il risicoltore (giugno 2016)

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LIX - n. 6 Giugno 2016 All’interno . Paolo Carrà Molto è stato già detto circa la visita di Mr. Korte presso il Centro Ricerche sul Riso, ma il tutto può essere così sintetizzato: il pro- blema delle importazioni a dazio zero di riso in Europa è evidente e la Com- missione è preoccupata dell’aumen- to degli stock finali (chi è colpa del suo mal pianga se stesso); pensare a una modifica dell’accordo internazionale EBA (“tutto tranne le armi”) in cui ricade il regime PMA (Paesi Meno Avanzati) è al momento impensabile. L’Unione europea sta vivendo una serie di crisi in campo agricolo, prima fra tutti la zootecnia. Che ci piaccia o no questo è il contesto che ci tro- viamo di fronte. Quindi, arrendersi all’evidenza? Di- rei proprio di no! Ritenendo che gli sforzi fatti fino ad oggi dall’intera fi- liera italiana non siano stati vani, sono convinto che adesso serva una stra- tegia comune con gli altri Paesi pro- duttori e con l’industria europea. Co- sa che fino ad oggi non è avvenuta. La DG Trade, vera attrice degli accordi internazionali, deve essere maggior- mente sensibilizzata. Ciò che, però, è emerso durante l’incontro, e che ri- tengo allarmante, e sul quale lo stes- so Korte si è soffermato, è che la politica europea sta progressivamen- te mettendo a rischio la propria au- tosufficienza alimentare. Questo si- gnifica non voler considerare più l’agricoltura un settore strategico. Su questo chi ha responsabilità politiche credo debba fare una attenta rifles- sione, argomento non solo per la ri- sicoltura. Filiera del riso sul piede di guerra Rivendicati a Joost Korte, direttore generale aggiunto della DG Agricoltura della Commissione Europea, e al Comitato dell’organizzazione comune dei mercati agricoli di Bruxelles le ragioni della filiera La filiera del riso fa sentire forte la sua voce. Fino a Roma e fino a Bruxelles. La crisi del settore sta raggiungendo or- mai dei limiti che spingono i risicoltori a reclamare in modo incisivo l’attenzione di chi di dovere perché prenda le de- cisioni necessarie per salva- guardarne l’attività. Su questo fronte nelle scor- se settimane si sono mossi in tanti. Il presidente dell'Airi, l'Associazione che riunisce le industrie risiere italiane, Mario Francese, l’ha detto chiaramen- te nell'incontro con Joost Kor- te, direttore generale aggiunto della DG Agricoltura della Com- missione Europea, svoltosi lo scorso 19 maggio al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna: «Il tempo dei dibattiti è finito: è il momento delle decisioni». Il problema principale è il continuo incremento delle im- portazioni di riso dai Paesi Me- no Avanzati (PMA). «Occorre individuare solu- zioni immediate - è l’indica- zione di Francese - il settore è in declino e nell'arco di due o tre anni, se nulla succede ri- guardo alla regolamentazione dell'Ue, paesi come Cambogia e Myanmar passeranno dalla fornitura di riso alla rinfusa alla fornitura del prodotto confe- zionato. Se la politica non ne prende coscienza e reagisce subito, per il nostro riso sarà la fine». E indica quella che potrebbe essere la “ricetta” da seguire. «Innanzitutto, entro la fine di luglio, il Ministero delle Po- litiche agricole deve destinare il sostegno accoppiato alle su- perfici investite a riso indica. Poi deve convincere la Com- missione europea della neces- sità di rimettere i dazi. Di fronte alle serie difficoltà dei produt- tori dell'Ue i dazi possono es- sere reintrodotti: le regole lo permettono. Se la politica non si rende conto di queste dif- ficoltà se ne assumerà le con- seguenze». In effetti, i numeri sono dav- vero preoccupanti: nell’ultimo aggiornamento fornito dalla Commissione europea, si è ri- levato che il mese di aprile è stato caratterizzato da un vo- lume record di importazione di riso lavorato dalla Cambogia. Si tratta di più di 35.000 ton- nellate che superano di 5.000 tonnellate il record precedente, verificatosi nel mese di marzo. La situazione è talmente fuori controllo da convincere i servizi della Commissione a program- mare nel mese di luglio una nuova visita in Cambogia per sollecitare un cambio di rotta che avrebbe dovuto verificarsi più di un anno fa. In ogni caso, la delegazione italiana, composta dal Ministe- ro delle Politiche agricole e dall’Ente Nazionale Risi, ha ri- chiamato la Com- missione euro- pea a considerare le difficoltà del mercato risicolo comunitario. L’ha fatto in occasione del Comitato dell’organizzazio- ne comune dei mercati agricoli che si è tenuto lo scorso 26 mag- gio a Bruxelles: gli italiani hanno chiesto la soluzio- ne immediata del problema causato dalle importazioni di riso dai PMA. Il direttore ge- nerale dell’ENR, Roberto Ma- gnaghi, ha fatto rilevare alla Commissione che la situazione di mercato attuale impone ur- genti provvedimenti: fino a quando la Commissione non uscirà dall’immo- bilismo della me- ra osservazione del mercato, at- tivando azioni concrete per ri- stabilire la prefe- renza per il pro- dotto comunita- rio, sarà difficile per la filiera ritro- vare un equilibrio. Insomma, senza il ripristino dei da- zi doganali, ipo- tizzabile unica- mente attraverso l’attivazione della clausola di salvaguardia, sarà difficile venirne fuori. Alle pagg. 10-11 AVVISO PER I RISICOLTORI Questo numero contiene il modello per la denuncia di superficie Sul foglio contenente il vostro indirizzo troverete il modello da compilare e le relative istruzioni. L’invio dovrà avvenire entro il 10 luglio 2016 con una delle seguenti modalità: • consegna o spedizione ad una delle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi; • invio, tramite posta elettronica, a richieste@ente- risi.it; • trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercelli al numero 02 30131188. In alternativa la compilazione potrà avvenire: • attraverso la vostra casella PEC, a cui è stato inviato uno specifico messaggio; • via internet attraverso il nuovo sportello virtuale dell’Ente Nazionale Risi. Non verranno inviate ulteriori comunicazioni postali Nuova infestante in risaia, Eragrostis pilosa sotto controllo Ad oggi poche sono le infor- mazioni disponibili su questa nuo- va infestante della risaia, la Era- grostis pilosa soprattutto legate a studi sperimenta- li condotti in am- biente tropicale. Pertanto, proprio a partire dalla nuova annata agraria 2016, i ri- cercatori del Cen- tro Ricerche sul Riso dell’E nte Nazionale Risi hanno avviato una sperimentazione sul territorio al fine di testare quali possano es- sere i principi attivi, nonché il mo- mento dell’applicazione più effi- cace, per il controllo di questa spe- cie infestante. A pag. 5 Il controllo della qualità del risultato analitico A conclusione della rassegna “Speciale Analisi” , in cui sono sta- te descritte le prin- cipali analisi effet- tuate dal laborato- rio del Centro Ri- cerche sul Riso di Castello d’Ag o- gna, si vuole illu- strare come viene eseguito, concre- tamente, il con- trollo dei risultati analitici, tramite il processo chiamato IQC (Internal Quality Control). Effettuare una puntuale verifica dei dati delle ana- lisi è, infatti, essenziale per tute- lare il cliente e fornire un risultato robusto e affidabile. Le procedure di controllo si applicano a tutte le prove presenti a listino e, con par- ticolare rigore, a quelle oggetto dell’accreditamento Accredia. Alle pagg. 6-7 Sempre più attenzione alla gestione dell’acqua Al fine di poter utilizzare nel mi- glior modo possibile le informa- zioni derivanti dal monitoraggio ambientale, prosegue per il se- condo anno il progetto WATPAD (WATer impacts of PADdy envi- ronment) che, finanziato da Fon- dazione Cariplo, permette di far luce sui processi e sui meccanismi che producono una certa concen- trazione ambientale dei vari con- taminanti nelle acque sia super- ficiali che di falda. A pag. 9 Mario Francese, presidente Airi LA RISPOSTA A chi sui media ha attaccato pesantemente il nostro prodotto Il riso è un alimento sano! Quello che leggiamo e sentiamo spesso ci condiziona senza che si approfondisca la ve- ridicità o meno di quanto letto e sentito: l'ha detto la radio, l'ho visto in tv, era scritto sul giornale; se poi è stato letto su Fa- cebook o Twitter... Così succede che basta l'intervento di una nutrizionista in radio o di un riduttivo servizio in tv, che il riso passa dall'essere un cibo tra i più salubri e consigliati a un alimento a cui stare particolarmente attenti e da cui spesso rifuggire. Detto che se fossero vere tutte le teorie che vengono proposte in al- cune trasmissioni televisive o radio- foniche riguardo ai nostri prodotti agroalimen- tari non si spiegherebbe come mai gli italiani siano i più longevi del mondo dopo i giapponesi, evidentemente quel che si mangia da noi è sano e sicuro. Sta di fatto che, proprio il riso, ultimamente, è stato oggetto di pesanti accuse: di contenere arsenico (una vecchia storia...) e, addirittura, di essere una delle principali cause di diabete. Abbiamo, quindi, ritenuto dove- roso rispondere e rendere edotti i consumatori della bontà del nostro riso. Così abbiamo sentito Marian- gela Rondanelli (nella foto), profes- sore associato in Scienze e Tecniche dietetiche applicate, responsabile dell’ambulatorio di Endocrinologia, coordinatore della Scuola di specia- lizzazione in Scienze dell’alimenta- zione alla Facoltà di Medicina e Chi- rurgia dell’Università degli Studi di Pavia, e Marco Romani, dottore agronomo del Centro Ricerche sul Riso, che hanno prontamente e in modo inconfutabile smentito queste tesi. Alle pagg. 2-3 E’ necessaria un’alleanza Poste Italiane SPA – Sped. in A. P.– Stampe Periodiche in Regime Libero – LO/MI – n.6 giugno 2016

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Anno LIX n. 6 Mensile di informazioni agricole industriali e commerciali sul RISO dell'Ente Nazionale Risi

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Page 1: Il Risicoltore (Giugno 2016)

MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @ E n te R i s i

Anno LIX - n. 6 Giugno 2 016

All’

inte

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.

Paolo Carrà

Molto è stato giàdetto circa la visitadi Mr. Korte pressoil Centro Ricerchesul Riso, ma il tuttopuò essere cosìsintetizzato: il pro-

blema delle importazioni a dazio zerodi riso in Europa è evidente e la Com-missione è preoccupata dell’aumen -to degli stock finali (chi è colpa del suomal pianga se stesso); pensare a unamodifica dell’accordo internazionaleEBA (“tutto tranne le armi”) in cuiricade il regime PMA (Paesi MenoAvanzati) è al momento impensabile.

L’Unione europea sta vivendo unaserie di crisi in campo agricolo, primafra tutti la zootecnia. Che ci piaccia ono questo è il contesto che ci tro-viamo di fronte.

Quindi, arrendersi all’evidenza? Di-rei proprio di no! Ritenendo che glisforzi fatti fino ad oggi dall’intera fi-liera italiana non siano stati vani, sonoconvinto che adesso serva una stra-tegia comune con gli altri Paesi pro-duttori e con l’industria europea. Co-sa che fino ad oggi non è avvenuta. LaDG Trade, vera attrice degli accordiinternazionali, deve essere maggior-mente sensibilizzata. Ciò che, però, èemerso durante l’incontro, e che ri-tengo allarmante, e sul quale lo stes-so Korte si è soffermato, è che lapolitica europea sta progressivamen-te mettendo a rischio la propria au-tosufficienza alimentare. Questo si-gnifica non voler considerare piùl’agricoltura un settore strategico. Suquesto chi ha responsabilità politichecredo debba fare una attenta rifles-sione, argomento non solo per la ri-s i c o l tu r a .

Filiera del riso sul piede di guerraRivendicati a Joost Korte, direttore generale aggiunto della DG Agricoltura della Commissione Europea,

e al Comitato dell’organizzazione comune dei mercati agricoli di Bruxelles le ragioni della fi li e raLa filiera del riso fa sentire

forte la sua voce. Fino a Roma efino a Bruxelles. La crisi delsettore sta raggiungendo or-mai dei limiti che spingono irisicoltori a reclamare in modoincisivo l’attenzione di chi didovere perché prenda le de-cisioni necessarie per salva-guardarne l’attivit à.

Su questo fronte nelle scor-se settimane si sono mossi intanti. Il presidente dell'Airi,l'Associazione che riunisce leindustrie risiere italiane, MarioFrancese, l’ha detto chiaramen-te nell'incontro con Joost Kor-te, direttore generale aggiuntodella DG Agricoltura della Com-missione Europea, svoltosi loscorso 19 maggio al CentroRicerche sul Riso di Castellod’Agogna: «Il tempo dei dibattitiè finito: è il momento delled e c i s i o n i ».

Il problema principale è ilcontinuo incremento delle im-portazioni di riso dai Paesi Me-no Avanzati (PMA).

«Occorre individuare solu-zioni immediate - è l’i n d i c a-zione di Francese - il settore èin declino e nell'arco di due otre anni, se nulla succede ri-guardo alla regolamentazionedell'Ue, paesi come Cambogiae Myanmar passeranno dallafornitura di riso alla rinfusa allafornitura del prodotto confe-zionato. Se la politica non neprende coscienza e reagiscesubito, per il nostro riso sarà laf i n e ».

E indica quella che potrebbeessere la “ricett a” da seguire.«Innanzitutto, entro la fine diluglio, il Ministero delle Po-litiche agricole deve destinare ilsostegno accoppiato alle su-perfici investite a riso indica.Poi deve convincere la Com-missione europea della neces-sità di rimettere i dazi. Di frontealle serie difficoltà dei produt-

tori dell'Ue i dazi possono es-sere reintrodotti: le regole lopermettono. Se la politica nonsi rende conto di queste dif-ficoltà se ne assumerà le con-s e g u e n ze ».

In effetti, i numeri sono dav-vero preoccupanti: nell’ultimoaggiornamento fornito dallaCommissione europea, si è ri-levato che il mese di aprile èstato caratterizzato da un vo-lume record di importazione diriso lavorato dalla Cambogia. Sitratta di più di 35.000 ton-nellate che superano di 5.000tonnellate il record precedente,verificatosi nel mese di marzo.La situazione è talmente fuoricontrollo da convincere i servizidella Commissione a program-mare nel mese di luglio unanuova visita in Cambogia persollecitare un cambio di rottache avrebbe dovuto verificarsi

più di un anno fa.In ogni caso, la delegazione

italiana, composta dal Ministe-ro delle Politiche agricole edall’Ente Nazionale Risi, ha ri-chiamato la Com-missione euro-pea a considerarele difficoltà delmercato risicolocomunitario. L’hafatto in occasioned e l C o m i t a t ode ll ’o rg ani zz az io-ne comune deimercati agricoliche si è tenuto loscorso 26 mag-gio a Bruxelles:gli italiani hannochiesto la soluzio-ne immediata del problemacausato dalle importazioni diriso dai PMA. Il direttore ge-nerale dell’ENR, Roberto Ma-

gnaghi, ha fatto rilevare allaCommissione che la situazionedi mercato attuale impone ur-genti provvedimenti: fino aquando la Commissione non

uscirà dall’i m m o-bilismo della me-ra osservazionedel mercato, at-t ivando az ioniconcrete per ri-stabilire la prefe-renza per il pro-dotto comunita-rio, sarà difficileper la filiera ritro-vare un equilibrio.Insomma, senzail ripristino dei da-zi doganali, ipo-tizzabile unica-

mente attraverso l’a tt i va z i o n edella clausola di salvaguardia,sarà difficile venirne fuori.

Alle pagg. 10-11

AVVISO PER I RISICOLTORIQuesto numero contiene

il modello per la denuncia di superficie

Sul foglio contenente il vostro indirizzo troverete ilmodello da compilare e le relative istruzioni.L’invio dovrà avvenire entro il 10 luglio 2016 con unadelle seguenti modalità:• consegna o spedizione ad una delle Sezioni Provincialidell’Ente Nazionale Risi;• invio, tramite posta elettronica, a [email protected];• trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercelli alnumero 02 30131188.In alternativa la compilazione potrà avvenire:• attraverso la vostra casella PEC, a cui è stato inviatouno specifico messaggio;• via internet attraverso il nuovo sportello virtualedell’Ente Nazionale Risi.

Non verranno inviate ulterioricomunicazioni postali

.

Nuova infestante in risaia,Eragrostis pilosasotto controllo

Ad oggi poche sono le infor-mazioni disponibili su questa nuo-va infestante della risaia, la Era-grostis pilosa soprattutto legate astudi sperimenta-li condotti in am-biente tropicale.Pertanto, proprioa partire dal lanuova anna t aagraria 2016, i ri-cercatori del Cen-tro Ricerche sulRiso del l ’E nteNazionale Risi hanno avviato unasperimentazione sul territorio alfine di testare quali possano es-sere i principi attivi, nonché il mo-mento dell’applicazione più effi-cace, per il controllo di questa spe-

cie infestante.A pag. 5

Il controllo della qualitàdel risultato analitico

A conclusione della rassegna“Speciale Analisi”, in cui sono sta-

te descritte le prin-cipali analisi effet-tuate dal laborato-rio del Centro Ri-cerche sul Riso diCastello d’Ag o-gna, si vuole illu-strare come vieneeseguito, concre-tamente, il con-

trollo dei risultati analitici, tramite ilprocesso chiamato IQC (InternalQuality Control). Effettuare unapuntuale verifica dei dati delle ana-lisi è, infatti, essenziale per tute-lare il cliente e fornire un risultato

robusto e affidabile. Le proceduredi controllo si applicano a tutte leprove presenti a listino e, con par-ticolare rigore, a quelle oggettodell’accreditamento Accredia.

Alle pagg. 6-7

Sempre più attenzionealla gestione dell’acqua

Al fine di poter utilizzare nel mi-glior modo possibile le informa-zioni derivanti dal monitoraggioambientale, prosegue per il se-condo anno il progetto WATPAD(WATer impacts of PADdy envi-ronment) che, finanziato da Fon-dazione Cariplo, permette di farluce sui processi e sui meccanismiche producono una certa concen-trazione ambientale dei vari con-taminanti nelle acque sia super-ficiali che di falda.

A pag. 9

Mario Francese, presidente Airi

LA RISPOSTA A chi sui media ha attaccato pesantemente il nostro prodotto

Il riso è un alimento sano!Quello che leggiamo e sentiamo spesso ci

condiziona senza che si approfondisca la ve-ridicità o meno di quanto letto e sentito: l'hadetto la radio, l'ho visto in tv, era scritto sulgiornale; se poi è stato letto su Fa-cebook o Twitter... Così succede chebasta l'intervento di una nutrizionistain radio o di un riduttivo servizio in tv,che il riso passa dall'essere un cibotra i più salubri e consigliati a unalimento a cui stare particolarmenteattenti e da cui spesso rifuggire.

Detto che se fossero vere tutte leteorie che vengono proposte in al-cune trasmissioni televisive o radio-foniche riguardo ai nostri prodotti agroalimen-tari non si spiegherebbe come mai gli italianisiano i più longevi del mondo dopo i giapponesi,evidentemente quel che si mangia da noi èsano e sicuro.

Sta di fatto che, proprio il riso, ultimamente, èstato oggetto di pesanti accuse: di contenerearsenico (una vecchia storia...) e, addirittura, diessere una delle principali cause di diabete.

Abbiamo, quindi, ritenuto dove-roso rispondere e rendere edotti iconsumatori della bontà del nostroriso. Così abbiamo sentito Marian-gela Rondanelli (nella foto), profes-sore associato in Scienze e Tecnichedietetiche applicate, responsabiledell’ambulatorio di Endocrinologia,coordinatore della Scuola di specia-lizzazione in Scienze dell’aliment a-zione alla Facoltà di Medicina e Chi-

rurgia dell’Università degli Studi di Pavia, eMarco Romani, dottore agronomo del CentroRicerche sul Riso, che hanno prontamente e inmodo inconfutabile smentito queste tesi.

Alle pagg. 2-3

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IN PRIMO PIANO2 GIUGNO 2 016

Altro che storie! Il riso fa bene e va consigliatoInspiegabili attacchi in radio e tv contro il cereale principe delle aree piemontesi e lombarde. La risposta delldi esperti e ricercatori: quel che si mangia da noi è sano e sicuro. A cominciare dal riso, bianco o integrale che sia, tra i cibi più salubri e consigliati

L'ha detto la radio, l'hovisto in tv, era scritto sulgiornale; se poi è stato lettosu Facebook o Twitter...Purtroppo, oggi come ieri,sono in tanti a farsi con-dizionare da quel che sen-tono, leggono o vedono,senza approfondirne la ve-ridicità. Così succede chebasta l'intervento di una nu-trizionista in radio o di unriduttivo servizio in tv, che ilriso passa dall'essere un

cibo tra i più salubri e con-sigliati a un alimento a cuistare particolarmente at-tenti e da cui spesso ri-fuggire.

Detto che se fossero ve-re tutte le teorie che ven-gono proposte in alcunetrasmissioni televisive o ra-diofoniche riguardo ai nostriprodotti agroalimentari nonsi spiegherebbe come maigli italiani siano i più longevidel mondo dopo i giappo-

nesi, evidentemente quelche si mangia da noi è sanoe sicuro. A cominciare dalriso, bianco o integrale chesia.

Già, perché un vero eproprio livello di allerta èstato scatenato dalle dichia-razioni di Debora Rasio suRadio Monte Carlo che si èscagliata contro il riso raf-finato (quello bianco, perintenderci) che, addirittura,sarebbe “una delle cause

principali di diabete 2, per-ché è diventato un alimentoche ricorda pari pari lo zuc-ch e r o” e farebbe, inoltre,ingrassare. Perché sarebbestato privato di vitamine,privato di minerali, degli an-tiossidanti, delle fibre... Pernon parlare (male!) dei pro-dotti a base di riso, dallecreme alle gallette: qui ilpericolo sarebbe addirittural'arsenico, che il riso as-sorbirebbe dall'acqua usata

per la coltivazione, dai pe-sticidi, dai fitofarmaci, daifertilizzanti... e chi più ne hapiù ne metta! Un tema cheè stato pure oggetto di unbreve servizio anche duran-te il programma “Dimar-tedì” del 4 maggio scorsosu La7.

E’ doveroso a questopunto rispondere e rendereedotti i consumatori dellabontà del nostro riso. Cosìabbiamo sentito Mariange-

la Rondanelli, professoreassociato in Scienze e Tec-niche dietetiche applicate,responsabile dell’am bu la-torio di Endocrinologia,coordinatore della Scuola dispecializzazione in Scienzedell’alimentazione alla Fa-coltà di Medicina e Chi-rurgia dell’Università degliStudi di Pavia, e Marco Ro-mani, dottore agronomodel Centro Ricerche sul Ri-so.

Purtroppo, spesso succede di dar rettaa quel che si sente, legge o vede, senzaapprofondirne la veridicità. Così bastal'intervento di una nutrizionista in radioo di un riduttivo servizio in tv, perché il risodiventi un alimento a cui stare attenti

Mariangela Rondanelli è profes-sore associato in Scienze e Tec-niche dietetiche applicate, respon-sabile dell’ambulatorio di Endocri-nologia, coordinatore della Scuoladi specializzazione in Scienzedell’alimentazione alla Facoltà diMedicina e Chirurgia dell’Univer -sità degli Studi di Pavia.

Fino a ieri ci hanno detto che ilriso faceva bene: e ora?

«Il riso rientra fra quegli alimentiche, se assunti con regolarità nel-l'ambito di un'alimentazione equi-librata, possono essere di grandeaiuto nel mantenere, promuoveree/o recuperare un buono stato dibenessere psico-fisico. Al riso, in-fatti, spetta, tra gli alimenti, un po-sto del tutto particolare: esso ènon soltanto un ottimo alimentosano e nutriente, ma anche, nellostesso tempo, un vero e proprioprodotto dietetico offerto dalla na-tura. Tale posizione gli è stata dasempre riconosciuta in medicinaper numerosi motivi; presuppostiche, una volta, erano empirici, mache oggi la moderna scienza del-l'alimentazione ha potuto dimo-strare mediante rigorose ricerches c i e n t i f i ch e ».

Ricordiamo le caratteristichepositive che il riso possiede.

«Anzitutto la sua elevata dige-

ribilità, superiore a qualsiasi altrofarinaceo, pasta compresa: la fra-zione glucidica del riso costituitadall'amido si presenta, infatti, sot-to forma di granuli con dimensionimolto piccole (2-10 micron), edinoltre il rapporto fra le due com-ponenti dell'amido (la lineare - l'a-milosio - e la ramificata - l'ami-

lopectina -, che ne condizionano ladigeribilità e l'assorbimento), è afavore dell'amilopectina, che risul-ta essere più facilmente aggredi-bile dagli enzimi amilolitici e, quin-di, più facilmente digeribile. Allacomponente glucidica del riso, si

deve anche un effetto regolatoresulla flora intestinale, in quantouna dieta prevalentemente a basedi riso seleziona batteri di tipo fer-mentativo, i quali conferisconouna resistenza alla colonizzazioneintestinale da parte di patogeni.Inoltre, non contiene glutine, quin-di può essere assunto anche daisoggetti affetti da celiachia».

Senza dimenticare la frazioneproteica contenuta nel riso.

«Anzi, è importante sottolinearecome le proteine del riso posseg-gano una migliore composizioneaminoacidica rispetto agli altri ce-reali, grazie alla presenza dell'a-minoacido lisina, definito essen-ziale in quanto l'organismo umanonon è in grado di sintetizzarlo au-tonomamente e che deve neces-sariamente essere introdotto me-diante l'alimentazione; questo as-segna alle proteine del riso il valorebiologico più alto tra i vari cereali».

E per quel che riguarda i gras-si?

«Anche prendendo in conside-razione la componente lipidica pre-sente nel riso, si evince quantoquesto alimento sia particolarenella sua composizione; infatti, nelriso predominano gli acidi grassiessenziali (definiti essenziali inquanto la loro presenza nell'orga-

nismo umano dipende esclusiva-mente dall'apporto dietetico) dellaserie 18:2, n-6 (acido linoleico,29-42 %) e della serie 18:3, n-3(acido linolenico, 0.8-1 %). Perquanto riguarda il contenuto in saliminerali del riso, sottolineiamo ilpositivo rapporto esistente fra so-dio e potassio».

Che differenze ci sono tra risoraffinato e riso integrale?

«Da un punto di vista nutrizio-nale il riso integrale è più completodel riso sottoposto al processo diraffinazione (brillatura). In partico-lare, si sottolinea come il conte-nuto in ferro del riso integrale siasuperiore di circa 20 volte rispettoal riso raffinato, e come il con-tenuto in calcio e fosforo sia dop-pio nel riso integrale rispetto alraffinato. Per quanto riguarda ilcontenuto vitaminico, tiamina, ri-boflavina e niacina sono presenti inmaggiore quantità nel riso integra-le rispetto al raffinato, mentre lavitamina E è presente solo nell’in -tegrale. Non solo ma la vitamina Eè presente in forma di tocotrienoloe altri 16 fitocomposti con attivitàbiologica riconosciuta. Il riso in-tegrale, infatti, è una fonte con-siderevole di antiossidanti liposo-lubili che includono i fitosteroli (co-me il gamma-oryzanolo), tocofe-roli e tocotrienoli. Infine, anche il

contenuto in fibre, prevalente-mente di tipo insolubile rispettoalla solubile, nutriente estrema-mente importante per il benesse-re dell’organismo, nel riso integra-le risulta essere il doppio rispetto alriso raffinato».

Ma è vero che il riso raffinatofa venire il diabete?

« L’indice glicemico del riso bian-co è maggiore di quello del riso risointegrale, ma non vi sono indica-zioni che dicono che l’assunzionedi riso raffinato, assunto all’internodi una dieta equilibrata, come adesempio la dieta mediterranea,possa essere causa di insorgenzadi diabete».

In una normale dieta, qualeruolo può/deve avere il riso?

«Un consumo costante è adattoalla prevenzione per chi è in salutee utile a chi presenta patologieparticolari come sovrappeso, dia-bete (il riso integrale ha un indiceglicemico più basso rispetto albianco), ipertensione (per l’e l eva t ocontenuto in potassio e il bassocontenuto in sodio). Da notare chel’assunzione di riso veniva usatocome vera e propria terapia negliipertesi prima che arrivassero i far-maci. E’ il cereale meno allergiz-zante e non contiene glutine, quin-di è il cereale perfetto per i soggetticeliaci. Nell’ambito di una dietaequilibrata il riso, meglio se inte-grale, può tranquillamente essereassunto anche quotidianamente».

L’ESPERTA Mariangela Rondanelli, professore associato in Scienze e Tecniche dietetiche applicate a Pavia

«E’ un alimento sano, nutriente e dietetico»

Mariangela Rondanelli, professore associa-to in Scienze e Tecniche dietetiche appli-cate all’Università degli Studi di Pavia

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IN PRIMO PIANO GIUGNO 2016 3

Altro che storie! Il riso fa bene e va consigliatoInspiegabili attacchi in radio e tv contro il cereale principe delle aree piemontesi e lombarde. La risposta dell’Ente Nazionale Risi attraverso il pareredi esperti e ricercatori: quel che si mangia da noi è sano e sicuro. A cominciare dal riso, bianco o integrale che sia, tra i cibi più salubri e consigliati

Con Marco Romani, dot-tore agronomo del CentroRicerche sul Riso, trattiamoil tema della presenza di ar-senico nel riso.

«I valori dell'arsenicoinorganico sono continua-mente sotto controllo - as-sicura Romani - Abbiamofatto dei monitoraggi nel2008 e nel 2012 in cui ab-biamo riscontrato che i livellidi arsenico inorganico nelnostro riso erano inferiori al-lo 0,20 mg/kg in tutti i cam-pioni esaminati, valore cheè stato recentemente de-finito come limite dall'Unio-ne europea. E adesso è incorso l'analisi dei dati suicampioni prelevati durantela scorsa campagna».

Come nasce questop ro b l e m a ?

«Da noi la problematicadell'arsenico non è legataalla contaminazione am-bientale. Certi paesi che col-tivano il riso attingendo adacqua dal sottosuolo, comeil Bangladesh, hanno avuto

valori alti rispetto a quellistabiliti, ma la nostra acquaarriva dai fiumi, dai laghi edai ghiacciai ed è priva diarsenico. Eproblemi dic o n t a m i n a-zione per lapresenza di fi-tofarmaci opesticidi hatoccato altripaesi, ma nonnoi. Tuttavia,è noto comel’arsenico siapresente co-me compo-nente natura-le dei suoliagrari ed unapiccolissimafrazione pos-sa essere assorbita dallec o l tu r e ».

Cosa fa l’Ente Naziona-le Risi in questo campo?

«Al fine di assicurare unapresenza del contaminantesu valori estremamentebassi, tali anche da consen-

tire una destinazione del no-stro prodotto per il compar-to del baby food, l'Ente Na-zionale Risi è coinvolto in

una serie diprogetti pervalutare tec-niche agrono-miche rivoltea contrastarel’a s s o r b i m e n-to e la traslo-c a z i o n ed el l ’a r se n ic onel granello diriso. In colla-borazione conl ’Universit àdegli Studi diTorino, l’Un i-versità Catto-lica di Piacen-za e l’I s t i tu t o

Superiore di Sanità, l’EnteNazionale Risi ha svolto nelperiodo 2009-2012, due dif-ferenti sperimentazioni al fi-ne di comprendere l’e ffe tt ovarietale e della gestionedell’acqua sul contenuto diarsenico totale e inorganicoin granella. Queste attività

sono state realizzate all’in-terno dei progetti POLORI-SO “Ricerca, sperimenta-zione, tecnologie innovati-ve, sostenibilità ambientaleed alta formazione per il po-tenziamento della filiera ri-sicola nazionale” finanziatodal MiPAAF, e del PRIN “Lasalubrità degli agroecosi-stemi: processi chimici, bio-chimici e biologici che re-golano la mobilità dell'arse-nico nei comparti suolo-ac-q ua –piant a” finanziato dalM I U R ».

E i risultati?«Attualmente si dispone

già di indicazioni riguardantii momenti in cui risultereb-be essere più opportuno ef-fettuare delle asciutte al finedi immobilizzare l’arseniconel suolo, riducendo così ilsuo assorbimento da partedella pianta. In particolarmodo, la sperimentazionecondotta nel 2012 sembre-rebbe dimostrare comeu n’asciutta applicata ad ini-zio levata dimezzi il conte-

nuto di arsenico totale ingranella. Se poi l’asciutt aviene posticipata nel perio-do che intercorre da metàlevata allo stadio di botticel-la, la riduzione sarebbe ad-dirittura maggiore. Ma nonci si ferma qui».

Quali altri progetti stateportando avanti?

« L’impegno dell’Ente sul-la tematica sta proseguen-do con una nuova fase spe-rimentale rivolta alla valuta-zione degli effetti della con-cimazione con silicio, ele-mento antagonista dell’ar-senico a livello di assorbi-mento radicale. In collabo-razione con l’Università de-gli Studi di Torino è già statacondotta la prima parte del-lo studio di caratterizzazionedi differenti matrici conte-nenti silicio. Nel secondoanno sono state realizzateprove in vasconi, ottenendorisultati positivi dall’impiego

di un fertilizzante prodottoda una società americana edal silicagel. E’ in corso direalizzazione una prova diconcimazione in campo,con l’obiettivo di valutarel’effetto di tali matrici nellereali condizioni di coltivazio-ne del cereale».

Particolare attenzione èriservata al baby food.

«N el l’ambito dell’o pe ra-zione 16.2.01 - “Progetti pi-lota e sviluppo di innovazio-n e” del PSR della RegioneLombardia, è stato presen-tato un progetto intitolato:“Riso baby food: un mer-cato da riconquistare”. Hal’obiettivo di introdurre e dif-fondere le tecniche agrono-miche risultate efficaci percontenere l’arsenico nel ri-so a livello sperimentale, di-rettamente in tre aziendeproduttrici di baby food. At-tualmente il progetto è nellafase di valutazione».

L’AGRONOMO Marco Romani, del Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Ag og na

«Arsenico sempre sotto controllo»

Marco Romani, dottore agrono-mo del Centro Ricerche sul Riso

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Page 4: Il Risicoltore (Giugno 2016)

4 GIUGNO 2 016

LA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISOLA CONCIMAZIONE DEL RISO

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Page 5: Il Risicoltore (Giugno 2016)

TECNIC A GIUGNO 2016 5

LA SPERIMENTAZIONE I ricercatori del Centro Ricerche sul Riso vogliono testare quali possano essere i principi attivi per il suo controllo

Eragrostis pilosa, monitoraggio e studiodi una nuova infestante della risaia

Eleonora Miniotti, MassimoZini, Marco Romani

La flora infestante pre-sente nelle risaie italiane èin continua evoluzione.

Così come descritto innumerosi testi di maler-bologia, si può infatti no-tare come la popolazionedi specie infestanti sia cre-sciuta nel corso degli anniproprio a causa dell’i n t r o-duzione di nuove speciee s o t i ch e .

Tra queste ultime, in or-dine di tempo, troviamospecie dei generi H e t e-rantera e Le p t o ch l o a , ben-ché l’ultima nuova infe-stante rilevata nelle nostrerisaie sia stata individuatanel 2014 e classificata dairicercatori del Centro Ri-cerche sul Riso dell’EnteNazionale Risi come E c l i p-ta prostata L., specie ap-partenente alla famigliadelle Asteraceae, presen-te dagli inizi degli anni ‘90in Sardegna e giunta pochianni fa nelle risaie lom-bardo-piemontesi.

La nuova specierinvenuta in Lomellina

Nel corso del 2015, pe-rò, in alcune risaie dellaLomellina è stata rinve-nuta, dal Servizio di As-sistenza Tecnica dell’EnteRisi, una particolare infe-stante ancora sconosciutanel nostro areale risicolo.

Ritrovata in alcuni cam-pi coltivati con la tecnicadella semina interrata,questa infe-s t a n t e èc o m p a r s aladdove nonerano statifatt i tratta-menti anti-germinello ein cui sonostate utilizza-t e v a r i e t ànon C lea r-field®.

In un pri-mo tempo le foglie hannofatto pensare alla presen-za di Leptochloa spp., magiunti al momento dell’i n-fiorescenza la pianta hamostrato delle differenzenella struttura e una co-lorazione più scura delle

p a n n o c ch i e .Diffusa in alcune came-

re, questa pianta è risul-tata sopravvivere a diffe-renti interventi erbicidi, incui sono stati adottati iprincipali prodotti general-mente utilizzati in risaiaper il controllo delle spe-cie infestanti più diffuse.

La raccolta di alcunicampioni e la successivaanalisi botanica hannopermesso di ricondurla al-la specie Eragrostis pilosa(L . ) P. Beauv, nat ivadell’Eurasia e dell’Africa,ma ancora poco diffusanell’areale risicolo.

Origini e diffusioneAppartenente alla fami-

glia delle Poaceae, la Pa-nicella pelosa (nome co-

mune di E r a-grostis pilosa(L.) P. Beauv)è una piantaannua a di-s t r i b uz i on eo r i g i n a r i a-mente medi-terraneo -su-d e u r o p e a ,ma oggi dive-nuta subco-s m o p o l i t ane l le zone

temperato-calde del mon-do. In Italia è presente intutte le regioni a ecce-zione della Basilicata, an-che se negli ultimi anninon è stata più rinvenutaneanche in Valle d'Aosta,Liguria e Campania.

Il nome generico derivadal greco “era” (signora,padrona) e “a gr o st is ”(gramigna), mentre il no-me specifico allude allapelosità della pianta.

Le caratteristicheLa Panicella cresce in

vegetazioni pioniere sot-toposte a calpestio comelastricati, margini di muri,parcheggi, ma anche interreni caratterizzati dasabbie umide e campi col-tivati, salendo dal livellodel mare fino ai 1.000 mcirca di altitudine. Crescebene in habitat umidi epaludosi e, per tale mo-tivo, si potrebbe adattareall’ambiente risicolo.

La pianta presenta cul-mi gracili alti fino a 70 cm,fascicolat i , ginocchia-to-ascendenti o spessoprostrato-diffusi, con fo-glie dalla lamina larga 2-3mm, dal margine liscio esenza ghiandole, mentrela ligula è assente e so-stituita da peli allungati. Lapannocchia è ampia e ra-mosa e le spighette sonoviolaceo-nerastre e lun-ghe 4-5 mm e la fiorituraavviene tra giugno e set-tembre (Pignatti, 1982).

Il seme, attraverso cui sisviluppa la pianta, può es-sere trasportato dall'ac-qua e dal vento e, secondorecenti studi, è probabileche la banca-seme con-servata nel suolo abbiauna lunga durata (Li et al.,20 06).

In Italia questa specienon presenta un poten-ziale interesse agricolo,ma potrebbe rappresen-tare un’eventuale nuovainfestante da dover con-trollare. Al contrario, in al-cune regioni del mondoEragrostis pilosa r a p p r e-senta il principale ante-nato selvatico del Teff (oTef Eragrostis), un cerealealla base dell’aliment azio-ne quotidiana in alcunearee africane e di parti-colare importanza soprat-tutto in Etiopia. Molto si-mili a livello morfologico,talvolta totalmente indi-

stinguibili, la stretta con-nessione tra le due pianteè stata rilevata anche alivello genetico. La mag-giore differenza tra le duepiante risiede nella carat-teristica della Panicella pe-losa di crodare, cosa chenon avviene nelle carios-sidi del Teff, rendendo talepianta più compatibile conle esigenze agricole.

La sperimentazionedell’ENR

Per quanto riguarda il

controllo di Eragrostis pi-losa in risaia, ad oggi po-che sono le informazionidisponibili, soprattutto le-gate a studi sperimentalicondotti in ambiente tro-picale e, quindi, solo inparte valide per il nostroambiente temperato (Wa-lia et al, 2008; Singh Brarand Bhullar, 2012).

Pertanto, proprio a par-tire dalla nuova annataagraria 2016, i ricercatoridel Centro Ricerche sulRiso dell’Ente NazionaleRisi hanno avviato unasperimentazione sul ter-ritorio al fine di testarequali possano essere iprincipi attivi, nonché ilmomento dell’ap plica zio-ne più efficace, per il con-trollo di questa specie in-fest ante.

La sperimentazione ini-ziata quest’anno si ripro-mette di trovare soluzionichimiche ed agronomicheper il controllo di questainfestante in modo da po-ter risolvere le situazionicritiche già presenti e pre-venire una diffusione piùgenerale.

Il caso è stato affrontatocon la massima profes-sionalità da parte dell’E n-te, che attraverso la strettacollaborazione delle suestrutture, deputate all’a s-sistenza tecnica sul ter-ritorio e alla sperimenta-zione in campo, è in gradodi offrire un supporto uni-co all’attività imprendito-riale.

Bibliografia• Li X., Li X., Jiang D.,

Liu Z., 2006. Germinationstrategy and ecologicaladaptability of Eragrostispilosa. Ying Yong ShengTai Xue Bao 17, 607-10.

• Walia U.S., BhullarM.S., Nayyar S., WaliaS.S., 2008. Control ofcomplex weed flora ofdry-seeded rice (Oryza sa-t i va L.) with pre- and po-st-emergence herbicides.Indian Journal of WeedScience 40, 161-164.

• Pignatti S., 1982. Florad'Italia. 1-3. Edagricole,Bo l o g n a .

• Singh Brar H., BhullarM.S., 2012. Dry-seede ri-ce prodictuvity in relationto sowing time, varietyand weed control. IndianJournal of Weed Science44, 193-195.

tSi vogliono trovare

soluzioni per il controllodi questa infestante in

modo da poter risolverele situazioni critiche giàpresenti e prevenire unadiffusione più generale

La sperimentazione del CentroRicerche sul Riso in atto nel cam-po prova di Zinasco

PROTEZIONECEREALI

Speciale stoccaggioSpeciale stoccaggio

Page 6: Il Risicoltore (Giugno 2016)

TECNIC A6 GIUGNO 2 016

Il controllo della qualità del risultato analiticoIl processo ICQ prevede diversi strumenti che si integrano fra di loro: l’utilizzo di materiali di riferimento certificati o di materiali di riferimento interni da introdurre nella routine analitica, la partecipazione

a proficiency test (studi di valutazione delle prestazioni di laboratorio) in modo programmato, la costruzione di carte di controllo continuative e il processo di conferma metrologica sulle apparecchiatureC. Simonelli* - M. Cormegna*

A conclusione della ras-segna “Speciale Analisi”, incui sono state descritte leprincipali analisi effettuatedal nostro laboratorio, sivuole illustrare come vieneeseguito, concretamente, ilcontrollo dei risultati ana-litici, tramite il processochiamato IQC (Internal Qua-lity Control). Effettuare unapuntuale verifica dei datidelle analisi è, infatti, es-senziale per tutelare il clien-te e fornire un risultato ro-busto e affidabile. Le pro-cedure di controllo si ap-plicano a tutte le prove pre-senti a listino e, con par-ticolare rigore, a quelle og-getto dell’accredit amentoAc c r e d i a .

Il processo ICQ prevedediversi strumenti, che si in-tegrano fra di loro: l’u t i l i z zodi materiali di riferimentocertificati o di materiali diriferimento interni da intro-durre nella routine analitica,la partecipazione a profi-ciency test (studi di valu-tazione delle prestazioni dilaboratorio) in modo pro-grammato, la costruzione dicarte di controllo continua-tive e il processo di con-ferma metrologica sulle ap-parecchiature. Vediamo indettaglio di che cosa si trat-t a.

Utilizzo dei materiali diriferimento certificati(CRM)

Per capire se il laboratoriolavora correttamente, è im-portante confrontare i pro-pri risultati analitici con ilmondo esterno. Il metodopiù semplice consistenell’utilizzare CRM forniti daorganizzazioni qualificate ericonosciute internazional-mente (NIST, IRMM, …). Adesempio è possibile acqui-stare un CRM di riso (o ce-

reali) a contenuto certificatodi cadmio (valore 1.61±0.07mg/kg); analizzandolo si do-vrà trovare un risultato ana-litico riconducibile al rangedichiarato dal produttoreper garantire la correttaoperatività analitica.

Utilizzo di materiali diriferimento interni (RM)

Non sempre è possibiletrovare in commercio cam-pioni di CRM, soprattutto sesi parla di analisi peculiari emolto settoriali come quelleeseguite nel nostro labora-torio. Per determinazionianalitiche quali, ad esem-pio, il tempo di gelatiniz-zazione, il laboratorio ha co-stituito un campione di ri-ferimento interno (denomi-nato RM11), facendo ese-guire l’analisi da più ope-ratori qualificati al fine diottenere un risultato medioche, nel caso specifico, è di20’03”±1’33” e che costi-tuisce un valore di riferi-mento. Si può, quindi, uti-lizzare questo campionenella normale routine ana-litica e verificare che il suovalore si mantenga nel ran-ge di accettabilità stabilito.

Partecipazione a

Proficiency test (PT)Esistono, a livello nazio-

nale o internazionale, orga-nizzazioni che si occupanodi preparare materiali omo-genei e di distribuirli ai di-versi laboratori, che ne fan-no richiesta, chiedendo lorodi analizzarli per uno o piùparametri. Alla restituzionedei risultati, le organizzazio-ni elaborano i dati e sono ingrado di fornire una carat-terizzazione del materiale(media, deviazione stan-dard,…) e, ad ogni labora-torio partecipante, attribui-scono un indice numerico(z-score) che definisce laprestazione del laboratorio

stesso in base al suo ope-rato. In Figura 1 è visua-lizzato un esempio di un ti-pico grafico sul parametroz-score. Nel caso specificosono stati trattati i dati deidiversi laboratori che hannocondotto l’analisi per il pro-getto di norma UNI “Riso –Determinazione dei granicristallini e non cristallini(con perla)” di cui il LCM èProject Leader; sono evi-denziate le linee di delimi-tazione di accettabilità. Ingenerale, se il parametroz-score (in valore assoluto)è inferiore a 2 il risultato èconforme, se è compresotra 2 e 3 è discutibile, se è

superiore a 3 è non con-forme. In quest’ultimo casoil laboratorio è obbligato adintraprendere delle azioniper migliorare la propriaoperatività e ripetere la par-tecipazione al PT. Se si ot-tiene, per la seconda voltaconsecutiva, un risultatonon conforme, si dovrà so-spendere l’accredit amentoper quella specifica prova,in attesa di trovare la causadi tale prestazione scarsa erisolvere in modo efficace ilproblema.

Nel corso degli anni, illaboratorio ha partecipato adiversi PT per tenere sottocontrollo le proprie presta-zioni operative, in partico-lare, per le analisi dei metallipesanti. Si riporta in Figura2 la valutazione grafica degliz-score ottenuti nei diversianni relativamente alle ana-lisi dell’arsenico totale (inblu) e inorganico (in verde)condotte nei PT organizzatida FAPAS (Food ChemistryProficiency tests). Il labo-ratorio, come si nota, hasempre ottenuto ottimi ri-sultati prestazionali.

Costruzione delle carte dic o n t ro l l o

Le cosiddette carte dicontrollo sono dei graficiche riportano i risultati dianalisi, di un determinatocampione di riferimento, ef-fettuate in tempi diversi epermettono, con un colpod’occhio, di capire se vi so-no dei dati fuori controllo odelle tendenze da sottopor-

Degli oltre 72mila visitatori che hannoattraversato i padiglioni di Cibus, mol-tissimi sono quelli che hanno sostatodavanti agli stand che proponevano iprodotti delle nostre risaie. L’edizione2016 della manifestazione parmense èstata, infatti, un’occasione che molteaziende produttrici di riso, o che lo com-mercializzano, hanno saputo sfruttare almeglio. Ecco l’elenco di quelle che eranopresenti: Azienda Agricola Riso La Gal-linella, Curti, De Michelis Franco, Erbitaldi Cavallo Marco, Agricola Belvedere,Agricola Lodigiana, Alce Nero, Antaares,Ingross Levante, La Pila, Riseria Cam-panini, Riseria Ceriotti, Riseria Merlano diMerlano Fabrizio, Pasta Zara, Principatodi Lucedio, Probios, Rizzotti Fabrizio Ca-scina Fornace, Riseria Vignola Giovanni,Riso Acquerello, Riso della Sardegna,Riso Gallo, Riso Margherita, Riso Ron-caia e Riso Scotti.

Diversi i pareri raccolti tra le aziendeche espongono il marchio “Riso Italiano”,ma in genere piuttosto soddisfatti.

«La nostra esperienza a Cibus 2016 èstata molto positiva - assicura FrancescaGarella, coadiuvante dell’Azienda Agri-cola Demichelis Franco di Villanova Mon-ferrato (Al) - Durante i quattro giorni infiera abbiamo potuto incontrare diversipotenziali clienti e soprattutto solo per-sone interessate al settore e non lì perfare due passi. Per essere stata la nostra

prima volta a Cibus possiamo ritenercisoddisfatti e dire che parteciperemo piùche volentieri alla prossima edizione».

«E’ stata un’esperienza importante perla nostra azienda che lavora in questosettore ormai da settant’anni - ha com-mentato Stefano Marongiu, amministra-tore di “Riso della Sardegna”, azienda diOristano - Abbiamo un ben consolidatomercato interno, ma, pur con moltacautela, ci corre l’obbligo di guardare

PARMA Degli oltre 72mila visitatori che hanno attraversato i padiglioni della manifestazione, moltissimi sono quelli che hanno sostato davanti agli stand

A Cibus 2016 hanno partecipato tanti operatori della filiera

Figura 1 - Esempio di un tipico grafico sul parametro z-score

Z-score sui da-ti del circuitoi n te rl a b o ra to -rio UNI1601753 relati-vo al progettodi norma UNI:“Riso – D e te r -minazione deigrani cristalli-ni e non cri-stallini (conp e rl a ) ”

Figura 2 - I test superati dal nostro laboratorio

Z-score sulle analisi di arsenico totale [ ] e inorganico [ ] (2010 – 2016 FAPAS)

Effettuare una puntuale verificadei dati delle analisi è essenzialeper tutelare il cliente e fornireun risultato robusto e affidabile.Le procedure di controllo si applicanoa tutte le prove presenti a listino

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TECNIC A GIUGNO 2016 7

Il controllo della qualità del risultato analiticoutilizzo di materiali di riferimento certificati o di materiali di riferimento interni da introdurre nella routine analitica, la partecipazione

a proficiency test (studi di valutazione delle prestazioni di laboratorio) in modo programmato, la costruzione di carte di controllo continuative e il processo di conferma metrologica sulle apparecchiature

re a verifica.Con i dati dei CRM o RM,

illustrati nei punti preceden-ti, è possibile costruire cartedi controllo per ogni singolaanalisi; ad esempio in Fi-gura 3 è riportata la carta dicontrollo per il tempo di ge-latinizzazione del riso.

I dati sperimentali sono leanalisi sul campione RM11,di cui è noto il valore dicaratterizzazione, eseguitenegli anni dai diversi ope-ratori qualificati al fine diverificare se il processoanalitico è sotto controllo. Sipuò notare che tutti i datisperimentali rientrano nei li-miti di accettabilità (rappre-

sentati da linee rosse e de-finiti in modo statistico), sene può desumere che il pro-cesso analitico è conforme,gli operatori mantengono laqualifica analitica e il cam-pione è stabile nell’inter val-lo di tempo (3 anni) nel qua-le sono state condotte leanalisi. Se si fossero riscon-trati dei valori al di fuori dellelinee di controllo, si sarebbeintrapresa un’indagine sullecause.

Processo di confermam e t ro l o g i c a

Ultimo, ma non meno im-portante, è il processo chevede la taratura delle ap-

parecchiature in uso duran-te le determinazioni anali-tiche. Esse vengono tarate,seguendo un calendariopianificato annualmente, adopera di centri accreditati(detti LAT) oppure dal labo-ratorio stesso con l’appli-cazione di idonee procedu-re operative e con l’ausilio dicampioni tarati (presso cen-tri LAT). È molto importan-te, ma spesso non così ov-vio, eseguire le analisi conapparecchiature in buonostato e tarate correttamen-te. Il laboratorio procede, adesempio, alla taratura pe-riodica delle bilance, che so-no impiegate, sia per pe-

sare i campioni da sotto-porre alle varie analisi (me-talli pesanti, sostanze azo-tate, screening OGM, …),ma anche per ottenere di-rettamente il risultato finalein alcune analisi specifichecome i difetti o le rese allal avo r a z i o n e .

Il processo di confermametrologica delle bilanceprevede: una taratura bien-

nale da parte di centro LAT,una verifica della taraturasemestrale da parte del la-boratorio e una verifica delcorretto funzionamentoall’uso (anche tutti i giorni).Insomma, nulla è lasciatomai al caso; ogni risultatoanalitico è tracciabile ed èpossibile, a ritroso, poter ri-salire a tutti i controlli deiprocessi (analitici e stru-mentali) che hanno contri-buito al suo valore numericoe alla sua incertezza asso-ciat a.

…per approfondirel’argomento

• Simonelli C., CormegnaM. (2015): “Controllo Inter-no della Qualità del dato

Analitico in un LaboratorioAccreditato utilizzando uncampione di riso”. La Rivistadi Scienze dell’Aliment azio-ne, n°1, Anno 44 (9 – 22).

• Hovind H., MagnussenB., Krysell M., Lund U., Mä-kinen I. Internal quality con-trol handbook for chemicallaboratories. Nordtest Te-chnical Report 569, 4th ed( 2 011 ) .

• Thompson M., Ma-gnusson B. Methodology ofinternal quality control ofchemical analysis. Accredi-tation and Quality Assuran-ce 18:271-278 (2013).

* Ente Nazionale Risi -Laboratorio Chimico Mer-ceologico (LCM - CentroRicerche sul Riso)

anche al di là dei confini nazionali. Inquesto senso Cibus è stata per noiu n’occasione importante per creare queicontatti che altrimenti non avremmo po-tuto avere: se son rose fioriranno... Si-curamente è una manifestazione a cuiparteciperemo ancora».

Altrettanto soddisfatto Roberto Ma-rano, responsabile commerciale e mar-keting della cooperativa “La Pila” di Isoladella Scala (Vr), che raccoglie una dozzina

di aziende di quell’area, presente allafiera parmense da diverse edizioni.«Quest’anno avevamo uno stand piùgrande - ci ha raccontato Marano - Ab-biamo avuto una buona affluenza di pub-blico e abbiamo raccolto un significativonumero di contatti. E’ stata, inoltre,u n’occasione importante per incontrarequelli che già sono nostri clienti». Ilresponsabile commerciale e marketingdella cooperativa “La Pila” assicura lapresenza anche alla prossima edizione,«sempre che non si trasformi in fieraannuale; nel qual caso caso saremmocostretti a fare una scelta tra “Cibus” e lamanifestazione “Tu tt o fo o d ” che si svol-ge a Milano».

E’, invece, ormai una presenza “s t o-rica” quella di Erbital, l’azienda di Ticerro(Vc) che dal 1983 produce risotti prontiper la cottura a base di riso Carnaroli.«Devo dire che l’edizione di quest’anno -ha affermato Cristina Cafasso, presente aCibus per Erbital - ci ha sì permesso diincontrare i nostri clienti con i qualiabbiamo avuto modo di consolidare inostri rapporti, però ci saremmo aspet-tati qualcosa di più sul fronte dei clientistranieri. L’affluenza estera non è statamolto alta, in particolare rispetto allepartecipazioni di qualche anno fa. Questonon toglie che è una manifestazioneimportante a cui sicuramente parteci-peremo anche nei prossimi anni».

Degli oltre 72mila visitatori che hanno attraversato i padiglioni della manifestazione, moltissimi sono quelli che hanno sostato davanti agli stand che proponevano i prodotti delle nostre risaie

A Cibus 2016 hanno partecipato tanti operatori della filiera

Figura 3 - Carta di controllo per il tempo di gelatinizzazione del riso

Carta di Con-trollo per i da-ti di tempo dige l a t i n i z z a z i o -ne secondo laNorma UNIISO14864:2004 sulcampioneRM11 (fo n te :LCM – ENR).A destra e nel-la pagina pre-cedente, dueimmagini dellaboratorio delCentro Ricer-che sul Riso diC a s te l l od’Ago g n a

PROTEZIONECEREALI

Speciale risoSpeciale riso

Page 8: Il Risicoltore (Giugno 2016)

8 GIUGNO 2 016

Questo fertilizzante aggiunge agli abituali contenuti di azoto e potassio anche lo zolfo, elemento fondamentale sia per la nutrizione della pianta che per la protezione dell’ambiente radicale.

20% Azoto (N) totale 16,5% azoto (N) ureico 3,5% azoto (N) ammoniacale30% Ossido di Potassio (K2O) solubile in acqua10% Anidride solforica (SO3) solubile in acqua

SPECIFICO PER LA CONCIMAZIONE

IN COPERTURA DEL RISO

NK(S) 20/30 (10)

10% solubile in acqua

solubile in acquaAnidride solforica (SO3)solubile in acqua

16,5% azoto (N) ureico3,5% azoto (N) ammoniacaleOssido di Potassio (K2O)

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elemento fondamentale sia per la nutrizione della pianta che per la protezione dell’ambiente radicale.

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LA NuoVA gENERAzIoNE dI FERTILIzzANTI, uN PASSo IN AVANTI VERSo LA quALITà E L’EFFIcIENzA

Page 9: Il Risicoltore (Giugno 2016)

TECNIC A GIUGNO 2016 9

IL PROGETTO WATPAD permette di far luce sui processi e sui meccanismi che producono una certa concentrazione ambientale dei vari contaminanti

Sempre più attenzione alla gestione dell’acquaHa l’obiettivo di condurre, nel corso di due anni (campagne 2015-2016), un monitoraggio sistematico e continuoSimone Silvestri*, Sandra Cesa-ri** ed Eleonora Mazzucco***

Se nel passato la funzioneprincipale della risicolturaera quella di produrre riso,oggi, grazie a una maggioreconsapevolezza sui temiambientali, il risicoltore hal’importante compito di sor-vegliare il funzionamento ela sostenibilità del comples-so agro-ecosistema “risaia”sempre più connesso a temidi grande attualità in materiadi gestione delle risorse na-turali, quali il consumo di ri-sorsa idrica e la tutela dellastessa dall’inquinamento.

Al fine di poter utilizzarenel miglior modo possibile leinformazioni derivanti dalmonitoraggio ambientale,prosegue per il secondo an-no il progetto WATPAD (WA-Ter impacts of PADdy en-vironment) che, finanziatoda Fondazione Cariplo, per-mette di far luce sui processie sui meccanismi che pro-ducono una certa concen-trazione ambientale dei varicontaminanti nelle acquesia superficiali che di falda.

Infatti, è sempre più chia-ro come il monitoraggio am-bientale rappresenti unostrumento incompleto per ilcontrollo del rischio di inqui-namento. A scopo gestio-nale, è essenziale conosce-re, oltre ai livelli ambientali diun determinato contami-nante, le cause che lo hannoprodotto per potere interve-nire su di esse. Inoltre, ènecessario disporre di stru-menti per la previsione dellacontaminazione ambientalee per potere, dunque, pia-nificare adeguati interventidi prevenzione e non soltan-to di risanamento a poste-riori.

Monitoraggio delle acqueIl progetto WATPAD, che

vede impegnate Universitàdegli Studi di Milano, Uni-versità del Piemonte Orien-tale insieme ad Ente Nazio-nale Risi, ha l’obiettivo dicondurre, nel corso di dueanni (campagne 2015-2016)in un’area risicola storicadella Lomellina, selezionataper le particolari condizioniidrografiche e di coltivazio-

ne, un monitoraggio siste-matico e continuo delle ac-que sia in termini di quantitàche di qualità, attuandou n’apposita rete di misura econtrollo. L’approccio utiliz-zato è multiscala, in quantovengono considerate alcu-ne camere di risaia, la reteirrigua di un’intera porzioned i a z i e n d aagricola e unintero distret-to irriguo. Inol-tre, la ricercaha caratteremu lt id isc ip li-n a r e , c i o èvengono con-siderati con-te mpo ran ea-mente il con-sumo idricoalle diversescale spaziali e l’impatto del-la risaia sulla qualità delleacque.

Il lavoro svoltoIl primo anno di progetto,

il 2015, ha visto l’impegnodei partner nella selezionede ll’azienda agricola doveattuare il progetto. Grazie al-la conoscenza del territoriodei tecnici del SAT (ServizioAssistenza Tecnica) di EnteRisi, analizzando le caratte-ristiche della rete irrigua, lalocalizzazione degli appez-zamenti, la soggiacenza difalda e l’estensione della

coltivazione di riso si sonoselezionate quattro aziendeagricole lomelline con i re-quisiti per lo svolgimentodel la sperimentazione.Queste, dopo un’approfon -dita analisi cartografica, so-no state oggetto di sopral-luoghi e incontri con gli im-prenditori agricoli per un’ac -

curata analisidella rete irri-gua, impor-tante discri-minante pro-gettuale. Lei n fo r m a z io n iraccolte han-no permessodi selezionarel’azienda agri-cola Cer inocon terreni ecentro azien-

dale a Semiana (Pv), colti-vata a riso in monocoltura emonosuccessione e provvi-sta di sistema irriguo indi-pendente dalle altre aziendeagricole della zona per unavasta porzione della propriaestensione. Incontri con ilproprietario dell’azi enda,hanno permesso inoltre diottenere informazioni in me-rito alle storicità produttive evarietali, alle caratteristichedei suoli e alle problemati-che di coltivazione (ridottacapacità di sgrondo delle ca-mere, erbe infestanti, insettidannosi e malattie fungine).

È stata selezionata una va-s t a a rea , c i r c a 40 hadell’azienda agricola, suddi-visa in 7 appezzamenti, in-dipendenti dal punto di vistairriguo, cioè caratterizzati daun ingresso e un’uscita di-rettamente sulla rete d’irri -gazione. Gli appezzamentivariavano per tipologia di va-rietà coltivata e tipologia disemina, con conseguenzesulla tecnica colturale adot-t at a.

Per i 6 mesi di coltivazio-ne, con cadenza almeno set-timanale, si sono svolti so-pralluoghi per dettagliare an-che fotograficamente leoperazioni colturali svolte elo sviluppo della coltivazio-ne. Oltre all’attività sopradescritta, seguendo i calen-dari stabiliti con i partner, sisono eseguiti per tutta lastagione i campionamentidelle acque superficiali, pro-fonde e della soluzione cir-colante tramite coppe po-rose preventivamente in-stallate negli appezzamentistudio. Alla mietitura, sonostate quantificate le produ-zioni e si sono raccolti cam-pioni di risone per ogni ap-pezzamento che sono statisottoposti ad analisi mer-ceologica e dei metalli pe-santi.

Le analisi dell’Universitàdegli Studi di Milano

L’Università degli Studi diMilano, si è occupata di di-verse attività che hanno ri-guardato sia la caratterizza-zione dei suoli dell’aziendaindividuata, sia l’attività dimonitoraggio dei flussi idricia scala di camera di risaia e diazienda. Per quanto riguardale indagini pedologiche, so-no stati prelevati, all’internodell’azienda, circa 45 cam-pioni disturbati di suolo a trediverse profondità per la de-terminazione delle classit e s s i tu r a l i .

Il monitoraggio dei flussiidrici ha, invece, visto l’in -stallazione di diversi sensoriper la misura dei termini delbilancio idrologico per un to-

tale di 7 misuratori dei flussiidrici in ingresso (all’aziendae alle camere), 6 misuratoridei flussi idrici in uscita(dall’azienda e dalle came-re), 4 trasduttori per la mi-sura del battente in camera,4 sonde di umidità multili-vello, 19 pie-zometri di cui17 strumenta-ti per l’acqui -sizione in au-tomatico deidati freatime-trici e 9 data-l o g g e r.

Una voltaconclusa las t a g i o n e ,l’Università diMilano ha ini-ziato un processo di analisi evalidazione dei dati raccolti,che è ancora in corso, fina-lizzato al calcolo dei bilanciidrici.

Infine, per la stagioneagraria 2016 si è progettatal’installazione di un prototi-po di paratoia automatizza-ta, all’ingresso di una came-ra di risaia.

Le analisi dell’Universitàdel Piemonte Orientale

Nei laboratori dell’Univer -sità del Piemonte Orientale(UNIUPO) sono stati svilup-pati e validati metodi ana-litici per l’identificazione e ladeterminazione di pesticidie dei loro prodotti di degra-dazione. Tutti i metodi ana-litici sviluppati sono stati va-lidati secondo la norma ISO17025 in modo da garantirel’affidabilità dei risultati e latrasferibilità dei metodi svi-luppati anche ad altri labo-ratori di analisi.

I fitosanitari presi in con-siderazione sono erbicidi lar-gamente utilizzati nella col-tivazione del riso e selezio-nati da ENR in collaborazio-ne con l’azienda agricola fa-cente parte del progetto.

Sui fitosanitari selezionatisono stati effettuati studi didegradazione preparandosoluzioni acquose in acquadi risaia. Gli studi di degra-dazione sono stati condottiutilizzando una solar box,una camera di fotostabilitàche simula l’i rr a g g i a m e n t osolare. Per tutti gli erbicidi

tE’ essenziale

conoscere, oltre ai livelliambientali

di un determinatocontaminante, le causeche lo hanno prodottoper potere intervenire.

Misuratore delflusso idrico iningresso a unac a m e radell’aziendaAgricola Ceri-no

considerati, quindi, è statavalutata la cinetica di degra-dazione e sono stati iden-tificati i prodotti di degrada-zione, proponendo ancheper alcuni le formule di strut-tura. Oltre all’effetto della lu-ce solare, è stato valutato

anche l’eve n-tuale contri-buto dell’idro -l i s i conser-vando solu-zioni acquosedei formulatial buio.

Pa r a l l e l a-m e n t e a l l ostudio dei fito-sanitari, sonostat i imple-mentati, e ove

necessario anche ottimizza-ti, i metodi per la determi-nazione dei parametri di“qualit à”, come arsenico to-tale, azoto totale, domandab i o l o g i c a d ’ o s s i g e n o(BOD5), domanda chimicadi ossigeno (COD), durezza,fosforo totale, metalli pe-santi, solidi sospesi totali,tensioattivi anionici e analisi

non target di altre specie po-tenzialmente inquinanti.

Le metodiche analitichesono quindi state applicateai campioni di acqua di risaiadella campagna 2015. Le de-terminazioni sono statesvolte sia sulle acque super-ficiali che sui campioni pro-venienti dalle coppe porosee dai piezometri con una fre-quenza di campionamentomaggiore durante i periodi ditrattamento con i fitosani-t ari.

Il progetto WATPAD e irisultati che ne conseguiran-no, permetteranno alla risi-coltura italiana di affrontarele nuove sfide verso unamaggiore sostenibilità delsettore grazie alla cono-scenza del destino ambien-tale di alcune delle molecolepiù comunemente utilizza-te, completando le informa-zioni derivanti dai monito-raggi ambientali fondamen-tali per la stesura dei Panregionali.

* Ente Nazionale Risi,**Università degli Studidi Milano, ***Universitàdel Piemonte Orientale

Installazione di un misuratore del flusso idrico all’uscita dell’acqua diuna camera

Coppe porose di ceramica per il campionamento della soluzione circolante a 25 e 65 cm di profondità

tI risultati raccoltipermetteranno

alla risicoltura italianadi affrontare

le nuove sfide versouna maggiore

sostenibilità del settore

Page 10: Il Risicoltore (Giugno 2016)

E CONOMIA10 GIUGNO 2 016

L’INCONTRO Con Joost Korte, direttore generale aggiunto della DG Agricoltura della Commissione Europea

«Basta dibattiti: è il momento delle decisioni»Il presidente dell'Airi, Mario Francese, indica la strada da seguire per uscire dalla crisi in cui si trova la filiera del riso

«Il tempo dei dibattiti èfinito: è il momento delledecisioni». Mario Francesenon usa giri di parole eall'indomani dell'incontrocon Joost Korte, direttoregenerale aggiunto dellaDG Agricoltura della Com-missione Europea, svoltosilo scorso 19 maggio alCentro Ricerche sul Riso diCastello d’Agogna, indica lastrada da seguire per usci-re dalla situazione di dif-ficoltà in cui si trova lafiliera del riso.

Il presidente dell'Airi,l'Associazione che riuniscele industrie risiere italiane,ha promosso la riunionecoi vertici europei per fareil punto della situazione eindividuare delle soluzioni,in particolare per quel cheriguarda le crescenti im-portazioni da Cambogia eMyanmar, principale causadello squilibrio produttivoin Italia.

Qual è il quadro dellasituazione venuto fuoridall'incontro con Korte?

«Innanzitutto abbiamodefinito il contesto inter-nazionale in cui ci troviamoad operare. A cominciaredalla difficile situazione po-litica che attraversa l'Unio-ne Europea con il refe-rendum inglese sulla Bre-xit alle porte, ma anche icontinui attacchi terroristicial nostro sistema. Questoper dire che in un similescenario è bene che l'U-nione europea individui do-ve indirizzare le sue con-cessioni, cioè ai Paesi a noipiù vicini».

Qui s'inserisce anche ildiscorso del riso

«Certo. Infatti è piutto-sto evidente che nell’U n i o-ne europea siamo in pre-senza di due mercati. Il piùimportante è quello del-l'indica, cresciuto negli ul-timi anni fino a raggiungereil 62% del totale, grazieanche all'incremento del-l'immigrazione. Peccatoche nel frattempo la nostraproduzione di indica si ènotevolmente ridotta afronte di un import semprepiù crescente dai PaesiE b a ».

Poi c'è il mercato delriso japonica...

«Che è stabile».

Non può crescere,compensando la perditadell'indica?

«L'eventuale crescita,che ci potrà essere, perchépossa definirsi strutturaledeve passare attraversoun'azione strategica dimarketing sostenuta dalle

istituzioni. Però non illu-diamoci: non potrà deter-minare una crescita imme-diata, occorreranno tempimedio-lunghi perché pos-sa produrre degli effetti».

Noi, invece, dobbiamopensare all'oggi, viste ledifficoltà che la filiera delriso sta attraversando.

«Appunto, occorre indi-viduare soluzioni immedia-

te: il settore è in declino enell'arco di due o tre anni,se nulla succede riguardoalla regolamentazione del-l'Ue, paesi come Cambo-gia e Myanmar passerannodalla fornitura di riso allarinfusa alla fornitura delprodotto confezionato. Sela politica non ne prendecoscienza e reagisce su-bito, per il nostro riso saràla fine».

Qual è la vostra ricettaper venirne fuori?

«All'incontro con Korteabbiamo indicato la stradada seguire. Innanzitutto,entro la fine di luglio, ilMinistero delle Politicheagricole deve destinare ilsostegno accoppiato allesuperfici investite a risoindica. Poi deve convincerela Commissione europeadella necessità di rimettere

.

Le preoccupazioni del comparto risicolo italianoGli interventi di Paolo Carrà (presidente ENR), Giovanni Daghetta (presidente Cia Lombardia) e Giuseppe Ferraris (presidente del gruppo “R iso” di Copa-Cogeca)

All'incontro con Joost Korte,direttore generale aggiunto dellaDG Agricoltura della CommissioneEuropea, svoltosi al Centro Ri-cerche sul Riso di Castello d’Ag o-gna, erano presentianche il presidentedel l’Ente NazionaleRisi, Paolo Carrà, ildirettore della Dire-zione generale dellepolitiche internazio-nali del Mipaaf, Fe-lice Assenza, il pre-sidente Cia Lombar-dia, Giovanni Da-ghetta, e, per Con-fagricoltura, il presi-dente del gruppo“R i s o” di Copa-Co-geca, Giuseppe Fer-raris.

Gli intervenuti hanno rappre-sentato le forti preoccupazioni delcomparto risicolo italiano in re-lazione all'andamento del merca-to, caratterizzato dall'enorme flus-so di importazione di riso a dazio

zero dai Paesi meno Avanzati, inparticolare da Cambogia e Myan-m a r.

Il presidente dell'Enr ha evi-denziato come «finalmente la

Commissione si èresa oggi conto chegli allarmi lanciatidall'Italia lo scorsoanno non fossero“ru m o r s ” e la stessaCommissione abbiaconfermato i dati diun aumento vertigi-noso delle importa-zioni». E ha ribaditola necessità che «laCommissione valutinuovamente di ripri-stinare la preferenzacomunitaria rispettoal riso di importa-

zione e che nei futuri accordi dilibero scambio tenga presente cheil riso è stato considerato prodottosensibile ed ogni altra conces-sione potrebbe definitivamentecompromettere l'equilibrio del

s e tt o r e ».E’ soddisfatto della presa di

coscienza della Commissione Ueanche Daghetta, ma non è suf-ficiente: «Adesso ci aspettiamodecisioni più importanti - ha com-mentato il presidente Cia Lom-bardia - La Commissione ha dettoche si recherà presto in Cambogiaper insistere col loro governo inmodo che rispetti gli impegni presiun anno fa. Sarebbe bene chenella delegazione europea ci fosseanche un rappresentante del Go-verno italiano». E ha ricordato co-me «questa situazione abbia con-dizionato le semine: il significativocalo di indica potrebbe rovinare ilmercato del riso japonica».

«E’ da mesi che ribadiamo allaCommissione la necessità di in-tervenire per salvaguardare il no-stro settore - ha sottolineato Fer-raris - Non ci hanno ascoltati circala necessità di introdurre le normedi salvaguardia, ma nemmeno idazi ridotti o qualche forma di

contingentazione. Abbiamo anchefatto presente le problematicherelative alla difesa dei consuma-tori, perché da noi esistono normeben diverse da quelle del Sud Estasiatico. Così come abbiamo ri-cordato a Korte che ci sono volutisecoli per rendere il nostro ter-ritorio com’è oggi e le possibiliricadute ambientali di un’eve n tu a-le abbandono delle risaie». Cerca,comunque, di guardare il bicchieremezzo pieno... «Il direttore ge-nerale aggiunto della DG Agri-coltura della Commissione Euro-pea ha detto che si impegnerà a farsì che la risicoltura europea possacontinuare - ha concluso il pre-sidente del gruppo “R i s o” di Co-pa-Cogeca - Apprezzo anche l’i n i-ziativa di andare in Camboglia eMyamnar a controllare quello chesta avvenendo. Comunque dob-biamo stare sul pezzo. Certo se lapolitica ci desse maggiore so-stegno, probabilmente avremmorisultati migliori».

A destra, unafese dell’in-contro con

Joost Korte,direttore gene-

rale aggiuntodella DG Agri-

coltura dellaCommissioneEuropea, svol-tosi al Centro

Ricerche sulRiso di Castel-

lo d’Ago g n a .In alto, foto digruppo al ter-mine dell’in-

c o n t ro

i dazi. Di fronte alle seriedifficoltà dei produttori del-l'Ue i dazi possono esserereintrodotti: le regole lopermettono. Se la politicanon si rende conto di que-ste difficoltà se ne assu-merà le conseguenze».

Ma non è quello che daun paio d'anni a questaparte la filiera del risoitaliana sta tentando difare a Bruxelles?

«Forse allora i tempi nonerano maturi. Certo la si-tuazione è cambiata: oggi ilmercato è sempre più de-bole e i flussi dell'importha raggiunto livelli impen-sabili. Siamo in una fasecruciale che potrebbe por-tare a un declino irrever-sibile. Per questo vedo conpiacere l'intenzione dicreare un tavolo di con-certazione al ministero del-le politiche agricole: mi au-guro, però, che venga at-tivato immediatamente. Iltempo dei dibattiti è finito:è il momento delle de-c i s i o n i ».

Giovanni Daghetta, presidente della CiaL o m b a rd i a

Giuseppe Ferraris, presidente del gruppo“R i s o” di Copa-Cogeca

tCarrà: «Finalmentela Commissione si èresa oggi conto che

gli allarmi lanciatidall'Italia non fossero

“rumors” e haconfermato i datidi un aumento

vertiginosodelle importazioni»

Page 11: Il Risicoltore (Giugno 2016)

E CONOMIA GIUGNO 2016 11

PMA Si tratta di oltre 35.000 tonnellate che superano di 5.000 tonnellate il record del mese precedente

Ad aprile, volume record di importazionedi riso lavorato dalla Cambogia

Enrico Losi

Ormai non passa mesesenza che si verifichi unevento, chiaramente nega-tivo per la risicoltura italianaed europea, legato alla que-stione delle importazioni daiPa e s i M e n o Ava n z a t i(PMA).

Infatti, nell’ultimo aggior-namento fornito dalla Com-missione europea, abbiamorilevato che il mese di aprileè stato caratterizzato da unvolume record di importa-zione di riso lavorato dallaCambogia. Si tratta di più di35.000 tonnellate che supe-rano di 5.000 tonnellate ilrecord precedente, verifica-tosi nel mese di marzo. Lasituazione è talmente fuoricontrollo da convincere iservizi della Commissione aprogrammare nel mese diluglio una nuova visita inCambogia per sollecitare uncambio di rotta che avrebbedovuto verificarsi più di unanno fa.

D al l’inizio della campa-gna le importazioni di risolavorato dai PMA hanno ri-guardato circa 262.000 ton-nellate, con un incrementodi 56.000 tonnellate rispettoal livello registrato un annofa. Se il trend di crescita at-tuale (+27%) si confermeràfino al 31 agosto, la cam-pagna si chiuderà con un vo-lume di importazione daiPMA di circa 440.000 ton-nellate, con un aumento di94.000 tonnellate rispettoall’anno scorso.

Ma le novità non sono fi-nite qua, perché la stampacambogiana ha candida-mente ammesso che alcunioperatori hanno esportatoriso lavorato profumato (fra-grant) verso l’Unione euro-pea in esenzione dai dazi,ma miscelato con riso con-venzionale. In base alla di-chiarazione dell’a mm in i-stratore delegato di un’im -portante ditta esportatricecambogiana, la AMRU RiceCambodia, il riso fragrant èconsiderato di buona qualitàquando ne contiene almenol’80-85%, mentre la partitadi prodotto che contiene so-lo il 55% di riso fragrant èconsiderata una miscela.

A sollevare la questione èstata proprio l’Unione euro-pea in occasione di un in-contro con le autorità cam-bogiane, incentrato sul te-ma della cooperazione e te-nutosi all’inizio di maggio. Ilr iso fragrant importatonel l’Unione europea dallaC a m b o g i a h a d i r i t t oall’esenzione dal dazio indi-

pendentemente dal fattoche presenti o meno unamiscela, ma si configura unproblema di qualità del pro-dotto che può sfociare nelreato di frode in commer-cio.

Siamo arrivati all’assurdoche l’Unione europea ha ri-nunciato alla riscossione deidazi di importazione per in-trodurre sul mercato comu-nitario un prodotto di alta

gamma, per il quale il con-sumatore europeo è dispo-sto a pagare anche il doppiorispetto al riso convenziona-le, che non si è rivelato tale.

Sempre dall’Asia arrivaanche la notizia che il mi-nistro del commercio cam-bogiano ha minacciato dibloccare il rilascio dei cer-tificati d’origine - indispen-sabili per ottenere il bene-ficio dell’esenzione dai dazi

assicurato dal regime spe-ciale a favore dei PMA - agliesportatori che verrannoscoperti a utilizzare riso noncambogiano, e di effettuarecontrolli a sorpresa sia pres-so gli operatori sia presso leriserie. Controlli che, secon-do quanto dichiarato dal mi-nistro cambogiano, sonostati incrementati anchenell’Unione europea per ve-rificare l’origine delle impor-

tazioni di riso, con l’o b i e tt i vodi sospendere o vietare l’im -port di prodotto la cui originenon è chiara.

Naturalmente ci rallegria-mo del fatto che l’Unioneeuropea abbia predispostomaggiori con-trolli sul risoi m p o r t a t o ,ma non ap-p r e z z i a m oche questainiziativa siapassata sottotraccia. Pro-babilmente èstato riscon-trato qualco-sa di anomaloche l’Ue vuolerisolvere di-rettamente con le autoritàcambogiane, in modo danon essere obbligata a ri-pristinare i dazi di importa-zione sul riso provenientedalla Cambogia.

U n’ultima notizia degna dinota arriva dall’Istituto Inter-nazionale per le Ricerche sulRiso, meglio noto conl’acronimo inglese di IRRI,che ritiene vi siano tutti i pre-supposti per un rialzo repen-tino dei prezzi internazionali,così come accaduto nellacampagna 2007/2008.

L’analisi dell’IRRI si basasulle informazioni pubblica-te dal Dipartimento dell’Agri -coltura statunitense (USDA)e relative al trend degli stockdei primi cinque Paesiesportatori mondiali di riso

(India, Thai-landia, Viet-nam, Pakistane Usa). Il gra-fico evidenziache gli stockdella campa-gna attua lesono attesi incalo del 40%rispetto allac a m p a g n aprecedente ein linea conque l l i r eg i-

s t ra t i ne l la campagna20 07/20 08.

Se alla fine del 2016 lestime dell’USDA troverannouna conferma, i prezzi in-ternazionali torneranno a sa-lire e il mercato comunita-rio, non potendo contare suu n’adeguata disponibilità diriso Indica europeo, sarà inbalia di questi aumenti chein ultima analisi ricadrannosui consumatori.

Alla luce di tutte questenovità la Commissione faràqualcosa di concreto?

.

tE alcuni operatori

cambogiano hannoesportato riso lavoratoprofumato (fragrant)

verso l’Unione europeain esenzione dai dazi,

ma miscelatocon riso convenzionale

BRUXELLES Ha richiamato i vertici europei a considerare le difficoltà del mercato risicolo comunitario

La delegazione italiana: la Commissione si attivi!La delegazione italiana, composta

dal Ministero delle politiche agricolee dall’Ente Nazionale Risi, ha richia-mato la Commissione europea aconsiderare le difficoltà del mercatorisicolo comunitario. L’ha fatto in oc-casione del Comitato dell’organizza -zione comune dei mercati agricoliche si è tenuto lo scorso 26 maggio aBruxelles: gli italiani hanno chiesto lasoluzione immediata del problemacausato dalle importazioni di riso daiPaesi Meno Avanzati (PMA).

Il direttore generale dell’ENR, Ro-berto Magnaghi, ha fatto rilevare allaCommissione che la situazione dimercato attuale impone urgentiprov vedimenti.

Secondo Magnaghi, la Commis-sione non può affermare che alla finedella campagna in corso nell’Unioneeuropea si verificheranno un nuovo

record del volume di importazione,un nuovo record dell’import di risolavorato in esenzione dai dazi, unrecord assoluto delleimportazioni di risone adazio zero e un calodell’export, senza spe-cificare che la causa ditutto ciò è imputabileesclusivamente all’a p-plicazione del regimespeciale a favore deiPMA. Infatti, l’aumentodelle importazioni è di-rettamente collegatoall’incremento dei traf-fici verso l’Unione eu-ropea del prodotto pro-veniente dai PMA e in particolaredalla Cambogia e dal Myanmar, men-tre le importazioni di risone a daziozero nascono dall’esigenza dell’in -

dustria risiera di disporre del riso ditipo Indica, la cui disponibilità in Eu-ropa è stata compromessa dalla con-

correnzialità del prodot-to importato dalla Cam-bogia.

Pertanto, fino a quan-do la Commissione nonuscirà dall’immo bili-smo della mera osser-vazione del mercato, at-tivando azioni concreteper ristabilire la prefe-renza per il prodotto co-munitario, sarà difficileper la filiera ritrovare unequilibrio.

La Commissione, inrisposta alle osservazioni di Magna-ghi, ha formalmente annunciato chenel luglio 2016 effettuerà una nuovamissione in Cambogia per esprimere

il disappunto dell’Unione europeaper il mancato rispetto degli impegniassunti dal governo cambogiano unanno fa, in particolare la promessa distabilizzare i volumi. L’occasione saràpropizia per discutere dei fatti re-centemente riportati dalla stampa,relativi alle importazioni di riso fra-grant cambogiano miscelato con risoconvenzionale e ai sospetti di ag-giramento della regola dell’origine.

È positivo il fatto che finalmente laCommissione inizi a rendersi contodei gravi danni che le importazioni daiPMA stanno arrecando al mercato,senza vivere nell’illusione che la mis-sione in Cambogia possa risolvere ilproblema che può essere superatoesclusivamente con il ripristino deidazi doganali, ipotizzabile unicamen-te attraverso l’attivazione della clau-sola di salvaguardia.

.

Si è conclusa lo scorso 4 giugno alla Casa delle Associazionie del Volontariato di Milano “Riso & Rane”, una mostra collettivaa cura di Gino Masciarelli in cui sono state presentate opere sutela raffiguranti la fauna e i paesaggi rurali tipici delle risaie.

L’iniziativa è nata dal Distretto rurale “Riso e Rane” in col-laborazione con l'Associazione “i n - f l u s s o” e con il il patrociniodella Direzione generale Agricoltura di Regione Lombardia.

Il Distretto rurale “Riso e rane” nasce dalla volontà di unasessantina di aziende risicole presenti nel Parco Agricolo Sud diMilano ed in parte nel Parco Lombardo Valle del Ticino raccoltein un Consorzio per promuovere il proprio prodotto garan-tendone la qualità, la provenienza e la tracciabilità.

L’evento verrà replicato dal 23 al 25 settembre al Castello diAbbiategrasso.

Riso protagonista a PaulloAlla fiera di Primavera “Cià che girum”

di Paullo (Mi) degli scorsi 7 e 8 maggio,rivolta alla promozione del riso Carnaroli, itanti visitatori hanno potu-to scoprire qualcosa di piùsulla sua coltivazione. Que-sto grazie alla presenza diuno stand dell’Ente Nazio-nale Risi per promuovere ilconsumo del riso italiano edivulgare informazioni sulprodotto. La presenza della sbiancatriceha attirato i visitatori, in particolare bam-bini e ragazzi molto interessati al “magico

processo di lavorazione del riso”. I ricettarisono stati molto apprezzati così come labacheca varietale suddivisa per tipo mer-

ceologico.A cornice degli stand in-

centrati sulla civiltà conta-dina e sul riso Carnaroli erapresente la mostra foto-grafica “Underwater far-ming” composta 25 imma-gini suggestive della risaia,

per illustrare questa realtà agricola el’equilibrio che si crea tra produzione edambiente naturale.

Roberto Magnaghi

Una mostra con “Riso & Rane”

Page 12: Il Risicoltore (Giugno 2016)

12 GIUGNO 2 016

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Page 13: Il Risicoltore (Giugno 2016)

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Simone Boattin

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Riso ceroso owa x y

Riso selvaggio

A cura dell’Area Mercati

Negli ultimi anni si sono diffuse sul mer-cato molte tipologie di riso avente carat-teristiche diverse da quelle tradizionali perquanto riguarda ad esempio il colore delgranello, il suo profumo e il suo sapore. Sitratta di prodotti che nella maggior parte deicasi sono coltivati in Italia, ottenuti da varietàselezionate utilizzando sia genotipi autoctoni,sia materiali di origine prevalentemente asia-tica.

Cominciamo a prendere in considerazionealcuni di questi “risi speciali”.

Risi colorati. Il colore del granello, comeanche l’aroma, è un carattere naturale, do-vuto alla presenza di antociani: sono potentiantiossidanti naturali simili a quelli presentinella frutta. I risi colorati o pigmentati sonotutti integrali, in quanto la raffinazione eliminagli strati esterni del pericarpo che contiene gliantociani, facendo perdere al granello quasitutta la sua colorazione, come avviene nelcaso del riso ostigliato.

Riso ceroso o waxy. Si caratterizza peravere un granello la cui parte amidacea pre-senta un contenuto di amilosio molto bassoed è costituita quindi quasi esclusivamente diamilopectina. Il consumo è diffuso in Asia, è laprincipale tipologia di riso consumata in Laose nel nord della Thailandia; nelle Filippinesono apprezzate le varietà cerose colorate.

Il riso selvaggio è in realtà il seme di uncereale del genere Zizania spp., conosciutoanche come riso selvatico o wild rice, ed èoriginario della zona dei grandi laghi del NordAmerica. Cresce nell’acqua alta (da 60 cm adun metro) e infatti veniva tradizionalmenteraccolto dai nativi americani utilizzando lecanoe. Ha visto accrescere nel tempo la suapopolarità e molti Stati americani hanno ini-ziato a coltivarlo estesamente (i maggioriproduttori sono il Minnesota e la California),mentre in Italia sono stati fatti solo alcunitentativi di coltivazione a livello sperimentale.Ha un elevato valore nutritivo grazie al con-tenuto di aminoacidi essenziali, doppio ri-spetto a quello del frumento.

ABC DELLA FILIERA - I risi speciali

Il granello sbramato (integrale) presenta una colorazionenaturale, dal rosso al viola al nero, dovuta alla presenza diantociani, che sono sostanze antiossidanti. Frequen-temente le varietà colorate sono anche profumate.

Il chicco lavorato, ottenuto da una varietà rossa, presentadelle striature dello stesso colore dovute a residui delpericarpo. La lavorazione del granello ne consente lacottura in tempi più brevi rispetto al riso rosso integrale.

Il granello è opaco, di colore bianco-latte, e dopo cotturarisulta notevolmente colloso e leggermente dolce. Pocodiffuso in Italia, è largamente impiegato in Asia per lapreparazione di vari piatti, in particolare dolci tradizio-nali.

Ha chicchi sottili e affusolati, lunghi 1-1,5 cm, di coloreche va dal rosso scuro al nero, con un sapore piuttostoparticolare che ricorda quello della castagna. Di norma èutilizzato in miscela con riso indica integrale o par-boiled.

I L T R OVAU F F I C I OSede Sede CentraleIndirizzo Via San Vittore, 40Città 20123 MilanoTelefono 02 8855111Fax 02 861372E-mail [email protected] Lun-Ven: 9,30-12,30 13,30-17,00Servizi Presidenza Direzione Generale Area mercati e Rapporti UE Amministrazione - Personale URP - CED

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Sede Ufficio di Oristano

Indirizzo Via Enrico Mattei, 92Città 09170 OristanoTelefono 0783 78641Fax 0783 72557E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30 13,30-16,30Servizi: Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Servizio di Assistenza TecnicaTelefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

Page 14: Il Risicoltore (Giugno 2016)

RU BR I C H E14 GIUGNO 2 016

Accesso al credito più facileIl ministero delle Politiche agricole,

alimentari e forestali, Agea ed Abi hannosottoscritto un protocollo per agevolarel’accesso da parte degli agricoltori alcredito come anticipazione Pac 2016.Ovviamente la concessione del creditoda parte della banca terrà conto delmerito creditizio dell’impresa agricolarichiedente. L’analisi dei dati economici,finanziari e patrimoniali dell’azienda, utilee richiesta dall’Istituto di credito, potràpiù agevolmente e rapidamente essereeffettuata tramite il software “Ag ri-ch e ck ”.

Precisazioni sull’utilizzo dei TitoliAlla vigilia della scadenza del 30 giu-

gno 2016, data ultima entro la quale gliOrganismi pagatori devono effettuare ipagamenti della Pac 2015, è stata ema-nata da Agea la circolare Aciu.2016.2506recante importanti chiarimenti e pre-cisazioni sui pagamenti 2015 e suc-cessivi. Una delle novità di maggiorrilievo è la parte che riguarda l’utilizzo deititoli, con l’esigenza per i beneficiari Pacdi dover disporre di superfici almeno parial numero dei titoli detenuti, pena larestituzione alla Riserva nazionale, dopodue anni, dei titoli non coperti da su-perfici ammissibili, a partire da quelli divalore più basso (in numero corrispon-dente alla differenza tra i titoli detenuti ei titoli utilizzati). In pratica non sarà piùpossibile, a differenza di quanto avvenivacon la precedente programmazione, larotazione dei titoli che i sistemi infor-

matici effettuavano automaticamente se-condo un ben preciso ordine di priorità.

La Circolare chiarisce anche che iltermine a per effettuare le notifiche deitrasferimenti dei titoli è quello della dataultima per la presentazione della do-manda Pac 2016, anche tardiva, e quindifino all’11 luglio 2016. Ferma restando lanecessità di disporre delle superfici daparte dell’agricoltore al 15 maggio2 016 .

Patentino fitofarmaci, e se non c’è ?Uno dei principali punti del Pan (Piano

di azione nazionale per l’uso sostenibiledei fitofarmaci), entrato in vigore lo scor-so 13 febbraio 2014, è la formazioneobbligatoria per l’acquisto e l’uso diquesti prodotti, declinato nel famoso“p a t e n t i n o”. Di norma è l’imprenditore,titolare dell’azienda, che dovendo ac-quistare e utilizzare i fitofarmaci, è inpossesso del patentino. Ma esistonocasi nei quali questa abilitazione man-ca.

Le Regioni, fra queste la RegionePiemonte, come il Veneto, hanno ovviatocon proprie circolari disciplinando questecasistiche, per esempio, quando l’a c-quisto e l’utilizzo viene fatto da un di-pendente dell’azienda, o collaboratore ofamigliare, o, ancora, dal contoterzista,che prevedono l’utilizzo di deleghe e/o dicontratto di appalto. Su quest’ultimoaspetto si era espresso anche i Ministerodelle Politiche agricole, alimentari e fo-restali con nota del 15/03/2016 prot.6465 fornendo utili chiarimenti.

ERBICIDI Decisione rinviata perché non si è ancora raggiunto un accordo tra Commissione e Paesi membri

Glifosato autorizzato fino a fine 2017?Sulle decisioni controverse, l’Esecutivo europeo cerca sempre una "ampia maggioranza" che oggi non c’è

Un'estensione dell'au-torizzazione del glifosatofino a fine 2017, quandol'autorità europea per lesostanze chimiche (ECHA)avrà pubblicato la sua ri-cerca sulla classificazionedella molecola erbicida.Mettendo laparola fine auno scontrod i v e n t a t oepico tra fa-vo r evo l i econt ra r i a lrinnovo del-l ' aut o r i zza-z i o n e d e lprincipio atti-vo utilizzatoanche in risi-coltura per il controllo del-le infestanti, soprattuttonella semina in asciutta. E'l'ipotesi su cui sta lavo-rando la Commissione eu-ropea dopo che per la se-conda volta gli Stati mem-bri non hanno trovato ilmodo di esprimere unamaggioranza qualificata afavore o contro la deci-sione di rinnovo del gli-fosato. La prima volta, amarzo, il voto contrario pa-ventato da Italia, Francia eOlanda e le indecisionidella Germania avevanofatto propendere l'Esecu-tivo Ue per il non voto eper una richiesta ai governidi inviare idee e proposteper emendare la decisioneda ripresentare in maggio.Ma le vicende interne algoverno di Berlino, con isocialisti (SPD) contro ilrinnovo dell'autorizzazio-ne e i cristiano-democra-tici (CDU) a favore, hannocondizionato anche la riu-nione del 19 maggio. Ilpunto non è solo che l'a-stensione è prassi tede-sca quando non c'è ac-cordo nel governo e che la

Germania conta molto intermini di calcolo dei votiper via del suo peso de-mografico. Ma anche chela Germania è "Stato re-latore", cioè è il Paese lacui agenzia per l'analisi delrischio (BfR) ha scritto il

primo parere- positivo -sul glifosato,da cui hannop r e s o l emosse primal ' o p i n i o n ed el l' Ag en zi aper la sicu-rezza alimen-tare (EFSA)e, quindi, labozza di de-

cisione che la Commis-sione europea proponeagli Stati.

Nel 2015 il BfR (l’I s t i tu t ofederale per la valutazionedei rischi) invitava tutti igruppi di esperti al lavorosulla stessa sostanza (EF-SA, OMS, FAO e ECHA) arisolvere le eventuali "di-screpanze" nei risultati. E's u c c e s s ot u t t ' a l t r o ,con un con-fronto che haassunto toniduri soprat-tutto tra loIARC, l'agen-zia per il can-cro dell'Or-ga nizz azio nem o n d i a l edella sanità,secondo cuil'erbicida è "probabilmen-te cancerogeno", e l'EF-SA, l’Autorità europea perla sicurezza alimentare, lecui conclusioni sono op-poste. In realtà, l'approc-cio dello IARC è diversorispetto a tutte le altreagenzie citate, in quantocompie una ricognizione

preliminare della minacciapotenziale e non un'analisidel rischio. Tanto che unaltro panel della stessaorganizzazione mondialedella sanità ha decretatoche il glifosato non è can-cerogeno "se assunto nel-la dieta".

Torn andoal 19 maggioa Bruxelles,in caso di vo-to i contrastia l l ' i n t e r n odel governot e d e s c oa v r e b b e r op o r t a t o l aGermania auna posizio-ne di asten-sione, fatta

propria anche dai PaesiBassi, la Francia avrebbevotato sicuramente no, l'I-talia propendeva per un'a-stensione o un voto ne-gativo. Tradotto in numeri,avrebbe voluto dire man-canza della "ampia mag-gioranza" che la Commis-sione cerca su decisioni

controverse che passanodai comitati formati con gliStati membri. Quindi l'E-secutivo ha scelto di nonandare alla conta.

In altri tempi, quelli diBarroso per intenderci, si

sarebbe andati al comitatodi appello, con una pro-cedura che avrebbe por-tato comunque a una de-cisione, di responsabilitàdella Commissione. Ma ilpresidente Jean Claude

Juncker non ama questaprassi proprio perché fi-nisce per addossare le"colpe" alla Commissione.«Gli Stati devono impararead assumersi le proprieresponsabilità - sibila unafonte dell'Esecutivo - e sel'accordo non ci sarà vuoldire che gli agricoltori eu-ropei dovranno fare a me-no del glifosato a partiredal 1 luglio». Posizione chepare si sia ammorbiditaalla ricerca di un compro-messo che, comunque, èsostenuto da 19 paesi suve n t o tt o .

L'ipotesi dell'estensio-ne, di cui si sta verificandola praticabilità, sblocche-rebbe l'impasse, in attesadel pronunciamento del-l'ECHA. Che comunque,secondo le norme euro-pee, è l'autorità cui spettal'ultima parola per la clas-sificazione legale delle so-stanze chimiche in Euro-pa.

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Bayer ha messo nel suo mirinola statunitense Monsanto

L'azienda americana Monsanto haricevuto, e ha rifiutato, un'offerta diacquisto "non richiesta" da parte delcolosso tedesco Bayer. L'azienda diLeverkusen ha messo sul tavolo qual-cosa come 55 miliardi di euro per as-sicurarsi il know how e gli asset dellamultinazionale americana sinonimo diglifosato e ogm. Ora, starebbe valu-tando con le banche un rilancio dopo ilprimo rifiuto di Monsanto. A interessareBayer sono soprattutto le sementi, inuna mossa che si inquadra nei grandimovimenti che contraddistinguono l'in-dustria del settore in questi mesi, con

fusioni come quella tra Dow Chemical eDupont annunciata alla fine del 2015 eacquisizioni, come l'offerta lanciata daChemChina su Syngenta a febbraio2016. L'unico gigante a restare fuorisarebbe BASF, e secondo alcuni os-servatori, l'iniziativa di Bayer avrebbebruciato sul tempo quella dei conna-zionali tedeschi anch'essi interessati allaMonsanto. Fusioni e acquisizioni sonod'altra parte necessarie in un settore incui pesa da circa due anni la riduzionedegli acquisti da parte degli agricoltoridediti alla produzione di commoditiessottoposti a prezzi in calo.

tSi tratta di un principio

attivo utilizzatoanche in risicoltura

per il controllodelle infestanti,

soprattuttonella semina in asciutta

Bloc notesA cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

tLe diverse valutazioni

tra l’Efsa, l’Agenzia perla sicurezza alimentare,

e lo IARC, l'agenziaper il cancro

dell'Organizzazionemondiale della sanità

Page 15: Il Risicoltore (Giugno 2016)

LO STATO DEL RISO GIUGNO 2016 15

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RICE OUTLOOK Si valuta possa raggiungere il volume record di 480,7 milioni di tonnellate, il 2% in più rispetto all’anno scorso

I dati di maggio dicono che sarà un buon raccoltoL’aumento della produzione riguarderà in particolare i Paesi del Sud Est asiatico, nonostante El Nino

Se il Rapporto Rice Ou-tlook di aprile induceva a uncerto sconforto, quello dimaggio ridà un po’ di spe-ranza per risultati soddisfa-centi. Si calcola, infatti, chela produzione globale di ri-so possa raggiungere il vo-lume record di 480,7 mi-lioni di tonnellate, il 2% inpiù rispetto all’anno pas-sato. L’aumento stimato èdovuto soprattutto all’i n c r e-mento dell’area coltivata ariso. Attestandosi a 160,6milioni di ettari, l’area glo-bale si stima in aumento di2,8 milioni di ettari rispettoall’anno passato, ma an-cora 1,1 milioni in menorispetto al volume recorddel 2013/14.

In particolare, secondo leproiezioni del dipartimentodell’Agricoltura statuniten-se, l’aumento globale dellaproduzione nel 2016/17 sistima riguardi il Sud Estasiatico, sebbene molti rac-colti in quasi tutti i Paesisiano stati danneggiati acausa di El Nino. Attestan-dosi a 115 milioni di ton-nellate, la produzione nelSud est asiatico si stima siain rialzo del 4% rispetto al2015/16, ma ancora in calonei confronti del record di116,9 milioni di tonnellateraggiunto nel 2013/14. LaThailandia si valuti possaaumentare la produzione dicirca l’8% nella prossimacampagna, per un totale di17 milioni di tonnellate, co-munque quasi il 17% inmeno rispetto al 2013/14 eil volume più basso dal2000/01. La produzione delVietnam per il 2016/17 sicalcola sia in aumento dioltre l’1% per un record di28,5 milioni di tonnellate,mentre per quella dellaCambogia si stima un rialzodell’8% per un totale di 4,7milioni di tonnellate. In cre-scita anche la produzione diriso per il 2016/17 del Ban-gladesh: si valutano 34,55

milioni di tonnellate.Per quanto riguarda il

consumo globale, per il2016/17 si stima tocchi i480,5 milioni di tonnellate.Segno positivo anche per lescorte finali: si calcola sia-no in aumento di 0,2 milioniin più rispetto ai livelli toc-cati l’anno precedente.Quelle della Cina per il2016/17 si valuta siano inaumento del 10% per un

totale di 68,1 milioni di ton-nellate, il dato più alto dal20 01/02.

In merito, invece, alleesportazioni, la Thailandiasi stima esporti 9 milioni ditonnellate di riso nel 2017,l’8% in meno rispettoal l’anno passato. Segnomeno anche per l’India: sicalcola venda 8,5 milioni ditonnellate di riso nel 2017(-6%). Le esportazioni del

Vietnam, per il 2017, si cal-cola tocchino i 7 milioni ditonnellate, mentre quellecambogiane potrebberotoccare quota 1,05 milionidi tonnellate, il 17% in piùrispetto al 2016. Le espor-tazioni dell’Egitto, infine,dovrebbero restare invaria-te anche nel 2017 intornoalle 250mila tonnellate.

Per quanto riguarda leimportazioni, si valuta che

per il 2017 la Cina importerà5 milioni di tonnellate,150mila tonnellate in menorispetto al record del 2015.In calo anche quelle delleFilippine: si stima una ri-duzione dell’import del

17%, per un totale di 1,5milioni di tonnellate. Calosignificativo delle importa-zioni anche per l’Indonesia:arriveranno circa 1,3 milionidi tonnellate di riso, il 38%in meno rispetto al 2016.

Il governo delle Filippine guidatodal neo presidente Rodrigo Du-terte ha deciso che il Paese po-trebbe raggiungere l’a u t o s u ff i-cienza nella produzione del risoentro uno o due anni, ma intantoverranno autorizzate nuove impor-tazioni. Lo riferisce il sito ban-gkokpost.com. «Lavoreremo perraggiungere l’autosufficienza - hadichiarato il portavoce Peter Lavina-. Ma non sarà immediata, quindicontinueremo a importare se avre-mo un deficit». Lavina ha spiegatoche la produzione di riso nazionale

sarà intensificata per raggiungerel'obiettivo dell'autosufficienza, ri-proponendo, però, un’a ffe r m a z i o-ne simile fatta dall'amministrazio-ne uscente del presidente Be-nigno Aquino, che proprio per que-sto aveva stanziato diversi bilionidi pesos a sostegno dell’a g r i c o l-tu r a .

Le Filippine, il terzo maggioreimportatore di riso a livello mon-diale, riporta ancora il sito ban-gkokpost.com, acquista regolar-mente più di un milione di ton-nellate all'anno dell’alimento baseper soddisfare la domanda dellapopolazione sempre in crescita.Circa 500mila tonnellate di risoprocurati dal Nfa (National FoodAuthority) dal Vietnam e dalla Thai-landia sono stati consegnati nelprimo trimestre e il presidenteuscente aveva dato l’incarico diprovvedere all’importazione di ul-teriori 500mila tonnellate, se ne-cessario.

La produzione di risone del Pae-se nel primo trimestre è scesa del9,97% rispetto a un anno fa, toc-cando quota 3,9 milioni di ton-nellate, in calo rispetto alle stimedel governo di 4,01 milioni di ton-nellate. La diminuzione del rac-colto è però dovuta alla siccitàcausata da El Nino.

Egitto, sono necessarie nuove scorteL'Egitto ha deciso di acquistare entro

giugno un milione di tonnellate di risonelocale, da conservare come riserva incaso di eventuali emergenze.

Come riporta il sito brecorder.com, ilgoverno inizierà a comprare il risoneproprio questo mese, periodo strategicoperché inizia appunto il raccolto per lanuova stagione. Il lotto che dovrà essereimportato, secondo le decisioni del go-verno egiziano, dovrebbe servire a co-stituire e rafforzare una riserva che possarispondere alle esigenze interne almenoper un anno. Circa 20mila tonnellate di

riso locale sono stati acquistati a finemaggio al prezzo di 4,50 pounds egiziani

(0,5068 dollari) al chilo. L’Egitto ha decisodi importare 80mila tonnellate di risotramite contratto diretto.

Come esportatore di riso, riferisceancora il sito brecorder.com, l'Egitto haprodotto 3,75 milioni di tonnellate di risonella stagione 2015 e ne conserva più di700mila tonnellate dal 2014, mentre ilconsumo annuale si aggira intorno ai 3,3milioni di tonnellate.

Il Paese avrebbe dovuto avere unvolume sufficiente di riso locale percoprire il programma di sovvenzioni edisporre di un quantitativo di surplus dadestinare all'esportazione, ma l’a p p r ov-vigionamento delle scorte di riso è statai n s u ff i c i e n t e .

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Cambogia, sale l’exportSecondo le stime dell’International Finance Cor-

poration, membro del World Bank Group e della Cam-bodia Rice Federation (Crf) le esportazioni di risolavorato della Cambogia negli ultimi cinque anni sa-rebbero aumentate significativamente, passando dacirca 100mila tonnellate nel 2010 a 530mila tonnellatemetriche nel 2015.

Come riporta il sito bangkokpost.com, nei primi duemesi del 2016 il Paese ha esportato quasi 96milatonnellate di riso lavorato. Sok Puthyvuth, presidentedel Crf, ha dichiarato che dal 2010 l'industria del risocambogiano si è sviluppata rapidamente. Per migliorarela presenza nel mercato globale, la Cambogia ha infattialzato gli standard di qualità, e questo investimento hapermesso al Paese di ottenere sia nuove fette dimercato a livello internazionale, sia di vincere il premiocome World's Best Rice per tre anni consecutivi dal2012. Per la produzione del riso, la trasformazione e lacommercializzazione, riferisce ancora il sito bangko-kpost.com, si stima sia impegnati più del 20% dellapopolazione cambogiana. Puntare sul mercato risicolo,dunque, per la Cambogia significherebbe ottenerericadute positive sia per la creazione di occupazione cheper la crescita del reddito.

Le Filippine puntano a raggiungere l’a u t o s u ff i c i e n z aE’ il terzo maggiore importatore di riso a livello mondiale e acquista regolarmente più di un milione di tonnellate all'anno

Page 16: Il Risicoltore (Giugno 2016)

16 GIUGNO 2 016

Rialzo del 20% negli Stati UnitiProduzione a gonfie vele per il 2016/17: si prevede possa raggiungere i 231 milioni di cwt, il volume più alto dal

2010/11 e il terzo più alto in assoluto. In crescita pure le esportazioni che toccheranno quota 113 milioni di cwt (+13%)Buone notizie anche dal

fronte americano: la pro-duzione di riso statunitensenel 2016/17 si stima sia inrialzo del 20% per un totaledi 231 milioni di cwt, il vo-lume più alto dal 2010/11 e ilterzo più alto in assoluto.Secondo le proiezioni delrapporto Rice Outlook dimaggio, la resa media chetocca 7.618 pounds per acrosi calcola in aumento del2% rispetto all’anno pas-sato e il secondo più alto inassoluto. La produzione diriso a grana lunga 2016/17 sivaluta tocchi i 181 milioni dicwt, il 36% in più rispettoall’anno precedente e il da-to più alto rispetto al recordtoccato nel 2010/11. Quellaa grana medio-piccola, in-vece, dovreb-be toccare i50 milioni dicwt, il 16% inmeno rispet-to a l l ’annopassato e ildato più bas-s o d a l19 8 6 / 8 7.

Per quantoriguarda le forniture totalistatunitensi di riso nel2016/17, il rapporto del di-partimento dell’Agr ic ol tu rastatunitense stima siano in

rialzo del 13% rispettoall’anno passato per un to-tale di 298,4 milioni di cwt.Attestandosi a 224 milioni

di cwt, le for-niture a granal u n g a n e l2016/17 si cal-cola siano il25% in piùnei confrontidell’anno pre-cedente e ilvolume più al-to in assoluto.

Al contrario, le forniture agrana medio piccola si sti-ma tocchino quota 72,5 mi-lioni di cwt (-13%) il volumepiù basso dal 2008/09.

Trend positivo anche per leimportazioni: attestandosi a24 milioni di cwt, le im-portazioni di riso statuniten-se nel 2016/17 si calcolaaumentino del 2% rispettoall’anno scorso, ma ancorain calo rispetto al recordtoccato nel 2014/15 di 24,7milioni di cwt. Quelle a gra-na lunga si valuta tocchino i20,5 milioni di cwt, 2,5% inpiù rispetto all’anno passa-to, mentre quelle a granapiccola dovrebbero restareinvariate a 3,5 milioni dicwt.

Segno positivo anche perl’utilizzo totale di riso sta-tunitense: nel 2016/17 si sti-

ma tocchi i 248 milioni dicwt, il 13% in più rispettoall’anno precedente e il se-condo volume più alto inassoluto. Attestandosi a135 milioni di cwt, l’u t i l i z zodomestico e residuo si cal-cola sia in rialzo del 12%. Inparticolare, l’utilizzo dome-stico e residuo a grana lun-ga si valuta possa toccare i105 milioni di cwt, il 19% inpiù rispetto all’anno passa-to e il secondo più alto inassoluto. Al contrario, quel-lo a grana medio piccola sistima sia in calo del 9% perun totale di 30 milioni dicwt.

In rialzo pure le espor-

tazioni di riso statunitense:si calcola tocchino nel2016/17 quota 113 milioni dicwt (+13%), il dato più altodal 2005/06.Questo valeper il riso agrana lungache si valutar a g g i u n g aquota 81 mi-lioni di cwt, il17% in più ri-spetto all’a n-no passato e,anche in questo caso, il da-to più alto dal 2005/06. Cre-scita del 13% anche per leesportazioni di riso a granamedio piccola: si stima, in-

fatti, che tocchino i 32 mi-lioni di cwt.

Per quanto riguarda lescorte finali degli Stati Uniti

per il 2016/17si calcola toc-chino i 50,4milioni di cwt,con un rialzodel 12% ri-spetto all’a n-no passato eil dato più altodal 1986/87.Le scorte fi-

nali a grana lunga dovreb-bero toccare i 38 milioni dicwt, quelle a grana mediopiccola, invece, i 10,5 mi-lioni di cwt.

.

Guyana, nuovi accordi col VenezuelaLa Guyana vuole intensificare

le esportazioni di riso nei Paesidell'America Latina, e in par-ticolare riavviare i rapporti con ilVenezuela, recuperando cosìquella fetta di mercato che ave-va perso. Secondo quanto ri-porta il sito stabroeknews.com,la nuova strategia potrebbe ave-re presto risvolti positivi. Il pre-sidente David Granger ha infattidichiarato che anche il Vene-zuela sarebbe interessato agli

scambi commerciali. In realtà,già lo scorso anno il Venezuelaha concluso un accordo perl'importazione di riso e risone.Secondo il ministro delle Fi-nanze Winston Jordan, comeriporta il sito jamaicaobser-ver.com, il Paese potrebbeavrebbe una crescita economi-ca, ma prima occorre un ri-pensamento delle attuali stra-tegie, soprattutto nel medio pe-riodo.

tStimata una resa media

di 7.618 poundsper acro, +2% sull’anno

passato e il secondopiù alto in assoluto

tIn rialzo pure le

esportazioni: si calcolatocchino quota 113milioni di cwt, il datopiù alto dal 2005/06

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Page 17: Il Risicoltore (Giugno 2016)

LO STATO DEL RISO GIUGNO 2016 17

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Myanmar, si punta a vendere oltre confineIl Myanmar calcola di esportare

quest’anno almeno 1,5 milioni ditonnellate di riso. Lo riporta il sitonationmultimedia.com. Secondoil Myanmar Rice Federation, nelmese di aprile, dalle esportazionidi riso il Myanmar ha guadagnato13 milioni di dollari. Tuttavia, lasiccità che ha colpito il Paese acausa di El Niño sta sollevandodiverse preoccupazioni.

L’anno scorso, quando il Myan-mar ha subito inondazioni che

hanno distrutto vaste aree di cam-pi coltivati a riso, sono stateesportate 1,4 tonnellate di riso,400mila tonnellate in meno ri-spetto al livello esportato nell'an-no fiscale 2014-15. Ben il 90% delriso del Myanmar è stato vendutoalla Cina.

Intanto il Paese punta sul mi-glioramento del sistema idrico.Come r iporta i l s ito mmti-mes.com, potenziare l'efficienzadi dighe e canali del Paese po-

trebbe più che raddoppiare la for-nitura di acqua nelle zone risicolee incrementare così le esporta-zioni di riso. «La quantità di risoesportato l'anno scorso - hannofatto sapere da l min isterodell’Agricoltura - è stata pari a 1,8milioni di tonnellate. Nonostantela costruzione e lo sviluppo di 500dighe negli ultimi 24 anni, ab-biamo però aumentato il nostrovolume delle esportazioni di risodi solo 0,3 milioni di tonnellate».

Area coltivata 7,030 6,900Scorte iniziali 372 572Produzione lavorato 12,600 12,200Produzione grezzo 19,688 19,063Importazioni 0 0Forniture totali 12,972 12,772Esportazioni 1,750 1,800Consumo e residuo 10,650 10,650Scorte finali 572 322Distribuzione totale 12,972 12,772

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: U FAS

2014/15 2015/16

2015/16, PRODUZIONE IN CALO

MERCATO ASIATICO Ha pianificato di vendere entro giugno 11,4 milioni di tonnellate di riso delle scorte e ottenere 2,8 bilioni di dollari

Le esportazioni thailandesi spaventano HanoiL’enorme lotto venduto influenzerebbe i prezzi del mercato mondiale verso il basso, con ricadute negative per il Vietnam

La Thailandia ha pianifi-cato di vendere entro giu-gno 11,4 milioni di tonnel-late di riso delle scorte eottenere 2,8 bilioni di dol-lari. Come riporta il sito viet-namnews.vn, si tratta delpiù grande quantitativo risomai venduto dal secondopiù grande esportatore diriso al mondo dopo l'India.Secondo Le Van Banh, di-rettore del Dipartimento de-dicato all’Agroaliment are,questa operazione potreb-be avere certamente un im-patto sul mercato mondialedel riso, condizionando siala domanda che l'offerta, ein particolare sul mercatodel riso del Vietnam. Gliesportatori di riso vietna-miti, riferisce il sito engli-sh.vietnamnet.vn, hannosottolineato che l’enormelotto venduto influenzereb-be i prezzi del mercatomondiale verso il basso,con ricadute negative per leesportazioni del Vietnam.Alcuni partner commerciali,intanto, avrebbero sospesole importazioni proprio acausa del bando della Thai-landia. Nguyen Thanh Long,direttore del Gao Viet Com-pany, ha confermato che iclienti che stavano trattan-do per l’acquisto del riso

hanno interrotto i negoziati.Si tratta di partner commer-ciali di Paesi asiatici, tra iquali Cina, Filippine e alcuniprovenienti dall’Africa. Se-c o n d o va r ianalisti, poi,anche se il ri-so thailande-se conserva-to nelle scor-te non è com-p e t i t i vo r i-spetto al risodel Vietnam,che ha qualitàsuperiore, legrandi vendite sarebberomolto gravi per l'esporta-

zione di riso vietnamita. Giàin passato, la Thailandia havenduto riso dalle sue scor-te, circa 1-2 milioni di ton-nellate, e la vendita ha avu-

to comunqueun impattosul Vietnam.Ma ora, conu n vo l u m e5-6 volte su-pe r i o re , l ec on se g ue nzes a r e b b e r omolto più pe-santi. Secon-do Huynh La

Nang, presidente del Viet-nam Food Association, in-vece, l'impatto del volumeesportato dalla Thailandianon sarebbe significativo,visto che il Paese ha giàfirmato nuovi contratti perle esportazioni di diversi lot-ti.

L'ondata di caldo e la succes-siva siccità in Asia potrebberofavorire la vendita delle scorte diriso thailandese finora rimaste ingiacenza. In effetti, come riportail sito thailand-business-ne-ws.com, nel 2011 la Thailandia èstata il più grande esportatoremondiale di riso, conquistandocirca il 30% del mercato globale.In quel periodo, però, il primo

ministro Yingluck Shinawatra haintrodotto un controverso siste-ma di sostegno agricolo in baseal quale il governo pagava agliagricoltori quasi il 50% in piùrispetto ai prezzi di mercato. L'i-dea partiva dal fatto che quasi il40% della forza lavoro della Thai-landia è impegnata nel settoreagricolo, e con quel sistema sisarebbe risollevato il reddito dei

risicoltori. Ma nel giro di dueanni, riferisce ancora il sito thai-land-business-news.com, quelprogramma di sovvenzione agri-cola si è trasformato in un di-sastro politico ed economico.Ora però i danni causati da ElNiño in gran parte della Cina, inIndia e nel Sud-Est asiatico po-trebbero favorire l’export thailan-dese.

L’ondata di caldo e la successiva siccitàpotrebbero facilitare la vendita delle scorte

tCina, Filippine e alcuni

Paesi dell’Africaavrebbero già interrotto

le trattativecon il Vietnam

per l’acquisto di riso

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Page 18: Il Risicoltore (Giugno 2016)

LO STATO DEL RISO18 GIUGNO 2 016

IL BILANCIO Una nuova tabella elaborata sulla scorta delle dichiarazioni Intrastat

Consegne in calo nell’UeSpicca l’arretramento delle consegne per il riso Lungo B, con un calo di quasi 30.000 t

IMPORT & EXPORT UECERTIFICATI RILASCIATI AL 24/5/2016

(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

Regno Unito 207.322

Francia 150.744

Paesi Bassi 110.561

Germania 74.552

Italia 70.458

Polonia 69.133

Spagna 51.564

Belgio 44.217

Portogallo 39.629

Rep. Ceca 26.457

Svezia 24.197

Altri Ue 70.988

TOTALE 939.822

Rotture di riso 242.003

Italia 86.426

Grecia 24.477

Spagna 21.091

Portogallo 14.438

Bulgaria 7.902

Regno Unito 5.047

Francia 3.893

Romania 1.499

Polonia 1.243

Rep. Ceca 1.174

Paesi Bassi 993

Altri Ue 3.516

TOTALE 171.699

- -

Paesi Import Paesi Export

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

Da questo mese si pro-pone la tabella delle con-segne italiane verso l’U n i o-ne europea, elaborata sullascorta delle dichiarazioniIntrastat che gli operatorisono tenuti a presentarecon cadenza mensile o tri-mestrale a seconda del vo-lume d’affari. Tecnicamen-te tali operazioni vengonodefinite come “c o n s e g n e”e non come “esport azioni”perché il prodotto vienemovimentato all’i n t er n od e l l ’ a r e a d o g a n a l edell‘Unione europea.

Anche se con un ritardodi tre mesi, i dati intrastatforniscono informazionipreziose sul mercatodell’Unione europea cheassorbe più del 50% delcollocamento italiano.

I dati evidenziano chenel primo semestre dellacampagna le consegne ri-sultavano in calo di circa25.000 tonnellate (-9%) ri-spetto allo stesso periododella campagna preceden-te. A livello di tipologie diprodotto, spicca l’a rr e t r a-mento delle consegne peril riso Lungo B, con un calodi quasi 30.000 tonnellate,mentre risultano in legge-ro aumento le altre tipo-logie.

Il dettaglio per Paese didestinazione mostra la for-te riduzione (-11.800 t) del-le consegne verso la Ger-mania che, tuttavia, man-tiene il ruolo di primo ac-quirente di riso provenien-te dall’Italia. Si rilevano calisignificativi anche versol’Ungheria (-6.000 t) e ilBelgio (-4.100 t), che com-prende anche il dato delLussemburgo, mentre ri-sultano in controtendenzale consegne verso il RegnoUnito (+4.400 t) e la Po-lonia (+2.300 t).

Per quanto riguardal’export vero e proprio sirileva che l’ultimo mese èstato caratterizzato da unaripresa dell’attività che hagarantito un flusso mediosettimanale di tutto rispet-to (circa 2.200 tonnellate);tuttavia, il confronto con lascorsa campagna eviden-zia un calo di 11.600 ton-nellate (-12%).

Sul lato dell’import ri-sulta un dato di 70.458tonnellate, base lavorato,sulla scorta dei titoli ri-lasciati dal Ministero delloSviluppo Economico, allequal i vanno aggiunte21.896 tonnellate, base la-vorato, importate come ri-sone, che portano a untotale di 92.354 tonnellate;il confronto con l’an no

scorso evidenzia un incre-mento di circa 43.000 ton-nellate (+88%).

Relativamente alle ven-dite di risone dei produt-tori, si rileva un calo di circa120.000 tonnellate (-10%)rispetto all’anno scorso.Un mese fa il confronto trale due campagne eviden-ziava una riduzione piùconsistente (-133.000 t).Tuttavia, tale recupero è daimputare a un rallentamen-to delle vendite dello scor-so anno: infatti, le tran-sazioni attuali hanno man-tenuto il trend dei due me-si precedenti, caratterizza-to da un volume mediosettimanale di circa 25.000

tonnellate. Dall’inizio dellacampagna è stato collo-cato il 74% della dispo-nibilità con punte dell’83%per i gruppi Arborio e Car-naroli, e con un minimo del50% per il gruppo Pada-no.

Le quotazioni non fannoaltro che confermare il qua-dro sopra rappresentato:infatti, in tutte le piazzeprevale il segno negativo;in controtendenza, la solaquotazione del Selenio cheè aumentata ovunquetranne che a Novara.

Unione europeaLe importazioni comu-

nitarie continuano a cor-

rere, soprattutto grazieall’incremento dell’importdai Paesi Meno Avanzati(PMA) di cui si è già parlatonelle pagine precedenti. Ilvolume complessivo si at-testa sulle 940.000 ton-nellate, base lavorato, conun incremento di circa10 5 . 0 0 0 t o n n e l l a t e( + 13 % ) .

Sul fronte dell’export siregistra un leggero miglio-ramento rispetto alla si-tuazione di un mese fa;tuttavia, il volume attuale,pari a quasi 172.000 ton-nellate, risulta in calo di20.000 tonnellate (-10%)rispetto alla scorsa cam-pagna.

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 24/5/2016Gruppi

varietaliDisponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibileRimanenze

TOTALE TONDO 405.993 320.337 78,90% 85.656Lido-Alpe 8.639 6.828 79,04% 1.811Padano-Argo 4.931 2.468 50,05% 2.463Vialone nano 28.389 19.154 67,47% 9.235Varie Medio 6.300 4.828 76,63% 1.472TOTALE MEDIO 48.259 33.278 68,96% 14.981Loto-Ariete 318.394 226.843 71,25% 91.551S. Andrea 68.115 37.537 55,11% 30.578Roma 63.071 43.906 69,61% 19.165Baldo 88.105 52.815 59,95% 35.290Arborio-Volano 96.466 80.514 83,46% 15.952Carnaroli 79.746 66.348 83,20% 13.398Varie Lungo A 79.377 48.422 61,00% 30.955TOTALE LUNGO A 793.274 556.385 70,14% 236.889TOTALE LUNGO B 262.382 205.655 78,38% 56.727TOTALE GENERALE 1.509.908 1.115.655 73,89% 394.253

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

CAMPAGNE PRECEDENTI

Tondo 372.958 333.770 89,49%

Medio 31.799 26.436 83,13%

Lungo A 620.596 521.745 84,07%

Lungo B 425.205 353.078 83,04%

TOTALE 1.450.558 1.235.029 85,14%

2014/2015 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Tondo 395.435 307.590 77,79%

Medio 26.797 22.602 84,35%

Lungo A 556.655 470.587 84,54%

Lungo B 493.847 346.213 70,11%

TOTALE 1.472.734 1.146.992 77,88%

2013/2014 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Tondo 394.346 302.667 76,75%

Medio 42.644 33.144 77,72%

Lungo A 778.241 569.562 73,19%

Lungo B 437.874 351.511 80,28%

TOTALE 1.653.105 1.256.884 76,03%

2012/2013 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Page 19: Il Risicoltore (Giugno 2016)

LO STATO DEL RISO GIUGNO 2016 19

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

Importazioni Italia Esportazioni Italia

BORSA DI NOVARA

Balilla-Centauro 290 320 280 310 280 310 270 300

Selenio 385 435 385 435 385 435 385 435

Lido-Flipper 235 260 225 250 225 250 225 250

Loto 265 305 255 295 255 295 250 285

Augusto 285 315 285 315 285 315 285 315

Dardo, Luna CL e similari 235 260 225 250 225 250 225 250

S. Andrea 275 305 265 295 265 295 260 290

Baldo 270 310 270 310 270 310 270 310

Roma 310 350 310 350 310 350 310 350

Arborio-Volano 730 770 730 770 730 770 710 750

Carnaroli 690 720 690 720 690 720 690 720

Thaibonnet-Gladio e sim. 275 295 270 290 270 290 265 285

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

2/5/2016Min Max

9/5/2016Min Max

16/5/2016Min Max

23/5/2016Min MaxRisoni

BORSA DI VERCELLI

Balilla, Centauro e similari 308 (1) 320 (1) 288 300 288 300 288 300

Sole CL 282 (1) 300 (1) 272 290 272 290 272 290

Selenio e similari 393 (1) 435 (1) 393 435 393 435 423 465

Tipo Ribe 242 (1) 260 (1) 232 250 232 250 237 255

Loto e similari 290 (1) 318 (1) 272 300 272 300 277 305

Augusto 330 (1) 338 (1) 330 338 330 338 330 338

S. Andrea e similari 273 (1) 308 (1) 253 288 253 288 253 288

Roma e similari 302 (1) 350 (1) 292 340 292 340 292 340

Baldo e similari 275 (1) 320 (1) 275 320 275 320 275 320

Arborio-Volano 730 (1) 770 (1) 730 770 730 770 710 750

Carnaroli e similari 680 (1) 720 (1) 680 720 680 720 680 720

Thaibonnet e similari 272 (1) 292 (1) 265 285 265 285 265 285

*Prezzo massimo riferito alla varietà Loto; **Prezzo massimo riferito alla varietà Roma *; (1) Nominale

3/5/2016Min Max

10/5/2016Min Max

17/5/2016Min Max

24/5/2016Min MaxRisoni

BORSA DI PAVIARisoni 4/5/2016

Min Max11/5/2016Min Max

18/5/2016Min Max

25/5/2016Min Max

Balilla (originario) 290 310 280 300 275 295 275 295

Selenio 392 432 400 440 400 440 N.Q. N.Q.

Lido-Flipper e sim. 230 255 230 255 230 255 230 255

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 395 425 390 420 390 420 390 420

S. Andrea 265 295 260 290 255 285 255 285

Loto e Nembo 255 295 250 290 240 280 240 280

Dardo-Luna CL e sim. 215 250 215 250 215 250 215 250

Augusto 300 330 300 330 300 330 300 330

Roma 340 370 340 370 340 370 320 350

Baldo 265 305 265 305 265 305 265 305

Arborio-Volano 735 765 735 765 720 750 680 710

Carnaroli 695 725 695 725 695 725 675 705

Thai.-Gladio e sim. 280 290 280 290 275 285 275 285

BORSA DI MORTARARisoni 6/5/2016

Min Max13/5/2016Min Max

20/5/2016Min Max

27/5/2016Min Max

Balilla 285 310 275 300 270 295 270 295

Selenio 380 430 385 435 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Flipper-Alpe-Lido 225 250 225 250 225 250 225 250

Vialone Nano 415 435 410 430 410 430 410 430

S. Andrea 265 295 260 290 260 290 260 290

Loto 270 295 260 285 255 280 255 280

Dardo-Luna CL e sim. 230 255 225 250 225 250 225 250

Augusto 305 335 305 335 305 335 305 335

Roma 320 340 320 340 320 340 320 340

Baldo 270 310 265 305 265 305 265 305

Arborio-Volano 740 770 740 770 720 750 690 720

Carnaroli 690 720 690 720 690 720 680 710

Thaibonnet 275 295 265 285 265 285 265 285

Altre indica 275 295 265 285 265 285 265 285

BORSA DI MILANOLavorati 3/5/2016

Min Max10/5/2016Min Max

17/5/2016Min Max

24/5/2016Min Max

Arborio-Volano 1580 1630 1580 1630 1580 1630 1490 1540

Roma 930 980 930 980 930 980 910 960

Baldo 840 890 840 890 840 890 840 890

Ribe 660 690 660 690 660 690 650 680

S. Andrea 830 880 830 880 830 880 800 850

Thaibonnet e sim. 630 670 630 670 630 670 630 670

Vialone Nano 1100 1150 1100 1150 1100 1150 1100 1150

Padano-Argo 870 920 870 920 870 920 870 920

Lido e similari 670 700 670 700 670 700 670 700

Originario comune 730 760 730 760 730 760 720 750

Carnaroli 1540 1620 1540 1620 1540 1620 1505 1585

Parboiled Ribe 760 790 760 790 760 790 750 780

Parboiled Thaib. 730 770 730 770 730 770 730 770

Parboiled Baldo 960 990 960 990 960 990 960 990

CONSEGNE DALL'ITALIA VERSO GLI ALTRI STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA

(Dati espressi in tonnellate base riso lavorato - Fonte: Istat)

15/16 (aggiornamento al 29/02/2016) 95.515 6.484 39.855 118.168 260.022

14/15 (aggiornamento al 28/02/2015) 94.690 5.341 37.588 147.731 285.350

Differenza 825 1.143 2.267 -29.563 -25.328

Differenza in % 0,87% 21,40% 6,03% -20,01% -8,88%

13/14 (aggiornamento al 28/02/2014) 83.538 6.113 39.662 135.568 264.881

Germania 55.224 67.035 -11.811

Francia 51.742 51.762 -20

Regno Unito 39.485 35.037 4.448

Belgio Lux 19.637 23.753 -4.116

Polonia 12.801 10.502 2.299

Paesi Bassi 12.418 13.179 -761

Rep. Ceca 10.989 13.395 -2.406

Ungheria 9.979 15.940 -5.961

Austria 9.486 9.987 -501

Slovacchia 8.903 9.665 -762

Paese didestinazione

Campagnacorrente

Campagnascorsa

Differenza

LE PRIME 10 DESTINAZIONI

TOTALETondo Medio Lungo-A Lungo-BCAMPAGNA

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