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IL TEATRO DI CARLO GOLDONI
Venezia nel Settecento: pubblico,
letteratura, spettacoloNel Settecento Venezia presenta le seguenti caratteristiche:
È UNO STATO INDIPENDENTE: continua a essere, come nel medioevo, uno
Stato indipendente all’interno della penisola italiana
VIVE UNA FASE DI DECLINO ECONOMICO: ha perso infatti parte della sua
antica potenza che si basava sui grandi traffici commerciali con l’Oriente (la
scoperta delle rotte oceaniche verso gli altri continenti ha danneggiato
economicamente sia Venezia che l’Italia in generale)
È UN IMPORTANTE CENTRO PER L’EDITORIA: è il più attivo centro editoriale
italiano e da essa si diffondono in tutta la Penisola i libri dei maggiori
illuministi europei
È UNO STATO CONSERVATORE GOVERNATO DAGLI ARISTOCRATICI:
nonostante la grande diffusione di libri, le idee degli illuministi non si
affermano a Venezia tanto da favorire l’introduzione di riforme politiche:
Venezia resta una repubblica aristocratica conservatrice e attaccata alle
proprie tradizioni politiche
È CONSIDERATA LA PATRIA DEL DIVERTIMENTO E DELLE FESTE: è considerata
la patria del carnevale, del divertimento, delle feste e delle avventure2
Venezia e il teatro
Grandissimo seguito e successo di pubblicoavevano a Venezia gli spettacoli teatrali. Infatti,mentre in altri luoghi d’Italia e d’Europa glispettacoli teatrali più importanti si svolgevanoper lo più all’interno dei teatri di corte ed eranorivolti ad un pubblico aristocratico, a Venezia ilpubblico era molto più ampio ed eterogeneo. Incittà c’erano ben sette teatri pubblici che sifacevano tra loro concorrenza cercando diaccaparrarsi gli attori e gli spettacoli migliori.Tutti andavano a teatro, parlavano di teatro eleggevano commenti e recensioni relative aglispettacoli teatrali. C’era insomma a Venezia unpubblico ampio ed esigente.
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I tipi di spettacolo più diffusi (1/2)
IL MELODRAMMA:
• Era un genere teatrale nato nel Seicento eche traeva origine dai tentativi del secoloprecedente di creare opere simili alle tragediedell’Antica Grecia
• Era caratterizzato dalla grande importanzadata alla musica e alle scenografie
• Gli attori ricorrevano alla recitazione e alcanto
• uno dei maggiori autori di questo genereteatrale fu l’italiano Pietro Metastasio (1698-1782)
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I tipi di spettacolo più diffusi (2/2)
LA COMMEDIA DELL’ARTE:
• Era un tipo rappresentazione nata in Italia nel XVIsecolo e molto diffusa fino alla metà del XVIIIsecolo
• Si basava molto sull’improvvisazione degli attori: iltesto, detto canovaccio, si limitava a descrivere glielementi base della trama e dell’ambientazione
• Inizialmente si svolgeva all’aperto con unascenografia fatta di pochi oggetti
• Prevedeva compagnie formate da dieci attori: 8uomini e 2 donne
• Era caratterizzata dalla presenza di alcunipersonaggi fissi (lemaschere)
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PulcinellaE’ la maschera napoletana più famosa.
Pulcinella è un servitore pigro e sempre affamato. E’ un grande opportunista, ma simpatico.
Il suo costume è bianco e composto da un camicione, un paio di pantaloni larghi e un cappello. Solo la sua maschera, la bauta, è nera.
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ArlecchinoE’ senza dubbio la mascherapiù famosa.
E’ furbo, bugiardo e sempreprotagonista di avventuredivertenti.
Ha un costume fatto ditriangoli di tessuto unitiinsieme, un cappello e unamaschera e ha sempre unbastone di legno perdifendere gli amici e punire inemici.
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Dottor BalanzoneE’ il grasso avvocatobolognese ; è vestito di nerodalla testa ai piedi come gliscienziati, i professori e gliavvocati di un tempo. Ha ungran pancione e un berrettoin testa.
Per fare impressioneinserisce nei suoi discorsidelle parole latine.
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ColombinaE’ una giovane serva, bella epiena di vita. ComeArlecchino è furba e aiuta lasua giovane padrona che hamolti problemi d’amore.Colombina è innamorata diArlecchino. Veste il costumedella popolana e, come tuttii personaggi femminili dellaCommedia dell’Arte, nonporta la maschera.
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Carlo Goldoni: la vita (1/3)• nacque a Venezia nel 1707 da famiglia borghese• il padre, Giulio, possedeva delle rendite nel Ducato di Modena, ma condusse una
vita avventurosa e disordinata (instabilità economica, irrequietezza esistenziale,continua ricerca di sistemazioni mai definitive in vari centri d’Italia)
• l’irrequietezza del padre influenzò molto il figlio Carlo che in tutta la sua vita oscillòtra la ricerca di stabilità e sicurezza e la ricerca di nuove strade, situazioni difficili,avventure
• studia prima a Perugia presso i Gesuiti (dove il padre aveva intrapreso la carriera dimedico)
• poi a Rimini presso i Domenicani• da Rimini fuggì con una compagnia di Comici fino a Chioggia. Scopre e cresce in lui la
passione per il teatro e scrive i suoi primi testi• continuò poi gli studi di giurisprudenza a Pavia• nel 1731 muore il padre: è costretto a farsi carico della famiglia; torna Venezia, si
laurea in legge a Padova e intraprende la carriera di avvocato ma continua a coltivarela passione per il teatro
• 1734: riceve l’incarico di scrivere testi per il teatro San Samuele di Venezia
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Carlo Goldoni: la vita (2/3)• All’inizio scrive soprattutto libretti per musica e tragicommedie (tragicommedia:
componimento teatrale nel quale a vicende gravi e dolorose proprie della tragediafanno contrasto, oltre che il lieto fine, spunti e procedimenti propri tradizionalmentedella commedia)
• 1736: matrimonio con Nicoletta Conio• 1738: scrive la sua prima vera commedia per il teatro San Samuele: Momolo
Cortesan. È ancora una commedia con copione a soggetto (canovaccio) ma la partedel protagonista (“pantalone”) è totalmente scritta
• 1742-45: scrive la sua prima commedia integralmente scritta: La donna di Garbo.Poco dopo è costretto a fuggire da Venezia a causa dei debiti
• Si sposta in varie città esercitando il mestiere di avvocato• 1748-1753: abbandona definitivamente il mestiere di avvocato, torna a Venezia e
scrive molte importanti commedie tra cui La bottega del caffè e La locandiera.Attraverso le sue commedie e attraverso la partecipazione al vivo dibattito sul teatroche si svolgeva a Venezia, propone la sua idea di riforma del teatro
• Diventato famoso in tutta Italia riceve complimenti e critiche. Molti non gradisconola sua riforma della commedia dell’arte
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Carlo Goldoni: la vita (3/3)• 1762: stanco delle critiche, accetta l’invito di recarsi a Parigi a dirigere la Comédie
Italienne: si trattava di una compagnia che a Parigi presentava spettacoli con attori diprofessione italiani, recitando soprattutto opere della commedia dell’arte in italiano.Accolto inizialmente con favore riceve poi delle critiche. Il pubblico francese, infatti,abituato alla commedia dell’arte tradizionale, non gradisce la sua riforma.
• 1765: è nominato maestro di italiano di corte nel palazzo di Versailles (il re, dal 1754,è Luigi XVI)
• 1769: ottiene una pensione di corte• 1784-1787: scrive la sua autobiografia in francese• 1789: scoppio della Rivoluzione francese• 1792: l’Assemblea legislativa sopprime le pensioni di corte• 1793: muore in miseria pochi giorni dopo la decapitazione di Luigi XVI
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Le ragioni del successo• Conoscenza del mondo del teatro
• Sensibilità per i gusti del pubblico
• La priorità del testo scritto su scenografie e musiche
• Rappresentazione della vita concreta
• Rapporto attivo con il pubblico
• Dal tipo fisso al personaggio problematico e reale
• Una lingua viva e comunicativa
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Le caratteristiche del teatro di Goldoni
Goldoni non soltanto trasformò la Commedia a
Soggetto o dell’Arte in Commedia di Carattere, ma,
soprattutto, stabilì uno stretto legame tra arte e vita,
avviando il teatro verso una strada nuova
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Le caratteristiche del teatro di GoldoniCon il termine commedia di carattere ci si riferisce al drastico mutamento operato da Carlo Goldoni rispetto alla
cosiddetta commedia dell’arte, in particolare all'abolizione dell'uso delle maschere e della recitazione a soggetto (o
recitazione all'improvviso) che la caratterizzavano.
Prima di Goldoni infatti, i personaggi che interpretavano le commedie non avevano un loro "carattere", una personalità
propria, ma si comportavano secondo schemi psicologici già precostituiti e immutabili, talmente stereotipati da poter
essere individuati e "catalogati" addirittura con delle maschere. Ciò era ben noto al pubblico fin dall'inizio della
rappresentazione e, prevedendo anche l'inevitabile lieto fine, l'interesse degli spettatori si concentrava sostanzialmente
sulla narrazione della vicenda e sul suo intricato evolversi tra equivoci, scambi di persona, peripezie d'ogni genere.
La "riforma" goldoniana consistette nel ridare dignità letteraria al lavoro teatrale sostenendo la centralità all'autore che,
con lui, divenne un vero e proprio commediografo e non più un marginale scrittore di soggetti o canovacci. Nelle sue
opere cominciò a tratteggiare personaggi "veri", provvisti cioè di profili psicologici diversificati e di comportamenti in
progressiva evoluzione nel corso dell'azione scenica. Per poterlo fare, tuttavia, divenne necessario scrivere per intero le
partiture delle commedie da rappresentare e non limitarsi solo a delineare trame sintetiche, come si era usato fino
allora, che invece lasciavano liberi gli attori (gli "artisti") di improvvisare a loro piacimento. In tal modo l'introduzione di
personaggi con un proprio "carattere" individuale, mutabile e non già omologato, comportò due inevitabili conseguenze:
da un lato l'inutilità delle "maschere", che ovviamente non consentivano alcuna "indagine" psicologica, e dall'altro, con
la scrittura completa delle parti, la rinuncia all'improvvisazione
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Le caratteristiche del teatro di Goldoni
Inizialmente, Goldoni non eliminò completamente le maschere,ma ne diminuì man mano l’importanza, concentrandol’attenzione sull’ambiente e sul carattere, attingendoispirazione alla vita quotidiana e presentando sulle scenesituazioni e personaggi vivi e reali.
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Le caratteristiche del teatro di Goldoni
Goldoni scrisse più di cento commedie, parte in italiano e parte in dialetto(qualcuna anche in francese).
Esse sono:
• Commedie d’Ambiente (che mettono, cioè in rilievo l’atmosfera, le voci, ipettegolezzi di una piazza, di un ridotto, di un caffè, di un porticciolo, di uncampiello)
• Commedie di Carattere (in cui è il personaggio a concentrarsi su di sé tuttal’attenzione, mentre azione e ambiente agiscono solo da sfondo).
Tra le prime ricordiamo :
•LA BOTTEGA DEL CAFFÈ
•IL CAMPIELLO
•IL VENTAGLIO
•LE BARUFFE CHIOZZOTTE
Tra le seconde :
•L’AVARO
•IL BURBERO BENEFICO
•LA LOCANDIERA
•I RUSTEGHI
•SIOR TODARO BRONTOLON 18
Le caratteristiche del teatro di Goldoni
Goldoni stesso affermò che il suo intento fu quello “di non guastare la natura” edi “non scostarsene mai”, volendo con questo significare la sua profondaaderenza alla realtà quotidiana, alla vita quale si svolgeva, davanti al suo sguardoattento, nelle vie e nelle piazze della sua Venezia.
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I personaggi nel teatro di GoldoniI suoi personaggi non sono tormentati da gravi problemi né si urtano in contrastiviolenti: sono visti e rappresentati con ilarità e col sorriso sulle labbra.
Goldoni li rappresenta intenti nella loro vita quotidiana, nei loro dissidi, nelle loromodeste passioni e nella loro superficialità.
Tra i personaggi figurano le seguenti categorie:
• BORGHESI: nelle prime commedie sono i personaggi centrali e rappresentano eroidel tutto positivi. In seguito li descrive nella loro superficiale ricerca di maggioriprofitti e nella loro smania di essere sempre più simili ai nobili
• NOBILI: sono caratterizzati dall’assenza di valori, da una vita parassitaria, da manieridicole e debiti. Solo poche volte compaiono figure di nobili positivi
• SERVI: sono rappresentati come intelligenti, provocatori, aggressivi. Spessorappresentano la critica al mito della Ragione caro ai borghesi
• POPOLANI: rappresentano la vitalità e la purezza incontaminata e, per questo, sonocontrapposti agli ipocriti e ormai contaminati borghesi
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Il linguaggio nel teatro di GoldoniIl linguaggio usato da Goldoni è pienamente coerente con le caratteristichedell’azione e dei personaggi. Scrisse lo stesso Goldoni:
“…essendo la commedia un’imitazione delle persone che parlano più di quelleche scrivono, mi sono servito del linguaggio più comune …”
Questo linguaggio, spesso, si è avvalso del dialetto. Attraverso il modo diparlare dei personaggi, quotidiano e comune, Goldoni intendeva rendere idialoghi leggeri e realistici.
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fine