il basso medioevo: la rinascita delle città nell’anno mille · l’aria di città rende liberi...

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Poiché i mercati e le fiere (grande mercato che si ripete periodicamente, di solito in coincidenza con una festa religiosa. La più grande fiera era quella della Champagne, una regione a nord-est della Francia) si svolgevano in città e lì si cominciò a concentrare la ricchezza, si manifestò un massiccio trasferimento in città (urbe) degli abitanti della campagna urbanesimo IL BASSO MEDIOEVO: la rinascita delle città nell’anno Mille 476 d.C.___________1000_____________1492 ALTO MEDIOEVO BASSO MEDIOEVO

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Poiché i mercati e le fiere (grande mercato che si ripete periodicamente, di solito in coincidenza con una festa religiosa. La più grande fiera era quella della Champagne, una regione a nord-est della Francia) si svolgevano in città e lì si cominciò a concentrare la ricchezza, si manifestò un massiccio trasferimento in città (urbe) degli abitanti della campagna urbanesimo

IL BASSO MEDIOEVO:

la rinascita delle città nell’anno Mille

476 d.C.___________1000_____________1492

ALTO MEDIOEVO BASSO MEDIOEVO

L’aria di città rende liberi

La popolazione, ormai troppo

numerosa per essere assorbita

dall'agricoltura, emigrò nelle città.

Le eccedenze di cibo, di prodotti

dell'emergente industria tessile,

dei cantieri navali e degli utensili

divennero oggetto di scambio non

solo nelle fiere ma anche nei

nuovi mercati.

I sovrani

incoraggiavano

l'espandersi dei centri

urbani. Si sviluppò così

una classe media che

prosperava con il

commercio e

l’artigianato. I mercanti

acquisirono sempre

maggiore rilievo,

accumulando

ricchezze e potere.

Se il contadino trovava lavoro in città e vi restava almeno per un

determinato periodo di tempo, si affrancava: non era più, cioè servo

della gleba

LA CITTÀ

• È centro di produzione (artigiani)

• È centro di commercio

• È centro di cultura

prime UNIVERSITA’

(Bologna 1088 – Parigi)

letteratura in volgare (Dante,

Petrarca, Boccaccio)

Tra le principali città, ricordiamo le

città marinare italiane, che si

arricchirono grazie al commercio,

lottando aspramente tra loro per la

supremazia sui mari:

Amalfi

Pisa

Genova

Venezia

Le città marinare

Si dedicarono al commercio marittimo e si resero indipendenti da imperatori o feudatari. Furono governate dai mercanti stessi.

AMALFI

PISA

GENOVA

VENEZIA

Le Fiere

Le principali fiere ci furono in Italia,

nelle Fiandre (Belgio) e nella

regione francese Champagne

TORNA A CIRCOLARE LA MONETA

Con lo sviluppo dei commerci fu abbandonato il sistema del baratto e ricominciarono a circolare le monete:

fiorino (Firenze),

ducato (Venezia), genovino (Genova)

RINASCONO GLI ARTIGIANI

SPECIALIZZATI

Gli artigiani si stabilirono in città (nei

BORGHI) e si riunirono in

corporazioni (ARTI): lanaioli, tintori,

fabbri, falegnami, ceramisti, scalpellini,

cocchieri, farmacisti…

Le CORPORAZIONI avevano

norme ben precise che

regolavano i rapporti tra

datore di lavoro, dipendenti e

apprendisti (salari, orari di

lavoro) e controllavano la

qualità e i prezzi dei prodotti

Le ARTI (o Gilde, o Corporazioni)

svolgevano anche attività di

assistenza a favore dei soci

ammalati, delle vedove e degli

orfani

Le ARTI si occupavano anche

dell’istruzione professionale

I borghesi guadagnano la libertà

In città i borghesi, anche se non più servi della

gleba, dovevano subire i diritti di banno del

feudatario e del vescovo: dazi, cioè pedaggi su

chi entrava in città, diritto di taglia, cioè il diritto

di prelevare beni dalle botteghe

Ma cominciarono a non sopportare più quei privilegi feudali