giuliaviva anno1 nr.1 24 settembre 2011

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SCHIAFFO AL KURSAAL Anno I numero 1 del 24 settembre 2011 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie A partire da oggi, ogni due sabati, GiuliaViva sarà in di- stribuzione gratuita. Questo nuovo periodico, interamen- te dedicato alla vita giuliese, vuole essere uno strumento di informazione il più possibi- le vicino alla realtà del nostro comune. Troppo spesso, cre- diamo, la passività, l’indiffe- renza, l’incapacità di giudizio, nascono dalla mancata cono- scenza dei fatti. La redazione, pronta ad avviare dibattiti e ad accogliere i contributi di tutti, non ha mire partico- lari e non è legata a settori economici, ad imprenditori o a rami della pubblica am- ministrazione. Obiettivo di GiuliaViva è, semplicemente, contribuire a creare un’opi- nione pubblica informata ed in grado di partecipare alla vita cittadina in maniera con- sapevole.

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Periodico giundicinale d'informazione giuliese in distribuzione gratuita

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Page 1: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

SCHIAFFO AL KURSAAL

Anno I numero 1 del 24 settembre 2011GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

A partire da oggi, ogni due

sabati, GiuliaViva sarà in di-

stribuzione gratuita. Questo

nuovo periodico, interamen-

te dedicato alla vita giuliese,

vuole essere uno strumento

di informazione il più possibi-

le vicino alla realtà del nostro

comune. Troppo spesso, cre-

diamo, la passività, l’indiffe-

renza, l’incapacità di giudizio,

nascono dalla mancata cono-

scenza dei fatti. La redazione,

pronta ad avviare dibattiti

e ad accogliere i contributi

di tutti, non ha mire partico-

lari e non è legata a settori

economici, ad imprenditori

o a rami della pubblica am-

ministrazione. Obiettivo di

GiuliaViva è, semplicemente,

contribuire a creare un’opi-

nione pubblica informata ed

in grado di partecipare alla

vita cittadina in maniera con-

sapevole.

Page 2: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011
Page 3: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

I

Istantanee giuliesiGiuliaViva anno I n.1 3

La Federazione della Sinistra annun-

cia il 4 agosto la distribuzione di un

volantino polemico che, in un foto-

montaggio, immortala il sindaco nei

panni di Cetto La Qualunque, spre-

giudicato e pacchiano protagonista

del film “Qualunquemente” di Anto-

nio Albanese. L’iniziativa coglie nel

segno: diverte la città e innervosisce

il sindaco che, con una raffica di sms,

rimprovera i suoi di non averlo dife-

so pubblicamente.

Chi difende il sindaco ?Asfaltate anche le piante

A giugno iniziano i lavori di messa in

sicurezza della Statale 16. L’apertura

del cantiere, complice la stagione

turistica, provoca lunghe code di au-

tomobili. Qualcuno osserva gli alberi

sul ciglio della strada e si domanda:

“possono essere asfaltate anche le

piante?” Evidentemente sì.

Farmacia comunale

La maggioranza Mastromauro, per

ridurre le spese e ottenere liquidi,

prepara la vendita della farmacia co-

munale. Scartata l’ipotesi di cedere

a privati il 49% dell’attività, si pensa

alla dismissione completa. Il colpo

non era riuscito neanche al risolu-

tissimo Claudio Ruffini, che dovette

cedere di fronte alle resistenze di Ri-

fondazione Comunista. I locali della

vecchia farmacia sono stati ristruttu-

rati con soldi pubblici pochi anni or

sono e la farmacia continua, comun-

que, a dare utili. Le uscite comunali,

in vertiginosa crescita, imporrebbe-

ro però il grande passo. Le spese cor-

renti nel 2010 hanno toccato quota

24.657.000 euro, mentre, solo nel

2006, ammontavano a 19.060.000

euro.

Tra il 20 ed il 21 agosto, l’amministra-

zione comunale, ricorrendo ad un

prelievo dal fondo di riserva, organiz-

za la Notte Bianca giuliese. L’iniziati-

va, festa del commercio più che della

cultura, soddisfa i negozianti di viale

Orsini. Polemici, invece, gli esercenti

di via Trieste. Ad allietare la nottata

sono chiamati, tra gli altri, “Gli amici

di Mario”, Giorgia Palmas e Rocco Il

Gigolò, portatori, secondo l’assesso-

re Fabio Ruffini“di contenuti artistici

di indubbio spessore”.

Notte di spessore

Il 9 settembre l’assessore Roberto

Mastrilli formalizza le sue dimissioni.

Si teme il peggio. In municipio, con-

vocate d’urgenza, accorrono le più

alte cariche del centrosinistra. Per-

ché Mastrilli, ci si chiede, è arrivato

a tanto? Chi e perché lo sta facendo

soffrire? Il giorno successivo, ritirate

le dimissioni, l’assessore tranquillizza

tutti. La sua era solo una trovata per

protestare contro i tagli del governo

Berlusconi. Un cucù sbarazzino in-

Le sofferenze del giovane Mastrilliventato per spaventare gli amici ed

illudere gli avversari.

Page 4: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

Schiaffo al Kursaal

Fatti ... 4 GiuliaViva anno I n.1

re il nascente

palazzo senza

colpo ferire.

La questione

è stata portata

per due volte

in consiglio co-

munale sia pri-

ma che dopo

il sequestro

dal gruppo “ Il

cittadino go-

vernante per

cambiare”. “Da mesi - sottolineava

una mozione dello scorso marzo - i

giuliesi vivono come una grande of-

fesa al decoro ed alla bellezza della

propria città, nel cuore del lungo-

mare, l’autorizzazione alla costru-

zione di un edificio così impattante

a ridosso del palazzo storico più rap-

presentativo del lido”. Nella stessa

mozione, puntualmente respinta, si

chiedeva quali fossero i motivi che

avevano permesso la costruzione “di

una porzione cospicua dell’edificio

fuori dall’allineamento previsto con

il Kursaal e la violazione delle norme

del prg in ordine alle distanze tra gli

edifici”. Perché Giulianova Patrimo-

nio non ha tutelato il Kursaal, come

invece è stato fatto dai proprietari

del Tritone per il loro edificio? Da

comprendere anche le ragioni che

hanno spinto l’amministrazione ad

assentire ad una variante in corso

d’opera che, nella porzione ovest del

palazzo, tollera la realizzazione di ap-

partamenti senza finestre a nord e a

sud. Emblematico il consiglio comu-

nale dell’8 novembre quando, dopo

aver onorato a chiacchiere la memo-

ria di Angelo Vassallo (il sindaco di

Pollica che ha pagato con la vita la

tutela del paesaggio e della vivibili-

tà nel suo paese), la cui maggioran-

za ha respinto sia l’ordine del giorno

per la difesa del Kursaal, sia quello

che mirava a salvaguardare il pano-

rama visibile dal lungomare. Sulla

sorte del cantiere sarà la Magistra-

tura a scrivere l’ultima parola: il giu-

dizio sull’amministrazione, invece, è

scritto negli occhi e nei commenti di

buona parte dei giuliesi.

La Cassazione, lo scorso luglio, ha

negato la ripresa dei lavori nell’area

appena a nord del Kursaal. Il cantie-

re è fermo dal gennaio scorso, da

quando, cioè, la magistratura ne ha

disposto il sequestro per abuso edili-

zio. Sotto gli occhi di giuliesi e turisti,

resta la mole di cemento grezzo che

incombe sul marciapiede. Anche dal

mare l’impatto è notevole: adagiato

una volta fra due ali di verde (pineta

a sud, palme a nord), il profilo liberty

del Kursaal subisce la concorrenza

visiva di un moderno fabbricato vi-

sta mare. All’ordinanza di sequestro

si è giunti in seguito all’azione legale

intrapresa dai residenti del confinan-

te condominio Tritone, che contesta-

no il mancato rispetto delle distanze

e dell’allineamento con gli edifici esi-

stenti. Il titolare della ditta esecutri-

ce dei lavori, la “Gavioli restauri”, ha

reagito denunciando presunti abusi

commessi più di quarant’anni fa dai

proprietari del Tritone. Con sorpren-

dente solerzia, l’amministrazione co-

munale ha affiancato il costruttore

nella crociata contro il vecchio palaz-

zo di via Ravenna. Massimo garanti-

smo, invece, nei confronti di Gavioli:

“tutto in regola” hanno continuato

a sostenere il sindaco e l’assessore

Nadia Ranalli , anche dopo l’appo-

sizione dei sigilli. Un atteggiamen-

to, quello del Comune, assecondato

dalla maggioranza consiliare e con-

fortato dal silenzio dal presidente di

Giulianova Patrimonio, proprietaria

del Kursaal che ha scelto di guarda-

Page 5: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

GiuliaViva anno I n.1 5

È bastato poco perché il nuovo

ospedale (grande, moderno, ricco di

medici e macchine) tornasse a farsi

avanti. E’ bastato che la Asl di Teramo,

su richiesta della Direzione regionale

Politiche della salute, chiedesse al

sindaco di deliberare la disponibili-

ta’ a variare la destinazione d’uso di

60.000 metri quadri di terreni agrico-

lo perché la città, o forse solo la sua

classe politica, ricominciasse a so-

gnare . Non solo. Applausi a scroscio

sono piovuti sul manager della Asl

Giustino Varrassi e sulla giunta regio-

nale di centrodestra. “Disponibilità”:

poco più di niente, rispetto ai tanti

passi concreti che occorreranno per

veder sorgere una nuova struttura in

via Cupa. La commissione Sanità del

Comune è tornata a riunirsi in muni-

cipio il 13 settembre. Ai partecipanti

è stato consegnato il carteggio inter-

corso tra Regione, Asl di Teramo e

amministrazione . In quei fogli, nes-

sun riferimento ad impegni di spe-

sa o ad attivazioni di reparti. L’unica

considerazione di fondo è che non è

conveniente ristrutturare il vecchio

ospedale attraverso le somme mes-

se a disposizione per la riduzione del

rischio sismico. La spesa, insomma,

non varrebbe l’impresa. Per questo si

punta al nuovo, ma lasciando senza

risposta una serie di interrogativi.

- Esiste un serio piano finanziario

per realizzare il nuovo ospedale?

- In quali termini si ricorrerà, even-

tualmente, alla compartecipazio-

ne di privati?

- E’ necessaria la vendita di immobi-

li pubblici ? e in che misura la di-

smissione di quei beni dovrà con-

tribuire alle spese di realizzazione?

- Cosa sarà dell’ospedale di via

Gramsci ?

- Quali specialità saranno attivate

nella nuova struttura?

- Esiste una tempistica credibile

dell’iter amministrativo e dei suc-

cessivi lavori edilizi?

Anche il sindaco, in apertura dei la-

vori dell’ultimo consiglio comunale,

ha ammesso di non aver ricevuto al-

cuna garanzia su un’opera che resta

aggrappata alla fantasia collettiva

e al trionfalismo di uomini e partiti.

Non a caso, la sola richiesta di “di-

sponibilità” ha fatto scattare la fanfa-

ra dell’attribuzione dei meriti e sca-

tenato la corsa di chi, sulla questione

“salute”, vuole ad ogni costo metter-

ci la faccia.

Resta incomprensibile come, dinanzi

ad un percorso tanto incerto, si deb-

ba sposare con zelo la prospettiva di

una variante urbanistica. Se, come

già accaduto, l’accordo di program-

ma dovesse incepparsi, la nuova

destinazione dei terreni di via Cupa

rimarrebbe inalterata?

Illuminante la considerazione di

Carlo Costantini, capogruppo regio-

nale dell’Idv: “Di regola - ha detto

-, quando si decide di costruire un

nuovo ospedale, le comunità locali

interessate prima devono acquisire

la certezza delle coperture finanzia-

rie e solo dopo possono avviare le

procedure di individuazione dei siti

e le conseguenti acquisizioni delle

aree. In buona sostanza, nei rapporti

con la Regione e con le Asl dovrebbe

valere il detto del “dare soldi, vedere

cammello”. I direttori generali delle

Asl abruzzesi sembrano invece voler

instaurare una prassi diversa: prima

vogliono vedere “il cammello “ e solo

dopo vogliono preoccuparsi dei sol-

di.”

A Giulianova, il grado di incertezza

rende ancor più insopportabili i pro-

blemi dell’ospedale esistente, grava-

to da guasti strutturali, mancanza di

personale, tagli di reparti, scarsità di

attrezzature, difficoltà organizzative.

E se la politica fissa lontano un “gi-

gante” invisibile, il “nano” della sanità

teramana conta le sue piaghe e accu-

sa i colpi della peggiore propaganda.

L’ospedale invisibile

in primo piano

Page 6: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

I nostri soldi

:

Più di 5 milioni di euro: a tanto am-

monta lo stanziamento nel Bilancio

2011 destinato al capitolo Rifiuti

e pulizia della città. Il consigliere

Franco Arboretti ha chiesto, nel cor-

so dell’ultimo consiglio comunale,

come mai si proceda oggi ad un pre-

lievo dal fondo di riserva per paga-

re lo spazzamento stradale fino al

15 settembre, motivandolo con la

mancanza di disponibilità finanzia-

ria. Come si farà fronte ora alle spese

negli ultimi quattro mesi dell’anno?,

si domanda Arboretti. E’ in vista un’

ennesima emergenza rifiuti?

6 GiuliaViva anno I n.1

“Finalmente i cittadini, sempre più

tartassati da richieste di pagamen-

to, sapranno come vengono spesi i

loro soldi!”. L’ invettiva arriva dal sedi-

cente gruppo di maggioranza “Pro-

gresso giuliese”. In un comunicato, i

quattro consiglieri dello schieramen-

to annotano:

Spese telefoniche della piscina co-

munale: 6000 euro

120.000 euro: tanto pagherà il Co-

mune per espropriare un lotto da

destinare a parcheggio della scuola

Don Milani. Il Cittadino Governante

si chiede come mai questa area non

sia stata acquisita gratuitamente in

occasione della corposa lottizzazio-

ne che ha portato alla realizzazione

dei palazzi sul fronte nord. L’ammini-

strazione non doveva forse ottenere

per legge il 65% di aree in cessione

gratuita?

Non servirà, quest’anno, che i riven-

ditori di libri di testo rilascino fatture

a quanti, per motivi di reddito, avreb-

bero diritto a contributi sull’acquisto

dei volumi scolastici. L’assessore Fa-

bio Ruffini ha infatti comunicato che

l’amministrazione comunale, per ta-

gli operati dal Governo centrale, non

renderà un euro. La notizia è arrivata

alle famiglie quando la spesa, proba-

bilmente, era già stata effettuata ed

il mercato della seconda mano esau-

rito da un pezzo.

Spese telefoniche del mercato ittico:

4000 euro

Attività sportive: 49.000 euro d’in-

casso, 441.000 euro di spese

Eliminazione dei rifiuti spiaggiati:

spesa lievitata da 40.000 a 860.000

euro.

La Corte dei Conti, ammonisce Pro-

gresso giuliese, ha invitato i consi-

glieri a vigilare sulle proprie tasche.

Page 7: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

Il Pungiglione (rubrica politica di GiuliaViva)GiuliaViva anno I n.1 7

Pessimo suggerimento, quello can-

tato nel 1970 da Orietta Berti. Anche

se la barca, almeno per il momento,

“va”, un sindaco seriamente inten-

zionato a restare a galla capisce per-

fettamente che “non remare” o “stare

a guardare” potrebbe costargli caro.

Non per nulla, visti decrescere i nu-

meri della sua maggioranza, Fran-

cesco Mastromauro lavora da mesi

per arrivare indenne alla fine della

traversata. Confidando nella memo-

ria corta e nel disinteresse collettivi,

il centrosinistra ha fatto sì che a so-

stenere le sorti dell’amministrazione

siano oggi Giancarlo Cameli e Mimì

Di Carlo. Persi i vecchi distinguo po-

litici, e giudicato non disdicevole,

ma fisiologico, il cambio di casacca,

i partiti soffiano sciatte bolle d’aria

dentro il vento del cambiamento.

L’Udc, entrato in giunta, non ha mai

impalmato ufficialmente Giancarlo

Cameli quale proprio rappresentan-

te in consiglio. Il dottore ne approfit-

ta e sfrutta il dono dell’ambiguità: è

disposto a dare appoggio, conforta-

to però dalla possibilità di assentarsi,

all’occorrenza, dalla sala consiliare o

di astenersi al momento del voto. Di

Carlo dice di voler stare in consiglio

decidendo di volta in volta: questo,

nel 2009, i suoi elettori non lo sa-

pevano, e non è escluso che Mimì,

prima di esprimersi, li ascolti tutti,

uno per uno, di volta in volta. Tre ex

Pd ed un uomo di centrodestra: an-

che “Progresso giuliese”, malgrado i

proclami, gioca la carta del battitore

libero. Afferma di sostenere il sinda-

co e lo fa attaccando, appena può, la

sua maggioranza. Nessuno ha ben

capito da che parte stiano Francioni,

Ciafardoni, Sacconi e Maddaloni, ma

il Pd vive nel miraggio di recuperare

almeno i tre fuorisciti. Dinanzi poi ad

un direttivo dell’Idv che mostra di

comportarsi come predica Di Pietro

e di agire come chiede l’Italia dei Va-

lori, Mastromauro teme il peggio e

sogna orizzonti progressisti: l’intesa

con Franco Arboretti avrebbe su que-

sto fronte indiscussi vantaggi, ma le

possibilita di accordo sono compro-

messe, i programmi e le convinzioni

troppo distanti. È evidente, però: la

maggioranza, così com’è, non va. Pia-

no regolatore, grandi progetti edilizi,

gestione dei rifiuti: gli iceberg che si

parano sulla rotta d’autunno sono

più di uno. Anche se le quotazioni

scendono, anche se la confusione

aumenta, è indispensabile remare.

Più che per amore della città, per il

bene di uno scafo che imbarca acqua

ma finge di avere i numeri per conti-

nuare ad andare. M. T.

Fin che la barca va ...

Detto e ... contraddettoDall’ articolo apparso su “Il faro” ( numero 1, anno 2000), poi ripreso nel comunicato stam-

pa “Il caso Albani-Cameli” del 17 marzo 2000.

“Il caso Albani è anche e soprattutto il caso Cameli. Un sindaco che in questi anni ha umi-

liato e negato la verità, la giustizia e la dignità di un’intera città, tradendo la fiducia dei

cittadini, ignari di quello che si agitava sotto un pentolone degli affari inconfessabili il cui

“coperchio” si è sollevato lasciando il re-sindaco nudo e senza più la maschera del “buono,

onesto e senza macchia” che aveva indebitamente indossato…”

Francesco Mastromauro, capogruppo consiliare Ds

Dal comunicato stampa diffuso dal Pd di Giulianova il primo luglio 2011.

“Le rabbiose reazioni all’inizio dell’ultimo consiglio comunale testimoniano il dissolvi-

mento delle opposizioni tutte. La lucida analisi dell’ex Sindaco Giancarlo Cameli ha evi-

denziato il putridume di un centro destra agonizzante ed in lite perenne. Condividiamo

appieno la considerazione, che facciamo nostra, di Giancarlo Cameli che un sindaco serio

non deve cedere ai ricatti per sete di potere. Apprezziamo la sua dichiarazione che né

lui né Mastromauro hanno mai ceduto ai ricatti. Neanche il Partito Democratico ha mai

ceduto e mai cederà ai ricatti per sete di potere.”

Partito democratico di Giulianova

Page 8: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

Cinque domande a ...8 GiuliaViva anno I n.1

SPAZIO PUBBLICITARIO

MODULO BASE

MM.100X 45

Pino Procopio di Giorgio Mancinelli

Con un po’ di comprensibile emozio-

ne, data la mia giovane età, ho avuto

l’occasione di incontrare e intervista-

re Pino Procopio, artista calabrese e

giuliese d’adozione, ormai noto ed

affermato pittore a livello nazionale

che ha accettato di creare la testa-

ta di GiuliaViva. Lo incontro nel suo

studio e mi mette subito a mio agio

demolendo l’idea un po’ stereotipata

che il genio di un artista si accompa-

gni per forza alla sregolatezza.

Come si è reso conto che la sua stra-da era quella dell’arte?La mia strada è stata in fondo una

strada predestinata, anche i miei

nonni erano artisti e tutti mi hanno

invogliato e incoraggiato in questo

senso.

Pensa che l’arte abbia anche ades-so una funzione sociale?L’arte ha sempre una funzione so-

ciale, sia essa pittura, poesia, musica

ecc.: è una denuncia di ingiustizie o

comunque esplicitazione di un pen-

siero. Penso a Neruda,

per esempio. È stato

per molto tempo, per

il popolo cileno, l’uni-

co modo di far giun-

gere il suo dissenso

all’estero. Chi non fa

arte per dire qualcosa,

per denunciare qual-

cosa fa solo del me-

stiere o peggio ancora

del mercato.

La sua produzione cosa vuol dire o de-

nunciare?I canoni di bellezza, oggi vengono

dettati dalle immagini televisive o

dalle riviste specializzate. I miei per-

sonaggi sono l’anti-copertina pati-

nata. La mia è una pittura quasi iper-

realista, tra virgolette naturalmente.

Questi personaggi abbondanti sono

reali e non si sforzano di corrispon-

dere ad immagini stereotipate. Sì alla

fine la mia pittura si traduce in ironia.

Diciamo che descrivo delle situazio-

ni con una grafia specifica che passa

attraverso l’espansione delle forme.

Cosa pensa dell’arte fatta senza pennello? Per esempio video art, installazioni?Tutto il bene possibile se esprimono

un concetto: l’importante è trasmet-

tere qualcosa. Ci sono dei video stra-

ordinari, estremamente poetici.

La testata che ha disegnato per Giu-liaViva è una sintesi estremamente armonica di Giulianova: ne vuole parlare?Prima di tutto voglio dire che mi ha

fatto molto piacere la richiesta di re-

alizzare la restata da parte di alcuni

amici: il giornale è un’opera che dà

modo di esprimere un libero pen-

siero e quindi sono stato felice di

contribuire. Per quanto riguarda il

progetto, quello che apparirà sul

quindicinale è il secondo bozzetto

che ho fatto. Per disegnarlo sono

partito dal cavaliere che appare sullo

stemma della città. L’ho rappresen-

tato con la visiera alzata e questo ha

già dato modo di dire a chi l’ha visto

che assomiglia ad almeno 7-8 perso-

ne. La sua lancia è una linea che fi-

nisce per unire il lido rappresentato

dalla vela e la parte alta rappresenta-

ta dalla Rocca.

L’ho salutato e ringraziato, portando

con me la voglia di acquistare subito

quello che mi ha detto essere stato

il suo ultimo libro letto: la favola del

topo Firmino, il topo di biblioteca

che prima di divorare libri li legge-

va. E non mi è difficile pensare che

in questo libro una denuncia sicura-

mente ci sarà.

Concordo infatti con Procopio: l’arte,

se non è denuncia o non comunica

Page 9: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

A tutto sport GiuliaViva anno I n.1 9

Una città in movimento di Giancarlo De Falco più, a Giulianova, si vedono persone

di diversa età camminare, correre,

andare in bicicletta, soprattutto sul

lungomare. Buon segno, significa

che anche da noi si diffonde la con-

sapevolezza del prezioso legame tra

sport e salute. Fondamentale che i

nostri amministratori colgano que-

sto segnale: l’incremento dell’attivi-

tà fisica implica una piena sintonia

tra le abitudini dei giuliesi ed i cam-

biamenti di stile di vita in atto nel

mondo occidentale. Capire quanta

importanza abbia assunto l’attività

motoria nella vita della comunità

comporta una ricerca di adegua-

te soluzioni alle nuove esigenze. La

nostra amministrazione, che conta

invece di spendere migliaia di euro

per un ascensore inclinato tra lido e

paese, saprà darsi da fare?

A Giulianova esistono molte socie-

tà ed associazioni sportive che da

anni partecipano ai vari campionati.

Calcio, pallacanestro, tennis, palla-

volo, nuoto, vela, basket in carrozzi-

na, pattinaggio su strada e su pista:

tutte, giustamente, curano l’attività

giovanile ma tutte hanno grandi

difficoltà a disporre di strutture per

poter dare adeguate risposte alla

programmazione degli allenamenti.

Molti sport, tra l’altro, necessitano di

impianti attrezzati che, per il conte-

sto economico esistente, le società

non sono in grado di realizzare. Indi-

cativo della penuria di spazi pubbli-

ci è il fatto che, con la ripresa delle

attività, debba ogni anno partire la

corsa all’accaparramento delle pale-

stre scolastiche. Piattaforme poliva-

lenti nei quartieri permetterebbero

ai giovani di dedicare più tempo allo

sviluppo delle proprie capacità tec-

niche che le limitate sedute di allena-

mento svolte nelle società di appar-

tenenza non riescono a potenziare.

Ma la città merita risposte anche più

impegnative: un campo di calcio di-

gnitoso per lo svolgimento delle at-

tività giovanili e per gli allenamenti,

quando necessari, del Giulianova; un

campo per le nuove realtà del calcio

dilettantistico e femminile ; un palaz-

zetto dello sport a disposizione delle

diverse discipline sportive. Molto c’ è

ancora da fare se si vuole migliorare

il benessere generale dei cittadini e

per farlo bisogna avere forte il con-

vincimento di quanta importanza

abbia oggi l’attività sportiva. Sempre

Due vittorie e due sconfitte per il Giulianova Calcio di Daniele Adriani

È iniziata con una vittoria contro

l’Aprilia per 1-0, l’avventura del Giu-

lianova Calcio nel campionato di

seconda divisione. Il ritorno alla re-

altà, purtroppo, ha evidenziato tutti

i limiti dell’attuale squadra gialloros-

sa, segnata dalla sconfitta di Cam-

pobasso e soprattutto da quella tra

le mura amiche con l’Arzanese. Il

giovane allenatore De Patre si trova

a gestire una difficile situazione, poi-

ché non è riuscito a portare quegli

elementi che riteneva affidabili per

la categoria, soprattutto i cosiddetti

“under” (giocatori nati dal ’91 in poi),

fondamentali per attingere ai fon-

di che la Lega mette a disposizione

ma che, se non validi, penalizzano

fortemente la competitività della

squadra. Atavica è la mancanza di

un attaccante di categoria, elemento

fondamentale per sperare di vincere

qualche partita in più. Troppo ottimi-

stico pensare che la vittoria di Fano,

anche grazie a Recchiuti (classe ‘94),

possa risolvere entrambi i problemi.

Il Giulianova Calcio ha vissuto anni

travagliati, sempre sull’orlo del fal-

limento a causa di debiti pregressi

difficilmente sanabili. Di certo si è

notato un assoluto isolamento (in-

dotto o voluto, difficile dirlo) dell’at-

tuale proprietà che da sola stenta a

garantire il futuro ambizioso che la

piazza giuliese si aspetta. Difficoltà

oggettive e notizie (anche su testate

web nazionali) secondo le quali ci sa-

rebbe stata una gestione non conso-

na, hanno esacerbato gli animi. Sulle

tattiche sportive e sulle strategie ge-

stionali, i tifosi si trovano a discutere

e talvolta anche a prendere posizioni

estreme, come quella di disertare lo

stadio, una volta “casa naturale” della

passione giuliese. Noi sappiamo che

questa “notte” deve essere superata:

vedere il Fadini vuoto ci riempie il

cuore di tristezza.

Page 10: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

La pagina della cultura10 GiuliaViva anno I n.1

La riapertura della biblioteca comu-

nale “Vincenzo Bindi”, fulcro culturale

della città, è fortemente attesa: chiu-

sa da ben oltre un quinquennio per

ristrutturazione, dovrebbe essere ri-

consegnata alla città molto presto.

Le biblioteche vivono, nel momen-

to storico attuale, grandi difficoltà:

sono continuamente oggetto di ta-

gli diretti e indiretti di fondi che ne

penalizzano fortemente il servizio

ai cittadini. Ne è un esempio la bi-

blioteca provinciale “M. Delfico” di

Teramo ultimamente umiliata dalla

scarsa sensibilità degli amministra-

tori che spesso non comprendono,

talvolta neanche conoscono né han-

no interesse a farlo, sia la funzione

sociale e culturale delle biblioteche

sia la loro organizzazione interna e

quindi le professionalità necessarie

al buon funzionamento di esse.

All’accorato appello del suo diretto-

re Gigi Ponziani, l’amministrazione

ha risposto assegnando alla biblio-

teca alcuni ragazzi del servizio civi-

le; la stampa ha titolato:

“Riparte la biblioteca Del-

fico”. Ma veramente cre-

diamo che la biblioteca

possa “ripartire” solo con

l’ausilio dei volenterosi

e disponibili ragazzi del

servizio civile? Oppu-

re crediamo che per far

funzionare una bibliote-

ca basti tenerla aperta e

tenere i libri sugli scaf-

fali? Una biblioteca, nel

nostro caso la biblioteca

comunale “V. Bindi”, ha dei doveri

nei confronti dei cittadini il primo

dei quali è il servizio: è necessario

rendere fruibile, nel più breve tempo

possibile, il patrimonio bibliografico

raccolto e per troppo tempo nella

polvere. Rendere fruibile non signi-

fica parlarne e descriverlo a parole:

tutto questo è stato già fatto. Signi-

fica renderlo tecnicamente fruibile,

significa mettere in piedi reti e ser-

vizi attivi da subito e duraturi nel

tempo, non solo per l’inaugurazione.

Di sicuro apprezzeremo i nuovi loca-

li e un allestimento ben

studiato per massimizza-

re gli spazi; certamente

sarebbe stato opportuno

recuperare e collegare

al palazzo Bindi due ap-

partamenti attigui che il

Comune, con una oculata

operazione acquistò alla

metà degli anni Ottanta

proprio a questo scopo,

nei quali collocare il fon-

do moderno (o almeno una parte di

esso) lasciando il fondo Bindi (l’unico

legato al lascito testamentario) nel

palazzo omonimo. Questa soluzio-

ne, probabilmente non considerata

percorribile per motivi ignoti, avreb-

be sicuramente evitato lo smembra-

mento della biblioteca che, qualora

risultasse inevitabile visti gli spazi

angusti, comporterà un peso econo-

mico maggiore nella gestione ordi-

naria della biblioteca: due sedi diver-

se = doppio personale, doppi costi di

gestione.

Sarebbe stato sicuramente più sem-

plice trovare i soldi per un restauro

di tutti i locali anziché scegliere di

gravare l’amministrazione di spese

di gestione ordinaria notevolmente

maggiori.

L’attesa per la riapertura della biblio-

teca è grande e i cittadini confidano

che i lunghi tempi siano legati allo

sforzo economico che l’amministra-

zione deve intraprendere per orga-

nizzare una biblioteca moderna ed

efficiente con personale qualificato.

Seguiremo con attenzione.

Cresce l’attesa per la riapertura della biblioteca Bindidi Cinzia Falini

Page 11: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno I n.1 11

Appuntamento al cinema spettacoli in prima visione al Moderno Multiscreen

I Puffi in 3DGenere: Animazione, Fantastico

Regia: Raja Gosnell

Feriali 20.40 - 22.30

Sabato 16.40 - 18.30 - 20.40 - 22.30

Domenica 15.00 - 16.45 - 18.30 - 20.40 - 22.30

dal 23\09 al 29\09

L’alba del pianeta delle scimmie

Genere: Azione, Drammatico, Thriller

Regia: Rupert Wyatt

Feriali 20.40 - 22.45

Sabato 16.30 - 18.30 - 20.40 - 22.45

Domenica 15.00 - 16.40 - 18.30 - 20.40 - 22.45

dal 23\09 al 07\10

A Dangerous MethodGenere: Drammatico, Thriller

Regia: David Cronenberg

Cast: Keira Knightley, Viggo Mortensen,

Michael Fassbender,Vincent Cassel, Sarah

Gadon, André Hennicke, Arndt Schwering-

Sohnrey, Mignon Remé, Mareike Carrière

dal 30\09 al 13\10

Baciato dalla fortunaGenere: Commedia

Regia: Paolo Costella

Cast: Vincenzo Salemme, Alessandro Gas-

sman, Asia Argento, Nicole Grimaudo, Elena

Santarelli, Dario Bandiera

dal 30\09 al 13\10

IL PROFUMO DELLE FOGLIE DI LIMONE

Clara Sànchez

“ Un romanzo sulla vendetta e la cattiveria,

ma anche sull’amicizia e sull’amore. Tocche-

rà la vostra anima.” - Què Leer-

UN REGALO DA TIFFANY - Melissa Hill

“Un romanzo delizioso, divertente, con un

pizzico di mistero.” -Marie Claire-

“Uno di quei libri da cui è difficile staccarsi.”

-Sunday Independent-

IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI

Vanessa Diffenbaugh

IL LIBRO SEGRETO DI DANTE

Francesco Fioretti

Intrighi, teoremi, sorprendenti rivelazioni

sul poema più importante di tutti i tempi.

Sagre e festein provincia e fuori

25 Settembre - Tornareccio (CH) -

Regina di miele

Mostra mercato del miele

e dei prodotti tipici

1 e 2 Ottobre Bisenti - Festa dell’uva

e del vino montonico

Concerti mostre ed eventiCivitella 1861. Ultimo atto per l’Unità d’Italia. Le armi nella scena dell’assedio

L’esposizione presenta le artiglierie ed armi individuali

da fuoco e bianche appartenute sia all’esercito sardo-

piemontese sia borbonico scontratisi a Civitella del

Tronto nell’ultimo drammatico assedio alla Fortezza

del 1861. L’allestimento è realizzato con pannellature

che ripropongono la ricostituzione del sistema uomo

+ arma. Esposti inoltre i venti cannoni che negli ultimi

due giorni d’assedio scaraventarono su Civitella circa

7900 proiettili. Il cannone Stenhope esposto è l’unico

esemplare rimasto in Italia. Armi e artiglierie esposte

provengono dalle collezioni del Museo Storico Nazio-

nale dell’Artiglieria di Torino e del Museo di Capodi-

monte di Napoli.

La mostra, curata da Piergiorgio Tiscar e dal generale

Natale Cicconi, è organizzata dal comune di Civitella

del Tronto, il Comitato per i festeggiamenti per i 150

anni dell’Unità d’Italia di Civitella del Tronto e l’ente

gestore Sistema Museo, con il patrocinio della Regione

Abruzzo e della Provincia di Teramo.

Apertura: marzo e ottobre 10.00 – 18.00;

aprile, maggio e settembre 10.00 – 19.00; giugno, luglio

e agosto 10.00 - 20.00.

Condivisione di affetti Firenze e Santo Stefano di Sessanio. Opere d’arte dalla Galleria degli Uffizidal 28 luglio al 30 settembre 2011

Questa mostra della collana ‘La città degli Uffizi’ è stata

allestita a Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo in se-

gno di solidarietà nei confronti d’un luogo d’incanto,

che s’era guadagnato l’ammirazione degli ospiti anche

stranieri e che un destino funesto ha quasi ridotto a

una silenziosa solitudine.

La Galleria degli Uffizi – aggredita nel 1993 dalla furia

d’un attentato che avrebbe potuto farla tracollare e

che ne distrusse due capolavori assoluti, guastandone

molti altri – trovò nell’Associazione Amici degli Uffizi

(nata giusto in seguito a quell’esplosione, come gesto

d’incondizionato affetto) un grande conforto per la sua

resurrezione. Quell’esperienza premurosa e intelligen-

te (che peraltro tuttora vive ed è per il museo così profi-

cua) ha indotto a stringere relazioni forti col Comune di

Santo Stefano di Sessanio, avamposto mediceo in terra

d’Abruzzo, colpito – al pari del museo fiorentino – da

una tragedia inaspettata e fulminea.

I best sellers più vendutisegnalati dalla libreria IANNI

“Una storia profonda e potente che mostra

come sia possibile trovare la strada di casa

anche dopo che sono stati tagliati tutti i

ponti alle spalle.” - Jamie Ford, autore del

Gusto proibito dello zenzero-

Page 12: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

Brodetto alla giuliese, miracolo di gusto e convivialitàdi Andrea Beccaceci

Il brodetto è il piatto che più di ogni

altro rappresenta la gastronomia

giuliese. Da sempre è un simbolo di

aderenza al territorio, privo di status

sociale, garanzia di convivialità: il po-

ter mettere un tegame od un coccio

fumante al centro di una tavola è

giustamente considerato un privile-

gio. La cura con cui prima vengono

scelti gli ingredienti e poi eseguita la

cottura lo rendono un piatto dal fa-

scino inimitabile .

Il brodetto non è un tegame

con il pesce messo lì sul fuo-

co, svogliatamente, in attesa

che sia pronto: è un rito di

tradizione, gusto e vita socia-

le; non è il canonico piatto che

la donna di casa prepara men-

tre gli ospiti siedono a

tavola in attesa, ma è

la pietanza che coin-

volge e fa parlare di

sé anche durante

la cottura, quan-

do il profumo

inizia a spander-

si nell’aria e tutti

sentono la neces-

sità di avvicinarsi a

controllare il lento bol-

lore del tegame.

La nascita del brodetto

tradizionale alla giulie-

se è contemporanea

a quella della flotta

peschereccia locale. I

marinai, infatti, doven-

Volendo individuare il periodo più

felice per la preparazione del brodet-

to si indica quello che va da agosto a

novembre, tempo in cui il novellame

diventa adulto e le carni sono più sa-

porite, come anche il pomodoro.do preparare dei pasti a bordo, usa-

vano i pesci meno adatti al mercato o

quelli esteticamente imperfetti, uniti

ai pochi ingredienti che avevano a

disposizione. Da questa premessa

nasce il brodetto come “piatto pove-

ro” dei pescatori.

I pesci indispensabili alla preparazio-

ne tradizionale sono, dunque, quelli

di scarso valore commerciale o per-

ché molto spinosi o perché di sapore

meno pregiato.

Nel tempo i giuliesi - invero an-

che i cuochi dei ristoranti - ne

hanno ampliato il concetto

rendendolo una preparazio-

ne. Sono state aggiunte alcu-

ne specie di pesci, crostacei e

molluschi che le prime flotte

non pescavano: scam-

pi, rane pescatrici e

razze.

Gli integralisti del-

la tradizione so-

stengono, addirit-

tura, che sono da

escludere anche le

vongole e le cozze

che, invece, sono

entrate da tempo

nella ricetta in quanto

sprigionano un’ ulte-

riore carica di sapore

marino.

Quello che, ancora

oggi, tutti evitiamo di

introdurre in pentola

è il pesce azzurro.

Primo e Secondo12 GiuliaViva anno I n.1

INGREDIENTI PER 4 PERSONE :

Gallinella (mazzolina) - razza -

scorfano - palombo - triglia - rana

pescatrice - seppia - lucerna - pa-

nocchia- tracina -

1,5 kg di pomodori maturi

1/4 di un peperone verde di media

grandezza

1 spicchio d’aglio

1 ramo di prezzemolo

1 dl di olio extravergine d’ oliva

PREPARAZIONE

Dopo aver pulito accuratamente

il pesce, soffriggere leggermente

in una padella l’aglio triturato nell’

olio, aggiungere il pomodoro, il pe-

perone il sale e, se gradito, il pepe-

roncino. Unire le seppie tagliate a

listarelle e dopo 4/5 minuti aggiun-

gere i pesci a seconda delle loro di-

mensioni e caratteristiche. I pesci a

carne più coriacea per primi scorfa-

no , gallinella , palombo e tracina gli

altri successivamente. In ultimo ag-

giungere i frutti di mare.

Servire direttamente dal tegame

guarnendo con del pane tostato ed

il prezzemolo tagliuzzato.

Page 13: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

Noi allo specchio

Giovani non in crisi di Roberta Dal Pozzo

In TV, qualche anno fa, c’era una pub-

blicità che promuoveva il Servizio ci-

vile e terminava con questo slogan:

“Servizio civile: una scelta che cam-

bia la vita. Tua e degli altri”. Accat-

tivante, ma allo stesso tempo estre-

mamente profondo.

1˚ febbraio 2011: mi ritrovo, in prima

persona, a sperimentare lo slogan

della pubblicità di cui sopra, a fare

di quelle parole esperienza di vita.

Il mio impegno nel Servizio civile è

di sei ore al giorno per cinque giorni

alla settimana: una presenza piace-

volmente invadente!

Mi sento di dire che questa è una

possibilità grandiosa per noi giovani

che, e non è una novità, soprattutto

in questo momento storico non ab-

biamo prospettive lavorative rosee.

Spendere alcune parole su cosa sia

il Servizio civile è molto importante.

Esso rappresenta una vera “opportu-

nità messa a disposizione dei giovani

dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno

della propria vita a favore di un im-

pegno solidaristico inteso come im-

pegno per il bene di tutti e di ciascu-

no e quindi come valore di coesione

sociale. Il servizio civile volontario

garantisce ai giovani una forte va-

lenza educativa e formativa, un’ im-

portante e spesso unica occasione di

crescita personale, un’ opportunità

di educazione alla cittadinanza atti-

va, contribuendo allo sviluppo socia-

le, culturale ed economico del nostro

Paese. Chi sceglie di impegnarsi per

dodici mesi nel Servizio civile volon-

tario, sceglie di aggiungere un’espe-

rienza qualificante al proprio baga-

glio di conoscenze, spendibile nel

corso della vita lavorativa, quando

non diventa addirittura opportunità

di lavoro, e nel contempo assicura

una sia pur minima autonomia eco-

nomica”.

Queste sono le parole che si trovano

sul sito del Servizio Civile Nazionale

(www.serviziocivile.gov.it) alla voce

“Cos’è il servizio civile”. Ho scelto di

riportarle perché sono efficaci e de-

scrivono perfettamente l’essenza di

questa esperienza.

È difficile incontrare qualcuno che ti

offra non solo un approccio educa-

tivo al mondo del lavoro, ma anche

uno sguardo umano sulla vita e sul

lavoro stesso. Invece qui anche i muri

parlano di umanità e di educazione.

Il nostro motto, anzi, il nostro meto-

do di lavoro, è “Imparare facendo”.

Ed è stupendo lavorare senza avere

i soldi come primo e spesso unico

obiettivo.

Il servizio civile è fondamentale non

solo per noi che decidiamo di in-

traprendere questa avventura, ma

anche per gli enti che, ospitando il

progetto, si avvalgono di personale

giovane, brioso e motivato: questo

dovrebbe entusiasmare la nostra so-

cietà, che spesso è intorpidita e av-

volta dalla supremazia dell’obsoleto.

Bisogna avere più fiducia nei giovani

e il bello del Servizio civile è che si

regge proprio su di noi!

E di “impieghi” ce n’è per tutti i gu-

sti: le aree di intervento nelle quali

è possibile prestare il Servizio civile

sono riconducibili ai settori di pro-

tezione civile, ambiente, patrimonio

artistico, educazione e promozione

culturale e, per gli amanti del viag-

gio, servizio civile all’estero.

Spero di aver sollevato anche solo

un po’ l’interesse verso una grande

opportunità di cui si sente molto

parlare ma che forse non si conosce

profondamente.

Invito tutti, giovani e non, a consul-

tare il sito www.serviziocivile.gov.it .

I giuliesi sono inoltre molto fortunati

perché in viale Orsini 90 c’è l’ufficio

della Nova Comunicazione, associa-

zione senza scopo di lucro che opera

nel campo delle politiche giovanili,

progettando e realizzando esperien-

ze di Servizio civile (e non solo).

Buona fortuna e buona vita a tutti!

GiuliaViva anno I n.1 13

Page 14: GiuliaViva anno1 nr.1 24 settembre 2011

GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Marzia [email protected]

Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it -tel.3473612374

Salve, sono un cittadino giuliese e mi

associo a quanti altri - tra cittadini e

commercianti - hanno trovato la notte

bianca una presa in giro. Soprattutto

non vedo con quale valore legale il co-

mune abbia potuto mettere in circola-

zione i manifesti e le locandine che, ol-

tre a pubblicizzare gli eventi pubblici e

quindi gratuiti, pubblicizzavano anche

l’evento “discoteca in spiaggia” (al cen-

tro del volantino, che vi ho allegato,

ma se ne possono trovare tanti altri in

giro per Giulianova). Tale evento in-

fatti era una serata PRIVATA di una

discoteca, che infatti faceva pagare

10€ di ingresso, e non c’entrava niente

con il comune. Io, siccome conosco di

persona uno degli organizzatori, dato

che lavora come organizzatore anche

in quella discoteca, posso concludere

che ha fatto inserire questa serata nel

programma per fini suoi personali.

Ora mi chiedo soltanto: è giusto che il

comune pubblicizzi un evento privato

A PAGAMENTO, tra l’altro inseren-

dolo assieme ad altri gratuiti?

Grazie per l’attenzione, spero di essere

stato chiaro.

lettera pervenuta via mail

[email protected]

Salve, sono un cittadino residente nel

quartiere Annunziata. Tutti i giorni i

miei occhi incontrano questo cartello,

proprio accanto al bar Giardino.

Possibile che chi lo ha piantato non lo

abbia letto? Sarà davvero vietato po-

steggiare su “ambo i lati”? A Giulia-

nova, evidentemente, gli “ambi” non

sono solo quelli del lotto e della tom-

bola...

A. C.

Grammatica giuliese

Notte bianca

14 GiuliaViva anno I n.1

Sono titolare di un’attività commercia-

le nel centro di Giulianova lido. Vorrei

segnalare che, quest’estate, tantissimi

clienti sono entrati in negozio dicen-

do di trovare la città terribilmente

sporca. Mi è dispiaciuto che, a lamen-

tarsi, siano stati anche e soprattutto i

turisti. Quando si parla di rifiuti, tutti

commentano la raccolta differenziata

o la gestione delle discariche. Ma del-

le semplici cartacce nelle aiuole e sui

marciapiedi, delle bottiglie lasciate nei

parchi, dei cestini mezzi rotti e stra-

colmi d’immondizia, chi si occupa?

Lo spazzamento quotidiano dovrebbe

essere una priorità, ed invece, già dal-

le prime ore della mattina, è evidente

che nessuno ha provveduto alla puli-

zia spicciola. I villeggianti hanno sot-

tolineato anche la trascuratezza delle

traverse vicino alla spiaggia. Un pec-

cato, per una città che crede di essere

una perla del turismo.

R. G.

Inviateci le vostre lettere, segnala-

zioni o foto a: [email protected] Città sporca

Parco CerulliMi congratulo con l’amministrazione

comunale per aver finalmente prov-

veduto ad attrezzare con i giochi per

bambini il parco Cerulli, in via Orsini.

Ora la pineta è davvero fruibile, e cre-

do che anche chi frequenta il vicino

centro anziani sia contento di vedere

un po’ d’animazione. Il parco Franchi,

contrariamente a questo, è tra l’altro

troppo assolato e polveroso, oltre ad

avere due sole altalene.

e-mail firmata

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