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I – CD Sante Giuffrida Adrano
Adrano, 29 marzo 2017
Formatore - Dirigente Scolastico I – CD Sante Giuffrida Prof.ssa Loredana Lorena
L’ organizzazione del sistema educativo
Obbligo scolastico e diritto dovere all’istruzione/formazione
Amministrazione e gestione scolastica centrale e periferica
Amministrazione a livello regionale e locale (art. 117 della Costituzione)
L’organizzazione delle scuole
Organigramma tipo e funzionigramma
Il ruolo del Dirigente scolastico – gli Organi collegiali e gli organismi di rappresentanza di studenti e genitori
L’organizzazione della scuola dell’infanzia, della primaria, della secondaria di primo e secondo grado
Il processo della sicurezza
Il processo della privacy
Il processo della comunicazione
SCUOLA DELL’INFANZIA
PRIMO CICLO
DI ISTRUZIONE
SECONDO CICLO
DI ISTRUZIONE
Bambini da 3 a 6 anni
Dura 8 anni. Articolato in: Scuola primaria – 5 anni
Scuola secondaria di I grado: 3 anni
Rivolta agli alunni dai 14 ai 19 anni. Si articola in
Scuola secondaria di II grado di competenza statale:
Licei Istituti Tecnici
Istituti professionali
I.F.P. Percorsi triennali e
quadriennali di istruzione e formazione professionale di
competenza regionale (“terza gamba” del sist. istruz,.)
Istruzione superiore offerta da
AFAM, Università,
ITS
L’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA:
ha la durata di dieci anni, da 6 a 16 anni di età, e comprende gli otto anni del primo ciclo di istruzione e i primi due anni del secondo ciclo
IL DIRITTO/DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
va osservato per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica professionale triennale entro il 18° anno di età.
L’istruzione obbligatoria - da 6 a 16 anni di età comprende:
cinque anni di scuola primaria Tre anni di scuola secondaria di primo grado (I ciclo) i primi due anni del secondo ciclo assolti:
nella scuola secondaria di II grado, di competenza statale nei percorsi di istruzione e formazione professionale di
competenza regionale attraverso l’istruzione familiare o nelle scuole non
paritarie attraverso il contratto di apprendistato relativamente ai
giovani di 15 anni (a condizione della necessaria intesa tra Regioni, Ministero del lavoro, Miur)
A conclusione del periodo di istruzione obbligatoria viene
rilasciata una dichiarazione attestante l’adempimento dell’obbligo di istruzione
I genitori, responsabili dell’adempimento dell’obbligo di istruzione dei propri figli, devono presentare annualmente al DS della scuola del territorio di residenza, un’apposita dichiarazione di possedere le capacità tecniche ed economiche per sostenere questo tipo di istruzione.
In caso di istruzione parentale: gli studenti devono sostenere un esame di idoneità ogni anno.
In caso di frequenza di scuola privata (non paritaria) devono sostenere l’esame di idoneità solo per iscriversi a una scuola statale o paritaria e al termine della scuola primaria presso una scuola statale o paritaria.
I Comuni di residenza e i DS provvedono alla vigilanza sull’adempimento dell’obbligo.
L’offerta formativa per gli studenti ospedalizzati si realizza, per tutti i livelli scolastici attraverso la scuola in ospedale.
L’alunno che non è ricoverato in ospedale ma che, per motivi di salute, è impossibilitato a frequentare la scuola per un lungo periodo di tempo può, attraverso il servizio di istruzione domiciliare, essere seguito a casa da uno o più insegnanti. Il servizio viene attivato dietro richiesta documentata dei genitori alla scuola di appartenenza che redige uno specifico progetto didattico da sottoporre all’approvazione dell’Usr competente.
La formazione culturale dei soggetti detenuti negli istituti penitenziari è garantita attraverso
l’organizzazione di corsi della scuola dell’obbligo, che si svolgono a cura delle amministrazioni educative
competenti del Miur con la collaborazione degli istituti di detenzione che devono mettere a
disposizione e attrezzare i locali.
MIUR Responsabile amministrazione
sistema di istruzione.
•Dipartimento per l’istruzione •Dipartimento per università, alta formazione artistica, musicale e coreutica,ricerca •Dipartimento per programmazione gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali .
•Consiglio nazionale della P.I. •INVALSI •INDIRE (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa).
ATP – Ambiti Territoriali Articolazioni provinciali dell’USR. Funzioni: assistenza, consulenza e supporto agli IS
per procedure amministrative e contabili, progettazione e innovazione O.F., monitoraggio edilizia scolastica e sicurezza , integrazione alunni immigrati e
diversamente abili, promozione partecipazione studentesca , in raccordo con i Comuni, verificano l’osservanza dell’obbligo scolastico.
USR – Uffici Scolastici Regionali Vigilano sul rispetto: delle norme generali sull’istruzione e dei L.P.E., sull’attuazione degli ordinamenti scolastici, sui livelli di
efficacia dell’azione formativa e sull’osservanza degli standard programmati
Opera attraverso
È o
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izzato in
Si av
vale di
Le Regioni hanno una competenza legislativa concorrente in materia di istruzione e la competenza esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale. Svolgono le funzioni di loro competenza in materia di istruzione e formazione attraverso gli Assessorati all’istruzione e formazione.
Alle Province sono attribuite le funzioni in materia di istruzione, limitatamente alla scuola secondaria di secondo grado.
L’amministrazione comunale, gestisce per competenza propria e per delega delle Regioni o delle Province funzioni e servizi necessari per il funzionamento dei livelli pre-primario, primario e secondario inferiore.
Le scuole hanno autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, sperimentazione e sviluppo (DPR 275/99) all’interno di una
cornice unitaria stabilita dal MIUR, che definisce
gli obiettivi generali del processo formativo
gli OSA
le discipline costituenti la quota nazionale dei curricoli e il monte ore annuale
l’orario obbligatorio annuale complessivo dei curricoli
gli standard relativi alla qualità del servizio
gli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni
il riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi
i criteri generali per l’organizzazione dei percorsi formativi finalizzati all’istruzione degli adulti.
Ogni scuola, all’interno del quadro di riferimento nazionale, predispone
IL PTOF
rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola e riflette le esigenze del contesto
culturale, sociale ed economico della realtà locale.
COME NASCE IL PTOF
(art. 3 DPR 275/99 modificato da L. 107/2015)
Il Dirigente scolastico definisce gli indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione (tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti)
Il Collegio dei docenti elabora il PTOF
Il Consiglio di Istituto o di Circolo approva il PTOF.
Il Piano triennale può essere sottoposto a revisione annuale entro il 15 ottobre.
Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, fermi restando i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio, garantisce
un’efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali … A tale scopo svolge compiti di direzione, gestione,
organizzazione e coordinamento ed è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e
strumentali e dei risultati del servizio nonché della valorizzazione delle risorse umane.
È garante di vari PROCESSI
Sicurezza
Altro … Didattica
Privacy Comunicazione
interna ed esterna
Negoziazione e gestione conflitti
Attività negoziale, amministr
ativa, contabile
Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
sovrintende, con autonomia operativa, nell’ambito delle direttive di massima impartite dal dirigente dell’istituzione scolastica e degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi e ai servizi generali dell’istruzione scolastica, coordinando il relativo personale:
Assistenti Amministrativi
Collaboratori Scolastici
CONSIGLIO DI CIRCOLO/ISTITUTO
F0rmati da rappresentanti eletti del personale insegnante e non insegnante, dei genitori e, nelle scuole secondarie superiori, degli alunni.
Il dirigente scolastico è membro di diritto.
Il presidente è eletto fra i rappresentanti dei genitori.
I consigli, fatte salve le competenze del collegio dei docenti, hanno potere deliberante per quanto concerne l’organizzazione della vita e dell’attività della scuola.
IL COLLEGIO DEI DOCENTI
Formato dagli insegnanti
È presieduto dal dirigente
Ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico della scuola, valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica, adotta i libri di testo, sceglie i sussidi didattici, formula proposte al dirigente scolastico in materia di formazione delle classi, orari delle lezioni e assegnazione dei docenti alle classe, elabora il Pof
Consiglio di intersezione, per la scuola dell’infanzia, ed il consiglio di interclasse per la scuola primaria sono formati dagli insegnanti di tutte le classi o sezioni parallele e da un genitore eletto per ogni classe o sezione.
Il consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado è composto da tutti i docenti della classe, da quattro rappresentanti dei genitori, eletti da e fra i genitori di tutti gli alunni della classe, e dal dirigente scolastico, che lo presiede o delega a tale funzione uno dei docenti della classe.
Nella scuola secondaria di secondo grado sono presenti due rappresentanti degli studenti e i rappresentanti dei genitori sono ridotti a due.
Costituito dal dirigente scolastico che lo presiede, da due docenti, eletti dal collegio, da un docente eletto dal CdI, da due genitori eletti dal CdI e da un membro esterno.
Le funzioni del comitato, limitato alla sola componente docente, sono quelle di esprimere un parere: sul servizio prestato, durante l’anno di formazione, dai docenti in prova, sulla richiesta di riabilitazione avanzata da docenti che hanno subito una sanzione disciplinare, a richiesta dell’insegnante, sul servizio da questi prestato per un periodo non superiore all’ultimo triennio.
Nella sua componente plenaria formula i criteri per la valorizzazione del merito dei docenti.
Gli studenti della scuola secondaria superiore eleggono propri rappresentanti nei consigli di classe e di istituto e hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola, per realizzare il loro diritto alla partecipazione democratica alla vita della scuola.
I rappresentanti degli studenti nei consigli di classe possono costituire un comitato studentesco di istituto; questo può esprimere pareri o formulare proposte direttamente al consiglio di istituto.
A livello provinciale, la consulta degli studenti, costituita da due studenti per ciascun istituto di istruzione secondaria superiore, ha il compito di assicurare il più ampio confronto tra gli studenti di tutte le scuole della provincia e formulare proposte ed esprimere pareri all’amministrazione scolastica, agli enti locali e agli organi collegiali territoriali.
I genitori di tutti gli ordini e gradi di scuola eleggono propri rappresentanti negli organi collegiali (consigli di classe o interclasse o intersezione e nei consigli di circolo o di istituto)
Hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola, per realizzare il loro diritto alla partecipazione democratica alla vita della scuola.
Crisi della partecipazione?
L’educazione pre-primaria non è obbligatoria e dura 3 anni (da 3 a 6 anni di età).
Orario : 40 ore settimanali, con possibilità di estensione fino a 50 19 ore, oppure la sola fascia del mattino, per complessive 25 ore settimanali (pari a 875 ore l’anno).
Gli orari sono comprensivi della quota riservata all’insegnamento della religione cattolica.
Il curricolo è definito sulla base delle Indicazioni nazionali per il curricolo 2012: la scuola dell’infanzia ha il fine di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e di avviarli alla cittadinanza.
Sono previsti cinque campi di esperienza: il sé e l’altro; il corpo e il movimento; immagini, suoni, colori; i discorsi e le parole; la 20 conoscenza del mondo.
L’importanza degli ambienti di apprendimento: spazi accoglienti, caldi, ben curati, orientati dal gusto estetico, gestione distesa del tempo
È obbligatoria, ha la durata complessiva di 5 anni ed è frequentata da alunni di età compresa fra 6 e 11 anni.
Assieme alla scuola secondaria di primo grado, forma il primo ciclo del sistema di istruzione e formazione, della durata complessiva di otto anni.
È articolata in un primo anno di raccordo con la scuola dell’infanzia e in due bienni successivi.
Gli insegnanti nella scuola primaria sono generalisti
Il curricolo è definito sulla base delle Indicazioni nazionali per il curricolo 2012
Nella scuola primaria non sono previsti orari disciplinari. Solo l’insegnamento della lingua inglese e della religione cattolica hanno un orario definito: per l’insegnamento della lingua inglese sono previste un’ora nella classe prima, due ore nella classe seconda e tre ore nelle classi terza, quarta e quinta
La non ammissione di un alunno alla classe successiva può avvenire solo in casi eccezionali con decisione presa all’unanimità dai docenti della classe e specificatamente motivata
Il curricolo è definito sulla base delle nuove Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012.
Finalità specifica della scuola secondaria di primo grado è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base. In particolare, in questa fase del percorso scolastico si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo.
Lo “Statuto delle studentesse e degli studenti nella scuola secondaria” prevede, tra i diritti dello studente, quello ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
Ai fini della validità dell’anno scolastico, un alunno deve frequentare almeno tre quarti del monte orario annuale.
Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe, purché le assenze no pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione.
Prima dell’inizio dell’anno scolastico, le scuole definiscono il monte ore annuo di riferimento per ogni anno di corso quale base di calcolo per la determinazione dei tre quarti di presenza richiesti per la validità dell’anno, e stabilisce quali sono le deroghe al limite minimo.
La valutazione esterna degli apprendimenti degli alunni è affidata all’Invalsi per le classi prima e terza
Costituisce il secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione.
L’istruzione è obbligatoria fino a 16 anni di età e copre anche i primi due anni del secondo ciclo.
L’istruzione secondaria di secondo grado si svolge in 6 tipi di licei:
artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane (articolati in indirizzi)
istituti tecnici
istituti professionali
Istruzione e formazione professionale regionale (Ifp)
I primi due anni del secondo ciclo di istruzione e formazione sono obbligatori. Quindi, al fine di
assicurare una formazione equivalente a tutti i percorsi di istruzione, sono stati definiti i saperi e le
competenze che tutti gli studenti devono aver acquisito al termine dell’istruzione obbligatoria,
organizzati in riferimento a quattro assi culturali:
L’asse dei linguaggi,
L’asse matematico,
L’asse scientifico-tecnologico,
L’asse storico-sociale.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire, a tutto il personale, corsi di formazione della durata di 12 ore, suddivisi in 4 ore di Formazione Generale ed 8 ore di Formazione Specifica per mansione, ed assicurare un aggiornamento quinquennale di almeno 6 ore.
Per i lavoratori individuati come preposti è prevista obbligatoriamente una Formazione Particolare Aggiuntiva della durata di 8 ore
Normativa di riferimento • D.lgs. 81/08: Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro •Accordo Stato-Regioni in materia di formazione dei lavoratori:
Datore di Lavoro (Dirigente Scolastico
RSPP
Due ASPP, addetti alla gestione delle emergenze (primo soccorso, anti-incendio),
Squadra di sicurezza
CFR. documento
PRINCIPALI DIVIETI E NORME DI COMPORTAMENTO
Evitare l’accumulo di materiali combustibili in prossimità di attrezzature e/o impianti che per loro natura tendono a far aumentare la temperatura;
Divieto di uso di fornelli, stufe
Divieto di deposito di sostanze infiammabili (alcool, benzina, bombole di gas, ecc.) in qualsiasi ambiente
Divieto di fumo
Divieto di accatastare materiale cartaceo sopra gli armadi
Divieto di ingombrare le vie di fuga
Divieto di caricare eccessivamente un’unica presa dell’impianto elettrico, soprattutto con attrezzature che assorbono molta corrente, di utilizzare prolunghe e doppie prese, se non quando strettamente necessario e nel rispetto della normativa vigente in materia
Obbligo di spegnere le macchine e gli apparati elettrici al termine dell’orario di lavoro
Vietato il parcheggio di autovetture o automezzi in posizione tale da ostacolare l’ingresso nel cortile dell’istituto di eventuali mezzi di soccorso.
Tre squilli intermittenti segnalano il pericolo, uno squillo prolungato segnala l’ordine di evacuazione
COSA FARE IN CASO DI INCENDIO?
respirare coprendosi il naso e la bocca con un fazzoletto preferibilmente bagnato;
uscire camminando chinati (il fumo tende verso l’alto);
evitare il panico e la fuga disordinata;
se non si riesce ad allontanarsi, per evitare il fumo occorre sdraiarsi per terra ed avvolgersi in una eventuale coperta, in attesa di soccorsi;
mettere in atto le procedure stabilite dal piano di emergenza;
chiudere le porte delle stanze dove divampa il fuoco.,
raggiungere il punto di raccolta previsto dal Piano.
S e i corridoi sono invasi dal fumo e non viene dato l’ordine di evacuazione :
non uscire dal locale; sigillare le fessure della porta con panni
possibilmente bagnati; non aprire le finestre, se non per quel tanto
sufficiente a permettere di chiedere soccorso (l’aria potrebbe alimentare l’incendio).
Leggere
Tre squilli segnalano il pericolo Durante la scossa, ognuno dovrà
cercare di mettersi al sicuro sotto gli elementi più solidi dell’edificio: le pareti portanti, gli architravi, i vani delle porte, gli angoli in generale, sotto i banchi; è opportuno tenersi lontani da tutto ciò che ci può cadere addosso
Al termine della scossa, verrà diffuso il segnale di evacuazione (suono continuo campanella)
Inizia evacuazione
LEGGERE IL PIANO DI EMERGENZA.
PUBBLICATO SUL SITO
Allarme di primo livello: suono intermittente della campanella .
Allarme di secondo livello: suono continuo - evacuazione
PROCEDURA DI EVACUAZIONE
la classe abbandona l’aula in modo ordinato seguendo l’allievo apri-fila
l’allievo chiudi-fila chiude la porta dell’aula
il docente coordina le operazioni controllando che gli allievi apri e chiudi fila eseguano correttamente i compiti a loro assegnati e segue la classe portando con se il registro di classe
è vietato l’uso dell’ascensore - non bloccare le strade: servono per i mezzi di soccorso
il docente, completato l’appello, compila il modulo di evacuazione allegato al registro annotando anche eventuali osservazioni sull’andamento delle operazioni e lo consegna ai responsabili della gestione emergenze che passeranno a ritirarlo
attendere, senza spostarsi, le istruzioni per eventuale rientro
Il comportamento corretto, per aiutare efficacemente chiunque si trovi in pericolo, è stato sintetizzato con la sigla P.A.S., costituita dalle iniziali delle
parole:
.
PROTEGGERE AVVERTIRE
SOCCORRERE E' necessario proteggere se
stessi e il soggetto
infortunato, mantenere la CALMA ed
OSSERVARE LA SCENA per
prevenire eventuali ulteriori pericoli
Raggiungere, al più presto, un telefono e comporre il 118,(o, in alternativa, il 113,
112, 115, 116). Dare le seguenti informazioni:
-NOME e NUMERO TELEFONICO di chi chiama;
-DOVE è successo l'incidente; -COSA è successo (incendio, infortunio,
ecc…); -QUANTE persone sono coinvolte.
Soccorrere un infortunato richiede notevoli conoscenze
ed esperienze professionali che il soccorritore, spesso, non
possiede. E’, comunque, possibile ed utile conoscere
semplici azioni che possono risultare determinanti per
salvare la vita di una persona.
È la leva strategia di ogni organizzazione
Mettere tutti a conoscenza dei piani, delle attività … non è solo un dovere, ma è una strategia che genera:
Partecipazione
Interesse
Motivazione
Inclusione
Successo dell’organizzazione, che solo in questo caso può definirsi una vera COMUNITÀ e non un insieme di persone che lavorano in una stessa azienda.
Comunicazione interna formale
Funzionale Circolari, manuali, direttive,
disposizioni …
Formativa riunioni, focus
group, seminari, forum …
Creativa: gruppi di lavoro
(brain storming), utilizzo di
piattaforme digitali … al fine di stimolare nuove soluzioni a
problemi …
Comunicazione esterna
informale
Rivolta a cittadini,
utenti, altre amministrazio
ni. Finalità:
Costruire la percezione
della qualità
Veicolata tramite:
sito, stampa, social,
avvisi …
LINGUAGGIO
Chiaro, sintetico, completo, sintatticamente snello, graficamente chiaro e accattivante. Nella comunicazione orale curare la prossemica.
Unico limite all’accessibilità e diffusione delle informazioni è costituito dal rispetto della privacy.
Alla luce del D.lgs. 196/2003 – Codice della privacy, occorre rispettare:
Principio della funzione istituzionale (il trattamento dei dati è consentito solo nei limiti consentiti dal codice);
Principio di necessità (il trattamento dei dati è consentito solo se vi è reale necessità)
Principio di indispensabilità (il trattamento dei dati è consentito solo nella misura strettamente indispensabile alle funzioni da svolgere)
È necessario distinguere tra: dati personali dati sensibili dati giudiziari
Consentono l’identificazione diretta dell’interessato (nome,
cognome…)
Rivelano l’origine razziale o etnica, le
convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, lo stato di
salute e la vita sessuale
In ambito scolastico, il DM 305-06 autorizza le scuole a trattare i dati, ma solo per le
finalità e con le modalità indicate nel
decreto
Il trattamento è consentito purché
finalizzato allo svolgimento delle
funzioni istituzionali
i
I registri di classe devono essere custoditi in modo sicuro; la password è personale. I registri dei verbali devono essere mantenuti protetti da accessi non autorizzati e riconsegnati quanto prima in Presidenza. I dati personali in grado di rilevare lo stato di salute sono classificati "sensibili" e quindi protetti dalla visione di terzi, quindi i certificati medici degli alunni vanno visionati solo se necessario e restituiti subito all'interessato affinché li consegni in Segreteria. I documenti degli alunni portatori di handicap dovranno essere visionati solo da docenti e personale strettamente necessario e consegnati in Presidenza in busta chiusa su cui sarà annotato il nome dell'interessato, la descrizione del contenuto, la data e l'annotazione " Da conservare separatamente in armadio sicuro".
In ambito scolastico riveste estrema importanza la pubblicazione del Garante per la privacy:
Non è vero che i voti devono restare segreti
I risultati degli scrutini devono essere pubblicati
Non violano la privacy foto e riprese video durante recite e gite scolastiche, ma per la pubblicazione è necessario il consenso dei genitori
I questionari che raccolgono informazioni personali sono consentiti solo se i destinatari sono preventivamente informati sulle modalità di trattamento e conservazione dei dati e sulle finalità