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Esperienza GRAZIE NONNI Bimestrale di attualità, cultura e informazione n. 7-8-9/2015 Anno 63° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - 2,50 - Contiene IP Tassa pagata Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda

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Page 1: Esperienza - ANLA · ESPERIENZA n. 7-8-9/2015 SOMMARIO DIRETTORE RESPONSABILE Franco Panzolini CONSULENTE EDITORIALE Antonello Sacchi HANNO COLLABORATO Lando Arbizzani, Guglielmo

Esperienza

GRAZIENONNI

Bimestrale di attualità, cultura e informazione n. 7-8-9/2015 Anno 63° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,50 - Contiene IP Tassa pagata

Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda

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PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA SEGRETERIA GENERALE ANLA DI ROMA TEL. 06.86321128

AFRICA AUSTRALE: SUD AFRICA E ZIMBABWE

Cascate Vittoria e safari fotografico in riserva privata

PARTENZA DA ROMA E MILANO 19 OTTOBRE 2015 – 15 GIORNICittà del Capo; la riserva naturale del Capo di Buona Speranza; la Garden Route; lalaguna di Knysa; Mpumalanga e la Panoramic Route; Il parco Kruger e “OlifantsValley”; il foto-safari in 4 X 4 con esperti ranger; Pretoria; Soweto; Cascate Victoriae navigazione sullo Zambesi

QUOTA DI PARTECIPAZIONE – 15/20 PARTECIPANTI € 4.350,00 Soci Anla, familiari e aggregati – € 4.290,00Tasse aeroportuali (al 20 marzo 2015) – € 650,00Hotel e lodge 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia

SRI LANKA. La “lacrima dell’India” e MaldiveUn tuffo nella storia di un luogo ricco di meraviglie

22 FEBBRAIO 2016 - 13 GIORNI (TOUR + 4 GIORNI MARE ALLE MALDIVE)

Un viaggio alla scoperta del meraviglioso Sri Lanka e dei suoi luoghi storici e mitologici. Viaggio attraverso laduplice faccia delle sue città, da Colombo alle rovine della città reale di Anuradhapura; da Mihintale dove nac-que il Buddismo in Sri Lanka, alla statua di Buddha di Aukana; dalla fortezza di Sigiriya che conserva la 'Cele-ste Maidens' una nicchia naturale della roccia con affreschi di fama mondiale a Polonnaruwa, regno medioeva-le del XI secolo; dal famoso tempio rupestre di Dambulla, con oltre 150 sculture del Buddha di cui la più gran-de è il colosso intagliato nella roccia alto 14 mt. al giardino delle spezie di Matale; da Kandy con il tempio diDalada Maligawa dove è conservato il famoso dente del Buddha a Nuwara Eliya (Città della luce) una LittleEngland al centro di estese piantagioni di tè sulle sponde del lago Gregory nel Parco Victoria; dai giardinibotanici di Peradeniya costruiti come giardino di piacere da Re Sinhala, al Pinnawala Elephant Orphanage,dove è possibile osservare circa 70 cuccioli di elefante nutriti con il biberon e al loro bagno nel fiume. Giorna-te relax mare – 5 giorni/4 notti – alle Maldive in un magnifico Resort sulla spiaggia.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE DA ROMA E MILANO – 15/20 PARTECIPANTI – € 2.950,00Soci Anla, familiari e aggregati – € 2.900,00

Tasse aeroportuali internazionali (al 31 luglio 2015) - € 390.00Pensione completa Hotel e Resort 4/5 stelle - accompagnatore dall’Italia

THAILANDIA, LAOS E CAMBOGIAUno spicchio d’Indocina, fra templi e fede

DA ROMA E MILANO – PRIMA DECADE DI MARZO 2016: 15 GIORNI / 12 NOTTIBangkok – Bang Pa In – Ayuttaya – Phitsanuloke – Sukhothai – Chiang Mai – Chang Dao – Thaton – TriangoloD'oro – Chiang Rai – Luang Prabang – Vientiane – Phnom Penh – Siem Reap

Itinerario che prevede la visita di Bangkok, un tempo incarnazione della vecchia metropoli asiatica, salendo versonord visitando le rovine delle antiche capitali del Regno del Siam Ayutthaya e Sukhothai, per poi arrivare alla pro-vincia di Chiang Mai, con le sue montagne avvolte dalla nebbia e rivestite da una fitta giungla. Il viaggio si conclu-de nell’estremo nel Triangolo d'oro, il punto geografico lungo il corso del Mekong che segna i confini di tre paesi:Thailandia, Laos e Birmania. Il viaggio prosegue per il Laos, a Luang Prabang, città che con i suoi numerosi templie monasteri ha saputo conservare maggiormente la spiritualità orientale, per poi giungere fino Vientiane, la gra-ziosa capitale. Concludendo con la visita della Cambogia: la capitale Phnom Penh, volto moderno e dinamico delpaese, il sito pre-angkoriano di Sambor Prei Kuk e il grandioso complesso archeologico di Angkor.

Quota di partecipazione e programma dettagliato in via di definizionePensione completa – hotel 4 e 5 stelle - accompagnatore dall’Italia

IN PREPARAZIONE PER IL 2016IN PREPARAZIONE PER IL 2016

Venti dal II cop corr:Layout 2 26/08/15 12:22 Pagina II

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di Franco Panzolini

E’passato un quarto di secolodal crollo del muro di Ber-lino e dall’unificazione delledue Germanie, eventi che

hanno contribuito alla “nova” Europa, os-sia la nascita del primo gruppo di Statieuropei (CEE) con i Trattati di Roma del1957 e di Maastricht del 1993; sono in-vece trascorsi solo una quindicina d’annidall’avvio dell’euro, la moneta unicadell’Unione. I valori posti alla base di queste iniziative,in seguito ripresi nei vari trattati e infineinclusi nella “Convenzione di Nizza” peril progetto della Carta costituzionale eu-ropea, ossia i valori fondatori dell’Unione,sono: la volontà dei cittadini e degli Statid’Europa di costruire un futuro comune,la dignità umana, la libertà, la democrazia,l’uguaglianza, lo stato di diritto, il rispettodei diritti umani, il pluralismo, la tolle-ranza, la giustizia, la solidarietà e la nondiscriminazione. Gli avvenimenti di questo 2015 hannogià messo in discussione l’esistenza diquesta Europa, cioè dei suoi valori fon-danti, che rappresentano l’anima del-l’Unione, mentre hanno evidenziato laforza e la irreversibilità della monetaunica, di fronte alla quale qualunque mi-naccia viene respinta e non sono am-messi compromessi. Così si perde la volontà di costruire unfuturo comune e alcuni Stati membri (po-chi, almeno per ora) tornano ad arroccarsi,perfino costruendo nuovi muri di confine,come l’Ungheria, o prendono atto della

spinta nazional-populista della nuova ge-nerazione, come in Inghilterra, Dani-marca, Austria e Francia. In seguito al costante aumento degli sbar-chi di immigrati e ai tragici fatti dei nau-fraghi nel Mediterraneo, si deve purtropporegistrare la carenza di autorità della Com-missione europea per una doverosa ge-stione (e distribuzione) dei flussi, provo-cando in tal modo l’affermazione di partipolitiche anti-immigrati e anti-euro, il dif-fuso ritorno della deriva xenofoba, circo-stanze queste che potrebbero addiritturaessere l’inizio del ripudio dei valori co-stituzionali dell’Europa.Il dramma che sta soffrendo la popola-zione della Grecia, costretta a pagare di

tasca propria gli errori della politica (sianazionale che europea) e a subire le im-posizioni (a volte ricattatorie) di sacrificie umiliazioni, un disastro collettivo sulpiano sociale e assistenziale, una gravis-sima disoccupazione e una sanità allostremo, evidenziano il triste ritorno al pas-sato, che si opponeva al progresso dei po-poli europei, traguardato ad una veraunione di interessi. L’unica cosa che si èsalvata è l’euro, la moneta europea per laquale si chiede e si ottiene da tutti gli Statieuropei quel rigore, anche se eccessivo,utile a salvaguardare gli investimenti, lebanche e i bilanci pubblici, pur se a scapitodei cittadini. Ma fino a quando?

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PINIONI0

EUROXENOFOBIA

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SOMMARIOESPERIENZA n. 7-8-9/2015

DIRETTORE RESPONSABILEFranco Panzolini

CONSULENTE EDITORIALE Antonello Sacchi

HANNO COLLABORATO Lando Arbizzani, Guglielmo Carretti,Francesca Curcio, Marco Curri, ElenaGrazini, Annalisa Gatti, TerenzioGrazini, Giorgio Grosso, IlCruscante, Mario Lizza, Lucy, MauroMasini, Fausto Pansini, FrancoPanzolini, Antonello Sacchi, AlbertoSpirandeo, Don Franco Tassone,Umberto Zanarelli, Antonio Zuena.

GRAFICA Annalisa Gatti

IMPAGINAZIONE Roberta Greco

RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALITerenzio Grazini

EDITORE e PUBBLICITÀ DIRETTAA.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’AziendaVia di Val Cannuta, 182 00166 RomaTel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076e-mail: [email protected] www.anla.it

FOTOLITOArchitectural Printing s.r.l.- 00040 Ariccia (Rm)

STAMPAPunto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)Autorizzazione Tribunale Roma19/5/1977 n. 16824

PRESIDENTE NAZIONALE Antonio Zappi

VICEPRESIDENTE VICARIO Vincenzo D’Angelo

VICEPRESIDENTISalvatore AllegriTeresa Spampanato, Gino Toffoli

SEGRETARIO GENERALE Terenzio Grazini

VICESEGRETARIO GENERALE Letizia Lotito

u

OPINIONIEuroxenofobia ........................................................................ 3Ultimi giorni di tempo per partecipare al concorso per l’assegnazione delle borse di studio “ing. RICCARDO TUCCI” .................................................... 6CONCORSO DI PROSA & POESIA: I VINCITORI ......................... 8La discussione – Verso nuovi traguardi, insieme ................ 11

PATTO FEDERATIVO A TUTELA DEGLI ANZIANI ...................... 14

SOCIETÀFisco – Il fisco ancora si rinnova ......................................... 18Legale – Multa da autovelox ............................................... 19Legale e famiglia – Affidamento familiare ......................... 20Sanità – Tagli, ancora tagli, sempre tagli ............................ 21L’alternativa – Economia comunitaria

di ispirazione cristiana ............................... 22– Cancellando le discordie ............................ 23

Dai lettori ............................................................................ 24Posta condominiale – ......................................................... 26Approfondimento – Rinnovo patente per over 80 ............. 28

LAVORODagli archivi di Esperienza – Anno 1960 ......................... 29

PREVIDENZAPensioni secondo la consulta

1000 PIAZZEGrazie nonni

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PER I NONNI D ’ITALIA

2-4 OTTOBRE FESTA DEI NONNI!

Per dire grazie a chi ci ama e ci sostiene

Per informazioni e per contribuire al sostegno dei Centri Anzianidel tuo territorio vai su WWW.FONDAZIONESENIORITALIA.IT

A.N.L.A.Associazione Nazionale

Seniores di Azienda

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Tiratura media copie 100.000

Finito di stampareil 04-09-2015

A.N.L.A.Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni

di Promozione Sociale.Iscritta al n. 988/2014 del Registro Persone GiuridicheCodice Fiscale: 80031930581

Abbonamenti Annuo euro 25,00 (estero euro 35,00). Una copia euro 2,50 (estero euro 3,50). I versamenti vanno effettuatia mezzo di c/c postalen. 77884005intestato a: Anla, Via di Val Cannuta00166 Roma.Iva assolta dall’Editore aisensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 e successive modificazioni.

Seguici anche su :www.anla.ite sul nostro Bloghttp://www.anlablog.it/

@ANLA1949

Anla via di Val Cannuta 182 Roma

SCRIVICI! il nostro indirizzo: redazione ESPERIENZA, V. di Val Cannuta 182,00166 Romae-mail: [email protected]

Esperienza

GRAZIENONNI

Mensile di attualità, cultura e informazione n. 7-8-9/2015 Anno 63° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,50 - Contiene IP Tassa pagata

Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda

Dedichiamo la nostra copertina alle nonne e ai nonni d’Italia. Essi sono portatori di saggezza,affetto, valori positivi: beni preziosi per le giovani generazioni che vogliono la compagnia dei nonniperché percepiscono l’amore che possono ricevere. In occasione della Festa dei Nonni, il prossimo2 ottobre, desideriamo fare gli auguri ai nonni d’Italia, dicendo loro il nostro più profondo e sentito

grazie. Fra i numerosi articoli presenti in questo numero di Esperienza, come sempre ricco dicontenuti nella pluralità di voci e opinioni ospitate, segnaliamo la Campagna 1000piazze che vedràla nostra Associazione impegnata con Fondazione Senior Italia nel week-end della Festa dei nonni.

ATTUALITÀConvention Alatel ............................................................... 30Censis – Verso una longevità sempre più attiva ....................... 32Approfondimento – Una scuola veramente al servizio dei giovani .... 34

TEMPO LIBEROAppunti di viaggio – Il volo: origine e storia di una passione ... 38

CULTURALa recensione – Youth ......................................................... 48Il libro – Il bacio del traditore ....................................................... 49La nostra lingua – La forza delle ricette ............................. 51Musica – Da Fryederyk Chopin alla “Goccia d’acqua”

che disegna cristalli .............................................. 52Appuntamenti ...................................................................... 54

BENESSEREMedicina – Settembre, andiamo .......................................... 56Psicologia – Quando il corpo parla ....................................... 58Approfondimento – L’unione inscindibile di anima e corpo .... 60

LE NOSTRE RUBRICHEAlmanacco Barbanera ........................................................ 63In tavola – Frutti di stagione ................................................ 64Filatelia – Ricette svizzere all’Expo .................................... 65Enigmistica .......................................................................... 66

36APPUNTI DI VIAGGIO:

Bagno Vignoni

FEDERANZIANI S.I.T.

TEMPO LIBERO

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1. SCOPOScopo del presente documento è di rego-lamentare l’assegnazione di Borse di Stu-dio intitolate alla memoria del presidenteAnla Riccardo Tucci a favore dei figli odei nipoti di tesserati Anla che hanno ri-portato il massimo punteggio in sede diEsame di Stato al termine dell’ultimoanno di Scuola Secondaria di secondogrado nella sessione estiva 2015.Riccardo Tucci (1926-2012) è stato pre-sidente di Anla per oltre 15 anni, dal 29ottobre 1996 fino alla sua scomparsa. Peronorarne la memoria, Anla, d’intesa conla Fondazione Esperienza, istituisce le suc-citate Borse di Studio che, anno dopoanno, coinvolgeranno a rotazione diffe-renti regioni italiane del Nord, del Centroe del Sud. Per l’anno scolastico 2014/2015queste Borse di Studio saranno assegnatea studenti meritevoli residenti nelle regioniPiemonte, Toscana, Sicilia secondo i cri-teri di seguito specificati.

2. APPLICABILITÀPossono partecipare all’assegnazione delleBorse di Studio i figli o i nipoti dei tesse-rati Anla in regola con il pagamento dellaquota alla data della presentazione delladomanda.Il modulo per la domanda è reperibilenell’allegato 1 del presente regolamento.

3. ASSEGNAZIONESaranno assegnate Borse di Studio ai di-plomati di Scuola Media Superiore, figlio nipoti di tesserati Anla, nella misura di5 Borse di Studio dell’importo di euro1.000 (mille) netti ciascuna.

4. TIPOLOGIA DEI PREMI E CRITERI DI VALUTAZIONE

Saranno assegnate Borse di Studio in baseai seguenti criteri:● Il presente bando ha validità esclusiva-mente per l’anno scolastico 2014/2015.● Gli studenti, per quanto riguarda l’annoscolastico 2014/2015, dovranno risiederein una delle seguenti regioni: Piemonte,Toscana, Sicilia.● Gli studenti dovranno aver conseguitoil massimo punteggio possibile, 100/100,in sede di Esame di Stato (anche senzalode).● Le domande dovranno essere corredatedi un certificato o attestato della scuolacon il voto riportato in sede di esame diStato e potranno essere presentate dal 01-08-2015 al 30-09-2015.●Le domande dovranno essere inviate allepresidenze regionali Anla di competenzadel territorio dove risiede lo studente. Lepresidenze regionali Anla effettueranno una

ULTIMI GIORNI DI TEMPO PER PARTECIPARE AL CONCORSO PER L’ASSEGNAZIONE

DELLE BORSE DI STUDIO “ing Riccardo Tucci”Le domande andranno presentate entro il 30 settembre alla presidenza regionale Anla

di riferimento per territorio. In questa edizione del Concorso possono partecipare solo i residenti nelle regioni Piemonte, Toscana, Sicilia. Di seguito il regolamento.

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prima verifica dell’ammissibilità della do-manda e successivamente provvederanno ainviare le domande alla sede nazionale peressere sottoposte alla commissione aggiu-dicatrice opportunamente costituita.● La commissione aggiudicatrice saràcomposta da un rappresentante del presi-dente nazionale di Anla e della FondazioneEsperienza, dal segretario generale di Anlae dal direttore responsabile di Esperienza.Il giudizio della commissione aggiudica-trice è insindacabile.● In caso di parità nella graduatoria, saràpresa in considerazione l’anzianità di tes-sera dell’iscritto Anla proponente. Persi-stendo ancora la parità in graduatoria, saràpresa in considerazione l’anzianità ana-grafica dell’iscritto Anla proponente.● Le Borse di Studio saranno assegnatesolo a studenti di scuole statali e parificateo legalmente riconosciute.● Le Borse di Studio verranno corrisposteal netto dell’imposta, quindi la relativa ri-tenuta sarà a carico dell’Anla con le moda-lità che verranno comunicate ai premiati.

5. CONSEGNA PREMILe Borse di Studio saranno consegnateagli assegnatari dalla Presidenza nazionaleAnla con il coinvolgimento dei presidentiAnla delle regioni interessate nel corso diuna manifestazione pubblica di premia-zione e ne sarà informata la stampa.

6. PRESENTAZIONE DOMANDALa domanda redatta su apposito modulo (difianco riportato) e firmata dal tesserato Anla,dal candidato e corredata della documenta-zione (in carta semplice) richiesta, dovràessere consegnata entro il 30 settembre2015 alla presidenza regionale Anla di rife-rimento per territorio.

7. PREMIATIEntro il 30 ottobre 2015 verrà pubblicatosui siti Internet di riferimento www.anla.ite www.anlablog.it l’elenco dei nominativipremiati.

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE AL CONCORSO PER L’ASSEGNAZIONE DELLE BORSE DI STUDIO

A FIGLI E/O NIPOTI DI TESSERATI ANLA COME DA REGOLAMENTO IN VIGORE PER L’ANNO SCOLASTICO

2014/2015

Il/La sottoscritto/a

Cognome ____________________________________________

Nome ______________________________________________

Tessera ANLA __________________ Tel __________________

con indirizzo:_________________________________________

Presenta domanda di partecipazione al concorso perl’assegnazione della borsa di studio

p per il/la figlio/a p per il/la nipote:

Cognome____________________________

Nome________________________ Nato/a il _______________

a __________________________ Prov. ____________________

Codice Fiscale ________________________________________

Allo scopo si allegano i seguenti documenti (originali in carta semplice):1. Certificato/autocertificazione di stato di famiglia;2. Certificato Titolo di Studio completo di votazione conseguita nell’Esame

di Stato al termine dell’anno scolastico 2014/2015.

ll soprascritto tesserato ANLA e soprascritto/a figlio/a / nipote, danno ilconsenso al trattamento dei dati personali ed alla comunicazione degli stessia terzi nel rispetto della legge 675/96 ai soli fini della partecipazione alconcorso per l’assegnazione della borsa di studio.

In fede

Firma del tesserato ANLA ______________________________

Firma del figlio/a / nipote _______________________________

Data _________________

Sig./la Sig.ra ________________________________________

ha consegnato la domanda per il Figlio/a

____________________________________________________

In data ______________ Per ricevuta___________________

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

SI PREGA DI SCRIVERE IN STAMPATELLO

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Ecco l’elenco delle opere premiatee i rispettivi autori:

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ELENCO DEI PARTECIPANTI AL CONCORSOMarco Abet, Cesarina Alberici, Franco Alber-tini, Carlo Alberto Antonelli, Giancarlo Ba-reato, Arnaldo Baroffio, Paolo Bassani, MarioBertini, Mario Aldo Bitozzi, Lucia Bolis, SanteBondioli, Fabiano Braccini, Filippo Broccini,Gian Primo Brugnoli, Elena Carla Bulgheroni,Alba Busoni, Giovanni Calvani, Mario Cam-pana, Benito Capone, Oronzo Capone, NereoCastellani, Carlo Castelli, Rosario Castronuovo,Pietro Catalano, Claudio Cavagnin, Lidia Ca-vanna, Laura Cecchetti, Paola Celli, LuigiCiampitti, Mario Coletti, Vittorio Coluccia,Mario Compagnoni, Salvatore Daviddi, FulvioDegli Abbati, Nunzio Delpanno, Francesco DelFerro, Augusto Deluca, Domenico Devincenzo,Mimmo Di Gregorio, Simonetta Di Lazzaro,Angelo D’Onofrio, Bruno Di Vico, MiriamDonati, Bruno Farina, Vincenzo Fermi, PieraGiovanna Ferraris, Barbara Forelli, StefanoForlani, Domenico Gattuso, Maria Carla Gen-

nari, Ferruccio Ghilardi, Jacopo Ghinassi, Gio-vanni Ghisolfi, Rosa Cristina Giachero, MariaGiannetti, Maria Luigia Giannone, FrancescoGiordana, Giampiero Giorgi, Franco Gisolini,Antonello Goi, Vitaliano Grillo, Enrica GuaglioCaccia, Matilde Guglielmino Valentini, AngelaGullì, Emanuele Insinna, Gloria Italiano, NadiaKudlizka, Giuseppe Lanave, Francesco Lan-tero, Giulio Lastrica, Carlo Lege, GioacchinoLeone, Giovanni Licata, Giovanni Lombardo,Nazzareno Macellari, Rinaldo Egidio Mag-gioni, Lidia Mana, Francesco Mandrino, Giu-seppe Manueddu, Maria Pia Marchetti Batti-stini, Giuseppina Matis Albezzano, LoredanaMedugno, Giampaolo Morandi, Giuseppe Mo-rici, Maria Teresa Mosconi, Angelo Movizzo,Giuseppe Murialdo, Ursel Nahrendorf Porro,Raffaele Nicotera, Giovanni Nizzola, Gu-glielmo Paglialunga, Marcello Pagliari, Ga-briella Pancini, Silvana Panno, Mauro Paone,

Carlo Paschetta, Francesco Pazzagli, GiovanniPicciurro, Franco Pimpinella, Silvio Pisanello,Carlo Plez, Giuseppe Polonio, Athos Porcu,Giorgia Porta Scarta, Giovanni Proserpio, Gio-vanna Prospero, Luisa Puttini Hall, Maria Te-resa Quintavalle, Vincenzo Raccioppoli, Fer-dinando Raffaele, Iolanda Recchia Garrapa,Adriana Robba, Maria Rocco, Angelo Roma-nello, Armando Roncone, Marinella Rosin Bel-tramini, Rigoletto Rospetti, Antonio Rossetto,Giulia Rossi Bonafini, Maria Anna Rutili, CarlaSansoni, Ciro Scarpati, Paola Schimenti, Giu-seppe Sciutto, Giovanni Sica, Valter Siciliano,Dionisio Sicoli, Giacleto Simoncelli, WalterSinis, Eleonora Sollinger, Domenico Sorbara,Ilaria Spadoni, Luciano Stoppa, Sergio Tardelli,Leandro Tinaglia, Lucia Vannoni, Stelio Via-nello, Michele Vingiani, Marco Visconti, MarioVota, Milena Zappa, Franco Zoja, Romolo Zuc-chello, Luciano Zudini

“Riconoscere il Tesoro del Vissuto proprio e altrui”

CONCORSO NAZIONALE ANLA PROSA POESIA edizione A OSSAPRRO

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I VINCITORI

SEZIONE PROSA 1° classificato – vincitore: Profumo di vaniglia di Stelio VIANELLO2° classificato: Le fimmine di Vittorio COLUCCIA3° classificato: La cerca di Marilù GIANNONE

SEZIONE RACCONTI AZIENDALI1° classificato – vincitore: Telephon man di Leandro TINAGLIA2° classificato: La ferriera di Carlo PASCHETTA3° classificato: Vecchi ricordi di una telefonista di Giulia ROSSI BONAFINI

SEZIONE POESIA1° classificato – vincitore: C’è un pontile a Venezia di Paola SCHIMMENTI2° classificato: Maturità di Luisa PUTTINI HALL3° classificato ex aequo: Di giorno in giorno di Laura CECCHETTI MANAO

Questo l’esito della prova in base all’insindacabile lavoro della giuria composta per l’edizione in corso da Paola Lucarini,Diego Zandel e Guglielmo Carretti. Siamo giunti quindi quasi all’epilogo di un percorso iniziato sul finire del 2014 con laproposta del tema, “Riconoscere il tesoro del vissuto proprio ed altrui”. In questa edizione del premio, la seconda, come temaabbiamo privilegiato l’esperienza. Ognuno di noi, per quanto breve o lungo sia il tratto di strada compiuto, ha accumulato untesoro di conoscenze, riflessioni, emozioni, considerazioni nato dall’impegno sul luogo di lavoro, dalle relazioni amicali, dalleinterazioni con gli altri o semplicemente acquisito durante il volgere degli anni. Nei prossimi mesi celebreremo l’atto finale del concorso con un’apposita premiazione di cui daremo per tempo notizia,approfondendo i contenuti delle opere premiate e pubblicando le motivazioni dei premi.Ci sono stati inviati centinaia di elaborati dai partecipanti al Concorso che desideriamo ringraziare ripubblicandone l’elenco:a tutti, oltre che il nostro sincero riconoscimento per l’affetto con cui hanno aderito alla nostra iniziativa, anche il nostro plausoper la qualità delle opere inviate.

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Ubicato nel viale centrale di una tra le più antiche località termali, Abano Terme, l’Ho-tel Terme Principe, famigliare e raffinato accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera i gran-

de tradizione alberghiera, rendendolo il posto ideale per coniugare perfettamente salute ebenessere. Il centro termale situato all’interno dell’hotel è dotato di una propria sorgentetermale a 87°. Si praticano cure termali primarie convenzionate Usl come fangotera-pia, inalazioni ed aerosol. Per aumentare l’efficacia della cura si possono effettuare mas-saggi terapeutici e decontratturanti. Nel centro benessere vengono praticati tratta-menti estetici personalizzati al viso e al corpo e varie tecniche di massaggi: ajurveda, anti-stress, stone massage, riflessologia plantare, linfodrenaggio. Tutte le cure termali vengo-

no praticate da terapisti specializ-zati e sotto la sorveglianza del di-rettore sanitario.

*** Hotel Terme Principe*** Hotel Terme Principe

BASSA STAGIONE: dal 19.03.2015. al 28.03.2015dal 08.04.2015 al 01.08.2015 ........................................................€ 56,00Supplemento singola al giorno ........................................................€ 7,00

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Cari amici, abbiamo ripreso le pubblicazioni, e non èstato facile. Fedeli all’impegno nei con-fronti dell’Associazione e di voi lettori inprimis, siamo tornati a far udire la nostravoce perché, come ho scritto nel numerodi giugno, “Esperienza non è semplice-mente un periodico, è la nostra voce, è latua voce!”. Questo non vuol dire che ledifficoltà siano risolte: permangono tutte,dalla difficoltà di alcuni Gruppi ad ade-guarsi al minimo aumento della quota, ilcui importo è fermo da una decina di anni,allo scarso risultato – almeno fino ad ora –della campagna “porta un nuovo amico inAnla”, all’incertezza sul futuro importo del5x1000 destinato alla nostra Associazione. Eppure siamo tornati nelle nostre case.Perché, anche a prezzo di sacrifici, lapresidenza nazionale desidera mantenereviva e all’altezza del suo compito Espe-rienza, questo unico, prezioso, insosti-tuibile canale di collegamento. Unanimeè l’apprezzamento e anche laddoveemergono diversità di opinioni, la criticaè sempre costruttiva perché alla base stail grande rispetto per il prodotto edito-riale. Non sappiamo al momento se, inqueste condizioni, sarà possibile stam-

pare sempre la versione cartacea diEsperienza oppure se saremo costretti aricorrere più volte al formato digitale:sappiamo questo quanto potrà incideresulle abitudini di ognuno di noi ma al-meno ci consentirà di essere ancora piùpuntuali e presenti.Desidero ringraziare con gioia tutti coloroche, leggendo la mia breve nota di giugnoscorso, ci hanno fatto pervenire, nel ge-nerale apprezzamento nei confronti dellanostra Esperienza, approvazioni, sugge-rimenti, anche critiche ma sempre costrut-tive, solidarietà e appoggio. Abbiamo sen-tito vicino a noi tutto l’affetto del “popolodi Anla”, un popolo splendido e specialecome è la vita di ognuno di voi, cari lettoriaccomunati dai valori che sono alla basedi Anla: la tutela e la promozione dellafigura dei seniores in ogni ambito dellasocietà.Nuove sfide ci attendono: siamo chia-mati in questi mesi a portare a compi-mento il rinnovamento dell’Associazio-ne, voluto da tutti e da tutti condivisonel Convegno programmatico di Berga-mo dell’ottobre 2013. Un rinnovamentoche per essere tale deve riguardare azio-ni, pensieri, intendimenti: non è più

l’epoca per “vivere di rendita” in quantola nostra Associazione conta sull’appor-to di ognuno di noi, a cominciare da mee da te che stai leggendo queste righe,per dare un forte e chiaro contributo allasocietà nella tutela dei nostri valori. Puòdarsi che strada facendo perderemocompagni di strada che pur avendo con-diviso il cammino a un certo punto han-no maturato orientamenti differenti, maaltri ne troveremo agendo in coerenzacon il nostro essere e i nostri principi.Inizio l’ultimo anno del mio mandatotriennale con questa consapevolezza:stiamo lavorando per un’Anla più gran-de, al passo con i tempi, capace di pro-muovere in tutte le sedi i valori dei se-niores. Ho voluto dare a queste miesemplici e brevi righe il titolo del nr.1/2015 di Esperienza: “2015 – insiemeverso nuovi traguardi” perché l’impegnoe la determinazione nel perseguire tuttii nostri obiettivi sono immutati e ancorapiù saldi. Obiettivi che saranno ottenibilicon l’aiuto di ognuno di voi, cari lettori,perché solo con il concorso di tutti avre-mo un’Anla più forte e più vicina a ognisuo tesserato.

Antonio Zappi

B ISCUSSIONELA D gfVERSO NUOVI TRAGUARDI, INSIEME

CIAO ALBERTO

La nostra Associazione vuole ricordare un caro amico che ci ha lasciato lo scorso 22 maggio: Alberto Urbinati,personaggio storico dell’Anla, in questo triennio sociale consigliere onorario della nostra Associazione, da sempreimpegnato nell’affermare i valori dell’anzianato attivo e nello sviluppare un vero dialogo tra le generazioni, sensibilità

che già in azienda, alla Esso, si traduceva nell’attenta disponibilità verso i colleghi. Diceva spesso: “Il giovane di oggi èl’anziano di domani”. Autorevole ma discreto, nell’ Associazione era sempre proteso con la sua energia a lavorare perl’anziano di oggi e di domani: sapeva sostenere ed incoraggiare le giovani leve mettendo anche a frutto tanti progetti permigliorare e sostenere i più avanti in età. Nel suo lungo percorso lavorativo non ha mai perso di vista il fine ultimo: il lavoro come mezzo per costruire fraternamente ilbene comune. L’impressione che ha lasciato in quanti lo hanno conosciuto è quella di un uomo buono, pieno di delicatezza nelcercare di amare ed aiutare tutti con grande affabilità e signorilità. In occasione delle sue esequie a Roma, nella Chiesa dellaConfraternita dei Genovesi di cui era Governatore da 15 anni, è stato ricordato con grandissimo affetto dalla moglie LaetiziaRicci con la quale ha condiviso oltre 61 anni di matrimonio, dai figli Carlo, Alessandra, Francesca, Cristina e dai dodici nipoti edai tanti collaboratori che con lui hanno condiviso molteplici iniziative di volontariato. Grazie Alberto, ci mancherai.

La discussione 11:Layout 1 27/08/15 13:00 Pagina 11

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Abbiamo dedicato la nostra copertina alla Festa deinonni che si celebrerà il prossimo due ottobre, unafesta addirittura riconosciuta tale in base a unalegge, la 159/2005, che afferma: “E’ istituita la

«Festa nazionale dei nonni» quale momento per celebrarel’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle fami-glie e della società in generale”. Dedicare ai nostri nonni la copertina di Esperienza è per noiqualcosa che esula dal semplice riconoscimento di un dato difatto, l’insopprimibile e naturale legame affettivo e spiritualecon chi è nella catena della trasmissione della vita e ci riempiedi affetto e di attenzione: è il grazie che sentiamo di dire contutto il nostro cuore per il coraggio, l’abnegazione, la saggezzacon cui i nostri nonni ci accompagnano ogni giorno della no-stra vita. Per dirla con le parole di Papa Francesco, pronun-ciate lo scorso 26 luglio quando la Chiesa ha ricordato i SantiGioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria equindi i nonni di Gesù: “Vorrei salutare tutte le nonne e tuttii nonni, ringraziandoli per la loro preziosa presenza nelle fa-miglie e per le nuove generazioni. Per tutti i nonni vivi, maanche per quelli che ci guardano dal Cielo, facciamo un sa-luto e un bell’applauso!”. Dedicare poi ai nonni d’Italia la co-pertina di questo numero di Esperienza ha per noi di Anla unsignificato ancora più forte: significa ripartire dalla tenacia dichi ha affrontato le intemperie della vita e in esse ha saputotenere sempre dritta la barra della navigazione, significa guar-dare all’esempio della saggezza che, pur affrontando provecomplesse, ha preso atto del fatto che i periodi difficili fannoparte della vita e con questa certezza è sempre ripartito. Dun-que, grazie nonni!Quest’anno abbiamo un ulteriore motivo di gioia. Lo scorsoanno eravamo in piazza San Pietro con i nostri amici di Bolo-gna per portare al Santo Padre la testimonianza del nostro es-sere Anla nella vita di tutti i giorni nella concretezza del dareuna mano a chi è più sfortunato di noi. Quest’anno apriamole porte delle nostre sedi ad un’iniziativa che condividiamocon Federanziani, nostra compagna di viaggio nel Pattofederativo a tutela degli anziani. Anla infatti aderisce allacampagna nazionale “Millepiazze – per i nonni d’Italia”,pensata dalla Fondazione Senior Italia per affermare l’im-portanza dei nonni e per sostenere quanti nel nostro Paesesi occupano di anziani. Come spesso noi di Anla abbiamo ripetuto fin dal Convegnonazionale di Bergamo del 2013 che intitolammo significati-vamente “Anziani, una risorsa per il Paese”, oggi in Italia glianziani, grazie al prolungamento della vita media e alle gene-rali migliori condizioni di salute, sono punti di riferimento perle famiglie e questo sotto un duplice aspetto: da un lato comesostegno, come “nonni”, in quanto, se c’è il lavoro, entrambii genitori lavorano e i figli sono a loro affidati; dall’altro, se

manca il lavoro, gli anziani sono il punto di riferimento eco-nomico rimasto. Il nostro presidente più volte ha sottolineatoche “Oggi, più che mai, le persone “più avanti in età” pos-sono essere utili al contesto in cui vivono: basta non conside-rali uno “scarto”! L’anziano ha una sua vitalità, un suoprogramma di vita, una sua funzione nella famiglia e nellasocietà in quanto è un punto di riferimento non solo econo-mico; è espressione di saggezza e di esperienza; in parte con-tinua ancora a lavorare, in parte fa volontariato, in partecura, coltiva e sviluppa le relazioni amicali anche attraversoviaggi e momenti conviviali e culturali; in definitiva l’anzianodà una immagine completamente diversa da quella del “vec-chietto posizionato sulla panchina” in quanto è depositariodi memoria e di competenze” portando all’attenzione del di-battito politico alcuni temi cari ai seniores e agli anziani: stru-menti e politiche per il sostegno al welfare familiare; latutela dei diritti del consumatore anziano, a rischio di com-portamenti scorretti e opachi; strumenti di sostegno alla di-mensione di anzianità attiva, che favoriscano ilcoinvolgimento degli anziani nel contribuire allo sviluppoeconomico e sociale del Paese, in forma sia volontaria che re-tribuita. Lo slogan di questa iniziativa tocca il cuore di ognuno di noi:i nonni “ti hanno amato da quando sei nato. Ti hanno protettomentre crescevi. Ti hanno educato e aiutato sempre. E in cam-bio non hanno mai chiesto niente. Ora diciamo loro grazie.Perché non te lo diranno. Ma hanno bisogno di te. Sono i cu-stodi della nostra memoria: non dimenticarti di loro”. Ecco perché aderiamo all’iniziativa con una trentina di nostresedi sparse sul territorio nazionale (potete consultare l’elencosulla pagina del nostro Anlablog all’indirizzo http://www.an-lablog.it/mille-piazze-20015/ dove troverete le ultime notizieaggiornate dalle sedi): per consentire a chiunque, nei giornivenerdì 2, sabato 3, domenica 4 ottobre, di conoscerequanto le nostre sedi sul territorio fanno per i seniores e per lasocietà in generale e per condividere un momento insieme aipropri nonni. È un invito aperto a tutti perché ognuno di noi ènipote e in questi giorni dedicati a coloro che ci amano senzariserve sarà possibile dire loro il nostro grazie di persona.Nello spirito della giornata e in condivisione con FondazioneSenior Italia, sarà possibile dare un aiuto concreto ad unprezzo simbolico, 2 euro per un piccolo gadget, per aiutare lenostre sedi a continuare l’ottima opera di volontariato che inogni parte d’Italia viene svolta dai seniores Anla a favoredella collettività.

Vi aspettiamo, nelle nostre sedi o nelle piazze dove vedrete il logo dell’Anla accanto

a quello della Fondazione Senior Italia, per dire grazie ai nostri nonni.

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GRAZIE NONNIVenerdì 2, sabato 3, domenica 4 ottobre nelle sedi Anla

di Antonello Sacchi

1000 PIAZZE 12:Layout 1 28/08/15 10:54 Pagina 12

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Riprendiamo e approfondiamo i temi affrontati nell’in-contro dello scorso 7 maggio al Cnel organizzato dalPatto Federativo a tutela degli anziani con una deter-minazione ulteriore: il Comitato di Coordinamento

del Patto - Antonio Zappi coordinatore, Franco Pardini e MichelePoerio vice coordinatori - nel corso della sua riunione di giugnoscorso ha deciso di redigere un documento che getti luce sullagrande confusione in atto fra previdenza ed assistenza.L’obiettivo è di impegnarsi concretamente presso le Istitu-zioni perché finalmente la tanto desiderata separazione fraprevidenza e assistenza venga messa in atto. Questo testoavrebbe due finalità: una “politica” nel senso di invitare le Isti-tuzioni ad effettuare tale chiarificatrice azione, l’altra di tipoculturale per contribuire a eliminare l’idea così oggi diffusa chel’anziano non sia capace di alcun contributo utile alla società.Per quanto riguarda una presa di posizione nei confronti delledeterminazioni della Corte Costituzionale e la conseguente de-cisione del Governo in materia, viene sicuramente sottolineatauna approfondita e prudente valutazione della situazione che infuturo potrebbe ancora riservare alcune sorprese o in un nuovopronunciamento della Corte o nell’atteggiamento del Governo.Pertanto, considerando la natura non sindacale di alcune asso-ciazioni a fronte della caratterizzazione opposta di altre sempreall’interno del Patto, è stato deciso che come Patto non verràavviata un’azione comune ma ai singoli tesserati che vorrannocomunque avviare un’azione, verrà rivolto l’invito ad avvalersi

di quanto messo a disposizione da FEDER.S.P.e V. al seguentelink http://www.federspev.it/documenti/pdf_557013ba41 e14.pdfRiprendiamo l’approfondimento delle tematiche espresse nel-l’incontro dello scorso maggio al Cnel proprio dall’ultima frasedell’intervento di Vincenzo Armaroli, di cui abbiamo parlatogià nel nr. 6/2015 di Esperienza. “Comunque la vogliamo mettere,il Patto al suo interno ha competenze, energie e competenze peroffrire alle Istituzioni un’interlocuzione credibile e non corpo-rativa” ha concluso Armaroli. In quest’ottica si colloca l’impegnodel Patto per una significativa interlocuzione con le Istituzioni. “Parlare di previdenza non è semplice perché possiamo conside-rare questo tema come un enorme fiume che si presenta alla foce,cioè a noi cittadini, con un ampio e ramificato delta ma la suasorgente, è bene ricordarlo, è nella costituzione italiana, nell’art.38 laddove ci dice “I lavoratori hanno diritto che siano prevedutie assicurati mezzi adeguati in caso di vecchiaia”. E’ tutto qui iltema della previdenza” ha evidenziato Luciano Stoppa nel corsodel suo intervento. Dopo aver presentato una panoramica dellaprevidenza in Italia e le principali leggi che hanno contraddistintoed innovato la materia negli ultimi 20 anni, Stoppa è giunto allaMonti-Fornero, che è entrata in vigore il primo gennaio 2012stravolgendo molti concetti del passato: “Si conclude così un’erache possiamo definire della redistribuzione ed è invece entrataun’era che possiamo definire dell’assicurazione. Scompare quelloche è stato definito un “regalo previdenziale” impropriamenteattribuito al calcolo retributivo. Da questo momento la pensione

PATTO FEDERATIVO di Alberto Sperandeo

PATTO FEDERATIVO 14-15:Layout 1 27/08/15 13:02 Pagina 14

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non si riceve, non si ottiene, ma la pensione si costruisce, si fa.L’individuo deve avere maggiore scelta in relazione all’età delpensionamento e quindi, siccome l’età del pensionamento dipendedall’importo della pensione, maggiore libertà di scegliere l’im-porto che vuole avere dopo”. Stoppa ha concluso l’argomentocon un fatto contabile molto importante: “Il sistema di previdenzasociale presenta un duplice assetto: la previdenza sociale insenso stretto, connotata da una popolazione mutualistica apertaa una solidarietà interna al mondo del lavoro, e l’assistenza so-ciale a vocazione universalistica basata sull’utilitarismo e diprestazioni finalizzate ai bisogni socialmente rilevanti. È in questaprospettiva che appare sempre più marcata la distinzione traprestazioni previdenziali in senso tecnico e prestazioni d’assi-stenza sociale… E allora qual è il concetto che lanciamo comePatto Federativo? Bisogna separare i conti dell’assistenza daquelli della previdenza cioè separarli dal punto di vista dell’au-tonomia gestionale, perché già oggi sono separati nel bilanciodell’INPS, gestionale cioè non farli confluire in un’unica cassa.Allora possiamo vedere quanto si spende per le pensioni e quantosi spende per l’assistenza”. Valerio Luterotti, tra i primi pro-motori delle nuove forme di imprenditoria sociale e volontariain Italia (cooperative sociali), psicoterapeuta e dirigente coope-rativo, è presidente di Federazionesanità Lombardia e vice pre-sidente vicario nazionale. Nel corso del suo intervento ha tracciatouno sguardo evolutivo, quantitativo e qualitativo, sul rapportotra i bisogno di salute e benessere della popolazione e il grado di

efficacia ed efficienza dei sistema dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali erogati in Italia. Il responsabile di Federazione-sanità ha sottolineato il delicato equilibrio tra il diritto costitu-zionale alla salute e la necessità del governo della sostenibilitàeconomica dei servizi pubblici e privati, presentando alcuni datisulla spesa sanitaria dello Stato, delle Regioni e, soprattutto, dellefamiglie. Nell’analisi effettuata della disomogeneità qualitativae quantitativa dei servizi garantiti nelle diverse regioni italiane,Luterotti ha posto in luce le criticità della situazione attuale evi-denziando la carenza crescente delle risorse pubbliche destinate,l’aumento del fabbisogno scoperto nella popolazione, le previsionidi difficile sostenibilità del sistema sanitario e previdenziale neiprossimi anni. A fronte dei limiti attuali occorre evidenziare lapossibilità di superamento del dilemma “meno risorse ugualemeno servizi” lungo nuove e coraggiose direttrici che, valoriz-zando le risorse e le responsabilità provenienti dalle organizzazionidella società civile impegnate per la promozione del bene comune,riescano a innovare l’intero sistema di welfare e sanitario del no-stro paese, creando possibili modelli sostenibili per il futuro. Gliscenari e le prospettive di speranza per l’immediato domani eper i prossimi anni sono fondati sulla forza delle reti di solidarietàtra i soggetti pubblici e privati impegnati per il bene comune, sultaglio agli sprechi, sul coraggio dell’innovazione di processo edi prodotto e sulla creazione di un nuovo capitale sociale chenelle comunità locali sappia promuovere stili di vita più salutarie responsabili tra la popolazione.

A TUTELA DEGLI ANZIANI

PATTO FEDERATIVO 14-15:Layout 1 26/08/15 11:37 Pagina 15

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Non solo la sentenza n.70/2015 della Cortecostituzionale è stata

un deciso no alla perequazioneal risparmio delle pensioni, maanche le ultime analoghe sen-tenze non hanno superato l’e-same di legittimità in quantocontrarie o carenti dei principidei provvedimenti del Legis-latore motivati alla riduzionedella spesa pensionistica.Da un rapido esame delle mo-tivazioni che hanno indotto laConsulta a bocciare le ultimeleggi impugnate, risultano or-mai chiarissime ed evidenti leregole di conformità alla giu-risprudenza costituzionale deiprelievi decisi sulle pensioni. Partendo dall’ultima pronun-cia, i criteri di legittimità co-stituzionale affermati sono: lasalvaguardia dei trattamentiprevidenziali quale retribuzio-ne differita secondo i principidegli articoli 3 (uguaglianza),36 primo comma (il lavorato-re ha diritto ad una retribuzio-ne proporzionata alla quantitàe qualità del suo lavoro e inogni caso sufficiente ad assi-curare a sè e alla famigliaun’esistenza libera e dignito-sa) e 38 secondo comma (i la-voratori hanno diritto che sia-no preveduti ed assicuratimezzi adeguati alle loro esi-genze di vita.) della Costitu-zione, vale a dire l’uguaglian-za di trattamento,l’adeguatezza e la proporzio-nalità, la ragionevolezza, la fi-nalità solidaristica, il caratteredi prestazione patrimoniale.

Non potendo approfondirel’argomento per evidenti mo-tivi non di solo spazio, ma do-vendo essere consapevoli suirischi che si corrono nell’avan-zare ipotesi di riforma previ-denziale, ci limitiamo a trascri-vere i limiti costituzionali allarevisione delle pensioni in es-sere, rilevati -così come affer-mati - dalle pronunce dell’AltaCorte negli ultimi anni:l la irretroattività della legge.Il diritto pensionistico può dir-si “quesito” solo nel momentoin cui l’interessato perfezionail diritto alla pensione; prece-dentemente può vantare solouna aspettativa ad un deter-minato trattamento di quie-scenza. Conseguentemente,quando le legge parla di farsalvi i “diritti quesiti”, essidebbono intendersi nel sensoche i lavoratori i quali al mo-

mento dell’entrata in vigoredella riforma, avevano già ma-turato i requisiti per la pensio-ne secondo la precedente nor-mativa, pur senza averpresentato domanda di pensio-namento, conservano il dirittoad avvalersi dei requisiti pre-cedenti più favorevoli; perconverso, coloro che non lihanno maturati, non possonovantare prerogative, se nonuna legittima aspettativa;l i blocchi temporanei dellaperequazione automatica del-le pensioni, eseguiti con loscopo dichiarato di contribui-re al finanziamento solidaledegli interventi sulle pensio-ni, come nel caso della sen-tenza n. 316 del 2010, con laquale la Corte ha dichiaratola legittimità costituzionaledel blocco integrale per l’an-no 2008 della perequazione

delle pensioni superiori a ottovolte il trattamento minimo.In risposta all’obiezionedell’asserita irragionevolesperequazione che sarebbederivata dal blocco, il Giudi-ce delle Leggi ha precisatoche spettano sempre alla dis-crezionalità del legislatore ta-li interventi, con il solo limitedella palese irrazionalità;l stesso discorso per quantoriguarda i contributi di solida-rietà, laddove la Corte, nell’a-nalizzare le singole fattispecie,ha dato considerevole rilievo,ai fini di un giudizio positivo,alla circostanza che le entrateconseguite con i contributi in-trodotti fossero destinate nongià ad una generica riduzionedel debito sovrano, quantopiuttosto ad una perequazioneinterna allo stesso sistema pre-videnziale.

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OCIETÀPrevidenzadi Franco Panzolini

LE PENSIONI SECONDO LA CONSULTAI limiti costituzionali alla revisione dei trattamenti in atto

S

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Nei diversi tentativi di superare le strin-genti difficoltà finanziarie imposte dal-l’elevato debito pubblico, che ostaco-

lano le modifiche volute dai politici aitrattamenti pensionistici in essere, si è rilevatocome la Corte costituzionale riconosca a tuttele pensioni, a prescindere dal loro importo piùo meno elevato, una particolare protezione inragione della funzione sociale che le caratte-rizza e della impossibilità oggettiva di modi-ficare, diversamente dalla retribuzione, il rap-porto sinallagmatico posto alla base; ci sonoperaltro dei limiti che il legislatore non puòsuperare allorché mette mano a qualsiasi pro-getto di riforma del sistema pensionistico (ov-viamente a scopi di riduzione della spesa). Inpiù occasione, infatti, la Corte si è richiamataall’art. 38 della Costituzione (diritto all’assi-stenza per gli indigenti) per invitare il legisla-tore al rispetto del parametro dell’adeguatezzadella prestazione pensionistica, limitando difatto, in maniera significativa, la soglia entro

la quale sia possibile ipotizzare un legittimointervento perequativo. In particolare la Con-sulta sottolinea l’importanza che, in sede didefinizione di una eventuale misura solidari-stica, si operi un bilanciamento fra le concretedisponibilità finanziarie e le esigenze di bilan-cio, con “le esigenze di vita dei beneficiari”.Secondo il Giudice delle Leggi, infatti, similiinterventi esporrebbero il sistema “ad evidentitensioni con gli invalicabili principi di ragio-nevolezza e proporzionalità, perché le pensio-ni, sia pure di maggiore consistenza, potreb-bero non essere sufficientemente difese inrelazione ai mutamenti del potere d’acquistodella moneta” La giurisprudenza costituzio-nale, dunque, è orientata a riconoscere la le-gittimità di simili sacrifici a patto che siano“eccezionali, transeunti, non arbitrari e con-sentanei allo scopo prefisso”, escludendo per-tanto una reformatio in pejus, notevole e defi-nitiva dei trattamenti pensionistici di qualsiasientità (cfr. sentenza n. 316 del 2010).

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Iprovvedimenti sull’innal-zamento dei requisiti diaccesso alla pensione

adottati con la riforma Forne-ro hanno portato a risparminella spesa pensionistica, maanche gravi conseguenze so-ciali, come nei casi degli eso-dati e dei lavoratori che hannoperso il posto senza aver rag-giunto l’età della pensione. E’ pertanto urgente che coloroi quali possono e devono simettano al lavoro per presen-tare all’Esecutivo un’ipotesidi riforma del sistema pensio-nistico. Il primo a farlo è statoil presidente dell’Inps TitoBoeri, illustrando il progettoInps nell’ambito della relazio-ne al Parlamento dell’8 luglioscorso. Tre i punti fondamentalidella riforma: il primo, la ri-

chiesta di un contributo di so-lidarietà a chi ha i redditipensionistici più elevati invirtù di trattamenti molto piùvantaggiosi di quelli di cuigodranno i pensionati di do-mani. Questo contributo do-vrebbe servire a finanziareuscite dal lavoro più flessibilinel breve periodo, anche perevitare le eccessive penaliz-zazioni; il secondo punto èla flessibilità sostenibile nellungo periodo, posto che il si-stema contributivo contieneal suo interno tutti i meccani-smi per permettere ai lavora-tori di lasciare in anticipo ri-spetto all’età di maturazionedei requisiti di vecchiaia. Saràcioè sufficiente spalmare ilmontante dei contributi ver-sati su un numero di annimaggiore, anche se quanto

prima si lascia il lavoro, tantipiù bassa sarà la rendita pen-sionistica. Peraltro ma solocosì - secondo Boeri - saràpossibile non aumentare il de-bito pensionistico ed evitaredi scaricare il costo sulle ge-nerazioni future; il terzo pun-to centrale della proposta diriforma consiste in una “retedi protezione sociale” dai 55anni in su, che prevede di in-serire un reddito minimo ga-rantito per dare una rispostaalle nuove povertà generatedalla crisi economica.Nella conclusione della suaesposizione, il presidentedell’Inps ha accennato alla ne-cessità di distinguere la previ-denza dall’assistenza, ponendola prima a carico della fiscalitàgenerale e la seconda di carat-tere assicurativo; simile distin-

zione potrebbe consentire lareintroduzione dell’integrazio-ne al minimo nella previdenzae dunque a carico del sistemae non finanziata con le tasse. La proposta del prof. Boerinon ha però trovato in Aulal’accoglienza attesa, ad inizia-re dal ministro del Lavoro.Paoletti infatti ha dichiaratoche il Governo, prima di qual-siasi decisione, avrebbe valu-tato la proposta Inps alla paridi quelle parlamentari e delleparti sociali.Aggiungiamo che, in ogni ca-so, il progetto governativo vaesaminato e attentamente va-lutato alla luce dei parametridi rispetto fin troppo chiara-mente affermati dalla Cortecostituzionale, la quale ha or-mai assunto il ruolo di Giudi-ce delle leggi sulle pensioni.

––––––––––––––––––––––––––––––––– LA PROSSIMA RIFORMA? –––––––––––––––––––––––––––––––––

I LIMITI COSTITUZIONALI ALLA RIFORMA DELLE PENSIONI

LE RACCOMANDAZIONIDELLA COMMISSIONE

EUROPEA

Nelle analisi annuali del-la crescita effettuatenel 2011 e 2012, la Ce

indica i tratti essenziali di rifor-ma che i Governi nazionali so-no chiamati ad adottare in ma-teria di pensioni, per garantirenel prossimo futuro un conso-lidamento finanziario dei regi-mi e prestazioni adeguate, checonsentano agli anziani di go-dere di un tenore di vita digni-toso e di mantenere una indi-pendenza economica. Elementiessenziali della strategia sonol’equilibrio tra anni di attivitàe anni di pensione e la promo-zione del risparmio per la pen-sione complementare, azioni daassicurare anche con interventipubblici sul mercato del lavorotesi a prolungare l’attività pro-fessionale di uomini e donne,grazie a politiche che favori-scano quanto più possibile l’in-vecchiamento attivo.

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di Marco Curri

OCIETÀS

l il decreto legislativo n.175/2014, relativo alle sempli-ficazioni fiscali e alla dichia-razione dei redditi precompi-lata, pubblicato in G.U. del28.11.2014. Tra le misure pre-viste nel decreto, oltre alla pre-compilata, si segnalano la re-visione della disciplinaconcernente i rimborsi Iva e losnellimento degli adempimen-ti connessi ad operazioni in-tracomunitarie e con i Paesiesteri. Sono semplificati alcuniadempimenti in riferimento al-la struttura delle addizionaliregionali e comunali; sonoinoltre da semplificare gliadempimenti ritenuti superfluiai fini del controllo e dell’ac-certamento da parte dell’am-ministrazione finanziaria o co-munque non conformi alprincipio di proporzionalità,nonché quelli relativi ai sosti-tuti d’imposta, dei Caf e degliintermediari, attraverso il po-tenziamento dell’utilizzo del-l’informatica; sono state infineintrodotte norme in materia di

società in perdita e di respon-sabilità solidale negli appaltiNell’ambito della razionaliz-zazione delle norme in materiadi riscossione, è ora previstoil “lieve inadempimento” peri contribuenti che hanno sceltola rateazione: per ritardi fino a5 giorni ovvero in caso dimancato versamento fino al5% del dovuto per un massi-mo di 10.000 euro, non c’è piùla decadenza della rateazione;ci sono poi una serie di dispo-sizioni che aumentano la col-laborazione tra fisco e contri-buente (compliance fiscale) e,in caso di definizione concor-data, il pagamento delle tassepuò essere effettuato in quattro(non più in tre) anni;l il decreto legislativo sul ri-ordino delle agenzie fiscali,emanato per rendere i controllimeno invasivi evitando dupli-cazioni di adempimenti e ri-ducendo i disagi per le impre-se in caso di controlli;l il decreto di riforma del si-stema sanzionatorio penale e

amministrativo, consistentenella rimodulazione delle san-zioni, il quale da una parte tie-ne conto dei comportamentiche, pur essendo illeciti, nonsono fraudolenti, mentre dal-l’altra inasprisce le sanzioniper i reati più gravi;l monitoraggio dell’ evasionefiscale, impegno di legge delGoverno a presentare ogni an-no al Parlamento un rapportosull’evasione fiscale, con sti-me precise, valutazioni sul-l’impatto delle misure antievasione adottate ovvero peruna eventuale rimodulazionedelle stesse;l riforma del contenzioso edell’interpello, che prevede ilpotenziamento della mediazio-ne fiscale, non più limitata allesole pendenze con l’Agenziadelle Entrate, ed una generalerevisione dei vari strumentimirata a renderli più efficaci.Anche per l’interpello sonopreviste nuove possibilità diutilizzo e riduzione dei tempidi risposta.

Con la pubblicazione inG.U. dei suesposti

provvedimenti attuativi dellaRiforma Fiscale, il Governoha portato a termine larevisione del sistemasanzionatorio e lasemplificazione di norme econtrolli fiscali; ma, comerilevato, al completamentodella riforma prevista con lalegge n. 23/2014, sono tuttoramancanti due deiprovvedimenti più rilevanti,ossia il riordino delledetrazioni e la riforma delcatasto. Questa parte dellariforma (cfr. Le “ultime” sulnuovo catasto”, pag. 14Esperienza n. 5/2015) è forsela più importante, ma è statarinviata per attendere la nuovaLocal Tax sull’ imposizioneimmobiliare, per evitare ilrischio che le nuove renditecatastali non riuscissero amantenere l’impegnodell’impatto zero su Imu eTasi. Se ne parlerà con lalegge di Stabilità 2016.

Fisco

IL FISCO ANCORA SI RINNOVAMa quando sarà la volta buona?

Sono trascorsi un anno e tre mesi dall’entrata in vigoredella legge 11 marzo 2014, n. 23, contenente delegaal Governo “per la realizzazione di un sistema fiscalepiù equo, trasparente e orientato alla crescita”. Dopo

diversi rinvii, il decreto legge n. 4/2015 ha fissato al 27 giugno2015 il termine per l’esercizio della delega, vale a dire per ilcompletamento della riforma; ma sarà necessario un ulteriorerinvio, stante i ritardi accumulati dai provvedimenti di riformadel catasto. Nel frattempo possiamo dare atto dei provvedi-menti deliberati dall’Esecutivo e già pubblicati nella GazzettaUfficiale entro la scadenza “ultima” prevista per la fine delloscorso giugno. Si tratta di nuovi decreti legislativi, sottopostiall’approvazione definitiva da parte del Parlamento, secondola prassi delle deleghe:

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L’insperato aiutoviene da una sen-tenza della Cortecostituzionale, la

n. 113 del 2015 depositata il18 giugno scorso, con la qualesono state bocciate le regoledel Codice della strada nellaparte in cui non prevedono chetutti gli apparecchi di misura-zione dell’autovelox siano sot-toposti a verifiche periodichedi funzionalità e taratura.Non tutte le multe sono peròda annullare in quanto ritenuteirregolari: se l’autovelox è uti-lizzato da una pattuglia dellaPolizia stradale (circostanzascritta nel verbale di accerta-mento della violazione) non èrichiesta alcuna attestazione diverifica perché l’apparecchioè costantemente sorvegliatodagli agenti; per quelle inveceche sono generate da un auto-velox piazzato sulle strade elasciato lì a funzionare auto-maticamente, l’utente può pre-tendere l’attestazione dell’av-venuta verifica. La differenzatra le due ipotesi è rilevabiledal verbale della contravven-zione notificato alla parte (pro-prietario della vettura, che si

presume anche trasgressore:sul verbale degli autovelox inmani di una pattuglia, vi è pre-cisato che “l’infrazione è stataaccertata da pattuglia compo-sta dagli agenti X e Y”, mentresugli altri ci sono scritti sia ilriferimento alla legge che neautorizza la collocazione (art.4 legge n. 168/2002) se postisu autostrade o strade extraur-bane principali, ovvero il rife-rimento al decreto del Prefettoche individua il tratto di stradaassoggettabile al controllo au-tomatico della velocità.Dice la Consulta che tutti gliautovelox devono essere sog-getti ad una verifica periodicaperché il loro malfunziona-mento può pregiudicare la “fe-de pubblica” riposta in un set-tore di significativa rilevanzasociale, quale quello della si-curezza stradale. La Corte hacondiviso la testi della “paleseirragionevolezza” della norma,l’art. 45 comma 6 del Dlgs n.285/1992, nella parte che nonprevede l’obbligo di verificaperiodica per tutti gli autoveloxin uso, siano o meno sotto ilcontrollo della Polizia stradale;i giudici infatti non hanno ac-

colto la tesi ministeriale chequando un apparecchio è pre-sidiato da un agente, costui puòaccorgersi se qualcosa non va. Pertanto cosa deve fare l’au-tomobilista al quale è stato no-tificato un verbale di accerta-mento per violazione dei limitidi velocità? Se paga la multa(entro 60 giorni dalla notificao contestazione), qualunqueazione è preclusa, perché il pa-gamento vale come acquie-scenza al verbale di accerta-mento, ossia definisce in viairreversibile l’obbligazione de-rivante dalla sanzione.Di norma la Polstrada fa veri-ficare la taratura degli autove-lox usati dalle pattuglie manon anche gli apparecchi laserpuntati a volte dagli agenti suveicoli in transito, mentre laPolizia locale ricorre frequen-temente alle apparecchiatureinstallate lungo le strade.Qualora il “presunto” trasgres-sore voglia cimentarsi in un ri-corso contro il verbale dellasanzione, innanzitutto (e intempi brevissimi!) deve accer-tarsi quale tipo di apparecchiolo ha “fotografato” e che lostesso non risulti tarato, circo-

stanza questa che però spessoo non risulta o è di difficile in-dividuazione nel testo del ver-bale. Pertanto il ricorso, daproporre preferibilmente avan-ti al giudice di pace ove il pro-cedimento è più semplice edove è possibile chiedere l’e-sibizione di “prove contrarie”,dovrebbe pretendere dallacontroparte la prova della ta-ratura dell’autovelox, suppo-nendone la mancata verifica difunzionamento con riferimen-to a circostanze oggettive(p.es. stato della strada o dellavettura che non consente ve-locità notevoli).A seguito della sentenza n.113/2015 della Corte gli orga-ni della polizia, in assenza diuna normativa generale do-vrebbero procedere almenouna volta l’anno ad una veri-fica degli autovelox sulla basedi quanto stabilito dai diversidecreti di omologazione, cherimandano al manuale di istru-zioni fornito dalle aziende pro-duttrici e riportare sempre sulverbale di violazione la datadella manutenzione e taratura;comunque vada, è una garan-zia per gli utenti della strada.

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di Mauro Masini

OCIETÀLegaleS

MULTA DA AUTOVELOXPrima di pagare, verificarne la funzionalità

Una buona notizia per gli automobilisti che,

incappati nell’eccesso di velocità (non sempreconsapevole) si trovanocostretti a pagare unasalata contravvenzione

e di conseguenza a subire una

penalizzazione di puntidella patente di guida

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La legge che regolal’adozione (l. n. 184del 1983, vedi Esp.n. 6/2015 ) disciplina

anche l’istituto dell’“affida-mento dei minori” previstodal legislatore per le ipotesi incui, pur non sussistendo unostato di abbandono morale emateriale del minore, si veri-fichi comunque l’esigenza diallontanare temporaneamenteil minore stesso dall’ambientedi origine quando questo nonsia idoneo alla sua educazione. L’affidamento dei minori, per-tanto, si differenzia dall’ado-zione per due caratteristichefondamentali: l’esigenza solotemporanea di sopperire ad al-cune necessità del minore; lamancanza dello stato di abban-dono e la persistenza del lega-me del minore con la famiglianaturale. In presenza di tali si-tuazioni il legislatore prevededue rimedi di cui il secondo siutilizza solo quando non siapossibile attuare il primo. a) L’affido familiare; b) il rico-vero del minore in un istituto diassistenza pubblico o privato.

La legge prevede un affida-mento libero, cioè non sotto-posto ad alcun controllo,quando è diretto ad un paren-te entro il quarto grado ovve-ro ad estranei ma per un pe-riodo massimo si sei mesi edun affidamento controllatoquando, diretto ad estranei,sia superiore a sei mesi. L’ipotesi classica di affido,cui sarà rivolta la nostraattenzione, è quella ul-trasemestrale effettuatacon il consenso dei geni-tori naturali ad una fami-glia o persone singolesotto la vigilanza del Giu-dice Tutelare. In tale contesto entrano ingioco cinque soggetti che la-vorano in collaborazione traloro: famiglia naturale, famiglia

affidataria, Servizi Sociali,Giudice Tutelare, minore lafamiglia naturale deve trovar-si in una situazione di diffi-coltà temporanea (se è previ-sto un limite minimo perl’affidamento non è tuttaviaprevisto un limite massimo)

e non così grave da determi-nare uno stato di abbandonodel minore; si tratta, come èevidente, di valutazione assaidelicata e sottoposta a mol-tissime variabili; la famigliaaffidataria deve possibilmen-te avere altri figli (ma non ne-cessariamente) ed essere ingrado di offrire al minore una“visione” diversa della fami-glia rispetto a quella che glisi prospettava nella famiglianaturale, in relazione com-portamento degli adulti, l’im-pegno nel lavoro e lo stile divita. Deve provvedere all’ac-coglienza, mantenimento,educazione, istruzione delminore ed acquista i doveri egli oneri del genitore, ma nonla potestà.In base all’art. 80 comma 3della legge ogni Regione de-termina un rimborso speseagli affidatari (costituito dauna parte fissa ed una varia-bile per spese mediche e sco-lastiche) indipendentementedalle loro condizioni econo-miche. All’affidatario il Giu-dice Tutelare può riconoscere

anche il diritto agli assegnifamiliari e alle prestazioniprevidenziali dovute per ilminore.

L’organo promotore dell’af-fido è il servizio sociale chedeve innanzitutto stendere unprogetto di affido. In primoluogo dovrà verificare l’op-portunità di sistemare il mi-nore presso i parenti con l’af-fido “libero”. Se ciò non saràpossibile il servizio dovrà va-lutare il tipo di famiglia di cuinecessiti il minore, le possi-bilità di collaborazione realetra famiglia naturale e affida-taria, e la capacità di recuperoeducativo da parte della fa-miglia di origine.Durante il tempo dell’affido,i servizi devono operare siasulla famiglia naturale perchépossa superare le proprie dif-ficoltà, sia sulla famiglia af-fidataria che non deve sentir-si abbandonata a se stessa. Si tratta di compito importan-te e centrale dell’istituto mache spesso non viene svoltonel modo più completo permancanza di risorse.Il Giudice Tutelare non ha so-lo (o non dovrebbe avere so-lo) un mero controllo di le-gittimità formale sulladecisione che altri soggettihanno preso per l’affido (ser-vizi, famiglia naturale, fami-glia affidataria ) ma dovrebbevalutare anche il merito diquesta decisione con succes-sivi controlli sul “come” sisvolga l’affidamento stesso.

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di Antonio Zuena

OCIETÀLegale & FamigliaSAFFIDAMENTO

FAMILIARE:

SI TRATTA DAVVERO DI DISINTERESSATO

AIUTO VERSO UNA FAMIGLIA IN DIFFICOLTA?

L’affido familiare è unintervento di aiuto esostegno che si attua

per sopperire al disagioe alle difficoltà di unminore e della sua

famiglia che,temporaneamente,

non è in grado dioccuparsi dei suoibisogni affettivi,

accuditivi ed educativi.

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Ciò tuttavia avviene raramen-te e nel caso di divergenzeimportanti tra le parti in gio-co interviene il Tribunale peri minorenni. Se i genitori devono esprime-re e formalizzare il loro con-senso all’affido, il minore vasolo “sentito” (obbligatoria-mente se ha compiuto 12 an-ni, a discrezione del serviziolocale se di età inferiore) conla conseguenza (naturalmentedel tutto teorica) di poter pro-cedere ad un affido anchecontro la volontà del minoremedesimo.Descritto sommariamente l’i-stituto appare opportuno ve-rificare se i propositi del le-gislatore di creare unastruttura solidaristica per lefamiglie in difficoltà sianostati realizzati o meno.Le generalizzazioni natural-mente vanno respinte, ma ilmodello legislativo piuttostoche avvicinare due mondi fa-miliari tra loro solidali ha neltempo determinato un insa-nabile contrasto tra la fami-glia “perfetta” quella da cuiprendere esempio (famigliaaffidataria), e la famiglia“sbagliata” quella da giudi-care ed eventualmente punire(famiglia naturale). Il legis-latore non ha altresì tenutoconto del diffuso, ahimè, sen-so di “impossessamento” delminore da parte degli affida-tari (ecco perché si dovreb-bero preferire famiglie affi-datarie con altri figli) e lascarsa propensione a “resti-

tuire” dei ragazzi dei quali cisi è occupati per lungo tem-po.Ma la ratio della legge eradiversa: le famiglie naturalidovevano essere aiutate, assi-stite, dovevano costituire, in-sieme al minore, il fulcrodell’attenzione da parte di tuttiquei soggetti sopra citati, pro-prio per garantire al minore ildiritto di crescere nella pro-pria famiglia naturale, anchequando questa, per vari moti-vi, si trovava in difficoltà. Oggi l’esperienza ultra-trentennale della leggemostra una realtà diversache deve fare i conti an-che con ideali diversi ri-spetto al momento stori-co in cui la legge vide laluce, meno disposti a ri-volgersi a chi è in difficoltàe molto più rivolti al sod-disfacimento di bisogni in-terni magari sottaciuti.Se poi si considera che moltospesso gli affidi che si pro-lungano molto nel tempo so-no sostituiti con provvedi-menti di adozione mite (unasorta di adozione che non de-termina un totale distaccodalla famiglia di origine).Si comprende allora come cisia il rischio concreto che l’i-stituto, anziché intervenire adifesa del minore e della fa-miglia naturale, possa costi-tuire un viatico per adozioniprogrammate.La necessità di rivedere qual-cosa mi sembra a questo pun-to necessaria ed urgente.

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Così procede (al ri-sparmio) e sopravvi-ve il Patto per la Sa-lute 2014-2016, che

finanzia il Fondo del nostroServizio sanitario nazionale..Dopo essersi arresi alla ridu-zione di 2,35 miliardi, previstadal ministero dell’Economiaper quest’anno nella legge diStabilità, le Regioni e i due Mi-nisteri interessati (Economia eSalute) sono finalmente riusciti,dopo ben tre mesi di discussio-ni (cfr. Esperienza n. 5/2015pag. 13) a concordare dove ecome contrarre i costi e quindia sottoscrivere l’accordo che hachiuso la Conferenza Stato Re-gioni; anche se tre di queste -Lombardia, Veneto e Liguria -si sono astenute dalla sottoscri-zione dell’intesa ritenendo chei tagli decisi alla fine “penaliz-zano i virtuosi e premiano glispreconi”.Tra le diverse voci di spesasoggette a riduzione, è previsto- rispetto al consuntivo dell’an-no 2014 - il taglio del 5% suicontratti per beni e servizi e perle forniture del materiale sani-tario, e dell’1% delle prestazio-ni specialistiche ambulatoriali,nonché la rinegoziazione deiprezzi di alcuni farmaci e altririsparmi per il recupero dell’ap-propiatezza delle prestazioni.“Non ci sarà uno stravolgimen-to dei Lea - ha dichiarato il mi-nistro Lorenzin - invece di at-tuare tagli lineari, lavoreremosulla produtività”.In contemporanea con la firmadell’intesa, l’assemblea annua-le di Farmindustria ha emessoun comunicato con il quale

esprime preoccupazione che siprendano le solite decisioni sutagli strutturali o ideologici ocon dei pregiudizi come sem-pre. Anche perché, nonostantetutte le difficoltà, “questo set-tore italiano resta al secondoposto in Europa, testa a testacon la Germania; inoltre dal2010 al 2014 il nostro Paese èstato il primo al mondo per cre-scita in valore dell’export difarmaci e vaccini “.Riguardo ai farmaci innovativi,la Conferenza Stato-Regioni harinviato a settembre per saperequanto sarà il tetto della spesaterritoriale e per verificare lapossibilità di assorbirla in unaltro modo. Un tavolo costitui-to dai rappresentanti della Sa-lute, dell’Economia, delle Re-gioni e dell’Aifa, Agenziaitaliana del farmaco, tenutoconto dell’andamento dellaspesa farmaceutica del 2015,preparerà entro il 30 settembreuna proposta di revisione dellenorme sul governo della spesafarmaceutica.Nei prossimi mesi, pertanto, sa-rà possibile limare ancora i co-sti dove serve, cioè rivedere iconti, ma anche le cure a do-micilio, i nuovi servizi erogatidal S.s.n., il riammodernamen-to delle strutture sanitarie; in-fine, considerato che tutti gliospedali sono informatizzati,mettere a sistema le applicazio-ni digitali delle attività sanita-rie, facendo in modo di passaredall’informatizzazione dellastrutture alla digitalizzazionedei servizi, e centrando così l’o-biettivo di un “Patto per la sa-nità digitale”.

di Fausto Pansini

OCIETÀSanitàS

TAGLI, ANCORA TAGLI,SEMPRE TAGLI

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ECONOMIA COMUNITARIA DI ISPIRAZIONE CRISTIANA

OCIETÀL’alternativaS

Contadini senza terra, fa-miglie senza casa, la-voratori senza diritti,

persone ferite nella loro digni-tà, e ancora «guerre insensate,violenza fratricida» e «il suolo,l’acqua, l’aria e tutti gli esseridella creazione sotto costanteminaccia». Tutte «realtà di-struttive» che rispondono a unsistema diventato globale, unsistema che «ha imposto la lo-gica del profitto ad ogni co-sto». Così il Papa si fa vocedei poveri e dei popoli delmondo, «che il grido degliesclusi si oda in America La-tina e in tutta la Terra». Questoè il punto:

«L’ambizione sfrenata di denaro che domina.

E il servizio al benecomune passa

in secondo piano». Un sistema che continua a ne-gare a miliardi di fratelli i piùelementari diritti economici,sociali e culturali, attenta alprogetto di Gesù. È tempo di«un’alternativa umana» alla«globalizzazione dell’esclu-sione e dell’indifferenza», diun cambiamento radicale «chenasce dai popoli e cresce tra ipoveri», di una «resistenza at-

tiva» al «sistema idolatrico cheesclude, degrada e uccide» lepersone e sta producendo«danni forse irreversibili all’e-cosistema». Un discorso moltoampio, che proponiamo e me-rita d’essere letto per intero,con un passaggio sul neocolo-nialismo della finanza e deipotenti che sembra evocareanche la crisi greca: «Il nuovocolonialismo adotta facce di-verse. A volte, è il potere ano-nimo dell’idolo denaro: cor-porazioni, mutuanti, alcunitrattati chiamati «di liberocommercio» e l’imposizionedi mezzi di «austerità» che ag-giustano sempre la cinta deilavoratori e dei poveri». Perquesto bisogna cambiare. IlPapa si rivolge ai Movimenti.Non è più tempo di «pessi-mismo parolaio». Né può ba-stare un cambiamento struttu-rale, avverte Francesco:«Sappiamo dolorosamente cheun cambiamento di struttureche non sia accompagnato dauna sincera conversione degliatteggiamenti e del cuore fini-sce alla lunga o alla corta perburocratizzarsi, corrompersi esoccombere. Per questo mipiace molto l’immagine del

processo, dove la passione peril seminare, per l’irrigare concalma ciò che gli altri vedran-no fiorire sostituisce l’ansia dioccupare tutti gli spazi di po-tere disponibili e vedere risul-tati immediati». Non si trattadi ideologia, tutto nasce dalguardare nella realtà il voltoconcreto delle donne e degliuomini:

«Non si amano né iconcetti né le idee: siamano le persone».

È tempo di proposte concrete.Anche all’interno di quella mi-noranza in diminuzione checrede di beneficiare di questosistema regna insoddisfazionee tristezza. Francesco spiegache né il Papa né la Chiesahanno il monopolio della in-terpretazione della realtà so-ciale né la proposta di soluzio-ni ai problemi contemporanei.Tuttavia propone tre grandicompiti. A cominciare dallanecessità di «mettere l‘econo-mia al servizio dei popoli».

L’economia «nondovrebbe essere un

meccanismo diaccumulazione, ma la

buona amministrazionedella casa comune».

E non può bastare il «deco-roso sostentamento» dei po-veri. Le parole di Francescosono nette, come la riflessio-ne sulla proprietà privata:L’equa distribuzione dei frut-ti della terra e del lavoroumano non è semplice filan-tropia. È un dovere morale.Per i cristiani, l’impegno èancora più forte: è un co-mandamento. Si tratta di re-stituire ai poveri e ai popoliciò che appartiene a loro. Ladestinazione universale deibeni non è un ornamento dis-corsivo della dottrina socialedella Chiesa. È una realtà an-tecedente alla proprietà pri-vata. La proprietà, in modoparticolare quando tocca lerisorse naturali, dev’esseresempre in funzione dei biso-gni dei popoli. E infine:

«La Bibbia ci ricorda che Dio ascolta il grido

del suo popolo e anch’io desidero unire la mia voce alla vostra:

terra, casa e lavoro per tutti i nostri fratelli e sorelle.

L’ho detto e lo ripeto:sono diritti sacri».

Il Papa, in AmericaLatina è salito sulla cattedra dei diseredati e ci ha lasciato

una lezione di economia che

dobbiamo rileggereper non dimenticare

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di Don Franco Tassone

Eccoci qua, otto secolidopo: 841 anni dalla na-scita del movimento dei

«poveri di Lione» fondato dalmercante Valdo, 831 dalle ac-cuse di eresia e la scomunicadi Papa Lucio III. Secoli di per-secuzioni, stragi, ghetti. Fran-cesco è il primo Pontefice dellastoria a entrare in un tempio deivaldesi, proprio quello che nelcentro di Torino venne costrui-to dopo che Carlo Alberto, nel1848, riconobbe loro per la pri-ma volta i diritti civili. Gli ap-plausi, lunghi e commossi, ar-riveranno solo al termine delsuo discorso. Ma c’è un silen-zio perfetto, nel tempio, e occhilucidi, mentre Francesco alzalo sguardo e mormora:

«Da parte della ChiesaCattolica vi chiedo

perdono per gliatteggiamenti

e i comportamenti non cristiani, persino

non umani che, nella storia, abbiamoavuto contro di voi. In nome del Signore

Gesù Cristo,perdonateci!».

Mea culpa di Papa Francescoper le persecuzioni contro ivaldesi, avvenute nel MedioEvo fino al XVII secolo. E’ unmomento storico, commoven-te, quello che il Papa e i verticidella Chiesa valdese hannovissuto a Torino. La benedi-zione finale, alla storica visitadel Papa (il primo a metterepiede in un tempio valdese), èspettata a una pastora metodi-sta, Alessandra Trotta, di ori-gine palermitana che con gra-zia e per nulla a disagio haimpartito la benedizione aipresenti, Papa compreso. “L’u-nità è frutto dello spirito santo

ma non significa uniformità –aveva detto poco prima Ber-goglio – I fratelli sono acco-munati da una stessa originema non sono identici tra loro”.Storico davvero questo incon-tro: Bergoglio è il primo pon-tefice a visitare un tempio ri-formato Ad accoglierlo nellachiesa un canto in spagnolo,Cada cosa en la vida. Dopo idiscorsi, il moderatore Euge-nio Bernardini, che gli ha datoil benvenuto, hanno pregatoinsieme il Padre Nostro. L’oc-casione è stata il pellegrinag-gio per l’ostensione della Sin-done e la commemorazionedei 200 anni dalla nascita di

san Giovanni Bosco.Le persecuzioni contro i val-desi furono particolarmente ef-ferate e sanguinose. Iniziarononel 1208 su ordine di Innocen-zo III per combattere tutti glieretici, tra i quali ci furono an-che i Valdesi. Il movimentoValdese aveva fatto la suacomparsa in Francia durantel’ultimo quarto del dodicesimosecolo. Aveva preso il nomeda Pietro Valdo, un ricco mer-cante di Lione che convertitosial Vangelo verso il 1176 avevaorganizzato una compagnianota col nome di ‘Poveri diLione’. Egli voleva assieme aisuoi seguaci predicare l’Evan-

gelo rimanendo ‘laico’, maquesto gli fu vietato dal Papache scomunicò sia lui che isuoi seguaci perché essi si ri-fiutarono di smettere di predi-care. Molti di loro, in seguitoalla grande persecuzione checi fu nel sud della Francia sot-to Innocenzo III, si ritirarononell’Italia settentrionale; so -prattutto nelle valli del Pie-monte. Durante la persecuzio-ne che essi subirono in alcunevalli Piemon tesi nel 1655 (percitare solo una delle tante), essifurono minacciati di morte edi confisca dei beni dalle au-torità nel caso non avesseroabiurato la ‘Religione riforma-ta’ e non fossero tornati allaChiesa roma na. Ma essi pre-ferirono fuggire e lasciare i lo-ro beni anziché rinnegare la lo-ro fede. Come Francescoviene considerato uno dei po-chi santi riconosciuti per lasimpatia che Pietro Valdo ave-va per la povertà, così proprioun altro Francesco realizza ilsogno della fraternità dopo an-ni di sospetti e di diatribe. L’e-cumenismo di questo Papa hala forza di unire i fratelli e dicancellare le loro discordiecon l’amore del Vangelo.

CANCELLANDO LE DISCORDIE

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Ho provato a capire il mecca-nismo dei rimborsi stabiliti dalGoverno con il decreto leggen. 116 di maggio, a titolo di re-stituzione della mancata pere-quazione delle pensioni supe-riori a tre volte il minimo,stabilita da un articolo dallalegge Fornero-Monti, dichia-rato illegittimo dalla Corte co-stituzionale con la sentenza n.70 del 10 marzo. Non ho ca-pito nemmeno in quale misuraè stato stabilito il rimborso,anche se le somme sono indi-cate nello stesso decreto.Una cosa però ho compreso: ilGoverno vuole far passare ildecreto come adempimentodella sentenza della Corte, maci sono molte lacune, come lamancata rivalutazione dellepensioni di importo mensilesuperiore a sei volte il minimoInps, che la Corte ha dichiaratodovuta.Ci sono state sui giornali di-verse interpretazioni, dai “filo-governativi” che hanno consi-derato chiuso il capitolo apertodalla Corte, ai sindacati e asso-ciazioni dei consumatori, cheinvece hanno messo in evi-denza le carenze del decretolegge e il mancato adempi-mento della statuizione costi-tuzionale. Scusate se lo chiedo a Espe-rienza, ma sono certo che lavostra risposta sarà, come alsolito, completa, esauriente,“al di sopra delle parti”.

Arturo De Luca - Milano

Prima di entrare nel merito,cioè se il decreto legge n. 116del 21 maggio 2015 ha esau-rito positivamente i problemidi legittimità costituzionaleposti dalla Consulta con lasentenza n. 70/2015, riferiamo

sui contenuti dello stesso de-creto, cioè le somme che sa-ranno corrisposte ai pensionatiaventi diritto a titolo di rim-borso o restituzione delle trat-tenute in questi ultimi quattroanni fatti con i tagli alle rivalu-tazioni decisi dal GovernoMonti nel 2011 e bocciati dallaCorte costituzionale. Diciamosubito che la restituzione saràparziale e decrescente, interes-serà i trattamenti di pensionecompresi tra i 1.450 e i 2.850euro lordi mensili.A dare il via all’operazionerimborsi è la circolare Inps n.125 del 25 giugno 2015, chedefinisce le modalità applica-tive previste nel decreto leggein materia di attribuzione dellaindicizzazione all’inflazionedei trattamenti pensionisticisuperiori a tre volte il minimonel biennio 2012/2013. La cir-colare Inps dispone il calcolod’ufficio (non serve la do-manda, salvo il caso di ere-dità) degli arretrati con la ratadi agosto 2015.Con l’articolo 1 del decretolegge 65/2015 si prevede conefficacia retroattiva la sostitu-zione della norma abrogatadalla Consulta (comma 25 del-l’art. 24 del d.l. n. 201/2014nella parte in cui disponeva larivalutazione automatica per ilbiennio 2012/2013 esclusiva-mente per gli assegni di im-porto complessivo fino a trevolte il minimo Inps) per cui ilnuovo comma 25 stabilisceche per gli anni 2012 e 2013,la perequazione è: del 100%fino a 3 volte il minimo, del40% oltre 3 volte e fino a 4volte il minimo; del 20% oltre4 e fino a 5 volte il minimo;del 10% oltre 5 volte e fino a6 volte il minimo; oltre 6 volte

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OCIETÀDai lettoriS

33 NÉ SENTENZA NÉ PRECEDENTEHo appena letto sul mio quotidiano che il Tribunale di Napoli –Sezione Lavoro ha deciso di accogliere la domanda di un pen-sionato di essere rimborsato 3.074 euro per arretrati dovutigli inseguito alla sentenza n. 70 della Corte costituzionale. Mi sembraun valido precedente per iniziare una causa collettiva control’Inps, specialmente da chi, come il sottoscritto, è stato esclusodalla liquidazione degli arretrati perché il rateo mensile all’epocaera, anche se di poco, superiore a sei volte il trattamento minimoInps.Non potrebbe l’Anla farsi carico dell’iniziativa? Sarebbe unsuccesso, anche ai fini dell’aumento soci. Grazie.

Fernando Maglione - Bologna

Premesso che l’Anla non è un sindacato, né un’associazione ditutela dei consumatori, bensì di tutela dell’anzianato del lavoroa norma di Statuto, ai soci che ci sollecitavano un intervento di-retto sulla questione, abbiamo consigliato di attendere gli sviluppidella situazione, piuttosto che “fare causa”, individuale o collet-tiva, contro l’Inps, tenendo ben presente che quanto sancitodalla Consulta non è un diritto soggetto a prescrizione, quindisempre esigibile dallo Stato.Per quel che riguarda il giudice di Napoli, precisiamo subito chenon si tratta di una sentenza, ma di un decreto ingiuntivo, cioè unprovvedimento non immediatamente esecutivo e non definitivo,emesso senza ascoltare le ragioni della controparte in sede di op-posizione. E queste ragioni sono contenute, anche se opinabili enon esaustive dell’adempimento dovuto alla sentenza della Con-sulta, nel decreto legge n. 116 del 21 maggio 2015, da poco con-vertito in legge.Con l’occasione non è superfluo ricordare che, per poter accederealla Corte costituzionale allo scopo di ottenere una pronuncia va-lida anche per gli “esclusi” dal suddetto decreto legge, occorre“trovare” un giudice che, accogliendo un apposito ricorso (indi-viduale o collettivo) e condividendone le motivazioni, sollevi laillegittimità dello stesso decreto e rimetta nuovamente la que-stione alla medesima Corte. Il punto di vista dell’Anla sui rimborsi dovuti in forza della sen-tenza n, 70/2015 della Corte costituzionale, è stato trascritto inquesta rubrica nel numero 6/2015 alle pagine 23-25. Per chi vo-lesse comunque agire con una propria azione, può rivolgersi allaFEDER.S.P.eV., associazione legata con Patto Federativo al-l’Anla, al seguente linkhttp://www.federspev.it/documenti/pdf_557013ba41e14.pdf

PENSIONI, RIMBORSI AGOSTANI

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il trattamento minimo Inps,nulla è dovuto.E’ qui la prima falla del de-creto legge: non tiene in alcunconto che la sentenza n. 70 hafissato la necessità di una riva-lutazione anche per gli assegnipensionistici oltre 6 volte ilminimo. Peraltro si è chiarito che la ri-valutazione prevista dal nuovocomma 25-bis si affianca allarivalutazione fissata dalcomma 483 della legge n. 147di Stabilità 2013, che continuaad operare.Con il decreto legge n. 116 ilGoverno ha evitato l’effetto“trascinamento”, che si veri-fica quando la rivalutazioneparziale di un rateo di pen-sione si ripresenta sul rateosuccessivo concorrendo a co-stituire la base per l’ulterioreperequazione; così si sarebbeverificato “a cascata” per i ra-tei successivi agli anni 2012-2013; su questo avrebbe pe-sato anche l’inflazione chenegli anni “bloccati” è statapari al 3% per il 2012 e del2,7% per il 2013. L’incre-mento perequativo attribuitoper tali anni, che costituisce labase di calcolo per determi-nare gli importi mensili dellepensioni a partire dal 2014,viene riconosciuto in misuraparziale: con il comma 25-bis,sostitutivo di quello dichiaratoincostituzionale, si prevedeche la rivalutazione automa-tica relativa agli anni 2012 e2013 per i trattamenti di im-porto complessivo superiore atre volte il minimo sia nellamisura del 20% per gli anni2014 e 2015 e del 50% perl’anno 2016. L’effetto trascina-mento per gli anni successivisarà dunque contenuto.Il nuovo importo della pen-

sione del 2016 - prosegue lacircolare Inps -sarà la nuovabase per il calcolo della pere-quazione a regime per le an-nualità successive. La “nuova”perequazione sarà attribuita aogni singolo beneficiario infunzione dell’importo com-plessivo di tutti i trattamentipensionistici in godimento,come risulta nel Casellariocentrale, inclusi i vitalizi deri-vanti da uffici elettivi.Sul fronte fiscale, la tassazioneIrpef sarà applicata, sullesomme spettanti per il triennio2012/2014, con le modalitàdella tassazione separata, percui per il percipiente ci saràun minor carico fiscale legatoall’applicazione dell’aliquotamedia in luogo di quella mar-ginale e alla esclusione delleaddizionali. Invece gli arretratirelativi al periodo giugno-di-cembre 2015, saranno assog-gettati alla tassazione ordina-ria, cioè con l’aliquota fiscalerelativa allo scaglione appli-cabile al percipiente, pari o su-periore alla tassazione sepa-rata.In conclusione, restano duepunti irrisolti, ovvero duegravi lacune, nel decreto leggen. 116/2015 per considerareadempiuta la statuizione dellasentenza n. 70/2015 dellaCorte costituzionale: l’indiffe-renza dell’obbligo della rivalu-tazione per i pensionati conassegni mensili pari o supe-riori a 6 volte il trattamentominimo Inps; il mancato o in-sufficiente effetto trascina-mento della perequazione ri-conosciuta (o da riconoscere)sui ratei pensionistici deglianni 2012/2013 ed anche sul2014/2015. Simili lacune po-trebbero innescare un pros-simo notevole contenzioso.

PATENTE OVER ‘80 IL DISCORSO È ANCORA APERTO

Onorevole Presidente,riscontro la Sua e-mail del 21 luglio corrente portante l’og-

getto ddl 1638 - Delega riforma codice della strada.La ringrazio a nome mio e dell’Associazione che presiedo

per la considerazione riservata alla nostra lettera prot.A/13813 del 4.09.2014 e condivido la Sua sensibilità nel ri-chiedere un contributo scritto sugli aspetti concernenti il di-segno di legge di maggior interesse per noi.

Peraltro l’art. 2 comma 1 lett. o), evidenziato con la letteraA parte finale “previsione, ai fini di sicurezza, che il rinnovodi validità della patente...” non è più parte del disegno di leggein oggetto.

Resta quindi l’art. 2, comma 1, lett. q), evidenziato con lalettera B, confermato nella stesura precedente e, pertanto, suquesto punto le obiezioni e le richieste di modifica, espressenella nostra ricordata missiva del 4.9.2014, restano piena-mente valide e da intendersi qui confermate.

In conclusione, pur dichiarando la mia disponibilità ad unaaudizione in Commissione, acconsento alla pubblicazionedelle presenti osservazioni, permettendomi di accludere nuo-vemente per comodità di consultazione, copia della nostraprecedente nota sull’argomento.Nel ringraziarLa per l’attenzione invio il mio cordiale Saluto.

Antonio Zappi

Egregio Presidente,in relazione alla Sua richiesta di audizione dinanzi allaCommissione lavori pubblici, comunicazioni del Senato,nell’ambito dell’esame del disegno di legge n. 1638 recantedelega al Governo per la riforma del Codice della strada, Leconfermo che la Commissione ha deliberato di svolgere sultema un ciclo di audizioni informative, con l’intesa di con-cluderle possibilmente entro la prima settimana di agosto,prima della pausa dei lavori parlamentari.Purtroppo, i tempi ristretti imposti dai concomitanti impe-gni della Commissione e l’elevato numero di richieste per-venute non consentiranno verosimilmente, in questa fase,di svolgere tutti gli incontri entro la scadenza programmata.Riservandomi di valutare, d’intesa con l’Ufficio di Presi-denza della Commissione, la possibilità di fissare ulterioriaudizioni in una fase successiva, qualora lo ritenga oppor-tuno, La prego comunque di far pervenire alla Commissioneun contributo scritto sugli aspetti concernenti il disegno dilegge di maggiore interesse per la Sua Associazione, indi-cando eventualmente il consenso alla pubblicazione, affin-ché la Commissione possa averne piena contezza.L’occasione mi è gradita per inviare i migliori saluti.

Altero Matteoli

Consigliamo la lettura di quanto pubblicatosul medesimo argomento a pag. 28

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L’Amministratore di Condominio, che si può ben definire ilbuilding manager verifica che le cose comuni, gli impianti edi beni condominiali siano sempre in condizioni di sicurezza e

si prende carico del rispetto delle norme riguardanti la sicurezza deilavoratori dipendenti del Condominio, delle ditte di manutenzione edegli appaltatori dei cantieri nel caso di esecuzione di lavori edili nelfabbricato condominiale.La mission degli amministratori di condominio è di valorizzare e pro-muovere la cultura della sicurezza e raggiungerne gli standard di qua-lità più alti. Per garantire la sicurezza l’amministratore deve continua-mente aggiornarsi per poter essere leader in qualità, professionalità edetica.L’inosservanza delle norme comporta responsabilità civili e penali perl’Amministratore del Condominio.Il D.L. 81/2008 si applica al Condominio e considera a tutti gli effettil’Amministratore del Condominio con dipendenti (esempio classico ilportiere) un datore di lavoro.Gli ambiti in cui la sicurezza deve essere garantita sono numerosi, ed inparticolare l’Amministratore di Condominio ha le seguenti responsabi-lità: sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro; impianti termici cen-tralizzati; libretto impianto per centrale termica; . prevenzione incendi perautorimessa, centrale termica e fabbricati secondo altezza e per tutte le

aree soggette a visita periodica dei VV.FF.; presenza ed eliminazioneamianto; barriere architettoniche da eliminare; normativa sicurezza percantierare i lavori edili; cancelli automatici, porte e barriere automatiche;impianti ascensori ed elevatori; impianti elettrici delle parti comuni (an-drone, vano scale, ascensore, centrale termica, autorimessa); messa a terraper impianto elettrico ed impianto di protezione dalle scariche atmosfe-riche; antenne centralizzate, serramenti e vetri sicuri, canne fumarie,estintori; salubrità dell’acqua, fognatura bianca e nera; linea vita per tettie piani terrazzi; acustica, rumore, bassa ed alta frequenza; privacy, immis-sioni Radon, gas radioattivo.Particolare importanza per la sicurezza hanno gli impianti che spesso cau-sano incidenti, anche mortali.Si elencano in dettaglio alcune delle attività oggetto di norme legislativeper la sicurezza:Prevenzione IncendiIl DPR 151 dell’ 1.08.2011 regolamenta le attività che riguardano normal-mente i Condomini e che sono soggette al rilascio del CPI (certificato pre-venzione incendi ) ora S.C.I.A. ed in particolare:- 74 Centrali termiche con potenzialità maggiori di kW 116- 75 Autorimesse con superficie di 300 mq- 77 Edifici civili aventi altezza maggiore di 24 metri.Anche nel caso di non obbligatorietà del CPI , le norme antincendio nei

OCIETÀPosta condominialeS

di Terenzio Grazini

VADEMECUM DELLA SICUREZZA NEL CONDOMINIO

QUANDO È OBBLIGATORIO IL SUPERCONDOMINIO

Possiedo un appartamen-tino per le vacanzedella mia famiglia, che

è ubicato in una delle cinquevillette a schiera, composteciascuna da quattro unità im-mobiliari, due per piano. Se-condo i contratti di acquisto,sono di proprietà comune eindivisibile: degli occupantidi ciascuna palazzina, l’areasulla quale è situata, le fonda-zioni, il solaio di copertura,le strutture portanti e la fac-ciata; di tutti gli occupantidelle villette, invece, i duecollettori di scarico delle fo-gnature e delle acque meteo-riche. Nella prima assem-blea di tutti i proprietari dellevillette, ci si è trovati d’ac-cordo sulla non necessità dinomina di un amministratoreper ogni villetta (che tuttavia,secondo me, non era di com-petenza di un’assemblea ge-

nerale) mentre, dopo accesadiscussione sul punto, è man-cato l’accordo sulla necessitào meno di costituire un su-percondominio per la ge-stione delle cose comuni atutte le villette, ossia, almenoper ora come detto, i due col-lettori di scarico fognario.

Adelio FrassinaMarina di Ardea (Roma)

Innanzitutto precisiamo che aisensi dell’art. 1120 Cod.civ. è“obbligatoria” la nomina diun amministratore quando ilnumero dei condomini è di al-meno otto unità; ma nessunarticolo di legge vieta la no-mina “facoltativa” di un am-ministratore quando gli occu-panti di uno stesso edificio neavvertono la necessità, comenel caso del “minicondomi-nio”, per l’esistenza del qualesono sufficienti due condo-

mini. Per quanto poi riguardala gestione dei due collettori edi altri beni utilizzati in co-mune da tutti gli occupantidelle villette (p.es. il viale cheporta alla spiaggia), per la co-stituzione di un “supercondo-minio”, non è necessaria unadelibera assembleare di tutti icomproprietari di edifici ma, amente dell’ art. 1117-bisCod.civ., che i singoli edifici(in condominio o no) “ab-biano parti comuni ai sensidell’art. 1117”, il quale ap-punto, elenca le “parti comunidell’edificio” legate a vincolidi accessorietà necessaria aciascuno degli edifici stessi.La legge dunque non disponel’obbligatorietà di nomina diun amministratore del super-condominio, ma di fatto lo ri-tiene necessario dovendo ge-stire beni o servizi comuni apiù stabili e, quindi, non di

competenza dell’amministra-tore di un solo edificio.Chiarissima in proposito è lamotivazione della sentenza n.19939/92 della Corte di cassa-zione, la quale tra l’altro hastatuito che “il supercondomi-nio viene in essere ipso iure etfacto (se il titolo o il regola-mento condominiale non di-spongono altrimenti); si trattadi una fattispecie legale, in cuiuna pluralità di edifici, costi-tuiti o meno in distinti condo-mini, sono ricompresi in unapiù ampia organizzazione, le-gati tra loro dall’esistenza ditalune cose, impianti e servizicomuni in rapporto di acces-sorietà con i fabbricati, cui siapplicano in pieno le normedel condominio, anzichéquelle sulla comunione”. Lanomina di un amministratoredel supercondominio ne con-segue necessariamente.

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casi sopra elencati vanno sempre rispettate e ne è responsabile l’Ammi-nistratore del Condominio.L’amministratore di condominio ha l’obbligo di richiedere il rilasciodel Certificato di Prevenzione Incendi, il così detto C.P.I. (o S.C.I.A.)e, nel caso il medesimo sia già stato rilasciato, deve provvedere alrinnovo alla sua scadenza, mantenendo in efficienza le attività e gliimpianti e non modificandoli rispetto alla situazione che ha consen-tito il rilascio del medesimo. In caso contrario deve obbligatoria-mente essere richiesto di nuovo il C.P.I.Ascensori / Impianti ElevatoriIl DPR 162/1999 è l’unica legge italiana che regola l’installazione, lamessa in servizio e gli enti di vigilanza.Si richiede la certificazione di nuovo impianto (omologazione)dopo l’installazione di un nuovo impianto e prima della messa inesercizio. Si richiede la visita periodica di controllo ogni due annida parte di un organismo di certificazione, che come organismo no-tificato è un ente privato che esercita un’attività di legge per contodello Stato. Ogni cabina deve essere munita di telefono bidirezionaleGSM che consenta di ottenere un collegamento permanente con unservizio di pronto intervento, 24 ore su 24, di solito offerto dalla dittadi manutenzione degli ascensori. Richiesta la regolare manutenzioneoperata da ditte specializzate e certificate.Impianto Elettricoa ) Dichiarazione di Conformità ed obbligo di progetto per potenza in-stallata oltre i 6 Kw , richiesti dal D.M. 37 del 22/01/2008, per tutti gliimpianti a servizio delle parti comuni (androne, scale, autorimessa,ascensori, centrale termica, impianto TV, antenna centralizzata, impiantoprotezione contro le scariche atmosferiche, oltre gli impianti per automa-zione cancelli, porte, barriere, etc )b ) Messa a Terra- Impianti di messa a terra degli impianti elettrici e di protezione dalle sca-riche atmosfericheIl DPR 457 / 2001 detta le norme e richiede la visita periodica di un entecertificatore ogni due anni.Centrale TermicaIl DPR 412 del 26.08.93 ha istituito la figura del “Terzo responsa-bile“, introducendo la possibilità di delegare ad una società la ge-stione dell’impianto termico. L’impianto deve essere consegnatoalla ditta esterna perfettamente a norma. La nomina del Terzo Re-sponsabile non solleva l’Amministratore da alcuna Responsabilità ci-vile e penale legata all’esercizio dell’impianto. Il primo responsa-bile di una centrale termica non sono ne’ i condòmini, ne’ il terzoresponsabile, bensì l’Amministratore di Condominio.L’Amministratore deve preoccuparsi che l’impianto sia dotato di :- Certificato di Prevenzione Incendi (per potenza al focolare > 116 kWo 100.000 kcal/h ) secondo il DPR 151 / 2011- Libretto di Omologazione INAIL della centrale termica (per potenze> 35 kW o 30.000 Kcal/h) secondo il D.M. 01.12.1975, che comporta unaverifica ogni 5 anni dello stato di efficienza dei dispositivi di sicurezza,protezione e controllo da parte dell’ARPA regionale;- Progetto dell’impianto elettrico, dell’impianto adduzione gas, dellacanna fumaria e del circuito idraulico secondo la Legge 46/90 ed ilD.M. 37/2008.- Dichiarazione di Conformità: dell’impianto elettrico, dell’impianto ad-duzione gas, della canna fumaria e del circuito idraulico secondo laLegge 46 /90 e 37/20089

Sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoroIl “Testo Unico sulla Sicurezza“ (D.Lgs. 81 del 9.04.2008) regolamentaogni ambito in cui si svolgono attività lavorative , indicando : procedureper la prevenzione di incidenti, norme per garantire l’igiene e la salubritàdegli ambienti, documenti e certificazioni con lo scopo di garantire la cor-retta valutazione dei rischi ed a disporre idonee misure di prevenzione .I condomini con portiere sono considerati dei luoghi di lavoro, e quindirichiedono i seguenti obblighi :- Redazione del DVR – Documento Valutazione Rischi- Redazione del DUVRI – Documento Unico Valutazione Rischi Inter-ferenziali- Nomina del Medico del Lavoro- Nomina dell’RSSP – Responsabile del Servizio di Prevenzione e Pro-tezione- Corsi per Dipendenti: Primo Soccorso, Addetto antincendio, Forma-zione ed informazioneAmiantoLa Legge 257 27.03.1992 “Norme sulla cessazione dell’impiego del-l’amianto” arrestò in modo definitivo l’impiego dell’amianto in Italia, mapermise di distribuirlo e metterlo in opera fino al 1994.Il D.M. del 6.09.1994 prevedeva che le Regioni adottassero unpiano di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica. Allaluce del quadro normativo in vigore sugli obblighi a carico dell’Am-ministratore e considerando che è difficile stabilire le condizioni delmanufatto in amianto ed ancora di più semplicemente individuare lapresenza stessa dell’amianto, si suggerisce di far effettuare un’accu-rata ispezione tramite prelievi, rilevamenti ed analisi di laboratoriocon una successiva valutazione del rischio.L’eventuale rimozione dell’amianto e la bonifica dei luoghi deve essereaffidata ad una ditta specializzata e certificata.Salubrità dell’acqua potabileIl gestore dell’acquedotto, a Roma ACEA ATO 2, ha la responsabilità digarantire i requisiti di potabilità fino al punto di consegna, il contatore;mentre invece l’Amministratore ha la responsabilità di garantirli lungotutta la rete idrica del Condominio. Infatti l’Amministratore ha la custo-dia dei beni condominiali ed ha quindi la responsabilità della loro con-servazione e degli effetti che gli stessi possono produrre.PrivacyViene regolamentata sal D.Lgs. 196/03 (testo unico sulla Privacy) edalla Legge N.° 220/2012

Gli adempimenti minimi per l’Amministratore di Condominio sono :- Redazione e pubblicazione/notifica dell’informativa sul trattamento deidati personali dei clienti e fornitori ai sensi dell’art. 13, D.Lgs.196/2003,che prevede anche la possibilità di semplificare la procedura di notificaattraverso la pubblicazione dell’informativa su pagina web e riportare l’in-dirizzo della pagina su fatture, comunicazioni ai condomini, carta inte-stata etc .- predisposizione dell’informativa sul trattamento dei dati personali sen-sibili dei condomini e del modello di acquisizione del consenso da partedegli stessi.- Si ricorda che in caso di installazione di circuito di telecamere di sor-veglianza (TVCC), sempre provvisto di apparato di registrazione da po-sizionare in uno spazio sicuro, deve essere nominato un “Responsabiledel Procedimento“ che ha le chiavi del locale del “recorder“ ed è deman-dato a visionare le riprese solo a seguito di eventi specifici.L’Autorità Giudiziaria ha accesso diretto alle registrazioni.

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OCIETÀApprofondimentoS

Anni fa destò interessemediatico il medicoche ritenne necessaria

la visita da parte di una Com-missione medica per l’astrofi-sica Margherita Hack che sta-va chiedendo il rinnovo dellapatente alla tenera età di circa90 anni; lo stupore era dovutoal fatto che una scienziata diquel genere, abituata a trattareargomenti riguardanti corpicelesti a migliaia di anni lucedalla terra, dovesse essere sot-toposta a severi controlli comeun umano qualsiasi per guida-re la macchina anche per po-chi miseri chilometri terrestri.Ma formalmente nulla si po-teva eccepire a quel medico lecui competenze erano più le-gate a meri dati anagrafici.Comunque per gli over 80 eraregola il doversi sottoporre al-la visita della predetta com-missione, fatto che era diven-tato fonte di gravi ambasce edifficoltà, soprattutto perchéle Commissioni medico-legalinon erano di facile reperimen-to ed accesso in quanto allo-cate soltanto nei capoluoghidi provincia e non nei centriminori.Fu il decreto “semplificazio-ni” del 10 febbraio 2012 adannullare questo obbligo man-tenendo però l’accertamentoda parte del medico legale del-l’Azienda sanitaria locale(art.119 del Codice della Stra-da) e le scadenze per classi dietà per le patenti di guida:l ogni 10 anni fino

a 50 anni d’età;l ogni 5 anni, tra 50 e 70

anni d’età;l ogni 3 anni tra 70

e 80 anni d’età;l ogni 2 anni per gli ultra

ottantenni.

Ma anche con la sem-plificazione sopradescritta il rinnovo

della patente per gli over 80può comportare qualche dis-agio come quelli incontrati inrecente esperienza: pur preno-tando con un tempo che si po-trebbe ritenere ragionevole –un mese e mezzo prima dellascadenza della patente – la vi-sita presso il medico legaledella ASL, capita che lo stessomedico richieda a supportouna visita geriatrica ed unavisita cardiologica, che vannoprenotate necessariamente –per non superare i termini del-la scadenza – in intramoenia.Pertanto la visita geriatrica vie-

ne sostenuta, in una ASL di Ro-ma, previo pagamento di €88,00 forse perché c’è anche ildivertimento di copiare o inven-tare disegnini geometrici, accer-tare il grado di equilibrio fisicoe mentale (è richiesto l’accerta-mento del grado di autonomia)ed esprimere per iscritto un pen-siero compiuto.La visita cardiologica richiedeil pagamento di € 99,00 (il car-diologo è superiore al geriatra?)il che fa sommare il totale – conticket del medico legale e dirittidi segreteria - a 217,00 ed è unimporto che potrebbe esseremaggiore se fossero state richie-ste altre visite specialistiche co-me oculistica o altro.

Dall’esperienza acquisi-ta scaturiscono sugge-rimenti per i coetanei

che diventeranno soggetti dicasi simili:E’ consigliabile che la visitadel medico legale vada chiesta7-8 mesi prima fissandola perun tempo breve prima dellascadenza della patente.Poco prima di quella legaleconviene fissare gli appunta-menti per le visite geriatriche,cardiologiche o per altre pato-logie eventualmente in corsoche possono essere così richie-ste con ricetta del medico difamiglia come “visite di con-trollo”, curando che, al mo-mento della visita medico le-gale, le altre siano ancoraattendibili, non siano cioè sca-dute temporalmente.Questo per evitare un po’ dispese mantenendo la necessa-ria pazienza nel sentirsi tratta-to, per legge, un diverso.

P.S. La patente viene recapi-tata all’indirizzo di casa astrettissimo giro di posta incontrassegno per circa 7 €.

di Guglielmo Carretti

RINNOVO PATENTEPER OVER 80

E’ da evidenziare il fatto che, ora per legge, gli individuisono classificati secondo una “diversità” a seconda deidati anagrafici; è ovvio che bisogna inchinarsi di fronteall’esigenza di prevenire possibili pericoli per la sicurez-za degli individui, patentati e non.

Consigliamo la lettura di quanto pubblicatosul medesimo argomento a pag. 25

Affari sociali 28:Layout 1 27/08/15 12:57 Pagina 28

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AVORODagli archivi di Esperienza

Ldi Annalisa Gatti

ANNO 1960

“DE SENECTUDE” UN INSEGNAMENTO DEL CROCE

Dal “De Senectude”: «Si sono scritti trattati sull’argo-mento, da quello di Cicerone al saggio di Jacopo Grim.

Ma non sussiste un problema filosofico sulla vecchiezza,come la si intende in senso naturalistico. La vita tutta siintesse di continue morti e di continui esaurimenti ed invec-chiamenti. Per serbarsi giovane, bisogna non contrastarela morte di quello che è morto o sta morendo ma pro-muovere nuove forme di vita. Vecchi davvero sono coloroche si ostinano a fare ciò che altra volta fecero con lode eche ora non possono fare più e non è da fare. E pur di farbene, non bisogna guardare al genere di quel che si fa. Nonsempre si può avere un gran teatro a disposizione e rappre-sentarvi un gran dramma, anche quando ciò sia accaduto inpassato. Bisogna in questo caso, appagarsi di più piccoloteatro e di più modeste opere».(pubblicato in esperienza n.12 del 15 giugno 1960)

LEOPOLDO RUBINACCI: SVILUPPARE L’ANLARiportiamo di seguito alcuni momenti di un discorso di Leopoldo Rubinacci, (allora Presidente Anla)

in merito alla crescita della nostra Associazione, in quanto sono tutt’oggi di grande attualità.

«Di quanto si è fatto fino ad ora noi dobbiamo essere grati achi ha inteso la bellezza ideale dell’anziano nel lavoro, ne haesaltato gli alti valori, ne ha scorto la funzione nella comunitàaziendale scuotendo le coscienze li ha chiamati a raccolta perla comune tutela e per il comune impegno. Non fu una fiam-mata di entusiasmo destinata ad esaurirsi in breve svolgeredi tempo. L’Anla ha dilatati i suoi quadri organizzativi, haperfezionato le sue strutture, ha raccolta l’adesione convintadi oltre 100.000 anziani.Ma noi non possiamo vivere sull’eredità lasciata dai nostripredecessori. Nuove mete ci attendono e dobbiamo con tuttala nostra energia, con la serietà dei nostri propositi, con laconsapevolezza di adempiere ad un dovere sociale estendereancora di più l’area della nostra organizzazione raggiungeresettori in cui l’Anla non è sufficientemente sviluppata, affondare

le nostre radici anche nelle zone più depresse del nostro Paese.Noi abbiamo una serie di rivendicazioni che interessano gliAnziani del lavoro. Dobbiamo però essere convinti che ilbuon esito di tante battaglie è intimamente legato all’effi-cienza organizzativa del movimento. Se con lo sviluppo chel’Anla ha avuto negli anni precorsi molto si è potuto fare,molto di più sarà possibile nell’avvenire se l’Anla saprà ancoradi più svilupparsi. Alla base della nostra struttura organizzativa vi sono i GruppiAziendali: essi restano e dovranno essere sempre la cellula pri-maria del movimento... La consegna nei prossimi anni deve es-sere quella di raggiungere oltre le grandi, anche le medieaziende, di raccogliere in gruppi misti gli anziani delle piccoleaziende... L’Anla non può non essere l’organizzazione vera-mente nazionale di tutti gli Anziani del Lavoro di tutta Italia».

VITA FAMILIARE E LAVORO DELLA DONNA

Anche questo articolo pubblicato in Esperienza n. 1 gennaio1960 è un tema ancora molto sentito ai nostri giorni.

Esperienza, sempre attenta e sensibile già aveva le idee chiarein merito al lavoro femminile. Si legge: « La famiglia ha perduto il suo calore, la sua forza dicoesione maturata nel comune affetto, la sua capacità educa-tiva. Perché? Molti sono i fattori che hanno contribuito a questorilassamento e scardinamento del nucleo familiare. Ma soprat-tutto è venuta a mancare l’opera materna ed educatrice delladonna. La lavoratrice che rientra tra le mura domestiche stancaed indebolita ed innervosita dopo una giornata trascorsa a la-vorare non si trova certo nelle migliori condizioni fisiche espirituali per donare ai figlioli quell’assistenza e quelle curedi cui sono tanto bisognosi sempre. Ricondurre la donna madreentro i sacri confini della famiglia è un’ opera di alto valoremorale e di sicuro incivilimento. Non si creda che sia nel nostroproposito di contraddire le conquiste sociali di questo cinquan-tennio: il riconoscimento cioè della capacità della donna diaccedere ai posti di lavoro, della parità tra i due sessi nellavalutazione economica del lavoro prestato. In ciò sta la con-quista della libertà: ma è certo che non si può parlare di libertàpiena e di libertà vera finche non sia consentita la piena pos-sibilità di scelta tra la missione e la professione. La missionedella donna nella casa e la professione della donna nel lavoro.

Si potrà parlare di libertà allorquando l’opzione sia resa eco-nomicamente possibile. Per questo consideriamo la riformadell’assegno familiare per la moglie come un elemento efficacea rendere possibile una tale scelta e dare quindi un effettivocontenuto a quella libertà che i nostri tempi affermano di averconquistata per la donna».

Storia di Esperienza 29:Layout 1 25/08/15 10:18 Pagina 29

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Alatel terrà la sua prima Convention nazionale il prossimo 21 ottobre a Milano. Si tratta di un appuntamento impor-tantissimo per l’ Associazione Seniores di Telecom Italia, evento che ha l’obiettivo di comunicare, in un momentodi forte cambiamento, i valori e le finalità che le sono propri, attivando un dialogo diretto tra la sua presidenza na-zionale e i quadri regionali, i fiduciari di sezione e i soci. La presenza e gli interventi alla Convention dell’Ammi-

nistratore Delegato di Telecom, Marco Patuano e del Direttore People Value, Mario Di Loreto, sono occasione di fondamentaleimportanza per sottolineare la collaborazione tra l’Associazione e l’Azienda-madre. Il tema dell’incontro, “Il futuro ha radiciprofonde” evoca l’impegno attuale di Alatel che guarda al futuro con la serenità di un impegno associativo che affonda leradici in una storia aziendale di tutto rispetto, testimoniata dalla ricorrenza dei 50 anni di SIP e dei 20 anni di Telecom Italia.Nel corso dell’incontro, che si terrà presso Atahotel Expo Fiera Milano con inizio nel pomeriggio alle 16 e che gode delpatrocinio del Comune di Milano, si parlerà anche del grande progetto che ha visto impegnata negli ultimi mesi Alatel, cioè laraccolta delle istanze dei soci grazie al “Progetto di Analisi dei Bisogni dei Soci”: ne emerge un quadro di assieme di come isoci Alatel, dipendenti e pensionati, vedono l’associazione e delle loro attese nei suoi confronti.

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di Antonello Sacchi

TTUALITÀA CONVENTION ALATEL

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“La novità di questo incontro, realizzatoin base alle linee programmatiche dellapresidenza nazionale di Alatel” spiegail vice presidente nazionale vicario diAlatel Amedeo D’Ormea “sta nellarealizzazione di un obiettivo fortementevoluto, il rinsaldarsi di un rapporto sem-pre più diretto e immediato fra la presi-denza nazionale e ogni socio. Questoconsente di far conoscere con maggioretempestività e più compiutamente la no-stra mission, i nostri progetti, le nostredeterminazioni in un’ottica di associa-zione sempre più vicina alle aspettativee ai desideri dei nostri soci. Non possonon rimarcare la presenza dei verticidell’azienda madre alla nostra Conven-tion: è un fatto di straordinaria impor-tanza e siamo grati all’amministratoredelegato Patuano e al responsabile ri-sorse umane Di Loreto per l’attenzioneche hanno voluto dedicare al nostroevento. La loro presenza consentirà disottolineare ancora di più il valore diAlatel in azienda e offrirà ai numero-sissimi nostri soci che saranno presentialla manifestazione – oltre un migliaioda tutta Italia – di avere direttamentedalla fonte notizie rilevanti sul pano-rama delle telecomunicazioni in Italia”.L’occasione di grande visibilità sia diAlatel che dell’azienda madre è sottoli-neata dal vice presidente nazionaleFiorenzo Benzoni: “La nostra conven-tion si cala fortemente nello spirito diExpo accanto al quale celebreremo ilnostro evento. Il carattere fortementeassociativo dell’incontro, come sottoli-neato dal vice presidente vicario, lo sinoterà anche dall’attenzione che verràdata ai risultati del “Progetto di Analisidei Bisogni dei Soci” avviato nei mesiscorsi. Le istanze raccolte ci darannoun quadro di assieme di come i soci, di-pendenti e pensionati, vedono l’Alatel edelle attese che hanno nei confrontidell’associazione. Le indicazioni rac-colte con il sondaggio saranno da sti-molo per delineare le prime linee di svi-luppo futuro dell’associazione, a partiredalla convention che non potrà non te-nere conto dei risultati delle risposte

che sono arrivate. La partecipazionemolto alta al questionario, circa il 20%degli aventi diritto fra personale in ser-vizio e pensionati, consente a Alatel diavere suggerimenti e stimoli molto ele-vati utili per poter trarre le indicazioniprincipali per lo sviluppo dell’associa-zione in coerenza con gli indirizzi azien-dali. La presenza poi del vertice azien-dale costituisce occasione di granderilievo per poter costruire insieme e so-stanziare il tutto in un percorso che vaa integrarsi con le linee programmatiche2014-2016 della presidenza nazionaleAlatel già in atto”.

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L’amministratore delegato Telecom, Marco Patuanoin compagnia del presidente Anla Antonio Zappi

Il direttore di People Value Mario di Loreto

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Il Censis, di concerto con Fondazione Esperienza e conAnla, ha condotto in questi mesi una ricerca sul tema dellalongevità che negli ultimi anni si sta dimostrando sempre

più attiva. La ricerca, che sarà presentata ufficialmente e chepubblicheremo su queste pagine, vuole essere una riflessionesulla situazione attuale che consenta di formulare proposteconcrete alle Istituzioni e alle agenzie sul territorio al fine didare una concreta mano allo sviluppo del nuovo welfare chesi sta sempre più delineando grazie anche ai “più avanti inetà”- Negli ultimi mesi la riflessione sul mercato del lavoroin Italia è stata fortemente condizionata da un lato, dall’ap-provazione del Job’s Act (marzo 2015) che ha di fatto sancitol’evoluzione della nostro sistema verso un modello più mobilee flessibile, dall’altro, dall’emergere di un orientamento con-diviso tra le diverse forze politiche a “mettere mano” alla ri-forma Fornero, sanando alcuni dei suoi aspetti più critici, eipotizzando interventi che vadano verso l’introduzione di for-mule di pensionamento flessibile. In questo ambito l’impiantodella ricerca ha posto sempre più al centro l’attenzione sulle

implicazioni prodotte dal prolungamento della vita lavorativa,e sulle politiche necessarie a supportare un mercato del lavorosempre più longevo, e destinato a divenire nei prossimi annipiù fluido e incerto. Anche le interviste svolte sul campo dairicercatori hanno confermato l’attualità di un tema e di unaproblematica (l’occupazione over 55) che, pure emergente,resta ancora largamente elusa dall’agenda politica, e rispettoal quale, anche gli interventi in corso di attuazione in ambitoprevidenziale, sono destinati a dare una risposta del tutto par-ziale e insufficiente.Se si analizza infatti l’andamento dell’occupazione negli ultimiventi anni, risulta ben visibile come ha partire dal 2000 il nu-mero dei lavoratori ultracinquantenni abbia iniziato a crescere,invertendo un trend che aveva caratterizzato gli anni novanta:dapprima con un andamento sostenuto ma graduale, poi apartire dal 2010, in modo sempre più esponenziale. Comples-sivamente, tra 1994 e 2014, a fronte di una crescita del numerodei lavoratori pari al 6,5%, l’occupazione degli over 55 è au-mentata di 73,4 punti percentuali. (grafico 1).

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di Antonello Sacchi

TTUALITÀAVERSO UNA LONGEVITÀ

SEMPRE PIÙ ATTIVAAnalisi e spunti di riflessione per una politica di accompagnamento al cambiamento

Una ricerca nata dalla sinergia fra Censis, Fondazione Esperienza e Anla

Il rallentamento dei processi di turnover nelle aziende e di ri-cambio generazionale, in buona parte riconducibile al “bloccodelle uscite”, ha prodotto una sorta di effetto “sostituzione”

tra lavoro giovanile e “anziano”: e mentre l’occupazione over

55 cresceva di misura, quella under 35 registrava dei saldi ne-gativi di portata storica, considerato che solo tra 2009 e 2014 ilnumero dei lavoratori appartenenti a questa fascia d’età è dimi-nuito di 1 milione 440 mila unità (22,2%) (grafico 2).

Grafico 1

Grafico 2

Attualità CENSIS 25:Layout 1 27/08/15 12:58 Pagina 32

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Coniugare le esigenze di un mercato del lavoro che con lariforma del lavoro è destinato ad essere molto più flessi-bile, mettendo più a rischio il lavoro di molti over 55, e

garantire al tempo stesso la longevità della forza lavoro, rappre-senta una sfida per il futuro, su cui i seniores d’azienda non pos-sono non dire la loro, visto che sono e saranno i più interessatidagli attuali cambiamenti. In quest’ottica, il testo della ricerca,attraverso l’analisi di dati aggiornati, confronti europei, e proie-zioni, mette in luce, a partire dalle novità prodotte dal Job’s Act,non solo l’attuale situazione della forza lavoro over 55, ma anchele dimensioni su cui nel futuro sarà necessario intervenire (or-ganizzazione aziendale, occupabilità, formazione, politiche attivedel lavoro) e rispetto alle quali il dibattito odierno, concentratosul tema pensionistico, è del tutto estraneo.

L’assenza infatti di una cultura di age diversity mana-gement, resta infatti oggi nel nostro paese l’ostacoloprincipale ad accompagnare un cambiamento, dato

in questo caso dall’invecchiamento della forza lavoro, che di-venta inevitabile, e con il quale molte altre realtà europeehanno iniziato da tempo a fare i conti, proponendo prassi emodelli organizzativi più funzionali ai cambiamenti in corso– basti pensare al ruolo del part time o del lavoro a distanzatra gli over 55 in molti Paesi - e politiche mirate a salvaguar-dare la capacità di avere un’occupazione da parte del lavora-tore, soprattutto maturo, lungo tutto l’arco della propria vitalavorativa.La situazione risulta infatti diversificata da paese a paese. LaGermania, che assieme all’Italia è la realtà in cui il processodi invecchiamento demografico è stato più accentuato negliultimi anni, ha visto tra 2009 e 2014 il numero degli occupatiover 55 aumentare di quasi 2 milioni (1.917 mila), per unacrescita del 31,2%; ma anche il lavoro giovanile è cresciuto,

seppur proporzionalmente in misura molto più ridotta (+2,1%).In Francia a fronte di un aumento di 868 mila lavoratorianziani (+27,7%) vi è stata una riduzione di 323 mila lavoratori(-3,9%) tra le fila giovanili, mentre in Gran Bretagna si è re-gistrato un saldo positivo in entrambe le componenti genera-zionali: 648 mila (6,4%) tra gli under 35 e 624 mila (+12,7%)tra gli over 55. Unico caso dove l’occupazione giovanilecresce più di quella adulta è la Svezia: cresce del 7,1% il nu-mero di lavoratori ultracinquantacinquenni, e del 9,5% quellodei lavoratori con meno di 35 anni d’età E’ quello dell’invecchiamento della forza lavoro un processodestinato peraltro a dispiegare i suoi effetti più significativinei prossimi anni. Si stima infatti che nel 2030 il numero dioccupati con più di 55 anni d’età sfiorerà i 7 milioni (6 milioni914 mila) e rappresenterà il 30,7% dell’occupazione com-plessiva del Paese. Rispetto ad oggi, vi saranno quasi 3 milionidi lavoratori in più, per una crescita stimata del 73,8% nel pe-riodo 2014-2030. (grafico 3)

Grafico 3

Fonte: elaborazione Censis su dati Istat

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I professori oggi hanno il compito dipreparare i giovani ad affrontare ilmondo del lavoro con tutte le sue com-plessità. Su quali punti ci si deve con-centrare?Sicuramente sulla formazione. Sarebbeimportante aiutare gli insegnati a cono-scere l’attuale mondo del lavoro e cosachiedono le aziende in termini di compe-tenze. Oggi la scuola non conosce altrolavoro al di fuori del mondo scolastico ouniversitario. Per esempio nelle aree tec-niche si dovrebbe aggiornare i docenti sudove va la tecnologia oggi, su come essaevolve perché un conto è insegnare ma-terie umanistiche, un conto è spiegarel’elettronica, la nuova meccanica, tuttaquella che è la nuova frontiera della nuovatecnologia.Parecchi anni fa, in azienda, avevamocoinvolto gli istituti tecnici più significa-tivi in Piemonte e avevamo ideato incontricon uomini d’azienda. Attraverso il con-tatto con i professori volevamo presentarel’immagine di un’azienda innovativa, di

un’azienda aperta... In queste occasioni inostri manager, specialmente nelle areedi progettazione e sviluppo, parlavano aiprofessori delle aree tecniche a propositodell’evoluzione della tecnologia nell’am-bito dell’elettronica, della parte mecca-nica, degli automatismi. Era un incontroin cui due mondi parlavano, perché nondimentichiamo che il mondo della scuolae il mondo del lavoro sono stati sempremolto distanti pur essendo la prima infunzione della seconda.

Un altro punto su cui la scuola do-vrebbe soffermarsi è l’orientamento. A partire dalle scuole secondarie, l’orien-tamento si fa spiegando cosa cerca il mer-cato del lavoro. Purtroppo oggi le univer-sità cercano di accaparrarsi studenti inragione dei contributi che potranno ver-sare invece bisognerebbe che le universitàavessero il coraggio di dire quanti laureati,nel giro di un anno, trovano occupazione.Io so che entro un anno, i giovani uscitidal Politecnico di Torino trovano occu-

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A

La ripresa dell’anno scolastico è occasione per dialogare con

Paolo Campiglia, oggi presidente di Fondazione Esperienza, alla luce

della sua pluridecennale attività nella gestione delle Risorse

Umane e del suo impegno, quandoera responsabile dello sviluppo

personale di Fiat, nella selezione dei candidati

UNA SCUOLA VERAMENTE AL SERVIZIO DEI GIOVANI

Bisogna preparare i giovani a essere pronti a ciò che il mondo del lavoro chiede

TTUALITÀApprofondimento di Elena Grazini

Campiglia 34-35:Layout 1 27/08/15 12:55 Pagina 34

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pazione, certo dipende dalla materia incui si laureano: uno studente potrà fareanche percorsi informativi molto interes-santi, molto belli culturalmente, ma nonsempre sono quelli che il mondo del la-voro richiede; se una persona vuole stu-diare archeologia o lettere antiche lo fac-cia però sappia fin dall’inizio che poi avràdifficoltà elevate a entrare nel mondo dellavoro. Se i giovani si iscrivono in un isti-tuto tecnico serio, probabilmente un di-plomato con risultati buoni trova lavoromolto più facilmente di altri.

Ci vorrebbe maggiore interazione frascuola e lavoro...Infatti è fondamentale l’alternanzascuola - lavoro; non è facile, perché vuoldire far entrare in azienda dei giovani,dedicare loro del tempo, formarli, faredei percorsi ad hoc, verificare effettiva-mente che questo percorso sia utile eabbia dei ritorni... Insomma vuol direinvestire nel futuro e purtroppo oggi lalogica è di investire nel presente, esseresempre di fretta senza avere tempo dipensare al futuro. Questo è invece uninvestimento che serve per il futuro.Ricordo un esperimento di fine anni ’90.Lo avevamo chiamato “Le settimaneblu”: portavamo in azienda trenta, qua-ranta, giovani distribuiti tra vari ufficidi modo che non ci fosse un carico d’im-pegno per le varie sezioni. Avevamofatto scegliere dai professori del quartoanno di Istituti tecnici, i giovani o piùmeritevoli, e avevamo fatto vivere lorouna settimana di azienda perché capis-sero che cosa significhi. Non era certouna cosa approfondita, ma era un respi-rare per una settimana il mondo del la-voro, un interagire con altri e cercare dicapire che cosa si chiede e come si la-vora, quali sono gli aspetti anche orga-nizzativi di una realtà complessa. Ave-vamo fatto tenere loro un “diario dibordo”: i ragazzi ogni giorno dovevanoscrivere le loro impressioni su tuttoquanto avevano vissuto. Alla fine di que-sta settimana avevamo riunito i docentie avevamo commentato con loro i risul-tati dando vita a un dialogo fra profes-sori e uomini d’azienda.

I seniores possono avere un ruolo ve-ramente importante...Credo che recuperare il ruolo dei senioressia particolarmente utile in quanto po-trebbe essere affidato loro il ruolo di tutor,formando persone che magari hannosvolto ruoli diversi, dicendo loro come sifa ad aiutare un giovane, ad entrare nellacultura del lavoro, a trasmettere certi la-vori: questo potrebbe essere un’opportu-nità per utilizzare e non disperdere un pa-trimonio di valori, di competenze e dicultura.

Come potremmo dar vita ad un pro-gramma del genere?Bisogna fare un progetto partendo proprioda quello che era il provveditore di unavolta, cercando di convincere anche gliattuali dirigenti scolastici, cercare di farcapire loro l’importanza di mettere tra gliobiettivi della scuola non solo l’insegna-mento delle materie, ma anche una culturadel lavoro, far capire cosa richiederannoal momento della selezione.Nelle Università sono poche le facoltàche parlano di organizzazione del lavoroo di gestione della risorsa umana, ma tutti

questi giovani saranno in un primo mo-mento gestiti, saranno persone che do-vranno rispettare delle regole, sarannopersone che dovranno abituarsi, conviverecon delle logiche diverse da quelle dellascuola.Nella mia esperienza di docente a con-tratto nell’Università di Torino preparavogli studenti anche ad affrontare colloquidi selezione ma soprattutto a capire qualisarebbero stati i criteri di selezione chesono in continua evoluzione. Su questo èimportante la testimonianza di chi lavorain azienda perché la materia diventa ob-soleta velocemente. Io ho visto dei libridi alcune facoltà in cui si parla di orga-nizzazione: è preistoria, sono cose chenon esistono più da anni eppure si conti-nua a insegnare e a trasferire nozioni inu-tili che confondono solo le idee perchépoi i giovani trovano un mondo comple-tamente diverso da quello di cui hannosentito parlare. Se vogliamo aiutare vera-mente i giovani, non basta dare compe-tenze tecniche, ma bisogna anche darecompetenze comportamentali, organizza-tive, prepararli perché oggi l’azienda è unmondo difficile, competitivo, è un mondodove i migliori vanno avanti già in fasedi selezione. Se un ragazzo non farà unpercorso formativo buono, avrà difficoltàpoi a trovare occupazione perché il mondodel lavoro è molto più selettivo di unavolta, le aziende investono di meno marichiedono di più, vogliono le eccellenze...e quindi bisogna preparare i giovani a es-sere pronti a ciò che il mondo del lavorochiede.

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Ragazzi ad uno stage di chimica. In basso, un’esercitazione di informatica

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alla cultura del luogo con incontri e attività sociali • Terme e benessere • Trattamenti rigeneranti e rilassanti ALTRI SERVIZI • Menù leggeri e/o vegetariani • La felicità di stare insieme • Giochi/Tornei/Sport /Spettacoli

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Le parole che meglio descrivono lapassione per il volo, fuori di ogni re-torica, sono state scritte dal nostrogrande genio Leonardo da Vinci,forse accompagnando alcuni deisuoi progetti sulle macchine volanti:

Una volta che avrai volato,camminerai sulla terra

con lo sguardo rivolto al cielo,perché è là che vorrai tornare

Poche essenziali parole, nelle qualisi ritrovano tutti quelli che, comeme, hanno provato e provano leemozioni del volo in qualsiasi formaesso venga praticato.

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di Lando ArbizzaniAppunti di viaggioTIL VOLO: ORIGINE E STORIA

DI UNA PASSIONE

EMPO LIBERO

“”

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La passione per il volo ha accom-pagnato tutta la mia vita, ma finoall’età di 71 anni, tranne che neivoli commerciali, ho volato so-

lamente con la fantasia e con il desiderio.Durante la guerra, l’immagine che più at-tirava i miei occhi di bambino era quelladello zio Luigi, pilota militare, che misorrideva dal suo CR42 in volo sopra ilFriuli.Ricordo i festeggiamenti in paese per ledecorazioni al valore che gli erano stateconferite, e per le quali le autorità veni-vano a congratularsi con il nonno.A guerra finita, lo andammo a trovare nelvicino Campo di Aviazione di Treviso,dove aveva ripreso servizio e volava con

i Caccia P51 che gli Stati Uniti avevanolasciato alla nostra Aeronautica Militareappena ricostituita, e le scintillanti sagomedegli aeroplani restarono impresse inde-lebilmente nella mia memoria.La realtà dell’esistenza mi portò ad altresfide, lasciata la scuola il lavoro diventòla cosa più importante, salii velocementei gradini da quindicenne apprendista aventenne operaio specializzato; prestaiservizio di leva in Aeronautica Militare, idiciotto mesi trascorsero in un lampo: inmezzo agli aeroplani mi sentivo a casa.Ripresa la vita borghese, il leit-motiv delvolo mi accompagnò sempre, non man-cavo infatti di seguire manifestazioni ae-ree, in particolare le esibizioni delle

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Frecce Tricolori, e le mostre negli Aero-porti militari, senza contare le riviste spe-cializzate che leggevo spesso e ovvia-mente andavo al cinema, quando uscivaqualche film riguardante l’Aviazione.Continuata la carriera professionale, con-clusa come imprenditore, le uniche occa-sioni per apprezzare la condizione di volorestavano i viaggi, durante i quali, a dettadi chi mi stava vicino, avevo una speciedi regressione infantile, volevo il posto alfinestrino e mi godevo ogni istante passatoin aria.Nel dicembre del 2011 però, fui attratto(complice un carissimo nipote) da quantoavveniva all’Aeroporto di Belluno, dovesi svolgeva una manifestazione propedeu-tica al corso per nuovi piloti di aliante.I voli in programma erano due, ma già alprimo atterraggio avevo deciso che sarei

diventato un pilota.Il corso iniziò con l’anno nuovo: seratesettimanali di teoria, poi la visita medica(molto accurata, all’Istituto di MedicinaLegale di Milano), e i primi voli conl’istruttore, ognuno era una missione perl’apprendimento di qualche manovra.Verso la metà dell’anno, un anziano pilotami disse: “... vada come vada, almeno tisarai divertito!”, e questo mi fece pensareche nell’ambiente molti erano convintidel fatto che non sarei riuscito ad arrivarealla fine.Come in tante altre occasioni della miavita, pur ascoltando consigli e pareri, hosempre continuato a fare quello in cui cre-devo, così fu anche questa volta: superatol’esame di teoria, a dicembre (il 31) ci fu-rono i due voli dell’esame in quota.Il severo esaminatore (un Generale del-

l’Aeronautica Militare a riposo) dopo lemanovre previste durante il briefing, mifece fare varie capriole, ma ogni volta riu-scii a riportare il velivolo alle normalicondizioni di volo, alla fine ottenni l’ago-gnata licenza di pilota.Non è possibile descrivere le sensazioniche si vivono in volo, in particolare conl’aliante si pratica il “volo puro” cioèsenza la mediazione rumorosa del mezzomeccanico, e la conquista di quota percontinuare a volare è una lotta continuacontro la legge di gravità.Il pilota si integra completamente con ilvelivolo, i movimenti sono, e devono es-sere, automatici ed istintivi, grande l’at-tenzione all’ambiente esterno, ed è ne-cessaria una continua pianificazione peril proseguimento del volo, però nientepuò fermare le emozioni nel vedere pa-

Villafranca

La passione per il volo ha accompagnato tutta la mia vita, ma fino all’età di 71 anni,

ho volato solamente con la fantasia e con il desiderio

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norami incredibili, luci diffuse tra le nubi,rapaci che girano nelle stesse termicheche sostengono il proprio aliante, tutteimmagini che restano indelebilmente im-presse nella memoria.Ogni volo dona una carica di adrenalinache permane per giorni interi, ed è un al-lenamento molto valido per la prontezzadi riflessi; la disciplina prevede inoltre uncorretto stile di vita, tutte cose che portanoad un maggiore benessere generale.Il volo in montagna aggiunge ulteriorisuggestioni, specialmente a chi, come me,partendo da Belluno, si ritrova subito asfiorare boschi e rocce e poi, appena rag-giunta la quota, ad ammirare panoramimozzafiato.L’amicizia che lega tutti i piloti, mi haconsentito di fare più volte dei tour inaerei a motore sulle Dolomiti, uno dei

paesaggi più belli al mondo che, visto daprospettive insolite, si presenta semprediverso, nelle varie condizioni meteoro-logiche, di stagione e di luce.In quelle occasioni ho scattato migliaiadi fotografie, sempre diverse anche dellastessa cima o della stessa vallata, ed écosì che gradualmente sono stato attrattoanche dal volo a motore.E’ iniziata così la mia seconda avventura,sto infatti frequentando le lezioni per ilconseguimento della licenza VDS - Voloda Diporto Sportivo - con velivoli a mo-tore… e mi diverto come non mai!Quali considerazioni possono chiuderequeste note? La prima è questa: in teneraetà è molto probabile acquisire passionistabili, che resistono per tutta la vita.Seconda: mai smettere di sognare, lafantasia aiuta moltissimo nella vita, un

pensiero arido potrà a volte fare eccellerein determinate attività, ma la fantasia ec-citata dal sogno porta ad un migliore ap-proccio in tutte le cose che si fanno.Terza: l’età matura, in buone condizionidi salute, consente di realizzare sognied aspirazioni che durante gli anni diattività lavorativa erano rimasti accan-tonati ed accumulati in qualche recon-dito angolo della mente e dell’anima,quindi “mai dire mai”, non è mai troppotardi per trasformare un sogno in realtà. La vita, a mio parere, va vissuta intera-mente ed intensamente, è un bene troppoprezioso e unico per sprecarla; alcunimomenti di gioia sono molto più intensise vissuti con la mente sgombra dalle ten-sioni della routine giornaliera degli annidi lavoro, un motivo in più per cogliereogni occasione che essa ci offre.

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Lo zio Luigi

“mai dire mai”, non è mai troppo tardi per trasformare un sogno in realtà

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di Giorgio Grosso

Appunti di viaggioT

La SCOPERTA dell’ACQUA CALDA

EMPO LIBERO

Bagno Vignoni si trova nel pieno della Val d’Orcia ed è celebre fin dall’epoca etrusca e da quella romana per le preziose sorgenti di acqua termale che sgorga

spontanea alla temperatura di oltre 50°

La SCOPERTA dell’ACQUA CALDA

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La valle è bellissima propriocome una cartolina, così cometutta la zona intorno costellatada borghi fortificati, chiese me-

dioevali, dolci colline coltivate a vite ea ulivi, torrioni di avvistamento, casecoloniche che hanno conservato il sa-pore del lavoro antico.E’ qui che passava un braccio importantedella via Francigena, quella che portava ipellegrini da Canterbury a Roma.E’ l’Italia della sublime bellezza, quella

che tutto il mondo ci invidia; l’Italia cheha saputo crescere, vivere e svilupparsisenza cancellare nulla o quasi della suastoria e del suo splendore, anzi rispettan-dolo ed esaltandolo.E’ persino ovvio che l’UNESCO l’abbiadichiarata Patrimonio dell’Umanità.Ma torniamo a Bagno Vignoni e alle sueacque miracolose. Ci sono diversi im-pianti alberghieri attrezzati perfettamenteper non perdere nemmeno una stilla ditanto benessere: noi abbiamo sperimen-

tato l’Adler (dotato di ogni comfort, credoil top della categoria) e l’Albergo delleTerme, più antico, affacciato direttamentesulla piscina medioevale. Entrambi digrande qualità.Ma ecco che riemerge in me la mia doppianatura, quella scettica e dubbiosa e quellaottimista e fiduciosa: faranno davverobene queste acque o non sarà piuttostouna forzatura pubblicitaria o una modaper creare uno status symbol? “Prendilacome vuoi - ribadisce serena l’altra mia

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anima - ma non puoi negare che ci tro-viamo in una specie di Paradiso, coccolatie vezzeggiati come non ci capitava daquando eravamo bambini” . Ed è vero:qualunque sia l’albergo che sceglieretepotrà cambiare la dimensione della piscinao della sauna ma il trattamento sarà sem-pre al top: personale preparato e gentilis-simo, profumi e aromi raffinati, maniesperte che ti sanno scoprire la più intimadelle tue contratture, la più nascosta delletue scalfitture. Quelle fisiche e, talvolta,persino quelle dell’animo.Dovunque la parola d’ordine è relax, re-lax, relax.

Il momento più bello è al mattino intornoalle otto, quando il fumo si condensa sopral’acqua della piscina nella parte espostaall’aperto. Ondeggia pigro, sembra quasiche si liberi dai torpori della notte, checonsumi i fantasmi dei cattivi pensieri eti aiuti a incominciare bene il nuovogiorno.Poi la colazione, in accappatoio bianco.E’ la divisa che tutti indossano sempre,anche a sproposito, come al momento del-l’happy hour davanti al banco del bar.Si formano gruppetti che discutono e con-frontano i rispettivi programmi (pardon,qui si dice percorsi) per la giornata: mas-saggi ayurvedici al vapore o quelli degliInca, decontratturanti o riflessologia plan-

tare, impacco Thalasso Alghelba o unBody Scrub al Brunello? E cosa ne dicidi un Divinum un “rituale che risveglia isensi” come assicura testualmente la lo-candina. Sento che il mio “io” scettico ridacchiainsinuando il dubbio sulla reale efficaciadi una nomenclatura così seducente e iro-nizza sugli “esercizi spirituali del corpo”,un ossimoro che la mia parte ottimistaseppellisce con un semplice sorriso.Gli accappatoi si agitano, le ciabattineciabattano; ogni tanto qualche coscia oqualche scollatura sfugge al controllo, maqui non ci si fa caso anzi bisogna dire chesull’altare della rimodellazione del corpovengono messe da parte molte sciocche

inibizioni a cui io ancora sono aggrap-pato: nella sauna, come nel bagno turco,nella Grotta del Filosofo come nella Ca-verna del Mar Morto ci si va rigorosa-mente nudi.La mattinata, superato con soddisfazioneil primo trattamento della giornata, è oraa disposizione.

* * *

Ci aspetta San Quirico, a quattrochilometri, con la sua via centraledisegnata fra la Collegiata di S.

Quirico e Giuditta e le case medioevaliche ospitano oggi enoteche, trattorie e -naturalmente - profumi e oli essenzialicon cui cospargersi prima dell’abbracciodelle acque termali.

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Dovunque la parola d’ordine è relax, relax, relax

Il fumo ondeggia pigro, sembraquasi che si liberi dai torpori

della notte, che consumi i fantasmi dei cattivi pensieri e

ti aiuti a incominciare bene il nuovo giorno

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Proseguiamo sino a Montalcino il cui ce-lebre vino (che qui viene proposto a prezziesorbitanti) può talvolta oscurare il fascinodella città: valga per tutto la sua impo-nente, bellissima Fortezza.Oggi abbiamo deciso di mangiare a Mon-ticchiello. Subito dietro l’apertura fra lemura che circondano il paese c’è la nostratrattoria, la Porta (appunto): durante tuttala nostra vacanza in Val d’Orcia si riveleràla migliore cucina, senza nulla toglierealle pur apprezzabili tavole sperimentateun po’ ovunque nella zona.Pienza è lì ad una decina di chilometri.Val la pena di prendersela comoda; nonci corre dietro nessuno e la bellezza dellasua Piazza è così invitante che non riu-sciamo a stancarci di contemplare. D’al-tronde Pio II l’aveva dichiarata la sua“Città ideale”. Sosta d’obbligo all’Abbazia di Sant’An-timo che brilla nella valle nel suo candidotravertino, ai piedi di Castelnuovo. Tut-t’intorno le colline senesi, straordinarieper la dolcezza dei loro declivi, per loscorrere ordinato dei filari di cipressi, perle viti appena potate e ancora nude, per igiovani ulivi che il vento fa impallidire.Non c’è nessuno. C’è tutto il tempo perscoprire con sorpresa i misteriosi profiliche adornano i muri esterni dell’Abbazia:felini con due corpi e una sola testa, ghir-lande trainate su un solo lato da fauci in-quietanti, mostri che popolavano la lunganotte del Medioevo e che ancora rin-ghiano dalla cima dei capitelli.All’interno, la navata severa e le pareti

senza decori invitano al silenzio e al rac-coglimento. Sto pensando che forse ci sta-rebbe bene un canto gregoriano dei mo-naci appena sommesso quando,improvvisamente, le note di un sax tenoreirrompono nella chiesa: è il sacrestanoche sta provando la sua parte per la festadella Primavera.E visto che siamo sullo spirituale fate unacapatina fino a Monte Oliveto Maggiore

passando da Buonconvento e, poi, pro-seguite fra gli spettacolari calanchi di terrae roccia che annunciano il miracolo dellaNatura quando ha deciso di creare le“crete” di Siena e il loro inconfondibilecolore. Qui, a Monte Oliveto, lasciateviaccompagnare dai monaci benedettinilungo il grande chiostro dell’Abbazia esal-tato dagli affreschi di Luca Signorelli edel Sodoma e concedetevi allo spacciodel convento qualche prelibatezza prepa-rata dai frati nel rispetto dell’antica regolaora et labora (miele, ceci, liquori alle erbeper digerire). E sopratutto mettete a tacerequella parte di me, scettica ed irriverente,che era arrivata ad insinuare una prove-nienza indiana delle lenticchie dei mo-

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Monticchiello un piccolo villaggiosul cucuzzolo di una collina.

Il fascino del Medioevo è ancora tutto qui, intatto

e carico di storia

Spettacolari calanchi di terra e roccia annunciano le “crete” di Siena

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naci: per fortuna il mio versante ottimistaaveva subito obbiettato “che sarà mai! cisaranno benedettini anche lì!”

* * *Rientriamo in tempo per un trattamentoayurvedico purificante e detossinizzanteavvolti nel vapore del lettino. Lo scetticoprotesta e denuncia sintomi di insoffe-renza. Poi, però, si rilassa anche lui nel-l’idromassaggio della piscina con l’acquaa trentasei gradi e fra i vapori del bagnoturco.La giornata non è ancora finita: ci aspetta

ora la Grotta ai sali del Mar Morto. Quisembra davvero di essere degli astronautiche si muovono un po’ ridicoli in assenzadi gravità. Impossibile restare a bagno inposizione verticale: la spinta dell’acqua ècosì forte che sei costretto a lasciarti an-dare e galleggiare morbidamente senzaalcuno sforzo. Ho smesso da un po’ dichiedermi a quale terapia corrispondetutto questo; mi sto divertendo come unbambino e questo è più che sufficiente agiustificare questo sguazzo aereo ineditoe imprevisto.

Lo scorrere della sabbia in una clessidrasegna il limite temporale oltre il quale èsconsigliabile restare nella Grotta (15 mi-nuti). Uscendo dall’acqua scopro il pesodella gravità di cui mi ero dimenticato: imiei passi si muovono impacciati, lenti efaticosi, come fossi su Giove. E io che da grande volevo fare l’astro-nauta!Ancora un’immersione nella piscina, que-sta volta quella esterna sotto una cascataviolenta che sembra rimodellare le spallecome fossero fatte di pongo. Quindici mi-nuti “forti” per conquistare la splendidasala relax dell’Adler, tutta in legno conbracieri accesi, lettini dolcemente bascu-lanti, profumi e aromi di campo. Qui an-che lo scettico deve ammettere che la si-tuazione è perfetta e sembra anche luipronto ad abbandonarsi all’edonismosenza condizioni.Tutto sommato è’ stata una giornata ab-bastanza impegnativa e sto pensando cheè arrivato il momento dell’happy-hour,ma mi guardo intorno e mi accorgo chetutti stanno religiosamente sorseggiandole loro innocue tisane. Lo scettico ha unmoto di trionfo “L’avevo detto io che quic’è l’aria dell’ospedale di lusso!”, ma èl’ottimista che mi spinge verso il banconedove il barman, Marco, mi attende conun sorriso.Deve aver capito tutto perché mi intrat-

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▲L’Abbazia di S. Antimo

brilla nella valle con il suo candido

travertino

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tiene subito sulle qualità terapeutiche delmartini cocktail e sulle sue diverse va-rianti. Sono sospettoso e prudente e milimito ad una coppa di champagne ac-compagnata da un memorabile pecorinoche sa ancora di stalla: miseria e nobiltà!Ma il barman prosegue e mi intrattienesu una sua creazione, una variante del ne-groni, il negroni barricato dalla com-plessa e lunga preparazione, che lui pro-pone come liquore per dopocena.Eccellente, anche se per i miei gusti leg-germente troppo dolce.Lo scettico si riprende dal colpo e formulala domanda perfida che aveva in gola datroppo tempo “Ma è vero che qui si vieneper punire il corpo?”. Marco, il barman,mi guarda con un sorriso benevolo comesi guarderebbe uno che non ha capitoniente e allargando le braccia mi congedacon “Le sembra che io qui sia disoccu-pato?”.La cena all’Adler fornisce qualche frecciaall’arco dello scettico che qui, nella grandesala detta La Piazzetta, è diventato ancheschizzinoso e disappetente. Anche l’otti-mista ha qualche riserva e riconosce unpunto a favore del più piccolo e familiareristorante dell’Albergo delle Terme.A Bagno Vignoni ci si ritira presto a dor-mire. L’impegno fisico della giornata tra-scorsa fra trattamenti, massaggi, acque,vapori e, sopratutto, la straordinaria caricadi endorfina che tutto questo ci ha donatonella consapevolezza di aver fatto - seppurcon fatica - la cosa giusta e gratificante,giustificano ampiamente un ritiro antici-pato fra le morbide lenzuola della nostracamera. Meglio ancora se avessimo avutol’ardire di chiedere la sostituzione del ti-pico piumino austriaco di cui tutti i lettisono dotati e sotto il quale guai a muoversiper non scoprirsi, con più tradizionali enostrane lenzuola e coperte.Ma noi no. Noi abbiamo ancora in serboun briciolo di energia. Sarà forse grazieal negroni barricato che ci siamo scolatialla faccia dei fiumi di insipide tisane sor-seggiate dagli altri ospiti che ci guardanocon riprovazione.Due passi nell’oscurità fra i rivoli d’acquache si incrociano e scorrono liberando va-pori e le piccole trattorie e le enoteche

del Borgo, fino alla vasca medioevale chefuma nella notte silenziosa e salutare. Guardo i vapori pigri, guardo il Parcodei Mulini fermi nella notte, guardo laLuna. E’ tutto surreale, quasi astrale. Sentoche le mie due anime si stanno riconci-liando fra loro.Perché mi accorgo che è tutto così per-fetto, così semplice, proprio come la sco-perta dell’acqua calda.

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l’Italia che ha saputocrescere, vivere e svilupparsi

senza cancellare nulla o quasi della sua storia

e del suo splendore, anzi rispettandolo

ed esaltandolo

E’ l’Italia della sublime bellezza, quella che tutto il mondo ci invidia

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Siamo in un esclusivo Centro Be-nessere sulle montagne svizzere.Potrebbe sembrare un cronicariodi lusso, perché i primi volti che

vediamo sono quelli di due anziani, dueamici di vecchia data, ormai ottantenni ogiù di lì, Fred (Michael Caine) e Mick(Harvey Keitel). In realtà il Centro Be-nessere è frequentato anche da giovani,tra cui un attore (Paul Dano), venuto lìper immergersi nel personaggio del suoprossimo film, oltre alla giovane figlia diFred (Rachel Weisz) in crisi coniugale, e,più avanti, una splendida Miss Universo(Madalina Ghenea). Ma a noi interessanoin particolare i due protagonisti, Fred eMick, perché tutta la storia gira intorno aloro. Ben presto sapremo che il primo èun musicista e direttore d’orchestra men-tre il secondo è un regista, alle prese quicon la sceneggiatura di un film. Fred, alcontrario dell’amico regista è desiderososolo di non fare nulla dopo una vita di in-tensa attività, tanto da apparire apatico.Rifiuterà addirittura di dirigere un con-certo delle proprie musiche in onore dellaRegina Elisabetta, che vuole nominarloLord.Fred e Mick rappresentano due posizioniantitetiche di intendere la vecchiaia. E suquella che è stata la loro vita, i ricordi, ilsenso che ciascuno di essi dà al trascorrere

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ULTURALa recensioneC

YOUTH Regia di Paolo Sorrentino, conMichael Caine, Harvey Keitel,

Rachel Weisz, Jane Fonda

Da sin., MadalinaGhenea, AlexMacqueen, PaulDano, Rachel Weisz,Paolo Sorrentino,Harvey Keitel,Michael Caine eJane Fonda

La recensione-Il libro 48-49:Layout 1 17/08/15 10:01 Pagina 48

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di Diego Zandel

Qui però ne vorremmo segna-lare uno nuovo, quello delladanese Anna Grue che, dopoil successo del primo roman-

zo “Nessuno conosce il mio nome”, edi-to da Marsilio, ritorna in Italia, sempreper i tipi dello stesso editore, con “Il ba-cio del traditore”. Entrambi i romanzihanno per protagonista Dan Sommer-dhal, altrimenti detto il Detective Calcoper motivi facilmente intuibili. Dan èdiventato detective privato dopo esserestato un pubblicitario sull’orlo di unacrisi di nervi, ed ora eccolo qui, dopo ilprimo caso, alle prese con il secondo:quello di un uomo che riesce facilmentea penetrare nei cuori di donne di mezzaetà, esclusivamente però quelle partico-larmente facoltose, alle quali, dopo aver-le sedotte, sfila l’intero patrimonio.E’ quello che succede anche alla riccaUrsula Olesen, la quale però quandol’uomo che l’ha sedotta scompare nelnulla con tutto il suo patrimonio, pensabene di rivolgersi al Detective Calvo.Dan seguirà la sua pista che lo porteràsu piste impensabili di sette misteriosee inquietanti, un membro della quale èstato ucciso proprio dall’avido gigolò.Qui, naturalmente, ci fermiamo per nontogliere al lettore il gusto delle sorpresealle quali ci condurranno le indagini delnostro detective, indagini che natural-

mente si svolgeranno in concorrenza conquelle del commissario Flemming Torp,suo vecchio amico. Solo che, rispetto aquest’ultimo, Dan Sommerdhal si muo-verà con quel grado di dilettantismo, allimite dell’ingenuità, che renderanno al-cune sue mosse particolarmente peri-colose. E naturalmente a maggior tassodi suspense per il lettore.

Il libro&IL BACIO DEL TRADITORE

I successi planetari dello scrittore svedese Stieg Larsson con la trilogia di “Uomini che odiano le donne”, “La ragazza che giocava con il fuoco”

e “La regina dei castelli di carta” ha dato straordinario impulso agliscrittori scandinavi di thriller che hanno cominciato ad essere tradotti

un po’ in tutto il mondo, compresa l’Italia. Come sempre accade in questi casi non sempre poi il prodotto è all’altezza della fama, ma certi autori in particolare hanno confermato che ai confini

con il Circolo Polare artico i buoni nomi, dopo quello di Larsson, non mancano, basta citare quelli di Camilla Läckberg (fresco di stampa

il suo ultimo romanzo “Il segreto degli angeli”, edito da Marsilio),Henning Mankell, Liza Marklund.

–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––Anna Grue, Il bacio del traditore, Marsilio, pag. 411, €. 18,50

degli anni, agli amori vissuti, all’espe-rienza che ne hanno saputo trarre, si di-pana il film che assume così connotati fi-losofici di grande intensità, valorizzatidalla interpretazione magistrale dei dueattori, in particolare di Micael Caine, cheè l’autentico mattatore del film. Sullosfondo il pudico ricordo di una donna,amata da entrambi, un ricordo in cui è ce-lato, nel rispetto dell’amico, la natura veradi quell’amore. Una donna che alla finefarà la sua significativa apparizione (JaneFonda) bruciando le illusioni che uno siporta dietro, magari mentendo a se stesso,oltre che agli altri.

Ma non si pensi solo a un film d’idee,senza trama, peggio ancora, noioso: il filmha i suoi momenti di divertimento sugge-riti da battute che affondano in alcuni epi-sodi clou del film, così come i suoi mo-menti drammatici. In questo senso lasceneggiatura è magistrale, mentre, percerti versi il gusto per le immagini rendecerte scene leziose fino a sfiorare il ma-nierismo, tipo quella in cui Miss Universo,nel suo splendore di donna, s’immergenuda di fronte allo sguardo rapito dei dueprotagonisti, che tuttavia sottolineano, purnella resa dell’età, il valore permanentedell’eros nella vita: quella giovinezza che,in fondo, resta sempre nel profondo dinoi. Ma lo spaccato esistenzialista sulquale il regista fa luce apre a riflessioniche il grande finale a cui assisteremo, eche non riveliamo, porta a una sola con-clusione: che la vita va vissuta fino infondo, senza mai arrendersi. La sorte di-versa, e paradossale, dei due amici sarà lìa testimoniarlo.

La recensione-Il libro 48-49:Layout 1 17/08/15 10:02 Pagina 49

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PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA SEGRETERIA GENERALE ANLA DI ROMA TEL. 06.86321128

CAPODANNO NEL CUORE DELLA PUGLIA IMPERIALE Un itinerario fra Saline, Castelli e Cattedrali e splendide città d’arte.

Storia ed eccellenze di un territorio.DAL 29 DICEMBRE AL 3 GENNAIO 2016

Itinerario fra Saline, Castelli e Cattedrali: storia ed eccellenze di un territorio. Per la finedell’anno saremo nel Gargano, mirabile concentrato di rocce e rupi, di grotte e calette, discogli e faraglioni, e nella Puglia Imperiale, terra dei mille volti: Peschici, Vieste, Monte

Sant’Angelo (con la suggestiva grotta in cui apparve l'arcangelo Michele), Andria, Bisceglie,Canosa di Puglia, Barletta e Canne della Battaglia (ricordiamo quando a scuola si studiavano leguerre puniche e la sconfitta dei Romani ad opera di Annibale), Bisceglie, Canosa di Puglia,paesi che ci guideranno nel percorso segnato da Federico II, Imperatore di Svevia. Variegato ilpaesaggio che si attraversa: secolari piantagioni di ulivo, aree boschive, zone umide, saline, perfinire con la valle del fiume Ofanto, terra della pregiata "pietra di Bari". Lungo il percorso nonpossono mancare le visite ai castelli, ricordiamo Castel del Monte “stupor mundi” patrimonioUNESCO e le cattedrali in stile romanico e gotico. E poi una natura di incomparabile bellezza:le Saline di Margherita di Savoia, dove saremo ospiti del Grand Hotel delle Terme, un’areanaturale protetta riconosciuta come zonaumida di valore internazionale, habitat idoneoad ospitare una grande varietà e quantità diuccelli acquatici. www.termemargherita.it/grand-hotel-terme

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Venti dal mondo 50:Layout 2 27/08/15 12:38 Pagina 50

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de Il Cruscante

Come ilCuore di DeAmicis e ilPinocchio diCollodi, an-che il suo te-

sto, La scienza in cucina e l’arte di man-giar bene, diffuso in milioni di copie,contribuì a unificare la lingua attraversole ricette che, scritte in un linguaggiopiano e scorrevole, s’imponevano nellemense di tutti. E anche se la sua era unacucina adatta a una famiglia borghese,l’Artusi pensava anche ai meno abbienti,quando per esempio suggeriva il mododi recuperare e utilizzare gli avanzi. Ilgastronomo, nato a Forlimpopoli nel1820, passò trent’anni nel Forlivese, pri-ma di trasferirsi a Firenze, spinto da unatristissima vicenda familiare: fu vittimadi un’azione di brigantaggio attuata dalPassatore (il famigerato Stefano Pelloni)che non solo lo depredò dei beni, ma gliviolentò una sorella, che per lo choc neuscì pazza. Si trasferì a Firenze, dovene visse altri sessanta, commerciando,frequentando brava gente e dilettandosidi scienza e cultura. Scrisse infatti sulFoscolo e su Giuseppe Giusti, peraltrocon scarsa fortuna, prima di dedicarsi alsuo manuale di cucina, la cui prima edi-zione (mille copie a sue spese) uscì nel1891. Ma lui ebbe il coraggio di perse-verare, e ne fu largamente premiato.

Sentite cosa scrive nella prefazione allatrentacinquesima edizione: “Si è giuntiin tutto al numero di 283.000 copie datealla luce finora, e quasi sempre con l’ag-giunta di nuove ricette – perché que-st’arte è inesauribile – la qual cosa mi èdi grande conforto specialmente veden-do che il libro è comprato anche da genteautorevole e da professori di vaglia”.Pellegrino Artusi morì nel 1911, ma leedizioni del suo manuale si continuanoa stampare, e ormai si parla di diversimilioni di copie. Innegabili i suoi con-tributi alla gastronomia, ma importantianche quelli alla lingua. Scrive infattiGian Luigi Beccaria nel suo Italiano incento parole: “Notevole quel po’ di or-dine che egli porta al lessico della ga-stronomia, stracolmo, ancora nel secon-do Ottocento, di numerosi localismi, esoprattutto di forestierismi, in partico-lare di francesismi”. “Come tutti i nontoscani del secolo, per unificare il pro-prio lessico si prepara sui libri, consultagrammatiche e tiene sul tavolo i voca-bolari. Si orienta decisamente sul fio-rentino, attento non solo allo scritto, maall’uso quotidiano, al parlato. E intro-duce parole nuove: per esempio sosti-tuisce a rosbiffe l’italiano bistecca, in-troduce maionese, collabora all’uso piùlargo del francesismo cotoletta”. Tal-volta le sue scelte si rivelano vincenti,come besciamella, oppure quando rico-

noscono che quenelle è insostituibile;talaltra ha meno fortuna (sgonfiotto in-vece di soufflé, crostare al posto di glas-sare, ciarlotta per charlotte non dura-no). Ma è lui stesso – la citazione èsempre del professor Beccaria – a dire:“Ormai in Italia, se non si parla barbaro,trattandosi specialmente di modi e dicucina, nessuno v’intende; quindi peresser capito bisognerà ch’io chiami que-sto piatto di contorno non passato di …ma di purée di… o più barbaramenteancora di patate mâchées”. “L’opera-zione unitaria dell’Artusi – concludeBeccaria – è parzialmente riuscita. Enon poteva che essere così: l’italiano,come tutte le lingue vive, è in incessantemovimento. Il dopo Artusi ci ha peresempio fatto assistere all’afflusso diinnumerevoli voci regionali, che hannoraggiunto la lingua nazionale dell’uso”.Vorrei infine ricordare che PellegrinoArtusi, con una punta di comprensibilearroganza, soleva sostenere che, “anchein arte, una discussione sul cucinarel’anguilla, vale una dissertazione sulsorriso di Beatrice”. E ricordare che la“santa bicicletta” fa “provare la gioiadi un robusto appetito a dispetto dei de-cadenti e dei decaduti, sognanti la clo-rosi, la tabe e i gavoccioli (voce toscanaper bubboni) dell’arte ideale. All’aria,all’aria libera e sana, a far rosso il san-gue e forti i muscoli!”.

ULTURALa nostra linguaC

LA FORZA DELLE RICETTE

Tra i padri occulti della linguaitaliana corrente c’è anche il cavalier Pellegrino Artusi, noto gastronomo, autore

del manuale di alimentazione di gran lunga più famoso

nel nostro paese e che gode di larga risonanza anche all’estero.

Innegabili i suoi contributi alla gastronomia, ma importanti anche quelli alla lingua

La nostra lingua 51:Layout 1 17/08/15 10:03 Pagina 51

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Nell’inverno del 1838 il compo-sitore polacco Fryderyk Cho-pin, a causa delle cagionevolicondizioni di salute, per bene-

ficiare dei miti inverni delle Isole Baleari,su consiglio del proprio medico curanteapprodò a Valdemosa, villaggio molto pit-toresco posto alle propaggini della Serrade Tramuntana. Qui, nella Certosa Reale,un antico convento abbandonato del XVsecolo che pare avvolto da un leggendariopassato ed in cui si respira la presenza difantastiche presenze fantomatiche, Cho-pin, nella cella di qualche vecchio mona-co, compose parte dei Preludi op. 28, ope-ra che Liszt definì «di assoluta perfezionee con l’impronta del genio». Di questi, iln. 15 conosciuto anche con il titolo apo-crifo de La goccia d’acqua a causa delparticolare effetto onomatopeico dato dalcontinuo cristallino risuonare inribattuto della stessa nota, pare sia statoispirato da un’ostinata goccia d’acqua in-filtratasi dal tetto dell’abbazia a causa diun grande nubifragio. Concezione cheChopin giustamente disdegnerà come ve-dremo in seguito, in quanto nata da unadeprezzante, ma non intenzionale descri-zione narrata nell’«Histoire de ma vie»di George Sand, compagna e convivente

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di Umberto Zanarelli

ULTURAMusicaC

da FRYDERYK CHOPIN

alla “GOCCIA D’ACQUA”che DISEGNA CRISTALLI

L’acqua ci ascolta, memorizza sul suo nastro magnetico le vibrazioni dei nostri pensieri e delle nostre emozioni e ci risponde nel linguaggio figurativo dei suoi cristalli

Masaru Emoto

Ritratto di Fryderyk Chopin, disegno a matitadi George Sand. A fianco, la Certosa Reale di Valdemosa

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del compositore. Nonostante le varie circostanze legate allanascita di questo Preludio, nella compo-sizione, che si presenta divisa in tre se-zioni, non possiamo fare a meno di av-vertire fin da principio come la sognante,dolce e cantabile melodia subisca un leg-gero increspamento dovuto al continuo ri-battere di una medesima nota affidata allamano sinistra insinuatasi quasi inavverti-tamente nel tessuto musicale. Nella se-conda, l’incedere si appesantisce presen-tando segnali di turbamento: la musicaperde direzionalità conducendoci in unostato quasi allucinato in cui la ripetizionedi tale nota, divenuta incalzante ed osses-siva, prevale notevolmente facendo dasfondo ad una sorta di livido corale cherispecchia lo stato d’animo angoscioso eturbato del poeta della tastiera. Giunti allaterza ed ultima sezione, il riemergere delsoave tema iniziale profuma ora di reli-giosità, di raccoglimento e di abbandono,lasciando alle spalle quell’irrequietezzaprecedentemente vissuta e sconfitta dallaconsapevolezza dell’accettazione dellapropria solitudine.L’acqua, uno dei quattro elementi natu-

rali, è la matrice di ogni forma di vita co-nosciuta: animale e vegetale. A differenzadegli altri elementi, è quello che forse ri-sulta essere in più stretta sintonia con ilcorpo umano essendo noi stessi costituitiper il 70% di acqua, così come il pianeta

Terra. In che modo muterebbe la nostraconcezione del mondo se scoprissimo chein realtà l’acqua è un organismo dotato dicoscienza propria ed in grado di rispon-dere autonomamente agli stimoli a cui es-sa viene sottoposta?Studi condotti dallo scienziato e ricercatoregiapponese Masaru Emoto, attestano chel’acqua è come un nastro magneticoliquido capace di registrare in modosublime le informazioni energetichericevute dall’ambiente, di conse-guenza, la parola, il pensiero creativo,le intenzioni, le emozioni, le immaginie la musica hanno sull’acqua influen-ze capaci ad impreziosirne o impo-verirne la struttura. Emoto realizzò una tecnica che gli consentìdi esaminare e fotografare al microscopioi cristalli formatisi durante il congelamentodi campioni d’acqua prelevati da diversesorgenti: mari, laghi, paludi, ghiacciai, (per-sino stagni e fogne) e acquedotti di moltecittà del mondo con la convinzione che neicristalli d’acqua si riflettesse l’essenza di

quei luoghi. Abbiamo immagini di cristalli generati daacqua esposta a differenti vibrazioni pro-dotte da parole pronunciate, scritte o pen-sate come: “Amore”, “Grazie” o sottopo-sta ad energie positive pari alla preghierache hanno dato vita a cristalli simili a pic-coli gioielli incastonati, altri invece, ge-nerati da acqua inquinata o esposti a vi-brazioni disarmoniche, hanno prodottocristalli amorfi, privi di armoniche geo-metrie. Allo stesso modo, Emoto esposel’acqua anche a vibrazioni energetiche ri-lasciate dalla musica scoprendo come va-riasse la struttura molecolare dei cristalliin base alle frequenze contenute nei di-versi brani presi a campione. Rivelazioni davvero strabilianti ed al con-tempo affascinanti che lasciano pensarequale tipologia di cristallo avrebbe gene-rato l’acqua esposta all’ascolto del Pre-ludio di Chopin sopra descritto in cui siracchiude una forte emozionalità come ri-vela l’episodio narrato dalla Sand che quiriportiamo:

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È là che egli compose le più belle fra quelle brevi pagine che intitolòmodestamente Preludi (…) Ve n’è uno che gli fu ispirato da una di quelle

lugubri serate di pioggia che gettano l’animo in un terribile stato di prostrazione.Quel giorno l’avevamo lasciato in buona salute, Maurice e io, per recarci a Palma eacquistare alcune cose di cui avevamo necessità. Era venuta la pioggia, i torrentierano straripati, avevamo impiegato sei ore per percorrere tre leghe e trovarci, poi,nel mezzo di una inondazione. Rientrammo in piena notte, senza scarpe,abbandonati dal nostro vetturino, fra ogni sorta di pericoli. Ci affrettavamo pensandoalla inquietudine del nostro ammalato: inquietudine che in effetti era stata viva, ma siera poi raggelata in una sorta di disperazione tranquilla, ed egli suonava piangendo ilsuo mirabile preludio. Vedendoci entrare balzò in piedi e lanciò un grido, poi, stravoltoin viso e con voce strana, ci disse: “Ah! lo sapevo che eravate morti!”. Quando siriprese e dopo essersi reso conto dello stato in cui eravamo fu nuovamente coltodall’inquietudine per i pericoli che avevamo corso. In seguito mi confessò che mentreci aspettava aveva visto tutto come in un sogno; poi, non riuscendo più a distinguereil sogno dalla realtà, si era calmato e quasi assopito suonando il pianoforte, persuasodi esser morto egli stesso. Si vedeva annegato in un lago, pesanti gocce d’acqua gelidagli cadevano sul petto con cadenza regolare, e quando gli feci notare il rumore dellegocce di pioggia che effettivamente cadevano ritmate sul tetto negò di averle udite.Si stizzì anzi della mia allusione a questa armonia imitativa e protestò con tutte lesue forze – e aveva ragione – contro la puerilità di queste imitazioni dell’orecchio. Lasua composizione di quella sera era ben piena delle gocce di pioggia che risuonavanosulle tegole della certosa, ma esse si erano tradotte, nella sua anima e nel suocanto, in lacrime che cadevano dal cielo nel suo cuore.

La nota ribattuta dalla mano sinistra effetto sonoro richiamante

la goccia d’acqua. In basso, George Sand

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IPPOLITO CAFFI. Dipinti di viaggio

tra Italia e OrienteIl Castello di Miramare ospitauna mostra di grandi sugge-stioni dedicata a un artista chefu tra i più importanti e origi-nali vedutisti dell’Ottocento:Ippolito Caffi (Belluno 1809 –Lissa 1866). Erede del veduti-smo settecentesco ma anchesuo profondo innovatore, Caffiintreccia la sua vita all’arte ealla politica: instancabile viag-giatore,  artista-reporter e pa-triota, è mosso dall’esigenzacontinua di documentare la re-altà dei numerosissimi luoghivisitati, con attenzione per ognisfaccettatura percettibile. “Ip-polito Caffi. Dipinti di viaggiotra l’Italia e l’Oriente”, curatada Annalisa Scarpa, presentaoltre quaranta dipinti delle rac-colte della Fondazione MuseiCivici di Venezia, da moltonon esposti e in parte restauratiper l’occasione, che faranno ri-vivere i viaggi e i sogni, le ge-niali invenzioni e la scenogra-fica arte del pittore bellunese.L’omaggio di Miramare a Ip-polito Caffi – che prelude allaricorrenza dei 150 anni dallascomparsa dell’artista, nel2016 – si ricongiunge ideal-mente all’esperienza di un altrogrande viaggiatore: Massimi-liano d’Asburgo.Una passione per la scopertadel nuovo e per la sua docu-mentazione che ha accomuna-to due persone tanto diverse,per origine, estrazione e cultu-

ra, che hanno trova-to nel viaggio unaragione positiva delvivere e che ora –idealmente – si in-contrano a Mirama-re.Qui da sempre èconservato anche il

bellissimo dipinto che lo stessoarciduca volle commissionare,per farne dono alla sua sposa,proprio a Ippolito Caffi: al pit-tore che con le sue inedite so-luzioni cromatico-luministicheaveva traghettato il genere del-la veduta nella modernità, con-quistando i contemporanei.Data Fine: 08 dicembre 2015 Costo del biglietto: 8,00 euro Prenotazione: Facoltativa Luogo: Trieste, Castello di Mi-ramare, Viale Miramare Orario: Ore 9.00 - 19.00 tuttii giorni dell’anno (chiusura bi-glietteria ore 18.30) Tel: 040 224143 E-mail: [email protected] web: http://www.castel-lo-miramare.it/

TESORI DELLA CINA IMPERIALE. L’Età della Rinascita fra gli Han e i Tang (206 a.C. – 907 d.C.)

Nelle sale del Refettorio Quat-trocentesco di Palazzo Vene-zia, sono in mostra i capolavoridal Museo Provinciale delloHenan, uno dei maggiori mu-sei nella Repubblica Popolare,per raccontare il passaggio dal-la dinastia Han – periodo incui l’odierna Cina comincia aprendere forma - all’Età del-l’Oro della dinastia Tang (581d.C. – 907 d.C.). In mostra sa-ranno esposti oltre 100 pezzi,tra i quali una veste funerariadi 2.000 listelli di giada intes-suti con fili d’oro, lacche, ter-

recotte invetriate, vasi, oggettid’oro, d’argento e di giadeite,ad illustrare lo straordinario cli-ma di prosperità e di aperturaculturale di questo periodo,quando la capitale dell’Impero,l’odierna Xi’An, è crocevia ditutti i commerci, riceve gli am-basciatori del mondo ed è po-polata da oltre un milione dipersone. L’esposizione – cheha il patrocinio del Ministerodella Cultura della RepubblicaPopolare Cinese, dell’Amba-sciata della Repubblica Popo-lare Cinese in Italia e del Mi-nistero dei Beni e delle AttivitàCulturali e del Turismo dellaRepubblica Italiana (Mi-BACT) è organizzata dallaState Administration of Cultu-ral Heritage della RepubblicaPopolare Cinese (SACH), dal-la Direzione Generale Museidel MiBACT e dal Polo Mu-seale del Lazio, in collabora-zione con l’Amministrazioneprovinciale dello Henan.Data Fine: 28 febbraio 2016 Prenotazione: Facoltativa Luogo: Roma, Palazzo Vene-zia Orario: dal martedì alla do-menica, dalle ore 10.00 alle19.00; lunedì chiuso Tel: 0669994347 - 066893806 E-mail: [email protected] web: http://www.tesori-dellacinaimperiale.it

HENRY MOORELa mostra  presenta una sele-zione di sculture, disegni, ac-querelli e stampe di uno dei piùgrandi artisti inglesi: HenryMoore (1898–1986). La Tateconserva la collezione più riccae rappresentativa dagli anniVenti ai Settanta, anche graziealla donazione dell’artista stes-so. Riconosciuto come uno deipiù grandi scultori contempo-ranei, deve il suo successo al-l’abilità tecnica e inventiva alservizio del racconto della no-stra epoca. Molte le creazioniin mostra che denotano il suopeculiare rapporto tra pieni evuoti, esaltato dalla monumen-talità del luogo, le Grandi Auledelle Terme di Diocleziano.Soprattutto ai vuoti è infatti af-fidato un senso di continuitàtra dentro e fuori, cosi che lesculture non vivono solo nellospazio ma nello stesso tempolo creano, come se spazio emateria scultorea fossero untutt’uno. Straordinaria la seriedelle figure femminili sdraiate,come espressione dell’eternafemminilità, della Madre Terra.Alle Terme di Diocleziano 75le opere esposte. La rassegnasi suddivide in aree tematicheche esplorano l’età moderna, itemi della guerra e della pace,la più famosa tematica di Moo-re “madre e figlio” e le sculturedestinate agli spazi pubbliciData Inizio: 24 settembre Data Fine: 10 gennaio 2016 Prenotazione: Facoltativa Luogo: Roma, Museo Nazio-nale Romano alle Terme diDiocleziano Indirizzo: E. de Nicola, 79Orario: 8.30 Tel: 06 56358003 E-mail: [email protected] web: http://archeoroma.beniculturali.it

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ULTURA AppuntamentiC

APP.ti culturali 54-55:Layout 1 17/08/15 10:06 Pagina 54

Page 55: Esperienza - ANLA · ESPERIENZA n. 7-8-9/2015 SOMMARIO DIRETTORE RESPONSABILE Franco Panzolini CONSULENTE EDITORIALE Antonello Sacchi HANNO COLLABORATO Lando Arbizzani, Guglielmo

TERRANTICA. VOLTI, MITI E IMMAGI-NI DELLA TERRA NEL

MONDO ANTICOll Colosseo ospita nei suoi mae-stosi fornici una grande mostradedicata ai culti della Terra, dal-la preistoria all’età imperiale.Terrantica. Volti, miti e imma-gini della terra nel mondo an-tico, si pone nell’alveo delle te-matiche affrontate da Expo2015, con una riflessione sullaforza della madre Terra, traumano e divino, raccontata at-traverso 75 opere tra antichi re-perti (statue, vasi, rilievi), e fo-tografie contemporanee cheevocano, insieme alla sua lungastoria, paesaggi naturali cheparlano dell’antichità, della sa-cralità e della magia della Terra.La mostra è promossa dalla So-printendenza Speciale per ilColosseo, il Museo NazionaleRomano e l’Area archeologicadi Roma, in collaborazione conElecta, ed è curata da MaurizioBettini e Giuseppe Pucci. Lefotografie provengono dal Mu-seo della Fotografia Contem-poranea, con la cura di RobertaValtorta.

Data Fine: 11 ottobre 2015 Prenotazione: Facoltativa Luogo: Roma, Anfiteatro Fla-vio Orario: 8,30 Tel: 06 56352103 E-mail: [email protected] web: http://archeoroma.beniculturali.it

“GLI ORI DI UMBERTOMASTROIANNI”Le sale del Museo NazionaleArcheologico di Taranto, ce-lebri per la straordinaria col-lezione di gioielli prodotti fraIV e II secolo a.C., dal 19giugno ospiteranno per la pri-ma volta gli Ori di UmbertoMastroianni, lo scultore deigrandi monumenti in bronzo.Una mostra unica che mettein luce la poesia delle piccolesculture in oro che l’artistarealizzò parallelamente ai piùfamosi bronzi. Nel museo italiano più im-portante proprio per la colle-zione degli ori ellenistici,all’anima degli Ori di Tarantoeseguiti con la tecnica dellacesellatura, della martellaturao filigrana, innovativi per laloro varietà, si affiancheran-no dunque gli Ori che Ma-stroianni realizzò tra gli anniCinquanta e Novanta trattan-do la materia come se fossebronzo o vetro, sempre in fu-sione. Tutta la feconda dis-seminazione mastroiannea diori, rilievi policromi, piombi,arazzi, vetri e argenti sono ri-conducibili a un unico regi-stro linguistico, quello dellasua scultura-pittura. Un lavo-ro, per dirla con Argan, che«non si degrada ma si subli-ma e sale alle stelle nel pre-ciso momento in cui salta». Data Fine: 15 ottobre 2015 Costo del biglietto: intero €8,00; Per informazioni tel./fax 0994538639 Prenotazione: Facoltativa Luogo: Taranto, MARTA -Museo Nazionale Archeologi-co di Taranto Indirizzo: Via Cavour, 10Orario: 8,30-19,30 Tel: 099 4532112 E-mail:

[email protected] web: http://www.museo-taranto.org/web/index.php?area=1&page=home&id=0&lng=it

L’ARTE DI FRANCESCO.Capolavori d’arte e terred’Asia dal XIII al XV secoloAlla Galleria dell’Accademiadi Firenze , in mostra la pro-duzione artistica di matricefrancescana che raccontal’opera evangelizzatrice del-l’Ordine in Asia Orientale fraDuecento e Quattrocento. Fragli artisti presenti Nicola Pisa-no, Giunta Pisano, AndreaDella Robbia, il Maestro deiCrocifissi. Le opere esposte ri-costruiscono gli stretti rapportifra Europa e Asia in un’epocain cui il viaggio era ancoraconsiderato un’avventura irtadi pericoli. Data Fine: 11 ottobre 2015 Prenotazione: Facoltativa Luogo: Firenze, Galleriadell’AccademiaIndirizzo: Via Bettino Rica-soli, 60 Orario: feriali e festivi 8.15-18.50. Chiuso Lunedì Tel: 055 294883 E-mail:[email protected]

Sito web: http://www.accade-mia.org/it/

FILIPPINO LIPPI. L’ANNUNCIAZIONE DI SAN GIMIGNANO

La Pinacoteca di San Gimi-gnano ospita una mostra de-dicata al pittore fiorentino Fi-lippino Lippi (1457c. -1504). La mostra ha presospunto dall’’Annunciazione,opera realizzata dall’artistain due tondi distinti raffigu-ranti l’uno l’Angelo Annun-ziante, l’altro l’Annunziatacosì come gli era stato richie-sto dai Priori e Capitani diParte Guelfa per il PalazzoComunale di San Gimigna-no, che gliela commissiona-rono nel 1482.

Data Fine: 02 novembre 2015 Costo del biglietto: 6,00 euro(biglietto cumulativo per tuttii Musei Civici) Prenotazione:Facoltativa Luogo: San Gimignano, Pina-coteca di San GimignanoIndirizzo: P.zza del Duomo, 1Orario: tutti i giorni dalle 9.30alle 18.30 Tel: 0577 286300 E-mail: [email protected] web: http://www.sangi-mignanomusei.it

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APP.ti culturali 54-55:Layout 1 17/08/15 10:06 Pagina 55

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ENESSEREMedicina

Il benessere di settembreÈ proprio così malinconico questomese?

Probabilmente no se è vero che set-tembre è il mese ideale per rimettersi

in forma e ricominciare le attività conenergia.Con la fine dell’estate si raccolgono gliultimi frutti che hanno potuto godere ditanto sole nelle lunghe giornate estive.Questo è considerato il mese dei cibipiù nutrienti e gustosi! La scelta spaziatra frutta e verdura ricche di vitamine eproprietà antiossidanti, mineralizzanti,depurative: un grande aiuto per affron-tare l’autunno con energia e slancio.

La frutta settembrina

Mentre a terra rimangono gli ultimimeloni, ecco in arrivo i protago-

nisti indiscussi della frutta di settembre,i fichi e l’uva.

I fichi sono frutti nutrienti, versatili, dicui sono ben note le proprietà nutritive.Sono ricchi di sali minerali (potassio,ferro e calcio) con tracce di vitamina Ae vitamina B6. La presenza di vitaminee sali minerali li rendono dei buoni re-mineralizzanti; è possibile integrarlinella dieta di bambini, anziani, donneincinte ed atleti, per il loro ottimo con-tributo di energia. Sono ricchi di pectina. I fichi inoltre hanno  azione lassativa,dovuta all’elevato contenuto di fibre, tracui la lignina molto efficace per contra-stare disturbi intestinali o stipsi cronica.Fichi scuri, neri o fichi chiari, verdi, pic-coli o grandi sono consumati sin daitempi più antichi. Sono consumati ancheessiccati o trovano ampio uso per la pro-duzione di dolci e marmellate.Nonostante il sapore dolce,  con-tengono solo 47 kcal per 100 gr,una quantità inferiore rispetto a quelladi uva e mandarini (che contengono piùdi 70 kcal per 100 gr), ma attenzione,perché le calorie di un fico secco salgonoaddirittura a 227 per 100 g.

di Mario Lizza

B

È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vannoverso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli nei monti

Così scriveva Gabriele D’Annunzio in Alcyone (terza raccolta delle cinqueraccolte presenti nelle Laudi) intendendo che il mese di settembre è unperiodo di passaggio dall’estate all’autunno, un periodo di cambiamentoche porta con sé una profonda nostalgia, perfino le greggi devono spostarsidai pascoli estivi sui monti a quelli invernali verso il mare.É il mese durante il quale le giornate lentamente diventano più corte, mal’aria diventa via via più fresca, e la natura si prepara al lungo sonno dell’inverno;è il mese dei colori, dei profumi, degli ultimi frutti estivi. È anche il mese in cuiuna certa differenza di temperatura fra il giorno e la notte, com’è tipico dellestagioni di passaggio (primavera compresa), ci ricorda che dobbiamo tornarea coprici meglio per evitare i primi malanni di stagione.

SETTEMBRE, ANDIAMO

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Le tipologie di uva attualmente coltivatenel mondo sono circa 10 mila di cui1500 solo in Italia. Il grappolo d’uva èil frutto della vite ed è  formato sostan-zialmente da due elementi: il raspo, masi può chiamare anche rachide o graspo,e l’acino,cioè il chicco. Il raspo è quellastruttura legnosa che sostiene gli acinied è attaccato al tralcio della vite.

Gli zuccheri semplici dell’uvasono prontamente utilizzati

e sono una ricca fonte energetica.

La componente delle fibre è notevole semangiamo anche la buccia e ancora dipiù se ingeriamo anche i semi. Le bucce sono capaci di legare a sé sco-rie di tipo lipidico nonché vari tipi ditossine, inoltre sono diuretiche. La buc-cia dell’uva nera è considerata tra glialimenti più ricchi di anti-ossidanti, tracui il resveratrolo. Nell’uva sono presenti tutte le vitaminedel gruppo B, compresi la B12 e l’acidofolico. È scontata la presenza di vitaminaC. Equilibrato poi è il contenuto di alcunisali minerali, il magnesio, utile per ilmantenimento della massa muscolare,il calcio e il manganese per la salutedelle ossa e la prevenzione dell’osteo-porosi.Infine, l’uva, soprattutto se mangiatacon la buccia è una mano santa controla stitichezza!

Gli zuccheri

Osserviamo la tabella e chiediamoci:chi ha problemi di glicemia può

mangiare l’uva? Se nella dieta quotidiana di un diabeticoviene inserita una porzione di frutta chedovrebbe apportare circa 15 grammi dizuccheri, il calcolo è semplice: egli potràmangiare circa 150 grammi di mela op-pure 100 grammi di uva o poco menodi 100 grammi di fichi.Che il diabetico non possa consumarefrutta è una teoria considerata dai piùobsoleta, superata.Oltre al contenuto in zuccheri, è infattiimportante valutare la ricchezza in  fi-bra e la forma con cui l’alimento si as-sume. Più c’è fibra, infatti, minore èil picco di glicemia raggiunto dopo la di-gestione.

D’altronde, il fruttosio (zucchero pre-sente nella frutta) ha un basso indice gli-cemico (19-23).  Dopo la sua inge-stione, infatti, i  livelli di glicemia nelsangue aumentano molto meno rispettoa quanto registrato dopo l’assunzione diun’analoga quantità di glucosio (indiceglicemico 100) o di saccarosio  (indiceglicemico 68); analogo discorso per l’in-sulina, che non aumenta in maniera si-gnificativa. Oltretutto, il fruttosio pre-senta un potere dolcificante superiore aquello dello zucchero; ciò consente unimpiego in quantità inferiori per edul-corare gli alimenti. Infine, il suo poterecalorico è di 3,75 Kcal per grammo,quindi leggermente inferiore a quellodel saccarosio (3,92 Kcal/g).Comunque, chi scarsa tolleranza aglizuccheri – diabetico o meno che sia –

FRUTTO (100 grammi) Carboidrati (gr) Zuccheri (gr)Mela con buccia 13,81 10,39Mela senza buccia 12.76 10,1Banana 22,84 12,23Cachi 16,53 15,23Fichi 19,18 16,26Fichi secchi 63,87 47,92Uva 18,1 14,48

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Sin dall’antichità si è sempre sa-puto che sentimenti ed emozioniesercitassero un effetto sul corpo,ma solo con i progressi della me-

dicina moderna si è potuto verificare l’esi-stenza di meccanismi attraverso i qualil’emozione può dare origine ad una ma-lattia con caratteristiche proprie.Il termine “psicosomatico” fu usato perla prima volta nel 1818 da Heinroth e siriferisce ad una visione olistica dell’uomo,ovvero che vede l’uomo nella sua totalitàfatta di corpo e psiche, e che quindi puòessere studiato in modo complementaresia dal punto di vista psicologico che fi-siologico.I disturbi psicosomatici (o somatoformi)sono caratterizzati dalla presenza di sin-tomi fisici che indicano l’esistenza di undisturbo organico ma che però non sonogiustificati né da una condizione medicagenerale, né dagli effetti diretti di una so-stanza e né da un altro disturbo mentale,ovvero non possono essere dimostrati ospiegati da meccanismi fisiologici noti,pertanto viene ipotizzato che siano legatia meccanismi e conflitti psicologici.

Si tratta, in effetti, di conflitti dell’indivi-duo, prima col mondo esterno e poi in-trapsichici,cioè interiori; questi conflittipossono provocare manifestazioni mentalio somatiche, oppure entrambe, in propor-zione variabile. Solitamente l’insorgeredi tali meccanismi viene attribuita a stress,ad ansia, paura o ad un forte disagio, cheattivano (a volte in maniera smisurata,come se ci si trovasse sempre in situazionidi emergenza) il sistema nervoso auto-nomo, il quale a sua volta risponde conreazioni vegetative che causano problemifisici. I disturbi e le malattie psicosoma-tiche spaziano dalle gastriti alle forme

di Francesca Curcio

Quando il CORPO PARLA

ENESSEREPsicologiaB

Il cuore allegro giova, come una medicina; ma lo spirito afflitto secca le ossa

(Proverbi, Antico Testamento)

Quante volte ci sarà capitato di accusare un mal di testa,

un mal di stomaco e pensare o dire “Ecco, sto somatizzando!”.Ma cosa vuol dire somatizzare?

E cosa ci vuole dire il corpoattraverso queste manifestazionisintomatiche? Vediamo quando

la psiche entra in gioco nell’origine di una malattia

deve prestare una certa attenzione allaquantità totale, alla globalità degli zuc-cheri che assume.Infine, l’uva utilizzata per motivi estetici(le occhiaie, il viso, le gambe…) o perdiete assolute (la cosiddetta ampelote-rapia, che prevede l’assunzione dell’uvacon buccia e semi come alimento esclu-sivo) fa parte più di una pratica empiricache di un’evidenza scientifica.

I benefici del colore

Si usa dire che la dieta deve essereequilibrata cioè deve prevedere,

come nella dieta mediterranea, circa un50% di carboidrati, 20% proteine, 30%grassi, percentuali di cibi che devonoessere di qualità (quali carboidrati, qualiproteine, quali grassi) e che è consiglia-bile modificare a seconda dell’attivitàfisica o della sedentarietà della persona.

Si usa anche dire che la dieta deve es-sere variata cioè deve prevedere cibidiversi e con diversi colori. Prendiamola frutta, le verdure, gli ortaggi, di set-tembre o di altre stagioni: le molecoleresponsabili della loro attività biologicanell’organismo sono i pigmenti, quelliche danno il colore. E allora abbiamo frutta, verdura e or-taggi di: - colore blu-viola (uva, fichi, me-lanzane ecc.), perché contengonoantocianine (protettive verso l’ap-parato cardiovascolare);

- colore rosso come anguria, pom-pelmo rosa, pomodori, soprattuttocotti ricchi di licopene, un anti-os-sidante protettivo verso la prostatae verso i processi di invecchia-mento e degenerazione cellulare;

- colore giallo - arancione come ca-rota, albicocca, zucca, mais dolce,peperone giallo ricchi di flavonoidi,antiossidanti, e beta-carotene, pre-cursore della vit. A.

Insomma, facciamo di settembre un mese

tutto colorato!

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di  colon irritabile, dalla stipsi cronicaall’alopecia (soprattutto nella donna), pas-sando per le varie dermatiti, come l’ec-zema da contatto e le infinite allergie emalattie a carattere autoimmune.Possono essere compresi i disturbi del-l’alimentazione che si evidenziano in-torno ai due eccessi rappresentati dal-l’anoressia nervosa e dalla bulimia, conconseguente magrezza e obesità, che in-cludono rispettivamente il digiuno e ilvomito dopo i pasti e l’uso di lassativi.I disturbi psicologici possono essere pre-senti in alcune malattie a carico del si-stema respiratorio, ad esempio dispneaiperventilatoria o il singhiozzo; in altri,sintomi a carico del sistema cardiova-scolare come l’insufficienza coronaricae persino, l’ipertensione arteriosa essen-ziale, la cefalea emicranica, la nevrosicardiaca, le algie precordiali( dolori alpetto). Possono essere di natura psicosomatica:- sintomi relativi al  sistema cutaneo:ad esempio la psoriasi, l’eritema pudico(rossore da emozione), l’acne, la der-matite atopica, il pru-rito, la neurodermatosi,l’iperidrosi, l’orticaria,la canizie (comparsa deicapelli bianchi precoce),la secchezza della cutee delle mucose, la sudo-razione abbondante;- sintomi sessuali qualiil vaginismo e l’impo-tenza;- cefalee tensive, crampimuscolari, torcicollo,mialgia, artrite, dolori alrachide (cervicale elombo-sacrale);

- sintomi connessi al sistema genitale eurinario ad esempio: dolori mestruali,disturbi minzionali (difficoltà ad urinare),enuresi;- sintomi relativi al sistema endocrino,come ad esempio iper o  ipotiroidismo,ipoglicemia, diabete mellito.Come si vede la casistica dei disturbi psi-cosomatici è ampia, e non sempre è facileindividuare l’esatta eziologia. Solo il me-dico, grazie ad un’attenta anamnesi delpaziente, può valutarne l’entità e quandola riconosce indica al paziente anche lavia del supporto psicologico.

Le malattie somatiche sonol’espressione di uno deimeccanismi difensivi più

arcaici, con cui l’organismoattua una manifestazionediretta del disagio psichico

attraverso il corpo

In queste malattie, l’ansia, la sofferenzae le emozioni in genere, sono troppo do-lorose per poter essere vissute e sentite

e così trovano una via di sfogo imme-diata nel soma /corpo, attraverso il di-sturbo fisico.In genere il paziente somatopsichico sipresenta con un buon adattamento allarealtà, con un pensiero sempre ricco difatti e di cose, ma povero in emozioni,cioè difficilmente riferisce  sentimentiquali rabbia, paura, delusione, sconten-tezza, insoddisfazione. Spesso si trattadi persone che hanno difficoltà a far ve-nire alla luce emozioni, quindi i fantasmirimangono imprigionati dentro di loro.Tutte le loro difese mirano a tenere lon-tani contenuti psichici inaccettabili, acosto di distruggere il proprio  corpo.In questo senso una persona, incapacedi accedere al proprio mondo emotivo,potrebbe non percepire rabbia, frustra-zione o stress, per una difficile condi-zione lavorativa e neppure immaginareuna possibile connessione tra la sua ul-cera e le emozioni o i vissuti relativi alloro lavoro.Quando il corpo si difende da emozionidolorose e intollerabili manifesta il pro-prio disagio su alcuni organi, detti ber-saglio. Questo è il meccanismo di azionedei  disturbi psicosomatici. L’ansia, lasofferenza, le emozioni troppo doloroseper poter essere sentite e vissute, trovanouna via di scarico immediata nel corpo,incanalandosi in uno o più sintomi.Tutti i disturbi psicosomatici causanodisagio clinicamente significativo delfunzionamento sociale, lavorativo o dialtre importanti aree della vita della per-sona.La risposta terapeutica, da un punto di vi-sta psicologico, è orientata, pertanto, adaiutare ad individuare l’evento di perdita/trauma rimasto inavvertito in modo dapoterlo finalmente riconoscere, nominare,elaborare ed infine accettare.

Capire insieme a cosa non si è prestato ascolto

nell’arco della propria storia,permette di acquisire

una nuova capacità di guardarsi dentro che,quindi, rende superflua

la via della somatizzazione

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di Antonello Sacchi

ENESSEREApprofondimentiB

Dal suo punto di vista di medico, discienziato, di docente, qual è la situa-zione oggi e di che cosa oggi gli anzianihanno particolarmente bisogno? Leiha sottolineato alcuni punti impor-tanti come l’esclusione sociale, la ne-cessità di stare insieme, la ricerca disalute...Sulla condizione anziana innanzitutto unriferimento va fatto all’impegno che lapersona ha posto all’interno del suo per-corso lavorativo, un impegno che èmosso generalmente e non esclusiva-mente dalla necessità economica, maproprio dalla necessità globale di realiz-zarsi come persona, come uomo e comeattivatore di quei sistemi di socializza-zione che nel complesso contraddistin-guono la solidarietà e la sussidiarietà.Nessuno può vivere da solo, e nell’am-bito di questa esigenza ecco dunque ilraccogliersi e il riunirsi in un agglome-rato di persone e di amicizie, come diceHermann Hesse nell’ambito della sotto-lineatura dell’amicizia “Non si è mai solise si è tra gli amici”. In realtà questo èun elemento che contraddistingue sia lavita quotidiana, sia la vita da medico che

poi in particolare è fatta di sostegno allavulnerabilità, alla fragilità, alla soffe-renza.. e in sostanza il medico, o l’ope-ratore sanitario in generale, dovrebbeavere una marcia in più per comprenderequeste difficoltà. Un nostro antico vec-chio motto dice “Semel sanitari, sempersanitari”, e con questo testimonio anchequello che mi viene da un’eredità fami-liare alla quale io sono molto legato eche è quella di mio padre medico, il qualeinterrogato da suoi amici sul perché con-tinuasse a contribuire con la sua quotaassociativa all’ordine dei medici laddovepoi non aveva utilità rispose un giorno“Io sono nato medico e voglio morire damedico”. Ognuno con le proprie attivitàpersonali e professionali vuole entrareda divo nel contesto anche di una termi-nalità che è fatta non solo di ricordi maanche di operatività pratica.

Ciò dovrebbe richiamare alla solida-rietà intergenerazionale e invece...In questo periodo, viceversa, noi stiamoassistendo a una sorta di attivazioni dicontrapposizioni tra livelli d’esperienzadiversi. Si è parlato in proposito del pensiona-mento delle persone, di un patto con igiovani che viene chiamato “Patto istitu-zionale con i giovani” quasi a far intendereche la sopravvivenza degli anziani di-penda dai giovani. Non è così! Forse po-trebbe essere così da un punto di vistapuramente economico-finanziario, manon lo è assolutamente per quanto ri-

Sul benessere della persona an-ziana oggi, sul rapporto fra salutee medicina, sul ruolo del medicoe sugli effetti dell’interazione fragiovani e anziani parliamo con

Filippo Maria Boscia, presidentedell’Associazione Medici CattoliciItaliani, professore di Fisiopatolo-gia della Riproduzione Umana eBioetica nell’Università di Bari ,direttore del Dipartimento ma-terno infantile ASL di Bari edell’UOC di Ostetricia e Gineco-logia - P.O. di Venere a Bari. Pub-blichiamo in questo numero laprima parte del nostro dialogo.

L’UNIONE INSCINDIBILE DI ANIMA E CORPO

L’UNIONE INSCINDIBILE DI ANIMA E CORPO

Nell’ambito medico uno dei valori più importanti

è quello di considerarsi al centro di uno snodo

tra passato, presente e futuro

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guarda la trasmissione dei valori. La tra-smissione dei valori non è soltanto quellache deriva da un’identità religiosa, daun impegno: la trasmissione dei valoriinveste la sfera professionale, quella del-l’acquisizione della conoscenza, quellarelativa alla volontà di continuare nell’ag-giornamento. Nell’ambito medico uno deivalori più importanti è quello di conside-rarsi al centro di uno snodo tra passato,presente e futuro.. In ambito medico inpassato era ben nota la conoscenza pro-fonda della persona, della sua emotività,della sua sensibilità, e poi in questa per-sona così conosciuta si inseriva anche lacura della malattia.

Si è persa questa unitarietà di anima ecorpo?Se noi da una parte frazioniamo l’unitàdella persona e ci orientiamo semplice-mente verso la cura degli organi o pen-siamo soltanto alla possibilità, alla ca-pacità che abbiamo di sostituire parti delcorpo senza poi riassegnare a questa per-sona l’aspetto d’insieme, abbiamo fallitoperché abbiamo tolto tutta la parte diquel delicato mondo che qualche voltaè capace di essere pertinenza più dellamedicina del dolore che della medicinaavanzata. Oggi siamo abituati a pensareal disvalore e quindi ad allontanare l’-handicap come qualcosa che è di pesoper la società ma credo che ognuno dinoi ha da imparare tanto. La sensibilitàdi un operatore sanitario non si misuradagli interventi che ha fatto, dalle visiteche ha compiuto, non si può misuraredal risanamento delle condizioni cheerano malandate, perché questi appar-tengono al ruolo della cura; nessuno diquesti strumenti che spesso noi met-tiamo a disposizione degli ammalati in-vece può essere espressione di salvezza.

Qual è oggi il rapporto fra cura, salutee benessere spirituale?Il discorso tra salute e cura e tra salute esalvezza è come se ci riportasse in tre di-mensioni differenti, perché noi possiamoanche con il nostro operare includerel’azione della salvezza. Definiamo salvezza quando accanto albenessere del corpo abbiamo anche rag-giunto un nirvana di colloquio, di com-prensione con la nostra mente, con il no-stro sentimento. L’effetto salvificodell’azione del medico sta in quella splen-dida immagine del Buon Samaritano chescandisce diversi momenti dell’azionecioè l’incontrare, il vedere, il fermarsi, laperplessità, l’ordine fatto alla nostra co-scienza di avvicinarsi, di sostenere la sof-ferenza, di lenire le piaghe, di medicare edi sollevare questa persona e di portarlasull’ambulanza che allora poteva esserecostituita dall’asino per trovare rifugio,per trovare protezione, trovare caloreumano, trovare nutrimento, trovare tantealtre cose che oggi il nostro mondo me-dico non riesce più a dare.Quando la sofferenza umana si intersecacon le povertà anche economiche, allorail discorso diventa ancora più difficile...possiamo trovare qualsiasi farmaco percurare terapie, ma badiamo bene che sela persona non ha accesso a queste terapie,tutto il nostro lavoro sarà vano. E quiqualcuno si è inventato il welfare, qual-cuno si è inventato l’assistenza a tuttocampo, però dobbiamo sottolineare chein realtà tutte queste bellissime azioni chein passato erano già state inventate nondalla politica del momento ma dalla sol-lecitudine delle persone, già esistevanoperché la sanità che ora abbiamo è statacreata dalla sanità del passato.

A due passi da questa realtà - incontriamoil professor Boscia nella sede di AMCI invia della Conciliazione a Roma - abbiamoil “Pio Istituto del Santo Spirito” dove nellazzaretto venivano curate con amore ededizione una serie di persone disabili,ma nel mondo dei nostri percorsi umanitroviamo moltissimi operatori della sof-ferenza, dal “Fatebenefratelli” al “SanGiovanni di Dio” ad altre figure... MadreTeresa di Calcutta ad esempio, una donnadalla povertà economica assoluta, vice-versa, è riuscita a trovare delle risorse in-finite, incredibili per il sostegno. Allora forse bisogna rispolverare questeradici oggi dimenticate e riportarle allanostra sensibilità. L’assistenza medica èuna splendida opera che rappresenta l’in-contro tra la fiducia e la coscienza. Non èuna semplice azione professionale, non èun contratto come qualcuno ci vuol farcredere, non è una polizza assicurativacome oggi sono in molti a voler proporre..è un contatto umano, sensibile e profondoche parte da una invocazione di speranza,transita attraverso la codifica negli occhi,nel volto, nell’espressione di quel deter-minato operatore sanitario e immediata-mente risuona nell’interno di questa figurache non è sembianza umana ma è cuore,carne, mente e spirito che risponde inmodo efficace con un’azione esperta.Esperienza e responsabilità è ciò che ogginoi vogliamo trasmettere ai medici.

E’ un contatto umano, sensibile e profondo che parte da una

invocazione di speranza, transita attraverso la codifica

negli occhi, nel volto,nell’espressione dell’operatore

L’assistenza medica è una splendida opera

che rappresenta l’incontro tra la fiducia e la coscienza non è una semplice azione

professionale

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NELL’ORTO E NEL GIARDINO CON LA LUNANELL’ORTO - Con l’autunno che si affaccia, cominciamo anche a pensare allepiante in vaso più sensibili alle escursione termiche e all’abbassamento di tempe-ratura, come quelle grasse: basterà collocarle in punti riparati. Tra i lavori d’iniziosettembre, con la Luna calante, seminare o trapiantare il prezzemolo da consumarein inverno. Ultimare la potatura e seminare all’aperto ravanelli, finocchi, radicchio,rape e spinaci. Raccogliere gli ortaggi in quantità e conservarli sott’olio, sott’acetoe agrodolce. Moltiplicare per talea il rosmarino e la salvia. In crescente, seminareall’aperto crescione e lattughino da taglio (al nord). Trapiantare bietola da costa, ci-coria. Raccogliere i peperoncini e le zucche da mettere poi in pieno sole per favo-rirne la maturazione. NEL GIARDINO - Bisogna cominciare a rimettere in ambienti riparati le speciesensibili ai primi freddi autunnali, ma anche ad asportare i boccioli sfioriti dalle or-namentali per prolungarne la fioritura. Potare in Luna calante la lavanda. In crescenteseminare in coltura protetta le annuali da fiore e all’aperto calendula, convolvolo,papavero, primula e i tappeti erbosi. Mettere a dimora bulbose a fioritura primaverilecome anemone, bucaneve, croco, giacinto e anche i ciclamini napoletani, la cui fio-ritura proseguirà fino a novembre. Effettuare la semina o il trapianto dei tappetierbosi. Preparare le talee di lavanda e rose per la propagazione.

UNA SIEPE BELLA E UTILECon il giusto spazio a disposizione è questo il momento ideale per piantare unasiepe che si rivelerà tanto utile quanto piacevole all’occhio. Impiantata intorno al-l’orto, non solo infatti lo ripara dal vento, ma contribuisce alla creazione di un fa-vorevole microclima. Inoltre protegge il suolo e depura le acque di falda soprattuttoin presenza di pesticidi e fertilizzanti chimici. Senza dimenticare che, accogliendoInsetti utili, roditori e ricci, contribuisce a tenere sotto controllo la presenza diparassiti ortivi. Molte le specie di arbusti e cespugli adatte: il biancospino dalla fior-itura bianca cangiante all’inizio della primavera, il corniolo dai fiori gialli chesbocciano alla fine dell’inverno, il nocciolo, il sanguinello dai rami rosso scuri einfine il prugnolo utile, versatile e di grande bellezza.

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Hanno detto...L’autunno è una seconda primavera,

quando ogni foglia è un fioreAlbert Camus

ALMANACCOBARBANERA

LE NOSTRE RUBRICHE

In vigore dal 1762

DICE IL PROVERBIO...Settembre cava e non rende“Un settembre caldo e asciutto, maturarefa ogni frutto” recita un proverbio dif-fuso in quasi tutte le regioni italiane, mala temperatura, comunque, non deve rag-giungere picchi esagerati perché “Caldod’agosto, dò e non dimostro; caldo disettembre, cava e non rende”, cioè i fruttimaturano con il sole dell’estate ma se asettembre sopraggiungono caldo e sic-cità, possono venirne danneggiati. È an-che vero che “Quel che lujo e agosto novol, setembre no pol” come si dice inVeneto. Ma in questo mese tradizional-mente detto “ficaio” o amico perché“apre mandorle e fico”, “si taglia ciòche pende”, specialmente uva e fichi.Difatti, “In settembre l’uva è matura (oè fatta) e il fico pende” o anche “Di set-tembre l’uva rende e il fico pende”. Eper i lavori agricoli, solo il consiglio dinon attardarsi a raccogliere perché iltempo buono sta per finire, e “Se in set-tembre senti tonare, tini e botti puoi pre-parare”.

ASTRONOMIALa “superluna”

Dopo le stelle cadenti di agosto, un altrofenomeno celeste ci terrà con gli occhipuntati al cielo. Sarà la superluna, prontaad apparire il 28 settembre, luminosis-sima tra le stelle, grande più del solito estraordinariamente vicina alla Terra. Unevento quasi magico, ma che nulla hadi magia. Perché si tratta di un fenomenoastronomico che si verifica quando laLuna piena, che si avrà alle ore4.50, coincide con il Perigeo,alle ore 4, cioè con ladistanza minimadella Luna dallaTerra! Da non per-dere! La prossima su-perluna ci apparirà il14 novembre 2016.

BENESSERE CON LA NATURAIn forma con l’uva

Passeggiare tra i vigneti pieni d’uva, sarà in questi giorni un’occasione inebriante.Anche perché da assaggiare c’è davvero molto e se poi si avesse la fortuna di poterpartecipare alla raccolta, allora l’esperienza sarà davvero indimenticabile. Ma questo

gustosissimo frutto potrà in questo periodo rive-larsi pure l’ideale per il nostro benessere. Si può

infatti fare la cosiddetta “cura dell’uva”: ungiorno alla settimana, o anche due, si mangiasoltanto uva, a volontà, meglio se mista,bianca e nera, biologica e consumata con labuccia. Ha effetti disintossicanti, diuretici, ri-mineralizzanti, regolarizza le funzioni inte-

stinali, aiuta a controllare il peso. È un modofacile per sentirsi più in forma e per affrontare

meglio l’autunno e l’inverno. Il tutto sempre, e na-turalmente, all’interno di una dieta equilibrata!

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IN TAVOLALE NOSTRE RUBRICHE

FRUTTI DI STAGIONE

PETTI D’ANATRA AI FICHI E SEMI

Per prima cosa si preparano i fichi, sidividono in 4 parti appoggiati sulla

placca del forno, si spolverizzano condello zucchero di canna e si mettono alforno (già caldo) 180° per 10 minuti.Sopra ai fichi distribuite anche dei semia piacimento (io ho messo zucca e gira-sole).Nel frattempo bisogna scaldare una pa-della antiaderente, appoggiarvi il pettod’anatra dal lato della pelle, coprire ecuocere a fuoco medio per 7 minuti. Fi-nito il tempo girarlo e lasciarlo altri 4minuti. Salare a fine cottura. Scaloppateil petto e servire con fichi e semi.Oltre ad essere molto buono fa anchemolta figura, ovviamente è necessarioche la carne sia al sangue altrimenti ri-sulterà troppo secca e andrà via il saporecaratteristico dell’anatra. Dunque atten-zione a questo particolare!

TACCHINO FARCITO CON MELE E PRUGNE

Spesso si sottovaluta questa carne mapreparata con la dovuta attenzione sa

regalare piatti molto buoni e saporiti. Ve-diamo come fare: la preparazione è similea quella di tutti gli altri arrosti, quindiprima di tutto si ricava una bella fetta daarrotolare dalla fesa, la si batte per ren-derla sottile e omogenena e poi è prontaper essere riempita. Si parte da una farciabase, composta da macinato misto 60%tacchino 40% vitello, insaporita da unafettina di prosciutto cotto, il tutto impa-stato insieme a parmigiano, 1 uovo e piz-zico di sale. Quando la farcia è pronta siinseriscono al suo interno dei pezzettinidi mela (granny smith, quelle verdi) eprugne secche denocciolate. E’ quasi tuttopronto, bisogna solo avvolgere la fettacon all’interno la farcia, condire legger-mente con aromi (sale, salvia, rosmarino)e mettere a cuocere. Essendo il tacchinouna carne molto magra è preferibile unacottura al tegame, prima con olio per ro-solare poi acqua e vino per un’ora circa(in alternativa anche del brodo, e comun-que bagnare se il liquido si esaurisce pri-ma della fine cottura). In alternativa sipuò cuocere in forno usando un metodoche ho scoperto da poco. Bisogna avvol-gere l’arrosto in un foglio di carta fornoe fissarlo con dello spago e cucocerlo inforno senza aggiungere olio o altro. Afine cottura basteranno 5 minuti di grillper l’effetto rosolatura. L’unico incove-niente di questa procedura (molto diete-tica) è che non si crea sugo. Come ac-compagnamento a questo arrosto,consiglio un classico ma sempre buono,

purè di patate. Infatti la presenza dellafrutta (che lo rende agrodolce) potrebbe“scontrarsi” con altri ingredienti. Le pa-tate abbastanza neutre, ma gustose si spo-sano alla perfezione come contorno.

INVOLTINI DI ARISTA ALLE NOCI E ZUCCA

Ascanso di equivoci specifico che perarista intendo  maiale, scelta che a

mio avviso si sposa molto bene con lenoci e ancora di più con la zucca. Veniamo alla preparazione: tagliare dellefettine molto sottili di arista, adagiare alcentro della fettina una piccola porzionedi farcia composta da macinato di maialemagro condito con poco sale, parmigianoe alcune noci finemente tritate. Avvolgereil tutto e fermare con uno stuzzicadenti.Per la cottura fare sciogliere una noce diburro in una padella ben calda, appenasciolto  aggiungere il trito di mezza cipollarossa e quando  inizia a sudare, metteregli involtini facendo rosolare bene la carneper un totale di circa 10 minuti. Dopo cheavranno preso un bel colore dorato, ag-giungere un bicchiere di latte e continuarela cottura per altri 10 minuti e comunquefino a quando il latte avrà tirato creandouna salsetta omogenea. Cinque minuti pri-ma della fine cottura aggiungere le nocitritate e i pezzetti di zucca, amalgamareil tutto, regolare di sale e/o pepe e servirein tavola.Prima di unire la zucca agli involtini épreferibile cuocerla   a pezzi in forno a180° per circa 20 minuti. Per chi deside-rasse un sapore più “strong” al posto deltrito di carne di maiale come ripieno puòmettere l’impasto delle salsicce.

Al ritorno dall’estate abbiamo pensato di proporre un “trio” di ricettedavvero appetitose ed invitanti che ci invitano ad assaporare piano pianoi frutti che la stagione ci metterà in tavola da settembre in poi. Ungrazie a Stefano Magini, autore del blog www.lamiavitatralacarne.it, da cuisono state tratte queste deliziose prelibatezze di carne!Buon lavoro e soprattutto… buon appetito!

Petti d’anatra

Tacchino farcito

Involtini di arista

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di Guglielmo CarrettiFILATELIA

LE NOSTRE RUBRICHE

Nel numero di giugno avevamo elencato i francobolliche, per quanto abbiamo potuto sapere, sono statiemessi per l’Expo di Milano 2015; a questo propositoci sembra opportuno segnalare una simpatica iniziativa

della Confederazione elvetica che, a corredo della emissione filatelica del 12 marzo per il proprio stand, ha pubblicato un volumettocorredato dal foglietto relativo ai francobolli emessi (ved. Foto) che ci sentiamo di definire frutto di creatività in quanto, persottolineare la partecipazione svizzera, ha proposto l’elencazione e la descrizione di alcune delle più popolari ricette indigene neicantoni e nelle grandi città confederali pubblicizzate nello stand citato.

RICETTE SVIZZERE ALL’EXPO

Dobbiamo chiedere venia per aver scantonato un po’ dai consueti argomenti propri diquesta rubrica ma la colpa è della fantasiosa creatività degli addetti della Posta svizzera

CANTONI SVIZZERI

VALLESE

Cholera – il nome non è sbagliato èproprio così - è una sfogliata chesembra risalga al 1830, quando, perpaura del colera, le persone nonavevano il coraggio di uscire di casae riempivano una sfoglia di pastafrolla con patate, porri, formaggio,cipolle, mele, pere, speck equant’altro si trovava in casainfornando poi il tutto.

BASILEA

Zuppa di farina basilese, con farinatostata e cipolla, tanto tempo fa servivaanche come test per le ragazze damarito, se la presentavano con grumifacevano scappare il possibile marito

GINEVRA

Burro alle erbe “Cafe’ de Paris”,lavorato con aglio, accompagna latagliata di manzo adagiata su un letto diasparagi ma anche altre variazioni (ma aGinevra si mangia con tantasoddisfazione la raclette, tipico formaggiofuso

GRIGIONI

Capuns sono foglie di bietola cheavvolgono ripieno di salsiz (un insaccatospecifico dei Grigioni) e carne secca,fatte poi bollire con brodo e panna,accompagnate da prosciutto croccantepassato in padella con burro.

TICINO

Polenta ticinese con ossobuco, tipica del Ticino con polenta taragna accompaganata a ossobuco o stinco di maiale o formaggio d’alpe.

URI

Pere di Bristen alla panna, pere essiccate e affogate nel vino rosso e in tanta panna

ZURIGO

Spezzatino alla zurighese, pregiatacarne di vitello accompagnata da salsaagli champignon, una delle ricettesvizzere più conosciute nel mondo

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MEDIO

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SOLUZIONE DEI PRECEDENTI REBUS:Esp. 4: Termosifoni spenti in casa

La casa dei 4 venti

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di Lucy

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di Ermete Trismegisto

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