[edizio-mi - 57] giorn/milano/pag13 06/12/08

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57 MILANO ALBUM il Giornale Sabato 6 dicembre 2008 Francesco Gattuso Esiste solo buona e cattiva musica. Così ripete il mantra del buon musicista, soprattutto di quello jazz, che per consuetudine sa guardarsi intorno, alla ricerca di melodie «altre», per poi lanciar- si in rivisitazioni, più o meno ardi- te. Il concerto che dà l'avvio alla kermesse «Jazz al Piccolo» - da do- manifinoametàgiugno-èunotti- mo esempio di questo assunto: il Teatro Strehler si apre infatti alla grande musica di Ennio Morrico- ne - premio Oscar alla carriera, au- tore di colonne sonore che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema - proprio attra- verso il filtro jazzistico. «Grazie, Ennio!» - questo il titolo della sera- ta celebrativa, organizzata dall' Associazione Culturale Musica Oggi - vede la Civica Jazz Band milanese protagonista di un viag- gio attraverso le partiture del cele- bre compositore romano. A diri- gere l'ensemble, il maestro Enri- co Intra, figura simbolo del jazz italiano e, come rivela lui stesso, vecchio amico di Morricone: «Ci conosciamo da parecchio tempo - spiega -. Lui cominciò a studiare la tromba jazz, ha sempre amato questa musica. Ritrovarsi oggi è davvero speciale». Arrangiate dal saxofonista Marco Gotti (leader e animatore della JW Orchestra), le musiche di Morricone acquistano un colore ritmico inedito, trasci- nando il pubblico in un racconto sonoro che, giocoforza, evoca una galleria cinematografica mentale: si va da «Indagine su un cittadino al di sopra di ogni so- spetto» a «C'era una volta in Ameri- ca», da «Il clan dei siciliani» al we- stern «Il buono, il brutto e il catti- vo», fino alle struggenti arie com- poste per film come «Giù la testa» e «Mission». Melodie perfette, en- trate di prepotenza nell'immagi- nario collettivo.«La nostra rivisita- zione è stata soprattutto sulle ar- monie - spiega Intra - É un'opera- zione tipica del jazz: sin dai tempi di Cole Porter e George Ger- shwin, il jazz ha saputo interpreta- re brani di altri generi. Per quanto ci riguarda, l'anno scorso una ri- lettura dei brani dei Beatles riscos- se un grosso successo». La Civica Jazz Band - cui partecipano i mi- gliori studenti dei Civici Corsi di Jazz dell'Accademia Internazio- nale della Musica di Milano - sarà guidata da un gruppo di solisti che hanno segnato, in questi an- ni, la scena musicale jazziatica me- neghina: dal batterista Tony Arco ai saxofonisti Giancarlo Porro e Marco Gotti, al contrabbassista Marco Vaggi. Sul palco è atteso an- che il chitarrista Franco Cerri che, insieme con l'organista Alberto Gurrisi (ex allievo della scuola), eseguirà il brano «Deborah's The- me». Il concerto al Teatro Strehler si trasforma, infine, in una sorta di suggestiva festa di complean- no: il maestro Ennio Morricone - che ha compiuto ottant'anni il 10 novembre scorso - sarà presente in sala e, al termine dell'esibizio- ne, riceverà dall'«Arlecchino» Fer- ruccio Soleri e dall'assessore alle Politiche del Lavoro e dell'Occu- pazione Andrea Mascaretti due ri- conoscimenti, a testimonianza dell'affetto e delle riconoscenza della città di Milano (città da sem- pre attenta alla musica contempo- ranea e cosiddetta «colta») per un artista che ha imposto il nome dell'Italia nel mondo. Grazie Ennio! Omaggio a Ennio Morricone Teatro Strehler Domani sera, ore 21 Info 02-848800304 La produzione di Ennio Morricone è sterminata e, soprattutto, eclettica: dalle colonne sonore alle composizioni «sacre» Concerto Burrell e la Conquest al PiM Spazio Scenico Luca Testoni Se la musica leggera tricolore è riuscita ad andare oltre la tradi- zione del cantautorato lo si deve anche alla breve (e, in parte, misco- nosciuta) stagione della «new wa- ve» prima maniera, all'inizio degli anni ’80. Quella, giusto per fare qualche nome, di Fast'O, dei Kri- sma, dei Gaznevada, dei Decibel di Enrico Ruggeri e di Garbo. Pro- prio Garbo, alias Roberto Abate, 50 anni di Milano, che amava Da- vid Bowie, Roxy Music e Japan so- pra ogni cosa, è stato tra i paladini di quel nuovo corso contraddistin- to da un suono elettronico e speri- mentale su cui si innestavano ricer- ca estetica applicata al rock ed esi- stenzialismo post-punk. Un nuo- vo corso figlio di un desiderio anar- chico, ma non in senso politico, di alienarsi dalla massa, di fuggire e, perché no, di stupire. Niente a che vedere, dunque, con l'idea patina- ta e molto finta degli Anni ’80 cui si è soliti fare riferimento. Ma nem- meno con la voglia di omologazio- ne dei nostri giorni. Timbro di voce alla David Syl- vian (l'indimenticabile cantante dei Japan), look minimal-dandy, Garboesplosenel1981con«ABer- lino… va bene», una hit, a suo mo- do, tra rock decadente ed elettroni- ca,chegliaprìlastradaaundecen- nio di grandi successi. Già, perché in quegli anni, Franco Battiato lo volle con sé di supporto al tour di «La Voce del Padrone», fu ospite a più riprese del Festivalbar e di San- remo e incise svariati dischi e sin- goli (da «Quanti anni hai?», in cop- pia con l'allora cantante dei Matia Bazar Antonella Ruggiero, a «Ra- dioclima», passando per «Cose ve- loci»). Roba che ha lasciato il se- gno. E non solo tra i giovani dell' epoca, alla luce dell'album tributo «ConGarbo» col quale, non più tar- di di un paio di anni fa, Baustelle, La Crus, Meg, Andy dei Bluverti- go, Zu, Marco Notari ed altri han- no rivisitato il repertorio del musi- cista. È di pochi mesi fa l'uscita di «Co- me il vetro», il sedicesimo album in carriera, chiusura ideale della trilo- gia cromatica iniziata nel 2002 con «Blu» e poi proseguita tre anni do- po con «Gialloelettrico» (al quale parteciparono Morgan e Boosta dei Subsonica). Un disco immedia- to che in senso simbolico parago- na le proprietà del vetro ad una se- rie di caratteristiche riconducibili anche al genere umano, essendo trasparente, fragile, tagliente. Garbo Rolling Stone domani 21.30 San Donato Al via oggi la stagione al Cineteatro Troisi NONSOLOFILM «JAZZ AL PICCOLO» Morricone invitato speciale allo Strehler Serata celebrativa domani in onore del compositore romano «premio Oscar», che sarà presente in sala Enrico Intra dirigerà la «Civica» attraverso le partiture del maestro. Sul palco anche Franco Cerri AL ROLLING STONE Torna Garbo e la stagione «new wave» prima maniera «Come il vetro» è il 16esimo album in carriera dell’intimenticabile cantante esploso nell’81 con «A Berlino va bene » Qualità e professionalità a suon di risate e di divertimento. Oggi sarà la commedia «I 39 scalini» con Nini Salerno e Roberto Ciufo- li, in anteprima milanese, a tene- re a battesimo la seconda stagio- ne teatrale del Cineteatro Troisi di San Donato Milanese. A saluta- re il nuovo anno, il 15 gennaio, omaggio alla napoletanità più classica; sarà Luigi De Filippo, fi- glio del grande Eduardo a porta- re sulla scena del Troisi, nelle ve- sti del regista e dell'interprete «Quaranta ma non li dimostra» commedia scritta da Titina e da Peppino. Elementi di un cast che la scorsa stagione in tutta Italia ha trionfato con il vincente lavo- ro «Otto donne e un mistero», San- dra Milo, Eva Robbin's e Rossana Casale, saranno le protagoniste di «Fiori d'acciaio» una pièce a tin- te rosa (in anteprima milanese il 28 febbraio) che dimostra come sotto la svagatezza e l'apparente fragilità, le donne mostrino carat- tere facendo spesso ricorso alla solidarietà femminile. Carlo Gol- doni, con grande maestria scrisse una commedia-manifesto con la quale portò sulla scena gli obietti- vi della sua riforma teatrale; sarà la ben collaudata coppia, solita a calcare le tavole dei palcoscenici, Patrizia Milani-Carlo Simoni che, in costumi d'epoca, guidati dal di- rettore del Teatro Stabile di Bolza- no, Marco Bernardi, darà via a «Il teatro comico». Il 16 aprile sarà la dolcezza di Ivana Monti e di un inossidabile Gianfranco D'Ange- lo a presentare «Un Giardino di aranci fatto in casa». Grande chiu- sura prevista per il 7 maggio, con Gianfranco Jannuzzo che, con il suo «Recital», dipingerà un ritrat- to a volte spietato, a volte comico e a momenti delicato, di una terra magica e profumata abitata da uno straordinario popolo. MILANESE Canta brani del nuovo cd di Massimo Colombo «G razie Ennio!». Non poteva che chia- marsi così il concerto che Milano, attraverso la sua «Civica Jazz Band», le dedica, a nome di tutti i milanesi e non solo. Grandi musicisti l’attendono. Ma anche tanti giovani, che suoneranno assieme per cele- brare quelle «80 primavere» che hanno già fatto sognare tre generazioni in tutto il mondo e conti- nuano ad accompagnare le nostre fantasie più positive. Mi ricordo quando, a metà degli anni Sessanta, scolaro alle prese con l’alfabeto, papà e i fratelli maggiori mi portarono a vedere (e senti- re)«Perunpugnodidollari»diSergioLeone,inun cinema della mia Legnano. Alla fine non riusciro- no a trascinarmi via dalla poltrona e, contenti quanto me, restarono incollati alla ribaltina per concedersi il bis. Da allora lei è diventato per tutti noi uno di quei pochi punti di riferimento che rendono la vita migliore; che aiutano a riprender- si un sorriso (magari camuffato da ghigno alla Clint Eastwood), nonostante tutto; che rendono intimamente e finalmente orgogliosi di andare all’estero con in mano (e nel cuore) un passapor- to italiano. Solita retorica strappalacrime da com- pleanno? Non direi. In quelle scene, in quelle mu- siche, non c’è posto per le lacrime. Per le emozio- ni si. Forti, Improvvise. Attese. Ripetute. Sempre diverse. Senza stancarsi mai. Che bello che grazie a lei la noia non esiste più. Siamo contenti che Milano onori un «romano» con una serata così, in un «tempio» dell’arte come lo «Strehler» e all’inse- gna di un’impronta jazz che sarà uno stimolo an- cora più forte per esserci. Speriamo davvero che lei si possa sentire come a casa sua, vicino al suo pianoforte, ai suoi ricordi, ai suoi progetti. Come noi, con lei, ci sentiamo nella nostra. Grazie Ennio! Orgogliosi di essere italiani Franco Fayenz Ogni tanto il pianista ameri- cano Dave Burrell ritorna a Mila- no, graditissimo ospite, nei con- testi e nei momenti più impensa- ti. Una volta alcuni appassionati di jazz lo riconobbero mentre ce- nava come semplice turista in un ristorante milanese con musica. Alla fine lo pregarono di suona- re, e Burrell regalò a loro e al loca- le un magnifico recital improvvi- sato di pianoforte solo. Stasera alle 21 arriva per la serie di con- certi Avant-Jazz che si tengono presso il PiM Spazio Scenico di via Tertulliano 68 insieme con Le- ena Conquest voce e danza. Bur- rell e Conquest sono già stati ap- prezzati due stagioni or sono al Teatro Manzoni per Aperitivo in Concerto nel contesto dell'ottet- to di William Parker che propo- neva «The Inside Songs of Curtis Mayfield», e nello scorso maggio in duo al club Blue Note per un solo set. La giovane danzatrice Leena Con- quest, nata a Dallas nel Texas, do- po studi severi ha lavorato con la compagnia del coreografo Alvin Alley. Come cantante si è affer- mata nel soul e quindi nell'hip hop e nell'acid jazz. Verso la fine degli anni Novanta si è interessa- ta maggiormente al jazz. Assai più lunga e famosa è la biografia artistica di Dave Burrell, 68 an- ni. Viene dall'Ohio ed è figlio d'arte. Si fa notare negli anni Ses- santa fra i musicisti d'avanguar- dia di New York e diventa il piani- sta preferito di Archie Shepp con il quale collabora a lungo Chi lo abbia ascoltato come solista di pianoforte lo ha ammirato quale impeccabile interprete creativo delle musiche di Jelly Roll Mor- ton, o del periodo del jazz classi- co, o infine del jazz moderno. COMPLEANNO Lo scorso 10 novembre il musicista ha doppiato la simbolica boa delle «80 primavere» ROCK DECADENTE Un genere che portò l’artista a collaborare con Battiato e la Ruggiero

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Page 1: [EDIZIO-MI - 57] GIORN/MILANO/PAG13 06/12/08

57 MILANO ALBUMil GiornaleSabato 6 dicembre 2008

Francesco Gattuso

Esiste solo buona e cattivamusica. Così ripete il mantra delbuon musicista, soprattutto diquello jazz, cheperconsuetudinesa guardarsi intorno, alla ricercadimelodie «altre», per poi lanciar-si in rivisitazioni,piùomenoardi-te. Il concerto che dà l'avvio allakermesse «JazzalPiccolo» - dado-manifinoametàgiugno-èunotti-mo esempio di questo assunto: ilTeatro Strehler si apre infatti allagrande musica di Ennio Morrico-ne-premioOscarallacarriera,au-toredi colonnesonorechehannolasciatoun segno indelebile nellastoria del cinema - proprio attra-verso il filtro jazzistico. «Grazie,Ennio!» -questoil titolodellasera-ta celebrativa, organizzata dall'Associazione Culturale MusicaOggi - vede la Civica Jazz Bandmilaneseprotagonistadi un viag-gioattraverso lepartituredelcele-bre compositore romano. A diri-

gere l'ensemble, il maestro Enri-co Intra, figura simbolo del jazzitaliano e, come rivela lui stesso,vecchio amico di Morricone: «Ciconosciamo da parecchio tempo- spiega -. Lui cominciò a studiarela tromba jazz, ha sempre amatoquesta musica. Ritrovarsi oggi èdavvero speciale». Arrangiate dalsaxofonistaMarco Gotti (leader eanimatoredella JWOrchestra), lemusichediMorriconeacquistanoun colore ritmico inedito, trasci-nando il pubblico in un raccontosonoro che, giocoforza, evocauna galleria cinematograficamentale: si va da «Indagine su uncittadino al di sopra di ogni so-spetto»a«C'eraunavolta inAmeri-ca», da «Il clan dei siciliani» al we-stern «Il buono, il brutto e il catti-vo», fino alle struggenti arie com-poste per film come «Giù la testa»e «Mission». Melodie perfette, en-trate di prepotenza nell'immagi-nariocollettivo. «Lanostrarivisita-zione è stata soprattutto sulle ar-monie - spiega Intra - É un'opera-zione tipicadel jazz: sindai tempidi Cole Porter e George Ger-shwin, il jazzhasaputointerpreta-rebranidi altri generi.Perquantoci riguarda, l'anno scorso una ri-letturadeibranideiBeatles riscos-se un grosso successo». La CivicaJazz Band - cui partecipano i mi-gliori studenti dei Civici Corsi diJazz dell'Accademia Internazio-nale della Musica di Milano - saràguidata da un gruppo di solistiche hanno segnato, in questi an-ni, lascenamusicale jazziaticame-neghina: dal batterista TonyArcoai saxofonisti Giancarlo Porro eMarco Gotti, al contrabbassistaMarcoVaggi.Sulpalcoèattesoan-

che il chitarristaFrancoCerri che,insieme con l'organista AlbertoGurrisi (ex allievo della scuola),eseguirà il brano «Deborah'sThe-me». Il concerto al Teatro Strehlersi trasforma, infine, in una sortadi suggestiva festa di complean-no: il maestro Ennio Morricone -che ha compiuto ottant'anni il 10

novembre scorso - sarà presentein sala e, al termine dell'esibizio-ne, riceveràdall'«Arlecchino» Fer-ruccio Soleri e dall'assessore allePolitiche del Lavoro e dell'Occu-pazioneAndreaMascarettidueri-conoscimenti, a testimonianzadell'affetto e delle riconoscenzadella città diMilano (città da sem-

preattentaallamusicacontempo-ranea e cosiddetta «colta») per unartista che ha imposto il nomedell'Italia nel mondo.

Grazie Ennio!Omaggio a Ennio Morricone

Teatro StrehlerDomani sera, ore 21Info 02-848800304

La produzione di EnnioMorricone è sterminatae, soprattutto, eclettica:dalle colonne sonore allecomposizioni «sacre»

Concerto Burrell e la Conquest al PiM Spazio Scenico

Luca Testoni

Se la musica leggera tricoloreè riuscita ad andare oltre la tradi-zione del cantautorato lo si deveancheallabreve(e, inparte,misco-nosciuta) stagione della «new wa-ve» prima maniera, all'inizio deglianni ’80. Quella, giusto per farequalche nome, di Fast'O, dei Kri-sma, dei Gaznevada, dei Decibeldi Enrico Ruggeri e di Garbo. Pro-prio Garbo, alias Roberto Abate,50 anni di Milano, che amava Da-vid Bowie, Roxy Music e Japan so-pra ogni cosa, è stato tra i paladinidiquelnuovocorsocontraddistin-to da un suono elettronico e speri-mentalesucuisi innestavanoricer-ca estetica applicata al rock ed esi-

stenzialismo post-punk. Un nuo-vocorsofigliodiundesiderioanar-chico, ma non in senso politico, dialienarsi dalla massa, di fuggire e,perchéno, di stupire. Niente a chevedere, dunque, con l'idea patina-

taemolto fintadegliAnni ’80cui siè soliti fare riferimento. Ma nem-menocon la vogliadiomologazio-ne dei nostri giorni.

Timbro di voce alla David Syl-vian (l'indimenticabile cantante

dei Japan), look minimal-dandy,Garboesplosenel1981con«ABer-lino… va bene», una hit, a suo mo-do,tra rockdecadenteedelettroni-ca,chegliaprì lastradaaundecen-niodi grandi successi. Già, perchéin quegli anni, Franco Battiato lovolle con sé di supporto al tour di«La Voce del Padrone», fu ospite apiùripresedelFestivalbarediSan-remo e incise svariati dischi e sin-goli (da «Quanti anni hai?», in cop-pia con l'allora cantante dei MatiaBazar Antonella Ruggiero, a «Ra-dioclima», passando per «Cose ve-loci»). Roba che ha lasciato il se-gno. E non solo tra i giovani dell'epoca, alla luce dell'album tributo«ConGarbo» col quale, nonpiù tar-di di un paio di anni fa, Baustelle,

La Crus, Meg, Andy dei Bluverti-go, Zu, Marco Notari ed altri han-no rivisitato il repertorio del musi-cista.

È di pochi mesi fa l'uscita di «Co-meilvetro», il sedicesimoalbumincarriera,chiusura idealedella trilo-gia cromatica iniziatanel 2002con«Blu» e poi proseguita tre anni do-po con «Gialloelettrico» (al qualeparteciparono Morgan e BoostadeiSubsonica).Undiscoimmedia-to che in senso simbolico parago-na leproprietàdel vetro aduna se-rie di caratteristiche riconducibilianche al genere umano, essendotrasparente, fragile, tagliente.

GarboRolling Stone

domani 21.30

San Donato Al via oggi la stagione al Cineteatro Troisi

NONSOLOFILM

«JAZZ AL PICCOLO»

Morricone invitato speciale allo StrehlerSerata celebrativa domani in onore del compositore romano «premio Oscar», che sarà presente in salaEnrico Intra dirigerà la «Civica» attraverso le partiture del maestro. Sul palco anche Franco Cerri

AL ROLLING STONE

Torna Garbo e la stagione «new wave» prima maniera«Come il vetro» è il 16esimo album in carriera dell’intimenticabile cantante esploso nell’81 con «A Berlino va bene »

Qualità e professionalità a suondi risate e di divertimento. Oggisarà la commedia «I 39 scalini»conNiniSalernoeRobertoCiufo-li, in anteprima milanese, a tene-re a battesimo la seconda stagio-ne teatrale del Cineteatro TroisidiSanDonatoMilanese.Asaluta-re il nuovo anno, il 15 gennaio,omaggio alla napoletanità piùclassica; sarà Luigi De Filippo, fi-glio del grande Eduardo a porta-re sulla scena del Troisi, nelle ve-sti del regista e dell'interprete«Quaranta ma non li dimostra»commedia scritta da Titina e daPeppino. Elementi di un cast che

la scorsa stagione in tutta Italiaha trionfato con il vincente lavo-ro«Ottodonneeunmistero»,San-dra Milo, Eva Robbin's e RossanaCasale, saranno le protagonistedi «Fiorid'acciaio»unapièceatin-te rosa (in anteprima milanese il28 febbraio) che dimostra comesotto la svagatezza e l'apparentefragilità, ledonnemostrinocarat-tere facendo spesso ricorso allasolidarietà femminile. Carlo Gol-doni,congrandemaestriascrisseuna commedia-manifesto con laqualeportòsullascenagliobietti-vi della sua riforma teatrale; saràla ben collaudata coppia, solita a

calcare le tavoledei palcoscenici,PatriziaMilani-CarloSimoni che,incostumid'epoca,guidatidaldi-rettoredelTeatroStabilediBolza-no, Marco Bernardi, darà via a «Ilteatrocomico». Il16aprile sarà ladolcezza di Ivana Monti e di uninossidabile Gianfranco D'Ange-lo a presentare «Un Giardino diaranci fattoincasa».Grandechiu-sura prevista per il 7 maggio, conGianfranco Jannuzzo che, con ilsuo «Recital», dipingerà un ritrat-to a volte spietato, a volte comicoeamomentidelicato,diuna terramagica e profumata abitata dauno straordinario popolo.

MILANESE Canta brani del nuovo cd

di Massimo Colombo

«Grazie Ennio!». Non poteva che chia-marsi così il concerto che Milano,attraverso la sua «Civica Jazz Band»,lededica, anomedi tutti imilanesi e

nonsolo.Grandimusicisti l’attendono.Maanchetanti giovani, che suoneranno assieme per cele-brare quelle «80 primavere» che hanno già fattosognare tre generazioni in tutto il mondo e conti-nuano ad accompagnare le nostre fantasie piùpositive. Mi ricordo quando, a metà degli anniSessanta, scolaroalleprese con l’alfabeto, papàei fratelli maggiori mi portarono a vedere (e senti-re) «Perunpugnodidollari»diSergioLeone, inuncinemadella mia Legnano.Alla finenon riusciro-no a trascinarmi via dalla poltrona e, contentiquanto me, restarono incollati alla ribaltina perconcedersi il bis.Daallora lei èdiventatoper tuttinoi uno di quei pochi punti di riferimento cherendono lavitamigliore; cheaiutanoa riprender-si un sorriso (magari camuffato da ghigno allaClint Eastwood), nonostante tutto; che rendonointimamente e finalmente orgogliosi di andareall’estero con in mano (e nel cuore) un passapor-to italiano.Solita retoricastrappalacrimedacom-pleanno?Nondirei. Inquelle scene, inquellemu-siche,nonc’èpostoper le lacrime.Per le emozio-ni si. Forti, Improvvise. Attese. Ripetute. Semprediverse.Senzastancarsimai.Chebellochegraziea lei la noia non esiste più. Siamo contenti cheMilano onori un «romano» con una serata così, inun «tempio» dell’arte come lo «Strehler» e all’inse-gna di un’impronta jazz che sarà uno stimolo an-cora più forte per esserci. Speriamo davvero chelei si possa sentire come a casa sua, vicino al suopianoforte, ai suoi ricordi, ai suoi progetti. Comenoi, con lei, ci sentiamo nella nostra.

Grazie Ennio!Orgogliosidi essere italiani

Franco Fayenz

Ogni tanto il pianista ameri-canoDaveBurrell ritornaaMila-no, graditissimo ospite, nei con-testi e nei momenti più impensa-ti. Una volta alcuni appassionatidi jazz lo riconobbero mentre ce-nava comesemplice turista in unristorante milanese con musica.Alla fine lo pregarono di suona-re,eBurrellregalòaloroeal loca-leunmagnifico recital improvvi-sato di pianoforte solo. Staseraalle 21 arriva per la serie di con-certi Avant-Jazz che si tengonopresso il PiM Spazio Scenico di

viaTertulliano68insiemeconLe-ena Conquest voce e danza. Bur-rell e Conquest sono già stati ap-prezzati due stagioni or sono alTeatro Manzoni per Aperitivo inConcerto nel contesto dell'ottet-to di William Parker che propo-neva «The Inside Songs of CurtisMayfield», e nello scorso maggioin duo al club Blue Note per unsolo set.LagiovanedanzatriceLeenaCon-quest,nataaDallasnelTexas,do-postudi severiha lavoratocon lacompagnia del coreografo AlvinAlley. Come cantante si è affer-mata nel soul e quindi nell'hip

hop e nell'acid jazz. Verso la finedegli anniNovantasiè interessa-ta maggiormente al jazz. Assaipiù lunga e famosa è la biografiaartistica di Dave Burrell, 68 an-ni. Viene dall'Ohio ed è figliod'arte.Si fanotareneglianniSes-santa fra i musicisti d'avanguar-diadiNewYorkediventailpiani-stapreferitodiArchieSheppconil quale collabora a lungo Chi loabbia ascoltato come solista dipianoforte lo ha ammirato qualeimpeccabile interprete creativodelle musiche di Jelly Roll Mor-ton, o del periodo del jazz classi-co, o infine del jazz moderno.

COMPLEANNO Lo scorso

10 novembre il musicista

ha doppiato la simbolica

boa delle «80 primavere»

ROCK DECADENTE

Un genere che portò

l’artista a collaborare

con Battiato e la Ruggiero