il decentramento fiscale produzione e finanziamento di beni pubblici economia pubblica/scienza delle...

76
Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Upload: cecilio-baroni

Post on 01-May-2015

222 views

Category:

Documents


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni

pubbliciEconomia pubblica/scienza delle finanze

Prof. Massimiliano Mazzanti

SPISA

Giugno 2009

Page 2: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Teoria e politica dei rapporti economici e finanziari tra diversi livelli di governo

• Perché esistono diversi livelli di governo: stato, regioni, comuni?

• Quali sono i compiti di centro e periferia?• Quali beni (pubblici) producono i diversi livelli di governo• Come si finanziano i diversi livelli di governo?

• Bosi P. (2003), Corso di scienza delle finanze, cap.IV, Il Mulino, Bologna

• Varian, 2002, Microeconomia, Ca Foscarina, 5-6 pp. Su produzione beni pubblici e free riding

Page 3: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Approccio economico

• Economia pubblica (microeconomia, economia del benessere): analisi deduttiva

• Scienza delle finanze (più macro)

• Analizzano il ruolo dello stato (motivazioni teoriche) ed effetti dell’intervento: efficienza, equità, efficacia

Page 4: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Spiegazione del decentramento

• Politico-ideologica (sussidiarietà, partecipazione)• Organizzativa (efficienza amministrativa)• Socio-economica: ruolo degli enti decentrati

rispetto alle funzioni primarie dello stato/agente pubblico:

• Stabilizzazione/crescita (keynes, funzione più centrale) ruolo tasse, spesa, politica monetaria

• Distribuzione (più centrale)• Allocazione efficiente (micro) ruolo enti

decentrati beni e servizi pubblici locali

Page 5: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

I e II teorema dell’economia del benessere

• Mercato concorrenziale (N consumatori N imprese, P esogeni) è sempre efficiente

• Una soluzione Pareto-efficiente è sempre raggiungibile da un meccanismo di mercato (decentralizzato, via prezzi di mercato)

• Divido efficienza ed equità, distribuzione risorse e funzionamento di mercato

Page 6: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

“Fallimenti” del mercato

• Esternalità negative e positive

• Beni pubblici (caso di est. Positiva)

• Asimmetria informative

• Prezzi non esogeni (monopoli, oligopoli)

• Approccio liberale all’intervento pubblico

laico e trasparente

Page 7: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Beni pubblici

• Beni non rivali e non escludibili….rari i pubblici puri….

• Beni pubblici impuri, parzialmente rivali e/o escludibili

• Beni pubblici “locali” (fruizione territoriale)

• Beni di merito

Page 8: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

TassonomiaRivalità nel consumo

Non rivalità

Beni privati Beni pubblici impuri

•Musei, autostrade, infrastrutture

Escludibilità(teoricamente sempre possibile, tecnologicamente no)

Beni pubblici impuri

•Strade (urbane) con congestione (esternalità negativa)

•Risorse comuni

Beni pubblici puri (esistono?)

•Difesa, tutela patrimonio culturale, inquinamento

Non escludibilità

Page 9: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Beni pubblici (2)

• Quando erogarli?..se somma benefici > costi di produzione…

• ..ma benefici non osservabili..sono extra mercato…disponibilità a pagare non osservabile….

• Problema della Valutazione delle preferenze, eterogenee come per altri beni

Page 10: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Beni pubblici (3)

• possibile “private provision of public goods”….

• Free riding produzione sub-ottimale

• Ruolo dello stato/ente pubblico…

• Bene di merito vs beni pubblici (cultura, sanità..)

Page 11: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Modello di produzione del bene pubblico

• 2 agenti, bene pubblico discreto (produco o non produco)

• Vincoli di bilancio• X1+G1=W1; X2+G2=W2• X=consumo bene privato, G= bene pubblico,

W=ricchezza• Produco se G1+G2 >=Costo bene pubblico

Page 12: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Cont.• Utilità consumo U funzione + di X e G

• U1(X1, G1), U2(X2, G2)

• Prezzo di riserva o Max disponibilità a pagare (r1) per il bene (pubblico)• U1(W1-r1, 1)=U1(W1, 0)• U2(W2-r2, 1)=U2(W2, 0)• DAP r eterogenea per agente, dipende da

reddito e preferenze…

Page 13: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Cont.

• Quando si avrà un miglioramento sociale (Paretiano) con la produzione del bene pubblico?

• Se U1(X1, 1) > U1(W1, 0) e U2(X2, 1)>U2(W2, 0), con W-r=X (il consumo di bene privato è pari alla ricchezza meno la contribuzione per il bene pubblico)

Page 14: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Cont.• U1(W1-r1, 1)=U1(W1, 0) < U1(X1, 1)=U1(W1-

G1,1)• U2(W2-r2, 1)=U2(W2, 0) < U2(X2, 1)=U2(W2-

G2,1)

Allora• W1-r1<W1-G1 e W2-r2<W2-G2Cioè • r1>G1 e r2>G2In altre parole, la DAP è maggiore del contributo individualeCONDIZIONE NECESSARIA

Page 15: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Cont.

• Condizione sufficiente:• (r1+r2)>(G1+G2)>= costo bene pubblico• R disponibilità a pagare (max), G

contributo effettivo• Se (r1+r2)>= costo bene pubblico, allora

si può trovare sempre uno schema di pagamento (G1, G2) tale per cui

• R1>=G1 e r2>=G2

Page 16: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Free riding/modello di Nash“il dilemma del prigioniero”

• Costo bene pubblico= 120

• DAP degli agenti A e B= 100

• Dotazione/ricchezza= 500

• Vediamo come il gioco cooperativo non conduce, almeno nello statico, ad un equilibrio cooperativo, ma ad un fallimento del mercato (non cooperazione/free riding)

Page 17: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Free riding/modello di Nash“il dilemma del prigioniero”

Agente B: Coopera

Agente B:

non Coopera

Agente A: coopera

540, 540

(stato del mondo migliore ma non è equilibrio)

A:480, B:600

Agente A:

Non coopera

A:600, B:480 500, 500

(equilibrio del gioco)

Page 18: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Free riding/modello di Nash“il dilemma del prigioniero”

• Al produzione privata di un bene pubblico non conduce di solito a soluzioni ottimali– Sottoproduzione sociale del bene pubblico– Intervento dell’agente pubblico

• Nel dinamico (gioco ripetuto) e nei beni pubblici locali o impuri, il free riding è mitigato

Page 19: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Principi contrapposti• Per accentramento:

– esigenza di uniformità nella erogazione di servizi pubblici (sanità, istruzione..)

• Per decentramento: – Responsabilizzazione amministrazioni locali

(università)– Produzione allineata alle diverse preferenze,

variabili per area, regione, etc…– Conflitto cruciale, costi e benefici….

Page 20: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Preferenze eterogenee

• Preferenze/domanda DAP benefici eterogenei per area

• Dati costi uguali, diversa produzione di equilibrio

• Problema anche legato al diverso stadio di sviluppo, dato che le preferenze determinano la domanda insieme al reddito (e prezzi)

Page 21: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Domanda beni pubblici

• D= f(R, Pp, Ppr, X)

• X= fattori socio-economici che determinano le preferenze/domanda

• Ciò è rilevante per l’allocazione delle risorse al livello decentrato

Page 22: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Allocazione decentralizzata

• Intuizione su un problema molto generale relativo alla allocazione efficiente nei livelli centro-periferia: – Date preferenze (benefici) e/o costi eterogenei

tra aree, una produzione di beni decisa dal livello centrale non è necessariamente efficiente, anzi….tendenzialmente inefficiente

– Vedi politica (ambientale) europea o nazionale…

Page 23: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Decentramento e distribuzione

• Funzione prevalentemente centrale

• Motivazioni di uniformità dei criteri di equità distributiva

• Senza distribuzione rilevante, “rischi” di migrazioni e polarizzazione della società (sanità, educazione..)

Page 24: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Decentramento e allocazione

• È la funzione più rilevante e critica per i livelli decentrati

• Ad esclusione di beni pubblici puri (forse), tutti i servizi pubblici possono essere forniti (più efficientemente) al livello decentrato

• Criterio allocativo, con legami con quello distributivo (allocazioni non uniformi)

Page 25: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Teorema del decentramento di Oates (1972)

“in presenza di preferenze territorialmente differenziate, è sempre preferibile, per ragioni di efficienza, il

decentramento della produzione di beni pubblici”

Page 26: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Ipotesi

• Lo stato non è in grado di offrire quantità decentralizzate (gap informativo)

• Costo marginale costante, non presenti economie di scala che mitigano i benefici del decentramento

• Assenza di effetti di congestione• Preferenze identiche all’interno delle Regioni

(jurisdictions)• Area economica = area amministrativa

spillovers effect (traboccamento benefici) cooperazione con stato o tra enti locali

Page 27: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Produzione decentralizzata

• Enti autonomi (regioni, comuni), parzialmente auto-finanziati: problema del finanziamento bene pubblico locale (who benefits? who pays?)

• Enti “centralizzati” al livello locale (MBAC)

Page 28: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Finanziamento

• Completamente autonomo per ogni bene pubblico

• Legami finanziari centro-periferia per ragioni sia allocative sia perequative

• Nel primo caso motivazioni più deboli se non nulle (benefici e costi circoscritti)..

• ….ma possibili spillovers tra livelli (es.ambiente)

Page 29: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Finanziamento

• Problema della potestà tributaria• Modello regionale/federale. Nel secondo c’è

possibilità di imposizione autonoma di tributi, tasse, etc…

• Modello più economico nel senso definito dalla economia del benessere: diverse preferenze e costi, diverse produzioni, diverse imposizioni…anche la popolazione diviene “endogena”…..

Page 30: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Meccanismo allocativo di Tiebout (1956)

• “voting with your feet”, migrazioni politico-economiche

• Gli individui sceglieranno la comunità in cui vivere in funzione del mix di servizi offerti e delle imposte

• È un modello di “rivelazione indiretta delle preferenze” (si osserva un comportamento)

• Ipotesi: mobilità soggetti, bassi costi di transazione, perfetta informazione, competizione tra molti enti locali (US oriented)

Page 31: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

implicazioni

• Stratificazione comunità per livello di reddito (DAP)…US jurisdictions..

• ..affascinante perché applica il meccanismo di mercato nella produzione di beni pubblici..concorrenza tra enti e rivelazione delle preferenze…(hedonic model)

Page 32: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

….Altre ragioni non economiche del decentramento

• “ideologiche”: principio di sussidiarietà, lo stato interviene quando gli stati membri non hanno competenze o possibilità (ma può ricondursi a elementi economici: economie di scala, beni pubblici puri sopranazionali)

• Politiche: rapporto più stretto e controllo cittadini-amministratori; tiene conto delle differenze sociali (tutela minoranze….beni di merito)

• Organizzative: strutture meno burocratiche (costi); sperimentazione e innovazione offerta servizi (più vicini alle preferenze, gap informativo a favore del locale)

Page 33: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

La dimensione ottimale dei livelli di governo

(teoria economica federalismo fiscale)• Il livello ottimale è quello, presi popolazione e/o

produzione come variabili che influenzano i costi, dove la curva di costo medio raggiunge il punto di minimo (CF e CV) andamento tipico a U..

• Problema: diversi andamenti a U per diversi beni..non compatibilità con assetti organizzativi-amministrativi..!!

• Punto ottimale più piccolo o più grande dell’area o regione di interesse…(coop tra enti locali..acqua, rifiuti..etc..)

Page 34: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

La teoria dei club di Buchanan (1965)

• Club good: bene pubblico impuro locale soggetto a congestione (rivalità nel consumo)..ogni consumatore in più (incrementale) ha effetto sia sui benefici (più contribuzione, più produzione per chi è nel “club”), ma anche sui costi di congestione, crescenti con N..

Page 35: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Variabili endogene

• Popolazione del club N

• Quantità del servizio prodotta Q

• Il vettore N-Q ottimale dipende dai costi e benefici…..

• …..il modello fornisce un’analisi teorica della “dimensione” desiderabile…

Page 36: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Ipotesi

• All’aumentare di N, i benefici pro-capite diminuiscono per effetto congestione

• All’aumentare di Q, i benefici pro-capite aumentano ma in modo decrescente (figura)

• Senza CF, i costi pro capite (C=aQ/N) diminuiscono con N e aumentano proporzionalmente a Q

Page 37: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Equilibrio Ottimalemax B (N,Q) – C(N,Q)

• Max differenza tra Benefici/N costi/N • N= dato Q, si confronta al margine il minore costo

pro capite e il minore beneficio (da congestione)• Q= dato N, dove i benefici marginali/incrementali

sono pari ai costi incrementali si ha l’ottimo Q• *concetto di “marginale” essenziale nella

microeconomia e nelle decisioni di allocazione mirate alla efficienza

Page 38: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Dimensione ottimale: alcune note

• La teoria dei club fornisce alcune indicazioni generali

• Le curve ad U dei costi, in presenza di molteplici servizi, portano a concludere che non vi sia una dimensione ottima in assoluto..spillovers di benefici…necessità di cooperazione…

• Questo può indirizzare quali servizi sono da produrre (e finanziare) a livello comunale, consortile, provinciale, regionale, sovra-regionale….

Page 39: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Finanziamento enti decentrati

• Entrate livelli inferiori di governo:– Tariffe e/o tasse– Imposte– Trasferimenti dai livelli superiori

• Quali suggerimenti può fornire la teoria economica per la struttura ottimale delle forme di finanziamento?

Page 40: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Tariffe e tasse• Fondate sul principio della controprestazione • Si possono applicare tariffe se il servizio è divisibile (parte

privata di un bene pubblico impuro: acqua, rifiuti)• Tasse se si è in presenza di beni pubblici o elementi

valoriali pubblici o esternalità (polizia, scuola, cultura, etc..)..sanità..?

• Tasse/sussidi (di scopo); per esternalità e beni pubblici locali con associati elementi di divisibilità

• Tax vs fee (e passaggio da tassa a tariffa per molti servizi..minore rilevanza delle tasse…)

• Logica del beneficio (congrua con il livello decentrato)

Page 41: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Imposte

• Finanziano servizi indivisibili/spesa pubblica generale (viabilità, infrastrutture, tutela territorio e patrimonio) fini stabilizzazione e redistribuzione, beni pubblici puri locali, beni di merito..?– Sovraimposte e addizionali

– Compartecipazioni (imposte centrali il cui gettito è devoluto a livelli inferiori)

– Tributi propri (autonomia finanziaria)

Page 42: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Imposte

• Caratteristiche ideali:– Basata sulla “capacità contributiva” (diversa da

tassa)– Basi imponibili poco mobili per evitare

“concorrenza fiscale” (Immobili)– Uniformi sul territorio -> servizio minimo

uniforme per tutti

Page 43: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Esempi

• Imposta sugli immobili congrua con gli elementi elencati

• Imposta attività produttive con ricadute territoriali (beneficio)

• imposte redistributive sul reddito meno congrue

Page 44: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Motivazioni trasferimenti intergovernativi

• Tendenza sottodotazione risorse– Concorrenza fiscale per attirare base imponibile

– Effetto à la Baumol (minore produttività servizi pubblici…)

• Vincoli imposti dal governo centrale– Consumo minimo di servizi (aree o individui?)

– Limiti alla capacità di indebitamento (investimenti)

– Effetti traboccamento: se benefici non coincidono con confini, più difficili da modificare…

Page 45: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Tipologia ed effetti economici dei trasferimenti

• Funzioni: integrare risorse e/o incentivare comportamenti

• MISURA: discrezionali o automatici (regola definita ex ante); limitati (stanziamento dato ex ante) o illimitati (open-end)

• UTILIZZO: condizionati (fini allocativi) e non condizionati (più perequativi)

Page 46: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Valutazione trasferimenti

• Approccio paternalistico (max benessere agente pubblico benevolente)

• Approccio individualistico (max benessere cittadini)—> problema di scelta collettiva

• Approccio elettore mediano: max benessere elettore/consumatore mediano (preferenze omogenee come in oates) più usato…

Page 47: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Effetti trasferimenti

• Analisi microeconomica del benessere del consumatore (analisi effetto reddito e sostituzione)

• Sintesi: – Addizionalità diretta netta: si stimola l’offerta di un

bene che non sarebbe stato offerto (fine proprio)

– Addizionalità indiretta netta (si stimolano altri beni)

– Spiazzamento (non si amplia produzione, ma si riducono imposte locali in modo neutrale)

– NB effetti anche compresenti

Page 48: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Esempi

• Lump sum non condizionato: tre effetti possono essere compresenti derivanti dall’effetto di reddito generato

• Matching open ended: il sussidio è 0 se consumo nullo, max se consumo massimo di X bene pubblico: la scelta ottima del governo locale/elettore mediano dipende dalle sue preferenze…

• Effetto diretto più forte nel secondo caso, indiretto e spiazzamento nel primo (perequativo)

Page 49: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Modelli di trasferimenti perequativi

(approccio macro)

1. Spesa storica: Logica lontana dal federalismo fiscale: autonomia e responsabilizzazione economica e politica

2. Performance: risorse pari alla differenza tra fabbisogno standard e gettito effettivo

3. Capacità: risorse pari alla differenza tra fabbisogno standard e gettito potenziale

4. Potenziale fiscale: pareggiare dotazioni di risorse complessive ad enti che attuano il medesimo sforzo fiscale

Page 50: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Modello(variabili, termini pro capite)

• Bi base imponibile• ti aliquota dell’ente

• Ti gettito imposta locale• Gi spesa effettiva

• Si fabbisogno effettivo

• Tri trasferimento

• Ai = (Ti+Tri) dotazione complessiva

Page 51: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Modello spesa storica

• S= G–T• TR = S• A = T + TR = G, ogni ente ha sempre

quanto vuole spendere• Si può premiare anche inefficienza e/o

dinamica politico elettorale, oltre il fine della compensazione di vincoli impositivi nel livello locale

Page 52: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

• Inefficienze premiate…carico distribuito su altre aree….free riding problem..come beni pubblici, via fondo perequativo di distribuzione..

• Vediamo altri schemi perequativi più soddisfacenti teoricamente..

• Ipotesi: fondo pereq. Nullo, quindi gettito tutti enti locali = spesa enti locali, ogni trasferimento pereq. Si risolve sempre in TR positivi o negativi…

Page 53: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Performance• TRi = t*B* – tiBi

valore medio standard fabbisogno /gettito - gettito effettivo

Ai = A* = t*B* cioè (T + TR)• Le inefficienze non sono premiate, lo stato non se ne fa carico• Ma l’ente riceve le stesse risorse indipendentemente da ti, (irrisolto

problema comportamento fiscale responsabile, incentivo ad abbassare livello imposte locali per ottenere TR)

• Si può estendere con un indice di fabbisogno relativo, anziché medio…A* differenziato per caratteristiche socio geografiche, non medio..

Page 54: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Capacità

• Cerca di ovviare a comportamenti fiscali irresponsabili (ma notare differenza tra differenze nelle aliquote e nelle basi imponibili…)

• Aliquota standard t* (media ponderata, con pesi basi imponibili locali, delle aliquote effettive)

• TRi = A* - t*Bi

• Ai= Ti + TRi = tiBi + A* - t*Bi = A* + Bi (ti-t*)

Page 55: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Capacità

• Tanto minore base imponibile rispetto alla media, tanto più elevato il trasferimento

• Un ente che fissa t < t* avrà meno risorse rispetto al fabbisogno standard: no incentivi ad abbassare t

• Se t= t* A=A* standard

• Costo: calcolare aliquota t* (e A*)….e..

Page 56: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

…Evasione

• Non diminuisco aliquota, ma tollero evasione (ridotta Bi)…..con Bverai= Bi + Ei..

Evasione fiscale può agire come se fosse una ridotta capacità impositiva legata alla base imponibile (reddito inferiore)

Page 57: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Modello del potenziale

• Incentivare sforzo fiscale enti locali

• TR = t(B*-B)

• TR=0 se uguali basi imponibili..non si stima A*, ma si ha come riferimento t*B*, gettito pro capite medio della nazione..

• A = T+TR = tB + tB* – tB = tB*

• A= tB*

Page 58: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Potenziale

• Risorse dipendono in modo più diretto dalla politica locale, tanto più alte quanto più è alta t…..

• nel modello della capacità ciò era vero solo se t>t*..

• Si incentiva lo sforzo fiscale…ammontare A complessivo non dipende da B…

• Due enti con stessa aliquota e redditi (B) diversi potranno finanziare lo stesso livello di servizi…

Page 59: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Decentramento in Italia

• Rapporti tra stato e:

• Regioni (sanità, ambiente, ricerca, lavoro..)

• Enti locali: province (lavoro, ambiente), comuni (servizi locali), università, consorzi, comunità montane, etc…

• Esempio beni culturali: soprintendenze e regioni..

Page 60: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Modello centralistico vs federale

• Centralistico:– Stato assolve fine di perequazione e

finanziamento deleghe ai livelli inferiori (fondo ordinario per comuni..)

– Nesso tra regioni e comuni ha carattere più cooperativo coordinamento che finanziario

Page 61: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Modello federale

• Stato funzione perequativa

• Anche trasferimenti orizzontali tra regioni, gioco a somma zero.

• Nesso finanziario tra regioni e comuni con funzione anche perequativa

• Maggiori tasse, imposte tributi al livello regionale…

Page 62: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Alcuni dati

• 2003: aggregato enti locali e regioni ha erogato spesa pubblica pari a 190 miliardi di €, 30% del totale….

• 2/3 finanziata con entrate proprie, non alto ma tendenza in aumento…

• Spesa pro capite uniforme (più alta regioni a statuto speciale)

• Entrate legate al reddito..le 4 grandi regioni del Nord “finanziano” altre aree…

Page 63: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Decentramento/funzionifunzioni finanza decentrata

• Ampi processi di riforma.. in atto– Leggi Bassanini 1 e 2 1997 (decentramento ammin.

Non finanziario)

– Legge delega su federalismo fiscale l.133/99 e dlgs 56/2000 che definisce rapporti finanziari stato regioni (fondo pereq.)

– Legge costituzionale n.3/2001: modifiche al titolo V (fonte normativa primaria per funzioni)

– …………..

Page 64: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Art. 117 119 costituzione

• 117– Affida potestà legislativa a stato e regioni (no enti

locali)..regioni hanno potestà residuale su funzioni non definite allo stato…Bosi p.238

– Potestà esclusiva e concorrente (stato detta principi fondamentali)…non si offrono indicazioni su cooperazione…

• 119– Novità: regioni ed enti locali possono stabilire tributi

propri..allo stato la funzione tributario erariale..ma quali limiti?

Pari dignità tra stato e regioni…

Page 65: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

autonomia

• Autonomia impositiva delle regioni, ma limiti ancora da chiarire e definire..poche esperienze…(es. beni demaniali, risorse naturali) regolazione caratteristiche dei tributi

• Diversi gradi di autonomia: da totale a solo aliquota (resto definito dal centro).

• Art. 116 ulteriore possibilità di autonomia su proposta regionale, con approvazione 51% parlamento…influenza del colore politico di maggioranza regionale e nazionale…

Page 66: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Finanziamento Regioni

• 2 obiettivi:– Separazione netta fonti finanziarie, fino a

soppressione TR (esclusa sanità)– IRAP e addiz. IRE due pilastri..più imposte

ambientali (trasporti, rifiuti, acqua), meno contributi sanitari aboliti..

– Irap in via di soppressione..30 miliardi €..??

• Fondo di perequazione che si ispira al modello delle capacità

Page 67: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

TR stato

• Abolizione graduale tutti i trasferimenti regioni ordinarie, compreso alla fine fondo sanitario…accordo transitorio su 75mil€, incremento pari al PIL nominale..oggi 95M€…

• Costituzione fondo perequativo nazionale finanziato con % IVA ed entrata a regime nel 2013 (12 anni di transizione dal 2001)

Page 68: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Fondo perequativo nazionale delle regioni (dlgs 56/2000)

• Finanziato con compartecipazione del 38,55% IVA (% per mantenerlo in linea con TR precedenti di spesa storica..)….problema IRAP + IVA

• Formalmente orizzontale (regioni hanno in dotazione IVA in base ai consumi regionali) ma di fatto gestito dal Ministero economia, meccanismo virtuale

Page 69: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Fondo perequativo Nazionale: calcolo

nella transizione• L’iva perequata è pari alla somma algebica di 4

elementi:1. Allocazione su base popolazione n/N (IVA

perequata)

2. Per favorire Regioni con minore capacità fiscale, all’IVA del punto 1 si sottrae 0,9 [t*B (gettito standard regionale) –t*B* (gettito standard medio)]; t=irap, ire, aci, accise

- incentivo ad accrescere base imponibile, perequazione B del modello della capacità fiscale non è totale..

Page 70: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

3. Si somma poi Gsani – Gsan* (spesa sanitaria pro capite)

TR 100%: spesa sanitaria necessaria, scelta politica scelta politica (finora…) (finora…) bene di merito, extra economico bene di merito, extra economico

4. Si somma il 70% della differenza tra spesa pro capite standardizzata della regione e quella media (Pi –Pm, spese per funzioni legate al territorio ed amministrative)

Correzione che vuole mitigare squilibri socio-economici e territoriali: di fatto compensa diseconomie di scala di aree regionali limitate

IVAP= 1-2+3+4

Page 71: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Calcolo (2)

• Nel primo anno si è garantita uguaglianza con risorse storiche (=TR soppressi)

• Dal 2002: 95% spesa storica, 5% fondo perequativo con nuove regole elencate, fino ad annullamento spesa storica nel 2013 (a regime)

• Il riferimento alle basi imponibili tenderà a differenziare nel tempo le risorse, riducendo il peso della spesa storica. Il ruolo dei meccanismi perequativi è destinato ad aumentare

Page 72: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

TR=IVA -IVAp

• A regime, ogni regione riceverà un TR, + o -, pari a:– Differenza negativa tra IVA non per. – IVAper– Regione con alta capacità fiscale e bassa spesa sanitaria

e basse diseconomie otterranno meno IVA di quella che spetterebbe…e viceversa…ma non si può cedere più dell’IVA non per. (limite), cioè IVAper non può assumere valore negativo, se no alcune regioni finanzierebbero alter con fonti non IVA..

• Modello più vicino alla capacità fiscale che al potenziale

Page 73: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Finanziamento comuni

• Entrate tributarie proprie meno rilevanti– Maggiore eterogenità tra enti– Servizi pubblici locali con carattersitiche anche di

mercato (tariffe)

• Da anni 80 inizio superamento spesa storica– Fondo perequativo basato su reddito– Costo pieno servizi di mercato (risorse idriche)

• Quadro di base legge 142 del 1990 che definisce in modo organico il quadro delle autonomie locali, integrato da Bassanini

Page 74: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Autonomia e finanze

• TR e entrate fiscali locali devono garantire un livello minimo di servizi e tener conto delle eterogeneità socio-economiche, territoriali, etc..

• Fonti: tributi (ICI, 4-7 per mille valore catastale immobili), addizionali IRE (fac.), tariffe (ex TARSU, servizi locali), TR

• TR: fondo ordinario, perequativo, unico per investimenti, consolidato, per il federalismo amministrativo (definiti nella legge Finanziaria)

Page 75: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Problemi aperti dopo la riforma del 2000

• Il decentramento fiscale è reso difficile dal vincolo di riduzione del debito: esigenza di monitoraggio centrale

• Dimensione ottimale e numero regioni ed enti locali

• Superamento dicotomia regioni a statuto ordinario e speciale

• Incertezza sul quadro definitivo: dibattito in corso nella attuale fase politica

Page 76: Il decentramento fiscale Produzione e finanziamento di beni pubblici Economia pubblica/scienza delle finanze Prof. Massimiliano Mazzanti SPISA Giugno 2009

Modello federale?

• Regioni decidono perequazione con comuni..pluralità di modelli…

• Resistenza stessi comuni….ora rimane forte legame stato-comuni…

• Il numero di enti locali può non essere ottimale: vedi approcci teorici studiati…le stime dei costi pongono il livello efficiente (min costi medi) al di sopra di un livello di frammentazione attuale (8100 comuni, con tendenze ad aumentare enti locali..)

• Una riforma federalista potrebbe correlarsi ad una riduzione del numero degli enti…elemento (ovviamente) poco discusso