giuliaviva anno1 nr.1 24 settembre 2011
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Periodico giundicinale d'informazione giuliese in distribuzione gratuitaTRANSCRIPT
SCHIAFFO AL KURSAAL
Anno I numero 1 del 24 settembre 2011GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it
Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie
A partire da oggi, ogni due
sabati, GiuliaViva sarà in di-
stribuzione gratuita. Questo
nuovo periodico, interamen-
te dedicato alla vita giuliese,
vuole essere uno strumento
di informazione il più possibi-
le vicino alla realtà del nostro
comune. Troppo spesso, cre-
diamo, la passività, l’indiffe-
renza, l’incapacità di giudizio,
nascono dalla mancata cono-
scenza dei fatti. La redazione,
pronta ad avviare dibattiti
e ad accogliere i contributi
di tutti, non ha mire partico-
lari e non è legata a settori
economici, ad imprenditori
o a rami della pubblica am-
ministrazione. Obiettivo di
GiuliaViva è, semplicemente,
contribuire a creare un’opi-
nione pubblica informata ed
in grado di partecipare alla
vita cittadina in maniera con-
sapevole.
I
Istantanee giuliesiGiuliaViva anno I n.1 3
La Federazione della Sinistra annun-
cia il 4 agosto la distribuzione di un
volantino polemico che, in un foto-
montaggio, immortala il sindaco nei
panni di Cetto La Qualunque, spre-
giudicato e pacchiano protagonista
del film “Qualunquemente” di Anto-
nio Albanese. L’iniziativa coglie nel
segno: diverte la città e innervosisce
il sindaco che, con una raffica di sms,
rimprovera i suoi di non averlo dife-
so pubblicamente.
Chi difende il sindaco ?Asfaltate anche le piante
A giugno iniziano i lavori di messa in
sicurezza della Statale 16. L’apertura
del cantiere, complice la stagione
turistica, provoca lunghe code di au-
tomobili. Qualcuno osserva gli alberi
sul ciglio della strada e si domanda:
“possono essere asfaltate anche le
piante?” Evidentemente sì.
Farmacia comunale
La maggioranza Mastromauro, per
ridurre le spese e ottenere liquidi,
prepara la vendita della farmacia co-
munale. Scartata l’ipotesi di cedere
a privati il 49% dell’attività, si pensa
alla dismissione completa. Il colpo
non era riuscito neanche al risolu-
tissimo Claudio Ruffini, che dovette
cedere di fronte alle resistenze di Ri-
fondazione Comunista. I locali della
vecchia farmacia sono stati ristruttu-
rati con soldi pubblici pochi anni or
sono e la farmacia continua, comun-
que, a dare utili. Le uscite comunali,
in vertiginosa crescita, imporrebbe-
ro però il grande passo. Le spese cor-
renti nel 2010 hanno toccato quota
24.657.000 euro, mentre, solo nel
2006, ammontavano a 19.060.000
euro.
Tra il 20 ed il 21 agosto, l’amministra-
zione comunale, ricorrendo ad un
prelievo dal fondo di riserva, organiz-
za la Notte Bianca giuliese. L’iniziati-
va, festa del commercio più che della
cultura, soddisfa i negozianti di viale
Orsini. Polemici, invece, gli esercenti
di via Trieste. Ad allietare la nottata
sono chiamati, tra gli altri, “Gli amici
di Mario”, Giorgia Palmas e Rocco Il
Gigolò, portatori, secondo l’assesso-
re Fabio Ruffini“di contenuti artistici
di indubbio spessore”.
Notte di spessore
Il 9 settembre l’assessore Roberto
Mastrilli formalizza le sue dimissioni.
Si teme il peggio. In municipio, con-
vocate d’urgenza, accorrono le più
alte cariche del centrosinistra. Per-
ché Mastrilli, ci si chiede, è arrivato
a tanto? Chi e perché lo sta facendo
soffrire? Il giorno successivo, ritirate
le dimissioni, l’assessore tranquillizza
tutti. La sua era solo una trovata per
protestare contro i tagli del governo
Berlusconi. Un cucù sbarazzino in-
Le sofferenze del giovane Mastrilliventato per spaventare gli amici ed
illudere gli avversari.
Schiaffo al Kursaal
Fatti ... 4 GiuliaViva anno I n.1
re il nascente
palazzo senza
colpo ferire.
La questione
è stata portata
per due volte
in consiglio co-
munale sia pri-
ma che dopo
il sequestro
dal gruppo “ Il
cittadino go-
vernante per
cambiare”. “Da mesi - sottolineava
una mozione dello scorso marzo - i
giuliesi vivono come una grande of-
fesa al decoro ed alla bellezza della
propria città, nel cuore del lungo-
mare, l’autorizzazione alla costru-
zione di un edificio così impattante
a ridosso del palazzo storico più rap-
presentativo del lido”. Nella stessa
mozione, puntualmente respinta, si
chiedeva quali fossero i motivi che
avevano permesso la costruzione “di
una porzione cospicua dell’edificio
fuori dall’allineamento previsto con
il Kursaal e la violazione delle norme
del prg in ordine alle distanze tra gli
edifici”. Perché Giulianova Patrimo-
nio non ha tutelato il Kursaal, come
invece è stato fatto dai proprietari
del Tritone per il loro edificio? Da
comprendere anche le ragioni che
hanno spinto l’amministrazione ad
assentire ad una variante in corso
d’opera che, nella porzione ovest del
palazzo, tollera la realizzazione di ap-
partamenti senza finestre a nord e a
sud. Emblematico il consiglio comu-
nale dell’8 novembre quando, dopo
aver onorato a chiacchiere la memo-
ria di Angelo Vassallo (il sindaco di
Pollica che ha pagato con la vita la
tutela del paesaggio e della vivibili-
tà nel suo paese), la cui maggioran-
za ha respinto sia l’ordine del giorno
per la difesa del Kursaal, sia quello
che mirava a salvaguardare il pano-
rama visibile dal lungomare. Sulla
sorte del cantiere sarà la Magistra-
tura a scrivere l’ultima parola: il giu-
dizio sull’amministrazione, invece, è
scritto negli occhi e nei commenti di
buona parte dei giuliesi.
La Cassazione, lo scorso luglio, ha
negato la ripresa dei lavori nell’area
appena a nord del Kursaal. Il cantie-
re è fermo dal gennaio scorso, da
quando, cioè, la magistratura ne ha
disposto il sequestro per abuso edili-
zio. Sotto gli occhi di giuliesi e turisti,
resta la mole di cemento grezzo che
incombe sul marciapiede. Anche dal
mare l’impatto è notevole: adagiato
una volta fra due ali di verde (pineta
a sud, palme a nord), il profilo liberty
del Kursaal subisce la concorrenza
visiva di un moderno fabbricato vi-
sta mare. All’ordinanza di sequestro
si è giunti in seguito all’azione legale
intrapresa dai residenti del confinan-
te condominio Tritone, che contesta-
no il mancato rispetto delle distanze
e dell’allineamento con gli edifici esi-
stenti. Il titolare della ditta esecutri-
ce dei lavori, la “Gavioli restauri”, ha
reagito denunciando presunti abusi
commessi più di quarant’anni fa dai
proprietari del Tritone. Con sorpren-
dente solerzia, l’amministrazione co-
munale ha affiancato il costruttore
nella crociata contro il vecchio palaz-
zo di via Ravenna. Massimo garanti-
smo, invece, nei confronti di Gavioli:
“tutto in regola” hanno continuato
a sostenere il sindaco e l’assessore
Nadia Ranalli , anche dopo l’appo-
sizione dei sigilli. Un atteggiamen-
to, quello del Comune, assecondato
dalla maggioranza consiliare e con-
fortato dal silenzio dal presidente di
Giulianova Patrimonio, proprietaria
del Kursaal che ha scelto di guarda-
GiuliaViva anno I n.1 5
È bastato poco perché il nuovo
ospedale (grande, moderno, ricco di
medici e macchine) tornasse a farsi
avanti. E’ bastato che la Asl di Teramo,
su richiesta della Direzione regionale
Politiche della salute, chiedesse al
sindaco di deliberare la disponibili-
ta’ a variare la destinazione d’uso di
60.000 metri quadri di terreni agrico-
lo perché la città, o forse solo la sua
classe politica, ricominciasse a so-
gnare . Non solo. Applausi a scroscio
sono piovuti sul manager della Asl
Giustino Varrassi e sulla giunta regio-
nale di centrodestra. “Disponibilità”:
poco più di niente, rispetto ai tanti
passi concreti che occorreranno per
veder sorgere una nuova struttura in
via Cupa. La commissione Sanità del
Comune è tornata a riunirsi in muni-
cipio il 13 settembre. Ai partecipanti
è stato consegnato il carteggio inter-
corso tra Regione, Asl di Teramo e
amministrazione . In quei fogli, nes-
sun riferimento ad impegni di spe-
sa o ad attivazioni di reparti. L’unica
considerazione di fondo è che non è
conveniente ristrutturare il vecchio
ospedale attraverso le somme mes-
se a disposizione per la riduzione del
rischio sismico. La spesa, insomma,
non varrebbe l’impresa. Per questo si
punta al nuovo, ma lasciando senza
risposta una serie di interrogativi.
- Esiste un serio piano finanziario
per realizzare il nuovo ospedale?
- In quali termini si ricorrerà, even-
tualmente, alla compartecipazio-
ne di privati?
- E’ necessaria la vendita di immobi-
li pubblici ? e in che misura la di-
smissione di quei beni dovrà con-
tribuire alle spese di realizzazione?
- Cosa sarà dell’ospedale di via
Gramsci ?
- Quali specialità saranno attivate
nella nuova struttura?
- Esiste una tempistica credibile
dell’iter amministrativo e dei suc-
cessivi lavori edilizi?
Anche il sindaco, in apertura dei la-
vori dell’ultimo consiglio comunale,
ha ammesso di non aver ricevuto al-
cuna garanzia su un’opera che resta
aggrappata alla fantasia collettiva
e al trionfalismo di uomini e partiti.
Non a caso, la sola richiesta di “di-
sponibilità” ha fatto scattare la fanfa-
ra dell’attribuzione dei meriti e sca-
tenato la corsa di chi, sulla questione
“salute”, vuole ad ogni costo metter-
ci la faccia.
Resta incomprensibile come, dinanzi
ad un percorso tanto incerto, si deb-
ba sposare con zelo la prospettiva di
una variante urbanistica. Se, come
già accaduto, l’accordo di program-
ma dovesse incepparsi, la nuova
destinazione dei terreni di via Cupa
rimarrebbe inalterata?
Illuminante la considerazione di
Carlo Costantini, capogruppo regio-
nale dell’Idv: “Di regola - ha detto
-, quando si decide di costruire un
nuovo ospedale, le comunità locali
interessate prima devono acquisire
la certezza delle coperture finanzia-
rie e solo dopo possono avviare le
procedure di individuazione dei siti
e le conseguenti acquisizioni delle
aree. In buona sostanza, nei rapporti
con la Regione e con le Asl dovrebbe
valere il detto del “dare soldi, vedere
cammello”. I direttori generali delle
Asl abruzzesi sembrano invece voler
instaurare una prassi diversa: prima
vogliono vedere “il cammello “ e solo
dopo vogliono preoccuparsi dei sol-
di.”
A Giulianova, il grado di incertezza
rende ancor più insopportabili i pro-
blemi dell’ospedale esistente, grava-
to da guasti strutturali, mancanza di
personale, tagli di reparti, scarsità di
attrezzature, difficoltà organizzative.
E se la politica fissa lontano un “gi-
gante” invisibile, il “nano” della sanità
teramana conta le sue piaghe e accu-
sa i colpi della peggiore propaganda.
L’ospedale invisibile
in primo piano
I nostri soldi
:
Più di 5 milioni di euro: a tanto am-
monta lo stanziamento nel Bilancio
2011 destinato al capitolo Rifiuti
e pulizia della città. Il consigliere
Franco Arboretti ha chiesto, nel cor-
so dell’ultimo consiglio comunale,
come mai si proceda oggi ad un pre-
lievo dal fondo di riserva per paga-
re lo spazzamento stradale fino al
15 settembre, motivandolo con la
mancanza di disponibilità finanzia-
ria. Come si farà fronte ora alle spese
negli ultimi quattro mesi dell’anno?,
si domanda Arboretti. E’ in vista un’
ennesima emergenza rifiuti?
6 GiuliaViva anno I n.1
“Finalmente i cittadini, sempre più
tartassati da richieste di pagamen-
to, sapranno come vengono spesi i
loro soldi!”. L’ invettiva arriva dal sedi-
cente gruppo di maggioranza “Pro-
gresso giuliese”. In un comunicato, i
quattro consiglieri dello schieramen-
to annotano:
Spese telefoniche della piscina co-
munale: 6000 euro
120.000 euro: tanto pagherà il Co-
mune per espropriare un lotto da
destinare a parcheggio della scuola
Don Milani. Il Cittadino Governante
si chiede come mai questa area non
sia stata acquisita gratuitamente in
occasione della corposa lottizzazio-
ne che ha portato alla realizzazione
dei palazzi sul fronte nord. L’ammini-
strazione non doveva forse ottenere
per legge il 65% di aree in cessione
gratuita?
Non servirà, quest’anno, che i riven-
ditori di libri di testo rilascino fatture
a quanti, per motivi di reddito, avreb-
bero diritto a contributi sull’acquisto
dei volumi scolastici. L’assessore Fa-
bio Ruffini ha infatti comunicato che
l’amministrazione comunale, per ta-
gli operati dal Governo centrale, non
renderà un euro. La notizia è arrivata
alle famiglie quando la spesa, proba-
bilmente, era già stata effettuata ed
il mercato della seconda mano esau-
rito da un pezzo.
Spese telefoniche del mercato ittico:
4000 euro
Attività sportive: 49.000 euro d’in-
casso, 441.000 euro di spese
Eliminazione dei rifiuti spiaggiati:
spesa lievitata da 40.000 a 860.000
euro.
La Corte dei Conti, ammonisce Pro-
gresso giuliese, ha invitato i consi-
glieri a vigilare sulle proprie tasche.
Il Pungiglione (rubrica politica di GiuliaViva)GiuliaViva anno I n.1 7
Pessimo suggerimento, quello can-
tato nel 1970 da Orietta Berti. Anche
se la barca, almeno per il momento,
“va”, un sindaco seriamente inten-
zionato a restare a galla capisce per-
fettamente che “non remare” o “stare
a guardare” potrebbe costargli caro.
Non per nulla, visti decrescere i nu-
meri della sua maggioranza, Fran-
cesco Mastromauro lavora da mesi
per arrivare indenne alla fine della
traversata. Confidando nella memo-
ria corta e nel disinteresse collettivi,
il centrosinistra ha fatto sì che a so-
stenere le sorti dell’amministrazione
siano oggi Giancarlo Cameli e Mimì
Di Carlo. Persi i vecchi distinguo po-
litici, e giudicato non disdicevole,
ma fisiologico, il cambio di casacca,
i partiti soffiano sciatte bolle d’aria
dentro il vento del cambiamento.
L’Udc, entrato in giunta, non ha mai
impalmato ufficialmente Giancarlo
Cameli quale proprio rappresentan-
te in consiglio. Il dottore ne approfit-
ta e sfrutta il dono dell’ambiguità: è
disposto a dare appoggio, conforta-
to però dalla possibilità di assentarsi,
all’occorrenza, dalla sala consiliare o
di astenersi al momento del voto. Di
Carlo dice di voler stare in consiglio
decidendo di volta in volta: questo,
nel 2009, i suoi elettori non lo sa-
pevano, e non è escluso che Mimì,
prima di esprimersi, li ascolti tutti,
uno per uno, di volta in volta. Tre ex
Pd ed un uomo di centrodestra: an-
che “Progresso giuliese”, malgrado i
proclami, gioca la carta del battitore
libero. Afferma di sostenere il sinda-
co e lo fa attaccando, appena può, la
sua maggioranza. Nessuno ha ben
capito da che parte stiano Francioni,
Ciafardoni, Sacconi e Maddaloni, ma
il Pd vive nel miraggio di recuperare
almeno i tre fuorisciti. Dinanzi poi ad
un direttivo dell’Idv che mostra di
comportarsi come predica Di Pietro
e di agire come chiede l’Italia dei Va-
lori, Mastromauro teme il peggio e
sogna orizzonti progressisti: l’intesa
con Franco Arboretti avrebbe su que-
sto fronte indiscussi vantaggi, ma le
possibilita di accordo sono compro-
messe, i programmi e le convinzioni
troppo distanti. È evidente, però: la
maggioranza, così com’è, non va. Pia-
no regolatore, grandi progetti edilizi,
gestione dei rifiuti: gli iceberg che si
parano sulla rotta d’autunno sono
più di uno. Anche se le quotazioni
scendono, anche se la confusione
aumenta, è indispensabile remare.
Più che per amore della città, per il
bene di uno scafo che imbarca acqua
ma finge di avere i numeri per conti-
nuare ad andare. M. T.
Fin che la barca va ...
Detto e ... contraddettoDall’ articolo apparso su “Il faro” ( numero 1, anno 2000), poi ripreso nel comunicato stam-
pa “Il caso Albani-Cameli” del 17 marzo 2000.
“Il caso Albani è anche e soprattutto il caso Cameli. Un sindaco che in questi anni ha umi-
liato e negato la verità, la giustizia e la dignità di un’intera città, tradendo la fiducia dei
cittadini, ignari di quello che si agitava sotto un pentolone degli affari inconfessabili il cui
“coperchio” si è sollevato lasciando il re-sindaco nudo e senza più la maschera del “buono,
onesto e senza macchia” che aveva indebitamente indossato…”
Francesco Mastromauro, capogruppo consiliare Ds
Dal comunicato stampa diffuso dal Pd di Giulianova il primo luglio 2011.
“Le rabbiose reazioni all’inizio dell’ultimo consiglio comunale testimoniano il dissolvi-
mento delle opposizioni tutte. La lucida analisi dell’ex Sindaco Giancarlo Cameli ha evi-
denziato il putridume di un centro destra agonizzante ed in lite perenne. Condividiamo
appieno la considerazione, che facciamo nostra, di Giancarlo Cameli che un sindaco serio
non deve cedere ai ricatti per sete di potere. Apprezziamo la sua dichiarazione che né
lui né Mastromauro hanno mai ceduto ai ricatti. Neanche il Partito Democratico ha mai
ceduto e mai cederà ai ricatti per sete di potere.”
Partito democratico di Giulianova
Cinque domande a ...8 GiuliaViva anno I n.1
SPAZIO PUBBLICITARIO
MODULO BASE
MM.100X 45
Pino Procopio di Giorgio Mancinelli
Con un po’ di comprensibile emozio-
ne, data la mia giovane età, ho avuto
l’occasione di incontrare e intervista-
re Pino Procopio, artista calabrese e
giuliese d’adozione, ormai noto ed
affermato pittore a livello nazionale
che ha accettato di creare la testa-
ta di GiuliaViva. Lo incontro nel suo
studio e mi mette subito a mio agio
demolendo l’idea un po’ stereotipata
che il genio di un artista si accompa-
gni per forza alla sregolatezza.
Come si è reso conto che la sua stra-da era quella dell’arte?La mia strada è stata in fondo una
strada predestinata, anche i miei
nonni erano artisti e tutti mi hanno
invogliato e incoraggiato in questo
senso.
Pensa che l’arte abbia anche ades-so una funzione sociale?L’arte ha sempre una funzione so-
ciale, sia essa pittura, poesia, musica
ecc.: è una denuncia di ingiustizie o
comunque esplicitazione di un pen-
siero. Penso a Neruda,
per esempio. È stato
per molto tempo, per
il popolo cileno, l’uni-
co modo di far giun-
gere il suo dissenso
all’estero. Chi non fa
arte per dire qualcosa,
per denunciare qual-
cosa fa solo del me-
stiere o peggio ancora
del mercato.
La sua produzione cosa vuol dire o de-
nunciare?I canoni di bellezza, oggi vengono
dettati dalle immagini televisive o
dalle riviste specializzate. I miei per-
sonaggi sono l’anti-copertina pati-
nata. La mia è una pittura quasi iper-
realista, tra virgolette naturalmente.
Questi personaggi abbondanti sono
reali e non si sforzano di corrispon-
dere ad immagini stereotipate. Sì alla
fine la mia pittura si traduce in ironia.
Diciamo che descrivo delle situazio-
ni con una grafia specifica che passa
attraverso l’espansione delle forme.
Cosa pensa dell’arte fatta senza pennello? Per esempio video art, installazioni?Tutto il bene possibile se esprimono
un concetto: l’importante è trasmet-
tere qualcosa. Ci sono dei video stra-
ordinari, estremamente poetici.
La testata che ha disegnato per Giu-liaViva è una sintesi estremamente armonica di Giulianova: ne vuole parlare?Prima di tutto voglio dire che mi ha
fatto molto piacere la richiesta di re-
alizzare la restata da parte di alcuni
amici: il giornale è un’opera che dà
modo di esprimere un libero pen-
siero e quindi sono stato felice di
contribuire. Per quanto riguarda il
progetto, quello che apparirà sul
quindicinale è il secondo bozzetto
che ho fatto. Per disegnarlo sono
partito dal cavaliere che appare sullo
stemma della città. L’ho rappresen-
tato con la visiera alzata e questo ha
già dato modo di dire a chi l’ha visto
che assomiglia ad almeno 7-8 perso-
ne. La sua lancia è una linea che fi-
nisce per unire il lido rappresentato
dalla vela e la parte alta rappresenta-
ta dalla Rocca.
L’ho salutato e ringraziato, portando
con me la voglia di acquistare subito
quello che mi ha detto essere stato
il suo ultimo libro letto: la favola del
topo Firmino, il topo di biblioteca
che prima di divorare libri li legge-
va. E non mi è difficile pensare che
in questo libro una denuncia sicura-
mente ci sarà.
Concordo infatti con Procopio: l’arte,
se non è denuncia o non comunica
A tutto sport GiuliaViva anno I n.1 9
Una città in movimento di Giancarlo De Falco più, a Giulianova, si vedono persone
di diversa età camminare, correre,
andare in bicicletta, soprattutto sul
lungomare. Buon segno, significa
che anche da noi si diffonde la con-
sapevolezza del prezioso legame tra
sport e salute. Fondamentale che i
nostri amministratori colgano que-
sto segnale: l’incremento dell’attivi-
tà fisica implica una piena sintonia
tra le abitudini dei giuliesi ed i cam-
biamenti di stile di vita in atto nel
mondo occidentale. Capire quanta
importanza abbia assunto l’attività
motoria nella vita della comunità
comporta una ricerca di adegua-
te soluzioni alle nuove esigenze. La
nostra amministrazione, che conta
invece di spendere migliaia di euro
per un ascensore inclinato tra lido e
paese, saprà darsi da fare?
A Giulianova esistono molte socie-
tà ed associazioni sportive che da
anni partecipano ai vari campionati.
Calcio, pallacanestro, tennis, palla-
volo, nuoto, vela, basket in carrozzi-
na, pattinaggio su strada e su pista:
tutte, giustamente, curano l’attività
giovanile ma tutte hanno grandi
difficoltà a disporre di strutture per
poter dare adeguate risposte alla
programmazione degli allenamenti.
Molti sport, tra l’altro, necessitano di
impianti attrezzati che, per il conte-
sto economico esistente, le società
non sono in grado di realizzare. Indi-
cativo della penuria di spazi pubbli-
ci è il fatto che, con la ripresa delle
attività, debba ogni anno partire la
corsa all’accaparramento delle pale-
stre scolastiche. Piattaforme poliva-
lenti nei quartieri permetterebbero
ai giovani di dedicare più tempo allo
sviluppo delle proprie capacità tec-
niche che le limitate sedute di allena-
mento svolte nelle società di appar-
tenenza non riescono a potenziare.
Ma la città merita risposte anche più
impegnative: un campo di calcio di-
gnitoso per lo svolgimento delle at-
tività giovanili e per gli allenamenti,
quando necessari, del Giulianova; un
campo per le nuove realtà del calcio
dilettantistico e femminile ; un palaz-
zetto dello sport a disposizione delle
diverse discipline sportive. Molto c’ è
ancora da fare se si vuole migliorare
il benessere generale dei cittadini e
per farlo bisogna avere forte il con-
vincimento di quanta importanza
abbia oggi l’attività sportiva. Sempre
Due vittorie e due sconfitte per il Giulianova Calcio di Daniele Adriani
È iniziata con una vittoria contro
l’Aprilia per 1-0, l’avventura del Giu-
lianova Calcio nel campionato di
seconda divisione. Il ritorno alla re-
altà, purtroppo, ha evidenziato tutti
i limiti dell’attuale squadra gialloros-
sa, segnata dalla sconfitta di Cam-
pobasso e soprattutto da quella tra
le mura amiche con l’Arzanese. Il
giovane allenatore De Patre si trova
a gestire una difficile situazione, poi-
ché non è riuscito a portare quegli
elementi che riteneva affidabili per
la categoria, soprattutto i cosiddetti
“under” (giocatori nati dal ’91 in poi),
fondamentali per attingere ai fon-
di che la Lega mette a disposizione
ma che, se non validi, penalizzano
fortemente la competitività della
squadra. Atavica è la mancanza di
un attaccante di categoria, elemento
fondamentale per sperare di vincere
qualche partita in più. Troppo ottimi-
stico pensare che la vittoria di Fano,
anche grazie a Recchiuti (classe ‘94),
possa risolvere entrambi i problemi.
Il Giulianova Calcio ha vissuto anni
travagliati, sempre sull’orlo del fal-
limento a causa di debiti pregressi
difficilmente sanabili. Di certo si è
notato un assoluto isolamento (in-
dotto o voluto, difficile dirlo) dell’at-
tuale proprietà che da sola stenta a
garantire il futuro ambizioso che la
piazza giuliese si aspetta. Difficoltà
oggettive e notizie (anche su testate
web nazionali) secondo le quali ci sa-
rebbe stata una gestione non conso-
na, hanno esacerbato gli animi. Sulle
tattiche sportive e sulle strategie ge-
stionali, i tifosi si trovano a discutere
e talvolta anche a prendere posizioni
estreme, come quella di disertare lo
stadio, una volta “casa naturale” della
passione giuliese. Noi sappiamo che
questa “notte” deve essere superata:
vedere il Fadini vuoto ci riempie il
cuore di tristezza.
La pagina della cultura10 GiuliaViva anno I n.1
La riapertura della biblioteca comu-
nale “Vincenzo Bindi”, fulcro culturale
della città, è fortemente attesa: chiu-
sa da ben oltre un quinquennio per
ristrutturazione, dovrebbe essere ri-
consegnata alla città molto presto.
Le biblioteche vivono, nel momen-
to storico attuale, grandi difficoltà:
sono continuamente oggetto di ta-
gli diretti e indiretti di fondi che ne
penalizzano fortemente il servizio
ai cittadini. Ne è un esempio la bi-
blioteca provinciale “M. Delfico” di
Teramo ultimamente umiliata dalla
scarsa sensibilità degli amministra-
tori che spesso non comprendono,
talvolta neanche conoscono né han-
no interesse a farlo, sia la funzione
sociale e culturale delle biblioteche
sia la loro organizzazione interna e
quindi le professionalità necessarie
al buon funzionamento di esse.
All’accorato appello del suo diretto-
re Gigi Ponziani, l’amministrazione
ha risposto assegnando alla biblio-
teca alcuni ragazzi del servizio civi-
le; la stampa ha titolato:
“Riparte la biblioteca Del-
fico”. Ma veramente cre-
diamo che la biblioteca
possa “ripartire” solo con
l’ausilio dei volenterosi
e disponibili ragazzi del
servizio civile? Oppu-
re crediamo che per far
funzionare una bibliote-
ca basti tenerla aperta e
tenere i libri sugli scaf-
fali? Una biblioteca, nel
nostro caso la biblioteca
comunale “V. Bindi”, ha dei doveri
nei confronti dei cittadini il primo
dei quali è il servizio: è necessario
rendere fruibile, nel più breve tempo
possibile, il patrimonio bibliografico
raccolto e per troppo tempo nella
polvere. Rendere fruibile non signi-
fica parlarne e descriverlo a parole:
tutto questo è stato già fatto. Signi-
fica renderlo tecnicamente fruibile,
significa mettere in piedi reti e ser-
vizi attivi da subito e duraturi nel
tempo, non solo per l’inaugurazione.
Di sicuro apprezzeremo i nuovi loca-
li e un allestimento ben
studiato per massimizza-
re gli spazi; certamente
sarebbe stato opportuno
recuperare e collegare
al palazzo Bindi due ap-
partamenti attigui che il
Comune, con una oculata
operazione acquistò alla
metà degli anni Ottanta
proprio a questo scopo,
nei quali collocare il fon-
do moderno (o almeno una parte di
esso) lasciando il fondo Bindi (l’unico
legato al lascito testamentario) nel
palazzo omonimo. Questa soluzio-
ne, probabilmente non considerata
percorribile per motivi ignoti, avreb-
be sicuramente evitato lo smembra-
mento della biblioteca che, qualora
risultasse inevitabile visti gli spazi
angusti, comporterà un peso econo-
mico maggiore nella gestione ordi-
naria della biblioteca: due sedi diver-
se = doppio personale, doppi costi di
gestione.
Sarebbe stato sicuramente più sem-
plice trovare i soldi per un restauro
di tutti i locali anziché scegliere di
gravare l’amministrazione di spese
di gestione ordinaria notevolmente
maggiori.
L’attesa per la riapertura della biblio-
teca è grande e i cittadini confidano
che i lunghi tempi siano legati allo
sforzo economico che l’amministra-
zione deve intraprendere per orga-
nizzare una biblioteca moderna ed
efficiente con personale qualificato.
Seguiremo con attenzione.
Cresce l’attesa per la riapertura della biblioteca Bindidi Cinzia Falini
Dove Cosa Quando GiuliaViva anno I n.1 11
Appuntamento al cinema spettacoli in prima visione al Moderno Multiscreen
I Puffi in 3DGenere: Animazione, Fantastico
Regia: Raja Gosnell
Feriali 20.40 - 22.30
Sabato 16.40 - 18.30 - 20.40 - 22.30
Domenica 15.00 - 16.45 - 18.30 - 20.40 - 22.30
dal 23\09 al 29\09
L’alba del pianeta delle scimmie
Genere: Azione, Drammatico, Thriller
Regia: Rupert Wyatt
Feriali 20.40 - 22.45
Sabato 16.30 - 18.30 - 20.40 - 22.45
Domenica 15.00 - 16.40 - 18.30 - 20.40 - 22.45
dal 23\09 al 07\10
A Dangerous MethodGenere: Drammatico, Thriller
Regia: David Cronenberg
Cast: Keira Knightley, Viggo Mortensen,
Michael Fassbender,Vincent Cassel, Sarah
Gadon, André Hennicke, Arndt Schwering-
Sohnrey, Mignon Remé, Mareike Carrière
dal 30\09 al 13\10
Baciato dalla fortunaGenere: Commedia
Regia: Paolo Costella
Cast: Vincenzo Salemme, Alessandro Gas-
sman, Asia Argento, Nicole Grimaudo, Elena
Santarelli, Dario Bandiera
dal 30\09 al 13\10
IL PROFUMO DELLE FOGLIE DI LIMONE
Clara Sànchez
“ Un romanzo sulla vendetta e la cattiveria,
ma anche sull’amicizia e sull’amore. Tocche-
rà la vostra anima.” - Què Leer-
UN REGALO DA TIFFANY - Melissa Hill
“Un romanzo delizioso, divertente, con un
pizzico di mistero.” -Marie Claire-
“Uno di quei libri da cui è difficile staccarsi.”
-Sunday Independent-
IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI
Vanessa Diffenbaugh
IL LIBRO SEGRETO DI DANTE
Francesco Fioretti
Intrighi, teoremi, sorprendenti rivelazioni
sul poema più importante di tutti i tempi.
Sagre e festein provincia e fuori
25 Settembre - Tornareccio (CH) -
Regina di miele
Mostra mercato del miele
e dei prodotti tipici
1 e 2 Ottobre Bisenti - Festa dell’uva
e del vino montonico
Concerti mostre ed eventiCivitella 1861. Ultimo atto per l’Unità d’Italia. Le armi nella scena dell’assedio
L’esposizione presenta le artiglierie ed armi individuali
da fuoco e bianche appartenute sia all’esercito sardo-
piemontese sia borbonico scontratisi a Civitella del
Tronto nell’ultimo drammatico assedio alla Fortezza
del 1861. L’allestimento è realizzato con pannellature
che ripropongono la ricostituzione del sistema uomo
+ arma. Esposti inoltre i venti cannoni che negli ultimi
due giorni d’assedio scaraventarono su Civitella circa
7900 proiettili. Il cannone Stenhope esposto è l’unico
esemplare rimasto in Italia. Armi e artiglierie esposte
provengono dalle collezioni del Museo Storico Nazio-
nale dell’Artiglieria di Torino e del Museo di Capodi-
monte di Napoli.
La mostra, curata da Piergiorgio Tiscar e dal generale
Natale Cicconi, è organizzata dal comune di Civitella
del Tronto, il Comitato per i festeggiamenti per i 150
anni dell’Unità d’Italia di Civitella del Tronto e l’ente
gestore Sistema Museo, con il patrocinio della Regione
Abruzzo e della Provincia di Teramo.
Apertura: marzo e ottobre 10.00 – 18.00;
aprile, maggio e settembre 10.00 – 19.00; giugno, luglio
e agosto 10.00 - 20.00.
Condivisione di affetti Firenze e Santo Stefano di Sessanio. Opere d’arte dalla Galleria degli Uffizidal 28 luglio al 30 settembre 2011
Questa mostra della collana ‘La città degli Uffizi’ è stata
allestita a Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo in se-
gno di solidarietà nei confronti d’un luogo d’incanto,
che s’era guadagnato l’ammirazione degli ospiti anche
stranieri e che un destino funesto ha quasi ridotto a
una silenziosa solitudine.
La Galleria degli Uffizi – aggredita nel 1993 dalla furia
d’un attentato che avrebbe potuto farla tracollare e
che ne distrusse due capolavori assoluti, guastandone
molti altri – trovò nell’Associazione Amici degli Uffizi
(nata giusto in seguito a quell’esplosione, come gesto
d’incondizionato affetto) un grande conforto per la sua
resurrezione. Quell’esperienza premurosa e intelligen-
te (che peraltro tuttora vive ed è per il museo così profi-
cua) ha indotto a stringere relazioni forti col Comune di
Santo Stefano di Sessanio, avamposto mediceo in terra
d’Abruzzo, colpito – al pari del museo fiorentino – da
una tragedia inaspettata e fulminea.
I best sellers più vendutisegnalati dalla libreria IANNI
“Una storia profonda e potente che mostra
come sia possibile trovare la strada di casa
anche dopo che sono stati tagliati tutti i
ponti alle spalle.” - Jamie Ford, autore del
Gusto proibito dello zenzero-
Brodetto alla giuliese, miracolo di gusto e convivialitàdi Andrea Beccaceci
Il brodetto è il piatto che più di ogni
altro rappresenta la gastronomia
giuliese. Da sempre è un simbolo di
aderenza al territorio, privo di status
sociale, garanzia di convivialità: il po-
ter mettere un tegame od un coccio
fumante al centro di una tavola è
giustamente considerato un privile-
gio. La cura con cui prima vengono
scelti gli ingredienti e poi eseguita la
cottura lo rendono un piatto dal fa-
scino inimitabile .
Il brodetto non è un tegame
con il pesce messo lì sul fuo-
co, svogliatamente, in attesa
che sia pronto: è un rito di
tradizione, gusto e vita socia-
le; non è il canonico piatto che
la donna di casa prepara men-
tre gli ospiti siedono a
tavola in attesa, ma è
la pietanza che coin-
volge e fa parlare di
sé anche durante
la cottura, quan-
do il profumo
inizia a spander-
si nell’aria e tutti
sentono la neces-
sità di avvicinarsi a
controllare il lento bol-
lore del tegame.
La nascita del brodetto
tradizionale alla giulie-
se è contemporanea
a quella della flotta
peschereccia locale. I
marinai, infatti, doven-
Volendo individuare il periodo più
felice per la preparazione del brodet-
to si indica quello che va da agosto a
novembre, tempo in cui il novellame
diventa adulto e le carni sono più sa-
porite, come anche il pomodoro.do preparare dei pasti a bordo, usa-
vano i pesci meno adatti al mercato o
quelli esteticamente imperfetti, uniti
ai pochi ingredienti che avevano a
disposizione. Da questa premessa
nasce il brodetto come “piatto pove-
ro” dei pescatori.
I pesci indispensabili alla preparazio-
ne tradizionale sono, dunque, quelli
di scarso valore commerciale o per-
ché molto spinosi o perché di sapore
meno pregiato.
Nel tempo i giuliesi - invero an-
che i cuochi dei ristoranti - ne
hanno ampliato il concetto
rendendolo una preparazio-
ne. Sono state aggiunte alcu-
ne specie di pesci, crostacei e
molluschi che le prime flotte
non pescavano: scam-
pi, rane pescatrici e
razze.
Gli integralisti del-
la tradizione so-
stengono, addirit-
tura, che sono da
escludere anche le
vongole e le cozze
che, invece, sono
entrate da tempo
nella ricetta in quanto
sprigionano un’ ulte-
riore carica di sapore
marino.
Quello che, ancora
oggi, tutti evitiamo di
introdurre in pentola
è il pesce azzurro.
Primo e Secondo12 GiuliaViva anno I n.1
INGREDIENTI PER 4 PERSONE :
Gallinella (mazzolina) - razza -
scorfano - palombo - triglia - rana
pescatrice - seppia - lucerna - pa-
nocchia- tracina -
1,5 kg di pomodori maturi
1/4 di un peperone verde di media
grandezza
1 spicchio d’aglio
1 ramo di prezzemolo
1 dl di olio extravergine d’ oliva
PREPARAZIONE
Dopo aver pulito accuratamente
il pesce, soffriggere leggermente
in una padella l’aglio triturato nell’
olio, aggiungere il pomodoro, il pe-
perone il sale e, se gradito, il pepe-
roncino. Unire le seppie tagliate a
listarelle e dopo 4/5 minuti aggiun-
gere i pesci a seconda delle loro di-
mensioni e caratteristiche. I pesci a
carne più coriacea per primi scorfa-
no , gallinella , palombo e tracina gli
altri successivamente. In ultimo ag-
giungere i frutti di mare.
Servire direttamente dal tegame
guarnendo con del pane tostato ed
il prezzemolo tagliuzzato.
Noi allo specchio
Giovani non in crisi di Roberta Dal Pozzo
In TV, qualche anno fa, c’era una pub-
blicità che promuoveva il Servizio ci-
vile e terminava con questo slogan:
“Servizio civile: una scelta che cam-
bia la vita. Tua e degli altri”. Accat-
tivante, ma allo stesso tempo estre-
mamente profondo.
1˚ febbraio 2011: mi ritrovo, in prima
persona, a sperimentare lo slogan
della pubblicità di cui sopra, a fare
di quelle parole esperienza di vita.
Il mio impegno nel Servizio civile è
di sei ore al giorno per cinque giorni
alla settimana: una presenza piace-
volmente invadente!
Mi sento di dire che questa è una
possibilità grandiosa per noi giovani
che, e non è una novità, soprattutto
in questo momento storico non ab-
biamo prospettive lavorative rosee.
Spendere alcune parole su cosa sia
il Servizio civile è molto importante.
Esso rappresenta una vera “opportu-
nità messa a disposizione dei giovani
dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno
della propria vita a favore di un im-
pegno solidaristico inteso come im-
pegno per il bene di tutti e di ciascu-
no e quindi come valore di coesione
sociale. Il servizio civile volontario
garantisce ai giovani una forte va-
lenza educativa e formativa, un’ im-
portante e spesso unica occasione di
crescita personale, un’ opportunità
di educazione alla cittadinanza atti-
va, contribuendo allo sviluppo socia-
le, culturale ed economico del nostro
Paese. Chi sceglie di impegnarsi per
dodici mesi nel Servizio civile volon-
tario, sceglie di aggiungere un’espe-
rienza qualificante al proprio baga-
glio di conoscenze, spendibile nel
corso della vita lavorativa, quando
non diventa addirittura opportunità
di lavoro, e nel contempo assicura
una sia pur minima autonomia eco-
nomica”.
Queste sono le parole che si trovano
sul sito del Servizio Civile Nazionale
(www.serviziocivile.gov.it) alla voce
“Cos’è il servizio civile”. Ho scelto di
riportarle perché sono efficaci e de-
scrivono perfettamente l’essenza di
questa esperienza.
È difficile incontrare qualcuno che ti
offra non solo un approccio educa-
tivo al mondo del lavoro, ma anche
uno sguardo umano sulla vita e sul
lavoro stesso. Invece qui anche i muri
parlano di umanità e di educazione.
Il nostro motto, anzi, il nostro meto-
do di lavoro, è “Imparare facendo”.
Ed è stupendo lavorare senza avere
i soldi come primo e spesso unico
obiettivo.
Il servizio civile è fondamentale non
solo per noi che decidiamo di in-
traprendere questa avventura, ma
anche per gli enti che, ospitando il
progetto, si avvalgono di personale
giovane, brioso e motivato: questo
dovrebbe entusiasmare la nostra so-
cietà, che spesso è intorpidita e av-
volta dalla supremazia dell’obsoleto.
Bisogna avere più fiducia nei giovani
e il bello del Servizio civile è che si
regge proprio su di noi!
E di “impieghi” ce n’è per tutti i gu-
sti: le aree di intervento nelle quali
è possibile prestare il Servizio civile
sono riconducibili ai settori di pro-
tezione civile, ambiente, patrimonio
artistico, educazione e promozione
culturale e, per gli amanti del viag-
gio, servizio civile all’estero.
Spero di aver sollevato anche solo
un po’ l’interesse verso una grande
opportunità di cui si sente molto
parlare ma che forse non si conosce
profondamente.
Invito tutti, giovani e non, a consul-
tare il sito www.serviziocivile.gov.it .
I giuliesi sono inoltre molto fortunati
perché in viale Orsini 90 c’è l’ufficio
della Nova Comunicazione, associa-
zione senza scopo di lucro che opera
nel campo delle politiche giovanili,
progettando e realizzando esperien-
ze di Servizio civile (e non solo).
Buona fortuna e buona vita a tutti!
GiuliaViva anno I n.1 13
GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo
n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile
Marzia [email protected]
Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it -tel.3473612374
Salve, sono un cittadino giuliese e mi
associo a quanti altri - tra cittadini e
commercianti - hanno trovato la notte
bianca una presa in giro. Soprattutto
non vedo con quale valore legale il co-
mune abbia potuto mettere in circola-
zione i manifesti e le locandine che, ol-
tre a pubblicizzare gli eventi pubblici e
quindi gratuiti, pubblicizzavano anche
l’evento “discoteca in spiaggia” (al cen-
tro del volantino, che vi ho allegato,
ma se ne possono trovare tanti altri in
giro per Giulianova). Tale evento in-
fatti era una serata PRIVATA di una
discoteca, che infatti faceva pagare
10€ di ingresso, e non c’entrava niente
con il comune. Io, siccome conosco di
persona uno degli organizzatori, dato
che lavora come organizzatore anche
in quella discoteca, posso concludere
che ha fatto inserire questa serata nel
programma per fini suoi personali.
Ora mi chiedo soltanto: è giusto che il
comune pubblicizzi un evento privato
A PAGAMENTO, tra l’altro inseren-
dolo assieme ad altri gratuiti?
Grazie per l’attenzione, spero di essere
stato chiaro.
lettera pervenuta via mail
Salve, sono un cittadino residente nel
quartiere Annunziata. Tutti i giorni i
miei occhi incontrano questo cartello,
proprio accanto al bar Giardino.
Possibile che chi lo ha piantato non lo
abbia letto? Sarà davvero vietato po-
steggiare su “ambo i lati”? A Giulia-
nova, evidentemente, gli “ambi” non
sono solo quelli del lotto e della tom-
bola...
A. C.
Grammatica giuliese
Notte bianca
14 GiuliaViva anno I n.1
Sono titolare di un’attività commercia-
le nel centro di Giulianova lido. Vorrei
segnalare che, quest’estate, tantissimi
clienti sono entrati in negozio dicen-
do di trovare la città terribilmente
sporca. Mi è dispiaciuto che, a lamen-
tarsi, siano stati anche e soprattutto i
turisti. Quando si parla di rifiuti, tutti
commentano la raccolta differenziata
o la gestione delle discariche. Ma del-
le semplici cartacce nelle aiuole e sui
marciapiedi, delle bottiglie lasciate nei
parchi, dei cestini mezzi rotti e stra-
colmi d’immondizia, chi si occupa?
Lo spazzamento quotidiano dovrebbe
essere una priorità, ed invece, già dal-
le prime ore della mattina, è evidente
che nessuno ha provveduto alla puli-
zia spicciola. I villeggianti hanno sot-
tolineato anche la trascuratezza delle
traverse vicino alla spiaggia. Un pec-
cato, per una città che crede di essere
una perla del turismo.
R. G.
Inviateci le vostre lettere, segnala-
zioni o foto a: [email protected] Città sporca
Parco CerulliMi congratulo con l’amministrazione
comunale per aver finalmente prov-
veduto ad attrezzare con i giochi per
bambini il parco Cerulli, in via Orsini.
Ora la pineta è davvero fruibile, e cre-
do che anche chi frequenta il vicino
centro anziani sia contento di vedere
un po’ d’animazione. Il parco Franchi,
contrariamente a questo, è tra l’altro
troppo assolato e polveroso, oltre ad
avere due sole altalene.
e-mail firmata