il consiglio comunale di bologna storie di arte e di governo comune di bologna

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Il palazzo racconta

Il palazzo pubblico di Bologna racconta nelle sue mura enelle sue stanze la lunga storia del governo della città. Fusede delle magistrature cittadine e residenza pontificia,assolvendo a molteplici funzioni. Ha ospitato imperatori esovrani in visita. I diversi poteri esercitati al suo internodeterminarono, nel tempo, la sua trasformazione dacittadella a palazzo del governo.

L’aspetto attuale è il risultato della fusione didiversi edifici costruiti prevalentemente tra il XIII eil XVI secolo. Gli ambienti interni hanno subitomodifiche fino al XX secolo.

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L’autonomia comunale di Bologna ebbe inizio con leconcessioni ottenute dall’imperatore Enrico V nel 1116 esi consolidò nel Duecento a discapito delle preteseimperiali sul territorio. Dopo il duro colpo inflitto aFederico II nella Battaglia di Fossalta (1249) e la catturadel figlio Enzo, il Comune visse il suo periodo di massimaaffermazione guidato dalle magistrature cittadine. Nel1257 prese un provvedimento memorabile: approvò conuno Statuto l’abolizione definitiva della servitù della glebaa Bologna e nel contado. Il memoriale, con l’elenco deinomi dei servi liberati, fu redatto da quattro notai (tra cuiRolandino de’ Passeggeri) ed è conosciuto come LiberParadisus.

Il Liber Paradisus, oggi conservato all’Archivio diStato, contiene le motivazioni ideali dell’atto diliberazione, con l’elenco dei 5855 servi liberati edei 379 signori. Per il riscatto il Comune versò unasomma equivalente per uomini e donne. Dal 2007una lapide commemora il Liber Paradisus nelcortile d’onore di Palazzo d’Accursio e, dal 2008, lapiazza antistante la nuova sede organizzativo-amministrativa del Comune porta il suo nome.

I primi magistrati comunali, Consules, svolgevano le lorofunzioni in un edificio, Domus communis, situato in vicoloColombina. Nell’anno 1200 il Podestà, al vertice

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dell’organizzazione comunale, avviò la costruzione di unanuova sede. Essa fu ingrandita nel 1244-45 per accoglierele nuove magistrature del Consiglio del Popolo, degliAnziani e Consoli e del Capitano del Popolo;corrisponde al complesso di edifici oggi conosciuti comepalazzo del Podestà e palazzo re Enzo.Nel 1287 il Comune acquistò alcune proprietà dellafamiglia di Accursio, celebre giurista dello Studiobolognese, situate all’incrocio con l’attuale via QuattroNovembre, per farne un deposito civico di granaglie.L’edificio realizzato, detto palazzo della Biada,costituisce il nucleo originario dell’attuale palazzo. Nel1301 sulla sua facciata fu posta una monumentale statua dirame dorato raffigurante papa Bonifacio VIII (ora visibileal Museo Civico Medievale), a pubblica testimonianza delsuo intervento di pacificazione nella lotta di Bolognacontro Ferrara. Nel 1336 gli Anziani Consoli sitrasferirono nel palazzo della Biada, mentre nel palazzodel Podestà, oltre allo stesso, mantennero sede altremagistrature e carceri.

I vari appellativi con cui il palazzo fu indicatoricordano l’evoluzione delle sue funzioni nelle varieepoche: palazzo della Biada, palazzo degli Anziani,palazzo del Legato, palazzo pubblico, palazzoapostolico, palazzo d’Accursio, palazzo comunale.

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Dopo un breve dominio dei Visconti, signori di Milano, iquali fecero erigere una robusta torre difensiva (il“Torrone” visibile da via Ugo Bassi), seguì una fase didominazione papale. Rappresentanti del Pontefice furono icardinali legati Egidio Albornoz e poi Androino de laRoche, che fortificò il palazzo con una poderosa cintamuraria, torrioni e fossato. Nel 1376 Bologna si ribellò eottenne nuovamente l’autonomia comunale. Ebbe inizio ilGoverno del Popolo e delle Arti e, con il suo patrocinio,nel 1390, fu avviata la costruzione del tempio civico, laBasilica di San Petronio. Dalla fine del secolo la città fuluogo di conquista per il Papa, i Visconti e i Bentivoglio,la nobile famiglia bolognese assurta al potere prima conGiovanni I Bentivoglio, che ottenne il titolo diGonfaloniere perpetuo e Conservatore della pace e dellagiustizia. Una preminenza riconosciuta poi a SanteBentivoglio e al successore Giovanni II, al governoininterrottamente per quarant’anni. Dopo un incendio(1425) l’architetto comunale Fioravante Fioravantiricostruì il fronte del palazzo che affaccia sull’attualePiazza del Nettuno. Ne alleggerì l’aspetto di fortilizio conl’apertura di numerose finestre inquadrate da terrecotte,creando all’interno un Cortile d’onore porticato su trelati. A metà del Quattrocento, nell’antica torre d’Accursiofu realizzato il grande orologio con un carosellorappresentante il Corteo dei Magi, di cui restano alcuni

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automi presso le Collezioni Comunali (sala 3).Il rilievo in terracotta con la Madonna di Piazza,riconoscibile in alto a sinistra del portale d’ingresso, furealizzato nel 1478 da Niccolò dell’Arca, scultore delcelebre Compianto su Cristo morto in Santa Maria dellaVita. Più tardi, con la cacciata dei Bentivoglio e laconquista della città da parte di papa Giulio II DellaRovere (1506), si sarebbe affermato il ruolo di Bolognaseconda capitale pontificia e snodo della diplomaziainternazionale. La città rimase sotto il diretto dominiopapale per più di due secoli, ad esclusione di unbrevissimo tentativo di restaurazione bentivolescasostenuta dai Francesi (1511-1512). Durante questo lungoperiodo di stabilità politica, il palazzo fu sede delGoverno misto, un sistema politico-amministrativo in cuile magistrature locali (Senato e Anziani) affiancavanol’autorità pontificia (Cardinal Legato).

I l Cardinal Legato era nominato direttamente dalPapa, ma poteva non risiedere stabilmente aBologna. In sua assenza governava il Vice Legato. Iquartieri dei Legati pontifici si trovavano alsecondo piano (oggi sede della CollezioniComunali) e al piano terra per il periodo estivo. IlSenato era composto da un numero fisso dicomponenti (eletti a vita tra l’aristocrazia

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cittadina) accresciuto nel corso di tre secoli:quaranta con Giulio II, cinquanta con Sisto V a finedel XVI secolo, ancora aumentati in seguito. Ognidue mesi i senatori nominavano un Gonfaloniere eo t t o Anziani Consoli, che durante la caricarisiedevano al primo piano del Palazzo.

Due grandi rampe cordonate, progettate per volere diGiulio II, forse, dal celebre architetto Donato Bramante;permettevano l’accesso dei cortei ai piani superiori i cuiambienti, riccamente decorati con episodi storici eallegorie civiche, furono teatro di eventi memorabili. Nelpalazzo vi erano anche uffici giudiziari, carceri, scuderie,locali per il personale militare e di servizio. Nel 1568 unaparte dell’antico Viridario del Cardinal Legato fusistemato come orto botanico (Giardino dei Semplici) dalgrande naturalista e professore dello Studio UlisseAldrovandi. All’esterno, l’architetto Galeazzo Alessirealizzò il portale monumentale, sopraelevato più tardi daDomenico Tibaldi per accogliere la statua bronzea delpapa bolognese Gregorio XIII Boncompagni, modellata trail 1576 e il 1580 da Alessandro Menganti, “ilMichelangelo incognito”.Ancora nel Seicento, il secolo barocco, la città erafiorente nelle scienze e nelle arti, celebre in tutta Europa.In occasione di una terribile epidemia (1630) e a seguito

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di un voto alla Madonna del Rosario, il Senatocommissionò a Guido Reni il Pallione della peste,stendardo portato annualmente in processione dal Palazzoalla chiesa di San Domenico (ora conservato presso laPinacoteca Nazionale).

Piazza Maggiore divenne il fulcro di importantieventi politici (ad esempio l’incoronazione di CarloV in San Petronio), religiosi (SacreRappresentazioni), feste popolari (Carnevale),palcoscenico di grandiosi apparati effimeri eingegnose macchine teatrali. Celebre fra tutte, laFesta della Porchetta (24 agosto, San Bartolomeo)che, a conclusione di dieci giorni di manifestazioni,tornei, palii e spettacoli che chiamavano a raccoltal’intera popolazione, prevedeva il lancio dalpalazzo di cibi e monete.

L’arrivo delle truppe di Napoleone Bonaparte (giugno1796) aprì una nuova fase storica. Il Palazzo fuvelocemente adattato a sede del Governo della RepubblicaCispadana. Questo progetto politico tramontò con lospostamento del Governo Nazionale a Milano, capitaledella Repubblica Cisalpina (1797), poi della Repubblicaitaliana (1802) e del Regno d’Italia (1805). Le decorazionicon i simboli dell’Antico Regime (nobiltà e clero) furonocancellate e sostituite con allegorie repubblicane. In

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questo momento storico nacque il Tricolore, tuttoravisibile in alcune decorazioni ad affresco delle sale delsecondo piano. Con la Restaurazione (1815) seguita alCongresso di Vienna, il potere della Chiesa fu ripristinatocon l’appoggio delle truppe austriache. Ebbe inizio unafase di insurrezioni e moti popolari che condusse allacelebre battaglia dell’8 Agosto 1848, nella quale lapopolazione bolognese sconfisse e cacciò gli stranieridalla città. Nel 1860 Bologna fu annessa al Regno diSardegna e, l’anno successivo, al Regno d’Italia (dueimportanti lapidi in Sala Farnese ricordano questa fasestorica). Il Palazzo fu sede delle AmministrazioniComunale e Provinciale, e della Prefettura. Prese alloraforma la struttura di governo municipale su base elettiva(Giunta e Consiglio) e su base nominale (Sindaco). Nel1860 il re Vittorio Emanuele II di Savoia nominò primosindaco Luigi Pizzardi. Più tardi, con la riforma del 1889,si stabilì che il Sindaco ricevesse l’incarico dal ConsiglioComunale, a sua volta eletto dai cittadini. Nel 1876 furonoavviati lavori di restauro del palazzo ad opera di AntonioZannoni e Raffaele Faccioli, proseguiti negli anni Trentadel Novecento con Guido Zucchini (che raccolse spuntidal progetto elaborato nel 1908 da Alfonso Rubbiani).Tutti questi interventi furono guidati da un gustoneomedievale e neorinascimentale con integrazioni in stile.Durante il periodo fascista l’ordinamento comunale fu

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soppresso. Tutti i poteri furono accentrati nella figura delPodestà, nominato con regio decreto e assistito da unaconsulta. In piena seconda guerra mondiale, nella cittàpesantemente bombardata si sviluppò un forte movimentodi Resistenza, che portò alla Liberazione il 21 aprile1945. Nuovamente, dopo la strage del 1920, provocata daun assalto armato squadrista (ci furono 11 morti), ilPalazzo fu teatro di violenza: nello spazio di fronte allafontana del Nettuno, vennero fucilati i combattentipartigiani, poi commemorati nel sacrario dei Caduti, postoa lato dell’ingresso dell’attuale Biblioteca Sala Borsa. Il24 marzo 1946 Bologna sarà la prima delle grandi cittàitaliane a votare per le elezioni amministrative dopo ilFascismo e, per la prima volta, le donne eserciteranno ildiritto di elettorato attivo e passivo. Il 9 aprile 1946 sisvolse la prima seduta del Consiglio Comunale con ilsindaco Giuseppe Dozza. Con il referendum del 2 giugno1946 i cittadini furono chiamati a scegliere la nuova formaistituzionale dello Stato (Monarchia o Repubblica) e adeleggere i deputati dell’Assemblea Costituente per laredazione della Costituzione alla nascita della RepubblicaItaliana.

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Il Consiglio Comunale

Cosa è ora il Comune?È l’Ente locale che rappresenta la propria comunità (cioècoloro che lì vivono, lavorano o studiano), ne cura gliinteressi e ne promuove lo sviluppo. Al Comune èriconosciuta autonomia normativa, organizzativa efinanziaria, cioè il potere di darsi uno Statuto \ (una sortadi piccola “costituzione”), approvare regolamenti,organizzarsi, gestire le entrate e amministrare i benicomuni.

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Chi Governa il Comune?Tre organi: Consiglio, Giunta e Sindaco.Il Sindaco è il responsabile dell’amministrazione delComune e ne è il rappresentante. La Giunta, formata dadieci Assessori, collabora con il Sindaco per l’attuazionedei compiti di governo.

Il Consiglio Comunale, ora, cosa è?Questa specie di parlamento cittadino ha il compito didiscutere e approvare gli atti più importanti per losviluppo e la valorizzazione della città (Statuto,Regolamenti, Atti di pianificazione e Programmazione).Deve inoltre verificare che l’attività della Giunta siacoerente con le indicazioni presenti negli atti da essoapprovati.

Da chi è composto?Dal Sindaco e da 36 Consiglieri.

Chi sono e cosa fanno i Consiglieri?Sono donne e uomini di cittadinanza italiana o di altri Statidell’Unione Europea che hanno compiuto diciotto anni,eletti sulla base di liste di candidati. Durano in caricacinque anni e possono essere rieletti. Rappresentano

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l’intera comunità cittadina ed esercitano la loro funzione inpiena libertà ed autonomia; si uniscono in Gruppicorrispondenti, generalmente, alle liste che hannopartecipato alle elezioni. Ciascun Consigliere ha diritto diavanzare proposte da discutere in Consiglio comunale, diintervenire nelle discussioni, di presentare mozioni(proposte per aprire una discussione su un argomento) einterrogazioni o interpellanze (domande) per avereinformazioni sull’attività comunale e l’attuazione dellepolitiche (scelte per raggiungere determinati obiettivi).

Come è organizzato il Consiglio Comunale?Ha un Presidente e un Vice Presidente , eletti tra iConsiglieri. Il Vice Presidente coadiuva e sostituisce ilPresidente in caso di assenza o qualora non possa svolgerele sue funzioni per un qualunque motivo. E' organizzato inCommissioni per l’esame preliminare degli atti dadiscutere, e in Gruppi, per l’esercizio dei diritti deiconsiglieri (disponibilità di uffici, dotazioni strumentali,segreterie, fondi per il funzionamento).

Cosa fa il Presidente?Rappresenta il Consiglio comunale nei rapporti con glialtri organi comunali di governo (Sindaco e Giunta) e conle istituzioni esterne (Provincia e Regione), ne tutela le

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prerogative previste dalle leggi e dal regolamento,convoca e presiede le sedute del Consiglio comunale,concede la parola e proclama il risultato delle votazioni.

Come lavora il Consiglio?

Si riunisce, abitualmente, due volte alla settimana (illunedì pomeriggio ed il venerdì mattina) su convocazionedel Presidente, che fissa la data e l’ora della seduta. Lagiornata del lunedì è dedicata alla trattazione di atti eargomenti, quella del venerdì alle domande dei Consiglierie alle risposte del Sindaco o degli Assessori sull’attivitàamministrativa e politica del Comune.Ogni riunione è preceduta da una comunicazione -inviataper posta elettronica- al Sindaco, ai Consiglieri ed agliAssessori, nella quale sono riportate la data e l’ora dellariunione e gli argomenti che saranno discussi nella seduta.

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Chi partecipa alle sedute del Consiglio?Oltre al Sindaco ed ai Consiglieri, il Vice Sindaco, gliAssessori ed i Presidenti dei Consigli di Quartiere. E'

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presente il Segretario generale, che ha funzione diconsulenza giuridica e cura la verbalizzazione dellesedute. Queste sono aperte al pubblico e agli organi distampa, in aree appositamente riservate; essi sono tenuti adassistere in silenzio, senza arrecare disturbo alle attivitàdel Consiglio (non sono ammessi neppure gli applausi).Nell’eventualità, il Presidente può sospendere la seduta edisporre l’allontanamento. Le sedute sono trasmesse indiretta radiofonica e streaming(www.comune.bologna.it/consigliocomunale/servizi/120:6850/7085).

Come si dispongono nella sala i partecipantialle sedute consiliari?Presidente del Consiglio, Vice Presidente, Sindaco,Consiglieri, Assessori, Presidenti dei Consigli di quartierehanno un proprio posto riservato, dal quale intervengono,alzandosi in piedi e parlando in lingua italiana. Alcuniscranni del Consiglio sono intitolati a personalità illustri.

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Di cosa si discute?Gli argomenti di ogni singola seduta sono stabiliti dalPresidente, dopo avere consultato la conferenza deiPresidenti dei Gruppi consiliari.

Come si vota in Consiglio?Ad inizio lavori si fa l’appello dei Consiglieri, perverificare se sono presenti almeno 12 consiglieri (numerolegale). Solo se l’appello dà esito positivo, si apre laseduta e si dà inizio ai lavori, mettendo in discussione gliargomenti nell’ordine in cui sono indicati nellaconvocazione.Se il documento di cui si parla deve essere approvato,dopo la discussione si procede alla votazione. Trannealcune votazioni particolari, l’oggetto è approvato seottiene il voto favorevole della metà più uno dei votanti.Può votare solo chi è componente del Consiglio e cioèSindaco, Presidente e Vice Presidente del Consiglio,Consiglieri. Essi esprimono, di regola, il loro voto inmodo palese (tutti possono vedere il voto di ciascuno),utilizzando il sistema elettronico di voto. Il voto puòessere:

favorevole (luce verde)

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contrario (luce rossa).

astensione ovvero la scelta di chi rinuncia adesercitare il diritto di voto (luce bianca)

non partecipazione al voto che è una opzioneassimilabile all’uscire dall’aula (lucelampeggiante).

Una volta conclusa la votazione il Presidente la dichiarachiusa, legge il risultato e proclama “Il Consiglioapprova” in caso di esito positivo (numero dei votifavorevoli pari o superiore alla metà più uno dei votanti)oppure “Il Consiglio non approva” in caso di esitonegativo.

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Quali sono gli atti più importanti che ilConsiglio deve approvare?Entro il 31 dicembre di ogni anno approva il Bilancio diprevisione per l’anno e per il triennio successivo,stabilendo come intende utilizzare i fondi. Entro il 30aprile di ogni anno approva il conto consuntivo dell’annoprecedente, quindi indica come sono state utilizzate lerisorse. Dopo l’elezione, esamina il programma degliobiettivi (Programma di mandato) che la nuovaAmministrazione intende realizzare nei cinque anni dimandato amministrativo (il periodo in cui Sindaco,Consiglio e Giunta restano in carica). Inoltre, il Consiglioapprova lo Statuto comunale e i Regolamenti, con i quali

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il Comune organizza le proprie procedure interne(Regolamento sul funzionamento del Consigliocomunale, Regolamento dei contratti, di contabilità ecc.)oppure i rapporti con tutta la cittadinanza (Regolamentodelle Consulte, Regolamento dei diritti di informazione edi partecipazione ecc.).

Per saperne di più sui Regolamenti citatinegli esempi

Il Regolamento sul funzionamento del Consigliocomunale stabilisce come deve essere convocatoil Consiglio, come debbono svolgersi le seduteecc.

Il Regolamento dei contratti definisce cosa devefare il Comune quando vuole acquistare beni (es.mobili, computer ecc.) o servizi (es. pulizia deilocali, realizzazione di programmi informaticiecc.)

Il Regolamento delle Consulte disciplina lemodalità per la costituzione di organismirappresentativi di interessi diffusi nellacollettività, con funzione consultiva e propositivanei confronti degli organi del Comune (Consiglioe Giunta), su aree tematiche di rilevanza generale.

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Attualmente sono costituite le Consulte per ilsuperamento dell’handicap, per la lotta control’esclusione sociale, delle associazioni familiari,dello sport.

Il Regolamento sui diritti di informazione epartecipazione dei cittadini definisce come sipuò ottenere dal Comune la copia di un atto cheinteressa (es. copia della ordinanza con la qualesi stabiliscono gli orari dei negozi), come si puòrivolgere una petizione al Sindaco (domandafirmata da almeno 300 cittadini), o come si puòpartecipare attivamente all’elaborazione diproposte da sottoporre all’approvazione delConsiglio Comunale.

Quali sono le occasioni speciali di riunione?Si riunisce per celebrare le solennità civili nazionali: il 27gennaio (Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, leleggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei egli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia ela morte) e il 10 febbraio (Giorno del Ricordo, inmemoria della tragedia degli italiani vittime delle foibe,dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondodopoguerra e della più complessa vicenda del confineorientale). Altre occasioni sono rappresentate dalle

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ricorrenze internazionali, quali il 20 Novembre (Giornatauniversale dei diritti dell’infanzia) e il 25 Novembre(Giornata internazionale per l’eliminazione dellaviolenza contro le donne).

Dove si riunisce?La sede propria delle sedute del Consiglio è la Salaconsiliare del Palazzo Comunale, che affaccia su PiazzaMaggiore.

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Magistrature civiche e comune

Gli uffici di rappresentanza del Comune di Bologna(Sindaco, Assessori, Presidente e Vice Presidente delConsiglio Comunale) sono collocati al primo piano negliambienti che ospitarono le magistrature civiche: gliAnziani Consoli (ala sud-est), il Gonfaloniere diGiustizia e il Senato (ala nord), le carceri e gli ufficigiudiziari (ala ovest). Gli Anziani Consoli, scelti tra imembri delle più importanti famiglie cittadine, avevanol’obbligo di residenza all’interno del Palazzo durante illoro mandato. Per questo motivo gli ambienti furonopredisposti come un vero e proprio appartamento, con

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stanze comuni e di rappresentanza, locali di servizio,stanze di abitazione privata, tutte riccamente decorate.

Sala delle Commissioni consiliariIntitolata nel 2010 a Renzo Imbeni, Sindaco di Bologna dal1983 al 1993, Vice Presidente del Parlamento Europerodal 1994 al 2004, è stata restaurata nel 1998-99. Era untempo la sala da pranzo del Consiglio degli Anziani e delGonfaloniere. Tale uso dell’ambiente è ricordato nelleiscrizioni poste nel 1789 sopra le porte interne, a memoriadel rinnovamento dovuto a Gian Giacomo Dotti, architettodel Senato, figlio del più famoso Carlo Francesco, cui sideve il rifacimento architettonico della basilica di SanLuca. Nella prima metà del Settecento vi furono espostegrandi tele, raffiguranti ritratti ed episodi di storia locale,tese a celebrare le magistrature cittadine e l’operato divari personaggi.Cessò l’antica funzione, in epoca napoleonica, a causadegli stravolgimenti politici, mentre il ricco apparatopittorico, non gradito alle nuove autorità, venne rimosso edisperso. L’affresco con la Concordia e il Silenzio,eseguito nel 1569 nella fuga del camino e distaccato nel1852, è conservato alle Collezioni Comunali d’Arte (sala6). Attualmente la sala è sede di riunione delleCommissioni consiliari.

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La Sala del Consiglio comunale, giàGalleria del SenatoI l Senato era composto da quaranta componenti,progressivamente aumentati sino alla fine del Settecento,tutti provenienti dalle famiglie della nobiltà bolognese.Esercitava il potere esecutivo e legislativo e tra i suoicomponenti eleggeva ogni due mesi il Gonfaloniere diGiustizia, capo degli Anziani Consoli, mediatore tra ipoteri del Governo misto, Senato e Cardinal Legato. Isenatori erano convocati due volte alla settimana nellagrande sala delle riunioni, costruita nel 1676 nel luogo dicollegamento tra l’appartamento degli Anziani Consoli e leSale del Senato e delle Assunterie. Oggi in questa sala siriunisce il Consiglio comunale.

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La decorazione ad affresco

È un esempio di Quadratura, un tipo di pitturaillusionistica diffusa a livello internazionale dai maestribolognesi in età barocca. La volta sembra assumere unadimensione tridimensionale grazie alle finte colonne, allebalaustre e alle aperture illusive che accolgono le figure,proiettandole verso il cielo. Gli affreschi furono realizzatinella seconda metà del Seicento dal figurista di originel o mb a r d a Angelo Michele Colonna, bolognesed’adozione, e dal quadraturista Gioacchino Pizzoli.Le cinque scene allegoriche, due in corrispondenza deilati brevi e tre al centro, incorniciate dalla quadraturaarchitettonica dipinta, celebrano le virtù e la gloria diBologna. La decorazione della volta fu terminata, il 20luglio 1676, dopo un anno di lavoro. Sebbene si trattassedi uno spazio riservato al Senato, il popolo potéeccezionalmente vederlo un mese dopo, in occasione dellaFesta della Porchetta. L’opera fu celebrata l’annosuccessivo in un Elogio a stampa di Terisio Biondi, autorenon altrimenti noto.Nelle tre scene della volta, figure della mitologia greca eromana celebrano la gloria eterna di Felsina/Bologna,figura femminile che, associata a Minerva e Cerere,

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appare potente nelle armi e prospera nei raccolti.

I Scena

Marte, dio della Guerra, e Minerva, dea della Sapienza,si accordano su quali eroiche gesta bolognesi comunicarealla Fama, pronta con la tromba a spiccare il volo perannunciarle al mondo.

II Scena

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Nello squarcio di cielo aperto compare un Ouroboros,serpe che mordendosi la coda forma un cerchio chesimboleggia l’Eternità. Al centro, su un carro trainato dadue leoni che stanno a significare la Potenza, troneggia lafigura femminile di Felsina armata, che regge il vessillocon lo stemma della città e viene ossequiata da Cibele,dea creatrice e madre di tutti gli dèi. Con una coronaturrita in capo invita Felsina ad ascendere verso l’Eternitàe l’Olimpo, dove Giove l’attende. Mercurio, messaggerodegli dèi, con il caduceo (simbolo, anche, di prosperità epace) nella mano destra e una tromba nella sinistra sarà lasua guida.

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III ScenaLa fertilità del territorio bolognese viene simboleggiatadall’abbraccio di Bacco, dio della vendemmia e del vino,con Pomona, dea dei frutti e dell’abbondanza, sotto losguardo di Cerere, dea dei campi e delle messi.

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Nei due lati brevi della sala si trovano due gruppi araldicicomposti da grandi stemmi civici e da figure allegoricheche rappresentano le quattro virtù del Senato bolognese.Sopra l’ingresso laterale allo scranno del sindaco, lacoppia di Concordia e Fedeltà rappresenta lacollaborazione del potere civico e di quello pontificio algoverno della città, e la fedeltà ad essa del Senato. I duepoteri sono simboleggiati da due trionfi, rispettivamentecomposti con simboli pontifici (tiara, cappelli prelatizi,pastorale) e riferimenti militari (tamburi e corazze).Sopra l’ingresso da Sala d’Ercole, in corrispondenza delleallegorie della Vigilanza e della Prudenza, compaiono isimboli delle Scienze e delle Arti (strumenti musicali e

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matematici, libri, busti marmorei, tavolozze e pennelli),assieme a quelli della Guerra (lance, corazze e spade).

Architettura illusionisticaLe tre scene centrali sono inquadrate da sfondati aperti inun piano superiore, delimitato da un finto parapetto asimulare una terrazza. Il cornicione, sostenuto da coppie dicolonne in lucido marmo policromo e da candide statueanimate, termina con una balaustra creando una fantasticaillusione. Filtra, dalle finte volte aperte, una luce inventatache illumina l’immaginario balcone e proietta ombre sucapitelli, fregi, frutti e fiori.

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Altre invenzioniCompletano la decorazione figure di putti: alcunisollecitano i leoni del carro di Felsina, altri, volteggiandoin alto, sostengono le finte architetture, altri ancora sidispongono negli atteggiamenti più vari contro la grandeapertura del cielo.Al centro delle quattro pareti, entro cartigli dipinti,vengono raffigurate divinità fluviali. Esse celebranol’azione del buon governo sul territorio bolognese, cometutte le invenzioni iconografiche di questa sala e di altre, inorigine destinate alla residenza e alla sede delGonfaloniere di Giustizia, oggi non visibili al pubblico.

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Lo stemma di BolognaLo stemma del Comune di Bologna è costituito da unoscudo ovato suddiviso in quattro quarti. Prese questaforma a partire dalla metà del XV secolo, quando si fuseroin un unico blasone i due principali simboli cittadini: lacroce rossa e il motto Libertas.

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La croce rossa su fondo bianco rappresenta l’arma delComune e vanta le origini più antiche. Deriva dal vessilloche identificava le milizie bolognesi durante la primaCrociata. Nel Duecento vi fu aggiunto il capo d’Angiò, itre gigli dorati con fascia rossa (lambello), distintivi dellecittà di parte guelfa legate a Carlo e Roberto d’Angiò,alleati del Papa. La banda con la scritta Libertas, posta indiagonale, dorata su fondo azzurro, individua l’arma delpopolo. La scritta compariva sullo stendardo inviato nel1376 dai fiorentini durante la rivolta contro il dominiopontificio, insieme agli aiuti militari.La testa di leone, collocata a capo dello scudo, apparvenel XVI secolo. Secondo alcune fonti ricorda il dono di unleone alla città di Bologna da parte del marchese Obizzo

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d’Este (1293), ma è certo che sia anche simbolo dellaforza e della fierezza dell’autonomia comunale.

Il Gonfalone del Comune“Stendardo del Comune medievale, ma anche, piùgenericamente, il vessillo militare e le varie insegne dimagistrati cittadini, di corporazioni civili o di compagniereligiose” (Enciclopedia Treccani) è diventato, dopol’Unità d’Italia, simbolo del Comune, esposto nellecerimonie ufficiali, nelle manifestazioni e in ogni altroavvenimento pubblico. Sul gonfalone di Bologna, custoditonella sala del Consiglio, sono appuntate le alteonorificenze concesse alla città: la medaglia alle cittàbenemerite del Risorgimento Nazionale, concessa daUmberto I con Regio decreto dell’11 settembre 1898; lamedaglia d’oro al valor militare conferita dal Presidentedella Repubblica Enrico De Nicola il 24 novembre 1946;la medaglia d’oro al valor civile concessa dal Capo delloStato Sandro Pertini il 13 luglio 1981. Forma e dimensionisono stabilite dal Regio Decreto n. 652 del 7 giugno 1943.

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Ritratti di PatriotiI quattro ritratti a figura intera posti alle pareti fanno parte

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di una serie più ampia, eseguita tra il 1896 e il 1900,dedicata a cinque protagonisti della politica bolognese:Giovanni Vicini, Aurelio Saffi, Giuseppe Ceneri, OresteRegnoli e Quirico Filopanti (quest’ultimo conservato alMAMBO). Per scoprire chi sono questi personaggibisogna ripercorre la linea del tempo e fermarsi nellaseconda metà dell’Ottocento, nel periodo storico che havisto la nascita dello Stato unitario italiano. IncontreremoGiovanni Vicini, presidente del governo provvisorio dopoi moti rivoluzionari del 1831; Oreste Regnoli, avvocatocivilista, docente universitario, patriota, amico diCarducci che compose la sua epigrafe tombale (tuttoravisibile in Certosa); Giuseppe Ceneri, patriota, giurista,eletto deputato dal 1869 e poi senatore dal 1889; ed infineAurelio Saffi, sostenitore della causa repubblicanapromossa da Giuseppe Mazzini, direttore de Il Popolod’Italia e docente presso l’Università di Bologna.

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Arredo della SalaNel 1877 la Giunta comunale rinnovò l’antica aula delSenato per adibirla a sala di riunione del Consigliocomunale. La direzione dei lavori fu affidata a LuigiSamoggia, pittore ornatista che operò anche negli ambientiadiacenti (la Sala Rossa e l’anticamera della Sala delConsiglio). Per l’arredo fu promosso il progetto della dittaClemente Nobili, che realizzò: scrittoi, tavolo per isegretari e parapetto, spalliera per i banchi del Sindaco edella Giunta, tamburo (sorta di porta girevole) e balaustradi separazione per il pubblico. Poltrone e scranni, invece,furono realizzati dalla ditta Cornaglia. Nel secondodopoguerra, la spalliera fu rimossa per far posto a nuovibanchi per assessori e consiglieri.

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Pubblicazione promossa dalla Presidenza del ConsiglioComunalePresidente Simona Lembi; Vice Presidente PaolaFrancesca ScaranoIn collaborazione con Istituzione Musei Civici eCollezioni Comunali d’ArteIdeazione editoriale e testi: Lorenzo Bonazzi, FrancescaCaldarola, Ornella Chillè, Maria Domenica D’Elia,Nicoletta RosettiRicerca e Documentazione: Elisabetta Berselli, AntonellaMampieriCoordinamento scientifico e redazionale : CarlaBernardiniCoordinamento generale: Maria Pia TrevisaniRealizzazione per web: Pina Civitella

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Progettazione grafica: Roberta Rosetti, Ornella ChillèCrediti fotografici: Archivio di Stato, Bologna; MuseiCivici d’Arte Antica, Bologna; Fondazione Gramsci,Bologna; Francesca CaldarolaStampa: Tipografia Metropolitana di Bologna (dicembre2012)Si ringraziano: Giovanni Bacci, Giancarlo Benevolo,Rosalba Campanella, Paola Foschi, Mirtide Gavelli,Simona Granelli, Mauro Mimmi, Carla Penuti, OtelloSangiorgi, Fiorenza Tarozzi, Dario Valeri, CristianoZecchiLa precedente edizione è stata promossa dalla Presidenzadel Consiglio comunale nel 2007 ed aggiornata nel 2008 (acura di Vanna Minardi e Catia Parenti)Disegno di copertina: Ornella ChillèA pagina 1, 8 e 15 Insignia degli Anziani Consoli, volumeXI, 111b-112a; volume VIII, 31-32, Archivio di Stato,Bologna (autorizzazione n. 1033 del 10 dicembre 2012)