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I principi fondamentali dello Yoga di Patanjali– I di S. Ramaswami Il termine Yoga è usato abbastanza estesamente in questi giorni e comprende una serie di pratiche per fini diversi. Esercizi fisici, alcuni voti e vincoli, la meditazione, le trasformazioni dell’atteggiamento verso il lavoro e i suoi risultati sono alcuni esempi, ampiamente diffusi e praticati. Inoltre, anche tra chi pratica lo stesso sistema di Yoga, ci sono diverse scuole con marcate variazioni nelle pratiche e nell’enfasi. I concetti tradizionali e le pratiche di Yoga, tuttavia, sono contenuti nello Yoga Darsana proposto da Maharshi Patanjali. Esso si pone come il più autorevole dei trattati di Yoga e forse la più antica delle opere complete di Yoga. Patanjali era un Rshi - parola che significa letteralmente colui che sostiene la Verità. I Veda contengono espressioni di vari Rshi, e la religione e le filosofie vediche sono conosciute come Arsha o quelle dei Rshi. Le rivelazioni vediche appartenevano a due categorie; il Pravrithi Marga (percorso di attività) era quello che enunciava i vari riti religiosi (karma), voti, cose da fare e ingiunzioni e mantra associati, per condurre a una felicità terrena, una vita ordinata, la rimozione d’impedimenti e progressivamente il raggiungimento di livelli superiori di coscienza (Loka) e in tal modo elevati toni di beatitudine. Un altro gruppo di Rshi ha promulgato il Nivrithi Marga, o il percorso della rinuncia. È la via della salvezza, una libertà dalla rinascita, dal dolore e dalla sofferenza, il raggiungimento della pace della mente, e si termina con la realizzazione di sé. Primi tra tutti in questo gruppo troviamo Janaka, Yajnavalkya, Kapila e naturalmente Patanjali, oltre ai meno noti le cui parole immortali derivanti da un intenso Samadhi (concentrazione) si ritrovano nella vasta letteratura vedica, in particolare l’Aranyaka e porzioni delle Upanishad. Può essere interessante notare che Patanjali, che sostiene la rinuncia come un mezzo di realizzazione di sé, l'obiettivo più alto per un individuo, fornisca anche la metodologia necessaria per i più alti raggiungimenti mondani e ultraterreni e l'acquisizione di enormi poteri. Poiché sostiene la verità, questi poteri soprannaturali sono menzionati giacché sono il risultato inevitabile di varie pratiche di Yoga. Tuttavia, non vi è alcun dubbio su ciò che Patanjali ha in mente. Si tratta della realizzazione di sé, l'obiettivo ultimo dello Yoga di Patanjali. I DARSHANA

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Page 1: I principi fondamentali del Patanjala Yoga - · PDF fileSankaracharya era uno yogin, come si può evincere dalla sua autentica opera sullo Yoga, Yoga Taravali. I TRE PRINCIPI Nel suo

IprincipifondamentalidelloYogadiPatanjali–Idi

S.RamaswamiIl termine Yoga è usato abbastanza estesamente in questi giorni e comprendeuna serie di pratiche per fini diversi. Esercizi fisici, alcuni voti e vincoli, lameditazione,letrasformazionidell’atteggiamentoversoillavoroeisuoirisultatisonoalcuniesempi,ampiamentediffusiepraticati.Inoltre,anchetrachipraticalo stesso sistema di Yoga, ci sono diverse scuole conmarcate variazioni nellepraticheenell’enfasi.I concetti tradizionali e lepratichediYoga, tuttavia, sono contenutinelloYogaDarsanapropostodaMaharshiPatanjali.EssosiponecomeilpiùautorevoledeitrattatidiYogaeforselapiùanticadelleoperecompletediYoga.Patanjali era un Rshi - parola che significa letteralmente colui che sostiene laVerità.I Veda contengono espressioni di variRshi, e la religione e le filosofie vedichesonoconosciutecomeArshaoquelledeiRshi.Le rivelazioni vediche appartenevano a due categorie; il Pravrithi Marga(percorsodiattività)eraquellocheenunciava ivari riti religiosi (karma),voti,cosedafareeingiunzioniemantraassociati,percondurreaunafelicitàterrena,una vita ordinata, la rimozione d’impedimenti e progressivamente ilraggiungimentodilivellisuperioridicoscienza(Loka)eintalmodoelevatitonidi beatitudine. Un altro gruppo di Rshi ha promulgato il Nivrithi Marga, o ilpercorso della rinuncia. È la via della salvezza, una libertà dalla rinascita, daldoloreedallasofferenza,ilraggiungimentodellapacedellamente,esiterminacon la realizzazione di sé. Primi tra tutti in questo gruppo troviamo Janaka,Yajnavalkya, Kapila e naturalmente Patanjali, oltre ai meno noti le cui paroleimmortali derivanti da un intenso Samadhi (concentrazione) si ritrovanonellavasta letteratura vedica, in particolare l’Aranyaka e porzioni delle Upanishad.Può essere interessante notare chePatanjali, che sostiene la rinuncia comeunmezzodirealizzazionedisé,l'obiettivopiùaltoperunindividuo,forniscaanchelametodologianecessariaperipiùaltiraggiungimentimondanieultraterreniel'acquisizione di enormi poteri. Poiché sostiene la verità, questi poterisoprannaturali sono menzionati giacché sono il risultato inevitabile di variepratichediYoga.Tuttavia,nonvièalcundubbiosuciòchePatanjalihainmente.Sitrattadellarealizzazionedisé,l'obiettivoultimodelloYogadiPatanjali.

IDARSHANA

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I Darsana sono scuole di esperienze o sistemi filosofici, che si prefiggono dirivelarelaverità.TraquellederivantidaiVeda,seiscuolesonostateinvoga.Diqueste, Samkhya, Yoga e Vedanta formano uno stretto gruppo di Darsana erivelanoilpiùaltoaspettodellasaggezzavedica.Anchesecisonoalcunepiccoledifferenze tra questi sistemi, chi li studia a fondo sarà in grado di conciliarefacilmente leapparentidifferenzeetrovarlecomplementari.Noncisonodubbisulla direzione generale di queste indagini o la somiglianza delle esperienze,tuttederivantidall’immensoassorbimentonellaVerità(Samadhi).

PATANJALILafelicitàumanaèalsuomassimo,secondounateoria,quandosigodedibuonasalute, ci si esprime bene e profondamente, e si ha chiarezza di pensiero.Bhartruhari, un grande filosofo e grammatico, sottolinea la necessità dellapurezzadiqueste treattivitàumane(karana),valeadiredellamente,parolaecorpo(Mano-vak-kaya).MaharshiPatanjalièritenutoaverscrittotrattatisuquestitretemi,eleproveintermini di elogio si trovanonell'antica letteratura sanscrita. La leggendanarrache antiche genti affette da contaminazioni delle attività di cui sopra, abbianopregato Dio (Ishwara) per avere una guida. Poi, in risposta a tale preghiera,Ishwara condiscese sotto forma di un serpente e cadde nelle loro braccia inpreghiera. L'incarnazione è conosciuta come Patanjali, che significa colui checade per le preghiere. (Pat = cadere: Anjali = preghiera). Si ritiene che abbiascritto tre testi, in medicina (Chikitsa), grammatica (Pada) e salute mentale(Yoga).Il trattato stesso di Patanjali sullo Yoga è scritto in dichiarazioni criptiche inquattro capitoli (Pada). Utilizzato da un grammatico, il linguaggio dei Sutra diPatanjali è di un ordine molto alto e la scelta delle parole inappuntabile. Ilsistemastessoèmoltocompleto,emostrailluogo,lapraticaeibeneficidimoltisotto-sistemi,comeJnana,Bhakti,Karma,Kriya,Laya,Hatha,Mantra, Japa,Rajaecc.UncommentoautenticosulSutra(filodipensiero)èstatoscrittodaVyasa,credutopergenerazioniessereanchel'autoredeiBrahmaSutraeilcompilatoredei Veda. Ulteriori delucidazioni sono state fatte da sostenitori ben noti comeShankaracharya,Vachaspatimisra,Rajabhojaealtri.

LAPAROLAYOGAL'interpretazione più comune della parola Yoga è integrazione, derivato dallaradice Yuj (Yujir, Yoge). Una tale interpretazione richiede due cose o principiiseparatieunmovimentodell’unoversol'altro,enecessitaattivitàinalmenouno

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dei due principi. Yoga quindi dovrebbe significare l'attività necessaria, conconseguentefusionetraidueel'esperienzachenerisulti.Suquestabase,moltisistemidiyogasonovenutiinauge-alcunidimatricevedicaealcunichenonsibasanosull'autoritàdeiVeda.La congiunzione dell’anima individuale (Jivatma) e l'anima suprema o Dio(Paramatma) è Yoga per Srimad Bhagawata, un noto Purana. Qui la Jiva, chesoffredeitredolorilegatiall’esistenzafenomenica,anelaeattivamentevolgelamente verso Dio in uno spirito di totale abbandono. Questa è l'attivitàdell'individuo.PoiilSignoresupremorimuovetuttigliimpedimentiegliconcedetuttelebenedizioni,lapiùaltadellequalièl'integrazionedell'animaindividualeconlui.QuestoapprocciodirinunciatotaleoPrapathièilmodopiùsicuroversolasalvezza.Quasituttelereligionisibasanosusimiliprincipidiarresa.Patanjaliriconosce la totale devozione a Dio come uno dei mezzi per raggiungere larealizzazionedisé.CisonoaltrescuolechefunzionanosuilivellifisiciefisiologicieproclamanocheYoga è l'integrazione di due aspetti apparentemente diversi delle forzeneurologiche,valeadirePranaeApana.Ancheil(Bhagavad,ndt)Gitasiriferiscea questa pratica che è fondamentalmente un approccio Hatha Yoga. In questosistema sia Prana che Apana vengono attivati e successivamente coltivati permezzodiasana,pranayamaebandhaeinquestomodosiottienel'integrazione.Ancora un'altra scuola annuncia che l'energia dormiente nel Muladhara deveessere attivata in un modo specifico, affinché si possa muovere attraverso ilSushumnaeraggiungaesi fondacon laShiva(letteralmentepace) inunpuntonoto come Sahasrara nella testa. C'èmovimento in Sakthi (Energia) e non nelprincipioSiva.IlMantraYogasiriferisceallaripetizionediunasillaba,parolaofraseinmodoche lamentesipossapercosìdire fonderecon ilDiocheècontemplato, lacuiforma è suono stesso. Significa sintonizzazione totale della mente con levibrazioni del Devata. Patanjali riconosce anche questo metodo nelraggiungimento della chiarezza mentale. Esistono altri sistemi simili, ma èsufficientedirechetuttiisistemidiYogafondamentalmentericonosconocheuncerto livello di attività è necessario. Tutti i principi costituenti hanno un certopotere(Sakthi)enonc'èTattwaoprincipiosenzalesuecaratteristichedistintive(guna). Si tratta di una significativa variazione dal Vedanta, in particolare lafilosofia Advaita che proclama che Brahman sia privo di attributi. Inoltre, adifferenza dell’Advaita Vedanta che proclama che l'esistenza fenomenica siaMayao illusione, loYogaconsiderasia l'animasia l'esistenza fenomenicacomereali(Satya).Tuttavia,aun'analisipiùapprofondita,siscoprecheladifferenzaèpiù sull’enfasi chenonsull'esperienzadellaVeritàdiYogieAdvaitaVedantin -soprattutto considerando che lo stesso grande Advaita Vedantin Sri

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Sankaracharya era uno yogin, come si può evincere dalla sua autentica operasulloYoga,YogaTaravali.

ITREPRINCIPI

NelsuotrattatosulloYogaPatanjaliriconoscetreprincipidistinti(Tatwas).Essisono(1)Purusha(2)Prakritie(3)Ishwara.ÈnecessarioelaboraresuquestipuntiperavereuncorrettoapprezzamentodelloYogadiPatanjali.

PURUSHA

Purusha letteralmente significa il principio interiore. È l'osservatore puro esemplice in ogni essere. Si tratta di coscienza-intelligenza totale (Drisi Matra:soloOsservatore)edèimmutabile,maècostrettoavisionaretuttociòcheglièpresentato dal Chitta, che può essere tradotto approssimativamente come lamente o il principio che riceve, raccoglie tutte le impressioni sensoriali,sentimenti,statid'animo,ricordi,ecc.elipresentaalsé,cheosservalecontinueattivitàdelchitta.Cosìnellavitanormale,ancheseilPurushaèdiversodalchittacheloavvolge,nonèdeltuttoliberodaesso.Questaincessanteattivitàmentale(chittavrith)elanecessitàdell’osservatoreosédiautoidentificarsiconessaèlacausadellaschiavitù.

PRAKRITI

Prakriti è il principio che evolve, l'evoluzione stessa che si svolge in fasi, laproduzione in tutti ventiquattro sotto-principi. La prima fase, o il livelloirriducibile è conosciuto come Alinga - il non-manifesto, non-specifico. Questafase, detta ancheMoolaprakriti o radice dell'universo, si verifica quando le trecaratteristiche costituenti fondamentali, vale a dire Satwa, la cui attivitàprincipaleèlachiarezza,RajaschedàlamobilitàeTamaschetrattiene,sonoinperfettoequilibrio.L’evoluzione inizia con ildisequilibriodiqueste treenergiefondamentali. Anche se sono opposti l'uno all'altro, i tre guna si sostengonoreciprocamentenelprocessodievoluzione.PrakritiècostituitasolodaitregunaePatanjalisiriferisceall’evoluzionedeigunastessicomecausadiesperienzaperilPurusha.La seconda fase è chiamata Linga o dimanifestazione primaria o indicativa. ÈnotaanchecomeMahatolamenteuniversale.LaterzafaseèconosciutacomeAviseshaonon-specifica.InquestafaseMahatsievolve in sei aspetti distinti, vale a dire Ahankara o esistenza individuale e lecinquesensazioni,chesonosuono(Sabda),tatto(Sparsa),forma(Roopa),gusto(Rasa) e odore (Gandha). Questi cinque sono conosciuti come Tanmatra o la

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formapuradellesensazioni,erichiedonosuccessivistrumentidirilevazione(GliIndriya)peresserepercepitiemezzi(Bhuta)perleloromanifestazioni.L'esistenza individuale e i cinque Tanmatra richiedono supporto permanifestarsi e pertanto abbiamo la fase successiva e finale dell'evoluzione diPrakriti,cheècostituitadallamente(Manas)eicinquestrumentidipercezione,cioègliorganidell’udito,deltatto,dellavista,delgustoedell’olfatto.Poicisonoicinquestrumentidiazione,cioègliorganidellaparola, lebraccia, legambe,gliorganiescretoriegliorganigenitali.Infinecisonoicinqueaspettifondamentalitangibili del mondo fenomenico, che consistono in: lo spazio (Akasa), l’aria(Vayu), la materia sotto forma di energia (Agni), il liquido (Appu) e il solido(Prithvi). Le cose che osserviamo sono costituite delle varie combinazioni diquesticinqueaspettitangibiliequindicisonoinnumerevolioggetticondiversinomi e forme.Patanjali definisce tuttaquesta creazione comequella chevieneosservatadall'animaindividuale(Purusha).Glistrumentidipercezionericevonosensazionidaglielementigrossolanichelamenteraccogliee,conlacolorazionedella sensazione dell"io", li presenta al Purusha (l'osservatore). Si potrebbecommentarecheanche il chittachescambiamopernoi stessi, è in realtàpartedell’osservato, e come tutte le modificazioni mentali (vrithi chitta) tra cui lasensazione-che-io-esisto(Asmita),vengonoosservatidalPurusha.PrakritinonèdialcunautilitàsenonperilPurusha(esenzadiesso,l’esistenzadiPrakritinonsaràosservatadaalcuno)el'animaindividualesiavvalediquestoprincipioperunavarietàdiesperienze(Bhoga)operlarinuncia(Apavargha).Ladistinzionedi Purusha da Prakriti è la più grande rivelazione delle filosofie vediche,soprattuttoSamkyaeYoga.

ISHWARA

LabaseispiratricedelloYogaèilSamkya.AdifferenzadifilosofiaSamkyacheèNiriswara, lo Yoga riconosce anche il principio "Ishwara", il Divino cosmico ouniversale. Secondo Patanjali, il Divino è un Purusha speciale,ma a differenzadelle anime individuali di cui si è detto in precedenza, non è influenzato daafflizioni (klesa), dalle azioni (karma), dai risultati delle attività (vipaka) o daldesideriodiagireedairisultatidelleazioni(asaya).InLuisonocontenutituttelepotenzialiconoscenze, l’onniscienza.Egliè ilprimo insegnante,matrascende iltempoelospazio.Eglirispondeesimanifestaaldevotoattraversolaripetizionedelmantrapiùsacro,ilPranava(AUM).Pranavaletteralmentesignificamassimalode,derivantedalladevozione.LaripetizionediAum(pronunciatocomeOM)èconosciuta come Japa, e si fa contemplando il significato segreto della sillabasacra.TalecontemplazioneaiutanellarimozionedituttigliostacolidiunoYoginellasuaricercaperl'auto-relazione.

ILIVELLIMENTALIPERLOYOGA

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Vyasa,ilcommentatoredeiSutra,classificailivellimentalidell’umanitàincinquetipi,dalpuntodivistaunoYogin.Aunestremoèilgruppochepotrebbeesseredefinito di avere kshipta chitta o condizione demente. Questo gruppo privo diconcentrazionenonpuònemmenointellettualmentearrivareacapireloYogaeisuoibenefici.IlgrupposuccessivoènellivellodiMoodha(totalmenteoffuscatooinfatuato). Queste persone non riescono a conciliare l'esistenza separata di unprincipio immanente di intelligenza distinta (Purusha o il sé), o il principiocosmicochetuttopervade,interiormente.Vivonoconidettamideisensiediunamenteacritica,sonoinbalíadeiventi,ecometalisonoafflitti.Il terzo, il livello irrequieto, si chiama Vikshipta. Si tratta di uno stato dievoluzione incui l'individuoanelaverso la realizzazionedella suaveranatura,ma è costantemente distratto dai sensi e dai ricordi di precedenti esperienzeinquietanti.Questepersonericonosconointellettualmentelaveranaturadelsé,quando viene sottolineata da trattati quali lo Yoga o il Vedanta, ma sonocostantemente distratti e la distrazione stessa deriva dalle abitudini acquisite,una risultantedikarmaprecedenti senzaunpuntodi inizio. Ilpropriochittaècostituitodalrichiamodelletendenzederivantidakarmadelpassato.(SamskaraSeshamchittam).Permoltidinoièinnanzituttodifficileaccettareladistinzionetrailséelacognizioneocittavrittipiùfondamentalecheèlasensazione-che-io-esisto.Anchesesiaccettaalivellorazionale,poichélamenteèusataperdiverseattività,questaconoscenzadiscriminativa(Viveka)èfugace.Cosìquestepersoneincuièpercepibileunaqualcheirrequietezzaspirituale,sonoinsoddisfatteconl'esistenzamondanaefenomenica.Essiottengonoditantointantoinunostatodi totale assorbimento (Samadhi) inunprincipio superiore,ma tali esperienzesonopocheerarefattesecondoVyasaquesteesperienzecometalinonpossonoclassificarsicomeYoga.LoYogarichiedeunatrasformazionetotaledelChitta.LoYoga è la scienza che aiuta a raggiungere una tale mutazione delle cellulecerebrali, attraverso pratiche appropriate del chitta sul chitta, tali che isamskaras (abitudini formatedell'attività ripetuto) checidistraggonovengonosostituiti da abitudini di non-distrazione e di concentrazione. Quando unapersona inizia la pratica dello Yoga al fine di conseguire l'obiettivo dellatrasformazione mentale che porta alla realizzazione di sé, è conosciuto comeYogaArurukshu o colui che è desideroso di percorrere il percorso dello Yoga.Anche qui, i praticanti variano e sono conosciuti come lieve, moderati ototalmentecoinvolti,asecondadellalorodedizioneallapratica.GliultimiduelivellimentalisonoeffettivamentepertinentialloYoga.Nelquarto,Ekagram, lo stesso oggetto viene mantenuto dalla mente in istanti successivi,l'oggetto potrebbe essere un oggetto tangibile percepito dai sensi, o un'ideaeterna,unsentimentosottileodibeatitudine.Nella faseEkagra,vièunaeunasolaideaeanchelasensazione-che-io-esistoèassenteoalmenosospesa.Ilchitta

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è completamente assorbito nel pensiero specifico, con l'esclusione di tutti glialtri. Ovviamente si presuppone che un chitta che è abitualmente focalizzatoabbiasviluppatoEkagraSamskaratramiteabhyasa(lapratica)inquestavitaoinprecedenza.Poiché chitta è capace di essere in vari stati, anche rimanere completamentechiuso a qualsiasi pensiero o stimolo fa parte delle sue caratteristiche. Vyasaindicaquestocome"SaarvaBhaumaahachittasyaDharmaha".Lanostramenteèingradodiessereindiversistati(dicoscienza).QuestostatoèchiamatoNirodha,che letteralmente significa prevenire in modo costante. E anche questo èottenibileconlapratica.LapraticaèlaquintessenzadelloYoga.Quindi Ekagra e Nirodha sono i due stati mentali profondi a cui lo Yoga èinteressato. In entrambi i casi, si dice che lo Yogin sia nel Samadhi. La parolaSamadhi significa letteralmente a ‘tenere completamente’, dalla radice Dhi -tenere.Il Darsana del Patanjala Yoga si compone di quattro capitoli. Il primo èSamadhipada o il capitolo su Samadhi. Samadhi non è fine a se stesso comecomunementesicrede,maèilmezzoperlaconoscenzaapprofonditaoPragna.La conoscenza oggettiva raggiunta da uno Yogi è inequivocabile ed ènaturalmente diversa dalla comprensione normale cui si arriva in uno statodistratto.

SAMADHI,SUOIPREREQUISITIERAMIFICAZIONI

IlprimocapitolotrattadientrambiitipidiSamadhi,quellousatoperPragnaoconoscenza e quello per il Samadhi senza oggetto, derivante dalla pratica diNirodha, che porta alla quiete assoluta di chitta. Quando chitta diventaassolutamentetranquilla,senzaalcunostatoattivoosensazioni(Pratyaya)allorailsé,cheèpuracoscienza,rimanenellasuaveraforma,indisturbato,adifferenzadialtre fasi incuiè invariabilmentetenutoaosservare ivaristatid'animo– leacquisizionidiconoscenzaquotidiana,laconfusione,l'immaginazione,ilsonnoeilricordare.Comesifaaentrareinunostatod'animoincuisipuòabitualmenterifiutarediintrattenere qualsiasi pensiero? Le persone nelle prime tre fasi di evoluzionementale non saranno in grado di provare quella fase, semplicemente perché iloro chitta sono abituati alla distrazione. Una persona su un milione,(possibilmente a causa di precedenti Samskara), forse non è abitualmentedistratta. Tale Yogi naturale è conosciuto come Samahita chitta o una personacon unamente equilibrata e contenta. Il primo capitolo ha lo scopo di dare ilbackground teorico necessario, in modo che la persona Samahita chitta dalla

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mentegiàpurasvilupperàEkagrataoNirodhasecondo icasi.L'obiettivo finalecomunqueèquellodiraggiungerelarealizzazionedisé.Come fa un Samahita chitta raggiungere lo stato di Nirodha, che portaall'indipendenzadisé?Comeaccennatoinprecedenza,ilchittapuòfluireinduedirezionidiverse-versoilbeneeversoilmale.SecondoPatanjaliquantoscorrenel piano interno della discriminazione (di sé e chitta) che termina in sérimanendonellasuavera, felice,puranaturacosciente, conosciutaanchecomeindipendenza(Kaivalya),sidicecheportialbene.Alcontrario,sechittasimuoveindirezionediPravrithi,derivantedallanon-discriminazione,portaalmale,allarinascita, ai tre tipi di dolore (adhyatmika, adhibhautika, adhidaivika, lesofferenzecausatedanoistessi,fisicheementali,quellecausatedaaltriesseriequellelegatealfato,ndt),chepotrebberoandareavantiall'infinitonascitadoponascita.Mentre lepersoneMoodhaeKshiptasonosempre incliniaPravrithi, ilVikshipthachittaèaunbivio.Il Samahita chitta ha comunque già la tendenza alla discriminazione e allasuccessiva realizzazione di sé. Per rafforzare questa tendenza, la pratica(Abhyasa) e la rinuncia (Vairagya) sono i mezzi ampiamente suggeriti dallefilosofievediche.Specificamente,lapraticadellarinunciaèilmezzoprincipale.UnSamahitachittahagiàacquisitounostatoditranquillità,dakarmaprecedentio per grazia di Ishwara. L’assenza degli comuni stati di distrazione noti comeChittavrithisichiamaSthiti(fermo)oassolutatranquillità.Selamenterimaneinquestostatoattimodopoattimo,lostatoèchiamatoPrasanthavahita(flussodipace).Questoè lostatopiùproduttivo incui il chittadiunoYogipuòesistere.Qui loYogi deve praticare per rimanere continuamente in quello stato. Poiché la suamenteèabitualmente inquellostato, lasuccessivapraticanonèsolo facilemaauspicabile, mentre sarà difficile per i comuni mortali come noi, senza unnotevolesforzoeforzadivolontà.LaparolaAbhyasaletteralmentesignificaAbhi= in direzione di Aasa = rimanere. Questo Abhyasa è il tentativo di restarecostantemente in uno stato di quietementale.Quandoquesta pratica continuaperlungotemposenzainterruzioni(tuttiigiorniregolarmenteopponendosialleinfluenze di distrazione), con i necessari studi di testi autentici (per esempiotrattatidiyoga),rispettoeserietà,ilchittaottieneunasolidabaseperproseguirelungoilPercorsodiautorealizzazione.Quipuòessere interessantenotareciò chePatanjali consideracomeYoga.È laprevenzionecompletadiattivitàmentaleochittavrithi,ottenutodallepratichedi rinuncia (nirodha). Lapratica diNirodha, trasforma il chitta lentamentemainesorabilmente in uno che diventa abitualmente opposto alla ricezione diqualsiasistimolodistraente.Così,conl’'attività'dinon-attivazione,unchittache

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è abitualmente attivo diventa qualcosa come 'chiuso'. Questo è lo Yoga, con laconseguente ripresa del sé a risiedere nella propria vera natura di coscienzapura.Cosìquinonsi trattadell'integrazionedidueprincipi,madelcalmarsidiunprincipiorelativamenteall’attivitàcheprodurrebbeunSamskaraopposto,inmodochevengarimossa l'apparentenon-distinzionetraPurushaechittavrithi.Paradossalmente, lo Yoga di Patanjali è un tentativo di 'dissociazione' tral'osservatore e l'osservato e non un'integrazione come la parola Yogaimplicherebbe. Tuttavia, anche l'integrazione di chitta su un'idea o un oggettoesclusivo,chiamataSabījaSamadhièconosciutocomeloYoga.

VAIRAGYAELESUEFASI

È stato detto che la pratica di Vairagya porta a un risultato di totaleindipendenza. I termini vairagya (rinuncia) e viveka (discriminazione) sonotermini talmente in molte famiglie indù in India, che vengono dati quasi perscontati. E vairagya, che dovrebbe essere applicato con uno spirito positivo dirinuncia, è comunemente ma erroneamente connotato come una negazioneintenzionaleoaddiritturaperversadituttiidesideri.LaparolaVairagyaoassenzadidesiderioènaturalmentedifficiledapraticare,maperunSamahitachittaèunapraticanaturaleevivificante.Quandolamentediventa-indifferente(a)allecosedelmondoosservateattraversoisensiecorredietro agli oggetti, lo status, il potere ecc. (b) alle promesse dei Vedasull'esecuzionedi alcuni riti comeAswamedha ecc., e all’andare al più alto deicieli , (c)al rimanerenegli statipiùsottili, ridursial corpiTanmatra,diventareesseri celesti, ecc., (d) alla realizzazione dei Siddhi menzionati nei testi Yoga.Oppurequando (e) lamentepermezzodi studioapprofonditoe testi filosoficicome loYogao il Vedanta trova che tali acquisizioni sono effimere, che il lororaggiungimentoprovocadoloreadaltriesserieripetutenasciteemorti,piaceree dolore, un tale distacco è chiamato Vasikara Samgya Vairagya o distaccocompleto.Questostatovasikaradelchittanaturalmentenonsiraggiungeinuncolposolo.Gli antichi, per aiutare la pratica e comepietremiliari per accertare il proprioprogresso in Vairagya, citano tre livelli successivi della assenza di desideri. IlprimoènotocomeYatamanaounafaseditentativo.Consisteneltentaredinoncoinvolgere gli strumentidi senso, vale adireocchi, orecchie, ecc., e gli organidella parola, della procreazione, ecc., nei loro rispettivi oggetti, per piacerisensuali. Quando si è raggiunta una certa misura successo in questa faseYatamana, l'attaccamento verso alcuni oggetti dei sensi è completamenteeliminatoemoltoindebolitoversoaltri.Moltiindùtentanoquestopermezzodivoti (Vratas). Ekapathnivrata (un uomo, una donna) contro la promiscuità,astinenza per periodi definiti, il controllo nella dieta, assumendo solo cibo

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Sathwa (che è favorevole ai buoni pensieri), rifiutando il cibo Rajasico piùallettante(macherendemoltoattivieaggressivi)eTamasicocomelebevandealcoliche,ecc.cheproduconoottusitàetorpore.Dopo questa pratica, vi è una buona disposizione generale verso la rinunciastessa,derivantedachiarezzamentaleeunsensodibenessere.Ilmantenimentodi questo livello in modo che questo parziale controllo di sé sia fermamentestabile,èchiamatolafasevyatireka.Quandolapraticadiabnegazioneèestesaatutti gli oggetti dei sensi, si perde completamente interesse per le sensazionipiacevoli e solo chitta, l'undicesimoorgano,mantieneuncertoattaccamento, èchiamataEkendriya.Conl'ulteriorepratica,quandolamenterealizzailcarattereeffimero di se stessa attraverso la discriminazione, si parla di Viveka(discriminazione) e si dice che il praticante abbia raggiunto la quarta tappadiVairagya.CisonomolteautoritàinIndologiachehannoconclusochelefilosofieindùsonotristiepessimiste.ChiunqueleggalapartesuVairagyacontenutanelloYoga(onel Vedanta) come descritto sopra, sarà naturalmente d'accordo con questopuntodivista. IlSamkyacheè labaseteoricaper loYoga,affermainunadellesueoperecheogniesistenzafenomenicaèsolosofferenzadeitretipi-dovutiacause interne (adhyatmika), le causeesternecomeanimali (adhibhautika), e lecausenaturali(adidaivika).Inoltre,l'altragrandefilosofianatadalsuoloindiano,valeadireilBuddismo,èevolutodall’intensasensazionedidisperazionediunagrandeanimaperlamiseriadituttigliesseriumani.QuestepersonetendonoadiventareprivedidesiderieraggiungerelafasemenzionatanelloYoga.Questoèsicuramente un approccio negativo, nel senso che coloro che sono altamentesensibili come, diciamo, può essere l'occhio rispetto al resto del corpo -sviluppanonaturalmentevairagya.LoYogadiPatanjaliriconoscechequestoVairagyaèdicarattereinferiore.Tali persone diventano immerse nel sentimento della sola esistenza (Bhawa -esistenza; Pratyaya - sensazione) e in seguito ottengono la capacità diconcentrarsicompletamenteedipadroneggiarel'interaPrakritinellasuaformatangibile,nellasua formasottilecome ipensieri,o immersinellasensazionedibeatitudine o del puro sentimento dell’”Io”. Questo è noto come SampragnataSamadhioSamadhicheproduceconoscenza.Concentrandosisullasensazionediassenzadidesiderioeconlapratica,essirimangonoinquellostato.

PARAVAIRAGYAM

L’Apara Vairagya dei quattro stati di cui sopra può portare a un chitta cheabitualmente lascia entrare stimoli esterni. Tuttavia, questo non porta al

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conoscere(orealizzare)ilsé.PerottenereunostatoininterrottodiNirodha,perrisiederestabilmentenellapropriaveranaturadicoscienzatotale,ènecessarioavere conoscenza dei principi (Tattwa) citati in precedenza. Dopo averconosciuto completamente lo stato della Prakriti osservabile, praticandoVasikaraVairagyasiraggiungeunostatodiNirodha.SetuttaviasiprosegueconlaconoscenzapositivadellostatopurodelproprioSé,ilVairagyaèrafforzato.Vièoraunappiglioperfarrimaneretranquillochitta,giacchésacheciòcheottienenonèsolounareazionealdoloremaderivadallaconoscenzapositivadellaveranaturadelsé.QuestoènotocomePara-Vairagyaoilpiùaltovairagya.L'assenzadidesiderio(Vaithrushnya)versol’esistenzaincontinuaevoluzione,qualitativa,fenomenica, dolorosa è prodotta e fortificata dalla conoscenza positiva delproprio sé.Questo richiede serietànello studiodei testiNivrithi come lo yoga,entusiasmo nel raggiungere l'obiettivo della realizzazione di sé, mantenerecostante questa intenzione nella mente (è la pratica) che porta al totaleassorbimentonelpensiero(Samadhi)disé,conconseguenteconoscenzaperfettadel sé.Questaè lavia regaledelloYoga, secondoPatanjali.Èquindi la filosofiapiù ottimista, perché mostra all'aspirante l'obiettivo più alto dell'esistenzaumanaeimezzicertidiraggiungerlo.Iltempoimpiegato,chepuòessereunaomoltenascite,dipenderàdall'intensitàdellapratica.Colorochepraticanointensamente(Tivra)ottengonorapidamenterisultati. Altri sono classificati come letargici, moderati e seri e otterrannorisultatiintempicorrispondenti.

PERCORSODIARRESA

È stato detto che Vairagya e la pratica sono imezzi per raggiungere Samadhinello Yoga. Alla domanda se vi siano altri mezzi per raggiungere il totaleassorbimento (Samadhi), Patanjali suggerisce un secondo, ma non menoimportante mezzo conosciuto come Ishwarapranidhana, che è un particolaretipo di devozione da parte dello yogin-devoto. È il metodo di Prapattimenzionatoinprecedenza.Fondamentalmentesisentel'esistenzadiIshwara(icuiattributi sonostatidescritti inprecedenza)onnipervasivonelpiùprofondodelcuoreecisiarrendealui.Tuttigliattieirelativirisultatisonodedicatialui,inunospiritodiamoreediofferta,consimultanearesatotale.Essaconducenonsoloallarealizzazionedisé,marimuoveanchetaliostacoliodistrazionicomelamalattia,l’incapacitàmentale,ildubbio,leesagerazioni,lapigrizia,lasenilità,laconfusione, ilnon-raggiungimentodi stati yogici e il conseguente slittamentoastati inferiori. Queste sono le distrazioni che uno yogi dovrebbe decisamenteevitare. I sintomidi tali distrazioni sonounamentepesante a causadi dolore,sconforto,movimentitremolantierespiropesante.

EKATATTWAABHYASAM

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OgnivoltacheunSamahitachittaentrainunostatodidistrazione,acausadellamancata osservanza delle pratiche yogiche, può riguadagnare il suo statooriginalediequilibriomentale tramiteunodegliottobennotimetodiyogaperriguadagnare stabilitàmentale. Deve essere chiaro che questimezzi hanno unobiettivo limitato e non sono paragonabili ai due principali mezzi perraggiungere Samadhi, vale a dire Vairagya e Iswarapridhana. Si tratta diconcentrarsi suunaspettooun’ideaadesclusionedi tuttiglialtri (EkaTattwaAbhyasa). Sono pratiche yogiche classiche, e diversi sistemi di yoga possonobasarsisullepratichespecifiche.LoyogaèfondamentalmenteunsastraNivrithiecometalenonsioccupamoltodi come ci si dovrebbe comportare nella società e nell’ambito delle altre leggisociali.Tuttavia,l'atteggiamentodelloYoginversolasocietàstessaèpresocomeunapratica.1)Dalmomentocheunoyogiperseguelarealizzazionedisé,devesviluppareunchittachenonèdistrattodagliatteggiamentideglialtriversodiluiotraloro.Egliconsidera l’umanitàcompostadaquattrogruppiattitudinali.Èprescrittochesidebba sviluppare e mettere in pratica uno spirito di amicizia (Maitri) neiconfrontidichiècontentoediconseguenzafelice(Sukhi).Poicisonoquellichesoffronoditretipidiafflizionimentali(Dukha):versoquesteanimeinfelicieglidovrebbe provare estrema compassione (Karuna). Poi chi percorre il sentierodella virtù (Punya), sono impegnati in doveri prescritti e che lavorano per ilbenessere della società evoca in lui uno spirito di buona volontà e diapprezzamento (Muditha). Ma verso chi è influenzato da Tamas (Apunya) -coloro che sono immersi nella non-discriminazione e nel vizio, causandosofferenzaaglialtri,saràindifferente(Upeksha)-un'indifferenzaderivantedallabenevolenza.Questocambiamentoattitudinaleinunyogaabhyasidàluogoaunchittapuroeincontaminato.Eunamentepurificataritrovalasuafocalizzazionee raggiunge la serenità. Questo particolare metodo è prescritto in molti librireligiosiefilosoficiinIndia.2) Il secondometodoper calmareunamenteagitataèunPranayamaspeciale.Quil'unicooggettodellacontemplazioneè'Prana'insé,conenfasinelcontrollodel respiro, specialmente in una lunga espirazione (Prachardhana) e laritenzionedopol'espirazione(vidharana).Questapratica,chepuòesseretentatada molti, richiede un po’ di orientamento. È necessaria la consapevolezza delmovimentodiPrana(sanchara).DaràuneffettomiglioreseeseguitaconMantra,e in questo caso è nota come Samantraka Pranayama. L'uso dei mantra peròrichiedeun'adeguatainiziazione.

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3) C'è ancora un’altra pratica chiamata Vishayavati Pravaithi. È noto che glioggetti sono percepiti attraverso gli organi di senso - si toccano, annusano,vedono,sentonooassaggiano.Tuttavia,siètrovatocheloYoginpuòottenerelevariesensazioni-diordinesuperiore-senzaglioggetti,maconcentrandosisuicentrioluoghispecificidelcorpo,dacuisorgonolesensazioni.Èpossibile,sottouna guida competente, focalizzare l'attenzione su questi centri specifici perottenere fissitàmentale.Nasagra, o la radicedelnaso, è il puntodipercezionesuperioredell’odorecheaiutaafissarelamenteconfermezza,rimuoveidubbi.Allo stesso modo si può dirigere l'attenzione su un punto all'interno, tra lesopracciglia(Bhrumadhya)-ilcentrodellavista–lacuipratica,chiamataRupaPravrithi è necessaria per la meditazione sui Paradevatas (forme di divinitàpersonali) da parte dei devoti. Quando quest’attenzione focalizzata porta aintensaconcentrazione,lesensazionicheloyogiottienesonofuoridalcomune.4) Un altro metodo consiste nel portare l'attenzione sul principio della luce(Jyoti) e la pratica stessa è conosciuta come Jyotishmati Vrithi. È l’intuizionedegliYogichetutteleesperienzesuperioriedivineabbianoluogonellaregionedi Hridaya o cuore. Si dice che il Hridayakamalam (loto del cuore) ènormalmentechiusoesembrasospeso.Èquichesidicesiano localizzati ivarisentimenti associati con l'ego (Ahanta o Asmita). È quindi la sede dello Jiva odell'anima e molte Upanishad e anche altre porzioni Upaasana dei Vedaricorronoaquestapratica.Dirigendol'attenzioneversolaregionedelcuoreeinparticolare il suo centro e ‘visualizzando’ l’Atman o anima (come lo definiscePatanjali) sotto forma di luce intensa (Jyotis), la propria energia mentale èfocalizzatasull’Atmanelamentesiliberadallatristezza.5) Lasciar spegnere il desiderio (Vita Raaga) per gli oggetti esterni e per lesensazioni (Visaya) attraverso un’indagine costante è un altro metodo checostituisce una pratica molto importante per chi segue l'approccio Vairagyaverso Kaivalya o indipendenza. In alternativa si raccomanda di pensareripetutamente a una persona (santo), che sia senza desideri. Dio, nella suamisericordia infinita - come proclamano le persone che seguono il percorsodell’abbandono - crea grandi anime spirituali a beneficio di ogni generazionecomeoggettiperlacontemplazioneelasuccessivaemulazione.Così,moltidevotidi straordinari personaggi spirituali ottengono pace mentale pensandocostantementeallorosalvatoreoGuru.6)Èesperienzacomunechedalsonnoprofondo,siottengaunamenterilassataelucida.QuestosonnoènotocomeSathvaNidra.InalcunitestiVedantasidicechein un tale Nidra, il Purusha si fonde (Melanam) con il Signore Universale(Ishwara).Ricordandocostantemente lapiacevolesensazionedipuroriposo,sipuò ottenere uno stato di pace mentale. Inoltre, ci sono persone pie o alcunidevoti che, una volta nella vita o raramente, fanno un sogno divino (Divyam

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Swapnam) e sperimentano una sensazione di beatitudine (Ananda), che essi oaltri non hanno vissuto nel loro stato normale di veglia. Evitando di ignorarequesta sensazione,ma supportandosi costantemente alla visionedivina, si puòcoltivarelacalmadellamente.7)Ivariritireligiosi,upasanas(pratichedevozionali),ecc.sonointesiancheperconferire ekagra o fissità mentale. La religione indù è spesso criticata per ilgrandenumerodelledivinità(oformediverse)anchese iVedaproclamanoununico Ishwara. Il motivo è principalmente quello di prendersi cura delledifferenzed’inclinazioneanchetrachihaunamentalitàreligiosa.Riconoscendoquesto,sonovenuti invogadiversimetodiocultididei (Matha).ASrimadAdiSankara, il fondatoredell’odiernascuoladiAdvaita(non-duale)Vedantaèfattocreditodiaverristabilitoseitaliscuoleprincipalidiculto,cherisalgonoagliDeivedici.SonoleGanapathya,Soura,Vaisnava,Saiva,SakthaeKaumara.Questebennote scuole di culto sono ancora prevalenti in molte famiglie indù, società etempliconminimevariazioninelleformediculto.8)UnparticolaresutradiPatanjaliètalvoltacommentatonelsensochelaparolaAbhimatha sia da prendere come qualsiasi oggetto con cui il praticante trovalegame per la sua mente. Tuttavia, secondo il nostro Acharya (Sri T.Krishnamacharya,ndT),talespiegazioneèerrataenoncorrispondeallesanzionidellareligionecuiloYogaoffrefedeltà.Infatti,andareversounoggettosucuilamente cade naturalmente a causa dei sensi, è proprio la tendenza che lo Yogacerca di correggere mentre vuole focalizzare l'attenzione sul Divino. Così laparola Yethabhimata, dovrebbe essere intesa nel senso "secondo la propriapraticareligiosa".Lepraticheyogasopracitateaiutanolachiarezzaelastabilitàmentale,perunapersona con una mente equilibrata. Una volta che un praticante di yoga è ingrado di ottenere facilmente stabilità mentale, gli altri stati cognitivi normali(citta vritti) sono ridotti. Talemente è paragonata a un gioiello trasparente dialtaqualità epuò afferrarequalsiasi ideaooggetto che gli si presenti, propriocome un gioiello senzamacchia assume la tonalità dell'oggetto vicino. Lo Yogipuòfissarelasuamenteinqualsiasiluogodentroefuoriilpropriocorpoeisuoicentri, dal più minuto all’intera creazione (la natura). Quando le suecontemplazioniprogredisconoinmodotalechelatotalitàdell’energiamentalesifonde per così dire con l'oggetto della contemplazione, lo stato raggiunto èconosciuto come Samapathi o Sabīja Samadhi. Tali realizzazioni portano apadronanzacompleta,ilpotereassolutoeunaconoscenzaoggettivasuprema.

CONSAPEVOLEZZAYOGICAECOMPRENSIONELa consapevolezza di un tale Yogin è diversa dalla conoscenza acquisita daicomuni mortali, il cui modo di acquisizione delle conoscenze è sensoriale,

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mentale (inferenziale) o di seconda mano, tramite le autorità. E come questostato yogico (Samadhi) e la comprensione aumentano, contemporaneamenteviene meno l'abitudine normale (Samskara) di acquisizione della conoscenzaattraversoisensi,l'inferenza(causa-effettooapprocciologico)ol'accettazionedell’autorità. La più alta forma di contemplazione per un tale yogi è laprevenzione anche delle pratiche yogiche che producono conoscenza, nel qualcaso lamente sviluppa l'abitudine di respingere entrambi i tipi di conoscenzaoggettiva.Lachittasviluppal'abitudinedinonintrattenerealcun’ideaopensiero.È la più alta evoluzione dellamente, come enunciato nel primo capitolo delloyogadiPatanjali.UnamentecalmaattraversolapraticadelSamadhidiventaunamentecontemplativaeonnisciente.PoiloYogiconulteriorepraticalariportaalperfetto equilibrio delle tre caratteristiche costituenti (guna) della mente, lamanifestazionedellaPrakritipalpabilmentepiùvicinaalladimoradiPurushaoanima.Intalestato,ilsé,cheèpuracoscienza,rimanenellasuaveranatura,cheèsololacoscienzasolo.QuestoèloYoga,loYogadiPatanjali.NelcapitolosulSamadhisonodescrittiduetipidiSamadhi,conoggettoesenzaoggetto(Nirbijaonirvikalpa),eNirbijasamadhièlafasefinaleperl’autonomia.Per raggiungere questo, ilmezzo principalemenzionato è la più alta forma diassenza di desideri (Para vairagya). Ciò è possibile forse per pochissimi nelgrande mare del genere umano, la cui evoluzione mentale è così alta cheVairagyavienealoroinmodosempliceenaturale.L'interocapitoloriguardalafasefinaledievoluzionespiritualeconlapraticaappropriata.Cosapuò fare chidesidera la liberazione,ma le cuimenti sono inuno statodidistrazioneperpetua?QuiPatanjaliiniziatracciandolecauseditalidistrazioniedolore e consiglia il Sadhanaopraticapiù accessibile. È consigliataper imoltiaspirantiyoga(Yogayukta).

CLASSIFICAZIONEDELLESTUDENTIDIYOGASecondoilmioAcharya,gliYogiappartengonoatreclassinelloYogadiPatanjali.Il più alto o più evoluto è quello che inizia con un chitta equilibrato e stabile(Samahita). Gli aspiranti ordinari e distratti (Vyuthitha) possono essereclassificati inordinemedio (Madhyama) eordine inferiore (Manda).Entrambequeste classi sono trattate nel secondo capitolo. Per gli aspiranti Manda, siraccomandaloyogadell’attività(KriyaYoga).Molte persone, a causadei loro obblighi verso la società, la famiglia e anche illoro basso livello di evoluzione, mantengono dormiente per lungo tempo ilproprio desiderio di evoluzione spirituale fino a che non sono esenti damoltidegli obblighi della vita. In realtà questo aspetto è riconosciuto e ne derival'approccioindùallediversefasidellavitaoAshramacostituitoprimadallafase

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dello studente, poi di uomo di famiglia, poi di una vita ritirata e infine inreclusione. Tali persone devono necessariamente iniziare le loro disciplineyogiche piuttosto tardi nella vita e Patanjali con grande compassione hasuggeritoperloroilKriyaYoga.Ècostituitofondamentalmentedatreelementi,(1) La disciplina o Tapas. In primo luogo si è tenuti a essere moderati nelleattività,coinvolgimentisensoriali,comelaconversazione,ilcibo,ilsessoecc.,(2)Svadhyaya,studiooriflessionesulleporzionidipensierodelleScritturecomeloYogaSastra, leUpanishad, ilVedantaecc., (3) Ishwarapranidhanaoancoraunaresamentaledituttal'attività-èlaroutinequotidianadiPujaconsapevoliodelcultodiIshwaranellaformaemetodoprescelto.LescuoleHathayogaeVedantasi riferiscono a questo anche come Ishwarapujanam, termine generalmenteconosciutoepraticatodamoltiaspiranticonattitudinispiritualiereligiose.

KRIYAYOGADIPATANJALIQuestoyoga,notocomeKriyaYoga,quandoseguitoscrupolosamentepreparalamente per il successivo Samadhi. Poi ci sono molti aspiranti che, pur nondesiderando un'esperienza spirituale, sarebbero contenti di essere liberi daldolorementale chepermeaquindici su sedici parti della vitanormale. IlKriyaYoga permette al praticante di ottenere una riduzione dell’angosciamentale equestoportaaunamentestabileecontenta,cheèilgiustostatoperraggiungereilSamadhi.Nel Kriya Yoga, Patanjali fa notevoli sforzi per spiegare le afflizionimentali, ericorre al Kriya Yoga per la ridurle. È stato detto che Purusha, o coscienzainterioreèunprincipiopuroeimmutabileedèilverosé.MalostatocognitivodibaseèilchittavrithichiamataIo-esisto.Lamaggiorpartedellepersoneeanchemolte religioni e molte altre filosofie che professano fedeltà ai Veda (Aastikadarsana)si riferisconoalla sensazione-che-Io-esistocomeallo stessosé.Lapiùgrande dipartita da questa credenza diffusa (che deriva dalla confusione diidentificarelasensazione-che-Io-esistoconilsé),conconseguentecomprensionedelfattochec’èunacoscienzadiversadallasensazione-che-Io-esisto,èildonodiSamkhya, Yoga e Vedanta. Questa confusione di non-differenziazione è notacome Avidaya nello Yoga. È l'afflizionementale più fondamentale. Asmita o lasensazione-che-Io-esisto, diventa così forte da negare la separazione dellacoscienza pura o vero sé. Questo pensiero, quando diventa ancora più forte,divide tutti oggetti in positivi e negativi, e crea ulteriori forti sentimenti disimpatie e antipatie (Raaga eDavaha). Questo porta verso la quinta afflizione,all'ansiadiperdereciòchesiamaediesserelesiacausadiciòpercuisiprovaantipatia. L'apice di quest’ansia è la paura di perdere la propria identità(Abhinivesa), il corpo o la paura della morte. Questi persistono tanto in unfilosofoistruitoquantocomeinunuomoignorante,perchéquesteafflizionisono

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radicateprofondamenteesonoilrisultatodiaverequestaconfusionedatempoimmemorabile,nascitadoponascita.Queste afflizioni devono essere indebolite tramite il Kriya Yoga esuccessivamente distrutte quando le tre caratteristiche del chitta ritrovano illoroequilibrioattraversoNirbijaSamadhi.Senzalapraticadeliberatadelloyoga,queste afflizioni mentali, continuano a tormentare l'individuo, attraverso lerinascite, l’attività e i risultati conseguenti, che per uno yogi attento sono solodolorose. Finché i klesha non sono distrutti, il circolo improduttivo di nascita,attività (derivante da ricordi e attività precedenti) e di esperienze dolorosecontinuaall'infinito,senzaalcunaforzadiintervenireodiromperequestocicloilgiornodellaliberazionenonèmaiinvista.Leattivitàsonosiameritorieobiasimevolieprovocanorinascitediconseguenza,esperienze e simili successive attività. Uno yogin esigente, o se è per quello,Patanjaliproclama,chiunquesifermiarifletteresullapropriasituazione,scoprecheiprocessistessidicontinuocambiamento(Parinama),didesideriinappagati(Tapa)ericordiossessionanti(Samskara)sonodolorosi(Dukka).Inoltre,poichéla mente è essa stessa volubile per le sue stesse caratteristiche di continuomutamento,ciòcheapparebuonounasolavoltaappare inmododiverso inunaltro momento, uno yogi lucido (viveki) si rende conto della miseria infinitadell’esistenzafenomenica.Patanjalidàilconsiglioamichevolechequestodoloresenzafine,cheèfondamentalmentecausatodall’errataidentificazionedelséconla raffigurazione mentale del sé, dovrà essere evitato, almeno per quantoconcerneilfuturo.

ASHTANGAYOGAMentre la pratica del Kriya Yoga, che è per più vecchi e deboli e che aiuta aridurre i Klesha mentali, la pratica del più elaborato Ashtanga yoga,raccomandatapergliaspirantiyogadiordinecentrale,èenunciatadaPatanjali.Sitrattadiunprocessodipuliziapiùprofondaepiùsottiledelcorpo,deisensi,della mente e dell'intelletto, indebolisce nel processo gli attaccamenti el'avversioneaglioggettimaterialieaidesidericomequellodiraggiungerestatisublimi di coscienza o di evitare l'inferno, descritti nei testi di varie religioni.L'acutezzamentaleèaumentata inmaniera fenomenaledall’AshtangaYogae illimite è la conoscenza perfetta e obiettiva fino a realizzare la conoscenzadistintiva(vivekakyati)delPurushaedellaPrakritiosservabile(mente).

CODICIPERUNOYOGIL’Ashtanga Yoga, che comprende otto diversi tipi di attività, può essereraggruppato in processi interni ed esterni. Di questi, i primi due anga, di

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autocontrollo e restrizioni sono le fasi preparatorie. Il primoAnga, noto comeYama, significa controllo. Si tratta di una pratica attitudinale dello yogi versooggettiesternia lui.Nonportaresofferenza(Ahimsa)agliesseriviventi,esseresincero,nondesiderare,nonaccaparrareenonesserepossessivi, e il controllodeglistimolisessualiall'internodell’istituzionematrimonialesonoigrandivotiche devono essere osservati dallo yogabhyasi in ognimomento della vita e inognioccasione.Questiyamashannoungrandesignificato.Ahimsaèl'ispirazioneprincipaleperreligioni come il Buddismo e il Giainismo. Mahatma Gandhi ha cercato disvilupparelasuafilosofiadiautosvilupposullabasedellanon-violenza(Ahimsa),veridicità (Satyam),nonrubare (Astheya), il sessocontrollato (Brahmacharya),cheportaalla totaleastinenzae il nonpossesso (Aparigraha). Il codicemoralepiùaltosecondoilBuddismoèlanon-violenza(AhimsaParamohidharmaha).EquestoancheperilGiainismo.Viaviachesisviluppaunatteggiamentocontrollatoversoglialtriesseriviventi,cheaiutaaridurreletribolazionimentaliderivantidalrapportoconglialtrinellasocietà, ci sono altre restrizioni (Niyama) più personali da osservare, dipertinenzadell’abhyasi. IlprimoèSouchaopulizia,cheportaaunavitasanaeprevieneingranpartelemalattiederivantidaunostrettocontattoconlagente.DaSantoshaocontentezzasigeneraimmensapacementale.NelManuSmritièdettochelafelicitàchenascedallarealizzazionedeidesideri-siaquioinfuturo-nonèparagonabileaunasedicesimapartediquellavissutadallariduzionedeldesideriostesso.Tapasè lamoderazionenelparlare,nelciboenellagratificazionesensoriale ingenerale, e contribuisce a rendere il corpoe i sensi più sensibili. Swadhyayaostudio delle Scritture, presumibilmente le porzioni Karma e Dewata,contribuiscono a ottenere la percezione diretta del Divino contemplato. E unatteggiamento di abbandono al Divino Universale (Ishwara Pranidhana), cheincludetutteleazionimorali(dharmiche)eilororisultati,preparalamenteperl’intensa concentrazione (Samadhi). Si potrebbe osservare che gli ultimi treaspettideiNiyamaformanoilKriyaYogastesso.UnariflessionesulleproscrizionieprescrizionidicuisopraperunpraticantediAshtanga yoga indicherà che queste pratiche e cambiamenti attitudinali sonoprerequisiti per intraprendere le altre pratiche relative al proprio corpo e aisensi, e come tali richiedono una mente libera da distrazioni e dall'ambienteesterno.Quellochevienerichiestoèuntentativodeliberatodipraticare,inmodocheleprecedentitendenzeabitualidellamentediseguireidettamideisensieilorooggettisianoridottialminimo.Tuttavia,èpiùfacileadirsicheafarsi.

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Patanjali riconosce tali difficoltà come principalmente dovute ad abitudini econdizionamenti dell’infanzia e alle tendenze latenti acquisite attraversomoltenascite precedenti. Per aiutare lo Yogabhyasi sincero, suggerisce dimantenerefermo ilpensiero che si è intrapreso loyogaessendoconvinti che sia l'unicael'ultimarisorsaperottenerelapacementale.Sidovrebbepensareripetutamentechetutteleazioniincontrastoconleingiunzionicitatesonomotivatedaavidità,ostilitàoinfatuazioneeporterannosoloeinvariabilmenteamiseriasenzafineea confusione. Tutti i tentativi di pratica yoga, come asana, pranayama omeditazioni,sarannodiscarsautilitàeibenefici,secenesaranno,sarannosolotemporanei senza gli Anga preparatori. La pratica di semplici asana senza uncambiamento dell’alimentazione, delle abitudini e di altri cambiamentiattitudinalisonoforse lacausadigranpartedelladisillusioneprovatadamoltiyogabhyasi.

BENEFICIDELLAPRATICADIANGASPRELIMINAREQuestiAngapreliminariimpartisconopropribenefici,anchesenonsièingradodi raggiungere l'obiettivo finale dello yoga in questa stessa nascita. Se unapersona, attraverso la diligenza diventa fermamente stabile in Ahimsa, saràricambiato con cordialità: non incontrerà nemici e quindi non sarà ferito daattività ostili segrete o aperte. Può quindi progredire senza impedimenti nellapropria ambizione di realizzazione di sé. Allo stesso modo, quando è sempreveritiero, lesueazioniproduconosempreirisultatigiusti.Quandoèstabilenelnonrubareosviluppaunapprocciofiduciosoversolaricchezzaeguadagnasoloattraverso azioni oneste e prescritte, arriva paradossalmente a possedere egestire la ricchezza. Attraverso Brahmacharya o sessualità all'internodell'istituzione del matrimonio, acquisisce forza. Il non-possesso o Aparigrahaliberalamentedapreoccupazionieansiecircailproteggerelapropriaricchezzaeaiutaadiventareguardarealfuturo.Patanjalinel suograndevademecumper ipraticantidiyoga,ha così indicato ivantaggi che derivano anche dalle pratiche preliminari. Anche nel (Bhagavad,ndT) Gita anche, Sri Krishna per incoraggiare Arjuna e altri devoti aintraprenderelaviaspiritualeattraversolapraticadelloyogaclassico,assicuraloroche,anchesenonsiè ingradodiraggiungereilrisultatofinaledelloyoga,che è realizzazione di sé o del Divino, in qualunquemodo lo si intenda, i suoisamskaraloporteranno-conlagraziadiDio-dinascereinunafamigliadiYogio benestante, in modo che possa continuare la pratica dello yoga senza lanecessità impellente di spendere tutto il proprio tempo ed energie adaccumularequantonecessariopermantenereunnormalemododivivere.

ASANAM

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Avendo così ritratto la mente dall'ambiente esterno, la serie successiva didistrazioni derivanti dal proprio corpo dovrà essere superata e Patanjaliproponeasana,comeil terzoAnganell’Ashtangayoga.Tuttavianondescrive letecniche o la varietà di asana possibili, o che hanno vantaggi specifici. PoichéAsanaèunAngadipurificazione,habisognosolodaaffermarechelaperfezionedelcorpomaturainchihaimparatoquest’aspettodelloyoga.Questapersonaèin grado di rimanere in un asana (che letteralmente significa rimanere inposizione)inmodoconfortevoleestabile,ilcherichiedeunabuonacircolazione,respirazioneetonoeforzamuscolareedeinervichel’Asanadeveraggiungere.PoichégliAsanasonounimportanteAngaeforseilpiùnotodelloyogaintuttoilmondo, è necessario soffermarsi sulla pratica. Faccio un umile tentativo dispiegare i vantaggi di base della pratica degli asana, secondo il Pada del mioAcharya e con la mia limitata capacità di apprezzare le sfumature di questosistema.Sidicecheasanasianoinnumerevoli. ItestidiYogaricordanochecisonotantiasana quante vi sono specie, e altri ancora. Attualmente sono in voga circaottantaasanaogiùdilì.MisembradicapirecheilnostroAcharyaabbianelsuorepertorioquasi700Asana.Intempiantichi,ingenerale,lepersoneeradicavanoeprevenivanolemalattiepermezzodiAsanaePranayama.Sidicecheidisturbicronicichenonsonocurabiliconlescienzemediche(VaidyaSastra)eifarmacidevonoesserecurateconAsanaePranayama.Purtroppo,nelcorsodeisecolibuidelpassato,moltideinostriantichiscrittisullaterapiaYogasonoandatipersi.Siraccomandachelapraticadegliasanayogasiaessereiniziataconunapreghiera,possibilmentequellaadAnantha.LapraticadiAsanastadiventandonuovamentepopolaredopoun intervallodiun certonumerodi anni.Tuttavia, l'approcciomeccanicoallapraticadiAsana,comeilraggiungimentodiunparticolareposainunmodoonell’altro,nondaràirisultatiattesi.IlcantodeiVedadeveesserefattoconlenoteUdatta,AnudattaeSwarita.Questocanto saswaradeiVeda èpraticatoda tempo immemorabile.Allo stessomodonelsistemadimusicatradizionaleinIndiasiparladimusicasoloseècantataconshruti, layam, dhrutam, anudhrutam, ecc. Ci sono regole nella composizionepoetica che comprendono chandas (il metro), yati, prasa, ecc. Se ci si dedicaall’Upasanaolameditazionesuimantra,devonoessereosservati ivarinyaasasdell’anga, kara, sarira, kala, jiva, matruka, tattwa, ecc. per la fruizione dellameditazione. La semplice ripetizionedi una sillaba, senza seguire la tradizionedel soggetto del Mantra (Mantra sastra) e senza l'osservanza delle regole diUpasana,quindi,nonsempreproduceirisultatiattesiditaliupasanas.

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Allo stesso modo, la pratica dello yoga, e in particolare gli aspetti asana epranayama, non è di beneficio senza la preparazione e le variazioni (vinyasa)dellevarieposture.Senzaquestivinyasa, lapraticadiasanaèbuonasolocomequalsiasialtroeserciziofisico.Èdiscarsautilità imparareunadozzinadiasanabennotiepraticarlisenzavinyasa.ÈlatesidelmioAcharyacheladisillusionedimolti yogabhyasi sia dovuta alla pratica degli asana senza le yamaniyama,vinyasa, pratikriyas, respirazione sincronizzata, i bandha che li accompagnano,nellaloroaviditàdiottenererisultatirapidi.

SISTEMIDIRESPIRAZIONEUnaltrofattoreimportanteinasanaèl'usodelrespiro,intuttiivinyasaeasana.Anche qui, molte scuole insegnano yoga senza alcuna relazione con larespirazione nella pratica di asana e addirittura scoraggiano l'uso del respiro,conilpretestochelapraticadellarespirazioneèunaspettodistinto,trattatonelPranayama. Tuttavia, in pratica si è trovato che un sistema di respirazionesincronizzatonelVinyasa,ènecessarioinasanaabhyasacomepraticadeliberata,per raggiungere i risultati menzionati nei vari testi di yoga. Patanjali negliYogasutra parla di fare uso di respiro per raggiungere la perfezione nellapostura,cheèstabilitàeconfortevolezza.IlSutraèPrayatnaSaithilyaAnantaSamapathibhyam.ConPrayatnasiintendelosforzo vitale (Jivana Prayatna) la cui manifestazione è il respiro. Unarespirazione lunga e fine è quindi Prayatna Saithilya. Testi come lo YogaKurantam, Vridha Satapatam ecc., enfatizzano quest’aspetto. Inoltre, Patanjalisuggerisceancheil fissarelamentesuAnanta.Laparolasignificaletteralmenteillimitatooinfinitoealcunescuolesuggerisconochecisidovrebbeconcentraresull'infinito durante la pratica delle asana. Questo è difficile, quasi impossibileper il praticante nella fase in cui si trova. Ananta, tuttavia, è il nome dato aNagaraja o Adisesha che è il re serpente. Poiché Patanjali è l'incarnazione diAdisesha, si dovrebbe – secondo la tradizione yoga - contemplare la figura diNagaraja o di Patanjali, le cui sculture sono disponibili in alcuni templi, e ladescrizionediNagarajaèdisponibile inalcunepoesiebennote (dhyanasloka)che sono utilizzate come coadiuvanti per la memoria nel fissare la forma diAnanta nella propria mente. Questo è appropriato anche poiché Ananta è ilprimo guru dello yoga. Così, mentre si pratica asana, con una respirazionedeliberata e fissità mentale, si ha stabilità e confortevolezza derivante dallapratica.OttenendoAsanaSiddhi,nonsièinfluenzatidapiressiaoipotermia,odaaltrecondizioniopposte,fisicheomentali.

RESPIRAZIONEPATTERNINASANA

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Ci sono quattro elementi nella respirazione yogica. Il primo è Purakam oinalazione.Trattenere il respiro dopo l'inalazione, si chiama Antah Kumbhakam.L’espirazione controllata è Rechakam e trattenere il fiato all’esterno - per cosìdire-èBahyaKumbhakam.Tutti i movimenti in yogabhyasa sono fatti deliberatamente e con un aspettospecifico nella respirazione. Ci sono alcuni movimenti che sono sempre fattidurantel'inspirazioneecenesonoaltrichesifannosolodurantel'espirazione.Poi si può stare in una postura mentre si tiene il respiro dentro o fuori o sipotrebbe fareun ciclo controllatodi respirazioneyogicanellapostura.Ci sonoanche alcuni movimenti che possono essere fatti sia durante inspirazione sial’espirazione, secondo la condizione del praticante e i risultati desiderati dallapratica.Muoversidurantel'inspirazioneetrattenereilrespiroall’internofannoparte di Brahmana Kriya ed eseguire i movimenti espirando e trattenere ilrespiroall’esternoèLanghanaKriya.InAyurveda o la scienza dellamedicina, BrahmanaKriya si riferisce alla dietanutriente per la crescita e Langhana Kriya al digiuno, ma questi non sonorilevanti inyogabhyasa. IKriya inunapraticayogaSattvicasono l'usodell’arianaturale per pulire le nadi e non l'uso di un panno o di acqua o di altri aiutiesterni.Così l'uso del respiro nell’Asana aiuta a rilassarsi e raggiungere la posizionefinale.Aiutaaraggiungereelavoraresuimuscolipiùprofondi,chepotrebbenonesserepossibilealtrimenti. Inoltre,sièosservatocheduranteunarespirazionedeliberataallamentenonèconsentitovagare,marimaneimpegnataaseguireilrespiro. La pratica dello yoga diventa molto più indirizzata. In realtà, lo YogiNathamuni, l'autore di Yoga Rahasya, chiama i sedici capitoli del suo trattatosedici Kala e come tale lo Yoga è dunque un'arte. Come nella musica, si devesvilupparesensibilitàattraversolapraticadeliberatael’intensaconcentrazione.

CONTROPOSIZIONIGli Yogasana, come lamedicina, hanno effetti benefici,ma hanno anche alcunieffetti collaterali, che sono essenzialmente fisici. Per contrastarli, ogni posturaimportantehaunacontroposizione, cheaiutaamanteneregli effettidell’asanaprincipaleecontrastarealcuniaspetti indesiderabili.Peresempio,Sirsasanahamolti vantaggi, ma deve essere seguita da Sarvangasana. Se Sarvangasana èpraticato come posizione principale (ad esempio rimanendo per circa dieciminuti o più) deve essere seguito con una lieve flessione all’indietro comeBhujangasanamoSalabasanameseguitadaunaposturasedutaPadmasanam.Si

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deveprovarel'effettodifarel’asanaprincipaleelasuacompensazioneesentireladifferenzarispettoaunapraticaasanaacasaccio.Aparte l'accentosulla respirazioneconsapevole inasana,viaviachesiavanzanellapratica,l'usodeiBandhaocontrazionediungruppospecificodimuscolièraccomandatoperipiùaltibeneficidelloyoga.Traimoltiditalibandha,tresonoparticolarmenteimportanti.Mulabandharichiededitirareilretto,ildiaframmapelvico e il basso addome come per andare a toccare la spina dorsale. Questodeveesserefattodopol'espirazione.Sipotrebbeosservareche,almenonellefasiiniziali,sidovrebbepraticare"Brahmacharya"perraggiungereunapadronanzadiMulabandha.Uddiyanabandhaèilritrarsidellaregionedell'ombeliconuovocomeatoccarelaschiena e sollevando il diaframma, inmodo che la regione addominale diventiscafoide. È ovvio che le persone obese non saranno in grado di fareUddiyanabandha in modo soddisfacente e quindi vediamo la necessità di uncontrollo dietetico o Tapas e l’uso di asana per riportare il corpo alla formagiusta.Jalandharabandhaèl'allungamentodellaparteposterioredelcolloelapressionedel mento contro lo sterno, circa 7 cm sotto il collo. Questo controllaefficacementeilpassaggiodell'ariadurantelarespirazioneedèungrandeaiutonelPranayamaeanchenellapraticadiasanaconrespirazionecontrollata.Questitre Bandha (Bandha Trayas) sono importanti nella pratica di asana. Potrebbenon essere possibile per i principianti applicarli dall’inizio,ma dovranno farlomanmanocheavanzano.Vanotatotuttaviacheessinondevonoesseretentatisenzalaguidadiuninsegnantecompetentechelihapraticatiepadroneggiati.L'autore dell’Hathayogapradeepika afferma che a prescindere dall’età e dallacondizionefisica,chiunquepuòiniziarelapraticadelloyoga,masololapraticaregolareechedàrisultati(Siddhi).Yuva Vrudho Athi vridho vyadhito Durbalopiva! Abhyasath Sidhim apnothiSarvayogeshuAtantritaha!Varicordatocheloyogaèutileancheperibambinieledonne.Tradizionalmente,inIndia,tragliindù,ibambiniall'etàdicircasetteannieranoavviati al Karma Vedico (attività indicate nelle scritture), dopo Upanayanam.Sandhya, le oblazioni fatte quotidianamente all'alba, a mezzogiorno e altramonto, includono asana come Utkatasanam, Uttanasanam, Padmassanam,ecc.; Pranayama o controllo del respiro con mantra seguito da una profondameditazione sul sacroGayatrimantra. È evidente che i bambini praticavano lo

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yoga nell’India antica, e forse lo fanno anche nei giorni nostri, anche se talepraticanonèpiùcosìcomune.Perquantoriguardalapolemicasulfattocheledonnepossanopraticareloyogaintegrale, ci sonoampieproveperdimostrareche ledonne interessate fosseroiniziatealloyoga.LoYogaYajnavalkyaeloSivaSamhita,duedeitestiautenticidiyoga,sono inrealtàgli insegnamenti, rispettivamente,diMaharshiYajnavalkyaalla talentuosamoglieMaitreyiediSiva,conosciutocome ilSignoredelloYoga(Yogeswara)alladeaParvati. InoltrenelloYogaRahasya,Nathamuni, il grandemaestro della setta di yogi Nathan, specifica alcune asana comePanchakonasanas(lecinquepostureKona)peraiutare losviluppodel fetoe sidice che alcuni asana come Pasasana impediscano il concepimento(garbhanirodha). Inoltre ci sono una serie di asana e pranayama utili nellacorrezione di condizioni ginecologiche come il prolasso, i disturbi postnatali,mestruali,etc.In breve, si può dire che Yogasana dovrebbe essere praticato secondo ilSampradaya o la tradizione per ottenere i benefici di cui si parla nei testi. IlpadhatioilsistemadelnostroAcharyarichiedechesipratichiasanaconivincolinecessari(Yamaniyama)comeprerequisiti;conlapreparazione,progressioneevariazionidiposture (Vinyasa),una corrispondente respirazione sincronizzata,coscienteemodulata,interponendocontroposizioneecontromovimentidefiniti(Pratikriya)conBandhaeMudranellefasiappropriatedirespirazione.

PRANAYAMAL'aspetto successivodello yoga è il bennotoPranayama.Avendo raggiuntouncerto successo in una qualsiasi delle posizioni sedute ben note come Padma,Sidha,ecc,Pranayamamdeveesserepraticatosecondolemodalitàprescrittedaun maestro. La funzione respiratoria è sia volontaria sia involontaria.Normalmenteilnostrorespiroèsuperficialeeinvolontario.NelPranayama,sifaun tentativodeliberato èperportarlo sottomaggiore controllo volontario, e sisperaintalmododaportaresottocontrollomoltealtrecondizioniinvolontariedelcorpoedellamente,raggiungendoalcunipoteristraordinarinelcorsodelleproprie funzioni fisiologiche; e quindi alterare le condizioni mentali. IlPranayamaèquindiunaspettomoltoimportantenelloYoga.IlPranayamatrovaancheunpostomoltoimportantenellavitaquotidianadimoltiindùortodossi.Lefamoseoblazioniall’albaeal tramonto,moltialtri ritieUpasanas,pujae Japas(adorazione, meditazione, ecc) sono sempre preceduti da un determinatonumerodirespirazioniPranayama.IlPranayamaèdiduetipi;Amantraka-senzal'usodiMantra,eSamantraka-conl'usodimantra.

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NelloYogadiPatanjalisonomenzionatigliaspettiimportantidiPranayama.Peruna conoscenza dettagliata si deve fare riferimento ad altri testi Hathayoga eancheaunPrecettore.Pranasignificaquellochesimuovebene,esiriferiscealrespiro. Ayama è allungarlo. Così Pranayama è allungare il respiro. Anchel’'effettodelPranayamaècontenutonellastessaparola.Èquellodiallungareladurata della propria vita. Qui Prana è inteso come la vita stessa. In pratica, ilPranayamaèilcontrollodell’inspirazioneedespirazione.A parte la lunga inspirazione ed espirazione, trattenere il respiro 'fuori' dopol'espirazione è Bahya Stambha vrithi e tenerlo premuto 'dentro' dopol'inalazioneènoto comeAbhyantara Stambhavrithi. Sequesti kumbhaka sonoabbastanza lunghi e abbastanza buoni, con l'aiuto dei bandha, è poi possibilerealizzare l'integrazione delle due diverse forze 'neurologiche', Prana e Apana.Durante Bahya Kumbhakam, Apana è indirizzato verso l'alto dalla regioneinferioree integratoconilPrananellaregionedelcuore.D'altraparte,duranteAntahKumbhakam,ilPranaèspintoversoilbasso,percosìdire,eintegratoconApana.Questo,tuttavia,èdapraticaresottol'abileguidadiunesperto.Ci sono ulteriori aspetti di cui parla Patanjali e che richiedono l'attenzione(Paridrishti) del praticante. Il primo èDesa o luogo. Ci sono diversi centri delcorpocuièrichiestoalpraticantedidirigerelapropriaattenzione,insiemeconilmovimentodiPranaoApanasecondoilcaso.NormalmentequestoèfattoconiMantra specifici. Inoltre, ci si deve ‘fermare’ in un luogo particolare per undeterminatoperiodo(kalaparidrishti)equindiilnumerodirespiriduranteogniseduta dovrebbe essere specifico (SamkhyaParidrishti). Questo tipodi praticaportaaun’esperienzadi'Utghatam'.DoponotevolepraticadelPranayamacomeaccennatoinprecedenza,siottieneuna padronanza talmente completa sulla forza respiratoria, che si puòsospendere il processo d’inspirazione ed espirazione in qualsiasi momento, aproprio piacimento. Secondo il famoso detto per cui chi controlla il respirocontrolla lamente,diventachiarocheattraverso lapraticadelPranayama,unapersona diventa in grado di raggiungere una certa padronanza sui propriprocessi mentali. Così tutte le attività mentali incontrollate e annebbiatescompaionoelamentediventacompletamentelucida.CisonomoltipranayamamaPatanjalineindicasologliaspettiprincipali.I principali vantaggi sono che si raggiunge la longevità e che lamente divienealtamenteSattvica;quindisidiventaprontiper laconcentrazioneoaumenta laduratadell’attenzione.SitrattadiunapraticamoltoimportantenelloYogaedèillegame tra lo yoga esterno (e quello interno,ndT), porta a studiare la propriamente inmodo chiaro, e permette di modificare il proprio chitta nel sentiero

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dello yoga. Avendo raggiunto un certo successo nel Pranayama, si dovrebbeevitarediindulgereinattivitàsensoriali;lapraticadievitareilcontattodeisensiconi lorooggettisichiamaPratyahara(ilquintoaspettodelloyoga),cheportaallacompletapadronanzadeisensi.Comeunatartarugaritiralepropriemembranelguscio,cosìisensisifondono,percosìdire,conilchitta.Orailchittaèliberodatutteledistrazioniesternee lapraticadeiprimicinqueAnga di Ashtanga yoga, aiuta a realizzare questo. Si tratta di un approcciogradualeper liberare lamentedalle continuedistrazionidi oggetti esterni, delpropriocorpoedeisensi.Ma il chitta conserva le sue impressioni abituali precedentemente acquisite(Samskara).L’Antaranga Sadhanao i successivi treAnga sono imezzi per raggiungereunatrasformazione totaledellamente, cambiando (Parinama) lamente stessa.Unamentefugacesitrasformainunacapacediconcentrarsiefinalmenteassorbirsinell’oggettodicontemplazione.Qualisonoglioggettiditalecontemplazione!Comeraggiungerli?Sonocontenutinelterzocapitolo,chiamatoVibhutiPada.L'ultimocapitolosioccupadisuperareanchetalicontemplazionidioggettiediraggiungereunamentetotalmenteprivadi distrazioni, lasciando il Purusha rimanere nella propria vera natura che ècoscienza e sola coscienza. Quello stato totalmente libero del sé è Kaivalya,l'obiettivo finale della pratica Yoga. Da quel momento in poi non c'è nulla dapraticare,nulladaraggiungere.