eugenio orso,scritti politici e sociali 2010-2012

504
Eugenio Orso Scritti politici e sociali 20102012 Articoli, saggi e commenti

Upload: mentat59

Post on 31-Jul-2015

108 views

Category:

Documents


2 download

TRANSCRIPT

EugenioOrso

Scrittipoliticiesociali20102012

Articoli, saggi e commenti

Incopertina: EmilioVedova,Hostagecity,Cittostaggio 1954 Ebookgratuitodisponibileinrete

Indice BrevepremessaPag.1

FenomenistoricidiantagonismonelmondoanticoPag.2 Saggiodel20/08/2010

CommentiadelaboratiemissivedimilitantiFiom sullequestionidellattaccoallavoroPag.36 Commentodel22/10/2010

FraPiazzaleLoretoeilBungaBungaPag.39 Articolodel29/10/2010

Forza,Alluvione!Pag.41 Articolodel10/11/2010

CommentoaduneditorialediComunismoeComunit scrittodaLorenzoDoratoPag.45 Commentodel22/11/2010

ItrecomunismiPag.48 Saggiodelnovembredel2010

Ladistorsionegeopolitica eicorsiediricorsicapitalisticiPag.85 Saggiodel10/01/2011 Breviconsiderazionisulsignificatodellafavoladelleapi dideMandevillePag.104 Commentodel01/02/2011 LinsostenibileleggerezzadelcapitalismoPag.106 Saggiodel06/02/2011 I

PercolpireBerlusconibisognacolpirelaLegaPag.136 Articolodel13/02/2011 LaDecrescitaelaDecrescitaForzataedInfelicePag.139 Saggiodel19/03/2011 NonesistonoprofughieconomiciPag.163 Articolodel10/04/2011 LaliberaldemocraziaelademocraziadegliScilipotiPag.169 Articolodel14/04/2011 Rendita,profittoecreazionedelvalorePag.171 Saggiodel25/04/2011 Gliidioti,laLegaeBerlusconiPag.197 Articolodel27/04/2011 UnaConfindustriadiassassiniestragistiPag.200 Articolodel09/05/2011 TotalMarketPag.203 Saggiodel16/08/2011 CavalcarelatigreoggiPag.219 Saggiodel20/08/2011 LaletteraglobalePag.229 Articolodel29/09/2011 IpeggioriannidellanostravitaPag.232 Articolodel14/10/2011 AcosaservitalamanifestazionediRoma disabatoscorso?Pag.238 Articolodel17/10/2011

II

Necessarialaviolenzarivoluzionaria, pericolosalaviolenzainsurrezionalePag.242 Articolodel19/10/2011 RiotseLottadiClasse (sempresuifattidiRomadel15ottobre)Pag.245 Articolodel20/10/2011 AttaccoglobalistaallItaliaPag.247 Articolodel25/10/2011 Usciredalleuro! (Macomesipufare?)Pag.250 Articolodel27/10/2011 Berlusconi,leuroeipaladinidellamonetaunicaPag.255 Articolodel30/10/2011 DiscussioneconCostanzoPreve:lesperimentogreco, luscitadalleuroelacrisiitalianaPag.258 Articolodel02/11/2011 Lademocraziaoccidentaleilpeggiorsistemapolitico dituttalastoriaumanaPag.264 Articolodel04/11/2011 InSerbiaglioperaichiedonodiandareinprigionePag.269 Commentodel08/11/2011 IlQuisling,IlnostroagenteallAvana eilProconsolePag.271 Articolodel11/11/2011 HabemusQuisling!Pag.275 Articolodel16/11/2011 Lepensionidorodeisubdominantipolitici,deiburocrati edeibanchiericomenuovadecimaPag.277 Articolo del 16/11/2011III

ImperialismoFinanziarioGlobalePag.279 Saggiodel28/11/2011 FuoriuscitadalNuovoCapitalismo?Pag.284 Articolodel21/12/2011 LEuropaposticciadellUnione.Ovverolaperdita dellacoscienzasocialeedellasovranitnazionalePag.288 Saggiodel16/01/2012 PopolieclassidominatesenzarappresentanzaPag.295 Saggiodel23/01/2012 StatoVersusMercato LItaliastrettafraglobalizzazione,Europaunionista edeficitdisovranitnazionalePag.303 Saggiodel12/02/2012 LItaliadeldeficitdisovranitnazionale, dellevasionefiscaleedeldebitopubblicoPag.312 Articolodel13/02/2012 Napolitanofantocciodellebancheedeiglobalisti (einSardegnalosanno)Pag.317 Articolodel21/02/2012 Levittimepredestinate,linvidia eilmassacrosocialePag.319 Articolodel23/02/2012 Monti,leimposteeliniquitsocialePag.322 Articolodel01/03/2012 Ritornoalpassato: ModernMoneyTheoryelombradiKeynesPag.324 Saggiodel05/03/2012 LesperimentogrecohaavutouncertosuccessoPag.331 Articolodel09/03/2012IV

Lafunzionedegliscandali,delleinchiestegiudiziarie eisubdominantipoliticinazionaliPag.332 Saggiodel18/03/2012 LobbiettivodiMontieNapolitano licenziaregliitalianiPag.343 Articolodel21/03/2012 LacrisieconomicacontinuaeMontihasalvatolItalia: schizofreniamassmediatica?Pag.346 Articolodel21/03/2012 StrumentididominazioneviolentaenonviolentaPag.350 Saggiodel26/03/2012

Statodieccezioneliberaldemocratico esondaggidopinionePag.357 Saggiodel30/03/2012 Lacatenaimperialista,lanellodebole elacatenadicomandoglobalistaPag.361 Saggiodel01/04/2012 Italiakaputt!Pag.369 Articolodel02/04/2012 DopoParentopoli,TesoropoliPag.372 Articolodel04/04/2012 LaLega,Bossi,ilCerchiomagicoelacirconvenzionediincapace (brevediscussionetelefonica conilfilosofoCostanzoPreve)Pag.374 Articolodel06/04/2012 Manifestazioniescioperipacificietestimoniali, occupazionisimbolichePag.377 Articolodel15/04/2012 V

Universalitalienata,spersonalizzazionesistemica, naturaumanaepossibilitdisceltaPag.383 Saggiodel24/04/2012 DesertoItaliaPag.387 Articolodel25/04/2012 PerStefanoDAndreadiAppelloalPopoloPag.391 Commentodel27/04/2012 laRivoluzione,IRivoluzionarielemassePag.393 Saggiodiaprile2012 NONVOTATE!NONANDATEALLEURNE!Pag.416 Articolocomunicatodel03/05/2012 Lantipolitica,ilgrillismoeilcontrollosistemicoPag.418 Articolodel08/05/2012 FAI,GAP,BR:qualcunopescaneltorbido?Pag.421 Articolodel12/05/2012 PropagandaArmataPag.427 Articolodel16/05/2012 CommentoallarticolodiMarcoCedolin IlfantasmadelterrorismopercoprirelarealtPag.430 Commentodel18/05/2012 Tecnocrazia,eurocrazia,burocraziaPag.433 Saggiodel1920/05/2012 Ilnemicopolitico,inquestafase,ilPdPag.441 Articolodel23/05/2012 Ilparadossoimpoverimentodimassa /passivitdimassaPag.445 Articolodel25/05/2012VI

Schuble,ilfiscalcompacteglieurobondPag.449 Articolodel05/06/2012 LaGermanianonilcentroimperialedellEuropaPag.452 Articolodel10/06/2012 DopoilverticeUEtuttocontinuercomeprimaPag.456 Articolodel30/06/2012 SpendingrevieweconsensoPag.461 Articolodel09/07/2012 AncorasullaDittaturaindiretta dellaclasseglobalePag.469 Articolodel15/07/2012 Tredicesimetagliate?EquasicertoPag.476 Articolodel26/07/2012 NonsipuusciredalleuroPag.479 Articolodel04/08/2012 FallitieserviallosbaraglioPag.484 Articolodel27/08/2012 LinvincibilitdelneocapitalismoPag.489 Saggiodel28/08/2012

VII

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Brevepremessa Lapresenteraccoltadiscrittipoliticiesocialipartedallafinedel2010perarrivare finoadoggi.Larcotemporalecoprecircadueanni,edilsaggiopidatatodel20 di agosto del 2010. Nella raccolta compaiono articoli, saggi e alcuni commenti da megiudicatisignificativi.Etuttocichediimportantehoscrittoinrelazioneagli effetti della crisi strutturale neocapitalistica in Italia e, in subordine, in Europa. Articoli e saggi sono stati pubblicati sul mio blog personale, Pauper class (link: http://pauperclass.myblog.it/) e in molti casi sono stati recepiti da altri, in rete (ComeDonChisciotte,ComunismoeComunit,AriannaEditrice,eccetera),mentrei pochi commenti presentati, da me ritenuti particolarmente significativi, sono comparsisualtriblog.Alcunidiquestiscrittisonostatipubblicatisucarta,mala maggioranzaesistesoltantoinformatoelettronico.Consiglioagli(eventuali)lettori di prestare attenzione soprattutto ai saggi e, perquanto riguarda la sottomissione pienadellItaliaaipoteriesterni,alperiodochevadallautunnodel2011agliinizi di agosto del 2012. Laccelerazione del processo di riplebeizzazione della popolazione italiana, di ridimensionamento e parziale distruzione della struttura produttiva nazionale e di azzeramento della sovranit dello stato, iniziata con lavvento del direttorio MontiNapolitano, pu essere considerato il tema centrale diquestaraccolta,assiemealleanalisicontenuteneisaggiedancheinnumerosi articoli del modo di produzione neocapitalistico, dei suoi elementi strutturali e dellesueesigenzeriproduttive.ComesuggeriscelosplendidoquadrodiVedovain copertina Citt ostaggio, del 1954 siamo tutti ostaggi nelle mani delle Aristocrazie finanziarie globali, agenti strategici di un Nuovo Capitalismo che ha banditolEtica,lasocialitelastessaumanit.Questaraccolta,inbreve,puessere letta dagli interessati come una cronistoria, corredata di analisi, della crisi economica,socialeepolitica,lacuiondadurtohainvestitolItaliainquestiultimi due anni, e che ben lungi dallessersi conclusa. Negli scritti presentati ci sono alcuni aspetti predittivi che lo sviluppo storico, ad oggi, sembra confermare in buona misura. In ultimo, lordine di presentazione degli articoli, dei saggi e dei commentidameraccolticronologico,perchsipartedalloscrittopidatatoper chiudereconilpirecente,chedel28diagostodel2012. Buonalettura EugenioOrso Trieste,2settembre2012 1

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Fenomenistoricidiantagonismonelmondoantico Saggiodel20/08/2010 Avvertenza:questosaggiopurtroppoincompleto,perchmancalapartequarta,cheera miaintenzionededicareallungocrepuscolodellimperoromanoinoccidente,daDiocleziano eCostantinoIfinoalladeposizionediRomoloAugusto,dapartediOdoacre,elaconsegna delle insegne imperiali allimperatore doriente. Confesso che la quarta parte non la ho neppure iniziata, ma non escluso che in futuro provveder a completare il saggio, integrandoloedestendendolo.Questoscrittounframmentodistudipivasti,nellemie intenzioni una sezione di unopera, dal titolo Insurrezione e Rivoluzione, che non ho mai portatoacompimento,nonostanteilmoltomaterialeamiadisposizione. Parteprima:Greci,Romanieschiaviinrivolta Unexcursusstoricoesaustivodelfenomenodellantagonismonellesocietumane classisteprecapitalistichecondirettoriferimentoalmondodeiGreciedeiRomani richiederebbe, come dovrebbe essere a tutti ovvio, un libro a s stante diviso in parecchitomi,equindiunoperachenonsarebbeesageratodefiniremonumentale, ma per i pi modesti scopi perseguiti dallo scrivente nella presente elaborazione sarsufficienteindagarealcunidiquestifenomeni,fraipisignificativienotidei tempi antichi dallepoca degliElleni alla societ romana, per dare un fondamento storico al discorso relativo a Insurrezione e Rivoluzione introdotto nel primo capitolo, e soprattutto per fissare le necessarie discriminanti, culturali, sociali e politiche,fraipiantichisommovimentieleattualiprospettiveinsurrezionalie/o rivoluzionarie. SembrainevitabileiniziarecitandolabennotavicendadiSpartacoedelcosdetto bellum spartacium, altrimenti chiamato bellum servile, ossia dalla guerra del potere romanorepubblicanodelprimosecoloavantiCristocontroSpartacoeglischiaviin rivolta che lo seguivano, un conflitto senza quartiere che ha generato unampia letterura a partire dal mondo culturale antico [Plutarco, Appiano, Livio, Sallustio, Fozio, eccetera], ponendo fin da quei tempi il problema dellhumanitas e del difficile,controversorapportofrailiberieglischiavi. Si tratt sostanzialmente di una guerra breve, molto sanguinosa, costellata di saccheggiediesecuzioni,icuieventisostanzialmentecopronoilperiododal73al 71 a.C., ma fu una guerra decisamente atipica per come si era sviluppata e drammatizzata, rischiando di compromettere il controllo delle lite del tempo sullintera societ, e si concretizz in un aspro confronto non facilmente inquadrabile nelle tipologie classiche di conflitto allora conosciute e codificate dai cronisti,cheportavainevitabilmenteallattenzionegeneralelacondizioneservile, ciolacondizionedischiavitincuieracostrettaunapartesignificativadelgenere umano,affinchlaltrapotesseprosperareedevolversi.2

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

LaverastoriadeltraceSpartacogladiatoreperdilettodeiliberieinfineistruttore digladiatoriinunascuoladiCapua,natocomeumilefigliodipastorieinseguito ausiliario nellesercito romano, disertore per le vessazioni subite e per questo ridottoinschiavitsullabasedelleleggidiqueltempoedellapraticadelladiffusa dello schiavismo stata in seguito trasfigurata nella leggenda, utilizzata simbolicamente e politicamente nella prima met del Novecento dai moderni antagonisti, come nel caso della Lega di Spartaco del 1919, in Germania, fondata dallagrandeintellettualemarxistaRosaLuxemburg,finoadiventareunredditizio soggettocinematograficoconKirkDouglaseStanleyKubrik. MadietrolastoriadiSpartacoedellapinota,estesaedinsidiosarivoltadischiavi delmondoanticoallaqualeCrassoePompeoallafineriuscironoavenireacapo,si celavapursempreunacondizionesocialeedumanaintollerabile,didiminuzionee sfruttamentointegrale,cheinformetaloranuoveedinedite,adattatesubdolamente ai nuovi contesti culturali e sociali, talaltra in forme che addirittura bene approssimano quelle classiche, allinizio del terzo millennio ben lungi dallesserecompletamentescomparsa. Il primo secolo avanti Cristo fu per il sistema di potere romano e per la societ antica tutta, a partire dallitalica penisola, una sorta di banco di prova storico, perchsisusseguirono,nellaprimametdiquelsecolo,laguerrasocialecheestese lacittadinanzaedilconseguentestatusallepopolazioniitaliche,laguerracivilefra Mario e Silla, che port alla dittatura di quel Lucio Cornelio Silla il quale era formalmente il rappresentante dellaristocrazia ma che dopo la vittoria sul partito democraticosirivelunautenticodespotaterrorizzandoglistessipatrizi,einfine la grande guerra servile [detto con il senno di poi], che riusc a mettere in pericologliassettidelpotereschiavistico,nelcrepuscolodellarepubblica,echesi conclusedrammaticamenteconlasconfittadeglischiaviedeilorocapi,fraiqualiil pi noto, certamente il pi simbolico ma non lunico [alcuni erano galli, come Crisso]fuinequivocabilmenteSpartaco. Questetre guerre, sviluppatesi e risoltesi nellarco di pochianni durante la prima metdellultimosecolodelleraprecristiana,furonoconflittisquisitamenteinterni al sistema di potere di Roma e perci ancora pi problematici, disgreganti ed insidiosi rispetto alle guerre con un nemico esterno ed avevano una natura e unorigine profondamente diversa luno dallaltro, pur potendoli inquadrare per lineegeneralinelprocessostoricoditrapassodallaRepubblicaallImpero: 1)Laguerrasociale,iniziatanel90a.C.,fuunoscontrofraliberiincuiunaparte, quella riunita nella federazione italica, allora ausiliaria di Roma, voleva semplicementelacittadinanza,contuttiivantaggiconseguenti[compresalapaga dellegionario,superioreaquelladeglialtrisoldatinoncives],enonmettevacerto3

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

in discussione dalle fondamenta il sistema di potere romano [che anzi aveva adottato anche nellorganizzazione militare, avendo nominato addirittura i propri consoli]riconoscendolosostanzialmentecomeproprio. Persino inutile precisare che la guerra si concluse con una vittoria incerta dei conservatori romani, ma port allestensione della cittadinanza alla controparte italica. 2)Laguerracivile,dipocoposterioreallaguerrasocialeedivisainduefasi[dal88 al 82 a.C.], fu nel contempo un confronto fra partiti dellepoca, del tutto interni allasocietromana[inquellaoccasionelimportantefamigliadellaGensGiuliaera schierata con i democratici, cio con la parte perdente sul campo di battaglia, tanto che il giovane Giulio Cesare fu costretto a rendersi irreperibile per non subire conseguenze], e fra le personalit forti che guidavano questi due partiti GaioMarioeLucioCornelioSilla,unaguerradallaqualeemersesostanzialmente un dittatore, una figura autoritaria come quella di Lucio Cornelio Silla che rivel, allafine,dirappresentareprincipalmentesstessapiuttostocheibenpiarticolati interessidellaristocrazia.LavicendasichiuseconlamortediSillaelafinedelsuo poterepersonale. 3 La guerra servile contro Spartaco, infine, quale simbolo di un concreto riscatto deglischiavipartitodalorostessienondaqualcheautoritbenevola,cheebbe unanaturamoltodiversaedecisamenteanomalarispettoaglialtridueconflitti,di difficiledefinizioneediuncertoimbarazzoperglistessiromani,alpuntocheuna fonteautorevolecomePlutarco[ciavverteLucianoCanforanelsuobrillantesaggio Spartaco,MarxeMommsen]hafattoricorsoallescamotagediindicarelaguerracon ilnomedelnemicoaffrontato[guerracontroSpartaco],pernonesserecostrettoa definirlaequindiametterneinluceiverimoventi,conlaspiazzanteveritchegli schiavi si sono comportati, in quella tragica occasione di conflitto, esattamente comeiliberienoncomebipediumanoidiqualisivolevafarcrederecheerano, costituendo le proprie armate ed affrontando le coorti e le legioni sul campo di battaglia. Maquellochedobbiamochiederci,inragionedegliscopidiquestomodestostudio, qualifuronolemotivazionipiprofondedeglischiaviribellatisiedeicapicheli guidavano, e quale spirito anim questa e numerose altre rivolte di non liberi, costrettitalorainunostatodianimalescaeintollerabilecattivit. Lindispensabilepremessachelerivoltedinonliberihannoprecedentimoltopi antichi della guerra servile spartachista, fin dallaffermazione della civilt degli Elleni e delle CittStato greche, con la famigerata diffusione della schiavit per

4

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

debitiedanchedellapraticadiriduzioneallacondizionedischiavodeiprigionieri diguerra,affermatasiinepochepiarcaicheemaiabbandonata. Lo scopo molto concreto della riduzione in schiavit era quello di procurarsi braccia per il lavoro e per poter operare il conseguente sfruttamento di ampie, se non assolutamente maggioritarie fasce di popolazione, come avvenne nel caso storico degli Iloti a Sparta, n propriamente debitori insolventi n prigionieri di guerra, ma comunque popolazioni sottomesse [quelle della Messenia conquistata dagli spartanidorici, ad esempio] private dei diritti e costrette al lavoro servile, o pipropriamenteeconcretamenteridotteamassedischiavi. Come evidenzia con estrema chiarezza Romolo Gobbi nel suo interessante saggio Schiavit dellagricoltura, gli iloti in rivolta nei fatti assimilabili per la loro condizioneaglischiavi,manellafattispeciediproprietdellostatocheliassegnava ai membri del gruppo dominante come se si trattasse di una semplice concessione hanno costituito un serio problema per lentit spartana caratterizzata da una forma di comunismo aristocratico/ castale di derivazione dorica, particolarmente in occasione di una grande rivolta degli stessi nel quinto secolo,scoppiatanellanno464a.C.,persedarelaqualeAteneinviintornoal462 a.C.uncorpodispedizionecostituitodaopliti. AtenenonaiutdicertoSpartapersopraggiuntaamicizianeiconfrontidellarivale, ma per una sorta di solidariet classista fra proprietari di schiavi, e con tutta probabilitperimpedirechelarivoltasiestendesseminacciosabenoltreiconfini dellaCittStatoavversaria. Questo episodio storico ben noto, rivela che gi nel V secolo a.C. la schiavit era eretta a sistema, e costituiva il pilastro fondamentale delleconomia delle Citt Stato. Il ricorso al lavoro schiavo o servile sul modello degli iloti, il che nelle date condizioni storiche significava praticamente la stessa cosa si affermato allinterno del mondo antico [dai Greci ai Romani], a sommesso avviso dello scrivente per tre ordini di motivi principali, intimamente legati alla natura e al funzionamento della societ di allora, motivi elencati di seguito in tre punti, con lavvertenza che il terzo ed ultimo punto non certo il meno importante, ma costituisce il dato materiale che ha influenzato, a sua volta, levoluzione degli aspetticulturalielosvilupposulpianosociale. Elementicostitutividelsistemaschiavista: 1)Ilruolodeltuttosecondario,quasispregevole,cherivestivaillavoroumanoe lestrema svalorizzazione delle indispensabili mansioni lavorative quotidiane, in agricoltura,allinternodellacasacomenelleminiere.

5

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

La banusia, nellantica Grecia, qualificava in termini spregiativi il lavoro manuale, ponendoinunasituazionediinferioritchiseneoccupava. Lattivit lavorativa era considerata necessaria per la produzione delle basi materiali della vita associata, ma non certo degna dei liberi, i quali solitamente si dedicavano ad altro, ad attivit pi nobili ed alte per potersi compiutamente realizzare, quali erano, in effetti, per gli uomini di allora la Filosofia, la Politica, lArte,laGuerra. Ad un certo punto della storia antica ci fu una svolta, un cambiamento culturale profondoicuielementieranoprobabilmentegipresentiinformaembrionalenelle comunit pi arcaiche, se vero che ancora nel VIII secolo a.C. Esiodo scrisse un celebre poema in esametri, dal titolo Le opere e i giorni, nel quale proclamava per luomo [in quella circostanza rappresentato dallo scapestrato fratello Perse] la necessit del lavoro, anzi, faceva apertamente lelogio del lavoro e della giustizia sociale,inquantosolaviaperviveredignitosamenteedacquisireilfavoredeglidei. Il lavoro era dunque inteso come etica imposta alluomo dagli dei per una buona vita. Ma purtroppo, a dispetto di Esiodo e della sua apprezzabile apologia del lavoro onesto e libero, per alimentare i sempre maggiori flussi di prodotti agricoli e di materie che consentivano lesistenza e lespansione delle CittStato elleniche, migliorando progressivamente la qualit della vita urbana a vantaggio dei cittadininellapienezzadeidiritti,sireseronecessariemassesemprepigrandidi schiavi,possedutesiadaipiccoliproduttoriindipendentideditiancora,inbuona sostanza,allautoconsumodelleproduzioni[unaodueunitservili,inmedia,per ciascun libero] sia e soprattutto dai grandi proprietari che accrescevano il loro poteresulrestodellasocietenelcontempoestendevanolaloroinfluenzapolitica. Grandi masse di schiavi possedute significavano maggiori volumi di produzione ed anche, come conseguenza non trascurabile, maggior potere e prestigio allinternodellorganizzazionesociale. Secondo Costanzo Preve, Lalienazione precapitalistica dunque in genere unit di sfruttamento economico e di svalorizzazione sociale. Il lavoro sociale precapitalistico produceunplusprodottosocialeprioritariamentedistribuitonelleclassidominanti(antico orientali, asiatiche, schiavistiche, feudali, signorili, eccetera) e viene, per di pi, colpevolizzato,disprezzatoesvalorizzatodallestruttureideologichedelpotere.[inStoria criticadelmarxismo]. Perquantoriguardaspecificamentelasvalorizzazionedellavoroumanonelmondo antico, quale attivit non degna degli uomini, ma affidata ad invisibili senza diritti,ravvisiamoqualcheinquietanteanalogiaconquantostaavvenendooggi,in un quadro culturale, sociale, politico di affermazione del capitalismo del terzo millennioenelpienodiunveroepropriocambiamentodiEvo,cheportaadun complessivo declassamento del lavoro sia da un punto di vista culturale sia per6

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

quando riguarda le sue condizioni materiali, nei concreti rapporti sociali di produzione. Nonacasoillavoroschiavodailineamenticlassici[addiritturaprecapitalistici]non pernientescomparso,inquestoesordiodelventunesimosecolo,mostrandoanzi una preoccupante ripresa, e nuove e pi sottili forme di schiavit alienante si stannoaffermandonellesocietcosiddettesviluppateoavanzate,comeadesempio ilneoschiavismoprecariosuscitatodalladiffusionedellavoroflessibileesottopagato. Tornandoperunattimoeinconclusionedeldiscorsoalmondoantico,lasituazione di declassamento integrale del lavoro, da riservarsi a non umani o disumanizzati nelle piccole propriet dei produttori indipendenti come nel grandelatifundium,haconnotato,inseguito,ilsistemaellenisticoromanodellavilla connesso al latifondo, caratterizzato dalla commercializzazione delle produzioni e dalricorsomassiccioallavoroschiavo,equellosuccessivodelcolonatomedioevale, rivelandocidaquestopuntodivistaunasostanzialeeferalecontinuitstorica. 2 Una visione della comunit e della partecipazione politica per gli ateniesi specificamente della democrazia diretta quale manifestazione della sovranit comunitaria che escludeva larghe fasce di popolazione, interne al sistema e necessarie per la sua riproduzione, e che riservava la pienezza dei diritti sostanzialmenteaminoranzeprivilegiate. Nontutticolorochenonavevanopienezzadidiritti,apartiredaquelliafferentila partecipazionealledecisionipolitichedellacomunit,eranonellacondizionidegli schiavi,perchnonloeranoicosiddettimeteci[metoikoi,cioivicini]inAtenee nellAttica,stranieriofiglidistranierienondiautenticicittadininonsoggettiagli stringenti vincoli servili, ma esclusi dalla propriet immobiliare pur potendo intraprendereliberamenteattivitcommercialieartigianali,eformalmenteschiave noneranoledonne,lequalirisultavanoperinvisibilinegliampispazipoliticie dielaborazioneculturalechecaratterizzavanoquellasocietclassistaemaschilista. Ma la vera e propria condizione schiavile/ servile fuor di dubbio che in certe circostanzestorichehariguardatolamaggioranzaassolutadellapopolazione,come nel caso di quella Sparta caratterizzata da un modello comunistico della classe dominante alternativo a quello ateniese, in cui gli spartiati, i veri liberi che animavano la comunit e ne decidevano le sorti, erano appena poche migliaia a frontedicircaduecentomilailoti. 3 Il basso livello tecnologico che coesisteva con un alto livello culturale, in un mondo gi caratterizzato dal progressivo superamento delleconomia di autoconsumoedauncertogradodicomplessitnelladivisionedellavoro,incui incrementidiproduzioneagricolaeminerariaasostegnodellespansionedellacitt edelmiglioramentodellecondizionidivitanellaPolis,dovevanoesseresupportati7

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

essenzialmente dallimpiego e dallo sfruttamento, con metodi spicci e brutali, dellenergiaanimaleediquellaumana. Sonoevidentiglieffettidellacontraddizionefraunbassolivellotecnologico[edun bassolivellodisviluppodelleforzeproduttive]combinatoconunelevatolivellodi elaborazione culturale e del pensiero, che imponeva un ampliamento degli orizzontiancheinterminidiqualitedagiatezzadellastessavitamateriale,almeno perlesparuteclassidominantieiliberi,allapresenzadiunacrescitadellaPolisedi unconcretosviluppourbanoinbuonasostanzadipendentidallesterno,quantoalle crescentirisorsematerialichelosostentavanoechelacittavidamentefagocitava. Eraperciinevitabile,allinternodiquelparticolarecontestoculturale,economicoe tecnologico, ridurre ipocritamente e cinicamente una larga fetta di umanit a ominidi, ad animali o ad autentici oggetti, per poter estrarne energia e lavoro in quantit sempre maggiori a basso costo senza dover affrontare fastidiosi ed insidiosi problemi di coscienza, che altrimenti avrebbero potuto avere implicazionipolitiche,filosoficheesocialidestabilizzanti. Se un basso o inesistente livello tecnologico coesiste con un modesto livello di sviluppoculturale,comefuilcasodicertecultureincuisipraticavaunelementare attivit di raccolta di prodotti della natura, integrata da un po di caccia, essenzialmente per lautoconsumo di gruppi su base familiare o tribale, i soggetti inseriti in quegli specifici rapporti sociali difficilmente poterono sognare templi sontuosirivestitidimarmo,foriimperiali,archiditrionfo,anfiteatriperlosvagoe le recite, ed opere monumentali in grado di resistere ai millenni, oppure immaginareconquisteterritorialiedestesecolonizzazioniperprocacciarsipreziose risorse a scapito di altre comunit umane, e quindi i livelli di produzione e le modeste esigenze di vita di tali soggetti rimasero stabili per lunghi, lunghissimi periodi, non essendo neppure concepibile, in quei contesti, unillimitatezza della crescitaeconomicaedellaquantitdirisorseimpiegateataliscopi. Se cos , non pu concretizzarsi la necessit di aumentare progressivamente la quantitdilavoropersoddisfareidesiderinatiinunimmaginariotuttosommato semplice,iquali,perlepopolazionipiarcaiche,poteronoalpiconsisterenel riuscire a cacciare in modo efficiente, limitando rischi e fatica nellesercizio di quella attivit necessaria, nel riuscire a congiungersi con una donna piacente, o nellosfuggirealleinsidiechelambientenaturalecelavaadognipasso. Manelmondoanticodicuicisistaoccupando,giuntialletdelferroedanchefin da prima della stessa, tutto questo era gi un ricordo sfocato e levoluzione del pensiero speculativo, il desiderio di conoscenza, di comprensione profonda della realtcircostante,delmondonaturaleedelluomoeranogiinattoedagivanocon prepotenza,accantoaldesiderio,sviluppatosiinparallelo,diunavitamaterialepi comoda,piappagante,laqualerichiedevaaccumulodibeni,dispendiodirisorse erealizzazionedioperetalidarenderlaeffettiva.8

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Si tratt, in buona sostanza, di una rincorsa fra il desiderio, la cui soglia era destinataadelevarsiprogressivamente,elarealizzazioneconcretadellostesso,che nel contempo comportava un percorso di emancipazione umana dal dominio incontrastatodelleforzedellanatura. Nel tempo presente, questa stessa rincorsa fra nuovi bisogni e loro appagamento, fradesiderioepossibilitconcretadirealizzazione,portataadunlivelloestremo fino al limite dellinsostenibilit dalle lite capitalisticoglobaliste, in ben altri contesticulturaliesocialirispettoaquellichecaratterizzaronoilmondoantico. Questa rincorsa per molti versi ferale ed autoditruttiva, date le grandi possibilit scientificotecnologiche che amplificano limpronta antropica sul pianeta, prima ancoracheaumentareedapprofondirelepossibilitdidominioelitisticosuglialtri umani, rischia di pregiudicare la sopravvivenza stessa delluomo e quella del suo ambientenaturale. Tornando alloggetto del presente studio, la crescita materiale ed economica del mondo antico non pot che fondarsi, in estrema sintesi, sullo sfruttamento dellenergiaedellavoroumano,inassenzadimacchinechesostituisserogliaddetti ailavorimanualiedialtrefontiallequaliattingerelenergia,necessariaperpoter produrreinmisuracrescente. La figura dello schiavo, umanizzatasi soltanto nelle epoche successive a quella dellimpiego sistematico del suo lavoro, risulta perci centrale, a detta dello scrivente,nelformulareungiudiziosulquelmondoenellindividuareiveripilastri suiqualiquestosireggeva. Unodeinumerositerminigrecianticamenteusatiperindicareloschiavoerasoma, che propriamente aveva il significato di corpo, come se si volesse escludere, o meglio,sesivolesseesorcizzarelapossibilitcheglioggettiimpiegatineilavori materialicoattipotesseroavereunanimaeunintelligenza. Seilnonliberoperlipocrisiadeiliberieranientedipicheuncorposenzanima, luomo, al contrario, era psych, cio anima, ed probabile che da l originino i contenziosi sulla presenza o lassenza dellanima, in soggetti deboli e totalmente subalterni, che hanno attraversato le epoche successive, se vero che lo schiavo dellepiantagionidicotoneamericaneeraconsideratounanimale,opocodipidi unanimale,manoncertamenteunuomo,eseverochealungosiprotrattala discussionesullapresenzadiunanimanelledonne. Lo stesso Aristotele, per altri versi fonte di un pensiero avanzato e critico nei confronti della variante speculativa, puramente monetaria delleconomia [la crematistica per gli antichi], ha descritto lo schiavo come un oggetto animato possedutodailiberi,destinatoadusarealtrioggetti,inanimati,daquestiposseduti. Ecco quale fu la terribile sostanza e la principale contraddizione del mondo degli antichigreci,checaratterizzanchelasocietromananeisecolisuccessivi.9

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Un mondo per molti versi apprezzabile, come lo fu sicuramente nel campo del pensiero speculativo prescientifico e della Filosofia, in quello della Creazione Artistica e del Teatro, ma per altri versi, determinati come in tale caso sul piano sociale e delletica, simile ad un inferno in terra al quale moltissimi erano condannatisenzacolpaalcuna. E certamente vero quello che sostiene il filosofo ed amico Costanzo Preve, e cio che la stessa Filosofia nata come reazione comunitaria razionalizzata [1] allavanzare della crematistica [far danaro con il danaro, in generale arricchirsi attraverso speculazioni e intermediazioni senza lapplicazione del lavoro umano trasformativo della materia] che scardinava il metron e liberava il campo per unaccumulazione illimitata delle ricchezze a vantaggio di pochi, ed [2] al conseguenteaffermarsidellaschiavitperdebiti,matalereazione,chetantopeso haavutonellagenesidelmondoculturaleeuropeoenelsuosuccessivosviluppo, nonhaimpeditolaformazionedeisistemischiavisti. Se in epoche precedenti a quella degli Elleni gli uomini non potevano dirsi propriamente e concettualmente liberi [si veda, in proposito, la condizione umana di sostanziale e generalizzata illibert negli antichi imperi doriente], nellorganizzazionedellaPoliseneisuoispazilalibertdiespressionepoliticaedi partecipazionealprocessodecisionaleerasgarantita,masoltantoaminoranzepi o meno sparute, investite del privilegio, che levoluzione storica, culturale ed economicaavevafavorito. I moti servili o schiavili, che potevano esplodere improvvisamente come le moderneinsurrezioni,oaddiritturaincasibendeterminatisembravanoassumere, almenoinembrione,alcunedellecaratteristichepiprofondeedestabilizzanti,per il potere vigente, che tipicamente connotano il processo rivoluzionario, rispetto allInsurrezioneeallaRivoluzionecomeogginoipossiamointenderlehannoavuto unorigine, una natura ed una giustificazione storica profondamente diverse, a fronte di una ben diversa percezione della persona umana e delle condizioni di libert e schiavit, per cui consigliabile una certa cautela nellistituire paragoni troppo stringenti, come talora accaduto, accostando ad esempio la Guerra di SpartacoallaRivoluzioneBolscevicaeProletaria. Nel mondo romano posteriore a quello delle CittStato degli Elleni, destinato a svilupparestoricamenteilsistemaschiavista,lerivoltedischiavicontinuaronoed ebbero una certa risonanza, giunta fino ai giorni nostri, rivelando una relativa pericolosit a partire dal secondo secolo avanti Cristo, con le rivolte di schiavi in Sicilia ed in particolare con il grande sommovimento scoppiato fra il 138 e il 136 a.C., in quella Trinacria che gi nelle epoche precedenti era nota come terra di schiavi abbondantemente impiegati nelle produzioni agricole, specificamente in quelladelgranocherappresentavalamaggioreelapinotaproduzionedellisola.10

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

A quel tempo, in Sicilia abbondavano e si moltiplicavano i mercati di andrapodon legati alla remunerativa produzione di grano ed al sistema del latifundium, e il trattamento riservato agli schiavi non era neanche lontanamente paragonabile al trattamento, giustamente delicato ed affettuoso, pieno di premure, che noi oggi assicuriamoainostrianimalidomestici,nonsoloperchquestiuominicheavevano persolalibertacausadelleguerreodeidebitinonricevevanovestitienonerano nutriti a sufficienza, ma anche perch si praticava abitualmente la marchiatura come segno indelebile della propriet, non di rado si tenevano in ceppi, si uccidevanobarbaramentesesirivoltavanooperpurocapriccio,esistabilivanoper lorocarichidilavoroinsostenibili. Fu Diodoro Siculo di Agira che tramand, in buona sostanza, le notizie relative a questavicendagiuntesinoanoi,elostoricoromanopurnonpotendoapprovareil comportamento ribelle degli schiavi perch i referenti politici e sociali dellepoca nonavrebberodicertoapprezzato,cercalmenodicomprendereimotiviprofondi della rivolta, cosa che probabilmente non fu molto difficile per un uomo colto e attentocomeDiodoro,datelecondizionibestialiincuieranocostrettiavivere,alla finedelsecondosecoloa.C.,glischiaviimpiegatinelleattivitagricoleinSicilia. La rivolta, allinizio riguard soltanto poche centinaia di schiavi soggetti alle vessazionidiDamofilo,ungrandeproprietariononcertonotoperlasuaumanit,e fucapeggiatadaEuno,unsirochepraticavalamagiaealqualeunadeaapparvein sognorivelandoglichesarebbediventatore. Euno si mise alla testa di una rivolta in cui in prima fila cerano prigionieri di guerra, come lui ridotti in schiavit, e riusc a conquistare la citt di Enna divenendonere,esattamentecomenelsogno,conlaltisonantenomediAntioco. In seguito, aderirono al nuovo regno anche gli schiavi dellagrigentino guidati da Cleone,pastorecilicioepirata,eilnumerodeirivoltosisalvelocementeadunpaio di centinaia di migliaia, sopraffacendo le guarnigioni romane dellisola, tanto che Roma dovette inviare il console Rupilio con le sue legioni per sedare definitivamente la ribellione, cosa che Rupilio fece con successo subito dopo la riconquistadellastrategicaTaormina. Nel caso della prima guerra servile che fu effettivamente una guerra, data lampiezza dei sommovimenti e dato che gli schiavi proclamarono addirittura un regno in Sicilia, sconfiggendo inizialmente le coorti romane presenti nellisola sonoassentiverieproprielementidicoscienzasociale[abolizionedellaschiavit, uguaglianza fra gliuomini, pienezza didiritti pertutti gli esseri umani, eccetera], nonvitracciadiunprogrammapoliticoalternativo[diunalternativasistemica radicale, con un linguaggio contemporaneo non proprio bellissimo] e dominano inevitabilmente elementi di natura mitologicoreligiosa, nel mantenimento sostanzialedellevecchiestrutturedipotere.

11

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Infatti,Euno,chehaavutounasignificativavisioneincuiglicomparsaunadea predicendogli una sorte regale, ha fondato un effimero regno con capitale Enna finitoinpochianni,nel132a.C.,conlinterventodiRupilio,ilqualestatoretto daunmonarcariconosciuto[lostessoEuno]eddiventatoperglischiaviliberatiin maggioranzasiriani,cheavevanodiligentementeprovvedutoatrucidareipadroni aguzzininellarea,unasortadinuovaSiria. Il ricordo della prima guerra servile stato rinverdito, un trentennio dopo, da unaltrarivoltadischiavinellastessaSiciliacheimperversdal104al101a.C.,di dimensioni inferiori alla precedente ma ugualmente insidiosa, in cui il capo degli schiavi sollevatisi contro gli spietati padroni, tale Atenione, era un astrologo e un amministratore delle propriet dei suoi ricchissimi possessori [quindi non un umile lavorante costretto alla fame e ai ceppi] che segu con tutta evidenza lesempiodelsiroEuno,rivelando,grazieallesueconoscenzeastrologiche,cheper volontdeglideisarebbediventatore. Ma gli schiavi in quella effimera occasione di riscatto ebbero ben due re come guida, a testimonianza della confusione, dellassenza di pianificazione e delle divisionichesegnavanoquestepurlegittimerivolte,perchaccantoadAtenionevi fu un certo Salvo che si proclam a sua volta monarca con il nome di Trifone, combattendo i romani fino alla sua definitiva sconfitta e a quella di Atenione, il quale cadde combattendo proprio con il capospedizione, il console romano Aquillio,inviatosulpostoperreprimerelarivolta. Anche in tal caso, come nel precedente, mito, tradizione religiosa, una generica volontdivivereliberiincondizionimaterialimenodisumane,edilricordodelle terre natali in cui gli schiavi ribelli liberi lo furono veramente, hanno pesato in modo determinante sullintera vicenda, dagli inizi fino allepilogo cruento, ponendo in evidenza le incommensurabili differenze con i moti rivoluzionari moderni, in cui la coscienza sociale e una visione politica di alternativa sistemica animano quanto meno le lite rivoluzionarie, se non la massa di manovra da questediretta. UltimovenneSpartaco,conlacosiddettaterzaguerraservile[tertiumbellumservile], o guerra di Spartaco [bellum Spartacus], od ancora guerra contro Spartaco [bellum Spartacium], che scosse almeno un poco le solide fondamenta del potere romano mettendoneinpericololordinesociale. Lepopea degli schiavi di Spartaco, in parte significativa di origine celtogallica e germanica,fucomunquediversadaquelledeglischiaviinSiciliaesicuramentepi problematicaperilpoter,essenzialmenteperimotividiseguitoelencati. Peculiaritdellaterzaguerraservilerispettoalleprecedenti: 12

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

A) La maggiore ampiezza e rilevanza dei moti, che nel momento pi critico giunseroapreoccupareseriamenteidetentoridelpotereaRoma. B) Lampio raggio degli spostamenti delle masse armate servili che percorsero letteralmente la penisola dalla Campania verso la Gallia [dalla quale Spartaco avrebbe potuto raggiungere la Tracia], invertendo dimprovviso la marcia e arrivando fin nelle vicinanze di Roma, per poi ridiscendere a sud, risparmiando inspiegabilmentelUrbeneltentativo,fallito,diraggiungerelaSiciliadellaprimae secondaguerraschiavile. C)Unamaggioredeterminazioneeconsapevolezzadeglischiaviedeilorocapi, una migliore preparazione alle armi [che i rivoltosi erano arrivati al punto di fabbricare autonomamente per equipaggiare lesercito], trattandosi in non pochi casidigladiatoriespertienondisemplicilavorantiagricoli. D) Un peso minore nella vicenda, come allo scrivente parso di cogliere, dei tradizionali aspetti mitologici e religiosi che animavano tutte le soggettivit del mondoantico,schiavicompresi. Anche qui la fiammata che ha appiccato lincendio si sviluppata improvvisamente, senza pianificazione e senza una precisa regia, in seguito alle condizionidivitacheilpossessoredischiavielanistaLentuloBatiatoriservava aigladiatori,conunafugadiSpartacoversoilVesuvioassiemeadunasettantinadi compagni di sventura, non prima di essersi sommariamente armati con qualche attrezzosottrattonellacasermadiaddestramento. Dopoaversconfittoalcunisoldatidellalocaleguarnigione,inviatiperfermarli,ed avergli sottratto le preziose armi, i ribelli si installarono alle pendici del vulcano, accogliendo schiavi fuggitivi, pastori raminghi, altri poveracci ed addestrandoli allusodellearmi. Ilseguitofuuncrescendodiscontriconledeboliepocoaddestratecoortiromane, arruolateperloccasionedaipretoriinviatidaRoma,equindiiribelliottennerouna seriedivittoriesulcampo,nonchdinumeroseadesionidischiavifuggitiviedaltri soggettivessati. Spartaco non fu lunico capo dei ribelli, ma fu certo quello che ebbe maggior notoriet, nonch, sembrerebbe, quello maggiormente dotato di capacit organizzative e genio militare, come mise in rilievo lo stesso Plutarco, il quale lo defin pi simile ad un Elleno colto che ad uno della sua stirpe, e lo storico ottocentesco Theodor Mommsen giunse a scrivere che il capo degli schiavi discendevadallastirperealedegliSpartocidi.

13

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Nonostante il lusinghiero giudizio su Spartaco di Plutarco e Mommsen, questo ultimo restava pur sempre, nella societ romana del tempo, un gladiatore e uno schiavoribelle. Ilpoteredellepocatendevaasottostimaresialeportatadellerivoltedischiavisiail potenziale sovversivo che queste sottendevano, nonostante fosse ancora vivo il ricordodellepregresseesperienzesiciliane,eperquantocruentaedestesafosse,la guerra contro quegli infelici, che in grande maggioranza cercavano soltanto la libertecondizionidivitapidecenti,noneraconsideratadailiberiesoprattutto dagliaristocraticiunacosaonorevole. Infatti, mandargli contro in prima battuta il pretore Clodio con tremila uomini raccogliticci,arruolatilungoilcamminoiqualifuronoinesorabilmentesconfitti fu una prova di questa sottovalutazione, e lo stesso dicasi per le truppe dellaltro pretore,Varinio,messeinfugadaigladiatori. Ildatocheemergeinquestavicendalaparticolaredeterminazionedeiribelli,che nonsisciolserocomenevealsole,alprimoscontroimpegnativoconlelegionibene armate e bene addestrate tanto vero che nella marcia verso nord i soldati di SpartacosconfisseroletruppedelconsoleGaioCassioLonginoneipressidiMutina [lodiernaModena],esattamentecomeaccaddeinprecedenzaconleforzemilitari deiconsoliGellioPublicolaeLentuloClodiano[nellanno72a.C.]. La pretesa degli schiavi, a partire dal loro capo pi noto, di essere accettati come uomini liberi, dovette influenzare allepoca anche il comportamento di coloro che erano ancora in cattivit, come riportano le cronache dellepoca, ed ben testimoniata dallaccordo che Spartaco propose, da pari a pari, ad un certo punto delconflittoaMarcoLicinioCrasso,echequestosdegnosamenterespinse,nonch dalle insegne sottratte ai pretori sconfitti e consegnate al trace, perch si ponesse nellaposizionedelcapodiunesercitoregolare. Si tratta di elementi molti concreti sulla strada di una piena liberazione dalla condizione servile aventi altres un certo valore simbolico, pur nellaccettazione apparente dei simboli [le insegne dei pretori] e delle strutture di potere [a partire dallacostituzionediunesercitoregolare]diqueltempo. Inspiegabilmente,dopochedecisedinontentarediarrivareinGallia,Spartaco,che avevariunitoormaicentoeventimilauomini,nonattaccRomaesidiresseverso sud, determinato a raggiungere lisola di Sicilia in cui era in corso lennesima sollevazioneservile. Nonciriusc,sembrerebbeacausadeltradimentodeimalfidatipiraticilici,nonch perlirrealizzabilitdellideadellacostruzionediunpontedibarchechecollegasse la Calabria con la Sicilia, e fu costretto infine ad affrontare le truppe di Marco LicinioCrasso,inviatodalsenatoromanoperpiegarelarivolta. Crassoavevaalseguitobenottolegioniepresemisuredrastiche,dopounaprima sconfitta inflittagli da Spartaco, facendo giustiziare [sembrerebbe] a bastonate14

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

alcunemigliaiadisuoisoldatipercostringereglialtriacombattereconilterrore,in modotalechetemesseropiluidelgileggendarioCapodeglischiavi. DaquelmomentoCrassononcolsechevittorieepungolatodallimminentearrivo deirinforziguidatidaGneoPompeoMagno,provenientidallaSpagna,edaMarco TerenzioVarroneLucullodallaMacedonia,accelerlazionemilitarepernonfarsi strapparelavittoria. Lepilogo si ebbe nel 71 a.C. con quella che tradizionalmente si ricorda come la battaglia finale del fiume Sele, con Spartaco che a detta di Plutarco uccise il suo cavallo prima della fatidica battaglia, per non dare adito a sospetti di fuga, e che finprobabilmenteuccisoincombattimento. Gli schiavi uccisi furono sessantamila, e il numero impressionante di caduti nelle lorofilerivelachelunicaalternativaallalibertealsuopienoriconoscimento,peri ribelli,nonpotevaesserechelamorte. Dopo la vittoria sul campo, Marco Licinio Crasso fece crocefiggere pi di seimila superstiticomemonitoimperiturolungolaViaAppia,fraCapuaeRoma. Cos si concluse, in estrema sintesi, lultima grande guerra schiavile in epoca romana,eilferoceCrassochesconfisseSpartacoconladurezzaeilterrore,ironia della sorte, si vide strappare dal nobile avversario Pompeo Magno, intervenuto anche lui militarmente ma non il vero artefice della vittoria, lambito Trionfo a Romaesidovettepercicontentaredellesempliciovazioni. 15

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Parteseconda:PatresePlebs,unalottafraliberi Selacontraddizioneprincipaledelmondoanticoorigin,apareredelloscrivente, daunbassolivellotecnologicoafrontedellelevatolivellodielaborazioneculturale raggiunto,eportalladiffusioneeallaffermazionedelloschiavismocomemododi produzione prevalente, allora la contraddizione prima sul piano sociale non pot che essere rappresentata dalla contrapposizione fra i padroni e gli schiavi, ed in particolarefralelitedominantideltempo[lagerontocraziaespressadaglispartiati nella polis oligarchica, le lite della polis democratica, laristocrazia senatoria grandeproprietaria romana] e le masse di schiavi sottomessi [ivi comprese le condizioni servili ilotiche assimilabili alla schiavit], conferendo un particolare significato alle cosiddette guerre schiavili quali principali conflitti verticali nellordinesocialedeltempo. La numerosa classe degli invisibili senza diritti, che si voleva muta e del tutto incoscientenellasocietantica,machetaloraedimprovvisosirivelavaantagonista comesipuosservareinoccasionedelletreguerreschiaviliedinmodoparticolare nellultima, nellepoca del dominio di Roma giunse ad avere un peso numerico rilevante, stimato da certe fonti fino ad oltre un terzo della popolazione complessivasoggettaalpoteredellUrbe. Cifupersinolapropostadiassegnareaglischiaviunadivisa,chelidistinguessedai liberi,matalepropostafucassataperilpericolocheglischiavipotesserofacilmente riconoscersi e contarsi, nonch comprendere la forza che potevano esprimere allinterno della societ, a fronte di una desolante condizione di minus habentes.disumanizzati alla quale moltissimi fra loro, impiegati nei pi umili lavorimateriali,eranostatiridotti. Certo,vifuronoschiavicolticheebberolafunzionediistitutoridipatrizi,oppure di amministratori delle grandi propriet riservate agli aristocratici, e vi furono schiavi che possedettero, a loro volta, altri schiavi, e se vi fu la lettera di libert, nellalogicaenellapraticadellamanomissiochesancunacertamobilitsocialedal bassoversolalto,peraltromaiinterrottasinonostantelaprogressivaaffermazione del sistema schiavista,questanon arriv al punto darappresentare la regola, cio una via giuridica che poteva portare nel concreto allestinzione completa della schiavit, ma pur sempre uneccezione che riguardava minoranze privilegiate, interneadunsistemachefondamentalmenterestavaschiavistico. La schiavit, nellepoca romana del diritto posto, fu formalizzata e divenne un istituto del ius gentium che ebbe una grande importanza storica e una grande effettivitneldeterminarelecondizionidivitadimilionidiindividui,diautentici esclusi condannati al lavoro forzato per la riproduzione della totalit sociale, riverberandosianchesulleepochesuccessive,eprecisamentesuquellungoperiodo dipassaggioallanuovacondizioneservilechehavistolaprogressivaaffermazione, inItaliaeinEuropa,delmododiproduzionefeudale.16

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Ma il conflitto verticale non fu simboleggiato esclusivamente dalle rivolte di schiavi, che rappresentarono la sua pi alta e sanguinosa espressione, perch le rivolte delle plebi romane fecero sentire la loro [relativa] minaccia destabilizzante findallarepubblicaarcaica[inparticolareagliinizidelVsecoloa.C.],eiconflittifra igruppisocialisiacuirono,aitempidellimpero,durantelacosiddettacrisidelIII secolod.C. Ditalirivoltedeiliberi,deimotivichelefeceroscoppiareedeglieffetticheebbero allinterno della societ romana bisogner discutere, pur succintamente, nella secondaenellaterzapartedelpresentecapitolo. ******** PerquantoriguardalastoriadellaRomaarcaica,etantopidellaRomaprimadi Roma,conspecificoriferimentoallorganizzazionepoliticaesocialeadottataealla suagenesi,lefontiletterarieallequaliattingere,comesisa,sonopiuttostoscarse, segnate dallincertezza e dal mito, e perci hanno imposto agli storici moderni unattenta verifica ed un confronto con la documentazione archeologica disponibile. EduopocitareintalecasoloperadiQuintoFabioPittore,delterzosecoloavanti Cristo, alle origini della storiografia e della letteratura romane, che attingeva alle fonti rappresentate dalla precedente tradizione orale con sfumature leggendarie, nondiradoessendoquestaultimanontropporiccaenontroppo adeguataagli scopipropagandisticinelperiododelleguerreconCartagineintegrataricorrendo allacreativitedallafantasia. Attraverso la successiva elaborazione dellopera di Pittore, particolarmente nel periodoaugusteo,leinformazionisonogiuntefinoanoi,elaleggendacheriguarda gli esordi di Roma ha assunto forma definitiva nellepoca di Ottaviano Augusto, peroperadellostoricoTitoLivioedelpoetaVirgilio. Nonquiilcasodiarrivareindietroneltempofinoalmomentodellafondazione di Roma, od al periodo immediatamente precedente, mettendo in discussione la data simbolica del 753 a.C. come inizio della sua storia, che probabilmente ben pi antica e risale al decimo secolo anche se la vera urbanizzazione fu avviata probabilmente nel cinquecento avanti Cristo , ma basta ricordare che alle origini dellUrbe vi fu una sorta di convergenza di gruppi latini [i Ramni, che si stanziarono in corrispondenza del Palatino], gruppi sabini oscoumbri [nei pressi del Quirinale] assimilati progressivamente dai parlanti latino, e vi fu la decisiva influenzaetruscaacompletareilquadro. E per necessario sottolineare che nella strutturazione sociale, nella forma di governoadottataenellorganizzazionedelleistituzionicittadinedellaRomaarcaica haavutounagranderilevanzaladominazioneetrusca,coninflussiprecedentialla17

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

dinastia regale dei Tarquini, anche se sopravvissero nella religione e nelle istituzioni romane reminescenze della pi antica organizzazione latino indoeuropeaevifu,indubbiamente,limmancabileinfluenzaculturalegreca. Losviluppodellecittedellapotenzaetruscheavvenutofralottavoeilsettimo secolo avanti Cristo, per raggiungere il culmine nel sesto secolo, con lespansione oltreiconfinidellEtruria,finoinCampaniaasud[ilcentrodiCapua]enellevalli delPoanord,conlosviluppoprogressivodelleattivitminerarie[ilferro],quello dei commerci e quello dellagricoltura che si valeva di tecniche importate dalloriente, nonch grazie ad una flotta in grado di sconfiggere i greci nel Mediteranno,congiuntamenteaglialleaticartaginesi. Se tale era la potenza etrusca, appare evidente che le sue influenze si facessero sentireanchenelLazioenellastessaRoma,allorainferioreinterminidisviluppo materialeeculturale,nonchcircondatadaregionietruschizzate. Roma, il cui stesso nome in verit di origine etrusca, Ruma, sub linfluenza del sistemadellecittstatoconfederatedellEtruria,governatedailucumoni,alpunto che ne adott in linea di massima la relativa organizzazione sociale ed alcuni lineamentiistituzionali. Nella sostanza, tale sistema prevedeva una spiccata dicotomia fra laristocrazia onnipotente, la quale esprimeva i re, ed un ampio strato inferiore da questa dipendente, che non viveva certo in condizionidilibert edera costituito da tutti colorochesvolgevanomansioniservili,daicontadinilegatiallaterraeagliobblighi militari,dailavoratoridelleminiere,dagliartigianiedaaltrisubordinatiancora[si consulti, in proposito, la pregevole e relativamente recente Storia sociale dellantica RomadiGzaAlfldy]. Fu la predetta organizzazione verticale della societ, per la verit abbastanza semplice,cheinformlaRomaarcaicadeipatres,iqualidominavanoservi,schiavi e clienti, anche se va precisato che centrale e fondante fu il ruolo giocato della famiglia in quello specifico modello, il quale diede origine e forma allorganizzazioneromana,articolataintrib,gentesecurie. Lo scontro sociale poteva manifestarsi, nella societ classista e patriarcale della prima Roma, quando alcuni gruppi di subordinati al potere aristocratico diventavano sufficientemente forti per liberarsi dal giogo impostogli, o quanto meno per allentarlo, potendo cos aspirare al miglioramento della loro situazione economicaepolitica,nonchadunmaggiorprestigionellasociet. Nonostantelevidenteinfluenzaetrusca,lordinesocialecheiromaniadottaronosi differenzi progressivamente da quello degli antichi dominatori perch una parte numericamente importante del populus, inteso come universi cives o con altra espressionelinterocorpocivico,erasostanzialmentecompostadaliberiaiqualiera riconosciutolostatusdicittadiniromani,masenzaiprivilegidinaturapoliticaed economicariservatiaipatres[ipatrizi],chedominavanopursemprelavitapolitica,18

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

occupavano le alte cariche religiose e monopolizzavano la grande propriet terriera. Questacomponenteessenzialedellasocietromanaeralaplebedallatinoplebs, ovverosecondouninterpretazionediffusachelegalaparolaallesueradicigreche, lamassainforme,lafolla,chedalliniziodelquintosecoloavantiCristoinizia farsi sentire con decisione come comunit di subordinati, dotandosi di proprie istituzioni e mettendo in crisi il sistema di potere repubblicano, nella lotta organizzatacontrolaristocraziaeisuoiprivilegi. Posto che sia i patrizi sia i plebei costituivano fin dallet pi arcaica di Roma un ordo, la ragioni della loro contesa essenzialmente per il potere politico e la spartizione dellagro pubblico si possono rintracciare nel sesto secolo avanti Cristo, riguardando in buona sostanza il crescente predominio politico ed economico dei patres, e di conseguenza una loro pi netta differenziazione in terminidipotereedisponibilitdirisorse,dallaltragrandecomponentedelpopolo romano,laplebs,cheacquisivaunasuabenchiaraidentitdiclasse,purrestando rigorosamenteinternaaquelsistema. E posto che lo schiavo era un servus deprivato dei diritti personali, od anche mancipum, che aveva il freddo significato di propriet, con il predominio dellaristocrazianonpochiplebei,bisognosidiprestitiperleloroattivitagricolee per far sopravvivere i piccoli poderi, rischiavano di essere ridotti in schiavit, fornendo gradite braccia per il lavoro ai patres creditori, dato che il debitore rispondevaconlapropriapersona,econquelladeisuoifamiliari,delrimborsodel debito contratto e dato che per legge, in caso di sopraggiunta morosit, il capofamigliapotevaessertrattoschiavoassiemealsuonucleofamiliare. Ledifficolteconomichecrescenticheriguardavanolapartepipoveradellaplebe, nel concreto privata dellaccesso allager publicus e minacciata dalla schiavit per debiti, unitamente allaspirazione alluguaglianza politica con i patrizi e allammissione alla cariche pubbliche che animava lo strato minoritario di plebei ricchi,hannodeterminatoquellachestatadefinitanoncomeunaverarivoluzione diforzesocialiextrasistemiche,macomeunasemplicesecessione,nellafattispecie la secessione della plebe del 494 a.C., ritiratasi sullAventino e sul Monte Sacro per protesta [secondo quanto ci narra Cicerone] e convinta a tornare, dopo la temporaneaseparazionedaipatrizi,dalcelebreapologodiMenenioAgrippa,sesi deve credere alla vulgata storica che fa base sullannalistica romana di epoca successiva. Se i patrizi erano lo stomaco e i plebei le braccia, nellapologo capzioso di Mennenio, le braccia non volevano separarsi definitivamente dal corpo, facendo naufragare la civilt romana agli esordi sugli scogli della storia, ma soltanto acquisirequalchevantaggioeriempireunpomenolostomaco,conillorolavoro.

19

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

La secessione plebea, o separazione temporanea dai patrizi, od anche sciopero dei subordinati i quali generalmente allepoca lavoravano, bene ribadirlo, mentre gli aristocratici impiegavano altrimenti il loro tempo , si metteva abitualmenteinattoinperiododiguerraodiminacciadiconflitto,conunachiara funzione di ricatto, paragonabile oggi allinterruzione nellerogazione di servizi pubblici,perleagitazionideilavoratoriinsettorichiave. Nonsidevedimenticare,ataleproposito,cheleplebicostituivanolossaturadella principalearmadellesercitoromanodiallora,ciolafanteria,essendolacavalleria una tradizionale prerogativa aristocratica che da sola, per, non poteva vincere le guerre,echepercombattereefficacementecontroSabini,Equi,Volsciedaltriostili, iqualimettevanoinpericololasopravvivenzadiunaRomarepubblicanadapoco emancipatasidaglietruschi,eravitalelapportoinarmidellemasseplebee. Ilsistemanonpotevachereggersisullaconcordiafrapatrizieplebei,concordia chenellarealthasignificatoforticontrastiedhacomportatounlungopercorsodi emancipazionedeisubalterniliberi[nonescluseparecchiefregatureperglistessi e promesse subito rimangiate dal senato aristocratico] del quale costituiscono altrettanteprovegliattilegislativiricordatidaglistorici,fraiqualibenecitarepur di sfuggita, per la loro importanza nellordinamento romano, almeno alcuni fra questi: la Lex Canuleia del V secolo a.C., che stabiliva il diritto di matrimonio fra aristocratici e plebei ponendo fine alla purezza castale aristocratica, le Leges LiciniaeSextiaedelIVsecoloa.C.,chegarantivanounconsolesudueallaplebeeLa LexPoeteliaPapira,sempredelIVsecolo,cheponevaqualchelimiteallapiagadella schiavitperdebiti. Apparechiarochelerivendicazioniplebeenonmiseroindiscussionelasostanzadi quellacheeraerimasefinoallafineunasocietclassista,ntantomenominarono le basi del modo di produzione dellepoca, che assunse nel corso dei secoli chiari connotati schiavistici con lestensione della grande propriet terriera a scapito dei piccoliproduttoriindipendenti. Per quanto riguarda la pi celebre secessione della plebe quella del 494 a.C. questafruttallaclassesubalterna,incambiodiunritornoallearmiperladifesadi Roma, listituzione tribunizia, con i novelli tribuni della plebe [coadiuvati da specificimagistratiefunzionariplebei]cheavevanodirittodivetoeintercedevano in favore dei loro rappresentati sottoposti a giudizio, lufficializzazione dei plebisciti, che erano decisioni collettive riguardanti esclusivamente la comunit separata plebea e limportante riforma centuriata, che ha inciso in profondit nellordinesocialevigente. Nel gran corpo della plebe, sulla base della divisione del popolo in classi di proprietchecomportlanascitadellistituzionedeglionnipotenticensori,vierano da un lato i possidenti, coloro che disponevano di patrimoni ed erano certo plebeidiorigine,mapursemprericchi,edallaltroinullatenenti,dotatisoltantodi20

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

numerosa prole, da cui la celebre espressione proletarii che acquister un ben preciso significato sociale e politico, un paio di millenni dopo, nel mondo capitalistico. Lunione del sangue aristocratico con quello plebeo, realizzatasi principalmente attraverso i matrimoni fra nobili e plebei ricchi, un certo accesso al demanio pubblico garantito anche ai cives pi poveri, la possibilit data ai subalterni di assumere cariche sacerdotali [un aspetto del potere non proprio trascurabile, questultimo,datalasostanzaculturaledelmondoantico],lapossibilitdiaccedere albottinodiguerra,nonpiprerogativaesclusivadeidominanti,unitamentealla grandeespansioneterritorialesullitalicosuolorealizzatagrazieallesconfittedelle citt nemiche, ebbero leffetto di cambiare i connotati sociali e politici allUrbe, rispettoacichefunelperiodomonarchicoeduranteladominazioneetrusca. Il processo emancipativo della plebs romana posto in essere per realizzare la concordiafraleduegrandiclassisocialidicittadiniliberipresentiinquelordine, difendereRomadainemiciesternierenderepossibilileconquisteterritoriali,fino alleliminazionedegliavversaripipotentieallacostruzionediunodeimaggiori imperi della storia umana iniziato nel V secolo a.C., ha attraversato tutto il secolosuccessivoedcontinuatonelIIIsecolo. Tale processo di relativa emancipazione rivela qualche curiosa similitudine pur con le dovute cautele che solitamente queste comparazioni sulla lunga distanza richiedono , con il processo emancipativo dei subalterni che ha connotato il sistema capitalista nel nord e nelloccidente del pianeta dopo il secondo conflitto mondiale, e pi precisamente nel trentennio che va dal 1945 al 1975, in cui lesigenzadidifendersidagliattacchideiVolsci,deiSabini,degliEquielaguerra controVejo,eranosostituitidalconfrontoatuttocampoconilcompetitorsovietico, sottolaperenneminacciadiunconflittonucleareodelladesioneinmassa,incerti paesidelcampoamericanooccidentale,dellaclasseoperaia,salariataeproletariae di altri dominati allideologia comunista, eventualit che avrebbe potuto esser ancor pi grave, in queste recenti contingenze storiche, delle secessioni di una pleberomanachescendevatemporaneamenteinsciopero,agliesordidelperiodo repubblicano. Questo confronto fra modelli profondamente diversi di capitalismo essendo il sistemadelladefuntaURSSdefinibilecapitalistico,purpresentandofortielodevoli connotaticollettivisticiharichiestoaidominantidiscendereacompromessiconi subordinati limitando il profitto privato e il loro strapotere, concedendogli, per tenerli buoni e renderli del tutto interni al sistema, una pi favorevole distribuzione delle risorse, unitamente ad una certa promozione sociale e ad una maggiorpartecipazione,almenoinapparenza,alledecisionipolitiche. Ci stato possibile anche perch hanno prevalso, fra i subalterni pi vessati dal capitalismo e dalla logica del profitto, cauto riformismo sistemico e21

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

socialdemocraziapuramenterivendicativasulpianoeconomicosociale,afrontedi unattrattiva sempre minore dellideologia comunista rispetto ad americanismo e liberismo dilaganti, dovuta al suo progressivo esaurimento storico e alle vistose carenze del sistema di potere sovietico, che nei fatti avrebbe dovuto realizzarla pienamente. Ironicamente,masempreconladovutaprudenza,sipuaffermarecheallimitato accesso alle terre dellagro pubblico che le riforme garantirono ad una parte dei plebei poveri, si pu far corrispondere, due millenni dopo, una meno iniqua distribuzione del reddito, una certa promozione sociale e laffermazione temporaneadelWelfareState. ******** Purnonessendoquestalasedepertrattareapprofonditamentelaquestionesociale e quella, intimamente connessa alla prima,dellespansione territoriale della Roma del secondo e del primo secolo a.C., sospesa fra la tarda repubblica e limpero, opportunoaccennarebrevementeaicambiamentichecaratterizzaronoqueglianni. Il secondo secolo, in particolare, fu foriero di grandi cambiamenti nellordine sociale, economico e politico romano, e fu anche il secolo della distruzione di Cartagine[avvenutanellaprimaveradel146a.C.peroperadiScipioneEmiliano], dellaconquistadellaGrecia[battagliadiCorintoesuadistruzione,sempredel146 a.C.],dellavittorianellaquartaguerramacedone[battagliadiPydnadel148a.C.], della supremazia sui mari della potente flotta di Roma, attivata in seguito alle necessit imposte dalle guerre puniche, nonch dellaffermazione definitiva della potenzamilitareromananellareamediterranea. I processi di espansione territoriale continuarono anche nel primo secolo, con la sconfitta di Mitridate e la conquista del Ponto [battaglia di Cabiria del 72 a.C.] e limpresa di Cesare nella Gallia transalpina [battaglia di Alesia del 52 a.C. e sconfittadiVercingetorige],eprosegudiparipassolatrasformazionedellordine sociale in unentit che si stava affermando come grande potenza a tutto campo, non pi soltanto confinata nella dimensione regionale ed entro i limiti geografici dellapenisola. Dalpuntodivistaprettamenteeconomicoesociale,sipossonorilevareinsintesile importantitrasformazionidiseguitoesplicitate. CambiamentisocialiinattonellaRomadelsecondosecoloavantiCristo: 1)Iniziailprocessodisostituzionedellaveraepropriaplebs,chehacaratterizzato lordine sociale della repubblica arcaica, si dotata di propri rappresentati e proprie istituzioni, in qualche modo alternative a quelle dei patres, ma rimasta22

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

totalmente interna al sistema ed ha costituto lossatura fondamentale delle prime legioni, e nasce il popolume urbano inoccupato, privo di qualsiasi dignit, da tenere sotto controllo e imbonire con le periodiche distribuzioni di pane e i ricorrentigiochi[panemetcircenses]. 2)Laristocraziahaassorbitoglistratiplebeipialtiepiricchi,cheaspiravanofin dalperiodoarcaicoadunapienaintegrazionepoliticaneicentridipoterediallora. Questo fenomeno stato reso possibile grazie alle ricordate modificazioni legislativeedellordinesocialeintervenutenelquintosecoloeneisecolisuccessivi, modificazioni che hanno portato a privilegiare il censo, la ricchezza, gli aspetti patrimoniali,ponendoprogressivamenteinombraleoriginideisoggetti,edhanno alterato irrimediabilmente la composizione della classe dominante, attraverso lalleanzapoliticaeimatrimonimistilegalizzatifragliaristocraticieilpopoloricco. LaclassedominantenonpiquelladellaRomadeireedelperiodoarcaicodella repubblica,purconservandoungrandepotere. 3)Aumentailricorsoallavoroschiavo,nonchilpesonumericodeglischiavinella societ del tempo, e le loro condizioni di vita in certe importanti regioni sotto il controllodiRoma,qualefuadesempiolaSiciliaperlaproduzionedigranoedaltri prodottiagricoli,sirivelanodecisamenteinumane. 4) Cresce la ricchezza monetaria dei dominanti e crescono di pari passo le ineguaglianze sociali. Lager publicus, ossia lagro pubblico alimentato con la confisca delle terreai nemici sconfitti, risulta ormai in gran parte privatizzato e nelconcretoscompareanchelatassaperlaconcessioneannualedelleterreaicives, lagrivectigal. Il grande latifondo acquista una sempre maggiore importanza ed estensione, nellimpiegodiffusodellavoroschiavo. Questi cambiamenti, non certo irrilevanti o di secondo piano, da un lato contribuironoaporrelepremesseperlanascitadellimperoelagrandeespansione territoriale, urbana ed economica dei secoli successivi, ma dallaltro lato contenevano in s i primi germi della crisi del terzo secolo dopo Cristo, superata almeno temporaneamente con difficolt e gravi danni attraverso riforme radicali dellostato,unadiminuzionedelpoteredelsenatoeunaccresciutopoterepolitico edeconomicodellesercitotantochesipuaffermarechedatalesconvolgimento Roma non si mai pi ripresa completamente , e della successiva, inarrestabile decadenzadellaparteoccidentaledellimpero. Sinotanoalcuneinquietantianalogiedilargamassima,inunsiapurcautoesercizio distoriacomparata,fralericordatetrasformazionieconomiche,politicheesociali,23

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

gievidentinellaRomadelIIetantopidelIsecoloa.C.,equellecheilcapitalismo contemporaneo, caratterizzato dalla globalizzazione neoliberista, dalla finanziarizzazione delleconomia e dalla diffusione della cosiddetta societ di mercato,haimpostoquantomenoapartiredallultimodecenniodelNovecento. Cambiamentisocialiindottidalcapitalismodelterzomillennio: 1) Scompaiono progressivamente i ceti medi figli del welfare postbellico e con loro la vecchia classe antagonista, operaia, salariata e proletaria, in una trasformazione velocizzata dalla prima crisi sistemica globale, e nasce la Pauper class,adattaavivereinposizionedeltuttosubalternaneinuovicontesticulturalie sociali. 2)Lanuovaclasseglobaledominante[Globalclass]assorbeneisuoiranghienegli strati pi elevati elementi della vecchia alta borghesia, che tende fatalmente ad estinguersiinprimoluogocomemondoculturale,eneglistratiinferiorifagocitaun numero limitato di elementi provenienti dalle alte stratificazioni della cosiddetta middleclass. 3)Siinsinuanonellordinesocialeeneiconcretirapportidiproduzionedellepoca nuove e sottili forme di schiavismo alienante [non proprio embrionali perch gi osservabiliconsufficientechiarezza],qualeilNeoschiavismoPrecario,legatoalla diffusionedellavoroflessibileeprecarioprivodigaranzieeabassocosto. Loschiavismoclassicoprecapitalistico,dalcantosuo,nonaffattoscomparso,ma in ripresa nella stessa Europa mediterranea, alimentato dai flussi migratori di disperati provenienti dallAfrica e dallOriente, come ben testimoniano i fatti di Rosarno, nella piana calabrese di Gioia Tauro, legati alla tradizionale attivit agricolaeallaraccoltadeipomodori,oimenorecenticasidischiavicinesiutilizzati in camicerie e laboratori abusivi del tessile, scoperti nella penisola e gestiti da imprenditorianchelorocinesi. Ricompare prepotente lo spettro dellalienazione umana nei rapporti di lavoro, e ben oltre gli stessi, presentando lati decisamente nuovi rispetto a quelli messi in luce,nellaprimametdellOttocento,dalgiovaneMarxdeiManoscritti[siveda,a taleriguardo,ilsaggiodelloscriventeAlienazionieuomoprecario]. 4) Crescono le ineguaglianze fra le classi e cresce la minaccia alla stessa sopravvivenzadegliecosistemi. Si estendono oltre ogni limite storico, raggiunto nei secoli precedenti dal capitalismodelsecondomillennio,ladimensionefinanziariaoggiautonomizzata ed incaricata di dare piena attuazione al paradigma della creazione del valore24

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

finanziario, azionario e borsistico, oltre la classica estorsione marxiana del plusvalore , nonch i processi di privatizzazione e di appropriazione del patrimonio pubblico [il nuovo ager publicus conteso], degli stessi beni pubblici puriestraneiaimeccanismidimercato,finoariguardareelementiessenzialiperla vitaumanaenonumanasullaterraqualeindubbiamentelacqua. Nellungoetormentatopassaggiodallarepubblicaallimpero,oltrealcambiamento degli assetti politici e sociali, si realizzato un compromesso fra dominanti e dominati che ha compattato il corpo sociale, rigenerato la classe dirigente ed ha indubbiamente contribuito al rafforzamento della potenza romana, in piena emersionedalleGallieallOriente. Talecompromessofrapatreseplebslatantoauspicataecercataconcordiafindai tempi della repubblica arcaica ha consentito ai plebei ricchi di avere maggior rilevanzapoliticaeprestigio,accrescendoneincerticasiipatrimoniedelevandoli allealtecarichedellostato,edhariservatoqualchecontentinoancheaicivespi poveri, pur nella crescita delle disuguaglianze e nella forte espansione della schiavit, alimentata dalla guerra e dai debiti, che le riforme concesse per riassorbire la plebe, neutralizzandola come forza potenzialmente antagonista, e permotivarlaadifenderelUrbecombattendononhannocertointerrotto. 25

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Parteterza:LacrisiromanadelterzosecolodopoCristo I successivi due secoli, dallavvento del primo imperatore Ottaviano Augusto, nel 23a.C.[ancheseperalcuniladatafatidicail30a.C.,lannocheseguquellodella battaglia di Actium e della sconfitta di Antonio e Cleopatra], fino alla fine del secondo secolo dopo Cristo, hanno conosciuto il periodo migliore dellimpero, lespansione economica ed urbana massima, un certo miglioramento delle condizioni di vita delle masse contadine e metropolitane, nonch la massima estensioneterritoriale. Accanto allo sviluppo dei commerci e allespansione urbana che assorb unenormitdirisorsefinanziarie,oltreaquelleagricoleprodottenellecampagne, in seguito alla costruzione di edifici pubblici, templi, fori, anfiteatri e costruzioni monumentali che non garantivano alcun ritorno concreto, importanti furono il ruolo e lorganizzazione dellesercito, razionalizzati fin dai tempi di Augusto, nonchiltrattamentoeconomicoriservatoaisoldati,incontinuomiglioramentonei duesecolidiconsolidamentoedespansionedellentitimperiale. Bassorestillivellodellosviluppotecnologico,chealtrimentiavrebbeconsentito, se applicato in primo luogo allagricoltura nel latifondo, di ridurre limpiego del lavoroservile/schiavile,macinonavvenneperchnonvifualcunostimolointal senso, data lampia disponibilit di braccia che le conquiste territoriali e lindebitamentononsolvibileavevanogarantitoalsistemaproduttivo,fralatarda repubblicaelimpero. La stratificazione sociale acquist maggior complessit, con una certa differenziazioneancheallinternodeglistratiinferiori[icosiddettihumiliores],oltre che in quelli superiori [gli honestiores] in cui acquisivano maggior importanza, accantoallaimmarcescibilearistocraziasenatoria,icavalieriappartenentiallordine equestre,eadunlivelloancorainferioreidecurioni. Accantoallagricolturaeallaproprietterrieraacquistaronounamaggiorrilevanza i commerci e le attivit artigianali, offrendo anche ai cives pi umili nuove opportunit di arricchimento e di ascesa sociale, senza dimenticare le crescenti necessit di quadri espresse dalle mansioni amministrative imperiali e dal servizio militare, che potevano rappresentare altrettante occasioni di promozione sociale. Se a qualcuno il periodo doro dellimpero romano potuto sembrare addirittura idilliaco, sul piano sociale come su quello della stabilit del sistema di potere, la fase propriamente espansiva potrebbe essere limitata al periodo di tempo che va dallascesa al soglio di Ottaviano Augusto fino a Traiano, generale e figlio di generali,cheagsiasulpianoeconomico,favorendoleclassimedie,siasuquelloa luipicongegnaledelleconquistemanumilitari[98117d.C.;massimaespansione territoriale, fino alloccupazione temporanea della capitale persiana Ctesifonte, in Mesopotamia] o al pi tardi fino ad Antonino il Pio, adottato dallimperatore26

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

Adriano successore dello stesso Traiano, che riusc a garantire una certa pace allinterno e ai confini, combatt il malgoverno provinciale e adott una linea di tolleranzareligiosaneiconfrontideicultinonufficiali[138161d.C.],perchgi duranteilregnodelsuccessoreMarcoAurelio,ilqualeregnconilfratelloadottivo Lucio Vero associato al potere nella logica dei due augusti [161 180 d.C.], si verificaronoalcuniprobleminidiuncertorilievo,pernondirediportataepocale. Posto che tentativi di sfondamento del limes, da parte di popolazioni esterne, si eranogiverificatiinprecedenza,laprimagrandeinvasionebarbaricasispinsefin nellaVenetiaeadAquileia,edimpegnsialimperatorefilosofosialerariodiRoma dal 165 al 175 d.C. nella difficile opera di reperire le risorse per la campagna militarecontrogliinvasorigermani,fraiqualispiccavanoMarcomannieQuadi. Questasituazionediemergenzaprolungatacomportlarruolandonellesercitodi ognisortadileveperrimpinguarnelefile,daglischiaviaigladiatori,finoaglistessi barbari germanici, inaugurando la prassi, che si rivel perniciosa qualche secolo dopoperlesortidelloccidente,difarcombattereibarbaricontroaltribarbari. Inutile precisare che lo sforzo, coronato da temporaneo successo, cost molto alle casse dello stato romano e comport un inasprimento della pressione fiscale, un aumento della massa monetaria in circolazione ed una conseguente perdita di poteredacquistodellamoneta,checolpsoprattuttoglistratisocialiinferiorinelle loroquotidianeesigenzedivita. IlfigliodiMarcoAurelio,Commodo,stipulinseguitounapaceconigermanici, ma in quegli anni fin il mito dellinviolabilit del Limes romano, generando problemididifficilesoluzioneaigovernantieinsicurezzanellepopolazioni,unpo come accaduto nel nostro tempo con lo choc dell11 settembre 2001, e limprovvisocrollodelletorrisimbolo,chehacolpitogliamericani. Quanto precede impose il rafforzamento dellesercito ed il potenziamento dellapparatostatale,cheincontraronofindalliniziolostilitdelsenatoedimolti aristocratici,contrarialdirigismoealdispotismochesistavanoinsinuandoacorte, nonch poco propensi a contribuire con i patrimoni privati alle crescenti spese dapparato. Se quella degli Antonini ricordata dalla storiografia come la vera e propriaet aurea dellimpero, per un certo equilibrio fra i gruppi sociali, ladesione degli aristocratici alluniversalismo imperiale, il compromesso di potere con il senato, unarelativapaceeunbenesserecrescente,dopolamortediComodoavvenutanel 192 d.C., alle soglie del fatidico terzo secolo, laccresciuto potere dellesercito scaten la competizione per il trono, in cui si inserirono pretendenti militari acclamatidallelorotruppedallaGalliaallaregionedelDanubio,efraquesti,alla fine, emerse quale personalit pi forte Settimio Severo [193 211 d.C.], comandantedellelegionisullimesdanubianoeaspiranteimperatore,checonilsuo pontificatoinaugurletdelferro.27

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

LetdelferroinauguratadaiSeverisegnliniziodellinarrestabiledeclinodella civilt romana, quanto meno in occidente, e fu caratterizzata dallo strapotere militare, dal passaggio da un principato che si reggeva sui compromessi fra i gruppi sociali e sulle vecchie istituzioni repubblicane ad una nuova forma di dispotismo, il cosiddetto dominato, dallaumento di una burocrazia pubblica tendenzialmente oppressiva e dalla pressione fiscale crescente, dalle difficolt economiche ormai strutturali e dallimpoverimento generalizzato della popolazione,eccezionfattaperimoltoricchi,cioilatifondisti. Nonsidevepoidimenticarecheagliesordidelterzosecolo,nel212d.C.,vifula concessione della cittadinanza e del conseguente status a tutti i liberi residenti nellimpero, fino alle pi remote province, per opera di Marco Aurelio Antonino dettoCaracalla,chepromulglaConstitutioantoninianadecivitate. Levento,dataluniinterpretatocomepositivoedemancipante,vavistoneitermini diunameraestensioneformaledeidirittiedelleprerogativesulpianogiuridicoa tuttiiliberi[glischiavieranonaturalmenteesclusiaprioridaquestibonus],che per, non eliminando le crescenti disuguaglianze sostanziali allinterno della societ, fece perdere valore e significato allo status di cives romano, in particolare agli occhi di coloro che godevano gi della cittadinanza e avrebbero dovuto rappresentareiprincipalidifensoridellimpero,lasuairrinunciabileossatura. Comerilevanoglistoricipiaccorti,lacrisiromanadelIIIsecolostataunacrisi dalla genesi complessa, in cui non un solo fattore scatenante, ma un concorso di cause di diversa natura, interne ed esterne, economiche e politiche, hanno agito congiuntamente e si sono variamente intersecate determinando fatalmente la dbclesistemica. Lincubazionedellacrisistatadilungoperiodonellacompagineimperiale,findai tempi del cosiddetto periodo doro antoniniano, anche se in quel periodo dominaronounacertastabilitpoliticaedunarelativapace. Sicercherdiseguitodielencaresinteticamentelecausedellacrisidelterzosecolo, dividendole in fattori endogeni quelli pi rilevanti, a parere dello scrivente, che hannoresopossibiliglistessisfondamentibarbariciaiconfiniefattoriesterni. Fattoriinternidicrisi: 1)Lesaurimentoprogressivodeigiacimentidibracciaperillavoroschiavo,epi in generale delle risorse, come effetto del raggiungimento della massima espansioneterritorialeedemograficadellimpero. Lespansione in Mesopotamia, con la temporanea occupazione della sua parte settentrionale,riveladorienteillimitedellapenetrazioneromana,chenonpoteva spingersi troppo lontano dallarea mediterranea per problemi logistici allepoca irrisolvibili.28

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

OccupatalAfricasettentrionale,dallaMauretaniaallEgitto,siconstatcheasudsi estendevanodesertiinsidiosi,avaridirisorseescarsamentepopolati. Ad occidente il limite invalicabile fu rappresentato dallestensione delloceano Atlantico, mentre in Europa centroorientale il confine fortificato fra il Reno e il Danubioavrebbedovutotenereafrenoleondatebarbariche. NelnorddellEuropa,infine,unaseriedivalliavrebbedovutoconteneregliscoti. La crescente scarsit di lavoranti a basso costo e privi di diritti, in assenza di una rapida evoluzione delle tecniche agrarie, e pi in generale, della tecnologia che avrebbe consentito le prime macchine in sostituzione del lavoro umano, colp soprattutto i piccoli e medi poderi, quelli della middle class dellepoca sulla qualelinteroimpiantodipoterefindaitempidelprincipato,inrealt,sireggeva e molto meno il latifundium dei grandi proprietari acquisitori di piccole propriet, che per ovviare alla scarsit di braccia introdussero forme primigenie di affitto della terra posseduta fin dal II secolo a.C., le quali, dopo la fine dellimpero in occidente,informaronoilsistemadelcolonatomedioevale. Sitratt,inbuonasostanza,delgradualepassaggio,impostodallentrataincrisidel sistema economico schiavistico dellepoca, dalla schiavit della villa a forme di servitinizialmentetemporanee,masemprepispessoatempoindeterminato,che difattoreseroschiaviancheiliberiindifficolteconomica,legandoilorodestinia quellidellegrandipropriet. Sipuaffermarecheaumentandoilgapfraleesigenzediunasocietevoluta dotata di grandi eserciti, di capillare burocrazia, di citt di dimensioni considerevoli,diuntenoredivitaelevato,quantomenoperiliberidialtoprofilo sociale e le possibilit di crescita produttiva limitate dal quasi esclusivo ricorso allenergiaeallavoroumano,laprincipalecontraddizionedelsistemaschiavistico si mostrata in piena luce, dispiegando i suoi effetti mortiferi, non appena si significativamenteestabilmenteridottoilflussodibracciaabassocosto. Ci accaduto non certo in seguito aduna generale sollevazione della classe non riconosciuta degli schiavi, che non aveva n la forza n la volont necessarie per rivoltarsi in massa contro lordine costituito, destabilizzandolo opportunamente [i tempi di Spartaco erano ormai lontani], ma in seguito ad una spaventosa crisi economicachehaassuntoicaratteri,perilcontemporaneoagiredeifattoriesterni, diunacrisigeneralemaipiveramentesuperata. 2)Legrandidifficoltneisettoricommercialieartigianali,forsepeggioridiquelle chehannoinvestitolimportantesettoreprimario. Inseguitoallacrisitotaledellasocietromana,allaumentatapressionefiscale,alla diminuzionedelladisponibilitdischiavi,nonchperildiffondersidiepidemiefra la popolazione, emerse tutta la debolezza strutturale delleconomia urbana, in

29

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

ultima analisi anchessa dipendente, nel periodo dellespansione e dello splendore,dallavorocoattoedalleconquisteterritoriali. In precedenza si accennato alle ingenti spese effettuate per opere pubbliche improduttive e alla necessit di distribuzioni di risorse ad un popolume reso inoperoso, al fine di tenerlo buono, che alla lunga influirono negativamente sulla produzione nel territorio cittadino, ed in effetti nel declino del commercio e delle attivitartigianaliebberorilievoanchequesteragioni. I traffici commerciali, essenziali per lo sviluppo delle attivit mercantili e delle produzioniartigianali,subironounadrasticariduzionepereffettodelleinvasionie dellinstabilitinterna. Per quanto riguarda gli effetti sociali, il declino delle predette attivit colp particolarmenteampiefascedelleclassimediedeltempo,siadalpuntodivista materialesiadalpuntodivistadelleaspettativefuture. Persinoinutileprecisarecheleconseguenzefuronorilevanti,senondrammatiche, anchesuglistratiinferioridellapopolazioneurbana. 3) La svalutazione del potere dacquisto della moneta, i fenomeni inflazionistici virulentielacrisidelleconomiamonetaria. Lazeccaromanafucostrettaalavorareaspronbattuto,perfarfronteallanecessit di moneta che le ingenti spese in tempo di crisi economica, politica e militare comportavano. Fatto salvo lesercito, ormai vera ossatura dellimpero, che godeva di un ottimo trattamentoeconomicoconincrementicontinuidipaga,enaturalmenteescludendo i grandi possidenti che disponevano di ingenti mezzi, limpatto del fenomeno inflattivosultenoredivitadelrestodellapopolazionefudevastante. Si arriv al punto, prima delle riforme di Diocleziano attuate alla fine del terzo secolo,chelapparatostatualefucostrettoarichiedereitributiinnatura. Questoaspettosocialmentedevastantedellacrisideveesservistocongiuntamente conipunti1e2,inquantononcheunulterioreeffettodestabilizzante,allinterno diunsistemaeconomicorelativamentecomplessoearticolato,dellesploderedella principalecontraddizionedelmododiproduzioneschiavistico,messoinginocchio dallaprogressivariduzionedelnumerodischiavidisponibiliperlaproduzione. 4)Ladiffusionedigrandiepidemieeiriflessidemograficinegatividellacrisi. Comeconseguenzadelregressodopoilraggiungimentodelladimensionemassima dellimpero,peggioraronolecondizionidisicurezzaesanitariedellepopolazionie simanifestunasvoltademograficadilungoperiodo. Ne risentirono sia le citt sia le campagne, investite dalla crisi, dalla minaccia di invasioni e sconvolte da una grande epidemia di peste, che infuri nel ventennio

30

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

compreso fra il 250 ed il 270 d.C., riducendo drasticamente la popolazione dellimperodicircaunterzo. Apparvero le citt fortificate, cinte da mura, di pi piccole dimensioni rispetto ai grandi centri dellepoca del principato augusteo, che offrivano una miglior protezione dalla minaccia esterna e che ebbero una certa diffusione nei secoli dellEvoMedio. Lo spopolamento delle citt, in particolare, rappresent lulteriore segnale di unintima fragilit e delle debolezze strutturali delleconomia urbana nel mondo anticoschiavista. 5) Le trasformazioni profonde e irreversibili nella strutturazione della societ romana del tempo e la conseguente conflittualit fra i gruppi sociali, da porre in strettarelazioneconipuntiprecedentiecongliimportantifattoriesogenidicrisi, diseguitoelencati. La burocratizzazione, la centralizzazione e la militarizzazione che difficolt economiche e invasioni barbariche comportarono scontentarono sia la vecchia classedirigenteapartiredallaristocraziasenatoriacherimasericcaefacoltosa, grazieallestensionedellatifondo,machepersebuonapartedelsuopoterepolitico siaunalargapartedeglistratisocialiinferiori,daicavalieridiprofilopibassoe dai decurioni non ben inseriti nellorganizzazione statuale, ma costretti a contribuireallaspesapubblicainespansione,finoaisemplicilavoratoriliberieai nullatenenti. In particolare, si ruppe quel solido legame fra la ricchezza posseduta e il potere politico che aveva informato la societ romana dellepoca precedente, perch si affacciarono alla ribalta della storia generali e imperatori militari di umili origini, comeMassiminoilTracenelbreveregnofrail235eil236d.C,mentredivennero pi rari non solo i generali ma anche gli imperatori designati da un senato progressivamente ridotto nelle competenze e nelle funzioni di governo fin dal regnodiCaracalla[edinparticolaresottoiSeveri],esemprepispessosostituito dalconsiliumimperiale. Alivellipibassidellagerarchia,crebbelarilevanzadeimilitariascapitodeicivili e fecero carriera nella burocrazia dellet del ferro elementi che non avevano frequentavanolahighstreetsenatoria,oisalottibuonideltempo. Non si tratt di una promozione sociale offerta a soggetti di bassa estrazione ma capaci, e di una sorta di punizione per le vecchie lite rammollite dal lusso e dal privilegio, non pi adatte a difendere efficacemente i sacri confini e a guidare il popolo, ma di unesigenza imprescindibile di ristrutturazione dello stato, nel passaggio dal principato al nuovo dispotismo imperiale, nata proprio dallazione congiunta dei fattori interni di crisi di cui ai punti precedenti dallo scrivente

31

EugenioOrso,Scrittipoliticiesociali20102012

consideratiipiimportantiedeifattoriesterniaiqualisifarinseguitounbreve cenno. Infatti,fulasopravvenutaincapacitdisviluppareleforzeproduttivecherivel ilmododiproduzioneschiavisticononappenadiminuironoconsiderevolmentegli apporti assicurati dal lavoro coatto, ad imporre questa ristrutturazione centralizzante, militarizzante e burocratizzante, sconvolgendo gli assetti sociali precedenti. Anche il periodo detto dellanarchia militare, ossia il cinquantennio che va dal 235,annodellamorteviolentadiAlessandroSevero,al284d.C.,fruttodellamala pianta rappresentata dalla diffusione del lavoro schiavo per la produzione delle basimaterialidellavitaassociata. Inquestoperiodo,cheiniziaconMassimoilTraceesiconcludeconlavventodel riformatoreDiocleziano,appaionochiaresialaparaboladiscendentedelsenatoe assieme a lui della vecchia concezione augustea di un impero certamente oligarchico, che per che favoriva la collaborazione fra le classi e si reggeva sulle vecchieistituzionirepubblicanesialinarrestabileascesadeimilitari. Icomandantimilitari,iloroquadrielelorotruppeebberovoceincapitolonella nomina degli imperatori, acclamati dalle legioni ma non certo dal senato, occuparono le cariche pubbliche a scapito dei nobili e dei tradizionali membri dellordineequestre,deciseroleguerreinfunzionedeilorointeressieconomiciedi potere, ma daltro canto non dimostrarono coesione, poich si combatterono vicendevolmentedandouncontributorilevanteallespinteseparatistedellegrandi regioni,conlaconseguentefrantumazionesubaseregionalistica,epiingenerale alladestabilizzazionedellimperoedellasocietromana. Durante questa lunga crisi globale, che inizi prima della cosiddetta anarchia militare m