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HI-END MAGAZINE®

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frivano dell’annoso problema di non potersi esprimereal meglio a causa della propria scarsa muscolatura.L’alta sensibilità rendeva possibile, una volta per tut-te, poter godere appieno di quell’estrema qualità an-che a volumi degni di nota, il resto è storia!

DESCRIZIONELe Stirling rappresentano la base di partenza dellaclasse top di gamma Prestige Gold Reference, sonoun progetto di diffusore di grande litraggio, a due viecon porta doppia distribuita. Il trasduttore adottato è un dual concentric di nuo-va generazione da 25 cm di diametro: la cui parte Woo-fer consiste in un cono in polpa di cellulosa con so-spensione in tela a doppia onda tipo he e una bobi-na avvolta in corrispondenza del bordo; la sezione altiinvece consiste in un tweeter da 25 mm in lega di al-luminio/magnesio a guida d’ onda di tipo tulip e bo-bina anch’essa avvolta in corrispondenza del bordo. Il crossover è un secondo ordine sia per il passa bas-so che per il passa alto, con taglio in corrispondenzadegli 1,8 kHz. La componentistica è veramente di altolivello, prevede dei condensatori prodotti su esattespecifiche da parte di Tannoy e l’intera scheda è sta-ta sottoposta ad un trattamento criogenico che ne mi-gliora le connessioni e la struttura cristallina dei con-duttori metallici.È possibile intervenire su un innesto a vite posto inbasso sul baffle frontale, per poter variare l’interventodel tweeter su ben cinque posizioni per venire incontroal particolare gusto dell’acquirente e potersi inter-facciare al meglio con le caratteristiche acustiche del-la sala d’ascolto d’istallazione finale.I post di potenza sono con serraggio a vite e di otti-ma fattura, consentono il biwire ed il biamp, nel bun-

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Fenomeno vero e proprio è questa compagnia,considerando che esiste sin dal 1926, quando ilsuo fondatore Guy Fountain inventò il suo

raddrizzatore a stato solido, basato su una lega dipiombo e tantalio, battezzata per l’appunto Tannoy.I primi prodotti sono stati sinonimo di riproduzionepubblica, visto che per la maggior parte i trasdutto-ri costruiti furono utilizzati per diffondere annunci ne-gli edifici pubblici. Non passò molto perché ci si ac-corgesse delle effettive qualità di questi oggetti, in-fatti il primo diffusore basato sul celeberrimo cono“dual concentric”, venne presentato nel 1947 al Lon-don Radio Show, si chiamava Monitor Black e fu unavera rivelazione. Il concetto era geniale poiché risol-veva definitivamente l’annoso problema della diffe-renza di fase dovuta all’emissione da due punti dif-ferenti dello spazio, da parte della sorgente degli acu-ti, rispetto a quella dei bassi. Questo problema cau-sava una ricostruzione spaziale pessima e una grandisomogeneità nella percezione da parte dell’ascol-tatore. L’utopia di una sorgente puntiforme in un dif-fusore a più vie era stata finalmente resa una solidarealtà. Quel primo trasduttore montava un’unità twee-ter a compressione all’interno di un woofer da 15 pol-lici (ben 38 cm di diametro). Il successo che ne seguìfu eccezionale, tanto da divenire un fenomeno a livelloplanetario. Tuttora diffusori Tannoy spuntano inteatri, sale di registrazione e luoghi tra i più presti-giosi al mondo, oltre a trovar posto nelle istallazionipiù complesse dei cinema di livello più alto al mon-do.L’ulteriore caratteristica di avere un’efficienza altis-sima è stata la chiave che ha contribuito in manieradecisiva alla diffusione di queste casse, visto che pro-prio le amplificazioni valvolari di maggior pregio sof-

DIFFUSORI DA PAVIMENTO

TANNOY PRESTIGE STIRLING GOLD REFERENCE

BACK TO THE FUTURE

Non un altro status symbol, ma “lo status symbol” della scena Hi-Fi britannica fa fi-nalmente il suo ingresso trionfale nella mia sala d’ascolto, dopo una serie di prodottiseppur notevoli, avere niente popò di meno che le regali Tannoy della linea top Pre-stige Gold Reference in sala d’ascolto mi riempie di gioia ed orgoglio!

di Alberto Guerrini

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dona quella sottolineatura finale e quell’aspetto vin-tage che tanto amiamo di questa linea in particolare. Il baffle anteriore è protetto, assieme al gruppo acu-stico, da una griglia molto solida con scheletro in le-gno e assicurata mediante un meccanismo a tasca nel-la parte superiore del mobile e da due innesti su unozoccolo realizzato in quella inferiore, una piccola ma-niglia circolare posta in fondo ad essa facilita l’estra-zione. Consiglio vivamente di rimuoverla durante gliascolti. Una speciale menzione per il manuale d’istruzioni,veramente ben fatto e degno di un oggetto di tale li-vello, è triste constatare che alle volte, anche model-li top da decine di migliaia di Euro vengono forniticon manuali che sono poco più che semplici fotoco-pie.

L’ASCOLTO L’ascolto è stato effettuato inserendo la coppia di Tan-noy Prestige Gold Stirling nella mia catena di ascol-to così composta: sorgente digitale per musica liqui-da: Mac Mini, convertitore D/A USB 24/96, EmmLabs DAC2X, cablaggio USB Audioquest ChocolateDbs 7, cavi RCA e alimentazione Emm Labs, NordostValhalla; diffusori: Martin Logan SL3, Lumen Whi-te Silver Flame; sorgenti digitali: CD Teac VRDS-10modificato a valvole Emmebi, lettore ibrido DVD-DVDA-SACD Labtek Aurora; sorgente analogica: gi-radischi Michell Gyrodec, braccio SME 309, testinaClearaudio Titanium MC, con cablaggio AudioquestWel Signature; preamplificatore: Convergent AudioTecnology Legend, con stadio phono MM, MC; dueamplificatori finali a valvole: McIntosh MC275 in con-figurazione mono; cavi di potenza: Nordost SPM Re-ference; cavi di segnale tra pre e finali mono: Au-dioquest Horizon Dbs 72V; cavo di segnale tra CDVRDS-10 e pre: Nordost Spm Reference; cavi di se-gnale tra Labtek Aurora e pre: Audioquest HorizonDbs 7; cavo di alimentazione pre: Nordost Valhalla;cavo di alimentazione Labtek Aurora: Nordost Brah-ma con terminazioni Furutech; cavi di alimentazio-ne finali: Nordost Valhalla; cavo di alimentazione CDVrds-10: Nordost Shiva.

Dopo un robusto rodaggio effettuato per mezzo deldisco apposito “XLO test and burn in CD”, che ha let-teralmente rivoluzionato le prestazioni, inizialmen-te tutt’altro che lusinghiere di queste Tannoy, ho fi-nalmente potute sottoporle al definitivo test di ascol-to.Opus 3: “30th Anniversary Celebration Album” (Opus 3Records, SACD): Il primissimo brano di questo bel-lissimo disco test celebrativo è “Don’t Ever Let No-body Drag Your Spirit Down” suonato da Eric Bibbe Charlotte Höglund, ci sbatte in faccia immediata-mente il concetto di suono made in Tannoy, ovveroun’impostazione senza filtri, senza fronzoli, che tiprende a schiaffi e quasi ti risveglia dal torpore del-l’ascolto dozzinale, un suono che si ama o si odia. Ilcontrabbasso pizzicato è quasi materializzato in sala

dle fornito a corredo troviamo dei jumper costituitida veri e propri cavi terminati con morsetti placcatioro. Il cabinet, che risulta rigidissimo, ma non partico-larmente pesante (32 Kg), sviluppa ben 85 litri ed èassemblato totalmente a mano in maniera artigiana-le, sfruttando tecniche di falegnameria tradizionali,anche per quanto riguarda l’accoppiamento dei varicomponenti fondamentali. È stato utilizzato com-pensato naturale per il corpo e massello di noce peri rinforzi interni di tipo incrociato e per i bordi, l’in-terno è stato fortemente trattato mediante abbondantemateriale smorzante. Una finitura in noce naturale

Il classicissimo cabinet delle Full Tower Stirling confinitura in noce naturale e sezione da mobilio vintage,da notare la bordatura in massello

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d’ascolto, caratterizzato da una risoluzione dei tran-sienti di attacco e rilascio rapidissima e senza code ap-parenti. Frutto senz’altro dell’emissione puntiforme,ottenuta per mezzo del celeberrimo trasduttore con-centrico della casa britannica, sono la focalizzazionee l’accuratissima ricostruzione tridimensionale deglistrumenti all’interno della scatola sonora, che risul-tano impressionanti a dir poco. La risposta e l’arti-colazione dell’estremo grave sono due parametri im-prescindibili di questa architettura. La voce è caldae complessa, sommata ad un leggero affanno e un ot-timo trasporto di interpretazione, contornata daun’armonica a bocca ben protesa verso il puntod’ascolto, pungente ricca di ottima espressività. Tut-ti gli strumenti, rigorosamente acustici, si dipananocon grande realismo, ognuno con una carica dinamicaveramente notevole.Harvest Song, scritta ed interpretata da Peder Af Ug-glas, ci offre subito una chitarra, questa volta elettri-ca, suonata con tecnica slide, con sottolineaturecountry, la cui timbrica è semplicemente perfetta, ac-compagnata da una fisarmonica molto bassa e av-volgente, ma non scevra dell’evidenza delle due fasidi azione del mantice. La batteria è massiva e dina-mica, di nuovo mostra un’ottima articolazione e ve-locità di risoluzione. Il ritmo blando ma cadenzato,è sottolineato nei suoi crescendo di intensità, affron-tati con ottimo piglio e buonissimi contenuti di mi-cro contrasto.“Dreamsville”, composta da R. Evans, J. Livingstone Henry Mancini ed interpretata da Maria Winther,ci propina un altro paio di schiaffi per quanto gli stru-menti siano rappresentati vividi e pungenti. La voceè brillante e presente, vengono evidenziate tutte le tec-niche di vocalizzo sfoggiate dalla cantante. Le per-cussioni leggere sono assolutamente in primo pianoper naturalezza ed efficacia. Il sax tenore è secondosolo al contrabbasso, entrambi potenti e raffinati alcontempo: lo strumento a corda è forte, deciso e ton-dissimo; il secondo setoso, ricco di contrasti e chia-roscuri, sia in campo macroscopico, che microscopi-co. I piatti della batteria sono ricchi di materiale e divibrazioni fini.La traccia successiva è “Cliffhanger”, suonata da BurtEast Ostlund, stavolta ha come protagonisti strumentielettrici, che, a cominciare dal basso, sono molto in pri-mo piano. La discesa verso l’estremo grave è moltosicura ed il roll non risulta mai confuso, rimanendofluido per tutto il brano. Il pianoforte elettrico Fen-der Rohdes è intenso e ha un suo posizionamento benritagliato nelle trame sonore. La Telecaster è affilatae molto ben a fuoco. La batteria stupisce fin dall’at-tacco iniziale, precisissima e descritta da una buonaabbondanza di dettagli e micro dinamica.Il quinto brano è “Crazy Rhythm”, scritto da IrvingCaesar, Roger Wolfe Kahn e Joseph Meyer interpre-tato dal geniale Arne Domnérus, accompagnato daKjell Öhman all’organo Hammond B3. Da subito il rit-mo travolgente ci inonda di passaggi di organo per-fettamente cesellati ed a fuoco, con grande dinami-

ca e micro dinamica nel medio basso. Il sax alto è al-trettanto ben delineato da un contenuto dinamico no-tevole. Perfettamente posizionato in una scena sonoracredibile e ottimamente strutturata, ha un’articola-zione in gamma media veramente degna di nota. Con-trabbasso e batteria sono il giusto corollario ad un as-sieme che sprizza trasparenza da tutti i pori. Ogni stru-mento che prende il sopravvento in un intrecciarsicontinuo di assoli prende luce e si erge ad assolutoprotagonista senza mai prevaricare sul resto. La traccia seguente è l’avvolgente e rassicurante “Swe-et Georgie Fame”, scritta da Blossom Dearie e S. Har-ris suonata da Lars Erstrand con il suo vibrafono, checi delizia di un contenuto sia dinamico che armoni-co veramente ricco. Ogni passaggio si distingue perfocalizzazione ed eccezionale contenuto chiaroscurale,oltre che di dettaglio. Ogni percussione è perfetta-mente autoconclusiva, realistica e penetrante. Il sax sor-regge la struttura della composizione fornendole untappeto morbido e accogliente, ma al contempo nonscevro di dettagli e contrasto armonico e dinamico.Il pianoforte e la batteria sono altrettanto presenti ericchi di contenuti sia dinamici che vibrazionali. Lostrumento a tastiera in particolare è naturalissimo esempre energico nella sua azione a supporto del re-sto del cast. L’impostazione jazz old school è parti-colarmente piacevole e contribuisce in modo so-stanziale a mettere a proprio agio gli avventori in sala

Particolare del selettore che permette di variare l’in-tervento del tweeter, costituito da un tassello conserraggio a vite, modificabile su 5 posizioni con domein stoffa pre rivestito senza ferro fluido da notare l’al-loggiamento in cui è ricavata la guida d’onda

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L’ottavo brano, “Softly As In The Morning Sunrise”,di Sigmund Romberg, suonato da Knud Jorgensen,ci offre un pianoforte assoluto protagonista che pos-siamo finalmente analizzare letteralmente al micro-scopio, grazie alla grande efficacia con cui queste Stir-ling ce lo propongono. La catena meccanica aziona-ta dalla pressione dei tasti è assolutamente organicae coerente con una corretta azione. I versi emessi dalmusicista sono ben chiari per tutto lo scorrere dellamusica, assieme ad una buonissima quantità di altridettagli provenienti dallo stage. Tutto il mobile rea-gisce in maniera impeccabile, con una estensione diarmoniche importante. La batteria possiede unagran quantità di particolari e di contenuti vibrazio-nali, benché venga suonata quasi per tutto il tempocon le spazzole. La profondità di campo è importante,così come lo sono i restanti parametri descrittivi delresto degli assi cartesiani. Il contrabbasso è legger-mente in secondo piano ma sorregge il ritmo con gran-de capacità, pur non essendo mai portato in eviden-za.La registrazione in presa diretta di “Out Of Nowhe-re”, (autori Johnny Green e Edward Heyman) sotto-lineata dal sax alto di Benny Waters è un tripudio di

d’ascolto. La scena sonora è ben descritta e i piani sonoseparati con grande precisione, la profondità è note-vole, ma anche il parametro più difficile, ovvero l’al-tezza, è assolutamente preciso.Il brano successivo è un classico Mississippi old scho-ol jazz, “‘Tain’t Nobody’s Bizness If I Do”, compostoda Porter, P. Grainger, Everett Robbins, e registrato daTomas Örnberg con il suo sax alto, accompagnato daun clarinetto, da un banjo e da un basso tuba. Non sa-prei da dove cominciare vista l’equanime prestazio-ne con ognuno degli strumenti che si alternano in unascena sonora caratterizzata dall’estrema naturalezzae tridimensionalità. Il clarinetto è centratissimo nel-la sua timbrica estremamente dinamico e articolato,così come il basso tuba, che ovviamente interviene inuna porzione dello spettro sonoro ben differente. Ilbanjo è sbarazzino al punto giusto con un piglio im-portante ed un contrasto sorprendente. La cadenzadel brano, anche senza l’intervento di una batteria, ècomunque ben sottolineata dalla coordinazione ec-cezionale da parte di tutti gli artisti. Il mood è di-vertente e i saliscendi dinamici sono molto benespressi in sala, senza perdite né in corrispondenzadei picchi massimi e nemmeno di quelli di minimo.

Particolare del driver dual concentric da 150 mm di diametro da notare il magnete e il cestello realizzati in casacon woofer in pasta di cellulosa e sospensione in tela a doppia onda tipo he da 25 cm di diametro voice coil av-volta in corrispondenza del bordo e tweeter da 25 mm il lega di alluminio/magnesio e guida d’ onda tulip e voicecoil avvolta in corrispondenza del bordo

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effetti che provengono da tutto il Pawnshop. Piatti,bicchieri, ciarlare di voci da ogni dove regalano unaconsistenza ed una tridimensionalità alla scena sonorada diffusori di altissimo rango. È quasi come se il sot-tofondo, tale è la sua naturalezza di espressione, fos-se un tutt’uno imprescindibile con la composizione,una sorta di vero e proprio interprete aggiuntivo. Lostrumento a fiato è presente, importante e ricchissi-mo di quei fondamentali che contribuiscono ad offrireuna performance di tutto rispetto. Una messe di ef-fetti proviene dall’involucro di ottone, una granmoltitudine di fini dettagli, di soffi, di vibrazioni e nonultima una vera e propria voce che ne sottolinea lasfacciata naturalezza di espressione tipica di Tannoy.L’impatto dinamico (strano parlarne quando si trat-ta di uno strumento a fiato di questo tipo, eppure tan-t’è) è straordinario, come lo è l’efficacia e la traspa-renza. Il pianoforte di contorno è arretrato e non poco,eppure, ha la stessa efficacia della traccia preceden-te, con un’organicità e una sensazionale sensazionedi presenza.Di nuovo lo stile Mississippi old school jazz dei pri-mi novecento in questo “Buddy Burton’s Jazz”, conuna performance eccezionale da parte dello Swedish

Jazz Kings (che tutto ha tranne la provenienza per suo-nare questo genere). In questo caso la formazione com-prende un pianoforte, una cornetta, un contrabbas-so oltre ai classici basso, sax soprano ed al clarinet-to. La ritmica è sostenuta in modo molto più tradi-zionale dal contrabbasso, con il giusto corpo e una cen-tratura perfetta in quanto a posizionamento in ban-da passante. Gli strumenti a fiato sono pronti, reat-tivi e sottolineati da una focalizzazione perfetta, in unascena sonora coerente e molto ben riconoscibile dalpunto di vista delle dimensioni, lungo ogni asse di ri-ferimento. L’efficacia dinamica e la struttura micro di-namica sono peculiarità di tutti i protagonisti, che be-neficiano oltretutto di un’ottima trasparenza, che con-tribuisce in modo drammatico alla riuscita del-l’espressione in sala d’ascolto. Gli acuti del clarino edel sax sono penetranti ma senza graffiare o risulta-re affaticanti in alcun modo.Il brano “Pathfinder” è assolutamente l’emblema del-le capacità compositive e di espressione del celebrechitarrista Burt East Ostlund, che in questo caso uti-lizza una Stratocaster supportata da una Gibson a 12corde, oltre ad una Guild ed una Washburn. La tim-brica di ciascuno di questi strumenti è spettacolar-

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Particolare dei crossover del 2° ordine sia passa alto che passa basso, con taglio 1,8 kHz: componenti audio-phile grade selezionati, condensatori disegnati su specifiche Tannoy la cui intera motherboard è stata trattatacriogenicamente per migliorare i contatti e la prestazione complessiva

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semble. Il corpo è omogeneamente distribuito lungoi tre assi cartesiani con un’altezza che rasenta quasila perfezione. Ogni sezione ha una quantità di arti-colazione e micro dettaglio importante. Gli strumentisono circondati da una quantità di aria sufficiente adesaltarne la performance in maniera univoca. I fiatie gli strumenti più delicati non vengono mai messida parte, di nuovo grazie ad una notevole trasparenza.Grande dinamica e grande delicatezza al contemposono le caratteristiche più in evidenza. “Junco Moreno” interpretata alla chitarra in manie-ra magistrale da Manolo Yglesias, ci permette di stu-diare di nuovo un componente singolo, che quasi sifa in tre grazie alle fantastiche abilità di questo per-former di origine latina. Abbiamo le corde in evidenza,con un’azione incisiva e dettagliata, carica di conte-nuto materico e dall’evoluzione rapidissima e sicu-ra. Il corpo dello strumento a corda possiede le giu-ste dimensioni e si coordina in maniera sinergica conil resto di componenti dello stesso.“When I feel the Sea Beneath my Soul” composta daTaj Mahal interpretata dal gruppo Tiny Island, construmenti a dir poco inusuali quali la Kalimba il Bou-zouki e la chitarra dobro. Le note di ognuno di que-sti protagonisti lasciano un marchio indelebile emagicamente, sebbene rari e quasi mai presenti, si ri-conoscono come condivisibili e accurati. Il suono del-la kalimba è come ascoltare una serie di armonici daparte di una chitarra stoppata dalle corte iper tese,l’azione è istintivamente riconosciuta come natura-le e articolata nonché coerente con le caratteristichedei materiali di cui è composta, si sentono letteral-mente strisciare i polpastrelli delle dita che azionanogli elementi di metallo che producono il suono. La chi-tarra dobro (o resofonica), è uno strumento tipico bluesla cui timbrica metallica è perfettamente descritta,come le sue vibrazioni, leggermente allentate inquanto a percezione dell’accordatura. Le percussio-ni sono agili e rapide, le pelli vibrano in maniera na-turale, carica di contrasti e minutissime oscillazionidovute alla costituzione del corpo ligneo.Il “Larghetto in Do minore”, composto da Domeni-co Cimarosa e Georg Philipp Telemann, donatoci dal-lo Stockholm Guitar Quartet è l’apoteosi del corporisonante di questi strumenti a corda, che saturanocompletamente l’ambiente circostante con il propriointervento. La scena sonora è ampia e riverberante,e la registrazione ci restituisce moltissime informazionisalienti per riconoscerne l’olograficità. L’intreccio dichitarre, reso così chiaro dall’indubbia capacitàespressiva delle Stirling, è veramente emblematico dicome possa essere differente la timbrica anche di stru-menti all’apparenza dalle fattezze identiche. La ri-soluzione è piuttosto fine, mentre l’articolazione è unvero segno caratteristico di questi diffusori. Il vibrafono accompagnato da un organo in un am-biente enorme è il sigillo di questa “Soon” compostae suonata da Mattias Wager e Anders Åstrand. Pos-siamo analizzare in maniera ancor più precisa l’estre-ma facilità con la quale queste Tannoy, grazie al-

mente condivisibile e contribuisce parimenti alla bel-lezza di questa composizione. Il contributo dinami-co peculiare di ognuna di queste chitarre è impor-tantissimo, così come la perfetta coordinazione di in-tervento. Grande contrasto e grande articolazione sonol’impronta indelebile di un’ottima performance. Veniamo finalmente ad un’orchestra con la “SinisterFootwear”, secondo movimento composto dal genialeFrank Zappa, che dirige la sua Omnibus Wind En-

CARATTERISTICHE TECNICHE

Tipologia di Progetto: diffusore da pavimentoa 2 vie con cabinet a doppia porta distribuita; Impedenza nominale: 8 ohm (minima 5 Ohm);Sensibilità: 91 dB; Risposta in frequenza: 39 Hz - 46 kHz (-6 dB); Potenza applicabile raccomandata: @ 8 ohm rms:20-170 Watt;Max potenza applicabile:, 340 Watt picco;Tipologia trasduttori: 1x unità dual concentriccon woofer in pasta di cellulosa e sospensione intela a doppia onda tipo he da 25 cm di diametrovoice coil avvolta in corrispondenza del bordo- 1 tweeter da 25 mm il lega di alluminio/ma-gnesio e guida d’ onda tulip e voice coil avvol-ta in corrispondenza del bordo; Crossover: con componenti audiophile grade se-lezionati, condensatori disegnati su specificheTannoy, livello del tweeter regolabile (+/- 3 dBsui 1.8 kHz fino a 46 kHz), l’intera motherboardè stata trattata criogenicamente per migliorare icontatti e la prestazione complessiva;Taglio crossover: 2° ordine sia passa alto che pas-sa basso, 1,8 kHz;Dispersione: 90° conica;Tipologia di connettori: configurazione con-nettori bi-wire / bi-amp proprietari in rame plac-cati in oro;Costruzione: artigianale realizzata completa-mente a mano utilizzando metodologie di ac-coppiamento dei componenti di falegnameria tra-dizionale;Cabinet: 85 litri, rigidissimo, rinforzato inter-namente ad incrocio e con bordi e angolature inmassello di noce, realizzato in compensato di le-gno naturale e finitura in noce naturale;Griglie:magnetiche con frame in legno;Base di supporto: stesso materiale del cabinet,solidale con esso applicabili piedini regolabili inaltezza; Finiture disponibili: noce naturale;Dimensioni: A 850 mm x L 397 mm x P 368Peso: 23 Kg

Prezzo IVA inclusa: 3.375 Euro cadauna

Distributore: HIGH FIDELITYTel. 02 93611024

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l’emissione puntuale, sono in grado di ricostruire mi-nuziosamente le caratteristiche dimensionali del-l’ambiente di registrazione. Ci si trova letteralmen-te teletrasportati al posto del microfono e la sensazionenon ha alcunché di artificiale. L’intervento dell’organoè estesissimo verso entrambi gli estremi, in partico-lare quello grave si percepisce anche con il corpo in-tero, a testimoniare le capacità di discesa anche in am-biti quasi inudibili. Lo strumento a percussione è di-namico e rapido di risoluzione dei transienti come do-vrebbe essere e anch’esso risulta estremamente na-turale. La traccia successiva “Jul, jul, strålande jul(Christmas, Radiant Christmas)” composta da GustafNordqvist, ci offre un altro ambiente enorme di cuiil coro Erik Westberg Vocal Ensemble eccita il river-bero. Ogni singolo componente è ben riconoscibile,ha caratteristiche tonali e di registro ben precise e hala propria voce ben sottolineata da una grande arti-colazione e buona ricchezza di armoniche. Il coro èorganico e ben amalgamato senza risultare soffoca-to o compresso in alcun modo. Di nuovo l’organo èil protagonista assoluto nella celeberrima “OrchestralSuite No. 3, BWV 1068~Air” di Johann Sebastian Bach,suonata dall’abilissimo Mattias Wager, che ci dimo-stra quanto le sensazioni del brano 16 siano perfet-tamente riproposte. La percezione viscerale durantela riproduzione, dei registri più bassi dello strumentoa canna, è intensa e realistica, così come l’impressio-ne che si ha immediatamente delle dimensioni estre-me della cattedrale in cui è stata catturata. Il pathosche scaturisce dall’ascolto, contribuisce in manieramassiva alla conclusione che si trae di una veridici-tà e naturalezza di espressione che hanno un ché diselvaggio. “Aurora Borealis”, composto da AndersÅstrand e riproposto dal Global Percussion Network,è la ciliegina sulla torta per questa prova, si tratta diun assieme di strumenti a percussione ancor più inu-suali rispetto a quelli incontrati fino ad ora, abbiamoinfatti ben due marimba (strumento idrofono simileal vibrafono ma dal registro molto più esteso, circa cin-que ottave), due vibrafoni, ed un crotales (strumentocostituito da un assieme di piccoli piatti ad accorda-tura predefinita). Inutile sottolineare la congenialitàassoluta tra le Stirling e questa particolare tipologia,sia per capacità di esprimere una linearità, quasi fa-stidiosa per ogni registro, sia per capacità di risolu-zione dei transienti in maniera molto rapida. La di-namica e la micro dinamica assieme, di nuovo (scu-satemi se l’avrò citata un milione di volte in questoarticolo), all’articolazione in gamma alta, media,medio bassa e bassa, rendono l’ascolto una vera de-lizia. Ogni singola martellata, o colpo di bacchetta chesia, è scolpito non solo di fronte al punto d’ascolto,ma posizionato in maniera minuziosa, ben al di fuo-ri dell’ipotetico piano che comprende i baffle dei dif-fusori.

CONCLUSIONIPer la prova d’ascolto non ho ritenuto necessario in-tervenire sulla regolazione del tweeter lasciando in-

variate le impostazioni standard di fabbrica, a mio av-viso molto ben ponderate. Essenziali, efficaci rigorose, naturali ad un livello taleda essere quasi eccessive, queste Stirling esprimonouna linearità di risposta veramente chiara e inequi-vocabile. È il primo impatto di chiunque venga a con-tatto con un prodotto di livello alto di Tannoy e la con-danna di un diffusore spietato con le elettroniche chenon siano di assoluto pregio, al punto da metterne anudo ogni singolo punto debole senza alcuna pietà.Non a caso vengono scelte per sottolineare gli impiantibasati sulle valvole più raffinate ed estreme, in gra-do di esaltarne le caratteristiche in tutto e per tutto.Grazie ad un’efficienza sempre alta (anche se qui ab-biamo solo 91 dB) su 8 ohm, gradiscono molto esse-re pilotate anche da un basso wattaggio (consigliatoa partire da 20 Watt direttamente dalla casa). Un prodotto che riconcilia l’ascoltatore con gli stru-menti più raffinati ed espressivi, i quali di fronte a tra-sduttori così lineari non possono che venirne esalta-ti. Immaginate cosa possa essere l’ascolto dei modellisuperiori. Un ascolto High end ad un prezzo nean-che troppo proibitivo, con un basso credibile velocee profondo. Non saprei cosa chiedere di più ad un taleprezzo.

Il pannello posteriore con i bei morsetti di potenza inconfigurazione biwire e la presenza della messa aterra tipica di Tannoy (reminiscenza del passato)

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