educare il cuore e are il cuore e la ragione - cabrini105.it · una pianta che cresce con la gioia...

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Anno scolastico 2012-2013

LOGO

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nno scolastico 2012-2013Anno scolastico 2012-2013nno scolastico 2012-2013

Editoriale: la nostra sfida educativa 3Scuola dell’infanzia: impariamo a stare insiemeBuon inizio Primavera 4Vivo, scopro, imparo 5Che gusto 5Piccoli pittori creativi 6Progetto continuità 7Scuola PrimariaLaboratorio sui 5 sensi 8Un mondo di colori 10 Biblioteca Vigentina 11La nostra gita 12La lezione concerto 13Equilibrio, una mostra per giocare 14In terza A sono nati...i tulipani 15A teatro...Antico Egitto 16La nostra mattinata alle Gallerie d’Italia 16La nostra gita 17Opera San Francesco 18Milano da scoprire 19A Venezia 20Scuola SecondariaSulle orme di Picasso 22Natale a sabor d’España 24Progetto Civis 25Le nostre gite 29Attività ed eventi al 105La nostra uscita di inizio anno a Codogno 30Open day 31Il valore dello Sport 32L’angolo dello Sport 33Una pianta che cresce con la gioia 34Appuntamenti irrinunciabili 35Cabrini’s day: a tutto Sport 36Il banchetto della vita: il Convivio 38Il Convivio nell’arte 40A Codogno 42I nostri protagonisti 43

Sommario

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Ma, si può vivere veramente senza sapere chi si è e ilmotivo per cui valga la pena di vivere fino in fondo?Io non lo credo. Anzi, sono convinta che non pos-siamo abdicare al compito squisitamente umano dicercare la risposta vera a queste domande d’identità edi significato. Per queste ragioni la nostra scuola vuoleeducare alla conoscenza del vero bene dell’uomo e allalibertà di aderire a esso, come unica strada per diven-

tare grandi ed essere felici. Questo è la missione del-l’Istituto Cabrini, così come desiderava la nostrafondatrice, santa madre Francesca Cabrini: educareognuno in modo conforme alla sua età, seguendo unprogetto unitario e continuativo: dall’infanzia, alla pri-maria, alla secondaria di primo grado.Solo in questo modo la nostra grande opera educativaè in grado di vincere la sfida relativista e nichilista deltempo presente e può avere successo soltanto in unagrande compagnia solidale, perché, senza “cura” reci-proca, l’uomo non può esistere: non solo il bambino,ma neppure l’adulto.

Federica Bellesini

tiamo attraversando una crisi globale, econo-mica e anche politica. Ma soprattutto viviamouna crisi culturale ed educativa che comportauna perdita d’identità e di significato.

La maggior parte delle attuali proposte culturali sonoimprontate al relativismo e non riescono a risponderein modo convincente alla domanda d’identità: essereitaliano ed europeo, o essere padre e madre, figlio e fi-

glia sembrano ridotti al gusto personale, alla moda delmomento, alle convenienze più o meno rattrappite at-torno a un “io informe ed egoista”. Accade lo stesso per l’interrogativo sul senso della vita:dove andare e perché? Tutte le risposte sembranoequivalersi, poiché – si argomenta – tutte le culturesono a modo loro partecipi della verità.Ma, se è vero tutto e il contrario di tutto, niente è vero!Anche l’educazione, fondata su questa base culturale,esalta solo lo spontaneismo: “ognuno deve esprimerese stesso, seguendo la propria personale inclinazione”;al limite contribuendo alla mera acquisizione di com-petenze tecniche più o meno avanzate.

Editoriale

La nostra sfida educativa

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Scuola dell’infanzia: impariamo a stare insieme

ccoci qui…dopo le vacanze riapre la SezionePrimavera con nuovi protagonisti da cono-scere, con cui iniziare un nuovo viaggio in-sieme! I primi giorni di scuola siamo tutti

emozionati, ancora non ci conosciamo ma la classe,curata e piena di giochi, piace e rassicura. Le maestreinfine sembrano simpatiche! Per molti è la primaesperienza di vita a scuola e salutare la mammaquando va al lavoro a volte risulta difficile. Ecco per-ché le maestre offrono la consolazione del ciuccio, lacompagnia di un peluche e un mare di coccole pertutti! In poco tempo torna il sorriso. Abbiamo dedi-cato molto tempo a scoprire i giochi e a conoscere inuovi amici, impastando pasta di sale e pitturandocon le macchinine… un’esperienza mai provataprima! Giocando con il nostro corpo abbiamo sco-perto il viso con la bocca, gli occhi, il naso e le orec-chie. I capelli, inoltre, sono morbidi…”se li tiriamo ci

facciamo male!”. Proviamo a disegnare con gli acqua-relli e il foglio si bagna tutto, ma è divertente e ci la-viamo anche le mani nella ciotolina con l’acqua che èrimasta.Per scoprire meglio il nostro corpo siamo an-dati in salone a giocare con palle, cerchi e scivoli;l’esperienza psicomotoria ci permette di capire comesiamo fatti, condividere le cose con gli altri e crescerein allegria. A noi maestre dunque il compito di acco-gliere, interessare, accompagnare e coinvolgere ognisingolo bambino!La Sezione Primavera è pronta a partire…buon viaggio.

Tempo di lettura 2 minuti

Buon inizioalla sezione Primavera

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esperienziale e di scoperta. Ogni apprendimento si-gnificativo nasce infatti dall’esperienza, nella misurain cui si forniscono stimoli e strumenti di riflessionee rielaborazione: lenti di ingrandimento che permet-tono di viverla, assaporarla e osservarla con un obiet-tivo e un significato, capace di restituire il vero “sensodel fare”.

Tempo di lettura 3 minuti

a proposta annuale, valorizzandola storia personale di ogni bam-bino, intende accompagnare ibambini in un percorso di sco-

perta che prende le mosse dalla progressivaconoscenza di se stessi, della propria storiae del proprio corpo fino all’approfondi-mento dei cinque sensi, come veicoli diesperienza e luoghi di apprendimento.L’accoglienza e la conoscenza di se stessi edegli altri implicano la valorizzazione diuna storia personale che ha inizio ancorprima di “venire al mondo” e che restitui-sce a ciascuno la consapevolezza di appar-tenere a un pensiero e a un desiderio diamore più grandi, fondamentali per acco-gliere e apprezzare il dono della vita e prerequisiti perun percorso di crescita sereno e costruttivo. Il per-corso didattico-formativo attraverserà le tematiche“Io”, “Io e gli altri”, “Io e la mia famiglia” dove i bam-bini scopriranno i cinque sensi, conosceranno alcuneemozioni, al fine di avere la percezione del propriocorpo come strumento di conoscenza e progressiva-mente costruire una percezione di sé più complessa earticolata. La metodologia proposta è squisitamente

Scuola dell’infanzia: impariamo a stare insieme

Vivo, scopro, imparo

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pranzo: il contributo di tutti è stato preziosissimo perpreparare e tagliare tutta la frutta necessaria! Il nostroviaggio attraverso i cinque sensi ovviamente non è an-cora concluso…a presto!

Tempo di lettura 2 minuti

a narrazione della storia “C’era una volta unpaese…sensazionale!” continua insieme alnostro viaggio alla scoperta dei cinque sensi:la famiglia Boccagrande e la loro fornitissima

pasticceria ci hanno aiutato a incontrare il senso delgusto. Sapete che quando si ascolta una storia con “leorecchie ben aperte e il cuore spalancato” non solo sivive appieno quella narrazione ma quasi si diventa ca-paci di gustare davvero tutte quelle leccornie! Le se-zioni si sono trasformate in veri e propri laboratori diassaggio di cibi diversi per riuscire a classificare tredifferenti sapori: dolce, salato, aspro. Il percorso è pro-seguito con la preparazione di una buonissima mace-donia condivisa da tutte le sezioni al termine del

Che gusto!

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“La mela ha un po’ la forma di un cuore”

“Il finocchio sembra una goccia!”

“L’insalata sembra una rosa!”

“I broccoletti sono tanti alberelli!”

Non lo sapevate? Questi sono i meravigliosi com-menti dei bambini al termine di questa prima tappavissuta con curiosità e creatività. Il nostro entusiasmante viaggio nel mondo della pit-tura creativa continua con i prossimi strumenti dascoprire e da sperimentare: gli oggetti di casa, gli ele-menti naturali e i giochi!

Buon viaggio!

Tempo di lettura 3 minuti

al Laboratorio “Pittori creativi”:una finestra sull’esperienza dei bambini delgruppo rosso e giallo!

Si è appena conclusa la prima tappa del nostro viaggionel mondo della PITTURA CREATIVA! In questaprima fase i bambini hanno scoperto che la frutta e laverdura sono buone da mangiare… ma non solo! E’ stato divertente sporcarsi con la tempera e utilizzarequesti alimenti per lasciare una traccia realizzando inquesto modo dei veri e propri quadri, come fanno ipittori!Ogni bimbo, libero di agire, ha creato il suo persona-lissimo capolavoro: c’è chi ha vissuto intensamente ilpiacere del fare, dello sporcarsi con il colore, dello spe-rimentare e chi si è soffermato a osservare la traccialasciata cogliendo forme e analogie:

Scuola dell’infanzia: impariamo a stare insieme

Piccoli pittori creativi

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I miei piccoliamici dellascuoladell’infanziaIl 12 ottobre abbiamo incontrato ibambini dell’ultimo anno dellascuola dell’infanzia. Ci siamo in-contrati giù, nel salone giochi dellamaterna.Ognuno di noi aveva vicino unbambino che ci era stato affidatocon il gioco del memory.I nostri bambini si chiamavano:Victoria, Paolo, Mattia e Federico.

Paolo ha i capelli biondi e un colorito di pelle quasi bianco. Victoria è molto calma ed ha i cappelli ricci ecastani. Mattia è un bambino molto magro e alto. Federico ha i cappelli castani, gli occhi color nocciola, unsorriso a volte forzato e un nasino diritto; a volte è stato un po’ agitato. Edo e Alessandro hanno dovuto rincorrere Mattia per tutta la sala: forse non aveva troppa voglia di essere“curato” da 2 tutor. Ci siamo salutati dando loro l’invito per l’Open Day: speriamo di vederli in quell’occa-sione per lavorare e giocare ancora con loro. E’ stata una bella esperienza scendere alla scuola dell’infanzia,ma sarà una responsabilità: siamo diventati dei “tutor” di questi piccoli, dovremo cioè aiutarli e guidarliquando saliranno alla scuola primaria.Speriamo di essere all’altezza di un compito simile!

Tempo di lettura 8 minuti

Progetto Continuitàl’Istituto. Il termine “convivio” significa condivisione,uno dei pilastri della proposta formativa della Scuoladell’Infanzia, che permette ai bambini di assaporareuna quotidianità fondata sulla condivisione di spazi,giochi, maestre, esperienze.Si intende dunque accompagnare i bambini alla sco-perta di una nuova realtà fatta di ambienti ma soprat-tutto di persone: insegnanti e amici capaci diaccogliere ed accompagnare; il passaggio alla scuolaprimaria costituisce certamente un cambiamento e ilprogetto continuità sostiene i bambini nell’interioriz-zare come tale passaggio possa avvenire in modo se-reno, sicuro, nella consapevolezza di essere affidatidalle proprie maestre a future insegnanti pronte ad ac-coglierli.

l passaggio alla Scuola Primaria è un percorsoche si costruisce attraverso la scoperta e la cono-scenza di persone, spazi, ambienti. Al progettoContinuità viene dedicata particolare attenzione

perché implica il riconoscere la ricchezza formativache la storia di ciascun bambino porta con sé; una sto-ria che include un “prima” da valorizzare ed un “poi”da curare. Il progetto comporta sia la condivisione di momenticomuni tra i bambini della Scuola dell’Infanzia equelli della Scuola Primaria, sia momenti di raccordoe incontro tra insegnanti dei due livelli di scuola. Sono previsti quattro momenti di incontro tra i bam-bini dei due ordini di scuola e i contenuti propostiprendono spunto dal Convivio, tema della mostra chequest’anno accomunerà tutti gli ordini di scuola del-

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Scuola dell’infanzia: impariamo a stare insieme

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Scuola Primaria - Prima elementare

Il punto di vista delle maestre Morena e Tiziana

enerdì 1 marzo, noi insegnanti di prima,abbiamo proposto ai nostri alunni, in col-laborazione con la prof. Minuto, il labora-torio di scienze: "I cinque sensi e gli amici

dell' orto", per introdurre questo nuovo argomento einiziare con loro un percorso di sana educazione ali-mentare. In un primo momento, abbiamo portato i bambininell'aula polifunzionale dove, insieme alla prof. Mi-nuto, hanno scoperto la "magia" della LIM, la lavagnainterattiva multimediale, con la quale hanno riflettutosui 5 sensi, divertendosi a svolgere attività ludico-di-dattiche particolarmente coinvolgenti e stimolanti.Inoltre, ha riscosso molto successo la visione di uncartone animato, tramite il quale hanno consolidato icontenuti appena presentati. Successivamente, dopo aver diviso in gruppi i bam-bini, noi maestre li abbiamo sfidati ad indovinare, congli occhi chiusi, alcuni oggetti nascosti in un grandesacco. Si sono molto divertiti a descriverli con le pa-role, utilizzando solo le proprie sensazioni tattili. Anche nell'ultima esperienza abbiamo invitato i bam-bini a non utilizzare il senso della vista, ma a distin-guere frutta e verdura utilizzando il gusto, il tatto ol'olfatto.Molti bambini hanno apprezzato gli assaggi proposti,in particolare fragole e finocchi tutti, invece, hannorifiutato categoricamente un succoso e profumatis-simo peperone !! I frutti di questa piacevole esperienza si sono imme-diatamente visti in sala da pranzo dove, alcuni di loro,hanno chiuso gli occhi prima di ricevere la pietanza:volevano indovinare che cosa fosse. Per noi maestre è stato un successo inaspettato perché,per una volta, non si sono rifiutati di assaggiare!

Il punto di vista della Prof. Minuto

Io sono un’insegnante di matematica e scienze delleScuole Medie. Prima, oltre la biologa, facevo la guida didattica neimusei e ho fondato un’associazione che si occupa di

educazione ambientale: vado nelle scuole a fare dei la-boratori che consentono a insegnanti e professori ditutti i livelli scolastici di approfondire alcuni argo-menti di carattere scientifico. Parlare con i ragazzi grandi, come per esempio i mieistudenti, per me è decisamente più facile. Io non ho mai fatto la maestra e non ho nozioni di pe-dagogia infantile, ma ho iniziato ad avere a che farecon i bambini delle scuole elementari l’anno scorsocon la maestra Tiziana, tenendo lezioni di informaticaai suoi alunni di quinta che oggi sono i miei studentidi prima media. Averli conosciuti prima è stato moltoimportante per il buon rapporto che abbiamo instau-rato fin dal primo giorno del nuovo ciclo scolastico,un momento di transizione difficile per loro.Ho chiesto alle maestre Morena e Tiziana di passarecon i bambini tutta la mattina. Le insegnanti mihanno detto di non aver spiegato i 5 sensi ai bambinie che si affidavano a me. Io non ho dormito la notte afuria di chiedermi “Ma come si fa a spiegare a deibambini di sei anni che cosa sono i sensi? Di cosaparla un bambino di questa età? Che parole usa?"Ecco su cosa ho basato la mia ricerca ed ecco che cosaho ottenuto.Ho incontrato i bambini nell’aula polifunzionale dellascuola media dove ho proposto una presentazione inPower Point per rendere accattivante la lezione teo-rica.Loro, fin dall’inizio, si sono dimostrati disponibili a

mettersi in gioco, rispondendo alle domande e parte-cipando in modo entusiasta alla scoperta dei 5 sensie a giochi basati sulle loro conoscenze (es. la cortecciaè ruvida o liscia? La spazzatura puzza o profuma? ).Questo mi ha fatto capire che mi sarei divertita.

Laboratorio sui 5 sensi

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Il punto di vista dei bambini

“Abbiamo giocato con la LIM, fatto delle schede e ab-biamo collegato al disegno la figura”

“Sulla LIM abbiamo guardato un cartone animato.C’erano delle macchinine che per trovare le cosehanno usato solo quattro sensi perché il gusto nonc’era”

“La maestra Stefania ci ha fatto capire i cinque sensi”

“Quando la maestra Stefania ci ha spiegato i cinquesensi mi sono emozionata!”

“Abbiamo chiuso gli occhi e indovinato che cosa ave-vamo in mano. Mi è piaciuto mettere le mani nelsacco”

“Mi sono divertita a fare il gioco delle farfalle e deivermetti”

“Stefania ci ha fatto mangiare frutta e verdura con gliocchi chiusi e dovevamo indovinare che cosa fosse”

”Mi è piaciuto assaggiare le cose che mi piaccionotanto: carota, banana, fragola...”

Tempo di lettura 9 minuti

Ho fatto utilizzare ai bambini la “penna elettronicache scrive”. Sono bastati dei disegni da colorare, delleparole da completare e già i bambini erano catturati:fa sempre piacere sentire “Io! Io! Io!” quando si chiedechi voglia venire alla LIM.Ricordo bene altri tre momenti importanti della gior-nata:Il primo è stato quando ho osservato i bambini dallaporta della classe. Erano seduti in due cerchi, in silen-zio, e a ognuno di loro veniva chiesto di descrivere aglialtri un oggetto “misterioso” che aveva tra le manidentro un sacchetto. Erano così intrigati da questogioco che ho voluto coinvolgerli maggiormente: hodetto a tutti loro di chiudere gli occhi e ho dato a cia-scuno un oggetto. C’era un bel brusio divertito, maconcentrato su quello che stavamo facendo insieme.Allora ho osato ancora di più: ho fatto passare un solooggetto misterioso nel cerchio. In questo gioco c’eradavvero silenzio. Tutti erano ad occhi chiusi in attesadi ricevere l’oggetto dal compagno vicino. La concen-trazione e il coinvolgimento erano massimi e dal-l’esterno, vedere questi bimbi, profondamente rapiti eassorti, passarsi di mano in mano con cautela unalunga pinna gialla, è stato davvero divertente! Un altro bel momento è stato quando dovevano rico-noscere una verdura o un frutto a occhi chiusi. Sedutidi fronte a me, ho visto bambini tastare, annusare, as-saporare, descrivere, riflettere in silenzio, chiedere“ancora”, sputare nei tovagliolini, senza uscire dalgioco. Ma il momento più bello per tutti noi, è statoquando le maestre si sono cimentate a loro volta nelriconoscimento ad occhi chiusi degli ortaggi. Unaspecie di complicità è calata tra i bambini poichè loro,ben prima delle insegnanti, avevano fatto quel giocoe, per una volta, erano più esperti. Tiziana e Morena li hanno spinti verso nuove sco-perte: hanno descritto loro, tastando forte, la consi-stenza inconfondibile della melanzana, hanno osatospaccare il finocchio per far sentire il rumore partico-lare che fa e hanno aperto con le unghie i peperoni eestratto i semi facendo fuoriuscire il profumo. Nessuno quanto me, però, si è potuto gustare la va-rietà di espressioni sul volto dei bambini e delle mae-stre non appena avvicinavo un frutto al loro naso odicevo “assaggia”.Prima di salutarci abbiamo, finalmente, assaporatocon consapevolezza e allegria pezzi di frutta e verdurae, non so perché, mi sono sembrati molto più buoni:come se li avessi mangiati per la prima volta!

Scuola Primaria - Prima elementare

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Scuola Primaria - Seconda elementare

Un mondo di coloriel mese di aprile ci siamo recati al MuseoDiocesano di Milano per scoprire cosenuove sui colori e i sensi. Il percorso al Museo era suddiviso in due

parti: nel laboratorio eravamo divisi in squadre e do-vevamo toccare alcuni oggetti caldi e freddi, assag-giare cibi e odorare profumi ad occhi chiusiimmaginando il colore che ci veniva in mente. “Ilgruppo dei nasi ha annusatoalcuni ingredienti e abbiamoriconosciuto la vaniglia e ilpepe che ha fatto starnutire al-cuni di noi!”… “la squadradelle bocche/lingue quandoha assaggiato il sale ha fattodelle smorfie molto strane chehanno fatto ridere tutti i com-pagni!”. “Pensare ai coloripartendo dai sensi è stata un’esperienza nuova e diversaperché non è facile immagi-nare ad occhi chiusi un colore,ma non è impossibile!”In un secondo momento ab-biamo partecipato ad una spe-cie di caccia al tesoro! Laguida ci mostrava particolaridei dipinti e noi dovevamo ri-cercarli, il prima possibile, trai quadri delle stanze del Museo. Abbiamo imparatodivertendoci a distinguere i colori caldi (giallo, aran-cione, rosso) da quelli freddi (viola, verde e blu), inbase alla sensazione che provavamo quando ammira-vamo le opere d’arte.“L’Angelo Gabriele Annunciatore ci ha stupito perchèaveva le ali rosso fuoco che ci ha fatto pensare ad unincendio”.“L’arancione ci ha trasmesso una sensazione di mor-bidezza, come nel quadro di Giuseppe con in braccioil bambin Gesù; lui vuole bene a suo figlio, lo abbrac-cia con tenerezza e lo avvolge in una coperta morbidae soffice”.Abbiamo avuto l’opportunità inoltre di colorare alcunipaesaggi con i colori ad olio, scegliendo di utilizzarequelli caldi o quelli freddi; le sensazioni associate alle

rappresentazioni cambiavano notevolmente a secondadei colori adoperati…i primi ci trasmettevano ener-gia, luminosità e gioia; gli altri profondità e oscurità.“Ci ha stupito osservare come due disegni, con lastessa immagine, colorati rispettivamente con i coloricaldi e freddi avevano un impatto visivo ed emotivocosì differente”.

L’uscita didattica ha rappresentato per i bambini unapreziosa opportunità che ha permesso loro di faremergere curiosità e interesse a seconda della sensi-bilità e della creatività di ciascuno.La scoperta dei colori primari e secondari, caldi efreddi, è stata piacevolmente affrontata dai bambini,in quanto sono state valorizzate le sensazioni e le emo-zioni che essi trasmettevano ad ogni alunno, che inquell’occasione ha immaginato di essere pittore per ungiorno!

Tempo di lettura 7 minuti

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Scuola Primaria - Seconda elementare

Biblioteca Vigentina

Ascoltiamo una storia

Consultiamo i volumi

Ci scambiamo opinioni

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Scuola Primaria - Seconda elementare

La nostra gitaAll’azienda agricola Salvaraja per imparare dalla natura

Divisi in gruppi, comincia l’avventura

Compiliamo le schede: foglie, tracce dianimali e qualsiasi reperto biologico:il bosco ci svela i suoi segreti!

Nelle vasche naturali crescono le trote marmorate

Ci divertiamo un mondo!!!

E che sorpresa, un uovo d’anatra!12

In seguito ci hanno fatto ascoltare diversi brani famositra cui: “Toreador en grade” tratto dall’opera “Car-men” di Bizet, “La fata confetto” tratta dal balletto “Loschiaccianoci” di Tchaikovsky e la “Marcia dei ReMagi” di Bizet.Finito il concerto hanno invitato dei bambini sul palcoa dirigere l’orchestra per otto secondi; delle nostreclassi è stata Maddalena a fare questa entusiasmanteesperienza.Sulla strada di ritorno diversi passanti ci rivolgevanosguardi allegri e capivamo di trasmettere loro felicità.

Questa uscita ci è piaciuta molto perché la “lezioneconcerto” era divertente e ci ha fatto apprezzare an-cora di più la musica, in particolare quella sinfonica.

Tempo di lettura 4 minuti

na nuova e divertente esperienza diascolto.Il 27 febbraio con le nostre maestre Cate-rina e Valeria e la bravissima maestra Cri-

stina ci siamo recati all’auditorium “Giuseppe Verdi”.Per raggiungerlo abbiamo prima preso il tram e poiabbiamo fatto un lungo tratto a piedi passando da-vanti a tante belle vetrine. Le maestre ci hanno fattonotare la case tipiche della vecchia Milano dette casea ringhiera, caratterizzate da cortili interni con i bal-latoi da cui si accede alle abitazioni. Non appena

siamo arrivati abbiamo fatto una breve merenda e poisiamo entrati nell’auditorium. All’inizio di questa “le-zione concerto” ci hanno presentato tutti gli strumentimusicali di un’orchestra sinfonica; prima quelli a per-cussione, poi quelli a fiato e infine quelli a corda.

Scuola Primaria - Terza elementare

La lezione concerto

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Una giornata particolareIl giorno 17 aprile, insieme alla nostra maestra Caterina ci siamo recati, con i mezzi pubblici, al Palazzo delleStelline, dove ha sede l’Istituto Francese, per partecipare alla premiazione del concorso “Disegnami le parole”.La nostra classe, con grande orgoglio, si è classificata al primo posto! Quindi siamo andati con tanta gioia e fe-licità a ritirare il premio. Per l’occasione così importante la Cate ci ha detto di vestirci bene ed eravamo infattitutti molto eleganti. Alla premiazione sono venuti anche alcuni genitori della classe, anche la mia mamma. Ar-rivati ci hanno accolti offrendoci un piccolo buffet colmo di bevande e dolciumi. Su un grande tavolo eranoesposti tutti i nostri disegni e le mamme presenti ci hanno scattato molte foto. In seguito hanno fatto accomodaretutti in una piccola sala cinema con comode poltrone. La Direttrice dell’Istituto ci ha accolto con un sorriso, eci ha consegnato i seguenti premi: un bloc notes, una matita, un adesivo, un quiz e un bel gioco per impararela lingua Francese. Scusandosi per il suo italiano ci ha annunciato che avremmo visto un cartone animato com-pletamente in francese. Il cartone animato è stato molto carino e sebbene fosse in lingua Francese, grazie allaimmagini sono riuscita a capire la storia. Intorno alle ore 12,30 siamo tornati a scuola. Questa esperienza è statamolto bella e ho provato una grande gioia ricevere il premio per il lavoro svolto insieme ai miei compagni.Vive le francais e vive la troisième A!!

Scuola Primaria - Terza elementare

eri pomeriggio ci siamo recati, fa-cendo una breve passeggiata, alla Ro-tonda delle Besana.Giunti a destinazione siamo stati ac-

colti da un gruppo di ragazzi che, dopo es-sersi presentati, hanno iniziato a proporcidiversi giochi basati sull’equilibrio alimen-tare. Inizialmente ci hanno fatto salire suuna zattera virtuale che, a seconda dei no-stri movimenti, si sbilanciava a destra o asinistra, quindi il nostro compito consi-steva nel metterla in equilibrio. Un giocosi basava sul mettere in equilibrio una ta-vola apparecchiata con piatti colorati a se-conda degli alimenti che si potevanoprendere nelle bancarelle corrispondenti. Un altrogioco era composto da grandi scatole il cui internorappresentava un alimento diverso con profumi, suonie sensazioni diverse. L’ultimo gioco era un domino gi-gante sull’alimentazione. Infine ci hanno dato dei fo-glietti su cui disegnare ciò che più ci era piaciuto,questi poi sono stati appesi ad una grande sculturachiamata “mobile”. Questa uscita è stata una delle piùbelle e divertenti.

Tempo di lettura 3 minuti

Equilibrio:una mostra per giocareI

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Con grande pazienza, ogni mattina ce ne prendevamocura bagnando la terra e controllando attentamente lagraduale crescita. Abbiamo visto spuntare il primofragile germoglio, le prime foglioline ed infine il fiore,che pian piano ha spalancato i suoi incantevoli petaligialli.Veder crescere la nostra piantina è stata un’esperienzainteressante ed emozionante.

Tempo di lettura 2 minuti

urante la settimana di carnevale, avendostudiato le piante e tutte le loro caratteri-stiche, abbiamo espresso alla nostra mae-stra il desiderio di vedere crescere una

piantina nella nostra classe.Così, una bella mattina, Caterina è arrivata in aulacon: terra, vasi e bulbi di tulipano giallo. Entusiasti al-l’idea di trasformarci in piccoli giardinieri, ci siamosubito rimboccati le maniche e dopo aver scelto ilvaso, averlo decorato simpaticamente, abbiamo affon-dato le mani nella terra fresca e soffice (sensazionepiacevolissima!), riempito i vasi e interrato i nostripiccoli bulbi e … è iniziata l’attesa.

Scuola Primaria - Terza elementare

In terza A sono nati…i tulipani

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on Meret e Kenanpu, contadini egizi infuga dagli Iksos, abbiamo risalito il grandefiume Nilo scoprendo le meraviglie del-l’Antico Egitto: sfingi,piramidi templi, te-

sori, statue, gioielli, pitture e geroglifici. Giunti a Tebe,residenza Faraonica, abbiamo partecipato alla ceri-monia di Iside ed Osiride.Esplorando antiche piramidi, tra insidie e pericoli, cisiamo infine trovati tutti al cospetto del Faraone.Che avventura!

Tempo di lettura 1 minuto

Scuola Primaria - Quarta elementare

ggi siamo andati alle Gallerie d’Italia, chefino a un paio di anni fa erano una bancaora sono state trasformate in un museo.Era pieno di opere stupefacenti, più o

meno moderne.Le più recenti appartengono agli anni‘50-‘60-‘70; quelle più antiche agli anni ‘800-‘900.Laguida si chiamava Christian e ci ha fatto vedere i qua-dri di un artista di nome Alberto Burri, che prima eraun dottore e, infatti, per un quadro aveva usato lagarza che usano i medici. Oltre alla garza, ha utilizzatola tempera rossa e nera. Il rosso forse rappresentava ilsangue, il nero dolore e sofferenza. Christian ci hadetto che durante la guerra Alberto Burri era stato ar-restato; quindi questo quadro aveva un senso, perchéin prigione si prova dolore. Lucio Fontana, un altro artista, era andato a Veneziae si era innamorato della luna che ha rappresentato inben ventidue opere. La più bella (e più famosa) era uncerchio di tempera argentata dipinto su una tela nera,con incastonate dei vetri di Murano colorati.C’era poi un’artista che, ispirandosi a Monet, ha fattouno stagno e delle ninfee di pongo.Un artista Pino Pascali ha eseguito un bruco dal titolo“Baco da Setola”.Un artista nato nel 1932 (ancora vivo) di nome EnricoCastellani, ha fatto una specie di materasso (di pla-stica, non certo comodo!) martellando con dei chiodi.

Dopo la visita abbiamo dipinto un quadro in gruppicon diversi materiali: tempera, matite, gessi, legumi,riso, stoffa, polistirolo, pongo.I quadri alla fine erano bellissimi, ma… eravamosporchissimi !!!Infine siamo andati in bagno a lavarci e siamo tornatia scuola felici e contenti !

Tempo di lettura 4 minuti

A teatro: Antico Egitto

La nostra mattinata alle Gallerie d’Italia

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Scuola Primaria - Quarta elementare

ull’esempio dei grandi artisti che hanno lavo-rato alle splendide vetrate del Duomo di Mi-lano, abbiamo sperimentato anche noi latecnica che trasforma la luce in colore. Il la-

boratorio è incominciato con una breve lezione in cuil’esperto ci ha spiegato che cosa sia il vetro e come essosia stato lavorato nei secoli fino ad ottenere le splen-dide vetrate che impreziosiscono le cattedrali gotiche.Dopo aver presentato le tecniche e gli strumenti di la-vorazione del vetro, sono state analizzate le più im-portanti vetrate delle cattedrali d’Oltralpe e delDuomo di Milano, soffermandosi infine sulle splen-dide vetrate realizzate nel XV secolo per i finestronidell’abside del Duomo. Alcuni dei soggetti osservatici sono poi stati riproposti come modello per la rea-lizzazione della nostra vetrata, realizzata su fogli diplexiglas trasparente. La parte pratica è iniziata con latrasposizione in rilievo del disegno preparatorio, ot-tenuta utilizzando il piombo; siamo giunti infine allastesura del colore vitrail, con la scelta di pennelli didiversa dimensione per ottenere quegli effetti di lucee trasparenza che si ammirano nelle vetrate gotiche.E’ stato bello imparare divertendoci!

Tempo di lettura 2 minuti

La nostra gitaAl Cinema e tra le mummie

SAl Diocesanodipingo la mia vetrata gotica

il Museo del Cinema di Torinoè ospitato all’interno

della Mole Antonelliana

la parte più divertente eraquella dedicata agli effetti speciali:“Vai Margherita Top Gun!”

tantissime mummie...ma che paura quelle senza bende!

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Scuola Primaria - Quinta elementare

l giorno 23 aprile noi delle classi quinte ci siamorecati all’Opera San Francesco dei poveri di vialePiave.All’inizio padre Vittorio, il fratello della maestra

Cristina, ci ha raccontato l’origine di quest’Opera, chegiornalmente ospita persone alle quali offre 3000 pastial giorno, oltre a fornire indumenti, medicinali e ser-vizio medico per chi ne ha bisogno. Tutta l’Opera siregge sulle donazioni e sui volontari che donano illoro tempo, il loro servizio e la loro competenza.Dopo che i frati Cappuccini furono chiamati a Milanoda San Carlo Borromeo, cominciò la loro opera versogli emarginati allontanati a causa della peste. Nel 1800padre Cecilio iniziò a distribuire i pasti che consiste-vano in una minestra che consegnava da una porti-cina collegata al convento. Ora il pasto che ricevono ècompleto, non viene dato loro il di più, ma si condi-vide ciò che è disponibile, anche se poco.Padre Vittorio ha sottolineato che l’aiutare il biso-gnoso non è fare l’elemosina, cioè dare il superfluo,bensì vuol dire condividere la vita di una persona.L’opera non nasce per sfamare le persone o per risol-vere tutti i bisogni, ma come condivisione di una ric-chezza che hanno ricevuto nell’amicizia con Gesù.Condividere con qualcun altro quello che si ha vuoldire prima di tutto educare il proprio cuore.

Padre Vittorio ci hapoi spiegato che i dueluoghi più importantiper la vita dei fratisono il Coro, dovepossono porsi inascolto del Maestroattraverso la pre-ghiera; e il refettorio.Infatti mangiare in-sieme è il momentopiù intimo di rela-zione con una per-sona che si sente piùdisponibile a parlaredi sé. Infatti primadella passione di Gesùil suo desiderio è statoquello di mangiare

con i suoi amici.I frati non usano il termine “povero” per colui cheviene ospitato nell’opera, perché nessuna condizionedi vita particolare può definire una persona.Il donare è la possibilità di educare se stessi all’amoree all’attenzione alla persona, cosa di cui abbiamo fattoesperienza nell’adottare i nostri due bambini dell’Etio-pia e nel prestare il nostro servizio al Banco alimen-tare.

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Opera San Francesco

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nico (S. Ambrogio), il Gotico (il Duomo), il Rinasci-mentale (Santa Maria delle Grazie), il Barocco (S. Fe-dele) e il Neo Classico (S. Carlo); inoltre abbiamoapprofondito le caratteristiche architettoniche di ognistile studiato con una professoressa di arte dellemedie. Abbiamo anche avuto la fortuna di avere comeguida Andrea Beneggi: uno storico molto appassio-nato della sua materia che, con entusiasmo, ci ha spie-gato con semplici parole argomenti molto difficili mainteressanti e resi chiari dal modo con il quale ce li haspiegati. Questo lavoro ci ha incuriosito molto e, du-rante la gita di classe a Venezia, abbiamo potuto usare

tutte le nostre conoscenze artistiche per distinguere ipalazzi e le chiese secondo la loro struttura architet-tonica girando per questa magnifica città.

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uest’anno la nostra maestra ci ha propostodi iniziare un percorso sulla storia di Mi-lano che ci ha permesso di approfondirele conoscenze sulla nostra città e di sco-prirne le bellezze. Capita spesso di visitare

altre città turistiche d’Italia senza però sapere la storiadel luogo dove si vive. Con questa esperienza abbiamopotuto scoprire le varie popolazioni che invasero l’Ita-lia dal Nord e che, di conseguenza, hanno mutatol’aspetto delle altre città e di Milano. Questo percorsoci ha anche permesso di andare oltre il nostro pro-gramma di storia scolastico che finisce alla caduta

dell’Impero Romano infatti così conosciamo il me-dioevo, il rinascimento e quegli eventi che pian pianohanno cambiato la storia dell’Italia. Abbiamo studiatoi vari stili artistici grazie ai quali ora sappiamo rico-noscere le caratteristiche architettoniche dei palazzi edelle chiese più importanti di Milano come il roma-

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Milano da scoprire

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iovedì 4 aprile mi sono svegliato moltopresto poiché sapevo che quel giorno sa-rebbe stato molto speciale: dovevo infattipartire con la scuola per passare tre bellis-

simi giorni in una delle città più affascinanti delmondo, Venezia. Ci accompagnavano le nostre mae-stre Cristina, Ilaria e Nadia, insieme ad Andrea,l’esperto che quest’anno ci ha seguiti nel percorso sullastoria di Milano. Dopo tante gioie, le nostre maestrehanno voluto portarci in una città ricca di storia del-l’arte per concludere questi cinque anni trascorsi in-sieme come saluto per l’ultimo anno.Non appena il treno è arrivato ci siamo imbarcati eabbiamo preso i nostri posti. Mentre eravamo in viag-gio eravamo tesi perché era per noi un’esperienzanuova: trascorrere tre giorni senza genitori, solamentecon compagni e insegnanti! Arrivati ci aspettava unospettacolo unico: la città di Venezia, che ci ha affasci-nati dal primo momento.Durante il nostro soggiorno abbiamo alloggiato allacasa delle suore Caburlotte. Il primo giorno ci hannodato le stanze e ci siamo sistemati. Ero felice all’ideadi condividere la stanza con dei miei compagni.

Dopo un po’ di ripososiamo scesi nell’atrio, dadove siamo partiti per co-minciare a visitare la città. Abbiamo visitato alcunimonumenti che arricchi-scono la città, come lachiesa dei Frari e la scuoladi San Rocco. La chiesa deiFrari è particolare, perchéla navata centrale è spoglia,mentre le navate lateralicontengono molti dipinti esculture.La scuola di San Rocco èinvece un museo dove cisono tantissimi dipinti diun pittore di nome Tinto-retto; quando abbiamovisto questi quadri siamorimasti colpiti perché que-

sto pittore rendeva le sue opere di pittura animate, e iprotagonisti sembrano in movimento. Dopodichè cisiamo avviati verso il suggestivo ponte di Rialto, dalquale si poteva godere una splendida vista sul CanalGrande.Abbiamo attraversato le viuzze per andare da un mo-numento all’altro e ci stupivamo perché Venezia è unacittà particolare tutta sull’acqua, le vie sono tutteuguali e distaccate tra loro dai canali arricchiti daiponti dedicati a personaggi importanti e poi c’erano inegozi tipici della città con maschere e altri souvenirs.A cena siamo andati in una trattoria; era bello esserea tavola con i miei compagni perché li vedevo tutti fe-lici di questa esperienza e, in questi giorni, ci guar-davamo in modo positivo, senza pensare ai difettil’uno dell’altro.Alla sera è arrivato anche Fabio, il marito della mae-stra Cristina che ci ha fatto divertire molto facendocifare alcuni giochi insieme.La mattina seguente, dopo aver fatto colazione, cisiamo recati a Palazzo Ducale e, appena entrati, sonostato subito colpito dalla quantità immensa di dipintirealizzati dal Tintoretto e da altri pittori. Palazzo Du-cale è un monumento importante perché un tempo vi

A Veneziaper una gita indimenticabile

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più belle del mondo. Venezia è infatti piena di ponti-celli e di canali attraversati da gondole e ci sono tantecase antiche che datano diversi secoli.

Ci sono però stati anche degli aspetti negativi, comeil fatto che ha quasi sempre piovuto ed è stato stan-cante camminare tutto il giorno sotto la pioggia.Inoltre le strade erano più strette rispetto a quelle diMilano e dovevamo abituarci a fare spazio alle altrepersone.E’ stata una gita indimenticabile perché ci siamo di-vertiti tanto insieme e abbiamo avuto la possibilità divisitare una città piena di storia.

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abitava il doge, che era il “capo” di Venezia, e lì face-vano le riunioni più importanti. Siamo passati attra-verso le oscure prigioni e sul Ponte dei Sospiri. Poiarrancando lungo le strade allagate di Venezia, dalmomento che quel giorno pioveva ci siamo rifugiatiin una pizzeria. In seguito abbiamo preso il vaporetto fino a Murano,dove abbiamo visitato le vetrerie e dove abbiamo com-prato qualche souvenir di vetro. La stessa sera Fabioed Andrea hanno organizzato un concorso fotograficoa premi, dopo il quale ci siamo addormentati, stravoltidalla lunga giornata.L’ultimo giorno abbiamo potuto osservare il duomodi San Marco, famoso in tutto il mondo per i suoi mo-saici che lo abbelliscono; anche se è piccolo siamo ri-masti stupiti per i mosaici decorati nella chiesa.All’interno si trova anche la famosa Pala d’Oro, che èun pezzo d’altare tutto d’oro, arricchito di pietre pre-ziose e, dove sono raffigurati i personaggi principalidel Vangelo. Dopo pranzo abbiamo preso il treno checi avrebbe condotti a Milano.Nell’esperienza di questa gita ho potuto riscontraremolti aspetti positivi, come il fatto di aver vissuto tregiorni insieme, cercando di conoscere meglio i mieicompagni; oltre il fatto di aver visitato una delle città

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urante i primi anni di vita a Parigi, PabloPicasso sperimenta il periodo blu. Le sueopere si tingono delle tonalità dei blu e deicelesti, la tavolozza si raffredda e i soggetti

rappresentati sono tutte persone che appartengonoalla classe sociale dei poveri e degli emarginati. Sonopersone tristi, sole, malinconiche, abbandonate e di-sperate. Il colore blu, così freddo e distaccato, comu-nica con grande impressione la sensazione diabbandono e desolazione che vivono i protagonisti deisuoi quadri.

Il lavoro proposto ai ra-gazzi di I è stato eseguire ilritratto di un loro compa-gno e colorarlo con le ma-tite colorate, cercando diutilizzare principalmente itoni del blu. In questomodo i ragazzi hanno po-tuto osservare come tutti ivolti della classe acquista-vano un sentimento malin-conico, una distanza, unvero distacco dall’osserva-tore. Sono stati realizzatidei ritratti belli, realistici,allo stesso tempo originali nelle tonalità del cielo.

Dopo aver conosciuto l’arte africana e iquadri di Cezanne, Picasso dà vita alla suapiù grande invenzione: il Cubismo. Nellesue opere cubiste analitiche, Picasso ritraeoggetti, persone e situazioni cercando dipresentare nella stessa immagine molte-plici punti di vista, fusi in un’unica rappre-sentazione. Crea così immagini moltoforti, penetranti, confuse ma bellissime,dove gli oggetti e i volti si sfaldano e si sfac-cettano per ricomporsi in modo sorpren-dente sulla tela.

Il lavoro proposto ai ragazzi di II è stato eseguire unritratto partendo da una fotografia con i pastelli a olioispirandosi al Cubismo di Picasso. I ragazzi hannoscomposto il volto della fotografia, come se fosse unpoliedro apribile; lo hanno poi colorato amalgamandoi colori del volto con quelli dello sfondo. Hanno rea-lizzato dei bellissimi ritratti, molto espressivi, enigma-tici e suggestivi, comprendendo che la bellezza diquesto lavoro non sia prettamente estetica, ma basatasul valore comunicativo dell’immagine.

Sulle orme di Picasso

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Il ritratto ispirato al cubismo analiticoSeconda Media

Il ritratto ispirato al periodo BluPrima Media

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Dopo aver sperimentato il cubismo analitico, Picassoabbraccia un nuovo periodo, quello del Cubismo sin-tetico. Non vuole più introdurre sulla tela tutte le sfac-cettature e i punti di vista di un’immagine, ma scegliedi inserire elementi estrapolati dalla realtà concreta.Realizza opere dove racconta il suo vissuto quoti-diano, i bar che frequenta, i giornali che legge, gli al-colici che beve, la pipa che fuma...Tutto questo entra nelle sue opere d’arte con forza e ciracconta di lui.Il lavoro proposto ai ragazzi di III è stato realizzare unloro ritratto intimistico descrivendo il proprio vissutoquotidiano. Attraverso immagini e oggetti estrapolatidalla quotidianità e inseriti nel foglio, fusi fra loro tra-mite il colore, i ragazzi hanno potuto raccontare leloro passioni, abitudini e giornate attraverso un’operaartistica.Hanno realizzato delle bellissime immagini, coloratee potenti, che aprono una finestra sul loro vissuto diogni giorno.

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Il periodo blu, 1901-1904, consiste di dipinti cupi realizzatinei toni del blu e del turchese, solo occasionalmente ravvivatida altri colori. Si tratta, come dice il nome stesso, di una pitturamonocromatica, giocata sui colori freddi, dove i soggetti umanirappresentati, appartenenti alla categoria degli emarginati,degli sfruttati e dei poveri, sembrano sospesi in un'atmosferamalinconica che simboleggia l'esigenza di interiorizzazione:l'umanità rappresentata è quella deprimente di creature vintee sole che appaiono oppresse e senza speranza. Tra le opere diquesto periodo ricordiamo: Donna con lo scialletto blu, Cele-stina, La stiratrice. L'inizio del periodo è incerto tra la prima-vera del 1901 in Spagna o l'autunno dello stesso anno a Parigi.Nel suo austero uso del colore e dei soggetti (prostitute e men-dicanti sono soggetti frequenti) Picasso fu influenzato da unviaggio attraverso la Spagna e dal suicidio dell'amico CarlosCasagemas. Dall'inizio del 1901 dipinse diversi ritratti postumidi Casagemas, culminanti nel triste dipinto allegorico La Vita(1903) oggi conservato presso il museo d'arte di Cleveland.Lo stesso umore pervade la nota acquaforte Il pasto frugale(1904) che ritrae un uomo cieco e una donna, entrambi ema-ciati, seduti ad una tavola praticamente vuota. Anche la cecitàè un tema ricorrente nei lavori di Picasso di questo periodo,rappresentata inoltre nella tela Il pasto del cieco (1903, con-servato presso il Metropolitan Museum of Art) e nel ritratto Ce-lestina (1903). Altri soggetti frequenti sono gli artisti, gliacrobati e gli arlecchini. Questi ultimi, dipinti nel tipico co-stume a quadri, diventano un simbolo personale dell'artista.

Il ritratto ispirato al cubismo sinteticoTerza Media

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iao a tutti,vorrei presentarvi brevemente l’esperienzanatalizia dei miei studenti di prima e se-conda media nella preparazione accurata

ed entusiasmante di alcune tradizionali ricette spa-gnole. All’inizio di dicembre in prima media abbiamocominciato a lavorare in classe sulla ricetta del “Ro-scón de Reyes”, la tipica ciambella di frutta candita ezucchero, che si è soliti assaporare in Spagna durantele festività natalizie, in particolare per il 6 di gennaio,il “Día de los Reyes Magos”.In primo luogo abbiamo letto e commentato in classeil procedimento da seguire per prepararlo, lavorandosui termini specifici per ampliare il lessico e utiliz-zando anche la LIM per confrontare i passi da seguirenella ricetta con la visualizzazione delle immagini cor-rispondenti. Dopo aver richiesto la disponibilità aigenitori alcuni dei ragazzi con il loro aiuto e supportohanno preparato diversi e squisiti “Roscón de Reyes”da degustare in occasione della festa natalizia pressola scuola, tenutasi il 20 dicembre 2012 dopo gli spet-tacoli a cui avevano preso parte.

Lo stesso processo è stato seguito anche in secondamedia, ma richiedendo qui la preparazione dei dol-cetti di “mazapán”, tipici della zona di Toledo, ma dif-fusi comunque in gran parte della Spagna inoccasione del Natale. Il lavoro è stato approfonditocon un breve accenno sulle origini storico-culturali diderivazione araba del dolce. Per la preparazione dei dolcetti di marzapane, a basedi semplici mandorle e zucchero, i ragazzi potevanoquindi sbizzarrirsi ancor di più nelle forme da dare aidolcetti, mentre nel “Roscón de Reyes” più nella de-corazione e nella sorpresina che tradizionalmente siripone all’interno della ciambella stessa. Sono stataentusiasta e felice di come sia stata affrontata que-st’esperienza dai ragazzi con la stretta e interessata col-laborazione e generosità delle proprie famiglie.È stato un momento di condivisione prima del rinfre-sco della festa natalizia della scuola, nel quale abbiamoassaggiato e gustato i deliziosi dolci e siamo riuscitianche a confrontarci sulle ricette.Sono sicura che potrà essere un’esperienza da ripetere,magari proponendo nuove ricette, per un’altra occa-sione viste le risposte positive ottenute (i dolci sonoandati a ruba!) e la gioia dei risultati.

Buen provecho!

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Natale a sabor d’España

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Abbiamo capito che, invece, l’immagine della pubbli-cità doveva essere semplice e d’impatto, facilmentecomprensibile e che restasse impressa. Alla fine ab-biamo avuto l’idea geniale: abbiamo deciso di realiz-zare un planisfero con evidenziate in rosso le zone incui vi è la denutrizione. Per realizzare questa pubblicità ci è stato d’aiuto il sitodella WFP, un'organizzazione umanitaria che porta ilcibo in tutti i paesi in cui ne hanno bisogno.Abbiamo anche utilizzato, per rendere più forte l’im-magine, delle foto prese dal sito che raffigurano deibambini che abitano nei paesi sottosviluppati e che ri-cevono un pasto dalla WFP.Abbiamo colorato di giallo il titolo con le ecoline e de-corato il cartellone con delle cornicette. Il giallo eraun colore che spiccava molto contro il blu intenso delcartellone. Sempre dello stesso colore abbiamo stam-

pato dei testii n f o r m a t i v idella Wfp, per-chè la professo-ressa ci haspiegato chenelle pubblicitàvi sono sempreimmagini, untitolo semplice,in grande e inbasso e, per chivuole infor-marsi, un brevetesto che argo-menta quelloche la pubbli-cità vuole co-municare.Il lavoro è statomolto appas-sionante e ilnostro gruppo

si è organizzato in modo molto proficuo; ognuno dinoi ha contribuito con le proprie capacità e le proprieidee e il risultato finale ha colpito tutti, anche gli altricompagni, che ci hanno fatto molti complimenti.Questo ci ha dato molta soddisfazione!

uest'anno la nostra classe si è classificataal primo posto al concorso Civis, che hacome tema principale l'alimentazione nelmondo.Per partecipare al concorso i professori

hanno deciso di proporre ai ragazzi l’esecuzione di unelaborato composto dalle pubblicità realizzate inclasse e da questa relazione che spiega come abbianostudiato l’argomento e come lo abbiano trasformatoin slogan e titoli pubblicitari. Per realizzare le pubbli-cità la classe è stata divisa in quattro gruppi. Ognigruppo era composto da circa sei persone e dovevatrattare un tema specifico riguardante la nutrizione:la denutrizione, la malnutrizione, il servizio di mensanei paesi sottosviluppati e gli aiuti umanitari sulla rac-colta e distribuzione degli alimenti. Ecco come i quat-tro gruppi hanno lavorato.

Gruppo sulle mense nei paesi sottosviluppati.L'argomento affidato al nostro gruppo era quello dellamensa nei paesi sottosviluppati. Abbiamo avuto di-verse idee, alcune difficili da realizzare, altre poco im-mediate.

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Progetto Civis

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Scuola SecondariaGruppo sulla malnutrizione.Inizialmente, per realizzare questa pubblicità, vole-vamo inserire alcune immagini con bambini europeifelici e immagini di bambini denutriti, ma riflettendocon la professoressa abbiamo pensato che la malnu-trizione non è presente solo nei paesi sottosviluppati,anzi! I paesi più ricchi hanno forti casi di malnutri-

zione come dimostra l’alta percentuale di obesità negliStati Uniti. Nel nostro cartellone abbiamo quindi deciso di rap-presentare due tipi di casi: due bambini obesi posti aconfronto con tre bambini sani. Per far capire subito il fatto che una cattiva nutrizionecomporta tanti problemi, abbiamo incollato intornoalla foto dei bambini obesi tantissimi nomi di malattieche derivano da questa condizione. L’impatto visivoera molto forte perchè, all’opposto, intorno alla fotocon i bambini sani, non abbiamo messo tante scritte,ma solo due: Buona salute e Gioia di vivere.Per mostrare come anche il poco esercizio fisico e unavita sedentaria può causare danni al nostro corpo ab-biamo scelto una foto di bambini sdraiati sul divanodavanti alla televisione mentre, l’altra foto, presentatre bambini felici alla mensa scolastica. Il titolo che abbiamo deciso di dare al cartellone:“Good food good life” è molto adatto perchè fa capiresubito l'argomento trattato. Lo abbiamo scritto in in-glese per renderlo più originale e perchè è la linguauniversale, quella che chiunque dovrebbe compren-

dere (quindi è un messaggio per tutti). Abbiamo poiinserito un piccolo testo in cui è spiegato che cosa èla malnutrizione. Il cartellone pubblicitario è diven-tato bellissimo, soprattutto per l’uso dei colori e per-chè comunica in modo efficace e originale uninsegnamento, un messaggio importante che riguardatutti.

Gruppo sugli aiuti umanitari sulla raccoltae distribuzione di cibo.Per realizzare la nostra pubblicità abbiamo deciso diutilizzare come tema la Colletta del Banco Alimen-tare, che è un aiuto umanitario esistente in Italia e inaltre parti del mondo. Abbiamo scelto questo tipo direaltà perchè anche a noi ragazzi a scuola è stato pro-posto di partecipare al gesto della Colletta alimentareportando alimenti e facendo i pacchi tutti insieme du-rante i pomeriggi.Dopo una settimana abbiamo finalmente avuto l’ideavincente! Abbiamo pensato di scattare una foto raffi-gurante un sacchetto della Colletta Alimentare e con-tenente del cibo da donare ai più bisognosi. I manicidel sacchetto dovevano essere tenuti da Laura e Mar-tina, due del gruppo, mentre due altri compagni, Ja-rold e Kebre, che hanno la pelle scura e che quindipotevano simboleggiare le persone dei paesi menofortunati, dovevano ricevere il sacchetto.La foto è stata scattata su uno sfondo raffigurante unpaesaggio africano, per simboleggiare come la realtàdel Banco Alimentare sia arrivata fin là. Anche parole

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profonde ci hanno aiutato per il titolo: “Un piccologesto salva una vita. Aiutaci anche tu!”Il colore del cartellone che abbiamo scelto è arancione,sgargiante e forte per rappresentare la nostra grinta.Il titolo voleva essere viola, ma a causa di un imprevi-sto, è stato stampato in nero. Subito ci siamo messiall’opera per rimediare: abbiamo ritagliato una strisciadi cartoncino viola e ci abbiamo incollato sopra il no-stro titolo.Ai lati dell’immagine abbiamo anche inserito due pic-coli testi con alcune informazioni sulla Colletta Ali-mentare. Abbiamo poi rifinito il lavoro con unpennarello indelebile bianco.Ognuno di noi, per realizzare questo cartellone, hadato tutto se stesso; l’amicizia e la voglia di fare sonostati fattori importanti che ci hanno aiutati a restareuniti, nonostante le idee diverse e i momenti di sco-raggiamento.Questo lavoro ha fatto profondamente riflettere tuttinoi: ci siamo resi conto del bisogno di molte persone,di come patiscono la fame e del fatto che possiamodare un piccolo aiuto attraverso gesti di generosità.È stata un’esperienza fantastica. Abbiamo imparato aconoscerci ancora meglio, a collaborare, ma soprat-tutto abbiamo visto come possiamo concretamenteconfrontarci e lavorare per aiutare gli altri. Quello checi è piaciuto di più è stato fare la foto: l’idea di essereprotagonisti di una pubblicità è stata vincente e coin-volgente.

Gruppo sulla denutrizione.Abbiamo pensato per due settimane ad alcune possi-bilità ma non avevamo un’idea brillante. Abbiamoavuto un’idea particolare ed originale e abbiamo lavo-rato su questa per molto tempo.Una volta giunto il momento di trovare e ricercare im-magini e informazioni per allestire il cartellone Nuriae Ludovica, due compagne del gruppo, si sono reseconto che probabilmente il progetto idealizzato nonera dei migliori; l’idea era simpatica ma poco fattibile.A quel punto tutti quanti eravamo piuttosto demora-lizzati poichè sapevamo che l’idea bocciata ci era pia-ciuta e ci aveva richiesto molto impegno. Nonavevamo proprio ispirazione per realizzare qualcosadi nuovo, particolare, significativo, ma soprattutto rea-lizzabile ed esteticamente avvincente.Improvvisamente, quando ci stavamo orientando sultema dell’ambiente legato all’alimentazione Virginia,una nostra compagna, è intervenuta urlando la parolapuzzle! Si è accesa allora una lampadina, tutti eravamod’accordo: avremmo creato un puzzle che potesse le-gare noi fortunati ai più bisognosi, come se fossimouna cosa sola. Eravamo molto felici, abbiamo resettatotutte le idee e abbiamo deciso di ricominciare da zero.Alcuni erano addetti alla ricerca delle immagini piùbelle e significative, altri erano alle prese con il metroe la matita per la realizzazione del titolo ed altri ancorarealizzavano la foto in modo da essere concretamenteprotagoniste del puzzle.

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Scuola SecondariaIl titolo doveva ripor-tare la scritta: La de-nutrizione si puòcombattere! Aiutaci acostruire un pontefra noi e loro. L’ideadi mettere la parolacostruire era perfettaperchè riprendeval’idea del puzzle.È stato bellissimoscattare la fotografiacon alcuni alimentiin mano (come avoler dire che vole-vamo portare damangiare a chi è de-nutrito) e, per losfondo, abbiamoscelto un immaginedella nostra affasci-nante città, Milano.Solo ieri siamo riusciti a terminare il nostro progetto,sono stati molti i momenti difficili e nei quali c’era bi-sogno che tutti quanti collaborassero con più forza eimpegno. Fortunatamente siamo stati una squadra piùche perfetta poichè ognuno di noi, nel settore in cuiera più competente, ha dato il massimo di sè. È statoquesto che ci ha aiutati ad andare avanti e non arren-derci mai, poichè il traguardo si raggiunge solamentecon sforzo ed impegno.

Nuova idea, nuovo mondo! Era questo il nostro mottoche ci ha aiutato ad arrivare fino in fondo e a termi-nare il nostro lavoro con grande soddisfazione! Ve-dere il puzzle concluso e incollato, colto come se sistesso componendo e si stesse davvero creando ununione fra noi e i ragazzi dei paesi sottosviluppati, èstato davvero bello e soddisfacente.

Tempo di lettura 19 minuti

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Scuola Secondaria

Ci porteremo questa esperienzasempre nel cuore

Ci siamo conosciuti meglio e siamodiventati più amici

e diventiamo esploratorinel Parco Ticino

...alla Côte d’Azur

Le nostre giteda Pavia...

Visitamo il Castello

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Attività ed eventi al 105

enerdì 28 settembre, come ogni anno,siamo andati a Codogno.Sul pullman mi sono seduta con MariaAlessandra che mi ha subito offerto uno

scooby doo. Nello stesso momento guardavo fuori dalfinestrino. Ho provato una sensazione di relax e misentivo molto tranquilla. Arrivati a Codogno siamoandati in chiesa. Un bambino di ogni classe dovevaleggere una preghiera. Nella nostra classe sono statascelta io. Avevo paura di balbettare e di sbagliare lapronuncia delle pa-role scritte nel testo.Avrei avuto il co-raggio di parlaredavanti a tutta lascuola, compresa lapreside?Man mano che lafila con i bambiniche dovevano leg-gere si accorciava,io avevo sempre piùpaura. Dovevo leg-gere con calma,scandendo bene leparole. Dopo un po’sarebbe toccato ame. Avevo un nodoin gola, ma mi sonoconcentrata e holetto tutto ciò cheera scritto nel fo-glietto. Ce l’ho fatta!Un po’ più rilassata,insieme alla miaclasse, siamo uscitidalla chiesa. Abbiamo fatto alcuni giochi con dei nomiriferiti al cibo. I nomi citati nei giochi non mi sonopiaciuti, perché io avevo fame e quei nomi mi face-vano venire ancora più fame. La cosa divertente è cheai giochi anche le maestre hanno partecipato! Alla fine dei giochi abbiamo mangiato con gusto esiamo ritornati a casa. Ero stanca, ma devo ammet-terlo: è stato divertente!

er andare a Codogno siamo partiti verso leore 9, a bordo di un lussuoso pullman e dopoun’oretta, trascorsa serenamente, siamo arri-vati a destinazione. Dopo aver posato gli zai-

netti abbiamo fatto un piccolo spuntino e poisilenziosamente siamo andati in chiesa per parteci-pare alla S. Messa. È stata una celebrazione speciale,perché abbiamo consacrato ed affidato il nostro Isti-tuto, ciascuno di noi, le nostre famiglie, i nostri inse-gnanti e le Suore al Sacro Cuore di Gesù; la preside ha

poi donato ad ogniclasse l’immagine diGesù affinché ci ri-cordi ogni giornoche Lui ci è vicino eci aiuta a crescere inetà, sapienza e gra-zia.

Successivamentesiamo andati ingiardino, dove ab-biamo disputato al-cune gare divertentiche con la nostrasquadra “il Sedano”abbiamo vinto. Al termine ci siamoriposati facendo unsimpatico pic-nic. Alle ore 14,10 cisiamo avviati versoil museo di MadreCabrini e qui ab-biamo potuto ve-dere tutto ciò che lariguardava, in parti-

colare la sua stanza con la poltrona miracolosa, il GesùBambino viaggiatore e la stanza in cui si è riunita perla prima volta con le sue suore.Verso le ore 15 siamo risaliti in pullman e felici siamorientrati a Milano.

È stata proprio una giornata speciale!!Tempo di lettura 8 minuti

La nostra uscita di inizio annoa Codogno

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Attività ed eventi al 105

Open DayL’occasione giusta per conoscerci meglio

Alla scuola dell’infanziasi crea in gruppo… e anche da soli.

In secondai piccoli “pittori” crescono

In terza si impegnano per dareun festoso benvenuto a tutti

In quarta i tutor si prendono curadei loro “piccolini”

Alla scuola secondariainsegnano a disegnare con la china

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Attività ed eventi al 105

crivo questo articolo nel giorno in cui, con al-cuni genitori della Scuola ( che ringrazio dicuore per aver aderito alla proposta), ho parte-cipato alla staffetta della Maratona di Milano.

Il pensiero che voglio condividere con voi è carico diemozioni recenti, ma insieme a esse, affiorano ancheconvinzioni radicate. Innanzitutto che lo sport vero,puro, non contaminato, sia un portatore sano di valoriimportanti, se non fondamentali, della nostra vita: so-lidarietà, fratellanza, amicizia, collaborazione sono i pi-lastri educativi dello spirito sportivo, sono le parolechiave che possono concedere alle nuove generazionila possibilità di sognare e credere che esista davvero unavia d’uscita da questo delicato momento storico.Nella pratica sportiva, più che in altri ambiti della quo-tidianità, entriamo in una dimensione che ci rifletteesattamente per quello che siamo e valiamo: attraversola lettura dei risultati che otteniamo durante ogni nostraprestazione ci rendiamo conto dei nostri limiti e dellenostre possibilità. Questa valutazione reale delle nostrecapacità ha una valenza positiva inestimabile, perché cirealizza non solo come sportivi, ma soprattutto comepersone. Ci mettiamo in gioco, pronti ad accettare con

serenità qualsiasi posizione che otterremo arrivati altraguardo. Bisogna sempre provare per sapere dovepossiamo arrivare, non è ammessa la resa incondizio-nata di fronte alla prima difficoltà e dobbiamo spro-narci a dare sempre il massimo; un concetto che siesplicita totalmente solo nella determinazione , nellatenacia, nel sacrificio e nel sudore. Queste qualità si tra-ducono solo nella concretezza dell’azione, nel rispettodi sé, degli altri e delle regole. Condividere tutto questoci rende fiduciosi nel domani, protagonisti di un pro-getto di vita gioioso, dove le barriere si superano, le di-stanze si riducono e le emozioni si amplificano,attraverso sensazioni così forti che ci fanno scoppiareil cuore. Vorrei donarvi una parte di questo fantasticomondo col mio piccolo contributo alla vostra crescita,la parte migliore che ho vissuto in tanti anni appassio-nati e frenetici. E ancora oggi, giorno dopo giorno, miimpegno a scoprire con voi mete inesplorate o rivisitateattraverso la purezza dei vostri occhi: teneteli benaperti, mi raccomando! Non fate che vengano offuscatidalla competizione insana e smodata, ma fateli brillarealla luce della medaglia più bella, quella che non ci fasentire mai soli nella vittoria come nella sconfitta.

Il valore dello Sport

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Il coinvolgimento emotivo e competitivo da parte deipartecipanti alle gare hanno messo in risalto i valorisportivi fondamentali: passione, tenacia, determina-zione, collaborazione e sana competitività.Tutto questo e tanto altro ancora, ha dato risultati gra-tificanti agli alunni e alle insegnanti e visibilità allascuola.Sicuramente confermeremo questi eventi anche l’annoprossimo perché ci aspettiamo di vedervi più nume-rosi. Cominciate gli allenamenti già durante le va-canze e buona estate a tutti!!

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maggio : gare di atletica della scuola seconda-ria presso il centro sportivo “forza e coraggio”11 maggio Vincenziadi - gare di atletica pressoil centro Schuster

Uniamo queste due fantastiche esperienze sportiveperché entrambe ci hanno dato, seppur in situazionidiverse, grandi soddisfazioni e la gioia di aver vissutoinsieme momenti importanti.Lo spirito e la situazione metereologica, siamo statimiracolati da 2 giornate di splendido sole, erano dav-vero la cornice ideale per dare risalto alle prestazionipersonali e di gruppo dei ragazzi.

Attività ed eventi al 105

L’angolo dello Sport

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Attività ed eventi al 105

ggi, giovedì 9 maggio, le nostre classi in-sieme alle maestre Valeria, Caterina e Ca-roline hanno incontrato alcune suoreprovenienti dalla missione cabriniana di

Dubbo.L’occasione dell’incontro è stata un’intervista, che ab-biamo preparato in lingua inglese grazie all’aiuto dimaestra Caroline, sul tema “Il convivio”.Le suore ci hanno raccontato il tipo di alimentazionedi questi bambini, e come avvengono i pasti. L’inter-vista è stata molto utile per completare la parte cheabbiamo curato all’interno della mostra sul Convivio.Ciò che ci ha più colpito è stato il fatto che dai raccontidelle suore traspare sempre una gioia sui loro volti.Noi abbiamo chiesto loro da che cosa nasca questagioia e ci hanno risposto che innanzitutto è la possi-bilità di evangelizzare i poveri e poterli educare inmodo responsabile ad apprezzare il valore di tutte lepiccole e grandi cose che hanno.

L’umiltà e la gratitudine, che spesso noi non abbiamo,li porta a gustare tutte le gioie della vita.Suor Maria Regina ci ha detto che quando sono arri-vate lì, un quindicina di anni fa, c’era fuori dalla lorocasa una piccola piantina chiamata “tronchetto dellafelicità” e che oggi ha raddoppiato addirittura l’altezzadella casa e quando le persone passano da lì guar-dando loro e la pianta dicono: “che felicità che avetevoi”! Il nostro desiderio è poter essere felici e grati tuttigiorni come lo sono loro e poterci aiutare con la stessagratuità con cui loro aiutano i poveri.

Una pianta che cresce con la gioia

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Tutti noi possiamo sostenere l’associazione AMA,seguendo l’esempio dei nostr i bambiniche da diversi anni aiutano con gioia suor MariaRegina e la sua missione di Dubbo in Etiopia

IBAN: IT 08 I 02008 01695 000040517822

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uest’anno i momenti di riflessione propostiai genitori sono stati due incontri serali sutematiche particolarmente presenti nellafase della preadolescenza.Riflessioni sulla comunicazione on line

(pericoli e perdite) con la dott.ssa Daniela Cisco.Crescere e spalancarsi alla vita. Affettività e sessualitànei preadolescenti con la dott.ssa AnnaCampiotti. La partecipazione dei genitori è stata nu-merosa e altrettanto numerosi gli spunti di riflessionee confronto.

Concerto al Cabrini

nche quest’anno abbiamo avutol’opportunità di vivere una “seratamagica”.Una serata di stupenda musica che

ci ha trasportati per un paio d’ore in una di-mensione di bellezza davvero mirabile.

Un grazie di cuore ai nostri artisti e un…arrivederci all’anno prossimo!!

Un saluto e un ringraziamento particolare a Cristina Romanò, che ha trasmesso la sua passione per la musica a tutti i bambini dellascuola

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Appuntamenti irrinunciabili

QL’incontro comeapprofondimento educativo

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Cabrini’s day:

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a tutto Sport!

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n vista dell’esposizione universale che Milanoaccoglierà nel 2015, la nostra scuola, dalla Se-zione Primavera alla Secondaria di primo grado,ha promosso, coordinato e implementato lavori

sul tema guida di EXPO “Nutrire il pianeta. Energiaper la Vita” con un approccio interdisciplinare.I risultati di queste attività costituiscono il percorsodella mostra allestita per il giorno del Cabrini’s Day

CONVIVIALITÀ:UNA PAROLA E TANTI SIGNIFICATICON-VIVEREUna quotidianità fatta di persone, adulti e bambini:convivere significa accompagnare ed essere accompa-gnati, prendersi per mano e camminare insieme...

CON-DIVIDEREAggiungi un posto a tavola: mangiando insieme ancheil cibo acquista più... gusto!

IN-CON-TRAREContinuità: Lo straordinario viaggio iniziato alla Se-zione Primavera e alla Scuola dell’Infanzia proseguealla Scuola Primaria: incontrarla significa anzituttoscoprire compagni, volti, sorrisi che accolgono, maniche accompagnano, racconti narrati, esperienze vissute…

IL PANE: UN ALIMENTO POVERO MARICCO DI SIGNIFICATOStoria di un chicco di grano All’inizio il chicco di grano non vuole proprio lasciarela sua spiga, ma infine si abbandona con fiducia al suodestino e rinascerà a una vita più bella. Questa è lastoria affrontata dai più piccoli.Nel mondo… pro-fumo di pane Il chicco porta e in-contra chi pur-troppo non puòavere cibo tutti igiorni: i bambinihanno raccolto letestimonianze dellenostre suore missio-narie, più vicine alletristi realtà di chisoffre la fame.Spezzò il pane e... Il pane unisce la co-munità cristiana e,nell’Eucaristia, rin-nova il sacrificio diGesù che spezzò ilpane nell’UltimaCena.

LA CARITÀ NON CONOSCE CRISI Il percorso si conclude con la testimonianza di chiopera al servizio dell’altro; i ragazzi più grandi ci in-vitano a pensare al significato più profondo della pa-rola carità con un lavoro che ci porta a riflettere sulfatto che la condivisione della vita di una personanasce dal desiderio di condividere la ricchezza rice-vuta dall'amicizia con Gesù.

Il banchetto della luogo della festa

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IL PANE NEL MEDIOEVOI ragazzi di I media hanno studiato ed esposto la storiadel pane, come esso è nato, come veniva prodotto,conservato e consumato nel Medioevo e come deter-minava la vita degli uomini di una volta.

IL PROGETTO CIVISQuest'anno la classe II media è stata inscritta al con-corso Civis, concorso che aveva come tema principalel'alimentazione nel mondo. I ragazzi hanno aderito alconcorso attraverso un percorso interdisciplinare cheha coinvolto le materie di Scienze, Educazione Tec-nica, Arte e Spagnolo. Hanno raccolto i risultati diquesta bellissima esperienza e raccontato le loro im-pressioni.

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vita: il Convivio e della gioia

UN’IMPENSABILE CONDIVISIONEPartendo da due testi letterari, un brano da “Il ser-gente nella neve” di Mario Rigoni Stern e un brano da“I miserabili” di Victor Hugo, i ragazzi di III mediahanno potuto studiare e commentare due esempi cheraccontano momenti di convivialità impensabile, dueesempi di come la condivisione può avvenire anchefra nemici o estranei.

IL PANE NELLA CULTURA FRANCESE ESPAGNOLAIl pane è presente anche nella cultura francese e spa-gnola. Come esso viene chiamato, cucinato, assapo-rato e condiviso in Francia e in Spagna? I ragazzil’hanno scoperto e ce lo hanno raccontato.

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ome nella storia dell’arte è stato vissuto e con-siderato questo affascinante tema? I ragazzihanno osservato le opere d’arte della nostrastoria e cultura e ce ne hanno regalato tante

diverse interpretazioni proposte secondo la loro sensi-bilità e la loro capacità inventiva.

Al tempo degli antichi greci il momento del banchettoera uno dei momenti principali della vita sociale; in que-sta occasione si riunivano cittadini con interessi comunio politici, o amici che celebravano matrimoni e rituali.Gli antichi romani usavano rappresentare le scene delloro vissuto quotidiano nelle case e nei luoghi pubbliciattraverso la tecnica dell’affresco. Con l’avvento del cristianesimo il tema del Convivio silega profondamente con il momento della vita di Cristodell’Ultima Cena. Una delle prime forme di linguaggioartistico usato dai primi cristiani nella decorazione dimonumenti e luoghi sacri è il mosaico. Nel Medioevo i monaci ama-nuensi usavano decorare iloro codici e i testi sacri conbellissime miniature, pre-ziose e ricche di colori e par-ticolari. In grandi lettereintroduttive ai testi i monacisceglievano di rappresentareepisodi sacri decorati conuna flora e una fauna moltorigogliosa e descritta minu-ziosamente. L’artista che più in assolutoha determinato l’arte del me-dioevo è stato Giotto. Nellacappella degli Scrovegni aPadova il pittore ha affre-scato la vita di Gesù in unaserie di riquadri inscritti inuna struttura architettonicadipinta. La scena dell’UltimaCena è una delle scene più famose e intense del ciclo pit-torico.Nel periodo rinascimentale l’arte si dedica soprattuttoai soggetti sacri. Uno dei temi privilegiati è l’UltimaCena, episodio che viene rappresentato soprattutto neirefettori dei conventi e dei monasteri per ricordare ai

commensali come sia avvenuto l’ultimo pasto del no-stro Signore. Uno dei più alti esempi di arte pittorica ri-nascimentale è l’Ultima Cena rappresentata dallagenialità di Leonardo da Vinci nel refettorio di SantaMaria delle Grazie a Milano. Con il ‘600 l’arte pittorica si fa sempre più spettacolare escenografica. I colori diventano sempre più brillanti, leforme si allungano e i corpi ricercano pose complesse. Caravaggio ha raccontato la vita di Gesù in numerosiquadri. Uno dei suoi quadri più famosi è la Cena in Em-maus presente alla National Gallery di Londra. I prota-gonisti sono colti da vicino, immortalati nelle loroespressioni intense e profondamente realistiche. Questaè l’arte di Caravaggio, che utilizza la luce per descrivereattentamente forme e fisionomie dei personaggi.L’arte moderna non tratta solamente soggetti sacri. Essarappresenta anche scene e soggetti profani, in partico-lare veniva usata anche per raccontare la ricchezza e lapotenza dei principi e degli aristocratici di un tempo. Il

pittore Arcimboldo infatti rappresental’imperatore Rodolfo II con i frutti del-l’autunno; in questo modo, tramite la rap-presentazione di elementi naturali, fruttae verdura, il pittore crea una modalità di-vertente e curiosa, molto originale perrendere il ritratto un vero capolavoro.La pittura del 1600 e del 1700 inizia a rac-contare, in quadri molto grandi e parti-colareggiati, i costumi e la cultura degliuomini di quel tempo. Artisti come Ve-lasquez, Rembrandt, Chardin non sonopiù attratti solo da soggetti sacri o mito-logici. Le scene di vita quotidiana, leusanze e le abitudini della loro società di-vengono l’oggetto prediletto dei loro qua-dri. È il caso dello opere di Frans Hals,pittore inglese che presenta un banchettoparticolare, dove i commensali sono per-sonaggi politici che, con il pretesto dipranzare insieme, discutono dei problemi

della società.Tre artisti bolognesi che iniziano a rappresentare la vitae il lavoro della classe sociale più povera e umile sono iCarracci. Annibale Carracci rappresenta il pasto di unsemplice contadino in questo quadro: “Il mangiatore difagioli”. In quest’opera, rappresentata con grande reali-

Il Convivio

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vita sereni e tranquilli, dove i personaggi, apparente-mente calmi e posati, vengono sconvolti da colori sto-nati e contrastanti.Sempre in Germania, con la conclusione della I GuerraMondiale, nasce la corrente artistica della Nuova Og-gettività. George Grosz racconta nei suoi quadri, conforte intento di denuncia sociale, la disperata situazionedi un paese sconvolto dalla guerra e la spietata avidità

dei ceti dirigenti edegli uomini d’af-fari che sotto lamaschera della ri-spettabilità, gover-nano la Germania.Ad alcune sueopere che rappre-sentano politici edirigenti che ban-chettano, disgu-stosi e ingordi,incuranti dei pro-blemi del paese.In America, colgiungere degli anni’50, nasce il movi-mento della PopArt. Questa realtàartistica, attraversouno dei suoi più

grandi interpreti, Andy Warhol, racconta come la so-cietà consumistica abbia trasformato la cultura e la men-talità delle persone di questo tempo. Per Andy Warholsono i prodotti di massa i veri protagonisti del pensieroe del modo di vivere degli uomini della nuova societàed è questo che le sue opere d’arte devono presentare, intono di denuncia ma anche in modo ironico. Egli infattiprende le immagini dei prodotti commerciali presentisulla tavola dell’americano medio e le ripete infinitevolte, attraverso la tecnica della stampa, svuotandole disignificato e suggerendo in questo modo un’idea di con-sumo.

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smo, il pittore coglie il suo soggetto mentre si porta allabocca il cucchiaio di fagioli, come se lo stesse sorpren-dendo in un preciso istante. Il quadro quindi non rac-conta il momento di convivio della classe aristocratica,ma piuttosto di coloro che vivono nelle ristrettezze enella miseria quotidiana.Sul finire del 1800 il grande pittore Vincent Van Goghvive, per un certo periodo della sua vita, a stretto con-tatto con i contadini di un paesino minerario delBelgio. In uno dei suoi quadri più famosi, “Imangiatori di patate”, egli vuole raccontare la vitamisera e faticosa di coloro che, attraverso il durolavoro di ogni giorno, riescono a portare in tavolasolamente un umile pasto da condividere contutta la famiglia. Il convivio è quindi, in questocaso, totale condivisione di quel cibo da cui di-pende la vita stessa dei commensaliI pittori impressionisti colgono la vita dei citta-dini parigini all’aria aperta, nei momenti di agioe di divertimento, in particolare Renoir che rap-presenta questa scena, “La colazione dei canot-tieri”, in un pergolato sul fiume dove alcunepersone banchettano allegramente godendosi ilsole e la brezza leggera di una mattina spensie-rata. Il quadro coglie il divertimento e l’allegriadella compagnia di questi personaggi e, attra-verso le vibranti pennellate della pittura impres-sionista, riesce a trasmettere la sensazione divitalità e luminosità che si sprigiona dalla scena.Un’artista che, attraverso il colore pieno e la forma purache gli artisti delle avanguardie del 1900 ricercavano,racconta una scena con una tavola imbandita è Matisse.In questo quadro cogliamo un momento che precede ilconvivio, cioè la preparazione della tavola, ma quelloche più emerge sono i colori accesi e puri, le forme ara-bescate e fantasiose che il pittore sceglie per narrare que-sto evento.Kirchner, pittore facente parte del movimento espres-sionista tedesco, utilizza colori puri, contrasti forti eforme nette e taglienti per raccontare scene di vita quo-tidiana nelle città di Monaco e Berlino. In queste cittàgià si respira un clima che annuncia l’imminente guerrae i cittadini vengono rappresentati con colori acidi,sordi, in immagini che colpiscono l’occhio e stravolgonoil pensiero. L’espressività istintiva ed estrema del pittoreemerge anche in opere che raccontano di momenti di

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nell’arte

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A Codognoper festeggiare insieme la prima Comunione

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Amatelo molto, Gesù,

e fate tutto con grande amore per Lui,

che tutto se lo merita per il grande

amore che ci porta…”

S. Francesca Saveria Cabrini

I nostri protagonisti

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Scuola dell’Infanzia - Sezione Scoiattoli:Lorenzo Umberto Bordini, Gianmarco Gaetano Caiazzo, Eugenia Colautti, Andrea Colombo, Valentina Dimarco, Carlotta Donna, Sofia Gil Correa, Davide Grecchi, Diana Maria Longhi, Federico LuigiLucchini, Giovanni Maria Migliorini, Vittoria Osnato, Margherita Pagliara, Martina Pedone, FedericoRaschellà, Matilda Rizza, Lucrezia Maria Sartori, Francesco Guido Tommasi, Leonardo Tosi, PaoloMaurizio Vatti, Mattia Filippo Villa-Santa

Scuola dell’Infanzia - Sezione Primavera:Achille Bevilacqua, Pietro Matteo Longhi, Riccardo Meucci, Letizia Beatrice Morello, Carmen Nigro,Edoardo Olivetti, Benedetta Pagliara, Edoardo Carlo Pola, Camilla Laura Scotti, Veronica Tosi, BiancaZurleni

I nostri protagonisti

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Scuola dell’Infanzia - Sezione Orsacchiotti:Beniamino Alfinito, Carlotta Bella, Marta Mariavittoria Caserta de Luca, Riccardo Caviglia, LaviniaConforti, Nicole Fabbri, Edoardo Favaro, Matilde Griffa, Nikita Mironescu, Victoria Nicole Morello,Sibel Paparusi, Giulia Petito, Martina Rossi, Niccolò Schinaia, Melissa Sguazzin, Nicolò Luigi Simeoni,Nicolò Torretti, Francesco Trudu

Scuola dell’Infanzia - Sezione Tigrotti:Rebecca Besana, Riccardo Branca, Aurora Casari, Stella Maria Colombo, Gabriele Demeglio, GabrieleDompè, Tommaso Donna, Felicitas Gil Correa, Pietro Maria Grecchi, Giacomo Lucchini, MassimoMagnoni, Giorgia Maria Merlano, Francesco Tancredi Merlo, Chiara Mondino, Catello Nigro,Maddalena Osnato, Jasmine Pugliatti, Mattia Sguazzin, Pietro Torretti, Sofia Carla Zanzi, Alice Ziglio

I nostri protagonisti

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Scuola Primaria - Classe Prima B:Daria Balbo Bertone di Sambuy, Ada Maria Bassani, Tommaso Bressani, Francesco Capra, SamueleMatteo Gazzo, Andrea Lucchini, Daniela Mena Espinoza, Angelica Morganti, Eleonora Pola, PaolaPoletti, Francesca Sereno, Matteo Sposito, Daniela Stella Toti, Fabrizio Villa-Santa

Scuola Primaria - Classe Prima A:Daniele Fabio Andrea Baroni, Tommaso Catania, Nina Cattano, Beatrice Cremaschi, Gervine JoshuaGamiao, Francesca Maria Gibelli, Solomun Guish Asfaha, Matilde Maggioni, Filippo Mantica, MariaGiulia Migliorini, Francesca Molinari, Benedetta Percaccioli, Kira Strelnikova, Filippo Varesi

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I nostri protagonisti

Scuola Primaria - Seconda B:Marco Antonielli, Maria Fabiola Battaglia, Edoardo Besati, Greta Brugnoli, Vanessa EsterCellamare Balzarotti, Alessandro Cravino, Alessandro D’Arco, Federico Fabrizio, Andrea Greco, RosaAlba Losito, Maria Elisabetta Liliana Merlano, Francesco Nini, Simone Petito, Davide Ravetta, GinevraRedaelli, Giorgia Sabbatini, Sara Toselli, Sherena Primele Warnakulasooriya Perera.

Scuola Primaria - Seconda A:Sofia Costanza Bonomi, Federico Brignoccoli, Vitalij Cattaneo, Alessia Colombo, SaraColombo, Giulia Dimarco, Isabella Donna, Nicoletta Dubini, Marcello Iannuzzi, Alice Loperfido,Antonio Losio, Chiara Maestri, Alessandro Meucci, Sofia Passarelli, Luigi Scala, Luca Segata,Simone Soci, Matilde Tommasi, Lucrezia Troilo

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I nostri protagonisti

Scuola Primaria - Classe Terza B:Beatrice Camilla Maria Alberti, Maria Giulia Andena, Vittorio Chiaverini, Leonardo Conforti,Riccardo Costa, Federica Maria Danova, Francesca De Spirt, Antonio de Spuches, Marco Faina,Federico Favaro, Francesco Fontana, Alice Guglielmetti, Giovanni Paolo Maria Passarella, ElenaPellegrino, Kjllia Ramos Prado, Filippo Davide Zanni.

Scuola Primaria - Classe Terza A:Alessandro Barbieri, Chiara Bordini, Alessandro Caterini, Marcella Cazzola, Andrea Ciavarella,Chiara Ciccirillo, Alessandro Maria Corti, Christin Da Silva, Jacopo Frigessi di Rattalma,Maddalena Caterina Griffa, Edoardo Longoni, Yael Polanco, Federico Lorenzo Valentini.

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I nostri protagonisti

Scuola Primaria - Classe Quarta B:Lavinia Virginia Borroni, Margherita Bressani, Maria Cattano, Gloria Contrino, Andrea PaoloCorti, Emanuele Loria, Martina Maestri, Alessandro Mantero, Elena Pajardi, Beatrice ClaudiaRomana Reverberi, Sara Sabbatini, Giovanni Stucchi, Giordano Villa-Santa.

Scuola Primaria - Classe Quarta A:Letizia Carlotta Amoroso, Alessia Antonielli, MariaAlessandra Besati, Margherita Cerri,Alessandra Dabbrescia, Irene Dompé, Edoardo Falsini, Elena Sofia Fragiacomo,Alessandro Gabriele Gazzo, Gaia Jane Giannuzzi, Ethan Magnoni, Giuliano Mattioli,Tommaso Meucci, Federica Milletti, Eduardo Pea, Alessandro Guglielmo Toselli

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I nostri protagonisti

Scuola Primaria - Classe Quinta B:Silvia Boselli, Valentina Campiglio, Raffaele Chiaverini, Carlo Maria Cosentino, Amalia de Spuches,Christian Dimarco, Andrea Elli, Nina Fresia, Carlotta Chiara Maria Iannuzzi, Alessandro Longoni, AliceMaria Palma Lucchini, Tommaso Maggioni, Gabriella Alessia Minaya Yovera, Luca Antonio Mureddu,Vittoria Pascente, Riccardo Enrico Ronconi, Camilla Turati, Geleta Matteo Maria Valenti, Giulia Valli.

Scuola Primaria - Classe Quinta A:Francesca Alii, Luca Remigio Angelini, Yitay Ausanio, Filippo Chiaverini, Federico Ciavarella, ElenaCiccirillo, Matteo Leonardo Danova, Gaia Demeglio, Sucira Manusha Fernando Wattalage, PietroFumagalli Romario, Alissa Gambari, Samuele Guish Asfaha, Gabriele Giorgio Passarelli, ChiaraPercaccioli, Alessandro Scarsi, Chiara Maria Scotti, Carolina Tesch, Gelete Marcella Maria Valenti

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I nostri protagonisti

III A secondaria 1° gradoGiovanni Andreolli, Hilda Patrizia Arcella Garcia,Stephen Lakshan Athukorala, Davide G. AvilaAbregu, Federico Barbieri, Martina Carta, JuanDavid Cellamare Balzarotti, Lorenzo Cerri,Giovanni Cervo, Chiara Maria Conforti,Manuel Valentino Correzzola, Ginevra D’Apice,Michele De Rosa, Andrea Marchi, Gabriele Mattioli,Matteo Mureddu, Giuseppe Niccolò Passarelli,Diego Ramos Prado, Francesca Trimboli, AliceTurati, Matteo Valentini, Davide Valli

I A secondaria 1° gradoPietro Alfonsi, Marco Allanda, Edoardo Anfossi,Sara Mishel Athukorala, Lucrezia Bassini, NiccolòBastone, Matilde Bellinato, Luca Roberto Binaghi,Clarissa Cervi, Alessio Colombo, Niccolò Cordara,Lorenzo Costa, Paolo de Francisco Mazzacara diCelenza, Sayuri Minuranga Jayashantha FernandoPitipanage, Federico Finocchiaro, Marta Ghidini,Eleonora Masi, Luca Giovanni Adriano Paiano,Beatrice Pajardi, Tommaso Pruneri, FrancescoSalvini, Elisa Stucchi, Lucrezia Zaninelli

II A secondaria 1° gradoLudovica Carlotta Amoroso, Davide GiovanniAngelini, Darlynne Aracelly Aquije Manrique,Martina Arami, Isabella Bestetti, Silvia Cavallari,Isabelle Confalonieri, Luca Confalonieri,Nuria Contrino, Jarold Angelo Eyzaguirre Rosillo,Pietro Falsini, Genrev Christian Gamiao,Leonardo Griffa, Laura Guerra, Marco Mazzocchi,L i d i a M e n e g h e t t i , C h i a r a M o l i n a r i ,Lorenzo Pasquino, Andrea Porzio, Giulio Preziosa,Sofia Silva, Andrea Siviero, Virginia Troilo, KebreEmma Maria Valenti, Filippo Vimercati

SCUOLA DELL’INFANZIACoordinatrice:

Chiara LazzaroniInsegnanti di classe:

Emanuela Scimone (Sezione Primavera)Barbara Agrimonti (Tigrotti)

Maria Antonietta Curato (Scoiattoli)Annalisa Valagussa (Orsacchiotti)

Assistenti:Rosaria Palumbo

Gianfranca Ranghetti (Sezione primavera)Religione:

Suor Rosa CortinaInglese:

Danja UggèLaboratori:

Ilaria Frigerio

SCUOLA PRIMARIACoordinatrice: Nadia Baroni

Insegnanti di classe:I A Tiziana PloiaI B Morena Saul

II A Elena Annoni II B Alice Roncato

III A Caterina PelladoniIII B Valeria PecceniniIV A Franca d’ArrigoIV B Monica BordoniV A Cristina ArrigoniV B Ilaria Adelasco

Insegnanti di sostegno:Elena CattaneoGloria Farina

Noemi MontiniMara Vanotti

Inglese: Caroline Davis

Religione: Suor Rosa Cortina

Ed. motoria:Laura MartiniEd. musicale:

Cristina RomanòInformatica:

Stefania MinutoInsegnanti Titolari di Classe

Doposcuola:Rosangela Trincavelli

Marina OdoniSara Tagliolini

Laboratori:Rosangela Trincavelli

(Cucinismo e Artistico)Laura Balbo (e Bridge)

SCUOLA SECONDARIA di 1°GRADO

Lettere:Antonella RusconiGiovanna Gianini

Inglese:Rachel McNamara

Francese:Stephanie Seisen

Spagnolo:Romina Satriano

Matematica e Scienze:Stefania Minuto

Religione:Don Antonio AnastasiEducazione artistica:Letizia SangermaniEducazione fisica:

Laura MartiniEducazione musicale:

Cristina RomanòEducazione tecnica:

Ottavio Ghezzi

Direttore Didattico:Federica Bellesini Colombo

Si ringraziano Alessandra Ruggeri, Cristiana Schieppati, Roberto Binaghi (Erser Grafiche),Mario Perbellini (CP Service) e Catoni Associati

per avere messo la loro disponibilità e professionalità a servizio della scuola

Sezione PrimaveraScuola dell’Infanzia

Scuola PrimariaScuola Secondaria di I° grado

Istituto Madre Cabrini

C.so di Porta Romana, 10520122 Milano

Tel. 02.545.09.20Fax. 02.54619.59

[email protected]