fuorionda n°.5 - 2011

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Università dal mondo Le minoranze a Trieste, e non solo... La formula della felicità La tv ti inebetisce? I quotidiani ti annoiano? Cerchi un altro punto di vista? Leggi Fuorionda, il giornale scritto da te, per te! Prima le borse di studio, poi gli affitti e la mensa. Alla fine l'ERDISU si avvia alla chiusura Una settimana movimentata Benvenute matricole!

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Il giornale studentesco dell'Università degli studi di Trieste.

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Page 1: Fuorionda N°.5 - 2011

I L G I O R N A L I N O D E L L ' U N I V E R S I T À

www.fuorionda.tk N°5 - 2011

Dal mancato pagamento delle borse di studio alla nuova fasciazione inmensa, dal rincarodelle tasse universitarie alla quota fissa della borsa di studio trattenuta per i pasti, dallagaranzia delle borse di studio frutto delle passate proteste ad una nuova manifestazione inPiazza Oberdan per il diritto allo studio. Dove sta andando l'univesità italiana e sopratuttoquella triestina? [segua a pag. 1 e 2]

UniversitàdalmondoCom'è l'università all'estero? Come si vive da

universitari in una città straniera? È tutto oroquello che luccica? L'università, luogo che dasempre rappresenta il punto dove la cultura e ilsapere fioriscono nell'eccellenza dell'uomo.L'università oggi rappresenta un punto chiavedella nostra cultura e della nostra civiltà. Proprioper questo diamo un'occhiata a quello che è ilsistema all'estero. [segue a pag. 5, 6 e 7]

LeminoranzeaTrieste, enonsolo...Cosa significa appartenere ad

una minoraza? Cosa si provanel venire discriminati? Qualibattaglie sono in atto per ilriconoscimento dei loro diritti?In un approfondimento a curadi Aris cercheremo di capirequali sono le dinamichedell'appartenere ad unaminoranza con un'intervistaanonima ad una ragazzo che diminoranze ne vive ben due.[segue a pag. 8 e 9]

LaformuladellafelicitàUn'intervista al Porf. Gallina, autore del libro La formula

matematica della felicità, simpatico vademecum su comeottenere, conservare ed aumentare la nostra felicità...con unrigoroso calcolo matematico! [segua a pag. 10 e 11]

La tv ti inebetisce? I quotidiani ti annoiano? Cerchi un altro punto di vista?Leggi Fuorionda, il giornale scritto da te, per te!

Primaleborsedistudio,poigliaffittie lamensa.Allafinel'ERDISUsiavviaallachiusura

Una settimanamovimentata

Tra il 16 e il 22 settembre in tutta Europa si è svola laSettimana Europea della Mobilità sostenibile. Unevento che a Trieste ha coinvolto il comune,l'università e molte associazioni insieme perpresentare e sensibilizare su un tema attuale. Molteanche le città europee e non solo. [segue a pag. 4]

Benvenute matricole!-Consigliletterari-Consigliculinaria pag. 12

Per dare ilbenvenuto allematricole dellanostra universitàFuorionda havoluto omagiarvicon un numerospeciale fattoapposta per voi,con la descrizione del nostro ateneo e di tutti i servizi chepotete trovarvi.Vogliamo inoltre presentarci in tutte le vostre facoltà, così

che possiate vedere dal vivo il nostro lavoro. Intantoringraziamo le matricole della SSLMIT.

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La travagliata situazione della mensanasce dal ricorso al TAR fatto dallaSodexo nei confronti dell’Erdisu reo,secondo la sospensiva dello stessotribunale, di aver creato una garad’appalto irregolare a causa di alcunivizi di forma. Senza voler entrarenell’ambito giuridico della questionecerchiamo di fare il punto su come si èsviluppata la situazione.Dopo il ricorso il TAR, nei primigiorni di settembre, ha sospeso la garad’appalto in questione fino a febbraio(quando si pronuncerà in primogrado). L’Erdisu è stato costretto acostruire un bando d’urgenza percoprire il periodo che porta fino allapronuncia della sentenza ed esso hauna validità di 6+6 mesi.L’appalto temporaneo presentaperò diversi disagi per gli studenti.L’Erdisu rispetto alla precedentesituazione (luglio 2011) risparmia piùdi un euro e mezzo per il costo di unpasto completo. Nonostante questasituazione favorevole l’ente ha decisodi mantenere gli aumenti che eranoprevisti a partire da agosto 2011. Oltrea ciò vi è stata la drastica riduzione deibrand e dei menu.Il nuovo sistema di pagamento(pasto completo, ridotto, piatto unico)è sconveniente sia per l’ente, inquanto mette il differenziale non piùper quello che si mangia realmentema a forfeit, che per gli studenti.La colpa di questa nuova tipologiadi pagamento proviene dallatempistica d’urgenza che i dipendentidell’ente hanno dovuto impiegare perla costruzione del bando.

Il direttore dell’Erdisu, interpellatosulla questione, ha spiegato che se sifosse dovuto creare un bando con leprecedenti tipologie di pagamento sisarebbe perso qualche giorno e non sisarebbe potuto riaprire il 26.La rappresentanza studentesca èstata pressoché tenuta all’oscuro sullaquestione durante il procedimento dicreazione del bando temporaneo e ciòha influito sulle scelte fatte.In conclusione se si fosse impiegatoqualche giorno in più nellacostruzione del bando si sarebbe dicerto posticipata la data di riaperturadella mensa ma si sarebbe evitato unaumento drastico dei costi per glistudenti che ora sono costretti adingozzarsi pur di non perdere uncentesimo del loro denaro.di Marco Lunghi

FUORIONDA2 Università Trieste

Trieste. 4.755 è il numero deglistudenti che quest'anno hannosostenuto i test d'ammissione nellanostra università; 1.157 invece, è ilnumero complessivo di postidisponibili nelle facoltà a numerochiuso. Questo vuol dire che in mediasolo il 24% è riuscito a raggiungere ilproprio obiettivo. La percentuale variain base alla scelta della facoltà. Nelcorso di Chimica, ad esempio, gliiscritti al test d'ammissione erano 64 ei posti disponibili 75; tutt'altri numerisi registrano tra le facoltà di medicina,chirurgia e odontoiatria dove c'erano1.740 iscritti e 159 posti. Gli studentiche hanno provato almeno uno diquesti test li hanno trovati fattibili enon eccessivamente complicati.L'unico problema riscontrato era lanumerosa quantità di partecipanti cherendeva difficoltoso ottenere uno tra iprimi posti nella graduatoria finale.Per quanto riguarda la preparazionepre-esame, questa non è stata per nullaomogenea; infatti, mentre una parte siè impegnata diligentemente tuttal'estate esercitandosi sugli appositilibri, un'altra ha deciso di rilassarsidurante la bella stagione e contaresolamente sulla preparazione fornitadalle scuole superiori. Nonostante ledue diverse preparazioni il giorno deitest gli studenti non si sentivanoeccessivamente agitati, anzi moltierano sicuri di sé. Uno di loro descrivecosì quel giorno: “ero abbastanza

tranquillo anche perché sapevo chesarei passato, non so perché, ma losapevo”, un altro invece dice: “eromolto tranquillo, sapevo di esseresufficientemente preparato per il test”.Gli studenti che non si sono

classificati tra i posti disponibili nellagraduatoria hanno intrapreso diversestrade: alcuni si sono iscritti nellefacoltà non a numero chiuso, altrientreranno nel mondo del lavoro ealtri ancora hanno deciso di prendersi

il cosiddetto anno sabbatico persviluppare i propri interessi all'esternodel mondo scolastico.Qualunque sia stata la decisione

presa essa era già stata programmatain precedenza per non trovarsi poi aprendere decisioni affrettate all'ultimomomento e rischiare quindi disprecare tempo inutilmente.Due lamentele invece sono comuni

a tutti: una è dovuta alla lentezza concui le graduatorie sono uscite, la

seconda invece è rivolta al sitodell'università, in seguito ai numerosiblocchi dovuti alle moltepliciconsultazioni contemporanee, costrin-gendo quindi la maggior parte deglistudenti a ulteriori tempi d'attesa perconoscere l'esito del loro esame.di JenniferMori

Testd'ingresso,media:unosucinqueèpassato

In un periodo di tagli è normalepensare alla riorganizzazione e allarazionalizzazione dei servizi e dellapubblica amministrazione, ma non sipuò certo parlare di miglioramentiquando un ente che ha lo scopo difornire previdenze e servizi vienegestito come se fosse un’azienda.Purtroppo, il trend degli ultimi anni

ha portato a una continua riduzione deicontributi che l’ente mette adisposizione oltre a un aumento dellevarie tariffe tra cui alloggi (40%) eristorazione (5%).

L’ultima “innovazione” per laquestione rincari viene dai distributoriautomatici, dove l’Erdisu ha costruitoun bando quantomeno anomalo per laloro gestione.L’ente ha deciso di imporre aumenti

che si aggirano tra il 30% e il 60% peri generi alimentari e le bevandedistribuite nei suoi locali. La sceltarisulta paradossale, in quanto l’entescarica il guadagno proveniente dalnuovo bando (si passa da 4.000 a34.000 euro) sugli stessi studentiassegnatari di posto alloggio che

dovrebbe tutelare.Alcuni esempi di rincari sono: bibite

da 0,50 a 0,80 €; acqua da 0,30 a 0,40;snack e succhi da 0,40 a 0,60 €;dolciumi da 0,55 a 0,80€.In conclusione pur essendo concordi

che il nuovo introito potrà dare vita acirca 7 borse di studio, risultaparadossale che a pagarle siano glistessi studenti capaci e meritevoli maprivi di mezzi, a cui l’ente dovrebbegarantire il diritto allo studio.di Marco Lunghi

Mensacentrale,machetièsuccesso?La soluzione temporanea è inadeguata, ma chi paga?

L’Erdisuèancoral’enteperildirittoallostudio?Aumenti del 60% nei distributori automatici dell’ente

UNIVERSITÀ

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FUORIONDA 3Università Trieste UNIVERSITÀ

I voltidellaprotestaSono un gruppo di studenti di

diverse facoltà uniti dalla voglia dicambiare le cose. Sono i capaci emeritevoli ma privi di mezzi. Si sonotrovati in Piazza Oberdan con lostriscione con la scritta blu, unmegafono e le loro voci. Una fila diloro tiene lo striscione lungo ca.cinque metri. Poi si danno il cambio.Si aggiornano se i rappresentantidicono qualcosa di nuovo. Alcuni sisiedono sull’asfalto, consci dellelunghe ore che li aspettano. Simona,studentessa di Biologia è qui perchéancora aspetta la borsa di studio pergli idonei, promessa per il luglioscorso; è stanca di dover chiedere isoldi sempre ai genitori che lavoranoduramente per aiutare la figlia. Matteoha abitato per lungo tempo presso lacasa dello studente, ma quest’anno èandato in appartamento: “Con i prezzidelle Cds anche se ero idoneo horinunciato, non è giusto pagare cosìtanto”. Gli dispiace inoltre che sianocosì pochi gli studenti delle Cds, idiretti interessati della protesta in atto.

Alcuni hanno lezione, ma forsequalche ora per far sentire la propriavoce avrebbero dovuto trovarla.Amanda, che si è occupata di

promuovere la protesta su Facebook,non si lascia intimorire dal megafonoe dice la sua. Pone l’accento sulproblema dei pasti non rimborsabili.Partirà per il tirocinio all’estero(Erasmus Placement) e durante tuttiquei mesi sarà costretta a pagare sia la

mensa di Trieste, sia quellaestera. Sono lì dalle 9.00 alle13.00 a dispetto del sole cocentee della stanchezza, questimeritevoli a cui vengono tolti imezzi.di Olga Kocylowska

Piazza Oberdan. 27 Settembre.Cambia la forma della protesta,presenti gli stessi studenti cherivendicano i propri diritti. Ai bandi diconcorso ingiusti pubblicati a luglio,di cui già i rappresentanti deglistudenti avevano sottolineato le graviconseguenze in estate (Università, lascure sul diritto allo studio, IlPiccolo), si aggiunge l’ennesimadisastrosa novità: la soppressionedegli ERDISU, proposta dall’exassessore all’università AlessiaRosolen.Ore 9.00. Di fronte agli uffici della

regione, in Piazza Oberdan, glistudenti tengono stretto lo striscionecon la scritta blu “Tempo di risparmiper il diritto allo studio. Non possonoe non devono esserci saldi”. Unoslogan che riassume le motivazionidella protesta quali: la soppressionedegli ERDISU, il mancatopagamento delle borse di studio agliidonei - promesso dall’assessoreMolinaro per lo scorso luglio -, idisagi causati dalla chiusurastraordinaria della mensa a settembre,i bandi di concorso per il diritto allostudio che prevedono tagli alle borsedi studio e nessun rimborso per i pastinon consumati alla mensa. Prezzidegli affitti delle case dello studentealle stelle. “Questi ultimi sono la

dimostrazione che la regione vuolecontribuire meno, lasciando le speseonerose allo studente”- dichiaraAmatulli, rappresentante Cds E4.Infatti, dopo un’attenta lettura delbilancio sociale 2009 dell’ente,scopre che: “quando l’affitto era di 80€ al mese (fino a luglio 2010) l’entemetteva 76,57 € di differenza percoprire le spese (pulizie una volta almese, consumi di acqua, luce eriscaldamento).Ad oggi l’affitto è stato portato a

140 € al mese, facendo due conti,l’ente ora mette solo 16,57 €, diciamo20 € con i rincari che ci sono ognianno e la regione, intanto, risparmia!”

Il rappresentante sottolinea che lachiusura degli ERDISU avrà la solaconseguenza di una diminuzione deiservizi laddove sono crescenti ibisogni degli studenti. Un ente che diservizi ne ha offerti, classificandosisecondo vincitore al concorsoComunicare Online, grazie al serviziomensile della News Letter, che vienepubblicata nel sito ERDISU.Alla soppressione degli ERDISU

consegue la soppressione dei Cda.Verrà istituita invece una ConferenzaRegionale, in cui i rappresentantidegli studenti saranno ridotti a 9.Dopo la dichiarazione della Rosolen

per cui “il ruolo degli studenti verràrafforzato all’interno dellaConferenza”- il rappresentante delleCds risponde: “Quali vantaggi netraggono gli studenti che nel Cdaavevano diritto di voto e ora la lorofunzione è solo propositivaconsultiva?”Seguono gli interventi di Marco

Lunghi, rappresentante Cds E3 eAlberto Fileti, del Cda ERDISUponendo l’accento sui tagli che vannoa nuocere ai meritevoli ma privi dimezzi, sui disagi continui cherischiano di diventare normalità sequalcuno non alza la voce, attraversoil megafono e lo striscione di piazzaOberdan.Gli studenti aspettano di essere

ascoltati. È pronta una delegazionedisposta a proporre il proprio punto divista per difendere i diritti deglistudenti e discutere sulla propostadella chiusura degli ERDISU. Manulla da fare. Davanti al ConsiglioRegionale c’è un via vai diconsiglieri, chi in auto blu, chidisposto ad ascoltare gli studenti echiedere “in alto” se possono esserericevuti. Alle 11.30 si alzano le vocidel coro studentesco, ultima richiestacanzonata per essere ascoltati ”Vienigiù, vieni giù, salviamo l’ERDISU”.Per quel giorno l’assemblea continua,le decisioni vengono prese, senza glistudenti.di Olga Kocylowska

Studenti:"Stopai saldiperildirittoallo studio"LaRegionedecidedichiuderegliErdisu

In alto gli studenti alla manifestazione di fronte al palazzo della regione inpiazza Oberdan. Qui a fianco invece i rappresentanti delle Case delloStudente, Marco Lunghi (col megafono), Giuseppe Amatulli e Alberto FiletiCda ERDISU.

Nella foto qua sopra l'edificio E4 sede dell'ERDISU di Trieste

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FUORIONDA4 Università TriesteTRIESTE CITTÀ

La storia della Settimana Europeadella Mobilità nasce nel 2000 pervolere dell’allora commissarioeuropeo dell’ambiente MargotWallström.Inizialmente istituendo solo la “Car

Free Day” per permettere alle cittàpartecipanti di presentare per ungiorno i loro centri urbani in una lucediversa e mettere in atto azioni chiavevolte a limitare il traffico motorizzatoin certe aree, incoraggiando l’uso diforme di trasporto alternativo esostenibile e sensibilizzando lacittadinanza sull’impatto ambientaledelle scelte di viaggio. Dapprimaquindi fu solo una giornata, ma giàdal 2002 ogni anno la Settimanaeuropea della mobilità è organizzatadal 16 al 22 settembre. Dedicata allamobilità sostenibile, essa offrel’opportunità di avviare una vastagamma di attività e rappresenta unapiattaforma per le autorità locali,nonché per le organizzazioni eassociazioni al fine di: promuovere le

loro attuali politiche, iniziative ebuone pratiche relative alla mobilitàurbana sostenibile; contribuire asensibilizzare i cittadini sui danni chele attuali tendenze della mobilitàurbana generano sull'ambiente e sullaqualità della vita; istituire partenariaticon gli attori locali quali enti, asso-ciazioni ecc.; essere parte di unacampagna a livello europeo, lacondivisione di un obiettivo comunee una comune identità con le altrecittà; sottolineare l'impegno verso losviluppo sostenibile locale, lepolitiche di trasporto urbano e illancio di nuove politiche a lungotermine attraverso misurepermanenti.Da qualche anno la campagna ha

cominciato a diffondersi anche inpaesi extra-europei come Giappone,Taiwan, Brasile, Colombia.Contemporaneamente riceve ancheuna crescente attenzione dei media ditutto il mondo.di Besart Shyti

TRIESTE - Forse qualcuno se n'èaccorto o forse no, ma sta di fatto chequest'anno il Comune di Trieste hadeciso di aderire alla SettimanaEuropea della Mobilità Sostenibile,manifestazione promossa dallaDirezione Generale Ambiente dellaComunità Europea per promuoveresia dal punto di vista infrastrutturaleche politico e culturale un diversomodo di muoversi in città, inparticolare favorendo e sperimentandomezzi alternativi a quelli a motoreprivati.La settimana ha avuto inizio nella

mattinata di venerdì 16 settembre convia Galatti e via Trento chiuse altraffico per permettere a bambini epersone a piedi o in bicicletta diassaggiare una Trieste “without mycar”. Per continuare poi la giornatacon animazione e giochi di strada dapiazza Oberdan a piazza della Borsadove si è lanciata ufficialmente lasettimana europea della mobilitàinaugurando la piazza, via Einaudi eviaCassa di Risparmio.All’inaugurazione naturalmente non

poteva mancare il sindaco Cosolini,che ha ribadito e rafforzato il concettodi una Trieste più vivibile e a misuradi pedone e ciclista, affermando lanecessità di un impegno e unacostanza sempre maggiore da parte ditutta la cittadinanza. Alla fine deldiscorso inaugurale con al fiancoRoberto Dipiazza (predecessore diCosolini alla guida di Trieste)l’inaugurazione si conclude con ilrituale taglio del nastro.In seguito all’Auditorium del Museo

Revoltella, avviene infine lapresentazione della settimanaillustrando, a cura dell’Ing. e MobilityManager Giulio Bernetti, quali sono ipunti chiave da affrontare nellariqualificazione della mobilità

Triestina. Parcheggi, circolazione emiglioramento della vivibilitàdell’ambiente urbano hanno portatoalla realizzazione di diversi progetti.Alla fine della presentazione si è datospazio anche al pubblico che hapotuto esprimere la sua opinione suprogetti già realizzati, ma anchesuggerire soluzioni.Una settimana quindi che ha il

merito di invogliare e coinvolgere lacittadinanza a preoccuparsi e attivarsiper fare di Trieste una città piùturistica e a misura sopratutto dipedone. Si parla, tra le motivazioni, didare ai turisti una città più a misura deiloro bisogni, valorizzando in questomodo il patrimonio culturale epaesaggistico nonché le caratteristichepeculiari di città di mare.

Chiedendo inoltre precisazioni alriguardo, l’Ing. Bernetti ci spiega che:“in generale Trieste non soffre di graviproblemi di viabilità, viceversa vienemolto sentita la questione della sosta.Quindi una mancanza sufficiente dispazio dove parcheggiare la propriavettura, questo problema vienemaggiormente percepito indeterminate zone, come i rioni centraliquali Borgo Teresiano, BorgoGiuseppino, Roiano e l’asse di viaBattisti e Giulia. Sotto questo aspettoquindi c’è un esigenza di nuoveinfrastrutture soprattutto al servizio deiresidenti, che proprio per questodevono essere maggiormente tutelaticon un’offerta di servizi maggiori.Sotto questo aspetto la giuntacomunale sta valutando tutti iprovvedimenti opportuni, consideran-do anche l’impatto ambientale sullacittà”. Per quanto riguarda i visitatori,l’Ing. Bernetti prosegue: “si valuteràun maggiore sfruttamento dei

parcheggi che si trovano in cintura, adesempio quelli di Silos, via Pietà, SanGiacomo e via Carli. Permettendo poidi accedere al centro con altri mezzi”.Bisogna inoltre tenere in

considerazione anche quelle che sonole abitudini delle persone. Infatti,aggiunge l’Ing.: “vi è una mentalitàrestia al cambiamento della modalitàdi trasporto, che si può cambiareoffrendo un’alternativa e contempora-neamente disincentivando l’uso deimezzi privati” - continua poi - “ lasettimana europea della mobilità dicerto aiuta a sensibilizzare lacittadinanza sul tema, portandola aconoscenza dei progetti in atto”.Per quanto riguarda l’università:

“essa riveste un aspetto fondamentale,sia dal punto di vista qualitativo chequantitativo - prosegue l’Ingegnere -proprio per questo siamo in continuo

contatto con il mobility managerdell’università, il prof. Longo”.E non solo. L’università inoltre

partecipa anche con i suoi studentiche per l’occasione hanno portato iloro progetti e le loro ricerche, come:Giacomo Bussani - La valutazioneambientale strategica (specialistica diingegneria), Enrico Pitton - Studi sullariqualificazione di Strada di Fiume edegli accessi all'ospedale di Cattinara(specialistica di architettura),Francesco Duri - Studi sullariqualificazione di viaMazzini e corsoItalia (specialistica in architettura),Nicola Zia - Caratteristiche dellamobilita a Trieste (specialistica diingegneria), Gianpiero Iurig -Biciclette pubbliche condivise(specialistica di architettura), StefanoDalla Mora - Studio sullariqualificazione di via Giulia(specialistica in ingegneria), UrošBosanac - Studio sullariqualificazione di viale D'Annunzio(ingegneria triennale).di Besart Shyti

Una settimanamovimentata

All'inizioerasoloungiorno

Ogni giorno più di14mila spostamentiper raggiungerel’Università

Qui sopra il diagramma degli spostamenti per attività lavorative e scolastiche

Qui invece il diagramma degli spostamenti per attività legate al tempo libero

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FUORIONDA 5Università Trieste MONDO

Il bike sharing (traducibile come"condivisione della bicicletta") è unmezzo di trasporto alternativo, noninquinante e che non provocaproblemi di parcheggio. Inoltre è unsistema che permette a chiunque diutilizzare una bicicletta gratuitamenteper brevi periodi oppure apagamaneto oltre la soglia dimezz’ora o un’ora. Il sistema prevedel’installazione di stazioni in diversipunti della città, dove collocare lebiciclette. Le biciclette sono bloccatee utilizzabili solo dopo averlesbloccate o con una chiave o con unatessera contactless. Alla finedell'utilizzo la bicicletta può essereriportata in un'altra stazione oobbligatoriamente nella medesimastazione di partenza (in base al

sistema).Questo sistema attualmente sta

sempre di più prendendo piede nellagrandi città, specialmente nei centridove ci sono i maggiori flussi dipersone. All’estero in Stati comeGermania, Danimarca, Belgio e paesinordici in generale questo sistema èmolto diffuso. Le città dotate dicondivisione di biciclette in Italiainvece sono 132. Il servizio è attivosia nelle grandi aree metropolitane(Milano, Roma, Torino), sia nellegrandi città (Brescia, Bari), sia inpaesi piccoli. La città con maggiornumero di stazioni è Milano con 118stazioni attive con un utilizzo mediodel sistema di 3.500-5.000 bicicletteal giorno. Per quanto riguarda ilfinanziamento al servizio parecchie

città europee, tra le quali Lione,Parigi, Londra, Barcellona eStoccolma, hanno preso accordi concompagnie pubblicitarie cheforniscono il comune con migliaia dibiciclette a titolo gratuito (o

sottocosto). In cambio alle agenziepubblicitarie viene permesso diapporre della pubblicità sia sullebiciclette che in altri punti della città.di Besart Shyti

Sapevate che in Giappone le lezionicominciano ad aprile, che ilmappamondo lo vedono un po’diversamente da noi (immagine afianco) e che è una vera fatica essereammessi all’università? Mentre quida noi le lezioni sono iniziate, glistudenti giapponesi cominciano ilsemestre invernale. Ryo, unostudente di Germanistica pressol’università di Tokyo, racconta aFuorionda la sua vita all’universitànella terra del sol levante.

Cosa studi e presso qualeuniversità?Studio Germanistica e Linguistica

alla facoltà di lingue e letteraturestraniere dell’Università di Tokio.Quando cominciano le lezioni?In Giappone l’anno accademico

comincia ad aprile. Abbiamo duesemestri, quello estivo - da aprile aluglio- e quello invernale - da ottobrea febbraio.

È facile accedere all’università oci sono dei test d’ammissione?In Giappone i test d’ammissione

sono davvero difficili. Per accederealle università statali bisogna passarealmeno due prove. Una “provacentrale“, così denominata perché èredatta dal Centro Universitario per itest d’ammissione. In questa provagli studenti devono dimostrare leconoscenze di cultura generale.L’altra prova è specifica delle diverseuniversità. Ma il percorsouniversitario è più facile. Moltodiverso da come può esserlo in GranBretagna, USAo inGermania.Anche voi avete la mensa? Cosamangiate lì?Nella mia università ci sono due

mense in cui si mangia di solito delriso, della carne, del pesce o glispaghetti cinesi. Purtroppo non sonocosì buoni come al ristorante…Quali lingue straniere vengonostudiate?L’inglese, il cinese è molto popolare

per via degli stretti rapportieconomici che abbiamo con il Paese.Il coreano, per lo stesso motivo. Trale lingue europee, quelle più studiatesono il francese, il tedesco e lospagnolo. Anche l’italiano ha

successo, benché non ci siano molteuniversità che lo insegnano.Esistono dei programmi discambio? Noi in Europa adesempio abbiamo l’Erasmus.Sì, certo! La nostra università ha

programmi di scambio con molteuniversità nel mondo. Conosciamol’Erasmus ma è difficile riuscire aottenere una borsa Erasmus per glistudenti giapponesi.E dopo gli studi? È facile trovareun lavoro?Ora è difficile. L’economia

giapponese al momento non staandando bene e le aziende nonassumono piùmolto personale.Cosa fanno gli studenti nel tempolibero?Vanno al cinema, fanno shopping,

giocano a Bowling, guardano la tv…ma il loro hobby preferito è ilKaraoke! Invece non si va molto indiscoteca, come da voi, non ce nesono molte.di Olga Kocylowska

L'Università di Tokyo fondata nel 1877 è consideratatra le più prestigiose università del Giappone. Secondo ilrating mondiale l'università è prima in Asia e si trova al21° posto a livello mondiale. Gli studenti iscritti sono30,000 di cui 2,100 sono stranieri (un numero moltoalto). L'università è composta da 10 facoltà. Tra glistudenti che l'hanno frequentata vi sono 5 primi ministrie 4 premi Nobel oltre a molti personaggi di spiccodell'arte, e dell'economia.

Tokyo è la capitale del Giappone. L'agglomerato urbano odierno è il fruttodella fusione di varie città in origine distinte fra loro e ormai urbanisticamentecompatte. il vero agglomerato urbano di Tōkyō consta di oltre 26 milioni dipersone, ed è sicuramente una delle più importanti metropoli del pianeta.Perquesto ha un sistema di trasporti vastissimo e ci sono più di 7 compagnie chegestiscono i trasporti su rotaia. Tokyo ha un prodotto interno lordo di 1479miliardi di dollari, il più alto tra le grandi metropoli mondiali. Inoltre èconsiderata una delle città guida dell'economia mondiale, insieme a New Yorke Londra.

Universitàmade in JapanMentre matricole e studenti in Italiasbadigliano tra una lezione e l’altra, cosa fa lostudente giapponese?

L'intervista

Unabiciclettapertutti

Nella foto una stazione di bike sharing a Barcellona

Mappa giapponese per rappresentare il globo. Il Giappone è al centro.

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FUORIONDA6 MONDO Università Trieste

Eccomi qua! Prima di tutto mipresento. Besart Shyti, studente dieconomia presso la nostra amatauniversità, ho deciso tempo fa chevolevo frequentare il mio secondoanno in Erasmus, precisamente adAmburgo. Andare in Erasmus è unadi quelle esperienze che se chiedi achi l’ha vissuta con tutta probabilità tirisponederà che è un periodoindimenticabile di quelli che tisegnano per tutta la vita (provate purea chiedere). Con l’Erasmus la parolacultura, tanto osannata quantosprecata, assume un significato vero,profondo e antico.

Ho iniziato il mio Erasmus il primoottobre e lo concluderò (se tutto vabene) a luglio 2012. In questo arco ditempo voglio condividere la miaesperienza con voi lettori diFuorionda, facendovi conoscere unapiccola parte della Germania e unsistemadiverso di università.

Per quanto possano sembrare banali,dovete sapere alcune piccole cose. AdAmburgo fa veramente freddo, ivestiti che vi portate addosso quasisicuramente non basteranno. Semprea proposito del tempo, esso cambia dicontinuo: sole, pioggia, di nuovo sole,poi nuvoloso, poi un po’ di pioggia dinuovo, poi di nuovo nuvoloso, poiancora il sole, e cosi via per tutta lagiornata (con questo si spiega perchéin Inghilterra le persone amino parlaredel tempo, perché c’è semprequalcosa da dire). Non potetesguazzare su youtube come in Italia,la maggior parte delle canzoni sono

bloccate per diritti di copyright. Delresto ne parleremo con calma piùavanti.

La cittàPer chi non lo sapesse Amburgo si

trova a nord della Germania ed èseconda, dopo Berlino, per numero diabitanti; inoltre in Europa è la secondacittà non capitale sempre perpopolazione, dopo Istanbul. Amburgoè anche la seconda città portuale piùgrande dell’Unione Europea, è unadelle capitali dell'economia tedesca eha il più alto reddito pro capite dellaRepubblica Federale, pari a quasi aldoppio della media europea. Insiemea Seattle e Tolosa, Amburgo è unadelle principali sedi dell'industriaaerospaziale civile. Un altro settore diparticolare importanza è quello deimedia. Circa la metà delle riviste e deiquotidiani tedeschi a diffusione

nazionale vengono prodotti adAmburgo. Esistono anche numeroseaziende nel campo della musica (lapiù grande fra le quali è la WarnerBros. Records Germania) e di Internet(ad esempio le filiali tedesche diAOL, Adobe Systems e Googlehanno sede qui, come anchecompagnie Web 2.0 quali Qype).L'industria pesante include laproduzione di acciaio, alluminio e la

più grande fabbrica di rame d'Europa,oltre a grandi cantieri navali.

Per chi la visita oggi Amburgoappare come una città senza centrostorico. Nel 1943 in piena secondaguerra mondiale ad Amburgo glialleati scatenarono la Tempesta di

fuoco. La città fu letteralmente rasa alsuolo daibombardamentiinglesi. Nella solanotte del 28 luglio sigenerarono colpi divento infuocato a 75metri al secondo. Le case bruciaronoper il solo effetto del calore e circa50.000 persone furono sterminate. Icadaveri vennero ritrovati soprattuttonei rifugi sotterranei come le cantine,trasformati improvvisamente inenormi forni crematori.

Oggi quindi girando per Amburgogli edifici più vecchi che si possonotrovare non hanno più di settant’anni.Appare quindi strano, per noi, nonavere un punto di riferimento come ilcentro storico. Ad Amburgo quindi ètutto “nuovo”. Ci sono infattinumerosi cantieri sparsi per tutta lacittà. La sensazione che si ha è quelladi trovarsi in una città vivente cherespira e si muove autonomamente.

Inoltre Amburgo per l’anno 2011 èstata premiata della CommissioneEuropea come “capitale verdeeuropea”. Nei sui programmi infattivi è l’abbattimento delle emissioni diCO2 del 40% entro il 2020 e dell’80% entro il 2050.

Altri punti che meritano di esserecitati sono imezzi pubblici.Amburgopossiede unafittissima rete ditrasporto

pubblico, composta da U-Bahn(metropolitana), S-Bahn(metropolitana in superficie),Autobus e battelli. Agli studenti èconcesso, pagando 219 euro, il“Semesterticket” che permette dispostarsi con qualsiasi mezzo entro iconfini dello stato diAmburgo per seimesi. Spesso inoltre ad ogni stazione(autobus o metropolitana) è presenteuna tabella elettronica che segnacontinuamente i minuti mancantiall’arrivo del prossimo mezzo.Durante la settimana i trasportipubblici sono attivi fino alle 0:30,mentre nel weekend lavorano tutta lanotte.

AmburgochiamaTrieste!RaccontidiunostudenteErasmus

Area metropolitanacon più di 4 mln ab.PIL 88,3 miliardi

La città della culturae degli sport con piùdi 60 teatri e 60 musei

Page 7: Fuorionda N°.5 - 2011

L'universitàRiguardo l’università di Amburgo,

c’è da sapere quanto segue: èun’università pubblica fondata nel1919 e attualmente è una delle piùgrandi della Germania. All’universitàsono iscritti 39.000 studenti, con unpersonale di 11 mila dipendenti e 690professori. Per mantenere l’universitàlo stato stanzia annualmente poco piùdi 300 milioni di euro. Le sueproprietà sono sparse per tuttaAmburgo (come case dello studente esedi distaccate) mentre vi è anche lasede centrale a Von-Melle-Park, unparco all’interno del campus.L’università inoltre ha sei facoltà con150 corsi di laurea. Da qui sonopassati quattro premi nobel emoltissimi personalità di spicco dellasocietà tedesca. All’università inoltre

vi sono moltissimi gruppistudenteschi. Per quanto riguarda gliesami invece c’è da dire una “piccola”sorpresa. Potete provare a fare unesame al massimo per quattro volte ese alla quarta venite nuovamente

bocciati allora non sarete più ammessia tutte quelle facoltà che avevanocome esame lo stesso. Cerco dichiarire meglio con un esempio. Sefate economia e non passate l’esamedi matematica per quattro volte allorasiete fuori da economia, ingegneria, fisica e tutti quei corsi che hanno

matematica come esame.

Parliamo invece dei costi che unostudente medio deve sostenere. Laretta universitaria annuale ammonta acirca 500 euro (anche qui dipende dalreddito, ma comunque non si salemolto, viceversa si può scendere). Iltasto più dolente è quello del costodella vita. Amburgo è una delle cittàpiù care dell’intera Germania. Per lacasa dello studente in cui vivo pagomensilmente 264 euro e a miadisposizione ho solo una piccolastanza. Devo condividere la cucina-soggiorno e i bagni con altri diciasettestudenti. Tutto sommato mi va anchebene. Gli affitti per una camerasingola per studenti ad Amburgo siaggirano sui 400 euro e trovare unacamera, anche per chi sia disposto apagare quella cifra, è davvero difficile.Per quanto riguarda il cibo non vi soancora dire con precisione quale sia lareale differenza con l’Italia.

Nel complesso Amburgo è unameravigliosa città che offre moltepossibilità ai giovani, sia indivertimento che professionalmente.di Besart Shyti

FUORIONDA 7Università Trieste MONDO

Immagine della sede centrale dell'università.

Massimo quattropossibilità per passareun esame

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Le minoranze sono oggipiù che mai un argomentoscottante in grande parte delmondo. Basta citare adesempio quella ebrea inEuropa da secoli, dellaextracomunitaria ormai dadecenni, o quella di interenazioni, come quellatibetana. Quella palestinesein Israele, quella cristiana nelmondo arabo, quella arabanei paesi occidentali. El'elenco potrebbe essereinfinito... La neo-globalizzazione ha creatoproblematiche prima delsecolo scorso praticamentesconosciute, nuove parole sisono radicate nelle bocche dimezzo mondo: razzismo,integrazione, rimpatrio,

immigrazione di massa. Differente maforse no, l'esplosione del movimentogay che negli ultimi dieci anni, a tappeforzate, è riuscito vittoria dopo vittoriaad espugnare le posizioni più forti deiconservatori di molti paesi come ilmatrimonio, la fecondazione assistita,le coppie di fatto e l'adozione.Creando però, di fatto, una minoranzanella vecchia omogeneità, ne sonotestimoni i locali gay, il Gay Pride enelle esperienze personali di ognuno.Trieste, anche se come una ragazzavanitosa che deve essere diversa daglialtri per mettersi in mostra, non sisottrae a questi cambiamenti sociali. Èdiversa perché la popolazionestraniera è numerosissima ma inpiccolissima parte extra-UE, e perchéil movimento gay, forse molto piùpresente che in altre città, madecisamente meno appariscente. Per

questo l'argomento delle minoranze aTrieste, “date per scontato” [2], meritaforse un occhio più critico edinteressato per comprendere, percambiare il nostro punto di vista, pernon trovarci spiazzati, per viveremeglio, e - che sia possibile? - amareancora di più Trieste, per quello che è,senza escluderci la riserva dimigliorarla.

Aris Milani

FUORIONDA8 MONDO Università Trieste

Un argomento scottante: le minoranze

Cosa significa vivere in una mino-ranza, ha ancora senso parlarne oggi,che rapporto ha la Trieste dei triestinicon chi appartiene alle minoranze?Generosa ospitalità o sopportazionestentata? Ne parliamo in una intervi-sta, anonima, con un ragazzo che viveaddirittura una doppia appartenenzaad unaminoranza triestina.

Chi sei e da dove vieni?“Vivo a Pola, ma studio all'università

qui aTrieste.”Aquali minoranze appartieni?"Dal punto di vista linguistico-cultu-

rale, appartengo alla minoranzaitaliana in Croazia e poi, per non farsimancarenulla, sonoancheomosessua-le, per cui in un certo sensoappartengo anche a quella di mino-ranza, anche se non mi piace definirlacosì."Perché dici che non definiresti ilmondo gay una minoranza, a diffe­renza di quella italiana in Croaziaad esempio?“Perché penso che essere gay o etero

sia come essere biondi o mori, comepreferire il gelato alla panna inveceche quello alla fragola.” :DCosa vuol dire appartenere aduna minoranza? Cosa si prova? È

una cosa rilevante nella tua vita onon ne senti nessun peso?"È una cosa rilevante perché ti rende

più ricco. Culturalmente parlandobasti pensare al fatto che io ho duelingue madri. L'italiano e il croato.Questa la definisco una ricchezza."Quali gruppi sono i più discrimi­nati, secondo te, anche qui aTrieste?"A Trieste, devo essere sincero, non

mi sento discriminato né per la miaprovenienza, né per il mio orienta-mento sessuale. Ammetto, però, che èquestione caratteriale, perché magarinon me la prendo facilmente. Po-trebbero esserci delle persone che almio posto si potrebbero irritare percose che io lascio correre.”Esiste qualche brutto fatto dirazzismo che lasci correre, rispettoall'appartenere a una delle due mi­noranze?Il fatto che ad esempio alcuni triesti-

ni mi hanno chiamato 'schiavo' [1],proveniente dalla 'schiavonia', o ilfatto che definiscano tutta l'area balca-nica 'Jugo', anche se la Jugoslavia si èdivisa da un bel po'. Ma, come dicevoprima, lascio correre...”Esiste un episodio partico­

larmente brutto che riguardaquesto?“Ci ho sempre scherzato sopra... No,

in realtà non c'è nulla di brutto. Fannomolto più male le parole di alcunipolitici o personaggi importanti.”Che tipo di discriminazione troviaTrieste?“La discriminazione che trovo a

Trieste è molto particolare, ovveroquella dei triestini verso ciò che non ètriestino. Mi spiego: i triestini sonomolto particolari, perché avendopoche cose prettamente triestine. Bastipensare a tutte le tradizioni acquisiteprima daVenezia, poi dall'ImperoAu-stroungarico, dall'Istria ancora piùtardi, ma anche l'influenza Turca,Greca e altre. Devono trovare sempreunmodo (talvolta poco etico), per giu-stificare una certa triestinità. Quinditrovi quelli che disprezzano tuttoquello che esce dai confini del Timavoda una parte, e oltre Muggia dall'altra.Paradossale è quando sento invocareancora il TLT, il Territorio Libero diTrieste. Insomma, secondo me non èsbagliato dire che pur essendo unacittà multiculturale e multietnica, èmolto chiusa. È una città fatta dianziani che nonriesce neanche acollo-carsidentro auncontesto italiano, figu-riamoci inglobare un qualcosa dieuropeo."Possiamo chiamare il rifiuto deitriestini per ciò che sta fuori tristeuna specie di crisi di identità, di nonsapere bene come essere diversidagli altri?“Sì, potremmo definirla così.”Sei complessivamente soddisfattodi vivere aTrieste?"Si, anche se ammetto che vorrei

andare da qualche altra parte dopo glistudi universitari."Quale è lo stato, secondo te, piùprogredito da questo punto divista?"Germania o Spagna, oppure nei

paesi scandinavi."C'è più discriminazione a Pola oin Italia?"Credo che complessivamente ci sia

più discriminazione in Italia."

La gente a Trieste e in Italia comereagisce quando dici che vieni daPola o dalla Croazia? Hannoreazioni particolari?"Come dicevo prima a Trieste

qualcuno ci definisce 'schiavi' [1]: staalla persona accettarlo come un fattoculturale o meno. Certo non è bello,ma io sono superiore a queste cose.

Nel resto d'Italia succede che sonotalmente ignoranti, non per colpa loroovviamente, ma a causa del sistema,che non sanno neanche che esiste unaminoranza italiana in Croazia eSlovenia. Talvolta non sanno neanchedove sia la Croazia e la Slovenia. Viassicuro che non sto esagerando.”Ad esempio?Quanti di voi lettori sapete che il 3

settembre scorso, a Pola, Napolitanoha incontrato il suo omologo croatoJosipović e insieme hanno parlatodentro all'Arena davanti a più di 5000persone della minoranza italiana?Suppongo pochissimi, perché lastampa italiana non ha assolutamenteaperto il becco su questo fatto. Eccouna delle spiegazioni dell'ignoranzadegli italiani: il fatto che la cronacaestera è un 'optional' e non una partefondamentale dell'informazione comelo è dalle mie parti o anche inInghilterra, tanto per fare unesempio."

Le minoranze a Trieste

Gay famosi: Ricky MartinCantante

Gay famosi: Elton JohnMusicista

Gay famosi: Nichi VendolaGovernatore regione Puglia

Page 9: Fuorionda N°.5 - 2011

La gente, in genere, come reagiscequando le dici che sei gay?“Ovviamente non vado ad urlarlo ai

quattro venti, ma non perché ho pauradi essere discriminato, ma perchécredo che debba essere una situazionenaturale e non particolare. Se uno amaandare in bicicletta non deve dire'Piacere Luca, amo andare in bici-cletta'. È capitato che lo dicessi ad unapersona un po' bigotta, ma mi sonosentito tranquillo perché attorno a meavevo tutte persone tolleranti, per cuiera lui a sentirsi a disagio e non io. Inogni caso bisogna stare attenti a chi losi va a dire, perché non sempre sitrovano persone tolleranti."

Esiste un posto a Trieste (bar,discoteca, circolo) in cui tutti i gay diTrieste si riuniscono?"Diciamo che in modo ufficiale ed

esplicito non ci sono bar con l'insegna'Gay bar' a Trieste, però c'è un localecosiddetto 'delle lesbiche', molto fre-quentato, e poi c'è la festa 'Jotassassi-na' che viene organizzata all'Etnoblog.Devo dire che a quella festa ultima-mente (non vorrei esagerare), ci vannopiù etero che gay, a dimostrazione delfatto che i giovani sono tolleranti aTrieste, almeno gli universitari e i ri-cercatori, che poi sono quelli che fre-quentano la 'Jotassassina'. Io la fre-quento pochissimo, ma è una fortunache ci sia."Secondo te quanta parte della po­polazione Triestina giovane è gay?Bisex?"Non ho questo dato, ma non saprei

neanche fare una stima. Purtroppo cisono tantissime persone che non loammettono nemmeno a loro stessi, fi-gurarsi a raccontarlo in giro. È impos-sibile fare un censimento di questotipo. La società da questo punto divista è ancora troppo bigotta."Ma secondo te la gente etero sotto­stima questo numero?"Sì, lo sottostima, anche parecchio."Cosa pensi vada cambiato aTrieste per risolvere i suoi problemicon le minoranze, se ne ha?“Tante cose! Troppe per essere dette

tutte.”E in Italia?"In Italia purtroppo c'è il Vaticano, e

poi c'è la politica di destra che va nelladirezione opposta alla tolleranza."APola?"APola bisognerebbe capire di più le

persone arrivate dalle zone di guerranegli ultimi vent'anni, capire chehanno sofferto, e poi capito questopunto, far capire a loro che non c'èbisogno di ghettizzarsi. Il problema èche sono operazioni difficili siadall'una che dall'altra parte"Cosanepensi,adesempio,dellase­gnaletica stradale in doppia lingua?Buona o cattiva idea?"Penso che sia giusto rispettare il bi-

linguismo, e penso che sia anchequella una ricchezza per il territorio."All'università ti senti meno discri­minato che altrove?"In realtà non sento questa differenza

fuori in città, e dentro il campus."I genitori dei tuoi amici gay sannoche i loro figli lo sono?"Dipende, i genitori di quelli un po'

più giovani non lo sanno, quelli chesono già indipendenti economica-mente hanno fatto quasi tutti comingout con i genitori, in ogni caso anchequesto è un dato che non sapreistimare numericamente." Non è di-ventato un automatismo dirlo aigenitori... "No no, non per tutti è auto-matico dirlo. Pensiamo solo all'età chehanno i nostri genitori. Per alcuni diloro si tratta ancora di un tabù."Come lo capiscono in generi iragazzi di essere gay? Verso cheetà? Esiste una regola comune?No, in realtà non esiste una regola.

Dipende dalla cultura e dal carattere.Se uno vive in un mondo 'aperto' e'tollerante' non ha paura di ammetteredi essere gay. Se, invece, l'ambienteattorno è bigotto, è piùdifficile accetta-

re anche se stessi."Non ti chiedo cosa pensi della

classe dirigente italiana ovviamente.Pensi però che le campagne control'omofobia servano?"Penso che non servano molto."Cosa ne pensi del Gay Pride? Cisei mai stato?"Non ho mai avuto l'occasione di

partecipare ad un Gay Pride, ma noncredo servano molto a rendere lepersone più 'tolleranti'. "Credi?Cosane pensi dell'atteggia­mento della Chiesa verso il mondoomosessuale e bisessuale?“No, io non credo. Penso che la

Chiesa cattolica, da non confonderecon la religione, sia un'istituzione chenon si comporta molto eticamentecome va predicando. Basti pensare algiro di denaro e potere che la avvolge.Ovviamente la Chiesa non ha capitoche essere omosessuale è una cosanaturale, e non vuole accettare cheanche gli uomini di Chiesa lo erano, ealcuni lo sono."

Conosci Don Gallo della“Comunità di San Benedetto alPorto” di Genova e la sua posizioneverso questi temi?"Certo!" Lo consiglio a tutti!

Sei fidanzato?"Sì, sono fidanzato.”Appartieni a qualche categoriaparticolare (comunità ursina,fetish)?"No, nessuna categoria particolare,

anche perché alcuni leggeri feticismicredo siano molto frequenti anche tragli etero per cui non mi sento di inse-rirmi in una categoria particolare.Nulla di esagerato comunque."Cosa ne pensi dell'adozione deifigli alle coppie gay?"Penso che appena la società sarà

pronta, sarebbe una bella cosa. Cisono tantissimi bambini che nonhanno genitori, perché li hanno persi,o perché sono stati rifiutati. Ecco,

quegli esseri umani hanno diritto diessere cresciuti ed educati, indi-pendentemente dal sesso dei genitori."E degli interventi di cambio disesso?"È un argomento molto delicato. Tra

l'altro quello di Trieste è uno dei po-chissimi ospedali in Europa nei qualisi effettua il cambio di sesso."Sapresti cosa c'è di diverso adessonel mondo gay rispetto a metà'900?"Che per fortuna esiste internet!"Ti ha dato fastidio questa intervi­sta?“Assolutamente no, altrimenti non

avrei accettato...”Bene, chiudiamo qui e graziemille!“Grazie a te!” Aris Milani

FUORIONDA 9Università Trieste MONDO

[1] La parola 'schiavo', in dialetto triestino 's'ciàvo', deriva dal neolatino 'sclavus'. Veniva usata nel periodo veneziano nel saluto 'S'c'àvo tuo!', 'Schiavo tuo, al tuoservizio' che ha dato origine alla parola italiana Ciao. Oggi, come allora, 's'ciàvo' indica una persona slava ed ha una connotazione negativa.[2] Beniamino Pagliaro ­ Trieste, la bella addormentata ­ Edizioni Biblioteca dell’Immagine

Gay famosi: Irene GrandiCantante

Gay famosi: Vladimir LuxuriaDeputato ­Artista

Gay famosi: Tiziano FerroCantante

Gay famosi: Steve Griffin

Gay famosi: Tim CookCEOApple

Gay famosi: MikaCantante

Page 10: Fuorionda N°.5 - 2011

Immaginate di fare un giretto tra gliedifici imponenti dell’Università diTrieste. Un po’ sconsolati perché un esamenon è andato bene. Perché il ragazzo nonrisponde al telefono. Perché non succedenulla di nuovo. Oppure siete euforiciperché tutto va a gonfie vele o un eventoinaspettato ha reso la giornata più bella. Oancora siete stressati, di corsa tra millecaffè e tante lezioni, non vedendo l'ora chearrivi una vacanza e tirarvi sù.E immaginate che proprio tra quelle

mura conosciute, qualcuno si siainteressato a studiare quella serie di eventi,di momenti, di oscillazioni dell’animo chefanno parte della nostra quotidianità. Equel qualcuno è riuscito a trasformarli inuna formula vera e propria. È così che lostuffdi Fuorionda incontra il prof. Gallinae presenta il libro appena pubblicato perMondadori, La formula matematica dellafelicità.

Un originale saggio con un protagonistaindimenticabile, ironico, tenero edisarmante, capace di regalarti un sorriso.La storia di un uomo in grado di affrontarele difficoltà della vita cercando di capire,di sdrammatizzare gli eventi, nellaconvinzione che l’analisi quotidiana di sestessi e del mondo circostante sia la giustastrada da percorrere per raggiungere laFelicità.Mirko, professore universitario, si ritrova

solo dopo essere stato lasciato dallamoglie, una di quelle cose che ognunopensa possano capitare ma non a se stessi.Un evento che segna l’inizio della ricercae lo porta a sviluppare la sua idea dellaformula matematica della felicità. Unsaggio che colpisce per il tono pragmatico,una sorta di manuale ricco di esempi chedimostrano la possibilità di arrivarcidavvero alla felicità.

INTERVISTAProfessore perché tra tutti i te­mi su cui poteva concentrarsi hascelto quello della felicità?Perché alla fine, la vita di ognuno,

dallo sfrenato edonista al riflessivoasceta, tende al raggiungimento dellafelicità. È l'istinto primario, che superatalvolta quello della sopravvivenza.Nel suo libro la felicità si puòraggiungere in diversissimimodi, tanto quanto lo sono leazioni che compiamo. La feli­cità è quindi una reazione allenostre azioni?Dan Gilbert dice che il cervello è una

sorta di "simulatore" in grado diinterpretare l'evolversi dell'ambiente cheha intorno in maniera tale da secernerefelicità. Per cui la felicità è una reazionealle nostre azioni, ma il legame traazioni-felicità non è così ovvio.Particolarmente affascinante èil concetto della diversficazionedei propri traguardi, che attra­verso molteplici vie portano alraggiungimento dell'obiettivofelicità. In economia chiamiamoquestoatteggiamentodiversifica­zione del rischio. Come può (edovrebbe) essere interpretato dauno studente?Vi sono coloro i quali attingono felicità

dal conseguimento di beni e piaceri"frivoli". Poi vi sono quegli altri, chesolitamente demonizzano i primi, per iquali la felicità si raggiunge soloattraverso valori universalmentericonosciuti. Credo che si possaspremere felicità da entrambe lesituazioni. Ho visto missionari inAfrica,grati di salvare vite in ospedale e quellostesso giorno, sbavare di pura felicità peruna fetta di salame appena arrivatodall'Italia. La parola d'ordine, anche peruno studente è equilibrio.Il libro in sè porta forse già un

aspetto importante perarrivare alla felicità, èforse l'ironia el'umorismo neiconfronti della vita?A tal riguardo posso dire che il finale

inaspettato del libro insegna a nonprendere troppo sul serio quei saggi chedichiarano di aver scoperto la formulamatematica della felicità! Comunque èvero, chi vive nelle condizioni disorridere dell'umorismo che lo circondaha buone chance di essere felice.Molti concetti espressi sonoinnovativi come il principiodella saturazione, la sogget­tività delle costanti felicitanti ela continua forza sfelicitante,come può aiutare sapere delperché, dopo una vincitamilionaria al lotto, torneremoad essere felici uguali a prima?Non so se possa aiutare. Le dinamiche

della felicità sono difficilmentecontrollabili. Sapere che al primoappuntamento, al primo agognato bacio,il cuore pulserà come quello di uncavallo, non aiuta certo a non farlobattere. Personalmente ritengo che siameglio tentare di avere coscienza deiprocessi che ci coinvolgono (compresiquelli della felicità), che subirlisolamente. Credo comunque che esistaun'educazione alla felicità. Ad esempioascoltando il silenzio.Se ne avesse l'opportunitàcontinuerebbe a scrivere saggisulla felicità oppureproseguendo con la storia diMirko ad affrontare, con lostesso umorismo, altretematiche importanti? (la piùimportante l’ha appenaaffrontata).Sto lavorando al concetto della bontà,

sempre dal punto di vista matematico.Visti gli impegni lavorativi, ho pocotempo da dedicarci. Inoltre c'è sempre ladura legge dell'editoria. Se un lavoro

funziona in termini di vendite, il seguitoè assicurato. Se è un flop, beh, addioseconda parte.Nel libro parla anche dellafelicità delle masse, per così direquella dei popoli visti comeindividui. Come cambia lafelicità della comunità conquella propria?Più che la felicità delle masse, ho

voluto mettere in luce queimalintesi per cui, le società, pur inbuona fede, non sempre riescono aindividuare cosa rende felici lealtre società. Nel dopoguerra,l'America riteneva che il pianoMarshall avrebbe "incrementato"la felicità degli europei. E gli èandata bene. Ma quando la stessametodologia è stata applicataall'Africa, le cose non sono andatecosì bene. Il dibattito è ancoraaperto. Tanto per citare un lavoroilluminante, Linda Polman,nell'Industria della Solidarietà,mette fortemente in discussionetutto il sistema degli aiutiumanitari. È l'esempio di come,anche per una nazione, pur inbuona fede, non sia sempre facileindividuare ciò che è utile perun'altra nazione. Stessa cosa valeper le società in senso lato.Un libro che sotto forma disaggio romanzato prendecomunque di petto temi chehanno fatto e continuano a farediscutere su come migliorare ilproprio stato di felicità, inparticolare all'idea che ilconsumismo e di conseguenza ildenaro rendano felici (anche seper poco) ha ricevuto qualchecritica per questo?Devo dire che su quel punto non

ho ricevuto ancora critiche. Incompenso ne ho ricevute altremolto feroci, le quali puntavano ildito sul fatto che non sono riuscito

a scrivere un romanzo come Diocomanda, né un saggio puntuale, eche comunque il lavoro è intriso diridondante ironia. Tutto sommato,concordo con la critica. Eraesattamente quello che avevointenzione di scrivere.Stando alla sua formula lei oradovrebbe essere molto felice, loè?Stando alla formula, l'incremento

dello stato dell'euforia dovuto allapubblicazione avrebbe dovutorendermi felice. Confermo. Ora ilgradiente dell'euforia cala e conesso la felicità. Confermo. Credoche in futuro cercherò altri stimoliper essere felice. Spero diconfermare.

FUORIONDA10 Università Trieste

Unaformulamatematicaperlafelicità

"Numbers in color", dipinto nel 1958 da Jasper Johns, un protagonista della PopArt

Prezzo: 16,50 €Pagine: 140

A cura di Besart Shyti eSara PaccagniCAMPUS

Page 11: Fuorionda N°.5 - 2011

Ecco l'incipit del saggio La formulamatematica della felicità, scritta daPaolo Gallina (breve biografia quiaffianco). Proviamo allora a gettareun'occhiata su un piccolo stralcio.Mia non ha segreti per me. Di

giorno lavora dietro ad una scrivania.Di pomeriggio esegue metà dei lavoridi casa (metà spettano a me che sonola metà di una famiglia democraticache suddivide equamente i compiti).Durante le pause sfoglia Vanity Fairtelefona ad un'amica o... A cenaracconta del lavoro; ci sono cene incui si lascia scappare un conclusivo"oggi niente di speciale" ed altre in cuiarrivo a sapere e dimenticare quasiprima della fine della zuppa che caioha fatto quello e tizio già ha detto ecaio ha ribattuto e che perfino tizio siè permesso quando, secondo lei, nondoveva permettersi. Dopocenasorvola sopra caio, tizio e sempronio eguardiamo assieme un film. Una seradecide lei ed una sera decido io,sempre per quella faccenda della

democrazia in casa. Ed è sempre lei asvegliarmi mentre sto russando indivano alle nove e mezza esussurrandomi all'orecchio che è oradi andare a letto. Ma sono sempre io,di notte, nella penombra, mentresorvolo come un condor il suo collofragile di donna senza segreti, a darleun bacio. La settimana scorsa miamoglie è tornata a casa come al solito.Io ero già in casa.-Ciao- le ho lanciato dal divano,

mentre con una matita tentavo dilavorare su un'equazione.Silenzio.-Ciao cara, sono in salotto.Niente.Aquel punto, io, che conosco quella

donna senza segreti a menadito e soche quando non mi saluta significache ho fatto qualcosa di sbagliato o(molto più probabile) non ho fatto lacosa che doveva esser fatta, sonoscattato come unamolla.Nel tragitto dal divano all'ingresso,

sfruttando anche il tempo per

infilarmi le ciabatte (una era finitasotto il tavolino), ho spuntatomentalmente: lavatrice? Fatta,tovaglia? Sbattuta. Tasche deipantaloni messi a lavare? Svuotate:Bolleta della luce? Non c'era.Qualche battuta infelice del giornoprima che aveva avuto vagamente ache fare con una sua mancanza diambizione? Forse.Ho oltrepassato la libreria. E mi

sono fermato a cinque metridall'ingresso. Lei era là. Lei nonaveva né il volto scocciato da "ti seiscordato ancora una volta lalavatrice?" Né quello severo destinatoad andarsene solo dopo innumerevolie quantitative badilate di scuse. Adirela verità aveva un tipo di volto checome moglie senza segreti non avevamai avuto.Ed a conferma dell'unicità del suo

volto sentii nettamente partire dallesue labbra: - Ti lascio.

INTERVISTAProfessore perché tra tutti i te­mi su cui poteva concentrarsi hascelto quello della felicità?Perché alla fine, la vita di ognuno,

dallo sfrenato edonista al riflessivoasceta, tende al raggiungimento dellafelicità. È l'istinto primario, che superatalvolta quello della sopravvivenza.Nel suo libro la felicità si puòraggiungere in diversissimimodi, tanto quanto lo sono leazioni che compiamo. La feli­cità è quindi una reazione allenostre azioni?Dan Gilbert dice che il cervello è una

sorta di "simulatore" in grado diinterpretare l'evolversi dell'ambiente cheha intorno in maniera tale da secernerefelicità. Per cui la felicità è una reazionealle nostre azioni, ma il legame traazioni-felicità non è così ovvio.Particolarmente affascinante èil concetto della diversficazionedei propri traguardi, che attra­verso molteplici vie portano alraggiungimento dell'obiettivofelicità. In economia chiamiamoquestoatteggiamentodiversifica­zione del rischio. Come può (edovrebbe) essere interpretato dauno studente?Vi sono coloro i quali attingono felicità

dal conseguimento di beni e piaceri"frivoli". Poi vi sono quegli altri, chesolitamente demonizzano i primi, per iquali la felicità si raggiunge soloattraverso valori universalmentericonosciuti. Credo che si possaspremere felicità da entrambe lesituazioni. Ho visto missionari inAfrica,grati di salvare vite in ospedale e quellostesso giorno, sbavare di pura felicità peruna fetta di salame appena arrivatodall'Italia. La parola d'ordine, anche peruno studente è equilibrio.Il libro in sè porta forse già un

aspetto importante perarrivare alla felicità, èforse l'ironia el'umorismo neiconfronti della vita?A tal riguardo posso dire che il finale

inaspettato del libro insegna a nonprendere troppo sul serio quei saggi chedichiarano di aver scoperto la formulamatematica della felicità! Comunque èvero, chi vive nelle condizioni disorridere dell'umorismo che lo circondaha buone chance di essere felice.Molti concetti espressi sonoinnovativi come il principiodella saturazione, la sogget­tività delle costanti felicitanti ela continua forza sfelicitante,come può aiutare sapere delperché, dopo una vincitamilionaria al lotto, torneremoad essere felici uguali a prima?Non so se possa aiutare. Le dinamiche

della felicità sono difficilmentecontrollabili. Sapere che al primoappuntamento, al primo agognato bacio,il cuore pulserà come quello di uncavallo, non aiuta certo a non farlobattere. Personalmente ritengo che siameglio tentare di avere coscienza deiprocessi che ci coinvolgono (compresiquelli della felicità), che subirlisolamente. Credo comunque che esistaun'educazione alla felicità. Ad esempioascoltando il silenzio.Se ne avesse l'opportunitàcontinuerebbe a scrivere saggisulla felicità oppureproseguendo con la storia diMirko ad affrontare, con lostesso umorismo, altretematiche importanti? (la piùimportante l’ha appenaaffrontata).Sto lavorando al concetto della bontà,

sempre dal punto di vista matematico.Visti gli impegni lavorativi, ho pocotempo da dedicarci. Inoltre c'è sempre ladura legge dell'editoria. Se un lavoro

funziona in termini di vendite, il seguitoè assicurato. Se è un flop, beh, addioseconda parte.Nel libro parla anche dellafelicità delle masse, per così direquella dei popoli visti comeindividui. Come cambia lafelicità della comunità conquella propria?Più che la felicità delle masse, ho

voluto mettere in luce queimalintesi per cui, le società, pur inbuona fede, non sempre riescono aindividuare cosa rende felici lealtre società. Nel dopoguerra,l'America riteneva che il pianoMarshall avrebbe "incrementato"la felicità degli europei. E gli èandata bene. Ma quando la stessametodologia è stata applicataall'Africa, le cose non sono andatecosì bene. Il dibattito è ancoraaperto. Tanto per citare un lavoroilluminante, Linda Polman,nell'Industria della Solidarietà,mette fortemente in discussionetutto il sistema degli aiutiumanitari. È l'esempio di come,anche per una nazione, pur inbuona fede, non sia sempre facileindividuare ciò che è utile perun'altra nazione. Stessa cosa valeper le società in senso lato.Un libro che sotto forma disaggio romanzato prendecomunque di petto temi chehanno fatto e continuano a farediscutere su come migliorare ilproprio stato di felicità, inparticolare all'idea che ilconsumismo e di conseguenza ildenaro rendano felici (anche seper poco) ha ricevuto qualchecritica per questo?Devo dire che su quel punto non

ho ricevuto ancora critiche. Incompenso ne ho ricevute altremolto feroci, le quali puntavano ildito sul fatto che non sono riuscito

a scrivere un romanzo come Diocomanda, né un saggio puntuale, eche comunque il lavoro è intriso diridondante ironia. Tutto sommato,concordo con la critica. Eraesattamente quello che avevointenzione di scrivere.Stando alla sua formula lei oradovrebbe essere molto felice, loè?Stando alla formula, l'incremento

dello stato dell'euforia dovuto allapubblicazione avrebbe dovutorendermi felice. Confermo. Ora ilgradiente dell'euforia cala e conesso la felicità. Confermo. Credoche in futuro cercherò altri stimoliper essere felice. Spero diconfermare.

FUORIONDA 11Università Trieste CAMPUS

Paolo GallinaPaolo Gallina nasce a Castelfranco

Veneto (TV) il 18 settembre 1971.Laureatosi nel 1996 in IngegneriaMeccanica all'Univer-sità di Padova.Ha ottenuto il titolo di Dottore diRicerca in Meccanica Applicata pressol'Università di Brescia nel 1999. Dal1999 al 2002 è stato ricercatore diMeccanica Applicata all'Università diPadova. E' stato visiting professorall'Ohio University nel 2000/1.Attualmente, risultato vincitore di

concorso, all’interno del Dipartimentodi Energetica, Università di Trieste, ha ilruolo di professore associato diMeccanica Applicata. Ma non ha solostudiato. Bensì, con molto coraggio, perdue anni ha lavorato in una piccolamissione del Sud Sudan per collaborarealla costruzione di una scuola profes-sionale per i ragazzi del posto.Con un curriculum da favola si

presenta ora anche come scrittore,andando fuori dagli schemi tipici deglistudiosi di ingegneria.

"Numbers in color", dipinto nel 1958 da Jasper Johns, un protagonista della PopArt

L'INCIPITMarito e moglie una sera in casa: ti lascio, disse lei a sorpresa

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Torta salata zucchine e pancettaLa ricetta di Ottobre

Avete amici a cena e siete allaricerca di un piatto squisito maanche semplice e veloce dapreparare? Avete voglia disorprendere voi stessi e gli altri?Ecco la ricetta che fa per voi:

Ingredieti

Per 3 persone:• 3 - 4 zucchine• 100 - 150 gr di pancetta

affumicata a dadini• 1 mozzarella o galbani o un

formaggio che fonde, a vostrascelta• un po’ di cipolla• 1 rotolo di pasta sfoglia che

trovate nel banco frigo di ognisupermercato

Cottura: a 200°C circa in fornoelettrico ventilatoTempo di preparazione: 25 min

circaTempo di cottura: 20 min circa

PreparazioneLavate e tagliate le zucchine a

dadini e fatele cuocere a fuocolento in una padella antiaderentecon un po’ di cipolla e un filod’olio extravergine d’oliva.Durante la cottura aggiungete salee pepe. Il tempo è denaro, perciò,

mentre le zucchine cuociono,tagliate a cubetti la mozzarella (oil formaggio che avete scelto) etenetela da parte. Preriscaldate ilforno a 200°C. Quando lezucchine si sono ammorbidite (a5 min circa dalla cottura),aggiungete la pancetta. Lasciatecuocere il tutto per 5 min,mescolando con un cucchiaio dilegno. Stendete il rotolo di pastasfoglia (che avete finoraconservato in frigo) su una tegliada forno o su una pirofila, senzatogliere la carta da forno su cui èstesa la pasta sfoglia. Versate iltutto nella pirofila al centro. Oranon resta che chiudere la torta,unendo le estremità della pastasfoglia, delicatamente per nonrischiare di romperla. Per rendereancora più invitante la vostratorta, spennellate la superficie conun albume d’uovo montato aneve. Infornate la torta elasciatela cuocere per circa 20min, fino a quando non diventeràdorata. Quando è pronta,lasciatela riposare per 5 min.Servitela calda e accompagnatelacon del buon vino bianco. Sietestati bravissimi! Non ci resta cheaugurarvi… Bon appétit!Marina Napoletano

Con un linguaggio preciso,incalzante ed a tratti epico,Beniamino Pagliaro ci narra levicende della politica Triestina, delsuo immobilismo e della cupola,snocciolando fatti e avvenimentoconsumati sotto il naso dei triestini,ma che forse nemmeno loro, oalmeno non tutti, conoscono.Incalzando il lettore fra milleavvenimenti, ripercorre le speranzedeluse, i progetti mai realizzati, e ilviver ben della città dei confini edella prima democrazia diretta, dallaBeat Generation al primo sindaco disinistra, Cosolini. Un viaggio nelrecente passato politico di Trieste,segnato dal no se pol, per capire ladirezione del sentiero futuro in cuila città camminerà i suoi prossimipassi.Beniamino Pagliaro, giornalista,è nato a Trieste nel 1987. Lavoracon l'agenziaANSA, il MessaggeroVeneto e La Stampa.

Acura diAris Milani

Trieste la bella addormentata

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Stampato daTipografia Adriatica

ARIETE: questo mese ti tocca dedicare tantotempo al partner e agli amici. La tua capacità disorprenderli si realizzerà al meglio tra i fornelli.Cenetta romantica o pranzo chiassoso pocoimporta. Con le pietanze in forno li delizierai!

TORO: è un periodo di stress per te, poverotoro! Mente e corpo potrebbero risentire dellepiccole difficoltà quotidiane. Un buon rimedio è lamusica rilassante di Enya prima di andare adormire accompagnata da una tazza di tisana conbiscottini alle mandorle!

GEMELLI: nel menù del mese non devonomancare spezie per dare un po‘ di sapore in piùalle giornate monotone che stai passando.Ricordati che se aggiungi un po’ di peperoncino,oltre agli astri ti sorriderà anche la vita sociale!

CANCRO: hai bisogno di dolcezza e questavolta nel senso letterale del termine. Mangerestifette di SacherTorte dalla colazione fino al terminedelle lezioni. Cerca di regalare la bontà cheassapori agli amici lontani e vicini e ti sentiraisazio!

LEONE: per te è un periodo no con la cucina.Meglio stare lontani dai fornelli e gustare pranzettideliziosi e già pronti! Se la mensa ti delude, nonesitare a ricorrere al ristorante, sushi bar o pizzeria.Scoprirai che un pasto pagato un po’ più caro, puòportare a nuovi incontri!

VERGINE: è ora di buttare dal frigo queiquattro ingredienti che ti ritrovi! Ti servono nuovericette. Prova con i frutti esotici, qualche cocktaildi frutta la mattina e la fantasia ti permetterà direalizzare le idee che ti frullano in testa!

BILANCIA: il riposino pomeridiano dopo unabella mangiata di carbonara è diventato un mustper te. Punta invece sulle insalate sostanziose apranzo che ti terranno carico e leggero tutta lagiornata. Hai bisogno di energie e concentrazione,non di kili in più!

SCORPIONE: guarda il tuo visino sciupato! Passi daun fast food all’altro per non perdere il ritmo dello studio.Ma il kebab e l’hamburger non ti aiuteranno di certo amigliorare le tue performances. Perciò è ora di comprartiun libro di cucina e darti da fare! I risultati darannoimmensa gioia alla tua autostima e allo stomaco!

SAGITTARIO: per te è il tempo delle mele! Mase nell’omonimo film l’amore è fragile e fugace, tulo trasformi in una marmellata dolce e duratura daconservare per anni e anni. Romanticismo a palatein quest’autunno per te.

CAPRICORNO: carote, carote, carote!E vedraicome le tue ambizioni si trasformeranno in realtà.Le vitamine, si sa, fanno bene, soprattutto alla vistaper leggere fino a notte fonda tutti quei libri cui haifatto prendere un po’ di polvere!

ACQUARIO: stai mettendo da parte i doveri, mapulire la cucina è uno di quelli che non dovrestisaltare!Così farai anche un po’ di ordine mentale,soprattutto sui bivi che tendi a creare e che tipongono a compiere scelte difficili. Prendi la stradache ti assicurerà dei frutti!

PESCI: Tu che curi i dettagli e ci metti il cuorenella preparazione di ricette sfiziose sei diventato illeader della bonne cuisine. Gli amici si autoinvitanoda te a ogni occasione!Ma ti riempiono anche dicomplimenti e di buon vino d’accompagnamento.Accetta il compromesso.

OroscopoIn questo numero i consigli astrologici si combinano con la cucina! Cibo per tutti i

segni che migliorerà l’umore e le giornate di studio!a cura di Olga Kocylowska

FuoriondaDirettore: OlgaKocylowskaVicedirettore: Sara PaccagniGrafica: Besart Shyti,Aris MilaniRevisore: MartinaBirrittaRedazione: JenniferMori,JelenaRadovanovic, Marco Lunghi,MarinaNapoletano, ViolaDella Pietà, Loris Fedrigo

AssociazionePresidente: OlgaKocylowskaVicepresidente: Sara PaccagniSegretario:ValentinaBabićTesoriere: ShadyKalbouneh