giornale ottobre 2011 - gente di falchera · jitsu e boxe, applauditissimi da tutti i presenti. una...

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S O M M A R I O Mito Settembre Musica pag. 2 Attività al Centro d’Incontro pag. 3 Come Eravamo pag. 4 Festa dei vicini pag. 4 E per tetto il porticato pag. 5 Il giornale della scuola pag. 6 Università della Terza Età pag. 7 Smettete di litigare pag. 8 PGS Conquista pag. 9 I lettori scrivono pag. 10 Dall’Uff. Postale pag. 11 L’angolo della poesia pag. 12 Il piacere di leggere pag. 13 A proposito di contratti telefonici pag. 14 La costituzione Italiana pag. 15 Una ricetta al mese pag. 16 Lavoro si - lavoro no pag. 17 La narrativa pag. 18 Astronomia / Briciole di storia pag. 19 San Pio X pag. 22 Croce Rossa alla Falchera pag. 23 G ente di OTTOBRE 2011 PERIODICO I NDIPENDENTE SUPPL. A.S.I. REG. TRIB. 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ALL’INTERNO EDITORIALE di AMILCARE DE LEO segue a pag. 17 F ALCHERA ANNO 19° - N° 10 150 il Libro sulla Storia della FALCHERA NUOVA: www.gentedifalchera.it pag. 2 Il Volo Il Volo Il Volo Il Volo Il Volo Nomade Nomade Nomade Nomade Nomade PARTECIPAZIONE E CRISI L o scopo che già alle origini ha animato lo spirito di questo periodico, nato come si sa all’inizio anni ’90 in biblioteca per opera dei lettori, è stato essenzialmente quello legato ad un aspetto pedagogico e culturale insieme. Il primo caratteriz- zato dalla comune volontà dei lettori stessi di ascoltare, cono- scere e apprendere grazie alla determinante e immediata di- sponibilità del supporto libro; il secondo contraddistinto dal vivo desiderio di leggere; in ultima istanza dal conseguente piacere di scrivere, di comunicare con se stessi e gli altri, così per iscritto. Tratti fondamentali di questo giornale che si sono perpetuati fino ad oggi; non a caso, e senza ombre di demago- gia o di falsa modestia, esso prende il nome di “Gente di Fal- chera”. E’ con vivo piacere e profonda soddisfazione, dopo circa vent’anni, verificare che quell’intento originario è anco- ra valido oggi più che mai, infatti spesso e fortunatamente i lettori collaborano con il nostro periodico e, sugli argomenti trattati, esprimono pareri ora legati al consenso, ora, come è giusto che accada, anche al dissenso. Chi invece non intendes- se scrivere, può venire in redazione per opportuni chiarimenti e ulteriori spiegazioni. Anche “Gente di Falchera”, nonostante gli sforzi, la buona volontà e l’entusiasmo di chi ci lavora, vive la crisi di questo tempo: non si sa infatti se potrà beneficiare per il futuro dei contributi necessari per la sua sopravvivenza. D’altra parte, i nostri lettori già lo sanno, lo stesso libro sulla Falchera Nuova non è stato ancora pubblicato proprio per mancanza di fondi, destando disappunto in molti abitanti, delusi. Mai infatti come in questi ultimi tempi avvertiamo l’incombenza di questa crisi profonda, così generalizzata e così vicina; mai, d’altra parte, come attualmente, tra la gente è crollata quasi del tutto quel po’ di fiducia e speranza che si nutriva per i partiti, governo e opposizione compresi. E’ il segnale dunque di una crisi diffusa e non solo a livello politico ed economico ma sociale e morale, che coinvolge ciascuno di noi. Volendo storicamente ricorrere ad un paradosso, si respira un’aria quasi da “rivoluzione fran-

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Page 1: Giornale Ottobre 2011 - Gente di Falchera · Jitsu e Boxe, applauditissimi da tutti i presenti. Una sfilata di moto an-tiche, vespe, lambrette, e un galletto della Guz-zi, faceva

Gente di Falchera 1

S O M M A R I OMito Settembre Musica pag. 2Attività al Centro d’Incontro pag. 3Come Eravamo pag. 4Festa dei vicini pag. 4E per tetto il porticato pag. 5Il giornale della scuola pag. 6Università della Terza Età pag. 7Smettete di litigare pag. 8PGS Conquista pag. 9I lettori scrivono pag. 10Dall’Uff. Postale pag. 11L’angolo della poesia pag. 12Il piacere di leggere pag. 13A proposito di contratti telefonici pag. 14La costituzione Italiana pag. 15Una ricetta al mese pag. 16Lavoro si - lavoro no pag. 17La narrativa pag. 18Astronomia / Briciole di storia pag. 19San Pio X pag. 22Croce Rossa alla Falchera pag. 23

Gente

diOTTOBRE 2011

PERIODICO INDIPENDENTE SUPPL. A.S.I. REG. TRIB. 4227/90MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE

ALL’INTERNO EDITORIALE diAMILCARE

DE LEO

segue a pag. 17

FALCHERAANNO 19° - N° 10

150il Libro sulla Storia della

FALCHERA NUOVA:

www.gentedifalchera.it

pag. 2

Il VoloIl VoloIl VoloIl VoloIl Volo

NomadeNomadeNomadeNomadeNomade

PARTECIPAZIONE E CRISI

Lo scopo che già alle origini ha animato lo spirito di questo periodico, nato come si sa

all’inizio anni ’90 in biblioteca per opera deilettori, è stato essenzialmente quello legato ad

un aspetto pedagogico e culturale insieme. Il primo caratteriz-zato dalla comune volontà dei lettori stessi di ascoltare, cono-scere e apprendere grazie alla determinante e immediata di-sponibilità del supporto libro; il secondo contraddistinto dalvivo desiderio di leggere; in ultima istanza dal conseguentepiacere di scrivere, di comunicare con se stessi e gli altri, cosìper iscritto. Tratti fondamentali di questo giornale che si sonoperpetuati fino ad oggi; non a caso, e senza ombre di demago-gia o di falsa modestia, esso prende il nome di “Gente di Fal-chera”. E’ con vivo piacere e profonda soddisfazione, dopocirca vent’anni, verificare che quell’intento originario è anco-ra valido oggi più che mai, infatti spesso e fortunatamente ilettori collaborano con il nostro periodico e, sugli argomentitrattati, esprimono pareri ora legati al consenso, ora, come ègiusto che accada, anche al dissenso. Chi invece non intendes-se scrivere, può venire in redazione per opportuni chiarimentie ulteriori spiegazioni.Anche “Gente di Falchera”, nonostante gli sforzi, la buonavolontà e l’entusiasmo di chi ci lavora, vive la crisi di questotempo: non si sa infatti se potrà beneficiare per il futuro deicontributi necessari per la sua sopravvivenza. D’altra parte, inostri lettori già lo sanno, lo stesso libro sulla Falchera Nuovanon è stato ancora pubblicato proprio per mancanza di fondi,destando disappunto in molti abitanti, delusi. Mai infatti comein questi ultimi tempi avvertiamo l’incombenza di questa crisiprofonda, così generalizzata e così vicina; mai, d’altra parte,come attualmente, tra la gente è crollata quasi del tutto quelpo’ di fiducia e speranza che si nutriva per i partiti, governo eopposizione compresi. E’ il segnale dunque di una crisi diffusae non solo a livello politico ed economico ma sociale e morale,che coinvolge ciascuno di noi. Volendo storicamente ricorreread un paradosso, si respira un’aria quasi da “rivoluzione fran-

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Gente di Falchera 2

Il Vo l o NomadeSabato 10 settembre lapiazza Astengo si è ani-mata come da moltotempo non succedeva.Fortemente voluto dalcircolo Garcia Lorca(Ivo Cuniglio, Raso Domenico) e senza alcun con-tributo da parte delle istituzioni...

Il pomeriggio si è ani-mato con lo spettacolodella palestra Arti Mar-ziali “Dojo Roccia Or-vasha” capitanati dal-

l’istruttore OrlandoCalvi (ex falcherino)con dimostrazioni diautodifesa Orvasha eKarate dai bambini ebambine, a seguire gli adulti, con dimostrazione Ju-Jitsu e Boxe, applauditissimi da tutti i presenti.

Una sfilata di moto an-tiche, vespe, lambrette,e un galletto della Guz-zi, faceva bella mostradi sé davanti ad un fol-

to pubblico interessatissimo. Verso le ore 19 è inizia-ta la cena con piatti di carne alla brace, patatine, bibi-te ecc. il tutto servito dalla instancabile Angela e suoicollaboratori.Alle 21,30 è iniziatolo spettacolo vero eproprio da tutti atte-so: il concerto RockMusic in Tour con ilchitarrista AmosAmaranti dello sto-

rico gruppo dei Nomadi;presentatore, cantante emusicista Claudio Soave(ex falcherino) principaleartefice di questa serata inFalchera.Lo spettacolo è prosegui-to oltre la mezzanotte,

Claudio Soave hacantato e suonatodiversi strumenti,coinvolgendo lostesso pubblicocon canzoni orec-chiabili e cono-sciute da tutti. Ivolontari dellaCroce Rossa hanno garantito la sicurezza del pub-blico, pronti ad intervenire in caso di necessità. Lo

spettacolo è statoapprezzato da mol-ti, anche da perso-ne al di fuori della

Falchera con parole di elogio per il nostro quartieree si augurano che altri momenti di spettacoli comequesto possano seguire, per dare una visibilità posi-tiva alla Falchera.

Sviluppando ed estendendo una prece-dente trentennale e prestigiosa esperien-

za torinese, dal 2007 il festival Settembre Musica, grazieal gemellaggio culturale tra Milano e Torino, è diventatoMITO SettembreMusica. Con un’offerta di grande musi-ca a prezzi popolari, per tutto il mese di settembre gliappuntamenti del festival invadonoteatri, auditorium, chiese, cortili epiazze, trasformando più di settantaluoghi di Torino e Milano in un’im-mensa platea, ponendosi come avan-guardia dei processi di integrazionetra le due città ed esempio di vitali-tà culturale senza pari in Europa.

MITO Settembre MusicaInaspettatamente venerdì16 settembre alle ore 14 difronte alla scuola A. Am-brosini gli abitanti circo-

stanti hanno sentito suo-nare un gruppo di musi-cisti con strumenti adottone. Due classi dellascuola media BernardoChiara, la 2° e 3° F, conle insegnanti Settani eSimonelli facevano da

pubblico, seduti nel prato all’ombra di un grande al-bero. In rappresentanza della Circoscrizione la Co-ordinatrice AdrianaScave l lo .Mol tosimpatici i musici-sti che hanno sapu-to coinvolgere i ra-gazzi nei loro varipezzi musicali, dal-la classica al jazz, rock e canzoni d’autore; per finirecon l’inno di Mameli cantato da tutti gli alunni e adultipresenti.Peccato che non ci fosse nessun alunno della scuolaelementare A. Ambrosini.

u.g.

di Umberto Grassi

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Gente di Falchera 3

D o m e n i c a11 settembresono stateinaugurate,con una bel-la festa, le at-tività delCentro d’In-contro per las t a g i o n e2011-2012.

Si è iniziato con la festa dell’Uva il 25 settembre, esi proseguirà con le feste tradizionali Castagnata,Strafalchera, 8 dicembre, Festa di Natale, le Dome-niche in allegria, le Gite ecc.Continuano natu-ralmente gli incon-tri pomeridiani e ilCorso Balli diGruppo.Le attività del Cen-tro d’Incontro sonorealizzate graziealla partecipazionedi tutte le personeche in modo volon-tario, silenzioso, dedicano il proprio tempo a crearemomenti di aggregazione, riuscendo a stare insiemee condividere il proprio tempo per non sentirsi soli.Ci sono tanti che grazie al Centro d’Incontro hannotrovato nuove amiche, nuovi amici, con cui trascor-rere qualche ora fuori casa e dimenticare le preoccu-pazioni e la solitudine.E’ bello vedere nei locali del Centro chi gioca a car-te, chi si dedica a lavori manuali (maglia, cucito,decoupage), condividendo il saper fare e scambian-dosi consigli ed esperienze. Anche i balli di grupposono un momento di allegria e divertimento.Da qualche anno sono ospitati al Centro anche alcu-ni corsi dell’Università della Terza Età, che hannoportato anche molte persone che non abitano allaFalchera ad apprezzare questo luogo di ritrovo.Invitiamo tutte le persone che hanno voglia di stare incompagnia a venirci a trovare in via delle Querce 23 bis.

Attività al Centro d’Incontro

STRAFALCHERA 2011Anche quest’anno si svolgerà comedi consueto, la Strafalchera, gara po-distica per le vie del Quartiere.La diciottesima edizione si svolgeràil 6 novembre 2011 e sarà intitolataalla memoria di Salvatore SCAVEL-LO, fondatore della manifestazione

che è diventata un vanto per la VI Circoscrizione.Tutti i partecipanti avranno la maglietta ricordo.PARTECIPATE NUMEROSI!!!!!!!!

Adriana Scavello

Buongiorno Abbiamo avuto modo di leggere con stupore e pro-fondo rammarico, l’articolo del mese di Settembredi Gente di Falchera, dal quale a chiare lettere vieneposto in risalto l’operato di alcune persone in meritoall’annoso problema della Falda acquifera nella zonadella Ferrovia in Falchera vecchia!Come comitato non riteniamo sia necessario e/o uti-le rispondere a quanto in modo così scriteriato è sta-to affermato, consapevoli che le persone che hannoseguito fino ad oggi l’evolversi della situazione ed illavoro svolto da questo comitato, hanno ben chiarala realtà della situazione. Restiamo invece in attesa di scoprire l’onestà dichi si è visto, almeno in questo caso, assegnaremeriti che assolutamente non gli spettano.Un cordiale saluto

Il Comitato Falda di Falcherawww.faldadifalchera.it

Dalla Falda di Falchera

Le cose bel le del la vitanon si vedono con gli occhi

ma si sentono col cuore

15° CENSIMENTO NAZIONALE

dal 12 settembre al 22 ottobre.A partire da metà settem-bre, arriverà a tutte le fa-miglie il questionario delCensimento della popola-zione e delle abitazioni2011. Lo troverai nella cas-

setta della posta. La grande novità è la possibilità dicompilarlo direttamente via web: (http://censimentopopolazione.istat.it/), sulla prima pagi-na del questionario troverai anche una password cheti farà accedere a un’area di questo sito che sarà atti-va dal 9 ottobre. È quella, infatti, la data ufficiale delCensimento. Se invece preferisci compilare il que-stionario cartaceo che hai ricevuto, potrai consegnarloin qualsiasi ufficio postale o nei centri comunali diraccolta. Scegli il modo più adatto a te. Le informa-zioni che fornirai saranno trattate in modo da pro-teggere la tua privacy, come previsto dalla legge.Riceverai il questionario indirizzato alla tua fami-glia direttamente nella cassetta della posta.Inoltre, dal 1 ottobre puoi contattare il numero verdegratuito 800-069-701.

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Gente di Falchera 4

Per la stesura del libro sulla storia della FalcheraNuova, (di cui purtroppo non possiamo eseguire lastampa per mancanza di fondi), alcuni nostri lettorici avevano consegnato delle fotografie scattate neiprimi anni dell’insediamento del nuovo quartiere:gruppi di calcio, pallavolo, scuola, ecc.Ora abbiamo deciso di pubblicarle, sperando di farecosa gradita; chi si riconoscerà e vuole raccontarci iricordi di quel tempo, si vedrà pubblicato in una ru-brica detta “Come Eravamo”.

COME ERACOME ERACOME ERACOME ERACOME ERAVVVVVAMOAMOAMOAMOAMO

4° Elementare 1977

data sconosciuta

data sconosciuta

a cura di Remo Andreasi

Con tutta l’Europa anche la Fal-chera il 24 settembre ha brindatoalla festa dei vicini.La festa della comunità è iniziatain piazza G. Astengo alle 16 ed èproseguita fino alle ore 19 conballi per ragazzi e adulti, spronatida Gioia Raro dell’Ass. l’Olimpoe con le musiche del dj AugustoCurcio con i suoi ragazzi del Falk-

lab, seguiti dallo spettacolo di arti marziali con i gio-vani della scuola di Judo di Massimo Gambino.Si notavano diversi tavo-li: dall’Oasi della Donnadove tutti potevano scri-vere pensieri per i proprivicini, che saranno poipubblicati sul giornale “Gente di Falchera” al tavolo

dell’Aria Viva dovedurante l’anno scola-stico si aiutano ibambini per fare icompiti, al tavolo delGarcia Lorca dove sipreparavano i panini(Lidio Ranaudo) con

salsicciotti alla brace (Arnaldo Perna), che venivanodistribuiti gratuitamente a tutti i presenti.Sono anche intervenutialcuni rappresentantidelle istituzioni: l’Asses-sore alla RigenerazioneUrbana Ilda Curti, la pre-sidente della VI Circo-scrizione Nadia Conti-celli con alcuni consiglieri, il Presidente dell’ATC

Elvi Rossi, e il nostro tu-tor Mario Gallo.Tutti i partecipanti han-no portato ognuno le pro-prie specialità: torte dol-ci e salate, bevande, ecc.

e alle ore 18,30 ungrande brindisiidealmente unitiall’Europa.La festa dei vicini,iniziata da alcuni

anni in sordina,col passare deltempo sta diven-tando sempre piùpresente e parte-cipata. U. G.

FESTA DEI VICINI

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Gente di Falchera 5

E per Tetto il Cementodi un Porticato

Il giorno 9 settembre alle 17,30 si è ritrovato, dopola pausa estiva, il Tavolo Sociale… ma dove? Udite,udite… niente meno che all’aperto con il grande cal-do, ma tutti, comunque, ugualmente e comodamenteseduti sotto il porticato, in prossimità della bibliote-ca civica. Le rare persone che transitavano in quegliistanti guardavano e forse non capivano.

Di certo più a disagio eravamo proprio noi presentiper non poter fruire di un locale idoneo in cui incon-trarsi, a causa degli angusti locali di P.zza Astengo10, da tempo, tra l’altro, non agibili, perché ritenuti“pericolanti”. Rimpiangiamo l’antica sede dell’Am-brosini, che allora pullulava del fremito e della vita-lità di tante Associazioni, ma soprattutto della pre-senza attiva e partecipata del pubblico. E ora? Behfrancamente… un po’ meno. Ma non importa, GioiaRaro e Rodolfo Grasso, suffragati dal sostegno delpresidente Francesco Traisci, anche se meno sma-glianti di un tempo, non demordono, anzi con ugua-le tenacia illustrano e difendono il loro programma,diffuso in un opportuno stampato distribuito al pub-blico. Molti infatti, ancora oggi, non conoscono fun-zione e significato del Tavolo Sociale e del ComitatoSviluppo della Falchera. Lo stesso Rodolfo Grassoripercorre lucidamente il suo tempo e riconosce se-renamente che è ora di passare la mano ma tale am-missione, sofferta ma doverosa da parte sua, non loesime dall’esporre, grazie alla sua lunga esperienzaconsolidata, alcuni concetti fondamentali sul futurodei quartieri e in particolare della Falchera, in unmomento di crisi imperante, per cui molte attivitàsono in bilico se non addirittura cancellate, come adesempio, pare, lo stesso Tavolo Sociale, che ha vistola luce nel già lontano 1998. Gioia, che ne è, da tem-po, una giovane collaboratrice, espone, con chiarez-za e dovere di cronaca, il lavoro che ella stessa ha

compiuto insieme ad Augusto Curcio e altri, comelaboratorio giovanile, presso l’Istituto comprensivo“Leonardo da Vinci.” Si parla poi, da una parte, del-la necessità di costituire per il futuro un Comitatounico, in grado di essere sempre più efficiente e diinterloquire con i cosiddetti poteri alti degli EntiLocali mentre, dall’altra, si profila, nonostante noncelate perplessità, anche la possibilità della nascitadi più comitati, variegati ideologicamente (tipo listacivica) in grado di interagire tra di loro, quanto piùsodali, senza esibizionismi di sorta, protagonismi efaziosità. Oggi purtroppo ritengo che i tempi non si-ano ancora maturi per un unico e grande Comitato,che con forza, unione e consapevolezza sia veramenteinterlocutorio con gli Enti locali. Sono tuttavia fidu-cioso… perché molto dipende da ciascuno di noi.Ciò che comunque è emerso, all’unanimità e con for-za, è la viva necessità di riunirsi in gruppi, in piccolecommissioni di lavoro e di competenza, per esserein grado di presentare al Comune un vero e propriopiano di progettualità. Come primo punto, inderoga-bile nonostante le grosse difficoltà, si è imposta laferma richiesta di non lasciare allo sbaraglio i localiesistenti in P.zza Astengo appunto sotto il porticato,compreso il cosiddetto “Fungo”, che sarà inevitabil-mente libero quando la biblioteca, nella primavera2012 si ritiene, si trasferirà presso la Scuola Ambro-sini. Questi, in un modo o nell’altro, dovranno esse-re necessariamente restaurati, anche con un interventooperativo di tutti quei cittadini più volonterosi e in-teressati, se è il caso. Potranno così diventare unavera “Casa del Quartiere”, sede per nuove e vecchieassociazioni attive sul territorio, che in Falchera nonsono poche. E’ una memoria storica, legata tra l’al-tro alla piazza del famoso urbanista Astengo, che nonpuò essere distrutta.

a. d. l.

ATTENZIONE!!Si sono verificati in quartiere episodi pre-occupanti, soprattutto per gli anziani.La tecnica è sempre la stessa: “signore”di bella presenza fermano uomini anzia-ni fingendo una conoscenza di vecchiadata e mentre il malcapitato cerca di ri-cordare, molto abilmente gli viene sot-tratto il portafoglio.Attenzione a chi si presenta in modo trop-po confidenziale e ravvicinato!!

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Gente di Falchera 6

ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI”

IL GIORNALE DELLA SCUOLA

FINALMENTE SONO FINITELE VACANZE!

Il deserto. Il cortile assolato dell’istituto Comprensi-vo Leonardo Da Vinci è sgombro. Sgombro da scia-mi di studenti scalmanati, libero dalle loro urla as-sordanti, dalle cartelle lanciate in aria, dal chiacchie-riccio dei genitori.Oramai pochi giorni ci dividono dall’inizio del nuo-vo anno scolastico. E da una buona manciata di gior-ni gli insegnanti della scuola materna, elementare emedia dell’istituto sono gia all’opera. Come una for-midabile ‘fucina didattica’ la scuola pullula di ideeancora in embrione, di progetti in fieri, di propostenuove.Il processo didattico, e il percorso che esso prevedenon è un lavoro meccanico, non è un movimento cheva avanti per inerzia. E’ un divenire lento e comples-so, un viaggio, lungo e pieno di ostacoli e sfide. Ecome ogni viaggio prevede una meta finale, un pun-to di arrivo. Quest’ultimo altro non è che la crescita,dal punto di vista educativo e formativo, dei nostrialunni. Che detta così sembra una frase fatta, unasorta di slogan che a furia di essere ripetuto alla no-stra utenza e a noi stessi, ha perso di significato. In-vece no. Invece no!Questa folla di insegnanti, questi colleghi iperattivi,stanchi, giovanissimi, meno giovani, esperti, alle pri-me armi, nervosi, tranquilli...sono un esercito!Varie attività portate avanti durante l’anno scolasti-co passato verranno riproposte in quanto hanno in-contrato l’entusiasmo di genitori, ragazzi e degli stessicolleghi; altre integrate da proposte nuove: le nostrevittorie! Quelle degli alunni in primis, ma pure dinoi docenti, che più o meno nascosti dietro le quinteli abbiamo guidati, incoraggiati, supportati. E loro cihanno ripagato ampiamente.Tra i progetti e laboratori del Piano dell’offerta for-mativa:* nella scuola materna Luxemburg: i laboratori

ponte per la continuità con la scuola elementare;* nelle scuole elementari (Ambrosini e Neruda): il

progetto M.U.S.E., le attività sportive del P.G.S.(pallavolo, basket, scherma), il torneo di scac-chi, il Coro;

* per la scuola media (via Cavagnolo, Chiara e Le-onardo da Vinci): laboratori di teatro, di cinema,di musica, di cucina, il Trinity, il gruppo sportivo.

Quindi si torna tra i banchi di scuola. Ma senza musilunghi o rimpianti per le vacanze giunte al termine.Si ritorna con entusiasmo, carica, tanta voglia di fare,perchè i ragazzi hanno voglia di ricominciare, ripe-tere le esperienze che li hanno tanto premiati nei mesi

scolastici passati, di costruire cose nuove.Alla Leonardo Da Vinci non c’è tempo per annoiar-si! E come?! I nostri ragazzi vengono a scuola vo-lentieri, con gioia e serenità. Probabilmente non sia-mo molto bravi a sponzorizzarci - forse perchè non èil nostro scopo primario - magari siamo così impe-gnati a fare, disfare, riproporre che non ce ne rimaneil tempo materiale. Ma qui si è fatto e si continua afare tantissimo. E si lavora duramente.Per fortuna loro non se ne rendono quasi conto - unnostro piccolo trucco - una magia che rendesopportabile e quasi impercepibile la fatica ai nostrialunni. Quando si lavora in uno scambio reciproco,in un dialogo continuo di do ut des, con gioia edivertimento da entrambe le parti, si riesce adassaporare il viaggio, anche se faticoso.. Daniela Carucci

INSEGNARE AI PICCOLI FILASROCCHE E PO-ESIE E’ DAVVERO IMPORTANTISSIMO PERPERMETTERE LORO DI CONOSCERE NUOVECOSE IN MODO SEMPLICE E DIVERTENTE MAANCHE PER ALLENARE LA LORO MENTE

F. C.

Il cielo è di tuttiQualcuno che la sa lungami spieghi questo mistero:il cielo è di tutti gli occhidi ogni occhio è il cielo intero.E’ mio, quando lo guardo.E’ del vecchio, del bambino,del re, dell’ortolano,del poeta, dello spazzino.Non c’è povero tanto poveroche non ne sia il padrone.Il coniglio spauritone ha quanto il leone.Il cielo è di tutti gli occhi,ed ogni occhio, se vuole,si prende la luna intera,le stelle comete, il sole.Ogni occhio si prende ogni cosae non manca mai niente:chi guarda il cielo per ultimonon lo trova meno splendente.Spiegatemi voi dunque,in prosa od in versetti,perché il cielo è uno soloe la terra è tutta a pezzetti. G. Rodari

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Gente di Falchera 7

L’UNIVERSITA’ della TERZA ETA’- UNITRE - UNIVERSITA’ delle TRE ETA’

con la collaborazione della Biblioteca Civica Falchera, del Tavolo Sociale Falchera

e della 6° Circoscrizione, ha istituito i seguenti “CORSI”: CORSI DOCENTIA SPASSO PER TORINO LINA CHIANALEAGRICOLTURA E ALIMENTAZIONE AUGUSTO MARCHESINIASTRONOMIA AMILCARE DE LEO - E. TORTIFILOSOFIA ANNA CAMPORAIMPARIAMO A FOTOGRAFARE GIANCARLO CHIRIATTIINGLESE LUISA CHIOLINIINTERNET corso base CARLO MUSSIOLABORATORIO di DECOUPAGE M. COTRONEO SCAVELLOLABORATORIO: FACCIAMO LE PIGOTTE LINA CHIANALELABORATORIO di MAGLIERIA MARIA G. GAVELLO RAMPONELABORATORIO di PIROGRAFIA BRUNO GUALALABORATORIO di RICAMO INES BROSIOLABORATORIO DI SCRITTURE AUTOBIOGRAFICHE ORNELLA TEALDINATUROPATIA – OMEOPATIA ANNAMARIA ANGRISANIPERSONAL COMPUTER corso base ENRICO GIORDANIPERSONAL COMPUTER corso avanzato CARLO MUSSIOPITTURA AD OLIO CORSO A MARIA GRAZIA GROSSIPITTURA AD OLIO CORSO B MARIO BOSSOPSICOANALISI E DINTORNI ORESTE BORIOREI-KI LORENA DIGHERASCIENZE: IL CORPO UMANO SERGIO BETTINISTORIA DELL’ITALIA CONTEMPORANEA ALDO PAVIATEDESCO CORSO PER PRINCIPIANTI INES NEGRITEDESCO CORSO AVANZATO INES NEGRIVIAGGIARE IN POLTRONA GIULIA ROBINOYOGA E PIANTE AROMATICHE ANGELA SINISI

l’Inaugurazione dell’ANNO Accademico 2011 - 2012della sezione FALCHERA avverrà

GIOVEDI’ 3 NOVEMBRE alle ore 15,30presso la sede del CENTRO CULTURALE

della 6° CIRCOSCRIZIONE Via Cavagnolo,7

Alla presenza delle Autorità invitatee dove saranno illustrati i corsi e presentati i nuovi DOCENTI.

Le iscrizioni si terranno presso la Biblioteca Civica FalcheraPiazza G. Astengo, 10 nei seguenti giorni ed orari:

* Lunedì 3 ottobre dalle ore 15 alle ore 17* Martedì 4 ottobre dalle ore 15 alle ore 17* Mercoledì 5 ottobre dalle ore 15 alle ore 17* Giovedi 6 ottobre dalle ore 10 alle ore 12* Venerdì 7 ottobre dalle ore 10 alle ore 12

Proseguiranno poi per tutti i lunedì pomeriggio dalle ore 15 alle ore 17.

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risolvete gli allagamenti”Il comitato di cittadini “obbliga”Comune e Regione a dialogare

«Siamo un quartiere civile, ma molto arrabbiato.Come cresce la falda sotto le nostre case, così cresceil Comitato dei cittadini in protesta». La rabbia deiresidenti di Falchera vecchia, che ogni estate è invasadall’acqua, è esplosa come un fiume in piena duranteil consiglio aperto di Circoscrizione. «Non nepossiamo più delle vostre divisioni politiche. Unitevie trovate un accordo, qui servono soluzioni vere».Nella storia del borgo che da sette anni vive a mollo,non si era mai vista una riunione più attesa.L’assemblea allargata era stata convocata in fretta efuria dalla neopresidente della Circoscrizione VINadia Conticelli, su proposta dell’opposizione (primofirmatario Vittorio Agliano). Doveva esserel’occasione per radunare, alla presenza di moltissimicittadini, gli assessori di Comune, Provincia eRegione. Obiettivo: smettere di temporeggiare,muovere al più presto i primi passi operativi, tentandodi superare le divisioni di casacca e gli scaricabariledi responsabilità, come accaduto finora.E così è stato. Lo sfogo dei cittadini di periferia èarrivato forte e chiaro alle autorità. Al Consiglioaperto erano presenti gli assessori comunali ClaudioLubatti (Trasporti e Infrastrutture) ed Enzo Lavolta(Ambiente), l’omologo di quest’ultimo in ProvinciaRoberto Ronco; unica assente l’assessore regionaleai Trasporti Barbara Bonino, che nell’arena dìFalchera ha mandato il tecnico dell’Arpa MassimoIsaia, da tempo competente sulla questione.Tutti pronti, almeno nelle intenzioni, a collaborare:«Creiamo un tavolo politico, da settembre, che siriunirà davanti ai cittadini», ha proposto Lavolta, chenel frattempo ha già messo a bilancio 10 mila europromessi dalla precedente amministrazione. ELubatti: «Ricominciamo il cammino. La Città è adisposizione per ragionare nuove strade condivise einvestimenti. Falchera è stata da subito una prioritàdel sindaco Fassino».Via libera, dunque, agli studi idrogeologici necessariper individuare il percorso nel breve e lungo periodo.Anche se ieri non sono mancate le frecciate da destrae da sinistra tra Comune e Regione, che rischiano dicreare da subito i primi intoppi.Il governo regionale, negli scorsi mesi, aveva tentatouna mediazione. Aveva incaricato Idrodata direalizzare una ricerca dettagliata (costo 180 mila

“Smettete di litigare euro), chiedendo di finanziarla in parti uguali ai seienti coinvolti. Ma Palazzo civico e la Provincia hannorisposto picche: «Occorrono pozzi e canali, mi faridere una posizione che con 180 mila euro crede dirisolvere l’annosa situazione. Questa proposta lasciail tempo che trova», ha ribattuto Ronco, rispondendoalle accuse di Isaia di essersi disinteressato delproblema.Insomma, «ad ogni passo avanti, qui si rischia unpasso indietro», come ha osservato la consigliera PdlPaola Ambrogio. Anche se questa volta, la politicanon potrà più chiamarsi fuori, pungolata dai cittadini.“Le posizioni degli enti restano però distanti sugliinvestimenti da prevedere”da La Stampa del 21/7/2011 Paolo Coccorese

Letizia Tortello

Hanno collaborato a questo numero:Guido Barilla, Toni Barilla, Elena Bisio, Danie-la Carucci, Paolo Coccorese, Anna Maria Da-domo, Adriana Scavello, Falda di Falchera, Fran-co Mantione, Valeria Rossella, Carlo Terraneo,Letizia Tortello, Francesco Traisci, Universitàdella terza Età, Luigi Fabio Varesano.Gli eventuali contributi potranno essere versativolontariamente alle persone già conosciute oppurepresso la Redazione, in P.zza. G. Astengo 10.

Orario di Redazione dal lunedì al venerdì:dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30

Tel. Fax e Segr. 011 - 22.47.387E mail: [email protected]

Sito: www.gentedifalchera.it

Un ringraziamento particolare a tuttii sostenitori, inserzionisti e agli amici checi aiutano nella distribuzione del giornale.

IN BREVE dalla ProvinciaA cura di Ricciardetto

∗ Settimo Torinese. I topi invadono un’isolaecologica. E’ emergenza! La segnalazioneproviene dagli abitanti vicini.

* Settimo Torinese. La fondazione “Aiutiamolia vivere”, accoglie i bambini di Chernobil.

* Borgaro. Basse di Stura. Torna l’incubodiscarica.

* Borgaro. La Croce Verde festeggia i 35 anni.* Borgaro. Ragazza di Borgaro finalista a “Miss

Italia”. Ma “le belle” sono tutte a Borgaro?* Caselle. “Laser” contro gli aerei. Un giuoco

molto pericoloso.* Aumento di € 0,10 (Tangenziale) alle barriere di

Falchera e Settimo Torinese.

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P G S CONQUISTADal 1972 attenzioneverso i giovani atleti

Oggi: lo sport inFalchera per tutti

Alla fine il cambiamento è arrivato. A partire dal pre-sidente, come anticipato il mese scorso, proseguendocon l’inserimento di alcuni nuovi dirigenti e la crea-zione di figure specifiche, come ad esempio il team dipronto intervento per le riparazioni. Anche per gli al-lenatori si sente aria di cambiamento, con Ivano che siè preso la responsabilità di primo allenatore della U16F,con Alessio e Alessia a disposizione come aiuto alle-natori, con Gianni una new entry che sta dimostrandobuone doti di comunicazione.

PASSAGGIO DI CONSEGNENuove cariche e nuovi ruoli sono il punto inizialedel cambiamento.Marco è il nuovo Presidente, e per regolamento per-de alcune funzioni da allenatore, io lo sostituisco nelruolo di Direttore Tecnico, si aggiungono alcuni di-rigenti, Giorgio si prende l’impegno dei volantini, sicrea il gruppo manutenzione, utile a risolvere conimmediatezza i piccoli problemi “casalinghi”, aumen-terà il coinvolgimento nella segreteria.Si punta, inoltre, ad avere un dirigente per le comu-nicazioni, che liberi gli allenatori dalle incombenzeburocratiche durante gli allenamenti. Ci vorrà un po’di tempo e un po’ di formazione, ma arriveremo aduna gestione strutturata, che impegni tante persone,ma poco ognuno. Genitori e atleti maggiorenni chevolessero intraprendere un’opera di volontariato spor-tivo, sono bene accetti.Ho nominato Alessio e Alessia non a caso. Infattisono i nostri primi due allenatori giovani del nuovocorso. Usciti entusiasti dal mini corso interno delloscorso anno, hanno deciso di ampliare i loro oriz-zonti sviluppando il discorso dell’essere Alleduca-tori. Parteciperanno subito ad un corso allenatori, poicoadiuvati da un allenatore di esperienza, comince-ranno ad inserirsi nel mondo che si trova ad insegna-re uno sport, senza smettere di giocare nelle loro ri-spettive squadre.

CHI BEN COMINCIAAbbiamo voluto far ricominciare le squadre più gran-di, indicendo riunioni per squadra nell’immediatodopo la riorganizzazione societaria.Scioltasi la 2DF, la U16F è stata la prima a ripartirecon “vecchie” e nuove atlete e le più piccole della2DF.Poi la sorpresa maschile, dove si riesce ad organiz-zare una squadra di misto, ma visti i numeri ancheun squadra U18M. La U14M è in formazione, perora non ci sono i numeri, ma genitori pronti a fidarsi

di noi.Scendiamo verso la U13, dove maschi e femminepossono giocare insieme, per la quale valuteremoinsieme ai genitori la soluzione migliore per far gio-care tutti di più (quando leggerete avremo già fattola riunione – ndr).Abbiamo infine Palla Rilanciata (1-2 Elementare) eMinivolley (3-4-5 elementare), che verranno guida-te da una Paola in una forma sempre più smagliante!Chi avesse desidero di giocare o far giocare i proprifigli, troverà le porte sempre aperte, quindi VENI-TE A TROVARCI E VI INSERIREMO IN UNASQUADRA, QUALUNQUE ETA’ ABBIATE.Ed in effetti non c’è proprio limite di età, perchéabbiamo anche una squadra di genitori che si pro-diga in atletismi pallavolistici di rilievo.Se non bastasse ancora, ecco che spunta l’idea di unasquadra amatoriale, fatta di ex pallavolisti conun’età media inferiore a quella dei genitori, ma chepuò garantire una sola presenza settimanale.Non mi dimentico, non preoccupatevi! GIINNASTI-CA ADULTI, GINNASTICA DOLCE con istrut-trice ISEF e, udite udite, PILATES con istruttricespecializzata.Pensate, nonostante tutto si trova anche spazio per ilcalcio, lo sport nazionale. Preferite prendere a calciuna palla, invece di schiaffeggiarla o accarezzarla?Bene dalla prima elementare in poi, accettiamo chi èpronto per calcare un campo in erba. Venite, ancheil CALCIO VI ASPETTA.Vi aspettiamo in palestra, presso l’Oratorio San PIOX, dove troverete persone che possono darvi infor-mazioni e indirizzarvi verso la giusta squadra, inqualsiasi attività o sport desideriate. VENITE APROVARE GRATUITAMENTE e sono sicuro chefacilmente troverete ciò che più vi piace.

Luigi Fabio Varesano

È a disposizione dei cittadini un nuo-vo servizio di consulenza legale tenu-to dall’avvocato Michele Ianniello.Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, invia degli ABETI 16. È obbligatoria laprenotazione al n° 011-44.32.621

Nuovo sportello per laCONSULENZA LEGALE

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I l e t t o r i s c r i v o n oAVVISO PER CHI SCRIVE.

“Gente di Falchera” pubblica opinioni, repliche, con-sigli di interesse generale, sempre rispettosi delle per-sone e delle istituzioni. Possibilmente le lettere nondovranno superare le 40 righe e potranno essere ridot-te. La pubblicazione sarà a discrezione della redazio-ne. Le lettere dovranno pervenire con nome, cogno-me, indirizzo e recapito telefonico del mittente; su ri-chiesta, potranno essere pubblicate con uno pseudo-nimo. Quelle anonime non saranno presein considerazione: saranno cestinate!!

SIAMO STUFI!Si ma di cose serie che in quartiere non esistono.Sul numero di settembre 2011, ho letto l’articolo delsig. “G70” (siamo coetanei, se il numero è la data dinascita). Parla del pericolo di certi personaggi inquartiere quando hanno l’auto sotto il sedere. Il peri-colo però, è ovunque in città. A me invece, stancamoltissimo per esempio, la mancanza assoluta e con-tinua e chissà per quanto ancora (temo a tempo inde-terminato) di spazi dove scatenare la forza giovani-le. C’è un enorme area tra: via dei Pioppi, linea deltram 4, e l’autostrada To. - Mi. E’ l’ideale per uncentro poliatletico polisportivo, eppure rimane lì, perfare cosa? Devono costruire? Campacavallo! Intan-to comincia a nascere il Centro Atletico e poi vedre-mo.Anche il nuovo sindaco di Torino ha questa idea, vi-sto che alla fine della sua lettera “Saluto al quartie-re”, dice “...è a questo quartiere che dedicheremo leattenzioni necessarie a riqualificare il territorio...”.Avanti allora, il luogo disponibile c’è.

Walter ‘70

Finchè la barca va…Spettabile redazione,nell’editoriale del mese di settembre Amilcare DeLeo scriveva che era difficile continuare senza ade-guati finanziamenti la pubblicazione della rivista.Non sono a conoscenza di quante spese debbano es-sere sostenute per pubblicare il mensile ma sicura-mente i contributi attuali dei sostenitori di Gente diFalchera non possono essere sufficienti.Per cui sarebbe bello se ogni lettore si autotassassesimbolicamente con 1 Euro al mese (il costo di unatazzina di caffè) affinchè si possa raggiungere unimporto sufficiente per sostenere le spese tipografi-che.Sarebbe un peccato perdere una rivista (unica nelpanorama cittadino) che grazie al contributo di pre-ziosi volontari, ha raccontato per 19 anni la storia del nostro quartiere.Non facciamola affondare….

Franco Mantione

“Riprendiamo il camminoper ristabilire l’esistenza”

Non mi pronuncio più per i problemi che ci assillanoda tanti anni (1974!) dalla nascita abitativa della Fal-chera/E2 per non “scocciare” gli altri nei dintorni,che a ben ragione hanno da dire anche le loro lamen-

Complimenti al quartiereSabato scorso 10 Settembre ho assistito in PiazzaFalchera (Astengo) al concerto del Volo Nomade.E’ stato un bellissimo evento.Per me non essendo mai stato alla Falchera è statainoltre una gradita sorpresa scoprire questo quartiere.Mi è molto piaciuta la struttura architettonica dellecase e della piazza e ho molto apprezzato la estremadisponibilità e cortesia delle persone che ho incon-trato.In sintesi mi ha fatto una bella impressione ed è statoevidente a me come in questo quartiere sia rimastoun forte legame tra le persone e le loro esperienze divita.Complimenti! Continuate così!Un cordiale Saluto

Roberto

tele, però si limitano a non stuzzicare il cane chedorme, invece il sottoscritto dice la sua in modo gar-bato e schietto fino a quando la libertà d’opinionesenza offendere nessuno è basato sulla constatazio-ne dei fatti e riferiti in modo veritiero alle realtà ac-cadute in zona.Ci lamentiamo tuttora sul degrado ambientale che cicirconda: Laghetti, Strade/rotte, Seconda uscita/en-trata in Falchera, Acqua/alta nelle cantine (no! AVenezia) di Falchera/Vecchia, discariche abusive neidintorni del quartiere, Sicurezza/ambientale e con-vivenza /civile ecc. di questo non parliamo più, poi-ché i nostri interlocutori amministrativi, dopo tantianni (20 di segnalazioni!) di reclami ricevuti e pro-messe date, devono ancora prendere gli opportuniprovvedimenti per arginare le calamità, che ci so-vrastano e noi facciamo bene a stare calmi, speran-zosi e rispettosi negli eventi riparatori.Quello che si affligge invece oggi è la mancanza dispazio, dove poterci trovare per un assemblea aperta atutti i cittadini della Falchera (Fino a 200 persone!)per discutere democraticamente ed in senso civile iproblemi della zona e riferire alle autorità competentiquello, che assilla la popolazione di periferia nel quo-tidiano e il cittadino risolti gli stessi, gli darà poi ilvoto di favore nei periodi elettorali con fiducia.È prevista l’apertura della nuova biblioteca in Fal-chera in questa prossima primavera (2012), perchénon si mette in efficienza quell’esistente e data a di-sposizione del Tavolo/Sociale di zona, che fa tantoper sopperire alle deficienze dei locali mancanti, nonsi vuole fare l’elenco per non scocciare il mondo, efinalmente potere dire di avere una sede decente eaccogliente per disbrigare le pratiche sociali, d’indi-rizzo burocratico per i cittadini della zona?

F.sco Traisci

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Torino 1 Settembre 2011, alle ore 13 il personale del-l’ufficio postale della Torino 51, rifiutandosi di con-tinuare a lavorare in un ambiente che non garanti-va la sicurezza e a seguito di una tentata aggressioneda parte di alcuni clienti esasperati dai lunghi tempidi attesa, hanno chiamato le forze dell’ordine edhanno provveduto a interrompere i servizi.Voglio approfittare di questo “ordinario” fatto di cro-naca cittadina, che si inserisce in una più ampia pro-blematica di gestione della clientela da parte di po-ste italiane all’interno degli uffici postali, per parla-re con i cittadini e clienti della Falchera. Quotidia-namente, soprattutto in alcune zone di Torino, ilpersonale di sportelleria è letteralmente in trincea per

garantire un servizio sempre più difficile alla clien-tela. Le code sono all’ordine del giorno e le protestesono ormai una costante del clima all’interno degliuffici. Proteste che spesso e volentieri superano illimite del consentito e della buona educazione arri-vando all’insulto verbale e a volte alle minacce.Gli impiegati molte volte devono subire ingiusta-mente la rabbia della clientela senza averne alcu-na responsabilità. Carenze di organico, sempre mag-giori servizi offerti e pressioni di vendita con conse-guenti tempi allungati allo sportello, programmi lun-ghi ed inefficienti e continui blocchi al sistema infor-matico sono all’ordine del giorno e non sono certoimputabili agli operatori. L’azienda non solo non pren-de provvedimenti per ovviare a questo sistema iniquo,ma addirittura scarica le responsabilità sugli uffici.Diventa quindi colpa nostra un tempo di attesatroppo lungo o la cattiva gestione della clientela.Gli operatori non possono fare miracoli e soprattuttonon possono e non devono accettare di essere i capriespiatori del sistema. Un sistema che punta a spre-mere senza riserve i lavoratori per puro profitto. Ri-teniamo infatti inconcepibile che un’azienda con unutile incredibile come il nostro (un miliardo di Euronel 2011) faccia fare il lavoro di 10 persone a 5 epermetta che i propri dipendenti vengano trattati inmodo incivile. Non si risolvono i problemi delle codee dei tempi mandando a sportello i Direttori (cosache peraltro succede e non è tollerabile, oltre che nonconsentita), ma riorganizzando tempi e modalità difornitura dei servizi.Sarà difficile obbligare l’azienda ad aumentare ilpersonale per ovviare alla criticità, ma sicuramen-te possiamo far capire a tutti Voi che pretendia-mo dall’azienda tutela del lavoro e della dignità.Come sindacalista mi sento in prima linea per larichiesta di un ambiente di lavoro idoneo e serenoe chiedo a tutta la clientela comprensione e pa-zienza.Spesso le polemiche e le lamentele sono causate an-che dalla non conoscenza dell’organizzazione inter-na. Coloro in possesso di un conto corrente alle Po-ste hanno la priorità rispetto agli altri (clienti di ban-ca e possessori di libretti) e i Direttori non possonoandare allo sportello in quanto non autorizzati. Lelavorazioni non si fermano allo sportello, ma prose-guono nel retro, dove non c’è un piano bar, ma ton-nellate di pratiche da completare. Gli operatori de-vono effettuare pause dal computer per obbligo sa-nitario e come sindacato lo pretendiamo.I problemi e le carenze sono molteplici e di questochiediamo venia alla clientela, ma vi posso assicura-re anche che non possiamo tollerare atteggiamentimaleducati, intimidatori e proteste che non consen-tano il normale svolgimento del servizio. Non accet-tiamo insulti e situazioni ambientali non idonee allosvolgimento dell’attività finanziaria. Non si posso-no contare soldi e fornire servizi tra urla, schiamazzie parole grosse.Come sindacato siamo disponibili ad intervenireper supportare il personale e tutelarlo nella pro-pria integrità professionale. ….gli uffici postalidevono essere un luogo tranquillo dove i servizi ven-gono fatti seriamente e in modo tranquillo.

Guido Barilla Delegato territoriale UGL

“Tra Unione Europea e Unità D’Italiachi è la più perfetta?”

Premesso, che il sottoscritto parte dal principio per il benedi tutti, che l’unione fa la forza per il bene comune incampo sociale, di lavoro, amministrativo e nel nostro caso:forma di cooperazione fra più soggetti di diritto interna-zionale per fini di comune interesse e a carattere conti-nuativo che può o non determinare il sorgere di un nuovoorganismo internazionale (doganale, monetaria, costitu-zioni, esercito ecc.). Tutto ciò detto, fino ad oggi, si èvisto solo “l’imposizione” della moneta unica (euro!) invigore dal 2002, facendoci pagare anche il “pizzo” volu-ta dai governanti precedenti quella data, determinandoun’inflazione del 50% sui nostri stipendi, pensioni, ri-sparmi ecc. a fronte del raddoppio economico verificato-si nelle varie attività commerciali, senza nessun control-lo al corrispettivo valore venale nel momento, che entra-ta in vigore la nuova moneta, in più ci trovano con una“UE” senza una Costituzione, esercito e cooperazioneeffettiva, visto le migliaia di sbarchi a Lampedusa e que-sta UE non hanno mosso un dito per arginare il flussod’immigrati nel nostro paese, lasciandoci soli ad affron-tare questa invasione. Europa di questo tipo! Non abbia-mo necessità di stare insieme!L’unità d’Italia è stata una grande conquista fatta 150 annifa, però dissero gli autori (Vitt. Emanuele II°, Cavour eGaribaldi) con questa impresa grandiosa: adesso dobbia-mo fare anche gli Italiani! Loro, però, non hanno avuto iltempo a realizzare questo programma. Quelli succeduto-gli dopo, si sono persi i primi in due conflitti mondialisenza perfezionare il programma gli altri invece si sonospecializzati a fare solo “l’assalto al treno” (Governo!)tipo Far West, dimenticandosi totalmente di completarel’opera dei fondatori italiani, così si assiste oggi! Alle al-tre divisioni tra la Padania, quelli del nord, del sud, legameridionale, Italia privilegiata, selezionata ecc. per fini-re poi all’estensione della bandiera ai balconi per festeg-giare la dovuta ricorrenza; nella stragrande maggioranzaesposta in quelli del Nord, invece nei balconi del Sud si ènotata completamente l’assenza all’estensione dei drappitricolori e per finire in bellezza, si potrebbe verificare nellostesso quartiere (Falchera!) due trattamenti diversi di ri-cordi: quella costruita negli anni cinquanta, narrata conun bel libro gratis, dato a tutti, invece per l’altra Falcheranata negli anni settanta si prospetta l’ipotesi, che pur giàesistente un prototipo di libro, non si riesce a stamparloper mancanza di finanziamenti. Dicono i “saputoni”, chesiamo, però, sempre uniti.

F.sco Traisci

Dall’ufficio Postale

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L’angolo de l la poes iaTRAUMA

Del peccato altrui travagliataDal mio guardar vagava lo sguardo,Nel vuoto volgeva gli occhi belliCercando stanca alla lesione soglia.Cercava spazio alla bella voglia.La gioia della vita è amare,Dolente e ruggente le fui accantoRodendomi in petto di ira e dolore,Per quanto potevo a tutto disposto:Straumatizzare quel fine agosto.

Francesco A. Ascrizzi

INUTILE GRIDAREInutile gridare, gridaredisperata il suo nome,la risposta è sempre la stessa:un silenzio di morte.

Cerchichi può rispondere all’interrogativo tremendoche egli ti ha posto lasciandoti,anche se saiche nessuno e nientepotrà fornirti un plausibile «perché».Anche Cristo di concretonon ha che la sua morte in croceper risponderti, qualcosadi troppo grande, un Everestimpossibile da scalarealle forze microscopichedella tua mente soltanto umana.

Restal’umiltà del «fiat», chinarela testa accettando tutto,senza capire, per resistere,naufraga in un mare di stupore,senza impazzire.

Luigi Cabras

ESTERIORITÀAnelo al tuo sguardoe tu lo sfuggi inquieta, mi sento il volto di unlebbroso,e anche così non sarebbe miala colpa.Come posso richiamare il tuo sguardo, perparlarti con l’animae non con ciò che vediesteriormente,Devo imprecare alla natura,perchéciò che è stato definitobello a guardarsi,non mi appartiene?Quale torto ho fattoper non poterti amare?So che dentro sai leggeree sai dare amore...Ma hai pauradella gente,dell’altrui giudizio;e come un lebbrosotu bella come sei,mi devi evitare.

Marchisio Lodovico

GIARDINO SENZA GIOCHIGiardino tristesenza giochi,che accoglipiccoli corpi...Sono di plasticale tue rosesui freddi marmilavati dal piantodi mamme disperate!I tuoi cipressi raccontanofiabe sconosciute,ed il vento cantaninne nanne perdute.I lumini dondolanoquando scende la serafedeli guardianidi piccole anime.

Marangoni Orioli Teresina

REALTÀI bambinidisegnano fiorisulle vetratedelle scuole.Gli adulticostruiscono armiper distruggerei nostri sogni.

Mosca Alessandro

a cura di Benso Tarcisio

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Il piacere di leggere a cura diAdrianaScavello

Dai diamantinon nasce niente

Chi pianta un giardino semina la fe-licità. Un proverbio cinese che sem-bra calzare perfettamente all’ultimafatica letteraria di Serena Dandini.

Se siete soliti seguire in TV il talk show da lei con-dotto, Parla con me, sicuramente sarete incuriositidal suo libro, “Dai diamanti non nasce niente”, consottotitolo “Storie di vite e di giardini” un romanzoche si allontana delle tematiche di satira e politica acui la conduttrice ci ha abituato, per introdursi in unamateria narrativa totalmente nuova. Un libro adattoanche a coloro che non conoscono la Serena Dandi-ni televisiva: i temi trattati nel romanzo sono quelliche accomunano ogni essere umano e, sapientemen-te condensati, ne fanno in una lettura rilassante e scor-revole.Non è un libro di politicané di attualità ma è di si-curo un libro che può por-tarci comunque a riflette-re su noi stessi e sulla no-stra società anche se par-la semplicemente di giar-dinaggio. Il testo si snodatra racconti di esperienzepersonali, consigli, rifles-sioni sulla società e sulrapporto che sussiste trauomo e natura senza mai dimenticare quella vena iro-nica e satirica che ha fatto dell’autrice una grandedella comicità italiana.Dai diamanti non nasce niente è un “Romanzo Bota-nico”: è la bellezza dei giardini a ispirare la Dandinie a farle affrontare moltissime tematiche diverse. Cifa visitare i più grandi giardini del mondo, raccogliee condivide con noi le esperienze dei paesaggisti, manon si tira indietro dal denunciare anche gli scempiambientali di cui oggi siamo muti testimoni.E’ un libro che sprona il lettore al cambiamento: permutare le sorti del nostro destino, afferma SerenaDandini, non è necessario intraprendere grandi im-prese; sono le piccole cose, come un minuscolo giar-dino su un balcone, a fare la differenza.Una delle più belle ed interessanti storie contenutenel libro è quella di Libereso Guglielmi, più notocome il giardiniere di Italo Calvino, un botanico or-mai leggendario che andrebbe conosciuto di più nelnostro Paese,Notizie sull’autrice: Serena Dandini de Sylva è natail 22 aprile 1954 a Roma. Conduttrice radiofonica,televisiva, ideatrice e autrice, nel 1988 ha ideato latrasmissione televisiva su Rai Tre: “Tv delle ragaz-ze”; il primo passo verso una serie di talk-show tele-

visivi. Parla con me è il programma televisivo checonduce dal 2004; tra i precedenti L’ottavo nano èquello che ha fatto parlare di più i media a causa dei

COME VORRESTIESSERE RICORDATO

Come vorresti essere ricordato? Me lo sono chiestoa seguito di una battuta fattami da un amico ricove-rato da tempo in ospedale. “La nostalgia è il più belregalo che puoi lasciare, quando vai lontano da casao cambi lavoro, ambiente. Malinconia? Nostalgia?Appartiene a tutte le età. Va e viene come un raffred-dore a ogni “cambio” di stagione.A tutti piace sentirsi dire “mi manchi”. Ciascuno vor-rebbe ascoltare qualcosa come: “per me sei impor-tante, non sei come gli altri”. In bocca a un innamo-rato, a una mamma, a un giovane, a un anziano, nonstona. Arriva all’improvviso dopo un’emozione vis-suta, un’esperienza intensa. E’ un profumo; ti seguedovunque tu vada.Non scompare in breve tempo perché la nostalgianon è un’assenza. Al contrario ti porta dentro unapresenza, una somma di gesti compiuti. Ti fa compa-gnia e ne godi.La nostalgia - quella buona, costruttiva - arricchisce,trasforma un segno meno (-) in un segno più (+). Per-ché guardi le foglie che cadono e non fermi nei tuoiocchi i fiori del tuo giardino? Nella mia giornata ioconto le ore di sole e trascuro le nuvole che passano.In un volto apprezzo il sorriso e mi lascio interrogareda una sua lacrima. La malinconia mette insieme sor-riso e lacrime. Guarda i bambini: piangono e ridononello stesso momento. Quando la malinconia vienead abitare i nostri pensieri cominciano sempre così:Se tu fossi qui... ti direi...Se ti potessi incontrare, rivedere... farei...Se... se... se...Ti suggerisco di non usare il condizionale, ma l’im-perativo. Fai come ci fossi. Non concentrare mai lamente su ciò che hai perduto o lasciato, orientala aquanto ti è rimasto. Lascia cadere tutti i se... Chieditipiuttosto: “Come vorresti essere ricordato?”.Rispondi a questo interrogativo e conoscerai la stra-da della tua vita. Sta a te e solo a te gestire sentimen-ti ed emozioni. Solo tu puoi scegliere di essere feli-ce. L’ultima parola spetta a te. Spero solo sia unaparola di serenità, di bontà. Semina bontà e sarai ri-cordato con nostalgia.È possibile essere buoni? Io ti dico: Sì.E verosimile essere ricordati, perché buoni?Tu mi rispondi: Sì.Due sì messi insieme danno senso alla malinconia.Ciò che sembrava debolezza diventa forza, motoredi decisioni e di vita.Ti regalo quattro parole: “Ti ricordo con nostalgia”. Carlo Terraneo

Messaggio a un Giovane

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A propositodi contratti telefonici

Il mondo della telefonia non smettedi nascondere insidie per gli utenti.

È ormai notoria la problematica dell’attivazione diservizi non richiesti: secondo una stima di ADICON-SUM, all’inizio del 2006 erano circa 1 milione levittime ogni anno (di Telecom e di altri operatori),trovatesi a versare esborsi non dovuti per servizi te-lefonici opzionali mai richiesti, con una spesa oscil-lante dai 50 ai 100 euro per utente, pari ad un impor-to complessivo tra i 250 e i 500 milioni di euro negliultimi 3 anni.Già nel 2005, l’Unione Nazionale Consumatori ave-va denunciato che almeno il 30 per cento degli utentipagava mediamente 20 euro l’anno per servizi telefo-nici non richiesti, che Telecom Italia, Wind ed altrigestori telefonici attivano senza l’autorizzazione deltitolare dell’utenza, in palese sprezzo sia delle regoledi correttezza, buona fede e trasparenza nei rapporticommerciali, sia di precise norme dettate dal legisla-tore a tutela del consumatore (l’art. 57 del Codice delconsumo consente l’attivazione dei servizi a pagamen-to soltanto nel caso in cui il consumatore abbia mani-festato esplicitamente il proprio consenso).Sulla vicenda è infine intervenuto il Garante dellaPrivacy, su presentazione di innumerevoli segnala-zioni e denunce di cittadini, il quale ha vietato l’atti-vazione di servizi senza espressa volontà degli inte-ressati ed ha stabilito che le persone vanno contatta-te solo se hanno manifestato un preventivo consensoa ricevere chiamate e comunicazioni promozionali.L’attivazione di contratti, schede o servizi telefonicisenza il consenso dell’utente è quindi illecita.Non solo. Gli addetti ai call center devono spiegareagli interessati da dove sono stati estratti i dati per-sonali che li riguardano ed inoltre deve essere im-mediatamente registrata e rispettata la volontà di nonricevere il servizio e la eventuale contrarietà all’usodei dati.Se dunque riceviamo proposte commerciali che nongradiamo e non ci interessano, venendo contattati dacall center e affini, è nostro diritto revocare, anchequalora imprudentemente concesso (ad esempio quan-do abbiamo acquistato il telefonino o quando abbia-mo attivato la linea fissa o l’adsl), il nostro consensoall’utilizzo dei dati personali per ricevere propostecommerciali, chiedendo di essere per così dire “can-cellati” dalla lista dei destinatari delle offerte stesse.Così ha stabilito l’Autorità Garante: “Nel caso in cuila persona contattata si opponga, anche immediata-mente, all’utilizzo dei suoi dati per attivare il servi-zio proposto e/o per ulteriori promozioni anche dialtro tipo, il servizio di call center interno od esternoall’operatore deve registrare subito per iscritto lavolontà manifestata ed adottare contestualmente ido-nee procedure affinché tale volontà sia rispettata”.

Nel caso, poi, che gli abusi continuassero, è semprepossibile per il cittadino rivolgersi al Garante delleComunicazioni per le relative denunce (che fannoscattare accertamenti e, quindi, eventuali sanzionianche penali per i trasgressori): a tal fine, l’Autoritàha predisposto un apposito modulo per denunciarele attivazioni/disattivazioni non richieste di servizidi telecomunicazioni, rinvenibile sul sito internetdell’Autorità (www.agcom.it), da trasmettere, debi-tamente compilato e sottoscritto, all’Autorità via faxal numero 0817507616, oppure per posta al seguen-te indirizzo: Autorità per le Garanzie nelle Comuni-cazioni – Direzione Tutela dei Consumatori – Uffi-cio gestione segnalazioni e Vigilanza – Centro Dire-zionale, Isola B5 – 80143 Napoli.Altra questione, che ha destato forse meno scalporema non per questo è meno preoccupante, riguarda ilpassaggio da un operatore ad un altro.Numerosi sono stati i casi, dai quali è scaturito note-vole contenzioso, di Operatori che offrono un servi-zio “tutto incluso” (telefonia, adsl, ecc…) implican-te l’abbandono dell’Operatore Telecom.Tali contratti implicano quindi la revoca dal contrat-to Telecom ed il distacco della linea da tale operato-re, ed il passaggio al nuovo operatore.Le operazioni di distacco ed attivazione dovrebberoessere (o comunque così vengono reclamizzate) con-testuali, con nessun disagio per l’utente e, soprattut-to, nessuna discontinuità nel servizio.In molti casi si è registrato che così non è, e che tal-volta, forse per problemi tecnici derivanti da una nonnota ma presumibile “rivalità” tra gestori di linea fissa(vale a dire tra chi non vuole perdere il monopolio echi ambisce ad inserirsi sul mercato anche prima diavere sufficientemente testato ed ottimizzato l’effi-cienza del servizio offerto) l’utente si trova privatodella linea telefonica, posto che all’immediato distac-co dal precedente operatore non segue un altrettantoimmediato avvio della linea con il nuovo.In questi casi è possibile agire contro l’operatore concui si è concluso il contratto per ottenere il risarci-mento dei danni.Casi simili si sono già verificati anche a Torino, e nesono scaturite sentenze di condanna al risarcimentoa carico dell’operatore telefonico (v. Giudice di Pace,n. 9198/2006).

Avv. Elena Bisio

VAMOS A BAILAR!Francesco e Tiziana, insegnantidiplomati A.M.B. impartiscono le-zioni di latino americano presso lapalestra della scuola Leonardo DaVinci in via Abeti 13 il mercoledìin orario serale.

Per Informazioni e iscrizioni telefonare a Fran-cesco: 3493254815

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Gente di Falchera 15

LA COSTITUZIONEITALIANA PER TUTTI

RAPPORTI ECONOMICIArt. 35.

La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme edapplicazioni. Cura la formazione e l’elevazione pro-fessionale dei lavoratori.Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioniinternazionali intesi ad affermare e regolare i diritti dellavoro. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gliobblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, etutela il lavoro italiano all’estero.

Art. 36.Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporziona-ta alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni casosufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esisten-za libera e dignitosa.La durata massima della giornata lavorativa è stabilitadalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanalee a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

Art. 37.La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità dilavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempi-mento della sua essenziale funzione familiare e assicu-rare alla madre e al bambino una speciale adeguata pro-tezione.La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavorosalariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori conspeciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro,il diritto alla parità di retribuzione.

Art. 38.Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzinecessari per vivere ha diritto al mantenimento e al-l’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che sia-no preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esi-genze di vita in caso di infortunio, malattia, invaliditàe vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili edi minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamentoprofessionale.Ai compiti previsti in questo articolo provvedono or-gani ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.L’assistenza privata è libera.

Art. 39.L’organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati nonpuò essere imposto altro obbligo se non la loro regi-strazione presso uffici locali o centrali, secondo le nor-me di legge.È condizione per la registrazione che gli statuti dei sin-dacati sanciscano un ordinamento interno a base de-mocratica. I sindacati registrati hanno personalità giu-ridica.Possono, rappresentati unitariamente in proporzione deiloro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro conefficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle ca-tegorie alle quali il contratto si riferisce.

Art. 40.Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delleleggi che lo regolano.

Art. 41.L’iniziativa economica privata è libera. Non può svol-gersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da reca-re danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.La legge determina i programmi e i controlli opportuniperché l’attività economica pubblica e privata possaessere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 42.La proprietà è pubblica o privata. I beni economici ap-partengono allo Stato, ad enti o a privati.La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla leg-ge, che ne determina i modi di acquisto, di godimentoe i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale edi renderla accessibile a tutti. La proprietà privata puòessere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indenniz-zo, espropriata per motivi d’interesse generale.La legge stabilisce le norme ed i limiti della successionelegittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.

Art. 43.A fini di utilità generale la legge può riservare origina-riamente o trasferire, mediante espropriazione e salvoindennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità dilavoratori o di utenti determinate imprese o categoriedi imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essen-ziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio edabbiano carattere di preminente interesse generale.

Art. 44.Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suo-lo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge imponeobblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissalimiti alla sua estensione secondo le regioni e le zoneagrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, latrasformazione del latifondo e la ricostituzione delleunità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà.La legge dispone provvedimenti a favore delle zonemontane.

Art. 45.La Repubblica riconosce la funzione sociale della coo-perazione a carattere di mutualità e senza fini di specu-lazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’in-cremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gliopportuni controlli, il carattere e le finalità. La leggeprovvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato.

Art. 46.Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoroin armonia con le esigenze della produzione, la Repub-blica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, neimodi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delleaziende.

Art. 47.La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tuttele sue forme; disciplina, coordina e controlla l’eserci-zio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio po-polare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà di-retta coltivatrice e al diretto e indiretto investimentoazionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

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ANAGRAFE - Piazza Giovanni Astengo 7 Tel.011-4432610UFFICIO POSTALE 51 Viale Falchera 80 Tel.011-2620956BIBLIOTECA Civica Falchera P.zza G. Astengo 9 Tel.011-4432620PARROCCHIA G. Salvatore Via degli Ulivi 25 Tel.011-2623645PARROCCHIA S. Pio X Via dei Pioppi 15 Tel.011-2620827SCUOLA materna S. Pio X Via dei Pioppi 15 Tel.011-2620274SCUOLA media L. da Vinci Via degli Abeti 13 Tel.011-2621298SCUOLA materna Luxemburg Via degli Abeti 15 Te. 011-2622197SCUOLA elementare Ambrosini Via dei Pioppi 45 Tel.011-2620891FARMACIA della Stura Viale Falchera 70 Tel.011-2620362CIRCOLO ACLI Via dei Pioppi 19 Tel.011-2222156CIRCOLO ARCI Via dei Platani 11 Tel.011-2622232CENTRO d’Incontro Falchera Via delle Querce23 Tel.011-2623417COMITATO Sviluppo Falchera P.zza G. Astengo10 Tel.011-4432621REDAZIONE Gente di Falchera P.zza G. Astengo Tel.011-2247387ALIMENTARI Dellisanti Via Antonio Sant’Elia Tel.011-2620364FERRAMENTA Possamai Via Adige 10 Tel.011-2620359ESTETICA Stefy Via Adige 8 Tel.011-2623822PIZZERIA Via Tanaro 30 Tel.339-3010657ACCONCIATURE Tina Via Antonio Sant’Elia Tel.011-2621265GIORNALAIO Cavallero Tel.340-6747065ALIMENTARI la Meridiana Viale Falchera Tel.011-2620241MERCERIA Gianna Viale Falchera Tel.011-2621403CARTOLERIA Michi Viale Falchera 68 Tel.011-2243853TABACCHERIA Vassallo Viale Falchera 66 Tel.011-2620365MACELLERIA Russo P.za G. Astengo 4 Tel.011-2621282TECNOCASA Corso Vercelli 425 Tel.011-2243773

CENTRO COMMERCIALE CE.VE.DA.ABBIGLIAMENTO Cavallo Tel.011-2623660FIORAIA Bruna Tel.339-4471752FRUTTA & VERDURA Bullio Tel.333-4968122FARMACIA Comunale Tel.011-2624080MACELLERIA Monge Tel.011-2243258MACELLERIA Brancarni Tel.329-1050221ACCONCIATURE Naturalmente Tel.011-2620381SALUMERIA Alba Tel.011-2621662SUPERMERCATO Dico Tel.011-2623683TABACCAIO Tel.011-2621721FERRAMENTA Celentano Michele Tel.011-2624979PARRUCCHIERE per uomo Tel.347-8021855

Numeri Utili del Nostro QuartiereUna ricetta al mesea cura di Carla Rita Elia

MARMELLATAMARMELLATAMARMELLATAMARMELLATAMARMELLATADI CASTAGNEDI CASTAGNEDI CASTAGNEDI CASTAGNEDI CASTAGNE

DOSI: Per ogni chilo-grammo di castagnesbucciate, 3 bicchieri di acqua e 6etti di zucchero.Far bollire le castagne e sbucciarleprivandole di entrambe le bucce.Passarle al passaverdure e ridurle inpurea.A questo punto pesare la purea e perogni chilo di castagne mettere in unapentola capiente 3 bicchieri d’acqua.Porre la pentola sul fornello e scio-gliere gradatamente lo zucchero ne-cessario (6 etti per ogni chilo di pu-rea).Aggiungere poi la purea di castagnee mescolare lentamente senza maismettere per circa mezz’ora (fino aquando la marmellata sarà diventatadensa).Lasciar raffreddare, mettere nei ba-rattoli di vetro e sterilizzare portan-do a ebollizione per 20minuti.P.S. Per una buona conservazione èconsigliabile fare la marmellata conla luna buona, cioè luna calante.

Il v e r n a c o l oEr Santo protettore

Un giorno ‘n’omo assai disperatodisse ar suo Santo protettore...“ah birbante disgrazziato...! m’ave-vi promesso un futuro de primo at-tore e ‘nvece m’aritrovo solo e sen-za fortuna e nun me ne va benemanco una!”Er Santo je rispose tutto imperma-lito... “e nun me sta’ a dì malle atutte l’ore... lo so che fino fino a mo’hai patito e che st’arzata de capoc-cia te vi è dar core”.“E ‘ste parole che te dico nun s’ p èfatte sta’ bono, ma so’ perch è te ca-pisco perch è pur’io fui omo;er domani che verra’ conoscerail’Amore, ch’addivide er pupazzodall’omo vero!”“E so’ sicuro che all’indomani meringrazierai, perch è na gioia cosìgrande nun l’hai provata mai!”

a cura diLivio

Scremin

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segue editoriale di Amilcare De Leo

cese” in cui tutti sono contro tutti e in cui ognunocontrolla il portafogli dell’altro. Anziché la caccia alnobile è, con rabbia, la caccia al “ricco”, a chi evade,a chi più ha e non paga, ma che la fa franca ugual-mente. I tempi dell’oggi e il benessere finora rag-giunti ci hanno abituato a un certo tenore sociale,indurendoci lo spirito e rendendoci più egoisti, percui non sopportiamo l’idea di regredire. Non ci sonosoldi, ci dicono! Sarà certamente vero, per cui sonoa rischio alcune vitali attività del quartiere, l’esisten-za di alcune associazioni come ad esempio, ribadia-mo, dello stesso nostro periodico. Però, e lo abbia-mo già scritto altre volte scopriamo che, in certi casi,i soldini improvvisamente riappaiano per sostenerealtre iniziative, chissà più propizie da un certo puntodi vista. E’ un problema di non poco conto che gliEnti preposti debbono esaminare con criterio, giu-stizia e lucidità. Perché se crisi c’è, essa deve essereper tutti, indiscriminatamente.Se poi le province spariranno (ma poi davvero?) lecircoscrizioni che fine faranno? Spariranno, si ac-corperanno? I cittadini a questo punto, ancora più diprima, debbono fidarsi delle proprie forze, riunirsiin comitati o costituire tavoli sociali per diventare,più consapevolmente, protagonisti del futuro dei pro-pri quartieri.Comunque è tutto da vedere e da aspettarsi in questibrutti tempi, in cui di bello ultimamente è stato losplendido sole di quest’ultimo caldo settembre, cal-do veramente sotto tutti gli aspetti.

Arrivando a una certa età, cominciano a prevalere iricordi accompagnati da altrettanti momenti di rifles-sione; in questi giorni il mio pensiero va al mio caropapà, ormai mancato da 6 anni e alle nostre diatribegenerazionali, penso che sia stata costante di tanti dinoi.Ma non è mia intenzione ricordare qui una persona,ma è stato solo uno spunto per introdurre un argo-mento che ritengo sempre più attuale e urgente (chenessuno sembra voler risolvere, anche se è centralead ogni discorso politico) ovvero il lavoro.Ci sono stati tempi che non era raro come oggi, perquelle persone che furono giovani un po’ di tempo fa.Mi ricordo nelle varie discussioni tra me studentecontestatore e il “vecchio tiranno”, come lo identifi-cavo io, la classica diatriba sulla presunta vita co-moda che io facevo rispetto a mio padre ragazzo del-la mia età; classica conclusione (alla fine bonaria inquanto, in questi antagonisti generazionali, non è maimancata la certezza dell’importanza dello studio peruna vita migliore) era la frase: “Io alla tua età lavo-ravo già!” e tu fai il signorino.Ma oggi un ragazzo, come io sono stato, di 18 anni

LAVORO SI - LAVORO NOdi Toni Barilla

cosa potrebbe rispondere a un anziano, come sareb-be oggi il mio babbo o chi per esso?La risposta tragica, di un ragazzo che oggi cominci alavorare, sarebbe:“Ed io alla tua età lavorerò ancora!!!”Purtroppo è così e sembra che non ne importi nientea nessuno.Una nota trasmissione televisiva, tempo fa, avevafatto uno scenario apocalittico di un ragazzo lavora-tore che deve farsi i 40 anni di contributi, necessaricon le nuove norme di legge sulle pensioni; ipotiz-zando che con lavori non continuativi riesca a fare40 anni di contributi che significa lavorare per 60anni per versarne 40 di contributi, la redditività de-gli stessi, essendo non maturati scatti di anzianità,avanzamento di livelli ecc. ecc. sarebbe talmentebassa che gli stessi conduttori della trasmissioni ar-rivavano alla amara conclusione che era meglio la-vorare in nero e godersi i soldi da versare in contri-buti; tanto non matureranno mai una pensione se nonsuperiore di poco a una sociale; diciamo che si sa-rebbe vittima di un grande furto, in quanto tutti que-sti ragazzi verseranno tanti soldi agli enti “Previden-ziali”, per così dire e vedranno poco o niente, se que-sto non si chiama furto un po’ ci assomiglia, non vipare ?A già ma qualche intellettuale impegnato mi ribadiràche non bisogna essere schizzinosi, l’importante èlavorare; ma se parafrasiamo questo “l’importante èlavorare”, allora anche la Mafia, Camorra e affinisono ottimi datoridi lavoro.Ma poi chissàcome mai chi ha lapancia piena si ar-roga il diritto di in-dicare chi ha famee dargli dell’egoi-sta se vorrebbe ogni tanto qualche briciola in più.Poi quando si parla delle percentuali di disoccupatitra i ragazzi e si accenna a quel famoso 28-30 %, sisappia che questo numero esclude tutti i lavori atipi-ci; per loro una persona che sta facendo due settima-ne di lavoro o 10 contratti, in un anno, allo stessonominativo, sono lavoratori effettivi; per cui se siparla di lavoratori tradizionali la percentuale di oc-cupati, in tale senso, scende a meno del 30 % per lepersone sotto i 30 anni.Concludo con sdegno, neanche mascherato, che seun tempo bisognava raccomandarsi per far carrieraoggi bisogna farlo per avere un lavoro serio o alme-no continuativo.Per cui tutti alla ricerca di un Onorevole o di unaEminenza.

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Una paludosa domenicaEra domenica e in casa non c’era nessuno. Quel si-lenzio torbido e denso che aveva avvertito al risve-glio era anche nella sua testa, nel suo corpo. Suomarito e il bambino sarebbero tornati solo a sera, perquesto, malgrado la mattina fosse già inoltrata, eraancora a letto. Si guardò intorno: c’erano giochi sparsisul pavimento, indumenti buttati sulle sedie, gior-nali scivolati sul tappeto. Disordine insomma. C’erada preparare il cibo per i gatti, caricare la lavatrice,sistemare la cucina, stirare, innaffiare i fiori ripostinel garage, le ortensie soprattutto e i limoni e… Chiu-se gli occhi: una quantità di lavori che non si sentivadi affrontare. Avrebbe letto, ecco che cosa avrebbefatto. Le sarebbe piaciuto un libro che elargisse inse-gnamenti e saggezza, che la acquietasse, laconfortasse con il suo dire sommesso, pacato, amo-roso quasi: lei, grata, avrebbe raccolto ogni parola,la testa affondata nel cuscino. Quella decisione lecomunicò un vigore improvviso. Si alzò, in punta dipiedi corse nello studio e cercò nella libreria doveteneva una riserva di libri nuovi, libri salvagente, li-bri nascondiglio, libri a cui rivolgersi a seconda dellostato d’animo: tra quelle pagine sarebbe stata al si-curo, nessuno l’avrebbe trovata. Alcune copertineerano lucide, colorate, altre opache, dai toni pastel-lo: non una piega, un filo di polvere, un’impronta lemacchiava, invitanti tutte indistintamente.Il telefono suonò in quel momento. Sapeva chi era.Sapeva che lui l’avrebbe chiamata e richiamata, finoa che non l’avesse sentita. Braccata da quel conti-nuo insistente squillo di telefono guardò verso la fi-nestra come verso un’immaginaria via di fuga. I tigli,così spogli e nudi, non nascondevano i cantieriaperti al di là del cancello: cumuli di terra, recinzio-ni arancione, camion, gru, impalcature, offrivanoun’immagine di desolazione e d’impotenza; i nuovi

quartieri sorgevano invadenti e protervi dove primaerano vigne e frutteti.Finalmente il telefono tacque.Perché si ostinava? Non sapeva quanto fosse fatico-so amare? Persino l’amare se stessi certe volte ri-chiede una buona dose d’indulgenza. C’erano giorniin cui, come oggi, avrebbe dimenticato tutto etutti, compresa se stessa. Sentì freddo. La sera prima il gasolio era finitoe ricordò la discussione che ne era seguita… lei nonsi interessava abbastanza alle cose di casa, dopoanni di matrimonio e di insegnamenti non aveva an-cora imparato a togliere i filtri dai rubinetti e met-terli nell’acido, a rimontarli di nuovo, a svitare ilsifone del lavandino quando era intasato, a sparareil silicone intorno alle finestre, a dare l’antirugginealle ringhiere e l’olio alle imposte, a ingrassare leserrature.Di nuovo il telefono.Le sembrava che in quegli squilli ripetuti e continuisi nascondesse un’urgenza isterica, ossessiva. Odia-va in quel momento dover parlare, spiegare, chiari-re. Avrebbe staccato il telefono e sarebbe tornata aletto. In compagnia di un libro avrebbe attraversatoquella paludosa domenica chiusa in se stessa comecrisalide.

Anna Maria Dadomo

“Comitato Sviluppo Falchera”Piazza Giovanni Astengo 10

presso Biblioteca Civica FalcheraTel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22

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Laboratorio diQuartiere Falchera

a cura diRivo

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A s t r o n o m i a e...a cura del Gruppo “G. Plana”

Briciole di storia piemontesea cura di Franco Foppiani

PERICOLO METEORITILa Nasa lancia un allarme: i draconidi potrebberodanneggiare il sistema satellitare mondiale, nonchéla stazione spaziale. L’appuntamento è per ottobre2011 quando i draconidi, meteoriti che orbitano pres-so la costellazione del Drago, entreranno nell’atmo-sfera terrestre creando quella che in termini tecniciviene definita “doccia di meteoriti”. Secondo la Nasa,però, non sarebbe proprio un bello spettacolo, unacosina divertente che potremo guardare con gli oc-chi al cielo. Sarà un momento critico, invece, per ilsistema satellitare mondiale, perché i meteoriti po-trebbero seriamente danneggiare gli impianti cheorbitano intorno all’orbe terracqueo. Le parole usatedal rapporto dell’agenzia spaziale americana sonotutt’altro che leggere. Sui media tecnologici e spe-cializzati, viene infatti riportato l’allarme. Non è tut-to. La Nasa avverte ancora che per l’ottobre dell’an-no prossimo sempre i draconidi, appunto una piog-gia di meteoriti che capita ogni anno, sarà catastrofi-ca per la flotta dei satelliti, delle sonde e delle co-struzioni umane che orbitano intorno alla Terra. Siprevede che saranno bombardate con un’intensità taleda poter coinvolgere seriamente la maggioranza deidispositivi che circolano nello spazio. Insomma unvero e pericoloso evento per i satelliti.Ma cosa sono esattamente i o le meteoriti? Sono fram-menti solidi, vaganti nello spazio, che possono ca-dere sulla Terra. Molte in realtà non riescono a giun-gere sino alla superficie, perché vengono bruciatenell’attrito con l’atmosfera terrestre, provocando unatraccia luminosa nota come stella cadente. Probabil-mente sono residui di antiche comete. Sono ricchi diferro, nichelio, cobalto, oppure costituiti in preva-lenza di silicati. Il loro peso varia da pochi grammi amolte tonnellate.

E ora, per chi ama osservare il cielo:Mercurio è visibile al tramonto, meglio nella secon-da parte di questo mese. Venere è visibile al tramon-to. Marte si vede nella seconda parte della notte. Gio-ve, nelle migliori condizioni di visibilità, è in oppo-sizione al Sole. Saturno è praticamente invisibile.

a.d.l

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EridanoTra le leggende sulle orgini di Torino, ce n’é una cu-riosa che lega la città al Sole. Il racconto è tratto dal-le Metamorfosi di Ovidio, dove il Fiume Po vienedenominato con l’antico nome di Eridano. Il giova-ne Fetonte, figlio del dio Sole, chiese a suo padre difare una prova atta per sapere se egli era veramentesuo figlio. Elio, il dio Sole acconsentì, ignaro del folledesiderio di Fetonte di potere guidare per un giornoil cocchio paterno trainato dai cavalli con i piedi ala-ti. Fetonte non sapeva di essere un comune mortale,al contrario dei suoi genitori. Si mise alla guida delcocchio, i quattro cavalli scalpitavano impazienti ela tragedia accadde in un attimo, è a questo puntoche Torino entra a far parte del mito, si dice che ilcocchio di Fetonte cadde nel Po esattamente nel puntoalla confluenza del Po con la Dora e dove sarebbenata Augusta Taurinorum. Le Naiadi dell’Occidenteseppellirono il corpo incenerito di Fetonte e sulla la-pide scrissero “Qui giace Fetonte, auriga del coc-chio paterno; non seppe guidarlo e cadde, ma l’im-presa fu grandiosa” Le Eliadi, sorelle di Fetonte,piansero talmente tanto che Zeus, impietosito la tra-sformò in pioppi. Qui finisce la leggenda.

UNA LOCHNEES ITALIANAA seguito di alcuni ritrovamenti e avvistamenti suun lago piemontese, si tratta del lago d’Orta, si puòritenere che anche in Italia ci sia una piccola “Loch-nees”. Alcuni anni fa durante le gare internazionalidi canottaggio svoltesi nel lago, nella zona tra Ron-co e Crabbia fu avvistato uno strano animale, descrittocome un “grosso cetaceo”, in parole più semplici sisarebbe trattato di una piccola balena. Gli studiosidella facoltà di Cripto zoologia dell’Università diArkhan (Massachusetts) si sono detti convinti che sitratti dello stesso animale simile a quello segnalatonel diario del canonico Gioacchino Pesce di Ome-gna nel 1809. Alla stessa specie potrebbe appartene-re anche la vertebra sub fossile, uguale a quella di uncetaceo, scoperta nel Buco dell’Orchera che sarebbeuna grotta del promontorio di Orta. Recentementeun pescatore dilettante ha visto abboccare al suo amouno strano pesce mai visto prima. Incuriosito, hacontattato l’istituto ittico di Verbania, secondo gliesperti si tratterebbe di un vero fossile vivente ap-partenente ad una specie che si considerava estinta.Esso popolava le acque marine che, circa 4 milionidi anni fa, riempivano la conca in cui ora c’è il lagod’Orta. Si ritiene che una piccola popolazione di que-sti animali sia sopravissuta nelle acque più profondedel lago, dietro l’isola di San Giulio c’è un abisso dicirca 140 metri. Acque che nessun subacqueo ha maiesplorato e che nasconde ancora molti misteri.

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San Pio XQuest’anno oltrealla crisi genera-le e alla sobrietàche il momentorichiede, per lafesta di S. Pio Xanche la meteo-rologia si è mes-sa contro.

Venerdì sera in chiesa si sonoesibiti in un concerto Chiara eGiovanni Bertoglio “Grazie inMusica”.Sabato sera causa la pioggiatorrenziale, tutto si è ridimen-sionato; lo spettacolo di Pinoc-chio di Elisa, la grigliata si èsvolta presso l’oratorio Mini,il ballo si è svolto nel locale

delle ACLI conla musica di Ser-gio e Patrizia.Domenica la pro-cessione al matti-no con la bandamusicale Sarno, nel pomeriggio intrattenimenti variper bambini e ragazzi. u.g.

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25 novembre: giornata internazionalecontro la violenza alle donne

La Campagna del Fiocco Bianco na-sce in Canada da un gruppo di uomini che indossa-rono un fiocco bianco a seguito del massacro di 14studentesse dell’Ecole Polytechnique di Montreal daparte di un giovane di 25 anni, come impegno percontrastare il fenomeno della violenza contro le donnee per esortare altri uomini a parlare della violenzacontro l’altro sesso, si è diffusa in quasi 60 paesiarrivando in Italia nel 2006, in collaborazione conenti locali e associazioni attive a tutela dei dirittiumani. In occasione del 25 novembre “Giornatamondiale per l’eliminazione della violenza contro ledonne”, la IX Commissione, tramite la sua presiden-te Dina Bilotto, chiede che il presidente del Consi-glio provinciale si impegni per un’adesione dellaProvincia alla Campagna tramite un contributo di 300euro e la possibilità di diventare “Provincia FioccoBianco” con pubblicazione sul sito. La mozione èstata approvata.

Valeria Rossella

Notizie dalla Provincia

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SILENT KEYCI HANNO LASCIATO:

12/08/2011 Amorese Anna in Fieni di anni 80via degli Ulivi 76

19/08/2011 Diaferio Nunzia di anni 83via degli Ulivi 108

20/08/2011 De Gregorio Maria di anni 81via degli Ulivi 82

22/08/2011 Scanu Adelchi di anni 88via delle Querce 73

24/08/2011 Ricci Dolores di anni 61via dei Faggi 9

29/08/2011 Esposito Eugenia di anni 90via delle Querce 33

14/09/2011 Cardici Salvatore di anni 93via dei Platani 10

17/09/2011 Risucci Vittorio di anni 83via degli Ulivi 21

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LA FOTOGRAFIA DEL MESEPer tutti gli appassionati

I lettori interessati posso-no inviare alla redazionenon più di tre fotografie(bianco e nero/colori) par-ticolarmente curiose eoriginali su tema libero,preferibilmente circoscrit-to alla realtà territorialedella Falchera, contrasse-gnate da un titolo e natu-

ralmente da cognome e nome dell’autore. Quella,a nostro avviso, ritenuta più idonea sarà pubbli-cata con piacere sul nostro mensile.

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Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà dipubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli e le fotografie non verranno restituiti.

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