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Inserto periodico a cura della Caritas diocesana vicentina Caritas diocesana vicentina Contrà Torretti, 38 36100 Vicenza tel. 0444-304986 - fax 0444-304990 www.caritas.vicenza.it [email protected] C.C.B. n. 117100 c/o Banca Etica filiale di Vicenza abi 5018 - cab 12100 C.C.P. n° 13824362 intestato a: Diocesi di Vicenza - Caritas Casella postale 833 36100 Vicenza Don Giovanni Cecchetto Del recente viaggio a Uvira, don Giovanni Cecchetto ricorda con grande simpatia i bambini e gli ospiti del Centro Betania, e rac- conta: «Nonostante le difficoltà e la miseria, sono sempre pronti al sor- riso e spesso scoppiano in allegre risate. Abbiamo assistito alla messa del fanciullo e siamo rimasti sor- presi nel vederli così ordinati e ri- spettosi, all’uscita ci hanno circondati con grande espansi- vità». L’11 febbraio è la giornata mon- diale del malato e per l’occasione il Centro Betania è stato visitato dal vescovo. «In realtà si tratta del ve- scovo della vicina diocesi di Bu- kavu - aggiunge don Giovanni -, in quanto a Uvira la carica è vacante da alcuni anni. Anche qui abbiamo approfittato per far festa con i ra- gazzi, distribuendo caramelle che avevamo portato dall’Italia e bi- bite». I tre vicentini della Commissione disabili della Caritas vicentina sono stati ospiti delle Suore Saveriane, due italiane e due congolesi. «L’ac- coglienza, sia delle padrone di casa sia delle molte persone che ab- biamo incontrato, come sacerdoti, religiose e responsabili della Cari- tas diocesana di Uvira - racconta ancora don Giovanni - è stata calo- rosa e quanto mai premurosa. A di- rigere il Centro Betania è suor Bambina Piatti, dolce ma anche energica e decisa. Con lei e le sue compagne abbiamo potuto cono- scere da vicino sia la realtà del Cen- tro che la vita difficile degli abitanti di Uvira e dintorni. Abbiamo così appreso quanto sia difficile in un Paese tanto disastrato realizzare i servizi di assistenza. Il terapista, per esempio, deve girare per i vil- laggi ubicati sulla montagna alle spalle della città; è l’unico modo per raggiungere tutte le persone che non possono muoversi da casa per l’impraticabilità delle strade. Ho visto mamme arrivare per le cure al figlio cerebroleso e chie- dere alle suore un contributo per il viaggio: non esistono servizi pub- blici e devono rivolgersi a privati, facendosi trasportare addirittura con le moto. La pace nel Paese è ancora fragile e le infrastrutture sono ampiamente inadeguate: Uvira è la principale città del Sud Kivu, una regione che è estesa come il vicino Burundi. Eppure non vi sono banche, né uffici postali, c’è un’unica strada parzialmente asfal- tata e un unico ospedale con ser- vizi a pagamento». Anche avendone la possibilità economica, a rendere la vita più complicata intervengono anche altre cause. «In alcuni momenti è impossibile reperire le medicine o il materiale per costruire le protesi - conclude don Giovanni - e le suore sono costrette a far arrivare ciò che serve dal Burundi, dall’Uganda, o addirittura dall’Italia, appoggian- dosi a un gruppo di volontari di Li- siera che collabora con loro». I sostegni a distanza (Sad), curati dalla Commissione disabili e co- munità cristiana di Caritas dioce- sana vicentina, sono un gesto di solidarietà per aiutare persone residenti in Paesi poveri del mondo che vivono in condizioni di sofferenza, abbandono, malat- tia. Si rivolgono specificamente ai poveri fra i più poveri, perché anche disabili e, quindi, oggetto di ulteriore emarginazione. Pos- sono essere individuali - a soste- gno di minorenni, adulti, famiglie - oppure a servizio di centri co- munitari, che operano in favore di queste persone. Il sostegno a distanza si con- cretizza nell’impegno di inviare, tramite referenti locali, un contri- buto economico periodico e con- tinuativo, che viene utilizzato per soddisfare bisogni primari (cibo, acqua, cure mediche e riabilita- tive) e per la crescita educativa (istruzione, formazione profes- sionale, affiancamento). Quelli illustrati di seguito sono i sostegni a distanza attivati dalla Caritas diocesana vicentina. RDC Centro Betania A 20 km dal confine con il Bu- rundi, nella diocesi di Uvira, opera il Centro Béthanie per il re- cupero e la rieducazione di disa- bili fisici di tutte le età, di ammalati cerebro-motori, di epi- lettici e di lebbrosi. Il Centro ef- fettua servizi di riabilitazione (kinesiterapia, fornitura di ausili ortopedici, servizio nei villaggi), di educazione (alfabetizzazione e scolarizzazione), internato e ospedalizzazione. Quota annuale: da 200 a 350. Thailandia Centro St. Joseph Il Centro educativo St. Joseph opera dal 1995, promuovendo atti- vità a favore di disabili (fisiotera- pia, doposcuola, gioco e assistenza medico-ospedaliera, attività spor- tive e gite). Dal 2007 Caritas vi- centina è impegnata a sostenere un programma di riabilitazione e fi- sioterapia a domicilio per bambini e adulti. Quota annuale: 370. Togo Centro La Luce Venga In Togo, Caritas vicentina colla- bora con l’Associazione “La Luce Venga” onlus di Vicenza. Questa associazione opera già da 18 anni in Paesi poveri, sostenendo circa 150 ragazzi ciechi, alcuni dei quali, per capacità, intelligenza e volontà, hanno già raggiunto gli studi universitari con risultati en- comiabili, e per gli altri un avvia- mento professionale al fine di raggiungere l’autosufficienza eco- nomica e l’autonomia sociale. Il sostegno permette il manteni- mento di questi ragazzi e il loro proseguimento negli studi. Quota annuale: a partire da 310. India Cater Trust Caritas vicentina ha concluso la propria azione in India. In 11 anni, il suo servizio segno ha rac- colto quasi 200mila euro per i so- stegni a distanza e i centri diurni e oltre 50mila euro per il progetto a favore delle donne Dalit (fuori casta). I progetti continuano ora sotto la direzione della ong locale Cater Trust: lo Stato indiano, va- lutandoli importanti per la cre- scita del Paese, ha deciso di farsene carico direttamente. Incontro con i donatori aperto a chi è interessato Il prossimo incontro con i dona- tori Sad, ma aperto a tutti coloro che fossero interessati, si terrà venerdì 11 maggio alle ore 20.30 all’Istituto Missionari Saveriani in viale Trento n. 119 a Vicenza. Informazioni Don Giovanni Cecchetto, telefono e fax 0444-547413, e-mail gio- [email protected]. Amministrazione Caritas, telefono 0444-304986, e-mail ammini- [email protected], in- ternet: www.caritas.vicenza.it. 15 aprile 2012 “Sorrisi, nonostante la miseria” Lo scorso febbraio una delegazione di Caritas diocesana vicentina si è recata nella Repubblica Democra- tica del Congo per monitorare i progetti avviati al Centro Betania di Uvira, finanziati grazie ai soste- gni a distanza. Da Vicenza sono partiti don Giovanni Cecchetto, re- sponsabile della Commissione di- sabili, Giovanni Marangoni e Maria Raduy per incontrare suor Bam- bina Piatti e la comunità delle reli- giose saveriane. Il Congo è un immenso Paese, grande otto volte l’Italia, tra i più ricchi del pianeta per materie prime (diamanti, oro, coltan, pe- trolio, ferro, ecc.) e tra i più poveri per le condizioni dei suoi 72 milioni di abitanti, il 60% dei quali ha meno di 20 anni. Ogni giorno, in Congo, 1.200 persone muoiono per cause ampiamente prevenibili (quasi mezzo milione all’anno). I problemi maggiori riguardano pro- prio bambini e ragazzi: circa il 20% non sopravvive oltre i cinque anni di età, il 38% soffre di malnutri- zione, la metà dei bambini tra 6 e 11 anni non può frequentare la scuola e si stima che circa il 10% sia affetto da Aids. I bambini sol- dato sono quasi 20mila e sono 1.300 le donne che muiono di parto ogni centomila nati. In questo contesto, una quindi- cina d’anni fa è sorto a Uvira, nel Kivu, il Centro Betania, che si oc- cupa di recupero e rieducazione di disabili fisici di tutte le età, di am- malati cerebro-motori, di epilettici e di lebbrosi. Il Centro, con il quale Caritas vicentina collabora dal 2004, opera con la supervisione della Diocesi di Uvira, ed effettua servizi di riabilitazione (kinesitera- pia, fornitura di ausili ortopedici, servizio nei villaggi), di educazione (alfabetizzazione e scolarizza- zione), internato e ospedalizza- zione. Ma per farsi un’idea delle difficoltà quotidiane, basta sapere che pure essendo ubicato in una delle zone più centrali della città, l’accesso al centro è molto difficile, soprattutto per un disabile, e del resto in tutta Uvira esiste un’unica strada parzialmente asfaltata. Vi sono luoghi dove un disabile con problemi motori è costretto a ri- manere bloccato per tutta la vita: i sentieri di sasso, simili a canaloni di montagna, impediscono anche il trasporto di queste persone, e in questi casi le suore mandano i me- dici e i terapisti direttamente a casa. Nonostante le difficoltà, il Centro opera efficacemente con disabili, fi- sici e cerebrolesi, effettuando ser- vizi riabilitativi ed educativi. C’è poi un ambulatorio per cure o distribu- zione di medicinali e tre posti letto per brevi degenze di ammalati di tu- bercolosi ossea. I ragazzi disabili che vivono al centro, sono circa quaranta. A causa della grande distanza che li separa da casa, sono costretti a ri- manervi anche il sabato e la dome- nica. Instancabili, le suore hanno quindi attivato una sorta di affido settimanale e una quindicina di bambini nel week-end vengono ac- colti da altre famiglie. In un anno sono oltre 700 i pazienti curati con la kinesiterapia, circa 300 le per- sone assistite in infermeria, oltre 300 anche le protesi e gli apparec- chi per la deambulazione costruiti al Centro. Le suore e i medici se- guono circa 200 malati di epilessia all’anno. La scuola per bambini e ragazzi sordomuti è nata da poco: il primo resoconto ai donatori vicentini, re- lativo alla messa in funzione del pianoterra del nuovo edificio, è in- fatti del Natale scorso. A febbraio la delegazione ha potuto consta- tare come questi ragazzi, distribuiti in sei classi con insegnanti ben preparati, imparino prima il lin- guaggio dei segni, e poi a capire e scrivere in francese e swahili - la lingua locale -, e come ricevano una cultura di base per preparasi a una professione. Tutti questi servizi vengono resi anche a domicilio, laddove le per- sone sono impossibilitate a rag- giungere il Centro per le cure. Così il terapista e i medici vanno anche direttamente nelle abitazioni per prestare le cure necessarie. Il Centro Betania dipende total- mente dagli aiuti esterni, ed è per questo che la Caritas vicentina propone sia sostegni individuali per accompagnare questi ragazzi nella crescita, nelle cure e nel per- corso educativo, sia il sostegno di- retto in favore del Centro stesso: dagli stipendi di medici e opera- tori, alle spese vive (cibo, acqua, luce, vestiario), all’acquisto di me- dicine e materiali per la realizza- zione delle protesi. La visita di una delegazione di Caritas vicentina al Centro Betania di Uvira, nel Kivu I SOSTEGNI A DISTANZA Centro Betania di Uvira (Rdc). La delegazione di Caritas vicentina con al centro don Giovanni Cecchetto e Giovanni Marangoni. A sinistra, suor Rina Mondin originaria di Monte di Malo I Sad della Caritas diocesana vicentina Gocce di solidarietà per le persone disabili del Congo

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Inserto periodico a cura della Caritas diocesana vicentina

Caritas diocesana vicentinaContrà Torretti, 38 36100 Vicenza

tel. 0444-304986 - fax 0444-304990 [email protected]

C.C.B. n. 117100 c/o Banca Etica filiale di Vicenzaabi 5018 - cab 12100

C.C.P. n° 13824362intestato a: Diocesi di Vicenza - Caritas

Casella postale 83336100 Vicenza

Don Giovanni Cecchetto

Del recente viaggio a Uvira, donGiovanni Cecchetto ricorda congrande simpatia i bambini e gliospiti del Centro Betania, e rac-conta: «Nonostante le difficoltà e lamiseria, sono sempre pronti al sor-riso e spesso scoppiano in allegrerisate. Abbiamo assistito alla messadel fanciullo e siamo rimasti sor-presi nel vederli così ordinati e ri-spettosi, all’uscita ci hannocircondati con grande espansi-vità».

L’11 febbraio è la giornata mon-diale del malato e per l’occasione ilCentro Betania è stato visitato dalvescovo. «In realtà si tratta del ve-scovo della vicina diocesi di Bu-kavu - aggiunge don Giovanni -, inquanto a Uvira la carica è vacanteda alcuni anni. Anche qui abbiamoapprofittato per far festa con i ra-gazzi, distribuendo caramelle cheavevamo portato dall’Italia e bi-bite».

I tre vicentini della Commissionedisabili della Caritas vicentina sonostati ospiti delle Suore Saveriane,due italiane e due congolesi. «L’ac-coglienza, sia delle padrone di casasia delle molte persone che ab-biamo incontrato, come sacerdoti,religiose e responsabili della Cari-tas diocesana di Uvira - raccontaancora don Giovanni - è stata calo-rosa e quanto mai premurosa. A di-rigere il Centro Betania è suorBambina Piatti, dolce ma ancheenergica e decisa. Con lei e le suecompagne abbiamo potuto cono-scere da vicino sia la realtà del Cen-tro che la vita difficile degli abitantidi Uvira e dintorni. Abbiamo cosìappreso quanto sia difficile in unPaese tanto disastrato realizzare iservizi di assistenza. Il terapista,per esempio, deve girare per i vil-laggi ubicati sulla montagna allespalle della città; è l’unico modoper raggiungere tutte le personeche non possono muoversi da casaper l’impraticabilità delle strade.Ho visto mamme arrivare per lecure al figlio cerebroleso e chie-dere alle suore un contributo per ilviaggio: non esistono servizi pub-blici e devono rivolgersi a privati,facendosi trasportare addiritturacon le moto. La pace nel Paese èancora fragile e le infrastrutturesono ampiamente inadeguate:Uvira è la principale città del SudKivu, una regione che è estesacome il vicino Burundi. Eppure nonvi sono banche, né uffici postali, c’èun’unica strada parzialmente asfal-tata e un unico ospedale con ser-vizi a pagamento».

Anche avendone la possibilitàeconomica, a rendere la vita piùcomplicata intervengono anchealtre cause. «In alcuni momenti èimpossibile reperire le medicine o ilmateriale per costruire le protesi -conclude don Giovanni - e le suoresono costrette a far arrivare ciò cheserve dal Burundi, dall’Uganda, oaddirittura dall’Italia, appoggian-dosi a un gruppo di volontari di Li-siera che collabora con loro».

I sostegni a distanza (Sad), curatidalla Commissione disabili e co-munità cristiana di Caritas dioce-sana vicentina, sono un gesto disolidarietà per aiutare personeresidenti in Paesi poveri delmondo che vivono in condizionidi sofferenza, abbandono, malat-tia. Si rivolgono specificamente aipoveri fra i più poveri, perchéanche disabili e, quindi, oggettodi ulteriore emarginazione. Pos-sono essere individuali - a soste-gno di minorenni, adulti, famiglie- oppure a servizio di centri co-munitari, che operano in favore diqueste persone.

Il sostegno a distanza si con-cretizza nell’impegno di inviare,tramite referenti locali, un contri-buto economico periodico e con-tinuativo, che viene utilizzato persoddisfare bisogni primari (cibo,acqua, cure mediche e riabilita-tive) e per la crescita educativa(istruzione, formazione profes-sionale, affiancamento).

Quelli illustrati di seguito sonoi sostegni a distanza attivati dallaCaritas diocesana vicentina.

RDC

Centro Betania A 20 km dal confine con il Bu-rundi, nella diocesi di Uvira,opera il Centro Béthanie per il re-cupero e la rieducazione di disa-bili fisici di tutte le età, diammalati cerebro-motori, di epi-lettici e di lebbrosi. Il Centro ef-fettua servizi di riabilitazione(kinesiterapia, fornitura di ausiliortopedici, servizio nei villaggi),di educazione (alfabetizzazione escolarizzazione), internato eospedalizzazione. Quota annuale:da € 200 a € 350.

Thailandia

Centro St. JosephIl Centro educativo St. Josephopera dal 1995, promuovendo atti-vità a favore di disabili (fisiotera-pia, doposcuola, gioco e assistenzamedico-ospedaliera, attività spor-tive e gite). Dal 2007 Caritas vi-centina è impegnata a sostenereun programma di riabilitazione e fi-sioterapia a domicilio per bambini

e adulti. Quota annuale: € 370.

Togo

Centro La Luce VengaIn Togo, Caritas vicentina colla-bora con l’Associazione “La LuceVenga” onlus di Vicenza. Questaassociazione opera già da 18 anniin Paesi poveri, sostenendo circa150 ragazzi ciechi, alcuni deiquali, per capacità, intelligenza evolontà, hanno già raggiunto glistudi universitari con risultati en-comiabili, e per gli altri un avvia-mento professionale al fine diraggiungere l’autosufficienza eco-nomica e l’autonomia sociale. Ilsostegno permette il manteni-mento di questi ragazzi e il loroproseguimento negli studi. Quotaannuale: a partire da € 310.

India

Cater TrustCaritas vicentina ha concluso lapropria azione in India. In 11anni, il suo servizio segno ha rac-colto quasi 200mila euro per i so-

stegni a distanza e i centri diurnie oltre 50mila euro per il progettoa favore delle donne Dalit (fuoricasta). I progetti continuano orasotto la direzione della ong localeCater Trust: lo Stato indiano, va-lutandoli importanti per la cre-scita del Paese, ha deciso difarsene carico direttamente.

Incontro con i donatoriaperto a chi è interessato

Il prossimo incontro con i dona-tori Sad, ma aperto a tutti coloroche fossero interessati, si terràvenerdì 11 maggio alle ore 20.30all’Istituto Missionari Saveriani inviale Trento n. 119 a Vicenza.

Informazioni

Don Giovanni Cecchetto, telefonoe fax 0444-547413, e-mail [email protected].

Amministrazione Caritas, telefono0444-304986, e-mail [email protected], in-ternet: www.caritas.vicenza.it.

15 aprile 2012

“Sorrisi, nonostante la miseria”

Lo scorso febbraio una delegazionedi Caritas diocesana vicentina si èrecata nella Repubblica Democra-tica del Congo per monitorare iprogetti avviati al Centro Betaniadi Uvira, finanziati grazie ai soste-gni a distanza. Da Vicenza sonopartiti don Giovanni Cecchetto, re-sponsabile della Commissione di-sabili, Giovanni Marangoni e MariaRaduy per incontrare suor Bam-bina Piatti e la comunità delle reli-giose saveriane.

Il Congo è un immenso Paese,grande otto volte l’Italia, tra i piùricchi del pianeta per materieprime (diamanti, oro, coltan, pe-trolio, ferro, ecc.) e tra i più poveriper le condizioni dei suoi 72 milionidi abitanti, il 60% dei quali hameno di 20 anni. Ogni giorno, inCongo, 1.200 persone muoiono percause ampiamente prevenibili(quasi mezzo milione all’anno). Iproblemi maggiori riguardano pro-prio bambini e ragazzi: circa il 20%non sopravvive oltre i cinque annidi età, il 38% soffre di malnutri-zione, la metà dei bambini tra 6 e11 anni non può frequentare lascuola e si stima che circa il 10%sia affetto da Aids. I bambini sol-dato sono quasi 20mila e sono1.300 le donne che muiono di partoogni centomila nati.

In questo contesto, una quindi-cina d’anni fa è sorto a Uvira, nelKivu, il Centro Betania, che si oc-cupa di recupero e rieducazione didisabili fisici di tutte le età, di am-malati cerebro-motori, di epiletticie di lebbrosi. Il Centro, con il qualeCaritas vicentina collabora dal2004, opera con la supervisionedella Diocesi di Uvira, ed effettuaservizi di riabilitazione (kinesitera-pia, fornitura di ausili ortopedici,servizio nei villaggi), di educazione(alfabetizzazione e scolarizza-zione), internato e ospedalizza-zione. Ma per farsi un’idea delledifficoltà quotidiane, basta sapereche pure essendo ubicato in unadelle zone più centrali della città,l’accesso al centro è molto difficile,soprattutto per un disabile, e delresto in tutta Uvira esiste un’unicastrada parzialmente asfaltata. Visono luoghi dove un disabile conproblemi motori è costretto a ri-manere bloccato per tutta la vita: isentieri di sasso, simili a canalonidi montagna, impediscono anche iltrasporto di queste persone, e inquesti casi le suore mandano i me-dici e i terapisti direttamente acasa.

Nonostante le difficoltà, il Centroopera efficacemente con disabili, fi-sici e cerebrolesi, effettuando ser-vizi riabilitativi ed educativi. C’è poiun ambulatorio per cure o distribu-zione di medicinali e tre posti lettoper brevi degenze di ammalati di tu-bercolosi ossea.

I ragazzi disabili che vivono alcentro, sono circa quaranta. Acausa della grande distanza che lisepara da casa, sono costretti a ri-manervi anche il sabato e la dome-

nica. Instancabili, le suore hannoquindi attivato una sorta di affidosettimanale e una quindicina dibambini nel week-end vengono ac-colti da altre famiglie. In un annosono oltre 700 i pazienti curati conla kinesiterapia, circa 300 le per-sone assistite in infermeria, oltre300 anche le protesi e gli apparec-chi per la deambulazione costruitial Centro. Le suore e i medici se-guono circa 200 malati di epilessiaall’anno.

La scuola per bambini e ragazzisordomuti è nata da poco: il primoresoconto ai donatori vicentini, re-lativo alla messa in funzione delpianoterra del nuovo edificio, è in-fatti del Natale scorso. A febbraiola delegazione ha potuto consta-tare come questi ragazzi, distribuitiin sei classi con insegnanti benpreparati, imparino prima il lin-guaggio dei segni, e poi a capire e

scrivere in francese e swahili - lalingua locale -, e come ricevanouna cultura di base per preparasi auna professione.

Tutti questi servizi vengono resianche a domicilio, laddove le per-sone sono impossibilitate a rag-giungere il Centro per le cure. Cosìil terapista e i medici vanno anchedirettamente nelle abitazioni perprestare le cure necessarie.

Il Centro Betania dipende total-mente dagli aiuti esterni, ed è perquesto che la Caritas vicentinapropone sia sostegni individualiper accompagnare questi ragazzinella crescita, nelle cure e nel per-corso educativo, sia il sostegno di-retto in favore del Centro stesso:dagli stipendi di medici e opera-tori, alle spese vive (cibo, acqua,luce, vestiario), all’acquisto di me-dicine e materiali per la realizza-zione delle protesi.

La visita

di una delegazione

di Caritas vicentina

al Centro Betania

di Uvira, nel Kivu

I SOSTEGNI A DISTANZA

Centro Betania di Uvira (Rdc). La delegazione di Caritas vicentina conal centro don Giovanni Cecchetto e Giovanni Marangoni. A sinistra,suor Rina Mondin originaria di Monte di Malo

I Sad della Caritas diocesana vicentina

Gocce di solidarietà per le persone disabili del Congo