generare valore dai valori la sostenibilita’ come leva di competizione in granarolo
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GENERARE VALORE DAI VALORI LA SOSTENIBILITA’ COME LEVA DI COMPETIZIONE IN GRANAROLO. Sebastiano Renna – Responsabile Comunicazione Istituzionale. ALTIS - Milano, 16 maggio 2006. IL PERCORSO EVOLUTIVO DELLA SOSTENIBILITA’ DI GRANAROLO. 3° FASE: GENERAZIONE E VALORIZZAZIONE INTANGIBLES. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
GENERARE VALORE DAI VALORILA SOSTENIBILITA’ COME LEVA DI COMPETIZIONE IN GRANAROLO
ALTIS - Milano, 16 maggio 2006
Sebastiano Renna – Responsabile Comunicazione Istituzionale
IL PERCORSO EVOLUTIVO DELLA SOSTENIBILITA’ DI GRANAROLO
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TEMPO1990 2000 2005
1° FASE: RIFORMULAZIONE
MODELLO DI BUSINESS
APPROCCIO DI FILIERAOPZIONE ALTA QUALITA’
COINVOLGIMENTO INTERNODISCLOSURE ECONOMICO-
FINANZIARIA
2° FASE: COSTRUZIONE STRUMENTI DI GOVERNANCEMISSION SOCIALE
CERTIFICAZIONE SA8000STAKEHOLDER ENGAGEMENTBILANCIO DI
SOSTENIBILITA’POLITICHE CITTADINANZA
CODICE ETICOINVESTIMENTI SULLA FILIERA
(PRODUZIONI BIO, CERTIFICAZIONI)
CRESCITA PER LINEE ESTERNE (CLAM, VOGLIAZZI, YOMO)
PROCESSI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLA
GESTIONE
BILANCIO SOCIALEBILANCIO
AMBIENTALECERTIFICAZIONI
3° FASE: GENERAZIONE E VALORIZZAZIONE
INTANGIBLESSVILUPPO DI
UNA CORPORATE CULTURE
INTEGRAZIONE DELL’OPZIONEDELLA SOSTENIBILITA’ NELLE
POLITICHE DI BUSINESS
PROSPETTIVA DI QUOTAZIONE IN BORSA
INCREMENTO DEL CAPITALE INTELLETTUALE (SISTEMA PROFESSIONALE,
RICERCA, KNOW-HOW)
INCREMENTO DEL CAPITALE ORGANIZZATIVO
(NUOVO MODELLO DI GESTIONE LOGISTICO-
COMMERCIALE)
INCREMENTO DEL CAPITALE RELAZIONALE
(CATEGORY MANAGEMENT)
I PILASTRI DELLA STRATEGIA
- Essere coerenti con vision e mission aziendale
- La qualità delle nostre risorse e della struttura organizzativa per governare il cambiamento e la crescita.
- Il consumatore come primo riferimento a cui fare una offerta di valore distintivo che ci sia riconosciuta nel tempo
Generare valore nella relazione con il clienti e nella razionalizzazione della catena dei costi e degli investimenti.
- La redditività come leva competitiva per crescere nel mercato
- La crescita ed il presidio della variabile dimensionale come leva nel medio periodo di creazione di valore
OBIETTIVI DEL PIANO PLURIENNALEStrategia competitiva
- Essere coerenti con vision e mission aziendale
- La qualità delle nostre risorse e della struttura organizzativa per governare il cambiamento e la crescita.
- Il consumatore come primo riferimento a cui fare una offerta di valore distintivo che ci sia riconosciuta nel tempo
Generare valore nella relazione con il clienti e nella razionalizzazione della catena dei costi e degli investimenti
- La redditività come leva competitiva per crescere nel mercato
- La crescita ed il presidio della variabile dimensionale come leva
nel medio periodo di creazione di valore
Ricerca di valore attraverso il mantenimento e lo sviluppo di prodotti a maggior redditività
Innovazione e diversificazione tramite ricerca e sviluppo orientate alle nuove esigenze del consumatore
Time-to-market
Innovazione nei rapporti con il trade
Presidio commerciale e governo del cliente
Eccellenza nel customer service
Innovazione di servizio al consumatore
Fidelizzazione
Innovazione tecnologica
Nuovo assetto industriale in linea con evoluzione esigenze mercato e ricerca sinergie
Efficienza della produzione
Efficienza della distribuzione
Ottimizzazione di tutta la supply chain
CHIAVI DI CREAZIONE DEL VALOREStrategia competitiva
IL MODELLO DI GOVERNANCE DELLA SOSTENIBILITÀ DI
GRANAROLO1° LivelloQUADRO DELLE OPZIONI STRATEGICHE
2° Livello
POLITICHE E STRUMENTI ATTUATIVI
3° Livello
CRUSCOTTO DEGLI INDICATORI
COSA VOGLIAMO ESSERE
Vision, Mission, Valori
COME VOGLIAMO ESSERE
Mission socialePolitiche per gli stakeholder
INTERVENTI SULLE PROCEDURE
Certificazioni di qualitàCertificazioni di filieraCertificazioni ambientaliCertificazione eticaCodice Etico e D.lgs 231
INTERVENTI SUI PROCESSI
Stakeholder engagementAdozione best practices
INDICATORI DEL VALORE GENERATO
Bilancio economico-finanziario
INDICATORI DELLA QUALITÀ DEL VALORE GENERATO
Bilancio di sostenibilità
SUSTAINABILITY EVOLUTION:LA MAPPA DEI PROCESSI
• PROCESSO 1ACCOUNTING: REALIZZAZIONE DEL BILANCIO DI SOSTENIBILITA’
• PROCESSO 2
ENGAGEMENT: ASCOLTO/COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER
• PROCESSO 3
EMBEDDING: INTEGRAZIONE DELL’OUTPUT DEL PROCESSO DI ENGAGEMENT
NELLE DECISIONI GESTIONALI
• PROCESSO 4 PLANNING: ANALISI E STUDIO DI APPROCCI RENDICONTATIVI PIU’
EVOLUTI PER QUANTO RIGUARDA LE DINAMICHE DI CREAZIONE
DEL VALORE (ASSET INTANGIBILI E POLITICHE DI
SOSTENIBILITA’)
PROCESSO 1 - ACCOUNTING:
EVOLUZIONE DEL PROCESSO DI REPORTING
BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ 2005: PRINCIPALI AREE DI INNOVAZIONE
• Integrazione a monte del perimetro di rendicontazione (coinvolgimento di Granlatte): verso un Bilancio di Sostenibilità di Filiera
• Focus sull’innovazione: analisi dei processi di innovazione di prodotto eorganizzativa adottati in azienda – individuazione di kpi
• Confronto tra dati aziendali e dati di contesto: iscrizione del percorso digenerazione del valore aziendale all’interno dei trend del mercato e delsistema socio-economico di riferimento
• Corporate governance: inserimento di una sezione di comparazione tra i sistemi di governance aziendali, il Codice Etico Legacoop e il Codice Preda
• Inserimento di una specifica sezione dedicata agli asset intangibili, che raccoglie e sistematizza dati relativi a: ASSET INTANGIBILI FORMATI INTERNAMENTE (INDAGINE DI
CLIMA) VALORE DELLA CORPORATE BRAND (AWARENESS,
REPUTATION) PROCESSI DI INNOVAZIONE (MARKETING E R&S) CAPITALE RELAZIONALE (POLITICHE PER GLI STAKEHOLDER)
PROCESSO 2 - ENGAGEMENT:
ASCOLTO/COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER
LA “CASSETTA DEGLI ATTREZZI” DELLO STAKEHOLDER
ENGAGEMENTINDAGINE DI CLIMA• Realizzata annualmente dal 1999• Dal 2004 realizzata in partnership con il CIEG Unibo• Effettuata mediante questionario autosomministrato inviato a tutti i dipendenti tramite busta paga• Tasso medio di redemption ultimo triennio: 34% - 31% - 35%• Finalità: valutazione del livello di soddisfazione dei dipendenti e del grado di applicazione dei valori
INDAGINE STAKEHOLDER
• Realizzata annualmente dal 1999• Effettuata tramite istituti specializzati su un panel di 130 stakeholder appartenenti alle 6 categorie principali (ambiente, consumatori, clienti, società, fornitori, comunità finanziaria)• Verifica il livello di immagine e reputazione dell’azienda • Raccoglie le valutazioni sulle politiche aziendali realizzate in favore di ciascuno stakeholder
CUSTOMER SATISFACTION AUDIT• Realizzata nel 2002 e nel 2003• Effettuata tramite istituto specializzato su un panel di 500 clienti (grande distribuzione e dettaglianti)• Verifica il livello di soddisfazione del target su: prodotto, servizio, competenza della forza vendita• Benchmark con indicatori di performances dei concorrenti
WORKSHOP STAKEHOLDER• Realizzato nel 2002 e 2004• Effettuato coinvolgendo le 6 principali categorie di stakeholder dell’azienda• Committment elevato (amministratori delegati o alti dirigenti delle organizzazioni)• Tempo dedicato: 5 ore• Numero intervenuti: 30-40
Indagine di clima 2006 1 - Prosecuzione della partnership con CIEG, orientando la rilevazione sulle dinamiche di generazione degli asset intangibili interni, più che su giudizi etici2 – Effettuazione, a valle dei risultati, di attività di divulgazione alla comunità aziendale (workshop interni) e di focus qualitativi in aree specifiche
Indagine sugli stakeholder 2006 1 - Ulteriore allargamento della base di indagine (target: 150 soggetti)2 – Modifica del questionario con spostamento ancora più marcato dall’area reputazionale a quella relazionale
Workshop stakeholder: 1 - Finalità progettuale/interattiva 2 - Nuova formula organizzativa: (location, collocazione temporale platea, metodologia di interazione)3 – Nuovo approccio metodologico (issues pre-elaborate in una fase precedente)
STAKEHOLDER ENGAGEMENT 2006: STRUMENTI E AMBITI DI APPLICAZIONE
OBIETTIVI
• METTERE A FUOCO LE AREE CRITICHE DELLE RELAZIONI CON GLI STAKEHOLDER SULLE QUALI L’AZIENDA SI GIOCA
LE OPPORTUNITA’ DI COMPETITIZIONE E CRESCITA• DIALOGARE IN MANIERA TRASPARENTE CON GLI
STAKEHOLDER, STIMOLANDO CONSENSO PRO-ATTIVO SULLE STRATEGIE DEL MANAGEMENT AZIENDALE
MODALITA’REALIZZATIV
E
• INCONTRO DI 4 ORE PRESSO UNA LOCATION AD HOC• PARTECIPANTI: DECISION MAKER DI AZIENDE, ENTI PUBBLICI, ONLUS, UNIVERSITA’, • CONTENUTI: VALUTAZIONE DELLE STRATEGIC ISSUES DERIVANTI DA TESI PRE-ELABORATE• METODO DI LAVORO: 6 TAVOLI MISTI MULTISTAKEHOLDER DI CONSULTAZIONE, AVENTI CIASCUNO UN ORIZZONTE TEMATICO DEFINITO
IL RUOLO DEL WORKSHOP NEL PROCESSO DI SOSTENIBILITA’
MULTI-STAKEHOLDER WORKSHOP:STRUTTURA DEL PROCESSO
• FASE 1RACCOLTA, TRAMITE INTERVISTE SEMI-STRUTTURATE RIVOLTE AI
REFERENTI AZIENDALI, DI INFORMAZIONI E VALUTAZIONI SUGLI ASPETTI CRITICI
DELLA RELAZIONE CON GLI STAKEHOLDER-CHIAVE
• FASE 2
RACCOLTA, TRAMITE INTERVISTE SEMI-STRUTTURATE RIVOLTE AD UNA
RAPPRESENTANZA QUALIFICATA DEGLI STAKEHOLDER-CHIAVE, DI VALUTAZIONI SUGLI ASPETTI CRITICI DELLA RELAZIONE CON
L’AZIENDA
• FASE 3
INCROCIO DELLE RISULTANZE DELLE INTERVISTE E DEFINIZIONE DI UNA
PIATTAFORMA TEMATICA CHE FUNGA DA BASE DEL CONFRONTO
• FASE 4 DISCUSSIONE, ALL’INTERNO DEL WORKSHOP, DELLA PIATTAFORMA LE
CUI ISSUES VENGONO DECLINATE IN BASE A 6 FATTORI CRITICI DI
SUCCESSO
MULTI-STAKEHOLDER WORKSHOP:PROCESSO METODOLOGICO
FASE 1: INTERVISTE INTERNE
CORPORATE CRITICAL ITEMS
FASE 2: INDAGINE ESTERNA
STAKEHOLDER CRITICAL ITEMS
MATCHING
FASE 3: ENGAGEMENT CRITICAL ITEMS PLATFORM
KEY SUCCESS
FACTORS
FASE 4:STRATEGIC
ISSUES
WORKSHOP AGENDA
TETRA PAK
COMUNE BOLOGNA
CONFCONSUMATORI
LEGAMBIENTE
AMNESTY INTERNATIONAL
A.N.T.
CONAD
COOP.SER.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
FEDERCONSUMATORI
UNICREDITMEDICI SENZA FRONTIERE
INTERDIS
A.C NIELSENPROVINCIABOLOGNA
BNL
MOVIMENTO CONSUMATORI
AUSL BOLOGNA
NOMISMA
BANCA INTESA
ITALIA OGGI
ARPA EMILIA ROMAGNA
CARITAS BOLOGNA
PROCOMAC
EURISKO
SIMONAZZI UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
A.D.I. CARISBO
ARENA DEL SOLE
CONFCOMMERCIO E.R.
ISTUD
ELOPAK
CENTRO S. DOMENICO SAN PAOLO IMI
GDO WEEKDATABANK
FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE
REFERENTE GRANAROLO
MULTI-STAKEHOLDER WORKSHOP:FASE 4: INTERAZIONE E RIELABORAZIONE
INNOVAZI
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STRATEGIC ISSUE
REFERENTE GRANAROLO
STRATEGIC ISSUE
REFERENTE GRANAROLO
STRATEGIC ISSUE
PROCESSO 3 – EMBEDDING:
INTEGRAZIONE DELL’OUTPUT DEL PROCESSO DI ENGAGEMENT NELLE DECISIONI GESTIONALI
Obiettivi di SOSTENIBILITA’ ECONOMICA
RIDEFINIZIONE DELLA RETE DISTRIBUTIVO-COMMERCIALE
STAKEHOLDER BENEFICIARI: CLIENTE - AMBIENTE
DRIVER % INS %SOD % DEL
Capacità della forza vendita di capire e soddisfare le esigenze del clienteContinuità del rapporto con i venditori/ concessionariFlessibilità ed autonomia decisionale della forza venditaFrequenza di visita dei key account/ispettori
18,412,314,546,5
73,977,579,246,8
7,710,26,36,6
CRITICITA’ Presidio del PdV da parte della forza vendita
FONTE Customer Satisfaction Audit 2003 (Responsabili PdV)
INDICATORE
INTERVENTO• Separazione tra attività commerciale e attività distributiva• Creazione di “account” capaci di presidiare maggiormente il PdV• Attivazione di un servizio di teleselling (Pronto Granarolo)• Trasformazione della tentata vendita in rete di consegna
OBIETTIVI• SVILUPPO DI UN EFFETTO DI “CROSS SELLING”
• OTTIMIZZAZIONE DEI GIRI DI CONSEGNA
• ATTIVITA’ DI CRM NEI CONFRONTI DEL CLIENTE
TIPOLOGIA
LEGENDA: ECONOMICO SOCIALE AMBIENTALE
Obiettivi di SOSTENIBILITA’ AMBIENTALEECO-SOSTENIBILITA’ DELLE POLITICHE DI
PRODOTTOSTAKEHOLDER BENEFICIARIO: AMBIENTE STAKEHOLDER PARTNER: FORNITORI
CRITICITA’ Mancata valutazione dell’impatto ambientale di prodotto (LCA)
FONTE Workshop Multistakeholder 2004
• Sperimentazione realizzazione del vasetto dello yogurt da 500 gr. in polipropilene da 13,5 gr. al posto del vasetto attuale da 17 gr. in polistirolo
• Effettuata sperimentazione per l’utilizzo di materiali completamente biodegradabili nella realizzazione dei pack di yogurt, mozzarella e burro (esito positivo solo per il burro – pack in carbonato di calcio)
• Effettuato intervento sul disegno della preforma in PET per alleggerirla
• Richiesto a Tetrapak cluster in carta latte per yogurt e uova biologici
OBIETTIVI• Ridurre l’impatto ambientale del pack di prodotti
• Stimolare i fornitori ad offrire soluzioni di imballo maggiormente eco-sostenibili
TIPOLOGIA
LEGENDA: ECONOMICO SOCIALE AMBIENTALE
ATTIVITA’ IN CORSO
Obiettivi di SOSTENIBILITA’ SOCIALERENDERE PIU’ TRASPARENTE/EFFICIENTE LA CORPORATE
CHARITY STAKEHOLDER BENEFICIARIO: SOCIETA’/TERRITORIOSTAKEHOLDER PARTNER: DIPENDENTE
Partnership con MSF
96% 4% 45% 55%
Utile Inutile Efficace Migliorabile
Match Giving 98% 2% 56% 44%
CRITICITA’• Assenza di meccanismi espliciti di attribuzione/esclusione dai budget sociali• Elevata dispersione dei fondi devoluti attraverso partnership coi dipendentiFONTE Workshop Multistakeholder 2004 – Indagine Stakeholder 2004
Ridefinizione del modello di corporate charity - da realizzare tenendo conto dell’orientamento espresso dai dipendenti attraverso l’indagine di clima – e ispirato ad un maggior protagonismo dei dipendenti e ad una maggiore rendicontabilità degli interventi finanziati
OBIETTIVI
• Incrementare la trasparenza nella relazione
• Focalizzare il protagonismo del dipendente
• Rendere più spendibili i progetti sociali
TIPOLOGIA
LEGENDA: ECONOMICO SOCIALE AMBIENTALE
INDICATORE
INTERVENTO
LA SOSTENIBILITÀ CONCERTATA: 2002-2004INDICAZIONI E AZIONI SU CONSUMATORE E AMBIENTE
STAKEHOLDER INDICAZIONI EMERSE DAL PROCESSO DI INCLUSIONE
2002
INTERVENTI 2003
INTERVENTI2004
PLAYER AZIENDALE
Consumatore Sottolineare il rapporto col territorio nella produzione
Migliorare l’accesso e i tempi di risposta del numero verde. Monitorare l’andamento delle segnalazioni
Educare il consumatore ad un consumo più consapevole
Inserimento su pack latte fresco logo “provenienza
nazionale”
Raddoppio dell’organico
Progetto Lolagame(videogioco didattico
scaricabile da web site)
Informatizzazione della gestione dati sulle
segnalazioni
Progetto Lolagame
DIREZIONE MARKETING
DIREZIONI R&D/ COMUNICAZIONE
DIREZIONI MARKETING E
COMUNICAZIONE
Ambiente Estendere l’ecosostenibilità della fase industriale
Promuovere ulteriormente i prodotti biologici
Educare il consumatore al corretto smaltimento del pack
Migliore efficienza ambientale del sistema logistico
Certificazione Iso 14001 sito di Novara
Portale internet dedicato ai prodotti bio
Acquisto 17 automezzi alimentati a metano
Certificazione Qualità-Ambiente sito di Bari
Leaflet informativi su linea biologica
Progetto didattico in partnership con
TetraPak
Adozione in 48 automezzi di sistemi di raffreddamento a più
basso impatto ambientale
DIREZIONE R&D
DIREZIONE MARKETING
DIREZIONE COMUNICAZIONE
DIREZIONE LOGISTICA
LA SOSTENIBILITÀ CONCERTATA: 2002-2004INDICAZIONI E AZIONI SU PERSONALE E FORNITORI
STAKEHOLDER INDICAZIONI EMERSE DAL PROCESSO DI
ENGAGEMENT 2002
INTERVENTI 2003
INTERVENTI2004
PLAYER AZIENDALE
Personale Incrementare le occasioni di dialogo e di partecipazione dei dipendenti alla vita aziendale
Creare le condizioni per una maggiore applicazione dei valori “crescita personale” e “crescita professionale”
Coinvolgere i dipendenti nei processi di riorganizzazione del business
GOAL PROJECT
Codice EticoConvention del
Gruppo
Piano di sviluppo professionale
GOAL PROJECT
DIREZIONI CSR COMUNICAZIONE
DIREZIONE RISORSE UMANE
80 DIRIGENTI, QUADRI E IMPIEGATI
Fornitore Valorizzare origine del prodotto
Selezionare fornitori che condividano i valori etico- sociali dell’azienda
Estendere la rintracciabilita’ del prodotto
Potenziare le partnership di progetto
Max incidenza di acquisto del latte italiano (75%)
Selezionati e coinvolti 600 fornitori – 147 hanno aderito al
codice di condotta
Certificazione di mozzarella, stracchino e uova biologiche
Partnership su progetti di packaging con fornitori
Workshop con fornitori su norme
SA8000
Estensione a latte Uht e uova
Test su nuovi sistemi di
trattamento e confezionamento
DIREZIONE OPERATIONS
DIREZIONI R&D E AMMINISTRAZ.
DIREZIONE R&D
DIREZIONI MARKETING E OPERATIONS
FLOW CHART DEL PROCESSO DI EMBEDDING
WORKSHOP STAKEHOLDER
• STRATEGIC ISSUES EMENDATE• INDICATORI CRITICI DELLA RELAZIONE
INDAGINE STAKEHOLDER
CUSTOMER SATISFACTION
AUDIT
FA
SE D
I D
IAG
NO
SI
FA
SE D
I P
LA
NN
ING
FA
SE
OP
ER
ATIV
A
DIREZIONEPOLITICHE CSR
DOCUMENTO PROGRAMMATICO
DELLA SOSTENIBILITA’
SEMINAR INTERNO QUADRI E DIRIGENTI
VALUTAZIONE DI FATTIBILITA’
BOARD DI DIREZIONE DEL GRUPPO
LINEE GUIDA DEL PREVENTIVO DI SOSTENIBILITA’
DIREZIONIFUNZIONALI
PIANI OPERATIVI DI IMPLEMENTAZIONE(obiettivi, risorse, tempi, strumenti)
BOARD DI DIREZIONE
APPROVAZIONEBILANCIO PREVENTIVO
DIREZIONE POLITICHE CSR
BILANCIO PREVENTIVO DI SOSTENIBILITA’ 07-08
ANALISI DI CLIMA
GIUGNO
LUGLIO SETTEMBRE
OTTOBRE NOVEMBRE
PROCESSO 4 - PLANNING:
ANALISI E STUDIO DI APPROCCI RENDICONTATIVI EVOLUTI SULLE DINAMICHE DI CREAZIONE DEL VALORE (ASSET INTANGIBILI E POLITICHE DI SOSTENIBILITA’)
INTANGIBLES FOR COMPETITION
Definire un modello di accounting e reporting, a prevalente declinazione gestionale, che incorpori dati e informazioni significative su assetti, strategie e performance attraverso cui sia possibile valutare i processi gestionali dell’azienda su 2 piani distinti ma complementari
VISIONE STRATEGICA
VISIONE STRATEGICA
AMBITI DIRIFERIMENTO DRIVERS
MercatoMercato
Organizz .Organizzazione
Risorse Umane
Risorse Umane
Immagine
Innovazione
Talenti
LEVE GESTIONALI
•Qualità dei clienti•Qualità dei prodotti•Advertising
•Ricerca e Sviluppo•Marchi e brevetti•Cultura dell’innovazione
• Selezione•Competenze• Rewarding
Definire il contributo del patrimonio immateriale dell’azienda (fatto di know-how, di cultura manageriale, di modelli organizzativi, di politiche e strumenti relazionali) sulla capacità della stessa di generare valore economico. In pratica, il plusvalore venutosi a determinare in capo all’azienda in ragione della presenza di tali asset.
OBIETTIVI (1)
• Clima interno• Competenze/Know-how• Assetto organizzativo• Cultura/Valori• Stili manageriali
• Customer satisfaction• Consumer’s loyalty• Brand equity• Partnership/Networking• Reputazione/Consenso
RISORSE INTANGIBILI INTERNE RISORSE INTANGIBILI ESTERNE
Determinare se l’azienda, nel porre in essere le proprie combinazioni economiche finalizzate alla generazione di profitto, abbia nel contempo incrementato oppure eroso il proprio patrimonio intangibile. In questo caso il focus è sulla capacità prospettica di generazione del valore da parte dell’impresa.
OBIETTIVI (2)
• Customer satisfaction• Consumer’s loyalty• Brand equity• Partnership/Networking• Reputazione/Consenso• Clima interno• Competenze/Know-how• Assetto organizzativo• Cultura/Valori• Stili manageriali
DOTAZIONE DICAPITALE INTANGIBILE
GESTIONE CONSAPEVOLE DELLE DINAMICHE DI CREAZIONE DEL VALORE
a – Individuazione delle fonti di generazione delle competenze distintive b – miglioramento del processo di decision making strategico c – alimentazione delle opportunità competitive
PERCHE’ LAVORARE SUGLI INTANGIBILI?
CORRETTO TRASFERIMENTO AL MERCATO DEL VALORE D’IMPRESA (prospettiva quotazione in Borsa) a – progressivo gap del “market to book ratio”
b – aspettative specifiche da parte degli analisti finanziari (?) c – minore volatilità del titolo sui mercati finanziari d – introduzione degli International Accounting Standards
(IAS) e – applicazione di Basilea 2 (rating di rischiosità del credito
bancario)
1 – ESIGENZA GESTIONALE
2 – ESIGENZA RAPPRESENTATIVA
OBIETTIVO: mettere in campo politiche e strumenti aziendali finalizzati a promuovere l’accrescimento di quel “capitale soft” che consente all’azienda di competere attraverso l’innovazione
BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ EBILANCIO DEGLI INTANGIBILI A
CONFRONTOBILANCIO DI SOSTENIBILITA’ BILANCIO DEGLI INTANGIBILI
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TTO
PU
NTI D
I D
ISTA
CC
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• Entrambi hanno una doppia valenza (gestionale e comunicativa) legata all’accrescimento della capacità competitiva e alla efficace tramissione del valore aziendale attuale e prospettico• Entrambi integrano i contenuti del financial report, attraverso indicatori qualitativi del valore economico generato• Entrambi ampliano la platea dei soggetti rispetto alla quale l’azienda assume impegni e responsabilità
• Focus su qualità etico/valoriale del valore generatoEs.: risorse umane destinatarie di una corretta gestione dei diritti e delle prerogative
• Focus su processi che garantiscono prospetticità alla generazione del valoreEs.: risorse umane fonte di generazione del valore aziendale tramite innovazione• Target di riferimento: tutti
gli stakeholder
• Target di riferimento: azionisti, analisti finanziari, investitori
IL BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ DI GRANAROLO IN OTTICA “INTANGIBLES”
SEZIONE DEL BDS 2004 N° KPIN° KPI
INTANGIBILITIPOLOGIA DI
ASSET INTANGIBILE
IDENTITA’, VISIONE E STRATEGIA
PERFORMANCE ECONOMICA
PERFORMANCE AMBIENTALE
PERFORMANCE SOCIALE
TOTALE
39 7
78 12
54 39
228 153
399
211
INTELLETTUALE = 9ORGANIZZATIVO = 4RELAZIONALE = 26
ORGANIZZATIVO = 5RELAZIONALE = 7
ORGANIZZATIVO = 2RELAZIONALE = 5
INTELLETTUALE = 6ORGANIZZATIVO = 19RELAZIONALE = 128
INTELLETTUALE = 15ORGANIZZATIVO = 30RELAZIONALE = 166
• Employee satisfaction/Customer satisfaction
• Customer satisfaction/Consumer’s loyalty/ Fatturato medio per cliente• Immagine aziendale esterna/Brand Awareness/%fatturato nuovi clienti• Immagine aziendale esterna/Brand Awareness/Customer satisfaction/ROI• Investimenti in R&D/ Numero di marchi e brevetti
• Investimenti in R&D/% fatturato nuovi prodotti
• Employee satisfaction/Immagine aziendale interna/Turnover personale• Turnover del personale/Competenze strategiche/Indice di scolarità• Leadership/Employee satisfaction/Cultura aziendale
• Quota di mercato/ Immagine aziendale esterna/ Brand Awareness
KPI INTANGIBLES E KPI ECONOMICO-FINANZIARI