il melograno · 2009. 1. 19. · via di campotrentino 92 - 38100 trento - e-mail:...

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

MARGHERITA GRAZIOLIIL

MEL

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Inserto al Periodico Bimestrale Tuttapovoedito dal Club InterassociativoTuttapovo

n. 3Settembre

2008

� InsertoredazionaleacuradellaCasadiriposoM.GraziolidiPovo-Tuttapovo-Settembre�008

il Melograno

settembre 2008 - n. 3

COMITATO DI REDAZIONE

DIRETTORE Paolo Giacomoni

COORDINAMENTO Antonio Bernabè

IN REDAZIONE Antonio Bernabè - Renzo

Dori - Innocenzina Groff - Erica Ciresa

FOTO Servizio Animazione

- Fonti varie

Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a dar vita a questo numero de

“IL MELOGRANO” SUPPLEMENTO

al periodico bimestrale TUTTAPOVO

STAMPA Tipografia Arti

Grafiche Publistampa - Pergine Valsugana

Editoriale .............................................................. 3

Nuovo punto prelievi e riabilitativo ..................... 4

Affettività: parliamone apertamente ..................... 5

Fisioterapia per tenersi in forma ........................... 6

Un pensiero dal nostro don Gerolamo .................. 7

Dipendenti in festa ................................................ 9

Riflessione sul tempo .......................................... 10

Tanto per ridere - concorso a premi .................... 11

Il piacere di “viaggiare”... ................................... 13

Amici animali ...................................................... 15

Musica... amica mia - di Innocenzina ................. 17

Nonna Renata racconta... .................................... 18

Estate al Centro Diurno ....................................... 19

Centro Servizi: piacere di conoscerti .................. 20

Festa della montagna ........................................... 22

Il Libro della Solidarietà ..................................... 23

sommario

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il Melograno

InsertoredazionaleacuradellaCasadiriposoM.GraziolidiPovo-Tuttapovo-Settembre�008 �

editoriale

All’inizio di quest’anno avevamo dato il via a “IL MELOGRANO” proponendolo quale strumento capace di “dare voce a quel 20% dei nostri concittadini entrati nel mondo della “terza età”, con pagine aperte ai contributi

dei professionisti e degli operatori che offrono serviziagli anziani; pagine a disposizione degli ospiti e dei lorofamiliari e a tutti coloro che sull’argomento vorranno farpervenire le loro osservazioni e le loro proposte”.

Forse è rimasta nell’om-bra un’altra ambizione di questo giornalino, quella d’esser capace di raccoglie-re le istanze non solo della comunità “poèra” ma di tut-ta la collina est di Trento.

Va in questa direzione il coinvolgimento della RSA di Gabbiolo che in questo numero ci propone alcune riflessioni degli ospiti che hanno partecipato al con-corso Provinciale delle RSA Trentine “Amici Animali nel-la Memoria e nel Quotidia-no” (vedi pagg. 15 e 16).

Senza dubbio la parteci-pazione di più soggetti an-che a questo nostro sempli-ce strumento d’informazione e d’interscambio sulle tematiche collegate alla terza età potrà rivelarsi utile sia per gli anziani che per tutta la comunità.

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il Melograno

notizie in breve

Nuovi servizi a favore della popolazione

Nel tardo autunno, ultimato il laborioso iter delle autorizzazioni e accredita-mento, l’Azienda Pubblica di Servizi alla

Persona “M. Grazioli” stipulerà con l’Azienda Sanitaria Provinciale apposite convenzioni per lo svolgimento di due nuove attività rivol-te a tutta la popolazione del territorio colli-nare e della città. Questi nuovi servizi riguar-dano l’apertura di un punto ambulatoriale di prelievi per analisi di laboratorio e l’avvio di attività ambulatoriali di recupero e riabilita-zione funzionale.

Il nuovo punto prelievi per analisi di labo-ratorio verrà aperto in un apposito locale sito sullo stesso piano degli ambulatori dei medici di base; lì verrà creato un ufficio se-greteria/accettazione al quale ogni cittadino potrà rivolgersi con la prescrizione del pro-prio medico per l’esecuzione dei prelievi previsti da parte di personale infermieristico specializzato; l’Azienda Sanitaria provvederà al ritiro dei prelievi e agli esami attraverso il proprio laboratorio di S. Chiara. I referti delle analisi potranno essere ritirati dall’interessa-to alla data e orario che verrà comunicato al momento dell’accettazione. Insomma tutto funzionerà come un normale punto prelievi con la facilitazione che non servirà più recar-si fino a Trento per effettuarle. Nella fase di

avvio ed al fine di verificare l’affluenza dei cit-tadini rispetto alle risorse messe a disposizio-ne, l’ambulatorio di prelievi verrà aperto due giorni alla settimana probabilmente il martedì ed il giovedì dalle ore 7.30 alle 9.30. Qualora la richiesta e l’utilizzo di tale servizio risultasse, dopo la prima fase di avvio, piuttosto alta si valuterà la possibilità di estensione dei giorni di apertura e/o di prolungamento delle fasce orarie.

Per l’avvio dell’attività di recupero e riabi-litazione funzionale a favore di cittadini adul-to-anziani verrà messa a disposizione l’am-pia palestra dotata di numerose attrezzature presente all’interno della Residenza Sanita-ria Assistenziale. L’attività riabilitativa ver-rà svolta da fisioterapiste qualificate e con grande esperienza acquisita in anni di lavoro presso la RSA e riguarderà tutte le presta-zioni di recupero e rieducazione funzionale nei limiti delle disponibilità di attrezzature e strumenti presenti all’interno dei locali mes-si appositamente a disposizione. Le persone che intendono usufruire di tale servizio, sul-la base della prescrizione medica, potranno definire con le fisioterapiste incaricate l’ap-puntamento per la programmazione dei cicli curativi previsti. Nella fase di avvio del ser-vizio e sulla base delle richieste dell’utenza esterna verranno messi a disposizione non meno di due - tre pomeriggi della settimana dalle 14.30 alle 17.00; sempre sulla base delle eventuali richieste potrà essere valutata an-che la possibilità di fornire interventi riabili-tativi a domicilio.

Sarà cura dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “M. Grazioli”, ultimati tutti gli adempimenti previsti dalla normativa, dare ampia notizia alla popolazione ed ai medici di base circa le date, le modalità di apertura e di accesso a questi nuovi servizi. Ci sentia-mo fortemente impegnati a garantire, in tem-pi ragionevolmente brevi, la loro apertura in modo da consentire a tutta la popolazione di poterne usufruire.

Renzo Dori, presidente APSP di Povo

il Melograno


Affettività: parliamone apertamente...

Da tempo la concezione della vecchiaia, a livello sociologico, ha subìto sostan-ziali modifiche con conseguenze sugli

stili di vita personali e sui modelli comporta-mentali collettivi. Rispetto ad una visione in cui l’anziano è costretto a vivere in una situa-zione di progressiva ma inevitabile esclusione sociale e inutilità, si è iniziato a percepire que-sta fase di vita, oggi an-che molto consistente in termini temporali, come momento in cui la relazio-nalità dell’individuo conti-nua ad occupare un ruolo centrale, al fine di garan-tire una ridefinizione del-la propria appartenenza e della propria identità, an-che quando non ha più un ruolo attivo nella società.

La nostra Azienda ospi-ta un numero consistente di anziani con differenti patologie, molte persone che arrivano nella no-stra struttura mostrano disturbi comportamentali di vario genere e hanno condizioni di salute molto compro-messe, con ricadute differenti sulla quotidia-nità all’interno della struttura. Nonostante la RSA sia spesso percepita come un luogo di allontanamento dalle normali abitudini di vita dell’individuo e progressiva perdita di autonomia, noi vogliamo provare a non tra-scurare quei bisogni, variamente espressi, che i nostri ospiti hanno in merito alla sfera dell’affettività e dell’interazione personale. Questo perché, nel corso degli anni, ci siamo trovati a dover rispondere a richieste legate a differenti esigenze dell’anziano e in alcuni casi è emerso come la sfera più intima rac-cordata all’affettività e, perché no, alla ses-sualità sia in qualche modo di difficile gestio-ne all’interno di realtà istituzionalizzate. Il vissuto concreto ha messo in evidenza come spesso venga automaticamente trasportato

all’interno delle istituzioni destinate all’ac-coglienza dell’anziano un atteggiamento di rifiuto, che spesso è originato da stereotipi sociali e personali; tutto questo genera in al-cuni casi la nascita di situazione di disagio reciproco con ricadute sulla qualità della vita dell’ospite.

Riflettendo a più livelli in struttura, sia con la direzione che con il personale coinvolto nel-l’assistenza sanitaria, è stato strutturato un per-corso di formazione ri-volto al personale della RSA per potere definire interventi più adeguati alle richieste di relazio-nalità ed affettività che gli ospiti avanzano. La nostra finalità principale sarà quindi, nei prossimi mesi, quella di cercare at-traverso l’analisi di casi concreti presenti e passa-ti di mettere a punto alcu-ne modalità assistenziali

e relazionali efficaci, capaci di conciliare le richieste degli anziani, indirizzando i nostri interventi in modo più consapevole.

Pur rendendoci conto della difficoltà di approccio a questi argomenti, siamo mol-to interessati ad approfondirne le relative tematiche. Avvalendoci del supporto di un consulente esterno e di un gruppo di lavoro formato da infermieri, fisioterapisti ed edu-catori cercheremo di creare un Manuale che consenta di definire modalità comportamen-tali adeguate, così da garantire un monito-raggio costante sulla qualità dell’ospite nella struttura.

Siamo fiduciosi, data la preparazione e la motivazione dei partecipanti al progetto, di poter individuare alcune aree di intervento che, in linea con la nostra filosofia dove le eventuali criticità sono uno stimolo, ci con-sentano cambiamenti positivi.

Non solo ricordi...a cura di Paola Girelli


il Melograno

Il servizio di fisioterapia della Residen-za Sanitaria Assistenziale compresa nell’Azienda Pubblica di Servizi alla

Persona “M.Grazioli” di Povo festeggia or-mai quasi un quarto di secolo.

Costituito inizialmente da una sola fisioterapista,nel corso degli anni ha au-mentato il suo organico fino a quello at-tuale di ben 6 fisioterapiste,che hanno collaborato al processo evolutivo di tra-sformazione dall’iniziale Casa di Riposo all’attuale Residenza sanitaria Assisten-ziale.

Il compito della fisioterapista in questa realtà non è soltanto quello diretto al-l’ospite,intervenendo sulla disabilità per ottenere un recupero o cercando un com-

penso che restituisca l’autonomia possi-bile nelle attività della vita quotidiana,o adoperandosi per la ricerca di un ausilio adatto per postura e per mobilità.

Il compito infatti è anche quello di af-fiancare il personale costruendo metodi

di approccio all’ospite che lo incoraggino ad essere parte attiva e di formare al cor-retto utilizzo di tecniche e apparecchiatu-re che restituiscano all’ospite passivo un senso di fiducia e sicurezza.

L’intervento all’ospite,concordato con il medico interno o lo specialista,è indivi-dualizzato sia come obiettivo,che per du-rata che per metodo seguito.

La mobilizzazione generale o di un segmento, attiva o passiva, a lettino o in stazione eretta, la rieducazione alla deambulazione,il recupero della manualità,ecc. naturalmente implicano una importante relazione terapista-pa-ziente (e parente) che necessita di since-ra fiducia.

La complessità dei quadri patologi-ci e della stessa senescenza,richiede inoltre continui adattamenti al pro-getto terapeutico,con la quotidiana valutazione di segni e sintomi,in stret-ta collaborazione con le altre figure quali gli operatori socio sanitari,gli infermieri,gli educatori professionali,i coordinatori,la caposala, il medico, ecc.

Il trattamento individuale all’ospite può essere fatto in stanza o in pale-stra.

L’attività motoria di gruppo viene invece effettuata in giornate diver-se sui vari piani di residenza,in sale comuni,coinvolgendo circa 10 perso-ne per volta,con frequenza bisettima-nale.

Dalla recente ristrutturazione della Resi-denza Sanitaria Assistenziale è stata rica-vata una palestra molto spaziosa,luminosa e colorata, ben attrezzata, che attrae e ac-coglie i nostri ospiti, anche i meno moti-vati.

Fisioterapia per mantenersi attivia cura del gruppo fisioterapiste della RSA “M. Grazioli”

il Melograno


Un pensiero dal nostro don Gerolamo

Entra profondamente nel nostro intimo, come persone e particolarmente come credenti, quanto venne affermato nel

IV Convegno Ecclesiale Nazionale tenutosi a Verona nel 2006: “L’accoglienza della fragilità non riguarda solo le situazioni estreme. Oc-corre far crescere uno stile di vita verso il pro-prio essere creatura e nei rapporti con ogni creatura. E questo perché la propria esisten-za è fragile e in ogni relazione umana si viene a contatto con altra fragilità, così come ogni ambiente umano o naturale è frutto di un fra-gile equilibrio”.

E di questa fragilità ne facciamo tutti inten-sa esperienza nel convivere quotidiano, sia come ospiti sia pure come operatori, nella nostra casa di riposo dove la ricchezza di un lungo vissuto, la carica degli anni e l’intensità di una vita donata, marcano il volto e lo spiri-to di tanti fratelli e sorelle. E poiché la fragilità riguarda ogni relazione umana, emerge quan-to sia compito di ognuno di noi assumere un atteggiamento sempre nuovo e coraggioso di cura e protezione. Se questo vale ed è im-portante nei confronti della propria fragilità, diventa ancora più urgente e significativo nei confronti della fragilità altrui. Anzi, quanto più ci si prende cura della fragilità altrui con di-namica intelligenza e amore coraggioso, tanto più si vince e si supera la propria fragilità. Ne è tipico esempio quello che accade ai genitori che dimentichi di sé si prendono cura del pro-prio figlio. Il bimbo nella sua fragilità, avendo bisogno di tutto, fa si che chi lo ha generato riscopra la forza, la bellezza, la dignità, il co-raggio e la gioia dell’essere mamma, dell’esse-re papà: un qualche cosa di molto più intenso e arricchente che oltrepassa l’essere donna o uomo, l’essere sposi.

Talvolta, spinti da una ricerca di autonomia che tende giustamente a salvare la dignità del singolo individuo, si può dimenticare o sotto-

valutare il principio fondamentale dei rapporti interperso-nali che è proprio quello di prendersi cura della fragilità altrui. E quindi, sia nei confronti di noi stessi, per quanto riguarda le nostre fragilità, sia nei con-fronti degli altri, non possiamo, non dob-biamo, prendere solo un atteggiamento di difesa, quanto piuttosto di cura. Il prendersi cura sia di se stessi, ma in particolare degli altri e in modo del tutto speciale dei più de-boli è sempre e solo frutto di un gesto libero e liberante di amore. Talvolta, anzi spesso, pensiamo che amare voglia dire condividere i propri beni, le proprie cose. Ma non sempre è così: amare vuol dire anche e soprattutto condividere le proprie energie, le proprie ca-pacità creative soprattutto nel prendersi cura della persona che ci sta accanto. E quando questo “prendersi cura” degli altri, special-mente dei più fragili, diventa un lavoro, una professione, è importante che sia visto, sia accolto, sia vissuto come un dono che ci vie-ne offerto dalle circostanze della vita per me-glio intendere, accogliere e vincere le nostre personali difficoltà. Amarsi vuol dire anche aiutarsi e proteggersi, per quanto è possibile, nelle reciproche fragilità.

In questo nostro tempo in cui guardiamo al futuro con tanta apprensione, tutti noi sentia-mo e facciamo forte esperienza che la speran-za umana può essere coltivata ed ha un fon-damento stabile e credibile quando possiamo contare sulla cura altrui in caso di necessità. Ma questa stessa speranza diventa certezza,

La nostra e altrui fragilità come potenziale di amore e vita nuova

Don Gerolamo Giob

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8 InsertoredazionaleacuradellaCasadiriposoM.GraziolidiPovo-Tuttapovo-Settembre�008

il Melograno

diventa realtà di un mondo più vero, più umano e quindi più corrispondente al progetto del Creatore nella misura in cui ognuno di noi, si china con de-dizione, entusiasmo e dolcezza sulle fragilità altrui.

Nonostante le apparenze del vivere quotidiano non possiamo dimenticare che la vita porta con sé stupende promesse, sempre anche quando a noi sembra il contrario. Ora queste promesse si con-cretizzano nella misura in cui ognuno di noi si lascia “curare” e si fa operatore di cura degli altri. Perché è qui che si mettono in evidenza gli aspetti, le carat-teristiche, le qualità e capacità migliori che ognuno porta dentro. E non possiamo mai permetterci di dubitare di tutto questo potenziale prezioso di cui ci ha dotato Colui che ci ha fatti a sua “immagine”,

cioè capaci di ingenerare in noi stessi e poi negli altri, attraverso l’amore e con amore, vita, vita nuova cioè gioia di vivere. Ed è bello constatare come nella pratica in questa nostra comunità della casa di riposo Margherita Grazioli ci sia già questo spirito, questo stile. Ma è altrettanto bello e stimolante il sapere e sentire che questo orizzonte può essere sempre più ampliato, approfondito e reso, ogni giorno, in ogni incontro più attraente e sereno.

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il Melograno


Simpatica e convi-viale serata quella dello scorso 11 giu-

gno presso la Residenza Sanitaria Assistenziale “Margherita Grazioli” di Povo. È stata organizzata la “FESTA del DIPENDEN-TE”, la prima da quando il “M. Grazioli” è diventato Azienda Pubblica di Servi-zi alla Persona. I circa 200 dipendenti dell’Azienda rappresentano, come ha sottolineato il Presidente della RSA Renzo Dori nel suo intervento “la prima, indispensabile risorsa di questa grande Istituzione “poèra”. “Risorsa cui l’amministrazione, ha proseguito, non lesina cure e attenzioni, affinché i dipendenti possano svolgere il loro lavoro nelle migliori, possibili condizio-ni”.

Durante la Festa, alla quale ha partecipato un buon numero di dipendenti, sono state assegnate medaglie di stima e riconoscenza a coloro che hanno superato il traguardo dei 25, dei 30 e dei 35 anni di anzianità da lavoro.

Le medaglie di bronzo (25 e più anni di servizio) sono andate a 13 dipendenti, quelle d’argento (30 e più anni) erano 12 ed è stata insignita di medaglia d’oro Marisa Giovan-nini, la dipendente che può vantare oltre 35 anni di servizio.

A questi dipendenti è stato omaggiato un suggestivo segnalibro, con il logo de “Il Me-lograno”, realizzato dall’orafo artigiano Mastro 7. A questo proposito preme ricordare che “Il Melograno” è diventato anche un periodico trimestrale dedicato agli utenti, ai familiari e ai dipendenti della RSA “Margherita Grazioli” di Povo ed esce normalmente insieme al periodico locale “Tuttapovo”.

La serata della “Festa del Dipendente” si è conclusa con un ricco buffet.

Ecco i premiati:Più di 35 anni di servizio: Marisa Giovannini.Più di 30 anni di servizio: Frida Boller, Emanuela Giovannini, Cassiano Baldessari,

Maria Rosa Turrer, Patrizia Pontalti, Rosanna Bonvecchio, Annamaria Zampedri, Paola Angeli, Livia Groff, Mirella Brol, Luigi Maino, Franco Baldessari,

Più di 25 anni di servizio: Maria Pia Miori, Nadia Paoli, Tiziana Pallaoro, Cristina Ko-stner, Luciana Miori, Elio Pallaoro, Guglielmina Gazzini, Gabriella Pedrotti, Elisabetta Pilati, Maria Rosa Zanotti, Claudio Caliari, Antonella Sighel, Gemma Paoli.

Dipendenti in festadi Antonio Bernabè


il Melograno

Piccola riflessione da fare insieme...

Sul tempoE un astronomo disse: Maestro parlaci

del Tempo.E lui rispose: Vorreste misurare il tem-

po, l’incommensurabile e l’immenso.Vorreste regolare il vostro comporta-

mento e dirigere il corso del vostro spiri-to secondo le ore e le stagioni.

Del tempo vorreste fare un fiume per so-stare presso la sua riva e

vederlo fluire.Ma l’eterno che è in voi sa che la vita è

senza tempoE sa che l’oggi non è che il ricordo di ieri,

e il domani il sogno di oggi.E ciò che in voi è canto e contemplazio-

ne dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disse-

minate nello spazio.Chi di voi non sente che la sua forza

d’amore è sconfinata?E chi non sente che questo autentico

amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d’amore a pensiero d’amore, né da atto d’amore ad atto d’amore?

E non è forse il tempo, così come l’amo-re, indiviso e immoto?

Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre,

E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l’attesa.

(di Kahlil Gibran)

pensiamoci

il Melograno

InsertoredazionaleacuradellaCasadiriposoM.GraziolidiPovo-Tuttapovo-Settembre�008 11

tanto per ridere...

ricchi premi riservati agli ospiti della rsa e del centro diurno che sapranno indicare le risposte esatte ai tre indovinelli

Indovinello n. 1: Non è un re, ma ha la corona …. non ha un orologio, ma le ore suona …. Chi è ?

Indovinello n. 2: Qual è il colmo per un gatto?

Le soluzioni vanno consegnate agli operatori di animazione con indicato il nome dell’anziano; seguirà la premiazione con nome e

foto del vincitore nel prossimo numero del “MELOGRANO” !!

Grande concorso a premi

... e divertirsi un po’

1� InsertoredazionaleacuradellaCasadiriposoM.GraziolidiPovo-Tuttapovo-Settembre�008

il Melograno

HANNO AZZECCATO LA RISPOSTA ESATTA:Emilia Saiani e Tomasi Amabile perché all’indovinello “Se te la dico e tela ridico tu ancora

non comprendi cos’è, ma io te la ho gia detta e ridetta … cos’è? Hanno risposto: la tela

Congratulazione ai vincitori che dalle loro rispettive

residenze: Rosa, Genziana, Melograno, Ciclamino

e Mimosa hanno voluto mandare a tutti un segnale di simpatica competitività

…… FORZA CONTINUIAMO COSI’ partecipare è facile !!!

Pasqualini Mar-ta perché all’indovi-nello “Qual è il colmo per un’anatra” ha ri-sposto: Avere la pelle d’oca.

Bianchi Anetta, Stenico Orfeo e Zamboni Daria perché all’indovinello “Non stò in piedi dritto … se provi a rompermi … son fritto” hanno risposto: l’Uovo.

Ecco i vincitori del concorso indovina indovinelli n° 2

Emilia Saiani con il premio Tomasi Amabile con il premio

Bianchi Anetta felice per il premio Stenico Orfeo felice per il premio Zamboni Daria con il premio

Pasqualini Marta con il premio

il Melograno

InsertoredazionaleacuradellaCasadiriposoM.GraziolidiPovo-Tuttapovo-Settembre�008 1�

10 maggio 2008

Parco del Centro DiurnoLa Festa dei colori e Gio Madonari

19 giugno 2008

al Pian del Gac

29 maggio 2008

In pellegrinaggio a Montagnaga di Pinè

Il servizio animazione ed il gruppo volontari presentano...

Il piacere di viaggiare


il Melograno

3 luglio 2008

al Moronar ospiti degli Alpini di Povo

7 agosto 2008

Alle Gorghe di Meano ospiti degli Alpini di Meano

il Melograno


Amici Animali(di Adriana Martinelli)

Dalla nostra partecipazione al Con-corso Provinciale delle RSA Trenti-ne “Amici Animali nella Memoria e

nel Quotidiano” abbiamo raccolto questo materiale, che ha mantenuto il più pos-sibile la forma semplice nell’espo-sizione dei racconti degli anziani e le espressioni dialettali, che danno più sapore oltre che rafforzarne il si-gnificato o rendere più “visibile” ciò che si descrive.

(Maria Z.)Io avevo un gatto che era un gran-

de egoista, padrone della casa ed era spaventatissimo dei topi. Si na-scondeva sotto una coperta o sotto il letto quando c’erano i temporali. Si metteva in fondo al letto su una copertina e la mattina, quando mi svegliavo, mi trovavo il gatto ben di-steso e io con i piedi su per il muro. Si chiamava Dodo e aveva 17 anni. Era stato trovato in cima ai rifiuti e pesava due chili e duecento gram-mi. Aveva una macchia a forma di “M” sulla testa ed era un soriano. Le volevo bene e ho dovuto farlo eliminare perché era caduto dal poggiolo. Ingessare non si poteva perché l’avrei fatto soffrire. Il vete-rinario mi ha detto di salutarlo e io me ne sono andata sbattendo la porta e piangen-do. In tram una signora che mi ha visto piangere mi ha consolata dicendomi “co-raggio”….se sapesse che piangevo per il gatto. Che disperazione! Adesso coccolo quello che c’è qui in giardino che ho bat-tezzato “Dodo”. Ha anche perso un dente. Anche gli animali hanno problemi di denti come la carie.

(Maria M.)Abitavo vicino a Verona e facevo la do-

mestica in una villa. Quando nascevano i gatti si lasciavano crescere e poi venivano buttati dalla cancellata. Qualche volta ne tenevano uno. Ne avevano uno che era un soriano con un bel “pon pon” sulla coda.

Cacciava i topi in cantina, quando ne ave-va preso uno lo portava a far vedere per sentirsi dire “bravo”. Dopo 4-5 anni spa-rivano. Ero in casa di mia cugina quando una mattina ho trovato in veranda due gattini, allora li ho presi e messi in una cestina e portati in piazza Erbe ad un si-gnore che vendeva animali. Non li voleva allora una signora che era lì presente mi ha detto “li prendo io”.

(Carmela R.)Quando andavo in malga mi piaceva una

mucca che si chiamava “Rosina”. Una vol-ta mi ha fatto una “boazza” bela calda sui piedi che erano gelati.

Avevo un cagnolino che si chiamava “Ciccio”, mi dava più baci lui che mio ma-


il Melograno

rito. Quando telefonavo ero geloso, si al-lungava sopra il tappeto finché non avevo finito. Quando andavo alla S. Messa, alla mattina le dicevo: “sta qui aspettami”. Per andare a casa, dalla campagna, c’erano 70 metri, lo chiamavo e mi correva incontro tutto contento. Era affettuoso e bisognava stare attenti, se c’era un estraneo rischia-va anche di mordere. Era diffidente, dove viveva prima le prendeva con la scopa. Poi l’ho dato ad una comunità. Di tanto in-tanto chiedevo dove era però stentavano a dirmelo alla fine mi hanno detto che l’ha preso una signora. Quando mi sono spo-sata sono andata in Sardagna a piedi con “la caora per metterla al bec”.

Mi ricordo anche di uno scoiattolo che dal bosco vicino veniva a pren-dere le noci dalla mia “nogara”. Ne prendeva una e poi attraversava la strada ed entrava nel bosco.

(Emma D.)Rubavo il secchio per andare a

mungere ma quando dovevo, per-ché mi era stato ordinato, allora non volevo. Una volta la mucca ha parto-rito due gemelli che è una cosa rara. Tutti, in paese, venivano a vederli invidiosi.

(Fernando B.)Io avevo un cane di nome Fido. Il

cane bisogna accudirlo e darle da mangiare qualcosa che le piace. Io davo cibo in scatola solo una volta la settimana e in quantità secondo il peso, altrimenti avanzi del cibo che consumavamo noi e verdure cotte. I cani scelgono il proprio padrone perché sono intelligenti e sanno che il padrone scelto è quello che lo può “salvare”.

(Anna B.)Io avevo una gatto e un cane lessi di

nome Gaia. Quando è morto mio fratello e morto anche il cane.

(continua…)

il Melograno


Musica amica miadi Innocenzina Groff

Quanta soddisfazione sai dare a chi ti vuole bene!Da quando ti ho udita la prima volta, anche se ero

molto piccola, ho capito che noi due saremmo di-ventate amiche. E così è stato. Ci siamo prese per mano ed abbiamo camminato vicine durante il corso della vita.

Ti ricordi i concertini in famiglia? Quelle tue note così ar-moniose che mi facevano piangere di commozione.

E la domenica in chiesa a sentire l’organo suonare mi fa-ceva lo stesso effetto.

E quelle belle canzoni che cantavano le ragazze quando lavoravano nei campi o men-tre si recavano alla fontana a prendere l’acqua o a risciac-quare la biancheria, te le ri-cordi? Riempivano l’aria di allegria.

Cara amica Musica, mi piaci in ogni tua espressione, come opere liriche, operette, sinfonie, canzoni folclore, romanze e in tutte le tue meravigliose melodie.

Per questo ti ringrazio della tua bella compagnia, della tua fedele amicizia, perché nella sofferenza mi hai solle-vato lo spirito e riempito il cuore di gioia e di allegria, allontanando la solitudine.

Come passatempo mi sei rimasta solo tu, cara Musi-ca, poiché i lavori manuali e la lettura ho dovuto abban-donarli; così sei per me una insostituibile meravigliosa compagnia.

Sai cosa faccio per riposare? Metto su un disco, mi si-stemo comodamente sulla mia sedia (a rotelle) e mentre ti ascolto penso a tante cose belle e sogno tutto quello che mi piace. Anche tu sei un meraviglioso dono del Si-gnore.

Ti saluto cara amica e ti ringrazio per la soddisfazione e la consolazione che mi hai sempre dato.

La musica è il profumo dell’anima!

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il Melograno

Nonna Renata racconta...

Un bel gruppo di ragazzi delle elementari che frequentano l’attività estiva della “Kaleidoscopio” ha trascorso un pomeriggio con nonna Renata, che ha letto loro alcune sue poesie e ricordi, ma soprattutto ha dialogato con loro. Quel momen-

to magico così è descritto dalla protagonista di quell’incontro.

Che bella esperienza!A questa mia vetusta età di 87 anni, non avrei mai creduto di vivere un’esperienza

così eclatante. I giovani, da parte mia, hanno sempre avuto la più grande comprensio-ne anche quando, all’apparenza, si mostrano un po’ gradassi. Ho sempre pensato che se commettono azioni poco buone è perché, in molti casi, gli insegnamenti e, soprat-tutto, gli esempi dei “grandi” sono stati cattivi!

Ma torniamo alla mia bella avventura con una trentina di bambini delle elementari che, durante il periodo estivo, frequentano il doposcuola presso il nostro centro socia-le. Seduti per terra intorno a me, nel bel viale del parco che circonda le case protette, aspettavano che io li intrattenessi con poesie e racconti. Non ho mai avuto un uditorio per le mie composizioni, cioè: non ho mai letto a tante persone tutte insieme i miei scritti e, specialmente da dei bambini, non speravo proprio di avere un’accoglienza simile. Invece ho avuto un successo tale che qualunque bravo attore mi avrebbe invi-diato. Si sono sprigionate dai loro cuori un’affettuosità ed un’espansività sorprendenti. Una bimbetta, dolce come un confetto, mi ha perfino confidato che era dispiaciuta di dover partire per il mare proprio ora che aveva conosciuto me...!

Baci, abbracci, battimani solo per qualche racconto? No! Sono più che sicura che hanno percepito con quanto amore e gioia ho trascorso quell’ora con loro e sono im-paziente di dedicarmici ancora. Grazie.

Nonna Renata

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Attività di laboratorio di midollino

Gita a Limone sul Lago di Garda

Tombolata di gruppo in compagnia del Centro diurno di Ravina e

della RSA di Villa Belfonte

Visita al Santuario della Madonna della Salette

Estate al Centro diurno

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Piacere di conoscerti

dal centro servizi

Al “Moronar” martedì 17 giugno scorso eravamo in 150, pronti a trascorrere una giornata in compagnia. Musica, giochi e un pranzo da far venire appetito an-che a noi anziani ci hanno fatto trascorrere veramente una bella giornata. E poi

c’erano anche i giovani che ci hanno fatto ricorda-re i “nosi veci tempi”, con un pizzico di nostalgia, ma sempre con tanta gioia.

Noi anziani soci dei Cir-coli di Povo, Villazzano e S. Donà, soci anziani del-la Famiglia cooperativa, ospiti degli Alloggi protet-ti ringraziamo per la bella festa Antonio Maule che si è “sgolato” per tutta la giornata, Sergio per la sua musica, il “nostro” cuoco Pio Bort e il Circolo di Vil-lazzano che ci ha prepara-to la polenta.

In questa pagina e nella seguente alcuni

momenti dell’iniziativa “Piacere di conoscerti”

il Melograno

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Grazie a tutti gli orga-nizzatori, al Comune di Trento, al Polo sociale e al Centro servizi di Povo nonché alla Famiglia coo-perativa di Povo: per tut-ti l’appuntamento è per l’anno prossimo.

ufficio e progettazione s.r.l.Via De Gasperi 114/A - tel 0461 914482 - Fax 0461 934281 - www.artelufficio.it

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Festa della montagna

A passo Cimirlo il 31 agosto scorso si è svolta la “Festa della

Montagna”, organizzata dal-la Circoscrizione di Povo e dalla APSP “Margherita Gra-zioli”. La Festa ha visto gli anziani protagonisti e parte attiva della comunità in cui sono inseriti.

Questa partecipazione si è resa manifesta anche per merito del coro “I crozi poèri” composto da anziani delle RSA di Povo e Gabbio-lo, da persone che parteci-pano alle attività del Centro

servizi e degli Alloggi protetti e da al-cuni componenti del coro “Amici della musica”.

Il gruppo corale è diretto dal maestro Flavio Vadagnini e il suo repertorio è un misto di musica e poesia: in occa-sione della “Festa della Montagna” il tema prescelto è stato quello di “amo-re e fiori”.

Qui sopra una parte delle centinaia di persone che hanno dato vita alla “Festa della Montagna” e, a fianco, l’esibizione del coro “I crozi Poèri” - foto di R. Dori

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Si ricorda a tutti cheIl libro della solidarietà

è sempre aperto

e pronto a registrare al proprio interno un atto di generosità, una donazione ed ogni sostegno economico al nostro agire quotidiano per miglio-rare e qualificare sempre più la risposta verso le persone anziane che si trovano in una situazione di difficoltà.

Per informazioni su come effettuare eventuali donazioni rivolgersi al nostro economo dott. Fau-sto Galante; il nome del donatore verrà inserito nel “Libro della Solidarietà” presente presso il no-stro archivio.

il melograno · 2009. 1. 19. · via di campotrentino 92 - 38100 trento - e-mail:...

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