efficacia di un sistema di visualizzazione sociale nell‟influenzare un cambio di opinione: un...

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1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA Facoltà di Psicologia Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche EFFICACIA DI UN SISTEMA DI VISUALIZZAZIONE SOCIALE NELL‟INFLUENZARE UN CAMBIO DI OPINIONE: UN ESPERIMENTO PILOTA Relatore: Dr. Marcello SARINI Tesi di Laurea di: Michele PIERANGELI Matricola n. 703989 Anno Accademico 2009 - 2010

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Page 1: EFFICACIA DI UN SISTEMA DI VISUALIZZAZIONE SOCIALE NELL‟INFLUENZARE UN CAMBIO DI OPINIONE: UN ESPERIMENTO PILOTA

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA

Facoltà di Psicologia

Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche

EFFICACIA DI UN SISTEMA DI VISUALIZZAZIONE

SOCIALE NELL‟INFLUENZARE UN CAMBIO DI OPINIONE:

UN ESPERIMENTO PILOTA

Relatore: Dr. Marcello SARINI

Tesi di Laurea di:

Michele PIERANGELI

Matricola n. 703989

Anno Accademico 2009 - 2010

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INDICE

ABSTRACT pag. 3

RIASSUNTO pag.5

PARTE TEORICA pag.7

1.1 Influenza Sociale pag.7

1.2 Social Proxy pag .10

PARTE SPERIMENTALE pag.12

2.1 Introduzione pag .12

2.2 Materiali e metodi pag.13

2.3 Risultati pag.18

2.4 Discussione pag.24

BIBLIOGRAFIA pag.29

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3

ABSTRACT

The aim of this study is to explore the entity of opinion changing in an

individual, due to the observation of a graphical representation, called

target, reproducing the opinions of an unanimous group.

The proposed experiment, inquiring the effects of influence of the

majority, refers to the research of Solomon Asch and Richard

Crutchfield. In the present study the opinions of the group have been

presented in three different modalities: text form, histogram and target.

The target is a diagram made of concentric circles, connected to the

concept of social proxy proposed by Thomas Erikson that shows

relevant social aspects of interactions mediated by technology.

It offers a panoramic vision of a group and the positions of the subjects

inside it; subjects are represented as spots in a space; spots can move

reflecting the social interactions among the individuals associated. This

way a social proxy visualization makes evident the recurrent patterns of

behavior connected to the social interactions.

75 university students took part to the experiment divided in two stages.

In the first one each students had to fill a form imagining to take part to

an university course and to express his/her agreement/disagreement

about the proposed dilemma on a Likert scale.

Twenty day afterword in the second stage a new form was sent by e-

mail. The opinion of the companions of the course was unanimous but

contrary to that of the subject. At this point the student was asked to

express his/her opinion again. The form was sent to three different

groups, it described the opinion of the companions referring to a text

format, an histogram and a target. This was meant to measure how

much the opinion of the group was relevant in the change of opinion of

the subject comparing the answers given in the first and second stage

of the experiment. The results remarked a small shift of the opinion of

the subjects towards the position of the group, few differences between

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4

graphical visualizations and the target didn‟t appear particularly efficient

in producing opinion change.

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RIASSUNTO

Il presente studio si propone di esplorare l‟entità del cambiamento di

opinione di un singolo individuo a seguito dall‟osservazione di una

rappresentazione grafica, chiamata bersaglio, che riproduce le opinioni

di un gruppo unanime.

L‟esperimento proposto, che va ad indagare gli effetti di influenza di

maggioranza, si rifà agli studi condotti da Solomon Asch e Richard

Crutchfield.

Nello studio riportato le opinioni del gruppo sono state presentate ai

soggetti in tre diverse modalità: forma testuale, istogramma e bersaglio.

Il bersaglio è un grafico a centri concentrici, che riprende il concetto di

social proxy usato da Thomas Erikson e ritrae aspetti sociali salienti

nell‟interazione mediata dalla tecnologia.

Esso offre una visione panoramica e di insieme di un gruppo, delle

posizioni dei singoli soggetti al suo interno, rappresentati da dei punti

disposti nello spazio, che possono muoversi riflettendo le interazioni

sociali degli utenti ad essi associati. In tal modo si ha una

visualizzazione di tipo social proxy che rende evidenti patterns ricorrenti

di comportamento degli utenti legati alle loro interazioni sociali.

Hanno partecipato all‟esperimento 75 studenti universitari sottoposti a

due diverse fasi di somministrazione.

Nella prima fase è stato fatto compilare un questionario in cui è stato

chiesto ad ogni studente di immedesimarsi in una particolare situazione

come se facesse parte di un corso universitario e di esprimere il proprio

grado di accordo/disaccordo riguardo al dilemma proposto, su una

scala Likert.

Nella seconda fase condotta a distanza di 20 giorni è stato inviato

tramite e-mail, un questionario in cui veniva mostrata l‟opinione dei

propri compagni di corso presentata come unanime e contraria a quella

del soggetto. A questo punto veniva chiesto di esprimere nuovamente

la propria opinione. Il questionario, mandato a tre gruppi differenti,

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6

descriveva l‟opinione dei compagni facendo riferimento ad un formato

testuale, ad un grafico ad istogramma ed un grafico a bersaglio. In

questo modo si voleva misurare quanto l‟opinione del gruppo fosse

rilevante nell‟influenzare un cambio di opinione del soggetto

confrontando le risposte date nella prima fase e nella seconda fase

dell‟esperimento.

I risultati hanno evidenziano un piccolo spostamento dell‟opinione dei

soggetti sperimentali verso la posizione del gruppo, pochissime

differenze tra le diverse visualizzazioni grafiche, ed il bersaglio non si è

dimostrato particolarmente efficace nell‟influenzare il cambio di

opinione.

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PARTE TEORICA

1.1 Influenza Sociale

“Lo studio dell‟influenza sociale approfondisce le modalità con cui i

processi mentali, le emozioni e i comportamenti degli individui (o dei

gruppi) sono modificati dalla presenza (effettiva o simbolica) di altri

individui (o di gruppi)” [Mucchi Faina, 1996].

Un processo di influenza sociale implica che il destinatario compia un

riaggiustamento del proprio comportamento, delle proprie idee o dei

propri sentimenti in conseguenza del comportamento, delle idee o dei

sentimenti espressi dalla fonte di influenza. Questo riaggiustamento

comporta nella maggior parte dei casi, un avvicinamento più o meno

esplicito alla posizione della fonte.

Possiamo distinguere principalmente tre tipi di influenza: l‟influenza

della competenza, l‟influenza minoritaria e quella maggioritaria.

La prima si verifica quando una persona considerata competente e

affidabile riesce, tramite un processo di tipo informativo, a provocare un

cambiamento di atteggiamento.

L‟influenza minoritaria consiste invece nel fenomeno per cui una

minoranza riesce a stimolare un processo di convalida che richiede la

produzione di argomentazioni e contro argomentazioni da parte di

coloro che sono oggetto dell‟influenzamento, favorendo un‟attività di

pensiero divergente [Volpato, 1991].

L‟influenza della maggioranza si ha quando un individuo è portato a

uniformare il proprio pensiero/comportamento a quello di un gruppo di

maggioranza unanime.

Ad esempio quando un gruppo deve prendere delle decisioni può

accadere che da subito un‟idea raccolga la maggior parte dei consensi

e coloro che la pensano in maniera differente, possono incontrare

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difficoltà nell‟esprimere le proprie opinioni e sentono una forte pressione

interna ad adeguarsi al resto del gruppo.

Solomon Asch e Richard Crutchfield hanno indagato tale effetto e

condotto vari studi [Krech et al., 1970]. In uno dei suoi esperimenti Asch

ha esposto un singolo soggetto ad una maggioranza che esprimeva un

giudizio contrastante rispetto alla realtà dei fatti in un compito di

confronto tra lunghezze. All‟interno di un gruppo formato da otto

persone era presente un soggetto inconsapevole, mentre i restanti

erano complici dello sperimentatore. Essi dovevano rispondere,

secondo un ordine concordato, in modo unanime, dando delle risposte

errate in un compito in cui i soggetti ad alta voce dichiaravano quale tra

due segmenti presentati fosse uguale allo stimolo. Il soggetto

inconsapevole era il penultimo a rispondere: egli si trovava di fronte ad

un giudizio del gruppo unanime e contrario all‟evidenza percettiva. I

risultati mostrarono che nel gruppo di controllo (composto tutto da

soggetti inconsapevoli) i giudizi errati erano pochissimi data la

semplicità del compito. Nei gruppi sperimentali le valutazioni erronee

della maggioranza avevano influito in circa un terzo dei giudizi dei

soggetti inconsapevoli. È da sottolineare la presenza di differenze

individuali tra i soggetti sperimentali nel subire l‟influenza: alcuni erano

sempre rimasti fermi sulla propria opinione, altri si erano fatti

influenzare dai giudizi dei complici e alla fine dell‟esperimento avevano

riferito di essere stati molto incerti su come vedevano le linee.

Crutchfield mise a punto differenti setting sperimentali in cui i soggetti

venivano fatti sedere all‟interno di cabine individuali affiancate, in modo

che non potessero vedersi tra loro, ma potessero invece vedere

contemporaneamente gli stimoli proiettati sul muro di fronte. ll loro

compito era esprimere un giudizio su tali stimoli, tramite dei bastoncini

numerati. Ogni cabina era fornita di strumentazione luminosa che

permetteva al soggetto di conoscere l‟opinione degli altri, ad ognuno

veniva fatto credere di essere l‟ultimo a dover effettuare la valutazione,

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mentre in realtà i giudizi che comparivano sul pannello erano inviati

dallo sperimentatore.

Utilizzando questa tecnica Crutchfield ha rilevato un‟influenza

dell‟opinione di maggioranza seppur in modo minore rispetto a quanto

osservato da Asch; questo probabilmente è dovuto al fatto che i

soggetti sperimentali, pur sapendo di essere nella stessa stanza, non

avevano modo di interagire faccia a faccia.

Dunque sembra che l‟assenza di interazioni faccia a faccia sia un

fattore importante per determinare il grado di conformismo delle

persone. Questo fatto è quindi particolarmente significativo negli studi

che hanno come oggetto le relazioni tra persone mediate dalla

tecnologia, in quanto il fenomeno del conformismo potrebbe risultare

più debole.

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1.2 Social Proxy

Secondo le statistiche Pingdom1 nel 2010 1.8 miliardi di persone sono

connessi ad internet e tale numero è in rapido aumento.

Spesso non si ha traccia visibile di queste connessioni e delle

interazioni fra coloro che sono in rete.

La Social Visualization [Heer, 2006] nasce con lo scopo di creare una

raffigurazione intuitiva delle informazioni sociali e degli scambi via web.

L‟impatto delle tecnologie internet ha prodotto risultati contraddittori,

infatti alcuni sondaggi suggeriscono che internet distoglie dalle

interazioni faccia a faccia mentre per altri favorisce invece il

mantenimento di amicizie tramite l‟utilizzo dei social network [Sutcliffe et

al., 2009].

Nella vita “reale” gruppi di persone mostrano “l‟intelligenza sociale”,

ovvero di avere comportamenti coerenti diretti a raggiungere obiettivi

collettivi e individuali, adeguando il proprio atteggiamento alla presenza

dell‟altro. Come si può rappresentare e facilitare l‟intelligenza sociale

sul web? [Erikson, 2006]. Uno dei sistemi che si stanno esplorando a

tale scopo è il social proxy, una rappresentazione grafica in due

dimensioni che ritrae gli aspetti sociali salienti di un interazione online;

esso è inteso per essere visibile a tutti gli utenti di un sistema e

aggiornato dinamicamente [Erikson, 2004]. Consiste in un figura

geometrica che rappresenta un sistema di interazione, dove ogni utente

è rappresentato da un singolo pallino, la cui posizione sul grafico

rappresenta l‟azione che sta svolgendo. Il social proxy ha la capacità di

rendere le norme visibili e aumentarne i rinforzi e i feedback, cosa che

nel mondo fisico si realizza mediante l‟interazione faccia a faccia e

attraverso l‟osservazione di ciò che gli altri fanno. Un bell‟esempio che

può illustrare questi comportamenti/interazioni è proposto da Erikson

[Erikson, 2009] che osserva la porta di ingresso (senza vetri) di una

o

1 Pingdom, The top 20 countries on the Internet, and what the future might bring,

<http://royal.pingdom.com/2010/07/27/top-20-countries-on-the-internet/>, 2010.

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caffetteria: il grande afflusso di persone in entrata e uscita dalla

caffetteria può causare problemi quando una persona di fretta va a

spingere la porta per uscire, mentre dalla parte opposta qualcun altro

sta per entrare e rischia di prendersi la porta in faccia, per via del fatto

che la porta non dà indizi della presenza di qualcuno dall‟altra parte.

Aggiungere un vetro nella porta dà la possibilità di creare un contatto

visivo tra chi esce e chi entra; chi sta uscendo sa che può essere

controllato da chi deve entrare e quindi non aprirà di scatto la porta

evitando di colpire l‟altro. Il social proxy induce l‟utente a pensare: “Io ti

vedo e anche tu puoi vedermi. Così tu sai che io so che tu sei qui e di

conseguenza io posso ritenerti responsabile dei tuoi comportamenti”

[Erikson, 2009].

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PARTE SPERIMENTALE

2.1 Introduzione

L‟obiettivo del presente studio è indagare, tramite un esperimento su 75

soggetti l‟efficacia di un sistema di visualizzazione grafica, che da ora in

poi verrà chiamato bersaglio, che rappresenta l‟opinione di un gruppo,

nell‟influenzare un cambiamento di opinione di un singolo soggetto

appartenente allo stesso gruppo.

Il bersaglio è un grafico a centri concentrici che permette di visualizzare

la posizione di ogni singolo utente riguardo un determinato argomento e

quindi di avere una visione d‟insieme di come si distribuisce l‟opinione

di un gruppo [Sarini, 2010]. Abbiamo scelto di utilizzare sette cerchi

concentrici in modo da avere un‟ampia gradazione di opinione per poter

sottolineare anche dei minimi cambiamenti.

Per verificare l‟efficacia di tale visualizzazione abbiamo creato un

disegno sperimentale diviso in due fasi di somministrazione a distanza

di 20 giorni l‟una dall‟altra e con tre differenti condizioni:

- Bersaglio.

- Istogramma a barre verticali che rappresenta l‟opinione su sette

gradi e mostra la numerosità rispetto ad ogni grado.

- Forma testuale che rappresenta l‟opinione tramite una frase.

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2.2 Materiali e metodi

Partecipanti

All‟esperimento hanno preso parte 75 studenti universitari provenienti

da differenti corsi di laurea (Scienze e Tecniche Psicologiche,

Psicologia Clinica Dello Sviluppo, Ingegneria, Matematica, Economia,

Ottica e Optometria, ecc. ).

L‟età media dei soggetti, 51 femmine e 24 maschi, è di 22,05 anni

(DS=1,52).

In totale i soggetti di cui sono stati raccolti i dati durante la prima fase

dell‟esperimento erano 107, di questi ne sono stati scartati 6 per via del

posizionamento in accordo nel rispettare la richiesta del docente, 24

per mancata partecipazione alla seconda fase dell‟esperimento e 2 per

un‟alta discordanza tra grado di accordo segnato e motivazione scritta,

probabilmente a causa di errori di interpretazione della scala Likert.

Procedura e materiali

L‟esperimento è stato condotto in due fasi. Nella prima fase

dell‟esperimento è stato somministrato un questionario su carta della

durata di 5 minuti nel quale viene richiesto di immedesimarsi nel

seguente scenario:

“Fai parte di una classe di 20 studenti che seguono le lezioni di un

corso.

Sulla guida dello studente sono presentati i titoli di 4 libri da presentare

all'esame; a pochi giorni dalla fine del corso il docente aggiunge altri 2

libri da preparare, dicendo chiaramente che anche questi testi sono da

sapere per essere in grado di superare l'esame.”

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Ogni soggetto ha risposto alla seguente domanda:

“Quanto sei in accordo/disaccordo nel dover rispettare la nuova

richiesta del docente per prepararti all'esame?”

Esprimendo il grado di accordo/disaccordo su una scala Likert a 7 gradi

(1 = molto in accordo, 7 = molto in disaccordo) e successivamente ha

scritto la motivazione di tale grado di accordo/disaccordo.

Durante la progettazione dell‟esperimento era stato previsto che i

soggetti, che nella prima fase avessero espresso un alto grado di

accordo nel rispettare la richiesta del docente sarebbero stati sottoposti,

nella seconda fase, ad un alto grado di disaccordo del gruppo e

viceversa. Questo in modo da distanziare il più possibile la scelta

iniziale del soggetto dall‟opinione del gruppo ed evidenziare un

eventuale spostamento ed influenzamento in direzione di quest‟ultima.

Analizzando i dati della prima fase, si è rilevato che quasi tutti i soggetti

si erano posizionati in un alto grado di disaccordo e che solo 6 studenti

si trovavano in accordo; visto che questo ridotto numero non

permetteva di effettuare un confronto fra gruppi, si è deciso quindi di

scartare questi 6 soggetti e di somministrare solo la versione in cui

veniva espresso un alto grado di accordo del gruppo.

Nella seconda fase dell‟esperimento, a distanza di 20 giorni dalla prima,

è stato somministrato un questionario on-line utilizzando il servizio del

sito http://surveymonkey.com.

Gli utenti sono stati distribuiti equamente, tendendo conto del genere e

della risposta data nella prima fase dell‟esperimento, in 3 condizioni

sperimentali differenziate per la diversa modalità di presentazione delle

opinioni del gruppo.

In ogni condizione veniva ricordato lo scenario in cui i soggetti si erano

immedesimati 20 giorni prima:

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“Fai parte di una classe di 20 studenti che seguono le lezioni di un

corso.

Sulla guida dello studente sono presentati i titoli di 4 libri da presentare

all'esame; a pochi giorni dalla fine del corso il docente aggiunge altri 2

libri da preparare, dicendo chiaramente che anche questi testi sono da

sapere per essere in grado di superare l'esame.”

Veniva poi mostrata l‟opinione dei 19 compagni di corso situata al grado

massimo di accordo nel rispettare la richiesta del docente.

Le condizioni sperimentali si differenziavano in base alle modalità di

presentazione delle opinioni dei compagni, che venivano rappresentate

nella prima condizione tramite un grafico a bersaglio (Figura 1), nella

seconda condizione tramite un istogramma (Figura 2) e nella terza

mediante un testo (Figura 3).

“Il seguente grafico riporta la posizione dei tuoi 19 compagni di corso

rispetto a quanto richiesto dal docente”

Figura 1 - condizione sperimentale bersaglio

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“Il seguente grafico riporta la posizione dei tuoi 19 compagni di corso

rispetto a quanto richiesto dal docente”

“Il seguente testo riporta la posizione dei tuoi 19 compagni di corso

rispetto a quanto richiesto dal docente”

In ogni condizione dopo aver presentato l‟opinione del gruppo, è stato

chiesto:

“Quanto sei in accordo/disaccordo nel dover rispettare la nuova

richiesta del docente per prepararti all'esame conoscendo l’opinione dei

tuoi compagni di corso?”

Ogni soggetto ha espresso il suo grado di accordo/disaccordo nel dover

rispettare la richiesta del docente per prepararsi all‟esame, su una scala

Figura 2 - condizione sperimentale istogramma

Figura 3 - condizione sperimentale testo

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Likert a 7 gradi (1 = molto in accordo, 7 = molto in disaccordo) e

successivamente ha scritto la motivazione di tale grado di

accordo/disaccordo.

Tutti i dati sono stati analizzati tramite Microsoft Excel 2007.

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2.3 Risultati

Nella prima fase dell‟esperimento la distribuzione dell‟opinione dei

soggetti rispetto al tema proposto si è posizionata verso gradi di alto

disaccordo. La Tabella 1 mostra come sono stati suddivisi per la

seconda fase dell‟esperimento i soggetti nelle differenti condizioni

sperimentali.

Tabella 1

Nella seconda fase dell‟esperimento c‟è stato uno leggero spostamento

verso l‟opinione del gruppo come evidenziato dalla Tabella 2 ed in

Figura 4.

Prima fase

1 = molto in accordo

7 = molto in disaccordo Bersaglio Istogramma Testo Totale complessivo

1 0 0 0 0

2 0 0 0 0

3 0 0 0 0

4 3 4 3 10

5 3 3 3 9

6 10 8 9 27

7 10 9 10 29

Totale complessivo 26 24 25 75

Media Opinione 1 6,04 5,92 6,04 6,00

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Tabella 2

Figura 4 - confronto di opinioni tra prima e seconda fase per condizione

sperimentale

Come evidenziato in Tabella 3, nelle 3 diverse condizioni il

cambiamento medio è di:

- 0,54 punti per il bersaglio

- 0,83 punti per l‟istogramma

- 0,88 punti per il testo

Seconda fase

1 = molto in accordo

7 = molto in disaccordo Bersaglio Istogramma Testo Totale complessivo

1 0 0 0 0

2 2 2 0 4

3 1 2 4 7

4 3 4 6 13

5 4 6 3 13

6 8 4 6 18

7 8 6 6 20

Totale complessivo 26 24 25 75

Media Opinione 2 5,5 5,08 5,16 5,25

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Tabella 3

La Tabella 4 e il relativo grafico di Figura 5 mostrano per ogni

condizione di quanti punti si è modificata l‟opinione dei soggetti dalla

prima alla seconda fase dell‟esperimento.

Esempio: se un soggetto nella prima fase dell‟esperimento ha segnato

un punteggio di 7 e nella seconda fase dell‟esperimento di 5 la

differenza tra i due punteggi è di 2; è capitato che alcuni soggetti nella

prima fase dell‟esperimento segnassero un punteggio di 6 e nella

seconda di 7 in questo caso la differenza è di -1.

Tabella 4

1 = molto in accordo

7 = molto in disaccordo Bersaglio Istogramma Testo Totale complessivo

Media Opinione 1 6,04 5,92 6,04 6,00

Media Opinione 2 5,5 5,08 5,16 5,25

Differenza tra 1 e 2 0,54 0,83 0,88 0,75

Differenza Bersaglio Istogramma Testo Totale complessivo

-1 3 1 2 6

0 13 12 11 36

1 5 4 4 13

2 3 4 4 11

3 2 3 4 9

Totale complessivo 26 24 25 75

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Figura 5 - Cambio di opinione dei soggetti nel corso dell'esperimento

Motivazioni dei soggetti

Ogni soggetto ha espresso le proprie motivazioni per spiegare il grado

di accordo/disaccordo, scrivendole in un campo a testo libero sia per la

prima fase dell‟esperimento che per la seconda. Le motivazioni sono

state poi categorizzate dallo scrivente in tre categorie ispirate alle teorie

di McClelland (1985) su Achievement – Potere - Affiliazione:

1) Individuali: motivazioni personali legate a questioni individuali,

relative soprattutto all‟organizzazione del materiale da studiare.

Esempio: “Sono in disaccordo, poiché la conoscenza preventiva

della mole di lavoro per la preparazione di un esame, ha lo

scopo di permettere allo studente una suddivisione del materiale

da studiare in relazione al tempo a disposizione.”

2) Docente: motivazioni di principio o che si concentravano sul

docente.

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Esempio: “Perché è un comportamento disonesto e molto

scorretto da parte del docente.”

3) Gruppo: motivazioni legate alla posizione del gruppo.

Esempio: “Ho trovato assurda l'idea di aggiungere due libri extra,

ma vedendo la totalità degli altri studenti concordi, ho pensato

che forse c'era nonostante tutto una qualche motivazione che

potrebbe essermi sfuggita.”

La Tabella 5 mostra la frequenza delle categorie di motivazioni scritte

dai soggetti durante la prima fase dell‟esperimento e come sono state

successivamente distribuite in ogni condizione sperimentale, si può

notare che nessuna motivazione si colloca nella categoria legata alla

posizione del gruppo.

Tabella 5

Nella seconda fase dell‟esperimento, come evidenziato nella Tabella 6,

alcuni soggetti esprimono motivazioni legate all‟opinione del gruppo per

giustificare il nuovo grado di accordo/disaccordo. I dati mancanti sono

relativi a coloro che non hanno scritto la motivazione associata al grado

espresso.

Tabella 6

Prima fase Bersaglio Istogramma Testo Totale complessivo

Individuali 6 12 12 30

Docente 20 13 13 45

Totale complessivo 26 24 25 75

Seconda fase Bersaglio Istogramma Testo Totale complessivo

Individuale 7 2 8 17

Docente 12 14 9 35

Gruppo 4 7 5 16

Dati mancanti 3 1 3 7

Totale complessivo 26 24 25 75

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Dal confronto tra la Tabella 5 e la Tabella 6, come si può vedere dalla

Figura 6, emerge che nella condizione bersaglio il numero di soggetti

che hanno fornito motivazioni individuali rimane quasi invariato (da 6 a

7), diminuiscono invece quelle relative al docente (da 20 a 12);

nell‟istogramma al contrario diminuiscono le motivazioni individuali (da

12 a 2), ma non quelle relative al docente (da 13 a 14); per quanto

riguarda il testo le perdite sono equamente distribuite, tra le motivazioni

individuali (da 12 a 8) e quelle relative al docente (da 13 a 9).

Figura 6 - confronto motivazioni tra prima e seconda fase per condizione

sperimentale

La Tabella 7 mostra il cambiamento di categoria motivazionale tra la

prima e la seconda fase dell‟esperimento, gran parte dei soggetti non

ha cambiato categoria di motivazione.

Tabella 7

Cambio categoria? Bersaglio Istogramma Testo Totale complessivo

Nessuno 15 10 14 39

Verso docente o individuale 4 6 3 13

Verso gruppo 4 7 5 16

Dati mancanti 3 1 3 7

Totale complessivo 26 24 25 75

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2.4 Discussione

Dai risultati dell‟esperimento condotto si può osservare che tra la prima

fase e la seconda il cambiamento di opinione in direzione del gruppo

unanime si è verificato per il 44% del campione; in dettaglio 10 soggetti

su 26 per il bersaglio, 11 su 24 per l‟istogramma e 12 su 25 per il testo.

D‟altro canto è da sottolineare che lo spostamento massimo è stato di 3

punti sui 6 possibili e tale evento si è verificata solo per il 12% dei

soggetti.

Lo spostamento medio sul totale dei soggetti è stato di 0,75 punti.

Confrontando le tre condizioni non si evidenziano grandi differenze

soprattutto per quanto riguarda l‟istogramma (0,83 punti) e il testo di

(0,88 punti), per il bersaglio lo spostamento è stato minore rispetto alle

altre due condizioni (0,54 punti).

Per quel che riguarda le motivazioni espresse dai soggetti per spiegare

il grado di accordo scelto possiamo notare come nella prima fase non ci

siano studenti che prendono in considerazione l‟opinione dei compagni

per motivare la propria scelta, nella seconda fase sotto l‟influenza dello

scenario si aggiungono motivazioni legate all‟aspettativa sociale. In

generale tra la prima e la seconda fase il 40% dei soggetti ha cambiato

categoria della motivazione, nello specifico il 17% ha avuto uno

spostamento tra docente e individuale mentre il 23% verso il gruppo, di

cui 4 soggetti su 26 nella condizione bersaglio, 7 su 24 nell‟istogramma

e 6 su 25 nella condizione testo.

Come mostrato dai dati non si può asserire che ci sia stato un effetto

significativo sul cambiamento di opinione dei soggetti dalla prima alla

seconda fase, in particolare questo sembra ancora più evidente nella

condizione bersaglio. Ci si è concentrati allora su due possibili

spiegazioni: la chiarezza della rappresentazione ed il tipo di scenario

proposto.

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Ipotizzando una mancata comprensione del bersaglio è stato chiesto ad

un piccolo numero di soggetti, contattati via e-mail, di dare un giudizio

di chiarezza su una scala Likert a 7 gradi (1 = per niente chiaro, 7 =

molto chiaro) riguardo il grafico a bersaglio e l‟istogramma. Tutti i

soggetti, come si può vedere in tabella 9, esprimono alta chiarezza per

entrambe i grafici.

Tabella 9

Oltre alla chiarezza per valutare la comprensione è stato chiesto di

scrivere cosa riuscivano a capire dalla visualizzazione grafica, di

seguito è riportato uno specchietto riassuntivo delle motivazioni:

Istogramma:

• 10 soggetti (tutti) capiscono che l‟istogramma mostra l‟accordo di

“persone” con la richiesta del professore.

• Da 3 soggetti viene riportata la numerosità (19) degli studenti.

• A 2 soggetti sembra molto strano che siano tutti d‟accordo e che

non ci siano sfaccettature nell‟opinione, quindi sostengono che il

grafico possa essere “finto”.

• 1 soggetto sente di doversi adeguare all‟opinione del gruppo.

1 = per niente chiaro

7 = molto chiaro Bersaglio Istogramma

1 0 0

2 0 0

3 0 0

4 0 0

5 1 1

6 5 3

7 4 6

Totale complessivo 10 10

Media chiarezza 6,3 6,5

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Bersaglio:

• 10 soggetti (tutti) comprendono che il bersaglio mostra l‟accordo

di “persone” con la richiesta del professore.

• 5 soggetti capiscono che il bersaglio mostra la gradazione di una

opinione.

• 2 soggetti si sentono spinti ad uniformarsi al grado di accordo del

gruppo, cercando nuove motivazioni personali per “spiegare” il

grado di accordo del gruppo.

• 2 soggetti dichiarano che il grafico comunica coesione ed

unione.

• 1 soggetto si sente oppresso dall‟affollamento di opinioni al

centro.

• 1 soggetto sostiene che chi è al centro del bersaglio è come se

avesse fatto “centro” nella correttezza dell‟opinione e

posizionarsi su una posizione esterna porterebbe a sentirsi

escluso dal gruppo.

Leggendo i commenti dei soggetti si può notare un‟alta comprensione

dei grafici; per quanto riguarda l‟istogramma sembra che si focalizzino

più sul dato in modo distaccato, invece per il bersaglio sembra ci sia

un‟attenzione più legata al gruppo di persone e viene anche sottolineata

la “gradazione di opinione”; ciò non appare per l‟istogramma che

sembra restituire un dato più immediato, con meno sfaccettature ed

interpretazioni.

Alcuni soggetti hanno la sensazione sia per l‟istogramma che per il

bersaglio che i grafici siano “finti” e che non sia possibile, nella realtà,

ritrovare un posizionamento così netto nell‟opinione di un gruppo di

persone. Questo effetto potrebbe aver provocato reticenza al

cambiamento soprattutto per le condizioni di grafico e bersaglio in

quanto sono presentati dei settori di opinioni come vuoti.

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Un altro fattore che potrebbe non aver favorito il cambiamento di

opinione dei soggetti è il tipo di scenario proposto.

Tipicamente un corso di università dura pochi mesi, le lezioni sono di

tipo frontale e nella maggior parte dei casi non è richiesta una

collaborazione tra gli studenti, quindi le persone che lo frequentano

raramente formano un‟alleanza di gruppo.

Il gruppo in questo caso ha un accezione debole, sono singole persone

che si riuniscono durante la lezione, ma lavorano individualmente per

raggiungere obiettivi che, pur essendo simili, sono personali. Dunque

non si forma un forte senso di appartenenza, cosa che invece si crea in

un gruppo di lavoro, formato da individui che interagiscono tra loro con

una certa regolarità, nella consapevolezza di condividere gli stessi

obiettivi il cui raggiungimento necessita dell‟apporto di ogni singolo

soggetto. A questo punto possiamo fare un‟ipotesi nata soprattutto dai

commenti degli studenti riguardanti la comprensione dei diversi grafici:

la mancanza del senso di appartenenza ad un gruppo negli studenti

riduce l‟efficacia del bersaglio, proponendo ad un gruppo di lavoro una

visualizzazione delle opinioni tramite tale grafico potremmo ottenere un

maggior effetto di influenza nel cambiamento di opinioni per le

caratteristiche intrinseche al bersaglio stesso: esso è circolare e dà

l‟idea di contenere al suo interno delle persone rappresentate da punti,

quasi una visione panoramica dall‟alto del gruppo stesso e delle

posizioni dei singoli soggetti al suo interno.

Uno sviluppo futuro per indagare tale aspetto è quello di riproporre una

variante di questo esperimento in un ambito aziendale, chiedendo la

collaborazione di persone che fanno parte di uno stesso gruppo di

lavoro.

In accordo con le evidenze ottenute dal confronto tra l‟esperimento di

Asch e quello di Crutchfield sul conformismo, in cui risulta che la

l‟assenza dell‟interazione faccia a faccia tra i soggetti determina una

riduzione dell‟effetto di influenzamento, possiamo ipotizzare che l‟effetto

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del conformismo all‟interno del nostro esperimento sia ridotto proprio

perché l‟interazione tra i soggetti è mediata da una rappresentazione,

sia essa testuale o grafica.

Si apre quindi un nuovo ambito di ricerca in cui sperimentare se i

sistemi informatici che mediano l‟interazione tra persone siano più o

meno adatti per garantire che abbia effetto il fenomeno dell‟influenza

sociale ed in particolare quello della conformità ossia “dell‟adesione a

un‟opinione o a un comportamento prevalente anche quando questi

sono in contrasto con il proprio modo di pensare” [Mucchi Faina, 1996].

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