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Flusso di lavoro ed edizione digitale

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Flusso di lavoro ed edizione digitale

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Indice Il flusso di lavoro: dalla carta al digitale

Perché un flusso di lavoro efficiente

Alcune considerazioni riguardo l’edizione digitale per editori e tipografi

XML, il motore del nuovo flusso di lavoro

Impatto di un flusso di edizione efficiente

Conclusioni

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Il flusso di lavoro: dalla carta al digitale

Sostituzione di un modello inefficiente

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Oggi in molti casi lavoriamo con un sistema inefficiente: un sistema che ha funzionato per il libro cartaceo, ma che dobbiamo cambiare.

Vediamo perché.

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Il processo attuale non è molto diverso da quello usato dalla comparsa della tipografia di Gutenberg.

L’autore consegna un originale all’editore nella maggior parte dei casi elaborato con un processore di testi: ecco qui la prima “intrusione” della digitalizzazione nel processo di edizione, confinata ai margini del medesimo.

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Il processo attuale non è molto diverso da quello usato dalla comparsa della tipografia di Gutenberg.

L’autore consegna un originale all’editore nella maggior parte dei casi elaborato con un processore di testi: ecco qui la prima “intrusione” della digitalizzazione nel processo di edizione, confinata ai margini del medesimo.

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Il testo passa attraverso una o più correzioni di stile.

Quindi passa alla fase di composizione per la stampa.

Si apportano al testo le correzioni ortotipografiche (non sempre).

Si porta il libro in stampa.

* Non includiamo qui ulteriori fasi, come accadrebbe ad esempio con una traduzione.

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Ognuno di questi passaggi rappresenta una andare e venire di scartoffie e pdf.

Nonché una moltitudine, persino simultanea, di annotazioni diverse che hanno bisogno di essere accolte e sincronizzate.

Una procedura mista analogica/digitale che non trae profitto dei vantaggi di nessuno dei modi.

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Assiomi di un flusso inefficiente

Quanto maggiore è il numero di file e variazioni,

• maggiore è il numero delle variabili,

• minore è il controllo,

• maggiori le possibilità di cadere in errore

• o duplicare il lavoro già fatto.

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Inoltre è un processo che per sé è diretto a un solo formato di uscita: l’aggregazione di altri formati disponibili nel tempo è solo una sovrapposizione che sovraccarica il processo e moltiplica le possibilità di errore.

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L’edizione oggi include molteplici formati e deve affrontare ognuno di essi in modo efficiente e offrendo come risultato finale un’opera di qualità professionale.

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Executive Summary

Section 1, What is XML? And should it really make adifference to what I do?

Starting point – XML transition

XML workflows

“Write once, read once”(single-format delivery)

Rel

ativ

e pr

oces

s co

mpl

exit

y

Rel

ativ

e co

nten

t ag

ility

“Write once, read many”(supporting multiple

formats and uses)

Conventional workflows

Figure 1. Using XML to migrate from process complexity to content

agility

XML, short for “extensible markup language,” useselements—the building blocks of content—to definethe structure of a document. Many of these elementsare already familiar: book titles, chapter headings,subheads and paragraphs are all examples of ele-ments that are used, with and without XML, to struc-ture content. Other elements may be less familiar orunused—author’s notes, for example.

Because XML is “extensible,” elements employedfor one book or type of book can be customized toreflect specific content and its likely reuse. XML allowsauthors and editors, among others, to invent or adaptthe elements they need, as they need them. After adocument is created, applications can be used to

transform native XML into other, user-accessible for-mats (print, large-print, ebook, web-friendly HTML,and more).

Applications that transform native XML into otherformats can be written to include or exclude certaincontent, allowing publishers downstream flexibility.Because XML separates content from format, thesetransformations can rely on a common file to generatemultiple products. With planning, the transforms canalso be used across multiple titles, increasing speedto market while driving down composition and outputcosts.

XML is a tool that can help publishers migrate fromprocess complexity—many ways to create essentiallyone thing, a book—to content agility, or the ability tocreate multiple, saleable products from a common,edited source. Content agility, in turn, will help pub-lishers gain more revenue from existing content anddrive down the cost of creating both existing and newproducts.

Section 2, Why StartWithXML: The Business Per-spective

This shift from process complexity to content agilitywill certainly require changes in traditional contentworkflows. To create XML documents that supportcost-effective reformatting and re-use of existing con-tent, publishers will need to streamline and focus tra-ditional approaches to content acquisition, editingand storage. The processes, tools and people in-volved in each of these areas will need to evolve toprovide the content consistency that underpins down-stream flexibility.

Executive Summary: v StartWithXML: Making the Case for Applying XML to a Publishing Workflow

StartWithXML

Special Pre-publication edition. Prepared for StartWithXML: Why & How Forum attendees.

Una forma grafica di capire la situazione

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Oggi giorno l’edizione affronta 3 situazioni tipo:

• uno–a–uno

• uno–a–molti

• uno–a–banca dati

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Uno–a–uno

Ogni pubblicazione si intende come un prodotto separato.

Il flusso di lavoro può essere unico per ogni formato, ma quasi sempre coincide con il flusso di lavoro tradizionale.

In questo contesto l’ebook di solito non è altro che una rappresentazione più o meno fedele del libro cartaceo, includendo in questo la conversione in #ebook dal pdf di stampa.

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Uno–a–molti

Ogni formato ha le proprie caratteristiche. L’ebook si adatterà ai dispositivi di lettura.

È necessario creare un flusso di lavoro ben strutturato e dettagliato tramite l’utilizzo di metadati.

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Uno–a–banca dati

La pubblicazione in questa fase si realizza tramite contenuti presenti in una banca dati e si possono usare in diversi modi.

Il flusso di lavoro è basato sui metadati.

Si allarga il ventaglio di possibilità in fase di composizione e disegno del libro grazie all’uso della banca dati basata sui metadati. Il flusso di lavoro deve disegnarsi e realizzarsi con estrema attenzione dall’inizio del proceso di edizione.

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Perché un flusso di edizione efficiente

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Perché è necessario per:

• mantenere un controllo effettivo del processo di edizione con molteplici formati di uscita,

• ottimizzare la gestione delle opere per la loro distribuzione,

• ridurre i costi,

• realizzare lavori di edizione all’interno della casa editrice, detto con altro parole, mantenere l’indipendenza fattiva dell’edizione.

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Apparentemente è un compito impossibile, in realtà dipende solo da:

• uso di strumenti semplici ma adeguati,

• definizione di un processo e di uno stile.

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Alcune considerazioni riguardo l’edizione digitale

per editori e tipografi digitali

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“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”

Arthur C. Clarke

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Per gli editori Il “pulsante magico” non esiste.

Benché sia possibile usare programmi pensati per la pubblicazione cartacea per creare #ebooks o convertire file di testo in #ebooks, questo finisce con l’essere un processo doloroso, lento, caro ed inefficiente.

L’editore è il responsabile della realizzazione di una definizione del processo tramite un manuale di stile proprio.

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La sfida del nuovo flusso di lavoro è molteplice:

• diversi formati di uscita:

• cartaceo: copertina rigida, tascabile, brossura

• elettronico: ePub, altri formati proprietari

• mantenere i costi bassi.

Per gli editori

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Il tipografo digitale compone il libro seguendo criteri solidi di:

• leggibilità,

• struttura,

• estetica,

in conformità con le indicazioni dell’editore, che definisce il processo.

(Eventualmente effettua la gestione dei metadati).

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I tipografi digitali

Il tipografo digitale è un attore rilevante nel processo.

Il tipografo deve avere vaste conoscenze di tipografia e bibliologia, nonché ampie competenze tecniche in continua formazione. Deve aggiornarsi con i cambiamenti nei formati, negli standard, piattaforme e fabbricanti.

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XML, il motore del nuovo flusso di lavoro

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XML è lo strumento che può aprirci la porta verso un flusso di lavoro efficiente.

XML è inoltre la base di definizione di metadati per i sistemi di distribuzione.

Perché XML?

Soltanto voler usare XML non dovrebbe essere l’obiettivo, XML è lo strumento per raggiungere l’obiettivo ambito.

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Cosa è XML? Brevi note di storia.

Non è altro che una sintassi di marcatura, il risultato della nostra stessa cultura. Un sistema di scrittura che si radica nell’evolversi dei secoli.

È anche il risultato dell’evoluzione di un insieme di tecnologie e delle loro origini, tale e come le conosciamo oggi, nella Rivoluzione Industriale.

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Prendiamo nota:

l’edizione digitale non è né nuova né esclusiva di tecnologi, ma una forma di leggere e capire testi e anche di elaborarli.

Si tratta di una filosofia di disegno e una metodologia applicata a diverse discipline tecnologiche legate alla pubblicazione.

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XML è:

• un linguaggio estensibile di marcatura,

• un metalinguaggio di marcatura,

• una sintassi per documenti,

• un linguaggio semantico e di struttura.

NON è un linguaggio per dare un formato.

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Possiamo addurre i seguenti motivi per adottare XML come strumento per realizzare un flusso di lavoro efficiente:

• figura tra le specifiche del IDPF e del W3C per le pubblicazioni elettroniche e web negli sviluppi futuri,

• é lo scheletro dell’edizione digitale,

• ci permette ridurre il numero di passaggi avanti e indietro nel flusso di lavoro.

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I vantaggi nell’uso di XML nel flusso di lavoro si radicano nel fatto che é un linguaggio che ci permette di:

• marcare,

• strutturare,

• etichettare

un documento durante il processo.

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Essendo XML un linguaggio estensibile ci permette di aggiungere nuove etichette con cui definiamo a piacimento i contenuti.

Possiamo evitare bugs grazie all’analizzatore interno, che è un componente base.

Permette di trasformare dati in informazione aggiungendogli un significato concreto e associandoli a un contesto concreto: guadagniamo flessibilità strutturando il documento.

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Con XML terze parti possono usare il documento perché la sua struttura è semplice da capire e processare.

Migliora la compatibilità tra programmi e hardware di diverse piattaforme senza che importi l’origine dei dati di forma semplice ed economica (risparmiamo il tempo investito rifacendo il lavoro e per ultimo evitiamo problemi di conversione).

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Anzitutto XML incorpora un registro di versioni che si mantiene aggiornato e permette di sapere che, quando e chi ha realizzato cambiamenti.

Evita malintesi, passaggi inutili, accumulo di cancellature, note in colori diversi e perdite di tempo.

In poche parole elimina un flusso di lavoro inefficiente e rischioso.

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Usiamo la medesima versione elaborata con XML:

• per la stampa,

• per dispositivi digitali oppure online,

• con audio online (per non vedenti),

• per la versione braille.

• come input per API (per macchine).

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Non è tutto. Altre macchine possono usare questa versione per realizzare trasformazioni rapide dalle quali le macchine siano capaci, ad esempio di:

• tradurla ad altro linguaggio naturale,

• tradurre l’audio o il video ad altro linguaggio naturale,

• trascrivere l’audio o il video per la lettura,

• prendere i dati contenuti in una biblioteca completa e realizzare ricerche o ricategorizzazioni.

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Usare XML in un flusso di lavoro ci risparmia fatica e tempo (e denaro).

Tuttavia, perché sia efficiente si deve definire il flusso in modo che sia utile per creare documenti molto strutturati.

Quanto più chiaro e più strutturato sia il flusso e il documento, maggiori saranno i benefici di un flusso di lavoro efficiente.

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Non bisogna autoingannarsi, ogni formato di uscita avrà bisogno dei ritocchi imprescindibili per essere funzionale e corretto.

Questo si, sarà più facile e rapido.

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In sintesi:

XML è uno strumento che permette agli editori di riuscire a creare un processo complesso che sia però agile, capace di creare molteplici formati vendibili da una unica sorgente.

L’agilità che consente di manipolare il contenuto aiuta gli editori a guadagnare di più per ogni opera e riduce il costo di opere vecchie e nuove.

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Impatto di un flusso di edizione efficiente

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Se Lei crede che un buon disegno è caro, dovrebbe chiedersi quanto costa uno cattivo.

Dr. Ralf Speth

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Con l’adozione di un flusso di lavoro basato in XML, esiste un ROI?

Possiamo affermare che la dimensione del ROI dipende fondamentalmente da ciò che si spera di ottenere con i cambiamento.

Un cattivo flusso di lavoro è più caro di uno buono.

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ROI può arrivare con delle riduzioni di costi grazie all’adozione di un flusso basato in XML per via di:

• riduzione dei costi di composizione per pagina,

• riduzione del tiempo di ridisegno, correzione e controllo di qualità,

• riduzione del tempo del personale,

• riduzione dei costi di conversione in ebook.

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Quando si materializza il ROI?

a breve termine, abbassando i costi con un investimento in schemi di lavoro basati in XML che permettano:

• validare documenti,

• trasformare e dare stili.

A medio termine, grazie all’agilità del processo di edizione e revisione delle opere.

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Di quale investimento abbiamo bisogno?

• tempo, determinato da ogni soggetto,

• denaro, in personale e formazione del medesimo.

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Come otteniamo un ROI?

Realizzando con XML una definizione semantica ricca grazie a:

• un processo editoriale ben disegnato che tenga conto degli obiettivi e i mezzi dell'editore,

• un manuale di stile.

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Conclusioni

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La nuova situazione del settore editoriale richiede nuovi formati, con nuove forme di promozione e commercializzazione. Non è possibile mantenere i meccanismi del libro cartaceo per produrre il libro digitale duplicando processi e costi associati.

È imprescindibile un processo efficiente che permetta di realizzare un sistema uno-a-molti e in futuro possibilmente uno-a-bancadati.

È un errore affidarsi a pulsanti magici per convertire testi da un formato ad un altro tramite automatizzazioni con posteriori correzioni o lavorare il libro digitale partendo da un file pensato per il libro cartaceo.

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Questo nuovo flusso di lavoro efficiente deve essere basato su XML, ponte di linguaggi e sintassi generale che permette:

• revisioni,

• modifiche,

• adattamenti,

dei testi e che è anche sufficientemente flessibile da adattarsi a differenti realtà editoriali.

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Cambiare il flusso di lavoro in questo senso richiede all’editore, il cui ruolo è coordinare le fasi del lavoro e dare coerenza alle pubblicazioni, la definizione del processo stesso tramite un manuale di stile.

Questo suppone tra le altre cose:

• criteri unificati sull’etichettaggio dei contenuti e degli stili, tanto del libro digitale come cartaceo.

• fare un uso corretto e metodico dei metadati,

• ma su tutto, pianificare una transizione che possa essere assunta da tutti i professionisti coinvolti.

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L’investimento in questo nuovo processo non sarà mai tanto costoso come non farlo.

Il costo fondamentale è rappresentato dalla formazione del personale e quanto maggiore sia la parte del personale interno formato, tanto maggiore sarà, in prospettiva, il risparmio finale.

Valorizzare il personale della casa editrice diventa un beneficio per la stessa su tutti i campi, specialmente per quanto riguarda la qualità dei libro.

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Per ultimo, un processo efficiente è il modo in cui l’editore:

• manifesta la sua etica professionale,

• sigla con autori e lettori un patto di rispetto, recuperando tutto il valore simbolico del libro,

• offre qualità professionale.

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