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5 Novembre 2010 – Sala Conferenze del Baraccano
Le nuove povertà nellaLe nuove povertà nella provincia di Bolognap g
Giovanni Di BartolomeoGiovanni Di [email protected]
Progetto obiettivo "nuove povertà" del PD di Bologna“La zona grigia. Le nuove povertà tra inclusione ed esclusione sociale”
Università di Teramo
Il problema della nuova povertàIl problema della nuova povertà
Si tratta di un problema evidente!!!
Un problema di pochi o un problema di tutti???
La nuova povertà: outlineLa nuova povertà: outline
• Origini della nuova povertà• Gli effetti della crisi economicaGli effetti della crisi economica• Il quadro del comune di Bologna• Le politiche per contrastarla
– Le politiche contro le causeLe politiche contro le cause– Le politiche contro gli effetti
Origini globalizzazione e crisiOrigini, globalizzazione e crisiIl d t di t N i i• Il dato di partenza: Nuovi poveri
• Le cause (???)Riforme del mercato del lavoro– Riforme del mercato del lavoro
– Mancato aumento di produttività e di crescita– Fallimento della strategia di LisbonaFallimento della strategia di Lisbona
• La globalizzazione: nuove prospettive e nuove sfide, fallire le sfide vuol dire prospettive che di idiventano negative.
• La crisi economica aggrava il problema della nuova povertà ma non lo crea (per cui lanuova povertà, ma non lo crea (per cui la soluzione della crisi non lo risolve!!!)
Un calcolo sempliceUn calcolo sempliceFlessibilità dei mercati del lavoroFlessibilità dei mercati del lavoro
(sistema anglo-americano)Senza maggiore efficienza
Cresce la disuguaglianza
Non si cresce
La crisi economicaLa crisi economicaLa dinamica del PIL nazionale, 2005 – 2010 (I trimestre), ( )
(valori concatenati, anno di riferimento 2000)
Fonte: Istat
La crisi nella provinciaLa crisi nella provinciaTasso di crescita annuale delle Indicatore di attività economicaimprese attive (%), 2003-2009
Fonte: RegiosS-Cyces & Trends (in Rapporto sul Mercato del Lavoro, Provincia di Bologna, 2010).
Periodo 2003 - 2009 Bologna + 2,5% Emilia Romagna + 4,0% Italia + 6 4% Italia + 6,4%
Nati-mortalità imprese (iscritte – cessate), provincia Bologna, 2003-2009)
Gli effetti sui lavoratoriGli effetti sui lavoratoriSe è vero che la Cassa Integrazione Guadagni è servita come utile ammortizzatore perarginare le conseguenze dell’attuale recessione economica è altrettanto vero che nel brevearginare le conseguenze dell attuale recessione economica, è altrettanto vero che nel breve-medio periodo, tali misure sono insostenibili;Le domande di disoccupazione sono aumentate significativamente: dal 2008 al 2009 sono più che raddoppiate (+ 53,5%, i.e. da 19,590 a 30,068 domande) nei primi quattro mesi del 2010, sono già pari al 37,2% di quelle presentate nel
Lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali, provincia di Bologna, Ore autorizzate di Cassa Integrazione,
corso del 2009 (i.e. 11,195 domande)
1296
4007000
8000
9000
, p g ,2006 ‐ 2009
20.000.000
25.000.000
O e auto ate d Cassa teg a o e,provincia di Bologna, 2005 - 2010 (Gen-Set)
1731 952400
4000
5000
6000
7000
10.000.000
15.000.000
1216 1780 1684
5508 5944
1354 626
2574
0
1000
2000
3000
0
5.000.000
02006 2007 2008 2009 Gen-Apr/2010
Cassa Integrazione Mobilità Contratti solidarietà
2005 2006 2007 2008 2009 2010(Gen-Set)
Ordinaria Straordinaria Deroga
Le dimensioni della povertàLe dimensioni della povertà
• Povertà economica• Povertà abitativaPovertà abitativa• Povertà relazionale
• Povertà assoluta• Povertà assoluta• Povertà relativa
Il reddito pro capiteIl reddito pro-capiteBologna
A fronte di un costante storico aumento del reddito imponibile totale insieme adun aumento tendenziale del reddito procapite..
... negli ultimi tre anni (dati disponibili: 2004-2006) ...
l’ammontare del reddito pro capite (per residenti) diminuisce l’ammontare del reddito pro-capite (per residenti) diminuisce, mentre aumenta la concentrazione del reddito e quindi la disuguaglianza;
Anno Reddito procapite annuo Indice di Gini
2004 15.255 0,35
2005 15 186 0 362005 15.186 0,36
2006 15.099 0,38
Differenza 2004 - 2006 (-) 156 (+) 0,3( ) ( ) ,
Fonte: Redditi IRPEF (in Paltrinieri F., Lambertini C., Michielli M., Profilo di comunità della provincia di Bologna, 2008 e Istituto Tagliacarne)
La cittàLa cittàIndice di GiniDifferenze territoriali
Reddito imponibile medio, comune di Bologna – Anno 2007
Fonte: Nostra elaborazione sui datisui Redditi IRPEF (in Paltrinieri F., Lambertini C., Michielli M., Profilo diLambertini C., Michielli M., Profilo di comunità della provincia di Bologna, 2008)
Fonte: Bovini G., Disuguaglianze di genere, generazionali e territoriali, 2008
I comuni: Correlazione spazialeI comuni: Correlazione spaziale0 41 Reddito p/c
0 37
0,39
0,41 Reddito p/c
0,33
0,35
0,37
0,29
0,31
0,33
0,25
0,27Indice di Gini
r (indice di Pearson)= 0,84
10000 11000 12000 13000 14000 15000 16000 17000 18000
r (indice di Pearson) 0,84Fonte: Nostra elaborazione sui dati sui Redditi IRPEF (in Paltrinieri F., Lambertini C., Michielli M., Profilo di comunità della provincia di Bologna, 2008)
Povertà abitativaPovertà abitativaIndicatori povertà abitativa a Bologna
Bologna Casalecchio di Reno Imola Pianura
EstPianura Ovest
Porretta Terme
San Lazzaro
Provincia di Bologna
Domande al Fondo Sociale affitto 6.543 1.499 1.447 1.391 788 532 892 13.092
Indicatori povertà abitativa a Bologna
var % rispetto al 2004 28,4 37,9 18 43 24,9 26,4 28,9 29,3N. nuclei richiedenti alloggi ERP (A) 6.457 193 923 1.298 0 0 539 9.410Alloggi non occupati ERP (B) 885 27 130 100 62 69 62 1.335
/Richiedenti/alloggi non occupati (A/B)
7,3 7,1 7,1 13,0 0,0 0,0 8,7 7,0
Fonte: Paltrinieri F., Lambertini C., Michielli M., Profilo di comunità della provincia di Bologna, 2008
dal 2004 al 2007, le domande al Fondo Sociale Affitto sono aumentate del 29,3%; 7 domande di alloggi ERP per 1 solo alloggio disponibile (non occupato); situazione particolarmente grave nella zona Pianura-Est, ma anche a Casalecchio p g ,di Reno
Povertà abitativaPovertà abitativaAnalisi in componenti principaliAnalisi in componenti principali
Secondo fattore: Difficoltà abitative e legate al territorio
Abitazioni affollate e elevata criminalità
L i i “ i t ”Le regioni “virtuose”
Le regioni svantaggiate
Primo fattore: Famiglie “fortunate” vs famiglie in difficoltà
g gg
Primo fattore: Famiglie fortunate vs famiglie in difficoltà
Fonte: Nostra elaborazione su dati ISTAT
Indice di deprivazioneIndice di deprivazione
Fonte: Paltrinieri F., Lambertini C., Michielli M., Profilo di comunità della provincia di Bologna, 2008
Indicatori socio economici (censimento 2001)
Alcuni dati delle indaginiAlcuni dati delle indagini
Nel complesso, il tuo salario/stipendio ti basta per vivere e mantenere le per-
t l t i ?
Cittadinanza e povertàsone eventualmente a carico?
60 00%
70,00%
80,00%
10%12%
pienamente 30 00%
40,00%
50,00%
60,00%
40%37%
pienamente
abbastanza
a stento
non mi basta
0 00%
10,00%
20,00%
30,00%
0,00%Pienamente Abbastanza A stento/non mi
basta
Italiana Di paesi extracomunitari
La percezione del cambiamentoLa percezione del cambiamento
Rispetto a quattro anni fa, come e' cambiata la condizione economica della tua famiglia?
Ma non è solo una percezioneAnno Reddito procapite annuo Indice di Gini
2004 15.255 0,35
Ma non è solo una percezione
2004 15.255 0,35
2005 15.186 0,36
2006 15.099 0,38
Differenza 2004 - 2006 (-) 156 (+) 0,3
Che fare?Che fare?Combattere le cause è problema nazionale mentreCombattere le cause è problema nazionale, mentre
combattere gli effetti è un problema locale– Dati per capire e monitorare– Dati per capire e monitorare– Le questioni aperte
• Problema delle risorse (che non ci sono)• Problema delle risorse (che non ci sono)• Rapporto con il federalismo (che ci sarà?)• Il ruolo settore non profit e il coordinamento• Il ruolo settore non profit e il coordinamento
– Le politiche (campi di intervento)• Economiche (dirette)
efficienza – equitàesperienze pilota• Economiche (dirette)
• Trasversali (indirette)• abitative/alimentari (bisogni primari)
esperienze pilota
( g p )• relazionali
Creare un laboratorio economico-sociale
Politiche economichePolitiche economiche• Laboratorio socio-economico? (politiche pilota)
– politiche tariffarie– reddito minimo d'inserimento– servizi bassa soglia– microcredito– valorizzazione della cooperazione per l'inclusione
i lsociale • ad esempio clausole sociali negli appalti per destinare una
quota di essi alle cooperative sociali che assumono soggettiquota di essi alle cooperative sociali che assumono soggetti svantaggiati e lavoratori fuoriusciti dal mercato del lavoro.
Politiche trasversaliPolitiche trasversali• Protocolli d'intesa con agenzia entrate e ministero del
tesoro (evasione fiscale)L idi i tà l t t di t• La sussidiarietà quale strumento di sostegno
• Due livelli di comunicazionecittadini (accesso agli str menti di sostegno)– cittadini (accesso agli strumenti di sostegno)
– rete degli operatori pubblici e privati (coordi-namento)
• Ripensare decentramento dei servizi• Ripensare decentramento dei servizi• Raccolta dati e monitoraggio• Valorizzazione e promozione di istituzioni ad hoc• Valorizzazione e promozione di istituzioni ad hoc
– consulta contro l'esclusione sociale (mente)– servizio di pronto intervento sociale (braccio)p ( )
Politiche abitative/alimentariPolitiche abitative/alimentari• Abitative
– Ridefinizione delle regole di accesso all'alloggio pubblico (assegnazione e controlli)Ridefinizione degli asset sulla gestione del patrimonio pubblico– Ridefinizione degli asset sulla gestione del patrimonio pubblico immobiliare, valorizzando l'area metropolitana e le diverse competenze dei soggetti gestori
– Valorizzazione delle ASP, nel rispetto del contratto di servizio, nel ruolo di raccordo e coordinamento dei centri per l'accoglienza notturna anche a bassa sogliag g
• Alimentari
– Valorizzazione di programmi incentrati sul processo di riuso e della lotta allo spreco e delle esperienze della Caritas del Bancodella lotta allo spreco e delle esperienze della Caritas, del Banco alimentare, del Last Minute Market e gruppi di acquisto solidale
– Incentivazione alla vendita dei prodotti sfusi nella grande distribuzione e implementazione di politiche tese a sostenere anche indirettamente la lotta alle povertà alimentari
Politiche relazionaliPolitiche relazionali• Valorizzazione dei
– soggetti attivi nella promozione della coesione sociale (agenzie educative centri di assistenza e accoglienza centri per laeducative, centri di assistenza e accoglienza, centri per la famiglia, esperienze associative) ad esempio attraverso meccanismi di defiscalizzazione C t i di i i i di i lità l i i d l t– Centri diurni e occasioni di socialità e valorizzazione del tempo libero
• Disinnescare il meccanismo povertà-esclusione (edDisinnescare il meccanismo povertà esclusione (ed auto-esclusione)