale nelle voci “attività/passività verso l’Eurosistema”. Dal gennaio 2003 le banconote in lire sono escluse dalla voce “circolazione” e incluse nella voce “altre passività”. Nel dicembre del 2011 le banconote residue in lire sono state estinte.

Le “passività in euro verso IFM dell’area dell’euro” comprendono i depositi detenuti presso la Banca da istituzioni creditizie connessi con la politica monetaria (conti correnti, inclusa la riserva obbli-gatoria, depositi overnight, depositi a tempo determinato, operazioni temporanee di fine-tuning e altri conti).

Le “passività in euro verso altri residenti nell’area dell’euro” comprendono i depositi e altre pas-sività verso le Amministrazioni pubbliche o verso altre controparti diverse dalle IFM; in particolare, le disponibilità del Tesoro per il servizio di tesoreria, il Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato (conto chiuso il 2 gennaio 2015).

Le “passività in euro verso non residenti nell’area dell’euro” comprendono i depositi per il servizio di cassa che la Banca svolge per conto di enti internazionali (BEI e BRI).

Le “passività in valuta verso residenti nell’area dell’euro” comprendono depositi per operazioni temporanee poste in essere con controparti residenti e altre passività; le “passività in valuta verso non residenti nell’area dell’euro” comprendono depositi di soggetti esteri, debiti per operazioni temporanee e altre passività verso l’estero.

Le “Rivalutazioni” comprendono le plusvalenze non realizzate derivanti dalla controvalutazione delle attività e passività in titoli e valuta estera a prezzi e cambi di fine mese.

Nella voce “capitale e riserve” sono compresi il capitale sociale e le riserve patrimoniali.

Nelle “passività verso l’Eurosistema”, nella voce “altre passività nette”, è incluso il saldo passivo del conto TARGET intestato alla BCE.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015182

Le “altre passività” comprendono gli accantonamenti, i vaglia ordinari e speciali, i depositi relativi a servizi di cassa svolti dalla Banca d’Italia, gli altri depositi costituiti per obblighi di legge, i debiti diversi verso lo Stato, i ratei e i risconti, le ritenute fiscali da versare all’Erario, l’utile dell’esercizio da ripartire e le banconote residue in lire fino a novembre del 2011; in questa voce si comprende anche l’utile dell’esercizio da distribuire e il saldo provvisorio, se positivo, tra spese e rendite dell’esercizio in corso, nonchè le partite passive da regolare o in sospeso e altre passività residuali o non rilevanti per l’Eurosistema.

Le “contropartite dei DSP dell’FMI” comprendono il debito del paese verso l’FMI in DSP deri-vante dalle assegnazioni ricevute dal Fondo stesso in proporzione alla quota di partecipazione.

Tavv. a4.3-a4.4

Componenti e contropartite italiane degli aggregati monetari dell’area dell’euro: residenti nell’area

Le componenti italiane degli aggregati monetari dell’area includono le passività monetarie delle IFM residenti in Italia e le voci monetarie della raccolta postale nei confronti del settore detentore delle attività monetarie dell’area dell’euro.

Le IFM residenti sul territorio nazionale comprendono la Banca d’Italia, le banche, i fondi comuni monetari, gli istituti di moneta elettronica e la Cassa depositi e prestiti spa. I fondi comuni monetari (FCM) sono organismi di investimento collettivo che emettono passività monetarie; vengono identifica-ti in base ai criteri stabiliti dal regolamento BCE/2011/12 che ha adottato a fini statistici la stessa defi-nizione di fondo comune monetario utilizzata dall’ESMA (European Securities and Markets Authority). Il settore detentore delle attività monetarie, adottato dal SEBC nel contesto dell’armonizzazione degli schemi statistici nazionali, comprende tutti i soggetti residenti nell’area dell’euro che non rientrano tra le IFM o le Amministrazioni pubbliche centrali. Include, quindi, le altre Amministrazioni pubbliche (enti locali e di previdenza) e gli altri residenti (fondi comuni non monetari, altre istituzioni finanziarie, società non finanziarie, imprese di assicurazione, famiglie, istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie).

Con decisione del 5 luglio 2012, il Consiglio direttivo della BCE ha approvato una parziale modi-fica della definizione degli aggregati monetari e creditizi utilizzata dall’Eurosistema. La nuova definizione è entrata in vigore a settembre del 2012, e si applica retroattivamente ai dati a decorrere dal giugno 2010. Da tale data, l’aggregato monetario M3 esclude le operazioni pronti contro termine passive condotte dalle IFM con controparti centrali. Dalla stessa data, l’aggregato delle contropartite della moneta esclude i pronti contro termine attivi condotti dalle IFM con controparti centrali. Il cambiamento di definizione ha impatto sulle consistenze a partire dalla data di giugno del 2010 ma non influisce sulle serie relative ai tassi di crescita degli aggregati (per le quali sono utilizzate apposite serie di riclassificazione statistica).

Il “circolante” è costituito dalla quota di emissione dei biglietti attribuiti alla Banca d’Italia e dalle monete del Tesoro (circolazione) al netto della parte detenuta dalle banche italiane. Per effetto della migrazione delle banconote e delle monete in euro tra i paesi dell’area, la circolazione nazionale non è più identificabile con le quantità emesse in ciascun paese. Nei dati presentati, ai fini della misurazione della circolazione, viene adottata una convenzione consistente nell’attribuire alla Banca d’Italia una quo-ta dell’emissione delle banconote in euro proporzionale alla quota da questa versata nel capitale della BCE (capital share mechanism). Le quote di partecipazione al capitale della BCE sono pari alla media semplice del peso percentuale della popolazione e del reddito di ogni paese nell’area. La quota risultante da tale convenzione differisce dalle evidenze contabili armonizzate sulla circolazione delle banconote in euro, in quanto calcolata secondo il meccanismo di ripartizione del 100 per cento della circolazione complessiva di banconote in euro dell’area, in base alle quote di partecipazione al capitale della BCE. Include, pertanto, anche la quota di banconote (8 per cento) distribuita dalle BCN, ma attribuita con-tabilmente alla BCE.

Dal gennaio 2003, il circolante esclude il controvalore della circolazione in lire.

Nei “depositi in conto corrente” si considerano i conti correnti liberi presso le IFM residenti sul territorio nazionale e le Amministrazioni postali. I “depositi con durata prestabilita fino a 2 anni” inclu-dono i certificati di deposito bancari rimborsabili fino a 24 mesi e, fino a settembre del 2007, i buoni postali fruttiferi a 18 mesi. I “depositi rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi” includono i libretti

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BANCA D’ITALIA Appendice183Relazione Annuale 2015

postali liberi e i buoni postali fruttiferi ordinari, e, dall’ottobre 2007, tutte le altre tipologie di buoni postali fruttiferi.

Le voci “quote di fondi comuni monetari” e “obbligazioni con scadenza fino a 2 anni” includono, perché statisticamente non identificabili, gli importi detenuti dalle Amministrazioni centrali e dalle IFM degli altri paesi dell’area dell’euro, anche se non rientrano nel settore detentore di moneta.

I contributi italiani agli aggregati monetari dell’area sono pubblicati escludendo il circolante, poi-ché, con l’introduzione dell’euro, non è più direttamente misurabile la quantità di banconote e di mo-nete effettivamente detenuta in ciascun paese.

Le voci della tav. a4.4 sono riferite alle attività e alle passività delle IFM residenti in Italia nei confronti dei residenti dell’area dell’euro, incluse le Amministrazioni centrali, e alle contropartite della raccolta postale.

Per maggiori informazioni sulla metodologia utilizzata cfr. Aggregati monetari e creditizi dell’area dell’euro: le componenti italiane, in Supplementi al Bollettino Statistico. Note metodologiche e informazioni statistiche, 33, 2000; l’Appendice metodologica e le note alle tavole in Indicatori monetari e finanzia-ri. Moneta e banche, in Supplementi al Bollettino Statistico; cfr. anche nel Glossario le voci: Istituzioni finanziarie monetarie, Moneta e Settore detentore delle attività monetarie.

5. IL QUADRO DI INSIEME

Tav. 5.1

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

6. LE IMPRESE

Tav. 6.1

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

Tav. 6.2, tavv. a6.6, a8.6-a8.10

Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind)

La rilevazione sulle imprese dell’industria in senso stretto con 20 addetti e oltre ha riguardato, per l’anno 2015, 3.148 aziende (di cui 1.995 con almeno 50 addetti). Il campione delle imprese dei servizi privati non finanziari (attività di commercio, alberghi e ristorazione, trasporti e comunicazioni, servizi alle imprese) con 20 addetti e oltre include 1.247 aziende, di cui 836 con almeno 50 addetti. Il tasso di partecipazione è stato pari al 75,6 e al 73,2 per cento, rispettivamente, per le imprese industriali e per quelle dei servizi.

Le interviste sono svolte annualmente dalle Filiali della Banca d’Italia nel periodo febbraio-maggio dell’anno successivo a quello di riferimento. La numerosità campionaria teorica dei singoli strati è deter-minata applicando per classe dimensionale e area geografica il metodo noto come optimum allocation to strata, che consente di minimizzare l’errore standard delle medie campionarie attraverso il sovracam-pionamento degli strati a più elevata varianza (in particolare, il sovracampionamento ha riguardato le imprese di maggiori dimensioni e quelle con sede amministrativa nell’Italia meridionale). Il metodo di assegnazione sopra descritto si applica con l’obiettivo di minimizzare la varianza degli stimatori della dinamica delle variabili investimenti, occupazione e fatturato.

Il riporto all’universo dei dati campionari è poi ottenuto attribuendo a ciascuna impresa un co-efficiente di ponderazione che tiene conto del rapporto tra numero di unità rilevate e numero di unità

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015184

presenti nell’universo di riferimento a livello di classe dimensionale, di area geografica e di settore di attività economica.

Le stime relative agli investimenti e al fatturato sono calcolate attraverso medie robuste ottenute ridimensionando i valori estremi (con segno sia positivo sia negativo) delle distribuzioni delle variazioni annue, sulla base del 5° e 95° percentile; il metodo è stato applicato tenendo conto delle frazioni sondate in ciascuno strato del campione (Winsorized Type II Estimator). I deflatori utilizzati sono stimati dalle stesse imprese.

Nella presentazione dei dati per area geografica, le aziende sono classificate in base alla sede ammi-nistrativa. È anche utilizzata l’informazione (direttamente rilevata presso le imprese) circa l’effettiva ri-partizione percentuale degli investimenti e degli addetti tra le aree in cui sono localizzati gli stabilimenti.

La Banca d’Italia, tramite il sistema BIRD (Bank of Italy Remote access to micro Data) offre la possibilità di svolgere elaborazioni sui dati raccolti. Il sistema è progettato in modo da garantire il ri-spetto della riservatezza dei dati individuali, cui l’utente non può accedere direttamente. L’utilizzo del sistema è subordinato all’accettazione, da parte della Banca d’Italia, della richiesta di rilascio di un’uten-za. La documentazione relativa all’utilizzo del sistema è disponibile sul sito internet della Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it/).

Tav. 6.3, tav. 7.4, fig. 6.3.a, tavv. a6.9-a6.12 , a7.1

Attività e passività finanziarie dell’Italia

I conti finanziari adottano i nuovi standard internazionali previsti dal Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC 2010). Il passaggio ai nuovi standard è stato concordato a livello internaziona-le e ha riguardato nel corso del 2014 tutti i paesi della UE. Esso è avvenuto parallelamente all’introduzio-ne della sesta edizione del Balance of Payments and International Investment Position Manual dell’FMI (BPM6) al fine di armonizzare, in termini di contenuti e presentazioni, le statistiche con l’estero e i dati di contabilità nazionale.

Il criterio di registrazione dei dati corrisponde alla competenza economica, mentre la valutazione è di norma basata sui prezzi di mercato.

Un manuale su I conti finanziari dell’Italia, attualmente in fase di revisione, è stato pubblicato nel 2003 dalla Banca d’Italia nella collana Tematiche istituzionali ed è reperibile all’indirizzo http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/tematiche-istituzionali/2003-conti-finanziari/manuale_conti_finanziari.pdf.

La disponibilità di nuove informazioni, la revisione dei dati del passato e l’applicazione di innova-zioni nelle metodologie potranno comportare revisioni delle statistiche pubblicate.

a) Cenni metodologici

Con l’adozione del SEC 2010 è cambiato lo schema di classificazione dei settori istituzionali. Il nuovo standard modifica la linea di demarcazione tra società finanziarie e non finanziarie, separando in particolare le holding finanziarie pure da quelle di gestione, e consente una migliore rappresentazione delle transazioni interne al settore finanziario e del ruolo svolto dalle società veicolo. La riclassificazione delle holding comporta una riduzione del debito privato non finanziario per circa 12 miliardi (poco più dello 0,7 per cento del PIL annuo) a fine 2013.

Con riferimento alle tavv. a6.9-a6.12, i settori non sono consolidati al loro interno, ossia le transa-zioni tra unità appartenenti al medesimo settore compaiono sia all’attivo sia al passivo. Il criterio di valu-tazione dei flussi è quello dei prezzi ai quali sono avvenute le transazioni; le eccezioni sono costituite dalle riserve tecniche di assicurazione e dalle azioni non quotate e altre partecipazioni, derivate da valori di bilancio. Le consistenze degli strumenti finanziari quotati e dei derivati sono valutate ai prezzi di mercato correnti alla fine del periodo di riferimento. Fino al primo trimestre del 2007 la raccolta di conti correnti svolta da Poste italiane spa, con vincolo di impiego della liquidità presso il MEF, veniva direttamente considerata passività del MEF verso i depositanti. La L. 296/2006 (legge finanziaria sul 2007), comma 1097 e segg., ha eliminato l’obbligo di riversamento di tali conti correnti presso la Tesoreria dello Stato. I conti correnti in questione sono stati quindi classificati come passività di Poste italiane spa nei confronti dei depositanti. La disposizione legislativa ha prodotto effetti visibili, a partire dal secondo trimestre

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BANCA D’ITALIA Appendice185Relazione Annuale 2015

2007, sulle passività in depositi e attività in titoli delle società non finanziarie, settore istituzionale in cui rientra Poste italiane spa.

Ai fini del calcolo delle emissioni nette di BOT, le emissioni lorde di questi titoli sono contabiliz-zate al prezzo di aggiudicazione. Per le principali tipologie di titoli di Stato, il valore di mercato secco si ottiene integrando le informazioni sulle singole emissioni al valore nominale con le osservazioni di prez-zo giornaliere rilevate per i titoli trattati sul Mercato telematico per la negoziazione delle obbligazioni e dei titoli di Stato quotati (MOT).

Le consistenze in derivati al passivo delle Amministrazioni pubbliche riportano il saldo tra valori negativi e positivi associati ai vari contratti. Il valore associato a ciascun contratto è misurato sulla base delle quotazioni medie di mercato (media tra denaro e lettera), al lordo di eventuali fattori correttivi. I dati relativi alle Amministrazioni locali sono elaborati a partire dalle segnalazioni statistiche di vigilanza e della Centrale dei rischi, che rilevano solo i contratti conclusi con intermediari operanti in Italia. I dati sulle consistenze e flussi delle Amministrazioni centrali sono forniti dal MEF e includono anche i contratti con controparti non residenti. Con l’adozione del SEC 2010, i derivati comprendono anche i valori relativi alle stock option di dipendenti.

La valutazione delle azioni e delle altre partecipazioni emesse da società non quotate viene effet-tuata con riferimento ai prezzi medi di borsa di società quotate appartenenti al medesimo settore, appli-cando coefficienti di rivalutazione ottenuti rapportando la capitalizzazione di borsa al patrimonio netto di bilancio. Al fine di ovviare alla scarsa rappresentatività delle società quotate rispetto all’universo delle società italiane di capitali, la valutazione ai prezzi di mercato è applicata alle sole società di dimensione comparabile a quella delle società quotate e limitatamente alle branche di attività con un numero suffi-ciente di società quotate. Per le rimanenti società la valutazione si basa sul patrimonio netto di bilancio.

A partire dalla Relazione annuale sul 2007, i conti finanziari delle famiglie includono nuove infor-mazioni sui prestiti delle famiglie alle cooperative, sulle partecipazioni in società di persone, sui crediti e debiti commerciali. Per maggiori informazioni, cfr. Indicatori monetari e finanziari. La ricchezza delle famiglie italiane, in Supplementi al Bollettino Statistico.

La voce “riserve tecniche di assicurazione” comprende le riserve delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione e i fondi di quiescenza; non vengono incluse le riserve degli enti di previdenza. Con l’adozione del SEC 2010 la voce include ora anche le riserve per escussione di garanzie standard, i diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi e i diritti a prestazioni non pensionistiche.

Nei conti finanziari il criterio della competenza si riflette, da un lato, sulla registrazione degli in-teressi che sono contabilizzati nel momento della loro maturazione sotto forma di reinvestimento nello strumento finanziario che li ha generati; dall’altro, comporta l’alimentazione della sottovoce “altri” dello strumento “altri conti attivi e passivi” che incorpora le rimanenti poste di sfasamento tra flussi di com-petenza e flussi di cassa, principalmente relative a imposte, contributi e prestazioni sociali. Per il calcolo degli interessi di competenza viene adottato il criterio del debitore, in base al quale il rendimento rile-vante è quello all’emissione. Nel caso dei titoli la registrazione per competenza si applica sia alle cedole in corso di maturazione, sia agli scarti all’emissione.

Le consistenze di quote di fondi comuni italiani sono ripartite tra i settori sulla base delle informa-zioni di vigilanza prodotte dalle società di gestione dei fondi. Le emissioni nette di quote di fondi comuni comprendono anche i redditi da capitale conseguiti, che si considerano attribuiti ai soci e simultaneamente reinvestiti nel fondo. I fondi comuni monetari sono stati separati dai restanti fondi comuni per confluire nel settore delle Istituzioni finanziarie monetarie (IFM), in conformità con le definizioni del SEC 95.

A partire dalla Relazione annuale sul 2009, le informazioni relative ad attività e passività finanziarie verso il settore “resto del mondo” fanno riferimento a dati calcolati sulla base di un nuovo sistema di ri-levazione. La revisione dei dati attribuiti al settore estero comporta modifiche di rilievo nelle consistenze e nei flussi attivi e passivi attribuiti ad alcuni settori residenti, principalmente famiglie e società non fi-nanziarie. Maggiori chiarimenti sono disponibili nel capitolo 12: La bilancia dei pagamenti e la posizione patrimoniale verso l’estero nella Relazione annuale sul 2011. Con l’adozione del SEC 2010, i dati relativi al resto del mondo sono ora compilati secondo lo standard BPM6 (cfr. il capitolo 10: La domanda estera e la bilancia dei pagamenti).

A partire dal 2008 sono disponibili dati sulle attività e passività delle società per la cartolarizzazione dei crediti, suddivisi per settore di controparte (7° aggiornamento del 14 febbraio 2008 della circolare

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015186

della Banca d’Italia n. 217/1996). Le attività e passività finanziarie dei vari settori (in particolare i debiti finanziari delle famiglie e delle società non finanziarie) sono state integrate di conseguenza. Per gli anni che precedono il 2008 si è fatto ricorso a stime per la suddivisione tra settori. Dal giugno 2010, i prestiti cartolarizzati e cancellati dai bilanci di banche e intermediari ex art. 107 del TUB sono segnalati, con maggiore dettaglio, dai gestori bancari o finanziari dell’operazione (servicer). La disponibilità delle nuove informazioni ha comportato una revisione dei dati pubblicati in precedenza.

b) Fonti

Le principali fonti informative utilizzate sono: Matrice dei conti e altre segnalazioni di vigilanza; Centrale dei rischi; Centrale dei bilanci; Sistema informativo fondi di investimento aperti; Cerved; bi-lancio della Banca d’Italia; bilancio degli enti di previdenza; altre informazioni fornite dal MEF (Ragio-neria generale dello Stato e Dipartimento del Tesoro), Istat, Cassa depositi e prestiti spa, Consob, Borsa Italiana spa, Ivass, Covip.

c) Raffronti con altre informazioni pubblicate nella Relazione

Rispetto alle tavv. a10.1, a10.10, a10.11 e a10.12 (Bilancia dei pagamenti) la principale differenza è che i dati relativi alla banca centrale sono costruiti a partire dal bilancio della Banca d’Italia e differi-scono principalmente per i diversi criteri di valutazione.

Rispetto alle tavv. a14.7-a14.8 (Mercato finanziario), si rilevano le seguenti principali differenze: a) i BTP e i restanti titoli di Stato, nonché i Prestiti della Repubblica emessi all’estero sotto forma di

obbligazioni, le obbligazioni Crediop per conto del Tesoro, le obbligazioni delle Ferrovie con onere di rimborso a carico del Tesoro e i titoli emessi da Infrastrutture spa nell’ambito del progetto TAV sono inclusi negli altri titoli a medio e a lungo termine emessi dalle Amministrazioni centrali;

b) nei titoli a medio e a lungo termine emessi dalle imprese sono comprese le emissioni sull’euromercato;c) i titoli a medio e a lungo termine delle banche comprendono le obbligazioni emesse all’estero.

Tavv. 6.4, 7.5

Credito alle imprese

I prestiti includono i crediti in sofferenza e i pronti contro termine e si riferiscono ai settori delle società non finanziarie e delle famiglie produttrici. Le variazioni percentuali dei prestiti bancari sono corrette per tenere conto dell’effetto di cartolarizzazioni, riclassificazioni, aggiustamenti di valore e altre variazioni non derivanti da transazioni; quelle riferite alle società finanziarie tengono conto delle carto-larizzazioni e delle riclassificazioni.

I prestiti delle società finanziarie si riferiscono alle società iscritte nell’elenco speciale di cui all’ar-ticolo 107 del TUB.

I tassi di crescita a 12 mesi sono calcolati mediante la formula seguente:

gt = [(Xt * Xt–1 * Xt–2 * Xt–3 * Xt–4 * Xt–5 * Xt–6 * Xt–7 * Xt–8 * Xt–9 * Xt–10 * Xt–11) – 1] * 100

dove Xt = (Ft / St–1 + 1), Ft è il flusso nel mese t, e St è il livello delle consistenze alla fine del mese t. Il flusso Ft è ottenuto come:

Ft = St – St–1 + At

La serie At introduce un fattore di correzione che tiene conto dei cambiamenti dovuti a riclassifi-cazioni, variazioni del cambio, aggiustamenti di valore e altre variazioni diverse da quelle originate da transazioni.

La serie St include i prestiti cartolarizzati e cancellati dal bilancio. Dal giugno 2010 tali informa-zioni sono tratte dalle segnalazioni di vigilanza. In precedenza l’ammontare delle cartolarizzazioni era stimato come segue:

∑j=0, ...n Zt-j (1-x)j

dove Zt-j è il flusso di crediti cartolarizzati nel mese t-j da luglio del 2000 e x è il tasso di rimborso mensile dei prestiti cartolarizzati; quest’ultimo è stimato sulla base dei rimborsi dei prestiti bancari per settore e forma tecnica ed è costante nel tempo.

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BANCA D’ITALIA Appendice187Relazione Annuale 2015

Fig. 6.2

Redditività e copertura degli investimenti

Gli oneri finanziari netti, dati dalla differenza tra interessi pagati e interessi percepiti, sono stimati sulla base dei conti finanziari. Il margine operativo lordo è ottenuto sottraendo dal valore aggiunto al co-sto dei fattori i redditi dei lavoratori dipendenti e quelli imputabili ai lavoratori autonomi. L’autofinan-ziamento è calcolato sottraendo dal margine operativo lordo gli oneri finanziari netti, gli utili distribuiti e le imposte correnti e in conto capitale, e aggiungendo il saldo proventi e oneri diversi, i trasferimenti e le variazioni di altri fondi nelle disponibilità aziendali.

Fig. 6.3.a

Cfr. la nota alla tav. 6.3.

Fig. 6.3.b

Leva finanziaria e composizione dei debiti finanziari

La definizione delle classi dimensionali è in linea con quanto stabilito dalla raccomandazione CE/2003/361:– microimprese: meno di 10 addetti e fatturato o attivo non superiori a 2 milioni di euro;– piccole imprese: meno di 50 addetti e fatturato o attivo non superiori a 10 milioni di euro;– medie imprese: meno di 250 addetti e fatturato o attivo non superiori rispettivamente a 50 e 43

milioni di euro;– grandi imprese: almeno 250 addetti e fatturato o attivo superiori rispettivamente a 50 e 43 milioni di

euro.

Fig. 6.4

Costo del credito per dimensione di impresa

Per la definizione delle classi dimensionali, cfr. la nota alla fig. 6.3.b. Il tasso di interesse comples-sivo è ottenuto dalla ponderazione dei tassi riferiti a tutte le forme tecniche di prestito: autoliquidanti, a revoca e a scadenza. Per una definizione delle prime due, cfr. la nota alla tav. a6.15; i rischi a scadenza includono operazioni di finanziamento con scadenza fissata contrattualmente, come mutui e leasing.

Tav. a6.1

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

Tav. a6.3

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

Tav. a6.4

Indice destagionalizzato della produzione industriale

L’indice generale e quelli relativi ai singoli settori di attività economica sono, in base 2010=100, destagionalizzati e corretti per il diverso numero dei giorni lavorativi mediante la procedura TRAMO-SEATS. La destagionalizzazione avviene in maniera diretta; a livello infrannuale, pertanto, i dati aggre-gati destagionalizzati possono differire dalla media ponderata delle componenti destagionalizzate. La classificazione delle attività economiche segue i criteri dell’Ateco 2007.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015188

Gli indici per raggruppamenti principali di industrie si basano sulle definizioni armonizzate fissate in sede comunitaria. Anch’essi sono in base 2010=100 e destagionalizzati con la procedura TRAMO-SEATS.

Per maggiori dettagli, cfr. Istat, Gli indici della produzione industriale. La nuova base 2010, Nota in-formativa, 19 marzo 2013, e il comunicato stampa Gennaio 2013: Produzione industriale, 19 marzo 2013.

Tav. a6.5

Fatturato totale per raggruppamenti principali di industrie

L’indice del fatturato misura le vendite delle imprese industriali sul mercato interno e su quello estero, espresse a prezzi correnti, limitatamente alle sezioni B (Estrazioni di minerali da cave e miniere) e C (Attività manifatturiere) della classificazione Ateco 2007, in base 2010=100. La serie è destagiona-lizzata e corretta per il diverso numero dei giorni lavorativi mediante la procedura TRAMO-SEATS.

Gli indici per raggruppamenti principali di industrie, che dal 2003 sostituiscono quelli per desti-nazione economica precedentemente diffusi dall’Istat, si basano sulle definizioni armonizzate fissate in sede comunitaria. Anch’essi sono in base 2010=100, destagionalizzati e corretti per il diverso numero dei giorni lavorativi mediante la procedura TRAMO-SEATS.

Per maggiori dettagli, cfr. Istat, Gli indici del fatturato e degli ordinativi dell’industria. La nuova base 2010, Nota informativa, 27 marzo 2013.

Tav. a6.6

Cfr. la nota alla tav. 6.2.

Tav. a6.7

Grado di utilizzo della capacità produttiva nell’industria

I valori si riferiscono alle serie di natura qualitativa relative al questionario trimestrale dell’Indagine congiunturale Istat sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere. La destagionalizzazione delle serie è basata sulla procedura TRAMO-SEATS.

Per maggiori dettagli, cfr. Istat, Indagini sul clima di fiducia delle imprese. Le nuove serie in base 2010=100, Nota informativa, 30 marzo 2015.

Tav. a6.9-a6.12

Cfr. la nota alla tav. 6.3.

Tav. a6.13

Banche residenti in Italia: prestiti a residenti in Italia per branca di attività economica

I dati si riferiscono alle banche residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa. I dati non includono l’operatività delle filiali all’estero delle banche italiane. I prestiti comprendono anche le sof-ferenze e le operazioni pronti contro termine attive. L’aggregato è stato definito in coerenza con i criteri armonizzati stabiliti dall’Eurosistema.

La disaggregazione delle famiglie produttrici e delle società non finanziarie per branca di attività economica segue la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che costituisce la versione na-zionale della NACE rev. 2, la nomenclatura europea adottata con regolamento CE/2006/1893. Le 14 branche usano il livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca “attività manifatturiere”, corrispondente alla sezione C dell’Ateco 2007, si riporta anche una ulteriore disaggregazione in 11 raggruppamenti.

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BANCA D’ITALIA Appendice189Relazione Annuale 2015

Tavv. a6.14, a7.2

Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti

Per ogni data di riferimento la clientela delle banche e delle società finanziarie che segnalano in Centrale dei rischi è stata suddivisa in 4 classi caratterizzate da segnali di crescente difficoltà nel rimbor-so: prestiti privi di anomalia, scaduti da oltre 90 giorni, altri prestiti deteriorati, in sofferenza. Tali classi sono definite come segue:1) prestiti in sofferenza: esposizione complessiva per cassa degli affidati segnalati come in sofferenza

per oltre il 10 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema;2) altri prestiti deteriorati: esposizione complessiva per cassa degli affidati non rientranti nella

precedente classe, ma segnalati come in sofferenza o come altri prestiti deteriorati per oltre il 20 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema;

3) prestiti scaduti da oltre 90 giorni: esposizione complessiva per cassa degli affidati non rientranti nelle precedenti classi, ma segnalati come in sofferenza o come altri prestiti deteriorati o come scaduti da oltre 90 giorni per oltre il 50 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema;

4) prestiti privi di anomalia: esposizione complessiva per cassa degli affidati non rientranti nelle precedenti classi.

La matrice di transizione tra due date è stata costruita confrontando la classificazione di ciascun censito all’inizio e alla fine del periodo di osservazione. L’entità delle transizioni tra i diversi stati è calco-lata attribuendo a ogni cliente l’ammontare dell’esposizione per cassa verso il sistema alla data iniziale. I censiti che risultano usciti dal perimetro di censimento alla data finale, e per i quali almeno un interme-diario ha segnalato un passaggio a perdita, sono stati classificati come “perdite”.

Sulla base delle matrici è possibile costruire indicatori sintetici relativi alla dinamica della qualità del credito tra le due date di interesse, come il saldo tra la frazione dei prestiti che transitano verso stati di anomalia più lieve (miglioramenti) e quella dei prestiti che passano in categorie più gravi (peggioramenti).

A partire da gennaio del 2015 è in vigore una nuova definizione di crediti deteriorati armonizzata a livello europeo. Per una descrizione delle sottoclassi che compongono il totale dei crediti deteriorati cfr. il 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015 della circolare della Banca d’Italia n. 272/2008 (Matrice dei conti).

Tav. a6.15

Rilevazione analitica sui tassi di interesse attivi

Alla fine del 2015 le banche partecipanti alla rilevazione erano 161.

I tassi di interesse sui prestiti sono relativi ai finanziamenti a clienti con credito complessivo ac-cordato o utilizzato (per cassa e di firma) verso la singola banca superiori a 75.000 euro. Il tasso a breve termine è ottenuto dalla ponderazione dei tassi riferiti a forme tecniche di prestito (operazioni a revoca e autoliquidanti) che per loro natura sono di breve durata. I prestiti autoliquidanti includono principal-mente: anticipi per operazioni di factoring, su fatture e su effetti e documenti rappresentativi di crediti commerciali; sconto di portafoglio commerciale e finanziario indiretto; anticipo all’esportazione. I pre-stiti a revoca includono principalmente le aperture di credito in conto corrente.

La disaggregazione delle imprese per branca di attività economica segue la nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007 (cfr. la nota alla tav. a6.13).

Tavv. a6.16-a6.17, a7.3

Tassi di interesse sui prestiti bancari

I tassi di interesse sono rilevati secondo criteri armonizzati stabiliti dall’Eurosistema e sono trat-ti da una rilevazione campionaria mensile avviata nel gennaio 2003 in applicazione del regolamento CE/2002/63 (BCE/2001/18). Alla fine del 2015 il campione era composto da 87 banche, che rap-presentavano circa l’82 per cento dei prestiti e l’85 per cento dei depositi dell’intero sistema creditizio italiano.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015190

I tassi di interesse segnalati riguardano le consistenze in essere e le nuove operazioni relative alle principali forme di raccolta e di impiego in euro, effettuate con famiglie e società non finanziarie resi-denti nell’area dell’euro dalle banche residenti in Italia. Nel settore delle famiglie sono incluse anche le famiglie produttrici e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Per maggiori dettagli metodologici sulla rilevazione e sui criteri di selezione del campione, cfr. L’armonizzazione delle statistiche europee sui tassi di interesse bancari e le scelte metodologiche italiane, in Supplementi al Bollettino Statistico. Note metodologiche e informazioni statistiche, 57, 2003. Cfr. anche nel Glossario le voci: Prestiti per l’ac-quisto di abitazioni, Credito al consumo e Prestiti per altri scopi.

A gennaio del 2015 sono entrati in vigore i regolamenti BCE/2013/34 e BCE/2014/30. A partire dalla data contabile di dicembre del 2014, sia i tassi di interesse sia i volumi delle nuove operazioni sono calcolati attraverso una procedura di espansione a livello di strato, definito in base alla sede e alla dimen-sione dell’ente segnalante. La nuova metodologia di espansione ha comportato per alcuni fenomeni il ricalcolo dell’intera serie storica.

I tassi di interesse sono ottenuti come media ponderata dei tassi sui vari strumenti distinti per scadenza e importo; i pesi sono dati dagli importi dei rispettivi strumenti. In particolare, i tassi sulle consistenze sono ponderati con i saldi dei conti alla fine del mese di riferimento; i tassi sulle nuove operazioni del mese sono ponderati con i relativi importi. Le “nuove operazioni” sono i contratti che vengono stipulati nel periodo di riferimento della segnalazione o che costituiscono una rinegoziazione di condizioni precedentemente determinate. I tassi di interesse in alcuni segmenti delle nuove operazioni possono risultare maggiormente volatili a causa del limitato numero di operazioni di finanziamento effettuate in taluni periodi.

I tassi di interesse sulle nuove operazioni di prestito alle famiglie e alle società non finanziarie fanno riferimento al “periodo di determinazione iniziale del tasso”, definito come l’intervallo di tempo durante il quale non è contrattualmente prevista una variazione del tasso. Tra i prestiti sono inclusi i finanziamenti agevolati, per i quali viene segnalato il tasso di interesse complessivo applicato all’operazione, indipenden-temente da quanto il cliente corrisponde. Con riferimento ai conti correnti attivi, il concetto di nuove operazioni coincide con quello delle consistenze; i tassi relativi a tale categoria sono pertanto inclusi tra le consistenze. La classe di importo indicata per i prestiti alle società non finanziarie si riferisce all’ammontare della singola operazione e non all’intera posizione creditoria della banca nei confronti dell’impresa.

Il tasso annuo effettivo globale (TAEG) applicato alle famiglie è comprensivo delle spese accessorie (amministrative, istruttorie, assicurative) previste dalla direttiva del Consiglio europeo CEE/1987/102.

Le carte di credito e i prestiti rotativi sono inclusi nella voce “conti correnti attivi”, verso famiglie e società non finanziarie, e pertanto non sono compresi tra le “nuove operazioni” ma negli aggregati relativi alle consistenze. I prestiti rotativi consistono in finanziamenti utilizzabili dal debitore senza pre-avviso (nei limiti di credito approvati) per i quali non c’è obbligo di rimborso periodico dei fondi, e il cui margine disponibile si ricostituisce in funzione dei rimborsi effettuati. I tassi di interesse sui prestiti escludono, oltre alle sofferenze, anche le altre partite deteriorate.

Le informazioni statistiche sui tassi di interesse bancari comprendono i dati della Cassa depositi e prestiti spa.

Nelle tavv. a6.16 e a7.3 i tassi di interesse per gli anni 2012, 2013 e 2014 si riferiscono alle nuove operazioni effettuate nel mese di dicembre dell’anno corrispondente. Nella tav. a6.17 i tassi di interesse per gli anni 2012 e 2013 e 2014 si riferiscono ai saldi dei conti alla fine del mese di dicembre dell’anno corrispondente.

7. LE FAMIGLIE

Tav. 7.2, figg. 15.1-15.5

Indagine sui bilanci delle famiglie italiane

Dagli anni sessanta la Banca d’Italia conduce una indagine campionaria sui bilanci delle famiglie italiane per acquisire informazioni sui comportamenti economici delle famiglie. Il campione (dal 1987

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BANCA D’ITALIA Appendice191Relazione Annuale 2015

pari a circa 8.000 famiglie) è di tipo probabilistico e viene selezionato attraverso un disegno campionario a due stadi. Nel primo stadio vengono selezionati circa 350 comuni italiani. Prima di procedere alla loro selezione i comuni vengono raggruppati in gruppi omogenei (strati) individuati da una combinazione della regione di appartenenza con la dimensione in termini di popolazione residente.

I comuni di maggiore dimensione sono tutti inseriti nel campione; quelli più piccoli sono invece estratti, con criteri casuali, dai rispettivi strati. Nel secondo stadio i nominativi delle famiglie oggetto della rilevazione vengono estratti, con criteri casuali, dalle liste anagrafiche dei comuni selezionati nel primo stadio. Dall’indagine sul 1989, per favorire l’analisi dell’evoluzione dei fenomeni rilevati, è stato introdotto uno schema che prevede la presenza nel campione di una quota di unità già intervistate in occasione di pre-cedenti indagini (famiglie panel). Nella fase di stima si tiene conto, mediante coefficienti di ponderazione, della diversa probabilità di selezione delle famiglie che deriva dal metodo di campionamento e dal processo di risposta che si è realizzato nel corso della rilevazione; nel caso di analisi storiche si utilizza un sistema di ponderazione che allinea le statistiche dell’indagine alle principali distribuzioni marginali socio-demogra-fiche desumibili dalle ricostruzioni intercensuarie rilasciate dall’Istat. I principali risultati dell’indagine e i dettagli sulla metodologia impiegata sono pubblicati nella serie Indagini campionarie dei Supplementi al Bol-lettino Statistico. La versione elettronica del rapporto statistico, le tavole storiche sui principali fenomeni, i microdati e la documentazione per il loro sfruttamento sono disponibili sul sito internet della Banca d’Italia all’indirizzo http://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/indagini-famiglie-imprese/bilanci-famiglie/.

Tav. 7.3

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

Tav. 7.4

Cfr. la nota alla tav. 6.3.

Tav. 7.5

Credito alle famiglie consumatrici

I prestiti includono i crediti in sofferenza e i pronti contro termine e si riferiscono alle sole famiglie consumatrici. Le variazioni percentuali dei prestiti bancari sono corrette per tenere conto dell’effetto di cartolarizzazioni, riclassificazioni, aggiustamenti di valore e altre variazioni non derivanti da transazioni; quelle riferite alle società finanziarie tengono conto delle cartolarizzazioni e delle riclassificazioni. Per il calcolo dei tassi di crescita e per la correzione per le cartolarizzazioni, cfr. la nota alla tav. 6.4. I prestiti per l’acquisto di abitazioni includono quelli destinati alle ristrutturazioni edilizie.

Il credito al consumo comprende i finanziamenti concessi, ai sensi degli artt. 121 e 122 del TUB, a persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività di impresa. Sono inclusi i crediti relativi all’u-tilizzo di carte di credito che prevedono un rimborso rateale. Le informazioni relative alle banche e alle società finanziarie sono tratte dalle segnalazioni statistiche di vigilanza; le società finanziarie considerate sono quelle iscritte nell’elenco speciale di cui all’articolo 107 del TUB, che esercitano (anche in forma non prevalente) l’attività di credito al consumo.

Fig. 7.1

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

Fig. 7.4, tav. a7.1

Confronto internazionale di attività e passività finanziarie delle famiglie

Le informazioni provengono da elaborazioni effettuate sulla base dei dati diffusi dalla BCE, da fonti nazionali e dall’Eurostat. L’area dell’euro si riferisce a quella composta da 19 paesi. Nonostante la maggiore comparabilità dovuta all’adozione nei paesi europei del Sistema europeo dei conti (SEC 2010), permangono

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015192

ancora differenze nelle statistiche, dovute in particolare al metodo di valutazione adottato nei singoli paesi per le azioni di società non quotate. I dati statunitensi non sono armonizzati e si riferiscono alle sole famiglie con-sumatrici e alle istituzioni senza scopo di lucro. Il dato sulla popolazione del 2015 per i paesi europei è stimato.

Con riferimento ai dati per l’Italia cfr. la nota alla tav. 6.3

Tav. a7.1

Cfr. la nota alla tav. 6.3 e la nota alla fig. 7.4.

Tav. a7.2

Cfr. la nota alla tav. a6.14.

Tav. a7.3

Cfr. la nota alla tav. a6.16.

8. IL MERCATO DEL LAVORO

Tav. 8.2; pannello b della figura del riquadro: Immigrazione e rifugiati: prime evidenze ed effetti potenziali; tavv. a3.4-a3.7, a8.2-a8.4

Rilevazione sulle forze di lavoro

La rilevazione dell’Istat ha base trimestrale ed è condotta durante tutte le settimane dell’anno. Le medie annue si riferiscono alla media delle rilevazioni. Ogni trimestre l’indagine rileva i principali aggre-gati dell’offerta di lavoro, intervistando un campione di circa 150.000 individui in circa 1.100 comuni di tutte le province del territorio nazionale. La popolazione di interesse è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente emigrati all’estero, mentre esclude i membri permanenti delle convivenze (ospizi, orfanotrofi, istituti religiosi, caserme, ecc.) (cfr. nel Glossario la voce: Rilevazione sulle forze di lavoro). La distinzione tra italiani e stranieri è basata sulla cittadinanza. Al fine di eliminare le discontinuità storiche introdotte con il mutamento dell’indagine avvenuto nel primo trimestre del 2004 (RCFL) l’Istat ha provveduto al raccordo dei dati per il periodo antecedente secondo le definizioni della rilevazione RCFL e, altresì, sulla base degli ultimi risultati aggiornati della popolazione intercensuaria.

Pannello b della figura del riquadro: Immigrazione e rifugiati: prime evidenze ed effetti potenziali

Cfr. la nota alla tav. 8.2.

Tavv. a8.2-a8.4

Cfr. la nota alla tav. 8.2.

Tavv. a8.6-a8.10

Cfr. la nota alla tav. 6.2.

Tav. a8.11

Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali

L’Istat diffonde mensilmente gli indici delle retribuzioni contrattuali basati sulle voci retributive previste dagli accordi collettivi nazionali di lavoro e quelli della durata contrattuale del lavoro. Gli indici

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BANCA D’ITALIA Appendice193Relazione Annuale 2015

delle retribuzioni contrattuali fanno riferimento alla retribuzione media mensile, definita come dodice-simo della retribuzione contrattuale annuale per un lavoratore dipendente a tempo pieno; sono esclusi dal computo i premi occasionali, gli straordinari, le componenti retributive eventualmente determinate dalla contrattazione decentrata e gli importi corrisposti a titolo di arretrati e una tantum.

9. I PREZZI, I COSTI E LA COMPETITIVITÀ

Fig. del riquadro: Dinamiche e rigidità salariali: eterogeneità e impatto macroeconomico

Dati INPS sulle retribuzioni: archivio Uniemens

Dal 2009 l’INPS ha reso operativo un nuovo sistema di inoltro delle denunce mensili effettuate dalle imprese relative ai lavoratori dipendenti, denominato Uniemens. La banca dati contiene il codice identificativo dell’impresa, le caratteristiche anagrafiche e le storie lavorative di tutti i dipendenti. In particolare, le informazioni riguardano la retribuzione, il numero di mesi/settimane/giorni retribuiti, gli eventi che possono aver sospeso i periodi di lavoro (ad esempio CIG, maternità), la qualifica, la tipologia di orario e del contratto di lavoro, le cause di assunzione ed eventuale cessazione del rapporto.

Tavv. a9.1-a9.2

Indici dei prezzi al consumo: Italia

L’Istat pubblica tre indici dei prezzi al consumo: per l’intera collettività nazionale (Nic), per le famiglie di operai e impiegati (Foi) e l’indice armonizzato (IPCA). I tre indicatori sono costruiti sulla base di un’unica rilevazione dei dati. Per il calcolo degli indici si utilizza, dal gennaio 1999, il metodo del concatenamento. La loro base di calcolo (il periodo al quale sono riferiti i prezzi utilizzati al deno-minatore delle medie semplici) è il dicembre dell’anno precedente; la base di riferimento dei pesi (il periodo rispetto al quale si calcolano i pesi) è data dalla struttura dei consumi delle famiglie nella media dell’anno precedente; infine, la base di riferimento per tutti e tre gli indici (il periodo nel quale essi sono posti pari a 100) è attualmente il 2015. Gli indici Nic e Foi si differenziano dall’IPCA soprattutto per la definizione di prezzo che viene considerata: quando il prezzo di vendita di un prodotto è diverso da quello effettivamente pagato dal consumatore (come, ad es., nel caso dei medicinali per i quali c’è un contributo da parte del Sistema sanitario nazionale) gli indici Nic e Foi considerano il prezzo pieno di vendita, mentre l’IPCA quello effettivamente pagato dal consumatore. Questa differenza incide anche sulla struttura di ponderazione dei tre indicatori: nel Nic e nel Foi, ad esempio, il peso della divisione “Servizi sanitari e spese per la salute” risulta significativamente più alto che nell’IPCA. Quest’ultimo, inoltre, tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi, sconti e promozioni) ed esclude, sulla base di regolamenti comunitari, alcuni prodotti come le lotterie, il Lotto e i concorsi pronostici. Il Foi è ormai utilizzato quasi esclusivamente a fini legislativi (adeguamento dei canoni di locazione, dei contratti, ecc.), nella versione al lordo delle variazioni delle imposte indirette e al netto dei consumi di tabacchi.

Dal gennaio 2011, accogliendo le proposte avanzate in ambito europeo, l’Istat ha adottato per gli indici Nic e Foi un nuovo schema di classificazione dei consumi, basato su un dettaglio informativo più ampio che in passato. Contestualmente, l’Istat ha introdotto (in ottemperanza al regolamento CE/2009/330) una nuova metodologia per la rilevazione e il calcolo degli indici dei prezzi al consumo dei cosiddetti prodotti stagionali, ovvero quelli non in commercio in alcuni periodi dell’anno oppure acquistati in volumi modesti o irrilevanti (circa il 13 per cento dell’intero paniere). Secondo tale meto-dologia, ai prezzi dei prodotti “fuori stagione” è assegnata in ciascun mese la variazione media di quelli dei prodotti “in stagione” della stessa tipologia. In precedenza, invece, venivano mantenuti invariati fino a quando i prodotti non divenivano nuovamente acquistabili. L’Istat, seguendo le indicazioni dell’Eurostat, non ha ricostruito gli indici per il passato secondo le nuove modalità di rilevazione. Ciò ha determinato una discontinuità metodologica nelle corrispondenti serie storiche tra il 2010 e il 2011.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015194

Tav. a9.3

Cfr. la nota alle tavv. a3.10-a3.11.

Tav. a9.4

Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato estero e importati

La metodologia di calcolo degli indicatori sui prezzi alla produzione dei prodotti industriali ven-duti sul mercato estero è analoga a quella utilizzata per i corrispondenti indicatori relativi al mercato interno (cfr. la nota alla tav. a9.3). Le informazioni utilizzate per la selezione dei prodotti e delle imprese nell’ambito del disegno campionario e per la costruzione del sistema di ponderazione sono invece dif-ferenti. Mentre per il mercato interno si utilizzano come informazioni principali il valore annuale della produzione industriale e il fatturato, per i prezzi dei prodotti venduti sul mercato estero e importati la fonte principale è costituita dalle statistiche del commercio estero.

Tavv. a9.5-a9.6

Cfr. la nota alla tav. 3.1.

Tav. a9.7

Indicatori di competitività di alcuni paesi industriali

Gli indicatori di competitività calcolati sulla base dei prezzi alla produzione del settore manifat-turiero sono costruiti con riferimento a 62 paesi concorrenti, secondo la metodologia descritta in A. Felettigh, C. Giordano, G. Oddo e V. Romano, Reassessing price-competitiveness indicators of the four largest euro-area countries and of their main trading partners, Banca d’Italia, Questioni di economia e finanza, 280, 2015.

10. LA DOMANDA ESTERA E LA BILANCIA DEI PAGAMENTI

Tavv. 10.1, a10.1

Bilancia dei pagamenti

La tavola riporta statistiche compilate secondo gli standard del BPM6, a cui si rinvia per una trattazione completa. Con l’adozione del BPM6 si è abbandonata la convenzione di segno che ha tradi-zionalmente caratterizzato il conto finanziario: valori positivi (negativi) dal lato delle attività indicano ora un incremento (una riduzione) delle attività, come già avveniva dal lato delle passività; il saldo del conto finanziario si ottiene quindi per differenza tra flussi netti di attività e flussi netti di passività. Coe-rentemente, il BPM6 prevede che gli “errori e omissioni” siano pari alla differenza tra il saldo del conto finanziario e la somma dei saldi del conto corrente e del conto capitale.

Nel “conto corrente” sono comprese tutte le transazioni tra residenti e non residenti che riguarda-no voci diverse da quelle finanziarie; si distingue tra merci, servizi, redditi primari e redditi secondari.

Le “merci” comprendono le merci in generale, le esportazioni nette di beni con operazioni di merchanting (l’acquisto da parte di un operatore italiano di merci da un operatore non residente e la successiva rivendita dei medesimi beni a un altro soggetto non residente, senza che le merci transitino fisicamente per la frontiera italiana), l’oro non monetario. Le merci sono registrate secondo la definizione fob, sia all’importazione sia all’esportazione, ovvero vengono valutate alla frontiera del paese esportatore (laddove le statistiche del commercio estero presentano tipicamente, per le importazioni, la valutazione cif, ovvero alla frontiera del paese che compila le statistiche).

Nei “servizi” si distingue fra servizi di fabbricazione di beni utilizzando input fisici di proprietà di terzi, servizi di manutenzione e riparazione, trasporti, viaggi e altri (costruzioni, servizi assicurativi e

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BANCA D’ITALIA Appendice195Relazione Annuale 2015

pensionistici, servizi finanziari, servizi informatici, di informazione e telecomunicazione, compensi per l’utilizzo della proprietà intellettuale, altri servizi per le imprese, servizi personali, culturali e ricreativi e servizi delle Amministrazioni pubbliche). I trasporti includono i servizi di trasporto di persone e beni da un luogo a un altro e i servizi di supporto e ausiliari connessi al trasporto, compresi i servizi postali e di corriere. Sono esclusi i servizi di assicurazione connessi al trasporto, le provviste di bordo, le riparazioni e il noleggio senza equipaggio. I viaggi comprendono i beni e i servizi acquistati dai viaggiatori (o acqui-stati per loro conto o comunque a essi forniti) che si trattengono meno di un anno in un paese in cui non sono residenti. Il vincolo temporale non vale per gli studenti e per i ricoverati in strutture sanitarie; sono esclusi i militari e il personale di agenzie governative e ambasciate e i loro familiari.

I “redditi primari” rappresentano il compenso che spetta alle unità istituzionali per il loro con-tributo al processo di produzione o per la fornitura di attività finanziarie o per la locazione di risorse naturali. Includono redditi da lavoro, redditi da capitale e altri redditi primari.

I redditi da lavoro sono registrati quando il datore di lavoro e il lavoratore risiedono in economie differenti. Per l’economia in cui risiede il datore di lavoro, consistono nel compenso complessivo (salari, stipendi e altri benefici, compresi contributi sociali, assicurazioni private o fondi pensione) riconosciuto a lavoratori non residenti. Per l’economia in cui risiede il lavoratore, consistono nel compenso com-plessivo riconosciutogli da imprese non residenti. Se non sussiste un rapporto di lavoro dipendente, il compenso costituisce un acquisto di servizi.

I redditi da capitale includono: (a) gli incassi e i pagamenti derivanti dalle attività finanziarie estere detenute dai residenti (crediti) e, simmetricamente, dalle attività finanziarie nazionali detenute dai non residenti (debiti); (b) i redditi da azioni e altre partecipazioni (dividendi, redditi prelevati dai membri delle quasi-società, utili reinvestiti) e da interessi; (c) redditi da investimenti da attribuire ai titolari di polizze assicurative, garanzie standard e diritti pensionistici.

Gli altri redditi primari sono classificati secondo il settore istituzionale dell’economia segnalante (Amministrazioni pubbliche o altri settori) e comprendono le imposte sulla produzione e sulle impor-tazioni, i sussidi alla produzione e i compensi derivanti dall’utilizzo di risorse naturali (fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti).

I “redditi secondari” comprendono i trasferimenti correnti tra residenti e non residenti, cioè l’offer-ta di risorse reali o di attività finanziarie da parte di un’unità istituzionale residente a una non residente (e viceversa) senza una corrispondente contropartita economica. Sono diversi dai trasferimenti in conto capitale e sono ripartiti in funzione del settore istituzionale che effettua o riceve il trasferimento nell’eco-nomia segnalante (Amministrazioni pubbliche o altri settori).

I trasferimenti correnti delle Amministrazioni pubbliche includono le imposte correnti sul reddito e sul patrimonio, i contributi e le prestazioni sociali, gli aiuti internazionali correnti, i trasferimenti cor-renti diversi e le risorse proprie della UE.

I trasferimenti correnti degli altri settori includono le imposte correnti sul reddito e sul patrimo-nio, i contributi e le prestazioni sociali, gli aiuti internazionali correnti, i trasferimenti correnti diversi, i premi netti di assicurazione contro i danni, gli indennizzi di assicurazione contro i danni e le rettifiche per variazione dei diritti pensionistici; includono i trasferimenti personali in denaro o in natura fra fami-glie residenti e non residenti, incluse le rimesse dei lavoratori.

Il “conto capitale” include le acquisizioni e cessioni lorde di attività non finanziarie non prodotte (“attività intangibili”) e i trasferimenti in conto capitale. Le prime comprendono gli scambi di proprietà tra residenti e non residenti di: (a) risorse naturali, (b) licenze, contratti di leasing e altri contratti e (c) risorse di marketing (marchi di fabbrica, nomi commerciali) e avviamento commerciale. Le acquisizioni e le cessioni sono registrate separatamente su base lorda, anziché netta. La registrazione nel conto capitale concerne solo la vendita o l’acquisto di tali attività, ma non il loro uso. I trasferimenti in conto capitale includono i trasferimenti di proprietà di beni capitali, i trasferimenti di fondi collegati all’acquisizione o alla cessione di beni capitali e la remissione di debiti. I trasferimenti in conto capitale sono ripartiti in funzione del settore istituzionale che effettua o riceve il trasferimento nell’economia segnalante (Amministrazioni pubbliche o altri settori). Comprendono le imposte in conto capitale, i contributi agli investimenti e gli altri trasferimenti in conto capitale.

Nel “conto finanziario” sono compresi gli investimenti diretti, quelli di portafoglio, gli altri inve-stimenti, i derivati e le riserve ufficiali.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015196

Gli “investimenti diretti” si hanno quando un residente in un’economia ha il controllo o un grado significativo di influenza sulla gestione di un’impresa residente in un’altra economia. Il possesso diretto o indiretto del 10 per cento o più dei diritti di voto è prova di tale rapporto. Una volta stabilito l’investi-mento diretto, tutti i successivi flussi e/o consistenze finanziarie tra i relativi soggetti (o con altre imprese a essi collegate) sono registrati come operazioni o posizioni su investimenti diretti. Gli investimenti diretti sono classificati, in base allo strumento trattato, tra azioni e altre partecipazioni, utili reinvestiti e strumenti di debito.

Negli “investimenti di portafoglio” vengono registrate le transazioni tra residenti e non residenti che riguardano quote di fondi comuni, titoli azionari e di debito. Sono escluse le transazioni che conflu-iscono negli investimenti diretti e quelle in derivati finanziari che ricevono separata evidenza.

Nella voce “altri investimenti” sono inclusi i crediti commerciali, i prestiti, i depositi e altre tran-sazioni assimilabili.

Secondo la definizione armonizzata per la UEM, costituiscono “riserve ufficiali” (sia a livello nazio-nale sia a livello UEM) le attività liquide sotto il diretto controllo dell’autorità monetaria rappresentate da crediti vantati nei confronti di paesi non aderenti alla UEM e denominati in valute diverse dall’euro. I dati sulle riserve ufficiali sono calcolati su base lorda, non tenendo quindi conto delle passività.

Tav. a10.1

Cfr. la nota alla tav. 10.1.

Tavv. a10.8-a10.9

Investimenti diretti

I dati relativi ai flussi di investimenti diretti per branca sono compilati secondo il principio direziona-le fino al 2012 e secondo il principio direzionale esteso dal 2013; per tale anno si riportano anche i dati ela-borati secondo il primo criterio. Il principio direzionale costituisce una modalità di presentazione dei dati sugli investimenti diretti alternativa rispetto al criterio attività/passività introdotto dal BPM6. Quest’ultimo criterio, utilizzato per il calcolo degli aggregati complessivi nella bilancia dei pagamenti e posizione patri-moniale sull’estero di un paese, prevede la contabilizzazione in termini lordi delle attività e delle passività, indipendentemente dalla direzione del legame di partecipazione. Il principio direzionale tiene invece conto della direzione del legame di investimento diretto ed è pertanto più idoneo ai fini della presentazione dei dati per branca e paese controparte. Secondo tale criterio, il reverse investment (cioè le attività che un’im-presa residente oggetto di investimento diretto detiene nei confronti dell’impresa investitrice non residen-te, e simmetricamente le passività che un’impresa investitrice residente detiene nei confronti dell’impresa non residente oggetto di investimento diretto) viene registrato come diminuzione dell’investimento diretto iniziale. Il principio direzionale esteso tiene inoltre conto dei rapporti tra società sorelle, assumendo che l’operazione verso la controparte sorella sia effettuata per conto della casa madre.

I dati relativi alle consistenze di investimenti diretti per branca e paese nel 2014 sono compilati secondo il principio direzionale esteso. La presenza di consistenze negative di investimenti diretti è resa possibile dalla convenzione di registrazione dei finanziamenti intrasocietari. Quando una società estera partecipata raccoglie fondi sul mercato e li presta alla società partecipante, i fondi relativi vengono regi-strati negli investimenti diretti come disinvestimenti, in riduzione dell’investimento diretto preesistente.

Tavv. a10.11-a10.12

Posizione patrimoniale verso l’estero

La posizione patrimoniale verso l’estero indica la consistenza delle attività e delle passività finan-ziarie (in valuta e in euro) di un’economia verso il resto del mondo. Lo schema di presentazione della posizione patrimoniale verso l’estero utilizza gli stessi criteri classificatori del conto finanziario: funziona-le (investimenti diretti, di portafoglio, derivati e stock option conferite ai dipendenti, altri investimenti, riserve ufficiali), per settore residente che detiene l’attività o ha emesso la passività, per strumento. Le assegnazioni di DSP sono considerate come assunzioni di passività (incluse tra gli “altri investimenti”)

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BANCA D’ITALIA Appendice197Relazione Annuale 2015

da parte dell’autorità monetaria del paese membro assegnatario, a causa del potenziale obbligo di resti-tuzione (le disponibilità in DSP sono invece comprese nelle attività di riserva).

La bilancia dei pagamenti e la posizione patrimoniale verso l’estero sono raccordabili. La variazione della consistenza delle attività e passività finanziarie sull’estero, intervenuta in un intervallo di tempo, è attribuibile ai flussi finanziari (transazioni di conto finanziario della bilancia dei pagamenti) e agli ag-giustamenti di valutazione (relativi alle variazioni tra inizio e fine periodo dei tassi di cambio e dei prezzi delle attività sottostanti e a eventuali altri aggiustamenti).

11. LA FINANZA PUBBLICA

Tavv. a11.6- a11.8

Debito delle Amministrazioni pubbliche

Il debito delle Amministrazioni pubbliche, calcolato in coerenza con i criteri metodologici definiti nel regolamento CE/2009/479 del Consiglio dell’Unione europea, è pari alla somma delle passività, valutate al valore facciale, afferenti alle seguenti categorie: monete e depositi, titoli diversi dalle azioni, prestiti. Il debito è consolidato tra e nei sottosettori, ossia esclude le passività nei confronti degli enti appartenenti alle Amministrazioni pubbliche (elementi di consolidamento).

La tav. a11.6 riporta l’analisi per strumenti, valuta e vita residua del debito delle Amministrazioni pubbliche. La tav. a11.7 riporta il debito, consolidato e non consolidato, dei sottosettori delle Ammini-strazioni pubbliche (Amministrazioni centrali, Amministrazioni locali ed Enti di previdenza); il debito non consolidato include anche le passività del sottosettore considerato verso gli altri sottosettori delle Ammi-nistrazioni pubbliche, fornendo una misura della situazione debitoria complessiva degli enti, a prescindere dalla natura (pubblica o privata) del soggetto creditore. Vengono inoltre riportate la spaccatura per deten-tore del debito delle Amministrazioni pubbliche (Banca d’Italia, altre istituzioni finanziarie monetarie, altre istituzioni finanziarie, altri residenti e non residenti) e il debito al netto del sostegno finanziario ai paesi della UEM e delle disponibilità liquide del Tesoro. La tav. 11.8 riporta alcune informazioni di dettaglio (per comparto, strumento e area geografica) relative al debito delle Amministrazioni locali.

Tav. a11.9

Raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito (stock-flow adjustment)

La tavola presenta il raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito delle Ammini-strazioni pubbliche, i due principali indicatori di finanza pubblica. Rispetto all’indebitamento netto, la variazione del debito è influenzata dalle acquisizioni nette di attività finanziarie (acquisti al netto delle vendite) e dalle variazione delle passività non incluse nel debito delle Amministrazioni pubbliche (prin-cipalmente passività commerciali e passività in strumenti finanziari derivati). Ad esempio, l’erogazione di prestiti a favore dei paesi della UEM in difficoltà finanziaria determina un aumento della attività fi-nanziarie e, a parità di condizioni, del debito, mentre non influenza l’indebitamento netto. Similmente, una riduzione delle passività commerciali determina un aumento del debito ma non dell’indebitamento netto. Il debito risente inoltre degli effetti della variazione del tasso di cambio delle passività in valuta (che vengono valutate al tasso di cambio di fine periodo) e delle emissioni/rimborsi sopra/sotto la pari (nel debito i titoli sono valutati sempre al valore facciale, determinando quindi scarti e premi). La riga “discrepanza statistica” riporta eventuali differenze non spiegate tra l’indebitamento netto e la variazione del debito, dovute principalmente all’eterogeneità delle fonti informative utilizzate per il raccordo.

Tav. a11.10

Finanziamento del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche

La tavola presenta il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e dei suoi sottosettori. Il fab-bisogno è calcolato dal lato della copertura, ovvero come saldo tra accensioni e rimborsi di passività

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015198

finanziarie (monete e depositi, titoli diversi dalle azioni e prestiti). Si riporta inoltre il fabbisogno al netto delle dismissioni mobiliari.

Rispetto alla variazione del debito, il fabbisogno non tiene conto della variazione delle disponi-bilità liquide del Tesoro (un aumento di queste ultime accresce il debito ma non il fabbisogno). Inoltre fabbisogno e variazione del debito non coincidono per effetto di alcune differenze metodologiche nella loro compilazione. In particolare: (a) nel fabbisogno, con l’eccezione dei BOT, le emissioni di titoli e il rimborso di titoli zero-coupon sono valutati al netto ricavo, mentre nel debito esse sono incluse al valore facciale; (b) nel fabbisogno le passività denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio vi-gente al momento della regolazione dell’operazione, mentre nel debito la conversione è effettuata al tasso di cambio di fine periodo; (c) nel fabbisogno la rivalutazione dei titoli indicizzati nel capitale (BTP€i) espleta i suoi effetti solo all’atto del rimborso mentre nel debito viene periodicamente imputata.

13. GLI INTERMEDIARI CREDITIZI E GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI

Fig. 13.1, tavv. a13.4-a13.7, a13.9

Situazione riassuntiva dei conti delle banche

Gli aggregati sono coerenti con quelli adottati dall’Eurosistema per l’area dell’euro. Gli “altri paesi dell’area dell’euro” includono i diversi paesi dell’area dal loro anno di adozione della valuta comune. I dati si riferiscono alla situazione contabile di fine periodo e sono relativi alle banche residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa.

I “prestiti” includono, oltre agli impieghi vivi, le sofferenze e le operazioni pronti contro termine attive. I titoli di proprietà quotati detenuti nel portafoglio delle banche sono segnalati al fair value alla data di riferimento della segnalazione; gli altri titoli di proprietà sono indicati al valore contabile. La voce “titoli diversi da azioni” include le quote dei fondi comuni monetari sottoscritti da banche. Le parteci-pazioni sono al lordo dei corrispondenti fondi di svalutazione. La voce “immobilizzazioni” è composta da mobili, immobili, immobilizzazioni in leasing finanziario in attesa di locazione e immobilizzazioni immateriali. Nei titoli in portafoglio sono incluse le obbligazioni proprie riacquistate.

I “depositi” includono i conti correnti, i depositi con durata prestabilita e rimborsabili con preav-viso, le operazioni pronti contro termine passive. I depositi in conto corrente comprendono anche gli assegni circolari, mentre non comprendono i conti correnti vincolati. I depositi con durata prestabilita includono i certificati di deposito, i conti correnti vincolati e i depositi a risparmio vincolati; compren-dono anche quelli emessi per la raccolta di passività subordinate. I depositi rimborsabili con preavviso includono i depositi a risparmio liberi e le forme di raccolta postale della Cassa depositi e prestiti spa. Le “obbligazioni emesse”, registrate al valore nominale, comprendono anche quelle emesse per la raccolta di passività subordinate nonché quelle proprie, i reverse convertible e i titoli di mercato monetario. La voce “obbligazioni” include le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011, convertito con modificazioni dalla L. 214/2011. La voce “capitale e riserve” è composta dal capitale sociale, dalle riserve, dagli strumenti rappresentativi del patrimonio netto diversi da capitale e riserve, nonché dai fondi retti-ficativi su esposizioni per cassa. Dal giugno 2015, la voce include lo sbilancio profitti e perdite e il saldo tra utili e perdite portati a nuovo, precedentemente imputati alle voci “altre attività” e “altre passività”.

Gli “altri residenti” comprendono le famiglie, le società non finanziarie, le assicurazioni, i fondi pensione, i fondi comuni di investimento non monetari e le altre istituzioni finanziarie non moneta-rie. Le “altre Amministrazioni pubbliche” comprendono gli enti locali e di previdenza. Le statistiche adottano la settorizzazione del Sistema europeo dei conti (SEC 2010). I “prestiti alle Amministrazioni pubbliche” sono calcolati secondo il criterio del debitore principale.

Le serie storiche delle consistenze dei depositi e dei prestiti interbancari con controparti residenti in Italia, e quelle relative a “capitale e riserve” e “azioni e partecipazioni emesse da IFM residenti in Italia” posso-no essere influenzate da discontinuità statistiche dovute agli effetti della riorganizzazione dei gruppi bancari. Alcune operazioni di riorganizzazione hanno comportato discontinuità statistiche sulle seguenti serie storiche: a gennaio e luglio del 2014 sulle consistenze dei prestiti a società non finanziarie e ad altre istituzioni finan-ziarie; a febbraio del 2014 sul portafoglio titoli diversi da azioni emessi da altri residenti in altri paesi dell’area

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BANCA D’ITALIA Appendice199Relazione Annuale 2015

dell’euro e sui depositi dei residenti in altri paesi dell’area dell’euro. A gennaio del 2015 l’entrata in vigore del regolamento BCE/2013/33 ha comportato, per effetto del recepimento del SEC 2010, la riclassificazione sta-tistica delle società di partecipazione (holding) dal settore “società non finanziarie” al settore “altre istituzioni finanziarie”. L’ammontare dei prestiti riclassificati tra i due settori alla data contabile di dicembre del 2014 è quantificabile in circa 9 miliardi; quello dei depositi in circa 8 miliardi. I tassi di crescita sono calcolati al netto di tali discontinuità. A giugno 2015 le serie storiche delle consistenze dei prestiti alle famiglie e alle “altre istitu-zioni finanziarie” nonché dei depositi delle “altre istituzioni finanziarie” registrano una discontinuità statistica per effetto della riorganizzazione di primari gruppi bancari. A novembre 2015 l’incremento delle obbligazioni emesse è dovuto a una riclassificazione statistica nelle segnalazioni di alcune banche mentre l’incremento dei prestiti al settore privato e la diminuzione dei depositi del settore privato potrebbero riflettere gli effetti della diversa scadenza fiscale per i versamenti in autotassazione, fissata nel 2015 al 30 novembre e nel 2014 al 1° dicembre. I prestiti includono tutti i prestiti cartolarizzati, o altrimenti ceduti, che non soddisfano i criteri di cancellazione previsti dai principi contabili internazionali (IAS), in analogia alla redazione dei bilanci. I titoli in portafoglio includono i titoli, riacquistati dalla stessa banca, emessi a fronte di cartolarizzazioni di prestiti ceduti e non cancellati. I depositi includono nella voce “depositi con durata prestabilita oltre 2 anni” le somme rivenienti da cartolarizzazioni e dalle altre cessioni di prestiti utilizzate per finanziare le attività cedute e non cancellate e l’acquisto di titoli delle proprie cartolarizzazioni non cancellate.

Per maggiori informazioni cfr. l’Appendice metodologica e le note alle tavole in Indicatori monetari e finanziari. Moneta e banche, in Supplementi al Bollettino statistico.

Per il calcolo dei tassi di crescita cfr. la nota alla tav. 6.4.

Fig. 13.5, tavv. a13.19-a13.20

Banche e gruppi bancari: redditività e adeguatezza patrimoniale

Nella fig.13.5 e nella tav. a13.19 il margine di intermediazione è definito sommando al margine di interesse gli altri ricavi netti, rappresentati dalla somma delle commissioni, dei profitti e perdite da operazioni finanziarie e degli altri proventi netti. Il risultato di gestione è definito sottraendo dal margine di intermediazione i costi operativi. Con riguardo a questi ultimi, sono escluse le rettifiche di valore su attività immateriali connesse con gli avviamenti, riclassificate tra gli accantonamenti. Il risultato opera-tivo netto è definito sottraendo dal risultato di gestione le rettifiche di valore nette e gli accantonamenti; sommando il risultato operativo netto e i proventi non ricorrenti si ottiene l’utile lordo. L’utile di perti-nenza della capogruppo è ottenuto sottraendo dall’utile lordo le imposte sul reddito del periodo e l’utile di pertinenza di terzi e aggiungendo l’utile dei gruppi di attività in via di dismissione. L’utile di pertinen-za della capogruppo comprende l’utile al netto delle imposte delle banche non appartenenti a gruppi.

Riguardo alla tav. a13.20, dal 1° gennaio 2014 sono in vigore le nuove regole sul capitale delle ban-che (cosiddetto Basilea 3), così come definite in ambito europeo dalla CRD4-CRR, che in Italia saranno pienamente in vigore dal 2018. A tale normativa si rimanda per la definizione di capitale primario di classe 1 (CET1), capitale di classe 1 (tier 1), totale dei fondi propri, nonché per il calcolo delle attività ponderate per il rischio.

Per ulteriori riferimenti in proposito, si veda anche la circolare della Banca d’Italia n. 286/2013 (Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazio-ne mobiliare), disponibile sul sito internet dell’Istituto.

Tavv. a13.4-a13.7

Cfr. la nota alla fig. 13.1.

Tav. a13.8

Tassi di interesse sui depositi bancari

I tassi di interesse sono rilevati secondo criteri armonizzati stabiliti dall’Eurosistema e sono tratti da una rilevazione campionaria. Per dettagli sulla rilevazione sui tassi di interesse bancari, cfr. la nota alla tav. a6.16.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015200

Per i depositi in conto corrente e rimborsabili con preavviso, il concetto di “nuove operazioni” coincide con quello delle “consistenze”; i tassi relativi a tali categorie sono pertanto inclusi tra le consi-stenze. Il tasso medio sulle consistenze del totale dei depositi è calcolato come media ponderata dei tassi sui depositi in conto corrente, con durata prestabilita, rimborsabili con preavviso e sui pronti contro termine.

I tassi di interesse sulle nuove operazioni per gli anni 2012, 2013 e 2014 si riferiscono alle nuove operazioni effettuate nel mese di dicembre dell’anno corrispondente. I tassi di interesse sulle consistenze per gli anni 2012, 2013 e 2014 si riferiscono ai saldi dei conti alla fine del mese di dicembre dell’anno corrispondente.

Tav. a13.9

Cfr. la nota alla fig. 13.1.

Tav. a13.10

Banche residenti in Italia: titoli in portafoglio

I dati si riferiscono alle banche residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa e non includono l’operatività delle filiali all’estero delle banche italiane.

I dati, mensili e annuali, sono di fine periodo. Gli aggregati sono definiti in coerenza con i criteri armonizzati stabiliti dall’Eurosistema. In base alle definizioni contenute nella Matrice dei conti, i titoli di proprietà quotati sono segnalati al fair value dell’ultimo giorno lavorativo del mese di riferimento della segnalazione; gli altri titoli di proprietà sono indicati al valore contabile.

La voce “totale altri titoli” include le quote dei fondi comuni monetari sottoscritti da banche.

I titoli in portafoglio includono i titoli, riacquistati dalla stessa banca, emessi a fronte di cartola-rizzazioni di prestiti ceduti e non cancellati (cfr. la nota alla fig. 13.1). Le obbligazioni emesse da banche detenute nel portafoglio includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011. A feb-braio del 2014 una discontinuità statistica ha riguardato il portafoglio dei titoli diversi da azioni emessi da altri residenti in altri paesi dell’area dell’euro.

Tav. a13.11

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria

I dati si riferiscono alle banche residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa, compresa tra le banche sotto forma di società per azioni, e non includono l’operatività delle filiali all’estero delle banche italiane.

La classificazione per categorie prevede lo spostamento di banche tra gruppi istituzionali nel caso di modifica della loro forma societaria.

La definizione degli aggregati rispecchia i criteri armonizzati stabiliti dall’Eurosistema. I titoli in-cludono le quote dei fondi comuni monetari sottoscritti da banche. La voce “attività sull’estero” include prestiti, titoli in portafoglio, azioni e partecipazioni con tutti i settori residenti negli altri paesi dell’area dell’euro e nel resto del mondo. La voce “passività sull’estero” include tutte le forme di deposito di tutti i settori residenti negli altri paesi dell’area dell’euro e nel resto del mondo. Per la definizione delle altre voci cfr. la nota alla fig. 13.1. Per la numerosità delle singole classi a fine 2015, cfr. nel Glossario la voce: Banche.

Tav. a13.12

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali

Le informazioni si riferiscono alle banche residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa, com-presa nel raggruppamento delle altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi. I dati non includono l’operatività delle filiali all’estero delle banche italiane.

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BANCA D’ITALIA Appendice201Relazione Annuale 2015

La classificazione per dimensioni delle banche appartenenti a gruppi bancari si basa sulla dimen-sione del gruppo. I dati riflettono la composizione di ciascun gruppo alla data indicata. Eventuali ope-razioni di fusione o incorporazione che interessano le banche appartenenti a un gruppo influenzano i dati relativi a quel gruppo. Per la numerosità e la composizione delle singole classi a fine 2015, cfr. nel Glossario la voce: Banche.

Per le definizioni delle voci della situazione dei conti cfr. la nota alla fig. 13.1.

Tav. a13.14

Banche: nuove sofferenze e nuovi prestiti deteriorati rettificati in rapporto ai prestiti

Flussi annuali delle nuove sofferenze rettificate e dei nuovi prestiti deteriorati rettificati (default rettificato) in rapporto rispettivamente ai prestiti non in sofferenza rettificata e ai prestiti non deteriorati rettificati alla fine dell’anno precedente. Si definisce sofferenza rettificata l’esposizione bancaria di un affidato, quando questi sia segnalato:a) in sofferenza dall’unico intermediario che ha erogato il credito;b) in sofferenza da un intermediario e tra gli sconfinamenti dall’unico altro intermediario esposto;c) in sofferenza da un intermediario e l’importo della sofferenza sia almeno il 70 per cento

dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema ovvero vi siano sconfinamenti pari o superiori al 10 per cento;

d) in sofferenza da almeno due intermediari per importi pari o superiori al 10 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema.

Si definisce situazione di deterioramento rettificato (default rettificato) l’esposizione bancaria di un affidato, quando questi si trovi in una delle seguente situazioni:a) l’importo totale delle sofferenze è maggiore del 10 per cento dell’esposizione complessiva per cassa

sul sistema;b) l’importo totale delle sofferenze e degli altri prestiti deteriorati è maggiore del 20 per cento

dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema;c) l’importo totale delle sofferenze, degli altri prestiti deteriorati e dei prestiti scaduti da oltre 90

giorni è maggiore del 50 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema.

Tav. a13.15

Banche e gruppi bancari: esposizione verso non residenti

I dati sono elaborati secondo le linee guida definite dalla BRI (www.bis.org/statistics/intfin-statsguide.pdf ) per la redazione delle International Consolidated Banking Statistics e si riferiscono all’aggregato dei foreign claims, definiti come somma delle esposizioni della capogruppo e delle filiali e filiazioni estere verso soggetti non residenti nella nazione di insediamento della capogruppo. Le esposizioni sono calcolate con riferimento al “debitore ultimo”, al netto delle operazioni di trasferi-mento del rischio.

La quota sulle esposizioni estere è calcolata in percentuale del totale dei foreign claims riportati dalle banche segnalanti alla BRI, escluse le esposizioni domestiche.La distribuzione per area geopolitica dei paesi verso cui sono presenti esposizioni delle banche italiane è la seguente:

paesi appartenenti all’area dell’euro (esclusa l’Italia): – Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia,

Lituania (dal 1° gennaio 2015), Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna;

altri paesi industriali: – Andorra, Australia, Canada, Città del Vaticano, Danimarca, Fær Øer, Giappone, Islanda,

Liechtenstein, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, San Marino, Stati Uniti, Svezia, Svizzera;

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015202

paesi in via di sviluppo:

– Europa: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Turchia, Ungheria;

– paesi dell’ex URSS: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan;

– Africa e Medio Oriente: Algeria, Angola, Arabia Saudita, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Costa d’Avorio, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Giordania, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Iran, Iraq, Israele, Kenya, Kuwait, Liberia, Libia, Madagascar, Malawi, Mali, Marocco, Mauritania, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Oman, Palestina (terr. aut.), Qatar, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Siria, Somalia, Sudafrica, Sudan, Swaziland, Tanzania, Togo, Tunisia, Uganda, Yemen, Zambia, Zimbabwe;

– Asia e Pacifico: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Brunei, Cambogia, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Figi, Filippine, India, Indonesia, Laos, Malaysia, Maldive, Marshall, Mongolia, Myanmar, Nepal, Nuova Caledonia, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Polinesia Francese, Salomone, Sri Lanka, Taiwan, Territorio Britannico dell’Oceano Indiano, Thailandia, Tonga, Vietnam, Wallis e Futuna;

– Centro e Sud America: Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Ecuador, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago, Turks e Caicos, Uruguay, Venezuela;

– centri offshore: Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi (fino a dicembre del 2010), Aruba, Bahama, Bahrein, Barbados, Bermuda, Curaçao (dal 2011), Cayman, Gibilterra, Guernsey, Hong Kong, Isola di Man, Isole Vergini britanniche, Jersey, Libano, Macao, Mauritius, Panama, Saint Kitts e Nevis, Samoa, Singapore, Sint Maarten – parte olandese, Vanuatu.

Tavv. a13.16-a13.17

Conti economici delle banche

I dati pubblicati in queste tavole sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza individuali. Sono escluse la Cassa depositi e prestiti spa e le filiali di banche italiane operanti all’estero. Le principali differenze rispetto alla fig. 13.5 e alla tav. a13.20, che riportano invece i dati tratti dalle segnalazio-ni di vigilanza consolidate – per le banche appartenenti a gruppi – e individuali – per quelle non appartenenti a gruppi –, sono dovute ai seguenti motivi: (1) le segnalazioni consolidate includono i costi e i ricavi delle società (bancarie, finanziarie e strumentali) estere, ma incluse nel perimetro di consolidamento di gruppi bancari italiani; (2) le segnalazioni consolidate includono i costi e i ricavi delle società non bancarie (finanziarie e strumentali) italiane, ma incluse nel perimetro di consolida-mento di gruppi bancari italiani; (3) le segnalazioni individuali comprendono costi e ricavi generati da rapporti intragruppo; (4) la classificazione per categorie istituzionali di banche si basa, nel caso della tav. a13.18, sulla forma giuridica di ciascuna azienda bancaria, mentre nel caso della tav. a13.20 sulla forma giuridica della capogruppo; (5) la riclassificazione del bilancio previsto dalla circolare n. 262 della Banca d’Italia (Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione) è lievemente diversa, in quanto le segnalazioni non consolidate sono in alcuni casi più dettagliate. A titolo di esempio esse consentono di ripartire gli utili e le perdite delle attività in via di dismissione tra le diverse poste di conto economico (interessi attivi, interessi passivi, ecc.).

Nella tav. a13.17, con l’eccezione delle informazioni riportate per memoria, i dati sono ottenuti considerando soltanto le banche per le quali le informazioni di conto economico sono disponibili sia per l’anno di riferimento sia per quello precedente. Le variazioni percentuali degli aggregati nei quali confluiscono i dividendi per partecipazioni in banche italiane sono state corrette escludendo l’am-montare corrispondente per l’anno stesso e per quello precedente. Tale correzione non è stata apporta-ta alla variazione delle imposte e dell’utile netto. Gli aggregati riportati nelle tavole costituiscono una riclassificazione dello schema di bilancio previsto dalla circolare n. 262 della Banca d’Italia; il raccordo con le voci del bilancio bancario è illustrato nello schema seguente.

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BANCA D’ITALIA Appendice203Relazione Annuale 2015

Schema di raccordo tra le voci delle tavv. a13.17-a13.18 e il bilancio bancario

Nome aggregato Voci dello schema di bilancio civilistico

Interessi attivi 10. Interessi attivi e proventi assimilati + (esclusa la componente “differenziali positivi relativi alle operazioni di copertura”)

280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte + (per la sola componente relativa agli “interessi attivi” al lordo delle imposte)

Interessi passivi 20. Interessi passivi e oneri assimilati + (esclusa la componente “differenziali negativi relativi alle operazioni di copertura”)

280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte + (per la sola componente relativa agli “interessi passivi” al lordo delle imposte)

Saldo contratti derivati di copertura

10. Interessi attivi e proventi assimilati + (per la sola componente “differenziali positivi relativi alle operazioni di copertura”)

20. Interessi passivi e oneri assimilati - (per la sola componente “differenziali negativi relativi alle operazioni di copertura”)

Margine di interesse 30. Margine di interesse + 280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte +

(per la sola componente relativa agli “interessi attivi e passivi” al lordo delle imposte)

Altri ricavi netti 60. Commissioni nette + 280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte +

(per la sola componente relativa alle “commissioni nette” al lordo delle imposte) 70. Dividendi e proventi simili + 80. Risultato netto dell’attività di negoziazione + 90. Risultato netto dell’attività di copertura + 100. Utili/perdite da cessione/riacquisto + 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value +

[Altri ricavi netti] 190. Altri oneri/proventi di gestione + (per la sola componente “Altri proventi”, escluse le poste “fitti e canoni attivi” e “recuperi di spese per dipendenti propri distaccati c/o terzi”)

280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte + (per la sola componente relativa agli “altri proventi” al lordo delle imposte)

Negoziazione e valutazione al fair value

80. Risultato netto dell’attività di negoziazione + 90. Risultato netto dell’attività di copertura + 100. Utili/perdite da cessione/riacquisto + 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value +

Servizi 60. Commissioni nette + 280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte +

(per la sola componente relativa alle “commissioni nette” al lordo delle imposte)

Dividendi e proventi assimilati

70. Dividendi e proventi simili

Costi operativi 150. Spese amministrative + 170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali +

(per la sola componente “ammortamento”) 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali +

(per la sola componente “ammortamento”) 280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte +

(per la sola componente relativa agli “altri oneri” al lordo delle imposte) 190. Altri oneri/proventi di gestione +

(per la sola componente “Altri oneri”) 190. Altri oneri/proventi di gestione -

(per la componente “Altri proventi”, la posta “fitti e canoni attivi” e “recuperi di spese per dipendenti propri distaccati c/o terzi”)

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015204

Schema di raccordo tra le voci delle tavv. a13.17-a13.18 e il bilancio bancario

Nome aggregato Voci dello schema di bilancio civilistico

Costi per il personale bancario

150. a) Spese amministrative: spese per il personale + 280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte +

(per la sola componente relativa alle spese per il personale al lordo delle imposte) 150. a) Spese amministrative: spese per il personale -

(per la sola componente relativa al “personale esattoriale”) 190. Altri oneri/proventi di gestione -

(per la sola componente “Altri proventi”, la posta “recuperi di spese per dipendenti propri distaccati c/o terzi”)

Rettifiche e riprese di valore e accantonamenti

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti e attività finanziarie + 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri + 170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali +

(esclusa la componente “ammortamento”) 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali +

(esclusa la componente “ammortamento”) 220. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali + 230. Rettifiche di valore dell’avviamento + 280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte

(per le sole componenti relative alle “svalutazioni e rivalutazioni” al lordo delle imposte)

Su crediti 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti e attività finanziarie (per la sola componente relativa ai “finanziamenti”)

Proventi straordinari 210. Utile (perdita) delle partecipazioni + 240. Utile (perdita) da cessione di investimenti + 280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte +

(per le sole componenti relativa alle “utili e perdite da realizzo” al lordo delle imposte)

Imposte 260. Imposte sul reddito d’esercizio dell’operatività corrente + 280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte +

(per la sola componente relativa alle “imposte”)

Nel calcolo del costo unitario del personale bancario sono esclusi gli oneri straordinari sostenuti per incentivare l’interruzione anticipata del rapporto di lavoro, i compensi degli amministratori e le spese per il personale collocato a riposo.

Le poste di bilancio a cui sono rapportate le voci dei conti economici vengono calcolate come media di 13 dati mensili, attribuendo peso 1 al mese di dicembre dell’anno di riferimento e a quello dell’anno precedente e peso 2 ai mesi intermedi; se l’informazione è basata su dati trimestrali, la media è calcolata su 5 trimestri, attribuendo peso 1 all’ultimo trimestre dell’anno e a quello dell’anno precedente e peso 2 ai trimestri intermedi.

I dati della tav. a13.18 escludono le banche per le quali non sono disponibili nell’anno le informa-zioni di conto economico. La somma degli interessi attivi ripartiti per controparte differisce dal totale degli interessi attivi in quanto non include quelli generati da derivati pluriflusso, da derivati connessi con la fair value option e, fino al 2008, quelli generati da attività cedute e non cancellate che non sono og-getto di operazioni di pronto contro termine. Analoghe differenze sussistono tra la somma degli interessi passivi ripartiti per controparte e il totale degli interessi passivi. La classificazione per categorie prevede che, nel caso di modifica della forma societaria, le banche vengano riattribuite tra i gruppi istituzionali.

Tav. a13.18

Banche residenti in Italia: formazione del margine di interesse

I dati pubblicati in questa tavola sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza individuali. Sono escluse la Cassa depositi e prestiti spa e le filiali di banche italiane operanti all’estero. I dati escludono anche

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BANCA D’ITALIA Appendice205Relazione Annuale 2015

le banche che non hanno segnalato nell’anno le informazioni di conto economico e le filiali di banche estere comunitarie, per le quali non sono disponibili dati di bilancio coerenti con le ripartizioni per controparte degli interessi attivi e passivi.

Le poste di bilancio a cui sono rapportate le voci dei conti economici vengono calcolate come media su 3 semestri, attribuendo peso 1 all’ultimo semestre dell’anno e a quello dell’anno precedente e peso 2 al semestre intermedio. I fondi fruttiferi sono calcolati come somma dei depositi presso la Banca d’Italia, dei finanziamenti sull’interno, dei titoli (escluse le azioni), dei rapporti attivi con istituzioni creditizie e delle attività verso non residenti.

La somma degli interessi attivi ripartiti per controparte differisce dal totale degli interessi attivi in quanto non include quelli generati da derivati pluriflusso, da derivati connessi con la fair value option e, fino al 2008, quelli generati da attività cedute e non cancellate che non sono oggetto di operazioni di pronto contro termine. Analoghe differenze sussistono tra la somma degli interessi passivi ripartiti per controparte e il totale degli interessi passivi.

Tavv. a13.19-a13.20

Cfr. la nota alla fig. 13.5.

Tavv. a13.28-a13.31

Società finanziarie dell’elenco speciale di cui all’art. 107 del TUB: rischi e adeguatezza patrimoniale

Tutti i dati sono desunti dalle segnalazioni di vigilanza trasmesse dalle società finanziarie iscritte nell’elenco speciale.

Per neutralizzare la discontinuità nelle serie storiche dei dati indotta dalle iscrizioni e cancellazioni in corso d’anno, nelle tavv. a13.28, a13.29 e a13.31 è stato utilizzato un campione costante di società finanziarie che hanno trasmesso le segnalazioni alla fine di entrambi gli esercizi 2014 e 2015.

I dati della tav. a13.30 sono desunti dalle segnalazioni trasmesse alla fine di ciascun esercizio da tutte le società a ciascuna data. Le grandezze dell’attivo, del passivo e dei crediti di firma sono espresse a valori netti (di presumibile realizzo). I dati settorizzati per area geografica e settore di attività economica sono basati su valori lordi (incluse eventuali svalutazioni).

Tavv. a13.34-a13.35

Fondi comuni mobiliari armonizzati di diritto italiano

I dati si riferiscono a fondi comuni e Sicav armonizzati. Non includono i fondi chiusi. I dati sulle azioni includono le quote di fondi comuni. La differenza tra patrimonio netto e portafoglio totale è costi-tuita da altre attività nette (principalmente liquidità). L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Tavv. a13.37-a13.38

Attività di gestione patrimoniale

Per ciascuna tipologia di intermediario considerata, i dati si riferiscono alle sole gestioni proprie su base individuale. Le “altre attività finanziarie” sono costituite prevalentemente da strumenti derivati, diritti e warrant. I dati sulla raccolta includono le acquisizioni e le cessioni di attività di gestione patrimoniale tra intermediari, ad eccezione di quelle connesse a operazioni di trasformazione o di fusione/incorporazione. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015206

14. I MERCATI MONETARI E FINANZIARI

Tavv. a14.5-a14.6

Emissioni e rimborsi di valori mobiliari

Emissioni lorde: valore nominale dei titoli collocati ad eccezione delle azioni, che sono espresse al valore di mercato; i titoli in valuta sono convertiti in euro al tasso di cambio della data di emissione; per i BTP€i (BTP indicizzati all’inflazione dell’area dell’euro) e i BTP Italia il capitale nominale non è rivalutato per il tasso di inflazione.

Rimborsi: valore nominale dei titoli rimborsati, incluse le operazioni di buy-back e di concambio; i titoli in valuta sono convertiti in euro al tasso di cambio della data di scadenza; per i BTP€i e i BTP Italia il capitale nominale non è rivalutato per il tasso di inflazione.

Emissioni nette: valore nominale dei titoli collocati al netto degli scarti di emissione e dei rimborsi. Per i BOT: differenza tra il valore nominale delle emissioni e quello dei rimborsi.

Tavv. a14.7-a14.8

Acquisti netti e consistenze di titoli italiani

I dati si riferiscono alle operazioni effettuate a titolo definitivo. Tra i titoli di Stato sono inclusi i Prestiti della Repubblica.

Per la Banca centrale, le banche, i fondi comuni e il resto del mondo gli acquisti netti sono ottenuti sulla base dei flussi lordi; per gli istituti di previdenza sulla base delle variazioni delle consistenze al valore nominale. Per gli altri investitori gli acquisti netti sono ottenuti, eccetto che per i BOT, sulla base delle variazioni delle consistenze al valore di bilancio; per i BOT sulla base delle variazioni delle consistenze al valore nominale.

Le consistenze dei titoli di Stato e delle obbligazioni sono valutate al valore nominale per tutti i sot-toscrittori con l’eccezione dei titoli delle Amministrazioni locali e delle società private detenuti dall’estero, che sono valutati al valore di mercato. Le consistenze dei BTP detenuti dalle banche, dai fondi comuni e dal resto del mondo includono solo la componente del “mantello” per i titoli assoggettati alla separazione delle cedole (coupon stripping).

Le obbligazioni emesse da banche includono anche quelle emesse dalla Cassa depositi e prestiti spa e quelle riacquistate dalle banche stesse. Le consistenze di titoli emessi da imprese e altri intermediari finanziari detenuti dalle banche includono, in linea con il trattamento adottato nelle statistiche armonizzate del SEBC, i titoli emessi da società veicolo a fronte di cartolarizzazioni di prestiti “ceduti e non cancellati” che in prece-denza venivano solo in parte conteggiati nella serie. Gli acquisti netti sono al netto di questo cambiamento metodologico.

Tavv. a14.16, a14.23

Flussi trattati nei sistemi di compensazione e regolamento

Il saldo multilaterale rappresenta lo sbilancio di ogni aderente nei confronti di tutti gli altri com-plessivamente considerati (tavv. a14.16, a14.23).

Per evitare duplicazioni, nel calcolo dell’importo dei flussi regolati in TARGET2-Banca d’Italia (tav. a14.16), le operazioni domestiche – che vengono rilevate a carico di entrambe le controparti – sono state conteggiate una sola volta. Le operazioni con la Banca d’Italia comprendono i prelievi e i versamenti di contante, le operazioni di politica monetaria, i pagamenti per conto del Tesoro e gli altri pagamenti tra la Banca d’Italia e le banche commerciali.

I flussi lordi in compensazione sono costituiti dal totale delle partite a debito (o a credito) pre-sentate dagli aderenti: ciascuna transazione, che nell’ambito della compensazione figura sia a carico del debitore sia a carico del creditore, è conteggiata una sola volta. I saldi multilaterali di BI-Comp sono calcolati sommando gli sbilanci degli aderenti debitori nei confronti di tutti gli altri (tav. a14.23).

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BANCA D’ITALIA Appendice207Relazione Annuale 2015

Tavv. a14.17-a14.22

Diffusione degli strumenti di pagamento diversi dal contante: confronti internazionali. Sportelli automatici e terminali POS

I dati sono tratti dalle pubblicazioni statistiche della BCE (Statistical Data Warehouse – Payments Statistics) e della BRI (Statistics on payment, clearing and settlement systems in the CPSS countries).

Nella tav. a14.16 sono inclusi i servizi offerti dai differenti circuiti (sistema bancario, postale e altri operatori). In particolare per l’Italia:

– la voce “assegni” comprende gli assegni bancari (esclusi quelli emessi per prelevare contante), circolari, su fondi a disposizione e postali;

– la voce “bonifici” include le operazioni bancarie della specie, i versamenti in conto corrente postale, i postagiro e i vaglia postali;

– la voce “disposizioni di incasso” comprende i pagamenti bancari della specie, le Riba, i Mav e gli effetti;

– la colonna relativa alle “carte di pagamento” si riferisce alle operazioni effettuate in Italia e all’estero con carte di debito, con carte di credito bancarie e travel and entertainment e con moneta elettronica. Sono esclusi i pagamenti effettuati con carte emesse da istituzioni non finanziarie (fidelity card).

Nella tav. a14.17 le operazioni su sportelli automatici includono i prelievi di contante. Il numero di sportelli automatici (ATM) e POS è riferito all’intero sistema bancario, finanziario e postale.

Tav. a14.19 (cfr. anche la nota alla tav. a14.17)

Principali strumenti di pagamento alternativi al contante: composizione percentuale del numero dei pagamenti per settore di attività

I dati sono riferiti al circuito bancario e postale. Dai bonifici sono esclusi quelli non eseguiti tramite conto corrente; dalle disposizioni di incasso sono escluse quelle regolate con modalità diverse dall’addebito in conto corrente e quelle insolute.

Il settore “famiglie” riguarda le famiglie consumatrici, il settore “imprese” considera le società non finanziarie e le famiglie produttrici, il settore “altro” comprende la Pubblica amministrazione, gli istituti sociali e previdenziali, gli enti creditizi, le società finanziarie e assicurative.

Tav. a14.20 (cfr. anche la nota alla tav. a14.17)

Strumenti di pagamento diversi dal contante

Gli assegni circolari comprendono gli assegni vidimati e gli assegni su fondi a disposizione (o di traenza), che permettono al beneficiario di incassare, mediante la sottoscrizione degli assegni stessi (per traenza e per quietanza), i fondi messi a sua disposizione da un terzo presso la banca.

La voce “bonifici” include i pagamenti tramite bollettini postali, i postagiro e i vaglia postali.

La voce “disposizioni di incasso” comprende: le disposizioni eseguite mediante addebito preautorizza-to dei conti; gli incassi di effetti e di ricevute bancarie cartacee ed elettroniche (Riba); i pagamenti mediante avviso (Mav).

Si considerano disposizioni automatizzate di pagamento e di incasso quelle disposte da clientela mediante supporti magnetici o via rete.

Le operazioni di pagamento su POS comprendono quelle effettuate con carte di credito, debito e prepagate.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione Annuale 2015208

Tav. a14.21 (cfr. anche la nota alla tav. a14.17)

Carte di pagamento: diffusione e operatività

I dati sulle carte di pagamento sono riferiti alle banche, all’operatore postale, agli istituti di pagamento e agli istituti di moneta elettronica autorizzati in Italia. Sono esclusi i pagamenti effettuati con carte a spendi-bilità limitata (ad es. fidelity card). Per carte attive si intendono quelle utilizzate almeno una volta nell’anno.

Tav. a14.22 (cfr. anche la nota alla tav. a14.17)

Operazioni di approvvigionamento del contante

Sono riportati i numeri e gli importi delle operazioni di approvvigionamento di contante da conti bancari e postali. Le operazioni sono effettuate presso sportelli automatici (ad es. ATM) o presso gli sportelli tradizionali.

Le operazioni presso sportelli tradizionali includono quelle effettuate con assegni o con altri stru-menti (ad es. ordinativi, bonifici interni).

Nel caso dei prelievi da sportelli automatici, gli strumenti utilizzati sono le carte di pagamento (per la descrizione in merito al contenuto delle voci si rimanda alla nota alla tav. a14.20).

Tav. a14.23

Cfr. la nota alla tav. a14.16.

Tavv. a14.24-a14.25

Centrale di allarme interbancaria: carte e assegni revocati

I dati, tratti dalla Centrale di allarme interbancaria (CAI), riguardano le informazioni fornite dalle banche e dagli intermediari finanziari sulle irregolarità nell’emissione di assegni bancari e postali e nell’utilizzo delle carte di pagamento. Le segnalazioni sono cancellate dall’archivio per scadenza del termine di iscrizione o in conseguenza di errori di segnalazione.

Gli importi si riferiscono al valore facciale dell’assegno. L’area geografica considerata è quella della provincia di localizzazione del soggetto revocato (residenza nel caso di persone fisiche, sede legale nel caso di persone giuridiche).

I totali comprendono anche le informazioni relative ai soggetti revocati aventi domicilio o sede legale all’estero e quindi non coincidono, di norma, con la somma dei valori relativi alle singole aree geografiche nazionali.

Il numero dei soggetti iscritti per aver emesso assegni privi di provvista o di autorizzazione presente nella CAI al 31 dicembre 2015 si riferisce ai soggetti iscritti nell’archivio dal 1° luglio 2015 in quanto la disciplina della CAI prevede che i nominativi revocati restino iscritti in archivio per 6 mesi.

Il numero dei soggetti iscritti per avere utilizzato irregolarmente le carte di pagamento presente nella CAI al 31 dicembre 2015 si riferisce ai soggetti iscritti nell’archivio dal 1° gennaio 2014 in quanto la disciplina della CAI prevede che i nominativi revocati per tale fattispecie restino iscritti in archivio per 2 anni.

15. I BILANCI DELLE FAMIGLIE ITALIANE: UNO SGUARDO DI LUNGO PERIODO

Figg. 15.1-15.5

Cfr. la nota alla tav. 7.2

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BANCA D’ITALIA Appendice209Relazione annuale 2015

DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI PROVVEDIMENTI IN MATERIA ECONOMICA(la suddivisione in parti corrisponde a quella seguita per il testo)

ANDAMENTI MACROECONOMICI, POLITICHE DI BILANCIO E POLITICA MONETARIA NELL’AREA DELL’EURO

LA POLITICA MONETARIA COMUNE

Tassi di interesse ufficiali dell’Eurosistema

Il 3 dicembre 2015 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di ridurre dal -0,20 al -0,30 per cento il tasso di interesse sui depositi presso l’Eurosistema (deposit facility), con effetto dal 9 dicembre 2015. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanzia-mento marginale sono stati mantenuti invariati rispettivamente allo 0,05 e allo 0,30 per cento.

Il 10 marzo 2016 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di ridurre dal -0,30 al -0,40 per cento il tasso di interesse sulla deposit facility, con effetto dal 16 marzo 2016; ha inoltre ridotto dallo 0,05 allo 0,00 per cento il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, a decorrere dall’o-perazione con regolamento il 16 marzo 2016. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è stato ridotto dallo 0,30 allo 0,25 per cento con effetto dal 16 marzo 2016.

Operazioni di politica monetaria

Il 22 gennaio 2015 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso l’avvio del programma ampliato di acquisto di attività finanziarie (Expanded Asset Purchase Programme, APP) che comprende, oltre all’Asset-Backed Securities Purchase Programme (ABSPP) e al Covered Bond Purchase Programme 3 (CBPP3), l’acquisto sul mercato secondario di obbligazioni emesse da Amministrazioni centrali dei paesi dell’area dell’euro, agenzie situate nell’area dell’euro e istituzioni europee (Public Sector Purchase Programme, PSPP). Il programma prevede acquisti mensili complessivi per 60 miliardi di euro, almeno fino alla fine del settembre 2016.

Il 3 dicembre 2015 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso: a) di estendere il programma di acquisto di attività (APP) e di condurre acquisti mensili per 60 miliardi di euro fino alla fine del marzo 2017, o anche oltre, se necessario; b) di reinvestire il capitale rimborsato sui titoli acquistati nell’ambito dell’APP quando giungeranno a scadenza, finché ve ne sarà l’esigenza; c) di includere gli strumenti di debito negoziabili denominati in euro emessi dalle amministrazioni regionali e locali situate nell’area dell’euro nell’elenco delle attività ammissibili per gli acquisti regolari da parte delle rispettive banche centrali nazionali nell’ambito del PSPP. Infine, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di continuare a condurre le operazioni di rifinanziamento principali e le operazioni di rifinanziamento a più lungo ter-mine con scadenza a tre mesi mediante aste a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti, finché sarà necessario e almeno sino al termine dell’ultimo periodo di mantenimento delle riserve del 2017.

Il 10 marzo 2016 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di elevare a 80 miliardi di euro, a partire dall’aprile 2016, gli acquisti mensili effettuati complessivamente nell’ambito del programma am-

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015210

pliato di acquisto di attività (APP) e di includere nelle attività ammissibili per gli acquisti regolari anche obbligazioni investment grade denominate in euro ed emesse da società non bancarie situate nell’area dell’euro (Corporate Sector Purchase Programme, CSPP). Il nuovo programma (CSPP), che si aggiunge all’APP negli acquisti mensili effettuati complessivamente, partirà verso la fine del giugno 2016. Il Con-siglio direttivo della BCE ha inoltre deciso di introdurre quattro nuove operazioni mirate di rifinanzia-mento a più lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations 2, TLTRO2) a decorrere dal giugno 2016 fino al marzo 2017. Le operazioni avranno cadenza trimestrale e una scadenza di quattro anni con possibilità di rimborso dopo due anni; il tasso di interesse applicato a queste operazioni potrà essere ridotto fino a raggiungere un livello pari al tasso sulla deposit facility.

L’ECONOMIA ITALIANA

LA FINANZA PUBBLICA

Imposte dirette

a) Imposte sul reddito. – La L. 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), ha aumentato dal 50 per cento (valore previsto dalla L. 27 dicembre 2013, n. 147, legge di stabilità 2014) al 65 per cento la percentuale detraibile dalle imposte sul reddito delle spese sostenute nel 2015 per interventi di riqualificazione energetica degli immobili. La quota detraibile del 65 per cento era stata disposta, per le spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013, dal DL 4 giugno 2013, n. 63, convertito dalla L. 3 agosto 2013, n. 90, e prorogata dalla legge di stabilità 2014 per le spese sostenute nel 2014. La L. 28 dicembre 2015, n. 208, legge di stabilità 2016, ha esteso il beneficio nella stessa misura alle spese sostenute nel 2016.

Per quanto riguarda le spese di ristrutturazione edilizia, la legge di stabilità 2015 ha prorogato l’applicazione all’imposta sul reddito delle persone fisiche della detrazione al 50 per cento per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2015 fino a un ammontare complessivo di 96.000 euro per unità immo-biliare (in luogo del 36 per cento, con limite massimo di 48.000 euro, previsto dalle norme ordinarie); un beneficio più elevato (pari al 65 per cento, con un massimale di spesa di 96.000 euro) è attribuito per le opere antisismiche. Le stesse misure sono state prorogate di un ulteriore anno dalla legge di sta-bilità 2016, che ha anche esteso alle spese sostenute nel 2016 la detraibilità al 50 per cento delle spese per mobili e grandi elettrodomestici destinati ai locali oggetto di ristrutturazione, nel limite di 10.000 euro; la misura, introdotta dal DL 63 del 2013 per l’anno 2013, era stata estesa al 2014 dalla legge di stabilità 2014 e al 2015 dalla legge di stabilità 2015. Le detrazioni sono fruibili in dieci quote annuali (cfr. il punto a) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2013). La legge di stabilità 2016 infine ha introdotto un’a-gevolazione, non cumulabile con la precedente, per l’acquisto di mobili a favore delle giovani coppie acquirenti dell’abitazione principale.

Sempre in relazione alle agevolazioni per ristrutturazioni edilizie e interventi di riqualificazione energetica, la legge di stabilità 2015 ha incrementato dal 4 all’8 per cento, a decorrere dal 1° gennaio 2015, l’aliquota della ritenuta a titolo di acconto delle imposte sui redditi applicata dalle banche sui bonifici disposti dai contribuenti per il pagamento delle spese ammesse ai benefici fiscali.

La legge di stabilità 2015 ha reso permanente, nella misura massima di 960 euro annui, il credito di imposta da corrispondere mensilmente ai lavoratori dipendenti e assimilati introdotto dal DL 24 aprile 2014, n. 66, (convertito dalla L. 23 giugno 2014, n. 89); le condizioni per l’accesso al beneficio e le sue modalità di calcolo non sono state modificate (cfr. il punto a) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). Secondo le regole della contabilità nazionale gli importi relativi al credito di imposta, in quanto pagato al beneficiario anche quando è superiore al debito fiscale del contribuente, sono contabilizzati come maggiori spese.

A decorrere dal 2016 la L. 208/2015 ha ripristinato in modo permanente la cosiddetta “de-tassazione dei premi di produttività” (originariamente introdotta nel 2008 in via temporanea e più volte prorogata fino al 2014), disponendo l’assoggettamento a un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali, con aliquota del 10 per cento, delle somme erogate sotto for-

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BANCA D’ITALIA Appendice211Relazione annuale 2015

ma di partecipazione agli utili dell’impresa e dei premi di risultato legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Il beneficio si applica, entro il limite di 2.000 euro lordi (2.500 per le imprese che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro), ai titolari di reddito di lavoro dipendente nel settore privato di importo non superiore, nell’anno prece-dente, a 50.000 euro.

La legge di stabilità 2016 ha incrementato le detrazioni per i redditi da pensione più bassi. Per i soggetti di età inferiore a 75 anni è aumentata da 7.500 a 7.750 euro la misura del reddito complessivo per accedere alla detrazione massima che è stata incrementata da 1.725 a 1.783 euro. Per i pensionati di età pari o superiore a 75 anni la soglia di reddito complessivo è passata da 7.750 a 8.000 euro e la detrazione massima da 1.783 a 1.880 euro. È stato previsto anche un aumento della detrazione per i redditi fino a 15.000 euro.

La legge 13 luglio 2015, n. 107, ha introdotto una nuova detrazione Irpef del 19 per cento per le spese di frequenza della scuola dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado. La detrazione spetta su un importo annuo non superiore a 400 euro per alunno o studen-te. In relazione alle spese per la frequenza di università non statali, la legge di stabilità 2016 ha stabilito che le stesse sono ammesse in detrazione nella misura massima stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca.

La legge di stabilità 2014 aveva introdotto una clausola di salvaguardia prevedendo l’adozione di provvedimenti che, mediante variazioni delle aliquote di imposta e riduzioni delle agevolazioni e delle detrazioni vigenti, assicurassero maggiori entrate pari a 3.000 milioni per l’anno 2015, 7.000 per l’anno 2016 e 10.000 a decorrere dal 2017. La legge di stabilità 2015 ha azzerato l’importo previsto per il 2015 e ridotto gli importi relativi agli anni successivi: a 3.272 milioni per il 2016 e a 6.272 milioni dal 2017; la legge di stabilità 2016 ha definitivamente abrogato la disposizione.

La legge di stabilità 2015 ha istituito un nuovo regime di tassazione agevolata per i lavoratori autonomi e gli imprenditori individuali che esercitino attività economiche di modesta entità (cosid-detto regime forfettario). I requisiti per l’accesso all’agevolazione sono stabiliti sulla base di soglie massime in termini di ricavi (individuate in base al ramo di attività), spese per il personale e costi relativi ai beni strumentali. Il beneficio fiscale consiste nel versamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’IRAP calcolata considerando: a) un reddito imponibile determinato in modo forfettario, sulla base di coefficienti di redditività distinti per tipologia di attività economica e deducendo solo i contributi previdenziali; b) un’aliquota del 15 per cento. I soggetti forfettari non sono sostituti di imposta e quindi non operano ritenute alla fonte su quanto corrisposto; anche i ricavi e i compensi incassati non sono gravati da ritenuta d’acconto. Sono inoltre previste rilevanti semplificazioni degli adempimenti contabili e fiscali, nonché delle comuni-cazioni all’Amministrazione finanziaria; non è prevista inoltre l’applicazione degli studi di settore. Ai fini IVA, il regime forfettario prevede che i contribuenti non esercitino la rivalsa dell’imposta e non abbiano diritto alla sua detrazione. Ulteriori agevolazioni sono riservate alle imprese di nuova costi-tuzione. La disciplina di questo regime forfettario è stata modificata con la legge di stabilità 2016. In particolare: a) sono state elevate le soglie massime di ricavi per l’accesso all’agevolazione (di 15.000 euro per i professionisti e di 10.000 euro per gli altri soggetti); b) per le nuove imprese (incluse quelle costituite nel 2015) il regime prevede ora, in luogo della riduzione di un terzo della base imponibile per tre anni, un’aliquota dell’imposta sostitutiva pari al 5 per cento per cinque anni; c) i contribuenti che percepiscono anche redditi di lavoro dipendente o assimilati possono accedere al regime se tali redditi sono inferiori a 30.000 euro; la disciplina prevedeva in origine il requisito della prevalenza del reddito d’impresa o da lavoro autonomo se i redditi da lavoro dipendente o assimilati erano superiori a 20.000 euro.

La legge di stabilità 2015 aveva soppresso nel contempo alcuni precedenti trattamenti fiscali di favore: il regime agevolato per le nuove iniziative (L. 23 dicembre 2000, n. 388, legge finanziaria 2001); il regime fiscale di vantaggio (L. 24 dicembre 2007, n. 244, legge finanziaria 2008, così come modificata dal DL 6 luglio 2011, n. 98); il regime degli “ex minimi” (DL 98/2011, convertito dalla L. 15 luglio 2011, n. 111). Per il regime fiscale di vantaggio è prevista la possibilità di applicare la disciplina previgente fino alla scadenza del beneficio (cinque esercizi o il compimento di 35 anni di età). Il DL 31 dicembre 2014, n. 192 (cosiddetto “milleproroghe”, convertito dalla L. 27 febbraio 2015, n. 11), ha poi esteso a coloro che iniziassero una nuova attività nel 2015 la possibilità di optare per i preesistenti regimi agevolati.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015212

La legge di stabilità 2015 ha inoltre introdotto un regime opzionale di tassazione dei redditi associati allo sfruttamento o alla cessione di beni immateriali realizzati attraverso lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo, quali le opere dell’ingegno o i brevetti industriali (cosiddetto patent box). Tale regime prevede, in particolare: a) l’esclusione parziale dal reddito ai fini Ires e IRAP (rispettivamente 30 e 40 per cento nel 2015 e 2016 e 50 per cento a regime) di una quota dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali; b) l’esclusione totale dal reddito delle plusvalenze legate alla cessione dei suddetti beni (a condizione che almeno il 90 per cento del corrispettivo sia reinvestito entro due anni nella manutenzione e nello sviluppo di beni immateriali rientranti tra quelli oggetto del regime di patent box). L’opzione di adesione a questo regime agevolativo della durata di cinque anni è irrevocabile. Il DL 24 gennaio 2015, n. 3, convertito dalla L. 24 marzo 2015, n. 33, ha reso l’opzione rinnovabile ed esteso l’agevolazione ai marchi commerciali, ai disegni e ai modelli. Le disposizioni di attuazione sono contenute nel DM 30 luglio 2015.

In materia di rivalutazione dei beni aziendali e delle partecipazioni in società controllate e col-legate per le imprese che non adottano i principi contabili internazionali, la legge di stabilità 2016 ha previsto la possibilità di rivalutare i beni presenti nel bilancio 2014 a fronte del pagamento di un’im-posta sostitutiva delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e di eventuali addizionali nella misura del 16 per cento per i beni ammortizzabili e del 12 per cento per quelli non ammortizzabili; i maggiori valori derivanti dalla rivalutazione sono riconosciuti ai fini fiscali a decorrere dal terzo esercizio successivo a quello con riferimento al quale la rivalutazione è stata eseguita. Il saldo attivo da rivalutazione può essere affrancato mediante il pagamento di un’ulteriore imposta sostitutiva del 10 per cento. Anche per le aziende che adottano i principi contabili internazionali è inoltre consen-tito il riallineamento tra valori fiscali e civilistici, disciplinato in maniera sostanzialmente analoga alle rivalutazioni dei cespiti, con l’eccezione dei beni immobili per i quali la rilevanza fiscale decorre dal 2017. Le imposte sostitutive vanno versate in un’unica rata entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta con riferimento al quale la rivalutazione è eseguita. Una misura analoga, per i beni presenti nel bilancio 2012, era stata prevista dalla legge di stabilità 2014 (cfr. il punto a) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014).

Con la sentenza n. 10 dell’11 febbraio 2015 la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del DL 25 giugno 2008, n. 112 (convertito dalla L. 6 agosto 2008, n. 133), nella parte in cui istituiva un’addizionale all’Ires per le imprese del settore petrolifero ed energetico con ricavi e reddito imponi-bile superiori a determinate soglie (cfr. il punto a) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2008). La sentenza non ha effetti retroattivi. Come precisato dalla Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 18 del 28 aprile 2015, l’addizionale non va applicata a decorrere dal periodo d’imposta 2015.

Il DL 27 giugno 2015, n. 83, convertito dalla L. 6 agosto 2015, n. 132, ha disposto, a decorrere dal 2015, la deducibilità immediata e integrale ai fini Ires e IRAP delle perdite su crediti diverse da quelle realizzate mediante cessione e delle svalutazioni di crediti iscritte in bilancio da enti creditizi e finanziari e imprese di assicurazione. In precedenza tali voci erano deducibili in cinque quote annuali (cfr. il punto a) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2013). Resta confermata la deducibilità integrale e immediata delle perdite realizzate tramite cessione del credito. Per il primo anno di applicazione tali svalutazioni e perdite sono deducibili al 75 per cento; la quota restante e le analoghe partite maturate precedentemente al 2015 e non ancora dedotte sono invece deducibili nei periodi d’imposta 2016-2025 in base a percentuali annue stabilite dalla stessa norma. Ai fini della determinazione degli acconti per i periodi d’imposta 2015-17 non si tiene conto delle nuove disposizioni. Lo stesso provvedimento ha stabilito la non trasformabilità in crediti d’imposta delle attività per imposte anticipate relative al valore dell’avviamento e delle altre attività immateriali che siano iscritte per la prima volta in bilancio a decorrere dall’esercizio 2015.

La legge di stabilità 2016 ha previsto, a decorrere dal periodo d’imposta 2017, la riduzione dell’a-liquota Ires dal 27,5 al 24 per cento. La riduzione non ha di fatto effetti per gli enti creditizi e finanziari e per la Banca d’Italia, ai quali dal 2017 è applicata un’addizionale di 3,5 punti percentuali. Sempre a decorrere dal 2017, per gli enti creditizi e finanziari è stabilita l’integrale deducibilità degli interessi pas-sivi ai fini dell’Ires e dell’IRAP, in luogo della deducibilità al 96 per cento.

La legge di stabilità 2016 ha modificato il regime di riallineamento dei costi per avviamento, marchi e altre attività immateriali emersi in occasione di operazioni di fusione, scissione e conferimento, contenuto nel DL 29 novembre 2008, n. 185, che, a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva del 16 per cento,

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BANCA D’ITALIA Appendice213Relazione annuale 2015

consente di riallineare i maggiori valori emersi a seguito di operazioni straordinarie: per le operazioni realiz-zate a decorrere dal 2016, si riduce l’arco temporale di ammortamento dei costi da 10 a 5 anni.

La legge di stabilità 2016 ha introdotto l’obbligo per le società residenti in Italia, che controllano società all’estero, di inviare all’amministrazione finanziaria una rendicontazione annuale che riporti, per ogni paese in cui il gruppo è presente, l’ammontare dei ricavi e degli utili lordi, delle imposte pagate e maturate e altri indicatori (country by country reporting). La misura si applica alle società che presen-tano un fatturato consolidato di gruppo superiore a 750 milioni e riprende la relativa raccomandazione formulata dall’OCSE nell’ambito del progetto Base erosion and profit shifting.

La legge di stabilità 2016 ha sostituito la black list rilevante per individuare i paesi a fiscalità pri-vilegiata ai fini della disciplina delle controlled foreign companies con un criterio relativo al livello della tassazione (ossia tassazione nominale inferiore al 50 per cento di quello applicabile in Italia). La stessa legge ha abrogato le disposizioni antielusive che limitavano la deducibilità dei costi sostenuti nei confronti di imprese residenti in paesi che non consentono un adeguato scambio di informazioni tra le amministrazioni finanziarie ed è conseguentemente venuta meno la relativa black list; il presidio al contrasto dell’evasione internazionale viene assicurato attraverso un sistema di raccolta delle informazioni relative agli acquisti di beni e alle prestazioni di servizi ricevute da soggetti residenti fuori del territorio dello Stato, da definire con decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze.

Con la legge di stabilità 2015 sono state istituite nuove forme di collaborazione tra contribuenti e Amministrazione finanziaria, con lo scopo di semplificare gli adempimenti e di stimolare lo spontaneo as-solvimento degli obblighi tributari (cosiddetto adempimento cooperativo). Inoltre, per incentivare l’adegua-mento spontaneo da parte dei contribuenti sono state introdotte dal 2015 nuove possibilità di ravvedimento operoso ed è stato ampliato il periodo entro cui è possibile ricorrervi fino ai termini dell’accertamento.

b) Tassazione delle attività finanziarie. – Nel 2015 ha avuto effetto l’aumento dal 20 al 26 per cento dell’aliquota d’imposta sui redditi di natura finanziaria disposto dal DL 66/2014 a partire dal 1° luglio del 2014 (cfr. il punto b) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia eco-nomica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). L’aumento non riguarda i proventi derivanti da alcune categorie di titoli, fra i quali i titoli di Stato italiani, i buoni fruttiferi postali, i titoli emessi da enti e organismi sovranazionali e i titoli governativi dei paesi white list.

A decorrere dal 2015, come previsto dalla legge di stabilità 2015, l’aliquota d’imposta sul risul-tato netto maturato delle forme di previdenza complementare è pari al 20 per cento; i redditi dei titoli del debito pubblico concorrono alla base imponibile nella misura del 62,5 per cento del loro ammontare (cfr. il punto b) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). Alle casse di previdenza e fondi pensione la legge di stabilità 2015 ha riconosciuto dal 2015 un credito di imposta di importo variabile a seconda di alcune condizioni, nel caso di investimenti in determinate attività di carattere finanziario a medio o lungo ter-mine, individuate dal Ministero dell’Economia e delle finanze con DM 19 giugno 2015.

A decorrere dal 1° gennaio 2015, la legge di stabilità 2015 stabilisce che i capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita sono esenti da Irpef solo per la parte a copertura del rischio demografico; è quindi eliminata l’esenzione relativa alla quota restante, di natura finanziaria.

La legge di stabilità 2015 ha inoltre aumentato dall’11 al 17 per cento l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui redditi derivanti dalle rivalutazioni dei fondi per il trattamento di fine rapporto. La dispo-sizione si applica alle rivalutazioni decorrenti dal 1° gennaio 2015.

c) Provvedimenti di carattere transitorio. – La L. 15 dicembre 2014, n. 186, ha introdotto una pro-cedura di collaborazione volontaria (cosiddetta voluntary disclosure) per l’emersione di attività costituite o detenute all’estero. La misura ha natura temporanea. La procedura può essere attivata da chi abbia viola-to, fino al 30 settembre 2014, gli obblighi di monitoraggio fiscale omettendo di indicare tali attività nella dichiarazione dei redditi. Il termine per l’inoltro della richiesta, originariamente fissato al 30 settembre 2015, è stato prorogato al 30 novembre 2015 dal DL 30 settembre 2015, n. 153, (convertito dalla L. 20 novembre 2015, n. 187); lo stesso provvedimento ha previsto la possibilità di trasmettere la relazione di accompagnamento, la documentazione ed eventuali integrazioni all’istanza entro il 30 dicembre 2015.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015214

La procedura di collaborazione volontaria prevede che il contribuente comunichi spontaneamen-te all’amministrazione finanziaria le informazioni e la documentazione relative alle attività non dichiarate e ai redditi che ne derivano. Sulla base delle informazioni ricevute l’amministrazione determina imposte, interessi e sanzioni dovuti e procede a invitare il contribuente al contraddittorio, seguendo la procedura prevista per l’accertamento con adesione. Il contribuente può versare quanto indicato nell’invito (entro i 15 giorni antecedenti alla data indicata per il contradditorio) oppure dare luogo al contraddittorio per poi versare le somme dovute in base all’atto di accertamento (entro 20 giorni dalla sua redazione). Il ver-samento può essere effettuato in un’unica soluzione o in tre rate mensili. Le imposte evase sono dovute per intero, insieme agli interessi; è prevista invece una riduzione delle sanzioni amministrative e l’esclu-sione della punibilità per i reati tributari (eccetto i reati di emissione di fatture false, di occultamento o distruzione di documenti contabili, e di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte) e per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio. Nello stesso provvedimento è disciplinata anche una collaborazione volon-taria attivabile per regolarizzare violazioni fiscali indipendenti dalla costituzione o detenzione di attività all’estero (cosiddetta voluntary nazionale); la procedura e le scadenze sono analoghe.

La legge di stabilità 2016 ha disposto un’ulteriore proroga dei termini per la rideterminazione del costo di acquisto di terreni edificabili e agricoli e delle quote di partecipazione in società non quotate, pos-seduti al 1° gennaio 2016 da persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali. La misura era già stata prorogata più volte, da ultimo dalla legge di stabilità 2015 per i beni posseduti al 1° gennaio 2015 (cfr. il punto c) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Ap-pendice della Relazione annuale sul 2014); rispetto a quest’ultima l’aliquota dell’imposta sostitutiva rimane invariata nella misura dell’8 per cento per i terreni e le partecipazioni qualificate ed è incrementata dal 4 all’8 per cento per le partecipazioni non qualificate. L’imposta così determinata va versata integralmente entro il 30 giugno 2016 oppure suddivisa in tre rate annuali a decorrere dalla stessa data con l’applicazione di un interesse.

La legge di stabilità 2016 ha introdotto un’agevolazione temporanea per le società che assegnino o cedano ai propri soci, dal 1° gennaio al 30 settembre 2016, beni immobili e beni mobili iscritti in pub-blici registri (in entrambi i casi diversi da quelli strumentali). L’agevolazione consiste nell’assoggettare le plusvalenze realizzate con l’operazione a un’imposta sostitutiva dell’Ires e dell’IRAP dell’8 per cento (10,5 per cento al ricorrere di alcune condizioni) e di un’imposta sostitutiva del 13 per cento sulle riserve in sospensione d’imposta annullate per effetto dell’operazione. Agli imprenditori individuali è concessa la possibilità, entro il 31 maggio 2016, di estromettere dal patrimonio dell’impresa i beni immobili stru-mentali, pagando un’imposta sostitutiva pari all’8 per cento.

Per agevolare la stipula di contratti di leasing abitativo, la legge di stabilità 2016 ha reso dedu-cibile dall’Irpef il 19 per cento dei canoni e dei relativi oneri accessori, per un importo non superiore a 8.000 euro, e il 19 per cento del costo di acquisto dell’immobile all’esercizio dell’opzione finale, per un importo non superiore a 20.000 euro. L’agevolazione, che si applica per il quinquennio 2016-2020, spet-ta ai soggetti con meno di 35 anni e un reddito complessivo non superiore a 55.000 euro, che non siano titolari di diritti di proprietà su abitazioni. Per i contribuenti di età pari o superiore a 35 anni l’importo massimo detraibile è dimezzato.

La legge di stabilità 2015 ha modificato la disciplina del credito di imposta per le spese di ricerca e sviluppo introdotta dal DL 23 dicembre 2013, n.145 (convertito dalla L. 21 febbraio 2014, n. 9; cfr. il punto c) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2013). Il credito di imposta spetta a tutte le imprese che effettuano investimenti in ricerca e sviluppo almeno pari a 30.000 euro ed è applicato nella misura del 25 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nel triennio 2012-14, fino a un importo massimo di 5 milioni di euro annui per impresa. L’agevolazione spetta nella misura del 50 per cento per le spese relative al personale altamente qualificato e per alcuni contratti di ricerca. La misura opera limitatamente agli investimenti effettuati nel quinquennio 2015-19.

Il DL 3/2015 ha introdotto la categoria delle “piccole e medie imprese (PMI) innovative”, costi-tuita da imprese piccole e medie (secondo la definizione della normativa comunitaria) residenti in Italia oppure nella UE o nello spazio economico europeo purché abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia, con bilancio certificato, che non siano quotate e che soddisfino almeno due dei seguenti requisiti: a) volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione in misura uguale o superiore al 3 per cento del mag-giore fra costo e valore totale della produzione; b) impiego di personale altamente qualificato o laureato in misura almeno pari, rispettivamente, a un quinto o a un terzo del totale; c) titolarità, anche come de-

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BANCA D’ITALIA Appendice215Relazione annuale 2015

positaria o licenziataria, di almeno una privativa industriale, purché sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa. Alle PMI innovative sono estesi alcuni benefici riservati alle cosiddette “start up innovative” dal DL 18 ottobre 2012, n. 179, (convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221; cfr. il punto c) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014).

La legge di stabilità 2016 ha introdotto un’agevolazione per gli investimenti in beni strumentali effettuati da soggetti titolari di reddito d’impresa o esercenti arti e professioni: ai fini delle imposte sui redditi, con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, è possibile operare una maggiorazione del 40 per cento del costo di acquisizione di beni strumentali nuovi acquistati fra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016. La disposizione non si applica in relazione all’acquisto di beni per i quali la normativa vigente prevede coefficienti di ammorta-mento inferiori al 6,5 per cento nonché di fabbricati e costruzioni, materiale rotabile, aerei, condotte per il trasporto di gas naturale e condutture per acque minerali e acque termali. La norma disciplina anche le modalità con le quali i contribuenti tengono conto dell’agevolazione ai fini della determinazione degli acconti dovuti per i periodi di imposta 2015 e 2016.

Sempre in materia di agevolazioni agli investimenti, la stessa legge di stabilità 2016 ha previsto un credito d’imposta per l’acquisizione, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno. Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati eccedente gli ammorta-menti dedotti nel periodo d’imposta relativi alle medesime categorie dei beni d’investimento della stessa struttura produttiva, a esclusione degli ammortamenti dei beni che formano oggetto dell’investimento agevolato. Per tale quota è previsto un limite massimo, per ciascun progetto di investimento, pari a 1,5 milioni di euro per le piccole imprese, a 5 milioni di euro per le medie imprese e a 15 milioni di euro per le grandi imprese. Il credito d’imposta è poi calcolato nella misura massima del 20 per cento per le picco-le imprese, del 15 per cento per le medie imprese e del 10 per cento per le grandi imprese. L’agevolazione non si applica ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribu-zione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Imposte indirette

a) Imposta sul valore aggiunto. – La L. 190/2014 (legge di stabilità 2015) ha esteso il meccanismo dell’inversione contabile (ovvero il versamento dell’IVA da parte dell’acquirente in luogo del venditore, cosiddetto reverse charge) alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impian-ti e di completamento relative a edifici. Per il solo quadriennio 2015-18 l’inversione contabile è inoltre estesa a: a) trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra; b) trasferimenti di altri diritti che pos-sono essere utilizzati dai gestori per conformarsi alla direttiva CE/2003/87 e di certificati relativi al gas e all’energia elettrica; c) cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditore; d) cessioni di beni effettuate nei confronti di imprese della grande distribuzione (per queste ultime cessioni la previ-sione era subordinata all’autorizzazione da parte delle autorità europee, autorizzazione che tuttavia non è stata concessa; cfr. infra). La legge di stabilità 2016 ha esteso il meccanismo del reverse charge anche ad alcune prestazioni di servizi rese dalle imprese consorziate nei confronti del consorzio di appartenenza.

Infine, il D.lgs. 11 febbraio 2016, n. 24, (in attuazione delle direttive UE 22 luglio 2013, nn. 42 e 43), con decorrenza 2 maggio 2016, ha, da un lato, abrogato le disposizioni relative al reverse charge per le cessioni di beni alla grande distribuzione di personal computer e dei loro componenti e accessori e di materiali e prodotti lapidei, e, dall’altro, applicato il meccanismo alle cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop, nonché alle cessioni di dispositivi a circuito integrato effettuate prima della loro in-stallazione in prodotti destinati al consumatore finale.

La legge di stabilità 2015 ha stabilito, per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di alcune categorie di soggetti pubblici, il versamento dell’IVA all’erario da parte delle stesse Amministrazioni acquirenti in luogo del venditore (scissione dei pagamenti, cosiddetto split payment). Il regime non si applica ai compensi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito e alle operazioni soggette al meccanismo dell’inversione contabile.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015216

Le disposizioni relative allo split payment, nelle more dell’autorizzazione da parte delle autorità europee, sono entrate in vigore il 1° gennaio 2015. Il Consiglio dell’Unione europea ha successivamente concesso all’Italia la facoltà di adottare lo split payment fino al 2017 (decisione 2015/1401 del 14 luglio 2015).

La legge di stabilità 2015 prevedeva, nel caso di mancato rilascio delle autorizzazioni riguardanti l’estensione del reverse charge agli acquisti effettuati dalla grande distribuzione e lo split payment, l’at-tivazione di una clausola di salvaguardia sotto forma di un inasprimento delle accise sui carburanti. A seguito del diniego dell’autorizzazione con riferimento all’applicazione dell’inversione contabile per gli acquisti effettuati dalla grande distribuzione, il DL 153/2015, convertito dalla L. 187/2015, ha disposto la copertura dei relativi effetti finanziari negativi, quantificati in 728 milioni di euro annui, con le mag-giori entrate ottenute con la procedura di cooperazione volontaria di cui alla L. 186/2014 (cosiddetta voluntary disclosure; cfr. in questa Appendice il punto c) del paragrafo: Imposte dirette). La legge di stabilità 2016, infine, nel riorganizzare le clausole di salvaguardia vigenti (cfr. il punto a) del paragrafo: Imposte dirette), ha eliminato la disposizione relativa agli aumenti delle accise dal 2016.

La legge di stabilità 2015 ha previsto l’applicazione dell’aliquota “super-ridotta” del 4 per cento alle cessioni di libri in formato elettronico. Successivamente, la legge di stabilità 2016 ha esteso l’appli-cazione dell’aliquota del 4 per cento alle cessioni di giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, periodici e in generale a tutte le pubblicazioni veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o per il tramite di mezzi di comunicazione elettronica.

La L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) ha abrogato gli aumenti delle aliquote IVA previsti per il 2016 dalla legge di stabilità 2015, pari a 2 punti percentuali per le aliquote del 10 e del 22 per cento. Lo stesso provvedimento ha rimodulato gli aumenti previsti per gli anni successivi: per l’aliquota del 22 per cento, in luogo dell’aumento di un ulteriore punto percentuale nel 2017 e di 0,5 nel 2018, si dispone un aumento di due punti percentuali nel 2017 e di uno nel 2018; l’aliquota del 10 per cento viene incremen-tata di tre punti percentuali dal 2017. La medesima legge ha introdotto un’aliquota ridotta del 5 per cento, che va ad aggiungersi alle vigenti aliquote ordinaria 22 per cento, ridotta 10 per cento e super-ridotta 4 per cento. La nuova aliquota è applicabile alle prestazioni socio-sanitarie, educative e assistenziali rese da cooperative sociali e loro consorzi nei confronti di alcune categorie di soggetti svantaggiati.

b) Altre imposte sugli affari. – Il DL 192/2014 (convertito dalla L. 27 febbraio 2015, n. 11) ha revocato gli aumenti delle accise previsti, per il periodo dal 1° gennaio 2015 al 15 febbraio 2016, dal DM 30 novembre 2013 a seguito dell’attuazione della clausola di salvaguardia definita nel DL 31 agosto 2013, n. 102, (convertito dalla L. 28 ottobre 2013, n. 124; cfr. il punto b) del paragrafo: Imposte indirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). Tali aumenti di accisa avrebbero dovuto generare maggiori entrate per circa 671 milioni nel 2015 e 18 milioni nel 2016.

Per gli anni 2017-18 la L. 147/2013 (legge di stabilità 2014) ha disposto aumenti delle accise sui carburanti in misura tale da determinare maggiori entrate non inferiori a 220 milioni per l’anno 2017 e a 199 milioni di euro per l’anno 2018. Un ulteriore aumento delle accise su benzina e gasolio, previsto dalla legge di stabilità 2015 a decorrere dal 2018, tale da assicurare maggiori entrate per 700 milioni annui, è stato ridotto della metà dalla legge di stabilità 2016. Infine, il DL 24 giugno 2014, n. 91, (convertito dalla L. 11 agosto 2014, n. 116), ha disposto l’aumento, a decorrere dall’1.1.2019, delle medesime accise in misura tale da determinare maggiori entrate nette non inferiori a 140,7 milioni di euro nel 2019, a 146,4 milioni di euro nel 2020 e a 148,3 milioni di euro a decorrere dal 2021.

Il DL 14 febbraio 2016, n. 18 (convertito dalla L. 8 aprile 2016, n. 49) ha previsto, per gli atti di trasferimento di proprietà o di diritti reali su beni immobili stipulati nell’ambito di una procedura giu-diziaria di espropriazione immobiliare, l’applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna a condizione che l’acquirente sia un’impresa e che dichiari l’intenzione di trasferirli entro due anni. Il beneficio è concesso anche se l’acquirente non esercita attività d’impresa se sono soddisfatti i requisiti per le agevolazioni all’acquisto dell’abitazione principale. L’agevolazione è applicabile agli atti emessi dal 16 febbraio al 31 dicembre 2016.

In materia di giochi, la legge di stabilità 2016 ha aumentato le aliquote del prelievo erariale unico per apparecchi da divertimento e intrattenimento, dal 13 al 17,5 per cento delle somme giocate; per i video lottery terminal l’aliquota applicata alle somme giocate aumenta dal 5 al 5,5 per cento.

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BANCA D’ITALIA Appendice217Relazione annuale 2015

Finanza decentrata

a) Patto di stabilità interno e nuovi vincoli di finanza pubblica. – Le regole di bilancio applicate nel 2015 agli enti territoriali, nell’ambito del Patto di stabilità interno, sono state definite dai seguenti atti legislativi: L. 12 novembre 2011, n.183, per gli Enti locali; L. 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), per le Regioni a statuto ordinario (RSO); L. 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013) per le Regioni a statuto speciale (RSS)(cfr. nell’Appendice alla Relazione sul 2014 il punto a) del paragrafo: Finanza decentrata della sezione Principali provvedimenti in materia economica).

La L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) ha introdotto, a decorrere dal 2016, un nuovo sistema di vincoli di finanza pubblica in sostituzione del Patto di stabilità interno. Ai fini del concorso al conte-nimento dei saldi di finanza pubblica, gli enti territoriali devono conseguire un saldo non negativo tra le entrate finali e le spese finali di competenza, calcolato sulla base degli schemi di bilancio armonizzati (disciplinati dal D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118). Gli enti sono tenuti ad allegare al bilancio un prospetto per la verifica del rispetto del suddetto vincolo sulle previsioni di competenza triennali (a tal fine non sono considerati il fondo crediti di dubbia esigibilità e i fondi spese e rischi futuri relativi ad accantona-menti destinati a confluire nel risultato di amministrazione).

Al fine di rendere più graduale l’applicazione delle nuove regole e favorire la spesa per investi-menti sono previste alcune deroghe per l’anno 2016. Nel computo del saldo: a) è ricompreso il fondo pluriennale vincolato (costituito da risorse accertate ma destinate al finanziamento di obbligazioni pas-sive esigibili in esercizi futuri) al netto della quota derivante dal ricorso all’indebitamento; b) non sono considerati i contributi erogati alle Regioni e ai Comuni (per complessivi 1.900 e 390 milioni di euro rispettivamente); c) sono escluse alcune spese degli Enti locali (480 milioni per l’edilizia scolastica, 20 milioni per le bonifiche ambientali, 15 milioni per gli enti colpiti dal sisma del 2012 e 3 milioni per il museo nazionale della Shoah).

La L. 208/2015 ha confermato la possibilità per gli enti di cedere o acquisire spazi finanziari, compensati a livello regionale o centrale (patti di solidarietà; cfr. nell’Appendice alla Relazione sul 2014 il punto a) del paragrafo: Finanza decentrata della sezione Principali provvedimenti in materia economica). Regole di favore sono poi previste per le Unioni di Comuni e per i Comuni nati a seguito di fusioni (cfr. punto c) in questo paragrafo).

Una disciplina specifica trova applicazione nel caso di: a) Roma Capitale, che concorda con il MEF le modalità e l’entità del proprio concorso agli obiettivi di finanza pubblica (D.lgs. 18 aprile 2012, n. 61); b) RSS e Province autonome di Trento e di Bolzano (con l’esclusione della Sardegna, che è assog-gettata alla disciplina generale), per le quali continuano ad applicarsi nel 2016 e 2017 anche gli accordi sottoscritti con lo Stato in attuazione del Patto di stabilità interno.

Ai fini di monitoraggio gli enti sono tenuti a trasmettere alla Ragioneria generale dello Stato tutte le informazioni rilevanti, secondo modalità stabilite con decreto ministeriale. La verifica del rispetto del vincolo sul saldo di competenza deve inoltre essere certificata da ciascun ente, tramite l’invio di un pro-spetto telematico entro il 31 marzo di ogni anno.

La L. 208/2015 definisce le sanzioni da applicare in caso di mancato conseguimento del nuo-vo saldo di competenza (o di omessa certificazione); tali sanzioni prevedono: a) per le Regioni, l’obbli-go di riversare al bilancio dello Stato un importo corrispondente allo scostamento dall’obiettivo; per gli Enti locali, una riduzione di pari entità del fondo di solidarietà o del fondo sperimentale di riequilibrio; b) l’impossibilità di incrementare le spese correnti (con l’esclusione di quelle sanitarie per le Regioni) rispet-to all’anno precedente a quello in cui si è registrato lo sconfinamento; c) il divieto di ricorrere all’indebita-mento per il finanziamento degli investimenti; d) il blocco delle assunzioni di personale; e) la riduzione del 30 per cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza degli amministratori locali. Sono, inoltre, previste sanzioni a carico di amministratori e funzionari che pongano in essere comportamenti elusivi delle nuove regole.

b) Tributi propri e trasferimenti. – Nel 2015 sono entrate in vigore alcune disposizioni introdot-te dalla legge di stabilità 2015, riferite, in particolare, all’integrale deduzione del costo del lavoro per gli occupati a tempo indeterminato dalla base imponibile dell’IRAP ampliando le forme di deduzione parziale già previste dalla normativa vigente (cfr. nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014 il punto b) del paragrafo: Finanza decentrata della sezione Principali provvedimenti in materia economica).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015218

La L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) ha disposto il blocco degli aumenti delle aliquote dei tributi locali per l’anno in corso, rispetto al livello deliberato per il 2015, con l’eccezione della tariffa della Tari e degli inasprimenti finalizzati al riequilibrio dei conti in ambito sanitario o disposti dagli enti in condi-zioni di dissesto o pre-dissesto.

Con riferimento ai tributi di competenza delle Regioni la L. 208/2015 ha introdotto una serie di agevolazioni in ambito IRAP, disponendo: a) l’esclusione dall’imposta dei soggetti che svolgono attività agricola e silvicolturale, anche attraverso cooperative (e loro consorzi), nonché delle cooperative della piccola pesca (e loro consorzi); b) l’estensione della deducibilità del costo del lavoro dall’imponibile IRAP limitatamente al 70 per cento della differenza tra il costo del lavoro e le deduzioni preesistenti, per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno 120 giorni per due periodi di imposta, a decorrere dal secondo contratto stipulato con lo stesso datore di lavoro nell’arco temporale di due anni a partire dalla data di cessazione del precedente contratto; c) l’incremento della deduzione forfetaria per alcune categorie di soggetti IRAP; d) l’inapplicabilità dell’imposta ai medici che hanno sottoscritto convenzioni per lo svolgimento della professione all’interno delle strutture ospedaliere, per assenza del presupposto dell’autonoma organizzazione, qualora l’attività svolta abbia determinate caratteristiche.

La legge di stabilità 2016 ha introdotto rilevanti modifiche alla disciplina delle imposte sul-la proprietà immobiliare dei Comuni, disponendo la sostanziale abolizione del prelievo sulle abitazioni di residenza, sui terreni agricoli e sui macchinari fissati al suolo. In particolare la legge ha escluso l’abi-tazione principale dalla base imponibile della Tasi, fatta eccezione per gli immobili di lusso (classificati nelle categorie catastali A1, A8 e A9); l’esenzione si applica anche agli eventuali inquilini per la quota di imposta a loro carico (posta pari al limite massimo del 10 per cento in mancanza di diversa delibe-razione del Comune). Ulteriori disposizioni in materia di tassazione sulle abitazioni hanno riguardato: a) l’introduzione di una deduzione pari al 50 per cento dalla base imponibile dell’Imu per gli immobili non di lusso dati in comodato ai figli o ai genitori (e la contestuale abolizione della facoltà per i Comuni di assimilare tali immobili ad abitazioni principali) in presenza di specifici requisiti posseduti dal comodante; b) l’applicazione di una riduzione pari al 25 per cento dell’Imu e della Tasi dovute sugli immobili locati a canone concordato; c) la possibilità per i Comuni di mantenere le ulteriori maggiorazioni di aliquota (fino a complessivi 0,8 millesimi fra Tasi e Imu) precedentemente introdotte per finanziare detrazioni a favore delle abitazioni principali (in base a quanto previsto dalla L. 147/2013 come modificata dalla L. 2 maggio 2014, n. 68, di conversione del DL 6 marzo 2014, n. 16); d) l’esenzione dall’imposta sul va-lore degli immobili all’estero (IVIE) dell’abitazione principale posseduta all’estero. Infine il provvedimento ha stabilito l’esclusione dal pagamento dell’Imu dei terreni agricoli con date caratteristiche di possesso, di ubicazione o di destinazione (terreni montani o in aree collinari, fondi condotti da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali), nonché dei macchinari fissati al suolo e funzionali al proces-so produttivo. In merito agli altri tributi di competenza dei Comuni la L. 208/2015 ha: a) differito al 2018 la decorrenza relativa all’utilizzo dei fabbisogni standard nella determinazione delle tariffe della Tari; b) abrogato l’imposta municipale secondaria (la cui applicazione, prevista decorrenza, inizialmente prevista per il 1° gennaio 2014 dal D. lgs. 14 marzo 2011, n. 23, è stata più volte rinviata fino al 1° gennaio 2016).

Con riferimento ai trasferimenti erariali, la legge di stabilità 2016 ha ampliato di 3.767 milioni la dotazione complessiva del Fondo di solidarietà comunale (quale compensazione per le risorse venute meno con la revisione dell’imposizione immobiliare) e ha rafforzato il ruolo del criterio di riparto basato sulla differenza fra fabbisogni standard e capacità fiscali, stabilendo che la quota distribuita in base a tale differenza cresca al 30 per cento nel 2016 (dal 20 per cento nel 2015), al 40 per cento nel 2017 e al 55 nel 2018; ha inoltre previsto l’istituzione della Commissione tecnica per i fabbisogni standard e conte-stualmente soppresso la Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale. La legge ha infine stanziato risorse a favore delle Province e delle Città metropolitane delle RSO (495 milioni per il finanziamento delle spese per viabilità ed edilizia scolastica, 60 milioni per le Province in difficoltà finanziarie e per contribuire al trattamento economico del personale in soprannumero non ancora ri-collocato). Le modalità di riparto del Fondo sperimentale di riequilibrio individuate dal DM 4 maggio 2012 sono state confermate anche per il 2016 dalla L. 25 febbraio 2016, n. 21 (che ha convertito il DL 30 dicembre 2015, n. 210, cosiddetto Milleproroghe).

c) Altre disposizioni sull’ordinamento degli enti decentrati. – Nell’ambito degli strumenti per pre-venire il formarsi di ritardi nei pagamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche, il DL 19 giugno 2015, n. 78 (convertito dalla L. 6 agosto 2015, n. 125), ha previsto un contributo del MEF, fino a un

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BANCA D’ITALIA Appendice219Relazione annuale 2015

importo massimo di 543 milioni di euro, a supporto dell’operazione di riacquisto da parte delle Regioni di titoli obbligazionari aventi date caratteristiche (vita residua pari o superiore ai 5 anni e valore nomi-nale in circolazione pari o superiore a 250 milioni).

Il DL 78/2015 ha definito, inoltre, le modalità di riallocazione delle funzioni e del personale delle Province riguardo ai centri per l’impiego e alla polizia provinciale (nell’ambito del processo di rior-dino previsto dalla L. 7 aprile 2014, n. 56, cosiddetta legge Del Rio; cfr. nell’Appendice alla Relazione sul 2014 il punto c) del paragrafo: Finanza decentrata della sezione Principali provvedimenti in materia economica).

La legge di stabilità 2016 contiene alcune disposizioni volte a incentivare l’associazionismo co-munale, prevedendo a decorrere dal 2016 lo sblocco del turn-over per il personale a tempo indetermina-to sia per le Unioni sia per le fusioni di Comuni. Inoltre la legge ha previsto: a) a favore delle Unioni di Comuni, la destinazione di una quota (pari a 30 milioni) delle risorse del Fondo di solidarietà comunale e l’esclusione dal novero degli enti tenuti al rispetto del nuovo vincolo sul pareggio di bilancio; b) a favore dei Comuni istituiti per fusione, l’ampliamento del contributo straordinario annuale e l’attribu-zione in via prioritaria degli spazi finanziari ceduti nell’ambito dei patti di solidarietà regionali. Il DL 210/2015 ha inoltre escluso dall’obbligo del pareggio di bilancio per l’anno in corso i Comuni istituiti a seguito di processi di fusione entro il 1° gennaio 2016 e ha prorogato al 31 dicembre 2016 l’esercizio associato obbligatorio delle funzioni fondamentali dei piccoli Comuni, prevista dal DL 31 maggio 2010, n. 78 (convertito dalla L. 30 luglio 2010, n.122).

La L. 7 agosto 2015, n. 124 (cosiddetta legge Madia), ha delegato il Governo a riordinare la disciplina sulle partecipazioni societarie delle Amministrazioni pubbliche, fissando alcuni principi e cri-teri direttivi anche per le partecipate degli enti territoriali quali: a) l’individuazione del numero massi-mo di esercizi in perdita per le società che gestiscono servizi pubblici di interesse economico generale; b) la definizione delle procedure per la scelta del modello societario per le società che gestiscono servizi strumentali e funzioni amministrative; c) l’incentivazione dei processi di aggregazione quale misura per il raggiungimento di obiettivi di qualità, efficienza, efficacia ed economicità; d) la promozione della trasparenza attraverso la pubblicazione di informazioni sul sito internet; e) l’introduzione di un sistema sanzionatorio nel caso di mancata attuazione di principi di razionalizzazione.

Contributi sociali

Nel 2015 sono proseguiti gli effetti della riduzione percentuale di premi e contributi dovuti per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, stabilito dalla L. 147/2013 (leg-ge di stabilità 2014), per un importo pari a 1.000 milioni per l’anno 2014, 1.100 per il 2015 e 1.200 per il 2016.

Con riferimento agli artigiani e ai commercianti, nel 2015 ha avuto luogo l’aumento dell’aliquo-ta contributiva dello 0,45 per cento (al 22,65 per cento) previsto dal DL 6 dicembre 2011, n. 201 (con-vertito dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214). Successivi aumenti annuali della stessa entità sono disposti dal DL 201 del 2011 fino a raggiungere il 24 per cento nel 2018.

La L. 190/2014 (legge di stabilità 2015) ha attribuito in via sperimentale ai lavoratori dipendenti del settore privato la facoltà di richiedere la liquidazione mensile in busta paga della quota maturanda del trattamento di fine rapporto (TFR) per il periodo da marzo 2015 a giugno 2018. La quota liquidata viene assoggettata a tassazione ordinaria, anziché separata, ma non al prelievo contributivo.

La legge di stabilità 2015 ha disposto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a cari-co dei datori di lavoro in relazione alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato con decorrenza fra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2015. Il beneficio, della durata di trentasei mesi, può essere fruito nel limite di 8.060 euro annui per lavoratore; sono esclusi i contratti di apprendistato e di lavoro domestico. Sono contestualmente soppressi i benefici contributivi previsti dalla L. 28 giu-gno 2012, n. 92, (cfr. il paragrafo: Contributi sociali della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2013). La L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) ha prorogato l’agevolazione alle assunzioni effettuate nel 2016 riducendone l’entità, la misura massima e la durata: lo sgravio consiste nell’esonero dal pagamento del 40 per cento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro entro il limite di 3.250 euro l’anno e per una durata massima di 24 mesi.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015220

Ancora la legge di stabilità 2015 ha introdotto un regime contributivo agevolato nel quadro della disciplina del cosiddetto regime forfettario (cfr. il punto a) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). I benefi-ciari del nuovo regime contributivo che esercitano attività di impresa possono optare per il calcolo della contribuzione dovuta alle gestioni artigiani e commercianti come percentuale rispetto al reddito forfet-tario, definito dall’Agenzia delle Entrate, senza applicazione del livello minimo imponibile previsto dalle norme ordinarie previgenti. A decorrere dal 2016 la legge di stabilità 2016 ha modificato il beneficio, reintroducendo l’applicazione del minimo imponibile e prevedendo una riduzione del 35 per cento dei contributi dovuti ai fini previdenziali.

Il DL 192/2014 (convertito dalla L. 11/2015) ha rimodulato gli aumenti delle aliquote contribu-tive previsti dalla L. 92/2012, dal DL 22 giugno 2012, n. 83 (convertito dalla L. 7 agosto 2012, n. 134), e dalla legge di stabilità 2014 per i lavoratori iscritti alla gestione separata INPS non iscritti ad altre forme pensionistiche obbligatorie (cfr. nell’Appendice della Relazione annuale sul 2013 il paragrafo: Contributi sociali della sezione: Principali provvedimenti in materia economica). Limitatamente ai lavoratori autono-mi titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto l’aliquota per gli anni 2014-15 è rimasta al 27 per cento (in luogo del 28 per cento), misura poi confermata anche per il 2016 dalla legge di stabilità 2016. Per il 2017 e il 2018 il livello rimane stabilito rispettivamente al 29 e al 33 per cento.

Prestazioni di protezione sociale

a) Prestazioni previdenziali. – Con la sentenza n. 70 del 30 aprile 2015 la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la sospensione per il biennio 2012-13 dell’indicizzazione al costo della vita delle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo, disposta dal DL 6 dicembre 2011, n. 201, (convertito dalla L. 214/2011; cfr. il punto a) del paragrafo: Prestazioni di protezione sociale della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2011). Il DL 21 maggio 2015, n. 65 (convertito dalla L. 17 luglio 2015, n. 109), ha quindi riconosciuto per le pensioni da tre fino a sei volte il trattamento minimo INPS una indicizzazione parziale e decrescente all’aumenta-re dell’importo della pensione. In particolare, la rivalutazione relativa agli anni 2012-13 è riconosciuta: a) per il 40 per cento ai trattamenti compresi fra tre e quattro volte il minimo; b) per il 20 per cento ai trattamenti compresi fa quattro e cinque volte il minimo; c) per il 10 per cento ai trattamenti compresi fra cinque e sei volte il minimo. Resta fermo che la rivalutazione è riconosciuta integralmente per i trattamenti fino a tre volte il trattamento minimo INPS e non è riconosciuta per nulla ai trattamenti superiori a sei volte il minimo. Gli incrementi così attribuiti operano ai fini della determinazione degli importi arretrati, da corrispondere nel mese di agosto 2015. Nella determinazione della base di calcolo cui applicare la rivalutazione nel periodo 2014-16 tali importi sono computati al 20 per cento per il 2014-15 e al 50 per cento per il 2016. Tale rivalutazione ha luogo in base alle percentuali di perequa-zione parziale previste per il periodo 2014-16 dalla L. 147/2013 (legge di stabilità 2014; cfr. il punto a) del paragrafo: Prestazioni di protezione sociale della sezione: Principali provvedimenti in materia econo-mica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014), che sono state estese al biennio 2017-18 con la L. 208/2015 (legge di stabilità 2016).

Il DL 65/2015 ha stabilito che il tasso di rivalutazione del montante nozionale nell’ambito del sistema di calcolo contributivo non può essere inferiore all’unità, salvo recupero da effettuare sulle riva-lutazioni successive. Di conseguenza la rivalutazione relativa al 2014, che avrebbe dovuto essere negativa in base alla variazione del PIL nominale nel quinquennio 2009-2013, è stata nulla. La differenza fra il coefficiente calcolato e l’unità non sarà decurtata ai coefficienti degli anni successivi in quanto il decreto stabilisce che in sede di prima applicazione della nuova disciplina non si dà luogo al recupero.

La legge di stabilità 2016 ha ulteriormente ampliato l’insieme dei soggetti appartenenti alle cate-gorie “salvaguardate” cui vanno cioè applicate le regole di accesso al pensionamento previgenti la riforma adottata con il DL 201/2011 (cfr. il punto a) del paragrafo: Prestazioni di protezione sociale della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2011). È pre-vista la salvaguardia di ulteriori 26.300 soggetti, tra cui: a) per 9.000 unità, i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione anteriormente alla riforma i quali possano far valere almeno un contributo volontario alla data del 6 dicembre 2011 e che perfezionano i requisiti per la pensione entro 60 mesi dal dicembre 2011; b) per 6.300 unità, i lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile a seguito di accordi stipulati entro il 31 dicembre 2011 e che raggiungono entro il periodo

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BANCA D’ITALIA Appendice221Relazione annuale 2015

di fruizione dell’indennità (oppure, se cessati entro il 31 dicembre 2012, anche mediante il versamento di contributi volontari, entro dodici mesi dalla fine dello stesso periodo), i requisiti vigenti prima dell’en-trata in vigore della riforma.

Il DM 19 novembre 2015 ha fissato nella misura dello 0,0 per cento il tasso di inflazione stimato per il 2015, a cui va parametrata l’indicizzazione dei trattamenti pensionistici nel 2016. Il tasso di in-flazione definitivo per il 2014, da applicare ai trattamenti per il 2015, è stato fissato nella misura dello 0,2 per cento.

Sempre in materia di rivalutazione delle pensioni, il DL 65/2015 ha chiarito che in caso di va-riazione negativa dell’indice dei prezzi la percentuale di adeguamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali non può essere negativa.

La legge di stabilità 2016 ha esteso la possibilità di accedere alla pensione liquidata con il sistema contributivo alle lavoratrici che maturano entro il 31 dicembre 2015 i requisiti per il pensionamento di anzianità anticipato (cosiddetta “opzione donna”, introdotta con la L. 23 agosto 2004, n. 243), inclu-dendo quindi le pensioni con decorrenza successiva a quella data. La disciplina previgente applicava la scadenza del 31 dicembre 2015 alla decorrenza del trattamento.

b) Ammortizzatori sociali. – In attuazione della delega contenuta nella L. 10 dicembre 2014, n. 183 (cosiddetto jobs act), il D.lgs. 4 marzo 2015, n. 22, ha introdotto, a decorrere dall’1 maggio 2015, la Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI), con la funzione di fornire una indennità mensile di disoccupazione ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione (cfr. il punto b) del paragrafo: Prestazioni di prote-zione sociale della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014).

Lo stesso D.lgs. 22/2015 ha introdotto, in via sperimentale per il solo 2015, una indennità di disoccupazione mensile per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (cosid-detta Dis-coll), iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, non pensionati e privi di partita IVA, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. La sperimentazione è stata prorogata agli eventi di disoccupazione verificatisi nel 2016 dalla legge di stabilità 2016.

Sempre in attuazione della L. 183/2014, il D.lgs. 14 settembre 2015, n. 148, ha modificato la disciplina degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro. Il provvedimento ha incluso fra i destinatari dei trattamenti di integrazione salariale i lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante, estendendo a questo tipo di rapporti i relativi obblighi contributivi.

La durata massima complessiva degli interventi di integrazione salariale, sia ordinaria che straor-dinaria, viene uniformata a 24 mesi in un quinquennio mobile (30 mesi per le imprese edilizie) per ogni unità produttiva; a tal fine non vanno computati, per i trattamenti in corso, i periodi già fruiti al tempo dell’entrata in vigore della riforma.

Lo stesso provvedimento ha inoltre rimodulato le aliquote contributive per il finanziamento degli interventi di integrazione salariale, riducendo la contribuzione ordinaria per entrambi i trattamenti e incrementando quella addizionale versata in caso di effettivo utilizzo. Le aliquote della contribuzione ordinaria sono articolate per settore di attività, dimensione dell’impresa e mansione del dipendente; il contributo addizionale, che prevede le medesime aliquote per i trattamenti ordinari e straordinari, è connesso all’effettivo utilizzo del trattamento ed è commisurato alla retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate. L’aliquota del contributo addizionale è stata stabilita nella misura del 9 per cento per i trattamenti concessi sino a un limite complessivo di 52 settimane in un quinquennio mobile; del 12 per cento per i trattamenti di durata complessiva compresa fra 52 e 104 settimane nel quinquennio e 15 per cento per quelli di durata superiore.

Con riferimento ai fondi di solidarietà, introdotti dalla L. 92/2012, la riforma ne estende l’obbli-gatorietà alle imprese con più di cinque dipendenti, in luogo dei 15 previsti dalla legislazione previgente.

Il DL 65/2015 (convertito dalla L. 109/2015) ha incrementato di 1.020 milioni di euro del fon-do sociale per occupazione e formazione per l’anno 2015, ai fini del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Per lo stesso anno la L. 92/2012 prevedeva una dotazione del fondo pari a 700 milioni. Per l’anno 2016 il fondo è stato incrementato di 250 milioni di euro dalla L. 208/2015.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015222

c) Prestazioni per la famiglia e assistenziali. – La L. 190/2014 (legge di stabilità 2015) ha istituito una misura di sostegno alle famiglie per ogni figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicem-bre 2017, sotto forma di un assegno di importo pari a 960 euro annui erogato mensilmente per tre anni a decorrere dalla data di nascita o di adozione. La fruizione del beneficio è riservata a nuclei familiari in una condizione economica corrispondente a un valore dell’ISEE non superiore a 25.000 euro annui (cfr. il punto c) del paragrafo: Prestazioni di protezione sociale della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014).

La legge di stabilità 2016 ha istituito un Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con una dotazione di 600 milioni di euro per il 2016 e di 1.000 milioni a decorrere dal 2017. Per il 2016 le risorse del fondo sono destinate: a) per 380 milioni di euro, all’estensione della sperimentazione della carta acquisti istituita con il DL 9 febbraio 2012, n. 5, (convertito dalla L. 4 aprile 2012, n. 35; cfr. il punto c) del paragrafo: Prestazioni di protezione sociale della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2012); b) per 220 milioni, all’incremento della dotazione di spesa relativa all’assegno di disoccupazione (ASDI), istituito dal D.lgs. n. 22/2015 (cfr. il punto b) del paragrafo: Prestazioni di protezione sociale della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). Per anni successivi al 2016 le risorse del fondo sono destinate a finanziare l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà di tipo universalistico correlata alle condizioni economiche familiari del beneficiario, e alla razionalizzazione degli strumenti e dei trattamenti esistenti.

La L. 208/2015 ha previsto lo stanziamento di 290 milioni di euro da destinare all’assegnazione di una carta elettronica, dell’importo unitario massimo di 500 euro, ai giovani residenti nel territorio nazionale che compiono 18 anni nel 2016. La carta può essere utilizzata per assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’acquisto di libri nonché per l’ingresso a musei, mostre ed eventi cultu-rali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali e spettacoli dal vivo. Le somme assegnate non costituiscono reddito imponibile per i percettori.

d) Prestazioni sanitarie. – Il DL 19 giugno 2015, n. 78 (convertito dalla L. 125/2015), contiene norme in materia di razionalizzazione della spesa sanitaria. In particolare: a) si dispone la rinegoziazione dei contratti di fornitura di determinati beni e servizi al fine di conseguire una riduzione su base annua del 5 per cento del valore complessivo dei contratti in essere; b) per i dispositivi medici, una procedura analoga è stabilita allo scopo di garantire, in ciascuna regione, il rispetto del tetto di spesa regionale; c) per i farmaci, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) è incaricata di concludere una rinegoziazione con le aziende farmaceutiche volte alla riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale.

Sono inoltre introdotte condizioni di erogabilità più restrittive per le prestazioni di assistenza specia-listica ambulatoriale, in base a indicazioni di appropriatezza prescrittiva. Viene disposto che le prestazioni erogate al di fuori di tali condizioni, specificate nel DM 9 dicembre 2015, sono a totale carico dell’assistito; i medici sono tenuti a specificare nelle prescrizioni la sussistenza delle condizioni di erogabilità.

Il DL 78/2015 ha altresì ridotto di 2,4 miliardi di euro, a decorrere dal 2015, il livello del finan-ziamento del Servizio sanitario nazionale, che era stato fissato dalla legge di stabilità 2015 nella misura di 112,1 miliardi di euro per il 2015 e 115,4 per il 2016.

Pubblico impiego

La L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) ha modificato i limiti al turn-over per le amministra-zioni dello Stato, le agenzie e gli enti pubblici non economici, contenuta nel DL 24 giugno 2014, n. 90 (convertito dalla L. 11 agosto 2014, n. 114), relativamente al personale non dirigenziale. Il limite di spesa per gli anni 2016-18 è fissato al 25 per cento della spesa relativa al medesimo personale cessato nell’anno precedente; rimane in vigore il limite del 100 per cento a decorrere dal 2019 (il DL 90/2014 aveva stabilito percentuali del 40 per cento per il 2015, del 60 per cento per il 2016, dell’80 per cento per il 2017 e del 100 per cento a decorrere dal 2018; cfr. il paragrafo: Pubblico impiego della sezione: Princi-pali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). Sono esclusi dall’applicazione della norma i Corpi di polizia, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e il comparto della scuola e delle università, per i quali si applica la normativa di settore.

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BANCA D’ITALIA Appendice223Relazione annuale 2015

Con la L. 107/2015 il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca è stato autorizzato ad attuare per l’anno scolastico 2015-16 un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche statali.

La stessa L. 107/2015 ha istituito a decorrere dal 2015 una carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo. La carta ha un valore nominale massimo di 500 euro annui e può essere utilizzata per acquisti e attività utili all’aggiornamento e di qualificazione delle competenze pro-fessionali. Il valore della carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile. L’iniziativa è finanziata con uno stanziamento annuo di 381 milioni di euro.

È infine istituito un fondo per la valorizzazione del merito del personale docente, con una dota-zione di 200 milioni annui a decorrere dal 2016.

La Corte costituzionale, con sentenza n. 178 del 29 luglio 2015, ha dichiarato l’illegittimità del regime di sospensione della contrattazione collettiva disposta per i dipendenti pubblici dal DL 98/2011 (convertito dalla L. 111/2011) e più volte prorogata (cfr. il paragrafo: Pubblico impiego della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). La legge di stabilità 2016 ha determinato in 300 milioni di euro annui per il triennio 2016-18, di cui 74 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia, le risorse per incrementi retributivi al personale delle amministrazioni statali. Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’Amministrazione statale, tali oneri sono posti a carico dei rispettivi bilanci.

La legge di stabilità 2016 ha inoltre previsto un contributo per il personale dei Corpi di polizia e delle Forze armate, nella misura di 960 euro annui per il solo anno 2016. Tale contributo non ha natura retributiva, non è soggetto a contribuzione previdenziale e assistenziale e non concorre a formare il red-dito complessivo ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Con la L. 124/2015 il Governo è stato delegato ad adottare decreti legislativi di riorganizzazione della pubblica amministrazione. In materia di pubblico impiego è prevista l’emanazione, entro il 28 febbra-io 2017, di norme di riordino della disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.

Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale

Dal 31 marzo 2015 è in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica nei rapporti commerciali con tutte le Amministrazioni pubbliche previsto dalla L. 244/2007 (legge finanziaria 2008; cfr. il paragrafo: Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione: Principali provvedimenti in materia econo-mica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014).

Il DL 78/2015 (convertito dalla L. 125/2015) ha incrementato di 2.000 milioni di euro, per il 2015, le risorse per il pagamento dei debiti commerciali pregressi da parte di Regioni e Province auto-nome, impiegando somme precedentemente destinate per lo stesso scopo agli enti locali e a quelli del Servizio sanitario nazionale, ma non utilizzate. Il fondo per il pagamento dei debiti pregressi era stato istituito con il DL 8 aprile 2013, n. 35 (convertito dalla L. 6 giugno 2013, n. 64), e incrementato con interventi successivi (cfr. il paragrafo: Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione: Prin-cipali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014).

La legge di stabilità 2015 ha prorogato dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2017 la sospensione del regime di tesoreria unica “mista”, disposta dal DL 24 gennaio 2012, n. 1, (convertito dalla L. 24 marzo 2012, n. 27; cfr. il paragrafo: Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione: Prin-cipali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2011), e ha previsto l’assoggettamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura al sistema di tesoreria unica, fissando al 1° febbraio 2015 il termine entro il quale i tesorieri degli enti erano tenuti a versare le disponibilità liquide depositate presso di essi sulle contabilità speciali aperte in tesoreria. La L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) ha disposto l’assoggettamento al sistema di tesoreria unica dell’Autorità di rego-lazione dei trasporti, dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, dell’Istituto per la vigi-lanza sulle assicurazioni e del Garante per la protezione dei dati personali. La data per il versamento da parte dei tesorieri delle disponibilità liquide delle Autorità coinvolte nelle rispettive contabilità speciali è stata fissata al 1° marzo 2016. Lo stesso provvedimento ha stabilito che sono assoggettabili al regime di tesoreria unica le Autorità amministrative indipendenti che – pur in assenza di trasferimenti provenienti dal bilancio dello Stato – riscuotono diritti o contributi obbligatori aventi valore di tributi statali.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015224

La L. 208/2015 ha ridotto l’importo del canone RAI da 113,50 a 100 euro a decorrere dal 2016, disponendo inoltre che il pagamento abbia luogo in dieci rate mensili addebitate sulle fatture emesse per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui l’abbonato ha la sua residenza anagrafica. Ai fini dell’inserimento in fattura le rate si intendono scadute il primo giorno di ciascuno dei mesi da gennaio a ottobre; per il solo 2016 nella prima fattura emessa dopo il 1° luglio sono cumulativamente addebitate tutte le rate scadute.

La L. 22 gennaio 2016, n. 9, ha prorogato dal 31 dicembre 2015 al 15 febbraio 2016 la scadenza per l’emanazione di uno o più decreti legislativi per il completamento della riforma del bilancio dello Stato, secondo i criteri previsti dalla L. 89/2014. In attuazione della delega il Governo ha varato due decreti legislativi che sono in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La L. 89/2014 prevede una ulteriore delega, da esercitare entro il 31 dicembre 2016, per l’adozione di un testo unico delle disposi-zioni in materia di contabilità di Stato e di tesoreria, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi riportati nella L. 31 dicembre 2009, n. 196, (legge di contabilità e finanza pubblica).

Il DL 14 febbraio 2016, n. 18 (convertito dalla L. 8 aprile 2016, n. 49), ha previsto il versamento al bilancio dello Stato di un importo pari al 20 per cento del patrimonio netto al 31 dicembre 2015 per le banche di credito cooperativo che, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conver-sione del DL, conferiscono le proprie aziende bancarie a una società per azioni. La disposizione si applica alle banche di credito cooperativo che possiedono, alla data del 31 dicembre 2015, un patrimonio netto superiore a duecento milioni.

Il DL 3 maggio 2016, n. 59, ha subordinato al pagamento di un canone l’applicazione della disci-plina di trasformazione in credito d’imposta (cfr. il punto a) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2010) alle atti-vità per imposte anticipate che eccedono le imposte pagate. Il canone si applica nella misura dell’1,5 per cento ad una quota delle attività per imposte anticipate pari alla differenza tra a) le attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio dell’esercizio, aumentate di quelle già trasformate in credito d’imposta, e b) le attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, aumentate delle imposte versate a partire dal 2008. Il pagamento del canone è opzionale; l’opzione è irrevocabile. Il canone deve essere versato a partire dal 2015 e fino al 2029. In caso di mancato esercizio dell’opzione, la disciplina di trasformazione delle attività per imposte anticipate in credito d’imposta rimane applicabile alle attività per imposte an-ticipate iscritte in bilancio ridotte della quota su cui sarebbe stato dovuto il canone.

Attuazione della delega fiscale

La L. 11 marzo 2014, n. 23, ha delegato il Governo a riformare il sistema fiscale, attraverso in-terventi su diversi aspetti (cfr. il paragrafo: Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). Per la maggior parte di questi ultimi sono stati emanati i relativi decreti attuativi; non hanno invece trovato sostanzialmente attuazione le norme in materia di: tassazione ambientale, introduzione del regime del gruppo IVA e riscossione dei tributi locali. La riforma del catasto e della tassazione dei redditi d’impresa sono state attuate solo in parte. Il termine per l’esercizio della delega, inizialmente fissato al 27 marzo 2015, è stato prorogato di tre mesi dalla L. 24 marzo 2015, n. 34, (che ha convertito il DL 24.1.2015, n. 4).

L’iter di approvazione di tre decreti legislativi, relativi alla semplificazione del sistema fiscale (D.lgs. 21 novembre 2014, n. 175), alla razionalizzazione delle imposte sui tabacchi (D.lgs. 15 dicem-bre 2014, n. 188) e alla disciplina delle commissioni censuarie, nell’ambito della revisione del catasto (D.lgs. 17 dicembre 2014, n. 198) si è concluso nel 2014 (cfr. il paragrafo: Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione: Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014). Con riferimento alla razionalizzazione dei regimi semplificati per contri-buenti minori, la delega è stata attuata con la L. 190/2014 (legge di stabilità 2015), che ha introdotto il regime forfettario per i contribuenti minimi (cfr. in questa Appendice il punto a) del paragrafo: Imposte dirette della sezione: Principali provvedimenti in materia economica). La revisione della disciplina di giochi e scommesse ha trovato solo parziale attuazione con la legge di stabilità 2016.

Altri otto decreti legislativi sono stati approvati nel 2015.

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BANCA D’ITALIA Appendice225Relazione annuale 2015

Il D.lgs. 5 agosto 2015, n. 127, ha esteso alle transazioni fra imprese private, in via opzionale e a partire dal 2017, la possibilità di adottare la fatturazione elettronica, già obbligatoria per le transazioni con le Amministrazioni pubbliche. Come incentivo sono previsti, in campo IVA, adempimenti più semplici e rimborsi più rapidi.

Con il D.lgs. 5 agosto 2015, n. 128, sono state introdotte disposizioni in materia di certezza del diritto nei rapporti tra i contribuenti e l’amministrazione finanziaria. Il decreto abroga la previgente nor-ma antielusiva, limitata alle imposte dirette e ad alcune operazioni, e introduce una definizione generale, valida per tutti i tributi, che unifica il concetto di abuso con quello di elusione.

Con lo stesso decreto è stato istituito un nuovo regime di adempimento collaborativo riservato ai contribuenti con un volume di affari non inferiore, in una prima fase, a dieci miliardi di euro e dotati di strutture organizzative atte a misurare, gestire e controllare il rischio fiscale. Per tali contribuenti sono previste alcune agevolazioni di tipo amministrativo e modalità di interazione con l’Agenzia delle Entrate volte a individuare tempestivamente le fattispecie che presentano maggiori rischi di compliance, allo scopo di ridurre gli accertamenti successivi e il contenzioso.

Il D.lgs. 14 settembre 2015, n. 147, contiene misure per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese. Viene revisionata la disciplina delle operazioni con soggetti residenti in paradisi fiscali nonché la tassazione delle imprese estere in Italia e di quelle italiane che operano all’estero mediante una stabile organizzazione. Viene ampliato l’ambito del ruling internazionale con il quale le imprese possono definire un accordo preventivo con l’Agenzia delle Entrate sulle principali questioni di fiscalità interna-zionale; viene inoltre introdotto un nuovo interpello ad hoc dedicato alle imprese, italiane o estere, che intendono effettuare investimenti in Italia non inferiori a 30 milioni di euro e con ricadute occupazionali significative. È infine introdotto un nuovo regime per il rientro di lavoratori qualificati, che prevede l’esclusione dall’Irpef del 30 per cento del reddito di lavoro dipendente per cinque anni.

Il D.lgs. 24 settembre 2015, n. 156, ha razionalizzato la disciplina in materia di interpelli, at-traverso i quali è possibile rivolgersi all’amministrazione finanziaria per ottenere risposte riguardanti a) fattispecie concrete e specifiche, b) la sussistenza dei requisiti per accedere a determinati regimi, c) la sussistenza di profili di abuso del diritto di una certa operazione o d) la possibilità di disapplicare deter-minate disposizioni antielusive. Il decreto è inoltre intervenuto sulla disciplina del contenzioso tributario rafforzando gli istituti della mediazione e della conciliazione giudiziale, estendendo la tutela cautelare a tutte le fasi del processo tributario, prevedendo l’immediata esecutività delle sentenze per tutte le parti e rafforzando il principio della soccombenza nella liquidazione delle spese di giudizio.

Il D.lgs. 24 settembre 2015, n. 157, ha delineato i principi per la revisione della disciplina dell’organizzazione delle Agenzie fiscali anche con l’obiettivo di minimizzarne i costi, contrastare l’eva-sione fiscale, ridurre gli oneri amministrativi per i contribuenti e migliorare l’attrattività degli investi-menti in Italia.

Con riferimento al sistema delle sanzioni, il D.lgs. 24 settembre 2015, n. 158, ha introdotto modifiche volte a correlare meglio le sanzioni all’effettiva gravità dei comportamenti, nel rispetto del principio di proporzionalità. In particolare, su un piano penale sono inasprite le sanzioni per le frodi fiscali mentre è stata attenuata la risposta nei confronti delle fattispecie di reato non fraudolente, rifor-mulando il reato di dichiarazione infedele e elevando le soglie oltre le quali scatta la punibilità. Sul piano amministrativo, è stabilita, tra l’altro, la riduzione delle sanzioni in caso di rapida correzione degli errori e delle omissioni.

Il D.lgs. 24 settembre 2015, n. 159, ha apportato modifiche di dettaglio alla disciplina dell’at-tività di riscossione, con interventi di razionalizzazione, fra l’altro, delle modalità di rateizzazione delle somme dovute a seguito di accertamento.

Il D.lgs. 24 settembre 2015, n. 160, ha modificato la legge di contabilità e finanza pubblica (L. 196/2009) prevedendo l’inclusione nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finan-za di un rapporto nel quale sono indicati gli interventi volti a ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali ritenute ingiustificate oppure obsolete. Un rapporto sulle agevolazioni fiscali (tax expenditures) va inoltre allegato allo stato di previsione delle entrate, insieme a una valutazione degli effetti finanziari, economici e sociali delle stesse.

Viene infine istituito, in accompagnamento alla Nota di aggiornamento, un rapporto sui risultati in materia di contrasto all’evasione fiscale.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015226

I MERCATI FINANZIARI E LE LORO INFRASTRUTTURE

Calendario di operatività del sistema di regolamento lordo TARGET2-Banca d’Italia

Nel 2007 il Consiglio direttivo della BCE ha stabilito il calendario di operatività di tutte le componenti nazionali del sistema di trasferimento espresso transeuropeo automatizzato di regolamento lordo in tempo reale TARGET2. Il calendario, che riprende quanto già stabilito per il precedente siste-ma TARGET, prevede che tutte le componenti rimangano chiuse, oltre che nelle giornate di sabato e di domenica, nei giorni di: Capodanno, venerdì antecedente e lunedì successivo alla Pasqua, 1° maggio, Natale e 26 dicembre. In relazione all’avvio, a partire dal 19 maggio 2008, dell’operatività della com-ponente italiana TARGET2-Banca d’Italia in sostituzione del sistema BI-Rel/TARGET, il Governatore ha emanato il provvedimento 7 maggio 2008, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, con il quale sono state comunicate le giornate di chiusura di TARGET2-Banca d’Italia per gli effetti giuridici connessi alla chiusura stessa ai sensi dell’art. 3 del DL 25 settembre 2001, n. 350, convertito dalla L. 23 novembre 2001, n. 409. L’articolo citato stabilisce che i termini di adempimento delle obbligazioni che scadono nelle giornate di chiusura di BI-Rel siano prorogati di diritto al primo giorno lavorativo successivo; per effetto della sostituzione del sistema di pagamento BI-Rel con il sistema TARGET2-Banca d’Italia i termini di adempimento delle obbligazioni sono stati intesi come riferiti a quest’ultimo. Il regolamento delle operazioni titoli contro contante in euro in TARGET2-Securities rispetta il calendario previsto per TARGET2.

Centrale di allarme interbancaria (CAI)

Il D.lgs. 30 dicembre 1999, n. 507, di depenalizzazione dei reati minori, emanato in attuazione della L. 25 giugno 1999, n. 205, ha modificato la L. 15 dicembre 1990, n. 386, trasformando il reato di emissione di assegno senza autorizzazione o senza provvista in illecito amministrativo, punito con sanzioni pecuniarie e accessorie. Il relativo procedimento è affidato all’Ufficio territoriale del governo del luogo di pagamento del titolo; l’eventuale violazione delle sanzioni accessorie è punita penalmente. Fulcro del nuovo sistema è l’archivio informatizzato degli assegni bancari e postali e delle carte di pa-gamento (Centrale di allarme interbancaria, CAI), in cui sono registrate le generalità dei soggetti che hanno emesso assegni senza autorizzazione o provvista (nonché gli estremi identificativi dei titoli) al fine della loro interdizione dall’intero circuito degli assegni per sei mesi (la cosiddetta revoca di sistema) e da due a cinque anni se il Prefetto abbia irrogato la relativa sanzione amministrativa. Ulteriori dati, di natura solo informativa, riguardano i soggetti a cui sia stata revocata l’autorizzazione all’utilizzo di carte di pagamento, nonché l’indicazione degli assegni e delle carte di pagamento smarriti o rubati. La disci-plina della CAI è stata completata da due regolamenti, emanati ai sensi dell’art. 36, commi 2 e 3, del D.lgs. 507/1999. Il primo, adottato dal Ministro della Giustizia con il decreto 7 novembre 2001, n. 458, sentiti la Banca d’Italia e il Garante per la protezione dei dati personali, disciplina la trasmissione, il trat-tamento e la consultazione dei dati contenuti nell’archivio; il secondo, adottato dalla Banca d’Italia il 29 gennaio 2002, stabilisce le modalità e le procedure relative alle attività contemplate nel regolamento mi-nisteriale. Il 16 marzo 2005 la Banca d’Italia, con apposito provvedimento, ha modificato il regolamento del 29 gennaio 2002 al fine di specificare le modalità per effettuare le segnalazioni e la consultazione della CAI da parte degli Uffici territoriali del governo e dell’Autorità giudiziaria, nonché di disciplinare l’ipotesi di sospensione (ovvero di cancellazione temporanea) di una segnalazione dall’archivio per ordi-ne dell’Autorità giudiziaria o del Garante per la protezione dei dati personali.

ATTIVITÀ DELLE BANCHE E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI

Parametri utili alla determinazione dei tassi di interesse da applicare alle operazioni di credito agevolato

Il tasso di riferimento corrisposto alle banche sulle operazioni di credito agevolato è ottenuto dalla somma di un parametro rappresentativo del livello dei tassi di interesse di mercato e di una com-missione per oneri di intermediazione, variabile in funzione della tipologia di credito, determinata an-nualmente dal Ministero dell’Economia e delle finanze (deliberazione CICR del 3 marzo 1994 e decreti del Ministro del Tesoro del 21 dicembre 1994 e 23 dicembre 1998).

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BANCA D’ITALIA Appendice227Relazione annuale 2015

Per le operazioni con durata fino a 18 mesi il parametro di mercato è rappresentato dalla me-dia dei rendimenti lordi in emissione dei BOT a 6 mesi e a 1 anno e dell’Euribor a 1 e a 3 mesi. Il rendimento composto medio ponderato dei BOT è reso noto mensilmente dalla Banca d’Italia (cfr. tav. A). Per le operazioni oltre i 18 mesi viene presa in considerazione la media mensile dei rendimen-ti lordi dei titoli pubblici soggetti a tassazione (Rendistato), anch’essi resi noti dalla Banca d’Italia (cfr. tav. B). Fanno eccezione le operazioni di credito all’esportazione e di credito navale, regolate dal DM 21 dicembre 1994.

Tavola A

Rendimento composto medio ponderato dei BOT a sei mesi e a dodici mesi

MESI 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

gennaio 0,663 1,722 2,364 0,798 0,667 0,203 -0,077 febbraio 0,787 1,569 1,720 1,167 0,561 0,151 -0,037 marzo 0,725 1,752 1,264 1,034 0,546 0,059 -0,059 aprile 0,869 1,817 2,290 0,709 0,592 0,007 -0,128 maggio 1,372 1,849 2,211 0,609 0,571 0,016 giugno 1,147 2,053 3,383 1,013 0,395 0,061 luglio 1,191 2,966 2,561 0,915 0,308 0,065 agosto 1,136 2,509 2,113 0,964 0,208 0,009 settembre 1,229 3,595 1,598 1,079 0,253 0,026 ottobre 1,308 3,551 1,644 0,831 0,336 -0,013 novembre 1,606 6,342 1,310 0,614 0,304 -0,067 dicembre 1,796 4,433 1,181 0,781 0,350 -0,022

Tavola B

Rendimento lordo medio mensile dei titoli pubblici soggetti a tassazione (Rendistato)

MESI 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

gennaio 3,245 4,066 5,703 3,312 2,830 1,329 0,968 febbraio 3,270 4,112 4,647 3,548 2,656 1,151 1,010 marzo 3,144 4,206 4,076 3,678 2,466 0,900 0,843 aprile 3,172 4,219 4,747 3,346 2,285 0,937 maggio 3,328 4,194 4,927 3,036 2,241 1,256 giugno 3,471 4,260 5,412 3,480 2,039 1,568 luglio 3,347 4,969 5,338 3,515 1,942 1,433 agosto 3,151 4,845 4,960 3,458 1,838 1,266 settembre 3,275 5,230 4,246 3,557 1,679 1,279 ottobre 3,233 5,482 4,009 3,261 1,757 1,102 novembre 3,633 6,803 3,907 3,023 1,705 1,000 dicembre 3,963 6,299 3,660 3,045 1,550 1,015

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015228

Accettazioni bancarie

Cambiali tratte spiccate dal cliente di una banca, la quale, nell’apporre la sua firma sul titolo per accettazione, diventa l’obbligato principale. Le accettazioni così rilasciate fanno parte dei crediti di firma.

Accordi di finanziamento regionale

Meccanismi di finanziamento sottoscritti da gruppi di paesi (generalmente appartenenti alla stessa regione geografica) allo scopo di raccogliere risorse tali da garantire a ciascun membro dell’accordo una disponibilità superiore al proprio contributo. Possono essere istituiti per far fronte a crisi di liquidità o a crisi di bilancia dei pagamenti.

Accordi europei di cambio (AEC)

Accordi che, nell’ambito dello SME, fissavano i limiti massimi di oscillazione bilaterale consentiti ai cambi di mercato. Partecipavano agli Accordi il marco tedesco, il franco francese, la lira italiana, la peseta spagnola, il fiorino olandese, il franco belga e quello lussemburghese, lo scellino austriaco, l’escudo portoghese, la corona danese, il marco finlandese, la sterlina irlandese, la dracma greca. La partecipazione della sterlina inglese è stata sospesa il 17 settembre 1992. Vedi anche: Banda di oscillazione.

Accordi europei di cambio II (AEC II)

Entrati in vigore il 1° gennaio 1999, sostituiscono gli AEC e forniscono l’assetto per la coopera-zione nelle politiche del cambio tra i paesi dell’area dell’euro e gli Stati membri della UE che non ne fanno parte. La partecipazione agli AEC II è volontaria, tuttavia vi è la presunzione che gli Stati membri con deroga vi aderiscano. Attualmente partecipa agli accordi la corona danese con una banda di oscillazione rispetto alla parità centrale nei confronti dell’euro pari al ±2,25 per cento. Gli interventi sul mercato dei cambi ai margini della banda di oscillazione sono, in linea di prin-cipio, automatici e illimitati, con disponibilità di finanziamento a brevissimo termine. La BCE e le banche centrali nazionali partecipanti al meccanismo possono tuttavia sospendere gli interventi automatici qualora questi confliggano con l’obiettivo del mantenimento della stabilità degli AC.

AGREX (AGRicolture EXchange)

Segmento del mercato dei derivati Idem dedicato alle commodities agricole.

AIM Italia-Mercato alternativo del capitale

Mercato regolamentato di Borsa Italiana spa dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita. È stato istituito il 1° marzo 2012 in seguito all’accorpamento dei mercati AIM Italia e MAC per razionalizzare l’offerta dei mercati dedicati alle PMI.

GLOSSARIOPer i termini tecnici di uso più comune si rimanda al Glossario disponibile sul sito internet della Banca d’Italia: http://www.bancaditalia.it/footer/glossario/index.html

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BANCA D’ITALIA Appendice229Relazione annuale 2015

Altre Amministrazioni pubbliche

Amministrazioni pubbliche locali ed Enti di previdenza e assistenza sociale (vedi: Settori istituzio-nali).

Altre economie avanzate

Australia, Corea del Sud, Danimarca, Hong Kong, Islanda, Israele, Macao, Norvegia, Nuova Zelanda, Porto Rico, Repubblica Ceca, San Marino, Singapore, Svezia, Svizzera e Taiwan.

Altri residenti

Fondi comuni non monetari, altre istituzioni finanziarie, società non finanziarie, imprese di assicu-razione e fondi pensione, famiglie e Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp; vedi). Nei conti finanziari (Attività e passività finanziarie dell’Italia), alla voce “Biglietti, monete e depositi a vista” e “Altri depositi”, gli altri residenti includono le amministrazioni pubbliche (vedi: Settori istituzionali).

Amministrazioni centrali

Vedi: Amministrazioni pubbliche.

Amministrazioni locali

Vedi: Amministrazioni pubbliche.

Amministrazioni pubbliche

Il settore raggruppa, secondo il criterio della contabilità nazionale, le unità istituzionali le cui fun-zioni principali consistono nel produrre servizi non destinabili alla vendita e nell’operare una redi-stribuzione del reddito e della ricchezza del Paese. Il settore è suddiviso in tre sottosettori.

Le Amministrazioni centrali comprendono le amministrazioni centrali dello Stato e gli enti eco-nomici, di assistenza e di ricerca, che estendono la loro competenza su tutto il territorio del Paese (Stato, organi costituzionali, Anas, altri).

Le Amministrazioni locali comprendono gli enti pubblici la cui competenza è limitata a una sola parte del territorio. Il sottosettore è articolato in: a) enti territoriali (Regioni, Province, Comuni); b) aziende sanitarie locali e ospedaliere; c) istituti di cura a carattere scientifico e cliniche universi-tarie; d) enti assistenziali locali (università e istituti di istruzione universitaria, opere universitarie, istituzioni di assistenza e beneficenza, altri); e) enti economici locali (camere di commercio, indu-stria, artigianato e agricoltura, enti provinciali per il turismo, istituti autonomi case popolari, enti regionali di sviluppo, comunità montane, altri).

Gli Enti di previdenza comprendono le unità istituzionali centrali e locali la cui attività principale consiste nell’erogare prestazioni sociali finanziate attraverso contributi generalmente di carattere obbligatorio (INPS, INAIL e altri).

L’elenco dettagliato delle unità istituzionali appartenenti al settore delle Amministrazioni pubbliche viene elaborato dall’Istat sulla base del SEC 2010 (Sistema europeo dei conti nazionali e regionali). Esso è disponibile sul sito internet dell’Istituto di statistica e ai sensi della L. 196/2009 viene pub-blicato annualmente sulla Gazzetta ufficiale.

Anti Money Laundering Committee

Subcomitato istituito nel 2011 dal comitato congiunto delle tre autorità di vigilanza europee – EBA, ESMA ed EIOPA (vedi) – chiamato ad assisterle nel compito di assicurare, tra l’altro, l’uniforme recepimento della regolamentazione europea antiriciclaggio. Il neoistituito Anti Money Laundering Committee – cui partecipa la Banca d’Italia – ha assunto le funzioni della disciolta AML Task Force, costituita nel 2006 dai Comitati europei di 3° livello (CEBS, CESR e CEIOPS).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015230

Applicazioni interbancarieProcedure informatiche che consentono agli intermediari, sulla base di standard di sistema, di scambiarsi informazioni e dati contabili relativi alle transazioni da eseguire.

ASEAN (Association of South East Asian Nations)L’Associazione delle nazioni dell’Asia sud-orientale è stata istituita nel 1967 con lo scopo di favo-rire lo sviluppo economico, il progresso sociale, la crescita culturale e la stabilità dei paesi dell’Asia sud-orientale. Fanno parte dell’ASEAN: Filippine, Indonesia, Malaysia, Thailandia, Viet Nam (ASEAN-5) e Brunei, Cambogia, Laos, Myanmar e Singapore.

ASEAN-5 Vedi: Paesi dell’ASEAN.

Asset-backed securityTitolo emesso nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione.

Asta a tasso fissoProcedura d’asta nella quale il tasso di interesse viene stabilito preventivamente; le controparti in-dicano l’ammontare di fondi che intendono negoziare al tasso prefissato.

Asta marginale e competitivaProcedure d’asta utilizzate per il collocamento dei titoli di Stato italiani e nelle operazioni di mer-cato aperto dell’Eurosistema. Con l’asta marginale i titoli vengono aggiudicati a un prezzo unico, pari al minimo accolto; con quella competitiva, invece, l’aggiudicazione avviene a un prezzo pari a quello al quale vengono presentate le richieste.

AtecoVersione nazionale, sviluppata dall’Istat, della classificazione delle attività economiche definita in ambito europeo e approvata con regolamento CE/2006/1893 (NACE rev. 2). L’ultima classificazio-ne è Ateco 2007, che ha sostituito la precedente Ateco 2002.

Attività monetarie dei residenti italianiAttività incluse in M3 detenute dai residenti italiani appartenenti al settore detentore di moneta (vedi: Settore detentore delle attività monetarie).

Attivo totale dei gruppi bancari e delle banche Ammontare complessivo del totale dell’attivo consolidato dei gruppi bancari e del totale dell’attivo individuale delle banche non appartenenti a gruppi.

Ausiliari finanziari Vedi: Settori istituzionali.

AutofinanziamentoSi ottiene sottraendo dal margine operativo lordo gli oneri finanziari netti (differenza tra gli oneri pagati e i proventi percepiti), gli utili distribuiti netti (quelli pagati meno quelli riscossi), le imposte correnti e in conto capitale pagate dalle imprese; al valore così ottenuto si sommano il saldo pro-venti e oneri diversi (la somma algebrica di rendite dei terreni e dei beni immateriali, premi netti di assicurazione contro i danni, indennizzi di assicurazione contro i danni), i trasferimenti e le variazioni dei fondi nelle disponibilità aziendali.

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BANCA D’ITALIA Appendice231Relazione annuale 2015

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (European Insurance and Occupational Pensions Authority, EIOPA)

Istituita con il regolamento UE/2010/1094 del Parlamento europeo e del Consiglio, l’EIOPA è composta dai rappresentanti di alto livello delle autorità di vigilanza delle assicurazioni e delle pensioni aziendali dei Paesi della UE (vedi). L’EIOPA ha iniziato la sua operatività il 1° gennaio 2011, subentrando nei compiti e nelle responsabilità al Comitato delle autorità europee di vigilanza delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (Committee of European Insurance and Occupational Pensions Supervisors, CEIOPS), che è stato contestualmente soppresso. L’EIOPA salvaguarda valori di pubblico interesse, quali la stabilità del sistema finanziario, la trasparenza dei mercati e dei prodotti finanziari, e tutela i titolari di polizze assicurative, gli aderenti e i beneficiari di schemi pensionistici. L’Autorità ha il compito di prevenire l’arbitraggio regolamentare, assicurare le condizioni di parità competitiva, promuovere la convergenza delle prassi di vigilanza, rafforzare il coordinamento internazionale della vigilanza, nell’interesse dell’economia nel suo complesso, comprese le istituzioni finanziarie, i consumatori e i lavoratori. Essa inoltre elabora criteri per l’in-dividuazione e la misurazione del rischio sistemico, sviluppa e coordina efficaci e coerenti piani di risanamento e di risoluzione delle crisi. L’EIOPA fornisce consulenza alle istituzioni dell’Unione nel settore della regolamentazione e della vigilanza delle assicurazioni, delle riassicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, oltre che su questioni relative al governo aziendale, alla revisione contabile e all’informativa finanziaria.

Banche

L’aggregato comprende tutte le banche residenti in Italia; è inclusa la Cassa depositi e prestiti spa, classificata nelle statistiche armonizzate del Sistema europeo delle banche centrali come “altra isti-tuzione finanziaria monetaria”, rientrante nella categoria delle istituzioni creditizie; vedi: Cassa depositi e prestiti spa. Per maggiori informazioni sulle statistiche bancarie si rimanda alle note metodologiche contenute nella pubblicazione mensile Indicatori monetari e finanziari. Moneta e banche, in Supplementi al Bollettino Statistico.

Classificazione in categorie

Banche al 31.12.2015

Spa 165

Filiali di banche estere 81

Popolari 33

Credito cooperativo 365

TOTALE 644

Classificazione in gruppi dimensionali

La classificazione delle banche in gruppi dimensionali è stata rivista nella Relazione sull’anno 2012; la classificazione per dimensioni delle banche appartenenti a gruppi bancari si basa sulla dimen-sione del gruppo. Cfr. anche la sezione: Note metodologiche, le note alle tavv. a13.11ea13.12. La suddivisione in classi dimensionali è effettuata sulla base della composizione dei gruppi bancari a dicembre 2015 e del totale dei fondi intermediati non consolidati a dicembre 2008. I “primi 5 gruppi” includono banche appartenenti ai gruppi UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, UBI Banca, Banco Popolare. Le categorie “grandi”, “piccole” e “minori” compren-dono banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati, nell’ordine, superiori a 21,5 miliardi di euro, compresi tra 3,6 e 21,5 miliardi, inferiori a 3,6 miliardi.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015232

Banche al 31.12.2015

Primi 5 gruppi 32

Altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi 41

Filiali di banche estere 81

Piccole 39

Minori 451

TOTALE 644

Segue elenco delle banche, eccetto le “minori” (in ordine di codice ABI).

Primi 5 gruppi (n. 32). – Banco di Napoli spa; Banca Monte dei Paschi di Siena spa; UniCredit spa; Finecobank Banca Fineco spa; Banca Carime spa; Intesa Sanpaolo spa; Iw bank spa; Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare spa; Unione di Banche Italiane società cooperativa per azioni; Mps Leasing & Factoring sp, banca per i servizi finanziari; Intesa Sanpaolo Private Banking spa; Banca di Valle Camonica spa; Banca Imi spa; Banca Fideuram spa; Banca Prossima spa; Wise Dialog Bank spa; Banco di Brescia San Paolo Cab spa; Banco Popolare società cooperativa; Banca Popolare Commercio e Industria spa; Banca Popolare di Ancona spa; Banca Popolare di Bergamo spa; Banca dell’Adriatico spa; Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna spaCassa di Risparmio di Firenze spa; Cassa di Risparmio del Veneto spa; Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia; Casse di Risparmio dell’Umbria spa; Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia spa; Cassa di Risparmio in Bologna spa; Banca Regionale Europea spa; Mediocredito Italiano spa; Mps Capital Services Banca per le Imprese spa.

Altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi (n. 41). – Banca Nazionale del Lavoro spa; Banco di Sardegna spa; Credito Siciliano spa; Dexia Crediop spa; Credito Emiliano spa; Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni spa; Banca Akros spa; CheBanca spa; Banca Cesare Ponti spa; Deutsche Bank spa; Farbanca spa; ICCREA Bancaimpresa spa; Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito spa; Deutsche Bank Mutui spa; Finanza e Futuro Banca spa; Banca Euro-mobiliare spa; Banca Carige Italia spa; Veneto Banca società cooperativa per azioni; Banca Nuova spa; Banca Popolare di Mantova spa; Banca Piccolo Credito Valtellinese società cooperativa; Banca Popolare Friuladria spa; Banca Popolare dell’Emilia-Romagna società cooperativa; Banca Popolare di Milano scrl; Banca di Sassari spa; Banca Popolare di Sondrio società cooperativa per azioni; Ban-ca Popolare di Vicenza società cooperativa per azioni; Banca Apulia spa; Cassa di Risparmio della Spezia spa; Nuova Banca delle Marche spa; Cassa di Risparmio di Bra spa; Cassa di Risparmio di Fano spa; Banca Carige spa – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia; Carilo - Cassa di Risparmio di Loreto spa; Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza spa; Banca del Monte di Lucca spa; Cassa depositi e prestiti spa; ICCREA Banca spa - Istituto Centrale del Credito Cooperativo; Medioban-ca - Banca di Credito Finanziario spa; Artigiancassa spa; Compass spa.

Filiali di banche estere (n. 81). – The Royal Bank of Scotland plc; Europe Arab Bank plc – Milan Branch; Fce Bank plc; Nova Ljubljanska Banka dd; Hsbc Bank plc; Credit Suisse ag; Barclays Bank plc; Bayerische Landesbank; Merrill Lynch International Bank ltd - Milan Branch; Citibank International plc; Bhw Bausparkasse ag; Unicredit Bank ag; Caterpillar Financial Corporation Financiera sa efc; Bank of China ltd - filiale di Milano; Commerzbank ag; Aareal Bank ag; Banque Psa Finance; Rci Banque sa; Volkswagen Bank gmbh; Alpenbank ag; Hypo Tirol Bank ag; Morgan Stanley Bank International ltd Milan Branch; Portigon ag; Bnp Paribas Lease Group; Bnp Paribas; Natixis sa; Cnh Industrial Capital Europe; Banque Populaire Cote d’Azur sa coop di banca pop cav ; Allfunds Bank sa; Deutsche Bank ag; Natixis Lease sa - Succursale Italia; Ikb Deutsche Industriebank ag; Rbc Investor Services Bank sa; Toyota Kreditbank gmbh; Sumitomo Mitsui Banking Corporation Europe ltd; Pictet & Cie (Europe) sa; Mizuho Bank ltd; Cnh Industrial Financial services sa; The Bank of New York Mellon (Luxembourg) sa; Claas Financial Services; De Lage Landen Internation bv (dll); Nomura Bank International plc Italian Branch; J.P. Morgan International Bank ltd; As Privatbank; Bank of America National Association; Bank Sepah; Jcb

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BANCA D’ITALIA Appendice233Relazione annuale 2015

Finance; Banque Chaabi Du Maroc; Banco Santander sa; Mainfirst Bank ag; Standard Chartered Bank; Saxo Bank a/s; Bank of The Philippine Islands (Europe) plc; Edmond de Rothschild (France); Industrial and Commercial Bank of China (Europe) sa; Attijariwafa Bank Europe sede secondaria Italia; J.P. Morgan Securities plc; Carrefour Banque; Akf Bank gmbh & co kg; Binckbank nv; Union Bancaire Privée (Europe) sa; Crédit Agricole Corporate & Investment Bank; Bsi Europe sa; Bmw Bank gmbh; Banca Transilvania sa; Caceis Bank Luxembourg sa, Milan Branch; State Street Bank gmbh; Credit Agricole Luxembourg; Western Union International Bank gmbh; Banco do Brasil ag; Ing Bank nv; Bnp Paribas Securities Services; Rabobank Nederland ccr - Boerenleebank; The Bank of Tokio - Mitsubishi Ufj, ltd; Jpmorgan Chase Bank National Association; Abc International Bank plc; Citibank na; Banco Bilbao Vizcaya Argentaria sa(bbva); Société Générale; Exane Derivatives; Credit Suisse International.Piccole (n. 39). – Hypo Alpe-Adria-Bank spa; Banca Mediolanum spa; Banca Generali spa; Findome-stic Banca spa; Unipol Banca spa; Santander Consumer Bank spa; Banca Patrimoni Sella & C. spa; Banco di Lucca e del Tirreno spa; Banca Federico Del Vecchio spa; Banca Sella spa; Société Générale Securities Services spa; Banca Sella Holding spa; Banco di Desio e della Brianza spa; Fca Bank spa; Allianz Bank Financial Advisors spa; Banca Ubae spa; Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane spa; Banca Popolare Lecchese spa; Banca Agricola Popolare di Ragusa società cooperativa per azioni; Banca di Imola spa; Banca Valsabbina società cooperativa per azioni; Banca Popolare di Puglia e Ba-silicata - società cooperativa per azioni; Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio spa; Banca Popolare di Bari - società cooperativa per azioni; Banca Popolare di Cividale società cooperativa per azioni; Banca Popolare di Spoleto spa; Banca Popolare dell’Alto Adige/Südtiroler Volksbank; Cassa di Risparmio di Bolzano spa – Sudtiroler Sparkasse ag; Tercas - Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo spa; Cassa di Risparmio di Asti spa; Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli - Biverbanca spa; Cassa di Ri-sparmio di Cesena spa; Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara spa; Cassa di Risparmio di Orvieto spa; Banca Caripe spa; Cassa di Risparmio di Ravenna spa; Banca Carim - Cassa di Risparmio di Rimini spa; Banca di Credito Cooperativo di Roma società cooperativa; Ge Capital Interbanca spa .Minori (n. 451).

Banche dichiaranti alla Banca dei regolamenti internazionaliBanche situate nei paesi del Gruppo dei Dieci (vedi), in Australia, Austria, Brasile, Cile, Cipro, Co-rea del Sud, Danimarca, Finlandia, Grecia, Hong Kong (Cina), India, Indonesia, Irlanda, Lussem-burgo, Malesia, Messico, Norvegia, Portogallo, Singapore, Spagna, Sud Africa, Taiwan e Turchia, nonché nei principali centri finanziari offshore.

Banche, gruppi bancari, intermediari finanziari e SIM decentratiSoggetti bancari e finanziari operanti in ambito prevalentemente regionale o interregionale di con-tenuta dimensione e con attività a contenuto non specialistico. La supervisione su questi interme-diari è condotta dalle Filiali regionali della Banca d’Italia, anche attraverso le Unità specializzate nella vigilanza, e dalle Succursali ad ampia operatività.

Banda di oscillazioneNell’ambito degli Accordi europei di cambio (AEC; vedi) dello SME era il campo di variazione consentito ai cambi di mercato tra ciascuna coppia di valute aderenti agli Accordi. L’ampiezza della banda era fissata in ± 2,25 per cento rispetto al tasso centrale per tutte le valute partecipanti, con esclusione della peseta spagnola e dell’escudo portoghese che usufruivano di una banda allargata (± 6 per cento). Il 2 agosto 1993 la banda di oscillazione per tutte le valute è stata ampliata al ± 15 per cento, con l’esclusione del rapporto bilaterale tra fiorino olandese e marco tedesco. Nell’ambito degli Accordi europei di cambio II (AEC II; vedi) è il campo di variazione consentito ai cambi di mercato tra l’euro e ciascuna delle valute degli Stati membri della UE non facenti parte dell’area dell’euro che aderiscono agli AEC II.

Bank Lending Survey Vedi: Indagine trimestrale sul credito bancario.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015234

Bank of Italy Remote access to micro Data (BIRD)La Banca d’Italia, tramite il sistema di elaborazione a distanza BIRD, offre la possibilità di svolgere elaborazioni a distanza sui dati raccolti nelle proprie indagini. Sono resi disponibili nel sistema gli archivi dell’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi dal 1984 (vedi), del Sondaggio congiun-turale dal 1993 (vedi), dell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita dal 1999 (vedi) e del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia dal 2009 (vedi). Il sistema è proget-tato in modo da garantire il rispetto della riservatezza dei dati individuali, cui l’utente non può accedere direttamente. L’utilizzo è subordinato all’accettazione, da parte della Banca d’Italia, della richiesta di rilascio di un’utenza. La documentazione relativa all’utilizzo del sistema è disponibile sul sito internet della Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it/).

Base monetaria

Il contributo italiano alla base monetaria dell’area dell’euro si calcola sommando al valore della Circolazione (vedi) i depositi in conto corrente delle istituzioni creditizie residenti in Italia presso la Banca d’Italia e i depositi overnight delle stesse presso l’Eurosistema.

Benchmark

Generalmente è il titolo più trattato all’interno di una categoria omogenea di titoli, ad esempio quella dei titoli decennali a tasso fisso.

BI-Comp (Banca d’Italia-Compensazione)Sistema di compensazione dei pagamenti di importo non rilevante gestito dalla Banca d’Italia, composto dai sottosistemi Recapiti locale (vedi) e Dettaglio (vedi) e dalla procedura Compensa-zione nazionale (vedi: Sistema di compensazione). I saldi determinati da ciascun sottosistema con-fluiscono nella Compensazione nazionale, che calcola il saldo dei singoli partecipanti nei confronti del sistema nel suo complesso (saldo multilaterale) e lo invia al sistema TARGET2 (vedi), per il regolamento. Dal 28 gennaio 2008 BI-Comp consente di regolare i bonifici SEPA e dal 2 novembre 2009 gli addebiti diretti SEPA (vedi: Strumenti di pagamento SEPA).

BI-Rel (Banca d’Italia-Regolamento lordo)Sistema di regolamento lordo in tempo reale (vedi) dei pagamenti di elevato ammontare che con-sentiva di regolare operazioni direttamente sui conti degli intermediari presso la Banca d’Italia e che ha costituito il segmento italiano del sistema europeo TARGET (vedi). Il sistema è stato dismesso il 19 maggio 2008 in concomitanza con la migrazione della piazza finanziaria italiana a TARGET2 (vedi).

Bid-ask spread

Vedi: Differenziale lettera-denaro.

Bilancia dei pagamenti

Schema contabile che registra le transazioni economiche intervenute in un dato periodo tra i resi-denti e i non residenti in un’economia. Per residente in un’economia si intende ogni persona fisica o giuridica il cui centro di interessi economici risieda, su base non temporanea, in quella economia. Le transazioni economiche si sostanziano nel passaggio di proprietà di risorse sia reali (beni, servizi, redditi) sia finanziarie: in quest’ultimo caso, esse comportano una variazione delle attività o delle passività finanziarie dei residenti verso l’estero.

BondVision

Mercato telematico all’ingrosso istituito con DM 4 giugno 2001 e gestito da MTS spa (vedi), nel quale si negoziano titoli di Stato. Attraverso l’utilizzo di una piattaforma in rete il mercato mette direttamente in contatto gli operatori principali dell’MTS con altri intermediari e investitori istitu-zionali (imprese di assicurazioni e società di gestione del risparmio).

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BANCA D’ITALIA Appendice235Relazione annuale 2015

Bridge loans

Prestiti a breve termine concessi in attesa che il prenditore ottenga un finanziamento alternativo (quale, ad esempio, un’emissione di azioni o di obbligazioni).

BrokerTec

Piattaforma elettronica per la negoziazione all’ingrosso di titoli obbligazionari gestita dal broker ICAP Plc.

Bund

Titoli di Stato a lungo termine emessi dal governo tedesco.

Buy-back

Operazione con la quale il Tesoro acquista titoli di Stato, estinguendo anticipatamente il proprio debito.

CABI

Sistema gestito dalla Banca d’Italia per lo scambio delle informazioni di pagamento relative agli strumenti di pagamento SEPA (vedi) tra gli intermediari, operativo dal 22 giugno 2012. Costitui-sce una componente del sistema di pagamento al dettaglio CABI/BI-Comp.

Capitale nozionale

Vedi: Valore nozionale.

Capitale primario di classe 1

È il capitale di qualità primaria, come definito dall’art. 4 del regolamento UE/2013/575 (Capital Requirements Regulation, CRR). È costituito dagli elementi e strumenti di capitale computabili, al netto delle rettifiche e detrazioni previste. Per maggiori informazioni, cfr. il CRR, Parte Due, Titolo I.

Capitali fruttiferi delle banche

Comprendono i prestiti (escluse le sofferenze), i rapporti attivi con enti creditizi, i titoli obbliga-zionari, i depositi presso la Banca d’Italia, il Tesoro e altri enti e tutte le altre attività fruttifere di interessi.

Capitalizzazione dei titoli quotati in borsa

La capitalizzazione di un titolo è il valore che si ottiene moltiplicando il prezzo di mercato del titolo per il numero totale dei titoli della specie emessi. Sommando la capitalizzazione di tutti i titoli del listino si ottiene la capitalizzazione di borsa (o del mercato).

Carry trade

Strategia finanziaria per la quale un investitore s’indebita per un dato ammontare nella valuta di un paese in cui i tassi di interesse sono bassi (funding currency), converte tale ammontare nella valuta di un paese in cui i tassi di interesse sono elevati (target currency) e acquista attività finanziarie denominate in quest’ultima divisa senza coprirsi dal rischio di cambio e con l’attesa di lucrare sul differenziale di interesse. Una variante di tale strategia consiste nel vendere valute per le quali il tasso di cambio a termine è apprezzato rispetto al tasso di cambio a pronti e contestualmente comprare valute per le quali il tasso di cambio a termine è deprezzato rispetto al tasso di cambio a pronti.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015236

Cassa depositi e prestiti spaIstituto fondato nel 1863 alle dipendenze del Ministero delle Finanze (poi Tesoro) e dotato, per effetto della L. 197/1983, di autonomia amministrativa e organizzativa. Esso è stato trasformato in società per azioni nel dicembre 2003 (cfr. il riquadro: La trasformazione della Cassa depositi e prestiti in società per azioni e gli effetti sul debito pubblico, in Bollettino economico, 42, 2004). Dal settembre 2006 la Cassa depositi e prestiti spa è inclusa tra le Istituzioni finanziarie monetarie (IFM; vedi). Dalla stessa data è soggetta al regime di riserva obbligatoria dell’Eurosistema. Dall’ottobre 2007 i dati di bilancio della Cassa depositi e prestiti spa sono inclusi nelle statistiche, compilate secondo i principi armonizzati del SEBC, sulla situazione dei conti delle banche e dei fondi comuni monetari residenti in Italia.

Cassa di compensazione e garanziaSocietà per azioni che svolge la funzione di controparte centrale sui mercati azionari a pronti e dei derivati e su quelli dei derivati sull’energia e del grano gestiti da Borsa Italiana spa e, insieme a LCH.Clearnet sa (vedi), sul Mercato telematico dei titoli di Stato (MTS; vedi) e sui titoli italiani negoziati su EuroMTS (vedi) e BrokerTec (vedi).

Cassa integrazione guadagni (CIG)Integrazione salariale destinata ai lavoratori interessati da riduzione dell’orario di lavoro o da so-spensione dell’attività lavorativa.

Centrale di allarme interbancaria (CAI)Archivio informatizzato istituito presso la Banca d’Italia ai sensi della L. 386/1990 come modificata dal D.lgs. 507/1999. L’archivio fornisce un servizio di interesse generale finalizzato ad assicurare il regolare funzionamento del sistema dei pagamenti. Esso contiene le generalità dei soggetti:a) che hanno emesso assegni bancari e postali senza autorizzazione o presentati al pagamento sen-

za provvista, cioè senza che vi fossero fondi necessari per far fronte al pagamento dell’assegno;b) a cui sia stata revocata l’autorizzazione all’utilizzo di carte di credito e di debito a causa del

mancato pagamento delle somme relative alle transazioni o ai prelievi effettuati con le suddette carte.

L’iscrizione in archivio dei soggetti che hanno tratto assegni senza autorizzazione o provvista de-termina l’applicazione della cosiddetta Revoca di sistema (vedi) che comporta il divieto, per la durata di sei mesi, di emettere assegni e di stipulare nuove convenzioni di assegno presso il sistema bancario e postale.L’iscrizione in archivio dei soggetti cui sia stata revocata l’autorizzazione all’utilizzo di carte di cre-dito e di debito dura due anni, ma non comporta l’impossibilità di ottenere il rilascio di altre carte: tale scelta è lasciata ai singoli emittenti. Nell’archivio confluiscono anche i dati relativi alle sanzioni irrogate dagli Uffici territoriali del governo (Prefetture) e dall’Autorità giudiziaria nonché i dati anonimi identificativi degli assegni e delle carte “a rischio” (ad esempio, perché smarriti o rubati).

Cessione del quinto dello stipendioLa cessione del quinto dello stipendio è una particolare tipologia di prestito personale, destinata a lavoratori dipendenti e a pensionati. In tale forma tecnica il rimborso delle rate avviene tramite cessione di una quota dello stipendio o della pensione a favore del soggetto finanziatore. Tale quota, trattenuta direttamente in busta paga, non può eccedere la quinta parte dell’emolumento netto mensile. La materia è stata originariamente disciplinata dal DPR 180/1950, integrato e modificato da successivi interventi normativi.

Check truncationApplicazione interbancaria di gestione degli assegni in base alla quale i titoli negoziati vengono trat-tenuti presso l’ente negoziatore che provvede a predisporre il flusso informativo da trasmettere via RNI (vedi: Rete nazionale interbancaria) all’ente emittente del titolo (ente trattario). Sono soggetti a check truncation gli assegni bancari e postali di importo non superiore a 5.000 euro nonché gli assegni circolari e i titoli assimilati.

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BANCA D’ITALIA Appendice237Relazione annuale 2015

Chiave capitaleQuota percentuale del capitale della BCE sottoscritta da ciascuna banca centrale nazionale (BCN) appartenente al SEBC. L’articolo 29 dello Statuto del SEBC e della BCE prevede che tale quota sottoscritta da ciascuna BCN sia determinata in base al peso percentuale dello Stato membro di appartenenza rispetto alla popolazione totale e al prodotto interno lordo della UE; questi dati, che contribuiscono in pari misura alla ponderazione, sono comunicati alla BCE dalla Commissione europea. I coefficienti di ponderazione sono adeguati con cadenza quinquennale e ogni volta che un nuovo Stato membro entra a far parte della UE. La chiave capitale, calcolata con riferimento alle sole BCN dell’Eurosistema, è utilizzata nei rapporti finanziari tra le stesse, come, ad esempio, nel caso della redistribuzione del Reddito monetario (vedi).

CIG Vedi: Cassa integrazione guadagni.

Circolante (o Contante)È rappresentato dalla Circolazione (vedi) al netto della cassa contante delle banche.

CircolazioneDal gennaio 2002, con l’introduzione delle banconote e monete in euro, la componente italiana della circolazione include una valutazione convenzionale di quella in euro basata sulla quota indi-viduale di partecipazione al capitale della BCE e banconote e monete residue in lire; dal gennaio 2003 sono escluse le banconote e le monete residue in lire.

Classificazione dei prodotti per attivitàÈ la classificazione statistica dei prodotti associata alle attività nella Comunità economica europea. Per prodotti si intendono quelli delle attività economiche, siano essi beni o servizi. Questa clas-sificazione è allineata, a ogni livello di aggregazione, a quella utilizzata per le branche di attività economica (NACE).

Club di ParigiStruttura informale di coordinamento delle operazioni di ristrutturazione del debito pubblico do-vuto a creditori ufficiali. Le sue riunioni sono normalmente convocate dal paese debitore per con-durre le negoziazioni a livello multilaterale. Alle riunioni partecipano, in veste non ufficiale, anche i rappresentanti dell’FMI, della Banca Mondiale, dell’OCSE, dell’UNCTAD, della UE e delle Banche di sviluppo regionali che forniscono assistenza tecnica.

Collaborazione a progetto Vedi: Lavoro parasubordinato.

Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (Basel Committee for Banking Supervision)Istituito in seno alla Banca dei regolamenti internazionali nel 1974 su iniziativa dei governatori delle banche centrali del G10, è composto dai rappresentanti delle banche centrali e delle auto-rità di vigilanza di tredici paesi (Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Lussem-burgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera), a cui nel marzo 2009 si sono aggiunti altri sette paesi (Australia, Brasile, Cina, India, Messico, Russia e Corea del Sud) e ha come principale obiettivo il rafforzamento dell’efficacia della vigilanza a livello internazio-nale. L’obiettivo è perseguito attraverso lo scambio di informazioni e l’elaborazione di regole prudenziali e di condotta per le banche e le autorità di vigilanza. La BCE partecipa alle riunioni in qualità di osservatore.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015238

Comitato economico e finanziarioOrgano consultivo della UE istituito all’inizio della terza fase del processo di realizzazione della UEM. I Paesi della UE (vedi), la Commissione europea e la BCE nominano ciascuno non più di due membri del Comitato. I due membri nominati da ciascuno Stato sono scelti tra gli alti funzio-nari, rispettivamente, delle Amministrazioni statali e della banca centrale nazionale. I compiti del Comitato economico e finanziario sono elencati dall’art. 114 (2) del Trattato sull’Unione europea; fra questi è compreso l’esame della situazione economica e finanziaria dei Paesi della UE.

Committee on the Global Financial SystemIstituito dal Comitato dei governatori del Gruppo dei Dieci (vedi) per l’analisi e la sorveglianza dei mercati finanziari internazionali, per l’esame degli aspetti strutturali che abbiano rilevanza per la stabilità finanziaria e per l’eventuale raccomandazione di azioni a livello ufficiale. Dal gennaio 1999 questo Comitato sostituisce il preesistente Euro-Currency Standing Committee.

Common equity tier 1 (CET1) Vedi: Capitale primario di classe 1.

ConcambioOperazione attraverso la quale un operatore propone di ritirare alcuni titoli in circolazione in cambio di titoli con caratteristiche diverse (quali, ad esempio, scadenze e cedole per le obbligazioni o diritti di voto per le azioni), sulla base di un rapporto predeterminato, definito rapporto di con-cambio.

Concambio ex lege 289/2002Operazione di concambio, avvenuta alla fine del 2002, dei titoli di Stato all’1 per cento ex lege 483/1993 (ricevuti nel 1993 all’atto dell’estinzione del conto corrente di tesoreria) con titoli di Stato a condizioni di mercato. Il conto corrente di tesoreria, costantemente a debito del Tesoro dal 1969, era remunerato al tasso annuo dell’1 per cento e non poteva – ai sensi dell’art. 2 del D.lgs. 544/1948, modificato dalla L. 1333/1964 – superare alla fine del mese il 14 per cento delle spese finali del bilancio dello Stato e dei successivi stati di variazione. Ai sensi della L. 483/1993 il saldo del conto corrente di tesoreria al 31 dicembre 1993, pari a 76.206 miliardi di lire, è stato convertito in BTP remunerati all’1 per cento. Tali titoli sono stati ceduti all’emittente il 30 dicembre 2002 in concambio di titoli di Stato a rendimento di mercato, secondo quanto previsto dall’art. 65 della L. 289/2002.

Conglomerati finanziariGruppi societari che svolgono attività in misura significativa nel settore assicurativo e in quel-lo bancario e/o dei servizi di investimento, soggetti a controlli di vigilanza aggiuntivi rispet-to a quelli previsti a livello settoriale, per monitorare le interrelazioni fra le attività assicurative e bancario/finanziarie da essi svolte. I controlli di vigilanza supplementare riguardano l’adeguatezza del patrimonio, la concentrazione dei rischi, le transazioni infragruppo e il sistema dei controlli interni.

Consegna contro pagamento (Delivery versus payment, DVP)Modalità di regolamento delle transazioni su strumenti finanziari che assicura la contestualità tra la consegna dei titoli e il pagamento del contante.

Consiglio della UEOrganismo della UE composto dai rappresentanti dei governi degli Stati membri, in genere i mini-stri responsabili degli argomenti in esame, e dal commissario europeo di volta in volta competente. La riunione del Consiglio della UE nella composizione dei Ministri delle finanze e dell’economia viene anche denominata Consiglio Ecofin.

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BANCA D’ITALIA Appendice239Relazione annuale 2015

Consiglio Ecofin Vedi: Consiglio della UE.

Consiglio europeoOrganismo della UE composto dai Capi di Stato e di governo degli Stati membri, dal suo Presiden-te e dal Presidente della Commissione europea.

Consiglio europeo per i pagamenti (European Payments Council, EPC)Struttura organizzativa formata da istituzioni, fra cui banche commerciali, banche di credito cooperativo e casse di risparmio, il cui obiettivo è realizzare l’area di pagamento unica (Single Euro Payments Area, SEPA) e rappresentare l’industria bancaria europea nelle relazioni con il SEBC e con le autorità europee in tema di sistemi di pagamento.

Conti finanziariRegistrano, nelle tavole delle consistenze, le voci finanziarie degli stati patrimoniali dei Settori isti-tuzionali (vedi), ossia gli ammontari delle attività e delle passività finanziarie dei settori a una certa data; nelle tavole dei flussi, le transazioni finanziarie che intervengono fra unità istituzionali in un dato intervallo di tempo. Una transazione finanziaria è una negoziazione tra due unità istituzionali che implica la creazione di un’attività finanziaria e, simultaneamente, di una passività finanziaria, oppure la liquidazione o il cambiamento di proprietà di un’attività finanziaria. Il conto finanziario di un settore istituzionale mostra le transazioni finanziarie nette, in ciascuna categoria di strumenti finanziari, all’attivo e al passivo del settore. Idealmente, le tavole dei flussi rappresentano il com-pletamento dei conti economici dei settori istituzionali, rilevando le modalità di finanziamento dei settori che presentano un’eccedenza degli investimenti rispetto ai propri risparmi da parte dei setto-ri per i quali si registra l’opposto. Nella pratica, tra la contabilità nazionale e i conti finanziari si de-terminano discrepanze derivanti dalle diversità delle fonti statistiche e delle metodologie utilizzate.

Conti HAMConti aperti presso la Banca d’Italia da operatori che non partecipano con modalità diretta a TARGET2-Banca d’Italia per adempiere direttamente agli obblighi di riserva, effettuare girofondi e regolare operazioni presso le Filiali della Banca d’Italia. I titolari di tali conti non dispongono di credito infragiornaliero e possono avvalersi dei servizi di regolamento tramite i partecipanti diretti in TARGET2-Banca d’Italia.

Conto del capitaleRegistra le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie e misura la variazione del patrimonio netto dovuta al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale. Esso riporta: in en-trata, il risparmio lordo e i trasferimenti in conto capitale ricevuti; in uscita, gli investimenti e i trasferimenti in conto capitale effettuati. Il saldo evidenzia, per ciascun settore, l’indebitamento o l’accreditamento nei confronti degli altri settori, in particolare rispetto al resto del mondo qualora il saldo si riferisca all’intera economia.

Conto della distribuzione del prodotto interno lordoRegistra le operazioni di distribuzione del reddito direttamente collegate al processo produttivo. In entrata si riportano il PIL ai prezzi di mercato e i contributi alla produzione; in uscita, le imposte sulla produzione e sulle importazioni e i redditi da lavoro dipendente di coloro che operano nel territorio economico del Paese. Il saldo è costituito dal risultato lordo di gestione.

Conto delle risorse e degli impieghiÈ il conto che riflette l’uguaglianza tra le risorse e gli impieghi di beni e servizi finali dell’intera economia. Deriva dalla fusione, dopo il consolidamento degli scambi intermedi, del conto della produzione, che illustra le operazioni relative al processo produttivo, e del conto di equilibrio dei beni e servizi, che descrive l’utilizzo dei prodotti disponibili.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015240

Conto di utilizzazione del redditoMostra come il reddito lordo disponibile viene ripartito fra spesa per consumi finali e risparmio. Include una posta di rettifica destinata a far confluire nel risparmio delle famiglie la variazione dei loro diritti netti sulle riserve dei fondi pensione. Il saldo del conto di utilizzazione del reddito è il risparmio lordo. Deducendo gli ammortamenti si ottiene il risparmio netto.

Controparte centraleSoggetto che si interpone tra due controparti di una transazione agendo come acquirente nei con-fronti del venditore e come venditore nei confronti dell’acquirente. Si protegge dal rischio di ina-dempienza di ciascuna delle due parti attraverso l’acquisizione di adeguate garanzie. La controparte centrale italiana è la Cassa di compensazione e garanzia spa (vedi), operativa dal 1992.

Costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP)Rapporto tra redditi unitari da lavoro dipendente e valore aggiunto (a prezzi base, quantità a prezzi concatenati con anno di riferimento 2010) unitario. L’input di lavoro, totale e dipendente, può essere misurato in persone, unità standard oppure ore lavorate.

Costo medio giornalieroCriterio utilizzato in contabilità per determinare il valore delle rimanenze dei titoli, ottenuto come media ponderata tra il costo degli acquisti effettuati in una giornata e il costo medio del giorno pre-cedente. Nel caso di cessioni, il risultato della negoziazione è determinato confrontando il prezzo di vendita con il costo medio giornaliero.

Costo medio netto giornalieroCriterio utilizzato in contabilità per determinare il valore delle rimanenze di valute, ottenuto come media ponderata tra il costo degli acquisti netti effettuati in una giornata e il costo medio del giorno precedente. Nel caso di cessioni il risultato della negoziazione è determinato confrontando il prezzo di vendita con il costo medio degli acquisti del giorno, fino a concorrenza dell’ammontare di tali acquisti, e con il costo medio netto del giorno precedente, per le vendite eccedenti.

Covered bondObbligazioni garantite da attività destinate, in caso di insolvenza dell’emittente, al prioritario soddisfacimento dei diritti degli obbligazionisti. Per quanto la loro disciplina vari da paese a paese, questi strumenti si contraddistinguono per il duplice livello di protezione costituito dal portafo-glio di attività poste a garanzia e dall’obbligo di rimborso in capo all’emittente. Nell’ordinamento italiano la L. 130/1999, disciplina la fattispecie delle obbligazioni bancarie garantite (art. 7-bis). Lo schema operativo prevede la cessione da parte di una banca a una società veicolo di attivi di elevata qualità creditizia (crediti ipotecari e verso pubbliche amministrazioni) e l’emissione da parte di una banca, anche diversa dalla cedente, di obbligazioni garantite dalla società veicolo a valere sugli attivi acquistati e costituiti in un patrimonio separato. I profili applicativi della disciplina sono contenuti nel regolamento ministeriale n. 310 del 14 dicembre 2006, nel decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze del 12 aprile 2007 e nella circolare della Banca d’Italia 263/2006. Una fattispecie diversa è quella dei covered bond emessi dalla Cassa depositi e prestiti spa (vedi) mediante l’istituzione, in base alla legge a essa applicabile, di un patrimonio separato da quello generale della Cassa e da ogni altro patrimonio della specie.

Credit default swap (CDS)Vedi: Derivati su crediti.

Crediti agevolatiOperazioni eseguite a tasso inferiore a quello di mercato in virtù di provvedimenti legislativi che dispongono un concorso agli interessi.

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BANCA D’ITALIA Appendice241Relazione annuale 2015

Crediti deterioratiSofferenze, Inadempienze probabili (vedi), Crediti scaduti e/o sconfinanti deteriorati (vedi). Il complesso delle esposizioni deteriorate corrisponde alla categoria dei “non-performing” come de-finita nel regolamento di esecuzione UE/2014/680 della Commissione europea e successive modi-ficazioni e integrazioni. Nell’ambito delle partite deteriorate rientrano anche le esposizioni oggetto di concessioni deteriorate che corrispondono alle “non-performing exposures with forbearance measures” come definite nel Regolamento sopra menzionato. Tali esposizioni sono classificate, a seconda dei casi, tra le sofferenze, le inadempienze probabili, oppure tra le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate.

Crediti scaduti e/o sconfinanti deterioratiEsposizioni scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili.

Crediti sindacati Vedi: Prestiti sindacati.

Credito al consumoIl credito al consumo è il contratto con il quale viene dilazionato il pagamento del prezzo ovvero concesso un prestito o altra analoga facilitazione finanziaria al consumatore per l’acquisto di beni e di servizi per fini diversi da quelli professionali.

Credito totaleFinanziamenti totali al settore privato (vedi: Finanziamenti al settore privato) e debito delle Am-ministrazioni pubbliche.

Credito totale internoFinanziamenti interni al settore privato (vedi: Finanziamenti al settore privato) e debito sull’interno delle Amministrazioni pubbliche.

Cross-border deposits Vedi: Depositi transnazionali.

Curva dei rendimentiEsprime la relazione tra i rendimenti percentuali di obbligazioni prive di cedole (o di altra categoria omogenea di titoli) e le loro scadenze.

DealerIntermediario finanziario che opera sia in proprio sia per conto terzi.

Debiti pregressi Vedi: Regolazioni di debiti pregressi.

Debito pubblicoCon il termine (senza ulteriori specificazioni) si intende generalmente la consistenza delle passività finanziarie del settore delle Amministrazioni pubbliche come definita ai fini della procedura per i disavanzi eccessivi (Trattato sull’Unione europea e regolamento CE/2009/479; cfr. le note al capi-tolo 11: La finanza pubblica nella sezione: Note metodologiche).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015242

Depositario centrale in titoli (Central Securities Depository, CSD)Organismo che detiene conti in titoli (azioni e obbligazioni) a nome e per conto dei propri clienti (per lo più istituti finanziari); offre servizi di regolamento e di custodia degli strumenti finanziari; registra le nuove emissioni di titoli nei propri libri contabili. Con l’avvio di TARGET2-Securities (T2S; vedi) i CSD che vi aderiranno esternalizzeranno all’Eurosistema sotto il profilo tecnico la funzione di regolamento titoli.

DepositiLa voce comprende i conti correnti, i depositi con durata prestabilita e quelli rimborsabili con preavviso, le passività subordinate stipulate con una forma tecnica diversa dalle obbligazioni, le operazioni pronti contro termine passive. I depositi in conto corrente comprendono anche gli asse-gni circolari, mentre non comprendono i conti correnti vincolati. I depositi con durata prestabilita includono i certificati di deposito, compresi quelli emessi per la raccolta di prestiti subordinati, i conti correnti vincolati e i depositi a risparmio vincolati. I depositi rimborsabili con preavviso comprendono i depositi a risparmio liberi e altri depositi non utilizzabili per pagamenti al dettaglio.

Depositi overnight, a tempo, broken dateLa voce comprende le seguenti tipologie di depositi:a) overnight: scambio di fondi effettuato nella giornata di negoziazione con rientro nella giornata

lavorativa successiva; b) tom-next o tomorrow-next: scambio di fondi effettuato nel giorno lavorativo successivo alla

giornata di negoziazione con rientro nella giornata lavorativa successiva;c) spot-next: scambio di fondi effettuato nel secondo giorno lavorativo successivo alla giornata di

negoziazione con rientro nella giornata lavorativa successiva;d) depositi a tempo: scambio di fondi effettuato nel secondo giorno lavorativo successivo alla

giornata di negoziazione con rientro a scadenze fisse (1 settimana, 2 settimane, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 o 12 mesi);

e) broken date: scambio di fondi con valuta iniziale e valuta finale liberamente concordate fra i contraenti purché di durata inferiore a un anno.

Depositi overnight presso l’EurosistemaOperazioni dell’Eurosistema che le controparti, su propria iniziativa, possono utilizzare per costitu-ire presso le BCN depositi overnight remunerati a un tasso di interesse prestabilito.

Depositi transnazionali (Cross-border deposits)Depositi detenuti al di fuori del paese di residenza del detentore.

Derivati sui crediti I contratti derivati su crediti consentono di trasferire il rischio di credito relativo a una determinata attività finanziaria sottostante (reference obligation) da un soggetto che intende acquisire copertura dal suddetto rischio (protection buyer) a un soggetto che intende prestarla (protection seller). Tra le più diffuse tipologie di contratti derivati su crediti si ricordano i credit default swap, nei quali il protection seller, a fronte di un premio periodico, si impegna a effettuare un pagamento finale al protection buyer in caso di inadempienza da parte del soggetto cui fa capo la reference obligation.

DettaglioSottosistema del sistema di compensazione BI-Comp (vedi) che riceve dagli operatori di mercato – SIA (vedi), Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI; vedi), ICCREA (vedi) – e dalla Banca d’Italia – CABI (vedi) – informazioni relative ai pagamenti, anche sotto forma di saldo. I pagamenti trattati sono in genere numerosi e di modesto importo, spesso caratterizzati da ripeti-

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BANCA D’ITALIA Appendice243Relazione annuale 2015

tività e/o prevedibilità. Le principali Applicazioni interbancarie (vedi) che immettono i pagamenti in tale sottosistema sono: bancomat, incassi commerciali e troncamento assegni (check truncation: vedi). Dal 28 gennaio 2008 il sottosistema tratta anche i bonifici SEPA e dal 2 novembre 2009 gli addebiti diretti SEPA (vedi: Strumenti di pagamento SEPA).

Differenziale lettera-denaro (Bid-ask spread)Margine esistente tra il prezzo al quale un intermediario si impegna a vendere i titoli (lettera) e il prezzo al quale egli si impegna ad acquistarli (denaro). Sul mercato interbancario questo diffe-renziale è dato dal margine tra il tasso di interesse al quale sono offerti i fondi su una determinata scadenza (lettera) e il tasso al quale i fondi sono domandati sulla medesima scadenza (denaro).

Diritti speciali di prelievo (DSP)Unità di conto dell’FMI composta da un paniere di quattro valute (dollaro, euro, yen e sterlina inglese). Dal 1° ottobre 2016 farà parte del paniere anche il renminbi cinese. Il peso di ciascuna valuta nel paniere a seguito dell’ingresso della valuta cinese rifletterà sia il peso del paese emittente la valuta nelle esportazioni mondiali di beni e servizi sia il peso di ciascuna valuta nelle riserve valuta-rie internazionali, nel turnover sul mercato dei cambi e nella denominazione delle passività bancarie e obbligazionarie internazionali. La prossima revisione del paniere è prevista per il settembre 2021.

Disoccupati Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Doha RoundNegoziato di liberalizzazione commerciale multilaterale avviato nell’ambito dell’OMC nel novem-bre del 2001 a Doha (Qatar) e attualmente ancora in corso.

Drenaggio fiscaleIl drenaggio fiscale o fiscal drag è un fenomeno legato alla progressività dell’imposta personale sul reddito e consiste nel maggior gettito tributario, in termini reali, indotto dall’inflazione. Nei sistemi in cui non è prevista l’indicizzazione ai prezzi degli scaglioni di reddito e/o delle detrazioni di imposta, l’inflazione accresce l’incidenza dell’imposta sull’imponibile, a parità di reddito reale.

Durata finanziariaCostituisce un indicatore del rischio di tasso di interesse a cui è sottoposto un titolo o un porta-foglio obbligazionario. La durata finanziaria di Macaulay – quella a cui si fa più comunemente riferimento – è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati a un titolo obbligazionario. La durata finanziaria modificata misura la semielasticità del prezzo di un titolo rispetto al rendimento (rapporto tra variazione percentuale del prezzo e varia-zione assoluta del rendimento).

EBA ClearingSocietà di emanazione dell’Associazione bancaria europea i cui soci sono 63 banche (6 italiane) con identiche quote partecipative; gestisce due importanti sistemi di pagamento europei all’ingrosso e al dettaglio privati (vedi: Euro1; STEP2).

Ecofin Vedi: Consiglio della UE.

Economie di recente industrializzazione asiatiche Vedi: Paesi di recente industrializzazione dell’Asia.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015244

Educazione finanziariaSecondo la definizione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), è il processo attraverso il quale i risparmiatori e gli investitori, e in generale la più ampia platea dei consumatori dei servizi finanziari, migliorano la propria comprensione di prodotti e nozioni finanziarie e, attraverso l’informazione, l’istruzione e la consulenza, sviluppano le capacità e la fi-ducia necessarie per diventare maggiormente consapevoli dei rischi e delle opportunità finanziarie, per effettuare scelte informate, comprendere a chi chiedere supporto e mettere in atto altre azioni efficaci per migliorare il loro benessere finanziario.

e-MID Vedi: Mercato interbancario dei depositi.

e-MID RepoSistema multilaterale di negoziazione per contratti pronti contro termine sulla piattaforma e-MID (vedi) avviato il 26 settembre 2011 dalla e-MID spa. Sono disponibili due tipi di contratti: general collateral e special repo (vedi: Mercato regolamentato dei pronti contro termine), e in entrambe le tipologie è possibile prevedere l’intervento della controparte centrale (vedi).

e-MID SIM spaSocietà, costituita nel 1999, che gestisce il Mercato interbancario dei depositi (e-MID; vedi) e l’e-Mider (vedi).

e-MiderCircuito telematico, gestito da e-MID SIM spa, per la negoziazione di Overnight indexed swap (OIS; vedi) sul tasso Eonia (vedi).

Enti di previdenzaVedi: Amministrazioni pubbliche.

Eonia (Euro overnight index average)Tasso di interesse, applicato ai prestiti interbancari in euro non garantiti con durata di un giorno (overnight), calcolato giornalmente come media ponderata dei tassi di interesse sui prestiti effet-tuati da un campione di banche con elevato merito di credito selezionato periodicamente dalla European Banking Federation.

EPC Vedi: Consiglio europeo per i pagamenti.

ETF Vedi: Exchange-traded funds.

EurepoTasso di interesse, applicato ai prestiti interbancari in euro garantiti da titoli di Stato, calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate su un campione di banche con elevato merito di credito selezionato periodicamente dalla European Banking Federation.

Euro1Sistema di netting multilaterale per pagamenti cross-border in euro gestito da EBA Clearing (vedi). Al sistema partecipano le banche insediate nei Paesi della UE (vedi). Euro1 garantisce il regolamen-to di ordini di pagamento tra i partecipanti mediante l’utilizzo di un meccanismo di accodamento dei pagamenti con limiti all’esposizione stabiliti bilateralmente e multilateralmente. La copertura del rischio di insolvenza è ottenuta mediante la costituzione, da parte dei partecipanti, di depositi

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BANCA D’ITALIA Appendice245Relazione annuale 2015

remunerati (liquidity pool) per un ammontare tale da coprire la massima esposizione debitoria consentita dal sistema (vedi anche: STEP2).

Euro-Currency Standing Committee Vedi: Committee on the Global Financial System.

EuromercatoInsieme delle transazioni su valute depositate fuori dai confini del paese di emissione (eurovalute) e su titoli emessi da non residenti in valuta diversa da quella dei paesi in cui avviene il collocamento (eurotitoli o eurobbligazioni).

Euro-noteTitolo a breve termine negoziabile emesso nell’ambito di una Note issuance facility (NIF; vedi).

Europa 2020 Europa 2020 è la strategia decennale per la crescita sviluppata dalla UE. Essa si è data cinque obiettivi da realizzare entro la fine del decennio. Riguardano l’occupazione, l’istruzione, la ricerca e l’innovazione, l’integrazione sociale e la riduzione della povertà, il clima e l’energia.

European Financial Stabilisation Mechanism (EFSM)Strumento per l’assistenza finanziaria temporanea ai paesi dell’area dell’euro in difficoltà, istituito con il regolamento UE/2010/407. L’EFSM può erogare prestiti fino a un massimo di 60 miliardi ed è amministrato dalla Commissione europea per conto della UE. Le operazioni di provvista sono garantite dal bilancio dell’Unione. L’EFSM è stato finora attivato per programmi di sostegno a Grecia, Irlanda e Portogallo.

European Financial Stability Facility (EFSF)Strumento istituito per tutelare la stabilità finanziaria dell’area dell’euro a seguito della decisione del Consiglio della UE (vedi) del 9 maggio 2010 e giuridicamente costituito come società per azioni, con sede legale in Lussemburgo. Dal luglio 2013 è stato sostituito dallo European Stability Mechanism (ESM; vedi) nel fornire nuovo sostegno ai paesi dell’area dell’euro in difficoltà. L’EFSF rimane in attività per la gestione dei programmi ai quali ha già preso parte (quelli a favore di Ir-landa, Portogallo e Grecia). La provvista delle risorse necessarie avviene attraverso l’emissione e il collocamento sul mercato di obbligazioni supportate dalla garanzia dei paesi dell’area dell’euro, se-condo la quota di partecipazione nel capitale della BCE. La capacità finanziaria iniziale, pari a circa 250 miliardi, è stata innalzata a 440, con l’accordo raggiunto dal Consiglio europeo del 25 marzo 2011, congiuntamente all’aumento delle garanzie da 440 a 780 miliardi.

European Stability Mechanism (ESM)Meccanismo permanente per la gestione delle crisi la cui costituzione è stata concordata dal Consiglio europeo del 28-29 ottobre 2010 ed è stata portata a termine l’11 luglio 2011 con la sottoscrizione del Trattato che lo istituisce da parte dei 17 paesi allora appartenenti all’area dell’euro, poi emendato il 2 febbraio 2012. È divenuto operativo nell’ottobre 2012 e ha sosti-tuito gradualmente lo European Financial Stability Facility (EFSF; vedi). L’ESM può concedere sostegno finanziario ai paesi membri dell’area dell’euro che ne faranno richiesta a condizioni non di favore e previa un’approfondita analisi che verifichi la loro solvibilità; a questo scopo, potrà utilizzare gli strumenti di intervento già a disposizione dell’EFSF. Dopo l’avvio del Meccanismo di vigilanza unico, nel dicembre 2014 a tali strumenti è stata aggiunta la ricapitalizzazione diretta

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015246

degli istituti bancari. La capacità di prestito dell’ESM è di circa 500 miliardi, garantita da un capitale iniziale di quasi 702 miliardi, di cui circa 80 miliardi conferiti dai singoli paesi in pro-porzione, salvo alcune correzioni, alla partecipazione al capitale della BCE e 622 miliardi sotto forma di capitale richiamabile.

EuSEFOICR alternativi rientranti nell’ambito di applicazione del regolamento UE/2013/346 e diretti a investire nel capitale di imprese la cui attività si caratterizza per finalità sociali.

EuVECAOICR alternativi rientranti nell’ambito di applicazione del regolamento UE2013/345 e diretti a investire nel capitale iniziale di piccole imprese connotate da forti potenzialità di crescita ed espan-sione.

Exchange-traded funds (ETF)Fondi comuni di investimento che replicano l’andamento di un determinato indice di borsa; i certificati rappresentativi delle quote sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato (vedi anche: Exchange-traded commodities).

Express IISistema di liquidazione lorda e netta delle operazioni su strumenti finanziari non derivati gestito da Monte Titoli spa (vedi). Il sistema è stato dismesso il 31 agosto 2015 in concomitanza con la migrazione della piazza finanziaria italiana alla nuova piattaforma di regolamento titoli TARGET2-Securities (vedi).

FabbisognoSaldo riferito ai conti pubblici valutato in termini di cassa delle partite correnti, di quelle in conto capitale e di quelle di natura finanziaria. Può essere inoltre espresso come saldo fra le accensioni e i rimborsi di prestiti (che rappresenta il ricorso all’indebitamento nei confronti di altri soggetti, in forma di titoli, crediti bancari e altri strumenti finanziari). Nel primo caso il fabbisogno viene calcolato dal lato della formazione, nel secondo da quello della copertura (cfr. Schema dei saldi della finanza pubblica alla voce: Indebitamento netto).

Fair valueÈ il corrispettivo al quale un’attività (passività) può essere scambiata (estinta) in una libera transa-zione tra parti consapevoli e disponibili.

FamiglieIl settore comprende le famiglie consumatrici (individui o gruppi di individui nella loro qualità di consumatori) e le famiglie produttrici (imprese individuali, società semplici e di fatto, produttrici di beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita, che impiegano fino a 5 addetti; unità pro-duttrici di servizi ausiliari dell’intermediazione finanziaria senza addetti dipendenti). Pertanto, le risorse del settore sono costituite da redditi da lavoro dipendente e autonomo, da trasferimenti e da redditi da capitale e di impresa (vedi: Settori istituzionali).

Federal funds Vedi: Tasso sui federal funds.

FIAVedi: OICR alternativo.

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BANCA D’ITALIA Appendice247Relazione annuale 2015

FIA riservati a investitori professionali La voce ricomprende gli OICR alternativi (FIA) la partecipazione ai quali è riservata a investitori in possesso di adeguata esperienza, conoscenza e competenza in materia di investimenti.Ai sensi delle disposizioni richiamate dal D.lgs. 58/1998 (Testo unico della Finanza, TUF), sono investitori professionali di diritto, ad esempio, le banche, le imprese di investimento, le imprese di assicurazione, i fondi pensione e i gestori di OICR. Agli investitori professionali sono equiparati clienti diversi che sottoscrivono o acquistano quote o azioni del FIA per un importo non inferiore a determinate soglie (allo stato, 500.000 euro)

Financial Times Stock Exchange/Milano Indice Borsa (FTSE MIB)Indice azionario di Borsa Italiana spa. Racchiude le azioni delle 40 maggiori società italiane ed este-re quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana spa. È operativo dal 1° giugno 2009 a seguito della fusione tra Borsa Italiana spa e London Stock Exchange.

Finanziamenti al settore privatoLa voce comprende le seguenti tipologie:a) interni: prestiti delle IFM agli Altri residenti (vedi) e obbligazioni collocate sull’interno dagli

Altri residenti.b) totali: finanziamenti interni al settore privato, prestiti esteri agli Altri residenti e obbligazioni

emesse dagli Altri residenti possedute da residenti in altri paesi dell’area dell’euro e del resto del mondo.

Fiscal compactParte del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nella UEM, sottoscritto il 2 marzo 2012 da tutti i paesi allora aderenti alla UE con l’eccezione del Regno Unito e della Repub-blica Ceca ed entrato in vigore, a partire dal 1° gennaio 2013, per i paesi della UE che l’hanno già ratificato. Il fiscal compact impegna i paesi firmatari a inserire nella legislazione nazionale, preferi-bilmente a livello costituzionale, una norma che preveda il raggiungimento e mantenimento del pa-reggio o di un avanzo di bilancio in termini strutturali e un meccanismo automatico di correzione in caso di scostamento, elaborato sulla base di principi comuni proposti dalla Commissione. Il di-savanzo in termini strutturali non può essere superiore allo 0,5 per cento del PIL; può raggiungere l’1,0 per cento solo se il rapporto tra il debito e il prodotto è ampiamente inferiore al 60 per cento e se i rischi per la sostenibilità di lungo periodo dei conti pubblici sono limitati. I paesi sottoposti alla Procedura per i disavanzi eccessivi (vedi) sono tenuti a presentare alla Commissione e al Consiglio un dettagliato programma di riforme strutturali volte a correggere lo squilibrio rapidamente e in modo duraturo. Gli stati firmatari si impegnano infine a comunicare ex ante al Consiglio della UE (vedi) e alla Commissione europea i rispettivi piani di emissione del debito pubblico.

Fondazioni bancarieSi tratta di ex banche pubbliche che, ai sensi della L. 218/1990, e del D.lgs. 356/1990, hanno effet-tuato il conferimento dell’azienda bancaria a società bancarie, finanziarie o strumentali di tali società, ricevendo in corrispettivo azioni rappresentative del capitale. Le fondazioni sono persone giuridiche private senza fine di lucro ai sensi del D.lgs. 153/1999, e successive modificazioni, che ne detta la disci-plina civilistica e fiscale e regola la dismissione delle partecipazioni detenute nelle società conferitarie.

Fondi di private equityFondi che esercitano le attività di investimento nel capitale di rischio delle imprese per favorirne lo sviluppo.

Fondi intermediati totaliTotale dell’attivo di bilancio delle banche al netto delle spese e perdite e delle partite in sospeso (o viaggianti).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015248

Fondi propriCostituiti dalla somma degli elementi del Capitale primario di classe 1 (vedi), elementi aggiunti-vi di classe 1 ed elementi di classe 2, al netto delle relative deduzioni. Per maggiori informazioni cfr. la circolare della Banca d’Italia n. 285/2013.

Fondo comune di investimentoOICR costituito in forma di patrimonio autonomo raccolto tra una pluralità di investitori, suddi-viso in quote, istituito e gestito da un gestore.

Fondo di garanzia per le PMIIl Fondo – istituito, in base all’art. 2, comma 100, lettera a), della L. 662/1996, dal Ministero delle Attività produttive (ora dello Sviluppo economico), alimentato con risorse pubbliche – garantisce o contro-garantisce operazioni, aventi natura di finanziamento ovvero partecipativa, a favore di piccole e medie imprese. Gli interventi del Fondo consistono essenzialmente in “garanzie diret-te” a fronte di esposizioni di banche e di intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del TUB e in “contro-garanzie” a fronte delle garanzie rilasciate da confidi. Il Fondo ri-lascia garanzie per un importo multiplo rispetto alle risorse disponibili (“moltiplicatore”), nei limiti imposti dall’osservanza di uno specifico coefficiente di rischio.

Fondo di investimento alternativo (FIA)Vedi: OICR alternativo.

Fondo europeo per il venture capitalVedi: EuVECA.

Fondo europeo per l’imprenditoria socialeVedi: EuSEF.

Fondo per l’ammortamento dei titoli di StatoFondo previsto dalla L. 432/1993, e successive modificazioni, avente l’obiettivo di ridurre la consistenza dei titoli di Stato in circolazione mediante acquisti sul mercato ovvero rimborso dei titoli in scadenza dal 1° gennaio 1995. La L. 662/1996 ha modificato l’art. 4 della L. 432/1993, istitutiva del Fondo, allo scopo di prevederne un’ulteriore modalità di utilizzo per l’acquisto di partecipazioni azionarie possedute da società delle quali il Tesoro sia unico azionista, ai fini della loro dismissione. Il Fondo è alimentato dai proventi delle dismissioni di beni e attività dello Stato, dal gettito derivante da entrate straordinarie dello Stato, da eventuali assegnazioni da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze, dai proventi di donazioni e disposizio-ni testamentarie e dai proventi della vendita di attività mobiliari e immobiliari confiscate dall’autorità giudiziaria in relazione a somme sottratte illecitamente all’Amministrazione pub-blica. Secondo quanto disposto dal decreto del Ministro del Tesoro del 13 ottobre 1995, le operazioni di acquisto possono essere effettuate mediante incarico conferito dal Ministro alla Banca d’Italia o ad altri intermediari individuati tra gli operatori specialisti in titoli di Stato con l’indicazione del prezzo massimo accoglibile, oppure mediante asta competitiva riservata agli operatori specialisti gestita dalla Banca d’Italia. A partire da giugno del 2014 (indirizzo BCE/2014/22 e decisione BCE/2014/23) la BCE ha modificato la disciplina dei depositi go-vernativi presso l’Eurosistema. In particolare è stato previsto : a) che i depositi governativi a vista e quelli a tempo determinato siano remunerati a un tasso non superiore rispettivamente all’Eonia (Euro overnight index average) e all’Eurepo; b) che l’importo massimo remunerabile dei depositi governativi sia pari al valore maggiore tra 200 milioni e lo 0,04 per cento del PIL; c) che alle somme eccedenti si applichi un tasso di remunerazione pari a zero o il tasso sulla deposit facility, se negativo. In base alla L. 190/2014 il Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato è stato trasferito all’inizio del 2015, con le relative giacenze, dalla Banca d’Italia alla Cassa depositi e prestiti.

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BANCA D’ITALIA Appendice249Relazione annuale 2015

Forme pensionistiche individualiForme di risparmio individuale, assoggettate alla disciplina fiscale della previdenza complementare, volte a integrare il trattamento pensionistico pubblico e quello derivante dall’adesione ai fondi pensione. Possono essere costituite sia attraverso l’adesione individuale a fondi pensione aperti, sia sottoscrivendo contratti assicurativi con finalità previdenziale, vale a dire polizze che prevedono l’erogazione della prestazione solo al compimento dell’età pensionabile e dopo aver soddisfatto requisiti di partecipazione minima.

Forward Commitment Capacity (FCC)Indicatore adottato dal Fondo per valutare l’ammontare di liquidità disponibile per nuovi prestiti in un orizzonte di 12 mesi. L’FCC è calcolata prendendo in considerazione le risorse utilizzabili del Fondo e i rimborsi previsti nell’anno di riferimento, al netto delle risorse già stanziate in conformità ad accordi di prestito preesistenti e di un accantonamento prudenziale.

Forward rate agreements (FRA)Contratti, generalmente scambiati su mercati over-the-counter, con cui le parti si accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra il valore calcolato applicando all’ammontare dell’operazione un tasso di interesse predeterminato e il valore ottenuto sulla base del livello assunto da un tasso di riferimento prescelto dalle parti.

Forze di lavoro Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

FTSE MIB Vedi: Financial Times Stock Exchange/Milano Indice Borsa.

FuturesContratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

GEFIA Società autorizzata alla gestione di FIA in Italia (SGR, Sicaf, Sicav), in uno Stato dell’UE diverso dall’Italia (GEFIA UE), ovvero in uno Stato non appartenente all’UE (GEFIA non UE).

General collateral Vedi: Mercato regolamentato dei pronti contro termine.

Gestori di Organismi di investimento collettivo e del risparmioSGR, Sicav e Sicaf che gestiscono direttamente i propri patrimoni, società di gestione UE, GEFIA UE, GEFIA non UE, gestori di EuVECA ed EuSEF.

Global bondTitolo obbligazionario emesso simultaneamente sull’Euromercato (vedi) e sul mercato interno del paese nella cui valuta il titolo è denominato.

Gruppo dei Dieci (G10)Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Svizzera (G10).

Gruppo dei Sette (G7)Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti (G7).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015250

Gruppo dei Venti (G20)Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia. Partecipa inoltre la UE, rappresentata dalla Presidenza del Consiglio europeo e dalla BCE (G20).

Household Finance and Consumption Survey (HFCS)Indagine campionaria armonizzata su ricchezza, reddito e consumi delle famiglie dell’area dell’euro, coordinata dalla BCE e condotta dalle banche centrali nazionali dell’area dell’euro e da alcuni istituti nazionali di statistica. Le attività di rilevazione della prima edizione sono state condotte prevalentemente tra il 2010 e il 2011 e per l’Italia sono inclusi i dati armonizzati dell’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane nel 2010. Le informazioni raccolte permettono di svolgere studi comparativi sui livelli di benessere e sui diversi comportamenti economici delle famiglie dell’area. I risultati per l’Italia sono commentati in maggior dettaglio in R. Gambacorta, G. Ilardi, A. Locatelli, R. Pico e C. Rampazzi, Principali risultati dell’Household Finance and Consumption Survey: l’Italia nel confronto internazionale, Banca d’Italia, Questioni di economia e finanza, 161, 2013. Per i dettagli metodologici dell’indagine, cfr. The Eurosystem household finance and consumption survey - Methodological report for the first wave ECB Statistics Paper Series, 1, 2013. Altri documenti di interesse e le informazioni per l’accesso ai microdati sono disponibili sul sito della BCE (http://www.ecb.europa.eu/pub/economic-research/research-networks/html/researcher_hfcn.en.html).

ICCREAIl Gruppo ICCREA, oltre all’attività bancaria, fornisce prodotti e servizi a oltre 400 Banche di credito cooperativo (BCC) presenti in Italia. Fornisce tra l’altro servizi per la compensazione dei pagamenti al dettaglio da regolare in BI-Comp (vedi).

Idem (Italian derivatives market)Mercato dei prodotti derivati su titoli azionari e indici di borsa, istituito dalla Consob con delibera del 2 novembre1994, n. 8625. Vi vengono scambiati contratti futures e opzioni sull’indice di borsa FTSE MIB (vedi) e opzioni e futures su singoli titoli azionari.

Idex (Italian Derivatives Energy Exchange)Mercato, segmento dell’Idem, dove vengono negoziati gli strumenti finanziari derivati sull’energia e relativi indici.

IMELVedi: Istituti di moneta elettronica.

ImpreseIl settore comprende le imprese pubbliche e private (vedi: Settori istituzionali). Nelle classificazioni della Centrale dei rischi, le imprese pubbliche includono anche le aziende autonome (tranne la ge-stione dell’ex Azienda di Stato per le foreste demaniali e l’Anas), le Ferrovie dello Stato, i Monopoli di Stato, le municipalizzate e altre imprese.

Inadempienze probabiliEsposizioni, diverse da quelle classificate tra le sofferenze, per le quali la banca valuta improbabile, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, che il debitore adempia integralmente le sue obbligazioni creditizie (in linea capitale e/o interessi), a prescindere dalla presenza di eventuali rate o importi scaduti e non pagati.

Incassi commercialiApplicazione interbancaria che prevede la trasmissione, attraverso la RNI, delle informazioni con-tabili relative alle operazioni Mav, Riba e ad altre tipologie di incassi (vedi: Mav; Riba).

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BANCA D’ITALIA Appendice251Relazione annuale 2015

Indagine intermedia sulle famiglie italiane

A partire dal 2013 la Banca d’Italia conduce presso le famiglie un’indagine di dimensione meno ampia rispetto a quella tradizionalmente condotta ogni due anni (cfr. Indagine sui bilanci delle famiglie italiane) e relativa agli anni non coperti da quest’ultima. Il campione è costituito da circa 2.000 famiglie selezionate tra quelle intervistate nell’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane. Le informazioni raccolte sono principalmente di natura qualitativa e congiunturale.

Indagine regionale sul credito bancario

L’indagine è condotta semestralmente dalle sedi regionali della Banca d’Italia e ha riguardato nell’ultima rilevazione circa 350 intermediari. La rilevazione riproduce in larga parte le domande contenute nell’analoga indagine realizzata dall’Eurosistema (vedi: Indagine trimestrale sul credito bancario), ma differisce per il maggior numero di banche coinvolte e per la possibilità di ottenere dettagli a livello territoriale e settoriale sull’attività creditizia delle banche. Nella medesima inda-gine sono inoltre posti alcuni quesiti di natura strutturale, riguardanti il rapporto tra banche e clienti, le ristrutturazioni delle posizioni debitorie delle aziende, le principali caratteristiche dei finanziamenti ipotecari per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie e le strategie attinenti alla rete commerciale.

Indagine sui bilanci delle famiglie italiane

Dal 1962 la Banca d’Italia svolge un’indagine tra le famiglie italiane allo scopo di acquisire una più approfondita conoscenza dei loro comportamenti economici. La disponibilità di informazioni dettagliate consente di svolgere studi su particolari aspetti inerenti al comportamento economico delle famiglie e di effettuare simulazioni per verificare gli effetti di eventuali manovre di politica economica. I principali risultati e dettagli sulla metodologia impiegata sono pubblicati nei Supplementi al Bollettino Statistico. Indagini campionarie. I microdati e la documentazione necessaria per il loro sfruttamento sono disponibili sul sito internet della Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/indagini-famiglie-imprese/bilanci-famiglie/index.html).

Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita

Dal 1999 la Banca d’Italia – in collaborazione con il quotidiano Il Sole 24 Ore – conduce un’in-dagine trimestrale sulle aspettative di inflazione e crescita. Scopo dell’indagine è acquisire in-formazioni sulle aspettative degli operatori economici circa l’andamento del livello generale dei prezzi in Italia e la congiuntura. Le informazioni raccolte sono prevalentemente costituite dai giudizi delle imprese sugli andamenti dell’attività economica. La documentazione dettagliata su risultati e metodi utilizzati nell’indagine è resa disponibile nei Supplementi al Bollettino Statistico. Indagini campionarie (http://www.bancaditalia.it/). Elaborazioni sui dati raccolti, nel rispetto della riservatezza dei dati individuali, sono possibili attraverso il sistema di elaborazione a distan-za BIRD (vedi: Bank of Italy Remote access to micro Data).

Indagine sulle costruzioni e le opere pubbliche

Dal 2007, due volte l’anno, nel periodo febbraio-maggio e di settembre-ottobre, la Banca d’Ita-lia conduce un’indagine sulle imprese del settore delle costruzioni, integrata nell’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind; vedi). Essa consente di seguire l’andamento della pro-duzione in tale settore, anche in relazione alla realizzazione di opere pubbliche. Le interviste sono effettuate dalle Filiali della Banca d’Italia. I risultati delle due edizioni sono commentati nei Supplementi al Bollettino Statistico. Indagini campionarie (http://www.bancaditalia.it/), dedicati rispettivamente all’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (vedi), per l’edizione primave-rile, e al Sondaggio congiunturale (vedi) per l’edizione di settembre.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015252

Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind)La Banca d’Italia conduce annualmente un’indagine sulle imprese industriali (dal 1972) e dei ser-vizi privati non finanziari (dal 2002) con almeno 20 addetti, con lo scopo di disporre tempesti-vamente delle principali informazioni relative all’andamento dell’economia e di effettuare analisi econometriche sul comportamento delle imprese. La rilevazione consente, tra l’altro, di acquisire informazioni sulle decisioni di investimento, sulla struttura dell’occupazione, sugli orari di lavo-ro e sulle retribuzioni, sulle esportazioni, sull’indebitamento (cfr. la sezione: Note metodologiche). Altri specifici comportamenti delle imprese vengono studiati attraverso la proposizione di sezioni monografiche del questionario che possono cambiare di anno in anno. L’estensione al settore dei servizi non include le imprese del settore del credito e assicurazioni, né i servizi pubblici e gli altri servizi sociali e personali. I principali risultati vengono pubblicati nella Relazione annuale. La documentazione dettagliata su risultati e metodi utilizzati nell’indagine è resa disponibile nei Supplementi al Bollettino Statistico. Indagini campionarie (http://www.bancaditalia.it/). Elabora-zioni sui dati raccolti, nel rispetto della riservatezza dei dati individuali, sono possibili attraverso il sistema di elaborazione a distanza BIRD (vedi: Bank of Italy Remote access to micro Data).

Indagine trimestrale sul credito bancarioL’indagine è condotta dalle BCN dei paesi che hanno adottato la moneta unica in collaborazione con la BCE ed è rivolta alle principali banche dell’area. Per l’Italia partecipano le capogruppo di otto tra i principali gruppi creditizi. L’indagine consente di evidenziare in maniera distinta per le famiglie e le imprese i fattori che influenzano sia l’offerta sia la domanda di credito. Gli intermediari partecipanti sono chiamati a esprimere valutazioni sugli andamenti del trimestre trascorso e sulle prospettive per quello successivo.

CONTO FINANZIARIO

CONTODELLE PARTITE

FINANZIARIECONTO ECONOMICO

Schema dei saldi della finanza pubblica

ACCENSIONEPRESTITI

(aumento passività)

CONCESSIONECREDITI

(aumento attività)

ENTRATE(rimborso crediti)

ENTRATEIN C/CAPITALE

ENTRATECORRENTI

RIMBORSOPRESTITI

(riduzione passività)

RIMBORSOCREDITI

(riduzione attività)

USCITE(concessione crediti)

SPESEIN C/CAPITALE

SPESECORRENTI

VARIAZIONEPASSIVITÀ

VARIAZIONEATTIVITÀSALDO

SALDOIN C/CAPITALE

SALDOCORRENTE

=

=

=

=

=

(–)(+)

==

SALDOFINANZIARIO

INDEBITAMENTONETTO

(+)

=

FABBISOGNO(formazione) =

FABBISOGNO(copertura)

(con segno cambiato)

=

=~

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BANCA D’ITALIA Appendice253Relazione annuale 2015

Indebitamento nettoSaldo dei conti economici relativi al settore delle Amministrazioni pubbliche (sono cioè escluse le operazioni finanziarie; cfr. Schema dei saldi della finanza pubblica), calcolato con il criterio della competenza.

Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)Strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie. È dato dal rapporto tra la somma dei redditi e del 20 per cento del patrimonio e un parametro che riassume le caratteri-stiche della famiglia. Quest’ultimo include non solo il numero dei componenti il nucleo familiare, ma anche alcune maggiorazioni da applicare in casi particolari, quali la presenza di un solo genitore o di figli minori o di componenti con handicap, o lo svolgimento di attività lavorativa da parte di entrambi i genitori.

Indice di GiniL’indice di Gini è una misura della diseguaglianza nella distribuzione di un carattere trasferibile (per es. il reddito) tra i membri di una collettività. L’indice è compreso tra zero ed uno: è pari a zero quando l’ammontare complessivo del carattere è equamente distribuito tra tutti i membri (nel caso del reddito, tutti gli individui percepiscono lo stesso reddito), mentre assume valore pari a 1 quan-do l’ammontare complessivo è posseduto da una sola unità (ovvero un solo individuo percepisce l’intero ammontare dei redditi mentre gli altri hanno reddito nullo).

Infrastrutture dei mercati finanziariInfrastrutture per: a. lo scambio di contante e/o titoli a seguito di un ordine di pagamento (sistemi di pagamento) o

di una compravendita di strumenti finanziari (sistemi di regolamento e di deposito accentrato di titoli, controparti centrali);

b. la registrazione delle transazioni su strumenti finanziari (trade repositories).

Interest rate swapTasso di riferimento utilizzato per i mutui ipotecari a tasso fisso, calcolato giornalmente dalla Fe-derazione delle banche europee, che indica il tasso di interesse medio al quale i principali istituti di credito europei stipulano swap a copertura del rischio di interesse.

Intermediari creditiziBanche e società finanziarie di leasing, di factoring e di credito al consumo iscritte nell’elenco spe-ciale ex art. 107 del Testo unico bancario.

Investimento direttoLa 6a edizione del Manuale di bilancia dei pagamenti dell’FMI definisce “diretto” l’investimento fatto per acquisire un “interesse durevole” in un’impresa (direct investment enterprise) che opera in un paese diverso da quello in cui risiede l’investitore. Gli investimenti diretti assumono tre forme principali: a) acquisizione di partecipazioni azionarie o di altro tipo al capitale sociale dell’impresa estera (equity); b) reinvestimento degli utili non distribuiti da parte dell’impresa estera; c) confe-rimento di altri capitali non-equity (prestiti intersocietari, ecc.). L’FMI include nel novero delle direct investment enterprises solo quelle società nelle quali l’investitore acquisisce almeno il 10 per cento delle azioni (o delle quote di capitale) con diritto di voto.

Investitori istituzionaliComprendono: le compagnie di assicurazione, i fondi pensione, gli OICVM (vedi) e le Gestioni di patrimoni mobiliari.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015254

Istituti di moneta elettronicaIntermediari abilitati, insieme a banche, alla emissione di moneta elettronica in regime di mutuo riconoscimento. Gli istituti di moneta elettronica possono altresì offrire servizi di pagamento. Gli istituti di moneta elettronica sono assoggettati a un regime di regolamentazione e controllo analogo a quello degli altri intermediari vigilati (requisiti all’accesso, regole sul capitale, presidi organizzati-vi); possono concedere credito a breve termine in connessione con i servizi di pagamento prestati diversi dalla moneta elettronica e svolgere altre attività commerciali (cosiddetti Imel ibridi).

Istituti di pagamentoIntermediari abilitati, insieme a banche e istituti di moneta elettronica (Imel), alla prestazione di servizi di pagamento in regime di mutuo riconoscimento. Gli istituti di pagamento sono assogget-tati a un regime di regolamentazione e controllo analogo a quello degli altri intermediari vigilati (requisiti all’accesso, regole sul capitale, presidi organizzativi); possono concedere credito a breve termine in connessione con i servizi di pagamento prestati e svolgere altre attività commerciali (cosiddetti istituti di pagamento ibridi).

Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI)Capogruppo del gruppo bancario Istpopolbanche, specializzato in servizi rivolti alle banche e alle istituzioni finanziarie. ICBPI fornisce tra l’altro servizi per la compensazione dei pagamenti al det-taglio da regolare in BI-Comp (vedi).

Istituzioni finanziarie monetarie (IFM)Includono, oltre alle banche centrali, le banche, i fondi comuni monetari e le altre istituzioni fi-nanziarie monetarie residenti, la cui attività consiste nel ricevere depositi e/o strumenti altamente sostituibili ai depositi da enti diversi dalle IFM e nel concedere crediti e/o effettuare investimenti in titoli per proprio conto. Le IFM comprendono anche gli istituti di moneta elettronica (Imel) e dal settembre 2006 la Cassa depositi e prestiti spa (CDP).

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp)Organismi senza scopo di lucro, dotati di personalità giuridica, che sono produttori privati di beni e servizi non destinabili alla vendita in favore delle famiglie.

Lavoro a chiamata Vedi: Lavoro intermittente.

Lavoro interinale o in somministrazioneIl lavoro interinale o in somministrazione, introdotto dalla L. 196/1997, costituisce una forma di occupazione a termine, mediante la quale un’impresa utilizza per un periodo determinato l’opera di un lavoratore selezionato e assunto da un’altra impresa privata (agenzia). L’impresa utilizzatrice paga la prestazione lavorativa all’agenzia, che provvede a retribuire il lavoratore e a sostenere l’onere dei contributi previdenziali e assistenziali.

Lavoro intermittenteIl lavoro intermittente, o a chiamata, introdotto dalla L. 30/2003, costituisce una forma di occu-pazione mediante la quale un lavoratore si pone, dietro pagamento di una indennità mensile, a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa nei limiti previsti dalla legge. Sono previsti limiti minimi e massimi di età per il lavoratore dipendente, resi più strin-genti dalla L. 92/2012.

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BANCA D’ITALIA Appendice255Relazione annuale 2015

Lavoro parasubordinatoComprende quelle forme di impiego che prevedono un rapporto di collaborazione continua e coordinata tra il committente e il lavoratore, in modo personale e senza vincolo di subordinazione. Rientrano in questa tipologia i contratti di collaborazione a progetto.

LCH.Clearnet ltd (LCH)Società che opera come Controparte centrale (vedi) sui mercati London Stock Exchange, Virt-x, LIFFE, London Metal Exchange e International Petroleum Exchange. Offre inoltre servizi di con-troparte centrale per le transazioni over-the-counter su titoli di Stato europei e altri titoli obbliga-zionari e su contratti swap.

LCH.Clearnet saSocietà bancaria che agisce come Controparte centrale (vedi) sui mercati di Euronext, con l’eccezio-ne di Euronext-LIFFE (vedi: LCH.Clearnet ltd), e sul mercato over-the-counter per le transazioni in contanti e pronti contro termine su titoli obbligazionari. Dal 16 dicembre 2002 essa svolge la funzione di controparte centrale sul Mercato telematico dei titoli di Stato (MTS; vedi), insieme alla Cassa di compensazione e garanzia (vedi).

LeverageIndicatore di struttura finanziaria volto a cogliere il peso relativo dei debiti finanziari (a breve, a medio e a lungo termine) nel passivo delle imprese non finanziarie. È costituito dal rapporto tra i debiti finanziari e la somma di debiti finanziari e capitale di rischio.

Leveraged buy-outOperazione di acquisizione di società finanziata con capitale di prestito.

Linea di swapUna linea di swap tra banche centrali è un accordo bilaterale in base al quale queste possono ac-quistare reciprocamente valuta ad un dato tasso di cambio, impegnandosi a rivendere la valuta, a un tasso di cambio predeterminato, dopo un periodo di tempo definito. Una volta concordate, le operazioni hanno una durata prestabilita e limitata. Le linee di swap possono essere prorogate se entrambe le parti acconsentono.

Macroeconomic Imbalances Procedure Procedura di sorveglianza degli squilibri macroeconomici introdotta nella UE con il cosiddetto six-pack (regolamenti UE/2011/1174 e UE/2011/1176). Tale procedura prevede un meccanismo di allerta basato su un insieme armonizzato di indicatori quantitativi (scoreboard), per i quali sono previste soglie minime e massime di criticità, che sono all’occasione integrati con altre informazioni utili per una più completa rappresentazione delle condizioni macroeconomiche di ogni paese. Il complesso degli indicatori è analizzato in un Rapporto annuale della Commissione europea (Alert Mechanism Report) e viene utilizzato per identificare annualmente i paesi da sottoporre a un’analisi più accurata (in-depth review), per ciascuno dei quali viene prodotto un rapporto approfondito allo scopo di identificare eventuali misure di correzione.In caso di gravi squilibri tali da compromettere il corretto funzionamento della UEM, può essere avviata una Procedura per gli squilibri macroeconomici. Quest’ultima – nel caso dei paesi appar-tenenti all’area dell’euro – può condurre all’imposizione di una sanzione sotto forma di deposito fruttifero, che viene convertito in multa in caso di inosservanza reiterata delle raccomandazioni del Consiglio della UE (vedi).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015256

Margine operativo lordoSi ottiene sottraendo dal valore aggiunto il reddito dei lavoratori dipendenti e quello imputabile ai lavoratori autonomi.

Market makersIntermediari finanziari specializzati, il cui compito è quello di garantire liquidità e spessore al mer-cato. Essi hanno di solito obblighi quantitativi di presenza continuativa sul mercato e, a volte, di competitività dei prezzi in acquisto (denaro) e in vendita (lettera) a cui si impegnano a concludere le transazioni.

Matrice dei contiSchema informativo mediante il quale le banche inviano le segnalazioni di vigilanza alla Banca d’Italia.

Mav (Pagamento mediante avviso)Ordine di incasso di crediti in base al quale la banca del creditore (banca assuntrice) provvede all’in-vio di un avviso al debitore, che può effettuare il pagamento presso qualunque sportello bancario (banca esattrice) e, in alcuni casi, presso gli uffici postali. La banca esattrice comunica alla banca assuntrice l’avvenuto pagamento attraverso una apposita procedura interbancaria su RNI.

Meccanismi europei di cambio II (Exchange rate mechanism II)Vedi: Accordi europei di cambio II.

Mercato ExpandiMercato di Borsa Italiana spa finalizzato alla quotazione di imprese a piccola e media capitalizza-zione. Il mercato è stato istituito l’11 novembre 2003 ed è stato chiuso il 22 giugno 2009. Tra i principali requisiti posti per la quotazione su questo mercato figuravano una capitalizzazione preve-dibile non inferiore a un milione di euro e un flottante pari ad almeno il 10 per cento del capitale e comunque non inferiore a un milione di euro.

Mercato interbancario dei depositi (e-MID) Mercato per la negoziazione di depositi interbancari attraverso circuito telematico gestito da e-MID SIM spa (vedi: Depositi overnight, a tempo, broken date). Sulla piattaforma e-MID sono attive le seguenti sezioni di mercato: trasparente multilaterale; trasparente bilaterale (request for quote); il New MIC (vedi).

Mercato primario dei valori mobiliariMercato nel quale vengono offerti i titoli di nuova emissione.

Mercato regolamentato dei pronti contro termineÈ il mercato italiano telematico, gestito dalla società MTS, in cui vengono negoziati contratti pronti contro termine in titoli di Stato; è stato istituito con DM 24 ottobre 1997 e le negozia-zioni hanno avuto inizio il 12 dicembre 1997. I contratti pronti contro termine consistono in una vendita di titoli a pronti e contestuale impegno di riacquisto a termine (per la controparte, in un simmetrico impegno di acquisto a pronti e vendita a termine); il prezzo è espresso in ter-mini di tasso di interesse annuo. Esistono due tipi di contratti: general collateral e special repo. Il primo, per il quale non viene indicato il titolo sottostante, ha come finalità la concessione di un finanziamento garantito da titoli, che permette di ridurre i rischi di controparte; il secondo tipo, che presenta di norma tassi di interesse più bassi del primo, ha come obiettivo principale il prestito di un titolo specifico.

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BANCA D’ITALIA Appendice257Relazione annuale 2015

Mercato secondario dei valori mobiliariMercato nel quale vengono scambiati titoli già in circolazione.

Mercato telematico azionario (MTA)Mercato gestito da Borsa Italiana spa in cui si negoziano azioni (azioni ordinarie, azioni privi-legiate, azioni di risparmio), obbligazioni convertibili, warrant, diritti di opzione e certificati rappresentativi di quote di OICR. Il segmento STAR del Mercato MTA di Borsa Italiana è dedicato alle medie imprese con capitalizzazione compresa tra 40 milioni e 1 miliardo di euro, che si impegnano a rispettare requisiti di eccellenza in termini di: Alta trasparenza ed alta vocazione comunicativa Alta liquidità (35 per cento minimo di flottante) Corporate Gover-nance (l’insieme delle regole che determinano la gestione dell’azienda) allineata agli standard internazionali

Mercato telematico dei titoli di Stato (MTS)Mercato regolamentato per la contrattazione all’ingrosso di titoli di Stato, istituito nel 1988 e pri-vatizzato nel 1997. È disciplinato dal decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze 216/2009; si articola nei comparti cash (compravendite a pronti), repo (pronti contro termine) e coupon stripping (negoziazione separata di cedole e mantello).

Mercato unicoÈ definito dall’art. 3 della versione consolidata del Trattato che istituisce la Comunità europea come un mercato caratterizzato dall’eliminazione, fra gli Stati membri, degli ostacoli alla libera circolazio-ne di merci, persone, servizi e capitali. È entrato in vigore il 1° gennaio 1993.

MonetaGli aggregati monetari dell’area dell’euro comprendono:a) M1: circolante e depositi in conto corrente;b) M2: M1, depositi con durata prestabilita fino a due anni, depositi rimborsabili con preavviso

fino a tre mesi;c) M3: M2, pronti contro termine, quote di fondi comuni monetari e obbligazioni con scadenza

originaria fino a due anni. A partire dai dati di giugno 2010 sono escluse le operazioni pronti contro termine con controparti centrali.

I contributi nazionali agli aggregati monetari M1, M2 e M3 sono calcolati escludendo il circolante, poiché, con l’introduzione dell’euro, non è più direttamente misurabile la quantità di banconote e di monete effettivamente detenuta in ciascun paese.

Monte Titoli spaSocietà di gestione accentrata di strumenti finanziari che gestisce il servizio di liquidazione dei titoli mediante la piattaforma TARGET2-Securities (vedi).

MTS Vedi: Mercato telematico dei titoli di Stato.

MTS spaSocietà che organizza e gestisce i mercati telematici all’ingrosso dei titoli di Stato e garantiti dallo Stato, dei titoli emessi da organismi internazionali partecipati da Stati e delle obbligazioni italiane ed estere.

Multi-option facilities Vedi: Note issuance facilities.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015258

Note issuance facilities (NIF)Operazioni di finanziamento a medio termine in cui il prenditore avvia un programma di emissioni ripetute di titoli (notes) a breve termine; queste facility garantiscono di norma, in caso di mancato collocamento delle note sul mercato a un prezzo minimo, la disponibilità di fondi al prenditore attraverso l’acquisto delle note rimaste invendute da parte di un gruppo di banche. A tali operazioni possono essere attribuiti nomi diversi, quali revolving underwriting facilities (RUF), note purchase facilities ed Euro-note facilities. Una variante è costituita dalle facility a componenti multiple, o multi-option facilities (MOF).

Obbligazioni bancarie garantite

Vedi: Covered bond.

Obbligazioni convertibili in azioni

Sono titoli obbligazionari che attribuiscono al possessore il diritto di convertirli, nei termini e con le modalità prefissate, in azioni della società emittente o di altre società.

Obbligazioni della Repubblica

Vedi: Prestiti della Repubblica.

Occupati

Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Occupati a tempo parziale

Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Occupati dipendenti a tempo determinato

Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Occupati equivalenti a tempo pieno

(vedi: Unità di lavoro).

Occupati equivalenti in CIG

Vedi: Cassa integrazione guadagni.

OICR (Organismi di investimento collettivo del risparmio)Organismi il cui patrimonio è raccolto tra una pluralità di investitori mediante l’emissione e l’offer-ta di quote o azioni, gestito in monte nell’interesse degli investitori e in autonomia dai medesimi, in base a una politica di investimento predeterminata. La voce comprende i fondi comuni di inve-stimento, le Sicav, le Sicaf, gli OICVM, i FIA, gli EuSEF e gli EuVECA.

OICR alternativo

La voce comprende i fondi comuni di investimento, le Sicav e le Sicaf (FIA italiani), nonché gli OICR costituiti in un altro Stato dell’UE (FIA UE) o in uno Stato non appartenente all’UE (FIA non UE) rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva UE/2011/61 (cosiddetta AIFMD).Sono inclusi tutti gli schemi di investimento non armonizzati ai sensi della direttiva CE/2009/65 (cosiddetta UCITS4) come ad esempio gli hedge funds, i fondi di credito, i fondi immobiliari e i fondi di private equity. Rientrano negli OICR alternativi anche gli EuSEF e gli EuVECA.

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BANCA D’ITALIA Appendice259Relazione annuale 2015

OICVM (Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari)La voce comprende i fondi comuni di investimento e le Sicav (OICVM Italiani) nonché gli OICR costituiti in un altro Stato dell’UE (OICVM UE), rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva CE/2009/65 (cosiddetta UCITS4). Si tratta di organismi collettivi che investono preva-lentemente in valori mobiliari negoziati in mercati regolamentati.

Oneri finanziari netti Vedi: Autofinanziamento.

Operatore pubblicoLe diverse definizioni di operatore pubblico sono sinteticamente descritte nello schema seguente (vedi anche: Amministrazioni pubbliche).

Definizioni di operatore pubblico

AMMINISTRAZIONIPUBBLICHE

STATO(BILANCIO E TESORERIA)

ALTRI ENTIDELL'AMMINISTRAZIONE CENTRALE

REGIONIPROVINCE

COMUNIALTRI ENTI

INPSALTRI ENTI

SETTORE

(1) Per enti minori centrali, locali e previdenziali non vi è completa corrispondenza con quelli utilizzati dall'Istat nel definire le Amministrazioni pubbliche.

STATALE

SETTORE PUBBLICO(1)

AMMINISTRAZIONICENTRALI

AMMINISTRAZIONILOCALI

ENTI DIPREVIDENZA

Operazioni dell’Eurosistema attivabili su iniziativa delle controparti Vedi: Depositi overnight presso l’Eurosistema; Operazioni di rifinanziamento marginale.

Operazioni della Banca d’ItaliaLe operazioni della Banca d’Italia sono effettuate in applicazione delle decisioni di politica mo-netaria adottate dal Consiglio direttivo della BCE. L’Eurosistema dispone di diverse tipologie di strumenti per la conduzione delle operazioni di mercato aperto: lo strumento più importante è rappresentato dalle operazioni temporanee (da attuarsi sulla base di contratti di vendita/acquisto a pronti con patto di riacquisto/vendita a termine o di prestiti garantiti). L’Eurosistema può anche fare ricorso a operazioni definitive, all’emissione di certificati di debito della BCE, agli swap in valuta e alla raccolta di depositi a tempo determinato. Le operazioni di mercato aperto sono svolte dalle singole BCN su iniziativa della BCE, che ne stabilisce le modalità e le condizioni. Esse possono essere condotte sulla base di aste standard, aste veloci o procedure bilaterali. Con riferimento alle finalità perseguite, le operazioni temporanee di mercato aperto si possono distinguere in:a) operazioni di rifinanziamento principali, effettuate con frequenza settimanale e scadenza a una

settimana, mediante aste standard; b) operazioni di rifinanziamento a più lungo termine, effettuate normalmente con frequenza men-

sile e scadenza a tre mesi, mediante aste standard; è inoltre possibile la conduzione, a frequenza

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015260

irregolare, di operazioni con scadenze diverse, quali la durata di un periodo di mantenimento, sei, dodici e trentasei mesi;

c) operazioni di fine-tuning, senza cadenza prestabilita: mirano a regolare gli effetti sui tassi di interesse causati da fluttuazioni impreviste della liquidità nel mercato; sono di norma effettuate mediante aste veloci o procedure bilaterali e possono consistere in operazioni temporanee, de-finitive, di swap in valuta o di raccolta di depositi a tempo determinato;

d) operazioni di tipo strutturale: mirano a modificare il fabbisogno strutturale di liquidità del set-tore bancario nei confronti dell’Eurosistema, possono avere la forma di operazioni temporanee o di emissione di certificati di debito della BCE e sono effettuate dalle BCN attraverso aste standard; se le operazioni strutturali sono di tipo definitivo sono effettuate attraverso procedure bilaterali.

Operazioni di fine-tuning Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.

Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.

Operazioni di rifinanziamento marginaleOperazioni dell’Eurosistema che le controparti, su propria iniziativa, possono utilizzare per ottene-re, dietro prestazione di garanzie, credito overnight a un tasso di interesse prestabilito.

Operazioni di rifinanziamento principali Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.

Operazioni di tipo strutturale Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.

Operazioni temporanee

della Banca d’Italia Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.

delle bancheVendite (acquisti) di titoli a pronti alla (dalla) clientela, alla (dalla) Banca d’Italia, a (da) altri enti creditizi da parte delle banche e contestuale acquisto (vendita) a termine degli stessi titoli da parte del cedente (cessionario) a un prezzo concordato al momento della stipula del contratto. Vengono ricondotte nelle segnalazioni statistiche di vigilanza quelle operazioni che prevedono l’obbligo di acquisto (vendita) a termine.

Ore lavorateDefinizione della contabilità nazionale utilizzata nella misurazione del volume di lavoro comples-sivamente impiegato nell’attività produttiva svolta all’interno del paese. L’input di lavoro misurato dalle ore lavorate esclude le ore in CIG (vedi) e quelle retribuite ma non lavorate (per ferie, festività soppresse, malattia, permessi e altro) e include quelle effettuate in aggiunta al normale orario di lavoro; comprende altresì le ore effettuate dai lavoratori irregolari, dagli occupati non dichiarati, dagli stranieri non residenti e nell’ambito dei secondi lavori.

Organismi di investimento collettivo del risparmioVedi: OICR.

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BANCA D’ITALIA Appendice261Relazione annuale 2015

Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari Vedi: OICVM.

Organizzazione mondiale del commercio (OMC)Organismo internazionale istituito dal trattato dell’Uruguay Round (vedi); ha iniziato a operare il 1° gennaio 1995. Ha il compito di sorvegliare sull’applicazione dei trattati riguardanti gli scambi internazionali di beni e servizi e la protezione della proprietà intellettuale, di gestire il sistema di risoluzione delle controversie commerciali e di promuovere la liberalizzazione in settori ancora protetti. Ha sede a Ginevra.

Overnight Vedi: Depositi overnight, a tempo, broken date.

Overnight indexed swap (OIS)Swap sui tassi di interesse in cui una controparte si impegna a pagare un tasso di interesse fisso ri-cevendo in cambio uno variabile basato sul valore medio di un indice overnight, quale per esempio il tasso Eonia, durante la durata del contratto.

Paesi avanzatiInclude i Paesi industriali (vedi), i Paesi di recente industrializzazione dell’Asia (NIEs; vedi), Israele, Macao, Porto Rico, Repubblica Ceca e San Marino.

Paesi dell’Europa centrale e orientaleAlbania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Polonia, Ro-mania, Serbia, Turchia, Ungheria.

Paesi dell’ex URSSArmenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldova, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan.

Paesi dell’OCSEAustralia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slo-venia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia e Ungheria.

Paesi della UEComprendono i 15 paesi membri della UE già prima del maggio 2004 (UE-15: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Porto-gallo, Regno Unito, Spagna e Svezia) e i 13 paesi nuovi membri entrati a far parte della UE dopo tale data (Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria).

Paesi di recente industrializzazione dell’Asia (NIEs)Corea del Sud, Hong Kong, Singapore e Taiwan.

Paesi emergenti e in via di sviluppoSono quelli non compresi tra i Paesi avanzati (vedi). Sono ulteriormente raggruppati in:

Paesi del MercosurArgentina, Bolivia, Brasile, Paraguay, Uruguay, Venezuela.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015262

Paesi dell’ASEANFilippine, Indonesia, Malaysia, Thailandia, Viet Nam (ASEAN-5) e Brunei, Cambogia, Laos, Myanmar e Singapore.

Paesi dell’OPECAlgeria, Angola, Arabia Saudita, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Venezuela.

Paesi emergenti e in via di sviluppo esportatori di fonti di energiaAlgeria, Angola, Arabia Saudita, Azerbaigian, Bahrein, Bolivia, Brunei, Ciad, Colombia, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Guinea Equatoriale, Iran, Iraq, Kazakistan, Kuwait, Libia, Nigeria, Oman, Qatar, Repubblica del Congo, Russia, Sudan del Sud, Timor Orientale, Trinidad e Tobago, Turkmenistan, Venezuela, Yemen.

Paesi emergenti e in via di sviluppo non esportatori di fonti di energiaSono quei paesi non compresi fra quelli esportatori di fonti di energia.

Paesi industrialiInclude i Paesi dell’area dell’euro, Australia, Canada, Danimarca, Giappone, Islanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Svizzera.

Paesi nuovi membri della UE Vedi: Paesi della UE.

Passività subordinatePrestiti subordinati (vedi) e strumenti ibridi di patrimonializzazione computabili e non computa-bili nel patrimonio dell’emittente in base alla vigente disciplina di vigilanza.

Patrimonio di vigilanza Vedi: Fondi propri.

Patto di stabilità e crescitaIl Patto, varato dal Consiglio europeo nel 1997 ad Amsterdam, completa la definizione delle regole di bilancio europee rispetto a quanto già previsto dal Trattato di Maastricht e si articola in due parti: la prima stabilisce le regole atte a prevenire l’accumulazione di squilibri di bilancio eccessivi (parte preventiva); la seconda enuncia le procedure e le sanzioni volte alla correzione di tali squilibri (parte correttiva). Il Patto è stato modificato dal pacchetto di provvedimenti entrato in vigore il 13 dicembre 2011 (six-pack). Tali modifiche rispondono all’obiettivo di rafforzare i meccanismi di sorveglianza multilaterale, di aumentare gli incentivi alla disciplina di bilancio e di rafforzare l’automaticità del meccanismo sanzionatorio. Con il Patto i Paesi della UE (vedi) si impegnano a perseguire un obiettivo di medio termine per il proprio saldo di bilancio strutturale. Tale obiettivo, specifico per ciascun paese, può differire da una posizione di pareggio o di avanzo e si deve collocare non oltre il limite minimo di un disavanzo dell’1 per cento del PIL; esso è stabilito in modo da garantire un margine di sicurezza rispetto alla soglia del 3 per cento del PIL fissata dal Trattato di Maastricht per il disavanzo. I paesi che non hanno ancora conseguito il proprio obiettivo di medio termine devono conseguire un miglioramento del saldo strutturale di almeno lo 0,5 per cento del PIL l’anno come benchmark; l’entità del miglioramento viene poi modulata sulla base delle condizioni cicliche di ciascun paese e dell’incidenza del debito sul PIL. Il percorso di aggiustamento viene valutato anche sulla base del rispetto di un vincolo alla dina-mica della spesa: il tasso di crescita non deve superare quello di medio periodo del PIL potenziale (deve essere inferiore per i paesi che non abbiano ancora raggiunto il proprio obiettivo di medio termine), a meno che la maggiore crescita della spesa non venga compensata da aumenti discre-zionali delle entrate. Il Patto ha inoltre reso operativa la regola sul debito introdotta dal Trattato

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BANCA D’ITALIA Appendice263Relazione annuale 2015

di Maastricht; in particolare, esso prevede che – qualora il rapporto tra il debito e il PIL superi il 60 per cento del prodotto – l’eccedenza debba diminuire di un ventesimo l’anno in un triennio. Inter alia, il Patto precisa tempi e modalità di attuazione della Procedura per i disavanzi eccessivi (vedi) e stabilisce il contenuto dei programmi di stabilità e dei programmi di convergenza che devono essere aggiornati ogni anno rispettivamente dai paesi della UE che hanno già adottato la moneta unica e da quelli che non lo hanno ancora fatto (vedi: Programmi di stabilità). Con la comunicazione COM/2015/12 la Commissione europea ha chiarito i margini di flessibilità previsti dal Patto e in particolare le modalità con cui tenere conto – nel valutare il rispetto delle regole – delle condizioni cicliche dei paesi, degli shock macroeconomici che investono l’area e degli sforzi compiuti o programmati per promuovere la crescita attraverso l’attuazione di riforme strutturali mirate o il finanziamento di specifici progetti di investimento.Il Patto di stabilità e crescita è costituito dai regolamenti CE/1997/1466 e CE/1997/1467, come emendati dai regolamenti CE/2005/1055 e CE/2005/1056, dai regolamenti UE/2011/1175 e UE/2011/1177, e dalla risoluzione del Consiglio europeo del 17 giugno 1997.

Patto di stabilità internoIl Patto di stabilità interno, introdotto con la manovra di bilancio per il 1999, mira a coinvol-gere le Amministrazioni locali nel perseguimento degli obiettivi concordati per i conti pubblici in sede europea. Le norme di applicazione del Patto sono state oggetto di frequenti revisioni (cfr. il paragrafo: Finanza decentrata della sezione dedicata alla descrizione dei principali prov-vedimenti in materia economica, vari anni). Dal 2016 il Patto di stabilità interno è stato sosti-tuito dal pareggio di bilancio, ossia un saldo non negativo tra entrate e spese finali in termini di competenza.

Persone in cerca di occupazione Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Piattaforma unica condivisa (Single shared platform, SSP)Infrastruttura tecnica unica condivisa attraverso cui opera il sistema di regolamento lordo in tempo reale europeo TARGET2 (vedi). Essa si caratterizza per una struttura di tipo modulare ed è com-posta da quattro moduli obbligatori (Payment Module, Information and Control Module, Static Data Module e Contingency Module), e altri opzionali. La Banca d’Italia, oltre ai cennati moduli obbligatori, ha adottato tre moduli opzionali (Home Accounting Module, Standing Facilities Mo-dule e Reserve Management Module).

Piazza finanziaria italianaInsieme dei mercati finanziari italiani, delle relative infrastrutture (anche di carattere tecnologico) e degli intermediari che operano su tali mercati, quali banche, altri intermediari finanziari, investitori istituzionali.

Polizze vita index-linkedPolizze vita con prestazioni ancorate a indici di riferimento, normalmente tratti dai mercati aziona-ri. La polizza può prevedere la garanzia di un capitale o rendimento minimo.

Polizze vita rivalutabiliPolizze vita con prestazioni collegate a una gestione separata di valori mobiliari. L’assicuratore ga-rantisce la corresponsione del capitale assicurato e di una rivalutazione pari a una parte del rendi-mento della gestione separata.

Polizze vita unit-linkedPolizze vita con prestazioni collegate al valore di fondi di investimento. La polizza può prevedere la garanzia di un capitale o rendimento minimo.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015264

Posizione lavorativa

L’Istat definisce una posizione lavorativa come contratto di lavoro, esplicito o implicito, finalizzato allo svolgimento di una prestazione lavorativa contro corrispettivo di un compenso.

Posizione patrimoniale verso l’estero

Prospetto statistico che mostra, a una certa data, la consistenza delle attività e delle passività finan-ziarie di un paese verso il resto del mondo. Lo schema di presentazione della posizione patrimoniale verso l’estero utilizza gli stessi criteri classificatori del conto finanziario della bilancia dei pagamenti: funzionale, attività/passività, per strumento e settoriale. La bilancia dei pagamenti e la posizione patrimoniale sono raccordabili. La variazione della posizione patrimoniale netta verso l’estero, al netto degli aggiustamenti di valutazione (prezzi degli strumenti finanziari sottostanti, tassi di cam-bio) e di altri aggiustamenti, corrisponde al saldo del conto finanziario, che a sua volta coincide con la somma dei saldi del conto corrente e del conto capitale e della voce errori e omissioni della bilancia dei pagamenti.

Posizioni aperte (Open interest)Nei mercati dei futures e delle opzioni, le posizioni aperte sono rappresentate dal totale delle operazioni di acquisto/vendita a termine che non sono state chiuse dagli investitori con operazioni di segno inverso.

Pressione fiscale

Incidenza sul PIL del complesso delle entrate tributarie e contributive. Comprende le imposte in conto capitale e i contributi sociali figurativi.

Prestiti della Repubblica

Titoli obbligazionari a tasso fisso o variabile emessi dal Tesoro italiano sui mercati esteri sotto la denominazione di Republic of Italy. Sono solitamente denominati nelle principali valute degli eu-romercati quali dollari, yen, euro.

Prestiti delle banche

L’aggregato comprende, oltre agli impieghi, i pronti contro termine attivi, gli effetti insoluti al protesto e propri, le partite in sofferenza, i prestiti subordinati, le somme depositate dalle banche su conti facenti capo al Tesoro e altre voci di minore entità.

Prestiti per altri scopi

Crediti concessi alle famiglie per finalità connesse ad attività economiche e per scopi diversi dal consumo e dall’acquisto di immobili.

Prestiti per l’acquisto di abitazioni

Crediti concessi alle famiglie per effettuare investimenti immobiliari, ivi inclusi la costruzione e la ristrutturazione.

Prestiti sindacati

Operazioni di finanziamento in cui una o più istituzioni finanziarie capofila contrattano le condizioni con il debitore e organizzano il collocamento di quote del prestito presso altri in-termediari.

Prestiti subordinati

Strumenti di finanziamento il cui schema negoziale prevede che i portatori dei documenti rappre-sentativi del prestito siano soddisfatti successivamente agli altri creditori in caso di liquidazione dell’ente emittente.

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BANCA D’ITALIA Appendice265Relazione annuale 2015

Prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli sono contratti in cui una parte (il Prestatore) consegna all’altra (il Prestatario) una determinata quantità di titoli, e l’altra si impegna a restituire, a una data scadenza, titoli della medesima specie e quantità. A garanzia delle operazioni il Prestatario può conferire de-naro o valori mobiliari.

Prezzi al consumo

Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale e per le famiglie di operai e impiegati

L’indice per l’intera collettività nazionale fa riferimento ai consumi finali delle famiglie originati da transazioni monetarie effettuate sul territorio economico nazionale. L’indice per le famiglie di operai e impiegati si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente operaio o impiegato; viene calcolato anche al netto dei tabacchi, come previsto dalla L. 81/1992. Quest’ultimo indicatore è utilizzato a fini legislativi.

Indice dei prezzi al consumo armonizzato

L’indice dei prezzi al consumo armonizzato consente di confrontare i tassi di inflazione dei Paesi della UE (vedi); è prodotto dall’Istat, dal gennaio 1997, sulla base di metodologie comuni indicate dall’Eurostat.

Prezzi alla produzione dei prodotti industriali

L’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali misura le variazioni nel tempo dei prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione dei principali beni fabbricati da imprese con stabilimenti di produzione localizzati nel paese di riferimento e venduti all’interno del territo-rio nazionale (mercato interno) o direttamente esportati (mercato estero).

Principali paesi esportatori di petrolio

Algeria, Angola, Arabia Saudita, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Messico, Nigeria, Norvegia, Qatar, Russia, Venezuela.

Principali paesi industriali

Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

Procedura per i disavanzi eccessivi

I Paesi della UE (vedi) devono evitare disavanzi eccessivi (articolo 126 del Trattato sul funziona-mento dell’Unione europea). A tal fine i paesi devono rispettare le regole di bilancio sancite dal Trattato. In particolare, il disavanzo deve essere inferiore al 3 per cento del PIL e il debito deve essere inferiore al 60 per cento del prodotto o, se superiore, deve ridursi a una velocità adeguata. La Commissione europea controlla l’evoluzione dei conti pubblici nei singoli paesi e la conformità di quest’ultima rispetto ai limiti fissati per il disavanzo e il debito. Qualora un paese violi una o entrambe le suddette regole, viene avviata una procedura – denominata Procedura per i disavanzi eccessivi – volta a far riportare i conti pubblici del paese in esame in una situazione coerente con le regole di bilancio del Trattato. La Procedura, i cui tempi e modalità di applicazione sono precisati dal Patto di stabilità e crescita (vedi), si articola in varie fasi e prende avvio con un rapporto della Commissione europea.

Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL)Corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell’economia, diminuita dei consumi interme-di e aumentata dell’IVA e delle imposte indirette sulle importazioni. È pari alla somma dei valori aggiunti (vedi: Valore aggiunto) ai prezzi del produttore delle varie branche, aumentata dell’IVA e delle imposte indirette sulle importazioni.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015266

Programmi di stabilitàCome previsto dal Patto di stabilità e crescita (vedi), ogni paese dell’area dell’euro deve presentare al Consiglio della UE (vedi) e alla Commissione europea, nell’ambito del semestre europeo, le informazioni necessarie ai fini della sorveglianza multilaterale – stabilita dal Trattato sul funziona-mento dell’Unione europea – dell’economia e delle politiche economiche. Tali informazioni sono fornite annualmente entro la fine di aprile mediante documenti elaborati dai governi denominati Programmi di stabilità. Tali documenti includono: informazioni sull’obiettivo di bilancio di medio termine, sul percorso di avvicinamento a tale obiettivo e sull’evoluzione del rapporto fra il debito e il prodotto; previsioni sulla crescita delle spese e delle entrate; le principali ipotesi sull’andamento atteso per le più importanti variabili macroeconomiche; una valutazione quantitativa degli inter-venti discrezionali di politica di bilancio e di altre politiche adottate e/o proposte per raggiungere gli obiettivi fissati nel Programma; un’analisi dell’impatto sui conti pubblici di eventuali modifiche alle ipotesi macroeconomiche adottate. I Programmi di stabilità vengono esaminati dalla Commis-sione europea e dal Comitato economico e finanziario (vedi); i loro rapporti costituiscono la base per la valutazione dei Programmi da parte del Consiglio dell’Ecofin, in particolare con riferimento al rispetto del complesso delle regole di bilancio europee. Anche i paesi della UE che non appar-tengono all’area dell’euro devono presentare annualmente documenti programmatici denominati Programmi di convergenza.

Project financingOperazione di finanziamento a lungo termine che prevede il coinvolgimento dei soggetti privati nella realizzazione e nell’accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche in vista di guadagni futuri legati alla gestione delle opere medesime.

Punto base (Basis point)Corrisponde a un centesimo di punto percentuale.

Raccolta bancariaComprende i depositi e le obbligazioni.

Rapporto di turnoverMisura il grado di mobilità, o di liquidità, di uno stock di attività finanziarie. È calcolato come rapporto tra il volume di scambi e la consistenza in essere di attività finanziarie.

Recapiti localeSottosistema del sistema di compensazione BI-Comp (vedi) destinato al trattamento degli assegni e degli altri titoli di pagamento cartacei scambiati tra operatori aderenti alla medesima Stanza di compensazione (vedi). Dal 12 ottobre 1998 sono operative solo le Stanze di Roma e Milano.

Redditi da lavoro dipendenteCosto sostenuto dai datori di lavoro per i lavoratori, a titolo di remunerazione del lavoro dipenden-te; include le Retribuzioni lorde (vedi) e gli oneri sociali – somma dei contributi sociali effettivi e dei contributi sociali figurativi – a carico delle imprese.

Redditi prelevati dai membri delle quasi-societàQuota dei profitti delle quasi-società (vedi: Settori istituzionali) prelevata dai membri delle stesse per il soddisfacimento dei propri bisogni individuali.

Reddito da signoraggioÈ il reddito connesso alla funzione di emissione della moneta ed è definito, nell’ambito del SEBC, come reddito originato dagli attivi detenuti in contropartita della circolazione in euro. Il reddito

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BANCA D’ITALIA Appendice267Relazione annuale 2015

da signoraggio della BCE è rappresentato dalla remunerazione dei crediti nei confronti delle BCN dell’Eurosistema, corrispondenti alla quota di banconote in euro convenzionalmente assegnata alla BCE (pari all’8 per cento della circolazione complessiva dell’Eurosistema). Tale reddito viene di-stribuito alle BCN in proporzione alla rispettiva quota di partecipazione al capitale della BCE. L’ammontare del reddito da signoraggio della BCE può essere ridotto, con decisione del Consiglio direttivo della BCE, in relazione ai costi sostenuti dalla stessa per l’emissione e la gestione operativa delle banconote in euro. Inoltre il Consiglio direttivo può decidere di non dar luogo, in tutto o in parte, alla distribuzione del reddito da signoraggio per: 1) assicurare che la ripartizione annuale complessiva degli utili non ecceda il profitto netto della BCE per l’esercizio; 2) destinarlo a un fondo di accantonamento (fondo di riserva generale) costituito, nel bilancio della BCE, a fronte dei rischi di cambio, di tasso di interesse, di credito e di prezzo dell’oro.

Reddito equivalenteReddito familiare diviso per la dimensione equivalente della famiglia che tiene conto dell’esistenza di economie di scala nelle necessità di consumo della stessa; ad esempio, le spese per elettricità in una famiglia di tre componenti sono inferiori a tre volte tanto quelle di un nucleo con un solo com-ponente. La dimensione equivalente della famiglia è calcolata applicando la scala di equivalenza modificata dell’OCSE (la quale attribuisce valore 1 al primo componente adulto, 0,5 a ogni altro componente di età superiore a 13 anni e 0,3 a ogni componente di età uguale o inferiore a 13 anni).

Reddito mistoProventi affluiti alle famiglie come remunerazione delle prestazioni svolte dai proprietari delle im-prese non costituite in forma di società e dai loro familiari; includono implicitamente la partecipa-zione agli utili delle stesse imprese.

Reddito monetarioNorme statutarie. – Secondo l’art. 32 dello Statuto del SEBC il reddito monetario delle BCN ri-viene dall’esercizio delle funzioni di politica monetaria da parte delle BCN stesse ed è definito – in generale – come reddito annuo originato dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e dei depositi degli enti creditizi. È prevista la possibilità che, su delibera del Consiglio direttivo della BCE, dopo l’inizio della terza fase della UE il reddito monetario sia calcolato secon-do un metodo alternativo per un periodo che non superi i cinque anni. L’ammontare del reddito monetario viene decurtato di un importo pari agli interessi pagati sui depositi degli enti creditizi. La somma dei redditi monetari delle BCN viene ripartita fra le stesse – attraverso la BCE – in propor-zione alle quote versate di capitale della BCE, fatto salvo l’eventuale utilizzo dei redditi monetari, in base all’art. 33.2 dello Statuto, ai fini del ripianamento delle perdite della BCE (vedi: Ripianamento delle perdite d’esercizio della BCE).Applicazione. – Prima dell’avvio della terza fase il Consiglio direttivo della BCE – a causa delle rile-vanti differenze esistenti tra i bilanci delle diverse BCN – aveva deliberato l’adozione di un metodo di calcolo alternativo. Tale metodo (cosiddetto indiretto), utilizzato per il triennio 1999-2001, non prendeva in considerazione i rendimenti effettivi degli attivi dei bilanci, ma applicava un unico tasso di riferimento (convenzionalmente pari al tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema) a un aggregato di passività monetarie nei confronti di controparti del settore finanziario dell’area dell’euro relative alle operazioni di politica monetaria denominate in euro (conti correnti inclusi i depositi di riserva obbligatoria; depositi overnight; depositi a tempo determinato; depositi collegati alle richieste di margini; depositi derivanti da operazioni tempora-nee di vendita finalizzate al drenaggio della liquidità; passività connesse all’emissione da parte della BCE di certificati di debito).Con decisione del 6 dicembre 2001 il Consiglio direttivo della BCE ha stabilito, nonostante il persi-stere di una certa disomogeneità tra i bilanci delle BCN, di abbandonare il metodo alternativo. Sulla base del citato atto normativo, per l’esercizio 2002 il calcolo del reddito monetario è stato effettuato con il metodo indiretto ma con l’inclusione, nell’aggregato delle passività monetarie (liability base), delle banconote in circolazione e di talune passività (nette) intra Eurosistema (connesse con le tran-sazioni TARGET e con l’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015268

A partire dall’esercizio 2003 viene adottato un metodo di calcolo semidiretto, in base al quale il reddi-to monetario (da accentrare) di ciascuna BCN è pari al reddito annuo che essa ottiene dai cosiddetti attivi earmarkable, detenuti in contropartita della liability base. Per ciascuna BCN la liability base è costituita principalmente da: banconote in circolazione; passività verso istituzioni creditizie dell’area dell’euro relative a operazioni di politica monetaria denominate in euro; passività intra Eurosistema (nette) risultanti dalle transazioni TARGET2; passività intra Eurosistema (nette) derivanti dall’allo-cazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema. Gli interessi corrisposti sulle passività incluse nella liability base vengono dedotti dal reddito monetario da accentrare. Gli attivi earmarkable di ciascuna BCN sono costituiti principalmente da: rifinanziamento a istituzioni creditizie dell’area dell’euro per operazioni di politica monetaria; titoli detenuti per finalità di politica monetaria; crediti intra Eurosistema equivalenti al trasferimento delle riserve alla BCE; crediti intra Eurosistema (netti) risultanti dalle transazioni TARGET2; crediti intra Eurosistema (netti) derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema; un determinato ammontare di oro e crediti in oro pro-porzionato alla quota di partecipazione al capitale della BCE. L’oro è considerato infruttifero; i titoli detenuti per finalità di politica monetaria, acquistati nell’ambito dei primi due CBPP (programmi di acquisto di obbligazioni garantite, decisioni BCE 2 luglio 2009, n. 16 e 3 novembre 2011, n. 17) e i titoli pubblici acquistati nell’ambito del PSPP (decisione BCE 4 marzo 2015, n. 10) sono consi-derati fruttiferi in misura pari all’ultimo tasso marginale applicato alle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema. Qualora l’ammontare degli attivi earmarkable ecceda o sia inferiore alla liability base, la differenza è compensata applicando alla stessa l’ultimo tasso marginale praticato sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema.

Reddito nazionale lordo disponibileCorrisponde al PIL ai prezzi di mercato, più il saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo relative a imposte indirette sulla produzione e sulle importazioni, contributi alla produzione, red-diti da lavoro dipendente, redditi da capitale e di impresa, operazioni di assicurazione contro danni e altri trasferimenti unilaterali.

Il reddito nazionale lordo disponibile si ripartisce fra i diversi settori istituzionali. Il reddito lordo disponibile delle Amministrazioni pubbliche coincide con la somma dei consumi col-lettivi di loro competenza e dell’avanzo di bilancio; quello delle imprese corrisponde agli utili accantonati; quello delle famiglie consumatrici è pari alla somma dei redditi da lavoro dipen-dente e indipendente, dei redditi da proprietà (al lordo degli ammortamenti), delle prestazioni sociali e del saldo dei trasferimenti, al netto delle imposte correnti su reddito e patrimonio e dei contributi sociali.

Regional Bank Lending Survey Vedi: Indagine regionale sul credito bancario.

Regolazioni di debiti pregressiOperazioni con le quali lo Stato regola in contanti o in titoli la posizione debitoria propria o di un altro soggetto pubblico, relativa a transazioni effettuate in esercizi precedenti.

Republic of Italy Vedi: Prestiti della Repubblica.

Requisiti patrimonialiRisorse patrimoniali minime richieste a banche, SIM, intermediari finanziari vigilati e SGR, com-misurate al tipo di attività svolta e ai rischi finanziari sottostanti.

Rete nazionale interbancaria (RNI)Infrastruttura telematica di trasmissione di informazioni tra gli operatori del sistema italiano dei pagamenti gestita dalla SIA (vedi).

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BANCA D’ITALIA Appendice269Relazione annuale 2015

Retribuzioni lordeComprendono i salari, gli stipendi e le competenze accessorie corrisposti ai lavoratori dipendenti, al lordo delle trattenute erariali e previdenziali a loro carico.

Reverse chargeMeccanismo di contrasto all’evasione fiscale che, per alcuni settori industriali, prevede il trasferi-mento dell’obbligo di versare l’IVA dal fornitore all’acquirente dei beni o dei servizi.

Reverse repo (Reverse repurchase agreement)Le operazioni di reverse repo sono dei contratti pronti contro termine (vedi: Mercato regolamen-tato dei pronti contro termine), attraverso cui la Riserva federale assorbe liquidità (riduzione della base monetaria) cedendo a pronti dei titoli detenuti nel proprio portafoglio e impegnandosi conte-stualmente al riacquisto a una data futura e a un prezzo prestabilito degli stessi, comprensivo di un tasso di remunerazione. Operazioni di reverse repo possono anche essere condotte tra controparti di mercato. In questo caso non determinano una variazione dell’ammontare delle riserve presenti nel sistema bancario, lasciando invariata la base monetaria.

Revoca di sistemaRevoca, per la durata di sei mesi, dell’autorizzazione a emettere assegni presso il sistema bancario e postale, comminata a un soggetto (persona fisica o giuridica) in seguito all’avvenuta iscrizione del suo nominativo nella Centrale di allarme interbancaria (vedi) per avere emesso assegni senza autorizzazione o senza provvista.

Riba (Ricevuta bancaria)Ordine di incasso disposto dal creditore alla propria banca (banca assuntrice) e da quest’ultima trasmesso, attraverso una apposita procedura interbancaria su Rete nazionale interbancaria (RNI; vedi), alla banca domiciliataria, la quale provvede a inviare un avviso di pagamento al debitore.

RID a importo fissoAddebito diretto a importo prefissato all’atto del rilascio dell’autorizzazione all’addebito in conto.

RID finanziarioAddebito diretto utilizzato per pagamenti collegati alla gestione di strumenti finanziari.

Rilevazione sulle forze di lavoroIndagine campionaria condotta dall’Istat, utilizzata per la stima dei principali aggregati e indicatori del mercato del lavoro. Fino al quarto trimestre del 2003 essa veniva effettuata nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre; dal 2004 è condotta in tutte le settimane dell’anno.

Disoccupati (Persone in cerca di occupazione)Includono le persone tra i 15 e i 74 anni di età non occupate che hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di rife-rimento e sono disponibili a lavorare nelle due settimane successive.

Occupati Persone residenti in età lavorativa (15 anni e oltre) che dichiarano di avere un’occupazione op-pure di aver effettuato una o più ore di lavoro. Secondo la posizione professionale gli occupati possono essere: “dipendenti”, se esercitano un lavoro alle dipendenze altrui e percepiscono una retribuzione sotto forma di salario o stipendio; “indipendenti”, se svolgono un’attività lavorati-

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015270

va assumendo il rischio economico che ne consegue. Gli “occupati a tempo parziale” sono quelli che si dichiarano tali (nell’indagine dell’Istat non è ulteriormente precisata la definizione). Gli “occupati dipendenti a tempo determinato” sono quelli che dichiarano di svolgere un’attività di lavoro alle dipendenze con un contratto a termine. Per la definizione di “occupati equivalenti” usata in contabilità nazionale vedi: Unità di lavoro.

Persone in cerca di occupazione Vedi: Disoccupati.

Forze di lavoroTotale delle persone occupate e di quelle in cerca di occupazione (disoccupati, persone in cerca di prima occupazione e altre persone in cerca di occupazione).

Tassi di occupazione, di attività o partecipazione e di disoccupazione Il “tasso di occupazione” è il rapporto tra il numero degli occupati e la popolazione in una certa classe di età; il “tasso di attività” o “di partecipazione” è il rapporto tra il totale delle forze di lavoro e la popolazione in una certa classe di età; in assenza di ulteriori qualificazioni i due tassi si intendono riferiti alla popolazione tra i 15 e i 64 anni di età. Il tasso di disoccupazione è il rapporto tra il numero delle persone in cerca di occupazione e il totale delle forze di lavoro. Per misurare la quantità di lavoro inutilizzato nell’economia, quest’ultimo tasso può essere cor-retto per la CIG (vedi), considerando tra le persone senza lavoro gli addetti che dichiarano di essere stati collocati in CIG nel periodo di riferimento in misura proporzionale alle ore di CIG utilizzate; può inoltre essere ampliato per includere i lavoratori scoraggiati, ovvero coloro che pur essendo disponibili a lavorare immediatamente non cercano attivamente un’occupazione.

Ripianamento delle perdite di esercizio della BCEAi sensi dell’art. 33.2 dello Statuto del SEBC, l’eventuale perdita di esercizio della BCE viene ripia-nata, nell’ordine, come segue:a) viene utilizzato il fondo di riserva generale della BCE;b) su decisione del Consiglio direttivo della BCE, la restante perdita viene compensata con il Red-

dito monetario (vedi) dell’anno di riferimento in misura proporzionale agli importi assegnati a ciascuna BCN e fino a concorrenza dei medesimi.

Rischio di credito Eventualità per il creditore che un’obbligazione finanziaria non venga assolta né alla scadenza né successivamente.

Rischio di liquidità Eventualità per il creditore che un’obbligazione finanziaria venga assolta non alla scadenza, ma con ritardo non predeterminato anche se breve. Nei sistemi di pagamento prende la denominazione di rischio di regolamento.

Rischio operativo Rischio di perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni.

Riserva obbligatoriaLa riserva obbligatoria nell’area dell’euro è disciplinata dall’art. 19 dello Statuto del SEBC, dal rego-lamento CE/1998/2531, dal regolamento CE/1998/2818 e dal regolamento CE/2003/1745. Il rego-lamento della BCE ha stabilito che l’aggregato soggetto agli obblighi di riserva comprende le seguenti passività delle banche denominate in qualsiasi valuta: depositi, titoli di debito, strumenti di raccolta a breve termine. Sono escluse le passività nei confronti della BCE e delle banche centrali dei paesi che hanno adottato l’euro nonché delle altre banche soggette alla riserva obbligatoria dell’Eurosistema. Si

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BANCA D’ITALIA Appendice271Relazione annuale 2015

applica un’aliquota pari a zero alle passività incluse nell’aggregato soggetto agli obblighi di riserva con scadenza superiore a due anni e ai pronti contro termine e una pari all’1,0 per cento alle rimanenti (2,0 per cento tra il 1° gennaio 1999 e il 17 gennaio 2012); viene riconosciuta una esenzione di 100.000 euro dalla riserva dovuta. L’Eurosistema ha adottato il meccanismo della mobilizzazione della riserva obbligatoria, che prevede un rispetto dell’obbligo nella media del periodo di mantenimento. Fino al 23 gennaio 2004 il periodo di mantenimento della riserva obbligatoria aveva inizio il 24 di ciascun mese e termine il 23 del mese successivo. Dal 24 gennaio 2004 il periodo di mantenimento inizia nel giorno di regolamento dell’operazione di rifinanziamento principale immediatamente suc-cessiva alla riunione del Consiglio direttivo in cui si valuta l’orientamento della politica monetaria e termina nel giorno precedente la data del regolamento della corrispondente operazione successiva alla seguente riunione del Consiglio dedicata alla politica monetaria. Per le istituzioni soggette agli obblighi di segnalazione, i dati di bilancio di fine mese vengono utilizzati ai fini della determinazio-ne dell’aggregato soggetto a riserva per il periodo di mantenimento che ha inizio nel secondo mese successivo a tale data. Le banche possono movimentare l’intero ammontare del deposito. La misura della remunerazione della riserva obbligatoria è pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali effettuate dall’Eurosistema durante il periodo di mantenimento.

Riserve ufficialiSecondo la definizione armonizzata per la UEM, costituiscono riserve ufficiali le attività liquide sotto il diretto controllo dell’autorità monetaria rappresentate da crediti vantati nei confronti di paesi non aderenti alla UEM e denominati in valute diverse dall’euro. Questo criterio è valido per la determinazione dell’aggregato “riserve” sia a livello nazionale sia a livello UEM. I dati sulle riserve ufficiali sono calcolati su base lorda, non tenendo quindi conto delle passività. Le attività di riserva comprendono le sottovoci: oro monetario, Diritti speciali di prelievo (DSP; vedi), posizione di riserva nell’FMI, valute estere (ulteriormente ripartite in valute e depositi, titoli, strumenti finanziari e derivati) e altre attività.

Risparmio gestito Vedi: Investitori istituzionali.

Risparmio lordo Vedi: Conto di utilizzazione del reddito.

Risultato lordo di gestione Vedi: Conto della distribuzione del prodotto interno lordo.

Saldo corretto per il ciclo economicoIl saldo dei conti pubblici corretto per gli effetti del ciclo economico fornisce una stima del saldo che si registrerebbe qualora il sistema economico si collocasse sul suo sentiero di crescita tendenzia-le, senza presentare fluttuazioni cicliche.

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondoNella contabilità nazionale, è l’eccedenza delle entrate sulle uscite del paese per le transazioni cor-renti con l’estero (merci, servizi, redditi dei fattori e trasferimenti correnti).

Saldo finanziarioDifferenza tra il flusso complessivo delle attività finanziarie e quello delle passività dei diversi settori istituzionali. Concettualmente corrisponde all’accreditamento o all’indebitamento netto del conto del capitale della contabilità nazionale. Discrepanze tra questi due saldi possono essere determinate dalle diverse fonti utilizzate.

Saldo primarioSaldo dei conti pubblici, calcolato al netto degli interessi passivi.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015272

Saldo strutturaleSaldo dei conti pubblici calcolato al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure tempo-ranee.

Saldo tendenzialeSaldo dei conti pubblici valutato nell’ipotesi di assenza di interventi da parte dell’autorità respon-sabile della politica di bilancio.

Scarto di emissioneDifferenza tra il valore nominale di un titolo e il suo prezzo all’emissione.

SEC 2010Nel 2014 i Paesi della UE (vedi) hanno adottato il nuovo sistema europeo dei conti nazionali e re-gionali (SEC 2010), che ha sostituito il SEC 95. Tra le principali differenze rispetto alla precedente versione, sono state introdotte innovazioni nelle metodologie e nelle pratiche di compilazione dei conti, nei metodi di misurazione nazionali e nelle fonti statistiche adottate.

SEPALa SEPA (Single Euro Payments Area, Area unica dei pagamenti in euro) è un progetto promosso dalla BCE e dalla Commissione europea della cui realizzazione è responsabile il Consiglio europeo per i pagamenti (EPC; vedi). La SEPA mira a estendere il processo di integrazione europea ai pa-gamenti al dettaglio in euro effettuati con strumenti diversi dal contante (bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento), per favorire l’efficienza e la concorrenza all’interno dell’area. In concreto i cittadini europei hanno la possibilità di effettuare pagamenti in euro a favore di beneficiari situati in qualsiasi paese dell’area, utilizzando un singolo conto bancario e un insieme di strumenti di pagamento armonizzati (vedi: Strumenti di pagamento SEPA). Nell’ottica SEPA, tutti i pagamenti al dettaglio in euro sono considerati “domestici”, venendo meno la distinzione fra pagamenti na-zionali e transfrontalieri all’interno dell’area.

Servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamenteRappresentano per convenzione la differenza tra gli interessi sui crediti (impieghi) e quelli sui debiti (depositi). In passato erano calcolati per il complesso delle branche produttive e costitu-ivano una posta correttiva del valore aggiunto dell’intera economia. Attualmente sono calcolati separatamente per i singoli settori istituzionali utilizzatori, consentendo una più corretta mi-surazione del risultato lordo di gestione, quindi del valore aggiunto, sia delle imprese, sia delle famiglie.

Servizio del debitoSi riferisce al pagamento degli interessi e delle rate di ammortamento sul debito accumulato.

Settore detentore delle attività monetarieNella definizione adottata dal SEBC include gli Altri residenti (vedi) e le Altre Amministrazioni pubbliche (vedi).

Settore privatoNei calcoli del risparmio comprende: famiglie, società finanziarie e non finanziarie.

Settore pubblicoVedi lo schema alla voce: Operatore pubblico.

Settore stataleVedi lo schema alla voce: Operatore pubblico.

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BANCA D’ITALIA Appendice273Relazione annuale 2015

Settori istituzionaliRaggruppamenti di unità istituzionali che manifestano autonomia e capacità di decisione in campo economico-finanziario e che, fatta eccezione per le famiglie, tengono scritture contabili separate. Il Sistema europeo dei conti (SEC 2010) classifica le unità istituzionali in base alla funzione princi-pale e alla tipologia del produttore. L’articolazione in settori istituzionali dei conti finanziari è la seguente (per le principali novità intro-dotte con il SEC 2010 cfr. la nota alla tav. a6.10 nella sezione: Note metodologiche):a) Società non finanziarie. Comprende le società e quasi-società private e pubbliche: tra queste ulti-

me figurano le aziende autonome, le Ferrovie dello Stato, le aziende municipalizzate e consortili, le imprese a partecipazione statale, le altre imprese pubbliche. Per quasi-società si intendono quelle unità che, pur essendo prive di personalità giuridica, dispongono di contabilità completa e hanno un comportamento economico separabile da quello dei proprietari; esse comprendono le società in nome collettivo e in accomandita semplice, nonché le società semplici e di fatto e le imprese individuali con più di cinque addetti.

b) Società finanziarie. Si articola in quattro sottosettori:b.1) Istituzioni finanziarie monetarie (IFM; vedi);b.2) Altri intermediari finanziari. Comprende società di finanziamento, SIM, società fiduciarie

di gestione, fondi comuni non monetari e Sicav, altri OICR, altre imprese finanziarie;b.3) Ausiliari finanziari. Comprende le unità istituzionali la cui funzione principale consiste

nell’esercitare attività strettamente connesse all’intermediazione finanziaria, ma non co-stituenti esse stesse intermediazione finanziaria. Vi appartengono autorità centrali di con-trollo dei mercati finanziari, quali la Consob e l’Ivass, enti vari preposti al funzionamento dei mercati, associazioni tra banche e tra imprese finanziarie e assicurative, società che gestiscono fondi comuni, mediatori e promotori finanziari, agenti di cambio con più di un addetto;

b.4) Imprese di assicurazione e fondi pensione. c) Amministrazioni pubbliche (vedi). Si articola in tre sottosettori:

c.1) Amministrazioni centrali;c.2) Amministrazioni locali;c.3) Enti di previdenza e assistenza sociale.

d) Famiglie e Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp; vedi). Comprende gli individui o i gruppi di individui nella loro funzione di consumatori o in quella di produttori di beni e servizi, purché il loro comportamento economico e finanziario non sia tale da configurare una quasi-società.

e) Resto del mondo.

SGRSocietà con sede legale e direzione generale in Italia autorizzata alla gestione di OICR (vedi) e dei relativi rischi.

SIASIA spa gestisce la Rete nazionale interbancaria (RNI; vedi) e offre servizi di base dati a sup-porto del sistema dei pagamenti; gestisce le piattaforme per il sistema di compensazione europeo STEP2 (vedi); gestisce le piattaforme dei mercati e del post-trading delle società italiane del gruppo London Stock Exchange (LSE); fornisce tra l’altro servizi per la compensazione dei pagamenti al dettaglio da regolare in BI-Comp (vedi); tratta operazioni con carte di debito e di credito. È inoltre titolare, insieme a Colt, di una delle due licenze come Network Service Provider rilasciate dall’Eurosistema per consentire ai depositari centrali in titoli (vedi: Depositario centrale in titoli), alle banche centrali e alle rispettive comunità bancarie di connettersi con la futura piattaforma T2S (vedi: TARGET2-Securities).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015274

Sicaf OICR costituito in forma di società per azioni a capitale fisso con sede legale e direzione generale in Italia avente per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta di proprie azioni e di altri strumenti partecipativi.

Sicav OICR costituito in forma di società per azioni a capitale variabile con sede legale e direzione gene-rale in Italia avente per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta di proprie azioni.

Sistema ancillareSistema che consente lo scambio e/o la compensazione di transazioni in contanti o in titoli. Le obbligazioni monetarie risultanti sono regolate in un Sistema di regolamento lordo in tempo reale (vedi).

Sistema di compensazioneInsieme delle infrastrutture, delle procedure tecnico-operative e delle norme giuridiche che consen-te ai partecipanti di scambiarsi e compensare le reciproche ragioni di debito e credito, provvedendo al regolamento dei soli saldi finali a chiusura del ciclo operativo. I saldi possono essere calcolati su base bilaterale (cioè nei confronti di ciascuna controparte) o su base multilaterale (nei confronti del sistema nel suo complesso).

Sistema di regolamento lordo in tempo reale (Real time gross settlement system, RTGS)Insieme delle infrastrutture, delle norme e delle procedure tecniche e operative che consente ai partecipanti di regolare singole operazioni direttamente su conti presso la banca centrale e, per le transazioni in titoli, presso i sistemi di deposito accentrato dei valori mobiliari (vedi anche: TARGET2; Consegna contro pagamento).

Sistema monetario europeo (SME)Accordo di cooperazione monetaria tra i Paesi della UE (vedi), entrato in vigore il 13 marzo 1979 e cessato il 31 dicembre 1998 con l’inizio della terza fase della UEM, avente come obiettivo la cre-azione di un’area di stabilità monetaria in Europa. Esso comprendeva: l’istituzione dell’ecu quale unità di conto e strumento di riserva e di regolamento nella UE, amministrato dal Fondo europeo per la cooperazione monetaria fino al 31 dicembre 1993 e successivamente dall’IME; i meccanismi di cambio e di intervento (vedi: Accordi europei di cambio); il sostegno finanziario a breve termine e il concorso finanziario a medio termine; meccanismi comunitari per il finanziamento della bilan-cia dei pagamenti.

Sistema monetario europeo 2 (SME2) Vedi: Accordi europei di cambio II.

Social lendingStrumento attraverso il quale, tramite piattaforme online, una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto.

Società di gestione armonizzataSocietà con sede legale e direzione generale in uno Stato membro della UE diverso dall’Italia au-torizzata, ai sensi delle direttive comunitarie in materia di OICVM (vedi), a prestare il servizio di gestione collettiva del risparmio.

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BANCA D’ITALIA Appendice275Relazione annuale 2015

Società di gestione del risparmio

Vedi: SGR.

Società di gestione UE

Società autorizzata alla gestione di OICVM in uno Stato dell’UE diverso dall’Italia.

Società di investimento a capitale fisso

Vedi: Sicaf.

Società di investimento a capitale variabile

Vedi: Sicav.

Società finanziarie ex art. 106 del TUB

Soggetti, diversi dalle banche, iscritti nell’elenco generale di cui all’art. 106 del TUB, nella formula-zione preesistente alla riforma introdotta dal D.lgs. 141/2010 e successive modifiche. Essi svolgono professionalmente nei confronti del pubblico le attività di concessione di finanziamenti sotto qual-siasi forma, di assunzione di partecipazioni e di intermediazione in cambi. A partire dall’attuazione della riforma prevista dal D.lgs. 141/2010, agli intermediari finanziari iscritti nell’albo di cui al nuovo art. 106 del TUB sarà riservato esclusivamente l’esercizio nei confronti del pubblico dell’at-tività di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma; tali intermediari potranno inoltre essere autorizzati a prestare servizi di pagamento e servizi di investimento, nonché esercitare altre attività consentite dalla legge e attività connesse o strumentali, nel rispetto delle disposizioni dettate dalla Banca d’Italia.

Società finanziarie ex art. 107 del TUB

Intermediari finanziari iscritti, in base ai criteri fissati dal Ministro dell’Economia e delle finanze, nell’elenco speciale previsto dall’art. 107 del TUB, nella formulazione preesistente alla riforma introdotta dal D.lgs. 141/2010 e successive modifiche, e sottoposti a vigilanza della Banca d’Italia. Sono inclusi i confidi di maggiore dimensione, che superano determinate soglie di operatività fissa-te dal Ministero dell’Economia e delle finanze.

Società non finanziarie

Vedi: Settori istituzionali.

Società per la cartolarizzazione dei crediti Vedi: Società veicolo.

Società veicolo

Società che ha per oggetto esclusivo la realizzazione di una o più operazioni di cartolarizzazione e che, in tale ambito, emette strumenti finanziari negoziabili.

Sofferenze nette

Sofferenze al netto dell’ammontare complessivo delle perdite di valore.

Sofferenze rettificate

Esposizione complessiva per cassa di un affidato verso il sistema finanziario, quando questi viene segnalato alla Centrale dei rischi:a) in sofferenza dall’unico intermediario che ha erogato il credito;b) in sofferenza da un intermediario e tra gli sconfinamenti dall’unico altro intermediario esposto;

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015276

c) in sofferenza da un intermediario e l’importo della sofferenza è almeno il 70 per cento dell’e-sposizione complessiva verso il sistema finanziario o vi siano sconfinamenti pari o superiori al 10 per cento;

d) in sofferenza da almeno due intermediari per importi pari o superiori al 10 per cento del credito utilizzato complessivo per cassa.

Sondaggio congiunturaleDal 1993 la Banca d’Italia conduce, nel periodo settembre-ottobre, un sondaggio tra le imprese nel quale raccoglie informazioni qualitative sulle tendenze congiunturali. Il campione è in linea di principio coincidente con quello dell’indagine annuale sulle imprese industriali e dei servizi con-dotta dalla Banca d’Italia all’inizio dell’anno (vedi: Indagine sulle imprese industriali e dei servizi). I principali risultati vengono pubblicati in un riquadro del fascicolo autunnale del Bollettino Econo-mico; la documentazione dettagliata su risultati e metodi utilizzati nell’indagine è resa disponibile nei Supplementi al Bollettino Statistico. Indagini campionarie (http://www.bancaditalia.it/). Elabora-zioni sui dati raccolti, nel rispetto della riservatezza dei dati individuali, sono possibili attraverso il sistema di elaborazione a distanza BIRD (vedi: Bank of Italy Remote access to micro Data).

Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in ItaliaLa Banca d’Italia – in collaborazione con Tecnoborsa ScpA e con l’Agenzia delle Entrate (Osser-vatorio del Mercato Immobiliare) – conduce un’indagine trimestrale sull’andamento del mercato delle abitazioni in Italia. L’indagine, avviata nel 2009, descrive le opinioni degli operatori sull’anda-mento delle compravendite di immobili residenziali, delle quotazioni nel trimestre di riferimento rispetto al precedente e sulle prospettive a breve termine locali e nazionali. La documentazione dettagliata su risultati e metodi utilizzati nell’indagine è resa disponibile nei Supplementi al Bolletti-no Statistico. Indagini campionarie (http://www.bancaditalia.it/). Elaborazioni sui dati raccolti, nel rispetto della riservatezza dei dati individuali, sono possibili attraverso il sistema di elaborazione a distanza BIRD (vedi: Bank of Italy Remote access to micro Data).

Sostituzione di mutuoOperazione in cui un mutuatario sostituisce il contratto di mutuo esistente, anche con la propria banca, aumentando l’importo del prestito; è prevista l’iscrizione di una nuova ipoteca con un costo per il cliente.

Special repo Vedi: Mercato regolamentato dei pronti contro termine.

Split paymentMeccanismo di contrasto all’evasione fiscale che prevede che le Amministrazioni pubbliche, quan-do acquistano un bene o un servizio, versino l’IVA direttamente allo Stato anziché al fornitore.

Spot-next Vedi: Depositi overnight, a tempo, broken date.

Stabilizzatori automaticiMeccanismi economici, legati a fattori istituzionali, tendenti a contenere le fluttuazioni cicliche. Un esempio è costituito dall’imposta personale sul reddito: data la progressività dell’imposta, un’e-spansione/contrazione dell’attività economica determina una crescita/riduzione del prelievo che attenua la variazione del reddito. Si dicono automatici perché i loro effetti si manifestano in assenza di provvedimenti discrezionali.

Stanze di compensazioneCentri presso i quali si svolgono attività concernenti la compensazione. In Italia presso le Stanze di compensazione, gestite dalla Banca d’Italia, vengono effettuate le attività riguardanti la Recapiti

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BANCA D’ITALIA Appendice277Relazione annuale 2015

locale (vedi). Dal 12 ottobre 1998 le attività relative alla Recapiti locale sono circoscritte alle Stanze di Roma e Milano.

STEP2Sistema di pagamento al dettaglio di proprietà di EBA Clearing (vedi). Nasce nel 2003 per il trattamento dei bonifici transfrontalieri intraeuropei; nel 2006 l’offerta di servizi viene estesa ai bonifici nazionali scambiati tra alcune banche italiane partecipanti al sistema. Dal 28 gennaio 2008 il sistema tratta bonifici SEPA (vedi) e dal 2 novembre 2009 anche gli addebiti diretti SEPA. L’in-frastruttura tecnica per l’elaborazione dei pagamenti immessi è offerta da SIA (vedi).

Stralci parzialiSvalutazioni dei Crediti deteriorati (vedi) che sono portate direttamente in deduzione dell’esposi-zione lorda anziché essere imputate ai fondi rettificati dei crediti.

Strumenti di pagamento SEPAIl progetto SEPA prevede attualmente tre tipologie di strumenti (bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento) che rappresentano servizi di base standardizzati a cui i diversi intermediari potranno aggiungere funzionalità ulteriori. In ambito EPC (vedi) sono stati definiti il SEPA Credit Transfer Scheme Rulebook e il SEPA Direct Debit Scheme Rulebook, in cui sono descritte le regole, le prassi e gli standard interbancari relativi, rispettivamente, ai servizi di bonifico e di addebito diretto. Per le carte di pagamento invece è stato definito un insieme di principi, regole e linee guida, dettagliati in un apposito documento denominato SEPA Cards Framework. Dal 1° gennaio 2008 le carte di pagamento di nuova emissione sono conformi agli standard SEPA che, tra l’altro, prevedono l’utilizzo della tecnologia del micro-chip; il 28 gennaio 2008 è stato introdotto il bonifico SEPA e il 2 novembre 2009 l’addebito diretto SEPA. Come previsto dal regolamento UE/2012/260, nel 2014 le procedure di bonifico e addebito diretto nazionali sono state sostituite con i corrispondenti schemi paneuropei.

Strumenti ibridi del patrimonio di baseStrumenti finanziari computati, entro limiti specifici, nel patrimonio di base in presenza di condi-zioni di permanenza nella disponibilità dei fondi raccolti e capacità di assorbimento delle perdite che garantiscano pienamente la stabilità patrimoniale delle banche. Tali strumenti possono essere classificati come innovativi o non innovativi in funzione della presenza o meno di incentivi al rim-borso anticipato da parte dell’emittente (ad es. clausole di step up).

Surroga del mutuoOperazione in cui un mutuatario sceglie una banca diversa da quella che ha originato inizialmente il finanziamento, trasferendo l’ipoteca, senza modificare l’importo del mutuo e senza costi addi-zionali.

Swap sui tassi di interesse, sulle valute e sui tassi di inflazioneOperazione consistente nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo determinate mo-dalità contrattuali. Nel caso di uno swap sui tassi di interesse, le controparti si scambiano flussi di pagamento di interessi calcolati su un capitale nozionale di riferimento in base a criteri differenziati (ad es. una controparte corrisponde un flusso a tasso fisso, l’altra a tasso variabile). Nel caso di uno swap sulle valute, le controparti si scambiano specifici ammontari di due diverse valute, restituen-doli nel tempo secondo modalità predefinite che riguardano sia il capitale sia gli interessi. Nel caso di uno swap sul tasso di inflazione le controparti si scambiano flussi di pagamento calcolati su un capitale nozionale di riferimento e sulla base dell’andamento di un determinato indice dei prezzi dei beni di consumo nel periodo di riferimento del contratto (ad es. una controparte corrisponde un flusso a tasso fisso, l’altra a tasso variabile che dipende dalla variazione dell’indice).

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015278

Tangible assetsValore contabile degli attivi di una società calcolato escludendo le attività immateriali.

Tangible common equityDefinizione generalmente utilizzata dagli analisti nei mercati anglosassoni. Si tratta, in sostanza, del valore contabile del patrimonio netto di una società calcolato escludendo le attività immateriali e gli strumenti di patrimonializzazione diversi dalle azioni ordinarie.

TARGET (Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer System)Sistema di regolamento lordo in tempo reale che le banche centrali della UE hanno realizzato per la terza fase della UEM (1999) per la gestione dei pagamenti di importo rilevante in euro. Il sistema, costituito dai sistemi di regolamento nazionali e dalle infrastrutture necessarie a collegarli, è stato dismesso il 19 maggio 2008, in concomitanza con il completamento della migrazione al nuovo sistema TARGET2 (vedi).

TARGET2Sistema di regolamento lordo in tempo reale che rappresenta l’evoluzione di TARGET (vedi), svi-luppato con lo scopo di soddisfare le esigenze derivanti dalla crescente integrazione finanziaria nell’ambito dell’area dell’euro. La relativa infrastruttura tecnica è stata realizzata dalle banche cen-trali di Francia, Germania e Italia; la Banca d’Italia e la Deutsche Bundesbank sono inoltre respon-sabili della gestione operativa del sistema. TARGET2 è costituito da una Piattaforma unica condi-visa (SSP; vedi) che offre un servizio armonizzato con uno schema tariffario uniforme. Sebbene sia basato su una infrastruttura unica, TARGET2 è giuridicamente strutturato come una molteplicità di sistemi di pagamento costituita da tutti i sistemi componenti di TARGET2, designati come “sistemi” secondo le rispettive normative nazionali di attuazione della direttiva sulla settlement finality. TARGET2 è stato avviato il 19 novembre 2007 ed è divenuto pienamente operativo il 19 maggio 2008, con la conclusione della fase di migrazione.

TARGET2-Banca d’ItaliaÈ la componente italiana di TARGET2 (vedi), a cui la piazza finanziaria italiana è migrata a partire dal 19 maggio 2008. Ha sostituito il sistema BI-Rel (vedi) che è cessato a partire dalla medesima data.

TARGET2-Securities (T2S)Piattaforma tecnica comune – di proprietà dell’Eurosistema – per il regolamento contestuale delle transazioni in titoli, domestiche e transfrontaliere, sia per la componente titoli sia per il controva-lore in moneta di banca centrale. Lo sviluppo è stato affidato alle banche centrali di Francia, Ger-mania, Italia e Spagna (4CB). La Banca d’Italia e la Deutsche Bundesbank sono inoltre responsabili della gestione operativa della piattaforma dopo il suo avvio.

Tasso base o di riferimento sui crediti agevolatiTasso attivo riconosciuto alle banche sulle operazioni di credito agevolato.

Tasso di attività Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Tasso di cambio effettivoIndice sintetico del valore esterno di una moneta, costruito come media ponderata dei tassi di cambio della moneta stessa rispetto alle altre divise. I tassi di cambio effettivi nominali e reali sono rispettivamente basati sui tassi di cambio bilaterali nominali e reali; questi ultimi sono i tassi di cambio nominali corretti per l’andamento dei prezzi o dei costi.

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BANCA D’ITALIA Appendice279Relazione annuale 2015

Tasso di disoccupazione Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Tasso di occupazione Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Tasso di partecipazione Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Tasso sui federal fundsTasso di interesse a brevissimo termine sul mercato statunitense dei fondi federali, in cui si scambia-no le riserve in eccesso detenute dalle aziende di credito presso la Riserva federale. Sebbene si tratti di un rendimento di mercato, la Riserva federale annuncia un livello di tale tasso come l’obiettivo di breve termine per le sue operazioni di mercato aperto; gli scostamenti tra il tasso di mercato e il tasso obiettivo sono generalmente di lieve entità.

Term Asset-Backed Securities Loan Facility (TALF)Programma creato nel 2008 dalla Riserva federale per favorire l’emissione di Asset-backed security (vedi) aventi come attività sottostante prestiti di vario tipo a consumatori e imprese, tra cui i mutui commerciali. Nell’ambito della TALF, la Federal Reserve Bank di New York (FRBNY) ha messo a disposizione finanziamenti senza regresso fino a 200 miliardi di dollari ai detentori di determinate asset-backed security con rating AAA aventi come attività sottostante crediti al consumo e pre-stiti alle piccole imprese recentemente erogati. La FRBNY ha prestato un importo pari al valore di mercato delle asset-backed security al netto di uno scarto di garanzia ed è stata garantita dalle asset-backed security stesse. Il Dipartimento del Tesoro statunitense – nell’ambito del Troubled Asset Relief Program (TARP; vedi) – ha fornito 20 miliardi di dollari di protezione dal rischio di credito alla FRBNY in relazione alla TALF. L’erogazione di fondi nell’ambito della TALF è cessata nel giugno 2010; la garanzia fornita dal Tesoro è stata ridotta a 4,3 miliardi nel luglio 2010, a 1,4 miliardi nel giugno 2012 ed è stata azzerata nel gennaio 2013. Al 29 ottobre 2014 i finanziamenti erogati mediante la TALF erano stati integralmente rimborsati.

Titoli consegnabiliNei contratti futures sui titoli di Stato, sono le specie di titoli, appartenenti a un paniere predeter-minato, con i quali il venditore può assolvere l’obbligo della consegna a termine. Tra di essi il più conveniente per la consegna è denominato cheapest to deliver.

Tom-next o tomorrow-next Vedi: Depositi overnight, a tempo, broken date.

Too big to fail Il problema del Too big to fail sorge quando la minaccia del fallimento di un’istituzione finanziaria sistemica a livello internazionale (Systemically Important Financial Institution, SIFI) non lascia alle autorità altra opzione all’utilizzo di risorse pubbliche al fine di evitare fenomeni di instabilità finanziaria. La consapevolezza di tale circostanza incentiva le SIFI a un’eccessiva assunzione di rischi e rappresenta di fatto un significativo e implicito sussidio pubblico a un’impresa privata.

Troncamento assegni Vedi: Check truncation.

Troubled Asset Relief Program (TARP)Programma introdotto nel 2008 dal Dipartimento del Tesoro statunitense, in vigore fino al 3 otto-bre 2010, per acquistare direttamente o assicurare attività finanziarie problematiche, generalmente

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015280

di difficile valutazione. L’ammontare massimo di attività finanziarie detenibili in qualsiasi momen-to nell’ambito del TARP è stato fissato a 700 miliardi di dollari, e successivamente ridotto a 475 dal Title XIII del Dodd-Frank Act. Il TARP è stato utilizzato per l’acquisto di azioni privilegiate di istituzioni finanziarie, il sostegno all’industria automobilistica, un programma per evitare pignora-menti delle abitazioni e altre iniziative con il settore privato.

Two-packInsieme di due regolamenti entrati in vigore nel maggio 2013. Il regolamento UE/2013/472 con-ferisce alla Commissione europea il potere di porre sotto sorveglianza rafforzata gli Stati membri dell’area dell’euro che ricevono assistenza finanziaria su base precauzionale e quelli la cui stabilità finanziaria è a rischio e che possono generare esternalità negative per gli altri Stati membri dell’area dell’euro. Il regolamento UE/2013/473, invece, definisce un calendario comune per la predisposi-zione dei documenti programmatici di bilancio. Gli Stati membri dell’area dell’euro sono tenuti a presentare entro il 30 aprile di ogni anno il loro piano di bilancio a medio termine ed entro il 15 ottobre il piano di bilancio annuale, entrambi basati su previsioni macroeconomiche prodotte o approvate da organismi indipendenti.

Ufficio parlamentare di bilancioOrganismo indipendente istituito presso le Camere (L. 243/2012, in attuazione della L.cost. 1/2012), con compiti di analisi e verifica dell’andamento dei conti pubblici, produzione di previsioni indipendenti, valutazione dell’osservanza delle regole di bilancio e attivazione dei mec-canismi correttivi in caso di scostamento dagli obiettivi. L’Ufficio è costituito da un Consiglio di tre membri, uno dei quali con funzioni di Presidente. Nei primi tre anni di attività la dotazione di personale dell’Ufficio non può superare trenta unità (quaranta dal quarto anno).

Unità di lavoroDefinizione della contabilità nazionale utilizzata nella misurazione del volume di lavoro complessi-vamente impiegato nell’attività produttiva svolta all’interno del Paese, ricondotto a quantità omo-genee in termini di tempo di lavoro. L’input di lavoro in unità standard (o “occupati equivalenti”) esclude i lavoratori equivalenti in CIG e comprende il contributo dei lavoratori irregolari, degli occupati non dichiarati, degli stranieri non residenti e dei secondi lavori.

Uruguay RoundNegoziato di liberalizzazione commerciale avviato, nel settembre 1986, a Punta del Este, in Uruguay, tra le nazioni partecipanti al GATT e concluso con l’accordo internazionale siglato nell’a-prile del 1994 a Marrakesh, in Marocco.

Valore aggiuntoCorrisponde alla differenza tra il valore della produzione totale e quello dei consumi intermedi necessari per ottenerla; è valutato ai prezzi del produttore, a quelli base e al costo dei fattori. I pri-mi rappresentano il prezzo ricevibile dal produttore per unità di bene o servizio prodotta, esclusa l’IVA pagata dall’acquirente; i secondi sono ottenuti deducendo tutte le imposte sui prodotti, ma includendo ogni contributo ai prodotti. Il costo dei fattori si ottiene dai prezzi base, sottraendovi le imposte alla produzione e sommandovi i contributi alla produzione.

Valore nozionaleValore dell’attività finanziaria a cui si riferisce un contratto derivato. Ad esempio, per uno swap sui tassi di interesse il valore nozionale è il capitale su cui sono calcolati gli interessi scambiati dalle con-troparti (vedi: Swap sui tassi di interesse, sulle valute e sui tassi di inflazione). Per un future su un indice di borsa – contratto nel quale le operazioni di vendita o di acquisto sono espresse in termini di valore di ciascuna delle unità che compongono l’indice (ad es. in un contratto che fa riferimento a un indice pari a 132 si fissa un prezzo unitario per ciascuna delle 132 unità che lo compongono) –

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BANCA D’ITALIA Appendice281Relazione annuale 2015

il valore nozionale è calcolato come prodotto tra il valore unitario dell’indice e il numero di unità dell’indice cui si riferisce il contratto.

Valori mobiliariTitoli di Stato, obbligazioni ordinarie e convertibili, azioni, quote di risparmio, warrant e diritti di opzione, quote di fondi comuni mobiliari.

Venture capitalFinanziamento mediante apporto di capitale di rischio, generalmente sotto forma di partecipazione di minoranza, spesso a imprese con alto potenziale di crescita. La partecipazione, usualmente dete-nuta per un arco di tempo medio-lungo in aziende nuove o di dimensioni medio-piccole, è diretta a favorire lo sviluppo delle imprese.

Very short-term credit facilityLinea di credito di brevissimo termine prevista dagli Accordi europei di cambio II (AEC II; vedi) per il finanziamento degli interventi ufficiali nei mercati dei cambi effettuati dalle banche centrali dei paesi che partecipano agli accordi.

Vita media residuaPer ciascun comparto di titoli, è la media dei tempi mancanti alla scadenza di ciascun titolo ponde-rata per il valore nominale degli importi di ciascun titolo in circolazione.

Volatilità implicita (o Volatilità attesa)Variabilità del prezzo di un’attività finanziaria o reale, desunta dal valore delle opzioni di acquisto o di vendita dell’attività stessa applicando formule quali quelle di Black e Scholes (cfr. ad es. F. Black, The pricing of commodity contracts, “Journal of Financial Economics”, 1-2, 1976). Si differenzia dalla volatilità storica, che è calcolata sulle effettive variazioni passate del prezzo stesso.

Volume nozionaleVolume di scambio di uno strumento derivato calcolato con riferimento al Valore nozionale (vedi) del contratto che definisce lo strumento.

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015282

SIGLARIO

ABF – Arbitro Bancario FinanziarioABI – Associazione bancaria italianaABS – Asset-backed securityABSPP – Asset-Backed Securities Purchase ProgrammeACC – Additional credit claimsACE – Aiuto alla crescita economicaADEPP – Associazione degli enti previdenziali privatiAifi – Associazione italiana del private equity e venture capitalAIFMD – Alternative Investment Fund Managers DirectiveAIM – Alternative Investment MarketAMA – Advanced Measurement ApproachANFA – Agreement on Net Financial AssetsANIA – Associazione nazionale fra le imprese assicuratriciANPAL – Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del LavoroAPP – Expanded Asset Purchase ProgrammeAQR – Asset Quality ReviewASDI – Assegno di disoccupazioneASEAN – Association of Southeast Asian NationsASIA – Archivio statistico delle imprese attiveASL – Azienda sanitaria localeASpI – Assicurazione sociale per l’impiegoAteco – Classificazione delle attività economicheATM – Automated teller machineAvcp – Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e fornitureBCBS – Basel Committee on Banking SupervisionBCC – Banca di credito cooperativoBCE – Banca centrale europeaBCN – Banche centrali nazionaliBEI – Banca europea per gli investimentiBI – Banca d’ItaliaBI-Comp – Banca d’Italia - CompensazioneBIRD – Bank of Italy Remote access to micro DataBI-Rel – Banca d’Italia - Regolamento lordoBIRS – Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppoBLS – Bank Lending SurveyBOT – Buoni ordinari del TesoroBPM6 – Balance of Payments and International Investment Position Manual (FMI, 6 ed.)BRI – Banca dei regolamenti internazionaliBRIC – Brasile, Russia, India e CinaBRRD – Bank Recovery and Resolution DirectiveBTP – Buoni del Tesoro poliennaliBTS – Binding Technical StandardsBTU – British termal unit CABI – Centro applicativo della Banca d’ItaliaCAI – Centrale di allarme interbancariaCBO – Congressional Budget Office

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BANCA D’ITALIA Appendice283Relazione annuale 2015

CBPP – Covered Bond Purchase ProgrammeCCG – Cassa di compensazione e garanziaCCT – Certificati di credito del TesoroCDP – Cassa depositi e prestiti spaCE – Comunità europeaCEBS – Committee of European Banking SupervisorsCEE – Comunità economica europeaCEIOPS – Committee of European Insurance and Occupational Pensions SupervisorsCEPR – Centre for Economic Policy ResearchCESR – Committee of European Securities RegulatorsCET1 – Common equity tier 1CICR – Comitato interministeriale per il credito e il risparmioCIF – Cost, insurance, freightCIG – Cassa integrazione guadagniCIPA – Convenzione interbancaria per i problemi dell’automazioneCIPE – Comitato interministeriale per la programmazione economicaCIS – Currency information systemCLS – Continuous Linked SettlementCLUP – Costo del lavoro per unità di prodottoCMG – Crisis Management GroupCNEL – Consiglio nazionale dell’economia e del lavoroCO – Comunicazioni ObbligatorieConfindustria – Confederazione generale dell’industria italianaConsob – Commissione nazionale per le società e la borsaCovip – Commissione di vigilanza sui fondi pensioneCPA – Classificazione dei Prodotti per AttivitàCPB – Netherlands Bureau for Economic Policy AnalysisCPI – Corruption Perception IndexCPSS – Committee on Payment and Settlement SystemsCRD4 – Capital Requirements DirectiveCresme – Centro ricerche economiche e sociali di mercato per l’edilizia e il territorioCRR – Capital Requirements RegulationCSD – Central Securities DepositoryCSPP – Corporate Sector Purchase ProgrammeCTZ – Certificati del Tesoro zero couponDAC – Development Assistance CommitteeDDL – Disegno di leggeDD.LL. – Decreti leggeDD.MM. – Decreti ministerialiDEF – Documento di economia e finanzaDestatis – Ufficio federale di statistica tedescoDFP – Decisione di finanza pubblicaDL – Decreto leggeD.lgs. – Decreto legislativoDM – Decreto ministerialeDPCM – Decreto del Presidente del Consiglio dei ministriDPEF – Documento di programmazione economico-finanziariaDPR – Decreto del Presidente della RepubblicaDSP – Diritti speciali di prelievoDSU – Dichiarazione sostitutiva unicaDTA – Deferred Tax AssetsDVP – Delivery versus paymentEBA – European Banking AuthorityEcofin – Economic and Financial Affairs CouncilEFAMA – European Fund and Asset Management Association

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015284

EFIGE – European Firms in a Global EconomyEFSF – European Financial Stability FacilityEFSM – European Financial Stabilisation Mechanism EIA – Energy Information AdministrationEIEF – Einaudi Institute for Economics and FinanceEIOPA – European Insurance and Occupational Pensions Authority e-MID – Mercato interbancario dei depositi EMIR – European Market Infrastructure RegulationEnel – Ente nazionale energia elettricaEni – Ente nazionale idrocarburiEonia – Euro overnight index averageEPC – European Payments CouncilERMS – Eurosystem Reserve Management ServicesESA – European Supervisory AuthorityESM – European Stability MechanismESMA – European Securities and Markets AuthorityESRB – European Systemic Risk BoardETF – Exchange-traded fundsEuribor – Euro interbank offered rateEurostat – Istituto statistico delle Comunità europeeEuSEF – European Social Entrepreneurship FundsEuVECA – European Venture Capital FundsEVCA – European Private Equity and Venture Capital AssociationFCL – Flexible Credit LineFCM – Fondi comuni monetariFIA – Fondo di investimento alternativo (OICR alternativo)FMI – Fondo monetario internazionaleFMIs – Financial market infrastructuresFob – Free on boardFOMC – Federal Open Market CommitteeFPC – Fondo pensione complementare per il personale della Banca d’Italia

assunto dal 28 aprile 1993FRA – Forward Rate AgreementsFSB – Financial Stability BoardFSI – Fondo Strategico Italiano spaFTE – Full time equivalentFTSE MIB – Financial Times Stock Exchange/Milano Indice BorsaG7 – Gruppo dei SetteG8 – Gruppo degli OttoG10 – Gruppo dei Dieci G20 – Gruppo dei VentiGAAP – Generally accepted accounting principles GAB – General Arrangements to BorrowGAFI – Gruppo di azione finanziaria internazionale GATT – General Agreement on Tariffs and Trade G-SIB – Global Systematically Important BankHAM – Home Accounting ModuleHFCS – Household Finance and Consumption Survey HHI – Herfindahl-Hirschman indexIAS – International Accounting StandardsIAS/IFRS – International Accounting Standards/International Financial Reporting

StandardsIASB – International Accounting Standards BoardIBF – Indagine sui bilanci delle famiglie italianeICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

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BANCA D’ITALIA Appendice285Relazione annuale 2015

ICBPI – Istituto centrale delle banche popolari italianeICCREA – Istituto centrale delle casse rurali e artigianeICI – Imposta comunale sugli immobiliICT – Information and Communication TechnologyIDA – International Development AssociationIdem – Italian Derivatives MarketIdex – Italian Derivatives Energy ExchangeIEA – International Energy AgencyIFM – Istituzioni finanziarie monetarieIFRS – International Financial Reporting StandardsImel – Istituti di moneta elettronicaImu – Imposta municipale propriaINA – Istituto nazionale delle assicurazioniINAIL – Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoroINPS – Istituto nazionale della previdenza socialeINSEE – Institut National de la Statistique et des Études ÉconomiquesInvind – Indagine sulle imprese industriali e dei serviziIosco – International Organization of Securities CommissionsIPCA – Indice armonizzato dei prezzi al consumoIRAP – Imposta regionale sulle attività produttiveIRB – Internal Ratings Based (approach)IRC – Incremental risk chargeIres – Imposta sul reddito delle societàIrpef – Imposta sul reddito delle persone fisicheIRS – Interest rate swapISC – Indicatore sintetico di costoISIN – International securities identification numberISMA – International Securities Market AssociationISO – International Organization for StandardizationIsp – Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglieIstat – Istituto nazionale di statisticaIUC – Imposta unica comunaleIVA – Imposta sul valore aggiuntoIvass – Istituto per la vigilanza sulle assicurazioniJRAD – Joint risk assessment and decisionLBO – Leveraged buy-outLCR – Liquidity coverage ratioLIFFE – London International Financial Futures ExchangeLSE – London Stock ExchangeMAC – Mercato alternativo del capitaleMav – Pagamento mediante avvisoMBS – Mortgage-backed securityMEF – Ministero dell’Economia e delle finanzeMefop – Sviluppo mercato fondi pensioneMIC – Mercato interbancario collateralizzatoMIP – Macroeconomic Imbalances ProcedureMOT – Mercato obbligazionario telematicoMTA – Mercato telematico azionarioMTF – Multilateral trading facilityMTS – Mercato telematico dei titoli di StatoNACE – Nomenclatura generale delle attività economiche nelle Comunità europeeNASpI – Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiegoNic – Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivitàNIEs – Newly Industrialized EconomiesNYMEX – New York Mercantile Exchange

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BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2015286

OCSE – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economicoOICR – Organismi di investimento collettivo del risparmioOICVM – Organismi di investimento collettivo in valori mobiliariOIS – Overnight indexed swapOMC – Organizzazione mondiale del commercioOMRLT – Operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termineOMT – Outright Monetary TransactionsOPAS – Offerta pubblica di acquisto e scambioOPEC – Organization of the Petroleum Exporting CountriesOPS – Offerta pubblica di scambioOPV – Offerta pubblica di venditaORLT – Operazioni di rifinanziamento a più lungo termineORM – Operational Risk ManagementORP – Operazioni di rifinanziamento principaliOTC – Over-the-counterOTF – Organised trading facilityPCT – Processo civile telematicoPD – Probability of defaultPIL – Prodotto interno lordoPIP – Piani individuali pensionisticiPISA – Programme for International Student AssessmentPLL – Precautionary and Liquidity LinePMI – Piccole e medie impresePNR – Programma nazionale di riformaPOS – Point of salePRGT – Poverty Reduction and Growth TrustPSI – Private Sector InvolvementPSPP – Public Sector Purchase ProgrammePVP – Payment versus paymentPVS – Paesi in via di sviluppoQIS – Quantitative Impact StudyR&S – Ricerca e sviluppoRCEP – Regional Comprehensive Economic Partnership RCFL – Rilevazione continua sulle forze di lavoroRD – Regio decretoRDL – Regio decreto leggeRiba – Ricevuta bancaria elettronicaRID – Rapporti interbancari direttiRNI – Rete nazionale interbancariaROA – Return on assetsROB – Riserva obbligatoriaROE – Return on equityROI – Return on investmentRRP – Recovery and Resolution PlanRSO – Regioni a statuto ordinarioRSS – Regioni a statuto specialeRTGS – Real time gross settlement systemRuef – Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblicaSACE – Servizi assicurativi del commercio esteroSCT – SEPA credit transferSDD – SEPA direct debitSEBC – Sistema europeo di banche centraliSEC 2010 – Sistema europeo dei conti nazionali e regionaliSEPA – Single Euro Payments AreaSGA – Società per la gestione di attività - SGA spa

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BANCA D’ITALIA Appendice287Relazione annuale 2015

SGR – Società di gestione del risparmioSHS – Securities Holdings StatisticsSIA – Società interbancaria per l’automazione spaSicaf – Società d’investimento a capitale fissoSicav – Società d’investimento a capitale variabileSIDIEF spa – Società italiana di iniziative edilizie e fondiarieSIFI – Systemically Important Financial InstitutionsSIM – Società di intermediazione mobiliareSiope – Sistema informativo delle operazioni degli enti pubbliciSIPA – Sistema informatizzato dei pagamenti della Pubblica amministrazioneSiria – Sistema informativo per la rilevazione delle attivitàSMP – Securities Markets ProgrammeSnam – Società nazionale metanodottiSREP – Supervisory Review and Evaluation ProcessSRM – Single Resolution MechanismSSM – Single Supervisory MechanismSSP – Single shared platformSSS – Securities Settlement SystemSTEP – Short-Term European PaperSTEP2 – Straight-Through Euro Payment systemSvimez – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel MezzogiornoSWIFT – Society for Worldwide Interbank Financial TelecommunicationsT2S – TARGET2-SecuritiesTAEG – Tasso annuo effettivo globaleTAR – Tribunale amministrativo regionaleTares – Tributo comunale sui rifiuti e sui serviziTARGET – Trans-European Automated Real-time Gross settlement Express Transfer systemTari – Tassa sui rifiutiTarsu – Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbaniTasi – Tributo per i servizi indivisibiliTFR – Trattamento di fine rapportoTia – Tariffa di igiene ambientaleTIC – Tecnologia dell’informazione e della comunicazioneTLTRO – Targeted Longer-Term Refinancing OperationsTPP – Trans-Pacific Partnership Agreement TQP – Trattamento di quiescenza del personaleTTIP – Transatlantic Trade and Investment Partnership TUB – Testo unico bancarioTUF – Testo unico della finanzaTUIR – Testo unico delle imposte sui redditiUCITS – Undertakings for Collective Investment in Transferable SecuritiesUE – Unione europeaUE-15 – Paesi membri della UE fino ad aprile del 2004UE-25 – Paesi membri della UE da maggio del 2004 a dicembre del 2006UE-27 – Paesi membri della UE da gennaio del 2007 a giugno del 2013UE-28 – Paesi membri della UE da luglio del 2013UEM – Unione economica e monetariaUIF – Unità di informazione finanziaria per l’ItaliaUla – Unità di lavoro equivalente a tempo pienoUNCTAD – United Nations Conference on Trade and DevelopmentUNHCR – United Nations High Commissioner for RefugeesVaR – Value at riskWTI – West Texas Intermediate