Essenze d’autore

MICROSCOPICO FURORE

Francesco Maria Marino

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Poesie al tempo del coronavirus

A coloro che non ci sono più a causa del “microscopico furore”

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Spero che la tua impronta Con la falce della morte, sei planato nell’aria come reggitore di verità relegate nella soffitta delle cose marginali. Persino ora, a distanza di necrologi, nell’aria bagnata di lacrime e di raggi di sole strappati, considero il tuo oracolo. Se non altro, ci hai indicato i miasmi della superbia, i fuochi dell’amore spenti dalle gramigne dell’odio. Spero che la tua impronta ci lasci lo zefiro roteante nelle coscienze assopite.

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Microscopico furore Un microscopico furore d’invisibile livore mangia aggressivo e violento il debole corpo rugoso e la tenacia del giovane spavaldo. Non si vede e non si tocca, non si conosce ma si respira questa prova nera che sigilla amore e ricordi. Ti piomba addosso rapace e fulmineo e ti afferra in riflessione per l’ultima volta. Può suonare sciagura per sé e per l’io, o può cantare premura collettiva.

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Quando la bonaccia verrà L’aria viziata di questi giorni e il silenzio intento a tremare per le sirene delle ambulanze li sento nel pianto della civetta e li sfioro nel corvo che gracchia. La vita di questi giorni è un andirivieni tra anima e cuore, tra cimiteri e pensieri che su un binario continuo corrono da nord a sud, da mare a montagna. La mente ristretta dai nostri egoismi si dilata a misura di un camice, di una tonaca e di un samaritano, aprendo il cuore alla qualità. Quando la bonaccia tornerà mi ricorderò del cinguettio dei passeri.

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Coscienza in tempo calamitoso Toccherà anche a me – lo sento quest’alito della morte – dice il canuto aggrappato ai ricordi in obbediente quarantena. Non mi colpirà – ci rido su – ridacchia il giovane con le dita incollate al tablet in quarantena forzata. La coscienza in tempo calamitoso ha sempre due facce: amara constatazione e illusoria divagazione. E il profumo del dolore è un’anima comune.

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L’attimo non muore mai E doveva pensarci un virus a gridarci che c’è tempo e tempo, e gioia e lutto e sofferenza e gioco e che una colpa tanto ramificata toglie il respiro alla vita? Doveva questa maschera nuova della morte rendere nude le nostre colpe celate dietro il buon nome che si sfalda nell’essere prono allo specchio? Con estrema onestà devo dire che la rete gettata sulle migliaia ora non mi rende lontano il morire. È un tempo, il nostro, in cui ciò che si fa va misurato con effetto immediato perché si legge di morti all’improvviso. L’attimo non muore mai.

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Io credo Io credo che per il presente a Te donato il medico, il prete e il volontario saranno ripagati con la Vita ventura e che la poesia canterà la loro luce e la primavera di un bene ritrovato tra le macerie del dolore. I miei visceri trascrivono l’aurora per non dimenticare che la vita è sublime, infame e illustre e che la favola è una scia e che nell’ospedale come nell’ospizio è possibile nascere di nuovo. Presto tutte le acque saranno placide.

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Caro cimitero Caro cimitero, tu sei l’omelia che tutti capiscono, tu dai senso a fiori perché scruti i cuori. Grazie a te posso predicare che in questo mondo la commedia finisce quando cala la tela.

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Bevi i minuti Bevi i minuti con un brindisi alla vita mentre guardi l’orologio sul muro e condividi la tua biologia con chi suona alla porta. Augurati di intercettare le spine di un cuore appena ferito con il bacio di uno sguardo particolare e rallentato. Se chiedi aiuto liberalo e se cerchi pace imparala perché non v’è inganno più grande di una coscienza sporca. Una vita di pochi metri quadrati è una cella senza finestra.

INDICE

Spero che la tua impronta 5 Microscopico furore 6 Quando la bonaccia verrà 7 Coscienza in tempo calamitoso 8 L’attimo non muore mai 9 Io credo 10 Caro cimitero 11 Bevi i minuti 12 Pedagogia in tempo di virus 13 Ti benedico 14 In tempo di pandemia 15 Cinica solitudine 16 Biforcazione 17 Dietro la realtà 18 Se vuoi ricominciare 19 La priorità sei tu 20 Ed una voce dalla fila di bare in corteo… 21 Sotto l’epidermide della realtà 22 Una risacca più dolce 23 La gioia verde 24 Nebbia di sangue 25 La vita che tracima 26 Anziano 27 Cerco il vento leggiadro 28 Conchiglia e paguro 29 L’anima è un’arena 30 Gloria di fede cattolica 31 Una fenice felice 32 Tempo intermedio 33 Angeli incarnati 34 Poter rinascere 35 Dio dell’arcobaleno 36

Gli sguardi 37 Tramontana a Parabita 38 Come in antico diluvio 39 Richiesta urgente 40 Ma tu aiutami 41 Se puoi, perdonaci 42 Ci sono ferite 43 Chi veste lo scandalo… 44 Con mani samaritane 45 Ricordami Madre 46 Come Cristo in Galilea 47 Fidanzamento naturale 48 Fenomenologia della parola 49 Bracconieri 50 Catarsi dell’amicizia 51 Una comunione cantata insieme 52 Dove due o tre 53 L’abusante della parola 54 Il mio sacerdozio 55 Sacerdote pur poeta 56 L’utilità dell’inutile 57 L’attimo che con il segno di croce 58 L’individualismo acefalo 59 I veri eremiti 60 La vita normale sta alla quarantena … 61 Pensare altrimenti 62 Pecore e capre 63 Io, indegno tuo vicario 64 Cantore di carte antiche 65 E dovrei lamentarmi della quarantena? 66 Io che ho l’anima immortale 67 Impariamo a dipendere 68 Dammi di respirare con coscienza 69 A voi questi versi 70