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GRUPPO SCOUT MELEGNANO 1 PROGETTO EDUCATIVO 2011 2014

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Page 1: GRUPPO SCOUT MELEGNANO 1 · delle priorità, se non quando sono ... Il primo passo per entrare in relazione con un’altra persona è riconoscerla ... E’ più facile stare con i

GRUPPO SCOUT

MELEGNANO 1

PROGETTO EDUCATIVO 2011 2014

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Cos’è il Progetto Educativo

Il progetto educativo è uno strumento per la comunità capi utile a produrre dei cambia-

menti nel gruppo scout. E’ stato pensato e scritto dalla comunità capi stessa per rispon-

dere ai bisogni dei nostri ragazzi.

Il progetto educativo presenta ai capi ed ai genitori le aree di impegno prioritarie

dell’azione educativa. Queste sono state individuate dall’analisi della realtà in cui i ra-

gazzi vivono, nel particolare momento storico in cui si trovano.

Il cambiamento che vogliamo fare nascere è descritto da semplici atteggiamenti di vita

scout chiamati obiettivi. Ciascuna unità e branca, aiutati dalla comunità capi propone ad

inizio anno un programma che definisce le tipologie di attività utili a raggiungere questi

obiettivi. L’azione educativa è comunque sempre portata avanti secondo il metodo

scout in coerenza al patto associativo.

Il progetto educativo è un documento pubblico e condiviso. I genitori e le altre realtà

educative possono trovare alcune attenzioni che meglio consentano di collaborare con i

capi.

La Comunità Capi

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Il lavoro che abbiamo fatto ha evidenziato tre aree di impegno prioritarie: il limite, le

relazioni e la fantasia. Ciascuna poi è stata declinata secondo proprie tematiche che a

loro volta si concretizzano in obiettivi specifici per ogni branca.

Aree di impegno prioritarie Tematiche Obiettivi

IL LIMITE Conosci te stesso

Specifici per

ogni branca

Impegni

ENTRARE IN RELAZIONE CON.. Rispetto

Conoscenza e accoglienza

CREATIVITA’ e FANTASIA Idee personali

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AREE DI IMPEGNO PRIORITARIE

IL LIMITE: Conoscere se stessi per prendersi i giusti impegni

Il limite è inteso come punto fermo per poter sperimentare nuove prospettive di vita.

Imparando a conoscere chi sono, capisco quali sono le mie difficoltà e potenzialità. Pos-

so così decidere quali impegni prendere e portare a compimento per crescere in autono-

mia, consapevole che esiste la possibilità di sbagliare.

Conosci te stesso

Si evidenzia in tutte le età la complessità a comprendere le proprie capacità già acquisite

e potenzialità ancora da sviluppare. Si fa fatica ad accettare le proposte ed i consigli de-

gli altri ma allo stesso tempo i ragazzi si nascondono per non commettere errori.

LC I lupetti e le coccinelle per paura di essere presi in giro dagli altri fanno

fatica ad esporsi nei giochi. Temono di essere giudicati dal gruppo, sotto-

valutando le proprie capacità. Le coccinelle però superano questa difficoltà

quando sono suddivise in piccoli gruppi.

I più grandi del Branco e del Cerchio non prendono in considerazione le

proposte dei piccoli, soprattutto nei giochi e nelle scenette

EG

Gli scout e le guide spesso non si mettono in gioco nelle attività pratiche di

reparto pur essendo capaci di realizzare autonomamente ciò che gli viene

richiesto. Quando i capi “stanno addosso” seguendo passo passo tutte le

fasi realizzative delle imprese le cose sembrano migliorare ma in realtà

viene meno quell’aspetto di protagonismo dei ragazzi.

RS

I rover e le scolte hanno difficoltà ad accettare i consigli dati dagli altri che

siano capi o ragazzi specie se si trovano a discuterne con l’intera comunità.

Hanno inoltre timore ad esporsi per esprimere concetti ricchi di significato.

Quando invece si trovano a dialogare singolarmente con i capi, come per

esempio nel confronto sul “punto della strada”, non si nota questa fatica.

Le discussioni migliorano quando sono confinate in piccoli gruppi divisi

per anno.

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Impegni

Abbiamo notato una certa difficoltà nei ragazzi a prendere gli impegni e, se lo fanno,

difficilmente riescono a portarli a termine. L'aiuto dell'adulto, a volte necessario, alla

lunga rischia di ridurre l'autonomia e il protagonismo dei ragazzi . Si sottolinea inoltre la

mancanza di presenza continuativa in attività e la difficoltà ad avvisare gli altri quando

si è assenti.

LC I lupetti e le coccinelle non sempre sono in grado di scegliere e/o portare a

termine gli impegni. Faticano a capire l’importanza della continuità alle

attività e quando mancano non sempre si ricordano di avvisare i capi.

EG

Gli scout e le guide non hanno sempre chiaro cosa si fa agli scout e perché

si fa, di conseguenza non sanno capire l’importanza dell’essere presenti

alle attività in modo continuativo, così come faticano a distinguere le ca-

ratteristiche delle attività e a percepirsi come protagonisti principali della

proposta scout («se manco io non importa, tanto c’è qualcun altro»). Sem-

bra non conoscano il significato della parola impegno, così come faticano

a portare a termine gli impegni di lunga durata, per esempio le specialità di

squadriglia; ma, se la fase realizzativa di un’impresa è breve (una o due

giornate) allora gli impegni vengono portati a termine.

RS

I rover e le scolte sanno scegliere gli impegni e ne conoscono l’importanza

nel percorso scout, ma una volta presi fanno fatica a rispettarli e a darsi

delle priorità, se non quando sono seguiti passo passo dai capi. Si osserva-

no infatti carenze di progettualità e organizzazione del tempo. Anche tra

gli RS si evidenzia una difficoltà ad essere presenti in modo continuativo

così come ad avvisare (per tempo) quando non si può essere presenti alle

attività.

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ENTRARE IN RELAZIONE CON … prendersi a cuore l’altro

Il primo passo per entrare in relazione con un’altra persona è riconoscerla e averne ri-

spetto accettando ciò che dice. Prendere a cuore per noi vuol dire accogliere e accettare

l’altro, nella consapevolezza che le differenze sono una ricchezza per la nostra crescita.

Rispetto

Emerge una difficoltà di relazione tra capi e ragazzi e tra i ragazzi stessi. I ragazzi fanno

fatica a capire il ruolo del capo e ciò comporta una diffidenza nei confronti delle attività

proposte; la stessa si nota anche nei confronti delle attività proposte da loro.

LC I lupetti e le coccinelle fanno fatica ad accettare un rimprovero, o un consi-

glio, se non all’interno di momenti stabiliti (per esempio il consiglio della

grande quercia o della rupe) mostrando un’eccessiva confidenza nei con-

fronti dei capi, e dei rs in servizio. Faticano quindi a distinguere le figure

adulte come autorevoli fuori dai momenti formali

EG

Le guide e gli scout mostrano un’eccesiva diffidenza nei confronti dei capi

e una scarsa considerazione delle proposte fatte dai capi stessi. Le cose

cambiano quando le due figure iniziano a conoscersi meglio (il capo è vi-

sto come adulto autorevole ed aumenta la fiducia nelle sue proposte)

RS

I rover e le scolte in molte circostanze sentono di poter proseguire il cam-

mino da soli senza l’aiuto dei capi. In questo modo diventa difficile com-

prenderne il ruolo ed ascoltare o accettare i suoi consigli, salvo poi doversi

ricredere quando quest’ultimo porta in evidenza, in particolare nelle di-

scussioni, le criticità delle proposte fatte dai ragazzi. Tra ragazzi c’è la

tendenza ad avere poca considerazione delle idee altrui e del lavoro fatto

per tutti, soprattutto quando vengono preparate le attività (solo chi le fa è

interessato gli altri fanno fatica anche solo a partecipare). Solo quando si

ragiona sul perché delle cose le relazioni migliorano.

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Conoscenza e Accoglienza

E’ più facile stare con i propri amici che con gli sconosciuti. Si condividono i momenti

sempre con le stesse persone non riuscendo così a creare vere comunità.

LC I lupetti e le coccinelle scelgono di giocare sempre con il solito gruppetto di

amici, non prendendo in considerazione il resto del branco/cerchio. E’ capita-

to che dopo diversi mesi di attività i lupetti non conoscevano il nome degli

altri fratellini. Le cose migliorano nei giochi di squadra.

EG

Le guide e gli scout preferiscono il gruppo dei pari o di simili interessi, in

particolare durante i giochi iniziali. Fanno fatica ad integrare nel gruppo del

reparto i nuovi ingressi, sia dal branco/cerchio che dall’esterno. Nel grande

gruppo di reparto i più piccoli si trovano in difficoltà ad emergere nelle rela-

zioni. Nel piccolo gruppo della squadriglia i rapporti migliorano.

RS

All’interno della comunità RS è facile trovare gruppi legati soprattutto per le

loro compagnie al di fuori degli scout. Questo atteggiamento rischia di lascia-

re in disparte alcuni membri dalla comunità stessa.

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CREATIVITA’ e FANTASIA: proporre idee per esperienze avvincenti

Crediamo che la creatività e la fantasia siano la base per un cammino di crescita che

punti al protagonismo dei ragazzi. La fantasia è necessaria per ricercare dentro di se i

propri sogni. La creatività per sperimentare e mettere in pratica le proprie idee.

Idee personali

E’ difficile pensare con la propria testa, soprattutto quando si è chiamati ad esprimere

un’idea personale in attività. Ciò comporta una difficoltà a raccogliere proposte per ri-

cercare la soluzione più interessante ed avvincente.

LC I lupetti e le coccinelle lavorano poco di fantasia nelle scenette, i giochi, i

bivacchi e, quando c’è da proporre qualcosa, escono sempre le stesse idee.

Quando si tratta di esprimere la propria opinione, nei momenti riflessivi

(verifiche, consiglio della rupe/grande quercia) si preferisce seguire il pen-

siero e l’idea del leader del momento.

EG

Per le guide e gli scout è più facile proporre attività, imprese, specialità

individuali, di sicura riuscita perché collaudate negli anni piuttosto che spe-

rimentarsi in cose nuove. Inoltre, preferiscono avere sempre qualcuno che

organizzi e pensi per loro cosa e come fare le cose (capi o genitori) altri-

menti fanno fatica o non le fanno.

RS

I rover e le scolte hanno molto entusiasmo ma si impigriscono quando si

tratta di pensare, scegliere e decidere proposte impegnative quali route, u-

scite ed autofinanziamenti. Durante le discussioni emerge una difficoltà ad

esprimere le proprie idee personali finendo spesso per parlare per partito

preso senza cognizione di causa

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OBIETTIVI SPECIFICI

Conosci te stesso

Impegni

LC

- prendere in considerazione le proposte dei giochi altrui e le idee

degli altri nella preparazione di scenette

- essere protagonisti nei giochi e nelle scenette senza temere il giudi-

zio degli altri

EG - essere protagonisti nelle attività pratiche

RS

- ascoltare i consigli dati dagli altri, sperimentarli lasciandosi talvolta

provocare

- essere protagonisti nelle discussioni e nelle proposte di attività

LC

- imparare a scegliere gli impegni e le prede

- portare a termine prede e impegni nei tempi stabiliti

- essere presenti alle attività e avvisare quando non si può venire

EG

- imparare a scegliere gli impegni

- portare a termine gli impegni nei tempi stabiliti

- essere presenti alle attività e avvisare quando non si può venire

- creare un gruppo di amici che si frequenta anche fuori dalle attività

RS

- portare a termine gli impegni nei tempi stabiliti, darsi delle scaden-

ze e rispettarle

- darsi delle priorità sulle proprie attività nel tempo libero affinché si

possa partecipare a pieno alla vita scout

- essere presenti alle attività e avvisare quando non si può venire

IL LIMITE: Conoscere se stessi per prendersi i giusti impegni

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Rispetto

Conoscenza e Accoglienza

LC - Mostrare attenzione e riconoscere la figura dell’adulto quando si riceve

un consiglio o un rimprovero.

EG - Accettare la proposta del capo anche se va fuori dalle comuni attività.

RS

- Mostrare attenzione e riconoscere la figura del capo

- Partecipazione alle attività indipendentemente da chi le ha preparate

- Esprimere il proprio pensiero contrario quando si è in disappunto anzi-

ché tirarsi fuori dal gioco

- Utilizzare nelle discussioni un linguaggio corretto nei confronti dell’altro

LC

- Conoscere i nomi di tutti i fratellini e sorelline nelle prime attività

- Giocare e trovarsi un po’ con tutti, non sempre con gli stessi fratellini e

sorelline

EG

- Non ritrovarsi in gruppetti specialmente nei giochi collettivi di reparto

- accogliere i nuovi ingressi

RS

- accogliere a pieno nella comunità tutti i membri di cui ne fanno parte

ENTRARE IN RELAZIONE CON … prendersi a cuore l’altro

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Idee personali

LC

- Proporre cose nuove durante le scenette, nei bivacchi o nei giochi di

gruppo.

- Nei momenti riflessivi (verifiche, consiglio della Rupe/grande quercia)

esprimere e motivare le proprie idee cercando se necessario di andare

oltre il parere del leader

EG

- Proporre imprese nuove

- Saper scegliere le specialità perché interessano veramente e sono utili

alla squadriglia/reparto e non perché la faccio con gli amici

- Realizzare le imprese senza l’aiuto di capi o genitori

RS

- Proporre route, uscite, autofinanziamenti e attività in genere diverse dal

comune già vissuto più volte

- Portare idee nuove alle discussioni che derivano da ragionamenti perso-

nali

CREATIVITA’ e FANTASIA: proporre idee per esperienze avvincenti

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L’attuazione del progetto educativo avviene a livello di singola unità attraverso la stesu-

ra di un programma annuale, suddiviso in trimestri, in cui si specificano gli obiettivi, si

individuano i mezzi concreti e i tempi per raggiungerli. Il programma di unità deve esse-

re uno strumento che ci permetta di coordinare e organizzare il più agevolmente possibi-

le le attività inserite a calendario.

Il programma di unità verrà presentato ai genitori ogni anno entro dicembre

Ecco lo schema di riferimento che aiuta noi capi a svolgere questa fase:

Definizione degli obiettivi annuali

Tenendo presente:

- Gli obiettivi evidenziati nel progetto educativo

- Quanto emerso dalle verifiche di unità

Nel programma di unità non rientrano gli obiettivi metodologici più generali propr

dello scautismo.

Individuazione di mezzi concreti: scelta delle attività

Definizione dei tempi: calendario alla mano si decide quando attuare i mezzi con-

creti individuati

Attenzioni da prestare: se si ritiene opportuno, si possono inserire nel programma

di unità delle “attenzioni”, abitudini da avere in ogni attività e di cui l’unità ha

particolarmente bisogno.

Il programma di unità

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Le verifiche

Le verifiche di unità

All’incirca ogni tre mesi occorre un momento di staff e poi di comunità capi per la veri-

fica del lavoro svolto con i ragazzi. In verifica è fondamentale analizzare la realizzazio-

ne del programma di unità senza però dimenticare il rapporto tra ragazzi, tra capi e ra-

gazzi, tra capi in staff.

La verifiche del progetto educativo

Al termine di ogni anno viene effettuata una verifica del progetto educativo per correg-

gerne la rotta.

Al termine dei tre anni di validità il progetto educativo verrà verificato con seguenti

spunti:

- Fedeltà alla realtà ed ai bisogni dei ragazzi

- Utilizzo del Progetto Educativo nei programmi di unità

- Correttezza ed attuazione degli obiettivi

- Facilità di utilizzo del Progetto Educativo

- Lettura e condivisione del Progetto Educativo in Comunità Capi durante l’anno

- Condivisione con i genitori e con le altre agenzie educative presenti nel territorio

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La prima cosa per riuscire nell'educazione è di sapere qualche cosa sui ragazzi in genere, e poi sul vostro ragazzo in particolare .