il periodico news - febbraio 2013

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Anno 7 - N°63 Febbraio 2013 EDITORE DIRETTORE RESPONSABILE ALESSANDRO DISPERATI [email protected] Responsabile P.R. ORNELLA REPETTI [email protected] Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme tel.0383/944916 fax.0383/934583 www.ilperiodiconews.it [email protected] Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione, di testi e foto. STAMPA: San Biagio Stampa S.p.A. - Genova Registrazione presso il Tribunale di Voghera N. 178 del 31/03/2011 il Periodico news Distribuzione Gratuita 20.000 COPIE 20.000 COPIE Varzi Sta per nascere la Comunità associata dei servizi Ruino: la minoranza contro la giunta Il Comune dice no alla Comunità Voghera: sperimentati i velok Diminuita la velocità in città Conferenza stampa in Comune a Voghera, nei giorni scorsi, per chiarire l’utilizzo dei numerosi velok che sono stati piazzati all’ingresso della città. Grazie a questi deterrenti la polizia lo- cale ha già riscontrato un esito positivo: la velocità degli au- tomobilisti si è notevolmente abbassata. Intanto Rifondazione Comunista boccia questo progetto spiegando che, senza pat- tuglia dei vigili, questi strumenti servono a poco. L’assessore Giuseppe Carbone ribadisce invece che i velok non sono stati installati per fare cassa ma per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Servizi a pagina 18 e 19 La minoranza attacca il sindaco e la giunta: Ruino infat- ti ha detto no all’ingresso del Comune nella Comunità montana dell’Oltrepò pavese per la gestione dei servizi associati. E l’opposizione alza il tiro contro il sindaco Sergio Lodigiani. Giovanni Prandi, Antonio Magri, An- tonio Carta e Paolo Mortellaro analizzano la situazione e sferrano un duro attacco contro l’amministrazione co- munale. Servizio a pagina 29 Broni Servono 7 milioni di euro per ultimare la bonifica della Fibronit dall’amianto Casteggio Il sindaco Callegari “La nostra giunta ha fantasia e buona volontà”

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EDITORE THOR - DIRETTORE RESPONSABILE Alessandro Disperati - Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme Registrazione presso il Tribunale di Voghera N. 178 del 31/03/2011 - Distribuzione Gratuita

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Page 1: IL PERIODICO NEWS - Febbraio 2013

Anno 7 - N°63Febbraio 2013

EDITORE

DIRETTORE RESPONSABILE

AlessAndro [email protected]

Responsabile P.R.

ornellA [email protected]

Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme tel.0383/944916 fax.0383/[email protected] i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione, di testi e foto.stAmpA: San BiagioStampa S.p.A. - Genova

Registrazione presso il Tribunale di VogheraN. 178 del 31/03/2011

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Distribuzione Gratuita

20.000COPIE

20.000COPIE

VarziSta per nascere

la Comunità associatadei servizi

Ruino: la minoranza contro la giuntaIl Comune dice no alla Comunità

Voghera: sperimentati i velokDiminuita la velocità in cittàConferenza stampa in Comune a Voghera, nei giorni scorsi, per chiarire l’utilizzo dei numerosi velok che sono stati piazzati all’ingresso della città. Grazie a questi deterrenti la polizia lo-cale ha già riscontrato un esito positivo: la velocità degli au-tomobilisti si è notevolmente abbassata. Intanto Rifondazione Comunista boccia questo progetto spiegando che, senza pat-tuglia dei vigili, questi strumenti servono a poco. L’assessore Giuseppe Carbone ribadisce invece che i velok non sono stati installati per fare cassa ma per andare incontro alle esigenze dei cittadini.

Servizi a pagina 18 e 19

La minoranza attacca il sindaco e la giunta: Ruino infat-ti ha detto no all’ingresso del Comune nella Comunità montana dell’Oltrepò pavese per la gestione dei servizi associati. E l’opposizione alza il tiro contro il sindaco Sergio Lodigiani. Giovanni Prandi, Antonio Magri, An-tonio Carta e Paolo Mortellaro analizzano la situazione e sferrano un duro attacco contro l’amministrazione co-munale.

Servizio a pagina 29

BroniServono 7 milioni di europer ultimare la bonifica

della Fibronit dall’amianto

CasteggioIl sindaco Callegari

“La nostra giunta hafantasia e buona volontà”

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Meglio votare Antonio la Trippa TERZA PAGINA

Commento di Antonio lA trippA

Vorrei comunicarvi perchè io non so se voterò alle prossime elezioni 2013. Non destra, non sinistra, non centro, non comici, non professori, non ex giu-dici e chi più ne ha più ne metta e non vecchi e non giovani. Molto probabilmente non voterò non tan-to perché ho difficoltà a scegliere un fannullone tra i fannulloni o un delinquente tra i delinquenti, o un incompetente tra altri incompetenti. La necessità di dover scegliere l’opzione “migliore” e non l’opzione “perfetta” appartiene naturalmente all’essere umano e tutti noi la esercitiamo nel corso della vita senza lamentarci perché sappiamo che non possiamo fare che così. E’ la condizione umana. Poco importa se lo scenario politico è drammatico, si potrebbe sempre scegliere il meno peggio. Ma è qui che sta il vero in-ghippo… Due domande necessitano di risposta. Cosa sappiamo, noi cittadini della politica, delle persone che staranno al comando, delle loro vere intenzioni e della probabilità che uno di loro possa fare meglio dell’altro? Altra domanda, che qualche persona prima o poi dovrà fare: tutti noi cittadini vogliamo davve-ro il cambiamento? Non per primo, ma certamente Berlusconi aveva capito la regola “zero” della politi-ca, ovvero il consenso lo si costruisce dalla base. La maggior parte delle persone che vivono in Italia non hanno interesse per la politica, mi riferisco alla base dei cittadini, a quelle persone che si muovono verso la politica senza sapere nulla, ad esempio, di come funziona lo “Stato Italia”, di come si fanno le leggi, di che cosa è l’economia, etc. etc. per cui il vero aggan-cio con loro è l’emotività: a queste persone non serve dare troppe informazioni, a loro basta una “visione”, basta l’enfasi, basta non il vero, con la sua comples-sità, ma il verosimile, limpido, rincuorante e definito. La politica, quindi, ci dirà sempre cose teoricamente ma falsamente giuste. Tutti più o meno le dicono, se vi

ramengo!” oppure “il voto ha sempre valore” oppure “il voto è lo strumento principe di ogni democrazia.” oppure “se il paese va a ramengo è perchè la maggio-ranza nelle precedenti elezioni ha votato un demente, se la cosa non vogliamo che si ripeta possiamo solo andare a votare”. Vi prego non uccidiamoci a vicenda di stupidaggini. Sentiamo il bisogno di capire, con-frontiamoci senza che ce lo imponga un comico, cer-chiamo di non avere paura ad essere giusti perchè la realtà potrebbe essere niente di più, e niente di meno, che il nostro essere uomini davanti ad altri uomini e non mezz’uomini, ominicchi e quaquaraquà. Mi chie-do se, in assenza di programmi politici concreti, non solo su cosa si intende fare, ma soprattutto su come concretamente, logicamente e realisticamente si in-tende realizzare quello che si intende fare, è davvero un gesto stupido “stare fermo”? Creerò più danni di chi, senza basi logiche autentiche, voterà quello che definirà “il meno peggio” solo su dimensioni emo-tive e in assenza di veri dati oggettivi? Votare senza sapere nulla di reale, di concreto, di verificabile, di non ambiguo, non è più un diritto, è l’illusione di un diritto. Basandosi su questa illusione qualche persona potrà dire di essere stata votata da qualcuno, da una parte di popolazione e, di conseguenza, potrà dire di essere stato eletto democraticamente. Il voto è un di-ritto se sappiamo consapevolmente e concretamente chi e cosa faranno un certo gruppo di persone. Vo-tare senza sapere nulla del mondo in cui viviamo e delle persone che pretendono di governarlo è solo un gesto irresponsabile. Dovrebbe, ognuno di noi esse-re informato sul funzionamento della nostra nazione e non dovremmo farci bastare quattro stupidaggini che loro chiamano “programmi” o, peggio, “idee”. Chi, cosa, perchè e, sopratutto COME. Con preci-sione. Questo a me manca. Per questo io nel 2013 molto probabilmente non voterò... ed a proposito di politica, è rimasto qualche cosarellina da mangiare ?

andate a vedere i programmi (le “idee” come le chia-mano oggi), sia Berlusconi, sia Renzi, sia Bersani, sia Grillo, tutti tutti. I problemi sono: 1) Queste idee han-no fondamento teorico e, lasciatemi dire, fondamento logico - pratico per andare a buon fine? 2) Come in-tendono realizzare le loro idee? Vedo tanti che dicono come cambiare le cose, ma pochi e forse nessuno dice in che modo concretamente riuscirà a cambiarle. Fi-darsi, non mi è possibile, perchè è da 50 anni che ogni volta mi dicono che vogliono cambiare, migliorare, fare e disfare, e non riescono, pertanto risultati alla mano, non mi fido! Non mi fido dei vecchi, perché hanno già dimostrato che non ce la fanno a raddrizza-re la baracca e non mi fido neanche dei nuovi o pseu-do nuovi, perché dicono le stesse cose, più o meno dei vecchi, ma soprattutto non dicono concretamente come intendono realizzarle. La politica, i politici, i politicanti, lasciano sempre un margine di indetermi-natezza e di fatalismo quando parlano di raddrizzare la “baracca Italia” e tutto ciò che è un emergenza per il nostro paese. Per questo io di questi SIGNORI non mi fido. Infine, i politici comici o i comici politici (fate Voi) stanno tutti un pò a metà, amano l’enfasi e l’informazione parziale mixata alle stupidaggini, e di stupidaggini su ambiente, sanità ed economia ne dicono un certo numero, a mio parere. La cosa che comunque più deve far riflettere sull’Italia ed i suoi abitanti è che purtroppo gli italiani per difetto, neces-sità o illusione, ad ogni scadenza elettorale sentono la voglia di aggregarsi intorno a delle idee, perchè hanno o abbiamo sempre bisogno di un “vate”, di un “mecenate” di un “dittatore” di un “comico”, perchè non abbiamo fiducia in noi e nella potenza del con-fronto semplice tra uomini. Chiedo con grande umiltà a tutti, dove stia l’errore nel pensiero che ho appena esposto, quale sia il rischio vero se la gente non va a votare. Solamente non vorrei sentire cose del tipo “con un simile ragionamento i paesi certo che vanno a

il Periodico FEBBRAIO 2013

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FEBBRAIO 2013il Periodico 4NELL’ULTIMO CONSIGLIO SI E’ PARLATO DELLA SITUAZIONE DELLE TERME

Terme di Salice: sono giorni decisiviO c’è l’accordo o si liquida

ATTU

ALITA

ni. Dal mese di dicembre va avanti un tira e molla infinito fatto di fax e carte protocollate con da una parte le richieste dell’amministrazione comunale e dall’altra quelle del socio privato, che per certi versi ha cercato anche di mettere il Comune con le spal-le al muro. Ma il sindaco di Godiasco, Anna Corbi, con caparbietà non si è fatta intimidire e ad ogni controrichiesta del socio privato, (richieste quasi sempre inaccettabili) ha sempre risposto con buon senso. In queste ore dunque dovrebbe delinearsi il futuro delle Terme. Due le possibilità più accredi-tate: o si trova un accordo che permetta all’azien-da salicese di proseguire il proprio operato oppure, chance davvero pericolosa per il futuro della stessa località termale, si andrà alla liquidazione della so-cietà. Insomma staremo a vedere.

di GiAnluCA GiAConiA

Era molto atteso il consiglio comunale tenuto nei giorni scorsi nella sala consiliare del Comune di Go-diasco Salice Terme. Il punto principale era certa-mente costituito dalla situazione economico-finanzia-ria della struttura termale, argomento che ha attirato la presenza numerosa della popolazione. Ma andia-mo con ordine. La giunta comunale ha prima di tutto approvato il verbale della seduta precedente, poi ha nominato il nuovo revisore dei conti del Comune, il Dottor Bongiolatti, a seguito del sorteggio effettuato dalla prefettura tra coloro che avevano fatto doman-da. In seguito è stato approvato il regolamento sui controlli interni, infatti l’ultima disposizione di leg-ge obbliga gli enti comunali a varare un regolamento che prevede il monitoraggio del funzionamento degli uffici durante l’anno affinché vengano controllati gli obiettivi prefissati. Il regolamento stabilisce le regole attraverso le quali effettuare controlli sul personale del Comune. Passiamo quindi all’argomento princi-pale, ossia l’aggiornamento sulla situazione economi-co-finanziaria delle Terme di Salice in vista dell’as-semblea ordinaria e straordinaria del 31 gennaio, il tutto illustrato dalle parole del Sindaco Anna Corbi. “Nell’ultimo consiglio comunale era stato dato al sindaco l’indirizzo in base al quale si sarebbe dovu-to sedere, assieme ai propri rappresentanti, al tavolo delle trattative col socio di maggioranza. Quest’ul-timo si doveva impegnare a ripianare le perdite del-le Terme e l’assemblea del 20 dicembre ha definito che si rinuncerà al finanziamento fatto dal socio nei confronti della società di 1.050.000 euro più gli inte-ressi di 102.000 euro, andando così a costituire una riserva, destinata in futuro ad un aumento di capitale. Inoltre il socio si impegna a mantenere direttamente la continuità aziendale per non meno di otto anni pre-stando adeguate garanzie per i livelli occupaziona-li. La società Oltrepo Terme Resort Srl si impegna a

fare in modo che il Comune di Godiasco Salice Terme diventi titolare di Club House, Cascina Calbicella, Buca, Minigolf, Bar Boccio e area complessiva desti-nata al parco, ad eccezione di Grand Hotel, piscina Lido di Salice, lavanderia, casa del custode, centra-le termica ecc. il Comune si impegna a inserire nel Piano di Governo del Territorio destinazioni d’uso, indici e parametri urbanistici relativi agli immobili che resteranno in capo alla società con il fine di favo-rire lo sviluppo della struttura termale. Il Pgt dovrà prevedere la possibilità di modificare, integrare la destinazione d’uso turistico e ricettiva del Grand Ho-tel Terme con una destinazione d’uso residenziale e commerciale: la struttura ha un vincolo del ministero per cui è tutelata dalla legge, assieme al parco circo-stante. Nel piano di servizi del Pgt verranno inserite le attività termali e i servizi annessi con la possibi-lità di demolizione e costruzione senza superare la planimetria attuale; eventuali ampliamenti potranno essere consentiti da parte del Comune, che rinuncia ad ogni incasso proveniente da queste opere. Il Co-mune inoltre si impegna nei lavori in programma per l’approvazione del Pgt prevista entro il 30 novembre 2013: se il tutto dovesse prolungarsi oltre questa data il finanziamento di 1.050.000 euro si convertirebbe in apporto del socio come aumento di capitale”. Questo documento è stato comunicato alla contropar-te, che ha riproposto il testo dapprima bocciato dal consiglio comunale nello scorso anno. La contropar-te non ha infatti accettato le clausole della continuità aziendale di non meno di otto anni e della conserva-zione del livello occupazionale. Il socio di maggio-ranza ha inoltre rinunciato al credito di 1.050.000 euro e ha così permesso al capitale sociale di risalire e far rivivere la società. “Il Comune è stato obbligato a dismettere la propria quota azionaria perché il bilan-cio di questa società, in particolare quello del 2011, era passivo e la legge prevede che in questo caso spe-cifico l’ente deve uscire dalla società – prosegue il Sindaco. La perizia immobiliare ha decretato che la società vale 10.500.000 euro, mentre quella azienda-le ha stabilito un valore di 4.300.000 euro. Il Comune ha votato quindi No all’aumento del capitale nomi-nale delle azioni e queste perizie non sono mai state valutate. Il bilancio approvato dall’ultimo consiglio d’amministrazione è peggiorato drasticamente, te-nendo presente anche la crisi economica attuale, in-fatti il passivo è accresciuto di 600.000 euro rispetto al mese di agosto. Ricordiamo che le Terme chiudono il bilancio il 30 settembre di ogni anno. Il socio di maggioranza, dopo i recenti contatti, ha comunicato che non si muove dall’ultimo testo approvato. L’as-semblea di giovedì 31 gennaio prevederà il rinnovo delle cariche sociali e l’analisi delle perdite, quindi andremo a definire una soluzione con i loro legali. Il nostro avvocato ha delineato le tre ipotesi. La prima

di AlessAndro disperAti

Sono giorni, ore decisive per il fu-turo delle Terme di Salice. Mentre il giornale va in stampa è in corso l’assemblea dei soci. Da una parte il Comune di Godiasco Salice Ter-me che attualmente detiene il 47 per cento delle azioni ma che è costretto a cederle al più presto per obblighi di legge, e dall’altro il socio privato rappresentato dalla famiglia Fabia-

potrebbe essere l’intenzione di mettere in liquidazio-ne la società, la seconda è che il Cda potrebbe non conoscere le intenzioni dei soci, i quali vorrebbero ripianare il tutto, l’ultima ipotesi è costituita dal fatto che il socio di maggioranza potrebbe accordarsi con una terza società prima dell’assemblea. Elenchiamo anche delle cifre significative. Nel 2005 la perdita è stata pari a 1.248.000 euro, nel 2006 a 517.754 euro e nel 2007 a 143.885 euro. Nel gennaio 2008, chiu-dendo il bilancio a settembre, la società ha chiuso in positivo a 5.712 euro, ritornando in passivo a set-tembre 2009 con una perdita di 301.567 euro, nel 2010 con 193.174 euro e nel 2011 con 277.302 euro, considerando che due settimane e mezzo prima del risultato finale era prevista, per quest’ultimo anno, una perdita di 140.000 euro, poi aumentata drasti-camente. Il nostro interesse è rivolto all’azienda, che non deve chiudere, e alla salvaguardia dei lavorato-ri i quali non prendono i soldi da tre mesi. Andremo tranquilli per la nostra strada, consapevoli del nostro operato. Se chiudono le Terme, saremo finiti come Sa-lice, come Valle Staffora e come Provincia di Pavia”. Il consigliere comunale di opposizione Roberto Serra interviene per manifestare tutta la propria solidarietà ai lavoratori delle Terme, che non percepiscono lo sti-pendio da tre mesi, e alle loro famiglie. In seguito si rivolge al Sindaco per sapere come si sono comporta-ti i consiglieri di amministrazione della società.Anna Corbi risponde che non esiste un mandato im-perativo quando si parla di tale incarico, infatti non può essere regolato il rapporto tra i soci e i consiglie-ri. “Devo avere a cuore l’interesse della collettività, i consiglieri d’amministrazione si assumono tutta la responsabilità del voto espresso. In ogni caso esiste un rapporto di sinergia tra soci e consiglieri”.La situazione delicata emerge anche dalle parole di Alberto Sorrentino. “Siamo arrivati ad un punto in cui qualsiasi accordo sarebbe pericoloso, potremmo aprire una lunga discussione. Condivido la preoccu-pazione riferita ai lavoratori che non percepiscono lo stipendio e farebbero fatica a trovare un’altra oc-cupazione a causa della crisi attuale. Un’eventuale chiusura andrebbe a coincidere con la fine del no-stro territorio, che attirava i turisti soprattutto per la presenza della struttura termale. L’entità del capitale sociale è contenuta all’interno dello statuto, che non può essere modificato senza l’assenso del Comune, in quanto siamo soci per il 47%. Dobbiamo votare contro l’approvazione del bilancio”. In conclusione Anna Corbi puntualizza su alcuni aspetti. “Il bilancio di 2.010.000 euro non deriva dal-la gestione ordinaria, che non si discosta da quella degli anni precedenti. La situazione si è aggravata ulteriormente a causa delle liti che stanno per insor-gere e della svalutazione dei crediti. Se c’è la propo-sta di ripianamento delle perdite mediante un futuro aumento di capitale, allora in quel caso il Comune sarà favorevole. Se c’è la proposta di ripianamento mediante riduzione del capitale sociale, la partecipa-zione del Comune verrebbe diluita fino ad annullarsi del tutto. Verrà in ogni caso convocata un’assemblea pubblica per comunicare l’esito delle trattative”. L’ultimo punto del consiglio comunale era inerente alla proroga della convenzione in atto con Rivanaz-zano Terme per la gestione della polizia locale: se dovesse partire la gestione associata dei servizi con la Comunità Montana verrebbe a decadere quella con il paese limitrofo.

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ATTUALITA’il Periodico FEBBRAIO 2013

Adenti: “Il progetto politico è stato disatteso per molti errori politici”

SI CONCLUDE L’ESPERIENZA DI FUTURO E LIBERTA’ IN PROVINCIA DI PAVIA

un migliaio di adesioni al partito, suddivisi in ben 32 circoli. Il nostro impegno ha fatto da traino anche in altre province lombarde e in alcune province della regione Piemonte costruendo così una solida rete di circoli Fli con i quali sono state organizzate comuni manifestazioni politiche. Il contributo di Pavia alla vita del partito è stata quindi importante e per certi versi anche vitale”.Che cosa vi ha spinto a sciogliere il partito a livello provinciale?“L’impegno che ci abbiamo messo nel radicarci sul territorio, certamente non ci ha impedito di prendere atto di tutta una serie di errori che si sono via via stratificati nel percorso della vita del partito, analiz-zati ed evidenziati puntualmente nelle riunioni degli organismi provinciali ma ad ogni buon conto sin qui ritenuti non ostativi rispetto alla fedeltà della nostra militanza. In sintesi si può dire che siano cinque le motivazioni principali che ci hanno spinto a non cre-dere più nel progetto originario di Fli”.La prima motivazione qual è stata?“Innanzitutto le mancate dimissioni dell’onorevole Fini dalla carica di Presidente della Camera: erano tante le aspettative in tal senso perché gli aderenti al partito ritenevano che l’azione politica avesse bi-sogno della sua presenza al di fuori del ruolo istitu-zionale che gli impediva di fare politica attiva. Que-sto vuoto di proposta politica ha nuociuto in modo pesante al consenso del partito. Inoltre non avendo voluto lasciare quel ruolo, ha abbandonato il partito in balia delle beghe interne che hanno prodotto divi-sioni e abbandoni e raramente proposte e spunti per una politica seria ed fattiva”.Oltre a questo, poi?“Riflesso di questa defezione sul piano della politica attiva da parte dell’onorevole Fini è stata la sovrae-sposizione mediatica di Casini e dell’UDC ai quali è stata di fatto delegata la rappresentanza, anche po-litica, nell’ambito dell’area definita di centro e che

ziativa “I mille per l’Italia”, a pochi mesi dalla sca-denza della legislatura, all’interno della quale tanti della società civile avrebbero dovuto riconoscersi e dare il proprio contributo all’uscita della politica dalle secche attuali. Intendiamoci, l’iniziativa, in sé buona, non è fallita per mancanza di adesioni o di aspettative, anzi! Anche le nostre realtà di Pavia, Vi-gevano, Mortara e Voghera hanno sviluppato inizia-tive simili, registrando curiosità e presenze di rilievo. L’iniziativa si è annacquata ed è passata inosserva-ta ai più perché il partito non ha saputo valorizzare queste risorse, incanalandole in un percorso politico fatto di idee, proposte, visioni di futuro ma le ha la-sciate cadere nel vuoto trasformandole in una vacua dimostrazione esteriore di sopravvivenza ma traden-do sostanzialmente le energie che pure in buona fede si erano messe in moto”.Come giudica l’appoggio di Fli al governo Monti?“C’è stata una grande delusione per alcuni conte-nuti dell’Agenda Monti, a cui i vertici di FLI hanno aderito senza richiedere l’inserimento al suo interno di alcuni capisaldi del programma che era stato ela-borato nell’arco degli ultimi due anni: in particolare ci si attendeva un impegno più forte per la riduzione delle tasse, sull’alleggerimento del carico fiscale per le famiglie e per le imprese e soprattutto le previsioni di interventi più drastici sui costi della politica”.Per le elezioni politiche, invece, come si è compor-tato il partito?“L’ ultima motivazione è proprio la pessima gestione a livello nazionale dell’iter per la formazione delle liste per le elezioni politiche che si è concretizzata in inaccettabili imposizioni “nel chiuso delle stan-ze” romane, senza un reale coinvolgimento e valo-rizzazione del territorio. L’occasione delle imminenti elezioni politiche era attesa dal FLI pavese, ansioso, pur in un contesto così difficile e pieno di novità (vere e meno vere), di dare ancora una volta prova della propria capacità di mobilitare le energie del proprio territorio attorno alle idee e alle proposte politiche dell’area di centro. E’ di tutta evidenza che invece queste condizioni non possono essere tollerate e che tutti i nostri aderenti, nessuno escluso non potrebbero in alcun modo sentirsi rappresentati né si sentireb-bero di offrire il proprio apporto di consenso a liste che non vogliono riconoscere la giusta rilevanza in termini di consenso e rappresentatività al territorio pavese”.Onorevole Adenti, ora come proseguirà il vostro impegno?“Il nostro impegno proseguirà sul territorio per con-tinuare a dare il nostro contributo per il rinnovamen-to della politica non solo anagrafico, per riavvicina-re tutte le componenti dell’area moderata e liberale che, depurata del populismo, si richiami ai valori e all’esperienza del Partito Popolare Europeo”.

di oliviero mAGGi

“Il progetto politico originario è stato disatteso per una serie di gravi errori politici e, pertanto, i sottoscritti, unitamente a 25 amministratori locali, anch’essi aderenti al partito, ritengono conclusa, con delusione, la loro esperienza in FLI”. È que-sto un passo del documento, dal titolo “Di errore in errore. Storia triste di un atto di coraggio che non è stato messo a frutto”, presentato nei giorni scorsi dalla segreteria provinciale di Fli, che sancisce la definitiva conclusione dell’esperienza del partito sul territorio, dopo poco più di un anno e mezzo dalla nascita del coordinamento provinciale. Le mancate dimissioni di Fini da Presidente della Camera, alcuni punti dell’Agenda Monti non condivisi, la mancata presenza di rappresentanti pavesi nelle liste per le elezioni politiche, sarebbero alcune delle motivazioni che hanno spinto l’onorevole Francesco Adenti, Co-ordinatore provinciale Pavia e Vice coordinatore vi-cario regionale, insieme agli altri militanti, a mettere la parola fine all’esperienza pavese. Oltre ad Adenti, hanno sottoscritto il documento, tra gli altri, Cesarino Vercesi (Vice Coordinatore provinciale e Presidente del Circolo Futuristi per l’Oltrepò orientale), Mario Cavaliere (responsabile organizzazione provinciale), Giovanni Fassina (Responsabile provinciale Enti Lo-cali), Rodolfo Faldini (Componente coordinamento provinciale e Presidente del Circolo Liberi e For-ti), Paolo Porcellana (Componente Coordinamen-to provinciale e Presidente del Circolo Popolari per l’Oltrepò Centrale), Romano Gandini (Componente coordinamento provinciale e Presidente del Circolo Futuristi per Broni), Matteo Giovanetti (Componente coordinamento provinciale e Presidente del Circolo Voghera al centro), Giovanni Guizzetti (Coordinatore cittadino Pavia), Giuseppe Giovanetti (Coordinatore cittadino Voghera e Presidente Circolo Popolari per Voghera), Roberta Mirata (Coordinatrice Donne pro-vinciale), Sandro Cigalini (Presidente Assemblea di circolo Oltrepò orientale), Marco Cigalini (Presidente Circolo Popolari per Casteggio).Onorevole Adenti, immagino che non sia stato fa-cile prendere questa decisione.“Futuro e libertà per l’Italia è nato sotto l’egida del coraggio politico: rarissimamente si era visto in Ita-lia un fenomeno come quello che ha dato origine a FLI: deputati, senatori, ministri e sottosegretari che lasciano una maggioranza numericamente solida per passare all’opposizione con il dichiarato obiettivo di lavorare alla costruzione di un nuovo centro destra. In tanti hanno creduto in quel gesto di coraggio: as-sociazioni di volontariato, movimenti di solidarietà, singole persone impegnate nel sociale, gruppi di cit-tadini interessati alla cosa pubblica. Anche Pavia ci ha creduto con l’adesione di tante persone pro-venienti dalla cultura cattolico-popolare, liberale, socialista, amici che hanno offerto la loro tangibile adesione a FLI con spirito di partecipazione e sin-cerità di intenzioni riconoscendo l’utilità di poter offrire alla loro esperienza partecipativa uno sbocco politico a livello nazionale”.Quanti circoli avevate creato in Provincia di Pa-via?“Pavia e la sua provincia è diventata la prima re-altà lombarda e fra le prime in Italia del partito in quanto ha radicamento sul territorio e iniziative po-litiche, riuscendo in poco tempo a raccogliere quasi

ha relegato gradualmente FLI ad un ruolo marginale con una caduta ver-ticale dei consensi. Il rarefatto rap-porto tra la base e il livello nazionale del partito, inoltre, ha denotato l’abi-tudine a prassi decisionali verticisti-che senza un reale coinvolgimento territoriale”.Cos’altro non vi è piaciuto nella conduzione del partito a livello na-zionale?“Sicuramente l’incomprensibile ini-

Francesco Adenti

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FEBBRAIO 2013il Periodico 6

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7il Periodico

“Ecco il Bike Sharing a Rivanazzano: è un’iniziativa che rilancia il territorio”

IL PROGETTO E’ STATO PORTATO AVANTI ANCHE DALLA PROVINCIA E DAL GAL RIVANAZZANO T.

di GiAnluCA GiAConiA

Lo scorso 12 gennaio si è tenuta a Rivanazzano Ter-me la conferenza stampa di presentazione del Bike Sharing, interessante iniziativa promossa dalla Pro-vincia nell’ambito del progetto di cooperazione inter-nazionale LiMIT4WeDA, finanziato dall’Unione Eu-ropea e dal Ministero per l’Economia e lo Sviluppo in ottica del Programma Europeo MED 2007/2013. Scopo del progetto è quello di stimolare gli attori pubblici e privati ad individuare soluzioni innovative per la mobilità sostenibile, sia dal punto di vista eco-nomico che ambientale, nelle aree a domanda debole di trasporto e ad elevata dispersione territoriale, come l’Oltrepo Pavese e la Valle Staffora. La Provincia di Pavia ha voluto fortemente sostenere l’iniziativa e ha a tal scopo individuato nel Comune di Rivanazzano Terme il luogo ideale per la sperimentazione, poiché l’amministrazione locale sta già realizzando, sia sin-golarmente che in collaborazione con la stessa Pro-vincia, attraverso i fondi del PSR 2007/2013, diversi progetti per la creazione di piste ciclabili, come la Green Way in corso di realizzazione tra Retorbido e Salice Terme. Erano presenti alla conferenza stampa, tenutasi nella sala consiliare del Comune di Rivanaz-zano Terme, il Sindaco locale Romano Ferrari, il Pre-sidente della Provincia Daniele Bosone, il consigliere regionale Giuseppe Villani, il Presidente del Gal Alto Oltrepo Giorgio Remuzzi e l’Assessore provinciale al turismo Eleonora Marchiafava. Estremamente soddisfatto il Sindaco di Rivanazzano Terme, Romano Ferrari, che tiene particolarmente a questo progetto importante. “Siamo orgogliosi di es-sere stati scelti per sperimentare questo progetto; di sicuro il nostro obiettivo è la realizzazione della pista ciclabile da Voghera a Salice Terme. Se lavoriamo tutti insieme con vigore per il nostro territorio d’ap-partenenza, riusciamo a toglierci delle soddisfazioni importanti. Il progetto durerà fino alla fine del mese di febbraio in via sperimentale, ringrazio tutte le ditte e le imprese che hanno partecipato all’iniziativa”. Prende in seguito la parola il Presidente provinciale, Daniele Bosone, che sottolinea come questa inizia-tiva prenda il via in un periodo solitamente contrad-distinto da abbondanti nevicate. “Dobbiamo comple-tare la Green Way, nodo fondamentale all’interno dell’Oltrepo Pavese, per il quale bisogna reperi-re ancora ben due milioni di euro. Il Bike Sharing è un’iniziativa che procede a favore del turismo ed ha un significato particolare, proprio perché Riva-nazzano Terme è localizzato all’interno della Green Way. L’itinerario motoristico attiva la gente, che può utilizzare la bicicletta per ammirare i paesaggi cir-costanti. Ci troviamo in un periodo difficile, contrad-distinto dai pesanti tagli del Governo, ma speriamo fortemente di trovare altri enti locali che ci possono aiutare a portare avanti questo discorso a cui tenia-mo molto. Le iniziative dovrebbero essere gestite in maniera più opportuna perché, una volta avviate, non vengono poi seguite adeguatamente. Bisogna trovare una modalità di gestione e per questo spero si venga a formare una cooperazione di giovani in grado di far funzionare alla perfezione la nostra iniziativa, che può portare alla creazione di nuovi posti di lavoro e ad un aumento del Pil”.Anche il Presidente del Gal Alto Oltrepo, Giorgio Remuzzi, si ritiene soddisfatto per il progetto, atto a creare un territorio sempre più forte. “Per porta-

re avanti il nostro percorso siamo sempre in stretto contatto con l’Amministrazione provinciale. Grazie al Progetto Limit4Weda e al Programma MED, è stata installata una pensilina dotata di barra di rica-rica e abbiamo noleggiato quattro biciclette elettri-che a pedalata assistita che, per due mesi, potranno essere utilizzate nell’ambito della sperimentazione. È stato inoltre installato un info point con monitor interattivo, basato sulla tecnologia touchscreen, che fornirà informazioni sugli orari del trasporto loca-le e sui principali punti o itinerari di interesse sto-rico e naturalistico; un apposito software gestirà le prenotazioni delle biciclette e l’attività degli utenti attraverso l’emissione di 10 smart card. I fornitori individuati, Pluservice Srl e Tecnotel Srl, hanno lavo-rato con celerità e professionalità per garantire l’av-vio della sperimentazione in tempi brevi. Il software utilizzato per l’info point è lo stesso della piattaforma della mobilità provinciale, adeguatamente sviluppato e predisposto per dare informazioni sulle principali località di interesse del territorio e di tutta la provin-cia e su come raggiungerle con mezzi pubblici o con bike pubbliche o private. Dopo la sperimentazione a Rivanazzano Terme è intenzione dell’Amministrazio-ne Provinciale, compatibilmente con le disponibilità economiche, replicare gli info point dotati di questa potenzialità”. L’Oltrepo diventa così un caso di eccellenza in Pro-vincia di Pavia, poiché le altre esperienze di bike sha-

ring presenti in ambito provinciale, limitate tra l’al-tro alla sola Città di Pavia, non sono basate su cicli elettrici a pedalata assistita come quelle installate a Rivanazzano Terme. L’Assessore Marchiafava prose-gue così il discorso del rapporto tra l’utente della bi-cicletta e il proprio territorio d’appartenenza. “Il Bike Sharing aggiunge la mobilità lenta sugli itinerari mo-toristici: più il mezzo è lento, più è profondo il rap-porto che instaura il turista col territorio. L’Oltrepo deve sfruttare questa potenzialità, infatti stiamo pre-disponendo una guida per il turismo familiare, che sarà rivolta ai bambini dagli 8 ai 13 anni. Potenziare il cicloturismo significa creare uno sviluppo di tipo europeo e potrebbe essere un’iniziativa importante in vista di Expo 2015”.In conclusione interviene nel discorso il consigliere regionale, Giuseppe Villani. “Apprezzo il progetto e mi fa piacere il fatto che venga fortemente sostenuto dagli enti locali. Lavoriamo parecchio sull’obiettivo finale, all’interno di un ragionamento che si collega alla storia di questo territorio: abbiamo bisogno del contributo di tutti perché bisogna sostenere i progetti appena avviati. Abbiamo le basi per poter continuare a procedere lungo questa direzione”.Chi è interessato potrà iscriversi al servizio Bike Sha-ring ed utilizzare le biciclette a titolo gratuito per i due mesi di durata della sperimentazione, dal lunedì al sabato, rivolgendosi direttamente al Comune di Ri-vanazzano Terme.

FEBBRAIO 2013

L’inaugurazionedel

progetto

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FEBBRAIO 2013il Periodico 8

RIVA

NAZZ

ANO T

.Presentata a Rivanazzano la farina prodotta esclusivamente in Oltrepò

IN UNA SALA GREMITA DI TANTISSIMA GENTE

crisi, la sensazione è che l’economia locale abbia fi-nalmente trovato un progetto valido, in cui credere. Dopo il potenziamento dello stabilimento di Retor-bido e l’avvio di produzione, si punta ad ampliare la filiera: il responsabile del gruppo vogherese Davide Rezzoli, affiancato dall’agronomo Mario Zefelippo, ha incontrato gli esponenti del mondo agricolo, pres-so la sala consigliare del Municipio di Rivanazzano Terme, per illustrare le linee operative e gli sviluppi futuri. “Abbiamo avuto riscontri positivi e avviato rapporti di vendita con una catena di grande distri-buzione e un concessionario che tratta il normal tra-de. Vedere sugli scaffali dell’Iper il nostro prodotto, coltivato e macinato nel raggio di cinquanta chilome-tri, ci riempie d’orgoglio. La “Farina Oltrepò” nasce da un investimento che ha portato alla realizzazione di un centro di stoccaggio diviso in celle per la sud-

divisione dettagliata del grano. Caratteristica che ci permette di interagire anche con piccoli agricoltori”. Diventa quindi fondamentale il contatto con il terri-torio: “Ci troviamo in una zona - prosegue Rezzoli - storicamente vocata alla cerealicoltura, con ottimi coltivatori e terreni validi. Forte di questa consape-volezza l’Azienda ha voluto portare avanti il progetto senza l’aiuto di nessuno”.

di FederiCA CAlizzAno

La farina “made in Oltrepò”. Ora c’è. Il merito va alla Molini di Vo-ghera Spa che ha dato vita ad una fa-rina ottenuta grazie alla macinazione di grani coltivati solo in zona. Quasi come se il pane fresco ce lo portasse a casa, ogni mattina, proprio il no-stro amico agricoltore. E se la scelta può sembrare coraggiosa in tempi di

Quali sono le varietà usate per la produzione del-la “Farina Oltrepò”? “Quelle più diffuse: la base è il Bologna, a seguire Valbona che è fornitrice di proteine, Blasco, Galera, Bolero, Aubusson, Taylor, Arrocco e la galassia dei misti. L’Italia non è mai stata autosufficiente nell’apporto di grano, ricorren-do sempre all’importazione da Canada, Stati Uniti, Australia. I grani nazionali sono considerati meno pregiati dai panificatori, noi vogliamo sfatare questa accezione negativa e pensare in grande”. L’obiettivo è naturalmente Expo 2015: “Manifestazione che du-rerà sei mesi il cui tema sarà incentrato sull’alimen-tazione. Saranno coinvolte circa l’80% delle Nazioni del mondo e si prevede una partecipazione media di 20 milioni di persone. Come può un agricoltore ap-procciarsi a questo grande progetto? Riteniamo pro-prio in funzione dei prodotti tipici: Il miccone, fatto con le farine dell’Oltrepò Pavese, si sposa bene con il salame di Varzi e con il Bonarda. La promozione del territorio prende avvio dalla valorizzazione dei suoi prodotti”. A seguire, l’intervento tecnico di Ma-rio Zefelippo, professore di tecniche di produzione vegetale presso l’istituto Gallini, che ha fatto il punto sulla sperimentazione e le principali problematiche. Ecco quindi che, in un periodo in cui tanto si parla di “colture da energia”, la Molini di Voghera riporta l’attenzione sulla vocazione agricola del territorio e sui suoi prodotti di valore.

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il Periodico 9PARLA IL SINDACO DI RIVANAZZANO TERME, ROMANO FERRARI

“La tanta neve rischia di compromettere la salute delle casse comunali”

RIVANAZZANO T.

di AlessAndro disperAti

Comuni che devono fare i conti con la crisi economi-ca e che allo stesso tempo devono cercare di garantire i servizi ai cittadini. Le nevicate, ripetute, di questi giorni stanno mettendo ancora più in crisi i bilanci comunali. Ne parliamo con il sindaco di Rivanazzano Terme, Romano Ferrari.Sindaco, ancora neve!!!“Speravamo in un inverno più mite. Invece, anche se fortunatamente al momento non abbiamo raggiunto i livelli di anni appena trascorsi, il maltempo ed i di-sagi non sono mancati. Devo dire che noi rivanazza-nesi siamo logisticamente senz’altro più fortunati di chi vive nelle zone della comunità montana dove le condizioni climatiche sono senz’altro più sfavorevoli e dove è anche, per ovvi motivi, più complicata la gestione della manutenzione stradale. Speriamo co-munque che il tempo si assesti. Questo sarebbe un toccasana oltre che per evitare disagi alla popola-zione anche per favorire un risparmio per le casse comunali. Quando nevica si è sempre in emergenza e bisogna assolutamente intervenire. Purtroppo questi interventi hanno un costo. Colgo l’occasione per rin-graziare i miei collaboratori di giunta e maggioran-za, i dipendenti comunali e le ditte che collaborano con il comune per il servizio neve. Se da anni riuscia-mo ad affrontare la situazione ed a limitare i disagi il

ziare il coordinatore del gruppo Dr. Giorgio Leidi ed i suoi collaboratori, per il costante impegno che met-tono per la tutela e salvaguardia del nostro territorio e per la prontezza ed efficacia dei loro interventi in caso di emergenze. Questi interventi spesso hanno interessato anche zone al di fuori del nostro comune, in uno spirito di collaborazione a trecentosessanta gradi che caratterizza l’attività di queste persone. Bisogna ancora una volta sottolineare che la loro è attività di puro volontariato. Grazie davvero a nome di tutti i rivanazzanesi”.

merito va a loro”.Quali opere avete in cantiere, non appena sarà passato il maltempo?“Manutenzione stradale per ovviare ai danni che il maltempo lascia sul manto d’asfalto. Abbiamo poi in-tenzione di procedere, ottenute le opportune autoriz-zazioni, alla pulizia di un tratto di Staffora, mediante la rimozione di tronchi che, caduti, stazionano nel corso d’acqua. Questo sarà possibile ed a costo zero per il comune, grazie all’impegno del nostro gruppo di protezione civile. Voglio, a tal proposito, ringra-

FEBBRAIO 2013

IL 24 E 25 FEBBRAIO SI VOTA PER LE REGIONALI E IL PARLAMENTO

Il Pd di Rivanazzano Terme a sostegnodi Ambrosoli e di Giuseppe Villanidi AlessAndro disperAti

A pochi giorni dalle elezioni abbiamo incontrato il segretario del Pd di Rivanazzano Terme, Retorbido e Godiasco, Stefano Alberici per una chiacchierata a 360 gradi.Alberici, sono imminenti le elezioni per il Par-lamento e la Regione. Perché la gente dovrebbe votare PD?“Per i contenuti dei programmi e per la credibilità dei candidati. I territori come il nostro possono as-solutamente beneficiare delle idee che Bersani at-tuerà da Presidente del Consiglio. Tra tutte la più importante ritengo essere quella di mettere a di-sposizione risorse per gli Enti locali, creando così lavoro ed economia sul territorio. Questa è la vera politica federalista”.E a livello regionale?“A livello regionale, poi, il PD ha contribuito alla costruzione del programma di Ambrosoli. Il con-cetto di complementarietà e non di competitività tra sanità pubblica e privata, uno sviluppo locale basato sulla green economy e sulla preservazione, anziché lo sfruttamento, dell’ambiente, la valoriz-zazione della agricoltura come custode del mondo e della cultura rurale, sono temi di fondamentale interesse per tutti i cittadini lombardi, in particolar modo dell’oltrepo pavese”.

Come giudica il lavoro del gruppo consigliare regionale uscente del PD?“Durante la scorsa legislatura il gruppo del PD ha svolto bene il proprio compito. Infatti, non si è solamente chiuso in una politica di bieca opposi-zione, ma si è confrontato in modo propositivo con la maggioranza. Tra tutte ricordo le battaglie vinte per il rinnovo dei contratti a tempo determinato per gli operatori sanitari dell’Azienda Ospedaliera di Pavia e la legge regionale sull’amianto, primo fir-matario Giuseppe Villani, votata all’unanimità dal Consiglio Regionale. Quando poi la maggioranza è stata travolta dagli scandali giudiziari, il gruppo del PD ha messo in campo una azione politica che ha portato alla chiusura anticipata della legisla-tura. Meritano tutti la riconferma legittimata dal voto di preferenza”.Parliamo di politica locale. E’ trascorso quasi un anno dalle elezioni comunali di Rivanazzano terme, quali sono i rapporti del PD con l’Ammi-nistrazione di Rivanazzano Terme?“Il PD si è proposto alle elezioni comunali di Ri-vanazzano Terme con una lista civica di Centro sinistra. Già in Campagna elettorale. Il nostro at-teggiamento è stato quello di fare proposte concre-te, avendo come obiettivo il bene della comunità. Oggi, anche se al di fuori del Consiglio Comunale, continuiamo su questa linea tracciata. Crediamo

nella bontà del nostro programma e stiamo dialo-gando con l’Amministrazione perché alcune parti vengano sviluppate”. Faccia un esempio.“Per esempio uno dei prossimi regolamenti che l’Amministrazione dovrà adottare sarà il nuovo Regolamento Edilizio. Nella stesura credo si debba avere una grande attenzione sui temi del risparmio energetico, inserendo incentivi per chi adotta tec-niche costruttive che vanno in tal senso. Occorre tenere presenti le agevolazioni date dal nuovo con-to termico sia per gli edifici pubblici che privati. Occorre non perdere le opportunità date dai fondi Comunitari, riservate ai Comuni che attuano poli-tiche di abbattimento di emissioni, in coerenza con il protocollo di Kioto”.Ritiene che sia accresciuto il radicamento del PD a livello locale?“Certamente si. La gente ci cerca e ci percepisce. Dopo decenni siamo riusciti a mantenere viva la nostra presenza, non limitandola al periodo elet-torale Comunale. Siamo riusciti a mantenere una sede, aperta molto spesso anche di domenica mat-tina. Abbiamo costanti rapporti con le Associazio-ni locali e nella nostra sede ospitiamo l’Associa-zione culturale “Ghinaglia” con la quale abbiamo attivato una fruttuosa collaborazione, anche per l’organizzazione di eventi”.

Neve nel caratteristico

borgo diNazzano

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FEBBRAIO 2013il Periodico 10

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il Periodico 11 FEBBRAIO 2013GODIASCO SALICE T.INAUGURATO AD INIZIO DICEMBRE L’ORATORIO DI GODIASCO

Don Rino: “Inaugurato il nuovo oratorio, luogo di aggregazione per i giovani”di GiAnluCA GiAConiA

Nello scorso mese di dicembre è stato inaugurato il nuovo oratorio di Godiasco. La struttura è ora a norma secondo la legge ed è quindi pronta per es-sere a disposizione dei giovani del paese come im-portante centro di aggregazione e di maggiore av-vicinamento all’ideale cristiano. In questa giornata non è potuto mancare il parroco di Godiasco, Don Rino Mariani, che ha illustrato in questa intervista le modifiche della struttura e la propria idea di ora-torio, visto come luogo fondamentale per la crescita dell’individuo.Come si è svolta la giornata di inaugurazione?“Si trattava di una piacevole domenica di dicembre in cui erano presenti il Sindaco di Godiasco Salice Terme Anna Corbi, i ragazzi del paese e i genitori, che hanno curato adeguatamente la fase ristora-tiva. A mio avviso l’oratorio è un luogo di aggre-gazione per i giovani che vengono così a contatto con l’ideale cristiano e in quest’ottica si spera nella collaborazione da parte di tutti. Ho molto insistito infatti sul fatto che debbano essere presenti alcune figure per assistere l’attività e il divertimento dei ra-gazzi più giovani”.Cosa ne pensa della struttura attuale?“La struttura, nata in corrispondenza alla chiesa nuova e legata al benefattore Bernardo Alesina, ora è molto più ospitale. In passato è stata luogo di momenti di gloria, a mio avviso tutto dipende dalla volontà degli assistenti e dalla collaborazione da parte dei più giovani. All’oratorio è abbinato il campo sportivo con tutte le attrezzature affidate dal Comune alla struttura stessa”.Quali sono state le modifiche apportate?“A dire il vero non ci sono stati grandi lavori da compiere. E’ stata migliorata la solidità del primo piano con l’utilizzo delle putrelle di ferro perché in passato, in corrispondenza dell’attuale sala grande,

di basket già dai tempi in cui ero in parrocchia a Broni. Attualmente il campo è usato per la pallavolo, in quanto non possiamo contare su un istruttore di basket e spero a tal proposito in qualche aiuto per poter sviluppare questa disciplina, a mio avviso utile anche per le ragazze. Due stanze della struttura sono state cedute gentilmente agli alpini per-ché avevano bisogno di allestire una propria sede”.Quali sono le altri componenti importanti della struttura?“Cito volentieri la cappella dedicata alla Madon-na di Fatima, richiesta a gran voce nella seconda Guerra Mondiale e dedicata ai nostri militari ca-duti. E’ sempre stato un luogo di incontro tra le fa-miglie che andavano a pregare per i propri cari”.C’è stato un buon riscontro di presenze dopo la riapertura della struttura?“Ho potuto riscontrare una partecipazione mag-giore soprattutto la domenica pomeriggio, infat-ti durante la settimana i ragazzi vanno a scuola, sono impegnati con lo studio e non possono essere presenti. La domenica è spesso il giorno dedicato ai compleanni e in questo modo l’aggregazione di-venta quindi più semplice. Certamente con questa struttura vengono avvantaggiati anche i genitori, che si sentono maggiormente protetti e soddisfatti per il divertimento dei propri figli”.La struttura attuale rispecchia il suo ideale di oratorio?“Direi proprio di si perché la funzione dell’orato-rio è quella di tenere uniti i giovani che possono crescere secondo l’amicizia e i valori cristiani. E’ un passaggio obbligatorio per la propria crescita personale, per questo è fondamentale e non ci sono altri luoghi che possono compiere tale funzione”.

c’era il dormitorio delle suore e abbiamo quindi mi-gliorato il sostegno, a dire il vero molto traballante. L’oratorio può contare su una cucina enorme in cui le mamme possono anche preparare le merende ai propri figli. In passato ho fatto mettere i canestri nel campetto adiacente perché sono appassionato

Don Rino Mariani

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FEBBRAIO 2013il Periodico 12

“Alcune spese andrebbero evitate, spero che la questione Terme si risolvi”

INTERVISTA AL CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE DEL COMUNE DI GODIASCO

trascorso e i programmi per il futuro.Cosa le ha insegnato l’anno appena concluso?“L’anno appena concluso a livello comunale ci ha la-sciati indifferenti, infatti le speranze di rinnovamento e miglioramento dei servizi che ogni anno ci aspet-tiamo sono state vane. Con la scusante della crisi e i tagli da parte dello Stato, vengono effettuate con ca-renza appena le opere ordinarie, o meglio dovrebbe essere così. Alcune spese andrebbero evitate perché vanno ad indebitare le casse comunali, invece vengo-no effettuate ugualmente. Un esempio ne è l’acquisto dell’Archivio Malaspina, spesa di oltre 60.000 euro, che a mio avviso reputo inutile in questo momento di crisi che attraversa il nostro Comune”.Come giudica il lavoro compiuto dal suo gruppo?“L’attività del nostro gruppo viaggia di pari passo con quella della maggioranza, ci adeguiamo alla ve-locità di esecuzione ed alla quantità di lavori svolti. Siamo comunque sempre vigili, attenti e giudici delle

opere che vengono sviluppate”.Quali programmi avete per il 2013?“I programmi devono averli coloro che amministra-no, come dicevo noi li interpelliamo ogni qualvolta lo reputiamo necessario. Nell’anno passato abbiamo utilizzato questo metodo in occasione degli svariati allagamenti di Salice Terme e Godiasco, riguardo

di GiAnluCA GiAConiA

All’interno del Comune di Godiasco Salice Terme l’argomento principale riguarda la situazione delle Terme, tematica di spicco nell’ultimo con-siglio comunale. Con Luca Meisina, consigliere del gruppo di minoranza “Progredire Insieme”, coordinato da Roberto Serra, andiamo invece ad effettuare un bilancio del lavoro per-sonale in riferimento all’anno appena

GODI

ASCO

SALIC

E T.

all’isola pedonale di Salice o in altri casi come il ta-glio dell’erba nei cimiteri e l’imbiancatura delle aule da parte di alcuni genitori a cui non spettava tale compito. Sicuramente attraverso delle sovvenzioni da parte di enti come la Comunità Montana, riusci-ranno ad asfaltare qualche piazza e mi auguro che non dimentichino la strada comunale verso Gomo, la quale riversa in pessime condizioni”.Come vede il nuovo anno?“Il nuovo anno, come tutti, spero sia migliore ma cre-do che non ci saranno le possibilità economiche per renderlo tale, anche perché le poche risorse esistenti vengono utilizzate in manifestazioni con interesse li-mitato, con poca affluenza e molto onerose. Un esem-pio è Salice d’oro, manifestazione definita come la più importante d’Italia, che ha fatto però riscontrare poche affluenze nelle ultime edizioni contribuendo al dimagrimento delle risorse destinate ad altri servizi ed obiettivi rivolti alla cittadinanza”.Anche a lei chiediamo un parere sulla questione Terme.“La questione Terme è molto delicata e per parlarne in modo specifico bisognerebbe avere un’esperienza tecnica ed amministrativa che non ritengo di pos-sedere. Credo che avanzare polemiche a riguardo non sarebbe di buon gusto in quanto la situazione è davvero delicata e il nostro pensiero è rivolto ai lavoratori e alle proprie famiglie che non hanno la certezza di un futuro lavorativo sicuro. Mi auguro che la situazione venga risolta nel migliore dei modi per tutti”.

NEL CAMPIONATO REGIONALE SYNCHRO

Vittoria per la Tarditi Studio Dance a Gorle

Altre soddisfazioni per la Tarditi Studio Dance a livello giovanile. Infatti negli scorsi giorni si è tenuta a Gorle (Bergamo) la prima tappa del Campionato Re-gionale Synchro Latin categoria Under 15 classe B e il gruppo, diretto dalla Ma-estra Gaia Bozzani, ha ottenuto una grandissima vittoria. Le artefici del trionfo sono state Ylenia, Gaia, Valentina, Marta, Nicole, Denise e Francesca, un team perfetto costituito di giovani atlete dai 9 ai 12 anni. Un successo quindi dop-piamente pesante, in quanto le allieve della scuola diretta dal Maestro Claudio Tarditi si sono misurate con delle ballerine di maggiore età. Un ringraziamento particolare va attribuito a Sara, Enrica e Anna, che hanno coordinato il lavoro delle ballerine, tornate subito ad allenarsi nella struttura vogherese per togliersi altre soddisfazioni nell’immediato futuro. (g.g.)

Luca Meisina

TANTE LE INIZIATIVE PROMOSSE

Hanno riaperto leTerme PresidentNei giorni scorsi hanno riaperto a Salice Terme le Terme President. Il cen-tro benessere termale, nel periodo invernale resterà attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20; il sabato dalle 10 alle 18.30 e la domenica su prenotazione. Inoltre, sono ripresi i corsi di Acquagym, Pilates e Yoga che stanno riscuotendo un grande successo. Inizia anche la programmazione legata alle festività, ricor-renze ed eventi in calendario nel 2013. Le Terme President sono convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale A.S.L. e I.N.P.S e attive dalla fine degli anni settanta. Si può usufruire delle cure termali dal mese di marzo al mese di novembre. Le proprietà delle loro acque termali salsobromojodiche e sulfuree sono note e sfruttate sin dai tempi degli antichi Romani. Lo stabilimento è parte integrante del complesso ricettivo 4 stelle President Hotel.

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FEBBRAIO 201313il Periodico

“Manca una pianificazione turistica a livello locale, contiamo sulle istituzioni”

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ALBERGATORI OLTREPO GODIASCO SALICE T.

lavorato tutti gli anni per l’80% grazie alla struttura termale presente”.Come si può combattere questa situazione?“Non so sinceramente se ci sia una soluzione reale, forse bisognerebbe prendere esempio da altre zone che, pur offrendo proposte turistiche, vivono nella nostra stessa situazione. Nessuno sta bene, ma c’è chi sta peggio e chi meno peggio. Come direbbe il buonsenso, l’unione fa la forza e abbiamo bisogno dell’aiuto delle istituzioni, con le quali stiamo crean-do degli operatori in ambito turistico. Vogliamo mo-strare quindi il nostro sforzo alle istituzioni, in modo da favorire il loro aiuto. Il nostro progetto si chiama Terre Diverse e lavoriamo appunto in ambito turisti-co. Bisogna agire con i fatti e non le parole, partendo dal fatto che occorre creare delle aspettative corrette, in quanto si parla di una crisi prolungata e i primi risultati verranno fuori tra 3 o 4 anni. Inoltre bisogna puntare tutto su persone preparate per elaborare un piano di rilancio turistico”.Quali sono i prossimi appuntamenti che potrebbe-ro essere utili in chiave turistica?“Il 21 aprile c’è la Gran Fondo Vigneti d’Oltrepo Marathon e a metà maggio è previsto il raduno mo-tociclistico. Si tratta di due appuntamenti in grado di riempire la località di Salice Terme, quindi speriamo di far tornare i turisti a casa con un buon ricordo del nostro territorio”.

di GiAnluCA GiAConiA

Situazione non facile nell’ultimo periodo anche in ambito alberghiero. Colpa infatti della crisi finan-ziaria, che si fa sentire parecchio in questo settore e in tutta la nostra zona, compresi i ristoranti e i vari locali. Abbiamo incontrato il Presidente dell’Asso-ciazione Albergatori Oltrepo, Francesco Preti, che ha illustrato il periodo attuale, con un netto riferimento alla località in cui opera, Salice Terme, che deve fare i conti con un turismo non all’altezza e con la difficile situazione della struttura termale.Facciamo un quadro della situazione dal punto di vista alberghiero.“La situazione è molto critica, non riceviamo le giu-ste attenzioni da parte delle istituzioni provinciali e regionali. Il 2012 è stata un’annata negativa, che ha fatto registrare una diminuzione del 20-30% dell’af-fluenza rispetto al 2011. Anche il periodo estivo è sta-to molto fiacco, in particolare il mese di luglio: i po-chi clienti presenti portano anche ad una diminuzione del personale assunto, mi riferisco ai camerieri, ai cuochi, al giardiniere e ad altri ruoli. L’albergatore si ritrova a lavorare 16 ore al giorno perché non può permettersi di pagare il personale. Purtroppo il 2013 si prospetta un’annata peggiore, quindi non vedo al momento dei miglioramenti”.Questa è quindi la visione in generale di tutti gli albergatori?“Si a dire il vero qualcosa si è mosso nell’alto Ol-trepo, ma si tratta di seconde case riutilizzate come alternative ai soggiorni al mare. Manca infatti una pianificazione turistica delle istituzioni a livello lo-cale, avendo poche risorse disponibili, e c’è una vera e propria assenza di contatto a livello provinciale e regionale”.Quindi una località come Salice Terme non è riu-scita nemmeno in estate a portare i clienti?“A Salice Terme in estate riaprono molti locali, fre-quentati dai pendolari di Voghera, Casteggio e azzar-derei anche Pavia. Il problema è costituito dal fatto

che queste persone vengono a consumare la cena, si mangiano un gelato oppure si recano nei bar a pren-dere qualcosa da bere e poi tornano a casa. Questo non è turismo perché le persone non completano la loro trasferta, in quanto non dormono lontano da casa, perciò gli alberghi non hanno visto in estate un miglioramento della situazione, totalmente rispec-chiata dalla questione Terme. Se al giorno d’oggi un cliente chiama alle Terme per voler trascorrere una giornata dedicata al benessere, i vari operatori non sanno in che modo rispondere. Per questo il clien-te spesso e volentieri va altrove a trascorrere la sua giornata dedicata al benessere”.I clienti che ha ricevuto nell’ultimo periodo si

“portano dietro” la crisi?“I pochi clienti si rendono conto di giungere in una località dove ci sono meno persone e meno iniziative del solito. La crisi in ogni caso non si sente solo a Salice Terme, ma si tratta di una situazione a livello nazionale. A Salice c’è la crisi dentro la crisi. Un centro termale che ha a disposizione un potenziale avente un futuro incerto soffre la situazione attuale e questo dubbio non giova quindi al settore turistico. Gli alberghi a Salice hanno

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FEBBRAIO 2013il Periodico 14

Paoletti: “Oltre ai servizi bibliotecari, promuoviamo eventi culturali”

IL DIRETTORE DELLA BIBLIOTECA PARLA DEI SERVIZI OFFERTI AI CITTADINIVO

GHER

A

cinque piani e ospita all’incirca 160.000 volumi. E proprio per le sue dimensioni l’abbiamo suddivisa in settori funzionali: al piano terra l’emeroteca dove è possibile consultare quotidiani e riviste, diventata or-mai anche un luogo di ritrovo per le persone anziane; il primo e terzo piano sono adibiti a magazzini, che circondano il secondo piano deputato al servizio al pubblico. Qui troviamo una grande sala consultazio-ne con schedari, accesso a internet e wi fi gratuito e poi il settore di prestito adulti che raccoglie 8000 vo-lumi. Abbiamo poi 4000 volumi in consultazione che possono interessare i ricercatori o chi fa ricerca in ambiti specifici, una sezione dvd che comprende sia il cinema sia temi più impegnati, cd musicali e video-cassette. Il quarto piano è per una parte magazzino e per una parte ospita la sezione ragazzi, con una sele-zione di libri apposita, una sala biblioteca e una ludo-teca di libri per bambini in età prescolare, utilizzata soprattutto il sabato mattino quando i genitori vengo-no qui con i figli. La biblioteca di Voghera è inserita nell’SBN (il Sistema Bibliotecario Nazionale) ed è collegata al polo regionale lombardo, dove interve-niamo con catalogazioni fatte in proprio. È un compito impegnativo perché interagiamo sulla banca dati na-zionale, visibile a livello internazionale quindi abbia-mo bisogno di operatori con una formazione seria”.Organizzate anche attività che vanno oltre il lavo-ro bibliotecario in sé?“Si, collegate alla biblioteca si sviluppano tutta una

serie di attività. Ad esempio il settore ragazzi orga-nizza tutta una serie di progetti e laboratori con le scuole cittadine e non solo, abbiamo richieste per visite e percorsi di lettura anche dalle scuole di altri paesi. Per Natale e Carnevale poi sono sempre attivi laboratori ed attività dedicati ai bambini. Abbiamo collaborazioni con altri centri, come ad esempio il Don Guanella, attraverso cui coinvolgiamo le perso-ne disabili in vari progetti. Al secondo piano su ri-chiesta viene disassemblata la sala consultazione per organizzare riunioni o convegni oppure presentazio-ni di libri. Coordiniamo il servizio Bibliobus, che è collegato con le scuole dei paesi della Valle Staffora. Su un numero complessivo di 12.000 abitanti, per la maggior parte di età avanzata, abbiamo 4000 prestiti l’anno, un numero non indifferente. Abbiamo poi dei servizi aggiuntivi come il prestito intebibliotecario, attraverso cui chiediamo ad altre biblioteche i libri di cui non siamo in possesso e viceversa ci arrivano molte richieste di studenti ed istituti universitari per fotocopie di pagine o estratti di libri che possediamo e non sono più in stampa. Siamo l’unica biblioteca dell’Oltrepò ad investire in modo significativo nella saggistica. Si cerca sempre di essere attenti e dispo-nibili alle esigenze di tutti i cittadini che si rivolgono ai servizi della biblioteca”.Quali attività strettamente culturali promuovete?“Ospitiamo varie presentazioni di libri. Il due feb-braio ad esempio c’è la presentazione delle opere vincitrici del concorso “Scritti dell’Oltrepò”. Stiamo poi ospitando un ciclo di conferenze che andrà avanti fino a marzo ogni martedì sera. Abbiamo un calenda-rio fissato fino ad aprile. C’è poi una compenetrazio-ne e un coordinamento tra la biblioteca, il museo di scienze naturali, il museo storico e palazzo Gallini. Parecchie iniziative sono realizzate grazie al soste-gno dell’assessore Marina Azzaretti. Insieme all’as-sessorato alla cultura cerchiamo di ottimizzare al massimo le risorse che abbiamo a disposizione, par-tecipando anche a bandi di finanziamento, ma non è sempre facile accedervi. Dobbiamo ringraziare l’as-

sessore Azzaretti e il comune se abbiamo le possibili-tà per continuare ad essere una struttura affermata”.Qualche numero sull’attività della biblioteca?“Circa il 30% dei nostri utenti viene da fuori Voghe-ra, alcuni anche da fuori regione. Abbiamo appena chiuso la valutazione del 2012, da cui risulta che sono stati chiesti 30.000 prestiti, 24.000 nella sezione adulti e 6000 in quella ragazzi. C’è stato un aumento sostanziale rispetto agli anni scorsi. Negli ultimi die-ci anni ci sono stati aumenti continui ma mai di oltre 2000 prestiti come quest’anno. Probabilmente la cau-sa è la crisi economica, il numero di iscritti al prestito ha superato i 14.000, con 650 nuovi iscritti nel 2012. Abbiamo più di 50 posti in sala consultazione, che nel periodo degli esami universitari sono sempre occu-pati da ricercatori e studenti. Su base annua abbiamo una frequentazione di 37.000 presenze”.La biblioteca ha risentito della crisi economica?“Sono 6-7 anni che c’è una costante diminuzione delle risorse dato che le spese per la biblioteca sono considerate spese correnti delle pubbliche ammini-strazioni quindi ogni anno ci giungono meno soldi. Basti pensare che nel 2001 sono stati stanziati 50.000 euro mentre nell’ultimo anno siamo giunti a 30.000. Spero che venga recepito il fatto che oggi è un servi-zio importante, dimostrato anche dai numeri in co-stante crescita. Ogni anno una biblioteca di pubblica lettura dovrebbe acquisire circa 10/12.000 opere, noi ne acquistiamo circa 2500. Dobbiamo operare delle scelte, cercando di fronteggiare le richieste maggiori di tutti i settori. Ad esempio non teniamo materiale scolastico o parascolastico perché si suppone che le biblioteche delle scuole lo abbiano. Abbiamo anche scelto di non insistere molto sul multimediale, su dvd e film perché costosi e in un mercato che sfrutta molto internet non ci sembravano fondamentali. Purtroppo sono anche passati i tempi in cui si facevano acquisti gloriosi per il futuro della biblioteca, anche se quan-do mi è stato possibile ho cercato di portare a Voghe-ra opere di una certa rilevanza. Oggi però ci concen-triamo specialmente su ciò che desidera il pubblico”.

di ilAriA riCotti

Continua la nostra serie di interviste per conoscere meglio le istituzioni che vivono e agiscono a e per Voghe-ra. Dopo le crocerossine, è la volta della Biblioteca Civica Ricottiana, di cui ci ha parlato il direttore, Paolo Paoletti.Com’è strutturata la biblioteca?“La biblioteca di Voghera ha una struttura massiccia, è composta da

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FEBBRAIO 2013il Periodico 15

VOGHERAIL CAPOGRUPPO DEI GIOVANI DEL PDL SPIEGA IL PROGRAMMA PER Il 2013

Algeri: “Il nostro impegno va verso le elezioni e alla promozione del partito”di ilAriA riCotti

Simone Algeri è il capogruppo dei Giovani del Pdl di Voghera. In questa intervista ci ha parlato delle pros-sime elezioni politiche, ma anche di alcune questioni riguardanti Voghera.Che cosa pensi della situazione politica in cui si inseriscono le prossime elezioni del 24 febbraio?“Ci troviamo in una situazione politica particolare perché la politica non viene vista di buon occhio da molti cittadini. E questo non per motivi scontati ma perché i politici non hanno adempiuto ai loro doveri durante le precedenti legislature. Ovviamente non si parla di tutti i politici, non possiamo fare di tutta l’er-ba un fascio, ma dopo vari casi che si sono succeduti negli scorsi mesi si è diffuso un sentimento di indif-ferenza generalizzata, di disinteresse ed insofferenza. Tutto questo purtroppo porta ad un menefreghismo verso quello che la politica può fare di buono per i cittadini”.Su che cosa si dovrebbe concentrare il Pdl, soprat-tutto per quanto riguarda i giovani, se dovesse vin-cere le elezioni?“Il problema più pressante è quello del lavoro, ci sono studenti laureati con ottimi voti che si ritrova-no a svolgere lavori non soddisfacenti in confronto al percorso di studi svolto. Ci dovrà quindi essere un impegno del Pdl per cercare di risollevare l’econo-mia, anche se può sembrare un’osservazione sconta-ta, è la questione più importante in questo momento. Dovrebbero dare il buon esempio e cercare di creare strategie economiche che possano favorire le nuove generazioni, in modo che si riesca a passare oltre a questo periodo difficile in cui le percentuali della di-soccupazione sono davvero alte. Bisogna inoltre dare spazio ai più giovani, chi è in Parlamento da più anni dovrebbe riuscire a farsi da parte. Da parte nostra nel frattempo dobbiamo cercare di apprendere da chi ha più esperienza e allo stesso tempo chi ha maturato una certa anzianità dovrebbe lasciare libero il terre-no per volti nuovi”. Il Pdl con la scesa in campo di Berlusconi può ave-re possibilità concrete per ritornare a governare il Paese?“È ancora presto per parlare. Personalmente ho se-guito da vicino le campagne elettorali che si sono svolte nel 2009, nel 2010 e nel 2011 e si partiva mol-to prima nella promozione dei candidati e dei pro-

mo sempre disponibili ogni lunedì in sede, chiunque voglia partecipare è ben accetto, dopotutto la politica rappresenta il futuro che ci aspetta”. Un augurio per il 2013?“Spero che nel 2013 a livello cittadino ci siano per-sone coerenti, che se sono in un partito credano nei valori di quel partito, portandoli avanti con fermezza. Nola l’anno scorso ha fatto molti congressi, ha spac-cato il partito a metà e adesso si è staccato dal partito per entrare a far parte di “Fratelli d’Italia”. Lui e i suoi “seguaci” non hanno dimostrato una grande capacità di coerenza. Per quanto riguarda l’ammini-strazione comunale, spero che riesca a portare a ter-mine i progetti che si era prefissata, patto di stabilità permettendo”.Quali sono invece i problemi da affrontare?“Il lavoro è un problema grosso che deriva dalla de-pressione economica. Credo che ci sia la necessità per i giovani di uscire da questa depressione che c’è nell’aria e che stressa tutti: pensare di studiare per tanti anni per poi comunque non riuscire a realizzare ciò che si vuole è avvilente. Dobbiamo tirare su la te-sta, fare per ora i lavori che possiamo fare continuan-do però a porci degli obbiettivi importanti. Serve tan-to impegno e grinta anche se il momento è buio. La politica non dovrebbe trascurare questo aspetto: mi ha colpito molto il fatto che una mia amica, che vole-va porre una domanda alla Fornero, le abbia scritto una e mail alla quale il ministro ha risposto subito la mattina dopo con la sua casella di posta dell’univer-sità dove insegna. È stato un esempio di una persona ai piani alti che si è dimostrata interessata alle pro-blematiche dei giovani. Sono piccole cose ma riduco-no la distanza che si percepisce tra chi s’impegna nel mondo politico e i giovani in crisi”.

grammi, adesso è iniziato tutto in ritardo. In questo momento non è possibile dare il Pdl per vincente ma stiamo risalendo. Voglio sperare che Silvio Berlu-sconi riesca a ridare fiducia ai cittadini dato che la situazione è critica: Monti non si doveva candidare e invece si ricandida, rompendo così gli equilibri, probabilmente la sfida Pdl-Pd si giocherà sulla base di chi riuscirà ad attrarre maggiormente l’elettora-to moderato, cercando di impedire un afflusso di voti verso Monti. A mio parere cinque nuovi anni di legi-slatura del Pdl potrebbero essere molto utili non solo per i cittadini, ma anche per il partito stesso. Infatti si potrebbe avviare un processo di ricambio generazio-nale, che coinvolga anche le alte sfere del partito”.In che cosa si impegneranno i Giovani del Pdl in questi primi mesi del 2013?“Come giovanile ci impegneremo molto in questa campagna elettorale alle porte. Ho già partecipato ad altre campagne e penso che anche le regionali siano importanti quanto le politiche, soprattutto se si tratta di una regione cruciale come la Lombardia. Credo che avremo un candidato a Voghera, anche se non si è ancora saputo nulla ora a un mese e mezzo dalle elezioni, ma noi faremo campagna per il partito più che per la singola persona, per portare più voti possi-bili allo schieramento. Io e il vice capogruppo Alessio Moscariello ci impegneremo come rappresentanti di lista, mentre altri membri del gruppo hanno inoltra-

to la domanda per fare gli scrutatori. Sarà una grande opportunità di for-mazione e di cultura, per imparare ancora di più. Le elezioni saranno un momento focale, i primi di marzo analizzeremo i dati che saranno usciti e ricominceremo a lavorare a pieno regime. Vogliamo creare qualcosa per dimostrare ai nostri coetanei che la politica è importante e che dobbiamo prendere le redini del nostro futuro, grazie all’impegno e all’interesse nel-la cosa pubblica. Come giovanile sia-

Simone Algeri

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FEBBRAIO 2013il Periodico 16

Rsu: pieno accordo con il Comune di Voghera per l’utilizzo delle risorse

NEI GIORNI SCORSI L’INCONTRO IN MUNICIPIO A VOGHERA

di AlessAndro disperAti

Nei giorni scorsi si è svolta l’assem-blea generale Rsu presso il Comune di Voghera. La coordinatrice Giuseppina Fortuna-to con i rappresentanti RSU (Bertot-ti, Forni, Ricci, Bianchini, De Sinno, Falciano, Secondi, Tarditi, Tarlocco, Zuffi) esprimono soddisfazione per l’ampia partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno votato a

VOGH

ERA

maggioranza con un astenuto l’ipotesi d’accordo per l’utilizzo delle risorse destinate al salario incentivante e alla produttività collettiva per l’anno 2012. Nella stessa assemblea è stato poi sottoposto al voto anche il nuovo Contratto Decentrato quadriennale. La trattativa era iniziata lo scorso mese di Ottobre 2012 e l’accordo con la delegazione trattante di parte pub-blica è stato raggiunto dopo alcuni incontri in cui si sono approfonditi tutti gli argomenti contrattuali ri-guardanti i 240 dipendenti comunali. Dopo l’illustra-zione il testo è stato approvato da tutti i presenti con un solo voto contrario.“La RSU e le Organizzazioni Sindacali FP CGIL, FP CISL, e FPL UIL, rappresentate da AM. Galantucci, A. Cassinari, M. Poggi, - sottolinea la coordinatrice RSU Giuseppena Fortunato - al termine dell’assem-blea, hanno quindi sottoscritto in sala giunta, presen-

te per l’occasione anche il Sindaco Carlo Barbieri, titolare della delega al personale, il testo definitivo del contratto integrativo decentrato che sarà appli-cato dal 1 Gennaio 2013. Il risultato raggiunto con l’Amministrazione è un risultato positivo per le rela-zioni sindacali in essere e soprattutto per l’impegno assunto a mantenere i livelli complessivi del salario incentivante negli stessi valori economici degli anni

precedenti”. “In questo periodo di crisi, che inevitabilmente si ri-verbera anche sul mondo occupazionale, il Comune di Voghera ha dato un segnale importante con la sot-toscrizione di questo contratto, non solo per quanto riguarda la sicurezza ed i diritti dei dipendenti ma anche a dimostrazione dello stato di buona salute dei nostri conti”, afferma il sindaco Carlo Barbieri.

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FEBBRAIO 2013il Periodico 17

VOGHERAL’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI PARLA DEI PROSSIMI INTERVENTI

Rocca: “I progetti ci sono, cercheremo di fare molto con i fondi a disposizione”di ilAriA riCotti

L’assessore ai lavori pubblici, decoro e arredo urbano Gianpiero Rocca, ci spiega in questa intervista quali saranno gli interventi per il 2013 e che cosa potrebbe scaturire, secondo il suo parere, dalle elezioni nazio-nali del 24 febbraio.Lei è entrato in carica come assessore ai lavori pubblici nel giugno del 2012: che cosa si è riuscito a portare avanti da quel momento fino ad ora?“Con le risorse che abbiamo a disposizione si è cer-cato di fare qualcosa dove si ritiene sia più utile per la cittadinanza. Al di là della manutenzione gli altri interventi sono stati: le rotonde realizzate in via Mar-tiri della Libertà e nei pressi del cinema Arlecchino, la quale quest’ultima sarà completata in primavera e la fine dei lavori in via Cavour, che nonostante le polemiche per via della viabilità, si è trattato di un buon lavoro. Abbiamo proceduto con la sistemazione della piazzettina alla fine di via Cavour verso piazza Duomo grazie anche all’installazione di appositi bi-doni per la raccolta differenziata e tra qualche mese arriveranno anche le fioriere. Abbiamo stipulato un accordo con la Sapo per cambiare le pensiline della città, in modo da cercare con pochi soldi di realizzare progetti utili sia per la sicurezza che per la bellezza di Voghera”.Per quanto riguarda il 2013, ci sono già dei proget-ti che saranno attuati?“I progetti pronti sono tanti, tutto dipende dai fondi a disposizione. Una questione che mi sta a cuore è la creazione di un parco giochi in piazza San Bovo, con un allargamento del parcheggio davanti alle Poste. Il recupero di piazza San Bovo secondo me è un punto fondamentale, dato che abbiamo avuto di-verse segnalazioni di disagio da parte dei cittadini e dei residenti. Vorrei quindi potenziare l’illumina-zione dell’area, abbellendola anche un po’. Rivolgo un invito ai cittadini: uscite ed appropriatevi degli spazi che offre la città prima che cadano nel degra-do a causa di altri soggetti. Vorremmo poi portare a termine i marciapiedi in corso Fratelli Rosselli e in corso XVII Marzo. Per quanto riguarda il cimitero di Medassino, vorrei tranquillizzare i cittadini: i lavo-ri di ampliamento avranno inizio. I progetti ci sono, bisogna vedere cosa ci consentirà di fare il patto di stabilità”.Una questione molto sensibile legata al suo asses-sorato è quella della viabilità..“A mio parere la viabilità a Voghera è abbastanza a posto. Un cruccio rimane via Cavour con questo doppio senso, dobbiamo cercare di ragionare per uscire da questa impasse. Dobbiamo cercare di ren-dere la vita meno difficile ai cittadini, ma per il resto non vedo problemi. Anche per gli altri settori legati ai lavori pubblici tutto procede nel migliore dei modi: cercheremo di dare maggiore impulso al verde citta-dino, anche se Voghera è già una delle poche città con tanto verde e la manutenzione dell’Asm va bene, ci impegneremo per svolgerla ancora meglio”.Lei è anche segretario cittadino del Pdl, come vede la situazione delle prossime elezioni?“Si, sono stato attivo in Forza Italia prima e segreta-rio del Pdl dopo, sono 13 anni che faccio questo la-voro. Il Pdl sta ritrovando forza e la sua vocazione di lavorare e fare bene le cose per i cittadini. Penso che faremo un buon risultato alle elezioni. E penso che lo stesso avverrà a Voghera, ritengo che l’ammini-

gna elettorale”.Su cosa si dovrebbe concentrare l’amministrazio-ne nei prossimi anni di mandato?“Voghera deve cercare di mantenere i posti di lavo-ro che ha e crearne poi di nuovi. Ormai il lavoro è diventata una priorità e un’emergenza, tanti giovani rimangono disoccupati e se si crea disagio tra di loro si riflette poi sulle famiglie di appartenenza e quindi su tutta la società. Il comune dopo aver approvato il Pgt, anche come strumento che favorisca chi voglia insediare la propria attività a Voghera, auspica che ci sia una ripresa e che Voghera venga scelta come sede per la creazione di nuove imprese. Per le aziende che già ci sono, c’è l’augurio per una continuazione su questa strada, l’amministrazione è a disposizione per eventuali richieste. Ci tengo poi a dire che la giunta è molto coesa: se si creano dei problemi se ne parla in modo pacato per tentare di risolverli. I servizi sociali sono il fiore all’occhiello dell’amministrazione, an-che se le risorse sono sempre più carenti”.

strazione del sindaco Barbieri abbia lavorato bene e quindi i cittadini ci premieranno. Per le regionali auspi-co che ci sarà un vogherese in lista. C’è stato un direttivo dove ho portato all’onorevole Belli, il mio riferimen-to, una terna di nomi: l’ex sindaco Torriani e poi c’è stata una richiesta anche da parte degli assessori attuali Marina Azzaretti e Delio Todeschini. Come abbiamo sempre fatto ci impe-gneremo per loro durante la campa-

Gianpiero Rocca

VISTE LE NUMEROSE RICHIESTE PERVENUTE

Nuovi corsi al liceoSantachiara di Voghera “Ci fu un momento in cui il passaggio delle nuove generazioni dalla casa al mondo del lavoro suscitò delle gravi preoccupazioni. Provvidenziali furono quelle iniziative con le quali la Chiesa intervenne con coraggio e con equilibrio ad avviare verso solu-zioni di buon senso e lungimiranti. L’Istituto San-tachiara era sorto per questo” - Scriveva nel 1952 Mons. Del Monte - Di anni ne sono passati 60 e il Santachiara è an-cora qui e la sua realtà è più forte che mai; le pro-blematiche da affrontare si sono evolute e così la risposta. Per questo, venendo incontro alla forte richiesta proveniente dal territorio e dalle famiglie, un ulteriore passo è stato fatto: si è infatti avviata la procedura di apertura di due nuovi indirizzi di liceo presso la sede di Voghera in via Scarabelli 57 ed in particolare l’indirizzo di Liceo Scientifico tradizio-nale, di Liceo Linguistico e di Liceo Scientifico con opzione Sportiva. Il primo prosegue il cammino in-trapreso nell’ambito scientifico da parte della scuo-la, fornendo un’alternativa veramente valida alla popolazione vogherese e più in generale dell’ Ol-trepo, vincolata, finora, ad una scelta ridotta. Pro-prio la mancanza di una scelta nel panorama della formazione ci ha spinti ad andare oltre ed attivare

anche il Liceo Linguistico, soddisfacendo così la moderna richiesta di mercato, che richiede persone con conoscenza approfondita di più di una lingua straniera; viene inoltre ripreso il percorso di Liceo ad opzione Sportiva, già eccellenza, in passato del nostro Istituto. Caratteristica del liceo Santachiara, però, è da sem-pre non solo l’avanzamento di una proposta base, ma di qualcosa che vada oltre, garantendo una for-mazione di alto livello; così durante la loro carriera scolastica gli studenti potranno avere accesso a va-rie iniziative, che consentiranno loro di conseguire prestigiose certificazioni di livello internazionale, l’attestato del British Institute o la patente europea del computer (ECDL); avranno inoltre a disposizio-ne vari strumenti quali il laboratorio e corsi di pre-parazione agli esami di certificazione linguistica. Opportunità che si moltiplicano durante il periodo estivo, grazie a convenzioni, realizzate apposita-mente dalla scuola, per vacanze studio all’estero, stage presso ditte della zona e presso l’Università degli Studi di Pavia. Insomma da oggi il nostro ter-ritorio si è arricchito di due nuovi indirizzi estre-mamente validi e di alto livello formativo, in pieno stile Santachiara.

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“Con i velok abbiamo diminuito lavelocità di ingresso in Voghera”

CONFERENZA STAMPA NEL COMUNE DI VOGHERA: ECCO I PRIMI DATI

luminosi e le isole pedonali. Statisticamente l’effetto deterrente decade durante l’anno per poi azzerarsi del tutto. Tra un mese e mezzo inizieranno i rileva-menti, che possono essere effettuati solo in presenza della pattuglia. Non sarà possibile infatti contesta-re un’eventuale sanzione dell’automobilista se non vi è la presenza di una pattuglia. L’autovelox verrà posizionato all’interno del nuovo strumento adotta-to e potrà scattare fotografie in entrambi i sensi di marcia. Si tratta di un discorso diverso dai semafori

perché in quel caso è di norma consentito contestare le sanzioni senza la presenza del vigile. Inoltre non ha alcun senso accecare questi box perché sono state in-serite all’interno delle videocamere di sorveglianza”.Conclude l’Assessore alla sicurezza Giuseppe Carbo-ne: “I semafori hanno avuto efficacia per due o tre anni e qualche automobilista li superava anche col rosso. Anche questi velok possono essere superati, ma è sufficiente la presenza della pattuglia per poi essere sanzionati”.

di GiAnluCA GiAConiA

L’anno nuovo è iniziato con parecchi punti interrogativi posti dalla popo-lazione in riferimento ai nuovi velok posizionati all’interno della città di Voghera. La gente si chiedeva se que-sti strumenti fossero attivi, c’erano dubbi sulle eventuali sanzioni, si cre-deva che fosse un forte guadagno per l’Amministrazione. A questo scopo è stata indetta una conferenza stampa nella sala consiliare del Comune di

VOGH

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Voghera per chiarire l’iniziativa legata all’attività di questi strumenti. Erano presenti il Sindaco di Voghera Carlo Barbieri, l’Assessore alla sicurezza Giuseppe Carbone e il Comandante della Polizia Locale Giusep-pe Calcaterra, accompagnato dal commissario aggiun-to Graziano Draghi. Il tema principale della conferenza è introdotto dal Sindaco Barbieri, che vuole fare chiarezza su alcuni punti fondamentali. “L’Amministrazione ha il dovere di tutelare i propri cittadini, anche e soprattutto dal punto di vista viabilistico. Sono stati effettuati degli interventi strutturali atti a mettere al sicuro i pedo-ni, ma ci sono comunque molte richieste riguardanti i problemi viabilistici della nostra città. Il progetto inerente all’installazione dei velok è stato adottato da molti comuni per ridurre la velocità delle automobili in transito su alcune arterie stradali. Con questi nuovi strumenti l’Amministrazione non vuole fare cassa, in-fatti ci sarebbero altri modi per guadagnare. Abbiamo una situazione economico-finanziaria che ci consente di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini; non a caso la tariffa Imu imposta, 0,1%, è una tra le più basse in assoluto nella Provincia di Pavia”.L’Assessore Carbone ricorda che questo intervento era già stato adottato nel bilancio previsionale 2012. “Questo progetto doveva iniziare nei mesi estivi, es-sendo al corrente degli incidenti mortali avvenuti nel-le nostre zone a causa della velocità. Abbiamo voluto installare i velok in zone estremamente visibili per consentire la presenza della pattuglia. Perciò mi sono battuto in prima persona per far spostare in Strada Valle e in Strada Bobbio i cassonetti che non rende-vano visibili le colonnine ed erano ingombranti per un’eventuale postazione di una pattuglia”.Passiamo ora al dettaglio di questa operazione, illu-strata dal Comandante della Polizia Locale, Giuseppe Calcaterra. “E’ stato importante rilevare la velocità media prima e dopo l’installazione di questi strumen-ti per attuare un confronto tra le due fasi: i risultati sono molto confortanti. In Strada Bobbio, analizzando i 15.000 automobilisti in transito, prima dell’avvento dei velok il 20% dei veicoli superava il limite dei 55 km/h, velocità alla quale scatterebbe la multa. Dopo l’installazione il dato è sceso all’1%. Sorprendente la rilevazione del velok posto in viale Martire della Li-bertà, infatti il 20%, ottenuto con l’analisi dei 7.500 transiti giornalieri, si è addirittura azzerato. Un’altra riduzione significativa è stata rilevata in via Negrotto dove, analizzando i 5.800 passaggi giornalieri, si è passati dal 40 al 16%. Il miglioramento si è sentito anche in via Piacenza, dal 15 al 9% sulle 18.000 ri-levazioni giornaliere, e in Strada Valle, dal 16 all’8% per i 3.900 dati ottenuti. L’obiettivo era di avere a di-sposizione un altro strumento per consentire la ridu-zione della velocità, dopo il rosso stop, i rilevamenti

Un momento della conferenza stampa in Comune a Voghera

LE PERPLESSITA’

Rifondazione Comunistaperplessa per i VelokLa Segreteria del Circolo di Rifondazione Comunista E. Gabetta di Voghera dichiara il proprio sconcerto per quanto riguarda l’installazione dei nuovi velok. Fermo restando il fatto che c’è la necessità di control-lare la velocità delle auto, l’impressione che abbiamo con questa scelta è che l’Amministrazione comunale voglia soltanto far cassa alle spalle dei cittadini. Innanzitutto la spesa è oggettivamente inutile, in quanto non sono attivi se non è presente la pattuglia di polizia che fa la contravvenzione, quindi a cosa servono? A nulla se non a sprecare fondi pubblici che invece sarebbero potuti servire per altri scopi, specialmente in periodi di crisi come questo. È altresì scandaloso lo scaricabarile di Carbone, che ha addossato le re-sponsabilità dell’istallazione dei velok all’ex Assessore alla sicurezza, che ha smentito pubblicamente la cosa. Con l’UDC e la Lega che si smarcano dalla decisione della Giunta, di cui fanno parte, ci chiediamo chi abbia approvato il documento. I lor signori dell’Amministrazione comunale leggono le delibere che votano? Se sì allora sarebbe normale che si assumessero la responsabilità delle loro scelte, invece come troppo spesso accade la colpa è sempre di qualcun altro. Le accuse di essere fanfaroni lanciate dall’Asses-sore Carbone le rispediamo quindi al mittente, ma questo neo Assessore della Giunta Barbieri è lo stesso che l’anno scorso esultava per l’arresto del Sindaco che oggi sostiene? È lo stesso che appoggiava Poma in Provincia? Diciamo che di certo non si può considerare un esempio di coerenza.

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FEBBRAIO 2013il Periodico 19L’ASSESSORE ALLA SICUREZZA DICE LA SUA SULLA POLEMICA DEI VELOK

Carbone: “Lo scopo principale dei velok è la deterrenza, non vogliamo far cassa”di ilAriA riCotti

Giuseppe Carbone è l’assessore alla sicurezza e alla polizia urbana di Voghera. In queste ultime settimane è stato al centro della polemica sui “velok” posizio-nati in alcune delle vie più trafficate in entrata e uscita dalla città. In questa intervista ci spiega il suo punto di vista e fa chiarezza su alcune questioni che erano rimaste aperte.Assessore, perché la decisione di posizionare i ve-lok adesso?“Questa decisione è stata presa con l’approvazio-ne del bilancio di previsione del 2012, come si può facilmente dimostrare carte alla mano. Sono stati posizionati in alcuni punti in cui si era notato che nell’arco dell’inizio dell’anno c’erano stati parecchi incidenti. In queste zone era stato previsto di mettere isole salva pedone, attraversamenti illuminati e altre misure che prevenissero l’avvenire di questi incidenti. Gli apparecchi che abbiamo messo più che velok li chiamerei con la parola che noi abbiamo cercato di far penetrare tra i cittadini, ovvero “speed check”. Infatti sono strumenti che controllano la velocità, non diretti a sanzionare il cittadino. Il nostro intento è proprio quello che gli speed check siano visti, in modo che scatti il ragionamento “lo vedo, rallento” e di conseguenza vado più sicuro. È una campagna di prevenzione stradale. Anche perché questa decisione è stata presa su diretta richiesta dei cittadini, io ho qui le lettere e le email stampate che mi arrivano, tra cui vorrei citare questa in cui mi si chiede se strada Frassolo sia diventata l’autodromo di Monza a causa della velocità con cui le macchine passano di lì. Ed è datata il 12 settembre. Non è una lettera mostrata tanto per dire, ma è firmata con nome e cognome e ho anche la risposta data a questo cittadino, ovvero che avremmo preso delle misure, attraverso controlli con apparecchi tele laser. Ed è quello che abbiamo fatto, posizionando auto dei vigili con questi apparecchi e solo alla vista dei vigili la gente ha iniziato a rallen-tare. Il nostro intento con gli speed check è appunto di posizionare nelle vie più sensibili della città un de-terrente”.Ci sono stati vari botta e risposta tra lei e il prece-dente assessore Giugliano..“Si ci sono alcune cose che faccio fatica a mandare giù. Ho letto i commenti fatti da chi mi precedeva e sempre documenti alla mano si può attestare la serie-tà della persona. Giugliano già da marzo, e ho una lettera qui firmata da lui e da altri, aveva promesso l’installazione di autovelox in seguito ad un incidente in via Kennedy. E non solo in via Kennedy, ho anche le dichiarazioni per strada Valle vicino all’asilo. C’è stata molta strumentalizzazione di questa storia per fare campagna elettorale, ma io voglio essere chiaro e per questo mi sono preparato tutte le carte datate e firmate, con i nomi di tutti quelli che hanno poi soste-nuto di non sapere niente della faccenda”.Le sono state anche mosse delle critiche per la po-sizione dei velok, alcuni troppo nascosti alla vista. Che cosa vorrebbe rispondere?“Si alcune affermazioni che sono uscite sui giornali avevano la loro veridicità. Abbiamo effettivamente cercato di nasconderli alla vista, ma non di certo per mandare multe a casa del cittadino vogherese ma per fare in modo che gli speed check entrino in funzione per quello che sono destinati a fare. Abbiamo biso-gno di 150 metri tra l’apparecchio e il posto dove

VOGHERA

Qui a fiancol’assessore

GiuseppeCarbone

Sottoi velok

installatia Voghera

si posiziona la macchina dei vigili per fermare i tra-sgressori, quindi andavano posizionati in punti ben precisi. E questo non per penalizzare il cittadino, ma colui che trasgredisce il codice della strada. Cerco di essere un interlocutore chiaro, avrei potuto fare una conferenza stampa prima che li installassero, ma vo-levo prima di tutto dei dati portati dai rilevamenti. Abbiamo fatto delle rilevazioni per una settimana e i numeri che sono usciti li abbiamo poi illustrati in conferenza stampa. Volevamo vedere ad una settima-na di distanza l’effetto di deterrenza del solo cassone. Se noi davamo una comunicazione prima non poteva-mo avere i risultati del solo rilevamento. Uno dei box era effettivamente dietro a due cassonetti perché il commissario della polizia aveva verificato che era la posizione migliore per l’installazione dell’apparec-chio, ma appena mi è stato segnalato abbiamo tolto i cassonetti. Ci sono state anche delle critiche per il fatto che siano tarati sui 50 all’ora ma finchè il co-dice della strada mette il limite all’interno dei centri urbani a 50 km orari non posso io metterlo a 70. I vigili poi ovviamente useranno il buon senso di non multare chi passa a 55 o 60”.Molti si chiedono se non sia stato un costo in più che poteva essere evitato visti i tempi di crisi.“In totale sono costati 18.000 più l’Iva e ne abbiamo ancora cinque da posizionare. Ci sono giunte richie-ste e segnalazioni per un numero consistente di vie. In questo frangente in cui si è scatenata tutta la pole-mica, io ero spesso all’ospedale per fare delle visite e passavo davanti alla sala di rianimazione dove quasi ogni giorno c’era una vittima di incidenti della stra-da. Un ricovero di una giornata in una sala di riani-mazione costa 10.000 euro allo stato e ai cittadini tut-ti, per non parlare del costo umano alla persona che è rimasta ferita o peggio. Se riusciamo a realizzare

un po’ di prevenzione ed educazione attraverso questi apparecchi non mi sembra proprio un mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Oltre al progetto di edu-cazione stradale “Vita sicura” che portiamo avanti nelle scuole, speriamo che questo tipo di educazione possa essere recepita. È importante comunque che non passi solo per una struttura con nulla all’inter-no che serve come specchietto per le allodole, presto serviranno anche come rilevatori della velocità che invieranno il segnale alla pattuglia, la quale fermerà e multerà le macchine”.

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20il Periodico

Ecco la Mostra fotografica del Centro Diurno Disabili di Medassino

L’INIZIATIVA E’ STATA PRESENTATA IN COMUNE A VOGHERAVO

GHER

A

Fiocchi, dall’Assessore alla cultura Marina Azzaretti, dalla prof.ssa Isabella Salvo del Centro Diurno Di-sabili, dal fotografo Guido Colla dello studio foto-grafico Colla di Piazza Duomo Voghera. Durante la Conferenza il Vice sindaco Fiocchi ha spiegato che questo anno si festeggiano i dieci anni del CDD (Cen-tro Diurno Disabili di Medassino). Infatti il Centro venne inaugurato il 30 gennaio 2003 nella ex scuola elementare di Medassino in Via Sormani Gavina con il nome di CSE Centro Socio Educativo, una struttura diurna per persone con disabilità e a seguire nel 2006 si trasformò in CDD integrando servizi con presta-zioni mediche infermieristiche e fisioterapiche. Il 30 gennaio ’13 si celebra questo decennale con la colla-borazione della cooperativa Marta e l’Anfass di Vo-ghera e l’evento, al quale parteciperanno tutti coloro che hanno dato vita al Centro, sarà l’occasione d’in-

contro, di scambi d’idee per sottolineare l’importanza nella città di Voghera di un Centro di questo genere, che apre lo sguardo sulla questione della disabilità e quanto anche gli utenti del Centro “disabili” posso-no offrire alla società un contributo notevole a livello culturale ma soprattutto umano. La parola passa poi all’Assessore alla Cultura Ma-rina Azzaretti, che sottolinea quanto la presenza di un Centro come questo che accoglie utenti con gravi disabilità dai 18 anni ai 65 anni, renda sempre più importante il contesto sociale della città di Voghera e come possa creare una rete profonda di collegamenti tra l’aspetto sociale e culturale della comunità voghe-rese e dintorni.I protagonisti di questa mostra fotografica come viene ben sottolineato anche dalla Prof.ssa Isabella Salvo che collabora con il CDD, sono proprio gli utenti del centro. La mostra fotografica sarà inaugurata sabato 2 febbraio 2013 alle orE 17,00 presso la sala Pagano in Piazza Cesare Battisti a Voghera e potrà essere vi-sitata sino al 10 febbraio 2013 negli orari di apertura 10-12; 17-19 e l’ingresso sarà gratuito.La Mostra Kalòs, che prende il nome dal laboratorio di fotografia “Kalòs”presente nella struttura del Cen-tro già da sei anni, vede anche l’importante collabo-razione del fotografo professionista vogherese Guido Colla, volontario al centro Diurno, che si ricorda, è stato già sede di cinque concorsi nazionali di foto-grafia.

di CinziA pAstore

Si è tenuta lunedì scorso presso la Sala Consiglio del Comune di Vo-ghera alla presentazione Stampa della Mostra Fotografica del Centro Diur-no Disabili della città di Voghera la cui sede si trova a Medassino in via Sormani Gavina 7. La conferenza stampa è stata presieduta dal Vice Sindaco e Assessore Servizi Socia-li della città di Voghera Giuseppe

È quindi protagonista l’arte fotografica che intende essere motore di immagini che superino ogni bar-riera mentale dando il via alla libertà di pensiero e espressione detta appunto “en plein air”. Queste ri-prese fotografiche uniscono messaggi artistici a quelli paesaggistici e ambientali sottolineando la sensibilità degli utenti. Personaggio chiave della mostra è l’atto creativo in sé che dai secoli dei secoli unisce le per-sone perché ciò che dà spirito e senso alla vita è la creatività e fantasia e la foto come atto artistico ne è qui testimone. I ragazzi che hanno partecipato a que-sto laboratorio di foto hanno poi potuto utilizzare le tecniche digitali oggigiorno ormai protagoniste della nuova fotografia ma senza mettere in secondo piano la sensibilità e la pura essenza dell’arte fotografica quale scatto pittorico. Come spiega Isabella Salvo la mostra sarà divisa in 5 sezioni fotografiche. Tuttavia oltre a questa mostra fotografica per festeggiare il de-cennale del CDD per tutto l’anno 2013 nella città di Voghera saranno realizzati molti eventi, uno al mese, tutti rivolti a intensificare lo spirito di integrazione tra gli utenti del centro e il contesto cittadino. Voghera rappresenta una buona realtà sociale che porta bene avanti eventi culturali in grado di porre sempre al cen-tro delle attenzioni tematiche importanti quali quella della disabilità, la quale deve essere ben conosciuta e compresa in maniera matura. Gli utenti del CDD sono quindi come tutti i cittadini della comunità il fulcro di uno stretto legame socio-culturale.

FEBBRAIO 2013

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FEBBRAIO 2013il Periodico 21

Garofoli: “Pd unica opzione valida per l’Italia e a Voghera puntiamo sul lavoro”

IL SEGRETARIO DEL PD DI VOGHERA TRACCIA GLI OBBIETTIVI DEL 2013

di ilAriA riCotti

Enzo Garofoli è il segretario del Pd di Voghera. Dopo il successo ottenuto con le primarie per deci-dere il candidato premier alle politiche, gli abbia-mo chiesto un’impressione su che cosa potrebbero comportare queste elezioni e sul programma del Pd, sia a livello nazionale che a livello regionale. Senza trascurare la politica vogherese. Perché votare Pd alle politiche del 24 febbraio?“Il Pd costituisce una svolta rispetto alla politica degli ultimi anni, un’alternativa al Berlusconismo che non è ancora del tutto morto e un’ipotesi di uscita da questa situazione economica. È l’unica alternativa possibile per restituire credibilità alle istituzioni, le quali, se escludiamo la parentesi di Monti, sono state devastate nella loro rappresenta-tività internazionale dalla presenza di Berlusconi negli ultimi anni. Un fattore importantissimo è il livello etico del Pd, che è essenziale rimanga così anche successivamente, in modo che non ci siano paragoni tra noi e l’altra parte. Uno dei nostri obiettivi sarà quello di coniugare la ripresa e lo sviluppo industriale con il mantenere i servizi assi-stenziali e sociali ad un alto livello: utilizzare quin-di formule liberiste, concentrando però l’attenzio-ne sulle fasce più disagiate della popolazione, che in questo momento soffrono tantissimo”.Cosa ci può dire invece sulle regionali in Lom-bardia?“Dopo tantissimi anni abbiamo la speranza e la possibilità di rovesciare il sistema di potere che ha creato la destra e Formigoni in particolare. Ci sono due modelli a confronto: il nostro e quello della Lega, con tutta la loro retorica e la rivisi-tazione degli slogan che li hanno portati in auge all’inizio, che puntano sulle divisioni all’interno della società. La Lombardia ha bisogno di un’at-tenzione elevata, ma non è la questione delle tas-se che fa la differenza. Ambrosoli è il candidato perfetto, punta l’attenzione sul sociale con ipotesi di sviluppo economico. Inoltre è un candidato di partito non di apparato e da ciò gli derivano at-tenzione e voti anche al di fuori della cerchia dei nostri abituali elettori”.Arriviamo a questo punto a Voghera. Com’è la situazione in città dal punto di vista politico?“Di primo piano in questi giorni c’è stata la richie-sta di rinvio a giudizio del sindaco Barbieri. La magistratura farà il suo corso e vedremo che cosa succederà. Certo se ci fosse un rinvio a giudizio si-gnificherebbe che i capi di imputazione sono validi e rilevanti, quindi la maggioranza come potrebbe continuare a governare con un primo cittadino im-putato e parte di un sistema di potere di grande rilievo? Se fosse così chiederemo alla maggioran-za di trarne le conseguenze, dato che si verrebbe a creare un imbarazzo politico e istituzionale in termini di rappresentanza, una situazione davvero inopportuna”.Il Pd si è interessato molto alla questione dell’ospedale di Voghera, ci può spiegare breve-mente di cosa si tratta?“È da circa un anno che rivolgiamo la nostra at-

tenzione all’ospedale, molte persone, sia malati che operatori, sono venute a segnalarci una si-tuazione compromessa. Parliamo soprattutto del pronto soccorso, dell’anestesia del reparto di gi-necologia, indispensabile quando si vogliono effet-tuare parti cesarei, soprattutto se urgenti, e della strock unit. Oltre a quelli appena citati ci sono altri settori in difficoltà e sotto organico. La cosa più urgente è la strock unit, ci sono molte imprecisioni: è del tutto attrezzata ma senza personale, quando basterebbe assumere un neurologo. Oltretutto c’è già la graduatoria aperta, si tratta solo di avere la volontà di assumerlo. Anche perché tutte le con-venzioni sono attive, sia con il San Matteo di Pa-via che con il Mondino, tutto approvato, compresa l’entrata di Voghera nella rete delle strock unit che è costata 90.000 euro. Tutto quello che si è detto sono storielle, dato che con un solo neurologo si potrebbe aprire. A Voghera ci sono 400 casi di ic-tus all’anno e i tempi di intervento per un’azione efficace sono di tre ore, se si pensa alle persone che abitano nei paesini in collina è chiaro che andare fino a Pavia può portare a un danno irreversibile. Il pronto soccorso poi è in crisi permanente di per-sonale e ciò non permette di garantire assistenza e sorveglianza. Per legge ci dovrebbe essere una camera di prima assistenza con personale medico e infermieristico, attualmente si viene visitati da un medico tra un intervento e l’altro”.Come avete agito per cercare di rimediare a questa situazione?“C’è stato un incontro con il direttore generale dell’azienda ospedaliera. Prima ancora avevamo

VOGHERA

chiesto al sindaco di occuparsene per conto della cittadinanza ma non ci sono state reazioni. Durante l’in-contro con il direttore generale non abbiamo avuto soddisfazione per-ché ci è stato detto che non ci sono fondi. La strock unit non partirà né adesso né in futuro. Non si può fare a meno di pensare ai rappor-ti costi-benefici. Lo stipendio di un medico costerà all’incirca 80.000 euro all’anno, quanto costano alla comunità 400 persone non curate

Enzo Garofoli

adeguatamente? È una quota non marginale.E quindi?“Noi stiamo cercando di pensare ad economie di scala e a non sprecare soldi che potrebbero es-sere meglio impiegati, come i 19 milioni di euro che sono stati utilizzati per installare distributori di farmaci negli ospedali della Lombardia oppure quelli usati per la costruzione della nuova palaz-zina dell’ospedale, che di certo è utile ma non è una priorità in confronto ad altre questioni. Tutti siamo a conoscenza della restrizione della spesa pubblica, i pochi soldi a disposizione dovrebbero essere razionalizzati verso un’unità che può essere resa attiva immediatamente, non si capisce questa ottica di risparmio. Anche nel discorso del pronto soccorso e dei servizi di emergenza ritroviamo il modello formigoniano della sanità lombarda, con una parità di pubblico e privato che non sta né in cielo né in terra se i servizi di emergenza base al cittadino non vengono garantiti. È giusto premiare le eccellenze della sanità lombarda ma è impen-sabile non garantire un intervento efficace a chi si rivolge ai servizi di emergenza, i quali magari sono gli unici che possono essere utilizzati da una certa fascia di persone”.Quali sono le priorità per il 2013?“Prima di tutto cercare di creare iniziative per quanto riguarda il mercato del lavoro, anche se non è competenza diretta del comune. Il comune può però portare proposte che al momento non ci sono. Dopo il consiglio comunale sul lavoro siamo ancora in attesa della convocazione di un tavolo sull’argomento, non si vede da parte dell’ammi-nistrazione un interessamento. Il Pgt che era stato proposto calcolava uno sviluppo potenziale della città che non sta né in cielo né in terra, il Piano di Governo del Territorio non dovrebbe avere solo carattere edilizio ma considerare una programma-zione in toto, dovrebbe essere un’occasione per mettere a fuoco le prospettive di sviluppo. Infatti è stato bocciato e si è verificata una retromarcia della maggioranza. Non basta tracciare una riga su una mappa per far si che un’industria arrivi a Voghera. C’è stata la scelta di puntare sull’ester-nalizzazione dell’attività commerciale, con il ri-sultato che il centro della città è più in crisi che mai, una scelta che noi riteniamo perdente. Oltre al lavoro, crediamo sia necessario mantenere i ser-vizi sociali a un livello almeno di decenza. Il lavo-ro rimane comunque il punto chiave della nostra azione”.

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il Periodico FEBBRAIO 201322

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FEBBRAIO 2013il Periodico 23IL SINDACO DI RETORBIDO PARLA DELLE DIFFICOLTA’ INCONTRATE NEL 2012

Cebrelli: “Con l’unione dei comuni speriamo di diminuire le spese”

VALLE STAFFORA

di ilAriA riCotti

Isabella Cebrelli è il sindaco di Retorbido. In questa intervista le abbiamo chiesto come si è chiuso questo 2012 molto difficile, soprattutto per i piccoli Paesi come Retorbido. Con uno sguardo a cosa potrebbe portare il futuro.Il 2012 è stato un anno di tagli alla spesa e ai finan-ziamenti, soprattutto per i comuni. Com’è stata la situazione a Retorbido?“Ci sono state parecchie difficoltà come in qualsia-si altro comune d’Italia penso. Qui abbiamo dovuto fare di necessità virtù. Abbiamo cercato, nonostante le difficoltà economiche, di garantire i servizi essen-ziali per il cittadino gratuitamente come negli anni passati. Si è provveduto alla pulitura dei tombini di varie strade di Retorbido, non tutti, come mi è stato fatto notare dalla minoranza, e questo perché abbia-mo dato la precedenza a quelli più urgenti e nelle vie principali. Non c’è stato nessun criterio di favoritismo di una strada piuttosto che di un’altra, anche perché cercheremo di completare la pulitura in tutti i punti della città. Abbiamo scelto solo in base ad un criterio di urgenza di intervento. Siamo riusciti a diminuire la Tarsu da 1.51 a 0.91, ma certamente abbiamo risenti-to molto dei tagli ai trasferimenti statali”.Quali saranno i problemi da affrontare nel 2013?“Saranno i medesimi del 2012 purtroppo, anzi si pro-spettano minori entrate ancora. Questa crisi che ci sta attanagliando ha portato un calo nei lavori dell’edi-lizia e quindi si sono registrati anche minori oneri al comune. Cercheremo comunque di non aumentare le tasse neanche nel 2013. Grazie all’associazione con i comuni di Torrazza Coste, Montebello della Battaglia e Codevilla forniremo ai cittadini dei servizi associati che significheranno meno spese a livello del singo-lo comune. Tra l’altro sono gli stessi comuni con cui siamo già legati attraverso il distretto del commercio, quindi questa sinergia verrà ad approfondirsi ancora di più. I campi in cui opereremo congiuntamente sono la vigilanza, la protezione civile e il catasto. Ci augu-

2013 entreremo nell’attuazione del patto di stabilità, quindi avremo ancora maggiore difficoltà nel repe-rimento delle risorse se lo Stato non cambia questi meccanismi”.Quali sono gli interventi più impellenti per il 2013?“Vorremmo completare la tinteggiatura del palazzo comunale e delle scuole, di cui abbiamo già portato a termine una parte. Procederemo con l’asfaltatu-ra di alcune strade e con il posizionamento di punti luce nelle zone più oscure del Paese. C’è poi la siste-mazione della piazza del peso pubblico e di strada Torricelle. Siamo in attesa dell’inizio dei lavori per la prima parte della Green Way (la pista ciclabile che, partendo dalla stazione di Voghera, consentirà di raggiungere Varzi). Dopo la gara di appalto alle imprese dovrebbe partire anche questo progetto”.Per quanto riguarda gli eventi culturali?“Dal punto di vista culturale la biblioteca insieme all’Associazione “I Sempreverdi” organizzerà 4-5 spettacoli o serate culturali come tutti gli anni. La Pro Loco si occuperà delle sagre, tra cui quella con polenta e salamini che si svolgerà la seconda dome-nica di marzo. Si è inoltre costituita un’unione tra tutte le associazioni di Retorbido per un progetto di solidarietà, in accordo con il comune e la parrocchia. Ogni associazione organizzerà un evento, il cui rica-vato andrà alle famiglie in difficoltà. Sarà un altro modo per far sentire meno soli chi si trova in queste situazioni di disagio”.

Isabella Cebrelli

riamo così che almeno per queste categorie potrem-mo avere un minimo di sollievo. I segretari comunali dei comuni interessati ci stanno lavorando proprio in questo periodo, quindi l’iniziativa dovrebbe entrare in funzione a breve. Purtroppo nel 2013 ci sarà anche una nuova tassa, impostaci dal governo, la Taris, che comprenderà l’attuale Tarsu sui rifiuti ma anche l’il-luminazione pubblica, la manutenzione delle strade e altri servizi sostenuti dall’amministrazione, costando così di più ai cittadini. Non sarà imposta per volontà nostra ma come obbligo dallo Stato”.Quali decisioni si augura che verranno prese dal governo che si insedierà in seguito alle elezioni del

24 febbraio?“Io mi auguro prima di tutto una ri-presa del nostro Paese e ovviamente di Retorbido in particolare. La di-minuzione delle tasse è un priorità, insieme al rilancio dell’economia. È necessario che lo stato trasferisca i soldi ai comuni, se non a tutti almeno a quelli che hanno dimostrato di non buttare via i fondi, in modo da per-mettere alle amministrazioni di go-vernare. Anche perché oltretutto nel

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24il Periodico FEBBRAIO 201324il Periodico

“Nel 2013 le amministrazioni dovranno mantenere cura di cittadini e territorio”

INTERVISTA ALL’ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI VARZI, MOTTINIVA

LLE S

TAFF

ORA

Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta ad entrare in politica?“L’ultima tornata elettorale presentava un fermen-to particolarmente vivo, tanta parte della società civile del paese era sollecitata a partecipare attiva-mente alla vita amministrativa, infatti ricordiamo le quattro liste presentate per essere votate. Credevo fosse comune la volontà di portare il proprio con-tributo mettendo a frutto le esperienze maturate a vario titolo fino ad allora”.Quali sono i punti principali su cui si concentra attualmente il Comune di Varzi?“L’attuale legislatura è segnata dagli eventi politici, sociali ed economici che sono noti a tutti. Varzi non è immune, pertanto amministrare il paese in questi tempi difficilissimi richiede impegno. Siamo un Co-mune di dimensioni tali per cui la legge non obbliga ad associarsi con altri, ma in realtà è espressione di buon senso collaborare con le istituzioni e gli enti che coesistono sulla nostra realtà territoriale. Questo può consentire a Varzi di presentarsi ade-guatamente ai turisti i quali accedono al territorio come il centro di valle incontrato prima che l’aspet-to morfologico cambi e, allo stesso tempo, il centro a cui la popolazione della montagna si rivolge per avere risposta alla necessità di servizi e tutela in breve tempo. Per questo abbiamo nel tempo avviato progetti di riqualificazione, rivisitando strumenti e strutture architettoniche e di uso comune, come la Piazza del Municipio da cui, attraverso un passag-gio pedonale aperto recentemente, si accede facil-mente ai parcheggi a monte, e la sistemazione del Centro Polifunzionale di Piazza Fiera come ‘Casa dei servizi’ a disposizione di tutto il territorio, a cui si affiancherà la realizzazione di una stazione di posta per i turisti ciclopedonali. Si può aggiungere l’impegno alla conclusione della realizzazione del Polo Scolastico e la funzionale realizzazione della Caserma di Pronto Intervento che raccoglierà Pro-tezione Civile e Vigili del Fuoco. L’attenzione mas-sima è rivolta al futuro della struttura ospedaliera che, in tempi di spending review, è una situazione oggetto di evoluzione continua”.Quali sono i programmi in ambito culturale?“Varzi si dimostra un paese piacevolmente sorpren-dente in termini di vivacità culturale. Numerose sono le associazioni e gli enti che mettono in campo una proficua collaborazione per la realizzazione di attività che solo l’impegno di tutti può trasforma-re in occasioni culturali di successo. Atteso è l’ap-puntamento con il ‘Concorso Organistico Camillo Guglielmo Bianchi’, che affianca alla qualifica di Nazionale la forma Internazionale, con grande suc-cesso di iscrizioni e di pubblico; di grande livello

sono i concerti offerti dai maestri che compongono la giuria al concorso. Importante è il ‘Premio Pina Carmirelli’, che premia la miglior diplomata dei corsi di violino al Conservatorio Verdi di Milano, ormai giunto alla 7^ edizione e dallo scorso anno assurto a ruolo ufficiale tra i premi riconosciuti dal-lo stesso Conservatorio. In tempi strettissimi preve-diamo la conclusione dei lavori di inventariazione e riordino dell’Archivio Storico dell’abate Fabrizio Malaspina, che verrà ufficializzata con l’allesti-mento di una mostra ad esso dedicata, in modo da testimoniare al pubblico l’illustre passato di Varzi. E’ stata ultimata nei giorni scorsi la realizzazione di pannelli di contenuto storico-turistico quale fase conclusiva di un progetto di studio e ricerca che permette di aprire una vetrina su Varzi e la sua sto-ria. I primi pannelli riguardano la Piazza del Muni-cipio, l’antico borgo tra le torri ed il borgo commer-ciale dalla via del Mercato a salire con l’esistente sistema di portici di grande rilevanza e particolari-tà. Saranno posizionati nei luoghi descritti per dare ai turisti dettagliate informazioni di quanto posso-no ammirare. In calendario è già programmato un gradito ritorno: la commedia dialettale. Il gruppo si arricchisce di nuove forze e tornerà in scena con un nuovo lavoro”.Che giudizio può attribuire al 2012 in ambito culturale?“Complessivamente l’anno appena concluso è stato buono. Guardando in ampia ottica, l’Amministra-zione è riuscita a consegnare all’ Istituto Compren-sivo l’edificio scolastico di Piazzale G. Marconi, completamente rinnovato e sicuro, in tempo per

consentire l’avvio del nuovo anno in tutta serenità. Inoltre ha avviato le opere necessarie per la con-tigua struttura, che concluderebbe la realizzazione dell’intero Polo Scolastico in un unicum. All’inizio del 2012 è stata stipulata una convenzione con l’as-sociazione culturale Artemusica per la cooperazio-ne nella gestione della Biblioteca Civica Malaspi-na. Ciò ha consentito tempi di apertura maggiori ed un’offerta di servizi di qualità. Colgo l’occasione per ringraziare i volontari impegnati in questo ser-vizio perché, tramite i loro suggerimenti e la loro opera, sono state organizzate attività e laboratori che hanno rivitalizzato la funzione della struttura. Durante l’anno ci sono state parecchie importan-ti manifestazioni. Oltre agli appuntamenti che co-stituiscono ormai una tradizione e di cui abbiamo parlato precedentemente, degna di rilievo è stata la 1^ edizione del Festival di musica popolare orga-nizzata nell’estate a Varzi, manifestazione che ha consentito lo scambio con altre realtà territoriali e culturali”.Il 2013 si prospetta un anno difficile per la crisi finanziaria iniziata negli anni scorsi: qual è il suo punto di vista?“L’anno si apre denso di incognite. A mio avviso sarà un anno molto delicato e da affrontare co-gliendo le evoluzioni che si presenteranno. La cri-si finanziaria è globale, dal 2008 ad oggi non ha ancora trovato soluzione e si è progressivamente trasformata in crisi economica. Tutti abbiamo com-piuto nel recente passato enormi sacrifici e siamo consapevoli della perdurante difficoltà. Nel nostro territorio le industrie rimaste a disposizione sono veramente ridotte e l’occupazione che deriva dai settori dei servizi è fortemente in difficoltà; inevi-tabilmente ciò tende a creare situazioni critiche a livello sociale. La vera scommessa del 2013 per le amministrazioni sarà quella di mantenere buoni li-velli di attenzione e cura dei cittadini e dei territo-ri”.Si avvicina l’appuntamento con il Carnevale: è già stato definito il programma?“Il Carnevale 2013 arriva molto presto. Stiamo già da tempo collaborando con la Nuova Proloco, l’associazione Varzi in Maschera e la gestione della ‘Rive Gauche’ per la più tradizionale e classica del-le manifestazioni di Varzi. Domenica 10 febbraio si aprirà la settimana dedicata al Carnevale di Varzi con la sfilata dei carri allegorici per le vie del pae-se a partire dalle ore 14.00, presentati dalla Banda Musicale. Si respira entusiasmo, fantasia e voglia di allegria. Per questo possiamo già pregustare la presenza di un bel numero di gruppi che riempiran-no il pomeriggio di divertimento e musica, favoriti dall’allestimento di punti riservati alle degustazio-ni nella piazza della Fiera. Dalla stessa serata, nel salone delle feste del Cinema Italia, inizieranno le serate danzanti in maschera. Si replicherà lunedì 11 febbraio per concludersi domenica 17 febbraio con la tradizionalissima Pentolaccia. Crediamo sia molto importante che, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, la comuni-tà sia aggregata nella celebrazione di momenti che rappresentano la storia culturale e sociale di Varzi e possa armonizzarsi nel Comune con l’intento di preservare tradizione e divertimento”.

di GiAnluCA GiAConiA

Il Comune di Varzi si appresta ad affrontare il nuovo anno, che si pre-senta pieno di insidie e di varie in-cognite per il periodo generale, non di certo facile. Abbiamo incontrato l’Assessore alla cultura del Comune di Varzi, Carla Mottini, per un riepi-logo della situazione attuale e un bi-lancio dell’anno appena trascorso in riferimento al suo ambito lavorativo.

Carla Mottini

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FEBBRAIO 2013il Periodico 25PARLA L’ASSESSORE DEL COMUNE DI BAGNARIA, GIUSEPPE MOGLIA

“Il turismo nella nostra zona è rimasta l’ultima forma di lavoro disponibile”di GiAnluCA GiAConiA

Il Comune di Bagnaria, guidato saldamente dal Sin-daco Gianluigi Bedini, si appresta ad affrontare il nuovo anno appena iniziato. In questa intervista ci soffermiamo sulla tematica turistica e per l’occasione abbiamo incontrato l’Assessore con tale delega, ossia Giuseppe Moglia. Attraverso le sue parole capiamo meglio anche le priorità e i programmi del Comune di Bagnaria per il 2013.Quali sono i programmi su cui sta lavorando in ambito turistico?“A Bagnaria stiamo realizzando un sito web dedicato alla promozione turistica del territorio comunale e di seguito sarà accompagnato anche da una applicazio-ne per dispositivi mobili, i cosiddetti smartphones. Il sito web sarà raggiungibile direttamente dal portale istituzionale comunale e sarà aperto alle associazioni che operano nel nostro ambito per la pubblicazione delle manifestazioni da loro organizzate. Conterrà schede dedicate alle attrazioni turistiche e ai beni architettonici che insistono sul territorio di Bagna-ria e sarà tradotto anche in lingua inglese. Verran-no inoltre creati dei QrCode per ciascuno dei beni indicati prima e posizionati in vicinanza degli stes-si in modo tale che i turisti in visita al nostro paese possano reperire velocemente maggiori informazioni. Questa è una modalità innovativa, ma già in atto nel-le principali città e presto sarà presente anche nel nostro Comune. Come ogni anno verrà proposto un calendario di manifestazioni univoco per il Comune, che comprenderà gli eventi organizzati dalle asso-ciazioni operanti sul territorio. Particolare risalto verrà dato alla Sagra della Ciliegia: il Comune fa parte del Consiglio di Amministrazione dell’Associa-zione Nazionale Città della Ciliegia e crede e lavora nell’ottica della promozione del territorio attraverso la tipicità del prodotto cerasicolo”.Qual è la sua opinione sul turismo nella nostra zona?“Il turismo nella nostra zona è rimasta l’ultima for-ma di lavoro disponibile. L’Ilva di Varzi ha chiuso, gli Enti pubblici hanno le assunzioni bloccate e le aziende delle zone più a valle stanno soffrendo la cri-si in atto. Occorre quindi investire in questo ambito e promuoversi in modo diverso e migliore, sfruttando i mezzi che le nuove tecnologie mettono a disposi-zione. Secondo i dati della Camera di commercio i turisti che hanno visitato le nostre zone nello scorso anno hanno dato valutazioni positive su “la cortesia e l’ospitalità della gente” (7,8) e “la qualità dell’of-ferta enogastronomica” (8); occorre quindi puntare su questi fattori e allargare l’offerta anche alla clien-tela straniera. Troppi pochi siti web di strutture ricet-tive hanno la traduzione in inglese o tedesco e non si investe a sufficienza sulla promozione attraverso i canali web, infatti quasi nessuno ha un sito web mobile-ready”.Secondo lei un territorio come il nostro merita una maggiore considerazione di quella che ha effetti-vamente?“La considerazione del mercato turistico non è un dono che viene calato dal cielo, ma una conquista che viene realizzata giorno dopo giorno operando concretamente, con serietà ed attenzione alle novità del mercato”.Com’è andato il 2012 dal punto di vista turistico?“Come tutti gli anni Bagnaria ha puntato sui prodot-

con le attuali disponibilità. Nonostante ciò non ab-biamo aumentato le aliquote IMU per non gravare ulteriormente i bilanci familiari. Confidiamo che le associazioni delle funzioni messe in atto in Comunità Montana consentano dei risparmi da utilizzare per le progettualità”.Qual è il suo parere sui velok, nuovi strumenti adottati per regolare la velocità?“I velok, pur funzionali ad una maggiore sicurezza stradale, sembrano soprattutto la soluzione più sem-plice e veloce ai problemi di bilancio che i comuni devono affrontare. Siamo bersagliati dai tagli conti-nui compiuti dal Governo Centrale che obbligano i comuni a reperire fondi anche e soprattutto con le sanzioni. Sono convinto che i servizi debbano essere mantenuti e finanziati anche da chi infrange le rego-le, a patto che non si cada in situazioni vessatorie e paradossali che abbiamo già visto in altre realtà comunali”.Cosa le hanno insegnato questi anni passati nel ruolo di assessore?“Questi anni sono stati molto positivi. Ho vissuto esperienze molto importanti che mi hanno fatto cre-scere e comprendere meglio la realtà sociale del no-stro territorio, ho capito subito la differenza tra la “politica da bar”, in cui tutto è possibile, e quella reale, dove vincoli e imposizioni limitano molto le progettualità che possono essere messe in atto. La congiuntura attuale inoltre incide pesantemente sulle attività e rende frustrante, e a volte avara di soddi-sfazioni, il percorso amministrativo. Resta comunque la volontà di risolvere i problemi dei cittadini e, per quanto attiene alle mie deleghe, portare il mio contri-buto alla valorizzazione del nostro territorio”.

VALLE STAFFORA

ti tipici, in particolare le ciliegie e le mele, cui sono dedicate le sagre che vengono organizzate rispetti-vamente la seconda domenica di giugno e la secon-da domenica di ottobre. In particolare, in occasione della Sagra della Ciliegia, abbiamo realizzato un progetto, premiato anche con il Bando delle idee della Provincia di Pavia, che con la collaborazione dell’Azienda Vitivinicola F.lli Guerci di Casteggio e Risicola Mario Boscati di Siziano, ha valorizzato la ciliegia in un paniere di prodotti tipici della Provin-cia che comprendeva naturalmente anche vino e riso. Un modello questo che verrà riproposto anche nel-le prossime edizioni. Le manifestazioni organizzate hanno avuto un lusinghiero successo e le associazioni Pro Loco Bagnaria, Pro Loco Amici di Ponte Crenna e Pro Livelli hanno fatto uno splendido lavoro; colgo l’occasione per ringraziarli per la dedizione e l’im-pegno che dimostrano nel promuovere un paese come Bagnaria”.Come affronta questo inizio di 2013 il Comune di Bagnaria?

“Il Comune di Bagnaria affronta que-sto 2013 con poche certezze e molti problemi derivanti dai tagli imposti dal Governo Centrale. La proget-tualità è frenata dalle disponibilità di bilancio e da leggi assurde che limitano e rendono sempre più far-raginoso il lavoro degli uffici. Siamo poi al paradosso quando si impone a comuni piccoli come il nostro di prov-vedere a situazioni sociali disastrose con fondi che è impossibile reperire

Giuseppe Moglia

FOTONOTIZIA: L’INCENDIO ALLA EDIL FOSSATI DI VARZI

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FEBBRAIO 201327

“Sta per nascere la Comunità associata, stessi servizi con un forte risparmio”

PUNTO DELLA SITUAZIONE SUL COMUNE DEL BRALLO CON IL SINDACO TAGLIANI VALLE STAFFORA

di GiAnluCA GiAConiA

Bruno Tagliani è il Sindaco del Comune del Brallo, nota località della zona per l’importante afflusso dei turisti nei periodi estivi e invernali. In quest’intervi-sta andremo a riepilogare le priorità per il Comune nel nuovo anno, facendo anche ampi riferimenti in merito a ciò che è stato fatto nel 2012. Partiamo pero’ da una importante novità proveniente dalla Comuni-tà Montana, di cui Tagliani ne è il Presidente. Infatti l’ente montano è ormai pronto per attuare la gestione associata dei servizi, che riguarderà Polizia Locale, Protezione Civile e settore sociale e andrà a coinvol-gere 16 dei 19 comuni totali. I Comuni manterranno la titolarità dei servizi, ma viaggeranno assieme in un percorso di crescita globale.Tagliani, quello appena raggiunto rappresenta un grande risultato nell’ottica della collaborazione tra i Comuni.“Certamente rappresenta una svolta importante che va nella direzione di riuscire a imporre sul territorio le sinergie tra le amministrazioni per consentire un risparmio di spese significativo, mantenendo il livello di efficienza della gestione dei servizi essenziali. En-tro la fine del 2013 dovremmo convenzionare le fun-zioni dei servizi restanti, per cui si va verso una svol-ta epocale che porrà le amministrazioni comunali e la stessa Comunità Montana nell’approccio di un fu-turo sempre di più congiunto verso il raggiungimento degli stessi obiettivi. I nostri progetti guardano oltre i confini territoriali perché uno degli elementi che in questi ultimi anni ha caratterizzato l’attività delle nostre amministrazioni è stato di riuscire, assieme ai Sindaci di tutta la Comunità Montana, a valorizzare lo sviluppo di alcuni progetti aventi come dimensio-ne territoriale un orizzonte più ampio di quello dello stesso Comune”.Quali le prospettive per il futuro?“La prospettiva futura è di lavorare assieme ai Co-muni, agli altri enti, alle amministrazioni e alla Re-gione per definire alcune iniziative soprattutto in ambito turistico, aspetto certamente più importante sul nostro territorio dal punto di vista economico. La presenza dei turisti nell’estate 2012 è stata positiva, speriamo anche per il 2013 di aumentare questi nu-meri perché ciò potrebbe significare un’inversione di tendenza rispetto al passato”.Che giudizio può dare all’annata appena conclu-sa?“Il 2012 è stato un anno particolarmente difficile per gli enti locali, visti i ripetuti tagli sui trasferimenti da parte dello Stato. Nonostante ciò il Comune del Brallo è riuscito a far quadrare i conti del bilancio, a stabilire le aliquote dell’Imu ai valori minimi fissa-ti dallo Stato e a mantenere inalterato il livello dei servizi offerti alla popolazione. Siamo soddisfatti per avere chiuso il cerchio di questa situazione difficile, ma siamo molto preoccupati perché questo continuo taglio dei trasferimenti nel tempo renderà le ammini-strazioni incapaci di mantenere legittime le aspettati-ve da parte dei cittadini”.Qualche novità sui lavori pubblici?“Abbiamo concluso un importante lavoro riguardan-te la messa in sicurezza di alcune aree del Comune a rischio per il dissesto idrogeologico. Siamo interve-nuti per il miglioramento della viabilità comunale e abbiamo predisposto dei progetti per l’adeguamento di alcuni cimiteri, in particolare quello di Cencera-

il Periodico

te”. Come andrete ad affrontare il pericolo neve, che a dicembre e gennaio è caduta puntualmente nella zona?“La messa in sicurezza delle strade nel periodo in-vernale per il paese di montagna rappresenta un problema gravoso. Noi gestiamo un servizio senza nessun aiuto e facciamo leva solo sulle ridottissime risorse finanziarie che recuperiamo all’interno di un bilancio molto stringato. Quest’anno abbiamo già operato numerosi interventi con delle spese impor-tanti, quindi ci rivolgiamo agli enti sovraterritoriali per chiedere un aiuto e continuare a svolgere un ser-vizio in grado di garantire ai nostri cittadini di po-tersi muovere in sicurezza anche durante la stagione invernale. Il servizio pero’ non può gravare sempre sulle casse del Comune”.Per la prossima primavera è previsto un piano di sistemazione a cui ha aderito anche il vostro Co-mune: cosa prevede tale intervento?“All’interno del programma integrato di sviluppo lo-cale, approvato dalla Comunità Montana e finanziato con fondi regionali, per il 2013 sono previsti una se-rie di interventi di manutenzione straordinaria sulla viabilità comunale riguardante i Comuni dell’ente. Con questo intervento cercheremo di sistemare al-cune situazioni che richiedono interventi specifici, in modo particolare sulla strada di accesso alla frazio-ne di Pregola e nel centro abitato di Bralello”.Come si prospetta il nuovo anno?“Sarà ancora un anno molto difficile, infatti l’incer-tezza derivante dalla situazione di grave difficoltà economica alla fine va a ripercuotersi sulle ammi-nistrazioni locali con ripetuti tagli dei trasferimenti. Nei provvedimenti adottati nel 2012, per l’anno nuo-vo è prevista un’ulteriore riduzione dei trasferimen-

ti agli enti locali. Purtroppo il rischio è che gli enti locali vengano sempre di più obbligati a reperire in loco le risorse che vengono meno da parte dello Stato e quindi il rischio è quello di una dolorosissima fles-sione della tassazione a livello locale per riuscire a pareggiare ciò che non ci viene più erogato a livello statale. Questa è una dinamica che noi contrastia-mo parecchio perché può avere un senso se attuata in quei territori economicamente forti e organizzati. Purtroppo noi siamo in una situazione di estrema de-bolezza economica e abbiamo bisogno di un’attenzio-ne particolare perché non possiamo continuamente tassarci e dobbiamo quindi cercare di reperire quelle risorse maggiormente erogate per fornire i servizi ritenuti essenziali, ormai ridotti al minimo, alla po-polazione”.

Bruno Tagliani

Sottouna vedutadel Brallo

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FEBBRAIO 2013il Periodico 28

La qualità urbana come sfida per ilfuturo del Comune di Montesegale

A MONTESEGALE IL PROGETTO RINASCIMENTO URBANO HA MESSO LE ALIVA

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ORA

È giunto il momento di valorizzare la storia e la cultu-ra costruttiva locale attraverso interventi di recupero attenti ai materiali locali e agli stilemi architettonici dei luoghi, consegnando al territorio il grande valore dell’unicità. È in fase di definizione il testo del bando Pubblico per l’assegnazione di incentivi economici per il risanamento delle facciate di immobili che sarà pubblicato entro marzo 2013”.Quali saranno le prossime mosse del Comune di Montesegale?“Il Comune di Montesegale, infatti, pubblicherà un bando ad evidenza pubblica per l’accesso a finanzia-menti a fondo perduto per la riqualificazione delle facciate. I privati che intenderanno effettuare opere di manutenzione, restauro o sostituzione di muri, fac-ciate, serramenti e serrande in stato di degrado o an-tiestetici potranno fruire di contributi comunali a fon-do perduto per la realizzazione di ciascun intervento.Per fruire dei contributi bisognerà presentare do-manda corredata da un progetto con documentazione fotografica a colori del “luogo dell’intervento””.Sindaco, quali saranno le finalità del bando?“Migliorare l’aspetto del paesaggio; valorizzare il borgo; aumentare l’attrattività del territorio; erogare un incentivo per la ripresa del lavoro edilizio da par-te delle piccole, medie imprese; dare una premialità a chi affida l’incarico ad una impresa “giovane”, l’im-prenditoria giovanile. In un momento di crisi econo-mica anche le piccole imprese artigiane che opera-no nel settore dell’edilizia stanno soffrendo, questi piccoli interventi di sistemazione facciate, copertura muri o sostituzione di serramenti possono rappresen-tare un incentivo. Non si tratta certo di grandi inve-

stimenti, si tratta di opere da poche migliaia di euro, che però, in questo momento, sono certo apprezzate dagli imprenditori del settore che hanno registrato una diminuzione dei lavori”.In quale ottica avete deciso di mettere a punto questa iniziativa?“Queste iniziative congiuntamente ad una politica di incentivi per chi ristruttura e costruisce in modo com-patibile con l’ambiente e nel rispetto delle tradizioni sono la traduzione operativa del progetto di rilancio economico-sociale e di sviluppo sostenibile del ter-ritorio del Comune di Montesegale. La Giunta Co-munale il 23/01 u.s., inoltre, ha approvato “l’Avviso pubblico per la formazione di un elenco di operatori disposti a fornire ai cittadini coinvolti nel Progetto Rinascimento Urbano sconti e agevolazioni sui pro-pri servizi/forniture”. La raccolta di tali disponibilità ci consentirà di redigere una sorta di “capitolato” da offrire come ulteriore possibile incentivo ai cittadini senza nessun vincolo per gli stessi”.E quali sono invece gli interventi di riqualificazio-ne urbana che avete messo a punto in questi mesi?“A gennaio 2013 sono stati affidati i lavori per la re-alizzazione dei percorsi di valorizzazione ambientale e riqualificazione urbana da Fraz. Cà Fracce a Fraz. Balestrero per un importo di € 120.000,00. A breve sarà aperto il cantiere per i lavori di riqualificazione della banchina stradale lungo la Strada Provinciale n.184, nella Fraz. Cà Fracce e nella Fraz. Balestre-ro, attraverso la realizzazione di “corridoi” dedica-ti alla circolazione pedonale. La messa in opera di questo progetto persegue la duplice finalità di miglio-rare la sicurezza stradale e, al contempo, di creare dei percorsi pedonali. L’intervento si sviluppa all’in-terno di aree mediamente antropizzate e costeggia il torrente Ardivestra, per un tratto complessivo di km 0,6 e riqualifica i nuclei urbani relazionandoli con il territorio circostante, offrendo l’occasione della ri-scoperta di elementi naturalistici (scorci panoramici, sentieri, flora, fauna, torrente. Il tracciato consentirà di migliorare la sicurezza stradale e la protezione per i pedoni che si spostano lungo tutto il centro abitato delle due Frazioni (Balestrero e Cà Fracce). Il tutto verrà realizzato con tecniche e materiali di basso im-patto e di compatibilità ambientale, utilizzando pro-dotti naturali quali il legno per gli arredi, colorazioni nelle tonalità naturali delle terre per pavimentazione ed elementi del muro a secco, riducendo al minimo i manufatti di impatto ambientale”.Sindaco Carlo Ferrari, concludendo?“Il tema della riqualificazione urbana rappresen-ta il nodo centrale degli interventi di pianificazione del nostro paese, ormai proiettata verso un processo di ridefinizione funzionale e di valorizzazione della qualità morfologica ed insediativa. La valorizzazio-ne della scena urbana costituisce il primo elemento di identificazione e riconoscibilità dell’immagine di ogni paese e costituisce un elemento fondamentale nella lettura e nella definizione di una nuova qualità ambientale. La realizzazione di questo ulteriore pro-getto renderà evidente il celere avanzamento della nostra riqualificazione urbana”.Altri progetti in cantiere?“Entro il 2013 abbiamo programmato anche l’asfal-tatura, la messa in sicurezza ed il risanamento idro-geologico della strada comunale Case del Molino - Languzzano - Cencerate con il contributo della Co-munità Montana Oltrepò Pavese”.

da tempo una politica di valorizzazione del paesag-gio, della qualità urbana, con la finalità di tutelare i caratteri storico-architettonici originari e la valenza storico-paesistica della struttura insediativa, in at-tuazione del processo di pianificazione locale recen-temente portato a compimento con l’approvazione del Piano di Governo del Territorio (PGT ) e del Regola-mento Edilizio. Con questo valido regolamento attua-tivo, infatti, si intende approfondire, in termini quali-tativi, la metodologia degli interventi sia di recupero del patrimonio immobiliare che dell’inserimento nel contesto di nuove costruzioni o manufatti”.Ed il piano del colore come lo si potrà conoscere?“Il piano del colore resterà pubblicato ed accessi-bile sul sito istituzionale del Comune: www.comune.montesegale.pv.it, al fine di darne massima diffusione tra i cittadini e gli operatori del settore e raccogliere anche eventuali osservazioni e suggerimenti utili al suo miglioramento. Le osservazioni possono essere inviate all’email: [email protected]”.A chi è indirizzato questo piano?“E’ uno strumento indirizzato, oltre che ai proprietari degli immobili, a tutti gli operatori del settore edili-zio, al fine di stimolare l’utilizzo di buone pratiche, di tipologie e materiali dell’architettura tradiziona-le, che risultino coerenti ed in armonia con il luo-go e possano conservare e migliorare l’immagine dei borghi. Per questa ragione il 5 dicembre scorso proprio allo scopo di informare gli operatori tecnici del territorio sul progetto, sulle procedure di attua-zione e di definire opportunità di collaborazione di comune interesse, l’Amministrazione Comunale ha organizzato un incontro presso il Municipio ed è stata così attivata una “Comunità degli operatori tecnici” (professionisti locali, artigiani, imprese e operatori) cioè di tutte quelle professionalità il cui lavoro spe-cializzato o i cui servizi di qualità saranno chiama-ti in gioco dall’Amministrazione e dai privati per il miglioramento delle condizioni abitative e ambientali delle borgate”.Con questa mossa il Comune di Montesegale quali obiettivi vuole perseguire?“Il futuro dei borghi, dei piccoli comuni si basa sulla loro capacità nell’essere competitivi sia sul versan-te interno (i cittadini residenti, ovvero il desiderio di continuare a vivere nel borgo) e su quello esterno (la capacità di attrarre turisti, nuovi residenti e anche nuove imprese attività). La qualità urbana, quindi, diviene una componente cruciale della “sfida” per rendere le borgate più invitanti, sia per le persone che vi vivono e lavorano che per quelle che intendono soggiornarvi per vacanza. Dobbiamo promuovere nei borghi un criterio integrato di “rinascimento urba-no” che associ gli aspetti fisici con la politica sociale, il patrimonio culturale ed identitario con le opportu-nità di iniziativa economica.

di AlessAndro disperAti

Nell’ultimo Consiglio andato in scena nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale di Montesegale, guidata da sindaco Carlo Ferrari ha adottato all’unanimità il “Repertorio delle ti-pologie, dei materiali, delle gamme cromatiche da adottare negli interven-ti edilizi - Piano del Calore”.Sindaco di che cosa si tratta?“Il Comune di Montesegale persegue

Carlo Ferrari

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FEBBRAIO 201329il PeriodicoIN CAMPO ANTONIO MAGRI E GIOVANNI PRANDI CONTRO IL SINDACO

Minoranza contro la giunta di Ruino per il no alla gestione associata dei servizi OLTREPO

di AlessAndro disperAti

Il Comune di Ruino, unitamente a quello di Valverde non ha aderito alla convenzione proposta dalla Co-munità Montana per la gestione associata di alcuni tra i servizi essenziali tra i comuni del proprio territorio. La decisione, decisamente contro corrente poiché tut-ti gli altri comuni, ad eccezione di Fortunago, si sono comportati in maniera diversa, ha stupito grandemen-te la minoranza consigliare composta dal capogruppo Antonio Magri e dai consiglieri Giovanni Prandi, An-tonio Carta e Paolo Mortellaro. Per vederci più chiaro abbiamo loro rivolto alcune domande a cominciare dal capogruppo Antonio Magri.Come si giustifica, a suo giudizio, questa decisione, che appare perlomeno strana?“Può sembrare strana ad un osservatore estraneo alle vicende del comune di Ruino, alla sua vita poli-tico-amministrativa, alle decisioni cervellotiche che spesso il sindaco, spesso mal consigliato dai suoi col-laboratori tra i quali fa spicco il segretario comuna-le, assume senza tener conto né delle proposte della minoranza e neppure degli interessi dei cittadini che amministra”.Quindi lei ritiene che questa volontà di dissociarsi da tutti gli altri comuni della Comunità Montana vada contro gli interessi della popolazione?“Questo è fuor di dubbio, almeno per due motivi im-portantissimi. Il primo è che la gestione comune dei servizi, proposta dalla Comunità Montana costituisce un risparmio notevole dal punto di vista economico, e questo non è affare di poco conto se si pensa ai tagli sempre più consistenti che il governo centrale decide ai bilanci degli enti locali mettendone a rischio il loro funzionamento e la loro autonomia. Il secondo è che indubbiamente i piccoli comuni, potendo usufruire di una organizzazione unitaria e centrale più grande, efficiente e razionale, possono offrire ai cittadini un servizio più puntuale e completo”.Ed allora come mai si è giunti a questa scelta?“Io ritengo per egoismo ed interesse personale. Mi spiego meglio. Il mettersi insieme agli altri nella gestione dei servizi comporta inevitabilmente a do-ver rinunciare, da parte di alcuni che attualmente lo fanno da soli, ai piccoli privilegi che si possono far valere, a piccole rendite di potere, al non poter più esercitare nei confronti di alcuni cittadini il diritto di veto e parimenti al non poter più elargire favoritismi, in qualche modo retribuiti, ad altri. Insomma in una parola si sarebbe dovuto percorrere la strada della serietà, dell’ onestà e del riconoscimento degli uguali diritti di tutti i cittadini. Questo, a mio giudizio ha pesato sulla decisione che il Comune di Ruino ha as-sunto. Decisione tra l’ altro, va detto con tutta one-stà, criticata da tutti gli altri comuni e dal presidente della Comunità Montana, che in un recente colloquio avuto con il consigliere Prandi e me, si è rammari-cato della decisione assunta dal comune di Ruino”.Che peraltro - chiediamo a Giovanni Prandi consi-gliere comunale di Ruino - con le nuove normative i piccoli comuni dovranno giocoforza associare la gestione dei servizi?“Si, certo, così stabilisce la legge numero 135 del 2012 in merito alla gestione associata delle funzioni fondamentali per i comuni aventi popolazione fino a 5000 abitanti, ovvero 3000 abitanti se appartenenti od appartenuti a Comunità montane. Per la verità va detto che il comune di Ruino esercita già alcune fun-

zioni associate insieme a quello di Valverde, essendo-si i due comuni associati nella “Unione dei comuni lombardi del Tidone Pavese” unione sulla quale mol-to ci sarebbe da dire e non tutto in senso positivo”.Infatti ci risulta che lei, insieme ai suoi colleghi di minoranza, era contrario alla costituzione di que-sta Unione tra i due comuni?“Non esattamente. Eravamo contrari a questo tipo di unione non alla istituzione in sé e per sé. In primo luogo ritenevamo troppo piccola l’unione tra questi due soli comuni, ritenendo che lo spirito della leg-ge istitutiva di questi organismi, mi riferisco tanto al Decreto Legislativo 267 del 2000, quanto alla leg-ge 241 del 1990, prevedessero territori omogenei di più ampia superficie, ma soprattutto noi ci batteva-mo per il riconoscimento delle minoranze all’interno dell’organismo deliberativo dell’Unione. I Comuni di Ruino e di Valverde praticamente cessavano di esistere e gran parte delle decisioni e delle funzioni spettanti alle due municipalità venivano assunte, in prima istanza da due sole persone, una per ciascun comune. Per fortuna che in seguito è intervenuta la Regione Lombardia che ha tentato, senza riuscirci per l’ottusità democratica della maggioranza consi-gliare del comune di Ruino, di porre rimedio alla for-zatura di un regolamento, interpretato davvero “ad personam”. In un primo momento la Regione infatti ha stabilito che le persone chiamate a gestire la costi-tuenda Unione di Comuni dovessero essere almeno in numero di due per ciascun comune. Noi allora abbia-mo proposto che pur rispettando i criteri di maggio-ranza, che riconosciamo e che non intendevamo stra-volgere, fosse riconosciuto il diritto della minoranza di svolgere il proprio ruolo portando il numero dei rappresentanti ad almeno tre. Ma la risposta è stata ulteriormente negativa adducendo il fatto che in pas-sato noi della minoranza “non avevamo fatto i bravi” e che quindi questo diniego, che fa a pugni con la de-mocrazia, doveva essere interpretato come un vero e proprio “castigo” che la maggioranza infliggeva alla minoranza. Quello che ci consola è che di fatto que-sta Unione è fuori legge dal 31 dicembre del 2012, in tal modo confermando che quando parliamo, noi della minoranza, lo facciamo spesso a ragion veduta e quasi mai a vanvera”.Ed allora, consigliere Antonio Carta, l’Unione dei comuni dell’alto Tidone deve considerarsi finita?“Allo stato attuale dei fatti deve considerarsi deca-duta, poiché non assolve più alle direttive impartite dalla Regione Lombardia, che stabilisce un numero minimo di abitanti per Unione, largamente inferiore a quello dei comuni di Ruino e di Valverde, oppure in alternativa, una popolazione di almeno quattro volte superiore a quella del comune più piccolo aderente all’ Unione, ma anche in questo caso non si raggiun-

comuni di Valverde e Ruino anche quello di Canevino, con pochissimi abitanti. Anche questo per puro egoi-smo. Poco importa infatti agli attuali reggenti dell’ Unione l’utilità o meno di tale cooptazione, quanto il fatto che in tal modo, con l’ingresso di questo comu-ne con una popolazione di pochissimo superiore al centinaio di abitanti, l’Unione potrebbe continuare a sopravvivere perché di fatto abbasserebbe in maniera drastica il quorum di abitanti per dare vita all’Unio-ne. In questo modo si tradirebbe ancora una volta ed ancora di più lo spirito della legge”.Sotto certi punti di vista quindi – consigliere Pran-di - c’è da augurarsi che il comune di Canevino non accetti di entrare nella costituenda nuova unione di comuni?“Senza la presunzione di voler assumermi compiti che non sono miei credo di poter con tutta serenità affermare che se il comune di Canevino, non svende-rà la sua identità per il classico piatto di lenticchie la fine dell’Unione Alta Val Tidone, così come l’hanno voluta prevedere vada accolta come un sollievo. Ciò costringerebbe infatti probabilmente a far cambiare decisione al comune di Ruino ed a quello di Valverde, che entrerebbero a far parte della gestione associa-ta dei servizi nella forma proposta dalla Comunità Montana che sulla carta promette di dare molto ai comuni senza nulla sottrarre della loro identità. In-fatti con questo progetto, se attuato come è conce-pito, sia il comune di Ruino che quello di Valverde potrebbero mantenere la titolarità dei servizi pur be-neficiando dei vantaggi della condivisione. In pratica continueranno ad esistere i Municipi anche se molte delle loro attività potranno essere gestite in forma as-sociata. Quindi viene meno la minaccia della scom-parsa dei piccoli comuni che potranno continuare ad essere punto di riferimento per i cittadini con le mu-nicipalità che continueranno ad esistere con la loro immagine e la loro identità”.Quindi Magri, concludendo, lei ritiene che la maggioranza consigliare abbia ancora una volta commesso un errore?“Un grave errore perché per la prospettiva di poter ancora gestire in una anacronistica autonomia deli-berativa e gestionale quei due soldi di finanziamenti avuti dalla Regione forzando l’interpretazione della legge sulle Unioni dei Comuni, si determina un au-mento di spesa a carico dei cittadini di Ruino, una fruizione dei servizi che si ha ragione di ritenere peggiore tanto dal punto di vista della quantità che della qualità dell’erogazione, un pericoloso vulnus alla democrazia nel senso più puro del termine ed un cancellamento dell’identità municipale del comune di Ruino. Francamente non mi sembra tutto questo cosa di poco conto e comunque da mettere in gioco a difesa degli interessi di pochi ed a scapito di quelli di tutti”.

ge il numero minimo di abitanti previ-sto dalla legge”.Consigliere Mortellaro, ma allora, se così stanno le cose, come spiega il diniego dei due comuni di gestire in forma associata i servizi, così come proposto dalla Comunità Monta-na?“Perché al limite di ogni equilibrismo politico si è cercato di andare ancora una volta contro il buonsenso, cer-cando di inglobare nella Unione dei

Magri Prandi

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Daturi: “Vogliamo sviluppare il turismo nella zona, coordinando i vari eventi”

INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL CONSORZIO “VIVI VALLE VERSA”OLTREPO

di oliviero mAGGi

Far conoscere il territorio e le sue peculiarità. È que-sto, da sempre, il dilemma dell’Oltrepò Pavese, una zona che per bellezze naturali, paesaggistiche, pro-dotti tipici non ha nulla da invidiare ad altre parti d’Italia più famose. Servirebbe solo più coordina-mento tra i vari soggetti che si occupano di turismo e di promozione del territorio. Proprio per questo è nato, nel giugno dello scorso anno, il Consorzio “Vivi Valle Versa”, grazie all’impegno di alcuni impren-ditori della zona che hanno sentito l’esigenza di far conoscere la loro zona. Il Consorzio sta muovendo i suoi primi passi e si è già dotato di un sito internet, dove è possibile trovare tutto quello che c’è da sapere sulla Valle Versa. Oltre al sito i membri del Consorzio stanno cercando di consolidare i rapporti con le isti-tuzioni, con i Comuni e le Pro Loco, con un occhio all’Expo 2015. Il Presidente del Consorzio, Andrea Daturi, titolare del famoso omonimo negozio di sa-lumi a Canneto Pavese, sulla strada per Santa Maria della Versa, ci spiega le prossime iniziative della sua associazione.Presidente Daturi, quando e perchè nasce il Con-sorzio?“Il Consorzio “Vivi Valle Versa” è nato nel giugno 2012 da un gruppo di imprenditori della Valle Versa che hanno sentito l’esigenza di far conoscere il ter-ritorio. Uno splendido territorio caratterizzato dalla natura che mostra aspetti di straordinaria bellezza, dalla storia e dalle tradizioni popolari e gastrono-miche. “Vivi Valle Versa” collabora attraverso la propria struttura organizzativa con i singoli Comuni, con le Proloco e le altre Associazioni per promuovere le manifestazioni, gli eventi ed le altre iniziative di particolare rilevanza”.Quali sono le finalità di questa associazione?“Le finalità sono molto semplici: far conoscere il nostro territorio anche nei suoi piccoli particolari e creare interesse intorno alle sue peculiarità. Al vi-sitatore che sa cogliere le sfumature la Valle Versa offre, intatta, l’accoglienza famigliare, le stagioni coi relativi lavori viticoli, angoli incantati raggiungibi-li da una fitta ragnatela di sentieri. Nei vari villaggi un susseguirsi di vere sagre paesane, numerosi even-ti culturali, musicali e sportivi e poi i mercati dove trovare l’antiquariato ed i prodotti tipici. L’obiettivo più importante che ci siamo dati è quello di riuscire a sviluppare il turismo in Valle Versa, proponendo in modo chiaro e coordinato quello che viene già co-munque fatto sul territorio”.Chi la affianca nel consiglio direttivo?“Le persone che mi affiancano sono Valter Calvi, Pierluigi Giorgi, Cesarina Zizioli e Francesco Lasor-te. Del Consorzio fanno parte anche alcuni Comu-ni della zona: Ruino, Canevino, Volpara, Golferen-zo, Montecalvo Versiggia, Santa Maria della Versa, Montù Beccaria, Castana, Montescano, Canneto Pa-vese, Stradella e Portalbera”.La Valle Versa. Quali sono i problemi di questo territorio?“Le informazioni sulle numerose attività del terri-torio sono comunicate in modo frammentato e non vanno oltre il territorio stesso, manca la ricettività, servirebbe più attenzione per l’accoglienza dei visi-tatori e per il decoro urbano, spesso mancano delle vere e proprie organiche proposte turistiche”.Quali invece le potenzialità da sviluppare?

“Far migliorare l’immagine e la conoscenza della Valle Versa, ad esempio con piste ciclabili, piazzole di sosta per camper, sentieri segnalati, segnalazione punti panoramici, punti di informazione, ovviamente in collaborazione con le istituzioni. Non dimentichia-moci poi dell’Expo 2015, che dovrà certamente di-ventare un’opportunità di sviluppo della nostra zona, però con alcuni presupposti che stiamo cercando di creare”.Cosa fare per far conoscere il vino, prodotto di punta del territorio?“Cercare di portare sempre più persone nelle nostre cantine per degustare il buon vino della Valle, come si suol dire “direttamente dal produttore”. L’antichissi-ma vocazione viticola, addirittura pre-romana, della Valle ha segnato l’estetica di queste colline così come il carattere dei suoi abitanti, all’apparenza rudi, ma che si trasformano in qualificati ciceroni se si parla del loro prezioso prodotto”.L’altro grande punto di forza è la cucina.“La cucina dell’Oltrepò Pavese trae le proprie ori-gini dalle materie prime che la famiglia contadina poteva reperire o coltivare facilmente. E’ una cucina povera legata alla stagionalità dei prodotti ed alla necessità di avere un adeguato sostentamento per po-ter sopportare il duro lavoro nelle vigne. Nei secoli si è confrontata con le tradizioni limitrofe, piemon-tesi ed emiliane, e, malgrado le inevitabili influenze, è riuscita a mantenere una propria identità sia nella preparazione dei piatti che nei nomi tradizionali. E’ legata inoltre all’allevamento del maiale e dai tempi dei Longobardi (Pavia fu loro capitale per 200 anni) proprio su queste colline essi mantenevano l’anima-le, sfruttando la ricca produzione di ghiande dei nu-merosi boschi di querce; sempre loro introdussero in questo territorio l’arte dell’insaccatura”.Quali sono i piatti tipici da valorizzare?“Tra i più importanti piatti presenti nella Valle Versa troviamo: gli agnolotti, i Batalavar, il risotto con la pasta di salame, il risotto con gli ossi buchi, minestre e minestroni stagionali, le lasagne con i funghi, la polenta con il merluzzo, la frittura o lo Stracchino, la panada, la zuppa con i ceci, i buioc, il ragò, la busaca, la gallina ripiena, lo stufato, l’oca arrosto, la frità rugnusa e come dolci la torta di riso i Ma-

rubé, i Brasadé, la torta del Paradiso, lo zabaglione di Buttafuoco o di Moscato, il cioccolato e Buttafuo-co chinato”.Infine il territorio è caratterizzato da molte bellez-ze artistiche, culturali, paesaggistiche.“Certamente. Noi, nella sezione “Cosa vedere”, ab-biamo cercato di raggruppare tutte le bellezze e le peculiarità della nostra zona: la Casa del Buttafuoco Storico di Vigalone, il Castello di Castana, la Torre di Soriasco, la Basilica di Montalino a Stradella, il Monte di San Contardo a Broni, i paesi di Volpara, Golferenzo, Ruino, Canevino, il Castello di Montuè a Canneto Pavese, il Museo della Fisarmonica ancora a Stradella. Senza dimenticare i luoghi nelle vicinan-ze della Val Versa: Pavia, la Certosa, il Castello di Belgioioso, il Giardino Alpino di Pietracorva, l’Oasi di Sant’Alessio, le Terme di Miradolo, Salice, Riva-nazzano, l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio, il Ca-stello di Oramala, i paesi di Cigognola, Pietra De’ Giorgi, Varzi, Zavattarello, Romagnese, Brallo, il Santuario di Torricella Verzate, la Certosa Cantù di Casteggio”.Presidente Daturi, quali saranno le vostre prossi-me iniziative?“Innanzitutto implementare il sito internet (www.vi-vivalleversa.com): in questo sito è possibile trovare utili informazioni per venire a visitare la Valle Ver-sa, ossia dove mangiare, dove dormire, cosa vedere, come partecipare agli eventi proposti e dove acqui-stare i prodotti che la Valle Versa offre, soprattutto i pregiati vini e gli ottimi salumi. Poi ci impegneremo nel preparare pacchetti turistici, nel farci conoscere, portando il nostro logo nelle manifestazioni. Infine lavoreremo per contattare le agenzie di viaggio e i Cral, fare corsi di formazione per l’accoglienza, sen-sibilizzare le istituzioni per valorizzare il territorio”.Come fare per rimanere aggiornati sulle iniziative della zona?“È sufficiente consultare la nostra pagina “Eventi”, per poter essere sempre aggiornati sugli eventi pre-senti nei vari Comuni. Per ogni altra curiosità o ri-chiesta non bisogna far altro che contattare il nostro Ufficio informazioni ([email protected]) e sa-remo ben lieti di rispondere alle vostre domande. E, ovviamente, aspettiamo tutti in Valle Versa!”.

Andrea Daturi

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FEBBRAIO 2013il Periodico 32

“Un buon 2012 a livello turisticoOra puntiamo sulle opere pubbliche”

ABBIAMO INCONTRATO IL PRIMO CITTADINO DI ROMAGNESE, BRAMANTIOL

TREP

O

rete il lavoro del 2013?“I punti, o meglio i lavori in programma, nonostante i tagli a tutti noti, partono da un importante inter-vento di consolidamento e risanamento dell’edificio a valle della Casa Albergo, infatti siamo in attesa che il Ministero dell’Ambiente eroghi il contributo già approvato e concesso, avendo completato tutto l’iter burocratico; dopo di che si potranno portare a ter-mine i lavori di finitura all’edificio. A tal proposito stiamo lavorando in stretto rapporto con la Regione anche per individuare l’utilizzo finale della struttura e per tale motivo verrà pubblicato un bando di rile-vanza nazionale. Altri lavori in programma consisto-no nel completo recupero e ripristino della piazzetta “della pesa”, nel rifacimento del manto di copertura dell’edificio della pizzeria e nel completamento dei lavori di riqualificazione della struttura comunale di Casa Casarini, questi ultimi finanziati con risorse co-munali. Con il finanziamento invece della Comunità Montana sono previsti il rifacimento della strada per il Giardino Alpino di Pietra Corva con l’asfaltatura della circonvallazione di Grazzi Superiore, la straor-dinaria manutenzione con ripristino della strada dal Giardino Alpino a Pozzallo, la regimentazione del Rio Fontanelle di Casa Matti, il ripristino e riquali-ficazione della piazzuola ecologica per rifiuti ingom-branti in località Acqua Calda, la regimentazione dei fossi Borezza, Vallerina e Grasolo e la riapertura del-la rete sentieristica in valle”.Quali sono i lavori pubblici svolti nell’ultimo anno?“Nel corso del 2012 si è provveduto a ristrutturare e riqualificare in modo esemplare la piscina comuna-le, che tra l’altro ha avuto un grande successo con notevole afflusso di pubblico, inoltre è stata comple-tamente rifatta la strada per Casa Colombini con il risanamento della frana che minacciava la frazione stessa. Si è provveduto ad opere di regimentazione e risanamento idrogeologico al fosso di Bregni e all’area del Lubbioni di Bregni. Siamo intervenuti a Casa Casarini nella struttura di proprietà comu-nale gestita dalla fondazione Adolescere con lavori di completamento per un ampliamento della letama-ia, con la costruzione dei fienili e l’inghiaiamento dell’area di utilizzo”.Che giudizio può attribuire al 2012?“Nonostante le grosse difficoltà, il 2012, ammini-strando con attenzione e con lo sguardo rivolto al futuro, può essere considerato un anno positivo”.Anche a lei chiedo come andrete ad affrontare il problema legato alla neve.“Veramente il problema della neve è già stato af-frontato dalla nostra Amministrazione, e posso dire anche in maniera positiva. Il nostro piano neve può essere preso da esempio, infatti abbiamo circa 40 km di strade comunali asfaltate più i centri abitati e

con un’altitudine che va dai 450 ai 1200 m. Abbiamo pianificato le opere di spazzaneve e spargisale con la messa in campo di cinque mezzi, acquistando an-che due nuovi spandisale ed una nuova lama, in più i nostri operai provvedono manualmente dove i mezzi non possono passare, andando anche a “liberare” le abitazioni in cui risiedono anziani o disabili. Le nostre strade, come quelle di molti altri Comuni, ne-cessiterebbero di importanti opere di manutenzione, ma purtroppo al momento ciò non è possibile, quindi cerchiamo di rattoppare e di tirare avanti”.In che cosa consiste il piano di aiuto, a cui ha ade-rito anche il Comune di Romagnese, alle imprese

per non abbandonare la Valle Staffora?“Veramente noi siamo in Alta Val Tidone e non in Val Staffora, sarà campanilismo, ma a questa differenzia-zione teniamo molto. Tale progetto al momento è solo in studio o in ipotesi, quindi credo sia meglio attende-re un poco prima di parlarne”.E’ stato presentato il corso di formazione dei nuovi volontari della Croce Azzurra: qual è l’obiettivo di tale gruppo?“Con grande soddisfazione dell’Amminstrazione Comunale è stato presentato un nuovo corso per i volontari della Croce Azzurra Romagnese e innan-zitutto credo vadano ringraziati Matti Piergiovanni e tutti i volontari che finora si sono prodigati in questa meritevole opera a favore della nostra gente. L’obiet-tivo è migliorare il servizio per poter essere sempre disponibili e pronti 24 ore al giorno negli interventi non solo a Romagnese, ma in tutta l’Alta Val Tidone ed oltre”.Una realtà come Romagnese è riuscita nel corso del 2012 ad attirare i turisti?“Possiamo tranquillamente dire che il 2012 per il Comune di Romagnese è stato un anno da record in ambito turistico, a cui sicuramente avranno contribu-ito più fattori, il successo è stato pieno e si è verificato il tutto esaurito. Vanno sicuramente ringraziati tutti gli operatori perché i turisti, una volta chiamati vil-leggianti, hanno trovato accoglienza e divertimento. L’Amministrazione Comunale, la Pro Loco e tutte le Associazioni hanno offerto una stagione estiva ricca di avvenimenti, si ricordano concerti, gare sportive, serate di ballo, teatro, feste in piazza, tornei di cal-cio, gare di mountain board, polentate, sagre, corsi di nuoto, grest per i più giovani, visite al Giardino Alpino e nella natura: insomma ce n’era per tutti i gusti e c’è stato sempre il tutto esaurito. Un anno da ricordare, operiamo per un bis”.Uno sguardo alle prossime elezioni comunali: c’è già qualche programma in atto?“Ne parleremo, sono in arrivo sorprese”.

di GiAnluCA GiAConiA

Estremamente soddisfatto della si-tuazione attuale, il Sindaco di Roma-gnese Aurelio Bramanti ha analizzato assieme a noi l’anno appena trascor-so e il futuro immediato. Nonostante i tagli continui da parte del Governo Centrale, il Comune di Romagnese conclude un 2012 positivo, soprattut-to dal punto di vista turistico.Quali sono i punti su cui concentre-

Tuttincima Onlus nel segno della solidarietà per il Nepal

L’ASSOCIAZIONE HA SEDE A BRONI

In Nepal con Tuttincima, associazione Onlus di Broni che da ormai qualche mese è attiva nell’aiuto della popolazione nepalese. Tuttincima è un’asso-ciazione che si è costituita Onlus nell’ Ottobre 2012 con il preciso scopo di aiutare la popolazione del Nepal, e in modo particolare i bambini. “Tuttin-cima - spiegano i rappresentanti dell’associazio-ne -, che per statuto lavora senza fini di lucro, si propone di aiutare bambini e ragazzi nepalesi nel loro percorso di formazione, soprattutto il nostro intento è quello di poter continuare a sostenere la Scuola di Lele-Lalitpur. Naturalmente essendo noi persone che amano la montagna quale posto mi-gliore, se non l’Himalaya, per fare un Trekking? Dal trekking nasce l’ idea di mettere in vendita i km che noi affronteremo per la nostra escursione. Naturalmente non esiste un costo fisso per ogni km ma sarà la sensibilità della gente donare ciò che più

riterrà opportuno. La donazione si potrà fare solo con bonifico bancario o versamento con bollettino postale, così è consentita la detrazione d’ imposta nell’ annuale dichiarazione dei redditi conservando la ricevuta del versamento. Inoltre tutti i donatori potranno vedere su Google Earth il loro nome sul km acquistato. Diventa socio dell’ Associazione Tuttincima Onlus pagando una quota annua e ga-rantendo così a molti bambini, anno dopo anno, di seguire il loro percorso formativo verso l’ istruzio-ne e la vita. Se vuoi aiutare la nostra scuola diventa socio o fai una donazione tramite bonifico bancario o bollettino postale. La ricevuta del bonifico o con il bollettino puoi detrarre fiscalmente la donazione.Coordinate per le donazioni: CCP: 1010231536 intestato a: Associazione Tuttincima - Onlus Codi-ce IBAN: IT92 D076 0111 3000 0101 0231 536. (a.d.)

Aurelio Bramanti

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FEBBRAIO 2013il Periodico 33

E’ NATO IL DISTRETTO DEL VINO DI QUALITA’ DELL’OLTREPO’ PAVESE

Giorgi: “L’adesione al distretto è un passaggio obbligato per i produttori”

e ha tutto interesse ad accogliere nuovi soci: iscrizio-ni aperte presso le associazioni agricole”.Inoltre ha voluto chiarire i rapporti con gli altri soggetti del territorio.“Riguardo al Consorzio di Tutela, voglio subito chia-rire che il Distretto non sarà in contrasto e nemmeno rappresenterà un’alternativa. Si tratta di due organi-smi diversi e indipendenti che integrandosi potranno lavorare insieme per il bene comune del territorio. Discorso analogo per le Cantine Sociali. Ci auguria-mo che aderiscano al più presto perché siamo consci della loro importanza nel territorio. Per una volta mettiamo da parte gli interessi personali e facciamo qualcosa insieme per l’Oltrepò”.Che cosa hanno in comune le aziende che aderi-scono al Distretto?“Si tratta di aziende di dimensioni e storia molto di-verse che si identificano nella volontà di innalzare il livello di visibilità del territorio per competere con successo sui mercati internazionali. Unica caratteri-stica che accomuna tutti i soci è operare nella filiera del vino “dalla vigna alla bottiglia”. Vogliamo, tutti insieme, portare un nuovo entusiasmo in Oltrepò”.Qual è la struttura del Distretto?“Il Distretto non è basato su una concezione elitaria. L’interesse di tutti è quello di allargare il più possibi-le la partecipazione alle aziende dell’Oltrepò Pave-se. I soci fondatori non hanno e non avranno alcun privilegio rispetto ai nuovi soci che aderiranno. La sovranità rimane ai soci. Esiste un Comitato d’indi-rizzo (composto da Provincia di Pavia, Camera di Commercio, Coldiretti, Confagricoltura e Cia) che fornirà l’aiuto tecnico necessario per fornire le linee guida per il territorio. E’ possibile, inoltre, aderire al Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese anche come soci sovventori”.Che differenza c’è tra soci produttori e soci sov-ventori?“Si tratta di una categoria diversa dai soci “opera-tori” nella filiera vitivinicola. Qualsiasi attività che interagisce in qualsiasi modo con il comparto viti-vinicolo può decidere di sostenere il Distretto. Non solo dunque chi produce e fornisce strumenti utili all’attività vitivinicola ma anche gli operatori alber-ghieri, i ristoratori e quant’altro direttamente o indi-rettamente tragga beneficio dall’affluenza turistica in Oltrepò”.Quindi nessuna differenza tra i due tipi di soci?“Non esiste alcuna distinzione tra gli associati. I pri-mi hanno semplicemente avuto il merito di aver dato vita al Distretto, ma non traggono alcun vantaggio o

sicuramente l’internazionalizzazione del territorio, volto a ottenere una maggiore visibilità in Italia e nel mondo. L’obiettivo deve essere non solo la vendita diretta all’estero dei nostri prodotti ma anche richia-mare turisti in Oltrepò. Il connubio vino-turismo ha dato i suoi frutti già in altre zone d’Italia e noi non saremo da meno. Altro obiettivo che si propone il Di-stretto è quello di aumentare la qualità media tra-mite convenzioni con banche, assicurazioni, enologi, agronomi e quant’altro possa servire ai soci produt-tori. Soprattutto i piccoli produttori o chi ha cantine non all’altezza dal punto di vista estetico e tecnolo-gico, potranno rinnovarsi e migliorarsi a tariffe age-volate. Non dimentichiamo che il Distretto funzionerà come vettore di risorse provenienti dall’Unione Euro-pea e dalla Regione Lombardia per progetti comuni a tutto l’ambito oltrepadano”.In poco tempo c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni. Attualmente quanti sono gli associati?“Il Consiglio del Distretto del Vino, cui spetta esami-nare ogni singola adesione, è riuscito ad approvare le domande di 18 nuove aziende produttrici e 2 soci sovventori. Il Distretto del Vino è già passato così da 21 a 41 membri in davvero poco tempo. Ai primi fon-datori (Andrea Buscaglia, Anteo, Bisi, Cà del Gè, Cà di Frara, Cà Montebello, Calatroni, Davide Calvi, Eredi Cerutti Stocco, Fratelli Guerci, Frecciarossa, Giorgi, La Travaglina, Mazzolino, Montelio, Paolo Verdi, Perego, Quaquarini, S. Michele ai Pianoni, Tenimenti Torti di Castelrotto, Vistarino) si sono ag-giunte ufficialmente le aziende vitivinicole di qualità di: Pastori Silvano, Cuneo Domenico, Cordini Enri-co, Bagnasco Paolo, Riccardi Mariano, Giorgi Pier-luigi, Faravelli Marco, Cordini Luca, Bertè Matteo, Tacci Antonella, Rossi Andrea, Fiori Alberto, Barozzi Giovanni, Della Valle Aldo, Pellegrini Franco, Cat-taneo Adorno Marcello, Perdomini Elena, Quaroni Amedeo. Altra importante novità: sono ufficialmente state approvate anche le prime due adesioni di soci sovventori. Si tratta della Vinicola Broni Spa e dello studio grafico Pangeanet di Santa Maria della Versa”.Presidente, quali sono le sue speranze per il futuro?“Malgrado il periodo natalizio, impegnativo per ogni azienda, i produttori oltrepadani hanno risposto subi-to con entusiasmo al Distretto. In pochi giorni abbia-mo raddoppiato i nostri membri. Stiamo lavorando sodo per esaminare e ufficializzare al più presto ogni richiesta pervenuta. Questo è solo l’inizio e sicura-mente è di buon auspicio per il futuro. L’Unione Eu-ropea ragionerà sempre più secondo “Distretti” per distribuire risorse. L’adesione al Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese è quasi un passaggio ob-bligato per ogni produttore oltrepadano. Da gennaio organizzeremo nuovi incontri e assemblee pubbliche. Il nostro obiettivo è raggiungere il numero maggiore possibile di aziende di qualità associate”.

OLTREPO

di oliviero mAGGi

L’Oltrepò Pavese vitivinicolo gioca una delle sue car-te più importanti con la nascita del Distretto del Vino di Qualità. Un soggetto che avrà l’obiettivo di aiutare i produttori, di favorire l’internazionalizzazione del territorio e la promozione turistica, di fare da collet-tore di fondi regionali ed europei. In poco tempo le adesioni delle aziende agricole e dei diversi soggetti sono raddoppiate e, attualmente, il Distretto conta 41 membri e due soci sovventori. Durante la presentazio-ne a Canneto Pavese e Codevilla, lo scorso dicembre, tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza di questa nuova realtà per lo sviluppo del territorio. Così il Presidente della Provincia, Daniele Bosone: “Il Di-stretto deve essere uno strumento di coesione per cre-are una grande rete d’impresa. Solo cooperando uniti potremo risollevare l’immagine dell’Oltrepò. Non dimentichiamo poi che un’opportunità come l’Expo 2015 è ormai alle porte e il Distretto sarà determi-nante per arrivare preparati all’evento”. “In Oltrepò operano circa 2600 aziende: mi auguro aderiscano al più presto e con entusiasmo. Il mio invito è quello di credere nel Distretto e nei suoi obiettivi: al territorio serve coesione per rilanciarsi” ha detto il Presidente della Camera di Commercio, Giacomo De Ghislan-zoni. Soddisfazione anche da parte delle associazioni agricole di categoria: “Questa è l’ultima chance per l’Oltrepò di rilanciarsi. E’ un territorio d’eccellenza che sta pagando scelte sbagliate fatte in passato” ha affermato il Presidente di Coldiretti Pavia, Giuseppe Ghezzi. Anche Bruno Marioli di Confagricoltura ha espresso pieno appoggio al Distretto del Vino. “L’ag-gregazione territoriale è fondamentale per difendere la vitivinicoltura oltrepadana, sopratutto quella tipica di collina. Il Distretto del Vino è la strada giusta da se-guire”. Infine Elena Vercesi, direttrice di CIA Pavia: “Il Distretto deve fare tesoro dell’esperienza e delle proposte di tutti i soci. Unire le forze per il bene co-mune: questo è il senso del Distretto. Soprattutto per i piccoli produttori, diventerà un punto di riferimento fondamentale”. Alla guida del Distretto è stato nomi-nato Fabiano Giorgi.Presidente Giorgi, qual è l’importanza di questo Distretto del Vino?“Il Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese si colloca nel panorama dei Distretti agroalimentari già attivi con successo in altri territori. Il progetto è fortemente sostenuto dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Pavia, dalla Camera di Commercio di Pavia, dalle Associazioni degli Agricoltori (Coldi-retti, CIA, Unione Agricoltori) e dalla Co.Pro.Vi di Casteggio. Gli obiettivi del Distretto sono l’interna-zionalizzazione del territorio, la promozione turistica e l’aiuto ai produttori fornendo strumenti a tariffe convenzionate per aumentare il livello medio quali-tativo. Il Distretto fungerà inoltre come vettore di di-stribuzione di fondi regionali ed europei”.Durante gli incontri di presentazione lei ha trac-ciato la strada da seguire. “Durante la prima riunione, tenutasi lo scorso 1 di-cembre a Canneto Pavese, si sono riuniti per la pri-ma volta i soci fondatori, i sindaci e i rappresentanti degli enti locali. Io ho subito precisato che i primi soci fondatori non hanno avuto e non avranno alcun privilegio rispetto ad altri. Il nucleo di aziende che ha permesso la nascita del Distretto del Vino è servito per adempiere alle condizioni imposte dalla Regione

trattamento di favore rispetto a chi è subentrato dopo e subentrerà in futu-ro. Il sistema che regola il Distretto è quello di “una testa, un voto” in-dipendentemente dalla dimensione dell’azienda agricola o dal momento di entrata nel Distretto. Una scelta voluta per tutelare soprattutto i pro-duttori più piccoli”.Presidente, quali sono i punti focali del Distretto?“Uno dei punti focali del Distretto è

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OLTREPO“Da più di sei mesi manca dalla GiuntaPerchè dobbiamo pagargli l’indennità?”

IL CAPOGRUPPO DI MINORANZA CONTRO L’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI

zamenti commerciali se ne accorge, basta che ven-da un metro quadrato di terreno per non pagare più l’imposta. Per il resto, come ho detto prima, è stata accettata solo la nostra modifica all’articolo 18, che riguarda i rimborsi dell’imposta pagata per le aree divenute inedificabili”.Che cos’altro non va nell’azione della Giunta?“Il parco, sito in fregio alla ex statale, che circon-da il monumento ossario commemorativo della bat-taglia è completamente trascurato, per tutto l’anno era offerta ai passanti la visione di una siepe mezza secca ed abbandonata, finalmente si è provveduto ad un taglio (estremamente selvaggio) nella speranza di rinverdirla e di rinforzarla. Purtroppo l’opera inizia-ta nel mese di settembre è rimasta incompiuta, il re-siduo della potatura è ancora ammucchiato in bella vista nel giardino e metà della siepe è incolta ed in disordine”.Come mai c’è stata questa interruzione?“Alla nostra richiesta di spiegarci i motivi dell’in-terruzione dei lavori ci è stato risposto che non si è più potuto proseguire per il furto della motosega e si attende la refusione del danno, che sarà fat-to dall’assicurazione, per procedere all’acquisto dell’attrezzo. E’ improponibile che dopo avere speso quasi 400.000,00 euro per ristrutturare un edificio da utilizzare come magazzino, si tengano gli attrezzi da lavoro nei vecchi locali protetti con portoni vetusti e cadenti, così i ladri hanno potuto facilmente asporta-re soffioni per le foglie, la motosega, taniche di gaso-lio, segnaletica e quanto altro utilizzabile e presente nel ricovero attrezzi posto vicino al Municipio. Però c’è qualcosa di ancora più preoccupante”.A cosa si riferisce?“Se le casse comunali non possono sopportare un esborso di così modeste proporzioni, come l’acqui-sto di una motosega, sarà da aspettarsi un futuro di prelievi e balzelli vari. Considerato che l’Assessore,

delegato dal Sindaco, ha il compito istituzionale di sovraintendenza, stimolo e controllo sulle specifiche problematiche di cui ha delega, ci si chiede come possano essere svolte tali funzioni dal nostro Asses-sore ai Lavori Pubblici assente per lavoro (sede di lavoro Rimini) da circa sei mesi. E viene da chiedere: l’indennità di funzione pari a 1.301,40 euro all’anno viene comunque pagata?”.Lei è critico anche per quanto riguarda il piano neve. Come mai?“La leggera spruzzata di neve dello scorso 7 dicem-bre ha completamente paralizzato il paese, nessun mezzo spargisale è entrato in azione così si sono for-mate vere e proprie lastre di ghiaccio sulle strade, in particolare sulle salite di via Don Orione, viale Rimembranze, la strada della Borra e la piazza anti-stante la nostra Chiesa può essere benissimo utilizza-ta come pista di pattinaggio, con estremo gaudio dei fedeli! Il Sindaco, in assenza del suo delegato, deve intervenire per salvaguardare l’incolumità pubblica, invece sta solo a guardare e non prende provvedi-menti? Ci sono giunte notizie che non si è provveduto ad attivare il servizio dell’antigelo sulle strade per incrementare i risparmi”.Consigliere Bruni, come vede il futuro di Monte-bello per quanto riguarda i servizi?“Nell’ultimo Consiglio Comunale, tenutosi il 18 di-cembre, si è approvata la convenzione con i comuni di Torrazza Coste, Codevilla e Retorbido onde ottem-perare le disposizioni di Legge per il contenimento dei costi e dare migliori servizi alla cittadinanza, ri-teniamo che quanto approvato non serva a nulla ed anzi penalizzerà Montebello, infatti visto che attual-mente Torrazza è senza vigile saranno i nostri che co-priranno il servizio, il catasto non è presente in nes-sun paese e rimarremo senza, per quanto concerne la protezione civile mi si dice che negli altri comuni consorziati è presente solo sulla carta”.

di oliviero mAGGi

Il Capogruppo di minoranza del gruppo “Montebello più Nuovo e Sicuro”, Guglielmo Bruni, commenta l’intervista del Sindaco Marchetti, uscita sull’ultimo numero del nostro giornale. Bruni chiede alla maggio-ranza di impegnarsi maggiormente nei prossimi anni del governo del paese non solo nell’introduzione di nuove tasse. Infine, critica l’operato dell’Assessore ai Lavori Pubblici, assente da più di sei mesi dall’attività della Giunta per impegni di lavoro, chiedendo il per-chè gli venga pagata comunque l’indennità di carica.Consigliere Bruni, cosa ne pensa dell’intervista del Sindaco Fabrizio Marchetti?“Dalla ragionata lettura dell’intervista, si evince che anche nello scorso anno non sono riusciti a portare nessuna novità, uniche proposte sono state quelle di introdurre l’addizionale sull’IRPEF e l’IMU. L’at-tuazione del PGT è stata raggiunta per forza d’iner-zia e per accontentare gli “amici”. Senza alcun in-tento preciso e senza motivazioni valide sono andati ad attingere all’avanzo di amministrazione accumu-latosi nel tempo. Sono sorte associazioni con Comuni limitrofi al fine di ottemperare alle disposizioni statali che in pratica sono effettive solo sulla carta e daran-no scarsi effetti pratici”.Cosa ne pensa dei risultati per quanto riguarda le opere pubbliche?“I maggiori risultati nelle opere pubbliche sono l’in-vestimento nei cassonetti a scomparsa e la realizza-zione della ristrutturazione dei marciapiedi in via Vittorio Emanuele II. Il frutto di quest’ultima opera è veramente sproporzionato nel rapporto qualità/prez-zo e con utilità discutibile, era necessario un proget-to meglio studiato e con finalità di maggiore utilità. Concordo nella speranza del Sindaco per il 2013, che come afferma, realizzi i servizi essenziali, in quanto si è reso conto che sino ad ora non li ha forniti alla cittadinanza”.Consigliere Bruni, cosa si sente di dire ai suoi con-cittadini per questo 2013?“Il gruppo Consigliare “Montebello Più Nuovo e Sicuro”, attuale minoranza in Consiglio Comunale, vuole porgere a tutti i concittadini i migliori auguri di un Felice Anno Nuovo. Vorremmo sperare, anche, che l’attuale Giunta Comunale con tutto il gruppo maggioritario vogliano impegnarsi con maggiore de-dizione e profitto nel governo del nostro paese e non solo nell’imposizione di nuove tassazioni”.A che cosa si riferisce in particolare?“E’ molto semplice: nella scorsa estate hanno rime-diato figuracce persino al Ministero delle Finanze, che ha imposto di rifare il regolamento sull’addizio-nale IRPEF. Inoltre, nonostante il nostro impegno per collaborare nella stesura di provvedimenti almeno decenti, non siamo in alcun modo considerati: anche per il regolamento dell’IMU abbiamo proposto delle modifiche onde rendere più equo il balzello, ma pur-troppo siamo stati ascoltati solo in un suggerimento su quattro. Così facendo permettono ai furbetti del quartiere di evadere la tassa”.Chi sarebbero questi “furbetti”, consigliere Bru-ni?“La mia affermazione sui “furbetti del quartiere” fa riferimento al punto in cui si parla di esentare dal pagamento coloro che posseggano terreni edificabili, purchè almeno un proprietario sia agricoltore. È ov-vio che, se qualche gruppo che detiene grossi appez-

GuglielmoBruni

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“Mi auguro che nasca una struttura idonea per curare i malati di amianto”

LE SPERANZE DEL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE VITTIME AMIANTOOL

TREP

O

problema amianto. Quindi abbiamo fatto, in modo intelligente, un passo indietro rendendoci conto che ancora il territorio non è pronto a recepire tale in-novazione”.Pensa che durante quest’anno si riuscirà a termi-nare la bonifica della Fibronit?“Il 2013 deve essere l’anno della bonifica della Fi-bronit. Nello scorso mese di dicembre il Sindaco Paroni ha riunito associazioni e parte dei politici locali per discutere della soluzione più idonea per lo smaltimento dell’amianto della Fibronit. Durante l’incontro la maggioranza dei presenti si è espressa favorevolmente per il metodo di Casale Monferra-to, cioè confinare l’amianto direttamente all’interno dell’area. A differenza di Casale, però, a Broni man-cano le vasche di cemento armato. Noi abbiamo chie-sto di valutare la proposta di utilizzare i PRE-BOX, veri e propri sarcofagi di cemento armato che allon-tanano per almeno 100 anni il rischio amianto. Na-turalmente, visto che né il Sindaco e nè il sottoscritto siamo dei “tuttologi”, mi auguro che al prossimo in-contro con il Sindaco possa partecipare, per spiegare la soluzione proposta, l’ideatore del contenitore in cemento armato ed altri tecnici. Una cosa è certa fin tanto che al ministero Broni non dice dove intende stoccare l’amianto, da Roma non arriveranno mai i soldi. A.V.A.N.I. continuerà a favorire la ricerca, sia della giustizia, sia delle cure più appropriate”.Lei ha portato il problema dell’amianto in Oltrepò fino a Roma.“Sì, il 25 giugno sono stato invitato dal senatore Ore-ste Tofani, presidente della Commissione Parlamenta-re d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, chiamata anche Commissione delle Morti Bianche, a presenziare alla Giornata Nazionale di Studio sulla Salute e sulla Sicurezza sul Lavoro. A questa giornata hanno partecipato le più alte autorità dello Stato e del Governo compreso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono soddisfatto dell’opportuni-tà che mi è stata data di aver portato l’attenzione del territorio pavese alle più alte cariche dello Stato”.Quali le altre iniziative che avete organizzato?“Il 17 settembre parte del direttivo A.V.A.N.I. ha presenziato a Casale Monferrato al convegno di preparazione per la Conferenza Governativa del 22-24 novembre che si è poi tenuta a Venezia. Il 7

ottobre abbiamo organizzato un convegno a Voghe-ra presso il Centro Culturale Adolescere. Durante il convegno sono stati illustrati i risultati di una ricer-ca fatta dall’ASL, secondo la quale Voghera conta nel 2011 sei vittime dell’amianto e risulta un paese sprovvisto di un censimento amianto aggiornato. Il 14 novembre AVANI partecipa a Roma al convegno Nazionale O.N.A. (Osservatorio Nazionale Amianto onlus) Roma. Il 16 dicembre, inoltre, si è tenuto pres-so la chiesa parrocchiale di Stradella il 4° concerto commemorativo per le vittime dell’amianto. Prima dell’inizio del concerto ho parlato al telefono con il Ministro Balduzzi, che ha rinnovato al territorio la sua massima disponibilità. Dalla data della sua fon-dazione non ci siamo mai risparmiati su niente, al li-mite del possibile, e con questo spirito proseguiremo anche durante il 2013”.Quali sono stati i risultati della Conferenza?“Durante la Conferenza Nazionale Governativa sia-mo riusciti a parlare con il Ministro Fornero e a fargli notare che, grazie alla sua riforma, anche le perso-ne che hanno contratto delle patologie, come quelle legate all’amianto, non possono andare in pensione. Dopo la Conferenza di Venezia, inoltre, è nato il co-ordinamento nazionale degli ex esposti e delle vittime dell’amianto del quale A.V.A.N.I. fa parte. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la notizia che il 13 febbraio, alle ore 15, il coordinamento sarà ricevuto a Roma al Ministero della salute, dal dottor Ruocco e dottor Oleari . Noi, ovviamente, saremo presenti”.Presidente Mingrino, che cosa si aspetta da questo nuovo anno?“Dall’anno in corso A.V.A.N.I., e penso anche tutti gli altri, si aspetta che le tante parole fatte fino ad oggi possano diventare fatti. Il primo agosto del 2009 noi siamo stati i primi a chiedere strutture di cure palliative a favore di chi è affetto da mesotelioma pleurico da far nascere sul territorio Broni, così da evitare, per i malati, il disagio di saltare da un ospe-dale all’altro. Quindi ci auguriamo di veder sorgere sul nostro territorio una struttura adatta a prendersi carico di chi si ammala ed accompagnarlo per tutto il periodo, senza che debba avere disagi dovuti alla lontananza del centro di cure. A.V.A.N.I. si aspetta, inoltre, che il dottor Raffaele Guariniello possa va-lutare le prove inconfutabili della collaborazione tra Fibronit e Eternit Austria, che gli ho consegnato per-sonalmente il 17 ottobre 2011”.Proseguirà anche il lavoro dello Sportello Amianto.“Allo sportello amianto, che ha sede nella sala con-siliare del Municipio di Portalbera, nelle scorse setti-mane si sono rivolte 7 persone per avere informazio-ni riguardo la possibilità di costituirsi parti civili al processo Fibronit. Si è riaperta, infatti, la possibilità di costituirsi parte civile nei confronti degli otto im-putati rinviati a giudizio dal Gup Perulli il novem-bre scorso. Grazie ad A.V.A.N.I., inoltre, è stato ri-conosciuto il Fondo Vittime dell’amianto a quattro cittadini di Broni, che pur avendone i requisiti non rientravano nell’elenco dei nomi degli avente diritto. Infine, siamo riusciti a far ottenere, attraverso il lega-le Prof. Ezio Bonanni di Roma, i benefici contributivi a Franco Ferro il quale si è trovato in condizione di essere mandato in pensione. Ricordo che per infor-mazioni e fissare un appuntamento è possibile rivol-gersi al numero della segreteria AVANI 3348573422 (lunedì, mercoledì, venerdì dalle 16.30 alle 18.30) o al 3319476730 (martedì e giovedì dalle 9 alle 18)”.

Salute Renato Balduzzi a Broni, l’audizione a Roma nella Commissione Morti bianche, la Conferenza go-vernativa di Venezia. Mingrino assicura anche per il 2013 il suo impegno in questa battaglia e si augura che, oltre al completamento della bonifica della Fi-bronit, si arrivi ad avere sul territorio una struttura idonea per la cura delle malattie asbesto-correlate.Presidente Mingrino, com’è stato il 2012 per la sua associazione?“Diciamo che il 2012 è stato un anno molto impe-gnativo per l’associazione A.V.A.N.I. A seguito dalla storica sentenza di Torino per il caso Eternit, del 13 febbraio, si sono avviate il 16 aprile le udienze pre-liminari per i dieci imputati della Fibronit di Broni. Noi come associazione e come parti private ci sia-mo costituiti parti civili e confidando nella giustizia abbiamo sempre presenziato a tutte le udienze fino all’ultima del 15 novembre dove il Gup Luisella Pe-rulli ha rinviato a giudizio 8 dei dieci imputati, ac-cettando il rito abbreviato condizionato all’esame di alcuni testimoni, per due dei dieci imputati assistiti dagli avvocati Folchi e Pistolesi”.Come giudica questa decisione del giudice?“Io resto sempre della mia opinione: qualora uno o più imputati risultassero colpevoli, non meritano nessuno sconto della pena. Invece così chi ha chie-sto ed ottenuto il rito abbreviato avrà lo sconto di un terzo sulla pena. Gli abitanti oltrepadani che hanno contratto una patologia asbesto correlata che li ha portati alla morte non hanno avuto nessuno sconto di martirio”.In che cos’altro vi siete impegnati?“Il 2012 non è stato solo l’anno del processo, ma gra-zie alla testardaggine di A.V.A.N.I. e del Prof. Gino Volpato il 24 aprile è iniziata a Stradella la fase spe-rimentale dell’ambulatorio amianto curato dall’equi-pe dello stesso professore. Noi, per il periodo speri-mentale (cioè fino a fine giugno) abbiamo sostenuto le spese d’affitto di questo ambulatorio amianto, che offre visite gratuite a tutti quei soggetti che, ritenen-dosi a rischio, hanno la volontà di sottoporsi ad una visita che comprende anche una spirometria”.Il 2012 è stato anche l’anno della visita del mini-stro Renato Balduzzi a Broni.“Esattamente martedì 3 aprile il ministro Balduzzi a Broni ha incontrato le istituzioni e le associazioni im-pegnandosi a seguire il nostro caso e a dare risposte al nostro territorio. La visita del Ministro della Salu-te ha portato conforto, ma anche la consapevolezza che ora anche Broni è al centro dell’attenzione come Casale Monferrato. Noi, nell’anno appena trascorso, abbiamo portato avanti con convinzione il sistema dell’inertizzazione, che è l’alternativa alla discari-ca amianto che non elude il rischio del minerale, ma tale proposta non è stata condivisa dagli altri atto-ri del territorio che si stanno occupando adesso del

di oliviero mAGGi

Il Presidente dell’A.V.A.N.I. (Asso-ciazione Vittime Amianto Nazionale Italiana) Silvio Mingrino ripercorre l’attività dell’associazione nell’an-no appena trascorso. Il 2012 è stato un anno importante per la questione amianto nell’Oltrepò Pavese: l’ini-zio del processo Fibronit di Voghera, l’apertura dell’ambulatorio amianto a Stradella, la visita del ministro della

Mingrino con il ministro Balduzzi

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Anche a Casteggio arrivano i VelokTagliani: “Basta corse sulle strade”

DOPO VOGHERA ANCHE IL COMUNE DI CASTEGGIO PRENDE PROVVEDIMENTICASTEGGIO

di FAbiAnA bello

Dopo alcuni incidenti automobilistici dovuti all’ecces-siva velocità, l’amministrazione comunale di Casteg-gio ha deciso di installare i Velok lungo alcune strade cittadine, rettilinei abbastanza lunghi che inducevano i conducenti a schiacciare un po’ troppo l’acceleratore. L’Assessore a Sport e tempo libero, Sicurezza, Poli-zia locale, Protezione civile e Rapporti con le frazio-ni Andrea Tagliani ci ha spiegato i motivi di questo provvedimento, specificando che i Velok non hanno l’obiettivo di arricchire le casse comunali, bensì quello di favorire la sicurezza dei cittadini. Assessore Tagliani, i Velok sono dunque arrivati anche a Casteggio?“Esatto, lungo alcune strade della nostra cittadina stiamo posizionando i Velok, cioè colonnine adiacenti la sede stradale, nelle quali i vigili urbani sistemeran-no i rilevatori della velocità automobilistica”.Perchè questa decisione?“I Velok sono installati su strade a rischio di corse, ovvero su tre rettilinei abbastanza lunghi dove, spesso, i conducenti di automobili e moto correvano troppo, neanche dovessero partecipare a delle gare di veloci-tà, mettendo a rischio la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. I Velok serviranno da deterrente per farli rallentare”.In quali vie sono installati i Velok?“I Velok sono in tutto cinque: più precisamente, due di essi sono collocati in Via Vigorelli, due in Via Manzo-

ni e uno in Via del Rile. Ci tengo a dire, al contrario di ciò che qualcuno può essere indotto a pensare, che questi autovelox non serviranno per fare cassa con le contravvenzioni, bensì per eliminare il problema dell’alta velocità. Non possiamo permettere che venga messa a repentaglio la sicurezza dei nostri concitta-dini solo perché qualcuno si diverte a fare delle gare sulle strade di Casteggio. In particolare, in Via Vigo-relli e in Via Manzoni negli ultimi mesi si erano veri-ficati svariati incidenti, alcuni anche gravi, in quanto, essendo queste strade due rettilinei piuttosto lunghi, alcuni automobilisti avevano il vizio di schiacciare un po’ troppo l’acceleratore”. Pensa che questa soluzione indurrà gli automobili-sti a rispettare i limiti di velocità?“L’amministrazione comunale è molto attenta alla si-curezza stradale, infatti i nostri vigili hanno già in do-tazione il telelaser e vengono organizzate pattuglie per i controlli sul territorio, anche in relazione al traffico ed alla viabilità. In genere, quando viene impiegata questa strumentazione, opportunamente segnalata, gli automobilisti rallentano la loro corsa, senza che ven-ga poi rilevato un elevato numero di contravvenzioni. Attraverso le nuove postazioni intendiamo perseguire proprio questo obiettivo, cioè indurre i conducenti a rispettare i limiti di velocità per evitare incidenti. All’ accesso delle strade dove viene segnalato il proble-ma dell’alta velocità compariranno piattaforme fisse, mentre una struttura sarà mobile, per poterla colloca-re in base alle esigenze”.

derazione anche questo sistema, ma in giunta comu-nale è stata valutata l’opportunità di abbandonare questa ipotesi. Il passaggio delle ambulanze, infatti, sarebbe stato rallentato, anche nei casi di estrema ur-genza, con conseguenze negative. In ogni caso, gli au-tovelox saranno debitamente segnalati ed i conducenti delle vetture saranno avvertiti della loro presenza”.L’amministrazione comunale ha dei progetti per tutelare la sicurezza dei cittadini in generale?“La prima cosa che mi viene in mente sentendo la pa-rola ‘sicurezza’ sono certamente le telecamere. Il pro-blema è che non ci sono i fondi: se riuscissimo a tirare fuori i soldi per installarle sarebbero ovviamente una soluzione molto efficace per la sicurezza in generale dei cittadini. Ma in questo momento il Comune è trop-po povero, e non ci sono altre soluzioni più economi-che”.

I Velok sono stati una spesa ingente per il Comune?“Direi di no, sono costati all’incir-ca 10.000 euro, denaro incassato dall’alienazione delle aree comuna-li. In questo periodo non ci possiamo permettere spese eccessive, anche se, ripeto, i Velok non sono certo installati dal Comune per guadagnare”.I dossi non avrebbero potuto esse-re una soluzione alternativa contro l’alta velocità?“Personalmente avevo preso in consi-

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Lorenzo Callegari: “L’amministrazione comunale ha fantasia e buona volontà”

IL SINDACO DI CASTEGGIO SPERA IN UN 2013 MIGLIORECASTEGGIO

di FAbiAnA bello

La crisi economica non ha risparmiato il Comune di Casteggio, i cui cittadini sono stati messi in difficoltà dall’IMU e dal generale aumento delle tasse. Nono-stante la situazione difficile, il sindaco Callegari ha molti obiettivi per l’anno appena iniziato, progetti che coinvolgono anche la Comunità Europea.Dottor Callegari, in quanto sindaco del comune di Casteggio, qual è il suo bilancio del 2012?“Il mio bilancio dell’anno appena concluso non è ne-gativo, è peggio: basti pensare che riusciamo a ma-lapena a rimanere all’interno del patto di stabilità. E’ stato un anno drammatico, dobbiamo inventarci qualcosa per invertire questa tendenza”. In un momento così difficile i cittadini chiedono maggiormente il vostro aiuto?“I cittadini per ricevere aiuti di qualsiasi tipo si ri-volgono sempre di più al comune, che cerca di aiu-tarli nel limite del possibile: ogni anno circa 400.000 euro (approssimativamente il 12% del bilancio) sono utilizzati per le attività assistenziali. A questo punto, però, le istituzioni dovrebbero chiarire se il Comune ha una mera funzione di assistenza (compito, spesso, non svolto da chi di dovere) o di governo del territo-rio”. I comuni come vivono questa situazione?“Al contrario di quanto si è indotti a credere, l’IMU non arricchisce i comuni, anche perchè un terzo di quanto entra nelle casse va direttamente allo Stato. Noi abbiamo utilizzato le tariffe minime, anche per-chè non è giusto massacrare i più poveri: di questi tempi la casa non è più un bene rifugio, com’era con-siderata un tempo, ma possederla è quasi una col-pa. Questa situazione non è risolvibile direttamente dai comuni, tantomeno da quelli con meno di 30.000 abitanti, che non hanno voce in capitolo e sono isti-tuzioni soltanto sulla carta. Anche per questioni che riguardano il territorio comunale siamo costretti a confrontarci con altri enti, com’è accaduto recente-mente per la questione dell’acquedotto, perchè il co-mune non incide più. Una soluzione potrebbe essere l’accorpamento, e a riguardo Casteggio è sempre a disposizione delle realtà più piccole: finché non si ot-timizzeranno i costi e le funzioni non si potrà rispar-miare nulla, e la situazione peggiorerà ulteriormente. L’accorpamento è utile, e lo dico senza manie di pro-tagonismo. Avremmo pensato anche di diminuire la superficie del municipio per abbassare i costi dovu-ti al riscaldamento e alla manutenzione, e affittarne magari una parte: ciò ci consentirebbe di risparmia-re circa 150-200.000 euro. E’ necessario insomma rivedere tutto il sistema che è in affanno”.Nonostante la crisi avete realizzato opere impor-tanti...“Esatto, un progetto di cui vado particolarmente fiero è la sistemazione del tetto del centro fieristico di via Truffi, dove si svolge la Rassegna dei vini, interamen-te convertito al fotovoltaico. Si tratta di una struttura che dovrebbe essere considerata un “palazzetto del territorio”, non solo di Casteggio, infatti vanta ben 5.000 m2 espositivi implementabili. Questo spazio potrebbe essere utilizzato per le manifestazioni di tut-ta la zona, che in questo momento è sofferente”.Che progetti avete per il 2013?“Abbiamo tanta fantasia e buona volontà, in questo momento però forse non bastano. Stiamo comunque studiando dei modi per aprire nuovi negozi, in quan-

to Casteggio è sempre stato un grande polo commer-ciale, non vogliamo che i negozi chiudano. A questo proposito, l’incremento dei supermercati è stato una tragedia, non solo per quanto riguarda il nostro co-mune, ma in generale: le città si svuotano perchè gli esercenti vanno nei centri commerciali, e così i centri abitati diventano dei dormitori. Di primo impatto si potrebbe pensare che le vendite aumentano, ma non è così. Per favorire i piccoli commercianti stiamo an-

in sicurezza del torrente Coppa. Insieme alla Regione Lombardia stiamo discutendo dei metodi per recupe-rare quest’area, dove intendiamo costruire delle va-sche di depurazione delle acque”.E qualcosa che riguardi i cittadini più da vicino?“Uno dei progetti a cui teniamo molto è senz’altro la riqualificazione delle case popolari, vorremmo ren-derle delle abitazioni migliori. Spero in un contributo della Comunità Europea, anche se in questo periodo conviene non aspettarsi nulla”.Sindaco Callegari, un suo auspicio per questo 2013?“Come medico il mio primo augurio è sicuramente la buona salute, un elemento imprescindibile. Come sindaco spero che i cittadini non vengano massacrati ulteriormente dalle tasse, il cui aumento non è una soluzione da perseguire, dato che crea una maggiore miseria. Uno degli obiettivi della mia amministrazio-ne è la promozione del territorio, per cercare di rilan-ciarlo dal punto di vista commerciale: noi siamo qui per aiutare i cittadini, essere solidali non basta, ma dobbiamo ricambiare la fiducia che è stata riposta in noi. Infine, spero in una classe politica migliore di quella passata, anche se, vedendo i volti e i partiti, ho dei seri dubbi a riguardo”.

che pensando di diminuire la Tarsu e istituire gli affitti calmierati almeno per un periodo”.Avete anche dei progetti importanti dal punto di vista ambientale...“Sì, presenteremo un progetto alla Comunità Europea riguardante la dissalazione delle acque, un proble-ma abbastanza sentito a Casteggio: abbiamo infatti tante falde di acque salmastre, vogliamo renderle fruibili. Un altro dei nostri obiettivi è la messa

Sul sito internet del Comune le opportunità di lavoro

IL SINDACO SPIEGA IL NUOVO PROGETTO

Il Comune utilizza il suo canale on-line per far conoscere opportunità occupazionali a coloro che sono in cerca del primo impiego o hanno perso il posto di lavoro. Accedendo alla home page del sito internet comunale, infatti, è possibile col-legarsi ad una serie di annunci di lavoro, forniti dal centro per l’impiego che ha sede a Tortona. I promotori di quest’iniziativa sperano che, attra-verso questo sistema, nascano nuove opportunità occupazionali. Tempo fa, il Comune si era già at-tivato per offrire nuovi sbocchi a chi aveva perso il lavoro, avviando assieme ad alcuni partner la cooperativa «Clastidium Lavora».«Quasi ogni giorno incontro persone che chiedo-no posti di lavoro – aveva confermato il sindaco Lorenzo Callegari – Il nostro Comune fa di tutto per aiutare chi ha bisogno, non abbiamo mai fatto mancare il nostro appoggio alle famiglie in dif-ficoltà dal punto di vista economico ed anche in

futuro ci muoveremo in questo senso. La carenza di lavoro è uno degli aspetti più preoccupanti di questo periodo».Il fatto che, per Natale, il Comune abbia distribu-ito generi alimentari ad una trentina di famiglie casteggiane indigenti, la dice lunga su quanto gli amministratori siano consapevoli della gravità della situazione. Ma l’impegno di palazzo Carena nel campo del sociale tocca diversi settori, ed il primo cittadino casteggiano ne cita alcuni: «Per pagare le rette delle case di riposo agli anziani seguiti dal Comune e per i servizi riservati ai mi-nori affidati dal Tribunale si spende una fetta im-portante del nostro bilancio. E’ bene che la gente sappia queste informazioni – aggiunge Callegari – A questa spesa vanno a sommarsi altri contri-buti economici ed esenzioni al pagamento dei vari servizi comunali. Con le risorse di cui disponiamo si fa davvero il massimo per i più bisognosi».

Lorenzo Callegari

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“Ecco le nostre cinque ipotesi di smaltimento”

ECCO IL DOCUMENTO DI LEGAMBIENTE E WWF BR

ONI

nit. Legambiente, WWF, Comitato di difesa ambiente di Broni hanno pensato ad alcune ipotesi per affrontare il problema. Renato Bertoglio di Legambiente ci spiega quali sono le soluzioni possibili.Con quali criteri avete definito queste ipotesi di smaltimento?“Occorre prima di tutto precisare che ogni ipotesi do-vrà essere valutata ed approfondita da gli enti preposti nei suoi aspetti tecnici, di fattibilità a norma di legge, di impatto ambientale senza deroghe alle misure di si-curezza e, anche in parte, di convenienza economica. Le motivazioni per proporre eventuali scelte, che a nostro parere vanno sottoposte alla cittadinanza nelle modalità più opportune, devono essere supportate da riferimenti precisi tecnici e/o legislativi”.Qual è la prima ipotesi che avete pensato?“La prima ipotesi che vogliamo sottoporre all’Ammini-strazione è quella di una discarica in situ, nell’area del-

e quello diffuso presente a Broni. Anche in questo caso servirebbero tutte le verifiche tecniche del caso e bi-sogna riflettere bene sui costi. Anche in questo caso, comunque, si potrebbe arrivare alla risoluzione totale del problema amianto a Broni”.Avete preso in considerazione una soluzione come quella di Casale Monferrato?“Certamente, infatti, la quarta ipotesi è proprio basata su quanto è stato fatto negli anni scorsi a Casale Mon-ferrato, con una discarica di bacino, per la città e per i Comuni vicini. L’idea sarebbe proprio quella di un sito anche diverso da Broni, per lo smaltimento dell’amian-to della Fibronit e dei Comuni che fanno parte del ba-cino. In questo caso, sempre tenuto conto delle criticità e dell’aspetto dei costi, come per le altre soluzioni, ci sarebbe un ulteriore aspetto positivo: oltre a risolvere il problema a Broni, ci sarebbe la contemporanea ri-soluzione del problema amianto in una porzione vasta di territorio, quella costituita dai Comuni facenti parte del bacino”.L’ultima soluzione, infine?L’ultima soluzione prospettata, quella più complessa, è una discarica di Pianificazione Provinciale unica-mente per il bacino Oltrepò Pavese. Se infatti questa soluzione risolverebbe il problema dell’amianto in una vasta zona del territorio della Provincia di Pavia, è quella che presenta le maggiori criticità. Bisognereb-be, infatti, tenere conto che per le condizioni geologi-che dell’Oltrepò la zona può essere considerata idonea (presenza di argilla) ma che proprio questo aspetto ha comportato che in passato in questo territorio ci siano già state diverse discariche di grandi dimensioni, alcu-ne di tossico/nocivi e industriali. Inoltre questa ipotesi è quella che presenta i maggiori problemi di consen-so, in quanto si rende necessaria una grande azione di gestione del territorio e di strumenti di partecipazione dei cittadini alle decisioni da parte di tutti i Comuni dell’Oltrepò.

di oliviero mAGGi

Nei prossimi giorni l’Amministrazione comunale di Broni incontrerà nuova-mente le forze politiche e le associa-zioni ambientaliste per continuare il dialogo, instaurato nei mesi scorsi, per arrivare ad una soluzione condivisa del problema amianto, cercando di indivi-duare i metodi migliori per lo smalti-mento del materiale, una volta che si concluderà la bonifica dell’area Fibro-

la ex Fibronit, unicamente per l’amianto di quell’area. Due possono essere le possibilità di conferimento: o in fossa o in sopraelevata. Le criticità di questa soluzione sono le verifiche tecniche di fattibilità, l’ impatto am-bientale e paesaggistico, nessuna deroga alle misure di sicurezza. I fattori positivi sono l’economicità con minori costi per la bonifica e la risoluzione dell’emer-genza Fibronit”.La seconda ipotesi, invece?“La seconda ipotesi è sempre una discarica in situ, nell’area della ex Fibronit, unicamente per l’amian-to dell’area e per l’amianto diffuso presente a Broni, quello sui tetti e quello dei manufatti. Le criticità ri-guardano in particolare le verifiche tecniche e la fat-tibilità legislativa. Questo aspetto di limitazione alla provenienza dell’amianto, lo mettiamo come criticità anche se si può pensare che agendo sul prezzo di smal-timento il gestore possa rendere possibile questa solu-zione. Probabilmente i costi dell’allestimento della di-scarica sono a carico dei finanziamenti per la bonifica così come quelli per lo smaltimento del solo amianto Fibronit; per l’amianto diffuso paga il cittadino e il singolo privato, forse con qualche agevolazione o in-centivo da definire. In questo modo di arriverebbe alla risoluzione totale del problema amianto a Broni”.Non avete pensato ad un sito diverso a quello della Fibronit?“La terza ipotesi è appunto quella di una discarica, sempre a Broni, ma in un sito differente da quello della Fibronit, e sempre per tutto l’amianto, quello dell’area

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BRONIL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE IN ATTESA DEI FONDI PER IL SECONDO LOTTO

Fugazza: “Per ultimare la bonifica della Fibronit servono 7milioni di euro”di oliviero mAGGi

L’Assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente ed Ecolo-gia, del Comune di Broni, Mario Fugazza, traccia un bilancio dell’anno appena trascorso: un anno in cui l’Amministrazione si è impegnata a portare avanti le opere iniziate nel primo mandato, come il Carbonetti, l’Enoteca di Cassino, i lavori di protezione idraulica. Questi lavori continueranno anche nel 2013, in attesa di poter partire con la costruzione della nuova scuo-la elementare. Intanto l’Amministrazione continuerà l’impegno per reperire i fondi necessari per prosegui-re e ultimare la bonifica della Fibronit.Assessore Fugazza, quali sono gli interventi più importanti realizzati nello scorso anno?“Quello appena concluso è stato un anno di grande lavoro ed impegno, durante il quale abbiamo lavora-to sodo per portare avanti le grandi opere iniziate nel corso del primo mandato, tra cui il Teatro Carbonetti, la Cittadella dell’enoturismo di Cassino Po, l’hou-sing sociale nell’ex Mulino Meriggi, che offrirà 22 alloggi a canone moderato e convenzionato, l’area produttiva di Cascina Olmo, dove stanno sorgen-do nuove attività e l’area commerciale di Quartiere Piave, dove si insedieranno attività commerciali del comparto no food. Senza dimenticarci dei lavori di protezione idraulica”.Di che cosa si tratta?“Dopo il completamento di importanti opere a prote-zione del territorio che Broni aspettava da anni, come quelle in Via Montegrappa, l’arginatura e la pulizia dell’alveo dello Scuropasso e la vasca di laminazione per il Viorate è stato completato anche il canale di gronda, che partendo dal Sorino scende a Valle Mez-zo portandosi via le acque piovane della parte alta della collina. Da anni in occasione di forti piogge si erano evidenziati grossi problemi di deflusso delle acque superficiali nella zona Viorate e Boriolo e alla-gamenti nelle zone sottostanti. Il sistema di fossi che raccoglie le acque piovane dei versanti sopra e sotto la strada provinciale per Canneto, assolutamente in-sufficiente e privo di uno scarico diretto nel reticolo di pianura, conferiva le acque dal versante agricolo nella zona abitata depositando fango e detriti sulle strade e intasando le condotte fognarie”.Ora, invece?“Adesso il sistema di protezione idraulica della città, creato per evitare il ripetersi di tali problematiche, è stato ulteriormente rinforzato grazie alla creazione di un vero e proprio canale di guardia, che porta di-rettamente nel torrente Scuropasso tutte le acque pro-venienti dai versanti sovrastanti la strada vicinale del Viorate in assoluta sicurezza. Il valore della portata del nuovo canale in funzione, infatti, è solo di qualche metro cubo d’acqua al secondo assolutamente com-patibile con quella del torrente in piena”.Nelle scorse settimane è partito il progetto di re-cupero dell’ex scuola di viale Matteotti. Quando si concluderanno i lavori?“Il maltempo sta rallentando un po’ le attività del cantiere. Tuttavia, salvo imprevisti, l’intervento di recupero si dovrebbe comunque concludere prima dell’estate. I lavori hanno un duplice scopo: da un lato ristrutturare e valorizzare l’edificio della ex scuola Media di via Matteotti recuperandone il di-segno originale, risalente agli anni ’60. Dall’altro, realizzare al suo interno un vero e proprio centro cul-turale da utilizzare come sede per mostre ed eventi

intervenisse anche economicamente visto che Broni è l’unico Sito di Interesse Nazionale in Lombardia inquinato da amianto e il PRAL (Piano Regionale aminato Lombardia) è quasi alla scadenza. Dunque, speriamo”.La minoranza ha attaccato la gestione del servizio cimitero. Lei cosa si sente di rispondere?“La questione della gestione cimiteriale è stata og-getto di un accurato esame dal punto di vista dell’ef-ficienza, dei costi e delle risorse umane. La decisione a cui si è giunti è stata condivisa dalla maggioranza e confermata con delibera di giunta all’unanimità, ritenendo fosse la migliore su tutti i punti di vista: il comune spende di meno, nessuno è stato licenziato, il servizio non è certamente peggiorato, anzi”.Assessore Fugazza, quali saranno i prossimi pro-getti del suo Assessorato?“Se parliamo di lavori pubblici, poiché è quasi certo che questo periodo di crisi si protrarrà almeno per tutto il 2013, non pensiamo nell’anno di iniziare nuo-ve opere a carico del bilancio comunale, ma di fare tutti gli sforzi per continuare e portare compimento quelle che sono già avviate o il cui inizio è già stato definito: il nuovo plesso scolastico sarà l’unica ope-ra pubblica finanziata interamente dal comune che verrà iniziata nell’anno. I nostri sforzi economici, saranno soprattutto concentrati sugli interventi di manutenzione di strade, marciapiedi, fognature ed edifici pubblici”.Quali saranno le zone della città interessate da questi interventi?“E’ certo che se verranno i finanziamenti chiesti a Enti, Stato e Regione per le loro competenze o inve-stimenti di privati si potrà anche partire con la riqua-lificazione di alcune aree cittadine (penso ad esempio all’area compresa tra Via Matteotti, Via Cairoli e la Circonvallazione), alla realizzazione o al rifacimen-to di alcuni tratti di fognatura, ad ulteriori interventi per la sicurezza del territorio (ad esempio il ponte sullo Scuropasso, se la Provincia farà la sua parte). A questo proposito, come ho descritto in preceden-za, devo dire che molto è stato fatto nel precedente mandato: da anni il paese non è più soggetto ad al-lagamenti in conseguenza dei temporali, le fognature funzionano bene, il fango non invade più il paese”.Per quanto riguarda l’ecologia e l’ambiente?“Per quanto riguarda l’ambiente sarà prioritaria la bonifica della ex Fibronit e delle coperture in amian-to. Per l’ecologia porteremo a compimento con il Comune di Canneto la progettazione del PLIS (Par-co Locale di Interesse Sovracomunale) della valle di Recoaro, nonostante i tentennamenti del Comune di Stradella, che ha chiesto una ulteriore pausa di rifles-sione. E infine per l’edilizia privata, siamo nelle mani di chi ci governerà e gestirà l’economia e lo sviluppo del paese”.

culturali. L’intervento costerà all’incirca 880.000 euro, finanziati in parte con un avanzo di gestione, in parte con fondi derivati da convenzioni urbanistiche e il restante con alcune monetizzazioni”.Che cosa ospiterà una volta sistemata?“Una volta recuperato, l’edificio si trasformerà in un vero e proprio polo culturale. Ospiterà al suo interno la Biblioteca civica, con spazi adeguati per fornire anche nuovi servizi, e l’Archivio storico comunale, luogo dove esporre al pubblico non solo preziosi do-cumenti, alcuni risalenti al XV secolo, ma anche il considerevole patrimonio pittorico comunale. Oltre alla Biblioteca e all’Archivio storico, la nuova strut-tura ospiterà anche tutte le sedi delle associazioni culturali bronesi, oggi dislocate in Villa Nuova Italia. Inoltre vi troverà posto l’ufficio amministrativo del Teatro Carbonetti”.Tante aspettative sono riposte nell’avvio dei lavori della nuova scuola elementare. Quando potranno partire?“Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lom-bardia - Sezione Prima - nei giorni scorsi ha respinto il ricorso presentato da una delle aziende partecipan-ti al bando per la costruzione del nuovo edificio sco-lastico. I giudici del Tar hanno respinto la richiesta di annullamento della determina dell’aggiudicazione definitiva per l’affidamento del primo lotto riguar-dante la progettazione e la realizzazione della nuova scuola primaria e d’infanzia che sorgerà tra Via Ese-guiti e via San Saluto, dietro all’attuale asilo comu-nale. Nel frattempo, la ditta ricorrente ha annunciato l’ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Attendiamo ulteriori sviluppi per capire quando potrà partire il primo lotto dei lavori”.Bonifica area Fibronit. C’è speranza in questo anno di sbloccare i fondi per il secondo lotto?“La speranza c’è, ma non basta. Con le elezioni poli-tiche e regionali gli scenari possono cambiare in me-glio o in peggio. Per continuare e ultimare la bonifica secondo il progetto già definito ci servono almeno sette milioni di euro. Per lo smaltimento, come si sa, la spesa è anche maggiore e dipende dalle scelte

Mario Fugazza

che verranno fatte. Abbiamo bisogno dell’aiuto del governo centrale per i finanziamenti e della regione per le politiche di smaltimento, argomento sul quale, al momento le idee sono “poche ma confuse”, come diceva Flaiano. Per i finanziamenti andremo a Roma con il Sindaco per incontrare i responsabili del Ministero e perora-re la nostra causa. Certo che sarebbe non solo auspicabile, ma a mio pa-rere un atto dovuto, che la Regione

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FEBBRAIO 2013il Periodico 42

Maggi: “Ci sentiamo presi in giro,vogliamo risposte chiare dalla Regione”

IL VICESINDACO DI STRADELLA PREOCCUPATO PER IL FUTURO DELL’OSPEDALEST

RADE

LLA

e il Vicesindaco Piergiorgio Maggi hanno fatto con la dirigenza dell’Azienda ospedaliera non hanno por-tato alcuni risultati concreti, tanto che, nonostante la campagna elettorale in corso, gli amministratori vo-gliono rivolgersi ai vertici regionali per ottenere delle risposte concrete. Intanto l’Assessorato al Welfare, oltre alla battaglia per il mantenimento dei servizi all’Ospedale, è alle prese con il sempre crescente nu-mero di famiglie in difficoltà economicamente, che si rivolgono al Comune in cerca di aiuto. L’Ammi-nistrazione all’inizio dell’anno ha emanato un nuovo bando per aiutare gli anziani over 65 nel pagamento del canone di locazione.Vicesindaco Maggi, che sta succedendo all’Ospe-dale di Stradella?“Non c’è molto da dire: ci sentiamo letteralmente presi in giro! Dopo la vicenda della chiusura estiva del reparto di Ostetricia, fermata grazie alla nostra mobilitazione, eravamo stati rassicurati dalla dotto-ressa Troiano sul potenziamento dell’offerta qualita-tiva e professionale dell’Ospedale. Così non è stato. Anzi, nel giro di un anno, i primari di alcuni reparti se ne sono andati, alcuni in pensione, e non sono stati sostituiti se non da colleghi a scavalco. Stesso discor-so per il rinnovo dei contratti a tempo determinato dei medici e del personale del comparto, per i quali l’Azienda ha assicurato la proroga fino a maggio e non oltre. Infine le prestazioni ambulatoriali e opera-torie a singhiozzo”.Qual è la situazione del personale medico?“C’è stato un vero e proprio fuggi fuggi generale di medici, come l’ex primario di Medicina, dottor Gio-vanni Belloni, che non se ne è certo andato per rag-giunti limiti di età e così temo abbiano fatto anche i suoi colleghi. Molti professionisti sono andati da qualche altra parte e chi non lo ha ancora fatto si sta guardando in giro. È una situazione scandalosa. La mia solidarietà va ai pazienti, ai medici e agli infer-mieri, che ogni giorno operano con professionalità in queste condizioni”.Secondo lei qual è la causa di questa situazione?“Non ho alcun dubbio in proposito: si è arrivati a questo punto a causa della mancanza di progettua-lità dell’Azienda ospedaliera, che gestisce la sanità come un compitino di ragioneria, con una latitanza verso le nostre richieste che è paurosa: sono anni che chiediamo due letti di terapia intensiva, vista la pre-senza di tre sale operatorie, e alcuni letti sub-acuti, ma nemmeno in questo POA siamo stati accontentati. Stesso discorso anche per la gestione dell’ex ospeda-le di Broni, dove per ora è tramontato il progetto di un’ala per le cure delle malattie legate all’amianto. Anche qui sono stati spesi un mare di soldi pubblici, per poi non fare nulla”.Quindi, quali sono le vostre richieste?“In questi ultimi mesi mi sento costantemente con il

Presidente dell’Ordine dei Medici, Giovanni Bello-ni, che ringrazio per l’impegno. La nostra richiesta è molto semplice: visto che i primi incontri con l’Azien-da non sono serviti a niente, vogliamo incontrare i di-rigenti della Sanità lombarda per un faccia a faccia. Vogliamo tornare a casa con delle risposte chiare e precise, per poter rassicurare i nostri concittadini e i colleghi amministratori della zona. E’ vero che la Giunta regionale è ormai scaduta e c’è la campagna elettorale, ma i problemi della popolazione non si fer-mano mai”.Vicesindaco Maggi, intanto siete alle prese con un aumento sempre costante di richieste di aiuto da parte delle famiglie. Qual è la risposta della Giunta?“Stradella è fra i pochi comuni della provincia di Pa-via dove, dal 2008, si pubblicano bandi per aiutare e sostenere chi ha perso il lavoro. Sono interventi inte-grativi di quelli standard nel sociale, ma spesso utili, per non dire fondamentali. Nel 2012 abbiamo ridot-to la portata economica dell’intervento mantenendo questa forma di aiuto attraverso un contenimento di spese su altri fronti, come ad esempio il taglio del-le nostre indennità di amministratori per finanziare tali bandi. All’inizio di legislatura siamo stati criti-cati per gli adeguamenti apportati ad alcune tariffe di servizi comunali ma, a distanza di tempo, abbia-mo avuto la dimostrazione che si è trattato di una scelta giusta, che non ha pesato eccessivamente sulle tasche dei cittadini e che, oggi, ci permette di poter garantire i servizi scolastici e sociali, senza ulteriori interventi tariffari”.Ci può dare qualche dato di questo vostro impe-

gno economico?“Da quando è stato istituito il fondo anticrisi, nel 2009, sono state stanziate risorse considerevoli: ne-gli anni 2009-2010 sono stati messi in campo fondi per 60 mila euro, a favore di 68 soggetti; le risor-se residuali, inoltre, sono state ripartite tra altre 39 persone. Nel 2011 sono stati stanziati 15 mila euro a beneficio di 44 soggetti. Nel 2012, infine, 15 mila euro per 61 domande. La situazione è difficile, però noi faremo tutti gli sforzi possibili per aprire nuovi bandi. Ultimamente, inoltre, la Giunta ha stanziato altri 3822,40 euro per finanziare 20 contributi straor-dinari a famiglie in difficoltà”.Di recente avete messo a disposizione nuove risor-se. Di cosa si tratta?“Il Fondo regionale affitti dello scorso novembre conteneva limitazioni eccessive riguardo al reddito, tanto che molte domande sono state rigettate. Su 96 domande, infatti, la Regione aveva garantito il finan-ziamento solo per 46. Così abbiamo deciso di mettere a disposizione della popolazione anziana over 65, ul-teriori 8 mila euro, intervenendo dove le risorse della Regione non sono riuscite ad arrivare. Sono pervenu-te 22 richieste, tutte ritenute idonee; a queste vanno aggiunte ulteriori 14 domande, che erano state riget-tate nel bando di novembre, e che qui, invece, sono entrate d’ufficio. Le risorse non sono ancora state quantificate singolarmente, ma nei prossimi giorni ci incontreremo per definire le singole quote che co-munque dovrebbero aggirarsi tra i 200 e i 400 euro”.Vicesindaco Maggi, il prossimo anno Stradella andrà al voto. È ancora attuale la formula della Torre Civica?“La formula della Torre Civica ha anticipato di gran lunga quello che è oggi l’argomento all’ordine del giorno sulla politica e l’attenzione, spesso critica, dei cittadini verso la politica. Con la Torre Civica da 20 anni si sono messe da parte certe posizioni partitiche per puntare, insieme, ad un modo efficace di ammini-strare, con il concorso di professionalità, forze socia-li e culturali, associazionismo senza badare all’ap-partenenza politica. Certo, ognuno di noi rivendica la propria militanza, ma anche per le elezioni del 2014 andremo verso una formula analoga di Torre Civica, sempre più allargata al mondo associativo, del volontariato od economico. Perché è quanto ci chiedono, da sempre, gli stradellini”.

di oliviero mAGGi

Nonostante le rassicurazioni, com-parse sulla stampa locale, dell’Asses-sore regionale alla Sanità, sul futuro dell’Ospedale unico Stradella-Broni, l’Amministrazione comunale di Stra-della ribadisce la sua forte preoccu-pazione, condivisa con la popolazio-ne e con i Sindaci della zona, per la salvaguardia dei servizi. Gli incontri che il Sindaco Pierangelo Lombardi

Piergiorgio Maggi

L’ospedale di Stradella

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FEBBRAIO 2013il Periodico 43

“L’Amministrazione non ha saputo cogliere l’aiuto che abbiamo proposto”

IL CONSIGLIERE PDL DI MICHELE CRITICO CON LA MAGGIORANZA

di oliviero mAGGi

Il Consigliere comunale del Popolo della Libertà, Dino Di Michele, a tutto campo sull’Amministra-zione comunale stradellina. L’esponente della mino-ranza critica la Giunta Lombardi per non aver voluto cogliere l’aiuto proveniente dai banchi dell’opposi-zione, per fronteggiare la difficile situazione econo-mica. Nel contempo, però, rinnova la sua disponibi-lità a instaurare un dialogo proficuo per risolvere i problemi della comunità. Di Michele, inoltre, si pro-pone già per una nuova ricandidatura, in occasione delle elezioni comunali che si terranno tra circa un anno e mezzo.Consigliere Di Michele, come è stato il 2012 per l’Amministrazione comunale di Stradella?“Il mio giudizio è sommariamente molto critico. Come più volte ho potuto spiegare, questa ammini-strazione non ha saputo cogliere l’aiuto che la mino-ranza ha proposto in un momento economicamente e socialmente così difficile, per il paese e per la nostra città. Il mio gruppo, pur non condividendo la linea politica della maggioranza, ha cercato, su problemi concreti di interesse generale, reali punti di incon-tro in consiglio comunale e nelle commissioni, al fine di creare una fattiva e positiva sinergia tra i diversi gruppi consiliari, con l’unico scopo di sviluppare e migliorare proposte per i nostri concittadini”.Quindi avete trovato solo porte chiuse?“No, devo ammettere che per certa parte della mag-gioranza vi è stata una positiva predisposizione alla collaborazione, sapendo superare le diverse posizio-ni per raggiungere concreti obbiettivi, perché, se si ragiona con buon senso, si capisce che i problemi quotidiani dei cittadini e della città non hanno colore politico, ma possono avere diverse idee di soluzione che con dialogo e buona volontà si possono supera-re”.Lei, in particolare, in cosa si è impegnato?“Il mio impegno è stato a 360 gradi su tutti i diversi aspetti che interessano la città, ho partecipato a tut-te le commissioni e i consigli comunali che si sono tenuti nell’anno, sottoponendo ai diversi assessori e al sindaco le problematiche che i cittadini mi hanno sottoposto. In particolare il mio impegno si è concen-trato nel sociale, nel lavoro e nelle questioni attinenti ai lavori pubblici”.Uno dei problemi che ha sollevato è la cura dell’ar-redo urbano. Ora com’è la situazione?“La situazione dell’arredo urbano è sotto gli occhi di tutti, ossia pessima. L’amministrazione, con mesi e mesi di ritardo, ha inteso non date avvio ad un bando di gara pubblico per l’appalto di rinnovo degli arre-di, adducendo la motivazione che non vi era interes-se da parte di aziende a partecipare. Io sono certo che questo non sia vero, se il bando fosse stato fatto per tempo, con capacità lungimirante e prevedendo incentivi alla creazione di ambienti urbani a misura d’uomo e di bambino, avrebbe avuto sviluppi positi-vi nelle complesse dinamiche che ruotano attorno al turismo e al commercio, nella più complessa vivibi-lità dei luoghi urbani da parte di tutti noi cittadini e contribuenti. La scelta dell’amministrazione a mio avviso non ha le premesse giuste per avere un arredo urbano adeguato alle aspettative e senza costi per le casse comunali, mi riservo di vedere i risultati e giu-dicare a cose fatte, pur rimarcando la disponibilità a partecipare alle decisioni che si vorranno adottare”.

Mentre riguardo all’illuminazione pubblica, altro motivo di scontro con la maggioranza, cosa ci può dire?“Sull’annoso problema dell’illuminazione pubblica vi è molto e poco da dire, basti pensare che è stato uno dei miei primi interventi da neo consigliere nel 2004, da allora le mie interrogazioni e interpellanze sulla scarsa illuminazione di molte zone cittadine e sulla carente gestione degli impianti, non si contano più. Vi sono stati progressivi ma lenti miglioramenti con la precedente amministrazione, che si sono inter-rotti con l’attuale, con addirittura maggiori costi per le casse comunali e minori risultati. L’illuminazione cittadina è una questione certamente complessa che vede interessati diversi soggetti oltre al comune, ma dai contatti che personalmente ho potuto avere in questi anni con alcuni degli interessati vi sarebbero margini di miglioramento, se non prevalessero pre-sunzione e personalismi di alcuni. Le nuove tecnolo-gie LED e di telecontrollo dei punti luce con autono-ma capacità di accensione solo alla reale necessità crepuscolare, ad esempio, potrebbe ridurre i consumi e i costi molto onerosi per il comune fino al 50%”.Cosa altro non approva dell’operato della maggio-ranza?“Io avrei dato maggiore attenzione alla conservazio-ne del territorio, valutando con diversi strumenti la sempre maggiore cementificazione, anche alla luce dell’innumerevole quantità di invenduto immobilia-re presente sul nostro territorio. La salvaguardia del territorio e la cementificazione, sarebbe un tema più attinente alla sfera sinistrorsa di questa maggioranza cittadina che invece latita e lascia a me consigliere PdL di sollevare un tema di cui tutti parlano e sparla-no ma poi in sede istituzionale propone e approva per interessi di cassa. Altro tema non meno importante è lo sviluppo del piano integrato di video sorveglianza cittadina, attinente alla sfera sicurezza per cui la no-stra città vanta un assessore specifico. L’attuale am-ministrazione non ha proseguito in un progetto orga-nico modulare di video sorveglianza, di vie e piazze, con registrazione dei filmati per eventuali indagini giudiziarie e amministrative, senza però riuscire ad ampliare come previsto il raggio d’azione di questo controverso strumento di sicurezza urbana”.L’Assessore alla Sicurezza, però, ha promesso un’implementazione dell’impianto.“Le promesse dell’assessore in sede di consiglio sono state quelle di inserire nel 2013 tre telecamere oggi presenti in città, ma non precisamente collegate al generale impianto cittadino, con la speranza di riu-scire a sviluppare e ampliare i punti video sorvegliati della città. La proposta illustrata da me all’assesso-re Filipponi è stata quella di coprire l’ingresso della città, area ospedale piazza senatore Luigi Meriggi, via Trento con una fissa e una mobile in due punti distinti che interessi l’intersezione via Trento, vicolo Faravelli e via Chiozzi, oltre all’area scuole, via San Martino, con anche il miglioramento generale di al-tre come quelle all’area giardini pubblici”.Per quanto riguarda i servizi sociali, invece, quale sarà il quadro per il 2013?“Il welfare cittadino interessa la fetta più consisten-te del bilancio comunale, perché pur con margini di miglioramento ha un raggio di azione molto esteso e ben organizzato, tanto da raggiungere in modo qua-lificato le diverse fragilità ed esigenze dei cittadini. Per il 2013 si prospetta un complesso e difficoltoso

lavoro per garantire i servizi fino ad ora erogati, pur consci che si dovranno affrontare alcuni tagli, in previsione delle ulteriori difficoltà in cui molti nostri concittadini si troveranno, conseguentemente alla perdita di lavoro. Auspico di poter continuare ad in-cidere nell’attività politica del nostro welfare, come avvenuto fino ad oggi, in piena sinergia e collabora-zione con l’assessore Maggi, i dirigenti di servizio e tutti gli uffici”.Lei ha chiesto maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione al problema del gioco d’az-zardo negli adulti. A cosa si riferisce in particola-re?“Nel contesto generale di crisi molti studi dicono che il gioco patologico aumenta, distruggendo e di-sgregando, individui, famiglie e società intere. Molti comuni e città si stanno munendo di regolamenti re-strittivi e cautelativi nell’orbita del gioco d’azzardo, come anche Stradella per diversi aspetti ha fatto. In sede di commissione consiliare 3^ ho proposto con l’accoglimento unanime di tutti, di incrementare l’aspetto dipendenze da gioco nell’ambito del proget-to dipendenze che l’amministrazione da anni porta avanti, con uno specifico incontro tenuto da compe-tenti rappresentanti della Guardia di Finanza e la creazione di un volantino che illustri i pericoli del gioco compulsivo patologico e le sue conseguenze, inoltre l’illustrazione di alcuni riferimenti di associa-zioni e istituzioni che possano dare un aiuto concreto a chi volesse informazioni. La mia proposta prevede anche di verificare la fattibilità di alcune modifiche del regolamento di polizia urbana e rurale in merito all’installazione dei video poker nei luoghi pubblici, con obbligo di cartelli ben visibili che illustrino i di-vieti, pericoli ed eventuali riferimenti di aiuto per chi lo volesse”.Consigliere Di Michele, tra un anno e mezzo ci sa-ranno le elezioni comunali. Lei si ricandiderà?“Certamente! Non ho motivi per non riproporre la mia candidatura ai cittadini, la mia esperienza è to-talmente positiva come anche il mio lavoro politico nei diversi ambiti di intervento, ho portato risposte concrete e molte soluzioni a problemi che i miei con-cittadini in questi anni mi hanno sottoposto. Cer-tamente avrei voluto poter fare molto di più, ma la posizione di minoranza non lo ha consentito e tutti i risultati ottenuti sono il solo frutto dei buoni rapporti interpersonali con il sindaco e i diversi interlocuto-ri interessati. Auspico un nuovo progetto civico, che rinnovi la politica stradellina, aperto ai giovani e alla società civile, con un profondo ricambio genera-zionale radicato nelle esperienze positive dei diversi schieramenti, guardando oltre ai singoli personalismi per la realizzazione di un concreto progetto politico che porti la nostra città a meglio affrontare le diverse sfide che il futuro le riserva”.

STRADELLA

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Escursioni con la Pietra Verde: eccoil programma per la nuova stagione

TRENTA ITINERARI ALLA SCOPERTA DI LUOGHI FANTASTICIEV

ENTI

nostro fisico, alla mente e allo spirito. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come il camminare aiuti a prevenire 24 patologie gravi, tra le quali il diabete di tipo 2, pressione alta, obesità, riducendo il rischio d’infarto e di ischemie. È in questo ambito, oltre natu-ralmente in quello eco-sportivo, che si sviluppano le iniziative della Pietra Verde. “Quest’anno - spiegano i responsabili dell’associazione naturalistica -, come istruttori IWE della Pietra Verde abbiamo pensato ad alcune novità, dal 2013 le nostre attività verranno suddivise in 3 settori: il settore walking naturalisti-co, il settore walking di montagna e il settore wal-king storico-culturale: il primo settore è dedicato alla scoperta delle nostre Province: Pavia, Alessandria, Piacenza e Genova. Un gigantesco territorio in par-te ancora selvaggio e incontaminato, un Appennino che unisce quattro regioni e regala emozioni uniche e incomparabili. Cammineremo in pianura, in collina, in montagna, percorreremo antichi sentieri compresi quei famosi tracciati che portavano sulla costa Ligu-re per l’approvvigionamento del preziosissimo sale. Scopriremo castelli, paesi, chiese, storie e leggende al limite dell’incredibile, in inverno ci cimenteremo a ciaspolate sulla neve, sull’Appennino o sulle Alpi nei pressi di attrezzati Rifugi. Walking sportivo per tutti quindi, dove le esplorazioni nelle valli potranno esse-re di più giorni, ma con la possibilità a tutti anche con poco allenamento di partecipare. Il secondo settore è più impegnativo, dove si richiede alla persona parte-cipante un po’ più di allenamento e spirito di adatta-mento, dove i walking possono essere svolti in parec-chie giornate (3-8 giorni) e con uno zaino pesante. Un walking sportivo più gravoso quindi, ma appagante, dove raggiungere la meta camminando, esplorando e osservando per parecchi giorni l’ambiente che ci circonda, farà di questi trekking più impegnativi una vera esperienza di vita che ci accompagnerà per sem-pre. Il terzo settore riguarda le gite fuori provincia alla ricerca di città d’arte, Borghi medievali, angoli caratteristici, storici e i parchi più belli d’Italia. In quasi tutte le uscite si utilizzano i pullman, l’obiettivo è di osservare le bellezze storiche, artistiche e natu-ralistiche camminando lentamente, senza affanni, at-trezzati sempre da zaino e un paio di scarpe comode”.Ma ecco nel dettaglio tutto il programma per la sta-gione 2013. 03 febbraio Nervi - Monte Santa Croce (GE); 17 febbraio Il ciappo delle Conche (SV); 03 marzo: Il passo dell’”Airone” (AL); 17 marzo Il pae-se fantasma di Rivarossa (AL); 24 marzo Nei luoghi di Giuseppe Verdi (PR); 07 aprile Il trenino rosso del Bernina (SO); 14 aprile: La grande Foresta tra due fiumi (PV); 24-26-26-27-28 aprile S. Miniato – Siena (PI-SI); 05 maggio Il Monte Chiappo – Trek-king fotografico (PV –AL –PC); 19 maggio Sirmione e il Vettoriale di Gardone Riviera (BS); 02 giugno L’Anello della Regina (PV); 15/16 giugno 2° Work

Briganti (PV); 10 novembre Sulla Via del Mare e del Sale (AL-PV); 24 novembre Il Tempio della Frater-nità (PV); 01 dicembre Capo Noli (SV); 15 dicembre i mercatini di natale di Levico e Trento (TN). La tes-sera associativa annuale ha un costo di € 20,00. La quota di partecipazione a ciascuna escursione per i non associati è di € 5,00. La quota associativa o quel-la giornaliera comprende il servizio Istruttori IWE e la copertura assicurativa. Info: Walking naturalistico: Riccardo Rancan 338.5291405; Walking di monta-gna: Guido Albasini 348.2324896; Walking storico-culturale: Flavio Mogni 331.3197593. Mail: [email protected] - www.lapietraverde.info

di AlessAndro disperAti

Anche per l’anno 2013, La Pietra Ver-de propone 30 nuovi itinerari escur-sionistici. Gli Istruttori IWE (Istrut-tori di Walking Ecoconsapevole), hanno plasmato un programma nuovo e molto differenziato. L‘obiettivo è di passare insieme giornate rasserenanti, distensive, facendo nuove conoscen-ze e lasciando a casa ogni pensiero, consapevoli che camminare fa bene al

Shop sul riconoscimento farfalle (AL); 23 giugno Ceresole Reale – Valle Orco (TO); 29/30 giugno La riviera del Brenta e le Ville Venete (VE); 14 luglio Il Monte Zerbion (AO); 20 luglio Notturna sul Passo dell’Aquila (PV); 28 luglio Il Lago Nero (VB); 04 agosto Il Monte Giarolo (AL); 10 agosto Nottur-na sull’Anello di San Lorenzo (AL); 16-25 agosto Il cammino di Santiago: Tui - Santiago (P-ES); 01 settembre Il Rifugio Giacoletti (CN); 15 settembre Como, Brunate e villa del Balbianello (CO); 24- 26-27-28-29 settembre Dal rifugio San Lorenzo a Ge-nova (La Via della Lanterna) (AL – GE); 06 ottobre I villaggi di pietra (VB); 20 ottobre Il Sentiero dei

Due immagini delle escursioni organizzate dalla Pietra Verde (foto: Pierluigi Casanova)

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FEBBRAIO 2013il Periodico 45

Piero Bevilacqua: “Quest’annoomaggeremo Giuseppe Verdi”

IL SUCCESSO DEL CORO “AMICI DELLA MONTAGNA” DI CASTEGGIOEVENTI

di FAbiAnA bello Il coro “Amici della montagna” di Casteggio, pure essendo stato creato circa quarant’anni fa, non sen-te gli anni che passano: oltre alla partecipazione a concerti e celebrazioni liturgiche, recentemente ha allargato il proprio raggio d’azione a rassegne e con-corsi in ambito regionale e nazionale. L’attività della corale varia dalla partecipazione a raduni alpini, ce-lebrazioni liturgiche, feste nazionali e patronali, fino ai concerti organizzati a scopo benefico. Grazie al re-pertorio tradizionale dei canti di montagna, sempre molto apprezzati dal pubblico, oltre all’impegno dei componenti, tutti non professionisti, il coro “Amici della montagna” ha conquistato un posto importante nel panorama della provincia di Pavia, e non solo.Per saperne qualcosa in più abbiamo parlato con l’Ing. Piero Bevilacqua, ex sindaco di Montebello della Battaglia, direttore del coro da circa due anni.Direttore Bevilacqua, quando è nato il coro “Ami-ci della montagna”?“Il coro è nato circa quarant’anni fa a Casteggio da un gruppo di appassionati di musica di montagna”.E lei da quando lo dirige?“Personalmente ho diretto il coro una prima volta per circa otto anni, all’incirca dal 1985-’86 al 1993-’94, poi un paio di anni fa sono tornato per dirigere nuovamente i cantori”.Com’è costituito il coro?“Il gruppo è formato da circa trenta elementi, tutti uomini. Si tratta di persone provenienti dai paesi vi-cini, abbiamo cantori di Voghera, Stradella, Lunga-villa, Torrazza Coste, Montebello, Casteggio... un po’ da tutta la nostra zona, insomma”.Come si compone il vostro repertorio?“Il nostro è prevalentemente un repertorio classico del canto popolare della montagna. Ci capita spes-so di seguire delle celebrazioni liturgiche, durante le quali eseguiamo dei canti appositi di ispirazione polifonica”.Partecipate a qualche manifestazione o gara in particolare?“Da circa due anni partecipiamo alla Rassegna dei cori lombardi, in rappresentanza della provincia di Pavia. Ogni anno questa manifestazione si svolge in una provincia diversa della Lombardia, l’anno scor-

cade il bicentenario della nascita. Poi, nella seconda metà di giugno, parteciperemo alla Rassegna dei cori lombardi”.Quante volte provate a settimana?“In genere le prove avvengono una volta a settimana, nei locali della Biblioteca comunale di Montebello della Battaglia. Ovviamente, quando ci avviciniamo ai concerti intensifichiamo il lavoro”.Qual è la sua più grande soddisfazione come diret-tore del coro? “Sicuramente il rapporto umano con i cantori: siamo tutti non professionisti, abbiamo un altro lavoro, però vedere queste trenta persone che si impegnano, che donano al coro un po’ del loro tempo nonostante la stanchezza e la pesantezza delle prove, è sicuramente una bella soddisfazione. La buona riuscita dei nostri spettacoli ci ripaga della nostra abnegazione, anche perchè ci esibiamo senza scopo di lucro. Nel gruppo sono presenti anche dei ragazzi più giovani, che po-tranno in futuro sostituire i componenti più anziani quando questi decideranno di ritirarsi. In generale, posso dire che il coro ha raggiunto un buon livello sia di amalgamazione che esecutivo”.

so, per esempio, siamo stati a Sondrio, quest’anno andremo a Bergamo... Durante questa rassegna, a cui prendono parte circa quindici cori, si eseguono musiche popolari di ispirazione lombarda”.Quali sono i canti che il pubblico apprezza mag-giormente?“Il pubblico, in generale, apprezza molto le musi-che e i canti tradizionali popolari della montagna. Insieme ai pezzi più classici, però, da qualche anno proponiamo brani di un autore moderno e molto co-nosciuto, Giuseppe De Marzi, a cui dobbiamo canti molto amati e proposti da tutti i cori di questo tipo, come “Signore delle cime” e “Ave Maria””.Quali sono i vostri progetti per i prossimi mesi?“Siamo reduci dal concerto dell’Epifania, che ha avuto luogo nella chiesa parrocchiale di Montebel-lo della Battaglia e che ha riscosso molto successo. Per il mese di maggio abbiamo in programma una serata ancora a Montebello, in occasione del 154° anniversario della battaglia, in collaborazione con la banda musicale “Cetra d’oro 1881” di Casteg-gio, durante la quale eseguiremo musiche verdiane, in omaggio al grande compositore di cui quest’anno

Ilcorodella

Montagnadi

Casteggio

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FEBBRAIO 2013il Periodico 46

Marchi: “Il mio grande desiderio è poter tornare a suonare nella mia città”

LA PARABOLA DI MARCO MARCHI: DA STRADELLA AL DELTA DEL MISSISSIPPIEV

ENTI

culla del blues e il fiume Po. Nonostante abbia girato tutto il mondo, infatti, Marchi non dimentica le sue origini: a Stradella ha lasciato gli amici, i ricordi, le prime strimpellate con la chitarra. E, nonostante sia sempre distante, torna volentieri a Stradella per rivi-vere gli anni della giovinezza. Con un grande desi-derio: tornare nella sua città natale per suonare con il suo gruppo.Marco Marchi, da Stradella al Delta del Mississi-pi. Quando inizia questa avventura?“La mia storia inizia nel lontano 1982, quando ho dovuto decidere cosa fare della mia vita e cercare un lavoro. Inevitabilmente ho scelto il mondo della mu-sica, che poi è diventato la mia vita. All’inizio sono fi-nito con i Mandolin Brothers, ma intorno a Stradella non c’erano locali in cui esibirsi. Poi mi sono trasfe-rito a Piacenza e qui mi sono dedicato al ballo liscio con le grandi orchestre dell’Emilia Romagna. Sono stato un anno negli Stati Uniti e qui mi sono avvici-nato ai generi musicali che pratico tutt’ora. Tornato in Italia mi sono diplomato in Jazz alla Scuola Civica e poi mi sono trasferito in Svizzera dove ho imparato il blues”.E, poi, dal 2009 i “Moyo Workers”.“Sì, esatto. Il gruppo è formato da quattro persone: ci sono io, chitarra e voce, che sono un po’ il leader della band e mi occupo del settore musicale; poi c’è Claudio Egli, armonica, che si occupa di gestire la pagina del gruppo sui social network e cura le pub-bliche relazioni; Fabio Bianchi, basso-tuba e sousa-phone, che si occupa del booking; infine Toby Stiftner, batteria, che cura il sito internet. Sono davvero molto soddisfatto di questo gruppo, perchè in soli tre anni da zero siamo arrivati a farci conoscere a livello in-ternazionale”.Come mai ha scelto proprio la Svizzera?“Io avevo già abitato in Svizzera tre anni, dal 1988 al 1990, e lì ho mantenuto delle amicizie anche quando poi sono rientrato in Italia. Quando poi ho conosciu-to la mia attuale compagna l’ho convinta a trasferirci là e così è stato. Nel frattempo in Svizzera ho conso-lidato le amicizie, che sono via via diventate collabo-razioni professionali. In Svizzera si riesce a vivere e a lavorare con la musica, cosa che invece in Italia è difficile”.Qual è il genere musicale in cui si è specializzato?“Il genere in cui mi sono specializzato è il blues acu-stico pre-bellico, specificatamente dal 1920 al 1940, con alcuni strascichi anche negli anni ‘50. Prima degli anni ‘30 la differenza tra Piedmont blues e Early jazz non era così marcata. Dagli anni’30-’31, poi, si dividono e prendono strade diverse. Io nasco come chitarrista acustico e solo dopo mi sono butta-to sull’elettrica. Ho iniziato proprio qui a Stradella con Enrico Negri e Gianfranco Brigada: suonavamo i grandi artisti della West Coast come Neil Young”.

Come mai è così difficile portare il blues anche nel-le nostre zone?“Purtroppo c’è un grandissimo problema di tipo cul-turale, soprattutto qui in Oltrepò. Premetto che non voglio essere polemico e non ce l’ho con nessuno. Ci sono molti amici, grandi professionisti, che si esibi-scono qui, e che io apprezzo molto. Secondo me però non c’è nessuna novità, sono vent’anni che al pubbli-co vengono proposte le stesse cose. È giusto che la gente scelga dove poter andare a sentire la musica. Ci vorrebbe un’alternativa seria che al momento non c’è”.Ora in cosa siete impegnati?“Attualmente sto girando la Svizzera in tourneè con il nuovo disco. Per ora mi dedico a questo e devo dire che stiamo avendo molte soddisfazioni. Nel frattem-po, inoltre, sto già pensando ad una nuova produzio-ne. Questa volta vorrei concentrarmi su New Orle-ans, sto lavorando su uno straordinario autore come John Meaney. E molto probabilmente tornerò per un nuovo viaggio negli Stati Uniti”.Il nome di Stradella è conosciuto nella parte di mondo in cui lei ha girato?“Sì, è molto conosciuta per la fisarmonica, soprattut-to nel Canton Ticino e in tutta la Svizzera italiana, e per i nostri vini straordinari. Secondo me serve una politica turistica e di promozione del nostro territorio che attualmente non vedo nelle istituzioni. Io so di diversi amici che da Lugano sono venuti a fare dei giri in bici a Varzi e nell’Alto Oltrepò, rimanendo sbalorditi dal paesaggio e dai panorami. Purtroppo noi non sfruttiamo queste nostre bellezze. Ripeto an-cora: il turismo sul grande fiume come succede con il Mississipi qui non è sentito. Abbiamo un grande dono della natura che bistrattiamo e che invece potrebbe dare tantissimo”.

di oliviero mAGGi

Marco Marchi, classe 1958, famoso chitarrista di origini stradelline, da parecchi anni si è trasferito in Svizze-ra e lì, nel 2009, ha creato una band, i “Moyo Workers”. Marchi si è specia-lizzato nel genere blues e il suo ulti-mo lavoro è un cd, dal titolo “My Old River”, dedicato ai due grandi fiumi che hanno segnato la sua vita e la sua carriera professionale: il Mississipi, la

Qual è l’ultimo lavoro realizzato con il gruppo?“Il mio ultimo cd, che è possibile scaricare da I-Tu-nes, si intitola “My Old River” ed è un omaggio al Mississipi, culla della musica blues, e al Po, il fiume della mia terra a cui sono da sempre legato. L’atmo-sfera del Mississipi è simile a quella che ricordo sul fiume Po quando ero più giovane, la musica, le feste con gli amici. Purtroppo il Po non è sfruttato per la navigazione è questo è un peccato. Spesso sono di-stante dalla mia terra, però quando posso ci torno volentieri. Qui ho lasciato tanti cari amici e, più si va avanti con l’età, più si ha voglia di ritrovarsi, di ricordare i vecchi tempi e di sentire parlare il dialetto della tua città. Mi piacerebbe davvero poter tornare un giorno a Stradella a suonare con il mio gruppo. Non è detto che non succederà”.

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FEBBRAIO 2013il Periodico 47

Quaquarini: “Vogliamo coinvolgere anche i giovani nell’Anpi”

LE INIZIATIVE DELLA SEZIONE ANPI DI MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA EVENTI

di FAbiAnA bello

Dal giugno dello scorso anno è rinata la sezione Anpi di Montebello della Battaglia, che ha l’obiettivo di ricordare gli avvenimenti e gli episodi della Resisten-za locale. Il presidente Stefano Quaquarini ci parla delle loro iniziative, tra cui la pubblicazione di un li-bro riguardante i caduti partigiani di e a Montebello. Questa associazione è costantemente alla ricerca di documenti, foto o altro materiale riguardante la Re-sistenza.Presidente Quaquarini, quando è nata la sezione Anpi di Montebello della Battaglia?“L’Anpi, che sta per Associazione Nazionale Par-tigiani d’Italia, era presente a Montebello fin dal periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Alla morte della persona che se ne interessava, gli iscritti si sono tesserati prevalente-mente a Casteggio e Voghera. L’anno scorso ci siamo resi conto che c’erano i presupposti per ricreare una sezione a Montebello, quindi abbiamo chiesto il per-messo all’Anpi provinciale ed eccoci qui”.Quali sono le vostre attività principali?“Ci occupiamo prevalentemente di attività istituzio-nali che hanno lo scopo di ricordare gli avvenimenti e gli episodi della Resistenza locale e non, che hanno portato alla liberazione del nostro Paese dal regi-me nazifascista. Uno dei nostri obiettivi principali è senz’altro quello di cercare di avvicinare i più giova-ni all’Anpi, associazione che ha, tra gli altri, anche lo scopo di difesa della Costituzione e dei valori in essa contenuti”. C’è un riscontro positivo da parte della comunità locale?“Direi di sì, nel primo anno di vita della nostra sezio-ne abbiamo venduto circa 45 tessere, ma nell’anno corrente contiamo di aumentare il numero di persone che partecipano attivamente alla vita dell’associa-zione”.A quali eventi partecipate?“Partecipiamo a raduni e commemorazioni anche in altre regioni, e quest’anno abbiamo in progetto di or-ganizzare iniziative anche qui a Montebello, sia rela-tive alla Resistenza che a temi più moderni, ma che si rifanno comunque ai principi e ai valori dello statuto dell’Anpi. Per esempio, il 6 gennaio scorso, anniver-sario della morte del partigiano Pietro Rinaldi, ferito dai fascisti il 3 gennaio 1945 e deceduto il giorno dell’Epifania dello stesso anno, il direttivo Anpi e al-cuni iscritti hanno deposto due mazzi di fiori in suo ricordo: uno sul luogo del ferimento, e l’altro presso Largo Rinaldi”.Le vostre iniziative trovano terreno fertile anche tra i più giovani?“Ovviamente le persone di una certa età, che hanno vissuto sulla propria pelle il periodo della Resistenza e del Dopoguerra, sono più interessate a questi temi e di conseguenza alle nostre attività, mentre i giovani si stanno avvicinando piano piano alla nostra associa-zione, in cui, perchè no, anche loro possono ricoprire dei ruoli importanti. Nel nostro direttivo sono presen-ti alcuni ragazzi che hanno creato il profilo Facebo-ok dell’Anpi di Montebello: sicuramente questo è un segnale positivo, un modo per rimanere al passo coi tempi”.Che cosa avete in cantiere per il 2013?“Per il 25 aprile, se tutto va bene (ovvero se troviamo i finanziamenti), stiamo preparando la pubblicazio-

ne di una raccolta di episodi della Resistenza locale, per ricordare i caduti partigiani di e a Montebello. Stiamo facendo delle ricerche soprattutto su uno dei comandanti partigiani dell’Oltrepo’, Carlo Barbieri, il cui nome di battaglia era Ciro, originario proprio del nostro paese. Abbiamo la fortuna di poterci avva-lere di collaborazioni importanti per questo progetto: quella del professore Ugo Scagni, storico di Stradel-la e maggior esperto della Resistenza in Oltrepo’, e quella del Dott. Gianfranco Bertelegni, giornalista, coinvolto nelle fasi di ricerca e scrittura. Speriamo di riuscire a trovare dei finanziamenti, anche perchè

partecipazione di una nostra delegazione alla Festa nazionale dell’Anpi e alla Festa provinciale. Inoltre, prossimamente vogliamo organizzare la Festa del tes-seramento, rivolta prevalentemente ai nostri iscritti e dove, chi volesse tesserarsi, potrà farlo”.A Montebello è stato anche salvato un aviatore americano...“Esatto, nel 1944, nei pressi di Montebello, è caduto un aereo americano che aveva partecipato al bom-bardamento di un ponte nei pressi di Novara. L’intero equipaggio abbandonò il velivolo e si lanciò con il paracadute sopra la zona tra Casa del Lupo e il ci-mitero. Tutti i membri vennero catturati dai tedeschi, si salvò solo un giovane tenente, che venne soccorso dai contadini e condotto in un cascinale vicino a Ge-nestrello”.Una testimonianza sicuramente molto importan-te...“La storia di Montebello è ricca di episodi di questo tipo, e, a proposito, ne approfitto per fare un appello: se qualche montebellese è in possesso di documenti, foto o altro materiale riguardante la Resistenza o i partigiani può contattare me o gli altri associati, in modo da raccogliere questo materiale per farne una mostra”.

possiamo solo contare sul denaro ri-cavato dalla vendita delle tessere, al massimo possiamo sperare do ottene-re qualcosa dalle pieghe del bilancio dell’Anpi provinciale. Ad ogni modo, per l’anniversario della Liberazione vorremmo anche organizzare qualcosa insieme alle altre associazioni presenti a Montebello della Battaglia”.Altre iniziative non legate al 25 apri-le?“Uno dei nostri progetti è senz’altro la

A Varzi c’è il carnevaleDAL 10 AL 17 FEBBRAIO TUTTI IN MASCHERA

di AlessAndro disperAti

Dal 10 al 17 febbraio torna il tradizionale appun-tamento con il Carnevale di Varzi quest’anno più ricco che mai di appuntamenti ed avvenimenti. Si parte domenica 10 febbraio con la sfilata dei carri allegorici a partire dalle ore 14,30 per le vie del pa-ese. La sera i pifferi Stefano Valla e Daniele Scurati animeranno il carnevale con gighe, alessandrine, monferrine il tutto a suon di pifferi e fisarmoniche. Lunedì 11 febbraio presso il salone delle feste del

Cinema Italia alle ore 22 Gran Carnevale di Varzi animato da Dj Carletto e con l’orchestra di Marino Castelli. E Poi grande festa anche domenica 17 feb-braio. Alle ore 15 è previsto il carnevale dei bambi-ni sempre presso il Cinema Italia e alla sera, a par-tire dalle ore 22, andrà in scena la pentolaccia. Tutti alla prova bendati e muniti di bastone. Chi riuscirà a colpire e a mandare in frantumi la grande sago-ma appesa e stracolma di dolci? Durante la serata musica e walzer con l’orchestra di Andrea Fiorini e la sua fisarmonica. Insomma tanti appuntamenti che non mancheranno di attirare il grande pubblico.

Stefano Quaquarini

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FEBBRAIO 2013il Periodico 48

Annibale Covini nominato presidenteNuovi stimoli per promuovere Stradella

NUOVA GUIDA PER LA PRO LOCO-PROMOLTREPO’ DI STRADELLAEV

ENTI

dell’uscente Vincenzo Poggi: i consiglieri eletti han-no nominato alla guida della Pro Loco Annibale Co-vini, già membro del Cda e collaboratore dell’Orato-rio San Giovanni Bosco. A Covini si affiancheranno Valeria Gibertoni (Vicepresidente) e Carla Poletti (Segretaria). Nel nuovo direttivo sono entrati: Mas-simo Azimonti, Giuseppe Andreoli, Amilcare Covi-ni, Antonio Curedda, Carlo Delmonte, Daniele Fi-lipponi, Vincenzo Fracchiolla, Luigi Lazzarini, Ugo Mingon, Franco Provini, Angelo Riccardi, Alessan-dro Torreggiani, Sergio Garatti, Arturo Landrini, Fausto Moretti, Bruno Schieppati, Umberto Lodola,

di oliviero mAGGi

Cambio al vertice della Pro Loco-Promoltrepò di Stradella. Gli iscritti all’associazione, infatti, lo scorso 27 dicembre, sono stati chiamati a scegliere il nuovo direttivo, dopo una prima fase di preconsultazioni. All’ordine del giorno anche la no-mina del nuovo Presidente, dopo le dimissioni, per motivi personali,

Roberto Provenzano, Loredana Alberici, Claudio Lombardini. «E’ giusto che ogni tanto ci sia un ri-cambio di persone all’interno delle associazioni – afferma Poggi – per dare nuovi stimoli all’attività e per favorire un ricambio generazionale. Con questo nuovo direttivo, prevedo un rafforzamento dell’or-ganizzazione: persone, che già avevano incarichi di responsabilità, sono stati ulteriormente valorizzati e, accanto a loro, si sono affiancate nuove leve, che si assumeranno ben presto precisi incarichi». «No-nostante l’eredità importante che ci ha lasciato Vin-cenzo Poggi, cercheremo di fare del nostro meglio - afferma il neo Presidente, Annibale Covini - sono molto contento, perchè vedo che la squadra c’è e ha voglia di impegnarsi». La Pro Loco è già al lavoro per il Carnevale stradellino, che si terrà domenica 3 marzo. «Oltre a questo stiamo già pianificando gli eventi durante tutto l’anno e ci impegneremo per continuare la proficua collaborazione con il Comu-ne, Ascom, Auser e tutti i soggetti del territorio, che ha permesso il successo delle tante manifestazioni che abbiamo organizzato in questi anni» conclude Covini.

Escursioni in Appennino: un libro per andare alla scoperta di luoghi incantevoli

LA RECENSIONE a cura di Maria Grazia Bottone

Alessandro Disperati oltre ad essere il direttore de “Il Periodico News”, è giornalista e scrittore: dal 2000 ad oggi ha pubblicato numerosi libri sulle lo-calità che si trovano in Valle Staffora. Sono molto belle e suggestive le fotografie che accompagnano i testi, i quali ci permettono di conoscere e appro-fondire le origini e la storia di paesi a noi così vici-ni. Vengono descritte la collocazione geografica, le principali bellezze architettoniche e naturalistiche. Inoltre, l’autore, cerca di evidenziare le tradizioni, le feste e le saghe più famose, i prodotti più tipici e gustosi, i personaggi più illustri e gli eventi culturali più significativi. Chi legge i suoi libri riesce a “ve-dere” alcuni aspetti di questi luoghi che potrebbero passare inosservati anche ai più assidui frequenta-tori! In particolare vorrei soffermarmi su uno degli ultimi libri pubblicati: Escursioni in Appennino. Nel leggerlo emerge subito la passione dell’autore per la montagna, la guida raccoglie alcune delle più belle escursioni che si possono fare sull’Appennino al confine tra quattro regioni: Emilia, Lombardia, Piemonte e Liguria. Si tratta di camminate che ci permettono di salire in cima a vette quali il Mon-te Penice, il Monte Lesima, l’Antola, dai quali è possibile godere paesaggi incantevoli. Tutti luoghi caratterizzati da aspetti ambientali e vegetazionali molto simili e che vantano di un particolare interes-se naturalistico. Tra questi, degni di particolare nota sono il Parco del Monte Antola, istituito nel 1995 e appartenente al territorio genovese, il Giardino Al-pino di Pietra Corva e la Riserva Naturale del Mon-te Alpe, realizzati in Provincia di Pavia con al fine di salvaguardare le specie floristiche di alta quota e

di divulgare la conoscenza relativa a questo grande patrimonio. Le località di partenza delle escursioni sono raggiungibili attraverso strade asfaltate e gli iti-nerari spesso toccano paesi che oggi risultano ormai disabitati. L’Appennino spesso viene sottovalutato, ma è in grado di farci conoscere posti nuovi, tutti da scoprire e ammirare. Alcuni sentieri ci guidano direttamente dalle montagne fino al mare: sono le vecchie mulattiere che venivano utilizzate nel tratto che da Varzi si snoda fino a Genova, anticamente percorso da mercanti e pellegrini, denominato “Via del Sale” per il commercio di questa preziosa ma-teria. Tra queste, in particolare, voglio segnalarne una: l’escursione al Monte Chiappo che fa parte del gruppo del Monte Antola, quale terza vetta, in ordine di altezza, dopo quelle del M. Lesima e del M. Ebro: segna il confine tra le provincie di Pavia, Alessandria e Piacenza. Sul Monte Chiappo transi-tava la ‘Via del Sale’ lombarda, attraverso la quale era possibile raggiungere il porto di Genova dove veniva caricato il sale, materiale di difficile reperi-mento nei territori lontani dal mare e indispensabi-le per la conservazione degli alimenti. La vetta del Monte Chiappo, che sovrasta quattro valli, la Staf-fora, la Boreca, la Borbera e la val Curone, è forse il punto più particolare, da cui si possono ammirare la catena delle Alpi e il Mar Ligure. Si può salire con la seggiovia (che sale da Pian del Poggio), ma anche a piedi con una passeggiata di 40 minuti. Durante il cammino la vista spazia verso il Monte Lesima, verso la Val Borbera e il Monte Ebro. In cima c’è un rifugio che è possibile trovare aperto durante i giorni festivi. Le escursioni presentate sono tante e

corredate da fotografie molto suggestive che vi per-mettono di immaginarvi in cammino con gli scarpo-ni ai piedi, lo zaino sulle spalle, con una buona me-renda, per scoprire questi luoghi di grande interesse naturalistico, storico e archeologico.

Titolo: Escursioni in AppenninoAutore: Alessandro Disperati

Editore: XausPrezzo: € 10,00

Annibale Covini

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FEBBRAIO 2013il Periodico 49LA GARA E’ ANDATA IN SCENA A BRESCIA

Trionfo dei piloti United Business al Memorial Caffi-Exporally: vince Cantamessa MOTORI

Si è appena conclusa l’edizione 2013 di Expo Rally svoltasi sabato 26 e domenica 27 genna-io a Brescia nell’ampio salone di Brixia Expo - Fiera di Brescia, che per due giorni si è trasfor-mato in un grande parco assistenza, dove gli addetti al settore hanno potuto incontrarsi per discutere della stagione rally 2013. La United Business di Salice Terme era presente nella ve-ste di partecipante al Memorial Caffi con quat-tro piloti, Luca Cantamessa, Andrea Dallavilla, Piero Longhi ed Alessandro Perico, i portaco-lori della società oltrepadana si sono esibiti in una gara mozzafiato all’interno dell’arena rica-vata intorno ai padiglioni della fiera bresciana. La priorità era quella far divertire il numeroso pubblico sugli spalti, sacrificando il cronome-tro. Derapate e controsterzi hanno entusiasma-to tutti, ma non hanno penalizzato il risultato finale, ancor una volta è arrivata la vittoria , anzi un vero e proprio dominio per gli equipag-gi della United Business, i quattro piloti della società Salice Terme si sono classificati nelle prime 5 posizioni, solo il giovane , ma molto promettente Stefano Albertini è riuscito ad in-serirsi al secondo posto tra i piloti della società salicese, inoltre Alessandro Perico è risultato il pilota più spettacolare essendo risultato il più votato dai fans e spettatori con il 20,7 % di pre-ferenze. Pier Liberali, team principal di United

Business “Non era un rally vero ma solo una gara spettacolo, però vincere è sempre grade-vole, qui i nostri piloti hanno vinto e convin-to, speriamo sia beneaugurante per la stagione 2013, è vero che una rondine non fa primavera, ma…chi ben comincia è a metà dell’opera”. All’interno dei padiglioni fieristici erano espo-ste alcune vetture nell’inconfondibile livrea “con le righe bianche rosse e blu” della United Business, tra queste spiccava la Peugeot 207 S 2000 usata da Luca Cantamessa fresco vincito-re della Coppa Italia Rally 2012.

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FEBBRAIO 2013il Periodico 50

avendo visto dei segnali di risveglio in parecchie par-tite di questo girone d’andata. Inoltre il buon mercato invernale ha consegnato al Retorbido elementi in gra-do di fornire una maggiore concretezza alla squadra. Abbiamo incontrato Piccolla dopo la sconfitta casa-linga per 2-0 ad opera del Castelletto.Presidente, cosa non sta funzionando in questa stagione?“Durante il mercato estivo non ci sono stati cam-biamenti in rosa, la novità è arrivata dal cambio di panchina, dato che Cavo ha deciso di non allenare ed è stato sostituito da Frattini. In preparazione la squadra si era proposta bene grazie ad alcune pre-stazioni incoraggianti, come quella del torneo di Linarolo. Appena è iniziata la stagione siamo stati falcidiati dagli infortuni, su tutti quello del capitano Piccolla, assente in tutto il girone di andata, e dalla sfortuna perché abbiamo effettuato a mio avviso delle ottime prestazioni, non coerenti col risultato finale. I risultati hanno fatto fatica ad arrivare, ad ogni singo-lo errore abbiamo subìto prontamente dei gol che ci hanno tagliato le gambe. Ricordo con maggiore ram-marico la sconfitta di Cava Manara al 94° minuto e quella in casa col Castelletto di domenica scorsa, in cui abbiamo colpito anche tre legni. I quattro ri-sultati utili consecutivi conseguiti prima della sosta ci avevano dato molto morale, ma sfortunatamente sono arrivati in concomitanza della pausa invernale. Eccetto le sconfitte contro Zavattarello e Folgore ce la siamo giocata con tutte le nostre avversarie: que-sto testimonia che la squadra c’è, abbiamo dei gioca-tori con buona personalità e sono quindi sicuro che faremo bella figura. Domenica andremo a Casteggio, compagine che occupa il primo posto in classifica: speriamo innanzitutto di giocare, date le incerte con-dizioni metereologiche, e di fare una buona presta-zione”.Se la sarebbe mai aspettata una situazione del ge-nere ad inizio stagione?“Sinceramente no perché a mio avviso possiamo con-tare su un gruppo valido, rinforzato durante il mer-cato invernale, che gioca bene e lotta fino all’ultimo secondo. Cercavamo ad inizio stagione un allenato-re che fosse in grado di gestire bene il gruppo e per questo motivo abbiamo puntato su Frattini, il quale ha avuto problemi personali ed è stato sostituito da Negri, aiutato nel suo lavoro da Cavo”.Quali sono stati gli acquisti nel periodo invernale?“Abbiamo preso dal Godiasco Piccinini, pedina im-portante in mezzo al campo, poi dalla Torrevillese Ascagni, che ha già debuttato anche lui nel ruolo di punta esterna, e in porta Fumagalli perché Achilli ha deciso di andare a Casei per avere più spazio”.Come giudica il campionato di quest’anno?“E’ abbastanza visibile un livello più basso del cam-pionato rispetto all’anno scorso, in cui compagini

di GiAnluCA GiAConiA

A settembre è cominciata una stagione non facile per il Retorbido. Falcidiata da infortuni e da una buona dose di sfortuna, la squadra occupa l’ultimo posto nel girone W di seconda cate-goria a tre punti dal Bereguardo, pe-nultimo in classifica. Non è apparso per niente rassegnato il presidente dei biancorossi Paolo Piccolla, che crede nella salvezza della propria squadra,

come Rivanazzanese e Nord Voghera la facevano da padroni. Inoltre altre squadre come Giussago, inse-rita quest’anno nel girone V, Casteggio e Godiasco mi sembravano molto più quadrate rispetto ad ora”.Quali sono le squadre favorite?“Pur non avendola vista ancora in azione, direi che il Casteggio è la squadra favorita perché può contare sulla rosa più forte. La squadra che mi ha impres-sionato maggiormente è il Volante Roncaro, dato che gioca molto bene a mio avviso. Il Linarolo, pur aven-do in rosa dei buoni giocatori, non riesce ad imporsi in questo campionato”.Cosa ne pensa dei giovani a disposizione?“Sono molto soddisfatto dei giovani perché sono sempre presenti e ben inseriti all’interno del grup-

po. Avevamo già in rosa Daglia, Boatti e Versiglia, in più si sono aggiunti Buonamico, proveniente dalla Torrevillese, e Liberatore, che l’anno scorso giocava nel milanese”.Avete in mente dei progetti riguardanti il settore giovanile?“Stiamo prendendo in gestione il centro sportivo, struttura che sarà certamente utilizzata dal settore giovanile. Abbiamo in mente un progetto con il Go-diasco per l’anno prossimo, in quanto come singola società non riusciremo a procedere, per quanto ri-guarda il discorso delle strutture. La collaborazione ci è stata chiesta per avere a disposizione quindi più campi su cui far giocare i nostri ragazzi”.Come ogni anno il fattore neve ha già provocato il rinvio di molte partite e il rischio persiste anche nel mese di gennaio. Secondo lei non sarebbe me-glio iniziare prima il campionato per consentire il riposo nei mesi di dicembre e gennaio, solitamente soggetti ad abbondanti nevicate?“Si a mio avviso bisognerebbe sfruttare una maggio-re luminosità in un mese come settembre per far di-sputare i turni infrasettimanali. A dicembre e gennaio si sa che nevica spesso, quindi questa potrebbe essere una soluzione per non far slittare troppe partite. Sa-rebbe necessaria una maggiore organizzazione per non far muovere inutilmente delle squadre, che evite-rebbero volentieri di farsi dei chilometri di macchina sapendo già di non giocare”.Cosa si aspetta dal 2013 Paolo Piccolla?“Spero prima di tutto che la mia squadra, troppo col-pita da infortuni ed eccessiva sfortuna, raggiunga la salvezza, obiettivo fondamentale. Inoltre vorrei che andassero in porto l’acquisizione del centro sportivo e la collaborazione col Godiasco, dato che è impor-tante avere una maggiore visibilità all’interno della nostra zona”.

Piccolla: “Infortuni e sfortuna ci hanno penalizzato, ma la squadra è viva”

IL PRESIDENTE DEL RETORBIDO CREDE NEI SUOI GIOCATORI SEPPUR ULTIMISP

ORT

I dirigenti del Retorbido

Daniela DiPrima è quintaNELLA GARA DI CICLOCROSS, DOPO UNA CADUTA

Domenica 20 gennaio si è svolto il 45° Campiona-to Nazionale di Ciclocross intitolato alla memoria di G.B. Gariglio organizzata dalla Società Pedale Pazzo in collaborazione con ACSI Sez. Ciclismo. Il circuito, di circa 3 chilometri, tracciato in Loc. Bosassa si presentava bellissimo come geometria ma a causa della neve caduta nelle ore precedenti alla gara ha creato non pochi problemi di equilibrio a diversi atleti. Alle 9.30, alla partenza delle don-ne, si è presentata al via la nostra Daniela DiPrima unica portacolori per il Pedale Godiaschese a ci-mentarsi nel ciclocross. Subito dopo poche decine di metri purtroppo è scivolata e nella caduta a terra la catena e scesa dalla corona, e nel pur brevissimo tempo intercorso nel rimediare al fatto, “perdeva” le ruote delle altre ragazze partite con lei. Il fondo appesantito e reso particolarmente scivoloso hanno permesso a Daniela di recuperare solo in parte allo svantaggio che al taglio del traguardo registrava così un più che buon 5° posto. Va anche evidenziato un particolare non da poco: Daniela è da circa due mesi che affronta questa disciplina particolare ma affascinante e nonostante la poca esperienza in que-sto settore, ha comunque ottenuto già alcune vitto-rie e diversi piazzamenti. Il quinto posto di oggi è

sicuramente frutto di quel piccolo incidente iniziale che le ha quasi sicuramente impedito quanto meno di andare a podio, ma è senza ombra di dubbio un risultato importante per lei. Come Pedale Godia-schese ci riteniamo molto soddisfatti per i risultati fin qui ottenuti dalla nostra atleta essendo certi che la passione e la determinazione che l’hanno sempre contraddistinta possano solo farla migliorare anche in questo settore del ciclismo. Per la cronaca la gara femminile riservata alla categoria Donne B è stata vinta da Barbara Facchin dell’ASD Garbagnatese che si è quindi laureata Campionessa Italiana, se-guita da Tiziana Corazza (Professional Bike) e Si-mona Etossi (HR Team Bortolami).

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FEBBRAIO 2013il Periodico 51

Albasini: “L’ambiente dello Sci Club è luogo ideale dove imparare a sciare”

LO SCI CLUB DI VOGHERA ACCOGLIE TUTTI GLI AMANTI DI QUESTO SPORT

di GiAnluCA GiAConiA

Lo Sci Club di Voghera è l’unico punto di riferimento per tutti i cittadini amanti della disciplina. L’associa-zione ha intrapreso negli ultimi anni parecchie inizia-tive con ottimo rapporto tra qualità e prezzo, tra cui le uscite domenicali e le settimane bianche in con-comitanza col capodanno. Scopriamo meglio questa realtà grazie alle parole del segretario dello Sci Club, Guido Albasini.Iniziamo con un po’ di storia dello Sci Club di Vo-ghera.“Lo Sci Club è stato fondato nel 1991 da alcuni ap-passionati che hanno pensato di creare un nuovo gruppo a Voghera per promuovere gli sport invernali dal punto di vista agonistico, ovviamente senza tra-scurare la parte promozionale e turistica della disci-plina, e per formare nuove leve ed avvicinare i giovani allo sport. Nella realtà vogherese erano già presenti altri Sci Club con cui collaboravamo. Nel 2008 lo Sci Club Medassino è confluito nello Sci Club Voghera, che è rimasta quindi oggi l’unica realtà della città”.Da chi è composto il consiglio direttivo?“Il Presidente dell’associazione è Franco Caputo, coadiuvato dal vice presidente Arveno Gilardini e dal segretario Guido Albasini. Nel consiglio direttivo ci sono altri 4 soci, mentre il gruppo decisionale/orga-nizzativo comprende anche altri 6 soci appassionati. Tutto si basa sul puro volontariato, grazie alla pas-sione di tutti, che danno una mano nell’organizzazio-ne delle attività”.Quali sono i vostri programmi invernali per que-sta stagione?“Le attività ogni anno spaziano dalla promozione all’agonistica pura. A scopo promozionale per i più giovani organizziamo la prima gita domenicale della stagione con l’offerta gratuita di maestro ed accom-pagnatori. Per avvicinare nuovi appassionati allo sci, la scuola di insegnamento è arrivata ad un prezzo veramente interessante: 12 ore di lezione, suddivise in 4 domeniche, per 150 euro, comprendendo anche il costo dei 4 viaggi in pullman. Per quanto riguarda l’attività agonistica seguiamo con la nostra squadra le gare di interesse regionale, proponiamo alcuni al-lenamenti su piste con pali e siamo coinvolti diret-tamente nell’organizzazione di due gare, compresi i Campionati Provinciali. Per l’attività turistica l’of-ferta prevede le gite ogni domenica da fine novembre a fine marzo, una settimana bianca a capodanno ed una all’Immacolata a prezzi scontatissimi”.Per capodanno cos’avete organizzato?“Già da alcuni anni proponiamo una settimana bian-ca in Trentino, a Predazzo, dal 26 dicembre al 2 gen-naio. Anche qui, per dare un valore aggiunto ai nostri soci, c’è sempre un maestro che ci segue nelle varie uscite sulle piste”.Quali sono i costi del tesseramento?“La tessera annuale costa 15 euro per gli adulti, scontata a 8 per i minorenni e gratis per i minori di 14 anni. Si offre quindi la possibilità di partecipare alle nostre iniziative a prezzi scontati, inoltre è abbinabile un’assicurazione personale, valida tutto l’anno. La scuola sci è sicuramente un buon “trampolino di lan-cio” per iniziare a praticare tale disciplina. Per gli sciatori bravi c’è anche la possibilità di partecipare a gare FISI, appositamente dedicate ai più giovani”.Avete in atto progetti con le scuole?“L’evento più importante è l’organizzazione di una

SPORT

gara di slalom gigante a Cervinia il 10 marzo, gra-tuita e riservata agli studenti di Voghera. Abbiamo cercato di organizzare anche qualche programma di agonistica o di scuola sci, ma è difficile coinvolgere alunni, scuola e genitori per una serie di domeniche”.Com’è nata la sua passione per lo sci?“Ho iniziato nel 1990 con questo sport che mi è subi-to piaciuto, e già dal 1991, anno di fondazione dello Sci Club, ho partecipato alle gite organizzate per mi-gliorare la mia sciata e per stare in compagnia sulla neve. Anno dopo anno la passione è aumentata, l’am-biente sano dello Sci Club e lo spirito di volontariato mi hanno indotto a prendere attivamente parte alle attività dell’associazione prima come collaboratore, poi consigliere, infine presidente. Ora, per una giusta alternanza tra i soci, ricopro la carica di segretario e voglio partecipare al maggior numero di attività, cer-cando di conciliare lo sport con le esigenze di lavoro e famiglia”.Lo segue anche in tv?

“Molto meno. Il tempo è limitato e spesso non riesco a seguire le gare importanti. Preferisco praticare lo sport piuttosto che guardarlo in TV, anche se è sem-pre emozionante vedere i campioni confrontarsi con il cronometro”.Secondo lei dovrebbe avere più spazio all’interno del panorama sportivo?“Lo sci non è molto proposto in televisione. Dopo anni di passione ed emozioni popolari grazie alle im-prese di Alberto Tomba e Debora Compagnoni, oggi non ci sono personaggi che attirano l’attenzione dei media e quindi lo sci è un po’ relegato nei palinsesti televisivi. La stessa Federazione Italiana Sport Inver-nali non riesce a stimolare la base e lo sci agonistico ha perso molti appassionati. Certo anche i costi han-no influito molto sul calo di sciatori; proprio lo Sci Club è la risposta adatta per ridurre i costi grazie alle facilitazioni ed agli sconti riservati ai gruppi con 16 euro per il viaggio andata e ritorno e con sconti sullo skipass dal 20% al 30%”.

Gliatleti

dello Sci ClubVoghera

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FEBBRAIO 2013il Periodico 52

Raineri: “Non abbiamo demeritato con nessuno, puntiamo su un buon ritorno”

IL MONTEBELLO SPERA NEI PLAYOFF DOPO UN AVVIO NON ALL’ALTEZZASP

ORT

di GiAnluCA GiAConiA

Insediata nella parte medio alta della classifica, il Montebello punta ad un dignitoso girone di ritorno per risa-lire. Il campionato di terza categoria vede una squadra in fuga, la Portal-berese, e molte compagini che si gio-cano i posti disponibili per i playoff. Franco Raineri, che ricopre il ruolo di presidente dalla scorsa estate, vuo-le qualcosa in più dai propri ragazzi,

ce ne fossero degli allenatori così come lui…”. Avete in mente qualche progetto a livello di settore giovanile?“Qualche progetto è in atto, abbiamo una spinta im-portante da parte del Comune per costruire un intero settore. Oltre alla situazione economica complicata, dobbiamo fare i conti con la mancanza del persona-le dirigente, quindi ci rimbocchiamo le maniche e cercheremo di portare avanti questo discorso. Per costruire un settore giovanile infatti c’è bisogno di un appoggio dirigenziale, oltre che economico, e il Comune preme con il proprio contributo per la co-struzione della squadra giovanile. Ci vuole un impe-gno maggiore da parte dei sostenitori, anche coloro che non risiedono a Montebello, per organizzare la società”.Da chi è composta la società?“Abbiamo il vice presidente Pietro Marchetti, il diri-gente Pietro Delvecchio, il segretario Massimo Ma-grassi, il Direttore Sportivo Giuliano Gatti e il Di-rettore Tecnico Bruno Marioli. Sottolineo anche qui il contributo di Mister Rangon, persona importante all’interno del settore tecnico, sempre presente assie-me al proprio collaboratore”.Il vostro campo di gioco è utilizzato anche dalla Torrevillese, compagine che milita in 1° categoria: che tipo di collaborazione esiste tra le vostre squa-dre? “Noi cediamo la struttura a loro per disputare le partite della domenica, mentre ovviamente siamo impegnati in trasferta. Dal canto suo la Torrevillese ci fornisce in prestito qualche giocatore da inserire nella nostra rosa”.Secondo lei com’è cambiato nel corso degli anni il modo di vedere il calcio?“Ai miei tempi la passione era a dir poco esagera-ta e si giocava esclusivamente per divertirsi. Oggi è cambiato anche il modo di vita e la maggior parte dei ragazzi danno l’impressione di giocare per semplice passatempo, alcuni se ne fregano del risultato, alme-no secondo la mia impressione. La nostra società è

spesso e volentieri non troppo determinati ad ottenere il risultato sperato.Presidente, siamo a metà campionato: come sta andando la squadra?“Non è certamente la situazione che ci aspettava-mo ad inizio campionato, considerando che abbia-mo puntato in estate su un allenatore di una certa rilevatura e alcuni ragazzi provenienti da categorie superiori per ottenere dei risultati all’altezza della situazione. I risultati fanno fatica ad arrivare perché comunque ci sono anche gli impegni di lavoro che rallentano il completo svolgimento degli allenamen-ti: ovviamente non attribuisco ai ragazzi nessuna colpa perché c’è anche stata la componente della sfortuna”.Quali sono i vostri reali obiettivi?“Nulla di trascendentale, cerchiamo di mettere ben-zina nelle gambe con una preparazione invernale adeguata per recuperare il terreno perduto nel girone d’andata. Cerchiamo, come stiamo facendo ormai da diversi anni, di arrivare ai playoff per giocarsi il sal-to di categoria”.Che giudizio può dare sul gruppo a disposizione?“Abbiamo in rosa giocatori con caratteristiche da categorie superiori, come i vari Bernardo, Merli, Magrassi, Raineri, Pugliano e Alberto Rossi. Si tratta di elementi venuti qui a giocare per formare il gruppo e anche per motivi di lavoro, che li hanno costretti ad allenarsi con minore continuità. Ci sono squadre preparate nel nostro campionato, noi non abbiamo affatto demeritato, cedendo fisicamente negli ultimi minuti per la mancanza di allenamenti nelle gambe, oltre ad alcuni infortuni e una buona dose di sfortu-na”. Cosa ne pensa del girone in cui è inserita la vostra squadra?“Ci sono alcune squadre con elementi provenienti da categorie superiori e faccio riferimento a Oratorio Stradella, Lungavilla e Nizza, contro cui non abbia-mo per niente demeritato. Con lo Stradella siamo ca-lati fisicamente negli ultimi dieci minuti, non avendo i ricambi adatti e loro hanno così ribaltato lo svan-taggio. La Portalberese, essendo prima in classifica, ha fatto un buon girone d’andata quindi ritengo che il livello tecnico globale sia abbastanza elevato, alme-no secondo il mio punto di vista”.Due parole anche su Mister Rangon.“Mister Rangon sta svolgendo un ottimo lavoro, po-tendo contare su una determinata qualità a disposi-zione; purtroppo in queste categorie non si ha sempre a disposizione tutti gli elementi durante la settimana per i vari impegni. Sta cercando un modulo adatto per la squadra, inizialmente non conosceva i ragaz-zi e faceva quindi fatica a metterli assieme, ora gli esperimenti sono finiti e si punta ad un buon girone di ritorno. E’ preparatissimo dal punto di vista tecnico,

attiva dal 1966, io sono stato prima giocatore, poi dirigente e da quest’anno presidente. È mancata al Montebello la passione che emerge maggiormente nelle squadre che ci affrontano e giocano alla morte ogni domenica, noi infatti non abbiamo la loro vo-lontà. Nelle partite conclusive del campionato, che magari non contano nulla in merito alla classifica fi-nale, tutte le squadre entrano in campo con una grin-ta superiore rispetto alla nostra. Ogni ragazzo che arriva qui a Montebello si adagia, gli avversari inve-ce sembrano leoni, in caso di risultato positivo esul-tano come se avessero vinto il campionato e magari sono anche inferiori rispetto a noi. I ragazzi al giorno d’oggi sono un po’ egoisti, la passione mostrata dai 20 ai 25 anni, età media della squadra, è a mio avvi-so indifferente. Quando si perde non c’è cattiveria, si discute sotto la doccia dopo la partita, poi passa tutto in breve tempo. La passione per il calcio a mio avviso si mostra in altro modo”.

Una veduta di Montebello della Battaglia

Franco Raineri

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FEBBRAIO 2013il Periodico 53

“L’obiettivo è l’iscrizione al campionato interregionale e creare un settore baby”

CONOSCIAMO MEGLIO LA NUOVA SOCIETA’ DI PALLANUOTO DI VOGHERA

Che giudizio si sente di dare sulla pallanuoto in generale?“La pallanuoto è uno sport poco conosciuto, seguito e praticato nelle nostre zone a causa di diverse pro-blematiche, tra cui la mancanza di spazi in cui pra-ticarlo. Infatti le piscine di nuova concezione sono troppo basse per poter praticare questa attività e i costi sono elevati per iniziare ad acquistare tutto il materiale necessario. Basti pensare alle porte, che noi abbiamo avuto la possibilità di costruire, ma se

SPORT

dovessero essere acquistate dai rivenditori avrebbero dei costi che si aggirano intorno ai 1500€. La palla-nuoto è una disciplina che unisce le caratteristiche positive del nuoto, quindi è un’attività fisica completa che coinvolge tutto il corpo, e quelle degli sport di squadra, il lavoro in gruppo e la socializzazione. E’ uno sport di fatica, ma che consiglio caldamente a tutti, dai bambini agli adulti, perché non è la solita attività e può regalare, se praticata con impegno e costanza, molte soddisfazioni”.

di GiAnluCA GiAConiA

Nuova realtà nel panorama sportivo vogherese. Si tratta dell’Asd Iria Pallanuoto, compagine composta da un gruppo di amici che si allena nella struttura del Centro Natatorio “R. Dagradi” di Voghera, in attesa dell’iscrizione al campionato interregionale, prevista per l’inizio del 2014. La società ha compiuto un anno di vita nello scorso mese di dicembre e, attraverso le parole del tesoriere Matteo Spina, siamo entrati a contatto con questa nuova realtà.Quando è stata fondata la società?“L’idea è nata un giorno dell’estate 2011 da me e Marco Sinigaglia, presso la Piscina Comunale di Casteggio, ed ha trovato subito forte riscontro tra amici e conoscenti. Una volta trovato il nucleo con cui poter iniziare l’attività ci siamo impegnati a sbri-gare tutte le pratiche necessarie per creare la società. L’Iria Pallanuoto ha avuto la luce ufficialmente il 14 Dicembre del 2011”.Qual è il vostro intento?“Dopo un anno dedicato alla costruzione di un gruppo stabile e alla ricerca di sponsor che potesse-ro finanziare i nostri intenti, abbiamo infatti potuto contare sull’aiuto di Tecno Serramenti, ente prezioso per la fornitura di parecchio materiale, tra cui tute e borsoni. Ci siamo dedicati alla ricerca di un allena-tore che potesse farci fare il salto di qualità: qui la fortuna ci ha assistito e sempre a Casteggio abbiamo trovato e in seguito ingaggiato un giovane barese, Francesco Ladisa, ex giocatore del Cus Bari (serie B) e del Deportivo Bilbao come allenatore-giocatore della nostra squadra. L’obiettivo è quello di iscriver-si al campionato interregionale Libertas per Gennaio 2014 e poterci rimanere in pianta stabile, cercando altri contribuenti in zona in grado di darci una mano a sostenere questa passione. Inoltre saremmo inten-zionati a creare un settore giovanile, in collaborazio-ne con GestiSport, per poter dare vita ad un movi-mento duraturo che coinvolga diverse fasce di età”.Quali sono le strutture di riferimento?“Tutti gli allenamenti si svolgono presso il Centro Natatorio “R. Dagradi” di Voghera gestito da una società milanese, la Gestisport, che ci ha dato la pos-sibilità di allenarci per 4 giorni alla settimana, ossia il Martedì, il Giovedì, il Sabato e la Domenica”.Da chi è composto il consiglio direttivo?“Il consiglio direttivo è composto dal presidente Marco Zucchi, dal vice presidente Alessandro Aschei, dal tesoriere Matteo Spina, dal segretario Marco Sinigaglia e dai consiglieri Francesco Dentone, An-drea Asigliano, Cesare Cavagna, Federico Ferrari ed Emanuele Rezzani”.Durante l’anno avete organizzato delle amichevoli per tenervi in forma?“Da settembre dell’anno scorso giochiamo, ormai con cadenza mensile, contro varie squadre prove-nienti sia dalla provincia che da fuori. Queste ami-chevoli ci servono sia come visibilità nella nostra zona che come test per permetterci di valutare la no-stra preparazione ed i nostri miglioramenti in vista del campionato”.Come sarà strutturato il campionato?“Come già accennato in precedenza abbiamo in-tenzione di iscriverci al Campionato Interregionale Libertas per Gennaio 2014. Questo campionato si svolge da Febbraio a Maggio e coinvolge squadre di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto”.

Gliatleti

dell’AsdIria

Pallanuoto

Mille km in moto da SaliceL’AUDAx MILLE AVRà COME BASE IL PRESIDENT HOTEL

Un centinaio di motociclisti percorreranno mille chilometri in quattro giorni sulle strade degli Ap-pennini, tra la pianura e il mare. L’evento denomi-nato Audax 1000, sarà la seconda tappa stagionale della Coppa Italia Granfondo 2013. Le operazioni preliminari si svolgeranno giovedì 2 maggio nella Certosa Cantù di Casteggio. Da qui i concorrenti affronteranno la prima tappa di 150 chilometri sui rilievi dell’Appennino per poi arrivare al Presi-dent Hotel Terme di Salice Terme che diventerà la base operativa per le altre tre giornate di gara. La seconda tappa di 250 km si estenderà in Liguria e Piemonte mentre la terza di 350 km lambirà la Liguria, il tratto piacentino e parmense dell’Emilia fino a toccare i confini toscani. La gara si conclu-derà domenica 5 maggio con un’altra tappa di 150 km. I concorrenti pernotteranno al President Hotel Terme. Tra gli iscritti alla gara meritano di essere menzionati Enrico Annoni, ex calciatore di Roma, Torino e Celtic ed Irene Gruber motociclista e gior-nalista che ha fatto parte del team Donnavventu-ra in Marocco nel 2002. Inoltre, è stato creato un filo diretto con il circuito storico del Mugello ed in particolare con la rievocazione storica del circuito stradale. L’accordo prevederà alcune attività ed ini-ziative sinergiche che legheranno i due eventi. La gara sarà organizzata da Motoclub Varzi – Scuderia Mototrek Le Macchine Volant. “Audax1000 non è assolutamente una “corsa”, non bisogna pensare

di andare a manetta spalancata, non è questa la sfida – spiegano gli organizzatori – Alla Audax1000 serve capacità e precisione nell’orientamento. Non bisogna sbagliare ai bivi, e resistere in sella al pro-prio “ferro”, facendo i conti con il sedere quadro, la fatica e l’affidabilità del mezzo. Ci si inerpica per strade impossibili. Tutte asfaltate intendiamo-ci. Ma talvolta nascoste tra le strette e sconosciute valli: centinaia, forse migliaia di curve tra la na-tura su quella rotta della Via del Sale ove transita-vano un tempo i muli che trasportavano il prezio-so minerale ed altre merci attraverso l’Appennino Ligure”. Alla gara si partecipa con qualsiasi moto che abbia almeno 148cc : naked, ucafé-racer, sco-oter, moto d’epoca, supermoto, custom, dual sport o una maxienduro, o qualsiasi altro mezzo a due ruote purché in regola con il Codice della Strada. Oltre all’attestato di “Motociclista Vero della AU-DAX1000” per tutti coloro che compiranno l’im-presa, ci sarà anche una graduatoria di merito co-stituita dai punteggi assegnati per la precisione di ciascun partecipante ai controlli orari, per presenza sulla tabella di marcia di tutti i controlli timbro e passaggio previsti in ogni tappa, e dalle prove di abilità. A questo andrà sommato un coefficiente calcolato in base alla cilindrata ed alla “vetustà” della moto: chi si presenterà alla guida di una pic-cola moto d’epoca avrà, un punteggio iniziale più vantaggioso.

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il Periodico 54 GENNAIO 2013

come campionato ACSI di granfondo e mediofondo.Fra tante conferme, per riproporre ai ciclisti ciò che nella passata edizione ha riscosso tanto successo, è cambiata solamente la data di svolgimento che ini-zialmente era prevista per la metà di luglio. L’annul-lamento della Granfondo Oro Italiano ha portato però delle modifiche ai calendari e così la prova lombarda organizzata dal Team Bike Oltrepo, è entrata a far parte della Coppa Piemonte. Il 21 aprile saranno cer-tamente moltissimi gli atleti che decideranno di ripe-tere un’esperienza unica, o di pedalare per la prima volta fra le bellezze offerte dai paesaggi attraversati dalla granfondo di Salice Terme. Nelle due preceden-ti edizioni, i partenti erano sempre stati più di mille. Numeri che, senza dubbio, nell’edizione 2013 trove-ranno una conferma. Questo grazie al sempre pun-tuale ed efficiente lavoro del comitato organizzatore e ai tracciati di gara che presentano caratteristiche e panorami che i ciclisti tanto amano. Due i percorsi:

di AlessAndro disperAti

Partenza e arrivo da Salice Terme e tracciati che si snodano fra le sugge-stive strade collinari dell’Oltrepo pa-vese e i monti dell’appennino lombar-do-emiliano: è la Granfondo Vigneti d’Oltrepo Marathon, che domenica 21 aprile festeggerà la sua terza edizio-ne. Sarà il secondo appuntamento di Coppa Piemonte e sarà valevole anche

quello di granfondo, 135 chilometri e 2237 metri di dislivello e il mediofondo, 101 chilometri e 1497 metri di dislivello. Per quanto riguarda la logistica, il ritrovo sarà domenica 21 aprile a partire dalle 7.00 in via delle Terme, a Salice Terme. Lo start alle 9.00. il controllo tessere e il ritiro di numeri e pacchi gara, si potrà effettuare già il sabato dalle 10.00 alle 19.00Questi i costi d’iscrizione alla Granfondo Vigneti d’Oltrepo Marathon edizione 2013: 30 euro fino al 31

marzo, 35 euro dal 1° al 19 aprile e 40 euro sabato 20 e domenica 21 aprile. Per ulteriori informazioni http://www.vignetidoltrepomarathon.it/vignetiweb/index.html. Proseguono intanto le iscrizioni al circuito di Coppa Piemonte: è possibile sottoscrivere l’abbona-mento per tutte le prove al costo di 155 euro fino al 31 gennaio. Chi vorrà partecipare solo a cinque gare su sei, si abbonerà al prezzo di 140 euro. Entrambe le soluzioni, aumenteranno di 10 euro dal 1° febbraio.

Gf Vigneti d’Oltrepo Marathon: il 21 aprile la 3a edizione sempre da Salice

LA GARA FARA’ PARTE DELLA COPPA PIEMONTESP

ORT

di AlessAndro disperAti

Il Gruppo Ciclistico del Dopo Lavoro Ferroviario di Voghera, società che organizza la Granfondo Prolo-go – Giovanni Lombardi, si appresta a festeggiare i suoi vent’anni di attività. Sicuramente, il giorno migliore per farlo sarà il 9 giugno, la domenica in cui andrà in scena la terza edizione della granfon-do ciclistica valevole come quinto appuntamento di Coppa Piemonte. Il team di Voghera, capitanato da Giovanni Lombardi cugino del famoso campione, iniziò la sua avventura nel mondo del ciclismo nel 1993, con l’organizzazione di quella che per mol-ti anni è stata la Granfondo Ultrapadum, divenuta poi Prologo – Giovanni Lombardi grazie all’inte-resse della Prologo, azienda leader nella produzione di selle, e alla disponibilità di Giovanni Lombardi, medaglia d’oro alle Olimpiadi del ‘92 a Barcellona.Uno dei motivi più importanti e suggestivi che spin-geranno gli appassionati a partecipare alla gara, sarà sicuramente il passaggio per le strade di Castellania, paese in provincia di Alessandria che diede i natali a Fausto e Serse Coppi. Qui, i due fratelli trascor-sero gli anni dell’infanzia e impararono a pedalare. Gli atleti, avranno così l’opportunità di attraversa-re i luoghi nei quali il grande Airone macinò tanti chilometri in allenamento. Castellania è un museo a

cielo aperto che racconta la storia dei fratelli Coppi e, per poter godere a pieno della grande emozione di percorrerne le vie, è previsto un grande rifornimento proprio accanto al monumento che ricorda Fausto e Serse. Come sempre, due i percorsi fra i quali i ciclisti potranno scegliere: il percorso di granfondo, che prevede 155 chilometri e 2332 metri di disli-vello e il mediofondo, 105 chilometri per 1500 me-tri di dislivello. Entrambi i tracciati, oltre alla già citata Castellania, permetteranno ai partecipanti di percorrere stupendi luoghi dell’Oltrepò pavese e di sconfinare in territorio piemontese, nella provincia

di Alessandria, dando a tutti la possibilità di ammi-rare paesaggi ricchi di storia e di bellezze naturali. I percorsi, avranno arrivo e partenza a Voghera. La grande novità della Granfondo Prologo – Giovanni Lombardi 2013, è certamente la Cicloturistica di 77 chilometri, che offrirà ai suoi partecipanti una bel-lissima visuale dai colli tortonesi e l’emozionante passaggio a Castellania. La gara si disputerà con partenza alla francese. Il ritrovo è previsto per do-menica 9 giugno, dalle ore 6.00, presso il Palaoltre-po di viale Martiri della Libertà a Voghera. Lo start è previsto per le 10.00. Queste le quote per iscriversi alla gara: fino al 12 maggio 30 euro per gli uomini e per 25 per le donne, dal 13 al 31 maggio 35 euro per gli uomini e 30 per le donne, mentre dal 1° al 7 giugno 40 euro per gli uomini e 35 per le donne. Sarà possibile iscriversi anche sabato 8 giugno dalle 14.00 alle 19.00 e il mattino della gara, dalle 6.15 alle 9.15 presso il Palaoltrepo alle quote di 45 euro per gli uomini e 40 per le donne. Ulteriori informa-zioni su www.ultrapadum.it. Intanto, proseguono le iscrizioni al circuito di Coppa Piemonte: è possibile sottoscrivere l’abbonamento per tutte e sei le gare al costo di 155 euro fino al 31 gennaio. Chi vorrà par-tecipare solo a cinque prove, si abbonerà al prezzo di 140 euro. Entrambe le soluzioni, aumenteranno di 10 euro dal 1° febbraio.

Gf Prologo – Giovanni Lombardi: la Coppa Piemonte sulle strade di Fausto Coppi

SI CORRERà IL 9 GIUGNO A VOGHERA E SARà LA 5A TAPPA DEL CIRCUITO PIEMONTESE

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FEBBRAIO 2013il Periodico 55

DAI LETTORI

Egregio Direttore,rispondiamo alla lettera pubblicata sull’edizio-ne del Gennaio 2013 “Critiche contro l’operato del Comune” per esprimere il nostro disappun-to. Siamo veramente rammaricati che questi cittadini espongono semplici ed inutili critiche sull’operato dell’attuale amministrazione con lo spirito delatorio e disfattista auspicando la “rot-tamazione” della vecchia politica. L’attuale am-ministrazione ha fatto e sta facendo tante cose che, possono non corrispondere alle nostre singole priorità e gusti però, sta facendo. Elen-chiamo alcune realizzazioni che indubbiamente privilegiano il carattere culturale, ma che affian-cate alle altre, dimostrano l’operosità dell’attuale amministrazione. Salice d’oro, è una raffinata iniziativa che, se opportunamente reclamizzata porterebbe una notevole affluenza di pubblico e di appassionati alle varie espressioni artistiche lì rappresentate con diffusione dell’interesse in ambito regionale ed anche nazionale. Unitre una realtà, operativa da molti anni, che permette a tutti noi di assistere comodamente nel nostro paese a tantissime lezioni dei più svariati argo-menti arricchendo il nostro sapere. L’archivio Malaspina è un “ammasso di cartacce” che consentiranno a tanti giovani, speriamo anche qualcuno del nostro paese, di studiare la nostra storia e di preparare tesi di laurea attingendo da questo archivio costringendoli a frequentare Go-

Spettabile Direttore,vivo nelle belle colline dell’Oltrepo pavese in Valle Staffora. Leggendo periodicamente il gior-nale da Lei redatto, e soffermandomi sulla pagi-na dedicata a noi lettori, noto con piacere l’aver portato, da molte persone, ancora alla ribalta il discorso sulla seggiovia di Pian del Poggio nel comune di Santa Margherita Staffora, ma nel-lo stesso tempo con rammarico, che più di una volta nel corso dei mesi, molte persone sono quanto me, dispiaciute per la chiusura ormai per il secondo anno consecutivo della suddetta seggiovia. Pertanto vorrei con queste mie rifles-sioni aggiungermi al disappunto degli altri lettori per ribadire ancora una volta che trovo ingiusto che una struttura così importante per il rilancio della nostra vallata nella stagione invernale, venga lasciata allo sbaraglio. Se ne sono dette di tutti i colori, promesse, impegni, ma ad oggi e a distanza di due anni non è cambiato all’occhio del turista un bel niente. Ma è mai possibile? Io non sono un burocrate ma un semplice ap-passionato dello sci e della stagione invernale a cui piacerebbe trascorrere il tempo libero tra le nostre belle montagne, avendone tra l’altro le caratteristiche (infatti esiste solo a Pian del Poggio una seggiovia così lunga ed attrezzata in tutta la provincia di Pavia). Allora mi toccherà,

LETTERE AL DIRETTOREQuesta pagina è a disposizione dei lettori per lettere, suggerimenti o per intervenire sulle questioni dibattute dal nostro giornale. Scrivete a: “Il Periodico News” Via delle Terme, 97, 27052 Salice Terme. È anche possibile inviare una mail scrivendo a: [email protected]. Le lettere non devono superare le 1500 battute! Mi raccomando le 1500 battute e non 5 mila come spesso vengono recapitate in redazione. E devono contenere nome, cognome, indirizzo e numero di telefono che non saranno pubblicati sul giornale ma che ci permette-ranno di riconoscere la veridicità del mittente.

diasco ed a conoscerlo. L’asilo nido che si com-menta da solo, e tante altre realizzazioni. Così come le opere urbanistiche realizzate che po-tranno non corrispondere ai nostri gusti ma, che, il progettista ha espresso con lo scopo di miglio-rare l’ambiente ed il paesaggio che viviamo. Era forse meglio la piazza prima con uno squallido parcheggio o piuttosto una piccola zona pedo-nale che rende più accogliente l’ingresso del pa-ese? Era forse meglio la via principale di Salice con un manto stradale squallido di misero asfal-to, oppure un selciato di un materiale più nobile e di migliore aspetto? Purtroppo in questo pae-se è diffuso lo “sport” della critica di tutto quanto si tenta di realizzare senza peraltro esaltare e valorizzare le iniziative di successo. Esempio: la Bocciofila, l’Anspi, la Protezione Civile, Il Pedale Godiaschese sono alcune iniziative che, per opera di alcuni godiaschesi (purtroppo pochissimi) che rimboccandosi le maniche svol-gono opere encomiabili senza scopo di lucro ma per il bene comune. La “diligenza del buon padre di famiglia” che viene citato nell’articolo del giornale, ricordiamo che l’art. 1176 cod.civ. dice -…l’impegno adeguato delle energie e dei mezzi utili al soddisfacimento dell’interesse del creditore (cittadini). Ci sembra che con i mezzi a disposizione si stia già facendo. Tutto è opina-bile ed è migliorabile ma sempre portando delle idee o dei suggerimenti costruttivi e non distrut-

popolazione interessata mettendoci la faccia e dibattendo in forma democratica ed amichevole con tutti i cittadini, probabilmente ottenendo la vittoria. Se in questo paese ci fosse più solida-rietà e più altruismo evitando di “bisbigliare” alle spalle senza confrontarsi civilmente con i con-cittadini sarebbe un paese più evoluto, confor-tevole e moderno come altri paesi a noi vicini. Non vogliamo difendere ne il Sindaco ne l’attua-le amministrazione che, sa difendersi da sola, e che comunque non è perfetta, anch’essa difetti ed errori ne ha fatti e ne farà e non vuol essere nemmeno l’arroganza della verità assoluta ma la libera espressione di un’illusione che alcuni godiaschesi vogliono manifestare.

Giancarlo BertelegniRiccardo Bedaglia

Luciano Picco

tivi. L’esempio più eloquente è stato il comitato del NO in occa-sione del referendum sul nome del Comune. Si è manifestato in modo anonimo e operando un’opposizione solo negli ultimi giorni prima della consultazione. Indubbiamente una forma più astuta ed intelligente sarebbe stata un’opposizione formulata con esposti al Sindaco presen-tati in tempo utile e firmati dalla

“Critiche inutili: a nostro avviso l’amministrazione sta facendo tanto”

UNA REPLICA ALLA LETTERA INVIATA DA ALCUNI CITTADINI DI GODIASCO

Speriamo nella riapertura della seggiovia di Pian del Poggio

UNA LETTERA PER SPRONARE IL RILANCIO DELL’APPENNINO PAVESE

e come me molti altri amanti di questo sport, so-starmi in altre località turistiche a noi limitrofe, a discapito ancora una volta, della zona montana del nostro Oltrepo. Personalmente sono stufo di sentire da parte di chi ne ha il compito, che si sta facendo tutto il possibile per riaprire l’im-pianto, ma così non è. E con aggiunto ramma-rico devo constatare che più si cerca di portare all’attenzione a chi di dovere un problema, e più coloro che avrebbero la possibilità di smuovere le acque, non lo fanno. È sotto gli occhi di tutti, infatti l’impianto è chiuso. E allora che i nostri “bei politicanti” non si lamentino se la zona mon-tana viene sempre più emarginata e spopolata. Grazie per lo spazio che mi vorrà concedere e

mi scuso a priori per lo sfogo, ma così non si può più andare avanti.

Francesco Rossi

Caro Francesco ringraziamo della lettera che ci ha inviato e che puntualmente pubblichiamo. Però nel frattempo, in merito alla seggiovia di Pian del Poggio di cui lei parla, pare ci siano importanti novità: la Provincia e gli altri enti competenti starebbero per stanziare i fondi ne-cessari per dare il via ai lavori di ristrutturazione dell’impianto a fune posto nel Comune di Santa Margherita Staffora e probabilmente già a parti-re da questa estate la seggiovia potrebbe torna-re a funzionare a pieno regime. (a.d.)

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