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Umberto Tarantino
29-05-2012
Indagine conoscitiva sulla Patologia diabetica in rapporto
al Servizio Sanitario Nazionale e alle connessioni con le
malattie non trasmissibili
IL DIABETE E L’ORTOPEDICO
Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia
IL DIABETE MELLITO È UN DISTURBO METABOLICO CARATTERIZZATO DA UN AUMENTO DEI LIVELLI DI GLUCOSIO NEL SANGUE
In Italia ne sono affette più di 3,5 milioni di persone (circa il 6% della popolazione)
Oggi, nel mondo circa 250 milioni di persone sono diabetiche
Il numero è destinato ad aumentare fino 300 milioni nel 2025
Tasso di crescita ogni 5 anni del 9%
Dati SIMG (Società Italiana Medicina Generale) 2010
IL DIABETE RAPPRESENTA LA SESTA CAUSA DI MORTE NEL MONDO E RIDUCE L’ASPETTATIVA DI VITA DA 5 A 10 ANNI
Associato costantemente a complicanze
PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
PATOLOGIE NEUROLOGICHE
DISTURBI VISIVI
NEFROPATIA
PIEDE DIABETICO
COMPLICANZE IN GRAVIDANZA
ALTERATO BONE HEALING
DIABETE ED OSTEOPOROSI
Complicanze che interessano l’apparato
muscolo scheletrico
In Italia nel 2009 sono stati effettuati 105.000 ricoveri per diabete con una degenza media di 9 giorni DATI SDO 2009
DIABETE
AUMENTATO RISCHIO DI INFEZIONI
DIABETE E FRATTURE DA FRAGILITÀ
PATOLOGIA A CARICO DEL PIEDE IN UN SOGGETTO DIABETICO COME CONSEGUENZA DELLE ALTERAZIONI NEUROLOGICHE E VASCOLARI PERIFERICHE
Angiopatia
Meccanismo patologico
Neuropatia
ULCERA
Ipossia tissutale
Le ulcere plantari nei pazienti diabetici sono il risultato di uno
stress meccanico su un piede insensibile
IL PIEDE DIABETICO
Fragilità cutanea
ALTERAZIONI MORFO-STRUTTURALI DEL PIEDE
Deformità ad artiglio, a martello, alluce valgo
PIEDE DI CHARCOT “Piede a dondolo”
Completo sovvertimento della struttura del piede ed ulcere
PATOLOGIA A CARICO DEL PIEDE IN UN SOGGETTO DIABETICO COME CONSEGUENZA DELLE ALTERAZIONI NEUROLOGICHE E VASCOLARI PERIFERICHE
IL PIEDE DIABETICO
RUOLO PROTETTIVO DELLA SCARPA E DEL PLANTARE:
- Riduzione del conflitto tra piede insensibile e calzatura
- Ridistribuzione dei picchi pressori
- Correzione della biomeccanica del piede
Ortesi e scarpe adeguate: - riducono l’incidenza delle ulcere diabetiche - diminuzione dei costi e miglioramento della qualità di vita
IL PRIMO STEP DEL TRATTAMENTO È DEFINIRE SE L’ULCERA È DI NATURA NEUROPATICA O ISCHEMICA
È necessario eseguire: - adeguato trattamento locale con accurato debridement - eventuale terapia antibiotica sistemica
PREVENZIONE E TRATTAMENTO
L’APPARECCHIO GESSATO IN SCARICO rappresenta il gold standard per il trattamento delle ulcere neuropatiche
IL PIEDE DIABETICO TRATTAMENTO
APPROCCIO CHIRURGICO
-Courettage radicale
-Bonifica di eventuali processi infettivi
In caso di ulcere ischemiche:
Rivascolarizzazione:
-Endovascolare
- chirurgica
AMPUTAZIONI:
•MINORI: dita; articolazioni
metatarso-falangee; mesopiede
(permette di salvare l’arto)
•MAGGIORI: disarticolazione di caviglia;
amputazione di gamba; amputazione di coscia
6300 amputazioni minori ogni anno
2646 amputazioni minori ogni anno
PIEDE DIABETICO E COSTI SOCIALI
In ITALIA il 60% delle amputazioni sono dovute al DIABETE
- Complicanza del diabete più rilevante per peso sociale ed economico - Causa di lunghi periodi di cure ambulatoriali - Causa di prolungati e ripetuti ricoveri ospedalieri per trattamento chirurgico e medico
Quaderno della salute 2011
Costo unitario del management del piede diabetico
- 4.732 € per trattamento senza amputazione
- 31.802 € per trattamento con amputazione
Dati SDO 2009
PIEDE DIABETICO E COSTI SOCIALI DAL 2001 AL 2009 A FRONTE DI UN TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE
AUMENTATA PER ULCERE E GANGRENE IL NUMERO DELLE AMPUTAZIONI MAGGIORI È DIMINUITO.
AUMENTO DEL NUMERO DELLE AMPUTAZIONI MINORI (Da 7,1 a 9,3 per 100.000 abitanti)
AUMENTO DEL NUMERO DELLE RIVASCOLARIZZAZIONI (da 8 a 19,6 per 100.000 abitanti)
MIGLIORAMENTO DEL TRATTAMENTO PRECOCE
Dati SDO 2009
IN EUROPA Il COSTO DEL TRATTAMENTO DI UN PAZIENTE CON
LESIONI CHE NON RICHIEDONO AMPUTAZIONE È QUASI 7000 €;
QUESTA SPESA PUÒ ARRIVARE AD OLTRE 25.000 € IN CASO DI
AMPUTAZIONE
DIMINUZIONE DELLE COMPETENZE
MECCANICHE DELL’OSSO
INCAPACITÀ DI SVOLGERE LA PROPRIA FUNZIONE PRINCIPALE DI SOSTEGNO
FRATTURA DA FRAGILITÀ
da trauma a bassa energia
L’OSTEOPOROSI È UNA PATOLOGIA IN CUI SI REGISTRA
UNA RIDUZIONE DELLE PROPRIETÀ STRUTTURALI
DELL’OSSO
DIABETE ED OSTEOPOROSI
NEI PAZIENTI DIABETICI SI REGISTRANO LIVELLI DI OSTEOPOROSI NEL 30% DEI CASI
Viegas et al. J Diab Complic, 2011
•Disturbi della vista: –cataratta –retinopatia
•Disturbi dell’equilibrio di tipo neuropatico •Ipotensione ortostatica •Crisi ipoglicemiche •Crisi iperglicemiche
DIABETE E FRATTURE DA FRAGILITA’
↑ RISCHIO DI CADUTA
↑RISCHIO DI FRATTURA DA FRAGILITÀ
• L’elevati livelli di glicemia possono portare: COMPROMISSIONE DELLA
PROLIFERAZIONE DELLE CELLULE OSTEOBLASTICHE
Ridotta resistenza dell’osso
L’incidenza delle fratture da fragilità nelle donne diabetiche è del 28,6/1000 ed è maggiore rispetto ai pazienti sani per tutte le sedi di frattura.
INCIDENZA DELLE FRATTURE NEI PAZIENTI DIABETICI E NON
Bonds et al. J.Clin Endocrinol metab 2006
↑RISCHIO DI FRATTURA DA FRAGILITÀ
DIABETE E FRATTURE DA FRAGILITA’
Ridotta resistenza dell’osso
↑ RISCHIO DI CADUTA
È stimabile che in Italia circa 40.000 persone con frattura da fragilità siano anche affette da diabete
DIABETE ED ALTERATA GUARIGIONE DELLE FRATTURA
ALTERAZIONI DEL MICROCIRCOLO
Ritardi di consolidazione
Pseudoartrosi
Rischio di infezioni
ALTERATA ATTIVITÀ OSTEOBLASTICA
SISTEMA IMMUNITARIO COMPROMESSO
COMPORTANO UN AUMENTO DI
DIABETE
DIABETE ED INFEZIONI
L’aumentato rischio di infezioni è dovuto ad anomalie del sistema immunitario successive agli aumentati livelli di glicemia
Le infezioni possono essere dovute a: • patologie ulcerative (piede diabetico) • complicanze di interventi chirurgici • fratture esposte
La ridotta vascolarizzazione è responsabile di: • Riduzione della risposta infiammatoria locale • Riduzione della diffusione degli antibiotici nel sito di infezione
età
20
10
30
40
50
60
70
80
90
100
DIABETE E PREVENZIONE
ADEGUATO STILE DI VITA
-dieta povera di grassi - attività fisica -perdita di peso
Il rischio di sviluppare diabete è risultato circa 10 volte più elevato nei soggetti
obesi
PREVENZIONE PRIMARIA
Diabete, patologia ad alto impatto sociale, deve prevedere un programma di prevenzione rivolto a tutte la fasce di età
prevede la diagnosi precoce e la prevenzione delle complicanze
PREVENZIONE SECONDARIA
L’associazione delle malattie muscolo
scheletriche al diabete rende necessaria la
valutazione dei rischi dell’osteoporosi e della
sarcopenia
PREVENZIONE TERZIARIA ↓ n. amputazioni in caso di ulcere diabetiche
In caso di fratture da fragilità
↓ incidenza rifrattura migliorare il processo
riparativo
DIABETE E CONSIDERAZIONI
Per un corretto chronic care management è necessaria una gestione integrata che consenta un miglioramento dello stato di salute globale
Il Medico di medicina generale deve essere affiancato dalle diverse figure professionali specialistiche per garantire una interazione delle cure e migliorare la continuità assistenziale
È necessario rafforzare il coordinamento delle politiche e dei programmi di prevenzione a favore dei gruppi ad alto rischio, ottimizzando l’utilizzo delle risorse umane ed economiche
Umberto Tarantino 29-05-2012 Roma
Indagine conoscitiva sulla Patologia diabetica in rapporto al
Servizio Sanitario Nazionale e alle connessioni con le malattie non
trasmissibili
IL DIABETE E L’ORTOPEDICO