il popolo 31 marzo 2011

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Esprimere giudizi affrettati sugli indirizzi intrapresi dall’Unione europea è, ov- viamente, rischioso e in ge- nere non porta al nocciolo delle questioni. Ma certa- mente si può dire, alla luce dei risultati del Consiglio Ue presentati dai leader dei 27 Stati membri e dai re- sponsabili delle istituzioni comunitarie, che l’“Europa c’è”. E – pur tra mille difficoltà interne e internazionali e dovendo fare i conti con posizioni divergenti tra i singoli paesi – essa riesce anche ad assumere decisio- ni “importanti”, come han- no tenuto a sottolineare in chiusura del vertice Her- man Van Rompuy e José Manuel Barroso, rispettiva- mente presidente del Con- siglio e della Commissione. Il documento conclusivo del summit del 24-25 mar- zo – di ben 34 pagine – si occupa dei tre principali te- mi affrontati: Giappone, Libia, rafforzamento di Eurolandia e risposta alla crisi economica. “Esprimiamo il più profon- do cordoglio per l’immensa perdita di vite umane in Giappone e la nostra soli- darietà al popolo e al go- verno giapponesi”, vi si legge nelle prime righe. “Plaudiamo all’intervento rapido e decisivo delle au- torità giapponesi”. E anco- ra: “Nel ricordare la forte amicizia e le strette relazio- ni politiche ed economiche che legano l’Unione al Giappone, siamo decisi a sostenere questo paese che lotta per superare le sfide che ha di fronte”. Quindi una nota “interna”: “Abbiamo discusso degli Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 DCB/AL - Pubblicità 45% Fornitori del Vaticano CAMPANE & OROLOGI 16030 USCIO (GE) Tel. 0185 919410 - Fax 0185 919427 Una copia EURO 1,00 Giovedì 31 marzo 2011 Anno XIII n. 12 TORTONESE NOVESE OLTREPO’ 7 Broni Stradella Gas s.r.l. IL IL TUO FORNIT TUO FORNITORE DI FIDUCIA ORE DI FIDUCIA Voghera ha intitolato una via a Carlo Donat-Cattin Week end culturale in biblioteca a Novi Ligure La sfida educativa: tavola rotonda al San Giuseppe 21 VIA CAVOUR, 28 27049 STRADELLA (PV) TEL. 0385/246632 E-MAIL: info@br onistradellagas.it Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 [email protected] Tel. 0131.811322 - Fax 0131.821427 VOGHERA / PAG. 26 Servizio a PAGINA 15 Continua a PAGINA 4 TROPPI PROTAGONISMI 20 ITALIA 150 Gli studenti e la storia del Paese TORTONA / PAG. 19 Si è tenuta sabato 26 marzo, presso l’ex Caserma Passalac- qua, la cerimonia di intitolazione della Sala Polifunzionale a Mons. Francesco Remotti, organizzata dal Comune e dalla Diocesi di Tortona. Hanno collaborato il Centro Paolo VI di Casalnoceto e l’as- sociazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, sezione di Tortona. Un dibattito promosso a Tortona da Azione Cattolica, CIF e MEIC Primo Piano Crocifisso a scuola, il coraggio dei giudici PAGINA 2 Diocesi La presentazione del libro su don Scabini PAGINA 3 Attualità La Caritas aiuta il Giappone e la Libia PAGINA 11 Montù Beccaria Il cognato di Segni è nato qui PAGINA 13 Quale futuro per l’umanità? In ricordo di Mons. Francesco Remotti TORTONA - “Il mondo non è qualcosa a disposizione dell’Uomo ma è un dono di Dio e nel mondo c’è l’immagine di Dio. In alternativa al pensiero secondo il quale della terra si può fare ciò che si vuole, occorre una nuova concezione del creato, per evitare di mettere a rischio il futuro delle prossime generazioni”. Lo ha detto Luciano Valle durante l’incontro sul tema “La teologia della creazione in Giovanni Paolo II”, promosso da Azione Cattolica, Centro Italiano Femminile, Mov- imento Ecclesiale di Impegno Culturale, tenutosi mercoledì 23 marzo presso la sala della Fondazione CRT di via Puricelli. Presenti al tavolo dei relatori, oltre a Luciano Valle, Fabrizio Longa e Cesare Raviolo quale moderatore dell’incontro. Le Scuole Elementari e Medie di Voghera mercoledì 23 marzo hanno celebrato l’anniver- sario dell’unità d’Italia con un grande happening in piazza del Duomo tra canti, letture e rievocazioni storiche. Erano presenti l’Istituto “Santa Caterina”, l’Istituto “Sacra Famiglia”, la Direzione didattica del 2° Circolo, la Direzione Didattica del 3° Circolo, La Scuola Media “G. Plana” e la Scuola Media “G. Pascoli”. Dopo aver sfilato per le vie del centro, i ragazzi, accompagnati dalla Banda Musicale “Città di Voghera”, si sono riuniti in piazza Duomo e hanno dato inizio alla loro festa.

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Il Popolo 31 marzo 2011

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Page 1: Il Popolo 31 marzo 2011

Esprimere giudizi affrettatisugli indirizzi intrapresidall’Unione europea è, ov-viamente, rischioso e in ge-nere non porta al nocciolodelle questioni. Ma certa-mente si può dire, alla lucedei risultati del ConsiglioUe presentati dai leader dei27 Stati membri e dai re-sponsabili delle istituzionicomunitarie, che l’“Europac’è”.E – pur tra mille difficoltàinterne e internazionali edovendo fare i conti conposizioni divergenti tra isingoli paesi – essa riesceanche ad assumere decisio-ni “importanti”, come han-no tenuto a sottolineare inchiusura del vertice Her-man Van Rompuy e JoséManuel Barroso, rispettiva-mente presidente del Con-siglio e della Commissione.Il documento conclusivodel summit del 24-25 mar-zo – di ben 34 pagine – sioccupa dei tre principali te-mi affrontati: Giappone,Libia, rafforzamento diEurolandia e risposta allacrisi economica. “Esprimiamo il più profon-do cordoglio per l’immensaperdita di vite umane inGiappone e la nostra soli-darietà al popolo e al go-verno giapponesi”, vi silegge nelle prime righe. “Plaudiamo all’interventorapido e decisivo delle au-torità giapponesi”. E anco-ra: “Nel ricordare la forteamicizia e le strette relazio-ni politiche ed economicheche legano l’Unione alGiappone, siamo decisi asostenere questo paese chelotta per superare le sfideche ha di fronte”.Quindi una nota “interna”:“Abbiamo discusso degli

Poste Italiane s.p.a.Spedizione in Abbonamento Postale

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Anno XIII n. 12

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7

Broni StradellaGas s.r.l.IL IL TUO FORNITTUO FORNITORE DI FIDUCIAORE DI FIDUCIA

Voghera ha intitolatouna viaa Carlo Donat-Cattin

Week end culturalein bibliotecaa Novi Ligure

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VVOOGGHHEERRAA // PPAAGG.. 2266

Servizio a PAGINA 15

Continua a PAGINA 4

TROPPIPROTAGONISMI

20

ITALIA 150Gli studenti

e la storiadel Paese

TTOORRTTOONNAA // PPAAGG.. 1199

Si è tenuta sabato 26 marzo, presso l’ex Caserma Passalac-qua, la cerimonia di intitolazione della Sala Polifunzionale aMons. Francesco Remotti, organizzata dal Comune e dallaDiocesi di Tortona.Hanno collaborato il Centro Paolo VI di Casalnoceto e l’as-sociazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, sezione diTortona.

Un dibattito promosso a Tortona da Azione Cattolica, CIF e MEIC Primo PianoCrocifisso a scuola,il coraggio dei giudici

PAGINA 2

DiocesiLa presentazionedel libro su don Scabini

PAGINA 3

AttualitàLa Caritas aiutail Giappone e la Libia

PAGINA 11

Montù BeccariaIl cognato di Segniè nato qui

PAGINA 13

Quale futuro per l’umanità?

In ricordodi Mons.

FrancescoRemotti

TORTONA - “Il mondo non è qualcosa a disposizione dell’Uomo ma è un dono di Dio enel mondo c’è l’immagine di Dio. In alternativa al pensiero secondo il quale della terra sipuò fare ciò che si vuole, occorre una nuova concezione del creato, per evitare di metterea rischio il futuro delle prossime generazioni”.Lo ha detto Luciano Valle durante l’incontro sul tema “La teologia della creazione inGiovanni Paolo II”, promosso da Azione Cattolica, Centro Italiano Femminile, Mov-imento Ecclesiale di Impegno Culturale, tenutosi mercoledì 23 marzo presso la sala dellaFondazione CRT di via Puricelli. Presenti al tavolo dei relatori, oltre a Luciano Valle,Fabrizio Longa e Cesare Raviolo quale moderatore dell’incontro.

Le Scuole Elementari e Medie di Voghera mercoledì 23 marzo hanno celebrato l’anniver-sario dell’unità d’Italia con un grande happening in piazza del Duomo tra canti, letture erievocazioni storiche. Erano presenti l’Istituto “Santa Caterina”, l’Istituto “SacraFamiglia”, la Direzione didattica del 2° Circolo, la Direzione Didattica del 3° Circolo, LaScuola Media “G. Plana” e la Scuola Media “G. Pascoli”.Dopo aver sfilato per le vie del centro, i ragazzi, accompagnati dalla Banda Musicale“Città di Voghera”, si sono riuniti in piazza Duomo e hanno dato inizio alla loro festa.

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CROCIFISSO A SCUOLA / BELLA PAGINA PER L’EUROPA

Il coraggiodei giudicidi andare

in profonditàIl fatto che la Grande

Chambre della Corte deidiritti dell’uomo abbia

voluto fondamentalmenteribaltare una sentenza adot-tata in precedenza da unaCamera all’unanimità, è unsegno di buon senso, disaggezza e di libertà.Non si può sconvolgere su-perficialmente una civiltà. Igiudici hanno avuto il co-raggio di andare in profon-dità, senza condizionamen-ti. La sentenza contribuirà adare fiducia nella Corte enelle Istituzioni europee daparte di un’alta percentualedei popoli dell’Europa.La sentenza ha acquisitovalore simbolico ben oltreil caso italiano. Basti pensa-re alle reazioni suscitatedalla prima sentenza a li-vello mondiale. Questa sentenza è una pagi-na di speranza non solo peri cristiani e per i credenti,ma per tutti i cittadini euro-pei che sono preoccupati dinon corrodere la grande tra-dizione maturata nei secolie quindi la propria identità. Considerare la presenzanello spazio pubblico delcrocifisso - il simbolo piùsignificativo e più popolaredel cristianesimo - comecontraria ai diritti dell’uo-mo è negare l’idea stessa diEuropa. Senza il crocifisso,l’Europa non esisterebbe. Per questo la sentenza è an-che una vittoria per l’Euro-pa.

I giudici hanno riconosciutoche la cultura dei diritti del-l’uomo non deve escluderela civiltà cristiana. Questadecisione rinforza i fonda-menti spirituali e moralidell’Europa, riconoscendola loro interdipendenza. Lacultura dei diritti dell’uomoha radici nella civiltà cri-stiana. Non si può negarel’una senza mettere in peri-colo l’altra. Con questa decisione laCorte è quindi fedele aglistatuti del Consiglio d’Eu-ropa che affermano che gliStati europei sono “inébran-lablement attachés aux va-leurs spirituelles et moralesqui sont le patrimoine com-mun de leurs peuples et quisont à l’origine des princi-pes de liberté individuelle,de liberté politique et deprééminence du droit, surlesquels se fonde toute dé-mocratie véritable”.Questa decisione ha ancheuna profonda portata unifi-catrice tra i diversi popolieuropei. Davanti ai rischiodella messa in causa dellapropria identità, più di ventipaesi hanno preso pubblica-mente posizione a favoredella presenza pubblica delsimbolo del Cristo nellospazio pubblico europeo. La Corte ha consideratocon attenzione, oltre la po-sizione dell’Italia, quelladei dieci governi che si so-no presentati “parte terza”,“amicus curiae”, a sostegnodell’Italia: Armenia, Bulga-

ria, Cipro, Grecia, Lituania,Malta, Monaco, S. Marino,Romania e FederazioneRussa e di altri 11 paesi chehanno fatto dichiarazionipubbliche, attraverso il go-verno o il parlamento o unministro, a sostegno dell’I-talia: Albania, Austria, Cro-azia, Macedonia, Moldavia,Polonia, Serbia, Slovacchia,Ucraina, Ungheria, Norve-gia.È impressionante che ben22 paesi abbiano voluto farsentire la loro voce consen-suale per una sentenza dellaCorte.Questa Europa esiste e vaascoltata.Questo gesto pubblico con-diviso da un così gran nu-mero di stati testimonia ilfatto fondamentale che ilcristianesimo è al cuore diciò che unifica l’Europa, al-dilà delle divisioni politichee confessionali.La Corte, rispettando lapresenza visibile del cristia-nesimo nella società, ha co-sì contribuito a rinforzarel’unità della cultura euro-pea. La Corte ha fra l’altro rico-nosciuto che l’Europa hacome straordinaria ricchez-za una tradizione di tolle-ranza e di diversità.In Europa è cresciuta unagran varietà di posizioni ri-spetto al rapporto Chiesa-Stato, all’esposizione deisimboli religiosi, alla pro-pria identità.Voler uniformare non è de-

gno di ciò che l’Europa hamaturato lungo i secoli. Laconsiderazione del princi-pio di sussidiarietà e delmargine di apprezzamentoproprio dei diversi paesi èrispettare questa ricchezza. La Corte è stata chiamata apronunciarsi davanti a undato di fatto, cioè la presen-za del crocifisso nelle scuo-le italiane.Un popolo ha deciso, allaluce della sua storia e deisuoi valori, la presenza delcrocifisso: perché un orga-nismo internazionale do-vrebbe violare la libertà e laidentità di questo popolo ecostringerlo a costruire lapropria casa in modo diver-so? Emerge dalla sentenza del18 marzo un concetto posi-tivo di rapporto Chiesa-Stato.La Corte non ha voluto im-porre a tutti i paesi un’ideadi “laicità” estranea allamaggioranza dei paesi ade-renti alla Convenzione deidiritti dell’uomo di Stra-sburgo.La laicità non significa e-sclusione, far tabula rasadel sacro dalla sfera pubbli-ca. Spazio pubblico non si-gnifica spazio vuoto.La storia ci insegna che unospazio vuoto è destinato aessere velocemente occupa-to da ideologie distruttive. La Convenzione europeadei diritti dell’uomo ricono-sce che la religione non èun affare privato dell’indi-

viduo, ma ha una dimensio-ne sociale, collettiva e pub-blica (art. 9). Richiedere ditogliere il crocifisso non si-gnifica neutralità e impar-zialità, ma imposizione diuna precisa ideologia. Nonsi può negare la libertà direligione nel nome della li-bertà di religione! Sarebbe stato incomprensi-bile che un organismo euro-peo come la Corte, in unmomento storico in cui siassiste al ritorno della reli-gione sulla scena pubblica edelle Istituzioni europee,avesse compiuto un errorestorico nel voler deciderecontro l’esposizione delcrocifisso che è espressionedella fede religiosa, ma an-che di una storia e di un’i-dentità di un paese. Semprepiù s’impone oggi la do-manda circa la possibilitàstessa del sopravvivere alungo termine di una civiltàsenza una grande religioneche la sostenga e le dia ani-ma. Questo vale anche perl’Europa, il continente chepuò vantare una lunga sto-ria di civiltà e di cultura. Altrettanto assurda sarebberisultata una sentenza pre-occupata di eliminare unsimbolo come il crocifisso,in un mondo chiamato adaffrontare sfide enormi. L’umanità ha urgente biso-gno di un simbolo come ilcrocifisso, che - se autenti-camente interpretato - èunico nel proporre il valoredella riconciliazione, il ri-

spetto dell’altro, la leggedell’amore fino al dono del-la vita; e in particolare è unsegno di speranza per letantissime persone che sonoferite dalla vita e che subi-scono il potere del male edel dolore. Perché privaredi una fonte di luce le per-sone che vivono nelle lacri-me? Il simbolo della croce riflet-te di fatto il sentimento reli-gioso dei cristiani di qual-siasi denominazione, ma,per il suo valore umano,dialogico, solidale e spiri-tuale, può anche riflettere ilsentire di credenti di altrereligioni e non credenti. Èparadossale vedere nellapresenza del crocifisso, cherappresenta una vita donatafino alla morte per l’uma-nità, una violazione reale didiritti dell’uomo, un indot-trinamento, un proselitismoo una costrizione ad agirecontro coscienza o contro ilproprio credo. Occorre es-sere grati a tutti i paesi e atutte le persone che si sonoimpegnate con intelligenzae sensibilità per scriverequesta pagina che fa onoreall’Europa, a cominciaredalla Rappresentanza d’Ita-lia presso il Consiglio d’E-uropa a Strasburgo con ilsuo ambasciatore SergioBusetto e il coagente, Nico-la Lettieri.

Mons. Aldo Giordanoosservatore permanentedella Santa Sede presso

il Consiglio d’Europa

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Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL)Tel./Fax 0144/37.27.90 - 339/32.73.917

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Il Vescovo riceve in udienza lunedì 4 aprile dalle 8.30alle 12.30, giovedì 7 dalle 8.30 alle 10.30, venerdì 8 dal-le 10.30 alle 12.30 e sabato 9 dalle 8.30 alle 10.30.Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con laSegreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramitetelefono (0131 816635 - fax 0131 816637).Via mail: [email protected] o attraverso il sitowww.diocesitortona.it

DiariodelVescovo

MONTESPINETO - Il 24marzo l’Ufficio Missiona-rio diocesano ha organizza-to una Via Crucis a Monte-spineto in occasione dellagiornata di preghiera e di-giuno in ricordo dei missio-nari martiri.“Restare nella speranza” èquesto il messaggio sceltoper proporre l’annualecommemorazione dei mis-sionari martiri, uomini edonne, sacerdoti, religiosi elaici che sono rimasti ap-punto nella speranza nono-stante tutto e nonostantetutti, sono cioè rimasti inCristo, senza fuggire, senzacompromessi.La data scelta ricorda l’an-niversario della morte vio-lenta dell’Arcivescovo diEl Salvador Oscar A. Ro-mero, figura profetica, pro-vocante e coraggiosa di te-stimone della fede e difen-sore dei diritti dei più debo-li.Lo scorso anno sono statiben 23 gli operatori pasto-rali che hanno testimoniatola fede sino al martirio; uno

per tutti il Vescovo Mons.Luigi Padovese, morto inTurchia il 3 giugno. La se-rata ha visto una buona par-tecipazione di 120 personeper la preghiera della ViaCrucis, presieduta dal no-stro Vescovo, con la pre-senza del Vicario Generalee di diversi sacerdoti sno-dandosi lungo il camminosegnato dalle diverse cap-pelle sino a giungere insantuario dove la medita-zione del Vescovo e la pre-ghiera comune hanno con-

cluso il momento di pre-ghiera. Molto incisiva edefficace la riflessione delnostro vescovo che ha sot-tolineato opportunamente ilvalore del martirio vissutonelle nostre comunità cri-stiane sottoforma, talvolta,di insuccessi e sterilità chepossono portare allo sco-raggiamento se non si è for-temente radicati in Cristo,nella sua Parola e nell’Eu-caristia. In conclusione del-le parole del Vescovo mol-to forte è stata la sua osser-vazione che “può accaderedi esserci nella chiesa an-che senza fede”. Infatti,

nella preghiera conclusivaabbiamo chiesto che loSpirito Santo apra semprepiù i nostri cuori alla Veritàaffinché la Parola sia intesae ricevuta; conosciuta eamata; ascoltata ed esegui-ta. Per l’occasione in San-tuario era collocata una se-rie di undici pannelli, a mo-do di mostra fotografica,che ripercorreva i cinquecontinenti raccogliendo latestimonianza di cristianiche con coraggio sono ri-masti nella speranza. Lamostra è a disposizione oradelle parrocchie o gruppiche la richiedano.Le parole di un ultimo testi-mone della fede hanno datoil senso a tutta la serata; sitratta del testamento spiri-tual di Shahbaz Batti, mini-stro pakistano delle mino-ranze religiose, ucciso il 2marzo scorso: “Voglio vi-vere per Cristo e per Luivoglio morire. Se noi por-tiamo a termine questa mis-sione, allora ci saremo gua-dagnati un posto ai piedi diGesù ed io potrò guardarlosenza provare vergogna”.Un ringraziamento dovero-so a don Sisto rettore delbellissimo Santuario tantocaro a molti fedeli della no-stra diocesi.

c. - s.

TORTONA - Sarà presen-tato sabato 2 aprile, alle ore18.00, presso la Cappelladel Seminario Vescovile(Via Seminario, 3), per ini-ziativa del MEIC (Movi-mento Ecclesiale di Impe-gno Culturale) di Tortona,il volume “Un prete per noilaici. Ricordo di don PinoScabini”, nel secondo anni-versario della sua scompar-sa avvenuta il 1 aprile2009.Il volume è diviso in treparti destinate ad accogliererispettivamente saggi, ri-cordi e testi scelti. La primaparte accoglie 12 saggi tra iquali spiccano quelli deivescovi Fernando Charrier(Per una pastorale aperta alcivile e al sociale) e CarloGhidelli (Cultura e spiritua-lità: un binomio tessuto diamicizia), di Nicola Ciola,professore ordinario di Te-ologia sistematica alla Pon-tificia Università Latera-nense (La Chiesa, passionedi una vita), di GiorgioCampanini, docente emeri-to di Storia delle dottrinepolitiche all’Università d

Parma (Scabini e il cammi-no della pastorale familiarein Italia), di Lorenzo Ca-selli, ordinario di Economiae gestione delle impresenell’Università di Genova(Don Pino e il consolida-mento del Meic), di CarloCirotto, ordinario di Cito-logia e Istologia nell’Uni-versità di Perugia e Presi-dente Nazionale del Meic(Don Pino prete del Conci-lio).La seconda parte compren-de ricordi e testimonianzesu don Pino dovuti a reli-giosi e laici tra i quali figu-rano ben cinque vescovi:Luigi Belloli, GaetanoBonicelli, Martino Canessa,Ignazio Sanna, DomenicoSigalini. L’ultima parte delvolume ospita, infine, quat-tro testi scelti di don Sca-bini e precisamente: Par-rocchia nostra ostinazione,Coloro nei quali Dio si rac-conta, Lazzati: profilo spiri-tuale di un laico cristiano,La Chiesa, il mondo e l’A-zione Cattolica.Il libro è stato curato daCarlo Cirotto e da Renato

Balduzzi, già Presidente na-zionale del MEIC e attualedirettore della rivista delMovimento “Coscienza”.Il volume si prefigge loscopo di tracciare il profilospirituale ed intellettuale didon Pino attraverso l’anali-si dell’opera da lui svoltanei numerosi incarichi rico-perti, anche a livello nazio-nale, nelle strutture eccle-siastiche. Dalla lettura dellequasi duecento pagine dellibro emerge una sorta di fi-lo rosso che sembra legarealmeno le prime due partidel libro e che è costituitodalla omogeneità di giudi-zio che i diversi interventiesprimono sulla figura esull’opera di don Scabini.Per tutti don Pino è statoun cristiano a tutto tondo,un prete del Concilio, capa-ce di dialogare con tutti in-dipendentemente dall’età edal ruolo ricoperto, prontoa manifestare attenzione esolidarietà a tutti e a ciascu-no. La terza parte del volu-metto contribuisce, invece,a mettere in rilievo la sa-pienza del prete di Pregola,

sapienza radicata nella no-stalgia dell’incontro con ilCristo glorioso, dalla qualeè venuta la sua capacità ditener insieme esperienzaecclesiale e coscienza civi-le, infondendo fiducia edando conforto a laici e adorganizzazioni laicali checercavano di percorrere talecammino senza separazionie senza confusioni di ruolo.

Il programma della giorna-ta prevede alle 17 l’acco-glienza e alle 17.15 la S.Messa di anniversario, ce-lebrata da Mons. France-sco Giorgi, Assistente dio-cesano del Meic.Seguirà, alle 18.00, la pre-sentazione del libro “Unprete per noi laici. Ricordodi don Pino Scabini”, a cu-ra di Renato Balduzzi eCarlo Cirotto.Alle 19 la conclusione ed ilsaluto di Giorgio Bailo,Coordinatore diocesano delMovimento.I compaesani lo ricorde-ranno a Pregola domenica3 aprile nella S. Messa del-le ore 10.

Sabato 2 aprile in Seminario a Tortona, alle ore 9.30, siterrà l’appuntamento mensile del ciclo di incontri di for-mazione per adulti a cura della Pastorale Famigliare, sultema “Il risveglio della forza interiore: scoprire e potenzia-re le risorse per affrontare le difficoltà”.

Sabato 2 aprile in Seminario

NOTIZIE DIOCESANEGiovedì 24 marzo a Montespineto

Un libro per ricordare don Pino Scabini

Incontro di formazione

Domenica 3 aprile, alle ore 15.30, nel Seminario Diocesa-no, si terrà l’incontro mensile di formazione per diaconipermanenti.La riflessione avrà come tema “La formazione del Diaco-no permanente”.Il relatore sarà Angelo Meraldi di Stradella.

Domenica 3 aprile in Seminario

Appuntamento mensileper i Diaconi Permanenti

I Gruppi di preghiera diocesani del Rinnovamento nelloSpirito Santo si ritroveranno domenica 3 aprile, con ilVescovo, per una giornata di spiritualità presso la Basilicadi S. Maria Maddalena a Novi Ligure.Alle ore 9 ci sarà l’accoglienza, seguiranno la preghieracarismatica e l’atto di affidamento alla Vergine e poi la ri-flessione sul tema della giornata a cura di Padre MaurizioNapoli.Dopo la pausa pranzo, alle ore 14.30 il Roveto Ardente. Seguirà la condivisione con il Vescovo e alle ore 17,30 laS. Messa celebrata da mons. Canessa.

Domenica 3 aprile a Novi Ligure

Rinnovamento nello Spirito

Quest’anno l’Ufficio catechistico diocesano ha deciso difissare un momento di incontro e riflessione prima dellaPasqua, esattamente sabato 2 aprile presso il Seminario diTortona. Dalle ore 15 alle ore 18 suor Giancarla Barbon,catecheta devoniana, esperta nel campo della formazione,svolgerà il tema: “La valenza educativa dell’opera di cate-chesi”.Pur nella consapevolezza che sacerdoti e laici son tutti im-pegnati nel servizio alle parrocchie e alle comunità, invi-tiamo a questo appuntamento, che permette agli operatoridella catechesi di confrontarsi, arricchendosi reciproca-mente, sull’ambito educativo; esso non interessa solo lafamiglia e la scuola! Anche le parrocchie, gli oratori, igruppi di catechismo affrontano quotidianamente situazio-ni concrete - positive, problematiche ed anche, francamen-te negative, come scrive il cardinale Ruini - di impegnoeducativo. La cultura moderna non può trascurare l’aspettoumano e spirituale della vita: la profonda crisi che attra-versa il nostro tempo va studiata e sradicata. Importantisono gli interrogativi che dobbiamo porci: educare alla fe-de significa “interrogare”, far comprendere, proporre mes-saggi di verità e di libertà, far crescere nella socialità. Nell’attesa dell’incontro diocesano, possiamo riflettere sualcune parole di Briguglia e Savagnone: “Educare è possi-bile anche oggi (…) ma a certe condizioni: la cura del vol-to, la cura dell’origine, la cura dell’altro, la cura del sensoe quella di Dio”.

m.s.

Sabato 2 aprile in Seminario

Convegno diocesanoper i catechisti

L’incontro organizzato dal MEIC sabato 2 aprile in Seminario a Tortona

Via Crucis per i missionari martiri

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LE NOSTRE SEDI: Servizi CISL AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI

A Parigi la nuova fraternità tra credenti e no

insegnamenti da trarre daglieventi giapponesi, in parti-colare in termini di sicurez-za nucleare”, per la quale sidovrà procedere a testaretutte le centrali attive nel-l’Ue27.Sul Mediterraneo si rimarcail deciso appoggio dell’U-nione all’attuazione dellarisoluzione Onu. Dunque:azione militare per cacciareGheddafi, aiuti umanitari,sostegno alla ricostruzionedemocratica e materiale.“Quanto al vicinato meri-dionale, abbiamo ribaditodi essere risoluti a svilup-pare un partenariato nuovocon la regione”.Sull’economia si centra laparte più diffusa delle con-clusioni: “Negli ultimi mesil’Europa ha attraversatouna crisi finanziaria profon-da.Sebbene la ripresa econo-mica sia ora in carreggiata,

i rischi permangono e noidobbiamo mantenere deter-minazione nell’agire”. Percui è stato “adottato un pac-chetto globale di misureche dovrebbe consentirci divoltare la pagina della crisifinanziaria e proseguire sul-la strada della crescita so-stenibile”.Il pacchetto “rafforzerà lagovernance economicadell’Unione europea e assi-curerà stabilità duratura al-l’intera zona euro”. “Abbiamo altresì convenu-to – scrivono ancora i lea-der europei - un’azione ri-soluta a livello Ue per sti-molare la crescita raffor-zando il mercato unico, ri-ducendo l’onere normativocomplessivo e promuoven-do gli scambi con i paesiterzi”.

L’Europa, si può allora af-fermare, c’è e prova a mi-surarsi con un Mediterra-neo meridionale in ebolli-zione, con il disastro giap-ponese, con le proprie in-stabilità finanziarie. Sulfronte libico, all’Unione ead alcuni suoi membri (inprimis Francia e Regno U-nito) occorre riconoscereuna capacità di reazione de-cisiva per l’intervento inte-so a tagliare la strada al re-gime di Gheddafi. Ma men-tre il comando di “Odisseaall’alba” passa, come moltiauspicavano, alla Nato, igovernanti Ue si disputanouna inesistente pole posi-tion politica. Ne esce smi-nuita l’eventuale capacitàdi “parlare a una sola voce”sulla scena mondiale. Tantoè vero che negli ultimi gior-ni l’Alto rappresentante perla politica estera, CathyAshton, non ha avuto alcunruolo né visibilità. Più coe-sa appare invece l’Europaquando si tratta di creare unargine alla crisi economica. Il Patto euro plus e il Mec-canismo permanente di sta-bilità finanziaria non risol-veranno certo tutti i proble-mi, ma costituiscono unaprima, parziale, risposta alciclone della recessione.Rimangono aperte variequestioni: dalla reale effica-cia di misure per la stabilitàtutto sommato “volontarie”alle azioni per promuoverela crescita, fino al pessimostatus finanziario di Porto-gallo, Irlanda e Grecia (aBruxelles s’è parlato anchedi Spagna, Belgio, senzatrascurare il debito italia-no). E i nodi, si sa, prima opoi vengono al pettine.

Gianni Borsa

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TroppiprotagonismiCORTILE DEI GENTILI

“Voi non credenti, voleteinterpellare i credenti, esi-gendo da loro, in particola-re, la testimonianza di unavita che sia coerente conciò che essi professano e ri-fiutando qualsiasi deviazio-ne della religione che larenda disumana.Voi credenti, volete dire aivostri amici che questo te-soro racchiuso in voi meritauna condivisione, un inter-rogativo, una riflessione”. Così Benedetto XVI, nelvideomessaggio rivolto lasera del 25 marzo ai parte-cipanti all’evento conclusi-vo del “Cortile dei Gentili”– soprattutto giovani – riu-niti sulla piazza antistantela cattedrale parigina diNotre-Dame al termine del-la due giorni (24 – 25 mar-zo) che ha dato il via all’o-monimo progetto di dialogotra credenti e non credenti,fortemente voluto dallostesso Pontefice e promos-so nella capitale francesedal Pontificio Consigliodella cultura.“La questione di Dio – hasottolineato il Papa – non èun pericolo per la società,essa non mette in pericolola vita umana!La questione di Dio non de-ve essere assente dai grandiinterrogativi del nostrotempo”.Di qui l’invito “a costruiredei ponti” tra credenti e noncredenti.

I quattro punti cardinaliPoco prima il card. Gian-franco Ravasi, presidentedel Pontificio Consigliodella Cultura, era interve-nuto al Collège des Bernar-

dins alla sessione conclusi-va della due giorni e avevatracciato i “quattro punticardinali di un ideale cortiledei gentili”: “cercare e tro-vare; interrogarsi e rispon-dere; dialogare e ascoltare;comprendere e credere”.Il primo appuntamento del-l’iniziativa, che si ispira al“cortile dei gentili”, il vastospazio nei pressi del tempiodi Gerusalemme un tempodedicato alla discussionefra ebrei e non ebrei, mu-tuandone il nome, ha avutocome filo conduttore “Lu-mières, religions, raison co-mmune” (Illuminismo, reli-gioni, ragione comune).Ad ospitare le sessioni, nona caso, la “città dei lumi” intre luoghi simbolo dellacultura laica: la sede del-l’Unesco, l’Université Sor-bonne e l’Institut de Fran-ce.La tavola rotonda conclusi-va si è tenuta invece al Col-lège des Bernardins ed èstata seguita da un momen-to di festa sul sagrato dellacattedrale di Notre-Dame,durante il quale il Papa harivolto ai giovani il suo vi-deomessaggio tramite unmaxischermo.

Ricercae dialogo“La grande sfida non è l’a-teismo, bensì l’indifferen-za” aveva osservato all’U-nesco, in apertura dell’e-vento, il card. Ravasi chenel corso della tavola roton-da al Collège des Bernar-dins ha affidato a questo“prestigioso luogo di altacultura, che ha ospitato unsignificativo intervento diBenedetto XVI, il futuro

del Cortile dei gentili inFrancia”, progetto la cui“sigla simbolica” potrebbe“essere riassunta” in due“due termini fondamenta-li”: “ricerca e dialogo”.Il credente, ha aggiunto ilporporato, non è “chi hacreduto una volta per tutte,ma chi — obbedendo alparticipio presente del ver-bo — rinnova il suo credoincessantemente” attraverso“l’inquietudine viva e fre-mente della ricerca”. Quanto al termine “dialogo,esso significa l’uso “condi-viso” della “ragione”. Emblematico al riguardo “iltitolo del nostro incontro:‘Lumières, religions, raisoncommune’”.Per padre Laurent Mazas,direttore esecutivo del pro-getto, la sfida “è porre fineal clima di sfiducia spessopresente tra credenti e noncredenti”.“Non vogliamo – conclude- fare proselitismo o propa-ganda al cattolicesimo”, ma“i cristiani devono esserecoscienti del loro ruolo nelmondo e della loro respon-sabilità, in quanto battezza-ti, verso ciascuno”.

Fede e ragione,un percorsocomune

“Il credente e il non creden-te, o meglio il diversamentecredente, devono continua-re a confrontarsi” andando“oltre la tolleranza recipro-ca” e “condividendo la co-mune buona volontà”, hadetto mons. Francesco Fol-lo, osservatore permanentedella Santa Sede pressol’Unesco.

Un dialogo “culturale insenso stretto ma anche undialogo della vita” che deveessere impostato “partendoognuno dalla propria iden-tità e senza mai venirle me-no”.Secondo il rappresentantedella Santa Sede, il con-fronto deve partire dal rico-noscimento della “possibi-lità e dell’utilità di parlaredi Dio nel contesto pubbli-co” e va anzitutto “costruitosul terreno filosofico eumanistico” per “mostrareche la religione è radicatanella storia e nella cultura”e quindi anch’essa “vaascoltata”.Negli ultimi cinque secoli ipercorsi “di fede e ragione,rivelazione e filosofia” sisono “riequilibrati” ed oggi“potrebbe essere individua-to un accettabile percorsocomune”, ha osservato daparte sua il genetista AxelKahn, presidente dell’Uni-versité Descartes, definitosi“non credente” e intervenu-to alla sessione tenutasi allaSorbonne alla presenza di150 docenti universitari, se-condo il quale il tema sucui confrontarsi tra credentie non credenti è “il valore eil significato dell’altro”. Sull’importanza di “incon-trarsi”, che “è molto piùche dialogare”, si è soffer-mato Jean Vanier, fondato-re delle comunità de L’Ar-che, per il quale la fede èun valore aggiunto perché“rende più forti” e aiuta acomprendere “il senso an-tropologico più profondo”.Prossimi appuntamenti del“Cortile dei gentili” a Tira-na e poi, tra le altre città, aStoccolma, Praga, Berlino,Québec.

(Sir)

José Manuel Barroso

Herman Van Rompuy

Benedetto XVI: “La prima delle azioni che potete compiere insiemeè rispettare, aiutare e amare ogni essere umano,

poiché esso è una creatura di Dio e in un certo modo la strada che conduce a Lui”

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In questa quarta domenicadi quaresima continua lalettura del Vangelo diGiovanni. Il capitolo nono, intera-mente dedicato alla narra-zione della guarigione diun uomo cieco fin dallanascita inizia con un ver-bo: “passando”. Non si indica né il luogoné il tempo in cui è acca-duto questo miracolo, masolo il camminare di Gesù.E immediatamente chi egliincontra: “Gesù passando vide un uomo cieco dalla na-scita”. Si tratta di un pover'uomo che da anni sta seduto in quelposto a chiedere l'elemosina. In tanti lo hanno visto e continuano a vederlo; soloqualcuno di tanto in tanto rallenta per dargli qualchespicciolo.

Gesù si ferma, non va oltre. Anche i discepoli si ferma-no e lo guardano. Ma è uno sguardo diverso. Per i discepoli è un caso su cui intavolare una disputa:“Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchénascesse cieco?”. Secondo il giudaismo corrente, la disgrazia era effettodel peccato: Dio castigava l'uomo in proporzione allasua colpa. Questa concezione ha in verità traversato isecoli ed è entrata a far parte anche della mentalità dimolti cristiani sino ai nostri giorni. Non è raro sentir dire da cristiani che Dio sta all'originedi questo o di quel malanno.È una concezione triste e offensiva del Signore; quasiche Egli stia spiando le nostre debolezze per colpirci il più duramente possibile. Gesù si scaglia con-tro tale concezione: “Né lui ha peccato, né i suoi genito-ri”. È una risposta breve ma chiara. Il Signore non infliggeil male ai suoi figli; su questo è categorico. E neppure èindifferente ai drammi e alle malattie che si abbattonosu di loro. Egli viene a guarire e a salvare. E la vicenda del cieco ne è una dimostrazione. Mentre idiscepoli discutono se quell'uomo sia colpevole o me-no, Gesù lo ama, gli si avvicina, lo tocca con tenerezzae lo guarisce. In quella mano che tocca il malato sicompie il mistero dell'amore di Dio. Sì, il mistero.

Non nel senso di una realtà non comprensibile. Semmaiè incomprensibile la durezza e la cattiveria degli uomi-ni. Purtroppo spesso gli uomini sono a tal punto distantitra loro da non riuscire né a parlarsi né ad amarsi. Maquando quella mano si stende e tocca quell'uomo, eccoche tocchiamo il mistero dell'amore di Dio. Gesù dissea quel cieco: “Va a lavarti nella piscina di Siloe”. Il cieco vi andò, “si lavò e tornò vedendo”, nota stringa-to l'evangelista. La guarigione non arriva attraverso pra-tiche magiche o formule esoteriche; si realizza in modomolto semplice: obbedendo alle parole di Gesù.

Anche per noi è possibile rivivere questa pagina dellaScrittura: basta lasciarsi toccare il cuore dal Vangelo eimmergersi nella piscina della santa liturgia eucaristica.Anche noi saremo guariti dalla cecità e potremo accor-gerci di chi ci sta attorno; e tutti saremo capaci di sten-dere a nostra volta le mani per toccare con affetto chi èsolo, chi è bisognoso, chi chiede amicizia. Forse potràaccadere anche a noi di non essere compresi come perquel cieco. Toccato dal Signore, egli praticamente rinacque. Era insomma diventato un uomo nuovo, tanto da susci-tare perplessità tra coloro che pure lo conoscevano.Alcuni pensavano persino che non era la stessa personache chiedeva l'elemosina. Altri, come i farisei, giungono ad accusarlo e persino acacciarlo. Ed ecco, quell’uomo - cacciato fuori - incontra nuova-mente il Signore. Mentre gli altri lo cacciano, Gesù lo cerca e lo trova, eparla ancora con lui. In questo nuovo incontro Gesù, seprima aveva aperto a quell'uomo gli occhi del corpo,ora gli apre gli occhi del cuore. È il miracolo di cui anche noi abbiamo bisogno per al-largare il nostro cuore, per abbracciare anche noi comequel cieco il Signore Gesù e dirgli: “Io credo, Signore”.

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3 Aprile - IV Domenica del Tempo di Quaresima

La Chiesa il 4 aprile fa memoria di san Benedetto il Moro,un santo molto caro ai siciliani e soprattutto ai palermitaniessendo insieme a Santa Rosalia il patrono della città.Benedetto nacque a San Fratello, in provincia di Messina, nel1524 e fu il primo santo di colore canonizzato dalla Chiesanel 1807. I suoi genitori Diana e Cristoforo erano entrambicristiani e discendenti da schiavi negri condotti in Siciliadall’Etiopia. Gli Etiopi nel secolo XV erano in relazione coni portoghesi, i quali praticavano la tratta dei negri assiemeagli spagnoli. Questi ultimi, comprati gli schiavi dai porto-ghesi, li vendevano in Sicilia, che era un vicereame dellaSpagna. I genitori di Benedetto dal loro padrone presero ilcognome di Manassari. Fin dall’età di dieci anni manifestòuna forte propensione per la solitu-dine e la penitenza. Invece di fre-quentare la scuola, Benedetto do-vette condurre al pascolo il greggeche suo padre aveva in custodia.Benché sprovvisto di istruzione,sotto la guida dello Spirito Santo e-gli divenne molto esperto sugli ar-gomenti divini. Il lavoro non gliimpedì di darsi alla preghiera e allameditazione. Spesso i compagni loderidevano, gli facevano ogni sortadi dispetti, ma egli sopportava tuttocon pazienza. A diciotto anni Benedetto facendo economiaera riuscito a comperare un paio di buoi e riusciva a lavoraree ad aiutare la famiglia. Fu un costante esempio di laboriositàe di religiosità per tutti i suoi compaesani che cominciarono achiamarlo “il santo moro”. Nei dintorni di San Fratello vive-va un giovane signore, Girolamo Lanza, che dopo aver ven-duto i suoi beni, si era ritirato in un vicino eremitaggio percondurvi una vita penitente, seguendo alla lettera la regola diS. Francesco d’Assisi. Un giorno, nel 1547, mentre cammi-nava per la campagna, vide dei mietitori che si burlavano diBenedetto. Rivolgendosi a loro disse: “Voi vi fate beffe diquesto povero negro, ma sappiate che ben presto udirete par-lare della sua fama”. Alcuni giorni dopo Girolamo andò atrovare il Benedetto e gli disse: “Vendi i tuoi buoi e vieni nel

mio eremitaggio”.Lui, ventunenne,accolse subito l’in-vito. Credendo diudire la voce diGesù che gli parla-va attraverso l’ere-mita, vendette ibuoi, ne donò il ri-cavato ai poveri e,raggiunse Fra Girolamo. La sua vita da quel momento fu uncontinuo esercizio di penitenza. Benedetto e i suoi compagni,si ritirarono prima nella vallata di Nazara e, dopo otto anni,

nella solitudine di Mancusa, infine vi-cino a Palermo, sul Monte Pellegrino,dedicato a S. Rosalia, dove con l’aiutodel viceré di Sicilia, fecero edificareuna cappella. Quando, nel 1562 Pio IVchiese agli eremiti di entrare a far partedi un Ordine, Benedetto dopo aver pre-gato la Madonna, chiese di essere ac-colto dai Frati Minori dell’antica Os-servanza i quali lo ricevettero nel loroconvento di Santa Maria di Gesù comesemplice fratello laico. Per tre anni fua Sant’Anna di Giuliana, poi tornò a

Palermo, dove visse fino alla morte facendo umilmente ilcuoco. Fra Benedetto fu sempre molto disponibile e buonobenevolo verso i confratelli, i quali spesso assistettero a mi-racoli che lui compiva con molta semplicità. Il capitolo gene-rale del 1578 nominò Padre Guardiano l’umile frate, benchénon sapesse né leggere, né scrivere. Lui supplicò di essereesonerato da quella carica ma accettò per osservare il precet-to di ubbidienza. Il nuovo Guardiano fu da tutti rispettato,amato e ubbidito. Nel mese di febbraio del 1589 il santo cad-de malato. Morì il 4 aprile 1589. Le sue reliquie sono venera-te a Palermo nella chiesa di Santa Maria di Gesù. Il suo cultosi diffuse dalla Sicilia in tutta Italia, in Europa e anchenell’America del Sud, dove divenne il patrono delle popola-zioni afroamericane.

Il Santo della settimana

EREMITA E FRATE MINORE

SICILIANO DI ORIGINI AFRICANE

FU IL PRIMO SANTO DI COLORE

È PATRONO DI PALERMO

E DEGLI AFROAMERICANI

IILL PPOOPPOOLLOO 55IILL VVAANNGGEELLOODDEELLLLAA DDOOMMEENNIICCAA

Prima Lettura1Sam 16,1b.4.6-7.10-13

Salmo ResponsorialeDal Salmo 22

Seconda LetturaEf 5,8-14

S. BENEDETTO IL MORO

le letture della domenica

a cura di Daniela Catalano

“Io sonola luce del mondo”Mt 9,1-41

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla na-scita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha pec-cato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». RisposeGesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché inlui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi com-piamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno;poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sononel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò perterra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli oc-chi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sì-loe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornòche ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano vistoprima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quel-lo che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni diceva-no: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomi-glia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono:«In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose:«L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo haspalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”.Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». [...]Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sa-bato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli avevaaperto gli occhi. [...] Anche i farisei gli chiesero di nuovo come

aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo delfango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni deifarisei dicevano «Quest’uomo non viene da Dio, perché nonosserva il sabato». [...] Allora chiamarono di nuovo l’uomoche era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sap-piamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Sesia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e oraci vedo». [...] Rispose loro quell’uomo: «[...] Sappiamo cheDio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa lasua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si èmai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieconato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto farnulla». [...] Gesù [...] quando lo trovò, gli disse: «Tu, credinel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, per-ché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è coluiche parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E siprostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizioche io sono venuto in questo mondo, perché coloro che nonvedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi».Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole egli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro:«Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite:“Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

Page 6: Il Popolo 31 marzo 2011

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ALESSANDRIA - La Con-fesercenti della Provincia diAlessandria ha presentato ilnuovo “Portale del Com-mercio”, il sito web dell’as-sociazione, rivolto ai com-mercianti e ai cittadini.Erano presenti il presidenteprovinciale della Confeser-centi Sergio Guiglielmero,il presidente della Fonda-zione CRAlessandria PierAngelo Taverna, il respon-sabile vending dell’areaNord - Ovest della CRAles-sandria Giorgio Tassisto e ildirettore della Confeser-centi Michele Frizza.Componendo l’indirizzowww.confesercenti-al.it siaccede al nuovo portale, checonsente di avere tutte lenotizie relative al mondodel commercio, attraversoun costante e puntuale ag-giornamento in tempo reale. Gli associati,inoltre, hannola possibilità, tramite pas-sword, di entrare nella se-zione riservata, attraverso laquale usufruire in via tele-matica di molti servizi einformazioni. “Era ormai necessario an-che per la Confesercenti es-sere in contatto con tutta lapopolazione e offrire unservizio efficiente ed inno-vativo, grazie alle opportu-

nità legate alla rete - ha di-chiarato il presidente diConfesercenti Sergio Gu-glielmero - con internet èoggi possibile ricevere in-formazioni, immagini, fil-mati, 24 ore su 24 e dialo-gare, per ottenere rispostead ogni domanda”. Il “Portale del Commercio”,inoltre, si propone come ef-fettivo supporto per amplia-re l’offerta degli operatoridel settore, contro lo svilup-po incontrollato e inarresta-bile della grande distribu-zione. Oltre alle strategieche le amministrazioni datempo hanno messo in attoper riportare i consumatori

nei centri storici si potrà,navigando nel sito, effettua-re una visita virtuale dellevie commerciali delle città,al fine di conoscere le pro-poste degli esercizi operantie pianificare gli acquisti. Il direttore provinciale dellaConfesercenti Michele Friz-za ha poi spiegato comefunziona il progetto: “L’u-tente che naviga in Internet,accedendo al portale, puòscegliere di visitare le prin-cipali vie commerciali deicentri zona per entrare al-l’interno di tutti i negoziche vi sono rappresentati. A questo punto potrà anchedeciderne l’acquisto on-li-

ne, garantendosi un prodot-to di qualità, ricevendolo di-rettamente a casa propria. L’obiettivo è duplice: da unlato si tratta di una vetrinaad alto potenziale promo-zionale, sia per i negozi cheper la città presa in esame,dall’altro si sostiene il com-mercio locale, con evidentericaduta economica sul tes-suto del territorio. La facilità di accesso, l’ac-cattivante grafica e la possi-bilità di creare in qualunquemomento occasioni di offer-te e promozioni sono glielementi costituenti delnuovo portale”.Apprezzamento per l’inizia-tiva è stato espresso dal pre-sidente della FondazioneCRAlessandria Pier AngeloTaverna, che h sottolineatocome la Fondazione sia fa-vorevole a promuovere tuttele azioni che si mettono inatto per il sostegno e il ri-lancio dell’economia delterritorio. Il “Portale del Commercio”offre in homepage, le noti-zie più importanti del mo-mento. Con la barra dei linksi può accedere alle più im-portati testate giornalistichelocali e gli associati posso-no trovare tutte le informa-zioni utili alla loro attività.

Nato per iniziativa della Confesercenti della Provincia di Alessandria

ALESSANDRIA - Mer-coledì 23 marzo, in un pia-cevole pomeriggio assolatocon vista sulle colline delMonferrato si è svolta pres-so l’agriturismo “CascinaZenevrea” a Ponzano l’as-semblea annuale dei soci diAgriturist di Alessandria,l’associazione agrituristicadi Confagricoltura Alessan-dria. Gentilmente ospitatida Roberta Oltolini, gli as-sociati e i dirigenti di A-griturist hanno fatto il pun-to della situazione analiz-zando ciò che è accadutonel corso dell’anno e ragio-nando sulle problematichee sulle novità che sta af-frontando il settore turisticorurale. Dopo i saluti agli in-tervenuti, la presidente pro-vinciale e regionale diAgriturist Rosanna Vareseha dapprima informato i so-ci circa alcune tematiche distretta attualità che riguar-dano tutti gli operatori.La segretaria Cristina Ba-gnasco ha poi dato letturadei bilanci dell’associazio-

ne, cui è seguito l’interven-to della presidente Vareseche ha esposto i risultatidella pianificazione del2010 e ha sollecitato i socia partecipare all’organizza-zione di attività e iniziativea livello nazionale e localeda parte di Agriturist.“Ha suscitato notevole inte-resse il recente restyling delnostro sito internet provin-ciale www.agrituristmon-ferrato.com - ha affermatoRosanna Varese - il quale èstato arricchito nei contenu-ti e presenta una nuova ve-ste grafica che facilità la ri-cerca delle informazioniagli utenti delle strutture ri-cettive e dell’associazione”.La Presidente ha poi parlatodella collaborazione in cor-so con gli istituti scolastici,che da anni continua princi-palmente tramite “Scatta ilverde, vieni in campagna”,il programma didattico diAgriturist Alessandria. In particolare si è sofferma-ta sulla verifica dell’attività2010/2011.

La segretaria Bagnasco haaggiunto: “A fine primave-ra verrà indetta una riunio-ne interna sulla program-mazione del progetto per ilprossimo anno scolastico2011/2012, cui seguirà larealizzazione durante l’e-state dell’opuscolo cheverrà consegnato alle scuo-le a settembre in coinciden-za con l’apertura delle stes-se”. La presidente ha poiaffrontato altri argomentilocali quali il Progetto delConsorzio Turistico dellaProvincia di Alessandria ele sanzioni della Provinciadi Alessandria per la ritar-data o mancata comunica-zione dei dati statistici daparte delle strutture turisti-che. Infine, Rosanna Vare-se, coinvolgendo i soci chevi hanno preso parte, ha re-lazionato sul Forum Nazio-nale di Agriturist che si èsvolto a Grosseto dall’8 al10 febbraio con grande suc-cesso di partecipazione daparte delle delegazioni ditutta Italia.

I traguardi e gli obiettivi di Agriturist

L’home page del nuovo Portale del Commercio

Un momento dell’assemblea di Agriturist nella “Cascina Zenevrea”

La presidente ha incontrato i soci per l’assemblea annuale

La tesi di laurea presentata all’UnitreFrancesca Pettegoli a Broni ha parlato del suo lavoro sul gioiello

On line il nuovo portale del commercio

L’A.D.M.O torna nelle piazze italiane con “Una colomba per la vita”Il 2 e il 3 aprile torna nelle piazze italiane l’iniziativa dell’Associazione Donatori MidolloOsseo (A.D.M.O.) “Una colomba per la vita”. Nell’ottobre scorso ADMO ha celebrato isuoi primi vent’anni di vita o, meglio, di vite donate. Costituita nel 1990 per volontà di ungruppo di persone fortemente motivate a creare, anche in Italia, una valida banca dati di do-natori volontari, l’associazione ha come scopo principale informare la popolazione italianasulla possibilità di combattere le leucemie e altre malattie del sangue osseo. Quando ADMOha iniziato il cammino assieme all’IBMDR (il Registro nazionale dei donatori di midollo os-seo, con sede presso gli Ospedali Galliera di Genova, costituito nel luglio del 1989) i dona-tori iscritti in Italia erano 4.363, 17 i centri trapianto, 188 i pazienti in attesa di donatori com-patibili e una probabilità di successo molto esigua, pari appena al 7%. Dopo vent’anni, i va-lori numerici hanno ben altro spessore: i donatori iscritti in Italia superano abbondantementela quota dei 387.000, 54 sono i centri di trapianto, 2.500 i pazienti in ricerca ma, soprattutto,è arrivata al 60% la probabilità di successo. Per questa ragione l’associazione vuole lanciareuna nuova sfida, raggiungere un traguardo per il quale punta soprattutto sui giovani dai 18 ai35 anni: arrivare a 500.000 donatori iscritti nel Registro italiano. La sfida viene lanciata dal-le piazze italiane (che si possono trovare sul sito www.admo.it), dove il 2 e il 3 aprile i vo-lontari ADMO sono impegnati con la vendita di una colomba e dove si possono anche rice-vere tutte le informazioni necessarie per diventare donatori di midollo osseo.

TORINO - Il Consiglio diamministrazione della BRE(Banca Regionale Eu-ro-pea), presieduto da PieroBertolotto, ha approvato ilprogetto di bilancio al 31dicembre 2010, che eviden-zia un risultato d’eserciziodi 246 milioni di euro e unutile al netto degli elementinon ricorrenti di 22,7 milio-ni di euro. A seguito dell’operazionedi ottimizzazione territoria-le conclusasi nella primaparte del 2010, che ha com-portato trasferimenti disportelli tra le varie entitàdel Gruppo al fine di foca-lizzare le Banche Rete percompetenza territoriale, idati dell’esercizio non sonoraffrontabili con quelli del2009.Per la Banca Regionale Eu-ropea, infatti, l’operazioneha comportato il conferi-mento di 113 filiali ad altrebanche del Gruppo e l’in-clusione di 45 filiali prove-nienti da altre Banche delGruppo, con diversa loca-lizzazione e dimensione.L’esercizio 2010 ha visto iproventi operativi a 255,9milioni di euro, essenzial-mente attribuibili al margi-ne di interesse a 147,3 mi-lioni di euro e alle commis-

sioni nette a 99,3 milioni dieuro. Gli oneri operativi sisono attestati a 197,6 milio-ni di euro.Nonostante il perdurare, pertutto il 2010, della difficilesituazione economica, il co-sto complessivo del creditoè risultato contenuto e pariallo 0,40% del totale impie-ghi. Le sofferenze nette rappre-sentano l’1,88% degli im-pieghi e risultano inferiorial dato di sistema. Dal punto di vista degli ag-gregati patrimoniali, al 31dicembre 2010 gli impieghisi attestano a 6.852 milionidi euro, la raccolta diretta a5.592 milioni di euro e laraccolta indiretta a 10.468milioni di euro.Il patrimonio netto ammon-ta a 1.462,8 milioni di euro.Gli indici patrimoniali sonoi seguenti: Tier 1 al 25,3%;Total Capital Ratio al27,6%.Continua lo sviluppo dellarete territoriale della Banca.Nel 2010 sono state apertetre nuove filiali in Piemon-te, ad Asti, Ivrea e Torino,nel quadro degli investi-menti previsti nella regione,e una in Francia, ad Anti-bes. Altre aperture sono inprogramma per il 2011.

Il bilancio della BREUn utile di esercizio di 246 milioni

BRONI - Continua consuccesso l’attività del-l’Unitre di Broni. Lo scorso 22 marzo, nel-l’ambito del ciclo di incon-tri che vedono giovani lau-reati presentare le proprietesi all’Unitre in un inter-scambio culturale e affetti-vo, è stata la volta di Fran-cesca Pettegoli, neo laurea-ta presso il Politecnico diMilano. La relatrice ha fre-quentato il corso di laureain “Design di Moda” ed haprodotto una tesi dal titolo”Ornamento e funzione. Ilgioiello nella moda”.L’argomento ha suscitatomolto interesse nelle nume-rose signore presenti chehanno seguito Francescanella presentazione delgioiello come ornamentofunzionale, per poi passare

al bottone gioiello, al fer-maglio gioiello e al gioiellonell’accessorio borsa.Il lavoro è sfociato poi nelprogetto “Essenza”, voltoalla realizzazione di una

borsa con gioiello multifun-zionale. Tale progetto è nato dallavolontà di avvicinare ilmondo del design con quel-lo del fashion design per lacreazione di un prodottoche possa integrare le carat-teristiche del gioiello equelle dell’accessorio, inmodo che esse si completi-no e vengano esaltate dal-l’insieme.Tutte le presenti hanno avu-to modo di apprezzare il ri-sultato di questo lavoro edhanno ammirato il prodottofinale che Francesca ha mo-strato dal vivo, facendocomprendere come tecnolo-gia e creatività si sposinoperfettamente nel mondodella moda, favorendo unapproccio ad esso quasi“scientifico”.

G. Moroni e F. Pettegoli

Page 7: Il Popolo 31 marzo 2011

VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI STRADELLA - VALLE STAFFORAOLTREPO’Giovedì 31 marzo 2011

IL POPOLO dell’

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVEDuomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17,30 (sa-bato 17,30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10-11,30-18 (sabatoore 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna diFatima) 11-18 (sabato 17); S. Maria della Salute (tel.41315): ore 8-10,30-11,45-18 (sabato 18); S. Pietro (tel.41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel.44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 8-11-17 (sabato17,30); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-17,30 (sabato 17,30); Oriolo (tel. 379578): ore 11;

Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro 11;Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9.Farmacie di turno aperte dal 31 marzo al 6 aprile 2011Giovedì 31: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425)Venerdì 1° aprile: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel.0383 642135)Sabato 2: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 038340436)Domenica 3: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426)Lunedì 4: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286)Martedì 5: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104)

Mercoledì 6: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 038340436)Edicole aperte domenica 3 aprile 2011(Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi;Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota vialeRepubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, viaLomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, viaDon Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani,via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 3 aprile 2011(Turno F): AGIP, via Lomellina 50.

VOGHERA - La città diVoghera ha reso omaggio aCarlo Donat-Cattin, unadelle figure di spicco dellacosiddetta Prima Repubbli-ca. Lunedì 28 marzo, alleore 21, si è svolto un in-contro presso la Sala Poli-valente del Centro Natato-rio Dagradi di Voghera. L’evento intitolato “Avent’anni dalla scomparsaricordiamo: Carlo Donat-Cattin il Ministro dei La-voratori”, organizzato dalCircolo Culturale il Voghe-rese, ha visto gli interventidi: l’onorevole Paolo Af-fronti, già segretario parti-colare di Donat-Cattin, donAntonio Mazzi presidentedella Comunità Exodus,Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit Gro-up, l’onorevole GiorgioMerlo, il vice presidentedella Commissione Vigi-lanza Rai, l’onorevole Da-nilo Morini, il presidente

del Policlinico di Modena,l’onorevole Savino Pezzot-ta, già segretario generaleCisl, il dottor BartolomeoGiachino, sottosegretariodel ministero dei Tasporti eil senatore Michelino Davi-co, sottosegretario del Mi-nistero Interno. La serata èstata resa ancora più impor-tante dalla presenza delMinistro per l’attuazionedel Programma onorevoleGianfranco Rotondi e diMaria Pia Donat-Cattin fi-glia di Carlo.I lavori sono stati condottida Nicola Affronti, presi-dente del consiglio comuna-le di Voghera.La serata è stata precedutadall’inaugurazione alle ore18, della nuova via, sitanella zona industriale diMedassino e intitolata dalcomune a Carlo Donat-Cattin. All’inaugurazione hannopresenziato il sindaco di

Voghera Carlo Barbieri,Giovanni Di Valentino, as-sessore ai Servizi Socialidel comune di Voghera, Ni-cola Affronti, l’onorevoleGian Carlo Abelli, Bartolo-meo Giachino e Maria PiaDonat-Cattin. Carlo Donat-Cattin è nato nel 1919 aFinalmarina in provincia diSavona, oggi Finale Ligu-re. Si trasferì giovanissimo aTorino e durante il secondoconflitto mondiale aderì aipartigiani bianchi. Nel 1950 partecipò allafondazione della Cisl e siguadagnò la fama di falcodel sindacato italiano per lasua poca disponibilità ascendere a compromessicon gli industriali ed inspecial modo con la fami-glia A-gnelli. Aderì allaDemocra-zia Cristiana, perla quale fu consigliere co-munale a Torino e nel 1953consigliere provinciale per

la provincia di Torino. Nel1954 entrò nel consiglionazionale della Dc e fu elet-to deputato dal 1958 al1979, anno in cui fu elettosenatore.Entrò nel primo GovernoMoro come sottosegretarionel 1963 ed occupò la cari-ca di ministro numerosevolte: dal 1969 al 1972,Ministro del Lavoro ePrevidenza Sociale, nel1973, Ministro per gli in-terventi straordinari nelMezzogiorno, dal 1974 al1978, Ministro dell’Indu-stria, Commercio e Arti-gianato. Nel 1986, vennenominato come Ministrodella Sanità da Bettino Cra-xi. Il suo ultimo incaricogli venne conferito nel1989, allorché Giulio An-dreotti lo scelse come Mi-nistro del Lavoro.Morì il 17 marzo del 1991. È sepolto nel cimitero mo-numentale di Torino.

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Voghera ha ricordato Carlo Donat-Cattin Telcentro AppenninoLunedì 28 marzo un convegno e l’intitolazione di una via E’ stato presentato sabato 26 marzo

GODIASCO - Da alcunimesi chi transita nel centrodi Godiasco e nella frazionedi Salice Terme avrà sicu-ramente notato i cantieridovuti ai lavori di riqualifi-cazione di entrambi i centricittadini, lavori che sonostati possibili grazie all’a-bilità del sindaco di Godia-sco Anna Corbi e all’impe-gno dell’Assessore ai lavo-ri pubblici Severino Gia-cobone che hanno fatto inmodo di acquisire il finan-ziamento regionale di so-stegno alla realizzazionedegli investimenti nei Co-muni con popolazione finoa 5000 abitanti. Il lavoro svolto dall’ufficio

tecnico del comune, guida-to dall’architetto LilianaVolpi, ha permesso di ri-sparmiare notevolmentesui costi di progettazione. A Godiasco la riqualifica-zione della Piazza dellaFiera, con la creazione diun’area pedonale con pan-chine ed area verde, darà unvolto nuovo all’intera piaz-za.Nonostante la creazionedella suddetta area pedonaleil numero di parcheggi re-sterà comunque invariatoin quanto i posti auto eli-minati verranno sostituitida altri precedentementenon presenti.

a.b.

VARZI - Sabato 26 mar-zo a Varzi si è svolta lapresentazione del Telecen-tro Appennino on Line a-perto ai giovani, e soprat-tutto alle donne del territo-rio per lavorare con le nuo-ve tecnologie. Più tempoper la famiglia, innovazio-ne e comunicazione, op-portunità occupazionali,sono gli indirizzi su cui siè ispirato il progetto delGal Alto Oltrepò, che or-mai è diventato una realtàconsolidata. Alla presenta-zione sono intervenuti Ric-cardo Tornari, presidentedella cooperativa Sos cheha argomentato “Chi è laSos”, Bruno Tagliani, pre-sidente della ComunitàMontana dell’Oltrepò Pa-vese che ha parlato di “tele-centro, la storia di una av-ventura rurale” e NicolaAdavastro, vice presidenteGal Alto Oltrepò che haspiegato le motivazioniche hanno portato all’aper-tura del Telecentro di Var-zi.“E’ una giornata positivain quanto il Telecentro èdiventato una realtà impor-tante per l’economia dellaValle Staffora. E’ la con-cretizzazione di un progettoinnovativo avviato dalGruppo di Azione Locale esostenuto dal alcuni impor-tanti partner del territorioprovinciale quali Asm Pa-via e Voghera che dimostraquanto importante sia lacollaborazione attiva tra levarie realtà teritoriali dellaprovincia”.“Il Telecentro che è attivo

ormai da sei anni dà occu-pazione a trenta persone. -spiega il presidente dellaCooperativa Sos RiccardoTornari - Sono posti di la-voro occupati da residentidel territorio montano eprincipalmente da giovanie donne. Questa è la dimostrazioneche anche in una realtàconsiderata svantaggiatacome quella della ValleStaffora, si possono crearedelle attività serie che dan-no occupazione”.Infatti, la Cooperativa Sos(Servizi Organizzazione eSviluppo) nasce per gestireun’idea d’impresa in colla-borazione con Enti Locali,Agenzie per lo SviluppoTerritoriale e alcuni Co-muni dell’Alto Oltrepo Pa-vese finalizzata a coinvol-gere attori pubblici e priva-ti per sostenere e incentiva-re l’economia del territorio. L’obiettivo principale diquesto progetto è statoquello di limitare i flussimigratori di forza lavoroverso realtà cittadine cheoffrono più possibilità diimpiego. La creazione delCall Center del Brallo esuccessivamente di quellodi Varzi sono da considerar-si come esempi atti a trat-tenere sul territorio monta-no i giovani, e soprattuttoad incentivare il lavorofemminile. Attualmente, lerisorse occupate dalla Co-operativa, sono per il 98%,donne: in questo senso laCooperativa SOS è da rite-nersi una pioniera nell’im-piego di lavoro femminile.

A sinistra: al centro Carlo Donat-Cattin, con Paolo Affronti, a Voghera nel 1991; a destra: primo piano di Donat-Cattin

Page 8: Il Popolo 31 marzo 2011

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LUNGAVILLA - Dalbimbo con gli occhi a man-dorla alla bimba dalla carna-gione scura: i piccoli chieri-chetti, in rappresentanza ditutti i bambini di Lunga-villa, erano tutti lì, di frontealle autorità, a vivere congioia il momento del tagliodel nastro dell’asilo nido edella scuola materna, fioriall’occhiello di una parroc-chia e di una comunità mul-tietnica molto viva. Dopoaver inaugurato il centrodiurno per anziani ecco cheLungavilla, sotto la spintadel parroco Don Cesare DePaoli, ha pensato anche a

loro, ai più piccoli, connuovi locali intitolati allamemoria di Mons. CarloAngeleri.C’erano anche i vertici diBanca Centropadana chehanno finanziato in granparte l’opera: dal PresidenteSerafino Bassanetti al VicePresidente Guerrino Saviottie a gran parte del consigliod’amministrazione.“Siamo arrivati a porre unulteriore sigillo al nostroprogetto socioassistenzialeche abbiamo intrapreso quiin Parrocchia. Ora questastruttura è a disposizione ditutti, anche degli abitanti

dei paesi limitrofi” - ha spe-cificato Don Cesare dopo labenedizione, ringraziandoanche tutti i volontari che sioccupano di varie mansioni,dalla cucina alle pulizie.La direttrice dell’asilo SuorSohba ha ricordato le paroledi Gesù: “Lasciate che ibambini vengano a me, per-ché di essi è il regno dei cie-li”. Nella scuola dell’infan-zia sono iscritti 54 bambinidai 3 ai 6 anni, suddivisi indue sezioni e coordinati dal-le educatrici Giorgia e Chi-ara e da Suor Sobha e SuorMaria.Mentre l’asilo nido è fre-

quentato da 26 bambini dai6 mesi ai 3 anni, divisi nel-le sezioni nido e primaverae seguiti da due insegnanti,Roberta e Manuele e daSuor Cecilia. C’è poi il pree il dopo scuola gestito dalpersonale della struttura pro-prio per venire incontro alleesigenze dei genitori che de-vono assentarsi a lungo perlavoro. “È bello pensare chebambini provenienti da cul-ture diverse potranno sedersifianco a fianco sui banchi diquesta scuola” - ha com-mentato il vice presidente diBanca Centropadana Guerr-ino Saviotti.

CANNETO PAVESE -Nella Parrocchia di CannetoPavese, giovedì 24 marzo, èstata celebrata la Giornata dipreghiera in ricordo dei mis-sionari martiri, in ricorrenzadell’anniversario dell’ucci-sione di mons. Oscar Ar-nulfo Romero, avvenuta il24 marzo del 1980.Arcivescovo cattolico diSan Salvador durante laguerra civile nel Salvador,Romero denunciava i mas-sacri ed i metodi violentiutilizzati nel suo paese e,proprio a causa del suo im-pegno per cercare di repri-mere le violazioni dei dirittiumani, fu ucciso mentrestava celebrando la SantaMessa. Oltre a Romero, so-no stati molti gli altri mar-tiri missionari che hannosacrificato la loro vita per ilbene comune, il bene delpopolo, difendendo i deboliper poter raggiungere la pa-ce e la giustizia. Ciò chevolevano era la diffusionedella Parola di Dio, delCristianesimo e dei suoiideali. La parrocchia, con il parro-co Don Fabrizio Pes-sina,ha voluto ricordare Romeroed i tanti altri missionarimartiri con un’iniziativache ha coinvolto il gruppodi giovani del nuovo orato-rio. Don Fabrizio ha incontratoi ragazzi già nel pomeriggioper spiegare loro la figuradel missionario martire ed ilsignificato del suo sacrificiocompiuto in nome della fe-de e dell’amore per Gesù. Dopo questa riflessione conil parroco, i giovani hannocenato insieme con una piz-

za e tante torte offerte dallemamme. Alle ore 21 tutti iragazzi, insieme alle fami-glie e a tutta la comunitàparrocchiale, si sono radu-nati in chiesa per fare me-moria del sacrificio di colo-ro che hanno offerto la lorovita fino al dono supremo,fino al martirio; a riguardo,sono stati letti i nomi dei25 missionari martiri chenel 2010 hanno perso la vi-ta. I bambini hanno accom-pagnato la veglia di pre-ghiera con diversi canti pre-parati per l’occasione e han-no portato ai piedi di unacroce posta davanti all’altareil Vangelo, simbolo dellaParola di Dio, un drapporosso a memoria del sangueversato dai molti missionarie cinque candele coloraterappresentanti i cinque con-tinenti. Alla celebrazionehanno partecipato alcunesuore dell’Ordine delle Be-nedettine di Voghera e inparticolare Suor Chiarina haofferto la testimonianza del-le sue esperienze come mis-sionaria in Africa e in Alba-nia. Inoltre, ha raccontato dicome molti cristiani, purvivendo la loro fede in con-testi di persecuzione e peri-colo, riescano a mantenerelo sguardo fisso su GesùCrocifisso, trovando la for-za dell’abbandono fiduciosoe della testimonianza corag-giosa. Suor Chiarina ha ri-chiamato l’attenzione sul-l’importanza di seguire Cri-sto con generosità e gioia edi fare dell’esistenza un do-no per gli altri, vivendo se-condo il progetto di Dio.

Michela Lupie Alice Gorini

A Lungavilla il taglio del nastro con i vertici di Banca Centropadana La parrocchia di Cannetoper i Missionari Martiri

La direzione dell’Asl incontra i sindaci Ponte sul Po

Sono stati inaugurati asilo nido e scuola materna

PAVIA - Il direttore gene-rale dell’Asl di Pavia Giu-seppe Tuccitto ha incontra-to sabato mattina presso lasala convegni dell’Idr SantaMargherita di Pavia l’as-semblea dei sindaci Asl pre-sieduta dal presidente Pie-rangelo Lombardi (sindacodi Stradella).Il generale Giuseppe Tuc-citto insieme ai direttoriGiorgio Scivoletto (Socia-le), Guido Fontana (Sanita-rio) e Flavia Bernini (Am-ministrativo) ha presentatola direzione strategica. Durante l’incontro, sonostati affrontati tra gli altri, itemi dell’integrazione sociosanitaria e deleghe dellaconciliazione famiglia lavo-ro e delle sedi vaccinali. Siè parlato di polli e diossina,del problema dell’amianto. In base ad un censimento,la presenza di amianto inprovincia di Pavia risultadel 20%. Una percentualeche sembrerebbe inferiorealla realtà. La direzionedell’Asl ha annunciato lapossibilità da parte dei pri-vati di poter accedere a degliincentivi regionali per l’e-ventuale smaltimento diamianto. Tuccitto ha invita-to i sindaci ad affrontare conimpegno questo grave pro-blema che in diverse areedella provincia è presente. Isindaci sono stati stimolati,nel corso dell’incontro, amonitorare con maggioreattenzione i loro territori dicompetenza. Per quanto ri-

guarda le sedi vaccinali èstata annunciata una razio-nalizzazione in base alla po-polazione residente. Questonon comporterà nessun tipodi disagio da parte degliutenti, anzi sarà miglioratala qualità del servizio neicentri più grandi.Sul tema dei polli e diossi-na la Regione Lombardia hadato degli importanti sugge-rimenti al fine di evitareeventuali contaminazioni. Infatti, nell’ambiente cipossono essere fonti di con-taminazione che causano lapresenza di contaminantinegli alimenti, tra cui anchedelle scorrette pratiche agro-nomiche. Per i ridurre i ri-schi della contaminazione siconsiglia di non bruciare adesempio il legno trattatocon vernici, catrame, impre-gnanti o solventi, la carta, igiornali, i sacchi, la plasti-ca, il polistirolo fili elettri-ci ecc… Si consiglia inoltredi non usare il legno tratta-to con vernici nei ricoveri e

nelle mangiatoie. Non biso-gna mai disperdere la cenerenel pollaio o nei nidi. Si consiglia di evitare ilcontatto degli animali conle fonti di contaminazione.Per ottenere maggiori chia-rimenti è consigliato rivol-gersi al dipartimento di pre-venzione veterinario dell’A-sl. Durante l’incontro sonostati trattati anche i temi deiturni nelle farmacie, dei pre-lievi e dei Piani di Zona.Al Santa Margherita hannopresenziato 86 sindaci dellaprovincia di Pavia.Una buona presenza che faben sperare la nuova dire-zione dell’Asl di Pavia.Un’Asl che punta ad un for-te rilancio e ad una maggio-re attenzione nei confrontidei cittadini. Sempre nelcorso dell’incontro si sareb-be dovuto votare il nuovodirettivo dell’assemblea deisindaci.La votazione è stata riman-data al 4 giugno, dopo leelezioni provinciali.

Dalla Regione un’opportunitàper i piccoli comuni pavesiMILANO - La Regionemette a disposizione deglienti locali 1,5 milioni dieuro da destinare all’acqui-sto di tecnologie e stru-menti informatici. “Attraverso questa iniziati-va - spiega il consigliereregionale Angelo Ciocca -la Regione intende premia-re gli sforzi degli enti ter-ritoriali per modernizzare erendere sempre più effi-ciente la pubblica ammini-strazione al servizio di cit-tadini e imprese.”Il bando è dedicato ai pic-coli Comuni, aggregati indiversa forma, dalle Unionialle Comunità montane ead altre aggregazioni di en-ti che non superino co-munque i 50.000 abitanti.“Si tratta di un’opportu-nità - continua il consi-gliere regionale Angelo

Ciocca - per favorire lepiccole realtà, che attraver-so l’unione tra Comunipossono offrire molti ser-vizi che da soli non riusci-rebbero più a mantenere oa garantire. In questo caso,potranno ottenere un vou-cher digitale con il qualefinanzieremo il 50% delprogetto presentato, conun contributo massimo di75.000 euro a progetto perle aggregazioni più nume-rose”. Saranno ammissibili inter-venti per l’acquisto dihardware e software, o perla progettazione e realizza-zione di sistemi per unamigliore gestione dei docu-menti, dello Sportello U-nico per le attività produt-tive (SUAP), per le banchedati anagrafica civile, terri-toriale e fiscale.

MEZZANINO PO - DalMinistero delle Infrastrutturee dei Trasporti l’impegno avalutare le richieste di uninasprimento delle sanzioniper chi non rispetta i limitidi transito sul Ponte delleBecca.La missione a Roma delPresidente della Provincia diPavia, Vittorio Poma, haportato ad un primo impor-tante risultato: aver fattocomprendere al Ministero leragioni di straordinarietà edeccezionalità che hannospinto la Provincia di Paviaa chiedere nelle settimanescorse al Prefetto di vietarela circolazione dei mezzi pe-santi applicando, in caso dimancato rispetto dell’ordi-nanza, sanzioni amministra-tive fino a 1500 euro che,nei casi più gravi, possonoportare anche ad una revocadella patente così come pre-visto dal Codice della Strada. “L’incontro - dice Poma -mi ha permesso di illustrarelo stato in cui si trova ilPonte della Becca e di spie-gare i motivi di sicurezzapubblica che impongono unatteggiamento il più possi-bile severo nei riguardi dichi non rispetta il divieto dicircolazione; la gravità dellasituazione è stata compresa erecepita.Il Ministero si è reso dispo-nibile a sottoporre al proprioufficio legislativo una diret-tiva che consenta successiva-mente al Prefetto di poteradottare la propria ordinan-za”.

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SANTA MARIA DEL-LA VERSA - Sabato 26marzo, a Santa Maria dellaVersa, presso Palazzo Esco-li, ha preso il via la primaedizione del “Valversa BookFestival”, organizzato dal-l’assessorato alla Culturadel Comune di S. Maria edalla Biblioteca comunale.Questa iniziativa è nata perpromuovere incontri con gliautori e per divulgare il pia-cere della lettura e la cono-scenza della biblioteca. Sitratta di quattro appunta-menti con ingresso gratui-to, aperti a quanti vorrannoconoscere da vicino giovanipromesse letterarie.Il primo libro presentato èstato “Diciotto secondi pri-ma” di Giorgio Scianna, na-to nel 1964 a Pavia e colla-

boratore della rivista Linus. Il prossimo appuntamentosarà sabato 2 aprile, alle ore11, con Marco Alfieri e “Lapeste di Milano”. L’autore ènato a Varese, vive a Paviae lavora a Milano. Già cor-rispondente da Milano per“Il Riformista”, ha scrittoper “Il Sole 24Ore” e oggilavora a “La Stampa”. Il terzo libro che sarà pre-sentato è “Astrolibro” diAndrea Valente e UmbertoGuidoni di cui si parlerà do-menica 3 aprile alle ore15,30. L’ultimo volumeproposto, venerdì 8 aprile,alle ore 21, sarà “Bianco” diMarco Missiroli, nato aRimini, nel 1981, vincitorenel 2009, proprio con“Bianco”, del Premio “Gio-vanni Comisso”.

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Una lettura animata per i bambini BIBLIOTECA / BRESSANA B.

Il Comune di Bressana Bottarone in collaborazione conl’associazione Culturale “Chiave di Volta”, in occasionedell’inaugurazione della nuova sistemazione della bibliote-ca civica “Gianni Rodari” organizza domenica 3 aprile, dal-le ore 15 alle ore 16,30 presso la Sala Polivalente, una let-tura animata per bambini dal titolo “Clown focaccia e lasirenetta”, accompagnata da balli, giochi e truccabimbi.Seguirà una gustosa merenda offerta dalla Biblioteca. Prenotazioni e informazioni presso la Biblioteca Civicatel. 0383/88101.

Come gestire pazienti a rischioMEDICINA / PAVIA

Le situazioni di criticità determinate dalla presenza di pa-zienti a rischio in uno studio odontoiatrico devono poteressere affrontate e gestite da parte delle figure professionaliche operano all’interno dello studio, al fine di garantire daun lato la sicurezza e l’incolumità dei pazienti, dall’altro latranquillità degli stessi professionisti.Essere quindi nella condizione di sapere come intervenirenella gestione di queste situazioni è il tema su cui verte ilnuovo appuntamento del Programma Culturale di ANDIPavia in calendario per il prossimo sabato 2 aprile, dal ti-tolo “Come gestire i pazienti a rischio”.Il corso, a carattere teorico, è in fase di accreditamentoECM come tutti quelli organizzati da ANDI Pavia, e sisvolgerà nell’Aula Magna del Collegio Cairoli (PiazzaCollegio Cairoli, 1).Relatori saranno il dottor Ivan Cardinale e il dottor Ales-sandro Cariani, rispettivamente presidente e vicepresidenteresponsabile della formazione dell’Associazione VogheraSoccorso, una onlus di Ferrara nata nel 2004 per promuo-vere la conoscenza di tecniche e metodiche per il pronto in-tervento in campo sanitario. Il corso dura una giornata, coninizio alle ore 9 per concludersi alle ore 18.Il numero dei partecipanti è chiuso e limitato ad un massi-mo di 50. (costo euro 200,00). Per le iscrizioni telefonarealla Segreteria ANDI Pavia (0382 473994).

I martiri e la missione

PREGHIERA / TORRICELLA V.

Nella serata di giovedì 24 marzo, nella chiesa parrocchialedi Torricella Verzate, è stato vissuto un significativo mo-mento di preghiera per i Missionari Martiri. Molto sugge-stiva la lettura di alcuni significative frasi pronunciate daimissionari uccisi durante la loro opera a servizio del Van-gelo e della Chiesa. Nel silenzio e nel buio della chiesa,brillavano solo le luci delle candele posizionate al centrodell’altare a testimonianza delle vite spezzate nel nome diCristo. I fedeli di Torricella, Corvino e Mornico, le parroc-chie rette da don Luciano Daffra, sono intervenuti numero-si e con loro erano presenti anche membri delle comunitàdella zona. I canti del coro parrocchiale hanno contribuito acreare un clima di raccoglimento e di grande spiritualità.

BRONI - Sabato 2 aprilealle ore 21.00 nel teatro del-l’oratorio di Broni, nell’am-bito di “Troviamoci a tea-tro…” saranno di scena gliattori del laboratorio teatraledell’Unitre di Pavia con lacommedia “L’ultima rin-ghiera” di Enzo Giannotta.L’opera tratta il problemaattualissimo dell’allontana-mento degli anziani dai cen-tri storici delle grandi città.In essa vengono rappresen-tati gli espedienti che ven-gono messo in atto dai varipersonaggi per essere sradi-cati dalle loro vecchie casedi ringhiera, dove le portesono aperte e i rapporti in-terpersonali più facili edamichevoli.Non è così nelle nuovestrutture dove le porte sonochiuse e la solitudine ècompagna di viaggio quoti-diana.Si tratta di una commediascritta in modo arguto e di-vertente, per far ridere certo,ma anche per condurre ilpubblico ad una riflessione

sulla vita del nostro tempo.Il Laboratorio Teatrale del-l’Unitre di Pavia non nascecome un semplice corso direcitazione, ma si tratta diun’esperienza che ha datovita a una propria compa-gnia: è formato da personeche nella comune passioneper il teatro trovano motiviper divertire e divertirsi.Durante lo spettacolo di sa-bato si esibiranno GiovannaBellinzona, Roberto Zighet-ti, Roberto Borsa, SergioMeazza, Anna Bianchi,Wanda Nicolini, AgneseBertinelli, Gian Mario Piz-zocaro, Rita Nicolini, LuigiGrasso e Lella Volpe. La regia è curata da EnricoBertoletti.La rassegna proseguirà poisabato 16 aprile quando pro-tagonista sarà la Compa-gnia dialettale dell’Oratoriodi Broni con la nuova pro-duzione dal titolo “Il miste-ro di Ulisse: da Itaca aBroni”, una rivisitazione inchiave locale dell’Odissea.

m.r.

Il vice sindaco Riva spiega le motivazioni che hanno portato ad avviare l’iter

GODIASCO - Il vice sin-daco di Godiasco Fabio Ri-va illustra l’iter referendarioche porterà al cambio delnome in Godiasco - SaliceTerme. “Il Comune di Go-diasco si compone di moltelocalità, fra le quali spicca-no Godiasco capoluogo eSalice Terme. - spiega Riva- La nota località termaleoffre svago, divertimento ebenessere e la sua dotazionealberghiera, anche a frontedella chiusura di alcunestrutture ricettive, causatasoprattutto dai complessiadeguamenti igienico-sanita-ri e di sicurezza imposti danormative sempre più seve-re, garantisce ancora oltresettecento posti letto. Godiasco, sede municipale,lega invece il proprio nomeai Marchesi Malaspina, chehanno scritto la storia dellanostra bellissima ValleStaffora. La presenza di Sa-lice Terme, nella gestionedelle questioni di caratteregenerale, ha imposto allanostra Amministrazione laconsapevolezza di essere unComune termale a vocazio-ne turistica, con il tipicoandamento socio-economicostagionale che contraddistin-

gue molte località turistichedel nostro bel paese. Nelterritorio comunale di Go-diasco esistono aziende digrande valore, la “Terme diSalice S.p.a.” e la “TermePresident”, le cui acque, ilparco e le strutture, fanno diSalice Terme una meta am-bita da migliaia di visitato-ri. Il nostro Comune, graziea Salice Terme, è senz’om-bra di dubbio il ComuneTermale più importante del-la provincia di Pavia ed ilsuo rilancio turistico è sta-to, dunque, fin da subito,l’obiettivo principale del-l’attività amministrativa”. “Oggi ed in futuro, l’unicavera risorsa del territorionon può che essere rappre-sentata dal turismo, in tuttii suoi aspetti.- continua Ri-va - Abbiamo paesaggi in-

contaminati in un appenni-no tutto da scoprire, chenon può che incontrare il fa-vore dei tanti turisti chespesso si limitano ad attra-versare i nostri luoghi perraggiungere altre mete. Abbiamo quanto di megliosi possa offrire, dobbiamosolo farci conoscere e, in unmondo tecnologicamenteavanzato, ne abbiamo anchegli strumenti. Storia, paesaggio, enoga-stronomia, benessere e di-vertimento sono fonti ine-sauribili a Godiasco SaliceTerme, e dico Godiasco Sa-lice Terme perché non potràmai esistere Godiasco senzaSalice Terme o Salice Ter-me senza Godiasco. Le ac-que di Salice erano cono-sciute già duemila anni fa,ma la località si sviluppò

soltanto nel 1800, mentreGodiasco, con la famigliaMalaspina, dominava le no-stre terre a partire dal dodice-simo secolo. Le due localitàsono sempre state legate,pur avendo caratteristiche di-verse, e oggi più che mai sisente la necessità di rafforza-re questa unione. Questa forte convinzione hafatto sì che il ConsiglioComunale di Godiasco, al-l’unanimità, avviasse l’iterprocedurale per dare pari di-gnità ad entrambi i luoghi.Presto, i cittadini del nostroComune saranno chiamati avotare il cambio del nomeda Godiasco in GodiascoSalice Terme. Godiasco po-trà, una volta superato l’esa-me referendum, vedere acco-stato il proprio nome al piùconosciuto Salice Terme eviceversa, Salice Terme, po-trà ufficialmente comparirein tutti i documenti che lariguardano, a fianco del no-me che fece la storia dellanostra splendida valle. Conil cambio del nome, i citta-dini di Godiasco manterran-no comunque la propriaidentità e quelli di Saliceverranno finalmente ricono-sciuti”.

Verso il referendum per il cambio del nome

Storie di case di ringhierasabato 2 aprile a Broni

Valversa Book Festival,proseguono gli eventi

VIGEVANO - Venerdì 25marzo, presso il CentroSociale a Vigevano, è statapresentata la nuova Guida“Slow Wine 2011” di SlowFood, a cura del redattoreEugenio Signoroni: storiedi vita, vigne, vini in Ita-lia. Una guida rigorosa:200 collaboratori impiega-ti, oltre 2.000 cantine visi-tate di cui 1.850 seleziona-te, 21.000 vini assaggiati e8.400 “raccontati”.Fra i viticoltori virtuosidella regione Lombardia,meritevoli della “chioccio-la” di Slow Food, figuranodue aziende Coldiretti del-l’Oltrepò Pavese: Agnes diRovescala e Fausto Andi diMontù Beccaria.Gli Agnes sono vigneronsda generazioni.

Slow wine

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La Caritas continua a soste-nere gli interventi dellaChiesa in Libia e in tutta l’a-rea nordafricana. “La nostra comunità, i lavo-ratori cristiani, sono ancoraqui e non possiamo abban-donarli. Prego e spero chetutto questo finisca primapossibile”. È quanto ha det-to Mons. Martinelli, vesco-vo di Tripoli, prima che siinterrompessero le comuni-cazioni. Nel Paese la situa-zione resta drammatica e siteme per l’incolumità e lasicurezza di tanti civili.A Tripoli i religiosi aiutanocome possono tutti quelliche si rivolgono a loro, incoordinamento con le orga-nizzazioni locali di assisten-za. Sono sostenuti da volon-tari, ex lavoratori immigratiche si sono messi a disposi-zione. Padre Sandro Depre-tis, sacerdote trentino rien-trato in Libia poco primache iniziasse la rivolta, con-tinua ad occuparsi delle mi-gliaia di rifugiati, soprattuttoeritrei; che non possonorientrare in patria. “Alcunisono stati derubati delle loropoche cose - dice padreDepretis - altri sono stati in-vitati ad andarsene. Intantocrescono le difficoltà e i ri-

schi per gli stessi libici”.Mentre, dopo l’interventodella coalizione internazio-nale, proseguono combatti-menti e bombardamenti, siaa Tripoli sia a Bengasi, laChiesa resta attiva e i reli-giosi italiani sono accantoalla popolazione locale. A Bengasi le suore italianesono 14 in 4 comunità econtinuano a lavorare negliospedali pubblici e nelleistituzioni per disabili doveerano impegnate e apprezza-te anche prima. Nessuna halasciato il suo posto, nellasperanza che questi luoghisiano rispettati e quindi laloro incolumità sia salva-guardata. Caritas Tunisia hagià installato un posto di ac-coglienza sul confine, incollaborazione con altreCaritas nazionali e in parti-colare con il sostegno dioperatori di Caritas Libanoche parlano arabo.

Svolgono attività di infor-mazione, cura e smistamen-to dei casi più vulnerabili,oltre che di accoglienza fra-terna, nella consapevolezzache si tratta di persone trau-matizzate, non solo biso-gnose di viveri e sicurezza.Sul confine egiziano, un al-tro staff aiuta anche nella di-stribuzione di viveri. È inarrivo anche un gruppo dioperatori di Caritas Bangla-desh, poiché sono migliaia irifugiati di origine bengale-se in attesa di rimpatrio.Inoltre nel Niger uno staffCaritas si è attivato, per fa-cilitare il rientro a oltre tre-mila immigrati che sono riu-sciti ad attraversare il deser-to del Sahara. Permangonoinfine preoccupanti interro-gativi sulla sorte di molti li-bici, soprattutto quelli chefuggiranno da Bengasi.Caritas Italiana resta in co-stante contatto con lo staffdella Chiesa rimasto in Li-bia e ne sostiene le attivitàdi assistenza, nonostantel’attuale difficoltà nei colle-gamenti e nel far giungereaiuti diretti. Una prima som-ma è stata destinata per ac-quisto di aiuti d’urgenza, mai bisogni sono purtroppo de-stinati a moltiplicarsi.

La Caritas sostiene gli interventi umanitari ed è vicina alle popolazioni colpite da due grandi drammi

Sabato 2 aprile un convegno a Tortona per parlare del tema

TORTONA - Sabato 2aprile, a Tortona, è in pro-gramma un importante con-vegno dedicato alla Prote-zione Civile e a tutti i suoiprotagonisti dal titolo “Pro-tezione Civile, Volontaria-to, Enti Locali”, che pren-derà il via alle ore 8.30 perconcludersi alle 18.15. Ad organizzarlo sono l’as-sociazione Volontari diProtezione Civile & AIBValli Curone, Grue e Osso-na e la Comunità MontanaTerre del Giarolo: alla lucedel continuo aggiornamentodella normativa in materiadi Protezione Civile, hannoritenuto importante, nell’ot-tica di ottimizzare l’operati-vità di tutte le forze “di soc-corso”, strutturare un incon-tro informativo e di con-fronto sul tema, idoneo acoinvolgere tutti i protago-nisti degli interventi diProtezione Civile, a partiredal Volontariato sino ad ar-rivare alle Istituzioni.“Le associazioni locali” sot-tolinea Antonio Lona, presi-dente di AIB Valli Curone,Grue e Ossona, “hanno col-mato, negli anni, gli spazilasciati dalle grandi associa-zioni in molte regioni d’I-talia. Sono associazioni lo-cali di piccola e media di-mensione il cui rapporto dicollaborazione con le strut-ture pubbliche è spesso fon-dato su convenzioni attra-verso le quali si pattuisconoservizi in cambio di soste-gni economici o organizza-tivi. Costituite formalmentecome associazioni, sonopresenti in maniera capillareanche se disomogenea sul

territorio, tanto da aver resonecessaria nel tempo la co-stituzione di un coordina-mento su scala provincialeo regionale: proprio lo svi-luppo di piccoli gruppi e as-sociazioni nelle amministra-zioni locali ha fatto sì che siampliassero le specializza-zioni e che il volontariato diprotezione civile si integras-se con il servizio pubblico.E’ in questo contesto che cisi interroga su come poteroperare sul territorio al ser-vizio dei cittadini senza in-correre in fraintendimenti econfusioni”. L’obiettivo prioritario delconvegno, dunque, è quellodi chiarire le “competenze”di tutte le parti in causa e leopportunità di collaborazio-ne tra gli “operatori” conl’intento di definire il ruoloe, quindi, il futuro delle as-sociazioni Locali che opera-no in ambito di ProtezioneCivile.L’associazione VolontariProtezione Civile & A.I.B.Valli Curone, Grue e Osso-na di Pontecurone, nata nelmarzo del 2001, infatti, par-tecipa regolarmente alle at-tività di Protezione Civileprovinciali e regionali: haanche partecipato a impor-

tanti soccorsi nazionali, ul-timo fra tutti l’intervento aL’Aquila per la gestione diun campo con 400 attendati,in collaborazione con un’as-sociazione di Alba. L’incontro, che si svolgerànell’arco dell’intera giorna-ta, è ospitato all’interno del-la Sala Conferenze dellaFondazione CRTortona (viaPuricelli): gode del patroci-no di Regione Piemonte,Provincia di Alessandria,Comune di Tortona e AnciPiemonte ed è organizzatograzie alla Fondazione CR-Tortona, UNPLI Piemonte -Comitato provincia di Ales-sandria e CSVA.Oltre a importanti relatori“rappresentanti” delle istitu-zioni e del volontariato, in-terverranno numerose auto-rità, tra cui Francesco Ca-staldo, Prefetto di Alessan-dria, Paolo Filippi, presi-dente della Provincia di A-lessandria, la senatrice Ros-sana Boldi, la senatrice Ma-ria Leddi, Roberto Revello,assessore regionale Prote-zione Civile, Amalia Nei-rotti, Presidente ANCI Pie-monte, Carlo Massa, asses-sore provinciale ed Ema-nuela Patta, assessore Pro-tezione Civile Tortona.

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Il Giappone non sarà lasciato solo E’ emergenza nell’Africa del nord“Caritas Giappone organiz-za gli interventi nelle zonecolpite da terremoto e tsu-nami.In generale grande compo-stezza e dignità, ma anchegrande solidarietà, sia purin una comprensibile situa-zione di paura diffusa”. Così il direttore di CaritasGiappone, padre DasukeNarui sintetizza il compor-tamento del popolo giappo-nese. Le dimensioni della cata-strofe che ha colpito il Pa-ese sono sempre più preoc-cupanti, la terra non smettedi tremare e cresce il timoreper le conseguenze dei dan-ni agli impianti nucleari.Caritas Giappone e la Chie-sa, attraverso le 4 diocesi,le numerose parrocchie, ivolontari e lo staff stannocontribuendo in manieracoordinata allo sforzo che alivello nazionale si sta fa-cendo per fornire gli aiutialla popolazione.Confortante è la disponibi-lità di moltissimi volontari,soprattutto giovani, che datutte le diocesi chiedono dipoter andare nelle zone piùcolpite per rendersi utili. Lì il problema principale èla mancanza di cibo e di

carburante. Chi riesce ad allontanarsi sisposta principalmente versosud. Caritas Giappone ha messoa disposizione le propriestrutture e si sta coordinan-do col governo per assisterei casi più bisognosi, in par-ticolare le persone anziane,disabili e le famiglie conbambini piccoliOggi a Sendai si è svolto unincontro di tutti i Vescovi,con la partecipazione dun-que del presidente di Cari-tas Giappone Mons. IsaoKikuchi e di padre Narui,per condividere un pianoglobale di aiuti comeChiesa cattolica.Caritas Italiana ha imme-diatamente espresso vici-nanza e solidarietà a Caritas

Giappone e alla popolazio-ne giapponese, mettendo adisposizione un primo con-tributo di centomila euro.Si tiene in costante collega-mento con Caritas Giappo-ne e con la rete internazio-nale attraverso aggiorna-menti e teleconferenze percoordinare gli interventi,analizzare i bisogni di tuttal’area colpita dal terremotoe dallo tsunami, cercare diraggiungere anche le zonepiù lontane e inaccessibili.Innumerevoli i messaggi divicinanza e gli aiuti offertida Caritas di tutto il mondo. In particolare va segnalatala mobilitazione delleCaritas dei Paesi asiaticicolpiti dallo tsunami del2004 o da successive emer-genze che hanno sempre ri-cevuto anche il sostegno diCaritas Giappone. In costante coordinamentocon le altre realtà presentisul terreno, Caritas Giappo-ne ha confermato che puressendo già attiva in questafase di emergenza, si con-centrerà in particolare nellefasi di riabilitazione e svi-luppo, nel medio e lungoperiodo, con grande atten-zione anche al sostegno psi-cologico.

Protezione civile, enti locali e volontariato

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Provincia di PAVIAConsegna delle benemerenze provinciali

“Don Giuseppe Robecchi”Caporale Luca Barisonzi Medaglia

Residente a GravellonaLomellina Luca Barisonzi,Caporale dell’Ottavo Reg-gimento Alpini, a soli 20anni ha scelto di lasciare ilsuo Paese e rappresentare ilpopolo italiano in una mis-sione di pace in Afghani-stan.Con impegno e alto spiritodi sacrificio, in cooperazio-ne con le Forze di Sicurez-za afgane ed in collabora-zione con le Forze dellaCoalizione, ha contribuitoad assistere il governo afga-no nel mantenimento dellasicurezza e negli sforziumanitari e di ricostruzionedel Paese.Il 18 gennaio 2011 è rima-sto gravemente ferito in unagguato nel quale il Capo-rale Maggiore Scelto, LucaSanna, perdeva la vita inseguito alle ferite di colpid’arma da fuoco esplosi daun presunto appartenenteall’Afghan National Army,poi fuggito.

Motivazione: L’alto spiritodi sacrificio e di abnegazio-ne dimostrati da un giovanedi soli 20 anni hanno risve-gliato in noi l’orgoglio disentirci italiani.

Luca Barisonzi è un inse-gnamento di coraggio e dionore per le nuove genera-zioni.

Categoria ABenemeriti del mondo dellavoro e delle professioni ebenemeriti per atti di inno-vazione nel campo dell’im-prenditorialità privata, coo-perativa e consortile

Candidato: Azienda Came-ron Italy - MedagliaMotivazione: Impresa in-dustriale radicata nel terri-torio sia a livello produttivoche occupazionale, ha con-tribuito efficacemente allosviluppo e alla diffusionedel proprio prodotto, conso-lidando anche un indottorappresentato da una fittarete di grandi e piccoli for-nitori.

Candidato:Fortunato FedegariTargaMotivazione: Imprenditorecoraggioso e lungimirante,ha guidato la sua aziendadalla produzione artigianalea un elevato livello di inter-nazionalizzazione, senzatrascurare un costante im-pegno per la cultura e la so-lidarietà.

Candidato: Mary Short’sTricot - AttestatoMotivazione: Impresa sem-pre al passo con i tempi,Mary Short’s Tricot è dacinquant’anni un vero pun-to di riferimento per la pro-duzione tessile di alta qua-lità del Made in Italy.

Categoria BBenemeriti del mondo dellascuola, dell’Università edella cultura

Candidato: Mino Milani MedagliaMotivazione: Scrittore dialte capacità descrittive, neisuoi romanzi affascinanti enelle opere di storia docu-mentate e penetranti ha in-terpretato lo spirito profon-do della vita e dell’avventu-ra e ha saputo cogliere ognisuggestione poetica dellasua città. Con la sua arte hareso felicemente noto il no-me di Pavia nel mondo.

Candidato: Paolo Diegoli TargaMotivazione: Animato daun saldo e profondo senti-mento di religiosità e soli-darietà umana, lo ha espres-so in convincenti opere pit-toriche e scelte di vita.

Candidato: Angiolina Sen-

sale - AttestatoMotivazione: Donna d’artee di cultura, è appassionataorganizzatrice di manifesta-zioni musicali di alto profi-lo volte ad arricchire e va-lorizzare il suo Oltrepò.

Categoria CBenemeriti della PubblicaAmministrazione, beneme-riti per atti di lealtà istitu-zionale, Istituzioni ed Entibenemeriti

Candidato:Lucio Di GuglielmoMedagliaMotivazione: ApprezzatoMaestro di tecnica e clinica,attento protagonista del-l’evoluzione della sua disci-plina ha contribuito allosviluppo e all’approfondi-mento della scienza e delleapplicazioni della radiolo-gia, promuovendo ben oltrei confini nazionali la Scuolaradiologica pavese onoran-do la nostra Università e ilPoliclinico San Matteo.

Candidato: Rev.da MadreSuor Chiarina Garbossa TargaMotivazione: Ha vissutol’insegnamento infermieri-stico, improntato a profon-do senso di responsabilità,come una missione ravviva-

ta da spiritualità e amoreper il prossimo.

Categoria DBenemeriti delle attività so-ciali, assistenziali, di soli-darietà e sportive

Candidato: Claudio Bag-gini vescovo di VigevanoMedagliaMotivazione: Esemplare fi-gura di Pastore sensibile al-le dinamiche dei tempi e al-le istanze della società,profonde quotidianamenteopere ed impegno per la re-alizzazione dei più alti po-stulati della sua missione.

Candidato: Piero RaggioMotivazione: Animatoreappassionato delle discipli-ne sportive non solo a livel-lo locale, ha contribuito conentusiasmo inesauribile allapromozione dello sport pa-vese in avvenimenti agoni-stici nazionali e internazio-nali.

Candidato: Maria LuigiaBaldini - AttestatoMotivazione: Nobile esem-pio di fede negli ideali e diimpegno civile fin dai tem-pi della Resistenza, si èsempre adoperata con stra-ordinaria generosità e tena-cia per un mondo migliore

e per il bene del prossimo,rivolgendosi specialmenteai bambini e ai giovani.

Categoria alla memoria

Candidato:Enrico MagenesMedagliaMotivazione: Raffinatostudioso di matematiche su-periori, pervaso da profon-da spiritualità cristiana èstato instancabile sostenito-re degli ideali di libertàcontro ogni dittatura oltreche testimone generoso ediscreto dell’impegno deicattolici nella vita sociale eha contribuito a promuove-re opere di sostegno allostudio con particolare riferi-mento allo sviluppo delCollegio universitario SantaCaterina.

Candidato:Giuseppe BeccariMedaglia Motivazione: Valoroso Te-nente Colonnello di Fante-ria e attivo animatore del-l’Associazione della suaArma, ha fondato il MuseoStorico di Voghera, in cuiha raccolto con opera pa-ziente e intelligente moltepreziose testimonianze delpassato non solo militaredella Patria.

Benvenuti a tutti e grazie per la Vostrapresenza alla cerimonia per l’assegna-zione delle benemerenze provinciali.Le abbiamo dedicate a GiuseppeRobecchi perché è stato il primo Pre-sidente nella Provincia di Pavia.Ma anche perché la storia della sua vi-ta propone ancora oggi un esempio divalore morale e di passione civile.In questo anno speciale, che è il 150°dell’Unità d’Italia, la figura di Robecchici mostra ancora quanto fosse alto ilprofilo degli uomini che hanno costrui-to questa nostra Repubblica, impe-gnando la propria vita per un ideale:quello di unire un Paese e un popolo,perché fosse portatore di civiltà e diprogresso, capace di riconoscersi nel-le proprie istituzioni come luogo di re-gole comuni e di un comune linguag-gio.In questa cerimonia, nel corso dellaquale ho l’onore di premiare i cittadinibenemeriti della nostra provincia, vo-glio spendere qualche parola per ricor-dare la figura di Robecchi, la sua cul-tura e la sua fede, la sua coerenza e ilsuo impegno. Voglio ricordarne la ge-nerosità dimostrata verso la nostra co-munità, quando, da sacerdote dellaparrocchia di San Cristoforo di Vige-vano, soccorre i malati per l’epidemiadi colera che, nel 1835, miete vittimenella nostra zona, colpisce uomini edonne, anziani e bambini, ed è più fe-roce con chi è povero e senza aiuto, econosce già bene l’estrema difficoltà ela grande fatica della vita di allora.Voglio ricordarne anche la coerenzacivile e la rara capacità di cui diedeprova, pagando in prima persona ilprezzo delle proprie idee, quando nel1849 accetta l’esilio in Svizzera e l’al-lontanamento dalla propria parrocchia,pur di non rinnegare la propria lealtàverso Carlo Alberto, il Re che, promul-gando lo Statuto del 1848, diede for-ma esplicita alle proprie convinzionicostituzionali; un regalo ed una spe-ranza per un popolo e un Paese cheancora dubitava della propria possibi-lità di unificazione e di libertà.E c’è, infine, il percorso politico di Ro-

becchi. Quello che lo vide, prima de-putato del Parlamento subalpino e poi,nel 1865, senatore del Regno d’Italia,impegnato, in qualità di parlamentaree studioso nella Commissione dellaPubblica Istruzione, negli anni crucialidella Riforma Casati che vuole dare atutti i bambini italiani la possibilità diimparare a leggere e a scrivere.Come parlamentare, eletto nel collegiodi Garlasco - lui nato proprio nel cuoredella Lomellina - Robecchi declina almeglio la propria passione politica, in-terpretandola come testimonianza delsuo legame con il Paese e con la co-munità, locale e nazionale - che co-mincia, allora, a mettere radici, a rico-noscersi in una dimensione unitaria,ad apprendere il linguaggio delle istitu-zioni e a rispettarne le regole, che as-sicurano coesione ad un popolo e sta-bilità ad un Paese.Con un atto di stima e di affettuosa ri-conoscenza, dunque, oggi la Provinciapremia quanti, scelti tra una rosa am-pia di nomi presentati all’appositaCommissione, si sono distinti per lacapacità, la competenza, il talento e lagenerosità dimostrata nei diversi cam-pi del proprio operare.Con quest’atto, con questa cerimonia,vogliamo trasmettere un messaggio:vogliamo dire alle famiglie, ai giovani,a chi abita il nostro territorio che è ne-cessario avere coraggio e avere fidu-cia.Vogliamo dire che è necessario abita-re con determinazione il presente, ren-derlo migliore, immaginare un futuroche dia senso e continuità ai valoridella nostra Repubblica. A partire dai doveri che ciascuno di noideve assumere verso il proprio Paesee che sono il contraltare esatto dei di-ritti di cui ciascuno è portatore.Per riuscire a fare tutto questo, io cre-do sia utile prendere esempio da chi siè speso per gli altri con energia e ab-negazione.E non è cosa facile, perché gli anniche stiamo vivendo sono poveri di cer-tezze, difficili da interpretare, a voltepenosi, travagliati da una crisi che non

è soltanto economica, ma porta con séi mali grandi del nostro tempo, la soli-tudine e le paure.Proprio per questo, allo scoramento ealla delusione che a volte ci prende,dobbiamo reagire guardando all’esem-pio di quanti nel lavoro, nel volontaria-to, nel mondo del sapere e nel mondodella politica, mostrano la limpida virtùdella generosità umana e la passionegioiosa del pensare e dell’agire.L’esempio è una cosa importante; è laleva dell’educazione, della crescita,del cambiamento intelligente.Ci aiuta a migliorare; a non acconten-tarci; a tentare l’avventura di un pro-getto, di un’idea, di un nuovo percor-so; ci aiuta a investire nel futuro.Assegnando le benemerenze a uominie donne che non si sono accontentatedell’esistente, che non si sono chiusinella banalità, che hanno tentato unastrada migliore, vogliamo mandare unmessaggio positivo alla nostra comu-nità che ci sostenga, almeno un poco,in questa fase disorientante e difficiledella nostra storia comune.E ora, prima di procedere alla conse-gna delle benemerenze ai presceltidall’apposita Commissione e approvatiall’unanimità dal Consiglio Provinciale,consentitemi di soffermarmi su unadelle persone peraltro tutte meritevoli,alle quali è stato deciso di assegnare

uno dei riconoscimenti: si tratta di unnostro concittadino che, pagando unalto prezzo personale, ha posto in es-sere il precetto evangelico, diventandoportatore di pace la dove di pace vi èpiù bisogno.Intendiamo parlare del Caporaledell’ottavo reggimento Alpini Luca Ba-risonzi ferito in Afghanistan nel corsodi una missione.Luca Barisonzi, residente a GravellonaLomellina, a soli vent’anni ha deciso dispendersi per gli altri e insieme al con-tingente di pace italiano si è recato inquella tormentata regione non per farela guerra, ma con il preciso scopo, cheè poi quello di tutte le forze armate ita-liane, presenti là, dove pace e stabilitàsono minacciate, per aiutare le popo-lazioni inermi a difendersi dalle forzedella barbarie integralista per le quali ilrispetto per la vita umana è qualcosad’inutile cosi come inutili sono le con-quiste della civiltà, la democrazia,l’istruzione, il lavoro, la convivenza ci-vile e la dignità di uomini e donne conuguali diritti. Per perseguire i loro sco-pi di sopraffazione nel nome di una fi-losofia che nega ogni libertà alle popo-lazioni, queste forze oscure conduco-no una guerra strisciante, fatta d’imbo-scate e attentati intesi a colpire e di-struggere chi invece è giunto in quelpaese per aiutare il legittimo governonell’opera di ricostruzione di un paeseprostrato dalle guerre e nello sviluppodell’esercizio della democrazia.Luca Barisonzi, giunto in Afghanistancome difensore della pace, ha subitogravi ferite durante un agguato tesoglida chi di pace non vuole sentire parla-re e sta pagando ad un altissimo prez-zo il suo desiderio di spendersi per ipiù poveri e diseredati.Di fronte a tanta abnegazione e a tan-to sacrificio il riconoscimento che laprovincia di Pavia oggi gli conferisce època cosa, ma vuole in questo modorappresentare la gratitudine e l’orgo-glio dell’intera comunità provinciale diannoverare Luca Barisonzi fra i suoicittadini migliori.E infine consentitemi ancora di svolge-

re un pensiero deferente ad un altrodei premiati di quest’anno.Intendo riferirmi a Mons. ClaudioBaggini Vescovo di Vigevano.Pur non essendo nato nella nostraProvincia, Mons. Baggini ha saputo,nel corso del suo ministero pastorale,calarsi appieno nella nostra realtà conuna disponibilità e un’attenzione aiproblemi del nostro territorio tali da es-sere fondamentali per la costruzione ela sviluppo dell’evangelico popolo diDio. Con l’esempio, la parola e la suagrande disponibilità a favorire il dialo-go tra le Istituzioni e le comunità postesotto il suo magistero, Mons. ClaudioBaggini ha ben meritato la stima e il ri-spetto di cui, per mezzo suo, gode laChiesa vigevanese. Di tutto ciò credia-mo che non solo la comunità lomelli-na, ma anche l’intera Provincia di Pa-via debbono essergli veramente gratie riconoscenti.Il nostro Paese ha centocinquanta an-ni di storia. Ha conosciuto vicende bel-le e brutte. La nostra storia comune èfatta di lavoro e fatica; ha conosciutoguerre e lacerazioni civili; lutti e doloricomuni. Ma, la nostra storia parla an-che di crescita, sviluppo, fantasia, cre-atività, conoscenza, voglia di costruiree ricostruire, capacità di inventare, ca-pire e progredire.Le vicende del nostro Paese parlanoanche di entusiasmi e di risultati.E di comunità diverse che, dal marzodi centocinquanta anni fa, si sono in-contrate, hanno imparano a rispettarele stesse leggi, e per gli anni a venirevogliono costruire insieme qualcosache valga per tutti quanti e parli il lin-guaggio della pace e del lavoro.Centocinquanta anni di storia.Li vogliamo ricordare e commemorare,certo. Ma tutti insieme dobbiamo pen-sare soprattutto agli anni che verrannoe che saranno decisivi per il nostro po-polo e per tutta l’Europa. Dobbiamopensare quale futuro vogliamo garanti-re al Paese; quale prospettiva aprireper i giovani. Vorrei che a questo progetto ambizio-so lavorassimo tutti insieme.

Intervento del Presidente della Provincia Luigi Bassanese

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ppaagg.. GGiioovveeddìì 3311 mmaarrzzoo 22001111IILL PPOOPPOOLLOO 1133UUNN LLUUOOGGOO

UUNNAA SSTTOORRIIAA

Nel volume di Italo Pietra“I grandi e i grossi” (Mon-dadori, 1973), nel capitolodedicato al conte Luchinodal Verme (classe di ferro1912; leggendario coman-dante partigiano in Oltre-pò), viene raccontato unepisodio che consente di ri-portare alla memoria ilprof. Carlo Vercesi, prota-gonista della vita accademi-ca pavese (ma ebbe anche ache fare con la Sardegna)prima della seconda guerramondiale e Antonio Segni(Sassari, 2 febbraio 1891 -Roma, 1º dicembre 1972),protagonista della vita poli-tica nazionale dopo la se-conda guerra mondiale(quarto Presidente dellaRepubblica dal 6 maggio1962 sino alle dimissionivolontarie, per gravi motividi salute, del 6 dicembre1964).Scrive dunque Pietra: «Inquel tempo (siamo nel pe-riodo della Resistenza,n.d.r.) avvenne il rapimentodel professor Vercesi, retto-re magnifico dell’Univer-sità di Pavia. Uno studente andò a pren-derlo a casa, per una visitaurgente; poi, puntandoglidalla tasca la pipa, lo per-suase a sedere sulla cannadella bicicletta e così si av-viò pedalando verso Ca-steggio.Quando incontrarono i pri-mi partigiani, Vercesi si vi-de perduto: poi cominciò ariconoscere i monti e lestrade degli anni lontani,perché proprio lassù, a Ro-magnese, aveva iniziato lacarriera, come medico con-dotto, e lo avevano caccia-to, a furore di popolo, pervia di quella mucca (mortadue ore dopo l’intervento

del medico Vercesi, che viera stato obbligato a vivaforza dai contadini disperatialla prospettiva di perdere“l’unica risorsa per passarel’inverno”, n.d.r.).Dopo qualche giorno, fu in-vitato a dare la propria ope-ra a favore delle popolazio-ni, in tutta libertà; l’occa-sione era buona per rifarsi,e magari anche per ringra-ziare di quel lontano smac-co subito a Romagnese, chelo aveva avviato a unasplendida carriera accade-mica.Passate le ore dell’ango-scia, Vercesi andava spessoa fare quattro chiacchierecoi partigiani, a Zavattarel-lo; era un buon conversato-re ma aveva un chiodo fis-so, il chiodo di Tonino.Con lui tutte le conversa-zioni andavano a finire là. Per esempio, la radio davala notizia dell’Armata Ros-sa all’offensiva, e lui com-mentava: “Già, Tonino lo

aveva detto”. Capitava su ilgenerale Bisco, che era sta-to famoso come “pilota diMussolini” e parlava ama-ramente delle illusioni per-dute; e lui “Già, lo dicevaTonino”.Si commentavano i prepa-rativi dell’imminente offen-siva angloamericana controla Linea Gotica, e lui: “Ec-co, chissà cosa direbbe To-nino”.Si parlava dei bombarda-menti sulle città tedesche, elui interveniva così: “Unavolta io facevo il federale,in Sardegna, oltre che ilprofessore d’Università. MaTonino vedeva giusto, capi-va che le cose sarebbero an-date così”».Conclude Pietra: «Toninoera suo cognato, avvocato aSassari.Secondo Vercesi, godevapoca salute; doveva indos-sare il soprabito anche nellabuona stagione; sembravainvecchiato prima del tem-

po; era uomo senza ambi-zioni e senza energia. Cosìlassù, si sentì parlare per laprima volta di quell’avvo-cato di Sassari che fu poiper tanti anni in prima filanelle lotte politiche, e infineCapo dello Stato, AntonioSegni».Carlo Vercesi nacque aMontù Beccaria nel 1887. Sposò Vannina Carta diSassari (sorella di LauraCarta, moglie di AntonioSegni) dalla quale ebbequattro figli: Mimma (spo-sata con l’ing. P. Bacialli,da cui è nato Luigi, notogiornalista); don Bruno(monsignore in Vaticano);Dario (dentista a Milano) eGiuseppe (avvocato a Ro-ma).Carlo Vercesi e VanninaCarta (1901 - 1979) sonosepolti nel cimitero di Mon-tù Beccaria.Il paese oltrepadano ricordail prof. Vercesi in due lapi-di.Nella prima è scritto: «Inquesta casa nacque CarloVercesi, 1887 - 1954, clini-co insigne, rettore magnifi-co delle università di Sas-sari e Pavia, docente di o-stetricia e ginecologia nellecattedre universitarie diSassari, Palermo, Pavia,Milano, maestro incompa-rabile, diede esempio subli-me di dedizione al bene al-trui, alla scienza, alla patria. L’Amministrazione comu-nale e discepoli del suo di-letto paese natale posero».L’altra ricorda: «In questoTeatro il 5 maggio 1956,presente Sua Ecc. AntonioSegni, eletto poi IV presi-dente della Repubblica, iprofessori Massazza e Ci-ferri commemoravano Car-lo Vercesi, magnifico retto-re, clinico ostetrico gineco-logico, e Luigi Montemar-

tini, senatore della Repub-blica, botanico, fitopatolo-go, l’uno e l’altro orgoglioe vanto di Montù Becca-ria».In Internet si trova un testodi ricordi che è intitolato“Montù Beccaria negli anniVenti” e che è firmato Ce-sare Pozzi.In esso si dice: «Carlo Ver-cesi, professore ginecologo. Fu magnifico rettore del-l’Università di Pavia. Trasferitosi a Sassari, di-venne segretario federalefascista di quella provincia.Sposò la sorella della mo-glie di Segni, che fu elettopresidente della Repubbli-ca.Ritornato a Pavia, finì allaMangiagalli di Milano, erail posto del primo ginecolo-go d’Italia. Come chirurgoportò una nuova tecnica neltaglio cesareo che avrebbepoi applicata a mia moglieper la nascita di Saeda nel1947» (questo Cesare Pozziè proprio il famoso parti-giano che, col nome di bat-taglia di “Fusco”, è statouno dei maggiori protagoni-sti della Resistenza nell’Ol-trepò pavese, medagliad’argento al valor militare.Era nato a Ziano Piacentinonel 1914, è deceduto aPavia nel 2007).Poscritto.A proposito della “Mangia-galli” un saggio della stori-ca Paola Zocchi ci informasulle origini e sulle espe-rienze pavesi dei primi di-rettori.Nel 1906 Luigi Mangia-galli (Mortara,1849 - Mila-no 1928), medico ostetrico,consigliere comunale diMilano e deputato in Parla-mento, poté vedere realiz-zato il suo progetto di ungrande istituto ostetrico-gi-necologico che potesse so-

stenere il confronto con legrandi cliniche d’Oltralpe,quelle tedesche in particola-re.Nel 1895, Mangiagalli erastato chiamato per occuparela cattedra vacante di oste-tricia e ginecologia nell’U-niversità di Pavia.A Mangiagalli direttore del-la Clinica, sul finire del1927, subentrò un allievo,Emilio Alfieri (Milano1874 - 1949), che si era lau-reato nel 1898 ed era dive-nuto assistente volontarioall’Università di Pavia, do-ve aveva seguito, oltre agliinsegnamenti di Mangia-galli, anche quelli di Ca-millo Golgi nel campo isto-logico. Emilio Alfieri andòin pensione nel dicembre1948 e, pochi mesi dopo, fusostituito nella direzionedella Clinica da Carlo Ver-cesi, proveniente dall’Uni-versità di Pavia.Per completezza di infor-mazione occorre dire cheun altro storico (Elisa Si-gnori) così commenta ilpercorso di carriera delprof. Vercesi (compromes-so con il fascismo) dopo laLiberazione del 25 aprile1945 con il trasferimento aMilano di cui si è appenadetto: “Carlo Vercesi, giàsospeso dal servizio per de-cisione dell’Autorità Alle-ata e su conferma dellaCommissione Interna diEpurazione, risultò in effet-ti prosciolto da ogni adde-bito e l’Università di Pavialo riassunse in servizio adecorrere dal marzo 1946. Un opportuno trasferimentoalla Clinica ostetrica diMilano evitò tuttavia lospettacolo di una continuitàsenza scosse sulla cattedrapavese e di un’impunità,riuscita, agli occhi di piùd’un osservatore, sconcer-tante”.

pagina a cura di PAOLO PULINA

Antonio Segnie il cognato Carlo Vercesi

nella testimonianza di Italo Pietra

MONTU’ BECCARIA: un paese nella Storia

Università di Pavia: inaugurazione dell’anno accademico 1940-’41

Le due lapidi commemorative poste a Montù Beccaria al teatro Dardano e nella casa natale del prof. Vercesi

Antonio Segni

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EEVVEENNTTIIEE CCUULLTTUURRAA

IILL PPOOPPOOLLOOGGiioovveeddìì 3311 mmaarrzzoo 22001111ppaagg.. 1144

Cronaca della visita in una classe della “Paolo Baffi” di Broni

“Il Popolo” incontra gli alunni della Quinta A

Nuova piattaforma web per chi ama andare in bicicletta

Il cuocodei sensi

BRONI - Quella che stia-mo per raccontarvi è la cro-naca di una visita graditache il nostro settimanale hareso, nella persona di chiscrive, alla classe V A delplesso “Paolo Baffi” dellascuola primaria di Broni. Una visita fatta in rispostaad un preciso invito giuntodagli stessi ragazzi e dallaloro insegnante, desiderosidi conoscere un po’ più davicino come nasce un gior-nale. A dire il vero i piccolistudenti sapevano già mol-tissimo riguardo al “prodot-to giornale” in generale:erano esperti dei vari for-mati, delle varie sezioni diuna pagina (apertura, tagliobasso, spalla e così via),avevano provato ad imma-ginare e a disegnare – riu-scendoci – come è struttu-rata una redazione, segno diun proficuo lavoro portatoavanti nei giorni che hannopreceduto l’incontro. Noinon abbiamo fatto altro cheraccontargli della nostra te-stata, della sua storia, di co-me ogni settimana nasce “IlPopolo”.Le domande da parte degliscolari sono state numero-sissime e tutte davvero ap-propriate. Nei giorni suc-

cessivi gli stessi alunni del-la V A si sono fatti cronisti,raccontando del loro incon-tro con “Il Popolo”. Abbiamo letto con interessegli elaborati che non pos-siamo per ovvie ragioni dispazio pubblicare, ma daessi si evince che la nostravisita non è passata invanoed i ragazzi hanno davverocompreso qual è la stradache settimanalmente per-corre il giornale, ad iniziaredal venerdì quando “si ra-dunano, redattori e diretto-

re, intorno ad un tavolo ro-tondo”, oppure che “il gior-nale viene stampato in tipo-grafia da una macchina chesi chiama rotativa, e vienestampato con una carta im-portata dalla Germania”,che “l’oggetto che vieneutilizzato per fare il giorna-le si chiama menabò ed ècome un libretto. In praticaè lo scheletro del giornale.Nel menabò si decide doveposizionare gli articoli, lapubblicità, ecc.”, o ancorache “Il Popolo” è “un setti-

manale ed è in formato ta-bloid”.Ma soprattutto hanno dimo-strato di aver capito che ilgiornale – ogni giornale –deve essere fatto “con l’ani-ma e con il cuore”, cioè conuna passione positiva, tuttavolta alla soddisfazione dellettore.Abbiamo detto che lorostessi si sono fatti giornali-sti e a tal proposito un’a-lunna annota che “nei gior-ni successivi abbiamo cer-cato di impersonarci scrit-

tori di notizie per fare espe-rienza pratica del lavoro inuna redazione. Il lavoro èstato un po’ deludente ma èstato originale il nostrosforzo di lavorare in grup-po. Ognuno esprimeva lasua opinione, ognuno vole-va farsi valere e non sonomancati i litigi. Ma nellavostra redazione non vi sie-te mai presi per la chio-ma?”.No, piccola amica, non cisiamo mai presi per la chio-ma, ma cerchiamo sempredi discutere su tutte le scel-te che riguardano il giorna-le, in spirito di amicizia ecollaborazione, ma semprecon sincerità e assolutafranchezza. Come si do-vrebbe fare in ogni ambitodella vita.Dalle colonne del giornaledi nuovo grazie per l’acco-glienza… Speriamo che al-tri seguano l’esempio dellaV A della “Paolo Baffi” diBroni (noi siamo disponibi-li!), certi che, pur nell’epo-ca della comunicazionemultimediale, la lettura del-la carta stampata conservitutta la sua insostituibilevalenza formativa e il suogrande fascino.

Marco Rezzani

ALESSANDRIA - Sonosvariate le erbe primaverilispontanee e le piante “se-grete”, che mescolate a ma-terie prime disperatamentepovere, le rendono degnedell’onor della tavola, adat-tandosi a molteplici prepa-razioni: dai primi ai secon-di, dalle insalate ai dolci,dalle confetture ai liquori.Di questo ricettario florea-le, quasi del tutto dimenti-cato, nato dall’abilità dellenostre trisavole nel riuscirea confezionare piatti appe-titosi con le erbe che cre-scevano sulle rive erbose,sulle prode dei campi e deiboschetti, si parlerà venerdì1° aprile alle ore 17 al Mu-seo etnografico “C’era unavolta” in piazza della Gam-barina ad Alessandria. Relatore il professor Ma-urizio Merlo docente all’I-stituto Tecnico Agrario “C.Gallini” di Voghera, chepresenterà il nuovo librodella giornalista Chiara Pa-rente “Il cuoco dei sensi.Alchimie enogastronomi-che tra il Po e l’AppenninoTortonese”.Il testo raccoglie ricette,tradizioni culinarie e rac-conti legati al cibo del no-stro territorio, con l’intentodi non disperderli.

PAVIA - Tecnologia al ser-vizio del turismo: questa lanuova frontiera di un nuovomodo di fare turismo. Cresce, infatti, la domandadi turismo slow, sostenibi-le, emozionale e di scopertache vuole agevolare la frui-zione di spazi naturali edincontaminati lungo le go-lene dei fiumi utilizzando leciclo-vie. Proprio il ciclotu-rismo è un segmento su cuila provincia di Pavia hapuntato negli ultimi anni di-ce Renata Crotti assessoreal Turismo e Attività Ter-mali avendo fatto mapparee tracciare percorsi ciclabiliper circa 500 Km.Grazie alle nuove opportu-nità offerte dall’informati-ca, il Sistema Turistico Podi Lombardia ha realizzatouna nuova piattaforma webper lo sviluppo del ciclotu-rismo nei territori delle pro-vince di Pavia, Lodi, Cre-mona e Mantova: www.ci-cloturismo.podilombardia.itche è stata presentata inProvincia nei giorni scorsi.In particolare sono statigeoreferenziati, in tutte equattro le Province, oltre2.000 km di piste ciclabili epercorsi ciclopedonali, per i

quali è possibile costruireitinerari personalizzati otte-nendo e stampando roadbook, cartine altimetriche,informazioni turistiche e diservizio.Per Pavia e la sua Provinciail cicloturista potrà averetutte le informazioni permuoversi sul territorio utiz-zando l’anello della Lomel-lina da dividere in 4 tappealla scoperta di un territoriosuggestivo; la Via Franci-gena in bici: quattro giorniin sella alla bicicletta perscoprire l’itinerario lombar-do della Via francigena.Centossessanta km da Pa-lestro a Piacenza, attraver-sando per intero il territorioPavese e il basso Lodigia-no.Ed ancora le ciclovie del-l’Oltrepò Pavese, immersein un territorio ricco di tra-dizioni architettoniche edenogastronomiche.Il turista potrà, anche conl’ausilio di un GPS o di unamappa, arrivare più agevol-mente nei pressi di un sitodi pregio ambientale piutto-sto che di un museo o diuna struttura ricettiva, pia-nificando così anche untour di più giorni in bici-

cletta o a piedi.Con questo strumento sipossono scoprire le princi-pali attrattive del territorioe conoscere la lunghezzadella ciclovia, l’impegno ri-chiesto, il dislivello, la per-centuale di ciclabilità, il pe-riodo consigliato per af-frontarla, la quota e le re-altà culturali e ricettive chela circondano.Inoltre, presso gli IAT – uf-fici di Informazione ed Ac-coglienza Turistica – pro-vinciali è possibile reperire“Un Po di Bicicletta”: pub-blicazione che fornisce alcicloturista informazionisui servizi, descrizioni deipercorsi e suggerimenti sul-le risorse artistiche del ter-ritorio interessato.Il prodotto è il risultato diuno degli interventi inseritinell’ambito del progettopromozionale “Terre d’A-cqua, Strade di Storia” rea-lizzato dal Sistema Turisti-co Po di Lombardia, grazieal cofinanziamento ottenutoda Regione Lombardia.Il sito offre con un sempli-ce “click” un accesso diret-to ad una banca dati in viadi implementazione, news,approfondimenti per le zo-ne di interesse che insistonosugli assi ciclo-pedonali,itinerari, ricettività tuttigeoreferenziati, con descri-zioni e foto, punti di inte-resse culturale, storico, arti-stico e ambientali.Il portale potrà essere im-plementato con foto, video,testi, blog da parte deglistessi turisti.

a.b.

Tecnologia al servizio del turismo

La classe in una foto dello scorso anno

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ppaagg.. IILL PPOOPPOOLLOO 1155EEVVEENNTTIIEE CCUULLTTUURRAA

GGiioovveeddìì 3311 mmaarrzzoo 22001111

Quale futuro per l’umanità? Le risposte di Valle e LongaTORTONA - “Il mondonon è qualcosa a disposi-zione dell’Uomo ma è undono di Dio e nel mondoc’è l’immagine di Dio.In alternativa al pensierosecondo il quale della terrasi può fare ciò che si vuole,occorre una nuova conce-zione del creato, per evitaredi mettere a rischio il futurodelle prossime generazio-ni”.Lo ha detto Luciano Valledurante l’incontro sul tema“La teologia della creazionein Giovanni Paolo II”, pro-mosso da Azione Cattolica,Centro Italiano Femminile,Movimento Ecclesiale diImpegno Culturale, tenutosimercoledì 23 marzo pressola sala della FondazioneCRT di via Puricelli. Presenti al tavolo dei rela-tori, oltre a Luciano Valle,Fabrizio Longa e CesareRaviolo quale moderatoredell’incontro.L’evento rientrava tra i pro-grammi che i tre movimentilaicali cattolici tortonesistanno portando avanti neltentativo di accrescere laconoscenza della realtà so-ciale locale e nazionale edare un contributo positivoe di speranza alla societàcontemporanea.

Il prof. Valle ha ricordatocome l’Umanità non siastata pronta a far fronte alconflitto natura – creazione,nonostante non fosse man-cato in precedenza più di unsegnale d’allarme sul sac-cheggio della natura tantoda indurre il presidenteamericano Nixon a istituirela “Giornata della Terra”. Neppure le Chiese sono sta-te pronte ad affrontare dasubito il problema ed arri-vano in ritardo all’appunta-mento con la storia, anchese la tutela del creato è pre-sente da tempo nella teolo-gia ortodossa grazie al con-tributo del Patriarca Barto-lomeo I e, in quella cattoli-ca, di Giovanni Paolo II. “In uno dei momenti piùdifficili ed impegnativi del-

la storia umana – ha conti-nuato Valle, professore diEtica all’Università di Pa-via – il pensiero di Giovan-ni Paolo II è tra i più altimai raggiunti dalla culturanon solo cattolica. Si trattadi una sintesi della storiadella filosofia e della teolo-gia cristiane che predica,quale risposta alla gravitàdella situazione, un neofrancescanesimo”. “Giovanni Paolo II – hadetto ancora Luciano Valle– ha proposto il rapportonatura – creazione come unnuovo evangelo, un’altrascrittura, il libro della natu-ra che si affianca, quasi ri-chiamando Galileo, al librodelle scritture”.Per Valle occorre cambiaretesta e cuore dell’Uomo,

tornare all’amore e allacontemplazione di cui parlaMatteo; solo così, sapendoguardare ciò che ci circon-da, la contemplazione ciconsentirà di riscoprire lanostra fraternità.

Dopo Valle ha reso la paro-la l’ingegner Fabrizio Lon-ga, amministratore delegatodel Parco Scientifico Te-cnologico di Rivalta Scri-via, il quale, dopo aver ri-cordato come nel corso deimillenni l’uomo abbia con-centrato la sua attenzionesoprattutto sui temi dell’e-nergia, dell’alimentazione edella salute, ha illustrato al-cune serie di dati relativi al-la produzione e al consumodi energia negli ultimi 150anni.Dopo aver evidenziato co-me, nel 1860, la domandadi energia fosse piatta e co-me col trascorrere dei de-cenni l’Asia ed il Pacificoabbiano finito per assumereil ruolo di primo consuma-tore di fonti energetiche,Longa ha affermato che se,invece di consumare di più– come siamo abituati edincentivati a fare oggi – ri-sparmiassimo ciascuno unpo’, si potrebbe ridurre del30 per cento il consumo di

energia, specie se il mix e-nergetico (fonti fossili, rin-novabili, ecc.) è fatto bene.

L’amministratore delegatodel P.S.T. ha, quindi, affer-mato che la vera rivoluzio-ne consisterà, quando saràstata sviluppata la necessa-ria tecnologia, nella conver-sione elettrochimica, cioènella trasformazione dell’e-nergia chimica del combu-stibile in energia elettrica. Longa ha sottolineato anchela necessità di superare ilmodello attuale basato supochi, grandi produttori dienergia per arrivare a fontidi energia sempre più di-stribuite di tipo bidireziona-le (produttore e consumato-re) anziché monodireziona-le (solo produttore o solo

consumatore).L’ingegner Longa ha con-cluso ricordando la neces-sità di arrivare ad un siste-ma di integrazione efficacenon solo e non tanto con icentri di produzione, macon la rete di trasporto, svi-luppando una rete intelli-gente (smart grid) in gradodi creare nuovi posti di la-voro e nuove professiona-lità.Al termine dell’esposizio-ne, il numeroso pubblicopresente in sala, che avevaseguito con grande atten-zione le due relazioni, hadato vita ad un acceso di-battito che ha consentito,grazie a opinioni anche di-vergenti, di approfondireulteriormente i vari temitrattati.

Un dibattito promosso da Azione Cattolica, CIF e MEIC presso la sala della Fondazione CRT a Tortona

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RIF. N° 1282 Macellaio.Luogo di lavoro: Redavalle –Si offre: C.C.N.L. Commer-cio - assunzione a tempo de-terminato per 9 mesi rinno-vabili - Si richiede: preferibi-le iscrizione alle liste di mo-bilità - esperienza biennalenel settore e nella figura pro-fessionale - età presumibile:20/55 anni - patente B.Offerta valida fino al:31/03/2011.

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La Sala Polifunzionale del Comune è stata dedicata al sacerdote tortonese Promossi dal Gruppo Chora

Tortona ha ricordato Mons. Remotti Incontri di filosofia

TORTONA - Si è tenutasabato 26 marzo, presso l’exCaserma Passalacqua la ce-rimonia di intitolazione del-la Sala Polifunzionale amons. Francesco Remotti,organizzata dal Comune edalla Diocesi di Tortona conla preziosa collaborazionedel Centro Paolo VI di Ca-salnoceto e dell’associazio-ne Nazionale Venezia Giu-lia e Dalmazia - sezione diTortona. Una cerimonia de-dita al ricordo, con immagi-ni e parole, alla figura diMons. Francesco Re-motti.“Un esempio di carità cheillumina ancora Tortona”,come ha detto Ernesto Su-sigan.“Rivolgiamo il nostro piùdevoto pensiero di ricono-scenza per le grandi opereprestate proprio all’internodi queste mura in qualità dicappellano del centro rac-colta profughi diventandoun punto di riferimento, unafigura familiare che ha sapu-to accogliere e aiutare lepersone nella fase critica

dell’abbandono della terranatia e della ricostruzione diuna nuova vita, in un nuovocontesto e in un nuovo pae-se - ha commentato il sinda-co, Massimo Berutti - la suagrande sensibilità nei con-fronti dei ragazzi disabili edelle famiglie in difficoltà loha portato ad avviare, nel1966, l’attività del Centromedico psicopedagogico a

Caldirola. Nel settembre del 1983 haavviato la costruzione delCentro “Paolo VI Onlus” diCasalnoceto. La struttura è nata dalle fon-damenta della carità cristia-na di don Remotti, dalla vo-cazione e dalla passione chelo hanno animato e accom-pagnato nel suo cammino diabnegazione verso le perso-

ne in difficoltà. E proprio qui, dove ha mos-so i primi passi del suo sa-cerdozio, abbiamo voluto,anche grazie alla sollecitudi-ne dell’associazione Nazio-nale Venezia Giulia Dal-mazia - sezione di Tortona,che fosse dato il giusto rico-noscimento all’opera dimons Francesco Remotti in-titolando a lui la Sala Poli-funzionale”.“Costantemente presente,nei suoi discorsi traspare ilgrande esempio di capacitàdi lavorare al vantaggio de-gli altri, ma senza volerseneprendere i meriti - ha ricor-dato il Vescovo di Tortona,Mons. Martino Canessa - ri-tengo la vicenda dei profu-ghi una pagina notevole del-la storia di Tortona che faonore a questa città.Tutto quello che è stato fattoper il prossimo lo hanno fat-to perché nei tortonesi han-no trovato collaborazione”. Il Vescovo ha ricordato an-che il Centro Paolo VI quale“opera grande di don Re-motti, fiore all’occhiellodella nostra Diocesi.A lui va ascritto tutto il me-rito. Aveva un cuore tal-mente grande che, finchè hapotuto, ha cercato di affron-tare tutti i problemi portan-do sostegno e aiuto come fe-ce anche per gli operai dellefabbriche presenti sul terri-torio”. “Sono commosso -ha concluso Mons. Canessa- perché si tratta di un sacer-dote che è una gloria dellanostra Diocesi e quando cisi può gloriare di qualcosadi vero è una grande soddi-sfazione”. Gli interventi so-no stati accompagnati dallemusiche del Gruppo Polifo-nico Tortonese diretto daBenito Susigan.

Le autorità e il pubblico presente alla cerimonia

TORTONA - Martedì 22marzo si è tenuto a Tortona,presso la Sala Convegni del-la Fondazione CRTortona ilprimo appuntamento del tra-dizionale ciclo di incontri difilosofia organizzato dalGruppo di ricerca filosoficaChora con il contributo dellaFondazione Cassa di Rispar-mio di Tortona, con il patro-cinio della città di Tortona ein collaborazione con l’Uni-tre di Tortona. Il tema diquest’anno è “Il potere e ildesiderio”. Con il termine“desiderio” si intende quelladimensione dell'umano cheil potere intende, a secondadei tempi e dei luoghi, con-tenere, indebolire, orientare,modellare, al fine di raffor-zare la propria azione. Al tempo stesso, però, il de-siderio costituisce la spintairriducibile per l’espressionedell’individuo al di là diogni forma di controllo.Protagonista della prima se-rata è stata Simona Forti,grande studiosa dei totalita-rismi del Novecento nonchémassima esperta del pensie-ro di Hannah Arendt. La Forti ha affrontato l’argo-mento “1933: il desideriomanipolato e il potere totali-tario”. Auschwitz rappresenta ilsimbolo di un vero e proprio“trauma culturale” che hacostretto l’occidente a ripen-

sare se stesso: “totalitari-smo”, allora, per la filosofianon è più solo un tipo di go-verno, ma quella “possibi-lità” che ha creato le condi-zioni, in un preciso momen-to della storia e sotto vari re-gimi, per la tragedia delledeportazioni e dei campi disterminio. La filosofia si èquindi chiesta come tutto ciòabbia potuto avere luogo.Una risposta è che il totalita-rismo non è solo mancanzadi libertà, ma soprattutto unprogetto che intende costrui-re una nuova umanità dallaquale è bandita ogni sponta-neità, ogni iniziativa del sin-golo. Nel totalitarismo, lalegge diventa legge eternadella storia, che il regimedeve realizzare ad ogni co-sto. Per questo, l’insieme deisingoli individui diviene“massa informe”, materialeorganico che il regime puòplasmare a proprio piaci-mento. L’intervento di Si-mona Forti è stato seguito daun vivace dibattito, al qualeha partecipato un ampiopubblico di tutte le età. Il secondo appuntamentocon il ciclo filosofico delGruppo Chora si è svoltonella serata di martedì 29marzo e ha avuto come pro-tagonista il sociologo Ales-sandro Dal Lago, che ha par-lato sul tema “1968: il desi-derio al potere”.

Peregrinatio domestica e Via Crucis con l’Azione Cattolica di SaleSALE - Il presidente dell’AzioneCat-tolica di Sale, GianfrancoVistarini, con gli associati parroc-chiali ha organizzato due interes-santi iniziative quaresimali. La prima è la “Peregrinatio dome-stica”. Con tale termine si identi-fica il programma di incontri sullaparola di Dio, ospitati nelle pro-prie case da famiglie della comu-nità. L’iniziativa sperimentata giànello scorso anno, viene ripropo-sta settimanalmente durante laquaresima, con un calendario diincontri il martedì e il venerdì se-

ra. Gruppi di ascolto paralleli,suddivisi per zone geografiche delpaese, “peregrinano” tra le fami-glie ospitanti portando come ar-gomento di riflessione il vangelodella domenica successiva. In questi incontri le Suore dell’i-stituto Sacro Cuore svolgono ilruolo di conduttrici di questo per-corso di riflessione, illustranol’argomento della serata, il suo si-gnificato e il rapporto con i prin-cipi di fede.I partecipanti dei gruppi contri-buiscono ad approfondire tali si-

gnificati, con riflessioni personalie commenti, mentre le famiglieche offrono ospitalità ai gruppi te-stimoniano lo spirito dell’acco-glienza cristiana e la promozioneevangelica, invitando propri vici-ni e conoscenti all’incontro. In un’atmosfera ordinata, silen-ziosa, riflessiva c’è modo di valu-tare le proprie convinzioni di fe-de, di confrontarle con le rifles-sioni degli altri, ricavandone unaconsapevolezza e un conforto perla propria coscienza e stimoli perulteriori riflessioni personali,

pronti a impegnarsi dal giorno do-po in modo più convinto e attivonella vita quotidiana e nella co-munità.La seconda iniziativa è la ViaCrucis itinerante. La normale Via Crucis dei ve-nerdì quaresimali viene celebratanelle diverse chiese e cappellesparse nel territorio del paese, perraccogliere le famiglie della zonacircostante in una celebrazioneespressamente rivolta a loro e co-struita col loro apporto. Così ogni venerdì di quaresima

viene celebrato il rito della ViaCrucis in una chiesa diversa: S.Giovanni, S. Maria, Casoni, Ger-bidi, S. Lazzaro, chiesa dell’isti-tuto Sacro Cuore e il venerdìSanto nella chiesa di San Ca-loce-ro con il consueto percorso per levie del paese. I soci dell’AzioneCattolica salese sono stati chia-mati a sostenere questa iniziativa,coinvolgendo vicini e conoscentidella propria zona a partecipare ea rendersi parte attiva nelle lettureabbinate alle 14 stazioni della ce-lebrazione.

Il Vescovo e il Sindaco davanti alla lapide per don Remotti

Page 20: Il Popolo 31 marzo 2011

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“Tornano le cose belle. Torna l’invito: un dono per la vita” èl’iniziativa dell’associazione “Franca Cassola Pasquali” on-lus a favore dell’Unità di Senologia di Tortona, diretta daMaria Grazia Pacquola. I volontari dell’associazione insiemeai rappresentanti del Rotaract Club saranno presenti aTortona sabato 2 aprile dalle 15,30 alle 19,30 e domenica 3dalle 8 alle 19 in piazza Duomo, parrocchie di San Matteo eSan Michele in via Emilia, parrocchia San Giacomo in viaPerosi e Basilica Madonna della Guardia. Con un’offerta dicinque euro si riceverà un sacchetto di patate prodotte dalladitta “Angeleri D.F.G.” di Guazzora. In questo modo le “pa-tate per la ricerca” permetteranno di finanziare il nuovo pro-getto “La Senologia lavora per te” che consiste nella ricerca,prevenzione, diagnosi e cura dei tumori femminili con parti-colare attenzione al campo delle genetica oncologica appli-cata alla pratica clinica sul territorio. Per realizzare questonuovo progetto viene coinvolta un’equipe multidisciplinarecomposta da undici specialisti e questo rappresenta un altroprestigioso risultato ottenuto dall’associazione. Come spiegala dottoressa Pacquola “il nostro obiettivo è proprio quello disconfiggere il nemico delle donne, ovvero il cancro al seno eper questo motivo tutte le nostre energie sono finalizzate af-finchè le nostre donne vengano sensibilizzate ad una correttaprevenzione”. I fondi raccolti saranno proprio utilizzati perrealizzare questo impegnativo ed importante obiettivo.

Esercitare la speranza in tempi di crisi

NUOVARADIO PIEVE / TORTONAI racconti di Federico BuffoniNel “Caleidoscopio” in onda alle ore 20,30 di domenica 3aprile e in replica alle ore 20,30 di martedì 5 aprile, il con-duttore Andrea Bobbio proporrà la replica parziale di unatrasmissione andata in onda il 21 giugno 2008. Si potrannoriascoltare alcuni racconti dello scrittore e poeta FedericoBuffoni, giornalista de “Il Secolo XIX” e di PNR. L’autoreaveva introdotto e letto i suoi racconti tratti da volume “O labarba o la lepre”, edito nel 2007. PNR in FM 96,400, in di-retta internet su www.radiopnr.it.

TORTONA - “Sono molto soddisfatta”.Con queste tre parole e un gran sorrisoMarica Zanotti, capo Delegazione tortonesedel FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), hasintetizzato il successo delle “Giornate diPrimavera” a Tortona e a Villalvernia. Nelle giornate di sabato 26 e domenica 27marzo un significativo numero di visitatoriha affollato le sale di Palazzo Guidobono perla mostra sul Risorgimento tortonese e se-guito il “percorso risorgimentale” nel cuoredella città. Anche a Villalvernia molti iscrittie sostenitori del FAI hanno visitato la tombadel generale Giuseppe Passalacqua e alcunilocali del castello appartenuto a tale nobilefamiglia ed eccezionalmente aperti per l’oc-casione. Un nuovo successo dunque per ladelegazione tortonese da anni impegnata, inoccasione di questo appuntamento che ha ri-

sonanza nazionale, a far conoscere bellezzemonumentali e artistiche della città e del tor-tonese. Il prossimo appuntamento della dele-gazione FAI di Tortona è per domenica 10aprile con la visita al Sacro Monte, allaPinacoteca e ai beni storici di Varallo Sesia.Le prenotazioni si effettuano presso ViaggiMaxerre di Tortona (tel. 0131/870061).

Il pianista Alberto Carnevale Ricciper gli Amici della MusicaLa XXXII stagione degli “Amici della Musica” di Tortonasi conclude con l’ultimo concerto in programma venerdì 1°aprile, alle ore 21,15 al Civico, che vedrà protagonista ilpianoforte el maestro Alberto Carnevale Ricci. Il giovanesolista, già affermato sul piano internazionale, ha manife-stato nelle incisioni discografiche e nel sorprendente curri-culum una bravura consolidata, con un repertorio che giun-ge a coprire l’intero secolo XX. Il programma che verràeseguito a Tortona inizia con Mozart (Sonata in La Mino-re), prosegue con Bartok (Suite: All’Aria Aperta), con larara Sonata di Berg e si chiude con l’Op. 111 di Beetho-ven, estremo capolavoro. La famiglia del Maestro AlbertoCarnevale Ricci è originaria del Comune di Viguzzolo do-ve ha salde radici e quindi rappresenta il meglio che puòessere espresso anche dal territorio tortonese.

La Onlus “Franca Cassoli Pasquali”promuove le patate per la senologia

TORTONA - “Esercitare la speranzain tempo di crisi”: questo il titolo delterzo e ultimo incontro di formazioneinterassociativa promosso dai Presi-denti parrocchiali di Azione Cattolicadi Sale, Tortona e Viguzzolo che si èsvolto nel pomeriggio di domenica 27marzo. Con noi il professor Carlo Buscaglia,Dirigente Scolastico del Liceo Peanodi Tortona, intervistato sia perché im-pegnato da anni nella pubblica ammi-nistrazione, sia perché uomo di scuo-la. Di fronte al partecipe pubblico che hasempre seguito con interesse tutti gliincontri, si precisa, prima di tutto, ilsignificato del termine “crisi”, inten-dendola come perdita di certezze cheparevano consolidate, per poi decli-narla come crisi politica e chiedere alpreside Buscaglia se la crisi del sensodi cittadinanza è irreversibile, oppure

se si può sperare ancora in una buonapolitica. L’odierna crisi politica, risponde ilnostro relatore, obbliga a ridefinire il“fare politica” come mettersi a servi-zio del bene comune, sfidando la dif-fusa logica dell’individualismo. E, allora, la buona politica prende ilvia dal buon esempio, dall’impegnocostante e dalla disponibilità all’ascol-to ed al confronto. Proseguendo nell’analisi dell’odiernacrisi guardata anche come crisi etica,chiediamo al Preside Buscaglia qualisiano i suoi effetti sulle giovani gene-razioni e come la scuola può interve-nire. Nei giovani, risponde, occorre riporrefiducia; se sono disorientati e confusiè perché mancano di buoni esempiuniti a regole e necessitano di essereguidati; i giovani, infatti, hanno biso-gno, sia in famiglia sia nella scuola, di

adulti veri, “adulti cresciuti” che liaiutino a crescere. Inoltre insiste sulruolo educativo della scuola dove igiovani possono assumere quel baga-glio culturale che rende liberi e posso-no comprendere come sia indispensa-bile svolgere bene il proprio compito. Le ultime domande, infine, sono rela-tive al ruolo del mondo cattolico che,secondo il nostro relatore, ha l’impe-gno di richiamare tutti al senso deldovere ed al valore della giustizia; icattolici italiani, infatti, possono aiu-tare il Paese ad uscire dallo smarri-mento etico attraverso la testimonian-za personale unita alla denuncia fermadei comportamenti inadeguati, poichénon basta indignarsi, ma occorre coin-volgersi in prima persona nell’educarele coscienze, nel mettere al centro lacultura, nel rimotivare la partecipazio-ne, per tornare a credere nel futuro.

Patrizia Govi

Le Giornate di Primavera del FAI

Tavola rotonda sul tema organizzata dall’istituto San Giuseppe

TORTONA - Venerdì 18marzo, presso la sala poli-funzionale di Tortona si è te-nuta, con la partecipazionedi un numeroso pubblico, latavola rotonda “La sfidaeducativa di Don Bosco”.Relatori erano don RiccardoTonelli, docente universita-rio, suor Piera Ruffinatto,docente universitaria, Giu-seppe Gervasio, ex presiden-te nazionale dell’azione cat-tolica, moderatore AdelioFerrari, assessore all’istru-zione del Comune di Torto-na. L’assessore Ferrari haaperto il dibattito ringrazian-do i numerosi presenti al-l’appuntamento dedicato alcentenario del S. Giuseppe,ha proseguito portando i sa-luti dell’amministrazione co-munale, presentando poi,brevemente, l’intreccio chec’è sempre stato tra la suavita privata e quella dell’isti-tuto, ringraziando suor Gian-na per l’infaticabile dedizio-ne al servizio dei giovani alei affidati e ha proseguitodicendo che, la scuola sale-siana è ben radicata nel terri-torio e porta avanti il temadella famiglia e dell’istruzio-ne, come ha evidenziato an-che il Vescovo diocesanonella lettera pastorale.L’assessore ha proseguitodicendo che è anche compitodella pubblica amministra-

zione costruire un buon si-stema integrato tra scuolapubblica e paritaria.Ha terminato il suo interven-to con la domanda ai relato-ri: perchè oggi si parla diemergenza educativa? Don Tonelli ha spiegato cheDon Bosco non aveva il pro-blema dell’emergenza edu-cativa, ma aveva un suo mo-do di vedere e risolvere iproblemi che incontrava eaveva qualcosa certamentein comune a ciascuno di noi,non era contento di ciò chegli capitava intorno, avevavoglia di cambiamenti e capìche per cambiare la societàbisognava stare dalla partedei giovani, capaci di tra-sformarla quando incontranodegli adulti che vogliono lo-ro bene e in grado di essere

educatori. Don Bosco, inquesto momento di emer-genza educativa, dice che,per uscirne bisogna crederenell’educazione, ripensarealla qualità dell’educazione:ricostruire una relazione trapersone diverse, perchè o-gnuno ha la sua età e la suastoria, felici di essere diversi.Nelle relazioni si scambianola gioia di vivere, la libertàdi sperare e la capacità di es-sere protagonisti.Suor Ruffinatto ha ripercor-so la storia dell’Istituto che,da cent’anni, vive la passio-ne per l’insegnamento e hapresentato i tre criteri di rife-rimento suggeriti da DonBosco. Le finalità dell’edu-cazione impartita dal SanGiuseppe traspare dal libro“Cento passi di storia” in cui

si leggono le testimonianzeche esprimono quali sonostai i valori ricevuti.L’avvocato Gervasio haspiegato che educare in unmondo che cambia è un in-vito a rendersi conto di quel-lo che oggi cambia. Siamoin un mondo che presentamodelli di vita disparati econtrari, siamo immersi inuna molteplicità di messag-gi. Mentre in passato, i gio-vani avevano come prospet-tiva quella di andare oltre illivello conquistato dai geni-tori, oggi, i giovani sannoche non riusciranno a supe-rare tale livello. Educare èun camminare insieme, stareinsieme è un dialogare inten-so non come scontro ma co-me scambio di esperienze.La persona non è ridotta sol-tanto ad un io ma è un io inrapporto con il tu questo rap-porto fra io e tu può cresceree diventare noi. Ha terminato la serata ilSindaco di Tortona, Massi-mo Berutti, che ha ricordatocome il mondo cattolico siastato un grande collante perl’unità d’Italia. Il mondo politico ritiene chesia importante trasferire nel-la scuola messaggi di equili-brio, di buon senso finalizza-ti a guardare al domani conuna visione più realistica epositiva per tutta la società.

La sfida educativa di Don Bosco

I relatori del convegno al San Giuseppe

L’Azione Cattolica intervista il Preside del Peano Carlo Buscaglia

Page 21: Il Popolo 31 marzo 2011

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 –12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò(tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefe-stiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9;Barbellotta ore 11; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefesti-va ore 17); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 8.30 –10 – 11.15 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel.2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30);Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30;

Merella: prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel.33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9.Farmacie di turno aperte dal 31 marzo al 6 aprile2011Giovedì 31 marzo: Ex Ospedale, Viale Saffi, 50 - (tel.0143 2994)Venerdì 1° aprile: Cristiani, Via IV Novembre, 13 (tel.0143 2321)Sabato 2: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 (tel. 0143 2310)Domenica 3: Bajardi, Via Girardengo, 50 (tel. 0143

2216)Lunedì 4: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255)Martedì 5: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331)Mercoledì 6: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 01432017)Edicole aperte domenica 3 aprile 2011Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone,Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, ViaPapa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi,Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, viaMarconi; Ferrarese, via Verdi.

SERRAVALLE - ARQUATA - VAL BORBERA - OLTREGIOGONOVIIL POPOLO di

La violenza sulle donne, il Risorgimento novese e la musica i temi trattati

Week end culturale in Biblioteca a Novi

Giovedì 31 marzo 2011

NOVI LIGURE - Un finesettimana molto ricco d’in-contri presso la BibliotecaCivica di Novi Ligure, suvari argomenti di attualità, dicultura, musica e storia.Giovedì 24 marzo, alle ore21, terminata la fase rivoltaalla raccolta di spunti ed al-l’ascolto della cittadinanzasul tema della violenza sulledonne, il progetto “Unite daun filo rosa”, è entrato nelvivo con un primo appunta-mento il “Cineforum”, orga-nizzato in collaborazionecon la “Consulta comunaleper le Pari Opportunità”, at-traverso la proiezione delfilm “Sotto Accusa”, seguitada una tavola rotonda tra gliospiti ed il pubblico. Il film, ispirato a fatti real-mente accaduti, è firmato daJonathan Kaplan e vede Jo-die Foster come protagoni-sta: l’interpretazione le valsel’Oscar come migliore attri-ce (1988) e altri riconosci-menti un Golden Globe e unDavid di Donatello. La pellicola racconta la sto-ria di Sarah Tobias, camerie-ra in un bar, che una seraviene violentata nel locale datre ragazzi tra l’incitamentogenerale degli avventori. Il procuratore, Kathryn Mur-phy, si occupa del caso e ac-cetta un patteggiamento perlesioni colpose, escludendocosì lo stupro, per i tre ag-gressori. Spinta dalla vittimaperò, con la quale instaurapian piano un rapporto di so-lidarietà, si rende conto diaver condotto superficial-mente il caso e decide diportare in tribunale anchetutti gli uomini che hannoistigato i tre alla violenza. In qualità di relatori, eranopresenti: Concetta Malvasidel “Centro antiviolenza Me.Dea” di Alessandria e l’av-vocato Matteo Morando. Per la Provincia di Alessan-dria, che ha concesso il pa-trocinio per i progetti “Uniteda un filo rosa” e “Io non hopaura dell’altro”, era presen-te l’assessore alle Pari Op-portunità, Maria Grazia Mo-rando.Un’analisi storica dell’Unitàd’Italia vista nel contesto delterritorio novese attraversogli eventi, gli aspetti socio-economici, le figure ed i luo-

ghi più significativi. Questoè stato l’obiettivo di “Novi eil Risorgimento”, la tavolarotonda che si è tenuta saba-to 26 marzo, alle ore 9.45, incollaborazione con l’Isral(Istituto storico per la storiadella resistenza e della so-cietà contemporanea inProvincia di Alessandria) ele Associazioni che si occu-pano di storia locale. Sono intervenuti l’assessorealla Cultura, Simone Tede-schi, che ha introdotto lagiornata e si sono conclusicon l’intervento del Sindaco,Robbiano. Numerosi sonostati gli interventi. Luciana

Ziruolo, Direttore Isral, hasvolto una panoramica sulRisorgimento nella Provin-cia di Alessandria, mentreDino B. Bergaglio, membrodella Consulta SOMS Novi-Ovada, si è soffermato sul“7° Congresso Generale del-le Associazioni Operaie del-lo Stato”. La stampa novese prima, du-rante e dopo il Risorgimentoè stato, invece, il tema tratta-to da Francesco Melone, del-la Società Storica del Nove-se - Novinostra; Renzo Pic-cinini, presidente del CentroStudi “In Novitate”, ha trat-tato della cronaca del Risor-

gimento novese dal 1821 al1861 e Andrea Sisti, sempredel Centro Studi “In Novi-tate”, ha approfondito la fi-gura di Pietro Isola, il poetasoldato. Sono intervenuti anche ilprofessor Guido Firpo, par-lando dei tipografi e dell’e-ditoria novese dell’800 eLivio Cattaneo, che ha forni-to spunti interessanti sull’e-conomia e sulla società diquel periodo storico. I profili di altri due perso-naggi fondamentali dell’epo-ca, il musicista RomualdoMarenco e lo storico Gian-francesco Capurro, sono sta-ti tratteggiati, rispettivamen-te, dal ricercatore GennaroFusco e da Marica Venturi-no Gambari della Soprin-tendenza per i Beni Archeo-logici del Piemonte e delMuseo Antichità Egizie diTorino. Nella stessa giornata di saba-to 26 marzo, alle ore 21, ilnumeroso pubblico ha potu-to assistere al “Cantico deiCantici”, parole e immaginiin musica per la regia diMiranda Scagliotti.Infine, domenica 27 marzo,alle ore 17.30, presso l’Au-ditorium della Biblioteca haavuto seguito la rassegna“Musicanovi 2011”, con ilconcerto del pianista LuigiManganelli che ha eseguitomusiche di Beethoven, Men-delsson e Chopin.

Davide Daghino

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Consiglio comunalestraordinario per l’ICS

Eletto il sindaco dei ragazzi a CastellettoCASTELLETTO D’ORBA - Si è svolto venerdì 18 marzo, nell’aula consigliare diCastelletto d’Orba, l’incontro del sindaco Federico Fornaro e della Giunta comunale conil neo eletto Consiglio comunale dei ragazzi. Nelle scorse settimane, sotto la supervisione degli insegnanti, coordinati dalla professo-ressa Stefania Trolli, i ragazzi della scuola media hanno organizzato vere e proprie ele-zioni democratiche dei propri rappresentanti. Dalle urne è uscito eletto sindaco dei ragaz-zi, Filippo Orsi (terza media). Con lui in maggioranza sono stati eletti Edoardo Bertania,Larisa Sorodoc e Mattia Furlan. Capogruppo dell’opposizione è risultata, invece, SaraRepetto (prima media), coadiuvata da Rossella Borra.Durante l’incontro sono stati illustrati dai rappresentanti delle due liste i programmi conle richieste di intervento all’amministrazione comunale (in particolare uno spazio giovanie nuove attrezzature sportive) e vi è stato un interessante confronto con il sindacoFornaro, che dopo aver illustrato loro l’importanza della memoria storica, ha chiesto airagazzi di cooperare con il Comune per la stesura di un regolamento di utilizzo delle po-stazioni internet in Biblioteca e per prevenire episodi di bullismo. I ragazzi hanno,poi, dato atto al Comune di aver ascoltato (e poi realizzato) molte dellesollecitazioni che erano emerse dai precedenti Consigli comunali dei ragazzi. L’iniziativa si è svolta nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comune diCastelletto d’Orba per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Al termine dell’incontro è stata regalata ai cinquanta alunni delle scuole medie presentiuna copia della Costituzione Italiana.

NOVI LIGURE - Una se-duta straordinaria del Con-siglio Comunale di NoviLigure è stata convocatacon urgenza, giovedì scor-so, per discutere sull’Isti-tuto per la Cooperazione elo Sviluppo (ICS), Consor-zio per il quale la normati-va nazionale vigente preve-de la soppressione. Il Sindaco, Lorenzo Rob-biano, ha espresso apprez-zamento per l’attività porta-ta avanti in questi annidall’Istituto che, grazie an-che all’utilizzo di fondi co-munitari, è riuscito a realiz-zare numerosi progetti perfornire infrastrutture ed aiu-ti di vario genere ai Paesipiù disagiati del mondo.L’Istituto per la Coopera-zione allo Sviluppo, è unConsorzio di Enti Locali,costituito nel 1988 secondola legge 49/87, cui parteci-pano la Provincia di Ales-sandria e i comuni di Ales-sandria, Castelnuovo Scri-via, Novi Ligure, Ovada eValenza. L’ICS rappresenta l’espres-sione della volontà politicadegli enti locali di destinaredelle risorse alla coopera-zione, all’educazione inter-culturale, all’accoglienzadei cittadini stranieri.L’ICS opera in diverse di-rezioni. Realizza progetti dicooperazione internaziona-le, creando reti di partena-riato che coinvolgono leistituzioni, il mondo acca-demico, le aziende dei ser-vizi pubblici, il settore im-prenditoriale, la società ci-vile, sia localmente sia neipaesi terzi. Organizza sul territorio atti-vità interculturali: forma-zione per insegnanti e ope-ratori dei servizi territoriali,

percorsi didattici, iniziativesportive, campagne di sen-sibilizzazione, pubblicazio-ni, mostre. Inoltre, gestisce il servizioProvinciale di mediazioneinterculturale ed il Serviziodi cooperazione internazio-nale giovanile. Tutte questeattività sono direttamentefinanziate dall’ICS e/o co-finanziate dalla RegionePiemonte, dai Ministeri delGoverno italiano, dallaCommissione Europea, da-gli Enti Locali ed anche dadonatori privati. “Vorrei sottolineare l’im-portanza della funzionesvolta dall’Istituto nel cam-po della mediazione cultu-rale - ha affermato il Sin-daco - che ha contribuito afavorire l’integrazione de-gli immigrati che vivonosul nostro territorio. Nel corso del dibattito, l’as-semblea ha preso atto dellanomina di un Commissarioliquidatore da parte dellariunione dei soci dell’ICS.Alla luce di tale situazione,non sussistendo i presuppo-sti per deliberare una proro-ga del Consorzio, il Consi-glio Comunale ha delibera-to all’unanimità di riaffer-mare l’importanza delle ini-ziative e finalità che il Con-sorzio ha svolto fino ad og-gi e di esprimere la volontàdi perseguire le finalità cheerano del consorzio preferi-bilmente in forma associa-ta, in modo da non disper-dere l’apprezzato patrimo-nio di esperienza e profes-sionalità esistenti.Inoltre, è stato deciso di as-sumere impegno di spesasul Bilancio 2011, in corsodi formazione, per l’attivitàda svolgersi in futuro.

d.d.

Ingresso della Biblioteca Civica di Novi

Page 22: Il Popolo 31 marzo 2011

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“Destinazione sconosciuta” per i Sukrouni

Domenica 27 marzo, sotto la guida del presidente delGruppo Naturalistico del museo di Stazzano, Silvio Piella econ l’ausilio di alcune agenti GEV della Provincia, un foltogruppo di appassionati ha potuto passare un’interessantegiornata alla scoperta del Museo di Scienze Naturali che èper importanza scientifica e didattica tra i più conosciuti eapprezzati del Piemonte e godere del paesaggio nei suoimolteplici aspetti. Il Museo ha la sua sede in Villa Gardella,donata al Comune di Stazzano da Giuseppe Gardella nel1964 ed è stato aperto al pubblico nel 1980 dopo alcuni anniimpiegati per il restauro dei locali, per la raccolta dei mate-riali e per l’allestimento di quattro sale espositive. Nel 1996il Museo si è arricchito di una quinta sala dedicata alla bota-nica. La gestione del Museo è affidata al Gruppo NaturalistiStazzano, associazione nata nel 1974 per studiare e tutelare ilpatrimonio naturale del territorio alessandrino.

TEATRO / VIGNOLE BORBERA

La compagnia dialettale amatoriale di Stazzano “ISukrouni” sabato 26 marzo, a Vignole Borbera, ha messo inscena la divertente commedia “Destinazione sconosciuta”,con soggetto, sceneggiatura e regia di Franco Carrega. Lacompagnia nata nel 2005 si prefigge di conservare il patri-monio culturale del dialetto locale ricordando le “macchiet-te” sulla vita del paese. I copioni dei lavori sono stati “tra-dotti” e trascritti in dialetto da Silvio Piella, cultore e appas-sionato di storia locale. Lo spirito di aggregazione si è tra-dotto in solidarietà. Le offerte raccolte in questi anni, infatti,sono state sempre devolute a favore di iniziative solidali.

Gita al Museo di Scienze Naturali

EVENTI / STAZZANO

La quarta giornata di Campionato Italiano a Squadre di serieC, disputatasi domenica 27 marzo, ha visto gli alfieri novesiabbandonare ogni sogno di gloria. La “Euronetonline.it DlfNovi A” è stata costretta al pareggio per 2-2 dal C.S.Astigiano. In Promozione, la “Euronetonline.it Dlf Novi B”in formazione largamente rimaneggiata, ha perso con la fa-vorita del girone C.S. Giaveno. La classifica vede in testacon 7 punti il C.S. Giaveno, seguito dalla S.S. Torinese con4, dalla Euronetonline.it Dlf Novi B con 3. Il prossimo turnoè previsto per domenica 10 aprile e vedrà impegnate laEuronetonline.it Dlf Novi A contro il C.S. Ivrea e laEuronetonline.it Dlf Novi B contro la S.S. Torinese.

Prosegue il campionato di scacchiSPORT / NOVI LIGURE

NOVI LIGURE - Gli oro-logi in alluminio di Emanu-ele Repetto, titolare di unasocietà di meccanica di pre-cisione e manutenzione aNovi Ligure, migrano versouno dei più importanti e al-ternativi eventi dedicati aldesign, ovvero il Fuorisalo-ne Milano Design Week,straordinaria vetrina per gio-vani designer. Fino ad oggi realizzati peruna ristretta cerchia di cono-scenti ed esposti nei locali inprovincia di Alessandria, lecreazioni di Emanuele si ap-prestano a incontrare il gran-de pubblico degli appassio-nati di arredo e complemen-to d’arredo che circuitanonella grande città meneghinanella settimana dal 12 al 18aprile e a portarvi un pezzodel territorio. Saranno infattipresenti, oltre alle creazionidi Emanuele, (www.alu-art.it), anche prodotti tipicidel novese offerti per un gu-stoso “aperitivo del desi-gner” che si svolgerà ve-nerdì e sabato. La storia di Emanuele nascecirca cinque anni fa, quando,quasi per caso, si cimentanella realizzazione di questisimpatici orologi da paretebicolor (nero e argentato). L’originalità dei pezzi con-siste nella lavorazione e nel-la forma simbolica che l’au-tore imprime all’oggetto.Naturalmente i pezzi sonoanche personalizzabili consimboli fatti su misura.Un orologio simbolico in-somma, che nasce da un’i-dea, si concretizza in un pro-getto grafico, per passare alprogramma CAD e infinealla lavorazione mediantefresa. I prodotti di Emanuelenon si limitano ai quadranti,ma sono anche oggettistica,rigorosamente in alluminio.

Anniversari di matrimonio a Pozzolo

POZZOLO F. - Domenica20 marzo ben undici fami-glie della parrocchia di S.Nicolò, invitate dal parrocodon Stefano Calissano e daisuoi collaboratori, hanno ac-cettato l’invito a ricordare illoro anniversario di matri-monio in “famiglia”, cioèdurante la S. Messa insiemea tutta la comunità cristiana. Visibilmente commossi e un

po’ trepidanti, i festeggiatisono stati accolti in chiesadalle giovani famiglie che siprestano per l’animazionedei bambini e dei ragazzi, lequali hanno regalato ad ognisignora una rosa bianca. Una coppia festeggiava il60°, cinque coppie il 50° equattro coppie il 25°.Terminata l’omelia ecco ilcommovente momento della

rinnovazione delle promessesponsali completato poi dal-la benedizione invocata suglisposi e le loro famiglie. Al termine della celebrazio-ne il parroco ha consegnatoad ogni coppia, un’immagi-ne di Giovanni Paolo II, pre-sto beato che si è prodigatonel suo ministero nella pa-storale famigliare. Nei locali dell’oratorio ilgruppo di Azione Cattolicaha poi preparato l’aperitivoper i festeggiati e i loro fa-migliari e amici. È stata la prima esperienzadi una simile proposta pasto-rale che, vista l’accoglienza,entrerà a far parte degli ap-puntamenti annuali dellaparrocchia, nella domenicapiù vicina alla festa di sanGiuseppe, lo sposo di Maria.

Il libro presentato durante il Consiglio Pastorale Vicariale

“Preti di casa nostra” a NoviNOVI LIGURE - Sabato26 marzo, alle ore 21, pressola Casa del Giovane dellaparrocchia di San Pietro aNovi Ligure, si è tenuto ilConsiglio Pastorale Vica-riale presieduto dal VicarioZonale mons. Sandro Caz-zulo, in occasione del qualeè stato presentato il libro“Preti di casa nostra” curatodalla redazione de “Il Popo-lo” e illustrato dal VicarioGenerale mons. Pier GiorgioPruzzi, direttore del settima-nale diocesano. Nell’arcodell’Anno Sacerdotale, volu-to da Papa Benedetto XVItra il 2009 ed il 2010, il gior-nale ha presentato, con lacollaborazione sia di sacer-doti sia di laici, 42 figuredella nostra Diocesi chehanno svolto il loro ministe-ro soprattutto nel secoloscorso. L’idea del libro è na-ta dalle parole pronunciate il13 giugno dal Santo Padredurante l’Angelus. È stataun’iniziativa lodevole che hariscosso il plauso di tutti ilettori, e che ha permesso difar conoscere più da vicino ilvolto di coloro che con la te-stimonianza della vita e conuna partecipazione attiva al-la realtà dei nostri paesi,hanno fatto sì che la fede cri-stiana rimanesse viva nelcuore della gente. La serata èstata introdotta da Mons.Cazzulo con la seguente ri-flessione: “I preti di casa no-stra sono esempio di fede evita e possono ancora oggioffrire preziose occasioni diriflessione e di memoria; gliesempi di questi preti dannoa noi fiducia e speranza, an-che per poter affrontare lenuove sfide che la vita cipresenta. Questa non è solola presentazione di un libroma è, soprattutto, una rifles-sione sul sacerdozio ministe-riale ed anche sul sacerdoziodei laici”. Ha preso poi laparola Mons. Pruzzi, ricor-dando che questo non è unlibro nel senso classico dellaparola, ma, nasce come uninsieme di articoli concer-nenti le bibliografie dei no-stri preti che settimanalmen-te abbiamo potuto leggeresul nostro settimanale e che

poi sono state raccolte inquesto volume”. È seguitaun’ampia e dettagliata anali-si dell’attuale momento dicrisi che vive oggi la Chiesae in particolare modo dell’at-tenzione che i mass mediastanno riservando alla figuradel prete, soprattutto, per ifatti di cronaca riguardanti lapedofilia. Ha proseguito poiil Vicario: “Che cosa si dicee scrive oggi del prete? È untema di attualità perché neemergono quelle istanze dicui il prete sicuramente devetener conto se vuole realiz-zare un ministero efficace.Ci siamo rivolti, come reda-zione, ai nostri lettori e ainostri confratelli ed abbiamochiesto loro di inviare libera-mente alcuni articoli riguar-danti quelle figure di preteche ritenessero più significa-tive, nella consapevolezza dipoter riuscire a dare il giustospazio a tutti”.Leggendo questi scritti, co-me ha sottolineato Pruzzi,emerge la figura di un preteper il popolo e di un prete trail popolo, la caratteristica delprete è quindi la popolarità.Come ebbe a dire, infatti ilPapa a Verona in occasionedel Convegno della Chiesaitaliana: “La Chiesa in Italiaè una realtà molto viva, checonserva una presenza capil-lare in mezzo alla gente diogni età e condizione. Letradizioni cristiane sono s-pesso ancora radicate e con-tinuano a produrre frutti,mentre è in atto un grandesforzo di evangelizzazione ecatechesi”. Nella comunitàdiocesana di ben 280.000anime, negli anni ’70, nelle314 parrocchie esistenti era-

no presenti ben 340 sacerdo-ti, ora ne sono rimasti solo124. “Forse - ha detto il Vi-cario - ritorneremo ad ap-prezzare la presenza del sa-cerdote quando non ci saràpiù e ne capiremo il suo pre-zioso valore”. Mons. Pruzziha concluso il suo interventocon queste parole molto ap-prezzate da tutti i presenti:“Nel libro non sono descrittiné santi né eroi, ma uomininormalissimi, consapevolidella loro importante missio-ne da compiere ossia ritorna-re alla vita buona del Van-gelo, consapevoli anche deldestino del mondo. Questi‘Preti di casa nostra’, sono,infatti, dei veri antieroi pervocazione, maestri di vita, diuna vita buona e sobria, checi fanno riassaporare certivalori in parte dimenticati”.Sono poi intervenuti donCarlo Leardi, parroco di SanNicolò, che ha ricordato lefigure di mons. Pietro Gam-barotta e di don Paolo Baffi,don Franco Zanolli, parrocodella Collegiata, che si è sof-fermato sulla vita e le inizia-tive di mons. Santo Pulicinie don Livio Vercesi che hafatto ascoltare ai presenti labellissima lettera, dell’otto-bre del 1996, che mons.Pino Viano scrisse ai propriparrocchiani come commos-so saluto dopo i tredici annitrascorsi da parroco di SanPietro, lasciando l’incaricoallo stesso don Livio, per as-sumere quello di VicarioGenerale a Tortona. Come la serata era iniziatacon la recita del Padre No-stro, così si è terminata conun’Ave Maria.

Vittorio Daghino

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Page 23: Il Popolo 31 marzo 2011

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Giorno dopo giorno le campane Sabbadini ci accompagnano nel nuovo millennio

IN BREVEIN BREVE

SOLIDARIETA’ / TORTONA

Cena del povero al S. Giuseppe

EVENTI / TORTONAQuadrangolare di calcetto in memoria di Luca ed EnricoLuca, studente del Liceo Peano di Tortona, giocatore nellasquadra di calcio del Villaromagnano ed Enrico, tortonese diadozione, giocatore di calcio in squadre di serie A e B.Entrambi i giovani, generosi, disponibili, pieni di voglia divivere sono mancati nel pieno della loro giovinezza. Per ri-cordarli si è pensato ad un torneo di calcetto. L’associazioneEnrico Cucchi di Tortona è stata la promotrice dell’iniziativae Claudio Gabetta, amico di Enrico ed ex giocatore di calcio,allenatore della squadra giovanile della Juventus, ha accoltol’invito ad occuparsi dell’organizzazione. Venerdì 8 aprile,dalle ore 20 alle ore 22, si svolgerà presso il palazzetto“Uccio Camagna” di Tortona, un quadrangolare di calcetto,cui parteciperanno la squadra del Villaromagnano, due squa-dre di alunni e una di docenti del Peano, accompagnati dal djdi RadioAttivo. Non ci saranno vincitori, ma solo parteci-panti a un evento sportivo basato sui principi dell’amicizia,della condivisione, del reciproco rispetto.

PREGHIERA / TORTONAS. Messa per le suore salesianeDomenica 3 aprile, alle ore 11, presso l’istituto “S. Giusep-pe” sarà celebrata dal Vescovo Mons. Martino Canessa e dadon Pierangelo Ondei, Provinciale della CongregazioneOrionina, la S. Messa in occasione della festa delle SuoreSalesiane che hanno operato presso la realtà tortonese. Altermine ci sarà la benedizione della statua, restaurata, di SanGiuseppe posta all’ingresso dell’Istituto.

Il quarto sentiero della Guida della Pietra Verde

Da Fabbrica a Selvapiana

Corso di fotografia per principianti

FABBRICA CURONE -La quarta tappa della “Viadel Mare” (segnavia 104),quarto itinerario della Gui-da Escursionistica dellevalli Curone, Grue e Osso-na, collega il centro di Fab-brica Curone alla frazionedi Selvapiana. Il sentiero, lungo 6,8 km, èconsigliato ad escursionistia piedi, a cavallo e in mo-untain bike. Dalla Pieve ro-manica di Fabbrica (472metri s.l.m.), in prossimitàdella Pizzeria La Pieve, siimbocca in direzione estuna larga carrareccia cheattraversa splendidi boschidi castagno e sale fino allafrazione di Pareto (631 ms.l.m.). Da questo punto lacarrareccia diventa menobattuta e si inerpica tracampi e boschi fino al mon-te Caponega, per poi scen-dere alla frazione di Celladi Varzi, lasciando sulla si-

nistra i ruderi del Castellodi Cella. Si prosegue poi nella partealta della frazione, si superail Tempio della Fraternità esi imbocca un’altra via ster-rata tra boschi e campi or-mai in abbandono, fino allaCappelletta della Costa. Si avanza ancora per circamezz’ora incontrando pri-ma una fluente sorgente einfine il paese di Selvapia-na. A Fabbrica Curone èpossibile visitare i ruderidel Castello Malaspina, col-locati su un’altura al di làdel torrente Curone.Risalente all’epoca feudale,il castello con il territoriocircostante fu assegnato nel1157 da papa Adriano IV alVescovo - conte di Tortona.Nel secolo successivo fuconcesso ai Marchesi Mala-spina, che lo tennero fino aldissolvimento dei FeudiImperiali, decretato da Na-

poleone nel 1797. Altro luogo degno d’inte-resse è il Tempio della Fra-ternità di Cella di Varzi,edificato successivamenteal secondo conflitto mon-diale; fu infatti costruito daun cappellano militare re-duce dalla guerra, il quale,trovandosi in necessità dierigere una chiesa nel suopaese, decise di utilizzare lerovine delle operazioni bel-liche. A Parigi, il cappella-no ebbe un incontro casualecon il Nunzio ApostolicoRoncalli (che sarebbe poidivenuto papa GiovanniXXIII), dal quale ricevetteaiuto e sostegno. Ottenne infatti da lui la pri-ma pietra del Tempio, toltadall’altare di una chiesa di-strutta durante lo sbarco inNormandia. A Cella arrivarono altrepietre dalle città maggior-mente vessate dalla guerra:Berlino, Londra, Dresda,Varsavia, Montecassino, ElAlamein, Hiroshima e Na-gasaki. Un centinaio di al-tre località, poi, contribuìalla costruzione dell’altaremaggiore. Milano inviò al-cune guglie del Duomo, ca-dute durante i bombarda-menti dell’agosto ’43, e unaparte del pavimento che co-pre tutto il presbiterio delTempio.

Valeria Sala

VOLPEDO - L’associa-zione naturalistica culturale“La Pietra Verde” organiz-za in collaborazione con ilComune di Volpedo un cor-so base di fotografia, indi-rizzato a tutti i soci e aisimpatizzanti che intendonoapprendere le nozioni fon-damentali di questo hobby.Il corso base si articolerà inquattro serate tra i mesi dimaggio e giugno presso laSala Consiliare del Comunedi Volpedo; è prevista an-che un’uscita pomeridianaper esercitazioni pratiche. Si incomincerà venerdì 27maggio con una lezione in-troduttiva alla fotografia eall’uso perfezionato della

macchina fotografica; ve-nerdì 3 giugno si affronte-ranno le tematiche legatealla luce e all’esposizioneprestando particolare atten-zione alle circostanze piùappropriate per effettuarecorrettamente le riprese.Venerdì 10 giugno compo-

sizione e tecniche fotografi-che; domenica 19 giugno sisvolgerà l’uscita per sag-giare sul campo le nozioniacquisite durante le lezioniprecedenti. Il corso terminerà venerdì24 giugno con un incontropreposto a confrontare leimmagini scattate: si dibat-terà sul “dopo scatto” conparticolare riferimento allamemorizzazione, all’archi-viazione e al fotoritocco.Una buona occasione quin-di per gli amanti della prati-ca fotografica. Per iscriver-si e ricevere ulteriori infor-mazioni: [email protected].

v.s.

Venerdì 25 marzo l’Istituto S. Giuseppe ha proposto il con-sueto appuntamento della Cena del povero. Genitori e inse-gnanti hanno risposto con entusiasmo a questa occasione pertrascorrere alcune ore del fine settimana in modo diverso.Dopo una breve introduzione della serata, accompagnata dalcanto degli alunni del laboratorio musicale della scuola, è se-guito il coinvolgente intervento di suor Lidia Sordo, missio-naria salesiana che ha trascorso 25 anni in Tunisia. La suorache ora lavora presso l’Ufficio Pastorale Migranti di Torino,ha raccontato la sua esperienza riguardante il Progetto Africae, soprattutto, si è soffermata sulla recente “rivolta del gelso-mino”, così come è stata definita la ribellione scoppiata inTunisia per opera dei giovani stanchi di essere sottomessipoliticamente. Ha poi reso partecipi i presenti della riflessio-ne del Vescovo di Tunisi e ha descritto lo scopo dell’Ufficioper la Pastorale dei Migranti, un organismo costituito dall’ar-civescovo di Torino per favorire l’evangelizzazione dei mi-granti. Attualmente Suor Lidia insegna alle donne emigratela lingua italiana e a gestire la casa. In un clima di allegria edi fraternità, infine, si è consumato un semplice piatto di pa-stasciutta, per uno stile di vita più sobrio e per aiutare con unsemplice gesto chi vive una realtà quotidiana difficile.

Documentariosull’Unitàa VolpedoTORTONA - Il Comune diVolpedo, per celebrare il150° dell’Unità d’Italia, haorganizzato giovedì 17marzo, nel palazzo comu-nale, illuminato con i trecolori della bandiera, allapresenza del Sindaco Gian-carlo Caldone, degli asses-sori Gandini e Dellatte, delconsigliere Lugano e delparroco don Prospero Di-giglio, la proiezione di duefilmati. Un folto pubblicoassiepava la sala. Il primofilmato dal titolo “VolpedoBorgo sostenibile del Pie-monte” è stato presentatoda Tiziana Pizzarelli, con lavoce narrante di Ettore Cau.Il secondo filmato a sogget-to narrativo multimediale“Cent’anni all’ombra delTricolore” è stato presenta-to dall’autore Tullio Scolè.L’opera ricostruisce, colsuggestivo sottofondo dimusiche e inni d’epoca e ilcommento dell’autore, levicende dell’Italia per circaun secolo. La prima parteva dal 1848 alla vittoriosaconclusione della GrandeGuerra, mentre la secondaarriva fino al ritorno sotto lasovranità italiana di Triestenel 1954. Il filmato ha su-scitato interesse tra il nume-roso pubblico, creando mo-menti di autentica emozio-ne collettiva, specialmentequando sono stati ricordatiil viaggio della salma delMilite Ignoto, la tragica riti-rata delle truppe alpine sulfronte russo e i militari del-la divisione “Acqui”, uccisidai nazisti perché rifiutaro-no di consegnare le armi ecollaborare con la Germa-nia subito dopo l’armistiziodel 1943. Significative leparole del narratore “Va inItalia e dì al mio amore chea Cefalonia e Corfù nonsiamo morti invano”.L’opera contiene un’inven-zione mai sperimentata peropere analoghe: la tramanarrativa. La storia in fil-mato ha sempre un risvoltoemotivo e psicologico mol-to forte su chi la osserva.Il filmato è interessante eutile a scuole e istituzioni.

Laura Scolè

Il paese di Pareto

Page 24: Il Popolo 31 marzo 2011

Richiamatodalla cronaca diquesti giorni, il proble-ma del nucleare ancora siaffaccia alle personali sceltedi ognuno di noi e questavolta da un punto di vistapiù critico e preoccupato. Il Paese insorge contro il ri-torno al nucleare, uno degliscopi del Governo, malgra-do il referendum contrariodel 1987, e quindi, sotto laspinta del malumore comu-ne e dei vari ripensamentida parte di altri paesi euro-pei, questa decisione è, soloper ora, rimandata a tempimeno “sensibili”. Ma comefunziona una centrale atomi-ca? Una centrale nucleareserve a produrre energiaelettrica, aiutando a soddi-sfare i bisogni energetici diun Paese ma, al contrario dialtre tecnologie, come adesempio una centrale ter-moelettrica che brucia,sfruttando reazioni chimi-che, una grande quantità dicarbone, petrolio o gas, la

centrale atomi-ca brucia uranio,

per mezzo di reazioni difissione che sono un milionedi volte più energetiche aparità di massa di combusti-bile. Questo è sicuramenteun vantaggio, considerandoche i combustibili fossilinon sono disponibili in eter-no, al contrario dell’uranioche, oltre che nelle miniere,si può estrarre dall’acquadel mare e da altri materialicomuni. Senza contare chel’energia nucleare non pro-duce né anidride carbonicané ceneri come le centrali acarbone. La fissione nucleare avvienecon la divisione di un nu-cleo pesante in nuclei piùleggeri a energia per produr-re elettricità; una centralenucleare a fissione è costi-tuita da un nocciolo, doveavviene la reazione nucleareche usa come combustibileuranio o plutonio, che gene-ra calore. Il calore viene tra-sferito tramite un refrigeran-

te all’acqua, ottenendo va-pore saturo che aziona turbi-ne a vapore, le quali a-zio-nano alternatori che produ-cono corrente elettrica. Ilproblema comincia dallescorie, cioè dai materiali dirisulta delle fissioni nuclea-ri, quali il cesio, lo iodio, lostronzio e il rubidio difficilida smaltire, in quanto questielementi hanno tempi di de-cadimento molto lunghi, equindi vanno necessaria-mente raccolti e stoccati insiti predisposti e controllati(praticamente la stessa pro-cedura che si attua o si do-vrebbe attuare, in caso di ri-fiuti chimicamente tossici).Altro inconveniente è la ne-cessità, di smaltire grandiquantità di calore, il che ri-chiede grosse quantità d’ac-qua. Il pericolo vero e pro-prio di una centrale nucleareè il rischio di incidenti chepossono provocare la di-spersione nell’ambiente dimateriale radioattivo (ricor-dando Chernobyl, è quello

del quale oggi, in Giappone,ci si preoccupa di più, vistoche sono già stati tolti dalcommercio latte e verdure,si ha paura della pioggia chepotrebbe, cadendo, elevarele radiazioni a terra e sonogià state registrate zone dimare dove è aumentata dimolto la radioattività). Nonultimo, le conseguenze spes-so fatali delle radiazioni sul-l’uomo, che sarà il prossimoargomento di cui parleremo.Nello scontento e preoccu-pazione generale, una do-manda nasce dal profondodi noi tutti: se il nucleare co-me vediamo in questi giorni,risulta essere quasi ingesti-bile anche per nazioni comeil Giappone, dove vigono te-cnologia ed esperienza, maanche rigore, controllo e fi-ducia nei propri rappresen-tanti, qui da noi, in Italia,ammesso che lo si scelganella tornata referendaria digiugno, il problema del nu-cleare come sarà gestito, dachi e con quali mezzi?

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a curadella Redazione

Centrali nucleari in cronaca

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Il nuovo libro di Giovanni GuglielmoCivardi “Taccuino di Lourdes” racco-glie una serie di disegni tracciati dalvero durante un pellegrinaggio com-piuto dall’autore a Lourdes nel giugno2010. All’inizio del libro Civardi ri-corda un altro viaggio a Lourdes, nelsettembre 1995, con la madre in auto-mobile. Un’esperienza di “attesa” diquiete intravista e sperata, ma ancoranon raggiunta. Da tale esperienza èsuccessivamente germinata quellaspinta che lo ha indotto a ripetere ilviaggio al santuario francese illustratonel volume. L’autore ha raccolto in“Motivi e scintille” i pensieri che haassociato ai 75 disegni nel momentodella loro esecuzione, i quali sono e-lencati nella prima parte e permettonoal lettore di seguire le tappe del viag-gio interiore. Seguono le 75 opere cheillustrano la realtà di Lourdes, il pae-saggio, le numerose persone in pre-ghiera e i barellieri e le dame che assi-stono i malati. Dopo i disegni Civardiha raccolto una serie di pensieri, fuga-ci e lievi, da lui elaborati dal 2044 al2011 che riflettono la varietà dei sen-timenti umani.

Il volume, stampato interamente inquadricromia, con allegata una cartinageografica che individua i siti dovehanno sede i musei, rappresenta unanovità nel suo genere perché si propo-ne di presentare “il bello” che si trovasul territorio. Sia sul piano della co-municazione sia su quello della frui-zione i musei religiosi hanno nella lo-ro missione quello di far comprenderele finalità per le quali i beni custoditisono stati realizzati e come detti benisiano riusciti a comunicare alla gente.Essi rappresentano un tesoro silenzio-so ma importante che nel Piemonte enella Valle d’Aosta richiamano an-nualmente oltre novecento visitatori.Le visite a queste realtà possono di-ventare un momento di crescita e diapprofondimento nella conoscenzadelle proprie radici. Il libro permette di approfondire laconoscenza del territorio e dei suoi te-sori attraverso un itinerario che puòessere programmato. All’interno vi sitrova un elenco suddiviso per provin-cia di appartenenza, contenente leinformazioni principali per individua-re e raggiungere ciascun museo.

M. Ruffino

Percorsi musealiin Piemonte

e Valle d’Aosta

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Pp. 72

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a cura diLaura Notti

Saluteoggi

Indirizzate la vostra posta a: Il PopoloP.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL)

fax: 0131/821427, mail: [email protected]

Giovanni G.Civardi

Taccuinodi Lourdes

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Euro 11,00

“Per fare della nostra vita un capola-voro, è necessario riscoprire l’artedella lotta spirituale”. Come un fratel-lo anziano, che dopo aver a lungocamminato guardando ai maestri chelo precedevano, si volge a quanti ven-gono dopo di lui per offrire loro la suaesperienza, così Enzo Bianchi ci inse-gna l’arte dimenticata della lotta spiri-tuale, della scelta e della resistenza al-la tentazione. Il relativismo etico e lacultura imperante, fanno sognare unostile di vita esente dal rischio e dellafatica e sembrano rendere fuori luogoe fuori tempo la riflessione sulla ne-cessità della lotta interiore. Eppuresenza di essa, senza un esercizio di di-scernimento tra il bene e il male, nonè possibile edificare una personalitàumana e spirituale robusta. Per ognicredente la lotta spirituale è più chemai essenziale per pervenire a una vi-ta piena e compiuta, per fare dellapropria vita un capolavoro.Enzo Bianchi, nato nel 1943, è fonda-tore e priore della Comunità Mona-stica di Bose, frazione del comune diMagnano, in provincia di Biella, fon-data nel 1965.

EnzoBianchi

Una lotta per la vita

San Paolo

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Alcuni genitori di Molino rispondonoEgr. Direttore,le chiediamo cortesemente uno spazio per rispondere allalettera inviata da un vostro lettore nella rubrica delle“Lettere in Redazione” uscito il 25 marzo u.s. a propositodella situazione della scuola di prima infanzia di Molinodei Torti e sinceramente non capiamo a che titolo. Alprofessor Antonello Brunetti vorremmo rispondere espri-mendo alcuni concetti.Intanto siamo fortemente delusi dalle sue parole soprat-tutto in considerazione della professione svolta per moltianni e che siamo certi ne abbia fatto una ragione di vitaimprontata alla correttezza, serietà e soprattutto nel ri-spetto della formazione educativa dei suoi allievi.Molti di noi genitori sono stati ex-alunni delle maestreBensi Lorenza e Galasco Lorenza, moglie del professoreche le ha scritto in redazione parlando di “Caccia allestreghe”. Non è concepibile mettersi in difesa di chi, de-putato all’educazione di bambini dai 3 ai 5 anni e quindiin una fase delicata, di grande impressionabilità ma an-che di totale affidabilità e rispetto degli adulti e nella fat-tispecie delle insegnanti, visti dai bambini stessi come fi-gure al pari dei genitori, usa metodi educativi non am-messi. Non è concepibile in questo periodo di grandi fe-steggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia, esprimereconcetti che riteniamo essere di falso moralismo a cuipurtroppo siamo forse troppo abituati. Non è concepibileche quello che hanno visionato i genitori nelle immaginiin merito agli “atteggiamenti” sbagliati delle maestrevenga messo in discussione al punto da essere condanna-ti dall’opinione pubblica per non aver risolto il caso in al-tro modo, come dire i panni sporchi si lavano in famiglia,più di chi con il suo cattivo operato ha usato violenza co-me mezzo educativo. Ricordiamo che la violenza non èsolo quella fisica ma è soprattutto quella psicologica edemotiva che va ad incidere negativamente sulla crescitadei bambini producendo dubbi, inquietudini, intolleranzenella fattispecie alimentari o altre problematiche.Pertanto caro professor Brunetti, non parli di “caccia allestreghe” ma magari ringrazi chi in questo momento hamesso in luce aspetti e comportamenti errati che molticonoscevano ma che l’eccessiva omertà che ci circonda edi cui siamo veramente indignati, quando esistono ore edore di registrazioni di filmanti che non lasciano spazi adubbi, ha fatto si che fosse meglio nascondere che de-nunciare. Il professore fa riferimento ai suoi figli, certoche non abbiano subito alcun trauma. Anche questo èovvio in ragione del fatto che c’era la mamma-maestra avigilare ed insegnare. Molti di noi genitori hanno discus-so con le maestre in merito alla regola che prevedeva chetutti i bambini dovessero assaggiare tutto e non solo maci sono decine e decine di genitori che nel corso degli an-ni hanno affrontato questo problema, lo hanno sottopostoalle amministrazioni, ma non sono stati mai ascoltati nepresi provvedimenti ed alcuni, sono stati obbligati per ilbene dei loro figli, ad iscriverli presso altri istituti. Il pro-blema era ed è stato molto ricorrente e ci consenta di direche nutrire non vuol dire obbligare a mangiare. Ma pur-troppo non si parla solo ed unicamente di forzature ali-mentari, anche se considerati ugualmente maltrattamenti,c’è ben altro, ben visibile ed inequivocabile che non la-scia spazio a dubbi. Ringrazi gli inquirenti che con tantoimpegno e devozione hanno svelato fatti incresciosi e as-solutamente condannabili e soprattutto non giustifichi attidi violenza con immotivata e insensibile ironia sulle stre-ghe, in quanto non conosce la sofferenza dei genitori eperché in questo modo si mette al pari di chi la commet-te, almeno moralmente. Ci permetta di dirle che non bi-sogna difendere l’operato delle maestre solo perché fan-no parte del mondo da cui lei proviene e cioè quello dellascuola, perché come in ogni campo e settore c’è chi, co-me lei lo ha svolto sempre al meglio e c’è chi non lo faed in questa situazione occorre solamente sostenere ibambini che sono le vere vittime della situazione.Nessun proclamo morale nei confronti delle maestre, mala prossima volta, prima di parlare di caccia alle streghesi documenti il professore e magari si consulti conMonsignor Sergio Pagano. Con ossequi.

I genitori Morena Baradel, Patrizia Formini, ElenaDe Riu, Annarita Viola, Carla Quarleri, Monica Lo

Destro, Daniela Albenese, Angela Buonocore

P.S. Ci corre l’obbligo di precisare che sulla vicenda diMolino dei Torti, poiché sono in corso le indagini degliinquirenti, Il Popolo, dopo questa seconda lettera, nonpubblicherà più nessun intervento seguendo la sua lineaeditoriale che si astiene dalla cronaca giudiziaria

La Redazione

Page 25: Il Popolo 31 marzo 2011

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La notizia dalla quale partiamo oggi è questa: siamo in Veneto, è il 19 marzo, si sta svolgendo una partita di calcio del-la categoria Esordienti tra il CasierDosson (Treviso) e il Silea. L’arbitro, sedicenne, a fine partita annota nel referto cheper dieci minuti i sostenitori del Silea “proferivano insulti discriminatori di origine razziale verso un giocatore avversa-rio di colore” e così il Silea viene multato per 600 euro. Tra i primi a commentare l’episodio il presidente delCasierDosson Flavio Ruzzenente: “Non ero alla partita, ma il referto è chiaro. Non si può far finta di niente di fronte afatti di tale gravità. Mi auguro che il Silea faccia pagare l’ammenda ai genitori”. Perché di questo si tratta: di insultiche sarebbero stati lanciati dai genitori dei ragazzi. L’arbitro, seppure giovanissimo, li ha sentiti. I genitori, seppure adulti, si difendono a vicenda. Non so se vi sia mai capitato, come a me, di assistere alle partite traragazzini. È una bolgia. Genitori inferociti, agguerriti, maleducati, gridano dalle tribune di tutto. Istigano i figli ad en-trate dure, scorrette, a falli al limite delle botte. Si accapigliano. Ingaggiano scambi verbali con i tifosi avversari (i ge-nitori avversari), si trasformano, diventano spettatori da corrida. Io ci sono rimasto di stucco. Quei genitori lì, i più fe-gatosi, danno un pessimo esempio ai loro ragazzi. Il calcio è malato già nelle categorie dei principianti. I giovani noncrescono con sana sportività. I genitori fanno dei danni incalcolabili. Altro che parlare di violenza negli stadi: se i geni-tori se ne stessero a casa, sarebbe meglio per tutti.

di don Marziano

[email protected]

Settimanale di informazione della Diocesi diTortona fondato nel 1896

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“Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vitaquotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... E anche le foto scattate nell’ultima vacanza, in un viaggio,una tavola imbandita, un gruppo di amici che soridono davanti all’obiettivo. La Redazione si riserverà di scegliere le foto più bellee di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “IlPopolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: [email protected]

volti di amicizia

a cura diMatteo Coggiola

Firenze, 1487, nel ducatodi Lorenzo de Medici (det-to il Magnifico). Duccio (Michele Placido),Cecco (Giorgio Panariello),Jacopo (Paolo Hendel),Manfredo (Massimo Ghini)e Filippo (Christian De Si-ca) sono cinque amici dedi-ti ogni giorno a inventare emettere in pratica scherzi aidanni di malcapitati, scono-sciuti o parenti che siano. Il loro intento è quello diprolungare lo stato felicedella giovinezza e fuggiredalle responsabilità dellavita adulta. Neanche la peste li fa desi-stere dalle loro “zingarate”,anzi, quella drammatica si-tuazione pare la più fertileper agire liberi e indistur-bati e dare seguito ai loro

scherzi. Tutto ciò rappre-senta lo scenario di “Amicimiei - come tutto ebbe ini-zio”, nelle sale dal 16 mar-zo. Il regista Neri Parentiha affermato: “Mi tremanoun pò le gambe al confron-to con il vero “Amici mi-ei”, modello di goliardiacaustica e cinica diretto nel1975 da Mario Monicelli”.

L’unico modo per evitare ilrischio di paragoni eraquello di cambiare molto loscenario e in questo sensola scelta di anticipare il tut-to di 500 anni si è rivelataindovinata. Naturalmentecambia il contesto storicoma non muta la sostanzadell’atteggiamento: siamoancora in Toscana e lo spi-

rito che induce uomini or-mai cresciuti a comportarsida bambini resta alla basedi un agire che vede nellabeffa l’unico modo per irri-dere il destino, le disgrazie,il trascorrere dei giorni. In questa costruzione di ununiverso di pura goliardiaconvince molto la cura de-gli “esterni”: luoghi, costu-mi, oggetti, scene di massa.Si muovono ottimamentegli attori. La pellicola è arricchita daun umorismo equilibrato,mai volgare. Il contesto dipinto non dif-ficilmente fa ricordare i tra-sognati episodi del Deca-merone boccacciano. Il film è da valutare comeconsigliabile e nell’insiemesemplice.

Filmda vedere

“Amici miei”: ecco l’inizio

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a cura di Giugi Romano

La manifestazione organizza-ta da “Poste italiane” annual-mente che si è tenuta a Mila-no l’ultimo fine settimana dimarzo ha avuto un ottimo ini-zio. Milanofil, di questa stia-mo parlando, ha aperto leporte venerdì 25 e, già dalleprime ore è stata presa d’as-salto da numerose scolare-sche; la quali hanno trovatoad accoglierle persone preparate che, con racconti e doman-de, hanno catturato il loro interesse e stimolato la curiositàsia sulla storia del francobollo che all’Unità d’Italia, temaprincipe della manifestazione e di tutto l’anno in Italia. Infatti la data di nascita del francobollo è il 1840 e l’ epopeadell’Unità, dopo i moti del 1820 e del 1821, parte ufficial-mente con la prima Guerra d’Indipendenza nel 1848.Numerose le emissioni a questo tema, alcune già uscite altrepredisposte a venire; proprio a Milanofil ha visto l’uscita diun foglietto italiano da 60 centesimi su cui sono raffiguratele facciate di Palazzo Montecitorio di Roma, realizzato nelXVII secolo da Gian Lorenzo Bernini, attuale sede delParlamento italiano, e di Palazzo Carignano di Torino, operadel XVII secolo di Guarino Guarini e sede del primoParlamento italiano. Congiuntamente le Poste vaticane hanno messo in vendita,presso il loro stand, un foglietto raffigurante, con foto d’epo-ca Piazza delPopolo con vista sull’imbocco di via DelCorso, con valore facciale di euro 1,50. Il foglietto è accompagnato da sei francobolli su ciascunodei quali è ricordato, con vedute o monumenti caratteristicidelle città e con i francobolli che ciascuno stato italiano diallora emetteva, il Granducato di Toscana, il Ducato diParma, il Ducato di Modena, il Regno delle Due Sicilie,ilRegno Lombardo Veneto e appunto il Regno di Sardegnadal quale è scoccata la scintilla dell’Unità d’Italia. 60 cente-simi il valore di ciascuno dei sei francobolli. Usciranno il 5 aprile i primi francobolli del 1911 di SanMarino due valori da sessanta e sessantacinque cent. per l’i-dea europea il cui tema quest’anno è dedicato alle foreste.Un foglietto dedicato ai fiori della Repubblica di S.Marino,racchiude in tre valori altrettanti fiori: il DelphiniumVerissimo, il Dianthiantus Sant’Agata e la Rosa Repubblicadi S.Marino da 1,50 euro il valore di ciascun francobollo delfoglietto. Un’altro foglietto riproduce sei vedute di S. Marino conte-nente sei francobolli da sessantacinque cent. infine quest’an-no ricorre il 50° anniversario dei primi uomini nello spazio;l’Unione Sovietica riesce per prima ad inviare un essereumano nello spazio il 12 aprile 1961. A bordo della nave spaziale Vostoc 1, l’Ufficiale JurijGagarin compie il primo volo orbitale attorno alla terra. Gli americani tentano di rispondere alla sfida russa il 5 mag-gio 1961. L’astronauta Alan Bartlett Shepard compie un volo suborbi-tale a bordo di una capsula spaziale Mercury denominataFreedom 7.

“Milanofil” il XXIVSalone del Francobollo

Il Coro dell’Unitre di Broni posa per una foto, insieme alla presidenteGraziella Moroni, in occasione dell’esibizione in apertura della seratadedicata alle donne, che si è svolta l’8 marzo a Villa Nuova Italia.

Page 26: Il Popolo 31 marzo 2011

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TRADIZIONI COSTUME SOCIETA’ TERRITORIO

Dall’Antola al PoITTALIIA 1550

un’ooccccaassiioonnee per ricordareiill futuro del PPaaeessee

Le Scuole Elementari e Medie di Voghera mercoledì 23 marzo hanno celebrato l’anniversario dell’unità d’Italiacon un grande happening in piazza del Duomo tra canti, letture e rievocazioni storiche.

Erano presenti l’Istituto “Santa Caterina”, l’Istituto “Sacra Famiglia”, la Direzione didattica del 2° Circolo,la Direzione Didattica del 3° Circolo, la Scuola Media “G. Plana” e la Scuola Media “G. Pascoli”

pagina a cura di MATTEO COLOMBO

Dopo aver sfilato per le viedel centro (via San Loren-zo, via Emilia, via Bidone),i ragazzi, accompagnatidalla Banda Musicale“Città di Voghera” direttadal Maestro FrancoGarbarini, si sono riuniti inpiazza Duomo, davanti alMunicipio, e hanno datoinizio alla loro festa.

Nel suo intervento di apertura, Graziella Zelaschi, dirigen-te della Scuola Media “Plana”, ha detto: “Ragazzi, oggi èun bellissimo giorno per le scuole di Voghera e per la no-stra città. Siamo tutti qui per ricordare i 150 anni del-l’Unità d’Italia e prima di tutto diciamo grazie. Grazie agliinsegnanti che vi hanno accompagnato in questa bellissi-ma piazza, ma grazie anche perché giorno dopo giorno viaiutano a crescere. Grazie a tutti coloro che con il sacrifi-cio della vita hanno permesso di unire la nostra bella Ita-lia. L’Italia è un grande Paese, ma dobbiamo tutti impe-gnarci per renderlo migliore, a partire da noi, dal nostroimpegno nello studio, nel lavoro, seguendo i valori dellaCostituzione. Voi potete rappresentare il nuovo Risorgi-mento, ma anche un nuovo Rinascimento. Dovete conser-vare e mettere a frutto il patrimonio che i nostri Padri cihanno lasciato”.

Sul palco professori e diri-genti scolastici: Suor MartaGadaleta, Tiziana Casarini,

Silvana Bassi, ClaudiaBoccalini, Graziella

Zelaschi, l’assessore allaCultura del Comune di

Voghera Marina Azzaretti,Lucio Garbelli.

Dopo i saluti iniziali, tuttihanno cantato

l’Inno Nazionale, mentresventolavano le bandiere di

ogni scuola e le bandiereitaliane. Quindi spazio alle

letture, da Cuore, allaCostituzione, all’Adelchi.

Page 27: Il Popolo 31 marzo 2011

OLTREPO: 1RONCALLI: 0

MARCATORE: 44’ ptMerlano (O).

OLTREPO (4-4-2): Val-secchi; Mauri, Chianello,Merenda, Marabelli; Scian-nameo, Moltini, Meda,D’Aniello (49’ st Mangia-pane); Merlano, De Vin-cenziis (46’ st Casorati).All.: Chierico.

RONCALLI (4-4-2): Vol-tolini; Calizzi, Zambarbieri,Sponga, Arrigoni; Senesi(29’ st Kouassi), Garava-glia, Martucci, Oldrini (15’st Busatto); Muzzupappa,Beretta. All.: Serrati.

ARBITRO: Cazzaniga diLecco.

STRADELLA - L’S.B.C.Oltrepo torna al successo

casalingo, battendo di mi-sura il Roncalli grazie al12° gol stagionale di Mer-lano. Nella ripresa i rosso-blu falliscono diverse occa-sioni tenendo con il fiatosospeso i propri tifosi sinoallo scadere. La formazionedi Chierico, alla terza vitto-ria in quattro incontri, si ri-mette in corsa per un postoplayoff. Nel primo tempo ipadroni di casa partono alrallentatore e lasciano sfo-gare il Roncalli, che entracon estrema facilità in area. L’Oltrepo fatica a prenderein mano il gioco e non pro-duce quasi mai azioni peri-colose. Ma verso la finedella prima frazione, daun’azione di calcio d’ango-lo nasce la rete del vantag-gio: cross di Merenda e col-po di testa di Merlano ap-postato sul secondo palocon la palla che si infilanell’angolo opposto. Al 45’

prima i padroni di casasprecano malamente uncontropiede poi gli ospitisfiorano il pareggio conBeretta, che si presenta a tuper tu con Valsecchi, cercadi superarlo con un pallo-netto, ma la palla termina dipoco sopra la traversa. Nella ripresa l’Oltrepo af-fronta la gara con ben altropiglio. La squadra di Chie-rico gioca più accorta epunta al contropiede, bene-ficiando dello spostamentodi D’Aniello dietro le pun-te. Gli oltrepadani costrui-scono diverse occasioni darete che falliscono in ma-niera incredibile tenendocosì aperto il risultato sinoallo scadere. Nel finale ilRoncalli rimane in nove equesto rende più agevole ilcompito dei rosso-blu. L’allenatore GianpaoloChierico: «Essere tornati fi-nalmente a vincere in casa

fa molto piacere. Nel primotempo abbiamo sofferto tat-ticamente il nostro avversa-rio. Troppi palloni concessiai loro centrocampisti, inparticolare a Martucci. Poinell’intervallo ci siamo par-lati e soprattutto ho chiestoalla squadra di giocare piùcorta. La cosa ci ha favoritoanche perché siamo partitibene creando una serie dioccasioni che ci avrebberopermesso di chiudere anzi-tempo la partita. Vogliamotornare nella griglia play-off».CLASSIFICA: NaviglioTrezzano 66; Verbano 58;Vergiatese 56; Inveruno 51;Sancolombano 51; Oltrepo48; Sommese 47; Sant’An-gelo 41; Sestese 39; Ron-calli 36; Magenta 35; Fan-fulla 34; Gavirate 32; Caira-te 29; Paullese 27; Insubria27; Villanterio 25; Vittuone7. f.s.

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Serie D girone B / 12^ di ritorno

CALCIO CSIAMATORI A 11 - GIR. A: Carpignanese-Ghiaie 3-1,Or. Don Bosco-Amat. S. Pietro 1-1, Pantera Rosa-Orat.S. Colombano 0-1, Pievese-Padus 0-2, Tempo Prezioso-Real Casei 0-2, Tennis Club-Cup Calcio 0-0. Rip. San-nazzaro. AMATORI A 11 - GIR. B: Penarol-CasanovaStaffora 0-1, Vellezzo Bellini-Lander Brau 3-0. Ha ripo-sato: Lonatese. Classifica: Lungavilla p. 52; Gerenzago49; Moggi e Cattaneo 48; Casanova Staffora, Sporster’sPub, Vellezzo Bellini 43; Clastidium 34; Negruzzo 31;Recor Cortella 30; Penarol 27; Landriano 26; AudaxTravacò 25; Lonatese 22; Godiasco 10; Lander Brau 0.AMATORI A 7 - GIRONE A: Caravaggio-Orat. S. A-lessandro 2-2, Magherno-Pol. Miradolese 3-7. GIRONEB: Besate-Moncucchese A 2-4, Pol. Scaldasole-Trivolziorinv. GIRONE C: Sbocco Rosso-Linarolo 2-0, Broni-Zerbo 0-2, Inv. Monteleone-Orat. San Giuseppe 0-2,Barbianello-Zavaverde 4-1, Olimpic Torre-Romagnese0-2, Arnaboldi-Csl San Zenone 1-1, Red Devils-CardinalMaffi 2-3. Classifica : Zerbo 56; Inv. Mont. 47; Barb. 40;Broni 7 39; Orat. S. Gius. 35; Arn. 32; CSL S. Zen 31;Romagnese 29; Sbocco Rosso 27; Card. Maffi 22; Ol.Torre 91 21; Zav. 18; Red Devils 11; Atl. Lin. 10.

BASKETPromozione (9ª di ritorno): Olimpia Milano-UpolLungavilla 68-75. Upol Lungavilla: Brochetta 28,Mantica 11, Segagni 2, Chytiris 11, G. Ragni 7, Bolzoni,A. Ragni 9, Beria, Virelli 7. All. Garavaglia. Pt 37-35(23-22, 14-13, 12-22, 19-18). Stradella-Virtus Binasco76-68. Stradella: Finardi, Bortolin 1, I. Verdi 4, E. Verdi20, Bimbato 5, Pacchiarotti 14, Valle 3, Achilli 14,Bonato 12, Maserati 3. All. Zucconi. Pt 37-35 (21-19,16-16, 16-13, 23-20). Classifica: Corbetta 46; UpolLungavilla 42; Robbio 36; Stradella 34; Siziano* 30;Olimpia Milano 28; Junior Vigevano 24; Tromello**,Abbiategrasso, Dresano 22; Around Vigevano, CavaManara 18; Pieve Emanuele* 14; Virtus Binasco,Trezzano 10; Rozzano 4 (** due partite in meno, * una).Serie D (10ª di ritorno): Segrate-Voghera 90-91.Voghera: Beraghi, Castellano 14, Rona 13, Baudino 1,Gazzaniga 5, Piermattei 26, Taverna 14, Balma 2,Piantini 12, Chiappano 4. All. Rai. Pt 55-44 (22-26, 33-18, 26-26, 9-21). C regionale, girone A: Coccaglio-Oltrebasket Broni 89-83. Oltrebasket: Bartoli 2, Bonomi2, Colnago 6, Scomparin 35, Pastusena 7, SaintRoos 19,Piva 3, Cobelli, Saini 9. Ne: Daniel. All. Gandini. Pt 41-41 (24-27, 17-14, 25-17, 23-25). Serie C: Cus Torino-Derthona 70-61. Derthona: Degrada 12, Pozzi 2,Mambretti, Perissinotto 18, Pavone, Gioria 7, Pedrini 6,Gatti 3, Serafin 7, Zandalasini 3. All. Petitti. Pt 34-34(22-16, 12-18, 24-16, 12-11). B donne: Broni-Prato 62-32. Broni: Ballardini 7 (3/7 da 2p), Putignano 4 (2/5,0/2), Zamelli 9 (3/9, 0/2), Brusadin 9 (3/11, 1/3).Pellegrino 17 (7/9); Canfora 9 (3/6, 1/5), Bicocca 3 (1/5),Minati, Borghi 3 (0/2,). Ne: Viganò. All. Cossu. Pt 31-21(11-8, 20- 13, 13-6, 17-6).

PALLAVOLOB2 maschile: Voghera-Motta Visconti 0-3. C femm., gir.C, 8ª di rit.: Rivanazzano-Mantova 1-3 (25-20, 19-25, 12-25, 22-25). Classifica: Brescia 58; Brembo, Lurano 44;Cormano 42; Mantova 39; Soresina 37; Cinisello 33;Muggiò 28; Offanengo 27; Rivanazzano, Novate 23;Trescore 18; Milano 12; Gorle 10. Cinisello, Gorle unapartita in meno. D femminile, girone C, 8ª di rit.: Voghera-Florens Vigevano 3-0 (25-17, 25-23, 25-23). Classifica:Mede 54; Rho 50; Settimo Milanese, Centro AdolescereVoghera 48; Cus Pavia 45; Yamamay Busto Arsizio 40;Rozzano 35; Psg San Genesio 30; Tradate 29; LeonardoFlorens Vigevano 21; Pro Patria Busto Arsizio 18; Milano12; Legnano 7; GiFra Vigevano 4. D masch., gir. C, 8ª dirit.: Tecnosuolo Casteggio-Gonzaga 3-0 (25-18, 25-15, 25-21); Lungavilla-Abbiategrasso 2-3 (13-25, 25-23, 20-25,25-19, 13-15). Classifica: Mediglia punti 48; Forza eCoraggio 43; Mortara&Garlasco, Tecnosuolo Casteggio34; Cus 32; Abbiategrasso 29; Gonzaga, Lungavilla 22;Magenta 21; Buccinasco, Casalpust. 12; Dorno 9.

SSppoorrtt iinn bbrreevveedi Franco Scabrosetti

VOGHERA 2CASTIGLIONE 1

VOGHERA (4-3-2-1):Forti; Paloschi, Priolo,Bandirali, Fassina; Piazza,Mercuri, D’Amico; Troiano(30’ st Londino), Speziale(42’ st De Guido); Magno-ni. All. Giacomotti.

CASTIGLIONE (4-4-2):Iali; Morandi, Ragnoli,Ferretti, Ruffini (32’ stPerrone); Manzoni (37’ stDibelli), Sandrini, Bellomi(41’ st Anesa), Mazzali;Girometta, Ligarotti. All.Crotti.

ARBITRO: Loni di Ca-gliari.

RETI: Piazza (V) 29’ pt,

30’ Girometta (C) pt; Piaz-za (V) su rigore 29’ st.Espulso: 6’ st Priolo (V)per somma di ammonizioni.

VOGHERA - Dopo il brut-to scivolone sul campodell’Insubria, il Vogherarialza la testa grazie ad unadoppietta di Piazza. Unavittoria conquista con lagrinta contro un Castiglio-ne, che si è confermatocliente scomodo e rognoso. Grazie a questi tre punti ilVoghera è ora terzo in clas-sifica e domenica prossimarenderà visita alla capolistaMantova, che ha dieci puntidi vantaggio sui rosso-neri. Il primo tempo non è gran-ché, fatta eccezione per idue gol. Al 29’ Piazza supunizione dal limite trova il

sette. Passa appena un mi-nuto ed il Castiglione pa-reggia: cross dalla destra diManzoni, Girometta di testainsacca l’1-1. Ad inizio ri-presa il Voghera rimane indieci per l’espulsione diPriolo, che prende il secon-do giallo per una brutta en-trata ai danni di Girometta. Il Castiglione, anzichésfruttare la superiorità nu-merica, sembra acconten-tarsi del pareggio. Un atteg-giamento che incoraggia ipadroni di casa. La maggiorconvinzione dei rosso-neriviene premiata alla mezz’o-ra.Speziale, fino a quel mo-mento non pervenuto, entrain area e viene toccato daFerretti. Il signor Loni diCagliari indica il dischetto.

Dagli undici metri Piazzatrasforma con freddezza. Così mister Giacomotti ne-gli spogliatoi: «Abbiamodisputato una partita diffici-le contro una buona squa-dra. Vittoria meritata, otte-nuta con il cuore e conl’impegno. Dopo le criti-che, peraltro giuste, la vit-toria è stata il miglior mododi reagire sul campo».

CLASSIFICA: Mantova60; Colognese 52; Voghera50; Pontisola 48; Darfo 46;Legnago, Virtus Vecomped Insubria 41; Olginatese eCantù 39; Alzanocene 38;Castiglione 37; Castellana eVillafranca 32; Caratese31; Castelnuovosandrà 30;Solbiatese e Trento 24.

f.s.

Una doppietta rilancia il Voghera

Eccellenza girone A / 12^ di ritorno

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Il Derthona vince a Santhià, a cinque gare dal termine non tutto è perduto

SANTHIA’: 0DERTHONA: 1

RETI: 19’ st Motta

SANTHIA: Depperu, Per-ruquet, Conedera (25’ st LaRocca), Del Signore, Tos,Pobega, Santarsiero (20’ stKoetting C.), Cretaz (37’ stMirimin), Nieto, Baldi,Dell’Aquila. All. Koetting.

DERTHONA: Bodrito,Ambrosini, Mazzoleni,Canonico, Mauri, Musoli-no, Motta (40’ st Tine),Montingelli, Colombo, Pel-legrini, Bertocchi. All. Mel-chiori.

ARBITRO: Cocciolo diRoma

SANTHIA’ - Una “magia”di Giovanni Motta permetteal Derthona di vincere aSanthià e di rimanere incorsa per la salvezza.

I Leoncelli reagiscono allasconfitta contro l’Albesedisputando una gara positi-va contro una squadra di al-ta classifica.I ragazzi di Melchiori, dopoun inizio prudente costrui-scono gioco mettendo indifficoltà un avversariopiuttosto lezioso.Il Santhià parte deciso: al20’ Nieto, in area fa partireuna conclusione diretta alsette che Bodrito devia conbravura in calcio d’angolo.Dopo 4 minuti Pellegrinicalcia una punizione chesfiora di poco il palo alladestra del portiere avversa-rio. Al 39’ i padroni di casasi portano in vantaggio conNieto ma l’arbitro, il SigCocciolo di Roma, annullagiustamente la rete in quan-to l’ex attaccante di Speziaed Albese era in posizionedi fuorigioco netto.Dopo 10 minuti della ripre-sa il bomber Baldi, in con-

tropiede ha la palla buonaper segnare ma sbaglia laconclusione.Al 19’ Motta tira fuori tuttala sua classe: l’ex fantasistadell’Alessandria fa partireun bolide da fuori area chesi insacca sotto il sette allasinistra di Depperu.Il Derthona insiste e creaaltre palle goal ma al 34’Bodrito deve superarsi nuo-vamente per deviare alla

grande un calcio piazzato diBaldi.Fino al termine i padroni dicasa cercano la rete del pa-reggio, ma il Leoncelli rie-scono a difendere la vittoriache consegna al Derthona 3punti preziosissimi per lagraduatoria.Quando mancano 5 gare altermine del campionato, lasituazione di classifica èsempre molto difficile maci auguriamo che la vittoriadi Santhià possa ridare fi-ducia ad una squadra chesarà di nuovo in campoSabato prossimo sul diffici-le campo sintetico di Lava-gna.Al termine della gara Mi-ster Melchiori ci ha detto:“Oggi sono proprio conten-to della reazione e dellaprova della squadra. E’ unavittoria importante anche seil cammino verso la salvez-za resta molto complicato”.

Domenico Cremonte

La magia di Motta riaccende la speranza

Giovanni Motta

L’Oltrepo soffre ma vince con Merlano