il cambiamento di reazione e di evoluzione - corso di coaching … · 2015-10-13 · prima di tutto...

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CoachingUniversity

LaCoachingUniversity vuole essere ilpuntodi riferimentoinItaliaperlametodologiadelCoaching.NelsuoMasterinCoaching insegna le tecniche più efficaci di Coaching perdiventareprofessionisticompetentiericercati.Questo è solo uno dei tanti Quaderni Tecnici che laCoachingUniversitymetteadisposizionediCoach,aspirantiCoach e di chiunque voglia lavorare sulla propria crescitapersonaleeprofessionale.Perulterioriinformazionieperscaricarealtricontenuti:www.diventarecoach.netwww.scuoladicoaching.eu

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L’ARTEDELCAMBIAMENTO

VOL.1

CoachingUniversity

Ilcambiamentodireazioneedievoluzione

©CoachingUniversity©2015Parisrl

PiazzaIVNovembre7–20124MilanoTel.0287343236

ViaG.Mazzini37–61121PesaroTel.07211790232

Primaedizionedigitale:2015Edizioneelettronica:eBookFarm

www.scuoladicoaching.eu

Quest’operaèprotettadallaleggesuldirittod’autore.Èvietataogniduplicazione,ancheparziale,nonautorizzata

Sommario

Introduzione

1–Laqualitàdellescelte1.1–Scelteinefficaci1.2–Sceltedicreazione

2–Ilcambiamentoinefficace2.2–Cambiamento"unicavia"2.3–Cambiamentoincompleto

3–Lestrategieumane

4–Ilcambiamentoefficace4.1–Ladirezionedelcambiamento4.2–Cambiareduranteunacrisi4.3–Ilmotivodelcambiamento4.4–Laragionedirimanerefermi4.5–Identificarsiconlasituazione

Conclusione

Introduzione

Ilcambiamentoèunadelletematichepiùdiscussenelmondodelbusiness,dell’imprenditoriaeanchenellasferapersonale.L’uomo è una creatura di abitudine e, per istinto, tenta dirimanerenellapropriazonadicomfort,dovecomportamentidiroutineportanoarisultati, senoneccezionali,perlomenoprevedibili.Allo stesso tempo però il mondo intorno a noi cambia, larealtàsimodifica,ilprogressoavanza,laconcorrenzadiventapiù forte e i nostri obiettivi più ambiziosi o semplicementediversi.Cambiare diventa allora indispensabile, ma nessuno ama latransizionedaunostatopresente,perquantosiainefficaceodoloroso,aduno statodesiderato. Il cambiamentoèun’artechecipermettedicrescere,osservarenoistessiacontattoconla realtà, mentre commettiamo errori e cadiamo, mentrespingiamo sempre più in là i limiti di quello che noicredevamofossepossibile.Il cambiamentounavoltapadroneggiatodiventacapacitàdievolvere nel mondo, diventando persone estremamenteefficacinellerelazioni,nelbusinesseingeneralenellavita.IlCoachingèunapotentemetodologiachepermettedifarequestocambiamentoconconsapevolezzaeresponsabilità.

Il presente libro è uno dei tantiQuaderniTecnici prodottidalla Coaching University, scuola di Coaching che formaogni anno Coach professionisti esperti nell’arte delcambiamento.Questoèsolounodeilibrisulcambiamento,chemeritaunatrattazione ben più ampia. In questo libro si tratterannoparticolari questioni sul cambiamento, come le tipologie disceltecheoperiamoognigiorno,analizzandoquelleinefficacie comparandole con quelle invece efficaci, i motivi delcambiamento e le strategie migliori per usare la nostraVisionediunfuturomigliore.LaCoachingUniversitypromuoveunCoachingscientificoeprimadituttopraticoeinquestolibrositroverannodunquemoltedomandeedeserciziperaccompagnare il lettorenellasuacrescitapersonaleenell’artedicambiarepermigliorareedevolvere.

1Laqualitàdellescelte

1.1–ScelteinefficaciIl cambiamento risulta particolarmente difficile poichédobbiamo operare scelte non più automatiche, quelle chefacciamoognigiornoecheciportanorisultatiprevedibili,madobbiamo tracciare un nuovo percorso nella nostra vita,carriera,onellanostraazienda.Unnuovopercorsosignificaaffrontare l’incertezzaeperquestononriusciamoascegliereconlucidità:ilcambiamento,sedaunlatociattira,dall’altrocispaventaper le incognitechequestoporta.Irisultatinonsono più prevedibili, anzi: avventurandoci in un camponuovo,èmoltoprobabilecheall’iniziocommetteremoerrori.Inquestocapitoloanalizziamoalcuni tipidi scelte inefficaciche operiamo e che non portano a un cambiamentosoddisfacente. Sono scelte che limitano le nostre possibilità,che reagiscono alle crisi dell’ambiente circostante invece diusare lacreativitàpercreareunnuovopercorso.Sonoscelteche limitano le nostre alternative e che quindi ci rendonoschiavidiuncambiamento1.

Sceltedilimitazione–questotipodisceltesifocalizzanosolosuciòchesecondonoièpossibile,

logico,ragionevoleochealmenorappresentauncompromessoaccettabile.

Esempio–Uncambiamentoametà

Marcovuole lasciare ilsuo lavorocome impiegato inun’aziendaperaprireunavineria.Illavoroglioffrelasicurezzadellostipendiomanessunasoddisfazione,eillivellodistressèsemprealto.Suamoglie e gli amici, però, non lo incoraggiano sulla via delcambiamento e affermano che non èmolto sensato lasciare unlavorofissoperqualcosachenonportacertezze.AncheMarcohapauradifallire,nonostanteesempidisuccessosotto isuoiocchinon manchino: la sua vineria preferita, infatti, è gestita da unragazzo che ha una storia professionale molto simile alla sua.Decide così di cercareunnuovo impiego inun’azienda vinicola,semprecome impiegatoaddettoall’amministrazione.Nonostantesiainteressatoaiviniprodotti,questasceltanonlosoddisfaenonla vive con lo stesso entusiasmo con cui avrebbe gestito lavineria.

Naturalmente, non sempre riusciremo a ottenere tutto ciòche desideriamo. Potrà accadere che, poco primadell’obiettivo, sidebbaaccettareun risultatonon ideale,macomunque soddisfacente in quanto non troppo lontanodall’obiettivo stesso. Quando però si parte già puntando alcompromesso,nonsaremoanimatidallostessoentusiasmoela medesima energia che deriva da una scelta fatta perpassione, coraggio o convinzione. Il nostro animo, infatti,non viene ispirato dai compromessi, ma dai progetti piùambiziosichecifannosentireviviechedannosignificatoallenostreazioni,perquantodifficilipossanoessere.Alleniamoci

sempre a evitare di limitare le nostre scelte a ciò che èragionevole o che sembra sia logico, perché potremmoperdere la spintamotivazionale e l’appagamento legati a unobiettivoincuicrediamodavvero.

Esercizio–Stolimitandolamiascelta?

Quandofacciamounascelta,poniamociquestaseriedidomande,percomprenderesecistiamoinqualchemodolimitandoesecistiamoaccontentandodiuncompromessofindall’inizio:

Rispettoallascelta:

Se avessi tutte le risorse (soldi, tempo, capacità) già adisposizione,fareilastessasceltachehofattoadesso?Selarispostaèno,chetipodisceltafarei?Checosasonogliostacolichemihannofattodeviareversouncompromesso,aunalimitazionedellamiascelta?Che cosa posso fare per superare gli ostacoli/acquisire lerisorsenecessarieperchélasceltasiarealistica?Dadovepossoiniziare?Checosafaròcomeprimacosa?

Sceltaindiretta–scegliereilprocessoinvecedelrisultato.

Quando facciamo una scelta, è importante avere chiaro ilrisultato che desideriamo ottenere. Il percorso e la strategiache ci porteranno a tale risultato sarannodecisi in base allanostra Visione del Futuro. Per quanto il percorso siaimportante,seciconcentriamosolosudiessorischiamoperò

diperderedivistairisultatichevogliamoraggiungere.Esempi tipici di scelta indiretta, concentrata sul processo,sonoiseguenti:

Fareunadieta invecedi Avereunfisicosanoedenergico

Studiareingegneria invecedi Creareabitazioniaimpattozero

SeguireuncorsodiLeadership

invecedi EssereunLeadercheispiraeguida

Concentrarsisulprocessoriducelanostravisionedelrisultatoal punto che non riusciamo più a capire dove vogliamodavveroandareeseguiamoilpercorsofinoaquandoquestonon ha piùmolto senso per noi. È come prendere l’auto einiziare a guidare, senza una destinazione precisa daraggiungere.Senza una Visione chiara e dettagliata del risultato finale,possiamo perderci in attività poco funzionali che nonesprimono chi siamo né chi vogliamo diventare, né leesperienze che desideriamo fare. La visione dell’obiettivofinale, invece, ci fa comprendere quale sia il percorso/lastrategiamiglioreperraggiungerlo,seneesistonopiùd’uno,se ne possiamo creare di nuovi o se comunque possiamopercorrerestradealternative.

Esempio–Ilfocussulprocesso

Iltipicoesempioèquellodichivuole“cambiarelavoro”o“trovarelavoro”. Queste due scelte richiedono un percorso abbastanzacomplessoedèfacilefinireperfocalizzarsiesclusivamentesudiesso.Ciconcentreremosull’inviodiCurriculum,cidedicheremoamettereannuncisulwebosulgiornale,aleggerequellipubblicatieadandarealleagenziedilavorointerinale.Tuttoquestorichiedetempo ed energie,ma se il risultato finale non è chiaro, questafaticafinisceconl’esserepressochéinutile.Seinvecelasceltaèquelladi“dirigereunaOrganizzazioneNonGovernativaInternazionalecheaiutaibambiniintuttoilmondo”,ilprimo passo potrebbe essere quello di prestare del lavorovolontario presso quell’organizzazione, oppure iscriversi a corsispecifici, o cercare un’esperienza internazionale. Il processo, inquestocaso,sipiegaaibisognidelrisultato,èfunzionaleaessoetrovalestrategieadatteperraggiungerlo.

Esercizio–Sceltadirettaalrisultato

Quandofacciamounascelta,dobbiamoprimadituttodefinirenelmigliore dei modi il risultato che desideriamo ottenere. Seabbiamo dubbi, possiamo consultare il capitolo dedicato agliobiettivi, alla loro costruzione e alla Visione del Futuro.Analizziamoquindi la nostra scelta con le seguenti domande diesplorazione:

Rispettoallascelta:

Qualèilrisultatochedesideroveramenteottenere?QualèlamiaVisionedelFuturo,riassuntainunafrase?Quali sono le strategie che posso mettere in atto? Qualipossocreare?Cisonopersonechehannoutilizzatostrategiediverseperarrivareallostessorisultato?Che risorse e competenze richiede il risultato che voglioottenere? Che processi devo utilizzare per arrivare a talicompetenze?

Sceltapereliminazione–eliminiamotutteleopzioniperchénerimangasoltantouna.

Avolte,ciaccadedipermanereinunadeterminatasituazione– nonostante sia assolutamente negativa e poco funzionaleperinostriobiettivi–finoaquandolecosenondegeneranoa tal punto da non avere più altra scelta se non quella diaffrontareilcambiamento.In questomodo, però, ritardiamo la nostra decisione con ilrischio concreto di ridurre significativamente le alternativedisponibili e dover ripiegare su una soluzione che potrebbe

nonesserequellapiùdesiderata.

Esempio–Quandosicrededinonaverescelta

MartaeCarlostannoattraversandounperiododicrisiedigrandestress, in cui non riescono a prendere le distanze dai loroproblemi.Acasa,sonoentrambinervosie l’atmosferaèsemprepiù tesa.Ogniparoladiventaunattaccodirettoall’altrapersona,ognieventoèunbuonmotivoperlitigare.AllafineMartadice:“Nonavevoaltrascelta.Hodovutoporrefineaquestarelazione.”Inrealtà,Martasièconcentratasolosullanegativitàdelperiodochestavavivendo,senzaconsiderareil fattocheavrebbepotutotrattarsi di una situazione temporanea legata allo stress delmomento. In questo modo, le cose sono inevitabilmentepeggiorate, fino a quando interrompere la relazione si è rivelatal’unicaalternativapraticabile.Lastessacosasuccedetipicamentenell’ambientelavorativo.Iniziamoavederetuttociòcheaccadecomeunatramadieventielaborata contro di noi. Ogni commento viene vissuto come unattaccopersonale,ognicriticasitrasformainungiudizioingiusto.Il capo viene percepito come una persona arrogante epresuntuosa e i colleghi del tutto inaffidabili. Inevitabilmente, cisentiamocostrettialasciareillavoro.

Questo tipo di situazione ha almeno due gravi svantaggi:primaditutto,perarrivarealnostro“puntodisaturazione”,dobbiamo necessariamente passare attraverso un periodo disofferenza che, data la nostra resistenza, può essere moltolungo. In secondo luogo, la scelta di chiudere un rapportolavorativo o una relazione insoddisfacente non porta

necessariamente a un risultato positivo, ma si limita adallontanarci da qualcosa di indesiderato. Sappiamo di nonvoler più essere in una determinata condizione, senza peròaver chiaro quali sono davvero i nostri desideri. Così, inmancanza di una direzione precisa, rischiamo di finireintrappolati in un’altra situazione ugualmente spiacevole.Infine, agendo in questo modo, ci sentiamo vittime dellecircostanze perché viviamo le nostre decisioni come scelteobbligateeaffidiamolariuscitaomenodellenostreazionialdestino,invecedicrearepernoiilfuturoacuiaspiriamo.

Esercizio–Sceltabenponderata

Lasituazionechevogliolasciarehadeipuntipositivicheinquestomomentononvedo?Desidero lasciare questa situazione o vorrei risolverla manoncredosiapossibile?Se NON voglio più essere in una determinata situazione,doveinveceVOGLIOessere?Il risultato che desidero implica lasciare la situazionepresenteoppuresemplicementemodificarla?Qualè il passopiùefficacecheposso fareper iniziareuncambiamentoconunrisultatobenspecificoinmente?

Sceltaperdefault–nonfareunasceltaelasciarsitrasportaredaglieventi.

Questo tipodi comportamentovienemesso in attoquandopensiamo di non avere scelta o quando la strategia perarrivare al risultato desiderato viene percepita come troppo

faticosa o complessa. Ignoriamo le scadenze importanti, cilasciamo sfuggire le occasioni e i nostri progetti non sitraducono in nulla di concreto. Quando ci troviamo inquestamodalità, non riusciamo a scegliere o non vogliamofarloerestiamoquindideltuttoinbaliadeglieventiesterni.Questoimplica,primaditutto,chelenostreazionisarannoprivediefficaciaperchénonsaremonoiaindirizzarleversolameta che desideriamo raggiungere. Inoltre, in questamodalità, siamo costretti a spendere enormi quantità dienergiaemotiva, fisicaementaleper reagirea situazionichepossonoverificarsi,nelmomento in cui il fattodinon averpresodecisionihaconseguenzenegativeinattese.

Esempio–Lasciarsitrasportaredaglieventi

Luciadesiderafarelafotografa.Èunlavorochelaappassionaela entusiasma. Il corso per fotografi professionisti implica, però,unosforzoeconomicoconsiderevoleeiltrasferimentoinunacittàlontana.Cisonosolocinqueborsedistudio,assegnateinbasealmerito e Lucia trova che tutto questo sia scoraggiante. Così,Invece di impegnarsi a presentare i suoi migliori lavori ocomunque prepararsi all’eventualità di doversi pagare gli studi,lasciapassareiltermineperl’assegnazionedelleborse.Unavoltaabbandonatoilsuosogno,si iscriveaGiurisprudenza,seguendole orme della madre. Lucia, però, non studia con passione einteresse,vienebocciataadiversiesami,finoaquandodecidedilasciarel’università.Aquestopunto,ècostrettaaripiegaresuunlavoroqualsiasiper ilqualenonprovaparticolareattrazione,cheottieneconl’aiutodiunamicodelpadre.

Inquestamodalitàdiscelta,ècomesenonstessimoagendo

inprimapersona,mavedessimolanostravitapassarcidavantisenzapoterfarenullapermodificareciòchecistaaccadendo.Essere registi della nostra vita significa anche fare sceltedifficili,chepossonoandarecontroilcomunebuonsensomachecirendonovivieciemozionano.

Esercizio–Sceltedivolontà

Esiste un’area della mia vita in cui sto lasciando che lecircostanzeesternedecidanoperme?Ho perso qualche opportunità, ultimamente, che potevoperseguireconpiùenergia?Ci sono occasioni, scadenze o possibilità che in questomomento non sto considerando e che, se non modifico ilmioatteggiamento,milasceròsfuggire?Checosapossofarepersceglierevolontariamenteunmododiagirechemiportialrisultatodesiderato?Che cosa scelgo di fare per riprendere in mano questoaspettodellamiavita?

Sceltacondizionale–lasceltaèlegataadeterminatecondizioni.

Questo tipo di scelta viene caratterizzato dalle seguentiespressioni:

Seavròtempoinizieròascrivere;Cambieròlavoroquandoilmercatosaràmigliore;Saròcontentoquandoavròunarelazioneperfetta;Quandoavròisoldifrequenteròquelmaster.

La scelta, in questo caso, dipende dall’avverarsi di unacondizione esterna sulla quale normalmente si ha pococontrollo. I nostri progetti, quindi, finiscono con l’esserecondizionati da eventi che, indipendentemente dal nostroapporto,dovrebberoinqualchemodocontribuireacreareunambiente ideale perché possiamo finalmente agire. Questotipo di atteggiamento finisce col paralizzare molte personeperché, quando immaginano il loro obiettivo, voglionoraggiungerlo immediatamente e senza dover elaborare unastrategia a medio o lungo termine. Essa, invece,permetterebbelorodicrescereeacquisirelerisorsenecessarieperprogredire.In questomodo, si rischia di non sceglieremai veramente,perchépuntiamotuttosull’avverarsidicircostanzealdifuoridelnostrocontrollo.

Esempio–“Ungiornolofarò”

Giovanni ama la vela e vuole diventare skipper. Deve peròinvestire dei soldi per la patente nautica e per il noleggio dellabarca.Giovanniaffermaquindi:“Lofaròsoloquandomidarannoun aumento”. Nel frattempo, però, cambia lavoro due volte e lenuoveresponsabilitàloimpegnanomolto.Quando, anni dopo, ottiene finalmente l’aumento, Giovannicapiscechedovrebbe farealcune rinunceperperseguire lasuapassione e i suoi weekend sarebbero troppo intensi e faticosi.Decide così di posticipare ulteriormente la sua decisione,affidandosidinuovoaunacircostanzaesterna: “Lo faròquandoandròinpensione.”

Inquestomodo, rischiamodientrarenelcircoloviziosodel“se solo fossi/avessi”, un pericoloso esercizio di speranzenegate che potrebbe legarci a tempo indeterminato a unasituazionechenoncientusiasma.Le espressioni legate a questo tipo di esperienza sono leseguenti:

SevincessialSuperenalottolascereiilmiolavoro;Sesolofossipiùgiovaneandreiall’estero;Sesoloavessitalento,aprireiunamiaattività;Se solo fossi più interessante, gli/le chiederei diuscire;Seavessiisoldi,fareiquelviaggio;Sesoloavessiunpo’ditempoperme,midedichereiallamiapassione.

Esistonoeventiesituazionichepossiamocontrollareedicuisiamopienamenteresponsabili.Quando osserviamo l’ambiente circostante per cercare lenostre opzioni e agire, è sempre opportuno capire che cosapossiamo CONTROLLARE e che cosa possiamoINFLUENZARE.Fissare un obiettivo senza assumerne il controllo, infatti,significaquasisempreaffidarsialdestinooaqualcheeventofortuitochesisupponecambilasituazioneanostrofavore,inmodo tale che possiamo finalmente iniziare ad agire. Inquesto modo, però, ci estromettiamo paradossalmente dalgiococonlenostrestessemani.Pianificarelavincitaaunalotteria,peresempio,èovviamente

impossibile ma, in quanto esseri pensanti, siamoperfettamente in grado di controllare la nostra capacità dirisparmiare, di trovare nuove fonti di guadagno o diescogitaresoluzionialternativenelmomentoincuilerisorsecheabbiamononsembranoesseresufficientiperraggiungereilnostrotraguardo.Allo stesso modo, se consideriamo le persone e le relazioniche abbiamo con esse, vedremo facilmente che, mentrepossiamo esercitare una certa influenza su di loro, nonpossiamoaffattocontrollarle,e ilnostroraggiodiazioneneiloroconfrontiènecessariamentelimitato.Tutti gli eventi, le persone, le organizzazioni che sono noncontrollabili o influenzabili non devono essere presi inconsiderazione come condizioni favorevoli per arrivare alnostroobiettivo.Essi,piuttosto,devonoesseresemplicementeconsideraticomevariabilichepotrebberoverificarsiomeno.Possiamoimmaginarelarealtàintornoanoidivisaintrearee,differenziate dalla presenza, o meno, di controllo o diinfluenzadapartenostra.

Zonadinoninfluenzaenoncontrollo:ilnostroagirenondeve dipendere da condizioni esterne che non possiamocontrollare né influenzare. Prendiamo atto di esse comefacentipartedellarealtàchecicirconda,maconcentriamociesclusivamentesuciòcheèsottolanostracapacitàdiazione.Esempio: fuori piove, l’azienda ha trasferito gli uffici inun’altracittà,ilnostroclienteprincipalecihalasciato.

Zonadiinfluenzaedinoncontrollo:diquestasferafannoparte essenzialmente le persone. Come precedentementeaccennato, possiamo senza dubbio influenzare le lorodecisioni perché ci aiutino nel nostro progetto, ma nonpossiamo controllare i loro pensieri né le loro azioni.Esempio:vogliamoconvinceregliamiciadandarealcinema,invecechealristorante.

Zonadiinfluenzaecontrollo:èproprioinquest’areacheèopportuno costruire il nostro obiettivo. Al suo interno,infatti, risorse, competenze, azioni ed eventi sono quasitotalmentesottolanostrasferadiinfluenza.Inquestomodo,ilrisultatodipendeinlarghissimapartedallenostredecisioniedall’efficaciadellenostreazioni.

Domandediesplorazione:

Quali sono tutti gli elementi che compongono ilproblema/lasituazione?Qualipossocontrollare?Qualipossoinfluenzare?Traglielementichepossocontrollare,suqualipossoagiredasettimanaprossima?Qualèl’azionepiùincisivachepossofare?Quale sarebbe la singola azione che, se portata atermine,darebbeirisultatimigliori?Qualisonolepriorità?Dadovecomincio?Senonpossocontrollareundeterminatoambito,c’èqualcuno che mi può aiutare a farlo? Che cosa glipossochiedere?Quandolovedrò?

Esercizio–Sceltesottoilnostrocontrollo

Quandofacciamounasceltaimportantepernoi,inchemisuralafacciamo dipendere da condizioni non completamente sotto ilnostrocontrollo?Secitroviamoautilizzareespressionicome“lofarò quando…” oppure, “se avrò…lo farò” o ancora “se soloavessi/potessi/fossi…”,facciamounpassoindietroeanalizziamolarealtà.Pensiamoalrisultatodesideratodefinendolonelmiglioredeimodie iniziamoa lavorarenellanostrasferadicontrolloeinfluenza,aiutandociconquestedomande:

Che cosa dovrebbe accadere perché io raggiunga quelrisultato?Cherisorse/competenze/opportunitàmioffrirebbeilsuoraggiungimento?Comefaccioacrearelerisorse/competenze/opportunitàchemiservonoperraggiungereilmioobiettivo?Quali sono le tre azioni che mi farebbero avanzare piùvelocementeversoilrisultato?Qualèl’azionepiùincisivasottoilmiocontrollo?Quandointendofarla?

Sceltedireazione–sceltedettatedaeventiesterni

Inquestocaso,nondecidiamonemmenodi raggiungereunobiettivo che abbia a che fare con i nostri bisogni piùprofondi,macilimitiamoaridurreoeliminarelapressione,lo stress e l’ansia legati a una situazione contingentespiacevole.

Esempio–Reagirealmondo

Imanagerdiun’aziendadielettrodomesticidefinisconol’obiettivoperl’annoseguente:

“Aumentare le vendite del 9% in tutta Italia, utilizzando unacampagnapubblicitariaaggressiva,eunaseriedipromozionicheprevedascontiaimaggioridistributori,pertornareaessereleaderdimercato.”

Questo tipodi obiettivo èmolto comune, sia per le aziende, siaper le persone. Esso, però, rappresenta solo il frutto di unareazioneallaconcorrenzache,conlasuacampagnapubblicitariae le sue politiche promozionali, ha sopravanzato l’azienda inquestionenellasuaposizionedileadershipsulmercato.Inquestomodo l’organizzazione, senza introdurre elementi innovativi,concentrerà molte risorse nella rincorsa di un obiettivo che,presto,potrebbeesserenuovamentesuperatodallealtreaziende,inunaveraepropria“reazioneacatena”.

Quando ci troviamo in una situazione di disagio, ansia omalessere, lanostranaturalereazioneèquelladieliminareoridurreilpiùpossibiletalisensazioni.Inquestomodo,però,noncreiamo la situazionechedesideriamo,maci limitiamoadallontanarcidaqualcosachenoncifastarebeneeunavitadireazionerischiadiessereunavitapocoautentica.

Esercizio–Volontàoreazione?

Lamiasituazioneattualeèilrisultatodisceltedireazione?Sesì,inchemisura?Comehodecisochetipodilavorofare?Soloinbasealbisognodiuno stipendio (reazione) o perché quello che faccio miappassiona? Quali motivazioni ho privilegiato nell’acquistodell’auto? L’ho scelta per fare bella figura con i coetanei(reazione)operchéconsumapocoevogliodifenderel’ambiente?Per evitare di cadere in una scelta di reazione, prima di agireponiamocileseguentidomande:

Questoèciòcheveramentevoglio,osemplicementequellochesentodidoverfare?Checosavoglioveramenteotteneredaquestasituazione?Comepossocrearequalcosachedesidero?Che cosa non mi va bene in questa situazione? Qualesituazione sarebbe per me ideale? Come fare araggiungerla?

Sceltadiconsenso–sceltaguidatadaglialtri

Prendiamo qui in esame la tipica situazione in cui, purchiedendo consiglio ad altri riguardo a come agire e a chedecisione prendere, pilotiamo il consiglio che ci verrà datoattraversounadescrizionesoggettivadellasituazione,facendoinmodoche l’altrapersonaesprimaunparerecongruenteaquellochevorremmoscegliere.

Esempio–Manipolareledecisioni

“La mia auto, quest’anno, ha richiesto già due riparazioni. Nonposso entrare in città perché non ha il filtro anti-particolato e,quindi, la devo lasciare alla fermata dellametropolitana. Inoltre,adessochehounfigliostadiventandopiccola.Èstatamessaincommercioun’autopiùgrande,conunbuonbagagliaioposteriore,filtroanti-particolatoetuttigliaccessori.Conicontributistatalieloscontodelconcessionario, risparmio5.000euro.Èun’occasioneedèdavveromoltobella.Checosacredichedebbafare?”

Nell’esempio, risulta difficile che qualcuno ci consigli ditenerelavecchiaautoperchéladescrizionedellasituazioneèguidataversoladecisionechedesideriamoprendere.Lasceltapilotata,però,ècomunquesoggettaaiconsiglidialtrievoltaa cercare la loro approvazione. Essa potrebbe quindi nonsoddisfare il nostro più autentico bisogno o avereconseguenzechenonvogliamovedereeche,attraversoquestotipo di “campagna”, nascondiamo anche ai nostriinterlocutori.

Unaltroesempiotipicodiquestasituazioneèrappresentatodallesceltefatteperchériscuotonoilconsensopopolaree,inparticolare,quellodichicicirconda.Peresempio:

Andiamo all’università anche se in realtà siamoappassionatidiautoevogliamofareilmeccanico;Spendiamomoltodenaroperunmatrimonioanchesequeisoldiciservirebberoperunmasterouncorso

importanteperlanostracrescita;Insistiamo a pagare il conto anche se vorremmodividere,perchésappiamochesaràcaro.

Questesceltebasatesulconsensodeglialtriciproteggonodaun’eventualeesclusionesociale,dallascomoditàdiavereunavita diversa che spesso richiede di essere giustificata e, nonultimo, da eventuali fallimenti. Il rischio, però, è quello diraggiungererisultatichenonsentiamodavveronostri,conundispendio enorme di energie e risorse a corredo e con lafastidiosa sensazione di ritenere gli altri responsabili dellenostreazioni.

DomandediCoaching–Sceltecheciappartengono

Inchemisura lenostresceltesibasanosulconsensoaltrui?Laprossima volta che dovremo fare una scelta, aiutiamoci con leseguentidomande:

Voglioveramentequellochemiconsigliano?Se potessi avere quello che desidero, corrisponderebbe aquellochemidiconodifareglialtri/chefannoglialtri?Sefossiassolutamentesicurodinonfallire,chesceltafarei?Corrisponderebbeconquellochenormalmente“sifa”?Seseguissilastradachesentodavveromia,fareilastessasceltachehofattocercandoilconsigliodeglialtri?Senonècosì,checosapossofarepercambiare?Quali sono tre azioni che potrebbero andare in direzionidiverserispettoaciòcheègeneralmenteaccettato,machemifarannoraggiungereilmioobiettivo?

Sceltaperpossessoavverso–sceltabasatasull’influssometafisicodell’universo

Quando ci capita qualcosa di indesiderato, può addiritturaaccadere chepensiamodimeritarloperchénon sentiamodipossedere le facoltà o il talento necessari per rivendicare ilnostrodirittoadesiderarequalcosadimeglio.

Nonhotalento,nonpossoseguireunacarrieracomescrittore;Non ho grandi capacità, per cui mi accontento diquestolavoro;

Non sono una persona interessante, quindi nonpossoavere larelazionechedesiderocon lapersonadicuisonoinnamorato.

Esempio–Lamancanzaditalento

Antonellahalapassionedeilibriedellascritturaevuolelavorareperunacasaeditrice.Pensaperòdinonaveretalentoedèsicurachelecaseeditricinonlaprenderanno.

In realtà, nella maggior parte dei casi, la mancanza di untalento naturale può essere abbondantemente compensatadall’acquisizione di competenze specifiche. Tali competenzesi costruiscono lavorando con impegno e costanza nelladirezione desiderata, dando inizio così a un percorso diapprendimento.Dobbiamosolodecideresesiamodispostiapagare il prezzodellanostra crescitapersonale in terminiditempoefatica.

Esercizio–Ifautoridelnostrodestino

Conosco persone che, pur non avendo particolari talenti,vivonocomedesiderano?Ho mai avuto successo in qualcosa che credevo di nonriuscireafare,stupendomidelrisultato?

Se crediamo di non avere talento, capacità o crediamo di nonessereall’altezza,proviamoachiederci:

Comedovreiessereperpoterefarequellochedesidero?Checosamimanca?Checosainvecehogià?Comepossosviluppare/apprendere/allenarelecompetenzechemimancano?Dadoveinizio?

1.2–SceltedicreazioneQuando le nostre decisioni vengono affidate a elementiesterni – una persona, un’azienda, il compagno, i figli, iltraffico, i talenti, l’universo – esse risultano per lo piùinefficaci.Inquestomodo,infatti,perdiamoilcontrollodellenostrescelteequeste,alungoandare,determinanolostiledivita che conduciamononché la persona chediventiamonelmondo.Nella sceltadicreazione, invece, ladomandacheciponiamoall’iniziodelnostrocamminoèlaseguente:

Checosavogliocreare?

Questo tipo di approccio cambia completamente il nostro

orientamento e, da un atteggiamento di reazione allecircostanzeesterne,ciconduceaessereresponsabiliinprimapersona dei nostri risultati, in quanto frutto di scelteconsapevoli.Glieventiesternipotrannoagiredadisturbatorima,nellungotermine,lanostrastoriaverràdeterminatadalmodoincuidecideremodiagire.La cosa importante, a questo punto, è non focalizzarci solosul processo senza ben chiarire a noi stessi il risultato chevogliamoraggiungere. Inquestomodo, infatti, rischiamodiperdere di vista lo scopodel nostro viaggio, chedeve essereinvece il motore potente e capace di aiutarci ad arrivare adestinazione.

Dobbiamo quindi abbandonare scelte di reazione comequesta:“Mimettoadietaperchéglialtrisonopiùmagridimeenonmisentobene”

Perprivilegiaresceltedicreazione, focalizzatesuinostri realidesideri:“Voglio un fisico in forma ed energico per godermi legiornateappienoesviluppareconpassioneimieiprogettidivita,oltrecheperavereenergiedadedicareaimieifigli.”

In questo caso, infatti, non solo ci mettiamo a dieta, mainneschiamo una serie di comportamenti virtuosi chepossono comprendere lo smettere di fumare o la praticadell’eserciziofisico,perarrivareaunamiglioreconoscenzadel

nostro corpo e a una gestione ottimale delle nostre energie.Questo tipo di scelta, infatti, agisce su tutto il sistema cheruotaintornoallanostravita.Lafocalizzazionesulrisultato,anzichésulprocessocheportaa esso, decide anche dell’efficacia o della mancanza di essanellenostrescelte.

Nelle scelte inefficaci, infatti, siamo spesso inflessibili sulprocesso–questacosasipuòfaresoloinquestomodo,ancheselastrategianonsembrafunzionare–mamoltoflessibilisulrisultato – ci accontentiamo di un compromesso o nonabbiamounadirezioneprecisa.

Nelle scelte di creazione, invece, siamo inflessibili sulrisultato–nonaccettiamocompromessi inmeritoaciòchedesideriamo –mentre siamo flessibili sul processo – se unastrategiasirivelainadeguata,neproviamoaltre.

Esercizio–Checosavogliocreare?

Per raggiungere i risultati che desideriamo, cerchiamo di nonfocalizzarci sulle interferenze esterne – gli ostacoli e lecircostanzechepotrebberorallentarciosbarrarcilastrada.Lestrategieelevarieopzioniadisposizione,infatti,avrannopoiilcompitodidisegnareuntragittochevadaasuperare tuttiquestiostacoli.Pensiamo adesso a un progetto, un cambiamento, un risultatomoltoimportantepernoi:

Checosavogliocreare?Se non avessi alcun tipo interferenza, che cosa farei inquestasituazione?Qualèilrisultatochemidefinirebbealmeglio?Qual è la situazione di arrivo che assomiglia di più alrisultatodesiderato?Checosavoglioveramente?Quale risultato ha un significato veramente profondo perme?QualerisultatorispecchiaimieivalorielamiaMissione?Checosavogliocrearenelmiolavoro?Chetipodirelazionevogliocreare?Chetipodifamigliavogliocreare?Qualestiledivitavogliocreare?Qualisonoletreprioritàdellamiavita?

Inquestomomento,stiamousandolanostraimmaginazioneper creare laVisionedelFuturo chepiùdesideriamo.Nellafasepresente,quindi,nonescludiamonullaesoprattuttononpensiamo alle interferenze, agli ostacoli e alle personeo allecircostanzechecipotrebberofermare.Quando poi avremo definito con precisione che cosa

vogliamoeffettivamenterealizzareinundeterminatoambitodellanostravita,elaboriamolastrategiaconlaqualearrivarci.

2Ilcambiamentoinefficace

In questo Quaderno Tecnico di Coaching non cisoffermeremo sugli ostacoli al cambiamento, a cui è statodedicato un altro volume, ma su cambiamenti efficaci edinefficaciecosaligenerano.Come si vede dalla classificazione di Fritz2 sulle scelte, icambiamenti non sono sempre generati da una sceltaconsapevole, che artedaun’analisi obiettivadella realtà,perarrivare ad una scelta efficace delle strategie da mettere inatto. Una volta deciso un cambiamento, questo potrebbeessere peggiore della situazione attuale. È utile esserneconsapevoli per operare le scelte migliori e non perdereinutilmente energie e speranze in un cammino che oltre adesserefutile,potrebbeessereaddiritturacontroproducente.

2.1–Cambiamento“fondodelbarile”

Unadellestrategiedicambiamentospessousatedallepersoneèlastrategia“fondodelbarile”.

Inquestotipodistrategiaemozionale,lapersonaresistenellasuasituazione–evitandoilcambiamento–finoaquandoildolore associato al cambiamento– chenormalmente è alto,dato che siamo creature di abitudine – diventa inferiore alvantaggiodirimanerenellasituazione,purspiacevole,incuicitroviamo.Ilproblemadiquestoapproccioèchenonesprimeresilienza,masolofissitàmentalesullasceltadafare:sicredeinsommachebisogna“resistere”nella situazione incui si èperchéuncambiamento,seppureliberatorio,porteràaltrimali.

Esempio–Ilvantaggiodiunasituazionedolorosa

Marta ha da tempo compreso che la relazione con il suocompagno è finita. Sono ormai due anni che desidera lasciarlo,maha sempredelle ragioni per non farlo.Primadi tutto, hannoacquistato una casa insieme e questo comporterebbe diversedifficoltà burocratiche. Inoltre, hanno un figlio insieme.Marta hapaurachelasciandoluinontroverànessunaltroperchéèmammadiunbambinopiccolo.Questapauralamantieneancorainquellasituazionedove,sirendeconto,nonèsololeiasoffrire,maancheilbambino,pericontinuilitigiopeggio,isilenzideisuoigenitori.Quando Roberta, la sua migliore amica, vedendola ormaisofferente,ledicediiniziareunanuovavita,Martahalarispostaprontasucomenonsiapossibileequalisiano igrandivantagginelrimanereinquellacasa.

Martaèinunasituazionetipicadimoltepersone.Anchelesituazionipiùdolorosehannopernoiunvantaggio,altrimentinon rimarremmo in tali situazioni.Anche senonsembra,Martahadiversivantagginelrimanerelegatoalsuocompagno:

Haunacasaedividelespesediunmutuo;Haunfiglioesisentepiùresponsabilesegarantiscealfigliolapresenzacostantedisuopapà;Nonèsola.

Martastaadottandolastrategia“fondodelbarile”elasceràilsuo compagno solo quando un evento particolare, oppurel’esasperazione, porteranno i vantaggi che abbiamo elencato

ad essere meno potenti del dolore nel rimanere in quellarelazione. Inquelmomento, ilcambiamentosaràveramentevistocome ilvantaggiocheMartadevecercare. Ilproblemadi questo approccio è che Marta, come tutti noi, è moltoresistente e quindi potrebbe rimanere in quella vita permoltissimianni.

Quandounapersona si trova inuna situazionecheprovocasofferenza,ograndisvantaggi,èpossibileesplorareconalcunedomandediCoachingqualisonoinveceivantaggidiquellasituazione, rendendo consapevole la persona del perchérimane in quella situazione. Molti spesso infatti, alladomanda “Che vantaggio hai a rimanere in questasituazione?” rispondono “Nessuno!”.Non è vero, altrimentiavrebbero già cambiato strada, solo che non ne siamopienamenteconsapevoli.

DomandediCoaching–Qualèilvantaggio?

Chevantaggitidàquestasituazione?Cosa hai paura di perdere abbandonando questasituazione?Cosa ti mancherà di questa situazione una voltaabbandonata?Qualefattorenontipermettedilasciarequestasituazione?Cosa dovrebbe accadere perché tu dica finalmente:“basta!”?Cosadovraifarloperfarlaaccadere?

In questo modo portiamo la persona a concentrarsi sullasituazione da un altro punto di vista, chiarendo le idee erimuovendo un dialogo interno che cerca di preservare lostatusquo.Occorre ricordare infatti che spesso giustifichiamo le nostreazioni,perquandodeleteriepotrebberoesserepernoioaltri,perchécerchiamodimantenereintattalanostraautostima.La maggior parte delle persone, anche i più pessimisti, siconsiderano comunque persone con caratteristiche positive:razionalità,creatività,generosità,onestàealtro.Quandocisitrova in situazioni in cui alcune di queste caratteristichevengono violate, cerchiamo di compensare questacontraddizionegiustificandolenostreazioni,perristabilireilnostro“valore”ainostriocchi.Il problema di questa strategia è che in questo modooffuschiamo il pensiero e ritardiamo, se non addiritturaeliminiamo, il cambiamento positivo che potrebbe portarcibenessereedunnuovoinizio.Conquestotipodiesplorazionelapersonaprendecoscienzadiquestoprocessoecomprendecheènaturale,machenonèutileperlasuavita.

2.2–Cambiamento“unicavia”Un altro tipo di cambiamento reattivo che viene attivatoquando la persona sente che non può più rimanere nellasituazionepresente,è ilcambiamento“unicavia”valeadireun’azionedicambiamentoprobabilmenteinefficace,cheperò

la persona ritiene essere l’unica strada praticabile. Sechiudiamo la mente alla ricerca di nuove soluzioni,opportunitàealternative,anchequandoinrealtàlemodalitàdivitacheabbiamoadottatosonoprofondamenteinefficaci,unavoltachesiamocostrettiacambiare,citroviamoinunasituazione di emergenza in cui siamo costretti ad agire difretta.Aquestopunto lastrategiamiglioresarebbequelladifermarsi, osservare la realtà senza giudizio per cercare altrealternativemigliori per proseguire sulla strada.Chi però haaspettatofinoall’ultimo,normalmentefaràusodellevecchiestrategie, nella speranza di effettuare il cambiamento senzatroppiscossonialivellomentaleedemozionale.Unimprenditoreindifficoltàchehaaspettatofinoall’ultimominuto per cambiare i suoi prodotti, o il modo di farsiconoscere, potrebbe ad esempio decidere di mantenereesattamenteglistessiprodotti,cheperòhannobisognodiunriposizionamentoeuno“svecchiamento”efarepubblicitàsuinternet invece che sui canali tradizionali. Questa è unastrategia chepotrebbeportarequalche sollievoall’azienda indifficoltà,macheprobabilmentenon risolverà la situazione.In una situazione del genere occorre avere l’umiltà diriconoscere la propria visione limitata del mondo ed ilcoraggio di esplorarne di nuove. Non accettare il fatto cheesistonoaltrestrategieciimpediscediguardareoltrelenostreesperienzeelazonadicomfortequindicicostringeacercareuna soluzionemanipolando l’unica strategia che abbiamo adisposizione,magariaumentandonel’intensità,senzapensareche un’azione inefficace, fatta più frequentemente,

normalmentehacomeconseguenzaundispendiomaggioredienergia,senzadarecomunquealcunrisultatoapprezzabile.

2.3–CambiamentoincompletoQuandoilcambiamentononèdesideratoequindisireagisce,nostromalgrado, ad una necessità, lamotivazione interna aprocedere a tale cambiamento subisce variazioni repentine.All’inizio,quandoildoloresuperailpiaceredirimanerenellanostra zona di comfort, la motivazione al cambiamento èaltissima: non vogliamo cambiare,ma stiamo cosìmale chesiamo molto motivati a proseguire. Se però affrontiamoquestocambiamento solocomeuna reazioneequindi senzauna visione di lungo termine,ma solo per evitare l’urgenzadel momento, il cambiamento è spesso incompleto. Unavoltainfattiraggiuntaunasituazioneleggermentemigliore,ciblocchiamo – oppure pianifichiamo azioni che ci portanoappenafuorilazonadicomfort.

Esempio–Unterribilecommercialista

Lauraèunaliberaprofessionistaedaannilavoraconunostudiodi commercialisti poco professionali a livello relazionale: nonspiegano in modo chiaro le procedure, aspettandosi che Lauracomprenda il loro lavoro, non annunciano i costi di unadeterminata operazione pur presentando diverse opzioni, salvopoi fatturare l’intero costo con la continua sorpresa di Laura, siarrabbianoquandoLauracommettedeglierrori.Lauracosìpassamoltissimotempoafarelacontabilità,controllandotuttoduevolteed informandosi su internet perché spesso le spiegazioni moltotecniche dei commercialisti non la soddisfano. Quando va dalcommercialistaèsempremoltonervosa,perchéiprofessionistilaaccolgono con sufficienza e non le dannomai consigli su comepotere ad esempio risparmiare su alcune tasse e spese chepotrebbededurre.Così evita di andare il più possibile e manda tutto per viatelematica,ilchelerubaulterioretempo.

Questoèuntipicocambiamentoincompleto:Laurahafattodegli aggiustamenti nella sua routine con il commercialistachesicuramentehannomiglioratoalcuniaspetti,mainrealtàlefannoperderemoltotempoecontinuanoaprodurreerroridapartesua.La soluzionepiù efficace è quelladi cambiare studio:Laurahaperòpauradiconfrontarsiconloroedirechenonlavoreràpiùconlostudioecosìcontinuaamantenerequelrapportopocoprofessionale.Icambiamentiincompletisonodeitentatividimantenerelostatusquomuovendosi ilmenopossibile,con l’illusionechesipossastaremeglio.

La differenza tra il dolore percepito nella situazioneprecedente e quella attuale all’inizio di un minimocambiamento è abbastanza grande da togliere ognimotivazione ad agire in modo più risoluto, perseguendo lareale soluzione al problema. Il problema, come nel caso diLaura,èchecreiamouncompromessochesiamopoicostrettiagestire,spessogenerandonuoviproblemiemalditesta.

3Lestrategieumane

NelCoaching,silavorasullestrategieefficaciperpermettereallapersonadicambiareinpocotempolapropriasituazione.La strategia non è altro che “come facciamo le cose” nelmondo – una serie di comportamenti, oppure di processimentali o emozionali, che ci permettono di navigare nelmondo.Nellavitatuttelepersoneacquisisconostrategieperportareaterminegliobiettividellagiornata:comefarecolazione,comeandareallavoro,comeprenotareunavacanza,comecrescereunfiglioemoltissimialtri.Alcunestrategiesonoappresedaaltri,suilibri,neiforum,daiconsigli di amici o di persone che hanno già raggiuntol’obiettivochenoiciapprestiamoaintraprendere.Inaltri casi, la strategia èunaffinamentodiproveederroriche,neltempo,creaunmododifareefficace.Cosìadesempiodecidiamodiperseguireunnuovohobby–nonavendoavutoesperienzeprecedenti,dobbiamodeciderecome organizzarci per dare tempo a questa attività senzarubaretempoacoseimportantidellanostravita.Decidiamoquindi di dedicare alla nostra attività due sere asettimana: ci mettiamo d’accordo con il nostro compagno,

nelcasoincuicifosseroattivitàdacompletareincasaepoiprocediamo. La strategia però ci accorgiamo che nonfunziona:allaserasiamoabbastanzastanchienoncigodiamoappienoquellochestiamofacendo.Inoltrespessogliamicieil nostro compagno ci propongono qualcosa da fare diinteressante che cidistogliedallanostranuova attività.Cosìdecidiamodidedicarealnostrohobbylamattinadelsabato,svegliandoci presto.Questo è un esempio dimiglioramentodella strategia tramite “prove ed errori”. Le strategie nelmondosonomoltissime,adottateeperfezionatedallepersonechevoglionoraggiungereobiettivisimilialnostro.Èdunquefacile pensare che per qualsiasi obiettivo esistano già dellestrategie che funzionano, da personalizzare. Occorre solotrovarle.Eppureesistonomoltepersoneche,purdesiderandoavereunhobby,dichiarano:“nonhotempo!”Questosuccedeperché,daunapartenonsonoabbastanzamotivate,percuiinrealtàstanno dichiarando “Non voglio dedicare tempo a questohobby,nellamiasituazioneattuale,perchéhamenoprioritàdi altre attività nella mia vita”, dall’altra perché non sonodisposte a costruire una strategia efficace per trovare deltempo utile. Le strategie diventano presto abitudiniconsolidate. L’essere umano è una creatura moltoabitudinaria: il 40% dei suoi comportamenti e il 95% deisuoipensierisonoabitudini.Una volta che abbiamo trovato una strada efficace,manteniamoquell’abitudineelaautomatizziamo.Questo significa che nel nostro bagaglio di conoscenze

normalmente per ogni obiettivo con cui ci confrontiamo,abbiamounnumero estremamente limitato di strategie concuiarrivareadestinazione.Una volta che noi però selezioniamo una strategia,definendolacomeefficace,chiudiamolamenteallaricercadialtre soluzioni: è una cosa normale, funzioniamo prima dituttoperefficienza,valeadirechecerchiamodi fare lecoseconilminimosforzopossibile.Nonc’èragioneditrovareun’altrastradaperandareaportarenostro figlio a scuola, se ne abbiamo trovata una efficace.Probabilmenteesisteunmetodomigliore,ma ilguadagnoècosì piccolo che non investiamo energie e tempo alla suaricerca.Anche per obiettivi importanti, come ad esempio la ricercadel lavoro, abbiamoun numero di strategiemolto limitato:ancheperquestomotivomoltepersoneogginonriesconopiùa trovarlo.Anche seci fosse, si lascianosuperaredapersoneche hanno aggiornato le proprie strategie per stare al passocon i tempi, magari aggiungendo competenze chiave, outilizzando strumenti molto più utili di un semplice CVmandato via email e quindi rendono le nostre strategieobsolete.Quando le nostre strategie che una volta funzionavano,adesso sono inefficaci, ci sentiamo persi, proprio perchésiamo convinti che le strategie che abbiamo siano leunichepossibili. Insomma, si è sempremandato unCV via email,cos’altrovuoi fare?Inunpiccoloesperimento inaulapressola Coaching University, abbiamo fatto ricercare in una

sessionedibrainstormingdi futuriCoach, tutte lemodalitàpertrovareunlavoro–siamoarrivatia34strategie,quandotuttiipartecipantihannodichiaratodinonconoscernepiùdi4o5.Questa dal punto di vista della nostra efficacia è un’ottimanotizia: per qualsiasi altro obiettivo di vita, esistonoprobabilmente moltissime strategie funzionali che nonconosciamoechequindiaspettanosolodiesserescoperte.Il problema è che le nostre convinzioni ci dicono che talistrategie non esistono, oppure che sono troppo difficili daapplicarenellanostrasituazione.Rifiutiamoilcambiamentoperchéspessoèdoloroso:ilprezzodicambiareabitudinimentali,emozionaliecomportamentaliè alto, anche perché spesso questo presuppone errori etemporanei fallimenti. Cercando una nuova strada perportare nostro figlio a scuola, dobbiamo essere consapevolidel tragitto, stare attenti alle strade e alle zone a trafficolimitato e potremmo sbagliare strada. Più l’obiettivo ècomplesso,piùèrischiosocambiarestrategia.Permoltepersonecambiareècosìdolorosochepreferisconoadottare lamedesimastrategia, fallimentare,consapevolichenonfunzionerà,piuttostochecambiare.NelnostrolavorocomeCareerCoachincontriamolepersoneche, dopo avere inviato centinaia di candidature spontaneealle aziende, piuttosto che cambiare metodo, aumentare lepropriecompetenze,provareinaltrecittàoaddiritturainunaltro paese, continuano a fare un’altra prova, dicendosisconsolate:“tantosocheètuttoinutile”.Sembraun’enorme

contraddizione, perché fare una cosa che sappiamo saràinutile non è logico, ma in realtà ci preserva dal dolore dicambiare. Oltretutto, queste persone hanno comunque laconvinzionechenonesistanoaltrestrategieenonsimettonoquindiacercarealtrimodiper raggiungere il loroobiettivo.Quando cambiamo quindi, dobbiamo costruire nuovestrategie,nonsolocercarediadattarevecchicomportamentiemodidipensareanuovesituazioni.Un buon modo per cominciare su un cammino che nonconosciamoèquellodiguardarequali strategiehautilizzatochi ha già raggiunto i risultati che desideriamo anche noi.Personalizzando le strategie che hanno impiegato, non solopotremo cominciare il nostro cambiamento, ma lo faremoconstrategiealtamenteefficaci.Unaltrometodoèquellodellestrategieconsapevoli.Occorreosservare la realtà senza giudizio per comprendere qualirisorseabbiamochepossiamosubitoutilizzareequaliinvecedobbiamo raccogliere. Soprattutto, dobbiamo comprendere,guardandolarealtàintornoanoi,qualistrategiesonolepiùadeguate.Avolteinfatticrediamodiaveretrovatounabuonastrategia, che si rivela invece inefficace. La capacità diraggiungereobiettivicomplessinonstaperònell’individuareimmediatamente strategie efficaci, ma nel riconoscereimmediatamente l’errore e cambiare solo quella parte distrategiachenonfunziona.Spessoinvececiinnamoriamodistrategie inefficaci e continuiamo a reiterarle, nonostante ipochi risultati. In un processo di cambiamento, questo èparticolarmenterischiosoperché,osservandopochiprogressi,

potremmo essere tentati di ritornare sui nostri passi e dicatalogare il cambiamento come “fallimento”. Sarà alloramolto più difficile, a livello mentale, riprovare: dovremoessere soggetti adunadose ancorapiùaltadi sofferenzaperpotereaccettarenuovamenteilrischiodisbagliare.

DomandediCoaching–Lestrategie

Qualesaràilmetodopiùefficaceperindividuarelestrategieveramenteutiliperiltuoobiettivo?Comefaraiasaperechesonolestrategiecorrette?Comefaraiasaperequandounastrategianonfunziona?Cosafariquandotiaccorgicheunastrategianonfunziona?Come farai a mantenere alta la tua consapevolezzasull’efficaciadelletuestrategie?Qualistrategiehausatochihagiàraggiunto l’obiettivochevuoianchetu?Qualistrategieimiterai?Comedovraipersonalizzarequellestrategie?Qualisonoletrestrategiepiùefficacichedovraiadottare?Sepotessiadottaresolounastrategiaperraggiungereiltuoobiettivo,qualesarebbe?Quali sono le tre strategie meno efficaci che potrestiadottare?Quali strategie che stai usando al momento potrebberoessereefficaciperilcambiamentochevuoi?Qualistrategieinvecesonoinefficaciedovraiabbandonare?

4Ilcambiamentoefficace

Negliultimianninelbusiness,cosìcomenellavitaprivata,èrisuonatol’imperativodiaccettareeaddiritturaesseresemprepronti al cambiamento, perché è la cosa più naturale delmondo.Questo viene spesso scambiato per un “continuare adagitarsi”, esattamentecontrarioallanostranaturache invececercasolidità,serenitàelostatusquo.In realtàessereprontiacambiare,nonsignificacambiare inqualsiasimomento:significasviluppareun’abitudinementalevitalecapacedirendercisempreconsapevolideicambiamenticheavvengononelmondoe,ancoraprima,deicambiamentiche potremmo generare nella nostra vita o professione permigliorarelanostrasituazione.

LafilosofiadelCoachingsibasasullapresadiconsapevolezzadellapropriasituazioneediquelladellarealtàintornoanoiesullapresadiresponsabilitàcompletaperipianid’azioneelestrategiechesimettonoinattoperattuareuncambiamentooraggiungereunobiettivo.Percambiareènecessarioprimaditutto conoscere la direzione dove andare. Sembra semplice,ma come è stato analizzato nei capitoli precedenti, il

cambiamento, soprattutto quando fortemente desiderato,spesso è un obiettivo particolarmente difficile dal punto divistamentaleedemozionale.Unobiettivo– oun cambiamento–deciso amente freddanonha l’urgenzae laconfusionediuncambiamento inveceche deve essere fatto in fretta, oppure che deriva da unaprofondasofferenzadellapersona,odiun’azienda.Un cambiamento urgente spesso non permette di avere iltempo e la lucidità necessarie per prendere una decisionerazionaleebenponderata.Perquestomotivosononecessariealcunestrategiementaliperevitarecheilcambiamentovadanelladirezionesbagliata.

4.1–LadirezionedelcambiamentoSeuncambiamentoèurgenteperchél’azienda,olapersona,non possono più sopportare la situazione in cui sono edevonocambiare,unodeiprimirischinelladefinizionedelladirezione è proprio che questa non viene tenuta bene inconsiderazione.C’ècosìtantapreoccupazionedilasciarelasituazionenelquiedora,chenonsipensaconcuraallaVisioneeall’obiettivofinale.Un’azienda in profonda crisi, ad esempio, potrebbemettereinsieme un piano di marketing per “combattere la crisi edattrarrenuoviclienti”senzaperòspecificareconcurachetipodi azienda vogliono diventare, quali sono gli obiettivi dellacampagna,oltreall’ovvioaumentodifatturatoediintroiti,e

quali sono le strategiemiglioriper arrivare a tale risultato. Imanager dunque metteranno in atto strategie non ottimalinellafrettadi“farecassa”,portandol’aziendaaspendereperunacampagnadimarketingcheportamagririsultati,datalacrisi e il fatto chemigliaia di altre aziende, nella loro stessasituazione,hannoforsefattolastessacosa.Così anche la persona in un posto di lavoro che ormaidetesta, non prende del tempo per decidere quale vitaprofessionalevuoleveramentevivere,masiaffrettaamandareCV ad altre aziende per cambiare, per poi ritrovarsi in unasituazionesimile, senonpeggiore,ocomunqueperrendersiconto che il miglioramento della sua situazione la lasciacomunqueinsoddisfattaperchéisuoirealiobiettivisonoaltri.Anche in unmomento di grande crisi, quindi, è necessariotrovare dello spazio e del tempo per acquietare la mente eprepararsi al viaggio.Nonha sensopartiredi fretta,perpoipentirsi poco dopo o, peggio, per aggiustare il tiro quandoormai si è partiti, sono stati fatti degli investimenti, presidegliaccordi,ofattedellepromesse.

4.2–CambiareduranteunacrisiIl cambiamento ormai maturo ha fretta di essere portato atermine.Perquantopossasembrarecontro-intuitivo,invece,occorrefermarsiunmomentoevalutarelasituazionenelsuocomplesso.Primadi tutto ènecessario valutare la realtàpercomprenderefinoinfondocosanonvogliamopiù:lacrisiè,infatti, un’ottima opportunità per esplorare a fondo un

malessere latente e fare cambiamenti radicali. L’aziendadell’esempioprecedentepotrebbenonvoleresoloaumentareilfatturatopersalvarsi,mapotrebbedeciderediriorganizzarsiedentrareinunanicchiapiùredditizia,eliminandoprodotti,eclienti,chedannomoltiproblemiepochivantaggi.La persona che detesta il suo lavoro invece potrebbe vedereche la realtà in cui vive le porta sofferenza non solo perl’ambiente aziendale, ma per il fatto che si sente pronta adiventare una libera professionista, un’imprenditrice e asviluppareunproprioprogettoprofessionale.Analizzarelarealtàequellochecifasoffrirepuòfareaffiorarenuovi desideri ed obiettivi, che l’energia della crisi e delcambiamentopuòrenderereale.

Domande–Ladirezionedelcambiamento

Cosatimotivadelcambiamentochedesiderifare?Qualiemozionitispingonoacambiare?Qualiemozioniinvecetifermano?Comepotraimetteredelpiacereneltuocambiamento?Dovevuoiandareesattamente?Che persona vuoi essere una volta completato ilcambiamento?Il tuo cambiamento sarà completamente soddisfacentese….?Seavessigiàcambiatoepotessiraggiungerel’obiettivopiùsoddisfacenteperteilquelcampo,qualesarebbe?Comepuoiinserirequell’obiettivoneltuocambiamento?Comedovrebbeesserediversoiltuocambiamento,sefosseveramenteautentico?

Il secondo passaggio consiste nel creare unaVisione, vale adireun’immagineidealeerealistica,delfuturodesiderato.Cisi prende del tempo per immaginare non solo qualchevogliamocambiaremaanchequellochevogliamodiventare.Il cambiamento dunque diventa uno spunto per un nuovoiniziooperuna svolta radicale,un’opportunitàdi crescita ediesplorazionedinuoviorizzonti.Inquestomodononcadiamonell’erroredicambiareperchéstiamosoffrendoeabbiamobisognodiesserealtrove,con ilrisultato che quell’altrove non è comunque di nostrogradimentoohaprobleminascostichenonconoscevamo.

DomandediCoaching–Lavisione

Immaginadiarrivarenelpuntopiùaltodeltuoobiettivoinun’areadellatuavitadovealmomentodesidericambiare.

Comeviviesattamente?Cosafainellatuagiornata?Chepersoneincontri?Cometivesti?Qualisonoletueabitudini?Cosapensiditestessoedelmondo?Qualisonolesfidechehaiognigiorno?Cosatidàpiacere?Cosatirendesoddisfatto?Com’èl’ambienteintornoate?Cherapportihaiconlepersoneintornoate?

Immaginacongrandericchezzadidettaglicomevuoiveramentevivereallafinedelcambiamento.Poiiniziaacambiareseguendoquellastrada.Nondeviperforzaraggiungeretuttoquellochehaiimmaginato:èladirezionecheperòtiaiuteràaprenderedecisionilucideeautenticheneimomentipiùdifficilidelcambiamento.

Un altro passaggio che può essere utile prendere inconsiderazione sono le abitudini che abbiamo in quelladeterminataareadellanostravita.Leabitudinisonorispostedi routine ad eventi esterni, che noi automatizziamo perrenderle strategie da utilizzare quando siamo esposti ad undeterminatoinput.Le abitudini non sono solo comportamentali, ma anchementali ed emozionali e molte di queste potrebbero averciportati alla situazione di sofferenza. L’azienda ad esempio,

potrebbe essere stata colpita dalla crisi, ma in ogni casopotrebbenonessereaggiornatanellestrategiedimarketingebrandingedhacomunquevistaerosalasuaquotadimercatonel tempo – ripartire con un cambiamento, con le stesseabitudini, potrebbe significare che l’azienda sta soloritardandoilfallimento.Lestrategiedicambiamento,inoltre,potrebberoesseremoltomeno efficaci proprio perché includono abitudini mentaliormai superate o comunque non funzionali: pensiamo aquelle aziende che, invece di cambiare una strategia dimarketing ormai ovviamente obsoleta, in una situazione dicrisi intensificano gli sforzi nella stessa direzione,praticamenteaumentandolafrequenzadeiloroinsuccessi.Leabitudiniinoltrehannouneffettomoltiplicatore:datochevengonoautomatizzate,illorobeneficio,olosvantaggiocheportano,siaccumulaneltempo,comechi,abituatoacorreretrevoltea settimana,dopounannosi trova inpiena formafisicaementale.

Domande–Letueabitudini

Quali abitudini ti stanno impedendodi fare il cambiamentodesiderato?Qualiabitudini tihannoportatoallasituazionechedesidericambiare?Quali abitudini dovrai sostituire per potere fare ilcambiamento?Qualiabitudinimentalitihannoportatodoveseiadesso?Qualiabitudinimentalitistannoostacolando?Qualiabitudinimentalitiservonoperfareilcambiamento?Qualisonoletreabitudinifondamentalichedovraiadottareperriuscireaportareatermineilcambiamento?

Una volta compresa la direzione che si vuole prendere e leabitudini che possono minare il cambiamento, è tempo disviluppareilprimoobiettivodicambiamento.Un “piccolo passo” per quanto ragionevole, questa voltapotrebbe essere controproducente – occorre infatti tenerepresente la strategia motivazionale in azione durante uncambiamento. Quando siamo in una situazione da cuivogliamo uscire, il cambiamento desiderato è visto comeentusiasmo. Si disegna una prima azione, portata acompimentocongrandeenergia,macheinrealtàpoiciportasolopocofuorilanostrazonadisofferenza.Aquelpuntolamotivazione cala, perchénon è più così urgente cambiare el’entusiasmo scompare. Spesso però è proprio in questomomento che dobbiamo sostenere il cambiamento con losviluppodinuoveabitudiniodecisioniimpegnativeeavolte

coraggiose.Se si è convinti del cambiamento, dunque, potrebbe essereopportuno mettere in quella prima azione una decisionecoraggiosa, che determini con sicurezza il nuovo percorso el’abbandonodelvecchio.Nel caso della persona che vuole cambiare lavoro, in unmondo ideale questo vorrebbe dire la presentazione dellalettera di licenziamento. Tuttavia, quest’azione potrebbeessereavventata,salvochelapersonanonabbiagiàun’attivitàormaiavviata.La decisione di cambiamento inefficace potrebbe essere adesempio fare un corso di cake design, perché si desideradiventarecakedesigner,epoi,dopoaverefattoleprimetorteabbandonare tutto, oppure leggere dei libri su come aprireunastartup,magaricontattareancheiprimiclientiepoinonfareilgrandepasso.Questesonotutteazionichecientusiasmanoperchécidannol’illusionedelcambiamento,cheperònonavviene.Unaprimaazionedicambiamentocoraggiosapotrebbeesserel’investimento di 500 euro per creare un proprio sito comecakedesignerel’allocazionedidueweekendalmeseincuicioccupiamodellanostraattivitàpertrovareiprimiclienti.Inquesto modo, stiamo veramente vivendo il cambiamento eabbiamo anche investito, dopo avere completato il corso,segno che la prima azione non è solo il risultatodell’entusiasmodelmomentomadaunarealemotivazionealcambiamento.NelCoaching,èimportantedefinireconilclientelapropria

strategiamotivazionale,perimpedireilpiùpossibilescelte“dientusiasmo” che poi cadono nel vuoto, con una notevoledemoralizzazionedelclientecheriponesperanzenelpercorsodiCoachingecheinvecesiritrova,deluso,nellostessopunto.

4.3–IlmotivodelcambiamentoLaprimaragioneper laqualedesideriamocambiareèche ildolore della permanenza in una determinata situazione stadiventando troppo grande rispetto al vantaggio di rimanerefermi.Questaragioneèunmotivatoremoltoforte,checipermettea volte di fare scelte anche radicali nella vita per poteresopravvivereemozionalmente.Questaè tuttaviaunaragionedi “fuga”, per cui potremmo ritrovarci a ricostruire lasituazione da cui siamo fuggiti, reiterando le medesimeabitudini,oppureci ritroviamopersi inunambiente ignotosenzasaperecosafare.Unclassicocasoèlapersonachenonsta più bene nel suo Paese e che decide di trasferirsi: iltrasferimento in un paese è sicuramente ponderato, ma lasceltadiunpaesedeterminatopotrebbenonderivaredaunprogettoconcretodellapersonamadalsentorechelìsivivràmeglio. Il problema può nascere una volta che la persona,completatoiltrasloco,sitrovi inunasituazionesicuramentediversa,mapernientemigliore,dellaprecedente,perchénonha valutato tutti gli aspetti del cambiamento se non quellodell’allontanamento dal dolore di rimanere nel paese in cuivive.

Chiedersi cosa si vuole alla fine del cambiamento èfondamentale per uscire dalla situazione non desiderataraccogliendo le risorse corrette eprocedendonelladirezionechepotrebbesoddisfareunnuovocapitolodivita.

4.4–LaragionedirimanerefermiUn’altraconsapevolezzaimportanteèilperchésiamorimastiin una data situazione dolorosa per tanto tempo, se loabbiamo fatto. In molti casi, infatti, le persone cherichiedonoservizidiCoachingvoglionoportareatermineuncambiamento che desiderano da mesi e spesso anni. Unadomanda molto importante a cui rispondere è perché lapersonanonabbiamofattosubitoilcambiamento.Laragioneè che anche nella situazione più dolorosa, come abbiamovisto, il nostro permanere è sintomo della presenza di unvantaggio.Cosìcomelapersonacherimaneinunarelazionetossica,virimaneperchéèconvintache,selasceràlapersonaconcui condivide la casa,non troveràpiùnessuno,ognunodi noi ha una buona ragione per rimanere in una zona dicomfort che in realtà ci fa soffrire o che ci dà grandisvantaggi.Molti imprenditori si rifiutano di cambiare il proprioapproccio al business, nonostante i pessimi risultati, perchénon vogliono perdere il controllo della propria creaturaaffidandolaamanagersicuramentepiùcapaciemoderni,maanche a lui sconosciuti e quindi “estranei”, oppure perchénon desiderano apprendere nuove strategie aziendali che

potrebberocostringere l’imprenditore a commettere errorioad affidarsi a consulenti più giovani e inesperti di lui,facendolo sentire inadeguato. Queste ragioni a volte nonemergonospontaneamenteduranteunasessionediCoaching.È importante ricordare che l’essere umano non fa nulla senonhaunmotivoper agire.Un’azione senzaunvantaggio,insomma, è insensata per chiunque. Il vantaggio non deveessere per forza materiale: potrei dedicare il sabatopomeriggioaipovericomevolontario:nonriceverònulla incambioeanzi,dovròusareilmiotempo,mainrealtàquestaazionemifaràsentirebene,mimetteràacontattoconmoltepersone con cui sto amio agio,mi fa sentire importante epartediqualcosadigrande.Identificare il vantaggio di rimanere in una situazione disofferenza è importante perché il vantaggio è un grandemagnete ed il cambiamento, togliendo quel vantaggio,potrebbe farci tornare indietro. Molte persone dopo averecominciatoacambiare, sonoritornatenellazonadicomfortdichiarando di “non essere riuscite a cambiare.” In realtà,spesso il cambiamento è stato un successo,ma non è statostrutturato bene: mancava la duplicazione di un vantaggioche per la persona risultava così importante, da decidere disopportaretuttoilresto.Unclassicoesempioèquellodeifumatori,chespessofumanononsoloper lanicotinacontenutanellasigarettamaperchéhannolapossibilità,adesempio,diritagliarsidieciminutiditempoognitantoperstaredasoli.Unavoltatoltalasigaretta,perderanno anche quel vantaggio. Per operare un

cambiamentoefficace,quindi,èopportunomantenerequellepause di dieciminuti distribuite nella giornata, anche se lapersona non fumerà più una sigaretta ma, ad esempio,ascolterà della musica, leggerà un libro o una rivista,navigheràsultablet.Nell’esempio dell’imprenditore che non riesce a delegare adaltri,piùcapaci,ledecisionistrategichecheinvecepotrebberosalvare l’azienda, il cambiamento dovrà tenere conto delbisogno dell’imprenditore di rimanere “a capo” delleoperazioni edinonessere escluso.Adesempio, i consulentichiamati manterranno una comunicazione diretta conl’imprenditore, organizzando riunioni con lui e ponendoglidomandepersfruttarelasualungaconoscenzanelsettore,perpoi proporre strategie di cambiamento, spiegandole puntoperpunto inmodoche l’imprenditorepossa sentirsi sempreinclusoeparte,senonaddiritturafautore,delcambiamento.

4.5–IdentificarsiconlasituazioneLasciare una situazione di sofferenza è infine difficile se ciidentifichiamo con quella situazione. Chi non riesce astaccare l’immagine del lavoro, di una relazione, addiritturadiunhobby,dalsuovalorepersonaleedall’identità,troveràdifficilestaccarsidallasituazioneconcuisiidentifica,perchésentirà di perdere il valore come uomo o donna una voltalasciataquellasituazione.Unuomochedetestailsuolavoroma che, comemanager, si sente comunque di valore (e perquesto motivo non cambia, pur preferendo un lavoro più

sempliceemanuale),troveràgrandidifficoltàadabbandonareuna carriera che gli dà un senso e che gli permette didescriversicomeunapersona“chevalequalcosa”.Lo stesso accade per chi si identifica con la relazione conun’altrapersona:perquantosivogliabeneadun individuo,noi rimaniamopersone ben distinte e dobbiamomantenerefino in fondo questa consapevolezza per potere fare sceltesempre corrette e ben ponderate.Chi invece sente di essere“senza valore”, non lascerà la persona perché sarà convintache “una persona single è una persona senza valore, pocoimportante,chenonhaunavita.”In questi casi è importante prima di tutto riprendereconsapevolezza totale di se stessi: del proprio corpo, delleproprie emozioni, della propria mente e della strada che sipercorrenellavitaecheèsoloèunicamentenostra.La persona che opera un cambiamento di questo generecomprendeinquestomodocheuneventoèsolounevento,che una relazione è comunque solo una relazione e che leiinvece èunapersona conunvalore intrinseco indipendentedaquellochesuccedenelmondoedallesceltechefa.Inquesti casi èmeglio fare il cambiamento inmodomoltograduale, prendendo piccole decisioni autonome eindipendenti, senza il supporto altre persone ed essereconsapevoli delle scelte, dei risultati e degli eventuali errori.In questo modo la persona torna ad essere mentalmenteindipendente ed abituarsi a fare scelte autonome, secondouna propria scala di valori e secondomotivazioni e bisogniautonomi.

Conclusione

InquestoQuadernoTecnicodiCoaching sul cambiamentoci siamoconcentrati soprattutto su tecniche edomande cheaiutanoafarechiarezza,aprendereconsapevolezzadellesceltechefacciamonellavitaedellaloroqualità,dellemotivazionediuncambiamentoedellestrategieinefficacichepotrebberononaiutarci.Prendere consapevolezza di questo ci permette di essereefficaci nelle decisioni che prendiamo, avere maggioremotivazione perché spinta da una scelta autentica e nonforzatadaunacrisi emozionaleocreatadaunacontingenzaesterna.Prendere consapevolezza della situazione in cui ci troviamo,di come ci siamo arrivati, di cosa veramente desideriamocambiare e di dove vogliamo andare, è utile per prenderdecisioni con grande lucidità e risolutezza e non cambiaresolo per reazione al dolorema con il piacere di scoprire unnuovo percorso che porterà soddisfazione e i risultatidesiderati.

Note

1 A.Falleri,E.Illuminati,L.Paoli,IlCoachingperte,Vallardi,2010

2 A.Falleri,E.Illuminati,L.Paoli,IlCoachingperte,Vallardi,2010