il consiglio europeo9. il primo ministro del portogallo antónio costa, il presidente di cipro nicos...

92
Il Consiglio europeo maggio 2016 - giugno 2018 Volume 2 — luglio 2018

Upload: others

Post on 29-Sep-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

Il Consiglio europeomaggio 2016 - giugno 2018

Volume 2 — luglio 2018

Page 2: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della
Page 3: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

Volume 2 — luglio 2018

Il Consiglio europeomaggio 2016 - giugno 2018

Page 4: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

La presente pubblicazione è realizzata dal segretariato generale del Consiglio.www.consilium.europa.eu

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2018

© Unione europea, 2018Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.

Palazzo Europa: © Philippe Samyn and Partners architects and engineers — lead and design partner, Studio Valle Progettazioni architects, Buro Happold engineers; composizioni cromatiche: © Georges Meurant, 2016

Crediti fotografici in fondo alla pubblicazione.

L’uso o la riproduzione di fotografie o di altro materiale non protetti da diritto d’autore dell’UE devono essere autorizzati direttamente dal titolare del diritto d’autore.

Print ISBN 978-92-824-6132-7 ISSN 1977-320X doi:10.2860/07915 QC-AO-17-001-IT-CPDF ISBN 978-92-824-6157-0 ISSN 2363-2917 doi:10.2860/13724 QC-AO-17-001-IT-N

Page 5: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

Indice

Alla ricerca dell’unità: il Consiglio europeo da maggio 2016 a giugno 2018Relazione del presidente Donald Tusk

Introduzione 5

Assumere il controllo della migrazione 6

Negoziare la Brexit 11

Dalla ripresa economica all’espansione 14

Affrontare le realtà geopolitiche 16

Conclusione 23

Riunioni del Consiglio europeo, maggio 2016 - giugno 2018 25

Conclusioni del Consiglio europeo, dichiarazioni dei capi di Stato o di governo e interventi scelti del presidente Tusk 26

Page 6: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

4

Page 7: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

5

Alla ricerca dell’unità: il Consiglio europeo da maggio 2016 a giugno 2018

Introduzione

La presente relazione illustra i lavori svolti dal Consiglio europeo, l’istituzione che riunisce i leader dell’Unione europea, dal maggio 2016 al giugno 2018. Dimostra come l’unità politica dell’Unione sia stata mantenuta e rafforzata di fronte a molteplici minacce e sfide: le pressioni migratorie senza precedenti, i mutamenti geopolitici, la costante minaccia terroristica, le prospettive economiche incerte e la decisione degli elettori britannici di lasciare l’Unione.

Dal 2016 ad oggi, i leader europei sono rimasti uniti sulle questioni essenziali, dai negoziati di recesso del Regno Unito alla risposta congiunta alle minacce esterne, quali le continue aggressioni della Russia in Ucraina o le sfide fondamentali al sistema commerciale globale. Grazie al forte convincimento che l’Unione sia il quadro del futuro comune degli Stati membri,

l’Europa rimane un punto di riferimento positivo per il mondo, sia difendendo l’accordo di Parigi per contrastare i cambiamenti climatici, sia promuovendo l’ordine internazionale basato sulle regole e fondato su un commercio libero ed equo.

Sul piano interno, l’UE deve investire di più nella protezione dei nostri cittadini dalle minacce alla sicurezza, dall’immigrazione illegale e dalla globalizzazione incontrollata. Proseguono i difficili negoziati volti a limitare i danni per i cittadini, le imprese e gli Stati membri derivanti dall’uscita del Regno Unito il 29 marzo 2019. C’è ancora molto da fare per rafforzare l’unione economica e monetaria, far progredire la cooperazione in materia di difesa e sviluppare una politica migratoria sensata e resiliente alle crisi.

Page 8: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

6

Assumere il controllo della migrazione

Nessun altro problema globale è oggi più urgente della migrazione irregolare di milioni di persone. L’UE è prima in Occidente per l’assistenza ai rifugiati. Non ci aspettiamo elogi per questo, ma i paesi di origine devono riammettere i migranti economici irregolari. Dopo le pressioni migratorie senza precedenti verso l’Europa del 2015 e inizio 2016, quando circa 2,2 milioni di persone hanno attraversato la frontiera esterna in maniera irregolare, l’Unione europea e i suoi Stati membri stanno riassumendo il controllo e traendo insegnamenti dalla crisi. Nessuno Stato

membro può affrontare da solo questa sfida comune e a lungo termine, ma un’azione decisa degli Stati membri in prima linea, con il pieno sostegno dell’UE e l’assistenza degli altri Stati membri, è imprescindibile per arginare i flussi migratori illegali.

Nell’ottobre 2015, circa 10 000 persone al giorno entravano in Grecia attraverso la Turchia per raggiungere altri paesi Schengen. A ottobre del 2016, l’UE aveva ridotto tale afflusso del 98 %. Mediante sforzi comuni, abbiamo praticamente chiuso la rotta dei Balcani occidentali alla migrazione illegale. Dobbiamo fare in

La migrazione illegale verso l’Unione europea è diminuita di oltre il 90 % dal febbraio 2016.

Page 9: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

7

modo che resti chiusa. Nel 2016 l’UE ha istituito una cooperazione con la Turchia volta a prevenire partenze di massa dalle coste del paese, ed ha avviato un sostegno finanziario ai rifugiati lì presenti attraverso progetti che ammontano a 3 miliardi di euro. Nel giugno 2018 tale finanziamento era quasi esaurito e i leader dell’UE hanno concordato una nuova tranche di 3 miliardi di euro.

La stabilità nel Mediterraneo orientale ha consentito all’Unione di iniziare a chiudere la rotta dalla Libia all’Italia, lungo la quale si erano registrati oltre 150 000 arrivi irregolari sia nel 2015 sia nel 2016. L’Unione europea contribuisce alla formazione e all’equipaggiamento della guardia costiera libica al fine di arrestare il traffico di esseri umani e offre assistenza umanitaria e un rientro sicuro alle persone bloccate in Libia. Gli altri Stati membri sostengono l’eccellente lavoro che l’Italia porta avanti con il governo di intesa nazionale e le amministrazioni locali della Libia finanziando il Fondo fiduciario dell’UE per l’Africa.

Rientrano tra le principali misure adottate la chiusura della rotta dei Balcani occidentali e il sostegno a paesi terzi per le operazioni di ricerca e soccorso e la lotta ai trafficanti di esseri umani.

Donald Tusk @eucopresident · 3 marzo 2016Non venite in Europa, non date ascolto ai trafficanti, non mettete a rischio le vostre vite e i vostri soldi per niente.

Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, aiuta gli Stati membri a controllare le frontiere esterne dell’UE.

Page 10: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

8

Alla fine del 2017 il numero di arrivi irregolari sulla rotta del Mediterraneo centrale era sceso del 67 %.

Al Consiglio europeo di dicembre 2017, i leader hanno confermato l’ordine prioritario degli obiettivi dell’UE, che vede al primo posto la protezione delle frontiere esterne e il contenimento della migrazione illegale. Per portare avanti tali sforzi, l’Europa avrà bisogno di risorse finanziarie adeguate in modo da poter affrontare quella che è chiaramente una sfida permanente. Il Consiglio europeo di giugno 2018

ha sostenuto in maniera univoca la mia proposta di introdurre nel bilancio dell’UE un apposito strumento finanziario per la lotta contro l’immigrazione illegale. Hanno inoltre trovato un accordo concernente il rafforzamento dell’assistenza dell’UE alla guardia costiera libica e la creazione di piattaforme di sbarco per i migranti irregolari al di fuori dell’Europa. Riguardo alla migrazione siamo a un punto di svolta. I cittadini sono pronti a fidarsi nuovamente dei loro leader se dimostriamo che stiamo riassumendo il controllo delle frontiere esterne.

Donald Tusk @eucopresident · 30 giugno 2018I cittadini europei ci chiedono sicurezza e ordine. Non sono improvvisamente diventati xenofobi: le autorità politiche hanno il compito di proteggere il territorio e le frontiere.

3 febbraio 2017: nella dichiarazione di Malta i leader UE convengono di chiudere la rotta della migrazione illegale dalla Libia all’Italia.

Page 11: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

9

250 000

200 000

150 000

100 000

50 000

0

2015 2016 2017 2018

2015 2016 2017

Flussi migratori: rotte del Mediterraneo orientale, centrale e occidentale

OTTOBRE 2015

216 260

ROTTA ORIENTALE

MAGGIO 2018

4 0974 3863 406*

ARRIVI IRREGOLARI — AL MESE

ARRIVI IRREGOLARI — ALL’ANNO

Fonte: Frontex* Dati delle operazioni congiunte (traversate marittime)

ROTTA CENTRALE

ROTTA OCCIDENTALE

MAG 2018GEN 2015

–96 %

ROTTA DEL MEDITERRANEO ORIENTALE(principalmente partenze dalla Turchia alla Grecia)

ROTTA DEL MEDITERRANEO CENTRALE(principalmente partenze dalla Libia all’Italia)

ROTTA DEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE(principalmente partenze dal Marocco alla Spagna)

885 386

181 459 42 305

9 990

23 143

182 249

118 91213 372

8 206

19 840

7 004

153 895

OTTOBRE

2015

MAGGIO

2018

2018 (GEN-MAG)

Page 12: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

10

I leader riuniti nel Consiglio europeo forniscono orientamenti strategici per i lavori dell’UE

1. la presidentessa della Lituania Dalia Grybauskaitė, il presidente della Romania Klaus Werner Iohannis e il primo ministro della Danimarca Lars Løkke Rasmussen; 2. il primo ministro di Malta Joseph Muscat, il Taoiseach (primo ministro) irlandese Leo Varadkar e la cancelliera federale tedesca Angela Merkel; 3. il presidente del Consiglio dei ministri italiano Giuseppe Conte e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 4. il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte e il primo ministro della Croazia Andrej Plenković; 5. il primo ministro estone Jüri Ratas e il primo ministro del Lussemburgo Xavier Bettel; 6. il primo ministro lettone Māris Kučinskis e il presidente del governo spagnolo Pedro Sánchez; 7. il presidente del Consiglio dei ministri polacco Mateusz Morawiecki e il primo ministro della Repubblica ceca Andrej Babiš; 8. il cancelliere federale austriaco Sebastian Kurz e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker; 9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della Finlandia Juha Sipilä e il primo ministro svedese Stefan Löfven; 11. il primo ministro del Regno Unito Theresa May e il presidente francese Emmanuel Macron; 12. il primo ministro bulgaro Boyko Borissov e il presidente del Consiglio dei ministri slovacco Peter Pellegrini.

1

4

7

10

2

5

8

11

3

6

9

12

Page 13: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

11

Negoziare la Brexit

L’amara verità è che il recesso del Regno Unito dall’Unione europea sarà una perdita per tutti. Nessuna delle parti ha nulla da guadagnare in questo processo. La maggior parte degli europei, tra cui la metà dell’elettorato britannico, desidera che l’UE e il Regno Unito, anziché allontanarsi, restino uniti. Paradossalmente, però, in ciò che è accaduto c’è anche del positivo. La comunità dei 27 è più determinata e più unita di prima. A tutti i nostri detrattori, sia interni sia esterni, diciamo: la Brexit non avrà alcun seguito.

L’essenza della Brexit definita nella campagna referendaria nel Regno Unito implica un radicale allentamento delle relazioni con l’UE: in concreto una

«hard Brexit». L’unica vera alternativa a una «hard Brexit» è una «no Brexit», anche se oggi quasi nessuno crede a tale possibilità. Per quanto riguarda i colloqui sul recesso, l’UE a 27 non persegue e non perseguirà un approccio punitivo. La Brexit è già abbastanza punitiva di per sé. Si tratta di limitare i danni. È nostro dovere contenere al minimo l’incertezza e i disagi per i cittadini, le imprese e gli Stati membri provocati dalla Brexit. Sono in gioco la vita quotidiana e gli interessi di milioni di persone su entrambe le sponde della Manica.

All’indomani del referendum nel Regno Unito, la priorità immediata era rassicurare le persone, nel Regno Unito come altrove, che non vi sarebbe stato

Il presidente Donald Tusk esce dal numero 10 di Downing Street dopo i colloqui sulla Brexit con il primo ministro May, 26 settembre 2017.

Page 14: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

12

alcun vuoto giuridico. Fino all’uscita formale del Regno Unito dall’Unione europea, il diritto dell’UE continuerà ad applicarsi al paese e al suo interno, con tutti i diritti e gli obblighi che ne derivano. Il 29 marzo 2017 l’ambasciatore del Regno Unito ha consegnato una lettera in cui si invocava l’articolo 50 del trattato sull’Unione europea, avviando il recesso formale del Regno Unito dall’UE. La Gran Bretagna si è dunque ritrovata dall’altra parte del tavolo negoziale, con due anni di tempo per concludere un accordo di recesso e convenire un quadro per le future relazioni tra l’UE e il Regno Unito. Il fronte fermo e unito dei 27 Stati membri e delle istituzioni dell’UE ha fornito un mandato forte

per garantire un recesso ordinato del Regno Unito, con particolare attenzione per la risoluzione delle principali questioni ereditate dal passato prima di avviare le discussioni sulle nostre future relazioni. La priorità numero uno è stata affrontare la situazione di oltre quattro milioni di persone la cui vita risentirà direttamente degli effetti della Brexit.

La prima fase dei negoziati è iniziata nel giugno 2017. Dopo che il primo ministro May ha chiarito le intenzioni del Regno Unito, è stato raggiunto un accordo iniziale sui diritti dei cittadini e su una liquidazione finanziaria per il periodo fino al 2020. Il 15 dicembre i leader dell’UE

«Sappiamo che le separazioni sono difficili. Ma separarsi e costruire un nuovo rapporto lo è molto di più». Donald Tusk, 15 dicembre 2017.

Donald Tusk @eucopresident · 16 gennaio 2018Senza un ripensamento da parte dei nostri amici britannici, la #Brexit diventerà una realtà, con tutte le sue conseguenze negative, a marzo dell’anno prossimo. Noi, nel continente, non abbiamo cambiato idea. I nostri cuori sono ancora aperti a voi.

Page 15: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

13

a 27 hanno condiviso le conclusioni della Commissione secondo cui erano stati compiuti progressi sufficienti perché i negoziati potessero affrontare il periodo di transizione che seguirà alla Brexit, quando il Regno Unito continuerà a far parte del mercato unico per un certo periodo di tempo. Era necessario un maggiore impegno riguardo ai diritti dei cittadini che durante la transizione possono trasferirsi nel Regno Unito. Il governo britannico ha inoltre la responsabilità di impegnarsi in modo serio e credibile per evitare una frontiera fisica sull’isola d’Irlanda e di sostenere la cooperazione nord-sud, l’economia dell’intera isola e la salvaguardia dell’accordo del Venerdì santo. Sarò molto chiaro: se l’offerta del Regno Unito è inaccettabile per l’Irlanda, lo sarà anche per l’UE.

Farò tutto quanto in mio potere per garantire che il Regno Unito e l’UE mantengano un rapporto di amicizia dopo la Brexit, sottolineando che la porta dell’UE resterà sempre aperta. L’UE a 27 vuole uno stretto rapporto di amicizia e di partenariato con il Regno Unito e prenderà parte ai colloqui sulle future relazioni con mente aperta e spirito positivo. Tuttavia, date le linee rosse del Regno Unito, resta possibile solo un accordo di libero scambio: questo sarà il primo della storia che allenterà i legami economici anziché rafforzarli. La divisione è l’essenza stessa della Brexit.

A meno che non vi sia un ripensamento da parte dei nostri amici britannici, la Brexit diventerà una realtà, con tutte le sue conseguenze negative, a marzo dell’anno prossimo. Noi, nel continente, non abbiamo cambiato idea. I nostri cuori sono ancora aperti al Regno Unito. Che cosa posso aggiungere? Amici britannici, già ci mancate.

«Eccole: sei pagine. Inutile far finta: non è un giorno felice né a Bruxelles né a Londra». Il presidente Tusk commenta la conferma ufficiale del recesso del Regno Unito, 30 marzo 2017.

Il presidente Tusk con il Taoiseach (primo ministro) irlandese Leo Varadkar presso i palazzi del governo a Dublino, 8 marzo 2018.

Donald Tusk @eucopresident · 29 marzo 2017Cosa posso aggiungere? Ci mancate già.

Page 16: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

14

Dalla ripresa economica all’espansione

All’inizio del 2017 l’UE stava crescendo più rapidamente degli Stati Uniti e, per la prima volta dal 2008, a crescere erano tutti i 28 Stati membri. Passando dalla ripresa all’espansione e battendo tutte le aspettative, l’economia europea è stata dunque il successo economico globale del 2017. Il numero totale dei posti di lavoro è cresciuto fino a raggiungere livelli record e la disoccupazione è ai livelli più bassi degli ultimi otto anni. I disavanzi pubblici sono diminuiti ed è tornata la fiducia nell’economia europea. Il caso più esemplificativo è l’uscita positiva della Grecia, nel 2018, dal programma di assistenza finanziaria dell’UE, avviato dal vertice euro nel 2015 dopo negoziati andati avanti per tutta la notte.

Questa svolta è dovuta alle molte misure adottate nel corso dell’ultimo decennio, sia a livello nazionale che a livello dell’UE, tese a migliorare la competitività dell’economia europea e a rafforzare la resilienza della zona euro. Con l’espansione economica dell’Europa in corso, occorre ora garantire che i benefici della crescita

economica siano condivisi quanto più ampiamente possibile, sfruttando questo slancio positivo per rafforzare le nostre economie.

L’approfondimento del mercato unico e una politica commerciale incisiva sono due strade per contribuire a raggiungere tali obiettivi.

Un mercato unico più approfondito sarà fondamentale per creare nuovi posti di lavoro, promuovere la produttività e assicurare un contesto propizio agli investimenti e all’innovazione. Il Consiglio europeo di marzo 2018 ha posto la modernizzazione del mercato unico alle esigenze future tra le prime priorità; i leader dell’UE ne hanno individuato gli elementi chiave: mercato unico digitale, unione dei mercati dei capitali e un’unione dell’energia funzionante, e hanno chiesto che le azioni già approvate siano completate e attuate in modo efficace. Alla fine del 2017 e all’inizio del 2018 il Consiglio europeo ha posto un accento particolare sul mercato unico digitale e i leader hanno confermato la loro disponibilità «a fare tutto il necessario per la transizione dell’Europa al digitale», anche nei settori dell’innovazione pionieristica e dei Big Data. Date le dimensioni e la diversità del mercato europeo, ciò rappresenta una sfida. Il Consiglio europeo, tuttavia, manterrà la pressione politica in questo settore, superando situazioni di stallo e fornendo nuovi orientamenti ove necessario.

Tra segnali di protezionismo, l’UE deve intensificare i colloqui commerciali in tutto il mondo. Il commercio continua a essere fondamentale per il successo economico dell’Europa e l’UE sostiene fermamente un commercio libero ed equo e un sistema commerciale aperto e disciplinato da regole. Nel 2017 l’UE ha proseguito un ambizioso programma di apertura del Il presidente dell’Eurogruppo Mário Centeno e il presidente della

Banca centrale europea Mario Draghi.

Page 17: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

15

mercato che comprendeva l’attuazione di un nuovo accordo economico e commerciale globale (CETA) con il Canada, un accordo politico su un nuovo patto commerciale con il Giappone e progressi significativi nei negoziati con il Messico e con i paesi del Mercosur. La battaglia per il CETA è stata caratterizzata da una forte carica emotiva. Il populismo è come un virus e la realtà post-fattuale e la politica post-verità rappresentano una grande sfida su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ma il CETA dimostra che la comunità occidentale possiede ancora forza e determinazione per contrastare il fatalismo del nostro declino.

L’UE ha rafforzato i propri strumenti antidumping per proteggere i cittadini da pratiche commerciali sleali, come convenuto in occasione del vertice di Bratislava nel 2016. I cittadini devono poter constatare che gli accordi commerciali sono negoziati per il bene comune e che per affrontare gli abusi sono disponibili mezzi di difesa efficaci. Tuttavia, i leader dell’UE si sono espressi in modo chiaro anche in occasione del Consiglio europeo del marzo 2018, tra i segnali di un crescente conflitto commerciale globale: l’Unione difenderà strenuamente un sistema multilaterale del commercio internazionale aperto e disciplinato da regole, in cui l’OMC occupa un posto centrale. Il presidente Trump ha dichiarato: «Le guerre commerciali fanno bene e sono facili da

vincere». Ma la verità è che le guerre commerciali fanno male e sono facili da perdere. L’obiettivo dell’UE è mantenere in vita il commercio mondiale e, se necessario, proteggere i cittadini europei con risposte proporzionate. L’UE dovrebbe sfruttare il cambio di strategia degli Stati Uniti per intensificare i colloqui con i partner interessati e non abbandonare il proprio ruolo di superpotenza commerciale. Facciamo affari, non la guerra, signor presidente.

Migliorare il funzionamento dell’unione economica e monetaria (UEM) è essenziale per l’Unione europea. È di importanza fondamentale per i 19 paesi della zona euro, ma anche per ciascuno degli altri Stati membri e per l’Unione nel suo insieme. È giunto il momento di rafforzare gli strumenti esistenti, come l’unione bancaria, e di sviluppare ulteriormente il meccanismo europeo di stabilità (MES), nonché di esplorare idee meno consensuali, come ad esempio una capacità di bilancio per la zona euro. I leader hanno adottato le prime decisioni al riguardo in occasione del vertice euro di giugno 2018. In particolare, abbiamo convenuto che il MES fornirà il sostegno comune al Fondo di risoluzione unico. Di conseguenza la nostra unione bancaria diventerà molto più forte. Alcuni diranno che è poco e tardi, ma il fatto è che, dopo alcuni anni di stallo, abbiamo effettivamente rilanciato il processo di approfondimento dell’UEM.

Donald Tusk @eucopresident · 30 ottobre 2016La battaglia per il CETA è stata caratterizzata da una forte carica emotiva. La realtà post-fattuale e la politica post-verità rappresentano una grande sfida su entrambe le sponde dell’Atlantico. Le decisioni di oggi dimostrano che la comunità occidentale possiede ancora forza e determinazione per contrastare il fatalismo del nostro declino. #EUCanada

Page 18: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

16

Affrontare le realtà geopolitiche

Per l’Unione europea, le attuali sfide esterne sono più pericolose che mai e la mutevole situazione geopolitica rende il nostro futuro imprevedibile. Si pensi alla Cina, sempre più ambiziosa e risoluta, alla politica aggressiva della Russia nei confronti dell’Ucraina e dei paesi limitrofi, alle guerre, al terrore e all’anarchia in Medio Oriente e in Africa, dove l’Islam radicale svolge un ruolo determinante, come pure alle dichiarazioni preoccupanti dell’attuale amministrazione americana.

Solo insieme i paesi dell’UE possono essere pienamente indipendenti. Una disintegrazione comporterebbe solo la dipendenza dagli Stati Uniti, dalla Russia e dalla Cina. Per patrioti razionali e responsabili che desiderano la sovranità delle rispettive nazioni, non vi è migliore alternativa a un’Europa unita.

La capricciosa assertività degli Stati Uniti su commercio, Iran, cambiamenti climatici e altre tematiche ha posto l’Unione europea in una situazione particolarmente

Il presidente Tusk e il presidente degli Stati Uniti Trump si incontrano per la prima volta a Bruxelles, 25 maggio 2017.

Page 19: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

17

difficile, in quanto la nuova amministrazione sembra spesso mettere in discussione gli ultimi 70 anni di politica estera americana. Accanto alla Brexit, ciò fa emergere la crisi più grave della contemporaneità: l’indebolimento, se non il crollo, della fede nella perennità e nella ragion d’essere della comunità politica occidentale, definita non dalla geografia ma da valori e principi e dalla fiducia nelle istituzioni pluralistiche. Ciononostante, non bisogna arrendersi di fronte a chi vuole indebolire o vanificare il legame transatlantico, senza il quale è impossibile la sopravvivenza dell’ordine e della pace mondiali. Il messaggio che rivolgo al presidente Trump è il seguente: i valori e i principi prima di tutto! Oggi il nostro compito più importante è consolidare il mondo libero intorno ai valori occidentali, e non solo intorno agli interessi.

Riguardo alla Russia, negli ultimi due anni in vari paesi europei si sono registrate esperienze che vanno da campagne di disinformazione, attacchi informatici, interferenze nei processi politici all’interno dell’UE e altrove, fino a violazioni dello spazio aereo e istigazione di conflitti tra comunità in Ucraina, nei Balcani e in altre regioni. Nel marzo 2018, il tentato omicidio, con un agente nervino, di Sergei Skripal e di sua figlia sul suolo britannico — insieme ai persistenti indizi riguardo al ruolo della Russia nella Brexit — ha sollevato gravi e pressanti questioni.

I leader dell’UE sono d’accordo sul fatto che, nel trattare con la Russia, l’unità europea costituisce il nostro maggiore punto di forza. I leader europei hanno condannato l’attacco di Salisbury senza ambiguità e con la massima fermezza, e vari paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno espulso diplomatici russi sospettati di essere coinvolti in attività di intelligence.

L’UE è rimasta solidale con il popolo ucraino contro l’aggressione russa negli ultimi quattro anni e manterrà le sanzioni finché la Russia non rispetterà gli accordi di pace che ha concluso a Minsk nel febbraio 2015. L’accordo di associazione UE-Ucraina è entrato pienamente in vigore alla fine del 2017 e ha aumentato in misura significativa gli scambi commerciali e i contatti interpersonali.

Accrescere le tensioni con la Russia non è il nostro obiettivo. ma occorre guardare in faccia la realtà con lucidità e senza illusioni per intrattenere relazioni con un paese che lavora con notevole energia e determinazione per indebolire e dividere l’UE. L’obiettivo a lungo termine resta quello di trovare un modus vivendi. Questo significa restare fedeli ai valori e agli interessi dell’UE, tenendo aperta nel contempo la porta del dialogo.

Intervento del presidente Tusk, a nome dell’UE, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, 20 settembre 2017.

Donald Tusk @eucopresident · 20 settembre 2017Molti ritengono che l’ONU riunisca coloro che, nella politica, non rinunciano all’etica nel nome di interessi egoistici. Tocca a noi dimostrare che la loro fiducia è ben riposta.

Page 20: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

18

Vertici e incontri internazionali

1. il presidente della Costa d’Avorio Alassane Outtara, il presidente Tusk e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker; 2. il presidente Tusk e il presidente della Mongolia Tsakhiagiin Elbegdorj; 3. il primo ministro canadese Justin Trudeau, il primo ministro del Regno Unito Theresa May e il presidente Tusk; 4. il premier della Groenlandia Kim Kielsen e il presidente Tusk; 5. il primo ministro della Malaysia Razak Mohammad, il primo consigliere di Stato del Myanmar/Birmania Aung San Suu Kyi, il primo ministro della Thailandia Prayuth Chan-O-Cha, il ministro-presidente dell'Ufficio del governo del Vietnam Mai Tien Dung , il presidente Tusk, il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, il ministro degli affari esteri di Singapore Vivian Balakrishnan, il secondo ministro delle finanze del Brunei Rahman Ibrahim, il primo ministro della Cambogia Hun Sen, il presidente dell’Indonesia Joko Widodo e il ministro presso l’Ufficio del primo ministro del Laos Alounkeo Kittikhoun; 6. il presidente Tusk e il primo ministro giapponese Shinzō Abe; 7. il presidente Tusk e papa Francesco; 8. il presidente Tusk all’Assemblea generale delle Nazioni Unite; 9. il presidente Tusk in visita a Belgrado; 10. il presidente Tusk e il primo ministro cinese Li Keqiang ; 11. il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente Tusk; 12. il presidente della Liberia George Weah e il presidente Tusk.

1

4

7

10

2

5

8

11

3

6

9

12

Page 21: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

19

I Balcani occidentali sono parte integrante dell’Europa e appartengono alla nostra comunità. Nel maggio 2018 l’UE ha tenuto, per la prima volta in 15 anni, un vertice UE-Balcani occidentali che si è rivelato molto proficuo. Tale vertice ha consentito di riaffermare il nostro comune impegno per la prospettiva europea di tutta la regione e di stabilire un programma di priorità volto a stimolare i legami umani, economici, digitali e infrastrutturali con la regione e al suo interno. L’Unione europea è, e rimarrà, il partner più affidabile per l’insieme dei Balcani occidentali.

In occasione delle riunioni del G7 a Ise-Shima, Taormina e Charlevoix, nonché all’Assemblea generale dell’ONU,

l’UE ha puntato in via prioritaria a difendere il minacciato ordine internazionale basato sulle regole, compreso il sistema commerciale mondiale. In un mondo senza regole, a vincere sono i più forti e i più brutali. Le Nazioni Unite sono il migliore strumento in nostro possesso per affrontare, su scala mondiale, i conflitti odierni, la fame, gli sfollamenti forzati, il terrorismo e il ritorno delle tensioni nucleari. L’UE e l’ONU sono state entrambe create in risposta alle atrocità della seconda guerra mondiale e l’UE reagirà sempre con vigore al male, alla violenza e al disprezzo della legge. È per questo motivo che l’UE e i suoi Stati membri contribuiscono per circa un terzo ai fondi delle Nazioni Unite e ai contributi alle operazioni

I leader dell’UE e dei Balcani occidentali riuniti a Sofia il 16 maggio 2018 per discutere di integrazione con e nella regione, compresi i settori chiave della connettività infrastrutturale e digitale.

Donald Tusk @eucopresident · 17 maggio 2018Non vedo per i Balcani occidentali altro futuro se non l’UE. Nessuna alternativa né piano B. I Balcani occidentali fanno parte integrante dell’Europa e appartengono alla nostra comunità.

Page 22: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

20

Il presidente Tusk e il generale Riho Terras, comandante delle forze di difesa estoni, incontrano il personale militare europeo in occasione

dell’avvio della PESCO, 14 dicembre 2017.

I leader del G7 a Taormina, maggio 2017.

di mantenimento della pace e forniscono la metà di tutti i contributi volontari ai fondi e programmi dell’ONU. Molti ritengono che l’ONU riunisca coloro che, nella politica, non rinunciano all’etica nel nome di interessi egoistici. Tocca a noi dimostrare che la loro fiducia è ben riposta.

La decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dell’11 settembre 2017 di sanzionare la Corea del Nord per avere eseguito ulteriori test nucleari è stata giusta. Nessun regime dovrebbe essere autorizzato a compromettere il regime globale di non proliferazione o a minacciare paesi pacifici. In occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dello stesso mese, l’Unione europea ha invocato, insieme al Giappone e alla Corea del Sud, nostri amici stretti e partner strategici, la pacifica denuclearizzazione della penisola coreana. La posizione dell’UE sul piano d’azione congiunto globale con l’Iran è altrettanto chiara: l’Europa continuerà a far parte dell’accordo fintantoché l’Iran vi terrà pienamente fede.

L’Unione europea è il principale investitore, partner commerciale, donatore di aiuti allo sviluppo e fornitore di assistenza umanitaria dell’Africa, e contribuisce più di tutti alla sua pace e sicurezza. In occasione del 5º vertice Unione africana-Unione europea svoltosi ad Abidjan, in Costa d’Avorio, nel novembre 2017, i leader africani ed europei hanno riaffermato la determinazione comune a collaborare in partenariato su sfide che vanno dalla sicurezza e dalla lotta al terrorismo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro, specialmente per i giovani. Tutti i leader, africani ed europei, hanno riconosciuto il principio che la migrazione rappresenta una responsabilità congiunta e che una migrazione ordinata, più controllata, umana e sostenibile è nell’interesse di tutti.

Donald Tusk @eucopresident · 14 dicembre 2017Oggi il sogno diventa realtà. La #PESCO è la concretizzazione della nostra volontà di costruire una difesa europea. Una buona notizia per UE e alleati e una cattiva notizia per i nostri nemici.

Page 23: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

21

Il 2017 ha visto la sconfitta del cosiddetto Stato islamico in quanto entità territoriale. Tuttavia, ripetuti attacchi terroristici in Europa e altrove dimostrano che la minaccia rappresentata dall’islamismo violento rimane. Nella lotta contro il terrorismo e l’estremismo violento, l’Occidente e i suoi alleati devono essere più determinati dei terroristi e degli estremisti. Per quanto riguarda i combattenti stranieri, i paesi europei hanno introdotto, dall’inizio del 2017, controlli sistematici delle banche dati per meglio individuare quanti cercano di entrare nell’Unione, e stanno apportando miglioramenti globali alle infrastrutture di frontiera dell’Unione. Dopo le discussioni del G7 a Taormina, i leader dell’UE hanno espresso chiaramente l’aspettativa che le società di social media e il settore dei servizi online partecipino pienamente alla prevenzione della radicalizzazione terroristica su Internet. Facebook, Twitter e Google collaborano seriamente con i responsabili europei per questo obiettivo, sotto l’egida del Forum dell’UE su Internet.

Dal terrorismo alla guerra ibrida, al conflitto in regioni vicine all’Europa, il mondo è diventato un luogo più pericoloso.

I leader europei hanno la responsabilità di mostrare ai cittadini che i governi sono in grado di far fronte a sviluppi esterni che possono lasciare sopraffatti e atterriti. Nel dicembre 2017 un sogno è diventato realtà quando 25 Stati membri hanno avviato la cooperazione strutturata permanente in materia di difesa, la cosiddetta PESCO, una concreta espressione della nostra volontà di costruire una difesa europea. La PESCO è una buona notizia per l’UE e i suoi alleati e una cattiva notizia per i nostri nemici.

Ovviamente, una difesa europea forte rafforza la NATO. Dopo la firma di una dichiarazione congiunta UE-NATO nel luglio 2016, io e il segretario generale Jens Stoltenberg abbiamo lavorato per rafforzare il partenariato strategico tra l’Unione europea e l’Alleanza dell’Atlantico del Nord. La nostra cooperazione è una priorità strategica. La nostra maggiore forza è l’unità di valori e scopi.

Il presidente Tusk discute dei legami UE-NATO con il segretario generale Jens Stoltenberg a Bruxelles, 8 maggio 2018.

Donald Tusk @eucopresident · 16 maggio 2018Esaminando le ultime decisioni di @realDonaldTrump qualcuno potrebbe pensare: con amici così, chi ha bisogno di nemici? Ma in realtà l’UE dovrebbe esserli grata, perché ora non possiamo più farci illusioni. Ci ha fatto capire che se abbiamo bisogno di una mano, possiamo contare solo su noi stessi. L’Europa deve fare tutto il possibile per proteggere il legame transatlantico, a prescindere dall’attuale stato d’animo. Ma al contempo dobbiamo essere pronti ad affrontare le situazioni in cui dovremo agire da soli.

Page 24: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

22

Preparativi e dietro le quinte nei palazzi del Consiglio.

Page 25: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

23

Conclusione

Solo un’Europa unita può essere un’Europa sovrana. Il vero fondamento di tale unità non è un modello burocratico. È un insieme di valori comuni e di norme democratiche che devono essere rispettati: i diritti umani e le libertà civili, la libertà di espressione e la libertà di riunione, il bilanciamento dei poteri e lo stato di diritto. È il riconoscimento del fatto che l’Europa è una comunità territoriale, culturale e politica, non migliore o peggiore, ma diversa dal resto del mondo.

Oggi dobbiamo ricordare alcune verità dimenticate: l’Europa si è unita per evitare un’altra catastrofe di dimensioni storiche e i periodi di unità europea sono sempre stati i migliori del continente. Se l’Europa è forte, lo sono anche i nostri paesi. L’Europa come entità politica sarà unita o non esisterà affatto. I trattati di Roma hanno avviato un processo volto a restituire ai paesi europei la libertà e la prosperità, a est come a ovest.

I risultati conseguiti nel periodo oggetto della presente relazione — gestione della Brexit, riduzione dei flussi migratori, apertura del mercato globale e promozione di una difesa europea più forte — mostrano quanto, negli ultimi due anni, i leader dell’UE siano riusciti a conciliare il dinamismo e l’unità dell’Europa dando prova, al tempo stesso, di ambizione e solidarietà. Come recita il proverbio, «se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, andiamo insieme».

Io credo nella democrazia liberale: imperfetta e fragile, sottovalutata e violata, a volte indifesa, ma insostituibile. Difendere le nostre democrazie liberali è il nostro primo, secondo e terzo dovere. La democrazia liberale

non è sinonimo di debolezza. Dobbiamo però ricordare che la giustizia senza forza è impotente e la forza senza giustizia è tirannica.

Diciamolo francamente: senza frontiere e senza applicazione della legge, l’Europa che conosciamo non sarà più possibile, e così nemmeno l’Europa che auspichiamo, se sarà conquistata dall’interno dai barbari della politica. L’acquisita consapevolezza di condividere una frontiera e un territorio comuni deve unirci nuovamente anziché dividerci per sempre. Dobbiamo cercare di conciliare libertà e bisogno di sicurezza, apertura e necessità di controllo. Potremo vincere solo arrivando a una sintesi giudiziosa tra queste esigenze.

Donald TuskPresidente del Consiglio europeo

Page 26: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della
Page 27: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

25

Riunioni del Consiglio europeo, maggio 2016 - giugno 2018

Consiglio europeo — 28 giugno 2016

Riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo — 29 giugno 2016

Riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo — Bratislava, 16 settembre 2016

Consiglio europeo — 20 e 21 ottobre 2016

Consiglio europeo — 15 dicembre 2016

Riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo — 15 dicembre 2016

Riunione informale dei capi di Stato o di governo — Malta, 3 febbraio 2017

Consiglio europeo — 9 marzo 2017

Riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo — 10 marzo 2017

60º anniversario dei trattati — Roma, 25 marzo 2017

Riunione straordinaria del Consiglio europeo (articolo 50) — 29 aprile 2017

Consiglio europeo (articolo 50) — 22 giugno 2017

Consiglio europeo — 22 e 23 giugno 2017

Riunione informale dei capi di Stato o di governo — Tallinn, 28 settembre 2017

Consiglio europeo — 19 ottobre 2017

Consiglio europeo (articolo 50) — 20 ottobre 2017

Riunione informale dei capi di Stato o di governo — Göteborg, 17 novembre 2017

Consiglio europeo — 14 dicembre 2017

Vertice euro — 15 dicembre 2017

Consiglio europeo (articolo 50) — 15 dicembre 2017

Riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo — 23 febbraio 2018

Consiglio europeo — 22 marzo 2018

Consiglio europeo (articolo 50) — 23 marzo 2018

Vertice euro — 23 marzo 2018

Riunione informale dei 28 capi di Stato o di governo — Sofia, 16 maggio 2018

Consiglio europeo — 28 giugno 2018

Consiglio europeo (articolo 50) — 29 giugno 2018

Vertice euro — 29 giugno 2018

Page 28: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

26

Conclusioni del Consiglio europeo, dichiarazioni dei capi di Stato o di governo e interventi scelti del presidente Tusk

Osservazioni del presidente Donald Tusk prima del vertice del G7 a Ise-Shima (Giappone) — 26 maggio 2016 28

Dichiarazione dei leader dell’UE e della presidenza dei Paesi Bassi sull’esito del referendum nel Regno Unito — 24 giugno 2016 29

Conclusioni del Consiglio europeo — 28 giugno 2016 30

Dichiarazione — Riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo — 29 giugno 2016 33

Dichiarazione congiunta del presidente del Consiglio europeo, del presidente della Commissione europea e del segretario generale dell’Organizzazione del trattato del Nord Atlantico — 8 luglio 2016 34

Dichiarazione del presidente del Consiglio europeo, del presidente della Commissione europea e dell’alto rappresentante dell’UE a nome degli Stati membri dell’UE presenti al vertice ASEM sulla situazione in Turchia — 16 luglio 2016 35

Osservazioni del presidente Donald Tusk prima del vertice del G20 a Hangzhou (Cina) — 4 settembre 2016 36

Lettera del presidente Donald Tusk prima della riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo tenutasi a Bratislava — 13 settembre 2016 37

Dichiarazione di Bratislava — Riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo — 16 settembre 2016 39

Conclusioni del Consiglio europeo — 20 e 21 ottobre 2016 41

Conclusioni del Consiglio europeo — 15 dicembre 2016 44

Dichiarazione — Riunione informale dei 27 capi di Stato o di governo — 15 dicembre 2016 48

Lettera del presidente Donald Tusk ai 27 capi di Stato o di governo dell’UE prima della riunione informale di Malta — 31 gennaio 2017 49

Dichiarazione di Malta — Riunione informale dei capi di Stato o di governo — 3 febbraio 2017 51

Conclusioni del presidente del Consiglio europeo — 9 marzo 2017 53

Dichiarazione di Roma dei leader dei 27 Stati membri e del Consiglio europeo, del Parlamento europeo e della Commissione europea — 25 marzo 2017 55

Dichiarazione del Consiglio europeo (articolo 50) sulla notifica del Regno Unito — 29 marzo 2017 57

Page 29: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

27

Osservazioni del presidente Donald Tusk sulle prossime tappe dopo la notifica del Regno Unito — 31 marzo 2017 58

Orientamenti — Riunione straordinaria del Consiglio europeo (articolo 50) — 29 aprile 2017 59

Osservazioni del presidente Donald Tusk prima del vertice del G7 a Taormina (Italia) — 26 maggio 2017 62

Conclusioni del Consiglio europeo — 22 e 23 giugno 2017 63

Osservazioni del presidente Donald Tusk prima del vertice del G20 ad Amburgo (Germania) — 7 luglio 2017 67

Conclusioni del Consiglio europeo — 19 ottobre 2017 68

Conclusioni del Consiglio europeo (articolo 50) — 20 ottobre 2017 71

Conclusioni del Consiglio europeo — 14 dicembre 2017 72

Orientamenti — Consiglio europeo (articolo 50) — 15 dicembre 2017 74

Conclusioni del Consiglio europeo — 22 marzo 2018 76

Orientamenti — Consiglio europeo (articolo 50) — 23 marzo 2018 78

Osservazioni del presidente Donald Tusk in vista del vertice UE-Balcani occidentali — 16 maggio 2018 81

Conclusioni del Consiglio europeo — 28 giugno 2018 82

Conclusioni del Consiglio europeo (articolo 50) — 29 giugno 2018 86

Dichiarazione del vertice euro — 29 giugno 2018 87

Page 30: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

28

OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE DONALD TUSK PRIMA DEL VERTICE DEL G7

A ISE-SHIMA (GIAPPONE) — 26 MAGGIO 2016

Buongiorno,Consentitemi di cominciare con un breve riferimento storico. Mentre partecipiamo, qui in Giappone, al vertice dei paesi del G7, che condividono i valori comuni di democrazia, libertà e stato di diritto, non dovremmo mai dimenticare che questa cooperazione è frutto di insegnamenti tratti da un triste passato. 71 anni fa eravamo ancora in guerra l’uno contro l’altro, una guerra che costò decine di milioni di vite in tutto il mondo. Oggi ci impegniamo a costruire un mondo più sicuro per tutti.Il G7 è  il principale sostenitore di un ordine internazionale improntato al diritto, non perché vogliamo proteggere i ricchi. Piuttosto perché il diritto ha in primo luogo il ruolo di proteggere i deboli, mentre in un mondo senza regole sono i più forti e i più brutali ad avere il sopravvento. È bene ricordare questa semplice verità specialmente oggi, quando il rispetto per un ordine mondiale basato sul diritto è messo in discussione. L’esempio dei paesi del G7, la nostra capacità di essere in concorrenza, ma anche di collaborare e di andare al di là dei nostri interessi nazionali, dovrebbe servire da modello per altri paesi.Veniamo ora alla crisi migratoria e dei rifugiati. Siamo consapevoli che a causa di fattori geografici la responsabilità maggiore ricade e continuerà a ricadere sull’Europa. Tuttavia, vorremmo anche che la comunità internazionale dia prova di solidarietà e riconosca il fatto che siamo di fronte a una crisi globale. Pertanto cercheremo il sostegno dei nostri partner del G7 sotto tre aspetti.In primo luogo, affinché si impegnino a incrementare l’assistenza globale, in modo che le esigenze immediate e a lungo termine dei rifugiati e delle comunità di accoglienza siano soddisfatte. La comunità internazionale dovrebbe riconoscere che quando la Turchia, il Libano e la Giordania assistono i rifugiati, stanno in realtà fornendo un bene pubblico mondiale. E questo bene pubblico deve essere finanziato dalla comunità internazionale.In secondo luogo, affinché il G7 incoraggi le istituzioni finanziarie internazionali e altri donatori ad aumentare la loro assistenza. A tale riguardo i fondi dell’UE a favore della Siria, dell’Africa e della Turchia, insieme alle attività della Banca europea per gli investimenti, costituiscono un esempio da seguire per tutti noi.In terzo luogo, affinché il G7 incoraggi la messa a  punto di programmi di reinsediamento e di altre forme di migrazione legale in tutto il mondo. Come sapete, l’Europa sta facendo molto e siamo lieti di condividere le nostre esperienze. Il mondo si trova però ad affrontare il più alto numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni dalla seconda guerra mondiale. È per questo che occorre fare di più per rendere possibili canali legali di migrazione. Coloro che ci criticano dovrebbero piuttosto pensare a come intensificare la loro assistenza, in quanto l’Europa sta già dando un enorme contributo.Per tutti e tre gli aspetti che ho appena menzionato occorre la leadership del G7. In tutta onestà, se non prendiamo in mano noi

la gestione di questa crisi non lo farà nessuno. Rivolgerò un appello ai leader del G7 affinché raccolgano questa sfida.Due anni fa, allo scoppio della crisi ucraina, il G7 diede prova di unità con l’Europa. E tuttora restiamo uniti in questo conf litto. L’Unione europea, come l’intero G7, continua a ritenere che questa crisi possa essere risolta soltanto nel pieno rispetto del diritto internazionale, in particolare dell’obbligo giuridico di rispettare la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina. Desidero affermare chiaramente che la nostra posizione nei confronti della Russia, comprese le sanzioni economiche, resterà invariata fintanto che gli accordi di Minsk non saranno pienamente attuati. Purtroppo, i progressi nell’attuazione di tali accordi sono stati molto inferiori alle aspettative formulate un anno fa a Elmau.R iguardo all’ordine internazionale basato sul diritto, vorrei sottolineare che esso deve essere rispettato non solo in Ucraina, ma in tutte le parti del mondo, e non solo sulla terraferma, ma anche in mare. La politica del G7 è chiara: qualsiasi rivendicazione marittima o terrestre dovrebbe basarsi sul diritto internazionale e qualsiasi eventuale controversia dovrebbe essere risolta con mezzi pacifici. Azioni unilaterali e l’uso della forza o della coercizione non saranno accettati.Infine, consentitemi un riferimento alla situazione in Europa. Sono lieto di annunciare che l’accordo dell’Eurogruppo costituisce un forte messaggio di stabilità per la Grecia, per la zona euro, ma anche per l’economia globale. In questa sede vorrei ringraziare il popolo greco e in particolare il primo ministro Alexis Tsipras per la loro determinazione a porre fine a questa crisi riformando il paese. Non andrà in scena una nuova tragedia greca.Al vertice del G7 discuteremo del referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell’UE e delle sue conseguenze. Come sapete, spero in un esito positivo e vi assicuro che tutti i leader del G7 qui riuniti condividono il mio punto di vista.Prima di concludere vorrei sollevare un ultimo punto. La prova della nostra credibilità in quanto G7 è  la nostra capacità di difendere i valori che condividiamo. Questa prova sarà superata solo se assumeremo una posizione chiara e determinata su ogni argomento dei nostri dibattiti qui a Ise-Shima. Mi riferisco, in particolare, alla questione della sicurezza marittima nel Mar cinese meridionale e orientale, alla questione Russia/Ucraina e al commercio libero ed equo. Se vogliamo difendere i nostri valori comuni, oggigiorno non basta solo credervi. Dobbiamo anche essere pronti a proteggerli. La vera sfida è ancora più grande perché questi valori non sono messi in discussione solo da Stati che insidiano l’ordine internazionale basato sul diritto, ma anche da oppositori all’interno dei nostri stessi paesi. I nostri oppositori interni giudicheranno anche la nostra capacità di difendere questi valori. Ecco perché dobbiamo essere veramente determinati.Grazie.

Page 31: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

29

DICHIARAZIONE DEI LEADER DELL’UE E DELLA PRESIDENZA DEI PAESI BASSI

SULL’ESITO DEL REFERENDUM NEL REGNO UNITO — 

24 GIUGNO 2016

Il presidente Tusk, il presidente Schulz e il primo ministro Mark Rutte si sono riuniti questa mattina a Bruxelles su invito del presidente della Commissione europea Juncker. Hanno discusso l’esito del referendum nel Regno Unito e hanno rilasciato la seguente dichiarazione:Nell’ambito di un processo libero e  democratico il popolo britannico ha espresso il desiderio di lasciare l’Unione europea. Ci rammarichiamo di questa decisione, ma la rispettiamo.Si tratta di una situazione senza precedenti, ma siamo uniti nel rispondervi. Saremo forti e sosterremo i valori fondamentali dell’UE di promozione della pace e del benessere dei suoi cittadini. L’Unione di 27 Stati membri continuerà ad esistere. L’Unione è la cornice del nostro futuro politico comune. Siamo uniti dalla storia, dalla geografia e da interessi comuni e svilupperemo la nostra cooperazione su questa base. Affronteremo insieme le sfide comuni per generare crescita, aumentare la prosperità e garantire un ambiente sicuro per i nostri cittadini. Le istituzioni svolgeranno pienamente il loro ruolo in questo contesto.Ora ci aspettiamo che il governo del Regno Unito dia effetto a questa decisione del popolo britannico il prima possibile, per quanto doloroso questo processo possa essere. Qualsiasi

ritardo prolungherebbe inutilmente l’incertezza. Esistono regole per procedere in modo ordinato. L’articolo 50 del trattato sull’Unione europea stabilisce la procedura da seguire qualora uno Stato membro decida di lasciare l’Unione europea. Siamo pronti ad avviare rapidamente i negoziati con il Regno Unito sulle condizioni del suo recesso dall’Unione europea. Fino alla conclusione di questo processo di negoziazione, il Regno Unito resterà un membro dell’Unione europea, con tutti i diritti e gli obblighi che ciò comporta. In base ai trattati ratificati dal Regno Unito, il diritto dell’UE continuerà ad applicarsi pienamente al e nel Regno Unito fino a quando cesserà di essere uno Stato membro.Come era stato concordato, la «nuova intesa per il Regno Unito nell’Unione europea», raggiunta al Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio 2016, non entrerà in vigore e cesserà di esistere. Non vi sarà alcuna rinegoziazione.Per quanto concerne il Regno Unito, ci auguriamo che sarà un partner stretto dell’Unione europea in futuro. Ci attendiamo che formuli le sue proposte al riguardo. Qualsiasi accordo concluso con il Regno Unito quale paese terzo dovrà rispecchiare gli interessi di entrambe le parti ed essere equilibrato in termini di diritti e obblighi.

Page 32: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

30

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO —

28 GIUGNO 2016

I. MIGR AZIONE1. A seguito della decisione di applicare integralmente il codice

frontiere Schengen e dell’attuazione della dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo 2016, le traversate dalla Turchia alle isole greche sono drasticamente diminuite e si sono ora quasi arrestate. È importante continuare a lavorare attivamente per stabilizzare ancora la situazione e assicurare una soluzione sostenibile. Le disposizioni legislative recentemente adottate dalla Turchia in materia di trattamento dei siriani e  dei cittadini di altri paesi consentono il rimpatrio dei migranti in Turchia nel pieno rispetto delle disposizioni sull’inammissibilità ai sensi della direttiva sulle procedure d’asilo. Entrambe le parti hanno compiuto notevoli progressi per attuare tutti i punti d’azione contenuti nella dichiarazione UE-Turchia e il Consiglio europeo guarda con interesse a ulteriori risoluti interventi. Il Consiglio europeo ricorda la necessità di fornire un sostegno continuo ai paesi dei Balcani occidentali — anche nella lotta ai trafficanti — e di mantenere alta l’attenzione sui potenziali sviluppi che riguardino altre rotte in modo da poter agire rapidamente in maniera concertata. Ulteriori interventi sono necessari per accelerare l’attuazione dei programmi di ricollocazione e di reinsediamento esistenti.

2. Nel Mediterraneo centrale i f lussi di migranti soprattutto economici si mantengono allo stesso livello dello scorso anno. I  f lussi devono essere ridotti, in modo da salvare vite e  smantellare il modello di attività dei trafficanti. Le pertinenti procedure di sicurezza devono essere integralmente applicate per assicurare il pieno controllo delle frontiere esterne. Il conseguimento di rapidi risultati in termini di prevenzione della migrazione illegale e rimpatrio dei migranti irregolari richiede un quadro di partenariato efficace per la cooperazione con i singoli paesi di origine o di transito. Quest’impostazione contribuirà all’attuazione del piano d’azione di La Valletta che dovrebbe essere intensificata. Muovendo dalla comunicazione della Commissione, l’UE porrà in essere e attuerà rapidamente questo quadro, basato su efficaci incentivi e un’adeguata condizionalità, con un numero iniziale limitato di paesi di origine e di transito prioritari e i seguenti obiettivi:• perseguire risultati specifici e misurabili quanto a rimpatri

rapidi e operativi di migranti irregolari, anche applicando disposizioni temporanee, in attesa della conclusione di accordi di riammissione a pieno titolo;

• creare e applicare le necessarie leve, servendosi di tutti i  pertinenti strumenti, mezzi e  politiche di cui l’UE dispone, compresi lo sviluppo e il commercio;

• mobilitare altresì elementi di competenza degli Stati membri e  ricercare sinergie con gli Stati membri in relazione a specifici paesi.

La cooperazione sulla riammissione e sui rimpatri costituirà un banco di prova fondamentale del partenariato tra l’UE e i partner in questione.

3. L’alto rappresentante guiderà, anche in qualità di vicepresidente della Commissione, l’attuazione di questo nuovo approccio e assicurerà lo stretto ed efficace coordinamento tra le istituzioni e i servizi dell’UE e gli Stati membri, nella prospettiva di concludere i primi patti entro la fine dell’anno. Il Consiglio e la Commissione monitoreranno periodicamente il processo, ne valuteranno i  risultati e riferiranno al Consiglio europeo.

4. Tutti gli strumenti e tutte le fonti di finanziamento pertinenti dovrebbero essere mobilitati in modo coerente a sostegno del suddetto approccio. Si invita il Consiglio a esaminare rapidamente le proposte presentate dalla Commissione a tal fine. Inoltre:• l’iniziativa della Banca europea per gli investimenti nei

paesi del vicinato meridionale e dei Balcani occidentali — quale primo passo nel nuovo quadro di cooperazione — contribuirà a promuovere gli investimenti nei paesi partner e  ha tutto il nostro sostegno. Per attuare celermente quest’iniziativa si chiede al Consiglio di esaminare con rapidità come fornire le risorse necessarie;

• la Commissione è invitata a presentare entro settembre 2016 una proposta relativa a un piano di investimenti esteri ambizioso, che dovrebbe essere esaminata in via prioritaria dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

Deve essere garantita la complementarità di tutte queste iniziative.

5. L’approccio illustrato sarà dinamico e  verrà esteso, se necessario, ad altri paesi o  regioni in funzione dei f lussi migratori.

6. L’UE e i suoi Stati membri continueranno ad affrontare le cause profonde della migrazione illegale, in stretta cooperazione e in uno spirito di titolarità reciproca con i paesi di origine.

7. In vista del vertice del G20 e  della riunione ad alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sui grandi movimenti di rifugiati e migranti, che si terranno prossimamente, il Consiglio europeo ricorda che la migrazione è  un problema mondiale che richiede una risposta determinata della comunità internazionale.

8. Il Consiglio europeo continuerà ad affrontare e monitorare tutti gli aspetti dell’approccio globale dell’UE alla sfida posta dalla migrazione, come illustrato nelle conclusioni del Consiglio europeo di  ottobre 2015, e  a definire gli orientamenti e le priorità politiche generali. Nel rammentare la necessità di rafforzare i controlli alle frontiere esterne dell’UE per conseguire gli obiettivi in materia sia di migrazione che di sicurezza, il Consiglio europeo si compiace

Page 33: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

31

dell’accordo politico tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta relativa alla guardia costiera e di frontiera europea e  ne chiede la rapida adozione e  la tempestiva attuazione.

II. OCCUPAZIONE, CRESCITA E INVESTIMENTI

Semestre europeo9. Il Consiglio europeo ha approvato in linea generale le

raccomandazioni specifiche per paese discusse dal Consiglio, rendendo in tal modo possibile la conclusione del semestre europeo 2016.

Mercato unico10. Realizzare un mercato unico più approfondito ed equo sarà

fondamentale per creare nuovi posti di lavoro, promuovere la produttività e  assicurare un contesto propizio agli investimenti e all’innovazione. Quest’obiettivo richiede una rinnovata attenzione in tutta Europa. Il Consiglio europeo chiede che le diverse strategie, anche in materia di energia, e i diversi piani d’azione per il mercato unico proposti dalla Commissione siano completati e attuati entro il 2018.

11. Il Consiglio europeo ha adottato in data odierna un’agenda che richiede progressi rapidi e decisi:• per far beneficiare pienamente del mercato unico digitale

tutti i soggetti interessati mediante: – la portabilità transfrontaliera, che consentirà ai

residenti dell’UE di viaggiare portando con sé il contenuto digitale che hanno acquistato o sottoscritto nel paese di origine;

– l’eliminazione degli ostacoli al commercio elettronico, compresi i geoblocchi ingiustificati che impediscono ai clienti online di accedere e acquistare prodotti o servizi da un sito web basato in un altro Stato membro. La riduzione dei costi della consegna dei pacchi e  la modernizzazione dei regimi IVA faciliteranno ulteriormente la vendita transfrontaliera di beni e servizi;

– il riesame del mercato del roaming all’ingrosso per abolire i sovrapprezzi del roaming entro giugno 2017;

– l’invito ai governi e  alle istituzioni dell’UE di raggiungere gli obiettivi del piano d’azione per l’eGovernment;

– riforme dei quadri normativi sul diritto d’autore e sugli audiovisivi;

• per creare le condizioni idonee a  stimolare nuove opportunità commerciali mediante:

– la garanzia di una connettività a  banda larga fissa e  senza fili ad altissima capacità in tutta Europa, precondizione per la competitività futura. Il riesame del quadro normativo sulle telecomunicazioni dovrebbe mirare a incentivare investimenti importanti nelle reti promuovendo nel contempo un’effettiva concorrenza e i diritti dei consumatori;

– un miglior coordinamento delle modalità di assegnazione dello spettro, liberando tempestivamente la banda di 700  MHz in modo da contribuire ad

assicurare il primato dell’Europa nell’introduzione delle reti 5G;

– il coordinamento delle iniziative dell’UE in materia di calcolo ad alte prestazioni. In questo contesto il Consiglio europeo guarda con impazienza al varo di un importante progetto di comune interesse europeo nel settore;

• per sostenere i fornitori di servizi che vogliono espandere l’attività oltre frontiera. Un passaporto per i servizi, in linea con le conclusioni del Consiglio del 29 febbraio 2016, consentirà agli imprenditori in settori fondamentali di offrire servizi in altri Stati membri senza inutili procedure e contribuirà a promuovere l’innovazione;

• per garantire alle imprese un accesso più facile ai finanziamenti e sostenere gli investimenti nell’economia reale proseguendo con l’agenda dell’unione dei mercati dei capitali. In particolare, occorrerebbe compiere rapidi progressi sulla proposta per la semplificazione dei requisiti relativi al prospetto e sulle proposte per cartolarizzazioni semplici, standardizzate e trasparenti che dovranno essere approvate entro la fine del 2016;

• per portare avanti risolutamente le iniziative di miglioramento della regolamentazione.

12. Il Consiglio riferirà ogni anno al Consiglio europeo di giugno sui progressi conseguiti nell’approfondimento del mercato unico sotto tutti gli aspetti. Un’attuazione e un’applicazione migliori della normativa vigente contribuiranno ulteriormente a far fruttare i vantaggi delle ambizioni riposte dall’Europa nel mercato unico.

Commercio13. Il presidente della Commissione europea ha aggiornato il

Consiglio europeo circa i negoziati commerciali in corso. Il Consiglio europeo ricorda le sue precedenti conclusioni sul commercio e  sul settore siderurgico e  tornerà sulla questione in occasione della prossima riunione di ottobre per discuterne in modo esauriente. In questo contesto il Consiglio europeo chiede il rapido completamento dei lavori sugli strumenti di difesa commerciale.

Piano di investimenti (FEIS compreso)14. Il piano di investimenti per l’Europa, in particolare il Fondo

europeo per gli investimenti strategici (FEIS) ha già prodotto risultati concreti e rappresenta una misura essenziale per contribuire a mobilitare gli investimenti privati facendo nel contempo un uso intelligente delle scarse risorse di bilancio.

15. La Commissione intende presentare a  breve proposte sul futuro del FEIS che dovrebbero essere esaminate con urgenza dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

Unione economica e monetaria16. Il Consiglio europeo ha fatto il punto dei progressi

realizzati nei lavori di completamento dell’unione economica e monetaria, compresa la tabella di marcia per il completamento dell’unione bancaria, e chiede di portare avanti i lavori. Approva la raccomandazione sui comitati nazionali per la produttività.

Fiscalità17. La lotta alla frode, all’evasione e all’elusione fiscali nonché al

riciclaggio di denaro resta una priorità, sia a livello dell’UE

Page 34: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

32

che internazionale. Lo dimostrano la recente adozione della pertinente normativa dell’UE che si prefigge di affrontare questa sfida, in particolare nel settore dello scambio di informazioni in materia di ruling fiscali e di rendicontazione paese per paese, nonché l’accordo raggiunto sulla direttiva anti-elusione. Anche la pubblicazione da parte della Commissione di un piano d’azione volto alla creazione di uno spazio unico dell’IVA modernizzato e a prova di frode è un elemento importante di questo approccio complessivo.

Agricoltura18. Nel rammentare le conclusioni di marzo 2016 il Consiglio

europeo ha fatto il punto degli sviluppi nel settore agricolo, segnatamente quello lattiero-caseario e delle carni suine. Invita la Commissione ad attuare con urgenza tutte le necessarie misure a  corredo comprendenti, in caso, il sostegno finanziario per gli agricoltori, e  chiede a  tutti i soggetti della catena di approvvigionamento di contribuire a migliorare le condizioni del mercato.

III. RELAZIONI ESTERNE19. Il Consiglio europeo ribadisce di essere pronto a sostenere

il governo di intesa nazionale e invita tutti i gruppi in Libia a collaborare con esso, quale unico governo legittimo del paese per ripristinare la stabilità, combattere il terrorismo e far fronte alla migrazione nel Mediterraneo centrale. In tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della risoluzione 2292 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il ruolo ampliato dell’operazione SOPHIA nel far rispettare l’embargo sulle armi nei confronti della Libia e formare la guardia costiera libica.

20. Il Consiglio europeo accoglie con favore la presentazione, a cura dell’alto rappresentante, della strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea e invita l’alto rappresentante, la Commissione e il Consiglio a portare avanti i lavori.

21. Si è discusso della cooperazione UE-NATO alla presenza del segretario generale della NATO. Il Consiglio europeo ha chiesto un ulteriore rafforzamento della relazione, alla luce dei nostri comuni obiettivi e valori e tenuto conto delle sfide senza precedenti che vengono da sud e da est. Questa nuova ambizione dovrebbe configurarsi come cooperazione pratica accelerata in settori selezionati. Il nuovo impulso impresso alla cooperazione UE-NATO si svolgerà all’insegna della totale apertura e  rispetterà pienamente l’autonomia e  le procedure decisionali delle due organizzazioni, sarà basato sul principio di inclusività e  lascerà impregiudicata la specificità della politica di sicurezza e di difesa degli Stati membri. Il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea rilasceranno una dichiarazione insieme al segretario generale della NATO in  luglio a Varsavia.

22. Il primo ministro dei Paesi Bassi ha presentato l’esito del referendum tenuto nel suo paese sull’accordo di associazione con l’Ucraina e le preoccupazioni espresse nel dibattito che ha preceduto la consultazione. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a ricercare una soluzione per rispondere a queste preoccupazioni al più presto.

IV. ESITO DEL REFERENDUM DEL REGNO UNITO

23. Il primo ministro del Regno Unito ha informato il Consiglio europeo sull’esito del referendum tenuto nel suo paese.

Page 35: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

33

DICHIARAZIONE — RIUNIONE INFORMALE DEI 27 CAPI DI STATO

O DI GOVERNO — 29 GIUGNO 2016

1. Noi, capi di Stato o di governo dei 27 Stati membri, insieme ai presidenti del Consiglio europeo e della Commissione europea, ci rammarichiamo profondamente dell’esito del referendum nel Regno Unito ma rispettiamo la volontà espressa dalla maggioranza del popolo britannico. Fino a quando lascerà l’Unione, al Regno Unito e al suo interno continuerà ad applicarsi il diritto dell’UE, per quanto riguarda sia i diritti che gli obblighi.

2. È necessario organizzare il recesso del Regno Unito dall’UE in modo ordinato. L’articolo 50 del TUE fornisce la base giuridica per questo processo. Spetta al governo britannico notificare al Consiglio europeo l’intenzione del Regno Unito di recedere dall’Unione. Ciò dovrebbe essere fatto il più rapidamente possibile. Nessun negoziato è possibile prima della notifica.

3. Una volta ricevuta la notifica, il Consiglio europeo adotterà gli orientamenti relativi ai negoziati per un accordo con il Regno Unito. Nel processo che seguirà la Commissione europea e il Parlamento europeo svolgeranno appieno il loro ruolo in linea con i trattati.

4. In futuro ci auguriamo che il Regno Unito sia un partner importante dell’UE e attendiamo con interesse che il paese dichiari le proprie intenzioni al riguardo. Qualsiasi accordo che verrà concluso con il Regno Unito in quanto paese terzo

dovrà basarsi su una combinazione equilibrata di diritti e obblighi. Per avere accesso al mercato unico è necessario accettare tutte e quattro le libertà.

5. L’esito del referendum del Regno Unito crea una situazione nuova per l’Unione europea. Siamo determinati a rimanere uniti e a lavorare nel quadro dell’UE per affrontare le sfide del ventunesimo secolo e trovare soluzioni nell’interesse delle nostre nazioni e dei nostri popoli. Siamo pronti ad affrontare tutte le difficoltà che possono sorgere dalla situazione attuale.

6. L’Unione europea è una conquista storica di pace, prosperità e sicurezza sul continente europeo e rimane il nostro quadro comune. Al tempo stesso molti esprimono insoddisfazione per la situazione attuale, che sia a livello europeo o nazionale. Gli europei attendono da noi risultati migliori quanto a sicurezza, occupazione, crescita e speranza per un futuro migliore. Dobbiamo conseguire risultati al riguardo secondo modalità che ci uniscano, nell’interesse soprattutto dei giovani.

7. Per questo motivo avviamo oggi una rif lessione politica per imprimere slancio a ulteriori riforme, in linea con la nostra agenda strategica, e allo sviluppo dell’UE con 27 Stati membri. Questo richiede la leadership dei capi di Stato o di governo. Torneremo sulla questione in occasione della riunione informale che si terrà a Bratislava in settembre.

Page 36: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

34

DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO,

DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DEL SEGRETARIO GENERALE

DELL’ORGANIZZAZIONE DEL TRATTATO DEL NORD ATLANTICO —

8 LUGLIO 2016 (1)

(1) La presente dichiarazione congiunta è stata pubblicata originariamente soltanto in inglese e in francese.

Riteniamo sia giunto il momento di dare nuovo slancio e infondere nuova sostanza al partenariato strategico NATO-UE.In consultazione con gli Stati membri dell’UE e gli alleati in seno alla NATO, collaborando con tutti e a beneficio di tutti, questo partenariato si realizzerà in uno spirito di piena apertura reciproca e in conformità dell’autonomia decisionale e delle procedure delle rispettive organizzazioni, nonché facendo salvo il carattere specifico della politica in materia di sicurezza e difesa di ciascuno dei nostri membri.Oggi la comunità euroatlantica si trova ad affrontare sfide senza precedenti che provengono da sud e da est. I nostri cittadini si aspettano che utilizziamo tutti i mezzi e gli strumenti a disposizione per rispondere a queste sfide in modo da rafforzare la loro sicurezza.Tutti gli alleati e gli Stati membri, così come l’UE e la NATO in quanto tali, stanno già fornendo contributi significativi per la sicurezza euroatlantica. Anche la cooperazione sostanziale tra NATO e UE, partner unici ed essenziali, istituita più di 15 anni fa, contribuisce a questo obiettivo.Alla luce delle sfide comuni che ci troviamo oggi ad affrontare, è necessario intensificare gli sforzi: abbiamo bisogno di nuove forme di collaborazione e di un nuovo livello di ambizione; perché la nostra sicurezza è interconnessa; perché insieme possiamo mobilitare un’ampia gamma di strumenti per rispondere alle sfide cui siamo confrontati; e perché dobbiamo fare l’uso più efficiente possibile delle risorse. Una NATO più forte e un’Unione europea più forte si rafforzano a vicenda. Insieme possiamo lavorare meglio per garantire sicurezza in Europa e oltre.Siamo convinti che rafforzare la stabilità dei nostri vicini e partner conformemente ai nostri valori, come sancito nella Carta delle Nazioni Unite, contribuisca alla nostra sicurezza e a una pace e una prosperità sostenibili. Affinché i nostri vicini e partner siano meglio in grado di affrontare le numerose sfide che si trovano davanti in questo momento, continueremo a sostenere la loro sovranità, la loro integrità territoriale e la loro indipendenza, nonché i loro sforzi di riforma.Per conseguire tali obiettivi, riteniamo vi sia la pressante necessità di:• Rafforzare la nostra capacità di contrastare le minacce ibride,

anche potenziando la resilienza, lavorando insieme sull’analisi, la prevenzione e la diagnosi precoce, mediante una condivisione tempestiva delle informazioni e, nella misura del possibile, mediante scambio di intelligence tra i  rispettivi membri del personale, nonché attraverso la cooperazione in materia di comunicazione e risposta strategica. Lo sviluppo di procedure coordinate attraverso le nostre rispettive tabelle di marcia

contribuirà in modo significativo all’attuazione delle nostre iniziative.

• Ampliare e adattare la nostra cooperazione operativa, anche in mare e in materia di migrazione, rafforzando lo scambio di conoscenze situazionali in ambito marittimo e mediante un migliore coordinamento e il rafforzamento reciproco delle nostre attività nel Mediterraneo e altrove.

• Allargare il nostro coordinamento in materia di cibersicurezza e difesa anche nel quadro delle nostre missioni, operazioni ed esercitazioni, nonché in ambito di istruzione e formazione.

• Sviluppare capacità di difesa coerenti, complementari e interoperabili tra Stati membri dell’UE e alleati NATO, nonché progetti multilaterali.

• Agevolare un’industria della difesa più forte e una maggiore ricerca e cooperazione industriale in materia di difesa in Europa e tra le due sponde dell’Atlantico.

• Potenziare il coordinamento in materia di esercitazioni, anche sulle minacce ibride, sviluppando come primo passo esercitazioni parallele e coordinate per il 2017 e il 2018.

• Sviluppare la capacità di sicurezza e  difesa e  promuovere la resilienza dei nostri partner a est e a sud in modo complementare attraverso progetti specifici in una serie di ambiti per i singoli paesi beneficiari, anche rafforzando le capacità marittime.

La cooperazione in questi settori costituisce una priorità strategica. Un’attuazione rapida è fondamentale. Il servizio europeo per l’azione esterna e il segretariato internazionale della NATO, se del caso insieme ai servizi della Commissione, elaboreranno opzioni concrete per l’attuazione, compresi adeguati meccanismi di coordinamento del personale, da sottoporre all’attenzione nostra e dei rispettivi Consigli entro dicembre 2016. Dalla parte dell’UE, l’alto rappresentante / vicepresidente della Commissione indirizzerà e coordinerà questo impegno.Esamineremo periodicamente i progressi compiuti.Invitiamo le due organizzazioni a investire le risorse e il capitale politico necessari per dare un esito positivo a questo partenariato rafforzato.

Firmata a Varsavia l’8 luglio 2016, in triplice copia.

Donald TuskPresidente del Consiglio europeo

Jean-Claude JunckerPresidente della Commissione europea

Jens StoltenbergSegretario generale dell’Organizzazione del trattato del Nord Atlantico

Page 37: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

35

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO, DEL PRESIDENTE

DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DELL’ALTO RAPPRESENTANTE DELL’UE

A NOME DEGLI STATI MEMBRI DELL’UE PRESENTI AL VERTICE ASEM

SULLA SITUAZIONE IN TURCHIA — 16 LUGLIO 2016

La Turchia è un partner fondamentale dell’Unione europea. L’UE sostiene pienamente il governo democraticamente eletto, le istituzioni del paese e lo stato di diritto. Chiediamo che sia ripristinato in tempi brevi l’ordine costituzionale in Turchia. Continuiamo a seguire attentamente gli sviluppi e a coordinarci con i 28 Stati membri dell’UE.

Page 38: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

36

OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE DONALD TUSK PRIMA DEL VERTICE DEL G20

A HANGZHOU (CINA) — 4 SETTEMBRE 2016

Buongiorno,In pieno accordo con i commenti e le valutazioni del presidente Juncker, desidero soffermarmi brevemente su tre ulteriori argomenti che l’Unione europea affronterà durante questo vertice del G20.Innanzitutto, la crisi migratoria e dei rifugiati, una sfida globale che richiede soluzioni globali basate su ordine, responsabilità e solidarietà. Alla luce dei 65 milioni di sfollati in tutto il mondo, un numero senza precedenti, la comunità del G20 deve assumersi una parte maggiore di responsabilità. Solo attraverso sforzi a livello mondiale per sostenere i rifugiati e le comunità di accoglienza si potranno raggiungere dei risultati. Ecco perché vogliamo incoraggiare i nostri partner a incrementare l’aiuto umanitario e  allo sviluppo, come anche il reinsediamento dei rifugiati. Dobbiamo affrontare le cause profonde che costringono milioni di persone a lasciare le loro case e a cercare rifugio altrove. Il G20 dispone delle competenze necessarie per dare un contributo concreto attraverso il commercio, la cooperazione allo sviluppo e l’accesso dei rifugiati all’istruzione e al mercato del lavoro, e deve utilizzarle. Esorteremo il G20 a cogliere l’opportunità dei prossimi vertici sui rifugiati e i migranti, organizzati dalle Nazioni Unite e dal presidente Obama, per incrementare gli aiuti e i reinsediamenti da parte dei paesi extraeuropei. Questo aspetto riveste un’importanza ancora maggiore di fronte al fatto che le capacità pratiche dell’Europa di ospitare nuove ondate di rifugiati, per non parlare dei migranti economici irregolari, hanno quasi raggiunto il limite.In secondo luogo, i l terrorismo. Gli attentati terroristici rappresentano una minaccia per tutti i nostri paesi. Un approccio globale contro il terrorismo deve comportare azioni volte a contrastare l’estremismo e la radicalizzazione, il che comprende anche una dimensione finanziaria. Il G20 ha già adottato misure

importanti per lottare contro le reti di finanziamento del terrorismo e migliorare la cooperazione relativa agli scambi di informazioni, al congelamento dei beni e  alla configurazione come reato del finanziamento del terrorismo. Dobbiamo far progredire ulteriormente il nostro lavoro in sede di G20 al fine di rispondere a questa sfida che nessun paese può affrontare da solo.In terzo luogo, i cambiamenti climatici. Il G20 ha un ruolo importante da svolgere in questa lotta globale. Cogliendo l’occasione di avere grandi produttori di emissioni riuniti intorno al tavolo, dobbiamo assicurarci che la nostra priorità comune sia l’attuazione rapida ed efficace dell’accordo di Parigi. L’UE si impegna a fondo per raggiungere questo obiettivo e vogliamo incoraggiare tutti i membri del G20 a fare altrettanto. Inoltre, ci rallegriamo del fatto che gli Stati Uniti e la Cina, i due maggiori produttori mondiali di emissioni, abbiano ratificato l’accordo. Prima dell’accordo di Parigi, l’Europa era piuttosto isolata per quanto riguarda la politica in materia di cambiamenti climatici. Grazie alla ratifica da parte di Stati Uniti e Cina possiamo sperare di non essere più soli. Già da anni l’Europa dispone di una politica globale in materia di cambiamenti climatici. In questo momento stiamo elaborando gli atti legislativi che ci consentiranno di raggiungere l’ambizioso obiettivo fissato per il 2030. Ci attendiamo che la sfida rappresentata dai cambiamenti climatici sia affrontata con la massima serietà dai partner del G20. Nel frattempo, il processo di ratifica è in corso nell’UE e sarà completato quanto prima.Infine, permettetemi di dire che in tutta la Cina non potrebbe esservi luogo più dinamico di Hangzhou per ispirare il nostro dibattito sul modo in cui rafforzare la cooperazione mondiale. L’Unione europea si rallegra della presidenza cinese del G20 di quest’anno e ci auguriamo che il vertice di Hangzhou sia coronato da successo. Grazie.

Page 39: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

37

LETTERA DEL PRESIDENTE DONALD TUSK PRIMA DELLA RIUNIONE INFORMALE

DEI 27 CAPI DI STATO O DI GOVERNO TENUTASI A BRATISLAVA —

13 SETTEMBRE 2016

Cari colleghi,dopo aver consultato la maggior parte di voi e al fine di preparare meglio il nostro vertice a Bratislava, desidero condividere alcune rif lessioni personali. Credo sia importante procedere a una valutazione obiettiva della situazione attuale al fine di gettare la migliore base possibile per costruire insieme il nostro futuro.ICi riuniamo a Bratislava in un momento veramente storico. Ventisette leader dell’Europa si trovano a discutere del futuro della nostra Unione, in seguito alla decisione senza precedenti di un paese di lasciare l’UE. Siamo tutti dell’opinione che in questo periodo turbolento, caratterizzato da crisi e conf litti, ciò di cui abbiamo bisogno più che mai sia una conferma del senso della nostra comunità, che fra pochi mesi celebrerà il suo 60º anniversario.La Brexit non si limita a metterci alla prova con il compito di negoziare nuove relazioni con il Regno Unito. Al riguardo la nostra posizione dovrebbe rimanere chiara e inequivocabile («Nessun negoziato senza notifica»). Le disposizioni del trattato elaborate per un’eventuale uscita dall’UE tutelano gli interessi dell’Unione. Il nostro obiettivo nei futuri negoziati dovrebbe essere, da un lato, la creazione delle migliori relazioni possibili con il Regno Unito; dall’altro, ciononostante, dovremmo attenerci al trattato ed essere calmi, coerenti e pienamente uniti, nonché risoluti nell’insistere su una combinazione equilibrata di diritti e obblighi. Agendo in questo modo non lasceremo spazio ai dubbi: essere membri dell’Unione è positivo.IIIn attesa dell’avvio dei negoziati da parte del governo del Regno Unito, dovremmo esaminare con attenzione la situazione attuale e le prospettive di un’UE post-Brexit. Sarebbe un errore fatale presumere che il risultato negativo del referendum nel Regno Unito rappresenti una questione specificatamente britannica e che l’euroscetticismo britannico sia un sintomo di aberrazione politica, o semplicemente un cinico gioco dei populisti che fanno leva sulle frustrazioni sociali. Senza dubbio la campagna a favore del «Leave» era piena di argomentazioni false e generalizzazioni inaccettabili. Ciononostante, è altrettanto vero che il voto per la Brexit è un tentativo disperato di rispondere alle domande che milioni di europei si pongono ogni giorno, domande sull’essenza stessa della politica. Domande sulle garanzie relative alla sicurezza dei cittadini e del loro territorio, domande sulla tutela dei loro interessi, del loro patrimonio culturale e del loro stile di vita. Si tratta di domande che ci troveremmo ad affrontare anche se il Regno Unito avesse votato di rimanere nell’Unione.I cittadini in Europa vogliono sapere se le élite politiche sono in grado di riprendere il controllo degli eventi e processi che li sopraffanno, disorientano e a volte terrorizzano. Molte persone, oggi, non solo nel Regno Unito, ritengono che l’appartenenza all’Unione europea costituisca un ostacolo per la stabilità e la sicurezza.

Le persone, peraltro giustamente, si aspettano che i loro leader proteggano lo spazio in cui vivono e garantiscano la loro sicurezza. Se la convinzione che abbiamo desistito da tale responsabilità si rafforzerà ulteriormente, inizieranno a cercare alternative — e finiranno per trovarle. La storia ci ha insegnato che situazioni simili possono portare a un grave allontanamento dalla libertà e dagli altri valori fondamentali su cui si fonda l’Unione. È pertanto cruciale ripristinare l’equilibrio tra le necessità di libertà e sicurezza, nonché tra le necessità di apertura e protezione. In questo contesto, il controllo efficace delle nostre frontiere esterne, che ha una dimensione sia pratica che simbolica, ha la priorità.IIILa crisi migratoria ha rappresentato il punto di non ritorno. Il caos dello scorso anno alle nostre frontiere e le nuove immagini pubblicate con cadenza quotidiana di centinaia di migliaia di persone che si spostano nel nostro continente senza nessun controllo hanno fatto diffondere una sensazione di minaccia tra molti europei. Essi hanno dovuto attendere troppo a lungo gli interventi che hanno riportato la situazione sotto controllo, come la chiusura della rotta dei Balcani occidentali e l’accordo UE-Turchia. Al contrario, troppo spesso hanno sentito dichiarazioni politicamente corrette secondo cui l’Europa non può diventare una fortezza e deve rimanere aperta. L’assenza di un’azione rapida e di una strategia europea uniforme ha indebolito la fiducia dei cittadini nei loro governi, nelle istituzioni e nel sistema più in generale, che già era stata minata dalla crisi finanziaria. Il ripristino di tale fiducia si è trasformato in una necessità pressante, che la Brexit ha fatto emergere con estrema chiarezza.Non abbiamo molto tempo da perdere. Bratislava dovrà essere una svolta per quanto concerne la protezione delle frontiere esterne dell’Unione. Dobbiamo dimostrare ai nostri cittadini che siamo disposti a proteggerli da una replica del caos del 2015, nonché in grado di farlo. A tale fine sarà necessaria la piena cooperazione di tutti i governi e di tutte le istituzioni europee.IVÈ parimenti importante lottare efficacemente contro il terrorismo. In linea di principio siamo tutti d’accordo, eppure sono ancora troppi gli ostacoli pratici e legislativi. Qualcuno deve restituire il senso di sicurezza agli europei. Il problema è chi, e in che modo. Gli strumenti principali in quest’ambito si continuano a situare al livello nazionale, ma possiamo e dobbiamo fare di più insieme. Dovremmo avere una cooperazione più stretta tra le nostre forze di polizia e gli altri servizi per quanto concerne lo scambio di informazioni e le operazioni. Possiamo anche fare di più a livello di facilitazione della cooperazione dei fornitori di accesso a Internet per quanto riguarda la rimozione dei contenuti che incitano all’odio e promuovono il terrorismo. Alle frontiere esterne, dobbiamo garantire che tutti siano oggetto di controlli basati sulle nostre banche dati, così che i potenziali terroristi non riescano a entrare liberamente nell’UE. E in ognuno dei nostri paesi dobbiamo fare di più per contrastare la radicalizzazione. Senza una vera determinazione a lottare contro le

Page 40: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

38

minacce del terrorismo non riusciremo ad arginare i comportamenti e gli atteggiamenti radicali e sempre più aggressivi. Fino a poco tempo fa essi rappresentavano solo un esiguo margine della politica e del dibattito pubblico in Europa, ma oggi si stanno diffondendo con un’impudenza sempre maggiore.La promessa di un’inesorabile repressione del terrorismo è diventata uno dei principali slogan degli estremisti di destra. Inoltre, il fatto che nonostante il nostro massimo impegno non sia stato possibile prevenire una serie di attentati rende ancora più allettante la loro retorica antieuropeista e antidemocratica.VI nostri cittadini si aspettano inoltre dall’Unione europea una migliore tutela dei loro interessi economici e sociali. Soprattutto oggi, nell’era della globalizzazione, sono più visibili che mai la necessità di accedere a informazioni adeguate, di applicare norme eque e di stabilire standard chiari, nonché la garanzia che i leader (ovvero i governi e le istituzioni europee) sosterranno i cittadini nel confronto con i concorrenti esterni. È evidente che il libero scambio e la concorrenza globale sono nell’interesse degli europei; tuttavia, è altrettanto evidente che pongono sfide significative e spesso senza precedenti.Per tale motivo, mentre continuiamo ad adoperarci per accordi commerciali futuri, dobbiamo promettere e garantire ai nostri cittadini e alle imprese europee che rappresentiamo e tuteliamo soprattutto i loro interessi in questo processo. L’Europa dispone di argomenti sufficienti per affermarsi come promotore della concorrenza globale, ma una condizione sine qua non per realizzare tale obiettivo è il ripristino della fiducia degli attori principali, ovvero lavoratori, consumatori e imprenditori, in coloro che li rappresentano. In tal caso. anche il tempo svolge un ruolo fondamentale. Il mancato raggiungimento di accordi commerciali (in termini di mesi, non di anni) produrrà inevitabilmente l’impressione che la Brexit abbia innescato un processo atto ad eliminarci dal gioco globale. Oggi i suoi maggiori partecipanti, come confermato dal vertice G20, rispettano e riconoscono la posizione dell’Europa quale potenza commerciale ed economica e quale partner interessante.VISono consapevole del fatto che il futuro dell’Europa non dipenderà solo dal nostro modo di gestire la crisi migratoria, il terrorismo e i timori associati alla globalizzazione. Il ripristino del senso di sicurezza e ordine e della fiducia dei cittadini dell’UE nella loro leadership politica nonché la ricostruzione della reputazione dell’Unione quale sinonimo di protezione e  stabilità sono tutti fattori essenziali e indispensabili, ma non sufficienti. Di conseguenza, Bratislava dovrebbe altresì fornire una tabella di marcia per ulteriori impegni di pari importanza (come lo sviluppo economico e sociale, i posti di lavoro e le opportunità per i giovani, il mercato unico, l’agenda digitale e gli investimenti). Dovremmo operare decisioni formali in merito ai settori summenzionati e ad altri settori in occasione dei vertici regolari del Consiglio europeo di ottobre e dicembre. Proseguiremo il nostro lavoro informale in 27 anche nell’inverno del 2017. Come ho già annunciato, le nostre relazioni con la Russia saranno riesaminate durante una sessione distinta al vertice del Consiglio europeo di ottobre. A dicembre ci occuperemo nuovamente delle modalità con cui rafforzare la cooperazione pratica in materia di difesa per conferirle maggiore concretezza evitando di duplicare la NATO. In seguito, dovremo ritornare ad altre questioni importanti come l’unione bancaria e l’ulteriore sviluppo dell’unione economica e monetaria.

VIIIn seguito alla Brexit, lo status quo non è un’opzione. Possiamo uscire da tale crisi più deboli e indecisi oppure più forti e uniti. Il fatalismo non incombe sul nostro futuro; tutto è ancora nelle nostre mani, nei nostri cuori e nelle nostre menti. Il potenziale economico e culturale dei nostri ventisette paesi, il talento e l’istruzione dei nostri cittadini, sono più che sufficienti per credere nell’Europa e nella sua capacità di competere con il resto del mondo in modo efficace e sicuro.Le nostre carenze, confrontate con quelle di altre potenze mondiali, sono visibili nella «politica dura» (come la difesa e  i poteri esecutivi). Non trasformeremo tuttavia l’Unione europea in un singolo Stato. Sarà pertanto decisiva una migliore collaborazione reciproca tra gli Stati membri tesa a  riunire le nostre forze nell’Unione. I miei colloqui con voi dimostrano chiaramente che il conferimento di nuovi poteri alle istituzioni europee non è la formula desiderata. Gli elettori nazionali auspicano una maggiore inf luenza sulle decisioni dell’Unione. Per intraprendere tale percorso sarebbe tuttavia necessario un nuovo atteggiamento dei governi nazionali nei confronti dell’Unione europea in quanto tale.Oggi l’UE è spesso considerata un male necessario e non un bene comune. Lo slogan «meno potere per Bruxelles», che appare allettante nelle campagne politiche, dovrebbe essere interpretato come una maggiore responsabilità dell’Unione nelle capitali nazionali. Tale responsabilità dell’Unione non è altro che la disponibilità a sacrificare parte dei propri interessi per il bene della comunità. Significa anche astenersi dalle continue accuse rivolte all’Unione, che talvolta sono giustificate, ma che più spesso sono utilizzate come facile scusa per le proprie mancanze. Anche questo è stato uno dei motivi alla base del voto per la Brexit.I mezzi necessari per realizzare un sano equilibrio tra le priorità degli Stati membri e quelle dell’Unione risiedono nelle capitali nazionali. Le istituzioni dovrebbero sostenere le priorità concordate tra gli Stati membri e non imporre le proprie. Questa è un’altra conclusione che ho tratto dalle mie consultazioni con voi.VIIITra lo scetticismo dei pessimisti da un lato e l’entusiasmo per l’Europa dall’altro, vi è un ampio margine per un «ottimismo reale». Tale ottimismo deve fondarsi su una diagnosi critica. Dobbiamo fare il possibile per evitare che questa degeneri in un gioco di accuse, così inutile e tipico degli anni recenti, o in una gara d’appalto per lo slogan più accattivante, come «migliore Europa», «meno Europa» o «più Europa». Dopotutto, qualcuno potrebbe abbreviarlo da ultimo in «non più Europa».IXOggi non ci troviamo nella situazione dei personaggi de Il Gattopardo, romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Non dobbiamo cambiare tutto perché niente cambi. Dobbiamo porre rimedio a una serie di problematiche al fine di preservare gli aspetti migliori. Per realizzare tale obiettivo dobbiamo essere pronti ad adottare varie decisioni difficili, ma semplici in realtà. Non si tratta di nuovi trattati o di modifiche procedurali. Abbiamo bisogno di forte volontà politica e immaginazione. È giunto il momento di essere all’altezza della sfida. Infatti, non ci sono alternative.

Cordiali saluti.

Donald Tusk

Page 41: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

39

DICHIARAZIONE DI BRATISLAVA — RIUNIONE INFORMALE DEI 27 CAPI DI STATO

O DI GOVERNO — 16 SETTEMBRE 2016

Oggi ci riuniamo a Bratislava in un momento critico per il nostro progetto europeo. Il vertice di Bratislava dei 27 Stati membri è stato dedicato a una diagnosi comune dello stato dell’Unione europea e alla discussione del nostro futuro comune. Siamo tutti d’accordo sui seguenti principi generali.Per quanto un paese abbia deciso di lasciare, l ’UE resta indispensabile per tutti gli altri. Dopo le guerre e le profonde divisioni che hanno dilaniato il nostro continente, l’UE ha garantito pace e democrazia e ha consentito ai nostri paesi di prosperare. Molti paesi e regioni al di fuori dell’Unione faticano ancora solo per raggiungere tali traguardi. Siamo decisi ad assicurare il successo dell’UE a 27, sulla base di questa storia comune.L’UE non è  perfetta ma è  lo strumento più efficace di cui disponiamo per affrontare le nuove sfide che ci attendono. Abbiamo bisogno dell’UE per garantire non solo la pace e la democrazia ma anche la sicurezza del nostro popolo. Abbiamo bisogno dell’UE per soddisfare meglio le sue esigenze e il suo desiderio di vivere, studiare, lavorare, spostarsi e prosperare liberamente in tutto il continente e beneficiare del ricco patrimonio culturale europeo.Dobbiamo migliorare la comunicazione reciproca — fra gli Stati membri, con le istituzioni dell’UE, ma soprattutto con i nostri cittadini. Dovremmo infondere maggiore chiarezza alle nostre decisioni. Utilizzare un linguaggio chiaro e onesto. Concentrarci sulle aspettative dei cittadini, mettendo in discussione con grande coraggio le soluzioni semplicistiche proposte da forze politiche estremiste o populiste.A Bratislava ci siamo impegnati a offrire ai nostri cittadini nei prossimi mesi la visione di un’UE attraente di cui possano fidarsi e che possano sostenere. Siamo fiduciosi che avremo la volontà e la capacità di raggiungere questo traguardo.Abbiamo accolto con favore il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato dal presidente della Commissione.Abbiamo proceduto ad un ampio dibattito sulle priorità essenziali per i  mesi a  venire. Su tale base il presidente del Consiglio europeo, la presidenza del Consiglio e la Commissione hanno proposto il seguente programma di lavoro (la «tabella di marcia di Bratislava»).

LA TABELLA DI MARCIA DI BR ATISLAVA

I. DIAGNOSI E OBIETTIVI GENER ALI• Decisi ad assicurare il successo dell’UE a 27• Molte sfide comuni ci attendono: cittadini preoccupati

dalla percezione di una mancanza di controllo e  da paure riguardo a migrazione, terrorismo e insicurezza economica e  sociale. Necessità di affrontare in via prioritaria tali questioni nei prossimi mesi

• Lavorare insieme, l’UE a  27 ha i  mezzi per far fronte a  queste sfide. Siamo determinati a  trovare soluzioni comuni anche in merito a questioni su cui siamo divisi;

la priorità hic et nunc è  mostrare unità e  assicurare il controllo politico sugli sviluppi per costruire il nostro futuro comune

• Necessità di essere chiari su cosa può fare l’UE e cosa spetta agli Stati membri, per garantire la realizzazione delle nostre promesse

II. MIGR AZIONE E FRONTIERE ESTERNE

Obiettivo• Non consentire mai la ripresa dei f lussi incontrollati

dello scorso anno e ridurre ulteriormente il numero dei migranti irregolari

• Assicurare il pieno controllo delle nostre frontiere esterne e tornare a Schengen

• Ampliare il consenso dell’UE sulla politica migratoria a lungo termine e applicare i principi di responsabilità e solidarietà

Misure concretea) pieno impegno ad attuare la dichiarazione UE-Turchia

e sostegno continuo ai paesi del Balcani occidentali;b) impegno già da oggi di alcuni Stati membri a  offrire

assistenza immediata per rafforzare la protezione della frontiera bulgara con la Turchia e a continuare a sostenere gli altri Stati in prima linea;

c) prima della fine dell’anno, piena capacità di reazione rapida della guardia costiera e di frontiera europea, ora istituita ufficialmente;

d) patti sulla migrazione per la cooperazione e il dialogo con i paesi terzi volti alla riduzione dei f lussi di migrazione illegale e all’aumento dei tassi di rimpatrio, che saranno valutati dal Consiglio europeo di dicembre;

e) prosecuzione dei lavori per ampliare il consenso dell’UE sulla politica migratoria a  lungo termine, incluse le modalità di applicazione dei principi di responsabilità e solidarietà in futuro.

III. SICUREZZA INTERNA ED ESTERNA

Sicurezza interna

Obiettivo• Fare tutto il necessario per sostenere gli Stati membri

nell’azione volta a garantire la sicurezza interna e nella lotta contro il terrorismo

Misure concretea) intensificazione della cooperazione e dello scambio di

informazioni fra i servizi di sicurezza degli Stati membri;b) adozione delle misure necessarie per garantire che tutti

coloro che attraversano le frontiere esterne dell’UE,

Page 42: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

40

compresi i cittadini degli Stati membri dell’Unione, siano oggetto di controlli basati sulle pertinenti banche dati, che devono essere interconnesse;

c) avvio della creazione di un sistema di informazione e  autorizzazione ai viaggi (ETIAS) per consentire i controlli preventivi e, se necessario, negare l’ingresso ai viaggiatori sprovvisti di visto;

d) un impegno sistematico contro la radicalizzazione, che preveda anche espulsioni e divieti di ingresso ove giustificato, nonché il sostegno alle iniziative degli Stati membri dell’UE nel campo della prevenzione.

Sicurezza esterna e difesa

Obiettivo• In un contesto geopolitico complesso, rafforzare la

cooperazione dell’UE nel campo della sicurezza esterna e della difesa

Misure concretea) Consiglio europeo di dicembre: decisione su un piano

di attuazione concreto in materia di sicurezza e difesa e sui modi per utilizzare al meglio le possibilità offerte dai trattati, in particolare in materia di capacità;

b) avvio immediato dell’attuazione della dichiarazione congiunta con la NATO.

IV. SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO, GIOVANI

Obiettivo• Creare un futuro economico promettente per tutti,

preservare il nostro modo di vivere e  offrire migliori opportunità ai giovani

Misure concretea) dicembre: decisione sull’estensione del Fondo europeo

per gli investimenti strategici alla luce della valutazione;b) Consiglio europeo di primavera 2017: esame dei progressi

realizzati in merito alle varie strategie del mercato unico (fra cui il mercato unico digitale, l’unione dei mercati dei capitali, l’unione dell’energia);

c) Consiglio europeo di  ottobre: dibattito sui modi per garantire una politica commerciale incisiva che colga i benefici di mercati aperti, tenendo in considerazione nel contempo le preoccupazioni dei cittadini;

d) in dicembre: decisioni sul sostegno dell’UE agli Stati membri nella lotta contro la disoccupazione giovanile e sui programmi rafforzati dell’unione per i giovani.

V. VIA DA SEGUIRE• Concretizzare le promesse: rafforzare il meccanismo

di esame dell’attuazione delle decisioni adottate. Cooperazione e comunicazione leali fra gli Stati membri e le istituzioni

• Bratislava è l’inizio di un processo. Le prossime riunioni formali del Consiglio europeo consentiranno un seguito concreto delle tematiche sollevate in questo documento. I  leader dei 27 si incontreranno all’inizio del 2017 a  Malta per una riunione informale. Le celebrazioni per il sessantesimo anniversario dei trattati di Roma nel marzo 2017 saranno l’occasione per riunire i leader a Roma e serviranno per completare il processo avviato a Bratislava e delineare insieme orientamenti per il nostro futuro comune.

Page 43: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

41

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO —

20 E 21 OTTOBRE 2016

I. MIGR AZIONE1. Il Consiglio europeo ha fatto il punto degli ultimi sviluppi

relativi alla politica migratoria globale dell’UE, sottolineando l’importanza dell’attuazione. Il dibattito si è incentrato in particolare sulla dimensione esterna.

Proteggere le frontiere esterne2. L’entrata in vigore del regolamento relativo alla guardia di

frontiera e costiera europea in data 6 ottobre e le iniziative a  livello nazionale rappresentano passi importanti nel rafforzamento del controllo delle nostre frontiere esterne e  nel ritorno a  Schengen attraverso l’adeguamento dei controlli temporanei alle frontiere interne per rispecchiare le attuali esigenze. Gli Stati membri stanno ora mettendo a disposizione della guardia di frontiera e costiera europea personale e attrezzature, in modo da raggiungere la piena capacità di reazione rapida e  di rimpatri entro la fine dell’anno.

3. Il Consiglio europeo chiede una rapida adozione del codice frontiere Schengen riveduto che impone controlli sistematici su tutti i viaggiatori che attraversano le frontiere esterne dell’UE e invita il Consiglio a definire la sua posizione su un sistema di ingressi/uscite prima della fine del 2016. Attende con interesse l’imminente proposta della Commissione relativa alla creazione di un sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) per consentire controlli di sicurezza preventivi dei viaggiatori esenti dall’obbligo di visto e, se necessario, negare loro l’ingresso.

Affrontare i f lussi migratori

a) Prevenire la migrazione illegale lungo la rotta del Mediterraneo centrale4. Occorrono maggiori sforzi per contenere i f lussi di migranti

irregolari, in particolare dall’Africa, e migliorare i tassi di rimpatrio. Riconoscendo il considerevole contributo, anche di natura finanziaria, apportato negli ultimi anni dagli Stati membri in prima linea, il Consiglio europeo:• rammenta l’importanza di continuare i lavori in vista

dell’attuazione di un quadro di partenariato per la cooperazione con i singoli paesi di origine o di transito, con un’enfasi iniziale sull’Africa. Il suo obiettivo è perseguire risultati specifici e misurabili quanto alla prevenzione della migrazione illegale e al rimpatrio dei migranti irregolari, nonché creare e applicare le necessarie leve, servendosi di tutti i  pertinenti strumenti, mezzi e politiche di cui l’UE dispone, compresi lo sviluppo e il commercio;

• rammenta la necessità di affrontare le cause profonde della migrazione nella regione, anche mediante il sostegno agli sfollati nella regione, contribuendo così a prevenire

la migrazione illegale, e sottolinea il contributo del piano d’azione di La Valletta e della proposta di piano per gli investimenti esterni in questo contesto. Accoglie con favore la dichiarazione di New York per i  rifugiati e  i migranti e invita tutti gli attori globali ad assumersi le proprie responsabilità al riguardo;

• prende atto della prima relazione della Commissione sui progressi compiuti relativamente al quadro di partenariato con i paesi terzi nell’ambito dell’agenda europea sulla migrazione;

• invita l’alto rappresentante, anche in qualità di vicepresidente della Commissione, a  presentare alla riunione del Consiglio europeo di dicembre i progressi ottenuti con i cinque paesi africani selezionati e i primi risultati conseguiti in termini di arrivi e rimpatri. Fornirà orientamenti per i futuri lavori relativi ai patti e valuterà se estendere l’approccio ad altri paesi;

• invita tutti gli attori a proseguire la stretta cooperazione sui patti al fine di intensificare i risultati operativi, e gli Stati membri a rafforzare le procedure amministrative nazionali per i rimpatri.

b) Mantenere e rafforzare il controllo della rotta del Mediterraneo orientale5. Una stabilizzazione duratura della situazione lungo la rotta

del Mediterraneo orientale richiede l’ulteriore attuazione della dichiarazione UE-Turchia e  il proseguimento del sostegno per i  paesi situati lungo la rotta dei Balcani occidentali. Il Consiglio europeo chiede:• ulteriori sforzi tesi ad accelerare i  rimpatri dalle isole

greche alla Turchia, in linea con la dichiarazione UE-Turchia, in particolare potenziando l’efficienza e  la velocità delle procedure di asilo;

• la rapida nomina di coordinatori permanenti presso i punti di crisi in Grecia;

• la piena risposta degli Stati membri alle richieste di risorse che le pertinenti agenzie dell’UE hanno ritenuto essere necessarie per assistere la Grecia;

• ulteriori progressi sull’intera gamma di impegni contenuti nella dichiarazione UE-Turchia nei confronti di tutti gli Stati membri, anche riguardo alla liberalizzazione dei visti. Si invitano i colegislatori a raggiungere un accordo nelle prossime settimane sulla revisione del meccanismo di sospensione applicato ai visti.

6. Il Consiglio europeo accoglie con favore i progressi effettuati nello sviluppo dei patti con il Libano e la Giordania al fine di migliorare il sostegno per i  rifugiati e  le comunità di accoglienza in entrambi i paesi, nonché la firma dell’«azione congiunta UE-Afghanistan per il futuro in materia di

Page 44: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

42

questioni migratorie» il 2 ottobre al fine di affrontare le sfide legate alla migrazione irregolare e migliorare la cooperazione pratica su rimpatri, riammissione e reintegrazione.

c) Mantenere la vigilanza sulle altre rotte7. L’UE proseguirà la cooperazione con gli altri paesi

e  monitorerà con attenzione i  f lussi lungo le altre rotte migratorie, anche nel Mediterraneo occidentale, in modo da essere in grado di reagire con rapidità ad eventuali sviluppi.

Affrontare altri elementi della strategia globale8. Il Consiglio europeo chiede:

• all’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) di fare in modo che il gruppo d’intervento in materia di asilo diventi operativo quanto prima, per sostenere in qualunque momento e  con numeri sufficienti gli Stati membri in prima linea. A tal fine, gli Stati membri informeranno al più presto l’EASO degli esperti necessari e  detto Ufficio integrerà gli sforzi degli Stati membri impartendo la formazione necessaria e  stipulando contratti per esperti o servizi aggiuntivi in funzione delle esigenze, con il sostegno della Commissione;

• agli Stati membri di intensificare ulteriormente gli sforzi volti ad accelerare la ricollocazione, in particolare dei minori non accompagnati, e  i programmi di reinsediamento esistenti (2);

• al Consiglio di concordare prima della fine dell’anno la propria posizione sul piano per gli investimenti esterni volto a stimolare gli investimenti e la creazione di posti di lavoro nei paesi partner, con l’obiettivo di raggiungere un rapido accordo con il Parlamento europeo nel corso del primo semestre del 2017.

9. Il Consiglio europeo chiede inoltre la prosecuzione dei lavori sulla riforma del sistema europeo comune di asilo, incluse le modalità di applicazione dei principi di responsabilità e solidarietà nel futuro. Il Consiglio europeo tornerà sulla questione a dicembre.

II. COMMERCIO10. L’UE è  impegnata a  favore di una politica commerciale

incisiva che colga i benefici di mercati aperti per la crescita e la creazione di posti di lavoro, tenendo conto nel contempo delle preoccupazioni dei cittadini. milioni di posti di lavoro nell’UE dipendono dal commercio, che è  e continuerà a essere un potente motore per la crescita. Analogamente, il commercio offre ai consumatori una scelta più ampia e fornisce opportunità maggiori alle imprese europee, incluse le PMI. Il Consiglio europeo ribadisce l’impegno dell’UE a  favore di un sistema commerciale multilaterale aperto e disciplinato da regole.

11. Gli interessi commerciali dell’UE includono la piena difesa e promozione delle norme sociali, ambientali e di tutela dei consumatori che sono centrali per lo stile di vita europeo, nonché il diritto dei governi di regolamentare. In qualità di più grande blocco commerciale del mondo e promotore di primo piano delle norme globali, l’UE continuerà ad

(2) Ciò non pregiudica la posizione dell’Ungheria e  della Slovacchia espressa nel procedimento dinanzi alla Corte avviato relativamente alla decisione 2015/1601 del Consiglio, né la posizione della Polonia, intervenuta a sostegno dei ricorrenti.

affrontare le preoccupazioni dei cittadini e ad assistere gli Stati membri nel far fronte ai cambiamenti propri di un mondo globalizzato in rapida evoluzione.

12. In questo contesto il Consiglio europeo ritiene che le pratiche commerciali sleali debbano essere contrastate in modo efficiente e vigoroso. Per salvaguardare i posti di lavoro europei, garantire una concorrenza leale in mercati aperti e preservare il libero scambio, è di importanza cruciale che gli strumenti di difesa commerciale dell’UE siano efficaci di fronte alle sfide globali. A tal fine occorre un accordo urgente ed equilibrato in merito alla posizione del Consiglio sulla modernizzazione globale di tutti gli strumenti di difesa commerciale entro la fine del 2016. Le situazioni in cui non sono praticate condizioni di mercato dovrebbero formare oggetto di disposizioni adeguate. In tale contesto il Consiglio europeo prende atto della comunicazione della Commissione «Verso una politica commerciale solida per l’UE nell’interesse della crescita e dell’occupazione» del 18 ottobre 2016.

13. Il Consiglio europeo ha valutato lo stato di avanzamento dei negoziati in corso su accordi di libero scambio con partner chiave. Ha sottolineato l’importanza di una rapida decisione in merito alla firma e  all’applicazione in via provvisoria dell’accordo economico e commerciale globale UE-Canada e ha incoraggiato a proseguire i negoziati al fine di trovare quanto prima una soluzione alle questioni in sospeso.

14. Il Consiglio europeo invita la Commissione a proseguire attivamente i negoziati su un accordo di libero scambio con il Giappone, in vista del raggiungimento di un accordo politico entro la fine dell’anno. Invita inoltre la Commissione a proseguire i negoziati con le autorità degli Stati Uniti per poter presentare un accordo di libero scambio ambizioso, equilibrato e globale.

15. Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di intensificare i negoziati in corso con altri partner commerciali, compreso il Mercosur, impegnati a favore di un’apertura dei mercati reciprocamente vantaggiosa.

III. ALTRE QUESTIONI GLOBALI ED ECONOMICHE

16. Il Consiglio europeo accoglie con favore la ratifica dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici da parte dell’Unione, che ha fatto scattare la sua entrata in vigore. Vigilerà sull’unione dell’energia, inclusi tutti gli elementi del quadro 2030 per il clima e  l’energia. Ricordando le sue precedenti conclusioni e l’accordo raggiunto in sede di Consiglio del 30 settembre 2016, il Consiglio europeo continuerà a fornire orientamenti strategici sulle correlate proposte legislative.

17. Il Consiglio europeo ribadisce le precedenti conclusioni in cui chiedeva che le diverse strategie per il mercato unico (mercato unico digitale, unione dei mercati dei capitali, unione dell’energia e agenda per il mercato unico) fossero completate e attuate entro il 2018. In questo contesto occorre iniziare prontamente a  lavorare sulle recenti proposte

Page 45: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

43

avanzate dalla Commissione, anche per quanto concerne la riforma delle norme dell’UE in materia di telecomunicazioni e di diritto d’autore e l’uso della banda 700 MHz per i servizi mobili, sul completamento dell’unione dei mercati dei capitali, in particolare raggiungendo in tempi brevi con il Parlamento europeo un accordo in materia di norme sui prospetti per migliorare l’accesso ai finanziamenti per le società, nonché sulla cartolarizzazione.

18. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a concordare la sua posizione negoziale sulla nuova proposta della Commissione relativa al FEIS nella sessione del 6 dicembre, tenendo conto della valutazione indipendente esterna che sarà presentata a novembre.

19. Il Consiglio europeo ribadisce l’importanza di conseguire risultati tangibili entro dicembre per quanto concerne il sostegno dell’UE agli Stati membri nella lotta contro la disoccupazione giovanile e il rafforzamento dei programmi dell’unione per i giovani.

IV. RELAZIONI ESTERNE20. Il Consiglio europeo condanna fermamente gli attacchi

perpetrati dal regime siriano e dai suoi alleati, in particolare

la Russia, contro le popolazioni civili di Aleppo. Li esorta a porre termine alle atrocità e ad adottare misure urgenti per garantire l’accesso umanitario senza restrizioni ad Aleppo e ad altre regioni del paese. Il Consiglio europeo chiede la cessazione immediata delle ostilità e la ripresa di un processo politico credibile sotto l’egida delle Nazioni Unite. I responsabili delle violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani devono rispondere delle loro azioni. L’UE sta valutando tutte le opzioni a disposizione qualora continuassero le atrocità in atto. Occorre fare tutto il possibile per prolungare il cessate il fuoco, fornire aiuti umanitari alla popolazione civile e creare le condizioni per avviare negoziati su una transizione politica in Siria.

21. Il Consiglio europeo invita l’alto rappresentante a proseguire, insieme alla Commissione, l’iniziativa umanitaria dell’UE e le evacuazioni sanitarie in cooperazione con le Nazioni Unite, nonché a dialogare con gli attori chiave nella regione su una transizione politica e sui preparativi per la riconciliazione e la ricostruzione postbelliche.

22. Il Consiglio europeo ha tenuto un dibattito orientativo strategico sulle relazioni con la Russia.

Page 46: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

44

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO —

15 DICEMBRE 2016

(3) Ciò non pregiudica la posizione dell’Ungheria e  della Slovacchia espressa nel procedimento dinanzi alla Corte avviato relativamente alla decisione 2015/1601 del Consiglio, né la posizione della Polonia, intervenuta a sostegno dei ricorrenti.

I. MIGR AZIONE

Dimensione esterna1. Il Consiglio europeo rammenta le sue conclusioni di ottobre

relative alla rotta del Mediterraneo orientale. Ribadisce il proprio impegno nei confronti della dichiarazione UE-Turchia e sottolinea l’importanza di un’attuazione integrale e non discriminatoria di tutti i suoi aspetti. Rinnova altresì l’impegno a continuare a sostenere i paesi situati lungo la rotta dei Balcani occidentali. Approva il piano d’azione comune sull’attuazione della dichiarazione UE-Turchia elaborato da Grecia e Commissione e accoglie con favore che la Grecia abbia già adottato le prime iniziative in vista di tale risultato. Il Consiglio europeo invita tutti gli Stati membri a garantire la rapida attuazione del piano d’azione comune.

2. Il nuovo quadro di partenariato per la cooperazione costituisce un importante strumento con cui affrontare la migrazione illegale e le relative cause profonde, in particolare per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale. Il Consiglio europeo si compiace dei progressi compiuti nell’attuazione dei patti conclusi con cinque paesi africani di origine o di transito e del crescente senso di titolarità nei paesi partner. Alla luce di questa esperienza, si potrebbero prendere in considerazione patti aggiuntivi o altre forme di cooperazione, tenendo conto delle risorse disponibili. Gli obiettivi del quadro di partenariato definiti dal Consiglio europeo lo scorso giugno dovrebbero essere integrati in altre politiche e strumenti esterni dell’UE e dei suoi Stati membri. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a proseguire e intensificare il loro impegno nell’ambito del quadro di cooperazione e monitorerà da vicino i progressi compiuti nel contenimento dei f lussi e nel miglioramento dei tassi di rimpatrio.

3. Per rafforzare l’attuazione del piano d’azione di La Valletta e  del quadro di partenariato, all’accordo raggiunto dal Consiglio in relazione al Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile e  al mandato per i  prestiti esterni della BEI dovrebbe far seguito una rapida adozione della legislazione pertinente. A tal riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore il fatto che la BEI abbia iniziato ad attuare la propria iniziativa per la resilienza nel vicinato meridionale e nei Balcani occidentali.

4. Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di potenziare il sostegno alla guardia costiera libica, anche attraverso EUNAVFOR MED operazione Sophia, in modo da rafforzarne le capacità di prevenire la perdita di vite umane in mare e smantellare il modello di attività dei trafficanti.

Parallelamente, occorre adottare iniziative che consentano di offrire opportunità di rimpatrio volontario assistito ai migranti bloccati in Libia e di limitare i viaggi pericolosi.

5. Il Consiglio europeo ricorda l’importanza di assicurare che l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) e la guardia di frontiera e  costiera europea dispongano di risorse adeguate. Accoglie con favore il fatto che l’EASO inizierà ad assumere personale dedicato nell’ottica di garantire una capacità stabile e sostenibile. Ribadisce inoltre l’esigenza di rimanere vigili riguardo ad altre rotte, anche nel Mediterraneo occidentale, in modo da essere in grado di reagire rapidamente in caso di evoluzioni della situazione.

Dimensione interna6. L’applicazione efficace dei principi di responsabilità e di

solidarietà resta un obiettivo condiviso. Dai costanti sforzi profusi nei mesi scorsi ai fini della revisione del sistema europeo comune di asilo sono emerse alcune aree di convergenza, mentre in altre si rende necessario proseguire i lavori. Su tale base, il Consiglio è invitato a portare avanti il processo con l’obiettivo di giungere a un consenso sulla politica dell’UE in materia di asilo nel corso della presidenza entrante.

7. Gli Stati membri dovrebbero intensificare ulteriormente gli sforzi volti ad accelerare la ricollocazione, in particolare dei minori non accompagnati, e i programmi di reinsediamento esistenti (3).

II. SICUREZZA

Sicurezza interna8. Il Consiglio europeo ribadisce il proprio impegno nei

confronti dell’attuazione della strategia di sicurezza interna dell’Unione europea 2015-2020. L’accordo politico tra i co-legislatori sulla direttiva antiterrorismo rappresenta un passo importante, cui dovrebbero far seguito una rapida adozione delle proposte in materia di armi da fuoco e  antiriciclaggio e  l’attuazione della nuova normativa sul codice di prenotazione (PNR). Il Consiglio europeo sollecita una cooperazione efficace con i fornitori di servizi di comunicazione elettronica situati all’interno e all’esterno dell’UE.

9. Il Consiglio europeo accoglie con favore l’accordo sul codice frontiere Schengen riveduto che impone controlli sistematici su tutti i viaggiatori che attraversano le frontiere esterne dell’UE e ne chiede una rapida attuazione da parte degli Stati membri, tenendo conto delle situazioni specifiche di alcuni

Page 47: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

45

di essi. Per garantire che i viaggiatori esenti dall’obbligo di visto siano sottoposti a screening in maniera sistematica, i co-legislatori dovrebbero convenire entro giugno 2017 il sistema di ingressi/uscite ed entro la fine del 2017 il sistema dell’UE di informazione e autorizzazione ai viaggi. Sollecita inoltre il conseguimento di ulteriori risultati sull’interoperabilità dei sistemi di informazione e delle banche dati.

Sicurezza esterna e difesa10. Gli europei sono tenuti ad assumersi una maggiore

responsabilità per la loro sicurezza. Nell’ottica di rafforzare la sicurezza e la difesa dell’Europa in un contesto geopolitico complesso e  proteggere più adeguatamente i  cittadini, confermando gli impegni precedentemente assunti in questo senso, il Consiglio europeo sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi, anche destinando sufficienti risorse aggiuntive, tenendo conto al tempo stesso degli impegni giuridici e delle situazioni nazionali. Per gli Stati membri che sono anche membri della NATO, ciò è conforme alle linee guida NATO in materia di spese per la difesa. Il Consiglio europeo chiede inoltre il rafforzamento della cooperazione per lo sviluppo delle capacità necessarie e  l’impegno a rendere disponibili tali capacità, ove necessario. L’Unione europea e  i suoi Stati membri devono poter contribuire in modo decisivo agli sforzi collettivi nonché agire autonomamente, se e quando necessario, e con i partner, quando possibile. Il Consiglio europeo attende con interesse una revisione globale del meccanismo Athena entro la fine del 2017.

11. Il Consiglio europeo approva le conclusioni del Consiglio del 14 novembre e del 17 ottobre 2016 sull’attuazione della strategia globale dell’UE nel settore della sicurezza e della difesa, che definisce il livello di ambizione dell’UE. Invita l’alto rappresentante e gli Stati membri a darvi un seguito esaustivo. In particolare, facendo seguito alle conclusioni del Consiglio, nei prossimi mesi l’alto rappresentante presenterà proposte per quanto concerne lo sviluppo delle capacità civili, i  parametri per una revisione coordinata annuale sulla difesa sotto la guida degli Stati membri, il processo di sviluppo delle capacità militari tenendo conto della ricerca e tecnologia (R&T) e degli aspetti industriali, l’istituzione di una capacità permanente di pianificazione operativa e condotta a livello strategico, il rafforzamento della pertinenza, utilizzabilità operativa e schierabilità degli strumenti di reazione rapida dell’UE, elementi e opzioni per una cooperazione strutturata permanente inclusiva, che si basino su un approccio modulare e  definiscano eventuali progetti, nonché l’inclusione di tutte le esigenze nell’ambito dell’iniziativa per il potenziamento delle capacità a sostegno della sicurezza e dello sviluppo (CBSD). In questo contesto, il Consiglio europeo invita i co-legislatori a lavorare rapidamente sulla proposta della Commissione in materia di CBSD al fine di raggiungere un accordo nel primo semestre del 2017.

12. Il Consiglio europeo accoglie con favore le proposte della Commissione relative al piano d’azione europeo in materia di difesa quale contributo per lo sviluppo di una politica europea di sicurezza e di difesa, mettendo in rilievo

(4) Per la Polonia ciò significa tra l’altro la libertà di determinare il proprio mix energetico e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.

l’importanza di coinvolgere a  fondo gli Stati membri, e chiede a tutti gli attori pertinenti di portare avanti i lavori. Si invita il Consiglio a  esaminare tempestivamente le proposte della Commissione in materia. Si invita la BEI a esaminare iniziative volte a sostenere gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in materia di difesa. Si invita inoltre la Commissione a formulare, nel primo semestre del 2017, proposte per l’istituzione del Fondo europeo per la difesa, anche riguardo allo sviluppo congiunto di capacità convenuto di comune accordo dagli Stati membri.

13. Il Consiglio europeo sollecita un rapido seguito alle conclusioni del Consiglio del 6 dicembre 2016 che attuano la dichiarazione congiunta firmata a  Varsavia dai leader dell’UE e della NATO, evitando la duplicazione delle attività e garantendo la complementarietà tra l’UE e la NATO, per quanto riguarda le minacce ibride, le questioni marittime, la cibersicurezza, la comunicazione strategica, le capacità di difesa, l’industria e la ricerca nel settore della difesa, le esercitazioni, e lo sviluppo di capacità di difesa e sicurezza.

14. Il Consiglio europeo chiede che i lavori nel campo della sicurezza esterna e  della difesa procedano rapidamente e invita il Consiglio a riferire in marzo in modo da consentire al Consiglio europeo di esaminare i progressi compiuti. Fornirà ulteriori orientamenti strategici in giugno.

15. Il Consiglio europeo manterrà all’ordine del giorno le questioni connesse alla sicurezza e  alla difesa al fine di valutare periodicamente i progressi compiuti e determinare, su tale base, le opportune priorità strategiche e politiche.

III. SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE, GIOVENTÙ

16. Il Consiglio europeo accoglie con favore l’accordo raggiunto in sede di Consiglio sulla proroga del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che i co-legislatori dovrebbero adottare nel primo semestre del 2017. Prende inoltre atto del fatto che il Consiglio è ora pronto a condurre negoziati con il Parlamento europeo in merito alla modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale.

17. Ribadisce l’importanza delle varie strategie per il mercato unico nonché dell’unione dell’energia, che dovrebbero essere completate e attuate entro il 2018. Entro tale data dovranno essere risolte talune questioni chiave (4). Si compiace dei progressi compiuti sinora ed esorta tutte le istituzioni a sfruttare lo slancio e aumentare ulteriormente il livello di ambizione, segnatamente nei settori fondamentali dei servizi e del mercato unico digitale, in vista del Consiglio europeo di marzo 2017. Invita a eliminare gli ostacoli che ancora restano all’interno del mercato unico, fra cui quelli che impediscono la libera circolazione dei dati.

18. Il Consiglio europeo sollecita il proseguimento della garanzia per i giovani e accoglie con favore l’accresciuto sostegno all’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile. Chiede anche che siano portati avanti i lavori sulle recenti iniziative della Commissione dedicate alla gioventù, relative fra l’altro alla mobilità, all’istruzione, allo sviluppo di competenze e al corpo europeo di solidarietà.

Page 48: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

46

19. Il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione a  valutare l’impatto dell’integrazione della politica industriale nelle iniziative strategiche dell’UE e a valutare azioni concrete volte a consolidare e modernizzare la base industriale del mercato unico.

20. Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di completare l’unione bancaria in termini di riduzione e condivisione dei rischi nel settore finanziario, nell’opportuna sequenza, come indicato nelle conclusioni del Consiglio del 17 giugno 2016 relative a una tabella di marcia a tal fine. In questo contesto il Consiglio europeo chiede al Consiglio di esaminare rapidamente le recenti proposte della Commissione tese ad aumentare la resilienza del settore finanziario.

IV. CIPRO21. A seguito della presentazione del presidente della Repubblica

di Cipro in merito ai negoziati relativi a una soluzione per l’isola, il Consiglio europeo ha ribadito il proprio sostegno al processo in corso per la sua riunificazione. L’UE, tenendo conto del fatto che Cipro è e resterà membro della nostra Unione dopo la soluzione, si mantiene pronta a partecipare alla conferenza di Ginevra su Cipro che si terrà il 12 gennaio 2017.

V. RELAZIONI ESTERNE

Ucraina22. Il Consiglio europeo ribadisce il suo impegno nei confronti

del diritto internazionale e  dell’integrità territoriale dell’Ucraina, nonché della conclusione dell’accordo di associazione UE-Ucraina, ivi compresa l’istituzione di una zona di libero scambio globale e approfondita. Lo scopo degli accordi di associazione è sostenere i paesi partner nel percorso verso una democrazia stabile e prospera, e rif lettere l’importanza strategica e geopolitica che l’Unione europea annette al contesto regionale. Completare il processo di ratifica resta pertanto un obiettivo fondamentale dell’UE.

23. Dopo aver attentamente considerato l’esito del referendum svoltosi nei Paesi Bassi il 6 aprile 2016 sul disegno di legge che approva l’accordo di associazione, nonché le preoccupazioni espresse prima del referendum e  comunicate dal primo ministro dei Paesi Bassi, il Consiglio europeo prende atto di una decisione dei capi di Stato o di governo dei 28 Stati membri dell’Unione europea, riuniti in sede di Consiglio europeo (allegato), che risponde a queste preoccupazioni in piena conformità dell’accordo di associazione e dei trattati dell’UE.

24. Il Consiglio europeo rileva che la decisione riportata nell’allegato è  giuridicamente vincolante per i  28 Stati membri dell’Unione europea e  può essere modificata o abrogata esclusivamente di comune accordo dai loro capi di Stato o di governo. La decisione prenderà effetto una volta che l’accordo di associazione sarà stato ratificato dal Regno dei Paesi Bassi e concluso dall’Unione europea. Se così non fosse la decisione cesserà di esistere.

25. Il Consiglio europeo accoglie con favore i risultati del vertice UE-Ucraina del 24 novembre 2016 e sottolinea la costante determinazione dell’Unione ad approfondire e rafforzare le relazioni con l’Ucraina dinanzi alle attuali sfide. Riconosce i  risultati che l’Ucraina ha conseguito nell’attuare le

riforme per conformarsi alle norme europee e il fatto che ha soddisfatto le condizioni per un regime di esenzione dall’obbligo di visto con l’Unione. A seguito dell’adozione di un solido meccanismo di sospensione, i  colegislatori sono invitati a  ultimare le procedure che condurranno all’eliminazione dell’obbligo di visto per l’Ucraina e  la Georgia.

Siria26. Il Consiglio europeo condanna energicamente il continuo

assalto contro Aleppo da parte del regime siriano e dei suoi alleati, segnatamente la Russia e l’Iran, compresi gli attacchi deliberati a danno di civili e ospedali. Il Consiglio europeo lancia un appello urgente al regime e alla Russia, nonché a tutte le parti coinvolte nel conf litto siriano, affinché attuino immediatamente le quattro misure d’emergenza seguenti:a) evacuazione degli abitanti della parte orientale di

Aleppo — in condizioni di sicurezza e nel rispetto della loro dignità — sotto la sorveglianza e il coordinamento delle Nazioni Unite, verso una destinazione di loro scelta. Anche i  membri della protezione civile e dell’amministrazione civile devono essere evacuati senza ostacoli sotto la sorveglianza delle Nazioni Unite. I primi da evacuare sono i feriti più gravi;

b) assistenza e protezione immediate e incondizionate per tutti gli abitanti della parte orientale di Aleppo, senza discriminazioni e conformemente al diritto internazionale umanitario, garantendo alle Nazioni Unite e  ai loro partner sul terreno accesso pieno e senza ostacoli per la fornitura di beni di prima necessità e di cure mediche di urgenza — come previsto dalla risoluzione 2258 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite — in tutta la Siria;

c) effettiva protezione per l’insieme del personale medico e delle strutture sanitarie in tutto il paese, conformemente alla risoluzione 2286 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare per gli ospedali nelle zone di frontiera di Atmeh, Darkoush, Bab Al Hawa e Bab Al Salamah;

d) applicazione del diritto internazionale umanitario nella parte orientale di Aleppo come pure in tutto il paese e in particolare nelle zone in cui la popolazione civile è stata sotto assedio.

L’UE, in quanto primo fornitore di sostegno umanitario alla popolazione siriana, continuerà ad adoperarsi per conseguire tali obiettivi.

27. Le ostilità in Siria devono cessare immediatamente. L’UE si adopererà in modo costruttivo con tutti i partner, sotto l’egida delle Nazioni Unite, a  favore di una transizione come convenuto nella risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. A tale scopo, il Consiglio europeo invita l’alto rappresentante a portare avanti il dialogo diretto attualmente in corso con tutti i partner interessati. I responsabili di violazioni del diritto internazionale, alcune delle quali possono configurarsi come crimini di guerra, devono rispondere delle loro azioni. L’UE sta valutando tutte le opzioni disponibili. Fornirà un sostegno per la ricostruzione della Siria solo quando sarà stata avviata in modo deciso una transizione politica credibile.

Page 49: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

47

ALLEGATODecisione dei capi di Stato o di governo dei 28 Stati membri dell’Unione europea, riuniti in sede di Consiglio europeo, concernente l’accordo di associazione tra l’Unione europea e la Comunità europea dell’energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e l’Ucraina, dall’altraI capi di Stato o di governo dei 28 Stati membri dell’Unione europea, i cui governi sono firmatari dell’accordo di associazione tra l’Unione europea e la Comunità europea dell’energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e l’Ucraina, dall’altra («l’accordo»),prendendo atto dell’esito del referendum svoltosi nei Paesi Bassi il 6 aprile 2016 sul disegno di legge che approva l’accordo di associazione UE-Ucraina, nonché delle preoccupazioni espresse prima del referendum e comunicate dal primo ministro del Regno dei Paesi Bassi,desiderando rispondere a tali preoccupazioni in piena conformità dell’accordo di associazione UE-Ucraina e dei trattati dell’UE, e in linea con l’obiettivo dell’UE di approfondire le relazioni con l’Ucraina,viste le conclusioni del Consiglio europeo del 15 dicembre 2016,hanno deciso di comune accordo di adottare il seguente testo, che prenderà effetto una volta che l’accordo sarà stato ratificato dal Regno dei Paesi Bassi e concluso dall’Unione europea:AL’accordo, pur essendo volto a stabilire una relazione stretta e duratura tra le parti contraenti sulla base di valori comuni, non conferisce all’Ucraina lo status di paese candidato all’adesione all’Unione, né costituisce un impegno a conferirle tale status in futuro.BL’accordo riafferma la cooperazione con l’Ucraina nel settore della sicurezza, segnatamente per quanto riguarda la prevenzione dei conf litti, la gestione delle crisi e la non proliferazione delle armi di distruzione di massa. Non prescrive l’obbligo per l’Unione o i

suoi Stati membri di fornire garanzie di sicurezza collettiva o altre forme di aiuto o assistenza militare all’Ucraina.CL’accordo si pone l’obiettivo di stimolare la mobilità dei cittadini, ma non garantisce ai cittadini, rispettivamente dell’Ucraina o dell’Unione europea, il diritto di risiedere e lavorare liberamente nel territorio degli Stati membri o dell’Ucraina. Non incide sul diritto degli Stati membri di determinare il volume di ammissione nel loro territorio dei cittadini ucraini in cerca di lavoro, dipendente o autonomo.DL’accordo ribadisce l’impegno dell’Unione a sostenere il processo di riforma in Ucraina. Non richiede un sostegno finanziario complementare degli Stati membri al paese, né modifica il diritto esclusivo di ciascuno Stato membro di stabilire la natura e il volume del proprio sostegno finanziario bilaterale.ELa lotta contro la corruzione è fondamentale per consolidare i  rapporti f ra le parti del l ’accordo, in base al quale esse collaboreranno per combattere e prevenire la corruzione nel settore sia privato che pubblico. La cooperazione fra le parti riguardo allo stato di diritto è volta in particolare a rafforzare il sistema giudiziario, migliorarne l’efficienza, salvaguardarne l’indipendenza e l’imparzialità, nonché combattere la corruzione.FIl rispetto dei principi democratici, dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché il rispetto del principio dello stato di diritto, anche nel senso di cui al punto E, sono elementi essenziali dell’accordo. Le parti sono tenute a rispettare i loro obblighi ai sensi dell’accordo, la cui applicazione ed esecuzione saranno controllate. Ai sensi dell’articolo 478 dell’accordo, ciascuna parte può adottare misure appropriate in caso di mancato adempimento degli obblighi. Nella scelta delle misure appropriate si privilegeranno quelle che meno interferiscono con il funzionamento dell’accordo. Tali misure possono comprendere, in ultima istanza, la sospensione dei diritti o degli obblighi da esso previsti.

Page 50: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

48

DICHIARAZIONE — RIUNIONE INFORMALE DEI 27 CAPI DI STATO

O DI GOVERNO — 15 DICEMBRE 2016

Noi, i capi di Stato o di governo dei 27 Stati membri e i presidenti del Consiglio europeo e della Commissione europea, determinati a garantire il successo dell’Unione, siamo pronti ad av viare i negoziati con il Regno Unito non appena quest’ultimo avrà presentato la notifica a norma dell’articolo 50. Accogliamo con favore l’intenzione del Regno Unito di procedere in tal senso entro la fine di marzo 2017, in modo da poter iniziare ad affrontare le incertezze derivanti dalla prospettiva del suo recesso.Sosteniamo con determinazione la nostra dichiarazione del 29 giugno 2016 in tutti i suoi elementi e continueremo ad attenerci ai principi in essa stabiliti. Ribadiamo che qualsiasi accordo dovrà basarsi su una combinazione equilibrata di diritti e obblighi, e che l’accesso al mercato unico presuppone l’accettazione di tutte e quattro le libertà.È nostra intenzione condurre i negoziati di recesso in uno spirito di fiducia e unità tra noi. A tal fine sosteniamo le modalità procedurali per i negoziati definite nell’allegato.

ALLEGATO1. Il primo passo dopo la notifica del Regno Unito sarà

l’adozione, da parte del Consiglio europeo, di orientamenti volti a definire il quadro dei negoziati a norma dell’articolo 50 TUE e a delineare le posizioni e i principi generali che l’UE perseguirà in tutto l’arco dei negoziati. Il Consiglio europeo si occuperà costantemente della questione e aggiornerà gli orientamenti nel corso dei negoziati, ove necessario.

2. A seguito dell’adozione degli orientamenti, il Consiglio europeo inviterà il Consiglio «Affari generali» a procedere in tempi rapidi all’adozione della decisione che autorizza l’apertura dei negoziati, previa raccomandazione della Commissione europea, e  a gestire le fasi successive del processo. Il Consiglio adotterà inoltre direttive di negoziato sulla sostanza e  sulle modalità particolareggiate che disciplineranno la relazione tra il Consiglio e i suoi organi preparatori, da un lato, e il negoziatore dell’Unione, dall’altro. Tali direttive di negoziato possono essere modificate e integrate, ove necessario, in tutto l’arco dei negoziati per

rispecchiare l’evoluzione degli orientamenti del Consiglio europeo.

3. Il Consiglio sarà invitato a  nominare la Commissione europea come negoziatore dell’Unione. Si accoglie con favore la nomina da parte della Commissione di Michel Barnier a capo negoziatore. Per assicurare la trasparenza e instaurare un clima di fiducia, la squadra del negoziatore dell’Unione sarà pronta ad accogliere tra i  suoi membri un rappresentante della presidenza di turno del Consiglio. Rappresentanti del presidente del Consiglio europeo saranno presenti e parteciperanno, con un ruolo di sostegno, a tutte le sessioni negoziali, insieme ai rappresentanti della Commissione europea. Il negoziatore dell’Unione riferirà sistematicamente al Consiglio europeo, al Consiglio e ai suoi organi preparatori.

4. Nell’arco di tempo fra le riunioni del Consiglio europeo, il Consiglio e il Coreper, assistiti da un gruppo di lavoro ad hoc con presidenza permanente, garantiranno che i negoziati siano condotti conformemente agli orientamenti del Consiglio europeo e alle direttive di negoziato del Consiglio, e forniranno una guida al negoziatore dell’Unione.

5. I membri del Consiglio europeo, del Consiglio e dei suoi organi preparatori che rappresentano il Regno Unito non parteciperanno né alle discussioni né alle decisioni relative a tale Stato.

6. I rappresentanti dei 27 capi di Stato o di governo (sherpa/rappresentanti permanenti) saranno associati alla preparazione del Consiglio europeo, secondo necessità. I rappresentanti del Parlamento europeo saranno invitati a dette riunioni preparatorie.

7. Il negoziatore dell’Unione sarà invitato a  informare periodicamente e con precisione il Parlamento europeo per tutta la durata dei negoziati. La presidenza del Consiglio sarà pronta a informare il Parlamento europeo e a procedere con esso a uno scambio di opinioni, prima e dopo ogni sessione del Consiglio «Affari generali». Il presidente del Parlamento europeo sarà invitato per essere ascoltato all’inizio delle riunioni del Consiglio europeo.

Page 51: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

49

LETTERA DEL PRESIDENTE DONALD TUSK AI 27 CAPI DI STATO O DI GOVERNO

DELL’UE PRIMA DELLA RIUNIONE INFORMALE DI MALTA —

31 GENNAIO 2017

Cari colleghi,Al fine di preparare al meglio il dibattito che terremo a Malta sul futuro dell’Unione europea a 27 Stati membri e alla luce dei colloqui che ho avuto con alcuni di voi, vorrei formulare alcune rif lessioni che, sono certo, la maggior parte di noi condivide.Le sfide cui è attualmente confrontata l’Unione europea sono le più pericolose mai fronteggiate da quando è stato firmato il trattato di Roma. Le minacce cui oggi dobbiamo far fronte e che mai in passato si sono verificate su scala tanto ampia, sono di tre tipi.La prima minaccia, di natura esterna, è connessa alla nuova situazione geopolitica nel mondo e intorno all’Europa. Una Cina sempre più — diciamo così — risoluta, specie sui mari, la politica aggressiva della Russia nei confronti dell’Ucraina e dei paesi limitrofi, le guerre, il terrore e l’anarchia in Medio Oriente e in Africa, dove l’Islam radicale svolge un ruolo importante, come pure le dichiarazioni preoccupanti della nuova amministrazione americana sono tutti elementi che riempiono il nostro futuro di incognite. Per la prima volta nella nostra storia, in un mondo esterno sempre più multipolare, assistiamo a un numero crescente di persone che si dichiarano apertamente antieuropeiste o, nella migliore delle ipotesi, euroscettiche. In particolare, è il cambiamento verificatosi a Washington che pone l’Unione europea in una situazione difficile, in quanto la nuova amministrazione sembra mettere in discussione gli ultimi settant’anni di politica estera americana.La seconda minaccia, di natura interna, è legata all’aumento di sentimenti anti-UE, nazionalisti e sempre più xenofobi all’interno della stessa UE. Gli egoismi nazionali stanno diventando a loro volta un’alternativa attraente all’integrazione. Le tendenze centrifughe sono inoltre alimentate dagli errori di quanti ritengono che l’ideologia e le istituzioni siano ormai più importanti degli interessi e del sentire delle persone.La terza minaccia è rappresentata dall’atteggiamento delle élite proeuropee che dimostrano, in modo sempre più manifesto, di nutrire minor fiducia nell’integrazione politica, di accettare passivamente le tesi populiste e di dubitare dei valori fondamentali della democrazia liberale.In un mondo pieno di tensioni e scontri, gli europei devono dar prova di coraggio, determinazione e solidarietà politica, senza i quali non potremo sopravvivere. Se non crediamo in noi stessi, nella finalità più profonda dell’integrazione, perché dovrebbero farlo gli altri? A Roma dovremo rinnovare questa dichiarazione di fiducia. Nel mondo attuale di Stati-continenti con centinaia di milioni di abitanti, i paesi europei presi singolarmente contano poco. L’UE vanta invece potenzialità demografiche ed economiche che ne fanno un partner di livello pari alle maggiori potenze. Per questo motivo il messaggio più importante che deve scaturire da Roma è la volontà dei 27 di restare uniti. Un messaggio che indichi che non si tratta solo di una necessità: noi vogliamo restare uniti.

Mostriamo il nostro orgoglio europeo. Se fingiamo di non sentire le parole e di non fare caso alle decisioni dirette contro l’UE e il nostro futuro, i cittadini smetteranno di considerare l’Europa la propria patria allargata. E i nostri partner globali smetteranno di rispettarci, il che è altrettanto pericoloso. Oggettivamente non vi è alcun motivo per cui l’Europa e i suoi leader debbano assecondare le potenze esterne e i relativi governanti. So che in politica non è opportuno abusare del tema della dignità, in quanto spesso conduce a conf litti ed emozioni negative. Ma oggi dobbiamo difendere apertamente la nostra dignità, la dignità di un’Europa unita, indipendentemente da chi sia il nostro interlocutore: Russia, Cina, Stati Uniti o Turchia. Troviamo il coraggio di essere orgogliosi dei traguardi raggiunti, che hanno reso il nostro continente il miglior posto al mondo. Troviamo il coraggio di opporci alla retorica dei demagoghi che sostengono siano solo le élite a beneficiare dell’integrazione europea e che i cittadini comuni ne abbiano tratto solo svantaggi, che i paesi se la caveranno meglio da soli piuttosto che insieme.Dobbiamo guardare al futuro: è stata questa la vostra richiesta più frequente nelle consultazioni degli ultimi mesi. Non vi sono dubbi in merito. Ma mai, in nessuna circostanza, possiamo permetterci di dimenticare i motivi principali che 60 anni fa hanno portato alla decisione di unire l’Europa. Sentiamo dire spesso che il ricordo delle tragedie passate in un’Europa divisa non è più una motivazione, che le nuove generazioni non ricordano ciò che ci ha ispirati. Ma l’amnesia non cancella tali idee ispiratrici, né ci esenta dal dovere di ricordare sempre i tragici insegnamenti di un’Europa divisa. A Roma dovremo ribadire con fermezza queste due verità fondamentali, seppur dimenticate: prima di tutto ci siamo uniti per evitare un’altra catastrofe di dimensioni storiche e, in secondo luogo, gli anni dell’unità europea sono il periodo migliore dell’intera storia centenaria dell’Europa. È necessario far capire senza ombra di dubbio che la disintegrazione dell’Unione europea non comporterà il ripristino di una mitica, piena sovranità degli Stati membri, bensì la loro dipendenza reale ed effettiva dalle grandi superpotenze: gli Stati Uniti, la Russia e la Cina. Solo insieme possiamo essere pienamente indipendenti.Per questo motivo dobbiamo compiere passi risoluti e straordinari che possano cambiare i sentimenti collettivi e riportare in auge l’aspirazione a far progredire l’integrazione europea verso il livello successivo. Per questo dobbiamo ripristinare il senso di sicurezza esterna e interna, oltre che il benessere socioeconomico, dei cittadini europei. A tal fine è necessario rafforzare in maniera decisiva le frontiere esterne dell’UE, migliorare la cooperazione tra i servizi responsabili della lotta contro il terrorismo e della protezione dell’ordine e della pace all’interno dello spazio senza frontiere, accrescere la spesa per la difesa, rafforzare la politica estera dell’UE nel suo insieme e migliorare il coordinamento delle politiche estere dei singoli Stati membri, nonché, da ultimo ma non meno importante, promuovere gli investimenti, l’inclusione

Page 52: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

50

sociale, la crescita, l’occupazione, sfruttare i vantaggi dei mutamenti tecnologici e della convergenza nella zona euro e nell’intera Europa.Dobbiamo sfruttare a vantaggio dell’UE il cambiamento della strategia commerciale degli Stati Uniti, intensificando il dialogo con i partner interessati e difendendo allo stesso tempo i nostri interessi. L’Unione europea non deve abbandonare il proprio ruolo di superpotenza commerciale aperta agli altri, sempre continuando a proteggere i propri cittadini e le proprie imprese e ricordando che

libero scambio è sinonimo di commercio equo. Dobbiamo altresì difendere fermamente l’ordine internazionale fondato sullo stato di diritto. Non possiamo arrenderci di fronte a chi vuole indebolire o vanificare il legame transatlantico, senza il quale è impossibile la sopravvivenza dell’ordine e della pace mondiali. Dobbiamo ricordare ai nostri amici americani il loro stesso motto: United we stand, divided we fall (uniti si vince, divisi si perde).

Page 53: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

51

DICHIARAZIONE DI MALTA — RIUNIONE INFORMALE DEI CAPI DI STATO

O DI GOVERNO — 3 FEBBRAIO 2017

1. Accogliamo con favore e  sosteniamo gli sforzi della presidenza maltese volti a portare avanti tutti gli elementi della politica migratoria globale dell’UE. Ribadiamo la nostra determinazione ad agire nel pieno rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e dei valori europei e congiuntamente con l’UNHCR e l’OIM.

2. Un elemento centrale di una politica migratoria sostenibile consiste nel garantire un controllo efficace della nostra frontiera esterna e nell’arginare i f lussi illegali verso l’UE. Nel 2016 gli arrivi sono scesi a un terzo dei livelli del 2015. Sulla rotta del Mediterraneo orientale, nell’ultimo quadrimestre del 2016, nonostante il persistere delle pressioni, gli arrivi sono diminuiti del 98  % rispetto all’anno precedente. Confermiamo il nostro impegno a favore della dichiarazione UE-Turchia e dell’attuazione integrale e non discriminatoria di tutti i suoi aspetti, nonché del proseguimento del sostegno ai paesi situati lungo la rotta dei Balcani occidentali.

3. Sulla rotta del Mediterraneo centrale, tuttavia, nel 2016 si sono registrati più di 181 000 arrivi, mentre il numero di persone morte o disperse in mare ha raggiunto un nuovo record ogni anno a partire dal 2013. Con l’avvicinarsi della primavera, e dopo che centinaia di persone hanno già perso la vita nel 2017, siamo determinati a prendere ulteriori misure per ridurre in maniera significativa i f lussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale e smantellare il modello di attività dei trafficanti, rimanendo al contempo vigili riguardo alla rotta del Mediterraneo orientale e ad altre rotte. Intensificheremo la nostra collaborazione con la Libia quale principale paese di partenza e con i suoi vicini in Africa settentrionale e subsahariana.

4. Il quadro di partenariato e il piano d’azione di La Valletta ci hanno consentito di approfondire una cooperazione a lungo termine con una serie di paesi partner, anche con riferimento alle cause profonde della migrazione, attraverso un solido partenariato basato sulla fiducia reciproca. Questo lavoro sta già dando risultati e sarà intensificato. Al tempo stesso, vista l’urgenza della situazione si rendono necessarie ulteriori misure operative immediate a livello regionale, seguendo un approccio pragmatico, f lessibile e su misura in ogni singolo punto della rotta migratoria con coinvolgimento di tutti gli attori. In questo contesto, accogliamo positivamente la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dal titolo «La migrazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale — Gestire i f lussi e salvare vite umane».

5. Gli sforzi tesi a stabilizzare la Libia sono ora più importanti che mai e l’UE farà tutto il possibile per contribuire a tale obiettivo. In Libia lo sviluppo di capacità è fondamentale affinché le autorità possano acquisire il controllo delle frontiere terrestri e marittime e contrastare le attività di transito e di traffico. L’UE mantiene l’impegno a favore di

una soluzione politica inclusiva nel quadro dell’accordo politico libico e per il sostegno al Consiglio di presidenza e al governo di intesa nazionale appoggiati dalle Nazioni Unite. Se possibile, l’UE e gli Stati membri intensificheranno inoltre la cooperazione con le comunità regionali e locali libiche e con le organizzazioni internazionali attive nel paese, nonché l’assistenza alle stesse.

6. Sarà data priorità ai seguenti elementi:a) formazione, equipaggiamento e  supporto per la

guardia costiera nazionale libica e  altre agenzie pertinenti. È necessario incrementare rapidamente, in termini sia di intensità che di numeri, i programmi di formazione complementari dell’UE, a cominciare da quelli già intrapresi dall’operazione SOPHIA e  sulla base dell’esperienza ivi acquisita. Il finanziamento e la pianificazione di tali attività devono essere resi sostenibili e  prevedibili, anche attraverso la rete Seahorse per il Mediterraneo;

b) ulteriori sforzi intesi a smantellare il modello di attività dei trafficanti attraverso un’azione operativa rafforzata, nel quadro di un approccio integrato che coinvolga la Libia, altri paesi situati lungo la rotta e i pertinenti partner internazionali, gli Stati membri impegnati, le missioni e le operazioni PSDC, Europol e la guardia di frontiera e costiera europea;

c) il sostegno, se possibile, allo sviluppo delle comunità locali in Libia, in particolare nelle zone costiere e presso le frontiere terrestri libiche lungo le rotte migratorie, al fine di migliorarne la situazione socioeconomica e rafforzarne la resilienza in quanto comunità di accoglienza;

d) un impegno volto a  garantire, in Libia, capacità e  condizioni di accoglienza adeguate per i  migranti, unitamente all’UNHCR e all’OIM;

e) sostegno all’OIM per intensificare in maniera significativa le attività di rimpatrio volontario assistito;

f) rafforzamento delle campagne di informazione e delle attività di sensibilizzazione destinate ai migranti in Libia e nei paesi di origine e di transito, in cooperazione con gli attori locali e  le organizzazioni internazionali, segnatamente per contrastare il modello di attività dei trafficanti;

g) aiuti per la riduzione delle pressioni alle frontiere terrestri della Libia, collaborando con le autorità libiche e con tutti i vicini della Libia, anche sostenendo progetti che rafforzino la loro capacità di gestione delle frontiere;

h) monitoraggio di rotte alternative e  di possibili deviazioni delle attività dei trafficanti, attraverso sforzi di cooperazione con i vicini della Libia e i paesi del quadro di partenariato, con il sostegno degli Stati membri e di tutte

Page 54: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

52

le pertinenti agenzie dell’UE e la messa a disposizione di tutti gli strumenti di sorveglianza necessari;

i) sostegno continuativo agli sforzi e alle iniziative dei singoli Stati membri impegnati direttamente con la Libia; a tale proposito, l’UE accoglie con favore il memorandum di intesa firmato il 2 febbraio 2017 dalle autorità italiane e dal presidente del Consiglio di presidenza al-Serraj ed è pronta a sostenere l’Italia nella sua attuazione;

j) approfondimento del dialogo e della cooperazione sulla migrazione con tutti i paesi confinanti con la Libia, inclusa una migliore cooperazione operativa con gli Stati membri e la guardia di frontiera e costiera europea per quanto riguarda la prevenzione delle partenze e la gestione dei rimpatri.

7. Tali obiettivi devono essere sostenuti dalle necessarie risorse. In linea con il piano d’azione di La Valletta, l’Unione europea sta rafforzando l’integrazione della migrazione nel quadro del suo aiuto pubblico allo sviluppo per l’Africa, che ammonta a 31 miliardi di euro nel presente periodo finanziario. Alcune delle suddette azioni possono essere finanziate nell’ambito di progetti già in corso, in particolare progetti finanziati, se del caso, dal Fondo fiduciario dell’UE per l’Africa, che mobilita 1,8 miliardi di euro dal bilancio dell’UE e 152 milioni di euro provenienti da contributi degli Stati membri. Per coprire le necessità di finanziamento più urgenti, ora e per tutto il 2017, accogliamo con favore la decisione della Commissione di mobilitare, come primo passo, un ulteriore importo di

200 milioni di euro a favore della «finestra» per l’Africa settentrionale del Fondo e di accordare la priorità a progetti collegati alla migrazione relativi alla Libia.

8. Svilupperemo ulteriormente la nostra politica migratoria esterna per renderla resiliente alle crisi future. Individueremo potenziali ostacoli, ad esempio in relazione alle condizioni da soddisfare per i rimpatri, e rafforzeremo le capacità di rimpatrio dell’UE, nel rispetto del diritto internazionale. Accogliamo con favore l’intenzione della Commissione di presentare rapidamente, come primo passo, un piano d’azione aggiornato sul rimpatrio e di fornire orientamenti per un maggior numero di rimpatri operativi da parte dell’UE e degli Stati membri e un’effettiva riammissione sulla base dell’acquis in vigore.

9. Siamo concordi per un’azione rapida e  determinata volta a  conseguire gli obiettivi illustrati nella presente dichiarazione ed esortiamo tutti gli attori ad adoperarsi in tal senso. Accogliamo con favore l’intenzione della presidenza maltese, in stretta cooperazione con la Commissione e l’alto rappresentante, di presentare quanto prima al Consiglio un piano concreto di attuazione a tal fine, di proseguire i lavori, nonché di garantire un attento monitoraggio dei risultati. Nelle riunioni di marzo e  giugno il Consiglio europeo esaminerà, sulla base di una relazione della presidenza maltese, i progressi conseguiti relativamente all’approccio globale.

Page 55: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

53

CONCLUSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO —

9 MARZO 2017

Il Consiglio europeo ha deliberato sul documento allegato, che ha ricevuto il sostegno di 27 membri del Consiglio europeo ma non ha ottenuto il consenso per ragioni indipendenti dal merito.I riferimenti al Consiglio europeo nel documento allegato non dovrebbero essere interpretati come un’approvazione formale da parte del Consiglio europeo in quanto istituzione.

I. OCCUPAZIONE, CRESCITA E COMPETITIVITÀ

1. Il programma di riforme posto in essere dall’UE e dai suoi Stati membri a seguito della crisi del 2008 sta dando risultati. L’economia è tornata a crescere in tutti i 28 Stati membri e le prospettive sono incoraggianti sia per la zona euro che per l’UE nel suo complesso. La disoccupazione, sebbene ancora troppo elevata, è al livello più basso dal 2009, la situazione delle finanze pubbliche è  in via di miglioramento e  gli investimenti, seppure ancora troppo deboli, sono in crescita.

2. Permangono tuttavia delle incertezze ed è  quindi importante garantire la sostenibilità della ripresa. A  tal fine devono essere proseguite le riforme strutturali volte a modernizzare le nostre economie e occorre rafforzare le finanze pubbliche e promuovere gli investimenti, compreso attraverso l’estensione in tempi rapidi del Fondo europeo per gli investimenti strategici, anche nell’ottica di compiere sforzi particolari per combattere la disoccupazione negli Stati membri in cui questa raggiunge livelli particolarmente elevati.

3. Ricordando le sue precedenti conclusioni, il Consiglio europeo ribadisce l’importanza che riveste per l’occupazione, la crescita e la competitività un mercato unico funzionante basato sulle quattro libertà. Un’azione risoluta sull’agenda digitale consentirà di cogliere i  benefici dell’era digitale e favorirà l’innovazione. Le decisioni già adottate devono essere attuate con efficacia e le lacune esistenti devono essere colmate attraverso rapidi progressi in relazione alle proposte legislative, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2016 e la dichiarazione comune del 13 dicembre 2016 sulle priorità legislative dell’UE per il 2017. Il Consiglio europeo si compiace della decisione della Commissione di affrontare la questione del doppio standard qualitativo dei prodotti alimentari nel mercato interno in seno al Forum di alto livello per un migliore funzionamento della filiera alimentare. Sono necessarie azioni concrete a livello di UE per garantire una base industriale solida e competitiva, come indicato nelle conclusioni del dicembre 2016, un mercato dell’energia pienamente funzionante e interconnesso nonché un prospero settore dei servizi. Tutti questi ambiti trarranno vantaggio da un mercato unico più forte. Il nostro obiettivo condiviso resta pertanto quello di completare e attuare entro il 2018 le varie strategie per il mercato unico. In giugno il Consiglio europeo valuterà i progressi compiuti.

4. Gli scambi commerciali continuano a rappresentare uno dei motori più potenti della crescita, sostenendo milioni di posti di lavoro e contribuendo alla prosperità. Il Consiglio europeo si compiace del voto favorevole espresso dal Parlamento europeo sull’accordo economico e commerciale globale (CETA) tra l’UE e il Canada e ne attende con interesse l’imminente applicazione provvisoria. Esso rappresenta un chiaro segnale in un’epoca in cui riemergono tendenze protezionistiche. L’UE rimane fermamente impegnata a favore di una politica commerciale incisiva e un sistema commerciale multilaterale aperto e disciplinato da regole, in cui l’OMC abbia un ruolo centrale. L’UE si dovrà dotare nel contempo di strumenti resi moderni, compatibili con le norme dell’OMC, al fine di contrastare le pratiche commerciali sleali e le distorsioni del mercato. Il Consiglio europeo chiede la rapida adozione delle proposte pertinenti a tale riguardo. L’UE continuerà a dialogare attivamente con i partner commerciali internazionali, anche portando avanti con decisione tutti i negoziati in corso per accordi di libero scambio ambiziosi ed equilibrati, compreso con il Mercosur e il Messico; i negoziati con il Giappone sono quelli più vicini a una rapida conclusione. È opportuno rafforzare le relazioni commerciali con la Cina in base a una comprensione comune dei vantaggi mutui e reciproci. L’UE presterà particolare attenzione al rispetto e  alla promozione delle norme fondamentali e del principio di non discriminazione.

5. Il Consiglio europeo ribadisce la necessità di completare l’unione bancaria in termini di riduzione e condivisione dei rischi nel settore finanziario, nell’opportuna sequenza, come indicato nelle conclusioni del Consiglio del 17 giugno 2016. Ricorda l’importanza della cooperazione internazionale nella concezione di norme prudenziali e di vigilanza comuni per i servizi finanziari.

6. È di vitale importanza che i benefici della crescita economica si estendano a tutti i cittadini. Il Consiglio europeo attende con interesse il vertice sociale per il lavoro equo e la crescita che si terrà a Göteborg il 17 novembre 2017.

7. Il Consiglio europeo approva gli ambiti strategici prioritari individuati nell’analisi annuale della crescita e invita gli Stati membri a  inserirli nei prossimi programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità o convergenza. Il Consiglio europeo approva altresì il progetto di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro.

II. SICUREZZA E DIFESA8. Il Consiglio europeo desidera che le dinamiche messe in

moto dalle sue conclusioni del dicembre 2016 sulla sicurezza esterna e la difesa siano mantenute e rafforzate, secondo i parametri ivi stabiliti. Nell’attuale contesto internazionale, l’Europa deve adoperarsi maggiormente per proteggere i propri cittadini e contribuire alla pace e alla stabilità nel

Page 56: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

54

suo vicinato e non solo, anche impegnando sufficienti risorse aggiuntive, tenendo conto al tempo stesso degli impegni giuridici e delle situazioni nazionali. Al riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore il lavoro svolto dal Consiglio il 6 marzo, che offre un’ampia panoramica dello stato attuale di tutte le questioni (strutture di gestione delle crisi della PSDC, cooperazione strutturata permanente, revisione coordinata annuale sulla difesa, sviluppo delle capacità civili) e dimostra il conseguimento di progressi concreti in alcuni settori chiave. Rammenta inoltre la necessità di attuare l’«insieme comune di proposte» per il rafforzamento della cooperazione con la NATO. Partendo da questo slancio, i lavori devono proseguire con celerità e determinazione ancora maggiori. Il Consiglio europeo accoglie con favore la conferenza ad alto livello su sicurezza e difesa che si svolgerà a Praga il 9 giugno 2017. Il Consiglio europeo tornerà su questo argomento nel giugno 2017 e fornirà ulteriori orientamenti strategici.

9. L’UE rimane pienamente impegnata a sostenere gli Stati membri nel garantire la sicurezza interna e lottare contro il terrorismo. Negli ultimi anni abbiamo compiuto notevoli progressi al riguardo, ma continuiamo ad affrontare sfide senza precedenti. Il Consiglio europeo invita i colegislatori a trovare un accordo sulla proposta relativa a un sistema di ingressi/uscite entro il giugno 2017 e ad accelerare i lavori sulla proposta relativa al sistema europeo di informazione e  autorizzazione ai viaggi. È  pertanto fondamentale proseguire l’attuazione della rinnovata strategia di sicurezza interna dell’Unione europea 2015-2020, che il Consiglio europeo continuerà a monitorare. La giornata europea in memoria delle vittime del terrorismo, che ricorre l’11 marzo, è un’importante testimonianza del rilievo della strategia.

III. MIGR AZIONE10. Come risulta dalla relazione del primo ministro maltese,

molte misure operative decise nella riunione informale tenutasi a Malta il 3 febbraio 2017 sono in fase di attuazione. Il Consiglio europeo ribadisce la propria determinazione a  concretizzare tutti gli elementi della dichiarazione di Malta e sostiene pienamente i lavori della presidenza del Consiglio, in stretta cooperazione con la Commissione e l’alto rappresentante. Appoggia inoltre le azioni intraprese dai singoli Stati membri per sostenere le autorità libiche e i loro vicini nordafricani e meridionali negli sforzi volti ad affrontare le sfide poste dalla migrazione clandestina. A tal riguardo, l’UNHCR e l’OIM costituiscono partner importanti. L’UE continuerà a  rimanere vigile riguardo a tutte le principali rotte migratorie in modo da poter reagire rapidamente agli sviluppi. Il Consiglio europeo accoglie con favore la comunicazione della Commissione su un piano d’azione rinnovato sul rimpatrio, chiesto nella dichiarazione di Malta, nonché la raccomandazione agli Stati membri che la accompagna, e invita il Consiglio a esaminarle celermente.

Ricorda la necessità di proseguire i lavori su una serie di efficaci accordi di riammissione dell’UE con i paesi terzi.

11. Per quanto riguarda la dimensione interna, l’effettiva applicazione dei principi di responsabilità e di solidarietà resta un obiettivo condiviso. Il Consiglio europeo invita a compiere ulteriori sforzi per conseguire rapidi risultati in relazione a  tutti gli aspetti di una politica migratoria globale resiliente alle crisi future, tra l’altro con l’obiettivo di raggiungere un consenso sulla politica di asilo dell’UE durante l’attuale presidenza.

12. Il Consiglio europeo tornerà su questi punti nel giugno 2017.

IV. BALCANI OCCIDENTALI13. Alla luce delle sfide interne ed esterne che la regione si

trova ad affrontare, il Consiglio europeo ha discusso della fragile situazione nei Balcani occidentali, che continuerà a  monitorare. Sottolinea l’importanza che rivestono la prosecuzione del processo di riforma, le relazioni di buon vicinato e le iniziative di cooperazione regionale inclusiva. Ha ribadito il suo inequivocabile sostegno alla prospettiva europea dei Balcani occidentali. Compiacendosi dei progressi compiuti dai paesi della regione, il Consiglio europeo sottolinea che l’UE resta impegnata e attiva a tutti i livelli al fine di aiutarli a realizzare riforme e progetti orientati all’UE.

V. ALTRI PUNTI

Procura europea14. Dopo essere stato investito da diciassette Stati membri del

progetto di regolamento che istituisce la Procura europea a  norma dell’articolo 86, paragrafo 1, secondo comma, del TFUE, il Consiglio europeo ha discusso il progetto e ha rilevato che sussiste la condizione stabilita all’inizio dell’articolo 86, paragrafo 1, terzo comma, aprendo quindi la via all’eventuale instaurazione di una cooperazione rafforzata, conformemente alle disposizioni dei trattati.

Elezione del presidente del Consiglio europeo15. Il Consiglio europeo ha rieletto Donald Tusk presidente del

Consiglio europeo per il periodo che va dal 1º giugno 2017 al 30 novembre 2019.

16. Il Consiglio europeo ha preso nota della decisione dei capi di Stato o di governo delle parti contraenti del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’unione economica e monetaria la cui moneta è l’euro di rinominare Donald Tusk presidente del vertice euro per il periodo che va dal 1o giugno 2017 al 30 novembre 2019.

17. Il Consiglio europeo ha deciso di riesaminare, nel corso di quest’anno, la procedura, i criteri e gli equilibri necessari per quanto riguarda le nomine ad alto livello per il prossimo ciclo istituzionale.

Page 57: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

55

DICHIARAZIONE DI ROMA DEI LEADER DEI 27 STATI MEMBRI E DEL CONSIGLIO

EUROPEO, DEL PARLAMENTO EUROPEO E DELLA COMMISSIONE EUROPEA —

25 MARZO 2017

Noi, i  leader dei 27 Stati membri e delle istituzioni dell’UE, siamo orgogliosi dei risultati raggiunti dall’Unione europea: la costruzione dell’unità europea è  un’impresa coraggiosa e lungimirante. Sessanta anni fa, superando la tragedia di due conf litti mondiali, abbiamo deciso di unirci e di ricostruire il continente dalle sue ceneri. Abbiamo creato un’Unione unica, dotata di istituzioni comuni e di forti valori, una comunità di pace, libertà, democrazia, fondata sui diritti umani e lo stato di diritto, una grande potenza economica che può vantare livelli senza pari di protezione sociale e welfare.L’unità europea è iniziata come il sogno di pochi ed è diventata la speranza di molti. Fino a che l’Europa non è stata di nuovo una. Oggi siamo uniti e più forti: centinaia di milioni di persone in tutta Europa godono dei vantaggi di vivere in un’Unione allargata che ha superato le antiche divisioni.L’Unione europea è confrontata a sfide senza precedenti, sia a livello mondiale che al suo interno: conf litti regionali, terrorismo, pressioni migratorie crescenti, protezionismo e disuguaglianze sociali ed economiche. Insieme, siamo determinati ad affrontare le sfide di un mondo in rapido mutamento e a offrire ai nostri cittadini sicurezza e nuove opportunità.Renderemo l’Unione europea più forte e più resiliente, attraverso un’unità e una solidarietà ancora maggiori tra di noi e nel rispetto di regole comuni. L’unità è sia una necessità che una nostra libera scelta. Agendo singolarmente saremmo tagliati fuori dalle dinamiche mondiali. Restare uniti è la migliore opportunità che abbiamo di inf luenzarle e di difendere i nostri interessi e valori comuni. Agiremo congiuntamente, a ritmi e con intensità diversi se necessario, ma sempre procedendo nella stessa direzione, come abbiamo fatto in passato, in linea con i trattati e lasciando la porta aperta a coloro che desiderano associarsi successivamente. La nostra Unione è indivisa e indivisibile.Per il prossimo decennio vogliamo un’Unione sicura, prospera, competitiva, sostenibile e socialmente responsabile, che abbia la volontà e la capacità di svolgere un ruolo chiave nel mondo e di plasmare la globalizzazione. Vogliamo un’Unione in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica. Vogliamo un’Unione che resti aperta a quei paesi europei che rispettano i  nostri valori e  si impegnano a promuoverli.In questi tempi di cambiamenti, e consapevoli delle preoccupazioni dei nostri cittadini, sosteniamo il programma di Roma e  ci impegniamo ad adoperarci per realizzare:1. Un’Europa sicura: un’Unione in cui tutti i  cittadini si

sentano sicuri e possano spostarsi liberamente, in cui le frontiere esterne siano protette, con una politica migratoria efficace, responsabile e sostenibile, nel rispetto delle norme internazionali; un’Europa determinata a  combattere il terrorismo e la criminalità organizzata.

2. Un’Europa prospera e sostenibile: un’Unione che generi crescita e  occupazione; un’Unione in cui un mercato unico forte, connesso e in espansione, che faccia proprie le evoluzioni tecnologiche, e  una moneta unica stabile e ancora più forte creino opportunità di crescita, coesione, competitività, innovazione e scambio, in particolare per le piccole e medie imprese; un’Unione che promuova una crescita sostenuta e sostenibile attraverso gli investimenti e le riforme strutturali e che si adoperi per il completamento dell’unione economica e monetaria; un’Unione in cui le economie convergano; un’Unione in cui l’energia sia sicura e conveniente e l’ambiente pulito e protetto.

3. Un’Europa sociale: un’Unione che, sulla base di una crescita sostenibile, favorisca il progresso economico e  sociale, nonché la coesione e  la convergenza, difendendo nel contempo l’integrità del mercato interno; un’Unione che tenga conto della diversità dei sistemi nazionali e del ruolo fondamentale delle parti sociali; un’Unione che promuova la parità tra donne e  uomini e  diritti e  pari opportunità per tutti; un’Unione che lotti contro la disoccupazione, la discriminazione, l’esclusione sociale e la povertà; un’Unione in cui i giovani ricevano l’istruzione e la formazione migliori e possano studiare e trovare un lavoro in tutto il continente; un’Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale.

4. Un’Europa più forte sulla scena mondiale: un’Unione che sviluppi ulteriormente i  partenariati esistenti e  al tempo stesso ne crei di nuovi e promuova la stabilità e la prosperità nel suo immediato vicinato a  est e  a sud, ma anche in Medio Oriente e in tutta l’Africa e nel mondo; un’Unione pronta ad assumersi maggiori responsabilità e a contribuire alla creazione di un’industria della difesa più competitiva e integrata; un’Unione impegnata a rafforzare la propria sicurezza e difesa comuni, anche in cooperazione e complementarità con l’Organizzazione del trattato del Nord Atlantico, tenendo conto degli impegni giuridici e delle situazioni nazionali; un’Unione attiva in seno alle Nazioni Unite che difenda un sistema multilaterale disciplinato da regole, che sia orgogliosa dei propri valori e protettiva nei confronti dei propri cittadini, che promuova un commercio libero ed equo e una politica climatica globale positiva.

Perseguiremo questi obiettivi, fermi nella convinzione che il futuro dell’Europa è nelle nostre mani e che l’Unione europea è il migliore strumento per conseguire i nostri obiettivi. Ci impegniamo a dare ascolto e risposte alle preoccupazioni espresse dai nostri cittadini e dialogheremo con i parlamenti nazionali. Collaboreremo a livello di Unione europea, nazionale, regionale o locale per fare davvero la differenza, in uno spirito di fiducia e di leale cooperazione, sia tra gli Stati membri che tra di essi e le istituzioni dell’UE, nel rispetto del principio di sussidiarietà. Lasceremo ai diversi livelli decisionali sufficiente margine di manovra per rafforzare

Page 58: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

56

il potenziale di innovazione e crescita dell’Europa. Vogliamo che l’Unione sia grande sulle grandi questioni e piccola sulle piccole. Promuoveremo un processo decisionale democratico, efficace e trasparente, e risultati migliori.

Noi leader, lavorando insieme nell’ambito del Consiglio europeo e tra le istituzioni, faremo sì che il programma di oggi sia attuato e divenga così la realtà di domani. Ci siamo uniti per un buon fine. L’Europa è il nostro futuro comune.

Page 59: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

57

DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO (5) (ARTICOLO 50)

SULLA NOTIFICA DEL REGNO UNITO — 29 MARZO 2017

(5) A seguito della notifica a norma dell’articolo 50 del TUE, il membro del Consiglio europeo che rappresenta lo Stato membro che recede non partecipa né alle deliberazioni né alle decisioni del Consiglio europeo che lo riguardano.

Oggi il Consiglio europeo ha ricevuto una lettera del primo ministro britannico, Theresa May, in cui si notifica l’intenzione del Regno Unito di uscire dall’Unione europea. Tale notifica fa seguito al referendum del 23 giugno 2016 e segna l’inizio della procedura di recesso ai sensi dell’articolo 50 del trattato. Esprimiamo rammarico per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, ma siamo pronti per la procedura che si dovrà ora seguire.Per l’Unione europea, il primo passo sarà adesso l’adozione degli orientamenti per i negoziati da parte del Consiglio europeo. Tali orientamenti definiranno i principi e le posizioni generali su cui si baseranno i negoziati che l’Unione, rappresentata dalla Commissione europea, condurrà con il Regno Unito.

In tali negoziati l’Unione agirà in modo unitario e salvaguarderà i suoi interessi. La nostra prima priorità sarà ridurre al minimo l’incertezza che la decisione del Regno Unito comporta per i nostri cittadini, imprese e Stati membri. Pertanto, ci concentreremo anzitutto sull’insieme delle modalità essenziali per un recesso ordinato.Affronteremo dette trattative in modo costruttivo adoperandoci per trovare un accordo. Ci auguriamo che in futuro il Regno Unito resti un partner stretto.Il presidente Tusk ha convocato il Consiglio europeo per il 29 aprile 2017.

Page 60: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

58

OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE DONALD TUSK SULLE PROSSIME TAPPE

DOPO LA NOTIFICA DEL REGNO UNITO — 31 MARZO 2017

Buongiorno. Desidero innanzitutto ringraziare il primo ministro Muscat per l’ospitalità e  l’eccellente lavoro già svolto dalla presidenza maltese. In tempi come questi è ancora più importante poter contare su una presidenza di turno stabile, salda e di alto profilo. Pertanto, Joseph, ti ringrazio nuovamente per il lavoro svolto.

Il punto principale all’ordine del giorno è stato ovviamente la Brexit.

Oggi il mio compito è quello di proporre ai 27 leader dell’UE il progetto di orientamenti per i negoziati sulla Brexit. Ai 27 perché da mercoledì, dopo l’attivazione dell’articolo 50, il Regno Unito siede dall’altra parte del tavolo negoziale. Abbiamo lavorato con estrema rapidità perché, come saprete, il trattato ci concede solo due anni per raggiungere un accordo.

Permettetemi di illustrare i principali elementi e principi della mia proposta, che consideriamo fondamentali e sosterremo con determinazione.

È nostro dovere contenere al minimo l’incertezza e i disagi per i cittadini, le imprese e gli Stati membri provocati dalla decisione del Regno Unito di recedere dall’UE. Come ho già ricordato, si tratta sostanzialmente di limitare i danni.

Dobbiamo pensare in primo luogo alle persone. Cittadini provenienti da tutta l’UE vivono, lavorano e studiano nel Regno Unito e finché il Regno Unito resterà un membro i loro diritti saranno pienamente protetti. Occorre tuttavia regolare lo status e le situazioni di tali cittadini dopo il recesso definendo garanzie reciproche, esecutive e non discriminatorie.

In secondo luogo, dobbiamo impedire un vuoto giuridico per le nostre imprese derivante dal fatto che dopo la Brexit le leggi dell’UE non saranno più applicabili nel Regno Unito.

In terzo luogo, dobbiamo assicurarci che il Regno Unito onori tutte le responsabilità e gli impegni finanziari assunti in qualità di

Stato membro. È solo una questione di equità verso tutti i cittadini, le comunità, gli scienziati, gli agricoltori e così via, nei confronti dei quali tutti noi 28 abbiamo fatto promesse e siamo debitori. Io posso garantire che l’UE, per parte sua, onorerà tutti gli impegni.

In quarto luogo, cercheremo soluzioni f lessibili e creative per evitare di ripristinare una frontiera fisica tra Irlanda del Nord e Irlanda. Sostenere il processo di pace in Irlanda del Nord riveste un’importanza fondamentale.

Queste quattro questioni fanno tutte parte della prima fase dei negoziati. Solo quando avremo compiuto progressi sufficienti per quanto riguarda il recesso, potremo discutere il quadro delle nostre future relazioni. Non saranno avviate contemporaneamente trattative parallele su tutte le questioni, come suggerito da alcuni nel Regno Unito.

Per quanto riguarda le nostre future relazioni, condividiamo ovviamente il desiderio del Regno Unito di istituire un partenariato stretto. Legami forti, che vadano oltre l’economia e includano la cooperazione in materia di sicurezza, continuano a essere nel nostro comune interesse.

Permettetemi di concludere dicendo che le trattative che stanno per iniziare saranno difficili, complesse e talvolta addirittura conf littuali. Non esistono alternative. L’UE a 27 non persegue e non perseguirà un approccio punitivo. La Brexit è già abbastanza punitiva di per sé. Dopo oltre quaranta anni in cui siamo stati uniti, abbiamo il dovere reciproco di fare tutto ciò che è in nostro potere per rendere questo divorzio il più agevole possibile.

Questo è anche il motivo per cui il primo ministro May e io abbiamo deciso di mantenere contatti stretti e regolari per tutta la durata di questo processo. Ho intenzione di far visita a Theresa May a Londra prima del Consiglio europeo di aprile.

Grazie.

Page 61: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

59

ORIENTAMENTI — RIUNIONE STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO EUROPEO (6)

(ARTICOLO 50) — 29 APRILE 2017

(6) A seguito della notifica a norma dell’articolo 50 del TUE, il membro del Consiglio europeo che rappresenta lo Stato membro che recede non partecipa né alle deliberazioni né alle decisioni del Consiglio europeo che lo riguardano.

Il 29 marzo 2017 il Consiglio europeo ha ricevuto dal Regno Unito la notifica dell’intenzione di recedere dall’Unione europea e dall’Euratom. Ciò consente l’avvio di negoziati, come previsto dal trattato.L’integrazione europea ha portato pace e prosperità all’Europa e ha reso possibile una cooperazione senza precedenti, per livello e portata, su questioni di comune interesse in un mondo in rapida evoluzione. Pertanto, l’obiettivo generale dell’Unione in questi negoziati sarà quello di salvaguardare i suoi interessi e quelli dei suoi cittadini, delle sue imprese e dei suoi Stati membri.La decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione crea notevoli incertezze che rischiano di provocare turbolenze in particolare nel Regno Unito ma anche, in misura minore, in altri Stati membri. I cittadini che hanno costruito la propria vita sulla base dei diritti derivanti dall’appartenenza del Regno Unito all’UE si trovano di fronte alla prospettiva di perdere tali diritti. Le imprese e altri soggetti interessati perderanno la prevedibilità e  la certezza offerte dal diritto dell’UE. La decisione avrà un impatto anche sulle autorità pubbliche. Dobbiamo pertanto procedere seguendo un approccio per fasi che dia priorità a un recesso ordinato. È opportuno che le autorità nazionali, le imprese e altri soggetti interessati adottino tutte le misure necessarie per prepararsi alle conseguenze del recesso del Regno Unito.Nell’intero arco dei negoziati l’Unione manterrà la sua unità e agirà in modo unitario al fine di raggiungere un risultato che sia giusto ed equo per tutti gli Stati membri e nell’interesse dei suoi cittadini. Darà prova di spirito costruttivo e si adopererà per trovare un accordo. Ciò è nel miglior interesse di entrambe le parti. L’Unione si impegnerà a fondo per raggiungere tale obiettivo, ma si preparerà per essere in grado di gestire la situazione anche in caso di eventuale fallimento dei negoziati.I presenti orientamenti definiscono il quadro per i negoziati a norma dell’articolo 50 del TUE e stabiliscono i principi e le posizioni generali che l’Unione seguirà in tutto l’arco dei negoziati. In tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore la risoluzione del Parlamento europeo del 5 aprile 2017. Il Consiglio europeo si occuperà costantemente della questione e aggiornerà i presenti orientamenti secondo necessità nel corso dei negoziati. Le direttive di negoziato saranno adattate di conseguenza.

I. PRINCIPI FONDAMENTALI1. Il Consiglio europeo continuerà a  basarsi sui principi

enunciati nella dichiarazione dei capi di Stato o di governo e dei presidenti del Consiglio europeo e della Commissione europea del 29 giugno 2016. Ribadisce l’auspicio che il Regno Unito resti un partner stretto in futuro. Ribadisce altresì che

ogni accordo con il Regno Unito dovrà essere basato su un equilibrio di diritti e obblighi e garantire condizioni di parità. La salvaguardia dell’integrità del mercato unico esclude la partecipazione ad esso su base settoriale. Un paese che non è membro dell’Unione e non rispetta i medesimi obblighi di un membro non può avere gli stessi diritti e godere degli stessi vantaggi di un membro. In tale contesto, il Consiglio europeo si compiace del fatto che il governo britannico riconosca che le quattro libertà del mercato unico sono indivisibili e che non sono ammissibili scelte di comodo. L’Unione preserverà la propria autonomia per quanto riguarda il suo processo decisionale e il ruolo della Corte di giustizia dell’Unione europea.

2. I negoziati a  norma dell’articolo  50 del TUE saranno condotti all’insegna della trasparenza e come un pacchetto unico. In ottemperanza al principio secondo cui «nulla è  concordato finché tutto non è  concordato», non sarà possibile concordare soluzioni su singoli elementi. L’Unione affronterà i negoziati con posizioni unificate e dialogherà con il Regno Unito esclusivamente attraverso i canali stabiliti nei presenti orientamenti e nelle direttive di negoziato. Al fine di non indebolire la posizione dell’Unione, non vi saranno negoziati separati tra singoli Stati membri e il Regno Unito su questioni attinenti al recesso del Regno Unito dall’Unione.

3. I principi fondamentali sopra esposti dovrebbero applicarsi in egual misura ai negoziati per un recesso ordinato, alle eventuali trattative preliminari e preparatorie sul quadro delle future relazioni e  a qualunque forma di modalità transitoria.

II. UN APPROCCIO PER FASI AI NEGOZIATI

4. Alla data del recesso, i trattati cesseranno di applicarsi al Regno Unito, ai suoi paesi e territori d’oltremare attualmente associati all’Unione e ai territori delle cui relazioni esterne il Regno Unito è  responsabile. Scopo principale dei negoziati è garantire il recesso ordinato del Regno Unito al fine di limitare l’incertezza e, nella misura del possibile, ridurre al minimo le turbolenze causate da questo brusco cambiamento.A tal fine, la prima fase dei negoziati mirerà a:

– offrire a cittadini, imprese, soggetti interessati e partner internazionali il massimo grado possibile di chiarezza e  certezza giuridica per quanto riguarda gli effetti immediati del recesso del Regno Unito dall’Unione;

Page 62: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

60

– regolare lo svincolamento del Regno Unito dall’Unione e da tutti i diritti e gli obblighi che ad esso derivano dagli impegni assunti in quanto Stato membro.

Il Consiglio europeo seguirà attentamente i progressi compiuti e deciderà quando saranno sufficienti a permettere che i negoziati passino alla fase successiva.

5. Sebbene un accordo sulle future relazioni tra l’Unione e il Regno Unito possa di per sé essere messo a punto e concluso solo una volta che il Regno Unito sia diventato un paese terzo, l’articolo 50 del TUE richiede che le modalità del recesso tengano conto del quadro delle future relazioni con l’Unione. In questa prospettiva, si dovrebbe giungere a una visione globale sul quadro delle future relazioni durante una seconda fase dei negoziati previsti dall’articolo 50 del TUE. Siamo pronti ad avviare trattative preliminari e preparatorie a questo scopo nell’ambito dei negoziati a norma dell’articolo 50 del TUE non appena il Consiglio europeo deciderà che la prima fase ha permesso progressi sufficienti verso il conseguimento di un accordo soddisfacente sulle modalità di un recesso ordinato.

6. Per quanto necessario e giuridicamente possibile, i negoziati possono anche cercare di stabilire modalità transitorie nell’interesse dell’Unione e, se del caso, predisporre passerelle verso il quadro prevedibile delle future relazioni alla luce dei progressi compiuti. Siffatte eventuali modalità transitorie devono essere chiaramente definite, limitate nel tempo e soggette a meccanismi di esecuzione efficaci. Qualora si prendesse in considerazione un prolungamento a  tempo determinato dell’acquis dell’Unione, ciò richiederebbe l’applicazione degli esistenti strumenti e strutture di regolamentazione, bilancio, vigilanza, attività giudiziaria ed esecuzione dell’Unione.

7. Il termine di due anni previsto all’articolo 50 del TUE scade il 29 marzo 2019.

III. ACCORDO RELATIVO ALLE MODALITÀ DI UN RECESSO ORDINATO

8. Il diritto di ogni cittadino dell’UE e dei suoi famigliari di vivere, lavorare o  studiare in qualunque Stato membro dell’UE è un aspetto fondamentale dell’Unione europea: assieme ad altri diritti previsti dalla legislazione dell’UE, ha plasmato le vite e le scelte di milioni di persone. La prima priorità dei negoziati sarà concordare garanzie reciproche intese a  salvaguardare, alla data del recesso, lo status e  i diritti derivanti dal diritto dell’Unione dei cittadini dell’UE e del Regno Unito, e delle relative famiglie, interessati dal recesso del Regno Unito dall’Unione. Dette garanzie devono essere effettive, eseguibili, non discriminatorie e  globali e comprendere il diritto di ottenere il soggiorno permanente dopo un periodo continuativo di cinque anni di soggiorno legale. È opportuno che i cittadini possano esercitare i loro diritti mediante procedure amministrative agevoli e semplici.

9. L’uscita del Regno Unito dall’Unione avrà inoltre ripercussioni sulle imprese dell’UE che hanno scambi con il Regno Unito e che vi operano e sulle imprese britanniche che hanno scambi con l’Unione e che vi operano. Analogamente, può avere effetti sui soggetti che hanno concluso contratti

e accordi commerciali o che prendono parte a programmi finanziati dall’UE partendo dal presupposto che il Regno Unito sarebbe rimasto membro dell’UE. I  negoziati dovrebbero cercare di evitare un vuoto giuridico quando i  trattati cesseranno di applicarsi al Regno Unito e, per quanto possibile, di affrontare le incertezze.

10. Una liquidazione finanziaria una tantum — che comprenda le questioni derivanti dal QFP e quelle connesse alla Banca europea per gli investimenti (BEI), al Fondo europeo di sviluppo (FES) e alla Banca centrale europea (BCE) — dovrebbe garantire il rispetto, da parte sia dell’Unione sia del Regno Unito, degli obblighi derivanti dall’intero periodo di appartenenza del Regno Unito all’Unione. La liquidazione dovrebbe riguardare tutti gli impegni, come anche le passività, ivi comprese le passività potenziali.

11. L’Unione ha sempre sostenuto l’obiettivo della pace e della riconciliazione sancito nell’accordo del Venerdì santo in tutte le sue parti; continuare a sostenere e a tutelare i risultati, i  benefici e  gli impegni del processo di pace continuerà a  rivestire fondamentale importanza. Considerate le circostanze specifiche dell’isola d’Irlanda, sarà necessario trovare soluzioni f lessibili e  creative, anche allo scopo di evitare una frontiera fisica, rispettando al contempo l’integrità dell’ordinamento giuridico dell’Unione. In questo contesto l’Unione dovrebbe anche riconoscere gli accordi e le intese bilaterali esistenti tra il Regno Unito e l’Irlanda che sono compatibili con il diritto dell’UE.

12. L’Unione dovrebbe concordare con il Regno Unito intese relativamente alle zone di sovranità del Regno Unito a Cipro e riconoscere al riguardo gli accordi e le intese bilaterali tra la Repubblica di Cipro e il Regno Unito che sono compatibili con il diritto dell’UE, specialmente per quanto attiene alla salvaguardia dei diritti e degli interessi dei cittadini dell’UE che risiedono o lavorano nelle zone di sovranità.

13. In seguito al recesso, gli accordi conclusi dall’Unione, oppure dagli Stati membri a nome dell’Unione o dall’Unione e dai suoi Stati membri congiuntamente, non riguarderanno più il Regno Unito. L’Unione manterrà i propri diritti e obblighi rispetto agli accordi internazionali. A tal riguardo, il Consiglio europeo si aspetta che il Regno Unito onori la sua parte di tutti gli impegni internazionali sottoscritti nell’ambito della sua appartenenza all’UE. In questi casi occorrerebbe avviare un dialogo costruttivo con il Regno Unito su un possibile approccio comune nei confronti dei paesi terzi partner, delle organizzazioni e convenzioni internazionali interessati.

14. L’accordo di recesso dovrebbe inoltre affrontare eventuali questioni derivanti dal recesso in altri settori di cooperazione, tra cui la cooperazione giudiziaria, le attività di contrasto e la sicurezza.

15. Benché spetti ai 27 Stati membri decidere rapidamente sulla sede futura delle agenzie e strutture dell’UE che si trovano nel Regno Unito, è  opportuno raggiungere intese atte a facilitarne il trasferimento.

16. Per tutti i  procedimenti pendenti dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea alla data del recesso che coinvolgono il Regno Unito o persone fisiche o giuridiche nel Regno Unito è opportuno definire modalità che assicurino la certezza del diritto e la parità di trattamento. La Corte di giustizia dell’Unione europea dovrebbe restare competente

Page 63: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

61

a  decidere in questi procedimenti. Analogamente, è  opportuno definire modalità per i  procedimenti amministrativi pendenti dinanzi alla Commissione europea e alle agenzie dell’Unione alla data del recesso che coinvolgono il Regno Unito o persone fisiche o giuridiche nel Regno Unito. Inoltre, occorrerebbe prevedere modalità per eventuali procedimenti amministrativi o giudiziari da avviare dopo l’uscita per fatti avvenuti prima della data di recesso.

17. L’accordo di recesso dovrebbe comprendere gli opportuni meccanismi di risoluzione delle controversie e di esecuzione in ordine all’applicazione e  interpretazione dell’accordo stesso, nonché modalità istituzionali debitamente circoscritte che consentano di adottare le misure necessarie in situazioni non previste dall’accordo. In tale contesto occorre tener presente l’interesse dell’Unione a tutelare in modo efficace la propria autonomia e il proprio ordinamento giuridico, compreso il ruolo della Corte di giustizia dell’Unione europea.

IV. TR ATTATIVE PRELIMINARI E PREPAR ATORIE PER UN QUADRO ATTINENTE ALLE FUTURE RELAZIONI UNIONE–REGNO UNITO

18. Il Consiglio europeo accoglie con favore e  condivide il desiderio del Regno Unito di instaurare uno stretto partenariato tra l’Unione e  il Regno Unito dopo la sua uscita. Se è vero che le relazioni tra l’Unione e uno Stato che non ne è  membro non possono offrire gli stessi vantaggi dell’appartenenza all’Unione, rimarranno legami forti e costruttivi nell’interesse di entrambe le parti che dovrebbero spingersi oltre i soli scambi commerciali.

19. Il governo britannico ha comunicato che non punterà a  restare nel mercato unico; per converso, intenderebbe perseguire un ambizioso accordo di libero scambio con l’Unione europea. Tenendo presenti gli interessi dell’Unione, il Consiglio europeo è  pronto ad avviare i  lavori per un accordo sugli scambi, da mettere a punto e concludere nel momento in cui il Regno Unito non sarà più uno Stato membro.

20. Qualsiasi accordo di libero scambio dovrebbe essere equilibrato, ambizioso e di vasta portata. Non può tuttavia equivalere alla partecipazione al mercato unico o sue parti, in quanto ciò ne comprometterebbe l’integrità e il corretto funzionamento. L’accordo deve garantire parità di condizioni, segnatamente in termini di concorrenza e aiuti di Stato, e a questo proposito comprendere salvaguardie contro vantaggi

concorrenziali sleali derivanti, tra l’altro, da misure e prassi fiscali, sociali, ambientali e regolamentari.

21. Qualsiasi quadro futuro dovrebbe salvaguardare la stabilità finanziaria dell’Unione e rispettarne il regime e le norme di regolamentazione e di vigilanza, nonché la loro applicazione.

22. L’UE è  pronta a  instaurare partenariati in settori non collegati agli scambi, in particolare la lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale, come pure in materia di sicurezza, di difesa e di politica estera.

23. Il futuro partenariato deve comprendere opportuni meccanismi di esecuzione e di risoluzione delle controversie che non incidano sull’autonomia dell’Unione, in particolare sui suoi processi decisionali.

24. Dopo che il Regno Unito avrà lasciato l’Unione, nessun accordo tra l’UE e il Regno Unito potrà essere applicato al territorio di Gibilterra senza accordo tra il Regno di Spagna e il Regno Unito.

V. PRINCIPIO DI SINCER A COOPER AZIONE

25. Fino a quando non lascerà l’Unione, il Regno Unito resterà membro dell’Unione europea a pieno titolo, soggetto a tutti i diritti e obblighi sanciti dai trattati e dal diritto dell’UE, compreso il principio di sincera cooperazione.

26. Il Consiglio europeo riconosce che, nel contesto internazionale, occorre tener conto delle specificità del Regno Unito in quanto Stato membro recedente, purché rispetti i suoi obblighi e resti leale agli interessi dell’Unione finché ne sarà membro. Analogamente, l’Unione si attende che il Regno Unito riconosca l’esigenza dei 27 Stati membri di riunirsi e discutere delle questioni legate alla situazione successiva al recesso del Regno Unito.

27. Fintantoché il Regno Unito resterà membro, tutte le attività in corso dell’UE devono proseguire il più agevolmente possibile a  28. Il Consiglio europeo resta determinato a  portare avanti con ambizione le priorità che l’Unione si è prefissa. I negoziati con il Regno Unito saranno tenuti separati dalle attività in corso dell’Unione e non interferiranno con il loro avanzamento.

VI. MODALITÀ PROCEDUR ALI PER I NEGOZIATI A NORMA DELL’ARTICOLO 50

28. Il Consiglio europeo approva le modalità definite nella dichiarazione dei 27 capi di Stato o  di governo del 15 dicembre 2016.

Page 64: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

62

OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE DONALD TUSK PRIMA DEL VERTICE DEL G7

A TAORMINA (ITALIA) — 26 MAGGIO 2017

Siamo riuniti qui a Taormina nel quadro del G7 per discutere delle questioni mondiali più urgenti. È indubbio che questo sarà il vertice del G7 più impegnativo degli ultimi anni. Non ci nascondiamo che i leader che si riuniscono oggi hanno talvolta posizioni molto diverse su temi quali i cambiamenti climatici e il commercio. Tuttavia, il nostro ruolo in quanto UE consiste nel fare tutto il possibile per preservare l’unità del G7 su tutti i fronti.Cosa ancora più importante, l’unità deve essere mantenuta quando si tratta di difendere l’ordine internazionale improntato al diritto. Ogni giorno siamo confrontati a problemi strategici globali che costituiscono una minaccia per la pace e la sicurezza in Europa, Asia e Medio Oriente, dalla guerra in Siria e dall’aggressione russa in Ucraina ai test nucleari e di missili balistici in Corea del Nord, passando per l’attività di bonifica e la militarizzazione nel Mar cinese meridionale. Se il nostro gruppo non è abbastanza determinato e unito, la situazione mondiale potrebbe davvero sfuggirci di mano.Mi aspetto che il G7 dia prova di unità per quanto riguarda il conf litto in Ucraina. Sosteniamo pienamente l’indipendenza, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina. Si può trovare una soluzione a questo conf litto solo attuando pienamente gli

accordi di Minsk. Dall’ultimo vertice del G7 in Giappone non vi sono stati sviluppi che possano giustificare una modifica della nostra politica di sanzioni nei confronti della Russia. Rivolgerò pertanto un appello agli altri leader del G7 affinché riconfermino questa politica.Il G7 dovrebbe inoltre rimanere unito per porre fine alla brutalità in Siria. Dovremmo essere pronti a intensificare gli sforzi volti a sconfiggere il terrorismo nel paese e a trovare una soluzione politica. Una responsabilità particolare ricade su coloro che, come l’Iran e la Russia, hanno interferito nella crisi e collaborano con il regime di Assad. Invece di perdere tempo, dovrebbero usare la loro inf luenza per mettere in atto un vero cessate il fuoco, porre fine all’uso di armi chimiche e garantire l’accesso umanitario sicuro e immediato a tutte le persone bisognose.Infine, permettetemi di dire che l’unità del G7 è altresì necessaria per gestire la crisi migratoria, una sfida globale che però, qui in Sicilia, costituisce anche un reale problema locale. L’UE punta a mantenere almeno il livello di cooperazione internazionale attuale nell’affrontare questa crisi. Resta ancora da vedere se ci riusciremo. Grazie.

Page 65: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

63

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO —

22 E 23 GIUGNO 2017

Oggi il Consiglio europeo si è concentrato sul rafforzamento dell’Europa e  la protezione dei suoi cit tadini mediante misure ef ficaci volte a combattere il terrorismo e sviluppare la sicurezza e la difesa comuni, garantire lo sviluppo economico dell’Unione in un mondo globalizzato, fare fronte alla migrazione e proteggere le frontiere esterne. Un’Unione forte e determinata è il mezzo migliore per promuovere i nostri valori e interessi, sostenere un sistema multilaterale disciplinato da regole e mobilitare i partner a favore di una politica positiva in materia di clima. Contribuirà inoltre a indirizzare la globalizzazione per cogliere i benefici dell’apertura dei mercati, garantendo nel contempo protezione da pratiche sleali e promuovendo norme sociali e ambientali, nonché in materia di sanità e tutela dei consumatori, che sono centrali per lo stile di vita europeo. Il Consiglio europeo ha reso omaggio a Helmut Kohl, cittadino onorario d’Europa, deceduto il 16 giugno 2017.

I. SICUREZZA E DIFESA

Sicurezza interna e lotta contro il terrorismo1. Il Consiglio europeo condanna fermamente i recenti attacchi

terroristici ed è unito e risoluto nella lotta contro il terrorismo, l’odio e l’estremismo violento. Tali atti hanno rafforzato la nostra determinazione a cooperare a livello dell’UE al fine di potenziare la sicurezza interna: combatteremo la diffusione della radicalizzazione online, coordineremo il nostro lavoro per prevenire e combattere l’estremismo violento e contrastarne l’ideologia, ostacoleremo il finanziamento del terrorismo, faciliteremo scambi di informazioni rapidi e mirati tra le autorità di contrasto, anche con partner fidati, e miglioreremo l’interoperabilità fra le banche dati.

2. Anche il settore privato deve fare la sua parte per contribuire a combattere il terrorismo e la criminalità online. Prendendo le mosse dai lavori del forum dell’UE su Internet, il Consiglio europeo si attende che le imprese del settore istituiscano un forum settoriale e sviluppino nuove tecnologie e nuovi strumenti al fine di migliorare la rilevazione automatica e la rimozione dei contenuti che incitano a compiere atti terroristici. Se necessario si dovrebbero completare tali iniziative con le pertinenti misure legislative a livello dell’UE. Invita ad affrontare le sfide poste dai sistemi che consentono ai terroristi di comunicare mediante canali a cui le autorità competenti non hanno accesso, inclusa la cifratura da punto a punto, salvaguardando nel contempo i vantaggi di questi sistemi per la tutela della vita privata, nonché per la protezione dei dati e delle comunicazioni. Il Consiglio europeo ritiene che l’effettivo accesso alle prove elettroniche sia essenziale per combattere le gravi forme di criminalità e il terrorismo e che, fatte salve le garanzie adeguate, occorra assicurare la disponibilità dei dati.

3. L’accordo sul sistema di ingressi/uscite, atteso a  breve, e  la messa a  punto entro la fine dell’anno di un sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS)

prepareranno il terreno per la loro rapida attuazione, potenziando così il controllo delle frontiere esterne e  la sicurezza interna e  tenendo conto al contempo delle situazioni specifiche degli Stati membri che non applicano ancora appieno l’acquis di Schengen. In tale contesto, il Consiglio europeo invita la Commissione a  elaborare quanto prima un progetto di normativa che traduca le proposte formulate dal gruppo di esperti ad alto livello sull’interoperabilità.

4. Dobbiamo accelerare gli sforzi collettivi finalizzati a  condividere le conoscenze sui combattenti terroristi stranieri nonché sui soggetti endogeni radicalizzati e portare avanti misure politiche e giuridiche per gestire la minaccia.

5. Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di fornire sostegno alle vittime di atti terroristici.

Sicurezza esterna e difesa6. Il Consiglio europeo ribadisce il proprio impegno

a rafforzare la cooperazione dell’UE in materia di sicurezza esterna e difesa al fine di tutelare l’Unione e i suoi cittadini e contribuire alla pace e alla stabilità nei paesi vicini e oltre. Insieme a tutte le sue capacità diplomatiche e civili, l’UE offre una combinazione unica di possibilità per la realizzazione di questo obiettivo. Come indicato nelle conclusioni del Consiglio del 18 maggio e 19 giugno 2017, notevoli progressi sono stati compiuti nell’attuazione della strategia globale dell’UE nel settore della sicurezza e  della difesa e  della dichiarazione congiunta firmata a  Varsavia dai leader dell’UE e della NATO. Le relazioni transatlantiche e  la cooperazione UE-NATO restano elementi essenziali per la nostra sicurezza generale, che ci consentono di rispondere all’evoluzione delle minacce per la sicurezza, comprese le minacce ibride e informatiche e il terrorismo. Il Consiglio europeo accoglie con favore l’istituzione, a Helsinki, di un Centro europeo di eccellenza per il contrasto delle minacce ibride. La conferenza ad alto livello sulla sicurezza e la difesa tenutasi a Praga il 9 giugno 2017 ha messo in rilievo sia la complementarità tra l’UE e  la NATO sia la necessità di intensificare gli sforzi dell’Europa per potenziare la ricerca, le capacità e le operazioni nel campo della difesa.

7. Lo sviluppo congiunto di progetti in materia di capacità convenuti di comune accordo dagli Stati membri per colmare le gravi carenze esistenti e sviluppare le tecnologie del futuro è  fondamentale al fine di rispettare il livello di ambizione dell’UE approvato dal Consiglio europeo nel dicembre 2016. Il Consiglio europeo accoglie con favore la comunicazione della Commissione relativa a un Fondo europeo per la difesa, costituito da una sezione ricerca e da una sezione capacità, e ne attende con interesse la rapida messa in opera. Chiede un rapido accordo sulla proposta di programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa in vista di una sua tempestiva

Page 66: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

64

attuazione, prima di poter prendere in considerazione programmi più esaustivi a medio termine. Chiede agli Stati membri di individuare progetti adeguati in materia di capacità per il Fondo europeo per la difesa e per il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa e  li invita a proseguire i lavori sulle opzioni di acquisizione congiunta di capacità nell’ambito del Fondo europeo per la difesa sulla base di solidi meccanismi di finanziamento. L’obiettivo è rendere disponibili capacità, garantire una base innovativa, competitiva ed equilibrata per l’industria europea della difesa in tutta l’UE, anche mediante la cooperazione transfrontaliera e la partecipazione delle PMI, e contribuire a una cooperazione europea potenziata in materia di difesa, sfruttando le sinergie e  mobilitando il sostegno dell’UE a  complemento dei finanziamenti degli Stati membri. Lo sviluppo dell’industria della difesa europea richiederà anche il sostegno dell’UE agli investimenti delle PMI e delle imprese intermedie (a media capitalizzazione) nel settore della sicurezza e  della difesa. A tale proposito, il Consiglio europeo ricorda l’invito rivolto alla Banca europea per gli investimenti affinché valuti iniziative per sostenere gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo nel settore della difesa.

8. Nell’ottica di rafforzare la sicurezza e la difesa dell’Europa nel difficile contesto geopolitico attuale e  contribuire a  conseguire il livello di ambizione espresso nella strategia globale dell’UE, il Consiglio europeo concorda sulla necessità di avviare una cooperazione strutturata permanente (PESCO) inclusiva e ambiziosa. Entro tre mesi gli Stati membri redigeranno un elenco comune di criteri e impegni vincolanti, in piena conformità dell’articolo 42, paragrafo 6, e dell’articolo 46 del TUE, nonché del protocollo 10 del trattato — anche in considerazione delle missioni più impegnative — con un calendario preciso e specifici meccanismi di valutazione, al fine di consentire a quegli Stati membri che sono in condizione di farlo di notificare senza indugio l’intenzione di partecipare. Tale attività deve essere coerente con la pianificazione della difesa nazionale degli Stati membri e i relativi impegni concordati nell’ambito della NATO e dell’ONU dagli Stati membri interessati. Si dovrebbero inoltre individuare iniziative e  progetti collaborativi concreti a sostegno degli obiettivi, degli impegni e dei criteri comuni della PESCO.

9. Nell’ottica di rafforzare gli strumenti di reazione rapida dell’UE, il Consiglio europeo conviene che lo schieramento dei gruppi tattici debba essere sostenuto in via permanente dal meccanismo Athena gestito dall’UE come costo comune. Invita inoltre il Consiglio ad accelerare i lavori in merito a una maggiore reattività nella gestione civile delle crisi.

10. Il Consiglio europeo tornerà su questi temi in occasione di una delle sue prossime riunioni.

II. ACCORDO DI PARIGI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI

11. Il Consiglio europeo ribadisce con fermezza l’impegno dell’UE e dei suoi Stati membri ad attuare in modo rapido e nella sua interezza l’accordo di Parigi, a contribuire alla realizzazione degli obiettivi in materia di finanziamenti per il clima e a mantenere un ruolo guida nella lotta contro i  cambiamenti climatici. L’accordo rimane un pilastro

fondamentale per le iniziative a  livello mondiale tese ad affrontare in modo efficace i cambiamenti climatici e non può essere rinegoziato. L’accordo costituisce un elemento chiave per la modernizzazione dell’industria e dell’economia europee. Costituisce inoltre un elemento essenziale per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; anche la recente adozione del nuovo Consenso europeo sullo sviluppo, pur perseguendo un programma più ampio, fornirà un contributo al conseguimento di questo obiettivo. L’UE e i suoi Stati membri rafforzeranno la cooperazione con i partner internazionali nel quadro dell’accordo di Parigi, in particolare con i paesi più vulnerabili, dimostrando così la propria solidarietà con le generazioni future e responsabilità verso l’intero pianeta. Il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione a valutare tutti i mezzi per realizzare questi obiettivi. L’UE continuerà a collaborare strettamente con tutti gli attori non statali sulla base dell’esempio positivo fornito dal piano globale d’azione per il clima.

III. OCCUPAZIONE, CRESCITA E COMPETITIVITÀ

12. L’Europa ha bisogno di lavoro, crescita e  competitività. La ripresa della crescita economica in tutti i  28 Stati membri costituisce uno sviluppo positivo da consolidare. Il Consiglio europeo ha valutato le modalità per sfruttare al meglio il potenziale del mercato unico e del commercio e dell’industria per raggiungere tale obiettivo, garantendo al contempo che tutti i settori della società traggano vantaggio da tali evoluzioni.

Mercato unico13. Il Consiglio europeo ribadisce l’importanza di un mercato

unico funzionante, fondato sulle sue quattro libertà, per stimolare la crescita, creare posti di lavoro e promuovere gli investimenti e l’innovazione. I colegislatori hanno reso possibili progressi significativi verso l’obiettivo condiviso di completare e attuare le varie strategie entro il 2018, ma restano ancora lacune che richiedono ulteriore attenzione. Il Consiglio europeo sottolinea pertanto che sono necessari ulteriori sforzi da parte dell’UE e dei suoi Stati membri per conseguire il livello di ambizione che emerge dalle conclusioni del  giugno 2016 per quanto riguarda il mercato unico, anche in materia di servizi, il mercato unico digitale, l’unione dei mercati dei capitali e l’unione dell’energia, incluse le interconnessioni. In tale contesto, accoglie con favore la revisione intermedia della strategia per il mercato unico digitale e del piano d’azione per l’unione dei mercati dei capitali, effettuata dalla Commissione. Anche un’attuazione tempestiva e un’applicazione migliore della normativa vigente saranno essenziali per cogliere i benefici del mercato unico europeo. Il Consiglio riferirà al Consiglio europeo di giugno 2018 sui progressi conseguiti nell’approfondimento, nell’attuazione e nell’applicazione di tutti gli aspetti del mercato unico. Al fine di guardare oltre la messa a punto delle varie strategie del mercato unico e di procedere verso un mercato unico equo e adeguato alle esigenze future, il Consiglio europeo invita la Commissione a  proseguire la rif lessione su soluzioni innovative per rispondere alle nuove opportunità, alle sfide e agli ostacoli ancora da superare.

Page 67: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

65

14. Il Consiglio europeo fa il punto dei progressi compiuti in merito al Fondo europeo per gli investimenti strategici e invita i legislatori a raggiungere in tempi rapidi un accordo sulla proroga e il potenziamento del Fondo.

15. Prendendo le mosse dalle conclusioni del Consiglio del mese di maggio 2017, in cui si sollecita una strategia futura di politica industriale, il Consiglio europeo sottolinea il ruolo essenziale dell’industria quale importante motore di crescita, occupazione e innovazione in Europa. In linea con le sue precedenti conclusioni, chiede azioni concrete per garantire una base industriale solida e competitiva del mercato unico.

Commercio16. L’UE perseguirà una politica commerciale incisiva che

difenda un sistema commerciale multilaterale aperto e disciplinato da regole, in cui l’OMC abbia un ruolo centrale. Fermamente convinta che il commercio contribuisca a creare ricchezza e posti di lavoro, manterrà i mercati aperti e porterà avanti la lotta contro il protezionismo. Promuoverà attivamente un ambizioso programma di libero scambio sulla scena mondiale. A tal fine, si adopererà per sostenere una reale parità di condizioni pur continuando ad essere vigile in merito al rispetto e alla promozione delle norme fondamentali, comprese le norme sociali e  ambientali, nonché in materia di sanità e tutela dei consumatori, che sono centrali per lo stile di vita europeo.

17. Il Consiglio europeo è  convinto che il commercio e  gli investimenti possano essere liberi solo se sono equi e mutuamente vantaggiosi. Invita pertanto i colegislatori a concordare rapidamente strumenti di difesa commerciale moderni e  compatibili con l’OMC, che rafforzino la capacità dell’UE di combattere efficacemente le pratiche commerciali sleali e discriminatorie nonché le distorsioni del mercato. Invita la Commissione a garantire la rapida ed efficace applicazione di tali strumenti mediante misure di esecuzione non legislative per potenziare la reattività e l’efficienza delle pratiche commerciali e degli strumenti di difesa commerciale dell’UE, nonché a  proporre, se necessario, misure complementari. Chiede inoltre alla Commissione e  al Consiglio di approfondire e  portare avanti il dibattito sulle modalità per rafforzare la reciprocità nei settori degli appalti pubblici e degli investimenti. In tale contesto si compiace dell’iniziativa della Commissione di gestire la globalizzazione e, tra l’altro, di analizzare gli investimenti dei paesi terzi in settori strategici, nel pieno rispetto delle competenze degli Stati membri. Il Consiglio europeo tornerà su questo tema in occasione di una delle sue prossime riunioni.

18. Il Consiglio europeo incoraggia a compiere progressi in tutti i negoziati in corso, anche con il Messico, il Mercosur e la regione Asia-Pacifico, per ottenere accordi di libero scambio ambiziosi ed equilibrati, che abbiano come principi guida la reciprocità e i mutui vantaggi. Si compiace dei progressi conseguiti di recente nei negoziati con il Giappone, che potrebbero aprire la strada a un accordo politico.

Semestre europeo19. Il Consiglio europeo approva in linea generale le

raccomandazioni specifiche per paese integrate discusse dal Consiglio, rendendo in tal modo possibile la conclusione del semestre europeo 2017.

IV. MIGR AZIONE20. Il Consiglio europeo mantiene il suo impegno a  favore

dell’approccio globale dell’UE alla migrazione, del controllo efficace delle frontiere esterne al fine di contenere e prevenire i f lussi illegali e della riforma del sistema europeo comune di asilo, nonché di un’attuazione piena e non discriminatoria della dichiarazione UE-Turchia in tutti i suoi aspetti e nei confronti di tutti gli Stati membri. Sarà portata avanti la vigilanza su tutte le rotte migratorie, tra cui quella dei Balcani occidentali. Continueremo a rafforzare e a sfruttare appieno le capacità operative della guardia di frontiera e costiera europea e delle altre agenzie. Un controllo efficace delle frontiere esterne dovrebbe consentire di eliminare i controlli temporanei alle frontiere interne.

21. Le perdite di vite umane e i persistenti f lussi di migranti soprattutto economici sulla rotta del Mediterraneo centrale costituiscono una sfida strutturale e continuano a destare gravi e urgenti preoccupazioni. L’UE e i suoi Stati membri dovranno ripristinare i  controlli per evitare un peggioramento della crisi umanitaria. A tale scopo devono agire ora con risolutezza intensificando il coordinamento e  l’attuazione di tutti gli elementi contenuti nella dichiarazione di Malta, nel quadro di partenariato e nel piano d’azione comune di La Valletta, sostenuti da sufficienti risorse finanziarie. Ciò presuppone altresì una cooperazione costante e  rafforzata con i  paesi di origine e  di transito, nonché il potenziamento della cooperazione regionale nelle attività di ricerca e soccorso, che costituisce tuttora una priorità elevata. La formazione e l’equipaggiamento della guardia costiera libica costituiscono componenti essenziali dell’approccio dell’UE e  dovrebbero essere accelerati. L’OIM e l’UNHCR resteranno partner importanti, anche per facilitare i rimpatri volontari e migliorare le condizioni di accoglienza. La cooperazione con i paesi di origine e di transito deve essere rafforzata al fine di contenere la pressione migratoria alle frontiere terrestri della Libia e di altri paesi limitrofi. Il Consiglio europeo sottolinea al riguardo l’importanza di sostenere la forza congiunta G5 Sahel. Là, come altrove, lo smantellamento dei modelli di attività della tratta e del traffico di esseri umani rimane un obiettivo fondamentale, anche attraverso un migliore controllo del commercio di equipaggiamenti utilizzati in tali attività.

22. Occorre inoltre compiere sforzi ulteriori per conseguire autentici progressi nella politica di rimpatrio e  di riammissione. Sulla base del piano d’azione rinnovato sul rimpatrio, devono essere predisposti senza ulteriori indugi, a livello dell’UE, accordi di riammissione efficaci e intese pragmatiche con i paesi terzi, facendo ricorso a tutti i mezzi possibili  — compreso, ove necessario, un riesame della politica in materia di visti nei confronti dei paesi terzi. Anche le intese bilaterali degli Stati membri con i paesi terzi contribuiscono a tale obiettivo.

23. Il Consiglio europeo ribadisce le sue precedenti conclusioni sulla riforma del sistema europeo comune di asilo (CEAS). Grazie ai progressi compiuti durante la presidenza maltese, si registra un’intesa comune sul fatto che la riforma del CEAS deve trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà e garantire la resilienza a crisi future. Il sistema deve essere efficiente e in grado di sopportare la pressione migratoria, eliminare fattori di attrazione e movimenti secondari in

Page 68: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

66

conformità del diritto internazionale, combattere gli abusi e fornire un sostegno adeguato agli Stati membri più colpiti. Si invita la Commissione a esplorare possibili soluzioni per alleviare l’onere che grava sugli Stati membri in prima linea. Per rafforzare la cooperazione con i paesi terzi e prevenire nuove crisi, il concetto di «paese terzo sicuro» deve essere allineato agli obblighi effettivi derivanti dalla convenzione di Ginevra e dal diritto primario dell’UE, nel rispetto delle competenze dell’Unione e degli Stati membri a norma dei trattati. In tale contesto il Consiglio europeo chiede che si proceda con i lavori relativi a un elenco dell’UE di paesi terzi sicuri. Ciò farà parte di un futuro accordo globale sul sistema europeo comune di asilo. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a portare avanti i negoziati su tale base e modificare ove necessario le proposte legislative, con il concorso attivo della Commissione. Il Consiglio europeo tornerà su tali questioni.

V. EUROPA DIGITALE24. In vista del programma di lavoro per il secondo semestre

dell’anno, e in particolare del vertice sul digitale che si terrà a Tallinn il 29 settembre 2017, il Consiglio europeo pone in evidenza l’estrema importanza di un’ambiziosa visione digitale per l’Europa, la sua società e la sua economia. Un approccio globale al digitale è  necessario per far fronte alle sfide e cogliere le opportunità derivanti dalla quarta rivoluzione industriale. Ciò richiede l’attuazione della strategia per il mercato unico digitale in tutti i suoi elementi. Al contempo, dovremmo adottare una prospettiva più ampia per mercati, infrastrutture, connettività, aspetti sociali e  culturali, compreso il divario digitale, norme e standard, dati e contenuti, investimenti, cibersicurezza ed e-government, nonché ricerca e sviluppo. Per rispondere alle attuali e future sfide in materia di cibersicurezza, il Consiglio europeo accoglie con favore l’intenzione della Commissione di riesaminare la strategia per la cibersicurezza nel mese di settembre e di proporre ulteriori azioni mirate entro la fine dell’anno.

Page 69: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

67

OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE DONALD TUSK PRIMA DEL VERTICE DEL G20

AD AMBURGO (GERMANIA) — 7 LUGLIO 2017

Come sapete, uno dei temi del G20 è la migrazione. L’Europa sta lottando contro un’ondata di migrazione illegale senza precedenti da ormai due anni. Siamo riusciti a superare in larga misura la crisi lungo la rotta del Mediterraneo orientale e abbiamo definito un accordo con la Turchia e rafforzato la cooperazione con i paesi dei Balcani, il che ha portato a una diminuzione del numero di migranti irregolari da 158 000 nel primo semestre del 2016 a 9 000 nel primo semestre del 2017. La situazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale — ossia dalla Libia all’Italia — continua però a rimanere critica. Per farvi fronte, ci servono la solidarietà e la cooperazione della comunità internazionale. Oggi è l’Italia, in particolare, ad aver bisogno di questa solidarietà. Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di fermare questa ondata in modo effettivo alla fonte, cioè in Africa settentrionale. Ecco il compito principale dell’UE. A tale riguardo, l’Italia può contare sull’aiuto dell’Europa sotto tutti gli aspetti. Ciò non può implicare, però, una maggiore apertura delle porte europee nei confronti della migrazione illegale. È per questo motivo che, qui al G20, inviterò tutti i leader a essere inf lessibili nella lotta contro i trafficanti.

Ci stiamo adoperando in questo settore non solo a causa della pressione migratoria sull’Europa, ma anche perché si tratta di un vero e proprio problema umanitario. Il traffico di migranti è un’attività organizzata. L’anno scorso ha generato un giro d’affari di 1,6 miliardi di dollari nella sola Libia. Grazie a questi proventi i trafficanti sono in grado di controllare alcune parti del paese. Cooperano inoltre con i terroristi e compromettono ulteriormente la stabilizzazione della Libia. Ma, cosa più importante di tutte, si perdono vite innocenti. Dall’inizio dell’anno più di 2 000 persone sono morte in mare, e il numero di quelle che muoiono nel deserto è ancora maggiore.Occorrono maggiori sforzi a livello internazionale per smantellare il modello di attività dei trafficanti. Ecco perché proporrò a tutti i leader del G20 di adottare, contro i trafficanti, sanzioni mirate delle Nazioni Unite. Con questo intendo congelamenti di beni e divieti di viaggio. È davvero il minimo che si possa fare a livello mondiale. Purtroppo però, devo dire che oggi non c’è un pieno sostegno nemmeno per questo minimo. Non ottenerlo rappresenterebbe una triste dimostrazione dell’ipocrisia di alcuni membri del G20. Ma spero ancora che ci riusciremo. Grazie.

Page 70: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

68

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO —

19 OTTOBRE 2017

All’inizio della riunione, il membro del Consiglio europeo che rappresenta lo Stato membro che esercita la presidenza semestrale del Consiglio ha fornito una panoramica dei progressi compiuti nell’attuazione delle precedenti conclusioni del Consiglio europeo.

I. MIGR AZIONE1. L’approccio perseguito dagli Stati membri e dalle istituzioni

dell’UE per assicurare il pieno controllo delle frontiere esterne sta dando i suoi frutti e deve essere consolidato. Assistiamo nel complesso a una notevole riduzione dei f lussi migratori ed è diminuito il numero di vittime in mare.

2. Il Consiglio europeo è determinato a portare avanti il suo approccio globale, pragmatico e  risoluto e  ad applicarlo ogniqualvolta sia necessario. Ciò implica:• vigilanza per quanto riguarda tutte le rotte migratorie

e capacità di reagire a ogni nuova tendenza;• un uso pragmatico, f lessibile e  coordinato di tutti gli

strumenti a disposizione dell’UE e degli Stati membri;• sostegno agli Stati membri direttamente colpiti o coinvolti,

anche attraverso il supporto costante fornito dalle agenzie dell’UE;

• solida cooperazione con i partner internazionali nonché con i paesi di origine, di transito e di partenza;

• riduzione degli incentivi alla migrazione illegale tramite rimpatri efficaci;

• adeguate risorse finanziarie e di altro tipo.3. Al fine di consolidare ed approfondire tale approccio

relativamente a tutte le rotte migratorie, il Consiglio europeo invita inoltre a:• dimostrare il nostro pieno impegno nella cooperazione

con la Turchia in materia di migrazione e nel sostegno ai Balcani occidentali;

• attuare in maniera integrale e  non discriminatoria l’accordo di riammissione UE-Turchia con tutti gli Stati membri;

• garantire una sostanziale intensificazione dei rimpatri tramite azioni a livello sia dell’UE che degli Stati membri, quali accordi e intese efficaci in materia di riammissione; occorre rafforzare ulteriormente l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che dovrebbe svolgere un ruolo più rilevante nell’organizzazione dei rimpatri;

• garantire che le missioni e  le operazioni PSDC siano dotate di tutto il personale necessario, adeguando i relativi mandati secondo necessità affinché possano prestare assistenza nella lotta contro le reti del traffico e della tratta e contribuire allo smantellamento del loro modello di attività; sostenere l’azione dei nostri partner del G5 Sahel;

• applicare i  programmi di reinsediamento volontario e  svilupparli unitamente ai partner internazionali, in particolare l’UNHCR;

• potenziare la condivisione di informazioni e  dati all’interno dell’UE, tra gli Stati membri, le agenzie GAI e le missioni e le operazioni PSDC, nonché con i partner internazionali; in tale contesto il Consiglio europeo chiede che le squadre investigative comuni operative siano estese ai paesi interessati;

• creare ed applicare le necessarie leve, servendosi di tutti i  pertinenti strumenti, mezzi e  politiche di cui l’UE dispone, anche in materia di sviluppo, commercio e visti, al fine di ottenere risultati misurabili in termini di prevenzione della migrazione illegale e rimpatrio dei migranti irregolari.

4. Per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale, il Consiglio europeo:• riconosce il significativo contributo apportato dall’Italia

relativamente alla rotta del Mediterraneo centrale;• esorta a portare avanti gli sforzi dell’UE e il sostegno agli

Stati membri al fine di contenere i f lussi e ad aumentare i rimpatri, nonché a costruire una solida cooperazione con i paesi di origine, di transito e di partenza;

• ribadisce l’importanza di collaborare con le autorità libiche e  con tutti i  vicini della Libia per rafforzare la capacità di gestione delle frontiere e sottolinea la necessità urgente di sostenere lo sviluppo delle comunità locali in Libia lungo le rotte migratorie;

• incoraggia e invita a sostenere, anche finanziariamente, gli sforzi profusi dall’UNHCR e dall’OIM in Libia, nel Sahel e nella regione, anche al fine di facilitare ulteriormente i rimpatri e i reinsediamenti volontari e di migliorare le condizioni di accoglienza in cooperazione con le autorità libiche in maniera da assicurare il trattamento umano dei migranti;

• si impegna a garantire finanziamenti sufficienti e mirati, anche tramite la finestra per l’Africa settentrionale del Fondo fiduciario dell’UE per l’Africa, per sostenere le necessarie misure collegate alla migrazione nell’Africa settentrionale e  finanziare con erogazioni tempestive tutti i pertinenti progetti nel 2017 ed oltre. Incarica il Consiglio, con l’assistenza della Commissione, di dare immediato seguito operativo al fine di assicurare la realizzazione di questo impegno prima del Consiglio europeo di dicembre;

• invita ad aumentare gli sforzi volti a stabilire rapidamente una presenza permanente dell’UE in Libia, tenendo conto delle condizioni sul terreno.

Page 71: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

69

5. Il Consiglio europeo esorta a  monitorare attentamente la situazione lungo le rotte del Mediterraneo occidentale e orientale alla luce del recente aumento dei f lussi migratori.

6. Il Consiglio europeo rammenta che affrontare le cause profonde della migrazione e fornire opportunità economiche e sociali nei paesi di transito e di origine fanno parte del suo approccio a lungo termine in materia di migrazione. In tale contesto il Consiglio europeo accoglie con favore il recente avvio del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, che sostiene gli investimenti in Africa e nei paesi del vicinato europeo. Si compiace altresì dell’attuazione dell’iniziativa per la resilienza economica della Banca europea per gli investimenti (BEI), che mobilita investimenti nei paesi del vicinato europeo. Attende con interesse di discutere della cooperazione con i partner africani in occasione del prossimo vertice Unione africana-Unione europea.

7. Il Consiglio europeo ribadisce il proprio impegno nei confronti del sistema Schengen ed esprime l’intenzione di realizzare il prima possibile un «ritorno a Schengen» tenendo pienamente conto, nel contempo, degli interessi proporzionati degli Stati membri in materia di sicurezza.

8. Il Consiglio europeo si compiace dei progressi conseguiti finora in merito alla riforma del sistema europeo comune di asilo e chiede una maggiore convergenza verso un accordo che trovi il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà e garantisca la resilienza a crisi future, in linea con le sue conclusioni del giugno 2017. Il Consiglio europeo tornerà sulla questione nella riunione di dicembre e si adopererà per raggiungere un consenso durante il primo semestre del 2018.

II. EUROPA DIGITALE9. Il vertice sul digitale tenutosi a Tallinn il 29 settembre 2017

ha inviato un messaggio deciso in merito alla necessità di un’Europa digitale più forte e coerente. Le conclusioni del primo ministro Ratas dopo il vertice costituiscono una base eccellente per portare avanti i lavori a tutti i livelli.

10. La digitalizzazione offre enormi opportunità di innovazione, crescita e occupazione, contribuirà alla nostra competitività a  livello mondiale e  rafforzerà la diversità creativa e  culturale. Per cogliere tali opportunità è  necessario rispondere collettivamente ad alcune delle sfide poste dalla trasformazione digitale e rivedere le politiche interessate dalla digitalizzazione. Il Consiglio europeo è pronto a fare tutto il necessario per la transizione dell’Europa al digitale.

11. Per realizzare con esito positivo un’Europa digitale, l’UE ha bisogno in particolare di:• pubbliche amministrazioni e settori pubblici che siano

pienamente adeguati all’era digitale e che diano l’esempio: l’e-government e la diffusione delle nuove tecnologie, l’accessibilità, la pubblica amministrazione a sportello unico e il principio «una tantum», nonché un settore pubblico digitalizzato, sono fondamentali per trasformare le nostre società e sostenere le quattro libertà dell’UE. Il Consiglio europeo chiede l’attuazione della dichiarazione ministeriale di Tallinn sull’e-government;

• un quadro normativo orientato al futuro: resta essenziale portare a termine in tutti i suoi elementi, entro la fine del 2018, la strategia per il mercato unico digitale.

Nonostante i notevoli progressi realizzati, per rispettare detta scadenza occorre accelerare i lavori in questo settore. A  tal fine la sessione aggiuntiva del Consiglio TTE/Telecomunicazioni del 24 ottobre dovrebbe discutere le modalità per imprimere velocità e dare priorità ai lavori sul mercato unico digitale. Occorre che i colegislatori giungano entro la fine del 2017 a un accordo sui blocchi geografici, i servizi di media audiovisivi e la consegna di pacchi. Entro il giugno 2018 dovrebbero altresì trovare un accordo sulla proposta relativa alla libera circolazione dei dati non personali e sul codice delle comunicazioni elettroniche. Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di garantire norme adeguate sui f lussi di dati con i paesi terzi negli accordi commerciali, fatta salva la normativa UE. Inoltre dovrebbero essere portati avanti in via prioritaria i negoziati sul diritto d’autore e sulla direttiva relativa al contenuto digitale. Il Consiglio europeo sottolinea altresì la necessità di una maggiore trasparenza nelle prassi e nell’uso delle piattaforme;

• un’infrastruttura e una rete di comunicazioni di prima qualità: ciò richiede la cooperazione a livello dell’UE, allo scopo tra l’altro di realizzare in tutta l’UE reti fisse e mobili ad altissima velocità (5G) all’avanguardia a livello mondiale e  aumentare le disponibilità coordinate di spettro radio entro il 2020 nell’ambito di condizioni normative ed economiche coerenti; occorre pertanto destinare tutte le risorse legislative necessarie, tra cui un numero sufficiente di triloghi, per raggiungere un accordo sul codice delle comunicazioni elettroniche, comprese le necessarie disposizioni in materia di spettro radio;

• un approccio comune in materia di cibersicurezza: il mondo digitale richiede fiducia, e  questa può essere ottenuta solo se garantiamo una sicurezza maggiormente proattiva sin dalla progettazione in tutte le politiche digitali, forniamo adeguate certificazioni della sicurezza di prodotti e  servizi e  aumentiamo la nostra capacità di prevenire, dissuadere e individuare gli attacchi informatici e di rispondere ad essi. A tal fine, le proposte della Commissione in materia di cibersicurezza dovrebbero essere elaborate in modo olistico, presentate tempestivamente ed esaminate senza indugio, sulla base di un piano d’azione che deve essere definito dal Consiglio;

• combattere contro il terrorismo e la criminalità online: occorre intensificare gli sforzi in tal senso come indicato dal Consiglio europeo nelle sue conclusioni del giugno 2017. Il Consiglio europeo accoglie con favore la comunicazione della Commissione sulla lotta ai contenuti illeciti online e ribadisce di essere pronto a sostenere misure adeguate a livello dell’UE, se necessario;

• mercati del lavoro e sistemi di istruzione e di formazione adeguati all’era digitale: occorre investire nelle competenze digitali per dare a tutti i cittadini europei le capacità e gli strumenti per agire;

• uno sforzo risoluto in termini di investimenti e  di ricerca e  sviluppo: per sostenere le nuove forme di imprenditorialità nonché stimolare e  assistere la trasformazione digitale dei settori produttivi e  dei servizi. Gli strumenti dell’UE quali i programmi quadro dell’UE, incluso Orizzonte 2020, i  fondi strutturali

Page 72: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

70

e  d’investimento europei e  il Fondo europeo per gli investimenti strategici possono contribuire a realizzare questo obiettivo. L’UE dovrebbe altresì rif lettere sulle modalità per istituire strutture e finanziamenti adeguati a sostegno delle innovazioni pionieristiche;

• la consapevolezza dell’urgenza di far fronte alle tendenze emergenti, comprese questioni quali l’intelligenza artificiale e le tecnologie blockchain («catena di blocchi»), garantendo nel contempo un elevato livello di protezione dei dati, diritti digitali e  norme etiche. Il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare entro l’inizio del 2018 un approccio europeo all’intelligenza artificiale e  a proporre le iniziative necessarie per rafforzare le condizioni quadro in modo da consentire all’UE di esplorare nuovi mercati tramite innovazioni radicali basate sul rischio e di riaffermare il suo ruolo guida nel settore industriale;

• un regime fiscale efficace ed equo, adeguato all’era digitale: è  importante garantire che tutte le imprese versino la quota di tasse che spetta loro, nonché assicurare la parità di condizioni a livello mondiale, in linea con i lavori attualmente in corso in seno all’OCSE. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a portare avanti l’esame della comunicazione della Commissione in materia e attende con interesse proposte adeguate da parte della Commissione entro l’inizio del 2018.

12. Il nostro obiettivo deve essere la creazione di un mercato unico maggiormente integrato e  il conseguimento di benefici pratici per i  cittadini e  le imprese europei. Il Consiglio europeo seguirà da vicino gli sviluppi in questo settore e fornirà i necessari orientamenti. Invita le istituzioni a  intensificare i  lavori legislativi e  gli Stati membri ad attuare la normativa UE pertinente nonché ad adottare tutte le misure necessarie che rientrano nella loro sfera di competenza in modo da configurare la nuova era digitale. Il Consiglio europeo tratterà al suo livello le questioni che non possono essere risolte al livello del Consiglio.

III. SICUREZZA E DIFESA13. Il Consiglio europeo rammenta le sue conclusioni del giugno

2017. Si compiace dei notevoli progressi conseguiti dagli Stati membri nell’elaborazione di una notifica in materia di cooperazione strutturata permanente (PESCO) con un elenco comune di impegni, nonché in materia di governance PESCO. Esorta gli Stati membri in grado di farlo a notificare rapidamente al Consiglio e all’alto rappresentante la loro intenzione di partecipare alla PESCO. Ciò permetterebbe di avviare la PESCO entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di attuare rapidamente gli impegni, compreso il lancio dei primi progetti. Il Consiglio europeo accoglie con favore il lavoro svolto finora dai colegislatori sulla proposta della Commissione relativa a un programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa. Chiede di giungere ad un accordo in sede di Consiglio entro la fine dell’anno in modo da portare a termine il prima possibile i negoziati con il Parlamento europeo, affinché nel 2019 possano essere finanziati i primi progetti in materia di capacità definiti dagli Stati membri.

14. Il Consiglio europeo incoraggia gli Stati membri a sviluppare meccanismi di finanziamento f lessibili e solidi nell’ambito del Fondo europeo per la difesa, al fine di consentire l’acquisizione congiunta di capacità e/o la loro manutenzione congiunta e in quanto modalità per migliorare l’accesso alle capacità più all’avanguardia. L’obiettivo è realizzare capacità, garantire una base competitiva, innovativa ed equilibrata per il settore industriale della difesa europea in tutta l’UE, anche grazie alla cooperazione transfrontaliera e  alla partecipazione delle PMI, nonché contribuire a rafforzare la cooperazione europea in materia di difesa, sfruttando le sinergie e mobilitando il sostegno dell’UE in aggiunta ai finanziamenti degli Stati membri. Lo sviluppo dell’industria della difesa europea richiederà anche il sostegno dell’UE agli investimenti delle PMI e delle imprese intermedie (a media capitalizzazione) nel settore della sicurezza e della difesa. Incoraggia la BEI a  valutare ulteriori iniziative al fine di sostenere gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo nel settore della difesa. Accoglie con favore l’avvio del collaudo della revisione coordinata annuale sulla difesa (CARD), che dovrebbe contribuire a promuovere una cooperazione rafforzata tra gli Stati membri in materia di difesa.

15. Il Consiglio europeo evidenzia la necessità di un rafforzamento reciproco tra cooperazione strutturata permanente, Fondo europeo per la difesa e  revisione coordinata annuale sulla difesa, al fine di accrescere la cooperazione in materia di difesa tra gli Stati membri.

16. Il Consiglio europeo ritornerà sulla questione nel dicembre 2017 e valuterà i progressi conseguiti per quanto riguarda tutti gli aspetti dell’agenda in materia di sicurezza esterna e difesa definiti nel dicembre 2016.

IV. RELAZIONI ESTERNE17. Il Consiglio europeo ha tenuto un dibattito sulle relazioni

con la Turchia.18. Il Consiglio europeo invita la RPDC a rispettare pienamente,

incondizionatamente e senza indugio gli obblighi che le derivano dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nonché ad abbandonare, in modo completo, verificabile e irreversibile, i propri programmi connessi al nucleare e ai missili balistici. Il recente comportamento della RPDC è inaccettabile e costituisce una minaccia significativa per la penisola coreana e non solo. Il Consiglio europeo sottolinea che una pace duratura e la denuclearizzazione della penisola coreana devono essere raggiunte con mezzi pacifici e attraverso un dialogo credibile e significativo. Il regime di sanzioni dell’UE nei confronti della RPDC è stato ulteriormente rafforzato dalle sanzioni autonome dell’UE adottate dal Consiglio «Affari esteri» del 16 ottobre 2017. Il Consiglio europeo prenderà in considerazione ulteriori risposte in stretta consultazione con i  partner e  l’UE continuerà a sensibilizzare i paesi terzi esortandoli ad attuare pienamente le sanzioni delle Nazioni Unite.

19. Il Consiglio europeo ribadisce il suo pieno impegno nei confronti dell’accordo sul nucleare iraniano e appoggia la dichiarazione del Consiglio «Affari esteri» del 16 ottobre 2017.

Page 73: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

71

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO (7) (ARTICOLO 50) —

20 OTTOBRE 2017

(7) A seguito della notifica a norma dell’articolo 50 del TUE, il membro del Consiglio europeo che rappresenta lo Stato membro che recede non partecipa né alle deliberazioni né alle decisioni del Consiglio europeo che lo riguardano.

1. Alla luce dei primi cinque cicli di negoziato, tenuto conto della valutazione presentata dal negoziatore dell’Unione e riaffermando i propri orientamenti del 29 aprile 2017, il Consiglio europeo:• si compiace dei progressi compiuti riguardo ai diritti

dei cittadini e  invita il negoziatore a  muovere dalla convergenza raggiunta per fornire la certezza giuridica e le garanzie necessarie a tutti i cittadini interessati e ai loro famigliari, che potranno esercitare direttamente i loro diritti derivanti dal diritto dell’UE e tutelati dall’accordo di recesso, anche attraverso procedure amministrative agevoli e  semplici e  il ruolo della Corte di giustizia dell’Unione europea;

• riconosce che, per quanto riguarda l’Irlanda, si sono compiuti progressi in merito alla convergenza sui principi e  gli obiettivi relativi alla salvaguardia dell’accordo del Venerdì santo e  al mantenimento della zona di libero spostamento, e invita il negoziatore dell’Unione a  proseguire ulteriormente il perfezionamento di tali principi, tenendo conto della grande sfida rappresentata dal recesso del Regno Unito, che consiste anche nell’evitare una frontiera fisica, e si aspetta pertanto che il Regno Unito presenti le soluzioni f lessibili e creative

che la situazione specifica dell’Irlanda richiede, e che vi si attenga;

• rileva che il Regno Unito ha dichiarato che onorerà gli impegni finanziari assunti durante la sua appartenenza all’Unione; tuttavia, ciò non si è ancora tradotto in un fermo e concreto impegno da parte del Regno Unito a onorare tali obblighi nella loro totalità.

2. Sulla base di tale stato di avanzamento, il Consiglio europeo esorta a  portare avanti i  lavori al fine di consolidare la convergenza raggiunta e proseguire i negoziati in modo da poter passare alla seconda fase dei negoziati quanto prima.

3. Nella sua prossima riunione di dicembre il Consiglio europeo valuterà nuovamente lo stato di avanzamento dei negoziati al fine di determinare se siano stati compiuti sufficienti progressi su ognuna delle tre questioni summenzionate. In tal caso, adotterà orientamenti aggiuntivi in merito al quadro della futura relazione e a eventuali modalità transitorie che siano nell’interesse dell’Unione e rispettino le condizioni e i principi fondamentali degli orientamenti del 29 aprile 2017. Alla luce di quanto precede, il Consiglio europeo invita il Consiglio (articolo 50) unitamente al negoziatore dell’Unione ad avviare discussioni preparatorie interne.

Page 74: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

72

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO —

14 DICEMBRE 2017

I. SICUREZZA E DIFESAA seguito delle conclusioni del dicembre 2016 e del giugno 2017 il Consiglio europeo ha esaminato i progressi compiuti nel settore della sicurezza e della difesa, e:• accoglie con favore la creazione di una cooperazione strutturata

permanente (PESCO) ambiziosa e inclusiva e sottolinea quanto sia importante attuare rapidamente i primi progetti; invita gli Stati membri partecipanti a realizzare i rispettivi piani nazionali di attuazione;

• invita a proseguire i lavori sul Fondo europeo per la difesa e in particolare ad adottare celermente, nel 2018, il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa, in tempo utile per poter finanziare i primi progetti in materia di capacità nel 2019;

• si attende che il Consiglio porti a termine la revisione globale del meccanismo Athena per il finanziamento dei costi comuni delle missioni e operazioni militari dell’UE;

• chiede al Consiglio di adottare nella primavera del 2018 una raccomandazione su un nuovo apposito strumento che copra tutte le esigenze per il potenziamento delle capacità a sostegno della sicurezza e dello sviluppo dopo il 2020;

• invita a portare avanti i lavori relativi all’attuazione dell’intero pacchetto di proposte sulla cooperazione UE-NATO, comprese quelle supplementari concordate a dicembre;

• invita l’alto rappresentante, la Commissione e  gli Stati membri a  proseguire i  lavori sulla mobilità militare, sia nell’ambito della PESCO sia nel contesto della cooperazione UE-NATO;

• invita l’alto rappresentante a riferire, nel mese di giugno 2018, sulle attività intraprese per rafforzare la dimensione civile della PSDC e a elaborare nel 2018, in consultazione con gli Stati membri e la Commissione, un patto sulla dimensione civile della PSDC.

Il Consiglio europeo tornerà su questi punti nel giugno 2018.

II. DIMENSIONE SOCIALE, ISTRUZIONE E CULTUR A

I leader hanno sottolineato l’importanza della dimensione sociale, educativa e culturale delle nostre politiche per unire i cittadini europei e costruire il nostro futuro comune. A norma dei trattati, gli Stati membri restano i primi responsabili di questi settori, ma lavorando insieme, nel pieno rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, si possono ottenere notevoli risultati.

Dimensione socialeIn occasione del vertice sociale di Göteborg è stata rammentata la necessità di mettere in primo piano le persone al fine di sviluppare maggiormente la dimensione sociale dell’Unione a partire da un impegno condiviso e da competenze ben definite e di promuovere la convergenza attraverso iniziative a tutti i livelli, anche ad opera

delle parti sociali. Come primo passo occorre portare avanti le seguenti iniziative:• attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali a  livello

dell’Unione e  degli Stati membri nel debito rispetto delle rispettive competenze; la Commissione è invitata a proporre un monitoraggio adeguato;

• agevolazione di un dialogo sociale ben funzionante a tutti i livelli, compreso il «nuovo inizio per il dialogo sociale» a livello dell’UE;

• rapidi progressi sui fascicoli sociali in sospeso a livello dell’UE e disponibilità a esaminare le future iniziative annunciate dalla Commissione nel programma di lavoro per il 2018;

• seguito delle priorità del piano d’azione dell’UE per contrastare il divario retributivo di genere;

• conseguimento di ulteriori risultati per quanto riguarda la nuova agenda per le competenze per l’Europa, dedicando particolare attenzione nel 2018 all’attuazione della raccomandazione del Consiglio sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze, destinata in particolare alle persone con le maggiori necessità di sviluppo delle competenze.

Il Consiglio europeo tornerà su tutti questi punti nel marzo 2018 per assicurare un seguito adeguato.

Istruzione e culturaL’istruzione e la cultura sono fondamentali per la costruzione di società inclusive e coese e per sostenere la nostra competitività. A Göteborg abbiamo manifestato la volontà di fare di più in questi settori, in cui l’UE svolge un importante ruolo di integrazione e sostegno. Il Consiglio europeo invita quindi gli Stati membri, il Consiglio e la Commissione, conformemente alle rispettive competenze, a portare avanti i lavori al fine di:• intensificare la mobilità e  gli scambi, anche attraverso un

programma Erasmus+ sensibilmente rafforzato, inclusivo e ampliato;

• rafforzare i  partenariati strategici tra gli istituti di istruzione superiore di tutta l’UE e favorire l’emergere, entro il 2024, di una ventina di «Università europee» composte da reti di università in tutta l’UE, caratterizzate da un approccio dal basso verso l’alto, che consentano agli studenti di ottenere un diploma combinando gli studi in diversi paesi dell’UE e contribuiscano alla competitività internazionale delle università europee;

• migliorare l’apprendimento delle lingue, per far sì che un maggior numero di giovani parli almeno due lingue europee oltre alla lingua materna;

• promuovere la mobilità e la partecipazione degli studenti alle attività educative e culturali, anche attraverso una «carta europea dello studente»;

• promuovere la cooperazione degli Stati membri in materia di riconoscimento reciproco dei titoli di istruzione superiore e di

Page 75: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

73

completamento degli studi a livello di istruzione secondaria nel quadro appropriato;

• cogliere l’occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale per svolgere un’opera di sensibilizzazione sull’importanza sociale ed economica della cultura e del patrimonio culturale.

La Commissione è invitata a presentare, se del caso, proposte di raccomandazioni del Consiglio nella primavera del 2018 di modo che possano essere adottate dal Consiglio quanto prima.Il Consiglio europeo invita inoltre la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a vagliare eventuali misure riguardanti:• le sfide in materia di competenze connesse alla digitalizzazione,

alla cibersicurezza, all’alfabetizzazione mediatica e all’intelligenza artificiale;

• la necessità di un approccio all’istruzione e  alla formazione inclusivo, fondato sull’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e orientato all’innovazione;

• le condizioni quadro giuridiche e finanziarie per lo sviluppo delle industrie culturali e creative e la mobilità dei professionisti nel settore culturale.

La questione delle risorse di bilancio per le attività sopra elencate sarà affrontata nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale.

III. CAMBIAMENTI CLIMATICIIl Consiglio europeo accoglie con favore l’esito del «One Planet Summit» tenutosi a Parigi il 12 dicembre 2017 con l’obiettivo di aumentare i  f inanziamenti pubblici e  privati a  sostegno dell’azione per il clima, a seguito della COP 23 tenutasi a Bonn dal 6 al 17 novembre 2017 e in vista della COP 24 che si svolgerà a  Katowice, dove sarà adottato i l pacchetto di attuazione dell’accordo di Parigi. Ribadisce con fermezza l’impegno dell’UE e dei suoi Stati membri ad attuare in modo rapido e integrale l’accordo di Parigi e a mantenere un ruolo guida nella lotta contro i cambiamenti climatici, anche attraverso l’adozione delle proposte legislative in sospeso a livello dell’UE.

IV. GERUSALEMMEL’UE ribadisce il suo impegno risoluto a favore della soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati e, in tale contesto, la posizione dell’UE su Gerusalemme rimane immutata.

Page 76: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

74

ORIENTAMENTI — CONSIGLIO EUROPEO (8) (ARTICOLO 50) —

15 DICEMBRE 2017

(8) A seguito della notifica a norma dell’articolo 50 del TUE, il membro del Consiglio europeo che rappresenta lo Stato membro che recede non partecipa né alle deliberazioni né alle decisioni del Consiglio europeo che lo riguardano.

(9) Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo (articolo 50) sullo stato di avanzamento dei negoziati con il Regno Unito a norma dell’articolo 50 del trattato sull’Unione europea, COM(2017) 784 final.

(10) Relazione congiunta dei negoziatori dell’Unione europea e del governo del Regno Unito in merito ai progressi compiuti nella prima fase dei negoziati a norma dell’articolo 50 del TUE sul recesso ordinato del Regno Unito dall’Unione europea.

1. Il Consiglio europeo accoglie con favore i progressi compiuti durante la prima fase dei negoziati, quali indicati nella comunicazione della Commissione  (9) e  nella relazione congiunta (10), e decide che sono sufficienti per passare alla seconda fase, che concerne la transizione e il quadro delle future relazioni. Invita il negoziatore dell’Unione e il Regno Unito a completare i lavori in merito a tutte le questioni relative al recesso, comprese quelle non ancora affrontate nella prima fase, in conformità degli orientamenti del Consiglio europeo del 29 aprile 2017, a consolidare i risultati ottenuti e ad avviare l’elaborazione delle parti pertinenti dell’accordo di recesso. Sottolinea che i  negoziati della seconda fase possono progredire solo nella misura in cui tutti gli impegni assunti durante la prima fase siano pienamente rispettati e tradotti fedelmente in termini giuridici nel più breve tempo possibile.

2. Durante la seconda fase dei negoziati, concernente le modalità transitorie e la visione globale del quadro delle future relazioni, gli orientamenti del Consiglio europeo del 29 aprile 2017 continuano ad applicarsi integralmente e devono essere rispettati.

3. Per quanto riguarda la transizione, il Consiglio europeo prende atto della proposta avanzata dal Regno Unito relativa a un periodo di transizione di circa due anni e conviene di negoziare un periodo di transizione, per l’insieme dell’acquis dell’UE, durante il quale il Regno Unito, in quanto paese terzo, cesserà di partecipare alle istituzioni dell’UE e  di nominarne o eleggerne i membri, come pure di partecipare ai processi decisionali degli organi e organismi dell’Unione.

4. Tali modalità transitorie, che faranno parte dell’accordo di recesso, devono essere nell’interesse dell’Unione, chiaramente definite e precisamente limitate nel tempo. Al fine di garantire parità di condizioni sulla base delle medesime norme applicate in tutto il mercato unico, le modifiche dell’acquis adottate dalle istituzioni e  dagli organi e  organismi dell’UE dovranno applicarsi sia nel Regno Unito che nell’UE. Si applicheranno altresì tutti gli esistenti strumenti e strutture dell’Unione in materia di regolamentazione, bilancio, vigilanza, attività giudiziaria ed esecuzione, ivi compresa la competenza della Corte di

giustizia dell’Unione europea. Dal momento che durante la transizione continuerà a partecipare all’unione doganale e al mercato unico (con tutte e quattro le libertà), il Regno Unito dovrà continuare a rispettare la politica commerciale dell’UE, ad applicare la tariffa doganale dell’UE e a riscuotere i dazi doganali dell’UE nonché a garantire che alla frontiera siano eseguiti tutti i controlli dell’UE con riguardo agli altri paesi terzi.

5. Il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare raccomandazioni adeguate a  tal fine e  il Consiglio ad adottare, nel gennaio 2018, direttive di negoziato aggiuntive in merito alle modalità transitorie.

6. Il Consiglio europeo ribadisce il desiderio di instaurare uno stretto partenariato tra l’Unione e il Regno Unito. Sebbene un accordo sulle future relazioni possa essere messo a punto e concluso solo una volta che il Regno Unito sia diventato un paese terzo, l’Unione sarà pronta ad avviare trattative preliminari e  preparatorie con l’obiettivo di individuare una visione globale del quadro delle future relazioni, una volta adottati orientamenti aggiuntivi a tal fine. Tale visione dovrebbe essere elaborata in una dichiarazione politica che accompagni l’accordo di recesso e a cui quest’ultimo faccia riferimento.

7. L’Unione prende atto che il Regno Unito ha dichiarato l’intenzione di non partecipare più all’unione doganale e al mercato unico dopo la fine del periodo di transizione e  il Consiglio europeo modulerà il suo approccio in materia di scambi e cooperazione economica alla luce di questa posizione in modo da assicurare un equilibrio di diritti e obblighi, mantenere la parità di condizioni, evitare di perturbare le relazioni esistenti con altri paesi terzi e rispettare tutti gli altri principi stabiliti nei suoi orientamenti del 29 aprile 2017, in particolare la necessità di preservare l’integrità e il corretto funzionamento del mercato unico.

8. Il Consiglio europeo ribadisce la sua disponibilità a instaurare partenariati in settori non collegati agli scambi e  alla cooperazione economica, in particolare la lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale, come pure la sicurezza, la difesa e la politica estera.

Page 77: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

75

Il Consiglio europeo continuerà a seguire da vicino i negoziati e adotterà orientamenti aggiuntivi a marzo 2018, in particolare per quanto riguarda il quadro delle future relazioni. Invita il Regno Unito a fornire maggiore chiarezza in merito alla sua posizione rispetto al quadro delle future relazioni. Il Consiglio europeo invita il Consiglio (articolo 50), unitamente al negoziatore dell’Unione, a proseguire le discussioni preparatorie interne, anche per quanto concerne la portata del quadro delle future relazioni.

Page 78: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

76

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO —

22 MARZO 2018

I. OCCUPAZIONE, CRESCITA E COMPETITIVITÀ

Mercato unico1. Il Consiglio europeo invita a  intensificare gli sforzi per

realizzare, prima della fine dell’attuale ciclo legislativo, la strategia per il mercato unico, la strategia per il mercato unico digitale, il piano d’azione per la creazione dell’unione dei mercati dei capitali e l’unione dell’energia, anche mediante il rapido esame delle recenti proposte della Commissione. Le decisioni già adottate devono essere attuate con efficacia. Oltre al completamento e all’attuazione delle strategie, l’UE deve continuare ad adoperarsi per un mercato unico equo e adeguato alle esigenze future e all’era digitale, che sia un motore di competitività, di innovazione e di sostenibilità. Il Consiglio europeo invita pertanto la Commissione a  presentare al Consiglio, prima della discussione nel quadro dell’agenda dei leader del dicembre 2018, lo stato di avanzamento dell’attuazione, dell’applicazione e del rispetto della legislazione vigente, fondamentale per il funzionamento del mercato unico, e una valutazione degli ostacoli che ancora si frappongono a un mercato unico pienamente funzionante e delle opportunità a esso connesse. Al fine di trarre i massimi vantaggi dal mercato unico, l’UE ha bisogno di una forte politica industriale.

Commercio2. Il Consiglio europeo ribadisce l’impegno nei confronti di un

sistema commerciale multilaterale aperto e disciplinato da regole, imperniato sull’OMC, fermo nella convinzione che il commercio libero ed equo sia uno dei motori più potenti della crescita, che sostiene milioni di posti di lavoro e contribuisce alla prosperità. Il Consiglio europeo incoraggia a compiere progressi in tutti i negoziati in corso per concludere accordi di libero scambio ambiziosi ed equilibrati, in particolare con il Messico e il Mercosur, e attende con interesse la firma e la conclusione degli accordi raggiunti con il Giappone e Singapore. La Commissione esaminerà come rafforzare il rispetto degli impegni assunti dai paesi terzi. L’UE continuerà a perseguire una politica commerciale incisiva, a promuovere i suoi valori e le sue norme in tutto il mondo e a garantire parità di condizioni. In tale contesto, il Consiglio europeo invita i  colegislatori a  compiere progressi in merito alle proposte legislative in fase di adozione nel campo degli investimenti e degli appalti pubblici.

3. Il Consiglio europeo si rammarica della decisione degli Stati Uniti di imporre tariffe sull’importazione di acciaio e alluminio. Tali misure non possono essere giustificate da motivi di sicurezza nazionale, e la protezione settoriale negli USA è  un rimedio inadeguato ai problemi reali di sovraccapacità, su cui l’UE ha già offerto agli Stati Uniti piena cooperazione in diverse sedi, compreso il

Forum globale. Prende atto del fatto che le importazioni di acciaio e  alluminio dall’Unione europea siano state temporaneamente esentate da dette misure e  chiede che l’esenzione sia resa permanente. Il Consiglio europeo sostiene fermamente le iniziative adottate dalla Commissione per garantire la piena protezione degli interessi dell’UE e salvaguardare il suo diritto di rispondere, se del caso e  in modo proporzionato, alle misure statunitensi conformemente alle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio. Il Consiglio europeo rammenta il suo impegno a  favore di relazioni transatlantiche forti quali fondamento della sicurezza e  della prosperità sia degli Stati Uniti che dell’Unione europea ed evidenzia il proprio sostegno a  un dialogo sulle questioni commerciali di interesse comune.

Semestre europeo4. Il Consiglio europeo approva gli ambiti strategici prioritari

individuati nell’analisi annuale della crescita e invita gli Stati membri a  inserirli nei prossimi programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità e convergenza. Il Consiglio europeo approva altresì il progetto di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro.

Aspetti sociali5. La realizzazione degli obiettivi del pilastro europeo dei diritti

sociali dipende dall’impegno e dalla responsabilità politici condivisi tra l’UE e  gli Stati membri. La sua attuazione sarà monitorata tenendo nella debita considerazione le competenze rispettive dell’Unione e degli Stati membri. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a esaminare le iniziative presentate dalla Commissione nell’ambito del pacchetto sull’equità sociale, compresa la proposta relativa a un’autorità europea del lavoro.

II. ALTRI PUNTI

Accordo di Parigi6. Il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare,

entro il primo trimestre del 2019, un proposta di strategia a lungo termine dell’UE per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra conformemente all’accordo di Parigi, tenendo conto dei piani nazionali.

Europa digitale7. I social network e le piattaforme digitali devono garantire

pratiche trasparenti e la piena protezione della vita privata e  dei dati personali dei cittadini. Occorre rispettare e applicare la legislazione nazionale e dell’UE. Questo tema importante, insieme ad altre questioni relative all’Europa digitale — inclusa l’adozione, nel 2018, di tutti gli strumenti legislativi che istituiscono il mercato unico digitale  — e alla promozione della ricerca e dell’innovazione, come

Page 79: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

77

l’intelligenza artificiale e  le modalità per sostenere le innovazioni pionieristiche e lo sviluppo delle competenze digitali, sarà discusso dai capi di Stato o di governo nella riunione informale prevista in maggio a Sofia.

Balcani occidentali8. Alla luce della comunicazione della Commissione del

6 febbraio 2018, il Consiglio europeo:• attende con interesse il vertice UE-Balcani occidentali,

che si terrà a Sofia il 17 maggio 2018 e che dovrebbe incentrarsi sulla riaffermazione della prospettiva europea della regione, sul lancio di iniziative concrete e visibili volte a migliorare la connettività fisica e umana all’interno della regione e con l’UE e sui modi per garantire una migliore collaborazione per affrontare sfide comuni quali la sicurezza e la migrazione;

• conferma che il Consiglio esaminerà la questione dell’allargamento in giugno.

Attacco di Salisbury9. Il Consiglio europeo condanna con la massima fermezza

il recente attacco di Salisbury, esprime la sua più sentita vicinanza a  tutti coloro le cui vite sono state messe a repentaglio e offre il suo sostegno alle indagini in corso. Concorda con la valutazione del governo del Regno Unito secondo cui è  altamente probabile che la Federazione russa sia responsabile e non vi sono spiegazioni plausibili alternative. Manifestiamo la nostra incondizionata solidarietà al Regno Unito dinanzi a questa grave sfida alla nostra sicurezza comune.

10. Il ricorso ad armi chimiche, compreso l’utilizzo di qualsiasi sostanza chimica tossica come arma, in qualunque circostanza, è del tutto inaccettabile, deve essere condannato sistematicamente e fermamente e rappresenta una minaccia alla sicurezza per tutti noi. Gli Stati membri si coordineranno per quanto concerne le conseguenze da trarre alla luce delle risposte fornite dalle autorità russe. L’attenzione dell’Unione

europea rimarrà saldamente incentrata su tale questione e sulle relative implicazioni.

11. In tale contesto l’Unione europea deve rafforzare la propria resilienza rispetto ai rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari, anche mediante una più stretta cooperazione tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, come anche la NATO. L’Unione europea e i suoi Stati membri dovrebbero altresì continuare a rafforzare le proprie capacità di rispondere a minacce ibride, anche nei settori dell’informatica, della comunicazione strategica e dell’attività informativa difensiva. Il Consiglio europeo invita la Commissione europea e l’alto rappresentante a portare avanti i lavori in materia e a riferire, entro il Consiglio europeo di giugno, in merito ai progressi compiuti.

Azioni della Turchia nel Mediterraneo orientale e nel mar Egeo12. Il Consiglio europeo condanna fermamente le continue

azioni illegali della Turchia nel Mediterraneo orientale e nel mar Egeo e sottolinea la sua piena solidarietà con Cipro e la Grecia.

13. Ricordando le sue conclusioni dell’ottobre 2014 e  la dichiarazione del 21 settembre 2005, il Consiglio europeo invita urgentemente la Turchia a porre fine a tali azioni e a rispettare i diritti sovrani di Cipro di esplorare e sfruttare le proprie risorse naturali conformemente al diritto dell’UE e internazionale.

14. In tale contesto, ricorda l’obbligo della Turchia di rispettare il diritto internazionale e le relazioni di buon vicinato, e di normalizzare le relazioni con tutti gli Stati membri dell’UE, compresa la Repubblica di Cipro.

15. Il Consiglio europeo esprime la sua profonda preoccupazione per il mantenimento in detenzione di cittadini dell’UE in Turchia, tra cui due militari greci, e chiede la rapida e positiva soluzione di tali questioni in dialogo con gli Stati membri.

16. Il Consiglio europeo continuerà a occuparsi di tali aspetti.

Page 80: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

78

ORIENTAMENTI — CONSIGLIO EUROPEO (11) (ARTICOLO 50) —

23 MARZO 2018

(11) A seguito della notifica a norma dell’articolo 50 del TUE, il membro del Consiglio europeo che rappresenta lo Stato membro che recede non partecipa né alle deliberazioni né alle decisioni del Consiglio europeo che lo riguardano.

1. Il Consiglio europeo si compiace dell’accordo raggiunto dai negoziatori sulle parti del testo giuridico dell’accordo di recesso concernenti i diritti dei cittadini, la liquidazione finanziaria, una serie di altre questioni relative al recesso e la transizione. Ricorda che su altre questioni deve ancora essere trovato un accordo e  che i  negoziati potranno progredire solo a condizione che tutti gli impegni assunti finora siano pienamente rispettati, e si compiace al riguardo delle garanzie scritte fornite dal primo ministro May, in particolare per quanto concerne la questione dell’Irlanda/Irlanda del Nord. Chiede di intensificare gli sforzi sulle rimanenti questioni concernenti il recesso e sulle questioni relative all’applicazione territoriale dell’accordo di recesso, in particolare in relazione a Gibilterra, e ribadisce che nulla è concordato finché tutto non è concordato.

2. Il Consiglio europeo ricorda e riconferma i suoi orientamenti del 29 aprile e del 15 dicembre 2017, che continuano ad applicarsi pienamente e  i cui principi dovranno essere rispettati nell’ambito delle future relazioni con il Regno Unito. Il Consiglio europeo prende atto della risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2018 sul quadro delle future relazioni tra l’Unione europea e il Regno Unito.

3. Il Consiglio europeo ribadisce la determinazione dell’Unione ad avere un partenariato quanto più stretto possibile con il Regno Unito in futuro. Tale partenariato dovrebbe riguardare la cooperazione commerciale ed economica nonché altri settori, in particolare la lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale, come pure la sicurezza, la difesa e la politica estera.

4. Al tempo stesso, il Consiglio europeo deve tenere conto delle posizioni del Regno Unito, espresse a più riprese, che limitano la portata di detto partenariato futuro. La mancata partecipazione all’unione doganale e  al mercato unico produrrà inevitabilmente attriti in ambito commerciale. Le divergenze nelle tariffe esterne e nelle norme interne, nonché l’assenza di istituzioni comuni e di un ordinamento giuridico condiviso, rendono necessari verifiche e controlli a  difesa dell’integrità del mercato unico dell’UE e  del mercato del Regno Unito, il che avrà purtroppo conseguenze economiche negative, in particolare nel Regno Unito.

5. Alla luce di quanto precede, il Consiglio europeo definisce i seguenti orientamenti allo scopo di avviare negoziati in merito alla visione globale del quadro delle future relazioni, che sarà elaborata in una dichiarazione politica che accompagnerà l’accordo di recesso e a cui quest’ultimo farà riferimento.

6. L’approccio delineato in appresso rispecchia il livello di diritti e obblighi compatibile con le posizioni espresse dal Regno Unito. Se tali posizioni dovessero evolversi, l’Unione sarà pronta a riconsiderare la sua offerta conformemente ai principi enunciati negli orientamenti del 29 aprile e del 15 dicembre 2017 nonché nei presenti orientamenti.

7. In tale contesto, il Consiglio europeo ribadisce in particolare che ogni accordo con il Regno Unito dovrà essere basato su un equilibrio tra diritti e obblighi e garantire condizioni di parità. Un paese che non è membro dell’Unione e non rispetta i medesimi obblighi di un membro non può avere gli stessi diritti e godere degli stessi vantaggi di un membro.

Il Consiglio europeo ricorda che le quattro libertà sono indivisibili e che non sono ammissibili scelte di comodo attuate mediante una partecipazione al mercato unico su base settoriale che comprometterebbe l’integrità e il corretto funzionamento del mercato unico.

Il Consiglio europeo ribadisce inoltre che l’Unione preserverà la propria autonomia per quanto riguarda il processo decisionale, il che esclude la partecipazione del Regno Unito, in quanto paese terzo, alle istituzioni dell’Unione nonché al processo decisionale dei suoi organi e organismi. Anche il ruolo della Corte di giustizia dell’Unione europea sarà pienamente rispettato.

8. Per quanto concerne il nucleo delle relazioni economiche, il Consiglio europeo conferma di essere pronto ad avviare i lavori per un accordo di libero scambio (ALS) equilibrato, ambizioso e di ampia portata, a condizione che vi siano sufficienti garanzie di parità di condizioni. L’accordo sarà messo a punto e concluso una volta che il Regno Unito non sarà più uno Stato membro. Tale accordo non può, tuttavia, offrire gli stessi vantaggi legati alla qualità di membro, né equivalere alla partecipazione al mercato unico o sue parti. L’accordo contemplerebbe:

i) lo scambio di merci, con l’obiettivo di coprire tutti i settori e di cercare di mantenere tariffe nulle e nessuna restrizione quantitativa, accompagnato da opportune regole di origine.

Nel contesto globale dell’ALS si dovrebbe mantenere l’attuale accesso reciproco alle acque e alle risorse di pesca;

ii) un’adeguata cooperazione doganale che preservi l’autonomia normativa e  giurisdizionale delle parti e l’integrità dell’unione doganale dell’UE;

Page 81: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

79

iii) disposizioni sugli ostacoli tecnici agli scambi (TBT) e misure sanitarie e fitosanitarie;

iv) un quadro per la cooperazione normativa volontaria;v) lo scambio di servizi, con l’obiettivo di consentire

l’accesso al mercato per fornire servizi conformemente alle norme dello Stato ospitante, anche per quanto riguarda il diritto di stabilimento dei fornitori, in misura coerente con il fatto che il Regno Unito diventerà un paese terzo e  che l’Unione e  il Regno Unito non condivideranno più un quadro comune di regolamentazione, vigilanza, esecuzione e  attività giudiziaria;

vi) l’accesso ai mercati degli appalti pubblici, gli investimenti e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, comprese le indicazioni geografiche, e altri settori di interesse per l’Unione.

9. Il futuro partenariato dovrebbe affrontare le sfide globali, in particolare in materia di cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile nonché di inquinamento transfrontaliero, ambiti in cui l’Unione e il Regno Unito dovrebbero proseguire una stretta cooperazione.

10. Il futuro partenariato dovrebbe comprendere disposizioni ambiziose sulla circolazione delle persone fisiche, basate sulla piena reciprocità e la non discriminazione tra Stati membri, nonché su settori a essa connessi quali il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e  il riconoscimento delle qualifiche professionali. In tale contesto si potrebbero esaminare le possibilità di cooperazione giudiziaria in materia matrimoniale, in materia di responsabilità genitoriale e su altre materie correlate, tenendo conto che il Regno Unito sarà un paese terzo non facente parte dello spazio Schengen e che tale cooperazione necessiterebbe di solide garanzie volte ad assicurare il pieno rispetto dei diritti fondamentali.

11. In materia di cooperazione socioeconomica si potrebbe prevedere quanto segue:i) per quanto riguarda i servizi di trasporto, si dovrebbe

puntare a mantenere la connettività tra l’UE e il Regno Unito dopo il recesso di quest’ultimo. Ciò potrebbe essere conseguito, tra l’altro, mediante un accordo sul trasporto aereo combinato con accordi sulla sicurezza aerea, nonché mediante accordi sugli altri modi di trasporto, garantendo nel contempo solide condizioni di parità nei settori altamente competitivi;

ii) per quanto concerne taluni programmi dell’Unione, ad esempio nei settori della ricerca e dell’innovazione e  in quelli dell’istruzione e  della cultura, qualsiasi partecipazione del Regno Unito dovrebbe essere soggetta alle pertinenti condizioni di partecipazione dei paesi terzi da stabilire nei programmi corrispondenti.

12. In considerazione della prossimità geografica del Regno Unito e  della sua interdipendenza economica con l’UE a 27, le future relazioni produrranno risultati reciprocamente soddisfacenti solo se includeranno solide garanzie atte ad assicurare condizioni di parità. L’obiettivo dovrebbe essere la prevenzione di un vantaggio concorrenziale sleale di cui il Regno Unito potrebbe beneficiare indebolendo i livelli di protezione relativi, ad esempio, alle misure e alle prassi fiscali, sociali, ambientali e regolamentari, nonché in materia

di concorrenza e di aiuti di Stato. A tal fine l’accordo dovrà prevedere una combinazione di regole sostanziali allineate alle norme internazionali e dell’UE, meccanismi adeguati per assicurare l’effettiva attuazione a livello interno, meccanismi di esecuzione e di risoluzione delle controversie e rimedi autonomi dell’Unione che siano tutti commisurati alla portata e all’ampiezza delle relazioni economiche tra l’UE e il Regno Unito.Qualsiasi quadro futuro dovrebbe salvaguardare la stabilità finanziaria dell’Unione e rispettarne il regime e le norme di regolamentazione e di vigilanza, nonché la loro applicazione.

13. In relazione ai settori diversi dalla cooperazione commerciale ed economica, per cui l’Unione ha già manifestato la sua disponibilità a instaurare partenariati specifici, il Consiglio europeo ritiene che:i) alla luce della prossimità geografica e  delle minacce

comuni cui sono confrontati l’Unione e il Regno Unito, la cooperazione delle autorità di contrasto e giudiziarie in materia penale debba costituire un elemento importante delle future relazioni tra l’UE e il Regno Unito, tenendo conto che il Regno Unito sarà un paese terzo non facente parte dello spazio Schengen. Il futuro partenariato dovrebbe contemplare efficaci scambi di informazioni, il sostegno alla cooperazione operativa tra autorità di contrasto e la cooperazione giudiziaria in materia penale. Si dovranno stabilire solide garanzie che assicurino il pieno rispetto dei diritti fondamentali e meccanismi efficaci di esecuzione e di risoluzione delle controversie;

ii) tenuto conto dei nostri valori condivisi e  delle sfide comuni, si dovrebbe prevedere una forte cooperazione tra l’UE e il Regno Unito in materia di politica estera, di sicurezza e di difesa. Un futuro partenariato dovrebbe rispettare l’autonomia decisionale dell’Unione, tenendo conto che il Regno Unito sarà un paese terzo, e prevedere adeguati meccanismi di dialogo, consultazione, coordinamento, scambio di informazioni e cooperazione. La predisposizione di un accordo sulla sicurezza delle informazioni è  un presupposto per lo scambio di informazioni nell’ambito di tale cooperazione.

14. Data l’importanza dei f lussi di dati per vari aspetti delle future relazioni, il suddetto accordo dovrebbe comprendere norme sui dati. Per quanto riguarda i dati personali, la protezione dovrebbe essere disciplinata dalle norme dell’Unione in materia di adeguatezza al fine di garantire un livello di protezione sostanzialmente equivalente a quello dell’Unione.

15. La governance delle nostre future relazioni con il Regno Unito dovrà riguardare la gestione e  la vigilanza, la risoluzione delle controversie e l’esecuzione, ivi compresi sanzioni e meccanismi di ritorsione incrociata. La concezione della governance globale delle future relazioni dovrà tener conto:i) del contenuto e della portata delle future relazioni;ii) della necessità di garantire efficacia e certezza del diritto;iii) delle condizioni relative all’autonomia dell’ordinamento

giuridico dell’UE, compreso il ruolo della Corte di giustizia dell’Unione europea, in particolare quali elaborati nella giurisprudenza.

Page 82: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

80

16. Il Consiglio europeo, con il sostegno del Consiglio, continuerà a  seguire da vicino i  negoziati in tutti i  loro aspetti e tornerà, in particolare, sulle rimanenti questioni concernenti il recesso e sul quadro delle future relazioni nella riunione di giugno. Nel frattempo, il Consiglio europeo

invita la Commissione, l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e  la politica di sicurezza e  gli Stati membri a proseguire i lavori a tutti i livelli per prepararsi alle conseguenze del recesso del Regno Unito, prendendo in considerazione tutti gli esiti possibili.

Page 83: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

81

OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE DONALD TUSK IN VISTA DEL VERTICE

UE-BALCANI OCCIDENTALI — 16 MAGGIO 2018

Siamo alla vigilia di un vertice in cui i leader dell’UE discuteranno di innovazione, del futuro europeo per i Balcani occidentali e della risposta alle politiche del presidente Trump in materia di commercio e Iran.In occasione del nostro pranzo stasera cominceremo a discutere di innovazione ed economia digitale. In termini di innovazione, l’Europa registra un ritardo rispetto alle altre grandi economie. Nei prossimi anni l’innovazione è destinata a inf luenzare a un ritmo sempre più sostenuto le nostre vite, facendo sorgere non solo speranze, ma anche questioni etiche. L’Europa deve svolgere un ruolo attivo in tale trasformazione, che rappresenterà la realtà di tutti i cittadini europei. Per questo motivo stasera porrò due domande ai leader dell’UE: cosa intendono fare a livello di UE per stimolare l’innovazione pionieristica? E: cosa intendono fare affinché l’UE diventi un attore di primo piano nel settore dei megadati?A seguito della dichiarazione della scorsa settimana in merito al recesso degli Stati Uniti dal piano d’azione congiunto globale con l’Iran, abbiamo bisogno di un fronte europeo unito. Voglio che i leader ribadiscano che l’UE si atterrà all’accordo fino a quando lo farà l’Iran. L’accordo contribuisce alla sicurezza europea e globale, motivo per cui dobbiamo preservarlo, nonostante l’esitazione degli Stati Uniti. Esamineremo inoltre le opzioni a disposizione dell’UE per proteggere le imprese europee dalle conseguenze negative della decisione degli Stati Uniti. E voglio che sia dato il via libera alla Commissione, affinché sia pronta ad agire ogniqualvolta gli interessi europei fossero colpiti. Dovremmo inoltre trovare, insieme ad altri partner, modi per affrontare preoccupazioni profondamente reali concernenti il programma dell’Iran relativo ai missili balistici e le sue attività regionali.Anche il commercio è una delle tematiche di cui discuteremo stasera. Decideremo quale sarà il modo migliore di procedere nelle relazioni commerciali tra UE e Stati Uniti. Anche in questo caso l’unità è la nostra forza più grande. E il mio obiettivo è semplice: manterremo la nostra posizione. Ciò significa un’esenzione permanente dalle tariffe statunitensi sull’acciaio e sull’alluminio per poter discutere di un’eventuale liberalizzazione del commercio con gli Stati Uniti. L’UE e gli Stati Uniti sono amici e partner, motivo per cui non è possibile giustificare le tariffe statunitensi invocando la sicurezza nazionale. È assurdo anche solo pensare

che l’UE potrebbe rappresentare una minaccia per gli Stati Uniti. Questa discussione necessita di rinnovato realismo, perché al momento ne difetta.Domani ci riuniremo collettivamente con i nostri partner dei Balcani occidentali per la prima volta negli ultimi 15 anni. Per entrambe le parti sarà l’occasione di ribadire che la prospettiva europea continua a essere la scelta geostrategica dei Balcani occidentali. Al di là della prospettiva a lungo termine, vogliamo dimostrare che ci sta a  cuore lo sviluppo socioeconomico della regione, qui e  ora. Gli investimenti nelle connessioni infrastrutturali e umane con la regione dei Balcani occidentali e al suo interno sono nell’interesse superiore dell’UE. E saranno l’obiettivo del nostro vertice. Spero di avvicinare all’UE i nostri amici dei Balcani occidentali.Tutto quello di cui discuteremo oggi e domani ha una dimensione globale. Non ho dubbi che nel nuovo gioco globale l’Europa sarà o uno degli attori principali, o una pedina. Sono le uniche alternative realistiche. Al fine di essere il soggetto e non l’oggetto delle politiche globali, l’Europa, come mai prima d’ora, deve essere unita dal punto di vista economico, politico e anche militare. In parole povere: o siamo uniti o non siamo nessuno.Oltre alle sfide politiche tradizionali, quali l’ascesa della Cina o l’atteggiamento aggressivo della Russia, oggi siamo testimoni di un nuovo fenomeno: la volubile assertività dell’amministrazione americana. Di fronte alle più recenti decisioni del presidente Trump si potrebbe addirittura pensare: con amici così, chi ha bisogno di nemici? Ma, sinceramente parlando, l’Europa dovrebbe essere grata al presidente Trump: grazie a lui ci siamo liberati di ogni illusione. Ci ha fatto capire che se abbiamo bisogno di una mano, possiamo contare solo su noi stessi. L’Europa deve fare tutto il possibile per proteggere il legame transatlantico, a prescindere dall’attuale stato d’animo. Ma al contempo dobbiamo essere pronti ad affrontare le situazioni in cui dovremo agire da soli. Abbiamo abbastanza potenziale da essere all’altezza della sfida. Ma ciò di cui abbiamo bisogno sono maggiore determinazione e unità politica. Non esiste un solo motivo oggettivo per cui l’Europa debba provare complessi rispetto ad altri. Essere europei è motivo di orgoglio. Abbiamo il diritto e l’obbligo di tenere la testa alta, sia con i nemici che con gli amici. E in un certo senso sarà questo lo spirito del vertice.

Page 84: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

82

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO — 28 GIUGNO 2018

I. MIGR AZIONE1. Il Consiglio europeo ribadisce che il buon funzionamento

della politica dell’UE presuppone un approccio globale alla migrazione che combini un controllo più efficace delle frontiere esterne dell’UE, il rafforzamento dell’azione esterna e la dimensione interna, in linea con i nostri principi e valori. È una sfida, non solo per il singolo Stato membro, ma per l’Europa tutta. Dal 2015 è stata posta in essere una serie di misure ai fini del controllo efficace delle frontiere esterne dell’UE. Si è  ottenuto in tal modo un calo del 95  % del numero di attraversamenti illegali delle frontiere verso l’UE rilevati rispetto al picco registrato nell’ottobre 2015, anche se i f lussi hanno ripreso a crescere di recente sulle rotte del Mediterraneo orientale e occidentale.

2. Il Consiglio europeo è determinato a proseguire e rafforzare questa politica per evitare un ritorno ai f lussi incontrollati del 2015 e contenere ulteriormente la migrazione illegale su tutte le rotte esistenti ed emergenti.

3. Per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale, dovrebbero essere maggiormente intensificati gli sforzi per porre fine alle attività dei trafficanti dalla Libia o da altri paesi. L’UE resterà al fianco dell’Italia e degli altri Stati membri in prima linea a tale riguardo. Accrescerà il suo sostegno a favore della regione del Sahel, della guardia costiera libica, delle comunità costiere e  meridionali, di condizioni di accoglienza umane, di rimpatri umanitari volontari, della cooperazione con altri paesi di origine e di transito, nonché di reinsediamenti volontari. Tutte le navi operanti nel Mediterraneo devono rispettare le leggi applicabili e non interferire con le operazioni della guardia costiera libica.

4. Riguardo alla rotta del Mediterraneo orientale, sono necessari ulteriori sforzi per attuare pienamente la dichiarazione UE-Turchia, impedire nuovi attraversamenti dalla Turchia e fermare i f lussi. L’accordo di riammissione UE-Turchia e gli accordi bilaterali di riammissione dovrebbero essere pienamente attuati in modo non discriminatorio nei confronti di tutti gli Stati membri. È necessario compiere con urgenza maggiori sforzi per assicurare rapidi rimpatri e prevenire lo sviluppo di nuove rotte marittime o terrestri. La cooperazione con i  partner della regione dei Balcani occidentali e il sostegno agli stessi rimangono essenziali per scambiare informazioni sui f lussi migratori, prevenire la migrazione illegale, aumentare le capacità di protezione delle frontiere e  migliorare le procedure di rimpatrio e  riammissione. In considerazione del recente aumento dei f lussi nel Mediterraneo occidentale, l’UE sosterrà, finanziariamente e in altro modo, tutti gli sforzi compiuti dagli Stati membri, in special modo la Spagna, e dai paesi di origine e di transito, in particolare il Marocco, per prevenire la migrazione illegale.

5. Per smantellare definitivamente il modello di attività dei trafficanti e impedire in tal modo la tragica perdita di vite umane, è necessario eliminare ogni incentivo a intraprendere viaggi pericolosi. Occorre a tal fine un nuovo approccio allo sbarco di chi viene salvato in operazioni di ricerca e soccorso, basato su azioni condivise o complementari tra gli Stati membri. Al riguardo, il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione a esaminare rapidamente il concetto di piattaforme di sbarco regionali, in stretta cooperazione con i paesi terzi interessati e con l’UNHCR e l’OIM. Tali piattaforme dovrebbero agire operando distinzioni tra i singoli casi, nel pieno rispetto del diritto internazionale e senza che si venga a creare un fattore di attrazione.

6. Nel territorio dell’UE coloro che vengono salvati, a norma del diritto internazionale, dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri, unicamente su base volontaria; qui un trattamento rapido e sicuro consentirebbe, con il pieno sostegno dell’UE, di distinguere i migranti irregolari, che saranno rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui si applicherebbe il principio di solidarietà. Tutte le misure nel contesto di questi centri sorvegliati, ricollocazione e reinsediamento compresi, saranno attuate su base volontaria, lasciando impregiudicata la riforma di Dublino.

7. Il Consiglio europeo conviene l’erogazione della seconda quota dello strumento per i rifugiati in Turchia e al tempo stesso il trasferimento al Fondo fiduciario dell’UE per l’Africa di 500 milioni di euro a titolo della riserva dell’undicesimo FES. Gli Stati membri sono inoltre invitati a contribuire ulteriormente al Fondo fiduciario dell’UE per l’Africa al fine di rialimentarlo.

8. Per affrontare alla radice il problema della migrazione è  necessario un partenariato con l’Africa volto a  una trasformazione socioeconomica sostanziale del continente africano sulla base dei principi e degli obiettivi definiti dai paesi africani nella loro Agenda 2063. L’Unione europea e  i suoi Stati membri devono essere all’altezza di questa sfida. Dobbiamo elevare a un nuovo livello la cooperazione con l’Africa in termini di portata e qualità. A tal fine non occorreranno solo maggiori finanziamenti allo sviluppo ma anche misure intese a creare un nuovo quadro che consenta di accrescere sostanzialmente gli investimenti privati degli africani e degli europei. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata all’istruzione, alla salute, alle infrastrutture, all’innovazione, al buon governo e  all’emancipazione femminile. L’Africa è  un nostro vicino: lo dobbiamo affermare intensificando gli scambi e i contatti tra i popoli di entrambi i continenti a tutti i livelli della società civile. La cooperazione tra l’Unione europea e l’Unione africana

Page 85: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

83

è un elemento importante delle nostre relazioni. Il Consiglio europeo ne chiede lo sviluppo e la promozione ulteriori.

9. Nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale, il Consiglio europeo sottolinea la necessità di disporre di strumenti f lessibili, ad esborso rapido, per combattere la migrazione illegale. I  fondi destinati a sicurezza interna, gestione integrata delle frontiere, asilo e  migrazione dovrebbero pertanto includere specifiche componenti significative per la gestione della migrazione esterna.

10. Il Consiglio europeo ricorda la necessità che gli Stati membri assicurino il controllo efficace delle frontiere esterne dell’UE con il sostegno finanziario e materiale dell’UE. Sottolinea inoltre l’esigenza di intensificare notevolmente l’effettivo rimpatrio dei migranti irregolari. Riguardo a  entrambi gli aspetti, il ruolo di sostegno svolto da Frontex, anche nella cooperazione con i  paesi terzi, dovrebbe essere ulteriormente intensificato attraverso maggiori risorse e un mandato rafforzato. Accoglie con favore l’intenzione della Commissione di presentare proposte legislative per una politica europea di rimpatrio efficace e coerente.

11. Per quanto concerne la situazione all’interno dell’UE, i movimenti secondari di richiedenti asilo tra Stati membri rischiano di compromettere l’integrità del sistema europeo comune di asilo e l’acquis di Schengen. Gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure legislative e  amministrative interne necessarie per contrastare tali movimenti e cooperare strettamente tra di loro a tal fine.

12. Riguardo alla riforma tesa a creare un nuovo sistema europeo comune di asilo, notevoli progressi sono stati compiuti grazie all’instancabile impegno profuso dalla presidenza bulgara e dalle presidenze che l’hanno preceduta. Diversi fascicoli sono prossimi alla conclusione. È  necessario trovare un consenso sul regolamento Dublino per riformarlo sulla base di un equilibrio tra responsabilità e solidarietà, tenendo conto delle persone sbarcate a  seguito di operazioni di ricerca e soccorso. È altresì necessario un ulteriore esame della proposta sulle procedure di asilo. Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di trovare una soluzione rapida all’intero pacchetto e  invita il Consiglio a  proseguire i lavori al fine di concluderli quanto prima. In occasione del Consiglio europeo di ottobre sarà presentata una relazione sui progressi compiuti.

II. SICUREZZA E DIFESA13. L’Europa deve assumersi maggiori responsabilità per la sua

stessa sicurezza e rafforzare il proprio ruolo di attore e partner credibile e affidabile nel settore della sicurezza e della difesa. L’Unione sta pertanto predisponendo misure per potenziare la difesa europea, incrementando gli investimenti nel settore, lo sviluppo delle capacità e la prontezza operativa. Queste iniziative accrescono la sua autonomia strategica integrando e rafforzando, nel contempo, le attività della NATO, in linea con le conclusioni precedenti. Il Consiglio europeo:• chiede la realizzazione degli impegni della PESCO

e l’ulteriore sviluppo dei progetti iniziali e del quadro istituzionale, in modo pienamente coerente con la revisione coordinata annuale sulla difesa e  il piano riveduto di sviluppo delle capacità adottato nel quadro dell’Agenzia europea per la difesa. Una nuova serie di

progetti sarà concordata nel novembre 2018. Invita il Consiglio a  decidere in merito alle condizioni per la partecipazione degli Stati terzi ai progetti PESCO;

• si compiace dei progressi compiuti in relazione alla mobilità militare nel quadro della PESCO e  della cooperazione UE-NATO, si aspetta che siano ora messi a  punto i  requisiti militari previsti nel piano d’azione dell’UE sulla mobilità militare e chiede agli Stati membri di semplificare e unificare le pertinenti norme e procedure entro il 2024. Tali sforzi, che dovrebbero rispettare pienamente la sovranità degli Stati membri, rafforzarsi reciprocamente e seguire un approccio esteso a  tutta l’amministrazione, saranno riesaminati annualmente sulla base di una relazione della Commissione e dell’alto rappresentante, a partire dalla primavera 2019;

• chiede la rapida attuazione del programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa e ulteriori progressi in merito al Fondo europeo per la difesa, sia nella sezione «ricerca» che nella sezione «capacità»;

• si compiace del lavoro intrapreso per rafforzare la dimensione civile della PSDC e chiede che sia raggiunto entro fine anno un accordo in merito a un patto sulla dimensione civile della PSDC, così da fornire un nuovo quadro dell’UE per la gestione civile delle crisi e  le missioni PSDC, con impegni ambiziosi a livello dell’UE e nazionale. Ricorda che gli aspetti militari e civili devono essere affrontati in maniera complessiva, ponendo l’accento sui risultati concreti;

• accoglie con favore la comunicazione congiunta sulla resilienza dell’Europa alle minacce ibride e chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari e chiede l’adozione quanto prima di un nuovo regime UE di misure restrittive per affrontare la questione dell’uso e della proliferazione delle armi chimiche. A  seguito della conferenza straordinaria degli Stati parte della convenzione sulle armi chimiche, l’UE si impegna a sostenere l’attuazione delle relative conclusioni;

• invita l’alto rappresentante e la Commissione a presentare entro  dicembre 2018, in cooperazione con gli Stati membri e  in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2015, un piano d’azione con proposte specifiche per una risposta coordinata dell’UE al problema della disinformazione, comprensivo di mandati appropriati e risorse sufficienti per le pertinenti squadre di comunicazione strategica del SEAE;

• sottolinea la necessità di rafforzare le capacità di combattere le minacce alla cibersicurezza provenienti dall’esterno dell’UE e chiede alle istituzioni e agli Stati membri di attuare le misure indicate nella comunicazione congiunta, compresi i lavori relativi all’attribuzione degli attacchi informatici e  l’uso pratico del pacchetto di strumenti della diplomazia informatica;

• chiede un ulteriore coordinamento tra gli Stati membri e, se del caso, a livello dell’UE e in consultazione con la NATO, al fine di ridurre la minaccia derivante da attività di intelligence ostili;

• chiede l’ulteriore approfondimento della cooperazione UE-NATO, nel pieno rispetto dei principi di inclusività, reciprocità e  autonomia decisionale dell’UE, anche

Page 86: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

84

attraverso una nuova dichiarazione congiunta, muovendo dai progressi compiuti nell’attuazione della dichiarazione congiunta del 2016 e dalle proposte d’azione correlate;

• si compiace dell’intenzione della Commissione di presentare una proposta legislativa che migliori l’individuazione e la rimozione di contenuti che incitano all’odio e a compiere atti terroristici.

III. OCCUPAZIONE, CRESCITA E COMPETITIVITÀ

14. Il Consiglio europeo approva le raccomandazioni specifiche per paese integrate discusse dal Consiglio, rendendo in tal modo possibile la conclusione del semestre europeo 2018. Si dovrebbe approfittare dell’attuale situazione economica positiva per imprimere un maggiore slancio alle riforme.

15. Garantire un’imposizione fiscale equa ed efficace continua a  costituire una priorità fondamentale. In tale contesto, occorre continuare a lottare con determinazione contro l’elusione, l’evasione e la frode fiscali, sia a livello mondiale (in particolare in seno all’OCSE) sia all’interno dell’UE. Nel contempo, si riscontra una reale necessità di adeguare i nostri regimi fiscali all’era digitale. Il Consiglio dovrebbe pertanto portare avanti i lavori sulle proposte della Commissione in materia di tassazione del digitale. Si dovrebbe altresì continuare a lavorare alle modalità per garantire l’effettiva riscossione dell’IVA, anche compiendo rapidi progressi sulle proposte della Commissione in merito a misure a breve termine.

16. In un contesto di crescenti tensioni commerciali, il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di preservare e approfondire il sistema multilaterale disciplinato da regole. L’UE è determinata ad adoperarsi per la sua modernizzazione e  invita tutti i partner a contribuire positivamente a tale obiettivo. Il Consiglio europeo invita la Commissione a proporre un approccio globale teso a migliorare, insieme ai partner che condividono gli stessi principi, il funzionamento dell’OMC in merito ad aspetti cruciali, fra cui: i) negoziati più f lessibili, ii) nuove norme per affrontare le attuali sfide, anche in materia di sovvenzioni all’industria, proprietà intellettuale e trasferimenti forzati di tecnologia, iii) riduzione dei costi commerciali, iv) un nuovo approccio allo sviluppo, v) una risoluzione più efficace e  trasparente delle controversie, compreso l’organo d’appello, con l’obiettivo di assicurare condizioni di parità e  vi)  il rafforzamento dell’OMC in quanto istituzione, anche nella sua funzione di trasparenza e vigilanza.

17. Nell’ambito della sua agenda commerciale positiva, l’UE continuerà a  negoziare accordi commerciali ambiziosi, equilibrati e  reciprocamente vantaggiosi con i  partner principali di tutto il mondo, promuovendo i propri valori e le proprie norme. La recente adozione del regolamento relativo all’ammodernamento degli strumenti di difesa commerciale contribuirà a garantire condizioni di parità. Il Consiglio europeo chiede che la proposta legislativa sul controllo degli investimenti esteri diretti sia adottata quanto prima.

18. In risposta alla decisione degli Stati Uniti di imporre all’UE tariffe sui prodotti di acciaio e alluminio, che non possono essere giustificate da motivi di sicurezza nazionale,

il Consiglio europeo sostiene pienamente le misure di riequilibrio, le possibili misure di salvaguardia a tutela dei nostri mercati così come il procedimento legale presso l’OMC, decisi su iniziativa della Commissione. L’UE deve rispondere a tutte le azioni di chiara natura protezionistica, comprese quelle che mettono in discussione la politica agricola comune.

IV. INNOVAZIONE E DIGITALE19. L’Europa deve sviluppare ulteriormente l’attività di ricerca

di alta qualità in tutta l’UE, convertendola in nuovi prodotti, servizi e  modelli commerciali. Abbiamo bisogno di un ecosistema dell’innovazione più forte e inclusivo al fine di favorire le innovazioni pioneristiche e creatrici di mercati e fornire un sostegno globale alle imprese, comprese le PMI, dotate di potenziale dirompente affinché accedano con successo ai mercati mondiali.

20. È essenziale conseguire risultati in merito alle rimanenti proposte legislative riguardanti il mercato unico digitale prima della fine dell’attuale ciclo legislativo. Per costruire un’economia dei dati europea sono necessari ulteriori interventi al fine di migliorare l’uso efficiente dei dati in tutta l’UE e  promuovere la fiducia grazie a  un elevato livello di protezione dei dati nonché alla piena attuazione e  applicazione proporzionata del regolamento generale sulla protezione dei dati nei confronti di tutti gli operatori economici che esercitano attività nel nostro mercato unico. È fondamentale disporre di dati di elevata qualità per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il Consiglio europeo invita i  colegislatori a  esaminare rapidamente l’ultimo pacchetto sui dati. Invita la Commissione a  collaborare con gli Stati membri per definire un piano coordinato in materia di intelligenza artificiale, sulla base della sua recente comunicazione.

21. In linea con la discussione informale dei leader tenutasi a  Sofia, il Consiglio europeo insiste sulla necessità di migliorare l’accesso delle imprese ai finanziamenti, anche mediante un migliore coordinamento dei meccanismi e degli strumenti di finanziamento dell’UE e nazionali a favore dell’innovazione e della ricerca, di garantire un contesto normativo favorevole a sostegno di una maggiore assunzione dei rischi e di promuovere le competenze digitali e le relazioni tra il mondo accademico, l’industria e i governi. Si dovrebbe incoraggiare la cooperazione tra la ricerca, l’innovazione e  l’istruzione, anche mediante l’iniziativa relativa alle università europee.

22. Il Consiglio europeo invita la Commissione a  lanciare una nuova iniziativa pilota sull’innovazione pionieristica per il periodo restante di Orizzonte 2020. Nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale sarà istituito un Consiglio europeo per l’innovazione al fine di individuare e potenziare l’innovazione pioneristica e dirompente.

V. ALTRE QUESTIONI23. Il Consiglio europeo accoglie con grande favore e sostiene

l’accordo raggiunto tra l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia e  la Grecia sulla questione relativa al nome. Questo accordo, unitamente a quello concluso tra la Bulgaria e  l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia sul trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione, fornisce ad altri nella

Page 87: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

85

regione un valido esempio per il rafforzamento delle relazioni di buon vicinato.

24. Il Consiglio europeo approva le conclusioni sull’allargamento e il processo di stabilizzazione e di associazione adottate dal Consiglio il 26 giugno 2018.

25. Il Consiglio europeo ribadisce il suo pieno sostegno alla risoluzione 2166 dell’UNSC concernente l’abbattimento del volo MH-17. Invita la Federazione russa a riconoscere la sua responsabilità e a cooperare pienamente a tutti gli sforzi

volti ad accertare la verità e le responsabilità e a ristabilire la giustizia.

26. Il Consiglio europeo prende atto del pacchetto di proposte sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027, presentato dalla Commissione il 2 maggio 2018, nonché delle proposte legislative settoriali per i programmi a sostegno delle politiche europee presentate dopo tale data. Invita il Parlamento europeo e il Consiglio a esaminare tali proposte in modo esaustivo e il prima possibile.

Page 88: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

86

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO (12) (ARTICOLO 50) —

29 GIUGNO 2018

(12) A seguito della notifica a norma dell’articolo 50 del TUE, il membro del Consiglio europeo che rappresenta lo Stato membro che recede non partecipa né alle deliberazioni né alle decisioni del Consiglio europeo che lo riguardano.

1. Alla luce dello stato dei lavori presentato dal negoziatore dell’Unione, il Consiglio europeo accoglie con favore gli ulteriori progressi compiuti su talune parti del testo giuridico dell’accordo di recesso. Il Consiglio europeo rileva, tuttavia, che deve ancora essere trovato un accordo su altri aspetti importanti, compresa l’applicazione territoriale dell’accordo di recesso, segnatamente per quanto riguarda Gibilterra.

2. Il Consiglio europeo esprime preoccupazione per il fatto che non si siano ancora registrati progressi sostanziali in merito all’accordo su una soluzione «di salvaguardia» (backstop) per l’Irlanda/Irlanda del Nord. Ricorda gli impegni assunti dal Regno Unito al riguardo nel dicembre 2017 e nel marzo 2018 e insiste sulla necessità di intensificare gli sforzi per poter concludere quanto prima l’accordo di recesso, comprese le relative disposizioni sulla transizione, affinché possa prendere effetto alla data del recesso. Ricorda che i negoziati possono progredire solo a condizione che tutti gli impegni assunti finora siano pienamente rispettati.

3. Occorre inoltre accelerare i  lavori volti a  preparare una dichiarazione politica sul quadro della relazioni future. A tal fine sono necessarie una maggiore chiarezza e proposte realistiche e percorribili da parte del Regno Unito in merito alla sua posizione sulle relazioni future. Il Consiglio europeo ribadisce i  principi enunciati negli orientamenti e  nella posizione da esso definiti nel  marzo 2018. Il Consiglio europeo ricorda che se le posizioni del Regno Unito dovessero evolversi, l’Unione sarà pronta a riconsiderare la sua offerta conformemente ai principi enunciati negli orientamenti del 29 aprile e del 15 dicembre 2017 nonché in quelli del 23 marzo 2018.

4. Il Consiglio europeo rinnova l’invito rivolto agli Stati membri, alle istituzioni dell’Unione e  a tutte le parti interessate a intensificare i lavori per prepararsi a tutti i livelli e a tutti gli esiti possibili.

Page 89: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

87

DICHIARAZIONE DEL VERTICE EURO — 29 GIUGNO 2018

In linea con l’agenda dei leader e con i risultati della sua riunione del dicembre 2017 e accogliendo con favore i contributi nazionali, compreso quello presentato da Francia e Germania, il vertice euro ha convenuto in data odierna quanto segue:1. l’accordo in sede di Consiglio sul pacchetto per il settore

bancario dovrebbe consentire ai colegislatori di adottare i  relativi atti entro fine anno mantenendo nel contempo l’equilibrio generale. Attenendosi a tutti gli elementi della tabella di marcia del 2016 nell’opportuna sequenza, si dovrebbe iniziare a lavorare a una tabella di marcia al fine di avviare negoziati politici sul sistema europeo di assicurazione dei depositi;

2. il MES fornirà il sostegno comune al Fondo di risoluzione unico (SRF) e sarà rafforzato operando sulla base di tutti

gli elementi di una riforma del meccanismo stesso indicati nella lettera del presidente dell’Eurogruppo. L’Eurogruppo preparerà i termini di riferimento per il sostegno comune e concorderà la lista di condizioni per l’ulteriore sviluppo del MES entro il dicembre 2018;

3. l’Eurogruppo discuterà ulteriormente di tutti i  punti enunciati nella lettera del presidente dell’Eurogruppo;

4. il vertice euro tornerà su dette questioni nel dicembre 2018.Il vertice euro si compiace della dichiarazione dell’Eurogruppo del 21 giugno 2018 sull’esborso finale del finanziamento del MES alla Grecia e sulle misure di alleviamento del debito a medio termine, che completano con successo il programma di assistenza finanziaria alla Grecia.

Page 90: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

Foto di copertinaIn alto, da sinistra: i leader mondiali riuniti al vertice del G7 a Charlevoix (Canada), giugno 2018; il Consiglio europeo riunito nel palazzo Europa a Bruxelles; il presidente Donald TuskIn basso: riunione della PESCO nel palazzo Europa a Bruxelles, dicembre 2017

Crediti fotografici© Unione europea, 2018Pagg. 6, 7: © FrontexPag. 17, prima riga a sinistra: © Saul Loeb/AFPPag. 21, sotto: © T. BarchielliPag. 23: © Dominik Werner/AeroLabPag. 25: © AeroLab/Dominik Werner

Page 91: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della
Page 92: Il Consiglio europeo9. il primo ministro del Portogallo António Costa, il presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Alexis Tsipras; 10. il primo ministro della

Rue de la Loi/Wetstraat 1751048 Bruxelles/BrusselBELGIQUE/BELGIËTel. +32 (0)2 281 61 11www.consilium.europa.eu

Print PDFISBN 978-92-824-6132-7 ISBN 978-92-824-6157-0ISSN 1977-320X ISSN 2363-2917doi:10.2860/07915 doi:10.2860/13724QC-AO-17-001-IT-C QC-AO-17-001-IT-N