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IL MODELLO DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE DI MARISA CANTARELLI Il modello delle Prestazioni Infermieristiche (P.I.) Inizia la sua elaborazione nel 1986 fino all’ultima versione del 1996, dopo anni di studio, ricerca e verifica della sua applicabilità. Il modello ha assunto sempre più importanza per il cammino verso il superamento del mansionario e, dopo l’abrogazione dello stesso, è il supporto teorico per l’esercizio dell’attività professionale infermieristica. L’assistenza infermieristica Comportamento osservabile che si attua mediante lo svolgimento di un complesso di azioni fra loro coordinate, per risolvere un bisogno specifico manifestatosi in un cittadino/malato. L’assistenza infermieristica ha lo scopo di offrire un servizio alla comunità, attraverso le azioni di assistenza infermieristica Le prestazioni Sono azioni di assistenza infermieristica, cioè risultati conseguiti mediante lo svolgimento di azioni fra loro coordinate , per risolvere un bisogno specifico manifestatosi in un cittadino/malato. Tre elementi principali nel concetto di prestazione: Risolve un bisogno specifico È un complesso di azioni coordinate È un risultato. Il bisogno specifico di assistenza infermieristica È la necessità, l’esigenza da parte dell’uomo di ricevere assistenza infermieristica qualora si verifichino particolari condizioni fisiche o psichiche che lo richiedano. Il bisogno di assistenza infermieristica può essere soddisfatto unicamente dal professionista infermiere, in quanto egli possiede le conoscenze, la competenza tecnica e l’indirizzo deontologico che possono portare alla risoluzione del bisogno. Il bisogno è: Manifesto : si tramuta in domanda di assistenza infermieristica. Non manifesto : è un bisogno oggettivo di salute che potrebbe trasformarsi in bisogno manifesto. Ad es. il bisogno non conosciuto è presente nelle persone che ancora non sanno di essere malate o può essere rappresentato dalla necessità di interventi di prevenzione. Quantitativamente i bisogni non manifesti sono superiori a quelli manifesti. La domanda di assistenza infermieristica è quindi inferiore alle necessità reali della popolazione . La trasformazione del bisogno non manifesto in manifesto, e quindi in domanda di assistenza, può essere operata dall’infermiere. L’infermiere lo traduce in una specifica prestazione, individuando la risposta e le modalità per sviluppare il processo assistenziale.

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IL MODELLO DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE  

DI MARISA CANTARELLI  

Il modello delle Prestazioni Infermieristiche (P.I.) 

Inizia la sua elaborazione nel 1986 fino all’ultima versione del 1996, dopo anni di studio, ricerca e 

verifica della sua applicabilità. 

Il modello ha assunto sempre più importanza per il cammino verso il superamento del mansionario 

e, dopo l’abrogazione dello stesso, è il supporto teorico per l’esercizio dell’attività professionale 

infermieristica. 

 

L’assistenza infermieristica 

Comportamento osservabile che si attua mediante lo svolgimento di un complesso di azioni fra loro 

coordinate, per risolvere un bisogno specifico manifestatosi in un cittadino/malato. 

L’assistenza infermieristica ha lo scopo di offrire un servizio alla comunità, attraverso le azioni di 

assistenza infermieristica 

 

Le prestazioni 

Sono azioni di assistenza infermieristica, cioè risultati conseguiti mediante lo svolgimento di azioni 

fra loro coordinate, per risolvere un bisogno specifico manifestatosi in un cittadino/malato. 

 

Tre elementi principali nel concetto di prestazione: 

Risolve un bisogno specifico 

È un complesso di azioni coordinate 

È un risultato. 

 

Il bisogno specifico di assistenza infermieristica 

È la necessità, l’esigenza da parte dell’uomo di ricevere assistenza infermieristica qualora si 

verifichino particolari condizioni fisiche o psichiche che lo richiedano. 

Il bisogno di assistenza infermieristica può essere soddisfatto unicamente dal professionista 

infermiere, in quanto egli possiede le conoscenze, la competenza tecnica e l’indirizzo deontologico 

che possono portare alla risoluzione del bisogno. 

 

Il bisogno è: 

Manifesto: si tramuta in domanda di assistenza infermieristica. 

Non manifesto: è un bisogno oggettivo di salute che potrebbe trasformarsi in bisogno manifesto. 

Ad es. il bisogno non conosciuto è presente nelle persone che ancora non sanno di essere 

malate o può essere rappresentato dalla necessità di interventi di prevenzione. 

Quantitativamente i bisogni non manifesti sono superiori a quelli manifesti. La domanda di 

assistenza infermieristica è quindi inferiore alle necessità reali della popolazione. La trasformazione 

del bisogno non manifesto in manifesto, e quindi in domanda di assistenza, può essere operata 

dall’infermiere. 

 L’infermiere lo traduce in una specifica prestazione, individuando la risposta e le modalità per 

sviluppare il processo assistenziale. 

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È a questo livello che si giocano la vera professionalità e la responsabilità dell’infermiere, 

individuando la domanda, il trattamento tecnico‐specialistico, il tipo, la qualità e la quantità delle 

prestazioni.  

Solo se esistono i presupposti di conoscenza, competenza e professionalità il processo assistenziale 

potrà essere svolto correttamente. 

 

L’individuazione dei bisogni nel modello delle P.I. 

Non è casuale, ma deriva dall’osservazione del “fare infermieristico”, rappresentato dalle numerose 

attività effettivamente svolte dall’infermiere. 

 

 

La risposta ad un bisogno di assistenza infermieristica è la prestazione infermieristica 

                           BISOGNO DI A.I.               PRESTAZIONE                   INFERMIERISTICA                   

1.Bisogno di respirare  1.Assicurare la respirazione 

2.Bisogno di alimentarsi ed idratarsi  2.Assicirare l’ alimentazione e                l’ idratazione 

3.Bisogno di eliminazione urinaria ed               intestinale 

3.Assicurare l’ eliminazione         urinaria ed intestinale 

4.Bisogno di igiene  4.Assicurare l’ igiene 

5.Bisogno di movimento   5.Assicurare il movimento 

6.Bisogno di riposo e sonno  6.Assicurare il riposo ed il sonno 

7.Bisogno di mantenere la funzione          cardiocircolatoria 

7.Assicurare la funzione        cardiocircolatoria 

8.Bisogno di un ambiente sicuro  8.Assicurare un ambiente sicuro 

9.Bisogno di interazione nella            comunicazione 

9.Assicurare l’ interazione nella               comunicazione 

10.Bisogno di procedure terapeutiche  10.Assicurare le procedure                terapeutiche 

11.Bisogno di procedure diagnostiche  11.Assicurare le procedure                  diagnostiche 

 

 

 

Eccezioni (1): 

Scegliendo e raggruppando tutte quelle attività che rispondono ad un singolo bisogno sono nati gli 

undici raggruppamenti. 

Due bisogni sono indotti, cioè non connaturati nell’uomo (bisogno di procedure terapeutiche e 

diagnostiche), ma l’inserimento nel modello delle P.I. ha seguito il criterio di costruire un modello 

che non sia avulso dalla realtà. 

In questi due casi l’infermiere non “assicura” il bisogno, ma “esegue” ed “applica”, per sottolineare 

una chiara e precisa limitazione di competenza di tipo disciplinare. 

Rispetto al risultato vi è anche una corresponsabilità perché le procedure terapeutiche e 

diagnostiche richiedono la prescrizione medica, quindi il soddisfacimento del bisogno dipende dalle 

decisioni e dalle azioni di entrambi i professionisti. 

 

 

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Eccezioni (2): 

Anche la prestazione “Assicurare un ambiente sicuro” è diversa rispetto alle altre. 

 Mette in evidenza l’intervento del professionista rispetto l’ambiente fisico, intervento che è rivolto 

alla persona, ma in maniera indiretta. 

 

La prestazione è un complesso di azioni coordinate (1) 

Le azioni sono da considerarsi un insieme di atti fisici e/o verbali e/o mentali condotti secondo una 

successione logica, che l’infermiere può eseguire per raggiungere un obiettivo specifico. 

 

La prestazione è un complesso di azioni coordinate (2) 

Più atti quindi costituiscono un’azione, mentre più azioni, finalizzate alla risoluzione di un bisogno 

della persona, costituiscono la prestazione.  

La risposta ad un bisogno della persona può essere portata a termine utilizzando azioni diverse 

(coordinate tra loro) che il professionista infermiere sceglierà in base alla valutazione del singolo 

caso. 

 

Una prestazione si definisce: 

Autonoma: sono individuate precise competenze infermieristiche, l’interdipendenza con altre 

professioni nell’ottenimento del risultato è assente o bassa, la responsabilità dell’infermiere sul 

risultato è piena e diretta. 

Ad interdipendenza: il risultato della prestazione è garantito da decisioni prese da diversi 

professionisti; quindi l’interdipendenza può essere bassa, media o alta. La responsabilità del 

risultato è parziale, mentre vi è responsabilità totale della specifica azione infermieristica che ha 

portato al risultato. 

 

L’autonomia dell’infermiere è 

Nelle prime nove prestazioni “completa” e a “bassa interdipendenza”.  

Per ciò che riguarda le procedure diagnostiche e terapeutiche, “ad alta interdipendenza” per il 

raggiungimento del risultato, ma completa sul risultato della specifica azione infermieristica. 

 

Per ogni P.I. sono state individuate le azioni appartenenti. 

Le azioni sono state differenziate all’interno di ogni singola prestazione in base al livello di 

dipendenza delle persone a cui la prestazione è rivolta.  

 

Viene quindi proposto un continuum 

Ai due poli si trovano l’autonomia e la dipendenza, identificando:  

le condizioni in cui si può trovare il paziente  

il verbo in grado di esprimere l’intervento infermieristico. 

 

Il continuum  autonomia – dipendenza 

1. AUTONOMIA 

2. INDIRIZZARE 

3. GUIDARE 

4. SOSTENERE 

5. COMPENSARE 

6. SOSTITUIRE 

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AUTONOMIA 

È la situazione in cui la persona ha le capacità e la possibilità di soddisfare i propri bisogni e non 

necessita dell’intervento infermieristico 

Ad. Esempio assicurare la respirazione non è necessario se la persona respira spontaneamente 

 

INDIRIZZARE 

Orientare in funzione di un esplicito e conveniente criterio di scelta. L’azione di indirizzo si fonda sul 

presupposto che la persona, acquisite determinate conoscenze, sia in grado di soddisfare i propri 

bisogni. 

Ad es. informare sugli effetti nocivi del fumo 

 

GUIDARE 

Sorreggere la scelta con un intervento teorico e/o pratico. L’azione di guida si fonda sul 

presupposto che la persona, compiute delle scelte e acquisite specifiche abilità, sia in grado di agire 

efficacemente per soddisfare i propri bisogni. 

Es. Insegnare l’esecuzione di esercizi respiratori, tosse e drenaggio posturale 

 

SOSTENERE 

Contribuire al mantenimento di una condizione di relativa stabilità e sicurezza. L’azione di sostegno 

si fonda sul presupposto che la persona, messa nelle condizioni per poterlo fare, mantenga o metta 

in atto le conoscenze e le abilità acquisite per soddisfare il bisogno. 

Es. Far utilizzare indicatori di flusso respiratorio 

 

COMPENSARE 

Intervenire per stabilire un equilibrio precedente tramite una parziale sostituzione. L’azione di 

compensazione si fonda sul presupposto che la persona necessiti costantemente di interventi 

infermieristici di parziale sostituzione nello svolgere le attività collegate al soddisfacimento del 

bisogno. 

Es. Pulire la cannula tracheale 

 

SOSTITUIRE 

Espletare una o più funzioni di una persona in sua vece. L’azione di sostituzione si fonda sul 

presupposto che la persona necessiti costantemente di interventi infermieristici di totale 

sostituzione, che può avvenire anche mediante l’impiego di ausili, presidi, attrezzature da parte 

dell’infermiere. 

Es. eseguire la ventilazione manuale con maschera ed Ambu  

 

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     Precisazioni (1): 

Alcune prestazioni infermieristiche non hanno tutte le finalità individuate poiché non sempre 

l’infermiere può compiere le relative azioni. 

Per es. nella prestazione assicurare il riposo e il sonno, neppure con l’utilizzo di ausili l’infermiere 

può sostituire parzialmente o totalmente la persona che assiste. 

 

                    Precisazioni (2): 

L’infermiere non può “indirizzare” la persona in merito alle procedure diagnostiche e terapeutiche, 

perché le due prestazioni richiedono una prescrizione medica. 

 

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                    Precisazioni (3): 

Nelle tabelle proposte, né un’azione né un atto sono mai ripetuti in più di una prestazione. 

Ad es. nella prestazione “assicurare il riposo e il sonno” non vi è l’azione “prevenire e/o ridurre i 

rumori” o “regolare l’illuminazione” perché sono presenti nella prestazione “assicurare un ambiente 

sicuro”   

 

Precisazioni (4): 

Nelle tabelle proposte, le azioni del livello precedente del continuum non sono mai riportate anche 

nel livello precedente. 

Per es. l’azione “favorire l’assunzione degli alimenti e delle bevande consentite” (sostenere), a 

volte non può prescindere dall’ “istruire” la persona sulle modalità per mantenere un’alimentazione 

e idratazione appropriate. Quindi nella scaletta: indirizzare, guidare, sostenere, compensare, 

sostituire, ogni livello successivo può contenere le azioni espresse nel livello precedente. 

 

Precisazioni (5): 

Gli elementi trasversali: 

Sono azioni che concorrono al risultato della prestazione e sono parte dell’essere infermiere. 

Sono presenti trasversalmente in tutte le prestazioni: 

La comunicazione 

L’educazione sanitaria 

Il rispetto della privacy 

 

Precisazioni (6): 

Atti di “supporto” 

L’azione si compone di “atti specifici dell’azione” e “atti di supporto”. 

Sono parte integrante di ogni azione pur non appartenendo esclusivamente ad alcuna di esse.  

Ad es. lavarsi le mani, preparare il materiale, identificare e preparare la persona, fornire alla 

persona stessa le informazioni relative all’atto, riordinare il materiale. 

 

La prestazione infermieristica è un risultato 

La prestazione infermieristica responsabilizza l’infermiere sul risultato conseguito, assegnando 

ampi spazi di autonomia professionale, avendo individuato quali sono le prestazioni 

infermieristiche, ponendo al centro del processo assistenziale l’utente e i suoi bisogni. 

 

RESPONSABILITA’ TOTALE DEL RISULTATO DEL PROPRIO OPERATO: 

                    RISULTATO =  Soddisfacimento del bisogno specifico 

 

EFFICACIA DELLA RISPOSTA 

Individuazione del bisogno e sue caratteristiche 

Scelta della/a azione/i da erogare (COSA) 

Scelta delle modalità (COME) 

Tempi di erogazione e valutazione del risultato (QUANDO) 

 

 

 

 

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CONCLUSIONI 

La prestazione infermieristica ottiene più risultati: 

1. Erogare assistenza infermieristica alla persona 

2. Contribuire alla sistematizzazione e organizzazione del corpo di conoscenze professionali 

dell’infermiere  

3. Definire le competenze nelle quali egli assume piene autonomia