Premessa:

Nel mese di Marzo, proponiamo ai bambini il gioco della posta, utilizzando delle scatole da camicia trasparenti come cassetta per le lettere. Ognuna di esse, attraverso la foto ed il nome, è riconducibile ad ogni singolo bambino in modo da rendere visibile l’arrivo di un messaggio a tutto il gruppo.

Quali modalità utilizzeranno i bambini? Quali messaggi e quali linguaggi?

Riteniamo che socializzare questi passaggi contribuisca ad un incremento nella ricchezza degli scambi, nel desiderio di “comunicare” intenzionalmente utilizzando modalità espressive diverse dalla parola.

E peri bambini attesa ed impazienza nello scrivere e ricevere messaggi in grado di emozionare.

La tipologia dei messaggi, di cui ne riportiamo solo alcuni esempi, rappresenta tutte le caratteristiche di un gruppo molto unito. Ecco allora spuntare bigliettini affettuosi per rinnovare una bella amicizia o, un “amore”.

I messaggi, per le loro peculiarità di riservatezza, hanno permesso a chi è un po’ timido di aprirsi verso l’altro, come Alex ad esempio, che dopo aver dichiarato la sua delusione nel non ricevere alcun biglietto, scopre il piacere di prepararne lui stesso per gli amici, ritrovandosi, alla fine dell’anno scolastico, la sua casella di posta che scoppia di messaggi della “morosa”!

Messaggi…

Giacomo: ma c’è un cuore… Luca T: forse è che vuole bene a un bimbo… Asia: ma no, vuol dire: “ti amo!” Laura: Eh sì perché il cuore è una cosa di amore! Giacomo: me lo ha messo la Francesca… (arrossendo)

Francesco: un messaggio del cuore! Adulto: messaggio?!? E cosa sarebbe? Alice: uno che scrive delle parole e dopo uno vede un biglietto poi lo prende e si vede cosa c’è! Mattia: si può dare che un bambino vuole bene ad un altro… e allora si mandano dei messaggi:

Da Parul a Lorenzo

Da Luca T. a Giorgia

Giacomo: è bello quando trovi un biglietto!!! Alex: La mia posta è vuota, vuota, zero!!! Mi sa che non li invito più nella mia navicella… perché non mi scrivono più!! E allora quando è ora di rifare il contratto… per avere il diritto di stare nella navicella! Mattia: Eh, neanche l’abbiamo firmato!!! Alex: adesso lo preparo poi ve lo faccio firmare!!!

Alex: Ecco il contratto, ho “scritto”: devi sempre stare sopra la pista di campo con 2 rotelle, e poi ci vuole anche il patentino per entrare nella mia nave, se no la polizia ti prende anche la patente della macchina!

Francesco: ecco ho fatto il patentino!!!

Francesco: come dei bigliettini con “dolci parole” o dolci disegni… o di tanti colori! Emanuele: quando metti le parole con i brillantini è per dire che voglio bene, per esempio a Paolo che è amico mio!!!

Anche a casa i bambini si pensano,cercano le parole giuste per chi si vuole bene e con l’aiuto della mamma o del papà provano a scriverle.

Da Giacomo a Mattia

Giacomo: ero arrabbiato, perché stavamo colorando, e lui mi ha scarabocchiato tutta la maglia, e così gli ho fatto un biglietto arrabbiato, come nella storia di Roberto!!! Mattia: però siamo sempre amici! L’altro giorno ero proprio molto arrabbiato, però quando volevo parlargli e ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere!!!

Samuele legge il biglietto: “Gormiti e serpente”- so tutto io!

Da Alice 4 anni a Marco

Da Luca 4 anni a Samuele

Da Emanuele 5 anni a Paolo: “ti voglio bene”

Da Paolo 4 anni a Eamuele: “pure io!”