imparare la musica con armonia
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Piccole regole di ArmoniaTRANSCRIPT
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Impa ra r e la m u si c a c on ar m onia
di A m br ogi o Riva tutti i dir itti s on o r i s e r var ti
pu b bli c at o s u L U L U. c o m 21/08/2011
w w w.a m br ogi o r iva. c o m
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Prefazione dell'autore
Lo studio dell'armonia viene normalmente considerato una "specializzazione",
lo stadio avanzato dei corsi musicali affrontato solo da gi suona uno strumento.
Io invece ritengo che lo studio dell'armonia aiuti a comprendere ed eseguire un
brano e vada quindi iniziato contemporaneamente allo studio dello strumento.
Secondo me l'armonia un linguaggio e come tale dovrebbe far parte dei corsi
scolastici fin dalle prime fasi, al pari dello studio e scrittura della patria lingua.
La mia ambizione quindi quella di proporre un diverso approccio alla musica:
- c' infatti chi inizia in modo tradizionale con lo studio del solfeggio
- chi non ha studiato musica ma l'ha imparata suonando uno strumento
- questo metodo invece intende partire proprio dalla scrittura musicale, inteso
come utilizzo di carta e penna, strumenti in questo periodo piuttosto dimenticati
Se la musica un linguaggio dobbiamo imparare a conoscerne le regole:
- le note sono come le lettere, gli elementi musicali di base indivisibili
- gli accordi sono le parole, la prima espressione di concetti astratti
- una frase musicale una sequenza di accordi che abbia un significato
- comporre una canzone equivale a scrivere un racconto
L'armonia non uno studio aggiuntivo ma consente al musicista la vera lettura
di una composizione, che va al di l della meccanica ripetizione di note a tempo.
Bach, Beethoven e Mozart erano grandi improvvisatori: molte delle musiche (sia
che siano state scritte "a tavolino" o con lo strumento) sono nate "giocando" su
accordi ed proprio la conoscenza e lo studio dell'armonia a darci la libert per
comprendere gli spunti di partenza e apprezzarne il loro sviluppo e articolazione.
Per ben assimilare i concetti il corso prevede un impegno modesto ma costante.
Le lezioni saranno intercalate a intervalli di almeno una settimana o comunque
secondo il vostro tempo a disposizione in quanto non sono previste scadenze.
Il corso, completamente gratuito, prevede, nei limiti di tempo a mia disposizione,
anche la correzione degli esercizi; in futuro sar possibile creare un archivio,
suddiviso per lezioni, liberamente scaricabile da chi ha gi svolto gli esercizi,
utile sia come approfondimento della lezione che come strumento di autoverifica.
Ringrazio Jumpingflash per avermi permesso di mettere a disposizione sul forum
HomestudioItalia questo corso e soprattutto gli allievi per i loro preziosi consigli
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Lezioni di armonia
Ho iniziato a studiare armonia con un manuale che in sole 70 pagine trattava in modo completo i temi pi importanti dell'armonia: era un testo per musicisti che si apprestano a dare l'esame di armonia complementare al conservatorio.
Questo mio corso, inaugurato nel gennaio 2010 sul forum HomeStudioItalia, invece dedicato a chiunque desideri avvicinarsi all'arte di accordare i suoni ed rivolto anche a chi non sa leggere gli spartiti ne conosce le note di un accordo.
Ho ascoltato musiche, anche orchestrali, composte meravigliosamente da musicisti senza alcuna conoscenza teorica: dovendo scegliere preferisco queste musiche a chi compone in maniera scolastica senza fantasia e originalit.
Tuttavia ritengo che la conoscenza dell'armonia sia utile per comprendere meglio quello che si sta facendo e consenta poi anche una maggiore libert di espressione: conoscere le regole consente anche di infrangerle, e permette di non sentirsi limitati o sminuiti rispetto a chi invece afferma di "conoscere la musica"
L'elemento caratterizzante di questo corso il fatto che per ogni lezione sono previsti esercizi da svolgere: verificando i compiti dei miei allievi ho constatato quanto infatti risulti difficile eseguire anche gli esercizi pi semplici e quanto sia importante per un corretto apprendimento avere l'insegnante per la correzione.
Non sufficiente leggere le nozioni ma affidatevi ad un insegnante od una scuola io, nei limiti di tempo disponibile, eseguo gratuitamente la correzioni dei compiti
In futuro, tempo permettendo, amplier il corso su 3 livelli di approfondimento:
- il corso base prevede lo studio degli abbellimenti e degli accordi di settima, nozioni di modulazione e esercizi nelle scale maggiori e minori fino a 3 # o b
- il corso medio prosegue con gli accordi di 9a/11a/13a e alterati, il pedale, primi accenni di composizione con esercizi in tutte le scale maggiori e minori
- nel corso avanzato ripropongo le 3 prove di esame del compimento inferiore di composizione (vecchio ordinamento): canto e basso dato nelle chiavi antiche e sviluppo di un tema (se possibile li far esaminare a insegnanti diplomati)
Al termine del corso, a chi lo chiede, invier per file un "certificato" (privo di alcun valore legale) da conservare a ricordo di questo tempo dedicato agli studi.
Se vi sono domande o suggerimenti inviatemi una email: [email protected]
Riva Ambrogio (Classic dei forum HomeStudioItalia e ItaliaRec)4
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CONOSCERE LE NOTE
Il corso vuole essere accessibile da tutti, per questo motivo gli esercizi potranno
essere scritti anche sulla sola chiave di violino, facilitando i chitarristi per i
quali potrebbe risultare impegnativo imparare a leggere gli spartiti per pf.
Ed rivolto anche a chi non sa leggere le note.
Se c' volont nel giro di una settimana possibile tranquillamente imparare a
conoscere le note per poi suonarle con il proprio strumento.
Consiglio di partire dalle prime 5 note della scala, leggendole in ordine casuale
poi ogni giorno aggiungete una nota a salire fino a raggiungere il DO sopra il
rigo e poi a scendere sino al SOL sotto il rigo, estensione sufficiente per il corso.
La figurazione ritmica (solfeggio) non ha importanza per il momento, infatti per
parecchie lezioni utilizzeremo esclusivamente note di 4/4, una per battuta.
Se qualche nozioni di base non vi chiara approfonditela con Wikipedia :
- scala temperata
- bemolli (b) e diesis (#)
- armonici naturali
- scale maggiori e minori
- intervalli musicali
- valori delle note e pause
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FOGLIO PER ESERCIZI
Ho predisposto fogli da stampare ed utilizzare per gli esercizi in due versioni:
quello tradizionale con doppio rigo per pf e una versione con unico rigo (chiave
di violino) per i chitarristi che sar anche utilizzato da tutti per le prime lezioni.
Per ogni lezione allegher poi degli esercizi guida.
A questa prima lezione allego il foglio per eseguire gli esercizi su unico rigo;
solo con lo studio degli accordi di settima sar allegato un foglio con doppio
rigo utile per eseguire gli esercizi da parte di chi suona il pianoforte mentre i
chitarristi potranno continuare ad utilizzare questo foglio nella sola chiave di sol
Naturalmente anche possibile scrivere gli esercizi su un quaderno di musica.
Nei libri tradizionali di armonia lo studio tipicamente eseguito "a 4 voci" ma
noi inizieremo con esercizi a 2 o 3 voci, affrontando successivamente il discorso
legato al basso con lo studio dei rivolti degli accordi.
Gli esercizi a 4 voci saranno introdotti con lo studio degli accordi di settima.
E' importante eseguire gli esercizi a mano (scrittura "a tavolino") per prendere
confidenza con la scrittura e lettura delle note, per seguire l'andamento melodico
delle parti e anche perch in definitiva l'armonia assomiglia per molti versi alla
matematica: una scienza "astratta" e richiede pratica per essere ben assimilata.
All'inizio le cose possono risultare pi difficili e noiose: cercher di rendere il
corso il pi agevole possibile limitando gli esercizi allo stretto necessario.
Anche per quanto riguarda le scale cominceremo nei primi esercizi con la sola
scala di DO maggiore, per affiancare successivamente le scale pi vicine (FA e
SOL) ed i relativi modi minori (LAm REm MIm)
Dopo avere scritto l'esercizio utile suonarlo con il proprio strumento (per i
chitarristi anche arpeggiandolo partendo sempre dalla note pi bassa a salire)
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GLI ACCORDI
Per avere un accordo definito sono necessari almeno tre suoni.
Negli esercizi si fa riferimento agli accordi costruiti sopra le note della scala.
Per la scala di DO (note DO RE MI FA SOL LA SI) abbiamo questi accordi:
Il numero romano sotto indicato rappresenta il grado (la nota) della scala;
quindi per la scala di DO maggiore si hanno i seguenti accordi:
I grado accordo di DO maggiore (note DO MI SOL)
II grado accordo di RE minore (note RE FA LA)
III grado accordo di MI minore (note MI SOL SI)
IV grado accordo di FA maggiore (note FA LA DO)
V grado accordo di SOL maggiore (note SOL SI RE)
VI grado accordo di LA minore (note LA DO MI)
VII grado accordo di SI diminuita (note SI RE FA)
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Gli intervalliNel movimento delle parti spesso occorre verificare gli intervalli tra due note. Abbiamo visto che i gradi corrispondono alle note appartenenti ad una scala.Gli intervalli hanno relazione diretta con i gradi della scala, ad esempio:- RE la 2a nota della scala di DO e (rispetto al DO) l'intervallo di 2a
- FA la 4a nota della scala di DO e (rispetto ad DO) l'intervallo di 4a
L'intervallo il numero di note dalla pi bassa alla pi alta, entrambe comprese .
Per contare l'intervallo tra due note partire quindi sempre dalla nota pi bassa:DO - FA un intervallo di 4a perch comprende 4 note (DO RE MI FA)MI - SI un intervallo di 5a perch comprende 5 note (MI FA SOL LA SI)FA - RE un intervallo di 6a perch comprende 6 note (FA SOL LA SI DO RE)SI - RE un intervallo di 3a perch comprende 3 note (SI DO RE)Vedremo che alcuni intervalli suonano differenti nella scala maggiore e minore.La scala minore e i relativi accordi saranno spiegati pi avanti e quindi per ora diamo la definizione degli intervalli in base al numero di semitoni tra le note. Alcuni intervalli sono chiamati "giusti" perch sono validi in entrambe le scale
intervallo = nr. semitoni2a minore = 1 semitono2a maggiore = 2 semitoni3a minore = 3 semitoni3a maggiore = 4 semitoni4a giusta = 5 semitoni
5a (giusta) = 7 semitoni6a minore = 8 semitoni6a maggiore = 9 semitoni7a minore = 10 semitoni7a maggiore = 11 semitoni8a giusta = 12 semitoni
Quindi dobbiamo contare i semitoni tra la nota pi bassa e quella pi alta, tenendo conto che tra MI-FA e SI-DO c' un solo semitono, tra le altre note due.
FA - RE un intervallo di 6a maggiore perch comprende 9 semitoniSI - RE un intervallo di 3a minore comprende 3 semitoni
Nel caso in cui il numero dei semitoni non corrisponde a quelli sopra indicati:- se l'intervallo 1 semitono in pi aumentato (se 2 pi che aumentato)- se l'intervallo 1 semitono in meno diminuito (se 2 pi che diminuito)
DO - FA# un intervallo di 4a aumentata perch comprende 6 semitoni (+1)
SOL# - RE un intervallo di 5a diminuita perch comprende 6 semitoni (-1)
SOLb - LA# un intervallo di 2a pi che aumentata con 4 semitoni (+2)
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Vincoli dell'armonia classica
L'armonia classica ha alcune regole da rispettare, in particolare:
- nelle melodie evitare intervalli aumentati, diminuiti, di 7a ed eccedenti l'ottava
(vedremo poi come in alcuni casi sono ammessi intervalli diminuiti a scendere)
- evitare il tritono (melodia con 4 note distanti un tono nella stessa direzione)
- occorre evitare errori di 5e e 8e parallele (vedere sotto maggiori dettagli)
I vincoli dell'armonia tradizionale hanno origini nell'esecuzione di parti vocali:
- gli intervalli melodici di 8a e quelli fino alla 6a risultano di facile intonazione
- sono esclusi intervalli diminuiti o eccedenti (il tritono una 4a eccedente)
- le 5e e 8e parallele suonano pi dure (le 5e) e vuote (le 8e)
Nei nostri esercizi rispetteremo questi vincoli, non solo per motivi scolastici:
- il divieto di 5e e 8e parallele porta a favorire il moto contrario delle parti
- i limiti nei movimenti melodici obbligano ad arricchire la melodia
- i vincoli inducono a ricercare diverse soluzioni e valutarne la migliore
Unisono e movimento delle parti
Dobbiamo pensare alle armonie come un insieme di melodie, ognuna assegnata
ad un musicista diverso, che canta o suona uno strumento; nel caso in cui due
persone suonano contemporaneamente la stessa nota questa viene detta unisono
Anche qui ci sono delle regole da rispettare nel movimento melodico delle parti:
da un unisono consentito tenere ferma una voce e muovere l'altra (es. 1)
come il cavallo a scacchi possibile saltare all'unisono su una nota (es. 2)
come negli scacchi un pedone non pu andare su una casella gi occupata
evitare l'unisono per avvicinamento (es. 3, il movimento contrario dell'es.1)
evitare l'unisono anche muovendosi con le parti nella stessa direzione (es. 4)
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Errori di 5a e 8a parallele
Negli esercizi alcuni allievi hanno realizzato questi collegamenti:
oppure
In questi esempi il movimento delle parti d errore di 5 a per moto retto :
nel 1 esempio abbiamo FA-DO (5a) e poi SOL-RE (5a) tra le 2 parti estreme
nel 2 esempio abbiamo DO-SOL (5a) e poi RE-LA (5a) tra le 2 parti inferiori
L'armonia classica vieta le 5e e le 8e tra qualunque parte
sia per moto retto
che per moto contrario
NB: moto retto se entrambe le note salgono o scendono, contrario se hanno direzioni diverse
E' importante chiarire bene il concetto degli errori di 5e e 8e parallele.
Ricordo che le nostre armonie sono la sovrapposizione di diverse melodie
Occorre prendere ogni melodia e confrontarla con le altre per assicurarsi che
non vi sia una sequenza di due 5e o due 8a sia per moto retto che contrario.
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Ad esempio consideriamo di dover analizzare questa sequenza di accordi:
Occorre fare queste verifiche (naturalmente senza trascriverle ma solo seguendo
sullo spartito le melodie ) da cui risultano evidenti gli errori di 5e e 8e parallele:
- nessun errore tra le due voci superiori:
- errori di 8e parallele tra le voci inferiori:
- errori di 5e parallele tra le voci estreme:
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1a LEZIONE
Dopo tutta questa premessa forse il caso di incominciare con gli esercizi, anche
perch forse le cose sembrano pi complicate a dirle che a farle :)
Ripeto che importante eseguire gli esercizi, a partire dai pi semplici: anche se
si ha gi studiato musica la pratica e un ripasso sono comunque utili.
I primi esercizi consistono nel concatenare tra loro accordi diversi.
Ad esempio abbiamo visto l'accordo di DO maggiore sul I grado (1a nota della
scala) e l'accordo di FA maggiore sul IV grado
Questi due accordi sono composti rispettivamente:
DO maggiore: note DO MI SOL
FA maggiore: note FA LA DO
Notiamo che i due accordi hanno in comune la nota DO
Concatenare tra loro gli accordi significa (almeno in questi primi esercizi)
limitare il pi possibile il movimento delle parti (le parti o voci sono il numero
delle note degli accordi)
La sequenza degli accordi di DO e FA quindi potr essere:
il DO rimane fermo e le note MI e il SOL salgono rispettivamente a FA e LA
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Il primo esercizio sar quindi da eseguire a 3 parti e consister nel concatenare gli accordi sopra le note (i gradi indicati con numero romano) della scala di DO
Esercizio guida:
E' importante comprendere il movimento delle parti: nello studio classico la
scrittura a 4 parti si riferisce a 4 cantanti (soprano contralto tenore e basso) che
eseguono melodie (successione di note) diverse.L'esercizio guida a 3 voci corrisponde quindi all'unione di queste 3 melodie:
Le linee melodiche sono come delle auto che procedono nella stessa direzione in
una superstrada a molte corsie e almeno
per ora devono essere evitati gli incroci
(la nota pi alta di quella del rigo sopra
o nota pi bassa di quello del rigo sotto)
Importante come scrivere gli esercizi1) non usate mai programmi per computer (sequencer, Finale o altri)2) abituatevi a scriverli a tavolino senza aiutarvi con il piano o chitarra3) quando li avete finiti importante suonarli con il vostro strumento per verificare il risultato e per fare pratica nella lettura dello spartito infatti il corso serve per imparare (a suonare) la musica con armonia
Esercizi da svolgere da scrivere su unico rigo come nell'esercizio guida: a) I - IV - V - I - III - II - V - VI b) I - II - V - VI - IV - II - VII - III c) IV - V - I - IV - II - IV - VI - V
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2a LEZIONE
Con questa lezione andiamo ad approfondire l'importanza di ogni nota
all'interno di un accordo: lo faremo eseguendo esercizi a 2 voci.
Nell'esercizio precedente a 3 voci abbiamo inserito tutte le note dell'accordo.
Con sole 2 voci a disposizione una nota dell'accordo deve essere scartata.
Abbiamo visto che l'accordo di DO composto da 3 note:
- il DO la fondamentale dell'accordo e non pu essere omessa
- il MI la 3a ed necessaria per definire l'accordo (maggiore o minore)
- il SOL la 5a dell'accordo ma non risulta indispensabile e sar omessa
In questi primi esercizi a 2 voci utilizzare sempre fondamentale e 3 a dell'accordo
Pi avanti vedremo come, per una migliore melodia, possibile raddoppiare la
fondamentale all'unisono o all'ottava oppure evitare di inserire la 3a dell'accordo
Per ora lo scopo di questi esercizi a 2 voci quello di abituarsi ad esprimere un
accordo limitandosi a suonare 2 sole note, per cui deve essere sempre tolta la 5a.
Esercizi 2a lezione
Esercizio guida
Esercizi da svolgere:
a) I - IV - V - VI - III - IV - V - I
b) I - III - V - VI - V - IV - VI - V
c) II - IV - V - I - II - VII - III - I
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3a LEZIONECon la terza lezione iniziamo a prendere confidenza con le tonalit vicine a
quelle di DO e che differiscono solo per la presenza di una alterazione in chiave.
Il movimento delle parti
Prima di svolgere gli esercizi occorre affrontare questo importante argomento.
Nel primo esercizio guida a 3 voci ho eseguito questi collegamenti:
Nella 1a lezione ho infatti ritenuto controproducente introdurre troppe nozioni.
Se andiamo ad analizzare il movimento delle parti vediamo che da FA a SOL
tutte le 3 voci salgono: muovere tutte le parti nella stessa direzione (sia a salire
che a scendere) per toglie interesse alla composizione e pu risultare "banale"
L'armonia classica sconsiglia il moto retto delle parti: almeno una voce deve
rimanere ferma (moto obliquo) o andare in direzione opposta (moto contrario)
Rispettare sin dai primi esercizi questi vincoli ci abitua a non dare niente per
scontato e ricercare comunque altre soluzioni oltre a fare pratica ed esercizio.
L'esercizio guida quindi dovrebbe essere modificato in questo modo:
Notare come nell'ultima battuta stata tolta la 5a e raddoppiata la fondamentale.
Lo stesso esercizio poteva essere eseguito anche in questo modo:
NB: Vedremo pi avanti che meglio far salire la sensibile (SI) alla tonica (DO)
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Questi sono gli accordi sulla scala di SOL maggiore:
Di fianco alla chiave di violino indicato il # (diesis) in corrispondenza del FA:tutte le note FA sono quindi alzate di un semitono e saranno suonate come FA#
Esercizi 3a lezione
Esercizio guida a 3 voci:
Ricordiamo in questi esercizi a 3 voci l'importanza del movimento delle parti:
far salire o scendere contemporaneamente le 3 voci banale e poco interessante
Almeno una nota deve rimanere legata oppure muoversi per moto contrario
ricorrendo (come negli esercizi a 2 voci) a raddoppi o inserendo note all'unisono
Esercizi da svolgere a 3 voci:
a) IV - V - VI - IV - II - III - VI - Vb) I - II - V - IV - VI - II - VII - IIIc) I - IV - V - VI - III - IV - V - I
Esercizio guida a 2 voci:
A due voci non si pu evitare di muovere entrambe le note nella stessa direzione:
in questo caso la difficolt sta nello scegliere, pur con i limiti che sono imposti,
la sequenza che dia una linea melodica il pi possibile interessante e piacevole.
Esercizi da svolgere a 2 voci:
a) I - IV - V - VI - III - IV - V - Ib) V - I - IV - VI - II - IV - VI - V
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4a LEZIONE
Vediamo gli accordi sulla scala di FA maggiore:
Di fianco alla chiave di violino indicato il b (bemolle) sul SI:
tutte le note SI sono quindi abbassate di un semitono e suonate come SIb
Esercizi 4a lezione
Esercizio guida a 2 voci:
Esercizi da svolgere a 2 voci:
a) VI - IV - V - VI - II - IV - V - I
b) IV - I - III - VI - V - IV - VI - V
Esercizio guida a 3 voci:
Esercizi da svolgere a 3 voci:
a) I - II - VI - IV - III - I - VI - V
b) I - IV - VII - III - VI - II - V - I
c) IV - II - V - IV - VI - II - VII - III
d) I - IV - V - VI - III - IV - V - I
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Tonica e sensibile
Prima di affrontare il modo minore approfondiamo il concetto di tonalit.
Come abbiamo visto gli accordi sono costruiti sopra le note della scala.
La tonalit trova il suo punto di equilibrio nella nota fondamentale della scala.
Nella scala di DO la nota DO fondamentale dell'accordo di DO la tonica
Suonando questa nota o accordo non vi tensione ( come se avessimo
fatto un viaggio e finalmente siamo arrivati a casa) e difatti tipicamente
l'accordo di tonica, I grado della scala, all'inizio e alla fine di un brano
In contrapposizione al senso di compiutezza della tonica troviamo la dinamicit
e la tensione dell'accordo di dominante sul V grado della scala.
Nel caso della tonalit di DO l'accordo
di dominante il SOL maggiore che
tende a "risolvere" nell'accordo di DO.
Abbiamo varie similitudini per raffigurare il rapporto tra tonica e dominante:- nel camminare: il piede sollevato (dominante) che si appoggia (tonica)- nello sport: il calcio dell'attaccante (dominante) e l'auspicato gol (tonica)- nello studio: l'applicazione (dominante) e l'esito dell'interrogazione (tonica)
Molte canzoni (pensiamo ad esempio ad alcuni Valzer) sono costruite sulla
semplice alternanza degli accordi di SOL e DO (dominante e tonica)
Andiamo ad analizzare gli accordi per vedere da cosa deriva questa dinamicit:
- il SOL inferiore rimane immobile e non giustifica tutta questa tensione- anche il RE che si muove verso il MI non sembra avere una grande influenza- mentre invece proprio il SI che sale al DO il protagonista di questa scena
La 3a dell'accordo di dominante (in questo caso il SI) chiamata sensibile
NB: vedremo in seguito che l'altro movimento importante la discesa del FA (nell'accordo di SOL7) che "risolve" sul MI (3a dell'accordo di DO)
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5a LEZIONE
Tutta la premessa che stata fatta precedentemente servita per spiegare il
perch nel modo minore la 7a nota della scala viene alzata di un semitono.
La scala di LA minore non ha alterazioni: la scala "relativa" di DO maggiore,
Il "sapore" della scala minore differente da quello della scala maggiore
contribuendo ad aumentare i colori a disposizione sulla tavolozza dei suoni.
Nel sistema tonale per necessario riproporre il rapporto tra sensibile e tonica:
il SOL che sale al LA (scala di LA minore) un intervallo di 1 tono che non ha la
stessa attrazione del SI verso il DO (intervallo di un semitono) in DO maggiore.
Per questo motivo, soprattutto nella scala ascendente, la nota SOL viene alzata
di un semitono a SOL# (sensibile) distante un semitono dalla nota LA (tonica)
In questo momento non interessa approfondire il discorso sulle scale minori,
basti sapere che esiste la scala minore armonica (con il SOL# sia a salire che a
scendere) e quella melodica pi "musicale" (altera solo a salire il FA# e il SOL#)
Negli accordi costruiti sulla scala di LA minore:
- l'accordo sul IV grado sar sempre in minore (RE minore)
- l'accordo sul V grado sar sempre in maggiore (MI)
- l'accordo sul VII grado differente a seconda dell'accordo successivo, es:
SOL# dim se va a LA min (I grado), SOL maggiore se va a DO (III grado)
Abbiamo in precedenza parlato degli intervalli ammessi: nella tonalit minore la
presenza della sensibile crea molti vincoli nel movimento delle parti per evitare
intervalli aumentati a salire (in La minore es. DO-SOL#, RE-SOL#, FA-SOL#) e
intervalli diminuiti a scendere (in LA minore es.: DO-SOL#, RE-SOL#, FA-SOL#)
Gli intervalli aumentati sono sempre vietati, invece gli intervalli diminuiti sono
ammessi se si scende sulla sensibile che poi sale alla tonica (es. FA-SOL#-LA)
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Esercizi 5a lezione
Negli esercizi relativi agli accordi costruiti sulle note della scala di LA minore
utilizzeremo questi accordi (con * sono evidenziati gli accordi con note alterate)
L'accordo sul VII grado pu essere diverso ed anche a discrezione dell'allievo
la scelta di uno o l'altro accordo: verificare suonando le note con lo strumento.
Nelle melodie sulla scala minore evitare questi intervalli difficili da intonare:
- 2a eccedente (es. nella scala di LA minore tra la nota FA e la sensibile SOL#)
- 4a eccedente (es. nella scala di LA minore tra la nota RE e la sensibile SOL#)
- 5a eccedente (es. nella scala di LA minore tra la nota DO e la sensibile SOL#)
Sono invece ammessi intervalli di 4a e 5a diminuita (ed eventualmente anche 7a)
discendenti quando la seconda nota la sensibile che sale alla tonica, sempre
per la grande forza che ha questo passaggio e la direzione contrapposta a salire.
non
ma
Pi avanti vedremo come ovviare al problema inserendo note di abbellimento o
alzando la nota sul IV grado (es. da FA a FA#) ma per ora rispettiamo la regola.
E' necessario esercitarsi sugli accordi delle scale minori come abbiamo gi fatto
per gli accordi sulla scala maggiore, iniziamo con esercizi a 3 voci.
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Esercizio guida a 3 voci:
Esercizi da svolgere (a 3 voci):a) IV - V - I - IV - II - IV - VI - Vb) I - IV - V - I - III - II - V - VIc) I - IV - V - VI - III - I - V - Id) V - I - IV - VI - II - V - VI - I
NB: come nell'esercizio guida possibile, per un migliore movimento melodico delle parti, raddoppiare all'ottava o all'unisono (vedi es. sotto) la fondamentale oppure anche la 3a dell'accordo, ad esclusione per ora della sensibile (nota SOL#)
Concludiamo questa lezione sul modo minore con gli esercizi a 2 voci.
Esercizio guida:
Esercizi da svolgere (a 2 voci):a) I - IV - III - VI - II - IV - V - VIb) I - II - V - VI - IV - II - VII - III
L'ultimo esercizio poteva anche essere eseguito con parti suonate all'unisono:
dobbiamo pensare alle armonie come un insieme di melodie, ognuna assegnata a
una diversa persona, che canta o suona uno strumento (ad es. un flauto); quindi
pu accadere che vi siano note coincidenti, scritte appaiate e suonate all'unisono
NB: negli esercizi a 2 voci l'unisono tende a "svuotare" l'armonia per cui almeno
all'inizio verificare con attenzione o utilizzarlo solo nella prima o ultima battuta.
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6a LEZIONE
Come abbiamo fatto per il modo maggiore anche per il modo minore prendiamo
confidenza con le tonalit vicine, che differiscono dalla tonalit di LA minore per
la presenza di una sola alterazione: iniziamo con la scala di MI minore (scala
relativa di SOL maggiore) che ha in chiave un # (i FA vanno suonati FA#)
Accordi sulla scala di MI minore:
A partire da questi esercizi daremo maggiore libert di scelta al fine di ottenere,
all'interno dei limiti che ci sono imposti, melodie il pi possibile musicali.
Realizzare questi esercizi parte a 2 e parte a 3 voci: come se a 2 cantanti se ne
aggiunga un terzo o in un coro a 3 voci un cantante abbia finito la parte;
Eseguire un solo passaggio da 2 a 3 voci o viceversa un solo passaggio da 3 a 2.
NB: la sensibile (RE#) sempre preferibile farla risolvere sulla tonica (MI)
Evitare intervalli aumentati a salire (es. DO-RE#) utilizzando piuttosto intervalli
diminuiti a scendere soprattutto quando la 2a nota la sensibile (es. LA-RE#)
Esercizio guida:
NB: gli intervalli di 8a nelle prime due battute non danno errore di 8e parallele
perch non vi movimento delle note che potrebbero anche essere suonate legate
Esercizi 6a lezione
Esercizi da svolgere inserendo a vostra scelta il cambio da 3 a 2 voci o da 2 a 3.
Utilizzare il cambio del numero delle voci anche per risolvere passaggi difficili.
a) IV - VII - I - VI - V - IV - VI - V
b) IV - V - VI - II - V - I - IV - V
c) I - II - V - IV - VI - II - V - I
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7a LEZIONE
Concludiamo gli esercizi sul modo minore con la scala di RE minore.
E' la scala relativa della scala di FA maggiore e come questa ha in chiave un b (tutti i SI saranno suonati come SIb)
Gli accordi sulla scala di RE minore:
Esercizi 7a lezione
Come negli esercizi precedenti saranno utilizzati sia accordi a 2 che a 3 voci
sempre eseguendo un solo cambio (da 2 a 3 voci o viceversa da 3 a 2 voci)
Esercizio guida:
Esercizi da svolgere:
a) I - II - V - IV - VI - II - VII - I
b) V - I - IV - VII - III - I - IV - V
c) II - V - VI - II - V - I - VI - V
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8a LEZIONE
Con questa lezione iniziamo a vedere cosa sostiene i nostri accordi: il basso.
Che sia eseguito dalla mano sinistra (per il pianista) o da un altro strumento (in
un complesso rock) la parte del basso fondamentale per definire l'armonia.
Quante volte ci capitato di sentire in una canzone qualcosa che "non andava"
e spesso questa impressione coincideva con la parte suonate dal bassista ?
Perch il basso ha la funzione di sostenere gli accordi che sono suonati sopra.
E una parte di basso ben definita, che identifica un chiaro giro di accordi, pu
"salvare" anche gli eventuali sbagli e incertezze eseguite dagli altri strumentisti.
Vedremo pi avanti il "pedale di basso" che in pratica una nota ribattuta
(generalmente sulla dominante o tonica nell'armonia classica) sopra la quale
pu essere suonata una sequenza di accordi, anche dissonanti o molto lontani
dalla tonalit di partenza: il basso a tenere ferma l'intera struttura armonica
come nelle strutture architettoniche sono le fondamenta a sostenere un edificio.
Negli esercizi eseguiti fin qui potrebbe sembrare che la parte del basso sia stata
trascurata, visto che nell'armonia scolastica viene subito affrontata eseguendo
esercizi a 4 voci (su 2 righi) con la parte inferiore attribuita proprio al basso.
Il nostro approccio stato diverso, per cercare di coinvolgere anche altri
musicisti (ad esempio chi suona la chitarra) in un percorso meno "rigido":
abbiamo cominciato a prendere confidenza con la scrittura degli accordi e il
movimento delle parti e ora siamo pronti ad affrontare il discorso relativo al basso.
In particolare cominceremo a trattare il discorso relativo ai rivolti del basso cio
all'importanza di scegliere opportunamente nei nostri esercizi e nelle nostre
composizioni quale nota dell'accordo attribuire nella parte del basso (melodia
inferiore), scelta che strettamente dipendente dalla linea melodica.
Infatti gi suonare le sole linee melodiche inferiore (basso) e superiore (canto)
deve dare un senso compiuto dell'armonia e racchiudere in se l'intero brano.
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I rivolti degli accordi
Torniamo ad analizzare l'accordo sul I grado della scala di DO maggiore
L'accordo composto da queste note:
DO (che la fondamentale dell'accordo)
MI (che la 3a dell'accordo)
SOL (che la 5a dell'accordo)
Negli esercizi che abbiamo svolto ognuna di queste note si trovata, a turno,
nella parte inferiore senza che gli sia stata attribuita una valenza particolare.
Se consideriamo invece che sia un bassista ad aggiungere al nostro accordo una
di queste note vedremo che l'effetto risulta molto differente:
nel caso del DO si avr una sensazione di stabilit e pienezza
nel caso del MI una sensazione di sostegno ma anche di movimento
nel caso del SOL una sensazione di sospensione e attesa
Diciamo subito che una soluzione non migliore di un'altra e dipende dal
contesto, dalla sequenza degli accordi e che l'uso delle varie possibilit che
abbiamo a disposizione contribuisce alla variet e bellezza di una composizione.
Come nella armonia classica definiamo i seguenti casi:
stato fondamentale quando al basso vi la nota che d il nome dell'accordo
stato di primo rivolto nel caso in cui al basso abbiamo la 3a dell'accordo
stato di secondo rivolto il caso in cui al basso abbiamo la 5a dell'accordo
Vediamo lo stato degli accordi di DO maggiore e la relativa indicazione:
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L'indicazione dello stato di rivolto indica l'intervallo tra basso e fondamentale:
nel 1 rivolto l'intervallo tra il MI al basso e la fondamentale DO di 6a: I6
nel 2 rivolto l'intervallo tra il SOL al basso e la fondamentale DO di 4a: I4
Nello svolgimento degli esercizi l'importante comunque sapere che con I6 deve essere eseguito l'accordo sul I grado della scala allo stato di 1 rivolto: con la 3a nota dell'accordo al basso (ovvero la nota una 6a sotto la fondamentale)Con I4 va scritto l'accordo sul I grado allo stato di 2 rivolto: con la 5a nota dell'accordo al basso (ovvero la nota che si trova una 4a sotto la fondamentale)
NB: Nei manuali di armonia anzich I6 indicato e anzich I4 (questa notazione pi estesa indica gli intervalli rispetto al basso di tutte le
note dell'accordo anzich specificare il solo intervallo con la fondamentale)
Avvertenze sull'utilizzo del secondo rivoltoMentre gli accordi allo stato fondamentale e al I rivolto si possono usare senza particolari vincoli occorre fare attenzione nell'utilizzo del II rivoltoIl basso nel II rivolto deve essere in qualche modo "giustificato" perch la nota pi "debole" e, abbiamo visto, meno "indispensabile" dell'accordo: bisogna motivare perch ad es. su un DO basso suoniamo l'accordo di FA
Le principali motivazioni che ne giustificano l'utilizzo sono queste:
1) sul V grado seguito dall'accordo allo stato fondamentale (dominante) che costituisce la "cadenza perfetta" per risolvere sul I grado (tonica) questo per la forza degli accordi e la posizione strategica del V grado esempio in DO maggiore: esempio in LA minore:
2) nel caso in cui il basso all'interno di una linea melodica ascendente o
discendente evitando di inserire 2 accordi consecutivi al II rivolto
perch lo stesso accordo al II rivolto viene considerato "di passaggio"
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3) per analogia a quanto detto al punto 2 l'accordo al II rivolto si pu
dare anche sulla stessa nota della battuta precedente con l'avvertenza
di muovere il basso poi per grado e prestando una maggiore attenzione
al risultato dato che questa 3a soluzione generalmente la meno valida
NB: Queste le concatenazioni sicuramente corrette nell'esecuzione dei compiti,
poi naturalmente le soluzioni particolari saranno valutate di volta in volta.
Il programma delle prossime lezioniArrivato a questo punto del corso mi sono chiesto se gi il caso, con il basso, di
cominciare a far svolgere gli esercizi su un solo rigo (es. per chitarristi) e su due
righi (es. per pianisti), ma per ora preferisco continuare con un unico rigo.
Dovremo usare una estensione maggiore dal MI sotto il rigo sino al SOL acuto:
Gli esercizi a 4 voci saranno introdotti solo con lo studio degli accordi di 7a e
quindi per ora continueremo con esercizi a 2 e 3 voci utilizzando esercizi misti
(a 2 e 3 voci) non solo con scopo creativo ma anche per limitare l'estensione.
Cosa cambia quindi negli esercizi che continueremo a svolgere ?
E' diversa la consapevolezza e l'attenzione che dedichiamo alla linea melodica
del basso che ha ora un'importanza pari a quella del canto (melodia superiore)
NB: per una migliore ascolto possibile suonare la parte del basso un' 8a sotto.
Saranno sempre di questo tipo gli esercizi ?
Dopo questo studio sui rivolti e prima delle lezioni sugli accordi di settima si
sfrutteranno le nozioni acquisite per scegliere quali accordi attribuire ad una
linea di basso dato e per armonizzare a nostro piacere una melodia (canto dato)
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Esercizi 8a lezione
Come gi detto continueremo a svolgere gli esercizi su unico rigo; questi primi
esercizi serviranno come ripasso delle scale maggiori che abbiamo gi studiato:
scala di DO maggiore
scala di SOL maggiore (con il FA # in chiave)
scala di FA maggiore (con il SI b in chiave)
NB: per gli accordi sui gradi delle scale fare riferimento alle lezioni precedenti.
In considerazione dei maggiori vincoli con il basso dato consentito, in alcuni
passaggi di difficile realizzazione, muovere tutte le 3 note nella stessa direzione.
Esercizio guida a 3 voci nella scala di DO maggiore:
Lo stesso esercizio guida nella scala di FA maggiore:
Esercizio guida nella scala di SOL maggiore:
Esercizi a 3 voci ognuno in scala di: DO maggiore, SOL maggiore, FA maggiore
a) I - II6 - V - I6 - IV6 - I4 - V - I
b) V - I6 - IV6 - VII - III6 - VI - IV6 - V
NB: notare come negli esercizi guida ho ricercato soluzioni alternative, anche
non propriamente scolastiche come il raddoppio del MI (sensibile) nella
battuta 5 dell'es. in FA, anzich semplicemente trasportare tutti gli accordi.
In genere per fare attenzione al raddoppio della 3a negli accordi maggiori
che pu risultare pi dura e in particolare al raddoppio della sensibile.
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9a LEZIONE
Proseguiremo per alcune lezioni con esercizi sui rivolti e per prendere
confidenza con le scale maggiori e minori che hanno 2 alterazioni in chiave.
Si richiede un certo impegno che per sar certamente ripagato in esperienza.
D'altronde canzoni suonate in chiave di SI (per i #) e Mib non sono infrequenti,
quindi approfitteremo dei vari argomenti del corso per introdurre nuove scale;
ci consente una maggiore libert espressiva e la variet stimola l'ispirazione.
Comunque anche gli esercizi di questa 9a lezione sono ripassi delle scale minori
scala di LA minore (senza alterazioni in chiave)
scala di RE minore (con il Sib in chiave)
scala di MI minore (con il FA# in chiave)
Esercizio guida nella scala di LA minore:
Stesso esercizio nella scala di RE minore:
Esercizio guida nella scala di MI minore:
Esercizi a 3 voci da scrivere in queste scale: LA minore, RE minore, MI minore
a) II - V6 - I - VI6 - IV6 - I4 - V - I
b) V6 - I - IV6 - VII - III6 - VI - IV6 - V
NB: ricordarsi che l'accordo sul VII grado pu essere eseguito in due modi.
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10a LEZIONE
Come anticipato nella lezione precedente prendiamo confidenza con le scale con
due alterazioni in chiave, scale con le quali proseguiamo gli esercizi sui rivolti.
Iniziamo con la scala di RE maggiore che ha due # in chiave: il FA# e DO#
Accordi sulla scala di RE maggiore:
NB: tutte le note FA e DO saranno quindi suonate come FA# e DO#
Esercizio guida a 3 voci:
Esercizi da eseguire a 3 voci:
a) II6 - V - I6 - VI6 - IV6 - I4 - V - VI6
b) V - I - IV6 - VII - III - VI6 - IV6 - V
Esercizio guida misto a 2 e 3 voci:
Esercizi da svolgere a 2 e 3 voci con un solo cambio (da 2 a 3 o da 3 a 2 voci):
a) I6 - II6 - V - I6 - IV - VI - II6 - V
b) V - VI - IV6 - VII - VI6 - V - IV6 - V6
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11a LEZIONE
Proseguiamo con l'atra scala maggiore: la scala di Sib maggiore.
Questa scala ha due b in chiave: il SIb e il MIb
Accordi sulla scala di Sib maggiore:
NB: tutte le note SI e MI saranno quindi suonate come SIb e MIb
Esercizio guida a 3 voci:
Esercizi da svolgere a 3 voci:
a) II - V6 - I - VI6 - IV6 - I4 - V - I
b) V - VI6 - IV6 - VII - VI6 - V - IV6 - V6
Esercizio guida misto a 2 e 3 voci:
Esercizi da scrivere a 2 e 3 voci con un solo cambio (da 2 a 3 o da 3 a 2 voci):
a) IV6 - II6 - V - VI - IV - II6 - V - I6
b) V - VI - IV6 - III - II6 - V - I6 - V6
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12a LEZIONE
Dopo le scale maggiori dobbiamo affrontare le scale minori.
La scala relativa di RE maggiore quella di SI minore sempre con due #
Anche qui tutte le note FA e DO saranno suonate come FA# e DO#
Per il VII grado proponiamo come al solito due possibili accordi.
Accordi sulla scala di SI minore:
Esercizio guida a 3 voci:
Esercizi da scrivere a 3 voci:
a) II6 - V - I6 - VI6 - IV6 - I4 - V - VI6
b) V - I - IV6 - VII - III - VI6 - IV6 - V
Esercizio guida misto a 2 e 3 voci:
Esercizi da svolgere a 2 e 3 voci con un solo cambio (da 2 a 3 o da 3 a 2 voci):
a) I6 - II6 - V - I6 - IV - VI - II6 - V
b) V - VI - IV6 - VII - VI6 - V - IV6 - V6
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13a LEZIONE
Terminiamo questa sequenza di nuove scale con l'ultima scala minore.
La scala di SOL minore la relativa della scala di SIb maggiore e come questa
ha in chiave 2 bemolle: tutti i SI ed i MI vanno suonati abbassati di un semitono.
Accordi sulla scala di SOL minore:
Esercizio guida a 3 voci:
Esercizi da eseguire a 3 voci:
a) II - V6 - I - VI6 - IV6 - I4 - V - I
b) V - IV6 - VII - VI6 - VII6 - I6 - V6 - I
NB: fare sempre attenzione alla doppia scelta di accordi sul VII grado
Esercizio guida misto a 2 e 3 voci:
Esercizi da svolgere a 2 e 3 voci con un solo cambio (da 2 a 3 o da 3 a 2 voci):
a) IV6 - II6 - V - VI - IV - II6 - V - I6
b) V - VI - IV6 - III - II6 - I4 - V - I
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14a LEZIONEDopo queste lezioni iniziali possiamo finalmente affrontare un nuovo argomento
che ci consente una maggiore libert espressiva: l'armonizzazione un canto dato.
Questa una delle lezioni pi impegnative per cui affrontatela con tutta calma :)
Sopra una melodia, per ora molto rigida (nello stile dei corali di J.S. Bach dato
che per un po di lezioni utilizzeremo sempre una sola nota per battuta al fine di
agevolare chi non pratico di solfeggio), sar l'allievo a scegliere quale accordo
utilizzare, indicando il relativo grado della scala con l'eventuale rivolto al basso.
Occorre dire che una melodia in genere sottintende un certo giro di accordi che
suonano pi giusti di altri: la linea melodica di Let it be pu certamente
essere armonizzata in modo originale e sperimentale ma non c' dubbio che
quelli originali calzano meglio; questo per anticipare che mi permetto di dare
suggerimenti o valutazioni sulle scelte che effettuerete e anche per dire che
comunque fate bene a ricercare una vostra personalit sin da questi primi
esercizi: io non ho certamente la chiave di tutte le soluzioni e potrei sbagliarmi.
Prima di addentrarci in questi nuovi esercizi occorre per andare un poco pi
nel dettaglio delle scelte di quello che normalmente definito giro armonico
L'ARMONIA TONALECome al solito per gli esempi facciamo riferimento alla scala di DO maggiore.
Abbiamo gi visto parlando dell'importanza della sensibile (la nota sul VII
grado della scala) come questa sia attratta verso la tonica (I grado) e come a
questa attrazione tra le due note corrisponda la sensazione di movimento dallo
stato dinamico dell'accordo di dominante sul V grado (di cui la sensibile la
3a) verso l'accordo di tonica che invece lo stato di quiete ed equilibrio tonale.
Con questo discorso per abbiamo parlato di soli due accordi sui 7 della scala.
Gruppo di dominanteDiciamo subito che l'accordo sul VII grado molto simile a quello sul V grado
avendo in comune la sensibile e contiene il FA che tende a scendere verso il MI
L'accordo sul VII grado si pu quindi attribuire al gruppo di dominante
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Gruppo di tonica
Negli esercizi che abbiamo svolto abbiamo usato spesso il collegamento V VI
Questa sequenza di accordi chiamata anche cadenza di inganno in quanto
dopo l'accordo sul V grado (dominante) ci si aspetta l'accordo sul I (tonica) e
quindi questa risoluzione una sorpresa o se vogliamo una specie di inganno
D'altronde i due accordi (I e VI grado) hanno due note in comune (tra cui la
stessa tonica) e viceversa l'accordo sul VI grado non ha alcuna nota in comune
con gli accordi che costituiscono il gruppo di dominante (V e VII grado)
Queste considerazioni ci fanno capire che l'accordo sul VI grado pu in qualche
modo sostituire l'accordo sul I grado e fa quindi parte del gruppo di tonica
Gruppo di sottodominante
Il mondo non bianco o nero e anche nella musica (per fortuna) esiste il colore!
Parlando della forza di attrazione tra dominante e tonica (V e I grado) ho gi
detto come utilizzando questi due soli accordi sono state costruite intere canzoni.
Per la variet quello che ricerchiamo e per abbellire una composizione oltre
alla tonica e dominante abbiamo un'altra scelta: il gruppo di sottodominante
Come dice il nome stesso si tratta del IV grado (sotto la dominante V grado)
Se analizziamo l'accordo di FA maggiore sul IV grado vediamo che ha note in
comune con entrambi i gruppi di tonica e dominante e in particolare contiene:
la nota DO (5a dell'accordo) fa parte dell'accordo di tonica ed statica
la nota FA gi vista nell'accordo sul VII grado, dinamica che tende a MI
Quindi l'accordo di sottodominante contiene al proprio interno elementi sia di
movimento che di staticit e non si pu assimilare a nessuno degli altri gruppi.
In particolare la sottodominante (nota FA) pu risolvere verso diversi accordi:
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L'accordo sul II grado simile a quello sul IV e anch'esso fa parte del gruppo di sottodominante: la mancanza della tonica e la presenza della nota RE lo avvicina di pi agli accordi di dominante e infatti nelle composizioni l'accordo sul II grado della scala precede spesso gli accordi del gruppo di dominante:
Abbiamo quindi tre gruppi di accordi: gruppo di tonica I e VI grado (DO maggiore e LA minore) gruppo di sottodominante IV e II grado (FA maggiore e RE minore) gruppo di dominante V e VII grado (SOL maggiore e SI diminuita)
L'accordo di mediante
Dobbiamo ora decidere come definire l'accordo di MI- sul III grado (mediante)Questo accordo molto particolare perch contiene 2 note sia dell'accordo di DO (gruppo di tonica) che dell'accordo di SOL (gruppo di dominante) compresa la sensibile: la presenza della mediante MI che bilancia in qualche modo il dinamismo della sensibile verso la tonica e d all'accordo un proprio equilibrio.L'accordo sul III grado si presta quindi a collegamenti con questi accordi:
Per questa sua posizione intermedia tra i due gruppi principali di tonica e di dominante l'accordo sul III grado pu essere definito mediante e non si pu attribuire specificatamente all'uno o all'altro gruppo; l'accordo sul III grado non ha poi alcun suono in comune con gli accordi del gruppo di sottodominante.Per questi motivi l'accordo sul III grado non pu essere attribuito a nessuno dei tre gruppi che abbiamo gi studiato e sar considerato come un accordo jolly da utilizzare come ulteriore possibilit espressiva e avente un sua caratteristica.Per le sue caratteristiche l'accordo di mediante particolarmente indicato per armonizzare la nota SI quando scende al LA (in pratica la sensibile discendente) anzich l'accordo di dominante che per sua natura tende a far salire il SI al DO.
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I rapporti tra i gruppi di tonica, sottodominante e dominante
La considerazione da cui partire che un accordo del gruppo di dominante
(tensione) tende a risolvere verso un accordo del gruppo di tonica (equilibrio)
Volendo mettere in sequenza i tre gruppi non abbiamo altra scelta che mettere il
gruppo di sottodominante dopo quello di tonica e prima di quello di dominante.
TONICA > SOTTODOMINANTE > DOMINANTE > TONICA
Il fatto che questa successione di accordi funzioni dimostrato anche dal
successo di numerose canzoni composte su quello che definito il giro di DO:
Anche da questa sequenza evidente la successione dei tre gruppi di accordi:
I collegamenti dell'accordo sul III grado con i tre gruppi sono ambigui:
in genere sono consentiti collegamenti con i gruppi di tonica e dominante
ottima la successione III-IV grado del gruppo di sottodominante
sono vietate le successioni IV-III, II-III e III-II considerate deboli
I collegamenti deboliSono cos definite le successioni che indeboliscono il senso di attrazione tonale:
Anche se in futuro useremo queste sequenza (ad esempio nella musica modale)
per ora importante riconoscere la loro diversit e peculiarit evitando di
utilizzarle negli esercizi (a meno di fare particolare attenzione con uso di rivolti)
Anche la sequenza V-IV grado pu essere giustificata in funzione del risultato.
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Le cadenze
Il fatto che la successione degli accordi del gruppo di Tonica Sottodominante e
Dominante sia quella scolasticamente preferibile e pi corretta non significa che
sia quella da utilizzare sempre nell'armonizzazione degli esercizi di canto dato.
Per degli esempi sulla sequenza di accordi analizziamo le cadenze, cio quegli
accordi, inseriti di solito anche al termine di una composizione, che servono per
affermare definitivamente la tonalit e per dare un senso conclusivo ad un brano
La cadenza pi completa e nell'armonia tradizionale definita cadenza composta
ripropone proprio la sequenza dei gruppi di Tonica Sottodominante e Dominante
cadenza composta o completa:
se viene omesso l'accordo di sottodominante abbiamo la cadenza perfetta:
cadenza perfetta:
se viene omesso l'accordo di dominante abbiamo la cadenza plagale:
cadenza plagale:
l'ultimo accordo di tonica sul I grado pu essere:
mancante e si ha la cadenza sospesa:
o diverso per la cadenza d'inganno:
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Successioni vietateLo studio delle cadenze ha messo in evidenza che dal gruppo di sottodominante
non sempre si deve passare al gruppo di dominante ma ad es. (vedi cadenza
plagale) possibile ritornare a un accordo del gruppo di tonica (I VI grado)
Inoltre l'accordo di mediante pu essere giocato in un ardito V - III grado.
La successione scolasticamente vietata (ma spesso usata ad es. nel blues)
tornare dal gruppo di dominante su un accordo del gruppo di sottodominante.
Anche qui per ci sono eccezioni usando ad esempio l'accordo di passaggio:
Questo per dire che l'ascolto e il gusto musicale devono essere la nostra guida e,
pur rispettando per ora il divieto di passare da un accordo del gruppo di
dominante ad uno del gruppo di sottodominante (con l'eccezione sopra indicata)
non bisogna essere troppo rigidi nel seguire esclusivamente le regole scolastiche.
Inizio e conclusione degli eserciziPer semplicit i nostri esercizi sono limitati a 8 battute e spesso sono iniziati con
accordi diversi dal I grado e terminati senza rispettare le regole delle cadenze
perch lo scopo dei primi compiti era legato alla concatenazione degli accordi.
Con questi nuovi esercizi di canto e basso dato invece lo scopo quello di dare,
pur nel limite delle 8 battute, una frase melodica di senso compiuto che affermi
in modo indiscutibile la tonalit ed esprima una sequenza di accordi ben definiti.
Per questo motivo, in linea di massima, rispetteremo queste regole:
inizio sul I grado (o eccezionalmente su uno dei gradi principali: IV e V)
termine sul I grado oppure sul V grado (come cadenza sospesa)
il primo e ultimo accordo saranno, di norma, allo stato fondamentale
Eventuali eccezioni sono consentite e la valutazione in base al risultato, in
alcuni casi (ad es. per sviluppare una melodia o armonia interessante) si pu
immaginare che idealmente il brano continui e sia stato fermato all'8a battuta.
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Esercizi 14a lezioneL'esercizio prevede l'armonizzazione di una melodia scritta nella voce superiore
(quella pi in evidenza e facilmente riconoscibile), realizzando le altre due voci
inferiori, indicando il grado degli accordi e l'eventuale stato di rivolto del basso.
Privilegiare la sequenza: accordi del gruppo tonica, sottodominante e dominante
Evitare la sincope di armonia cio la ripetizione dello stesso accordo che toglie
movimento e interesse: ogni battuta deve essere su un grado diverso della scala.
Esercizio guida: melodia
Esercizio guida: realizzazione
Notare la sensibile del SI dim che risolve sul DO solo dopo lo scambio nella
parte inferiore con l'accordo di SOL (entrambi accordi del gruppo di dominante)
NB: nell'esercizio mi sono trovato a ripetere la sequenza di accordi SOLDO
(3-4 e 7-8 battuta) con le stesse identiche note, cosa che ho cercato di evitare ma
a cui sono stato costretto dalla melodia: questo per dimostrare che in alcuni casi
sono necessari dei compromessi e si deve adottare la soluzione meno peggio
Esercizi da svolgere (nelle scale maggiori di DO, SOL, FA, RE, SIb)
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15a LEZIONE
Dopo l'impegnativa 14a lezione ci rilassiamo con degli esercizi pi semplici.
Questi esercizi mostrano l'altra faccia degli esercizi di canto dato: nell'esercizio
precedente da una melodia abbiamo ricavato l'armonia e in particolare il basso.
Adesso invece da una parte di basso (voce inferiore) dobbiamo comporre una
melodia superiore (che possibilmente abbia un senso) e la parte intermedia.
Anche in questi esercizi dobbiamo stabilire noi gli accordi, su quale grado della
scala e se la nota al basso la fondamentale dell'accordo o uno stato di rivolto.
Anticipo che questi esercizi (canto e basso dato) ci terranno impegnati anche per
le prossime due lezioni in modo da esercitarsi anche nelle scale minori mentre
dalla lezione 18 cominceremo ad affrontare finalmente lo studio delle settime.
Esercizio guida: basso dato
Esercizio guida: realizzazione
Esercizi da svolgere (nelle scale maggiori)
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16a LEZIONE
Ci siamo gi esercitati nell'armonizzazione di una melodia nelle scale maggiori e
con questa lezione gli esercizi di canto dato saranno svolti nelle scale minori.
Anche nella scala minore abbiamo gruppi di tonica, sottodominante e dominante
ed valido quanto detto per il maggiore compresa la particolarit del III grado
Per la scelta degli accordi privilegiando quindi questa sequenza, ma tenendo
soprattutto conto del risultato, verificando il risultato con il proprio strumento.
Esercizio guida: melodia (la stessa utilizzata nell'esercizio guida in maggiore)
NB: vedere com' differente il risultato rispetto alla realizzazione in DO maggiore.
Esercizio guida: realizzazione
Esercizi da svolgere (nelle scale minori di LA-, MI-, RE-, SI-, SOL-)
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17a LEZIONE
In questa lezione eseguiremo esercizi di basso dato con esercizi nelle scale
minori gi studiate: LA minore, RE minore, MI minore, SOL minore e SI minore
Oltre a scegliere l'armonizzazione della melodia specificando se la nota al basso
indica la fondamentale dell'accordo o rappresenta uno stato di rivolto, occorre
ricordarsi di fare attenzione alla scelta dell'accordo da utilizzare sul VII grado.
Con questi esercizi terminiamo questa prima serie di esercizi di canto e basso
dato e dalla prossima lezione inizieremo con lo studio degli accordi di settima.
Esercizio guida: basso dato
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Esercizio guida: realizzazione
Esercizi da svolgere (nelle scale minori di LA-, MI-, RE-, SI-, SOL-):
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18a LEZIONEAggiungendo una nota alle triadi sui gradi della scala si hanno gli accordi di 7a
La settima non va a modificare le caratteristiche dell'accordo quanto piuttosto
ad arricchirne il suono: soprattutto oggi importante fare una ricerca armonica.
Per catalogare gli accordi di settima vediamo le due scale maggiore e minore:
Nella scala minore preferibile non inserire la settima sulla tonica (I grado):
l'accordo di 7a minore che si otterrebbe infatti inserisce un senso di movimento e
affievolisce quella sensazione di completezza che l'accordo di tonica deve dare.
Dall'elenco degli accordi sopra indicati le settime si possono classificare:
settima di dominante (come dice il nome sul V grado della scala): 7
settima minore (II-III-VI grado scala maggiore e IV scala minore): -7
settima semidiminuita (VII grado scala maggiore e II minore): -7(5b)
settima maggiore: (I-IV maggiore, III-VI minore): 7+ (opp. MAJ7)
settima diminuita (sull'accordo diminuito VII grado scala minore): 7 Per prima cosa diciamo che, a differenza della sensibile, la 7 a tende a scendere :
significativo il fatto che la nota SI dell'accordo di DO7+ tende verso la nota LA.
E' buona cosa preparare la settima facendo in modo che la nota della 7a sia
parte dell'accordo precedente, questo in origine aiutava l'esecuzione nei cori.
Come gi detto e come si pu verificare suonando gli accordi, aggiungere la 7a
non modifica gli equilibri tra i gruppi di tonica, sottodominante e dominante e
sono sempre valide le considerazioni gi fatte sui concatenamenti degli accordi;
occorre fare solo attenzione all'accordo sul I grado (tonica) dove, specialmente
alla fine e nella scala minore, va evitata la 7a che toglie il senso di conclusione.
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Il circolo delle quinte e le progressioni
Il circolo delle quinte un buon esempio di successione di accordi di settima ed
chiamato in questo modo perch gli accordi sono a intervalli di 5a discendente.
NB: questi collegamenti possono servire di esempio nell'esecuzione degli esercizi
Nel modo maggiore:
Nel modo minore:
Cogliamo gli esempi del circolo delle 5e per dare la definizione di progressione.
In una composizione musicale vi deve essere un insieme di ripetizione e novit:
- la ripetizione serve per dare uniformit e facilita l'apprendimento di un brano
- il nuovo rappresenta da sempre il futuro e il cambiamento contro la monotonia
La progressione rappresenta l'unione di questi due elementi in quanto consiste
nella ripetizione di una parte di melodia o sequenza di accordi trasportata in una
tonalit diversa o comunque in un contesto differente da quello di partenza.
Nel circolo delle 5e la progressione la ripetizione di una frase di due accordi:
DO7+ e FA7+ ; SI7(5b) e MI7 ; LA7 e RE7 ; SOL7 e DO
ma pu essere anche considerata la ripetizione di una frase di quattro accordi:
DO7+ e FA7+ e SI7(5b) e MI7 ; LA7 e RE7 e SOL7 e DO
questo per spiegare che la nostra interpretazione a dare significati differenti.
Vedremo pi avanti con le modulazioni come la ripetizione di accordi pu essere
ancora pi simile (con stessi intervalli e specie di 7e) trasportando ad esempio
tutti gli accordi un tono sopra o sotto, come pure per le melodie che possono
essere simili o completamente identiche in quanto trasportate in un'altra tonalit
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Esercizi 18a lezione
Nell'esempio del circolo delle quinte abbiamo utilizzato ancora esercizi a 3 voci
togliendo una nota dell'accordo (la meno significativa in quanto 5a dell'accordo)
Per scrivere gli accordi di 7 a da questa lezione per ci eserciteremo con le 4 voci
Difatti la scrittura a 4 voci quella normalmente usata nei manuali di armonia.
Inoltre a questo punto giusto consentire a chi suona il pianoforte l'uso di due
righi mentre altri (es. i chitarristi) possono continuare ad usare un unico rigo.
Allego l'elenco delle note per chi intende imparare ed utilizzare il rigo di basso:
Quindi gli esercizi guida saranno scritti in entrambe le versioni mentre i compiti,
a scelta dell'allievo, saranno scritti, sempre a 4 voci, su un unico o doppio rigo.
Gli esercizi di questa lezione sono da eseguire nelle scale maggiori che abbiamo
gi studiato inserendo, quando possibile, accordi di 7 a : la nota deve stare ferma
nella stessa posizione nel successivo accordo oppure scendere alla nota inferiore
Inoltre nella realizzazione scrivere se il basso in stato fondamentale o di rivolto
La settima pu essere anche al basso: vedi esempio esercizio guida con sigla V 2
A differenza del II rivolto che va usato con attenzione (per evitare di indebolire
il senso tonale) l'impiego della 7a al basso caratterizza in modo deciso il giro
armonico per la dissonanza tra la settima al basso e la fondamentale (intervallo
di 2a) e in alcuni casi anche tra la settima e la 3a dell'accordo (4a aumentata):
queste dissonanze creano tensione e determinano la necessit di muovere le parti
Naturalmente, oltre a preparare la 7a al basso (la nota deve quindi appartenere
alla stessa linea melodica nell'accordo precedente) occorre verificare che
scendendo (o stando ferma) costituisca un basso valido per l'accordo successivo,
NB: le dissonanze nell'accordo di 7a sono presenti anche nelle altre posizioni ma nel caso in cui la settima che si trova al basso questa tensione viene maggiormente amplificata per l'importanza che riveste proprio la parte del basso
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Avvertenza sulla risoluzione della 7a
Dato che che la 7a tende a scendere occorre dare risalto a questo passaggio, per
questo motivo evitare di fare sentire un'altra voce che scende a distanza di 8 a
NB: Questa norma "legata" al divieto di raggiungere l'unisono per moto retto
ed evidenzia l'errore di 8e nascoste (normalmente ammesse in questo corso)
Esercizio guida: I - IV - V - I - III - IV - V - I
Realizzazione su unico rigo:
La stessa realizzazione su due righi:
Esercizi sulle 7e da svolgere nelle scale maggiori che abbiamo gi studiato:
Nel caso in cui si utilizza il doppio rigo scrivere sempre due voci su ogni rigo
Scegliere i rivolti e inserire dove possibile gli accordi di 7a ricordandosi che la
nota deve gi trovarsi in quella posizione e scendere per grado o restare ferma
DO: I - II - V - I - IV - I - V - ISOL: IV - II - V - VI - III - VII - I - VRE: I - IV - VII - I - IV - I - V - IFA: V - I - IV - VII - I - VI - IV - VSIb: I - VI - V - VI - IV - II - V - I
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19a LEZIONE
Come nostra consuetudine dedichiamo questa seconda lezione sulle settime alla
stesura di esercizi nelle scale minori gi studiate, per approfondire e fare pratica
In questa lezione diamo la possibilit, a discrezione dell'allievo, di eseguire
alcuni degli esercizi nella versione "mista" (a 3-4 voci anzich tutto a 4 voci)
Le nuove difficolt introdotte (le 7e e le 4 voci) infatti richiedono pi attenzione
per evitare errori di 5e e 8e parallele e non eseguire intervalli vietati nelle parti.
Tenete presente che mentre a 3 voci i controlli sono 3 (tra la 1a e 2a voce, tra la 1a
e la 3a e tra la 2a e la 3a) a 4 voci sono 6 (1a-2a. 1a-3a, 1a-4a, 2a-3a, 2a-4a, 3a-4a)
L'esercizio guida sempre svolto su unico e doppio rigo, in questo caso un
esercizio svolto proprio con parte mista con un unico cambio (da 3 a 4 voci)
Esercizio guida: I - VI - II - V - I - IV - VII - I
Esercizio guida su unico rigo in versione mista a 3 e 4 voci
La stessa realizzazione a 4 voci su doppio rigo:
Esercizi da svolgere nelle scale minori: LA, MI, RE, SI e SOL
LA- I - IV - V - VI - II - V - VII - I
MI- V - I - IV - VII - III - VI - II - V
RE- I - II - VI - IV - III - I - IV - V
SI- I - IV - VII - III - VI - II - V - I
SOL- IV - II - V - I - VI - II - VII - V
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20a LEZIONE
Approfittiamo degli esercizi sugli accordi di settima per studiare nuove tonalit.
In questo caso si tratta delle scale che hanno tre alterazioni in chiave:
scala di LA maggiore con 3 diesis: il FA#, il DO# e il SOL# scala di Mib maggiore con 3 bemolle: il Sib, il Mib e il Lab scala di FA# minore con 3 diesis: il FA#, il DO# e il SOL# scala di DO minore con 3 bemolle: il Sib, il Mib e il LabL'impegno che viene richiesto dallo studio di nuove tonalit ripagato da una
maggiore confidenza con la scrittura musicale: si pu dire che impratichirsi con
tonalit lontane dalla scala di DO ci render poi pi facile eseguire altre scale.
Inoltre scrivere in tonalit diverse pu dare spunti ed aiutare nella composizione
Con questa lezione iniziamo con la scala di LA maggiore
Gli accordi realizzati sui gradi della scala sono gi con l'accordo di settima.
Esercizio guida: I - IV - VI - VII - V - VI - IV - I
lo stesso su due righi:
Esercizi da svolgere a 4 voci:
a) I - II - V - I - IV - II - V - Ib) V - VI - IV - VII - III - IV - V - I
c) IV - VI - III - V - VI - IV - V - I
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21a LEZIONE
In questa lezione studieremo la scala di MIb maggiore
Questa scala ha 3 bemolli in chiave: il SIb, il MIb e il LAb
Accordi di settima sulla scala di MIb maggiore:
Esercizio guida: II - V - I - IV - VII - VI - IV - V
su doppio rigo:
Esercizi da svolgere:
a) II - IV - V - VI - V - I - VII - VI
b) V - I - IV - VII - III - I - VI - V
c) I - VI - III - V - VI - IV - V - I
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22a LEZIONEIniziamo con le scale minori, in questo caso gli accordi di 7a in FA# minore
E' la scala relativa di LA maggiore e quindi ha 3 # in chiave: FA#, DO#, SOL#
Sul I grado della scala minore va evitata la 7a, in suo luogo vedremo che pu
essere utilizzata la 9a, nell'esercizio guida anticipo questo tipo di realizzazione.
Lo stesso esercizio su doppio rigo:
Negli esercizi occorre rispettare le regole scolastiche che sono utili per fare
pratica e sviluppare una certa sicurezza nel movimento delle parti, poi in futuro
ognuno realizzer le proprie composizioni guardando soprattutto il risultato,
come ad es. in questa variante che contiene intervalli vietati e 7e non preparate.
Esercizi da svolgere:
a) I - II - V - I - IV - II - V - Ib) V - VI - IV - VII - III - IV - V - Ic) I - IV - V - VII - I - II - IV - V
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23a LEZIONE
Terminiamo questa serie con la scala di DO minore (relativa di Mib maggiore)
La scala di DO minore ha 3 bemolli in chiave: il Sib, il Mib e il Lab
Accordi di settima sulla scala di DO minore:
Esercizio guida: I - V - VI - VII - III - IV - VII - I
svolto su doppio rigo:
Esercizi da svolgere:
a) I - IV - V - VI - IV - II - VII - VI
b) V - I - IV - VII - III - I - IV - V
c) I - II - IV - V - I - VI - III - VII
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24a LEZIONE
Prima di terminare lo studio delle settime con esercizi di canto e basso dato
affrontiamo un argomento nuovo e molto interessante: le note di passaggio
La premessa di queste lezioni quella di fare apprendere l'armonia (e lo studio
della musica in genere) anche a chi partisse da zero senza alcuna nozione.
Per questo motivo stiamo apprendendo le scale in ordine di difficolt e abbiamo
sempre eseguito esercizi con una sola nota per misura; lo studio delle note di
passaggio l'occasione per ampliare le nostre competenze a due note per misura
Le note di passaggio fanno parte degli abbellimenti: in effetti queste note non
modificano l'armonia (e quanto finora studiato rimane assolutamente valido) ma
si limitano a riempire dei buchi tra note che fanno parte degli accordi; come
se anzich salire le scale a due gradini per volta ci limitiamo ad un solo gradino.
Per queste prime lezioni ci limitiamo a inserire note di passaggio solo negli
intervalli di terza tra due note: in questo caso anzich una nota unica (intero)
nella stessa battuta sono indicate due note con la stanghetta durata 2/4 (met)
NB: nell'esecuzione le note intere durano 2 battiti, quelle con la stanghetta 1 solo
Le note di passaggio possono essere anche doppie, triple o quadruple con effetti
interessanti sul risultato armonico, ad es. accordi di passaggio anche dissonanti
Come in tutte le cose importante per avere buon gusto ed evitare gli eccessi:
inserire troppe note di passaggio invece di migliorare la composizione pu avere
l'effetto contrario, appesantendola e rendendo noiosa o meno chiara l'armonia.
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Esercizi 24a lezione
Gli esercizi di questa lezione consistono nell'armonizzazione di una melodia
(canto dato) da eseguire nelle scale maggiori gi studiate utilizzando tutte le
nozioni finora acquisite: rivolti al basso, accordi di settima e note di passaggio.
La melodia stessa contiene alcune note di passaggio, riconoscibili perch nella
misura sono presenti 2 note, la prima delle quali (in battere) parte dell'accordo
Occorre evitare 5 e o 8 e parallele : ad esempio il concatenamento MI-DO SOL-RE
contiene delle 5 e nascoste (normalmente tollerate) cos chiamate perch proprio
l'inserimento della nota di passaggio determina un errore di 5e parallele (vietate)
ammesso vietato
Esercizio guida: melodia
Esercizio guida: realizzazione su unico rigo
Questa realizzazione ci consente di ricordare i vincoli sulla condotta delle parti:
da un unisono consentito tenere ferma una voce e muovere l'altra (es. 1)
come il cavallo a scacchi possibile saltare all'unisono su una nota (es. 2)
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evitare invece l'unisono per avvicinamento (il movimento contrario dell'es.1)
come negli scacchi un pedone non pu andare su una casella occupata (es. 3)
evitare l'unisono anche muovendosi con le parti nella stessa direzione (es. 4)
Nelle misure 6-7 mi sono trovato a commettere l'errore indicato nell'esempio 3:
in questo caso la realizzazione su doppio rigo consente di risolvere il problema.
Esercizio guida eseguito su doppio rigo:
Esercizi da svolgere lezione 24
Canto dato da svolgere nelle scale maggiori di SOL, RE, LA
NB: inserire accordi di 7a e note di passaggio senza errori di 5e e 8e parallele.
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25a LEZIONE
Sempre nelle scale maggiori gi studiate dovranno essere eseguiti questi esercizi
di basso dato: sulla melodia (da trasportare una o due ottave sotto in chiave di
basso per chi utilizza il doppio rigo) del basso dovr essere realizzata l'armonia
oltre a specificare se la nota costituisce la fondamentale o il rivolto dell'accordo.
Dove l'armonia lo consente andranno utilizzati accordi di 7a e note di passaggio
Esercizio guida: basso dato
Esercizio guida: realizzazione su unico rigo
La stessa realizzazione su doppio rigo:
Esercizi di basso dato con accordi di 7a da eseguire in scala di FA, SIb, Mib
NB: Ricordarsi negli esercizi di indicare sempre l'eventuale stato di rivolto:
I6 (3a dell'accordo al basso) I4 (con la 5a al basso) I2 (se la 7a al basso)
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26a LEZIONE
Come consuetudine gli esercizi svolti nelle scale maggiori saranno ripetuti nelle
relative scale minori che abbiamo imparato: LA RE MI SOL SI FA# DO
Approfittiamo di questi nuovi esercizi per introdurre lo studio delle note ribattute
Le note ribattute servono a dare interesse e movimento alla melodia, impregnano
la melodia di una componente ritmica rendendola pi completa e autonoma e
molti dei capolavori musicali contengono al loro interno degli elementi ribattuti:
chi non conosce l'inizio della 5a di Beethoven, l'aria della regina della notte di
Mozart, l'inizio del Carmina Burana, l'aria principale della Carmen di Bizet ?
Spesso proprio l'inserimento di note ribattute a dare carattere ad una melodia.
Le note ribattute ci consentono di studiare dopo le note intere da 4/4 (semibreve)
e met da 2/4 (minima), anche le note da 1/4 (seminimina) con la testa riempita.
Significa che la nota intera ha durata di 4 battiti, la met di 2, il quarto di 1:
nei prossimi esercizi potremo quindi usare una di queste combinazioni di note:
In questa lezione dovr essere armonizzata una melodia inserendo note di
passaggio, ribattute e accordi di settima: esercizio guida in LA minore
Esempio realizzazione su unico rigo:
Lo stesso esercizio eseguito su doppio rigo e con meno ornamenti:
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Esercizi da svolgere lezione 26
Gli esercizi sono da eseguire in scala di LA MI SI e FA#
Se le novit introdotte in questa lezione sembrano troppo impegnative si pu
evitare di inserire le note ribattute e di passaggio e concentrarsi sulle settime:
l'inserimento di molti abbellimenti infatti pu favorire errori di 5e e 8e parallele.
E' quindi a libera discrezione dell'allievo se inserire o meno delle note ribattute.
Esercizio di canto dato da svolgere in scala di LA minore:
Esercizio di canto dato da svolgere in scala di MI minore:
Esercizio di canto dato da svolgere in scala di SI minore:
Esercizio di canto dato da svolgere in scala di FA# minore:
Armonizzare la melodia rispettando le regole gi studiate nella concatenazione
degli accordi (gruppi di tonica, sottodominante e dominante), utilizzo di due tipi
di accordi sul VII, specificare l'eventuale rivolto al basso, evitare intervalli
eccedenti o diminuiti tranne le eccezioni (diminuiti a scendere sulla sensibile).
Tuttavia, nonostante il vostro impegno, vi troverete in alcuni casi in cui dovrete
fare dei compromessi perch non si possono rispettare tutte queste regole: in
questi casi piuttosto di commettere errori di 5e o 8e parallele accettabile che in
alcune parti (meglio nelle voci interne) vi siano intervalli di difficile intonazione.
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27a LEZIONECon questi esercizi introduciamo un altro tipo di abbellimento: le note di volta.
In una melodia significa alternare la nota reale con la nota superiore o inferiore
NB: Fanno parte delle note di volta i trilli, i mordenti e i gruppetti, indicati nelle
partiture con appositi simboli musicali collocati al di sopra della nota reale:
per ora non ci interessa approfondire perch le note eseguite sono molto pi
veloci dei valori che stiamo adesso utilizzando, quindi le studieremo pi avanti.
Gli esercizi di questa ultima lezione sulle 7e consistono nella realizzazione di un
basso dato nelle scale minori fino a qui studiate; a scelta dell'allievo gli esercizi
possono essere svolti interamente a 4 voci o in versione mista senza alcun limite
(1, 2, 3 o 4 voci senza limiti di cambi ma con buon gusto) su unico o doppio rigo
Esercizio guida (basso dato nella scala di LA minore)
Realizzazione su unico rigo:
Lo stesso esercizio nella realizzazione a 4 voci su doppio rigo:
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Esercizi 27a lezione
Vediamo ora di provare a inserire questo tipo di abbellimento nei nostri esercizi.
Ricordo che gli esercizi devono essere eseguiti nella maniera in cui ci si trova a
maggior agio, senza necessariamente ricercare un grande movimento di parti:
a questo scopo ho cercato di ridurre le difficolt realizzando melodie semplici.
Per questa lezione, a discrezione dell'allievo, possibile eseguire gli esercizi a
3 voci o in versione "mista" con unico passaggio da 3 a 4 voci o da 4 a 3 voci.
Per chi esegue gli esercizi su doppio rigo trasportare la melodia una ottava sotto
Esercizio di basso dato da svolgere in scala di LA minore:
Esercizio di basso dato da svolgere in scala di RE minore:
Esercizio di basso dato da svolgere in scala di SOL minore:
Esercizio di basso dato da svolgere in scala di DO minore:
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28a LEZIONE
Le note di abbellimento che stiamo studiando servono per realizzare melodie pi
interessanti e soprattutto per comprendere e interpretare in che modo e come i
grandi compositori hanno creato le loro pi riuscite composizioni, i "capolavori"
Anche se infatti difficile e in qualche modo personale attribuire ad una musica
il supremo attributo di "capolavoro" rimane il fatto che alcune musiche sono e
rimarranno nella storia come indiscusse opere d'arte e cercheremo pi avanti di
analizzare qualche brano per "farcelo pi nostro" andando ad approfondire il
modo in cui stato composto con lo scopo di poterlo eseguirlo con maggiore
consapevolezza sia dal punto di vista armonico che melodico (analisi strutturale)
Per completare lo studio degli abbellimenti con le note di ritardo e appoggiature
affrontiamo in questa lezione un tipo di accordo particolare anche se molto noto.
L'accordo di 4a
Come sappiamo la 3a dell'accordo molto importante e svolge una funzione
fondamentale che quella di determinare il tipo di accordo: maggiore o minore.
Anche per questo motivo a 2 voci si cerca d'inserire comunque la 3a dell'accordo
Nell'accordo di 4a viene ritardata la 3a creando un senso di attesa e sospensione.
Fino a quando non verr eseguita la 3a in effetti non si pu essere certi di che
accordo sar effettivamente eseguito: il compositore potrebbe decidere per la
sostituzione dell'accordo maggiore con un accordo minore e viceversa, inserire
un nuovo accordo o addirittura fare terminare il brano proprio sull'accordo di 4a
Proprio per questo motivo la prima regola di non dare la 4 a insieme alla 3 a
sarebbe come raccontare un indovinello e nello stesso tempo fornire la risposta.
La 4a tende a scendere verso la 3a e quindi si comporta allo stesso modo della 7a
la seconda regola che nell'accordo seguente la 4 a scende oppure rimane ferma
Come visto per la 7a, scolasticamente occorre preparare la nota costituente la 4a
e quindi la terza regola che la nota deve gi fare parte dell'accordo precedente
(vedremo nelle prossime lezioni che per le appoggiature non c' questo vincolo)
Nel caso in cui la 4a si trovi al basso abbiamo un rivolto aggiuntivo, ad es. V 5
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Esercizi lezione 28
1 esercizio guida: I - IV - VII - III - VI - II - V - I
Realizzazione a 3 voci su unico rigo:
NB: notare come la presenza della progressione (VII-III) (VI-II) (V-I) giustifica
tra le battute 5 - 6 l'intervallo di 4a aumentato (che normalmente vietato)
Esercizi da svolgere a 3voci su unico rigo nelle scale minori:
a) in scala di LA minore: I - II - V - I - IV - II - V - I
b) in scala di RE minore: V - I - IV - VII - III - I - IV - V
Per approfondire l'argomento allego un secondo esercizio guida in maggiore.
2 esercizio guida: I - V - VI - II - III - I - II - V
Realizzazione a 4 voci su doppio rigo:
Esercizi da svolgere a 4 voci su unico o doppio rigo nelle scale maggiori:
c) in scala di DO maggiore: II - VII - I - III - VI - II - IV - V
d) in scala di FA maggiore: IV - I - IV - VI - III - V - I - VII
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29a LEZIONE
La legatura di valore un simbolo grafico ad arco che unisce la testa di pi note
indicando l'intenzione del compositore che vengano eseguite "legate" a formare
un'unica nota di durata pari alla somma matematica dei valori delle singole note
In questo esempio in ogni battuta viene eseguita una unica nota di durata 4/4:
Naturalmente all'interno della stessa battuta si usa la scrittura pi semplice
(in questo caso un'unica nota da 4/4) mentre nel caso di note da eseguire unite
ma appartenenti a battute diverse indispensabile indicare la legatura di valore.
Vincoli nella scrittura di legature di valore
E' importante considerare "il peso" della nota a cui legata la nota successiva:
come se un'auto dovesse trascinare un traino e quindi in linea di principio
occorre evitare che la 2a nota sia pi "pesante" della nota alla quale collegata.
Nella scrittura dei nostri esercizi pensiamo normalmente alla realizzazione con
strumenti quali il piano o la chitarra, che sono quelli anche pi spesso utilizzati.
Se invece suoniamo gli esercizi con un organo, uno strumento ad arco o a fiato
facile pensare ad una esecuzione legata delle note consecutive alla stessa altezza
L'esercizio guida dell'ultima lezione pu quindi essere scritto in questo modo:
Legature di valore e note ribattute63
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Possiamo dire che le legature di valore sono l'esatto opposto delle note ribattute:
queste dividono una nota in elementi pi brevi aggiungendo un elemento ritmico
alla melodia, le legature di valore invece danno continuit unendo diverse note.
E' una possibilit espressiva in pi e come ormai siamo abituati se ci fornisce
maggiore libert sul lato compositivo dall'altro lato comporta un'ulteriore scelta.
Nell'esecuzione dei prossimi esercizi di questo corso occorre quindi trovare la
giusta armonia tra note ribattute e note legate, tra ritmo e melodia cantabile:
valutare attentamente sia l'inserimento di legature di valore che l'interruzione
delle note pi lunghe con ribattuti per dare continuit ritmica alla frase musicale
Anche in questo caso la scrittura degli esercizi deve essere eseguita a tavolino:
solo successivamente si pu verificare la validit delle nostre scelte suonando gli
esercizi con il nostro strumento e credo che molti di voi si stupiranno di quando
sia difficile trovare soluzioni migliori alle scelte che si fanno apparentemente per
istinto o casualmente; in realt sottovalutiamo la forza dell'improvvisazione e,
come nella psicoanalisi, valida la prima frase (musicale) che ci viene in mente.
L'esercizio guida della lezione precedente scritto a tavolino potrebbe essere:
Esercizi della lezione 29
Gli esercizi sono da eseguire in versione mista a 3 e 4 voci con unico cambio.
Dove possibile vanno inserite 7e, 4e, legature di valore e note ribattute.
Ricordarsi da scrivere prima a tavolino verificare solo poi dopo lo strumento.
a) in scala di SOL minore: IV - VI - II - VII - III - II - V - I
b) in scala di LA maggio