i rifiuti delluomo paleolitico erano limitati alle innumerevoli ossa di animali ritrovate dagli...
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I rifiuti dell’uomo paleolitico erano limitati alle innumerevoli ossa di
animali ritrovate dagli archeologi; raramente sono stati rinvenuti resti
di uccelli e pesci, segno che le tecniche per catturarli non erano
ancora molto note.
In epoca romana i rifiuti erano costituiti essenzialmente da resti di cibo, escrementi umani, animali e
macerie.
Recenti studi archeologici hanno rivelato che strati di immondizie, scarichi vari e macerie portarono
addirittura alla formazione di colline artificiali come Monte Citorio o Monte dei Cocci, realizzato esclusivamente con lo scarico di anfore contenenti alimenti giunte a Roma via fiume.
Nel Medioevo i rifiuti erano formati essenzialmente da escrementi umani e animali e, in misura minore, da resti di
cibi.
I cibi erano costituiti da cereali, pane e carne di maiale. In cucina veniva scartato ben poco e quasi tutto veniva riutilizzato: si pensi che uno dei «piatti forti» erano le zuppe e i minestroni, dove venivano fatti bollire anche molti avanzi.
I rifiuti prodotti in epoca
rinascimentale sono ancora in
prevalenza organici (resti di cibi ed
escrementi), quindi costituiti da
sostanze biodegradabili utili
per la concimazione del terreno.
All’epoca della rivoluzione industriale i rifiuti più abbondanti rimangono ancora gli avanzi alimentari, anche se crescono
enormemente gli scarti provenienti dalle lavorazioni industriali.
Nella città moderna avanza la «valanga» dei rifiuti, con un tasso di crescita annuo del 3%; ogni persona produce in media 1,4 chili di rifiuti al
giorno! I rifiuti organici sono ancora tanti (circa il 30%) e aumentano enormemente quelli
non biodegradabili e i rifiuti da imballaggio: scatoloni, bottiglie, involucri vari, carta, vetro, plastica, metalli, oggetti
usa-e-getta, rifiuti pericolosi (pile, medicinali scaduti), e l’elenco potrebbe
continuare ancora a lungo...