gioca con la scienza - carte

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A NTROPOLOGIA

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Science


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Medicina, astronomia, tecnologia, genetica e antropologia. Queste sono le categorie degli argomenti scelti per "Gioca con la scienza", il poster-gioco presentato in occasione della #ndr14.

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Page 1: Gioca con la scienza - carte

ANTROPOLOGIA

Page 2: Gioca con la scienza - carte

Qual è stato il primo Homo erectus scoperto?

A. Homo erectus dell’Isola di Giava

B. Ominide Lucy in Etiopia

C. Homo di Pechino

Risposta esatta: A

Evoluzione umana:

è arrivato il momento di riscrivere la storia?

Il lavoro svolto da un team di antropologi a Dmanisi, in

Georgia, avrebbe confermato che discendiamo tutti

dall’Homo erectus. Tra i resti fossili di cinque individui,

risalenti al Pleistocene, c’è il più completo e sorprendente

cranio mai ritrovato prima: Skull 5. Lunghe analisi hanno

dimostrato che questo apparterebbe a un Homo erectus, con

piccole varianti rispetto a quelli dei suoi simili ritrovati in

Africa.

Il dibattito tra gli antropologi è ancora molto vivo, ma i già

noti Homo rudolfensis e Homo ergaster potrebbero essere

declassati a sottospecie.

Page 3: Gioca con la scienza - carte

Quanti milioni di anni hanno i fossili dell’Homo di Dmanisi?

A. 2,4

B. 1,8

C. 2,6

Risposta esatta: B

Evoluzione umana:

è arrivato il momento di riscrivere la storia?

Il lavoro svolto da un team di antropologi a Dmanisi, in

Georgia, avrebbe confermato che discendiamo tutti

dall’Homo erectus. Tra i resti fossili di cinque individui,

risalenti al Pleistocene, c’è il più completo e sorprendente

cranio mai ritrovato prima: Skull 5. Lunghe analisi hanno

dimostrato che questo apparterebbe a un Homo erectus, con

piccole varianti rispetto a quelli dei suoi simili ritrovati in

Africa.

Il dibattito tra gli antropologi è ancora molto vivo, ma i già

noti Homo rudolfensis e Homo ergaster potrebbero essere

declassati a sottospecie.

Page 4: Gioca con la scienza - carte

ASTRONOMIA

Page 5: Gioca con la scienza - carte

Novità dall'esterno del sistema solare:

siamo davvero soli?

Un nuovo studio ci ricorda che nell’Universo potremmo non

essere soli. Grazie ai dati raccolti dal telescopio Kepler, gli

astronomi hanno valutato l’esistenza di almeno 8,8 miliardi

di stelle simili al nostro Sole, con altrettanti pianeti delle

dimensioni della Terra siti in zone abitabili (per la vita come

la conosciamo noi).

Ma, se davvero ci sono altre forme di vita, perché l’Universo

è così silenzioso?

Per i nostri canoni, è abitabile:

A. la zona dell’Universo in cui sono assenti i buchi neri che

potrebbero minacciare la vita

B. la zona intorno ad una stella in cui è possibile, per un

pianeta, avere l’acqua allo stato liquido

C. la zona in cui ci sono fino ad un massimo di quattro

pianeti

Risposta esatta: B

Page 6: Gioca con la scienza - carte

Novità dall'esterno del sistema solare:

siamo davvero soli?

Un nuovo studio ci ricorda che nell’Universo potremmo non

essere soli. Grazie ai dati raccolti dal telescopio Kepler, gli

astronomi hanno valutato l’esistenza di almeno 8,8 miliardi

di stelle simili al nostro Sole, con altrettanti pianeti delle

dimensioni della Terra siti in zone abitabili (per la vita come

la conosciamo noi).

Ma, se davvero ci sono altre forme di vita, perché l’Universo

è così silenzioso?

Il telescopio Kepler, dal 2009 “viaggia” nella Via Lattea alla

ricerca di:

A. stelle che, come il Sole nel sistema solare, posseggano

almeno nove pianeti

B. pianeti vicini al sistema solare

C. pianeti simili alla Terra

Risposta esatta: C

Page 7: Gioca con la scienza - carte

Curiosity, il rover della NASA, quando ha cominciato la sua

missione toccando il suolo marziano?

A. 26 novembre 2011

B. 6 agosto 2012

C. 4 aprile 2012

Risposta esatta: B

Cosa c'è su Marte? Lo svela Curiosity!

I primi risultati delle analisi sulla composizione del suolo

marziano sono pronti e li dobbiamo al lavoro di Curiosity, il

rover della NASA che ha trascorso i primi cento giorni sul

terreno marziano. La presenza di una roccia simile alla

mugearite, che sulla Terra si trova nelle isole, farebbe

pensare che il Pianeta Rosso custodisca una significativa

quantità di acqua.

A Curiosity il compito di trovarla.

Page 8: Gioca con la scienza - carte

Cosa c'è su Marte? Lo svela Curiosity!

I primi risultati delle analisi sulla composizione del suolo

marziano sono pronti e li dobbiamo al lavoro di Curiosity, il

rover della NASA che ha trascorso i primi cento giorni sul

terreno marziano. La presenza di una roccia simile alla

mugearite, che sulla Terra si trova nelle isole, farebbe

pensare che il Pianeta Rosso custodisca una significativa

quantità di acqua.

A Curiosity il compito di trovarla.

Perché Marte è soprannominato il "Pianeta Rosso"?

A. perché la sua superficie è ricoperta da ossidi di ferro che

le conferiscono una colorazione rossa

B. perché è il pianeta dedicato a Marte, il dio della guerra,

che veniva spesso rappresentato con un mantello rosso

C. perché, dalle osservazioni spettroscopiche, è emerso che

la sua atmosfera è ricca di anidride carbonica che

diffonde luce rossa

Risposta esatta: A

Page 9: Gioca con la scienza - carte

Rosetta, è quasi ora di svegliarsi!

Meno 100 giorni: è iniziato il countdown per il risveglio di

Rosetta, la sonda in viaggio verso la cometa 67P con lo

scopo di studiarla per scoprire i segreti del sistema solare e

dell'origine dei pianeti. Per risparmiare energia, la sonda è

stata ibernata per 31 mesi a circa 800 milioni di chilometri

dal Sole e orientata in modo da ricevere la massima luce

solare per "ricaricarsi" ed essere pronta ad affrontare il

viaggio verso la sua meta.

Il nome "Rosetta" deriva dalla stele di Rosetta perché:

A. è stata lanciata, il 2 marzo 2004, dalla base NASA della

città di Rosetta dove fu scoperta la stele

B. alcune parti della sonda sono in granito, la roccia di cui è

costituita la stele

C. gli scienziati sperano che la sonda sveli i segreti del

sistema solare e dell'origine dei pianeti

Risposta esatta: C

Page 10: Gioca con la scienza - carte

Rosetta, è quasi ora di svegliarsi!

Meno 100 giorni: è iniziato il countdown per il risveglio di

Rosetta, la sonda in viaggio verso la cometa 67P con lo

scopo di studiarla per scoprire i segreti del sistema solare e

dell'origine dei pianeti. Per risparmiare energia, la sonda è

stata ibernata per 31 mesi a circa 800 milioni di chilometri

dal Sole e orientata in modo da ricevere la massima luce

solare per "ricaricarsi" ed essere pronta ad affrontare il

viaggio verso la sua meta.

Insieme a Rosetta viaggia il lander Philae: il robot che sarà

sganciato sulla cometa e raccoglierà il materiale da

analizzare. Quando è previsto l'evento?

A. ottobre 2014

B. novembre 2014

C. gennaio 2015

Risposta esatta: B

Page 11: Gioca con la scienza - carte

GENETICA

Page 12: Gioca con la scienza - carte

Il primo cromosoma artificiale realizzato appartiene alle

cellule del lievito. Ma… cos’è il lievito?

A. un organismo appartenente al regno dei funghi

B. una sostanza inorganica

C. un organismo appartenente al regno dei batteri

Risposta esatta: A

Cromosomi artificiali: fantasia o realtà?

Creare piccoli tratti di DNA e cucirli tutti insieme per

realizzare, in laboratorio, un cromosoma del lievito: questo il

lavoro messo a punto presso la Johns Hopkins University di

Baltimora. Le cellule di lievito contenenti il cromosoma

artificiale sono cresciute come quelle “normali” nonostante gli

studiosi abbiano omesso alcuni geni per capire quali sono

quelli indispensabili alla vita e quali no.

Quale sarà il prossimo passo? Parola alla scienza!

Page 13: Gioca con la scienza - carte

Il team che ha realizzato il primo cromosoma sintetico era

costituito da:

A. ricercatori del dipartimento di genetica della Johns

Hopkins University di Baltimora

B. studenti del corso “Build a genoma” guidati dal

professore e genetista Jef Boeke

C. professori specializzati in genetica

Risposta esatta: B

Cromosomi artificiali: fantasia o realtà?

Creare piccoli tratti di DNA e cucirli tutti insieme per

realizzare, in laboratorio, un cromosoma del lievito: questo il

lavoro messo a punto presso la Johns Hopkins University di

Baltimora. Le cellule di lievito contenenti il cromosoma

artificiale sono cresciute come quelle “normali” nonostante gli

studiosi abbiano omesso alcuni geni per capire quali sono

quelli indispensabili alla vita e quali no.

Quale sarà il prossimo passo? Parola alla scienza!

Page 14: Gioca con la scienza - carte

Tramite la terapia genica, un gruppo di ricercatori è riuscito

a:

A. eliminare un gene malato tramite l’editing del genoma

B. creare un gene difettoso da testare su cavie sane

C. correggere gli errori direttamente sul gene malato

Risposta esatta: C

Le imperfezioni del DNA possono essere riparate?

Si potrà ripristinare la funzionalità del sistema immunitario

nei pazienti che soffrono di immunodeficenze ereditarie. È

stato dimostrato che la terapia genetica “CRSIPR CaS9

system” potrebbe funzionare come un “nano bisturi

molecolare” in grado di correggere, attivare, disattivare e

sostituire i geni con grande precisione. Lo scopo è quello di

ripristinare la funzione del DNA che presenta un difetto

genetico.

Page 15: Gioca con la scienza - carte

Il traguardo da raggiungere è:

A. correggere il DNA di cellule staminali malate per curare

gravi immunodeficienze ereditarie

B. copiare i geni difettosi per capirne natura e processi,

studiarne la sequenza e l’espressione

C. modificare il DNA secondo le preferenze

Risposta esatta: A

Le imperfezioni del DNA possono essere riparate?

Si potrà ripristinare la funzionalità del sistema immunitario

nei pazienti che soffrono di immunodeficenze ereditarie. È

stato dimostrato che la terapia genetica “CRSIPR CaS9

system” potrebbe funzionare come un “nano bisturi

molecolare” in grado di correggere, attivare, disattivare e

sostituire i geni con grande precisione. Lo scopo è quello di

ripristinare la funzione del DNA che presenta un difetto

genetico.

Page 16: Gioca con la scienza - carte

MEDICINA

Page 17: Gioca con la scienza - carte

Una nuova tecnica di imaging, sviluppata dall’Università di

Stanford, prevede di:

A. sostituire le cellule dei tessuti celebrali con un gel

incolore per osservare i neuroni

B. modificare i neuroni per renderli più visibili al

microscopio

C. sostituire i lipidi delle membrane cellulari dei neuroni

con un gel trasparente per osservarne l’interno

Risposta esatta: C

Cosa c'è dentro i neuroni?

Clarity è la nuova tecnica messa appunto dagli scienziati

dell’Università di Stanford che rende trasparenti le

membrane dei neuroni. I lipidi che le costituiscono sono

sostituiti da un gel trasparente che permette di osservare e

studiare più agevolmente “ciò che c’è dentro” i neuroni.

Page 18: Gioca con la scienza - carte

La nuova tecnica che permette di rendere le membrane dei

neuroni trasparenti si chiama:

A. Transparent

B. Clarity

C. Visibility

Risposta esatta: B

Cosa c'è dentro i neuroni?

Clarity è la nuova tecnica messa appunto dagli scienziati

dell’Università di Stanford che rende trasparenti le

membrane dei neuroni. I lipidi che le costituiscono sono

sostituiti da un gel trasparente che permette di osservare e

studiare più agevolmente “ciò che c’è dentro” i neuroni.

Page 19: Gioca con la scienza - carte

Qual è la funzione del sistema glinfatico?

A. regola il flusso del liquido interstiziale che avvolge i

neuroni

B. se mal funzionante, fa aumentare la quantità delle

molecole pericolose per la salute dei neuroni

C. regola la qualità del sonno

Risposta esatta: A

Cosa fa il cervello mentre dormiamo?

Maiken Nedergaard ha scoperto che, durante il sonno, il

cervello rimuove i rifiuti metabolici prodotti dall’attività

neuronale nel periodo di veglia. Queste scorie potrebbero

provocare malattie neurodegenerative.

Gli esperimenti di Nedergaard sui topi hanno dimostrato che

durante il sonno aumenta la capacità del cervello di

“autopulirsi”, grazie al sistema glinfatico che rimuove

proteine potenzialmente dannose, come la beta amiloide che

si accumula nei casi di Alzheimer.

Page 20: Gioca con la scienza - carte

Che tipo di esperimenti sono stati effettuati sui topi?

A. ripetute analisi del liquido spinale per valutare la

presenza o meno delle molecole tossiche

B. sono stati osservati i cambiamenti nel flusso

cerebrospinale e si è notata la maggior rimozione della

beta amiloide

C. cicli di veglia molto lunghi per stressare il sistema

neurologico

Risposta esatta: B

Cosa fa il cervello mentre dormiamo?

Maiken Nedergaard ha scoperto che, durante il sonno, il

cervello rimuove i rifiuti metabolici prodotti dall’attività

neuronale nel periodo di veglia. Queste scorie potrebbero

provocare malattie neurodegenerative.

Gli esperimenti di Nedergaard sui topi hanno dimostrato che

durante il sonno aumenta la capacità del cervello di

“autopulirsi”, grazie al sistema glinfatico che rimuove

proteine potenzialmente dannose, come la beta amiloide che

si accumula nei casi di Alzheimer.

Page 21: Gioca con la scienza - carte

Quali sono le cellule del sistema immunitario

acquisito/adattivo?

A. Macrofagi e Granulociti

B. Linfociti T e macrofagi

C. Linfociti T e Linfociti B

Risposta esatta: C

Il sistema immunitario può sconfiggere i tumori?

E’ possibile attivare il sistema immunitario contro un tumore?

Su questo hanno lavorato l’immunologo James Allison, negli

anni Ottanta, ed un gruppo di scienziati giapponesi, nei primi

anni Novanta, individuando rispettivamente due proteine:

CTLA-4 e PD-1. Queste, se bloccate, permettono al sistema

immunitario di lanciare un attacco ed eliminare melanomi.

Visti i buoni risultati dei trattamenti, le case farmaceutiche

stanno investendo somme considerevoli su questa

immunoterapia.

Page 22: Gioca con la scienza - carte

Tumore e apparato immunitario: quale di queste frasi è

falsa?

A. ogni giorno nel nostro corpo si formano cellule tumorali

B. studi recenti hanno evidenziato che il blocco di due

proteine è in grado di promuovere l’eliminazione di

melanomi da parte dell’apparato immunitario

C. una cellula normale una volta trasformata in cellula

tumorale può essere eliminata solo con cure medico-

chirurgiche

Risposta esatta: C

Il sistema immunitario può sconfiggere i tumori?

E’ possibile attivare il sistema immunitario contro un tumore?

Su questo hanno lavorato l’immunologo James Allison, negli

anni Ottanta, ed un gruppo di scienziati giapponesi, nei primi

anni Novanta, individuando rispettivamente due proteine:

CTLA-4 e PD-1. Queste, se bloccate, permettono al sistema

immunitario di lanciare un attacco ed eliminare melanomi.

Visti i buoni risultati dei trattamenti, le case farmaceutiche

stanno investendo somme considerevoli su questa

immunoterapia.

Page 23: Gioca con la scienza - carte

TECNOLOGIA

Page 24: Gioca con la scienza - carte

Uno studio dell’Università di Oxford ha realizzato nuove celle

solari in:

A. alluminio

B. magnetite, un minerale costituito da ferro e ossigeno in

diverse proporzioni

C. perovskite, un ossido di titanio e calcio

Risposta esatta: C

Celle solari, è il caso di rinnovarsi?

Maggiore efficienza e costi più bassi, queste potrebbero

essere le caratteristiche delle nuove celle solari. Quelle

attuali hanno lo svantaggio di contenere elementi

difficilmente disponibili come il tellurio, l'indio o il gallio che,

all'aumentare della richiesta per nuovi impianti, potrebbero

esaurirsi.

Grazie al lavoro di Henry Snaith dell'Università di Oxford, si

potranno presto avere nuove celle solari basate sulla

perovskite, un minerale naturale scoperto nei primi anni

Ottanta e più facilmente reperibile.

Page 25: Gioca con la scienza - carte

La tipologia più diffusa della cella fotovoltaica è quella

costituita da una lamina di:

A. ferro, buon conduttore di energia

B. silicio, un materiale semiconduttore

C. poliuretanto, isolante di sintesi ricavato dal petrolio

Risposta esatta: B

Celle solari, è il caso di rinnovarsi?

Maggiore efficienza e costi più bassi, queste potrebbero

essere le caratteristiche delle nuove celle solari. Quelle

attuali hanno lo svantaggio di contenere elementi

difficilmente disponibili come il tellurio, l'indio o il gallio che,

all'aumentare della richiesta per nuovi impianti, potrebbero

esaurirsi.

Grazie al lavoro di Henry Snaith dell'Università di Oxford, si

potranno presto avere nuove celle solari basate sulla

perovskite, un minerale naturale scoperto nei primi anni

Ottanta e più facilmente reperibile.

Page 26: Gioca con la scienza - carte

A cosa è legata la maggiore difficoltà nel maneggiare i

nanotubi di carbonio?

A. alla tossicità dei materiali utilizzati

B. alla dimensione molto piccola delle singole unità

C. alla polvere nera rilasciata ai materiali

Risposta esatta: B

Il carbonio conquisterà anche il settore informatico?

Dai diamanti alle mine delle matite, dalle cellule viventi ai più

moderni sistemi aereodinamici. Tutto è fatto di carbonio e

anche i pc non saranno da meno. I componenti del primo

computer "alternativo", corredato anche di software, sono

costituiti da nanotubi di carbonio. Il passo successivo sarà

perfezionare questa nuova tecnologia per sfruttare al

massimo le proprietà dei nanotubi e rendere il computer più

veloce ed efficiente. Ma, sicuramente, il carbonio farà ancora

parlare di sé.

Page 27: Gioca con la scienza - carte

I fullereni, la classe di composti del carbonio a cui

appartengono i nanotubi di carbonio, sono stati scoperti:

A. nel 1938 e, in Italia, la produzione industriale iniziò nel

1954

B. nel 1839 e solo nel 1866 venne messa appunto la

metodologia di produzione

C. nel 1985 e gli scopritori ottennero il premio Nobel per la

chimica nel 1996

Risposta esatta: C

Il carbonio conquisterà anche il settore informatico?

Dai diamanti alle mine delle matite, dalle cellule viventi ai più

moderni sistemi aereodinamici. Tutto è fatto di carbonio e

anche i pc non saranno da meno. I componenti del primo

computer "alternativo", corredato anche di software, sono

costituiti da nanotubi di carbonio. Il passo successivo sarà

perfezionare questa nuova tecnologia per sfruttare al

massimo le proprietà dei nanotubi e rendere il computer più

veloce ed efficiente. Ma, sicuramente, il carbonio farà ancora

parlare di sé.

Page 28: Gioca con la scienza - carte

VERO/FALSO

Page 29: Gioca con la scienza - carte

Gli zirconi, i minerali usati come gemme, sono utilizzati dai

geologi per stabilire l’età di una roccia.

Risposta esatta: Vero

Mauritia: il piccolo continente sommerso.

Un team di geologi norvegesi, ha ipotizzato la presenza di un

piccolo continente sommerso al largo dell’Oceano Indiano

staccatosi, milioni di anni fa, dal Madagascar. Gli scienziati

hanno valutato due elementi:

- il maggiore spessore della crosta, che in alcune aree

raggiunge i 25-30 km anziché i soliti 5-10 km,

- la presenza, nelle sabbie dell’isola Mauritius, di zirconi

antichi quasi 2 miliardi di anni (molto più antichi delle rocce

dell’isola) che potrebbero derivare da Mauritia.

Page 30: Gioca con la scienza - carte

Il Madagascar, dopo essersi staccato dalla costa africana, è

rimasto tal quale fino ai giorni nostri.

Risposta esatta: Falso, da esso sembra che si sia staccato

un piccolo continente oggi sommerso al largo dell’Oceano

Indiano

Mauritia: il piccolo continente sommerso.

Un team di geologi norvegesi, ha ipotizzato la presenza di un

piccolo continente sommerso al largo dell’Oceano Indiano

staccatosi, milioni di anni fa, dal Madagascar. Gli scienziati

hanno valutato due elementi:

- il maggiore spessore della crosta, che in alcune aree

raggiunge i 25-30 km anziché i soliti 5-10 km,

- la presenza, nelle sabbie dell’isola Mauritius, di zirconi

antichi quasi 2 miliardi di anni (molto più antichi delle rocce

dell’isola) che potrebbero derivare da Mauritia.

Page 31: Gioca con la scienza - carte

Grazie al telescopio Hubble, due gruppi di scienziati stanno

determinando e confrontando la quantità di acqua presente

su cinque pianeti al di fuori del sistema solare.

Risposta esatta: Vero

Hubble a caccia di acqua.

Grazie al telescopio Hubble, attivo dal 1990 ed ancora in

buona salute, due gruppi di scienziati stanno studiando

cinque pianeti al di fuori del sistema solare con uno scopo

ben preciso: determinare la quantità di acqua presente nella

loro atmosfera a seconda della temperatura.

Trovare la firma dell’acqua nell’atmosfera dei pianeti vuol

dire poter conoscere la loro storia e sondare possibilità di

vita.

Page 32: Gioca con la scienza - carte

Il telescopio spaziale Hubble, dopo aver concluso la sua

ultima missione, è tornato a casa.

Risposta esatta: Falso, il telescopio Hubble è ancora

attivo.

Hubble a caccia di acqua.

Grazie al telescopio Hubble, attivo dal 1990 ed ancora in

buona salute, due gruppi di scienziati stanno studiando

cinque pianeti al di fuori del sistema solare con uno scopo

ben preciso: determinare la quantità di acqua presente nella

loro atmosfera a seconda della temperatura.

Trovare la firma dell’acqua nell’atmosfera dei pianeti vuol

dire poter conoscere la loro storia e sondare possibilità di

vita.

Page 33: Gioca con la scienza - carte

Un gruppo di ricercatori statunitensi è riuscito a trasmettere

gli impulsi nervosi di un ratto nel cervello di un altro ratto.

Gli impulsi erano associati al movimento oppure a stimoli

tattili.

Risposta esatta: Vero

Connessione tra cervelli.

Il complesso esperimento di “connessione” tra due cervelli è

stato realizzato nella prestigiosa Università di Durham, nella

Carolina del Nord. Un gruppo di scienziati statunitensi ha

creato un’interfaccia tra i cervelli di una coppia di ratti

utilizzando una sofisticata tecnologia ed ha osservato che

entrambi i ratti svolgevano il compito nonostante solo uno

dei due avesse ricevuto l’addestramento.

Page 34: Gioca con la scienza - carte

In un esperimento, condotto da un gruppo di scienziati

statunitensi, sono stati collegati i cervelli di una colonia di

ratti.

Risposta esatta: Falso, sono stati collegati i cervelli di due

soli ratti.

Connessione tra cervelli.

Il complesso esperimento di “connessione” tra due cervelli è

stato realizzato nella prestigiosa Università di Durham, nella

Carolina del Nord. Un gruppo di scienziati statunitensi ha

creato un’interfaccia tra i cervelli di una coppia di ratti

utilizzando una sofisticata tecnologia ed ha osservato che

entrambi i ratti svolgevano il compito nonostante solo uno

dei due avesse ricevuto l’addestramento.

Page 35: Gioca con la scienza - carte

Il bitume, a temperatura ambiente, "cola" con difficoltà. La

sua densità è pari a 2 miliardi di volte la densità dell'acqua.

Risposta esatta: Vero

Il bitume gocciola per la nona volta in 69 anni.

69 anni fa è cominciato l’esperimento più “lungo” della storia

della scienza. Per i ricercatori del Trinity College di Dublino è

stata quasi una scommessa: far gocciolare, a temperatura

ambiente, il bitume. Esso è uno dei costituenti della miscela

usata per le pavimentazioni stradali che ad alta temperatura

è fluido, ma che a temperatura ambiente è estremamente

duro e, per “gocciolare”, impiega circa 8-13 anni!

Page 36: Gioca con la scienza - carte

Il bitume è petrolio greggio che, con aggiunta di altri

componenti, è usato per le pavimentazioni stradali

Risposta esatta: Falso, è un prodotto che deriva dalla

distillazione o raffinazione del petrolio greggio.

Il bitume gocciola per la nona volta in 69 anni.

69 anni fa è cominciato l’esperimento più “lungo” della storia

della scienza. Per i ricercatori del Trinity College di Dublino è

stata quasi una scommessa: far gocciolare, a temperatura

ambiente, il bitume. Esso è uno dei costituenti della miscela

usata per le pavimentazioni stradali che ad alta temperatura

è fluido, ma che a temperatura ambiente è estremamente

duro e, per “gocciolare”, impiega circa 8-13 anni!