globalizzazione sviluppo povertà
DESCRIPTION
TRANSCRIPT
Globalizzazione, sviluppo e povertà
Auser Varese 29 settembre 2011 Enrico Bigli
La fame nel mondo
Se la definizione della povertà è complessa, più chiara è la nozione di fame
Ancora oltre un miliardo soffre la fame
Millenium goal 2015
Gli obiettivi: Combattere povertà e fame (dimezzare entro il
2015) Garantire l’educazione delle scuole primarie a
tutti Parità di genere (per le scuole primarie entro il
2005 per le secondarie 2015) Mortalità infantile (dimezzare entro 2015) Combattere HIV e malaria (bloccare l’aumento) Garantire sviluppo e sostenibilità ambientale Promuovere la cooperazione internazionale
A che punto siamo con l’obiettivo n.1?
Andamento dell’estrema povertà
Cina, (dubbi sui dati 93-96)
Povertà
Gli indicatori quantitativi Povertà assoluta e relativa L’indice di Gini, 2009 -5,1% di PIL per chi?
Indice di Gini
Povertà assoluta, distribuzione mondiale
Gli indicatori qualitativi
HDI (speranza di vita, alfabetizzazione, sanità)
Classificazione sino al 2010 1-0,8 alto 0,8 0,6 medio 0,6 0,4 basso Sotto 0,4 molto basso
(dal 2010 metodo dei quartili) HPI 1 HPI 2
Correlazione PIL / HDP
Diverso PIL Uguale HDI
La costruzione di HPI
Che cosa succede
Dalla fine della guerra fredda alla caduta degli aiuti
I cambiamenti in Asia (Cina e India) e il dramma dell’Africa
L’ impegno eluso del 7 per mille Arabia e Cina si affacciano sul
continente nero
La finanza dei derivati e la fame
I prodotti sintetici moltiplicano le oscillazioni dei prezzi
Dalla crisi dei subprime alle crisi delle banche del 2008
Il cibo diventa oggetto di speculazione Il pianeta produce cibo a sufficienza
(semmai manca la domanda) L’andamento folle dei prezzi: nel 2008
torna prepotente la fame e nel 2011 esplode il Maghreb
Indice dei prezzi alimentari
L’enorme crescita del debito
La corsa dei derivati non conosce sosta e supera oggi di 12 volte il PIL mondiale
La folle corsa
Non si esce dal debito facendo altro debito
Si corre alla ricerca di nuove merci per potere continuare
Diventano merci sanità, educazione e i beni comuni
Le responsabilità dei paesi poveri
Le istituzioni (rafforzare la democrazia) l’esperienza di Porto Allegre e il decentramento
Le risorse finanziarie e la loro destinazione Spese sanitarie i paesi dove ne è destinato
almeno il 5% del PIL migliorano più rapidamente Istruzione (migliorano più rapidamente i paesi con
più di 6 dollari di spesa procapite(obiettivo 30-40) Spese militari meglio i paesi che dedicano meno
risorse (rapidità di sviluppo dei PVS inversa agli stanziamenti militari)
Le responsabilità dei paesi ricchi
Gli aiuti finanziari Nel 1970 (Monterrey) venne stabilito 0,7%
del PIL – nel 1990 0,35, nel 2001 0,22, nel 2007 0,20.
Italia 0,13, USA 0,11, Danimarca, Svezia e Olanda oltre 1%
L’acccesso ai mercati (il protezionismo UE e USA – agricoltura) la stima di un migliotamento di 200 miliardi del PIL (ma diseguale Africa subsahariana 3,4)
FMI e World Bank
I ruoli marginali e contradditori: Le ricette sbagliate del FMI I nuovi progetti dal prgf (programma di
riduzione della povertà e facilitazione della crescita) rivolti al controllo della governance
L’impatto ambientale delle grandi opere finanziate dalla World Bank
La globalizzazione favorisce la crescita e diminuisce la povertà?
Non esiste una risposta univoca Il processo di miglioramento della vita è
sicuramente più sensibile ad altri fattori in particolare a quelli istituzionali (il controllo democratico dei bilanci dello stato)
A crescite del reddito medio procapite si associa in molte parti l’aumento delle diseguaglianze e maggiore povertà (anche assoluta)