gurs n. 55-giovedì 31 dicembre 2015 (pdf)

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CO P IA TRATTA DAL S ITO UFF ICIALE DELLA G.U.R.S. NON VALIDA P ER LA COMM ERC IALIZZAZIONE REPUBBLICA ITALIANA Anno 69° - Numero 55 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2-E, 90141 PALERMO INFORMAZIONI TEL. 091/7074930-928-804 - ABBONAMENTI TEL. 091/7074925-931-932 - INSERZIONI TEL. 091/7074936-940 - FAX 091/7074927 POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC)[email protected] SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDIʼ PARTE PRIMA Palermo - Giovedì, 31 dicembre 2015 Sped. in a.p., comma 20/c, art. 2, l. n. 662/96 - Filiale di Palermo SOMMARIO La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (Parte prima per intero e i contenuti più rilevanti degli altri due fascicoli per estratto) è consultabile presso il sito Internet: http://gurs.regione.sicilia.it accessibile anche dal sito ufficiale della Regione www.regione.sicilia.it DECRETI ASSESSORIALI Assessorato dellʼagricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea DECRETO 5 ottobre 2015. Approvazione di modifica ed integrazione alla graduato- ria definitiva ed all’elenco definitivo delle domande di aiuto non ammissibili presentate ai sensi del bando 2009/2011, 3^ sottofase, misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” del PSR Sicilia 2007/2013 . . . . . . . . . . . pag. 3 Assessorato dellʼeconomia DECRETO 14 ottobre 2015. Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6 Assessorato delle infrastrutture e della mobilità DECRETO 9 dicembre 2015. Nuovi limiti massimi di costo per gli interventi di edi- lizia residenziale sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7 Assessorato dellʼistruzione e della formazione professionale DECRETO 11 dicembre 2015. Atto integrativo, approvativo degli ulteriori inseri- menti al D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015, ai sensi del- l'art. 12 del D.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014 “Decreto di aggiornamento dell'albo regionale del personale docente e non docente dei corsi di formazione assunto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008” . . . . pag. 13 Assessorato della salute DECRETO 2 dicembre 2015. Organizzazione e sviluppo della rete locale di cure palliative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 26 Assessorato del territorio e dellʼambiente DECRETO 20 ottobre 2015. Istituzione di biglietti e servizi a pagamento nelle aree naturali protette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 50 DECRETO 16 dicembre 2015. Direttive sui contenuti delle autorizzazioni rilasciate ai sensi della Parte V del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii., in relazione alle competenze che si intestano al sindaco ed all’autorità sanitaria in riferimen- to alle esigenze di tutela della salute pubblica discenden- ti dagli artt. 216 e 217 del testo unico delle leggi sanita- rie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e ss.mm.ii., ed all’attuazione delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 52 AVVISO AGLI ABBONATI I canoni di abbonamento alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per l’anno 2016 sono indicati in ultima pagina. Con la fine dell’anno verranno a scadere gli abbonamenti per il 2015 e, conseguentemente, cesserà l’invio della Gazzetta agli abbonati. Fermo restando che gli abbonamenti per l’intero anno 2016 o per il 1° semestre potranno essere rinnovati entro il 31 gen- naio p.v., si avverte che, ove si voglia evitare soluzione nella continuità dell’invio, sarà necessario provvedere al versamento del- l’importo dell’abbonamento nel più breve tempo possibile, inviando con sollecitudine l’attestazione di versamento all’Ammini- strazione della Gazzetta.

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REPUBBLICA ITALIANAAnno 69° - Numero 55

GA ZZET TA UFFICIALEDELLA REGIONE SICILIANA

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2-E, 90141 PALERMOINFORMAZIONI TEL. 091/7074930-928-804 - ABBONAMENTI TEL. 091/7074925-931-932 - INSERZIONI TEL. 091/7074936-940 - FAX 091/7074927

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC) [email protected]

SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDIʼPARTE PRIMA Palermo - Giovedì, 31 dicembre 2015 Sped. in a.p., comma 20/c, art. 2,

l. n. 662/96 - Filiale di Palermo

S O M M A R I O

La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (Parte prima per intero e i contenuti più rilevanti degli altri due fascicoli per estratto)è consultabile presso il sito Internet: http://gurs.regione.sicilia.it accessibile anche dal sito ufficiale della Regione www.regione.sicilia.it

DECRETI ASSESSORIALI

Assessoratodellʼagricoltura, dello sviluppo rurale

e della pesca mediterranea

DECRETO 5 ottobre 2015.

Approvazione di modifica ed integrazione alla graduato-ria definitiva ed all’elenco definitivo delle domande di aiutonon ammissibili presentate ai sensi del bando 2009/2011, 3^sottofase, misura 121 “Ammodernamento delle aziendeagricole” del PSR Sicilia 2007/2013 . . . . . . . . . . . pag. 3

Assessorato dellʼeconomia

DECRETO 14 ottobre 2015.

Variazioni al bilancio della Regione per l’eserciziofinanziario 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6

Assessoratodelle infrastrutture e della mobilità

DECRETO 9 dicembre 2015.

Nuovi limiti massimi di costo per gli interventi di edi-lizia residenziale sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7

Assessorato dellʼistruzionee della formazione professionale

DECRETO 11 dicembre 2015.

Atto integrativo, approvativo degli ulteriori inseri-menti al D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015, ai sensi del-

l'art. 12 del D.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014 “Decreto diaggiornamento dell'albo regionale del personale docentee non docente dei corsi di formazione assunto a tempoindeterminato entro il 31 dicembre 2008” . . . . pag. 13

Assessorato della salute

DECRETO 2 dicembre 2015.

Organizzazione e sviluppo della rete locale di curepalliative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 26

Assessoratodel territorio e dellʼambiente

DECRETO 20 ottobre 2015.

Istituzione di biglietti e servizi a pagamento nellearee naturali protette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 50

DECRETO 16 dicembre 2015.

Direttive sui contenuti delle autorizzazioni rilasciateai sensi della Parte V del decreto legislativo 3 aprile 2006,n. 152 e ss.mm.ii., in relazione alle competenze che siintestano al sindaco ed all’autorità sanitaria in riferimen-to alle esigenze di tutela della salute pubblica discenden-ti dagli artt. 216 e 217 del testo unico delle leggi sanita-rie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 ess.mm.ii., ed all’attuazione delle disposizioni legislative eregolamentari in materia edilizia di cui al decreto delPresidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 52

AV V I S O A G L I A B B O N AT II canoni di abbonamento alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per l’anno 2016 sono indicati in ultima pagina.Con la fine dell’anno verranno a scadere gli abbonamenti per il 2015 e, conseguentemente, cesserà l’invio della Gazzetta agli

abbonati.Fermo restando che gli abbonamenti per l’intero anno 2016 o per il 1° semestre potranno essere rinnovati entro il 31 gen -

naio p.v., si avverte che, ove si voglia evitare soluzione nella continuità dell’invio, sarà necessario provvedere al versamento del-l’importo dell’abbonamento nel più breve tempo possibile, inviando con sollecitudine l’attestazione di versamento all’Ammini-strazione della Gazzetta.

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DISPOSIZIONI E COMUNICATI

Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e dellapesca mediterranea:

Provvedimenti concernenti liquidazione dello stato diavanzamento dei progetti utilmente inseriti nella graduato-ria definitiva, inerente al bando della misura 3.4 FEP2007/2013: Sviluppo di nuovi mercati e campagne rivolte aiconsumatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 56

Assessorato delle attività produttive:

Provvedimenti concernenti modifica di decreti del 22 mag-gio 2012, relativi alla concessione di contributi in via provviso-ria per la realizzazione di piani di filiera . . . . . . . . pag. 56

Provvedimenti concernenti scioglimento di cooperativecon sede nella provincia di Palermo . . . . . . . . . . . pag. 56

Nomina del commissario liquidatore dell’Ente autonomoFiera di Messina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 56

Assessorato dell’economia:

Rinnovo di una convenzione per la riscossione delle tasseautomobilistiche nella Regione siciliana . . . . . . . . pag. 57

Assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità:

Provvedimenti concernenti rideterminazione di contribu-ti di cui all’avviso pubblico per la concessione delle agevola-zioni agli enti locali ed altri soggetti pubblici - linee d’inter-vento 2.1.1.2. e 2.1.2.1, asse II, del PO FESR 2007/2013. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 57

Revoca del contributo concesso al comune diCaltanissetta per la realizzazione di un progetto a valere sullalinea d’intervento 2.1.2.1 del PO FESR 2007/2013. Attuazioneasse VI “Sviluppo urbano sostenibile”. Seconda fase - secon-da finestra. PIST 7 operazione n. 34 . . . . . . . . . . . pag. 57

Rinnovo dell’autorizzazione alla società Caltaqua S.p.A.per lo scarico di acque reflue urbane in uscita dall’impiantodi trattamento a servizio della rete fognaria del comune diBompensiere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 57

Assessorato delle infrastrutture e della mobilità:

Presa d’atto della perizia di variante di un intervento rela-tivo alla realizzazione di lavori nel comune di Castel di Iudicaa valere sul P.O. FESR 2007/2013, obiettivo 6.2.1.2. Attuazioneasse VI “Sviluppo urbano sostenibile”. . . . . . . . . . pag. 58

Presa d’atto della perizia di variante e suppletiva per larealizzazione di un progetto presso l’aeroporto FalconeBorsellino di Palermo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 58

Assessorato dell’istruzione e della formazione professio-nale:

MIUR - Organismo intermedio nella gestione di attivitàdel Programma operativo regionale Sicilia per il Fondo socia-le europeo 2007-2013 - Obiettivo convergenza del FSE 2007-2013 - Comunicato relativo al D.D.G. n. 9282 del 26 novem-bre 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 58

Avviso pubblico n. 4/2015 – “Realizzazione dei percorsiformativi di istruzione e formazione professionale – seconda,terza e quarta annualità a.s.f. 2015/2016 – Programma opera-tivo della Regione siciliana – Fondo sociale europeo 2014-2020. - Proroga del termine di scadenza per la presentazionedelle domande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 58

Assessorato della salute:

Approvazione di una convenzione stipulata tra l’AIFA e laRegione siciliana, relativa all’approvazione di progetti di far-macovigilanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 58

Assessorato del territorio e dell’ambienteAssessorato dell’economia:

Provvedimenti concernenti esclusione dal demaniomarittimo di aree demaniali marittime site nei comuni diGiardini Naxos e di Taormina ed inclusione delle stesse nelpatrimonio disponibile della Regione . . . . . . . . . . pag. 58

Assessorato del territorio e dell’ambiente:

Esclusione dalla procedura di valutazione di impattoambientale di un nuovo impianto di depurazione a serviziodella fascia di Agrigento e del comune di Favara . . pag. 58

Conferma dell’incarico conferito al commissario ad actapresso il comune di Militello Val di Catania per la definizionedegli adempimenti necessari alla trasmissione degli atti alconsiglio comunale per l’adozione del piano regolatore gene-rale, del regolamento edilizio ed eventuali prescrizioni esecu-tive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 58

Conferma dell’incarico conferito al commissario ad actapresso il comune di Aci Sant’Antonio per il compimento degliatti necessari all’approvazione del programma costruttivodelle cooperative Gardenia 86/1, Futura 83 e Orchidea 86. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 59

Elenco aggiornato dei tecnici competenti in acustica -Legge 26 ottobre 1995, n. 447. . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 59

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ASSESSORATO DELLʼAGRICOLTURA, DELLO SVILUPPO RURALE

E DELLA PESCA MEDITERRANEA

DECRETO 5 ottobre 2015.

Approvazione di modifica ed integrazione alla gra-duatoria definitiva ed all’elenco definitivo delledomande di aiuto non ammissibili presentate ai sensidel bando 2009/2011, 3^ sottofase, misura 121“Ammodernamento delle aziende agricole” del PSRSicilia 2007/2013.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTOREGIONALE DELL’AGRICOLTURA

Visto lo Statuto della Regione;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva

il testo unico delle leggi sull'ordinamento del Governo edell'Amministrazione della Regione siciliana;

Visto il regolamento CE n. 1290/2005 del Consiglio del21 giugno 2005, relativo al finanziamento della politicaagricola comune;

Visto il regolamento CE n. 1698/2005 del Consiglio del20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale daparte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale(FEASR) e s.m.i.;

Visto il regolamento CE n. 1974/2006 dellaCommissione del 15 dicembre 2006, recante disposizionidi applicazione del regolamento CE n. 1698/2005 delConsiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte delFondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) es.m.i;

Visto il regolamento UE n. 65/2011 della Commissionedel 27 gennaio 2011 che stabilisce modalità di applicazio-ne del regolamento CE n. 1698/2005 del Consiglio perquanto riguarda l’attuazione delle procedure di controllo edella condizionalità per le misure di sostegno dello svilup-po rurale;

Visto il regolamento CE n. 883/2006 dellaCommissione del 21 giugno 2006, recante modalità d'ap-plicazione del regolamento CE n. 1290/2005 del Consiglio,per quanto riguarda la tenuta dei conti degli organismipagatori, le dichiarazioni delle spese e delle entrate e lecondizioni di rimborso delle spese nell'ambito del FEAGAe del FEASR;

Visto il regolamento CE n. 885/2006 dellaCommissione del 21 giugno 2006, recante modalità diapplicazione del regolamento CE n. 1290/2005 delConsiglio per quanto riguarda il riconoscimento degliorganismi pagatori e di altri organismi e la liquidazionedei conti del FEAGA e del FEASR;

Vista la decisione C (2008) 735 del 18 febbraio 2008,con la quale la Commissione europea ha approvato ilProgramma di sviluppo rurale (PSR) della Sicilia per ilperiodo 2007/2013 e successive revisioni;

Viste le decisioni C (2009) 10542 del 18 dicembre2009, C (2012) 5008 del 18 luglio 2012 e C (2012) 9760 del19 dicembre 2012, con le quali la Commissione europeaha approvato le modifiche del Programma di svilupporurale della Regione Sicilia per il periodo di programma-zione 2007-2013;

Considerato che è attribuita al dirigente generale delDipartimento regionale dell’agricoltura (ex Dipartimento

interventi strutturali per l’agricoltura) la qualifica di auto-rità di gestione del programma medesimo;

Visto il D.P. Reg. n. 3408 dell’8 luglio 2015, con il qualeè stato conferito al dott. Giovanni Bologna l’incarico didirigente generale ad interim del Dipartimento regionaledell’agricoltura dell’Assessorato regionale dell’agricoltura,dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea in esecu-zione della delibera di Giunta n. 176 del 3 luglio 2015;

Visti i decreti legislativi 27 maggio 1999, n. 165 e 15giugno 2000, n. 188, che attribuiscono all'Agenzia per leerogazioni in agricoltura (AGEA), con sede in Roma, laqualifica di organismo pagatore delle disposizioni comu-nitarie a carico del FEAGA e del FEASR;

Visto il decreto del dirigente generale delDipartimento regionale degli interventi strutturali perl’agricoltura n. 116 del 16 febbraio 2010, con il quale vieneapprovato il Protocollo d’intesa stipulato in Roma, in data9 febbraio 2010 tra l’Assessorato regionale delle risorseagricole e alimentari e AGEA (Agenzia per le erogazioni inagricoltura) avente ad oggetto la delega, da parte di AGEAalla Regione siciliana, per l’esecuzione di alcune fasi delleproprie funzioni di autorizzazione dei pagamenti e con-trollo nell’ambito del PSR della Sicilia per il periodo2007/2013;

Visto il decreto del dirigente generale delDipartimento interventi strutturali n. 880 del 27 maggio2009, relativo all’approvazione delle “Disposizioni attuati-ve e procedurali misure a investimento del Programma disviluppo rurale della Sicilia 2007/2013”, pubblicato nelS.O. alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (p. I) n.28 del 19 giugno 2009 (n. 24) e s. m. e i. (D.D.G. n.403/2010, D.D.G. n. 652/2010, D.D.G. n. 2605/2010, D.D.G.n. 1089/2011, D.D.G. n. 2659/2011, D.D.G. n. 2658/2012,D.D.G. n. 3671 del 18 luglio 2013 e D.D.G. n. 3921 del 29settembre 2014);

Visto il decreto del dirigente generale delDipartimento interventi strutturali n. 882 del 27 maggio2009, relativo all’approvazione delle “Disposizioni attuati-ve parte specifica misura 121 Programma di svilupporurale della Sicilia 2007/2013”, pubblicato nel S.O. allaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana (p. I) n. 28 del 19giugno 2009 (n. 24) e s. m. e i. (D.D.G. n. 1598 del 5 ago-sto 2009, D.D.G. n. 383 del 29 aprile 2010 e D.D.G. n. 2895del 17 dicembre 2010);

Visto il bando pubblico relativo alla misura 121 delPSR Sicilia 2007-2013 “Ammodernamento delle aziendeagricole”, pubblicato nel S.O. alla Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana (p. I) n. 28 del 19 giugno 2009 (n. 24) es. m. e i. (rettifica ed errata-corrige, Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana n. 38/2009);

Visto il decreto del dirigente generale delDipartimento interventi strutturali n. 2092 del 15 maggio2013, con il quale è stata approvata la graduatoria defini-tiva delle domande di aiuto ammissibili “Allegato A” e glielenchi definitivi delle domande di aiuto non ricevibili“Allegato B” e non ammissibili “Allegato C” presentate aisensi bando 2009/2011, 3^ sottofase, misura 121“Ammodernamento delle aziende agricole” del PSR Sicilia2007/2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana n. 37 del 9 agosto 2013;

Visto il decreto del dirigente generale delDipartimento regionale dell’agricoltura n. 4535 del 7

DECRETI ASSESSORIALI

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luglio 2015, in corso di registrazione alla Corte dei conti,con il quale è stata approvata la modifica e l'integrazionealla graduatoria definitiva delle domande di aiuto ammis-sibili “Allegato A” e agli elenchi definitivi delle domande diaiuto non ricevibili “Allegato B” e non ammissibili“Allegato C”, di cui al precedente decreto n. 2092/2013;

Considerato che la domanda di aiuto n. 94751269781presentata dalla ditta Messina Giovanni Eudes Maria erastata inserita nell'elenco delle domande di aiuto non rice-vibili di cui al D.D.G. n. 2092/2013;

Considerate le osservazioni presentate dalla ditta epervenute con nota prot. 54176 del 3 settembre 2013;

Visto il verbale della commissione, istituita con notaprot. n. 67920 del 19 novembre 2013, che ha accolto leosservazioni presentate dalla ditta;

Visto il verbale di verifica delle condizioni di ammissi-bilità della domanda di aiuto e di valutazione punteggio,redatto dall'U.S.A. di Catania;

Considerato che la domanda di aiuto è stata inseritanell'elenco delle domande di aiuto non ammissibili di cuial D.D.G. n. 4535/2015, in corso di registrazione alla Cortedei conti;

Considerato che la ditta ha presentato istanza di riesa-me avverso le motivazioni di non ammissibilità;

Vista la nota prot. n. 12211 del 9 settembre 2015, concui l'Ufficio servizio agricoltura di Catania, a seguito di unulteriore approfondimento inerente ai requisiti possedutidalla ditta, ha proposto di inserire in autotutela la doman-da di aiuto n. 94751269781 presentata dalla stessa nellagraduatoria delle domande di aiuto ammissibili, con ilpunteggio pari a 28;

Considerato che, a seguito dell’accoglimento dellemotivazioni espresse si deve procedere all’inserimentonella graduatoria delle domande di aiuto ammissibili, 3^sottofase, del bando 2009/2011 della seguente domanda diaiuto: n. 94751269781 presentata dalla ditta MessinaGiovanni Eudes Maria con il punteggio di 28 su 28 auto-attribuiti;

Ritenuto di dovere apportare in autotutela le opportu-ne modifiche e integrazioni alla graduatoria definitivadelle domande di aiuto ammissibili “Allegato A” e all’elen-co definitivo delle domande di aiuto non ammissibili“Allegato C”, di cui al citato decreto del dirigente generalen. 4535 del 7 luglio 2015;

Visto l'art. 68 della legge regionale 12 agosto 2014, n.21 obbligo di pubblicazione decreti;

Ai termini delle vigenti disposizioni;

Decreta:

Art. 1

Per le finalità citate in premessa, si determina in auto-tutela l’ammissione della seguente domanda di aiuto nellagraduatoria delle domande di aiuto “Allegato A” inerential bando 2009/2011, 3^ sottofase, misura 121“Ammodernamento delle aziende agricole” del PSR Sicilia2007/2013, di cui al decreto del dirigente generale delDipartimento regionale dell’agricoltura n. 4535 del 7luglio 2015, in corso di registrazione alla Corte dei conti:

- n. 94751269781 presentata dalla ditta MessinaGiovanni Eudes Maria con il punteggio di 28 su 28 auto-attribuiti, inserimento nella graduatoria in posizione 2758bis.

Art. 2

È approvata in autotutela la modifica e l’integrazionealla graduatoria definitiva delle domande di aiuto ammis-sibili “Allegato A” e all'elenco definitivo delle domande diaiuto non ammissibili “Allegato C” inerenti al bando2009/2011 3^ sottofase misura 121 “Ammodernamentodelle aziende agricole” del PSR Sicilia 2007/2013, di cui aldecreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’agricoltura n. 4535 del 7 luglio 2015, con l’eliminazio-ne della domanda di aiuto di cui all’art. 1 dall’elenco delledomande di aiuto non ammissibili e con l’inserimentodella stessa domanda nella graduatoria delle domandeammissibili, secondo l’elenco allegato al presente provve-dimento.

Art. 3

Il presente decreto ed il relativo elenco allegato di cuiall'art. 2 saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana e nel sito istituzionale PSR Sicilia2007/2013 e dell’Assessorato.

Art. 4

La pubblicazione del presente decreto nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana assolve all’obbligo dellacomunicazione, ai sensi della legge n. 241 del 7 agosto1990 e della legge regionale n. 10 del 30 aprile 1991 e s.m.e i.

Art. 5

Al finanziamento della domanda di aiuto ammissibi-le di cui all'art. 1 si farà fronte con le risorse pubblichedisponibili dalla dotazione iniziale del bando, dalla dota-zione finanziaria della misura in argomento e con lerisorse assegnate dall’autorità di gestione, di cui allanota prot. n. 22452 del 17 marzo 2015, pari a €

400.000.000,00 più le economie generate, nel rispetto delrelativo posizionamento in graduatoria; con successivanota prot. n. 55882 del 30 luglio 2015 la stessa autorità digestione ha disposto il finanziamento di tutte le doman-de di aiuto inserite nella graduatoria “allegato A” appro-vata con D.D.G. n. 2092/2013 e s.m.i. di cui al D.D.G. n.4535/2015.

Art. 6

Per quanto non previsto nel presente decreto, si faràriferimento al precitato decreto del dirigente generale delDipartimento regionale dell’agricoltura n. 2092/2013, alD.D.G. n. 4535/2015, alle disposizioni attuative e procedu-rali misure a investimento, alle disposizioni attuativeparte specifica misura 121 e al bando pubblico relativoalla misura 121 del PSR Sicilia 2007-2013, pubblicato sulS.O. alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (p. I) n.28 del 19 giugno 2009 (n. 24) e successive modifiche edintegrazioni.

Il presente provvedimento sarà trasmesso alla Cortedei conti per il prescritto controllo preventivo di legitti-mità.

Palermo, 5 ottobre 2015.

BOLOGNA

Registrato alla Corte dei conti, sezione controllo per la Regione sicilia-na, addì 23 novembre 2015, reg. n. 16, Assessorato dell’agricoltura,dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, fg. n. 282.

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ASSESSORATO DELLʼECONOMIADECRETO 14 ottobre 2015.

Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2015.

IL RAGIONIERE GENERALE DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE

Visto lo Statuto della Regione;Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull’ordinamento del Governo e

dell’Amministrazione della Regione siciliana;Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive modificazioni ed integrazioni;Vista la legge regionale 17 marzo 2000, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni ed, in particolare, il comma

1, lett. a), dell’articolo 36, che autorizza il ragioniere generale della Regione ad effettuare variazioni di bilancio per l’at-tuazione di leggi della Regione nonché di leggi ed altri provvedimenti dello Stato, dell’Unione europea e di altri orga-nismi che dispongono interventi in favore della Regione;

Visto il D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e deglischemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 mag-gio 2009, n. 42”, e successive modifiche ed integrazioni;

Visto l’articolo 11 della legge regionale 13 gennaio 2015, n. 3, secondo il quale, a decorrere dall’1 gennaio 2015,la Regione applica le disposizioni del sopra citato decreto legislativo n. 118/2011 e successive modifiche ed integrazio-ni, secondo quanto previsto dallo stesso articolo 11;

Vista la legge regionale 7 maggio 2015, n. 10, che approva il bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finan-ziario 2015 e per il triennio 2015-2017;

Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 1149 del 15 maggio 2015, con cui, ai fini della gestio-ne e rendicontazione, le unità previsionali di base sono ripartite, per gli anni finanziari 2015, 2016 e 2017, in capitolie, ove necessario, in articoli;

Vista la nota prot. n. 12375 del 28 settembre 2015, con la quale il Dipartimento della pesca mediterraneadell’Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea chiede l’iscrizione della somma com-plessiva di € 260.057,33, di cui all’elenco degli incassi (Allegato A) allegato al decreto di accertamento n. 842 del 28settembre 2015, sul capitolo di spesa 342181 onde consentire il pagamento delle spese connesse all’attività ed allagestione dello spazio del Cluster Bio-mediterraneo nell’ambito della manifestazione EXPO 2015;

Considerato che risulta acquisita all’erario regionale in data 25 settembre 2015 la somma di € 259.973,37 (alnetto delle spese bancarie) al capitolo di entrata n. 3695 - capo XX - quietanza n. 72934;

Visto il decreto di accertamento delle somme in entrata n. 842 del 28 settembre 2015 del Dipartimento dellapesca mediterranea, dal quale si evince l’importo di € 260.057,73 quale riscontro cassa per il periodo dal 13 agosto2015 al 23 settembre 2015 e l’importo di € 84,36 quali somme relative alle spese di gestione bancaria a seguito dellatransazione effettuata sul c/c acceso da parte del Dipartimento pesca quale responsabile unico del progetto citato, pres-so SETEFI società del Gruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. in favore della tesoreria unica della Regione siciliana;

Ritenuto, per quanto sopra premesso, di apportare al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2015 edalla relativa ripartizione in capitoli, di cui al decreto dell’Assessore regionale per l’economia n. 1149/2015, la variazio-ne complessiva di € 260.057,73 di cui € 259.973,37 pari alle somme effettivamente introitate ed € 84,36 relative allespese bancarie di cui al citato decreto di accertamento e per le quali si provvederà con mandato verde al relativo ver-samento in entrata, occorrenti per l’attuazione degli interventi connessi al Cluster Bio-mediterraneo;

Decreta:

Art. 1

Negli stati di previsione dell’entrata e della spesa del bilancio della Regione siciliana e nella relativa ripartizionein capitoli, di cui al citato decreto dell’Assessore per l’economia n. 1149/2015, sono introdotte, per l’esercizio finanzia-rio 2015, le seguenti variazioni, in termini di competenza:

ASSESSORATO REGIONALE DELL’AGRICOLTURA, DELLO SVILUPPO RURALEE DELLA PESCA MEDITERRANEARUBRICA 4 - Dipartimento regionale della pesca mediterranea

TITOLO 1 - Entrate correntiAGGREGATOECONOMICO 5 - Trasferimenti correnti

U.P.B. 10.4.1.5.4 - Altri trasferimenti correnti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 260.057,73di cui al capitolo:

3695 Entrate connesse al Cluster Bio-mediterraneo . . . . . . . . . . . . + 260.057,73

TITOLO 1 - Spese correntiAGGREGATOECONOMICO 3 - Spese per interventi di parte corrente

DENOMINAZIONE Variazioni2015 2016 2017

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U.P.B. 10.4.1.5.99 - Interventi diversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + 260.057,73di cui al capitolo:

348121 Spese per l’attuazione e gestione del Cluster Bio-mediterraneo + 260.057,73

Art. 2

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e sarà pubblicato nel sito inter-net della Regione siciliana ai sensi della legge regionale n. 21 del 12 agosto 2014, art. 68, comma 5, e successive modi-fiche ed integrazioni.

Palermo, 14 ottobre 2015.

SAMMARTANO

(2015.50.2929)017

ASSESSORATODELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ

DECRETO 9 dicembre 2015.

Nuovi limiti massimi di costo per gli interventi di edili-zia residenziale sociale.

IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE

DELLE INFRASTRUTTURE,DELLA MOBILITÀ E DEI TRASPORTI

Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 5 agosto 1978, n. 457 e successive modi-

fiche ed integrazioni e, in particolare, l’art. 4, lettera g),che dispone che le Regioni provvedono a definire i costimassimi ammissibili, nell’ambito dei limiti stabiliti dalcomitato per l’edilizia residenziale presso il Ministero deilavori pubblici;

Vista la legge 17 febbraio 1992, n. 179;Vista la legge 8 febbraio 2001, n. 21;Viste le leggi regionali 20 dicembre 1975, n. 79 e 5

dicembre 1977, n. 95, recanti norme per l’incentivazionedell’attività delle cooperative edilizie;

Vista la legge 24 luglio 1997, n. 25 e successive modi-fiche ed integrazioni;

Visto il decreto ministeriale 5 agosto 1994 delMinistero dei lavori pubblici, contenente le«Determinazioni dei limiti massimi di costo per gli inter-venti di edilizia residenziale sovvenzionata e di ediliziaresidenziale agevolata»;

Vista la circolare 16 gennaio 1995, n. 28/Segr. delMinistero dei lavori pubblici, inerente il sopracitato decre-to ministeriale 5 agosto 1994;

Vista la circolare 9 gennaio 1996, n. 218/24/3 delMinistero dei lavori pubblici;

Visto il decreto dell’Assessore per i lavori pubblici 5luglio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana, con il quale si è proceduto alla“Determinazione dei limiti massimi di casto per gli inter-venti di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ...”

Visto il decreto del Ministero delle infrastrutture e tra-sporti 22 aprile 2008, avente ad oggetto “Definizione dialloggio sociale ai fini dell’esenzione dall’obbligo di notifi-ca degli aiuti di Stato, ai sensi degli articoli 87 e 88 delTrattato istitutivo della Comunità europea” pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008;

Visto il decreto dell’Assessore per le infrastrutture e lamobilità 7 luglio 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana 23 luglio 2010, n. 33, che definiscele caratteristiche tecniche costruttive per gli interventi di

bioedilizia di cui all’art. 3 della legge regionale 23 marzo2010, n. 6;

Visto il decreto 27 febbraio 2013 di questoAssessorato, pubblicato nel suplemento ordinario n. 2 allaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 13 del 15marzo 2013, con il quale è stato approvato il nuovo prez-zario unico per i lavori pubblici;

Visti i decreti del 7 marzo 2013 di questo Assessorato,pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione sicilianan. 16 del 29 marzo 2013, con i quali sono stati ridetermi-nati, rispettivamente il “Nuovo limite massimo di costoper interventi di edilizia residenziale agevolata ed agevola-ta convenzionata - nuova edificazione” ed i “Nuovi limitimassimi di costo per interventi di edilizia residenzialeagevolata ed agevolata convenzionata - recupero primarioe secondario, completamento immobili, ricostruzioneimmobili, acquisizione immobile costruito e ultimato”;

Considerato che la recente evoluzione normativa cheprevede la nuova definizione di “edilizia residenzialesociale” rende necessario un adeguamento dei massimalidi costo e la loro riunificazione in un unico massimale,secondo la definizione di “alloggio sociale” introdotta daldecreto ministeriale 22 aprile 2008, sopra citato;

Considerato, per quanto sopra, che è necessario perve-nire all’unificazione dei massimali di costo per l’ediliziaagevolata convenzionata (sia quelli relativi agli interventidi cui alla legge 5 agosto 1978, n. 457 e quelli relativi allalegge regionale 20 dicembre 1975, n. 79 e legge regionale5 dicembre 1977, n. 95), che quelli relativi alla edilizia sov-venzionata;

Ravvisata la necessità di procedere all’incremento dellimite massimo di costo per gli interventi di “edilizia resi-denziale sociale”, anche a seguito delle variazione percen-tuale dell’indice ISTAT generale nazionale del costo dicostruzione di un fabbricato verificatasi nel periodo giu-gno 2013 - giugno 2015;

Decreta:

Art. 1

Il limite massimo di costo per gli interventi di edili-zia residenziale sociale (edilizia agevolata convenziona-ta; interventi di cui alla legge 5 agosto 1978, n. 457, allalegge regionale 20 dicembre 1975, n. 79 e alla leggeregionale 5 dicembre 1977, n. 95; interventi di ediliziasovvenzionata; programmi di edilizia sperimentale, pro-grammi integrati, contratti di quartiere II, nonché pertutti i programmi di edilizia sociale che prevedono anchela realizzazione di alloggi sociali in forma di partenaria-to pubblico privato), nel territorio della Regione sicilia-na, è così determinato:

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1. NUOVA EDIFICAZIONECosto totale dell’intervento (C.T.N.)II costo totale dell’intervento di nuova edificazione

(C.T.N) è costituito dalla somma dei seguenti addendi:1.a) costo base, pari a 700,00 €/mq.;1.b) oneri aggiuntivi al costo base per particolari situa-

zioni dell’intervento specifico;1.c) gradiente di prestazioni aggiuntive: 20% max del

costo base;1.d) oneri complementari.Gli addendi di cui alle predette lettere 1.a), 1.b), 1.c) e

1.d) sono illustrati e quantificati nelle misure massime dicui ai successivi punti.

1.a) Costo base di realizzazione tecnica (CB.N.)Il costo base di realizzazione tecnica (C.B.N.) viene

definito come il costo riconosciuto all’operatore per inter-venti di nuova edificazione ed è fissato nella misura mas-sima di 910,00 (€ 700,00 costo base + € 210,00 oneriaggiuntivi al costo base) €/mq. di superficie complessiva(Sc). Lo stesso è comprensivo degli oneri aggiuntivi dovu-ti per la realizzazione delle opere di elevazione, fondazio-ne e sistemazioni esterne.

Per le Isole minori il costo base di realizzazione tecni-ca (C.B.N.) è fissato nella misura massima di €/mq.1.180,00.

1.b) Oneri aggiuntivi al costo baseSono determinati dalle seguenti maggiorazioni, riferi-

te alla superficie complessiva (Sc) e nella misura massimacome di seguito riportate per:

a) grado di sismicità: dal 4% al 16%;b) tipologia edilizia fino a due elevazioni fuori terra

e/o per alloggi inclusi in interventi costruttivi di superficieutile abitabile (Su) non superiore a mq. 60: dal 3% al 6%;

c) sistemazioni esterne onerose: 6%;d) fondazioni indirette o speciali: 12%.Il maggiore onere di cui alle precedenti lettere a), b),

e) e d) deve essere compreso nell’importo massimo 210,00€/mq. e deve essere comprovato da apposita relazione tec-nica aggiuntiva a firma del progettista e/o direttore deilavori e dagli elaborati di progetto.

1.c) Gradiente di prestazioni aggiuntiveIl «gradiente di prestazioni aggiuntive» è il differenzia-

le che rappresenta i maggiori costi connessi alla qualitàaggiuntiva dell’intervento con riferimento ai seguentiaddendi:

1.b.1) opere inerenti elementi di bioarchitettura:- utilizzo di materiali naturali per le costruzioni;- smaltimento ecologico dei rifiuti (punti dì raccolta

differenziata ecc.);- impianti elettrici biocompatibili (linee a stella anzi-

ché ad anello, schermatura dei cavi, disgiuntori, ecc.);- architettura solare (torri di refrigerazione, pareti

ventilate, masse-volano termiche, brise-soleil, ecc.);- utilizzo di sottoetti a solaio piano;- impianti di pressurizzazione avanzati (autoclave) a

velocità variabile con inverter integrato col corpo pompaverticale e con diffusori e giranti completamente in accia-io inox;

1.b.2) opere inerenti il risparmio energetico e idrico:- utilizzo di fonti rinnovabili di energia (pannelli foto-

voltaici per la produzione di energia elettrica integratinelle superfici verticali, orizzontali e sui tetti, pannellisolari per la produzione di acqua calda sanitaria, ecc.);

- sistemi di ventilazione naturale;- sistemi di cogenerazione e di riscaldamento e condi-

zionamento a distanza;

- predisposizione per allacci alle reti di teleriscalda-mento;

- utilizzo di caldaie a condensazione, a pellets, ecc.;- utilizzo delle acque piovane;1.b.3) opere inerenti il miglioramento della qualità

della vita:- opere a verde;- spazi esterni per la socializzazione e svago attrezzati

con elementi quali scivoli, altalene, campetti di bocce,ecc.;

- elementi di arredo urbano;- opere antintrusione (porte blindate, grate di ferro per

gli infissi di piano terra e/o rialzato, videocitofono, ecc.);- opere antisismiche inusuali (smorzatori sismici,

ecc.).Detti maggiori oneri dovranno essere certificati dal

progettista e/o dal direttore dei lavori e dagli elaborati diprogetto.

I costi per il gradiente di prestazioni aggiuntive affe-renti l'intervento possono essere riconosciuti nel lorocomplesso fino ad un massimo del 20% del costo base enella misura massima di 140,00 E/mq.

1.d) Oneri complementariGli oneri complementari saranno riferiti al costo base

di realizzazione tecnica C.B.N. = 1.a) + 1.b) e sono riparti-ti come di seguito:

1.c1) spese tecniche e generali (progettazione, direzio-ne dei lavori, gestione per appalto, collaudi, verifiche tec-niche, spese per accatastamento, ecc.):

Il suddetto onere è comprensivo anche delle spesederivanti dall'attuazione del decreto legislativo n. 81/2008e successive modifiche ed integrazioni.

1.c.2) Rilievi, prospezioni geognostiche, prove di labo-ratorio, competenze per studi geologici geotecnici e, se delcaso, indagini archeologiche;

c.2.1) l'onere di cui al precedente punto obbliga allaredazione di una relazione geologica ed una geotecnica,esecutive. Le predette relazioni dovranno essere redatteconformemente a quanto disposto dal decreto delMinistero dei lavori pubblici dell’1 marzo 1988 (pubblica-to nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 1 giu-gno 1988, n. 127) e successive modifiche ed integrazioni;inoltre la relazione geotecnica dovrà esplicitamente evi-denziare il tipo di fondazione diretta, indiretta o specialeda realizzare;

c.2.2 l'intervento costruttivo dovrà essere supportatoanche dagli elaborati dì cui sopra e dovrà specificatamen-te rappresentare le quote di imposta sia delle strutture difondazione del fabbricato che di quelle relative alle even-tuali opere di contenimento, strettamente necessarie, perle sistemazioni esterne;

1.c.3) imprevisti;1.c.4) acquisizione area;1.c.5) oneri di urbanizzazione;1.c.6) oneri per allacciamenti (Enel, Telecom, autoriz-

zazione allo scarico, acquedotto, ecc.);1.c.7) spese varie (oneri promozionali, tasse, spese

bancarie, spese notarili, ecc.).Gli oneri complementari possono essere riconosciu-

ti nel loro complesso fino ad un importo massimo sta-bilito in € 420,00, tale che la somma degli elementi dicui ai punti 1.a), 1.b) e 1c), espressiva del costo totaledell'intervento di nuova edificazione (C.T.N.), non ecce-da il limite massimo del medesimo costo stabilito in €1.470,00 per metro quadrato di superficie complessiva(Sc).

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Per le isole minori il C.T.N. è fissato nella misura mas-sima di €/mq. 1.911,00 per superficie complessiva (Sc).

II costo base di realizzazione tecnica (C.B.N.) puòessere incrementato del 15% per gli interventi costruttivilocalizzati nelle città di Palermo, Catania e Messina e del7% per quelli localizzati nei comuni con popolazionesuperiore ai 30000 abitanti, con la conseguenziale lievita-zione del costo totale dell'intervento (C.T.N.).

I limiti massimi di intervento di cui sopra dovranno

essere incrementati - per l'edilizia sovvenzionata - dell'IVAgravante.

Per la determinazione del costo totale dell'interventoinerente la realizzazione dei programmi costruttivi, inuovi limiti massimi unitari di costo vanno applicati allasuperficie complessiva (Sc), costituita dalla superficieutile abitabile (Su) aumentata fino al 60% delle superficinon residenziali (Snr) e della superficie parcheggi (Sc = Su+ 0,60 Snr + 0,60 Sp).

2. RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO

2.1) Recupero primarioPer recupero primario si intende il ripristino della fun-

zionalità e della sicurezza anche sismica dell'edificio. Talerecupero riguarda le parti comuni e comprende il consoli-damento statico delle strutture portanti, comprese le fon-dazioni, il risanamento delle murature, delle scale, dellecoperture e delle parti comuni degli impianti, compresi gliallacciamenti.

Il costo totale di realizzazione tecnica (C.T.P.) è costi-tuito dalla somma dei seguenti addendi:

2.1.a Costo base di realizzazione tecnica (C.B.P.), èpari a € 975,00 ed è composto: dal costo base, che rappre-senta il costo riconosciuto all'operatore per interventi direcupero primario, determinato in misura non maggiore a€ 650,00 per metro quadrato di superficie complessiva(Sc); a cui si aggiunge il costo per condizioni tecnicheaggiuntive.

Il costo per condizioni tecniche aggiuntive rappresen-ta i maggiori costi, riscontrabili nei casi sotto elencati e

riferiti al costo base di realizzazione tecnica (C.B.P.):- quando l'altezza virtuale, calcolata ai sensi dell'art.

43, lettera a), della legge n. 457/1978, è superiore o ugualea mt. 4,5 e/o quando il rapporto mq. lordo / mq. netto èsuperiore a 1,2: 7%;

- per demolizioni di superfetazioni: 5%;- per particolari difficoltà di attrezzature di cantiere e

di trasporto materiali: 5%;- per demolizioni e dismissioni di utenze in casi di

ristrutturazioni edilizie ed urbanistiche: 3%;- per interventi su edifici sottoposti a vincolo monu-

mentale e/o a prescrizioni della Sovrintendenza per i beniculturali ed ambientali: 10%;

- per interventi di adeguamento o miglioramentosismico decreto ministeriale 24 gennaio 1986 e successivemodifiche ed integrazioni: 20%.

Tale costo aggiuntivo può essere riconosciuto nel suocomplesso fino ad un importo massimo stabilito di 325,00€/mq.

2.1.b) Gradiente di prestazioni aggiuntiveDetto differenziale è definito come il costo connesso

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alla qualità aggiuntiva dell'intervento, che rappresenta lemaggiorazioni di costo che possono riconoscersi all'opera-tore, fino ad un massimo del 20% del costo base di realiz-zazione tecnica (C.B.P.), di cui al punto precedente, nellamisura massima di 130,00 €/mq.

Il «gradiente di prestazioni aggiuntive» consiste inun incentivo atto a promuovere, nel settore dell'ediliziaresidenziale sociale, un miglioramento qualitativorispondente ad esigenze essenziali, come dettato al pre-cedente punto l.c) del presente decreto (nuova edifica-zione).

Il costo di realizzazione tecnica del recupero primario(C.R.P.), quale somma degli elementi di cui ai punti 2.1.a),2.1.b) e 2.1.c), non può eccedere il limite massimo di €

1.105,00 per mq. di superficie complessiva (Sc).2.1.d) Oneri complementariGli oneri complementari, espressi in riferimento al

costo di realizzazione tecnica (C.R.P.), sono come di segui-to ripartiti:

- spese tecniche e generali (progettazione, direzionedei lavori, gestione per appalto, collaudi, verifiche tecni-che, spese catastali, tabelle millesimali, piano di sicurezza,ecc.); detto onere è comprensivo anche delle spese deri-vanti dall'attuazione del D. Lgs. n. 81/2008 e successivemodificazioni ed integrazioni;

- rilievi, prospezioni, geognostiche ed indagini preli-minari;

- imprevisti;- oneri di urbanizzazione;

- oneri per allacciamenti (enel, telecom, autorizzazio-ne allo scarico, acquedotto, tasse comunali, ecc.);

- condizioni aggiuntive, connesse alla localizzazionedell'intervento e relative ad oneri complementari alla rea-lizzazione tecnica, la cui determinazione qualitativa equantitativa è demandata al progettista e/o direttore deilavori.

Gli oneri complementari possono essere riconosciutinel loro complesso fino ad un importo massimo stabilitoin € 442,00, tale che la somma degli elementi di cui aipunti 2.1.a), 2.1.b), 2.1.c) e 2.1.d), espressiva del costototale dell'intervento di recupero primario (C.T.P.), nonecceda il limite massimo di € 1.547,00 per metro quadra-to di superficie complessiva (Sc).

Per le isole minori il C.T.P. è stabilito in €/mq.2.000,00.

Per la determinazione del costo totale dell'interventoinerente la realizzazione dei programmi costruttivi, i nuovilimiti massimi unitari di costo vanno applicati alla superfi-cie complessiva (Sc), costituita dalla superficie utile abita-bile (Su) aumentata delle superfici non residenziali (Snr) edella superficie parcheggi (Sc = Su + Snr + Sp).

Il limite del costo di realizzazione tecnica (C.R.P.) èincrementato del 10% per gli interventi di recupero loca-lizzati nelle città di Catania, Palermo e Messina, e del 5%per quelli localizzati negli altri comuni capoluogo di pro-vincia e nei comuni con più di 30,000 abitanti.

I limiti massimi di intervento di cui sopra, dovrannoessere incrementati per l'edilizia, sovvenzionata dell'IVAgravante.

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2.2) RECUPERO SECONDARIOPer recupero secondario si intende il ripristino dell'agi-

bilità e funzionalità dei singoli alloggi. Tale recupero riguar-da un insieme sistematico di opere che comprendono lariorganizzazione funzionale, l'inserimento dì elementiaccessori, la dotazione o l'adeguamento degli impianti, non-ché il ripristino delle parti interessate al recupero primario.

Il costo totale di recupero secondario (C.T.S.) è costi-tuito dalla somma dei seguenti addendi:

2.2.a) Costo base di realizzazione tecnica (CB.S.)Il costo base di realizzazione tecnica (C.B.S.) rappresen-

ta il costo riconosciuto all'operatore, per interventi di recupe-ro secondario, ed è determinato in misura non maggiore a €490,00 per metro quadrato di superficie complessiva (Sc);

2.2.b) Gradiente di prestazioni aggiuntiveDefinito come il costo connesso alla qualità aggiunti-

va dell'intervento di recupero secondario, rappresenta lemaggiorazioni di costo che possono riconoscersi all'opera-tore, fino ad un massimo del 20% del costo base di realiz-zazione tecnica (C.B.S.) di cui al punto precedente, nellamisura massima di 98,00 €/mq.

Il «gradiente di prestazioni aggiuntive» consiste in unincentivo atto a promuovere, nel settore dell'edilizia resi-denziale sociale, un miglioramento qualitativo risponden-te ad esigenze essenziali, come dettato al precedentepunto 1.c) del presente decreto (nuova edificazione);

2.2.c) Costo per condizioni tecniche aggiuntiveRappresenta i maggiori costi di realizzazione tecnica

rispetto ai punti 2.2.a) e 2.2.b), riscontrabili nei seguenti casi:- quando l'altezza virtuale, calcolata ai sensi dell'art.

43, lettera a), della legge n. 457/1978, è superiore o ugualea mt. 4,5 e/o quando il rapporto mq.lordo / mq.netto supe-riore a 1,2: 7%;

- per particolari difficoltà di attrezzature di cantiere edi trasporto materiali: 3%;

- per interventi su edifici sottoposti a vincolo monu-mentale e/o prescrizioni della Soprintendenza per i beniculturali ed ambientali: 10%.

Tale costo aggiuntivo può essere riconosciuto nel suo com-plesso fino ad un importo massimo stabilito di 98,00 €/mq.

Il costo di realizzazione tecnica del recupero seconda-rio (C.R.S.), quale somma degli elementi di cui ai punti2.2.a), 2.2.b) e 2.2.c), non può eccedere il limite massimo

del medesimo costo stabilito in € 686,00 per mq. di super-ficie complessiva (Sc).

Per le isole minori il costo base di realizzazione tecni-ca (C.B.S.) è elevato ad un massimo di 637,00 €/mq. persuperficie complessiva (Sc), oltre gli eventuali oneri percondizioni tecniche aggiuntive e differenziale di qualità,come precedentemente definiti.

2.2.d) Oneri complementariGli oneri complementari, espressi in riferimento al

costo di realizzazione tecnica (C.R.S.), sono come diseguito ripartiti per i seguenti fattori di costo:

- spese tecniche e generali (progettazione, direzionedei lavori, spese dell'appalto, collaudi, verifiche tecniche,spese catastali, ecc.);

- imprevisti;- condizioni aggiuntive, connesse alla localizzazione

dell'intervento e relative ad oneri complementari alla realiz-zazione tecnica, la cui determinazione qualitativa e quanti-tativa è demandata al progettista e/o direttore dei lavori.

Gli oneri complementari possono essere riconosciutinel loro complesso fino ad importo massimo stabilito in €205,00, tale che la somma degli elementi di cui ai punti2.2.a), 2.2.b), 2.2.c) e 2.2.d), espressiva del costo totale del-l'intervento di recupero secondario (C.T.S.), non ecceda illimite massimo di € 891,00 per metro quadrato di super-ficie complessiva (Sc).

Per le isole minori il C.T.S. è fissato in € 1.158,00 permetro quadrato di superficie complessiva (Sc).

Per la determinazione del costo totale dell'interventoinerente la realizzazione dei programmi costruttivi, i nuovilimiti massimi unitari di costo vanno applicati alla superfi-cie complessiva (Sc), costituita dalla superficie utile abita-bile (Su) aumentata delle superfici non residenziali (Snr) edella superficie parcheggi (Sc = Su + 0,70 Snr + 0,70 Sp).

Il limite del costo di realizzazione tecnica (C.R.S.) èincrementato del 10% per gli interventi di recupero loca-lizzati nelle città di Catania, Palermo e Messina e del 5%per quelli localizzati nei comuni capoluogo di provincia enegli altri comuni con più di 30.000 abitanti.

I limiti massimi di intervento di cui sopra, dovrannoessere incrementati - per l'edilizia sovvenzionata - dell’IVAgravante.

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3. MANUTENZIONE STRAORDINARIAPer manutenzione straordinaria, si intende l'insieme

delle opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sosti-tuire parti anche strutturali degli edifici, nonché per rea-lizzare ed integrare i servizi igienico sanitari e tecnologici,sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singo-le unità immobiliari e non comportino modifiche delledestinazioni d'uso.

Il costo totale di manutenzione straordinaria (C.T.M.)è costituito dalla somma dei seguenti addendi:

3.a) Costo base di realizzazione tecnica (C.B.M.)Rappresenta il costo riconosciuto all'operatore, per

interventi di manutenzione straordinaria, ed è fissato inmisura non maggiore a € 490,00 per mq. di superficiecomplessiva (Sc);

3.b Costo per condizioni tecniche aggiuntiveRappresenta i maggiori costi di realizzazione tecnica

applicabili nei seguenti casi:- quando l'altezza virtuale, calcolata ai sensi dell'art.

43, lettera a), della legge n. 457/1978, è superiore o ugualea mt. 4,5 e/o quando il rapporto mq.lordo / mq.netto èsuperiore a 1,2: 7%;

- per particolari difficoltà di attrezzature di cantiere edi trasporto materiali: 3%;

- per edifici costruiti antecedentemente al 1967: 7%;- per risanamento igienico-sanitario connesso a disper-

sioni di liquami nei terreni di fondazioni: 8%.Tale costo aggiuntivo può essere riconosciuto nel suo

complesso fino ad un importo massimo stabilito di 122,00€/mq.

Il costo di realizzazione tecnica (C.R.M.), qualesomma del costo base di realizzazione tecnica (C.B.M.) e

dei costi per condizioni tecniche aggiuntive, è fissato nellimite massimo di € 612,00 per metro quadrato di super-ficie complessiva (Sc).

Per le isole minori il costo base di realizzazione tecni-ca (C.B.M.) è elevato ad un massimo di € 637,00 permetro quadrato di superficie complessiva (Sc), oltre glieventuali oneri per condizioni tecniche aggiuntive, comeprecedentemente definiti.

3.c Oneri complementariGli oneri complementari, per i seguenti fattori di

costo, sono espressi in maggiorazione al costo di realizza-zione tecnica (C.R.M.):

- spese tecniche e generali (progettazione, direzionedei lavori, spese dell'appalto, collaudi, verifiche tecniche,spese catastali, ecc.);

- imprevisti.Gli oneri complementari possono essere riconosciuti

nel loro complesso fino ad importo massimo stabilito in €122,00, tale che la somma degli elementi di cui ai punti3.a), 31) e 3.c), espressiva del costo totale dell'intervento dimanutenzione secondaria (C.T.M.) non ecceda il limitemassimo di costo stabilito in € 734,00 per metro quadra-to di superficie complessiva (Sc).

Per le isole minori il C.T.M. è, quindi, fissato in €/mq.954,00.

Il limite del costo di realizzazione tecnica (C.T.M.) èincrementato del 10% per gli interventi di recupero loca-lizzati nelle città di Catania, Palermo e Messina, e del 5%per quelli localizzati nei comuni capoluogo di provincia enegli altri comuni con più di 30.000 abitanti.

I limiti massimi di intervento di cui sopra dovrannoessere incrementati - per l'edilizia sovvenzionata - dell'IVAgravante.

4. RECUPERO EDIFICI DA ACQUISIRENel caso in cui sia necessario procedere all’acquisizio-

ne dell'edificio da recuperare, il costo totale (C.T.R.), costi-tuito dalla somma dei costi degli interventi di recupero(primario e/o secondario) e/o di quelli della manutenzionestraordinaria, da valutarsi secondo i criteri di cui ai puntiprecedenti del presente decreto e dei costi di acquisizionedell'immobile comprensivi degli oneri notarili, non può

eccedere, riferito al metro quadrato di superficie comples-siva (Sc), il limite massimo di € 2.000,00.

Il suddetto limite di 2.000,00 € mq, va utilizzato esclu-sivamente per i casi sopra elencati e, comunque, nelrispetto dei limiti massimi di costo del recupero primario,secondario e della manutenzione straordinaria.

Il limite del costo totale è incrementato del 10% per gliinterventi di recupero localizzati nelle città di Catania,

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Palermo e Messina, e del 5% per quelli localizzati neicomuni capoluogo di provincia e negli altri comuni conpiù di 30.000 abitanti.

Per le isole minori il limite del costo totale è fissato in€ 2.600,00 per metro quadrato di superficie complessiva(Sc).

I limiti massimi di intervento di cui sopra, dovrannoessere incrementati - per l'edilizia sovvenzionata - dell'IVAgravante.

Art. 2Ambito di applicazione

I massimali di costo riportati nel presente decreto siapplicano a tutti gli interventi di edilizia residenzialesociale (edilizia agevolata convenzionata; interventi di cuialla legge 5 agosto 1978, n. 457, alla legge regionale 20dicembre 1975, n. 79 e alla legge regionale 5 dicembre1977, n. 95; interventi di edilizia sovvenzionata; program-mi di edilizia sperimentale, programmi integrati, contrat-ti di quartiere II, nonché per tutti i programmi di ediliziasociale che prevedono anche la realizzazione di alloggisociali in forma di partenariato pubblico privato), per iquali, alla data di pubblicazione del presente decreto, nonè stata ancora presentata a questo Assessorato la docu-mentazione tecnico¬amministrativa.

Art. 3Quadri tecnici

Ai fini dell'applicazione dei limiti massimi di costoprevisti dal presente decreto, i progetti debbono esserecorredati dei dati metrici e parametrici di cui agli articoliprecedenti e debitamente sottoscritti, secondo modelliadeguatamente modificati e pubblicati - contestualmenteal presente decreto - nel sito istituzionale delDipartimento delle infrastrutture, della mobilità e dei tra-sporti, distinti per tipologia di intervento.

Art. 4Determinazione delle superfici

1. Ai fini della determinazione delle superfici e del cal-colo della superficie complessiva, da utilizzarsi per la veri-fica della congruità dei costi degli interventi di ediliziaresidenziale a totale o parziale contributo dello Stato odella Regione, valgono le seguenti definizioni:

a) superficie utile abitabile (Su) - si intende la superfi-cie di pavimento degli alloggi misurata al netto dei muriperimetrali e di quelli interni, delle soglie di passaggio edegli sguinci di porte e finestre;

b) superficie non residenziale (Snr) - si intende lasuperficie risultante dalla somma delle superfici di perti-nenza degli alloggi (quali logge, balconi, cantinole e soffit-te) e di quelle di pertinenza dell'organismo abitativo (qualiandrone d'ingresso, porticati liberi, volumi tecnici, centra-li termiche ed altri locali a servizio della residenza) misu-rate al netto dei muri perimetrali e di quelli interni;

c) superfici parcheggi (Sp) - si intende la superficie dadestinare ad autorimesse o posti macchina coperti, di per-tinenza dell'organismo abitativo, comprensiva degli spazidi manovra.

2. Per gli interventi di nuova edificazione:2.a. la superficie non residenziale (Snr), dovrà essere

contenuta entro il 45% della superficie utile abitabile. Illimite del 45% si intende non per singolo alloggio, ma rife-rito al totale della superficie utile (Su) dell'organismo abi-tativo;

2.b. la superficie parcheggi (Sp), dovrà essere conte-nuta entro il 45% della superficie utile abitabile. Il limitedel 45% si intende non per singolo alloggio, ma riferito altotale della superficie utile (Su) dell'organismo abitativo;

2.c. la superficie complessiva (Sc), è costituita dallasuperficie utile abitabile aumentata del 60% della sommadella superficie non residenziale e della superficie par-cheggi, cioè:

Sc = Su + 60% (Snr + Sp).3. Per gli interventi di recupero primario e di manu-

tenzione straordinaria, la superficie complessiva è costi-tuita dalla somma delle superfici utili abitabili, dellesuperfici nette non residenziali e delle superfici per par-cheggi coperti.

4. Per gli interventi di recupero secondario è costitui-ta dalle superfici abitabili aumentata del 70% dellasomma delle superfici non residenziali e delle superficiper parcheggi coperti di pertinenza dell'alloggio.

5. Per gli interventi che prevedono l’acquisizione del-l'edificio, la superficie complessiva è costituita dallasomma delle superfici utili abitabili, delle superfici nettenon residenziali e delle superfici per parcheggi coperti.

Art. 5Pubblicazione

II presente decreto sarà pubblicato nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana e nel sito internetdell’Assessorato regionale delle infrastrutture e dellamobilità.

Palermo, 9 dicembre 2015.BELLOMO

(2015.51.2977)090

ASSESSORATO DELLʼISTRUZIONEE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

DECRETO 11 dicembre 2015.

Atto integrativo, approvativo degli ulteriori inserimential D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015, ai sensi dell'art. 12 delD.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014 “Decreto di aggiornamen-to dell'albo regionale del personale docente e non docentedei corsi di formazione assunto a tempo indeterminato entroil 31 dicembre 2008”.

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO SISTEMAINFORMATICO-ACCREDITAMENTO E RECUPERO

CREDITI DEL DIPARTIMENTO REGIONALEDELL’ISTRUZIONE E DELLA

FORMAZIONE PROFESSIONALE

Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale n. 28 del 1962 e s.m.i.;Vista la legge regionale 6 marzo 1976, n. 24 e s.m.i.;Vista la legge regionale n. 10 del 1991 e s.m.i.;Vista la legge regionale n. 10 del 2000 e s.m.i.;Visti la legge regionale n. 19 del 2008 ed il D.P.Reg.

attuativo n. 12 del 2009 e s.m.i;Visti i precedenti provvedimenti approvativi dell'albo

degli operatori della formazione professionale;Vista la deliberazione di Giunta n. 350 del 2010, che al

punto 2 prevede l'istituzione di un albo da intendersiquale elenco unico ad esaurimento nel quale fare conflui-re tutti gli operatori del settore della formazione profes-sionale assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicem-bre 2008;

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Vista la circolare assessoriale n. 1 del 15 maggio 2013di avvio, a cura del Dipartimento regionale dell'istruzionee della formazione professionale, delle procedure ordina-te all'approvazione dell’“Albo regionale del personale inservizio a tempo indeterminato docente e non docente deicorsi di formazione professionale” inclusivo dei dipenden-ti assunti con contratto a tempo indeterminato entro il 31dicembre 2008, rinviandosi, per ogni altro aspetto applica-tivo, al D.A. del 16 ottobre 1997;

Vista la deliberazione di Giunta n. 200 del 2013, nellaquale si dispone di "attivare tutte le procedure ammini-strative per l'aggiornamento del personale docente e nondocente del settore della formazione professionale, secon-do le previsioni contenute nella circolare n. 1 del 15 mag-gio 2013 dell'Assessore regionale per l'istruzione e la for-mazione professionale";

Visto il D.A. n. 38 GAB/2013 istitutivo dell'albo regio-nale del personale docente e non docente dei corsi di for-mazione assunti a tempo inderminato entro il 31 dicem-bre 2008;

Visti i decreti assessoriali nn. 604/605/5899/F.P./2014che confermano in capo al Dipartimento regionale del-l'istruzione e della formazione professionale, tra gli altri,l'obiettivo operativo della conclusione del procedimentorelativo all'approvazione dell'albo regionale degli operato-ri della formazione professionale;

Ritenuto di raggiungere pienamente tale obiettivooperativo;

Visto il D.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014, con il quale,in esecuzione della circolare n. 1 del 15 maggio 2013 edella delibera di Giunta regionale n. 200 del 2013, nonchédegli artt. 3 e 6 del D.A. n. 38 GAB/2013, è stato dispostol'aggiornamento dell'albo regionale del personale docentee non docente dei corsi di formazione assunto a tempoinderminato entro il 31 dicembre 2008, con l'inserimentodei nominativi dei soggetti aventi diritto;

Visto, in particolare, l'art. 10 del D.D.G. n. 4228/2014che affida al Servizio sistemi informativi, accreditamentoe recupero crediti la gestione e la responsabilità del proce-dimento relativo all'Albo;

Visto il D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 10 del 6marzo 2015, che ha integrato, ai sensi dell'art. 12 delD.D.G. n. 4228 dell’1 agosto 2014, l'aggiornamento dell'al-bo regionale del personale docente e non docente dei corsidi formazione assunto a tempo indeterminato entro il 31dicembre 2008;

Visto il D.D.S. n. 8075 del 30 ottobre 2015 di integra-zione al D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015;

Considerato che sono pervenute numerose istanze daparte del personale inserito nell'albo regionale del perso-nale docente e non docente dei corsi di formazione assun-to a tempo inderminato entro il 31 dicembre 2008, tenden-ti a modificare alcuni dati pubblicati nell'albo stesso;

Ritenuto che a seguito di sentenze/ordinanze del TARSicilia e del C.G.A. Regione Sicilia, deve procedersi ad unaulteriore integrazione al D.D.S. n. 678 del 13 febbraio2015, sopra richiamato;

Decreta:

Art. 1

L'allegato A) del D.D.S. n. 678 del 13 febbraio 2015 èintegrato dall'allegato "1)" che costituisce parte integrantedel presente decreto; sono inseriti, pertanto, nell'alboregionale del personale docente e non docente dei corsi diformazione assunto a tempo inderminato entro il 31dicembre 2008, i soggetti iscritti all'allegato "A" del D.D.G.n. 4228 dell’1 agosto 2014 integrato dal D.D.S. n. 687 del13 febbraio 2015 e dall'allegato "1)" del presente decreto,che ne costituisce parte integrante.

Art. 2

Sono cancellati dall'albo del personale docente e nondocente dei corsi di formazione assunto a tempo indeter-minato entro il 31 dicembre 2008 i soggetti inclusi nell'al-legato "C" del presente decreto, che ne costiuisce parteintegrante.

Art. 3

Per tutto quanto non previsto nel presente atto inte-grativo, si applicano le disposizioni di cui al D.D.G. n.4228 dell’1 agosto 2014 e la normativa dallo stesso richia-mata, anche in ordine alla sospensione dell'efficacia delprovvedimento nei confronti dei soggetti di cui all'art. 7del medesimo D.D.G. n. 4228/2014.

Art. 4

Il presente decreto sarà pubblicato nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana e nel sito web istituziona-le dell'Assessorato regionale dell'istruzione e della forma-zione professionale.

Nessun immediato onere finanziario deriva dall'ap-provazione del presente decreto.

Palermo, 11 dicembre 2015.

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ASSESSORATO DELLA SALUTEDECRETO 2 dicembre 2015.

Organizzazione e sviluppo della rete locale di cure pal-liative.

L’ASSESSORE PER LA SALUTE

Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del

Servizio sanitario nazionale;Visto il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive

modifiche ed integrazioni;Visto il decreto 8 maggio 2009 pubblicato nella Gazzet-

ta Ufficiale della Regione siciliana il 22 maggio 2009, n. 23,recante “Nuova organizzazione delle cure palliative inSicilia”;

Visto l’art. 7 del sopra citato decreto 8 maggio 2009,con il quale viene istituito il Coordinamento regionaleper le cure palliative e la terapia del dolore, con il com-pito di assicurare il monitoraggio ed il governo dellarete dei servizi dedicati per le differenti tipologie di assi-stenza;

Vista la legge n. 38 del 15 marzo 2010, recante “Dispo-sizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e allaterapia del dolore”;

Visto il D.A. n. 1230 dell’11 maggio 2010, con il qualeai sensi del D.A. 8 maggio 2009, n. 873 ed alla luce delleprevisioni di cui all’art. 5 della legge n. 38/2010 sono stateindividuate le funzioni nonché i componenti del Coordi-namento regionale per le cure palliative e la terapia deldolore;

Visto l’Accordo della Conferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome diTrento e Bolzano 16 dicembre 2010 che nell’allegato Adelinea le funzioni del Coordinamento regionale per lecure palliative e la terapia del dolore;

Vista l’Intesa della Conferenza permanente per i rap-porti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome diTrento e Bolzano del 25 luglio 2012, nella quale sono statidefiniti i requisiti minimi e le modalità organizzativenecessarie per l’accreditamento delle strutture di assisten-za ai malati in fase terminale e per le unità di cure pallia-tive e della terapia del dolore;

Visto l’Accordo del 7 febbraio 2013 in cui è stata indi-viduata la Disciplina “Cure palliative”;

Visto il decreto 28 marzo 2013 di modifica ed inte-grazione delle tabelle A e B di cui al decreto 30 gennaio1998, relative ai servizi ed alle specializzazioni equipol-lenti;

Visto il D.A. n. 1790 del 26 settembre 2013, con cui èstata rideterminata la composizione del suddetto Coordi-namento regionale;

Visto l’Accordo Stato Regioni del 10 luglio 2014, concui sono state individuate le figure professionali compe-tenti nel campo delle cure palliative e della terapia deldolore, nonché le strutture sanitarie, ospedaliere e territo-riali ed assistenziali coinvolte nelle reti di cure palliative eterapia del dolore;

Visto il D.A. n. 1358 dell’1 settembre 2014 “Program-ma di sviluppo della rete di cure palliative e terapia deldolore in età pediatrica della Regione siciliana”;

Visto il D.A. n. 1741 del 22 ottobre 2014 “Nuovo piano

di organizzazione e sviluppo della rete di terapia del dolo-re della Regione siciliana”;

Vista la disposizione assessoriale prot. n. 92374 del3 dicembre 2014, con cui le attività del Coordinamentoregionale cure palliative e terapia del dolore vengonoincardinate formalmente nell’ambito di competenzadell’Area interdipartimentale 5 del Dipartimento regio-nale per le attività sanitarie ed osservatorio epidemio-logico;

Visto l’Accordo 22 gennaio 2015 (Repertorio Atti n. 1CSR) successivamente rettificato con Accordo del 19marzo 2015 (Repertorio Atti n. 38/CSR), con cui vengonoindividuati i criteri per la certificazione dell’esperienzatriennale nel campo delle cure palliative dei medici in ser-vizio presso le reti dedicate alle cure palliative pubbliche eprivate accreditate, di cui alla legge 27 dicembre 2013, n.147, comma 425;

Vista l’Intesa del 19 febbraio 2015 (Rep. Atti n. 32CSR) in materia di adempimenti relativi all’accreditamen-to delle strutture sanitarie;

Visto il D.A. n. 786 del 5 maggio 2015 “Ridetermina-zione composizione Coordinamento regionale cure pallia-tive e terapia del dolore”;

Visto il documento “Organizzazione e sviluppo dellarete locale di cure palliative”, esitato dal Coordinamentoregionale cure palliative e terapia del dolore”;

Vista la relazione prot. n. 86095 del 10 novembre2015 del dirigente generale del Dipartimento regionaleper le attività sanitarie ed osservatorio epidemiologico,con cui si è condiviso il documento “Organizzazione esviluppo della rete locale di cure palliative”, esitato dalCoordinamento regionale cure palliative e terapia deldolore;

Decreta:

Art. 1

E’ approvato l’allegato documento “Organizzazione esviluppo della rete locale di cure palliative”, che fa parteintegrante del presente decreto.

Le aziende sanitarie della Regione sono tenute ad atte-nersi al modello organizzativo, assistenziale e di program-mazione contenuto nel documento.

Art. 2

È demandato al Dipartimento regionale per le attivitàsanitarie e osservatorio epidemiologico la verifica ed ilmonitoraggio dell’applicazione di quanto contenuto nel-l’allegato documento “Organizzazione e sviluppo dellarete locale di cure palliative”.

Art. 3

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana e nel sito web dell’Assessoratodella salute.

Palermo, 2 dicembre 2015.

GUCCIARDI

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Allegato

DIRETTIVA SULL’ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE LOCALE DI CURE PALLIATIVE

“Tutti noi siamo inevitabilmente compromessi con i bisogni di questi malati”(definizione OMS - 2015)

1. Premessa

Il presente documento definisce gli indirizzi organizzativi ed operativi della Rete locale di cure palliative (CP) nell’ambito del sistema digovernance della Regione siciliana, attraverso elementi distintivi strutturali, qualitativi e quantitativi, al fine garantire il diritto di accessoalle cure palliative in ogni luogo di cura, indipendentemente dall’eziopatogenesi della malattia, dalla razza, dalla cultura, dallo stato socialee dal luogo di residenza e di migliorare la qualità della vita dei malati che necessitano di cure palliative e dei loro familiari.

Tutte le persone malate ed affette da patologie croniche progressive ed in fase avanzata, con bisogni complessi, possono manifestare lanecessità di cure palliative.

Si stima che in base al progressivo e rapido invecchiamento generale della popolazione ed al costante incremento dell’incidenza e pre-valenza di condizioni di cronicità complesse, che comportano situazioni cliniche di estrema fragilità e di grave sofferenza, l’accesso alle Curepalliative sia appropriato e necessario per l’1,5% dell’intera popolazione (Gomez-Batiste Xavier - Palliative Medicine 2014; 28 (4) : 302-3011).

Il modello organizzativo ed assistenziale della Rete locale di CP deve, essere modulato in rapporto ai bisogni, desideri e preferenze deimalati e dei loro familiari e deve essere caratterizzato dalla globalità dell’approccio e dall’articolazione delle strutture organizzative specifi-che che lo caratterizzano, nel rispetto della sostenibilità da parte del Servizio sanitario regionale e dell’accessibilità al sistema di cura.

In un contesto normativo che richiede una continua rimodulazione delle risorse ed al contempo la realizzazione di percorsi assistenzia-li di qualità, che non possono prescindere dall’attenzione al bisogno sociale e dalla sostenibilità dei costi, diventa necessaria la definizionedi criteri e modelli assistenziali strutturati per intensità di cura ed appropriatezza anche nell’ambito della Rete di cure palliative.

L’organizzazione di modelli integrati di cura e di assistenza, con l’indicazione precisa a sviluppare Reti regionali e locali di CP è statadefinita con chiarezza dalla Legge 38/2010 e dai successivi decreti attuativi, approvati in conferenza Stato-Regioni ed in particolaredall’Intesa Stato Regioni del 25 luglio 2012. La normativa nazionale pone specifica attenzione al sistema di accreditamento che prevede l’in-tegrazione socio-sanitaria e socio-assistenziale, il potenziamento dei rapporti tra le equipe operanti a livello ospedaliero e territoriale, l’atti-vazione di nuovi percorsi formativi. È previsto inoltre, a garanzia della reale operatività della Rete locale di CP, che essa sia coordinata dauna struttura organizzativa, composta da figure professionali con specifica competenza ed esperienza con compiti di integrazione e di gover-nance fra tutti i soggetti che erogano cure palliative nei diversi setting assistenziali o “nodi” della Rete (ospedale, domicilio ed hospice), alfine di garantire la continuità delle cure.

La diffusione di un modello culturale ed organizzativo condiviso è indispensabile pertanto per facilitare, attraverso adeguati program-mi di formazione e di comunicazione, l’attuazione del modello assistenziale più efficace da parte di tutti gli operatori della Rete.

2. Definizioni

Cure palliative: l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici ed assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familia-re, erogati da un’equipe multidisciplinare e finalizzati alla cura attiva e totale di pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarre-stabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici (art. 2 comma 1a legge n. 38/2010).

Cure di fine vita: sono parte integrante delle cure palliative e si riferiscono alle cure dell’ultima fase della vita caratterizzata da segni esintomi specifici, il cui pronto riconoscimento permette di impostare quei cambianti che sono necessari per riuscire a garantire ai malatiuna buona qualità del morire ed ai familiari che li assistono una buona qualità di vita, prima e dopo il decesso del loro caro. Le cure di finevita si caratterizzano per una rimodulazione dei trattamenti e degli interventi assistenziali in rapporto ai nuovi obiettivi di cura.

Approccio palliativo: inteso come “prevenzione, identificazione, valutazione e trattamento dei sintomi fisici, funzionali e dei problemipsicologici, sociali e spirituali del malato, durante tutto il decorso della malattia e lungo le tre principali traiettorie di malattia (cancro, insuf-ficienza d’organo, malattie degenerative)”. Esso ha l’obiettivo di garantire la migliore qualità di vita fino alla morte, salvaguardare la digni-tà della persona malata ed apportare un adeguato sostegno alla sua famiglia.

Malato: persona affetta da una patologia ad andamento cronico ed evolutivo per la quale non esistono terapie o, se esse esistono, sonoinadeguate o sono risultate inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita (Def. Legge n.38/2010).

Rete locale di cure palliative: aggregazione funzionale ed integrata delle attività di cure palliative erogate in ospedale (con attività di con-sulenza nei reparti e negli ambulatori), in hospice, a domicilio (cure domiciliari di base e specialistiche) ed in altre strutture residenziali. Talemodello di Rete, coordinato da una struttura organizzativa di cure palliative con compiti di coordinamento che ne garantisce una reale ope-ratività, si sviluppa in ambito provinciale e soddisfa specifici requisiti di legge (Rif. legge n. 38/2010 ed Intesa Stato Regioni 25 luglio 2012).

Unità operativa di cure palliative (UOCP): struttura organizzativa di coordinamento della Rete locale di CP, che ne garantisce l’effettivaoperatività nell’articolazione delle sue unità di offerta (ospedale, domicilio, hospice). Tale struttura è specificamente dedicata e formata dafigure professionali con specifica competenza ed esperienza ai sensi dell’art. 5, comma 2, legge n. 38/2010.

Valutazione multidimensionale del bisogno (VMB): operazione dinamica e continua che segue il paziente nel suo percorso di malattia. Sitratta del momento valutativo che esplora le diverse dimensioni della persona nella sua globalità, ovvero la sua dimensione clinica, la dimen-sione funzionale, la dimensione affettivo-cognitiva, la dimensione spirituale, la situazione socio-relazionale-ambientale, il grado di consape-volezza del sistema malato/famiglia, nonché le volontà e le aspettative del malato.

Presa in carico: processo costituito da un insieme di azioni, percorsi, strategie d’aiuto, sostegno e cura che il servizio sanitario e socialemettono in atto per rispondere a bisogni complessi e che richiedono un’assistenza continuativa e prolungata nel tempo con il coinvolgimen-to di diverse professionalità.

Accreditamento: l’Intesa Stato-Regioni del 19 febbraio 2015 Rep. n. 32/CSR definisce i termini e le modalità per l’adeguamento da partedelle Regioni e delle aziende sanitarie, ai criteri ed ai requisiti individuati dalla precedente Intesa Stato-Regioni del 20 dicembre 2012. Inquesto ambito è inserita anche la “Realizzazione di reti di cure palliative”. L’adozione di standard per l’accreditamento di Reti assistenzialidi eccellenza deve prevedere la valutazione sistematica, periodica e multidimensionale del bisogno, la presa in carico integrata con una tem-pistica adeguata, il care management e la valutazione dei risultati.

3. Quadro normativo

Il D.A. n. 873 dell’8 maggio 2009 ha definito la nuova organizzazione delle cure palliative in Sicilia ed ha disciplinato la dotazione deiposti letto hospice su tutto il territorio regionale. Nello stesso documento è stata determinata la nuova valorizzazione delle prestazioni resi-denziali e domiciliari ed indicate le linee di sviluppo delle cure palliative nell’ambito delle ASP.

Con successivo D.A. n. 2 del 3 gennaio 2011 è stato approvato il “Programma di sviluppo della Rete di cure palliative nella RegioneSiciliana” con lo scopo di definire le linee attuative della Rete locale di CP, incrementare l’offerta di tali cure in ambito domiciliare e residen-ziale e definire le modalità di presa in carico ed accompagnamento dei pazienti che necessitano di cure palliative nel corso di tutte le fasidella loro malattia.

Obiettivo prioritario del documento è quello di definire un modello di Rete coerente con gli indirizzi indicati dalla normativa naziona-le tale da garantire cure palliative per qualunque patologia evolutiva durante tutto il suo decorso, per ogni età ed in ogni luogo di cura.

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L’Intesa Stato Regioni del 25 luglio 2012, recepita con D.A. n. 1446 del 26 luglio 2013 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regionesiciliana n. 40 del 30 agosto 2013, ai sensi dell’art. 5, comma 3, della legge n. 38/2010, ha definito in 14 standard le dimensioni strutturali edi processo che devono caratterizzare la Rete locale di CP ai fini dell’accreditamento dei soggetti erogatori, evidenziando tra l’altro la neces-sità di identificare una struttura organizzativa con compiti di coordinamento, tra i nodi della Rete, al fine di garantire una reale operativitàdella Rete locale di CP.

L’Intesa Stato Regioni del 19 febbraio 2015 Rep. n. 32/CSR ha definito il crono-programma che le Regioni e Province autonome di Trentoe Bolzano dovranno attuare in materia di adempimenti relativi all’accreditamento delle strutture sanitarie, indicando al punto 1.2.3 la rea-lizzazione delle reti di cure palliative per il paziente adulto ed in età pediatrica, quale obiettivo da realizzare con un tempo di adeguamentodi 12 mesi per le Regioni e di 24 mesi per le aziende sanitarie.

4. Strutture organizzative della Rete locale di cure palliative

Il modello organizzativo ed assistenziale della Rete locale di CP è centrato sul paziente e sulla famiglia e modulato in rapporto ai lorobisogni e preferenze, nel rispetto di un favorevole rapporto costo-efficacia degli interventi e della sostenibilità da parte dei Servizi sanitariregionali. Tale modello deve, inoltre, essere accessibile ed integrato e deve garantire una risposta assistenziale adeguata ai bisogni dei mala-ti e dei loro familiari nell’ambito dei diversi setting o “nodi” della Rete: ospedale, domicilio ed hospice.

L’ambito territoriale della rete locale di CP coincide con quello dell’Azienda sanitaria provinciale (ASP) di riferimento. La progettazione e la realizzazione della Rete locale di CP di ogni ASP si attua sul territorio a livello di Dipartimento. L’Unità operativa di cure palliative (UOCP) è la struttura organizzativa di riferimento della Rete locale di CP, nell’ambito della quale

viene realizzata una struttura tecnica costituita dalla Centrale operativa per il coordinamento delle attività assistenziali. La Rete locale di CPè operativa in tutte le sue articolazioni assistenziali ed al suo interno vanno coordinati e sviluppati i servizi ospedalieri e territoriali, sanita-ri e sociali, pubblici e privati dedicati alla cura di tali malati. La partecipazione alla realizzazione della Rete locale di CP costituisce parteintegrante del piano di attività di ogni singola Struttura sanitaria pubblica o privata accreditata, anche attraverso la messa a punto di inte-se ed accordi interaziendali o di bacino, nell’ambito dei quali devono essere individuate le risorse per garantire l’attuazione dei percorsi assi-stenziali.

Nell’ambito della Rete locale di CP operano équipe multiprofessionali specializzate e dedicate.In ottemperanza alle normative vigenti le ASP sviluppano appositi programmi di accesso delle cure palliative all’interno delle strutture

sanitarie di loro pertinenza; inoltre promuovono, secondo criteri valutativi, percorsi di reclutamento e formazione di personale aziendale dadedicare a vario titolo alle strutture della rete, in ciò sostenuti da programmi regionali finalizzati.

I professionisti dei diversi “nodi” della Rete locale di CP operano secondo percorsi diagnostici terapeutici ed assistenziali (PDTA) con-divisi e formalizzati. La continuità assistenziale deve essere supportata da sistemi informatici che consentono la condivisione dei flussi infor-mativi tra i professionisti operanti nelle singole strutture sanitarie territoriali ed ospedaliere e tra quelli che operano nel territorio, sia ai finiclinico/gestionali, sia al fine di un puntuale monitoraggio dei processi e degli esiti.

Deve essere predisposto uno specifico sistema informativo con metodologie I.C.T. (Information and Comunications Tecnology) che per-metta la continuità e la condivisione delle informazioni tra i nodi della rete e la comunicazione dei dati ai servizi ministeriali di riferimen-to.

Parte integrante della Rete sono i medici di medicina generale (MMG) che operano in piena integrazione con le équipe multidisciplina-ri specialistiche con la finalità di una presa in carico globale del malato.

La UOCP ai fini della integrazione e governance della Rete locale di CP effettuerà periodici incontri di programmazione e pianificazio-ne delle attività con i responsabili degli hospice, delle UVP, con i referenti dei “nodi ospedalieri” e con i direttori di distretto.

La Rete locale di CP opera in stretta correlazione funzionale con la Rete di terapia del dolore, con la Rete di cure palliative e Terapia deldolore pediatrica e con le altri Reti di cura per patologie croniche.

Unità operativa di cure palliative (UOCP)È la struttura organizzativa di coordinamento, integrazione e governance della Rete locale di CP. Tale struttura, deve possedere le carat-

teristiche, di norma, di unità operativa semplice a valenza dipartimentale ed essere inserita in un Dipartimento di area territoriale in coe-renza con quanto disposto dal D.A. 3 gennaio 2011. L’Unità operativa di cure palliative (UOCP) è la struttura organizzativa di riferimentodella Rete ed in essa operano figure professionali con specifica competenza ed esperienza. Nell’ambito della Rete locale di cure palliativeafferiscono, quali unità operative semplici/dipartimentali, l’hospice e le UVP. L’UOCP è composta da figure professionali con specifica com-petenza ed esperienza tali da garantire la massima integrazione tra tutti i soggetti che erogano cure palliative nei diversi setting assistenzia-li.

La UOCP deve: • tutelare il diritto della persona malata ad accedere alle cure palliative;• pianificare l’attività assistenziale al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla Regione e recepiti dall’ASP;• coordinare il sistema di erogazione di cure palliative in ospedale in hospice e a domicilio, coerentemente con quanto stabilito dall’art.

5 della legge n. 38/2010 e dai successivi provvedimenti attuativi, garantendo su tutto l’ambito territoriale provinciale la continuità el’uniformità degli interventi;

• garantire l’accoglienza, la valutazione del bisogno e l’avvio di un percorso di cure palliative, assicurando la tempestività delle rispostee la flessibilità nell’individuazione del setting assistenziale più appropriato, attraverso il coordinamento delle Unità valutative pallia-tive (UVP) distrettuali;

• definire ed attuare nell’ambito della Rete, i percorsi di presa in carico e di assistenza in cure palliative anche attraverso la gestionedelle dimissioni protette, attraverso gli Uffici territoriali per le dimissioni protette all’uopo dedicati e l’integrazione con i servizi terri-toriali socio-sanitari e sociali;

• garantire l’adeguato controllo di tutti i sintomi fisici e psicologici che provocano sofferenza al malato, attraverso la valutazione mul-tidimensionale dei bisogni e l’utilizzo di procedure sul trattamento dei sintomi, tratte da linee guida basate sulla evidenza;

• assicurare l’applicazione di protocolli per il riconoscimento dei malati che si avvicinano agli ultimi giorni o ore di vita e per la valu-tazione dei loro bisogni specifici;

• garantire una adeguata comunicazione con il malato e la famiglia e la rilevazione costante e documentata del grado di informazionerispetto alla patologia in atto;

• effettuare il monitoraggio quantitativo e qualitativo delle prestazioni erogate, verificandone anche gli esiti ed i relativi costi attraver-so l’analisi dei flussi informativi e degli indicatori ministeriali;

• assicurare l’utilizzo regolare di strumenti di valutazione della qualità percepita da parte del malato e dei familiari per le cure presta-te durante il periodo di assistenza, promuovendo sistemi di miglioramento della qualità delle cure erogate;

• definire e verificare il rispetto da parte dei soggetti erogatori dei criteri e degli indicatori previsti dalla normativa vigente, ivi inclusigli standard di cui al D.M. n. 43 del 22 febbraio 2007;

• promuovere, su indirizzo dell’Assessorato della salute, campagne di comunicazione rivolte ai cittadini;• promuovere ed attuare programmi di aggiornamento e formazione continua in cure palliative rivolti a tutte le figure professionali

operanti nella Rete.L’UOCP ha il compito inoltre di integrare e facilitare le azioni delle strutture chiamate in causa all’interno dei vari percorsi assistenzia-

li, ivi comprese le strutture extra-aziendali. L’organo tecnico di coordinamento della UOCP è la centrale operativa (CO) ed è lo stesso responsabile dell’UOCP che la coordina.Tale struttura ha la funzione di facilitare e razionalizzare il percorso della presa in carico globale del paziente attraverso il coordina-

mento di tutte le attività che vengono erogate nei nodi della Rete locale di CP e da parte dei soggetti erogatori accreditati che operano sul

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territorio provinciale garantendone la massima integrazione.Nell’ambito della centrale operativa vengono utilizzati specifici strumenti informativi per la conservazione delle informazioni relative ai

malati assistiti e ciò anche al fine di una migliore pianificazione e condivisione dei percorsi assistenziali ed una più efficace integrazionedelle attività di assistenza. Le informazioni custodite presso la centrale operativa devono essere condivise con i soggetti erogatori accredita-ti che operano nel territorio di riferimento con l’obiettivo di migliorare la continuità ed appropriatezza delle cure.

La centrale operativa deve essere in grado di programmare ed eseguire i controlli ed i monitoraggi e di ricevere le chiamate 12 ore algiorno, dal lunedì al venerdì ed il sabato mattina. Dovrà raccordarsi con gli ospedali per le dimissioni protette, attivare una procedura perla presa in carico dei pazienti e per le modalità di utilizzo dei posti letto hospice in termini di accessibilità/disponibilità e definire l’interfac-cia con la Rete di Terapia del Dolore presente nello stesso ambito provinciale e con le altre Reti di patologia.

Per la complessità delle azioni previste deve essere considerata la necessità di dotare la centrale operativa di operatori dedicati, suppor-to amministrativo e adeguata informatizzazione.

Unità valutativa palliativa (UVP)L’Unità valutativa palliativa (UVP) è istituita ordinariamente in ogni distretto sanitario ed è costituita da:1. medico di medicina generale (MMG) dell’assistito, in quanto medico di fiducia e conoscitore delle problematiche cliniche, psicologi-

che e sociali della persona malata e della sua famiglia;2. esperti della valutazione multidimensionale: medico esperto in cure palliative che opera nell’ambito della UVP stessa o anche presso

l’hospice, infermiere, terapista della riabilitazione, assistente sociale, psicologo e/o altre figure professionali ritenute necessarie;3. direttore del Distretto sanitario o suo delegato, in quanto gestore delle risorse distrettuali e responsabile della integrazione dei servi-

zi sanitari del Distretto sanitario con i servizi sociali dei comuni.La presa in carico del malato da parte della Rete locale di CP deve essere preceduta da una valutazione multidimensionale (VMD) da

parte dell’UVP, rivolta ai bisogni del malato e della sua famiglia, al fine di decidere il setting e la modalità assistenziale più appropriata: visi-te ambulatoriali, consulenze occasionali, cure palliative domiciliari di base, cure palliative domiciliari specialistiche, ricovero in hospice.

A seguito di tale valutazione avverrà, previo confronto con il medico referente della struttura erogativa (hospice o ente erogatore accre-ditato), l’affidamento dell’assistenza.

Lo strumento utilizzato per la VMD deve assicurare la massima completezza valutativa nelle aree più problematiche associate ai biso-gni e deve avere la possibilità di essere integrato con sistemi informativi web-based di gestione e governance dei processi e dei percorsi dicura, finalizzati anche alla valutazione degli esiti e della qualità dell’assistenza.

A seguito della richiesta di attivazione da parte del MMG o dello specialista ospedaliero, l’UVP accerta, previo l’utilizzo di adeguato stru-mento valutativo integrante la SVAMA (allegato n. 1), la presenza e la tipologia della malattia in fase avanzata o terminale oltre ai bisogniclinico-assistenziali, sociali e spirituali del malato.

L’UVP deve assicurare: • la valutazione multidimensionale per l’accesso alle cure palliative domiciliari e/o residenziali entro i termini temporali definiti dagli

indicatori;• la pianificazione ed il monitoraggio del percorso assistenziale;• la prescrizione degli ausili e dei presidi;• l’integrazione con interventi sociali in relazione agli esiti della VMD;• l’acquisizione da parte dell’ASL di provenienza, nel caso di pazienti residenti presso altre Regioni, dell’autorizzazione all’assunzione

dei relativi costi;• il pieno rispetto di quanto esplicitato nella Carta dei servizi della UOCP e dei soggetti erogatori;• la somministrazione di questionari di customer satisfaction alle famiglie ed ai destinatari dei trattamenti per valutare la qualità del

servizio erogato.È compito dell’UVP inoltre il monitoraggio della durata dell’assistenza, dei bisogni sopravvenuti e della persistenza dei criteri di eleggi-

bilità. Per quanto concerne i distretti socio-sanitari delle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina dovrà essere istituita almeno una

UVP metropolitana quale unità operativa semplice. Per quanto attiene il numero delle UVP extra-metropolitane esso sarà dimensionato estrutturato in relazione al bisogno ed alle risorse dell’ASP e potrà ordinariamente coincidere con le Unità di Valutazione Multidimensionale(UVM) adeguatamente integrate con il medico palliativista.

5. Setting assistenziali ed unità d’offerta della Rete locale di cure palliative

La Rete locale di CP opera attraverso tre tipologie di setting assistenziali:• le cure palliative in ospedale, con attività di consulenza nei reparti e negli ambulatori;• le cure palliative domiciliari di base e specialistiche, che garantiscono anche l’assistenza presso le residenze per anziani;• le cure palliative in hospice, che garantiscono il ricovero del malato.Nell’ambito della Rete locale di CP sono identificati i seguenti standard di cura:a) cure palliative domiciliari in ogni ASP; b) cure palliative residenziali, nella misura di almeno un hospice per ogni ASP; c) day-hospice; d) cure palliative in RSA o in altra struttura territoriale protetta;e) ambulatori di cure palliative territoriali e/o ospedalieri; f) cure palliative ospedaliere.

a) cure palliative domiciliariQuesto standard di cura viene erogato dall’ASP e deve rispondere agli standard ed agli elementi strutturali e di processo previsti dal pre-

sente documento. Esso consiste in una tipologia di intervento rivolto a malati in fase avanzata o terminale, con Karnofsky PerformanceStatus (KPS) o Palliative Performance Scale (PPS) uguale o inferiore a 50, che richiedono un’assistenza coordinata a domicilio ed in cui lanatura del bisogno è di tipo clinico, funzionale e sociale.

La tipologia di trattamento palliativo, identificata dall’UVP, deve essere inquadrata su due livelli di presa in carico tra loro complemen-tari: cure palliative domiciliari di base e cure palliative domiciliari specialistiche. In entrambi i livelli sono uguali le patologie di riferimen-to, i percorsi di presa in carico e gli strumenti di valutazione; è diversa invece la complessità dei bisogni e cambia il modello di presa in cari-co e l’intensità di cura.

I soggetti erogatori accreditati devono garantire pertanto due livelli di intervento, tra loro interagenti, in funzione della complessità deibisogni assistenziali che aumentano con l’avvicinarsi della fine della vita.

1. Cure palliative domiciliari di base

Livello di competenze di base costituito da interventi che garantiscono un approccio palliativo, attraverso l’ottimale controllo dei sinto-mi ed un’adeguata comunicazione con il malato e la famiglia. Tale livello si rivolge prevalentemente a malati identificati precocemente infunzione di criteri generali e clinici specifici (allegato n° 2) in una fase stabile di malattia avanzata a progressione sfavorevole, per i quali èprevista un’assistenza affidata di norma al medico di medicina generale, opportunamente formato, ad infermieri e ad altri operatori dell’équi-pe domiciliare accreditata di cure palliative, con la consulenza episodica del medico palliativista. Si tratta di interventi programmati che rien-trano comunque nel Piano assistenziale individuale (PAI) elaborato in sede di valutazione da parte dell’UVP.

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2. Cure palliative domiciliari specialistiche

Livello di competenza specialistica costituito da interventi di équipe multidisciplinari e multiprofessionali accreditate e dedicate, in cuiil care manager è il medico palliativista responsabile dell’équipe specialistica, rivolti a malati con bisogni complessi per i quali gli interventidi base sono inadeguati. Tale livello richiede un elevato grado di competenza e modalità di lavoro interdisciplinare proprio di un’equipe mul-tiprofessionale (composta da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali, dietisti ed operatori socio-sanitari, con specificaformazione in cure palliative). Richiede continuità assistenziale ed interventi programmati 7 giorni su 7 nonché pronta reperibilità medicaed infermieristica nelle 24 ore, anche per la necessità di fornire supporto alla famiglia e/o al care-giver. Anche in tale livello è necessario cheil MMG mantenga uno stretto collegamento con l’equipe specialistica di cure palliative domiciliari in quanto figura sanitaria di riferimentoper il paziente e per i suoi familiari.

Criteri per definire l’appropriatezza della presa in carico a domicilio del malato da parte della Rete di cure palliative in un percorso di cure pallia-tive domiciliari di base o specialisticheA livello internazionale (T. E. Quill, A.P. Abernethy “Generalist plus specialist palliative care: creating a moresustainable model”

N.Engl.J.Med. March 7, 2013 e “The Palliative approach: improving care for canadians with life-limiting illnesses” www.hpcintegration.ca)sono stati individuati tre criteri fondamentali che permettono una valutazione attendibile della gravità dei bisogni di Cure palliative e quin-di della appropriatezza di interventi di cure palliative domiciliari ad intensità assistenziale differenziata (base e specialistica):

1. Fase della malattia

La fase della malattia riflette la tipologia e l’intensità delle cure che devono essere garantite. Si possono distinguere quattro fasi princi-pali:

• stabile: i sintomi sono controllati, i bisogni del malato sono supportati in modo adeguato dalla famiglia che non manifesta criticitàparticolari per quanto riguarda il percorso assistenziale (sono raccomandate le cure palliative di base);

• in peggioramento: i sintomi sono peggiorati nel corso delle ultime settimane e/o si sono manifestati nuovi problemi che richiedonoadattamenti nel piano di cura e un monitoraggio regolare della situazione (sono raccomandate le cure palliative di base);

• instabile: sono insorti problemi nuovi e/o sono peggiorati rapidamente problemi che già preesistevano, tali da richiedere una rivalu-tazione costante e spesso urgente dei cambiamenti del piano assistenziale, necessari per far fronte ai bisogni del malato e della fami-glia (Sono raccomandate le cure palliative specialistiche);

• condizione di fine vita: è prevedibile la morte del malato in tempi brevi, con la necessità di rivalutazioni frequenti, anche più volte algiorno, del piano assistenziale (Sono raccomandate le Cure Palliative Specialistiche).

Non esiste necessariamente un ordine sequenziale nel tempo per queste fasi, che di per sé possono avere una durata variabile, da gior-ni a settimane a mesi.

2. Severità dei problemi clinici

Per la valutazione di questo criterio, si richiede l’utilizzo di strumenti di valutazione dell’impatto dei sintomi sulla qualità di vita delmalato, già peraltro previsto dall’Intesa del 25 luglio 2012 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincieautonome di Trento e Bolzano. Fra le dimensioni strutturali e di processo che caratterizzano la Rete locale di cure palliative, al punto n. 9viene infatti affermato che “la Rete locale di cure palliative garantisce un adeguato controllo del dolore e degli altri sintomi fisici e psicolo-gici che provocano sofferenza al malato, attraverso la valutazione multidimensionale dei bisogni…”

3. Grado di autonomia fisica

Per quanto attiene questa valutazione, si richiede l’utilizzo della Scala di Karnofsky e delle scale ADL e IADL. Queste scale sono ampia-mente usate nell’ambito delle cure palliative in Italia e fanno parte della rilevazione dei bisogni dei malati contenuta nei flussi informativiSIAD.

La natura dei bisogni del malato, determinata dai criteri sopra descritti, concorre a distinguere il percorso di cure palliative domicilia-ri di base da quello di tipo specialistico, unitamente ad altri due fattori: l’intensità assistenziale (definita dal coefficiente di intensità assisten-ziale CIA) e la complessità in funzione del case mix e dell’impegno delle figure professionali coinvolte nel piano di cura (definita dalle gior-nate effettive di assistenza GEA).

Le cure palliative domiciliari di base e specialistiche devono essere richieste, su apposita modulistica dedicata, dal MMG se il pazientetrovasi a domicilio o in RSA e dal medico specialista ospedaliero, attraverso l’attivazione della procedura di dimissione protetta se il pazien-te è ricoverato in ospedale.

Le dimissioni protette vanno realizzate attraverso il coinvolgimento degli uffici territoriali per le dimissioni protette esistenti in ognipresidio delle aziende ospedaliere, con la trasmissione dell’apposita modulistica dedicata alla UVP Distrettuale, sia nel caso venga prospet-tato il ricovero in Hospice, sia qualora venga richiesta l’attivazione di un percorso di cure palliative domiciliari. Per i pazienti inseriti in unprogramma di Cure Palliative Domiciliari deve essere prevista l’erogazione diretta dei farmaci, degli ausili e dei presidi.

Nel caso di necessità di attivazione del livello di base per l’età pediatrica (cure palliative domiciliari pediatriche – CPDP - di primo livel-lo), la procedura seguirà quanto previsto dal D.A. 01.09.2014 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 39 del 19 settem-bre 2014 “Programma di sviluppo della Rete di cure palliative terapia del dolore in età pediatrica nella Regione siciliana”.

Va specificato che le Cure palliative domiciliari, di base e specialistiche, non possono in alcun modo essere espletate nel contesto di atti-vità di assistenza domiciliare integrata (ADI). La complessità dei bisogni del malato e dei familiari richiede infatti un percorso assistenzialespecifico caratterizzato da un elevato livello di competenza dei professionisti che assistono il malato e da una metodologia di lavoro inter-disciplinare e multiprofessionale. Pertanto l’attività di cure palliative domiciliari deve essere diversificata e distinta dall’attività di ADI, siadal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista funzionale (centrali operative diverse ed équipe dedicate per i diversi livelli assisten-ziali).

Ai fini dell’individuazione delle figure professionali che operano a livello domiciliare, in coerenza con quanto previsto dall’Articolo 5,comma 2, della legge n. 38/2010, si rimanda all’allegato 3.

Ai fini della competenza delle figure professionali operanti a livello domiciliare si rimanda all’allegato tecnico dell’Accordo Stato Regionidel 10 luglio 2014 (allegato 5).

b) cure palliative residenziali/hospiceAll’hospice, accedono, di norma, i malati adulti che hanno compiuto i 18 anni di età (vedi D.A. n. 1358 del 2014 Programma di svilup-

po della Rete di cure palliative pediatriche), affetti da una malattia progressiva ed in fase avanzata, in rapida evoluzione e a prognosi infau-sta, oncologica o “non oncologica”, non più suscettibili di terapia etiopatogenetica, in base ai seguenti criteri:

1. aspettativa di vita, di norma valutata in 6 mesi, in base ad indicatori prognostici validati scientificamente ed alla esperienza dell’equi-pe curante;

2. Karnofsky Performance Status (KPS) uguale o inferiore al valore di 40 o Palliative Performance Scale (PPS) uguale o inferiore al valo-re di 50 o Palliative Prognostic Index PPI score ≤4

3. elevato livello di necessità assistenziale e/o ridotta autonomia funzionale e/o compromissione dello stato cognitivo caratterizzanti unostato di “fragilità”;

4. impossibilità di attuare le cure palliative domiciliari per problematiche sanitarie e/o sociali; 5. quadro caratterizzato da instabilità di sintomi e segni (ad es. dolore o dispnea), da necessità di adeguamenti terapeutici continui per

ottenere la stabilità del quadro clinico e/o dalla presenza di manifestazioni cliniche di difficile e/o complesso trattamento (ad es. pia-ghe maleodoranti, lesioni a grave rischio di emorragia, delirio);

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6. necessità di garantire periodi di “sollievo” per la famiglia.I malati possono accedere al ricovero in hospice, provenendo da qualsiasi setting assistenziale qualora in possesso dei requisiti specifi-

ci sopra indicati e previa valutazione da parte della UVP e segnalazione alla centrale operativa.Nell’hospice devono integrarsi armoniosamente le competenze cliniche e le capacità relazionali, al fine di creare un ambiente accoglien-

te, ricco di calore e contemporaneamente in grado di curare efficacemente e rapidamente i sintomi destabilizzanti, premessa indispensabi-le per la creazione di un percorso “dignitoso” verso la fase finale della vita. Le cure palliative in hospice sono costituite da un complesso inte-grato di prestazioni sanitarie professionali di tipo medico, infermieristico, riabilitativo e psicologico, oltre che da prestazioni sociali, tutela-ri ed alberghiere. Esse sono erogate da equipe multidisciplinari e multiprofessionali che assicurano cure ed assistenza in via continuativaper ventiquattro ore e sette giorni su sette. Le cure in hospice sono garantite in modo omogeneo ovunque esso sia collocato. Non sono cor-rette derive di ipermedicalizzazione (con il rischio implicito di accanimento terapeutico), né derive verso il semplice accudimento (con ilrischio di un inadeguato trattamento sanitario). Devono essere favorite attività come la musicoterapia, le arti visive, la terapia occupaziona-le (la cucina, il decoupage, etc…), la pet therapy, et al.

L’hospice per adulti non prevede posti letto per minori, i quali devono essere ricoverati presso l’hospice pediatrico (vedi D.A. n. 1358 del2014 Programma di sviluppo della Rete di cure palliative pediatriche). L’hospice pediatrico non può essere contiguo all’hospice per adulti edil personale dell’hospice pediatrico deve possedere competenze specifiche in ambito pediatrico. Il responsabile dell’hospice per adulti non puòin alcun modo coincidere con il responsabile dell’hospice pediatrico. Nelle more dell’attivazione degli hospice pediatrici, i minori che neces-sitano di ricovero dovranno essere assistiti presso strutture di area pediatrica.

L’organizzazione deve prevedere:• la pluridisciplinarietà necessaria per assicurare la qualità della presa in carico e l’adattamento del progetto di cura al bisogno del

malato e della sua famiglia;• l’intervento di uno psicologo sul paziente o sul familiare;• l’intervento di un assistente sociale;• l’intervento di un dietista/nutrizionista;• l’intervento di volontari;• l’intervento di un assistente spirituale;• la possibilità di visite libere ai pazienti, senza orari predefiniti, da parte dei familiari.L’équipe deve essere multiprofessionale con personale dedicato. Nell’ambito di ogni hospice sarà identificato il responsabile della strut-

tura. L’équipe di base è costituita da medici, infermieri e psicologi ed operatori socio sanitari in possesso di adeguata formazione ed espe-rienza. Con questa struttura di base collaborano, in rapporto ai bisogni del malato e della famiglia, fisioterapisti, assistenti sociali nonché lealtre figure professionali ritenute essenziali.

Le équipe multiprofessionali adottano quale strumento di condivisione professionale periodico la riunione d’equipe.Gli hospice sono inseriti nei LEA territoriali, anche quando sono logisticamente situati in strutture sanitarie di ricovero e cura oppure

ne costituiscano articolazioni organizzative. Ai fini della definizione dei requisiti strutturali e tecnologici per i Centri residenziali di cure palliative (hospice), in coerenza con quan-

to previsto dall’art. 5, comma 3, della legge 38/2010, si rimanda al D.P.C.M. del 20 gennaio 2000.Per garantire la piena funzionalità organizzativo/assistenziale e la continuità tra il regime residenziale e quello domiciliare, potranno

essere previste specifiche forme di partnership tra gli hospice e i soggetti erogatori di cure palliative domiciliari accreditati con il Serviziosanitario regionale, anche attraverso forme di specifiche contrattualizzazioni.

Ai fini dell’individuazione delle figure professionali, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 5, comma 2, della legge n. 38/2010, sirimanda all’allegato 4.

Ai fini della competenza delle figure professionali operanti presso l’hospice si rimanda all’allegato tecnico dell’Accordo Stato-Regioni del10 luglio 2014 (allegato 5).

c) day-hospiceIl day-hospice è un’articolazione organizzativa dell’hospice ed eroga prestazioni diagnostico-terapeutiche e assistenziali di particolare

complessità a ciclo diurno non eseguibili a domicilio. Le funzioni del day-hospice sono equiparabili alle prestazioni in regime di ospedaliz-zazione a ciclo diurno.

d) cure palliative in RSALe strutture residenziali assistite (RSA) o altre strutture di tipo residenziale accreditate garantiscono le cure palliative ai propri ospiti

avvalendosi dell’UVP territorialmente competente, con le modalità indicate alla voce “Cure palliative domiciliari”.

e) ambulatorioL’ambulatorio territoriale e/o ospedaliero dedicato garantisce l’erogazione di prestazioni per pazienti autosufficienti che necessitano di

valutazione multidimensionale specialistica per il controllo ottimale dei sintomi, ivi compreso il dolore ed il sostegno alla famiglia. Pressol’ambulatorio viene supportato il percorso di comunicazione della diagnosi e della prognosi e di pianificazione delle cure e garantita la con-tinuità del percorso assistenziale attraverso la collaborazione con la équipe specialistica o il MMG.

f) cure palliative ospedaliereNell’ambito dell’assistenza ospedaliera, l’approccio palliativo deve essere garantito per tutti i malati durante l’intero percorso di cura, in

funzione dei loro bisogni ed in integrazione con le specifiche fasi terapeutiche delle malattie croniche evolutive, in tutti i reparti di degenza.Le cure palliative in ospedale sono caratterizzate da prestazioni di consulenza palliativa medica, infermieristica e psicologica e da atti-

vità ambulatoriale.Le prestazioni di consulenza palliativa garantiscono un supporto specialistico ai malati nei diversi regimi di assistenza ospedaliera al

fine di un ottimale controllo dei sintomi, di una pianificazione delle cure, all’ottimizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici, all’indivi-duazione del percorso e del setting di cura più appropriato e di una appropriata comunicazione con il malato e con la famiglia, contribuen-do ad assicurare continuità assistenziale durante tutto il percorso di malattia ed integrazione tra i diversi nodi della Rete.

6. Accesso alla rete di cure palliative e modalità di realizzazione di un intervento palliativo

Va premesso che le cure palliative sono comprese nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e che i fondamenti su cui si basa il loro svi-luppo sono indicati ampiamente nella normativa regionale.

A ciò bisogna aggiungere che la fase terminale non è caratteristica esclusiva della malattia oncologica ma rappresenta una costante dellafase finale della vita di persone affette da malattie ad andamento evolutivo, spesso cronico, a carico di numerosi apparati e sistemi ed è carat-terizzata da una progressiva perdita di autonomia e dal manifestarsi di sintomi fisici e psichici che richiedono spesso trattamenti comples-si e da una sofferenza globale che coinvolge il nucleo familiare.

A tali principi, considerato che il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative deve essere tutelato e garantito, così come dispo-sto dai commi 1 e 2 dell’art. 1 della legge 38/2010, bisogna associare i seguenti orientamenti relativi a quello che deve essere considerato atutti gli effetti un intervento palliativo:

a) segnalazione del casob) colloquio preliminarec) valutazione del bisognod) presa in carico del malato e della sua famiglia

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e) riunione multiprofessionalef) sostegno psicologicog) supporto socialeh) supporto spiritualei) supporto al luttol) misurazione della qualità di vita

a) Segnalazione del casoL’accesso alla Rete locale di CP avviene mediante il PUA (Punto unico di accesso alle prestazioni socio-sanitarie) attraverso la richiesta

formulata su apposita modulistica dedicata, da parte del MMG o del medico specialista ospedaliero (tramite gli uffici territoriali per le dimis-sioni protette). Il PUA trasmette tempestivamente la segnalazione alla Centrale operativa ed alla unità di valutazione palliativa (UVP) distret-tuale per la successiva valutazione.

La segnalazione del caso al PUA può avvenire da parte di chiunque abbia interesse:• persona malata;• familiari o vicinato;• medico di medicina generale;• pediatra;• reparto ospedaliero;• servizi sociali;• soggetto erogatore accreditato.

b) Colloquio preliminareTra le fasi fondamentali del percorso assistenziale il colloquio di accoglienza è parte integrante del momento valutativo.Il primo incontro con il servizio di cure palliative rappresenta il momento basilare per l’avvio di una relazione di assistenza efficace e

costruttiva. Esso ha la finalità di accogliere i familiari che richiedono l’assistenza, offrendo un momento di ascolto attivo volto a rilevare ilgrado di consapevolezza e le aspettative. Il colloquio ha la funzione di orientare il malato nell’ambito delle rete di servizi e di raccogliere leinformazioni anagrafiche, cliniche e sociali necessarie alla valutazione della richiesta sia sul piano clinico che assistenziale. Sempre in talesede, vanno evidenziate le risorse interne ed esterne che possono essere attivate per l’assistenza domiciliare; inoltre vanno illustrate le fina-lità delle cure palliative e le modalità della presa in carico.

Il colloquio va svolto da operatori dedicati all’accoglienza, con adeguate competenze relazionali. Va utilizzata apposita modulistica per la raccolta delle informazioni necessarie all’avvio dell’assistenza e contestualmente va acquisito

il consenso informato all’assistenza ed al trattamento dei dati.Acquisito il consenso informato, l’utente/familiare verrà messo a conoscenza che nel territorio dell’ASP operano più soggetti erogatori

tra i quali verrà individuata la struttura accreditata che provvederà all’attività assistenziale.

c) Valutazione del bisognoL’UVP distrettuale dell’ASP è il luogo elettivo dove avviene la valutazione della richiesta di assistenza. Il miglioramento della qualità di

vita nella fase avanzata e terminale di malattia è strettamente correlato alla soddisfazione di bisogni fisici, relazionali, sociali, psicologici,culturali e spirituali. Conoscere e saper riconoscere tali bisogni è il primo passo per trovare ed offrire le risposte che con maggiore probabi-lità potrebbero soddisfarli. In termini organizzativi significa mettere in atto nel modo più concreto possibile un modello assistenziale effica-ce che metta al centro il malato nella sua individualità ed i suoi familiari, utilizzando al meglio le risorse disponibili.

Si tratta di raggruppare i bisogni per aree o identificare le richieste più rilevanti e/o più frequenti, operando in équipe e mobilitando lerisorse di volta in volta necessarie, nell’ambito della famiglia, degli operatori e della rete integrata sociale di assistenza.

La decisione di accogliere un malato in un programma di cure palliative dovrà comunque essere presa, tenuto conto della volontà delmalato o del familiare, del parere del MMG, dello specialista che ha in cura il malato e del medico palliativista. L’ammissione dovrà esseresostenuta da una valutazione globale clinico/assistenziale e psico-sociale che darà luogo a un progetto di cura individualizzato ed inseritonell’ambito di un dossier informatizzato che dovrà accompagnare il malato in tutto il suo percorso.

La presa in carico del malato da parte della Rete locale di CP deve essere preceduta da una valutazione multidimensionale (VMD) daparte dell’UVP, che coinvolga il malato e la sua famiglia e finalizzata a decidere il setting e la modalità assistenziale più appropriata: visiteambulatoriali, consulenze occasionali, cure palliative domiciliari di base, cure palliative domiciliari specialistiche, ricovero in hospice.

La decisione di modificare il piano di cura precedentemente proposto dovrà essere assunta sulle stesse basi.

d) Presa in carico del malato e della sua famiglia La qualità di vita del malato dipende molto dalla qualità delle relazioni con i familiari. Perché questo si realizzi l’intervento globale di

presa in carico di un paziente in fase avanzata presuppone anche una contestuale attenzione al circuito familiare. È compito degli operato-ri rispondere in maniera appropriata alle innumerevoli domande e ai dubbi che vengono posti sulle terapie fatte e su quelle non fatte o fat-tibili, sulle risposte alle necessità e sui bisogni sempre maggiori. Il malato e la sua famiglia hanno il pieno diritto ad un’informazione chia-ra e completa sulle condizioni di salute e sul decorso della malattia, perché le cure palliative devono favorire la piena consapevolezza nelmalato e nei suoi familiari per la partecipazione alle scelte che lo riguardano. Il supporto psicologico e principalmente sociale deve poterecomprendere tutti gli aspetti possibili di presa in carico del contesto familiare dal momento della diagnosi, alla condivisione dei percorsiassistenziali, fino al supporto al lutto, elemento distintivo specifico delle cure palliative.

e) Riunione multiprofessionaleLa riunione multiprofessionale è lo strumento principale di lavoro. L’attitudine al lavoro in gruppo, a domicilio o in hospice, deve esse-

re il risultato di un processo di apprendimento relazionale basato sulla capacità di sviluppare una comunicazione efficace fra i membri del-l’equipe e fra questi ed i malati assistiti.

La riunione di équipe finalizzata alla discussione di ogni singolo caso deve avvenire con cadenza periodica. Tale incontro, condotto dalcoordinatore medico o infermieristico ed aperto alla partecipazione di tutti gli operatori sanitari e psicosociali coinvolti nel processo di curaal paziente, costituisce lo strumento operativo fondamentale affinché ciascun operatore possa fruire di momenti di riflessione volti ad indi-viduare il miglior approccio gestionale del paziente ed offrire una assistenza di elevata qualità.

f) Sostegno psicologico La supervisione psicologica delle équipe che operano all’interno della Rete locale di CP è indispensabile per adeguare il livello profes-

sionale ai bisogni del malato e per sostenere emotivamente gli operatori nello svolgimento delle proprie funzioni.Nella Rete locale di CP sono attivati specifici programmi di supporto psicologico rivolti agli operatori che vivono situazioni di partico-

lare difficoltà nella gestione dei processi assistenziali, allo scopo di monitorare e prevenire il rischio di burn-out.Tali programmi, centrati sull’obiettivo di favorire l’elaborazione del cordoglio e del lutto correlati all’attività assistenziale, sono finaliz-

zati all’acquisizione di capacità comunicative, relazionali e di gestione delle emozioni. Gli strumenti terapeutici idonei a perseguire questiobiettivi possono andare da interventi individuali di psicoterapia comportamentale o ad orientamento psicodinamico, all’organizzazione digruppi di supervisione finalizzati ad incrementare il senso di competenza nella relazione terapeutica, l’identità professionale, la sicurezza ela soddisfazione degli operatori.

Va garantito inoltre adeguato supporto psicologico al paziente ed alla sua famiglia.

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g) Supporto socialeL’assistente sociale che opera nella Rete locale di CP deve garantire adeguate risposte ai bisogni sociali dei malati e dei familiari attra-

verso interventi socio-sanitari. Deve intervenire nella valutazione della persona e del suo contesto familiare-affettivo condividendo il percor-so di presa in carico con l’equipe di CP per la gestione degli aspetti assistenziali ed organizzativi, secondo criteri di flessibilità e continuitàassistenziale e fornendo interventi di sostegno relazionale e comunicativo, di mediazione tra bisogni e risorse.

h) Supporto spiritualeLa Rete locale di CP deve contribuire a garantire risposte organizzative adeguate ai bisogni spirituali dei malati e dei familiari al fine di

evitare severe quote di sofferenze individuali e di sistema.

i) Supporto al luttoAd avvenuto decesso sarà cura dell’equipe curante effettuare una visita di cordoglio, parte integrante dell’intero percorso assistenziale,

nel rispetto delle tradizioni culturali del contesto familiare.La Rete locale di CP deve pertanto garantire programmi di supporto per i familiari dei malati assistiti in caso di lutto patologico.

j) Misurazione della qualità di vitaDovranno essere utilizzati con regolarità strumenti validati di misurazione della qualità di vita dei pazienti assistiti. La valutazione della

qualità di vita del paziente nei diversi luoghi di cura deve rappresentare la prima fase del processo di presa in carico.Nel particolare contesto delle cure di fine vita, cure globali e continue che mirano non solo al trattamento dei bisogni fisici ma anche

alle necessità psicologiche, emozionali e spirituali, l’obiettivo primario deve essere quello di garantire la migliore qualità di vita possibile aifini di una corretta formulazione del piano assistenziale.

7. Continuità delle cure

Nella Rete locale di CP è garantita la continuità della cura attraverso l’integrazione tra i diversi nodi (domicilio, hospice, ospedale, strut-ture residenziali).

L’integrazione di queste opzioni assistenziali, in un programma di cure individuali, è condizione essenziale per poter dare una rispostaefficace ai bisogni dei malati e dei loro familiari. La Rete locale di CP garantisce anche una valutazione costante dei bisogni della famigliaal fine di individuare un percorso di supporto.

8. Accreditamento delle organizzazioni no profit

Le cure palliative domiciliari sono in atto garantite in Sicilia dalle ASP attraverso organizzazioni non profit accreditate con il Serviziosanitario regionale. I criteri di accreditamento per l’erogazione di cure palliative domiciliari sono definiti dal D.A. n. 2280 del 14 novembre2011. Le organizzazioni non profit accreditate si configurano a tutti gli effetti come soggetti erogatori che concorrono alla clinical governan-ce, rendendosi responsabili del raggiungimento/mantenimento degli standard assistenziali definiti della recente normativa in materia di curepalliative (Intesa Stato-Regioni del 20/12/12 “Revisione sulla normativa per l’accreditamento” ed Intesa Stato-Regioni del 25 luglio 2012 -“Requisiti minimi e modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle strutture di assistenza ai malati terminali e delle unità dicure palliative”).

Con accordo raggiunto e sottoscritto in data 31.01.2014 presso l’Assessorato della salute dai rappresentanti delle organizzazioni non pro-fit accreditate, sono stati definiti gli ambiti provinciali di attività di ciascuna ONLUS con l’obiettivo di assicurare in tutte le province la pre-senza di almeno due soggetti erogatori. Tale accordo è stato recepito con D.A. n. 1328 del 21.08.2014 che ha regolamentato l’accesso al siste-ma erogativo delle cure palliative domiciliari da parte delle organizzazioni non profit accreditate.

Assume particolare rilevanza l’esigenza di istituire una funzione di vigilanza regionale al fine di garantire:• la verifica del possesso dei requisiti di accreditamento (ex ante), la cui istruttoria rimane in capo alle ASP, ed al proposito si eviden-

zia che il requisito di esclusività o prevalenza nel settore delle cure palliative, già indicato nel D.A. n. 2280 del 14 novembre 2011, deveessere riferito a specifiche attività assistenziali espletate nell’ambito del territorio della Regione siciliana da almeno cinque anni;

• la verifica triennale del mantenimento dei requisiti di accreditamento;• il controllo dell’osservanza delle regole di appropriatezza riguardo i criteri di eleggibilità e di erogazione degli specifici setting assi-

stenziali in materia di cure palliative;• un’offerta assistenziale non monopolistica e diversificata al cittadino e, di conseguenza, la coesistenza di almeno due soggetti eroga-

tori per ciascun ambito provinciale. A tal proposito si evidenzia che da parte di ciascuna ASP dovrà comunque essere garantita adogni soggetto erogatore accreditato che opera nel proprio territorio l’attribuzione di un budget minimo tale da consentire la copertu-ra delle spese vive di gestione in coerenza con i provvedimenti assessoriali (cfr. DA n. 922/15) che garantiscono un budget minimocongruo alle strutture specialistiche accreditate di nuova contrattualizzazione alla luce dei principi introdotti dalla giurisprudenza inmateria. I criteri per l’attribuzione di detto budget ai soggetti erogatori saranno determinati con successivo provvedimento assesso-riale.

• la programmazione dei fabbisogni assistenziali, con relativa determinazione del budget di spesa per ciascuna ASP, che dovrà essereattuata sulla base dei dati epidemiologici relativi alla mortalità per malattie oncologiche e non oncologiche forniti dal DASOE.

9. Integrazione socio-sanitaria

In sede di iniziale valutazione dei bisogni assistenziali e nelle valutazioni successive, la UVP dovrà dedicare particolare attenzione allaintegrazione tra i servizi sanitari con i servizi sociali dei comuni. La UOCP dovrà prevedere la predisposizione di azioni integrate all’internodei piani di zona di cui alla legge n. 328/2000, al fine di assicurare alle persone malate ed alle loro famiglie tutti gli interventi sanitari e socia-li previsti dal Programma assistenziale individuale (PAI).

10. Gli operatori della Rete locale di CP

Per quanto attiene i profili professionali idonei ad operare nell’ambito della Rete locale di CP, con decreto del 4 giugno 2015 delMinistero della salute, sono stati individuati i criteri per la certificazione della esperienza triennale nel campo delle cure palliative dei medi-ci in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative pubbliche o private accreditate, di cui alla legge 27 dicembre 2013, n. 147, comma425.

Tali criteri stabiliscono che, fermo restando quanto sancito dall’Accordo del 10 luglio 2014 sulle figure professionali che garantisconole cure palliative (allegato n. 5), ai fini del rilascio della certificazione dell’esperienza professionale svolta nell’ambito della Rete locale di CP,possono presentare istanza i medici privi di specializzazione o in possesso di una specializzazione diversa da quella di cui al decreto delMinistero della salute del 28 marzo 2013, i quali alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2013, n. 147 erano in servizio pressole reti dedicate alle cure palliative pubbliche o private accreditate nell’ambito territoriale di riferimento in sede ospedaliera, domiciliare eresidenziale, così come individuate nell’Intesa Stato-Regioni sancita il 25 luglio 2012, Rep. n. 151/CSR.

Il medico deve aver svolto, alla data di entrata in vigore della legge n. 147/2013, attività nel campo delle cure palliative per almeno treanni, anche non continuativi presso le strutture delle reti dedicate alle cure palliative pubbliche o private accreditate.

Per quanto attiene la Regione Sicilia, al fine del rilascio della certificazione della propria esperienza professionale e dell’inserimento inun provvedimento ricognitivo regionale, il medico richiedente dovrà inoltrare l’istanza (allegato n. 6) entro 18 mesi dall’entrata in vigore del

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decreto del Ministero della salute del 4 giugno 2015, indirizzandola al dirigente generale del Dipartimento ASOE, via Vaccaro, 5 Palermo.L’istanza dovrà essere corredata della seguente documentazione:• curriculum vitae in formato europeo; • stato di servizio rilasciato dal rappresentante legale della struttura pubblica e/o privata accreditata in cui il medico era in servizio alla

data di entrata in vigore della legge n. 147/2013, ovvero da dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;• attestazione del direttore sanitario della struttura pubblica e/o privata accreditata accreditata della rete stessa, nella quale il medico

ha svolto la propria attività, dalla quale emerga l’esperienza professionale maturata ai sensi del comma 2 dell’art. 1 del decreto 4 giu-gno 2015.

In fase di prima applicazione possono chiedere la certificazione di cui all’art. 1 del decreto 4 giugno 2015 anche i medici in servizio pres-so enti o strutture che erogano attività assistenziali di cure palliative che abbiano presentato istanza per l’accreditamento istituzionale, que-st’ultima documentata attraverso una attestazione del rappresentante legale della struttura o dell’ente.

Entro 90 giorni dal ricevimento della domanda, l’Assessorato della salute emanerà il decreto con il quale certificherà l’esperienza pro-fessionale del medico che verrà inserito nel predetto provvedimento ricognitivo e che potrà operare nell’ambito della Rete locale di CP nelcontesto di uno dei nodi della Rete o dei soggetti pubblici o privati accreditati.

Tale decreto verrà aggiornato sulla base delle nuove istanze che perverranno successivamente entro il termine dei 18 mesi sopraindica-to.

11. Formazione

La formazione multidisciplinare degli operatori è un elemento indispensabile per il mantenimento di adeguati livelli qualitativi dell’as-sistenza.

Il Coordinamento regionale di cure palliative definisce la programmazione pluriennale in accordo con le strutture formative aziendali.La struttura organizzativa di coordinamento della Rete locale (UOCP) partecipa, con le strutture aziendali dedicate, ai piani di forma-

zione continua per gli operatori della Rete locale di CP e per quanto attiene al personale neoassunto dovrà essere messo in atto uno specifi-co piano di accoglienza e affiancamento/addestramento da parte dei soggetti erogatori che comprenda periodi di tirocinio obbligatorio pres-so le strutture della Rete (Art. 8, comma 3, legge n. 38/2010). Nella realizzazione di programmi formativi specifici sulle cure palliative la ASPpotrà avvalersi della partnership di soggetti erogatori accreditati in qualità di Provider ECM.

Quando sono presenti i volontari, essi devono essere adeguatamente formati e regolarmente supervisionati per le attività loro assegna-te nell’ambito della Rete locale di CP.

Per le figure professionali che operano nella Rete locale di CP i contenuti minimi dei percorsi formativi obbligatori ed omogenei in ter-mini di conoscenze, competenze e abilità ai fini dello svolgimento dell’attività professionale, sono quelli riportati nell’allegato tecnicoall’Accordo Stato-Regioni del 10 luglio 2014.

Fanno parte integrante e costituiscono riferimento per la formazione avanzata i master in cure palliative di I e II livello, attivati in ottem-peranza alla legge n. 38/2010 ed ai successivi decreti attuativi presso le sedi universitarie.

Per le attività formative sarebbe auspicabile inoltre, d’intesa con la Facoltà di medicina e chirurgia, l’implementazione di specifici per-corsi formativi in cure palliative sia durante il percorso di laurea che nell’ambito delle nove discipline equipollenti alla disciplina di cure pal-liative (ematologia, geriatria, malattie infettive, medicina interna, neurologia, oncologia, pediatria, radioterapia, anestesia e rianimazione).

Il 24 febbraio 2014 la disciplina di cure palliative è stata inserita tra le possibili discipline per le quali chiedere l’accreditamento ECM,grazie alla modifica del tracciato record ECM alla versione 1.12 e del relativo schema xsd tracciato record consuntivo ECM.

12. Adeguata comunicazione ai cittadini

La Regione siciliana sviluppa programmi specifici di informazione ai cittadini sui principi di una migliore assistenza ai malati e sullemodalità di accesso ai servizi delle Rete, in coerenza con quanto stabilito dal Programma regionale di comunicazione.

Ogni ASP dovrà promuovere campagne di comunicazione che mettano in condizione i cittadini di attuare una scelta assistenziale infunzione delle necessità e preferenze del paziente. Dovranno essere valorizzati i diritti alla continuità delle cure, alla disponibilità di infor-mazioni, alla qualità di vita, alla scelta assistenziale e terapeutica. La campagna di informazione e di sensibilizzazione sarà diretta sia al pub-blico generico, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, sia alle fasce di età giovanili attraverso interventi nelle scuole. In particolarebisognerà informare i cittadini che il dolore può essere evitato almeno nella maggior parte dei casi ricorrendo alle terapie idonee, fugandoi falsi timori della dipendenza dagli oppiacei. La campagna informativa dovrà anche trasmettere indicazioni precise sull’organizzazione dellaRete locale di CP e in particolare sull’ assistenza domiciliare e sugli hospice. Sarà compito anche delle aziende sanitarie operanti nell’ambi-to territoriale della Rete locale di CP condurre campagne di informazione sugli aspetti organizzativi della Rete locale di CP e sui propri ser-vizi aziendali. Il programma di comunicazione/informazione può essere realizzato con il contributo di tutti gli enti erogatori pubblici e pri-vati operanti nel settore.

Oltre al necessario supporto dei distretti socio-sanitari, dei MMG e dei farmacisti, dovrà essere prevista la possibilità di esporre mate-riale informativo all’interno degli studi medici, delle farmacie e degli ambulatori delle ASP.

13. Valorizzazione del volontariato

La partecipazione di volontari nell’ambito della Rete di CP costituisce un importante elemento di qualità e di diversificazione finalizza-to alla fase di umanizzazione nelle cure palliative.

Le associazioni di volontariato che forniscono tale forma di supporto sono costituite da un insieme di persone che si mobilitano permigliorare le condizioni di vita delle persone sofferenti e dei loro familiari che affrontano la fase finale della vita, senza interferire con le atti-vità sanitarie ed assistenziali.

Il volontario si affianca e si coordina con il medico e l’infermiere e con le altre figure professionali nello svolgimento della propria atti-vità di solidarietà umana, supporto al malato e sostegno alla sua famiglia. I volontari operano con professionalità e competenza, in modocontinuativo e responsabile, contribuendo con la propria azione a garantire i livelli di qualità dell’associazione di appartenenza. La loro mis-sione si iscrive nell’ambito di un quadro di laicità e di neutralità.

Nell’osservanza delle leggi nazionali e regionali in vigore, le associazioni di volontariato hanno l’obbligo di:• dotarsi di una carta dei servizi che definisca i principi oggetto dell’intervento;• tenere aggiornato il registro dei volontari;• certificare la selezione e la formazione/educazione permanente;• garantire la supervisione continua;• recepire ed applicare il codice deontologico;• dotarsi di adeguati strumenti di verifica di qualità della propria attività;• garantire annualmente il possesso di risorse proporzionate agli obiettivi assistenziali dell’associazione;• garantire le adeguate coperture assicurative.L’attività dei volontari deve essere regolata da convenzioni o da protocolli di intesa formali che delineino i compiti, le responsabilità e

le forme di integrazione.

14. Procedure per discussione e risoluzione delle scelte etiche

La Rete locale di CP stabilisce le procedure per la discussione e la risoluzione dei dilemmi etici che si dovessero presentare, anche perquanto riguarda le procedure di eventuale segnalazione ad un comitato etico.

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15. Quadro attuativo della Rete

Nel corso degli ultimi 15 anni è stata data attuazione al Programma regionale di cure palliative che oggi vede realizzati tutti gli hospiceprevisti in fase progettuale e buona parte delle reti domiciliari di cure palliative a livello provinciale.

a) HospiceDi seguito è riportato lo stato di attuazione degli hospice sul territorio della Regione Sicilia:

* Posti letto programmati ai sensi del “Programma regionale per la realizzazione della rete di assistenza ai malati in fase avanzata e terminale” approvatocon decreto assessoriale n. 32881 del 9 ottobre 2000 e successive modifiche e integrazioni

** Posti letto attivati risultanti dai flussi informativi alimentati dalle aziende sanitarie

La rete regionale degli hospice verrà definita in ottemperanza alle previsioni contenute nel D.A. 14 gennaio 2015 “Riqualificazione erifunzionalizzazione della Rete ospedaliera-territoriale delle Regione Sicilia”, nonché in attuazione alle indicazioni contenute nel regolamen-to sugli standard relativi all’assistenza ospedaliera di cui al decreto ministeriale n. 70 del 2 aprile 2015 (decreto Balduzzi) recepito con decre-to assessoriale dell’1 luglio 2015. Pertanto si procederà con successivo provvedimento alla rideterminazione dei posti letto hospice in ambi-to regionale tenuto conto anche delle crescenti richieste di ricovero per tutte le forme di malattie cronico-degenerative.

In relazione alla dotazione di posti letto programmati per la rete regionale di cure palliative, nonché della contestuale valorizzazioneeconomica per la sua sostenibilità, nell’intento di dare piena esecuzione ed attuazione alle esigenze assistenziali presenti all’interno di unpercorso di verifica, si prevede l’inserimento di tali azioni nell’ambito del documento P.O.C.S. 2016/2018 in fase di stesura.

b) Cure palliative domiciliariDi seguito è riportato lo stato di attuazione delle Reti domiciliari di cure palliative sul territorio della Regione Sicilia:

*Presso tali aziende sanitarie provinciali la Rete domiciliare di cure palliative sarà attiva entro il 31 dicembre 2015.

16. Gruppo tecnico regionale di cure palliative

Con D.A. n. 786/2015 del 5 maggio 2015 è stata rimodulata la composizione e le funzioni del coordinamento regionale di cure palliati-ve e terapia del dolore a cui è stata attribuita, tra le varie funzioni, quella di supportare tecnicamente la programmazione regionale per losviluppo delle cure palliative.

17. Sistema tariffario

Nelle more dell’emanazione di un sistema tariffario da parte del Ministero della salute, si ritiene necessario adeguare le tariffe delle curepalliative domiciliari prevedendo una duplice valorizzazione degli interventi espletati nell’ambito del livello domiciliare di base e del livellodomiciliare specialistico.

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Elementi che caratterizzano il sistema di tariffazione per le cure palliative domiciliari

• Due sistemi di tariffazione per “Giornata di cura” (GdC) sia per le cure palliative di base sia per le cure palliative specialistiche• Una valorizzazione economica per giornata di cura (GdC)* • Un abbattimento del 50% per le cure palliative di base nei confronti di quelle specialistiche • Una tariffa fissa, sia per le cure palliative di base sia per le cure palliative specialistiche, per le attività di presa in carico (PIC) del

malato (attività con la struttura/medico proponente per dimissione protetta/continuità delle cure, valutazione multidimensionale ecolloquio con malato/familiari, proposta del Piano di cura e relativo Piano assistenziale individuale).

* Per giornate di cura (GdC) si intende il numero di giorni trascorsi dalla data presa in carico alla data di conclusione dell’assistenza, al netto dei periodidi sospensione.

La tariffa delle cure palliative specialistiche e il corrispondente CIA pari a 0.6, presenti nel D.A. n. 873 dell’8 maggio 2009 rimangonoinvariati.

Consulenza presso RSA

Tali tariffe remunerano le attività di consulenza medica e medica e infermieristica richieste dalle strutture residenziali alle equipe spe-cialistiche domiciliari territorialmente competenti e sono relative a: valutazione multidimensionale, valutazione del dolore e dei sintomi, pro-grammazione della terapia specifica, definizione di un Piano terapeutico individualizzato, follow-up.

Sempre nelle more dell’emanazione di un sistema tariffario da parte del Ministero della salute, si ritiene altresì necessario adeguare latariffa di degenza giornaliera dell’hospice considerando che la tariffa, per giornata di cura/degenza, remunera il complesso integrato delleprestazioni mediche specialistiche, infermieristiche, riabilitative, psicologiche, gli accertamenti diagnostici, l’assistenza farmaceutica, i pre-parati per la nutrizione artificiale, le prestazioni sociali tutelari e alberghiere, nonché di sostegno spirituale erogate attraverso équipe multi-disciplinari e multiprofessionali.

Fonti bibliografiche

Ricerca: Modello di unità di terapia del dolore e di cure palliative, integrate con associazioni di volontariato. Finanziata dal Ministerodella salute mediante i fondi destinati alla ricerca finalizzata (art. 12 bis, D.L. n. 299/99).

Ministero della salute Hospice in Italia: seconda rilevazione ufficiale 2010, SICP, F. Floriani e F. Seragnoli.Progetto di ricerca finalizzata anno 2002 “Cure palliative e rapporto costo-beneficio dall’ADI all’AD specialistica di II livello, all’hospice”.

Day-hospice

La tariffa, per ricovero in regime diurno (Day-hospital), remunera le prestazioni sulla base della tariffa del nomenclatore di assistenzaspecialistica ambulatoriale, a cui si rinvia.

18. Compensazioni interregionali

È necessario che per le attività degli hospice e dei servizi di cure palliative domiciliari vengano applicati i meccanismi delle compensa-zioni interregionali già previsti per l’assistenza ospedaliera.

19. Indirizzi conclusivi

È fatto obbligo alle aziende sanitarie provinciali di ottemperare a quanto previsto dal presente decreto la cui attuazione rientra tra gliobiettivi di valutazione dei direttori generali.

Pertanto, in considerazione di quanto sopra illustrato, le ASP che non vi abbiano già provveduto dovranno istituire nel proprio territo-rio di riferimento la Rete locale di CP, definita come un’aggregazione funzionale ed integrata delle attività di cure palliative erogate nei diver-si setting assistenziali (domiciliare, residenziale/hospice, ospedaliero). La Rete locale di CP dovrà garantire le dimensioni strutturali e di pro-cesso in grado di soddisfare contemporaneamente tutti i requisiti definiti nell’Intesa Stato-Regioni del 25 luglio 2012 sopra dettagliati.

Nell’ambito dei Piani attuativi aziendali (PAA) l’ASP assumerà ruolo di referente nella specifica azione che riguarda la Rete locale di CP.La costituzione della Rete locale di CP è parte integrante del piano di attività di ogni singola azienda sanitaria. È quindi indispensabile

che ogni struttura sanitaria pubblica o privata accreditata concorra per la parte di propria competenza alla realizzazione della Rete localedi CP.

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Viene dato mandato al Coordinamento regionale di verificare con modalità e strumenti che saranno ritenuti opportuni, l’effettiva ope-ratività delle Reti locali di C.P. su tutto il territorio regionale e di supportarne lo sviluppo in accordo con le singole aziende sanitarie e di for-mulare proposte in ordine alle azioni di programmazioni ed attuazione da inserire nel P.O.C.S. 2016/2018 in fase di stesura.

20. Allegati

– Allegato 1 Strumenti valutativi (da integrare alla SVAMA): a) Modulo per la segnalazione del caso di pertinenza del medico curante o del medico ospedalierob) Scheda clinica di valutazione di pertinenza del medico palliativista

– Allegato 2 Criteri di eleggibilità per le cure palliative domiciliari di base– Allegato 3 Figure professionali che operano nelle cure palliative domiciliari– Allegato 4 Figure professionali che operano negli Hospice– Allegato 5 Accordo Stato-Regioni del 10 luglio 2014– Allegato 6 Modello di istanza per la certificazione dell’esperienza professionale.

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ASSESSORATODEL TERRITORIO E DELLʼAMBIENTE

DECRETO 20 ottobre 2015.

Istituzione di biglietti e servizi a pagamento nelle areenaturali protette.

L’ASSESSOREPER IL TERRITORIO E L’AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19

“Norme per la riorganizzazione dei dipartimenti regiona-li” che attribuisce all’art. 7, comma 1m, all’Assessoratoregionale del territorio dell’ambiente la competenza inmateria di parchi e riserve naturali regionali;

Vista legge quadro 6 dicembre 1991, n. 394 sulle areeprotette ed in particolare gli artt. 22 e 23;

Visto la legge regionale 6 maggio 1981, n. 98 “Normeper l’istituzione nella Regione di parchi e riserve naturali”;

Vista la legge regionale 9 agosto 1988, n. 14 e succes-sive modifiche ed integrazioni, recanti disposizioni inmateria di parchi e riserve naturali;

Vista la legge regionale n. 10 del 27 aprile 1999, art. 6,recante disposizioni inerenti l’applicazione del bigliettoper la fruizione delle aree attrezzate e dei servizi organiz-zati nelle aree protette che al comma 2 recita: “le sommederivanti dalla vendita dei biglietti sono acquisite daglienti parco, dai gestori delle riserve, delle oasi naturali edelle aree attrezzate sono destinate alla manutenzionedelle aree protette e all’incremento delle dotazioni dei ser-vizi”;

Vista la legge regionale n. 33 dell’1 giugno 2012 ed, inparticolare, l’articolo 1, comma 2, che così recita: “adecorrere dalla data di pubblicazione della presente legge,al fine di incrementare i servizi ai visitatori e le attività ditutela delle aree protette, fatta eccezione per quelle ubica-te nelle isole minori, è previsto il pagamento di un bigliet-to di accesso per le aree naturali protette e per le areeattrezzate da individuare con successivo decreto dell’As-sessore regionale per il territorio e l’ambiente, emanato diconcerto con l’Assessore regionale per l’economia, sentitigli enti gestori delle aree naturali protette ed i comuni neiquali sono ricomprese le aree interessate”;

Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 119 del15 marzo 2013, recante indicazioni sull’istituzione di unbiglietto d’ingresso per l’accesso nei parchi e nelle riservenaturali di diretta gestione della Regione, al fine di poten-ziare la qualità dei servizi offerti dalle aree protette e qualestrumento per incrementare le risorse economiche regio-nali e consentire con il reddito prodotto una più elevataqualità di fruizione delle predette aree;

Considerato che, a seguito del deliberato della Giunta,l’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, di con-certo con l’Assessore regionale per l’economia, ha istitui-to, con D.A. n 85/Gab. del 18 marzo 2015, il biglietto apagamento nelle riserve naturali direttamente gestite dalDipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale(ex Azienda regionale foreste demaniali);

Vista la legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, che stabi-lisce all’articolo 59 “entro 30 giorni dalla data di entrata invigore della presente legge, l’Assessore regionale per il ter-ritorio e l’ambiente emana un decreto di istituzione dibiglietti e servizi a pagamento delle aree naturali protettee dei demani forestali”;

Considerato che gli enti gestori dei parchi e delle riser-ve naturali regionali sono autorizzati ad avviare servizi a

pagamento in funzione della classificazione e delle carat-teristiche di ciascuna area naturale protetta;

Considerato che i parchi e le riserve naturali garanti-scono, anche attraverso la Rete Natura 2000, beni e servi-zi ecosistemici, garantendo così il miglioramento delleattività turistiche e di fruizione sociale dell’intero sistemadelle aree protette siciliane;

Sentiti gli enti gestori delle aree naturali protette nelleriunioni del 20 luglio 2015 e del 3 agosto 2015;

Ritenuto, pertanto, necessario procedere, ai sensi delcitato art. 59 della legge regionale n. 9/2015, alla istituzio-ne di biglietti e servizi a pagamento nelle aree naturaliprotette, ad esclusione dell riserve naturali di direttagestione regionale, nel rispetto di quanto disposto dal pre-sente decreto;

Decreta:

Art. 1

Per le motvazioni esposte in premessa, che si intendo-no integralmente richiamate, a partire dal primo giornodel mese successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione Siciliana, con effetto di notifica del pre-sente decreto, è istituito il biglietto di ingresso a pagamen-to per l’accesso in zone o lungo peculiari itinerari di visitadei parchi e delle riserve naturali ricadenti in aree appar-tenenti al demanio regionale, nonché in aree a qualsiasititolo nella disponibilità degli enti gestori. Qualora le zonee gli itinerari di visita a pagamento ricadono in aree deldemanio forestale regionale gestite dal Dipartimentoregionale dello sviluppo rurale, l’ente gestore dovrà stipu-lare appositi accordi, per la gestione degli stessi, con ilDipartimento medesimo.

Ogni ente gestore dovrà porre in essere gli adempi-menti necessari per la relativa attuazione, entro i terminiindicati al successivo articolo 2, commi 2 e 3.

L’ingresso all’interno dell’area naturale protetta com-porta, da parte del visitatore, il rispetto delle norme ditutela della flora e della fauna selvatica ed il rispetto delregolamento per la fruizione adottato dall’ente gestore.Insieme al biglietto d’ingresso, l’ente gestore dovrà fornireal visitatore le informazioni essenziali relative alle normedi tutela e alla corretta fruizione dell’area.

Alle disposizioni del presente decreto è altresì sottopo-sto l’utilizzo, per fini di fruizione, del demanio marittimoregionale ricadente all’interno delle aree naturali protette,in attuazione del comma 12 dell’articolo 21 della leggeregionale 6 maggio 1981, n. 98, così come sostituito dal-l’articolo 22 della legge regionale 9 agosto 1988, n. 14.

Art. 2

Dalla data di entrata in vigore del presente decreto, leattività di fruizione ed i servizi a pagamento che possonoessere attivati nei parchi e nelle riserve naturali sono quel-li indicati nel presente provvedimento e quelli che potran-no essere individuati dagli enti gestori delle aree naturaliprotette nell’ambito delle prevista regolamentazione di cuial comma 1 del successivo articolo 4.

Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del pre-sente decreto, gli enti gestori provvedono ad effettuareuna completa ricognizione delle attività esistenti pressol’area protetta e trasmettono l’esito delle verifiche all’As-sessorato del territorio e dell’ambiente.

Entro i successivi 30 giorni, le attività in essere, incontrasto con le disposizioni di cui al presente decreto,

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vengono ricondotte a conformità, d’intesa tra l’ente gesto-re e l’Assessorato del territorio dell’ambiente.

Art. 3

Il costo minimo, a persona, del biglietto di ingressonelle aree di cui all’articolo 1 viene stabilito secondo leseguenti tariffe:

– biglietto intero € 4,00– biglietto ridotto € 2,00– biglietto gratuito € 0,00– abbonamento settimanale € 20,00– abbonamento settimanale ridotto € 10,00Gli enti gestori potranno prevedere la riduzione o l’au-

mento delle superiori tariffe, fino ad un massimo del 50%,in funzione della stagionalità, dell’affluenza dei visitatori,della qualità del servizio reso e dell’eventuale attivazionedel biglietto integrato.

È fatta salva la facoltà dell’ente gestore d’interdire e/oregolare l’accesso al pubblico, anche in via temporanea,per fini di tutela naturalistica connesse alla conservazionedi habitat e specie presenti nell’area protetta e/o per altremotivazioni di urgenza e necessità, dandone immediatacomunicazione all’Assessorato del territorio e dell’ambien-te e assicurando adeguata pubblicità con avvisi rivolti alpubblico.

Il biglietto ridotto viene riservato a:• cittadini entro i 18 anni e studenti universitari

mediante esibizione del tesserino universitario o docu-mento equipollente;

• ai cittadini residenti nei comuni in cui ricade l’areanaturale protetta;

• gruppi o comitive di studenti delle scuole pubblichee private, accompagnati dai loro insegnanti, previa preno-tazione e nel contingente stabilito dall’ente gestore;

• gruppi organizzati in numero superiore a 20 perso-ne, previa prenotazione e nel contingente stabilito dall’en-te gestore;

• gruppi o comitive organizzate da associazioni scoute associazioni ambientaliste riconosciute a livello regiona-le, nazionale e comunitario, previa prenotazione e nel con-tingente stabilito dall’ente gestore;

• alle guide, in accompagnamento a gruppi di visita-tori.

Il biglietto gratuito viene riservato a:• cittadini entro i 6 anni;• cittadini portatori di handicap e ad un loro accom-

pagnatore;• studiosi e ricercatori, per motivi di studio o di ricer-

ca attestati da istituzioni scolastiche, universitarie ed entidi ricerca, o in accordo con l’ente gestore previa autoriz-zazione dell’ente gestore medesimo;

• delegazioni italiane e straniere in visita istituzionale.L’accesso gratuito deve comunque essere consentito,

anche attraverso pass, ad unità di personale adibito al ser-vizio pubblico, di vigilanza, sorveglianza e soccorso, non-ché per quanti devono accedere, sulla base di idoneo tito-lo, nelle aree interessate in ragione del possesso e/o uso diimmobili, per lo svolgimento di attività lavorative e percoloro che svolgono attività di volontariato a beneficio del-l’area protetta. È possibile, altresi, prevedere giornate adingresso libero, nell’ambito di manifestazioni nazionali einternazionali a cui l’ente gestore aderisce e/o di eventiorganizzati dallo stesso, finalizzate all’educazione ambien-tale e alla promozione delle aree naturali protette e allatutela della biodiversità, previa comunicazione all’Asses-sorato del territorio e dell’ambiente.

L’ente gestore è autorizzato ad attivare i servizi di sbi-gliettamento cartaceo e/o elettronico e ad attivare accordicon enti pubblici e soggetti privati per l’attivazione delbiglietto integrato e/o per le attività e i servizi aggiuntivi apagamento, al fine di incentivare la fruizione e la valoriz-zazione dell’intero sistema delle aree naturali protette,anche in connessione con quello dei beni culturali e delturismo.

Art. 4

L’ente gestore, nel rispetto dei principi di autonomia esussidiarietà, e nel rispetto delle previsioni dei piani e deiregolamenti che disciplinano l’area naturale protetta ed isiti Natura 2000 connessi, è autorizzato a realizzare attivi-tà e servizi aggiuntivi a pagamento la cui quantificazione,fruizione, modalità di fornitura e durata vengono stabilitie regolamentati nell’ambito delle previste convenzioni diaffidamento da stipularsi tra l’ente gestore delle riserve el’Assessorato del territorio e dell’ambiente, e dagli EntiParco.

Le attività a pagamento vengono individuate, in fun-zione della classificazione e delle caratteristiche di ciascu-na area protetta, tra le seguenti:

• itinerari di visita in particolari zone dell’area protet-ta o in specifiche strutture dedicate alla fruizione, accessoa centri visita e musei dell’ente gestore anche ubicatiall’esterno dell’area;

• visite guidate, escursioni, attività didattiche e/o for-mative, stage, tirocini, seminari, campi di volontariato,fruizione di aree e locali attrezzati;

• utilizzo di foresterie, rifugi, bivacchi, spazi aperti deicentri visita, per attività ed eventi culturali compatibilicon le finalità di conservazione e fruizione, parcheggi aservizio dell’area protetta anche ubicati all’esterno dellastessa;

• noleggio di attrezzature per escursioni, birdwat-ching, ect.;

• vendita di materiali promozionali, divulgativi, pub-blicazioni in tema, prodotti tipici, gadgets;

• utilizzo di documentazione foto/video/audio carto-grafica e tecnico-scientifica di proprietà dell’ente gestore;

• diritti per riprese fotografiche, cinematografiche evideo per scopi commerciali, pubblicitari e scientifici;

• abbonamenti stagionali e/o annuali per consentirel’ingresso continuativo a operatori del settore per la realiz-zazione di reportage fotografici anche amatoriali;

• utilizzo del logo e della denominazione dell’area pro-tetta per attività promozionali e di marketing territoriale.

Art. 5

Ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 10 del 27aprile 1999, i proventi derivanti dalla vendita dei bigliettid’ingresso alle aree naturali protette nonché dei serviziaggiuntivi a pagamento formano entrate degli enti gestorie sono destinate alla copertura dei costi sostenuti per l’at-tivazione dei servizi, le attività di manutenzione, gli inter-venti di conservazione naturalistica, l’incremento delledotazioni di servizi e strutture per la fruizione.

I proventi derivanti dall’erogazione dei biglietti d’in-gresso alle aree protette sono esenti da imposta IVA aisensi del D.P.R. n. 633/72, art. 10, comma 1, n. 22. Le pre-stazioni di servizi direttamente esercitate dall’ente gestoresono invece assoggettate alla disciplina IVA (art. 16, leggen. 394/91).

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Il presente decreto integra le disposizioni contenutenelle convenzioni di affidamento in essere, in gestionedelle riserve naturali, e si applica a tutte le aree protettenaturali del territorio della Regione siciliana, ad esclusio-ne delle riserve naturali di diretta gestione regionale,fermo restando la compatibilità delle disposizioni regola-mentari in atto vigenti.

Il presente decreto sarà sottoposto a visto della com-petente Ragioneria centrale, quindi pubblicato nella Gaz-zetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sito internet del-l’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente.

Palermo, 20 ottobre 2015. CROCE

Vistato dalla Ragioneria centrale per l’Assessorato del territorio e del-l’ambiente in data 26 ottobre 2015 al n. 1278.

(2015.51.2967)007

DECRETO 16 dicembre 2015.

Direttive sui contenuti delle autorizzazioni rilasciate aisensi della Parte V del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii., in relazione alle competenze che si intesta-no al sindaco ed all’autorità sanitaria in riferimento alle esi-genze di tutela della salute pubblica discendenti dagli artt.216 e 217 del testo unico delle leggi sanitarie approvato conregio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e ss.mm.ii., ed all’attua-zione delle disposizioni legislative e regolamentari in mate-ria edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica6 giugno 2001, n. 380.

L’ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L’AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione ;Vista la legge regionale n. 2 del 10 aprile 1978;Vista la legge regionale n. 39 del 18 maggio 1977;Vista la legge regionale n. 78 del 4 agosto 1980;Vista la legge n. 288 del 4 agosto 1989;Vista la legge regionale n. 10 del 1/2000 ed, in partico-

lare, l’art. 2 - Indirizzo politico-amministrativo. Funzionie responsabilità - che, tra l’altro, alla lett.a) attribuisce alPresidente della Regione e agli Assessori le decisioni inmateria di atti normativi e l’adozione dei relativi atti diindirizzo interpretativo ed applicativo;

Visto il D.A. n. 31/17 del 25 gennaio 1999, col qualesono stati individuati i contenuti della relazione di analisi,nonché le condizioni e le modalità di effettuazione deicampionamenti, le metodiche e l’esposizione dei risultatianalitici;

Visto il D.M. del 25 agosto 2000 “Aggiornamento deimetodi di campionamento, analisi e valutazione degliinquinanti ai sensi del D.P.R. n. 203/88”;

Visto il D.M. 20 settembre 2002 “Attuazione dell’arti-colo 5 della legge 28 dicembre 1993, n. 549, recante misu-re a tutela dell’ozono stratosferico”;

Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ess.mm.ii. che, con la Parte V “Norme in materia di tuteladell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera” hasostituito ed abrogato il D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, edin particolare:

a) l’art. 268 (definizioni) che, al comma 1, definisce:– alla lett. a) “inquinamento atmosferico: ogni modi-

ficazione dell’aria atmosferica, dovuta all’introduzionenella stessa di una o di più sostanze in quantità e concaratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo perla salute umana o per la qualità dell’ambiente oppure tali

da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legitti-mi dell’ambiente”;

– alla lett. b) “emissione in atmosfera: qualsiasisostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfe-ra che possa causare inquinamento atmosferico e, per leattività di cui all’articolo 275, qualsiasi scarico, diretto oindiretto, di COV nell’ambiente”;

– alla lett. c) “emissione convogliata: emissione di uneffluente gassoso effettuata attraverso uno o più appositipunti”;

– alla lett. d) “emissione diffusa: emissione diversa daquella ricadente nella lettera c); per le lavorazioni di cuiall’articolo 275 le emissioni diffuse includono anche i COVcontenuti negli scarichi idrici, nei rifiuti e nei prodotti,fatte salve le diverse indicazioni contenute nella Parte IIIdell’Allegato III alla Parte quinta del presente decreto”;

– alla lett. e) “emissione tecnicamente convogliabile:emissione diffusa che deve essere convogliata sulla basedelle migliori tecniche disponibili o in presenza di situa-zioni o di zone che richiedono una particolare tutela”;

– alla lett. h) “stabilimento: il complesso unitario estabile, che si configura come un complessivo ciclo pro-duttivo, sottoposto al potere decisionale di un unico gesto-re, in cui sono presenti uno o più impianti o sono effettua-te una o più attività che producono emissioni attraverso,per esempio, dispositivi mobili, operazioni manuali, depo-sizioni e movimentazioni. Si considera stabilimento ancheil luogo adibito in modo stabile all’esercizio di una o piùattività”;

– alla lett. aa) “migliori tecniche disponibili: la piùefficiente ed avanzata fase di sviluppo di attività e relativimetodi di esercizio indicanti l’idoneità pratica di determi-nate tecniche ad evitare ovvero, se ciò risulti impossibile,a ridurre le emissioni; a tal fine, si intende per:

1) tecniche: sia le tecniche impiegate, sia le modalitàdi progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio echiusura degli impianti e delle attività;

2) disponibili: le tecniche sviluppate su una scala chene consenta l’applicazione in condizioni economicamentee tecnicamente valide nell’ambito del pertinente compartoindustriale, prendendo in considerazione i costi e i vantag-gi, indipendentemente dal fatto che siano o meno applica-te o prodotte in ambito nazionale, purché il gestore possaavervi accesso a condizioni ragionevoli;

3) migliori: le tecniche più efficaci per ottenere un ele-vato livello di protezione dell’ambiente nel suo comples-so”;

b) l’art. 269 (Autorizzazione alle emissioni in atmosfe-ra per gli stabilimenti) ove, tra l’altro, si prescrive che nelcorso dell’ istruttoria, l’Autorità competente proceda ad uncontestuale esame degli interessi coinvolti in altri procedi-menti amministrativi e, in particolare, nei procedimentisvolti dal comune ai sensi del decreto del Presidente dellaRepubblica 6 giugno 2001, n. 380, e del regio decreto 27luglio 1934, n. 1265;

c) l’art. 270 (Individuazione degli impianti e convo-gliamento delle emissioni), che dispone:

– al comma 1: “In sede di autorizzazione, l’autoritàcompetente verifica se le emissioni diffuse di ciascunimpianto e di ciascuna attività sono tecnicamente convo-gliabili sulla base delle migliori tecniche disponibili e sullabase delle pertinenti prescrizioni dell’Allegato I alla Partequinta del presente decreto e, in tal caso, ne dispone lacaptazione ed il convogliamento.”;

– al comma 2: “In presenza di particolari situazioni dirischio sanitario o di zone che richiedono una particolare

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tutela ambientale, l’autorità competente dispone la capta-zione ed il convogliamento delle emissioni diffuse ai sensidel comma 1 anche se la tecnica individuata non soddisfail requisito della disponibilità di cui all’articolo 268,comma 1, lettera aa), numero 2)”;

– al comma 5: “In caso di emissioni convogliate o dicui è stato disposto il convogliamento, ciascun impiantodeve avere un solo punto di emissione, fatto salvo quantoprevisto nei commi 6 e 7. Salvo quanto diversamente pre-visto da altre disposizioni del presente titolo, i valori limi-te di emissione si applicano a ciascun punto di emissio-ne.”;

d) l’art. 271 (Valori limite di emissione e prescrizioniper gli impianti e le attività), che per gli stabilimenti ante-riori al 1988, anteriori al 2006 e nuovi:

– al comma 2, stabilisce che spetta allo Stato, condecreto da adottare ai sensi dell’articolo 281, comma 5,individuare, sulla base delle migliori tecniche disponibili,i valori di emissione e le prescrizioni da applicare alleemissioni convogliate e diffuse degli impianti ed alle emis-sioni diffuse delle attività presso gli stabilimenti, attraver-so la modifica e l’integrazione degli allegati I e V alla Partequinta del decreto legislativo n. 152/2006;

– al comma 5, prescrive che per gli impianti e le atti-vità degli stabilimenti, l’autorizzazione stabilisce i valorilimite di emissione e le prescrizioni, anche inerenti le con-dizioni di costruzione o di esercizio ed i combustibili uti-lizzati, a seguito di un’istruttoria che si basa sulle miglio-ri tecniche disponibili e sui valori e sulle prescrizioni fis-sati nelle normative di cui al comma 3 e nei piani e pro-grammi di cui al comma 4. Si devono altresì valutare ilcomplesso di tutte le emissioni degli impianti e delle atti-vità presenti, le emissioni provenienti da altre fonti e lostato di qualità dell’aria nella zona interessata. I valorilimite di emissione e le prescrizioni fissati sulla base ditale istruttoria devono essere non meno restrittivi di quel-li previsti dagli Allegati I, II, III e V alla Parte quinta delpresente decreto e di quelli applicati per effetto delle auto-rizzazioni soggette al rinnovo;

Considerato che l’applicazione delle migliori tecnichedisponibili trova fondamento nella reale, e comprovatanecessità di garantire il più basso fattore emissivo con lafinalità di evitare l’introduzione nell’atmosfera di sostanzecon caratteristiche tali da ledere o da costituire un perico-lo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente oppu-re tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usilegittimi dell’ambiente, e ciò anche nel caso di presenza disostanze che, pur non essendo classificate come pericolo-se ai sensi del regolamento n. 1272/2008/CE, sono immes-se in atmosfera da parte di “lavorazioni insalubri” comedefinite all’art. 216 del regio decreto 27 luglio 1934, n.1265 “Testo unico delle leggi sanitarie”, che laddove insi-stano su zone abitate, esigono speciali cautele per la inco-lumità del vicinato;

Considerato che per come sopra definite le miglioritecniche disponibili sono quelle che garantiscono la piùelevata protezione dell’ambiente assicurando allo stessotempo il reale svolgimento dell’attività nell’ambito del per-tinente comparto industriale e che quindi sono condizio-ne oltre che necessaria anche sufficiente ad assicurare lecondizioni più rigorose previste dalla norma per contem-perare le esigenze ambientali con quelle di economicitàdell’impresa;

Considerato che la natura stessa di limite comportache esso sia un valore distante dai valori emissivi in ordi-narie condizioni di esercizio, tale che il superamento del

limite stesso giustifichi un azione repressiva anche dinatura penale e che pertanto, le previsioni di emissione,nel rispetto della normativa vigente, devono essere confor-mate ad una corretta e obiettiva valutazione sullo statodell’arte nel comparto produttivo in esame e la stima pre-ventiva delle emissioni fornisce elementi oggettivi di valu-tazione atti a dimostrare che il funzionamento a regimedegli impianti consente, con congrui margini di sicurezza,il rispetto dei limiti prescritti, i cui valori sono univoca-mente determinati all’Allegato I degli Allegati alla Parte Vdel D. Lgs.vo n. 152/06 e ss.mm.ii.;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 6 giu-gno 2001, n. 380 - Testo unico delle disposizioni legislati-ve e regolamentari in materia edilizia;

Visti gli artt. 216 e 217 del testo unico delle leggi sani-tarie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 ess.mm.ii.;

Visto il D.M. 5 settembre 1994 - Ministero della sanità- Elenco delle industrie insalubri di cui all’art. 216 deltesto unico delle leggi sanitarie;

Visto il decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, conil quale si modifica e si integra il decreto legislativo 3 apri-le 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, edin particolare il comma 1, che recita testualmente: “[…]L’autorizzazione è rilasciata con riferimento allo stabili-mento. I singoli impianti e le singole attività presenti nellostabilimento non sono oggetto di distinte autorizzazione”;

Visto il decreto del Ministro dello sviluppo economicoe del Ministro per la semplificazione normativa in data 10novembre 2011, recante misure per l’attuazione dellosportello unico per le attività produttive di cui all’articolo38, comma 3 bis, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112,convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133;

Visto l’articolo 23 del decreto legge 9 febbraio 2012, n.5, recante disposizioni urgenti in materia di semplifica-zione e di sviluppo, convertito, con modificazioni, dallalegge 4 aprile 2012, n. 35;

Visto il decreto Presidente della Repubblica n. 59 del13 marzo 2013 - Regolamento recante la disciplina dell’au-torizzazione unica ambientale e la semplificazione diadempimenti amministrativi in materia ambientale gra-vanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti nonsoggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a normadell’articolo 23 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 3;

Visto, altresì, il proprio decreto 24 settembre 2008 diApprovazione delle linee guida per il contrasto del feno-meno delle emissioni di sostanze odorigene nell’ambitodella lotta all’inquinamento atmosferico;

Vista la sentenza n. 4687/2013 del Consiglio di Stato,con cui si afferma che:

“in base agli artt. 216 e 217 del T.U.LL.SS. (non modi-ficati, ma ribaditi dall’art. 32 del D.P.R. n. 616/1977 e dal-l’art. 32, comma 3, della legge n. 833/1978), spetta al sin-daco, all’uopo ausiliato dall’unità sanitaria locale, la valu-tazione della tollerabilità o meno delle lavorazioni prove-nienti dalle industrie classificate “insalubri”, e l’eserciziodi tale potestà può avvenire in qualsiasi tempo e, quindi,anche in epoca successiva all’attivazione dell’impiantoindustriale e può estrinsecarsi con l’adozione in via caute-lare di interventi finalizzati ad impedire la continuazioneo l’evolversi di attività che presentano i caratteri di possi-bile pericolosità, per effetto di esalazioni, scoli e rifiuti,specialmente riguardanti gli allevamenti, e ciò per con-temperare le esigenze di pubblico interesse con quelle del-

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l’attività produttiva. L’autorizzazione per l’esercizio diun’industria classificata insalubre è concessa e può esseremantenuta a condizione che l’esercizio non superi i limitidella più stretta tollerabilità e che siano adottate tutte lemisure, secondo la specificità delle lavorazioni, per evita-re esalazioni “moleste”: pertanto a seguito dell’avvenutaconstatazione dell’assenza di interventi per prevenire edimpedire il danno da esalazioni, il sindaco può disporre larevoca del nulla osta e, pertanto, la cessazione dell’attività(cfr. Cons. Stato, V, 15 febbraio 2001, n. 766); inoltre, èstato ritenuto legittimo il provvedimento sindacale volto asollecitare (sulla base del parametro della “normale tolle-rabilità” delle emissioni, ex art. 844 codice civile, e conriferimento alle funzioni attribuite dall’art. 13 del d.lgs. n.267/2000) l’elaborazione di misure tecniche idonee a farcessare le esalazioni maleodoranti provenienti da attivitàproduttiva (cfr. Cons. Stato, V, 14 settembre 2010, n.6693); ciò anche prescindendo da situazioni di emergen-za e dall’autorizzazione a suo tempo rilasciata, a condizio-ne però che siano dimostrati, da congrua e seria istrutto-ria, gli inconvenienti igienici e che si sia vanamente ten-tato di eliminarli (cfr. Cons. Stato, V, 19 aprile 2005, n.1794).”;

Vista la sentenza del TAR Veneto, Sez. III, n. 573 del 5maggio 2014, ove, con riferimento alla normativa vigentein materia di inquinamento atmosferico, si afferma che:“Anche se non è rinvenibile un riferimento espresso alleemissioni odorigene, le stesse debbono ritenersi ricompre-se nella definizione di «inquinamento atmosferico» e di«emissioni in atmosfera», poiché la molestia olfattivaintollerabile è al contempo sia un possibile fattore di«pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambien-te», che di compromissione degli «altri usi legittimi del-l’ambiente», ed in sede di rilascio dell’autorizzazione,dovendo essere verificato il rispetto delle condizioni voltea minimizzare l’inquinamento atmosferico (infatti perl’art. 269, comma 2, lett. a, del D.lgs. n. 152/2006, il proget-to deve indicare le tecniche adottate per limitare le emis-sioni e la loro quantità e qualità), possono pertanto essereoggetto di valutazione anche i profili che arrecano mole-stie olfattive facendo riferimento alle migliori tecnichedisponibili”;

Considerato che i limiti alle emissioni in atmosferaintrodotti dalla Parte V del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152 e ss.mm.ii., in particolare con la Parte IIdell’Allegato I, sono calibrati sul profilo tossicologico dellesostanze individuate e non tengono in alcun conto lecaratteristiche odorigene delle stesse, caratterizzate dauna soglia olfattiva di svariati ordini di grandezza inferio-re a detti limiti, e ciò, riguarda molte sostanze organichevolatili, quali ammine, indoli, piridine, alcoli, eteri, esteri,aldeidi, chetoni, acidi, fenoli, furani, idrocarburi, spessodi limitata rilevanza dal punto di vista tossicologico mamolto attive sotto il profilo della cosiddetta “molestiaolfattiva”;

Considerato che, giusto il comma 5 dell’art. 216 delregio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, è fatto carico algestore dell’industria o manifattura provare che l’eserciziodi una lavorazione insalubre di prima classe, per l’introdu-zione di nuovi metodi o speciali cautele, non rechi nocu-mento alla salute del vicinato;

Considerato che la valutazione condotta in sede dirilascio dell’autorizzazione può non essere esaustiva,nonostante l’applicazione delle migliori tecniche, e chepertanto, laddove l’uso delle migliori tecniche disponibilinon sia sufficiente a impedire il manifestarsi degli incon-

venienti di natura igienico-sanitaria resta comunque inte-stata al sindaco l’obbligo di intervenire a norma degli artt.216 e 217 del T.U.LL.SS., previa adeguata istruttoria daparte dell’autorità sanitaria;

Ritenuto di dovere procedere all’adozione di unopportuno atto di indirizzo che chiarisca e delimiti i con-tenuti delle autorizzazioni rilasciate ai sensi della Parte Vdel decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii.,anche in relazione alle competenze che si intestano al sin-daco ed all’autorità sanitaria in riferimento alle esigenzedi tutela della salute pubblica discendenti dagli artt. 216 e217 del testo unico delle leggi sanitarie approvato conregio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e ss.mm.ii., ed all’at-tuazione delle disposizioni legislative e regolamentari inmateria edilizia di cui al decreto del Presidente dellaRepubblica 6 giugno 2001, n. 380;

Ritenuto di considerare il presente atto suscettibile direvoca o modifica ed in ogni caso subordinato alle altrenorme regolamentari, anche regionali, che potrebberoessere emanate a modifica o integrazione della normativaattualmente vigente;

Visto il rapporto istruttorio dell’Ufficio F.V. n. 1/ASSdel 28 luglio 2015;

Tutto quanto visto, considerato e ritenuto;

Decreta:

Art. 1

Ambito di applicazione

Il presente decreto detta procedure che ilDipartimento dell’ambiente dell’Assessorato regionale delterritorio e ambiente o i soggetti delegati per legge sonotenuti ad applicare ai fini del rilascio dell’autorizzazionealle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art. 269 della ParteV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii.,sia per nuovi stabilimenti, che per modifiche sostanzialidegli stessi nonché nel caso del rinnovo o dell’aggiorna-mento dell’autorizzazione.

Dette procedure si applicano a tutti gli stabilimentinon soggetti ad autorizzazione integrata ambientale chesiano assoggettati, ai sensi della normativa vigente, al rila-scio, alla formazione, al rinnovo o all’aggiornamento deltitolo abilitativo previsto all’art. 3, comma 1, lett. c), deldecreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n.59, o che, sempre per lo stesso titolo abilitativo, ricadanonell’ipotesi prevista dal 1° comma dell’art. 10 dello stessoD.P.R.

Art. 2

Obbligo di utilizzo delle migliori tecnologie disponibili

Salvo i casi previsti dall’art. 271 del decreto legislativo3 aprile 2006, n. 152, e ss.mm.ii., i limiti minimi di emis-sione per le sostanze normate dall’Allegato I alla Parte Vdello stesso decreto sono inderogabili; essi costituiscono,insieme alla valutazione del rispetto delle prescrizioniimpartite nell’autorizzazione, il necessario criterio didiscrimine sulla base del quale si attivano i poteri di ordi-nanza e le sanzioni penali previsti rispettivamente dagliarticoli 278 e 279 dello stesso decreto.

Le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera indivi-duate all’art. 1 dovranno prevedere l’applicazione dellemigliori tecniche disponibili, come definite al comma 1,lett. aa), dell’articolo 268 del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152 e ss.mm.ii.

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L’applicazione delle migliori tecniche disponibili èobbligatoria anche per il contenimento di emissioni odo-rigene, ove il comune o l’autorità sanitaria evidenzi, con lemodalità individuate al successivo art. 3, la presenza dicircostanze atte a giustificare un concreto disturbo dellapopolazione.

Art. 3

Contenuto del parere del comune

Nel contesto della Conferenza di servizi o dell’autono-mo procedimento previsti dal 3° comma dell’art. 269, odella procedura per il rilascio dell’autorizzazione unicaambientale prevista all’art. 4 del D.P.R. 13 marzo 2013, n.59, spetta al comune esprimersi in modo esplicito ed esau-stivo:

a) ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica6 giugno 2001, n. 380, e ss.mm.ii.;

b) ai sensi dell’art. 216 del regio decreto 27 luglio 1934,n.1265.

In particolare, il parere sindacale: 1) riferisce sullo stato dello stabilimento in relazione

a:a) regolarità edilizia ed urbanistica ai sensi del decre-

to del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380,e ss.mm.ii.;

b) classificazione di cui all’art. 216 del “Testo unicodelle leggi sanitarie” approvato con regio decreto 27 luglio1934, n. 1265”;

2) laddove per le attività svolte e/o per la produzione ol’impiego o la detenzione di sostanze e/o materiali, lo sta-bilimento sia classificato tra le industrie insalubri diprima classe, riferisce inoltre:

a) sugli elementi di valutazione forniti dal gestore attia dimostrare che l’esercizio dello stesso, per l’introduzio-ne di nuovi metodi o speciali cautele, non rechi nocumen-to alla salute del vicinato;

b) sulle verifiche, effettuate di concerto con l’autoritàsanitaria, che abbiano consentito l’allocazione dello stessonell’abitato;

3) riferisce sugli elementi oggettivi di valutazioneacquisiti in ordine alla compatibilità dello stabilimentocon gli altri usi legittimi dell’ambiente e sulla presenza dimolestie alla popolazione derivanti dalla presenza di vapo-ri, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscirein altro modo pericolose alla salute degli abitanti” ascrivi-bili allo stabilimento stesso. In particolare, dovrà essererelazionato sulla manifestazione, nel tempo di lamentelee/o esposti da parte della popolazione, sulle valutazionicondotte al riguardo da parte del comune, coadiuvato dal-l’autorità sanitaria, nonché sulle iniziative intraprese ido-nee a far cessare le esalazioni insalubri provenienti dallaattività produttiva;

4) propone, qualora ne ravvisi la necessità, l’eventualeadozione di interventi volti al contenimento delle emissio-ni insalubri secondo le migliori tecnologie disponibili.

Art. 4

Adeguamento del progetto

Nel caso in cui l’istruttoria del comune di cui al prece-dente art. 3 si concluda con la proposta di cui al punto 4)dello stesso art. 3, l’autorità competente invita il gestoredello stabilimento a integrare il progetto con gli interven-ti volti al contenimento delle emissioni insalubri secondole migliori tecnologie disponibili, assegnando un termine

di 30 giorni dalla relativa richiesta, prorogabili a 90 aseguito di motivata istanza.

Decorsi i predetti termini, l’autorità competente pro-cede, previa verifica del rispetto dei contenuti tecnicirichiesti, all’approvazione del progetto.

La mancata presentazione del progetto di adeguamen-to secondo le indicazioni di cui al 1° comma del presentearticolo, comporta il diniego dell’autorizzazione di cuiall’articolo 1.

Art. 5

Attività specifica di ARPA Sicilia

L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambientedella Sicilia (ARPA Sicilia), qualora dalle notizie riferitedal comune ai sensi dell’art. 3 se ne evidenzi la necessità,provvederà, anche nel contesto dei controlli di competen-za del gestore prescritti nell’autorizzazione ai sensi del-l’art. 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ess.mm.ii., ad identificare le sostanze caratteristiche e cor-relabili al ciclo produttivo suscettibili di determinaremolestie olfattive e a misurarne le concentrazioni emissi-ve nelle condizioni di esercizio più gravose, e ad acquisire,sui luoghi in cui si possa manifestare il disturbo, campio-ni di aria ambiente sui quali ricercare le sostanze presen-ti nelle emissioni e misurarne la concentrazione.

I risultati delle indagini analitiche condotte andrannocomunicati al comune per le proprie competenze in ordi-ne a quanto stabilito dagli artt. 216 e 217 del testo unicodelle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio1934, n. 1265 e ss.mm.ii.

Art. 6

Obbligo di convogliamento delle emissioni diffuse

Fatte salve le competenze del sindaco e dell’autoritàsanitaria previste all’art. 217 del regio decreto 27 luglio1934, n. 1265, ai sensi dell’art. 270, comma 2, del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii., è fatto divietodi depositare all’aperto, in aree che possano determinaregli effetti previsti al comma 1 dell’art. 216 sostanze e/omateriali sfusi ricompresi tra quelli elencati nella Parte Idel D.M. 5 settembre 1994 - Ministero della sanità - chepossano produrre gli effetti individuati al 1° comma del-l’art. 216 dello stesso regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.

L’adeguamento alle disposizioni del comma preceden-te è realizzato entro i tre anni successivi al primo rinnovoo all’ottenimento dell’autorizzazione ai sensi dell’articolo281, commi 1, 2, 3 o 4, o dell’articolo 272, comma 3. Dettolimite temporale è ridotto ad un anno nel caso in cui dalledeterminazioni del comune manifestate ai sensi dell’art. 3del presente provvedimento, risulti conclamata l’esigenzadi intervenire in tempi più ristretti.

Art. 7

Competenze del comune e dell’autorità sanitaria

In considerazione che per le sostanze odorigene i valo-ri di concentrazione in cui le stesse possono produrreeffetti indesiderati sono estremamente bassi ed in alcunicasi al di sotto dei valori tecnicamente raggiungibili con lemigliori tecniche disponibili, sono fatti salvi i poteri attri-buiti al sindaco e all’autorità sanitaria dagli artt. 216 e 217del testo unico delle leggi sanitarie approvato con regiodecreto 27 luglio 1934, n. 1265 e ss.mm.ii. per l’adozionedi provvedimenti atti ad evitare la continuazione di talieffetti.

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Gli strumenti di pianificazione urbanistica devonotenere conto della possibile presenza sul territorio comu-nale di insediamenti produttivi rientranti tra quelli indivi-duati ai sensi dell’art. 216 del regio decreto 27 luglio 1934,n. 1265, e ss.mm.ii.

Art. 8

Avverso il presente provvedimento può essere propo-sto ricorso al T.A.R. e ricorso straordinario, rispettivamen-te entro 60 giorni ed entro 120 giorni dalla pubblicazionenella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.

Il presente decreto sarà pubblicato per esteso nellaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sito inter-net di questo Assessorato, nonché notificato al Mini-stero dell’ambiente e della tutela del territorio e delmare.

Palermo, 16 dicembre 2015.

CROCE

(2015.51.2992)119

DISPOSIZIONI E COMUNICATIASSESSORATO DELLʼAGRICOLTURA,

DELLO SVILUPPO RURALEE DELLA PESCA MEDITERRANEA

Provvedimenti concernenti liquidazione dello stato diavanzamento dei progetti utilmente inseriti nella graduato-ria definitiva, inerente al bando della misura 3.4 FEP2007/2013: Sviluppo di nuovi mercati e campagne rivolte aiconsumatori.

Con decreto del dirigente del servizio V del Dipartimento regio-nale della pesca mediterranea n. 997/Pesca del 10 novembre 2015,registrato presso la Ragioneria centrale dell’economia, preso nota aln. 8314 del 17 novembre 2015, è stata disposta la liquidazione dellostato di avanzamento dei lavori (1 SAL) di € 40.000,00 a valere sulcap. 746826 esercizio finanziario 2015, per il progetto codice identi-ficativo 01/PRO/2014, CUP G86D14000340009, a favore del DistrettoPescaturismo e Cultura del Mare in Sicilia - con sede in Cefalù (PA)piazza Duomo, c.f. n. 06080520825 con prelevamento dai fondi stan-ziati con D.R. UOB 1/Servizio V n. 508 del 28 maggio 2015, registra-to alla Corte dei conti il 22 giugno 2015, reg. 7, fg. 330, eserciziofinanziario 2015.

Con decreto del dirigente del servizio V del Dipartimento regio-nale della pesca mediterranea n. 998/Pesca del 10 novembre 2015,registrato presso la Ragioneria centrale dell’economia, preso nota aln. 8315 del 17 novembre 2015, è stata disposta la liquidazione dellostato di avanzamento dei lavori (1 SAL) di € 40.000,00 a valere sulcap. 746826 esercizio finanziario 2015, per il progetto codice identi-ficativo 18/PRO/2014, CUP G92I1400270009, a favore del DistrettoProduttivo della Pesca CO.S.VA.P - con sede in Mazara del Vallo(TP) - via Gian Domenico Adria n. 59 . c.f. n. 01284640818 con prele-vamento dai fondi stanziati con D.R. UOB 1/Servizio V n. 511 del 28maggio 2015, registrato alla Corte dei conti il 22 giugno 2015, reg. 7,fg. 333, esercizio finanziario 2015.

(2015.50.2924)126

ASSESSORATO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

Provvedimenti concernenti modifica di decreti del 22maggio 2012, relativi alla concessione di contributi in viaprovvisoria per la realizzazione di piani di filiera.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regiona-le delle attività produttive n. 2540/2 del 4 novembre 2015, registra-to alla Corte dei conti l’1 dicembre 2015 al reg. n. 1, foglio n. 348,è stato modificato il D.D.G. n. 1897 del 22 maggio 2012 e ss. mm.,con il quale è stato concesso un contributo provvisorio per il

Piano di sviluppo di filiera denominato “Smart Grid: Power &ICT”.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regiona-le delle attività produttive n. 2649/2 dell’11 novembre 2015, regi-strato alla Corte dei conti il 30 novembre 2015 al reg. n. 1, foglion. 343, è stato modificato il D.D.G. n. 1897 del 22 maggio 2012 ess. mm., con il quale è stato concesso un contributo provvisorioper il Piano di sviluppo di filiera denominato “Smart Grid: Power& ICT”.

(2015.50.2933)120

Provvedimenti concernenti scioglimento di cooperativecon sede nella provincia di Palermo.

Con decreto n. 2882/6 del 25 novembre 2015 del dirigentegenerale del Dipartimento regionale delle attività produttive, èstata sciolta, ai sensi e per gli effetti dell’art. 223/septiesdeciesdelle disposizioni attuative del codice civile, la sottoelencata coo-perativa:

Denominazione | Sede | Cod. Fiscale

Donnamente | Palermo | 05689600822

(2015.50.2912)042

Con decreto n. 2883/6 del 25 novembre 2015 del dirigentegenerale del Dipartimento regionale delle attività produttive, èstata sciolta, ai sensi e per gli effetti dell’art. 223/septiesdeciesdelle disposizioni attuative del codice civile, la sottoelencata coo-perativa:

Denominazione | Sede | Cod. Fiscale

La Pineta | Monreale | 05421850826

(2015.50.2911)042

Nomina del commissario liquidatore dell’Ente autono-mo Fiera di Messina.

Con decreto dell’Assessore per le attività produttive n. 3180 del 9dicembre 2015, in esecuzione della delibera di Giunta n. 284 del 20novembre 2015, l’avv. Cataldo Domenico è stato nominato commissa-rio liquidatore dell’Ente autonomo Fiera di Messina.

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ASSESSORATO DELLʼENERGIAE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ

Provvedimenti concernenti rideterminazione di contri-buti di cui all’avviso pubblico per la concessione delle agevo-lazioni agli enti locali ed altri soggetti pubblici - linee d’in-tervento 2.1.1.2. e 2.1.2.1, asse II, del PO FESR 2007/2013.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 594 del 30 settembre 2015, annotato alla Ragioneriacentrale energia l’8 ottobre 2015 al n. 69/2015/1 e registrato alla Cortedei conti, reg. n. 1, fgl. n. 352, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 548 dell’11 luglio 2014relativo al progetto n. 39A del comune di Grotte.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 619 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cen-trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 15/2015/1 e registrato alla Cortedei conti, reg. n. 1, fgl. n. 353, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 71 del 18 febbraio 2015relativo al progetto n. 228 del comune di Giarratana.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 620 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cen-trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 14/2015/1 e registrato alla Cortedei conti, reg. n. 1, fgl. n. 354, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 70 del 18 febbraio 2015relativo al progetto n. 229 del comune di Giarratana.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 621 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cen-trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 11/2015/1 e registrato alla Cortedei conti, reg. n. 1, fgl. n. 355, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 67 del 18 febbraio 2015relativo al progetto n. 230 del comune di Giarratana.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 622 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cen-trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 13/2015/1 e registrato alla Cortedei conti, reg. n. 1, fgl. n. 356, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 69 del 18 febbraio 2015relativo al progetto n. 231 del comune di Giarratana.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 623 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cen-trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 12/2015/1 e registrato alla Cortedei conti, reg. n. 1, fgl. n. 357, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 68 del 18 febbraio 2015relativo al progetto n. 232 del comune di Giarratana.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 624 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cen-trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 10/2015/1 e registrato alla Corte

dei conti, reg. n. 1, fgl. n. 358, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 66 del 18 febbraio 2015relativo al progetto n. 233 del comune di Giarratana.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 625 del 6 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cen-trale energia il 19 ottobre 2015 al n. 9/2015/1 e registrato alla Cortedei conti, reg. n. 1, fgl. n. 359, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 65 del 18 febbraio 2015relativo al progetto n. 234 del comune di Giarratana.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledell’energia n. 688 del 28 ottobre 2015, annotato alla Ragioneria cen-trale energia il 3 novembre 2015 al n. 48/2015/1 e registrato alla Cortedei conti, reg. n. 1, fgl. n. 360, del 26 novembre 2015, è stato rideter-minato il contributo concesso con D.D.G. n. 781 del 29 settembre 2014relativo al progetto n. 231 del comune di San Michele di Ganzaria.

(2015.50.2927)131

Revoca del contributo concesso al comune diCaltanissetta per la realizzazione di un progetto a valeresulla linea d’intervento 2.1.2.1 del PO FESR 2007/2013.Attuazione asse VI “Sviluppo urbano sostenibile”. Secondafase - seconda finestra. PIST 7 operazione n. 34.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale del-l’energia n. 616 del 6 ottobre 2015, registrato alla Corte di conti il 25novembre 2015, reg. 1, fgl. n. 351, è stato revocato il contributo di €

1.600.00,00 concesso al comune di Caltanissetta con il D.R.S. n. 102 del18 marzo 2014 per la realizzazione del progetto denominato Piattaformatecnologica ad onde convogliate per la telegestione dell’illuminazionepubblica per la riduzione dei consumi energetici, a valere sulla linea diintervento 2.1.2.1. - seconda finestra - del PO FESR 2007/2013.

(2015.50.2928)131

Rinnovo dell’autorizzazione alla società Caltaqua S.p.A.per lo scarico di acque reflue urbane in uscita dall’impiantodi trattamento a servizio della rete fognaria del comune diBompensiere.

Con decreto n. 2239 del 3 dicembre 2015, il dirigente del servi-zio 1 del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, ai sensi e pergli effetti dell’art. 40 della legge regionale n. 27/86 e dell’art. 124 delD.Lgs. n. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni, ha concessoa Caltaqua S.p.A. nella qualità di soggetto gestore del servizio idricointegrato il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflueurbane in uscita dall’impianto di trattamento sito in c/da Castello aservizio della rete fognaria del comune di Bompensiere, le qualipotranno essere scaricate nel torrente Nadura per una potenzialitàdell’impianto corrispondente a 1000 ab. eq. con una portata neramedia di 6,7 mc/h.

L’autorizzazione ha validità quadriennale. Un anno prima dellascadenza ne dovrà essere richiesto il rinnovo.

(2015.50.2936)006

ASSESSORATO DELLʼECONOMIARinnovo di una convenzione per la riscossione delle tasse automobilistiche nella Regione siciliana.

Con decreto n. 721 del 26 novembre 2015 del dirigente generale del Dipartimento regionale delle finanze e del credito, è stato approva-to il rinnovo della convenzione con la quale la sottoelencata Agenzia è stata autorizzata alla riscossione delle tasse automobilistiche.

Decretodel dirigente

generaleN.

Del Codice Ragione sociale Titolare / Legale Rapp. Indirizzo Comune

721 26/11/2015 CL1065 Agenzia Autoclub di Di Fede Anna Maria Di Fede Anna Maria Via Belgio n. 8 Gela (CL)

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ASSESSORATO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ

Presa d’atto della perizia di variante di un interventorelativo alla realizzazione di lavori nel comune di Castel diIudica a valere sul P.O. FESR 2007/2013, obiettivo 6.2.1.2.Attuazione asse VI “Sviluppo urbano sostenibile”.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledelle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2445 del 21 otto-bre 2015, registrato alla Corte dei conti in data 16 novembre 2015,reg. 1, fg. 75, è stato preso atto della perizia di variante dei lavori diconsolidamento, recupero ed adeguamento funzionale dell’asilo nidoper la realizzazione di un centro ludico sperimentale con sistemi diefficientazione energetica attiva e passiva e recupero delle aree averde con sistemi bioclimatici nel comune di Castel di Iudica a vale-re sul PO-FESR 2007/2013, obiettivo 6.2.1.2.

Il decreto è pubblicato nel sito ufficiale del Dipartimento infra-strutture, mobilità e trasporti e nel sito www.euroinfosicilia.it.

(2015.50.2926)133

Presa d’atto della perizia di variante e suppletiva per larealizzazione di un progetto presso l’aeroporto FalconeBorsellino di Palermo.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaledelle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2952/S.3 del 3dicembre 2015, annotato alla Ragioneria centrale per l’Assessoratoregionale delle infrastrutture e della mobilità l’11 dicembre 2015 al n.1815, scheda n. 3, si è preso atto della perizia di variante e suppleti-va dei lavori di “Realizzazione edificio servizi presso l’aeroportoFalcone Borsellino” di Palermo - Punta Raisi.

Il testo istituzionale del decreto in argomento è stato pubblicatonel sito istituzionale di questo Dipartimento.

(2015.52.2999)110

ASSESSORATO DELLʼISTRUZIONEE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

MIUR - Organismo intermedio nella gestione di attivitàdel Programma operativo regionale Sicilia per il Fondosociale europeo 2007-2013 - Obiettivo convergenza del FSE2007-2013 - Comunicato relativo al D.D.G. n. 9282 del 26novembre 2015.

Con riferimento all’attuazione delle attività del Programma ope-rativo regionale Sicilia per il Fondo sociale europeo 2007-2013 -Obiettivo convergenza del FSE 2007-2013 - MIUR Organismo inter-medio, si rende noto che, ai sensi dell’art. 12, comma 3, legge regio-nale n. 5/2011, è stato pubblicato nel sito ufficiale del Programmaoperativo Fondo sociale europeo 2007-2013 della Regione siciliana,www.sicilia-fse.it, e nel sito ufficiale del Dipartimento istruzione eformazione professionale, il decreto del dirigente generale delDipartimento regionale dell’istruzione e della formazione professio-nale n. 9282 del 26 novembre 2015, registrato alla Corte dei conti il10 dicembre 2015, reg. 4, fgl. 346, con il quale è stata trasferita lasomma del saldo pari al 20% sul finanziamento di cui al D.D.G. n.5169 del 22 novembre 2012.

(2015.52.2993)137

Avviso pubblico n. 4/2015 – “Realizzazione dei percorsiformativi di istruzione e formazione professionale – secon-da, terza e quarta annualità a.s.f. 2015/2016 – Programmaoperativo della Regione siciliana – Fondo sociale europeo2014-2020. - Proroga del termine di scadenza per la presen-tazione delle domande.

Con decreto n. 10474 del 24 dicembre 2015 del dirigente genera-le del Dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione pro-fessionale, è stato prorogato il termine di scadenza per la presenta-zione delle domande dell’Avviso n. 4/2015, approvato con D.D.G. n.9639 del 7 dicembre 2015, previsto al punto 9 dell’Avviso, alle ore13,00 del giorno 15 gennaio 2016.

(2015.52.3024)137

ASSESSORATO DELLA SALUTEApprovazione di una convenzione stipulata tra l’AIFA e

la Regione siciliana, relativa all’approvazione di progetti difarmacovigilanza.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionaleper la pianificazione strategica n. 2247 dell’11 dicembre 2015, è stataapprovata la convenzione stipulata tra l’AIFA e la Regione siciliana,con la quale sono stati approvati i progetti di farmacovigilanza chefanno parte integrante della convenzione del suddetto decreto.

(2015.50.2943)102

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELLʼAMBIENTE

ASSESSORATO DELLʼECONOMIA Provvedimenti concernenti esclusione dal demanio

marittimo di aree demaniali marittime site nei comuni diGiardini Naxos e di Taormina ed inclusione delle stesse nelpatrimonio disponibile della Regione.

Con decreto n. 218 del 13 aprile 2015 del dirigente generale delDipartimento regionale dell’ambiente, di concerto con il dirigentegenerale del Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro -Ragioneria generale, vistato alla Ragioneria centrale per il territorioe l’ambiente al n. 375/524 del 20 aprile 2015, l’area demaniale marit-tima di mq. 323,00 su cui insiste un manufatto a due elevazioni f.t. earea asservita, ubicata in via Calcide Eubea, 2 nel comune di GiardiniNaxos (ME), riportata in catasto al foglio di mappa n. 6/2, particellan. 370 del predetto comune, è esclusa dal demanio marittimo e vienea far parte del patrimonio disponibile della Regione.

(2015.50.2934)047

Con decreto n. 219 del 13 aprile 2015 del dirigente generale delDipartimento regionale dell’ambiente, di concerto con il dirigentegenerale del Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro -Ragioneria generale, vistato alla Ragioneria centrale per il territorioe l’ambiente al n. 374/523 del 20 aprile 2015, l’area demaniale marit-tima di mq. 31,10 su cui insiste un manufatto in muratura a una ele-vazione f.t. e area asservita ubicata in località Isola Bella del comunedi Taormina, riportata in catasto al foglio di mappa 4, particella n.358 del predetto comune, è esclusa dal demanio marittimo e viene afar parte del patrimonio disponibile della Regione.

(2015.50.2935)047.

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELLʼAMBIENTE

Esclusione dalla procedura di valutazione di impattoambientale di un nuovo impianto di depurazione a serviziodella fascia di Agrigento e del comune di Favara.

Con decreto n. 561/Gab del 24 novembre 2015, l’Assessore per ilterritorio e l’ambiente, ai sensi dell’art. 20, comma 7, lett. a), delD.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., ha escluso dalla procedura di valuta-zione di impatto ambientale prevista dall’art. 23 del medesimo decre-to un nuovo impianto di depurazione a servizio della fascia diAgrigento e del comune di Favara, proponente Consorzio A.T.O.Idrico di Agrigento.

(2015.50.2923)119

Conferma dell’incarico conferito al commissario ad actapresso il comune di Militello Val di Catania per la definizio-ne degli adempimenti necessari alla trasmissione degli attial consiglio comunale per l’adozione del piano regolatoregenerale, del regolamento edilizio ed eventuali prescrizioniesecutive.

Con decreto n. 588/Gab dell’1 dicembre 2015 dell’Assessore peril territorio e l’ambiente, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2 della leggeregionale 21 agosto 1984, n. 66, il sig. Mario Megna, funzionario in

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servizio presso questo Assessorato, già commissario ad acta, con D.A.n. 391/Gab dell’1 settembre 2015, presso il comune di Militello Val DiCatania per provvedere, previa verifica degli atti, in sostituzione delsindaco, alla definizione di tutti gli adempimenti necessari alla tra-smissione degli atti al consiglio comunale per l’adozione del P.R.G. ,del R.E. e delle eventuali PP., è stato confermato nell’incarico perulteriori mesi tre.

(2015.50.2918)114

Conferma dell’incarico conferito al commissario ad actapresso il comune di Aci Sant’Antonio per il compimento degliatti necessari all’approvazione del programma costruttivodelle cooperative Gardenia 86/1, Futura 83 e Orchidea 86.

Con decreto n. 589/Gab dell’1 dicembre 2015 dell’Assessore peril territorio e l’ambiente, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2 della leggeregionale 21 agosto 1984, n. 66, il sig. Mario Megna, funzionario inservizio presso questo Assessorato, gia commissario ad acta, con D.A.n. 393/Gab dell’1 settembre 2015, presso il comune di AciSan’Antonio per provvedere, previa verifica degli atti, in sostituzionedel sindaco, alla definizione di tutti gli adempimenti necessari allatrasmissione al consiglio comunale degli atti occorrenti all’approva-zione del programma costruttivo delle cooperative Gardenia 86/1,Futura 83 e Orchidea 86, è stato confermato nell’incarico per ulterio-ri mesi tre.

(2015.50.2917)048

Elenco aggiornato dei tecnici competenti in acustica -Legge 26 ottobre 1995, n. 447.

Arena Roberto Rione S. Licandro alto com.Valverde Messina

Aricò Domenico Via Trifilò n. 3 Pace del Mela (ME)

Arrigo Maurizio Via Lenzi n. 5 Messina

Arrigo Renato Via Lenzi n. 5 Messina

Artale Maurizio Via Sebastiano Olivieri n. 16 Siracusa

Ashtari Ismail Via De Cosmi n. 37 Palermo

Augello Onofrio Via G. Amendola n. 28 Sciacca

Augello Margherita Via Della Vittoria n. 108 Menfi (TP)

Avanzato Amedeo Antonio Via Quarto n. 3 Campobello diLicata (TP)

Avola Giorgio Via Cava Gucciardo - Pirato n. 1/c Modica

Baio Antonio Via Carcino n. 22 Agrigento

Barone Tommaso Via XX Settembre n. 16 Ispica

Barone Francesco Via Cassaro n. 16 Siracusa

Barrera Giuseppe Via Leonardo da Vinci n. 172 Palermo

Basile Vincenzo Piazza Piemonte e Lombardo n. 25/E Marsala

Basilico Ernesto Via Palmerino n. 6 Palermo

Battaglia Daniele V.le Colajanni n. 17 Ragusa

Bellanca Aldo Via Silvio Boccone n. 51 Palermo

Bellia Marcello Via Alfonsetti n. 2 Catania

Bellomo Virgilio Via Lussemburgo n. 68 Palermo

Bengasino Vittorio Via G. Puccini Menfi (AG)

Bianca Nunzio Mario Via S. Michele Arcangelo n. 19 S. Agata LiBattiati

Bicchieri Roberto Via Circuito Complesso Cariddi n. 32Torre Faro Messina

Bilancia Antonino Via Verne n. 8 Palermo

Biundo Giovanni Via Tintoria n. 31 Partinico

Bolignari Giuseppe Via Vittorio Emanuele n. 178 Altofonte

Bonaffini Davide Via Liguria n. 33 Palermo

Bonanno Gaetano Via Vincenzo Di Marco n. 3 Palermo

Bonfanti Valentina Via Colonnello Eber n. 45-9 Caltanissetta

Bonfiglio Armando Via Ursino n. 7/a Catania

Bonfiglio Fabio Via Consolare Pompea n. 1127 Messina

Bongiovanni Salvatore Via Lancia di Brolo n. 95 Palermo

Bonsignore Salvatore Via Umberto Moravia n. 12 Caltanissetta

Borsellino Giovanni Via Giuseppe Licata n. 275 Sciacca

Bosco Mario Via Cosenza n. 24-Casa Santa- Erice (TP)

Bramante Giancarlo Via Madonie n. 30 Siracusa

Brando Francesco Via Consolare Valeria n. 22 -Tremestieri Messina

Cognome Nome Indirizzo Comune

Abbate Carmelo Via Montepiselli n. 5 Messina

Addamo Maurizio Via Fr. Saverio di Liberto n. 15 Palermo

Addea Antonino Nunzio Vicolo II dei Vespri n. 86 BarcellonaP.G. (ME)

Agozzino Graziano Contrada San Basile Nicosia

Aiello Lucilla Via Passo Gravina n. 253 Catania

Airò Farulla Giovanni Via Ausonia n. 110 Palermo

Alaimo Maria Grazia Via Onorato n. 5 Palermo

Albanese Giuseppe Piazza Tosti n. 3 Palermo

Alfonso Francesco Via Nino Bixio n. 22 Gaggi

Alfonso Claudio Corso Umberto I n. 145 Castronovo diSicilia

Aliberto Alessandro Via Roma n. 30 Malfa

Alio Terenzio Via Fiume n. 70 Mussomeli

Alosi Pietro Via Garibaldi n. 9 MazzarràSant’Andrea

Amato Elisa Viale Scala Greca n. 284 Siracusa

Ammirata Giovanni Via PT 29 n. 6 Palermo

Amodei Anna Piazza Baldi Centellis n. 4 Sambuca di Sicilia

Angelini Pietro Via delle Magnolie n. 17 Mascalucia (CT)

Angelo Giuseppe Via Valeria n. 38 Mazara del Vallo

Angelomè Luigi Via Valdemone n. 14 Palermo

Angileri Salvatore Via 45 n. 3 Trapani

Ardizzone Liborio Via G. Verga n. 55/A Menfi (AG)

Cognome Nome Indirizzo Comune

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Brullo Giuseppe Corso Umberto n. 101 ChiaramonteGulfi

Bruno Giovanni Via Atenea n. 287 Agrigento

Buffa Antonino Via Vasile n. 42 Castellammaredel Golfo

Buffa Livio Via Pompei n. 8 Castellammaredel Golfo

Buffa Valeria Via Segesta n. 190 Castellammaredel Golfo

Buglino Vincenzo Via E. Hassan n. 10 Palermo

Buglisi Francesco Via Benedettina Superiore n. 34 Terme Vigliatore

Buremi Giuseppa Via Salvemini s.n. Carlentini

Buscema Francesco Via Pr. di Piemonte n. 13 Comiso

Buscemi Nicolò Via Casola n. 62 Cattolica Eraclea

Butticè Carlo Via Scalo Castelbuono s.n. Pollina (PA)

Buzzetta Sebastiano Via Principe di Villafranca n. 32 Palermo

Cacciola Luciano Via G. Pezzana n. 1 Acicastello

Calà Lesina Nicoletta Via Marchese Villabianca n. 4 Partinico

Calamia Vincenzo Via Roma n. 195 Alcamo

Calò Stefania Viale Strasburgo n. 382 Palermo

Camilleri Lorenzo Via Scobar n. 15 Palermo

Camilleri Alessandro Via C. Scobar n. 15 Palermo

Campanella Nicolò C.da Pispisia n. 470 Marsala

Campanella G. Battista C/da Pispisia n. 470 Marsala

Campione Antonino Contrada Paravola Nicosia

Campione Gianpiero Via Nazionale n. 3/a Nicosia

Campisi Maria Antonietta Via Castore e Polluce n. 11 Paceco

Canalella Daniele C.da Girasa Mussomeli

Cancelliere Angela Via Vincenzo Boscarino n. 21 Siracusa

Candela Peter C.da Iazzo Vecchio s.n. Borgetto

Cannata Armando Corso Mazzini n. 154 Scicli

Cannistraci Salvatore Via Nazionale n. 39 San Saba Messina

Cannistraro Giuseppe Via A. De Gasperi n. 219 Palermo

Cannizzaro Michele C.da S. Pietro Calatafimi

Cantaro Carmelo Via S. Nicolò, 297 Catania

Capuano Giangaetano Via Caracciolo n. 118 Augusta

Caracausi Rosario Via F.P. Frontini n. 18 Palermo

Caramagno Francesco Via Epicarmo n. 139 Augusta

Caravella Santi C.da Cavalieri vill. Faro Superiore Messina

Carbona Piero Via Consolare Antica n. 139 Capo d’Orlando

Carcassi Umberto Via Benedetto Croce n. 14 Mascalucia

Carciotto Santi Bruno Via Monserrato n. 74 Catania

Cardillo Mariangela Piazza P.T. 1, 3 Palermo

Carlino Elio Ferdinando Via Ferdinando Di Giorgi n. 20 Palermo

Carpinteri Leonardo Via Madonna di Fatima n. 112 Erice

Carpinteri Leonardo Via Leonardo da Vinci n. 47 Valderice

Carpinteri Giuseppe Viale Polibio n. 58 Siracusa

Carrubba Paolo Via Lancia di Brolo n. 68 Palermo

Casabianca Salvatore Via Andrea Doria n. 63 Catania

Cascio Giovanni Via del Carrubo n. 11 Palermo

CascioIngurgio Salvatore Via del Capricorno n. 4 Palermo

Cascone Santi Maria Via Mineo n. 33 Catania

Casinotti Antonio Viale Scala Greca n. 161/H Siracusa

Cassarà Vittorio Via Treviso n. 2 Partinico

Cassarino Santo Via Augusto Righi n. 6 Comiso

Cassella Carlo Via Leopardi n. 23 Catania

Catalano Matteo Via Giovanni Verga n. 32 Sant’AgataLi Battiati

Catalano Marco Via Segesta n. 6 Palermo

Cavallotti Salvatore Via De Gasperi n. 184 BelmonteMezzagno

Cavarra Daniele Via Platamone n. 149 Rosolini

Cavarretta F.sco Paolo Via Andrea Carrera n. 22 Alcamo

Cellura Giuseppe Via Gaspanella n. 42/G Vittoria

Chiaia Corrada Via Liguria n. 1 Pozzallo

Chiovetta Giovanni Via Barresi n. 1 Cerami (EN)

Chirco Francesco Via Verdi n. 15 Marsala

Chiri Marcello Viale Strasburgo n. 466 Palermo

Cilluffo Francesca Via G. Raffaele n. 7 Palermo

Cinardi Agatino Via Livorno n. 15 Aci Castello (CT)

Cinardi Nicola Piazza D. il Vecchio n. 32 Adrano (CT)

Ciralli Elio Piazza Alberico Gentili n. 16 Palermo

Ciralli Marco Via Civiletti n. 1 Palermo

Ciraulo Sergio Maria Piazza Baldi Centellis n. 4 Sambuca diSicilia

Cocciadiferro Marco Antonio Via Don Minzoni n. 28 Caltanissetta

Cognata Gaetano Via Rione IV Novembre n. 19 Sciacca

Comandè Giuseppe Via Spinasanta n. 470 Palermo

Cometa Giuseppe Via Timeo n. 51 Palermo

Conti Antonio Via G. Leopardi n. 96 Catania

Cosentino Franco Via Messina n. 224 Catania

Covais Antonio Viale Reg. Margherita n. 21 Palermo

Crisafulli Carmelo Via Principe di Piemonte n. 3 S. Teresa Riva

Cognome Nome Indirizzo Comune Cognome Nome Indirizzo Comune

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31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55 61

Crisafulli Pietro Via Santi Amato n. 35 Siracusa

Crisci Antonio Via Libertà n. 12 Palermo

Cruschina Enzo Via Rosso di San Secondo n. 39 Mussomeli

Cucinotta Antonio Carlo Via Dodici Apostoli n. 29 Messina

Cucinotta Filippo Via Dodici Apostoli n. 29 Messina

Cultrera Giuseppe Via Magenta n. 129 Canicattini Bagni

Cusumano Giuseppe Via S. Carnevale n. 2 Sciacca

D’Alessandro Domenico Via Minerva n. 15 Agrigento

D’Arrigo Massimo Via S. Giuseppe n. 7-is. 297 Messina

Damico Gaetano Via Papa G. XXIII n. 24 Serradifalco

D’Amico Antonino Via Francesco Baracca n. 126 Palermo

D’Aquila Antonio Via Poggio S. Elia n. 31 Caltanissetta

D’Aquila Daniele Claudio Via Poggio S. Elia n. 31 Caltanissetta

D’Aquino Francesca C.da Naca s.n. Avola

D’Arrigo Carlo Via S. Giuseppe n. 7 is. 297 Messina

D’Arrigo Giuseppe Via S. Giuseppe n. 7 is. 297 Messina

De Bonis Raffaele Viale Francia n. 10 Palermo

De Sanctis Nestore Viale S. Panagia n. 55/a Siracusa

De Santis Francesco Via Cataldo Parisio n. 20 Palermo

De Simone Marcella Viale delle Alpi n. 36 Palermo

De Stefani Eduardo Via Duca della Verdura n. 36 Palermo

De Vita Antonino C.da Pispisia n. 550/B Marsala

Denaro Francesco Viale Giostra Coop Val di Sole Messina

Di Bella Giuseppe Luigi Viale delle Medaglie d’oro n. 2 Catania

Di Bella Calogero Via Prov.le San Cosmo n. 88 Acireale

Di Blasi Angelo Via Michele De Vio n. 8 Palermo

Di Cristina Giovanni Via Filippo Durante n. 36 Bagheria

Di Filippo Giuseppe Via Monti Iblei n. 81 Palermo

Di Gangi Dario Via Sabotino n. 13 Palermo

Di Giovanni Giovanni Via Dante n. 284 Palermo

Di Gregorio Santo Piazza Dante Alighieri n. 4 Calatabiano

Di Marco Paolino Via Unità d’Italia n. 34 Milena

Di Mauro Luigi Via Galatea n. 23 Mascalucia

Di Trapani Gioacchino Via Ragosia n. 160 Valderice

Di Vita Giuseppe Via Stesicoro n. 10 San Cataldo

Diana Luca Via del Pellicano n. 8 Siracusa

Dinolfo Alessandro Via Aldisio n. 20 Favara (AG)

Dinolfo Salvatore Via Diodoro Siculo n. 18 Favara (AG)

Distefano Nunzio Saverio Via G. Bufalino n. 7 Comiso

Drago Francesca Via Benedetto Croce n. 31 Palermo

Dugo Antonio Via Giuseppe Pitrè n. 1 Avola

Emanuele Francesco Via Vittorio Emanuele n. 395 Paternò

Erdfeld Dino C.so dei Mille n. 157 Menfi

Falautano Luigi Via Villa Sperlinga n. 3 Palermo

Faranda Francesco Via Nettuno n. 78 Milazzo

Fasitta Vito Antonio Vico Petronio n. 14 Gela

Ferlazzo Giuseppe Via G. Ventura n. 15 Palermo

Ferraloro Vincenzo Via del Sole n. 14 Gliaca di Piraino

Ferreri Francesca Maria Via G. Clementi n. 5 Catania

Ferreri Luigi Via Francesco Cilea n. 97 Palermo

Ferreri Dora Via Francesco Cilea n. 99 Palermo

Ferruccio Massimiliano Via Turbazzo n. 20 Modica

Ferruggia Giuseppe Viale Croce Rossa n. 402 Palermo

Fidelio Gaetano Via Gargallo n. 2 Ispica

Filingeri Marianna Via E. Fermi n. 36 Palermo

Filogamo Giovanni Via Emilia n. 3 Giarre

Fiore Antonio Via Torrente Aurora n. 12 Canneto (Lipari)

Franco Antonio Via A. Casella n. 7 Palermo

Franzitta Vincenzo Via M. D’Azeglio n. 27/C Palermo

Fugalli Cinzia Via Colonnello Romey n. 4 Trapani

Gagliano Antonio Corso Umberto n. 418 Leonforte

Galesi Aldo Via Galileo Galilei n. 18 Caltagirone

Galletti Francesco Via Gabara n. 36 S. Cataldo

Garofalo Salvatore Piazza Antonino di Pisa n. 6 Misilmeri

Garofalo Giusto Piazza Antonino di Pisa n. 6 Misilmeri

Gattuso Gianluca Viale dei Platani n. 19/b S. Cataldo

Gaudioso Carmelo Via Vitt. Emanuele n. 13 Francofonte

Gelsomino Salvatore C.da Serra Pantano s.n. Caltanissetta

Genovese Roberta Via Arturo Graf n. 3 Palermo

Geremia Francesco Via Tevere n. 11 S. Gregorio diCatania

Geremia Giuseppe Via Tevere n. 11 San Gregorio diCatania

Gheza Marco Via G. Alessi Coop. Mirella s.n. Messina

Giaccone Giuseppe Via U. Solarino n. 21 Palermo

Giaimo Antonio Via Lodi n. 6 Messina

Giambanco Marco Via Eduardo Narzisi n. 3 Palermo

Giannone Vincenzo Via S. Giacomo P. Pozzi n. 38 Modica

Giannone Vincenzo Viale Stefano Candura n. 18/p Caltanissetta

Giarrizzo Mario Via Galermi n. 22 Siracusa

Gibilaro Massimiliano Via Fazello n. 8 Agrigento

Cognome Nome Indirizzo Comune Cognome Nome Indirizzo Comune

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Giglio Filippo Via Mazzini n. 88 Menfi

Gioia Flavio Via P. Umberto n. 338 Augusta

Giordano Ivan Via Villa Rosato n. 28 Palermo

Giordano Salvatore Via Antonio Ugo n. 29 Palermo

Giorgianni Concetto Viale Europa n. 47/b Messina

Giosuè Francesco Via Giuseppe Lanza di Scalea n. 414 Palermo

Giuffrida Andrea Via Indipendenza n. 12 Mascalucia

Giuffrida Igor Via Ticino n. 8 San Gregorio diCatania

Giuffrida Luciano Via Umberto n. 303 Catania

Giumento Pietro Via C.A. Dalla Chiesa n. 178 S. Cataldo

Giunta Giuseppe Via Napoli n. 9 Misterbianco(CT)

Giunta Vincenzo Via Ugo Lago n. 31 Noto

Graci Angelo Via Trieste n. 52 San Cataldo

Grant Alessandro Via Generale di Maria n. 43 Palermo

Greco Roberto Via Barriera del Bosco n. 10 S. Agata li Battiati

Grimaldi Angelo Via Mario Rapisardi n. 46 Viagrande

Guerrera Salvatore Via Croce Rossa n. 32 Palermo

Guglielmino Giuseppe Via Asiago n. 35 Catania

Guglielmo Giovanni Antonio Via Ducezio Pal. Mira n. 8 Messina

Gullo Marco Via Altofonte n. 100 Monreale

Gurrieri Vincenzo C.so Vittorio Veneto n. 785 Ragusa

Iachetta Litterio Via Carlo Forlanini n. 3 Siracusa

Iacono Giuseppe Via Sandro Pertini n. 2 c Caltanissetta

Iacono Giovanni Via Farag n. 26 Agrigento

Iacopelli Fabio Via Brucoli n. 5 Agrigento

Iannello Michele Via della Regione Siciliana n. 21 Serradifalco

Ilardo Angelo Eugenio Via C. Balbo n. 8 S. Cataldo

Impellitteri Tommaso Via Monaco IV n. 4 Bagheria

Incorvaia Salvatore Strada comunale Marcotto n. 138 Licata

Infantino Ignazio Via S. Rita n. 14 Grotte

Infantino Alessandro Via Monte Ortigara n. 18 Ragusa

Intravaia Francesca Via Santicelli n. 61 Palermo

Iudica Gaetano P.zza Dante n. 3 Grammichele

Karavitis Ilias Via Torre Arsa n. 46 Paceco

La Cognata Carmelo c/o USL 7 Viale Sicilia n. 7 Ragusa

La Mela Cristoforo Via G. Borrello n. 35 Catania

La Pica Mario Via Aurelio Costanzo n. 1 Palermo

La Pica Armando Via Umberto Giordano n. 152 Palermo

La Placa Sergio Via Emanuele Oliveri Mandalà n. 11 Palermo

La Sala Pietro Via Cataldo Parisio n. 29 Palermo

Latina Alessandro Via Palestro n. 96 Floridia (SR)

Lanza Daniele Via Sardegna n. 36 Catania

Laudicina Giovan Vito C.da Colombaio - Lasagna n. 147 Marsala

Laudicina Giuseppe C.da Marausa Via Pastore n. 106 Trapani

Leone Nicola Via Gregorio Speciale n. 10/A Alcamo

Libertino Salvatore Via Trapani n. 8 Enna

Librici Luigi Via Domenico Trentacoste n. 89 Palermo

Librici Vincenzo Via D. Trentacoste n. 89 Palermo

Lipari Francesco Rosario Via Marco Polo n. 1 Ficarazzi

Lisciandrello Giantonio C.da Capo Zafferano n. 35 S. Flavia

Lisi Giovanni Via Ten. Lilly Bennardo n. 29 Caltanissetta

Lo Cascio Vincenzo Via Leonardo Ruggieri n. 14 Palermo

Lo Cascio Giuseppe Via Felix Mendelssohn n. 35 Palermo

Lo Faro Francesco Via S. Maria Goretti n. 8 Caltagirone

Lo Presti Rosario Via E. Bernabei n. 51 Palermo

Lo Presti Giuseppe Via Villa de Gregorio n. 7/A Palermo

Lombardo Calogero Giorgio Via Aldo Moro n. 61 Caltanissetta

Lombardo Giovanna Via Andrea Cordone n. 137 Alcamo (TP)

Lombardo Santo Via delle Calcare n. 8/c Caltanissetta

Lombardo Francesco Passaggio L. da Vinci n. 16 Palermo

Lombardo Vincenzo Via Alessio Narbone n. 83 Palermo

Longo Annagiulia Via Mogadiscio n. 5 Catania

Longo Graziella Corso Sicilia n. 55 Catania

Madonia Benedetto Via A. Moro n. 25 Monreale

Maggi G. Battista Via G. La Farina n. 3 Palermo

Maggiore Riccardo Via dei Ciclopi n. 74 Acicatena

Magrì Santo Via F. Crispi n. 73 Belpasso

Mallia Nunzio Via Umbria n. 12 Palermo

Malvuccio Nicolò Via E. Berlinguer n. 11 Scordia

Mangano Basilio Piazza Vittorio Emanuele III n. 90 Spadafora

Mangiapane Giuseppe Via Liguria n. 7 Cammarata

Manna Domenico Viale Annunziata Garden Ville n. 54 Messina

Mantegna Salvatore Via Filippo Parlatore n. 78 Palermo

Manzone Giuseppe Via Gen. Carlo AlbertoDalla Chiesa n. 12 Naro

Manzone Daniele Via Michele Cipolla n. 76 Palermo

Marretta Rosario Via Sagittario n. 8 Palermo

Martello Rocco Via G. Ventura n. 5 Palermo

Martines Filippo Via Vampolieri nn. 25/31 Acicatena

Cognome Nome Indirizzo Comune Cognome Nome Indirizzo Comune

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31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55 63

Martinez Gaetano Viale Regione Siciliana n. 4739 Palermo

Martino Luigi Piazza D. Crisafulli is. 266 n. 27 Messina

Martorana Silvia Via G. Marconi n. 7 Bagheria

Mazza Giuseppe Via Rosario n. 32 San Cataldo

Mazzara Giuseppe Via Vincenzo Alagna n. 6/D Palermo

Mazzeo Lorenzo Via Tono n. 149 Milazzo

Mazzeo Mariano Lorenzo Via S. Raineri Messina

Mazzola Vito Via Leonardo da Vinci n. 94 Palermo

Merenda Giovanni Viale Francia n. 5 Palermo

Merlino Tindaro Natale Via Silvio Pellico n. 3 Saponara

Messina Gaetano Marcello Via Tremestieri n. 13/a Mascalucia

Messina Giuseppe Via Catania n. 65 Enna

Migliore Giuseppe Via Sigonio n. 8 Palermo

Minagra Vincenzo Viale Croce Rossa n. 115 Palermo

Mione Maurizio Largo dei Pini n. 15 Palermo

Mirenda Giuseppe Via Giuseppe Arcoleo n. 34 Palermo

Mirone Diego Via Epipoli n. 50 Siracusa

Miserendino Vincenzo Viale Michelangelo n. 296 Palermo

Modica Santi Via Resistenza Partigiana n. 45 Acate

Moltisanti Corrado Via Damone Ronco n. 8 Siracusa

Moltisanti Giuseppe Via Damone Ronco I° n. 8 Siracusa

Monaca Corrado Via dell’Ecologia n. 16 Ispica

Montana Giuseppe Via Madonna delle Rocche n. 1 Agrigento

Montana Andrea Via Madonna delle Rocche n. 3 Agrigento

Monte Giuseppe Lucio Piazza Stazione n. 4 Sciacca

Monteleone Elio Via Josemaria Escriva n. 4 TremestieriEtneo

Morelli Daniela Via Sebastiano Catania n. 285/M Misterbianco (CT)

Morello Antonino Via F. Mendelssohn n. 12 Palermo

Musarella Salvatore Via Consolare Valeria n. 100 Giardini

Musso Fabio Viale Panoramica dello Strettopal. P.T. 2 Messina

Natoli Rosario Via L. complesso ERAT, 4° lotto Messina-Rodia

Navarra Nicolò Via Castelforte n. 98 Palermo

Navarra Angelo Via A. Gabelli n. 108 Siracusa

Neri Salvatore Via Sagone n. 21 Adrano

Nicosia Giuseppe Via Genova n. 14 Catania

Nocera Francesco Via del Bosco n. 55 Catania

Nocifora Francesco Via Col. Bertè n. 55 Milazzo

Occhino Aldo Via Oberdan n. 181 Catania

Occhino Elio Via G. Oberdan n. 181 Catania

Oddo Baldassare Lungomare CristoforoColombo n. 790 Palermo

Oliva Carmelo Francesco Via C. Colombo Roccalumera

Ortisi Roberto Via Benedetto Croce n. 23 Siracusa

Ottaviano Giovanni Via Ercolano n. 52 Ragusa

Ottaviano Mario Via G. Vitale n. 14 Valverde

Pace Giovanni Via Berlinguer n. 42/B Ribera

Pagano Domenico Via Madonna della Mercede n. 4 Messina

Pagano Giosuè Via Eugenio l’Emiro n. 61 Palermo

Palagonia Maurizio C.da Sovareto Loc. S. Calogero s/n Sciacca

Palazzolo Faro Via Val Paradiso n. 15 Palermo

Palermo Michelangelo Via G. Matteotti n. 39 Sommatino

Pandolfo Giuseppe Via F. De Santis n. 28 Palermo

Panepinto Antonino C.da 14 Salme Campofelicedi Roccella

Paparone Giuseppe Via Trazzera Marina n. 519 Capo D’Orlando

Pappalardo Marcello Corso del Popolo n. 2 Paternò

Parlascino Daniele Via A. Manzoni n. 161(solo ARPA PR Enna) Enna

Parrinello Diego C.da S. Michele Rifugio n. 95 Marsala

Parrinello Giuseppe C.da Birgi Novo n. 74 Marsala

Patania Francesco Via Cesare Vivante n. 3 Catania

Patricolo Fabio Via Casalini n. 256 Palermo

Pellitteri Renato Viale Francia n. 2/f Palermo

Pergolizzi Carmela Anna Via Etnea n. 202 Gravina diCatania

Perrone Nicolò Via Autonomia Siciliana n. 18 Palermo

Pistone Giuseppe Via Francesco Crispi n. 377 Alì Terme (ME)

Petracca Gaetano Via S. Pietro Martire n. 40 Augusta

Piccitto Roberto Via Collodi n. 15 Ragusa

Piepoli Giuseppe Via Villa S. Giovanni n. 40 Erice Casa Santa

Pilato Cataldo Piazza degli Eroi n. 21 S. Cataldo

Pinello Salvatore C.da Pozzillo Rosselli s.n. Altavilla Milicia

Pinello Giuseppe Via S. Mercurio n. 31 Gangi

Piparo Gerlando Via Emporium n. 72 Agrigento

Piraino Francesco Via G.A. De Cosmi n. 51 Palermo

Piraneo Salvatore Via Guido Rossa n. 10 Castrofilippo

Piscitello Paolo Via Domenico Trentacoste n. 31 Palermo

Pistorio Sebastiano Via Misericordia n. 8 Milazzo

Pitò Giacinto Via L. Einaudi n. 23 Alcamo

Platania Pietro Via Cristoforo Colombo Catania

Pluchino Giovanni Via S. Anna n. 231 Ragusa

Cognome Nome Indirizzo Comune Cognome Nome Indirizzo Comune

Page 64: Gurs N. 55-Giovedì 31 Dicembre 2015 (PDF)

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64 31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55

Polizzi Giuseppe Bruno Via S. Rosa da Lima n. 39 Catania

Pontillo Michele Via Morgantina n. 9 Licata

Princiotta Giuseppe Via Silvio Pellico n. 1Fraz. Trappitello Taormina

Privitera Pietro Via Carlo Ardizzoni n. 15 Catania

Prizzi Massimo Via L. Calì n. 1 Milazzo

Provenzano Massimo Via Fratelli S. Anna n. 104 Alcamo

Puglisi Fabio Via Fisicara n. 17 Caltagirone

Puleo Rosario Viale Principe UmbertoCondominio 119 Palazzina C Messina

Pulvino Maria Orazia Via Vittorio Veneto n. 26 Valledolmo

Pulvirenti Domenico Via 19^ traversa n. 39 Belpasso

Quinci Pasquale Via Santa Gemma sec. Traversa Mazara del Vallo

Raimondo Anna Vicolo Trapani n. 11 Barcellona Pozzodi Gotto

Randazzo Vittorio Maria Via C. Pisacane Caltanissetta

Rappa Sergio Viale delle Alpi n. 40 Palermo

Rappa Giuseppe Via Circ.ne Castello n. 24 Termini Imerese

Raspanti Giuseppe Chiasso del Municipio n. 2 Nicosia

Raudino Laura Via Asiago n. 38 Catania

Ravesi Giovanbattista Via Ugo La Malfa n. 12 Bagheria

Regalbuto Corrado Via Renato Randazzo n. 7 Siracusa

Reitano Maria Cristina Via Fiume n. 6/a Catania

Restivo Antonio Viale Italia is. 198 n. 60 Messina

Restivo Vincenzo Via Piave n. 61 Canicattì

Ricciardello Antonino Via Trieste n. 52 Brolo

Ricupero Giuseppe Via Tripoli n. 23 Siracusa

Rinaldi Calogero Via E. L’Emiro n. 9 Palermo

Rinaudello Giuseppina Via Asbesta n. 18 Siracusa

Rinzivillo Salvatore Via Palazzi n. 84 Gela

Rizza Maria Via A. De Curtis n. 16 Ragusa

Rizzo Giovanni Via Bergamo n. 24 Paternò

Rizzo Vincenzo Via Atenea n. 123 Agrigento

Rizzo Paolo Strada Comunale Tortorelle n. 21 Agrigento

Rizzo Pinna Pietro Via Alessandro Manzoni n. 136 Erice

Roccasalva Salvatore Via Leonardo da Vinci Pozzallo

Roccheri Paolo Viale delle Alpi n. 68 Palermo

Romeo Dario Joseph Viale Biagio Pecorino n. 7 Catania

Romeo Giuseppe Via Calatabiano-Pasteria n. 3 Calatabiano

Ruffino Riccardo Via Michele de Vio n. 2 Palermo

Ruffino Salvatore Via Catania n. 1 Ispica

Ruscica Michele Via Regina Elena n. 184 Canicattini Bagni

Russo Massimo Via L. Capuana n. 5 Lentini

Russo Filippo Via Regina Margherita n. 48 Francavilla diSicilia

Russo Francesco Viale Europa n. 25 Riesi

Russo Giuseppe Via D. Tempio n. 3(Fraz. Cannizzaro) Acicastello

Sabatino Calogero Via Nina Siciliana n. 16 Palermo

Sala Antonino Via Piazzetta Giardina n. 6 Palermo

Salerno Angelo Via Pietro Novelli n. 15 Caltagirone

Salerno Vincenzo Via S. Nanna n. 3/E Siracusa

Salvo Maurizio C.da Bambina n. 308 Marsala (TP)

Sannella Ezio Viale Lorenzo Bolano n. 45 Catania

SansoneSantamaria Antonio Via Nairobi n. 4 Palermo

Santoro Giovanni Via Pecoraro n. 24 Corleone

Santoro Leonardo Via R. Guttuso n. 15 S. MargheritaSalvatore Belice (AG)

Sapienza Giuseppe Via G.le Giovanni Ameglio n. 35 Palermo

Sapienza Stefano Largo dei Vespri n. 19 Catania

Scaccianoce Gianluca Via R. Settimo n. 78 Palermo

Scaduto Mariano Piazza Leoni n. 49 Palermo

Scaffidi Alessandro Via Campo Melia n. 55 Raccuja

Scalisi Daniele Via Aquino Molara n. 108 Palermo

Scarpulla Alessandro Via Poggio San Francesco n. 13 Altofonte

Scarso Marcello Via G. Giusti n. 9 Villabate

Sciarrino Roberto Via Fratelli Biglia n. 14 Palermo

Scibilia Timoteo Via Domenico La Bruna n. 17 Alcamo

Sciortino Giovanni Via Tasca Lanza n. 116 Palermo

Sciumè Giuseppe Via Firenze n. 47 Porto Empedocle

Scuderi Agatella Via Ofelia n. 37 Catania

Scuderi Rosario Strada Ferrante Passo n. 5 Casteldaccia

Serio Salvatore Via Marchese di Villabianca n. 70 Palermo

Serro Giuseppe Via Nazario Sauro n. 22 Alcamo

Sferlazzo Paolo Via Don Primo Mazzolari n. 43/A Mazara del Vallo

Silvestri Matteo Via Fiume 7/D Grosseto

Sorrenti Massimo Via Temistocle n. 9 Siracusa

Sorrentino Domenico Via Savonarola n. 20 Misilmeri

Sorrentino Giuseppe Via Catania n. 17 Palermo

Spadaro Luigi Viale Teracati n. 184 Siracusa

Spampinato Mario Via Bufalo n. 17 Catania

Spartà Santi Via Kennedy n. 62/a Acireale

Cognome Nome Indirizzo Comune Cognome Nome Indirizzo Comune

Page 65: Gurs N. 55-Giovedì 31 Dicembre 2015 (PDF)

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31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55 65

Speranza Rosario Via Campo Franco n. 16 Santa Flavia

Speranza Salvatore Via Olivetana n. 28 Santa Flavia

Sterrantino Giovanni C.da S. Giuseppe Pal. A s.n. Alì Terme (ME)

Stranera Francesco Via Torre di Federico n. 34 Enna

Strazzeri Ciro Alessio Via Nuovalucello n. 5 Catania

Stringi Sandra Maria Viale Sicilia n. 126 Caltanissetta

Tageo Eugenio Via Udine n. 19 Siracusa

Taragnolini Ruggero P.zza Principe di Camporeale n. 102 Palermo

Termini Maurizio Vico Cairoli n. 2/b Ragusa

Testafredda Ubaldo Via Carlo Alberto Dalla Chiesa n. 9 Capaci

Tinnirello Michele Largo Emilio Ravenna n. 3 Palermo

Titone Mauro Via Natale Augugliaro n. 3 Erice

Tomasini Dario Via S. Lorenzo n. 297 Palermo

Trapani Domenico Via Crocetta n. 60 Palermo

Trapani Sebastiano Via G. Sciuti n. 200 Palermo

Triglia Francesca C.da Grazia Via C.Pilla Villaggio Castanea Messina

Tringali Anna Maria Via P. Umberto n. 44 Augusta

Trombetta Fabio Via S. D’Acquisto n. 29 Carini

Tucci Salvatore Via dei Cantieri n. 35 Palermo

Tumminelli Antonio Corso Europa n. 41 S. Cataldo

Tumminello Casimiro Largo San Mamiliano n. 1 Palermo

Turco Aldo Filippo Via Bonte n. 1 Gela

Tutone Giuseppe Via Furetti n. 14 Valderice (TP)

Ustica Vito Via Canale n. 2 Termini Imerese

Vaccaro Alfredo Via Castellana n. 32 Palermo

Vadalà Francesco Via Maggiore Toselli n. 10 Palermo

Valenti Maria Luisa Via Alcide de Gasperi n. 165 Catania

Valenza Luigi Claudio Via Malta n. 61 Caltanissetta

Vara Alessandro Via Uditore n. 6/b Palermo

Vara Giovanni Via Nazionale n. 22 VallelungaPratameno

Vecchio Salvatore Simone Via Sott.ten. Marra n. 1 Carlentini

Vena Francesco Piazza Leoni n. 49 Palermo

Vernaci Anna Rosaria Via M.Titone n. 22 Palermo

Verro Antonino Via Ben Giobair n. 8 Palermo

Vinci Giovanni Via Calipso n. 11 Trapani

Virgone Filippo Viale della Repubblica n. 7 Delia

Virzì Giovanbattista Via Patti n. 97/b Palermo

Vitale Antonio Via Placido Mandanici n. 27 Palermo

Vitale Filippo Maria Via Nino Savarese n. 47 Caltanissetta

Vitale Salvatore c/o Enichem casella postale n. 35 Gela

Vitale Vincenzo Via Vittorio Veneto n. 24 Milazzo (ME)

Vizzinisi Fabio Via F. Crispi n. 69 Castelvetrano

Zaccone Salvatore Via Cervo n. 52 Acireale

Zaffino Giuseppe C.da Scoppo Mili Marina, s.n. Messina

Zappia Veronique Viale Libertà is. 517 n. 219 Messina

Zichichi Vito Via Mario Rapisardi n. 18 Palermo

Ziino Santo Via Montecuccio n. 23 Palermo

Zimbone Massimo Via Etnea n. 684 Catania

Zuccarello Bernardo Via Aurelio Drago n. 3 Palermo

Zuccaro Stefano Via Avellino n. 51 Erice

Cognome Nome Indirizzo Comune Cognome Nome Indirizzo Comune

(2015.49.2903)119

Page 66: Gurs N. 55-Giovedì 31 Dicembre 2015 (PDF)

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66 31-12-2015 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 55

P R E Z Z I E C O N D I Z I O N I D I A B B O N A M E N T O - A N N O 2 0 1 6

PARTE PRIMAI)I Abbonamento ai soli fascicoli ordinari, incluso l’indice annuale

— annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 81,00— semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 46,00

II)IAbbonamento ai fascicoli ordinari, incluso i supplementi ordinari e l’indice annuale:— soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 208,00

Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 1,15Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . € 1,15

SERIE SPECIALE CONCORSIAbbonamento soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 23,00Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 1,70Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . € 1,15

PARTI SECONDA E TERZAAbbonamento annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 166,00 + I.V.A. ordinariaAbbonamento semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 91,00 + I.V.A. ordinariaPrezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 3,50 + I.V.A. ordinariaPrezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . € 1,00 + I.V.A. ordinaria

Fascicoli e abbonamenti annuali di annate arretrate: il doppio dei prezzi suddetti.

Fotocopia di fascicoli esauriti, per ogni facciata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 0,15 + I.V.A. ordinaria

Per l’estero i prezzi di abbonamento e vendita sono il doppio dei prezzi suddetti

L’importo dell’abbonamento, corredato dell’indicazione della partita IVA o, in mancanza, del codice fiscale del richiedente, deve essere versato, a mezzobollettino postale, sul c/c postale n. 00304907 intestato alla “Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana - abbonamenti”, ovvero direttamente presso l’Istituto di creditoche svolge il servizio di cassa per la Regione (Banco di Sicilia), indicando nella causale di versamento per quale parte della Gazzetta (“prima” o “serie speciale concor-si” o “seconda e terza”) e per quale periodo (anno o semestre) si chiede l’abbonamento.

L’Amministrazione della Gazzetta non risponde dei ritardi causati dalla omissione di tali indicazioni.In applicazione della circolare del Ministero delle Finanze - Direzione Generale Tasse - n. 18/360068 del 22 maggio 1976, il rilascio delle fatture per abbonamen-

ti od acquisti di copie o fotocopie della Gazzetta deve essere esclusivamente richiesto, dattiloscritto, nella causale del certificato di accreditamento postale, o nella quie-tanza rilascita dall’Istituto di credito che svolge il servizio di cassa per la Regione, unitamente all’indicazione delle generalità, dell’indirizzo completo di C.A.P., della par-tita I.V.A. o, in mancanza, del codice fiscale del versante, oltre che dall’esatta indicazione della causale del versamento.

Gli abbonamenti hanno decorrenza dal 1° gennaio al 31 dicembre, se concernenti l’intero anno, dal 1° gennaio al 30 giugno se relativi al 1° semestre e dal 1°luglio al 31 dicembre, se relativi al 2° semestre.

I versamenti relativi agli abbonamenti devono pervenire improrogabilmente, pena la perdita del diritto di ricevere i fascicoli già pubblicati ed esauriti o la non ac-cettazione, entro il 31 gennaio se concernenti l’intero anno o il 1° semestre ed entro il 31 luglio se relativi al 2° semestre.

I fascicoli inviati agli abbonati vengono recapitati con il sistema di spedizione in abbonamento postale a cura delle Poste Italiane S.p.A. oppure possono essereritirati, a seguito di dichiarazione scritta, presso i locali dell’Amministrazione della Gazzetta.

L’invio o la consegna, a titolo gratuito, dei fascicoli non pervenuti o non ritirati, da richiedersi all’Amministrazione entro 30 giorni dalla data di pubblicazione,è subordinato alla trasmissione o alla presentazione di una etichetta del relativo abbonamento.

Le spese di spedizione relative alla richiesta di invio per corrispondenza di singoli fascicoli o fotocopie sono a carico del richiedente e vengono stabilite, di voltain volta, in base alle tariffe postali vigenti.

Si fa presente che, in atto, l’I.V.A. ordinaria viene applicata con l’aliquota del 22%.

AVVISO Gli uffici della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 ed il mer-coledì dalle ore 16,15 alle ore 17,45. Negli stessi orari è attivo il servizio di ricezione atti tramite posta elettronica certificata (P.E.C.).

AGRIGENTO - Edicola, rivendita tabacchi Alfano Giovanna - via Panoramica dei Templi, 31;Pusante Alfonso - via Dante, 70; Damont s.r.l. - via Panoramica dei Templi, 21;

ALCAMO - Arusio Maria Caterina - via Vittorio Veneto, 238; Libreria Pipitone Lorenzo - vialeEuropa, 61.

BAGHERIA - Carto - Aliotta di Aliotta Franc. Paolo - via Diego D’Amico, 30; Rivendita giornaliLeone Salvatore - via Papa Giovanni XXIII (ang. via Consolare).

BARCELLONA POZZO DI GOTTO - Maimone Concetta - via Garibaldi, 307; Edicola “Scilipoti” diStroscio Agostino - via Catania, 13.

BOLOGNA - Libr. giur. Edinform s.r.l. - via Irnerio, 12/5.

CAPO D’ORLANDO - “L’Italiano” di Lo Presti Eva & C. s.a.s. - via Vittorio Veneto, 25.

CASTELVETRANO - Cartolibreria - Edicola Marotta & Calia s.n.c. - via Q. Sella, 106/108.

CATANIA - Libreria La Paglia - via Etnea, 393/395.

FAVARA - Costanza Maria - via IV Novembre, 61; Pecoraro di Piscopo Maria - via VittorioEmanuele, 41.

GELA - Cartolibreria Eschilo di Simona Trainito - corso Vittorio Emanuele, 421.

GIARRE - Libreria La Senorita di Giuseppa Emmi - via Veneto, 59.

MAZARA DEL VALLO - “F.lli Tudisco & C.” s.a.s. di Tudisco Fabio e Vito Massimiliano - corsoVittorio Veneto, 150.

MENFI - Ditta Mistretta Vincenzo - via Inico, 188.

MESSINA - Rag. Colosi Nicolò di Restuccia & C. s.a.s. - via Centonze, 227, isolato 66.

MISILMERI - Ingrassia Maria Concetta - corso Vittorio Emanuele, 528.

MODICA - Baglieri Carmelo - corso Umberto I, 460.

NARO - “Carpediem” di Celauro Gaetano - viale Europa, 3.

PALERMO - Edicola Romano Maurizio - via Empedocle Restivo, 107; “La Libreria del Tri-bunale” s.r.l. - piazza V. E. Orlando, 44/45; Edicola Badalamenti Rosa - piazza Castel-forte, s.n.c. (Partanna Mondello); “La Bottega della Carta” di Scannella Domenico -via Caltanissetta, 11; Libreria “Campolo” di Gargano Domenico - via Campolo, 86/90;Libreria “Forense” di Valenti Renato - via Maqueda, 185; Libreria “Ausonia” di ArgentoSergio - via Ausonia, 70/74; Grafill s.r.l. - via Principe di Palagonia, 87/91.

PARTINICO - Lo Iacono Giovanna - corso dei Mille, 450.

PIAZZA ARMERINA - Cartolibreria Armanna Michelangelo - via Remigio Roccella, 5.

PORTO EMPEDOCLE - MR di Matrona Giacinto & Matrona Maria s.n.c. - via Gen. Giar -dino, 6.

RAFFADALI - “Striscia la Notizia” di Randisi Giuseppina - via Rosario, 6.

SAN MAURO CASTELVERDE - Garofalo Maria - corso Umberto I, 56.

SANT’AGATA DI MILITELLO - Edicola Ricca Benedetto - via Cosenz, 61.

SANTO STEFANO CAMASTRA - Lando Benedetta - corso Vittorio Emanuele, 21.

SCIACCA - Edicola Coco Vincenzo - via Cappuccini, 124/a.

SIRACUSA - Cartolibreria Zimmitti Catia - via Necropoli Grotticelle, 25/O.

TERRASINI - Serra Antonietta - corso Vittorio Emanuele, 336.

Le norme per le inserzioni nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, parti II e III e serie speciale concorsi, sono contenute nell’ultima pagina dei relativi fascicoli.

La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana è in vendita al pubblico:

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VITTORIO MARINO, direttore responsabile MELANIA LA COGNATA, condirettore e redattore

SERISTAMPA di Armango Margherita - VIA SAMPOLO, 220 - PALERMO