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GIALLOROSSO.LODI www.giallorosso.lodi.it • Wall-WebZine N. 2 • Giovedì 28 Ottobre 2010 22 anni. Tanto è passato dall’ultima espe- rienza in serie A1 del Pordenone. E di storia dell’hockey, i giuliani ne hanno da raccon- tare: una Coppa Italia nel 1980, un’altra persa di un soffio nell’85, tre apparizioni tra coppa CERS e coppa Coppe e tanti buo- ni giocatori dati all’hockey: in primis Livio Parasuco, portiere di indiscusse doti e per- sonaggio che ha fatto sempre “discutere”, (e di questi tempi al nostro sport mancano dei veri “personaggi” a tutto campo…), poi, soprattutto con la sponsorizzazione targata “Zoppas” ha portato in Italia un fe- nomeno come Pablo Cairo e giocatori del calibro di Josè Leste, fortissimo attaccante portoghese degli anni ’80. Ma i tempi son cambiati e con fatica e la programmazione di una società rinata nel 2004 dopo anni bui, il Pordenone è tornato in serie A1, con- dotto da una vecchia conoscenza dei tifosi lodigiani: Lucio Marrone, che vestì il giallo- Siamo diventati una “grande”? Forse an- cora no, anche se l’atteggiamento di ogni avversario che incontriamo, dice che siamo sulla strada giusta. Tutti oramai ci temono, i primi due sono stati spazzati con veemen- za, nonostante la difficoltà dell’infortunio di Gigio Bresciani, operato il 21 ottobre scorso per la brutta frattura al volto e al quale va il nostro augurio di una prontissi- ma guarigione, assenza che ha sospinto i ragazzi di Aldo Belli ad impegnarsi ancora di più, e che finora hanno assol- to in pieno il loro dovere, con due partite-fotocopia: approdo al match molto soft, passa- re in svantaggio, ingresso di Sergio Festa e conseguente cambio di marcia, per una in- contenibile spinta vincente, che ha prodotto un ottimo 6-1 al Bassano e un fragoroso 7-3 al Seregno. Ora, l’imbattibilità in regoular season dura dal 15 dicembre scorso: 17 partite con 2 pareggi ed il resto vittorie! e se escludiamo i play off, in cam- pionato abbiamo la stessa media punti dei campioni d’Italia del Valdagno. Di questo i nostri avversari ne sono a conoscenza e ci temono: basta vedere l’atteggiamento in pista di Roller Bassano e Seregno: gio- co per linee orizzontali, zero profondità e prudenza assoluta per evitare di prendere contropiede e soprattutto, difesa, difesa, e ancora difesa. Se si potesse tornare all’ho- ckey “vecchio stile” troveremmo di fronte a noi dei “quadrati” statici e granitici, sche- ma usato in passato, soprattutto dalle pic- cole per affrontare le grandi. Ma l’hockey si è evoluto, ed ecco allora, che le difese ad “uomo”, viste contro gli schemi dei ragazzi di Belli, assumono connotati troppo difensivi e poco spettaco- lari, come messo in mostra dai timorosi avversari finora affrontati. E sabato, col Por- denone, ci si aspetta lo stes- so schema tattico. I giuliani sono tornati alla ribalta dopo un ventennio di baratro e son allenati da Lucio Marro- ne, che guida una squadra esperta e “legnosa”, vista la presenza di elementi come Jesus Hernandez e Pablo Jara, Barberi e lo spagnolo Ribot, che contro ogni pronostico hanno conquistato il bottino pieno nelle pri- me 2 giornate ed insieme a noi, Viareggio e Valdagno, comandano la classifica. Sarà quindi uno scontro al vertice, tra una neo- promossa ed un Amatori che forse, è dav- vero già diventato “grande”. Paolo Virdi L’Amatori Lodi, una “grande” ...in crescita Sabato 30 ottobre ore 20.45 al Palacastellotti i giallorossi proveranno a mantenere la testa della classifica contro il neopromosso Pordenone Pierluigi Bresciani ancora assente dopo l’intervento al volto, per lui almeno un mese di stop Gli avversari: arriva il Pordenone 2004 I giuliani, neopromossi in A1 giungono a Lodi ancora imbattuti rosso dal ’93 al ’96, protagonista assoluto della Coppa delle Coppe del 1994, dopo es- ser stato il miglior sesto uomo dell’hockey italiano, con le maglie di Hockey Monza e soprattutto Roller Monza, e che ora riveste il ruolo di giocatore allenatore, ma che sarà assente in pista per squalifica. Altro ex lo- digiano è Jesus Hernandez: due anni fa a Lodi non giocò la sua miglior stagione, però è elemento che fa della grinta, del vigore e dell’intensità la sua miglior caratteristica, unite sicuramente alla voglia di rivalsa dopo la retrocessione patita col Trissino, dalla cui scuola son usciti il portiere Frizzo e Bar- beri, autore della tripletta vincente sabato scorso nel 5-2 al Roller Bassano; a dare ulteriore “cattiveria” ai friulani troveremo Pablo Jara, in Italia ormai da diversi anni e l’attaccante spagnolo Guillem Ribot, autore di un poker di reti al Follonica nel vincente debutto italiano. VIA DELLA SELVAGRECA CAPANNONE “N” 26900 LODI (LO) Tel. 0371 424836 VIA TORINO, 12 26900 LODI (LO) Tel. 0371 610352 Fax 0371 610329 La curva giallorossa Una dedica all’indimenticato Severino Bianchetti - pag. 4 L’approfondimento Soluzioni tattiche e nuove alchimie giallorosse - pag. 3 Marco Motaran Il difensore di Vercelli che si è innamorato di Lodi - pag. 2 Sintesi della partita Amatori Lodi - Roller Bassano Pierluigi Bresciani

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un periodico, edito da Galeatica in occasione delle gare casalinghe di campionato, che troverete sul web, al sito www.giallorosso.lodi.it oppure attraverso lo storico sito della società www.amatorilodi.com

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22 anni. Tanto è passato dall’ultima espe-rienza in serie A1 del Pordenone. E di storia dell’hockey, i giuliani ne hanno da raccon-tare: una Coppa Italia nel 1980, un’altra persa di un soffio nell’85, tre apparizioni tra coppa CERS e coppa Coppe e tanti buo-ni giocatori dati all’hockey: in primis Livio Parasuco, portiere di indiscusse doti e per-sonaggio che ha fatto sempre “discutere”, (e di questi tempi al nostro sport mancano dei veri “personaggi” a tutto campo…), poi, soprattutto con la sponsorizzazione targata “Zoppas” ha portato in Italia un fe-nomeno come Pablo Cairo e giocatori del calibro di Josè Leste, fortissimo attaccante portoghese degli anni ’80. Ma i tempi son cambiati e con fatica e la programmazione di una società rinata nel 2004 dopo anni bui, il Pordenone è tornato in serie A1, con-dotto da una vecchia conoscenza dei tifosi lodigiani: Lucio Marrone, che vestì il giallo-

Siamo diventati una “grande”? Forse an-cora no, anche se l’atteggiamento di ogni avversario che incontriamo, dice che siamo sulla strada giusta. Tutti oramai ci temono, i primi due sono stati spazzati con veemen-za, nonostante la difficoltà dell’infortunio di Gigio Bresciani, operato il 21 ottobre scorso per la brutta frattura al volto e al quale va il nostro augurio di una prontissi-ma guarigione, assenza che ha sospinto i ragazzi di Aldo Belli ad impegnarsi ancora di più, e che finora hanno assol-to in pieno il loro dovere, con due partite-fotocopia: approdo al match molto soft, passa-re in svantaggio, ingresso di Sergio Festa e conseguente cambio di marcia, per una in-contenibile spinta vincente, che ha prodotto un ottimo 6-1 al Bassano e un fragoroso 7-3 al Seregno. Ora, l’imbattibilità in regoular season dura dal 15 dicembre scorso: 17 partite con 2 pareggi ed il resto vittorie! e se escludiamo i play off, in cam-pionato abbiamo la stessa media punti dei campioni d’Italia del Valdagno. Di questo i nostri avversari ne sono a conoscenza e ci temono: basta vedere l’atteggiamento in pista di Roller Bassano e Seregno: gio-co per linee orizzontali, zero profondità e

prudenza assoluta per evitare di prendere contropiede e soprattutto, difesa, difesa, e ancora difesa. Se si potesse tornare all’ho-ckey “vecchio stile” troveremmo di fronte a noi dei “quadrati” statici e granitici, sche-ma usato in passato, soprattutto dalle pic-cole per affrontare le grandi. Ma l’hockey si è evoluto, ed ecco allora, che le difese

ad “uomo”, viste contro gli schemi dei ragazzi di Belli, assumono connotati troppo difensivi e poco spettaco-lari, come messo in mostra dai timorosi avversari finora affrontati. E sabato, col Por-denone, ci si aspetta lo stes-so schema tattico. I giuliani sono tornati alla ribalta dopo un ventennio di baratro e son allenati da Lucio Marro-ne, che guida una squadra esperta e “legnosa”, vista la presenza di elementi come

Jesus Hernandez e Pablo Jara, Barberi e lo spagnolo Ribot, che contro ogni pronostico hanno conquistato il bottino pieno nelle pri-me 2 giornate ed insieme a noi, Viareggio e Valdagno, comandano la classifica. Sarà quindi uno scontro al vertice, tra una neo-promossa ed un Amatori che forse, è dav-vero già diventato “grande”.

Paolo Virdi

L’Amatori Lodi, una “grande” ... in crescita Sabato 30 ottobre ore 20.45 al Palacastellotti i giallorossi proveranno a mantenere la testa della classifica contro il neopromosso Pordenone

Pierluigi Bresciani ancora assente dopo l’intervento al volto, per lui almeno un mese di stop

Gli avversari: arriva il Pordenone 2004I giuliani, neopromossi in A1 giungono a Lodi ancora imbattuti

rosso dal ’93 al ’96, protagonista assoluto della Coppa delle Coppe del 1994, dopo es-ser stato il miglior sesto uomo dell’hockey italiano, con le maglie di Hockey Monza e soprattutto Roller Monza, e che ora riveste il ruolo di giocatore allenatore, ma che sarà assente in pista per squalifica. Altro ex lo-digiano è Jesus Hernandez: due anni fa a Lodi non giocò la sua miglior stagione, però è elemento che fa della grinta, del vigore e dell’intensità la sua miglior caratteristica, unite sicuramente alla voglia di rivalsa dopo la retrocessione patita col Trissino, dalla cui scuola son usciti il portiere Frizzo e Bar-beri, autore della tripletta vincente sabato scorso nel 5-2 al Roller Bassano; a dare ulteriore “cattiveria” ai friulani troveremo Pablo Jara, in Italia ormai da diversi anni e l’attaccante spagnolo Guillem Ribot, autore di un poker di reti al Follonica nel vincente debutto italiano.

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La curva giallorossaUna dedica all’indimenticatoSeverino Bianchetti - pag. 4

L’approfondimentoSoluzioni tattiche e nuovealchimie giallorosse - pag. 3

Marco MotaranIl difensore di Vercelli che si èinnamorato di Lodi - pag. 2

Sintesi della partita Amatori Lodi - Roller Bassano

Pierluigi Bresciani

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...le bontà delle campagne lodigiane...

Le case dalle fon-damenta, le squa-dre dalla difesa.È un vecchio ada-gio sempre valido.E tanto meglio se in difesa ci sono persone serie, che, alle fondamenta della squadra, ga-rantiscono asso-luta solidità. Per

esempio, Marco Motaran, classe ’83, pie-montese di Vercelli, cioè di una delle piazze che hanno fatto la storia dell’hockey italia-no. Marco inizia a calzare i pattini all’età di quattro anni, spinto dalla passione del padre. Fra i nove e i sedici, gioca anche a calcio, come fisico gli impone. La vocazio-ne autentica, tuttavia, è quella dell’hockey, tanto che a livello juniores vince due Cop-

pe Italia e due scudetti. L’esordio in serie A arriva nel 1998, con il Vercelli in cui, guar-da caso, milita anche Pier Luigi Bresciani, tornato a Lodi quest’anno, dopo quattordici stagioni in giro per l’Italia.Ma ecco come Marco ha risposto a qualche nostra domanda.- Come ti trovi nella nostra squadra e nella nostra città? I tifosi ormai ti hanno adottato come lodigiano...“Nell’Amatori e a Lodi sto benissimo”, risponde. “Vedo qui il mio futuro, anche professionale, e qualche discorso è già avviato. La squadra, poi, quest’anno mi dà sensazioni molto positive: rispetto all’anno scorso abbiamo dei valori ag-giunti, e, se chi c’era già, farà al meglio la sua parte, potremo andare lontano”.- Nell’ultimo campionato, abbiamo avuto la miglior difesa. Confermeremo quel record o il maggior potenziale in attacco rischia di

alterare gli equilibri?“Il nostro portiere è il migliore d’Italia. Questo è molto, ma è chiaro che anche il miglior portiere deve avere davanti una difesa e un’intera squadra capaci di proteggerlo. Cercheremo di farlo, pur sapendo che, al contempo, dovremo mettere i nostri attaccanti in grado di brillare”.- Quali ti paiono le favorite per la vittoria finale? Quelle che dicono tutti?“Sì, se alludi a Valdagno e Viareggio. Queste mettono d’accordo tutti, e an-che me. Valdagno davanti a tutti, sulla carta. Ma noi non siamo poi così lonta-ni, come valore. Altra outsider potreb-be essere il Breganze, che ha cambiato poco o nulla”.- I giocatori più forti che hai incontrato?“Il più forte è Enrico Mariotti: elegante, potente, intelligente, con una visione di

gioco pazzesca. Il più determinante, è stato invece Franco Amato, fra quelli che ho visto in azione: un attaccan-te che non perdonava, un animale da goal.- Che cosa pensi dell’hockey in generale?“Come tutti gli sport, è in continua evo-luzione. Rimane uno degli sport in cui la tecnica conta di più: pattini, stecca e pallina sono tre strumenti che richie-dono perizia e talento. La forza fisica è una componente necessaria, ma non decisiva. Inoltre, la velocità che il gioco ha acquisito negli ultimi anni, lo rende sempre più spettacolare e accattivan-te”.- L’hockey può essere anche metafora del-la vita?“Certo! L’hockey scorre veloce sotto i pattini, proprio come la vita. E se non sai cogliere l’attimo con destrezza e intelligenza, né l’hockey né la vita ti aspettano. Purtroppo”. O per fortuna, per i migliori come Marco

Massimo Stella

Marco Motaran, il gladiatore giallorossoIl difensore di Vercelli è un punto fermo della banda di Aldo Belli e vede il suo futuro a tinte giallo e rosse

Marco Motaran al tiro: l’anno scorso mise a segno 18 reti

Marco Motaran

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FORMAZIONE IN PISTA

TERZA GIORNATAValdagno

GiovinazzoBassano

Cgc ViareggioSarzanaSeregno

Amatori Lodi

- Prato- Breganze- Molfetta- Forte dei Marmi- Roller Bassano- Follonica- Pordenone

Pordenone1 Trento2 Ribot 3 Hernandez4 Pilati5 Barberi6 Furlanis7 8 Jara9 Battistuzzi10 Frizzoall. Lucio Marrone

Amatori Lodi30 Losi11 Morosini 5 Romero6 Motaran7 Montigel8 Platero9 Festa23 Frugoni12 Sanpellegrini20 Bassiall. Aldo BelliLe formazioni e i numeri potrebbero subire modifiche prima dell’inizio dell’incontro

CLASSIFICA - Cgc Viareggio, Valdagno, Amatori Lodi e Pordenone: punti 6 Prato, Follonica, Giovinazzo, Breganze, Bassano’54: punti 3

Seregno e Sarzana: punti 1Molfetta, Roller Bassano e Forte dei Marmi: punti 0

3

It’s too soon, però dal disegno a mano libera di due impegni di regular season e 6 di Coppa Italia, se non proprio un’identità definita, iniziano quantomeno a delinearsi alcuni tratti riconoscibili del profilo dell’Amatori 2010-2011. Brandelli di un identikit, per il momento, che si potrebbero sintetizzare in un’espressione: versatilità tattica. Al netto della sempre riconoscibile impronta del “credo” hockeystico di Belli (che sarebbe riduttivo catalogare a impeto indiscriminato, perché, au contraire, nelle partiture di Aldo, dominano le geometrie e, la fase difensiva non ha soluzione di continuità con quella offensiva), sembra infatti or-mai chiaro come la squadra possa presentarsi con più volti nel corso di un match. E la chiave di questo fattore è da individuarsi nei cambi. Che la rosa allestita quest’anno fosse più profonda e con maggior tasso di qualità, era un’evidenza acquisita; diverso (e senz’altro confortante) è constatare come, al di là delle rotazioni op-portunamente allungate, la panchina rappresenti molto più che in passato un interessante serbatoio di opzioni tattiche. Nell’Amatori 2009-2010, l’ingresso in pista di Motaran segnava l’unico vero cambio di ritmo possibile, in termini di maggior rapidità delle ripartenze e ritmo della circolazione di palla contro la difesa schierata, oltre a innescare la variazione della conclusione dalla distanza, utile per aprire la scatola di retroguardie dall’assetto particolar-mente “basso” (anche se Marco è più un tiratore dalla media che dalla lunga, di fatto cercato soprattutto in situazione di power play, frangente sul quale si dovrebbe forse allargare il ventaglio delle soluzioni). Festa, invece, cambia diametralmente volto alla manovra offensiva della squadra. Innan-

Il nuovo Amatori dai tanti volti Versatilità, intelligenza tattica, qualità individuali: i tanti pregi dei giallorossi

zitutto, se si trova in possesso palla fronte alla porta punta sempre l’avversario, generando raddoppi che danno modo di aggredire l’area con inserimenti dal lato debole. Inoltre, ha fisico prestante, pattinaggio nello stretto e mano “educata” per destreggiarsi anche con movimenti spalle alla porta, che posso-no chiudersi con invitanti assistenze per i tagli dei

compagni. Un quin-

tetto che lo vedesse in pista con Romero, Motaran e Bresciani (e prima o poi nel corso del-la stagione sarà un coniglio da cavare dal cilindro…) sa-rebbe da emicra-nia per qualsiasi

difesa indi-viduale (e ne ri-

chiederebbe i m m e -d i a t a men t e l’adatta-mento a zona, s a l v o propensioni al s u i c i -dio): neppure il Valda-gno del pirotecnico t r i o Nicolia-Tataranni- Antez-za potrebbe pro- porsi in tale veste, perché qualsiasi quarto uomo di mo- v i m e n t o del team di Marozin (Travasino, Rigo, Randon, Pa- nizza) rende-rebbe “zoppo” l’asset- to offensivo (anche se, naturalmente, anche meno esposto a ripartenze). E’ solo una suggestione, che tuttavia sugger i-sce quanto possa essere ete- rogeneo il “nuovo” Amatori, insieme a mol- te altre variabili (i rimorchi in transizione di Mon-tigel e Bresciani, per esempio), in a t t e s a di dare risposta all’unico vero que- sito di questo inizio di stagione, relativo a Platero, un giocatore che è tante buone c o s e , ma di cui bisogna ancora scoprire quale sia l’eccellenza peculiare. Un tempo probabil-mente lo si sarebbe detto un “uni- versale”, ma personalmente dubito che nell’ho- c k e y contemporaneo, ci sia ancora spazio per que-sta definizione. Daimigueltiralabomba

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giallorosso.lodi - www.giallorosso.lodi.itWall-WebZine N. 2 - 28 Ottobre 2010

GALEATICA - Lodi (Lo) Via Lodivecchio 39Tel. 0371 417281 - Fax 0371 417258www.galeatica.it - [email protected]

Redazione: Paolo Virdi, Massimo StellaFotografie: Luca Santi, Alberto Vanelli, Roberto Carelli

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Di sicuro, da lassù ci guarda e non se ne per-de una. Perché l’hockey era la vita di Severino Bianchetti, che ha ricoperto diversi ruoli di-rigenziali, par-tendo dall’Ho-

ckey Club Lodi di Caleffi, passando per lo Sporting ’93 di Emilio Corrù e a questo Amatori. Ed è proprio seguendo la squadra, nella tragica trasferta del 19 maggio del 2001 a Castiglione della Pescala che, Ser-verino Bianchetti ha abbandonato il mon-do terreno, lasciando un vuoto nel mondo dell’hockey, quello lodigiano in particolare, incolmabile, per il quale Fulvio D’attanasio e Raoul Frugoni hanno dovuto lavorare il

doppio per non farne sentire la mancanza, mentre i tifosi, quelli veri, se lo ricordano bene e ne mantengono vivo lo spirito spor-tivo, intitolando a Severino Bianchetti la loro curva, quella curva piena di passione e di spirito, quella curva che vive di hockey e porta il suo nome inciso, marchiato a fuoco. Ed è stato da strappa lacrime lo striscione esposto all’inizio del match contro il Roller Bassano alla prima giornata, con la gigan-tografia ben visibile dell’ex dirigente giallo-rosso, esposta in mezzo al cuore del tifo, come a dire “sono ancora qui con voi”. E per non dimenticare, anzi per tenere sempre vivo il suo ricordo, alcuni esponenti della tifoseria, insieme ad Ivano Giuditta, all’intervallo della gara, hanno offerto una targa ricordo alla moglie ed alla figlia di Severino, perché la comunità dell’hockey è fatta anche, e soprattutto, di questo: sen-timenti veri, passione, levatacce la mattina

Lui è il capitano. E il capitano non può non avere un’anima giallorossa, un’anima so-spinta da una passione travolgente: quella del pubblico di Lodi. E a ragion veduta non potremmo far altro che definirli “i migliori tifosi d’Italia”. E Fernando Montigel la sa benissimo e ne parla lusingato: “Non ho mai visto un tifo così. Non è paragonabile a nessuno. Loro sono indubbiamente il no-stro sesto uomo in pista. Dal primo giorno in cui sono arrivato a Lodi sento addosso questa pressione positiva: la presenza dei tifosi è ovunque, il loro calore e il loro affetto lo sentiamo sempre con noi. E tutto questo non ha prezzo!” Parola di Capitano!

Piazza Mercato, 12 Lodi Tel. 0371 941482Martedì - Domenica dalle 07,00 alle 02,00

presto per andare al lavoro e poi correre in trasferte infinite, con ritorni a notte fonda, chiacchierate davanti ad un bitter o ad una birra di troppo, ed un amore sconsiderato per pattini e bastone e per i suoi prota-gonisti. Un amore che Severino Bianchetti ha condiviso quando era in vita e che si-curamente, anche ora, da lassù, mantiene

intatto e, ne siamo certi, non si perde una partita, come i suoi tifosi, che ne rendono viva la memoria ogni sabato sera, riem-piendo di colore, tifo e passione, quel pa-lazzetto, quella curva, che, come fosse una cosa naturale, porta il suo nome marchiato a fuoco.

Paolo Virdi

Severino Bianchetti sempre nei cuori giallorossiLa curva lodigiana, il cuore del tifo, porta il nome dell’indimenticato dirigente dell’Amatori

La curva dell’Amatori dedicata a Severino Bianchetti

La moglie e la figlia premiate dai tifosi giallorossi e da Ivano Giuditta

Fernando Montigel

Severino Bianchetti