empatia cooperazione trance

13
empatia, cooperazione, trance: empatia, cooperazione, trance: le radici antropologiche della le radici antropologiche della terapia e la loro rilevanza terapia e la loro rilevanza clinica odierna clinica odierna ambrogio pennati medico psichiatra psicoterapeuta milano [email protected]

Upload: ambrogio-pennati

Post on 09-Jun-2015

661 views

Category:

Documents


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: Empatia cooperazione trance

empatia, cooperazione, trance: le empatia, cooperazione, trance: le radici antropologiche della terapia e radici antropologiche della terapia e

la loro rilevanza clinica odiernala loro rilevanza clinica odiernaambrogio pennati

medico psichiatra psicoterapeutamilano

[email protected]

Page 2: Empatia cooperazione trance

ipnosi e blank slateipnosi e blank slatePer anni lo studio del comportamento umano si è sviluppato partendo dal paradigma che la mente umana fosse una tabula rasa (blank slate, nel linguaggio dei primi AA) che l’ambiente, e soprattutto la cultura vista come una sorta di superorganismo, plasmava in tutti i suoi aspetti fondamentali. Tale paradigma viene definito Standard Social Science Model (SSM).

Personalmente si ritiene che la confusione, di facile riscontro nell’ericksonismo inteso nella sua accezione più ampia e forse più divulgativa, di concetti quali ipnosi, trance, terapia e così via derivi dall’ibridazione concettuale e pratica di tecniche che trovano la loro origine in scienze primarie di difficile integrabilità pratica reciproca, quali le (variegate) teorie della comunicazione, la fisica, la logica, la retorica (vedi oltre). A nostro parere ciò avviene proprio perché lo studio della psicoterapia ipnotica, e soprattutto quella neoericksoniana, è stato condotto all’interno del modello SSM (con particolare enfasi sui protocolli comunicativi) più che di quello naturalistico, al quale forse è più pertinente (si veda, per tutti: Zeig JK; Rennick PJ: Ericksonian Hypnotherapy: a communication approach to hypnosis). Da una simile prospettiva appare tutto sommato accettabile che il concetto di trance sia irrilevante per quello di ipnosi, anche se piuttosto ambiguamente alcuni autori usano ripetutamente i termini trance, trance formale, fenomeni di trance e così via .

Page 3: Empatia cooperazione trance

il valore evolutivo il valore evolutivo della trancedella trance

Per Gilligan la trance è naturalistica, biologicamente essenziale; i suoi scopi sarebbero per lo più social. Innanzitutto la conservazione e l’espansione del sentimento di integrità di una autonoma (autoregolata) coscienza del sé, che può collocarsi un livello individuale, diadico, familiare, tribale, ecc. poi la possibile espressione di comportamenti altrimenti proibiti se consapevoli. Può servire, nelle sue connotazioni dissociative, a mettere in atto comportamenti automatici più efficienti di quelli volontario in caso di pericoli imminenti. Essa rivesta anche fondamentali ruoli di incremento della coesione intragruppo quando si celebrano riti comunitari e fornisce ai leader spirituali delle comunità esperienze altrimenti non raggiungibili.

Ray e Tucker suggeriscono che l’ipnosi abbia importanti vantaggi evolutivi.Questi autori, dopo avere evidenziato come una iperattività theta del cervello ed una disattivazione della corteccia anteriore del cingolo (parte del circuito di Papez) sia pressoché una costante della trance ipnotica, sottolineano che, in particolare, l’attivazione della corteccia anteriore del cingolo (ACC) porta alla messa in atto di comportamenti che non sono sensibili al contesto ambientale (automatismi ideomotori associati a sentimenti di distacco). Queste osservazione per Ray e Tucker rispondono al primo quesito. Per rispondere agli altri quesiti gli AA suggeriscono che l’esperienza ipnotica sia alla base della sensibilità dei bambini al contesto sociale. Il genere homo è neotenico, ossia dopo il distacco dalla madre non ha terminato il suo sviluppo qualitativo; in particolare sino al decimo anno di età il cervello va incontro a tappe evolutive significativamente influenzate dal contesto socio-relazionale. È quindi ovvio che un sistema che consenta di internalizzare facilmente comportamenti appresi per via imitativa (inizialmente motori, poi anche motorio-linguistici, poi anche solo linguistici) abbia una rilevante importanza per l’individuo e per la specie dato che facilita l’integrazione del soggetto nella comunità. In sostanza gli autori propongono che l’ipnosi sia uno stato cerebrale perfezionato dall’evoluzione dato che consente un apprendimento più efficace ed efficiente, e che in tale stato la sospensione della capacità di giudizio (riduzione della funzione di controllo normalmente esercitata dalla ACC) sia particolarmente utile. A ciò si associa il valore biologico della suscettibilità ipnotica: il miglioramento della funzionalità del sistema immunitario, il potenziamento della risposta a procedure terapeutiche psicosociali, il miglior controllo del dolore. Va sottolineato come per questi AA la suscettibilità ipnotica sia un tratto stabile in larga misura ereditabile. In sostanza per questi AA la trance ha valore evolutivo essenziale in quanto facilita l’apprendimento involontario di comportamenti necessari alla sopravvivenza ed alla riproduzione. Ciò appare collegarsi al valore evolutivo della dissociazone ideo-motoria (alla base degli automatismi ideomotori che siamo abituati ad osservare in ipnosi), che consentirebbe apprendimenti e reazioni dell’organismo più duraturi, rapidi ed efficaci rapidi di un’azione “volontaria” dell’organismo in risposta a gravi ed incombenti pericoli.

Page 4: Empatia cooperazione trance

trance e tribalitàtrance e tribalitàÈ certamente opera molto complessa, e di pertinenza degli antropologi, distinguere fra i differenti tipi di trance e, soprattutto, le trance primariamente orientate a processi di guarigione da quelle orientate in senso primariamente religioso (per quanto sia a tutti evidente in questo caso una notevole sovrapposizione), socio-politico, estetico, artistico .

Lo studio dei fenomeni di trance, peraltro profondamente affascinante e ricchissimo di spunti di riflessione sulla nostra natura, appare intrecciarsi strettamente con l’organizzazione sociale delle comunità che li producono, organizzazione centrata primariamente sul controllo della sessualità (in particolare della sessualità femminile) e sul controllo dell’uso della forza da parte delle elites dominanti .

Va ricordato che il costrutto del Sé, in tali società, è molto diverso dal nostro: il Sé e il mondo, il Sé e gli altri non sono così spiccatamente differenziati come oggi; quindi la trascendenza dal Sé in tali contesti è facilitata.

I rituali comunitari elicitano funzioni legate alle strutture cerebrali profonde, paleomammarie e rettiliane, che inducono l’approfondimento dei legami sociali, che rafforzano l’identificazione con il gruppo, che attivano il sistema endocrino, immunitario e la funzionalità serotoninergica ed endorfinergica, con i noti riverberi sulla percezione del dolore, la difesa dalle infezioni, la tolleranza allo stress. La base di tutto ciò sembra essere la sincronizzazione degli stati mentali di gruppo ed il conseguente rafforzamento dell’identità di gruppo parallela ad una riduzione dell’importanza del Sè.

Page 5: Empatia cooperazione trance

sciamanesimosciamanesimoLo sciamanesimo appare, storicamente, in tutte le società di cacciatori-raccoglitori che non hanno ancora elaborato una forma stato - con la relativa burocrazia - necessaria alla amministrazione ed alla redistribuzione del surplus economico generato dall’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento

Secondo Winckelmann lo sciamanesimo “utilizza, attraverso l’uso delle metafore, moduli cerebrali innati che consentono la percezione sociale degli “altri”, la loro intenzionalità (lettura della mente), il comportamento animale, e idee religiose…le pratiche sciamaniche permettono un’integrazione di differenti moduli attraverso l’accesso rituale a stati di coscienza altrimenti separati, generando una condizione cerebrale di integrazione… che trova i suoi correlati nell’integrazione interemisferica, nell’integrazione fronto-limbica, nell’integrazione del ponte con il sistema limbico e frontale.” Winckelman definisce questi moduli “strutture neurognostiche”.

Lo sciamanesimo come prevalente tecnica di guarigione scompare nell’occidente con lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento, e con il conseguente avvento delle città-stato, con il dominio delle burocrazie e delle caste militari e religiose che avocano a se stesse il controllo degli stati modificati di coscienza. Nelle altre società (America del Sud, popolazioni isolate dell’Asia, dell’Europa che vivono ai margini dell’assetto socio-economico dominante e quindi in contesti per lo più rurali) esso sopravvive in forme pressoché costanti. Per Lapassade e Winkelman tuttavia sussistono, anche nelle società agricole e urbanizzate, persone che si rifanno a tecniche sciamaniche.

Lo sciamano, di contro, trova potere, status e ricchezza nella capacità di porsi in diretta relazione con la comunità produttiva, alla quale rende conto dei risultati del suo operare: quindi fondamentalmente con il suo paziente e con le sue figure di riferimento, spesso geneticamente correlate.

Page 6: Empatia cooperazione trance

organizazione sociale organizazione sociale e ipnosie ipnosi

Lo sciamanesimo precede le forme più organizzate di istituzionalizzazione della religione ove la casta sacerdotale ha, di concerto con l’autorità temporale che gestisce la macchina statale, il monopolio della gestione della vita spirituale della comunità; il potere ed il reddito della casta sacerdotale sono determinati dalla coesione con il potere temporale (che gestisce dentro la comunità l’uso della forza e/o la negoziazione dei conflitti verso membri della comunità stessa o verso altri stati) e quindi dipendono dalla redistribuzione delle ricchezza operata dalla macchina statale. In tale contesto appare evidente come la cura delle malattie dello spirito possa/debba prescindere dal rispetto del singolo individuo, il cui interesse soggiace a quello della comunità di cui è membro, e quindi la cura si identifica con il ricondurre alla norma o, nell’impossibilità di ciò, alla eliminazione del sofferente come portatore del male radicale (il demonio). Di conseguenza, il problema del rapporto con il sofferente – egodistonicamente o egosintonicamente - non si pone se non come leviatanica dominazione che si declina della sorveglianza o nella punizione.

Adottando un’ottica temporale, la permanenza dell’organizzazione sociale delle tribù di raccoglitori-cacciatori (delle quali tuttora sussistono diffuse vestigia sotto differenti forme) è stata certamente molto più duratura di quella dell’organizzazione sociale legata alla forma stato, che sembra esordire in Egitto ed in Mesopotamia 3-4000 anni prima di Cristo, ed è quindi probabile che il substrato neurobiologico su cui esso opera non sia estinto, ma declinato sotto differenti forme (17).

Page 7: Empatia cooperazione trance

esorcismo e esorcismo e possessionepossessione

Nel contesto della forma stato l’estasi mistica e la trance ( e più in generale gli ASC) diventono sempre più marginalizzati, non studiati, percepiti come una minaccia all’establishment, in particolare del potere dell’altare, e sono accettati solo se controllabili e funzionali al potere costituito (quindi, ad esempio, nei conventi, in particolari ordini religiosi, in situazioni comunitarie controllate). Vestigia delle pratiche sciamaniche sopravvivono tuttavia in particolari contesti ( i sabba, alcune cerimonie iniziatiche di sette non confessionali, in gruppi di persone che si auto emarginano): il controllo della modulazione dello stato di coscienza è problema politico e di controllo sociale.

In tale situazione, la dissociazione (che, ricordiamo, essere decisamente associata ad esperienze traumatiche, al tempo certamente frequenti per guerre, carestie, violenza domestica fisica e/o sessuale, o a malattie fisiche quali l’epilessia, la cefalea comitata e la sindrome di Gilles de la Tourette) diventa possessione, solitamente demoniaca, e la sua gestione diventa l’esorcismo che moli punti in comune presenta con le pratiche ipnotiche tanto che, come sopra riportato, per alcuni il fondatore dell’ipnosi è Gassner, esorcista, e non Mesmer, medico meccanicista. L’esorcista rende conto del suo operato alla comunità di appartenenza per il tramite dell’apparato di controllo della religione organizzata di cui fa parte. Certamente l’esorcista ed la posseduta condividono una visione del mondo ed una teoria della mente, così come una teoria della genesi del disturbo della posseduta; l’esorcista ha il controllo del mondo dei demoni (gli spiriti che possiedono) come lo sciamano, e come lo sciamano ha una sua precisa ritualità, codificata.

Il punto forte della pratica esorcista, almeno per quanto di nostra competenza, appare costituito dalla suggestione diretta rivolta ad un soggetto sofferente che è al centro di fortissime aspettative sociali ed ha necessità di “guarire” per reintegrarsi nella comunità. Appare importante sottolineare come, poco prima della “epoca dei lumi”, l’esorcismo si avvicini molto al magnetismo.

Page 8: Empatia cooperazione trance

trance, stato trance, stato moderno, ipnosimoderno, ipnosi

La nascita della psicoterapia è classicamente fatta risalire (non senza voci dissenzienti) al passaggio dell’utilizzo della trance dalle pratiche esorcistiche di Gassner (esorcista che utilizzava a scopi clinici la trance) a Mesmer (medico che induceva stati di trance a suo parere generati dal magnetismo, per lui scienza esatta), quando finalmente la trance entra nel dominio del sapere medico grazie al fatto che quest’ultimo spiega i fenomeni di trance – e le loro conseguenze cliniche - senza dover utilizzare criteri spirituali e/o religiosi.

Personalmente si ritiene che, se ci si vuole strettamente attenere al concetto di psicoterapia inteso come insieme di procedure – fondate su una visione scientifica dei problemi- che cura le persone con metodi non fisici, la nascita della psicoterapia avviene con Braid, che non a caso per primo usò il termine ipnosi.

Con l’utilizzo della trance secondo procedure “scientificamente fondate” nasce la psicoterapia.

Si potrebbe quindi affermare che l’ipnosi è il dispositivo induttore di trance riconosciuto dalla comunità come medico, quindi scientifico (quindi in accordo ai paradigmi scientifici dominanti). Esso può declinarsi in numerose, e spesso enormemente differenti, procedure. Ma ciò che conta è che esso sia gestito da tecnici socialmente riconosciuti come in grado di farlo in quanto hanno seguito uno specifico percorso formativo e rispondono socialmente (legalmente, sul piano della reputazione e/o dello status, sul piano economico) delle conseguenze dei propri atti.

Page 9: Empatia cooperazione trance

la realtà odiernala realtà odiernala nascita del senso di Sé, innescato dai processi di differenziazione, è determinante per lo sviluppo del concetto di empatia. A un Sè sviluppato e differenziato corrisponde la consapevolezza dell’unicità e caducità dell’esistenza (Rifkin); questo pone le basi della necessità dello sviluppo dell’empatia. l’empatia consente l’evoluzione dei processi di affiliazione ai gruppi di riferimento superando i vincoli di sangue e basandoli su condivisione emotivo-cognitiva di valori e leggi. l’individualità e la soggettività appaiono centrali a tale processo

ciò è alla base del concetto di civiltà, contrapposto a a quello di tribalità.

in tale contesto l’adozione di modelli esplicativi scientifici che non prevedano lo studio della soggettività appare inadatto alla materia trattata.

ciò ha inevitabili ripercussioni su come intendiamo validare il nostro lavoro clinico

Page 10: Empatia cooperazione trance

sinossisinossi

organizzazione sociale base del rapportparadigma dominante

tribù cooperazione magico

stato moderno sottomissionescientifico cartesiano-

newtoniano

civiltà sovrastataleempatia complessità

Page 11: Empatia cooperazione trance

bibliografiabibliografia•Adenzato M, Meini C: Psicologia Evoluzionistica. Bollati Boringhieri, Torino, 2006.

• Balducci C: La possessione diabolica. Edizioni Mediterranee. 9 edizione, 1988, Roma

•Barber TX, Spanos NP, Chaves JF: Hypnosis, Imagination and Human Potentialities. Pergamon Press, Oxford, 1974.

•Bernheim H: Hypnotisme, Suggestion, Psychotherapie. Paris, Octave Dion Editeur, 1903.

• Beyerstein BL: Neuropathology and the Legacy of Spiritual Possession. The Skeptical Inquirer, Spring 1988, pp 248-262.

•Boyer P: Religion Explained. The evolutionary origins of religious thought. Basic Books, New York, 1992.

•Braid J: Neurohypnology or the Rationale of Nervous Sleep Considered in relation with Animal Magnetism. Churchill, London, 1853

•Brown P: The Hypnotic Brain: Hypnotherapy and Social Communication. New Haven and London: Yale University Press, 1991.

•Brune M; Brune-Cohrs U: Theory of mind – evolution, ontogeny, brain mechanism and psychopathology. Neuroscience and Behavioral Reviews XX (2005), pp1-19

•Burkhardt P: Gassner’s exorcism – not Mesmer’s magnetism – is the real predecessor of modern hypnosis. J Clin Exp Hypnosis 53 (1): 1-12, 2005.

•Cloninger CR, Prybeck TR et al.: The Temperament and Character Inventory (TC1): A Guide to its Development and Use. Center for Psychobiology of Personality, Washington University, St Louis, MO, 1994

•Council JR, Green JP: Examining the absorption-hypnotizability link. The roles of acquiescence and consistency motivation. Int J Clin Exp Hypnosis 2004, vol 52 no. 4 pp 364-377.

•Crook JH: Shamans, yogins ad indigenous psychologies. In Dunbar RIM; Barrett L: The Oxford Handbook of Evolutionary Psychology.

•Davis KL, Panksepp J, Normansell L: The affective neuroscience personality scales: normative data and implications. Neuro-Psychoanalysis 5: 57-59, 2003.

•Diamond J: The Rise and Fall of the THird Chimpanzee. Vintage Editions, London, 1992.

•Diamond MJ: The interactional basis of hypnotic experience: on the relational dimension of hypnosis. Int J Clin Exp Hypnosis 2:95-115, 1987

•Dorner K: il borghese e il follle. Laterza, 1975.

•Eliade M: Shamanism: Archaic techniques of ecstasy. Pantheon Book, New York, 1951.

•Elitzur B: Hypnosis from and Evolutionary Perspective. Eur J clinical Hypnosis, vo7 7, issue 1.

•Ellenberger HF: La scoperta dell’inconscio. Boringhieri, Torino, 1976.

•Flammer & Bongartz: On the efficacy of Hypnosis: a meta-analytic study. Contemporary Hypnosis 179-97, 2003.

Page 12: Empatia cooperazione trance

bibliografiabibliografia•Fuller Torrey E: Witchdoctors and Psychiatrists: the Common Roots of Psychotherapy and Its Future. Jasno Aaronson Inc, Northwale/London, 1986.

•Gauld A: A History of Hypnotism. Cambridge University Press, 1994.

•Gilbert P: varieties of submissive behaviours as form of social defense: their evolution and role in depression. In: Sloman & P Gilbert (eds): subordination and defeat: an evolutionary approach to mood disorders and their therapy (pp 3-45);

London, Ellbaum.

•Hilgard EH: Divided Consciousness: Multiple Controls in Human Thought and Action. Wiley, New York, 1977.

•Hilgard EH, Hilgard JR: Hypnosis in the Relief of Pain. Los Altos, CA: W. Kauffmann, 1983.

•Horton JE, Crawford HJ, Harrington G, Downs JH: Increased anterior corpus callous size positively associated with hypnotizability and the ability to control pain. Brain 127: 1741-1747, 2004.

•Houran J: From Shaman to Scientist. Scarecrow Press, 2004.

•Humphrey N: Great Expectations: The Evolutionary Psychology of Faith: Healing and the Placebo Responde. In: Humphrey N (ed): The Mind Made Flesh: Essays from the Frontiers of Evolution and Psychology. Oxford University Press, 2002.

•James W: Principles of Psychology.

•Jamieson G: Hypnosis and Conscious States: the Cognitive Neuroscience Perspective.

•Janet P: Disaggregazione, spiritismo, doppie personalità.Sensibili alle foglie, Roma, 1996.

•Janet P: L’automatisme psychologique. Paris, Alcan, 1889.

•Janet P: La passione sonnambulica e altri scritti.Liguori Editore, Napoli, 1996.

• Janowsky DS (ed): Psychotherapy: Indications and Outcomes. American Psychopathological Association, Washington DC-Lonson, 1999.

•Josipovici Jean: L’avventura spirituale di Franz Anton Mesmer. Edizioni Fratelli Laterza, Bari, 1989.

• Karasu T B: The psychotherapist as Healer. Jason Aronson Inc, NorthVale,New Jersey-London, 2001.

• Kripper S, Combs A: The Neurophenomenology of Shamanism. J of Consciousness Studies, 9, No 3, 2002, pp 77-82.

•Krippner S, Welch P: Spiritual dimensions of helaing: From native shamanism to contemporary helath care. New York, Irvington, 1992.

•Lapassade G: Dallo sciamano al raver. Edizioni Urra, Milano, 1997.

•Lapassade G: Transe e dissociazione. Sensibili alle foglie, Roma, 1996.

•Laughlin C, McManus J, D’Aquili E: Brain, symbol and experience: toward a neurophenomenology of consciousness. New York, Columbia University Press, 1992.

Page 13: Empatia cooperazione trance

bibliografiabibliografia•Ludwig A: altered State of Consciousness. Arch Gen Psychiatry, 26, 225-34, 1966.

•Lynn CD: Adaptative and Maladaptative Dissociation: an Epidemiological and Anthropological Comparison and Proposition for an Expanded Dissociation Model. Anthropology of Consciousness Winter 2005 vol 16 n 2 pp 16-49.

•Mayberg HS, Silva JA, Brannan SK et al: The functional neuroanatomy of the placebo effect.American J Psychiartr159: 5,: 728-737, 2002.

•McClenon J: Shamanic Healing, Human Evolution, and the Origin of Religion. J for Scientific Study of Religion, vol 36, n 3, pp345-354

•Mesmer FA: Le magnetisme animal. Amadou, Payot, Paris, 1791.

•Michelson LK, Ray WJ: Handbook of Dissociation. New York, Plenum Press, 1996.

• Mind, Meaning and Mental Disorder: The nature of causal explanation in psychology and psychiatry, second edition. Oxford University Press, 2003

•Mithen S: The prehistory of the mind: A search for the origins of the art, religion, and science. London, Thames and Hudson, 2000.

•Moerman DE, Jonas WB: Deconstructing the Placebo Effect and Finding the Meaning Response. Annals of Internal Medicine 136:471-76, 2002.

•Molino J: Toward an evolutionary theory of music. In: Wallin N, Merker B, Brown S (eds): The origin of the music. Cambridge, MA, MIT Press, 2000.

•Nathan T, Stengers I: Medici e stregoni. Bollati Boringhieri, Torino, 1996

•Norcross JC; Goldfried MR (eds): Handbook of Psychotherapy Integration. Basic Books, Newe York, 1992.

•Rifkin J: The empathic civilization. Penguin, 2009.

•Santarcangelo EL, Sebastiani L: Hypnotizability as an adaptative trait. Contemporary Hypnosis vol 21, issue 1, pp. 3-13, 2006.

• Shapiro AK, Shapiro E: The Powerful Placebo: From Ancient Priest to Modern Physician. John Hopkins University Press, Baltimore, 1997

•Shermer M: The Science of Good and Evil. Times Book, New York, 2004.

•Spiegel D (ed): Dissociation: Culture, Mind and Body. American Psychiatric Press, Washington DC, 1994.

•Spiegel D, Hunt T, Dondershine HE: Dissociation and hypnotizability ih posttraumatic stress disorders. Am J Psychiatry 145: 301-05, 1988.

•Teleska J, Roffman A: A Continuum of Hypnotherapeutic Interactions: from Formal Hypnosis to Hypnotic Interventions. Am J Clin Hypnosis 47:2, pp 103-115.

•Thuillier J: Mesmer o L’estasi Magnetica. Biblioteca Universale Rizzoli, 1996, Milano.

•Winkelman M: Shamanism As Neurotheology and Evolutionary Psychology. American Behavioral Scientist vol 45 No 12, 2002, pp 1873-1885.